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NOTA BIOGRAFICA

La collaborazione tra gli architetti Marco Bacigalupo e Ugo Ratti, nati

entrambi nel 1922, inizia alla fine degli anni Quaranta, nel 1948, dopo la

laurea presso il Politecnico di Milano, con la nascita dello Studio BR.

La vita professionale dei due architetti è segnata sin dagli esordi da una

continua e proficua collaborazione con l’Eni, che li rende autori di una

vasta parte del patrimonio architettonico ed urbanistico del gruppo, tra i

quali i villaggi di Ravenna e Gela, la sede a Roma EUR, il Secondo Palazzo

Uffici, la piscina, la mensa, le scuole e diverse abitazioni a San Donato

Milanese.

Anche dopo la morte di Enrico Mattei i due progettisti continuano a

lavorare per conto dell’ente, cercando di preservare lo spirito innovatore

del presidente scomparso. Diverse sono le occasioni in cui vengono

chiamati a progettare come in quella del cosiddetto “Pianone”, piano

per nuovi insediamenti residenziali e terziari a Metanopoli del 1973-1975 e

le nuove stazioni di servizio Agip in acciaio degli anni Settanta.

Nel 1976 lo Studio BR diventa Studio Bacigalupo Ratti Alberti e Matti

Associati, con l’ingresso degli architetti Franco Alberti e Luciano Matti

come nuovi soci. Continuano in questa fase ad operare per conto

dell’Eni, progettando fra gli altri il Quarto Palazzo Uffici a San Donato

Milanese.

La loro produzione è davvero vasta; lo studio milanese redige anche

significativi progetti per altri committenti, come la realizzazione di un gran

numero di piani regolatori e di insediamenti industriali, tra cui molta

attenzione riceve il Piano Intercomunale Milanese. Altri settori di attività

sono l’architettura civile e industriale, come testimoniano ad esempio una

casa per abitazioni e uffici in via Carducci (1964-1966) o le case in via

Madonnina (1972) a Milano ed una serie di stabilimenti tessili a Macomer

Marco Bacigalupo

Ugo Ratti

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(Nuoro), 1971-1973, a Pomezia (Roma) e a Khenchela, in Algeria, nonchè

gli stabilimenti per Lanerossi e Lebole, nonché la Centrale Termonucleare

di Latina.

Nel 1980 viene a mancare l’architetto Ugo Ratti, ma l’attività dello studio

continua. Nuovi edifici Ciftin in via Moscova (1983-1984), un complesso di

quattro fabbricati residenziali di edilizia economica di iniziativa comunale

in via Borsieri (1984-1987), un auditorium per concerti sinfonici in foro

Bonaparte (1984-1994) su incarico della RAI, tutti a Milano.

Dopo la morte dell’architetto Marco Bacigalupo nel 1994 lo studio

continua ad esistere come Studio di Architettura Associato Alberti Matti

Ferrari, attivo ancora oggi.

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RIFLESSIONI SUL MESTIERE DELL’ARCHITETTO

Si riporta di seguito l’introduzione all’opuscolo realizzato dallo Studio BR nel

1976 che evidenzia il metodo dello Studio e il suo approccio progettuale.

“Nei discorsi a proposito dell’architettura o degli architetti si dice talvolta

che è un mestiere che sta diventando inutile.

Molte circostanze sembrano a prima vista avvalorare questa opinione:

accresciute complessità dei metodi costruttivi o delle tecniche di

pianificazione richiedono specializzazioni più puntuali, maggior

affidamento nelle regole della standardizzazione edilizia e nelle logiche

della produzione industriale di serie, subordinazione delle scelte di

progettazione ad obbiettivi e vincoli definiti «altrove», in chiave politica od

economica o sociale o commerciale, perdita di «poteri» decisionali da

parte di chi progetta nei confronti della committenza sia pubblica che

privata, antiche e nuove forme di spontaneismo e di fiducia nel «do it

yourself».

Questi argomenti richiamano in parte fatti oggettivi intervenuti a

modificare sensibilmente ed a rendere più indeterminato e talvolta poco

chiaro il tipo di competenza richiesta oggi all’architetto.

Si riscontra tuttavia, soprattutto nel nostro paese, una circostanza che si

sovrappone nettamente ad altri fenomeni riduttivi della funzione specifica

della progettazione architettonica ed è lo scarso riconoscimento dato,

nel corso delle operazioni edilizie od urbanistiche sul territorio,

all’importanza del progetto stesso, il considerarlo una specie di obbligo

necessario ma fastidioso, da contrarre il più possibile, se non addirittura da

evitare, facendo ricorso a soluzioni già pronte, non importa se inserite in

altri contesti o nate per altri scopi.

Se da un certo punto di vista può essere comprensibile che questa

tendenza trovi un fertile terreno per svilupparsi presso alcuni organismi di

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committenza alla ricerca del risparmio dei costi e dei tempi operativi, più

singolare è il fatto che alcuni gruppi di consulenza, in origine formatisi – o

quanto meno dichiaratisi – per questo scopo istituzionale, cerchino, non

appena possibile, di sottrarsi al lavoro della progettazione, preferendo

volgere verso impegni di organizzazione economica, finanziaria e

commerciale i propri interessi o comunque, nella scala di questi medesimi

interessi, relegando agli ultimi posti la preoccupazione per la forma, la

funzionalità d’uso e la logica costruttiva dei manufatti.

In questo contesto anche il «mestiere» del progettista perde i suoi

connotati di attività autonoma che insegue con insistenza e puntiglio («la

recherche patiente» di Le Corbusier) i possibili punti di incontro tra

correttezza tecnica, qualità dell’immagine e dell’ordinamento spaziale,

componenti e vincoli della realtà: e imboccando vie collaterali rispetto a

quelle che dovrebbero essergli più congeniali della sperimentazione e

della conoscenza progettuale, o aderendo a soluzioni di più facile

consumo, finisce esso stesso per dar credito all’ipotesi della propria

inutilità.

Ma si tratta di un’ipotesi fondata su basi tutto sommato assai poco stabili.

Sia che a proporla sia chi intende, in veste di operatore, scavalcare o

ridurre ai minimi termini il momento (la spesa) del progetto, sia che essa

venga confermata e fatta propria da chi invece sarebbe chiamato a

dimostrare seriamente e fino in fondo l’utilità del contrario, essa rimane

una semplificazione, una scorciatoia che conduce a risparmi illusori e a

risultati precari.

A far nascere seri dubbi sulla validità di questa strada, al di là di ogni

artificio dialettico, stanno i caotici sviluppi delle periferie cittadine, il loro

senso di eterna provvisorietà, la tristezza e la deperibilità di certa edilizia

pubblica, l’arroganza di certi condomini, lo spreco di territorio e di risorse

economiche consumati per esiti ambientali quanto mai discutibili, e mille

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altre occasioni perdute per non aver saputo prevedere in anticipo la

qualità e le strategie di coordinazione di un intervento infrastrutturale o

edilizio. Rimane allora aperto l’interrogativo se non debba piuttosto

ritenersi corretto e produttivo, per promuovere l’alternativa a queste

situazioni, puntare – tra l’altro – anche su una più diffusa ed incisiva attività

progettuale, riconoscendo al mestiere del tecnico che progetta

l’architettura un proprio ambito di autonomia disciplinare: l’interrogativo

cioè se non sia lecito pensare che l’organizzazione e la forma dello spazio

rappresentano il fine e l’oggetto principale di un’unica specializzazione e

che all’interno di questa unità possono comporsi con buoni risultati la

ricerca preliminare, la progettazione vera e propria ed il coordinamento

delle fasi esecutive relative ad un nuovo manufatto.

Nel corso della sua esperienza lo Studio BR ha cercato di dimostrare che

una risposta affermativa a queste domande può essere data e che tale

risposta è ben lungi dal contenere atteggiamenti di astrazione dai

problemi economici e sociali o forme di prevaricazione nei confronti di

altre scienze o tecniche cointeressate alla realizzazione di un intervento

urbanistico o edilizio.

Al contrario il convincimento è che, come nelle più generali vicende dei

comportamenti intellettuali o etici talune espressioni di fiducia verso

l’individualismo possono nascere e svilupparsi nella prospettiva e nel

conforto di una sostanziale e responsabile, anche s e silenziosa,

partecipazione a compiti collettivi, analogamente l’autonomia della

progettazione architettonica può essere reclamata come fatica e

responsabilità di umile coordinamento fra tutti i problemi che vengono

alla luce quando si occupa dello spazio con dei manufatti. Poiché lo

spazio è di dimensioni finite (sempre più finite!), appare utile che i conflitti

che questa condizione alimenta e i vincoli proposti come tale dall’utenza,

dalle altre discipline, dagli interessi particolari, possano venir filtrati da una

direzione unica del progetto: nel rispetto di questi stessi vincoli, ma anche

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nella certezza che è assolutamente indispensabile poter trarre valutazioni

complessive, e non necessariamente «neutrali», sul loro peso, sulle loro

relazioni e compatibilità, e sui loro effetti nell’occupazione dello spazio.

In questa ottica lo Studio BR ha fondato e sviluppato la propria attività,

ricercando l’equilibrio tra due aspetti del lavoro di progettazione

ambedue ritenuti necessari ad una professionalità qualificata e ad

un’autonomia critica ed operativa.

Da una parte si è individuata l’opportunità di superare le angustie rilevabili

in una formazione ed in una pratica professionale talvolta non in grado di

garantire capacità di ricerca o servizi tecnici sufficientemente elaborati o

non abituata a controllare con compiutezza, nelle varie e successive fasi, i

processi di ideazione e realizzazione di strutture insediative ed edilizi.

Questo allargamento di competenze e conoscenze, per una maggior

completezza delle prestazioni professionali, viene perseguito con

continuità sia attraverso il contributo delle persone che operano

all’interno dello Studio, e che integrano vicendevolmente i rispettivi

apporti, sia avvalendosi di numerose consulenze specialistiche esterne

chiamate a collaborare ai vari temi che di volta in volta si presentano

(economisti, esperti di diritto amministrativo, geografi, ecologi, ingegneri

strutturisti, ingegneri impiantisti, grafici, eccetera).

Da un’altra parte vi è l’irrinunciabilità ad un metodo e ad un

atteggiamento che considerano ogni progetto come tema originale e

nuovo, di soluzione non conosciuta a priori, ma destinata a costruirsi

gradualmente nello sviluppo del progetto stesso: anche quando il

naturale ricorso a standards ed a criteri tecnici già sperimentati può

fornire utili punti di riferimento e possibilità di confronto con precedenti

elaborazioni. In questo senso l’identità ed il carattere dello Studio BR, sia

pure propensi, per dimensione organizzativa e per scelta «poetica» delle

immagini di architettura o di urbanistica proposte, al contenimento di

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esuberanze formali e di linee di progettazione personalistiche o chiuse a

sviluppi in qualche misura generalizzabili, inducono ad evitare con cura la

semplice ripetizione di meccanismi di ricerca o di modelli tipologico-edilizi

di cui si è già acquisita o si potrebbe acquisire conoscenza.

Lo stile e la varietà delle opere realizzate o concepite nel corso di più di

due decenni di attività in Italia ed in altri paesi (in particolare del «terzo

mondo», come Etiopia, Algeria e Arabia Saudita), cercano di registrare

l’adesione a questi convincimenti.

Essi si traducono in un’architettura capace di conservare integra la

propria origine artigianale, fatta di conoscenza delle tecnologie, di

affidamento a soluzioni aggiornate, di attenzione per le esigenze di ogni

caso particolare e per le situazioni irripetibili presenti in ogni tema: il tutto

però cercando di conservare per così dire implicita tale fatica di

adeguamento ai vincoli tecnici ed alle contingenze ambientali,

economiche e funzionali, nella convinzione che solo quando nei disegni,

come risultato finale, si perde traccia di questa fatica, un progetto

appare soddisfacente.”

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REGESTO DELLE OPERE

Studio BR _ 1955-1976

studi, ricerche

_ 1966, Studio sui trasporti nelle aree metropolitane, Regione Siciliana

_ 1968, Associazione di studi per lo sviluppo del turismo in collegamento

con le infrastrutture autostradali (ASTA). Studio pilota per nuovi

centri turistico-residenziali nel Mezzogiorno

_ 1969, Studio preliminare per la proposta di una struttura auto portuale-

merci in Milano Muggiano, Consorzio Autoporto Merci Milano

_ 1970, Studio per un sistema di infrastrutture portuali destinate alla nautica

da diporto lungo le coste italiane, Agip

_ 1970, Verifica dell’ipotesi di una infrastruttura idroviaria collegata al Lago

di Garda. Costi di trasporto e problemi di sviluppo del Basso Sarca,

Regione Trentino-Alto Adige

_ 1971, Studi per la stesura del piano generale di utilizzazione delle aree

del Canale, Consorzio Canale Navigabile Milano-Cremona_Po

_ 1972, Studi di assetto urbanistico e territoriale concernenti le attività di

raffinazione in Lombardia, Anic

_ 1972, Studio urbanistico per la sistemazione ed infrastrutturazione del

centro petrolchimico di Torre Gaffe, Anic

_ 1974, Ricerca di base per la progettazione del nuovo Policlinico Sud,

Ente Ospedale Maggiore di Milano

_ 1975, Italia Nostra. Un futuro per Milano. Contributo al ciclo di

conferenze sul tema « Milano tra passato e futuro »

_ * opere edilizie curate anche come direzione lavori e assistenza di

cantiere

_ ** progetti architettonici non realizzati

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pianificazione territoriale e disegno urbano

_ 1955, Studi di progettazione per la sistemazione dell’area petrolchimica

di Ravenna, Anic

_ 1957-1975, Studi di progettazione per la sistemazione dell’area

petrolchimica di Gela (Caltanissetta), Anic

_ 1959-1960, Complesso residenziale a Firenze, Nuovo Pignone

_ 1961, Studi di progettazione per la sistemazione del complesso tessile di

Schio Nuova (Vicenza), Lanerossi

_ 1961-1962, Complesso residenziale a Ravenna, Anic

_ 1962, Complesso turistico residenziale a Testa del Gargano (Foggia),

Snam

_ 1963, Complesso residenziale in viale Omero a Milano, Comune di

Milano

_ 1964, Concorso di idee per la sistemazione urbanistica di Cervinia

(Aosta) (2° premio)

_ 1965-1966, Piano Regolatore Territoriale delle aree industriali, Consorzio

per il Nucleo di Industrializzazione di Vasto (Chieti)

_ 1965-1975, Piano Regolatore Territoriale delle aree industriali, Consorzio

per il Nucleo di Industrializzazione di gela (Caltanissetta)

_ 1966-1972, Piano Regolatore Generale, Regolamento Edilizio, Piano per

l’Edilizia Economica e Popolare, Comune di Voghera (Pavia)

_ 1966-1971, Piano Regolatore Generale, Comune di Cusano Milanino

(Milano)

_ 1966-1971, Piano Regolatore Generale, Comune di Matelica (Macerata)

_ 1968, Concorso di idee per la sistemazione urbanistica ed architettonica

di Piazza Fontana a Milano (1° premio)

_ 1968, Complesso residenziale in via Baravalle a Milano, Istituto Autonomo

Case Popolari di Milano

_ 1968-1970, Piano Regolatore Generale e Regolamento Edilizio, Comune

di S. Donato Milanese (Milano)

_ 1968-1970, PRG e Regolamento Edilizio, Comune di Pioltello (Milano)

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_ 1969-1971, Piano Regolatore Generale, Piano per l’Edilizia Economica e

Popolare, Comune di Melzo (Milano)

_ 1970-1971, Progetto generale di massima delle opere di urbanizzazione

del Settore Est dell’agglomerato industriale, Consorzio per il Nucleo

di Industrializzazione di Gela (Caltanissetta)

_ 1971, Complesso residenziale e terziario a Schio (Vicenza), La Deserta

_ 1971-1976, Piano Regolatore Generale, Piano per l’Edilizia Economica e

Popolare, Comune di Cologno Monzese (Milano)

_ 1972, Piano di urbanizzazione per insediamenti industriali a Sarroch

(Cagliari), Anic

_ 1972, Piano di urbanizzazione per insediamenti industriali ad Ottana

(Nuoro), Anic

_ 1972-1976, Piano Regolatore Generale, Piano per l’Edilizia Economica e

Popolare, Regolamento Edilizio, Comune di Crema (Cremona)

_ 1973, Piano di urbanizzazione per insediamenti industriali a Portogruaro

(Venezia), Anic

_ 1973, Complesso residenziale e terziario a Monza (Milano), Motta

_ 1973-1975, Piano di urbanizzazione per nuovi insediamenti residenziali e

terziari a S. Donato Milanese (Milano), Snam

_ 1973-1975, Consulenza allo studio del Piano Regolatore Generale,

Comune di Gorgonzola (Milano)

_ 1974, Regolamento Edilizio, Programma di Fabbricazione, Piano per

l’Edilizia Economica e Popolare, Comune di Pregnana (Milano)

_ 1974, Regolamento Edilizio, Programma di Fabbricazione, Comune di

Carugo (Como)

_ 1974-1976, Studio urbanistico particolareggiato del centro urbano,

Comune di Desio (Milano)

_ 1975,Complesso residenziale e terziario via Poggioreale a Napoli, Sala&C

_ 1975, Progetto per nuovi centri urbani e residenziali in Arabia Saudita,

Petronim (General Petroleum and Mineral Organization)

_ 1975-1976, Studi per la redazione del Piano Regolatore Generale,

Comune di Cremona

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edifici residenziali

_ 1955-1975, Case ad Inveruno (Milano), Calcaterra/Marcora _ *

_ 1956, Case per appartamenti a Massa Carrara, Nuovo Pignone

_ 1956-1963, Case per appartamenti a S. Donato Milanese (Milano), Snam

_ 1957, Case per appartamenti a Firenze, Nuovo Pignone

_ 1957-1959, Case per appartamenti a Padova, A.M.P.

_ 1957-1959, Casa in via Pascoli a Milano, Ing. Giordano _ *

_ 1959, Casa a Inverigo (Como), Molteni _ *

_ 1960-1961, Case per appartamenti a Ravenna, Anic

_ 1960-1961, Casa in via Monterosa a Milano, Dott. Pagnoni _ *

_ 1963, Case per appartamenti in viale Oceano a Roma-Eur, Eni

_ 1963, Casa in via Taormina a Milano, Balfra _ *

_ 1963, Casa per appartamenti a S. Donato Milanese (Milano),

Cooperativa «Il Gigantino»

_ 1963, Casa a Roma-Eur, Pineta Eur

_ 1964, Casa in via Laurentina a Roma-Eur, Agip

_ 1964-1966, Casa in via Carducci a Milano, Leocar _ *

_ 1965, Casa in Lungolago Riva Caccia a Lugano (Svizzera), Tukelan _ *

_ 1966, Casa a Riccione (Forlì), Bertazzoni

_ 1967, Casa a Varenna (Como), Arch. Ratti _ *

_ 1968, Case per appartamenti a S. Donato Milanese (Milano),

Cooperativa «Il Laghetto» _ *

_ 1968, Ristrutturazione di casa in via Domenichino a Milano, Gerli _ *

_ 1968, Casa in via Garibaldi a Valenza Po (Alessandria), Prof. Ratti

_ 1968, Casa a Milano-San Siro, Monzini _ *

_ 1968-1970, Ristrutturazione di casa in via S. Andrea a Milano, Gerli _ *

_ 1968-1970, Casa in via Circo a Milano, Il Pitosforo _ *

_ 1969, Complesso residenziale in via Venini a Milano, E.C.A. di Milano _ **

_ 1971, Cascina Vallorsa a Rocca de’ Giorgi (Pavia), Perotti

_ 1971, Casa ad Osmate (Varese), Prof. Ratti _ *

_ 1972, Complesso residenziale a Canegrate (Milano), I.A.C.P. di Milano

_ 1972, Casa in via Madonnina a Milano, I.A.C.P. di Milano

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_ 1973, Case per appartamenti a S. Donato Milanese (Milano),

Cooperativa «Giardino del Sud»

_ 1975, Casa a Piancaldoli (Firenze), Ing. Mezzetti

_ 1975-1976, Case per appartamenti a Macomèr (Nuoro), Tirsotex

edifici per l’istruzione

_ 1955-1956, Scuola elementare a S. Donato Milanese (Milano), Snam

_ 1955-1956, Scuola materna a S. Donato Milanese (Milano), Snam

_ 1962-1963, Scuola elementare a Ravenna, Anic

_ 1962-1963, Scuola materna a Ravenna, Anic

_ 1963, Scuola elementare a Gela (Caltanissetta), Anic

_ 1963, Scuola materna a Gela (Caltanissetta), Anic

_ 1968, Scuola media a Pioltello (Milano), Comune di Pioltello _ *

_ 1971-1972, Scuola media a Cologno Monzese (Milano), Comune di

Cologno Monzese _ *

_ 1976, Studi di progettazione per nuove scuole prefabbricate _ **

attrezzature sanitarie e per l’assistenza

_ 1954-1955, Casa di riposo per anziani a Rho (Milano)

_ 1955, Ampliamento dell’Ospedale di Cuggiono (Milano)

_ 1959-1960, Poliambulatorio Inam a S. Donato Milanese (Milano), Snam

_ 1966-1967, Ospedale «E. Mattei» a matelica (Macerata)

_ 1968-1969, Haile Selassie Foundation. Ospedale «St. Paul» ad Addis

Ababa (Etiopia) _ *

_ 1969, Centro sanitario a Milano, Consorzio Provinciale Antitubercolare di

Milano _ **

_ 1969, Casa di riposo per anziani a Schio (Vicenza), Lanerossi

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attrezzature sportive

_ 1955, Piscina coperta a S. Donato Milanese (Milano), Snam

_ 1955, Palestra a S. Donato Milanese (Milano), Snam

_ 1966, Comune di Bellagio. Centro sportivo a Bellagio (Como)

_ 1967, Centro sportivo a Gela (Caltanissetta), Anic _ **

edifici per il culto

_ 1958, Cappella votiva a Binasco (Milano)

_ 1969, Restauro della Holy Trinity Cathedral ad Addis Ababa (Etiopia),

Haile Selassie Foundation _ **

_ 1970, Progetto tipo per nuovi complessi parrocchiali, Curia di Milano _ **

_ 1970, Chiesa parrocchiale di S. Donato Milanese (Milano) _ **

_ 1971, Complesso parrocchiale a Milano-Gratosoglio _ **

servizi per il personale di complessi industriali e direzionali

_ 1956-1973, Servizi per il personale degli stabilimenti di Ravenna, Gela

(Ct), Pisticci (Mt), Sannazzaro de’ Burgondi, Ottana (Nu), Anic

_ 1956, Mensa per lo stabilimento di Gela (Caltanissetta), Anic

_ 1956, Mensa per lo stabilimento di Firenze, Nuovo Pignone

_ 1957-1962, Mense per il personale del gruppo Eni a S. Donato Milanese

(Milano), Snam

_ 1959, Mensa a Gaeta (Latina), Getty Oil

_ 1960-1961, Mensa del centro uffici Eni a Roma-Eur, Snam

_ 1967, Mensa aziendale a Milano, Centrale del Latte di Milano

_ 1967, Mensa per lo stabilimento di Schio (Vicenza), Lanerossi

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palazzi per uffici

_ 1956, Uffici a Firenze, Nuovo Pignone

_ 1957-1958, Uffici a Ravenna, Anic

_ 1957-1959, Uffici e tipografia del quotidiano «Il Giorno» a Milano, Stiem

_ 1959-1961, Uffici Eni a S. Donato Milanese (Milano), Snam

_ 1959-1962, Uffici Eni a Roma-Eur, Snam

_ 1963-1964, Uffici a Magenta (Milano), Laminati Plastici _ *

_ 1963-1964, Uffici a Gela (Caltanissetta), Anic

_ 1966, Uffici a Vibo Valentia (Catanzaro), Nuovo Pignone

_ 1966-1968, Uffici a Milano, Maeci Assicurazioni _ *

_ 1967, Uffici a Schio (Vicenza), Lanerossi _ **

_ 1967, Uffici ad Addis Ababa (Etiopia), Haile Selassie Foundation _ *

_ 1971, Uffici ad Ottana (Nuoro), Chimica del Tirso

_ 1974, Restauro e sistemazione ad uso della sede per la regione della Villa

Reale di Monza (Milano), Regione Lombardia_ **

_ 1975, Uffici a Genova, I.I.P _ **

laboratori e centri di controllo

_ 1968, Centro di controllo dispacciamento gasdotti a S. Donato Milanese,

Snam

_ 1970, Centro di controllo oleodotto Genova-Ferrera a Ferrera Erbognone

(Pavia), Snam

_ 1972, Centro di controllo oleodotto Europa Centrale a Genova-

Fondega, Snam

_ 1972, Laboratori ad Ottana (Nuoro), Chimica del Tirso.

_ 1973, Centro di controllo deposito Agip Genova-Pegli, Agip

_ 1974, Laboratori a Pisticci (Matera), Anic

_ 1975-1976 Laboratori a S. Donato Milanese (Milano), Agip Mineraria

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alberghi e motel

_ 1956, Casa-albergo a Ravenna, Anic

_ 1959-1961, Motel a S. Donato Milanese (Milano), Agip

_ 1960-1961, Motel a Firenze, Agip

_ 1962, Motel a Pisticci (Matera), Agip

_ 1962-1963, Casa-albergo a Gela (Caltanissetta), Anic

_ 1968-1970, Motel a Modena, Agip

_ 1968-1970, Motel a Vicenza, Agip

_ 1970-1971, Progetto per un motel prefabbricato, Nuovo Pignone _ **

_ 1971, Progetto Mini Motel Agip, Agip._ **

_ 1976, Progetto per un albergo ad Algeri, Onafex _ **

industria tessile

_ 1963-1964, Stabilimento per la produzione di fibre tessili a Pisticci

(Matera), Anic

_ 1965-1966, Stabilimento per la produzione di confezioni di abbigliamento

a Matelica (Macerata), Lanerossi

_ 1970-1975, Stabilimento per la filatura di lana a Prato (Firenze), Il

Fabbricone _ *

_ 1971-1973, Stabilimento per la filatura di cotone a Nocera Inferiore

(Salerno), M.C.M.

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_ 1963-1964, Stabilimento a S. Donato Milanese (Milano), Stiem

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_ 1969-1970, Stabilimento a Montaguto (Avellino), Vic Italiana

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378

FONTI DELLE IMMAGINI

CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione

abbazia Valserena, viazza di Paradigna 1, Parma

Studio Associato Alberti Matti Ferrari

corso Vercelli 11, Milano

Archivio fotografico storico della città di San Donato Milanese

Cascina Roma, piazza delle Arti, San Donato Milanese

379

grazie ai professori massimiliano nocchi e roberto dulio che mi hanno

seguito per tutto questo tempo e in particolare al prof. carlo alberto

maggiore che è stato molto più di un correlatore

grazie agli architetti claudio bacigalupo, franco alberti, elfi ferrari e

luciano matti per avermi dedicato del tempo

grazie alle dottoresse lucia miodini e simona riva del csac di parma