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GVM La civiltà del marmo Aprile 2014 | Milano | Ventura Lambrate

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Magazine Grande Civiltà del Marmo - Aprile 2014

Transcript of Gvm magazine

  • 1GVM La civilt del marmoAprile 2014 | Milano | Ventura Lambrate

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    Le fotografie di Aldo Vanelli

    contenuti

    Album di famiglia

    Notizie dal fronte italiano della creativitdi Alessandro Romanini

    Le cave di marmo di Carrara

    Factory

    Cinderella

    Ex Arsenale Maddalena

    La stanza di Mario Botta

    Rolex a Portofino

    Interno di abitazione

    Ora Ito

    Luca Trazzi

    Marble Diamond

    Philippe Pasqua

    Michelangelo Consani

    Aron Demetez

    Jean Pierre Raynaud

    F. C. Sofia

    Jack Espi

    Aurele

    Marble Piano

    David Bryan

    GVM La civilt del marmoAprile 2014 | Milano | Ventura Lambrate

    GVM Giulio Vanelli Marmi srl Via Ilice, 15 | 54033 Nazzano Carrara (MS) Italyt +39 585 844799f +39 585 848632 [email protected]

    realizzazione a cura diMarco BaudinelliAlessandro RomaniniFilippo TerzaniGualtiero Vanelli

    FotografieEnrico Amici

    StampaMenegazzo

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    Aldo Vanelli, La cava del Monte Betogli negli anni quaranta

    Aldo Vanelli

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    Aldo Vanelli, La cava del Monte Betogli negli anni quaranta

    Aldo Vanelli, La cava del Monte Betogli negli anni quaranta

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    Aldo Vanelli, La cava del Monte Betogli negli anni quaranta

    Aldo Vanelli, Preparativi della lizza, anni quaranta

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    Giorgio Vanelli Gualtiero Vanelli

    Il legame che unisce la famiglia Vanelli al marmo ha origini antiche , infatti gi nel 1818 le venne riconosciuto, da parte della Duchessa di Massa-Carrara Maria Beatri-ce DEste, il diritto di escavazione di questo prezioso materiale sul Monte Betogli. Aldo Vanelli nel 1936 con lacquisto della Cava n.67 crea i presupposti, che hanno por-tato alla realizzazione dellattuale realt imprenditoriale di famiglia, formata da un gruppo industriale di 6 aziende. Il gruppo Vanelli ora proprietario di diverse cave da cui si estraggono marmi di elevata ca-ratura, che garantiscono allimpresa delle produzioni di altissimo pregio, lo Statua-rietto, il Venatino Betogli, lOrdinario vena-to chiaro, il Paonazzo ed il Bardiglio. Ma la produzione che ha dato prestigio al gruppo quella del famoso marmo statuario, noto in tutto il mondo per la sua purezza e bellezza che ha affascinato gli artisti di ogni tempo.

    Aldo Vanelli

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    Notizie dal fronte italiano della creativitWE ARE SUCH STUFF LIKE DREAMS ARE MADE ON. (STILL) MADE IN ITALY

    Alessandro Romanini

    Non buttiamoci gi verrebbe da dire citando il film di Pascal Chaumeil tratto dal libro omonimo di Nick Hornby. Perch nonostante la difficile congiuntura economica, downrating di Moodys & co, spread, la fuga dei cervelli, la mancanza di fi-nanziamenti per la formazione e altre catastrofi, la creativit italiana abbinata allintraprendenza e al saper fare ereditato dalla tradizione e geneticamente in continua modificazione, complottano senza sosta verso il rilancio e lo sviluppo di nuove soluzioni. Sogni sfrenati e amore per i materiali, creativit abbinata allinseparabile lotta con la materia per piegarla ai voli pindarici della fantasia. Studio della tradizione e attitudine allinnovazione la formula italiana. Semplificando ma non troppo in questa dicotomia che si sviluppata la creativit italiana attraverso i secoli, dalle botteghe rinascimentali, dove si realizzavano dipinti o raffinati strumenti musicali come gli stradivari, passando comunque attraverso lapprendi-mento del mestiere, fino ad arrivare ai garage dove si sviluppano oggi, innovative interfaccia come Arduino, passando per le sartorie artigianali divenute brand internazionali della moda. GVM si posto come mission aziendale il recupero di questa prestigiosa tradizione del saper fare artigianale, sviluppandola in una direzione tecnologica, avvalendosi delle pi aggiornate innovazioni a livello di software e hardware, per rispondere in maniera efficiente alle esigenze di un mercato sempre pi complesso e in rapida evoluzione come quello architettonico e ad alto contenuto artistico. Soprattutto per dialogare con architetti, tecnici, creativi e professionisti di questi settori in maniera simbiotica, condividendo cio, il pro-cesso produttivo in tutte le sue fasi, strutturando un servizio integrato e un contatto diretto e continuato, per rispondere in tempo reale a tutte le esigenze e personalizzarle. Convinti che lo standard morto (come afferma il famoso articolo di Thomas Friedman sullInternational Herald Tribune del 25 ottobre 2010, dal titolo The Average is Over), e ci sia spazio solo per la customizzazione delle esigenze, per rispondere a un mercato globale, ma costituito da una miriade di micro mercati a scala locale, quasi personale. Allo stesso modo la creativit, linnovazione e il saper fare sono atomizzati, una vasta galassia di micro realt, isole di eccellenza in attesa di essere mappate e riunite in un arcipelago di eccellenza. Un contatto diretto, basato sullascolto e la risposta ai problemi attraverso la conoscenza che scaturisce dal fare, la stessa formula dialettica che ha animato per secoli lartigianato di qualit, dando vita e alimentando il cosiddetto Made in Italy. Per questo GVM da sempre rende omaggio a questa formula di creativit e confronto con i materiali impostato sul saper fare, e anche in queste pagine intende celebrare il Made in Italy e i suoi protagonisti. Che si chiamino maker o artigiani, umanisti o creativi, atelier, fablabs o botteghe, rappresentano la linfa vitale anche in questa civilt ipertecnologica. In particolare intende testimoniare la rinnovata vitalit del Made in Italy e la sua capacit di rinnovarsi, modellandosi sulle pieghe delle congiunture economico-produttive complesse, mettendo in evidenza questo slancio nei vari campi della creativit e della produzione ad essa connessa. LOscar per il miglior film straniero a La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, arriva non a caso - al momento giusto, a suggellare questa vitalit e il rinnovato vigore delle cosiddette aziende della creativit. Un film, che simboleggia perfettamente lartigianato produttivo che ha fatto la fortuna del cinema italiano e delle aziende italiane. Lavorazione artigianale abbinata allinnovazione tecnologica tutto rigorosamente Made in Italy, che coinvolge tutti i settori della produzione del film, dal soggetto, sceneggiatura e regia di Paolo Sorrentino e la fotografia del veterano Luca Bigazzi alla scenografia di Stefania Cella, passando per le musiche di Lele Marchitelli, i costumi di Daniela Ciancio per arrivare al trucco di Maurizio Silvi. Unartigianalit premiata con frequenza meno eclatante di quella della regia come nel caso di Dante Ferretti, scenografo erede della tradizione artigianale di Cinecitt, (3 premi Oscar, Sweeney Todd, The Aviator, Hugo Cabret, ), la costumista Milena Canonero, cresciuta a bottega (Momenti di Gloria, Barry Lyndon, Marie Antoinette) e il direttore della fotografia Vittorio Storaro a 11 anni gi a far pratica allistituto tecnico della fotografia a Roma, (3 premi Oscar, Apocalypse Now, Reds, LUltimo Imperatore). Soprattutto larcipelago fatto di piccole isole di eccellenza, piccole realt come quella Marino Talarico, 84 anni, dei quali 73 trascorsi nel suo piccolo negozio napoletano a produrre ombrelli fatti interamente a mano. Una tradizione iniziata con la bisnonna che ha portato i suoi prodotti artigianali tra le mani di attori e personalit di spicco della politica fino al Vaticano (in questi giorni la consegna a Papa Francesco di un modello personalizzato ). Stessa formula per Marinella, laboratorio sartoriale a conduzione famigliare creata nel 1914, ha cinto i colli di regnanti attori e magnati di tutto il mondo con le sue regali cravatte, rifiutando strategie industriali e le-commerce, a favore di un contatto diretto con il cliente ( chiediamo ai clienti di chiamare al telefono fisso, se non possono venire direttamente). Fantasia e perizia esecutiva, che hanno portato lazienda ad aprire succursali a Londra, Milano e Lugano fatturare nel 2013, 11 milioni di euro. Maggiori dimensioni ma stessa formula, materiali di prima qualit, lavorati secondo la tradizione e strategie innovative basate sulla tecnologia avanzata, utilizzano aziende della moda come la napoletana Kiton ( orgogliosi della loro unica lana di vigogna con cui realizzano capi unici, come i famosi cappotti che veleggiano intorno ai 40mila euro per i clienti esigenti di tutto il globo), o lazienda umbra Brunello Cucinelli Spa, specialista dellabbigliamento pregiato in cashmere (esporta i propri capi in 59 paesi nel mondo con un valore aziendale calcolato in 1 miliardo e mezzo di dollari a seguito della quotazione in borsa), che ha rilevato un altro marchio storico della moda sartoriale di qua

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    lit, la dAvenza di Carrara, il cui spirito artigianale ha dato vita a capi iconici tra quali si ricordano la giacca Norfolk o lHussar. Una lunga e inossidabile tradizione, celebrata nella mostra aperta il 5 aprile scorso al Victoria & Albert Museum di Londra, dal titolo The Glamour of Italian Fashion. 1945-2000. Protagoniste le pionieristiche botteghe del dopoguerra, che sfidano difficolt e penuria di economie e mezzi animati da una spinta creativa inarrestabile, negli anni dellesplosione del Made in Italy, come quelle delle sorelle Fontana, Capucci, Marucelli, Veneziani e Emilio Pucci per citarne alcune, passando per i brand iconici come Armani, Valentino, Prada, Gucci, Dolce & Gabbana, agli accessori e i gioielli di Bulgari, per arrivare ai nuovi ta-lenti come Puglisi, Chiuri e Piccioli, per citarne alcuni. Se molti brand del fashion design vengono acquistati dai colossi del lusso stranieri, si fanno strada art director italiani in brand di livello globale, come Massimiliano Giornetti chiamato da Ferragamo (di recente celebrato con parata di star hollywoodiane in occasione degli Oscar) e Frida Giannini che ha rispol-verato il lustro Gucci nel mondo, sostituendo Tom Ford. Lartigianato italiano non pi solo piccola e media impresa, ma filosofia artigiana applicata alla grande azienda, in termini di risposte tecniche inedite, contatto diretto con il cliente, dutti-lit di progettazione, controllo centralizzato e umanizzato della produzione. Aziende che hanno spesso accompagnato le imprese del Made in Italy e della sua crescita o ne hanno sposato la filosofia costitutiva, ma soprattutto hanno beneficiato degli standard qualitativi che queste imprese hanno imposto ai vari fornitori. Aziende che sono accomunate da un sapere profondo costruito nella pratica del fare e hanno sviluppato una combinazione efficace tra la c pacit di gestire in modo efficace la variet dei problemi, organizzando una sinergia fra imprenditorialit, competenza ingegneristica, qualit realiz-zativa a scala artigianale. E il caso di aziende come la Camoga di Bruzzano, a nord di Milano, che realizza macchine di pre-cisione per il taglio della pelle, che non avviene in maniera standardizzata, ma si modella sulle esigenze dellazienda. Azien-da, nata nel dopoguerra, che ha seguito tutte le vicende del Made in Italy da protagonista sin dalla nascita del fenomeno, che esporta macchnari in tutto il mondo (solo il 20% dei macchinari rimane in Italia). Ma soprattutto un laboratorio in cui, un addetto specializzato cura la realizzazione dellintera macchina, a partire dal basamento in ghisa fino allultima vite. La Geox, che ha costruito la sua fortuna promuovendo una tecnologia funzionale (la scarpa che respira), incentrando la sua produzione e i centri nevralgici come lufficio stile sullartigianato, sui modellisti che Geox provvede a formare. Modellisti che hanno il compito di tradurre le indicazioni dei creativi in prototipi e prime serie che servono come riferimento per la produ-zione e la distribuzione. Artigianato anche personalizzazione su scala industriale, come testimonia la Zamperla che pro-duce Amusement Rides, combinazione di fantasia e calcoli strutturali, elementi realizzati singolarmente con un alto tasso di tecnologia , che hanno portato nel pacchetto clienti come Disney, in occasione dellapertura del parco divertimenti di Parigi e il comune di New York per la realizzazione del luna park di Coney Island. La formula dellIndustria su misura ha fatto la fortuna anche della Permasteelisa, sintesi di intelligenza progettuale e capacit realizzativa, leader nel settore delle facciate curtain wall, con cui ha rivestito i principali grattacieli in tutto il mondo, dal quartier generale di Goldman Sa-chs a Jersey City al Jin Mao Building di Shanghai fino alla sede della Bank of China di Hong Kong e al ponte della Pace di Tbilisi (su progetto dellarchitetto Michele de Lucchi). Progetti architettonici faraonici, realizzati da archistar del calibro di Frank O. Gerhy e Norman Foster, pezzi unici segnati da linee curve e asimmetriche che rendono impossibili i processi di produzione standardizzata. Una produzione personalizzata, affidata a isole di lavoro nelle quali un gruppo di persone lavorano sul singolo pannello. I lotti produttivi sono quasi sempre inferiori alle 20 unit e le produzioni speciali ammontano a oltre il 10%. La Fazioli pianoforti stata aperta da Paolo Fazioli nel 1981, un ingegnere diplomato al conservatorio di San-ta Cecilia. Unazienda con sede a Sacile, 40 dipendenti per un fatturato annuo di 5 milioni di euro, che produce 150 allanno pianoforti interamente costruiti a mano, personalizzati in base alle esigenze dei grandi performer internazionali, mesco-lando metodi tradizionali di produzione con le tecnologie del suono pi innovative. La costruzione della tavola armonica in abete rosso della val di Fiemme (lo stesso legno con cui sono stati costruiti i piani armonici dei violini Stradivari) ha da su-bito creato un solido legame, non solo simbolico fra la produzione del pianoforte e lillustre tradizione della liuteria italiana. A queste aziende se ne potrebbero aggiungere molte altre, ma vale comunque la pena mettere in evidenza realt produt-tive come quella di Ren Caovilla, marchio storico della riviera del Brenta, che licenzia ogni giorno dalle 250 alle 300 paia di calzature, interamente fatte a mano dagli artigiani, circa 60 addetti per un fatturato di 20 milioni di euro allanno. Punto di forza oltre alla produzione artigianale, il contatto con il cliente, che ottiene prodotti su misura. Sono prodotti ancora oggi a mano dai maestri del vetro soffiato i vasi di Venini, interpretando il design contemporaneo su cui lazienda di Murano ha investito per anni. Anche in questo caso la qualit dellesecuzione e lunicit del singolo pezzo, rappresentano la priorit. Lo stesso discorso vale per i gioielli di Roberto Coin, azienda avviata nel 1977, impostasi come punto di riferimento della gio-ielleria haute couture grazie a una straordinaria capacit manifatturiera e un disegno originale. Fatto per Te, uninteres-sante raccolta di profili di una quarantina di artigiani che hanno in comune la passione per la qualit e per la personalizza-zione del prodotto e con questa formula hanno saputo conquistarsi grande fama oltre i confini nazionali. Tra questi sarti come Rubinacci, la bottega di Stefano Bemer (lattore Daniel Day Lewis nel 1999 ha lavorato per 8 mesi in bottega per im-parare larte della scarpa fatta a mano) e vale la pena citare i profumi personalizzati di Lorenzo Villoresi. Larte contempo-ranea italiana si sta gradualmente guadagnando spazi a livello internazionale, con fatica a causa dellincerta politica cultu-rale nazionale e dello scarso supporto istituzionale. Ma non tutto il male viene per nuocere, perch le difficolt hanno forgiato una generazione di giovani artisti, formata a dimensione di sfida internazionale. Alcuni avvenimenti hanno traina-to anche larte pi giovane, tra questi sicuramente lesito della tredicesima Italian Sale a Londra da Christies, del novem-bre 2013, che ha registrato il record di tutti i tempi, con un top sale raggiunto da Alberto Burri ( 3.533,510) seguito da figu-re come Fontana, Boetti ma anche lexploit di Pino Pascali, Paolo Scheggi, Marina Apollonio e Mario Schifano. La mostra di Michelangelo Pistoletto al Louvre, protagonista dellestate scorsa, Anne 1, Le Paradis sur Terre ha garantito allartista una eco mondiale e una vetrina globale allarte italiana, primo artista vivente a cui vengono concessi tutti gli spazi del pre-stigioso museo. A completare i tributi allarte italiana oltralpe, Giuseppe Penone ha avuto lonore di essere scelto per cele-brare il 400 anniversario della nascita dellarchitetto francese Andr Le Notre, esponendo 17 sculture nella fastosa reggia di Versailles. Ma anche oltre oceano larte italiana si sta ritagliando spazi sempre maggiori, il 2015 vedr la grande retro-spettiva dedicata dal Guggenheim di New York a Alberto Burri, che far seguito a quella del 2011 dedicata a Maurizio Cat-telan. Il versante curatoriale pu sorridere, perch a fianco dellormai cosmopolita Massimiliano Gioni, che oltre ad aver di-retto con successo di critica e di pubblico la Biennale di Venezia 2013, continua a dirigere la Fondazione Nicola Trussardi (dal 2007) e il New Museum di New York, si sta profilando una generazione di giovani curator, apprezzati da prestigiose istitu-zioni museali internazionali. E il caso recente di Andrea Lissoni, direttore dellHangar Bicocca di Milano, in carica da marzo 2014 come Film and International Art Curator della Tate Modern di Londra. Andrea Bellini dopo il Castello di Rivoli e Artis-sima, ha assunto la direzione del Centro dArte Contemporanea di Ginevra, Francesco Manacorda si insediato alla Tate di Liverpool e Luca Lo Pinto fresco di nomina come direttore della Kunsthalle di Vienna. Lorenzo Benedetti ha curato il pa-diglione olandese allultima Biennale di Venezia. Paola Antonelli curatrice della sezione design del MOMA di New York, inserita dalla rivista Art Review nella top 100 delle persone pi potenti del mondo dellarte. A rappresentare lintraprenden-

    za del folto drappello di mercanti darte contemporanea nostrani allestero, il gallerista Massimo De Carlo ha aperto una sede a Londra della sua MdC Gallery, con un programma ambizioso e articolato e Supportico Lopez il nome (lorigine del nome da un luogo di Napoli) di unoriginale e intraprendente galleria di origini napoletane con sede a Berlino dal 2008 diret-ta da Gigiotto Del Vecchio. A Mauro Porcini stato affidato il ruolo di Chief Design Officer del colosso internazionale Pepsi-Co. Ex 3M nello stesso ruolo, Porcini chiamato a dirigere la design strategy a livello globale per i 12 brand dellazienda (oltre Pepsi altri marchi come Gatorade, Lipton, Sun ecc). Ufficio appena creato dalla Pepsi appositamente in house, Porcini ha alle spalle un backgorund in cui il Made in Italy gioca un ruolo di protagonista, a partire dai suoi studi al Politec-nico di Milano. Nel frattempo allevergreen Renzo Piano stata affidata la realizzazione del Museo del Cinema a Los Ange-les, il re del progetto nella Mecca della Settima Arte. Piano continua la tradizione degli architetti italiani che hanno fatto grande fortuna allestro, esportando la filosofia del progetto Made in Italy, da Lina Bo Bardi in Brasile, Romaldo Giurgiola a New York, Massimiliano Fuksas in tutto il globo, fino ai pi recenti Benedetta Tagliabue attivissima a Barcellona, i Lot-Ek ed Elisabetta Terragni nella Grande Mela, Carlo Ratti a Boston (a capo del Senseable City Lab del prestigioso M.I.T.), lo studio LAN a Parigi. Dietro al maestro una scia di talentuosi nuovi giovani architetti, come testimonia la mostra Erasmus Effect tenutasi al MAXXI di Roma. Il design la radice del Made in Italy, nelle giornate della Design Week milanese possibile gettare locchio su alcuni degli oggetti iconici e dei protagonisti di questa ricca tradizione, come testimonia la mostra Icone del Design Italiano al Triennale Design Museum. Una selezione di oggetti destinati a sfidare il tempo, scelti da architetti e designer italiani. Negli stessi giorni apre la mostra omaggio a Bruno Munari al Museo del Novecento, figura eclettica della progettazione e protagonista di numerosi movimenti artistici, vero e proprio motore della creativit del Belpaese nel XX secolo e sostenitore dellintelligenza delle mani. Anche nella tecnologia c grande creativit, spinta allinnovazione e sa-per fare artigianale, lo afferma litalianissima Fabiola Gianotti, a capo degli oltre 3mila ricercatori che compongono lequipe che ha condotto le ricerche sul cosiddetto Bosone di Higgs, che le valso il Premio Nobel per la Fisica 2013. In apertura accennavamo alla piattaforma hardware Arduino, nata grazie allimpegno e alla lungimiranza di Massimo Banzi. Non un caso che Arduino abbia visto la luce a Ivrea tra le mura dellInteraction Design Institute, le stesse mura blu del vecchio sta-bile Olivetti progettato dallarchitetto Edoardo Vittoria per il magnate illuminato Adriano e riprogettato infine da Ettore Sottsass. Vero e proprio simbolo della sinergia creativit, tecnologia, innovazione e cultura. Cuore italiano e crowfounding britannico, per The Fun Flying Machine, aereo monoposto, che ha garantito il Design Museum Award 2014 allingegnere-designer italiano Giotto Castelli, gi al servizio di Airbus e Raytheon. IK Multimedia, un altro simbolo della sintesi Made in Italy fra tradizione e innovazione, creativit e saper fare, sorge a Modena, dove il recente terremoto non ha scoraggiato loperosit caratteristica dellEmilia, e dove lartigianato di casa dagli albori della sua storia. Lazienda emiliana fondata nel 1996 da Enrico Iori e Davide Barbi (oggi rispettivamente 49 e 41 anni), produce dal 2010 IRig, un aggeggio che permette di collegare liPhone alla chitarra elettrica, utilizzando il device Apple come amplificatore portatile. Testimonial deccezione come Red Hot Chili Pepper e Jeff Beck oltre a centinaia di migliaia di geeks sparsi per il mondo. Mezzo milione di pezzi ven-duti nei primi 6 mesi del 2013, fatturato in crescita costante del 50-55% ogni anno, sedi in USA, Giappone e Inghilterra. Sono numerosi i cosiddetti cervelli in fuga, che nella realt fungono da ambasciatori delleccellenza italiana; tra questi vale la pena ricordare sempre nel campo della tecnologia digitale, Riccardo Zacconi, 46 anni, romano cofondatore e amministra-tore delegato della King Digital, software house britannica, che incassa 5 milioni di dollari al giorno, grazie a giochi come Candy Crush. Zacconi stato inserito dal quotidiano britannico The Guardian nella lista delle 100 persone pi influenti nel 2013 nel settore dei media e non. Ester Faia, napoletana, 40 anni, considerata la quarta giovane economista al mondo. Docente di politica monetaria alla Goethe University di Francoforte, il Financial times laindica come uno dei saggi a fianco di Angela Merkel. Enrico Moretti, 45 anni, docente di economia allUniversit della California a Berkeley, ha ricevuto nume-rosi riconoscimenti, tra cui la Young Labor Economist Award, ha pubblicato il best seller La Nuova Geografia del lavoro, che gli valso la chiamata di Obama come consulente per leconomia. Chiara Daraio, 34 anni ha insegnato aereonautica e fisica al prestigioso California Institute of Technology, nominata tra i 10 migliori scienziati under 40 in America dalla rivista Po-pular Science, nel 2013 premiata alla Casa Bianca come giovane scienziata. Oggi docente di meccanica e materiali al Po-litecnico di Zurigo. Ovviamente leccellenza Made in Italy, di un popolo di santi, navigatori e poeti si estende a settori come il turismo, settore nel quale Letizia Sirtori, monzese, 33 anni responsabile da 6 anni dellente del turismo di Washington D.C. Aveva proposto allEnit di lavorare per lItalia negli USA, ora invece rappresenta Washington nel mondo da italiana. Renato Balsadonna, veneziano 47 anni, rappresenta la ricca tradizione musicale italiana, direttore del coro del prestigioso Covent Garden, dove collabora con Stefano Pace, direttore tecnico della stessa struttura, dopo aver svolto lo stesso ruolo allOpra Bastille di Parigi e al Palau de las Artes di Valencia. La tecnologia avanzata celebra lartigianato italiano come motore primario dellinnovazione, come testimonia il progetto Samsung Maestros Academy. Lazienda multinazionale del-la tecnologia, ha creato questo progetto per salvaguardare la tradizione italiana (come afferma il corporate marketing director di Samsung Electronics Luca Danovaro), offrendo ai giovani la possibilit di sviluppare la loro creativit e professio-nalit confrontandosi con professionisti affermati nel campo artigianale (videolezioni disponibili su www.maestrosaca-demy.it) Da unazienda globale leader mondiale nellelettronica e nel digitale, non era facile aspettarsi che i docenti chiama-ti a rappresentare il brand e soprattutto la sua volont di puntare sullartigianato, figure simbolo del Made in Italy come Alessandro Siniscalchi camiciaio (che veste molti nobili e imprenditori in tutto il mondo), il telaista Giovanni Pellizzoli (nella sua carriera ha costruito oltre 400 telai per biciclette tra cui il primo in alluminio) e la sfoglina Monica Venturi, che svela nelle sue lezioni i segreti per preparare le specialit della pasta bolognese, dalle tagliatelle ai tortellini per arrivare ai pas-satelli. A questi si aggiunge Stefano Parrini specialista nella lavorazione del cuoio. La carta stampata offre oggi uno spac-cato della vivace creativit italiana. Nel grande arcipelago dellinvenzione su carta, preme ricordare quegli strani oggetti cartacei sopravvissuti allevoluzione tecnico-grafica, come la Settimana Enigmistica, il pamphlet che raccoglie migliaia di fans dal 1922. Cronaca Vera, edito sin dal 1969 con la grafica inconfondibile dellillustratore Maurizio Bovarini, vera e propria perla del design fatto in casa, taglia e incolla primitivo, pre-computer, fatto di innovazione, manualit , senso visivo e filo-sofia do it yourself. Sul versante opposto troviamo una rivista come Longitude, lanciato nel 2011, in lingua inglese, che vede come editor in chief Pialuisa Bianco, che ha contribuito a farlo diventare un punto di riferimento per i diplomatici e accade-mici di tutto il mondo. In fatto di grafica, internazionalit e tolleranza, nel panorama italiano, meritano di essere citati al-meno tre quotidiani italiani in lingua straniera. Il primo Dolomiten, organo di stampa della comunit di lingua tedesca del Sud Tirolo, pubblicato da Athesia, laltro Primorski Dnevnik, pubblicato a Trieste sin dal 1945, in lingua slovena da Dusan Udovic e a completare il trittico Neue Sudtiroler Tageszeitung. A testimoniare simbolicamente la sopravvivenza e la conti-nuit della creativit Made in Italy nella societ tecnologica e globale, un piccolo gioiello di tassonomia proveniente dal passato e sopravvissuto a Wikipedia, segnalato dalle principali riviste internazionali dedicate al design, il calendario Atlan-te De Agostini pubblicato sin dal 1904. Con oltre mille pagine di carta super fine splendidamente stampata, costellate di mappe, tabelle e narrazioni raggiunge il 110 compleanno.

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    Fotografie di Enrico AmiciLe cave sono luoghi dove da molti secoli avviene lescavazione e la lavorazione del marmo. Lestrazione del marmo in cava stato un continuo divenire di storie vive e drammatiche attraverso i secoli. Tra gli anfratti delle cave e i candidi e scoscesi ra-vaneti sono conservati gli eroismi, le fati-che, i sacrifici dei cavatori che con tenacia e capacit continuano ancora oggi a lavorare su queste montagne.

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    Nel distretto delle cave di Carrara il gruppo Vanelli proprietario di alcune delle cave dove si estraggono alcuni fra i marmi pi pregiati.

    Cava n. 67 Zona Mossa

    Situata sul monte Betogli, nel bacino di Torano. una cava a cielo aperto, lavorata a gradoni discendenti e dotata dei pi moderni macchinari per lestrazione del marmi. Dalla cava vengono estratti:

    Statuario Stataurietto Venatino Betogli Ordinario venato chiaro Paonazzo Calacatta BetogliBardiglio

    Cava n. 66 Poggio Silvestre

    Situata sul monte Betogli, nel bacino di Torano. La cava si sviluppa in sotterraneo ed articolata in pi stanze. La cava produce le seguenti tipologie di marmo:

    StataurioStatuarietto venatino BetogliOrdinario venato chiaroPaonazzoCalacatta BetogliBardiglio

    Cava dello Zampone, Monte Betogli

    La cava situata al confine delle cave n. 67 e n. 66, dalla cava si estraggono i tradizionali marmi come lo Statuario, il Venatino e lOrdinario venato ma con una maggior produzione di Paonazzo e di Bardiglio.

    Cava n. 102, Zona Sociale Monte Betogli Calocara

    La cava localizzata tra le cave N. 67 e N. 228 ed la pi estesa del gruppo, vi si estraggono principalmente lo Statuario, il Calacatta, il Venatino ed il Bianco Venato.

    Cava n. 228, Monte Betogli

    La cava si affaccia su di un versante del Monte Betogli e la sua produzione al momento esclusivamente Statuario e Calacatta

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    Marmo StatuarioCome molti marmi carraresi, anche lo Sta-tuario era gi noto ai romani, almeno dal I sec. a.C., e in alcune cave sono ancora visibili tracce di escavazione risalenti a quellepo-ca e ad epoche successive. Da sempre lo Statuario il marmo bianco per eccellenza, di un bianco puro, senza ombreggiature o venature, che possano macchiare i volti delle statue, e con una struttura idonea al fine lavoro di scalpello. Per luso ornamen-tale la presenza di piccole e discontinue venature grigie non n inficia la qualit; se numerose, le venature formano una trama che si staglia sul bianco del fondo vivaciz-zando, alla vista dinsieme, il disegno del materiale. In questo caso il marmo prende nome di Statuario Venato. Lo statuario si estrae in limitate localit dei bacini mar-miferi di Carrara. I blocchi sono sia informi che riquadrati di medie e grandi dimensio-ni e si presentano con una caratteristica unica e particolare che identifica questo materiale che quella di avere un colore di fondo estremamente bianco (ghiaccio) e una venatura scuro nera molto sottile.

    Marmo StatuariettoCome molti marmi carraresi, anche lo sta-tuarietto era gi noto ai romani, almeno dal I sec. a.C., e in alcune cave sono anco-ra visibili tracce di escavazione risalenti a quellepoca e a epoche successive. Appar-tiene alla categoria dello statuario ma considerato un marmo inferiore, perch attraversato da venature e il fondo gene-ralmente tende al grigio. Lo statuarietto si estrae in nelle solite localit dello Statua-rio di conseguenza le loro caratteristiche si assomigliano con la differenza che il colo-re di fondo dello statuarietto piu grigio.La produzione complessiva di statuarietto considerando anche lo statuarietto Venato, dellordine di alcune migliaia di tonnellate annue. I blocchi sono sia informi che riqua-drati di medie e grandi dimensioni.

    Venatino Betogli Il Venato o Venatino Betogli, il secondo marmo delle cave Apuane per variet e quantitativi estratti. Si tratta di un mar-mo dal fondo variabile, cio che assume colorazioni che vanno dal bianco al bianco sporco fino a raggiungere il grigiastro. caratterizzato da venature quasi regola-ri di colore grigio scuro. Ordinario Venato, chiamato anche Bianco Carrara il marmo su cui si basa la stragrande maggioranza dellattivit estrattiva della citt. Di Ordi-nario ne esistono diverse variet e per la sua resistenza viene impiegato sia in in-terni che in esterni.

    Gian Lorenzo Bernini, Estasi di Santa Teresa dAvila (16471652) Roma, Chiesa di Santa Maria della VittoriaMarmo statuario di Carrara

    Bardiglio Nelle sue variet di colore, appartiene alla famiglia dei marmi di cui fanno anche parte i marmi bianchi, i cipollini, le brecce ed altri ancora. un materiale di media durezza e facile lavorabilit. Vi sono tre tipi principali di bardiglio, quello comune, quello cupo e quello fiorito. Il bardiglio comune pos-siede una struttura saccaroide o ceroide, e molta attitudine alla lucidatura. Il colore ne bluastro, o ceruleo chiaro, con sfumature e passaggi al bardiglio fiorito, che spetta pure al gruppo dei marmi venati. Il colore pi o meno scuro dovuto alla presenza di pirite microcristallina. Il bardiglio cupo si distingue per una tinta pi scura e per una minore presenza di sfumature bianche nelle venature. Nella variet detta bardi-glio fiorito si mantengono i caratteri ge-nerali del bardiglio comune. Ma nel campo bluastro o ceruleo chiaro di questo si ag-giungono copiosissime venature di colore quasi nero.

    Paonazzo Non si hanno dati precisi in merito alla comparsa del materiale sul mercato ma la memoria storica sembra datarla almeno a fine dell800. Tra le realizzazioni del pas-sato recente ne viene segnalato limpiego per alcuni rivestimenti della Casa Bianca a Washington D.C. e nel restauro di alcu-ni interni dei magazzini Harrods a Londra.Un fondo bianco statuario di un caldo tono avorio che lungo le eleganti venature che lo attraversano senza un ordine preciso, si fa pi intenso fino a formare un alone gial-lastro. Le venature, dal margine netto e il tratto ben marcato, possono essere rosso violacee, ma pi spesso si presentano ver-de scuro e talora tendono al grigiastro. A tratti, la vena rossa slarga in plaghe confe-rendo al Paonazzo il caratteristico effetto cromatico da cui deriva il suo nome. Non di rado minuti cristalli di pirite affiorano sparsi sul fondo dove formano delicati punti giallastri, un effetto ruggine che au-menta il valore estetico del materiale.

    CalacataInsieme allo Statuario, il Calacata il ma-teriale pi pregiato che si estrae nelle cave di Carrara le sue caratteristiche si confon-dono con quelle dello statuario ma un oc-chio esperto distingue chiaramente le due qualit che nel calacata presentano fondo bianco (latte) e venatura grigio perla. In linea di massima il calacata piu fragile dello statuario presenta discontinuit lun-go le venature inconveniente oggi risolto con la retinatura del piano posteriore della lastra questa tecnica consente di ottenere lastre di dimensioni raguardevoli.

    Bianco VenatoIl bianco venato ha le stesse caratteristi-che fisiche dellordinario ma si presenta con una struttura pi venata che consen-te di utilizzare il materiale nella maniera macchia aperta particolarmente adatta per grandi superfici

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    GVM la civilt del marmo un laborato-rio di produzione di scultura, architettura e design che vuole ricreare a Carrara, at-torno allantichissima civilt del marmo, una nuova filosofia altamente tecnologica. Creativit, tecnologia, spirito imprendi-toriale ed artistico, questi i principi guida che hanno ispirato la fondazione di Gvm, proseguendo e rinnovando una tradizione imprenditoriale lunga due secoli.

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    Cinderella TableJeroen Verhoeven

    Lispirazione di Jeroen Verhoeven per il nome Cinderella viene dallidea di trasformare un oggetto di uso quotidiano in un opera unica e straordinaria, cos come nella favola, grazie ad un magico incantesimo Cenerentola si trasforma in una principessa, lalta tecnologia applicata ad un robot trasforma e plasma un blocco di marmo statuario trasformandolo in un opera unica di design. Un tavolo in stile Rococ, lungo 1.40 m, con uno spessore di appena 8 mm, un pezzo unico di 300 kg di puro marmo Statuario. La realizzazione in marmo statuario con uno spesso di appena 8 mm si potuta realizzare grazie al sofisticato lavoro di ricerca tecnologica portato avanti dai laboratori GVM che hanno sviluppato un software per la lavorazione del marmo che con lutilizzo della robotica e della tecnologia 3D ha permesso di realizzare nuove forme, linee, e curve con spessori fino ad ora impensabili per un materiale come il marmo. Presentato ad Art Basel 39, nello spazio di Carpenters Workshop Gallery, stato acquistato per loccasione dallattore e produttore americano Brad Pitt.

    Il Cinderella rappresenta lemblema della filosofia della GVM che, con lo sviluppo delle nuove tecnologie applicate ai saperi dalle tradizionali lavorazioni artistiche, ha lobbiettivo di voler sfidare i limiti imposti dalla natura e dalla materia stessa per realizzare opere come il Cinderella Table.

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    StanzaUniversit degli Studi di MilanoMutant Architecture&Design 2011

    ProgettoMario Botta

    La Stanza composta da 115 moduli in marmo a forma di L con dimensioni di 86x86x43cm. La composizione di questi monoblocchi, componibili e ri-componibili in diversi modi, definisce il volume finale di 516x473x473cm. Il quarto muro costitu-ito dal loggiato del cortile donore Secen-tesco che ospita listallazione. Lutilizzo del marmo presenta una notevole resistenza naturale alla compressione. In passato la disposizione ad arco ha consentito di estendere il campo dapplicazione, dei ma-teriali lapidei. Oggi la naturale evoluzione dellapplicazione strutturale della pietra nei sistemi di precompressione con si-stemi a barre. Lopera finita garantisce in questo modo la massima resistenza alle sollecitazioni, mantenendo al tempo stes-so le caratteristiche di elasticit e sempli-ce componibilit durante le operazioni di montaggio e tesatura. La collaborazione tra GVM e MAPEI ha portato allinseri-mento nel cuore del materiale di barre di precompressione trasversale e vertica-le a filettatura continua, dotate di nerva-ture laminate a caldo e sincronizzate con filettatura destrorsa a sezione circolare. Laffidabilit del sistema dipende comun-que dalla natura intrinseca del marmo: un materiale anisotropo e non omogeneo. Labilit artigiana dei marmisti di Carrara consente di individuare facilmente il verso e le direzioni di massima resistenza, cos da tagliare gli elementi nel modo pi op-portuno ed esaltarne le loro caratteristiche meccaniche naturali. Il taglio dei moduli ad L viene effettuato partendo dal centro del blocco grezzo in direzione del perime-tro per evitare rotture impreviste. que-sta accortezza che caratterizza le superfici di stanza. Le uniche eccezioni a questa modularit sono rappresentate dal tavolo, dal vaso e dalle perline i quali, a loro volta realizzati in marmo, concorrono a creare differenti condizioni allinterno di stanza.In questo scenario il visitatore pu vivere fisicamente lopera, percependo lessen-zialit degli spazi e la materialit ancestra-le del marmo.

    Ex Arsenale La MaddalenaEx Arsenale Maddalena_House of the Sea

    La Maddalena, Sardegna, Italia2008-2009ProgettoStefano Boeri Architetti

    Pavimentazione della main conference. 400 mq di marmo ultra - alleggerito che sviluppa una macchia aperta progressiva.

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    Interno di abitazione Stati Uniti

    Progettostudio interno Gvm

    Interno dellabitazione cui Gvm ha forni-to progettazione e messa in opera di una selezione dei migliori materiali lapidei, dal Calacatta macchia oro allo Statuario, dal Bardiglio imperiale al Portoro.

    Negozio Rolex a PortofinoProgettostudio 1UnicumArch. Francesce Aletti e Ludovica Belloni2013

    Punto di giunzione, tra gli spazi allaperto e linterno, una grande parete in marmo la-vorata in modo da essere interpretazione allusoria di una caverna, scolpita con curve sinuose e soggetta alle continue meta-morfosi dettate dalla mutevolezza della luce naturale che la colpisce. Talvolta sem-bra un riflesso della luce sulla superficie del mare, talvolta invece assume le sembian-ze di un fondale di roccia marina. La parete scultorea, realizzata grazie alla consulenza progettuale e alla alta tecnologia 3D mes-sa a disposizione da GVM, composta da venticinque lastre di marmo con uno spes-sore di sei centimetri. Nasce da un disegno creato nel mondo virtuale attraverso luso di programmi 3D. Lidea stata tradotta da una dimensione bidimensionale ad una tridimensionale grazie alla modellazione vettoriale, passando poi alla realizzazione di un programma matematico che suc-cessivamente stato indotto ad un Robot con braccio meccanico a calcolo numerico, attraverso la sottrazione della materia che ne ha scolpito la superficie.

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    ShafaLuca Trazzi

    ArrowOra Ito

    Con questo pezzo unico lopera visionaria di Ora Ito trova il punto di congiunzione tra larchitettura, il design e la scultura. Lar-tista ha voluto integrare il massimo della complessit in un una figura pura ed ele-gante. La superficie liscia, levigata e fa-vorisce un contatto intuitivo e sensuale con lavventore che invitato ad occuparla Una freccia di marmo bianco che si protrae verso il cielo, Arrow si eleva ad oggetto dar-te con le sue quasi 4 tonnellate della pietra di Carrara, tagliata da un unico blocco di 25 tonnellate. Unidea che prende forma dalla doppia seduta tra una chaise-longue e un fauteuil combinati tra loro, che pun-tano verso linfinito. Gli angoli smussati e le fughe in rilievo tendono a sottolineare e accentuare laria dinamica dellopera, men-tre lergonomia e la perfezione delle linee riportano, in contrapposizione, alla gravit della terra e dei suoi elementi originari.

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    Marble DiamondGvm

    Philippe Pasqua

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    Michelangelo Consani Aron Demetz

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    Jean Pierre Raynaud F. C. Sofia

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    Jack Espi Aurele

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    Marble PianoProgettostudio interno Gvm | David Bryan

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    Mercury House One

    MercuryHouseOne una unit abitabi-le movibile, la cui forma si ispira a quella di una goccia non solo per una questione estetica ma perch questa una configu-razione che garantisce di ottenere il mas-simo volume interno con il minimo della superficie esterna. La scocca stessa rive-stita con una pelle di 3 millimetri di marmo statuario di Carrara. La parte superiore realizzata con un pannello in policarbona-to nel quale sono integrate cellule fotovol-taiche semitrasparenti che lasciano filtrare la luce durante il giorno, mentre durante la notte si possono ammirare le stelle como-damente sdraiati allinterno. Le generose aperture permettono di estendere lo spa-zio abitabile verso lambiente circostante, che diviene perci parte integrante delle-sperienza. un progetto concepito per coinvolgere tutti i sensi e per ispirare una percezione differente dello spazio.

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    Davidnasce a Perth Amboy nel New Jersey e cresce a Edison. Il padre, Eddie Rashbaum (morto il 2 maggio 2003, mentre David era in tour), un famoso trom-bettista locale e influenza molto il figlio con la sua musica, mentre la madre, Florence Rashbaum, una casalinga molto attenta alla formazione culturale di David e di sua sorella Michelle. Frequenta le elementari alla Clara Barton Elementary School dove suona molti strumenti quali violino, viola, tromba e clarinetto. Terminate le elementari frequenta le medie alla Herbert Hoover Middle School e poi la J.P. Stevens High School dove si diploma e incontra il cugino di Jon, Joseph Bongiovi. Questultimo lo mette in contatto con Jon che lo ingaggia in una cover band di Bruce Springsteen e degli Southside Johnny & The Asbury Jukes. David studia pianoforte dallet di sette anni ogni venerd per tredici anni con il maestro Emery Hack, laureato alla Julliard e direttore dellNBC Symphony Orchestra per 16 anni, e allet di 14 anni suona nella band Transistor. Dopo il liceo, studia medicina alla Rutgers University. Successivamente sceglie di formare una rock band con il suo vecchio compagno di scuola John Francis Bongiovi. Insieme ricercano una label che li produca, setacciando la east-cost. Inutile. Tornati a New York, si separano per breve tempo, fin quando lamico John riceve una proposta da una casa discografica, complice anche il successo del brano Runaway, incluso in una compilation di autori emergen-ti. Nascono cos i Bon Jovi, di cui David sempre stato il tastierista e co-autore di diversi brani quali Breakout e Love Lies nel CD di lancio della band Bon Jovi, Only Lonely, The Hardest Part Is the Night, (I Dont Wanna Fall) To the Fire nel secondo album 7800 Fahrenheit, In These Arms in Keep the Faith e Last Cigarette in Have a Nice Day. David ha co-scritto il musical Memphis con Joe Di Pietro, che ha avuto il suo debutto off-Broadway nel 2002. Il musical parzialmente ispirato dalla storia di Dewey Phillips, uno dei primi DJ bianchi a suo-nare la tipica black music del contesto musicale afro-americano di Memphis nei lontani anni cinquanta. Nel 2008 Memphis stato eseguito alla Jolla Playhouse in San Diego, California; lo spettacolo stato poi eseguito nel gennaio del 2009 a Seattle, Washington, prima di trasferirsi a Broadway nel corso del 2009. Memphis stato candidato a 8 premi Tony Award per la stagione 2010 di cui ne ha vinto quattro tra cui Miglior Musical, Miglior Colonna Sonora Originale, Miglior Orchestrazione e Miglior Libretto. Mem-phis ha vinto diversi premi Drama Desk e Outer Critics Circle Awards. Memphis ora in tour mondiale dal 2011. Da segnalare tra le 21 canzoni del musical (amate e cantate anche da David): The Music of My Soul, Say a Prayer e Memphis Lives in Me (un articoloso arrangiamento sviluppato partendo dallomonimo brano che compare anche nellalbum solista di David On A Full Moon). Gli autori di Memphis, dal mese di ottobre, stanno scrivendo la sceneggiatura per riadattare lo stesso mu-sical e riuscire a girare un film. La produzione appartiene a Alcon Entertainment, di propriet della Warner Bros. Bryan ha inoltre co-scritto il musical The Toxic Avenger (ispirato allomonimo film del 1984), sempre collaborando con Joe Di Pietro. Il musical ha fatto il suo debutto off-Broadway a New York nel New World Stages il 6 aprile 2009. La storia riprende quella del film in cui come protagonista vi un mostro che da nemico diventer protettore della cittadina del New Jersey in cui ambientato il musical. La critica ha definito la produzione incredibilmente divertente e la musica accuratamente arrangiata. Due delle 18 canzoni componenti il musical sono tra le preferite di David che suona spesso nelle sue uscite in solista: You Tore My Heart Out e A Brand New Day in New Jersey. La terza, recente, collaborazione con Di Pietro ha portato alla nascita di un nuovo musical carico dellenergico beat del rock n roll degli anni sessanta: Chasing The Song. La creazione racconta le storie di un gruppo di cantautori pop americani tra il 1962 e il 1964 che hanno lavorato nel Brill Building, analizzando quella che era la musica prima dellavvento rivoluzionario dei Beatles e, in particolare, il viaggio nel mondo della musica di una donna. David descrive il suo musical in unintervista definendolo Una storia di fantasia sullAmerica. Lo spettacolo avr la sua prima il 13 maggio 2014 alla Potiker Playhouse di La Jolla (California) David, in un intervista al Journalstar, afferma che scrivere un musical non tanto diffe-rente dallo scrivere per i Bon Jovi. Queste le sue parole: Quando scrivo per Broadway mi esprimo attraverso un personaggio, uomo, donna, vecchio o bambino che sia; quando scrivo per la band, invece, mi esprimo direttamente nel testo dicendo quello che penso o che sento.

    8 Aprile 2014 | Milano | Ventura Lambrate