Guida Pratico Teorica Per Il Canto
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GUIDAT E O R I C O · P R AT I C A · E L EM E N TA R E
PER LO STUD IO DEL CANTO
DETTATA DAL PROF .
•
F R A N C E SC O LAM PE Rp e r I es a eA llie v e d el R . C o n s e r v a to r io d im u sic ad i M ila no
P ro pr ie ta d ell' E dito re . - R ise rv ato o gn i d iritto .
A l l' e st ero - deposto.
30Dl:] Fr. 15 -
C L O S E DS H E L F
,q ,~~,~- ~ •. '!-- ',-,
M IL A N O - N A PO L I
FlltE:\,ZE, Ricordi e lou/wud. -TORINO, G iudici e Strada. -ME1'nlllSJO, I1 us te lli- Ro ss i. -PAlUGJ, L. Escwlier.
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,A SUA MAESTA
MARIA ISABELLA II
REGINA DI SPAGNA
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Milano, li 24 Ottobre 1864.IL V IC E P RE SID EN TE
DE L
CONSIGLIO ACCADEM ICOD IR ET TO RE D EO L! S TU DJ
d el R . C on serv a.to rio d i Music a.in Milano .
•
•
Pro/essore stimatissimo.
Ho letto auentamente ia sua Guida-teorico-pratica per 1 0 studio
del canto, e con .pz"enamia convinzione non posse che (are (Come/accio) i pZZtsinceri elogi del suo coscienzioso iacoro. Esso e(r'ldto dell' esperiensa , e per cio ha per meriieoanti pregi, eduno essensialissimo , cioe - esser basato sui sistema di monte-
nere, esercitare e soiiuppare l' organa oocate sensa correre ilrischio di rovinarlo studiando .. Forse il suo sistema non riusciragran che soddz"s(acentea quelli che (ino dai primordi della studzovogliono acceszarsi al penere di canto enerpumeno e gridatorio.Le donne che non vi cedranno esercizi sidle note estreme delle101'0 voci ne saranno meraoialiate. 1 eneri che non potrannostraziarsi la gola con i La ed z' Si b acuti non si degnerannoneanche eli leggerlo, e cost i baritoni pe» i Fa ed i So], ed i bassicon z' Mi ed i Fa. Ma questi taN ( : ._( lemai oe ne /ossero) io nonesito a cidamarli (in d' ora infelici, e gH injelzci in arte meritanocompassione e non altro.
Ouesta, care Pro/essore, e la mia debole ed iYldivz'duale opiuione.
8 2 ' abbia in tanto le mie congratulazzoni e mi creda
Suo AfroFirm.O LA URO ROSSI.
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PREFAZ IONE
sulle cause della decadenea del canto
E una triste rna innegabile verita che il canto trovasi oggigiorno In uno state
di deplorabile decadenza.
Ed 8 tanto pili doloroso questo fatto, in quanta che non 8 soltanto al giudizio
degli intelligenti ch' esso risulta, Ina benanco dall' impressione che ne ricevono le
masse pill ignare alle udizioni degli spettacoli musicali che ci vengono presentati
tanto nei piccoli quanto nei maggiori nostri teatri. Sulle cause appunto di tale
decadimento fermai alcun poco la mia attenzione, cercai d' indagarne i moventi,
ed 8 percio che non credetti inutile cosa aprire questi miei rucliJnentz' elementari
con qualche riflessione su tale argomento.
Non 8 gia supponibile che la voce umana, dall' epoca delle pill grandi celeb ritaartistiche in poi, abbia subito una svantaggiosa alterazione; 8 possibile che qualche
fenomeno vocale si sviluppi in un' epoca piuttosto che in un' altra, rna le sono ec-
cezioni straordinarie, e non e su queste che noi dobbiamo arrestarci. - D' altra
parte, nei molti anni trascorsi dall' epoca sovraccennata sino ad oggi, visto 10 SV1-
luppo morale ed intellettuale delle popolazioni, paI'111i che 1~intelligenza d' ogn uno
e quindi di colore che si dedicano al canto debba aver sublto quell' incremento,
che il volgcr dc'ternpi ed il progrosso hanno esteso su tutte le classi sociali. .Mal-
grado cia, quarant' anni or sono all'incirca contavasi una schiera numerosa eli eletti
artist, locche al dl d' oggi non possiamo coseienziosarnente fare; 8 d' uopo quineli
supporre che la musica di quc'{empi, ed i primordi con cui s' iniziava la carriera
musicale, fossero la vera causa pOI' CUI ci fu dato vantare allora tanto vere cele-
brita artistiche consacrate non solo dai successi, I11a ben anco dal voto dell'arto,
Ed e SLl questi due punti ch'io interesse a ferrnarsi l'attenzione de'rniei lettori.
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VI
II celebre cantante Pacchiarotti scriveva nelle sue memorie ~ chi sa ben respirare
e sillabare, sapra ben cantare » e fu quella una delle pili grandi verita che 1 0 studio
e l' esperienza dell' arte ab biano suggerito ai provetti cu1tori del canto.
N e1 tempo infatti in cui era in yoga il repertorio Rossiniano, rappresentato In
tutti i teatri, avendo anche una bella voce ed attltudine musicale, era forse pos-
sibile cantare quella musica senza saper respirare? Faceva duopo studiarla radi-
calmente, ed ogni rappresentazione era un continuo e necessario progresso che il
cantante doveva fare tanto nello sviluppo clella voce, quanto nel sillabare, nel moclo
di respirare, ne1 correggere i difetti d'intonazione, e l' emissione di grida smodate,
difetti entrambi che riuscivano ancor pill intollerabili, vista 1a poca fragorosita
dell'istrumentale, che limitavasi per 1 0 pili ad un semplice accompagnamento.
E indipendentemente anche da uno studio primitive, in forza delle specialita della
musica suddetta, un cantante che avesse avuto soltanto il dono di natura d' unabella voce, ed una certa qual attitudine musicale, trovava nella musica stessa il
migliore maestro dell' arte sua, arte che, supposta pur anche la deficienza di mezzi
pecuniari, 0 l' insufficiente studio, egli poteva coltivare ugualmente, non tornando
d'alcun pregiudizio in carriera l' incominciare colle seconde parti, tanto pili quando
si avcvano a compagni i s0111micantanti di quel tempo, e di tal guisa colla pra-
tica e l' esercizio era possibile supplire alla mancanza d' uno studio rego1are.
Oggigiorno le cose son cambiate d' assai.
La musica vocale per assumere un carattere piu drammatico si e pressochcintieramente spogliata di tutta l' agilita, a tal punto che per poco si prosegua di
questo passo essa non sara pill che una deelamazione musicale in perfetta con-
traddizione col vero metodo della declamazione puramente drammatica che impone
ai veri attori l' esclusione di qualsiasi cantilena. - Senza entrare ora in questione
sul maggiore 0 minore incremento che la seienza musicale in se stessa possa ri-
trarre da tali innovazioni, mi faro lecito soltanto di osservare per incidenza, come
convenutosi una volta che il cantare se non e verosimile pero diletta assai, non
parmi conformo ai precetti naturali del rnelodramma l' abbandonarsi ad un metodo
che condurra all' esclusione del canto, mentre e pel canto stesso ohe la forma
melodrammatica fu creata, restando sempre agli ammiratori della declarnazione
la tragedia ed il dramma incaricati dell' espressione del verosimile e del vero,
senza aver duopo del sussidio accompagnatorio 0 descrittivo dell' orchestra.
Egli e percio che in mezzo a questo travolgimento della musica vocale, non
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VIII
giusti d' una volta, di far cantare ai mezzi soprani le parti dei contralti d' allora,
e la quasi totale sparizione delle parti di vera contralto nel repertorio moderno.
Lo stesso avvenne dei cosi detti tenori serii d' un tempo che ora cantano il 'ba-
ritono, dei tenori di mezzo carattere che ora si squarciano il petto cantando le
parti di tenor serio, e il poco uso dei veri bassi, il cui repertorio invece tocca
spesso le pili ardite corde baritonali. Ma chi ne soffre maggior danno in tale spo-stamento sono i soprani, le cui voci stando alle moderne tessiture dovrebbero
essere eccezionali. Esse cantano abitualmente sulle ultime note di soprano s/bgato,col sussidlo di qualche basso forte. 1\I1aqueste voci, all'infuori di qualche ecce-
zione, sono fiacche nel centro ed assumono quindi un carattere d' ineguaglianza
disaggradevole, e quel che e pill, diventano di giorno in giorno pill rare. - Oosa
ne avviene? - Ohe i veri soprani, costretti per far carriera a cantare simili tes-
siture, in poco tempo s' abbandonano a grida smodate ed affaticanti che affievo-
liscono i lora mezzi , nel memento in cui la natura stessa darebbe loro maggior
vigore. - E a tale spostamento non ha poco intluito il diapason rialzato di mezzo
tuono, contribuendo con cia alla deficienza eli prime donne. - La natura prodiga
nella voce dei sopraru giusti, e assai avara con q uelle di soprano sfogato. Ora
si chiamorcbbe voce di mezzo soprano quella che cantasse l' Otello, la Semiramide,e quasi tutte le opere del grande maestro che furono scritte per veri soprani al
tempo in cui erano in yoga. Oosi si dica delle prime opere di Donizetti, di Mer-
cadante ed altri. Bellini fu il prirno a scrivere alcune tessiture eccezionali, e, ciache pm stanca, a far sillabare su parecchie melodie prive di agilita , obbligando
una sillaba ad ogni nota; i suoi successori non fecero sotto questo rapporto che
esagerare il suo genere tanto in tessitura che in sillabazione, e fu di tal guisa,
unitamente a quanto abbiamo premesso, che avvenne 1 0 spostarnento delle chiavi,
tanto dannoso in ispecie aIle donne, riuscendo a queste piu faticosa la sillabazione
nelle note di testa, pressoche escluse dal registro delle voci maschili.
Dietro quanto abbiamo sin qui esposto, risultando dunque che se da un lato ai
di nostri v' e maggior facilita di percorrere con poco studio una mediocre carriera,
v' e pure d' altra parte in cia stesso la causa per cui l' arte ripullula di nullita ed
insufficienze artistiche, e l' origine del guasto generale delle voci per difetto d'una
coltura radicale, parmi che ora piu che mai, tanto pel decoro dell'arte quanto pel
bene degli artisti, se ne possa dedurre la necessita di uno studio severo e deciso
anche per quelli con cui natura fu prodiga de'suoi doni, onde far si che, incli-
pendentemente dal genere di musica a CUI il gusto attuale li astringe, possano
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IX
sav iam ente coltivare la 101'0 v oce, renderla acu ta, e abitu are l' apparecchio
nico ad una respirazione lu nga in c iascuna delle no te em esse.E qu i trovere i opportuno far osservare che , essendo il canto unparlar lungo, le
no te co lle qu ali abitu a lm en te si parla sono natu ralm ente anim ate, ponno esprim
rabbia , l'iron ia, la grazia, l'am ore , ecc ., e lc paro le co lle m edesim e pronunc ia te e
chiare ; m a senza 10 stu dio necessario com e si em etteranno co ll' egu al chiarezzacon cu i non si parla , com e sillabarle, com e app lic are ad esse la regolare respirazio
in conseguenza di c io com e an im ar Ie ed esprim ere con esse le passioni e i senti
sovra ind ica ti, rna lgrado il p ili squ isito sentire e la m agg io r a ttitu dineIn usic ale che un
can tan te possa avere? Oon tu tti questi o ttim i 'requ isiti, m a 'senza 10 stu dio fonda
ta le p rem esso, av rem o deigrzdatorz~ dei veri cantanti non m ai; Ie lora no te fuori d i
u so e non co ltivate secondo Ie norm e dell'a rte saranno fredde, e m alg rado 'la lo ra
o senorita, sem pre senza espressione , sem pre prive del vero accen to dram m a
sernpre m onotone, e insu scettibili d i variare la lo ra espressione a norm a del co
che il m aestro edil poeta hanno creato nella lo ra fan tasia . D i la, o ltre l'inesperienz
artis tica , anche 10 sc iu po , C OIne abbiam detto , dei m ezzi natu ra li e la loro im m
estinzione.
A porre un freno , se non del tu tto alm ena in parte a qu esti g rav issirn i inc
venienti m i venne il pensiero in tale stato di anarchia m elod ic a e d ietrol' espe-
rienza fa tta in m olti anni d ' insegnam ento , d i controbilanc iare 1'in flu enza che
d ierna m usica eserc ita a danno del bel canto , con alcune norm e pratiche edam enta li, m ercc le qu ali, m ed ian te l' a ju to del m aestro , si possa com e sp
ev itare la rov ina delle voc i, ed o tten ere fe lic i e p roficu i risu ltati da co loro c
acc ingono allo stud io della m usica vocaie.
Ed a ta le scopo c redetti opportune 10 estenderm i su lla respirazione, race om
dandone 10 stu dio indefesso agii a llievi, com e quella che pili d ' ogn i a1tra con
al buon appogg io della voce ed ana tenu ta dellenote lu??ghe, Ie p ili esp ressive
o parlanti a l cuore dell'u om o, e com e quella a cu i si riferiscono e da cu i par
tutti i precetti genera ii de llo stu dio del c anto .
Non e questo un m etodo che io intendo im porre ne un ' innovazione ch' io te
in trod u rre nella sfera dell' in segnam ento;e il risu lta to della p ratic a e della stud io
ch' io suggerisco com e un consiglio , in cu i se verra m eno la sap ienza , possa
1ere alm eno i1 fru tto dell' esperienza ed i1 m io buon vo lere.
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x
.AV V E R TEN Z A.
In questa guida allo studio del canto i precetti generali sono dedicati a tutti
gli allievi indistintarnente, qualunque sia il carattere e l' estensione della loro voce;
mentrecche dedicai in ispecial modo gli esercizi preliminari alle chiavi di sopranoe mezzo soprano, come quelle che sono dotate di maggior estensione ed agilita,
lasciando facolta ai maestri che si serviranno di qucsto metodo , d' applicare gli
esercizi suddetti anche alle voci maschili con quells modificazioni che il carat-
tere della voce stessa e la capacita dell' al1ievo potranno suggerire.
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ARTIOOLO I.
DELLA VOCE.
D. Oos' e la voce?
R. La voce e il suono che produce l' aria mandata fuori dai polmoni passando
nell' apparecchio che abbiamo nella gola, chiamato larinoe.D. Tutte le VOCl sono idonee per essere educate al canto?
R. No.
D. Quali sono le voci che meritano di essere coltivate j
R. Sono quelle che presentano estensione, uguaglianza, forza e flessibilita,
D. Bastera possedere una voce bella ed estesa per diventar buon cantante?
R. No, e indispensabile, oltre la voce, avere una naturale facilita di ripeterc 1
suoni che ci giungono all' orecchio sia da altre voci, che da qualsiasi-istrumento,
detta volgarmente buon orecc/no , poiche , mancando di tale dote, la pili bella
voce sarebbe resa affatto sterile.
ART I 0 0 L 0 II.
DEI SUONI DI DIFFERENTE NATURA PRODOTTI DAl DIFFERENTl REGlSTRI DI VOOE.
D. I suoni che la voce puo produrre dal grave all' acuto, sono eglino della stessa
natura?
R. No, soltanto quelli che appartengono allo stesso registro sono della stessa
natura; gli altri, quantunque sieno omogenei per tutta l' estensione della voce, dif-
feriscono essenzialmente a norma che varia il meccanismo della gola che li produce.D. Di quanti registri e composta la voce della donna?
R. Di tre.
D. Quali sono f. .
R. II registro di petto che e il pili grave, quello di falsetto 0 di mezzo che enel centro della voce, e quello di testa che e il pili acuto ed il pili brillante della
voce femminile.:36912
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ART I COL 0 IV.
DELLA RESPIRAZIONE.
D, Cosa s' intende per respirazione?
R. S'intende la doppia azione dei polmoni di attrarre l' aria esterna e nman-
darla con moto contrario.
n. E cosa importante per il cantante di saper respirare bene?
R. E cos a importantissima, essenziale, poiche non si puo sviluppare la voce ne
arrivare ad eseguire perfettamente un canto qualunque, se non si sa respirar bene,
anzi se non si e assoluto padrone del meccanismo della respirazione.
n. In quale maniera si potra ottenere una eccellente resp irazione ?
R. Si ottorra una eccellente respirazione stando nella posizione sopraindioata
ed osservando tutti i precetti all' articolo 3.°, aspirando poscia l' aria, senza farla
strisciare nella gola, a gradi a gradi onde si riempiano i polmoni lentamente esenza scosse, potendo allora trattenerla per pili secondi senza fatica.
n.Come si chiamera questa aspirazione lent a e completa?
R. Una intera respirazione.
D, Quando si eseguisce qualche esercizio , 0 la melodia a rigor di tempo, si
pratica sempre l' intera respirazione j
R. No, salvo il caso che l' esercizio, 0 la melodia sia interrotta da lunghe pause,
Ina quando il canto e continuato e particolarmente in movimento allegro, e forza
respirare leggermente ed istantaneamente introducendo un piccolo aumento d'aria
nei polmoni pel bisogno del memento.
n. Come si chiamera questa istantanea respirazione?
R. Una mezza respirazione.
n. Si puo fissare per tutti l' istesso periodo di tempo per la durata della re-
spirazione ?
R. No, poiche l' avere il fiato pili 0 meno lungo dipende dalla maggiore 0 lni-
nore capacita dei polmoni, dalla maggiore0minore facilita pel cantante d'emet-
tere una data nota, e percio riesce dannoso il sistema di fissare i punti di re-
spirazione nella musica.
D, Sino a quanti secondi potra generalmente prolungare la durata del fiato l'al-
lievo che sia bene esercitato a respirare nel modo sopraindicato j
R. A venti e pili secondi.36912
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ARTICOLO V.
DEI TIMER!.
D. Quali sono i Tirnbri principali che hanno un' azione distinta della voce?
R. I Timbri principali sono due, cioe, l' aperto ed il chiuso.
D. Qual e il Timbro che conviene adottare per 1 0 studio giornaliero ?
R. Il Timbro aperto.D. Per quali ragioni si adotta il Timbro aperto?
R. Si adotta il Timbro aperto perche con esso si correggono pili facilmente i
difetti della voce, si rende facile l' emissione dei suoni acuti, si fa sortire la voce
pili limpida e sopratutto non si stanca l' organo vocale.
D. Come si ottengono i suoni in Timbre aperto j
R. Si ottengono mettendo in pratica i preeetti esposti nell' articolo 3. 0 e tenendo
bene dilatato il fondo della gola colla vocale A. e ' ) .D. Perche indicate la vocale A, piuttosto che un' altra qualunquo j
R. Perche la vocale anzidetta e I' unica che faccia april' bene il fondo della
gola, e perche quando l' allievo vocalizza con chiarezza sull' A gli riesce assai
facile di vocalizzare sopra tutte le altre vocali.
Ossercazioni e precetti intorno all' art icolo 5.°
Si disse pili sopra che per 1 0 studio fa duopo adottare il Timbro aperto , ma
questa non va confuso col Timbro bianco e sguaJato. L' emissione del Timbro,
come opportunamente osserva Duprez, dev' esser presa nell' emissione del cantocolla vocale A della parola anima, deve forrnarsi nel fonda della gola, e vuolsi
far attenzione che non si cambi in 0, poiche tale inflessione trascinerebbe al
timbro gutturale, locchc potra dare alla voce un carattere pill rotondo in una sala,
ma la rende muta e senza vibrazione in un teatro.
Oosa essenzialissima da osservarsi nell'istruzione, specialmente delle donne, e1 0 sviluppo delle note di 111ezZO, generalmente deboli nel sesso fernrninile , e rese
ancora pili deboli e difettose dalla smania di forzare gli acuti nei soprani ed i
bassi nei contralti. Fuori di poche eccezioni, questa debolezza generale nel centrodella voce e quell a che torna di maggior danno alle artiste, dovendo esse eseguire
appunto col rnedesimo la massima parte dei loro canti, e trarne con quello i mag-
giori effetti.
(*) II celebre Bernacchi di Bologna, nel Metodo di canto pubblicato dal suo al lievo Bernardo Mengozzi, opina che si possa servirsianche della vocale E: ed a proposito eceo quanto leggesi nallo stesso Metodo : " Abbiarno detto nel Capitulo II di qu-sta parte, che si"deve eseguire la scala Bulla vocale A e sulla E a ltsrnativamente, ed aggiungiamo che soltanto su queste due voca.i vanuo fatto i vocalizzi.-Respingiamo assolutamente 1'U50 di vocalizzare sulle altre vocali e specialmente sull'! e sull' U, perche l'articolazione di esse 6 aflatto con-»traria alia posizione della bocca. Questo divieto non e sol tanto fonda t o sui difetti che queste vocali dan no alia voce, rna ben anco sull'ef-»fetto disaggi-adevole e monotono che producono l e frasi di canto prolungate al di lit. di quattro note situate sulle vocali che noi esclu-.diamo. Un cantante , 0 un compositore che applicasaero frasi di canto su queste vocali, darebbero una giusta idea del loro cattivo gusto,"9 sarebbero degni di disapprovazione ".
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Fra i Timbri difettosi PO I ,il pili inetto allo studio del canto e quello prodotto
dall'imperfezione broncocelica, e, stando all'opinione del Mancini, il meno inetto
sarebbe il Timbro nasale.
ARTICOLO VI.
DELL'EMISSIONE DELLA VOCE.
D. Cosa s'intende per emissione della voce?
R. S'intende attaccare il suono colla massima limpidezza, con forma e precise
intonazione sostenendolo per tutta la durata del fiato.
D. In quante maniere si pratica la messa 0 ienuta della voce?
R. In quattro maniere.
D. Oual'e la prima?
R. La prima maniera adottata per l'emissione della voce, dopo di avere aspl-
rato lentamente e completamente nel modo indicate all'articolo 4.°, e di attaccare
nettamente il suono con voce sonora, senza forzarla, appoggiandola sopra il fiato,
e sostenendola con uguale energia per tutta la durata della respirazione , termi-
nando il suono prima che sia esaurita l' aria aspirata.
D. Per qual motivo da principio si emette il suono con voce sonora a prefe-
renza di attaccarlo dolcemente e poscia rinforzarlo?
R. Porche il principiante non puo ne deve attaccare i suoni dolcemente, e voleu-dovelo obbligare, in luogo di favorire l'emissione della voce, 1 0 si stancherebbe
senza alcun profitto.
D. Qual'e, e quando si studia, la seconda maniera di sostenere i suoni r
R. La seconda maniera si studia quando la voce e bastantemente esercitata; e
consiste nell'attaccare il suono con voce sonora come sopra si e detto, diminuen-
dolo poscia gradatamente sino al pianissimo e terminandolo prima che sia esau-
rito il fiato.
D. Qual'e la terza maniera?R. La terza maniera e quella di mettere la voce sopra il fiato , piarussimo ,
rinforzandola gradatamente sino alla maggior forza, trattenendo posci a dolcemente
il fiato per terminarlo prima che i polmoni sieno interamente vuoti.
D. Diterni qual'e la quarts ed ultima maniera di emettere la voce e quando si, ---
deve studiarla j
R. L'ultirna maniera e la pill importante e difficile a praticarsi, e devesi stu-
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G
diarla soltanto quando l'allievo sia ben esercitato nel vocalizzo e padrone della sua
respirazione, onde possa attaccare il suono colla massima dolcezza, rinvigorirlo,
sino al totale sviluppo della sua forza, e dirninuirlo poscia gradatan1ente per ter-
minarlo pianissimo, conservandogli l'uguale colore in tutte le gradazioni del cre-scendo e diminuendo senza sforzo 0 stenta alcuno.
D. Oome si chiamano i suoni sostenuti e coloriti nel modo sopradetto?
R. Si chiamano suoni filati.
Osseroazioru e precetti intorno all' articolo 6.°
La maniera di porgere la voce e una delle qualita essenziali del canto emerita
di essere diligentemente curata, dipendendo dalla Iacilita di porgere la spontaneita
del canto e l'impressione gradevole che il pubblico ne riceve. E come l'emissione
della voce dipende in massima parte dalla respirazione, vuolsi, generalmente par-
lando, aspirare tutto quel maggiore volume d'aria che possono contenere i pol-moni, evitare nell'atto della respirazione qualsiasi rumore, qualsiasi espressione
di sforzo alla figura, evitar pure l'alzar delle spalle, e dare all'emisslone l'aspetto
pill facile ed elegante.
A questo scope converra comporre la bocca al sorriso; nel caso poi che l'al-
lievo esagerando tale atteggiamento assume sse un'aria affettata , converra fargli
comporre la fisionomia in atto supplichevole.
Sara pure ottima cosa il far si che Ia voce omessa sia in forza assai minore
della quantita del fiato, locche renders il canto pili naturale, piu unito, pili spon-
taneo, e far a si che l' artista conservi una dose di fiato anche dopo la cessazione
del suono.
Opina il Mancini, che allo scopo di correggere i difetti risultanti nell'emissione
della voce, il maestro contraffacendo ed esagerando il difetto dell'allievo , potra
otten ere un suono piu corretto ed elegante.
ARTICOLO VII.
DELL' APPOGGIO DE:LLA VOCE.
D. Oual'e l'appoggio che devesi dare aUa voce onde peter studiaro senza stan-
care la gola r
R. E l'appoggio dei muscoli del petto e deU'aria concentrata nei polmoni.
D. Oome si ottiene tale appoggio del petto e del flato j
R. Tenendosi nella posizione ed alle norme indicate all' articolo 3.° ed aprendo
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bene il fonda della gola colla vocale A la voce sortira limpida, sonora e bene
appoggiata tanto nel piano che nel forte, cosa importantissima da ottenersi, dipen-
dendo da cio in buona parte I'esito della carriers. Dato il case che l'allievo non
potesse emettere la vocale A, bene appoggiata al petto e gli riescisse troppo aperta,
0, come dicesi, nella maschera, oppure nasale, da principio potra emetterla colla L,pronunciando La, onde facilitare il modo di renderla appoggiata e sicura,
Osseroazioni e precetu intorno all'articolo 7.°
Sara cosa di somma importanza per l'allievo, dietro la scorta del maestro, stu-
diare il vero carattere della propria voce onde non ingannarsi nella sua esten-
sione, che a tutta prima potrebbe avere l'apparenza di tenore ed esser quella di
baritone e viceversa esser creduta soprano mentre non e che contralto.
Facilmente potra comprendersi di qual natura sia una voce, ponendo mente
alla durata della respirazione sopra una data estensione di note, e fino a qual
punto con queste l'allievo possa parlare 0 sillabare con facilita , e~ applicare ad
esse quel colorito che occorre all'espressione dell'amore , dell' odio, della gioia e
di tutti i diversi sentimenti dell'uomo.
E mediante l'appoggio della voce che l'allievo, sempreche sia ben diretto potra-
sapere in qual tessitura puc) cantare, potra renderla elegante, rimediare ai difetti
dell'intonazione se non sono organici, ed addestrarsi ad una buona scuola di canto.
E nell'appoggio della voce che riposa, a parer mio, il pili gran segreto dell'arte
del canto e l'avvenire di un artista. Chi non appoggia nel modo sopra indicatenon canta, potra emettere suoni fragorosi rna non caratterizzabili, non mai
suoni parlati in cui si trasfonda l'anima e che possano esprimere i sentirnenti e
Ie passioni umane. L' espressione manca alla voce non appoggiata; amore, odio,
vendetta, producono un suono d'ugual impressione e sempre 10 stesso, 0, piuttosto
che un suono, un rumore inqualificabile come l'aggregato di diversi suoni.
ARTICOLO VIII.
DEL VOCALIZZO ossu. ])gLL'AGILlrL~.
D. Cosa significa vocalizzare 0 fare l'agilita?
R. Significa eseguire una serie di suoni 0 gruppi di note sulle vocali con pili
o meno celerita.
D. In quante maniere si studia l'agilita ?.R. L'agilita puo essere accentata in molte maniere, pero le principali sono quattro
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8
D. Quali sono ?
R. L'agilita di portamento, la legata, la picchettata e la martellata.D. Oual'e la maniera pili utile e la prima che devesi studiare ?
R. L'agilita legata.D. Per qual ragione si deve studiare innanzi tutto il genere legato?R. Perche il legare e la qualita predominante non solo dell'agilita , ma altresi
del bel canto in genere, percio gli altri accenti bastera studiarli quando si sappia
escguire perfettamente il genere legato.
Ossercazioni e preceui mtorno all'articolo 8.°
L'agilita dovra essere studiata lentamente. Nei primi esercizi della rnedesima
vuolsi far in modo di ben distinguere gl'intervalli, tener il fiato da una nota al-
l'altra, far sl che queste riescano ben chiare, e, quasi direi martetlate pel' abituare
I'orecchio ad impadronirsi bene dei suoni, senza quello striscio, che e facile aconfondersi coll'agilita Iegata, mcntre non e che un difetto della stessa. Impadro-
nitosi una volta l'allievo degli intervalli, potra applicarsi allo studio degli altri
generi, non dimenticando che dipende sempre dai primi esercizi I'avere un'agilita
netta e sicura,
Abbiamo detto che questa nei primordi delle studio dev'esser fatta con Ientezza
ed intendiamo applicare questa massima tanto alle voci con cui natura fu prodiga
d'agilita quanto a quelle che non vi mostrano attitudine, potendo cosi nelle une
come nelle altre verificarsi il facile caso che la voce per molteplici e troppo rapidi
esercizi diventi tremula e deb ole, laddove quando sia fatta con cautela e parsi-
monia servira a padroneggiare nelle prime l'istinto di precipitare, per le seconde
sara sempre di un utile esercizio , semprccche il maestro ponga mente per tale
studio all'eta dell'allievo.
Trovo opportuno da ultimo l'aggiungere, che la supcrflua quantita d'esercizi, come
ebbi campo di riscontrare in diversi metodi di canto, puo nuocere pili che gio-
yare alla conservazione della voce ed alla chiarezza dell'agilita.
Gli esercizi utili debbono essere assai 111010dicie di buon gusto, ed e la lora
qualita ed il lora genere, non il loro numero, che puo far di un allievo un buon
cantante; e quando l'allievo si sara impossessato degli esercizi, dovra principiarli
dal basso all'alto, piano, e rinforzarli grado a grado secondo la loro q ualita ed
estensione, e viceversa dall' alto al basso. Questa regola va applicata anche nelle
melodie, salvo il caso in cui il compos.itore accenni diversamente.
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D
ARTIOOLO IX.
DEL PORTARE E LEGARE I SUONI.
D. Cosa s'intende per portare i suoni della voce?
R. Intendesi passare da un suono all'altro trascinando la voce, ma in modo che si
sentano il meno possibile i suoni intermedi, abbandonando il primo SUOllOavanti
il termine del S110valore per anticipare il secondo ove portasi la voce.
ESEMPIO;
D. Cosa si deduce dal suesposto esempio?
R. Si deduce che volendo sillabare sopra due note portando la voce, colla
vocale della prima sillaba si va a raggiungere l'intonazione della seconda nota,
prima di articolare la sillaba che le si compote ,
D. II portamento della voce si eseguisce lentamentc 0 velocemente ?
R. II portamento non ha un moto determinato, ma la maggior 0 minore cele-
rita della sua esecuzione viene indicata dal movimento del passo a cui appartiene.
D. Cosa s'intende per .legare i suoni?
R. S'intende passare da un suono all'altro nettamente e con rapidita, senza che
la voce si stacchi 0 si strascini sui suoni intermedi, rendendo l'effetto che pro-
ducono i suoni legati eseguiti sulla fisarmonica 0 con un istrumento a fiato, se-
condo le regole conosciute.
Ossercazioni e preceiti intorno att articoio g .o
It privilegio essenziale della voce umana essendo il prolungamento delle note,
dovra l'allievo fare uno studio speciale alla legatura delle stesse fra lora. Chi
non lega non 'canta. Fa duopo avvertire pero cbe l'allievo puo facilmente cader
nell' errore di far suoni strisciati credendo di farli legati; per esempio , quando gli
intervalli sono di seconda minore e facile passare per C0111111e nvece di arrivare
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u
ARTIOOLO X.
ltEGOLg GENERAL I PER ISTUDIARE CON PROFITTO.
D. Oual'o la prima cosa che fa bisogno al cantante per istudiare con profitto?
R. Un pianoforte perfettamente accordato al tono dell' orchestra onde educare
l'orecchio alla precisa intonazione.
D. Qual e il tempo migliore per esercitarc la voce?
R. II tempo migliore e dopo il periodo della digestione sia alla rnattina che
dopo il pranzo, ed in particolare alla sera perche l'individuo trovasi nella pienezza
dei suoi mezzi fisici.
D. Sarebbe dannoso di esercitarsi a stomaco digiuno, oppurc durante il periododella digestione?
It. Si, poiche nell'uno come nell' altro caso e troppo frequents il bisogno eli
urender fiato, per-cia si stancherebbe il petto a scapito della voce.
1J. In qual modo si deve studiare per trarre it maggior profitto possibile?
R. Si deve studiare a voce spiegata, chiara e sonora, guardandosi scrupolo-
samente dal forzare od ingrossare i suoni.
D. Lo studio del canto devesi praticare a- lunghi oppure a brevi intorvalli ?
R. E regola generale di studiare moderatamente, ed in varie riprese, tralasciando
sempre 1 0 studio prima di sentirsi stanchi.
D. Su quale estensione si deve esercitare giornalmente la voce?
R. Sull' estensione centrale, tralasciando le due 0 tre note estrerne della voce
si gravi che acute.
D. Oual'e ]a cosa ehe fa d'uopo all'allievo perche possa mantenersi nella po-
sizione indicata all'articolo 3. 0 ed atteggiare la bocca e l' apparato vocale, come
si e detto?
R. Uno speochio che dovra tenersi davanti durante to studio, e che Sl dovra
di frequente consultare onde non incontrare cattive abitudini.
D. In qual modo dovra studiare l'allievo i singoli esercizi prima di eseguirli
rnaterialmente r
R. Dovra studiarlr mentalmente sino a tanto che ne abbia compreso perfetta-
monte l'intriscca loro natura, e poscia passare all'esecuzione materiale.
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12
Osseroasioni e precetti intorno all'artlcolo 10. 0
Nella scelta felice del maestro riposa intieramente l' effettuazione di quanto
esposi all'articolo 10.° : I tfalsa l' idea di ritener buono qualunque maestro per i
primordi del canto. Una volta guasto l'istrumento canoro e impossibile rimediarvi,
il che non accade cogli altri istrumenti che si ponno sempre cambiare. E appunto
pei principii che va scelto il migliore e il pill reputato maestro, poiche se il se-
condo sara cattivo potra di leggieri accorgersene l'allievo, mentre riterra sempre
buono, per cattivo che sia, il primo istitutore.
Sono i primordi di questa carriera, tanto dispendiosa per le famiglie, che de-
cidono dell' avvenire.
E da raccomandarsi all'allievo di cantare, sino dai primi studi, colle regole dame dettate intorno al fiato, ossia all' appoggio, ed alIa voce lunoa, tanto che tale
abitudine diventi per lui una seconda natura. Ci6 facendo eg1i dovra per6 guar-
darsi dal forzare od esagerare la voce in maggior quantita del tiato, onde evitare
il pericolo di render1a tremula, Tale difetto procede quasi sempre dall'aver1a for-
zata, deriva da una debo1ezza ai nervi dell'apparecchio vocale, e si puo rimediarvi
col riposo e la regola del' tiato quando si faccia subito, prima che la paralisi
s'impadronisca dei nervi, caso in cui la cura diventa inutile. - Altro vizio da evi-
tarsi in chi studia e il cantare un piano superticiale senza la rego1a del flato ;
cio stanca la gola, rende incerta l' intonazione a danno dell' appoggio della voce.
II piano nel canto dey' esser figlio del jbrte, e fatto col medesimo carattere di
voce, coll'istesso appoggio e coll'istessa quantita di flato , afflnche , ridotto anche
al pianissimo, possa essere udito come il forte. - Sara pur necessario cantare,
studiando, il meno possibile, onde conservare la voce fresca e l'istrumento nuovo
per 1a carriers, ed a quest'uopo farsi uno studio di canto mentale, ehe educhi la
gola senza consumarne i pregi.
Chiuder6 queste osservazioni all' articolo 10.°, raccomandando nuovamente che
S 1 eviti il trernito della voce, difetto ehe bastava sul principiar del seco1o ad
eseludere dall'arte un cantante, e ehe non va poro confuso colla oscillazione, eon-
seguenza dell'anima e dell'espressione di un sentimento appassionato.
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ARTICOLO XI.
DELLA PRONUNZIAZIONE.
D. Quali particolarita si attribuiscono alla voce umana?R. La voce umana ha piu d'ogni istrumento, la facolta di parlare all'anima ,
e per ottenere tutte le risorse ch' essa offre, fa duopo che venga emessa con
un suono lungo e continuato, che la pronuncia non ne distrugga senza motive
legittimo la senorita, poiche tale alterazione, oltre essere dannosa all'espressione
torna pure di grave danno alla sillabazione.
D. In quante parti si divide la pronuncia?
R. In due parti, cioe Articoiasione e Suono.D. Cosa produce la cattiva articolazione nel canto?
R. La cattiva articolazione puo produrre durezza ed asprezza.
D Cosa produce il suono rnalamente emesso ?
R. II suono quando sia malamente emesso puo alterare la purezza e l'eleganza
delJa pronuncia, cio che facilmente accade agli stranieri.
D. Qual e 1 0 studio che inizia l'allievo alla buona pronuncia?
R. II solfeggio che e una delle cose piu necessarie per colore che imprendono
1 0 studio del canto.D. In qual modo potra regolarsi l'allievo per evitare i difetti dell'articolazione?
R. Allo scopo di evitare una sillabazione difettosa e necessario che sino dai
solfeggi l'allievo faccia particolare attenzione di non impiegare doppie consonanti
ove occorrono le semplici, e viceversa, e che regoli il suo respiro od appoggio
• della voce (cosa da cui dipende spesso la riuscita di un cantante) nello studio dei
solfeggi, cantando sempre sulle vocali che entrano nei norni delle note, rendendo
in tal guisa il canto elegante.
D. Quando nasce l'incontro delle doppie consonanti solfeggiando?R. Ogni qual volta la nota Sol viene seguita d'altre note ed anche ripetendo
la rnedesirna.
D.' Di quante specie sono le eonsonanti ehe servono a formare il nome delle
note?
R. Sono eli quattro specie, cioe: Lz'nguo-Dentale, Linguo-Palatina, Labbiale
c Laboiale-Dentale.
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1,1
D. Nominatemi tutie le suddette consonanti, indicando la nota a CUI appar-
tengono.
R. Incomincio dalla prima nota, Do, che ha la D consonante, nominata Lz'n-
guo-Dentale, perche s'interessano la lingua ed i denti per ben pronunciarla; il
Re ha la R consonante L2?1pUO-Palatl~1a, cosi chiamata poiche nella pronuncia
vi concorre la lingua ed il palato; il: iYIi ha la consonante 3i d'indole Labbialee per pronunciarla bisogna cornprimere le lab bra una centro l'altra ; il Fa ha la
F consonante Latnalc-Dentale, cosi nominata porche nel pronunciarla s'interes-
sana le labbra e i denti ; il Sol, il La, ed it Si hanno le consonanti LinlJuo-Pa-
latine, cosi chiamate per la ragione gia detta.
D. In qual modo dovra regolarsi l'allievo per far sentire con cbiarezza le dop-
pie consonanti studiando il solfeggio?
R. Sic come le consonanti non hanno suono, sara duopo defraudare un piccolo
spazio di tempo alla prima di due note, una delle quali termina, l'altra principiacon una consonante, per lasciare intatto quello della seconda, producendo quindi
un impercettibile silenzio fra le due note, come si rilevera dal seguente
ESERClzro.
M odo di esegu irlo
D. Qual sara il mezzo piu facile per abituarsi ad articolare le doppie con so-
nanti con chiarezza?
R. L'esercizio ripetuto sulle note combinate in guisa che presentino sempro
consonanti doppie, che dovranno essere eseguite nel modo indicato nella prece-
dente scala. L'allievo poi fara attenzione di dare il giusto suono alle vocali: A, E,
ed I, ed arrotondando un poco lo labbra per la vocale 0, evitando di fare le dop-
pie vocali, come Fua in luogo di Fa, Lua in luogo di La, ecc.; come pure di
mettere Ie consonanti precisamente sopra la vocale e non mai anticiparla,
(1) Bisognapol' mente di cantare sopl'a Ie vocali a, e, i, a, 0·1, a, i. o,
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f5
'or4-. S i o r i nd ica te il silenz.io }Hod lito 1II '11a si l l abazinne d--ll 'L .,,1 ~"K';" ,
~ . . f.
F t _ -= f~ - - -= ; - l - _ - r~~ l - " _= i ~ - - i : _ _ c~ ! ~~ - - = j = t = -i~j~t--+--_. -.
- ~ H ~ = -g = ; - ~ ~ ~~-1.~~-£7 - - = - = - = - ~ =~= .=== - E~._-_~~~H i - _~~-~ ·-~-t\
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In
ARTICOLO XII.
APPLlOAZIONE DELLA }{EGOLA PER L' APPOGGIO DELLA VOCE.
Per appoggio ossia regola del fiato s'intende ebe tutte lo note dal basso all'alto
e vieeversa, sieno fatte col medesimo volume d'aria, trattenendo il respire, cioe
non permettendo ebe il fiato raeeolto nei polmoni sfugga pili del bisogno. Al quale
seopo sara bene ebe l'allievo non faeeia col collo aleun sforzo per evitare quei
difetti del volto ebe ne deriverebbero, cioe il corrugar della fronte, la eontrazione
della lingua, 1 0 stralunar degli oeehi, ecc., perocche la voce non sara mai ne ben
appoggiata, ne eonvenevolmente animata fintanto ebe l'allievo non dimostri di nonfare aleuna fatica nella sua emissione, e la di lui fisonomia non sia calma e· na-
turale, quindi pili suseettibile all'espressione dei vari affetti.
Dovra l'allievo tenere la boeca aperta e immobile faeendo gli esereizi tanto per
gradi eongiunti come in qualunque genere di salti. Si puo talvolta aprire insen-
sibilmente la boeea nelle ultime note acute, ma questo leggiero movimento dovra
farsi senza la minima seossa, ne il minimo suono d'aria aspirata, locche si otterra
trattenendo il fiato. Questa eccezione puo essere tollerata per gradi eongiunti, non
mai per salti. Dovra dunque l'allievo eoll'aiuto del maestro ed a forza di studio e
di pazienza ottenere ebe la bocea rimanga immobile, altrimenti, malgrado la bel-
lezza e forza della voce, esso non potra riuscire ebe un eattivo cantante.
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17
ARTICOLO XIII.
DEL MODO DI ATrr AOOAltE I SUONI.
D. Qual'e la cosa principale a cui deve por mente l'allievo nell'eseguire gli
esercizi r
R. E di attaceare il suono precisamente quando I polmoni sono intieramente
pieni d'aria.
D. In qual marnera si potra sapere chc il suono venne emesso sopra l'intiera
respirazione j
R. Misurando antieipatamente la durata della respirazione e poi quella del suono.
D. Con qual segno si potrebbero indieare lc gradazioni della maggior 0 minor
quantita d'aria assorbita nei polrnoni a fine di dare un'idea del tempo opportuno
per attaecare il suono sovrapposto al fiato ?
R. Prenderei il segno gia in uso per indieare il crescendo, ponendolo verti-
ealmente eolla numerazione dei minuti secondi ehe approssimativamentc puo du-
rare la respirazione ordinaria cl'ogni individuo,
ESEMPIO:
1 8 -1 5 -1 2 -9 -
0-3-
Suono ernesso sopra l'intera respirazione
calcolata a 18 seeondi.
D. Sarebbe pregiudiehevoie di attaccare il suo no, per cosi dire, sopra i gradi
inferiori del fiato?
R. Certamente ; piu la voee sara emessa sui gradi inferiori come ill5, ill2, il 9, eec.,
pili riescira mancante di tenuta e di sviluppo, ed anche incerta e snervata.
D. Quali sono i vantaggi derivanti dall' emettere la voce precisamente sopra
l'intera respirazione, seeondo i preeetti indieati all'articolo 7.0?
R. I vantaggi che derivano dall'emettero la voee nel modo gia espresso, cioe
sull'intiera respirazione, sono: l'intero sviluppo dei suoni, la pili facile unione dei
registri, la sicurezza di legare ed appoggiare i suoni, la doleezza dei suoni che
rieseono penetranti ed animati, la rnaggior sicurezza dell'intonazione, l'uguaglianza
nell'agilita, e l'eleganza in generale nell'eseeuzione di tutte le frasi anche le pill
insignificanti, chc riescono aggradevoli a chi lc ascolta.
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ESERClZW ".:R 111:SI:crZW,\E HE( suo~ I I)EI,I] Isn:ss,\ }'URZA.
Nei principi dello studio si raccomanda di tenere i fiati assai corti. " .N.3.
~c ttli - lJU- t J ,J :: F:4T~jjj?t ~ :xI <~~W ++ t ••• t 0 ~ ~ ___.
c ~ --~ IlnremeUlah(t)... ~
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. ._" -~ r - . - l . -,---- ._ _ t:: : .~ -
(I) Dupo l a nota ctl'dl'tti oppor tune OIpttl'rl' du e norin« dll' si devono I'sl'.g'uit,1' m en talm en te , n nd el'alliHo si av -Hzzi a h'attl'n!'rt' una quanti!:. d'al'ia nei po lmnn i come s!' dOVf'~SI'I'sl'guirll' colla 'OCI', I' ens] evil are iJ difetto di 13-
sciar sfllggirl 'iJ f'ia t« I erm in und« il suunn. A qUI'..t!' cOSt dl'lfl' not/lip dOHi. il m:tl'stl'o pl'f'start' grandf' attenzinne, f'S-
s ..ndo t'sSt' di prima rlf'c!'ssili. JlI'I' b-n ehiuder« II' frasi I'd i periudi .
I:SEReIZIO SOPRA DUE SIT()~1 fOMar~l'I.
D. Quale dei d liesuoni dovr'a servire di base ed appoggio 'f
R. Sempre it primo dei due ~ si ascendeudo che discendendo , cioe il p l e tbasso serviI'a dbp-
pog'gio al pin alto nella scala ascendenle , e vrceversa nella seal» discendente.
NUT,\. Si f'sf'gui!'( 'a !'! 'tondo I~ l'l'golt· f'Spostf' all' Art. IX.
N.4.
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22, SALTI DI 8~~
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della voce .
Stante l'imporlanza di questo salto di ottava, ho ereduto bene di stendere un esercizio in forma ~
di solfeggio onde renderlo pin aggradevole agli allievi. Sara poi in facolta del maestro, pel mag-
gior bene dell'allievo stesso, sviluppare quest'Importante salto in diverse manter-e .
ESEReIZI DK OTT M'A .1V.1O.
AiVD...IjYTE.
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- ' ,~~ ~~ - .?--~ ._F'l- • _ . . . . .'-;
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HI 36~lt2 m
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23
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NOTA. Per bene eseguire i snespostl esercizi , mentre i suoni aseendono, l'allievo SJ figuri
'nella mente di farli discendere nel condotto del fiato, e viceversa quando i S110nidiscendono.
I1a1liF\'oporti la voce come si indica air i\1't. IX., principii I'esercizio in tempo alleqro, allargandolo
sino al piiI possibile rallentando, di mano in mano che si renders padrone della respirazione.
N.U.AD..4(JIO.
N.B: Questo eserciziupue essere esteso dal maestro, a norma dell'estensione di voce deg·Jjall ievi .
til 36912 m
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21 •F .SERC IZI PER FARF .J ,' A(i1LITi.
D. Nello studio delle scale in quale difetto cadono generaluH'nte r cantauti?
R. Nell'esecnzione delle scale per 10 pin difettano d'intonazione ill tutte Ie note che non
enlrano ru-Il' accordo che Ie accornpagna.
ESIDIPIO.
Notl' estrane e all' accordodifficili ad .intonarsi ,
I
K'~ '_ .' •r,T -r-- . r 1
I
8i osservi per.) il Sol, no-
ta rea Ie nella scala, esemprecalante a cansa del }(, diP 10
'I). Come dovra regolarsi I'allievo per assicnrarsi e rendersi famigliare l'intonazione di d{·tte note'!. " ,
R. Dovra studiare leutamente il seguente esereizio, appoggiando particolarmente su tuUe le no-
te estranee sopradeUe e prestando la massima attenzione afflnche riescano perfettamente Intonate,dipendendo da questi principi la felice esecuzione delle successive scale e volate .
E eosi via sino allesten-
sione della voce dell'allie,'o,
Ii ntouazione delle scale dipende assai da questa seconds nota Re.
E ('OSI pure Ie seale perfette
ehe si devono esegulre adagio
appo~giando tutte Ie note che
non entrano nellaccordo che
A'. rs.0 " : - - - = t ~ ~F21. . . . . . .
11 -~ • ('alante
('~Ianl" ('o;onte .tJ I'Hla .. t ..
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le accompagna, facendo parti-colare attenzione alia seconda
ed alIa setfima, perche nonricscano calantf .'
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E eosi via sino
ail' esteusi one di
voce dell'allievo.
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~~-- --- C-I)Ilsl'gno'indka·'
' ~~~~~b i jE~~cE~~~e= :Ba~~ ,.:t-f£#J¥·~~-~--=juna mezzn ri'spira-~ .. ... ... 1. zion .. che si dovr a
prpndl'fl' quando i
==~-Ir- +-=~'-4l polmoni eontengonc~===t:§::L~~:::t~~I='=I1anrnra molt a aria,
a If I' iment i II ' mezze
r ..spirazioni .divl'n-
--'---{~----7'----=:::______U fa n 0 im posslhilt .
,N.D. E necessar io che l'allievo si esereiti sino dai suoi prlncipi alie meeze respiraeioni, tanto
-;tili allespressioue del canto in ispeeial modo drammatico , ma per d o fare esso dovra preride-
t',· istantaneamente it respire sulla nota abbandonata, onde non defraudare il valore della sus-
. e~nf'nte, come si r'ileva dai sf'gni marcati alle precedent! scale.lJI :l -i9 l,2~ III
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Qnesto esercizio, quando Pallievo 1 0avra bene in gola, si deve eseguire con una sola re-
spirazione, ed e proprio delle voci di donna.
N.20.
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In questo esercizio si
devono prendere sempre
mezze respirasioni.
III 369f2 1/1
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Nello studio delle scale natu-
rali deve I'allievo poi- molts at-tensioae al Tritono; eioe Fa e Si;
superate Ie diffieolts, trov~r8 un
grande vantaggio nella .sicnrezza. ~
dell' intonazione.
NOTA. Dal N(: 8 al N~jt gli esercizi sono adatti alle donne piuttosto che agli uomini.
III 36912 11 /
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. . = '%.24 ¥ 2 , ~ 29
Si ascenda a
semi -tuoni.
Si ascends a
semi-tuoni ,
Generalmente i eomposifori fanno di rado dell' agilita in minore, cio nondimeno credo nt'-
cessario che l'aUievo abbia una piccola norma anche di questa.
Fra la scala in minore e qnella in magg/ore non v'e altra differenza che nella terz«, Rn/a e
settima minori. Fra q~}(,8teio segnf'l'o qnelle ehe, r~nscendo ahitualmente ereseenti e calanti, so-
no piu difficili ad intenarsi e richiedono quindi maggiorf' studio.- Tf'overei purf' opportune
che l'allievo si esercitasse sulla eeeonda eeeedente, causa per cui i compositori non fanno l'a~d-
lila nei toni minori, e che in questi trovasi spesso, quantunque gli antichi la escludessero tanto in
armonia che in melodia, per la diffieolta di intervallo, stando alla cattiva re1azione di tritono, Ina
che tutti i maestri moderni pf'ro usano assai di frequente f con huon effetto. II seguente esempio
credo che famigliarizzera l'allievo al suaccennato salto.
ESf:~IPIO •
III 369U III
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50
Qu~sto salto di seconda eccedente montando , hj~sognache non sia fatto in tempo eelere, p,T~
ehr cosi , anche eon grande attitudine, sarehhe impossibile eseguirlo. - Mi si potrebbe pero
chiedere, perche allo scopo di evita~e questa difficolta j cantanti invece di unLa~ e Si~ non
s'immaginano un Sol # ed un S£ uaturale l., Bispondero in tal caso eh... non sono .g·li occhi
che devono intonare , rna l'orecchio, e che questo, qualunque sia il nome della nota, sente la
durezza della relazione del tritono, come si r ileva dal seguente
Riuscirebbe invece pin facile il Sol# Si, se invece del Fa ci fosse il Nt', come si puo dcdur-
re du l seguente
~ IJI~ ~SEMPIO. - j -j
It succitato esempio serva a provare che e la nota JIf/ che rende facile il 801 # ed il Si.
Rilevera dunque l'allievo che fa d'uopo stndiare ·una seeonda eeeedente, non una terza nl1-
nor« _ La seconda eecedente dall' alto al basso invece, di cui do qui slPottoun esempio , eassaipin facile, ed un allievo hen preparato puo esegnirla anche a tempo assai ,pin eelere riuscen-
done pin facile I'intonazione.
ESEMPIO
. .
. I 'J. a eccedente - j
~1_ v. "'
J d%'\' ~11 - - b : : : j ~ r: . JOtL-, i~ I ! I
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I I-/p:~-~- -- - - r - - " ': '- ~ - - -
II· maestro esercitera gli allievi in questa seeonda eeeedente, estendendone all' oecot-renz a
l'eserciz!o , d i semituoni in semituoni , sino all' estensione di voce dell' allievo, .aempre
secondo Ie norrne del fiato 0 app<rggio della voce, come potra rnodificarlo e variarlo a
tenore dells capaeita .~ell'allievo stesso.
JJ I 3(i9f2 m
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PF .R ISTUDIA ItE IL GRUPPETTO.
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a tempo, - " " ' -----l V -.. ".~ ~~ ~
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- ~ --~ - - --
I.-
I T r r r r I..
iSCAIJE SEMI -1'ONAM ETRILLI.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ N o u~~ la prima no ta 'o-
gni terzlna, e co-
11~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~s iv~s~oa l l ' e -stensione di voce
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ d e ~ ' .
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III 56912111
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N.B. I suddetti sei brevi esereizi dei Gruppett/~ Seale semituonate e Tri!1L~Ii accennai leggermen-te,solo per completare questi elementi prelimiuari.dovendo essi eseguirsi soltanto dopo i solfeggi.
m S69~2 III
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SCALE VI DUB OTTAVJ<:.
N.32.
AA~ A= f :. fl. . . .. A A '--~-~~=l~-----"~ =~~~"~------A------;
~§~~-R~ : : r - t i f =S= t : r =d= := - rp d=!±g~j 1~I§! . . . . . ~ r--~ ~'7f '\
1 - " " '- ' IEi:~~ , ~-------'--=====1~=-==g===~=====================~ ~-- -- -- -- -- 3I ~ I ~ I
I I I~ ll£ - 6 I - - '_ - - -= - ~= - -- = - ~ - -- '- -- == -= - - -=- -- -- --= - - ~::~ .:f _ ======_= = ' _= ~
NB. Questi esercizi dovra il maestro limitarli od estenderli, a norma dell'e-
stensione di voce dell'allievo, e quando questi se ne sara bene impossessato, dovra
colorire le scale ascendenti, principiando piano e rinforzando di grado in grado,e le discendenti, principiando con forza da diminuirsi gradatamente sul discen-
dere, il tutto con quell'eleganza chc viene in progresso a caratterizzare il can-
tante distinto.
Rechera forse mcraviglia a taluno, ch'io non abbia S1n qui fatto parola del
distaccki dei reaistr« nelle voci, ove non si consideri che col rnio metodo 110
cercato appunto di evitare le funeste conseguenze che le norme sin qui dettate
in proposito da altri metodi di canto portarono alle voci dei cantanti. Il flssare
un punta estremo e determinate nello sviluppo delle 'loci, specialmente femminili,
e 10 stabilire su cio apposite norme, fu ed e massima che, pill d' ogni altro difetto
d'insegnamento, reco grave danno ai giovani allievi, perche non essendo 1a voce
umana un istrumento come gli altri di cui sia detorminata l' estensione delle note,
il volervi imporre tale estensione, malgrado la deficienza eel incompatibilita del
rnezzi natural], con isforzo degli stessi, questi non ponno a meno di risentirne un
sensibi1e guasto e deperimento. - Egli e percio ch'io tacqui di tali distacchi neisuaccennati registri, lasciando alla natura guidata dalle uorme da 111eespresso
l'incarico di sviluppare Ie 'loci, sino a quel punto che la natura stessa puo varia-
mente determinare a seconda dei diversi organi vocali.
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34 •
AVVERTBWZA
Oome e impossibile per il canto quel metodo assoiuto e per tzdtl~ riservato
soltanto agli istrumenti meeeaniei i quali hanno una tessitura stabilita, cosi sono
impossibili solfeggi ehe a tutti si adattino. Malgrado questa assiorna e rnalgrado
la riflessione che i solfeggi non dovrebbero formal' parte di una guida teorica eli
canto, dedicata alla eultura delle gole umane in genere, pure volli ehiudere questi
miei consigli con quattro solfeggi che non sono neppur progressivi, e che io scrissipiuttosto per dar all'allievo un' idea della stile moderno, lasciando al giusto cri-
terio del maestro la facolta di seegliere fra essi quello che pili convenga aWeUt
dell'allievo ed alla sua voce, 0 d'attenersi a que'solfeggi che molti ed ottimi sCl'is-
sero gia, prima e l i me, valentissimi maestri,
Non credo superfluo poi, l'osservare ehe tanto nel solfeggio quanto negli eser-
CIZInon dovra mai il maestro far cantare l'allievo ne sulle due note estreme basse,ne sulle due note estreme acute, limitandosi invece ad esercitare piuttosto il centro
della voce; come pure nel caso in cui solfeggiando l'allievo provasse difflcolta a
sillabare alcune note, egli deve emetterle allora col semplice a, riprendendo la
sillabazione nelle note in cui cio gli riesce pill facile. L'unico caso finalmente in
cui l'intiera tessitura dell'allievo, salve sempre le due note estreme basso, potra
essere toccata e (11sfuggita si e nell'esercizio delle scale progressive.
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SOLFEGGI.
Sara cura del maestro di far cantare all' alliel'o . solfeg;~d di una f essitur-a affafto centra
le onde possa articolare Ie note con chiarezza, ed anche inf errotf i da pans-{'pit', 0 OWIlO Inn-
g~e, affinche la voce abbia campo a'-riposarsi.
ESEMPIO N(:l.
/1=Yh'1' ._
~
l"t, I- -'I -'I • • -.PIANOFORTE.
iJ . . . . . . ....... . . . . .)p . . . . . . -ill
I ~ 1 \. . . 2 := - -4 --t._ -~ -/ h£ r- -.-:
• •
f~P
ft-(!) 1)0- - F a lUi So-I-I,a
Modo di eseguir]o. i § ! i
~+~~~;_ ~~uJ-l-1n::==::q::==E==-=:-=======:±:=:;oti=========---- __ ,- J ~ .~C¥
•
La - Sf. -I R p - Si
/ l= l -~- - . -.~.
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l 'V ...I - ~t..I . . . . . . . . . ......
I~~ - . t.< ~
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• -liI ~ , ,
(t) NOTA. C olla m ente si pH nil, (~) pH a-, I ' (~c. ,onde evitare II ' su lite stf racchiatu r e
np lla p rnnnnc ia delle c onsonan ti, I 'd ahiluarsi s ino dai p r inc ip i .s.uH p vor alipH r~ nrlp rp la "IIP I' Innxa senz a du rezaa, una
dpllp (plalitil pr im ar!e d-l eantnnte ,III 56912 III
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36
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Questi soJfeggi, salvo il pnrno, l' allievo potra vocalizzarli nei punti ove trovera
troppe note.
Tanto questi, come gli esercrzi , sono assai povera cosa; rna a stretto rigore
essi non formano che la parte accessoria di una guida che avrebbe potuto rag-
giungere, anche senza i medesimi, il proprio scopo.
Dissi gia che valenti maestri, come l' Aprile, il Righini, il Orescentini, ecc., si
occuparono a scrivere esercizi e solfeggi, il che fecero pure distinti scrittori mo-
derni; ma , se questi da soli avessero recato un vero vantaggio, i teatri del mondo
sarebbero popolati di celeb rita canore, locche disgraziatarnente non sussiste.
I miei non sono dunque, 10 ripeto, che l' appendice d' una guida ch'io scrissi
allo scopo di facilitare possibilmente agli allievi il modo di emettere la voce, di
svilupparla, di renderli padroni della respirazione eben pronunziare, di sapere
sino a qual nota la voce si estenda, e finalmente di renderla elegante senza n1a-
nierismo, onde se e bella non faccia almeno l' effetto d' una spaziosa landa incolta.Se i maestri giovani, 0 poco addestrati all' insegnamento , avranno la pazienza
di leggere attentamente i precetti di questa guida ed entrare nello spirito della sua
parte estetica, potranno far studiare gli allievi senza tema di guastar la voce.
Ed allo scopo di evitare questo grave e pur troppo evidente guasto dei mezzi
nel loro flore, aggiungero per ultimo doversi evitare nello insegnamento 10 studio
delle opere moderne il cui canto puramente drammatico e , pitl che ogni altra cosa
nocivo allo sviluppo ed alla coltura delle voci in genere ed in ispecial modo delle
femminili, che senza eccezione devono essere esercitate nel repertorio antico, vale
a dire colle opere di Bellini e Donizetti, e a preferenza di tutte con quelle di
Rossini. L' eccezione che potrebbesi fare a questa massima generica e applicabile
ai Baritoni, la cui chiave creata per cosi dire da Giorgio Ronconi in poi, coll'Ini-
paste delle due voci di tenore sorio e di basso cantante, puo essere applicata allo
studio delle opere moderne, nate, dircmrno quasi, colla nuova chiave. Anche pei
teneri e pei bassi si puo fare qualche rara eccezione, non mancando il nuovo re-
pertorio di qualche canto che non puo tornar 101'0 nocivo, Ina ad ogni modo sara
sempre pili proficuo e meno pericoloso il repertorio antico, cui, 10 ripeto, vanno
applicate esclusivamente, senza eccezione di sorta, le voci femminili.
L'impedire i guasti sopra accennati fu 10 scopo per cui ho steso questa guida;
quand' io I' avessi raggiunto mi chiamerei ben fortunato d' aver potuto recar qual-
che vantaggio alla bella arte del canto.
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INDICE-- ~ 0.0 _
Lettera del Direttore degli Studi del R. Conservatorio di musica in Milano, diretta all' autore
Prefazione sulle cause della decadenza del cantoAvvertenza
ARTICOLO I. Della voce
II. Dei suoni di differente natura prodotti dai differenti registri di voce
III. Della posizione della persona, della bocca e dell' apparecchio vocale
IV. Della respirazione
V. Dei Timbri
Osservazioni e precetti intorno all' articolo 5.°.
VI. Dell' emissione della voce
Osservazioni e precetti intorno all' articolo 6.°
VII. Dell' appoggio della voce.Osservazioni e precetti intorno all' articolo 7.°
VIII. Del vocalizzo, ossia dell' agil ita
Osservazioni e precetti intorno all' articolo 8.°
IX. Del portare e legare i suoni
Osservazioni e precetti in torno all' articolo 9.°
X. Regole generali per istudiare con profitto
Osservazioni e precetti in t orno all' articolo 10.°
XI. Della pron unziazione
Esempio per Ie doppie consonanti
XII. Applicazione della regola per I' appoggio della voce
XIII. Del modo di attaccare i suoni
Esercizio per l' esecuzione dei suoni dell'istessa forza .
Esercizio sopra due suoni congiunti
Esercizi per appoggiare la voce .-
Salti di sesta
Salti di ottava
Esercizi di ottava .
Esercizi per fare I' agilita
Per istudiare il Gruppetto
Scale semi-tenali e Trilli
Scale di due ottave
Avvertenza
Solfeggi
Pag. III
V
X
1
2
3
4
56
7
8
9
11
12
13
15
16
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