Hollywood anni ’30: avvento del sonoro, innovazione ......Lo stile hollywoodiano classico ! Il...
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Hollywood anni ’30: avvento del sonoro, innovazione tecnologica, découpage classico
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Il sonoro: diverse soluzioni tecniche
Warner Bros. e Vitaphone (Western Electric)
FOX e Movietone (De Forest) RKO e Photophone (RCA)
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Vitaphone
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Photophone
à Lo standard per alcuni anni è rappresentato dal vitaphone.
à Nel giro di poco tempo si impone però anche la pellicola sonora
à I film vengono spesso girati e proiettati in entrambi i formati
à Le case di produzione si accordano subito, eliminando sul nascere la possibilità di una guerra dei brevetti.
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Conseguenze industriali
Lo Studio System si “riassetta”:
à Warner diventa una major à Nasce la RKO (emanazione della RCA)
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Il cantante di Jazz (Alan Crosland, 1927)
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Il cantante di Jazz (Alan Crosland, 1927)
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Problemi tecnici
Non c’è ancora la possibilità di sincronizzare voce e
immagine in post-produzione
L e s c e n e d o v e v a n o e s s e r e g i r a t e contemporaneamente da più macchine da presa
Le cineprese erano chiuse dentro cabine insonorizzate, pesanti che non si potevano spostare.
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La folla (K. Vidor, 1928)
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Le luci di New York (1928, Bryan Foy)
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Nascita delle barriere linguistiche (e loro superamento)
Primo stadio (29-31): epopea delle “versioni multiple”
à i film venivano ri-girati in lingue diverse con cast
diversi sugli stessi set.
Secondo stadio (dal 32): doppiaggio e sottotitoli
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Dracula (T. Browning, 1931)
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Drácula (G. Melford, 1931)
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Innovazione tecnologica:
à Microfoni direzionali
à Registrazione piste multiple
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Gli studios (5 grandi)
Paramount (stile “europeo”, fratelli Marx)
MGM (musical, commedie, George Cukor, Vincente Minnelli, Judy garland, Greta Garbo)
20th Century Fox (Shirley Temple, Betty Grable)
Warner Bros. (Busby Berkeley, ganster e noir)
RKO (Fred Astaire, Ginger Rogers, King Kong)
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42nd Street (B. Berkeley, 1933)
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King Kong (Merian C. Cooper, Ernest B. Schoedsack, 1933)
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Gli studios (3 piccole)
Universal (horror, fantastici)
Columbia (Frank Capra)
United Artists (film “europei”, es. primo Hitchcock)
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Frankenstein (J. Whale, 1931)
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Altre innovazioni:
Movimenti di macchina:
àGru e dolly Colore:
à Technicolor (dramma storico; film fantastico)
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Panoram Dolly
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Via col vento (V. Fleming, 1939)
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Effetti spaciali
à Retroproiezione
à Matte painting
à Travellings matte
à Stampa ottica
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Lo stile hollywoodiano classico
Il cinema classico mirava a dar vita a uno spettatore inconsapevole, che scivolasse docilmente nel mondo della finzione, si proiettasse nella vicenda narrata, si identificasse coi protagonisti del racconto, dimenticandosi di essere al cinema
à cinema della trasparenza
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Découpage classico
La finalità primaria del découpage classico è di controllare la forza potenzialmente disgregatrice del montaggio per dar vita a uno scorrevole flusso di immagini da un’inquadratura a un’altra e facilitare così la proiezione dello spettatore nel mondo della finzione.
à montaggio dell’invisibilità
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Découpage classico
Tre principi generali:
Motivazione Chiarezza Drammatizzazione
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Découpage classico
Obbiettivo:
à Verosimiglianza dello spazio (-tempo), nel quale è sempre determinata la posizione del personaggio anche quando un primo piano escluda l’ambiente.
à Costruzione di uno spazio (-tempo) subordinato alle esigenze della narrazione e alla chiarezza della sua esposizione.
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I raccordi di montaggo
Il raccordo di sguardo
Il raccordo sul movimento
Il raccordo sull’asse
Il raccordo sonoro
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Sistema dello spazio a 180°
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Altri raccordi
Il raccordo di posizione
Il raccordo di direzione
Il raccordo di direzione di sguardi
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Il découpage classico
Il découpage classico si fonda sulla n e c e s s i t à d i u n o s p e t t a t o r e inconsapevole che va aiutato nei suoi processi di scivolamento nella finzione, proiezione nel narrato e identificazione coi personaggi della storia.
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Il découpage classico
In generale il découpage classico subordina la rappresentazione dello spazio e del tempo alle necessità della narrazione dando rilievo a ciò che si vuole affermare come più importante di altro.