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Ha realizzato UN VIAGGIO DI ISTRUZIONE «ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO» Piazza Armerina e Agrigento

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Ha realizzatoUN VIAGGIO DI ISTRUZIONE

«ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO»Piazza Armerina e Agrigento

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Le I° classi della Scuola Secondaria di Primo grado dell’IstitutoComprensivo di Giardini hanno realizzato un «VIAGGIO DIISTRUZIONE A PIAZZA ARMERINA E AGRIGENTO».

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L’obiettivo dell’itinerario didattico è stato quello distimolare negli alunni:La Conoscenza e il Patrimonio artistico culturale:• di Piazza Armerina e della Storia Romana;• della casa Museo del Poeta Luigi Pirandello;• del Territorio Agrigentino, del Parco Archeologico Valle

dei Templi e della Storia Greca e Del Museoarcheologico regionale di Agrigento.

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I viaggi d’istruzione, sono uno strumento nato per arricchire ladidattica, attraverso una varietà di stimoli che rendono questo tipodi attività altamente formativo sia sotto il profilo disciplinare siasotto l’aspetto relazionale.Autonomia, condivisione, nuovo modo di vivere le relazioni,esperienze, coesione del gruppo, promozione dell’amore per labellezza e per il viaggio sono solo alcuni degli aspetti checaratterizzano i viaggi d’istruzione.

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PIAZZA ARMERINA ‐ VILLA ROMANA DEL CASALE

La Villa Romana del Casale a Piazza Armerina, in Sicilia, è l’esempio supremo di villa di lusso romana tardo‐imperiale e simboleggia l’utilizzo del territorio da parte dei Romani in quanto centro della grande proprietà sulla quale si basava l’economia rurale dell’Impero d’Occidente.La Villa del Casale è una delle più lussuose del suo genere ed è famosa per la ricchezza e la qualità dei suoi mosaici (IV secolo d.C.), che vengono riconosciuti come i mosaici romani in situ più belli. Questo tesoro musivo testimonia le abitudini di vita della classe dominante romana e mostra le influenze reciproche tra le culture e gli scambi nel Mediterraneo antico tra mondo romano e area nordafricana.

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PIAZZA ARMERINA ‐ VILLA ROMANA DEL CASALE

La villa si sviluppa in 48 ambienti (circa 3500 metri quadri di superficie) ricoperti da mosaici in perfetto stato, forse eseguiti da maestri africani, che permettono di ripercorrere la storia del più grande fra gli Imperi, con le scene di vita quotidiana, le raffigurazioni di eroi e divinità, le scene di caccia e di giochi.La Villa del Casale rappresenta dunque una fondamentale testimonianza per la comprensione della vita e della civiltà romana di cui ci offre, grazie alla perfetta conservazione degli ambienti e delle rappresentazioni musive, un inimitabile affresco.

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PIAZZA ARMERINA ‐ VILLA ROMANA DEL CASALE

La Villa continuò ad essere abitata anche In epoca bizantina e altomedievale (V‐VII secolo) e nel periodo arabo‐normanno (X‐XII secolo) era ancora frequentata come emporio e centro agricolo. Tra il XIV e il XV secolo, dopo le devastazioni dei secoli precedenti, si costituì un nuovo centro agricolo denominato il Casale, da cui proviene l’odierna denominazione dell’area archeologica. A seguito di successivi danneggiamenti e alluvioni, e dei conseguenti smottamenti che coprirono molte zone del complesso, l’antico insediamento romano fu abbandonato definitivamente ma è proprio grazie a questa stessa copertura che, nel tempo, l’eccezionale apparato musivo della Villa si è conservato per giungere fino ai nostri giorni.La villa si sviluppa in 48 ambienti (circa 3500 metri quadri di superficie) ricoperti da mosaici in perfetto stato, forse eseguiti da maestri africani, che permettono di ripercorrere la storia dell’impero romano attraverso le scene di vita quotidiana, le raffigurazioni di eroi e divinità, le raffigurazioni di caccia e di giochi.

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CASA NATALE DI LUIGI PIRANDELLO

Una notte di giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagnad’olivi saraceni affacciata agli orli d’ un altipiano di argille azzurre sul mare africano”“Io dunque son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son natoin una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco, denominato, in formadialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti”

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CASA NATALE DI LUIGI PIRANDELLO

La casa natale di Luigi Pirandello si trova in una contrada di campagna, a strapiombo sulmare, denominata “Caos”, al confine tra il territorio del comune di Agrigento (4 chilometri)e quello del comune di Porto Empedocle. Si raggiunge percorrendo la strada statale 115 indirezione di Villaseta.La casa era, in origine, una costruzione rurale di fine Settecento, nella disponibiltà dellafamiglia Ricci Gramitto, avi di parte materna dello scrittore. Qui, Caterina Ricci Gramitto,madre di Luigi, si era rifugiata per sfuggire alla grave epidemia di colera che nel 1867imperversava in Sicilia. Passato ad altri proprietari in seguito al tracollo economico dellafamiglia Pirandello, l’edificio fu danneggiato nel 1943 dallo scoppio di un vicino deposito dimunizioni e fu dichiarato monumento nazionale nel 1949. In seguito all’ acquisizione, nel1952, da parte dalla Regione Siciliana, furono intrapresi dei lavori di restauro esistemazione che hanno dato ai luoghi l’aspetto attuale.

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CASA NATALE DI LUIGI PIRANDELLOLe stanze del piano superiore con vista sulla campagna circostante ospitano oggettipersonali, fotografie, onorificenze, recensioni, lettere, manoscritti e prime edizioni di libricon dediche autografe, locandine delle opere più famose del grande scrittore agrigentino eil vaso greco servito per traslare le sue ceneri dal cimitero del Verano a Agrigento. Ilpianterreno ospita, periodicamente, mostre temporanee dedicate al Maestro.Dal 1987 la casa natale costituisce un unico istituto con la Biblioteca Luigi Pirandello .Unvialetto vicino attraversa la campagna e porta al luogo del famoso Pino di Pirandello,purtroppo non più esistente perché gravemente danneggiato dal nubifragio del 1997. Qui,per esaudire il desiderio espresso dallo scrittore nelle sue ultime volontà, un cippo dipietra ritoccato dallo scultore Marino Mazzacurati ospita l’urna con le ceneri di LuigiPirandello.

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PARCO ARCHEOLOGICO VALLE DEI TEMPLI AGRIGENTO

Le stanze del piano superiore con vista sulla campagna circostante ospitano oggettipersonali, fotografie, onorificenze, recensioni, lettere, manoscritti e prime edizioni di libricon dediche autografe, locandine delle opere più famose del grande scrittore agrigentino eil vaso greco servito per traslare le sue ceneri dal cimitero del Verano a Agrigento. Ilpianterreno ospita, periodicamente, mostre temporanee dedicate al Maestro.Dal 1987 la casa natale costituisce un unico istituto con la Biblioteca Luigi Pirandello .Unvialetto vicino attraversa la campagna e porta al luogo del famoso Pino di Pirandello,purtroppo non più esistente perché gravemente danneggiato dal nubifragio del 1997. Qui,per esaudire il desiderio espresso dallo scrittore nelle sue ultime volontà, un cippo dipietra ritoccato dallo scultore Marino Mazzacurati ospita l’urna con le ceneri di LuigiPirandello.

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PARCO ARCHEOLOGICO VALLE DEI TEMPLI AGRIGENTO

ll Parco, ampio circa 1300 ettari, conserva uno straordinario patrimonio monumentale epaesaggistico che comprende i resti dell’antica città di Akragas e il territorio ad essacircostante sino al mare. Nella Valle dei Templi, dichiarata nel 1997 dall’Unesco“patrimonio mondiale dell’umanità”, si trova uno dei maggiori complessi archeologici delMediterraneo, immerso in un paesaggio 7agricolo di rara bellezza prevalentementecostituito da ulivi centenari e mandorli. Akragas fu una delle più importanti colonie grechedella Sicilia, estesa circa 450 ettari, fondata circa il 582 a.C. da coloni provenienti dallavicina Gela e da Rodi.Il sito prescelto fu un altopiano naturalmente protetto a Nord dalla Rupe Atenea e dal Colledi Girgenti e a Sud dalla lunga Collina dei Templi, delimitato ai lati dai fiumi Akragas eHypsas confluenti a Sud in un unico corso alla cui foce era l’antico porto (emporion).

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PARCO ARCHEOLOGICO VALLE DEI TEMPLI AGRIGENTO

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PARCO ARCHEOLOGICO VALLE DEI TEMPLI AGRIGENTO

Fin dall’inizio – sotto la tirannide di Falaride (570‐554 a.C.) celebre per la sua crudeltà – lacittà articolata per terrazzi fu caratterizzata da un impianto urbanistico regolare. La RupeAtenea era sede dell’acropoli con funzione sacra e difensiva; la Collina dei Templi ospitava isantuari monumentali; la zona centrale l’abitato e gli edifici pubblici, mentre i 4defuntivenivano sepolti nelle necropoli fuori della città. Negli ultimi decenni del VI sec. a.C.,Akragas fu circondata da una poderosa cinta muraria lunga 12 chilometri e dotata di noveporte. La colonia raggiunse fama e potenza sotto il tiranno Terone (488‐471 a.C.), vincitoresui Cartaginesi a Himera nel 480 a.C. e, 2soprattutto, durante gli anni della democrazia(471‐406 a.C.) instaurata dal filosofo akragantino Empedocle. In questo periodo fucostruita la straordinaria serie di templi di stile dorico della collina meridionale.

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PARCO ARCHEOLOGICO VALLE DEI TEMPLI AGRIGENTO

Un secondo conflitto contro i Cartaginesi segnò la fine di un’epoca di benessere e nel 406a.C. Akragas fu distrutta. Successivamente la città visse una nuova fase di sviluppo conl’arrivo (tra il 338 e il 334 a.C.) di coloni greci guidati dal condottiero Timoleonte, ma nonraggiunse più la potenza di un tempo e il suo destino fu legato all’esito della lotta tra Romae Cartagine per il possesso del Mediterraneo. Durante le guerre puniche Akragas fu basedei Cartaginesi contro i Romani che nel 210 a.C. la conquistarono e ne mutarono il nome inAgrigentum. Sotto la dominazione romana la città visse una ulteriore fase di prosperitàlegata anche al commercio dello zolfo (II‐IV sec. d.C.). In epoca cristiana sulla Collina deiTempli sorsero chiese e cimiteri. Quando nell’829 la città fu conquistata dagli Arabi iquartieri abitativi si erano già arroccati sul Colle di Girgenti, cosiddetto dal nome medievaledella città (dall’arabo Gergent o Kerkent), dove si estende l’odierno abitato di Agrigento.

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MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE PIETRO GRIFFO

Il Museo archeologico regionale "Pietro Griffo" di Agrigento raccoglie le collezioni dimateriali archeologici statali, civiche e diocesane, e costituisce un insieme organico e diparticolare importanza per la comprensione della storia della città di Agrigento e del suoterritorio.Il museo archeologico è organizzato su un doppio percorso di visita, il primo (sale I‐ XI)sono esposti i reperti provenienti da Akrágas ad Agrigentum, nel secondo (sale XII‐ XVII)percorso sono esposti i reperi provenienti da territorio di Agrigento, Enna e Caltanissetta.

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