Howard Gardner

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Il testo pubblicato nelle pagine successive è un ampio estratto della conferenza tenuta il 13 marzo 2001 da Howard Gardner ad Amsterdam, in occasione del Royal Simposium convocato dalla regina Beatrice. Gard- ner (Scranton, PA, USA, 1943), professore alla Harvard Graduate School of Education, è uno dei massimi esperti mondiali di educazione, autore di opere che hanno suscitato un ampio dibattito internazionale. Al centro della sua riflessione, la teoria delle «multiple intelligences», secondo la quale non esiste un’unica intelligenza umana – misurabile attraverso cri- teri psicometrici – bensì più tipi, che spaziano da quella logico-matema- tica a quella linguistica, da quella corporale a quella musicale. Tali in- telligenze hanno tutte una medesima importanza e vengono per lo più applicate parallelamente: cómpito della scuola sarebbe quello di aiutare a svilupparle in maniera armonica. Gardner è stato poi uno dei principali animatori di Project Zero (www.pz.harvard.edu), un gruppo di ricerca che, da anni, studia i pro- cessi di apprendimento in vari contesti, tra gli adolescenti, gli adulti e all’interno delle organizzazioni. A partire dal 1997 Project Zero si è oc- cupato anche degli asili nido e delle scuole d’infanzia di Reggio Emilia, recentemente insigniti del Premio Nonino 2002: testimonianza di tale esperienza è il volume Making Learning Visible: Children as individual and Group Learners (2001). *** È un luogo comune quello di rimarcare che la nostra è un’epoca di decisivi passi avanti. Mi riferisco ai progressi fatti nel campo della tecno- logia e della nanotecnologia, alla rivoluzione genetica, alla robotica, UN’EDUCAZIONE PER IL FUTURO

Transcript of Howard Gardner

  • Il testo pubblicato nelle pagine successive un ampio estratto dellaconferenza tenuta il 13 marzo 2001 da Howard Gardner ad Amsterdam,in occasione del Royal Simposium convocato dalla regina Beatrice. Gard-ner (Scranton, PA, USA, 1943), professore alla Harvard Graduate Schoolof Education, uno dei massimi esperti mondiali di educazione, autoredi opere che hanno suscitato un ampio dibattito internazionale. Al centrodella sua riflessione, la teoria delle multiple intelligences, secondo laquale non esiste ununica intelligenza umana misurabile attraverso cri-teri psicometrici bens pi tipi, che spaziano da quella logico-matema-tica a quella linguistica, da quella corporale a quella musicale. Tali in-telligenze hanno tutte una medesima importanza e vengono per lo piapplicate parallelamente: cmpito della scuola sarebbe quello di aiutarea svilupparle in maniera armonica.

    Gardner stato poi uno dei principali animatori di Project Zero(www.pz.harvard.edu), un gruppo di ricerca che, da anni, studia i pro-cessi di apprendimento in vari contesti, tra gli adolescenti, gli adulti eallinterno delle organizzazioni. A partire dal 1997 Project Zero si oc-cupato anche degli asili nido e delle scuole dinfanzia di Reggio Emilia,recentemente insigniti del Premio Nonino 2002: testimonianza di taleesperienza il volume Making Learning Visible: Children as individualand Group Learners (2001).

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    un luogo comune quello di rimarcare che la nostra unepoca didecisivi passi avanti. Mi riferisco ai progressi fatti nel campo della tecno-logia e della nanotecnologia, alla rivoluzione genetica, alla robotica,

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  • allintelligenza artificiale, e anche alla possibile creazione intenzionale ocasuale di nuove specie viventi.

    un luogo comune anche far notare che leducazione sta diventandosempre pi importante. E questo perch in futuro tutto ci che preve-dibile e governato da regole sar automatizzato. Quindi solo quelle per-sone che possiederanno uneducazione completa, vasta e flessibile po-tranno avere un ruolo produttivo in questo nuovo mondo. In tutti i Paesidel mondo leducazione quindi ai primi posti nella lista delle questionidi interesse pubblico.

    Fare appello al passato

    [] Credo che il principale scopo didattico delleducazione dei gio-vani sia di aiutare gli studenti a conoscere il mondo intorno a loro ilmondo fisico, il mondo biologico, il mondo sociale, il mondo delle espe-rienze personali. Questo scopo si ottiene educandoli dapprima nelle trealfabetizzazioni di base (leggere, scrivere, far di conto e oggi potremmoaggiungere usare il computer); e poi, in un secondo tempo, introducendoi ragazzi alle principali famiglie di discipline: la scienza, che indaga leleggi del mondo fisico, sociale e biologico utilizzando i potenti strumentidella matematica; lo studio dellarte e della natura, che introduce alle bel-lezze del mondo naturale e di quello creato dalluomo e ci fornisce glistrumenti per creare manufatti molto apprezzati; la storia e la letteratura,che ci narrano del passato degli uomini, documentano le scelte, buone ecattive, che gli uomini hanno fatto e le conseguenze di queste scelte, e ciaiutano a decidere che cosa fare quando ci troviamo di fronte a delle que-stioni cruciali.

    Insomma, queste discipline rappresentano i pi mirati sforzidellumanit per imparare e comprendere ci che vero, bello e buono e,per estensione, per respingere il falso, allontanarsi da ci che sgradevo-le, evitare il male.

    Fino a qui i miei consigli riguardanti leducazione primaria sono tra-dizionali e conservatori e sono fermamente convinto di ci che ho soste-nuto. [] Ma la mia pretesa di essere un conservatore in campo edu-cativo non durer a lungo.

    Credo infatti che gli studenti riescano a sviluppare maggiormente lacomprensione delle singole discipline se si concentrano nellapprofondirecon cura solo alcuni argomenti; cio se abbandonano lillusione di poterimparare tutto (da Platone alla NATO in 36 settimane) per perseguire

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  • la conoscenza approfondita di un numero limitato di temi veramente im-portanti per esempio la teoria dellevoluzione in biologia, o il significa-to delle rivoluzioni in storia, o il perfezionamento di unarte o di un me-stiere. Inoltre, ritengo che non sia necessario memorizzare una grandequantit di nozioni. Domani, e forse gi oggi, potremo raccogliere tuttele informazioni che ci servono su un CD o su un computer palmare chepotremo portare ovunque e questo ci consentir di focalizzarci sullecose pi importanti come la comprensione e la saggezza, che non posso-no essere altrettanto facilmente archiviate in questo modo.

    Si pu avere a portata di dito la lista di tutti i sovrani o i primi mi-nistri olandesi, ma non si pu schiacciare un mouse e dincanto esserecapaci di pensare storicamente e men che meno di prendere decisioni as-sennate. Non voglio criticare le conoscenze culturali voglio per soste-nere limportanza di padroneggiare gli strumenti intellettuali delle disci-pline principali.

    La capacit di pensare in modo intelligente cosa molto diversa dalconoscere molte informazioni. Questa capacit di pensare in modo intel-ligente, questa capacit di comprendere la realt pu svilupparsi solo sesi possiede una conoscenza a tutto campo di un argomento, in modo dapoterlo affrontare da diversi punti di vista. E questo il punto in cui lenostre intelligenze multiple possono dare il loro contributo. Se desideria-mo dedicare del tempo a un argomento e affrontarlo in modo analitico,non dobbiamo vederlo da un solo punto di vista (che di solito sempree solo attraverso la lettura di testi o lascolto di lezioni). Possiamo inveceavvicinarci al tema in molti modi diversi e, usando le nostre intelligenzemultiple, quel concetto o quellargomento rimarr pi facilmente nellanostra memoria, radicato nel nostro sistema neuronale e pronto peressere usato in modo flessibile e innovativo. In realt credo che se vi fossechiesto di richiamare alla mente fatti della storia olandese, non ricorde-reste complesse linee del tempo, ma piuttosto pochi eventi come lEtdellOro del XVII secolo o la Resistenza durante la Seconda guerra mon-diale che avete studiato in dettaglio.

    Facciamo un esempio. Non si pu comprendere la teoria dellevolu-zione semplicemente memorizzando una definizione. Si pu invece di-ventare esperti dellargomento raccogliendo definizioni (levoluzione )diverse, e anche storie (la storia del viaggio di Darwin sulla Beagle o lastoria di una particolare specie esistente, che siano uomini o topi), eanche vedendo immagini statiche (un diagramma ad albero delle diverselinee evolutive degli ominidi), e anche vedendo immagini grafiche in mo-vimento su un computer (in cui si visualizzino specie che si evolvono tra-

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  • sformandosi in altre, alcune volte prosperando, come lhomo sapiens,altre volte estinguendosi, come luomo di Neanderthal). Punti di approc-cio allevoluzione sono anche le opere darte, e anche rompicapi numeri-ci e dimostrazioni, e anche alcune delle pi profonde domande esisten-ziali da dove veniamo, perch siamo qui, cosa accadr a noi e allanostra specie in futuro? Ognuno di questi punti di approccio stimolaunintelligenza diversa e pu dare origine a una pi completa compren-sione del processo evolutivo. Presi nel loro complesso questi approccicompongono un modello di ci che pu significare comprendere vera-mente un argomento.

    Quindi le mie indicazioni sono semplici. Prima acquisire le nozioni dibase, poi studiare in modo approfondito alcuni argomenti chiave nelle di-scipline maggiori; avvicinare questi argomenti in modi diversi e dare aigiovani molte opportunit di approfondire e molti strumenti per esibire leloro competenze. Incoraggiateli a utilizzare la loro conoscenza dellevolu-zione per valutare la scoperta di un nuovo set di ossa di dinosauro o la dif-fusione di un virus informatico, di quelli che affliggono continuamente icomputer (almeno il mio). Vari altri cmpiti spetteranno alleducazioneuniversitaria: una specializzazione in una disciplina o in unaltra; lavoriesplicitamente multi o interdisciplinari; la piena conoscenza delle infor-mazioni che servono per diventare un esperto, ad esempio, in botanica ostoria medievale e possono essere utili se si perso o non sincronizzatoil computer palmare in cui le informazioni erano contenute.

    Sbirciando il futuro

    Affronto ora la questione dellevoluzione delleducazione. Lestesadiffusione di potenti tecnologie sar un grande beneficio. Gli studenti po-tranno raccogliere per conto proprio molte informazioni, spesso in unaforma assai gradevole. Potranno raccogliere materiali dalle fonti pivarie: links ipertestuali, navigazione in rete, esperimenti in realt virtua-le. Diminuir la richiesta di letture dal vivo di lezioni preconfezionate come questa! perch queste lezioni possono essere registrate e rese di-sponibili su Internet in qualunque momento del giorno e della notte. []In futuro studenti e genitori si aspetteranno di poter interagire, sia di per-sona sia via Internet, con gli insegnanti, ma anche con docenti ed esper-ti che non hanno mai incontrato prima. []

    Ci sar probabilmente pi educazione a distanza, e un maggiornumero di forme miste di educazione; gli studenti lavoreranno di pi a

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  • casa, di pi con i genitori, di pi in gruppi creati ad hoc, e solo alcune delleattivit educative della giornata avranno luogo allinterno di un singolo edi-ficio. Con tutta probabilit la flessibilit prevarr nella scuola come sta co-minciando a prevalere nei luoghi di lavoro, in ambedue i nostri Paesi.

    Trovo emozionanti queste prospettive. Nei prossimi anni educare igiovani sar sempre pi una sfida. Non solo gli studenti si imbatterannoin spettacolari dimostrazioni grazie alla tecnologia, il mondo stesso, intutti i suoi aspetti tecnologici, continuer a cambiare a velocit vertigino-sa, come ho detto allinizio.

    Per la prima volta nella storia delluomo noi esseri umani abbiamo lapossibilit di distruggere il mondo intero con le armi nucleari. Per laprima volta nella storia delluomo possiamo attraverso lingegneria ge-netica o la nanotecnologia creare nuove tossine o nuove forme di bio-terrorismo, che potrebbero distruggere il pianeta. Sempre per la primavolta nella storia delluomo avremo macchine intelligenti quanto noi,almeno sotto certi aspetti; macchine che possono programmare econo-mie, mantenere rapporti diplomatici, alterare la politica e, per quanto neso, gestire i nostri divertimenti, la nostra vita amorosa, il luogo e il mododella nostra morte, e della nostra rinascita, il come e il se saremo ricor-dati. Ci saranno esperimenti di clonazione dorgani e di interi esseriumani e ci saranno tentativi di mescolare umani e macchine, per esempiotramite il trapianto di microchips nel cervello; alcuni spereranno anche diottenere in questo modo limmortalit, scaricando le capacit di un cer-vello vivo in un arido database. Lascio a voi decidere se questa prospet-tiva di vita eterna assomiglia pi a un sogno o a un incubo!

    Non sto sostenendo che questi temi che una volta erano solo mate-riale per la fantascienza debbano dominare il curriculum scolastico. Stosostenendo qualcosa di pi radicale. Dico che questi temi sono gi parteintegrante del curriculum della vita di tutti i giorni. Gli studenti non do-vranno studiare a scuola la clonazione di organi o di interi organismi o gliimpianti di microchips nei cavallucci marini perch vedranno queste cosealla televisione o su Internet, o le sentiranno commentare a casa durantela cena o nel cybercaf dellangolo. E cos i cmpiti degli educatori diver-ranno duplici e doppiamente stimolanti: da un lato inculcare le disciplinee il pensiero tradizionali, come li ho descritti, e, dallaltro lato, aiutare glistudenti a fronteggiare e magari anche assumere un ruolo attivo nel deci-dere come comportarsi di fronte a questi vorticosi cambiamenti, che, comedico, non sono pi confinati nelle pagine dei libri di fantascienza.

    Pensando al futuro delleducazione primaria [] vorrei rendervi par-tecipi di qualche altra riflessione:

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  • 1. Educazione pubblica contro educazione privata. In tutto il mondo,le varie societ civili stanno ripensando alla relazione fra il mondodelleducazione e il mercato. Negli Stati Uniti, come saprete, ci sonomolte iniziative private nel campo delleducazione. Alcuni vorrebbero chei governi offrissero semplicemente dei buoni per leducazione, spendi-bili ovunque, e queste stesse persone spesso sperano nella morte definiti-va dellistruzione pubblica come noi la conosciamo.

    Io credo che sarebbe un grave errore permettere al mercato di con-trollare listruzione. Listruzione pubblica ha molto da imparare dalmondo del lavoro, e io per primo apprezzo il supporto finanziario e diconsulenza che il mondo del lavoro pu offrire. Ma lobiettivo del mer-cato cio il profitto in profonda opposizione con lobiettivodelleducazione che di formare cittadini capaci di analisi e di deci-sioni indipendenti.

    Inoltre leducazione una materia a grande specializzazione e lo stadiventando sempre di pi: proprio come non possiamo permettere a degliuomini daffari di prendere decisioni in campo medico, non possiamopermettere a uomini daffari di prendere decisioni relative allistruzione.

    2. Multiculturalit. Quando un Paese caratterizzato da una solacultura, gli aspetti delleducazione culturale sono relativamente sempli-ci. I cittadini dovrebbero studiare la storia, la forma di governo, leforme darte e i valori della loro cultura. Ma oggigiorno nascono duenuovi problemi. Da un lato molti Paesi, come gli Stati Uniti, non hannopi una sola cultura dominante, ma sono intensamente multiculturali.Dallaltro lato noi siamo tutti membri di una societ globale e dobbia-mo tutti essere pronti a interagire con individui che provengono da cul-ture diverse.

    importante conoscere il proprio background culturale, ma in unasociet multiculturale, secondo me, questo cmpito non pu essere por-tato a termine dal sistema scolastico. Come si potrebbero introdurre,anche solo brevemente, le 50, o anche 70, lingue e culture che caratte-rizzano gli studenti di una scuola superiore di Los Angeles? Leducazio-ne culturale dovrebbe essere lasciata al doposcuola o ai weekends. Ma,mentre leducazione multiculturale facoltativa, unintroduzione alla so-ciet globale sta diventando una necessit. Se gli studenti non acquisi-ranno una certa padronanza delle tendenze e degli avvenimenti che acca-dono nel globo e una capacit di interagire con individui di culturediverse e sistemi di valori spesso in conflitto, non saranno attrezzati persopravvivere nel futuro. []

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  • 3. Educazione accademica o formazione professionale. In passato lamaggior parte delle societ era caratterizzata da un precoce meccanismodi selezione, con il quale gli studenti pi bravi si indirizzavano a un gin-nasio o liceo e si avviavano alleducazione superiore, mentre il resto deglistudenti abbandonava la scuola per lavorare in fabbriche o fattorie o se-guiva la formazione professionale.

    Oggi questo sistema di selezione viene guardato con sospetto. Dopo-tutto molte attivit professionali corrono il rischio di venir automatizzatee noi viviamo in una societ di istruzione e di conoscenza, nella qualegli individui devono essere in grado di riconoscere i segni e i simboli cheli circondano. Altrimenti avranno poche possibilit di beneficiare delleopportunit offerte da un ambiente tecnologicamente sofisticato.

    Daltronde anche chiaro che non tutti gli studenti vogliono conti-nuare la scuola oltre i 15-16 anni, ed anche chiaro che, alla loro et,non necessariamente la scuola il luogo ottimale in cui spendere metdelle loro ore di veglia. In molti casi sarebbe meglio per loro e per la so-ciet se essi si impadronissero di un mestiere, o facessero lavori social-mente utili, se si dedicassero a unattivit artistica o andassero a lavora-re in un Paese in via di sviluppo.

    Io credo che non dovremmo costringere tutti i giovani a raggiungereun alto livello di istruzione entro i 20 anni, ma che dovremmo dare lorola possibilit di istruirsi durante tutta la vita. Cos come in tutti i Paesiavanzati gli studenti hanno lopportunit di accedere gratuitamentealleducazione primaria e secondaria, dovremmo gradualmente estenderequesto privilegio al livello del terziario. In questo Paese, lobiettivo do-vrebbe essere leducazione universitaria accessibile a tutti. Ma gli studen-ti dovrebbero essere lasciati liberi di decidere se e quando perseguirequesto obiettivo. Con la diffusione delle opportunit di educazione (peresempio educazione a distanza, formazione durante il lavoro, apprendi-mento tramite simulazioni) e con il proliferare delle istituzioni che forni-scono educazione (per esempio no profit, aziendali, militari) non c ra-gione che tutti proseguano lungo un unico cammino obbligato dallascuola materna alla scuola superiore.

    Vorrei aggiungere, infine, che abbiamo fino ad ora creato una divisio-ne troppo netta fra educazione accademica e formazione professionale.Leducazione accademica potrebbe spesso essere vivacizzata e resa pi ef-ficace da unaggiunta di esperienza reale o di aspetti multimediali. []

    E daltro canto ci sono ottime ragioni per inserire nella formazioneprofessionale linsegnamento di alcuni concetti e princpi generali cheesulano dal mestiere specifico che si sta imparando.

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  • 4. Studi disciplinari e interdisciplinari. Precedentemente ho sostenu-to che leducazione primaria dovrebbe focalizzarsi sulle principali disci-pline accademiche. Confermo questa opinione. Allo stesso tempo persiamo tutti consapevoli che la maggior parte del lavoro pi allavanguar-dia nel mondo si incentra su problemi e non su discipline; e che la mag-gior parte del lavoro migliore deriva dalla combinazione di molte disci-pline, sia che derivi dal sovrapporsi di genetica e informatica, di scienzecognitive e neuroscienze, di scienze economiche e comportamentali o diarte e informatica. Dal momento che leducazione secondaria deve muo-versi verso linterdisciplinariet, quali implicazioni ne possono derivareper leducazione primaria?

    In America molte scuole medie e superiori sostengono di proporre at-tivit interdisciplinari. Ma, esaminandoli pi da vicino, questi programmidi solito si basano sullo studio di un argomento da molti punti di vista,piuttosto che offrire una vera mescolanza di pi discipline per chiarire unargomento o un problema complesso. In verit, se una persona non pa-drona di pi di una disciplina non si pu propriamente parlare di lavorointerdisciplinare; sarebbe come definire bilingue una persona che non haimparato a fondo neanche una sola lingua.

    Quindi che dire dei tentativi di educazione interdisciplinare primadelleducazione terziaria? Penso che sia possibile preparare il terreno perleducazione interdisciplinare almeno in tre modi:

    Fra i pi giovani: incoraggiare ampie letture (o anche intensa navi-gazione su Internet). Queste sono le strade migliori per la cultura.Quando i giovani raccolgono idee informalmente su molti argomenti dadiversi punti di vista, accumulano un bagaglio di conoscenze che ser-vir loro pi tardi.

    Durante gli anni della scuola media: proporre problemi complessiche richiedono di essere visti da diverse prospettive, per esempio chiede-re agli studenti di pensare a cosa succederebbe se la terra rimanesse senzapetrolio o se tutti i computers fossero messi fuori uso da hackers venutidallo spazio. Anche quando gli studenti non sono del tutto competenti inuna disciplina comunque istruttivo portarli a rendersi conto che devonoutilizzare pi di una prospettiva e pi di una intelligenza per trovareuna soluzione.

    Nella scuola secondaria: dedicare un po di tempo a sintesi interdi-sciplinari. La maggior parte degli studenti vede la scuola secondaria comeuna serie di materie non collegate fra loro. Questo distacco non conge-nito. In particolare, se c coordinazione fra gli insegnanti, possibile af-

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  • frontare alcuni argomenti (per esempio la luce, il Rinascimento) da pi diuna prospettiva disciplinare. Poi, se ci sono settimane speciali o lezionidedicate a raccordare queste prospettive, gli studenti possono cominciarea comprendere che cosa sia il vero lavoro interdisciplinare.

    Due valori cruciali

    Nel parlare di valori, vorrei mettere in evidenza leterna importanzadi due valori: lassunzione di responsabilit e il rispetto per luomo.

    Noi incoraggiamo gli studenti a lavorare, ma questo lavoro deve ri-sultare ben fatto in due modi: esemplare dal punto di vista della qualitma anche responsabile. Pi specificamente, il lavoro che facciamo comeadulti dovrebbe sempre tenere in considerazione le nostre responsabilitin cinque mbiti differenti: il nostro personale sistema di valori; gli altriindividui intorno a noi (famiglia, amici, colleghi o compagni di scuola);la nostra professione o vocazione; le istituzioni alle quali apparteniamo;il mondo intero le persone che non conosciamo, quelle che vivranno infuturo, la salute e la salvezza del pianeta. Unattenzione a tutte queste re-sponsabilit importante per qualunque lavoratore, che sia un medico,un fisico, un fisioterapista o un pescatore.

    Uneducazione cos responsabile non pu essere completata nei primianni di vita, ma deve partire da l: attendere let adulta decisamentetroppo tardi. Quindi genitori e insegnanti devono inglobare il senso di re-sponsabilit nella loro vita e cercare di far crescere un uguale senso di re-sponsabilit in tutti i giovani. Ci particolarmente difficile da fare intempi insicuri e turbolenti come questi: quando le cose cambiano moltovelocemente, le forze del mercato sono molto potenti, non ci sono forzedi opposizione ugualmente forti, e il nostro senso del tempo e dellospazio alterato da tecnologie come il World Wide Web.

    Molte persone nel mio Paese e altrove sono preoccupate per laliena-zione che molti giovani sperimentano alienazione dal mondo dellascuola e, in alcuni tristi casi, alienazione dal mondo in generale. Non hola competenza per discutere questo problema nazionale e forse mondiale,ma so che dobbiamo aiutare gli studenti a trovare un senso nella vita quo-tidiana, a sentirsi legati ad altri individui e alla loro comunit passato,presente e futuro e a sentirsi responsabili per le conseguenze delle loroazioni. Dobbiamo aiutarli a raggiungere uno stato di flusso un equi-librio fra le loro abilit e le sfide loro proposte dalla societ che motivagli individui a perseguire con costanza i propri scopi. Platone aveva ben

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  • compreso questo 2500 anni fa quando diceva: con leducazione dobbia-mo aiutare gli studenti a trovare gioia in quello che devono imparare.

    Il secondo valore lapprezzamento di quanto c di specialenellessere umano. Gli esseri umani hanno fatto molte cose orribili mamoltissimi membri della nostra specie hanno fatto cose meravigliose:opere darte, composizioni musicali, scoperte scientifiche e tecnologiche,atti eroici di coraggio e sacrificio. [] I nostri giovani devono conoscerequesti successi, imparare a rispettarli, riflettervi sopra (e su ci che cvoluto per ottenerli) e aspirare un giorno a raggiungerne di simili o acrearne di nuovi. Studiare le espressioni delleroismo umano pu essereun altro modo per allevare giovani che incarnino valori positivi. Non do-vremmo mai avere paura di esprimere i nostri valori, ma ovviamente pi importante riuscire a incarnarli, a renderli parte della nostra vita quo-tidiana. Le discipline scolastiche sono fra i punti pi alti del progressoumano e dobbiamo ricordare che sono molto pi facili da distruggereche da costruire. Le societ totalitarie prima bruciano i libri, poi umilia-no gli studiosi e infine uccidono quelli che non cedono. Gli eventi delsecolo appena terminato sono l a ricordarci sempre che unet oscurapu discendere su di noi in ogni momento.

    Dovremmo quindi sempre tenere a mente che una delle pi meravi-gliose invenzioni umane linvenzione delleducazione nessuna altraspecie educa i giovani come facciamo noi. In questo momento di grandicambiamenti, dobbiamo ricordare lantico valore delleducazione e pro-teggerlo non solo i fatti, i dati, le informazioni, ma la Conoscenza, laCapacit di comprensione, il Giudizio, la Saggezza. Dobbiamo usare leantiche arti delleducazione per preparare i giovani per un mondo chelevoluzione naturale non pu prevedere e noi stessi, anche se siamoesseri ragionevoli, non possiamo anticipare. In passato potevamo accon-tentarci di una educazione basata sullalfabetizzazione nelle conoscenzedi base, che copriva le discipline principali, e preparava gli allievi sullaloro cultura nazionale. Dobbiamo mantenere questi tre punti focali, mane dobbiamo aggiungere altri due: preparazione al lavoro interdisciplina-re e preparazione a vivere in un mondo globale. E, parlando nella terradi Erasmo da Rotterdam e di Spinoza, dobbiamo mantenere vivi i fonda-mentali valori di Responsabilit e Umanit.

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