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Un racconto di Guido Quarzo LA BUONA STRADA DELLA SICUREZZA

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Un racconto di Guido QuarzoGuido QuarzoLA

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Il principe Pipino si annoiava. Non sopportava i vestiti elegan-ti e le scarpine da ballo.Preferiva le scarpe da ginnastica e le maglie comode.Non gli piacevano i cappelli con le piume di tacchino ed era sempre spettinato.Non andava volentieri alle feste di corte perché preferiva cor-rere. Gli piaceva davvero tanto correre sui prati, correre sulle stra-de, correre per i corridoi del palazzo e correre sulla spiaggia quando lo portavano al mare.Il palazzo in cui viveva era bellissimo e aveva lunghissimi corridoi e un meraviglioso parco pieno di fontane.Il principino Pipino usava i corridoi per le sue corse sfrenate e qualche volta capitava che andasse a sbattere contro una porta mentre un servitore se ne usciva con un vassoio colmo di tazze di tè...Spaciac! Faceva il domestico che cadeva dentro il tè.

Un racconto di Guido Quarzo

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Anche nel parco il principe Pipino ci andava per correre: le fontane non le vedeva nemmeno. Però succedeva che correndo inciampasse in qualche damigella che passeggiava sotto l’om-brellino proprio vicino a una fontana.Spaciac! Faceva la damigella che fi niva nella fontana. Naturalmente veniva sgridato in continuazione.Insomma, era un principe, ma di fare il principe non ne aveva

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proprio voglia. Quando doveva fare il principe, cioè quasi tutti i giorni, Pipino si annoiava. E tutte le volte che poteva, correva.Così un giorno pensò: “Fare il principe proprio non mi va”. E decise di andarsene per il mondo.Il principe Pipino si mise in viaggio senza dir niente a nessuno. E naturalmente lo fece di corsa.

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Corri corri, Pipino si divertiva ad andare per la strada a zig zag.1 Si trovò davanti un contadino che spingeva un carretto pieno di uova delle sue galline da vendere al mercato. E zig e zag, per non investire il principe, il contadino si fermò di col-po. Le uova rotolarono giù dal carretto.Spaciac! Fece il principe Pipino quando correndo ci passò sopra.Un poco più avanti lungo la strada, che era bella larga ma senza marciapiede, un pasticciere aveva sistemato un piccolo banco e vendeva biscotti, torte e bignè.

Questa volta fu Pipino a fermarsi di colpo: “Mmm, ho proprio voglia di una pasta” disse.Si fece dare una grossa pasta ripiena di crema e ricoperta di panna montata: “Sono il principe Pipino, metta in conto al re” e poi si sistemò in mezzo alla strada 2 a mangiare il suo dolce.

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Arrivò in carrozzella la bella Peppinella. Il povero cavallo per non calpestare il principe fece un balzo di lato e: spaciac! Fecero le torte del pasticciere quando il cavallo della bella Peppinella ci passò sopra.

Intanto il principe Pipino, era già ripartito e in poco tempo era arrivato al ponte sul fi ume. Sul ponte c’era un pescatore che aspettava paziente che qualche pesce abboccasse.“Voglio fare un esperimento” pensò il principe.“Voglio provare ad attraversare il ponte a occhi chiusi”.Pipino chiuse gli occhi e non vide il pescatore.Spaciac! fece il poveretto quando cascò nel fi ume (i pesci ri-sero un po’).

Il principe Pipino correva e correva e di tutti i guai che com-binava, non se ne accorgeva: era troppo distratto e non si guardava mai intorno.3 Così a un certo punto si trovò sulla riva di uno stagno e si fermò. Lì c’era una rana che guardò il principe e disse: “Se mi baci diventerò una bellissima princi-pessa”.“Le principesse non mi interessano” disse Pipino “A me inte-ressa soltanto correre”.

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“Benissimo, e a me non interessano i principini, a me interes-sa soltanto saltare” disse la rana.“Allora facciamo una gara” disse il principe Pipino tutto con-tento “Io corro per di qua, tu salti per di là e vediamo chi arri-va primo dall’altra parte dello stagno”.E detto questo, partì a testa bassa e a gran velocità. Dall’altra parte dello stagno c’era la casa dell’orco Beppone. In quel momento l’orco se ne stava sulla porta a prendere il fresco.Pipino, che arrivò per primo, andò dritto a sbattere contro il pancione dell’orco. Si sentì un rumore come di tamburo: il principe rimbalzò all’indietro e fi nì seduto a mollo nello sta-gno. Spaciac!Intanto arrivò anche la rana.“Ah! ah!” disse l’orco Beppone “I principini in umido con contorno di rane sono il mio piatto preferito!”.

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“Scappa! Scappa!” fece la rana. Si tuffò nello stagno e sparì.Allora il principe Pipino, veloce come un’anguilla, passò in mezzo alle gambe dell’orco e se ne tornò di corsa a casa.Incontrò il pescatore: “Scusa scusa, non terrò più gli occhi chiusi!”.Incontrò il pasticciere: “Scusa scusa, non starò più seduto in mezzo alla via!”.Incontrò il contadino: “Scusa scusa, non taglierò più la strada a nessuno!”.Quando fu di nuovo nel palazzo, incontrò un servitore che portava un vassoio pieno di tazze.“Povero me!” pensò il servitore.Ma il principe Pipino, fi nalmente, si fermò e com’è come non è, si sedette a bere il tè.

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Spunti di rifl essione dell’autore per una discussione aperta tra genitori e fi gli

L’autore vi invita a soffermarvi su alcune parti del racconto (contrassegnate dal carattere corsivo e dal numerino), qui sotto sviluppate, con utili spunti per una discussione aperta tra genitori e fi gli su temi di vita e comportamenti quotidiani.

1) Si divertiva ad andare per la strada a zig zag. Come ci dobbiamo comportare per la strada? possiamo muoverci come ci pare e piace?

2) Si sistemò in mezzo alla strada. La strada è solo nostra o è di tutti? Se mi fermo in mezzo alla strada mi metto in una situazione pericolosa, ma rappresento anche un pericolo per tutti gli altri: come possiamo condividere lo spazio rispettando noi stessi e gli altri?

3) Era troppo distratto e non si guardava mai intorno. Bisogna stare attenti a quello che succede intorno a noi, perchè siamo sempre responsabili del nostro comportamento e dobbiamo saper adattare le nostre azioni alle diverse situazioni in cui ci troviamo. Ti è capitato qualche volta di combinare un guaio per colpa della distrazione?

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L’autoreGUIDO QUARZO, (nato a Torino nel 1948) laureato in Pedagogia e specializzato in Didattica del teatro, ha lavorato per molti anni nella scuola elementare sia come insegnante sia come formatore. Dal 1989 si è occupato in modo particolare di teatro per ragazzi, scrivendo testi, organizzando laboratori e spettacoli, ed impegnandosi nell’insegnamento della scrittura creativa. Inoltre è da anni scrittore di romanzi, rac-conti e poesia per l’infanzia ed è considerato oggi uno fra gli autori italiani di maggior peso, sia per quantità che per qualità di produzione. Ha pubbli-cato più di 50 libri per le più importanti Case Editrici particolarmente attente al settore “educativo”. Tra le sue numerose opere “Clara va al mare” (Salani, 1999, 2004), “Il viaggio dell’orca zoppa” (Einaudi Ragaz-zi, 2003), “Alla ricerca della strega Cisterna” (Fabbri, 2004). Ha vinto, tra gli altri premi letterari, nel 1992, il Premio Andersen-Baia delle favole, nel 1994 il Premio Biblioteca Civica di Lucca, nel 1996 il Pre-mio Il Battello a Vapore, Città di Verbania.Dal 2011 dirige la Collana Bestiale della casa editri-ce Notes Edizioni.Attualmente, oltre a scrivere storie, partecipa a molti incontri di lettura con le classi, presso scuole e bi-blioteche, ed è coinvolto attivamente alla diffusione dell’iniziativa “Nati per Leggere”.La sua ultima opera pubblicata è “La meravigliosa macchina di Pietro Corvo” (Salani Editore, 2013).

Illustrazioni diValentina Tamiazzo