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  • Introduzione 07

    Area Protetta Regionale e Area di Tutela Marina Giardini Botanici Hanbury 10Parco Naturale Regionale Alpi Liguri 14Riserva Naturale Regionale Isola Gallinara 18Riserva Naturale Regionale Rio Torsero 22Parco Naturale Regionale Bric Tana 24Parco Naturale Regionale Piana Crixia 26Riserva Naturale Regionale Adelasia 28Area Marina Protetta Isola di Bergeggi 30Parco Naturale Regionale Beigua 32Area Naturale Protetta di Interesse Locale Parco delle Mura 38Parco Naturale Regionale Antola 40Parco Naturale Regionale Portofino 46Area Marina Protetta Portofino 52Parco Naturale Regionale Aveto 54Parco Nazionale Cinque Terre 60Area Marina Protetta Cinque Terre 64Parco Naturale Regionale e Area di Tutela Marina Porto Venere 66Parco Naturale Regionale Montemarcello-Magra-Vara 70Alta Via dei Monti Liguri 74

    sommario

    CreditsIl materiale fotografico è stato fornito dai Parchi, Riserve Naturali, Aree Protette Marine e dalla Regione Liguria.E inoltre:Archivio GBH - Daniele Guglielmi pp. 10, 11, 12-13Piero Pelassa p. 14Cristiano Queirolo p. 34 (in alto)Monica Saettone p. 35 (ricetta)Gabriella Motta pp. 36-37Fabrizio Fazzari pp. 44-45Mariapaola Chiarlone pp. 26,27Riccardo Massino p. 27 (ricetta)

    Coordinamento editorialeAlessandro AvanzinoRedazioneFabrizio Fazzari, Titti MottaStudio grafico e impaginazioneBarbara Ottonello

    © 2015 Sagep Editoriwww.sagep.itISBN 978-88-6373-365-5

    Regione Liguria Dipartimento Ambiente Settore Progetti e programmi per la Tutela e valorizzazione Ambientale

    Intervento realizzato con fondi del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nell’ambito della “Strategia Nazionale per la Biodiversità: implementazione turismo sostenibile”

    www.parks.it//regione.liguria/

  • introduzione

    Biodiversità e gusto.

    Ecco, il mio compito è spiegarvi questo connubio, questo salto logico tra un terminescientifico che, in Europa, è sinonimo di tutela di habitat e specie, e quel sostantivo cosìcaro al nostro piacere.

    Devo farlo in due tempi.

    Nel primo immaginatevi una grande sala a Roma dove tutti i rappresentanti delle Regionie quelli del Ministero, che in genere parlano di biodiversità come fosse solo fatta dinorme, procedure e nomi latini, votano un documento che prevede il sostegno alleRegioni nell’ambito di attività divulgative e turistiche, da presentare ad Expo 2015.

    Hanno preso tutti una cantonata? No, anzi: sono persone esperte che vogliono che arrivichiaro un messaggio condiviso a livello comunitario e nazionale; e cioè che la tutela dellabiodiversità produce beni e servizi essenziali. Certo, servizi e beni (‘servizi ecosistemici’,in euro-lessico) che spesso non paghiamo con denaro: acqua pulita, purificazionedell’aria, legname, carburanti, riciclo naturale dei rifiuti, ambienti dove ricrearsi e misureper mitigare l’erosione. Ma che paghiamo salatissimi quando non li possediamo: bastipensare ai costi di realizzazione e gestione di un depuratore…

    Ma allora la biodiversità aiuta il turismo? Certo che sì! Se la Liguria è una delle regioniitaliane più visitate è perché riesce ancora a mantenere un territorio, nelle Aree Natura2000 che costellano la Regione e, in particolare, nei Parchi, integro, bello e salubre… È perché può vantare un ‘capitale naturale’ di elevatissimo valore che annovera, casounico in Italia, la presenza di tre regioni biogeografiche (alpina, continentale emediterranea) in uno spazio ristrettissimo.

    Se poi un’immagine vale mille parole, in Liguria, dove tanto loquaci non siamo, ci èpiaciuto pensare che un gusto, un profumo, ne valesse molte di più. Odori e sapori, più che la vista, l’udito ed il tatto, risvegliano immediatamente sensazioni di piacere egratificazione che non hanno bisogno di essere razionalizzati, e parlano alla nostra partepiù emozionale e legata a ricordi profondi.

    Il gusto della biodiversità è quindi il modo che abbiamo scelto per spiegare, senza tantivocaboli, quanto i nostri cibi squisiti siano indissolubilmente legati all’attività di tutela e valorizzazione di una biodiversità regionale ricca, pregiata e diffusa.

    Quando scoprirete la cucina bianca tipica del ponente ligure (pag.15) o il ciuppin (pag.27), degusterete i mieli dei parchi liguri (pag.33) o il pigato (pag. 19), assaporerete ilformaggio San Stè (pag.55) o le acciughe (pag.65) non potrete non pensare subito aquanto siano meravigliosi i pascoli alpini, le faggete d’autunno, i castagneti ombrosi, le garighe in fiore e i profumi della macchia mediterranea, i pipistrelli misteriosi, millespecie di uccelli, i coralli e i meravigliosi paesaggi sommersi delle Aree marine protette...e a quanto sia preziosa l’opera delle donne e degli uomini che le presidiano.

    l’Assessore ai Parchi della Regione LiguriaPippo Rossetti

  • 0 10 20 30 40 km

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    0 10 20 30 40 km

    [1] Area Protetta Regionalee Area di Tutela MarinaGiardini Botanici Hanbury

    [2] Parco Naturale RegionaleAlpi Liguri

    [3] Riserva Naturale RegionaleIsola Gallinara

    aree protette della liguriaIl Sistema regionale delle Aree protette è integrato dalla Rete Natura 2000 (zone a particolare tutela degli habitat e dell’avifauna) e dalla capillare rete di sentieri che costituiscono la REL (Rete Escursionistica Ligure)

    [19] Alta Via dei Monti Liguri

    [19] Alta Via dei Monti Liguri

    [4] Riserva Naturale Regionale Rio Torsero

    [5] Parco Naturale Regionale Bric Tana

    [6] Parco Naturale Regionale Piana Crixia

    [7] Riserva Naturale Regionale Adelasia

    [8] Area Marina Protetta Isola di Bergeggi

    [9] Parco Naturale Regionale Beigua

    [10] Area Naturale Protetta di Interesse Locale Parco delle Mura

    [11] Parco Naturale Regionale Antola

    [12] Parco Naturale Regionale Portofino

    [13] Area Marina Protetta Portofino

    [14] Parco Naturale Regionale Aveto

    [15] Parco Nazionale Cinque Terre

    [16] Area Marina Protetta Cinque Terre

    [17] Parco Naturale Regionale e Area di Tutela Marina Porto Venere

    [20] Giardino botanico Pratorondanino

    [18] Parco Naturale Regionale Montemarcello-Magra-Vara

  • LO SCIADOCCOMolti agrumi produconofrutti con tanti semi e nonhanno qualità commerciali,ma la loro conservazione èimportante per ilmantenimento dellabiodiversità sotto il profilogenetico, storico eagronomico, anche infunzione di eventualiapplicazioni future. Assaivistoso è lo sciadocco cheproduce frutti di oltre 2 kge 25 cm di diametro, abuccia aromatica moltospessa. I frutti dell’arancioamaro sono l’ingredientefondamentale della

    Hanbury Jam(Confettura degli Hanbury)

    Ingredienti1 kg di polpa di mela cafra o Keiapple2 mele un po’ acerbe o melecotogne750 g di zucchero½ sciadocco (o in alternativa di2 limoni non trattati), la solabucciaacqua, qb

    PreparazioneSbucciate e snocciolatebene le mele cafre e lemele o le cotogne; ponetela polpa di mela cafra, lozucchero e la parte biancadella buccia di sciadocco odei limoni in una pentolacon pochissima acqua eportate a ebollizione, dopo20 minuti aggiungete lemele o le cotogne tagliate apiccoli pezzi; continuate lacottura sino alla densitàdesiderata. Riempite ibarattoli sterilizzatilasciando 0,5 cm di spaziovuoto; chiudete per bene ibarattoli e lasciateliraffreddare.Durante la cottura il giallodelle mele cafre vira versoil rosso; la buccia disciadocco (simile al pumelo)o dei limoni ha la funzionedi amaricante. Hanbury Jamha sapore un po’ acidulo e siserve con the e biscottiinglesi.

    marmalade tipicadella colazione edel the delpomeriggiodegli inglesi.In Riviera le piante diarancio amarorappresentano un segnodegli scambi culturali fra ilMediterraneo, l’Oriente elo stile inglese che siriflette nell’amore per igiardini e la natura ancheattraverso l’eredità deiGiardini BotaniciHanbury, area protettaregionale ora gestitadall’Università degli Studidi Genova.

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    COME ARRIVAREIn autoAutostrada A10 Genova –Ventimiglia: uscita Ventimiglia.SS 1 Aurelia direzione Francia PonteSan Luigi (circa 7 km)Autostrada Escota A8 Aix enProvence – Menton: uscita Menton.RN 7 direzione Italia Ponte SanLuigi. SS 1 Aurelia (3 km).In trenoLinea Genova-Ventimiglia (stazionedi Ventimiglia)Capolinea dell’Autobus RT (RivieraTrasporti - Tel. + 39 0184 592706)per Ponte San Luigi in via Cavour, a150 metri dalla Stazione Ferroviariadi Ventimiglia.

    SEDECorso Montecarlo, 43 La Mortola18039 Ventimiglia (IM)Tel. +39 0184 22661www.giardinihanbury.com/contatti

    SUPERFICIE18 ha

    COMUNIVentimiglia

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    I Giardini Botanici Hanburysostengono inoltre attivitàsociali e di divulgazione deiprincipi di rispetto per laflora e la natura nel suocomplesso, in collaborazionecon i comuni dell’entroterra.Recentemente hannopartecipato allaricostruzione del Museodelle Erbe a Cosiod’Arroscia e a promuoverela lavanda (essenze e altriprodotti nei comuni diMolini di Triora eCarpasio).

    OLTRE IL GIARDINONel mare antistante capoMortola si estende un’areadi tutela marinaricchissima di biodiversità,con praterie di posidonia,sorgenti sottomarined’acqua dolce, secche,grotte e interessantipopolamenti di branzini earagoste.La fruizione dell’area èregolamentata da misure diconservazione tese atutelare soprattutto lafauna e gli habitat.

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    Nel 1867, Sir ThomasHanbury acquistò ungrande podere a CapoMortola, sul confine con laFrancia, e vi allestì ungiardino botanico cheassunse presto famamondiale. Accanto aipreesistenti agrumi e olivifurono introdotte nuovevarietà da frutto eornamentali, provenientidai giardini di tutto ilmondo e da vivai francesi,genovesi e siciliani.In Liguria gli agrumi eranocoltivati fin dal XVI secolo aNervi, Genova, San Remo e

    Mentone. Oggi lacollezione Hanburycomprende 270 piante diagrumi, incluse antichevarietà ornamentali o daproduzione, tra cui 60diverse varietà di arancidolci, aranci amari, limoni,cedri, lime, chinotto,pompelmi e bergamotti,molte delle quali importantiper scopi alimentari,cosmetici, farmaceutici eornamentali.Le coltivazioni sono a bassoimpatto ambientale, conmetodi biologici soggetti aun rigoroso monitoraggio.

    area protetta Regionale e di Tutela

    Marinagiardini botanici hanbury

  • Giardini Botanici Hanbury, Lomelosia cretica

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    ITINERARIO CONSIGLIATOLa Cucina BiancaNel territorio del Parco iltema dell’alimentazione ècultura del quotidiano. In

    questi luoghi dove il mare èvicino per averli formati eper i segni che ha lasciatonella montagna, ci si deverivolgere a ciò che un

    territorio bellissimo eproprio per questo aspro edifficile, può offrire. In ciòche succede a tavola siunificano la necessità fatta disopravvivenza e l’ingegno digenerazioni di donne chetrasformano il territorio ingusto e in salute. Gliingredienti non sono molti etutti semplici: le erbe alpine,le castagne, la farina digrano, i latticini, il cavolobianco, i porri, l’aglio, lerape, le patate, i formaggi,ma da sapienti manicontadine, come per incantosorge il gusto che è insiemeamore per il territorio, festa,virtuosismo, soddisfazione,qualità della vita. Qui lacucina è bianca perché sonolontani i pomodori e ilbasilico della costa: di quitransita a fatica il sale, ma cisono le malghe, la distanzada casa per i lunghi periodidella transumanza e, dunque,la necessità di alimentarsinon disponendo altro chedelle mani e di ciò che si

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    Nel mare il Parco sispecchia a partire dalle suecime alte più di 2000 m e,per questa continuità,insieme ai confinanti Parchidel Mercantour (Francia) edelle Alpi Marittime(Piemonte) ha proposto lapropria candidatura aPatrimonio dell’UNESCO.L’intenso lavoro dellanatura, in milioni di anni, hacostruito questo territorio:oggi un ambiente geologicounico e una biodiversitàfatta di endemismi raffinatie antichissimi.Insieme alla ricchezza delparticolare microclima e deisuoli, che testimoniano unpassato di profondisconvolgimenti geologici,nel Parco delle Alpi Liguri, sirespira con un ritmo deltutto diverso da quello delmondo moderno, ma chetrae anzi la sua forza daepoche lontane: dalletracce di antichi riti druidiciperaltro conservati eutilizzati per secoli come

    riferimenti anche dallereligioni attuali, a una civiltàdella pietra e del pascolo chesi concretizza sul territorio enei centri abitati, tutti ancoraimmersi in un medioevoautentico e vivibile. E ancora inopere d’arte che affondano leloro radici nella religiositàpopolare, in leggende chetrasmettono i sogni, la fatica ele paure di intere generazioni,nel ricordo dello jus primaenoctis, nei processi allestreghe: a Triora è statocelebrato l’ultimo grandecapitolo europeo di questastoria terribile come si vedenelle testimonianze del museoad essa dedicato. In unambiente in cui l’uomo puòdavvero riconoscere se stesso,intellettuali provenienti damezza Europa hanno trovato ilclima giusto per elaboraregrandi idee: a Cosio d’Arroscia,in pieno Parco, nasce, nel 1957,l’Internazionale Situazionistache raccoglie diverseesperienze delle avanguardienovecentesche.

    SEDEPiazza Umberto I18037 Pigna (IM)Tel. +39 0184 [email protected]/parco.alpi.liguri/index.php

    SUPERFICIE6041 ha

    COMUNICosio d’Arroscia, Mendatica,Montegrosso Pian Latte, Pigna,Rezzo, Rocchetta Nervina, Triora

    Parco Naturale Regionale

    Alpi Liguri

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    COME ARRIVAREIn autoAutostrada A 10. Val Nervia: uscitaVentimiglia o Bordighera, prendere SS1Aurelia verso SP 64 per Dolceacqua,Rocchetta Nervina o Pigna. Valle Argentina:uscita Taggia, prendere SS1 Aurelia verso SP548 per Badalucco, Molini di Triora, Triora.Valle Arroscia: uscita Imperia Est verso SS28per Pieve di Teco, Colle di Nava.In trenoStazioni Imperia Oneglia e Imperia PortoMaurizio per la Valle Arroscia; Taggia per laValle Argentina; Ventimiglia e Sanremo perla Val Nervia. In autobusSocietà Riviera Trasporti mette adisposizione corse giornaliere per i 7 Comunidel Parco (www.rivieratrasporti.it)

  • IL FAGIOLO BIANCO DI PIGNASe il territorio del parco delle Alpi Ligurimerita l’inserimento nei siti patrimoniodell’umanità, molto devealla composizione dei suoli:è in questi terreniincoerenti, posti in altamontagna, attraversati daacque sorgive di naturacalcarea, ricche di minerali,che cresce il Fagiolo Biancodi Pigna, Presidio SlowFood. Prima di metterlo inbocca si sarà magari tentatidi dire che è solo unfagiolo, piccolo di formaovoidale, ma quando entraa contatto con le papillegustative, solo allora, sisentirà una consistenzamorbida simile a quella delburro, quasi la buccia nonesistesse e un sapore chericorda le castagne e lenoci fresche.Le montagne di Pigna,Castelvittorio e Buggiosono i luoghi esclusivi diquesto legume: unaricchezza per un territoriomeraviglioso e sofferto.

    E con il Fagiolo diPigna dobbiamoricordare l’altragrande ricchezza diquesti luoghi: nel

    Parco, alle sue pendiciinferiori, domina infattil’oliva Taggiasca, unacultivar eccezionale resagiustamente famosa damolti cuochi importanti, unfilo di olio extravergine èforse il miglior compagno diviaggio del Fagiolo di Pignain un trionfo di gusto cherestituisce il senso piùprofondo di queste terre.Vorremmo dire che alFagiolo di Pigna (ma anchealla Cucina Bianca o allacapra e fagioli di RocchettaNervina) dobbiamo tornarese vogliamo davveroconoscere di che pastasiamo fatti e, nel Parco delleAlpi Liguri, se si crede che ilnostro benessere sia daricercare distante dalla folliafrettolosa del mondo, sitroverà finalmente il tempoper porsi le domande giustee, forse, ottenere lerisposte più adeguate aquelle domande.

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    caccia là (letteralmente:strappa e butta in acquacome viene); a MontegrossoPian Latte un’altra ricetta, LeRaviore, ravioli contenentifino a venti tipi di erbediverse; a Rezzo si gusta übunettu de laite (budino dilatte) dolce semplice evellutato e infine Triora il cuipane non conosce lanecessità del companatico.Lungo questo itinerarioconosciuto appunto come la

    raccoglie nei pascoli o neiboschi e il latte delle pecorebrigasche. In ognuno deiComuni che compongono lastrada delle malghe sitrovano varie declinazionidella stessa pietanza: unitinerario fatto di saporisempre diversi e che tuttaviasi unificano in un unicotributo al territorio. Così aCosio d’Arroscia dominanole erbe; a Mendatica unaricetta chiamata Streppa e

    Strada della Cucina Biancapotrete giungere a La Briguenella vicina Francia o a BrigaAlta nel Basso Piemonte dovequesta cultura continua. LaCucina Bianca ha però un rericonosciuto ed è il famosoBrusso (intraducibile) unformaggio a base di ricottafermentata in distillati, dalsapore forte e unico, utilizzatoper condimenti, pietanze osemplicemente spalmato sulpane di Triora.

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    I sugeli

    Pasta semplice di sola acqua efarina lavorata a gnocchetti con iltipico “corpu de diu” (colpo didito). Il condimento tradizionale èuna salsa bianca a base di brusso.Possono essere considerati ilpiatto “nazionale” delle Alpi Liguri,in quanto diffusi in tutto l’arealedel Monte Saccarello, nella terrabrigasca, a Mendatica e nelle sueMalghe, a Montegrosso, Rezzo,Cosio e a Triora.

    Ingredienti1 kg di farina2 cucchiai di olio extravergine dioliva20 g di saleper la salsa½ bicchiere d’olio extraverginedi oliva2 spicchi d’aglio150 g di brusso1 bicchiere di latteolio, qb2 patate

    PreparazioneLavorate la farina con acquaben calda, due cucchiai diolio extravergine di oliva e ilsale. Lavorate fino aottenere un impastoomogeneo e liscio. Tagliate aliste e a ogni gnocchettodate la forma con un colpo didito. Tagliare due patate atocchetti. Cuocete in acquabollente per 15 minuti isugeli e le patate insieme. A parte soffriggete mezzobicchiere d’olio extravergined’oliva con un paio di spicchid’aglio, aggiungete in padella150 gr di brusso e unbicchiere di latte e l’olio.Scolate i sugeli con le patatee nella padella dove avetepreparato il brusso, saltare iltutto e scodellare.

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    tipica della Riviera ligureche sono le fasce (terrazzesostenute da muri asecco). Il grano ottenutocome un tempo a prezzodi grande fatica, dopo ilraccolto, viene messo inun mortaio apposito efrantumatogrossolanamente. Ad essosi aggiunge ciò che il

    territorio offre, ovverocotiche di maiale, porri,aglio, olio extraverginedi oliva taggiasca, alloro,sale e un pizzico diformaggio. Questo piatto,oggi ripreso e oggetto diuna festa popolare è unaltro simbolodell’alimentazione che siradica nel territorio.

    Ü GRAN PISTAUC’è nel Parco Alpi Liguriun luogo dove, da diversianni, si è ripresaun’antichissimatradizione: quella diseminare il granostrappando allamontagna il terrenoscosceso mediantequell’opera ciclopica

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    ITINERARIO CONSIGLIATOUn tuffo nella storiaIl centro storico di Albenga, la“Città delle Torri”, è uno dei piùimportanti della Liguria.“Albingaunum” è la cittàpaleocristiana, romana,medievale e antica sedevescovile che ad ogni passoemerge con evidente eprepotente bellezza nei palazzi,nelle torri, nei monumenti enelle aree archeologiche di cuile Terme Pubbliche Romane,site nell’alveo del fiume Centasono testimonianza. Partendoda Vadino si può percorrerel’antica via romana, la via IuliaAugusta: un vero museo a cieloaperto. La storia della città èraccolta nei suoi Musei. AlMuseo Navale troviamo anfore

    Torta di carciofi

    Ingredientiper la pasta250 g di farina130 g di acqua2 cucchiai d’olio extravergine diolivasale, qbper il ripieno5 carciofi di Albengaolio extravergine di oliva½ cipolla1 cucchiaio di prezzemolo50 g di Parmigiano Reggiano2 uova200 g di prescinsêua (cagliatafresca di latte vaccino)sale, qb

    Preparazioneper la pastaImpastate gli ingredienti,aggiungendo l’acqua poco allavolta, fino ad ottenere unimpasto morbido che lascereteriposare sotto un panno umidoper il ripienoSoffriggete la cipolla con ilprezzemolo e l’olio, pulite icarciofi, eliminando il gambo, lefoglie più esterne e, dopo averlitagliati a spicchi, eliminate la“barbetta” centrale. Dopo averlilavati, tagliateli a fettine e fatelicuocere con olio extraverginedi oliva e acqua, fino a chesaranno morbidi e ripassatelicon il soffritto. In un contenitore mettere icarciofi, la prescinsêua, le uova, il Parmigiano Reggiano,mescolate e aggiustate di sale.Con metà della pasta tirate 2-3 sfoglie sottili, chesovrapporrete spennelandoled’olio, versate l’impasto erichiudete con altre 2-3 sfoglieche avrete tirato con la restantepasta. Spennellate la torta conun rosso d’uovo e poco olio einfornate per 35-40 minuti a 160°C.

    vinarie, provviste, elmi, utensilie attrezzature risalenti al I sec.a. C. la cui provenienza èlegata al ritrovamento dellanave oneraria romana. IlMuseo Diocesano di ArteSacra conserva al suo internouna ricca collezione di opered’arte che attraversa più dimille anni di storia. IlBattistero (seconda metà delV secolo) è tra i più importantimonumenti paleocristiani dellaLiguria e dell’Italiasettentrionale con unpregevole mosaico bizantino.A Palazzo Oddo si può visitareuna mostra di reperti vitreirecuperati durante gli scavinelle necropoli di Albenga, tracui il Piatto Blu, pezzo unico almondo di colore blu cobalto.

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    COME ARRIVAREIn autoAutostrada A10 Genova –Ventimiglia: uscita Albenga.In trenoLinea Genova-Ventimiglia (stazione di Albenga).Via mareDal porto di Laigueglia, visitesettimanali, in estate.www.liguriaviamare.it

    L’isola è di proprietà privata e al momento non è ancora visitabile,sono possibili gite in barca attornoalla Gallinara

    L’isola Gallinara, situata davantial tratto di costa tra il CapoSanta Croce e la punta diVadino, si è staccata dallaterraferma a causa di uninnalzamento del livellomarino avvenuto nelQuaternario. L’isola hamantenuto un forte caratteredi naturalità. Gli habitatmediterranei che lacaratterizzano sono la macchiaad euforbia arborea e il forteto(macchia alta) di leccio(Quercus ilex). L’euforbiaareborea è un interessanterelitto terziario e si presenta informa di cespugli alti sino a 2m, che perdono le foglie nelperiodo estivo. La maggiorparte degli arbusti dellamacchia mediterranea come ilcorbezzolo (Arbutus unedo), laginestra di Spagna (Spartiumjunceum) e la ginestra spinosa(Calicotome spinosa), l’alaterno(Rhamnus alaternus), il lentisco(Pistacia lentiscus), il mirto(Myrtus communis), resistonocon facilità alla siccità anchegrazie alla presenza, nei

    tessuti, di oli essenziali capacidi fissare le molecole d’acqua.L’isola ospita quasi 300 entitàfloristiche, tra cui una specieendemica esclusiva dellaLiguria occidentale, laCampanula del savonese(Campanula sabatia De Not.). Si rinviene su tutta la costa traBergeggi e il confine con laFrancia ed è l’unica specievegetale ligure di interesseprioritario per l’Europa.L'alta scogliera meridionale èrifugio dei “gabbiani comuni” edei “gabbiani reali”.In prossimità dell’isola,nei suoi limpidi fondali sitrovano due relitti di navionerarie romane (I sec. a.C.),cariche di anfore e una riccavarietà di flora e fauna marina.È possibile effettuare una visitavirtuale dell’isola nel "FortinoGenovese"della fine del '500.Albenga è conosciuta in tutto ilmondo per i suoi fiori e perquattro prodotti tipici: ilcarciofo spinoso, la zucchinatrombetta, il pomodoro cuoredi bue e l’asparago violetto.

    SEDEComune di Albengapiazza San Michele, 17Tel. +39 0182 562117031 [email protected]/riserva.isola.gallinara

    SUPERFICIE11,00 ha

    COMUNIAlbenga

    Riserva Naturale Regionale

    Isola Gallinara

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    IL PIGATOIl Pigato giunse in Liguriadalla Grecia nel Medioevo,da una delle coloniegenovesi nell’Egeo. Nel 1830l’arciprete FrancescoGagliolo impiantò adOrtovero (SV) il primovitigno, ma il vino fu messoin vendita dal vignaioloRodolfo Gaggino solointorno al 1950, al prezzo di300 lire. I migliori pigatosono generalmente coltivatiin collina ad una altitudine dialmeno 300 m slm: in unambiente, quindi, vicino almare, ma anche in grado digodere di una escursione

    termica notturna, chefavorisce il patrimonio diprofumi di questo classicovino ligure. È un vino dalcolore giallo paglierino che, seinvecchiato tende a diveniregiallo dorato; ha sapore sapidoe secco, profumi di macchiamediterranea e polpa gialla. Di notevole eleganza.Va consumato nei primi treanni di vita, senza farloinvecchiare eccessivamente,anche se per certe riserve conapporti di legno ovinificazioniparticolari questaregola è moltovariabile. Pr

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  • L’isola della Gallinara

  • ITINERARIOCONSIGLIATOAlla scoperta di CerialeSi possono ammirareancora nel centrostorico di Cerialequalche resto di mura etorre medioevali, oltreal Torrione eretto nel1564 a protezione delleincursioni dei pirati. Inrilievo, inoltre, la chiesaParrocchiale dei SantiGiovanni Battista edEugenio, ricostruita nel1637 dopo il sacco di cuisopra, che contienedipinti di scuolapittorica genovese(Orazio De Ferrari,Piola, Carlone). Si può altresì ammirareun crocefisso ligneo dinotevole fattura, chereca ancora il foro diuna palla sparata daimori. Accanto allachiesa si trova l’oratorio

    Scorzoneraimpanata de Seiò

    Ingredienti1 mazzo di scorzonera3 uovaolio extravergine d’olivapan grattato, qbsale, qb

    PreparazioneMondate la scorzonera,tagliatela a pezzi e lessatelaaggiungendo il sale. Colate la scorzonera efatela raffreddare. Sbattete le uova,aggiungendo il sale, passarela scorzonera nelle uova,sgocciolatela con cura epassatela nel pan grattato.Mettete a scaldare l’olio inuna padella e friggete lascorzonera impanata.

    La Scorzanera è una piantaoriginaria dell’Europa orientale eappartenente alla famiglia delleAsteracee, la stessa del carciofo,del radicchio e del topinambur. Èuna pianta perenne, coltivatacome annuale soprattutto inLiguria, dove il suo utilizzo èparticolarmente diffuso. Laraccolta delle radici, si effettuada ottobre fino alla finedell’inverno.Il nome del genere haun’etimologia incerta;potrebbe derivare da “scorzon”in francese antico, “Scorsone”in italiano e “escorzonera” inspagnolo, che significa scorzanera; ma anche “vipera”, forsedall’uso delle sue radici comeantidoto al morso dei serpenti.In italiano la parola scorzoneraè maggiormente intesa comescorza (buccia) e nera,(appunto scura).

    di Santa Caterina. La Frazione di Peagna fudimora di antiche e nobilifamiglie quali iGirardenghi, i Genta e gliArduini. Caratteristico èil suo borgo medioevalecon la vecchia chiesa diSan Giovanni Battista, diorigine trecentesca conresti di affreschi risalentiai secoli XV e XVI e con ilcampanile stile barocco.L’attuale chiesaparrocchiale, situata alcentro del borgo, risale alsecolo XVIII e recuperamovenze di stilebarocchetto. Sempre aPeagna si trova il museopaleontologico “SilvioLai” ricco di conchigliefossili e di ammonitirisalenti ad epocheantidiluviane provenientidalla Riserva NaturaleRegionale del RioTorsero.

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    La valletta del RioTorsero, situatanell’immediatoentroterradell’abitato di Ceriale,è molto importantedal punto di vistapaleontologico,perché ospita unricchissimogiacimento di fossilidel periodoPliocenico (da 5,2 a1,8 milioni di anni fa),noti per il loroeccezionale stato diconservazione e perl’abbondanza e lavarietà degliesemplari.Il Rio Torsero hascavato il suo alveonelle roccesedimentarie della“formazione diOrtovero”, mettendoin evidenza gli stratiche contengono ifossili. Sonoparticolarmentenumerosi i gusci di

    molluschi,appartenenti alleclassi deilamellibranchi, deigasteropodi e degliscafopodi (oltreduecento specie). Non mancano coralli,colonie di briozoi,otoliti di pesci, restidi echinodermi e dicrostacei einteressanti tipologiedi microfossili. Per proteggere ilgiacimento, studiato dal principiodell’Ottocento, èstata istituita nel1985 la RiservaNaturale Regionaledel Rio Torsero. Una collezione difossili provenienti dalgiacimento è ospitatanel museo “SilvioLai” a Peagna,frazione di Ceriale,situato a pochecentinaia di metridalla riserva.

    SEDEComune di CerialePiazza Nuova Italia, 117023 Ceriale (SV)Tel. +39 0182 [email protected]/riserva.rio.torsero

    SUPERFICIE4,0 ha

    COMUNICeriale

    Riserva Naturale Regionale

    Rio Torsero

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    Prod

    otto

    BANDIE

    RA

    LA ZUCCHINATROMBETTAL’appellativo“trombetta” ègiustificato dall’aspettoslanciato, tubolare esottile, con le estremitàleggermente rigonfie. Ha la polpa di coloregiallo pallido, tenera,

    compatta, per nullaacquosa, ha sapore moltodelicato. È moltoversatile in cucina, sisposa bene con piatti diterra e di mare. Ottima per lapreparazione di torte salate, frittate e frisceu.

    IMPERIA

    COME ARRIVAREIn autoAutostrada Genova-Ventimiglia,uscita Borghetto Santo Spirito,direzione Ceriale.Dalla Via Aurelia (SP1), nel centro diCeriale, seguire a monte ViaRomana; al primo bivio a destrasvoltare in via Magnone, che,oltrepassato il cavalcavia sopra l’A10,assume la denominazione di viaNostra Signora delle Grazie. Siprosegue diritti fino al quadrivio dovesi incrociano via Nostra Signora delleGrazie, Strada Nuova di Peagna, viaCase Sottane e via Tecci e Paverne.In trenoStazione ferroviaria di AlbengaStazione ferroviaria di Ceriale

  • ITINERARIO CONSIGLIATOI Sentieri Naturalistici del ParcoIl territorio interessato dallosviluppo dei sentieri, cheinsieme costituisconol’itinerario per visitare almeglio il Parco, è ubicato nelComune di Millesimo, che èanche l’Ente delegato allagestione dell’area. Il posto èin zona di alta collina; il climaè di tipo continentale contemperature invernali chescendono decisamentesotto lo zero, nei mesi estiviil caldo è moderato. La retedi sentieri costituentil’itinerario completo è stataidealmente divisa in percorsiad anelli; tre dei quali sonodetti “brevi” e permettono,in poco tempo, di visitare ivari luoghi con le loroparticolari ricchezze naturali.Altri due anelli detti “grandi”si sviluppano su una più vastasuperficie, in modo dapermettere ai meglio allenatil’escursione su tutta l’area.

    IL TARTUFOIl re della tavolaCittà del tartufo, Millesimoe le colline della zona sonoterre in cui gli esperti

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    COME ARRIVAREIn autoAutostrada A6 “Verdemare” Torino – Savona uscita MillesimoIn trenoStazioni FS di Cengio a 5 Km e di San Giuseppe di Cairo a 8 Km

    Curiose guglie di calcaresovrastano il fiume Bormidaergendosi dai castagneti edai boschi misti del piccoloparco regionale di BricTana, importante per lapresenza di forme carsichesuperficiali e sotterranee.In alcune cavità siosservano le nicchie didistacco di pietre damacina, frutto dell’opera dipazienti scalpellini, mentrereperti preistorici sonostati ritrovati nella localitàdetta Tana dell’Orpe.Ricerche di paleobotanicacollegate allo studio deipollini ritrovati nel sito, hanno permesso dirisalire allo statoprimordiale dei luoghi e alleabitudini alimentari degliantichi abitanti.L’Area protetta del BricTana e della Valle dei Tre Reè nata per salvaguardare ilfenomeno carsico, condoline e inghiottitoi.L’esistenza di un grandeinghiottitoio esplorabile

    denominato “Tana” o, indialetto, “Tana dra vurp”(Tana della Volpe), risulta ilvero punto nodale attorno alquale si intersecano la naturae la storia legate all’Areaprotetta.Nelle immediate vicinanze diquesto fenomeno geologico èstato, infatti, individuato unsito archeologico, che si èrivelato di prima importanza inLiguria e di un certo interesseanche a livello nazionale.

    SEDEpiazza Italia 217017 Millesimo (SV)Tel. +39 010 564007ufficio [email protected]/parco.bric.tana

    SUPERFICIE169 ha

    COMUNIMillesimo

    PARCO NATURALE REGIONALE

    BRIC TANA

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    Risotto Millesimeseal Tartufo

    Ingredienti4 zucchini novelli2 cucchiai di olio extraverginedi oliva50 g di burrobrodo vegetale, qb400 g di riso50 g di Parmigiano Reggianograttugiato1 tartufo nero

    PreparazioneIn un tegame capientemettere 25 g di burro el’olio, tagliare a rondelle gli zucchini, coprire e farecuocere a fuoco lento per 10 minuti.Intanto tenere a bollore il brodo, mettere il riso nel tegame e procedere versando ilbrodo poco per voltarimestando di continuo.Al termine della cotturaaggiungere il tartufo,tagliato a minuscolelamelle, il burro rimasto e il Parmigiano Reggiano,mescolando bene.Servire subito in tavolaaccompagnando il piatto con un buon vino rosso.

    (La ricetta è stata gentilmenteconcessa dalla SignoraGiovanna Dadone Bormidapremiata cuocadall’Associazione Tartufai eTartuficoltori Liguri diMillesimo – Città del Tartufo).

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    otto

    BANDIE

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    Anello breve: Millesimo –Bric Tana – MillesimoDa Millesimo si percorrela provinciale perMurialdo sino al pontedell’autostrada TO-SV,sotto il ponte c’è unastradina che sale asinistra (Via Boschetto),imboccandolaincontreremo i primisegnavia, più avanti, difianco a una ruota permacina appoggiata ad unmuretto, è posta lapalina che indica a destrala via per il Bric Tana. Daqui, volgendo lo sguardoa valle, si vede laBormida di Millesimotrattenuta da una piccoladiga; nella stagionefredda, guardando colbinocolo, si potrannoosservare gli aironicenerini ed i cormoraniposati sui pioppi e gliontani che popolano lasponda opposta delfiume.

    IMPERIA

    tartufai, organizzati inassociazione, trovano ilpregiato tubero sia neroche bianco, da sempre redella tavola.La qualità del terreno, lecondizioni ambientali eclimatiche avvicinanoinfatti la qualità delprodotto a quello di Alba.Infatti, si tiene ogni anno aMillesimo, nell’ultimasettimana di settembre, laFesta Nazionale del Tartufoarticolata su due giornateche, oltre a proporrespettacoli e mostrecollaterali, prevede convegni e approfondimentiorganizzati sul tema.

  • dai ruderi appena visibili delvetusto castello medioevaleche trova, alle sue pendici, ilsuo rifacimento in epocanovecentesca. Inoltre, neipressi di questo percorso a

    Torta di nocciole di Langa

    Ingredienti100 g di nocciola “Tonda Gentiledelle Langhe”100 g di zucchero1 uovo100 g di farina di grano tenero 0075 g di amaretti secchi100 g di burro½ bustina di lievito per dolci

    PreparazioneMescolate l’uovo con lozucchero, la farina e il burro.Sgusciate e tostate in fornosino alla corretta doratura lenocciole quindi tritatelemolto finemente insieme agliamaretti secchi.Amalgamateli bene insiemeall’impasto aggiungendo illievito, quindi versare il tuttoin una teglia imburrata,cuocendola in fornoventilato a 180°C gradi per45 minuti circa.

    (Gentilmente concessa dallacentenaria Trattoria Tripoli).

    COME ARRIVAREIn autoAutostrada Savona-TorinoPer raggiungere Piana Crixia inautomobile si esce al casello diAltare-Carcare o a quello diMillesimo dell’autostrada Savona-Torino, quindi si segue la stradastatale per Acqui Terme superandoCairo Montenotte.In trenoA Piana Crixia si può giungereanche in treno (linea Savona-Alessandria), la stazione ferroviariasi trova nella frazione Molino.

    Piana Crixia è ubicato in unaposizione strategica ai piedidell’Appennino ligure, a soli35 km da Savona e adaltrettanti chilometri dallacittadina di Acqui Terme,famosissima già ai tempi deiromani per le acquesolforose e bollenti. A PianaCrixia (nella frazione diCagna ora San Massimo) ènata nel 1884 la nonnapaterna di Papa Francesco e,ancora oggi, sono visibili lecase in cui “Nonna RosaMargherita Vassallo” è nataed ha abitato nellafanciullezza e il Battistero incui è stata battezzata nellaChiesa di San Massimo. Dal26 giugno al 5 luglio nelComune di Piana Crixia vieneorganizzata la prestigiosaMostra Mercato della Proloco di Piana. Questa Fiera,che coinvolge tutti i“Pianesi”, rappresental’EXPO-Local in cui i prodottitipici dell’enogastronomia(dove i famosissimi Raviolialla Pianese rappresentano

    l’emblema più golosodell’intero Stand del Gusto)trovano connubio con glispettacoli musicali all’aperto ele piccole attività commercialidella Valle Bormida.

    ITINERARIO CONSIGLIATODal “Fungo di pietra” ai saporidella terraIn tutto l’anno solare si puòvisitare la suggestivaGhiacciaia (risalente a fineOttocento) e l’antica Bealera,ora divenuta percorso dicollegamento tra il paese el’Area Parco del Borgo in cuisi possono ammirare dalpunto di vistageomorfologico, il Fungo dipietra e i meandri incassatidella Bormida e, dal punto divista architettonico epaesaggistico: lamonumentale Parrocchialedei Santi Eugenio, Vittore eCorona, l’Oratoriodell’Annunciazione e ilpittoresco borgotipologicamente articolato sul“passo di schiera” sormontato

    SEDEvia Chiarlone, 4717058 Piana Crixia (SV)Tel. + 39 019 [email protected]/parco.piana.crixia

    SUPERFICIE795 ha

    COMUNIPiana Crixia

    Parco Naturale Regionale

    Piana Crixia

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    LA FIORITURAPRIMAVERILE DELLEORCHIDEE SPONTANEENei lembi di prateria, nelleradure crescono unaventina di specie diorchidee spontanee chenon solo hanno un notevoleinteresse scientifico, macostituiscono unospettacolo meraviglioso performe e colori, un motivodi ricerca durante lepasseggiate ai calanchi suuno dei diversi itinerari divisita proposti.Sicuramente da non

    “kilometri 0” o poco più… sitrovano tutte le strutturericettive in cui si possonoacquistare e gustare i piattidella tradizione ligure-piemontese.

    { }perdere il binomio “Girobasso dei calanchi” eHimantoglossumadriaticum che associaalla piccola orchideadalla “lingua” smisuratail fascino delle formeimponenti che l’erosioneha modellato sulle rocceargillose dei versanticollinari di Piana,attraversati dallaramificazioni dei solchiche nel tempo l’acqua hascavato sul terreno in ungeroglifico affascinanteper le sue geometrie.

    LA NOCCIOLA TONDA GENTILELa nocciola è il fruttodel nocciolo (Corylusavellana), piantaoriginaria dell’Europa eAsia Minore, cheappartiene alla famigliadelle Corylaceae. I noccioleti che troviamoall’interno delParcoappartengono alcultivar TondaGentile Trilobata,

    fino a poco tempo fadenominata “Tonda Gentiledelle Langhe” cherappresenta la cultivar piùdiffusa nelle Langhe e in Liguria. I frutti di color chiaro,guscio sottile, ed elevataresa alla sgusciatura (46-48%), il seme dotato dibuon aroma e di saporedelicato, il tenore dei grassiè limitato e ha quindibuona conservabilità senza problemi di

    irrancidimento, e possiede,dopo le mandorle, la più ricca concentrazione di vitamina E. Per la sua buona resa esoprattutto per le sue qualità organolettiche èconsiderata in ambitomondiale la varietà piùpregiata e la sua produzione viene del tuttoassorbita dall’industria dolciaria.

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    otto

    BANDIE

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    IMPERIA

  • ITINERARIO CONSIGLIATOSulle orme di NapoleonePartenza da Savona indirezione Santuario diSavona, spettacolarebasilica mariana eretta sul luogo dell' apparizionedi Nostra Signora dellaMisericordia al beato Antonio Botta nel1536 e dove Napoleoneorganizzò i dettagli dellacontroffensiva diMontenotte.Si salirà quindi verso ilMonte Negino, dove erano posizionati lelinee francesi delle qualirimangono ancora i restidelle fortificazioni, perproseguire poi in direzione Montenotte dove troviamo

    la Riserva NaturaleRegionale Adelasiaal cui interno rimangonoancora ben visibili tra iboschi i luoghi della celebre battaglia (per gliamanti del trekkingimperdibile ilpernottamento alRifugio di Cascina Mieraall'interno della Riservaper una esperienza unicatra natura, storia eleggenda con percorsiadatti a tutti anche permountainbike e cavalli). L'itinerario proseguepoi, passando dallafrazione Ferriera di Montenottealla volta di Dego, dove avvenne l’omonimabattaglia.

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    Emergenze geomorfologiche,ricchezza di acque emaestosi boschi di faggio,assieme a formazionivegetali di tipomediterraneo, prateriericche di orchidee e radure,rappresentano le principalicaratteristiche dell'unicaRiserva ligure interamentedi proprietà pubblica. Ilnome deriva dall'omonima

    rocca così chiamata in onoredella principessa Adelasia,figlia dell'imperatore OttoneI di Sassonia, che secondo laleggenda popolare durante lasua fuga in Liguria conl'amato Aleramo, lo scudierosposato contro il volere delpadre, proprio in questiboschi trovò un sicurorifugio.Questi luoghi furono inoltreteatro della battaglia diMontenotte, combattutanell' aprile 1796 tra le truppeaustriaco - piemontesi equelle francesi al comandodi Napoleone in uno deimomenti fondamentali dellastoria moderna. Di quelle giornate rimangonoancora ben visibili tra i boschile trincee della ridotta delBric Tesoro - Castellazzo,luoghi che mantengonointatto il loro fascino: si diceche ancora parlino a chisappia ascoltare,raccontando a modo loro,quello che accadde 200 anni fa.

    SEDEvia Sormano, 1217100 SavonaTel. +39 019 [email protected]/riserva.adelasia

    SUPERFICIE1273 ha

    COMUNICairo Montenotte

    Riserva Naturale Regionale

    Adelasia

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    Tagliolini alla povera

    Ingredientiper la pasta500 g di farina 0 5 uova intere10 mazzi di ortiche già bollitesale, qbper il sugo400 g di porcini200 g di guanciale1 scalogno1 toma stagionata della ValBormidaolio extraveregine di olivavino bianco, qb

    Preparazioneper la pastaImpastate la farina con i rossidelle uova e le ortiche, benstrizzate e tagliuzzate,aggiungete poco alla volta ibianchi delle uova e il sale.Preparate con l’impasto deipanetti di ca. 80-90 g l’uno,stendeteli, fateli riposare esuccessivamente preparate itgliolini.per il sugoPulite accuratamente i porcinieliminando con una spazzolinala terra, tagliate i gambi acubetti e la cappella a fettine.Rosolate ½scalogno con l’olio,spruzzate con il vino eaggiungete i gambi dei funghi.Ultimata la cottura frullateottenendo una crema nontroppo densa. Rosolate½scalogno, spruzzate con ilvino e aggiungete prima ilguanciale e una volta rosolato,i funghi a fette. Cuocete itagliolini aggiungendo 1cucchiaio d’olio e il salenell’acqua, saltateli in padellacon il sugo e gratuggiatecisopra un po’ di toma.

    (Gentilmente concessa dallaLocanda dei Frè).

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    BANDIE

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    I FUNGHILa Riserva si trova all’internodi un Sito di ImportanzaComunitaria (S.I.C)comprendente uncomplesso articolato diversanti e fondovalle chepresentano elevati valori dibiodiversità come leformazioni boschive, lepraterie aride e quelleproprie delle zone umide. Un panorama ricco evariegato che costituisce unambiente particolarmentefavorevole alla crescitafungina: un vero e proprioparadiso, non solo per i

    “fungaioli” che arrivano amigliaia, ogni autunno, perraccogliere i prelibati porcinie ovuli, ma anche per iricercatori e gli studiosi, vistala presenza di specierarissime e di nuovasegnalazione per la Liguriacome la Russula carpini, laRussula puellula Ebbesen, laPhanerochaete velutina e ilCortinarius caesioflavescens,specie particolarmenteinteressante poiché segnalata per la prima volta sull’intero territorio italiano.

    IMPERIA

    SAVONA

    GENOVA

    COME ARRIVAREIn autoA6 Torino – Savona uscita Carcare,direzione Altare verso SP 12Savona – Altare.Da Savona – SS 29 del Colle diCadibona direzione Torino, ad Altareprendere la SP 12 Savona – Altare indirezione Savona.In trenoLinea Ferroviaria Torino-Savona,Stazione di Ferrania. In autobusEscursioniBUS, su richiesta, ilnumero verde 800 012727(preavviso 48 h).

  • IMPERIA

    SAVONA

    GENOVA

    ITINERARIO CONSIGLIATOIl sentiero botanicoattrezzato si inerpica trale tipiche coltivazioniliguri a terrazza,attraversa la Sughereta“Natte” (il più estesobosco di querce dasughero del ponente

    Ciuppin o Zuppa di pesce

    Ingredienti2 kg di pesce assortito (seppie,pesce sciabola, scorfani, tracine,pesci prete, gallinelle, murene,triglie)50 g di pinoli1 gambo di sedano bianco1 carota1 scalogno1 porropomodori, qb1 bicchiere di vino Vermentinofumetto di pesce, qb2 spicchi d’aglioprezzemolo, qbrosmarino, qbpistilli di zafferanonoce moscata, a piacereolio extravergine di olivasale, qbpepe, qb

    PreparazioneIn un tegame di coccio, scaldatein olio extravergine di oliva, unbattuto di aglio, prezzemolo epinoli. Aggiungete un trito discalogno, sedano bianco,carota, porro e rosmarino.Bagnate il soffritto con ilVermentino e cuocete peralmeno 15 minuti. Aggiungete ipistilli di zafferano, una grattatadi noce moscata, i pomodoriben maturi e, se necessario, delfumetto di pesce che nelfrattempo sarà stato preparatocon gli scarti del pesce. Alsughetto così preparatoaggiungete tutto il pesce,soffriggendo per qualcheminuto. Aggiungete il restantefumetto fino a coprire benetutto il pesce e cuocete percirca 30 minuti. Passate tutto almixer ed aggiustate di sale epepe. Condite con un filo di olioextravergine di oliva. Servitecon crostini di pane.

    ligure), passa nei pressidel Forte Sant’Elena chedomina tutto il litorale,sale fino al Castellaro –antico insediamentoabitativo dei primi ligurie ridiscende a Torre delMare. Da qui, percorrendo glistorici carruggi, siraggiunge il litorale e sicontinua il percorso sullapasseggiata a mare.L’itinerario si snoda traemergenze storico-archeologiche, botanichee naturalistiche nel cuoredella Riserva NaturaleRegionale di Bergeggicon spettacolari vedutedell’Isola e della costa,tra scorci di inaspettatabellezza delle alte falesiea picco sul mare nellequali si apre la GrottaMarina.

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    COME ARRIVAREIn autoSi può uscire al caselloautostradale della A10 di Savona,oppure di Spotorno-Noli, oppure percorrendo la Statale nr. 1 Aurelia, direzione Genova-Ventimiglia e viceversa.In trenoLa stazione ferroviaria più vicina èquella di Spotorno-Noli, inalternativa scendere alla stazionedi Savona e proseguire il viaggiosui bus di linea.

    Uno sperone di rocciaricoperto di macchiamediterranea in mezzo almare, fondali marini concoralli e praterie di Posidoniaoceanica, una costa rocciosafatta di falesie, grotte einsenature: ecco l’AreaMarina Protetta (A.M.P.)“Isola di Bergeggi”, scrigno dibiodiversità, storia eleggende. A sorvegliare lacosta, un piccolo paesino

    arroccato sulle pendici delMonte Sant’Elena, la chiesa diSan Martino, la piazza con lascuola e le case racchiuse tramuretti a secco e caruggi che,ripidi, scendono fino al mare.Le spiagge di Bergeggi con leloro acque cristalline sonoideali per praticare, in qualsiasiperiodo dell’anno: immersioni,snorkeling, nuoto, vela,windsurf, Kayak, s.u.p., pesca,escursioni… e molto altroancora. La Bandiera Blu delleSpiagge (a partire dal 1997) ela Certificazione AmbientaleISO14001 (dal 2007)testimoniano il quotidianosforzo per migliorare la qualitàdella vita di cittadini e turisti.Il tratto di costa prospicientel’isolotto di Bergeggi ospita lapiù nota grotta marina dellaLiguria. Frequentata findall’antichità, al suo internosono stati rinvenuti numerosireperti paletnologici risalential Neolitico che testimonianol’uso della grotta sia a scoposepolcrale sia abitativo.

    SEDEVia De Mari, 28/D 17028 Bergeggi (SV)Tel. + 39 019 [email protected]

    AREA MARINA PROTETTA

    ISOLA DI BERGEGGI

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    IL PESCE IN TAVOLA: consumo sostenibileAll’interno delle AMP, leattività umane sono gestitein un’ottica di sostenibilità eil pescatore artigianale,custode di una culturaantica, quando svolge la suaattività in modoresponsabile, non solo ècompatibile con le esigenzedell’A.M.P. ma nerappresenta addirittura unaricchezza.

    Se vogliamo salvare dalcollasso preziose risorsebiologiche, preservando nel contempo la tradizionedella pesca artigianale, il“buono” a tavola dovràinevitabilmente essere“buono” anche perl’ambiente; i pesci dell’A.M.P. “Isola diBergeggi”, pescati dalla marineria di Noli, sono presidio Slow Food.

  • delle lavorazioni tradizionalie favorire lacommercializzazione deiprodotti sia nell’ambito diuna rete del mercato locale,sia verso forme didistribuzione più allargate.Numerose sono leprelibatezze da scoprire e dagustare in aziende agricole eagrituristiche, presso le

    ITINERARIO CONSIGLIATOPercorso dei mieli del ParcoGiungendo in Valle Sturadal Passo del Turchino siincontra Masone, localitàideale per rilassantipasseggiate nei boschi, perscoprire la lavorazione deiformaggi prodotti con illatte dei pascoli del Beigua,per assaggiare i deliziosi“crumiri” e per degustare isorprendenti mielidell’azienda apistica Amèd’Masun che con i suoi 160alveari distribuiti in 5 apiariè tra le realtà produttivepiù significative all’internodel territorio del Parco.Attraversato il paese diMasone si incontra CampoLigure, con il maestoso

    autunnale della primadomenica di ottobrededicato alla “castagnata” eper lo spettacolare canyondella Val Gargassa.L’itinerario prosegue,lasciando alle spalle la stradache conduce a Ovada,seguendo le orme deimonaci cistercensi indirezione di Tiglieto, nell’AltaValle del torrente Orba,dove nel 1120 venneedificata l’abbazia di SantaMaria alla Croce. Anche quiè possibile acquistare ottimomiele presso l’Azienda apiariaVinazza. La strada dei saporinel cuore del Parco delBeigua attraversa le frazionidi Urbe, per raggiungere ilcentro storico di Sassello,primo Comune italiano aottenere la BandieraArancione del Touring ClubItaliano per la qualitàturistica e ambientaledell’entroterra. Capitaledell’amaretto, Sassello èfamoso in tutta la Liguriaanche per la ricchezza delsottobosco e il prestigio deiporcini raccolti. A brevedistanza dal centro vale lapena visitare un’altraprestigiosa azienda apistica,la Bottinatrice, dove siproducono favolosi mielibiologici. Salendo poi versole morbide pendici delMonte Beigua siattraversano le fitte faggete

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    COME ARRIVAREIn autoA10 Genova – Ventimiglia: uscite diGenova-Voltri, Arenzano, Varazze,Celle Ligure, Albisola;A26 Voltri – Santhià: uscita Masone.In trenoLinea Genova – Ventimiglia: stazionidi Voltri, Arenzano, Cogoleto,Varazze, Celle Ligure, Albisola.Linea Genova – Ovada: stazioni diCampo Ligure e Rossiglione.In autobusATP Azienda Trasporti ProvincialiGenova (www.atpesercizio.it)TPL Linea Savona (www.tpllinea.it)ARFEA Alessandria (www.arfea.it)

    In un territorio ricco dicontrasti come la Liguria,stretta tra le montagne e ilmare, il Parco del Beigua – la più vasta area naturaleprotetta della Liguria –costituisce uno spaccatoesemplare della regione ove èpossibile trovare, nelpercorrere tratti anche dibreve sviluppo, ambienti epaesaggi così diversi tra loro,da lasciare stupefatto il

    visitatore. Uno spettacolarebalcone formato damontagne che si affaccianosul mare, dove natura, storia,cultura e antiche tradizionicostituiscono elementi distraordinario pregio edinteresse. Dal 2005 ilcomprensorio del Beigua èinserito anche nel prestigiosoelenco dei geoparchiinternazionali sotto l’egidadell’UNESCO.L’area naturale protettarappresenta un territoriospeciale non solo per laconservazione dellabiodiversità e dellageodiversità, ma anche per latutela dell’identità culturale diciascuna comunità presente alsuo interno. Vanno in questadirezione le diverse iniziativeattivate per promuovere evalorizzare le produzionilocali, coinvolgendo leaziende agricole eagrituristiche, per sostenereuno sviluppo sostenibiledell’economia territorialeanche attraverso il recupero

    SEDEvia G. Marconi, 16516011 Arenzano (GE)Tel. +39 010 [email protected]

    SUPERFICIE8715 ha

    COMUNIArenzano, Campo Ligure,Cogoleto, Genova, Masone,Rossiglione, Sassello, Stella,Tiglieto, Varazze

    PARCO NATURALE REGIONALE

    BEIGUA

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    IMPERIA

    SAVONA

    GENOVA

    locande e i ristoranti delcomprensorio del Beigua.Di grande rilevanzal’antichissima tradizionedell’industria dolciaria:dagli amaretti di Sassello,ormai esportati in tutto ilmondo, agli squisiti crumiridi Masone, fino ai canestrellidi Sambuco. Completano ilquadro l’ampia gamma di

    prodotti caseari (latte eformaggi), le diverselavorazioni delle carnibovine e ovine, i colorati esaporiti frutti di bosco,l’ambita raccolta e laconservazione dei funghi edelle castagne, nonché ideliziosi mieli, preziosiindicatori ambientali dellevallate del Parco.

    castello medievalequattrocentesco chesorveglia dall’alto i tettirossi e i bei palazziaffrescati e decorati delcentro storico. Per secolifeudo degli Spinola, oggicapitale della filigrana elocalità inserita nel circuitodei “Borghi più bellid’Italia”, Campo Ligureospita Cascina Fornacia,piccola azienda apiaria aconduzione familiare,produttrice di delizioseconfetture di frutta natedall’armoniosa unione dimiele e frutti di bosco.Proseguendo lungo ladirettrice principale siattraversa Rossiglione,famoso per il suotradizionale appuntamento

  • AMARETTI DI SASSELLOGli amaretti sono prodottidi altissima qualità, creaticon gli ingredienti diun’antica ricetta che risaleall’800: mandorle,armelline (parte interna delnocciolo dell’albicocca),albume d’uovo e zucchero. Le armelline rappresentanol’ingrediente fondamentaleche caratterizza gli amarettie ne contraddistingue ilsapore. In Liguria nasconoin abbondanza le albicoccheche racchiudono nel loronocciolo una mandorlaparticolarissima per il suosapore amarognolo,l’armellina appunto, chedeve essere sapientementebilanciata con la classicamandorla dolce.Gli amaretti sono prodottiattraverso un processo

    Bunettu (Budino)

    Il bunettu è un budino diantichissima tradizione, tipicodella Liguria e del Piemonte(bunet). Nelle giornate di festa,per aggiungere prestigio al dolce,venivano aggiunti al budino ipregiatissimi Amaretti di Sassello.Tradizionalmente il bunettu venivacotto nello stampo di rame postosulla stufa a legna.

    Ingredienti5 uova fresche1 litro di latte8 armelline (semi di noccioli dipesche e albicocche)200 g di zucchero (150 g dasciogliere nel latte per la crema,50 g per caramellare lo stampo)3 amaretti morbidi di Sassello1 bicchiere di Vermouth

    PreparazionePonete le armelline in unbicchiere di acqua tiepida perqualche minuto. Sbucciatele epestatele in un mortaio fino aridurle ad un impasto.Rompete e sbattete le uova.Sbricciolate con la mani gliamaretti. Versare in uncontenitore il latte, lozucchero, l’impasto diarmelline, gli amarettisbriciolati, le uova sbattute e ilVermouth. Versate quindil’impasto ottenuto in unampio stampo da budino. Fatecuocere a “bagnomaria” percirca 4 ore collocando lostampo in una pentola larga,facendo attenzione adaggiungere acqua nellapentola in sostituzione diquella evaporata. Quando ilbunettu è cotto lasciateloraffreddare e staccatelo dallostampo. Capovolgete eservite su un piatto da portataabbinato ad un vino Passito.

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    passato Pian di Stella iniziala tortuosa discesa verso ilmare; una spettacolarestrada panoramica conducedal crinale ai boschi misti dilatifoglie tipici della zona diAlpicella, località famosa

    di Piampaludo ePratorotondo, scrignipreziosi di diverse varietà difunghi, meravigliosi dafotografare e gustosi daassaporare cucinati. Arrivatisulla vetta del Beigua e

    per le sue pareti di roccia dascalare (“bouldering”) e pergli insediamenti neolitici del“Riparo sotto roccia diFenestrelle”. Prima digiungere a Varazze èconsigliata una sosta perdegustare il miele prodottodalla azienda apistica EmiliaMontali in localitàCampomarzio. Giunti sullafascia costiera, si superanole belle spiagge di Varazze,Cogoleto ed Arenzano,godendo degli splendidipanorami sul Golfo Ligure,per arrivare all’ultima sostadel nostro itinerario cheraggiungiamo risalendo laverde Val Cerusa, sullealture di Genova-Voltri,dove in località Sambugo sipossono apprezzare ideliziosi mieli dell’aziendaagricola di FrancescoBozzano, genuinotestimonial della passione diqueste terre.

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    isolamento, grazie allaprossimità con leimportanti vie dicollegamento verso i centridi Genova e Savona. Dallafondazione in poi, ireligiosi si dedicarono allacoltivazione dei terreni ealle attività silvo-pastorali, curando il bosco,raccogliendo i frutti e

    commerciando i propriprodotti con i territorivicini. Negli ultimi anni laBadia è stata oggetto diimportanti interventi direstauro, anche con ilsupporto dell’Ente Parcodel Beigua, che hannopermesso di riscoprirel’antico splendore diquesti luoghi.

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    Prod

    otto

    BANDIE

    RA

    LA BADIA CISTERCENSEDI TIGLIETOFondata nel 1120, l’abbaziadi Santa Maria e SantaCroce di Tiglieto fu ilprimo monasterocistercense costruito inItalia e al di fuori delterritorio francese. Ilcomplesso di impiantoromanico è costituito dallachiesa, dal convento e dalrefettorio sui tre lati delchiostro, delimitato sulquarto lato dagli spazidestinati ad uso agricolo.In pieno Medioevo,all’arrivo dei primi monacida Cîteaux, la piana diTiglieto era disabitata,circondata da fitti boschi,isolata dalle montagneretrostanti e resa paludosadalla vicinanza del fiumeOrba. Un luogo ideale perassicurare la solitudinealla comunità dei frati manon il completo

    delicato: l’arrotolamento,in cui l’impasto vienedisposto sulle teglia dicottura in piccole porzioni,la cottura, e soprattuttol’incarto, dalla tradizionaleforma a fiocco. È inquesto modo che siottiene l’amaretto dallaforma rotonda e un po’schiacciata, dal cuoremorbido e profumato edal caratteristico saporedelicatamenteamarognolo.Recentemente, oltre allaversione tradizionale,vengono prodotti nuoviamaretti multigusto, conuna ricca varietà di sapori(Rum, Nocciola,Cioccolato, Mandarino,Cocco, Limone). Leaziende sassellesi cheproducono questo dolcecosì goloso sonoGiacobbe, Virginia, Isaia, La Sassellese, AmarettiVittoria – Panarello,

    Biscottificio del Sassello –

    Baratti & Milano e alcune

    pasticcerie locali.

  • Veduta dal Monte Beigua