Husserl
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Husserl
Fonda la fenomenologia
Si parla di fenomenologia con riferimento all'intera scuola che si forma intorno ad Husserl e che annavera tra i suoi esponenti M. Scheler, E. Stein, R.Otto, N. Hartman
Intende fondare la filosofia come scienza rigorosa, muovendo dall'analisi della soggettività, in particolare dei contenuti della coscienza
I fenomeni da analizzare sono dati essenziali che si presentano a una coscienza pura, che ha messo tra parentesi la relazione comune con il mondo
ne accoglie l'esigenza di una più grande attenzione ai processi soggettivi sottostanti alla costruzione degli oggetti matematici
Allievo di Brentano
ne assume il concetto di intenzionalità
Concetto di origine aristotelica e scolastica, si riferisce al fatto che ogni atto della mente umana è intenzionato, ovvero rivolto verso qualcosa di esterno: il pensare è intenzionato verso qualcosa che viene pensato
Leggi logiche e attività psichiche
Husserl inizialmente studia il modo in cui la mente conosce le leggi logiche e si interessa a come si possa dare un fondamento oggettivo alle conoscenze logicomatematiche
Alla luce del pensiero di Frege si convince che è necassario mettere tra parentesi ogni riferimento alla contingenza del soggetto psichico
Non è indispensabile rifarsi a Kant per garantire il carattere necessario della matematica
tuttavia
Non si limita a sostenere l'indipendenza delle leggi logiche dall'attività psichica
Vuole sostenere la possibilità di affrontare le strutture formali degli atti mentali in cui tutti gli oggetti di pensiero (inferenze, significati, numeri, relazioni tra un tutto e le sue parti) si costituiscono in modo differenziato
Ricerche logiche e polemica contro lo psicologismo
Rifiuto della pretesa di spiegare le leggi della logica e della matematica in relazione alla costituzione psicologica del soggetto
Le leggi logiche e matematiche sono verità necessarie
Le affermazioni della psicologia sono descrizioni di fatti empirici (stati e processi mentali) e quindi contingenti
Fondare verità necessarie su verità contingenti non è possibile
“Le leggi, i fondamenti, i principi sono ciò che sono, sia che noi li comprendiamo o meno. Poiché la loro validità non deriva dalla nostra possibilità di comprenderli, ma noi li possiamo comprendere proprio in quanto sono validi, essi debbono essere considerati come condizioni obiettive ideali della possibilità della conoscenza” (Ricerche logiche)
Intenzionalità come caratteristica fondamentale della coscienza
Ogni esperienza cosciente è riferibile ad atti che rinviano a qualcosa: il pensare a qualcosa di pensato
Coscienza è tensione tra soggetto che si rappresenta qualcosa ed oggetto rappresentato (p.e. amanteamato)
Atto di coscienza
sorgente bersaglio
soggettivo oggettivo
noesi noema
I due poli non esistono indipendentemente dalla tensione che li unisce:
Intenzionalità è il tendere di una rappresentazione verso qualcosa che ne è il bersaglio
La soggettivtà autocosciente che all'origine di questi atti è una coscienza in generale che precede ogni posizione di esseri animati e coscienti come l'uomo
Ritorno alle cose
Superare l'atteggiamento naturale che ritiene ovvia l'esistenza degli oggetti esterni
Recuperare l'antico sguardo carico di stupore di fronte al mondo, senza mediazioni teoriche e concettuali
Filosofia come ritorno alle cose stesse
Esigenza di recuperare la datità originaria dell'esperienza
Si può recuperare tale immediatezza eliminando i residui, i detriti, le incrostazioni con cui le nostre credenze abituali, scientifiche o meno, coprono nl'esperienza
Bisogna quindi recuperare la purezza dei fenomeni in quanto tali e mettere tra parentesi l'atteggiamento naturale, quotidiano di rappresentarsi alla realtà
EpochèL'atteggiamento naturale è riccodi certezze precostituite come entità separate dal soggetto
Allo stesso modo le verità cercate dagli scienziati presuppongono il realismo del senso comune, ovvero la convinzione dell'esistenza delle cose al di fuori della soggettività
Lo scetticismo antico ed il dubbio cartesiano hanno messo in discussione queste certezze
ma
La fenomenologia di Husserl non nega l'autonoma esistenza delle cose al di fuori del soggetto, ma mette fra parentesi tutti gli schemi concettuali e le mediazioni teoriche con cui si considerano le cose e, nel medesimo tempo, interrompe l'attegiamento naturale di interesse, di aspirazione al controllo e al possesso che l'uomo ha verso gli oggetti del mondo
L'epochè è anche detta riduzione fenomenologicaperché consente uno sguardo ai fenomeni così come appaionoo nella loro purezza alla coscienza
Chi assume l'atteggiamento fenomenologico è uno spettatore disinteressato
Ritorno alle cose
chiamato determinato da si articola in
Epochè: riduzione fenomenologica
Rifiuto dello psicologismo;volontà di recuperare l'antico sguardo sulle cose
Messa fra parentesi dell'atteggiamento naturale (epochè)
Coglimento dei fenomeni puri
Ascesa alle essenze che formano ontologie regionali: riduzione eidetica
La fenomenologia è quindi scienza prima, che indaga i fondamenti di ogni altra, e trascendentale perché esplicita le condizioni che consentono qualsiasi esperienza di oggetti, concreti o astratti, e rendono possibile ogni teoria
La coscienza diviene così prima la condizione trascendentale del conoscere; in seguito diventerà uno spirito che si autotrascende in una sorta di idealismo basato sulla sostanza, una sostanza che assomiglia molto alla res cogitans cartesiana
Intuizione delle essenze
A partire dall'epoché si può risalire dai fenomeni puri alle forme di cui essi sono manifestazione, pervenendo all'intuizione – visione delle essenze
riduzione eidetica
momento in cui reso il mondo puro fenomeno di coscienza è possibile
Abbandonare le cose naturali e i fatti
Sostituire alla realtà naturalel'intuizione delle essenze (eidos)Essenze non isolate
Essenze disposte in unità strutturali, entro regioni che si articolano e raccordano tra di loro
Ogni regione determina un'ontologia regionale
Nel loro insieme le ontologie regionali sono l'ambito dell'esperienza umana Le scienze che si occupano delle
ontologie regionali sono scienze eidetiche
Tutte le ontologie regionali si basano su un'originale ontologia formale
La crisi delle scienze
Perdita di senso dell'atto conoscitivo
Riguarda la frattura fra mondo oggettivo, quantitativo, e mondo soggettivo, sensazioni ed altro, svalutato in quanto non misurabile
L'origine della scienza si ha con la separazione fra qualità primarie e qualità secondarie
Con Galileo inizia il mito dell'oggettività della scienza
Per riappropriarsi della vera universale razionalità bisogna risalire alla dimensione originaria da cui prennnnnde l'avvio la scieza
Mondo della vita
Mondo precategoriale
Mondo dell'esperienza sensibile diretta