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GLI INTERLOCUTORI BILANCIO SOCIALE 2007

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ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” GLI INTERLOCUTORI

Il bilancio sociale si propone di rendere conto della missione, delle atti-vità realizzate e dei risultati conseguiti tenendo conto degli interessi e delle aspettative dei vari interlocutori (comunemente indicati come “stakeholders” o “portatori di interesse”), in modo tale da consentire loro di esprimere una valutazione consapevole sulle scelte e l’operato della nostra organizzazione. Sulla base della situazione attuale, sono stati individuati una serie di in-terlocutori, suddivisi in categorie secondo la natura che assume la rela-zione instaurata con il Pozzo di Giacobbe. In questa sezione riportiamo inoltre i risultati di 50 interviste fatte ad altrettanti interlocutori, che ci forniscono un quadro preciso di come gli “altri” ci vedono e valutano il nostro operato quotidiano.

1. MAPPA DEGLI INTERLOCUTORI Di seguito riportiamo i nostri interlocutori esterni, suddivisi per area geografica. L’analisi delle relazioni che legano il “Pozzo di Giacobbe” ad ogni realtà elenca-ta sarà approfondita nei paragrafi successivi. Nella cartina sono evidenziati i comuni nei quali l’Associazione opera.

- COMUNE DI QUARRATA - PARROCCHIE - DONATORI - ASSOCIAZIONI - COOPERATIVE E CONSORZI - SCUOLE - BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI VIGNOLE

- COMUNE DI SIGNA - ASSOCIAZIONI - COOPERATIVE - SCUOLE

- CARITAS DIOCESANA DI PISTOIA - PROVINCIA DI PISTOIA - FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PISTOIA E PESCIA - ASSOCIAZIONI - COOPERATIVE - DONATORI

- CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO TOSCANA - FONDAZIONE BANCO ALIMENTARE

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2. I NOSTRI INTERLOCUTORI 2.1. INTERLOCUTORI INTERNI SOCI E VOLONTARI - La base sulla quale si fonda l’Associazione è costituita dai Soci e dai Volontari. Nelle pagine precedenti (cfr. paragrafi 3.1 e 3.4 della se-zione “L’identità”) abbiamo già analizzato nel dettaglio la composizione di que-ste due fondamentali componenti, non stiamo quindi a ripeterci. Resta solo da dire che senza l’apporto costante di forze, sostegno, idee ed energia che deriva dalle profonde motivazioni di così tante persone, molti dei risultati ottenuti fino ad oggi non sarebbero stati nemmeno pensabili. DIPENDENTI E COLLABORATORI - Dalla fine degli anni ’90 l’Associazione ha fatto l’importante scelta di specializzare alcuni settori di attività affidando a personale retribuito la gestione di aspetti strategici dell’organizzazione e della progettazione. Questa scelta, se da una parte ha permesso di aumentare il livello di professio-nalità dei servizi e delle attività, dall’altra parte ha posto al centro della di-scussione il tema della “convivenza” tra Volontariato e personale retribuito che risulta, ancora oggi, un tema dibattuto e centrale dell’Associazione. La politica dell’Associazione rispetto all’attivazione dei contratti di lavoro si è basata su parametri precisi. Prima di tutto la salvaguardia del ruolo del volontariato, attraverso un limite di presenza di personale retribuito che assicura l’apporto fondamentale della com-ponente volontaristica (cfr tabella 3). Inoltre, il ricorso a personale retribuito è avvenuto solo nei casi in cui si è ravvi-sata l’assoluta necessità di avere a disposizione competenze professionali (educative, amministrative, gestionali) che garantissero la continuità dei servizi (ad es. quelli convenzionati con gli enti pubblici) ed il sostegno ai volontari nel-le dinamiche educative più complesse (ad es. bambini con gravi problematiche). Tutto questo secondo quanto previsto dalla Legge Quadro sul Volontariato (L. 266/1991, art. 3, comma 4). Infine, la possibilità (per quanto minima) di creare lavoro per giovani che scel-gono l’aiuto alla persona come propria missione e professione, rappresenta essa stessa uno dei risultati di crescita più importanti per la comunità locale e per i giovani che hanno voglia di spendersi e confrontarsi con le problematiche del nostro tempo. TABELLA 3 - Personale retribuito per tipologia contrattuale al 31/12/2007 e sua incidenza percentuale riferita ai Volontari

NOTA: Per il personale dipendente l’Associazione si avvale del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Cooperative Sociali

DIPENDENTI COLLABORATORI Tempo indeterminato full-time 3 A progetto 3

Tempo determinato part-time 3 Occasionali 3

24% INDICE DI EFFICIENZA DEL VOLONTARIATO (= tot. dipendenti e collaboratori / n° Volontari x 100) VALORE MASSIMO DI RIFERIMENTO = 30%

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OBIETTORI DI COSCIENZA - Il Pozzo di Giacobbe deve molto agli obiettori di co-scienza. Dal 1985 al 2004 (anno della sospensione della leva obbligatoria) hanno svolto servizio presso l’Associazione 46 obiettori più una ragazza che ha vissuto l’esperienza dell’Anno di Volontariato Sociale (AVS). Nei primi anni l’attività dell’Associazione si sosteneva quasi esclusivamente sulle profonde motiva-zioni di questi giovani ragazzi. Molti di questi hanno continuato a svolgere ser-vizio all’interno dell’Associazione a vari livelli. Oggi quasi il 60% di loro svolge un ruolo importante: 25 sono Soci e, tra questi, 4 sono volontari e 2 fanno parte del Consiglio Direttivo. Lo stesso Diret-tore ed un educatore, così come il Presi-dente provengono dall’esperienza dell’obiezione di coscienza. VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE - Un discorso simile vale anche per i Volontari del Servizio Civile Nazionale (in tutto 8 ragazze dal 2004). La loro permanenza in Associazione dopo la fine del periodo di Servizio è più marcata rispetto all’obiezione di coscienza. Tutte, eccetto una, sono tuttora impegnate in Associazione: 3 come volontarie, 3 come educatrici, una nell’area ammini-strativa. 2.2. INTERLOCUTORI ESTERNI PERSONE CHE USUFRUISCONO DEI SERVIZI E DEI PROGETTI - I destinatari cui si rivolgono le nostre attività sono interlocutori privilegiati rispetto a tutti gli al-tri. E’ da loro che nascono le idee sulle quali sviluppiamo i nostri progetti, sulla base di bisogni che più o meno esplicitamente emergono dal contatto quotidia-no con le molte famiglie, giovani e bambini che ogni anno accogliamo. I destina-tari non sono i nostri “utenti”, bensì persone che con noi concordano percorsi di crescita individuale e di gruppo per usci-re da condizioni di vita difficili, per l’affermazione dei diritti fondamentali di ogni persona. E’ sulla base delle loro problematiche quotidiane e sul supera-mento delle stesse che misuriamo l’efficacia del nostro operato. In qual-siasi situazione, di fronte a qualsiasi al-tro interlocutore, l’Associazione è porta-voce delle istanze e dei problemi delle persone che sul territorio vedono minac-ciata o negata la propria dignità (per un analisi più dettagliata dei destinatari si veda la sezione “Le attività”, a pag. 41).

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CARITAS DIOCESANA DI PISTOIA - Quando la Caritas di Pistoia presenta la nostra Associazione in occasione di e-venti ed incontri, la definizione usata è quella di “Opera Segno” sul territorio di Quarrata: un’esperienza che nasce da un gruppo Caritas locale e che, con il supporto dei primi Obiettori di Co-scienza, si sviluppa compiendo una “Scelta preferenziale per gli ultimi”. Questo è quello che caratterizza mag-giormente il nostro legame con la Cari-tas di Pistoia e che ci responsabilizza ogni giorno nella testimonianza dell’aiuto agli altri e nell’applicazione della “pedagogia dei fatti”. PARROCCHIE - Il Pozzo di Giacobbe, fin dalla sua nascita, opera a contatto con le realtà parrocchiali del territo-rio, dalle quali provengono la maggior parte dei volontari che svolgono servi-zio in associazione. In alcuni casi (Parrocchia di Valenzatico, Parrocchia di Vignole, Parrocchia di Casini, Par-rocchia di Quarrata) è stato possibile attivare collaborazioni su progetti spe-cifici ed usufruire del contributo dei parroci in termini di supporto spiritua-le e motivazionale. La stessa sede dell’Associazione è di proprietà della Parrocchia di Quarrata, che ha conces-so proprio nel 2007 altri locali adiacen-ti nei quali poter aprire un centro di aggregazione giovanile. DONATORI - La raccolta fondi svolta dalla nostra associazione si esprime in un insieme di attività che valorizzano la partecipazione delle realtà econo-miche e produttive e dei singoli citta-dini nei progetti che realizziamo sul territorio. I Donatori abituali sono cir-ca 50, oltre ad un altro centinaio di Donatori saltuari ogni anno. Nel corso degli anni l'Associazione ha consolidato relazioni molto importanti con le realtà produttive, commerciali e imprenditoriali del territorio. Queste relazioni si concretizzano nella sponso-

DONATORI Possono essere donatori sia le singole persone (persone fisiche soggette all’IRPEF), sia le impre-se (enti soggetti all’IRES).

DONARE CONVIENE... DEDUCIBILITA’ In base alla Legge 80/2005 (cosiddetta “+ DAI - VERSI”), è possibile, per imprese e persone fisiche, per gli enti commerciali e non commerciali, dedurre dal proprio reddito im-ponibile fino al 10% dello stesso - e fino ad un valore massimo di 70.000,00 euro - qualora questo sia stato oggetto di donazione, in dena-ro o in natura, nei confronti di soggetti non profit. In base all’art. 13 del D.Lgs 460/97 (cosiddetta Legge sulle ONLUS) è prevista la deducibilità dal reddito di impresa per un im-porto non superiore a € 2.065,83, oppure il 2,00% del reddito d’impresa dichiarato. DETRAIBILITA’ Sempre in base all’art. 13 del D.Lgs. 460/97, per le erogazioni liberali in denaro eseguite da persone fisiche a favore delle ONLUS, con il limite di € 2.065,83 , è prevista una detrazione d’imposta ai fini IRPEF pari al 19,00% della donazione effettuata.

COSA DONARE... DONAZIONI IN DENARO Le donazioni in denaro a favore delle associa-zioni non profit devono essere effettuate avva-lendosi di specifici sistemi di pagamento: ban-ca, ufficio postale, carte di credito e prepaga-te, assegni bancari e circolari. Il vincolo è fis-sato per avere effettiva documentazione dell’avvenuta donazione. DONAZIONI IN NATURA La nuova normativa amplia la possibilità delle donazioni in natura, ma anche in questi casi ci sono dei vincoli. L’identificazione del valore normale del bene dovrà fare riferimento al valore desumibile in modo oggettivo da listini, tariffari, o dal prezzo di mercato. Se non è possibile desumere il valore sulla base di altri criteri oggettivi, chi dona potrà ricorrere alla stima di un perito.

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rizzazione, nella fornitura gratuita di materiali o di prestazioni di servizio da parte di negozi, ditte, imprese, ecc. I Progetti e le attività dell’Associazione divengono quindi un’occasione in cui tutte le realtà territoriali possono impe-gnarsi direttamente e a più livelli. CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO TOSCANA - Oltre ad aver aderito al Cesvot e ad esprimere un proprio rappresentante nel Consiglio della Delegazione di Pi-stoia, Il Pozzo di Giacobbe ha fin dall’inizio colto le opportunità offerte, a livel-lo regionale, dal Centro Servizi. Importante a questo proposito è stata la possi-bilità di organizzare corsi di formazione per Volontari. Il Cesvot inoltre rappresenta un punto di riferimento importante per il continuo aggiornamento dei processi di qualità interni all’Associazione: la stessa redazio-ne di questo primo Bilancio Sociale non sarebbe stata possibile senza il sostegno e lo stimolo del Cesvot. ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO ED ALTRE REALTA’ ASSOCIATIVE - Il Pozzo di Giacobbe collabora da anni con altre realtà associative non solo per la realizza-zione di progetti e servizi, ma soprattutto per cercare di instaurare rapporti si-gnificativi che riescano a far crescere una cultura dell’aiuto condivisa e capace di contrastare in tempo reale le problematiche emergenti in ambito sociale. Molte le Associazioni con le quali questo rapporto è consolidato da anni e di cui forniamo un elenco nella tabella 4. TABELLA 4 - Elenco delle associazioni con le quali il Pozzo di Giacobbe collabora più assiduamente

COMUNE DI QUARRATA - Il Comune di Quarrata è l’ente locale con il quale, per ovvi motivi di competenza territoriale, il Pozzo di Giacobbe ha maturato nel tempo collaborazioni e condivisione di percorsi su quasi tutti i progetti realizza-ti. Dal 1999 è attivo un rapporto di convenzione che disciplina la gestione del Centro per minori di Quarrata, ma moltissime ormai sono le collaborazioni sulle varie attività, frutto anche di una fiducia reciproca e di una convinta condivisio-ne di obiettivi e metodologie.

TIPO DI ASSOCIAZIONE QUARRATA SIGNA PISTOIA

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO

- Associazione Nazionale Alpini - Centro Aiuto alla Vita - Croce Rossa Italiana - Misericordia - O.A.M.I. - Rete Radié Resch

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- Arcobaleno - Emergency - Ente Camposampiero - Misericordia (Spaccio della Solidarietà) - Portaperta (Agliana) - San Martino de’ Porres

ALTRE REALTA’ ASSOCIATIVE

- Arci Sez. Olmi - Arci Sez. Quarrata - Centro Culturale “Sbarra” - Club degli Atleti - Comunità Emmaus - Gruppo Aquilonisti “Girovolando” - Gruppo parrocchiale di Vignole - Il Parco Verde - Moto Club - Polisportiva Olmi - Pro-Loco - Scuola di Musica “Harmony”

- Arci Sez. Colli Alti - Ars Newton

- Arciragazzi Valdinievole - Centro Diocesano “G. La Pira”

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PROVINCIA DI PISTOIA - La collaborazione organica con la Provincia di Pistoia (assieme all’Associazione “Gruppo Abele” di Torino) nasce e si sviluppa attorno alla promozione del Percorso Nazionale “Albachiara” (cfr. pag. 58), rivolto ai giovani di tutta Italia e incentrato sui temi della partecipazione, dei diritti, del-la cittadinanza e della legalità. Nel 2007 è stato consolidato un rapporto di con-venzione che impegna il Pozzo di Giacobbe (come capofila di un gruppo di asso-ciazioni e cooperative pistoiesi che gestiscono centri socioeducativi per minori) nell’implementazione delle politiche a favore dei giovani del nostro territorio. COOPERATIVE E CONSORZI - La collaborazione organica con il mondo della coo-perazione sociale assume particolare rilevanza soprattutto dal 2006, dopo la co-stituzione della Cooperativa “Gemma”, nata grazie ad alcuni giovani volontari ed educatori del Pozzo di Giacobbe. Inoltre, il Pozzo di Giacobbe ha stabilito legami stabili con la Cooperativa Sociale “L’Orizzonte” di Quarrata, oltre a col-laborare con la Coop. “Di Vittorio” (per la progettazione educativa nel territorio di Signa) e con le cooperative “Gli Altri” e “Pantagruel” per lo sviluppo delle politiche giovanili nell’ambito del percorso Albachiara. Per quanto riguarda i consorzi di cooperative, oltre a collaborare con il “Con.Noi” (di cui fa parte la coop. “Gemma”) il Pozzo sta progettando assieme al Consorzio “ABN” di Peru-gia gli interventi di autocostruzione asso-ciata da realizzare nel comune di Quarra-ta (cfr. pag. 49). COMUNE DI SIGNA - Il rapporto con il Comune di Signa è stato di fondamentale importanza per l’apertura e lo sviluppo del Centro per minori “Impariamo Insie-me”, che nasce nel 2004 ed oggi accoglie 14 bambini segnalati dalla Scuola e dai Servizi Sociali. Dopo il primo anno di spe-rimentazione, il sostegno dell’Ammini-strazione Comunale di Signa è stato fon-damentale per consolidare nel tempo u-na intensa attività di progettazione edu-cativa, condivisa con molti altri soggetti che sul territorio lavorano nell’ambito del sostegno sociale ai minori. Nel 2007 il Comune di Signa ha rinnovato la convenzione con la nostra Associazione, se-gno di una consolidata fiducia nel nostro lavoro quotidiano. SCUOLE - Gestendo due Centri per minori, l’Associazione ricerca continuamente un rapporto di collaborazione con le istituzioni scolastiche, che si è concretizza-to nel tempo con la creazione di un iter metodologico che prevede incontri pe-riodici tra gli educatori e gli insegnanti dei minori iscritti ai Centri. Tali incontri hanno l’obiettivo di realizzare e verificare programmi di recupero scolastico in-dividualizzati. Particolarmente significativa è la relazione instaurata con l’Istituto Comprensivo Statale di Signa, che si traduce da tempo non solo nella segnalazione e l’invio di minori al nostro progetto, ma anche in azioni di proget-tazione comune nel tentativo di migliorare ed incrementare i servizi di aiuto ai bambini del territorio.

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BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI VIGNOLE - La Banca di Credito Coopera-tivo di Vignole ha costantemente dimostrato nei nostri confronti una forte voca-zione all’impegno sociale ed uno sguardo molto attento ai problemi delle perso-ne e della comunità in genere. Nell’arco di tutta la vita dell’Associazione, mol-tissimi sono stati i contributi concessi a favore di progetti o per l’acquisto di at-trezzature e materiali indispensabili all’organizzazione delle attività. I due pul-mini e l’autovettura attualmente in dotazione sono il frutto di altrettante dona-zioni del Credito Cooperativo di Vignole, così come gli arredi ed i giochi dello spazio per i bambini da tre a sei anni. Nel corso del 2007 la Banca ha rinnovato il suo sostegno, contribuendo alle attività del Centro di aggregazione giovanile ed all’acquisto di un nuovo pulmino. FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PISTOIA E PESCIA - Il rapporto con la Fondazione nasce e si sviluppa attorno alla possibilità che essa offre alle realtà non profit del territorio provinciale di usufruire di fondi per la realizzazione di progetti in vari ambiti, tra cui il sociale. Quasi ogni anno l’Associazione ha potu-to beneficiare di contributi per la realizzazione di molte attività. Dal primo pro-getto finanziato nel 2002 (“Io Donna”) ad oggi abbiamo avuto la possibilità di creare servizi permanenti di insegnamento della lingua per i migranti, così come attività sperimentali di avviamento al lavoro per donne in difficoltà. A questo proposito, nel 2007, la Fondazione ha finanziato il progetto “Integra”, che si configura come la continuazione delle attività realizzate con il Progetto “S.A.L.T.I.” (cfr. pag. 47). FONDAZIONE BANCO ALIMENTARE DI FIRENZE - La nostra Associazione è con-venzionata con la fondazione Banco Alimentare per la distribuzione di generi alimentari alle famiglie indigenti del territorio. In virtù di questa collaborazio-ne, ogni anno a Quarrata organizziamo la raccolta locale inserita nella “Giornata Nazionale della Colletta Alimentare”: l’ultima, il 24 novembre 2007, ha permesso di raccogliere 1.663 kg di generi alimentari, grazie al lavoro di 39 Volontari.

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3. VISTI CON GLI OCCHI DEGLI ALTRI

Nel tentativo di capire come “gli altri” valutano la qualità dei rapporti e delle relazioni che l’Associazione ha costruito negli anni, abbiamo deciso di intervi-stare alcune persone rappresentative di tutte le categorie di interlocutori sopra descritte, chiedendo di rispondere ad alcune domande sulla natura della colla-borazione tra l’interlocutore e l’Associazione e di evidenziarne un aspetto posi-tivo ed uno negativo. I dati delle interviste sono riportati in forma aggregata nel grafico 7.

GRAFICO 7 - Distribuzione degli intervistati per tipologia di risposta

Come si può notare, mentre 26 intervistati rilevano solo aspetti positivi nella collaborazione con il Pozzo di Giacobbe e 24 sia aspetti positivi che negativi, nessuno degli interlocutori sottolinea aspetti solo negativi. Questo ci rende or-gogliosi, ma crediamo sia necessario evidenziare alcune delle criticità più signi-ficative emerse dalle interviste, il superamento delle quali rappresenta sicura-mente uno degli obiettivi del nostro lavoro futuro.

«Il tempo limitato (solo due volte a settimana) in cui svolgere le attività». [Sofia Sarchi - Educatrice del Centro per minori di Si-gna] «Ci dovrebbero essere maggiori momenti di condivisione tra le due associazioni». [Roberto Del Coro - Associazione il Club degli Atleti] «Molte attività non ufficializzate portate avanti singolarmente dalle associazioni. Magari fare qualcosa di più insieme». [Umberto Colaone - Croce Rossa Italiana, Comitato Locale Piana Pistoiese]

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Solo aspetti positivi Solo aspetti negativi Sia aspetti positivi che negativi

Persone intervistate

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«La necessità di un maggior dialogo che vada a rafforzare la siner-gia». [Francesca Meoni - Associazione Portaperta] «Modalità operative e tecniche un po’ individuali per realizzare gli obiettivi». [Sourur Ben Ali - Mediatrice culturale del Progetto S.A.L.T.I.] «Il poco tempo che veniamo a scuola». [Zora B. - Destinataria del Progetto S.A.L.T.I.]

GRAFICO 8 - Distribuzione delle criticità per tipologia di problema sottolineato.

Come si può vedere anche dal grafico 8, le maggiori criticità dell’Associazione risiedono soprattutto in questioni legate all’organizzazione e alla capacità di far rete. Rispetto all’organizzazione gli interlocutori chiedono di ampliare il tem-po di apertura dei servizi; rispetto alla capacità di far rete emerge forte la richiesta di un maggior dialogo in termini costanza nel tempo e non limitato solo a sporadiche occasioni. Partendo dagli importanti stimoli di cui ci fanno dono le persone a noi più vici-ne, in riferimento all’organizzazione l’impegno per i prossimi mesi sarà concen-trato sul tentativo di ampliare l’orario di apertura del Centro per minori di Si-gna, così come sull’apertura di un giorno in più per il Centro di Ascolto. Rispetto ai corsi di italiano per stranieri, tenteremo di attivarli anche in orari diversi da quelli della mattina. Infine, per quanto riguarda il Centro di aggregazione giova-nile, il nostro impegno sarà finalizzato ad un ampliamento delle attività anche in orario serale. Per quanto riguarda la capacità di far rete tenteremo di coinvolgere (e di farci coinvolgere) in quante più azioni possibili, in modo da consolidare i rapporti di

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reciproco sostegno soprattutto con quelle realtà che, tramite le interviste, ci hanno invitato esplicitamente a lavorare sul rafforzamento della rete locale. Oltre alle criticità, ci sembra opportuno riportare un paio di valutazioni partico-larmente significative degli aspetti positivi sottolineati da alcuni intervistati e che colgono secondo noi aspetti essenziali del nostro impegno.

«L’appassionato desiderio di riuscire a fornire risposte adeguate all’esigenza contingente». [Vincenzo Mauro - Assessore alle politi-che sociali del Comune di Quarrata] «Mi piace molto venire qua perché organizzano tante cose per i ragazzi». [Nicolaj M. - Frequentante del Centro di aggregazione giovanile] «Le persone del Centro d’Ascolto sono gentili e cordiali si interes-sano veramente ai bisogni altrui. Qui ho sostegno nel parlare, mi sento ascoltata». [Rosaria N. - Persona che si è rivolta al Centro di Ascolto]

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