Henry Bieler Gli Alimenti Sono Le Vostre Migliori Medicine

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Di Henry G. Bieler Gli Alimenti sono le vostre migliori Medicine

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Il testo di colui che curò tutte le cosidette malattie "incurabili". Un salto affascinante nel funzionamento del corpo per scoprire come ci manteniamo in salute e come perdiamo la salute a causa delle nostre cattive abitudini.

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Di Henry G. Bieler

Gli

Alimenti sono

le vostre migliori

Medicine

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Al lettore

In qualita di medico che esercita professione da piu di cinquanta anni, sono giunto a tre conclusioni fon-damentali riguardo alla causa e alla cura delle malat-tie, ed e proprio questo l'oggetto del mio libro.

La mia prima conclusione e che non sono i germi la causa prima della malattia; credo piuttosto che essa sia causata da un'intossicazione, la quale pro-voca un deterioramento delle cellule ed apre cosi la strada alla proliferazione e all'aggressivita dei germi.

La seconda 6 che, quasi sempre, I'uso di medici-nali risulta nocivo nella cura dei pazienti. I medicinali provocano spessso effetti secondari non trascurabili e sono talvolta la causa di nuove malattie. I benefici alquanto dubbi che procurano at paziente sono, net migliore dei casi, temporanei. Ma la quantita di nuovi medicinali immessi sul mercato aumenta continua-mente ed e difficile per un medico stabilire l'even-tuale pericolo costituito da quest farmaci, a causa dei loro effetti secondari.

La mia terza conclusione 6 che sia possibile guarire una malattia grazie ad una corretta alimentazione. Questa affermazione pud sembrare troppo semplici-stica, ma sono giunto ad essa dopo aver studiato a fondo un argomento motto complesso: la chimica colloidale ed endocrina.

Queste mie conclusioni si basano sui risultati di esperienze ed osservazioni, che ho ottenuto in Iunghi anni di pratica medica. Mi 6 capitato di dover ricorrere all'uso di farmaci in casi urgenti, ma solo in rarissime occasioni. Mi sono invece sforzato di prescrivere ai miei pazienti quegli antidoti che la Natura ha messo a loro disposizione.

La scopo di questo libro 6 di farvi conoscere quelli che sono, a mio, avviso, i migliori alimenti e le migliori medicine.

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Introduzione

Con Riconoscenza In primo luogo voglio ringraziare Elisabeth, per l'aiuto datomi nella stesura di questo libro, e Ia cui collabo-razione, in tutti questi anni, a sempre stata entusia-stica.

Devo molto anche a Maxime Block, per ii suo aiuto prezioso nella classificazione del materiale e per aver semplificato, rendendolo cosi piC, accessi-bile, it linguaggio tecnico. II suo lavoro a stato notevo-le e sono lieto di aver potuto usufruire della sua colla-borazione.

Voglio ringraziare inoltre Alana Blumer, le cui cri-tiche sono sempre state costruttive.

Sono infine profondamente riconoscente a Robert Specht per aver cosi validamente coordinato l'insieme dei nostri sforzi.

Quand'ero studente in medicina, nei primi anni di questo secolo, lo studio dell'alimentazione era solo agli inizi; ancora oggi 6 penoso dover constatare che la maggior parte dei medici ignora i progressi reali compiuti nella scienza dell'alimentazione. Ho inco-minciato a rendermi conto delle strette relazioni inter-correnti tra la salute e l'alimentazione quando, all'ini-zio della mia carrera di giovane medico oberato di lavoro, la mia salute comincia a darmi qualche preoc-cupazione. Sono sempre stato un uomo dal molti inte-ressi e, nel corso delle mie ricerche sulla chimica della nutrizione, arrival alla conclusione che, da parte mia, dovevo rinunciare ai medicinali e considerare la mia alimentazione come unica medicina. Dopo avere effettuato numerose prove e controlli, non impiegai motto tempo ad applicare Ia stesso sistema nella cura dei miei pazienti.

A quel tempo, i miei colleghi pensavano che fossi impazzito. Ma it tempo ha fatto si che io raffor-zassi questa mia convinzione.

Ci troviamo attualmente in un'epoca non sol-tanto atomica ma anche antibiotica. Per la Medicina e purtroppo un'era oscura - un'era in cui Ia maggior parte dei miei colleghi, per curare un malato, consulta un volume spesso quanto l'elenco telefonico della citta di Parigi. Questo libro contiene i nomi di migliaia e migliaia di medicinali destinati ad alleviare le soffe-renze degli esseri umani, i quali sono afflitti da una infinite di malattie, ed 6 fra questi farmaci che ii dot-tore decide se prescrivere al suo paziente una pillola rosa confetto o una celeste.

Ritengo che non sia questo it modo di esercitare le professione medica.

Un numero troppo grande di farmaci miracolosi viene continuamente immesso sul mercato, con grandi lanci pubblicitari: rivelandosi poi pericolosi, vengono discretamente messi da parte per essere ben presto sostituiti da nuovie pi0 potenti medicinali, ritenuti capaci di guarire tutti i mall dell'unamita.

La ragione per cui ho scartato i medicinali dovuta in parte alla riflessione che feci su un antico,

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anche se un p6 lapalissiano, detto medico secondo quale 6 la natura che compie la vera guarigione, con l'aiuto delle difese naturali del corpo. Continuo a cre-dere che la natura, in certi casi, sia sempre miglior medico. E' compito del dottore collaborare con le forze naturali: egli deve svolgere un ruolo di assi-stente,non quell° di "primo attore". La Natura se ne infischia degli slogan pubblicitari quail "Per sentirvi meglio in fretta...", ma opera con calma, lenta-mente e progressivamente, cosi come fa crescere le piante, ogni giorno un p6 di piu. Alla Natura occorre tempo per rimettere in piedi un ammalato e richiede anche una convalescenza lenta e progressiva. Gli ani-mali malati si riposano o dormono e rifiutano qual- siasi nutriment° fino a che la Natura non li abbia gua-riti.

Non converrebbe allora aspettare che la Natura faccia la stessa cosa con gli esseri umani, se ne viene data loro la possibilita?

Dato che ne sono perfettamente convinto, mi sono scontrato con medici che imbottiscono gli ammalati, gia spossati, con potenti medicinali tos-sici, e che devono poi ricorrere ad altri farmaci per "rimediare ai danni causati dai precedenti rimedi". Quanto a me, faccio "digiunare" paziente prescri-vendogli minestre di verdura e succhi di frutta per dare agli organi del corpo sfiniti la possibilita di espellere le sostanze nocive e di guarire.

Chiamatemi pure "anticonformista", se volete; ho fatto scendere dal suo piedestallo tanto venerato Louis Pasteur. Anni di osservazioni e di esperimenti mi hanno insegnato che non sono i germi a provocare le malattie. I germi sono semplici accompagnatori, sempre presenti, e capaci di moltiplicarsi in un orga- nismo malato perche suo funzionamento non 6 regolato.

Qualsiasi nuovo concetto faccia la sua comparsa nella scienza medica, esso indica la strada per un suo nuovo orientamento che aspetta solo di essere esplo-rato. Scartando sia l'uso dei medicinali sia la teoria dei germi, mi impegnai a fondo nello studio di nuovi metodi, capaci di espellere le sostanze nocive rista-gnanti nel corpo. Ecco in breve quare la mia opi-nione: gli alimenti non appropriati provocano la

malattia, mentre una alimentazione appropriata la guarisce. Sostenendo questa tesi sono stato in disac-cordo, talvolta violento, con la medicina ortodossa.

Cercando metodi aggiuntivi per favorire l'elimi-nazione di queste tossine, fui portato a studiare, seguendo principi originali, l'utilizzazione che avrei potuto fare delle ghiandole endocrine, in particolare fegato, l'ipofisi, la tiroide e le ghiandole surrenali. A partire da questo momento, la mia curiosita di medico mi spinse a studiare i danni che diversi alimenti e condimenti, il sale in particolare, provocano nel corpo.

II fatto che la maggior parte delle persone prefe-risca in modo particolare caffe e i dolci, i gelati, le salsiccie con senape, i fritti, cui assorbimento viene completato, fra un pasto e l'altro, da piccoli spuntini, bevande gassate e zuccherate, pillole vitaminiche, pu6 avere solo un'influenza nefasta sulla salute e sul tasso di colesterolo. Molto tempo prima che cole-sterolodiventasse oggetto dell'attenzione generale, mi sono occupato del ruolo che esso aveva nel funzio-namento dell'organismo. Nel mio libro parler6 di questo problema ed anche di come far scorrere nelle arterie un colesterolo puro.

In queste pagine scoprirete gli alimenti che sono utili e quelli che sono nocivi, e come il corpo reagisca quanda 6 sano o malato. Noterete che, pur dando dei suggerimenti su quello che conviene man-giare o non mangiare (ed 6 spesso piO importante sapere quando non bisogna mangiare di quello che bisogna mangiare), non raccomando una dieta capace di guarire tutto, qualunque sia il male da cui siate affetti.

All'eta di quattro anni, annunciai un giorno ai miei genitori che volevo diventare dottore. E' da pi0 di cinquanta anni ormai che sono medico - non uno spe-cialista, ma un semplice medico generico. Ho curato dive del cinema e minatori, uomini politici ed avvo-cati, contadini e sfaccendati; ho aiutato a nascere migliaia di bambini, compresi i miei figli e i miei nipo-tini. Una decina d'anni fa ho pensato che sarei potuto in pensione e dedicarmi cosi ai passatempi favo-riti : la musica, la lettura, la scultura, le gite in monta-gna, lo studio degli animali selvaggi. Ho chiuso mio

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gabinetto medico a Pasadena e mi sono fatto co-struireuna casa con grandi vetrate su un'alta scogliera the domina l'Oceano Pacifico. Ma anche qui 6 stato un continuo va e vieni di pazienti, venuti a trovarmi da locality vicine e lontane (alcuni persino dall'estero), sette giorni alla settimana, per imparare come un'ali-mentazione appropriata e accuratamente studiata per ogni caso particolare avrebbe potuto guarirli. La mia migliore ricompensa 6 averli potuti aiutare a ritrovare la salute perche, in questo modo, sono diventato non solo un consigliere ma un amico.

Parte prima

QUESTO MAGNIFICO CORPO UMANO

n

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1 II rimedio a peggio del male

Vivere grazie alla medicina, 6 vivere in modo orribile Carl Linnaeus (1707-1778)

Diciotto volte al secondo una ricetta 6 rilasciata da un farmacista in camice bianco in uno dei cinquantaseimila laboratori farmaceutici degli Stati Uniti. II costo esorbi-tante di queste pillole, capsule, tavolette o fiale, rosa, viola gialle, blanche o verdi, raggiunge i 3 miliardi di dol-lari all'anno.

Marguerite Clark, Medicina di Oggi, 1960

Venticinque secoli fa, nell'isola di Cos, in Grecia, un profes-sore di medicina dalla lungs barba, Ippocrate, seduto all'ombra di un platano orientate sulla cima di una ridente col-lina, indirizzo at cerchio dei suoi discepoli un aforisma essen-ziale e profetico: "II tuo nutrimento sara la tua medicina".

Nessuno fino ad oggi ha insegnato con ptu etoquenza un modo di vivere.

La professione medica pretende di sforzarsi a seguire l'insegnamento del Padre ai tutti i Medici e, infatti, tutti i suoi adepti prima di ottenere it loro diploma devono prestare it giuramento di Ippocrate, una delle piu sublimi dichiarazioni di alto valore morale the siano mai state redatte. Ma ai nostri giorni migliaia di ricercatori scientifici, batteriologi e chimici sono occupati, in laboraton di un candore immacolato con attrezzature scintillanti, a mettere a punto toccasana magici e sintetici per tutte le malattie conosciute. Contrariamente a quella del venerabile Ippocrate, la lore massima sembra essere:"Prenderai come medicina la nostra ultima inven-zione".

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Ma nonostante i progressi nelle conoscenze tecnologi-che e i miliardi spesi nei programmi di ricerca medica, iI genere umano deperisce e muore. Gli ospedali e i manicomi sono pieni di malati e squilibrati. Negli Stati Uniti, it paese dell'abbondanza materiale e dei piu alti livelli di vita mai rag-giunti nella storia universale, 6 piO difficile trovare una per-sona con una salute vera e raggiante di una perla in un paniere di ostriche. Nonostante gli standard veramente bassi per misurare l'attitudine fisica, circa it 40 per cento dei gio-vani Americani dovette essere dichiarato inabile al servizio militare durante I'ultima guerra mondiale. Cosi questo paese, che e it piu ricco del mondo, 6 anche uno di quern in cui la salute 6 piO precaria.

Perche?

Che cosa si pi) prevedere per l'avvenire?

Le previsioni per quanto riguarda Ia crescita continua della mortalita dovuta al cancro ed anche alle malattie del cuore e della circolazione sono piuttosto pessimistiche.

Sicuramente nuove tecniche e nuove droghe combatte-ranno contro questi grandi assassini. Alcune potranno essere efficaci, ma la maggior parte dei nuovi prodotti sono, come lo confessano gli stessi fabbricanti, dei fallimenti, Nessuna medicina 6 inoffensive, e le nuove droghe devono fare ancora pi0 paura in quanto le reazioni che sono suscettibili di pro-durre sono ancora sconosciute e rischiano di manifestarsi molto piO tardi. L'assuefazione a queste droghe 6 un altro inconveniente serio, e quando dei profani utilizzano medicine prescritte ad altri, le conseguenze possono essere veramente catastrofiche.

I pazienti invadono i gabinetti medici e domandano una "cure rapida" grazie a una "droga-miracolo", di cui hanno appena avuto conoscenza sui giornali, per scoprire in seguito seri disturbi postumi per i quali una nuova cura 6 necessaria. Cosi it sollievo che cercano 6 spesso pagato con it prezzo di gray' danni inflitti al corpo. Nonostante i milioni spesi in ricer-che di laboratorio lo studio dell'azione e degli effetti di queste droghe rischiose 6 ancora alto stadio infantile. Un giorno una nuova droga 6 lanciata col sostegno della pubblicita e accolta come un toccasana universale; set mesi piu tardi viene 'di-

scretamenteritirata come un'arma mortaie. Se i pazienti che esigono dai loro medici la prescrizione immediata della pi0 recente droga miracolosa volessero capire che Ia messa a punto di un nuovo farmaco richiede mesi e persino anni di lavori e esperienze, avrebbero cosi premura di fare da cavie?

Purtroppo Ia maggior parte della gente, presa d'ansieta e influenzata dalla pubblicita sui giornali e sulle onde, imma-gina che la salute sia un prodotto che 6 consegnato in flaconi da un farmacista. Dimenticano - se l'hanno mai saputo - che la salute si ottiene soltanto obbedendo alle leggi chiaramente definite dalla natura.

Innumerevoli sono gli esempi. Ci si ricorda delle conse-guenze tragiche dovute aII'uso del tranquillante detto Talido-mide, e dei bimbi infermi, senza braccia o senza gambe, nati da madri che avevano fatto use di questa droga durante Ia loro gravidanza.

Perche tante sono ricorse al Talidomide, e lo hanno con-sigliato ad amiche incinte? Perche alleviava dei sintomi dolo-rosi perfettamente naturali. All'inizio di una gravidanza Ia natura fa seri sforzi per eliminare tutte le materie tossiche accumulate nel corpo della donna affinche iI feto possa svi-lupparsi in un ambiente chimicamente puro.

I miei studi hanno dimostrato che per facilitare questo processo di pulizia, it corpo della futura madre elimina una grande parte delle sue tossine attraverso iI fegato sotto forma di una bile aspra, ed 6 questa eliminazione che provoca tutte le reazioni secondarie che si possono qualificare sintomi di gravidanza: nausea, vomito, stanchezza, nervosismo, indiges-tioni, emicrania. Molte donne incinte presero cosi il Talido-mide come un farmaco miracoloso contro i loro malesseri. Che prezzo tragico hanno dovuto pagare in seguito per aver voluto rendere meno sensibili certi sintomi dolorosi dei primi tempi della gravidanza!

Quando una nuova droga viene di moda, pud causare danni motto estesi. A questo proposito Ia yoga dei tranquil-Ianti 6 un esempio lampante. Prima, ma in minor misura, si era conosciuta I'infatuazione per l'olio di fegato di merluzzo, fortunatamente in regressione, come medicine contro ii rachitismo infantile.

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Benche abbia assistito alla nascita di migliaia di bimbi, (compresi i miei figli e nipotini), non ho mai prescritto olio di fegato di merluzzo. I bimbi si sono sviluppati benissimo con una dieta di latte e zucchero crudi, a cui si aggiungevano frutta e verdura dopo i sei mesi.

La teoria dell'olio di fegato di merluzzo fu attaccata viva-mente dalle esperienze e osservazioni del Dottor Francis F, Pottenger Jr. (di cui avrb l'occasione di parlare pi0 a lungo a proposito della sua opera monumentale). Dedicandosi ad esperienze per provare che una dieta di carne cotta non con-veniva assolutamente a dei carnivori, constato che gatti nutriti in questo modo divenivano rapidamente rachitici. Si somministro loro olio di fegato di merluzzo (la classica medi-cina) a dosi sempre 00 elevate fino a una purga completa. Purtroppo i gatti restavano rachitici e si manifestavano nuove complicazioni: disturbi digestivi. Perche l'olio di fegato di merluzzo non solo provoca disordini nella chimica delladiges-tione, ma deteriora anche altri organi importanti del corpo, particolarmente la ghiandola tiroide, fegato e cuore. Ma quante madri benintenzionate ancora ai nostri giorni fanno ingurgitare ai loro figli quest'olio nauseabondo I

Gli esperimenti che confermano gli effetti nocivi dei medicinali, che siano benigni o catastrofici, sono innumere-voli. Ma l'interesse del pubblico per le nuove medicine, appena uscite dal laboratorio, 6 cosi vivo che i giornali e le riviste ne fanno articoli da prima pagina. Dopo la pubblica-zione di servizi sensazionali sulle virtO miracolose di un nuovo medicinale, scritti con stile chiassoso su una rivista a forte tiratura, i medici possono essere sicuri che a partire dall'indomani i malati si precipiteranno da loro per farsela prescrivere.

Uno dei medicinali di cui si fa un gran parlare 6 la penicil-lina. Come tutti sanno, la penicillina 6 un agente molto potente ed efficace per la cura delle infezioni a base di staff lo-cocchi. Ma se la si somministra senza criterio per le febbri e delle infezioni delle vie respiratorie pub avere effetti tossici ed allergici molto pericolosi. Recentemente il "Times" di Los Angeles commentb decesso di una giovane donna dopo un'iniezione di penicillina per arrestare un inizio d'influenza. La droga provocd una reazione mortale, benche avesse subito prima molte iniezioni senza averne danno.

Uno dei grandi pericoli della serie di antibiotici (che si estende sempre deriva dall'uso troppo frequente che ne fanno i medici. Certe persone diventano troppo sensibili agli antibiotici quando ne prendono troppo spesso. La ragione 6 che le grosse molecole presenti negli antibiotici hanno ten-denza a formare degli antigeni con le proteine. Quando questo avviene, degli anticorpi si formano nel corpo. Se, in questo momento, viene somministrata un'altra iniezione di penicillina, disastro si produce quando entra in contatto con gli anticorpi nelle cellule. Le persone sensibilizzate diventano ugualmente allergiche a questo medicinale. In certi casi questa allergia pub manifestarsi con una semplice irrita-zione della pelle; in altri casi pub avere un esito fatale in seguito a uno choc anafilattico. Le statistiche mediche hanno registrato di un centinaio di decessi dovuti a iniezioni di penicillina. Uno dei casi segnalati 6 quello di una donna che si era slogato l'alluce: come l'aveva spesso fatto in prece-denza per mali benigni, accettb volontieri un'iniezione di penicillina, ma non usci viva dal gabinetto del dottore.

Secondo le mie schede personali, conosco due casi in cui dei medici fecero ricorso alla penicillina con risultati infe-lici. Una donna di trentasei anni, apparentemente in buona salute, soffriva di raffreddore e mal di testa.Le si diede della penicillina, benche malessere fosse leggero e non ci fosse febbre. L'iniezione aggravo l'ernicrania. II giorno seguente si fece una nuova iniezione, e i mal di testa divennero forti. In seguito a una stimolazione eccessiva, la ghiandola pituita-ria aumento di volume e venne a comprimere i delicati nervi ottici.

L'ammalata divenne cieca senza speranza di guarigione. Cosi la cecita risultb da un rigonfiamento eccessivo della ghiandola pituitaria, causato dalla penicillina, droga tossica. Essa 6, infatti, cosi tossica che viene espulsa dai reni appena qualche secondo dopo l'iniezione nonostante tutti gli sforzi degli scienziati per impedire questa rapida eliminazione. La penicillina permette spesso di ottenere risultati quasi miraco-losi stimolando energicamente le ghiandole endocrine. Ma nel caso che ho appena citato — stimolazione eccessiva della ghiandola pituitaria-ebbe un esito tragico.

Nel secondo caso una raga77a fu colpita da una leggera influenza qualche giorno prima del suo matrimonio. II suo

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medico le ordin6 della penicillina. Ne consegui una vaginite acuta (irritazione, rigonfiamento e dolore) che durd per molti anni rendendo impossible qualunque relazione sessuale.

II principale valore terapeutico della penicillina risiede secondo me nella sua capacity di frustare le ghiandole endo-crine verso un regime elevato. Le ghiandole surrenali hanno l'abitudine di reagire per prime. Se sono sane e forti, l'inIzio defile loro secrezioni nel sangue 6 potentemente atti-vato. L'iperossidazione che ne risulta aumenta Ia resistenza in modo che la febbre, i dolori ed altri sintomi di malessere spariscono come per Incantesimo. MA DOPO OGNUNO DI QUEST! COLPI DI FRUSTA L'ENERGIA DELLE GHIANDOLE SURRENALI RISULTA INDEBOLITA. E se Ia cura continua, finiscono per esaurirsi.

"Dei cedimenti possono prodursi negli umori (fluidi) del nostro corpo ovunque, in seguito a una cura non naturale "ha detto un vecchio e saggio professore di medicina dell'Univer-sita di Leyden, Herman Boerhave. Benche nato nel 1668, le sue parole potrebbero applicarsi alle reazioni, siano esse benigne o fatali, che sono Ia conseguenza dell'uso della peni-cillina. Per attenuare o guarire queste reazioni i farmacologi hanno messo a punto altri medicinal' Abbiamo qui l'esempio classico di un demonio che scaccia un altro demonio. E'spa-ventoso pensare al male che pub causare al corpo umano Ia sovrapposizione di due sostanze irritanti. Questo pensiero 6 immediatamente seguito da un altro: tutte le droghe intro-dotte nel corpo sono suscettibili di produrre effetti tanto favo-revoli quanto sfavorevoli. Non 6 forse ragionevole limitarne l'uso per quanto possibile? Uno dei campi in cui 6 particolar-mente indicato astenersi dall'assorbire droghe miracolose, in particolare la penicillina, 6 II banale raffreddore. LA PENICIL-LINA NON HA ALCUN EFFETTO CURATIVO SUL RAFFRED-DORE. Eppure milioni di bambini e di adulti sono stati drogati con iniezioni di penicillina, mentre soffrivano d'un raffred-dare. Allora si impone at corpo l'incarico di espellere due nemici: it raffreddore e la droga tossica. Se questo fosse it solo effetto nocivo della penicillina, ci sarebbe solo un male a meta. Cl sono per di pit) minacce accresciute di danni causati at fegato, agli occhi, ai reni e alla circolazione del sangue. Ci possono essere lesioni che saranno rilevate solo anni dopo. E finalmente ci sono numerosi decessi dovuti direttamente alla

penicillina negli organismi sensibilizzati. E'ammesso da uomini di scienza degni di fiducia che una persona su dieci pub, in seguito a un contatto con alimenti, cosmetici o medi-cilani contenenti penicillina, divenirvi sensibile al punto da non poterne pit) sopportare. La perdita di efficacita della peni-cillina sarebbe una catastrofe grave di conseguenze. Non si dovrebbe, di conseguenza, rinunciare at suo use per Ia cura di

un semplice raffreddore?

E Ia gente non dovrebbe sbarazzarsi di questa opinione comunemente accettata ma falsa che gli antibiotici possono guarire tutto? Questo 6 vero anche per la mania che ha adot-tato la gente di rimpinzarsi di vitamine sintetiche, come se queste pillole potessero rigenerare Ia specie umana, mentre servono soprattutto a fare la fortuna dei fabbricanti di medici-

nali II gabinetto medico 6 diventato un deposito di una mon-

tagna di droghe-campioni gratuiti distribuito da migliaia di laboratori farmaceutici incaricati della loro fabbricazione e del loro smercio. Ma un gabinetto medico non 6 fatto per sperimentare I'efficacia di una nuova medicina. Questi esperimenti normalmente avrebbero dovuto essere fatti molto prima che it dottore Ii prescrivesse ai malati. Non 6 domandar troppo esigere che un individuo sappia che, assor-bendo una nuova droga, serve da cavia. Si 6 manifestamente abusato di questo diritto per Ia tragedia del talidomide.

Se 6 vero che medicinali miracolosi promettono Ia guari-gione di tutti i mali e si moltiplicano come conigli, a vero anche che non si tratta di un fenomeno recente. dei tempi l'uomo ha ricercato it potente elisir che lo avrebbe assolto dai suoi peccati permettendogli nelle stesso tempo

di continuare a commetterli.

Si 6 definito l'uomo come un "collegamento ambulante di tubature". E in questi tubi, di epoca in epoca, ha versato decotti di scorpioni in polvere, di orecchie di pippistrello, spe-roni di volatili, e semi di elleboro, e aitre migliaia di intrugli ai quali si attribuivano virtii curative. Pub sembrarci che viviamo in un'epoca di "ipnosi dal medicinali ", ma 6 un mezzo secolo prima di Cristo che Publio Syro fece questa saggia osserva-zione: "Ci sono rimedi che sono peggio del male". Variazioni a questa cinica osservazione hanno potuto essere fatte, sia

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dai malati che dai medici, da quei tempi-ed anche probabil-mente molto prima.

I dottori prendono le medicine che prescrivono? Non molti, eppure it sinonimo di dottore 6 "medico". Sir William Osier, un luminare della medicina alla sua epoca, si ammalO un giorno in cui si trovava a Cannes, alla fine del secolo. Un medico locale gli diede una medicina a base di un composto di mercurio, allora esaltato comme capace di guarire nume-rose malattie. La gene) nel secchio della spazzatura dicendo: "II desiderio di prendere medicine 6 probabilmente la pit) grande differenza fra l'uomo e l'animale. II giovane medico comincia la sua carriera con venti medicine per ogni malattia,e it vecchio medico la termina con una medicina per venti malattie".

Confesso che io stesso, comme giovane diplomato e ancora qualche anno dopo, ho rimpinzato i miei pazienti di pil-lole, pozioni e toccasana, prima di decidere, come Macbeth, di "gettare le droghe ai cani" — ed ho potuto constatare che i cani le fiutavano e le trascuravano con disprezzo.

Come sono emerso da questo stato di "ipnosi da medici-nali"? Come sono ritornato ai processi naturali e come sono arrivato a scartare i medicinali in favore degli alimenti come migliori medicine, questa 6 una lunga storia di cui parlero in queste pagine, facendo contemporaneamente un buon numero di osservazioni sulla causa e Ia guarigione della malattia. Mi basti dire per it momento che a un dato momento della mia carriera, invece di aspettare la prossima droga- miracolo uscita da un Iaboratorio qualunque, mi sono chiesto se non era venuto it momento di riscoprire qualche antica verita, qualche aspetto sorprendente della medicina come fu praticata nel passato da qualcuno dei piO grandi medici del mondo.

Recentemente, sfogliando un libro medico, mi capita sotto gli occhi questa massima di Olivier Wendel Holmes, che si pm!) applicare molto di pi0 all'epoca attuale che a quella in cui la scrisse:

"Credo sinceramente che se l'insieme della mate-ria medica in use attualmente fosse sepolta nelle pro- fondita marine, sarebbe meglio per l'uomo-e peggio per i pesci."

Nel corso dei secoli ci sono sempre stati dei medici per sottolineare l'importanza dell'alimentazione e la relativa inef-ficacia delle droghe, trattandosi di salute e di malattia. I piO grandi medici sono ricorsi, it meno possibile, alle medicine pi0 semplici, perche erano coscienti del ruolo della natura per ,

conservare Ia salute, tanto nell'uomo quanto negli animali e le piante. Sapevano che molte malattie sono "autolimitate", cio6 che guariscono da sole, qualunque cosa si faccia.

Questa opinione 6 stata ugualmente espressa da Ippo-crate: "La natura guarisce, it medico non 6 che it suo assis-tente". E quando it Padre della Medicina Clinica abbandono le droghe potenti e nocive in favore della profonda, semplice e sana credenza net potere curativo della natura, assistita dall'aria pura e fresca, dal riposo, dal rilassamento, dal son no, dalicambiamentodi clima e dalla fisioterapia, inauguro l'eta dell'oro della medicina greca.

Mano a mano che studiavo la storia della medicina, acquistavo sempre piu la convinzione che le droghe non por-tano sulla strada della guarigione. Che cosa ha fatto Ia fama: di Thomas Seydenham, it medico inglese pioniere del XVII°. secolo? Ho tendenza a credere che un miscuglio di buon senso e di genio gli valse tl soprannome di "Ippocrate inglese." Seydenham utilizzava le medicine pi0 semplici quando sapeva di che cosa soffriva l'ammalato. Quando non lo sapeva, osservava it paziente in modo attento e continuo, e non utilizzava nessuna medicina. Oso ordinare "aria fresca ai malati affetti da vaiolo, passeggiate a cavallo a chi soffriva di consunzione, at posto dei calmanti e delle sostanze tossiche raccomandate dalle autorita mediche."

L'aria fresca era una terapia nuova all'epoca di Seyden-ham. E ai nostri giorni Ia ricerca dell'aria pura, di acqua pura, di alimenti naturali non sofisticati e sterilizzati, di latte crudo puro, di acqua pura, di pane integrale, e troppo semplice e troppo poco pretenziosa per essere qualificata "nuova terapia per la cura delle malattie."

Anche ai nostri giorni it medico 6 incline a non tener con'to della saggezza naturale del corpo umano, a dimenti-care che l'organismo dispone dei suoi due capo-chimici, a forma di fagiolo: i reni, it cui compito e piO complesso di quello di qualunque calcolatore elettronico concepito

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dall'uomo. Invece i medici si mostrano sempre pi6 sollecitl a compilare ricette per i pazienti che le domandano, dimenti-cando la storia di quel dottore che consegnando la ricetta al suo cliente, gli disse "Fatela eseguire rapidamente, fInche questa miscuglio 6 ancora considerato come una medicina".

Ritorniamo al 1885, per segnalare seguente avviso fatto dalla Societa Medica del Massachussets:

"Un premio di 100 dollari 6 offerto per la migliore proposta mirante alla prevenzione e guarigione della malattie, senza utilizzazione di medicinali, che possa costituire un progresso in favore delliumanita e della scienza medica."

Spero di dimostrare bene in questo libro che 6 possibilie prevenire e guarire senza medicinali . L'ho fatto in moltissimi casi. Benche la mia soluzione arrivi troppo tardi per essere ricompensata da quel famoso premio, spero che arrivi in tempo per fare molto bene.

2 vostro corpo: un'officina di riparazioni

Lo scopo della medicina 6 di prevenire la malattia e pro- lungare la vita-L'ideale della medicina 6 sopprimere la necessita del medico.

William J. Mayo, M.D.

II corpo umano 6 uno strumento incomparabile, un mecca-nismo meraviglioso, sorprendente per la sua complessita. Per i successori di Ippocrate e di Galeno, questa gigante medico del Media Evo, 6 l'oggetto di une studio incessante e affasci-nante che gli uomini di scienza dotti abbordano con ris-pettoso timore, davanti alla sua stupefacente capacita di ripa-rare i suoi danni e di guarire le sue malattie.

Ci resta molto da imparare sul corpo, ma quello che sap-piamo gia ci mostra che opera con metodi che possiamo capire. Quell° che non possiamo capire 6 la ragione per cui questa corpo umano, cosi ingeniosamente concepito e co-struito, possa essere disturbato da malesseri. II Dottor Albert V. Szent-Gyargyi, celebre biochimico ubngherese, al quale fu attribuito premio Nobel nel_1937 per la sua identifica-zione della Vitamina C, ha magnificamente espresso questa enigma:

II problema generale della salute e della malattia che ha occupato molto la mia mente durante tutta la mia carriera scientifica 6 dominato da due grandi impressioni contradittorie. Come studente in medicina,ho imparato le migliaia di malesseri di cui l'umanita pub soffrire... Poi, come biochimico, ho vis-suto in silenziosa ammirazione davanti alla meravigliosa precisione, flessibilita, e perfezione del nosto corpo. La

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medicina mi ha insegnato la sgradevole imperfezione, la biochimica la meravigliosa perfezione, e mi sono chiesto dove risiedeva la contraddizione. Tutto quello che produce la natura sembra essere perfetto. Allora l'uomo sarebbe la sola creatura vivente con imperfe-zioni create dalla propria mente? Altrimenti, da dove provengono tutti questi mali, come dobbiamo interpre-tarli ? Qui 6 it grande problema fondamentale della Medicina, it grande problema fondamentale della Salute e della Malattia, e dobbiamo cercare di trovare una ri-sposta a questo problema, e sforzarci di progredire, a partire dallo studio di malattie semplici, verso UNA CONCEZIONE GENERALE DELLA SALUTE E DELLA MALATTIA; l'elaborazione di tale concezione potrebbe aiutarci nei nostri sforzi per condurre l'umanita verso un periodo di migliore salute e di pit) grande felicita. Quando ero un medico molto occupato e sfinito, poco dopo la prima guerra mondiale, la mia salute venne a peggiorare e mi interessai piu che mai alla causa delle malattia. All'inizio, ero troppo assorbito dalle mie occu-pazioni per preoccuparmi di quelle che provavo; final-mente dovetti trovare it tempo di esaminare la mia situa-zione. I dottori non sono buoni malati; ne sanno troppo ed 6 difficile per lore abituarsi all'idea che sono affetti dalla malattia. Abbiamo tendenza ad opporci a quello the e spiacevole. Ma quando un medico ammalato si occupa finalmente del suoi malesseri, la conoscenza tecnica del mode in cui it male opera gli permette piu facilmente di condurre a buon fine Ia cura che ha intra-preso.

Platone ha detto che un medico poteva realmente curare bene una malattia solo se l'aveva avuta lui stesso. Non sono completamente d'accordo, ma so per certo che una delle migliori lezioni che ho tratto da questo infelice periodo, stata it peter apprezzare quale profitto possa trarre dalla sua esperienza un medico, prima in buona salute, quando 6 col-pito dalla malattia.

Esercitavo la mia professione seguendo i principi della medicina ortodossa, e naturalmente ho provato tutto quello che la medicina ortodossa poteva offrire. Con mia grande

delusione, non ottenni alcun sollievo. Soffrivo di asma e di-sturbi renali; it mio peso era inoltre eccessivo.

Fortunatamente incontrai un medico molto versato nella chimica patologica, e le cui teorie rivoluzionarie sulla causa e Ia cura delle malattie infiammarono Ia mia immaginazione. Discutemmo del mio caso in modo cosi illuminante, che non tardai a sapere Ia strada che dovevo seguire. Prima di incon-trarlo non sapevo che i problemi di alimentazione non pos-sono risolversi rimpinzandosi di medicine ed a precisamente quello che avevo fatto. Mi immersi in studi approfonditi, e ben presto fui capace di scartare tanto i miei errori dietetica quanto le medicine che prendevo. Sbara77ate dagli effetti nefasti sia di alimenti impropri che di medicine nocive, le mie infermita disparvero per non ritornare ptu. II mio peso scese a 68 chili da 105 chili, poi risali a 75 chili. In seguito resto stazio-nario, e lo considero perfetto per Ia mia statura e la mia ossa- tura.

Quale fu esattamente Ia dieta che seguii? Quail alimenti magici hanno compiuto tl recupero della mia salute? Ogni volta che ho citato la mia esperienza a un paziente, mi sono state fatte queste domande. Probabilmente anche voi deside-rate conoscere Ia risposta. Ma nessun vantaggio pub essere tratto da una simile enumerazione perche non ci sono due individui it cui caso sia esattamente identico. Ognuno ha bisogno di un programma su misura, adattato ai suoi soli bisogni. E'Ia ragione per cui diagnosi e terapie per corrispon-denza non possono tradursi che in cattivi risultati. Anche dei medici, e in particolare quelli che invidiano Ia mia energia e la mia salute fiorente, mi fanno spesso domande sulla mia dieta personale. Non posse dirvi con precisione quello che dovete mangiare, ma ho l'intenzione di proporvi delle regole generali per preservare o ritrovare la salute-regole che potrete appli-care con profitto nel vostro caso personale. Perche un'ali-mentazione corretta non 6 soltanto una norma di salute, 6 anche, in fin dei conti, un mode di vivere.

Per quanto riguarda tl mio caso personale, i risultati otte-nuti con un semplice cambiamento delle mie abitudini all-mentari avrebbero potuto sembrare magici a un medico orto-dosso solo un mezzo secolo fa. L'interesse che portavo aII'importanza di una dieta non fu condiviso dalla maggior

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parte dei medici, negli anni che seguirono la prima guerra mondiale. Fu un'epoca in cui solo gli adepti delle scienze allora ancora paramediche credevano che degli alimenti o delle medicine troppo stimolanti, degli eccessi di zucchero, spezie, alcool e tabacco, potessero avere Ia loro importanza quando la malattia penetrava in un corpo sano. II medico medio, occupatissimo a scrivere le sue ricette, aveva dimenti-cato le parole di Peter Mere Latham: "Per quanto riguarda le malattie, in particolare queue che sono generate da una ali-mentazione sbagliata, sappiamo per esperienza che possono essere guarite con una dieta appropriata." Questa verita 6 sempre applicabile ai nostri giorni, benche questi ultimi cin-quant'anni abbiano portato progressi enormi nelle nostre conoscenze scientifiche.

Cosi feci di nuovo conoscenza con it Dottor Latham ed altri; rivolsi la mia attenzione verso la chimica dell'endocrino-logia, Ia chimica della nutrizione e it vasto campo della chi-mica del metabolismo. Capii che non si poteva far ricorso a stimolanti (alimentari o farmaceutici) per individui drogati, sfi-niti e malati senza provocare seri danni. E lungo it filo degli anni non mancai un'occasione per perfezionare la mia cono-scenza. Ora, dopo cinquant'anni di esperienza, mi considero sempre come uno studente, perche Ia scena medica continua a trasformarsi, e non ho mai perso la mia insaziabile curiosity nella ricerca della parte che ha ('alimentazione nella salute-quello stesso interesse che mi aveva guidato quando la mia salute personale era un gioco.

Prima di cominciare i miei studi sulla alimentazione e Ia chimica endocrina, le mie abitudini alimentari erano state pessime . Per esempio, aspettando it pranzo, avevo preso l'abitudine di versare un po' di sale nel cavo della mano e di leccarlo fino all'apparizione dei piatti. Poi, ancor prima di assaggiarli, Ia mia mano si avvicinava automaticamente alla saliera. II sale mi dava un'impressione di benessere; aveva per me lo stesso effetto stimolante prodotto dal caffe, dal tabacco o dall'alcool per altri. Ero una buona forchetta, e mi piacevano i piatti molto saporiti. I miei pasti mi sembravano incompleti senza un grosso dolce e un quarto di latte.

Non mi rendevo conto che it mio modo di mangiare era nocivo. Mangiavo quello che mi piaceva, e avrei considerato

ogni avvertimento a questo proposito come un controsenso. Dalla culla alla tomba, nutrirsi 6 una preoccupazione preci-pua, e non si transige facilmente con questa necessity. Ogni persona obesa, impegnata in una lotta per perdere peso, lo sa fin troppo bene.

Tuttavia io avevo la ferma volonta di procedere a un cam-

biamento radicale, quando la malattia venne a colpirmi. Con Ia mia nuova dieta persi un peso considerevole, e mi ricordo che i miei colleghi mi guardavano con pieta mormorando: "Bieler si lascia morire di fame, diventa matto". Un anno dopo, dopo intense ricerche, smisi di prescrivere medicine, perche ottenevo migliori risultati agendo tramite la chimica della nutrizione e delle ghiandole-risultati piu duraturi e meno dannosi a lungo termine-e vidi i miei cari colleghi e amici scuotere Ia testa increduli.

Mi consideravano come un rinnegato della medicina classica, e aspettavano da me che ricominciassi a prescrivere medicine per guarire i miei ammalati. In realta non esiste nes-suna medicina specifica per nessuna malattia cronica. Anche

i medicinali miracolosi, esaltati da una pubblicita vergo-gnosa, non possono compiere questo miracolo. LA VERITA'E'CHE DALL'80 AL 85 PER CENTO, TUTTE LE MALATTIE UMANE SONO AUTO-LIMITATE, CIOE'HANNO UNA FINE E L'INDIVIDUO GUARISCE. Se le medicine che

prende siano utili o no, questa e materia di discussione fra i

medici. Da parte mia, ho scelto di credere che Ia maggior parte delle droghe sono inutili e persino nocive. Ho scelto anche di credere che i medici troppo zelanti si lasciano trasci-

nare a "supercurare" i loro pazienti. E le nostre riviste medi-che, con franchezza meritoria, parlano oggi di malattie provo-

cate daile cure.

Per tornare al ruolo della alimentazione, 6 importante precisare che it suo studio in quanto scienza non risale a piCi di quarant'anni fa. Quando prendo in considerazione i miei studi medici mi appare evidente (come anche ad altri medici che si sono laureati pi0 recentemente) che vi ho imparato ben poco sulla dietetica. All'inizio di questo secolo faceva appena parte del programma, e questo non 6 cambiato molto ai nostri

giorni.

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E questo va nel senso dell'insegnamento di Ippocrate che diceva ai suoi discepoli: "Lasciate le droghe nel loro boc-cale se potete guarire malato con l'alimentazione."

E'dunque comprensibile che se avete l'audacia di men-zionare la dietetica come una cura possibile della malattia, vi si ascoltera con uno scetticismo non dissimulato. Se sugge-rite che la dieta pu6 avere la sua parte nell'artrite, si alzeranno le braccia al cielo con orrore.

Eppure le mie schede dimostrano che il 95 per cento dei miei pazienti, resi infermi dall'artrite e paralizzati dal dolore, sono stati sia completamente guariti sia considerevolmente alleviati dalle loro sofferenze . In genere, la mia cura dell'artrite 6 lunga, ma in certi casi le articolazioni hanno potuto funzionare normalmente in capo a due settimane. Ecco un caso tratto dalle mie cartelle cliniche: Una donna di 55 anni aveva fatto un tentativo di suicidio in seguito ad un forte esaurimento. Alla sua prima visita si lamentava di palpi-tazioni del cuore e insonnia. La sua pressione arteriosa era del 60 percento al di sopra del normale, la sua urina molto acida. Le ginocchia e la caviglie erano cosi doloranti che poteva appena camminare. Sentiva anche dolore e irrigidi-mento nelle mani, all'anca e alla spalla sinistra. "Sono con-dannata alla sedia a rotelle", si lamento.

Aveva l'abitudine di bere una dozzina di ta77e di caffe al giorno, di fumare senza smettere mai, di mangiare molta carne, piatti ben conditi e cibi in scatola, e prendeva dell'aspi-rina per calmare i suoi dolori. Con questa dieta aveva accu-mulato molto peso superfluo.

"Sono pronta ad concederle un anno della mia vita per vedere se pu6 rimettermi in sesto", mi dichiaro con aria dram-matica.

"Ci vorra molto pi0 tempo, le risposi in guisa di avverti-mento. Le Sue articolazioni non sono diventate rigide in un solo giorno, la saturazione tossica del Suo corpo si 6 svilup-pata per anni. Lei ha combattuto i Suoi sintomi con droghe che, unite ad una alimentazione impropria, l'hanno condotta alla presente condizione fisica e mentale".

La persuasi ad abbandonare tutti i medicinali , tabacco, caffe e la carne, dato suo caso particolare, perche general-

mente permetto di mangiare carne e di bere te o caffe leggeri. Le prescrissi delle capsule di calcio come sole medicine e la seguente dieta: Al risveglio, una tavoletta di lievito dissolta in acqua calda; a colazione un passato di verdura a base di fagiolini; durante mattino, 100 grammi di latte crudo; a pranzo, sedano cotto, minestra di verdura, un pezzo di pane e insalata di lattuga non condita; durante pomeriggio, frutta o succhi di frutta con aggiunta di acqua; a cena, 300 grammi di fagiolini cotti e un cuore di lattuga; prima di andare a letto, un'altra tavoletta di lievito in un bicchier d'acqua.

Tre anni dopo suo peso era sceso a un livello normale, e cosi pure la sua pressione arteriosa; l'esaurimento era solo un cattivo ricordo: dormiva bene e poteva lavorare molto. "Mi sembra un miracolo essere liberata dalla mia artrite, disse. Non sento pi0 alcun dolore e non c'e pi0 traccia di gonfiore da nessuna parte. Sono piO felice di quanto non lo sia mai stata e non mi stanco della mia dieta, benche sia stato diffi-cile abituarmici all'inizio. In qualche circostanza ho trasgre-dito alla mia dieta perche avevo una voglia irresistibile di carne e di dolce. Fui meravigliata di trovare a questo cibo un gusto meno buono di quanto pensassi. E quando ho potuto constatare quanto mi sentissi meglio senza di questo, sono ritornata allegramente alla mia dieta, perche ero ben decisa a evitare di finire su una sedia a rotelle. Ora mi sento molto meglio, la mia pelle 6 pulita, e tutti mi dicono che ho un aspetto molto piu bello."

Certannente molti medici crederebbero che questa storia 6 troppo fantastica per essere vera. E se spingete l'audacia al punto di parlare a un dottore delle relazioni che possono esi-stere fra la dieta alimentare e quella terribile malattia che 6 il cancro, rischiate veramente di vederlo aver compassione del vostro stato mentale. Eppure Dottor Frederik Hoffmann, capo dell'ufficio di Statistica di una Compagnia di Assicura-zioni, ha scritto un libro sul Cancro e la Dieta Alimentare, nel quale conclude: "Sono persuaso che l'influenza della dieta sul cancro pu6 esser considerata come un fattore di causa a effetto." Eppure 6 ancora un'eresia citare dieta e cancro nelle stessa frase, o parlare dei rapporti fra dieta e qualunque malattia che la professione medica pretende poter guarire soltanto con pillole o iniezioni. Siamo cosi ottenebrati dai

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Ventisette anni ptu tardi un'artista del cinema motto conosciuta venne a trovarmi, con un fibroma nel ventre grosso come un pompeimo. Un chirurgo famoso le aveva detto che era necessaria un'operazione. Mi accontentai di prescriverle una dieta che comprendeva cereali cotti at mat-tino, semplici insalate a mezzogiorno, e verdura cotta alla sera. Proibizione complete di proteine animali. Qualche tempo dopo fece registrare e mi indirizzo iI seguente messag-gio:

prodotti chimici sintetici che abbiamo perso di vista it fatto che questi stessi elementi chimici sono presenti negli ali-menti da migliaia di anni.

Sono stato in grado di osservare le strette relazioni esi-stenti fra alimentazione e malattia in tutti i malati che ho curato. Mi ricordo iI primo caso di tumore che ho curato con la dieta, gia motto tempo fa. Devo confessare che non sapevo praticamente nulla dei rapporti fra I'una e I'altra quando la moglie di un fattore si presentO net mio gabinetto. Sopra la clavicola aveva un tumore grosso come un uovo di tacchino, ricoperto da una cicatrice post-operatoria.

"II chirurgo non ha potuto toglierlo dopo aver cominciato I'operazione, mi spiego, perche era cosi profondamente avvi-luppato ai nervi e ai vasi sanguigni. Ho saputo che lei cura con ('alimentazione e ho letto su una rivista che i tumori possono essere riassorbiti seguendo una dieta conveniente. Pud aiu-tarmi?

"Sono certo di trovare ti buon metodo" le risposi. Esami-nando l'urina scoprii la presenza di un eccesso considerevole di proteine solforose. Quando, la interrogai sulle sue abitu-dini alimentari, mi spiego che, con suo marito, si occupava di allevamento di tacchini e che, a causa defile crisi della ven-dita, avevano da motto tempo preso I'abitudine di mangiare tacchino tre volte al giorno. Decisi di sopprimere lo zolfo della sua dieta, ma di rinforzare it tenore alcalino con verdura e frutta. BisognO dunque eliminare Ia verdura ricca di zolfo della famiglia, in cui it tenore di zolfo 6 ugualmente etevato.

Dopo sei mesi di questa dieta rigorosamente senza zolfo, fummo ben contenti di constatare che tl tumore si era ridotto della mete. In capo a un anno fu completamente rias-sorbito. Sono motto prudente per natura, e solo a quel momento ho cominciato a pensare che questa forma di tera-pia potesse essere efficace. Mi ero trovato in presenza di un tumore duro come una roccia, e inoperabile. Eppure fu pro-gessivamente riassorbito e eliminato diminuendo it tenore di zolfo del sangue. Mantenni per la paziente per due anni una dieta della quale le proteine animali erano esenti, poi autoriz-zai un po' di manzo o montone e una piccola quantita di latte, ma Ia base della sua alimentazione restava Ia frutta e Ia ver-dura non solforose.

Mentre cominciavo Ia Sua dieta, entrai in uno dei periodi pi0 agitati della mia carriera. Collaborai a un pro-gramma televisivo che richiedeva ore ed ore di duro lavoro quotidiano. Questo durd sei mesi. Poi dovetti girare un importante film in California. Ero sempre, come ben sa, a dieta di fagiolini, che facevo spesso cuocere su un fornello net bagno. Avevo sempre in tasca una tartina di pane spalmata di burro o una banana. Le riprese del film mi tennero occupata per dodici settimane. Poi feci una tournee durante Ia quale visitai trentatre citta. Dopo questa prima tournee ne feci un'altra, e per un anno non ho fatto niente altro che viag-giare. Una nuova citta tutti i giorni. Non ho avuto un solo fine settimana libero durante tutto questo lavoro.

Trenta mesi passarono cosi, quasi senza che me ne accorgessi. Un mattino, a Boston, toccandomi Ii ventre, mi accorsi che it tumore era scomparso. Sentii una vera sensa-zione di benessere e andai a rendere visits al chirurgo che mi aveva precedentemente esaminato. Si mostro furioso di non avermi rivisto da allora, aspettandosi di trovarmi in uno stato pietoso. Scrutai it suo viso mentre mi esaminava, e devo dire che aveva un'aria motto confuse. And6 a consultare Ia scheda del primo esame per assicurarsi che c'era ben stato un tumore grosso come un pompelmo. Quando ritorno verso di me, dissi "E scomparso dottore, non 6 vero? Ne convenne ma non pote ancora crederlo. Gli dissi: "Non desidera sapere perche e come? Ho seguito una dieta senza proteine - stretta-mente senza proteine animall-Ebbene, disse ridendo, penso che questo sia ridicolo. "Aggiunse che it tumore si sarebbe riassorbito in ogni modo. - Si, lo so, risposi, grazie at suo bi-sturi". Mi alzai e mi rivestii. Ridevo sotto i baffi quando, las-ciando it suo gabinetto, gli chiesi se non pensava che la Natura era meravigliosa".

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Da allora, fra i miei pazienti, ho avuto molti casi di tumori, in qualunque parte del corpo, che sono stati eleminati con un cambiamento di dieta. Non 6 sorprendente? Certi pazienti non hanno abbastanza volonta per seguire una dieta lunge e rigida-o non ne vedono la necessita. Evidentemente, preferiscono vivere con it loro tumore, la loro ulcera oil loro diabete, piuttosto che sbara77arsene con una dieta prescritta per it loro caso specifico.

Talvolta tl paziente sa che cosa deve fare, ma crede che la sua attivita professionale non gli permetta di seguire una dieta ferrea. Motti artisti che ho curato sono spesso in viag-gio, partecipano a ricevimenti e mangiano ad ore irregolari. Hanno cosi difficolta a mangiare correttamente. Ma quando tornano a casa loro, stanchi, malati, ipertesi, si sottopongono, come dicono, at "brodo Bieler" una combinazione di fagiolini, sedano, prezzemolo, e quatche altra verdura, che ho racco-mandato per it loro caso particotare. Anche un solo pasto cor-retto allevia tl corpo saturo di tossine.

II paziente va dal dottore non solo per preservare la sua vita, ma anche per essere liberato, per quanto possibile, dal dolore e dall'infermita. Ma quando it paziente non vuole coo-perare, it medico 6 impotente. Quando un malato manifesta la sua intenzione di collaborare, lo metto in guardia fin dall'ini-zio contro la crisi che dovra attraversare durante tutta la sua dieta rigeneratrice. II suo corpo subisce una "putizia fisiolo-gica", it che era impossibile finche si rimpinzava di alimenti che avevano creato le tossine nei ftuidi e nei tessuti del suo sistema. Deve cosi espellere questo carico tossico fatto di rottami accumulati. Durante tI digiuno preliminare (brodo di verdura e succhi di frutta diluiti) puO provare mat di testa, nau-see, vertigini per quatche giorno. II totale dei sintomi sgrade-voli dipendera dalle condizioni del suo corpo. Privo della sti-molazione dei suoi alimenti e bevande, sara un po' nella situa-zione di un drogato che ha fatto una cura disintossicante. A poco a poco i sintomi sgradevoli si attenuano per far posto a una sensazione di benessere, mano a mano che si attiva tI processo di guarigione del corpo. Finalmente io dico at paziente che Ia ricompensa di una buona salute grazie a un'atimentazione corretta a proporzionale at rigore con it quale si segue Ia propria dieta.

Con Ia mia lunge esperienza ho imparato che tl paziente deve avere qualche cosa come una missione nella vita-un compito importante che spera di portare a termine at megtio delle sue possibilita. Posso soltanto sottolineare tl fatto CHE DEVE GUARIRSI DA SOLO. Non posso fare niente di piO che aiutarlo adattando l'alimentazione at suo caso par-ticotare. Ma la guarigione viene dal di dentro, e in fin dei conti 6 la Natura che la compie. Se I'individuo prove sufficiente interesse a ritrovare la salute, coopera. Ma l'individuo medio non sente veramente di avere una missione nella vita. Passa le sue ore di liberta a mangiare e bere in allegra compagnia-e le pompe funebri non rischiano di essere disoccupate.

Purtroppo devono occuparsi di persone che avrebbero ancora potuto approfittare della vita. Fin dall'inizio dei miei studi ho creduto fermamente che i principi di una alimenta-zione corretta potevano, senza nessun aiuto di droghe e pil-lole, correggere la malattia - non soltanto guarirla ma anche prevenirla. Non sono mai stato e non sono neppure ora un predicatore che sostiene rumorosamente le sue teorie. Non ho limitato la pratica della medicina at campo dell'alimen-tazione; ho fatto partorire le mie pazienti, ho curato i loro barn-bini, e Ii ho seguiti fino at loro matrimonio e a nuove nascite. La medicina generale da at dottore Ia sensazione di consa-crarsi ai suoi clienti. Impara a conoscerli, si occupa di loro, e trova Ia sua ricompensa nella soddisfazione del suo animo.

Non mi sono mai considerato uno specialista.

Della gente 6 venuta da me perche era state delusa dalle cure della medicina ortodossa - in particotare le droghe sti-motanti con le quail poteva solo frustare i cavalli stanchi imprigionati net suo corpo. E venuta da meper modificare la sua dieta atimentare perche aveva l'impressione che I'alimen-tazione esercitasse un'influenza sui suoi sintomi e sui suoi malesseri. Veniva dunque con la volonta di fare un'esperienza di dieta, di acquistare una salute migliore con una migliore alimentazione. Naturalmente, questo mi facilitava tl compito.

L'individuo medio non 6 troppo disposto a rinunciare atle sue abitudini atimentari. Non si rende conto che quasi tutte le cattive abitudini si prendono per desiderio di stimola-zione. Questo vuol dire che tl corpo reclama automatica-

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mente quello che pub calmarlo momentaneamente, masche-rando cosi, per un breve lasso di tempo, i sintomi della stan-chezza o della depressione. Certe persone inghiottiranno cosi molto sale, altre, enormi porzioni di carne seguite da caffe forte, altre ancora, pasticcini e dolci, che si riveleranno nocivi per ii loro organismo. Se gli tolgo I suoi stimolanti l'individuo si sente debole e depresso, mentre it corpo si adatta alla sua nuova dieta ed elimina i residui tossici. Mol-te persone non tengono conto di questo periodo necessa-rio di adattamento e decidono che it cambiamento di dieta non conviene loro. Sono andate a consultare it medico per ottenere un sollievo immediato e, invece, si sentono peg-gio. Ritornano dunque alle loro abitudini stimolanti. E una tragica decisione contro Ia quale non posso fare nulla.

Spero che it lettore trovera in questo libro una migliore comprensione del modo in cui ii suo corpo funziona. Tutti i giorni i medici vedono pazienti incoscienti che trattano tl loro corpo - tl loro bene ptu prezioso - con la stessa noncuranza di un bambino che rompe tI suo nuovo giocattolo. Ecco, a questo proposito, un estratto di un articolo pubblicato sulla rivista LIFE (7-12-1962).

... II corpo umano funziona grazie al cibo e all'ossi-geno cosi come un'automobile funziona grazie alla ben-zina e all'ossigeno. Ma it paragone non 6 finito qui. Se non volete che funzioni male o si guasti, dovete dare alla vostra macchina quello che ci vuole proprio nel momento in cui ci vuole. II sistema di alimentazione del corpo, invece, 6 soggetto ai gusti e ai desideri capric-ciosi del suo proprietario. Pub ingurgitare cibo supple-mentare quando 6 gia pieno e funzionare lo stesso quando e vuoto. Pub adattarsi a sorprendenti dosi di alcool, tabacco o peperoncino rosso. Fa straordinaria-mente bene questo eroico lavoro. Lo stomaco, organo reputato prezioso e delicato, 6 messo talmente a dura prova che resiste virtualmente a tutto cio che non 6 direttamente veleno o corrosive...

E'vero, tl compiacente sistema digestivo pub tollerare strane sostanze. Ma non all'infinito. Presto o tardi, secondo le cure inflitte o i fattori ereditari, soccombe ed a invaso dalla malattia. II sistema digestivo e quello circoiatorio crollano

perche it loro lavoro normale 6 ostacolato. Se it canale diges-tivo 6 sovraccarico di residui alimentari impropri, le arterie coronarie si induriscono e un attacco cardiaco pub sopravve-nire. Se ('aria che respirate e inquinata, potete soffrire di dis-turbi respiratori. Se l'acqua che bevete 6 troppo carica di cloro o fluoro, tl vostro corpo pub essere irritato dalla sua azione caustica. Se i vostri denti sono trascurati potete sof-frire di malnutrizione perche non vi 6 possibile mangiare gli alimenti di cui avete bisogno per mantenervi in buona salute.

Anche avendo buon nutrimento in abbondanza a portata di mano, la maggior parte della gente sa raramente scegliere. "I dolci, i pasticini, tl caffe, it pane bianco, le carni al sugo non saprebbero forgiare una razza resistente" ha lanciato, in guisa di avvertimento, it Dottor Martin H. Fischer. Altre celebrita mediche hanno fatto eco a queste parole, incriminando le piante trattate chimicamente, Ia presenza di materie tossiche nelle sostanze stimolanti quali it caffe, it te, it cioccolato, l'alcool, e anche nei medicinal' utilizzati per dare un colpo di frusta all'organismo.

Ci si deve allora meravigliare che it corpo umano-officina che si incarica di effettuare le proprie riparazioni-manchi di attrezzi necessari al suo lavoro?

Una delle principali possibilita di riuscita dell'uomo attraverso i tempi 6 stata la capacita del suo corpo di riparare i propri danni. Cib 6 vero anche per gli animal'. II cane amma-lato non si cura andando a rosicchiare l'erba nel prato? II gatto ferito lecca la piaga per pulirla; l'uccello infestato di pidocchi se ne libera rotolandosi nella polvere. Questo istinto primitivo, chiamato vis medicatrix naturae, 6 alla base di tutte le arti guaritrici. Risale lontano nel tempo quanto la vita stessa; 6 utile alla prima forma di vita monoceilulare che ha preso corpo nello spazio infinito, milioni di anni fa, tanto quanto a noi, figli e figlie di questo primo organismo vivente. Perche, allora, l'abbiamo dimenticato?

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3 La malattia e suoi molteplici aspetti

Siamo paese piu ricco del mondo, eppure uno dei pi0 malsani. Siamo flaccidi, pesanti, e afflitti da carie denta-ria. II nostro sistema gastro-intestinale funziona come una macchina che non va. Dormiamo male, e non siamo mai ben svegli. Soffriamo di nevrosi, di una pressione arteriosa troppo alta. Ne i nostri cuori ne le nostre teste durano quanto dovrebbero. I malesse.ri 'cardiaci hanno raggiunto le proporzioni di un'epidemia. II suicidio 6 uno dei principali fattori di morte (il quarto fra i quindici e i quarantacinque anni). Noi soffriamo di una pletora di malattie della civilizzazione.

Herbert Ratner, M D.

Quali sono esattamente queste malattie della civilizzazione? Da dove provengono? Perche colpiscono corpo umano? A che punto preciso un uomo in buona salute diventa un uomo malato? Se devo aiutarvi a capire l'importanza della dieta nella vostra vita, devo fare queste domande, e molte altre ancora.

L'individuo medio 6 generalmente preso alla sprovvista da tali domande, e se da delle risposte sono spesso false.

Non 6 strano che una persona conservi nella sua mente informazioni poco importanti quali i risultati di corse o di par-tite di calcio, le strofe di qualche canzonetta alla moda, i nomi di coloro che hanno ricevuto ricompense accademiche, e sia

o meno ignorante del modo in cui suo corpo lavora, e perche 6 tormentato dal dolore, dalla malattia e dal fatto che certi organi siano fuori uso? Gli capita mai di pensare che quando vede risplendere la luce di una lucciola sta osser-vando fenomeni chimici ben complessi delle moderne esperienze di un laboratorio atomico?

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Potete essere fieri di capire i misteri del motore a rea-zione o dei razzi che sono mandati sulla luna, ma potete loca-lizzare tl vostro fegato? Generalmente no, cio6 fintanto che tl vostro fegato compie in silenzio le sue funzioni d'una strardi-naria complessita. Ma quando vi fa soffrire, ve ne inquietate? Come il Dottor Ian Stevenson ha saggiamente osservato: "Se un uomo non studia se stesso quando sta bene, lo fare neces-sariamente quando 6 ammalato."

Generalmente si conosce solo Ia superficie esterna del proprio corpo. Le sue complesse attivita di funzionamento sono sentite solo come una vaga sensazione di benessere fino al momento in cui si percepisce quel segnale di allarme che e it dolore. Se una scheggia di legno viene a insediarsi in un dito, la si dimentica. Pit) tardi, si considerano con disap-punto I tessuti gonfi e rossi d'infiammazione senza capire che it corpo ingaggia senza tregua una battaglia biologica per la sopravvivenza. II gonfiore e l'infiammazione (foruncolo o ascesso) sono una saggia misura di difesa del corpo, perche costituiscono un'isolarnento, una solida barricata per impe-dire al nemico (microbo o veleno) di infiltrarsi di pit) nel corpo.

Infastidito dal suo dito dolorante, l'individuo si taglia tl viso rasandosi e gocce di sangue colano lungo le sue gote. Non capisce che l'infiammazione provoca it dolore al dito per impedirgli di servirsene. E una saggia precauzione della natura quella di mettere a riposo la parte ferita per permet-terne la riparazione. Vedendo tl sangue seccare sul suo viso, pensa forse che tl sangue 6 liquid() nelle vene e che, tuttavia, sui bordi del taglio si 6 solidificato? Non vede niente di mira-coloso in questo processo coagulante che impedisce a tutto it suo sangue di scorrere attraverso la piaga aperta? In ogni caso lo 6 per gli scienziati che studiano tl fenomeno.

"E'un disonore per un'anima ragionevole vivere in una dimora cosi divinamente costruita come il corpo senza volersi familiarizzare con Ia sua ammirevole struttura" ha dichiarato Robert Boyle (nato nel 1627). Purtroppo alla sua epoca non poteva avere informazioni scientifiche precise sulla "ammirevole struttura della dimora della sua anima", ma, ai nostri giorni, it lettore interessato pub perfettamente documentarsi sul meccanismo del suo corpo, argomento che PoSs0 solo sfiorare in questo libro. D'altronde non ho minima-

mente Ia pretesa di fare del paziente un dottore in dieci lezioni.

Per capire la malattia bisogna capire Ia cellula vivente. II corpo di ogni individuo si compone di migliaia di cellule, ed ognuna e un meccanismo estremamente complesso. Anche ai nostri giorni la conoscenza di questo meccanismo ancora molto imperfetta. Quando ti corpo 6 malato, le sue cel-lule diventano anormali in diversi modi. Le malattie_possono dividersi in due categorie: le malattie da infezione, provocate da virus o batteri che penetrano nel corpo; le malattie da degenerazione, provocate in genere da sostanze tossiche prodotte dgli organi che funzionano male, o introdotte con l'aria e it cibo. Contro questi due tipi di attacco it corpo lotta con tutti suoi i mezzi, sforzandosi di neutralizzare la materia nociva o di liberare la zona colpita da ogni fattore sfavorevole.

Si pub supporre che Ia storia della medicina sia comin-ciata non appena i primi uomini sono stati colpiti da ferite o da malattie. La piu antica prova della malattia umana 6 stata fornita dalle ossa umane. L'esame delle mummie egiziane ha rivelato reumatismi articolari e la tubercolosi della spina dor-sale. E sui muri di una grotta, nei Pirenei, si e trovato un dipinto, che risale al periodo aurignaziano, (circa 15.000 anni a.C.) e che rappresenta senza dubbio tl piu antico medico conosciuto-uno stregone rivestito di pelli di animall e con una terrificante acconciatura di corna di cervo.

L'uomo primitivo pensava che la malattia fosse provo-cata da demoni introdotti nel suo corpo (certi popoli selvaggi lo credono ancora). La persona ammalata era allora conside-rata come stregata. Era messa da parte nella tribb e i poteri magici di un uomo di medicina, o stregone, erano necessari per spaventare ed espellere gli spiriti cattivi o demoni aft in-che Ia vittima potesse essera guarita.

In epoca piu civilizzata, nell'antico Egitto, si chiedeva al paziente che prendeva una medicina di pregare: "Sii benve-nuta, o medicina, che scaccerai quello che 6 nel mio cuore e nelle mie membra." Anche nell'epoca ancora piu progredita di Platone, persisteva Ia credenza che la malattia fosse dovuta alla "collera degli Dei". Soltanto quando e apparso Ipprocrate, it liberatore, nell'eta d'oro della Grecia, la magia, Ia superstizione e Ia demonologia furono spa77ate via. Egli con-

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dusse l'arte medica, secondo le parole di Sir William Osler, "fuori dalle tenebre orientali, piene di fantasmi, verso la luce splendente del chiarore occidentale."

E'stato detto che dobbiamo tutto sia alla Natura sia agli antichi Greci. Parlando dal punto di vista medico parlando, questa vero. La natura, i Greci lo sapevano, il piu grande guaritore. E Ippocrate insegno agli uomini come aiutare Madre Natdra nel suo lavoro. Sapeva che la malattia aveva una causa e seguiva un certo corso; che con certe diete corpo poteva essera minato o liberato. Sapeva anche che non bisognava trasgredire le leggi della natura, e che queste leggi non sareb-bero mai cambiate.

Ma l'insegnamento civilizzato di Ippocrate e dei suoi dis-cepoli fu ricoperto di polvere nel Medio Evo, quando la superstizione, la magia e l'ignoranza regnarono di nuovo da signori. La Chiesa si ispiro agli uomini di medicina, maghi-dottori, stregoni di tribu. Con la credenza rinnovata che la malattia era provocata da un possesso demoniaco, apparvero le cure appropriate: preghiere, esorcismi, imposizione delle mani, contemplazione delle sante reliquie. La vittima guariva o moriva. Ma, grazie ai sorprendenti poteri di recupero del corpo umano, spesso ritrovava la salute nonostante la man-canza di cure, o malgrado gli orribili decotti che le si faceva inghiottire. II fatto che alcuni riuscissero a sopravvivere una magnifica prova delle molteplici linee di difesa che corpo 6 capace di opporre al male.

II VII.° secolo vide l'alba della medicina scientifica, ma nel 1685 strani metodi terapeutici prevalevano ancora. Per-sino un re, Carlo II° d'Inghilterra, non pote sottrarvisi. Ne 6 testimonio questo racconto tratto dal libro che i Dottori H.M. e A.R. Somers hanno pubblicato col titolo:"I Dottori, gli Ammalati e la Salute":

Un giorno il re, rasandosi, svenne nella camera da letto. La seguente cura fu applicata dal medico reale. Una pinta di sangue fu estratta dal suo braccio destro, poi otto once dalla sua spalla sinistra. Poi gli si sommi-nistro un vomitativo e un'iniezione composta da quin-dici sostanze. In seguito gli si rase) la testa e un vescica-torio fu applicato sul cuoio capelluto. Per purgare cer-vello si fece ricorso a della polvere per starnutire poi alla

polvere di primula per fortificarlo. Nel frattempo gli si fecero ingurgitare altri vomitativi, pozioni calmanti, e si praticarono altri salassi. Sui piedi regali si applico un impiastro di pece e di escrementi di piccione. Per com-pletare tutto furono somministrate le seguenti so- stanze: semi di melone, manna, corteccia di olmo, acqua di ciliegia, estratto di mughetto, di peonia, di lavanda, perle sciolte nell'aceto, radice di genziana, e finalmente quaranta gocce di estratto di cranio umano. Come ultima risorsa, si fece ricorso alla pietra di bezoar. Ma il paziente mori.

I pazienti continuavano a morire a migliaia durante le epi-demie che devastavano periodicamente le nazioni civilizzate. Ma quando, nella seconda meta del secolo scorso, Louis Pas-teur e i suoi discepoli scoprirono che minuscoli organismi entravano nel corpo per provocarvi dei disturbi, la scienza medica fu capace di eliminare una categoria di malattie.

Prima di Pasteur, Rudolph Virchow aveva formulato la sua dottrina della patologia cellulare: ogni malattia 6 essen-zialmente una malattia di cellule. Secondo Virchow, corpo puo essere paragonato a un paese in cui i cittadini sarebbero le cellule. La malattia sarebbe allora una guerra dei cittadini-cellule- une guerra provocata dall'azione di forze nemiche provenienti dall'esterno.

Altri ricercatori hanno adottato la teoria che la malattia un mezzo di protezione del corpo, un adattamento a circo-stanze naturali. La malattia, dicono, non 6 mai una capitola-zione di fronte alle forze tenebrose del decadimento e della morte: anche, e soprattutto, una lotta per la salute. "La con-cezione stessa della malattia presuppone una lotta fra forze d'agressione e le nostre difese. "Osserva Dottor Hans Seyle. II dolore, per quanto sia poco desiderabile, ha una mis-sione utile. E un avvertimento dato dalla natura per obbligare al riposo necessario alla guarigione. Ci avverte anche se il corpo ha subito danni. Le estremita dei nervi, agendo da rice-vitori, indirizzano un messagio con impulsi elettrici al cervello e noi sentiamo dolore per reazione. Tutta una varieta di sti-molanti sensoriali pu6 provocare dolore, che siano d'ordine chimico, meccanico, termico o elettrico. Quando vi infiam-mazione dovuta a una ferita o a una malattia, 6'6 abitualmente

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una combinazione di pressione meccanica e d'irritazione chi-mica. II dolore 6 sempre un'avvertimento che qualche cosa non va ed e, per it medico, uno dei pi0 importanti sintomi della malattia.

Quando, in seguito a un urto, sentite un vivo dolore, vi chiedete perche l'uomo sia afflitto da questa sensazione.

E it vostro stupore si trasforma in disperazione quando vedete soffrire un essere caro a causa del cancro. Ma it dolore, dal pi0 piccolo pizzicotto alla tortura di un calcolo renale, 6 la migliore protezione del corpo. Per esempio, immo-bilizza un braccio rotto perche l'officina del corpo possa effet-tuarne la riparazione.

II corpo colpito dalla ferita o dalla malattia cerca sempre di ritornare verso uno stato di salute. Molte persone si rasse-gnano ad accettare comme normali sordi dolori, emicranie, pesantezze digestive.

Non sono d'accordo di considerare questo come nor-male.

Per me, la vera salute 6 pi0 esigente. La si ottiene seguendo le leggi della natura; quando le trasgredite, nasce la malattia. La salute non 6 concessa alla nascita da una natura benevola. E acquisita e mantenuta grazie a un'attiva partecipazione secondo regole ben definite di una vita sana.

Abbiamo tendenza a credere che la salute possa corn-prarsi in capsule da un farmacista, e che chiunque ne abbia i mezzi possa procurarsela.

Benche non abbiano avuto spesso l'occasione di vederla, i medici sanno che cosa significa realmente l'espressione "salute florida". Eppure non sono d'accordo sulle cause della malattia. Da generazioni, pia77ati in campi nemici, discutono se la malattia sia provocata da X o Y o Z.

4 Delle pietre angolari per it mio edificio della salute

E'soltanto con la comprensione della saggezza del corpo che potremo ottenere it controllo della malattia e del dolore e liberarci dal fardello della nostra condizione umana.

-William Harvey, M.D.

Alla fine dell'ultimo capitolo abbiamo lasciato i medici incu-riositi dibattere it problema: che cosa provoca la malattia?

Anch'io ho, a proposito delle malattia, le mie teorie e le mie cure.

Ma non fraintendetemi. Non sono unicamente le mie teorie e le mie cure. Sono dei frutti raccolti attraverso i secoli come la panna schiumata sul latte. Hanno fatto parte dell'arte di guarire da generazioni, ma sono trascurati, in modo incom-prensibile, nella nostra epoca votata a medicinali miracolosi. ' Se ho qualche merito, 6 di averli riuniti, spolverati, e provato la loro efficacia, Sono efficaci. Magnificamente.

La Natura ha fatto dell'uomo, in genere, una macchina perfetta. Ma l'uomo, per ignoranza, paura o avidita, ha male-dettamente rovinato questa macchina. La salute e una cosa semplice. Pochi la possiedono. Perche?

Perche non lasciano che la Natura si esprima. Spero di farvi conoscere questi segreti della Natura mano a mano che vi convincerd, lo spero, che GLI ALIMENTI E NON I MEDI-CINALI SONO LE VOSTRE MIGLIORI MEDICINE.

In questo libro scoprirete gli alimenti che fanno male e quelli che fanno bene, e come il corpo reagisca agli uni e agli

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altri nella salute e nella malattia. E questo a d'importanza capitate. Vorrei sperare che, grazie a una buona compren-sione della chimica del corpo e dalla terapeutica alimentare, sarete convinti quanto me che: 1) la malattia 6 causata da una dieta impropria; 2) una theta corretta puo guarire meglio la malattia, senza ricorrere a droghe o a un aleatorio intervento chirurgico.

Ecco qualche breve esempio. La zucca 6 un ortaggio dolce, particolarmente ricco di sodio. E poiche if sodio e il piO importante di tutti gli elementi alcalini necessari al corpo umano, di conseguenza la zucca 6 un alimento che favorisce la salute. II fegato 6 il deposito-riserva del sodio, elemento necessario per mantenere l'equilibrio acido-base del corpo, senza it quale 6 impossibile mantenere una buona salute. La zucca, utilizzata contemporaneamente come alimento e come rimedio, a un mezzo ideate per rinvigorire un fegato carente di sodio.

Beninteso, questa cura non potrebbe essere applicata in tutti i casi. Un brodo di zucca o di fagiolini sarebbe troppo corrosivo, troppo irritante, per il suo tenore alcalino, per la membrana sensibilizzata degli intestini di un paziente che soffre d'ulcera gastrica. Per lui io prescrivo tavolette di lievito, non come una medicina, ma semplicemente come un ali-mento come gli altri nella sua dieta. Dove le migliori minestre di verdura fossero ancora troppo irritanti per un'ulcera a vivo, it lievito, diluito in un po' d'acqua o di latte, 6 motto indicato, essendo ricco di vitamine vegetali, mite per gli intestini per il suo debole tenore alcalino. Ho dato fino a ventidue tavolette di lievito al giorno, ed ho visto in capo a tre o quattro giorni l'ulcera cicatrizzarsi e guarire.

Troverete in queste pagine una lista dei numerosi ali-menti favorevoli-alimenti ad use terapeutico-perch6 it mio scopo 6 di guarirvi se siete ammalati, o di insegnarvi come conservare la salute con mezzi semplici e poco costosi. Ma vi metto in guardia che non troverete qui qualche alimento-miracolo che, per cosi dire, mantiene in una salute inaltera-bile i contadini di uno sconosciuto villaggio dell' Asia. Lascio questo ai ciarlatani, ai venditori ambulanti di pillole vitamini-che, ai venditori di prodotti paramedici sostenuti da monta-ture publicitarie, che cercano di sfruttare it desiderio dei malati per un toccasana universale.

II mio metodo di cura, un insieme di verita mediche da motto tempo trascurate e di modernissime tecniche di labora-torio, 6 basato sulla salute e non sulla malattia. Mentre altri medici sembrano accettare la malattia e tl decadimento fisico come un fenomeno naturale non appena la maturita 6 stata superata, io It considero come una conseguenza di abitudini contrarie alla natura, di diete troppo ricche in calorie, di droghe stimolanti. Non ho mai voluto consigliare a un paziente come assuefarsi all'artrite, all'asma, all'ulcera o alle emicranie, ma piuttosto come sbarazzarsi per sempre da queste infermita. Durante un mezzo secolo di pratica medica ho avuto come unico obiettivo liberare i miei pazienti dai loro malesseri e dispensarli dal ritornare nel mio gabinetto. Ma gli ammalati, scoraggiati dalle innumerevoli pillole e pozioni, affluiscono da me come una marea ininterrotta. E quando hanno imparato a collaborare con la natura, invece di combat-terla, io dico loro "Addio" e non "Arrivederci".

Se vi si domandasse quali uomini mettereste fra i piO grandi benefattori dell'umanita, it chimico francese Louis Pasteur figurerebbe ai primi posti sulla vostra lista. Fu tl primo a dichiarare che la malattia 6 provocata dai germi. E se vi dicessi che non sono d'accordo con la teoria dei germi di Pasteur? Queste parole potrebbero sembrare blasfeme a molti di voi. Eppure le mie ricerche (e molte delle ricerche fatte prima) dimostrano che la teoria dei germi non spiega tutto, e che la pastorizzazione del latte per esempio, dis-trugge una grande parte del suo valore nutritivo.

Gia net 1883, John Shaw Billings, eminente specialista della salute pubblica, ha detto: "E'importante notare che la semplice introduzione di microbi in un organismo vivente non provoca automaticamente Ia loro moltiplicazione e Ia malat-tia. La condizione dell'organismo stesso ha molta influenza sul risultato... Pasteur ha certamente fatto una generalizza-zione troppo affrettata dichiarando che Ia sola condizione che determina II caso patologico e la piO o meno grande abbon-danza di germi."

Nonostante le prove contrarie, molti medici si aggrap-pano ancora alla teoria dei germi e concludono che i medici-nali sono necessari per combattere i microbi. Fanno notare che tl vaiolo, la difterite, le febbre tifoidea e la polmonite sono

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state vinte. Questo 6 vero, e non si pub contraddirli su questo punto. Ma malattie croniche maggiori, come il cancro, dia-bete, l'arteriosclerosi, la nefrite e l'epatite sono in costante aumento. La medicina scientifica, anche se ha domato le malattie infettive mortali con l'uso di medicinali immunizzanti come gli antibiotici, non 6 riuscita a ridurre la potenza mici-diale di un'altra serie di malattie altrettanto terribili.

lnvece di seguire ciecamente Pasteur (come tanti medici l'hanno fatto) mi sono chiesto: L'invasione dei tessuti da parte di elementi esterni-virus e batteri-6 la sola causa della malattia? Ci possono essere altre cause di deterioramento dei tessuti? Non bisogna ugualmente prendere in considera-zione le condizioni di costituzione e l'ambiente in cui vive l'uomo? Non 6 forse venuto momento di allargare le nozioni di malattia e di cura al di la della teoria dell'infezione di Pas-teur? Non 6 possibile che i germi siano solo elementi conco-mitanti della malattia, sempre presenti, ma capaci di moltipli-carsi in un individuo malato di un disordine funzionale?

Cercando la risposta a queste domande, abbandonai Pasteur e i suoi microbi per prendere un'altra strada. E cons-tatai che non ero un pioniere solitario. Non voglio qui enume-rare dettagliatamente le mie laboriose ricerche sulla chimica del corpo, ma voglio dire semplicemente che arrival alla con-clusione che i germi non provocano uno stato morboso, ma si manifestano tardi, quando corpo 6 gia stato minato dalla malattia. Durante le mie esperienze e lavori di laboratorio fui irresistibilmente ricondotto verso le teorie di Ippocrate, secondo le quali la malattia 6 la conseguenza di un disordine nell' ambiente Dato che l'essenziale dell'ambiente 6 di natura chimica ed imperniato sul nutrimento consumato dall'individuo, mi 6 sembrato del tutto naturale denunciare la presenza nella sua dieta di alimenti impropri e contrari ai suoi bisogni, quando un male si manifesta.

Come l'ho detto nelle prefazione, la medicina ai nostri giorni cammina a tastoni nelle tenebre. L'ignoranza e la man-canza di interesse di cui fanno prova molti medici nei con-fronti dei problemi di dietetica figurano fra le ragioni di questo oscurantismo. Sotto questo punto di vista Ippocrate 6 stato un precursore illuminato; primo provvedimento che consigliava per mantenere la salute era il Regimen, o modo di

vita regolato. Sapeva che 6 la natura che guarisce e che ruolo del dottore 6 di assistere la natura; che corpo malato ha bisogno di riposo, non soltanto fisico ma anche e soprat-tutto chimico. II riposo chimico pub essere ottenuto solo astenendosi dal cibo, per permettere all'organismo di sbaraz-zarsi dei rifiuti accumulati.

Thomas Sydenham, soprannominato I—Ippocrate Inglese" ha espresso tutto concetto di malattia in una sem-plice frase: "LA MALATTIA, dichiara, NON Et NIENTE ALTRO CHE UNO SFORZO FORNITO DAL CORPO PER SBARAZ-ZARSI DELLA MATERIE MALSANE.

Sydenham visse nel XVII.° secolo. Ma le sue parole res-tano vere oggi come allora. II clinico olandese Herman Boer-haave, seguendo le orme di Sydenham, ha dichiarato a sua volta: "La malattia si guarisce con l'aiuto della natura, con la neutralizzazione e l'eliminazione delle materie malsane. "Appena prima dell'epoca di Pasteur, Rudolf Virchow, nel suo libro di avanguardia sulla patologia cellulare, sostenne che la salute delle cellule dipendeva dalla loro composizione chi-mica, e che questa composizione chimica dipendeva a sua volta dalla natura de! nutrimento ingerito dall'individuo. "Se potessi rivivere la mia vita, dichiaro Virchow, la consacrerei a provare che i germi ricercano loro habitat naturale - tes-suto malato-senza essere di per se stessi la causa della malattia del tessuto. Per esempio, le zanzare ricercano l'acqua stagnante, ma non sono la causa di una pozza di acqua stagnante." Purtroppo la teoria di Virchow era ostica, perche l'uomo non ha mai accettato volentieri di vedere la sue abitudini alimentari cambiate o riformate. Mentre i pro-cessi di assorbimento e di digestione sono meccanismi istin-tivi, modo di nutrirsi un'abitudine che si 6 imparata ed 6 comprensibile che sia difficile staccarsene.

Quando venne Pasteur, con le spettacolari dimostrazioni della sua teoria dei germi, pubblico, come i dottori, rifiuto con sollievo gli insegnamenti di Virchow. Eccoli, gridarono, i veri demoni !

Quale importanza aveva conservare cattive abitudini? L'individuo poteva conservarle con la coscienza tranquilla, perche vero problema era lottare contro i microbi.

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II mio sistema di cura non ha niente di esaltante; un'applicazione di buon senso e di ricerca scientifica moderna. Ma la maggior parte della gente 6 attivista. Quando 6 malata, bisogna che sia occupata a inghiottire pillole, o che qualuno si occupi di lei, non fosse che con un intervento chi-rurgico. Se le si dice di riposarsi, di astenersi da alimenti e medicine irritanti , di permettere al corpo di guarirsi da solo, resta scettica e timorosa. Allora va a trovare un dottore che FA qualche cosa. Cosi la medicina moderna ha in gran parte scartato it metodo semplice e poco spettacolare di Ippocrate di curare la malattia con la dieta: alimentazione conveniente, aria fresca, riposo. Rari sono quelli che osservano ancora le sue sagge parole, proferite ventiquattro secoli fa quando questo grande professore insegn6 ai suoi discepoli, nell'isola di Cos, che la malattia non 6 soltanto PATHOS (sofferenza), ma anche PONOS (fatica), cio6 necessity urgente per il corpo di fornire uno sforzo per ritrovare uno stato di salute normale. Clio 6 chiamato VIS MEDICATRIX NATURAE-il potere di gua-rire della natura, che opera dentro. Se provvedimenti pi0 seri fossero stati necessari, Ippocrate aveva previsto una seconda linea di difesa; le medicine. La terza, in caso di bisogno, era Ia chirurgia. Ai nostri giorni, soprattutto per l'insistenza dei malati, i medici hanno rovesciato it procedimento, e it chi-rurgo e diventato tl divo della scena medica. Mi affretto d'altronde ad aggiungere che non sono contro la chirurgica quando e assolutamente necessaria.

La teoria che la malattia a un'infezione tossica dentro it corpo non 6 piacevole per it paziente. La teoria di Pasteur, seconda la quale la malattia 6 causata da organismi venuti dallesterno e pi0 facile da accettare, Perche allora pu6 lamen-tarsi come un'innocente vittima di un nemico senza pieta: "Perche ha dovuto capitare proprio a me?"

Non mi stanco di ripetere ai miei pazienti: "II vostro dolore, la vostra miseria e Ia vostra malattia provengono dai vostri errori alimentari e dalle vostre medicine. Soffrite perche siete pieni di rifiuti tossici che provengono da una dieta scelta male, composta d'alimenti troppo ricchi, sintetici, ste-rilizzati, resa piO gustosa da odori artificiali-alimentazione troppo stimolante, che contiene troppo poche vitamine natu-rali, verdura e frutta. Anche se avete scelto alimenti naturali e sani sono stati probabilmente preparati in modo scorretto,

troppo cotti o riscaldati nell'olio, poi insaporiti con condi-menti nocivi. La chimica normale della vostra digestione 6 disturbata non solo dai rifiuti tossici ma anche dalle droghe nocive, dalle abitudini malsane fra le quali bisogna citare Ia mancanza di movimento. Cosi degli elementi avvelenati-le tossine-che sono restate nel vostro sangue, ingombrano i fil-tri e gli organi di eliminazione, i principali dei quali sono i reni, it fegato, l'intestino e la pelle".

E'colpa delle tossine- Ia causa reale della malattia. Devono essere eliminate se it corpo vuole ritrovare Ia salute.

DUNQUE, SAPPIAMO ORA CHE LA MALATTIA NON E'ALTRO CHE UN TERRIBILE SFORZO FATTO DAL CORPO PER SBARASSARSI DELLE MATERIE NOCIVE (TOSSICHE).

Questa 6 la prima pietra angolare sulla quale costruisco it mio edificio di salute.

Questo "terribile sforzo" del corpo per bruciare questi rifiuti si manifesta con la febbre. E sono i cambiamenti (gene-ralmente sfavorevoli) che subiscono gli organi, utilizzati come uscite di sicurezza per questa eliminazione, che costitui-scono la patologia o le condizioni e it processo della malattia

II fegato e i reni hanno un ruolo importante nell'elimina-zione. Per it fegato, la via naturale di eliminazione passa attra-verso l'intestino ; per i reni, passa attraverso la vescica e l'ure-tra.

Tuttavia, quando it fegato 6 congestionato e non pu6 compiere le sue funzioni, i rifiuti (tossine) passano nel flusso sanguigno. E la stessa cosa quando i reni sono infiammati. II sangue deve sbarazzarsi delle sue tossine, pena la morte . Cosi la natura ricorre a vie di sostituzione (uscite di sicurezza) per procedere a questa evacuazione. I polmoni si incariche-ranno di eliminare certi rifiuti che avrebbero dovuto passare per i reni, o Ia pelle sostituira parzialmente tI fegato. E'facil-mente comprensibile che i polmoni non possono essere eccellenti reni.

Dall'infiammazione provocata dall'eliminazione del veleno attraverso questa uscita di sicurezza, puo risultare la bronchite, Ia polmonite o la tubercolosi, secondo la chimica specifica del veleno da eliminare. Cosi possiamo dire che i

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polmoni agiscono nei confronti dei reni per procura,o che sono chiamati, per necessita, a recitare la parte di reni-supplenti. Nello stesso modo, se i veleni della bile si river-sano nel sangue e escono attraverso la pelle, producono le numerose irritazioni della mucosa interna della pelle esterna, sotto forma di catarro, brufoli, foruncoli, acne ecc... Cosi la pelle si sostitusce al fegato, o, se preterite, l'eliminazione si fa attraverso un'uscita di sicurezza attraverso la pelle.

Seguendo questo ragionamento, i1 nome di un a malattia 6 basato su una descrizione dei cambiamenti subiti dagli organi utillizzati come uscite di sicurezza. Dopo it deteriora-mento delle cellule da parte del rifiuti tossici 6 facile per i bat-teri attaccare e divorare le cellule indebolite, ferite o morte.

La malattia allora, come Ia vedo io, e un processo di eli-minazione anormale. Per accelerare o facilitare l'eliminazione naturale delle materie tossiche stimo che sia necessario sia astenersi da qualunque alimentazione (un digiuno di qualche giorno), sia astenersi dagli alimenti che hanno provocato Ia tossiemia.

Ricercando i metodi per eliminare la tossiemia io rivolsi la mia attenzione aile ghiandole endocrine, e specialmente verso la tiroide, le surrenali e Ia pituitaria. Lunghe e pazienti ricerche in questo campo hanno finito per illuminarmi sul modo di utilizzare it sistema endocrino per contribuire alla eli-minazione delle tossine che avvelenano I'organismo. (Le ghiandole endocrine, a lungo in yoga nel corpo medico, sono inspiegabilmente trascurate da poco tempo. Ci fu un'epoca per esempio in cui si trattava l'obesita con compresse a base di estratti di ghiandola tiroide; quando dovettero constatare la mancanza di efficacia di questa cura per ottenere una ridu-zione di peso, i medici smisero di interessarsi alle ghiandole endocrine).

Lo studio del sistema endocrino mi condusse ad un altro molto importante campo di ricerca: gli effetti stimolanti sull'organismo umano dei diversi alimenti e sostanze non ali-mentari, quali it sale. L'effetto stimolante di certi alimenti 6 in diretta relazione con le ghiandole endocrine. A questo propo-sito awe) ancora molto da dire, ma vorrei dapprima farvi una domanda: Quanti fra di voi non possono cominciare Ia gior-nata senza una ta77a fumante di caffe forte che non 6 in nes-

sun modo un nutrimento? Quanti fra voi aspettano con impa-zienza la pausa del caffe per finire di passare it mattino? Senza alcun dubbio, lo apprezzate per it suo valore stimo-lante. Quando siete giovani e attivi, eliminate gli acidi tossici del caffe con l'urina. Ma piu tardi, quando i reni sono indebo-liti per l'eta, questi acidi si accumulano nel vostro organismo goccia a goccia. Vi sentite stanchi, depressi, soft rite di emi-crania, e allora bevete un po' piu di caffe per resistere. Momentaneamente vi sentite meglio, capaci di affrontare it mondo intero, perche date una frustata alle vostre ghiandole endocrine, (generalmente alle capsule surrenali) per ottenere questa falsa sensazione di euforia. La vostra impressione di benessere 6 una maschera che nasconde Ia realta. Per quanto tempo potrete continuare a frustare Ia vostre ghian-dole endocrine? Soltanto fino al loro inevitabile crollo.

Avendo visto tanti sistemi endocrini stimolati a colpi di frusta, li ho studiati minuziosamente, a cominciare dal mio, maltrattato non dal caffe ma dal sale. Alla maggior parte dei miei pazienti le mie teorie relative alla stimolazione e alla tos-siemia sembravano cosi rivoluzionarie che dovevano essere spiegate prima di essere accettate. E spero, siccome queste spiegazioni vi sono fornite, che le accetterete anche voi.

La tossiemia 6 provocata da un'alimentazione impropria. Gli organi sono allora obbligati a fungere da uscite di sicu-rezza per eliminare i rifiuti tossici. Le ghiandole endocrine sono chiamate in rinforzo per aiutare I'evacuazione dei veleni tossici dellorganismo. Per capire la malattia da questo punto di vista, bisogna considerare it cibo consumato, i1 fegato, i reni e le ghiandole endocrine del consumatore, e l'ambiente sociale in cui vive.

II cibo consumato ai nostri giorni e lontano dalla dieta naturale per I'uomo quanto lo 6 Ia civilta attuale dal la giungla primitiva. Tuttavia, I'uomo ha sempre approssimativamente lo stesso fegato e lo stesso apparecchio digestivo dei suoi Ion-tani antenati.

Se assorbe un'alimentazione naturale, it suo fegato svolge ii suo compito con efficacia; se riempie it suo stomaco di pane caldo, di salsicce, di peperoncini, di dolci, it tutto accompagnato da caffe forte, it suo fegato maltrattato non puo compiere la sua missione. Che it fegato crolli presto a

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tardi, questo dipende dalla sua condizione originaria. Ma non puo evitare di crollare, e quando non riesce piii a filtrare e a neutralizzare le tossine del sangue, il corpo deve ricorrere a un'altra linea di difesa. Questa difesa 6 assicurata dalle ghiandole endocrine, che si sforzano di dirigere le tossine verso altri organi di eliminazione. Le principali ghiandole chiamate a fornire questo sforzo sono l'ipofisi, situata alla base del cervello, la tiroide, nel collo, e le capsule surrenali, che ricoprono i reni.

Queste ghiandole devono allora sforzare il loro ritmo per aumentare il flusso delle loro secrezioni interne. Tuttavia, sic-come la quantita della secrezione 6 proporzionale al volume di sangue che arriva loro, la giandola si gonfia a causa di un afflusso supplementare, il che rischia spesso di avere conse-guenze disastrose.

L'ipofisi, per esempio, non ha pi0 molto spazio disponi-bile, incastrata com'e in una zona ossea alla base della sca-tola cranica. Non potra dunque gonfiarsi molto senza soppor-tare una pressione all'interno del suo ricettacolo. Questa pressione pub provocare sintomi allarmanti. Quattro stati morbosi diversi, tutti consecutivi a una tossiemia del sangue, possono risultare da questa pressione: l'emicrania, il tipo comune di epilessia, l'acromegalia (specie di gigantismo o ipersviluppo) e la cecita.

Ho nelle mie cartelle molti casi di emicrania e di epiles-sia nei quali i sintomi hanno potuto essere fermati, e il corpo riportato in buona salute. Questo risultato ha potuto essere ottenuto scaricando il fegato da un ingombro eccessivo, per permettergli di nuovo di purificare il flusso sanguigno e di ris-tabilire un giusto equilibrio per gli sforzi richiesti alle ghian-dole.

La storia medica della maggior parte dei miei pazienti afflitti da emicrania mostra che hanno sofferto di mal di testa-fin dalla loro infanzia. Vengono a trovarmi all'eta di trenta, quaranta o cinquant'anni. Ho potuto stabilire che dove non c'e influenza di droghe l'emicrania 6, praticamente in tutti i casi, un tipo alcolico di mal di testa. Questo fara sussultare chi soffre di emicrania. Ma mi affretto ad aggiungere che l'alcool non proviene da un consumo eccessivo di aperitivi; 6 fabbricato nello stomaco stesso del malato. Proviene dalla

fermentazione degli zuccheri e delle farine contenuti nella dieta aumentare. Quest'alcool 6 piu nocivo di quello dei liquori in bottiglia.

II bevitore di whisky non ha bisogno di inghiottire tutti i residui della distillazione, assorbe soltanto alcool etilico. Ma l'alcool fabbricato nell'intestino contiene anche it mosto acido e altri tossici.

Curando dei pazienti che soffrivano d'emicrania, ho constatato che quando proibisco gli zuccheri e le farine e prescrivo certi antidoti naturali nella loro dieta, NON HANNO PRATICAMENTE PICJ MAL DI TESTA. La loro gratitudine una delle grandi gioie che pub provare un medico nell'eserci-zio della sua professione.

Ho visto l'acromegalia, o gigantismo, fermarsi estir-pando la tossiemia nascosta. Ma questo 6 efficace soltanto durante l'adolescenza. La cecita, l'abbiamo visto, puo risul-tare da un rigonfiamento eccessivo dell'ipofisi, dovuto a un'intossicazione da alimenti o da droghe. Spesso Ia penicil-lina stimola all'eccesso l'ipofisi e provoca disturbi visivi.

Un'ipersecrezione della ghiandola tiroidea pub ugual-mente avere conseguenze sfavorevoli. Questa ghiandola, situata alla base del collo, controlla tutte le funzioni dei tre strati di pelle del corpo umano: la pelle esterna o epidermide, la pelle interna o membrana mucosa, Ia pelle intermedia o membrana sierosa che tappezza le cavita della pleura, del pericardio, del peritoneo e della scatola cranica, come quelle delle articolazioni.

La funzione normale dell'epidermide 6 di esalare dei gas, del liquido e certe sostanze salate e anche di lubrificare la propria superficie e it sistema pilifero. Essendo un'uscita di sicurezza, le sue funzioni di eliminazione dei sudori acidi e di altri rifiuti tossici, danno luogo a numerose malattie it cui nome potrebbe riempire un voluminoso dizionario dermatolo-gico. L'eczema cronico, Ia foruncolosi, la psoriasi, sono esempi comuni. Le malattie della pelle, che sono realmente dei sintomi di irritazione tossica, reagiscono favorevolmente a una cura dietetica e locale tendente a neutralizzare ed elimi-nare i veleni nocivi. Una tale cura arriva a regolarizzare le fun-zioni di una ghiandola tiroidea iperattiva.

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La pelle interna, o membrana mucosa, secerne normal-mente un muco chiaro che mantiene l'umidita delle mem-brane e trascina dei corpi estranei e irritanti verso un punto in cui possono essere eliminati. In caso di neccessita, la ghian-dole tiroide pm!) costringere tl corpo all'espulsione di tossine attraverso le cellule mucose.

Se soltanto le cellule superficiali della pelle sono inte-ressate, e se la secrezione 6 acquosa, siamo in presenza di una malattia caratterizzata da una essudazione sierosa, chia-mate raffreddore o catarro. Quando gli strati ptu profondi sono colpiti, tl flusso diventa mucopurulento (muco e pus), purulento (puro pus) o emorragico-purulento (pus e sangue). Da queste circostanze provengono malattie come la sinusite, la bronchite, la gastrite, I'enterite, I'appendicite, la mastoidite e altri nomi in "ite", nelle quali c'e infiammazione della mucosa o della membrana sierosa.

L'eliminazione forzata attraverso la pelle mediana pub provocare malattie come l'artrite, la nevrite, le peritonite, la pericardite, l'encefalite, Ia meningite. TUTTE QUESTE MALATTIE SONO DELLE INFIAMMAZIONI DOVUTE A UN'ELIMINAZIONE FORZATA DI TOSSINE. Ho constatato che il solo metodo per guarire e attenuare questi sintomi di malattia 6 neutralizzare le tossine con una dieta alimentare per dare tregua at fegato congestionato e in disordine, e per facilitare l'evacuazione dei veleni attraverso i canali scelti della natura, quali i reni, tl fegato, i polmoni, la pelle e inte- stino.

Le capsule surrenali sono state a lungo considerate come ghiandole di soccorso. Si credeva che riversassero la loro secrezione interna unicamente quando it corpo doveva far fronte a una situazione pericolosa. Piu tardi fu dimostrato che questa secrezione 6 cosi vitale che l'uomo puo sopravvi-vere solo qualche secondo nell'istante in cui non 6 pi0 pre-sente net suo sangue. Guardate la morte istantanea conse-guente a un avvelenamento da cianuro, che mette fine ad ogni ossidazione net corpo. La secrezione surrenale e l'agente che rende possibile questa ossidazione.

L'ossidazione 6 la fiamma della vita. La secrezione surre-nale 6 cosi importante che it corpo sistema depositi supple-mentari per la sua fabbricazione e la sua conservazione, parti-

colarmente net cervello, in certi gangli, nell'ipofisi posteriore, nelle le ghiandole sessuali, e in certi posti situati nei reni. Questo spiega perche certi animali, e persino degli esseri umani, possano sopravvivere dopo I'asportazione delle capsule surrenali.

II processo chimico con il quale le tossine sono filtrate attraverso i reni dipende dall'ossidazione, che 6 letteralmente un processo di combustione. La posizione delle surrenali in prossimita immediata dei reni e del plesso solare spinge a credere che una delle funzioni piO vitali dei reni dipenda dall'ossidazione. Qui ancora, in caso di neccessita, tl rene puo essere obbligato dalle surrenali a svolgere Ia funzione di uscita di sicurezza, persino at punto da distruggere se stesso e di far satire la pressione sanguigna finch6 non sopravvenga un attacco cardiaco o un'attra iesione at sistema circolatorio.

Un'altra funzione surrenale 6 la regolazione della forza del tono muscolare. Questo riguarda i muscoli interni come quelli dello scheletro. Con un buon tono muscolare interno, it lavoro intestinale e perfetto, senza sforzo e regolare. Gli uomini di tipo surrenale, doe dominati dalle loro ghiandole surrenali, soffrono raramente di stitichezza finche la chimica del loro fegato resta normale. Quando un uomo di questo tipo e vittima di una indigestione tossica, l'eliminazione 6 rapida e completa grazie a un movimento dell'intestino e persino alla diarrea. Per questa ragione credo che le malattie risultanti da una iperattivita surrenale sono la diarrea, le differenti forme di distrubi renali, it cancro e morte altre, fra cui una forma mo-struosa di obesita. Questi stati morbosi, a meno che i tessuti non siano danneggiati in modo irreparabite, dipendono dal tipo di cura descritto per i disturbi dell'ipofisi e della tiroide.

Benche le mie teorie mediche siano soprattutto basate sulle mie osservazioni e conclusioni personali, che hanno resistito alla prova del tempo, non ho esitato a utilizzare i pro-gressi piu recenti della medicina moderna. Nel mio intenso desiderio di dare una nuova speranza a chi soffre, ho potuto avvalermi dell'enorme passo avanti che hanno compiuto le scienze della chimica e della batteriologia per aiutare a risol-vere qualcuno dei complessi probtemi che riguardano it modo in cui i rifiuti tossici colpiscono l'organismo. Ho pas-sato motto tempo in laboratorio per svelare i segreti

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dell'endocrinologia e per imparare se questa potesse sugge-rire i metodi con i quali la tossiemia sarebbe eliminata dal corpo. II fatto di utilizzare l'antico e moderno non ha per me nulla di paradossale, perch6 credo che abbiamo molto da imparare dall'esperienza medica dimenticata da tanto tempo, cosi come dalla ricerca scientifica attuale.

La pietra angolare delle mie cure risale a lppocrate, ma ho ugualmente imparato molto da due medici del XVII°. secolo, Sydenham et Boerhaave. Ho trovato altri pioneri, Europe' e Americani, che, benche disprezzati e condannati dal l'opinione medica conformista, si sono espressi in favore della teoria della tossiemia in un momento in cui predomi-nava il dogma di Pasteur. Prima della prima guerra mondiale, uno di questi uomini era il Dottor J. H. Tilden, fondatore di una casa di cura a Denver e autore di una "Spiegazione della tossiemia". I suoi arnesi di lavoro erano digiuno, le diete purificatrici, e un modo di vita razionale. Alla sua epoca la bio-chimica faceva i primi passi, e per questa ragione le sue teo-rie erano basate soltanto su esperienze empiriche. La sua car-riera medica fu una battaglia ininterrotta contro la medicina ortodossa, "il giogo d'acciaio del conformismo," come l'ha chiamata William Osier. tardi, Dottor George. S. Weger, un discepolo di Tilden, riprese la fiaccola in favore del ruolo della tossiemia nella malattia. ETautore de "La Genesi e Controllo della Malattia." E'con un profondo sentimento di gratitudine che ho condiviso recentemente l'onore accordato a questi due uomini eminenti quando mio nome fu aggiunto al loro nella denominazione di una Cattedra recentemente creata - la Cattedra Tilden-Weger-Bieler di Medicina dietetica al Goldwater Memorial Hospital dell'Universita di Columbia.

Fu un privilegio per me aggiungere qualche mattone alle fondamenta gettate da questi pionieri, utilizzando le recenti scoperte della chimica e dell'endocrinologia per chiarire qual-che problema precedentemente inespicabile. Ne citer6 solo uno, di sfuggita, mistero delle relazioni fra i I colesterolo e i malesseri arteriosi. Molto presto mi occupai del problema del colesterolo molto prima che diventasse un argomento di moda. Con ricerche originali potei determinare quali alimenti si sostituiscono agli ingredienti chimici che compongono colesterolo. Ho ugualmente stabilito quar6 una delle funzioni piu importanti del colesterolo. Ho scoperto infine quali ali-

menti formano un colesterolo naturale e chimicamente puro, e quali alimenti fanno nascere un tipo non naturale, patologico-un tipo di colesterolo nefasto per i tessuti del corpo e responsabile di molti danni arteriosi. Come un edifi-cio costruito con cemento difettoso, i vasi sanguigni si sgre-tolano quando sono privi di colesterolo naturale.

La medicina ortodossa segue vie ben fefinite. Da parte mia, ho esplorato sentieri poco frequentati, particolarmente nel campo della chimica del corpo.

Benche alcune delle mie conclusioni siano state consi-derate con scetticismo, ed anche con ostilita da medici con-servatori, non ho mai indietreggiato di fronte agli attacchi. Perche ho prove tangibili delle mie teorie-i pazienti che sono venuti da me malati e scoraggiati, e che sono ripartiti guariti e riconfortati. Ammetto che la mia cura non 6 ne facile ne pia-cevole, come possono esserlo delle pastiglie da succhiare. Un riposo completo a letto, con una dieta di succhi di frutta diluiti e minestrine di verdura, non 6 molto invidiabile, anche se deve durare poco tempo. E vivere poi con una dieta limitata di farine, proteine, grassi o sale (secondo i casi) sembra pure un modo di vivere poco invidiabile. Ma questo non 6 preferi-bile piuttosto che trascinare per anni un corpo indebolito dalle emicranie, dall'asma o da disturbi digestivi in seguito al modo di vita che gli infliggete?

Non mi importa essere catalogato come "anti confor-mista" o anche peggio, perche quasi la totalita della materia di questo libro 6 originale e non conforme alle teorie in corso nel pensiero medico. Lungo il filo della storia medica sono stati compiuti molti progressi nell'arte di guarire nonostante le virulenti opposizioni di gente limitata. Walter Bagehot ci dice che: "la pena di una nuova idea 6 una delle pi6 grosse pene del modo.. Tutto sommato le idee a cui si 6 affezionati possono essere false e le credenze pi0 solide rivelarsi senza fondamento."

Tuttavia esiste un nucleo di medici, poco numerosi ma in via di aumento, che sono pronti ad accettare una "idea nuova". A Scuola di Medicina si era insegnato loro a conside-rare la malattia unicamente a base di germi -ed ora rivedono loro giudizio, scoprendo davanti all'evidenza che cattivo funzionamento del corpo sfocia in stati morbosi. Seguendo

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metodi di ricerca meno convenzionali e pi0 indipendenti, hanno largamente superato la teoria della malattia da germi. E vero che tI lore progredire su queste nuove vie 6 impopolare e solitario. Ma sono le vie che le mie ricerche ed esperienze mi hanno obbligato a seguire.

Vorrei aggiungere qualche parola in guisa di avverti-mento. Poiche queilo che troverete qui sara nuovo e rivoluzio-nario, e poiche molto probabilmente i vostri dottori vi hanno prescritto del medicinali ma non hanno mai discusso con voi di tossiemia, potreste accettare con un po' di scetticismo it mio principio che una cattiva alimentazione provoca Ia malat-tia e che una buona alimentazione la guarisce. Ma posso assi-curarvi che, quando vi sarete liberati dalla vostra ipnosi nei confronti delle medicine, avrete fatto un importante passo verso il benessere. E' vero che le droghe hanno agli inizi un effetto stimolante, ma questo sovrappi0 di stimolazione non tarda a esaurire completamente l'organismo.

La letteratura medica e piena di idee contraddittorie sulle cause della malattia-ed ognuna ha i suoi ferventi adepti. I miei avversari non vogliono ammettere che tl modo di nutrirsi prepari tl terreno alla malattia. Pensano che it corpo puo fare buon use di ogni alimento, purche non contenga veleno. Cosi condannano la teoria della tossiemia, della putrefazione intestinale, dell'autointossicazione, e rifiutano di prenderla sul serio.

"In genere, dichiara it Dottor Logan Clendening, nel suo libro IL CORPO UMANO, quello che avete voglia di mangiare sara benefico per voi. L'istinto non manca di saggezza. L'appetito 6 uno strumento di meravigliosa sensibility, una bussola motto sicura. Per la maggior parte del tempo ci man-tiene al livello di peso e di forza che ci convengono."

Eppure le statistiche dicono che I'individuo medio, nei paesi occidentali, 6 afflitto da un eccesso di peso. II suo appetito e uno strumento sensibile quando 6 circondato da una grande scelta di nutrimento allettante?

L'individuo medio in genere non ha una concezione cruara di quell° che bisogna intendere per godere di una buona salute. Come potrebbe averla, vista che non sa che cos'6? Come ci sono gradi di malattia, ci sono livelli di salute.

Louis Herber in "II nostro ambiente sintetico" lancia questo grido di allarme:

"Non cerchiamo Ia salute, ma la possibility di sop-prawivere. Abbiamo preso I'abitudine di non condurre una vita sana e vigorosa ma di mantenere la nostra esi-stenza in un ambiente sempre piO sfavorevole. Accet-tiamo it fatto che un individuo relativamente giovane soffra frequentemente di emicranie e di disturbi diges-tivi, di tensione nervosa e di insonnia, d'una tosse per-petua dovuta all'abuso di tabacco, di denti cariati e diffi-colta respiratorie. Troviamo normale che la sua figura s'appesantisca e si sformi non appena si avvicina l'eta matura, e che sia incapace di correre per qualche metro senza perdere it fiato, o di camminare per qualche chilo-metro senza essere sfinito."

Delle statistiche mettono in evidenza che dal 1950 il numero di persone che soffrono di malattie croniche 6 aumentato molto piu rapidamente della popolazione. La scienza medica 6 perfettamente cosciente di queste cifre incredibili. Ho scelto di credere, dopo molti anni di pazienti ricerche, che cattive abitudini nel modo di vivere, I'abuso di droghe, un regime alimehtare difettoso, hanno rotto i filtri del corpo, favorendo cosi la tossiemia e Ia malattia. II name della malattia descrive i danni causati dalla tossiemia. Questa cre-denza risale ai tempi antichi, e si oppone at tentative di vin-cere la malattia con medicine potenti e pericolose o con un intervento chi rurg ico.

La cura della tossiemia, come avete potuto notare in queste pagine, 6 estremamente semplice. Non 6 drammatica e non guarisce dall'oggi al domani. Ma finisce per guarire se il paziente vuole collaborare con Ia natura e tl suo medico.

Ai nostri giorni la scienza medica si orienta verso un esame chimico piu preciso della malattia, che si appoggia su basi piu razionali di quelle che mettono in causa i demoni, la paura, o anche i germi. Ai nostri giorni, progressivamente, ritorniamo alle sagge parole del poeta Milton:"Non accusare la natura; ha portato a termine tI suo compito; sta a te, ora, compiere it tuo."

Quanta a noi, esamineremo con quali mezzi it nostro incomparabile corpo umano compie la sua funzione contro l'assalto della malattia.

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5 La digestione prima linea di difesa contro la malattia

Cose dolci al palato si rivelano acide alla dige-stione. -Shakespeare, Riccardo II

L'uomo panciuto e grassoccio, seduto a tavola in questo ristorante, aggrava metodicamente it suo pesante carico: minestra di cereali alla panna, tartine di pane bianco copiosa-mente spalmate di burro, piatto di spaghetti cosparso di for-maggio e di polpette di carne, torta di mete, caffe zuccherato e ricoperto di panna montata. A un'altra tavola, l'uomo magro e slanciato sceglie it suo menu: minestra di verdura, cotoletta di montone alla griglia, fagiolini, una grossa insalata mista senza condimento, una meta cotta, iI tutto innaffiato da un bicchiere di latte scremato.

Come si pub vedere, l'uomo 6 contemporaneamente car-nivoro (mangiatore di carne) ed erbivoro (mangiatore di piante). E anche onnivoro (mangiatore di tutto). II suo corpo, un meccanismo chimico, accetta qualunque nutrimento of ferto. Gli capita di espellerne qualcuno, con vomito o diar-rea. Una parte del nutrimento assorbito 6 messo in riserva sotto forma di grasso, in previsione di tempi meno favorevoli, it resto, dopo un complesso trattamento biochimico, alimenta la combustione nei forni delle innumerevoli cellule dell'orga-nismo. Se l'energia resa disponibile dal pit I recente assorbi-mento non 6 sufficiente, it corpo reclama di pit:, con insis-tenza, e ne seguira probabilmente una visita at frigorifero. Se un individuo, sperduto in aita montagna, pub calmare la sua fame solo con neve sciolta, it corpo affamato utilizza le sue riserve di grasso, poi i propri tessuti come combustibile.

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Quando tutto it carburante 6 esaurito, it motore funziona male, si spegne e poi viene la morte. II cattivo funzionamento e la malattia sopraggiungono anche quando it motore 6 all-mentato troppo spesso con un combustibile che non gli con-viene.

II sistema digestivo 6 veramente una raffineria chimica che fabbrica i propri combustibili e produce energia a partire dalle materie prime che gli sono fornite: proteine, grassi, idrati di carbonio, (dissociati in farine e zuccheri), vitamine e minerali. II processo completo della digestione awiene net canale alimentare. In un adulto 6 composto, senza entrare net particolari, di un tubo vuoto di circa nove metri, che prende inizio nella bocca, in cui it nutrimento 6 masticato e impre-gnato di saliva, per finire neIl'ano, dove certi rifiuti sono elimi-nati dal corpo. Lungo questo tubo continuo sono disposte delle fermate dove chimici microscopici trasformano gli ali-menti secondo i bisogni del corpo, dissociandoli, diluendoli e dissolvendoli, aggiungendo o ritirando contemporaneamente certe sostanze chimiche.

Certi alimenti assorbiti sono naturali e utili; altri sono inutili e persino nocivi. Motto spesso it sistema digestivo deve adattarsi non soltanto alle condizioni penose della vita moderna, ma anche ad una incredibile quantita e varlet& di ali-menti, bibite, alcool, alla caffeina e alla nicotina, come pure all'infinita di pillole e poiverine previste per un cattivo funzio-namento digestivo, reale o immaginario.

Nella bocca le particelle alimentari vengono in contatto con i primi enzimi-molecole di proteine altamente specializ-zate che agiscono da catalizzatori attivando certe operazioni. (II metabolismo, l'insieme dei process' con i quali it carbu-rante del corpo 6 trasformato in energia, dipendono stretta-mente dagli enzimi, una delle chiavi di base della vita. Se la loro azione normale 6 ostacolata, i motori cellulari funzionano male e nasce la malattia). Le secrezioni dello stomaco, gli enzimi del pancreas, del fegato e delle ghiandole che delimi-tano l'intestino tenue, agiscono tutti sulle particelle alimen-tari al loro passaggio.

Tutto ii nutrimento che 6 stato sottoposto all'azione degli enzimi e dei fermenti nella bocca e nello stomaco si

trova allora disteso su un immenso tappeto, rappresentato dalla superficie dell'intestino tenue, lungo da otto a nave metri e ricoperto da milioni di peli lanuginosi, simili a piccole dita sempre animate da un movimento di va e vieni. Cosi come i solchi di un disco a lunga durata possono avere pity di un chilometro di lunghezza, i milioni di peli aumentano sensi-bilmente la superficie d'assorbimento dell'intestino tenue. Zucchero naturale, sotto forma di glucosio, minerali e pro-teine sono distesi su questo "tappeto".

Quando it lavoro chimico e anormale, a causa dell'assor-bimento di nutrimento che fermenta o si guasta, i prodotti che ne derivano esercitano un'azione irritante sulla parete delicata dell'intestino. Questi cerca sia di sbarazzarsene rapi-damente, it che provoca la diarrea, sia di fermare la loro avan-zata, it che provoca is stasi o stitichezza.

Cosi I'intestino debole, con la sua ricca guarnizione di cellule estremamente delicate e sensibili, puo essere consi-derato come LA PRIMA LINEA DI DIFESA DEL CORPO-che combatte i danni causati da elementi nutritivi non naturali e pregiudizievoli. Un assorbimento ripetuto di questi elementi nocivi sfocia in un'infiammazione e nella distruzione delle cellule. E' precisamente a questo punto che le materie tossi-che si accumulano in modo tale da entrare nel flusso sangui-gno.

Quando la materia alimentare digerita 6 sul punto di essere assorbita, due important' problemi si pongono: quello della quantita e quello della qualita.

Quando troppo nutrimento 6 stato inghiottito, ne conse-gue che troppa materia digerita sara assimilata, perche l'intes-tino non dispone di messun meccanismo regolatore che gli indichi quanta deve assorbirne. II risultato e che l'individuo diventa sia obeso sia malato. La malattia pua essere acuta o cronica, secondo la reazione delle ghiandole a secrezione interna. Gia ai tempi dell'antica Roma si conoscevano i peri-coli di un'iperalimentazione. I Romani erano dei golosi che sapevano che era necessario vomitare una gran parte di quello che ingurgitavano durante i loro banchetti se volevano restare in buona salute, ed essere in grado di continuare a godere dei loro piaceri epicurei. Cosi delle serve circolavano fra i commensali con bacinelle per raccogliere straripa-

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menti. Forse pensavano seriamente al l'aforisma di Ippocrate che i grassi muoiono prima dei magri.

Per quanto concerne la qualita del nutrimento, stato notato da molto tempo che la "mono-dieta", o regime di ali-mentazione unica ad ogni pasto, facilita considerevolmente la digestione, particolarmente nelle persone indebolite o ammalate. Benche ai nostri giorni si discuta molto dei meriti della composizione varia di un menu, la mono-dieta 6 stata praticata in tutti i tempi con buoni risultati. lppocrate prescri-veva del latte soltanto a chi era affetto da tubercolosi.

Piatto unico o piatti sapientemente dosati, nutrimento entra nel canale digestivo tre volte al giorno, e spesso di La mucosa intestinale non pub fare niente altro che assorbire le particelle alimentari digerite mano a mano che si presen-tano. La proteine, i grassi, gli idrati di carbonio e i minerali penetrano nel sangue e nella linfa. Si sono scritte molte cose sulle proteine e i loro amminoacidi, chiamati pietre da costru-zione del corpo. Ci ritorneremo sopra negli ultimi capitoli.

lo credo che le cellule, chiamate linfociti, trasportino nutrimento necessario alla crescita e alla riproduzione dei tessuti del corpo umano. Questo nutrimento 6 la proteina naturale che, per essere assimilabile, deve essere impregnata d'un apporto iodico da parte della ghiandola tiroidea. Questo avviene in modo molto spettacolare e pub essere osservato seguendo uno di questi linfociti nella sua corsa a traverso corpo.

Ognuno dei peli intestinali contiene due speci di vasi: i vasi sanguigni e i vasi linfatici.; Questi ultimi sono la via nor-male dei linfociti delle altre cellule a sangue bianco. Conten-gono raramente cellule a sangue rosso, benche la presenza di sangue bianco possa essere constatata nei vasi sanguigni.

Durante la digestione una grande quantita di linfociti penetra nei vasi linfatici. Per assicurarsi un rifornimento con-veniente di queste cellule la Natura ha posto pit) importante organo per la fabbricazione dei linfociti molto vicino all'intes-tino tenue. Questo organo A la milza, la cui funzione 6 inviare eserciti di linfociti nell'intestino dopo ogni assorbimento di nutrinnento. Nella loro corsa attraverso i canali linfatici questi linfociti si imbottiscono di amminoacidi, prodotti'dalla dige-

stionedelle proteine. Sono allora indirizzati verso il condotto toracico che sfocia nella vena-cava inferiore nel punto pre-ciso in cui la secrezione delle ghiandola tiroidea si riversa nella stessa vena, per impregnare i linfociti e fornir loro lo iodio che permette lo sviluppo e la riproduzione delle cellule.

In seguito i linfociti circolano nei vasi linfatici o nei vasi sanguigni o, quando le circostanze lo esigono, si dirigono direttamente attraverso i tessuti verso un punto in cui la loro presenza 6 necessaria.

Dopo aver rifornito le cellule di cio che 6 necessario al loro sviluppo e alla loro riproduzione, i linfociti ritornano alla milza, dove sono disintegrati o rinviati verso l'intestino per un nuovo ciclo.

Se questa spiegazione pub sembrare strana ai miei let-tori, -e particolarmente ai miei amici medici-pernaette di preci-sare che in primo luogo ho esposto questa idea in un articolo pubblicato nel Dicembre 1928 sulla rivista "Journal of Labora-tory and Clinical Medecine". II Dottor Warren T. Vaughan, Redattore Capo, presento mio articolo con il seguente com-mento: "L'ipotesi del Dottor Bieler 6 seducente. Si dice che non c'e niente di nuovo sotto il sole, ma questa ipotesi non era mai stata formulata prima di lui. "'Credo che questa ipo-tesi sia una realta, confermata da molti casi curati con suc-cesso da quel momento.

Ci sono due stadi nella vita del corpo in cui la presenza di linfociti 6 neccessaria in quantita piu importanti del nor-male: lo stadio della crescita e quello del ritorno in buono stato. Durante la crescita rapida dell'infanzia e fino all'adoles-cenza si verifica quello che si chiama la "linfocitosi infantile". In questo periodo la natura ha previsto un centro di fabbrica-zione supplementare dei linfociti, timo, che si atrofizza dopo l'adolescenza.

Un'altra funzione interessante dei linfocioti 6 la loro atti-tudine a una azione difensiva per aiutare la riparazione dei danni subiti. In termini patologici, questo si chiama "l'infiltra-zione delle piccole cellule rotonde", che si pub constatare dappertutto dove c'6 infiammazione o distruzione di tessuti. E' interessante notare che le cellule danneggiate sono ripa-rate piO rapidamente di quanto le cellule normali siano

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nutrite. Quando Ia riparazione 6 stata effettuata, lo sviluppo continua normalmente.

Credo che le riparazioni siano controllate dagli impulsi del "cervello addominale", o plesso solare, i cui ordini sono trasmessi dai nervi del sistema simpatico-il tutto fa parte di un processo automatico di auto-preservazione. Numerose esperienze e osservazioni scientifiche sostengono questa ipotesi. Un animate giovane, private del suo timo, 6 molto in ritardo nella crescita. A maggior ragione cib 6 vero quando la tiroide 6 tolta in seguito alla formazione del gozzo. Certi medi-cinali possono provocare la degenerazione dei linfociti, pro-vocando uno stato di ipoalimentazione e di rallentamento nella crescita e nella riparazione dei tessuti.

Altre droghe, come it Talidomide di sinistra reputazione, possono contrariare Ia secrezione tiroidea a tal punto da impedire lo sviluppo delle cellule fetali, e far nascere un barn-bino senza braccia, senza gambe o altrimenti storpio. Al con-trario, una ipersaturazione dei linfociti da amminoacidi e iodio potrebbe, credo, provocare iI cancro, una crescita anor-male delle cellule nella zona interessata, che si traduce in un neoplasma, tumore maligno.

Durante la digestione gli idrati di carbonio e gli zuccheri complessi sono ridotti in glucosio semplice che 6 assorbito dai vasi della mucosa intestinale e bruciato direttamente nei muscoli. II corpo si procura in questo modo calore e energia. Anche i grassi sono combustibili, ma in genere bruciano meglio in un ambiente carbo-idratato. I grassi superflui sono messi in riserva in diverse parti del corpo -fenomeno fisiolo-gico che rattrista tante persone che si lamentano di un eccesso di peso. II grasso, insieme ai minerali e alle vitamine, 6 di importanza capitale per it mantenimento della vita.

Come vi sentite, tl fatto che abbiate voglia di cantare o di sospirare, tutto cio dipende dal modo in cui avviene la vostra carburazione. "Non potete ignorare ('importanza di una buona digestione, ha detto Joseph Conrad. La gioia di vivere dipende da un solido stomaco, mentre una cattiva digestione porta alto scetticismo, alle idee nere e ai pensieri funebri." I medici conoscono bene le "idee nere" che esprimono quelli che sono soggetti a disturbi digestivi. Dopo aver liberate it

corpo dei miei pazienti dal carico tossico in esso presente, ho potuto constatare in essi un cambiamento quasi miracoloso.

11 meccanismo della digestione 6 cosi complesso, che pub essere descritto qui solo nelle sue linee essenziali. Ho tentato in questa sede di insistere sul ruolo importante della mucosa intestinale. La sua vitality assicura un buono stato di salute e pub essere mantenuta solo con un dosaggio accu-rate della quantity e della quanta del nutrimento. E poiche it corpo e, pit) o meno, it prodotto della sua alimentazione, Ia modificazione del suo equilibrio chimico con una dieta e non solo possible ma anche necessaria in caso di stato morboso. Accettando una buona materia nutritiva o rigettando sos-tanze irritanti (con vomito o diarrea) l'intestino tenue serve da PRIMA LINEA DI DIFESA DEL CORPO CONTRO GLI ALI-MENT, NOCIVI E I VELENI.

Errori di dieta, quando sono di poca importanza, non hanno obbligatoriamente un effetto immediato. Quando sono nib importanti, sono puniti immediatamente. Nei miei archivi ho molti incartamenti che illustrano it modo in cui it corpo si libera dal nutrimento che non gli conviene. Ne ho scelto uno a caso, quello di un uomo di quarantadue anni. Aveva parteci-pato a un pranzo di speciality messicane, molto piccanti. Durante Ia notte ebbe violente diarree. Cie significava che tl suo corpo utilizzava la sua prima linea di difesa-una elimina-rione rapida degli elementi nocivi. Quando lo esaminai, it suo intestine era infiammato dal suo eccesso di alimentazione. Gli prescrissi riposo a letto, latte diluito e lievito come solo nutrimento per quarantotto ore, Non desiderava d'altronde altro cibo e non ne aveva nessun bisogno. Dei medicinal', credo, avrebbero complicate la natura dei suoi disturbi. La guarigione fu rapida e completa. "Ho provocato questo attacco per la mia follia, mi disse, e non mi capitera

I fabbricanti di droghe e gli specialisti della letteratura pubblicitaria sembrano essere ossessionati dal sistema digestive. Gli scaffali delle farmacie sono abbondantemente guarniti di rimedi patentati, pillole e polveri destinate a rime-diare aun cattivo funzionamento digestive, e dei milioni sono sperperati in questi prodotti. Se conoscessero qualche cosa delle chimica del corpo, gli utilizzatori di queste droghe ricer-lerebbero alla medicina dietetica e non a pillole per guarire i

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loro disturbi digestivi. Perche prendere una pillola a base di sostanze chimiche inorganiche, quando queste stesse sos-tanze chimiche possono essere ottenute organicamente a partire da prodotti alimentari naturali? II canale digestivo, lungo circa nove metri, nella sua lotta incessante per proteg-gere tl corpo dall'attacco del male, 6 un prezioso alleato del fegato. Nel prossimo capitolo impareremo come questo organo notevole funzioni come seconda linea di difesa contro la malattia. 6 ii fegato: seconda linea

di difesa contro la malattia

Se aveste vissuto nell'epoca dell'antica Babilonia, e se vi foste seriamente ammalati, it vostro medico, accumu-lando le sue funzioni con quelle di un sacerdote, vi avrebbe chiesto di soffiare nel naso di una pecora. Poi avrebbe ucciso Ia pecora e, dopo aver "letto" nel suo fegato, avrebbe predetto l'esito della vostra malattia. In questa antica civilta si credeva che it fegato impregnato dell'alito del malato potesse registrare non solo la natura delle malattia ma anche le possibility di guarigione. Con-siderato come la sede di tutte le funzioni vitali, it fegato sembrava essere stato scelto dagli Dei per rivelare le loro intenzioni.

-William D. Snively

Gli Antichi rispettavano tl fegato e lo consideravano come il centro dell'anima e come l'organo pi0 importante del corpo. ruttavia, nei secoli che seguirono, tl fegato fu inspiegabil-inente trascurato dalla professione medica. "Infatti, riportano Benjamin F. Miller e Ruth Goode in L'UOMO E IL SUO GORPO, fino all'epoca che risale a appena una generazione Ia, chi scrisse dei testi sul corpo umano non vide nel fegato che un fornitore della bile per la digestione. Oggi riconos-clamo di nuovo it fegato come un organo straordinario... Non

romantico come il cuore, o profondo e misterioso come il corvello. Ma ha piO di un titolo per pretendere un monopolio: (') it capo-chimico del corpo, tt serbatoio e it distributore del carburante, tl centro di controllo del veleno. Se si volesse compilare una lista, si potrebbe facilmente accreditargli cin-quecente funzioni distinte."

La Natura ha confermato l'importanza di questo organo, che 6 it piu voluminoso e it pi0 robusto che ci sia all'interno

corpo, accordandogli una protezione speciale at riparo

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della potente cintura muscolare del diaframma e del bastione osseo costituito dalle costole inferiori. E una ghiandola estre-mamente vigorosa, capace di ricostruire le sue cellule per-dute e di rigenerare le cellule che sono danneggiate. Fun-ziona ancora, anche ridotto a un quinto della sua unita. In certi casi di cancro si 6 potuto togliere fino al 90 per cento del fegato e qualche mese tardi la ghiandola aveva ritrovato la sua dimensione normale, se il paziente era sopravvissuto all'operazione. Si pu6 considerarlo come un organo immor-tale in potenza. Nondimeno, gli abusi costanti sotto forma di malnutrizione, di droghe nocive, di veleni e di infezioni pos-sono finire per spossarlo.

E'nella giungla che l'uomo primitivo ha trovato suo nutrimento e suo ambiente. Benche molta strada sia stata percorsa dalle migliaia di anni che ci separano dall'era prei-storica, l'addome umano contiene sempre fegato la cui chi-mica di base 6 identica a quella dell'uomo della giungla. Con la civilizzazione, cambiamenti progressivi sono intervenuti nell'alimentazione dell'uomo e nelle sue abitudini nutrizio-nali. 11 cibo fu cotto, salato e, piO tardi, trattato chimicamente. Ma il fegato dell'uomo non subi alcuna trasformazione.

Dunque fegato 6 il laboratorio chimico del corpo e nello stesso tempo il suo pi importante organ° di disintossi-cazione. La sua importanza 6 tale un uomo non pub vivere che qualche ora senza di lui. Per questa ragione i chirurghi lo sor-vegliano ansiosamente ed evitano di toccarlo, salvo in rare occasioni per togliere un tumore, un ascesso o una cisti. Chiunque si immerso in uno studio minuzioso del fegato sa che le sue molteplici attivita sono cosi complesse che ci si pub perdere come in un labirinto. Cosi, ci accontenteremo di prendere in considerazione qui il ruolo del fegato per quello che io chiamo le sue funzioni di seconda linea di difesa del corpo contro la malattia, essendo la digestione la prima linea. Data l'enorme influenza che esercita fegato sull'organismo nel suo complesso, ho consacrato molto tempo a studiarlo nei suoi aspetti originali. Ho scoperto cosi qualche sfaccet-tatura delle sue attivita rimasta finora sconosciuta. Queste ricerche mi hanno permesso di mettere a punto delle diete per dei malati cui fegato era esaurito e che hanno potuto cosi ritrovare la salute.

Di tutti gli elementi alcalini del corpo, sodio 6 il piu Importante. Credo che fegato sia deposito di queste so-stanze alcaline, che sono necessarie per mantenere l'equili-brio acido-base del corpo, II sodio 6 presente in tutte le cel-lule, e la natura ha previsto importanti centri di rifornimento di questa sostanza, ai quali si ricorre in caso di necessita. Queste superfici di concentrazione fungono da tampone e permettono per di di neutraliz_zare veleni acidi e corrosivi. Fra le piu importanti riserve di sodio si possono citare i mu-scoli, cervello, i nervi, midollo osseo, la pelle, la mucosa gastrica e intestinale, i reni e fegato, essendo di gran lunge quest'ultimo importante. E'di tutti gli organi, ricco

sodio, che 6 suo elemento chimico di base. Essendo la importante riserva di sodio, fegato 6 la seconda linea di

difesa del corpo.

Quando, per neutralizzare gli acidi, fegato ha esaurito la sua riserva di sodio, suo funzionamento 6 cosi disturbato che ne risulta la malattia. Vi rendete conto che se il fegato potesse mantenere la purezza del flusso sanguigno filtrando i veleni nocivi, l'uomo potrebbe vivere eternamente, salvo un caso di incidente fisico? Quando la capacita di filtrazione del legato 6 diminuita, i veleni possono passare nella circola-rione sanguigna. E in questo momento che in sintomi della malattia si manifestano, ed 6 per questo che 6 cosi impor-tante sorvegliare fegato.

Se il sodio 6 cosi importante per una buona salute, come possiamo ottenerlo e conservarlo? II sodio 6 uno degli ele-ment' che compongono nostro nutrimento. La sua fonte piu licca si trove nel regno vegetale, e anche in certi tessuti ani-

quali i muscoli e fegato. "Allora, potreste dire, sic-, ome non mi piace molto la verdure, mangero un po' di patate ■ 1 !mita carne, cosi non avr6 nulla da temere." Purtroppo non

la soluzione. Per ottenere sodio della carne che consumate, bisogna

iliangiarla cruda o piO crude possibile. Ma la maggior parte della gente non pub abituarsi a carne crude o quasi cruda. I provare, con una semplica analisi di urina, che pit) la erne 6 cotta, si trovano acidi putrefatti nell'urina del con-

sumatore. Gib significa che l'individuo che mangia poca ver-tura e insalata e molte carni bollite esaurisce sodio del suo logato.

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Dopo la digestione di un pasto, tutto iI sangue dell'inte-stinopenetra direttamente nel fegato e lo attraversa. Gli ele-menti utili del cibo digerito sono trattenuti dal fegato che: 1) ricostituisce nuovi tessuti; 2) Prepara del carburante per it rifornimento dei muscoli; 3) mette da parte gli elementi eccedenti.

Le tossine ed altre sostanze nocive sono neutralizzate dal fegato e eliminate con la sua secrezione, chiamata bile. Capita che iI fegato non arrivi a neutralizzare completamente queste sostanze tossiche a causa di un alcalinita insuffi-ciente. Allora la bile cola verso l'intestino tenue in uno stato tossico. Durante tl percorso di questa bile tossica attraverso l'intestino - a meno di un rigetto rapido con il vomito-una gran parte della materia nociva 6 riassorbita, provocano, a diversi stadi, infiammazioni intestinali.

La presenza della bile tossica nell'intestino puo contra-starela digestione degli alimenti utili, provocando cosi un'indi-gestione tossica, una formazione di gas e dolori addominali. Sotto certi aspetti, la bile 6 comparabile all'urina. Normal-mente 6 di colore giallo chiaro, di reazione alcalina e non irri-tante per i tessuti can i quali 6 in contatto. Patologicamente, it suo colore diventa piO scuro, e it grado piO elevato di tossi-cita e raggiunto quando e verde scura o nera. In questo caso esercita un'azione acida e corrosiva sus tessuti adiacenti. Questa bile scura puO fare soltanto male. Una bile alcalina normale e non corrosiva e compatibile con quasi qualunque nutrimento. Ma siccome iI fegato a progressivamente impo-verito del suo sodio - esaurito dalla neutralizzazione di troppe tossine-i sali di sodio si formano con piO difficolta. Quando la bile 6 diventata troppo irritante per essere riversata net duo-deno (la prima parte dell'intestino tenue, dove termina il con-dotto biliare), 6 depositata temporaneamente nella vesci-chetta biliare, dove 6 neutralizzata. Ma una bile tossica, acida o corrosiva, e incompatible con molti alimenti. Di conse-guenza provoca un'infiammazione del fegato, dei condotti bitiari, della vescichetta e dell'intestino. Talvolta e respinta verso lo stomaco ed espulsa col vomito.

Nel duodeno l'irritazione provocata da una bile anormale puO tradursi in bruciori che provocano spasmi molto dolorosi. La vittima si precipita dal dottore, che fa ricorso a una radio-

grafia, e dopo consultazione delle lastre, conclude che si tratta di un'ulcera. Le mie ricerche personali rivelano che circa il 99 per cento delle ulcere diagnosticate sono in realta solo ustioni provocate da una bile anormale. Questi spasmi sono la malattia pi0 frequente della nostra moderna civilta. E'per alleviare questi sintomi sgradevoli che si propongono pillole a milioni, confetti o polveri anti-acido. Naturalmente, 6 possibile che una corrosione dovuta ad una bile troppo acida

sviluppi in ulcera ma, fortunatamente, questo avviene solo taramente.

Quando it sodio del fegato 6 esaurito, le cellule di questo organic) muoiono, e la fase finale di questo processo 6 Ia cir-rosi epatica. Ma motto prima di manifestare sintomi caratte-ristici, tl fegato, minacciato dalla cirrosi, 6 gia seriamente pro-veto.

La modernizzazione, con i suoi alimenti sofisticati, con-contrati e sintetici, 6 responsabile di enormi quantita di far-maci anti-acidi che sono venduti e consumati sotto forma di pIllole, confetti e gomma da masticare - "rimedi" che portano 'in sollievo provvisorio al male ma non attaccano Ia causa del male.

Voglio citare qui un caso interessante di cattivo funzio-iitunento dei reni e del fegato, che interessa un uomo di 61 mini di eta quando ho cominciato a curarlo. Era inchiodato a lotto da due anni, con una idropisia delle gambe e doll'addome. II suo ventre era enorme. Le sue urine avevano lii consistenza di una melassa spessa, carica di pus e di albu-mnina. Beveva senza sosta, e respirava a fatica in seguito atla prossione esercitata dal liquido addominale sul diaframma.

Ma era un uomo volonteroso e deciso a guarire. Aveva la lortuna di essera curato con ammirevole devozione da sua liglIa. La sua storia alimentare rivelO che era stato un forte mangiatore di farine e dolci. Tutti i suoi pasti terminavano con (Iola torte o paste. Un po'contro la sua volonta, sua figlia cominciO a "dirigere" Ia sua alimentazione. La si mise alla (Hotta di succhi di frutta dituiti per qualche settimana. Gli feci (loll° punture e quando tutte le sierosita furono uscite, Ia sua 'mote addominale divenne cosi molle che si potevano sen-Ilro at tatto gli intestini, iI fegato e la milza. II fegato era

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grosso alI'incirca come una grossa arancia, duro, nodoso, sclerotico.

Durante tutti i miei anni di pratica medica, non ho mai visto guarire un malato la cui situazione sembrasse cosi di-sperata. Dopo tre settimane ('edema delle gambe era scorn-parso, ma le sierosita addominali si erano di nuovo accumu-late. L'urina si era schiarita e l'albumina si era ridotta. La sua alimentazione consisteva in proteine di digestione facile, in verdura e frutta crude e cotte, mentre le farine e i dolci erano proibiti. Si ribello, ma dopo qualche settimana si adatt6 benissimo a questa dieta. In capo a sei mesi ogni traccia di albumina era scomparsa. Durante it primo anno di cura, una puntura addominale al mese fu necessaria per fare scolare, ogni volta, una ventina di litri di liquido. Fu allora capace di compiere lavori leggeri in casa o in giardino. Durante it secondo anno, una puntura ogni due mesi era sufficiente, poi una ogni tre mesi, con un'evacuazione media da sei a otto litri. Durante it quarto anno nessuna puntura fu necessaria.

In seguito all'enorme distensione, i suoi muscoli addominali erano indeboliti e lo mini in guardia contro una possibile ernia ombelicale. La sua muscolatura generale a quell'epoca era in perfetto stato, la pelle era liscia, morbida e chiara. Ma un giorno voile sollevare un carico troppo pesante e, nonostante portasse una cintura addominale, un'ernia strozzata si dichiar6. Fu necessario un intervento chirurgico, dal quale si rimise motto rapidamente. Oggi, dopo dodici anni dall'inizio della cura, lavora normatmente, si occupa del suo giardino e di quello dei vicini. A 73 anni, 6 in perfetta salute e, fatto straordinario, it suo fegato ha ritrovato it suo volume e la sua elasticity normali.

Un caso piO semplice 6 quello di un uomo di 35 anni che si lamentava di debolezza generale, di vertigini, di nausee e di mancanza di appetito. Cali esami rivelarono che soffriva di una tossiemia del fegato. Dis perato e sofferente d'insonnial, era uno straccio che si trascinava in modo lamentevole. Lo feci restare a letto per cinque giorni con una dieta di passati di verdura diiuiti. II suo fegato fu allora sufficientemente ristabi-lito per porter assimiiare altri alimenti appropriati. Gli preci-sai, prescrivendogli la sua dieta, che alimentazione e nutri-zione non erano del tutto la stessa cosa. L'uomo 6 nutrito non

(lagli alimenti che assorbe ma soltanto da quello che pu6 (figerire e assimilare.

Dunque it fegato 6 it principale organo di disintossica-zIone, lo stregone che compie la sua magia chimica con una Iranquilla efficacia; it filtro che e attraversato da tutte le so-•.tanze prima che queste si integrino nella circolazione gene-I ale. Finche it fegato adempie alle sue funzioni, it flusso san-quigno resta puro. Quando 6 deteriorato, le tossine penetrano nella circolazione e provocano I'irritazione, la distruzione e nventualmente la morte.

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7 Le ghiandole endocrine: terza linea di difesa con tro la malattia

La vita 6, in gran parte, un affare di chimica -William J. Mayo, M.D.

II ruolo del fegato 6 di estrema importanza per la salute. Quando non ricopre piu it suo incarico di filtro, delle sostanze tossiche entrano nella circolazione generale. E in questo moment() che le ghiandole endocrine - TERZA LINEA DI DIFESA CONTRO LA MALATTIA - sono stimolate e iperatti-vide in un valoroso sforzo per aiutare it corpo a neutralizzare ntf eliminare i prodotti irritanti di una cattiva digestione di pro-toine, zuccheri, farine e grassi.

Per capire come agiscono queste sorprendenti ghian-dole endocrine 6 indispensabile conoscere Ia loro struttura e lu loro attivita. Questi pezzetti di tessuto sono chiamati endo-erini o a secrezione interna. Differiscono dalle ghiandole a ancrezione esterna (sudore o lacrime) perche riversano Ia so-ettanza caratteristica che fabbricano direttamente nel sangue Invoce di dirigerla verso l'esterno attraverso un tubo o un con-tiotto. Le sostanze caratteristiche secrete dalle ghiandole endocrine si dicono ormoni, Ia cui qualifica 6 ugualmente quolla di "corrieri biochimici" del sangue. Gli ormoni, anche In plccolissima quantita, sono di une potenza incredibile. Dirk uono e regolarizzano una grande parte della sottile attivita hlochimica della vita.

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Benche ye ne siano altre, le tre ghiandole che ci interes-sano qui sono:

--1) le capsule surrenali; -s2) la ghiandola tiroidea; -73) la ghiandola pituitaria o ipofisi.

Queste ghiandole di una straordinaria potenza ci stupi-scono soprattutto per le loro piccole dimensioni. La ghian-dola tiroidea, la piP voluminosa, pesa circa trenta grammi. Le capsule surrenali hanno all'incirca la dimensione di un pic-colo fagiolo; ('ipofisi ha appena quindici millimetri di lung-hezza, eppure a quella che regola le altre ghiandole pur rico-prendo importanti cariche proprie.

Per quanto piccole possano essere queste ghiandole, it loro ruolo per la salute e la malattia 6 nondimeno preponde-rante. II Dottor Lewellyn Barker ha perfettamente riassunto la loro influenza come segue: "La nostra statura, it tipo del nos-tro viso, la lunghezza delle nostre braccia e delle nostre gambe, la forma del nostro bacino, it colore e la consistenza della nostra pelle, la quantita e Ia ripartizione del nostro grasso sottocutaneo, la densita e la distribuzione dei nostri peli e dei nostri capelli, la tonicita dei nostri muscoli, it timbro della nostra voce, it volume della nostra laringe e le emozioni che tradisce ii nostro aspetto esterno, tutto questo dipende in gran parte del grado di funzionamento delle ghiandole endocrine durante it periodo di sviluppo del corpo."

Le capsule surrenali: le ghiandole che rendono possibile l'ossidazione.

Non vi 6 dubbio che le capsule surrenali sono le ghian-dole pit) indispensabili al mantenimento della vita e della salute. Si situano appena sopra i reni e sono composte di due parti: uno strato interno, o midollare, e uno strato esterno, detto cortecia.

La corteccia 6 parte integrante del sistema simpatico che controlla e regolarizza numerose funzioni coscienti e incoscienti. I suoi numerosi rapporti con il plesso solare sono stati interamente identificati. Quando tl feto ha sette mesi, le capsule surrenali hanno le stesse dimensioni dei reni. Alla nascita sono leggermente piO piccole e in seguito si riducono progressivamente a tal punto che nelle persone anziane si

possono difficilmente distinguere all'autopsia. E stato costa-tato che la vita nell'uomo 6 impossibile senza la secrezione surrenale nel flusso sanguigno. Infatti, i medici conoscono Pene la morte istantanea dovuta a un'emorragia nelle ghian-dole surrenali, cosi come la morte lenta di chi 6 affetto dal morbo di Addison (deteriorazione cronica delle capsule surre-nali).

Tutta Ia chimica del corpo umano dipende dal processo dl ossidazione. La secrezione delle ghiandole surrenali 6 l'ormone che permette l'ossidazione delle cellule. Da questa dipende tl mantenimento della combustione. Sarebbe senza dubbio presuntuoso pretendere che tutte le funzioni fisiche e chimiche delle capsule surrenali siano state scoperte, ma si pm') redigere la lista delle pi0 importanti funzioni che sono state studiate e riconosciute fino ad oggi:

I Controllo dell'ossidazione di tutte le cellule che comando:

a) l'energia nervosa (ossidazione del fosforo nel cervello 11 nei tessuti nervosi).

b) l'energia fisica e la temperatura (ossidazione del car-honio nei muscoli).

c) it funzionamento di organi speciali (ossidazione del Ifigato e dei reni).

d) la vita di ogni cellula (impossibile senza ossidazione).

•' Controllo del tono: a)dei muscoli che obbediscono alla volonta (forza corpo-

way b) dei muscoli cardiaci (circolazione, pressione del san-

utie). c) dei muscoli a contrazione involontaria (riflessi).

:1 Controllo della quantita dei globuli del sangue, rossi e hianchi.

4 Controllo del potere di coagulazione del sangue (probabil-monte in collaborazione con le ghiandole paratiroidi).

Controllo del grado di immunizzazione del corpo.

Controllo del tasso di sedimentazione dei globuli rossi.

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La ghiandola tiroide: it regolatore del ritmo.

"Gianni ha energia e dinamismo come me, mi dice fiera-mente sua madre, mentre Maria e calma e lenta come suo padre. Tutto questo none un affare di ghiandole, dottore?"

Non precisamente. Altri fattori complessi sono in gioco, ma probabile che it metabolismo di Maria sia diverso da quello di Gianni. E la grande responsabile di questa differenza, che porta a gingillarsi o a vivere in modo dinamico, e la ghiandola tiroide. Situata alla base del collo, appena sopra al porno di Adamo, a forma di farfalla, si compone di due lobi collegati fra loro da un istmo. Benche it suo nome le sia stato dato nel 1656, (da una parola greca che significa scudo) e stata studiata solo durante questi ultimi quarant'anni da vicino. Oltre al suo ruolo nella riproduzione delle cellule, si possono citare fra le sue principa-li funzioni:

Ossidazione dei tessuti Riparazione dei tessuti danneggiati Assimilazione dello zucchero

• Controllo dei battiti cardiaci - Attivita cerebrale e sensoria

Crescita normale delle cellule.

La ghiandola pituitaria o ipofisi.

II medico romano Galeno, che fa parte dei fisici piu famosi dell'antichita, si era fatto una strana idea sul funziona-mento dei l'ipofisi. Credeva che questa ghiandola fondamen-tale, agisse come un filtro attraverso it quale le impurity erano scaricate dal cervello nella gola. Per quasi quindici secoli i medici accettarono questo curioso errore. Ancora ai nostri giorni non si sa gran che sull'attivita svolta dalla ghiandola pituitaria, e Ia sua complessita 6 tale che i piu abili endocrino-logi si perdono nel labirinto di questa minuscola ghiandola. Ma benche siano lontani dall'essere pienamente illuminati suite sue attivita, Ia considerano come un organo eccezio-nale. Se si chiedesse loro di citare it suo ruolo piu importante, sarebbero imbarazzati quanto dei bambini davanti a una vetrina piena di giocattoli.

A forma di ciliegia appesa al suo gambo, l'ipofisi 6 situata nella scatola cranica, alla base del cervello. Riposa su una cavity ossea, chiamata SELLA TURSICA (sel la turca), ed 6

!iituata dietro i globi oculari. In quanto capomastro, ha spe-clalmente come funzione quella di stimolare gli altri organi (lel sistema ghiandolare nella loro attivita e nelle loro secre-/Joni. Si compone di tre parti. La parte anteriore, la cui fun-/lone 6 specificamente ghiandolare, riversa la sua secrezione nel flusso sanguigno, e it suo ormone:

).1) determina la statura e it volume del corpo 2) determina it grado di intelligenza dell'individuo '1) controlla le funzioni sessuali in un modo che non ha ancora potuto essere stabilito esattamente.

La parte centrale dell'ipofisi contiene i canali intermedi, nut cui bordi si trovano cellule nervosa speciali per control-tare la chimica del flusso sanguigno, e per segnalarvi i veleni contro i quali chiamano in aiuto un meccanismo di difesa.

La parte posteriore, ricca di cellule nervosa altamente npecializzate, fa corpo in realty col cervello stesso. Le sue

sono ricche di ormoni che stimolano it sistema simpa-tico e provocano cosi una crescita del tono e della forza di 1;ontrazione dei muscoli lisci.

Abbiamo appena passato in rivista qualcuna delle atti-vitA delle tre ghiandole endocrine. Ma come possono recitare It parte di terza linea di difesa contro Ia malattia?

Per comprenderlo dobbiamo ritornare alla ghiandola pituitaria, soprannominata "il cane da guardia" del corpo cosi come la sua "Centrale telegrafica". Questa minuscola ghian-(Iola 6 di importanza capitale per il benessere del corpo urnano. La Natura l'ha saggiamente protetta nel piu profondo clulla scatola cranica.

La parte media di questa ghiandola 6 ricca di vasi san-uulgni fiancheggiati da cellule nervose che terminano con Halle ciglia. Queste ciglia sono dei radar che controllano la chimica della circolazione sanguigna. Quando delle tossine aono presenti nel flusso che passa, un segnale d'allarme amosso e giunge alla ghiandola tiroidea e alle capsule surre-

che rappresentano, con l'ipofisi, Ia terza linea di difesa unntro Ia malattia.

In caso di necessity l'ipofisi avverte la tiroide e le surre-nail di cominciare a liberare it sangue dalle sue materie tossi-

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che. in caso d'urgenza la tiroide dirigera questa eliminazione attraverso ia pelle e le membrane mucose e sierose; le surre-nali, attraverso i reni e gli intestini.

Cosi, in caso di bronchite polmonare, l'eliminazione delle tossine ha luogo con un'essudazione catarrosa attra-verso la membrana mucosa che cinge i bronchi. La tosse vio-lenta, caratteristica di questa malattia, 6 uno sforzo naturale per espellere la materia tossica. In seguito a una tale crisi i polmoni restano irritati per molti giorni.

Aveto vista tutti delle persone cui viso e la cui gola por-tavano i segni del gozzo. Una delle mie pazienti, una donna di 58 anni, era affetta da questo male. Si lamentava di una grande debolezza generale, di sudori abbondanti, di pulsa-zioni troppo rapide, di membra gonfie. Tipo classic° di gozzo esoftalmico, la sua ghiandola tiroidea era stata iperattivata in seguito a una tossiemia. La cura consiste a neutralizzare la tossiemia. Tali casi sono molto difficili da guarire e necessi-tano di un lungo riposo a letto. La natura della cura dipende dallo stato del malato e della sua capacita digestive. In questo caso preciso la paziente dovette stare a letto per sei settimane e la dieta consisteva in latte crudo e verdura non farinacea, cruda e cotta. La quantita di latte era fissata ogni giorno, secondo lo stato dell'ammalata. La guarigione fu complete.

Vorrei ancora una volta insistere sul fatto che la via per la quale avviene l'eliminazione dipendera dalla forza relativa delle ghiandole endocrine. Se 6 la tiroide la piO forte, l'elimi-nazione molto probabilmente avverra attraverso l'epidermide o le mucose; se predominano invece le ghiandole surrenali l'eliminazione avverra attraverso i reni e l'intestino, a meno che le materie tossiche non siano letteralmente bruciate per una iperossodazione nel fegato, provocata da un sensibile aumento della temperatura del corpo, o della febbre.

La forza comparativa delle ghiandole a secrezione interna dipende da due fattori principali: l'eredita e lo stato di queste ghiandole in seguito a disturbi chimici o emozionali. La ghiandola che dispone della pit) grande energia nel momento della crisi determinera la via attraverso la quale veleno sara eliminato. Ma conviene sottolineare che un uso

Itoppo frequente delle stesse vie pu6 condurre all'atrofia e alla degenerazione di queste uscite ed anche all'esaurimento progressivo delle ghiandole stesse.

Quando un uomo supera i limiti naturali degli eccessi d'ordine alimentare e emozionale, fegato, come l'abbiamo vlsto in precedenza, agendo come seconda linea di difesa, 6 capace di mantenere pura la circolazione generale. In simili condizioni utopistiche si potrebbe asserire che la malattia non 6 possibile. In altri termini, l'individuo, in simili condi-iloni, sarebbe immunizzato contro la malattia.

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8 11 vostro corpo sotto l'occhio del medico

La credenza largamente diffusa che it fisico non ha nes-sun rapporto con la condotta e la personality dell'indivi-duo 6 una pura assurdita. II vostro aspetto fisico 6 la chiave del vostro carattere.

-Erest A. Hooton, Ph. D.

Nol mio gabinetto si presentano tutti i giorni pazienti in cui ri-ontrano tutti i tipi immaginabili di aspetto fisico e di carat-tore morale. AII'occhio esercitato di un medico I'aspetto este-tlore di un nuovo paziente fornisce molte indicazioni sul suo Mato di salute ancora prima che abbia pronunciato una parola. Ogni individuo porta su di se qualche cosa di indefini-bile che lo differenzia da ogni altro individuo. Cio 6 vero noche per it carattere biochimico dei corpi. Le proteine che oono nostre in modo specifico non hanno in nessuna parte altrove copie identiche. Sono, come i tessuti, le cellule e iI antique, condizionate dall'eredita, dagli stati morbosi, dai componenti sanguigni e da una moltitudine di altri lattori.Cosi l'ambiente interno di ogni individuo differisce tadicalmente da quello del suo prossimo. Di conseguenza, le boo reazioni all'ambiente esterno saranno altrettanto diverse.

I medici hanno sempre cercato di stabilire un metodo di iilassificazione dei pazienti per rendere it trattamento piit facile. Cosi si vedono medici sovraccarichi di lavoro rilasciare la atessa dieta stampata in precedenza a tutti gli obesi, pur Napondo che ogni paziente 6 un caso particolare. Spesso i totoi colleghi, avendo sentito parlare delle mie cure (di diverse tonlattie) tramite una dieta, mi domandano: "Mi indichi

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la sua theta per l'emicrania." "Ho saputo che ha messo a punto una dieta efficace per I'artrite. Potrebbe comunicar-mela?" "Che cosa prescrive ai diabetici per permettere loro di rinunciare all'insulina?" "Quali alimenti speciali racco-manda per un'ulcera, un'ipertensione, un cancro?".

La mia risposta 6 sempre la stessa:"Non c'e una dieta per questa o quella malattia, che possiate fare stampare e rilasciare. Devo vedere I'ammalato ed esaminarlo. Poi gli prescrivo une dieta per il suo caso particolare. "Una dieta valida per tutti i casi e poco scientifica quanto certi prodotti dietetici di cui Ia pubblicita vanta i poteri magici e che si ven-dono a prezzi motto elevati.

Dei clienti e degli amici mi domandano spesso che cosa mangio, sperando cosi trarre beneficio dal mio vigore, dalla mia capacity di lavoro, e dalla mia gioia di vivere lino in eta avanzata. Non voglio fare nessun mistero ma, onestamente, quello che 6 valido per me non toe obbligatoriamente per un altro. lo studio attentamente ii malato che 6 in cura e mi sforzo di alleviare le sue sofferenze e di guarirlo.

Per questa ragione questo libro deve restare nelle gene-ralita. Non 6 una ricetta per guarire. Tutte le formule, le diete, le istruzioni, devono conservare un carattere generale. Non 6 possibile praticare la medicina con l'aiuto di un libro, ma bisogna studiare I'ammalato e tener conto delle analisi di laboratorio. Solo dopo tutto questo lavoro, posso pronun-ciarmi e dire se il suo corpo 6 intossicato. Se 6 it caso, pre-scrivo una dieta speciale per purificare tl suo organismo. Diventa allora possibile passare alla fase di ricostruzione, la quale puo effettuarsi in diversi modi, che dipendono dal grado di intossicazione e dalla condizione fisica del malato.

Per guarirlo, bisogna che esamini it suo caso particolare, che noti la sua resistenza a diversi fattori, che capisca la vita che conduce ora e quella che ha condotto prima. Ogni caso ha bisogno di una cura individuale. Non posso, come fanno certi mercanti di confezioni, adattare lo stesso vestito a indi-vidui di costituzioni diverse.

Esistono migliaia di parole, tutte formate con le stesse 26 lettere dell'alfabeto. Nello stesso modo le proteine del corpo umano possono unirsi in migliaia di combinazioni

diverse di amminoacidi. Cosi le proteine di nessun individuo sono esattamente simili a quelle di un altro. Per di piu, ogni organismo 6 modificato dalle malattie che ha subito, dalle droghe che ha assorbito, dall'eredita, e da ben altri fattori ancora.

E'Ia ragione per cui gli individui reagiscono in modo diverso alla malattia, alle medicine e alle diete. A causa di questo carattere individuale della malattia, non 6 possibile scrivere un libro per guarire diverse malattie. Eppure certi dot-ton hanno scritto di questi libri. La maggior parte di questi scrittori non hanno potuto evadere dai propri orizzonti. Un tat dottore, per esempio, che ha ritrovato la salute con una theta di carote, crede di salvare it mondo innalzando la dieta di carote all'altezza di un'istituzione.

Mentre 6 vero che ogni paziente che si presenta in un gabinetto medico 6 un caso unico, si pile) dire tuttavia che in un certo modo tutti i malati si assomigliano: vengono a con-nultare un medico quando Ia malattia li ha colpiti. In primo luogo reclamano un sollievo contro tl dolore, contro I'inson-nia, contro I'indigestione. Aspettano dal dottore che egli porti Toro questo sollievo, e rapidamente. Sfortunatamente, nessun mezzo permette un sollievo immediato, salvo la stimolazione o la depressione.

Questa cura consiste a frustare o a paralizzare le ghian-ilole endocrine, il che produce un effetto temporaneo di tamessere. Ma la stimolazione o la depressione, non sono la nalute. Pillole per dormire di notte, corroboranti al risveglio, calmanti durante it giorno, - non 6 la salute. E la salute 6 (moll° che secondo me un medico coscienzioso deve sfor-iorsi di ottenere.

In un certo senso bisogna biasimare i pazienti stessi per quest' metodi terapeutici. Vogliono sentirsi bene, essere alle-viati istantaneamente dal dolore, passare una giornata senza ontacoli e dormire di notte con qualunque metodo. Non sono taalmente interessati a ritrovare uno stato di salute soddisfa-mtte, e se si spiega loro che la chimica del corpo 6 defi-()tante e che devono applicarsi a modificarla, si irritano e si Impazientano. Purgare un organismo dalle sue tossine 6 un piocesso lento. Degli obesi, che si sono ingozzati senza rite-

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gno per anni, aspettano dal dottore che questi renda loro la snellezza in qualche giorno.

La maggior parte delle persone ammalate non vuole sen-tir parlare di una cura a lungo termine perche crede all'esis-tenza di medicine-miracolo. Quello che chiedono 6 l'arresto immediato dei sintomi morbosi. Se il loro dottore non 6 dis-posto a prescrivere loro la pillola magica, se la procurano in farmacia o cambiano dottore. Non si rendono conto che riconquistare la salute 6 un processo impegnativo e di lunga durata che pud durare un anno e piO. Eppure sanno che un caso di tubercosi avanzata necessita di anni di riposo in un sanatorio.

Tutti i medici sanno che la gente ha tendenza a voler ignorare la malattia. "La ragione di questa opposizione, dice il Dottor Ian Stevenson, 6 che la malattia comincia in genere con una leggera alterazione della funzione normale. Ma l'uomo medio si preoccupa di piu dei propri progetti personali che del funzionamento normale del suo organismo. La malat-tia 6 per lui solo un fastidio per i suoi piaceri abituali. Rico-nosce l'esistenza della malattia solo quando i suoi sintomi lo impediscono di dedicarsi alle sue occupazioni di sempre. In questo modo passa molto tempo fra momento in cui cessa di essere in buona salute e quello in cui si arrende all'evi-denza che 6 ammalato."

Molti pazienti sono veouti da me perche delusi dalle cure classiche. Sono venuti soprattutto per un cambiamento di dieta, perche sospettavano che l'alimentazione avesse un ruolo nei loro disturbi e nei loro sintomi. Erano da quel momento disposti a sottostare a una dieta. Finche un indivi-duo non sa quale fiorente salute fisica, quale prontezza di spi-rito e quale energia indomabile possa ottenere migliorando la selezione del suo nutriment°, non vede la ragione di sosti-tuire le vecchie abitudini alimentari con delle nuove. Una volta abituato alla sua dieta di carne ai ferri, verdura cotta a vapore, frutta fresca e insalata, pane integrale e latte crudo, sara stupito dei cambiamenti nel suo stato di salute. Quando

suo palato sara rieducato ad apprezzare sapore sottile dei suoi alimenti, non sara tentato di insaporirli con il sale, il pepe, l'aceto o la senape, ne di annafiarli con bicchieroni di bevande alcoliche, di caffe o te.

Ho notato che la maggior parte della gente ha una con-cezione molto confusa della nozione di dieta, e mi sforzo di spiegare accuratamente a un paziente di che cosa si tratta. Gli presento una figura dell'interno del fegato, gli descrivo le funzioni di questo importante organo e delle altre ghiandole endocrine, e mi accorgo che la maggior parte della gente 6 affascinata da questi insegnamenti. Cio rende i pazienti piu disposti a cooperare, da loro l'impressione di partecipare atti-vamente alla loro guarigione, soprattutto quando insisto sul fatto CHE DEVONO GUARIRSI DA SOLI. II mio ruolo si limita ad adattare al loro caso particolare la dieta e la cura. Faccio capire loro che, una volta che corpo si sara sbarazzato dalle sue tossine, la dieta potra essere meno severa. La guarigione viene dell'interno; 6 la Natura che la opera. II medico si limita a collaborare con la natura, guidando paziente attraverso dedalo misterioso delle misure che convengono al suo caso personale.

Quando una persona ammalata entra per la prima volta nel gabinetto di un medico, non sa che suo stesso aspetto da indicazioni sulla natura delle sua malattia, del suo compor-tamento, e sulle sue possibilita di guarigione. Questo mi porta a trattare l'argomento dei tipi corporei.

Ogni neonato 6 unico. Fra i milioni di esseri umani non ce n'e un altro che presenti le stesse variazioni di geni e di anatomia. In seguito a queste enormi differenze individuali, abbiamo conosciuto Lincoln e Hitler, Gandhi e Landru. Nello stesso modo certe reazioni analoghe di persone diverse si spiegano con il fatto che appartengono allo stesso tipo.

Un tempo i medici utilizzavano un sistema di classifica-zione basato sull'aspetto esteriore (grassi o magri) o sul loro temperamento (collerico o flemmatico). Ippocrate classifi-cava gli individui secondo loro sangue, loro tempera-ment° e colore della loro bile, e raccomandava ai suoi di-scepoli di osservare la struttura del corpo per fare la diagnosi.

Spend a una scienza relativamente recente, l'endocrino-logia, portarci un nuovo metodo di classificazione degli esseri umani. Soltanto durante gli ultimi cinquant'anni le ghiandole endocrine hanno svelato una parte dei loro segreti. E siccome le secrezioni endocrine, dette ormoni, determi-nano il tipo fisico e neurologico degli individui, di conse-

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guenza, naturalmente, l'endocrinologia ci off re le migliori possibility per une classificazione.

Benche it sistema endocrino non abbia ancora svelato tutti i suoi misteri, sappiamo che gli individui possono essere raggruppati secondo le secrezioni interne che influenzano loro sviluppo. Individui e famiglie, perfino ra77e e nazioni, manifestano caratteri di secrezioni interne che conferiscono loro quanta specifiche le quail Ii differenziano da altri gruppi.

Sappiamo che certe condizioni misteriose del corpo sono provocate da uno squilibrio endocrino. La vitality di un individuo dipende da una sana attivita delle ghiandole endo-crine che forniscono potenti ormoni e stimolano i tessuti viventi. Quando un malato soffre di insufficienza ghiandolare, certi medici pensano che Ia sola cosa da fare sia sommini-strargli estratti ormonali. Quando questa cura non da i risul-tati scontati, questi dottori perdono tutto tl loro interesse nell'endocrinologia. II loro torto 6 di trascurare completa-mente la piu importante ghiandola endocrina del corpo umano, tl fegato, e di non capire che i disturbi ghiandolari possono scomparire se un fegato ammalato 6 portato a riprendere le sue funzioni normali.

Mano a mano che l'endocrinologia faceva del progressi, si pote costatare che le ghiandole endocrine erano responsa-bili di certi fenomeni anormali, come i giganti, i nani, gli idioti, e di diversi tipi di obesita. Grandi progressi furono corn-piuti con lo studio in laboratorio degli effetti dell'asportazione di certe ghiandole negli animali. Nello stesso modo si nota-rono cambiamenti nella crescita e nel temperamento con una iperattivazione di certe ghiandole. Risultato ancora pit) impor-tante, divenne possibile prevedere e capire Ia causa e l'evolu-zione di molte malattie caratterizzate dai sintomi relativi all'eliminazione delle tossine attraverso le vie controllate dalle ghiandole endocrine.

Per favorire Ia diagnosi e Ia cura delle malattie, I'endocri-nologia ha suddiviso gli individui in tre tipi classici: surrenale, tiroideo e pituitario.

II TIN) surrenale

La maggior parte delle informazioni che riguardano le caratteristiche del tipo surrenale risultano da quattro fonti di

studio: i malati sofferenti del morbo di Addison-gli animali e gli esseri umani che hanno subito l'ablazione delle ghiandole surrenali-l'allevamento selettivo di animali-i malati che pre-sentano tumori surrenali. Fra gli animali specialmente allevati in vista dell'aumento della potenza surrenale, it cavallo da tiro, it toro e it bulldog sono degli esempi che tendono a con-fermare le osservazioni fatte sull'uomo.

L'esame fisico del tipo surrenale mette in evidenza le seguenti caratteristiche:

Sistema pilifero:

Lineamenti:

Occhi:

Fronte:

Naso: Labbra:

Denti:

Lingua:

Palato:

Cranio:

Orecchie

Pelle:

Collo:

Petto:

Addome:

Organi genitali:

Estremita:

Sulla testa, spesso e sovente riccio. Sul corpo, spesso e abbondante, dando spesso l'aspetto di una "scimmia pelosa".

Grossolani e pesanti L'iride e provvista di un'ampia pigmenta-zione, blu, marrone o nera; Ia pupilla 6 pic-cola e reagisce istantaneamente. Bassa, strettamente delimitata dai capelli.

Ben sviluppato, con grandi narici. Piene, leggermente negroidi, e colorite.

Grossi, in particolare i canini, di colore gial-lastro, duri e resistenti alla care. Le arcate dentarie sono piene e rotonde. Spessa, grossa e pulita. Papille spesse.

A volta bassa Dalle temple larghe. Mascella inferiore pesante, solida e spesso proeminente.

Dai lobi spessi, lunghi e larghi

Spessa, secca e calda. Spesso e corto, del tipo "da toro". Vasto e profondo, contenente un cuore e del polmoni voluminosi. Lungo e grosso, spesso proeminente.

Voluminosi. Dita e alluci grossi e corti, unghie corte e spesse, lunette poco apparenti.

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Di medie dimensioni. La loro piu grande sen-sibility compensa la loro mancanza di volume.

Estremita: Mani graziose, finemente modellate. Dita graziose, di bella forma.

La caratteristica piu notevole del tipo tiroideo 6 it suo sistema nervoso teso e altamente sensibile. Ell tipo "cavallo da corsa", come l'individuo surrenale 6 tI tipo "cavallo da tiro". Snello, elastico, rapido, mai a riposo, sempre attento e sempre a caccia, l'individuo tiroideo ha i sensi estremamente

Addome: Lungo e snello.

Organi genitali:

L'energia fisica del tipo surrenale sembra inesauribile, come anche tl riflesso nervoso del sistema simpatico, risul-tante da un'ossidazione perfetta del fosforo nei tessuti ner-vosi. L'ossidazione del carbonio nel sistema muscolare gli da un grande calore. Siccome la digestione e l'eliminazione dei veleni alimentari dipendono largamente dall'ossidazione net fegato e nell'intestino, di conseguenza tI tipo surrenale con la sua ossidazione perfetta, gode di una digestione completa. Infatti pug vantarsi, e lo fa spesso, di assorbire senza inconve-nienti qualunque genere di nutrimento. Gli acidi urici sono totalmente neutralizzati nel fegato in modo che non possono accumularsi net sangue e non se ne trova nessuna traccia nelle urine.

I muscoli dello scheletro sono ben sviluppati e hanno un tono notevole. La stanchezza 6 praticamente sconosciuta net tipo surrenale. II perfetto lavoro dei muscoli indipendenti dalla volonta assicura un movimento peristaltico rapido e completo, che permette pit) evacuazioni quotidiane. Queste facolta sono state confermate da studi radiologici e lavande gastriche. Una donna incinta di tipo surrenale partorisce rapi-damente at prezzo di un solo dolore continuo.

La quanta del sangue 6 caratteristica. Si nota una certa tendenza alla policitemia (pit) giobuli rossi che bianchi). II sangue 6 di un bet colore rosso e coagula rapidamente. Non si deve temere troppo un'emorragia fatale. L'immunita contro qualunque invasione batterica 6 notevole, e assicura una pro-tezione efficace contro le malattie infettive, anche veneree. La sedimentazione delle cellule rosse 6 piu lenta del normale.

L'individuo di tipo surrenale ha un temperamento fiem-matico, non si arrabbia, prende le cose dal lato buono e non soffre di insonnia. Si allontana per evitare una lite. E attor-niato da una vasta cerchia di amici perche ha it cuore caldo e ispira una benevola simpatia.

La sua splendida circolazione gli conferisce mani calde, magnetiche, da cui le sue disposizioni di massaggiatore o guaritore magnetico. Questo individuo di tipo surrenale, dalle mani calde, dal cuore caldo, potrebbe essere un eccellente medico, ma spesso manca delle facolta intellettuali necessa-rie per affrontare con successo gli studi medici. Spesso, se

ha la vocazione, pratichera irregolarmente come guaritore. Un surrenale, che ha la fortuna di possedere un buon cervello, 6 chiamato ad avere motto successo come medico.

Poiche gli individui di questo tipo dispongono di una grande forza muscolare, di pazienza, e di un quoziente Intel-lettuale inferiore, Ii si trovera in maggioranza nelle classi lavo-ratrici dell'agricoltura e dell'industria,

SuIla testa, capelli fini e di seta. Sul corpo, poco apparenti.

Li neamenti: Fini e delicatamente modellati. Come regola generale, di una grande bellezza fisica.

Grandi e spesso leggermente proeminenti.

Piccoli e serrati, di un bianco madreperla-ceo, poco resistenti alla carie. Arcata denta-ria a forma di v piuttosto che rotonda. Sottile e lunga, dalle papille fini e sensibili.

Grazioso, sottile e lungo. Lungo e snello. Cuore meno voluminoso del normale. Seni formati graziosamente nelle donne.

II tipo tiroideo.

L'esame fisico dell'individuo di tipo tiroideo fa apparire le seguenti caratteristiche:

Sistema pilifero:

Occhi:

Denti:

Lingua

Collo: Petto:

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sviluppati. Le sue pulsazioni sono frequentemente al di sopra di 72 e minimo choc emotivo accelera i battiti del cuore.

Contemporaneamente all'accelerazione cardiaca, si pro-duce un'aumentata secrezione delle ghiandole salivari e intestinali. II fegato libera rapidamente flusso sangui-gno dal suo zucchero, e se l'azione del pancreas, che con-trolla la concentrazione dello zucchero nel sangue, viene ad indebolirsi, diabete (presenza di zucchero nelle urine) ne 6 il risultato. In seguito all'aumento del tasso di metabolism°, il corpo brucia letteralmente e perde una parte della sua sos-tanza. La funzione cerebrale del tipo tiroideo 6 particolar-mente interessante. Diverse correnti di pensiero turbinano nello stesso tempo nel suo spirito, rendendo difficile qual-siasi concentrazione. E'spesso stanco, scontento di chi gli sta intorno, della sua famiglia, dei suoi amici e del suo lavoro.

Nel tipo surrenale avevamo notato che le capsule deter-minavano se il fegato (l'ossidazione) bruciava o no. E'la ghian-dola tiroidea che decide della vivacita della combustione.

Le donne del gruppo tiroideo, in particolare quando la ghiandola 6 iperattiva, vedono loro ciclo mestruale ravvici-nato, talvolta da 28 a 14 giorni. II loro periodo di gestazione 6 ugualmente accorciato da 280 a 270 giorni, e talvolta meno. I loro bambini sono piccoli e magri, ma generalmente robusti. La ghiandola tiroidea regola l'afflusso di latte materno, e spesso le donne sottili, nervose Er ne hanno in abbon-danza. Gli individui di tipo tiroideo soffrono generalmente di inson-nia e quando finiscono per addormentarsi sono soggetti a sogni e piu particolarmente ad incubi. Eppure si svegliano presto, sembrando freschi e riposati per la giornata. Le loro sensazioni sessuali sono molto sviluppate. Arrivano rapida-mente all'orgasmo e possono rinnovarlo frequentemente, con una grande intensita sensuale.

II tipo pituitario o ipofisario

Testa:

Voluminosa, spesso a forma di cupola. Osso frontale spesso proeminente.

Lineamenti: II labbro superiore 6 spesso lungo del normale.

Denti: Abitualmente grossi, in particolare gli inci-

sivi.

Articolazioni: Tutte le giunture sono allentate. Ginocchia

storte e piedi piatti sono abbastanza fre-quenti.

Estremita: Gambe lunghe e braccia lunghe danno a

questo tipo una statura abbastanza elevata. Dita lunghe e sottili, con larghe lunette sulle unghie.

La carta del tipo pituitario 6 meno completa di quella degli altri due tipi perche le ricerche hanno progredito meno. Benche certe conclusioni restino nel dominio delle ipotesi, si ammette comunemente che una secrezione troppo abbon-dante dell'ipofisi anteriore produce dei giganti, mentre una mancanza di questa stessa secrezione ha per effetto la forma-zione di nani.

II rigonfiamento di questa ghiandola provoca la sua com-pressione contro la parete ossea della scatola, facendo na-scere diverse varieta di emicrania. Questa pressione pu6 ugualmente esercitarsi sull'incrocio dei nervi ottici dietro i globi oculari, e sfociare in disturbi visivi e perfino nella cecita completa. Certe supposizioni permettono di pensare che un gonfiamento improvviso della ghiandola pituitaria, troppo stretta in una protezione ossea deformata dal rachitismo, possa provocare le convulsioni caratteristiche dell'epilessia. lnvece si sa ancora poco dell'influenza dell'ipofisi sulle fun-zioni superiori del cervello. Si ammette che l'individuo di tipo pituitario sia ricco di "qualita spirituali" - intuizione, abilita creatrice, espressione poetica, temperamento artistico-e che

suo appetito sessuale sia fortemente sviluppato.

Se il lettore cerca di schierarsi in una di queste catego-rie, trovera probabilmente che non appartiene a nessuna di loro completamente. L'individuo sfida sempre le statistiche. La maggior parte degli individui 6 una combinazione dei tre tipi di base. Ma un tipo 6 sempre predominante, e questo 6 la chiave del nostro comportamento fisico e mentale. Ci ren-diamo tutti conto se apparteniamo alla "gente del mattino" che sveglia pronta a conquistare mondo, o alla "gente della sera" che si sveglia in fin di giornata. Su queste basi

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possiamo fare un lavoro di identificazione di not stessi e imparare cosi a conoscerci meglio.

Ecco un metodo per determinare qual'e la ghiandola veramente predominante. Se fissiamo a 100 ii valore normale di ogni ghiandola, I'equazione ghiandolare di una persona perfettamente sana sarebbe:

Pituitaria 100 Tiroide 100 Surrenale 100

Ma it tipo pituitario 6 sempre deficiente di una delle due altre ghiandole, e potrebbe avere l'equazione seguente:

Pituitaria 150 Tiroide 50 Surrenale 100

Questa equazione 6 caratteristica del sognatore indo-lente e poco dotato di senso pratico. Ma se troviamo Il caso: Pituitaria 150, Tiroide 100, Surrenale 50, ci troviamo in pre-senza di un individuo geniale. A causa della loro deficienza, prova it bisogno costante di stimolare le sue capsule surre-nali con use eccessivo di alimenti stimolanti, quali Ia carne, lb caffe, lb te, le spezie o anche alcool e persino droghe. Quando e riuscito a frustare la sua attivita surrenale al 100 % le ghian-dole pituitaria e tiroide, sono loro stesse iperattivate, in modo che la sua equazione diventa:

Pituitaria 200 Tiroidea 150 Surrenale 100

In questo stato avra un intenso desiderio di mettersi al lavoro e di creare un capolavoro che potrebbe essere-ed e stato spesso-una sinfonia, un poema, una pittura o una scul-tura, un opera letteraria. Questo periodo di stimolazione e ine-vitabilmente seguito da una depressione che lo rende inca-pace di qualunque creazione. Se non ci fossero questi periodi di depressione e se Ia fiamma della creazione artistica conti-nuasse a bruciare, presto o tardi le capsule surrenaii finireb-bero per esaurirsi completamente, provocando una morte tra-gica e prematura.

Citero un caso dei miei archivi per illustrare it modo in cui mi servo dell'osservazione del fisico e della scienza

dell'endocrinologia per comprendere la malattia di un indivi-duo, per ristabilire it suo equilibrio endocrino, per determi-nare gli alimenti che gli convengono, e per prescrivere Ia dieta che lo manterra in buona salute. Senza Ia conoscenza del suo tipo corporeo e dello stato del suo sistema endocrino, cam-minerei a tastoni nel buffo invece di prendere una strada ben definita.

Un mattino una donna accompagn6 suo marito nel mio gabinetto, sostenendolo. II signor L. era molto debole, senza fiato, e poteva appena mettere un piede davanti aIl'altro. Sotto lo sforzo, it suo viso divenne rosso scarlatto. Lo misi sul tavolo da visita per permettergli di riposare e di riprendere fiato.

11 signor L. era it direttore di un'importante stamperia, che dava lavoro a piO di un migliaio di persone. Era stato in perfette condizioni di salute fino at momento in cui, un anno prima, era stato colpito dalla malattia. II primo sintomo era una congiuntivite. Segui una polmonite, per combattere la quale gli avevano fatto iniezioni di aureomicina. Poi si formarono nella sua bocca superfici infiammate che si allargarono pro-gressivamente, finche Ia sua bocca, le sue Iabbra e la sua gola non furono piu che una massa di tessuti infiammati. Sof-frendo terribilmente, fu trasportato all'ospedale, dove i dottori consultati non poterono mettersi d'accordo sulla diagnosi. Una cura di iniezioni indovenose, durante quattro mesi, alle-vi6 i suoi mal di gola e gli permise di inghiottire piu facil-mente. Poi si manifestarono violente palpitazioni di cuore, e i medici gli somministrarono del cortisone sotto diverse forme, in dosi cosi elevate che ne ebbe tutto tI viso gonfio, senza miglioramento notevole. I dottori si resero conto dell'inefficacia della loro cura e divennero sempre pit) pessi-misti nei loro pronostici. Nello stesso tempo uno specialista degli occhi si aspettava di verderlo diventare cieco in qualche mese.

Questo era it problema che avevo sotto gli occhi, disteso sulla mia tavola da visita.

L'esame rivelo un uomo grande, ben sviluppato, musco-loso, negli ultimi anni della cinquantina. 11 suo viso era gonfio, i suoi occhi arrossati, la bocca e la gola ricoperte da ulcera-zioni di origine aftosa. Soffriva motto e inghiottiva a fatica.

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Studiando it suo tipo ghiandolare, i lobi delle orecchie, grandi, spessi e ben formati, fui incline a classificarlo nel tipo surrenale. Questo studio mi diede Ia convinzione che aveva una possibility di farcela se avessi potuto migliorare iI funzio-namento del suo fegato e neutralizzare la sua tossiemia. Le sue ghiandole tiroidea e pituitaria mi aiutarono valorosa-mente in questa impresa.

La sua circolazione era ingombra d'un enorme ecce-denza di globuli rossi che, apparentemente, non erano in grado di portare ossigeno ai tessuti. La saturazione, dovuta a medicinali non poteva che complicare la situazione. L'esame del fegato mostro che questo organo era considerevolmente gonfio e si trovava in uno stato di congestione passiva. Fui persuaso che l'avvelenamento da medicinali doveva essere eliminato per primo e che poi sarebbe stato possibile affron-tare la tossiemia che aveva provocato le infiammazioni della bocca e della gola.

"La Sua guarigione dipende dalla capacity del Suo corpo di eliminare le tossine, accumulate a causa delle medicine e dei veleni alimentari, gli dissi. Cercheremo dapprima di alle-viare la pressione che pesa sul suo fegato strapa77ato. Per concedergli it massimo di tregua, deve stare a letto e accon-tentarsi, come nutrimento, di piccole quantity di una minestra speciale di verdura. Tutti i globuli rossi superfiui che ingom-brano la Sua circolazione, devono essere distrutti'insieme al veleno che portano con se. Spero di poter costatare una ridu-zione progressiva della tossiemia all'esame delle fed e delle urine.

"Devo cessare di prendere medicinali ? domandd.

- No, gli dissi, non 6 ancora possibile ridurre la dose di medicinali a causa del pericolo che questo costituirebbe per it suo cuore".

In poco tempo avemmo Ia soddisfazione di vedere atte-nuarsi i sintomi ptu allarmanti. In capo a un mese frutta fresca e succhi di frutta poterono essere aggiunti alla sua dieta, insieme a qualche cucchiaio di latte di capra. II signor L. mi diede la sua completa collaborazione. II suo aspetto dispe-rato e le sue paure scomparvero mano a mano che comin-ciava a sentirsi meglio.

A questo punto stimai che era ora di ridurre I'uso di medicinali. Una settimana dopo l'altra, le dosi furono dimi-nuite insensibilmente. E'un processo delicato e pericoloso in un uomo cosi malato perch& contemporaneamente al cuore, le capsule surrenali sono meno stimolate. Se la pressione nolle vene non 6 stata diminuita con un miglioramento della congestione del fegato, uno squilibrio nella pressione arterio-venosa potrebbe provocare un esito fatale. Ci vollero dunque inolti mesi per arrivare a un abbandono totale dei medicinali, o dopo, per settimane, fu necessario un esame accurato del inalato ogni quattro ore.

Nel frattempo II gonfiore della faccia e della schiena era ricomparso. Le razioni di frutta, verdura e latte furono aumen-late e ben tollerate. Naturalmente la guarigione fu un affare di Itinga durata. Ci vollero undici mesi per veder sparire l'acidita o tl colore scuro delle urine, cosi come l'odore fetido delle loci.

Ecco Ia dieta che avevo elaborato per lui: Colazione: Una fetta biscottata di farina di fru-

mento 120 grammi di latte di capra crudo 4 prugne cotte.

I ► mante it mattino: 240 grammi di latte di capra crudo. Mezzogiorno e sera: 180 grammi di passato di verdura

400 grammi di fagiolini cotti Una fetta di pane bianco imburrato 240 grammi di latte di capra crudo.

kirante it pomeriggio:240 grammi di latte di capra crudo.

Con questa dieta la guarigione fu completa. Le ulcera-iloni nella bocca scomparvero, la sua vista non 6 mai stata ooni buona. Puo giocare a golf e svolgere ogni genere di lavoro manuale, compreso arrampicarsi su una scala e ripa-Iwo ii tetto. (ill esami mostrano che ii cuore, Ia pressione sanguigna e l'oquilibrio endocrino, cosi come la composizione chimica

e della bile, sono perfettamente normali. II fegato Ion/Jona perfettamente, e nessun sintomo patologico 6 apparso dopo Ia guarigione con le mie cure, cinque anni or Norio. Con tinua a seguire accuratamente Ia dieta prescritta.

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II medico che sa trarre profitto dall'endocrinologia, spesso in grado di prevedere l'esito e l'evoluzione della malattia. Quando passa in rivista i malati curati in un ospe-dale per tubercolosi riconosce facilmente tre tipi d'individui:

C'6 dapprima tl tipo tiroideo, snello e agile, l'equazione ghiandolare del quale Pituitaria 75-Tiroide 100- Surrenale 50. Questo significa che la ghiandola pituitaria 6 deficiente del 25 °A), che Ia ghiandola tiroide 6 normale e che le capsule surrenali sviluppano solo la meta della loro capacity funzio-nale normale. In seguito alla carenza delle due altre ghian-dole, le caratteristiche del tipo tiroideo si trovano tanto pit) accentuate. Questo malato a teso, nervoso, indeciso, capric-cioso, scontento del cibo e delle cure che riceve. Ha dei gas, soffre d'indigestione e di stitichezza. Anche con una dieta di iperalimentazione le sue ossa non possono essere ricoperte da uno spesso strato carnoso. . Al contrario, perde spesso peso, perche suda abbondantemente. Quando delle cavita si formano nei suoi polmoni, non cessano di allargarsi nono-stante la cura. Incapaci di rilassarsi, questi tubercolotici del tipo tiroideo vedono it loro stato peggiorare progressiva-mente e non possono sopravvivere molto piu di un anno o due dopo la formazione di queste cavita. Le analisi rivelano un deterioramento della funzione renale, un'anemia del san-gue in seguito a un'insufficienza di globuli bianchi, e una sedimentazione considerevole al di sopra del normale.

Se it tipo tiroideo 6 it terrore delle inferrniere, it tipo surre-nale, invece, 6 di buona compagnia e facile da curare. Non se la prende e da prova di pazienza e di buon umore. E relativa-mente facile fargli perdere peso, perche considera i momenti del pasto come i migliori della giornata. La sua digestione 6 buona. Resiste meglio alle cure e alle operazioni dei malati di ogni altro tipo. La sua equazione ghiandolare e generalmente la seguente: Pituitaria 50 - Tiroide 25 - Surrenale 100. Ha pit) possibility di essere liberato, stabilizzato o guarito. II riposo e ('aria buona sono i migliori alleati della sua convalescenza Le analisi rivelano che i reni, la numerazione sanguigna e Ia velocity di sedimentazione sono pressapoco normali.

Arriviamo infine al malato che pone it problema piu diffi-cile, tl tipo pituitario. La sua equazione 6: Pituitaria 100 -Tiroide 75 - Surrenale 25 - La deficienza surrenale provoca

uno stato di debolezza generale, una cattiva circolazione, una digestione insufficiente e stitichezza. La ghiandola pituitaria iperattivata stimola Ia suaattivitacerebrale e gli impedisce di dimenticare le sue occupazioni professionali, soprattutto se sono di ordine intellettuale. Pensa, medita, specula e tor-menta di domande i medici e it personale che cura gli amma-lati. La sua ossessione sessuale che si fissa su qualunque donna, sia essa un'infermiera, la sorvegliante, o Ia donna delle pulizie, finisce per esaurire le sue capsule surrenali indebolite. Un'altra complicazione viene dal suo desiderio di stimolanti, caffe, alcool o droghe. Pochi ammalati di questo tipo guari-scono. Magri, alti, quasi scheletrici, naso e labbra bluastre, vanno zoppicando con una canna o le stampelle, assorti nelle loro nere meditazioni.

Quanto piu sono giovani quando la cavitazione comin-cia, tanto meno Ia malattia dura e piu rapida 6 la fine. L'osses-sione sessuale Ii perseguita spesso fino al giorno stesso della morte., Molti grandi artisti, morti di tubercolosi, hanno appartenuto. a questo gruppo. Vi 6 qui una nuova indicazione che it centro sessuale si trova nella ghiandola pituitaria, ed soltanto completato dalla ghiandola tiroidea e da quelle sur-renali.

Vedete che Ia conoscenza delle caratteristiche ghiando-lari non permette solo un interessante metodo di classifica-zione ma aiuta anche it medico a capire iI comportamento psicologico e it temperamento dei pazienti, ad abbattere le barriere mentali e a sondare I'animo stesso del malato.

Di conseguenza, piu completa 6 Ia comprensione fra tl dottore e it paziente, piu grande 6 la possibility di una coope-razione perfetta, da cui dipendono essenzialmente le possibi-lity di guarigione.

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Parte seconda

QUANDO CROLLA QUESTO MAGNIFICO CORPO UMANO

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9 Quando la malattia colpisce i bambini

Tutti i medici sono coscienti delle domande che si pongono le menti incuriosite e sospettose dei loro malati e vorrebbero poter spiegare tutto cid che riguarda it caso particolare di ognuno di loro, ma non ne hanno sempre la possibilita.

Nei capitoli che seguono ho cercato di dare informazioni sulla natura e le cause di diverse malattie, ed anche sul modo di alleviarle e guarirle con una cura e una dieta appropriate. Credo fermamente che it magnifico corpo umano possa essere rinvigorito con una dieta corretta quando 6 minato. Sebbene abbia acquisito la conoscenza di questi complessi problemi dopo molti anni di studio e di esperienza, preciso di poter dare qui soltanto una spiegazione rudimentale delle numerose malattie, ognuna della quali 6 oggetto di volumi-nosi libri di medicina.

"Dottore, it mio bambino 6 in buone condizioni di salute?": 6 Ia prima domanda di quasi tutte le mamme quando it loro bambino 6 nato. Personalmente, ho sentito questa domanda migliaia di volte. Se it piCi grande desiderio di tutte le mamme 6 avere bimbi che stiano bene, perche (nella maggioranza dei casii stanno cosi poco attente alla pro-pria salute prima della nascita? E perche, dall'infanzia all'eta adulta, nutrono i loro bambini in modo cosi sbagliato che Ia malattia ne 6 l'inevitabile conseguenza?

Questo secolo 6 stato chiamato "II Secolo del Bambino" per it vivo interesse che si 6 portato allo sviluppo fisico e psi-cologico dei bambini. Ma, se gettiamo uno sguardo intorno a

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noi, dove sono questi bambini che scoppiano di salute? Certo, i genitori si sforzano di allevare dei bambini sani. PiO di ottomila libri sulle cure da praticare ai bambini sono stati pubblicati durante questi ultimi anni. Perche allora i gabinetti pediatrici sono invasi da migliaia di bambini stanchi, allergici, febbricitanti, anemici, rachitici, troppo magri o obesi?

La risposta 6 semplice: (1) II corpo della madre non era un ambiente favorevole per il bambino, perche suo organismo era ingombro di rifiuti pro-venienti da un'alimentazione sbagliata, di residui di droghe, acidi, caff6, veleni, tabacco ed alcool. (2) Durante la crescita il bambino viene nutrito in modo scor-retto, passe troppo tempo a guardare la televisione e non fa ablQastanza movimento all'aria aperta.

Potete forse biasimarmi se sono pieno di giustificata indignazione, sapendo bene quanto un bimbo sano e felice sia uno spettacolo che rallegra gli occhi e cuore? So anche quanto rallegri la vista di une giovane mamma raggiante di salute e di felicita. Senza vantarmi, posso dire che le parto-rienti che ho assistito sono uscite fresche come rose della maternita, senza mai avere avuto problemi e complicazioni. Le mie pazienti si sono nutrite correttamente durante la gravi-danza, hanno mantenuto un peso conveniente, hanno ripulito

loro organismo da ogni tossiemia per assicurare al loro bimbo un ambiente sano. II loro parto fu facile e senza inci-denti per la maggior parte del tempo, e i loro bambini godet-tero di una salute di gran lunge superiore a quella normale.

La salute dei bambini 6 in media ad un livello abbastanza basso. Le statistiche hanno stabilito che negli Stati Uniti, fra il 1948 e il 1952, il 52 per cento dei giovani ha dovuto essere scartato dal servizio militare per ragioni fisiche o mentali. I lora genitori erano forse troppo poveri per poter assicurare loro 'un'alimentazione sane? No, perche si tratta per la mag-gior parte di bambini "privilegiati", rimpinzati di leccornie con additivi chimici, di dolci, gelati, frittelle allo sciroppo, ciocco-lata, invece di essere ragionevolmente nutriti con proteine, idrati di carbonio, grassi e vitamine.

I teneri anni dell'infanzia sono i importanti per la salute. E period° in cui le ghiandole endocrine e fegato hanno la miglior capacita funzionale, conferendo al bambino

sano la sua esuberanza naturale, la sua energia inesauribile e le sue capacita di eliminazione senza indebolimento. Le sue ossa dovrebbero essere solide come una quercia, i suoi denti indistruttibili come l'avorio, i suoi capelli folti e brillanti.

Invece, bimbo medio viene al mondo con il corpo piene di tossine e l'intestino pieno di meconio (bile ossidata di color nerastro). Infatti, 6 cosi intossicato che, anche con le cure migliori, ci vogliono tre anni per eliminare i veleni che ha ereditato alla nascita.

La natura cerca di ripulire sangue della madre diri- gendo le impurita verso il corpo del bambino. Un primogenito 6 pi0 intossicato e generalmente difficile da nutrire e da allevare. Una volta, quando le famiglie numerose erano di prammatica, quinto, sesto o settimo figlio avevano spesso un vigore fisico e una forza eccezionali. Quando la madre dava alla luce suo decimo o dodicesimo figlio, questi portava i segni del deterioramento e dell'esaurimento ghian-dolare della madre.

II primogenito spesso causa di molti problemi alla madre e al medico. Per esempio, un eccesso tossico di acidi proteici puo essere la causa di manifestazioni leggere o importanti o croniche, a seconda della concentrazione di tos-siemie. II risultato di tali condizioni put:, essere secondo me un cancro precoce o la leucemia (cancro del sangue) o altre forme di malattia da tumori maligni. Concentrazioni pi0 pic-cole possono sfociare in reumatismi, poliomelite, difterite, o diverse malattie della pelle. Questa teoria dei problemi del primogenito 6 basata sulle mie ricerche personali. Alcune autorita della medicina dietetica sono d'accordo con me.

I sintomi pi0 frequenti della malattle dell'infanzia sono la stanchezza, i disturbi respiratori, le nausee e la febbre. Essi dimostrano che (1) sangue carico di sostanze tossiche; (2)

fegato 6 incapace di ossidarle e neutralizzarle complete-mente; (3) l'acido nocivo 6 diretto verso un'uscita attraverso la pelle e le membrane mucose.

II germi, i virus e altri micro-organimsi sono general-mente presenti, ma unicamente come parassiti che si nutrono dei rifiuti tossici. Dobbiamo ringraziare Louis Pasteur per aver discreditato la credenza secondo la quale la malattia

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era causata da diavoli e demoni, sostituendovi la teoria dei germi, ma non bisogna dimenticare che Beauchamp, un con-temporaneo di Pasteur, ha sempre fermamente sostenuto che I'ambiente chimico, in cui si nutrono i germi, aveva un'importanza almeno uguale. Bigognava scegliere fra due cause: o un ambiente tossico, dovuto a un modo colpevole di vivere e di nutrirsi, oppure un misterioso microrganismo na-scosto in un angolo buio che si getta improvvisamente su una vittima innocente. Secondo quest'ultima teoria, la guarigione dipende dalla distruzione di questi microbi.

Parlando di germi e malattie, bisogna tener presente che it nutrimento che it germe trova e importante quanto lo stesso germe. Sanza tl suo nutrimento indispensabile tl germe non pub vivere.... e distruggere. Questa spiegazione della malattia serve ad illustrare l'importanza dei rifiuti tossici, ereditati o acquisiti, e i loro rapporti con le malattie dell'infanzia.

umide favoriscono Ia diminuzione della febbre attivando l'eli-minazione attraverso la pelle. Dei clisteri provocano le secre-zioni intestinali come la bile tossica e possono essere som-ministrati una o due volte at giorno. Invece, nulla deve essere preso per via orale, tranne ghiaccio tritato se lo si desidera, o succhi di frutta diluiti per la sete. Quando la febbre si a abbas-sata, si possono aggiungere verdure cotte non farinace e frutta cruda e cotta. Quando l'eruzione e completamente scomparsa, si pub riprendere una dieta normale.

E pericoloso dare aspirina o farmaci simili, perche non fanno altro che paralizzare le estremita dei nervi, procurando una falsa sensazione di essere ormai al sicuro, e aumentando Ia tossiemia del fegato. Altri farmaci producono I'effetto di respinger-e le tossine verso l'interno e rischiano di deteriorare gli organi interni. Cosi come it bambino ha bisogno di riposo fisico a letto, le mucose, Ia pelle, it fegato e i reni hanno biso-gno di riposo chimico, che pu6 essere procurato solo dal digiuno.

Credo che iI morbillo sia in testa alla malattie infantili che provengono da una tossiemia dovuta a eccessi di farine e di zuccheri. La pertosse, la difterite, la poliomielite, la menin-gite, ('influenza, la sinusite, la bronchite e l'asma fanno parte dello stesso gruppo. L'antidoto naturale e fornito da succhi diluiti nell'acqua di certi frutti, come la meta, l'arancia, it porn-pelmo, l'ananas, la papaya e it frutto del guaiava.

Un ,gruppo importante di malattie infantili ha per causa, secondd me, un eccesso di acidi di proteine, ereditati o acquisiti. Questi acidi non sono eliminati dalle membrane mucose ma dal sistema linfatico che 6 in contatto can le mucose del naso e della gola. Le malattie della faringe, delle tonsille e delle orecchie, la difterite, la poliomelite, la febbre tifoidea e i reumatismi provengono da una intossicazione dovuta agli acidi delle proteine. Sebbene it latte sia Ia miglior proteina per un bambino in fase di crescita, sappiate che se, oltre ad essere pastorizzato, e bollito, essiccato, ridotto in polvere, congelato sotto forma di gelato, addizionato di vita-mine sintetiche o di sciroppi al cioccolato, non ha pici va/ore di nutrimento. Non vorrei insistere troppo su questo punto. Tutti questi prodotti a base di latte imputridiscono nell'intes-tino del bambino e danno origine a degli acidi di proteine estremamente nocivi.

II morbillo

II germe del morbillo, che si pensa essera un virus, si svi-luppa su un muco secreto nella regione respiratoria supe-riore. La gravita di questa malattia dipende dalla concentra-zione dei rifiuti tossici eliminati dalle membrane mucose. I sintomi appaiono nel seguente ordine: dapprima, malessere e stanchezza che mettono in evidenza una tossiemia del fegato, poi febbre, risultato dello sforzo del fegato per neutra-lizzare it veleno; in seguito, ecco le caratteristiche di un serio raffreddamento, can raffreddore e tosse; finalmente appare I'eruzione colorata sulla pelle. Quando it fegato non 6 riuscito a ossidare tutte le tossine, la ghiandola tiroidea interviene come terza linea di difesa eliminando tl veleno attraverso Ia membrana mucosa e I'epidermide. Se la mucosa dell'occhio 6 implicata, una congiuntivite ne a la conseguenza.

I bambini malati mangiano raramente (anche gli animali malati rifiutano it cibo) a meno che non vi siano obbligati. Diverse complicazioni possono derivarne. VE NE SUPPLICO, NON OBBLIGATE MAI UN BAMBINO MALATO A MAN-GIARE.

Come curare it morbillo? La cosa migliore 6 curarlo come una forte influenza. Bagni o applicazioni con spugne

A

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L'angina

Uno dei principali centri di eliminazione e costituito dalle , tonsille ghiandole linfatiche situate sulla superficie della mucosa della gola-che rappresentano l'estremita di una catena di ghiandole simili ii cui punto di partenza si trova nella regione intestinale. Quando gli acidi delle proteine sono espulsi per questa via, l'irritazione delle tonsille 6 cosi forte che pud provocare una vera e propria ustione dei tessuti, denominata tonsillite (o angina). Talvolta tl veleno non col-pisce le tonsille, ma 6 bloccato da una o piu ghiandole inter-medie, che si gonfiano e provocano una sensazione dolorosa nella gola.

La posizione superficiale e molto accessibile delle ton-sille ne ha fatto un bersagiio facile per it chirurgo, e milioni di queste ghiandole sono state operate. II miglioramento che ne deriva 6 ampiamente dovuto al digiuno volontario che si impone dopo una tale operazione. La gola 6 troppo infiam-mata e troppo dolente per permettere qualunque deglutizione di alimenti. Piu tardi it corpo, privo di queste due importanti uscite, cerca di servirsi di altri punti di contatto fra i tessuti linfatici e le membrane mucose. Delle isole linfatiche nel naso, nella gola, nei seni frontali, nello stomaco, nell'intes-tino e nell'appendice cercano di sostituirsi alie tonsille sacri-ficate, e una quantita di nuove malattie pub esserne la conse-guenza, soprattutto l'appendicite.

La poliomielite

Questa malattia, relativamente rara, provoca una paralisi muscolare nel due per cento circa della persone colpite. Seb-bene, secondo me, qualunque acido tossico possa provocare la malattia, credo che la sorgente principale del particolare acido per it quale it virus della poliomelite sembra avere una preferenza sia la putrefazione dei gelati negli intestini. La poliomelite colpisce in modo subdolo i bambini che man-giano motti gelati. Una indicazione 6 fornita dal fatto che la maggioranza dei casi si verifica durante it periodo caldo dell'estate, quando i bambini si lasciano andare ad un forte consumo di gelati. Le malattie dell'orecchio, otiti e mastoi-diti, invece, sono piuttosto provocate da un consumo ecces-sivo di uova o di prodotti a base di uova.

I reumatismi

Questa malattia, ancora pit) deplotevole in quanto non ha niente di inevitabile, proviene soprattutto dal consumo di carve o di brodi di carve. La carve, benche abbia un effetto stimolante, e uno degli alimenti piu pericolosi per it bambino. I suoi acidi si accumulano nel sangue e se la loro concentra-zione diventa troppo forte, le valvole cardiache, che sono molto sensibili agli acidi, possono essere danneggiate. II reu-matismo del cuore (o endocardite) 6 spesso provocato da un eccesso di carve nella dieta del bambino. Gli antidoti naturali per le malattie provocate dagli acidi delle proteine sono it succo di verdure, crude o cotte, di preferenza non farinacee e ben diluite, senza utilizzare beninteso prodotti conservati. Ne sale ne carve e neppure ossi devono essere aggiunti al brodo dei bambini sofferenti di reumatismi. In caso di intossica-zione cronica, e opportuno eliminare tutte le proteine dalla dieta del bambino e dargli da mangiare soprattutto frutta, vet-dura, farine e burro. Sebbene certe proteine abbiano un'importanza vitale per lo sviluppo del bambino, sono spesso somministrate in modo eccessivo o in une stato devi-talizzato. Non dimenticate che un bamtlino cresce meno in fretta di un vitello e ha dunque meno bisogno di latte. Nor) dimenticate anche che IL LATTE E UN ALIMENTO E NON UNA BEVANDA.

Anche un consumo di grassi pub essere nocivo at bam-bino. La cosiddetta "nocivita delle materie grasse" nei con-fronti del fegato pub essere ereditaria o si pub acquisire dopo la nascita. Provocando un disordine nelle cellule del fegato, le materie grasse alimentari, soprattutto Ia panna se si tratta di un bambino, non sono completamente ossidate e circo-lano nel sangue come materie grasse tossiche. Vengono eli-minate sia dalle ghiandole, la cui missione 6 lubrificare tl capello, sia dalle ghiandole sebacee che lubrificano natural-mente la pelle. La seborrea capitus, comunemente cono-sciuta col nome di "beretto da notte" 6 uno dei primi esempi; possono ugualmente apparire acne, brufoli, piccole pustole (che si vedono generalmente sul petto, sull'addome, sulle parti genitali e sultana del bambino) o orzaioli, foruncoli e ascessi. Se le materie grasse attaccano it midollo dell'osso, Ia conseguenza sara 'un inizio di osteomielite (ascesso). La cura consiste in un drenaggio appropriato del pus con l'elimi-

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nazione di tutte le materie grasse dalla dieta, specialmente di quelle contenute nella pasta che serve per la preparazione dei dolci.

La varicella

La malattia pi0 comune provocata da una tossiemia da grassi a la varicella, malattia molto contagiosa, alla quale pochi bambini si sottraggono. Credo sia dovuta all'elimina-zione di grassi tossici o di acidi grassi attraverso le ghiandole capillari, che forniscono allora un nutrimento naturale al virus. La combustione chimica dei prodotti di secrezione di questi microorganismi produce le pustole caratteristiche di questa malattia.

Per curare le malattie dell'infanzia si fa ricorso principal-mente agli antipiretici,e agli stimolanti. L'aspirina it classico farmaco antipiretico. E una realizzazione sintetica dei chimici tedeschi che hanno saputo conservare in questo prodotto derivato dall'acido fenico tutte le qualita del fenolo eliminan-done i gravi inconvenienti. L'effetto dell'aspirina 6 di desensi-bilizzare le estremita dei nervi, dunque di sopprimere la sen-sazione di dolore. La stanchezza, i mal di testa si attenuano, si impedisce alla febbre di satire. Ma questo prodotto a base di fenolo ostacola l'azione del fegato, di cui deteriora le cel-lule. In definitiva I'uso dell'aspirina a un tentativo di scacciare un demonio introducendone un altro.

La febbre del bambino 6 per la madre un sintomo inquie-tante. Ma qual'O esattamente tl significato della febbre? E forse qualcosa di nocivo che bisogna sopprimere, o 6 uno sforzo del corpo per bruciare un veleno, aiurandolo cosi a liberarsene pi0 rapidamente? Nel bambino la febbre comincia net fegato. In un bambino sano e robusto le tossine spesso sono completamente bruciate nel fegato. II bambino non prova ne dolore ne disturbi. C'e solo un poco di febbre nella zona del fegato, che pub essere accertata da un esame locale. Ma se it fegato 6 incapace di ossidare completamente i veleni, allora questi, sotto l'azione delle ghiandole endo-crine, sono diretti verso un'altra uscita attraverso le mucose. II che avviene generalmente attraverso le vie respiratorie, esi manifesta sotto forma di influenza, sinusite, faringite, angina e persino polmonite, the a una complicazione della bron-'

chite. Grazie a questo processo tutta I'efficacia del fegato resta disponibile per neutralizzare le scorie tossiche della malattia.

II fegato ha davvero troppo da fare per preoccuparsi della digestione del cibo. Si pug alleviare questo organo da buona parte della pressione che pesa su di lui non prendendo nes-sun alimento. Quando it fuoco brucia, Ia natura non vuole cibo. E per questa ragione che gli animali e molti bambini rifiutano di nutrirsi in presenza della malattia. Non solo il digiuno fa scendere la febbre, diminuisce la pressione e faci-lita l'eliminazione, ma favorisce anche ii lavoro del fegato ed evita serie complicazioni, quali l'otite, Ia mastoidite e la meningite.

Le mie osservazioni durante pit:i di mezzo secolo di pra-tica mi hanno insegnato che tl digiuno quasi totale-interrotto soltanto da succhi diluiti di frutta e verdura-deve essere osservato ancora durante le 24 ore che seguono iI ritorno della temperatura alla normality.

E utile ricordarsi Ia regola secondo la quale I'intestino pu6 essere purificato dalle tossine in 24 ore, it sangue, in tre giorni, it fegato in cinque giorni, a condizione che nessun ali-ment° sia ingerito. Sembra dunque che la febbre, che si teme perche non si conosce, sia realmente uno sforzo della natura per aiutare Ia guarigione. Non fa mai del male, non ha mai conseguenze incresciose, e non dovrebbe mai essere sop-pressa con l'aiuto di farmaci o nutrita con alimenti. Piu volte ho visto un caso di influenza svilupparsi e diventare polmo-nite perche una nonna inquieta ha insistito perche si desse al bambino "qualche cosa di fortificante", un brodo di gallina o una minestrina di fior di frumento, sotto forma di liquido natu-ralmente ma a base di farina e di proteine-esattamente quello che non ci vuole per il fegato in queste circostanze.

L'altro genere di cura delle malattie infantili e di tipo sti-molante — frustate chimiche per attivare Ia ghiandola tiroi-dea e le ghiandole surrenali. Ai nostri giorni, i sulfamidici e gli antibiotici sono gli stimolanti piu largamente utilizzati. Stimo-lare un corpo sfinito mediante farmaci a insensato quanto frustare un cavallo stanco per farlo lavorare. Sarebbe di gran. lunga piO ragionevole far riposare I'animale e lasciarlo pasco-lare per dargli la possibility di riprendere le forze.

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Non ci sono miracoli ne rimedi magici in medicina. La natura compie suo lavoro in modo lento e metodico, come crescono le piante. Gli sforzi umani per accelerare i tempi finiscono troppo spesso in disastri.

L'alimentazione del bimbo

L'indigestione il imbara77ante di tutti i delicati pro- blemi dell'alimentazione infantile. La causa principale dell'indigestione 6 una bile tossica, perch6 6 acida invece di essere alcalina. I sintomi sono i gas, le coliche, dolore, nervosismo e l'insonnia. E importante per la madre cono-scere l'origine di questa bile tossica (di color verde anziche giallo dorato) per capire meglio i disturbi del bimbo.

II sangue che nutre nascituro 6 mantenuto puro dall'azione di tre filtri: primo 6 fegato della madre, secondo 6 la membrana che lo avvolge e che funziona da seconda linea di difesa contro le materie tossiche che circo-lano verso il bambino, il terzo 6 suo fegato, che sangue proveniente dal Gordone ombelicale attraversa prima di entrare nella circolazione generale del suo corpo.

La bile tossica che resta nel fegato del bimbo 6 progres-sivamente eliminata durante i primi tre anni della vita. A inter-valli regolari la bile verde si scarica nell'intestino per essere eliminata. II latte caglia e si ritrova nelle feci sotto forma di grumi induriti. Le farine e gli zuccheri fermentano, provo-cando gas e coliche e anche violenti dolori intestinali. Anche

miglior latte materno 6 mal digerito. La responsabilita 6 da attribuirsi alla chimica del fegato del bimbo e no9 agli ali-menti ingeriti. Troppo spesso l'attenzione 6 concentrata sulla dieta del bimbo e non sul processo chimico del suo orga-nismo. Di conseguenza si propone per l'alimentazione del bimbo malato una varieta incredibile di preparati. Abitual-mente si provano l'uno dopo l'altro e, se il bambino non muore, finisce per eliminare bile tossica a sufficienza per essere capace di digerire questi prodotti commerciali prepa-rati sinteticamente, l'ultimo dei quali sara considerato merite-vole di averlo guarito. C'e un solo alimento naturale per il bambino: il tette. Deve essere puro, fresco e non alterato. II latte materno 6 sempre migliore, a condizione che non sia tossico. Viene poi il latte di capra, e poi il latte di mucca, a cui

si devono aggiungere acqua e zucchero per avvicinarlo pit) possibile alla composizione del latte materno. II latte che non 6 stato toccato per 24 ore, anche se 6 rimasto in frigorifero, ha perso molto delle sue qualita utili. Pit) 6 riscaldato e trattato, meno ha valore nutritivo. Le vitamine naturali non possono mai essere sostituite dalle vitamine sintetiche. La pastorizza-zione, anche se pregiudizievole, non 6 veramente nociva, per-che certe qualita utili restano senza mutamento. La necessita della pastorizzazione un tributo che si paga alla vita citta-dina. II latte bollito, e in seguito conservato, essicato o in pol-vere, ha un valore nutritivo minimo.

Via via che il bambino cresce e si forfitica, dispone di una maggiore energia per l'eliminazione delle tossine. Queste tossine sono espulse dal fegato con la bile. Una bile normale 6 compatibile con tutte le specie di alimenti che pos-sono trovarsi nell'intestino; una bile anormale, o tossica, pro-duce un effetto irritante sulla sua parete delicata. Siccome la bile tossica impedisce la digestione normale di proteine, zuc-cheri, farine e grassi, i sintomi allarmanti dell'indigestione si manifestano sotto forma di gas, coliche, stitichezza o diarrea, instabilita nervosa e agitazione generale.

Durante la fase acuta della crisi biliaire nessuna dige-stione 6 possibile, ed 6 opportuno limitare l'alimentazione ad acqua distillata, succhi di frutta diluiti, minestre di verdure alcaline, escludendo qualunque brodo di carne. Bisogna man-tenere questa dieta da uno a tre giorni. Quando la crisi 6 pas-sata, bisogna nutrire bimbo cominciando dal latte di mucca crudo, diluito in un ugual volume di acqua.

Durante i primi sei mesi di vita, bisogna dare al bimbo un minim° di 500 gr. di latte ogni 24 ore. Per i bimbi che pren-dono if biberon, latte deve essere diluito con acqua distil-lata. Se il latto zuccherato 6 tollerato, la zucchero grezzo o miele sono da preferirsi agli sciroppi sintetici, alle melasse, ai lattosi in polvere e ai glucosi commerciali. Se lo zucchero provoca gas e coliche, eruzioni e un'agitazione generale, bisogna eliminarlo dalle dieta fino al momento in cui la rea-zione della bile diventa pit) normale. Le farine e i grassi sono sempre digeriti con difficolta durante primo anno; e anche dopo, se restano tracce dell'indigestione, preferibile aste-nersi dal darne al bimbo.

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La diluizione corretta del latte e la regolarita delle pop-pate sono un'arte che richiede le cure costanti di una madre attenta. Pub essere necessaria una variazione costante delle proporzioni del latte e dell'acqua. I soli criteri sono tl compor-tamento e la reazione del bimbo. Sara confortante per Ia gio-vane madre sapere che con it tempo la bile perde la sua tossi-cita e i sintomi del l'indigestione si attenuano. Gli zuccheri e i succhi, Ia frutta e la verdura sono allora tollerati e digeriti con facilita. Ma, in ogni caso, 6 pericoloso cercare di bloccare la crisi biliare con prodotti chimici e droghe. La collaborazione con la natura aiutera tl bimbo ad eliminare le droghe che ha ereditato. Pall iativi temporanei rischiano di influenzare sfavo-revomente la salute futura del bambino, e di deformare i suoi denti e le sue ossa. La pazienza, le attente cure e l'eroica determinazione a sopportare qualche disturbo riguardo alle ore dei pasti e del sonno, saranno largamente ricompensati dalta soddisfazione di avere un bambino sano, bello e forte.

Vi ho parlato cosi a lungo delle malattie infantili per farvi capire che cosa significhi veramente un bambino "che sta bene" e a quanti mali 6 esposto. Sono persuaso che se ci fos-sero piu bambini in buona salute vedrei sfilare meno adulti malati net mio gabinetto. Perche Ia vera salute non comincia nell'infanzia — ma net ventre della madre.

10 II colesterolo e i disturbi del cuore

Una delle parole piu mat capite e che incute maggior-inente terrore 6 it termine colesterolo. Una delle mie pazienti mi diceva recentemente: "Non voglio lasciar penetrare un grammo di questo colesterolo net mio sangue. Non so che cosa sia esattamente, ma so che 6 un veleno".

Gente meglio informata si preoccupa ugualmente a pro-posito del suo colesterolo e della sua influenza sulle malattie del cuore, perche sa che secondo le statistiche le malattie cardiache provocano piu decessi di tutte le altre malattie riunite.

Motto prima che it colesterolo fosse oggetto dell'atten-zione generale, avevo consacrato motto tempo a studiare se un'alimentazione sbagliata potesse produrre un colesterolo impuro. Sono giunto, credo, a trovare una spiegazione logica at probtema del colesterolo, e un metodo logico per formare net corpo un colesterolo puro.

Uno degli argomenti piu animatamente controversi nella medicina attuale riguarda tl colesterolo: E, o non 6 tl respon-sabile dei disturbi cardiaci? E in questa controversia, si tratta del colesterolo negli alimenti, net sangue, nelle arterie?

E dato per certo che la salute dipende datlo stato delle arterie, attraverso le quali it sangue circola per raggiungere tutte le cellule viventi del corpo. Questa corrente sanguigna 6 estremamente viotenta, e scorre impetuosamente come un torrente di montagna. Ma, mentre le rive dei corsi d'acqua sono alterate dall'erosione, i tessuti del corpo non sono intac-

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cati dalla corrente sanguigna. Come 6 possibile questo? Una protezione 6 assicurata dalla lubrificazione delle pareti arte-riose. La natura ha messo a punto una sostanza anti-attrito che, proteggendo it corpo, fa in modo che questi non sia tra-volto dal proprio flusso sanguigno. L'elemento-chiave di questo efficacissimo olio lubrificante, 6 una sostanza grassa detta colesterolo.

La parola colesterolo 6 motto complessa, e deriva dal greco chole (bile) e stereos (solido) e dal latino olium (olio). E anche un idrato di carbonio motto complesso, di color giallo chiaro, grasso al tatto, di una perfetta composizione per it suo importante compito di mantenere fluida la circolazione del sangue. Anche se gli alimenti non forniscono nessun apporto di colesterolo, 6 sempre presente net sangue, perche tl fegato ne produce.

Durante lo sviluppo del feto it colesterolo 6 fornito dal sangue materno. Dopo la nascita 6 tl bambino che deve fab-bricarlo: l'olio necessario 6 allora fornito dalla panna del latte che la natura ci da, conosciuta sotto it nome di materia grassa. Certo, altri grassi vegetali o animati possono essere utilizzati quando it bambino ingerisce altri alimenti oltre at latte.

II colesterolo, fabbricato dal fegato a partire da semplici grassi, circola net sangue con la concentrazione necessaria per essere utitizzato dalte cellule che formano le pareti arte-riose, e vi 6 conservato come un perfetto lubrificante. Quando queste cellule sono usate, sono espulse, insieme at loro colesterolo, mentre nuove cellule si formano e assorbono, colesterolo fresco dal sangue. Cosi si crea un ciclo continuo di colesterolo che si mantiene a un livello specifico.

Quando questo livello fisiologico 6 turbato da un pro-cesso piO rapido di distruzione che di ricostruzione, la con-centrazione di colesterolo net sangue si trova aumentata e ne risutta uno stato di cotesterolemia, cioe un eccesso di coles-terolo net sangue. Semplici analisi di laboratorio determinano it tasso di colesterolo.

La sofa condizione che pub provocare una distruzione pit) rapida della ricostruzione del colesterolo 6 it deteriora-mento delle pareti arteriose. IL CONSUMO ECCESSIVO DI

GRASSI E DI OLI NON PUO PROVOCARE MALESSERI ARTERIALI, perche it corpo li mette in riserva sotto forma di grasso. Soltanto quando grassi non naturali, o grassi naturali alterati per riscaldamento sono consumati, possono verifi-carsi dei disturbi. La composizione dei grassi 6 notoriamente alterata quando questi si riscaldano in presenza di farinacei (per esempio, patate fritte). Ho constatato che 6 impossibile per it fegato fare la sintesi di un colesterolo perfetto a partire da un grasso che 6 servito per la cottura di farinacei. II cole-sterolo che ne risulta, essendo non naturale o alterato, adem-pie male alle sue funzioni protettive delle pareti arteriose, si consuma rapidamente e deperisce, provocando diverse forme di malesseri arteriali, quali l'arteriosclerosi, (induri-mento o restringimento delle arterie che perdono cosi la loro elasticita), l'arterite (depositi di grasso sulle pareti arteriose che possono disturbare e perfino bloccare la circolazione sanguigna), la trombosi coronaria (formazione di grumi nelle arterie che bloccano l'apporto sanguigno verso it cuore) e I'aneurisma (tumore provocato dalla ditatazione delle arterie). In questi stati patologici it tasso di colesterolo net sangue 6 motto pi0 elevato che alto stato normale. Questo aumento del tasso pub essere scoperto in tempo da un attento esame medico come un segnale d'allarme che lo condurra a fare uno studio approfondito del metabolismo dei grassi del suo paziente.

L'idea che una dieta a dosi elevate di grassi sia necessa-riamente nociva per le arterie - benche largamente diffusa presso i medici - 6 contraddetta da uno studio accurato sulla dieta degli Esquimesi. Questo popolo, prima che la loro dieta primitiva fosse alterata dalle raffinatezze degli alimenti civiliz-zati, era fra i piu forti e i piO robusti del globo. Si nutriva esclu-sivamente di carve, pesci, pollame e di una grande quantity di grassi. Come le foche e i trichechi, tl loro corpo aveva biso-gno di uno spesso strato di grasso per proteggersi dal freddo glaciate, e poteva facilemente ossidare questa materia grassa che serviva di riserva di calore e di energia.

E esatto dire che gli Esquimesi arrivavano adutta e invecchiavano rapidamente, ma questo non era la conse- guenza di una dieta difettosa, ma piuttosto della temperatura rigida e delle lunghe notti artiche. Le loro ossa erano pit)

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solide di quel le di qualunque altra ra77a umana, la loro forza era prodigiosa e la salute fenomenale. Benche vivessero di una dieta con molti grassi, iI loro colesterolo era normale e le loro arterie erano perfette. Un giorno l'esploratore Vilhjalmur Stefansson, vivendo con gli Esquimesi, mangiando come loro e trovandosi in ottime condizioni di salute, tenth un'espe-rienza bandendo i grassi dalla sua alimentazione. Poco tempo dopo si senti debole e malato. I suoi amici Esquimesi lo scon-giurarono di includere una grande quantita di grassi nella sua alimentazione. Segui tl loro consiglio e guari rapidamente.

E naturale che alcuni medici e scienziati concludano che una dieta molto ricca di grassi aumenta ii colesterolo nel san-gue. Ma non sembrano tener conto che soltanto i grassi alte-rati sono nocivi, e che i grassi normali sono ALTERATI NON SOLO DAL RISCALDAMENTO, MA DALLA COTTURA IN PRESENZA DI ALTRE SOSTANZE CHE LI RENDONO IMPROPRI ALLA FORMAZIONE DI UN COLESTEROLO DI BUONA QUALITA.

Mano a mano che ('alimentazione dell'uomo moderno diventava meno naturale, egli cominciava a soffrire di disturbi di digestione e di una tossiemia del sangue. Questo 6 a mio avviso, Ia causa principale di molte, e forse di tutte le malat-tie.

Si discute motto ai nostri giorni di grassi saturi e non saturi, della loro utilita e della loro nocivita nella dieta alimen-tare. II modo piu semplice per capire Ia differenza fra le due categorie 6 di prendere in considerazione questo esempio:

Immaginiamoci due uomini: it primo, una persona nor-male con due braccia e due mani; l'altro, una specie di Dio IndO, con molte braccia e molte mani. Quando I'uomo nor; male tiene due mete, le sue mani sono piene; quando tl Dio IndO tiene due mete, non tutte le sue mani sono piene e pub ancora afferrare altre mete. L'uomo a due mani 6 saturo, l'altro non 6 saturo. In termini chimici si direbbe che l'uomo normale ha una facolta di afferrare doppia, che 6 satura. II Dio Ind0 avrebbe allora una capacita di afferrare multipla, non ancora satura e dunque capace di afferrare e trattenere altre sostanze chimiche. Nel linguaggio chimico si esprimerebbe questo fatto dicendo che l'uomo dalle mani multiple ha una valenza piu forte dell'uomo a due mani.

Le valenze delle sostanze si determinano spesso nei laboratori. Siccome l'elemento iodio si lega facilmente alle valenze disponibili, a utilizzato per determinare it punto di saturazione di certe sostanze. Lo iodio libero 6 mescolato a queste sostanze, poi se ne ricerca Ia traccia. Se le braccia libere della sostanza hanno afferrato lo iodio, non resta piu iodio in liberta, e la quantita afferrata 6 chiamata it "valore iodio" della sostanza prima non satura. Quando una so-stanza 6 satura, le sue reazioni chimiche sono alterate. Una tossina irritante pub divenire un composto benigno. L'azione di molti farmaci utili si basa su questo principio. E possibile, per esempio, "digitalizzare" una sostanza tossica per it corpo somministrando al malato della digitalina, e "iodare" una sostanza tossica somministrando ioduro di potassio. La moda attuale 6 quella di neutralizzare con grassi non saturi, che sono realmente buoni tamponi terapeutici.

Come agente di neutralizzazione, o tampone, gli idrati di carbonio non saturi sono utili nelle cura di uno stato tossico del corpo. Ma in molti casi, invece di lasciare gli oli o marga-rine al loro stato naturale, Ia commercializzazione se ne 6 immischiata, e, per fare assomigliare i suoi prodotti al burro, li "rinforza" con vitamine sintetiche, vi aggiunge acidi glutam-mici, materie coloranti all'anilina, e sostanze odorose chimi-che. Tutti questi additivi tendono a saturare gli idrati di carbo-nio e tl prodotto finale, per essere gradevole at gusto, non 6 che un grasso senza valore.

Quail grassi sono allora utili per il corpo?

La risposta e: i grassi naturali non alterati. I grassi ani-mali, compresi quelli della carve, i grassi vegetali contenuti nella maggior parte della verdura e della frutta. Per quanto riguarda Ia lora utilita per it corpo, importa poco che siano saturi o non saturi. Ma i grassi sono nocivi quando Ii si ri-scalda con altri alimenti, specialmente i farinacei. Le patate fritte, le torte, i dolci, tutto questo produce un cattivo coleste-rolo, una lubrificazione imperfetta, l'erosione delle arterie e l'arteriosclerosi. A questo proposito le frittelle e le patatine fritte sono da annoverare fra gli alimenti piu pericolosi per la salute.

Si pub anche ritenere che Ia nocivita del tabacco pro-venga in gran parte dal fatto che esso, bruciando, fa

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"friggere" gli oli e i catrami che contiene e anche gli idrati di carbonio della carta delle sigarette, producendo cosi materie arasse alterate e tossiche.

Nella nostra epoca attuale, i disturbi del cuore e dei vasi sanguigni sono i grandi distruttori della ra77a umana, par-ticolarmente nei paesi civili. Una selezione pi6 attenta dei grassi nel consumo diminuirebbe considerevolmente numero delle vittime. Benche corpo umano sia una mac-china meravigliosa, non pu6 costruire tessuti sani e robusti a partire da alimenti che sono stati grossolanamente sofisticati per bisogni commerciali.

II cuore 6 centro della rete di trasporti del corpo umano. E un muscolo che pompa sangue verso gli altri muscoli e tessuti. Ma per funzionare e fare suo lavoro, deve avere sangue a disposizione. Se l'afflusso del sangue 6 inter-rotto per qualche minuto soltanto, cuore non puo pit) com-piere la sua missione.

A forma di pugno, cuore comincia a battere prima della nascita e lavora in seguito senza interruzione, giorno e notte. Ma le cellule di questo muscolo passano attraverso fasi d'attivita e di riposo, e solo in caso d'urgenza si fa appello a tutte insieme.

Questa infaticabile pompa muscolare 6 un organo di meravigliosa efficacita. Secondo i bisogni, fa circolare san-gue a una maggiore o minore pressione. Questa capacita di rispondere alla domanda risiede nella forza e nella frequenza dei battiti. Se le circostanze lo esigono, cuore 6 capace di una crescita prodigiosa del suo rendimento, e puo aumentare

proprio volume del 50 per cento. E l'elasticita dei vasi coro-nari che rende questa estensione possibile. Qualche giorno dopo, quando la crisi 6 passata, cuore ritrova le sue dimen-sioni e la sua cadenza normali.

Naturalmente, c'e un limite fisiologico a questi sforzi. Negli animali, una corsa prolungata o un violent° spavento non provocano nulla di paragonabile a quell° che 6, nell'uomo, un attacco cardiaco. Tuttavia, se si toglie un ani-male dal suo ambiente naturale, 6 soggetto a malesseri car-diaci.

Ma l'uomo non 6 forse stato tolto dal suo ambiente natu-rale? Deve respirare l'aria inquinata delle grandi citta, 6 sotto-posto a violente tensioni fisiche e nervose; le sue orecchie ronzano di rumori irritanti, e talvolta intollerabili, che turbano

suo riposo e suo sonno; i suoi occhi sopportano la stan-chezza di una illuminazione artificiale; beve liquidi chimici e rnangia alimenti sintetici.

In queste circostanze un uomo fisiologico diventa un uomo patologico, cui cuore non sopporta la stanchezza e la tensione. lnevitabilmente muscolo cardiaco perde la sua energia, le valvole e le arterie la loro elasticita.

I vasi si induriscono, meccanismo di distribuzione va fuori uso; le pareti si dilatano finche una delle pompe di rifor-nimento non pu6 sopportare nessuna specie di sforzo. Una nuova pompa o molte nuove parti della pompa sono allora necessarie per ridare efficacita al cuore indebolito, per-che cuore 6 un motore, simile sotto molti aspetti al motore di una macchina. Uno dei paragoni riguarda carburante. La benzina rende possibile la potenza per ossidazione. La ben-zina 6 per il motore quello che principio surrenale 6 per il cuore, perch& principio surrenale rende possibile l'ossida-zione nei muscoli cardiaci. Per far funzionare un motore a benzina, ci vuole un carburatore che prepari carburante e lo trasformi in un miscuglio che possa essere utilizzato dal motore. II carburatore umano corrispondente la ghiandola tiroide. Ma il motore a benzina deve essere azionato da un conducente per poter reagire correttamente. E la ghiandola pituitaria che corrisponde al conducente. Le cellule nervose a ciglia vibratili di questa ghiandola sono immerse nel sangue che circola attraverso la sua parte intermedia. Le cellule segnalano le sostanze tossiche e, grazie alle pulsazioni dirette del nervo simpatico, regolano meccanismo di difesa del corpo. Ma anche qui, la natura mostra la sua superiorita sul motore, che 6 una creazione dell'uomo. II motore a ben-zina puo sviluppare potenza soltanto aumentando di velo-cita; cuore 6 capace non soltanto di aumentare di velocita, ma anche di dimensione: da motore piccolo diventa grande, poi riprende tardi suo volume originale.

Quando un motore a benzina 6 lubrificato male, o se la benzina utilizzata ha un basso tenore o 6 mal miscelata, pos-

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sono verificarsi sia una corrosione sia una cattiva accensione delle candele, delle fuoruscite nelle valvole e una perdita di potenza.

Ma not ci occupiamo con molta sollecitudine del motore della nostra automobile, mentre facciamo subire al nostro cuore una serie di matrattamenti che rischiano di deteriorarlo e di distruggerlo. Tutti i giorni ci viene comunicata qualche morte improvvisa e diciamo: "Ancora un attacco cardiaco". Visto che questi attacchi sono molto frequenti, ci rasse-gniamo e li accettiamo come inevitabili.

Eppure 6 facile capire che lo stato del cuore diventa patologico quando troppe regole biologiche sono state tra-sgredite. I danni causati alla struttura del cuore dipendono dai cambiamenti nella chimica del sangue e dalle sue rea-zioni all'accelerazione dell'attivita surrenale consecutiva a stati di tossiemia.

Molte cosiddette "pseudo angine" e anche seri attacchi di angina pectoris (che provocano un dolore di petto insop-portabile causato da una insufficienza sanguigna) possono essere curate diluendo i liquidi del corpo con acqua conte-nente alcali deboli, somministrati per via orale o rettale. Questo dimostra che la membrana che ricopre le valvole del cuore 6 estemamente sensibile alle sostanze irritanti o acidi nel sangue. Come ha detto Mc Kim Mariott nel "Recent Advances in Chemistry in Relation to Medical Practice" (Nuovi Progressi nella Chimica in relazione alla Pratica Medica):

.. la differenza chimica fra la vita e la morte é pi0 pic-cola della differenza fra l'acqua del rubinetto e l'acqua distil-lata".

Abbiamo gia visto con quale tenacia it corpo mantenga Ia neutralita del sangue e come altri organi agiscano da tam-poni o da vie di eliminazione. Soltanto quando questi organi sono saturi, un'infima ma spesso fatale quantita di tossine pub circolare nel sangue. Un grande danno pu6 essere cau-sato alle valvole del cuore da una irritazione chimica, e l'infiammazione che ne deriva costituisce un focolaio di base per Ia formazione di una colonia di germi del tipo degli strep-tococchi.

E stato accertato che Ia secrezione della ghiandola tiroi-dea controlla tl ritmo dei battiti del cuore, e che un eccesso di \ questa secrezione provoca una tachicardia troppo rapida - che pu6 raggiungere le 250 pulsazioni al minuto. Esi-stono due metodi per combattere questa situazione. Quando la tiroide e iperattiva le surrenali hanno spesso un'attivita ridotta, e una stimulazione psichica o chimica di quest'ultime pub ristabilire l'equilibrio fra queste ghiandole. 0 inversa-mente l'azione della tiroide pub essere attenuata dall'insu-lina, una droga che agisce potentemente in questo senso. Qualche anno fa fui chiamato al capezzale di un malato che soffriva di una violenta tachicardia da piO di 60 ore. Sembrava moribondo. Qunidici units di insulina, rinnovate ogni quindici minuti, lo riportarono in tre ore ad uno stato normale.

Un altro malessere del cuore e caratterizzato da un ritmo discontinuo. Due cause possono essere all'origine di questa irregolarita. La prima 6 uno scaturire eccessivo della secre-zione tiroidea nel sangue, che crea nel paziente un senso di apprensione. Si sente allarmato perche i battiti si fermano o diventano pi0 frequenti, ma l'esperienza clinica ci ha inse-gnato che questo malassere conduce raramente a uno stato patologico serio. La seconda causa 6 una irregolarita prove-niente da un deterioramento dei fasci nervosi nel muscolo cardiaco che provocano contrazioni violente e disordinate, chiamate anche fibrillazioni.

II pit) comune malessere cardiaco, che si dice comune-mente "un attacco" 6 quasi sempre la conseguenza di un aumento improvviso della secrezione surrenale nella circola-zione sanguigna. Ne conseguono Ia dilatazione o la rottura di una valvola o di una parete muscolare, e tl grumo prodotto dall'emorragia 6 molto pericoloso. Ci pu6 essere anche rot-tura di un vaso coronario. Ognuna di queste lesioni puo pro-vocare la morte istantanea, a cui i pazienti scampano quando vi 6 distensione senza rottura. II riposo a letto, una dieta leg-gera e una cura di ossigenazione compiono spesso miracoli terapeutici.

Questa inondazione intempestiva di secrezioni surrenali, che si trasforma tanto spesso in un attacco, 6 una reazione del meccanismo di difesa contro una tossiemia acuta pro-dotta da uno choc chimico o nervoso. Non insister6 mai

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abbastanza su questo punto, perche questa 6 Ia causa princi- pale degli attacchi cardiaci.

Se it fegato e i reni, che sono i filtri del sangue, sono sommersi da una violenta intossicazione, ii cuore e messo a dura prova a causa dell'elevata tossiemia del sangue. In seguito alla presenza di veleno nel sangue, tl fegato e i reni sono colpiti da una congestione interna e degenerano pro-gressivamente. Bisogna intervenire per diminuire Ia pres-sione su questi filtri, ma molti fattori sono da prendere in con-siderazione. Una congestione del fegato 6 sempre accompa-gnata da una pletora, o aumento di pressione nelle vene, che 6 facilmente individuabile. Comprirnete con forza la pelle fra le spalle con una pressione delle dita. Se, allentando la presa, resta una superficie bianca sulle pelle, questo 6 it segnale che esiste una pressione anormale nelle vene. Se la pres-sione 6 normale non si nota nessuna superficie bianca. Lo stesso esame puo essere fatto su altre parti del corpo, tl petto, per esempio, o le gambe.

Se questo esame 6, positivo, esso costituisce un segnale di allarme anche se I'individuo si sente bene sotto ogni aspetto.

Lo squilibrio fra ii sangue arterioso e it sangue venoso provoca riflussi e vortici nei vasi sanguigni delle orecchie, che si manifestano comunemente con ronzii, nausee e per-fino conati di vomito. Negli occhi, possono provocare un'emorragia della congiuntiva o della retina.

Le vene si dilatano facilmente. Ne risultano varici o emorragie, e le orecchiette del cuore hanno una maggiore dif-ficolta a respingere tl sangue che arriva verso di loro. In caso di defezione dei filtri, tl cuore deve aumentare Ia pressione sanguigna per assicurare all'organismo la quantita sanguigna e sopportare questo sforzo per anni; un cuore piu debole si dilata e finisce per soccombere.

Poiche le malattie cardiache sono di moda, e personaggi celebri ne sono colpiti, pub sembrare piu elegante soff ire di cuore che avere un fegato congestionato o i reni bloccati. Ma, in fondo c'e poca differenza, se si ricercano le cause iniziali. Non bisogna mai dimenticare che it fegato o i reni sono i filtri del corpo. Di conseguenza, se si presta meno attenzione alla

porn pa e piu attenzione alla correzione della condizione pato-logica dei pompa rischiera meno di essere sovracca-rica.

Come procedere? II mezzo pi0 ragionevole per assicu-rare un funzionamento normale del fegato e dei reni 6 di non sottometterli a una pressione chimica. La purezza, l'umidita e la temperatura dell'aria, it rumore e l'irritabilita, ii lavoro fisico, hanno Ia loro importanza. Ma il fattore essenziale del nostro cooridinamento con l'ambiente 6 l'alimentazione, perche l'ali-mentazione 6 la forma sotto cui I'ambiente penetra nel nostro corpo.

La scelta e la preparazione corrette del nostro cibo assi-curano un apporto adeguato di vitamine, sostanze importanti per mantenersi in buona salute.

A dire it vero, tutto si svolge nell'ambito della chimica della digestione. L'importanza primordiale della dieta 6 certa-mente la base di una buona condizione generale di salute e di una funzione cardiaca normale.

Nel suo libro "Attacco cardiaco" it cardiologo Myron Prinzmetal dichiara: "Uno dei principali fattori - se non it prin-cipale - di incidenza delle malattie cardiache e la dieta. E chiaro che, come regola generale, mangiamo troppo. Sem-briamo credere che fare pasti abbondanti sia un segno di agiatezza o di lusso. Si festeggia ogni fausto evento con una specie di banchetto. Si ingeriscono piatti ricchi di calorie e materie grasse, e si inietta nell'organismo piu carburante di quanto questi possa consumarne. I popoli poveri dei paesi sottosviluppati hanno raramente l'occasione di gozzovigliare; cosi vi si trovano pochissimi cardiopatici".

La moderazione dovrebbe essere la regola aurea della dieta, in particolare per gli individui soggetti a malesseri car-diaci. Dovrebbero ricordarsi che un pasto copioso impone un lavoro supplementare al cuore, che e obbligato a pornpare piu sangue per assicurare la digestione. Pasti leggeri e frequenti sono pre.feribili a un solo pasto copioso o a un'alterna.nza di banchetti e di digiuni. Le materie grasse e i dolci devono la-sciare it posto alle minestre di verdura, alle carni magre, al-l'insalata e alla frutta.

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Credo che ai nostri giorni la diagnosi e la cura delle malattie cardiache siano orientate verso una cattiva dire-zione. Quando la malattia sopraggiunge, i pazienti esigono che it medico faccia qualche cosa, e rapidamente. Nei tempi primitivi gli uomini di medicina facevano una grande messa in scena, con costumi impressionanti fatti di plume e di ma-schere. Anche le tendenze moderne fanno pensare alla magia, con macchine emettenti segnali luminosi, rumori e odori. Bisogna ammettere che molti pazienti apprezzano questo rituale complicato. Si dimentica la voce profetica di Sir Wil-liam Osier che osserv6: "Ci vuole pit) coraggio per non far nulla intelligentemente che per rimpinzare it malato di droghe". Nello stesso modo Sit James Mackenzie, l'inventore del "Poligrafo" (lontano antenato dell'Elettro-cardiografo) aveva l'abitudine di dire: "I mezzi di investigazione che posse-diamo in not stessi, senza dover ricorrere a arnesi meccanici, sono ben lontani dall'essere pienamente utilizzati." Alcuni medici dei grandi ospedali hanno ammesso che i risultati dell'autopsia differiscono spesso considerevolmente dalle conclusioni tratte da un elettrocardiogramma.

Si sono espresse molte critiche riguardo le diagnosi di malattie cardiache basate unicamente su elettrocardio-grammi. II Dottor James. C. Thomson di Edinburgh, constata: "Questa macchina complessa e impressionante ha un grande valore suggestivo e produce grafici interessanti, ma non registra la benche minima traccia di alcune fra le pit) gravi malattie, anche al loro ultimo stadio. Per esempio, ('edema, che un medico provetto riconosce al primo sguardo, non 6 assolutamente rivelato da questi strumenti.... II tecnico car-diologo perde rapidemente di vista it malato in quanto indivi-duo. Clinicamente, quest'ultimo cessa di esistere una volta che l'attenzione del medico 6 fissata sul suo strumento —una macchina meravigliosa che emette dolci rumori e pro-duce registrazioni complicate. Ma per l'immaginazione feb-brile del paziente spaventato, ogni linea in zig zag 6 una prova tangibile del suo stato pietoso-particolare di cui non si preoc-cupa affatto it medico, affascinato dall'interpretazione dei suoi grafici. Per lui, it paziente 6 diventato un semplice pro-lungamento della macchina, un elemento per la produzione di grafici ancora piu perfezionati. II cardiologo 6, credo, in gran parte responsabile della cattiva comprensione manifestata dagli specialisti."

Altri medici condividono questa opinione, particolar-mente it Dottor Francis F. Rosenbaum di Milwaukee, che dice: "L'elettrocardiografo non pub rivelare tutto sul cuore. Se il grafico mostra una piccola deviazione in rapporto alla norma, it dottore borbotta qualche cosa a proposito di "troppi sforzi" e prescrive al malato di abbandonare qualcuna delle sue occupazioni favorite. Questa prudenza esagerata fa torto a molti malati dal punto di vista psicologico ed economico. Un falso senso di sicurezza, che sfocia in sforzi troppo vio-lenti, pu6 essere ancora pit) tragico. Un individuo pub essersi rimesso molto bene da un attacco, in modo che it suo elettro-cardiogramma appaia quasi normale. Ma nel momento stesso della registrazione, un grumo, che provochera la morte I'indo-mani, sta forse formandosi in un'arteria coronaria".

lo non raccomando it rifiuto dell'elettrocardiogramma, pitli di quanto non lo domandi it Dottor Rosenberg. Ma quest'ultimo e molti altri medici insistono perche le indica-zioni che fornisce siano solo considerate come una parte della yenta, sullo stesso piano delle analisi di laboratorio e di un accurato esame fisico.

Per illustrare questo punto di vista, citer6 it caso di un giovane sprortivo professionista che, malato e febbricitante, si lamentava di avere un leggero dolore al petto. II suo medico fece un elettrocardiogramma, nolo degli sbalzi inconsueti nel grafico e diagnostic6 un attacco cardiaco. Per tre anni it paziente si mantenne in completa inattivita, benche non avasse mai manifestato alcun sintomo di malessere cardiaco. II suo grafico era semplicemente d'una varlet& poco abituale. Essendo stato informato che non aveva alcun disturbo at cuore, it giovane rifiut6 di crederlo. Qualche seduta da uno psichiatra lo liber6 dalla sua "nevrosi cardiaca".

Quando Sir James Mackenzie ebbe cessato di praticare, si ritire in una cittadina della sua Scozia natale, per riflettere sul problema dell'esercizio di una vera medicina preventiva. Arrivo a tre conclusioni:

(1) Le malattie sono it risultato di un processo di lunga durata, che comincia presto nella vita e sfocia in una saturazione del corpo dovuta alle tossine.

(2)Cattive abitudini nel modo di nutrirsi, di vivere e di pensare sono la causa principale di questa degenera-zione.

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(3) Lo stesso tipo di tossine, che si 6 localizzato in un'articolazione provoca l'artrite; nel fegato, l'epatite; nei reni, la nefrite; nella pelle, la dermatite; nel pan-creas, il diabete; nel cervello, la pa77ia.

Ma l'essenziale delle osservazioni del Dottor Mackenzie verte sugli attacchi cardiaci che, secondo lui, sono dovuti alle stesse tossine. La sua conclusione 6 che cuore 6 troppo spesso distrubato dalle alterazioni chimiche del corpo, e le mie osservazioni confermano questa teoria. Quando cuore non ha subito danni troppo importanti, la guarigione avviene se si rimedia al disordine chimico.

11 Disturbi dei reni e della circolazione sanguina

Quando Shakespeare scriveva: "Un uomo dal rene come mio" (A man of my kidney), lo diceva in termini d'ammira-

zione, perche considerava i reni come organi di coraggio e di grandi qualita. Ma al tempo della Regina Vittoria, i reni, che hanno nel corpo la funzione di eliminare sostanze tossiche per escrezione, non erano mai menzionati nella buona societa.

Oggi noi siamo meno pudici; eppure i nostri reni come il nostro fegato sono organi interni maltrattati. L'uomo, igno-rante della chimica e delle funzioni dei reni e del fegato, strapazza costantemente imponendo a tutti e due grandis-simi sforzi che sono la conseguenza di errori dietetici. Consi-dera i suoi reni "pigri" e trova come soluzione fare pubblicita a pillole e palliativi per i reni o fegato. Cerca di dar loro una frustata con farmaci ed altri stimolanti, o di rimediare a questa situazione annegandoli copiosamente con bicchie-roni d'acqua.

Questi reni di cui tanto si abusa sono fra gli organi pit", complessi del corpo. Non smetto di meravigliarmi quando osservo con quale coraggio si comportano sotto l'opprimente fatica che si infligge loro; senza mai fermarsi un solo minuto, senza mai comportarsi in modo indolente. Anche quando sono letteralemente invasi dal veleno, lavorano eroicamente, fino al momento in cui non sono finalmente sommersi dalla tossiemia. L'avvelenamento da euremia e l'attacco congesti-zio del cuore, che sopravvengono all'ultimo stadio della malattia dei reni, sono cause di decesso che vengono

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quarto posto nella nazione americana — piu di centomila persone all'anno.

Oltre ai medici, gli ingegneri e i meccanici sono i pig capaci di apprezzare tI meraviglioso lavoro di filtrazione dei reni. Anche se abbastanza piccolo per stare nel palmo della vostra mano, ogni rene 6 dotato di un milione di unita filtranti. E ogni rene 6 capace di filtrare millesettecento litri di liquido viscoso in ventiquattro ore. Cinquanta sostanze chimiche diverse sono disciolte in questo liquido. I reni riassorbono quelle che sono utili ed eliminano le altre filtrandole.

Questi straordinari piccoli organi, a forma di fagiolo, sono due, situati appena sotto it diaframma, e protetti dalle due o tre ultime costole. Lungo da dieci a dodici centimetri, largo sette centimetri e di tre centimetri di spessore,. it rene ha una consistenza solida, ha il peso di un'arancia ed 6 giu-stamente soprannominato "il grande purificatore del corpo". L'afftusso sanguigno nei reni proviene dalle arterie collegate alla grande arteria centrale che scende dal cuore. Le ghian-dole surrenali poggiano sui poll superiori dei reni che rico-prono come capsule.

Si distinguono tre parti in uno spaccato trasversale del rene. La zona esterna, di color rosso scuro, contiene piccoli globi che filtrano l'acqua del sangue. La parte intermedia, di colore piO chiaro, 6 composta d'una rete di sottili tubature attorniate da piccole venette. Questi tubi trasportano l'acqua fittrata verso un serbatoio di deposito. La parte interna infine 6 un bacino collegato da un lungo tubo (uretra) alla vescica. Le due prime parti non contengono nessun nervo sensibile e non sono dunque dolenti in caso di disordine. II bacino invece 6 fiancheggiato da cellule abbondantemente rifornite di nervi sensibili ai dolori che provengono dai calcoli renali o da un eccesso d'acidita dell'urina. Gli ureteri e la vescica sono attrezzati allo stesso modo e sono attrettando sensibili.

II principale rifornimento sanguigno del rene 0 di origine arteriale, it sangue pi0 puro e piO rosso del corpo. Ricordiamo che it rifornimento sanguigno del fegato 0 quasi totalmente di origine venosa-sangue impuro, bluastro. Confortevolmente annidato in una capsula rigida di tessuto fibroso, it rene e rivestito d'un cuscino di grasso che lo protegge da qualsiasi choc fisico.

Molta gente considera tl rene soltanto come una parte del sistema di eliminazione del corpo. Ma 6 grazie at rene che l'uomo fu capace, secondo le parole del Dottor Homer W. Smith, di passare dallo stato di pesce a quello di filosofo.

II rene risale all'epoca in cui delle creature acquatiche si misero a respirare ('aria e ad abitare la terraferma. Quando antichi pesci videro le loro branchie svilupparsi in polmoni, bisognO stabilire un nuovo equilibrio sangue-acqua. Al rene fu dato questo lavoro. E un regolatore automatico che man-tiene it tasso di acqua net sangue e nei tessuti alla stessa concentrazione leggermente salata che si trova nei pesci. II siero del sangue contiene una proporzione di sail identica a quella dell'acqua del mare, e cosi le cellule del corpo sono come immerse net mare. Possiamo cosi considerare ogni nuova vita come appena uscita dall'oceano.

L'acqua 0 introdotta net corpo dalle bevande e da certi alimenti a grande percentuale d'acqua: frutta, verdura, carni, latticini. Gli zuccheri, le farine e i grassi sono ugualmente trasformati per diventare, at loro stadio finale, biossido di car-bonio e acqua (CO2 e H20). Quest'acqua, chiamata acqua metabolica, 0 spesso riassorbita e utilizzata net corpo mentre it biossido di carbonio 6 eliminato dai polmoni. Cosi viene mantenuta la proporzione di acqua net corpo.

La funzione dell'acqua metabolica 6 messa in rilievo motto bene dal cornportamento del maschio della foca. In pri-mavera, grasso e grosso, nuota verso i luoghi di fecondazione delle uova suite coste rocciose dei marl nordici. Qui egli occupa un terreno sui quale aspetta it suo futuro harem, e che difende dalle intrusioni di ogni altro maschio. Circa un mese piO tardi, le femmine arrivano. Dopo molte lotte con i rivali, egli rende fertili le sue "spose". Poi, tre o qattro mesi piO tardi, nuota verso tl sud, magro, spossato e sanguinante di mille piaghe. Durante it suo soggiorno nei luoghi di feconda-zione, non mangia e non beve anche se urina regolarmente. II suo rifornimento di acqua proviene dall'acqua metabolica, uno dei prodotti finali dell'ossidazione del grasso.

Un attro esempio 6 l'antilope del deserto messicano, che non beve acqua per la buona ragione che non ce n'e net suo territorio. Prende la sua acqua da certe piante e dalla propria

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acqua metabolica. Durante la parte piO calda dell'anno, la sua urina non 6 eliminata ma riassorbita per controbilanciare la mancanza di acqua. Cosi, con qualunque caldo e siccita, certe creature possono vivere senza bere acqua.

Gli alimenti della dieta naturale dell'uomo contengono abbastanza acqua per i suoi bisogni, ed egli non dovrebbe aver bisogno di bere liquidi. Allora, che cosa provoca la sete? II desiderio di bere proviene dall'assorbimento di sale, condi-menti, dolciumi e farine concentrate. La frutta e la verdura, in particolare se sono consumate crude, contengono dal 70 al 90 per cento di acqua, latte, 1'85 per cento, la carne dal 50 a; 60 per cento. La qualita di acqua contenuta nei meloni, nelle carote, nei cetrioli e nel sedano 6 pit) proficua per il corpo del liquido chimicamente adulterato che esce dai rubinetti.

Una delle principali funzioni dei reni quella di alleggerire sangue dell'acqua eccedente. L'acqua metabolica uno dei

prodotti finali del metabolismo degli idrati di carbonio; l'altra biossido di carbonio, che eliminato dai polmoni.

La filtrazione'dell'acqua attraverso i piccoli globi del rene ha bisogno di un sangue ricco di ossigeno; 6 dunque sangue arterioso ad essere utilizzato. Ma quando sangue arterioso contiene impurita anormali, i reni hanno bisogno di un apporto supplementare di ossigeno che 6 fornito dalle capsule surrenali. La Natura ha sapientemente posto queste ghiandole vicino ai reni, per permettere loro di inviare la loro secrezione interna in caso di bisogno. Come ho gia avuto occasione di dire, la dieta anormale degli uomini civilizzati impone alle surrenali un sovrappit) di lavoro. Esse contribui-scono cosi all'eliminazione dei rifiuti, ma a rischio di este-nuarsi e di accorciare la vita dell'individuo.

Ci sono molti farmaci e droghe che, stimolando le surre-nali, liberano sangue dalle sue impurita attraverso i reni. Questa pulizia temporanea del sangue produce spesso risul-tati spettacolari, e sia paziente che il medico ne sono me-ravigliati.

Non molto tempo fa si poteva vedere sui giornali l'imma gine di un invalido artritico che gettava via le stampelle. I pro-dotti tossici che avevano irritato le articolazioni (reumatismo) ereno pit) rapidamente eliminati dai reni quando malato

aveva assorbito miracoloso cortisone. Ma l'ultimo atto di questa commedia non era riportato dai giornali: lo stesso malato, con le surrenali sfinite da una stimolazione ecces-siva, giaceva immobile in seguito ad artristismo avanzato e ad avvelenamento da medicinali.

Un'altra idea assurda riguardo ai reni 6 basata sull'osser-vazione che piO si assorbe acqua, pit) si elimina urina. Le societa che vendono acqua imbottigliata esortano pubblico a bere otto bicchieri al giorno. Ci sono anche cure costose nelle localita termali in cui si presume che i veleni siano trascinati fuori dal corpo in torrenti di liquido. La gente imma-gina che pu6 mangiare, bere e darsi alla bella vita per undici mesi e mezzo e poi ritrovare la salute in due settimane, per ricominciare di nuovo lo stesso ciclo. Non 6 cosi semplice. Le ghiandole e i reni non possono eliminare una grande quan-tita di tossine in poco tempo senza esporre cuore a dei peri-coli. La concentrazione di questi veleni si mantiene sempre nel sangue. Dopo cinque minuti di intensa sudorazione o trenta minuti di copiosi assorbimenti, non si pu6 trovare nes-sun composto tossico nel sudore o nell'urina. La secrezione, chiara e incolore, e soltanto acqua. Ci vogliono ventiquattro ore perche contenuto tossico del sangue cresca sufficien-temente per rendere possibile una nuova eliminazione del genere. Cosi, sudorazioni meno violente e piccoli aumenti quotidiani dell'acqua assorbita, faranno meglio al malato di questa idratazione brutale che impone al cuore e all'orga-nismo lo sforzo di fare circolare attraverso corpo queste masse liquide di troppo. E risaputo che morti istantanee dopo iniezioni endovenose e trasfusioni di sangue sono dovute all'incapacita del cuore di pompare sovraccarico di liquido.

Circa il 90 per cento del beneficio che paziente trae da una cura proviene dal cambiamento d'aria, dal riposo e dal rilassamento mentale, anche se le diete sono spesso atroci in queste stazioni. Una settimana di riposo in casa, con una dieta di succhi di frutta e verdura, frequenti bagni di acqua calda con un'aggiunta di sali d'Epsom e di Glauber, faranno altrettanto bene e ad un prezzo piO modico, facendo contem-porarveamente abbassare una pressione troppo alta.

Un termine medico utilizzato frequentemente e molto di moda 6 la parola: disidratazione. Come il temibile "cancro" provoca un potente sentiment° di terrore nell'animo del

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paziente. Spaventato in questo modo un malato accetta tutte le iniezioni di liquido nelle vene, effettuate con la scusa di diluire e di eliminare le sostanze tossiche.

II miscuglio pit) frequentemente utilizzato contiene glu-cosio (zucchero) che si suppone nutra le cellule che deperis-cono, e soluzioni di sale. Degli esami di laboratorio dimos-trano tuttavia che tI glucosio endovenoso 6 immagazzinato net fegato, nella milza e in altri organ' interni, senza mai essere ossidato come un alimento. La soluzione salina 6 trat-tenuta nei tessuti e sembra attenuare la stato di disidrata-zione, ma in realty non provoca un miglioramento perma-nente. L'aspetto del paziente migliora, cosi come un cadavere ha un miglior aspetto quando i tessuti che, hanno ceduto sono pieni di prodotti balsamici.

Quando un corpo 6 troppo debole per assorbire natural-mente i liquidi, 6 troppo debole per vivere. Se it liquido non pu6 essere somministrato per via orate, a causa delle nausee, puo essere introdotto per via rettale. In questo modo tl corpo rifiuta o accetta it liquido, secondo i suoi desideri, ma non 6 mai obbligato a conservarto. Certamente questo richiede piO tempo e pazienza di un'iniezione endovenosa, che 6 facile e rapida, ma comporta un rischio per l'ammalato perche richiede uno sforzo at cuore e ai reni. Ma ai nostri giorni le endovenose sono in yoga perche ci sono delle mode in Medi-cina come per l'Alta Moda di Parigi.

Possiamo porci la domanda per sapere quale effetto benefico le soluzioni endovenose possano avere in casi beni-gni di disturbi renali e della pressione sanguigna. Forse c'e un sollievo temporaneo finche le surrenali sono abbastanza forti per rispondere alle soltecitazioni. Queste ghiandole agi-scono come uno dei piO importanti meccanismi di difesa dell'organismo, e reagiscono contro i cambiamenti improv-visi del volume sanguigno. Aumentando la loro secrezione, stimolano i reni. Ma non si pu6 frustare troppo a lungo un cavallo sfinito senza buttarlo a terra definitivamente. Se si verifica un miglioramento, non puo essere che di breve durata e in definitiva fa pit) male che bene.

Si dicono e si scrivono molte cose sulla pressione del sangue. Si fanno motti sforzi per far diminuire questa pres-sione e per questo si propongono molte droghe. Per capire la

pressione sanguigna bisogna studiare accuratamente la fun-zione del cuore e dei reni.

Abbiamo gia descritto tI processo di filtrazione dei reni attraverso i globuli. Una persona normale dispone di circa un milione di globuli in ogni rene. Alcune esperienze sugli ani-mali hanno dimostrato che con un quarto del totale della sostanza renale si pu6 conservare Ia salute e che in queste circostanze Ia pressione resta normale. Nell'insieme, la filtra-zione 6 allora assicurata da circa 250.000 globuli. Quando si 6 in presenza di una distruzione chimica costante dei globuli, l'aumento della pressione sanguigna comincia. Per semplifi-care it problema, riferiamoci a proporzioni pit) deboli. Suppo-niamo che venti globuli possano filtrare una unity di sangue in due minuti. Se dieci globuli sono distrutti, una unita del sangue potra essere filtrata in due minuti solo se it doppio del volume sanguigno attraversa i dieci globuli che restano. Per pompare tl doppio del volume sanguigno la pressione deve essere alta, e tl cuore, se 6 sano e forte, fa satire la pressione battendo piu forte. Le ghiandole surrenali forniscono it tono e I'energia di cui it cuore ha bisogno per produrre questo sforzo, e l'aumento di questa secrezione delle surrenali sti-mola contemporaneamente it funzionamento dei globuli renali.

Con questa spiegazione si capisce che l'aumento della pressione sanguigna 6 una misura di difesa che ha per causa un cedimento dei reni. Ma se le surrenali sono deboli o sfinite nessun aumento della pressione sanguigna 6 possibile.

Ma a questo punto ci facciamo queste domande: quale veleno distrugge i globuli? Da dove proviene? Bisogna ricor-dare che it rene 6 un organo la cui funzione 6 mantenere tI dosaggio di acqua nel sangue, dell'acqua assorbita per via orate e dell'acqua metabolica. Quando la dieta 6 corretta, it fegato elimina i resti del metabolismo. Soltanto quando tl fegato 6 incapace di filtrare opportunamente tI sangue, i reni sono obbligati ad assumersi una funzione che non 6 la loro. Ma, mentre compiono questo lavoro, i globuli sono progressi-vamente distrutti, di modo che tl fegato e i reni degenerano simultaneamente.

Benche si sospettasse da tempo che una pressione troppo alta fosse in relazione con una insufficienza renale,

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solo verso il 1930 questo fu dimostrato scientificamente dalle notevoli esperienze del Dottor Harry Goldblatt, di Cleveland. Con le sue ricerche it Dottor Goldblatt provo tre cose:

(1) che la pressione sanguigna saliva in caso di rallenta-mento della circolazione del sangue attraverso i reni. (2) che questo aumento della pressione era possibile solo se le ghiandole surrenali erano in grado di manifes-tare un sovrappi0 d'attivita. (3)quando lo stato di alta pressione si 6 insediato, nes-suna delle medicine usate abitualmente per farlo dimi-nuire 6 efficace.

Le esperienze del Dottor Goldbatt hanno provato che una pressione sanguigna elevata si verifica quando qualche cosa ostacota la circolazione del sangue attraverso i reni. I globuli che sono stati distrutti rallentano Ia circolazione del sangue. La Natura aumenta la pressione per assicurare un un rifornimento sufficiente di sangue attraverso i globuli che res-tano. Nelle sue esperienze, realizzate soprattutto sui cani, tl Dottor Goldblatt rallentava Ia circolazione stringendo l'arteria renale. Essendo rallentato it flusso in seguito a questo restringimento, Ia pressione aumentava per assicurare ai reni un rifornimento conveniente. Queste esperienze misero ugualmente in rilievo ti ruolo determinante delle ghiandole surrenali in questo aumento della pressione per via della loro azione sui muscoli del cuore e delle pareti arteriose.

Queste esperienze notevoli hanno provato senza ombra di dubbio che I'insieme di farmaci, scartati e poi di nuovo accettati, utilizzati come rimedio specifico contro Ia tensione arteriosa alta, era senza alcuna efficacia. Quando si capira Ia relazione esistente fra una dieta scorretta e la tossiemia che distrugge i globuli dei reni, allora le esperienze del Dottor Goldblatt saranno capite senza difficolta.

Le sostanze irritanti ptu comuni che provocano it deterio-ramento dei globuli sono il sale, gli acidi proteici, i metalli (in particolare it mercurio) e le droghe. L'urina che si forma risulta quasi esclusivamente composta d'acqua pura, poiche i reni indeboliti sono incapaci di eliminare i sali e le tossine.

Bisogna ricordare che i globuli secernono normalmente soltanto acqua, che dei canali portano alla vescica per la loro

eliminazione. Ma, come i globuli, anche i canali possono essere intaccati da una chimica perniciosa. E necessaria qualche spiegazione riguardo Ia fisiologia di questi canali. II loro ruolo 6 condurre l'acqua dei globuli alla vescica. In caso di bisogno, sono capaci di riassorbire dell'acqua per mante-nere un equilibrio normale nei tessuti. Sono abbastanza lunghi da offrire una superficie ampia per it riassorbimento, e sono attorniati da una sottile rete di vene. Quando queste vene contengono acici provenienti da una digestione scor-retta, gli alimenti tossici possono diffondersi dalle vene nell'acqua dei canali e provocare seri danni. In caso di crisi acuta si trovano sangue e albumina nelle urine. Se i canali sono completamente distrutti, si produce l'anuresi (arresto di emissione di urina) e la morte sopraggiunge rapidamente.

Nella malattia cronica, si trovano un tasso di albumina variabile, cellule rosse e deiezioni.

Queste deiezioni sono composte di cellule che rico-prono i canali. Possono essere chiare o ialine (simili a gela-tina), sottili o grossolanamente granulose, avere I'aspetto della cera o del sangue. Mentre le tossine scorrono lenta-mente verso iI canale (nefrone), Ia concentrazione delle so-stanze tossiche aumenta. All'estremita del canale, detto nefrone inferiore, le tossine possono essere talmente con-centrate da distruggerlo e possono effettivamente uccidere. La diagnosi di questa condizione 6 una nefrosi del nefrone inferiore e si riscontra spesso nella pratica medica. Quando un paziente 6 intossicato, i globuli e anche i canali possono essere trascinati in un processo di distruzione; ecco perche 6 raro vedere una nefrosi puramente globulare o puramente tubolare. Uno strato semplice di sottili cellule si trove sui bordi dei canali. Siccome anche le vene sono molto sottili, di conseguenza Ia diffusione dagli uni alle altre 6 molto facile. Quando la sostanza diffusa 6 tossica, ci6 provoca un grave danno, perche le tossine possono irritare e alla fine distrug-gere i canali.

Talvolta le materie tossiche contenute nelle vene (dovute a una filtrazione imperfetta del sangue venoso attra-verso it fegato) raggiungono una concentrazione sufficiente-mente alta da provocare un'infiammazione della vena stessa. II sangue allora caglia in questa parte della vena, e Ia cata-

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strofe che ne risulta 6 conosciuta sotto it nome di flebite. II grumo pub staccarsi e vagare qua e la nella circolazione per ostruire infine l'apertura di un vaso sanguigno, e provocare tl cosiddetto infarto. Questa ostruzione priva una certa superfi-cie del suo afflusso sanguigno e si manifesta con la necrosi (la morte) di questa superficie. Con un esame attento dell'urina it carattere della tossiemia pub essere determinato assai prima che danni importanti siano stati provocati. Allora. si pub prescrivere una dieta terapeutica che liberi progressi-vamente i reni dal loro fardello troppo opprimente.

Le pit) antiche cure delle malattie renali erano basate sull'assioma che bisognava diluire quello che era concen-trato. Si raccomandava di assorbire materie liquide — acqua, minestre, succhi — per provocare l'eliminazione delle tossine sotto forma diluita. Siccome molti veleni urinari erano degli acidi, si prescrivevano antidoti alcalini. Quando ii paziente non poteva bere tutto tl liquido che it medico gli prescriveva, questo gli era somministrato con iniezioni sottocutanee o endovenose.

Ail'infuori del sale e di certi medicinali tossici, le princi-pali sostanze che irritano i reni provengono, secondo le mie ricerche, da una digestione scorretta di proteine, di idrati di carbonio o carbonati basici. Per stabilire la diagnosi non 6 necessario ricorrere a esami complicati. Questi possono fare pit) male che bene perche si usano tinture d'anilina e altre sostanze irritanti che aggravano la deficienza della funzione renale. L'esame pit) pratico 6 basato su un'analisi dell'urina dopo aver ingerito proteine, zucchero, farina e grassi. Come si comportano i reni dopo una tale alimantazione? Quale 6 it suo effetto sulla pressione sanguigna e sul cuore?

Permettetemi di citare un caso dei miei archivi per esporre it modo in cui ho curato un malato sofferente di iper-tensione (pressione sanguigna alta). II paziente manifestava pochi sintomi, tranne che era senza fiato dopo it minimo sforzo. L'urina era chiara, nessuna traccia di edema. Gil ante-cedenti del malato rivelarono che aveva consumato troppe proteine per la maggior parte della sua vita. Prescrissi II riposo a letto e una dieta che consisteva principalmente in antidoti dietetici. Poi gli feci ingerire, sotto forma di minestre di verdura, i seguenti elementi alcalini: cloruro di sodio, fosfato di sodio, ioduro di sodio, floruro di sodio, bromuro di

sodio, silicato di sodio e borato di sodio (tutti questi minerali si trovano nelle verdure in forma organica). Gli somministrai del potassio per mezzo di composti affini, cosi come calcio e fosfato, ed anche del ferro, in composti di clorofilla. Voglio sottolineare che questa non 6 una dieta, a una terapia a base di elementi utili, non irritanti, che hanno valore di anti-doto e che sono tutti assorbiti in forma organica.

Generalmente i malati appartenenti a questa categoria devono rimanere a riposo da cinque a sette giorni. Se la ten-sione arteriosa scende in seguito a 12/8, ed e questo un caso assai frequente , sappiamo allora che l'ipertensione era dovu-ta ad una infiammazione dei globuli i quali, non avendo subito danni irreparabili, hanno ripreso rapidamente le loro normali funzioni grazie agli antidoti somministrati durante la cura. Sup-poniamo pero che dopo questo periodo di riposo la tensione si mantenga a 21/11. Possiamo ammettere allora che una gran parte dei globuli ha subito danni irreversibili. Questo e un test pratico e innocuo della funzionalita dei reni

In un altro caso, una paziente presentava degli edemi. L'esame fattole rivela urta idropisia delle mani, delle gambe e del viso. II gonfiore aveva triplicato it volume delle sue gambe. Le sue membra erano gonfie d'acqua e pesanti. Per anni aveva abusato di creme sotto ogni loro forma: panna mon-tata, gelati alla crema, creme zuccherate e panna acida. II danno subito dai reni era dovuto agli idrati di carbonio (grassi). La sua urina era scura, spessa, colorata dalla bile. Era un caso minore di nefrite. Dopo tre settimane di cura, ('urina era chiara e gli edemi si erano riassorbiti. I grassi, in partico-Iare burro e panna, erano stati banditi dalla sua dieta e it solo idrato di carbonio permessole era lo zucchero di canna non raffinato. La sua dieta comprendeva proteine in quantita suffi-ciente e, in abbondanza, gli antidoti appropriati che consiste-vano, nel suo caso, in frutta e verdura, crude o cotte al vapore. La paziente imparo in seguito, con l'esperienza, quanta panna poteva consumare senza provocare edemi e urine torbide. Questo era un esame pratico e innocuo della funzione renale.

Ecco un altro esempio: un bel tipo surrenale, un fattore di discendenza svedese, ere inchiodato a letto da sei mesi a causa di un edema considerevole alle gambe (talmente grosso che quest'uomo non riusciva piO a piegarsi in avanti), a causa

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inoltre dell'acqua (ascite) nell'addome (almeno da quattro a sette litri) e dell'acqua alla base dei due polmoni (effusione pleurica). Lo si era curato per due anni ma non ci si era preoc-cupati della sua dieta. II viso era cosi gonfio che assomigliava a una zucca e gli occhi si perdevano in fondo a due cavita pro-fonde. Quando si esamino l'urina, questa conteneva quattro punti in pi0 di albumina e molto pus, e colore era di un rosso molto ambrato. Quest'uomo era stato un forte mangia-tore di farinacei, durante tutta la sua vita, e se ne offriva da tre a quattro varlet& diverse ad ogni pasto. La sua pressione arte-riosa era a 20/12 e lo stetoscopio indicava uno sforzo cardiaco accentuato. Ma era un solido svedese. Fu allora sottoposto a una dieta di succo di pompelmo unicamente diluito e suo intestino veniva lavato due volte al giorno con clisteri al venti per cento di latte. L'urina ben presto si schiari e due setti-mane pi0 tardi aveva perso pit) di venti chili di ascite; la sua pressione arteriosa era scesa a 12/9. Tre settimane dopo, si occupava della aratura primaverile. Questo paziente restO in buone condizioni di salute per i venti anni che seguirono ridu-cendo in modo molto rigoroso le sue porzioni di farinacei. Ecco dunque di nuovo un esempio di esame pratico e senza pericolo delle funzioni renali.

E spesso impossibile determinare la capacita funzionale del rene prima di procedere ad esami pratici, sinonimi, in questo caso, di cura corretta. I reni, come il fegato, possono presentare lesioni dovute alle proteine o a idrati di carbonio tossici. Una dieta a base di antidoti sempre seguita da un'attenuazione dei sintomi allarmanti, a condizione che la capacita funzionale non abbia dovuto soffrire troppo di atrofia dovuta a tossiemia. lnvece di sforzare i reni indeboliti a fun-zionare frustando le ghiandole surrenali con l'aiuto di droghe, raccomando una terapia basata su una cura naturale, che combatta la causa del male con una correzione della chimica organica. Come l'ha detto defunto Dottor Alexis Carrel, la salute naturale 6 ben diversa da uno stato di stimolazione arti-ficiale, anche se, ad un occhio non esperto, cio puO sembrare identico.

12 vostro peso: troppo o troppo poco?

Ci sono due categorie di persone che sono da compa-tire: i grassi che vogliono dimagrire e i magri che vogiiono ingrassare. Migliaia di libri sono stati scritti sull'obesita, ma ben poche persone riescono a sbarra77arsi dal loro peso superfluo. Questo diavolo di appetito si burla tanto degli avvertimenti dei medici quanto dei prodotti di laboratorio che promettono di "dimagrire senza soffrire".

In tutti i paesi della nostra cultura le diete dimagranti sono un abituale argomento di conversazione. Si continua a mettere in guardia pubblico sul fatto che l'obesita 6 uno dei problemi pi0 seri per la salute, eppure resta una delle malattie

difficili da curare. Le nostre abitudini alimentari e i nostri costumi sociali rendono problema ancora pi0 difficile: bevandealcoliche con salatini ricchi di calorie in tutte le mani-festazioni sociali o mondane; cappuccini con dolci e frittelle, caramelle, cioccolatini e bevande zuccherate per tutta la gior-nata.

Certi pazienti perdono un po' di peso per qualche tempo, ma non tardano ad avere delle ricadute e a riprenderlo. Un'alternanza di periodi grassi, in cui si mangia senza restri-zioni, e di periodi magri, in cui ci si assoggetta a una dieta dra-coniana, con il corrispondente susseguirsi di aumenti e dimi-nuzioni di peso, 6 ancora pi0 nociva di uno stato di perma-nente obesita. Questo movimento di flusso e riflusso sembra essere une delle cause dell'ipertensione e dei danni causati ai vasi sanguigni.

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Fare una dieta per dimagrire 6 un processo che bisogna seguire durante tutta la vita. Se decidete di perdere peso, dovete sforzarvi di non riprenderlo mai piu.

Prendendo in considerazione tutto ci6 the a stato stam-pato su libri, riviste o giornali senza grandi risultati, non affronto questo argomento senza esitazione. Ma le conclu-sioni a cui sono arrivato superano di gran lunga la semplice consegna di un foglio stampato che menzioni una dieta a basse calorie.

Ci sono due tipi di persone obese. II buontempone gras-soccio, individuo di tipo surrenale, a cui piacciono i buoni piatti e i buoni vini, e che non si preoccupa troppo della sua pinguedine crescente. L'altro tipo si inquieta della sua obe-sita, la sente come una minaccia alla sua salute e at suo aspetto, e cerca disperatamente un mezzo che lo alleggerisca del suo fardello. Senza voter soffrire, 6 costantamente alla ricerca di qualche prodotto-atimento dietetico, pillola, pane speciale, aceto- che faccia it lavoro per lui.

Ci sono secondo me due modi di ridurre it peso: (1) Con un digiuno completo, che consiste a non man-giare ma a bere acqua volonta. (2) Con una dieta speciale, basata sui bisogni del paziente.

Di tanto in tanto gli articoli dei giornali sottolineano I'efficacia del digiuno come se si trattasse di una terapia recentemente scoperta. Ma cio non ha nulla di originate, per-che nella Bibbia vi si fa spesso allusione, e 1ppocrate ha utitiz-zato questo metodo che, net corso dei secoli, e stato a volte largamente usato, a votte totalmente trascurato. L'umorista Mark Twain affermava che si era fatto una solida reputazione di medico dicendo ai suoi amici obesi di fare quello che faceva: "Digiunate per quarantotto ore". Attualmente certi medici raccomandano di nuovo un digiuno controllato in cli-nica a chi non riesce a dimagrire con altri metodi. I risultati sono spettacolari, mano a mano che i chili si sciolgono. Ma it digiuno totale puo essere ed a spesso un metodo pericoloso, a meno che i casi non siano accuratamente selezionati e con-trollati in clinica da un medico che conosca a fondo la tecnica del digiuno. Non cominciate mai di vostra iniziativa un digiuno non controllato di ptu di due giorni.

Ecco dov'e it pericolo: quando si tratta di digiunare, E DI GRANDISSIMA IMPORTANZA SAPERE SE L'OBESITA PRODOTTA DA UN'ACCUMULO DI GRASSO NORMALE 0 DA UNO STATO DI GONFIORE TOSSICO.

Nel primo caso it digiuno ad acqua distillata 6 general-mente ben tollerato, benefico ed efficace, poiche it paziente si nutre della sua riserva di grasso. II peso evapora Ietteral-mente, a un ritmo che va dai 1000 ai 1500 grammi at giorno. Generalmente si sente fame durante i due primi giorni, poi it desiderio di mangiare diventa meno imperioso. Ho visto dei pazienti perdere 12 chili dopo un digiuno di 10 giorni. Questi risultati spettacolari, realizzati senza fatica, aiutano enorme-mente la persona che soffre di un eccesso di peso cronico (obesity persistente), quando altri metodi, come quello delle calorie limitate, restano inefficaci.

Net second() caso it digiuno puo affrettare una crisi acuta di tossiemia, che pub avere conseguenze gravi e per-sino determinare un esito fatale. Cio dimostra che it digiuno non 6 un gioco con cui ci si deve divertire alla leggera, ma che ha bisogno di un rigoroso controllo medico. Quindi it metodo piu sicuro 6 seguire un processo progressivo di eliminazione e di disintossicazione, con brevi digiuni ripetuti che non impongono uno sforzo smisurato a organi delicati e stanch'. La maggior parte della gente che digiuna soffre di debolezza e dovrebbe fare pochissimo moto, se non addirittura osser-vare un riposo completo a letto.

Ecco che cosa dice un dottore che era ingrassato e aveva subito un digiuno controllato con altri sette pazienti: "E it metodo che ci vuole per avviare it processo, mentre nessun programma mi ha mai aiutato. Dopo tl digiuno, mi 6 piu facile impegnarmi in un piano di lunga durata con II quale posso vivere, nutrendomi a sufficienza per i miei bisogni giornalieri. "Quanto at secondo metodo di riduzione del peso, relativo a diete speciali, ne parler6 soltanto un po'pi0 avanti in relazione a dei casi tratti dalle mie cartelle personali.

Ci sono stati tanti cambiamenti net modo di curare l'obe-sita quanto nella moda femminile. In un libro, pubblicato net 1888: "Rapporti dell'AliMentazione con la malattia", it Dottor James H. Salisbury fu uno dei primi a stabilire un rapporto fra l'obesita e it consumo di zuccheri e di farine. Egli curava i

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suoi pazienti con una dieta correttiva, composta di carve, ver-dure e frutta, grazie alla quale li guariva non solo della loro obesita, ma anche da altre malattie, fra cui l'artrite e la tuber-colosi. Secondo lui, la fermentazione delle farine provocava la formazione di acido acetico (aceto). Poteva del resto ripro-durre gli stessi sintomi sgradevoli facendo ingerire aceto ai suoi pazienti.

Uno degli effetti dell'aceto 6 di assorbire come una spu-gna it fosforo del corpo, e anche di stimolare la ghiandola tiroidea. Mano a mano che it fosforo si esaurisce, Ia funzione surrenale si attenua, perche it fosforo 6 uno dei componenti attivi della secrezione surrenale. Salisbury noto cosi tanti sin-tomi sgradevoli e pericolosi nei soggetti che aveva sotto-posto alla dicta di aceto, che al nono giorno dovette arrestare l'esperienza. Fra i sintomi che si manifestarono: mal di testa, congestione della gola, espettorazione da mucosa, dolori car-diaci, traspirazione acida, alternanza di febbre e brividi, pulsa-zioni rapide. I pazienti diminuivano di peso a causa dell'aumentata attivita della tiroide e della deficienza delle surrenali. Appena 40 anni fa, si raccomandava ancora l'aceto per conservare la linea, e le giovani donne ne usavano corren-temente. Questa cura 6 certamente alla base di certi casi di tubercolosi. L'aceto 6 un rifiuto corporeo e pu6 essere tal-volta trovato nell'urina. Preso a piccole dosi puo avere un effetto stimolante, un po'Corrie it succo di limone. Ma non bisogna farvi ricorso per dimagrire.

Horace Fletcher affermava che se masticate ogni boc-cone di cibo finche non scivoli insensibilmente nelia gola, voi beneficiate non solo del valore nutritivo, ma per di piu perdete peso perche mangiate meno. E un dato di fatto che la mag-gior parte degli individui mangia troppo in fretta. Se man-giasse pit) lentamente, si sentirebbe meglio.

Pit) tardi, certi medici e particolarmente it Dottor Blake F. Donaldson, raccomandarono, per lottare contro l'obesita e anche contro altre malattie, una dieta totalmente di came. Secondo me, l'eccesso di proteine pu6 avere effetti tossici nelle persone che soffrono di insufficienza epatica, e provo-care foruncoli ed altre malattie della pelle in seguito alla for-mazione di acidi grassi tossici. Non vi 6 dubbio che Ia dieta a grandi dosi di proteine faccia perdere peso, ma rischia di pro-vocare altre malattie. Cosi, non posso raccomandarla.

Quando dei forti mangiatori di carve vengono a consul-tarmi, non posso sopprimere brutalmente la carve dalla loro dieta, perche morirebbero di fame. Durante i primi sei mesi non modifico la loro razione di carve, poi mi sforzo di sosti-tuirvi progressivamente minestre e verdure. (Questo argo-mento 6 trattato piu ampiamente nel capitolo intitolato: "Le proteine possono distruggere it corpo").

Benche non sia d'accordo per la dieta tutta carve del Dottor Donaldson, condivido interamente Ia sua opi-nione per quanto riguarda la critica del glutammato monosodico o monopotassico, che insaporisce i piatti e di cui si fa molta pubblicita, dandogli diversi nomi. Ecco quello che dice it Dottor Donaldson nel "Strong Mede- cine":

La regola piu saggia 6 non comperare nulla che ne contenga. Si sono scritti molti libri in cui si parla del glu-tammato di sodio per "dare un odore e un gusto grade-voli ai cibi". Invece, questo irrita la parete dello stomaco fino a provocare una congestione acuta. La congestione acuta da una sensazione di fame. I Giapponesi ne invia-vano carichi interi prima dell'ultima guerra in cambio dei nostri rottami ed ora grandi ditte del nostro paese lo riversano sul grande pubblico. I fabbricanti non sono particolarmente brillanti quando ascoltano i loro chi-mici. Quando it pubblico si sera reso conto che una con-gestione acuta e quasi it cammino ideale che favorisce it cancro di questo organo in un individuo predisposto, le minestre in scatola cambieranno orientazione."

Ho potuto osservare io stesso che it glutammato mono-sodico, oltre ad irritare le papille gustative e la lingua e di con-seguenza rendere piu gustosi gli alimenti, stimola Ia ghian-dole tiroidea e accelera i battiti del cuore. Questo avra certa-mente tendenza a far dimagrire it paziente, ed 6 simile per i suoi effetti, all'estrazione della tiroide.

II consiglio di mangiare meno non 6 sempre accolto favorevolmente dai pazienti. Hanno l'abitudine di ingoiare una certa quantita di alimenti e sono contenti solo quando hanno lo stomaco pieno.

Cosi preferiscono mangiare a loro piacimento aggiun-gendo agli alimenti certe sostanze che si suppone proteg-

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gano dall'obesita che minaccia. Questi additivi, che si tratti di sapori o di oli, sono spesso inefficaci e quasi sempre peri-colosi.

Circa quarant'anni fa, Sir W. Arbuthnot Lane, chirurgo consulente al Guy's Hospital di Londra, si interesso all'intos-sicazione intestinale cronica e alla stitichezza. Facendo delle prove per trovare lassativi deboli non irritanti, sperimentO molti oli ed infine scelse l'uso della paraffina (olio minerale). Osservd una tendenza a dimagrire nei pazienti che assorbi-vano questo olio. Da allora, numerose cure contro l'obesita si sono fondate sull'uso di diversi oli nella dieta, ma visto che la maggior parte erano chimicamente irrita.nti per le membrane mucose intestinali, ci si accorse che soltanto gli oli neutri, non irritanti, erano utili.

Oggi l'opera di Lane 6 dimenticata, ma una nuova terapia basata sugli oli si ampiamente volgarizzata nelle diete dima-granti.

Ogni proposta di dieta che sostiene che totale delle calorie assorbite importa poco, non ha base scientifica. PER-CHE LE CALORIE CONTANO, ED IN MODO ESSENZIALE. Vi 6 pericolo se si assorbono grandi quantita di oli, o pillole per troncare l'appetito. Certe diete raccomandano di limitarsi uni-camente, per molti giorni e anche in seguito, a una combina-zione di due prodotti: carne ovina e ananas-pompelmo e caffe-banana e latte scremato. Sono diete mal equilibrate e monotone. La dieta pompelmo e caffe 6 particolarmente nociva. La forte acidita del pompelmo rischia di esaurire sodio del fegato. In certi casi una dieta a base di pompelmo 6 responsabile della perdita di denti.

II problema dell'obesita 6 un problema di reale impor-tanza. Trascinare un peso inutile non 6 soltanto una ques-tione di aspetto, ma anche una questione di longevita. Qual- cuno ha detto molto giustamente: "PIO peso corporeo trasci-nate, meno a lungo dovrete trascinarlo".

Secondo me, prima di trattare un caso di obesita, paziente deve essere posto in una delle seguenti categorie:

(1) Forte magiatore; (2) Cause endocrine; (3) Eccesso di peso tossico.

Le persone che soffrono soprattutto degli eccessi della tavola, sono probabilmente le numerose. In questo caso trattamento logico 6 diminuire la quantita degli alimenti. Ma le loro abitudini alimentari sono cosi ancorate, che 6 difficile per loro rinunciarvi e, se lo fanno, si mettono a mangiare fra un pasto e l'altro o si alzano di notte per fare l'inventario del frigorifero, e questo non fa altro che aumentare la loro obe-sita. Per loro, essenziale prescrivere alimenti che conten-gono meno possibile di calorie. lo raccomando loro di cominciare pranzo con una minestra di verdura preparata in casa (mai in scatola) seguita da un'enorme insalata, di modc che loro stomaco sia gia praticamente pieno prima che si servano piatti pit) nutrienti. La pausa del caffe abbastanza dif-fusa ai nostri giorni, non va bene per la linea soprattutto se al Gaffe si aggiungono panna e dolci. I ricevimenti con cocktails offrono ugualmente grandi tentazioni caloriche. una buona dose di volonta 6 importante, anche se rara, negli obesi.

Se hanno bisogno di sgranocchiare fra i pasti o guar-dando la televisione, raccomando frutta cruda o cotta, mai secca, perche troppo ricca di zucchero. In questo modo la perdita del peso sara progressiva ma non spettacolare. Ma una sana riduzione del peso non put) verificarsi con rapidita rnagica. Ho notato che miglior modo di vincere la lotta con-tro un giro di vita troppo largo, 6 una ritirata lenta ma costante. E quello che fece una delle mie pazienti di una certa eta.

Quando la vidi, nel marzo del 1961, aveva 75 anni e pesava 70 chili. La sua pressione arteriosa era 210/110. Aveva preso delle pillole che avevano avuto poco effetto. Soppressi le pillole e prescrissi la seguente dieta: Al risveglio, acqua calda. Colazione: infuso di trifoglio rosso, frutta cotta a vapore e un piattino di cereali cotti. Pranzo: carne al sangue di manzo o di montone, verdura non farinacea cotta, purea di patate con un po'di burro. Nel pomeriggio: una sola varieta di frutta fresca o cotta. Cena: un piatto abbondante di zucchine o di fagiolini, manzo al sangue e una patata bollita. Prima di andare a letto: frutta o minestra di verdura. Era un vasto rifor-nimento e non ebbe mai a lamentarsi di avere fame. Le fu facile osservare la dieta e quando la rividi nel giugno del 1964, la sua pressione era 130/70, il peso si era stabilito a 56 chili e non presentava piO alcun sintomo.

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Negli obesi di tipo endocrino bI problema 6 diverso. Gli individui che ne soffrono sono generalmente di tipo surre-nale, o sono affetti da qualche disordine delle ghiandole sur-renali. Aumentano di peso senza mangiare eccessivamente. Hanno la struttura solida del cavallo da tiro e accumulano it grasso assorbendo zuccheri, farine e materie grasse. Una dieta di carni magre, bevande non zuccherate, frutta fresca e cotta, verdure non farinacee cotte, sara loro benefica-se la seguono assiduamente. La panna, il burro, le uova, i grassi animali e gli intingoli sono da bandire. Si raccomanda di fare del moto, per preservare bl tono muscolare e per favorire la combustione dei composti di carbonio. Ma bisogna comin-ciare can movimenti semplici e passare progressivamente a esercizi pit) difficili.

Uno dei miei pazienti era un obeso di tipo surrenale. Pesava 102 chili e la pressione era 110/80. Non si lamentava di nulla ma si augurava di scendere a 80 chili. Gli prescrissi una dieta senza zuccheri e farine. Rispettando scrupolosamente la dieta, perse 12 chili in 5 mesi, poi it suo peso risali progres-sivamente a 100 chili. E un esemplare caratteristico di tipo surrenale, ed 6 probabilmente impossibile ridurre definitiva-mente bl suo peso.

Un'altra forma di obesita endocrina si pub constatare in caso di indebolomento della ghiandola tiroidea, ma 6 poco frequente. La cura consiste a prescrivere estratti di tiroide o alimenti ricchi di iodio e a proibire i farinacei. Quando le ghiandole tiroidee non sono troppo danneggiate, I'ingestione di estratto di tiroide 6 seguito da una trasformazione miraco-losa. Probabilmente in seguito a questo successo 6 nata l'uti-lizzazione di estratto di tiroide in tutti i casi di obesita, senza discriminazione. E una terapia errata fondata su una cattiva interpretazione del metabolismo di base, che dipende non solo dall'attivita della ghiandola tiroidea, ma anche dalla fun-zione pi0 o meno difettosa delle capsule surrenali e del fegato.

Molti pazienti che soffrono di una deficienza epatica o surrenale hanno un tasso di metabolismo troppo basso, malgrado un'intensa attivita della ghiandola tiroidea. Essi reagiscono male alla cura di estratto di tiroide, che pub provocare esaurimenti nervosi e disturbi cardiaci.

Quando si utilizza l'estimazione di iodio nel sangue per valutare l'attivita della tiroide, non bisogna dimenticare che nel processo stesso di neutralizzazione delle tossine, lo iodio pub essere cosi strettamente legato alla molecola di proteina tossica che I 'esame non riesce ad individuarla. CIO rischia di dare l'impressione che la tiroide del malato sia at di sotto del normale, mentre in realta 6 iperattiva, e di nuovo c'e it rischio di provocare molti danni somministrando estratto di tiroide.

La cura della terza categoria, ('obesita tossica, pone it problema pit) difficile al medico. In questo caso it peso super-tluo 6 dovuto alla ritenzione di acqua e di muco nei canali lin-fatici. II fegato e i reni, indeboliti, non possono eliminare abbastanza rapidamente le sostanze tossiche, che si ammuc-chiano nei tessuti e li gonfiano. Quando questi malati si sottopongono a diete o digiuni, lo sforzo della digestione 6 alleggerito a carico del fegato e dei reni e bl paziente soffre della cosiddetta "crisi di eliminazione". Nee spaventato, sco-raggiato di fronte al proseguimento della cura. C'6 general-mente un tipo di alimento Ia cui digestione imperfetta causa di tutti i disturbi. II fegato pub essere sensibile agli zuc-cheri, able farine, ai grassi, able proteine, al caffe, at te, at cioc-colato, all'aceto, al sale e ad ogni altro condimento. II medico attento pub spesso determinare quabe alimento sia incompa-tibile e Ia guarigione dipende dall'eliminazione del colpevole dalla sua dieta.

E probabile anche che questi malati ricerchino partico-larmente gli alimenti che sono per lora piu tossici, per via delle loro virtu stimolanti..Gli alimenti che desiderano di perche sembrano tirarli su, Ii conducono insensibilmente alla cirrosi epatica. Se Ii si fa digiunare per 48 ore, si pub trovare nella loro urina una grande quantita di veleni pericolosi. Sara una preziosa indicazione per il medico per l'elaborazione della dieta, i cui primi risultati potranno sembrare quasi magici. Can una dieta ben dosata, questi pazienti possono perdere 5 chili alla settimana. Quello che perdono, e il gon-fiore tossico, principalmente l'acqua accumulata intorno able tossine e ai sali di troppo.

Riportati a una dieta piu normale, questi pazienti sof-frono terribilmente di mancanza di stimolazioni, si sentono deboli e esausti, ed hanno bisogno di riposo a letto. Bisogna spiegare questi sintomi sgradevoli prima dell'inizio della

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cura. Dopo questo stadio iniziale di debolezza, mano a mano che it fegato riprende un funzionamento normale, l'energia ritorna e la loro nuova condizione 6 ben diversa da quella che, prima, era soltanto uno stato di stimolazione tossica.

Questi sintomi complessi sono stati perfettamente capiti e descritti dal Dottor Alexis Carrel nel suo libro: "L'uomo, questo Sconosciuto". Mai medici in genere non hanno tratto un gran profitto dalle notevoli osservazioni del defunto Dottor Carrel.

Se un malato coipito da questa obesity tossica guarisce con l'aiuto di una dieta appropriata, 6 assolutamente indis-pensabile che gli alimenti a cui 6 allergico siano banditi dalla sua dieta per il resto della vita. Cii5 non gli costera alcuna fatica, perche si sentira motto meglio mangiando gli alimenti che gli convengono.

Ecco un caso per illustrare l'al lergia a un alimento parti-colare. Una donna di 46 anni venne a trovarmi per obesity e stanchezza cronica. Al l'eta di 19 anni, quando pesava 45 chili, it suo medico le aveva prescritto un farmaco per ridurre quello che pensava essere una iperattivita della ghiandola tiroide. II suo peso sali a 60 chili, pressoche normale per la sua eta. Si sposO, rimase incinta, e, nel 1926, dopo la nascita del suo primo bambino, pesava 90 chili. Non perse peso dopo la nas-cita del suo secondo bambino. Negli anni che seguirono tI suo peso oscill6 fra gli 80 e i 90 chili. Venne da me net 1957, quando pesava 82 chili. Soffriva manifestamente di una indi-gestione da farinacei con gonfiore tossico. In seguito a una dieta da cui i farinacei erano esenti, it gonfiore disparve e tl suo peso scese a 72 chili, ideate per lei. Benche fosse stata dovutamente messa in guardia, non pote resistere alla tenta-zione dei dolciumi, una volta net 1962 e due volte net 1964. Ogni volta ebbe malesseri cardiaci, e I'ultimo abbastanza grave. Si nutre ora esclusivamente di verdura cruda o cotta, non farinacea, di carni at sangue e frutta. Conduce una vita motto attiva e non c'e piu nessuna traccia di gonfiore tossico ne di sintomi cardiaci.

Aumentare di peso 6 spesso un problema difficile quanto diminuire. L'individuo magro, tipo cavallo da corsa, che ha generalmente una ghiandola tiroide iperattiva e capsule surrenali deboli, resta magro per anni. La tiroide bru-

cia letteralmente gli alimenti prima che l'organismo abbia la benche minima possibility di metterli in riserva sotto forma di grassi. Spesso, per ricoprire di carve Ia sua ossatura, si hem-pie di zuccheri e farine, che stimolano ancora di piu la tiroide, o dopo una difficile digestione e una notte di palpitazioni car-diache si sveglia per constatare che ha perso ancora un chilo. D'altronde l'abuso degli alimenti grassi provoca indigestioni che gli impediscono di assorbire una quantity normale di cibo. Certi bevono motto latte, ma l'aumento di peso 6 solo provvisorio.

Nel caso dell'individuo troppo magro, ho osservato che i pit) grossi errori dietetici si commettevano semplicemente perche ‘la gente immagina che basta ingozzarsi per diventare

E obesi. probabilmente it caso delle oche della fattoria che si tengono con il becco aperto per introdurre un mucchio di cibo nella gola. Ma questo sistema non conviene agli esseri umani, specialmente a quelli di tipo tiroideo, che si riempiono spesso di panna e di burro, finche non prendono I'itterizia o si ricoprono di brufoli e foruncoli. E di gran lunga preferibile lasciarli seguire le loro inclinazioni, sul piano dietetico, las-ciandoli mangiare quello che place loro. Verso i cinquant'anni, l'attivita della loro tiroide spesso diminuisce, ingrassano e diventano talvoita persino obesi, anche se conti-nuano a seguire la loro dieta del passato.

Uno dei segni caratteristici dell'individuo di tipo tiroideo, grasso o magro, 6 la mancanza di appetito a colazione. Cie 6 generalmente dovuto a un pasto serale pesante, causa di uno stato bilioso. Ritrova it suo equilibrio chimico solo astenen-dosi dal fare colazione. Se si astenesse dal mangiar troppo alla sera, ritroverebbe it suo appetito at mattino e starebbe bene.

Alcuni dietologi hanno raccomandato di astenersi dalla cena alla sera o almeno di cenare motto leggermente. Adele Davis consiglia di "mangiare al mattino come un re, a mezzo-giorno come un principe e alla sera come un mendicante. "E indicato per una persona dispeptica mangiare meno per ritro-vare la salute.

Capita di inconZrare dei pazienti che abbiano un fegato debole fin dalla nascita: Cosi Ia loro ghiandola tiroide con una secrezione troppo importante alievia la funzione del

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fegato aiutando it processo di disintossicazione; perche la frazione di iodio della secrezione interna della ghiandola tiroi-dea 6 un potente disintossicatore. Queste persone mangiano poco, stanno bene, sono forti e a lungo in buona salute, ma restano sempre magre.

Ma sono i pazienti troppo grassi che riempiono i gabi-netti medici. Sono alla ricerca di un mezzo comodo per per-dere it loro peso superfluo: una pillola magica che faccia fon-dere it grasso, permettendo loro di mangiare a volonta, come promettono certe pubblicita. Sfortunatamente la scienza non ha ancora scoperto una tale pillola.

II punto cruciale 6 sempre presente, come ha scritto it poeta Walter De La Mare:

E una cosa molto strana Strana quanto possibile Per quanto mangi la Signorina T. Resta sempre la signorina T.

13 Dall'appendicite alle malattie femminili

In ultima analisi la salute dipende dalla purezza del san-gue nella circolazione. La cornposizione del sangue dipende dagli alimenti che assorbiamo, e da niente altro. Se it sangue

normale, iI fegato, i reni, it cuore e tutti gli altri organi funzio-nano in modo soddisfacente. In queste condizioni ideali Ia inalattia 6 praticamente impossibile.

In questo capitolo desidero parlare brevemente delle inalattie che non sono state trattate negli altri capitoli e della loro cura con una dieta appropriata.

L'appendicite

L'infiammazione dell'appendice pub essere di tipo cro-nico o acuto. In un caso cronico di lunga durata i sintomi si rnanifestano progressivamente. L'appendicite acuta si mani-I esta brutalmente, accompagnata da nausee, vomito, febbre e dolori addominali. La vittima 6 trasportata d'urgenza aIl'ospedale per un'ablazione salvatrice dell'appendice.

Ma si tratta sempre di un'operazione salvatrice?

Benche un intervento chirurgico sia generalmente indi-cato, in certi casi I'operazione non 6 Ia migliore soluzione. Per esempio, 6 difficile drenare un ascesso chirurgicamente, in particolare quando it paziente deve per forza essere disteso sulla schiena. I tubi di drenaggio provocano un'irritazione, delle aderenze e una brutta cicatrice. C'e anche II rischio, benche minimo, che it paziente soccomba a una peritonite dopo I'operazione. Ma a causa della semplicita di questo intervento chirurgico e della sua alta percentuale di riuscita,

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l'ablazione dell'appendice diventata una delle operazioni piu comuni. II chirurgo cosiderato come un salvatore per-che toglie un organo fastidioso e assicura una pronta e com-plete guarigione.

Ma esaminiamo questo da vicino. Oggi che mai i far- maci che precedono l'operazione, l'anestesia complessa, le pesanti dosi di antibiotici, e altri farmaci post-operatori, insieme al costo esorbitante della chirurgia e del ricovero in ospedale, tutto questo fa si che paziente scettico si chieda se non esista una soluzione pie semplice ed efficace. Si sa bene oggi che gli antibiotici non sono completamente inof-fensivi. Benche sembrino compiere miracoli, accorciano spesso la durata della vita.

Parlando degli "effetti nefasti dell'era antibiotica", il Dot-tor Herbert Ratner, Professore di Medicina Preventive per la Salute Pubblica alla Loyola University Medical School, esprime la sua ammirazione: « Per i progressi enormi fatti della medicina sia per quanto riguarda la chirurgia del cuore, sia per gli antibiotici e gli agenti immunizzanti...» Questi progressi possono misurarsi con il gran numero di persone che sono encore in vita e che, altrimenti, sarebbero morte. Ma secondo me questi progressi si compiono in modo tale che aumentano anche gli stati morbosi e ansiosi. Facciamo molto per i moribondi e poco per i vivi, e in certi casi trasformiamo i vivi in morti con disavventure terapeutiche. Dobbiamo avere la volonta di intervenire con l'arte della medicina quando la natura ha bisogno di aiuto e pu6 essere aiutata grazie all'uso potente e decisivo di farmaci ed altri procedimenti, particolar-mente nelle situazioni in cui la vita 6 in pericolo.

Ma dobbiamo anche imparare ad astenerci in condizioni che non richiedono l'uso di droghe potenti e pericolose o l'uso di una chirurgia radicale e rischiosa."

I nschi che comporta l'uso di potenti e pericolosi anti-biotici riguardano tutti i medici. II Dottor Franklin Bicknell ha lanciato questo avvertimento: "Gli antibiotici, quali la penici-line, l'aureomicina, la terramicina, sono usati universalmente e senza discriminazione per controllare qualunque genere di infezione, anche la benigna. Questo uso generalizzato di antibiotici presenta due seri inconvenienti: i batteri imparano a resistere agli antibiotici, e i malati vi diventano sensibili e

L'uso della penicillina per curare infezioni nelle mucche 6 particolarmente deplorevole. La qualita del latte ne soffre e provoca serie reazioni nei consumatori.

Ma ritorniamo alla chirurgia. Non vi 6 dubbio che in certi casi 6 necessaria. Spesso paziente 6 spaventato pensando alle conseguenze possibili se l'intervento chirurgico non 6 praticato immediatamente. II medico anticonformista, che esita a ricorrere all'operazione, fa fatica a convincere suo paziente a provare un'altra forma di cura.

Ho sempre pensato che con cure particolari un caso di rottura dell'appendice pu6 essere guarito senza intervento chirurgico. Eccone un esempio: II malato era un uomo di 46 anni, che si sforzavadaanni a scegliere alimenti naturali. Pic-colo di statura, era ben sviluppato, non obeso, e pesava 68 chili. Sua moglie e i suoi due bambini, di cui avevo sorvegliato la nascita, erano stati ugualmente miei pazienti.Tutti mangia-vano correttamente ed erano in buona salute. Durante un ban-Ghetto marito commise un eccesso a tavola, abusando di specialita messicane, molto condite. Durante la notte fu sve-gliato da un violento dolore all'addome. Sua moglie gli fece un clistere, ma il dolore aument6. Arrivarono tutti e due alla conclusione che si trattava di un'indigestione acuta. Resto a letto tutto l'indomani, 20 luglio e, non avendo appetito, si accontento di bere un po' di acqua. I clisteri furono rinnovati ogni quattro ore. Aveva di 40° di temperatura e si sentiva molto indebolito, con nausea e vomit°. Quarantotto ore pie tardi dolore cesso improvvisamente e si senti meglio, ma la febbre sail a 41°. A questo punto fui chiamato.

Anche se puo sembrare strano, paziente non sembrava ammalato. Infatti, pensava di essere in grado di alzarsi e di riprendere suo lavoro. Le sue pulsazioni erano 120 al minuto, la sua temperature era di 41° : tenendo conto dei suoi sintomi precedenti, tutto indicava una crisi acuta di appendi-cite. Conclusi che vi era stata rottura, e questo aveva fatto cessare dolore. Poiche nessun farmaco era stato sommini-strato al malato, i sintomi non potevano essere mascherati da medicine analgesiche. "Non voglio un intervento chirurgico, mi disse, se 6 possibile evitarlo. Benissimo, gli risposi, ma deve essere ricoverato, durante la mia cura senza droghe e senza bisturi." Fu d'accordo.

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II chirurgo dell'ospedale, membro del personale del Bel-levue Hospital e diplomato all'Universite di Studi Medici di Columbia, uomo di grande esperienza, consenti ad assistermi e a fare esami quotidiani per sorvegliare I'evoluzione del malato. II primo esame, it 23 luglio, rivele) una massa molle, grossa quanto un'arancia, nella zone dell'appendice. Non c'era nessuna indicazione di attivita peristaltica (movimenti alterni di contrazione e di dilatazione nel canale alimentare) e nessuna traccia del benche minimo sgombero di gas intesti-nale. Sembrava che la natura con la sua saggezza avesse ordi-nato uno stato di riposo completo.

II vomito era cessato, ii malato aveva soltanto leggere nausee quando cambiava posizione nel letto. Prendeva un po' di ghiaccio per via orale, ma non aveva nessun desiderio di cibo. I globuli bianchi erano 20.000, con it 96 per cento di cel-lule polimorfe, it che indicava un ascesso localizzato con pus. La sua tensione arteriosa era 110/70, senza irregolarita di azione cardiaca. Non c'era dolore addominale, solo in caso di pressione. Dormi bene.

II giorno seguente, 24 luglio, la nausea era trascurabile e it dolore sotto pressione diminuiva. II malato si sentiva bene a letto, poteva leggere o ascoltare musica. Continuava a pren-dere piccoli cubetti di ghiaccio per bocca. La massa addomi-nale aveva aumentato di volume e preso una consistenza pit) solida.

II 26 luglio, it sangue bianco era sceso a 12.000 con 1'85 per cento di leucociti polimorfi. Era un'indicazione che ('ascesso era bien circoscritto, 39'6°, it polso a 90. Pressione, 100/70, ne nausea ne vomito, consistenza e volume della massa senza cambiamento.

II giorno seguente, it suo stato era identico. Sempre nes-sun movimento peristaltico, anche minimo. Un clistere di acqua tiepida gli veniva somministrato quotidianamente, ed era restituito incolore e•senza traccia di feci. Quando lo anda a trovare, ii 27 luglio, espresse it desiderio di mangiare un frutto. Gli si prepare) un succo di pompelmo diluito in un /olume doppio di acqua, con qualche cubetto di ghiaccio. temperatura stazionaria, nessun dolore, e la massa restava sempre uguale. II malato si sentiva bene ed era di buon umore. II mio amico chirurgo era stupefatto. Credo fosse

state) persuaso che bisognasse drenare ('ascesso. Per quanto mi riguarda, avevo pensato che ('ascesso si sarebbe spostato progressivamente verso la parete adiacente dell'intestino crasso, contro la quale sarebbe scoppiato e che non ci sareb-hero stati movimenti peristaltici finche ('ascesso scoppiato non si fosse riversato nell'intestino. Allora ci sarebbe stato un movimento putrido carico di sangue e di pus. Cie) si sarebbe verificato fra it 12° e it 14° giorno dopo l'inizio della crisi.

Non ci fu cambiamento ii giorno seguente, tranne che la tomperatura era scesa a 39°.

II 29 Iuglio, sempre nessun movimento peristaltico. 11 volume della massa era lo stesso, ma Ia temperatura era scesa a 38,6°, Ia pressione sanguigna a 90/60. II cuore era rogolare, ii polso a 80. II malato si accontentava di succhi di pompelmo diluiti e non reclamava aitro cibo, l'urina era nega-tiva, come era stata fin dall'inizio.

Nessun cambiamento it 30 luglio. II paziente non aveva fame. Era compietamente soddisfatto dei suoi succhi di porn-polmo; la temperatura era di 38,5°.

II 31 Iuglio Ia massa era diminuita di volume. II conto dei bianchi si manteneva a 12.000. Aspettavamo con

impazienza che ('ascesso scoppiasse. II malato dormiva pro-londamente durante la notte e si assopiva molte volte durante II giorno. Appariva magro, ma aveva una buona cera. Si sen-tiva abbastanza forte per fare qualche passeggiata nei corri-doi della clinica.

II 1° agosto it conto del sangue bianco scendeva a 11.000 con 1'83 per cento di polimorfi. Pressione e polso senza cambiamento.

11 2 agosto finaimente i'ascesso scoppio. La massa non era piu palpabile. L'indomani mattina si produsse un movi-mento naturale e spontaneo con it contenuto dell'ascesso. II conto bianco scese a 8.000 e 80 per cento. Allora, per Ia prima volta, II. paziente mostrd di avere appetito. Pesava 55 chili, aveva una pressione di 100/60 e un polso normale a 70. Nessuna massa era percettibile. A intervalli di circa 6 ore it paziente evacuava una piccola quantity di materia fetida dall'intestino.

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Siccome it suo appetito aumentava, si present6 it problema degli alimenti convenienti. Gli si diedero di nuovo succhi di frutta, meno diluiti, ed anche minestrine chiare di verdura.

II 5 agosto poteva bere latte e mangiare rossi d'uovo, cereali cotti, frutta matura e verdura cotta non farinacea. Fu autorizzato a lasciare l'ospedale. II 12 settembre pesava 63 chili ed era in perfetta salute.

Un mese piir tardi pesava 65 chili, quello che conside-ravo essere it suo peso normale. Prendeva tutti i giorni una piccola dose di estratto di tiroide, per essere aiutato a rico-struire la sua ghiandola tiroidea che si era esaurita nel suo sforzo per disintossicare l'organismo. Questa cura continuo per sei mesi. Non prendeva altre medicine.

II 21 luglio, quando Ia sua appendicite era scoppiata e it vivo dolore si era calmato, non era sottoposto a scosse vio-lente, per questa ragione it pus dell'appendicite non si pro-pag6, evitando cosi una peritonite generalizzata. La natura si era presa cura di costruire una difesa intorno alla materia putrefatta e ne risult6 solo una peritonite localizzata non tossica perche curata correttamente. Questa cura corretta consistette a proteggere it paziente da genitori ben intenzio-nati che avrebbero insistito per fargli ingurgitare "un buon cibo per mantenersi in forza. "Se fosse stato nutrito in questo modo, Ia febbre sarebbe aumentata, iI ventre si sarebbe gon-fiato, it dolore sarebbe diventato insopportabile, e Ia nausea e it vomito sarebbero ricominciati. In queste infelici condizioni, gli avrebbero senza dubbio prescritto copiose dosi di medici-nali calmanti, che avrebbero potuto paralizzare it sistema sim-patico. Sarebbe arrivato allo stadio in cui, per salvare la vita, un intervento chirurgico sarebbe stato necessario.

L'asma

L'asma 6 una bronchite catarrosa che interessa i tubi bronchiali, compresi i pi0 piccoli, detti bronchioli. Questo organo di eliminazione, si trova anche lui sotto il controllo della ghiandola tiroidea. L'attivita surrenale, nei pazienti che soffrono di asma, 6 nettamente al di sotto del normale e, per questa ragione, la chimica della funzione renale 6 intaccata. Per necessita, i polmoni cercano di supplire i reni indeboliti

eliminando una parte delle tossine attraverso le loro mem-brane mucose. Ma i polmoni non si adattano bene a questo lavoro di reni ausiliari. Le tossine irritanti provocano un'infiammazione che ha per conseguenza una degenera-zione e un'atrofia dei tubi bronchiali. Di tutti gli organi del corpo i polmoni sono i piu delicati. Sono seriamente coipiti da qualunque irritazione, it fumo del tabacco, la nebbia o l'infiammazione catarrosa. Le principali tossine responsabili dell'asma sono it cloruro di sodio e i prodotti tossici dell'indi-gestione da farinacei.

Numerosi esami hanno mostrato come Ia cura con adre-nalina e cortisone sia inefficace per guarire l'asma. Ma l'elinni-nazione di ogni alimentazione a base di cereali, latte, uova, cioccolato e pesce porta sollievo agli asmatici. Ho potuto constatare che certe sostanze tossiche provengono dai fari-nacei. Siccome la frutta e i succhi acidi sono irritanti per i reni, bisogna evitare di darne a un asmatico durante una crisi, perch6 nel suo caso gli acidi della frutta sono ossidati in modo incompleto nel fegato.

La professione medica ammette che non esistono medi-cine per guarire I'asma e infatti molti medici pensano che questa malattia sia incurabile. Ma ho scoperto che una cura razionale e spesso efficace dipende in primo luogo dalla disintossicazione del paziente. In seguito bisogna sforsarsi di rInvigorire le capsule surrenali dell'asmatico, per aiutare it piO possibile iI fegato congestionato. II miglior processo di disin-tossicazione 6 mettere a riposo gli organi interessati. Si da al paziente una dieta di antidoti naturali: metalli alcalini sotto forma organica (perche it fegato non assimila mai le materie lnorganiche) forniti dalle zucche, i cocomeri, i Ignami, (sodio) e la verdura fresca (potassio), i gambrdi alcune piante (calcio) e it succo di certe verdure crude (vita-mine e minerali). Una minestra preparata con le verdure piCi assimilabili dal paziente 6 di inestimabile valore dietetico.

NON SI DEVE DARE ALL'ASMATICO IL PIU PICCOLO DI SALE. II sale (cloruro di sodio) 6 spesso troppo utilizzato nell'alimentazione perche stimola le ghiandole surrenali, ma

in realta un prodotto molto corrosivo. Ma it sale organico, come se ne trova nella verdura, 6 utile e non tossico. E questa forma di cloruro di sodio che 6 vitale e necessaria per it corpo.

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Se it paziente segue una dieta appropriata, si constatera che Ia sua urina diventa progressivamente pi0 chiara, e meno carica di materie tossiche di quella dell'asmatico medio. E estremamente importante sapere in quale momento la tossie-mia del sangue 6 neutralizzata, perche allora si deve sommi-nistrare un'alimentazione piO sostanziosa per evitare una rica-duta. Le proteine devono costituire la base della sua alimen-tazione. La carve di manzo o di montone, cruda o at sangue, fornisce gli amminoacidi necessari, senza congestionare iI fegato. Si pub incominciare questa dieta appena la respira-zione diventa piCt facile. La quantity e la frequenza sono da dosare secondo le possibility del paziente. Dopo quatche set-tirnana, in caso di miglioramento e di aumento di peso, si possono provare altri alimenti. Come regola generale, biso-gna proibire i farinacei ed anche i latticini e le uova. Final-mente tl paziente potra arrivare a stabilire una dieta corretta dei suoi alimenti quando l'esperienza gli avra insegnato quali sono per lui benefici e facilmente digeribili.

II raffreddore

Sir William Osler ha dichiarato un giorno: "C'e un solo modo di curare it raffreddore, 6 con it disprezzo". Chi ne 6 col-pito in genere non 6 d'accordo con Osler, perche si spendono dei milioni, quando i sintomi si manifestano, per pillole, pasti-glie, gocce, inalazioni, vaporizzazioni. II raffreddore e una malattia universale e piu frequente di tutte le altre malattie riunite.

Per capire questa malattia bisogna sapere che la mem-brana mucosa dell'apparecchio respiratorio si compone di tre parti:

(1) la mucosa del naso e dei seni frontali; (2) la gola e la faringe; (3) Ia mucosa dei polmoni.

Le superfici di queste mucose sono sotto it controllo della ghiandola tiroidea, come d'altronde tutte le altre mem-brane mucose. II raffreddore 6 una infiammazione che pro-voca un'essudazione catarrosa, che ha per causa un'elimina-zione di tossine comandata dalla ghiandola tiroidea.

Sono possibili, quattro gradi di infiammazione sonopos-sibili, che dipendono in primo luogo dalla natura delle tossine

da eliminare. C'e dapprima la semplice irritazione, con arros-samento e essudazione di un liquido chiaro, dal gusto salato. Per esempio, tl naso che gocciola at primo stadio di un raf-freddore, interessa solo gli strati superficiali della mucosa. Se it principale responsabile e it cloruro di sodio, questo tipo di raffreddore dura solo un giorno o due ed a seguito da una rapida guarigione. Soluzioni diluite di nitrato d'argento vapo-rizzate sulla membrana neutralizzano I'irritazione del cloruro di sodio, attamente solubile, trasformandolo in cloruro d'argento, insolubile. Tutti gli scarichi catarrosi contengono una forte concentrazione di cloruro di sodio, conosciuto d'altronde con it nome di sale da cucina. IL SALE E SECONDO ME UNO DEI CONDIMENT! DI CUI SI FA UNIVER-SALMENTE UN USO ECCESSIVO.

II secondo grado di infiammazione 6 caratterizzato da una lesione pi0 profonda che interessa la mucosa sierosa, comprese le ghiandole mucose. Le secrezioni contengono contemporaneamente liquido sieroso e muco chiaro. Si pub concludere che si tratta di un raffreddore medio, che provoca una indisposizione per tre o quattro giorni.

II terzo grado e piu profondo e interessa lo strato interno delle ghiandole mucose, con distruzione parziale delle cellule mucose. Dei germi affluiscono per nutrirsi dei prodotti dell'infiammazione e le cellule di sangue bianco si precipi-tano per distruggere i germi. La secrezione 6 ora mucopuru-lenta, e questo significa che del pus 6 presente, come anche muco e siero. Questo tipo di raffreddore dura dieci giorni o piu e presenta aspetti gravi.

II quarto grado interessa tutte le parti precedenti e, in lo strato piu profondo, the e ricco di vasi sanguigni. Del

sangue pub mescotarsi alle essudazioni che, a questo stadio, sono chiamate emorragia mucopurulenta. Se importanti vasi sanguigni sono corrosi dalle tossine, pub derivarne una pert-colosa emorragia. Questo tipo di raffreddore presenta un carattere motto grave e pub durare motte settimane. E an-che quando si considera come guarito, ci vogliono ancora molte settimane per una riparazione completa dei tessuti danneggiati.

Non c'e veramente niente di misterioso nella causa del hiffreddore, benche questa sia oggetto di motte discussioni

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nell'ambiente medico. I raffreddori si manifestano soprattutto durante i mesi d'inverno perche in quest'epoca l'attivita della pelle 6 ridotta, sia dal punto di vista della respirazione che da quello della traspirazione. Quando la gente 6 meno attiva, ha tendenza a mangiare di e ad essere stitica, in particolare durante le feste di fine anno, a detrimento del fegato e dei reni. Un raffreddore sopraggiunge spesso in occasione di queste festivita.

II fatto che ci sia sempre uno stato tossico prima di un raffreddore 6 semplicemente un altro modo di dire che la con-centrazione di veleni nel sangue 6 troppo elevata per permet-tere al fegato e ai reni di venirne a capo. Allora la ghiandola tiroidea interviene come terza linea di difesa e, per compiere la sua missione, provoca un'infiammazione catarrosa. In fondo, raffreddore non 6 niente altro che un'infiammazione catarrosa.

I microbi non sono la cusa del raffreddore. Sono solo degli sciacalli che si nutrono dei rifiuti tossici e delle cellule distrutte dall'infiammazione. Ma il pericolo sta nel fatto che i residui microbici rischiano di passare, per assorbimento, nel sangue delle vittime del raffreddore.

I farmaci proposti per la cura del raffreddore sono molti. La maggior parte di questi hanno l'effetto di sopprimere i sin-tomi e di far scendere la temperatura. Ma questi farmaci sono

nocivi che utili perche irritano un fegato gia strapanato. Gli antibiotici agiscono principalmente stimolando violente-mente le ghiandole surrenali. Questo pu6 ripulire una tossie-mia, ma se le surrenali sono deboli o esaurite la malattia diventa cronica e progressivamente pi6 virulenta.

La scienza, malgrado tutti i suoi sforzi, non ha ancora tro-vato una cura specifica per il raffreddore. Poiche tutto l'orga-nismo 6 congestionato di veleni, 6 raccomandabile alleviarlo da ogni sforzo superfluo fino alla neutralizzazione parziale dello stato tossico. II riposo muscolare 6 obbligatorio e paziente deve essere messo a letto senza tardare. Ma il riposo dei muscoli 6 molto meno importante del riposo delle ghian-dole, perche fegato 6 sovraccarico e stanco.

Ci sono due metodi per alleggerire fardello che pesa sul fegato: II primo 6 smettere di ingerire ogni sorta di proteine, farinacei, zuccheri e grassi. II secondo 6 cercare di

trovare carattere chimico della tossiemia e somministrare frequenti dosi di quelli che si possono chiamare antidoti tera-peutici. Pu6 trattarsi di acqua naturale, di succhi di frutta diluiti, di minestre di verdura (senza carne n6 condimento) o di succhi di verdura crudi. Talvolta sono indicati succhi di frutta cotta, ben diluiti. E quello che si chiama una cura di digiuno. Se 6 applicata correttamente, e viene accompagnata dal riposo, 6 la cura migliore che protegge da qualsiasi com-plicazione.

Sir William Osier diceva che raffreddore doveva essere curato con il disprezzo, ma quando ne era affetto seguiva una cura semplice ed efficace: riposo a letto, un buon libro da leg-gere, nessun cibo. L'aforisma di Ippocrate: "Se nutrite un raf-freddore, dovrete lasciar morire la febbre di fame", 6 vero ai nostri giorni come ai suoi tempi. Ma finche l'uomo, obnubi-lato dalla paura della superstizione, credera di essere l'inno-cente vittima di un attacco esterno, continuera a cercare una forma di terapia per scacciare raffreddore e uccidere i microbi.

II diabete II diabete 6 uno stato cronico in cui corpo non puo

assimilare una parte degli alimenti assorbiti, un particolare gli zuccheri e le farine. Nei paesi occidentali, viene al settimo posto fra le malattie che possono provocare la morte. L'insu-Una e le pillole antidiabetiche sono state accolte come le sal-vatrici dei diabetici. Ma lo sono veramente?

lo non sono d'accordo. L'insulina 6 una sostanza tossica che ha effetti nocivi sui vasi sanguigni. II suo uso prolungato

responsabile di diversi tipi di malattie arteriose. Un'attenta osservazione dimostra che corpo umano pu6 sopportare questa introduzione di veleno per circa venticinque anni al massimo, e poi le arterie del paziente si disgregano ed 6 la fine. Nei diabetici c'e sempre un retroscena tossico e la ghiandola tiroidea e generalmente troppo stimolata.

L'insulina frena l'attivita della tiroide. L'effetto delle pil-lole non vale il rischio di prenderle: essendo minima la loro officacita e pit) forte la loro azione tossica, sono ancora poricolose dell'insulina.

Curando diabetici adulti, ho potuto assicurare con- Iloilo dello zucchero nell'urina con la sola dieta. Nei bambini

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ho potuto, nei migliori dei casi, ridurre le dosi di insulina, senza sopprimerla totalmente.

La migliore dieta per i diabetici 6 una dieta di verdure- 1,1, verdure non farinacee cotte e minestre di verdura. II suol4 scopo 6 aiutare it pancreas esaurito, it cui principale ele-mento chimico 6 un composto di potassio. Cosi si racco-manda particolarmente Ia verdura ricca di potassio. Se it livello di potassio pub essere ricostituito, non soltanto it pani creas 6 rinvigorito, ma anche una gran parte dell'acidita, sem-pre presente net diabete, a neutralizzata.

Ho imparato che tl miglior modo di trattare un diabetico 6 sopprimere l'insulina e metterlo a letto. Se it paziente non vuole accettare questo, e nemmeno una dieta piu rigorosa, non posso fare nulla per lui. La dieta consiste in verdura non farinacea leggermente cotta, quale tl sedano, it prezzemolo, le zucchine e i fagiolini ridotti in liquido in un frullefore e serviti come passato di verdura. II paziente deve seguire questa dieta finche I'urina non si sia liberate dallo zucchero. Deve restare a letto per dare at fegato e at pancreas le migliori pos-sibility di fare it loro lavoro senza essere molestati dagli acidi dovuti agli sforzi e alle fatiche fisiche. Per liberare it sangue dallo zucchero, ci vogliono da uno a quattro giorni, talvotta di piO.

II paziente a allora autorizzato a riprendere le sue attivita normali, sempre seguendo una dieta accuratamente stabilita. Rimane sotto sorveglianza perche bisogna determinare quanto tempo dopo lo zucchero faccia Ia sua apparizione. Quando cid avviene, lo si mette a letto, a "digiunare" con it suo passato di verdura. Questa volta, non ci vuole piir della meta del tempo precedente per liberarlo dallo zucchero. II mio lavoro consiste a elaborare una dieta ideate, applicabile al suo caso particotare, che lo mantenga privo di zucchero fornendogli contemporaneamente abbastanza energia per permettergii di lavorare ragionevolmente. Un diabete serio una malattia grave, che lo zucchero sia presente o no. lmplica disordini net pancreas ed anche, in gran parte, net fegato. Non ci si pub aspettare di veder vivere tl paziente normal-mente. In un caso benigno, tuttavia, questi potra reagire favo-revolmente a una dieta priva di zuccheri e farina, che gli fait perdere peso e gli permettera di stabilise condizioni di vita soddisfacenti.

II raffreddore da fieno

II raffreddore da fieno si manifesta quando c'e atrofia delle mucose del naso e dei seni frontali. Queste membrane sono motto sensibili ai pollini, alla polvere, agli odori anima.li, alla nebbia, che provocano violenti starnuti e un tossicchiare quando vengono in contatto con la membrana irritata. Ma I'infiammazione precede I'irritazione. Se non c'e stato catar-roso, non c'6 raffreddore da fieno, qualunque materia irritante si inspiri.

Anche qui it ruoto nocivo del sale 6 messo in evidenza. Quell' che soffrono di raffreddore da fieno, tranne rare ecce-iioni, hanno abusato di sale da cucina. Prodotti tossici prove-nienti da una indigestione di proteine e farinacei, possono ugualmente essere trovati fra le sostanze eliminate. L'alto tenore di vitamine della frutta fresca della primavera o dell'estate, ha un effetto stimolante suite ghiandole endo-crine e pub ugualmente provocare tl raffreddore da fieno. E Ia ragione per cui si manifesta cosi frequentemente in questo periodo dell'anno.

Ma ricordatevi che le sostanze irritanti assorbite in quel momento non sono la causa del raffreddore da fieno, a meno the la mucosa della membrane non sia gia irritata (un gra-nello di polvere o altro corpo estraneo possono causare un'irritazione ben piu violenta in un occhio infiammato che in tin occhio normate).

Ridurre I'uso di sale, astenersi da proteine e farinacei, generator' di tossine, controllare accuratamente it tipo e la quantita della frutta fresca che si mangia, sono le prime misure per controllare la tossiemia che provoca questa malat-

Senza dimenticare le ghiandole endocrine, perche tl calore stimola le capsule surrenali, che a loro volta stimolano Ia ghiandola tiroidea mediante it sistema simpatico. Allora Ia Ilroide provoca un'eliminazione attraverso le mucose, aggra-vando cosi i sintomi del raffreddore da fieno. Per questa ragione, chi 6 soggetto at raffreddore da fieno, si sente meglio nei climi freschi. Ma se le surrenali sono deboli e la firoide ancora abbastanza forte per provocare un'eliminazione attraverso le mucose quando si manifesta Ia tossiemia, iI malato non potra trarre beneficio da un cambiamento di clime.

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Le malattie femminili

La maggior parte delle donne sopporta dolori mestruali anormali. Accecate dall'idea che quello che 6 comune 6 nor-male, credono che alcuni stati patologici siano naturali, vista Ia loro frequenza. lo credo che la donna che prende costante-mente dell'aspirina per i suoi malesseri soffra in realty di uno stato di tossiemia. Quando it fegato non compie le sue fun-zioni di filtro, la corrente sanguigna 6 avvelenata dai prodotti dell'indigestione che, se non sono eliminati per vie seconda-rie, possono provocare una malattia grave, come it cancro o Ia tubercolosi. La funzione mestruale, invece di svoigere it suo incarico naturale, diventa una specie di filtro dei rifiuti, provo-cando uno stato di infiammazione cronica dell'utero. Dopo anni di sforzi per aiutare a ripulire tl sangue dalle tossine irri-tanti, l'utero 6 tatmente tumefatto e deteriorato che per troppe donne l'ablazione diventa Ia sola soluzione.

Uno studio della funzione mestruale media rivela molte anomalie. II dolore, i crampi, le perdite eccessive sono cosi frequenti che una moltitudine di farmaci popolari vengono loro offerti per it loro sollievo. Quando it sangue tossico cerca un'uscita attraverso l'utero grazie alla funzione mestruale, ('infiammazione e l'irritazione della delicata membrana mucosa che ne conseguono provocano degli spasmi che si traducono in dolori e crampi. Se la tossicita 6 meno virulenta o piu diluita, la paziente sente semplicemente una sensa-zione di pesantezza e di congestione nel bacino. Una volta che le perdite sono cominciate, la natura riversa tutta la mate-ria tossica possibile, irritando gli strati profondi dell'utero. Quello che dovrebbe essere un semplice flusso, si trasforma in emorragia per molti giorni, mettendo Ia paziente in uno stato costante di anemia, producendo nervosismo, insonnia, emicrania e stanchezza. Capita che i reni non siano in grado di filtrare certi veleni diffusi e pub formarsi un edema.

La qualita del sangue mestruale varia in funzione della composizione chimica della materia tossica. Un sangue rosso, abbondante, senza odore, accompagnato da forti crampi unterini, rivela che la principale sostanza irritante pro-viene da una cattiva digestione di zuccheri e farine. Le tos-sine responsabili sono acidi che non hanno potuto essere ossidati completamente. Invece, se it sangue mestruale 6 scuro, con un forte odore e vischioso, si pub giungere alla conclusione della presenza di tossine d'una indigestione di

proteine, o putrefazione. Diventa cosi evidente, che in caso di necessita, I'utero, scelto dalla natura come organo di riprodu-zione, pub servire all'eliminazione di rifiuti putrefatti.

La donna malata non solo deve sopportare molte soffe-renze nei periodi mestruali, ma anche subire una dura prove durante la menopausa. La menopausa normale, in una donna sana, 6 senza complicazioni. I periodi mestruali cessano, occo tutto.

Ma Ia donna intossicata, che 6 stata liberata in parte doi suoi veleni attraverso it canale mestruale, deve affrontare, at momento della menopausa, uno dei periodi pi0 critici della sua vita. E come se uno sbarramento venisse improvvisa-mente a ostruire un torrente. I flutti inondano e devastano, con it loro riflusso, buona parte delle cellule. Comincia tutta una serie di malesseri nuovi, e fra questi: vampate ii catore, esaurimento nervoso, emicrania, artrite, indigestione gastrica o intestinale, stanchezza e prostrazione, irritazioni vaginali, palpitazioni, mancanza di fiato. Quando Ia porta di uscita 6 chiusa dalla menopausa, le tossine continuano nondimeno ad affluire all'utero e ad infiltrarvisi. L'infiammazione si pro-paga progressivamente e un trasudamento acquoso, con un odore metallico caratteristico,, si produce attraverso i vasi linfatici del ventre. QUESTO E UN PRIMO ALLARME DEL CANCRO.

Si pub sperare che verra it tempo in cui, dopo une studio attento della chimica del corpo, della chimica della nutri-'Ione, dell'ereditarieta, e della funzione fegato-reni, la per-sona esposta a un cancro potra preservarsi facendo le corm-zioni indispensabili alla chimica della sua alimentazione.

Fortunatamente 6 possibile alleviare considerevolmente la paziente che 6 meno gravemente affetta dai disturbi delle mestruazioni e della menopausa. I dolori periodici sono atte-nuati riducendo la concentrazione di tossine nel sangue. II miglior mezzo per riuscirvi 6 mantenersi a dieta per un giorno o due prima dell'inizio del periodo. Se l'antidoto conveniente A un acido, si dovrebbero prendere succhi di frutta diluiti tutte lo ore; se 6 alcalino, succhi di verdure crudi, lievito e passati dl verdura sono raccomandati. Nessun altro cibo dovrebbe ossere preso durante questi due giorni. Mano a mano che la tossiemia del sangue si riduce, I'urina diventa meno acida e plO chiara. Mano a mano che tl sangue 6 purificato, le ghian-dole endocrine funzionano piu normalmente.

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Parte terza

GLI ALIMENTI SONO LE VOSTRE MIGLIORI MEDICINE

Le persone che soffrono dei disturbi della menopausa, devono ridurre la loro dieta alimentare, le loro emozioni e i loro sforzi fisici per attenuare i sintomi pi0 fastidiosi, sintomi che, dopo tutto, indicano semplicemente che la ghiandola tiroidea fa del suo meglio per intervenire in una situazione dif-ficile.

Per riassumere, appare chiaramente in questa sommaria rassegna della malattie che I'eliminazione per vie secondarie ha un ruolo in ciascuna di loro. II nome di ogni malattia parti-colare 6 determinato dall'organo interessato. In ogni caso si rivela uno squilibrio o un funzionamento anormale di qualche ghiandola, e uno sforzo di compenso fornito da un'altra ghiandola. La terapia razionale consiste a disintossicare e a riparare i danni, e it suo successo dipende dalla volonta del paziente di riorganizzare la sua vita in modo da lasciare all'organo interessato un margine sufficiente di efficacita e sicu rezza.

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14 Le proteine plasmano corpo

Quando Roastbeef rinvigorente era il cibo dell'Inglese, Nobilitava i nostri cuori e arricchiva nostro sangue, I nostri soldati erano valorosi e i messaggeri bravi. Ah! II caro Roastbeff della Vecchia Inghilterra!

Richard Leveridge (1670-1758)

Ai nostri giorni gli americani mangiano ancora roastbeef di quanto se ne mangiasse nella Vecchia Inghilterra e sono molto coscienziosi per quanto riguarda le proteine; i giornali e le riviste non li bombardano forse di articoli educativi sugli "amminoacidi essenziali" e sulle "proteine adeguate contro le protine inadeguate"?

Nessuno sara sorpreso di sapere che, per sopravvivere, corpo ha bisogno di proteine (questa parola significa lette-r almente: materia di prima necessita). Sappiamo che un essere vivente, dall'elefante fino a un invisibile microbo, 6 essenzialmente composto di proteine. Una dieta sana deve essere ricca di proteine perche questa preziosa sostanza 6 constantemente utilizzata per riparare e per costruire, per pro-durre la combustione fornire energia, o essere trasfor-mata in idrato di carbonio e in grassi.

Ma la nostra dieta attuale non si fonda torse troppo pesantemente su alimenti proteici? Non mangiamo forse troppa carne e non rischiamo cosi di diventare "iperproteiniz-zati"? Recenti scoperte scientifiche non hanno avuto ten-denza a sopravvalutare l'importanza reale della proteina nella nostra dieta alimentare? Chi di noi lo pensa chiama la nostra epoca "l'era della proteina".. E crediamo che nella corsa verso le proteine certi aspetti vitali siano stati completamente tra-scurat

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Certamente, le proteine, in quanto alimenti di base di ogni cellula vivente, sono di importanza vitale nella nostra al i mentazione. Se ne trovano a profusione nella carve, nel pol-lame, nel pesce, nelle uova, nel latte, nel formaggio, nei cereali e in certa verdura.

Eppure, se la proteina a realmente una materia che costruisce e plasma il corpo, puo anche, in certe condizioni, agire come distruttrice del corpo.

Per una buona comprensione del comportamento della proteina all'interno del corpo, bisogna risalire all'atomo- la sostanza chimica semplice. Un atomo 6 indicato da una lettera, per esempio 0 per ossigeno, H per idrogeno, N per azoto. Due atomi possono legarsi. Per esempio iI sodio (Na) e it cloro (CI) formano it cloruro di soldio, o sale da cucina. L'unione di due o pit) atomi 6 chiamata MOLECOLA. Pit) grande 6 it numero di atomi contenuti nelle molecola, la dimensione della molecola a grande. Sostanze chimiche semplici, come Na CI, contengono un piccolo numero di atomi e si qualificano in chimica come composti inorganici. Unioni complesse di molti atomi, generalmente formate intorno all'atomo di carbonio, si dicono composti organici.

Le molecole organiche, dette colloidi, che cornpongono i vegetali e gli animali, sono molto complesse. Quando queste molecole contengono azoto, sono designate col nome di colloidi proteici. La pianta affonda le radici nella terra umida e assorbe gli elementi minerali inorganici che sono trasformati dall'energia della luce solare in sostanze organi-che colloidali. Arriva, ad esempio, un vitello che mangia la pianta. II suo lavoro digestivo trasforma le proteine della pianta in muscolo. L'alimento naturale dell'uomo 6 la pianta o ('animale che ha mangiato la pianta. Sappiamo che ii corpo umano non pu6 crescere, svilupparsi e riparare i danni sanza un apporto conveniente di proteine.

Le proteine sono i costituenti principali delle cellule del corpo, che si tratti di proteine di calcio delle ossa, di proteine di sodio del fegato, di proteine di potassio del pancreas, di proteine di fosforo del cervello e dei nervi, di proteine di ferro e di rame del sangue rosso, o di proteine di zolfo dei tessuti di legamento.

L'uomo ottiene le proteine che gli sono necessarie da una fonte animale o vegetale. I latticini, le uova e la carve ani-male sono composti di proteine animali. Anche tutti i vegetali contengono proteine, in particolare i piselli e i fagioli. Si 6 par-lato molto della sedicente superiority degli alimenti di origine animale su quelli di origine vegetale come una fonte di pro-teine, e cosi 6 nata Ia concezione popolare erronea secondo la quale I'uomo non potrebbe ottenere forza e salute con una dieta esclusivamente vegetariana. Ma alcuni animali erbivori costruiscono ossa e muscoli solidi con l'erba. L'elefante svi-luppa le sue enormi zanne con le proteine di calcio delle foglie. Durante la digestione e l'assimilazione l'organismo trasforma le proteine degli alimenti in amminoacidi. Bisogna sottolineare che un amminoacido, che sia di origine vegetale o animale, 6 sempre perfettamente identico e di uguale utility per l'alimentazione del corpo. L'uomo pu6 vivere di proteine animali o vegetali, PURCHE IL SUO FEGATC FUNZIONI NORMALMENTE.

II fegato di un giovane animale funziona normalmente can il latte -la proteina universale. Per tutte le speci di animali non c'e miglior latte del latte materno, "ralimento vicino alla perfezione." II latte materno contiene proteine, idrati di carbonio, grassi, certe vitamine e praticamente tutti i sali indispensabili. Quando ('animale a svezzato, le proteine gli sono fornite sotto altre forme, a seconda che sia carnivoro, erbivoro a onnivoro. La proteina a la sostanza essenziale nella dieta alimentare, in particolare durante it periodo di crescita e di piena attivita dell'animale. Mano a mano che la vecchiaia si avvicina, ce ne vogliono sempre meno.

Durante la digestione le proteine sono ridotte a semplici molecole, dette ammino-acidi, che sono gli elementi costitu-tivi dei tessuti del corpo. Esistono da centomila a un milione di proteine differenti. La scienza cerca ancora di capire per-che e come funzioni la molecola della proteina. Sappiamo che Ia digestione delle proteine comincia nello stomaco e prosegue nell'intestino. Qualche amminoacido raggiunge it fegato attraverso le vene dell'intestino tenue. II fegato co-struisce le proteine indispensabili al corpo a partire dagli amminoacidi utili, ed elimina gli altri con la bile. Con il nutri-mento assorbito, le cellule devono moltiplicarsi e riprodursi.

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Questo ci conduce a una delle funzioni pig miracolose delle sorprendenti cellule del corpo, di cui abbiamo gia parlato in precedenza, ma che 6 di tale importanza che merita ci si ritorni sopra.

La moltiplicazione delle cellule dipende da un composto di iodio contenuto nell'ormone della tiroide. Questo ormone 6 portato alle cellule da corpuscoli di sangue bianco, detti linfo-citi. La riproduzione e la moltiplicazione delle cellule 6 impos-sibile senza linfociti o l'ormone della tiroide. II ritmo di ripro-duzione della cellule molto variabile.

Durante la vita embrionale, 6 molto rapido. All'eta adulta ritmo 6 rallentato, tranne quando si tratta di riparare o sosti-

tuire tessuti danneggiati o distrutti. Durante periodo di cre-scita del l'infanzia e dell'adolescenza, la numerazione sangui-gna rivela un eccesso di linfociti - chiamato leucocitosi dell'infanzia-che 6 considerato uno stato normale.

Quando le cellule sono danneggiate o distrutte per inci-dente o malattia, urgente ripararle e ricostruirle. A questo scopo corpo invia nella superficie affetta un flusso sangui-gno ricco di linfociti. La concentrazione di linfociti nei tessuti danneggiati 6 un fatto istologico acquisito. Sembra evidente che i linfociti trasportino gli elementi indispensabili alla mol-tiplicazione delle cellule, perche lo studio microscopico mostra che dove non ci sono linfociti non c'e riproduzione. La distruzione rapida e la lenta ricostituzione in stato di leucope-nia (condizione in cui sangue contiene meno globuli bianchi che allo stato normale) sembrano confermare questo fatto.

Poich6 i linfociti sono necessari alla realizzazione della riproduzione biologica, non 6 troppo presuntuoso credere che trasportino elementi vitali, alcuni dei quali hanno potuto essere raccolti durante loro percorso nei vasi sanguigni e nella circolazione linfatica. Per sostenere questa ipotesi, seguiamo corso di un linfocito a partire da uno dei suoi cen-tri di fabbricazione, la milza per esempio, fino alla sua desti-nazione finale, la cellula da rigenerare. Lasciando la milza attraverso i vasi linfatici, penetra nella superficie dei villi intestinali, dove si arricchisce di amminoacidi appena elabo-rati dalla digestione delle proteine. La natura riunisce in seguito questi linfociti pieni di nutrimento in un vaso impor-

tante, il condotto linfatico, e scarica nelle vena cava infe-riore. situata appena sotto la clavicola. II sangue di questa vena particolarmente ricco di ormone tiroideo, perche la ghiandola tiroide riversa le sue secrezioni, facilitando un'impregnazione rapida dei linfociti, altrimenti lo sviluppo e la riproduzione delle cellule sono impossibili.

La grande importanza dell'impregnazione dei linfociti con l'aiuto dell'ormone tiroideo, anche messa in rilievo dalla vicinanza del timo (altro centro di fabbricazione dei linfociti). Numerose vene del timo sfociano direttamente nella vena tiroidea. II volume e l'attivita del timo durante l'infanzia e l'adolescenza, come la sua atrofia finale, quando corpo ha raggiunto la maturita, rinforza l'ipotesi che timo sia princi-pale centro di fabbricazione dei linfociti nella prima eta della vita. Per conservare buon funzionamento del timo e della tiroide le proteine devono essere accuratamente selezionate durante periodo della crescita. La tiroide ha bisogno di pro-teine ricche di iodio, mentre per il timo e i linfociti ci vogliono degli amminoacidi contenenti fosforo. L'uso della specie e della quantita corrette di proteine 6 uno dei principali fattori

sviluppo armonioso dell'individuo.

importante sottolineare che, siccome le proteine sono alimenti stimolanti e dal gusto gradevole, se ne consuma di pig di quanto corpo avrebbe realmente bisogno. E stato giustamente dimostrato, dice il Dottor P.H. Mitchell nel suo libro, "The Mitchell Textbook of General Psysiology", che quando si aumentano le proteine alimentari l'aumento corris-pondente che dovrebbe prodursi nell'equilibrio totale di azoto rlmane inferiore. Eventuain*itte, corpo presenter& un equi-librio di azoto di livello pig elevato. Nel frattempo, una quan-tit& considerevole di nuove proteine si saranno obbligatoria-rnente accumulate nel corpo. Non si produce escrezione compensatrice dell'eccesso di rifiuti contenenti azoto. In questo senso, ci si puO aspettare che un animale da esperi-mento che sia stato nutrito con pig proteine dei suoi bisogni roali, possa resistere all'effetto di una dieta povera di proteine per un tempo relativamente lungo. Gli organi che servono da accumulatori limitati di proteine sono fegato, i tessuti inte-stinali e i reni. Si sa, in seguito ad esperienze fatte sull'ani-male nutrito secondo una dieta iperproteica, che il peso e

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contenuto di proteine di questi organi aumentano di conse-guenza."

Recenti statistiche hanno provato che un Americano medio (questo popolo e il piu forte mangiatore di carve del mondo) consuma circa il suo peso di carve all'anno, circa 85 chili. E un'abitudine, ai giorni nostri, mangiare carve tre volte at giorno. La carve ha l'effetto di riscaldare it corpo. Dopo it consumo di alimenti proteici, i loro effetti stimolanti conti-nuano per molte ore, ed 6 la ragione per cui la sensazione di fame tarda a ritornare.

A causa di questo effetto stimolante, un eccesso di pro-teine nell'alimentazione da un'impressione di benessere, ma vi e, per il medico avveduto, una grande differenza fra questo stato euforico e la vera salute. Troppa gente, ed anche mem-bri della professione medica non sa riconoscere la differenza fra salute e stimolazione e non si rende conto che la stimola-zione puo condurre a malattie gravi. Quando questo avviene, 6 spesso necessario seguire per anni una dieta priva di pro-teine per permettere all'organismo di ritrovare it suo equili-brio.

II male non 6 troppo grave se ('eccesso risulta da un con-sumo troppo forte di alimenti natural (cioe tali quali si trovano nella natura e non sofisticati dall'uomo) correttamente prepa-rati e ben tollerati dal fegato. Piatti di carve e pesce fritti, salati, conservati nel grasso o in salamoia, non sono alimenti naturali correttamente preparati. Se mangiate in modo scor-retto, una buona parte di attivita del vostro organismo con-siste nello sbara77arsi del cattivi alimenti che gli avete dato. Quando avete assorbito proteine che si guastano nell'intes-tino e rendono acido it fegato, la strada 6 aperta alla malattia e questo pug finire in un disastro.

Poiche tl fegato 6 l'organo pit) importante del corpo, get-tiamo uno sguardo sulla sua evoluzione per determinare che genere di proteine gli convengono di piu. La dieta alimentare dei tempi primitIvi era semplicissima. Per migliaia di anni gli alimenti si sonc consumati crudi, e tardi si 6 riconosciuto it valore di una dieta di proteine cructie in caso di malattia. Ippocrate prescriveva latte per Ia tubercolosi e altri medial ra6C-oriiandavano it sangue fresco per curare Ia stessa malat-tia.

A lungo si e attribuito valore terapeutico alle uova crude. Per assicurarsi forza e salute, i Pellerossa del Canada consu-rnavano crude le ghiandole surrenali degli animali, e talvolta it loro fegato, sempre crudo. Ancora ai giorni nostri gli Esqui-mesi ingurgitano pesce crudo in caso di malattia. E it ritorno finale, nelle debolezze della vecchiaia, a una cura di latte crudo, prova l'efficacia di una dieta semplice a base di pro-teine crude.

II latte crudo e digerito molto facilmente. La verdura che contiene molte proteine a digerita piu difficilmente delle pro-teine animali. Ma in ultima analisi la scelta delle proteine -anche di quelle buone- dipende dal metabolismo del fegato di ogni individuo.

Vorrei insistere sull'importanza dell'uso di quality e quantity appropriate di proteine, in particolare per i bambini. Certo, le proteine plasmano it corpo, ma soltanto la quality corretta di proteine che convengono al fegato pu6 costruire un corpo sano. Ricordatevi che abbiamo sempre it fegato ciell'uomo delle caverne, e dobbiamo utilizzare e selezionare le nostre proteine con discriminazione. Poiche gli ovini vivono naturalmente nei pascoli di montagna, la loro carve pit) indicata per il consumo umano. MA BISOGNA MAN-GIARLA AL SANGUE. Viene poi il manzo. Pesce e pollame Sono generalmente troppo cotti e per questo suscettibili di guastarsi nell'intestino. La stessa riserva per il maiale e le frattaglie. Le uova sono utili grazie al tuorlo, di preferenza crudo o leggermente cotto. L'albume dell'uovo non dovrebbe mai essere cotto.

Per ricostituire le ghiandole surrenali esaurite non vi iiiente di meglio del rosso di uovo crudo che fornisce

fosforo.

Ho avuto I'occasione di applicare questa cura a una cele-bre giornalista di Hollywood. Un giorno, durante una passeg-giata, svenne. Quando venne da me, mi disse che era stata sovraccarica di lavoro perche, oltre ai suoi articoli di giornale, aveva terminato un libro e fatto una "tournee" di conferenze In Canada. II mio esame conferm6 che era completamente osaurita. Vedendo la gravity del suo stato, le dissi: "La pros-slma volta che lei sverra, rischia di non riaversi

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La feci entrare in clinica in una camera con illuminazione attenuata, le proibii di parlare a chiunque e le prescrissi una dieta di tuorli d'uovo leggermente cotti e di passati di fagio-lini e zucchine.

"Impazziro, mi disse.

"Vedremo, risposi.

II primo giorno si agito e dormi male. L'indomani dormi per cinque ore e it dopodomani per dieci ore di fila. Arrive, a dormire fino a quattordici ore al giorno e a rilassarsi per it resto del tempo. In capo a dieci giorni la autorizzai a lasciare la clinica e a riprendere it lavoro, ma senza strapazzi. Da allora non ha pi0 avuto ricadute.

1 5 Le proteine possono distruggere ii corpo.

II suo nutrimento Era la gloria Che era un veleno per it suo spirito E un pericolo per it suo corpo

- Sir Henry Taylor (1800-0886)

Se in questi versi sostituissimo "gloria" con "eccesso di pro-teine", ci6 ne distruggerebbe la poesia, ma sarebbe un'affer-mazione corretta dal punto di vista dell'alimentazione e della salute.

LE PROTEINE POSSONO DISTRUGGERE IL CORPO SE NON STIAMO ATTENTI ALLA NOSTRA DIETA.

Le proteine sono indispensabili all'organismo vivente, perche, sono gli alimenti di base di ogni cellula vivente, che si tratti dei muscoli, del cervello o delle unghie umane, del legno o delle foglie degli alberi, della pelliccia degli animali o di ogni pianta che cresce.

Le proteine possono essere bruciate per fornire calorie, come i grassi, e trasformate in idrati di carbonio dall'orga-nismo. Ma ne, gli idrati di carbonio no i grassi possono sosti-tuirsi alle proteine. II corpo non pu6 crescere, svilupparsi e riparare i suoi danni senza it contributo di proteine nella qua-lita e quantity volute. La natura delle proteine necessarie 6 differente per ogni animate e ogni pianta. Cercando di sco-prire che tipo di proteina conviene di piu at corpo umano, 6 opportuno chiedersi che cosa fanno le proteine nel comp umano e per it corpo umano.

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Paragoniamo di nuovo tl corpo a un motore. La sua ener-gia e tl suo calore sono prodotti dalla combustione della ben-zina, che 6 ricca di carbonio. Nel corpo, l'energia e it calore provengono dall'ossidazione degli zuccheri, in cui it carbonio

predominante. Lo zucchero o 6 assorbito direttamente o 6 fabbricato dall'organismo a partire da farine e grassi. II motore a benzina e stato costruito con dei metalli. Se 6 usato, viene aggiustato con elementi fabbricati con le stesse mate-rie. Nello stesso modo it corpo, composto di proteine deve essere aggiustato con proteine. La benzina, aspettando di essere utilizzata, 6 immaga77inata in serbatoi che appesanti-scono la struttura del motore. UN ECCESSO DI ZUCCHERI, FARINE E GRASSI PRODUCONO LO STESSO EFFETTO SUL CORPO. Se si aggiunge troppo metallo, tl motore 6 sovracca-rico, non funziona bene e finisce per fermarsi. UN ECCESSO DI PROTEINE NEL CORPO UMANO ARRIVA ALLO STESSO RISULTATO.

Ancora poco tempo fa, la scienza credeva che un eccesso di proteine finisse per essere eliminato, soprattutto dai reni. Ora sappiamo che l'eccesso di proteine puo essere messo in riserva nelle cellule con risultati disastrosi. Per esempio, UNA DELLE PRINCIPALI CAUSE DI QUELLO CHE SI DICE "IPERACIDITA" E UN ECCESSO DI PROTEINE NEI TESSUTI. Cio puo sembrare sorprendente alla maggior parte della gente. La verita 6 che tt corpo diventa cosi carico di pro-teine, che it metabolismo dell'azoto viene perturbato. Le pro-teine sono composte da unity piu piccole, chiamante ammi-noacidi, ii vero materiale da costruzione, che conservano i tessuti esistenti e ne fabbricano dei nuovi. Ma la presenza di troppi amminoacidi distrugge I'equilibrio acido-base del corpo. Ne derivano conseguenze disastrose.

Molti medici sono seriamente preoccupati per quello che chiamano "mania delle proteine" nella pubblicita dei pro-duttori di generi alimentari. Sono perfettamente d'accordo soprattutto con uno di loro, it Dottor L. Emmet Holt, Jr, emi-nente pediatra, che ha scritto net "POSTGRADUATE MEDE-CINE" quanto segue:

Alla luce delle nostre incertezze presenti e della chiara evidenza che abbiamo forse superato tl limite del massimo assorbimento di proteine necessarie per far

fronte ad alcuni dei nostri sforzi pi6 importanti, abbiamo giustificazioni per arricchire la nostra dieta di proteine? Numerose sono le pressioni che vanno in questo senso. L'industria dei cereali 6 diventata "coscienziosa" per quanto riguarda le proteine ed ha cominciato a rinfor-zare i suoi prodotti di proteine e amminoacidi. Conte-nuto e quality di proteine sono diventate le trovate dell'industria alimentare. Come medici, vogliamo gio-care lealmente e sottoporre i nostri clienti a meno rischi possibili. Ma seguire questa tendenza 6 un gioco leale, oppure 6 venuto tI momento di fare una pausa per ren-derci conto dell'effetto prodotto dalle nostre diete attuali, prima di continuare la strada dell'arricchimento" di proteine?

Si puo imparare molto osservando la saggezza della natura nei confronti dei bisogni di proteine dell'organismo. II vitello si sviluppa motto rapidamente con it latte della madre mucca, ricco di proteine, di calcio e di albumina. II capretto cresce meno in fretta con il latte di capra che 6 di conse-guenza meno ricco di proteine. La crescita del piccolo dell'uomo 6 ancora piu lenta, e iI latte della madre contiene it tasso di proteine piu basso di tutta la specie dei mammiferi. Mano a mano che l'eta dell'uomo avanza, i suoi bisogni di pro-teine diventano meno importanti, tranne tuttavia in caso di ferita, malattia, esaurimento, quando un aumento tempora-neo 6 necessario. Purtroppo la stimolazione derivante da un eccesso di protine 6 considerata spesso come uno stato di buona salute. Questa confusione ha fatto nascere la credenza errata che una dieta altamente proteica sia sempre benefica, tanto piu che 6 stata incoraggiata da una pubblicita chias-sosa di chi ha proteine da vendere. Gli scaffali dei droghieri sono pieni di scatole contenenti alimenti per poppanti, e le madri, fidandosi alta pubblicita, ne riempiono le loro borse. MA LA NATURA DICE CHE IL LATTE E L'ALIMENTO NECES-SARI° PER IL BAMBINO IN FASE DI SVILUPPO. Infatti e tl olo alimento fatto apposta per lui.

I gatti sono animati essenzialmente carnivori. Eppure i gattini sono affetti da convutsioni se si sottopongono a una dieta carnea nelle esperienze di laboratorio. Queste convul-sioni sono it risultato diretto di una tossiemia dovuta aIl'indi-

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gestione di proteine indesiderabili, a cui fegato del gattino non puo ancora adattarsi. Credo che la frequenza accresciuta di certe malattie gravi nei bambini, come il reumatismo car-diac°, la leucemia e la poliomelite, sia dovuta alla presenza di proteine nocive nella dieta. L'aumento dei casi di cancro e di malattie cardiache in eta intermedia potrebbe essere imputa-bile agli stessi errori alimentari. Quando ho cominciato a pra-ticare la mia professione, incontravo due o tre casi di cancro all'anno. Attualmente ne vedo sei o sette al mese. E possibile che la follia dell'iperalimentazione in proteine, alimentata durante questi ultimi anni della propaganda di fabbricanti di carne in scatola, sia la causa dello sviluppo del cancro?

Se vogliamo sapere che cosa diventano le proteine che assorbiamo, 6 necessario esaminare attentamente la chimica del fegato. A rischio di stancarvi ripeto con insistenza: L'uomo ha attraversato un'evoluzione di un milione di anni avendo praticamente lo stesso fegato che aveva all'inizio. II suo si adatta a un tipo di proteine, in qualita e in quantita. La salute e la longevita dtpendono necessariamente dall'apporto di questo tipo di proteine nella dieta alimentare.

Sappiamo che nei tempi primitivi l'uomo si nutriva di pro-teine crude. La carne, sangue, midollo venivano consu-mati crudi. Gli Esquimesi si nutrivano un tempo di carne cruda di pesce e di balena. Se oggi fanno cuocere la carne 6 generalmente per scongelarla. Abbiamo le prove scientifiche che gli Esquimesi, bench6 esposti a temperature glaciali, rap-presentavano una delle ra77e piO robuste del globo-con ossa solide e denti sani-prima di soccombere alla dieta alimentare, detta civilizzata, dell'uomo bianco.

L'esploratore Vilhalmur Steffanson fece delle esperienze molto interessanti sulla dieta alimentare nelle regioni artiche. Durante uno dei suoi viaggi, era accompagnato da un gruppo di robust' studenti. Li mise a dieta di carne cruda. All'inizio, i giovani trovarono questa alimentazione nauseabonda e con-traria al loro gusto, al punt° che spesso capitava loro di vomi-tare. Ma finalmente riuscirono ad abituarvisi e la mangiarono di buon appetito, senza mai soffrire ne d'indigestione ne di stitichezza. Scoprirono invece che la carne cotta e salata pro-vocava in loro una violenta indigestione. Steffanson ripete questo esperimento piO volte, e Donald Mac Milian, un altro

esploratore artico, confermo le sue conclusioni su tutti i punti.

La carne cruda 6 l'alimentazione pi0 indicata nell'estremo nord, non solo perche 6 la sola disponibile, ma soprattuto perche ha qualita proprie a riscaldare e stimolare in questo clima. Beninteso, nelle regioni tropicali tale dieta sarebbe disastrosa. In compenso la natura nella sua sag-gezza, offre all'uomo grande quantita di frutta fresca.

Dopo le esperienze di Steffansson ci si puo chiedere: Perche la carne cotta 6 causa di indigestione e di malattia, se si persiste a mangiarne? Per trovare la risposta bisogno stu-diare la composizione chimica dell'urina. Fu dimostrato che quando la carne era consumata alla stato naturale crudo, l'urina non conteneva gli acidi dell'indigestione che produ-cono la putrefazione. Si arrivo alla conclusione che piO le pro-teine erano cotte, piO grande era la quantita di prodotti putre-fatti nell'urina ed anche nel sudore ed altre secrezioni del corpo. II termine chimico che qualifica la proteina cruda 6 Colloide Idrofilo. Le proteine cotte sono Colloidi ldrofobi. Cie significa che le molecole sono disposte diversamente, sotto una forma che gli organi digestivi assimilano piO difficil-mente. Un esempio semplice 6 la differenza fra l'albume di un uovo crudo e quello di un uovo sodo. II primo 6 solubile nell'acqua, non 6 putrescibile nell'intestino e si comporta in modo speciale verso gii acidi, le basi e i sali. Molte malattie, leggere o gravi, sono provocate dalla tossiemia che segue l'ingestione di proteine cotte.

I risultati di queste esperienze, anche se molto convin-centi, non furono mai presi in grande considerazione. Vorrei del resto precisare che prescrivo carne cruda ai miei pazienti solo se questa piace ed 6 tollerata. Ma la carne al sangue ha buon gusto ed fegato vi si adatta bene. Ho imparato con la pratica che gli acidi delle carni poco cotte possono essere facilmente neutralizzati da verdura non farinacea, cruda o cotta, consumata durante lo stesso pasto. Quando l'uomo che mangia sempre bistecche ben cotte e patate fritte passa alle cotolette di montone, alle zucchine cotte al vapore all'insalata, ne e ricompensato da un miglioramento della salute. Fortunatamente anche latte crudo e le uova crude non pongono problemi di gusto alla maggior parte dei pazienti.

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I lavori di Francis F. Pottenger hanno dimostrato la natura malsana delle proteine cotte di origine animate. II Dot-tor Pottenger ha fatto esperienze sui gatti, che sono per natura animali carnivori. Per tutto tl periodo delle sue espe-rienze nessun gatto risult6 malato finche fu alimentato secondo una dieta di proteine crude.

Ma i gatti sottoposti a dieta di proteine cotte furono affetti da malattie simili a quelle dell'uomo: piorrea, perdita di denti, perdita di capelli, indebolimento delle ossa, artrite, gastrite, atrofia e cirrosi epatica. I lavori del Dottor Pottenger sono un passo coraggioso nella buona direzione, ma si sono scontrati a una violenta opposizione. Perche tl consumo di prodotti proteici cotti non 6 soltanto una vecchia abitudine, ma e anche la pietra angolare di una importanti ssima indus-tria. Le teorie del Pottenger sono coperte di polvere negli archivi medici, ma c'e un gruppo di pochi medici non ortodossi-a cui sono fiero di appartenere-che non ha paura di difendere una causa impopolare.

I lavori del Dottor Pottenger spaziano su un campo cosi vasto che non e possibile approfondire in questa sede. Le persone interessate devono studiare i suoi documenti scien-tifici. Quattro sue osservazioni si pongono come pietre di paragone sui cammino della verita:

(1)Con una dieta di proteine crude un gatto resta in buone condizioni di salute, mentre con una dieta di pro-teine cotte si ammala e ben presto muore.

(2) Un gatto tl cui organismo a stato leso da una dieta di proteine riscaldate non potra mai ritrovare una buona salute, anche se lo si mette in seguito a una dieta cruda.

(3) II deterioramento del fegato a causa dalle pro-teine cotte 6 progressivo, e la bile finisce per diventare talmente tossica che anche le erbacce si rifiutano di crescere su un terreno concimato con escrementi di questa natura.

(4) La prima generazione di gattini porta l'impronta di tare anormali. La seconda nasce gia ammalata o morta prima di nascere. Non c'6 terza generazione per-che le gatte sono diventate sterili.

Le proteine cotte, utilizzate nelle esperienze del Dottor Pottenger, comprendevano latte pastorizzato, siero di latte, formaggio, latte in polvere, uova, carni bollite o arrosto, salate e essiccate. Queste esperienze sono state spesso ripetute e accuratamente controllate, di modo che i loro risultati non possono essere messi in dubbio.

Che cosa diventano le proteine durante la digestione? II legato si da da fare per assimilarle. Questa funzione si eser-cita sotto it controllo del sistema simpatico, che ha sede net plesso solare, una rete di nervi situati all'estremita superiore dell'addome. Ammettiamo che t1 legato dia it via al processo chimico per la digestione delle proteine A. Ma 6 possibile che proteine B siano state ugualmente assorbite durante lo stesso pasto.

Per chiarire le idee, la carne e la proteina A, il formaggio la proteina B, e it fegato 6 incapace di assicurare la digestione di tutte e due nello stesso tempo. Allora il plesso solare, o cervello addominate, interviene e sceglie uno dei tre mecca-nismi di difesa per impedire al fegato di essere ingombro: (1) it pasto puo essere vomitato; e un riflesso abbastanza fre-quente nei bambini, quando hanno inghiottito alla rinfusa caramelle, biscotti, formaggio e gelati; (2) il controllo musco-lare dello stomaco puO lasciar passare un tipo di proteine, e ritardare l'altro. L'esistenza di questo fenomeno sorpren-dente e stata provata con lavanda frazionale e radioscopia; (3) un movimento peristaltico pi0 importante viene provocato e si traduce in diarrea.

I teologi partano spesso della vocetta silenziosa della coscienza. Vorrei attirare l'attenzione sutla vocetta silenziosa del plesso solare, un organo a cui la maggior parte della gente fa poco caso. Quando un individuo ingerisce troppo cibo o un miscuglio di alimenti incompatibili, la natura emette un segnale di allarme sotto forma di rutto. Molta gente considera it rutto come un passo falso della digestione, ma in realty 6 un antico residuo del rutto infantile. Imparate a rispettare questo piccolo avvertimento della natura.

Gli acidi ed altri rifiuti d'indigestione di proteine e della putrefazione si scoprono facilmente nell'urina. Scientifica-rnente, appartengono at gruppo dei fenoli, cresoli, acidi inos-siti solforici, acido urico e amminoacidi tossici. Spesso, sono

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eliminati "per sostituzione" attraverso le mucose e per diffu-sione nel liquido spinale.

I gelati sono tl vostro dolce preferito? Allora meditate l'opinione scientifica su questo dolce preparato. II gelato 6 all'origine delle tossine diffusibili, perche 6 un miscuglio di proteine altamente putrescibili, sia di tipo commerciale che di preparazione domestica. II Dottor Axel Emil Gibson, un pio-niere nello studio della putrefazione delle proteine, ha fatto qualche osservazione interessante su questo dolce che gode del favore generale:

"La congelazione da alla panna ('ultimo tocco di altera-zione fisiologica. Sostanze che fermentano rapida-mente, come il latte, la panna, Ia frutta si disgregano non appena sono colpite dal freddo. Ma siccome I'arresto della attivita batteriologiche provocate dal freddo, 6 solo temporaneo, di conseguenza tl lavoro di distruzione dei batteri ricomincia non appena it gelato 6 nello stomaco, offrendo cosi un banchetto di carcasse e di cellule putrefatte all'innumerevole orda di piccoli sciacalli. L'evidenza di questo macabro carnevale non 6 afferrata dal gusto, mascherata da colui che lascia pas-sar tutto con l'inganno: lo zucchero. Perche in questa sepoltura psicologica del gelato, it congelamento ha il ruolo d'imbalsamatore e lo zucchero quello di fluido bal-sam ico".

Altri prodotti putrescibili possono causare lo stesso tipo di tossiemia, ma durante i mesi caldi dell'estate una quantita mostruosa di gelati viene con-sumata, in particolare dai bambini. E possibile fare un rapporto con it fatto che le epidemie di poliomelite si manifestano soprattutto in luglio e agosto, la stagione dei gelati? Certi medici lo pensano. E not consigliamo ai genitori di proibire i gelati in questo periodo.

Diamo questo ammonimento perche gli acidi putrefatti diffUsibili che provengono da una indiges-tione di gelati,- quando non hanno potuto essere intera-mente eliminati dal fegato e dai reni, sono espulsi per via secondaria attraverso Ia mucosa del naso e del seni nasali, Questi sintomi fanno spesso credere a un raf-

freddore estivo. II virus della poliomielite si nutre di queste secrezioni e provoca nella maggior parte dei bambini un'infiammazione accompagnata da una leg-gera febbre e fosse da un lieve irrigidimento del collo. In qualche giorno la maggior parte dei bambini si ristabi-lisce. Se it bambino si trova in uno stato molto tossico, con ghiandole surrenali deboli, it virus invade le mucose dei seni nasali. Siccome le membrane del cervello sono vicine, 6 facile per it virus diffondersi nel cervello e di li nel Midollo spinale, la cui lesione provoca una paralisi motrice. Solo i bambini pH.] intossicati restano paraliz-zati, circa it 3 per cento di quelli colpiti dal virus. La rarita della poliomelite 6 dovuta alla piccola percentuale di quelli che vi sono sensibili, che hanno generalmente capsule surrenali indebolite e si trovano in uno stato di minor resistenza alla malattia perche hanno abusato di gelati, ed hanno anche senza dubbio commesso errori di dieta.

Molti scienziati hanno incriminato gli errori diete-tici considerandoli responsabili della poliomelite. II Dot-tor Benjamin F. Sandler ha tentato un esperimento a Asheville (Carolina del Noit1), in cui si erano registrati numerosi casi di poliomelite durante i mesi estivi degli anni precedenti. Nell'estate di quell'anno nessun ali-mento zuccherato di nessuna specie fu dato ai bambini. Si constatO una diminuzione del 90 per cento del numero dei casi di polio.

Si sarebbe potuto credere che in seguito a questa imostrazione si sarebbero prese delle misure per ripe- ere questo genere di esperimenti su scala piu vasta. a non si verificb niente di questo genere. La ragione 6

acile da indovinare. Se si fosse dato pi0 ascolto a uesto genere di constatazione, cib avrebbe messo in ericolo Ia vendita di gelati ed altri prodotti simili.

Bandire dalla dieta un piatto apprezzato come il gelato pub sembrare troppo rigido a alcuni. I latticini restano legati agli esseri umani da quella che 6 stata chiamata Ia "memoria delle cellule". Ma i gelati pos-sono essere vantaggiosamente sostituiti da un miscu-glio di panna montata fresca, zucchero e frutta tritata,

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raffreddato nel frigorifero, ma non gelato. Un altro avver-timento: non bisogna mai mangiarli come dolce alla fine del pranzo, perch6 combinandosi con altre proteine di origine animale rischiano di sovraccaricare tl fegato.

Non mi stancher-6 mai di ripetere ancora e sempre che quanto pit) si riscaldano e cuociono le proteine, tanto piu si cambia la loro natura colloidale. I colloidi idrofili si trasformano in colloidi idrofobi. II fegato primi-tivo dell'uomo 6 attrezzato per occuparsi dei colloidi idrofili, I cui resti sono facilmente neutralizzati dalle sue riserve di sodio ed eliminati con Ia bile. I reni portano tl loro contributo, espellendo i rifiuti di azoto sotto forma di urea.

Per la loro struttura le proteine differiscono dagli zuccheri, farine e grassi, perche contengono azoto, zolfo, fosforo e ferro. Gli zuccheri, farine e grassi sono composti di carbonio, idrogeno e ossigeno, elementi che non sono no trasformati no danneggiati dal calore. Ma it calore altera le proteine che si guastano in seguito nell'intestino e provocano gravi disordini.

Dopo aver osservato Ia dieta del lattante e del bam-bino, molti scienziati si meravigliano del vigore del corpo che resiste alla dieta spesso spaventosa subita durante i primi anni di vita. Basta paragonare la diffe-renza che esiste fra Ia chimica del bambino, che si ali-menta con sostituti di latte artificale prodotto nelle fab-briche, e la chimica del bambino normalmente nutrito con iatte materno. A questo proposito, it venerabile Oli-vier Wendell aveva fatto notare che "un paio di ghian-dole mammarie sostanziose erano piu abili dei due emisferi del cervello del Professore pit) erudito nell'arte di comporre un liquid() nutriente per le poppate".

Le feci del bimbo nutrito al seno sono in paragone senza odore, non irritanti e morbide. II suo fiato 6 profu-mato e la traspirazione non ha cattivo odore. Anche l'urina non irrita la pelle morbida del bimbo e non pre-senta un odore forte e ripugnante. Ci6 6 dovuto al fatto che la natura ha dato al bimbo un apparecchio intesti-nale che conviene al latte umano. E it nutrimento speci-fico che era giusto utilizzare.

Tutti sanno che it pit) dolce del latti conservati in bottiglia per l'alimentazione dei bimbi 6 quello che stato sottoposto al processo di pastorizzazione. E nonostante questo, le secrezioni del lattante che ha appena ingerito latte pastorizzato, hanno cattivo odore e sono irritanti. La stitichezza ne 6 spesso la conse-guenza. Se si esaminasse l'urina del bimbo, si trovereb-bero rifiuti di putrefazione di proteine. Durante i miei cinquant'anni di pratica medica, ho avuto piu volte l'occasione di constatare questo fenomeno. II latte tras-formato commercialmente e gli alimenti per bimbi sono tutti estranei alla digestione che intraprende tl fegato del bimbo e possono provocare diarrea, allergia al latte e stitichezza. Per venire a capo di quest'ultima, i fabbri-canti dolcificano i loro prodotti con zuccheri artificiali che aumentano l'acidita e Ia fermentazione e provocano gas, coliche e una urina tossica.

Fra gli alimenti naturali, tl latte e uno dei piu insta- e sensibili alla differenza di temperatura. Anche se 6

in frigorifero per poco, cio lo priva di una parte delle sue vitamine ed altera la sua struttura oragnica. La pastoriz-zazione lo disintegra ancor piu, mentre l'ebollizione lo riduce a un alimento sanza valore e putrescibile, che tl legato puo tollerare solo con difficolta. Si sembra quasi di sentire it grido di rifiuto di questo organo maltrattato ("Ah, nor) quando gli si infligge un bicchierone di latte caldo.

Perche molti bimbi sembrano in buona salute nonostante un'alimentazione innaturale? Perche hanno un fegato vigoroso e ghiandole surrenali in buono stato. Ma piu tardi, fra i tre e i sei anni, saranno afflitti da frequenti raffreddori, anche cronici, e da altre malattie che si incontrano cosi spesso nei giardini d'infanzia.

Durante I'esperimento fatto dal Dottor Pottenger, i gatti che aveva nutrito con una dieta a base unicamente di latte pastorizzato, sono morti tre mesi dopo, mentre i gatti che servivano di controllo e che erano stati allevati con latte crudo, sono rimasti in buona salute. I vitelli vivono raramente pi0 di due mesi con questa stessa dieta.

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Nonostante tutto rispetto che si deve a Pasteur, i pediatri accorti sanno che latte pastorizzato 6 nocivo per l'alimentazione del bimbo. L'industria lattiera, in cui sono in gioco molti interessi, utilizza la pastorizzazione per impedire al latte di inacidire troppo rapidamente. Ma

latte trattato correttamente in buone condizioni igieni-che non ha bisogno di essere pastorizzato, e prova ne 6 l'eccellente quanta del latte crudo garantito. Dovremmo utilizzarlo ogni volta che possiamo procurarcene.

Ho detto in precedenza che l'albume cotto 6 tos-sico. II tuorlo, invece, 6 piti stabile ma 6 nondimeno pit) nutriente quando si prende crudo o leggermente riscal-dato. La carne 6 ugualmente digerita meglio allo stato crudo; altrimenti 6 opportuno consumarla cotta alla gri-glia o al sangue. II montone e manzo, in quest'ordine di preferenza, forniscono le migliori proteine di origine animale. Ricordatevi che le proteine ben cotte sono digerite con difficolta e provocano la tossiemia, in parti-colare maiale, vitello, pesce, i polli, la selvaggina e i formaggi.

Molta gente ingurgita quantita enormi di carne e formaggio e, apparentemente, resta in buone condizioni di salute. Ma presto o tardi la natura la fa pagare. E stato accertato che, per neutralizzare i prodotti putrefatti di una indigestione di proteine cotte, fegato esaurisce suo sodio pi0 rapidamente di quanto possa formarlo di nuovo. Quando fegato vien meno, la tossiemia si svi-luppa.

Quando le ghiandole surrenali sono forti, cercano di sopperire alla debolez_za improvvisa del fegato, che sollecita maggiormente la funzione renale. Quando fegato e i reni sono indeboliti, la tossiemia si sviluppa pi0 facilmente ed obbliga l'organismo a uno sforzo di eliminazione per vie secondarie. Cosi il seno pub secer-nere proteine acide tossiche sotto forma di latte avvele-nato, l'utero proteine irritanti al posto di una secrezione mensile normale. II cancro pub manifestarsi quando potere distruttore degli acidi eliminati in questo modo arriva all'apice della sua concentrazione. Questa

potrebbe essere la ragione per cui cancro del seno e dell'utero sono cosi frequenti nelle donne.

Per riassumere ruolo delle proteine distruttici del corpo, bisogna insistere sul fatto che la proteina natu-rale per l'animale giovane e per il bimbo 6 il latte fresco crudo, direttamente dal seno alla bocca, per quanto possibile, e che nessun altro prodotto fabbricato pub essere validamente sostituito al latte naturale crudo e senza impurita.

Infine bisogna sottolineare le seguenti conclu-sioni: In primo luogo, gli alimenti proteici sono le pietre da costruzione naturali del corpo. In secondo luogo un consumo esagerato di proteine, anche sotto la forma piO perfetta, 6 tale da creare disturbi nella chimica dell'organismo. In terzo luogo, —proteine di tipo diverso durante lo stesso pasto sono incompatibili ed 6 meglio accontentarsi di una sola alla volta. In quarto luogo, la cottura e l'ebollizione delle proteine di origine animale le rendono meno digeste ed aumentano la putrefazione durante la digestione.

Cervantes ha fatto dire a Don Quichotte con voce lamentosa: "Si pub forse averne abbastanza di qual-cosa di buono?" Si, possiamo, quando questo qualche cosa di buono 6 la proteina.

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16 Una dieta di verdura per curarsi

Non ci sono element' piu importanti, in una dieta ben organizzata, della frutta e dalla verdura, perche conten- gono vitamine di ogni specie, conosciute e sconosciute.

-Sir Robert Mc Garrison

Nei film di guerra, sono spesso i paracadutisti a salvare la situazione. Nella malattia, questo stesso ruolo a spesso des-tinato alla verdura fresca e cotta. Non vie generalmente nes-suna ragione di affidarsi ai medicinali. E utile sapere che tutte le medicine sono prodotti chimici; questi prodotti chimici si trovano, sotto forma organica, nella verdura e in altri alimenti.

Ma pub essere difficile procurarsi le verdure che ci vogliono.

Mi ricordo di essere stato chiamato un giorno at capez-zale di un fattore isolato all'estremo limite della campagna. Soffriva di un'ulcera purulenta alla gamba destra, che trovai orribilmente gonfia.

Uno dei principali elementi chimici che dovevo somministrar-gli - e rapidamente, visto it suo stato allarmante-era tl brodo di verdure alcaline, di vari tipi. Ma non era la stagione della ver-dura e non c'era nelle vicinanze un supermercato con arrivo quotidiano di verdura fresca. La sofa pianta medicalmente utile che cresceva in quel momento nella fattoria era l'alfa. "Ebbene, lo nutriro di alfa" dissi. II fattore e sua moglie sem-bravano sbalorditi, ma riuscii a convincerli. Secondo le mie istruzioni, le tenere gemme vennero raccolte, tagliate a pez-zettini, poi mescolate con acqua e succo di pompelmo, for-nito da un negozio del posto. La dieta fu completata con ver-

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dura in scatola, pane integrale e latte crudo, in dosi oppor-tune. Con questa dieta l'ulcera guari rapidamente e gonfiore scomparve.

E vero che regno vegetale contiene le nostre migliori medicine. Eppure molta gente considera con diffidenza tutte le verdure, tranne le famigliari e adorate patate, che non erano state facilmente accettate come alimento quando furono introdotte in Europa nel 1584. I contadini rifiutavano di pian-tarle e consumarle perche credevano che avvelenassero il ter-reno, provocassero la diarrea e diffondessero la peste. Piu tardi pomodore fu accolto in Europa con la stessa diffi-denza. Benche gli Aztechi del Messico considerassero pomodoro come un alimento buono per la salute, gli Europei lo temevano come un "pomo" avvelenato. Solo gli stregoni lo usarono.

"Sappiate astenervi dalla frutta" diceva in guisa di avver-timento nel quattordicesimo secolo l'autore di GOUER-NAYLE OF HELTHE quando osservO che le diarree e altri sin-tomi spiacevoli aumentavano durante la stagione di matura-zione della frutta. Non poteva sapere che le malattie gastro intestinali non provenivano dalla frutta e verdura ma dalle acque cariche di microbi durante la stagione calda.

Nell'Antichita e nel Medio Evo la verdura non era tenuta in nessuna considerazione perche non "riempiva corpo" come la carne e i cereali. Ancora ai giorni nostri, certe donne di casa rinunciano alla verdura e alla frutta perche per lo stesso prezzo possono procurarsi pit) calorie nella famiglia dei cereali, senza tenere minimamente conto dell'importanza dei minerali e delle vitamine che solo la verdura pub fornire.

Uno dei bei spettacoli in un supermercato 6 l'esposi- zione, in guisa di tappeto persiano, delle verdure e della frutta multicolori. Non solo sono belle a guardarsi, ma sono anche piene di virtu curative, la principale delle quali 6 la presenza di vitamine naturaii. A condizione, beninteso, di mangiarne. Sapevate che un rametto di sedano o un piatto di insalata contengono vitamine e minerali di una intera scatola di tavolette di vitamine sintetiche? Sfortunatamente, molta gente che si nutre ordinariamente di bistecca e patatine, non conosce molto il gusto della verdura e si rifiuta di conoscerla.

Gli uomini in particolare sono molto rigorosi a questo propo-sito e si limitano ostinatamente alle loro patate, ai loro fagioli e piselli.

II regno vegetaie differisce dal regno animale nel senso che prende suo nutrimento dai composti inorganici del suolo. Con l'aiuto dell'acqua le radici della pianta sono capaci di assorbire gli elementi minerali che si trovano nella terra e di farli arrivare nelle foglie, dove l'energia della luce solare le trasforma in composti organici atti a fornire all'uomo nutri-mento e energia.

II professore V. Szent Gyorgyi descrive perfettamente questo processo nella sua conferenza sui "Principi dell'ossi-dazione biologica":

Qualunque cosa faccia la cellula, la deve pagare e la moneta corrente dei sistemi viventi, con la quale la cel-lula deve pagare, 6 l'energia, Se non c'e energia libera, non c'e vita. L'unica ed ultima sorgente di energia 6 la radiazione del sole. Questa tuttavia non pub essere uti-lizzata tale quale per mantenere la vita, perche in questo caso la vita svanirebbe di notte. Per questa ragione l'energia dei raggi 6 riunita in pacchetti di energia, chia-mati "molecole alimentari". Le du,e reazioni fondamen-tali della vita sono (1) la confezione di questi pacchetti, e (2) l'apertura di questi pacchetti. Energia + nCO2 + NH20 = nO2 + CnH2nOn (1) CnH2nOn + nO2 = nH20 + nCO2 + Energia (2) (n minuscolo indica un numero qualunque di ioni) La reazione (2) 6 l'opposto della reazione (1). La prima di queste due reazioni e realizzata solo dalle cellule delle piante che contengono clorofilla, mentre la reazione (2) 6 realizzata da tutte le cellule, che siano quelle della pianta stessa, o dell'animale che mangia la pianta (erbi-voro) o dell'animale che mangia l'animale che mangia la pianta (carnivoro).

E chiaro che l'energia 6 la vita stessa, e che per l'uomo i regni animale e vegetale sono la sorgente - la sola sorgente -di. vita e di energia. Bisogna ricordare che gli animali man-giano i vegetali o altri animali che si nutrono di vegetali. Ma l'uomo non pub mangiare tutti i vegetali che ricoprono la superficie della terra. Certi sono benefici e forniscono nutri-

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mento e energia, mentre altri sono indigesti e perfino vele-nosi. Certi hanno un'azione stimolante, altri un effetto cal-mante. Ma l'uomo, it cui corpo 6 composto dagli elementi minerali della terra, deve trarre it suo nutrimento - la sua vita e Ia sua energia - dagli stessi elementi trasformati dal l'acqua e dal sole in piante.

I vegetali possono classificarsi in: farinacei, non farina-cei, a foglie, a clorofilla, dolci, aspri, semi-solidi semi-liquidi. Certi crescono al di sopra del suolo ed altri sotto. Possono essere qualunque parte della pianta: bulbo, tubero, radice, stelo, seme, pianticella, foglia, frutto o fiore. Certi sono grassi, altri non grassi. Tutti contengono vitamine sotto forma piu o meno concentrata.

Le verdure farinacee cornprendono i semi ed altre pianti-celle, le radici e i tuberi; quelle non farinacee, i vegetali a foglie e a steli. Le piante da clorofilla hanno un colore verde caratteristico e sono generaimente fronzute.. Le verdure dolci, quail la carota a Ia patata doice, contengono zuccheri sotto diverse forme. Iljusto caratteristico proviene della pre-senza di acidi quail ii malico, it citrico, l'ossaltico ecc. La clas-sificazione in semiliquidi e semisolid' 6 relative al loro tenore in acqua. Grassi ed oil si trovano nei semi e nei frutti e, in piu piccola quantita, nelle foglie e negli steli. Certi vegetali sono motto ricchi di vitamine, mentre altri non ne contengono alcuna che sia utile al l'uomo.

Quando Ippocrate ha formulato Ia sua massima "La tua alimentazione sera Ia tua medicina" pensava certamente alle qualita medicinali delle piante. L'esperienza ci ha insegnato che quando l'uomo 6 pieno di malesseri dovuti a una intossi-cazione di acidi, generalmente per abuso di zuccheri e di farthe, o di proteine, deve ricorrere agli ortaggi alcaiini per neutralizzarli.

La storia dietetica insegna che per secoli gli italiani hanno utilizzato la zucchina come rimedio universale. Perche hanno scelto a questo scopo questo ortaggio semplice e doice? Fu forse per caso, o per superstizione, o forse perche questa pianta cresceva bene sul loro suolo? E piu probabile che siano arrivati a questa conclusione a tastoni e con esperi-menti empirici, senza sapere che la zucchina 6 un ortaggio

particolarmente ricco di sodio, come altri membri della fami-glia delle cucurbitacee. IL SODIO ORGANICO DELLA ZUC-CHINA E IL MIGLIOR RICOSTITUENTE PER IL FEGATO IL CUI SODIO E ESAURITO.

Piante ricche di potassio, come i fagiolini, forniscono le sostanze alcaline necessarie al pancreas ed alle ghiandole salivari, che sono le riserve del corpo per il potassio. II calcio, elemento necessario per I'ossatura sia degli animali che delle piante, 6 fornito dai rami, dagli steli, e dalle radici. Sodio, potassio e calcio, che Ia piante trae dalle cosiddette terre alcaline, sono i tre elementi di cui iI corpo ha pi0 bisogno. Altri elementi contenuti nei vegetali sono necessari alla vita dell'animale e deli'uomo, ma in quantita inferior'. Si tratta par-ticolarmente di elementi metallici, ed 6 da questo gruppo che riceviamo le vitamine.

Attraverso i tempi numerose ricette di ortaggi cotti e di minestre di verdura sono state utilizzate a fini terapeutici. La Storia cita la minestra di Ippocrate, le "ambrosie" di Ambroise Pare, la "composizione" di Brigham Young. Attual-mente, questa popolare combinazione vegetale 6 venduta dalle case dietetiche con II nome di "brodo di potassio". Nella maggior parte delle malattie a base d'intossicazione acida, come la neurite, I'artrite, l'epatite, l'emicrania, l'epilessia e it cancro, gli antidoti naturali provengono dal regno vegetale. Quando c'6 tossiemia senza i sintomi di una malattia speci-fioa ma con disturb' del fegato, un breve digiuno con passati di verdura 6 una cure naturale ed efficace che liberera it fegato della sua congestione e lo riportera alle sue funzioni normali.

Ho potuto constatare, per esempio, che la miglior dieta per un diabetico 6 un breve digiuno con minestra di verdure non farinacee e ricche di potassio. II pancreas del diabetico ha perso it suo potere di controllo sul tasso di zucchero nel sangue. Poiche ii principale elemento chimico del pancreas 6 it potassio i vegetali ricchi di potassio hanno un valore parti-colare.. Faccio stare a letto i1 paziente e lo nutro con verdura non farinacea quale it sedano, it prezzemolo, zucchine e fagio-lini, cotta nell'acqua e passata con il tritaverdure. Nessun altro alimento gli viene somministrato fintanto che I'urina non 6 priva di zucchero. Deve restare a letto per conservare la sua

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energia e per dare at fegato e at pancreas le migliori possibi-lity di eseguire it loro lavoro senza essere molestati dagli acidi provocati dagli sforzi fisici. Per liberare it paziente dallo zucchero, ci vogliono tre o quattro giorni. Allora lo si sotto-pone a una dieta accuratamente preparata ed 6 autorizzato a riprendere la sua attivita normale, fino at momento in cui nuove traccie di zucchero appaiono nell'urina. Allora lo si fa digiunare di nuovo con passati di verdura e Ia dieta 6 modifi-cata finche non si arriva a stabilire la dieta ideate per it suo caso particotare.

Si 6 parlato e scritto molto sul valore rispettivo delle ver-dure cotte o crude nelle diete. Bisogna ricordare che I'uomo deve cuocere le verdure per rompere la scatola di cellutosa (legno) che contiene Ia cellula vegetate. L'uomo utilizza tl calore, gli animali erbivori la fermentazione, per la quale sono dotati di stomaco speciale. Ma gli ortaggi crudi hanno ugual-mente un grande valore per I'uomo principalmente per impe-dire it contenuto intestinale di inaridirsi. Bisogna stare attenti tuttavia perche se Ia parete intestinale 6 infiammata, un ali-ment° a struttura grezza pu6 irritare o anche far sanguinare, bisogna, in questo caso, usare con discrezione di frutta e ver-dura crude.

Oltre la loro natura alcalina e la presenza di vitamine, tl beneficio principale che si trae dai succhi di verdura cruda la qualita dell'acqua che contengono. Si puo dire che sia acqua naturale che conviene perfettamente ai bisogni del corpo. Quest'acqua 6 un liquido motto meno irritante del liquido che esce dal rubinetto - con aggiunta di cloro e fluoro e troppo spesso con un gusto sgradevole ed un'azione caus-tica. I succhi di verdura devono essere diluiti di preferenza con acqua distillata. Certi vegetali contengono pigmenti colo-ranti, come it carotene delle carote, che pu6 dare una colora zione giallastra alla pelle. II succo, di color verde, particolar-mente quello del degli diprezzemolo, spinaci o altre foglie verdi, pub avere un effetto irritante su una parete intestinale infiammata, mentre it succo di barbabietola pub dare una colorazione rossa all'urina. Bisogna utilizzarli con attenta dis-criminazione.

Spesso mi si fanno domande sul valore di una dieta vegetariana. Non ne sono fautore in modo generale. Non si

pu6 vivere in modo sano senza frutta e verdura, ma non si pub vivere unicamente di queste ed essere in condizioni di salute ben equilibrate. Tuttavia raccomando una dieta vegetariana quando tl paziente 6 "iperproteinato" dopo aver mangiato troppa carve per troppo tempo. In questo caso lo metto a dieta vegetariana finche i suoi tessuti non siano liberati dall'eccesso di proteine animali, A questo punto prescrivo una dieta pia normale con dosi non troppo elevate di carve, uova e latticini.

La controversia fra mangiatori di carve e vegetariani dura da secoli e continua senza alcun dubbio. Alcuni, che si dicono vegetariani, mangiano formaggio, burro, uova e bevono latte. Non sono veri vegetariani, ma piuttosto non mangiatori di came. In questo modo seguono un'eccellente dieta dal punto di vista nutrizionale.

In conclusione, si devono ritenere alcuni punti impor-tanti : E auspicabile non mescolare frutta e verdura, o altri pro-dotti che contengono zucchero, durante la stesso pasto, e consumare una sola verdura di tipo farinaceo per pasto. Alcune radici vegetali, quali la carota, Ia pastinaca, Ia rapa, Ia bietola, non si digeriscono bene quando sono cotte, perche hanno tendenza a provocare gas e una fermentazione acida (Da non confondersi con Ie patate, che sono tuberi).

La combinazione di zucchero, farina e proteine 6 difficile da digerire per le persone sedentarie, perche 6 causa fre-quente di disturbi intestinali. La verdura deve essere di prefe-renza cotta a vapore o in pochissima acqua. Una cottura troppo Iunga distrugge gli enzimi e Ie vitamine. Utilizzate sempre l'acqua di cottura, sia come minestra sia come bevanda. Ricordatevi che gli oli volatili e le altre materie irri-tariti che si trovano nelle cipolle, nei ravanelli, nell'aglio, nelle cipolline, net crescione e nella maggior parte delle spezie, sono veleni che la natura ha messo in queste piante per difen-derle contro gli attacchi degli insetti. Di conseguenza le spe-zie sono insetticidi naturali e per questa ragione non corn-mestibili, anche se utilizzate per stuzzicare I'appetito come stimolanti. Ma siccome questi oli volatili pos.sono irritare le sottiti tubature dei reni, bisogna, eliminarli dalla dieta. Per chl utilizza certe ricette di piatti raffinati e aromatizzati, sara una triste notizia. Ma io stesso, come molti del miei colleghi, credo che sia la yenta.

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1 7 Matte e lievito come alimenti e come medicine

Le mucche sono amiche nostre, ci nutrono e ci danno forza, salute e

-Gautama Budda (500 a. C.)

IL LATTE Nell'antichita i sacerdoti di certi cuiti presentavano it latte come offerta alla loro divinita. 1140 __antic° alimento del. genere umano ha un posto unico alimentazione: di tutti gli alimenti semplici, 6 it piu vicino alla perfezione, e la miglior fonte di proteine, tanto per gli adulti quanto per i giovanetti e i bimbi. Ma visto che ha buon gusto e si beve facilmente, se ne e fatto spesso un consumo eccessivo. Non si dovrebbe mai servirsene per smorzare la sete; it latte 6 un alimento e non una bevanda dissetante.

Quando tl fegato funziona normalmente, ii latte crudo non fa male, perche le proteine del latte si assimilano facil-mente (Notate che dico crudo, non pastorizzato). Ma quando le secrezioni del fegato sono tossiche e la bile 6 acida, i dis-turbi incominciano. E importante notare che tI latte 6 it nutri-mento del vitellino, che raddoppia ii suo peso durante i primi tre mesi, mentre it neonato umano ha bisogno di sei mesi per raddoppiare it suo peso di nascita. Perche questa crescita sia possibile nel vitello, tl latte di mucca deve contenere e con-tiene una percentuale di calcio ben piu elevata del latte umano. II Dottor Henry C. Sherman dell'Universita di Colum-bia, nei suoi studi approfonditi sul latte, ha trovato cinquan-totto granuli di calcio in 0,946 litri di latte di mucca. Ha ugual-mente dimostrato che it bambino durante la crescita non pud

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if

utilizzare piu di cinque granuli al giorno. Cosi, per rispondere alla crescita rapida del vitello, 6 necessario che vi sia una per-centuale pi0 alta di proteine che si trovano nella caseina del latte.

Questa importante quantita di proteine da piO energia al vitello.

E dunque evidente che ii latte di mucca contiene molto piu calcio e proteine del latte umano. II neonato ha bisogno di meno calcio e proteine, ma di piO zucchero. Egli trova queste proporzioni nel latte materno. Bisogna tenerne conto prepa-rando latte di mucca per un poppante. Ma perche preparare latte di mucca? Non 6 forse tl momento di riscoprire che it seno della madre 6 la pi0 perfetta fonte di alimentazione per it neonato?

Fino all'eta di sei mesi it consumo medio di un bambino 6 di circa 600 grammi di latte di mucca al giorno. Dai sei agli otto mesi, 900 grammi 6 una quantita conveniente. Ma se altre proteine, quail uova, formaggio e carne, sono ingerite, it consumo di latte dovrebbe essere ridotto in proporzione. Altro fatto importante da notare: si allegerisce it fegato se si ingerisce un solo tipo di proteine durante un pasto. Per esem-pio, non e indicato servire latticini durante un pasto che corn-prende gia la carne oil pesce. Non potrO mai sottolineare abbastanza che la miglior regola 6: UNA SOLA PROTEINA ALLA VOLTA.

Se le secrezioni del fegato e della bile sono tossiche e acide, it latte cagliato, che si forma abitualmente nello sto-maco, invece di essere molle e a fiocchi, diventa duro e solido come gomma e provoca l'indigestione e la stitichezza. II latti-cello, essendo alcalino e pieno di calcio, neutralizza l'acido della bile, diventa una sostanza fangosa bianca che pub ostruire i condotti della bile, insediarsi nella cistifelia e provo-care facilmente dei calcoli. Questa stessa sostanza 6 re-sponsabile della patina biancastra che si forma sulla lingua e dell'alito cattivo. (II forte odore del formaggio di Limburger viene della putrefazione del latticello). Non dimentichiamo che la lingua e tI barometro del nostro fegato. II genere di so-stanza che ricopre la lingua, ('edema, l'infiammazione delle diverse speci di papille, e la loro eventuale atrofia, tutto in-

dica certi stadi di cattivo stato del fegato. Quando si tratta di malattie del fegato, dobbiamo esser prudenti, allora, sappiamo utilizzare it latte come proteina dietetica, soprat-tutto quando non si e piu motto giovani. II Dottor Leonard Williams di Londra ha fatto un'osservazione importante quando fece notare che molte persone anziane navigavano verso Ia tomba su una distesa di latte.

II latte crudo (o gli elementi che lo costituiscono) quando se ne fa buon uso, fornisce una delle migliori proteine per Ia ricostruzione delle cellule. Ipprocrate le prescriveva per la cura della tubercolosi.

Molti stati patologici designati col nome di ipoadrenia (esaurimento delle ghiandole surrenali) rilevano perfetta-mente d'una dieta lattea. Nelle case specializzate si sottoli-nea l'importanza del riposo durante le cure di latte. II latte uti-lizzato in queste cure e sempre latte fresco crudo, quasi corn-pletamente scremato.

II Dottor Charles S. Porter, che ha curato migliaia di pazienti con le cure del latte, parla in questi termini di questa dieta:

"Nelle due ore che seguono l'inizio della dieta, l'azione del cuore 6 accelerata, e dalle dodici alle venti-quattro ore che seguono si produce un'aumento di sei battiti al minuto. Nei due o tre giorni seguenti l'accelera-zione 6 di dodici battiti al minuto. II polso 6 profondo e nervoso, Ia circolazione rapida e attiva... II calore del corpo aumenta. La stimolazione di una dieta lattea 6 molto simile agli effetti della stimolazione alcolica, ma le reazioni possonu essere completamente diverse... I muscoli diventano duri e solidi come quelli di un atleta... I muscoli intestinali lavorano con piO potenza e con contrazioni piii frequenti.

E una descrizione perfetta della reazione surrenale. Ma bisogna ricordare che una cura di latte non 6 applicabile a tutti. La reazione dipende dallo stato del fegato, controllato da un'esame della lingua e dell'urina.

II seguente caso 6 tratto dalla mia esperienza clinica. II paziente, un fattore di 64 anni, era troppo debole per stare

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seduto. Si lamentava di avere freddo, era di un pallore cereo, suo polso batteva a 72 e la sua pressione era 110/90. Aveva molti gas intestinali ed edemi poco importanti alle gambe e ai piedi, anche stando a riposo.

La cura consisteva in un miscuglio di latte crudo cagliato con lattuga verde finemente tritata in dosi di un cuc-chiaino da te ogni quindici minuti per 48 ore. Poi la dose era aumentata progressivamente e somministrata tutte le mezz'ore per 14 ore, di giorno. Pesava 61 chili. Dopo due giorni comincib a dormire e suo cuore divenne pi0 regolare. Dopo cinque giorni la sensazione di freddo era scomparsa. Dopo undici giorni, non c'era pi0 traccia di edema, ma il suo peso era sceso a 57 chili, veramente troppo basso per un uomo di 1m,86 di altezza. Dopo 18 giorni si senti pi0 forte, pit) caldo e poteva mettersi in piedi. Dopo 32 giorni di cura pote rientrare a casa sua, sentendosi bene completamente. Un mese piO tardi, applicando la stessa cura, suo peso era risalito a 76 chili. Due anni dopo l'inizio della cura , fu in grado di riprendere i suoi lavori nella fattoria. La quantita di latte cagliato era stata progressivamente aumentata, e niente altro vi era aggiunto tranne la lattuga.

Quando avevo visto questo paziente per la prima volta, era in uno stato avanzato di esaurimento surrenale. Se si fos-sero dati colpi di frusta a quello che restava delle sue povere capsule surrenali, con soluzioni di sale o altri stimolanti, a base di digitalina, cuore sarebbe stato messo a dura prova. I colloidi proteici della caseina del latte cagliato, esercitarono un'azionr stimolante sul cuore fornendo contemporanea-mente degli elementi utilizzabili da parte del fegato per un ris-tabilimento generale del corpo. Progressivamente le ghian-dole surrenali si ricaricarono di fosforo ed malato guari rapi-damente.

II latte crudo 6 un buon alimento e talvolta una buona medicina quando 6 usato in modo consapevole. Gli Svizzeri, la cui principale sorgente di proteine 6 il latte e i latticini, si annoverano fra i popoli piO sani e forti del mondo.

La natura si 6 presa cura di assicurare la freschezza del latte facendolo consumare col sistema "dal seno alla bocca".

Anche la sua instabilita chimica lo rende facilmente digeri-bile. Chi scrisse la Bibia non l'ignorava quando disse: "Avete bisogno di latte e non di nutrimento solido". (Ebrei V/12).

Sfortunatamente, gli sforzi dell'uomo per conservare latte, hanno finito per alterare o spezzare le sue complesse molecole e per diminuire suo valore nutritivo. E sono molto lontane dalla formula originale, queste produzioni artificiali, quali latticello, latte in polvere, latte concentrato, latte pastorizzato o omogeneizzato. Quando la principale fonte di proteine 6 un latte degenerato, il bambino o l'animale che se ne nutrono si sviluppano male.

Ho sempre prescritto latte crudo e durante un mezzo secolo di pratica non ho avuto da lamentarmene. II latte pa-storizzato si guasta nell'intestino, mentre latte crudo fer-menta semplicemente. II latte pastorizzato si guastera nella bottiglia per il calore e sprigionera un odore pestilenziale nel giro di qualche giorno; latte crudo avra soltanto fermentato e sara commestible sotto forma di latte cagliato.

Si sa da sempre che piO latte crudo 6 fresco, piO ha valore nutritivo. II signor Richard Dawson, un allevatore della California, ha fatto un'esperienza edificante. Quando due vitelli gemelli erano partoriti nella sua stalla, uno succhiava la madre, mentre l'altro era nutrito con lo stesso latte, che perd era stato in frigorifero da 12 a 24 ore. Mano a mano che i vitelli si sviluppavano, la differenza diventava sempre sensibile, II vitello che beveva nel secchio era meno grosso e meno vigoroso del vitello che succhiava. Che la pastorizzazione del latte possa causare deterioramenti fatali negli animali fu dimostrato dal Dottor Pottenger nelle sue esperienze sui gatti. II Signor John Tromson, d'Edinburhg, riporta un altro esame fatto sui vitelli gemelli, di cui uno succhiava e l'altro era nutrito con latte pastorizzato. II primo stave bene, mentre

secondo mori prima di aver raggiunto i due mesi. Questa esperienza fu ripetuta volte.

La massima di Ippocrate "La tua alimentazione sara la tua medlcina" resta vera ai nostri giorni come alla sua epoca. Quanto ai vani sforzi di chi tratta latte e vuole fare innova-zioni, presentandolo sotto forma concentrata o essicata, si pub ancora applicare un altro aforisma di Ippocrate: "Lodano

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quello che 6 estraneo prima di sapere se 6 buono, e rinun-ciano a quello che 6 famigliare di cui conoscono tl valore; pre-feriscono quelle che 6 strano a quello che 6 sicuro".

I LIEVITI

I lieviti, che figurano fra le primissime forme di vita vege-tale sul nostro pianeta, sono probabilmente venuti al servizio dell'uomo per un felice incidente. Cellule di lievito hanno dovuto per caso venire in contatto con la pasta di semi selva-tici che una donna di casa primitive aveva steso su delle pie-tre cattle ed hanno prodotto cosi il primo pane lievitato. Dopo che questa propriety gli fu dovutamente riconosciuta, il lie-vito occupava un buon posto nel tesoro famigliare, e una gio-vane sposa portava it suo vasetto di lievito nel nuovo focolare.

Ma il lievito ci interessa come alimento. A causa della sua Ieggera alcalinita, it lievito ha un effetto emolliente , sulle superfici infiammate e assorbe e neutralizza gli acidi. E uno degli antidoti piu efficaci contro la bile acida o tossica. E incomparabite come sorgente di vitamina B. II Dottor R.H.A. Plummer, di Londra, ha dimostrato la sua capacity di favorire la digestione di idrati di carbonio e di impedire l'accumula-zione di acidi grassi ossidati in modo incompleto, che por-tano pregiudizio ai tessuti del corpo. Una bile acida o tossica pub irritare l'intestino tenue abbastanza da provocare spasmi che bioccano i movomenti peristaltici.

E Ia causa piu frequente di stitichezza. II lievito, essendo aloe-lino, neutralizza ('acidity degli intestini e favorisce tl ritorno di contrazioni normali. Ma non si potrebbe considerarlo come un lassativo.

II lievito ha Ain effetto benefico sulfa pelle ed o stato a I ungo utilizzato come rimedio contro i brufoli e ('acne. Le vita-mine del lievito aiutano tl fegato ad ossidare i grassi. Sono i grassi imperfettamente ossidati che ostruiscono le ghiandole sebacee, provocando cosi ('acne. Benche tl lievito sia effi-cace contro i brufoli, 6 necessario anche eliminare i grassi provenienti dall'alimentazione, in particolare burro, panna e formaggi grassi. Con cio intendo anche dire che un miscuglio

di lievito e acqua di rose costituisce un'eccellente ed econo-mica maschera per il viso per le signore.

Oltre alla sua utility per i disturbi dell'epidermide, il lie-vito aiuta chi soffre di ulcera. Nei casi in cui perfino i passati di zucchine o di fagiolini della miglior quality sarebbero troppo caustici per un'ulcera gastrica che sanguina, it lievito, diluito in un po' d'acqua o di latte, porta sollievo. Ho sommi-nistrato fino a 22 pastiglie at giorno in un caso simile, e in qualche giorno l'ulcera era guarita. Generalmente, nei casi benigni, prescrivo due o tre pastiglie at giorno, la prima al mattino al risveglio, perche 6 un eccellente tampone per Ia bile acida. Quando si 6 indisposti per uno stato bilioso, una pastiglia di lievito in un po' di acqua calda rendera piO elas-tico tl sistema digestivo. II gusto 6 gradevole, analogo a quello del formaggio e lascia poi un sapore di fresco.

Talvolta certi pazienti si lamentano di gas intestinali dopo avere assorbito lievito. Cie) 6 dovuto soprattutto all'inter-ruzione delle contrazioni intestinali. Dopo un use prolungato di lievito, i gas spariscono completamente. Ma le persone a cui it lievito da nausea, che trovano tl suo gusto sgradevole, non dovrebbero prenderne, ma cercare in altri vegetali gli antidoti alcalini di cui hanno bisogno.

Si possono trovare in cornmercio due variety di lieviti. II lievito per il pane, fresco e compresso, che ci si pu6 procu-rare in pezzi da 500 grammi in quasi tutte le panetterie, si con-serve bene in frigorifero. Ci sono anche delle tavolette, avvolte in carta stagnola, molto pit) deperibili. Dopo qualche giorno indurisce, ammuffisce, diventa di gusto amaro e sgra-devole per lo stomaco. Da poco tempo, se ne trove anche sotto forma essicata o in polvere. Sia nei pezzi che nelle tavo-lette tavolette iI lievito in polvere 6 "vivo", cio 6 pu6 far lievi-tare la pasta. Offre dei vantaggi per il consumo diretto. Si con-serve bene a temperat ra ambiente e pu6 essere facilmente portato in viaggio.

La seconda variety 6 it lievito di birra. Questa prepara-zione in polvere 6 ottenuta per essicazione ad alta tempera-ture un po'come si riduce tl latte in polvere-il che Ia sterilizza e uccide. Si conserve bene, may 6 un lievito "morto", perche non pu6 far lievitare la pasta. II riscaldamento non solo riduce it

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tenore in vitamine, ma trasforma anche i sali organici in sal i in organici, meno facilmente assimilati dal corpo. Benche meno potente nella sua azione del lievito fresco, non 6 senza valore ed 6 meglio di niente.

II lievito e un vegetale composto di piccole cellule riunite come un grappolo d'uva. Queste cellule differiscono dalle altre cellule vegetali perche non sono circondate da legno cellulosico che deve essere distrutto prima delle loro utilizza-zione. Le cellule nude di lievito sono facilmente elaborate dai liquidi digestivi e rapidamente assimilate. La cottura di-strugge parzialmente le vitamine delle cellule del lievito. Nel loro stato- crudo sono una sorgente ricca di vitamina B e di elementi aicalini, particolarmente di sodio e di potassio.

Anche prima della scoperta delle vitamine, si conosceva it valore terapeutico del lievito, particolarmente come medi-cina contro l'indigestione, l'acidita gastrica e la stitichezza.

Ma it lievito 6 diventato popolare solo al momento del Proibizionismo. Per quanto strano possa sembrare, Ia societa che ha messo tl prodotto sul mercato, con l'aiuto di grandi pagine di pubblicita, ha veramente reso un cattivo servizio agli utilizzatori di questo prezioso prodotto. Li si spingeva a prendere del lievito con succhi di frutta, specialmente succhi di arancia o di pomodoro o a spalmarlo sui pane o sui crac-kers. Invece di bere la birra, chi mangiava tl lievito, mescolan-dolo ai suoi succhi di frutta, fabbricava cosi la birra nei suo stomaco e nei suoi intestini - unitamente al piacere di una fer-mentazione alcolica. Ma gli oli di flemma, gli alcol tossici e gli acidi, nocivi per il fegato e i reni, ne erano ugualmente i sotto-prodotti.

PiO tardi, si scopri che quest sottoprodotti tossici, ave-vano un effetto nocivo sulle vitamine del lievito. Oggi, una scuola di dietetica condanna ii lievito fresco per questa stessa ragione e raccomanda tl lievito di birra come sostituto. Invece di concludere che si tratta di una cattiva "combina-zione alimentare", queste sedicenti autorita decisero che doveva allora essere condannato. Peccato che, essendo cosi vicini ad una spegazione logica sulfa chimica impropria degli alimenti, si siano deformati i fatti.

II lievito per it pane, di gran lunga superiore al lievito di birra, deve essere ingerito di preferenza quando lo stomaco 6 vuoto. Si puo lasciarlo dissolvere lentamente nella bocca o diluirlo nel latte o nell'acqua calda - ma niente altro. II miglior momento per prendere it lievito fresco 6 al mattino, di buon'ora, un'ora, un'ora prima di cena o prima di andare a dor-mire. Si puo rinnovare la dose durante Ia notte. L'ho utilizzato per piu di mezzo secolo di pratica medica e non ho mai costa-tato effetti nocivi quando era preso in questo modo. Eventual-mente, in certi casi, si puo prenderne dopo un pasto privo di zuccheri e di farina per alleviare un dolore di stomaco o un eccesso d'acidita gastrica.

Bisogna ricordare che iI fegato 6 l'organo piu volumi-noso e piu importante dell'organismo e che una delle sue principali funzioni e di liberare dalle sue tossine e impurita iI

flusso sanguigno. Finche it fegato funziona normalmente, iI

flusso sanguigno resta puro e non c'e cosi rischio di malattia. II risultato di una dieta alimentare errata 6 che iI fegato si deteriora e la sua alcalinita diminuisce, esaurendosi ii sodio organico. Uno dei primi sintomi di lesione del fegato 6 la stan-chezza, malattia frequente alla nostra epoca. Per neutralizzare le tossine del fegato bisogna ricorrere a verdura ricca di sodio. II lievito, di cui una tavoletta costa solo qualche cente-simo, puo essere chiamato it vegetale ricco di sodio del povero. Permettetemi di ricordare che 6 una delle sorgenti piu ricche di vitamine organiche naturali e un potente antidoto contro Ia bile tossica. Quando le cattive abitudini alimentari sono state corrette, it lievito dovrebbe avere un posto impor-tante nella dieta di recupero. E uno dei migliori prodotti ali-

mentari ad use terapeutico.

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18 Sali e stimolanti nemici di una buona dieta.

Imparate che grandi benefici puo recarvi una theta mode-rate. E innanzifutto, vi assicurera una buona salute.

-Orazio, 65-8 a.C.

Per essere utile all'ammalato, il medico deve stabilire una dia-gnosi corretta della malattia prima che questa abbia devas-tato gli organi vitali. Le malattie devono essere diagno-sticate fin dall'inizio, persino prima dell'apparizione dei sintomi e dei disturbi funzionali. Come poter giungere a questo? La sola possibility e capire bene la chimica del corpo, e in particolare la chimica e le funzioni delle ghiandole endocrine. Siccome 6 it nutrimento che fa it sangue e ii sangue a sua volta nutre le cellule, a necessario anche conoscere la chimica della nutri-zione e della digestione per restare in buona salute. Che cosa 6 Ia nutrizione, e qual'e la differenza fra nutrizione e stimola-zione? Quante volte una buona salute apparente 6 solo it casco della stimolazione sotto la protezione del quale gli organi vitali subiscono delle lesioni?

11 nutrimento, per conservare la vita e Ia salute e per per-mettere lo svilippo, deve avere una forma organica. Delle so-stanze inorganiche, anche in piccole quantity, stimolano ma possono fare nello stesso tempo un subdolo lavoro di avvele-namento. Prese a dosi pitli elevate o per un tempo piu lungo queste stesse sostanze inorganiche (utilizzate generalmente per condire e per rinforzare it sapore normale degli alimenti) possono provocare it deterioramento di organi vitali. La so-stanza inorganica piu frequentemente utilizzata 6, natural-mente, it cloruro di sodio-detto in altre parole sale da cucina.

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Da molto tempo si 6 osservato che in certi casi patolo-gici il sale sembrava avere un effetto aggravante. Ora sap-piamo che interviene nell'eliminazione di certi rifiuti del meta-bolismo. Un tempo si era gia notato che gli ammalati di reni erano soggetti a edemi (superfici corporee rigonfie di liquido), risultato diretto di un eccesso di sale nel sangue. Esperimenti controllati rivelarono che cloruro di sodio disturbava l'elimi- nazione dell'acido urico, rendendo acuti i sintomi di malattie quali reumatismo o l'eczema. tardi si pote pro- vare con altri esperimenti controllati sui cani e i polli che, nutrendoli di sale, anche in piccole quantita, risultato era la morte. L'autopsia rivelO che fegato e i reni di questi animali erano ingombri di precipitati urici formati sotto l'azione del sale.

Ma quare l'argomento comunemente avanzato per giustificare consumo di sale? E naturalmente, che gli ani-mali percorrono spesso lunghe distanze per potere leccare sale. Ma il fatto che gli animali ne siano golosi significa forse che ne hanno bisogno? Una donna obesa ha forse bisogno di una coppa di gelato, sormontata di panna montata o di frutta, perche le place? Abituate un cavallo alio zucchero, poi lascia-tegli la scelta fra una mistura zuccherata e una salata. Si ingozzera di zucchero e ignorera il sale. Questo significa che i cavalli hanno bisogno di zucchero? L'argomento non 6 molto convincente, e la sola cosa che merita considerazione 6 che sale 6 uno stimolante. Ci da una impressione di benessere facendo salire un po' la pressione sanguigna e stimolando le capsule surrenali. Questa stimolazione provoca uno stato d'animo ottimista e una sensazione di calore, di vivacita e un apparente buona salute. Si sente dire dappertutto che il sale 6 necessario alla vita. Ma lo 6 veramente? II Dottor Benjamin Rush ha trovata gli Indiani d'America che ha studiato in buona salute quanto gli Esquimesi di Stefansson, eppure nessuno di loro aveva mai mangiato del sale.

II sale, il piu antico condimento dell'uomo, era conside-rato sacro dai Romani, e non c'e paese al mondo che non abbia una quantita di superstizioni e di massime sul sale. Durante tutto corso della storia il sale 6 stato utilizzato come un potente rimedio terapeutico. A piccole dosi, agisce come stimolante; a forti dosi, entra nella composizione di

odori. Gli antichi Egiziani utilizzavano oli, spezie e sale per avvolgere le mummie; ai nostri giorni si imbalsamano i vivi con composti fatti di oli, spezie e sale. Una passeggiata nelle strade di qualunque cilia fa scoprire un buon numero di queste mummie ambulanti: pelle secca, corpi rattrappiti e capelli bianchi sono i segni esteriori di fegati induriti e reni sclerotici. Osservandoli mi dico spesso che non sarebbe necessario imbalsamare questi corpi ripieni di sale dopo la loro morte.

"La quantita di cloruro di sodio assorbito sotto forma di sale da cucina 6 di gran lunga superiore ai bisogni dell'uomo di cloro e sodio. "Ha dichiarato Mary Qwartz Rose, una spe-cialista della nutrizione, in FOUNDATION OF NUTRITION.

"Per di questi elementi sono cosi largamente diffusi negli alimenti, che poco verosimile che ci sara un giorno insufficienza per uno di loro, a meno che non si segua una dieta restrittiva speciale per molto tempo o la persona lavori in con-dizioni di calore eccessive. La domanda principale 6 sapere se il cloruro di sodio sara o no utilizzato in modo eccessivo." Personalmente, non sono d'accordo con la defunta Dotto-ressa Rose sui bisogni importanti di sale per i lavoratori dei climi caldi, come lo spieghero in questo capitolo.

Perche il sale e cosi nocivo? Quando 6 preso a piccole dosi, 6 immediatamente eliminato dal sudore e dall'urina. A

forti dosi, 6 trattenuto nei tessuti e flusso sanguigno, provocando uno stato di i per cloremia e questo significa che un eccesso di sangue circola nella corrente sanguigna. In queste condizioni l'individuo si sente vivamente stimolato. Se si produce allora un'eliminazione rapida per sudorazione, la quantita di sale nel sangue 6 sensibilmente diminuita e ne risulta uno stato di ipocloremia, e questo abbassamento improvviso provoca uno stato di depressione. Non solo lo sti-molante 6 stato eliminato, ma anche l'equilibrio isotonico del sangue e delle cellule si 6 spezzato, provocando uno choc, particolarmente sui nervi e i tessuti del cervello, che sono molto sensibili. Se si assorbe di nuovo sale in questo stato di ipocloreniia, l'individuo ritrova suo equilibrio, si sente sti-molato e si sente meglio. Riassumendo, uno stato di squili-brio chimico 6 stato rimediato, o, se vogliamo, uno stato di debolezza 6 stato curato con una cura rapida.

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Questo spiega tl valore apparente delle tavolette di sale raccomandati da molti medici, e anche dai fabbricanti di questo sale, quando fa motto caldo.

E possibile eliminare rapidamente it sale attraverso la pelle e i reni. Finche ii corpo 6 solido, finche la resistenza 6 buona e le ghiandole endocrine funzionano bene, poco sale viene trattenuto. Ma quando i canali di etiminazione sono inefficaci la conseguenza 6 una ritenzione di sale con conse-guenze nocive. Questo si produce generalmente in tre tappe successive. Nella prima, it fegato, i reni o la pelle (o tutti e tre) manifestano disturbi di funzionamento, seguiti (seconda tappa) dalla distruzione organica. Dell'albumina, cellule rosse e pus nell'urina-tutti sintomi di distruzione renale-possono sfociare nella terza tappa, quella dell'avvelenamento da sale. La seconda tappa puO essere segnata dal la presenza passeg-gera di albumina nell'urina dopo sforzi fisici o pasti particolar-mente pesanti. Nella prima tappa cominciano ad esserci eccessi di sale senza segni no sintomi, mentre I'individuo si sente bene e si considera in perfetta salute. Ma insensibilmen to si raggiunge lo stadio della terza tappa, i reni sono cosi danne9giati che l'eliminazione del sale 6 prati-camente ostacolata. E spesso troppo tardi allora per salvare tl paziente, riducendo it sale nella dieta. A un certo momento si era raggiunto it limite in cui it sale cominciava a diventare pericoloso. Sui binari non si 6 ancora trovato niente di meglio, per evitare i rischi di passagi pericolosi, che sopprimere questi passaggi facendo passare Ia circolazione stradale sopra e sotto i binari.

II consumo di sale inorganico 6 una cattiva abitudine. Perche non assorbirne sotto forma organica, poiche le piante ce ne forniscono nelle foglie, i frutti, le radici, e gli steli? Non 6 forse la soluzione piu semplice? L'URINA E IL SUDORE NON RIVELANO MAI UN ECCESSO DI SALE QUANDO E CONSUMATO SOTTO FORMA ORGANICA.

Ci sono altri sitmolanti, quali it caffe, I'alcool, it tabacco e Ia morfina, che possono concentrarsi nel sangue e i tessuti. Anche loro, quando se ne interrompe improvvisamente l'uso, danneggiano l'equilibrio nervoso. Quando un giovane sano beve caffe regolarmente, le tracce acide sono rapidamente eliminate dall'urina, senza provocare effetti nocivi. Ma sic-

come i reni si indeboliscono progressivamente con l'eta, arriva it momento in cui gli acidi del caffe non sono pi0 elimi-nati rapidamente. Questa persona, meno giovane e meno sana, decide di rinunciare at caffe, ma invece di sentirsi meglio, soffre di mat di testa continui. Soffre di sintomi di frustrazione, piu leggeri, senza dubbio, ma analoghi a quelli di un tossicomane privato della sua droga.

Le emicranie che seguono la soppressione del Gaffe durano it tempo necessario all'eliminazione dei veleni accu-mulati del caffe. Questo puo durare da un giorno a due setti-mane. Se allora ci si Iimita a dosi ragionevoli, l'eliminazione ridiventa normale. Ma presto o tardi l'eliminazione 6 rallentata e gli acidi tossici si accumulano di nuovo. Si comincia a sen-tire it bisogno di una tazza supplementare, piO volte at giorno, come corroborante. Ecco perche l'abitudine diffusa della pausa-caffe 6 cosi nefasta. Offre I'occasione di prendere una tazza supplementare a gente che ne beve gia troppo.

Quando it corpo a intossicato da un'alta concentrazione di veleno, II cane non ha piu effetto stimolante, qualunque sia la quantita assorbita, e Ia conseguenza 6 uno stato di depres-sione. E un periodo pericoloso perche l'organismo, saturo di veleno e stanco, 6 in uno stato di minore resistenza di fronte alle malattie che lo aspettano al varco: artrite, nevrite, cancro.

Si e potuto notare che le malattie di un individuo privato di caffe spariscono quando beve caffe; che it delirium tre-mens di un alcolizzato 6 curato con I'alcool; che un fumatore calma it suo nervosismo accendendo una sigaretta; che un intossicato che vien meno 6 rianimato con una dose delle sua droga. Tutto questo prova che l'equilibrio chimico del corpo non puo essere cambiato brutatmente senza sconvolgere l'organismo. Ma do non prova minimamente che tl cane gua-risca l'emicrania, che tl tabacco guarisca it nervosismo, che I'alcool guarisca it delirium tremens, o che la morfina gua-risca la depressione.

Ma ritorniamo alla stimolazione da sale. II capomastro, che vuole vedere it lavoro progredire rapidamente nonostante it caldo, distribuira generosamente zollette di sale ai suoi operai per mantenerli in buone condizioni. Se questo puo far torto ai loro organi interni non lo riguarda. Non 6 un uno

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scienziato e ignora le conseguenze disastrose di un avvelena-mento da sale. Eppure gravi malattie, quali it morbo di Bright, l'arteriosclerosi, l'ipertensione, l'asma e it raffreddore da fieno sono correntemente curate c on una dieta senza sale.

L'attivita di un pesciolino rosso in un acquario si trova aumentata quando si aggiunge sale nell'acqua. Al vederlo guizzare vigorosamente si potrebbe credere che 6 in,ottima salute, mentre it sale l'ha semplicemente stimolato. E facile confondere uno stato di stimolazione con uno stato di buona salute. Anche i medici possono sbagliarsi e prescrivere sti-molanti senza discriminazione. Ma la depressione segue ine-vitabilmente e prova l'inconsistenza di una terapia a base di stimolanti.

II defunto specialista del cuore Sir James Mackenzie, osservo che "la prima manifestazione della malattia nel corpo umano a invariabilmente insidiosa, e non presenta che un piccolo disturbo dell'economia e nessun segno della sua pre-senza. A poco a poco, tI paziente prende coscienza che qual-che cosa non va in lui, e sente una perdita di quel benessere che accompagna una salute fiorente. Sensazioni spiacevoli si manifestano, dapprima vaghe, poi sempre piu nette e ri-schiano di diventare cosi opprimenti, che domanda consigtio. Ma nessun segno della malattia 6 ancora percettibile all'esame oft, minuzioso. A poco a poco, Ia malattia che 6 situata in un organo o in un tessuto, cambia la costituzione di questa parte del corpo, di modo che la sua presenza 6 ora riconoscibite da un segno fisico, quando i metodi clinici abi-tuatmente utilizzati rivelano it suo carattere".

E soltanto dopo un esame chimico attento delle secre-zioni, quali muco, lacrime, succo gastrico, liquido rachideo, e sangue, che si puO diagnosticare correttamente fin dal primo stadio un avvelenamento di sale. Troppo spesso it tenore di sale 6 considerato normale quando una ritenzione anormale 6 gia cominciata.

Permettetemi di esprimere qui le mie idee, basate su una ormai lunga esperienza, che riguardano la stimolazione come nemica della salute. L'abuso di alcool, caffe, tabacco, sale, pepe, spezie, vitamine sintetiche e stupefacenti portano ad abitudini di stimolazione che, presto o tarsi, diminuiscono l'energia e distruggono la salute. L'individuo che sala copio-

samente tutti i piatti persino prima di averli assaggiati, quell° che prende molti aperitivi prima del pranzo, e un caffe forte dopo, puO avere una sensazione momentanea di benessere.

Non si rende canto che si sente bene perche frusta le sue ghiandole endocrine, in particolare le capsule surrenali, pro-vocando, cosi uno stato euforico che maschera semplice-mente Ia stanchezza sottostante. Ma per quanto tempo si puo continuare a maltrattare iI corpo?

Sarebbe certamente necessario educare it pubblico sui pericoli delle abitudini di stimolazione in materia di alimenta-zione.

Ma purtroppo, c'e fin troppa gente in questo paese, che non si protebbe aiutare, anche se si potesse raggiungere. Nel Sud, per esempio, ci sono migliaia di persone che lavorano cosi duramente, che hanno tante privazioni nell'esistenza, e che hanno una struttura del corpo cosi debole, dal punto di vista ghiandolare e fisico, che se non continuassero a stimo-larsi grazie a quelte atroci diete di vitamine contre le defi-cienze (diete fatte di maiale e sale, grasso e zucchero bianco, pane caldo, liquori di frumento e caff6), non potrebbero piO lavorare sufficientemente per mantenere iI loro livello di vita, anche it piO miserabile. II call& it sale, lo zucchero e il whisky di frumento non sono i soli stimolanti e corroboranti per it cuore, ma 6 Ia stessa cosa per il maiale, it grasso, la pancetta affumicata, it pane caldo e it caffe - e tutti si equivalgono per mascherare temporaneamente Ia stanchezza cronica. E per questo che questa gente continua a seguire le proprie abitu-dini stimolanti fino at giorno in cui, ancora giovani, la loro salute si altera a tal punto che lavorare diventa loro impossi-bile. Per fortuna ai nostri giorni molti bambini sono nutriti meglio nel Sud: pane completo, latte e una utitizzazione piu equilibrata di verdura cotta convenientemente, frutta fresca, sostituiscono Ia rapa e la senape che cuociono a fuoco lento tutto tl giorno con maiale grasso e satato. Cosi i consigli in materia di nutrizione dati nelle scuole fanno la loro strada, lentamente ma con sicurezza, verso una salute migliore.

Quando studiamo I'ossatura di uomini vissuti in tempi lontani, troviamo l'avorio dei loro denti in ottimo stato, anche se i crani sono deteriorati. Alla loro epoca tl nutrimento era

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composto per L' .80 per cento di sostanze vegetali, tl che spiega la perfezione dei loro denti. Ai nortri giorni, i vegetali rappresentano appena it 5 per cento della nostra dieta alimen-tare, e naturalmente la salute del corpo si a evoluta nelle stesse proporzioni.

AIlora, si puO dire che tl Dottor Herbert Ratner esagera quando dice:

"L'uomo modern° 6 diventate un animate rimpinzato di vitamine, strapieno di antiacidi, tranquillizzato coi barbiturici, calmato con l'aspirina, stimolato con la benzedrina, malato di malattie psicosomatiche e nnassacrato dalla chirurgia. II pro-dotto che la Natura ha posto at suo culmine e diventato una creatura stanca, ulcerosa, ipertesa, emicranica, super-stimolata e nevrotica."

Mi si domanda in continu?zione: "Allora, qual'e la buona dieta?" quando metto in evidenza la relazione fra la cattiva nutrizione e la malattia.

E bench6 la maggior parte dei membri della professione medica si opponga all'idea che gli alimenti possano avere la minima influenza capace di provocare lo stato di malattia, numerosi medici, come l'ho fatto notare precedentemente, mi hanno domandato di raccomandare una buona dieta nei casi di cancro o di artrite o altre malattie croniche, quando hanno visto it successo che ho ottenuto con certi pazienti seriamente malati. E impossibile rispondere a questa domanda senza conoscere la stato delle ghiandote, l'equili-brio chimico, l'eredita, le abitudini e i disturbi funzionali degli organi che regolano la digestione.

Tutti sanno che l'uomo ha bisogno di proteine, grassi, farine, zuccheri, vitamine, sali organici e acqua. Atcuni di questi ali-menti sono digeriti pi0 facitmente di altri. Cio permette di semplificare la loro ciassificazione, facendo una selezione degli alimenti piu vantaggiosi, piu digeribili e meno nocivi. Vi avverto che la lista non é motto lunga e che non permette motto di fare pranzi quotidiani vari nei ristoranti di moda. Ma it beneficio che se ne trae per Ia salute e piCi di un compenso alla loro relativa monotonia.

Fra le proteine piu facilmente digeribili figurano LA CARNE DI MANZO E DI MONTONE AL SANGUE, IL TUORLO

D'UOVO CRUDO 0 LEGGERMENTE COTTO E IL LATTE FRESCO CRUDO NON PASTORIZZATO. La ragione per cui la carne deve essere at sangue e vicina alto stato crudo quanto it consumatore possa tollerarlo, 6 stata esposta precedente-mente in questo libro. Le proteine vegetali, quali Ia noce, gli avocadi e Ia verdura, sono d'utilita secondaria. Per quanto concerne i grassi, it burro 6 quello che si raccomanda di piu, preferendolo alle altre materie grasse animali o vegetali. La patata, cotta a vapore, 6 in testa ai farinacei, davanti alle farine di cereali, alto zucchero di canna crudo e agli zuccheri naturali di frutta.

Quando gli eiementi che ho citato sono inciusi nelle diete, non vie nessun bisogno di ricorrere a vitamine o sali organici supplementari. Steffanson ha dimostrato chiara-menta che la carne fresca, cruda o at sangue, contiene tutte le vitamine o tutti i sali organici necessari per mantenere una perfetta salute.

Occupiamoci ora dell'uomo che consumers questi ali-menti. Anche utiiizzando le migliori qualita di zuccheri e fari-nacei, la loro digestione puo essere difettosa a causa di un'azione chimica imperfetta delle proprie secrezioni e suc-chi digestivi. In queste condizioni le proteine possono provo-care tumori, i grassi foruncoli, gli zuccheri rigonfiamenti acidi, le vitamine e i sali organici uno stato di stimolazione nociva. Abbiamo qui un'illustrazione perfetta di quella antica massima: "II nutriment° dell'uno 6 it veleno dell'altro." Questo prova anche la vanita di chi pretende di scrivere un libro di ricette dietetiche applicabili a tutti i casi.

E tavolta importante astenersi dal mangiare per dare tre-gua al sistema digestivo sfinito. La digestione 6 cosi pertur-bata e cosi limitata che soltanto uno o due alimenti possono essere toilerati. Ecco un esempio. Un uomo venne a trovarni perche soffriva di disturbi respiratori e di membra gonfie. L'esame rivet° che tl suo cuore era indebolito e che tl suo organismo non poteva adattarsi agli zuccheri, alle farine e ai grassi. Scoprii anche che il solo momenta del giorno di 24 ore in cui gli era possibile digerire e assimilare qualunque cosa, era compreso fra le 11 e le 14.

La cura fu semplice. Soppressi tutte le medicine e gli prescrissi un solo pasta at giorno, a mezzogiorno, composto

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da un miscuglio di carne magra di manzo, di lattuga e sedano, tutto finemente tritato e leggermente cotto alla griglia.

Secondo suo appetito, ne mangiava da 250 a 500 grammi al pasto. Dopo tre settimane di questa dieta, era guarito e pate riprendere le sue attivita. Lo misi in guardia severamente segnalandogli che era allergico agli zuccheri e alle farine e che la minima indigestione di questa categoria di alimenti avrebbe potuto essergli fatale. Si mantenne in buona salute per di due anni. Poi, in occasione di una festa di com-pleanno, cedette alle pressioni dei suoi amici e mangio una bella fetta di dolce tradizionale. Mori nello spazio di 24 ore. Beninteso, questo 6 un caso estremo di allergia alimentare.

Quando i succhi digestivi diventano,tossici, la chimica della digestione ne 6 sempre perturbata. E quello che voleva dire Ippocrate parlando di "umori viziosi". La bile e succo pan creatico si riversano nell'intestino tenue e si mescolano al nutriment° assorbito. L'una e l'altro possono essere "umori viziozi" impedendo una digestione corretta anche dei migliori alimenti.

Innumerevoli libri che trattano di diete alimentari riem-piono gli scaffali della librerie. "La credenza dell'uomo nel valore specifico di certi alimenti 6 vecchia quanto la storia di Adamo e della mela." scrive il Giornale dell'Associazione Americana di Dietetica. "Ci sara sembre gente che, con argo-menti speciali, proclama di aver scoperto l'elisir di giovinezza in tale alimento o tale gruppo di alimenti. Purtroppo regno della nutrizione e della diete tica 6 sempre stato e sara proba-bilmente sempre un terreno di caccia per quelli che sviano le scoperte della scienza per il loro profitto personale."

Osservazioni personali hanno condotto degli specialisti a concludere che certe combinazioni alimentari sono perico-lose. Per esempio, si dice comunemente che farine e proteine si combinano male. Bisognerebbe precisare che questi due elementi formano una cattiva combinazione IN PRESENZA DI UNA BILE TOSSICA. Siccome la maggior parte dei libri di diete sono basati su idee e pregiudizi personali, ne risulta una stupefacente collezione di buone e cattive combinazioni, spesso contradditorie. La Natura, nella sua saggezza, non ha mai creato un alimento che sia esclusivamente proteina, farina o zucchero. Anche la

carne contiene, in una proporzione relativamente importante, della farina sotto forma di glicogeno.

Per questa ragione, la cosa migliore che si possa fare prescrivendo delle diete, e dare al paziente una quantita ragionevole di alimentazione digerible, cercando contempo-raneamente di neutralizzare la tossiemia con antidoti appro-priati di frutta e verdura. Spesso delle terapie strambe appli-cate ai potenti della terra hanno avuto ripercussioni nelle masse della popolazione. Per esempio, un re di Francia che aveva avuto una crisi di asma durante la notte, port° i suoi medici alla conclusione che l'aria notturna gli era dannosa. I suoi sudditi adottarono immediatamente questa conclusione anche per loro.

Sir William Qsler ha fatto questa osservazione pertinente non priva di umorismo:

"La maggior parte di quello che mangiamo 6 super-fluo. Potremmo vivere con un quarto di quell° che in-ghiottiamo. Gli altri tre quarti servono a far vivere i medici. Questo sembra molto moderno, vero? Ebbene, questa battuta di spirito era iscritta su un autentico rotolo di papiro egiziano. Dalla lontana antichita l'uomo ha sempre avidamente cercato una buona dieta."

Permettetemi di ripetere per concludere: ci sono all'incirca tanti amminoacidi - le pietre da costruzione della proteina del corpo - quante lettere dell'alfabeto. Le migliaia di parole del pit:I voluminoso dizionario sono composte con queste 26 lettere, cosi come le migliaia di combinazioni pro-teiche provengono da questo piccolo numero di amminoa-cidi. E la ragione per cui ogni essere ha un odore diverso per il naso delicato di un cane e la madre foca riconosce suo pic-colo fra centinaia d'altri. L'attitudine alla digestione 6 spesso una funzione della natura chimica propria delle proteine del corpo.

Ho cercato di sottolineare in questo libro quanto sia importante sapere quello che bisogna mangiare e quell° che non bisogna mangiare, ma 6 spesso importante sapere QUANDO BISOGNA ASTENERSI DAL MANGIARE. Un digiuno di breve durata, con succhi diluiti di frutta e verdura,

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da a una persona malata la possibility di eliminare i suoi rifiuti tossici. Se, in seguito, la chimica del sangue 6 corretta da una selezione conveniente nell'alimentazione della persona malata, questa ritrovera la salute.

Molte ricerche restano da fare nel campo della relazione che esiste fra la dieta alimentare e la malattia, e nel campo dei bisogni della nutrizione umana. Siamo ancora lontani dal sapere tutto su questi bisogni. Ma sappiamo che la migliore fonte di nutrimento 6 il consumo di alimenti it piii possibile freschi e naturali e non di prodotti sofisticati che si trovano sugli scaffali dei venditori di medicinali.