Corso Pratico di Canto Corale

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  • 7/30/2019 Corso Pratico di Canto Corale

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    CORSO PRATICO

    diCANTO CORALE

    Edizione ottobre 2008

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    PREFAZIONE

    Sono Omero Cominato, un appassionato del canto corale, come tanti, e cercocostantemente di migliorare il mio modo di cantare e la qualit della mia voce. Per me, in questocampo, i lavori sono sempre in corso. Attraverso letture, osservazioni, sperimentazioni,

    approfondimenti, verifiche e conferme alle mie idee, messe insieme dal vivo e ricorrendo anchealla vasta banca dati disponibile in Internet, ho sintetizzato una serie di pensieri e di proposte circail bagaglio di conoscenze e di esperienze basilari che, a mio avviso, un corista dovrebbe possedere.

    Sei anche tu un appassionato del canto corale e vuoi incominciare questa esperienzapartendo con il piede giusto? Oppure sei gi in un coro ma non sei soddisfatto del tuo modo dicantare e della qualit della tua voce? Non riesci a sostenere il canto per un'ora di seguito senzaprovocarti una forte tensione nella gola e rimanere quasi senza voce? il suono della tua voce pieno, armonioso, caldo e provvisto di colore come vorresti? quando richiesto un suono forte ofortissimo, il volume della tua voce ti soddisfa o vorresti avere pi sonorit e potenza? e quandodevi sostenere un suono prolungato e magari con un filo di voce, ti riesce di cantare con volume eintonazione costanti? Vorresti cantare conoscendo le note e le pause, la loro durata, cosa sono idiesis, i bemolle ecc. in modo da saper interpretare correttamente lo spartito musicale che devieseguire? Sai come si fa a scandire il ritmo del tuo brano musicale per cantare a tempo, persincronizzare la tua con le altre voci del coro, per non commettere errori di durata del suono e deisilenzi, per cominciare e per finire una frase musicale a tempo? Vuoi cantare con soddisfazionecrescente e contribuire anche al successo del tuo coro? Qui troverai le risposte che ti interessano.Se sei intenzionato a crescere musicalmente, segui i consigli che ti verranno proposti e cerca dimetterli in pratica ogni volta che canterai.

    Per comodit di lettura e di consultazioni future, ho elaborato tutto questo in forma di

    corso dandogli unimpostazione essenzialmente pratica, con lo scopo di trasferire al corista, nelmodo pi diretto possibile, tutte le nozioni necessarie per cantare in un coro. Il corso si propone diindividuare e di risolvere i problemi che un corista, intenzionato a crescere, pu incontrarenellesecuzione del canto corale. Le mie proposte di approfondimento individuale fannoriferimento alla tecnica di canto e ai fondamenti essenziali della teoria musicale.

    PARTE PRIMA - TECNICA DI CANTO

    INTRODUZIONE

    Cantare significa utilizzare alcune parti del nostro corpo:

    le corde vocali anzitutto. Dalle loro vibrazioni esce allesterno del nostro corpo la voce.Sono poste a livello della glottide cio nella laringe (dentro il Pomo di Adamo) che laparte alta della trachea, quel tubo che ci consente di respirare con i polmoni;

    la faringe. Muscolo a forma di canale che la prosecuzione della laringe verso luscita delsuono e che deformandosi in lungo e/o in largo, ha la capacita di modificare gli effetti dellarisonanza del suono nella testa. La faringe comprende il retrobocca o palato molle labocca e le cavit nasali. La faringe d passaggio allaria della respirazione e ha notevoleimportanza nella fonazione, rinforzando le armoniche del suono che esce dalla laringe;

    i polmoni. Sono il serbatoio per laria che utilizziamo per far vibrare le corde vocali; il diaframma. E un muscolo-membrana a forma di cupola, sottile, flessibile ma molto

    potente, che separa il torace dalladdome. Dalla cooperazione del diaframma con i polmoni

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    e con i muscoli addominali nasce la colonna daria destinata a trasformarsi in suono con levibrazioni delle corde vocali;

    i muscoli addominali. Aiutano il diaframma ad agire sui polmoni per far uscire la colonnadaria.

    Come si pu notare immediatamente, per cantare in modo corretto bisogna sollecitare alcuneparti del nostro corpo. Molto spesso, mentre si pone molta attenzione nellallenare correttamentei nostri muscoli quando si va in palestra, per non sollecitarli in modo errato e andare incontro a unvero e proprio danno fisico, molta meno attenzione viene posta su quelle nostre altre parti delfisico che utilizziamo per cantare, non sapendo o dimenticandoci che anche in questo casopotremmo fare dei danni al nostro fisico.

    Un errato utilizzo delle corde vocali pu infatti causare infiammazioni con conseguentiabbassamenti di voce; se lerroneo utilizzo persiste, si pu arrivare a causare cisti e noduli sullenostre corde vocali e a quel punto avremmo fatto davvero un bel guaio. Pensate a quanta curahanno di solito i chitarristi con le corde della loro chitarra. Le evitano sbalzi di temperatura, non lefanno prendere umidit, spesso non fumano mentre suonano perch la nicotina che si depositasulle corde rende meno brillante il suono. Immagino che sarebbe ancora pi giusto avere le stesseattenzioni per le nostre corde vocali, che tra laltro ci servono per tante altre cose e purtroppo nonsi possono cambiare come le corde di una chitarra. Pertanto, se abbiamo intenzione di cantare inmodo serio, bisogna impostare il nostro fisico per farlo e bisogna allenarlo giorno per giorno perrafforzarlo e preservarlo, raggiungendo cos soddisfazioni sempre pi grandi nel cantare. Quanto stato detto finora non vale solo per i cantanti, ma anche chi usa il parlato per professione(doppiatori, attori, speaker, conferenzieri, insegnanti, venditori ecc.) nonch per chi vuolecomunque parlare correttamente (sempre pi persone oggigiorno si rivolgono per questo almedico - logopedista). Inutile poi soffermarci pi di tanto sulla dizione. Bisogna impararla. A

    meno che non vogliamo cantare intenzionalmente canzoni dialettali.

    Per cantare bene occorre quindi acquisire una tecnica. Chiaramente ogni genere musicale ha unasua specifica tecnica, quindi diffidate, per esempio, dellinsegnante di musica lirica che vuoleinsegnare canto leggero e viceversa. Ogni insegnante dovrebbe limitarsi al suo specifico campo, ameno che non si parli dei fondamentali del canto (la respirazione, la fonazione e la dizione). Conuna buona impostazione della voce e con la tecnica al nostro servizio, aumentiamo lestensionevocale (saremo cio in grado di cantare note pi basse e note pi alte di quanto non avessimo maicreduto). Con la tecnica riusciamo a vestire bene il nostro timbro vocale e metterlo al servizio diuna riuscita esecuzione canora, modificando la risonanza del suono della nostra voce nella nostra

    testa (la testa, attraverso le sue cavit faringee, una naturale cassa di risonanza. La suaconformazione pu cambiare il suono. Per fortuna grazie allutilizzo consapevole della faringepossiamo variare la risonanza del suono nella nostra testa). Possiamo tirar fuori tutte le sfumatureche la nostra voce possiede e utilizzarle per renderla pi accattivante, soprattutto, possiamomantenere sempre la perfetta intonazione, anche sulle note pi lunghe. Con la tecnica elimpostazione vocale possiamo cantare a lungo ed evitare che la voce si abbassi e sostenere piesecuzioni con un ritmo pi serrato. Insomma i vantaggi sono veramente tanti.

    Per cantare bene bisogna anche conoscere perfettamente i nostri limiti, che con la tecnicapossono sorprendentemente spostarsi verso lalto; per, bisogna comunque conoscerli per evitare

    inutili e dannosi tentativi comunque impossibili per le nostre caratteristiche fisiche. Appuratoquesto, occorre studiare ogni modo per rendere sempre pi bella la voce che possediamoutilizzando ogni risorsa, anche la pi nascosta che comunque possediamo.

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    IL DIAFRAMMA

    E' ormai diventato luogo comune che per cantare bene bisogna cantare "con l'addome". I meglioinformati ti spiegano, toccandoti la pancia, che bisogna adoperare il diaframma... e il discorsofinisce li. Ma vediamo un po', questo il diaframma:

    Muscolatura del diaframma, visto dal versante addominale

    1 = pilastro laterale sinistro (cui corrisponde specularmente il destro)2 = pilastro mediale sinistro (cui corrisponde specularmente il destro)

    3 = hiatus (foro di passaggio) esofageo4 = hiatus aortico

    Mentre la muscolatura della parete toracica (i muscoli intercostali esterni e interni) determina larespirazione toracica, il diaframma promuove un diverso tipo di respirazione, vale a dire quellaaddominale. Anchesso, come il cuore, in azione per tutta la durata della vita dellindividuo.

    La porzione periferica del diaframma, il cui spessore ammonta mediamente a 3 mm, fissataallapparato scheletrico, posteriormente, tramite la sua muscolatura, alla colonna vertebralelombare (1^, 2^ e 3^ vertebra lombare), anteriormente, alla parte bassa dello sterno e,

    bilateralmente, alla superficie interna delle ultime costole (dalla 7^ alla 12^) e perci allinterocontorno inferiore della gabbia toracica.

    La funzione del diaframma bene dimostrata con laiuto della radioscopia: nella respirazionenormale il diaframma si abbassa di 1-3 cm, ma durante linspirazione profonda che precede la faseattiva del canto, i singoli segmenti muscolari del diaframma si contraggono maggiormente e lacupola ogivale si appiattisce abbassandosi anche fino a oltre 10 cm, con conseguentecompressione dei visceri e ampliamento massimo della cavit toracica. Durante lespirazione, ildiaframma contratto si rilascia riacquistando, con la collaborazione dei muscoli addominali, lapropria forma a cupola. In caso di tosse, di starnuto o riso, nonch mentre si parla o si canta, sono

    in funzione i muscoli del cosiddetto torchio addominale cio quei muscoli addominali che ciconsentono di aumentare progressivamente la pressione intra-addominale dopo essere entrati inapnea.

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    LA RESPIRAZIONE

    Cantare quindi vuol dire innanzitutto respirare. Molti gi sanno che per cantare nella manieracorretta occorre sapere respirare con il diaframma. Innanzitutto poggia una mano sulla partebassa del tuo addome. Questa zona NON il diaframma, ma il cosiddetto muro addominale. Per

    localizzare il diaframma poggia le dita sulla parte bassa delle ossa dello sterno, esattamente dietroquel punto vi il muscolo ricercato.

    Ora piazza le mani sul torace, con le dita rivolte verso lalto e le palme sui capezzoli. Questaoperazione ti da una buona idea visualizzata delle dimensioni dei tuoi polmoni. Sono composti damigliaia di minuscoli sacchetti daria chiamati alveoli, tutto linsieme somiglia molto a una spugnamolto densa formata da microscopici palloncini. I polmoni non si riempiono da soli, ma inalanoallargandosi grazie a un movimento discendente del diaframma, linspirazione, nella quale ildiaframma risucchia laria esterna comportandosi come lo stantuffo di una grossa siringarappresentata appunto dai nostri polmoni, che si riducono quando il diaframma ritorna inposizione con lespirazione. Quando senti dire che il diaframma deve supportare (sostenere) ilcanto, significa semplicemente che il diaframma in grado di muoversi liberamente verso il bassoe verso lalto e di fare degli aggiustamenti di pressione daria sulle corde vocali, in altre parole, cheil diaframma pu esercitare il controllo dinamico della colonna daria che si appoggia su di esso.

    Come si fa a respirare correttamente? Immetti nei polmoni una gran quantit daria facendoattenzione a non gonfiare la cassa toracica e senza alzare le spalle. Spingi invece laria inspirataverso la pancia percependo la sensazione di avere un palloncino che si gonfia nelladdome (inquesto modo stai convogliando laria anche nella parte bassa dei polmoni con laiuto deldiaframma che si sposta verso il basso facendo pi spazio allaria che entra nei polmoni). Tieni benpresente che una corretta respirazione prevede lutilizzo di tutto il polmone e non solo della parte

    alta. Infatti la respirazione alta o clavicolare dannosa per il nostro organismo perch consentedi utilizzare solo parzialmente la nostra capacit polmonare, limitando quindi la ventilazione elossigenazione del sangue e dei tessuti del nostro corpo. Sono lo stress e le cattive abitudini che cifanno respirare con la parte alta dei polmoni. I bambini infatti respirano con tutto il polmone elo fanno nel modo pi naturale possibile. Pertanto, una corretta respirazione applicata in ognimomento del giorno e non solo quando cantiamo, non pu che farci del bene.

    Quando il diaframma si abbassa completamente, i polmoni si riempiono, si gonfia laddome, che siporta in avanti, e le costole inferiori si aprono lateralmente. In questo modo la gabbia toracica diventata pi capiente essendosi allargata sia orizzontalmente (per via dellapertura costale) che

    verticalmente (per effetto dellabbassamento del diaframma) e non perch si sono alzate le spalleche invece debbono essere rimaste immobili. Tanto per fissare nella mente il concetto:

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    Quindi, trattieni laria per qualche secondo e poi comincia a svuotare i polmoni emettendo ilsuono del vocalizzo ooooo. Attenzione alla posizione della bocca, esagera il movimento facendoassumere alla bocca una posizione il pi possibile tondeggiante e a megafono. Quando decidi diespirare, devi mantenere ben tonici i muscoli addominali (quelli immediatamente sotto lo sterno,nella parte alta delladdome cio quelli del torchio addominale) per fornire la giusta pressione

    sul diaframma e regolare quindi la velocit di espulsione della colonna daria in modo da ottenereun rilascio controllato del fiato, mantenendo costante e prolungato nel tempo lo svuotamentodei polmoni. Fai questi movimenti lentamente, non avere assolutamente fretta n di inspirare ndi espirare. Tra laltro questo tipo di respirazione contribuisce anche a rilassarti e quindi sfruttabene il tempo che hai deciso di impiegare per questo esercizio.Importante. Per verificare se la tua respirazione diaframmatica corretta, mettiti davanti a ungrande specchio e fai un bel respione. Se nell'inspirare le spalle si alzano, allora la tua respirazioneva rivista. Se invece, sempre facendo un bel respiro, le spalle rimangono immobili e l'aria inspiratati va a gonfiare l'addome (questo accade perch il diaframma si abbassa e comprime i viscerifacendo spazio ai polmoni) allora va tutto bene, la tua respirazione diaframmatica corretta. Orasi tratta solo di applicarla al canto!

    LA TRASFORMAZIONE DEL RESPIRO IN SUONO

    Quando respiri normalmente, le tue corde vocali sono completamente aperte (a formare una V)per lasciar passare liberamente i flussi daria che entrano ed escono dai polmoni.

    Quando parli o canti, le corde vocali sono chiuse (a formare due II (elle)) con i lembi interniaffacciati che vibrano, producendo un suono pi o meno acuto o grave a seconda della frequenzadi vibrazione. In altre parole, quando parli o canti le tue corde vocali si oppongono al liberopassaggio del flusso daria che esce dai polmoni, frenandolo, tanto che tu, per farle vibrare (e farsentire cos la tua voce) sei costretto a esercitare una pressione appropriata sul flusso daria (ilfiato) in uscita. Se parli o canti sottovoce, la pressione del fiato sulle corde vocali sar minima, separli o canti con voce sostenuta, sar maggiore.

    Questo aumento volontario di pressione dellaria contenuta nei polmoni, bronchi, trachea elaringe (pressione che si esercita in ogni direzione sulla colonna daria che va dal diaframma finoalle corde vocali), sai da cosa provocata? Da una fascia muscolare particolarmente adatta perquesta funzione che formata dai muscoli del cosiddetto torchio addominale. Sono i muscolisituati nella porzione superiore delladdome, quella che riesce a contenere il palmo della tua manoappoggiata sulladdome proprio dove finisce lo sterno, praticamente sotto o a livello del

    diaframma. Prova a parlare e a cantare, con volumi variabili, tenendo il palmo della manoappoggiato su questa parte delladdome e sentirai come funzionano i muscoli del torchioaddominale. Se hai finito lesercizio, andiamo avanti.

    E soprattutto attraverso la pratica che simpara a respirare, a economizzare il fiato in vista di suonilunghi o frasi estese e a capire da dove provengono gli impulsi fisici che ci consentono diappoggiare i suoni per controllarne lemissione. In proposito, ecco alcune indicazioni:

    1. Concntrati e impniti di respirare nella maniera corretta utilizzando il diaframma perriempire e svuotare i polmoni. La respirazione deve avvenire solo ed esclusivamente grazie

    al diaframma, non respirare spingendo col muro addominale n gonfiando la parte altadella cavit toracica. Sdraiati se vuoi rendere lesercizio inizialmente pi facile. Poi ripetiloda seduto e in piedi.

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    2. Respira a fondo, fai serie di respirazioni per circa 40 secondi, un poco di pausa e poi ripeti,

    per una decina di volte. Allinizio tieni le mani sulladdome, spostale sul diaframma e

    verifica sempre che i muscoli lavorino nella maniera corretta, mantenendo tutto il sistema

    nel maggiore rilassamento possibile.

    3. Prima dell'attacco iniziale del canto, controlla attentamente l'inspirazione, che deve essere

    compiuta lentamente (due-quattro mov.), pianissimo e con il naso, tenendo la bocca chiusa

    e facendo presentire la vocale iniziale, a seconda del pezzo. Respirando contempo-

    raneamente con il naso e con la bocca si ottiene un'inspirazione veloce ma non profonda,

    utile solo nei casi in cui non ci sia tempo sufficiente per respirare a fondo.

    4. Assumi una posizione eretta, sia quando canti in piedi che quando provi seduto. Questa

    posizione indispensabile ai fini di una buona resa esecutiva. Non incrociare o accavallare

    le gambe e non assumere una posizione troppo rilassata. Non muovere la testa in su o in

    gi per assecondare i suoni gravi, al fine di non compromettere la tranquillit della laringe,

    nel cui interno vibrano le corde vocali. Ci si pu rilassare solamente durante le interruzioni.

    5. Vivi la respirazione come un atto fisico volontario in cui occorra sviluppare le capacit di

    immagazzinamento e di economizzazione del fiato.

    Di seguito, alcuni esercizi stimolanti per l'attivit diaframmatica collegata all'emissione del suono.Durante il canto cerca di premere il diaframma verso l'alto (con i muscoli del cinto addominale)per svuotare i polmoni:

    (a) Mantenere il suono della vocale o interrotto da pause, in cui non bisogna prendere fiato

    (b) Eseguire una serie di note staccate pronunciando la vocale ipreceduta da una h espirata

    (c) Eseguire con intensit un portato

    (d) Eseguire di seguito i tre esercizi precedenti (a+b+c).

    N.B. Anche una risata intensa pu aiutare a far comprendere da dove provengano gli impulsidiaframmatici (prova!).

    Tutto questo percorso, coinvolgendo il corpo, la respirazione, l'attivit diaframmatica e la mente,risulta gratificante perch, in questo modo, riusciamo a prendere coscienza dellevento fisico chetrasforma il fiato in suono.

    E' buona cosa allenare i muscoli del cinto addominale con un po' di ginnastica, perch assolvanomeglio al loro ruolo di sostegno e la voce risulter cos meno velata e imprecisa e pi intensa.Apriamo ora una parentesi che, come vedrai, ci dar modo di scoprire qualcos'altro sul diaframma.

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    Articolo a cura di metodoequilos Nadiya Tymchyshyn( http://guide.dada.net/energia_del_respiro/biografia.shtml )

    Pubblicato il 22/02/2008

    L'ossigeno brucia i grassi

    L'ossigeno puo' essere chiamato miracolo aterapeutico. Infatti l'ossigenazione dell'organismo puo'risolvere praticamente tutti i problemi collegati alla salute. I piu' gravi problemi polmonari, dipressione, di cellulite o di emicrania possono essere risolti dalla respirazione profonda. Taliassunzioni possono essere accolte con ironia, ma cio' accade quando non comprendiamo quello dicui ci parlano.Se avete avuto anche voi una reazione di incredulita' dovreste leggere il volume di Paul Bregg,"Respirazione profonda, via verso la vita" risalente agli anni '30, dove gia' si sosteneva che glistatunitensi stanno compiendo un lento suicidio a giudicare da come respirano...Secondo Bregg, una respirazione non intensiva determina invecchiamento precoce e una mortealtrettanto precoce. Una respirazione irregolare comporta problemi come stanchezza cronica,

    emicrania, stitichezza, cattivo funzionamento dello stomaco, dolori muscolari, reumatismi,problemi di vista e di udito, perdita di memoria, angina, enfisemi. Tutti questi disturbi conduconoa una morte precoce.L'uomo occidentale utilizza solo la quinta parte dei suoi polmoni ma, indipendentemente dallanostra respirazione, la nostra civilta' deve affrontare un problema peggiore. Al momento attualel'ossigeno nell'aria e' sceso al 19% mentre l'ossido di carbonio e' salito al 25%. Quindi, a parit divolume d'aria che inspiriamo, oggi incameriamo meno ossigeno che in passato.

    Insieme all'inquinamento, la qualita' dell'aria e' peggiorata anche per altri fattori: la scomparsa deiboschi, la clorizzazione dell'acqua, l'elaborazione chimica dei generi alimentari, l'impoverimentodel suolo, i gas e lo smog delle automobili.

    Tutti questi fattori si uniscono agli endemici problemi presenti al nostro interno: stress, intestinocrasso ricoperto di scorie, cattiva alimentazione.Il livello della nostra salute ed energia dipende dal modo in cui il nostro organismo riesce adelaborare l'ossigeno introdotto. L'ossigeno e' insostituibile nel metabolismo, nella circolazionesanguigna, nella digestione e nell'espulsione delle tossine.Aiuta la depurazione del sangue, favorisce l'immunita' dell'organismo ed esercita uninfluenzatranquillizzante sul sistema nervoso.L'ossigenazione dell'organismo e' la chiave della vita.Il deficit di ossigeno nell'aria causa la riduzione dell'immunita' e la formazione di una granquantita' di tossine nel sangue, che determinano a loro volta invecchiamento precoce.

    La funzione svolta dal programma Equilos parte dal fatto che nel nostro organismo esistonocombustibili di diversa qualita'. Il combustibile di qualita' migliore e' ritenuto il grasso lipidico, cheviene bruciato dall'ossigeno.Gli esercizi del programma Equilos permettono di immettere nell'organismo quanto piu' ossigenopossibile.Quanto piu' e' l'ossigeno immesso nell'organismo, tanto maggiore e' la quantita' dei lipidi bruciati.Dopo aver bruciato i grassi, l'ossigeno inizia a interagire con gli organi e i tessuti, rendendoli piu'sani e resistenti.Come facciamo a immettere nei polmoni una maggior quantit di ossigeno? Ma con il diaframma,naturalmente.

    (Oltre che per le finalit generali di cui si parla nell'articolo, l'esercizio che segue utile sia perprendere coscienza delle capacit e del ruolo del proprio diaframma nella respirazione durante ilcanto sia per dare maggiore mobilit al muscolo diaframmatico, rinforzandolo).

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    Come respirare col diaframma

    Nel programma Equilos viene eseguita la respirazione col diaframma.Per cominciare mettetevi diritti, le gambe alla stessa estensione delle spalle. Piegate appena leginocchia come se voleste sedervi. Mettete le mani a circa 2-3 cm sopra di esse e svolgete il

    seguente esercizio:

    1) Espirate l'aria a bocca aperta2) Inspirate velocemente col naso3) Espirate con forza dal diaframma tutta l'aria attraverso la bocca4) Trattenete il respiro e tendete l'addome all'indietro per 10 secondi5) Mettetevi di nuovo diritti e respirate

    AvvertenzePrimo puntoLiberate i polmoni dall'aria rimasta arrotondando le labbra come per fischiare ed espirateprofondamente.Secondo puntoChiudete le labbra, inspirate con forza dal naso incamerando quanta piu' aria possibile a livelloaddominaleTerzo puntoQuando non riuscirete piu' ad incamerare l'aria, alzate la testa, aprite la bocca ed espirate in modonetto ed immediato. Importante e' che l'emissione di aria sia fatta dal diaframma (cio spingendofuori l'aria alzando il pi possibile il diaframma) e non dai polmoni. Inizialmente vi sara' difficileacquisire questa capacita' polmonare-diaframmatica e potranno esserci disturbi di adattamentoche passeranno con la ripetizione dell'esercizio.Quarto punto

    Dopo aver espirato tutta l'aria, serrate le labbra senza inspirare, inclinate la testa, tendete il ventreindietro, contraendolo il piu' possibile (almemo 8-10 secondi).Quinto puntoOra mettetevi di nuovo diritti e assumete la posizione di riposo immettendo aria nei polmoni.L'aria deve essere immessa in modo netto ed immediato. Durante l'inspirazione sarebbe ottimalesentire un fischio o una sorta di singhiozzo. Questo significa che i polmoni, privati d'ossigeno peralcuni secondi, ora l'assumono con piu' forza.

    Sono sufficienti 15 minuti al giorno di questo esercizio per bruciare 900 calorie. Chiusa parentesi.

    LA POTENZA DI EMISSIONE VOCALE

    Conosci la tecnica di respirazione superturbo dei neonati? E ci che permette loro di gridare perore senza affaticare la voce. Ovviamente un neonato non ha molta forza muscolare, per cui dadove proviene tutta questa energia? La risposta che istintivamente un neonato sfrutta dueprincipi universali: la pressione dellaria e il contraccolpo.

    LA PRESSIONE DELLARIALaria che ci circonda pressurizzata (ad 1 atmosfera di pressione) ed auto-stabilizzante. Quandola pressione diminuisce in un punto, laria attorno a quel punto si sposter in modo da riempire il

    vuoto relativo. Questo il motore che guida le condizioni atmosferiche, oltre che il motivo per cui imeteorologi parlano sempre di zone di alta o bassa pressione. Su una scala minore, quando adesempio apriamo un vasetto di sottaceti e sentiamo un rumore di risucchio, significa che quel

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    vasetto era stato confezionato sotto vuoto e al suo interno la pressione dellaria era minore cheallesterno. Svitando il coperchio laria istantaneamente riempie il vuoto. La stessa cosa succedequando noi inspiriamo. Quando i polmoni vengono espansi, la pressione dellaria al loro internoscende e ci fa in modo che laria esterna entri per sanare questo squilibrio. Ricorda: non lariache fa espandere i nostri polmoni, ma i muscoli.

    Come hai gi visto, il diaframma il muscolo a forma di cupola posizionato esattamente sotto inostri polmoni; muovendosi verso lalto e il basso fa diminuire o aumentare il volume dei polmoni.Vi sono anche muscoli tra le costole che distendono la gabbia toracica e anche nel collo e nellespalle che possono sollevare il torace ma che, per una respirazione diaframmatica come noto non vanno messi in tensione quanto invece rilassati. Ognuno di questi muscoli contribuisceallinspirazione e alla modifica del volume dei polmoni.Spesso siamo troppo tesi nella zona dello stomaco (ad esempio per stress o per troppo cibo) eper questo il diaframma bloccato e non pu creare spazio per la giusta espansione dei polmoni. Ineonati invece non hanno questo problema e possono avere tutti i vantaggi portati dallabilit deldiaframma di raccogliere aria. Nota come il loro addome sia gonfio come piccoli Buddha appenaprima che la loro voce fuoriesca. Il principio semplice: pi aria avremo dentro, pi pressioneavremo per farla uscire cantando.

    Una volta espansi, i polmoni sono come due palloncini che occupano lintero volume della cavittoracica e la pressione interna maggiore di quella esterna. Tutti sappiamo che la pressione verrfuori autonomamente e con forza, semplicemente rilasciando la bocca del palloncino. Spesso pernon riusciamo ad applicare questa legge universale al canto e utilizziamo i muscoli addominali perspingere laria fuori dai polmoni. Questa operazione non solo inutile (come schiacciare unpalloncino) ma provoca diversi problemi. Cantare richiede una specifica e appropriata pressionedaria e troppa forza creer un collo di bottiglia nella nostra gola ed il controllo sar perso.

    IL CONTRACCOLPOAnche laltra sorgente di potenza, piuttosto sottovalutata, il contraccolpo, dipende dal diaframma.Molte persone associano, sbagliando, il supporto con la spinta e, toccandovi il ventre vidicono: , ma questo corretto solo per met. infatti molto meglio capire cometutto il sistema lavora assieme, una sorta di anatomia creativa.

    stato detto che il corpo un tempio, ma io penso che assomigli pi a un palazzo. Chiamiamo ilprimo piano della nostra struttura gambe, il secondo rappresenta la cavit addominale mentre ilterzo quella toracica, lattico sar la nostra testa. Quando nella realt viviamo in un edificio simile,

    naturale comprendere che ci che per una persona il soffitto per un'altra il pavimento;questo perfettamente applicabile anche al nostro corpo. Il diaframma infatti il pavimento deipolmoni (e della cavit toracica) e il soffitto della zona addominale. Muoviamo questo divisorio inbasso o in alto ed allargheremo una cavit restringendo laltra.

    Quando il diaframma discende, comprime tutta quanta la cavit addominale e dato chequestultima contiene molti dei nostri organi vitali non pu essere compressa molto senza divenireevidente. Attenzione perch questo effettivamente il comportamento corretto. Non vero chequella zona si sta riempiendo di aria, solo la risposta al soffitto che scende.

    Comprimere la cavit addominale non avr effetti visibili (laddome che si dilater) se i muri che ladelimitano non saranno completamente rilassati, per questo trattenere la pancia mentre si

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    canta non far altro che bloccare tutto questo meccanismo e soprattutto impedire al diaframma discendere. Il risultato sar un respiro poco profondo che non accumuler molta forza.

    Ci che impariamo dai neonati che fare una grande inspirazione molto importante, comealtrettanto importante evitare di spingere fuori laria una volta che i polmoni sono

    completamente pieni. Nellinspirare lavoriamo per accumulare energia, ora dobbiamo solorilasciarla.Tutti abbiamo sperimentato che la reazione automatica alla compressione il contraccolpo. Secomprimiamo una molla, essa scatter tornando nella posizione originale appena la rilasciamo. Piforza applichiamo nella compressione e pi forza otteniamo dal contraccolpo. Ora proviamo acomprimere la molla nello stesso modo di prima, ma invece di rilasciarla di colpo, facciamololentamente. Notiamo che la molla ritorna alla posizione originale seguendo la velocit della mano.Questo ci che si dice rilascio controllato. Notiamo inoltre che nella fase di rilascio, la nostramano non ha assolutamente la necessit di tirare la molla perch questa si muoveautonomamente grazie allenergia che le abbiamo fatto accumulare in precedenza. Tutto ci perfettamente applicabile anche al diaframma. Una volta che la cavit addominale compressa,questa vorr tornare nella posizione originale. Come se stesse regolando il contraccolpo di unamolla, il nostro diaframma deve continuare a esercitare una lieve pressione verso il basso, al finedi regolare il contraccolpo di pressione daria che altrimenti si ripercuoterebbe negativamentenella nostra laringe. In altre parole il diaframma supporta la nostra voce assicurandoci che lecorde vocali non siano sovra-stimolate.

    Combinando il contraccolpo della cavit addominale con limpeto di alta pressione dato daipolmoni perfettamente riempiti avremo finalmente una grande potenza vocale da sfruttare.Notiamo come entrambe le sorgenti di potenza siano passive, tutto il lavoro

    deve essere fatto durante linspirazione.

    Peraltro, se il ritmo del canto non ci d il tempo sufficiente per riempire bene i polmoni o seavremo comunque bisogno di pi spinta (ad es. per note pi acute o nelle battute dove si richiedeilforte o ilfortissimo), allora avremo sempre gli addominali a disposizione per aggiungerne un po.Ma in tutti gli altri casi in cui non richiesto un volume di voce cos elevato, dovremo trattenereil nostro diaframma per avere un rilascio controllato della quantit di fiato che passa attraverso lecorde vocali; cio, come detto qualche riga fa, il diaframma deve continuare a esercitare una lievepressione verso il basso e per farlo dobbiamo naturalmente aiutarci con i muscoli addominali.Quali? Quelli del torchio addominale, che madre natura ci ha dato per aumentare (o diminuire) la

    pressione intra-addominale e, quando cantiamo, per controllare la velocit di salita del diaframmae di conseguenza la pressione dellaria sulle corde vocali, secondo la nostra esigenza.

    Come puoi notare, i muscoli addominali sono sempre e comunque chiamati in causa persupportare adeguatamente il movimento verso lalto del diaframma nella fase attiva del canto eora che abbiamo chiarito alcuni aspetti importanti sulle diverse modalit di supporto che essiforniscono, siamo in grado di stabilire questa regola generale: se la dimamica del pezzo prevedevolumi di voce contenuti dal pianissimo fino al mezzoforte (cio inferiori aforte), chiama in causagli addominali per trattenere il tuo diaframma in modo da provocare un rilascio controllato delfiato; se invece devi eseguire unforte o unfortissimo, allora togli il freno al diaframma e aumenta

    la pressione con gli addominali per ottenere il necessario volume di voce.

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    So bene che sembra ci sia sempre bisogno di spingere dagli addominali affinch la voce siapotente, ma ricorda che questo desiderio solo una reazione a polmoni non completamente pienidaria e che la spinta addominale va utilizzata come ultima risorsa e mai come prima linea di forza.

    Non sar immediato n semplice ri-allenare il corpo per rilassare gli addominali ad ogni

    inspirazione, ma il compenso sar una voce che realmente sfonder i muri!

    Concludo questo paragrafo riportando una delle opinioni possibili in merito a come debba essereeseguita la respirazione, quella di Alfredo Kraus (Las Palmas 1927 Madrid 1999. Kraus semplicemente il pi grande tenore della seconda met del Novecento):

    "La respirazione giusta quella diaframmatica-intercostale, perch aprendo al massimo le costoledurante l'inspirazione, la membrana elastica del diaframma pu distendersi completamente fino a

    poter sostenere la colonna d'aria che su di essa si appoggia. Questo importantissimo: durante lafase d'inspirazione il diaframma comprime la cavit addominale e si dilatano le costole, poi siappoggia il suono e, man mano che lo si emette, si continua a spingere all'infuori questa cintura,

    per fare in modo che la membrana del diaframma resti il pi possibile tesa durante l'emissione.E sbagliato mandare indietro lo stomaco mentre si emette il suono, perch, mandando lo stomacoall'indietro, la membrana perde la sua tensione e il suono non pi appoggiato. Per mantenerecostante l'appoggio, dunque, la membrana diaframmatica deve essere tesa il pi possibile e,durante l'emissione, bisogna spingere all'infuori."

    Quanti libri si possono leggere con altre affermazioni, altri consigli. Alcuni raccomandanoaddirittura il contrario, come mandare lo stomaco indietro mentre si emette il suono. Chi haragione? Dov' la verit? Dal momento che ciascuno usa parole e a volte concetti molto diversi daquelli altrui per descrivere il processo respiratorio, com' possibile pensare di riuscire a trovare le

    parole giuste per farlo comprendere a ciascun membro del coro? Sii curioso, sperimentalopersonalmente, non fermarti mai nella ricerca e troverai la TUA verit, se hai intenzione dicrescere.

    Ancora Alfredo Kraus:"II canto ha bisogno di un linguaggio speciale per essere capito e di molta fantasia. Non pu esserespiegato in alcun modo: non come il pianoforte che ha i suoi tasti da premere ed l, visibile. Chinon ha fantasia trover sempre difficolt nel canto. Molta!"

    Io personalmente concordo con il grande Alfredo Kraus e, nel mio piccolo, cerco di trasformare il

    mio respiro in suono seguendo il suo consiglio, cio: durante la fase d'inspirazione il diaframmacomprime la cavit addominale e si dilatano le costole, poi si appoggia il suono e, man mano chelo si emette, si continua a spingere all'infuori questa cintura (ndt. spingere in fuori, con i muscoliaddominali, la cintura addominale sottostante il diaframma), per far in modo che la membrana deldiaframma resti il pi possibile tesa durante l'emissione.

    Per capire meglio, prova questo esercizio. Fai una bella inspirazione diaframmatica e mettiti inapnea. In apnea, aumenta la pressione interna col torchio addominale; nota che pi aumenti lapressione pi spingi in fuori la pancia con gli addominali. In questa situazione, comincia ora arilasciare piano piano il fiato in modo uniforme e controllato continuando a spingere allinfuori

    questa cintura addominalefino a quando non avrai pi fiato. Non ti pare che sia proprio quelloche intendeva il grande Alfredo Kraus?

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    LA LARINGEQueste sono le nostre corde vocali. Dalle loro vibrazioni esce allesterno del nostro corpo la voce.Sono poste a livello della glottide cio nella laringe (dentro il Pomo di Adamo) che la parte altadella trachea, quel tubo che prosegue nei bronchi e ci consente di respirare con i polmoni.

    Corde vocali aperte per la respirazione Corde vocali chiuse per suoni bassi (sin.) e alti (des.)

    (allinterno dellapertura si notano gli anelli cartilaginei della trachea) (lespansione a forma di spicchio, nella parte bassa delle foto, lepiglottide)La laringe si trova quindi al centro della gola, nella porzione terminale alta della trachea ed laparte vibrante del nostro strumento voce. Il suo diametro interno (in figura, misuratoverticalmente nel senso delle corde vocali) circa pari a un quarto della sua dimensione lineare(misurata in orizzontale, 8-10 cm), che pi corta nella donna e maggiore nelluomo. Vibraanchessa durante lemissione dei suoni (lo puoi sentire appoggiando le dita sulla gola) ed moltomobile: si innalza durante la deglutizione e lemissione dei suoni acuti, si abbassa durantelemissione dei suoni gravi (fai delle prove e ti convincerai). E costituita da cartilagini riunite fraloro da articolazioni e legamenti e mobilizzate da un certo numero di muscoli. Allinterno dellalaringe ci sono due piccoli lembi, chiamati corde vocali, che possono parzialmente coprire la

    trachea e vibrare quando laria vi passa attraverso. Questi organi sono similari alle palpebre, perdimensione e forma, ma sono interamente ricoperti da una sottile membrana di mucosa e devonosempre rimanere lubrificati (per combattere la loro disidratazione dovuta alla continuaventilazione dellaria, dovremmo bere spesso acqua a temperatura ambiente).

    Esiste una rete di muscoli allinterno e attorno le corde vocali, muscoli che, variando la lorotensione, possono provocare variazioni di altezza, spessore e volume della voce, in una grandevariet di modi. Questi muscoli lavorano riflessivamente, esattamente come quelli degli occhi, eoperano meglio quando sono sostenuti da unappropriata pressione di aria. Cos, per cantare notealte, le nostre corde vocali devono essere pi tese, pi allungate e pi sottili per vibrare pi

    velocemente, rispetto alle note pi basse. I muscoli della laringe tirano e rilasciano le corde vocaliper produrre, rispettivamente, note alte e basse. Lescursione completa del movimento necessarioper ottenere lintera estensione delle tonalit della voce si misura in termini millimetrici (3-4 mm).

    Proprio perch il fenomeno del canto chiama in causa movimenti millimetrici, non dobbiamoinvestire le nostre corde vocali con una pressione daria troppo elevata. Il conseguenteirrigidimento dei muscoli che circondano la laringe toglierebbe flessibilit alle corde vocalibloccandole. Senza la necessaria flessibilit ed elasticit che consentono lallungamento elaccorciamento delle corde vocali, diventa impossibile estendere il registro della voce esemplicemente non c pi canto. La chiave per cantare note alte il volume. Ridurre il volumedella voce rimuove leccessivo carico di pressione daria consentendo alle corde vocali unamaggiore elasticit. Se i muscoli del viso o del collo vengono messi in tensione per sostenere unanota, vuol dire che stiamo aggiungendo troppa pressione daria. Bisogna trovare il punto diequilibrio tra forza e flessibilit.

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    SE LA TUA LARINGE POTESSE PARLARTI

    Ciao. Permettimi di presentarmi. Sono la tua laringe e anche se sono con te da quando sei nato, lecircostanze fanno si che non mi conosci a fondo. Io lavoro ogni giorno proteggendoautomaticamente i tuoi polmoni da cibo o liquido che ingerisci e tossendo per far uscire

    qualunque cosa abbia preso la strada sbagliata. Io facilito anche la crescita e lirrobustimento deltuo corpo immettendo aria nei tuoi polmoni.

    Assodato che queste cose sono molto importanti, la mia pi grande aspirazione per didiventare famosa perch sono capace di emettere suoni. Vengo usata soprattutto per parlare macon un piccolo lavoro di coordinazione tu puoi trasformare i miei suoni in qualcosa di melodico. Sei suoni che faccio sono importanti per la tua musica, sarebbe una buon idea di spendere un po ditempo per conoscere ci che necessario per farmi suonare.

    Anche se posso suonare forte come una tromba, non sono fatta di metallo. Quindi non unabuona idea soffiarmi dentro con tutta la forza che hai perch ho delle parti delicate. Solo perchposso modulare i suoni come un trombone a tiro non vuol dire che sono una di loro. Come sai, ioentro in taglie diverse con nomi come Voce di soprano, Contralto, Tenore ma questo non vuoledire che posso essere suonata come un sassofono. Anche se non ci sono corde dentro di me, i mieiorgani vibratori possono essere tesi proprio come le corde di una chitarra. In realt nonappartengo a nessuna delle seguenti tre categorie di strumenti musicali: non a fiato, non a corda enemmeno a percussione. Questo perch c' una categoria di attivit completamente diversa perindicare quello che faccio: si chiama cantare.

    semplice. Tu non puoi soffiare sulle corde di chitarra per suonare una canzone o strimpellare untamburo per ottenere una rullata. Ogni strumento ha un particolare insieme di requisiti fisici.

    Tuttora quando si arriva alla voce, la gente tenta di farla suonare con principi che si applicano adaltri strumenti. Ci sono quattro componenti fondamentali per la quasi totalit degli strumenti.Ognuno ha un attuatore (qualcosa per poter provocare il suono) un vibratore (qualcosa che vibraper produrre un suono) un risonatore (qualcosa per migliorare la vibrazione originale) ed unarticolatore per plasmare il suono che esce. Attuatori sono il plettro della chitarra, larchetto delviolino, le mazze del tamburo, le mani e lenergia del flusso daria e del fiato. Vibratori sonooggetti come corde, superfici di tamburo, bocchini, canne e le corde vocali. Per la categoria deirisonatori, il suono risuona amplificato nello spazio chiuso di una chitarra acustica, di un tamburo,di un sassofono o nella tua gola, bocca e naso. Gli articolatori vanno, a scelta, dai pedali wah-wah,alla sordina nella campana di una tromba, alle tue labbra e la tua lingua.

    La maggior parte dei problemi vocali causata da una sovrapressione sullattuatore (se mi spedisciil fiato con troppa pressione). Questo un comportamento tipico dei principianti di qualsiasistrumento. I negozi di musica sono spesso affollati di bambini seduti li che premono con il plettrosulla loro chitarra e maltrattano le corde per dimostrare ai loro amichetti come suonano in modoimpressionante. Quando persone adulte tentano di cantare per la prima volta, anche loropremono sul plettro (tensione nel collo) e trattano troppo duramente il vibratore (le corde vocali).La differenza che, col tempo, i bambini rilasciano la loro presa letale sulla chitarra e sviluppano iltocco necessario per suonare, mentre i cantanti tendono ad andare nella direzione opposta. Percontrollare meglio la situazione, i cantanti tendono a spingere di pi, come se stessero soffiando in

    una tromba. Il problema che una tromba un oggetto inanimato che richiede una pressionesupplementare per note alte. Io sono invece una parte della tua anatomia e d risposte tuttaltroche musicali quando vengo sovraccaricata.

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    Puoi imparare un sacco sul canto, studiando le differenze tra suonare uno strumento e usare unaparte del tuo corpo per fare musica. tuttavia importante ricordare anzitutto che le leggi delsuono sono sempre le stesse e hanno valore universale. Gli strumenti sono gi costruiti in pienoaccordo con queste leggi. Per massimizzare il tono, la maggior parte degli strumenti hannovibratori che fluttuano dentro o attorno ad un risonatore ( anche il mio caso perch ho una certa

    mobilit!). Le corde di una chitarra, per esempio, sono sospese sul foro di risonanza e toccanoappena il corpo della chitarra. Nello stesso modo, se tu mi permettessi di fluttuare liberamentenella tua gola, non irrigidendo i muscoli del collo, io suonerei al meglio delle mie possibilit. So chenon facile tenermi appesa e rilassata quando tu stai cantando con tutta la tua anima, ma le leggidel suono non si curano di ci che facile!

    Per cantare con tonalit accurate necessario rispettare i parametri di una scienza piuttostosemplice. Una nota di una certa altezza non nulla di pi di qualcosa che vibra ad un numeropreciso di vibrazioni al secondo. Gli scienziati la chiamano frequenza. Per cantare note acute devisolamente tirare le mie corde vocali come faresti per accordare una chitarra. Pi tiri un qualcosa,pi veloce diventa la frequenza di vibrazione e pi acuto il suono che produce. Allo stesso tempotutto diventa pi sottile quando viene allungato. Questo vuole dire che le mie corde vocali hannobisogno di diventare sottili per produrre note acute e di ispessirsi per fare note basse; di nuovo,proprio come le corde di una chitarra. Ora presta attenzione, perch proprio qui io dichiaro conautorevolezza la mia diversit in tutti questi paragoni con la chitarra. Tu puoi cantare anche lenote pi acute mandandomi pi pressione d'aria - come in una tromba. Il problema per dicantare note alte in questo modo che lextra-pressione d'aria f ispessire le mie corde vocali chediventano rigide mentre l'imboccatura di una tromba (dove le labbra vibrano con la pressione delfiato) rimane sempre la stessa. Dal momento che nulla pu essere sottile e spesso allo stessotempo, io non riuscir mai a darti la nota che ti aspettavi. Mi dispiace!

    Se mi offri un ambiente che rispetta le leggi del suono, potr servirti molto meglio. In breve,l'elenco dei problemi causati da un approccio errato nei miei confronti presto riempito da tuttoquello che a te non piace della tua voce. E ora una buona notizia! Cio che il suono del tuo canto basato probabilmente su credenze sbagliate e comportamenti non funzionali che per possonocambiare. Imparare ci che richiede un strumento il frutto degli insegnamenti che lo stessostrumento ti pu dare in risposta alluso che ne fai. Se e come applicherai questi insegnamenti,far di te un artista o meno.

    Non c niente di sbagliato picchettare su una chitarra come se fosse un tamburo, ma lostrumento certamente ha da offrire di pi se viene suonato tradizionalmente. Allo stesso modo, io

    posso essere soffiata come un corno francese, posso essere tesa come una chitarra e posso essereschiaffeggiata come un bongo. Tu per otterrai da me il meglio se mi farai suonare come unalaringe.

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    TUTTI I LUOGHI DELLA RISONANZA

    C una piccola estensione della gola sopra la laringe, a forma di canale, chiamata faringe; illuogo principale dove avviene la risonanza della voce. E dotata di muscoli molto sensibili, cherestringono lo spazio interno in risposta a contrazioni del muro addominale. Il suo spazio internodiminuisce per aiutare la laringe, che sinnalza, ad emettere suoni acuti; per contro, il suo spazio

    aumenta, mentre la laringe si abbassa, per sostenere suoni gravi. La faringe comprende ilretrobocca (o palato molle) ed connessa alla bocca e alle cavit nasali, altri importanti luoghi dirisonanza vocale. La faringe ha notevole importanza nella fonazione perch rinforza le armonichedel suono che esce dalla laringe.

    Una tecnica, personalizzabile anche se ormai consolidata nei principi generali, di utilizzo dellecavit risonanti consente di ottenere lamplificazione naturale della voce umana, come?mettendo simultaneamente in funzione tutte le risonanze del corpo umano, dalle cavit sinoidalidella testa (la famosa maschera) alla risonanza di petto. Vediamolo.

    LA FONAZIONE NEL CANTO

    Abbiamo visto che la faringe (intesa come insieme di retrobocca, bocca e cavit nasali) ha notevoleimportanza nella fonazione perch rinforza le armoniche (cio il timbro) del suono prodottodalle corde vocali. Rinforzare le armoniche significa anche ottenere un suono pi pieno epotenziato, come dimostrano gli strumenti dotati di cassa armonica o di risonanza tipo violini,chitarre ecc. In altre parole, se noi riuscissimo a mettere in pratica una tecnica adeguata dipreparazione di queste nostre cavit emittenti, riusciremmo a produrre un suono rotondo e riccodi sonorit soddisfacendo noi stessi e il maestro del coro che spesso costretto a sollecitare aicoristi un suono migliore provvisto di colore.

    Bene, tutte le tecniche che possono essere suggerite hanno lo scopo di fare aumentare il volumedella cavit faringea, in modo da incrementare la capacit risonante della nostra testa. Quando

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    emettiamo un suono cantato, la bocca, la lingua e le labbra modificano la loro posizione e formaper articolare le parole del canto. Le cavit nasali svolgono il loro ruolo risonante e il loro volumeinterno non pu essere variato pi di tanto. Possiamo invece agire nel retrobocca aumentandoneil volume interno attraverso la tensione dei muscoli che si trovano nelle pareti del palato molle, inmodo da sollevare il velo pendulo. Per farlo, sufficiente far assumere al retrobocca

    latteggiamento muscolare che si ha pronunciando lo gn della parola gnomo oppureiniziando uno sbadiglio. Cos facendo, lincremento del volume del retrobocca va a vantaggio siadellemissione sonora attraverso la bocca sia della risonanza delle cavit nasali, risonanza facilitatadalla distensione massima anche delle coane nasali, che si trovano nella parte alta del palatomolle, proprio dietro il velo pendulo. Perci, ogni volta che ti accingi a cantare, devi fare mentelocale alla necessit di assumere questo particolare atteggiamento muscolare adottando la tecnicasuggerita (dello gn o dello sbadiglio, a tua scelta) e di mantenerla per tutta lesecuzione canora.

    Una citazione merita anche l'articolazione della bocca. Articolare bene le vocali, aprendo bene labocca come se dovessimo masticare le parole, facilit anche l'uscita del suono dalla testa,soprattutto dei suoni pi alti. Non sottovalutare l'importanza della posizione della bocca, che (inuno con le cavit nasali) l'unica via d'uscita del suono dopo aver risuonato nel tuo corpo; sarebbecome sottovalutare i fori delle casse acustiche, frutto di accurate ricerche progettuali tendenti aesaltare la resa acustica dei diffusori. Per cui, ritornando a te, cerca di essere buon progettistadella tua cassa acustica naturale.

    Canta ora lentamente una serie di scale musicali do-re-mi-fa-sol-la-si-do, collegate ascendenti ediscendenti, con lintonazione del tuo Do naturale. Nota come la laringe si muove nella tua golaper "trasportare" i suoni ascendenti e discendenti. Come un ascensore, sta al pianterreno con ilDo e sale fino al 7 piano con il Do superiore per poi ridiscendere.

    Adesso, con i suoni della scala do-re-mi-fa-SOL-fa-mi-re-do, canta, in successione, i vocalizzi: uu,oo, aa, ee, ii. Nota come si muove la lingua per pronunciare i vocalizzi: la sua parte posteriore (laradice) si muove dal basso verso l'alto per passare da "uu" a "ii" e viceversa. Applicando la tuafantasia, osserva infine come, strettamente collegate a questo movimento della lingua, si possano"visualizzare" diversi punti focali lungo il palato, nei quali "si concentra" il suono di ciascunavocale, a partire dalla sezione posteriore del palato per la "u" fino a giungere alla sezioneanteriore per la "i" e viceversa.

    Tutto questo dimostra come vocali differenti facciano variare sia gli spazi che i rispettivi "puntifocali" all'interno della bocca. Come sappiamo dall'acustica, i cambiamenti della dimensione edella forma di una cavit risonante fanno variare il timbro dei suoni e allora possiamo sfruttarel'immagine astratta del posizionamento del nostro timbro nei diversi punti focali lungo il palato,

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    Questa, di lato, la dimostrazione fotografica dicosa succede quando canti dei suoni di altezzadiversa.

    Nellimmagine di sinistra, suono acuto (Heighpitch), la laringe (freccia chiara, immediatamentesotto di essa si vedono le corde vocali) haraggiunto la posizione alta della gola, il cui lumesi presenta piuttosto chiuso (freccia scura) peragevolare la generazione di suoni acuti.

    A destra, suono basso (Low pitch), la laringe sitrova nella posizione bassa della gola, il cui lumeha unampiezza maggiore (freccia scura) per

    agevolare i suoni bassi (alla base della piccolafreccia chiara si nota lepiglottide, in posizione diapertura).

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    per fare un ulteriore passo avanti nel miglioramento della nostra voce. Pronuncia queste sillabe(senza cantarle questa volta) con movimenti della bocca un po' esagerati: II - EE - AA - 00 - UU.Fallo di nuovo, ma questa volta immagina che ci sia una "X" che si muove nella tua bocca lungo ilpalato. La prima sillaba, "II" ha il suo punto focale nella parte anteriore della bocca, vicino ai denti.La "X" poi si muove all'indietro finch la "UU" trova la sua "X" posizionata nella parte posteriorepi estrema della bocca. Le 5 vocali ci danno 5 differenti punti focali nella bocca che meritano un

    ulteriore approfondimento. Pronunciale di nuovo: II - EE - AA - 00 UU.Bene, la posizione ideale per cantare, per la maggior parte dei cantanti, corrisponde al puntofocale "AA" o alla "X" centrale. Introduciamo ora il nuovo concetto della "Apple AA" (pronuncia:pl = mela). Ci significa che la tua "AA" dovrebbe essere pronunciata come se stessi per dare ilprimo avido morso ad una bella mela di media grandezza. Per pronunciare AA, devi aprire benela bocca abbassando la mascella. Pronunciala parecchie volte con questa nuova idea in menteper consolidare il concetto (come se avessi una mela naturalmente virtuale nella cavit dellabocca): "AA" "AA" "AA".

    Senza l'immagine della mela in bocca, molti pensano di essere nel punto focale "AA" quandoinvece si trovano pi vicino alla posizione della "00". Non cadere anche tu nella trappola!

    Visualizza realmente la mela. Di' di nuovo "pl AA".

    Pronuncia "II, EE, AA". Ancora: "II, EE, AA". Ora la parola "moon" (pronuncia MUUN = luna, checontiene la sillaba "UU") ma questa volta fallo nel fantastico punto focale della "pl AA". Noti ladifferenza? Quando hai compreso questo concetto, lo puoi applicare facilmente ad ogni frase checanterai. Ora vediamo perch dobbiamo farlo e perch cos importante.

    Cantare nei punti focali della "00" o della "UU" porta ad affaticamento della voce o allaraucedine. Questa posizione semplicemente fa lavorare troppo duramente le corde vocali e tuttigli altri organi della voce (cio muscoli, membrane, cartilagini, e altri apparati coinvolti nellaproduzione della voce) e pu portare anche a suoni fischianti o cupi e strozzati.

    Cantare nei punti focali "II" o "EE" produce invece suoni molto nitidi, brillanti, nasali e taglientima che difettano di un buon timbro. Pu anche causare tensioni dei muscoli della faccia e dellabocca. Per tali motivi useremo questi punti focali a nostro vantaggio quando necessario, ma noncerto per cantarci la maggior parte del tempo.

    Cantare con la tecnica della mela in bocca nella posizione centrale della AA (pl AA) salutareperch consente un uso non faticoso della cavit orale. Cerca di sollevare il tuo palato molle (conla tecnica dello sbadiglio o dello gn che gi conosci o della mela in bocca) quando canti nel puntofocale "pl AA" e otterrai un suono gradevole e bilanciato. Fai pratica e, dopo qualche sessione diprove ripetute, ti sorprenderai di quanto sia facile.

    Come ultimo punto, se hai raggiunto un buon controllo del respiro con il supporto del

    diaframma, se sai cantare nella posizione "pl AA" ma ancora non sei soddisfatto del timbro dellatua voce, devi focalizzare la tua attenzione su come far sorgere la risonanza e su come farrisuonare la tua voce: ricorda sempre che il suono parte dalla laringe, che vibra durantel'emissione della voce e viene amplificato risonando nella faringe (nella bassa gola) solo se non ostacolato da tensioni muscolari, e che lo stesso suono va incanalato nelle cavit di ulteriore ri-sonanza della testa. Come? Cantando "di testa" e non "di gola".

    COME FAR RISUONARE LA VOCE

    La nostra voce il nostro strumento e ora impareremo a farlo suonare. Come per qualsiasi altrostrumento devi capire come pizzicare nella maniera corretta, al fine di far risuonare allinternodel tuo corpo un suono armonioso. Faccio appello alla tua fantasia creativa.

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    MAI CANTARE DI GOLAQuante volte, finiti i canti, abbiamo sentito dire: . Ecco il punto focale di tutte le nostre chiacchierate! Quando sentiamo affaticamento otensione nella gola perch stiamo cantando di gola, ci significa che la colonna daria che partedai polmoni e diventa suono grazie alle corde vocali si sta rifrangendo nella parte bassa della

    nostra gola (Y).

    Se la colonna portante della vostra voce va a terminare la sua corsa nella parte bassa e quindi

    posteriore della nostra gola (Y) si dice che stiamo cantando di gola. Cos facendo porteremo imuscoli di quella zona ad un affaticamento superiore e ad un conseguente irrigidimento, buonaparte delle vibrazioni sonore rimarranno al nostro interno invece di uscire, causando tensioni sullecorde vocali. Come se non bastasse, proprio perch il suono non esce completamente, il volumerimarr sempre molto basso, costringendoci a sforzare molto per poter ottenere un buon volume.Come puoi facilmente capire siamo finiti in un inferno dal quale non potremo uscire e che portera una pessima performance. Ora che abbiamo capito qual lerrore, andiamo ad analizzare letecniche per far fuoriuscire la voce nella maniera pi armoniosa possibile.

    USARE LA TESTA

    Il punto Y dove la colonna daria che fuoriesce dai nostri polmoni va a scontrarsi contro le paretidella nostra gola per poi rimbalzare fuori. Il nostro obiettivo di trovare invece un punto Xottimale (che non provochi tensioni muscolari e che permetta unampia fuoriuscita al suono) e difar puntare la colonna daria esattamente li, sul punto X ottimale. Tocca con un dito il punto in cuiil tuo naso si congiunge con la fronte, esattamente dietro tale punto vi il punto X ottimale.

    Concentrati molto sul focalizzare questo tuo punto X, la cosa pi importante in assoluto per farrisuonare la tua voce.

    Ora devi fare in modo che, quando espiri facendo fuoriuscire la voce, la colonna daria portante

    non vada a scontrarsi con le pareti della tua gola ma giunga direttamente nel punto X, aiutandotianche, non dimenticarlo mai, con la bocca atteggiata allo gn o allo sbadiglio o con la mela in bocca.Questo automaticamente porter notevole aumento di volume, di durata e di pienezza dei suoni,

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    X

    Y

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    il tuo strumento si affaticher molto meno e le tue corde vocali godranno di grande longevit.Riuscire a fare questo viene chiamato cantare di testa, perch proprio li che il suono si rifrangerisuonando.

    COMPRENDIAMO LE NOSTRE SENSAZIONI

    E sicuramente complesso capire se stiamo cantando nella maniera corretta, ci vuole tempo edesercizio, dobbiamo acquistare un grande feeling con una parte nascosta del nostro corpoanalizzando le sensazioni che proveremo cantando.

    Facciamo delle prove con vocalizzi cantati, ascendenti e discendenti, di riscaldamento a bassovolume tipo per poi passare a e infine visualizzando il nostro punto X,e facciamo in modo che la colonna daria spinta dal diaframma punti direttamente verso di esso.Questi esercizi richiedono grande concentrazione e pazienza, scusa se mi ripeto molte volte ma veramente importante. Non avrai un insegnante accanto per correggere i tuoi errori, devi capiretutto il meccanismo autonomamente e per questo ci vuole tempo. Una volta comprese lesensazioni trasmesse dal tuo corpo avrai in mano la chiave per poter cantare liberamente senzapreoccupazioni.

    Due trucchi importantissimi:

    esegui, ogni volta che puoi, alcuni vocalizzi di scale ascendenti e discendenti (a

    bocca chiusa) estremamente nasali; cos, la colonna daria sar indirizzata verso la parte

    frontale alta (molto alta) della tua gola. Certamente la voce normale non dovr essere

    nasale, la posizione di uscita dellaria sar naturalmente un po inferiore a quella di

    questi vocalizzi nasali, ed esattamente quella desiderata,

    quando colpisci nella maniera corretta il punto X, sentirai come un leggero formicolio nel

    e dietro il naso, dentro la testa; il segnale che sei nella posizione giusta, non lasciarla anzi

    rivocala spesso durante le tue prove.

    LA VOCESentite cosa dice il logopedista Dino Becagli a proposito della voce: L'organo sul quale bisognaspingere per ottenere una buona sonorit l'addome. Fare esercizi tendendo il diaframma comeun tamburo cercando di ottenere suoni nella pi bassa tonalit possibile.Le corde vocali, che sono due appaiate, per realizzare suoni gravi producono vibrazioni lente e

    brevi. Si evita cos la frustata delle corde col relativo sfregamento dell'una contro l'altra che creaseri guai come lo sgranamento della voce, afonie, formazione di polipi sulle corde stesse.La voce con tono basso, contrariamente a quello che si pu credere, ha una resa maggiore anchesul piano dell'ascolto che non il falsetto o l'acuto, raggiungendo con la pressione sull'addome spazi

    pi distanti.E non si creda che per esprimere grande potenza vocale sia necessario produrre una fuoriuscitaesorbitante di fiato. Questo un altro errore: la sonorit, ripeto, determinata soprattutto dalla

    pressione che si esercita sull'addome e su tutti i muscoli dell'apparato vocale, cio quellidell'esofago, della glottide e dell'epiglottide, per non parlare di quelli della zona retropalatale.Le donne per natura non possiedono la voce d'addome, anzi sfuggono per istinto dall'impararla

    proprio perch la natura si preoccupa in anticipo di proteggere l'eventuale figlio che si collochernel ventre e che per questo ha spostato l'apparato vocale pi in alto. Per la donna, quindi, gliesercizi per riattivare il diaframma e ripristinare l'impiego dovranno svolgersi senza forzare, pergradi, e logicamente sar pi difficile apprenderne la tecnica.

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    Per educare e sviluppare la potenza e l'incisivit vocale, oltre che della chiarezza dei suoni("masticando" le parole in modo che risultino il pi intelligibili possibile) ognuno deve preoccuparsidi arrivare a conoscere come strutturato il proprio apparato vocale e cercare caso per caso la

    pratica pi corretta e gli esercizi pi efficaci per ben ARTICOLARE e sviluppare SONORIT ePOTENZA partendo sempre dal proprio naturale.

    Anche quando si parla con amici o parenti a casa il consiglio quello di far sempre mente locale:premere costantemente sull'addome cercando toni bassi. Anche quando si legge il giornale farlo avoce alta proiettando il suono. Dopo un po' che si va d'addome, ci si accorge che anche la voce di"maschera" e quella di "testa" e di "falsetto" riescono meglio.

    quindi fondamentale porre sin dall'inizio particolare cura nella respirazione che dovr partire daldiaframma senza alzare le spalle. L'inspirazione (nasale) sar sufficientemente ampia e velocementre l'espirazione (emissione del suono) sar parsimoniosa in modo da "cantare sul fiato" senzasprecarlo. Ricorda che il pianissimo richiede una maggiore riserva di fiato che non il fortissimo. Eutile effettuare alcune lente e profonde inspirazioni ed espirazioni prima delle prove odell'esecuzione in pubblico o nei concorsi corali; ci, oltre a predisporre il corpo al completorilassamento, sar utile anche per togliere l'eventuale nervosismo o il timor panico.

    PAROLE, SILLABE E VOCALILa struttura della lirica di uno spartito di canto composta da una sequenza di parole che sonosuddivise in sillabe e a ciascuna sillaba il compositore ha assegnato una o pi note della frasemusicale per ottenere che le sillabe vengano cantate in sequenza e in fase con landamento dellamelodia. Generalmente, le sillabe sono costituite o da una vocale a se stante o da consonanti unitea una vocale e possono terminare o meno con una consonante. Ad esempio come in questa liricain latino: Ec-ce e-nim in i-ni-qui-ta-ti-bus con-ce-ptus sum et in pec-ca-tis con-ce-pit me ma-ter me-a (Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre dal Miserere).

    Perci, nellesecuzione di un canto si pronunciano le consonanti e si cantano le vocali che sono leuniche in grado di trasportare i suoni corrispondenti alle note musicali dello spartito.Focalizziamo ora lattenzione sulla sonorit delle vocali. La a, la e e la i sono vocali cosiddettechiare mentre la o e la u sono vocali scure. Nellesecuzione canora, generalmente non ci sonoproblemi a cantare le vocali scure mentre le vocali chiare a volte non vengono emesse con untimbro vocale rotondo e ricco di sonorit ma risultano troppo aperte, metalliche e a volteaddirittura cos sguaiate e incontrollate da perdere la perfetta intonazione, soprattutto sullenote di maggiore durata.

    La perfetta intonazione pu essere raggiunta, e mantenuta, se il suono delle vocali a ed e

    viene mescolato e corretto con quello della vocale o; per intenderci meglio, canta,nellintonazione che ti pi congeniale, prima il suono aaaaa e poi, con la stessa intonazione ilsuono ooooo. Ora cantali assieme e ne uscir un suono intermedio, che quello giusto che ciconsente un maggior controllo dellintonazione. Con la stessa tecnica, ripetilo per la e, cioprima eeeee, poi ooooo e quindi i due suoni mescolati assieme per ottenere il suonointermedio. Sempre applicando la stessa tecnica, mescola ora il suono della vocale i con la u eotterrai il suono intermedio corrispondente alla i francese, che quello corretto.

    Queste sonorit rotonde e colorate delle vocali chiare si ottengono in modo naturale e nonforzato se hai impostato la tua emissione sonora con la tecnica dello gn o dello sbadiglio o

    della mela in bocca, indirizzando la colonna daria che porta il suono sul tuo punto X di risonanza.Prova e ti convincerai!

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    LA DIZIONEBisogna dare la massima importanza all'espressivit della parola. Insistere soprattutto sulle sillabetone che devono essere pronunciate con estrema leggerezza, specie quando la parola sdrucciola (Br-ga-mo, Mn-to-va, D-mi-ne ecc.), nel qual caso l'ultima sillaba (atona) deve essereappena pronunciata. La sillaba atona diceva il grande vescovo Dom Mocquereau dell'Abbazia

    benedettina francese di Solesmes (dove si svilupp il canto gregoriano francese), deve esserecome un fiocco di neve. Soltanto che la neve - aggiungeva - materiale! L'accento tonico (quelloprincipale), fatte rare eccezioni, deve essere invece molto dolce e di poco pi intenso della sillabaatona.

    Particolarecura si dovr avere anche per i dittonghi che hanno l'accento sulla prima vocale (mio,tuo, suo), specie se l'accento cade su di un suono molto breve, per evitare il pericolo di spostarel'accento sulla vocale successiva (mi, tu, su) o addirittura su quella precedente (l'mia, l'tua,l'sua) come spesso purtroppo si sente nelle amene canzonette da parte di certi cori parrocchiali.

    Porre la medesima attenzione agli iati, evitando le elisioni, particolarmente nella lingua latina,dove spesso si sente ky-rielei-son anzich ky-ri-e / e-le-i-son. Cos pure la separazione traconsonante e vocale, dove spesso si sente i-nex-cel-sis anzich in / ex-cel-sis, e via dicendo. Leconsonanti doppie (fatta eccezione per quelle sonore: l, m, n, r, s) si ottengono facendo unabrevissima interruzione fra l'una e l'altra (not'te, mez'zo ecc.).

    Un ultimo suggerimento per quando si canta in latino. Molte parole di questa lingua finiscono conla s. Bene, questa s il pi delle volte risulta cos flebile che non si sente come invece sidovrebbe. Se noi terminiamo la parola pronunciando sss il risultato assicurato ma dobbiamofare attenzione a non debordare oltre la durata della nota cui si riferisce questa sillaba finale,durata che va comunque rispettata.

    IL RISCALDAMENTO

    Quando usi la voce (in qualsiasi maniera, dal rap all'urlo, al canto legato o sommesso o pisemplicemente parlando) otterrai molto di pi se prima di tutto eseguirai del riscaldamento. Nonesiste nessun modo per evitare questo, chi pensa che non sia necessario oppure che possasembrare sciocco, esegue inconsapevolmente il riscaldamento durante il canto invece che prima enon riuscir a dare il meglio di se stesso.

    IL PERICOLOGli aumenti di attivit di ogni muscolo causano un innalzamento della temperatura corporea.

    Entrare in azione di colpo da uno stato di freddo scatena una reazione protettiva dei muscolidella gola, reazione che serve a fronteggiare una possibile prospettiva di lesione. Il collo, lamascella ed i muscoli della lingua si irrigidiscono e questa situazione richiede al cantante unapressione d'aria maggiore per far fuoriuscire la voce. La tensione crea attrito e lattrito provoca unforte surriscaldamento e un rigonfiamento delle corde vocali. In parole povere sparare a granpotenza le prime canzoni far s che sarai fuori gioco in breve tempo e non recupererai per buonaparte del giorno successivo.

    Pensa che i cantanti professionisti cominciano fin dal mattino con una sessione di canto quasisempre solista (senza strumenti di accompagnamento o comunque strumentazioni acustiche), per

    poi parlare normalmente durante tutta la giornata e arrivare alla sera cantando allincirca cinquevolte la settimana. Questo sicuramente uno stress enorme per le corde vocali, che devonoessere riscaldate nella maniera giusta, altrimenti non dureranno a lungo.

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    SI COMINCIADurante le fasi di riscaldamento non importate che cosa canti, ma come lo fai. Inspiranormalmente ed espira soffiando fuori laria poco per volta e molto lentamente. Ora sciogli imuscoli del viso e del collo eseguendo dei lenti movimenti rotatori del collo e pronunciando abasso volume: . Pian piano comincia a variare laltezza del suono (dal basso allacuto e

    viceversa, ad es. do-re-mi-fa-SOL-fa-mi-re-do) ma non lasciare mai che i muscoli dei viso cambinoposizione o si irrigidiscano, non cambiare espressione, devi sempre mantenere il rilassamento.Attenzione a non variare troppo lestensione delle note, mantieni sempre un range nel quale tipossa sentire a tuo agio e non sforzare in alcun modo. Ora passa a e infine ad ,tutto questo sempre a basso volume e sostenendo le note il pi a lungo possibile ma senza sforzo.Mantieni la melodia il pi scorrevole possibile, senza salti elevati tra le note (do-re-mi-fa-SOL-fa-mi-re-do). Man mano che la tua voce si riscalda (non affrettare i tempi) alza il volume.

    Quando il volume abbastanza alto (ovviamente comunque ben lontano dallo sforzare la voce) ilmomento di fare un altro esercizio. Con la sillaba "mi" canta una scala di 5 note (do-re-mi-fa-SOL-fa-mi-re-do) mettendo la "m" solo sui gradi ascendenti 1, 3, 5, e discendenti 3 ed 1, in modo che ilrisultato sia . Il suono deve risultare regolare e scorrevole, senzacedimenti di voce. Cantare in questo modo consente alle corde vocali di assumere un po pi dicarico mantenendo i vantaggi dello . Scambiando ora il vocalizzo con in mododa ottenere aumenter ulteriormente il carico di lavoro dellecorde vocali, ma prima di farlo accertati che il vocalizzo con ti riesca alla perfezione.

    Gli indicatori di un buon riscaldamento sono lingua e mascella tra loro indipendenti. Perverificarlo, apri la bocca lasciando pendere la mascella e mettiti il dito indice sul mento. Usando lastessa scala di 5 note di cui sopra, alterna fra i vocalizzi ed senza muovere il mento inmodo da cantare . Il tuo indice li per ricordarti di permettere alla lingua

    di muoversi non al mento. Infatti, solo la parte posteriore della lingua ha bisogno di sollevarsi perpronunciare il vocalizzo ; non hai la necessit di spalancare la bocca.

    Quando tutto questo ti riuscir facile, puoi aumentare la velocit di esecuzione dellesercizio senzarendere la cosa difficile un canto veloce non richiede un flusso daria veloce. Solo quando saraicapace di eseguire la tua escursione di voce senza forzare, puoi provare a cantare a voce pisostenuta. Aumenta gradualmente il volume di queste scale fino a raggiungere la condizione diprontezza operativa da palcoscenico.

    Per affrontare un concerto di un paio dore credo che il tempo giusto di riscaldamento possa

    essere di circa 10-15 minuti. Per una canzone solamente, puoi riscaldare anche per unora. Laparte pi difficile del riscaldamento (anche se mentre stai leggendo potrebbe non sembrarti cos) trovare il tempo e il luogo per poterlo fare. La via delle perfezione quella di tenere bene incaldo la voce poco alla volta, durante tutta la giornata; quando ne hai la possibilit fai dei vocalizzia basso volume , ti aiuteranno.

    LA FARINGE E I REGISTRI DELLA VOCE

    La faringe semplicemente un passaggio dalle cavit nasali gi verso la laringe e poi continuaverso lesofago, il tubo dove passa il cibo diretto nello stomaco. Quando deglutiamo il cibo o del

    liquido, la parte posteriore della lingua abbassa lepiglottide fino a chiudere limboccatura dellalaringe, per evitare che cibo e liquidi entrino nei polmoni. Dal punto di vista respiratorio e delcanto, la faringe presenta tre differenti zone: la naso-faringe (posizionata dietro il naso), la oro-

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    faringe (nel retrobocca) e la laringo-faringe (nel retrogola).Capire, o meno, com fatta la faringee come essa lavora nel canto, pu fare unenorme differenza nella voce di un cantante.

    Cos come la faringe divisa in tre zone, per convenzione anche le voci del canto vengono spesso

    suddivise in registri (voce di petto, voce di mezzo, voce di testa e falsetto). A queste zone/registrivengono associate definizioni che indicano la qualit timbrica dei diversi suoni che vengono emessiquando si passa dai suoni bassi ai suoni alti. Questa suddivisione puramente teorica, inten-diamoci, perch il registro della voce uno, senza soluzione di continuit (un continuum).Quindi, quando si canta si passa da un registro all'altro della voce, cui corrispondono diverseposizioni delle cartilagini della laringe che controllano la contrazione e la distensione delle cordevocali. Ecco qui:

    Di seguito, un interessante approfondimento sulla meccanica della generazione della voce e suipassaggi tra i registri. Se deciderai d'interrompere l'approfondimento, potrai proseguire andandodirettamente a pagina 27.

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    MECCANICA DELLA GENERAZIONE DELLA VOCE

    Fase inspiratoria. Le cartilagini aritenoidi ruotano in modo da allontanare fra loro i processi vocali egli estremi posteriori delle corde vocali, che vi sono inseriti; questa manovra determina l'aperturadella glottide (Fig. sotto (a)). Intanto l'attivit dei muscoli respiratori provoca l'afflusso dell'aria nei

    polmoni, i quali seguono la discesa del diaframma dilatandosi e trascinando con s bronchi,trachea e laringe.Fase fonatoria. Corrisponde, per quanto riguarda la meccanica respiratoria, a quella espiratoria diuna normale respirazione; ne differisce per il fatto che le cartilagini aritenoidi ruotano all'indietro escivolano lateralmente in modo da portare a contatto il margine vibrante delle corde vocali (Fig.sotto (b)); queste allora entrano in vibrazione per effetto della pressione dell'aria.

    (a) Corde vocali aperte, in fase inspiratoria; (b) corde vocali chiuse, tramite rotazione delle CA, infase fonatoria: CA=cartilagini aritenoidi, CC=cartilagine cricoide; CT=cartilagine tiroide, CV=cordevocali (legamenti vocali)

    Le modalit di vibrazione delle corde vocali variano a seconda dei meccanismi fonatori impiegati,che sono qui, di seguito, schematizzati per semplicit di esposizione.

    (a) 1 meccanismo (1 registro): contrazione attiva delle corde vocali. (b) 2 meccanismo (2registro): stiramento delle corde vocali provocato dalla rotazione delle CA. (c) e (d),rispettivamente, visione superiore e laterale del 3 meccanismo (3 registro): ulteriore stiramento

    delle corde vocali dovuto all'abbassamento massimo della CT (pomo d'adamo).CA =c artilagini aritenoidi, CC = c. cricoide, CT = c. tiroide, CV = corde vocali, MST = muscolosternocleidomastoideo, S = sterno.

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    Questa che segue una descrizione pi puntuale dei concetti su accennati:

    1 meccanismo. Corrisponde a quello che la laringe mette in atto quando il corpo si accinge ad unosforzo come per sollevare un peso o nella defecazione (utilizzando i muscoli del cosiddetto torchioaddominale). In questo caso i m. adduttori delle cartilagini aritenoidi portano a contatto le corde

    vocali e ne assicurano la chiusura; contemporaneamente i muscoli inclinatori della cartilaginetiroide assicurano la solidit di attacco dei loro estremi anteriori. Avendo struttura muscolare, lecorde vocali si contraggono, si rigonfiano e svolgono la funzione di chiusura del serbatoiopolmonare, necessaria, p. es., per dare solidit d'attacco ai muscoli toracici impegnati nelsollevamento di un peso (Fig. qui sopra (a)). Se invece la forza di contrazione rimane inferiore aquella descritta, sotto la pressione dell'aria le corde vocali possono entrare in vibrazioneproducendo approssimativamente la prima quinta (= 5 note) dell'estensione vocale musicalmenteutile.

    2 meccanismo. Le cartilagini aritenoidi accentuano la loro rotazione stirando le corde vocaliallindietro in modo non dissimile da quello che simpiega per porre in tensione le corde di uno

    strumento musicale (Fig. qui sopra (b)) e la voce aggiunge circa unaltra quinta alla propriaestensione vocale musicalmente utile.

    3 meccanismo. I muscoli inclinatori della cartilagine tiroide entrano in azione e le corde vocalisono stirate passivamente in avanti. Linclinazione della cartilagine tiroide, infatti, allontana il suodiedro interno dalle cartilagini aritenoidi, alle quali le corde vocali stesse sono inserite conlestremo opposto (Fig. qui sopra (c)). Questa trazione si somma a quella allindietro gi esercitatadalle cartilagini aritenoidi ed aggiunge unulteriore quinta allestensione vocale musicalmente utilegi raggiunta. Determinante in particolare la funzione di vincolo con lo sterno, esercitata daimuscoli sternotiroidei durante la risalita della laringe nel corso dellespirazione; vincolo che,trattenendo la parte libera della cartilagine tiroide, la inclina quanto pi essa risale e scarica sui

    muscoli del tronco la maggior parte del lavoro necessario (Fig. qui sopra (d)). Questa manovracorrisponde a quello che in gergo vocale si chiama "passaggio" al registro superiore.

    Il cosiddetto "passaggio" al registro acuto viene dunque ottenuto conl'inclinazione in avanti di uno degli elementi dello scheletro della laringe:la cartilagine tiroide (il "pomo d'Adamo"). Tale inclinazione determina lostiramento delle corde vocali e la produzione delle note acute.

    A= cartilagine aritenoide; C= cartilagine cricoide; T= cartilagine tiroide;

    CV= corde vocali; Ml= azione dei muscoli ioidei; ST= azione dei muscolisterno-tiroidei.

    Abitualmente nell'eloquio sono messi in azione soltanto i primi due dei tre meccanismi descritti; ilterzo tipico del canto. Sia nell'uno che nell'altro caso essi non entrano in azione separatamentema in combinazioni diverse. I comportamenti fonatori si possono riunire fondamentalmente in tretipi e il fatto ha importanza particolare per il canto:

    1 tipo. I tre meccanismi tendono ad entrare in azione successivamente, la voce assume colorazionitimbriche diverse nelle tre regioni d'altezza chiamate "registri", mentre i cambiamenti di timbro nel

    passaggio da un registro all'altro, in particolare quello dal 2 al 3, chiamato tipicamente"passaggio", sono evidenti (voce non educata);

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    2 tipo. La contrazione attiva del 1 meccanismo ridotta, il 2 e 3 meccanismo di distensionepassiva delle corde vocali entrano in azione contemporaneamente fin dalle note basse, non siavvertono cambiamenti sensibili del timbro alle diverse altezze e si parla di assenza di registri e dipassaggio (voce detta in gergo vocale "impostata per natura");

    3 tipo. La contrazione attiva, sia pure in vario grado, presente in tutti i registri e il carattere

    timbrico del grido permane in tutta l'estensione (emissioni "di forza" delle tecniche popolari,romantiche e veriste).

    Fine dell'approfondimento. Riprendiamo il discorso interrotto.

    Per quanto esistano delle eccezioni, il passaggio fra questi tre registri principali critico nel sensoche l'emissione sonora pu purtroppo subire delle soluzioni di continuit. Lavorare sui passaggi importante perch la voce deve raggiungere una ed una sola coloritura per tutti i registri (ilcontinuum). L'ottenimento della medesima qualit sonora estremamente importante; quanticantanti si ritrovano invece con due voci e a volte persino tre! Si tratta di persone che non hanno

    lavorato bene sui passaggi. Come si fa per ottenere un passaggio morbido da una posizioneall'altra della laringe? La continuit necessaria si realizza a livello della laringe, che si rilassa. L'artedel canto significa anche arte di cancellare i passaggi. Lavorare sui passaggi significa, di fatto, farliscomparire. Vedrai, tra poco, come si pu fare.

    Lavoce dipetto spesso associata ai suoni bassi del registro della voce, dal timbro caldo, pieno eintenso.La voce di mezzo generalmente associata ai suoni intermedi del registro, dal timbro caldo epieno. Questa voce include anche la maschera vocale dal timbro caldo e di testa.Lavoce di testa(donne) e ilfalsetto (uomini) vengono associati a timbri di voce leggeri, chiari e

    brillanti che appartengono ai suoni pi alti del registro e che risuonano nelle cavit dei senifrontali.Quando canta una nota, ognuno di noi, sentendo la propria voce, deve decidere se quella nota habisogno di maggior calore o maggiore brillantezza e quindi deve regolare lo strumento voce peremettere quel suono. Non sai come farlo? La risposta te la d la faringe, la via maestra checollega quasi tutte le cavit risonanti. Ancora anatomia creativa.

    Dai unaltra occhiata alla prima figura di pag. 24 e individua la faringe e le cavit risonanti.Prendiamo in considerazione la seguente analogia: lo strumento voce, il tuo corpo, un edificiocon molti piani e la faringe lascensore interno che va dal piano pi basso a quello pi alto eviceversa.

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    Molti cantanti si rifiutano di usare lascensore che si muove senza sforzo verso la nota pi alta.Preferiscono invece salire con fatica le scale del palazzo, spesso soffermandosi mentalmente suciascun gradino (nota) una volta raggiunto. Invece di concentrarti su un piano (o una nota) allavolta, impara ad usare la faringe a tuo vantaggio e a migliorare la qualit timbrica della voce.Questa tecnica ti dar la necessaria continuit di collegamento tra le note dei diversi registri edespander anche lestensione dell'intero registro della tua voce. Usa il vocalizzo che segue,glissando (scivolando) sulle note (come se suonassi una sirena) per mettere in pratica il concetto.

    Prima di cominciare per assicurati che il tuo corpo e lo strumento siano completamente rilassati eliberi da tensioni muscolari e che la voce sia gi sufficientemente riscaldata.

    Incominciamo con il vocalizzo "iiii" emettendo una confortevole nota bassa del nostro registro esaliamo, suono dopo suono, fino ad una confortevole nota acuta del nostro registro (dal primofino allultimo piano del palazzo, ignorando per ora il pianterreno e la mansarda). Seguiesattamente queste istruzioni:

    1. Prefigurati mentalmente la confortevole nota bassa che stai per fare falla, sentilarisuonare nella tua testa.

    2. Come inizi a salire con il suono, creati limmagine mentale dellascensore che comincia amuoversi nel tuo torace.

    28

    Le cavit dei seni frontalirappresentano la mansardae sono associate alle note

    pi acute.

    Le cavit nasali, naso-faringe, e la mascheravocale rappresentano

    lultimo piano.

    La cavit orale, oro-faringe,e il palato molle

    rappresentano i piani

    intermedi.

    La parte alta della cavittoracica e la laringo-faringe

    rappresentano il primopiano.

    La parte bassa della cavittoracica rappresenta il

    pianterreno ed associata

    alle note pi basse.

    Prenditi un attimo per fissare nella mente

    questa immagine

    La Faringe

    ASCENSORE

    MANSARDA

    Cavit dei seni frontaliNote pi acute

    ULTIMO PIANO

    Cavit nasali - Maschera vocaleNaso-faringe

    PIANI INTERMEDICavit orale - Palato molleOro-faringe

    PRIMO PIANO

    Cavit toracica superioreLaringo-faringe

    PIANTERRENO

    Cavit toracica inferioreNote pi gravi

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    3. Comincia a scivolare (glissare) sul vocalizzo "iiii", suono dopo suono, fino alla nota piacuta ma ancora confortevole. Nota dopo nota, continua a visualizzare lascensore chesale con velocit costante, dolcemente e senza sforzo, fino a raggiungere lultimo piano.

    4. Sentirai il bisogno di aumentare gradualmente il fiato a mano a mano che le note

    salgono.

    5. Prefigurati mentalmente la tua nota pi acuta che intendi raggiungere. Falla. Sentilarisuonare nella tua testa. Poi, fai una soffice fermata quando sei arrivato a destinazione.

    Nella transizione fra i registri della voce spesso il suono si interrompe e si incrina, come abbiamo

    gi detto, oppure si pu sperimentare un grande cambio nella qualit, che il nostro

    obiettivo. Dobbiamo cantare il vocalizzo "iiii" con suono sufficientemente forte su ciascuna nota,anche se dovesse capitare una interruzione o un fastidioso cambio di timbro. Ripetere leserciziopi volte ti aiuter a guadagnare potenza e coordinazione necessarie per effettuare i cambi di notasenza incrinature o interruzioni della voce. Questo esercizio ti aiuter anche a sviluppare un mododi cantare con voce piena e naturale, nellambito di unestensione di suoni invidiabile. E questo ciporta al nostro prossimo passo:

    Adesso vuoi raggiungere unestensione di voce pi alta?

    Aumentare lestensione della voce verso note ancora pi acute pu rivelarsi un compitoscoraggiante e trasformarsi in delusione per molti cantanti. A molti studenti viene insegnato difocalizzarsi prioritariamente sulla maschera vocale. Come risultato, anche dopo anni di prove,alcuni cantanti arrivano fino ad una certa nota e da li non riescono pi a muoversi come seavessero gi raggiunto le cavit risonanti sulla sommit della loro testa. Ritornando alla nostra

    analogia, come se lascensore avesse raggiunto lultimo piano del palazzo, la cavit nasale, e nongli fosse consentito di andare oltre. Il suono emesso usando questo tipo di focalizzazione spessoun po di testa e tuttavia rimane ancora un po cupo . Per aumentare la tua estensioneoltrepassando questo punto, devi arrivare fino alla mansarda, le cavit dei seni frontali e quelle

    sulla parte alta e posteriore della testa. Il timbro del suono sar leggero, chiaro e brillante, senzatimbri di testa associati con la maschera vocale.

    All