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La formazione e l’aggiornamento degli operatori agricoli circa le corrette modalità di utilizzo dei prodotti fitosanitari rimangono, dagli anni ’80 ad oggi, come punti qualificanti all’interno delle linee di azione della Regione Piemonte per stimolare e accompagnare il processo di sviluppo e di ammodernamento delle aziende agricole piemontesi.

L’accresciuta sensibilità verso le tematiche ambientali, la qualità delle produzioni e la sicurezza in termini sanitari e infortunistici impongono l’adozione di politiche coerenti e la messa a punto di strumenti di infor-mazione e formazione degli agricoltori.

Da oltre vent’anni la Regione Piemonte mette a disposizione di quanti debbano sostenere l’esame per il conseguimento del patentino per l’uso e la conservazione di agrofarmaci, questa guida rivolta agli opera-tori agricoli.

La Guida, che esce ora completamente rinnovata e aggiornata offre un panorama completo sui temi della difesa fitosanitaria ed è corredata da un’appendice dove vengono riportate le possibili domande a cui, nel corso dell’esame, occorrerà rispondere.

Si tratta quindi di uno strumento pratico di conoscenza, di supporto e integrazione ai corsi di formazione che le organizzazioni degli agricoltori svolgono su questo tema.

Mi auguro, tuttavia, che le informazioni riportate in questa pubblicazione, non vengano utilizzate soltanto ai fini del superamento dell’esame, ma vadano ad arricchire la professionalità e il patrimonio culturale dei nostri agricoltori dando loro consapevolezza dell’importanza e della responsabilità che il loro ruolo comporta.

Mino Taricco

Assessore all’Agricoltura,Tutela della Fauna e della Flora

Regione Piemonte

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La Guida offre un panorama completo sui temi della difesa fitosanitaria ed è corredata da un’appendice dove vengono riportate le possibili domande a cui, nel corso dell’esame, occorrerà rispondere.

Si tratta quindi di uno strumento pratico di conoscenza che, ci si augura, non venga utilizzato soltanto ai fini del superamento dell’esame, ma vada ad arricchire la professionalità e il patrimonio culturale degli agricoltori piemontesi, dando loro consapevolezza dell’importanza e della responsabilità che il loro ruolo comporta.

Claudio SaCChetto

Assessore all’Agricoltura,Foreste, Caccia e Pesca

Regione Piemonte

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Capitolo ICHE COSA SONO I PRODOTTI FITOSANITARI pag. 7

Capitolo IICLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA DEI PRODOTTI FITOSANITARI pag. 11

Capitolo IIIMODALITA’ DI AZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI pag. 18

Capitolo IVNORME CORRETTE DI VENDITA, ACQUISTO USO E CONSERVAZIONE pag. 20

Capitolo VAVVERSITA’ DELLE PIANTE pag. 36

Capitolo VIMETODI DI LOTTA pag. 41

Capitolo VIILOTTA GUIDATA, INTEGRATA, BIOLOGICA pag. 42

Capitolo VIIIMACCHINE ED ATTREZZATURE PER I TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI pag. 46

Capitolo IXTOSSICOLOGIA UMANA pag. 51

Capitolo XTOSSICOLOGIA AMBIENTALE pag. 54

Cap XIREGISTRAZIONE DI UN PRODOTTO FITOSANITARIO pag. 57

GLOSSARIO pag. 58

DOMANDE D’ESAME PER IL CONSEGUIMENTO DEL “PATENTINO” pag. 61

Sommario

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Introduzione

Scopo dell’attuale nuova normativa fitosanitaria (Decreto Legislativo 194/95 in attuazione della Direttiva CEE 91/414 in materia di immissione in commercio di prodotti fitosanitari e Decreto del Presidente della Repubblica del 23 aprile 2001 n° 290) è quello di garantire un più elevato livello di tutela della salute pubblica dei consumatori e degli utilizzatori e di salvaguardia dell’ambiente dagli effetti dell’uso dei prodotti fitosanitari. La Direttiva comunitaria si prefigge inoltre l’obbiettivo di omologare i prodotti fitosanitari in tutto il territorio europeo nonchè l’armonizzazione dei residui.In particolare l’emanazione del D.P.R 290/01 “Regolamento di semplificazione dei procedimenti di autorizzazione alla produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti” ha rinnovato le regole che disciplinano i procedimenti di autorizzazione alla produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari e dei coadiuvanti.

Tale decreto, all’art. 38 fornisce disposizioni per l’uso di prodotti naturali e particolari in agricoltura biologica, ma, con la legge 25 gennaio 2006 n. 29, è stato recepito l’art. 17 della legge comunitaria 2005 e sono stati abrogati i commi 1 e 2 dell’ articolo 38 del citato D.P.R., così che anche i prodotti “naturali” dovranno essere autorizzati dal Ministero della Salute.Con l’entrata in vigore del D.P.R. 290 è stato abrogato il DPR 3 agosto 1968 n° 1255, mentre del DL 17 marzo 1995 n° 194 l’art. 5 commi da 1 a 19 e l’art. 20 commi 1, 2, 3, 4 ed i commi 5 e 5 bis ma solo nelle parti riferite alla Commissione consultiva.Nel 2006 la Commissione europea ha presentato al Parlamento europeo “La strategia tematica per l’uso sostenibile dei pesticidi” (COM 2006-372). L’esito più importante che si attende dall’attuazione della presente strategia tematica è la riduzione dei rischi e degli impatti negativi globali provocati dall’impiego degli agrofarmaci a livello di salute umana e di ambiente.

Capitolo I

CHE COSA SONO I PRODOTTI FITOSANITARI

Secondo il Decreto legislativo 194 del 17 marzo 1995 (attuazione della direttiva CEE 91/414) vengono definiti PRODOTTI FITOSANITARI:

gli ANTIPARASSITARI•i FITOFARMACI•i PRESIDI SANITARI•i PRESIDI delle DERRATE ALIMENTARI • IMMAGAZZINATEi PESTICIDI•

Di recente i prodotti fitosanitari sono stati definiti agrofarmaci (farmaci per l’agricoltura) termine molto più consono rispetto alla

pessima dizione di “pesticidi” come spesso sono definiti (traduzione del termine anglosassone “pesticides”).

In base all’art. 2 del D. l.gs 194/95 per prodotti fitosanitari si intendono le sostanze attive ed i preparati contenenti una o più sostanze attive, presentati nella forma in cui sono forniti all’utilizzatore e destinati a:

proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli 1.organismi nocivi o prevenirne gli effetti;favorire o regolare i processi vitali dei vegetali, con 2.esclusione dei fertilizzanti;conservare i prodotti vegetali, con esclusione dei 3.conservanti disciplinati da particolari disposizioni;eliminare le piante indesiderate;4.eliminare parti di vegetali, frenare o evitare un loro 5.indesiderato accrescimento

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Prodotti fitosanitari

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Il campo di utilizzo dei prodotti fitosanitari può essere, in base alla destinazione indicata in etichetta, sia agricolo che extra agricolo.

Nella definizione di sostanza o principio attivo (quella che agisce contro l’avversità da combattere) rientrano:

ogni sostanza chimica (inclusi i composti di •degradazione e le impurezze) allo stato naturale o sotto forma di prodotti industriali;i microrganismi ed i virus, cioè ogni entità, cellulare •o non cellulare, che include viroidi, batteri, funghi e micoplasmi;i prodotti contenenti organismi geneticamente •modificati (OGM) per i quali l’emissione deliberata nell’ambiente abbia formato oggetto del provvedimento formale di assenso di cui al decreto legislativo 3 marzo 1993, n. 92.

Questi ultimi sono oggetto di una regolamentazione a parte trattandosi di sostanze evidentemente non assimilabili a quelle chimiche. Attualmente il contesto normativo sugli OGM è documentato dalla direttiva 2001/18 CE recepita

in Italia attraverso il D. lgs. 224/2003).

Gli agrofarmaci devono essere impiegati esclusivamente per la difesa delle piante, seguendo gli usi riportati in etichetta. Non devono essere in nessun modo utilizzati per altri scopi, come ad esempio combattere i parassiti degli animali domestici.

Il DM 17/12/1998, modificato dai decreti 21/7/2000 e 24/10/2006, definisce le modalità per l’importazione parallela di agrofarmaci da Paesi Comunitari quando sia accertato che le differenze nella natura e nella percentuale di coformulanti non modificano la classificazione di pericolosità né l’efficacia agronomica del prodotto che si intende importare rispetto a quello registrato in Italia.

L’agrofarmaco importato, perché possa essere posto in commercio deve essere sottoposto a rietichettatura.

Anche i coformulanti sono soggetti a registrazione presso il Ministero della Salute.

Per preparato (o formulato) commerciale si intende quindi

In base al loro campo di impiego i prodotti fitosanitari vengono distinti in:

FUNGICIDI O ANTICRITTOGAMICI• : combattono malattie causate da funghi (o crittogame) (es. peronospora, oidio, ticchiolatura ecc.)INSETTICIDI• : combattono gli insetti dannosi alle piante coltivate ed alle derrate alimentari immagazzinate ( es. afidi, tignole, cidia ecc.)ACARICIDI• : combattono gli acari nocivi alle piante (es. ragnetto rosso)NEMATOCIDI• : combattono i nematodi (es. nematodi galligeni, nematodi vettori di virus ecc.)LIMACIDI• : agiscono contro lumache e limacce, generalmente sotto forma di escheRODENTICIDI• : impiegati contro roditori (topi, arvicole)DISERBANTI• : controllano o eliminano le erbe infestantiREPELLENTI• : tengono lontani parassiti animaliFUMIGANTI• : agiscono sotto forma di gas o vapore contro vari parassiti vegetali ed animali.FITOREGOLATORI• : agiscono sull’attività di fitormoni, riequilibrandoli (es. alleganti, diradanti ecc.).FISIOFARMACI• : agiscono contro fisiopatie (es. riscaldo, butteratura amara ecc.)

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il prodotto, così come si acquista, composto da sostanza attiva, coadiuvanti e coformulanti.

Talvolta il formulato può contenere impurezze, ossia sostanze estranee formatesi durante il processo produttivo. Sono generalmente in quantità irrilevanti.

Le formulazioni possono avere diversa reazione in base alle sostanze in esse contenute. La reazione di una sostanza può essere alcalina (o basica), acida o neutra. E’ importante conoscere la reazione (o pH) di un composto per valutare la sua miscibilità con altre sostanze.In questo senso è necessario sapere che : - un prodotto alcalino reagisce con gli acidi; - un prodotto acido reagisce con le basi;- un prodotto neutro è intermedio tra i precedenti e non ha caratteristiche né acide né basiche. Sull’etichetta è riportata l’avvertenza sulla loro miscibilità.

COADIUVANTI o COFORMULANTI Sono sostanze che completano il prodotto fitosani-tario:vi appartengono tutte quelle sostanze che migliorano l’azione del principio attivo, favorendone la regolare di-stribuzione e la persistenza.

Tensioattivi• - riducono la tensione superficiale delle miscele - emulsionanti - migliorano la dispersione di un liquido in un altro - bagnanti - migliorano l’uniformità di distribu-zione sugli organi trattati Adesivanti• - favoriscono il contatto tra la soluzione irrorata e la superficie vegetale, in definitiva aumen-tano la persistenza del prodotto fitosanitarioUmettanti• - rallentano l’evaporazione della solu-zione antiparassitaria aumentando anch’essi la per-sistenza del prodotto fitosanitarioSinergizzanti• - esaltano l’azione del principio at-tivoPropellenti• - facilitano l’uscita di prodotti in formu-lazione aerosol Diluenti inerti• - agevolano la distribuzione del pro-dotto soprattutto quando le dosi impiegate sono molto basse (es. bentonite, talco, caolino, silicati sintetici ecc.) e non interferiscono con il principio attivo

FUMIGAZIONE

E’ utilizzata prevalentemente per disinfettare o disinfestare i terreni o le derrate alimentari nei magazzini. Nel caso del terreno la pratica consiste nell’introdurre in esso piccole quantità di prodotti chimici allo stato liquido o granulare che, gassificando in breve tempo, raggiungono concentrazioni tali da ridurre efficacemente le popolazioni dei parassiti contro i quali la fumigazione è diretta. I fumiganti comprendono solitamente prodotti molto tossici, la distribuzione dei quali va effettuata con criteri appropriati. Per alcuni di essi è necessario rivolgersi a ditte specializzate ed appositamente autorizzate.Per la disinfestazione del terreno era molto utilizzato il bromuro di metile, un gas particolarmente dannoso alla salute, sottoposto alla disciplina dei gas tossici.

Dal 1992 il bromuro di metile è inserito nel protocollo di Montreal tra le sostanze da eliminare poiché caratterizzato da un effetto lesivo della fascia dell’ozono stratosferico. Attualmente il suo impiego in agricoltura come geodisinfestante è limitato agli “usi critici” ai sensi del Regolamento CE 2037/2000 in terreni che ospitano determinate colture nelle quantità annue assegnate per ogni singolo Paese comunitario. Le applicazioni del bromuro di metile in agricoltura ri-entrano negli usi critici (usi in deroga), per le quali va dimostrato che non sono disponibili valide alternative dal punto di vista tecnico e/o economico. Ogni anno a ciascun Paese comunitario si assegna, su richiesta dello stesso, una certa quantità di tale prodotto da utilizzare per gli usi critici. Ad es. le categorie di usi critici ammesse in Italia per il 2007 riguardavano i pomodori e peperoni (coltura protetta), stoloni di fragole, fiori recisi, mulini. Nel 2008 l’Italia ha rinun-ciato alle quote per usi critici.

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TIPI DI FORMULAZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI

Polveri secche (DP, DS) si tratta di polveri da distribuire tal quali; hanno alta capacità di copertura e di ade-sività. La loro ridottissima dimensione le rende particolarmente sensibili agli agen-ti atmosferici. Necessitano di attrezzature specifiche per la loro distribuzione.

Granuli (GR) vengono usati prevalentemente per trattamenti al terreno (geodisinfestanti); il ri-lascio della sostanza attiva avviene lentamente quando il granulo entra in contatto con l’acqua presente nel terreno.

Polveri bagnabili - (PB, WP) non sono solubili in acqua e danno origine a sospensioni che tendono poi a depositarsi sul fondo; sono spesso addizionate a tensioattivi.

Polveri solubili - (PS, WS) vanno diluite in acqua e danno origine ad una sospensione stabile.

Concentrati emulsionabili - (EC)

formulazioni liquide solubilizzate in un solvente organico; diluite in acqua danno origine ad emulsioni.

Emulsioni in acqua - (EW) come le formulazioni EC ma meno pericolose per l’operatore perché contengono meno sostanze volatili.

Sospensioni concentrate - (SC) Pasta fluida - (FL) Flowable - (FLOW)

sono costituite da particelle ultramicronizzate mantenute stabilmente in sospen-sione; vengono versate direttamente nel serbatoio dell’irroratrice; sono molto pratiche e più sicure per l’operatore.

Granuli disperdibili - (WG) Granuli solubili - (SG)

la sostanza attiva è omogeneamente distribuita all’interno del granulo. Sono più sicuri rispetto alle polveri per il minore rischio di inalazione durante la manipola-zione prima del trattamento.

Microincapsulati - (CS) la sostanza attiva è emulsionata finemente in acqua e racchiusa da un sottile film polimerico biodegradabile formando capsule di dimensioni microscopiche. La so-stanza attiva viene liberata molto gradualmente di mano in mano che evapora la parete della capsula, risulta pertanto molto persistente.

Aerosol – (AE) sono costituiti da particelle microscopiche sospese in gas; sono principalmente registrati come presidi medico-chirurgici ed utilizzati nel settore della disinfesta-zione civile.

Sacchetti idrosolubili sacchetti il cui esterno è costituito da un sottile velo di plastica resistente che si dissolve a contatto con l’acqua. La singola confezione contiene la sostanza attiva predosata ed è direttamente introducibile nella macchina irroratrice. Il sacchetto idrosolubile non deve essere manipolato con mani o guanti bagnati; è molto si-curo per l’operatore ed ha inoltre il vantaggio di uno smaltimento rapido, senza particolari accorgimenti.

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I prodotti fitosanitari sono stati suddivisi in classi di tossicità in base all’impatto che questi possono avere nei confronti sia dell’uomo sia dell’ambiente. Fino a pochi anni fa questa classificazione era basata principalmente sulla valutazione della tossicità acuta della sola sostanza attiva nei confronti dell’uomo e suddivideva i prodotti in quattro classi tossicologiche (I, II, III e IV).La normativa attuale, recepimento di direttive Comunitarie, valuta il problema con un’ottica molto più ampia, prendendo in esame anche la tossicità cronica, l’impatto sull’ambiente (aria e suolo), la persistenza, la quantità dei residui, l’azione sulla fauna utile e sugli animali non bersaglio; considera, oltre alla sostanza attiva, anche gli eventuali prodotti coadiuvanti e coformulanti che possono concorrere ad aumentare il rischio di tossicità nonché il tipo di formulazione con cui il prodotto fitosanitario è messo in commercio. Per questo motivo prodotti commerciali contenenti la stessa sostanza attiva possono essere classificati in modo differente, tenendo appunto conto dei prodotti coadiuvanti, della concentrazione e della formulazione del principio attivo.I parametri principali di classificazione restano comunque la “dose letale 50” (DL50) e la “concentrazione letale 50”(CL50), che esprimono la tossicità acuta del prodotto.Attualmente sulle etichette dei prodotti in commercio compaiono, in sostituzione della classe tossicologica, il simbolo e le indicazioni di pericolosità del preparato, la frase o le frasi tipo relative ai rischi specifici e l’indicazione dei consigli di prudenza.

Con il D. lgs. 14/3/2003 n. 65 di attuazione delle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE (preparati pericolosi), gli agrofarmaci sono stati sottoposti ad una riclassificazione che, in generale, ha collocato il prodotto in una classe tossicologica più pericolosa, nel contempo sono state anche riviste le frasi di rischio indicate dalla lettera R seguita da un numero da 1 a 65 (V.elenco).

Dal 1° ottobre 2005 tutte le confezioni hanno dovuto riportare etichette conformi alla nuova classificazione.Il Decreto lgs. n. 65 prescrive inoltre che il responsabile dell’immissione sul mercato di un preparato pericoloso, fornisca gratuitamente al destinatario del preparato stesso una scheda informativa in materia di sicurezza (Scheda di sicurezza). Ulteriori disposizioni correttive ed integrative di tale decreto sono state emanate con il D. lgs n. 260 del 28/7/2004. I prodotti “Molto Tossici” e “Tossici” possono causare intossicazioni mortali, i prodotti “Nocivi” intossicazioni gravi, i prodotti “Irritanti” allergie ed irritazioni mentre i prodotti non classificati, contraddistinti dalla scritta “Manipolare con prudenza”, possono causare intossicazioni trascurabili. Tutti i prodotti fitosanitari sono comunque potenzialmente pericolosi, trattandosi sempre di sostanze in grado di interferire con la salute umana ed animale e con l’ambiente. (Tab. 1)

Capitolo II

CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICADEI PRODOTTI FITOSANITARI

La DL50 indica quella dose di principio attivo sufficiente ad uccidere il 50% degli animali da laboratorio che sono stati sottoposti a prova di intossicazione orale o dermale da parte del principio attivo stesso, riportata all’uomo tramite idonei fattori di trasformazione. La DL50 viene espressa in milligrammi di principio attivo per ogni chilogrammo di peso corporeo (mg/kg). Minore è il valore della DL50, maggiore sarà la tossicità del prodotto.

La CL50 esprime la concentrazione del tossico che causa la morte del 50% degli animali di laboratorio esposti ad inalazione della sostanza stessa per un tempo determinato, riportata all’uomo tramite idonei parametri. Viene espressa in parti per milione (ppm = mg/kg) nel caso di solidi o liquidi ed in milligrammi per metro cubo (mg/mc) nel caso di vapori o aerosol. I valori di CL50 sono applicati agli antiparassitari gassosi, a quelli immessi in commercio sotto forma di gas liquido, ai prodotti fumiganti e agli aerosol nonché agli antiparassitari in polvere il cui diametro delle particelle non superi i 50 micron { micron (µ) = millesimo di millimetro}.

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R1 Esplosivo allo stato secco.R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamen-

to, fuoco o altre sorgenti d’ignizione.R3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfre-

gamento, fuoco o altre sorgenti d’ignizione.R4 Forma composti metallici esplosivi molto

sensibili.R5 Pericolo di esplosione per riscaldamento.R6 Esplosivo a contatto o senza contatto con

l’aria.R7 Può provocare un incendio.R8 Può provocare l’accensione di materie

combustibili.R9 Esplosivo in miscela con materie combu-

stibili.R10 Infiammabile.R11 Facilmente infiammabile.R12 Estremamente infiammabile.R14 Reagisce violentemente con l’acqua.R14/15 Reagisce violentemente con l’acqua libe-

rando gas estremamente infiammabili.R15 A Contatto con l’acqua libera gas estrema-

mente infiammabili.R15/29 A Contatto con acqua libera gas tossici ed

estremamente infiammabili.R16 Pericolo di esplosione se mescolato con so-

stanze comburenti.R17 Spontaneamente infiammabile all’aria.R18 Durante l’uso può formare con aria miscele

esplosive/infiammabili.R19 Può formare perossidi esplosivi.R20 Nocivo per inalazione.R20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la

pelle.R20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle

e per ingestione.R20/22 Nocivo per inalazione e ingestione.R21 Nocivo a contatto con la pelle.R21/22 Nocivo a contatto con la pelle e per inge-

stione.R22 Nocivo per ingestione.R23 Tossico per inalazione.

R23/24 Tossico per inalazione e contatto con la pelle.R23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pel-

le e per ingestione.R23/25 Tossico per inalazione e ingestione.R24 Tossico a contatto con la pelle.R24/25 Tossico a contatto con la pelle e per ingestione.R25 Tossico per ingestione.R26 Molto tossico per inalazione.R26/27 Molto tossico per inalazione e contatto con

la pelle.R26/27/28 Molto tossico per inalazione, contatto con

la pelle e per ingestione.R26/28 Molto tossico per inalazione e per ingestione.R27 Molto tossico a contatto con la pelle.R27/28 Molto tossico a contatto con la pelle e per

ingestione.R28 Molto tossico per ingestione.R29 A Contatto con l’acqua libera gas tossici.R30 Può divenire facilmente infiammabile du-

rante l’uso.R31 A Contatto con acidi libera gas tossico.R32 A Contatto con acidi libera gas molto tossico.R33 Pericolo di effetti cumulativi.R34 Provoca ustioni.R35 Provoca gravi ustioni.R36 Irritante per gli occhi.R36/37 Irritante per gli occhi e le vie respiratorie.R36/37/38 Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e

la pelle.R36/38 Irritante per gli occhi e la pelle.R37 Irritante per le vie respiratorie.R37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle.R38 Irritante per la pelle.R39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi.R39/23 Tossico: pericolo di effetti irreversibili mol-

to gravi per inalazione.R39/23/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto

gravi per inalazione e a contatto con la pelle.R39/23/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili mol-

to gravi per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO - FRASI R

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R39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili mol-to gravi per inalazione e ingestione.

R39/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili mol-to gravi a contatto con la pelle.

R39/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione.

R39/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili mol-to gravi per ingestione.

R39/26 Molto tossico: pericolo di effetti irreversi-bili molto gravi per inalazione.

R39/26/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversi-bili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle.

R39/26/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversi-bili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.

R39/26/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibi-li molto gravi per inalazione e ingestione.

R39/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversi-bili molto gravi a contatto con la pelle.

R39/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversi-bili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione.

R39/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversi-bili molto gravi per ingestione.

R40 Possibilità di effetti cancerogeni - prove in-sufficienti.

R41 Rischio di gravi lesioni oculari.R42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione.R42/43 Può provocare sensibilizzazione per inala-

zione e contatto con la pelle.R43 Può provocare sensibilizzazione per con-

tatto con la pelle.R44 Rischio di esplosione per riscaldamento in

ambiente confinato.R45 Può provocare il cancro.R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.R48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso

di esposizione prolungata.R48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la sa-

lute in caso di esposizione prolungata per inalazione.

R48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inala-zione e a contatto con la pelle.

R48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazio-ne, a contatto con la pelle e per ingestione.

R48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inala-zione e ingestione.

R48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contat-to con la pelle.

R48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contat-to con la pelle e per ingestione.

R48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.

R48/23 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ina-lazione.

R48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inala-zione e a contatto con la pelle.

R48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazio-ne, a contatto con la pelle e per ingestione.

R48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inala-zione ed ingestione.

R48/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contat-to con la pelle.

R48/24/25 Tossico: pericolo di danni gravi alla salute in caso di esposizione prolungata a contat-to con la pelle e per ingestione.

R48/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.

R49 Può provocare il cancro per inalazione.R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici.R50/53 Altamente tossico per gli organismi acqua-

tici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico.

R51 Tossico per gli organismi acquatici.R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può

provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico.

R52 Nocivo per gli organismi acquatici.R52/53 Nocivo per gli organismi acquatici, può

provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico.

R53 Può provocare a lungo termine effetti ne-gativi per l’ambiente acquatico.

R54 Tossico per la flora.R55 Tossico per la fauna.

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

R56 Tossico per gli organismi del terreno.R57 Tossico per le api.R58 Può provocare a lungo termine effetti ne-

gativi per l’ambiente.R59 Pericoloso per lo strato di ozono.R60 Può ridurre la fertilità.R61 Può danneggiare i bambini non ancora nati.R62 Possibile rischio di ridotta fertilità.R63 Possibile rischio di danni ai bambini non

ancora nati.R64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno.R65 Nocivo: può causare danni ai polmoni in

caso di ingestione.R66 L’esposizione ripetuta può provocare sec-

chezza e screpolature della pelle.R67 L’inalazione dei vapori può provocare son-

nolenza e vertigini.

R68 Possibilità di effetti irreversibili.R68/20 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili

per inalazione.R68/20/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per

inalazione e a contatto con la pelle.R68/20/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili

per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.

R68/20/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e ingestione.

R68/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle.

R68/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione.

R68/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per ingestione.

S1 Conservare sotto chiave.S1/2 Conservare sotto chiave e fuori della portata

dei bambini.S2 Conservare fuori della portata dei bambini.S3 Conservare in luogo fresco.S3/14 Conservare in luogo fresco lontano da ... (ma-

teriali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).

S3/7 Tenere il recipiente ben chiuso in luogo fresco.S3/9/14 Conservare in luogo fresco e ben ventilato

lontano da ... (materiali incompatibili da preci-sare da parte del fabbricante).

S3/9/14/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato lontano da ... (materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).

S3/9/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato.

S4 Conservare lontano da locali di abitazione.S5 Conservare sotto ... (liquido appropriato da in-

dicarsi da parte del fabbricante).S6 Conservare sotto ... (gas inerte da indicarsi da

parte del fabbricante).S7 Conservare il recipiente ben chiuso.

S7/8 Conservare il recipiente ben chiuso e al riparo dall'umidità.

S7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato.

S8 Conservare al riparo dall'umidità.S9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.S12 Non chiudere ermeticamente il recipiente.S13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e

da bevande.S14 Conservare lontano da ... (sostanze incompati-

bili da precisare da parte del produttore).S15 Conservare lontano dal calore.S16 Conservare lontano da fiamme e scintille -

Non fumare.S17 Tenere lontano da sostanze combustibili.S18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela.S20 Non mangiare nè bere durante l'impiego.S20/21 Non mangiare, nè bere, nè fumare durante

l'impiego.S21 Non fumare durante l'impiego.S22 Non respirare le polveri.S23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosoli

(termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore).

CONSIGLI DI PRUDENZA - FRASI S

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

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S24 Evitare il contatto con la pelle.S24/25 Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle.S25 Evitare il contatto con gli occhi.S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare im-

mediatamente e abbondantemente con acqua e consultare un medico.

S27 Togliersi di dosso immediatamente gli indu-menti contaminati.

S27/28 In caso di contatto con la pelle, togliersi di dos-so immediatamente gli indumenti contaminati e lavarsi immediatamente e abbondantemente con ... (prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante).

S28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immedia-tamente ed abbondantemente con ... (prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante).

S29 Non gettare i residui nelle fognature.S29/35 Non gettare i residui nelle fognature; non di-

sfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni.

S29/56 Non gettare i residui nelle fognature; smaltire questo materiale e i relativi contenitori in un punto di raccolta di rifiuti pericolosi o speciali.

S30 Non versare acqua sul prodotto.S33 Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche.S35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se

non con le dovute precauzioni.S36 Usare indumenti protettivi adatti.S36/37 Usare indumenti protettivi e guanti adatti.S36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e

proteggersi gli occhi/la faccia.S36/39 Usare indumenti protettivi adatti e proteggersi

gli occhi/la faccia.S37 Usare guanti adatti.S37/39 Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.S38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un

apparecchio respiratorio adatto.S39 Proteggersi gli occhi/la faccia.S40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contamina-

ti da questo prodotto, usare ... (da precisare da parte del produttore).

S41 In caso di incendio e/o esplosione non respi-rare i fumi.

S42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio adatto (termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del pro-duttore).

S43 In caso di incendio usare ... (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se l'acqua aumenta il rischio precisare "Non usare acqua").

S45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mo-strargli l'etichetta).

S46 In caso d'ingestione consultare immediata-mente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta.

S47 Conservare a temperatura non superiore a ...°C (da precisare da parte del fabbricante).

S47/49 Conservare soltanto nel contenitore originale a temperatura non superiore a ...°C (da precisare da parte del fabbricante).

S48 Mantenere umido con ... (mezzo appropriato da precisare da parte del fabbricante).

S49 Conservare soltanto nel recipiente originale.S50 Non mescolare con ... (da specificare da parte

del fabbricante).S51 Usare soltanto in luogo ben ventilato.S52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati.S53 Evitare l'esposizione - procurarsi speciali istru-

zioni prima dell'us o.S56 Smaltire questo materiale e i relativi conteni-

tori in un punto di raccolta di rifiuti pericolosi o speciali.

S57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inqui-namento ambientale.

S59 Richiedere informazioni al produttore/forni-tore per il recupero/riciclaggio.

S60 Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi.

S61 Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali/schede informative in ma-teria di sicurezza.

S62 In caso di ingestione non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mo-strargli il contenitori o l'etichetta.

S63 In caso di incidente per inalazione, allontanare l'infortunato dalla zona contaminata e mante-nerlo a riposo.

S64 In caso di ingestione, sciacquare la bocca con acqua (solamente se l'infortunato è cosciente).

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA I PREPARATO E SOCIETA’ 1. Dettagli sul Fomitore: PIAZZA PULITA. Regione Pocapaglia (CN)Informazioni fornite da: PIAZZA PULITA Recapito telefonico emergenze: Tel 0122.2596387 Dipartimento responsabile (E-mail): (Indirizzo di posta elettronica al quale inviare esclusivamente richieste relative ai contenuti tecnici della scheda di sicurezza)

IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI2. Osservazioni generali: Attenzione! Contiene una sostanza che non è stata ancora completamente testata.Applicare misure di prudenza per minimizzare l’esposizione professionale.Frasi di Rischio:

COMPOSIZIONE / INFORMAZIONE SUL CONTENUTO 3. Caratteristiche Chimiche Famiglia Chimica: Principi Attivi: LORIL 200g/LFormulazione: concentrazione fluidificabile

MISURE DI PRIMO SOCCORSO 4. Osservazioni generali: Rimuovere l’infortunato dalla zona di pericolo. Togliere gli indumenti contaminati. In caso di contatto con la pelle: Iavare subito la pelle con abbondante acqua e sapone. Consultare eventualmente il medico.In caso di contatto con gli occhi: lavare immediatamente con molta acqua. Consultare eventualmente il medico. In caso di inalazione: portare l’infortunato all’aria fresca. Chiamare immediatamente il medico. In caso di ingestione: consultare immediatamente il medico. Informazioni per il medico: decontaminazione, trattamento sintomatologico.

MISURE ANTINCENDIO 5. Osservazioni generali: Avvisare i vigili dei fuoco. Combattere il fuoco al suo insorgere, finché è possibile farlo senza pericolo. Estinguenti adatti: acqua, schiuma, polvere, anidra carbonica, sabbia. In caso di incendio usare respiratori autonomi ed indossare indumenti ignifughi. In zona ben arieggiata: maschera facciale integrata con filtro combinato, p.es. ABEK·P2 (non protegge da monossido di carbomìnio!In ambienti chiusi: respiratore autonomo (protezione delle vie respiratorie indipendente dall’atmosfera dell’ambiente}.Impedire che l’acqua di estinzione scorra via.

MISURE IN CASO DI DISPERSIONE ACCIDENTALE 6. Osservazioni generali: Precauzioni personali: Indossare appropriati indumenti protettivi e protezione per occhi e faccia (vedi cap. 8).Precauzioni per l’ambiente: creare una barriera con materiale assorbente o materiali tipo sabbia ed argilla. Non lasciare che le acque di lavaggio raggiungano fogne o corsi d’acqua superficiali. Avvisare le autorità qualora il prodotto sia finito in corsi d’acqua o nei sistemi di drenaggio. Metodi di pulizia: assorbire con materiale assorbente. Lavare con acqua e detergenti e raccogliere tutti i materiali entrati in contatto con il prodotto in appositi contenitori. Nel caso di prodotti liquidi infiammabili evitare la formazione di scintille od inneschi.

MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIO 7. Osservazioni generali: Nota: questo materiale è per impiego di natura sperimentale e le informazioni disponibili al presente, relative ai pericoli potenziali per la salute, sono limitate. Si rende necessario applicare misure igieniche di prudenza per minimizzare l’esposizione professionale. Procedure per la manipolazione:aprire le confezioni all’aperto o sotto cappa aspirante. Indossare gli indumenti protettivi sotto specificati. Trasportare in contenitori ermetici idonei. Non consumare o stoccare cibi sul posto di lavoro. Lavare mani e pelle esposta prima di mangiare o bere e dopo il lavoro. Procedure per lo stoccaggio: il prodotto deve essere immagazzinato in osservanza delle norme locali. Stoccare negli imballi originali in ambiente fresco asciutto e ben ventilato. Non stoccare in vicinanza .di alimenti, bevande, alimenti per animali, prodotti farmeceutici cosmetici e fertilizzanti. Tenere fuori dalla portata dei bambini. A garanzia della qualità immagazzinare in luogo asciutto a temperature non inferiori a 5°C. Tenere lontano da fiamme o scintille.

CONTROLLI IN CASO DI ESPOSIZIONE l PROTEZIONE INDIVIDUALE 8. Dispositivi di Protezione Individuale Osservazioni generali: Protezione degli occhi: utilizzare occhiali protettivi. Protezione della pelle: indossare guanti protettivi. Lavare accuratamente le mani e la pelle contaminate dopo la manipolazione. Cambiare gli indumenti contaminati. Protezione delle vie respiratorie: evitare di respirare i vapori. Adottare respiratore idoneo, p. es. 3M mod. 7002 con filtri per gas/vapori organici 6051 (classe A1) e filtri antipolvere 5911 (classe P1) quando l’esposizione in aria sia eccessiva. Attenersi alle limitazioni di uso del respiratore specificate dal produttore. Precauzioni ambientali: non disperdere nell’ambiente i contenitori che hanno contenuto il prodotto e eventuali rimanenze del prodotto diluito.

PROPRIETA’ FISICO-CHIMICHE9. Dati relativi all’aspetto e alla sicurezza Stato fisico: liquido Altre caratteristiche in fase di determinazione

STABILITA’ E REATTIVITA’10. Osservazioni generali: in fase di determinazione. Stabile a condizioni ambiente normale. In caso di combustione possono generarsi fumi pericolosi.

INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE11. Osservazioni generali: Tossicità acuta riferita alla s.a. LORILLD50 orale, ratto: > 2000 mg/kg (Pinco)LD50 cutanea, ratto: > 2000 mg/kg (Pinco)Irritazione della pelle/coniglio: non irritante (Pinco) Irritazione delle mucose/coniglio: non irritante (Pinco)

INFORMAZIONI ECOLOGICHE 12. Dati sulla Persistenza e Degradabilità Osservazioni generali: Tossicità sui pesci riferita alla s.a. LORILLC50: 0.036 mg/L (96 h); Oncorhyncus mykiss (Pinco) Tossicità su dafnie riferita alla s.a. LORILECSO: 0.01 mg/L (48 h); Daphnia magna (Pinco) Tossicità per le alghe riferita alla s.a. LORIL Velocità di crescita: ICSO: 4.01 mg/L (72 h);Scenedesmus subspicatus (Pinco) Altre caratteristiche in fase di determinazione

CONSIDERAZIONE RELATIVE ALLO SMALTIMENTO 13. Osservazioni generali: Smaltimento del Prodotto: secondo le norme locali, l’incenerimento del prodotto non utilizzato deve avvenire in impianti autorizzati. Smaltimento della Confezione: i contenitori non possono essere riciclati, ma vanno lavati con acqua e forati per evitarne il reimpiego. l contenitori devono essere inceneriti in impianti autorizzati, come il prodotto non utilizzato.

lNFORMAZIONI SUL TRASPORTO 14. Osservazioni generali: TRID/ ADR: classe 6.1 II, Nr. 2902: agrofarmaco liquido tossicon n.a.s. Considerazioni sulle piccole quantità secondo ADR.

INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE 15. Etichettatura: Composti Organici. Attenzione! Contiene una sostanza che non è stata ancora completamente testata Simboli di rischio: Frasi di rischio: R52 – R53 – R22 (nocivo per ingestione)Consigli di prudenza: S28. In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente con .... (prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante). S36 Usare indumenti protettivi adatti. S37 Usare guanti adatti, S45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l’etichetta) Altre osservazioni:

ALTRE INFORMAZIONI16. Altre informazioni: Queste informazioni si basano sullo stato attuale delle nostre conoscenze. Pertanto non dovrebbero costituire garanzia delle specifiche proprietà del prodotto descritto o della sua idoneità per una particolare applicazione.

PIAZZA PULITASCHEDA DI SICUREZZA in accordo con il regolamento (UE) No. 1907/2006

Nome commerciale: LORYBELLCodice prodotto: FH259478 596 & CVB1120 478 ML Categoria / Gruppo: Fungicidi - Data di emissione: 03.07.2006

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

E’ possibile trovare sull’etichetta anche simboli relativi a rischi di tipo chimico - fisico, relativi alla infiammabilità (F od F+), alla corrosività (C) o alla possibilità di deflagrazione (E), ma non sono molto frequenti. (Tab. 2) .Ai fini di un corretto immagazzinamento è comunque importante sapere che alcuni prodotti fitosanitari possono autoincendiarsi e molti possono bruciare se innescati. TAB. 1 – Dizioni e simboli delle classi tossicologiche sull’etichetta

T+ - MOLTO TOSSICO Sono i preparati che in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, posso-no essere letali o provocare lesioni acute e croniche. Sono contrassegnati dalla lettera T+ e dall’indicazione di pericolo “MOLTO TOSSICO”

T - TOSSICOSono i preparati che in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, posso-no essere letali o provocare lesioni acute e croniche. Sono contrassegnati dalla lettera T e dall’indicazione di pericolo “TOSSICO”

Xn - NOCIVOSono i preparati che in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, pos-sono provocare lesioni acute e croniche. Sono contrassegnati dalla lettera XN e dall’indicazione di pericolo “NOCIVO”

Xi - IRRITANTESono i preparati non corrosivi il cui contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può provocare una reazione infiammatoria.Sono contrassegnati dalla lettera Xi e dall’indicazione di pericolo “IRRITANTE”

Non classificato m.c.p. (--)

NC- Non classificato (--)Quando sull’etichetta non compare una delle sigle sopra riportate si intende che il prodotto non è clas-sificato.

N – Pericoloso per l’ambienteSono i preparati che qualora si diffondano nell’am-biente, presentano o possono presentare rischi im-mediati differenti per una o più delle componenti ambientali.Sono contrassegnati dalla lettera N e dall’indicazione “PERICOLOSO PER L’AMBIENTE”

TAB. 2 – Dizioni e simboli indicanti particolari pericoli ritrovabili sull’etichetta

C+ - Molto corrosivo Provoca gravi ustioni

C – Corrosivo Provoca ustioni

F + -Estremamente infiammabile A contatto con l’acqua libera gas facilmente infiam-mabili

F - Facilmente infiammabile A contatto con l’acqua libera gas facilmente infiam-mabili

O - Comburente

E – EsplosivoPericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti

Formula di struttura di una sostanza attiva(ipotetico “Loril”)

confezione di prodotto fitosanitario (foto S. Grosso)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

I prodotti fitosanitari possono essere applicati sia al terreno sia alla pianta. Nel caso di trattamenti al terreno possono esservi incorporati o giungervi tramite le acque di irrigazione; sulla pianta l’applicazione può essere diretta (ad es. concia dei semi, disinfezione delle talee o dei tagli di potatura) o tramite immissione nell’atmosfera sotto forma di polvere e liquido che ricadrà sulla pianta.

In base al modo in cui i prodotti fitosanitari interagiscono con la pianta possono essere definiti: Di COPERTURA i prodotti non penetrano nei o CONTATTO tessuti vegetali, ma rimangono

esclusivamente sulla loro superficie CITOTROPICI i prodotti sono in grado di

penetrare attraverso la superficie vegetale e diffondersi limitatamente nei tessuti circostanti

TRANSLAMINARI i prodotti penetrano da una

pagina all’altra delle foglie senza diffondersi attraverso le cellule

SISTEMICI i prodotti traslocano all’interno

della pianta anche lontano dal punto di applicazione

la loro traslocazione può essereAPOPLASTICA

O ASCENDENTESIMPLASTICA

O DISCENDENTEper via xilematica, segue la

corrente linfatica dalle radici alle foglie

per via floematica, dalle foglie verso le radici

Caratteristiche di un prodotto fitosanitario

Un prodotto fitosanitario pronto all’impiego è caratterizzato da varie proprietà che devono essere tenute in attenta considerazione:

ATTIVITA’ • cioè l’azione nociva verso l’agente patogeno responsabile dell’avversità;POTERE BAGNANTE • e POTERE RICOPRENTE che esprimono la capacità di formare un velo sottile ed uniforme sulla superficie trattata; ADESIVITA’ • e TENACIA cioè la capacità di aderire stabilmente sulla superficie trattata; PERSISTENZA DI AZIONE • cioè il tempo entro il quale l’azione del prodotto si mantiene efficace RESISTENZA AL DILAVAMENTO • cioè la capaci-tà di resistere all’azione dilavante della pioggia; è molto difficile da stabilire perché molto dipende dalle caratteri-stiche della precipitazione e dai coformulanti che ne au-mentano l’adesività all’organo trattato.SELETTIVITA’• ossia la capacità di un prodotto fito-sanitario di agire nei confronti dell’avversità rispettando gli organismi utili presenti o, nel caso degli erbicidi, la coltura in atto. La selettività può essere fisiologica, cioè il prodotto non è in grado di agire nei confronti di alcu-ni organismi a causa di peculiari caratteristiche fisiche o chimiche, od ecologica, cioè legata al momento di distri-buzione del prodotto stesso.

Sovente vi è la necessità di MISCELA CON ALTRI PRODOTTI per effettuare un’unica somministrazione allo scopo di risparmiare tempo e mano d’opera; in questi casi bisognerà verificare che i prodotti siano tra loro miscibili. Oltre ad indicazioni sull’etichetta esistono tabelle dove viene specificata questa compatibilità. In caso di miscela è necessario prestare attenzione a possibili fenomeni di sinergismo, cioè di esaltazione dei singoli prodotti, o di antagonismo, cioè di diminuzione dell’efficacia.

Un altro aspetto da tenere in considerazione nell’uso di un prodotto fitosanitario è la possibile FITOTOSSICITA’, cioè un’azione dannosa di tipo tossico sulle colture agrarie;

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Capitolo III

MODALITA’ DI AZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Questa può essere provocata da:- dosi troppo elevate di prodotto- incompatibilità con altri prodotti miscelati- impiego su varietà particolarmente sensibili- derive di prodotto su colture alle quali non è destinato (tipico dei diserbanti).

MODALITA’ DI IMPIEGO VERSO IL PATOGENO

FUNGICIDI

PREVENTIVI - impediscono che avvenga l’infezione •pertanto devono essere presenti sull’organo da proteggere prima che questo sia contaminato

CURATIVI - sono in grado di interrompere il processo •infettivo nei primi stadi del periodo d’incubazione pertanto devono essere impiegati entro breve tempo dalla contaminazione

ERADICANTI - sono in grado di uccidere gli organi di •sopravvivenza e disseminazione dei patogeni pertanto possono essere impiegati entro tempi relativamente lunghi dalla contaminazione

INSETTICIDI - ACARICIDI - NEMATOCIDI MODO DI AZIONE

INGESTIONE: viene ingerito dal fitofago•CONTATTO: hanno azione tossica sul tegumento •esterno del corpo del fitofagoASFISSIA: raggiungono l’apparato respiratorio •bloccandone l’attività

INTERFERENZE SULLA RIPRODUZIONE (feromoni)

- ostacolano la riproduzione del fitofago INTERFERENZE SULLO SVILUPPO (regolatori di crescita)- alterano i meccanismi della muta IN FUNZIONE DELLO STADIO BIOLOGICO

ADULTICIDI•OVICIDI•NEANICIDI - LARVICIDI•

ERBICIDI

PRE-SEMINA - applicazione prima che la coltura sia •seminata o trapiantata

PRE-EMERGENZA - applicazione dopo la semina e •prima che la coltura sia emersa dal terreno

POST-EMERGENZA - applicazione in presenza della •coltura e/o contemporanea presenza delle infestanti.

In quest’ultimo caso il prodotto deve essere SELETTIVO, cioè non deve provocare ripercussioni negative sulla coltura in atto, ma colpire esclusivamente l’infestante.

Fungicidi, insetticidi e nematocidi possono essere utilizzati, a seconda dell’organismo bersaglio e della formulazione, per trattamenti sia alla parte aerea sia al suolo. Il trattamento acaricida è effettuato esclusivamente sulla parte aerea, mentre il trattamento erbicida è diretto al suolo nudo o alla vegetazione che lo ricopre.

Rametto di pesco con patologie fungine (Fusicoccum e Cytospora) foto (A. Cotroneo)

Coltura di batteri (Ralstonia solanacearum) (foto S. Grosso)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Autorizzazione alla vendita

Chi intende porre in vendita prodotti fitosanitari, ai sensi dell’art. 23 e 24 del DPR 290/01, deve ottenere un certifica-to di abilitazione alla loro vendita. Per la gestione di ciascun deposito o locale di vendita deve essere presente una perso-na maggiorenne in possesso del certificato di abilitazione.Tale attestato (certificato) viene rilasciato dalla A.S.L. Azien-da Sanitaria Locale competente a chi abbia:

compiuto i 18 anni•frequentato un apposito corso di istruzione e di adde-•stramentosostenuto un colloquio in cui abbia dimostrato di co-•noscere gli aspetti tecnici di impiego dei fitofarmaci, le nozioni sulla loro tossicità, le norme atte ad evitare le intossicazioni nonché la legislazione relativa ai prodotti fitosanitari; Il certificato ha validità per cinque anni ed alla scadenza •viene rinnovato, a richiesta del titolare, con le stesse modalità previste per il rilascio.

Sono esentati dal frequentare il corso e sostenere l’esame i laureati in scienze agrarie e forestali, chimica, medicina e chirurgia, medicina veterinaria, scienze biologiche, farma-cia, i diplomati in farmacia, i periti agrari e chimici e gli agrotecnici.I locali da destinare all’immagazzinamento ed alla vendita dei prodotti fitosanitari e loro coadiuvanti devono rispon-dere alle caratteristiche di sicurezza specificate nella circola-re ministeriale 15/93 e pertanto devono ottenere un ricono-scimento di idoneità da parte della A.S.L. competente, alla quale bisogna presentare domanda, cui deve essere allegata la piantina dei locali.Tale attestato è subordinato, quando le caratteristiche dei prodotti stoccati lo richiedano, al rilascio del Certificato prevenzione e incendi (CPI) o dal nulla - osta provvisorio (NOP) rilasciato dai Vigili del Fuoco. I prodotti fitosanitari ed i loro coadiuvanti devono essere:

stoccati e venduti in luoghi che non siano adibiti al •deposito e/o alla vendita di generi alimentari e di man-gimi. I prodotti molto tossici, tossici e nocivi devono essere •tenuti separati dai prodotti delle altre classi tossicologi-che, in appositi locali o in armadi chiusi a chiave.

Chiunque venda questo tipo di prodotti deve essere •provvisto di un registro o di uno schedario numerato di carico e scarico, debitamente vistato in ogni pagina dall’ ASL.Le confezioni di prodotti fitosanitari non devono esse-•re tenute a contatto diretto di pareti e di pavimenti.

La vendita dei prodotti fitosanitari non può avvenire né in forma ambulante né allo stato sfuso e sono ammessi alla vendita solo i prodotti regolarmente registrati.Gli acquisti possono essere effettuati anche tramite ordi-nazione scritta con una richiesta in duplice copia che deve essere vistata dal sindaco o da altra autorità competente che accerti il possesso dell’autorizzazione all’acquisto.I titolari degli stabilimenti di produzione, delle autorizzazio-ni e degli esercizi di vendita di prodotti fitosanitari e dei loro coadiuvanti, sono tenuti a trasmettere annualmente, entro il mese di febbraio di ogni anno, le schede informative sui dati di produzione e vendita dell’anno precedente.Tali schede vanno inviate al Settore Fitosanitario Regionale, che provvederà a trasmetterle al Sistema informativo agrico-lo nazionale (SIAN) del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ai fini della loro elaborazione.

Autorizzazione all’acquisto dei prodotti fitosanitari:il Patentino

Il decreto 290/01, agli art. 25, 26 e 27, detta le norme da se-guire per poter acquistare ed utilizzare i prodotti classificati molto tossici, tossici e nocivi.L’autorizzazione all’acquisto (Patentino) è obbligatoria per chi utilizza tali prodotti pericolosi E’ obbligatorio frequen-tare appositi corsi ai quali fa seguito un esame finale a quiz, le cui domande sono riportate in appendice a pagina 61.La programmazione e la gestione dei corsi è demandata alle Regioni.In Piemonte la competenza per quanto riguarda la funzio-ne di indirizzo, coordinamento e di emanazione di norme, disposizioni e direttive in materia è assegnata alla Direzione Agricoltura, Settore Servizi di Sviluppo Agricolo, mentre ai sensi della L.R. 17/99 art. 2 comma 1 lettere d) e n) la funzione relativa al rilascio o rinnovo dei “patentini” è con-ferita alle Province.

Capitolo IV

NORME CORRETTE DI VENDITA, ACQUISTO,USO E CONSERVAZIONE

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Guide all’uso corretto dei prodotti fi tosanitari

Coloro che non sono in possesso del patentino sono tenuti alla frequenza di un corso di 20 ore (normalmente 6 lezioni serali di 3 ore ciascuna più 2 ore dedicate allo svol-gimento dell’esame fi nale) il cui programma verte sulla corretta utilizzazione agronomico - sanitaria dei prodotti fi tosanitari e sui pericoli connessi alla detenzione, manipo-lazione ed uso degli stessi, come stabilito dalla Circolare 37/88. E’ ammesso all’esame chi ha partecipato ad almeno 15 ore di lezione. Il patentino scade ogni 5 anni come previsto dall’art. 26 del D.P.R. 290/2001. Chi deve rinnovare il patentino è tenuto alla frequenza di un corso di aggiornamento di 5 ore (3 ore effettive più 2 ore da dedicare all’esame). Il corso per

il rinnovo può essere frequentato già un anno prima della scadenza del patentino stesso.Le norme per la partecipazione ai corsi per l’ottenimento del patentino sono riportate in Tabella 3.Sempre in base al DPR 290/01, per i prodotti molto tossi-ci, tossici e nocivi, l’acquirente abilitato, al momento dell’ac-quisto, deve apporre la propria fi rma su di un apposito mo-dulo in cui sono riportati il nome del formulato e la quantità acquistata nonché la destinazione che l’agricoltore intende dare al prodotto. Apponendo la fi rma su questo registro l’utilizzatore si impegna a seguire scrupolosamente le indi-

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Guide all’uso corretto dei prodotti fi tosanitari

TAB. 3. NORME E PROCEDURE PER L’OTTENIMENTO ED IL RINNOVO DEL PATENTINO

Età minima per l’iscrizione al corso: 17 anni e sei mesiEtà minima per sostenere l’esame fi nale: 18 anniEtà massima: non defi nita• Il patentino scade ogni 5 anni• Domanda di partecipazione al corso da presentare all’Ente gestore prescelto;• Versamento di € 5,16 alla Tesoreria di ogni Provincia competente per territorio con la causale di versamento “quota di

partecipazione al corso per il rilascio, o per il rinnovo, del patentino per l’acquisto e l’impiego dei prodotti fi tosanitari”;• Partecipazione al corso (18 ore per il rilascio; 3 ore per il rinnovo);• Si è ammessi all’esame per il rilascio del patentino solo se si sono frequentate almeno 15 ore effettive; • Sostenimento del test fi nale (2 ore); • Il test viene superato se si ottengono almeno 60 punti su cento;• Rilascio da parte della Commissione di Esame dell’attestato di superamento;• Presentazione alla Amministrazione Provinciale competente, entro sei mesi dal superamento dell’esame, di domanda in

carta da bollo, accompagnata dall’attestato e da una fotografi a, per l’ottenimento del patentino.• L’utente che possiede il patentino in corso di validità e che ha frequentato con esito positivo il corso, dovrà richiedere

il rilascio del patentino rinnovato entro la scadenza di quello vecchio e comunque non oltre 12 mesi dalla data di sca-denza dello stesso. Scaduto tale periodo bisogna risostenere l’esame fi nale.

• Per i partecipanti ai corsi residenti nella Regione Piemonte, la Provincia competente al rilascio del “patentino” è quella in cui il candidato ha sostenuto l’esame fi nale.

• Per i partecipanti ai corsi residenti fuori regione, le Province possono rilasciare o rinnovare il tesserino, qualora vengano soddisfatte entrambe le seguenti due condizioni:

1) che l’allievo dimostri di lavorare o possedere un’azienda sul territorio piemontese. 2) che l’allievo abbia frequentato il corso nell’ambito del territorio piemontese.

Sono esentati dal frequentare il corso e dal sostenere l’esame i laureati in Scienze Agrarie e dei nuo-vi indirizzi di studio delle classi 20, 74S e 77S, i periti agrari e gli agrotecnici. Questi dovranno presentare alla Amministrazione Provinciale competente domanda in carta da bol-lo corredata da una foto e dall’attestato di laurea o dal diploma o da un’autocertifi cazione.

foto patentino (fronte e retro)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fi tosanitari

ALLEGATO 1

(previsto dall’art. 24, comma 6)

N:

(1) La copia del presente modulo da rilasciarsi all’acquirente dovrà recare in questo spazio l’indicazione del nome cognome o ragione sociale

del venditore, l’indirizzo e gli estremi (numero e data) del certificato di abilitazione alla vendita (art. 24 del regolamento) del venditore

medesimo.

MODULO PER L’ACQUISTO DI PRODOTTI FITOSANITARI E DI COADIUVANTI DI PRODOTTI FITOSANITARI

Generalità dell’acquirente (o ragione sociale)

Indirizzo

Autorizzazione rilasciata da……………………… in data………………….

PRODOTTI FITOSANITARI E COADIUVANTI DI PRODOTTI FITOSANITARI

Coadiuvanti Numero di registrazione Quantità Destinazione agricola o commerciale

Firma dell’acquirente ……………………………..

(AVVERTENZE DA RIPORTARE SUL RETRO DELL’ALLEGATO)

AVVERTENZE

1. Attenzione da impiegarsi esclusivamentein agricoltura. Ogni altro uso è pericoloso.

2. Conservare questo prodotto chiuso sotto chiave, in luogo inaccessibile ai bambini ed agli animali domestici.

3. Conservare la confezione ben chiusa.

4. Non fumare e non mangiare durante l’impiego del prodotto.

5. Non contaminare altre colture, alimenti e bevande o corsi d’acqua.

6. Evitare di respirarne i vapori o le polveri e non operare contro vento, proteggendosi adeguatamente la pelle e gli occhi con indumenti

protettivi, secondo le indicazioni riportate sulle confezioni del prodotto.

7. Dopo la manipolazione o in caso di contaminazione lavarsi accuratamente con acqua e sapone.

8. Rendere inutilizzabili o innocue dopo l’uso le confezioni che contenevano il prodotto con i mezzi indicati sulle confezioni stesse.

9. In caso di malessere ricorrere al medico mostrandogli l’etichetta del prodotto e il foglio illustrativo che eventualmente lo accompagna.

10. In ogni caso leggere attentamente le avvertenze e prescrizioni riportate sulle etichette ed attenersi strettamente alle stesse.

(1)

cazioni riportate sull’etichetta nonché ad attenersi, come previsto dalla legge, alle norme di buona pratica agricola e si rende responsabile di eventuali conseguenze negative.Per questo motivo non è possibile in nessun caso prestare, regalare o comunque cedere ad altre persone i prodotti mol-to tossici, tossici e nocivi anche se la persona ricevente è in possesso del patentino.

Il Patentino è a tutti gli effetti un documento ed in caso di smarrimento è necessario presentare immediata denuncia ai Carabinieri od alla Questura e successivamente richiederne duplicato al Settore Provinciale dell’Agricoltura competente.

Per l’acquisto di prodotti classifi cati come “irritanti” o non classifi cati non è necessario il patentino.

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

L’acquisto di questi prodotti è quindi possibile anche da parte di operatori non agricoli. I prodotti fitosanitari per piante ornamentali (PPO) per fiori da balcone, piante ornamentali, da appartamento o giardino domestico restano disciplinate dal D.P.R 392/98. Essi possono essere venduti oltre che nelle rivendite auto-rizzate anche attraverso supermercati, fiorerie, negozi spe-cializzati di hobbistica. Al commercio e vendita di PPO, non si applicano le disposizioni degli art. 21, 23, 27 e 42 del D.P.R. 290/01.

Acquisto, trasporto e conservazione

Quando tecnicamente si rileva la necessità di eseguire un trattamento ed è stato scelto un idoneo formulato, questo deve essere acquistato esclusivamente presso rivenditori a ciò autorizzati. L’acquirente deve assicurarsi che il prodotto fornito sia proprio quello suggerito dai tecnici specialisti; se necessario dovrà esibire il patentino e compilare l’apposito registro. In quest’ultimo vengono elencati i prodotti molto tossici, tossici e nocivi acquistati; in calce al modulo l’acquirente dichiara che seguirà le indicazioni e le prescrizioni previste per l’impiego dei prodotti fitosanitari acquistati e firma quanto sopra attestato.I prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi possono essere acquistati anche senza recarsi dal venditore, ordinandoli per scritto, con richiesta in duplice copia vistata dal sindaco o da altra autorità competente.E’ vietato cedere ad altri i prodotti fitosanitari classificati “Molto tossici”, “Tossici” e “Nocivi” poiché chi acquista un prodotto ne diventa responsabile e le eventuali conseguenze di un uso scorretto sarebbero a suo carico.Al momento dell’acquisto è necessario esaminare le confezioni per controllarne l’integrità e lo stato di conservazione. E’ vietata la vendita di prodotti fitosanitari in confezioni non sigillate o non originali. Sull’etichetta devono essere riportati il numero e la data di registrazione del Ministero della Salute.Per il trasporto dei prodotti fitosanitari è bene attenersi alle norme descritte in tabella 4.

Tab. 4 - Norme di acquisto e trasportovalutare tecnicamente la necessità di eseguire un trattamen-•to e scegliere un idoneo formulato;acquistare i prodotti esclusivamente presso negozi autorizzati;•esibire, se necessario, il patentino e compilare l’apposito •registro;non far utilizzare i prodotti fitosanitari da persone incom-•petenti o non autorizzate;esaminare le confezioni per controllarne l’integrità e lo sta-•to di conservazione;per il trasporto• di grandi quantità non utilizzare mezzi nor-malmente destinati al trasporto di passeggeri, di derrate ali-mentari e di sostanze destinate all’uso umano ed animale;effettuare il carico in modo da scongiurare rotture, rove-•sciamenti e cadute delle confezioni;in caso di spandimenti durante il trasporto :•

preoccuparsi di recuperare i colli danneggiati e smaltir-1.li in base alla normativa vigente (conferimento in ap-posite discariche autorizzate per prodotti fitosanitari);assorbire gli eventuali liquidi sparsi con segatura, da 2.smaltire successivamente secondo la normativa vigen-te (vedi punto precedente);eseguire tutte le operazioni indossando appositi dispo-3.sitivi di protezione (D.P.I.);in caso di versamenti di quantità ingenti avvertire im-4.mediatamente il Servizio di Igiene Pubblica dell’ASL o i Vigili del Fuoco;pulire accuratamente tutti i materiali contaminati; 5.non utilizzare le derrate alimentari o destinate all’alimenta-6.zione animale che fossero venute in contatto con il prodot-to fitosanitario, ma smaltirle in discariche autorizzate allo scopo.

Tab. 5 - Norme di conservazione in aziendaConservare i prodotti fitosanitari in luoghi appositi, inac-•cessibili ai bambini, alle persone estranee ed agli animali, in modo da evitare qualsiasi ipotizzabile possibilità di danno. Non conservare i prodotti fitosanitari insieme a derrate •alimentari o ad alimenti destinati agli animali.Tenere chiusi a chiave i magazzini o gli armadi per i •prodotti T+, T ed Xn.All’esterno dei magazzini apporre la scritta “VELENO” •o comunque una dicitura od un simbolo che avverta della pericolosità dei prodotti immagazzinati.Arieggiare e tenere asciutti i depositi per evitare accumuli di •tossici e pericoli di incendi e evitare anche che umidità ed alta temperatura possano provocare danni ai formulati ed alle confezioni.Escludere preferibilmente cantine e seminterrati ed utiliz-•zare locali con pavimenti e pareti lavabili fino all’altezza degli scaffali.Non fumare ed accendere fuochi nel magazzino.•Redigere un registro di magazzino in cui tenere aggiornato •l’elenco dei prodotti presenti ed il loro utilizzo.

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

REGISTRO DEI TRATTAMENTI

ANNO:______________________

DATI ANAGRAFICI AZIENDA AGRICOLA DITTA: * SEDE AZIENDA AGRICOLA *

VIA * COMUNE *

Partita IVA: * CONTRADA *

CITTA’ * PARTITA CATASTALE *

PATENTINO N. FOGLIO *

DATA RILASCIO PARTICELLE *

DATA SCADENZA ALTRO

Promemoria:

• Registrare a norma di legge tutti i trattamenti effettuati, con prodotti Molto tossici, Tossici,

Nocivi, Irritanti, Non Classificati, entro 30 giorni dalla data di esecuzione;

• Conservare i moduli d’acquisto e le fatture;

• Conservare il quaderno per un anno dopo la fine della campagna agraria;

• Scrivere in modo leggibile e usare solo la penna a biro

• Rendere visibili le eventuali correzioni

• Le colonne che riportano l’asterisco * sono obbligatorie e devono essere compilate

DISTRIBUZIONE COLTURE CAMPO COLTURA

*

VARIETA’ SUPERFICIE Ettari

*

IMPIANTO/SEMINA

TRAPIANTO

*

INIZIO

FIORITURA *

INIZIO

RACCOLTA

*

Sup.Totale *

Firma del Legale Rappresentante *

DATA

* RIF.

CAMPO AVVERSITA’

* PRODOTTO *

FITOSANITARIO NOME

COMMERCIALE

PRINCIPIO ATTIVO

DOSE /Ha *

VOL H2O (l/ha)

1 RACC POSSIB

TC + 1 gg

OPERATORE (1) *

(1) Se il trattamento viene eseguito da un contoterzista, quest’ultimo deve apporre firma e timbro e

rilasciare l’apposita dichiarazione di avvenuto trattamento.

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Il D.P.R. 290/01 prevede all’art. 42 punto 3 che gli acquirenti e gli utilizzatori di prodotti fitosanitari e dei loro coadiuvanti devono :

Conservare per un anno le fatture di •acquisto nonché la copia dei moduli di acquisto dei prodotti classificati T+, T, XN.Compilare un registro dei trattamen-•ti effettuati, annotandoli entro 30 giorni dalla data di esecuzione.(Quaderno di campagna o Registro dei trat-tamenti).Tale registro deve contenere:•

i dati relativi all’azienda ;1.la denominazione della coltura trattata e la relativa 2.estensione espressa in ettari;le date di semina, trapianto, inizio fioritura e raccolta;3.la data del trattamento, il prodotto e la relativa 4.quantità impiegata; l’avversità che ha reso necessario il trattamento. 5.

E’ necessario conservare per almeno due anni presso la sede legale dell’azienda il registro dei trattamenti effettuati compilato e sottoscritto da uno dei seguenti soggetti:

proprietario o conduttore dell’Azienda agricola; •utilizzatore dei prodotti fitosanitari, previa espressa de-•lega, nel caso in cui questi non coincida con il proprie-tario o conduttore dell’azienda e nemmeno con l’acqui-rente dei prodotti stessi; acquirente dei prodotti fitosanitari nel caso in cui non •coincida con il proprietario o conduttore dell’Azienda.

Si precisa inoltre che:La compilazione del registro dei trattamenti è obbligatoria anche per le associazioni che effettuano trattamenti in co-mune nonché per impieghi in ambito extra-agricolo (verde pubblico, diserbo di sedi ferroviarie ecc.).

Il Mi.P.A.F. con una circolare pubblicata sul supplemento ordinario n.18 della G.U. del 5/02/03 ha precisato che chi coltiva orti e frutteti utilizzati esclusivamente per il consu-mo familiare è esente dal tenere il registro dei trattamenti.

Per coloro che utilizzano prodotti fitosanitari su colture il cui raccolto è destinato all’autoconsumo si richiede esclusi-vamente la conservazione dei moduli di acquisto dei pro-dotti classificati molto tossici, tossici e nocivi.Il registro dei trattamenti deve essere conservato presso la sede legale dell’azienda, compilato a cura del proprietario o conduttore e sottoscritto al termine dell’annata agraria.

Per le associazioni che effettuano tratta-menti per conto dei loro soci (coopera-tive, consorzi ecc.) il “registro dei tratta-menti” unico per tutti i soci, può essere conservato presso la sede dell’Associa-zione e deve essere compilato e sotto-scritto da un responsabile, previa delega rilasciata dai soci.Nel caso in cui i trattamenti siano de-

mandati ad un contoterzista, questi con-trofirma il registro nell’apposita casella in corrispondenza di ogni intervento effettuato. In alternativa il contoterzista può rilasciare una dichiarazione, firmata, in cui indica tutti i dati relativi al trattamento, al fine della sua corretta registra-zione sul registro da parte del committente. Si sottolinea che anche i prodotti classificati come irritanti oppure non classificati devono essere annotati sul quaderno di campagna in quanto anche gli stessi possono presentare potenziali rischi per l’ambiente.E’ stato abolito l’obbligo della vidimazione del registro dei trattamenti da parte dell’ASL; lo stesso dovrà essere esi-bito su richiesta dell’Autorità competente che ha la facoltà di effettuare controlli e riscontri presso le Aziende agricole.La Regione Piemonte ha messo a punto una specifica mod-ulistica al fine di consentire una omogeneità di registrazione dei dati sul territorio regionale e velocizzare le operazioni di verifica e controllo da parte degli Organi competenti.

Dal 24/11/2007 la mancata registrazione è sanzionabile ai sensi del D.Lgs 193/2007 (art. 6, comma 4, sanzione amministrativa da 250 a 1500 euro)

Uso: 1) Esame di un’etichetta tipo

In base al D.Lgs 194/95 ed al D.Lgs 65/2003 su tutti gli imballaggi e contenitori di prodotti fitosanitari devono essere apposte etichette recanti in lingua italiana ed in modo chiaro ed indelebile le seguenti indicazioni:

Armadio prodotti fitosanitari (Foto Deiafa)

Leggere sempre le etichette prima di effettuare un intervento

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SCHEDATRATTAMENTO CONTOTERZISTI

Allegato4

Autorizzazione (2)rilasciatada indata

Titolareautorizzazione(3)

Tipodicolturatrattata Estensione(inha)

Quantità kg. Lt.

Datafinetrattamento

Data

Firma (5)

Perricevuta(6)

NOTE(1)(2)

(3)(4)(5)(6)

Legalerappresentanteaziendaagromeccanica.Firmalegalerappresentanteaziendacommittente.

Spettabile (1)

Datiaziendacommittente

“Patentino”;dacompilaresoloincasoditrattamentieffettuaticonprodottifitosanitarielorocoadiuvantimoltotossici,tossicionocivi.

Datidellapersona,titolaredel“patentino”,chehaeffettuatoiltrattamento.Denominazionecommerciale.

Datainiziotrattamento

Nomedelprodottoutilizzato(4)

DICHIARAZIONE DI AVVENUTO TRATTAMENTO

CON PRODOTTI FITOSANITARI E LORO COADIUVANTI

n. iscrizione

Ragione sociale:

Indirizzo:

Capitale sociale:

Partita IVA:

Registro imprese di:

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

la denominazione commerciale del preparato•il nome e l’indirizzo del titolare dell’autorizzazione e del re-•sponsabile dell’imballaggio, etichettatura e distribuzionela sede dello/degli stabilimento/i (officina) apposita-•mente autorizzato/i per la produzioneil numero di registrazione e la data di autorizzazione•la denominazione ed il rispettivo tenore di ciascuna so-•stanza attivala quantità netta nel prodotto fitosanitario•il numero di partita del preparato che ne permetta l’iden-•tificazionei simboli e le indicazioni di pericolo del preparato•la frase o le frasi tipo relative ai rischi specifici (frasi R)•l’indicazione dei consigli di prudenza relativi (frasi S)•l’indicazione, per i preparati molto tossici, tossici e no-•civi, che l’imballaggio non può essere riutilizzato, salvo nel caso di recipienti destinati specificatamente ad essere ricaricatile indicazioni di eventuali rischi particolari per l’uomo, •gli animali e l’ambientele norme di sicurezza per la tutela dell’uomo, degli ani-•mali o dell’ambienteil tipo di azione del prodotto fitosanitario•il tipo di preparazione•gli usi autorizzati (colture ed avversità) e le condizioni •agricole (possibilità d’impiego in ambiente protetto)le istruzioni per l’uso e la dose per ogni tipo di impiego •autorizzatonumero massimo di trattamenti ammessi•l’intervallo di sicurezza per ciascun impiego tra :•

- l’applicazione e la semina - l’applicazione ed il raccolto - l’applicazione e l’immissione in commercio o il consu-

mo dei vegetali trattatiil tempo di rientro, cioè il tempo minimo che deve in-•tercorrere tra il trattamento e la possibilità di rientrare nell’appezzamento trattato da parte dell’uomo e degli animalile indicazioni relative all’eventuale tossicità, alla sensibili-•tà varietale e ad ogni eventuale altro effetto indesiderato sulla produzione o sulla coltura successivala miscibilità con altri agrofarmaci•la dicitura “prima dell’uso leggere le istruzioni “•le istruzioni per l’eliminazione del prodotto e del suo •imballaggiola data di scadenza del preparato in condizioni di nor-•male conservazione, quando inferiore a due anni.

L’etichetta ha pertanto la funzione di identificazione del prodotto, garanzia della sua registrazione (cioè del control-

lo tecnico e sanitario effettuato da esperti) e indicazione dei modi e delle colture su cui può essere usata nonché degli organismi contro cui risulta efficace. I dati in essa contenuti sono quindi essenziali per una utiliz-zazione corretta ed efficace del prodotto stesso.Le colture su cui è ammesso l’uso di un prodotto fitosanita-rio possono essere diverse per una stessa sostanza attiva in base alle differenti formulazioni, in considerazione della di-versa natura fisica dei preparati, dei coformulanti, della con-centrazione e delle eventuali altre sostanze attive presenti.I dati principali per un corretto ed efficace utilizzo sono :

lo spettro di azione, ossia il o gli organismi nocivi o ma-•lerbe contro cui il formulato è autorizzato ed efficacela o le colture su cui può essere utilizzato•lo stadio colturale od il periodo di distribuzione•il numero massimo di trattamenti •la dose di distribuzione•la possibilità di utilizzo o meno in serra.•

Rispettando queste indicazioni tecniche si è certi di ottene-re il miglior risultato in difesa delle coltivazioni.Si ribadisce che un prodotto fitosanitario può essere usato esclusivamente per quanto previsto in etichetta (colture ed organismi nocivi autorizzati, periodi di distribuzione, dose di impiego, utilizzo in serra od in pieno campo ecc). Ogni altro uso è illegale e chi commette il reato è passibile di san-zione amministrativa ed anche di arresto fino a tre mesi.I prodotti fitosanitari non devono essere assolutamente uti-lizzati per trattamenti di disinfezione o disinfestazione degli animali o dell’uomo.

Esistono anche altre indicazioni fondamentali che devono essere rispettate per salvaguardare la salute nostra e dei con-sumatori e l’ambiente. Le principali sono:

il tempo di carenza• o intervallo di sicurezza, ovvero il periodo minimo, espresso in giorni, tra l’ultimo trat-tamento e la raccolta (trattamenti in campo) o l’ultimo trattamento ed il consumo (trattamenti post raccolta); tale dato può essere anche molto differente da coltura a coltura sulla base delle caratteristiche vegetative delle stesse, della parte edibile, del ciclo di sviluppo. E’ ot-tenuto in base a studi sperimentali sulla degradazione nelle condizioni colturali medie. Poiché la degradazione è strettamente legata al clima, i tempi di carenza sono spesso molto diversi per la stessa coltura tra i Paesi nor-dici e quelli mediterranei. Il tempo di carenza, essendo legato al modo ed al tempo di degradazione del pro-dotto, non è direttamente correlato con la tossicità del-lo stesso; esistono infatti fitofarmaci tossici con solo 7 giorni di carenza ed altri non classificati che richiedono

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

un intervallo di sicurezza di 20 giorni. In caso di miscele estemporanee il tempo di carenza da

rispettare è quello relativo al prodotto fitosanitario con intervallo di sicurezza più lungo. L’intervallo di sicurez-za non varia anche se dovesse essere diminuita la con-centrazione di impiego e deve essere rispettato anche se la produzione non è avviata direttamente al consumo, ma destinata ad essere immagazzinata, surgelata o su-bire qualunque tipo di trasformazione industriale. Più il trattamento è vicino alla raccolta minore deve essere il tempo di carenza del prodotto utilizzato. In particolare è necessario essere molto rigorosi nel caso di produzioni a raccolta scalare.

Per le colture floricole, ornamentali e forestali non è previsto tempo di carenza, non essendo il prodotto de-stinato all’alimentazione;il tempo di rientro• è il tempo minimo che deve intercor-rere tra il trattamento e la possibilità di rientrare nell’ap-pezzamento trattato da parte dell’uomo e degli animali. Quando questo non è indicato, è comunque buona nor-ma far passare almeno 48 ore; tale tempo dovrebbe essere aumentato nel caso in cui vengano effettuate operazioni colturali che prevedono la manipolazione delle parti trat-tate (ad es. potatura, diradamento, ecc.); in questi casi sa-rebbe opportuno attendere un intervallo di tempo pari al tempo di carenza; in etichetta possono anche essere segnalati, quando necessario, i tempi relativi al periodo di attesa tra il trattamento e la manipolazione dei prodotti trattati nonché il periodo tra l’applicazione del prodotto e la semina o la piantagione della coltura successiva;

evitare i trattamenti in fioritura• per la salvaguardia dei pronubi; sfalciare le erbe fiorite presenti sotto le colture arboree da trattare. Esistono disposizioni regionali che stabiliscono regole a questo proposito (L.R. 20/98 Nor-me per la disciplina, la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura in Piemonte”).

Esiste un altro parametro previsto dalla legge, ma non ri-portato in etichetta, che indica la dose massima di principio attivo che può essere tollerata negli alimenti. Tale parame-tro prende il nome di limite massimo di residuo (Lmr) di sostanze attive dei prodotti fitosanitari tollerato nei prodotti destinati all’alimentazione o limite legale di tollerabilità ed è strettamente collegato con il rispetto del tempo di carenza e delle altre indicazioni tecniche di utilizzo (dose, periodo, tipo di distribuzione) nonché alle condizio-ni ambientali (temperatura). Indica la quantità massima di sostanza attiva, delle sue impurezze e/o dei sui prodotti di metabolizzazione, degradazione o reazione che può essere tollerata sui prodotti destinati all’alimentazione in qualsiasi momento successivo alla raccolta. Tale quantità, espressa generalmente in parti per milione (ppm), esprime la quanti-tà massima di sostanza attiva che, in seguito a prove tossico-logiche, ha dimostrato di non arrecare danni alla salute. In base al regolamento comunitario n. 396 del 23/2/2005 l’armonizzazione dei residui a livello europeo è ancora in corso e prevede una lista di Lmr uniforme in tutti gli Stati membri. Per verificare il rispetto di questo importante parametro sa-nitario ogni anno vengono attuati sul territorio regionale controlli sulla produzione da parte dei Laboratori di Sanità Pubblica dell’ARPA. I prelievi ufficiali , dai quali può scatu-rire una sanzione in caso di superamento dei limiti di legge, vengono fatti durante il periodo di raccolta o al momento dell’immissione nei circuiti commerciali; la quantità preleva-ta deve essere rappresentativa della intera partita e, pertanto, i singoli prelievi devono essere eseguiti in più punti della stessa. Le quantità parziali vengono riunite e mescolate per ottenere il campione globale dal quale verranno prelevate 5 aliquote che costituiscono i singoli campioni di analisi. Il prodotto è sottoposto a specifici controlli chimici utilizzan-do sofisticate tecniche ed apparecchiature. Nel caso di dati non rispondenti alla normativa (superamento dei limiti o utilizzo di un prodotto non ammesso sulla coltura) scatta la denuncia alla Magistratura. E’ possibile ricorrere contro tale responso richiedendo di effettuare contro-analisi su una delle aliquote del campione appositamente conservata.Le derrate i cui residui risultano non in regola non possono essere messe in vendita.In generale se vengono rispettate tutte le prescrizioni ripor-tate in etichetta non esistono pericoli di superare i limiti di legge, anche se è opportuno tenere presente che in caso di più trattamenti eseguiti con la stessa sostanza attiva è pos-sibile andare incontro a fenomeni di accumulo, questi pos-sono portare il residuo oltre il limite tollerato, pur avendo rispettato il tempo di carenza. In caso di esportazione verso altri Paesi il limite da rispettare è quello dello Stato importa-

Evitare i trattamenti in fioritura (foto F. Spanna)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

tore. In ambito CE si sta giungendo ad una armonizzazione dei dettati di legge.Dal punto di vista sanitario con il termine “residuo” si in-tende non solo il valore ammesso per legge e sopra definito, ma in generale la quantità di principio attivo, delle sue im-purezze e/o dei suoi prodotti di degradazione, metaboliz-zazione o reazione presenti in qualsiasi substrato vegetale e animale (alimentare e non) e nell’ambiente (terreno, ac-qua).In Piemonte viene effettuato anche questo tipo di controllo residuale, rivolto principalmente al monitoraggio delle col-ture durante il ciclo produttivo (cioè in fasi diverse dalla rac-colta), a matrici differenti dal prodotto edibile, al controllo delle acque superficiali e dei terreni. Con queste verifiche non è possibile comminare sanzioni relative al superamento dei limiti di tolleranza, ma esse servono principalmente per i controlli del rispetto di norme disciplinari (utilizzo di pro-dotti non consentiti dal disciplinare stesso, uso in epoche non previste, ecc., a seguito delle quali può venire, ad esem-pio, sospesa l’erogazione del premio o attuata un’azione di-sciplinare) o per una verifica di inquinamento ambientale e la messa a punto di relativi piani di salvaguardia.Le analisi sulla sanità delle acque potabili sono effettuate abitualmente in applicazione delle specifiche norme legisla-tive in merito.

Uso: 2) Preparazione delle soluzioni

Generalmente i prodotti fitosanitari non possono essere distribuiti come tali, ma devono subire una diluizione in acqua. Solo in casi particolari ed utilizzando idonee attrezzature possono essere distribuiti direttamente come sono posti in vendita.Si riportano di seguito le regole generali per eseguire correttamente la preparazione delle soluzioni:

preparare solo il quantitativo di soluzione effettiva-1.mente necessario per il trattamento. Al termine del trattamento l’eventuale residuo non deve essere assolu-tamente versato in fossi e canali, ma smaltito in base alla normativa vigente (smaltimento in discarica autorizzata per antiparassitari);attenersi sempre e soltanto ai quantitativi consigliati 2.di prodotto e di diluente. Le dosi prescritte in etichetta derivano da sperimentazioni verificate dagli esperti della apposita Commissione ministeriale. Aumentare la dose può comportare danni diretti sulla coltura (ad es. fitotossicità) non sortendo comunque un effetto migliore rispetto alla dose consigliata.

Diminuire la dose non permetterà di ottenere l’effetto desiderato, favorendo al contrario la selezione di ceppi di organismi nocivi resistenti. In entrambi i casi si ha uno spreco di denaro e l’immissione nell’ambiente di inutili quantità di prodotti inquinanti.

Sull’etichetta la dose viene espressa in l/ha o kg/ha oppure in g/hl o ml/hl oppure in entrambi i modi e dovrà essere adeguatamente riportata alla superficie effettiva da trattare; ad es. l’indicazione di una dose di 1,5 l/ha equivale a 0,75 l per 5000 mq di terreno.

Le dosi riportate in etichetta solitamente sono riferite a volume normale di acqua. Passando da una attrezzatura a volume normale ad una a basso volume la dose di formulato per ettaro indicata in etichetta non deve cambiare, varia solo la quantità di acqua.

In alcuni casi particolari ed utilizzando attrezzature specifiche non si rende necessario affettuare la diluizione, ma è possibile impiegare come tale un prodotto fitosanitario concentrato;prelevare l’acqua evitando che l’eventuale riflusso 3.vada ad inquinare la fonte di approvvigionamento; il prelievo da fossi e canali va fatto solamente se si dispone di mezzi aspiranti separati dall’attrezzatura di irrorazione.

La preparazione delle miscele ed il loro travaso nell’atomizzatore vanno effettuate rispettando tutte le norme di sicurezza

Risciacquare accuratamente l’attrezzatura utilizzata nella prepara-zione delle miscele e versare l’acqua di lavaggio nell’atomizzatore

Evitare la vicinanza di animali e persone estranee al trattamento, non fumare e utilizzare mezzi di protezione personale

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prima di miscelare prodotti fitosanitari diversi 4.verificare se gli stessi sono compatibili consultando l’etichetta o, nel caso non esistessero indicazioni specifiche, provando a miscelare una piccola quantità degli stessi in un idoneo contenitore;eseguire le operazioni con un’attrezzatura e5. dispo-sitivi di protezione idonei evitando accuratamente che il prodotto giunga a contatto con la pelle, venga inalato o addirittura ingerito. Nessun prodotto fitosa-nitario, qualsiasi sia la sua formulazione, deve essere maneggiato a mani nude, ad eccezione dei sacchetti idrosolubili;non riempire mai la botte fino all’orlo 6. per evitare la tracimazione del liquido; il riempimento ottimale è di 2/3 della capacità globale;nel caso di manipolazione di formulazioni di pro-7.dotti T+, T o Xn, tutte le persone addette al tratta-mento devono essere munite di patentino. svolgere le operazioni all’aperto8. , lontano da abita-zioni, in assenza di vento, vicino all’appezzamento da trattare; al chiuso la possibilità di intossicazione è più elevata; evitare di sollevare polvere e disperdere i pro-dotti; allontanare bambini, estranei ed animali. In caso di prodotti polverulenti riempire la cisterna con metà dell’acqua necessaria, sciogliere a parte con poca acqua la polvere, immettere il tutto nella cisterna e portare a volume agitando; avere cura che i macchinari utilizzati per il tratta-9.mento siano in perfetto stato di funzionamento, che gli ugelli non siano otturati, che non si verifichino perdi-te. E’ pratica corretta far preventivamente eseguire una verifica del loro funzionamento presso i banchi prova messi a disposizione sul territorio. Per potervi accedere è necessario contattare le Organizzazioni Professionali, le Associazioni Produttori o gli Enti erogatori di assi-stenza tecnica per stabilire il luogo e la data del con-trollo, trattandosi di strutture itineranti. Sul territorio

piemontese attualmente sono presenti 27 centri di controllo in cui operano oltre 100 tecnici abilitati. Esistono due tipi di at-trezzature di verifica: per atomizzatori e per barre. Ai mezzi verificati viene applicato uno specifico bollino adesivo corredato da un talloncino di controllo che ne certifica la conformità per un buon funzionamento..

Una corretta taratura permette di ottenere una maggio-re efficacia del trattamento, un minor impiego di acqua, una riduzione dei tempi di esecuzione del trattamento, una riduzione delle perdite di prodotto nell’ambiente, un costo inferiore del trattamento ed una maggiore du-rata dell’attrezzatura irrorante;dopo l’uso lavare accuratamente i contenitori, i mi-10.surini e tutta l’attrezzatura utilizzata durante la pro-cedura, versando l’acqua di lavaggio nella botte dell’irro-ratore. Si ricorda brevemente che i prodotti in polvere secca ed in granuli possono essere versati direttamente nella botte; i concentrati in sospensione ed emulsiona-bili, facilmente miscibili in acqua, possono essere dosati e versati nella botte parzialmente riempita d’acqua; le polveri bagnabili devono essere sciolte in poca acqua e miscelate prima di essere versate nella botte già parzial-mente piena d’acqua ed infine portata a giusto volume agitando attivamente. non superare mai i livelli di riempimento massimo11. per evitare indesiderati versamenti. Questo può essere particolarmente pericoloso negli irroratori a spalla, dove il liquido, versandosi addosso all’operatore, può provocare intossicazione. In ogni caso al momento del trattamento l’operatore deve essere munito di idonei mezzi di protezione;al termine delle operazioni di preparazione delle 12.soluzioni chiudere accuratamente le confezioni e

Atomizzatore con accessorio lavaimpianto (foto Deiafa)

Particolare della taratura (portata degli ugelli) (foto Deiafa)

Simbolo di avvenuta taratura delle macchine

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Guide all’uso corretto dei prodotti fi tosanitari

riporle immediatamente nel magazzino. Il prodotto va lasciato sempre nelle confezioni originali;al termine del trattamento lavare accuratamente 13.l’irroratrice;quando una confezione è esaurita è necessario 14.smaltire il contenitore in modo adeguato. I contenitori non possono in alcun modo essere considerati rifi uti urbani; essi infatti, in base al D.Lgs 152/06, rientrano nella classifi cazione dei rifi uti tossici e non possono essere smaltiti attraverso le normali reti di raccolta né accumulati nelle normali discariche poiché essi rappresentano un rischio di intossicazione per chi li utilizza o li manipola senza conoscerne la natura nonché un rischio di inquinamento per le acque ed il suolo. In Piemonte è in vigore una specifi ca normativa regionale che regola lo smaltimento delle confezioni esaurite di prodotti fi tosanitari (D.G.R. n. 26-25685 del 19 ottobre 1998). In base a questa deliberazione, emanata a seguito di approfonditi studi e dopo una fase di attuazione sperimentale, la confezione esaurita deve essere accuratamente sciacquata con un triplice lavaggio eseguito secondo le modalità riportate in tabella 6.

Chi non si adegua alle norme previste dalla DGR sopra citata deve seguire quanto previsto dal D.Lgs 152/06 e dalla sue successive modifi che ed integrazioni ovvero iscriversi all’Albo degli smaltitori, presentare annualmente il MUD (Modello Unico di dichiarazione ambientale), compilare un apposito Registro di carico e scarico e, per il loro trasporto, riempire il Formulario di identifi cazione rifi uti ed utilizzare idonei automezzi.

E’ attualmente in corso da parte di un gruppo di lavoro il progetto TOPPS (acronimo di Train the Operator to Pre-vent pollution from Point Sources) con lo scopo di elabo-rare delle linee guida che oltre a formare gli agricoltori e i tecnici del settore al fi ne di ridurre in misura consistente

l’inquinamento puntiforme delle acque da prodotti fi tosa-nitari, consentano di defi nire a livello europeo (e successi-vamente divulgare) le buone pratiche agricole in grado di consentire la riduzione delle fonti di tale tipologia di in-quinamento, anche in vista dell’entrata in vigore delle Direttiva Europea sull’uso sostenibile degli agrofarmaci.Il documento fi nale sulle li-nee guida TOPPS è stato pre-sentato uffi cialmente dall’As-

sociazione Europea dei produttori di fi tofarmaci (ECPA) a Bruxelles il 7 Febbraio 2007 ed è stato, successivamente, approvato dalle principali associazioni europee coinvolte in tale tematica. Sulla base delle linee guida concordate a livello europeo è stato predisposta e stampata dal DEIA-FA dell’università di Torino una specifi ca pubblicazione in italiano contenente le indicazioni previste con relativa docu-mentazione fotografi ca (Balsari et al., 2007)Per saperne di più su questo progetto esiste un sito internet a cui collegarsi www.topps-life.org

Tab. 6 - Norme di corretto smaltimento delle confezioni esaurite di prodotti fi tosanitari In caso di lavaggio manuale delle confezioni esaurite:

riempire la confezione esaurita con acqua per circa un •quinto del suo volume; chiuderla ermeticamente;•eseguire 15 inversioni complete (per una durata di circa •30 secondi);versare l’acqua di risciacquo nel serbatoio dell’attrezzatura •approntata per il trattamento;ripetere l’operazione per tre volte.•

Nel caso di lavaggio con attrezzatura meccanica: portata di almeno 4,5 l/minuto;• pressione superiore a 3 bar;• durata del lavaggio almeno 40 secondi.•

Al termine del lavaggio:ridurre il volume del contenitore e tapparlo;•inserire il contenitore in un sacco impermeabile;•chiudere ermeticamente il sacco pieno;•applicare sul sacco chiuso un’etichetta che riporti gli •estremi identifi cativi del produttore del rifi uto (ragione sociale, indirizzo dell’azienda, partita I.V.A.);portare il sacco così preparato ad un Centro di •raccolta (previa autorizzazione come da D.lgs 152/06) o conservarlo per il prelievo diretto in azienda da parte del servizio pubblico o azienda privata, in base alle disposizioni comunali; il Centro di raccolta può essere un’ area comunale •appositamente predisposta o uno spazio creato allo scopo presso rivendite di fi tofarmaci o cooperative di servizi;presso i centri di raccolta sarà effettuato un controllo •sulla correttezza delle operazioni di lavaggio, verifi cando l’eventuale presenza di residui;dai punti di raccolta i contenitori saranno avviati allo •smaltimento fi nale oppure al recupero come materia prima o come energia;la procedura di smaltimento sopra esposta non •può essere assolutamente applicata alle confezioni che

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contengono ancora una certa quantità di prodotto non più utilizzabile;tali prodotti fitosanitari, come pure le sementi •conciate avanzate dalla semina, devono essere conferiti a soggetti autorizzati per lo smaltimento di rifiuti tossici per essere smaltiti in discariche specificatamente autorizzate;non è consentito versare i residui dei prodotti fitosanitari •nelle acque (superficiali o profonde), sotterrare o bruciare i contenitori vuoti nonché inserirli nei normali cassonetti, in quanto da essi possono provenire rischi di intossicazione per l’uomo e di inquinamento per l’ambiente;non è consentito riutilizzare le confezioni esaurite di •fitofarmaci, escluse quelle appositamente previste allo scopo, poiché potrebbero provocare intossicazioni a coloro che le maneggiano e riutilizzano;nel caso di sacchetti biodegradabili la confezione •esterna di cartone è considerata normale rifiuto urbano.

Uso: 3) Esecuzione del trattamento

Va da sé che per ogni coltura, tipo di prodotto, macchinario utilizzato esistono tecniche differenti, di cui l’agricoltore deve essere perfettamente al corrente per poter eseguire il trattamento nel modo e nel momento migliore dal punto di vista agronomico e fitoiatrico; esistono comunque alcu-ne regole di sicurezza che devono essere tenute presenti in ogni caso.I prodotti fitosanitari, dovendo esplicare un’azione tossica nei confronti dei parassiti, possono risultare tossici anche nei

confronti dell’uo-mo e dell’ambien-te. Si sottolinea che colui che ha eseguito il tratta-mento è responsa-bile degli eventuali danni che potreb-bero verificarsi in seguito ad un uso non conforme dei prodotti.

Tra le regole da seguire nell’esecuzione del trattamento ri-cordiamo:

utilizzare solo prodotti autorizzati allo scopo•cercare di sostituire i prodotti più tossici con prodotti •meno tossici o non classificatiutilizzare preferibilmente formulati a basso impatto am-•bientale e selettivi per gli organismi utili effettuare i trattamenti solo dopo aver verificato la reale •necessità degli stessiverificare lo stadio di sviluppo dell’avversità da combat-•tere e della coltura, agendo nella situazione più sfavore-vole all’avversitàverificare la modalità di azione del prodotto, il suo spet-•tro di azione e la sua selettività prima di iniziare il trattamento leggere sempre l’etichetta •del prodotto utilizzato ed attenersi scrupolosamente alle sue indicazioniin caso di trattamento in serra verificare che il formulato •sia autorizzato a tale scoponon trattare durante il periodo della fioritura per salva-•guardare gli insetti pronubi

sfalciare le erbe fiorite presenti sotto le colture arboree •da trattarenon trattare in presenza di bambini, estranei, animali•non trattare nelle ore più calde della giornata o in gior-•nate piovosenon trattare in giornate ventose per evitare l’effetto di •deriva del prodottoevitare che la nube di prodotto fuoriesca dall’appezza-•mento irrorato, investendo case, strade, giardini, corsi

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Apporre cartelli di avver-timento ai bordi del campo

Non trattare in giornate ventose per evitare il fenomeno della deriva

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d’acqua e colture confinantisospendere il trattamento ad almeno 10 m da un corso •d’acqua e ad almeno 200 m da un pozzo di captazione potabileavvertire dell’esecuzione del trattamento tutti coloro che •potrebbero venirne coinvoltiapporre cartelli ai bordi dei campi trattati per segnalare •la presenza di sostanze tossiche che avvertono che è pe-ricoloso toccare la vegetazione, raccogliere e consumare i frutti

è obbligatorio tenere il registro dei trattamenti dove •vengono annotate tutte le informazioni relative ai tratta-menti effettuati durante l’anno su ogni appezzamento o coltura. Tale prospetto ci permette di avere una visione globale degli interventi al fine di pianificare le operazioni colturali e impostare correttamente la lotta sulla base dei prodotti fitosanitari distribuiti precedentemente.

In Tabella 7 sono riportate le norme di igiene personale durante e dopo il trattamento.

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Tab. 7 - Norme di igiene personale durante e dopo il trattamento

Le norme precauzionali da rispettare nell’impiego dei pro-dotti fitosanitari sono uguali sia per l’uomo sia per la donna non in gestazione.Per evitare il pericolo di intossicazioni è necessario attenersi ai seguenti consigli:

utilizzare attrezzature in perfetta efficienza, distribuen-•do miscele preparate secondo le norme riportate in eti-chettanon lavorare mai contro vento, evitando di esporsi al •

getto dell’atomizzatore o di esser investiti dalla nuvola di prodottonel caso in cui la nube irrorante colpisca l’operatore (o •altre persone presenti) è necessario sospendere imme-diatamente il lavoro, lavarsi accuratamente e cambiare gli indumentiindossare od utilizzare idonei mezzi di protezione•in caso di guasto meccanico durante il trattamento fer-•mare immediatamente la macchina e scaricare la pressio-ne formatasi nelle pompe e nelle tubature; se si tratta di sgocciolamento cambiare le guarnizioni, se di scoppio di tubi sostituirli avendo cura di non abbandonare i vecchi, smaltendoli a norma di legge; pulire con appositi mezzi valvole ed ugelli ostruiti, evitando assolutamente di av-vicinarli alla bocca e di soffiarvi dentrose durante le operazioni compaiono chiazze ed arrossa-•menti cutanei, sospendere immediatamente il trattamen-to e lavare accuratamente la superficie cutanea interessa-ta con acqua e sapone neutrodurante i trattamenti non bere, non mangiare, non fu-•mareintervallare con soste il lavoro prolungato, per non •esporsi troppo a lungo ai prodotti tossicinon effettuare i trattamenti in caso di affaticamento, con •sudorazione abbondante e respiro affannoso, poiché in questo stato l’organismo assorbe maggiormente le so-stanze tossicheprima di togliere i guanti è opportuno lavarli a lungo con •acqua e sapone; sfilarli contemporaneamente, a poco a poco, aiutandosi ogni volta con la mano più protettaal termine del trattamento, prima di mangiare, bere, fu-•mare o compiere atti fisiologici, lavarsi abbondantemen-te, lavando anche gli indumenti indossatisottoporsi regolarmente a visite di controllo per verifi-•care che non siano sopravvenute problematiche legate all’uso di sostanze tossiche o che possano rendere più pericoloso il loro uso.Si ricorda che alcuni prodotti tossici sono veicolati dai •grassi (ad esempio il latte) o possono interagire con l’alcool etilico degli alcolici, per cui è consigliabile non ingerire tali sostanze durante o immediatamente dopo il trattamento e non somministrarle mai in caso di sup-posta intossicazione.

In generale comunque non è necessario da parte degli ad-detti ai trattamenti adottare una alimentazione particolare.

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esecuzione del trattamento (foto CRESO)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

La produzione agricola è soggetta a notevoli perdite causate da interferenze esterne di vario genere. La difesa dei raccolti da attacchi parassitari assume un aspetto preponderante nell’ambito agricolo, a salvaguardia della

base di sopravvivenza dell’uomo: il cibo.Le diverse interferenze che possono provocare perdite di produzione sono elencate nel seguente quadro riassuntivo:

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Capitolo V

AVVERSITA’ DELLE PIANTE

Danni da grandine su albicocco

Trattamenti antibrina

(Schema 1)

LE MALATTIE DELLE PIANTE

possono essere provocate da:

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CAUSE NON PARASSITARIE CAUSE PARASSITARIE

O FISIOPATIE CARENZE O ECCESSI NUTRIZIONALI

VIRUS -luce, FITOPLASMI

-umidità (eccesso o difetto) BATTERI

AMBIENTALI FUNGHI

-eventi meteorici (freddo, grandine,ecc) PIANTE SUPERIORI

-terreno (eccessi o carenze idriche, salinità ecc) NEMATODI

INSETTI

MECCANICHE - ferite in genere ACARI

MOLLUSCHI

VERTEBRATI

- da prodotti fitosanitari

FITOTOSSICITA’

- per inquinamento ambientale

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

VIRUS - VIROIDI

Entità submicroscopiche di struttura non cellulare capaci di riprodursi solo all’interno di cellule viventi. Si possono trasmettere per contatto, per propagazione vegetativa,

per seme, per polline o mediante vettori (insetti, ne-matodi). I sintomi più comuni si osservano sull’intera pianta (nanismo o gigantismo) o sulle foglie (arriccia-mento, accartocciamento, mosaico, giallume, macula-ture, necrosi ecc.). La diagnosi deve sempre essere ef-fettuata in laboratorio con l’impiego di saggi biologici, riproducendo la sintomatologia su indicatori biologici, o con metodi sierologici o biomolecolari. Attualmente sono stati messi a punto “kit diagnostici” con risposta rapida che consentono anche in pieno campo di rile-vare la presenza di alcuni virus.Non esistono agrofarmaci in grado di combatterli. La lotta si basa sulla prevenzione: uso di materiale di mol-tiplicazione sano, uso di varietà resistenti o, in alcuni casi, eliminando il vettore. Le alte temperature riesco-no a limitare la diffusione dei virus nei tessuti di nuova formazione e talvolta a devitalizzarli.

FITOPLASMI

Microrganismi unicellulari che possono provocare gravi danni; sono anch’essi microrganismi biotrofi, non possono cioè vivere al di fuori delle cellule vive dell’ospite.Provocano il blocco o il rallentamento della circolazione della linfa elaborata e alterano l’equilibrio degli ormoni e dei rego-

latori di crescita inducendo malformazioni ed anomalie dello sviluppo della pianta. I sintomi si manifestano con alterazioni cromatiche delle foglie, quali ingiallimenti e arrossamenti uniformi; ispessimento della lamina foglia-re; arrotolamenti, accartocciamenti e bollosità delle foglie; necrosi delle radici; riduzioni di sviluppo; modificazioni della lunghez-za degli internodi; affastella-mento di rami e rosettatura; gigantismo e malformazioni dei fiori; aborti fiorali; fiori-ture e cicli vegetativi fuori stagione (es. fioriture in-vernali e anticipi di ripresa vegetativa); produzione di frutti piccoli, malformati e di scarso valore.Si trasmettono soprattutto con la moltiplicazione agamica (talee, marze ecc.) o tramite vettori. I metodi di lotta sono analoghi a quelli indicati per i virus.

Forme diverse di particelle virali al microscopio elettronico (foto R. G. Milne)

Fitoplasmi al microscopio elettronico (foto R. G. Milne)

Sintomi di fitoplasmosi (apple proliferation su melo) (foto A. Cotroneo)

Sintomi di virosi (SRLV su pesco) (foto A. Cotroneo)

Sintomi di virosi su pomodoro (foto A. Saglia)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

BATTERI

Organismi unicellulari. I sintomi tante volte simili a quelli indotti da fun-ghi parassiti si manifestano con maculature sulle foglie e sui frutti, cancri su rami e su branche, imbrunimenti interni dei tessuti vascolari, marciumi molli e formazioni tumorali. Penetrano facilmente nelle piante attraverso le aperture naturali (stomi, lenticelle) o ferite di qualsiasi origine. La dia-

gnosi si effettua sull’osservazione dei sintomi quando i tessuti sono idropici e si osservano essudati; per acquisire certezze nella diagnosi è necessario il supporto di analisi di laboratorio.La lotta è soprattutto di tipo preventi-vo anche con l’impiego di agrofarma-ci, o genetica.

FUNGHI O CRITTOGAME

Organismi pluricellulari che hanno bisogno delle sostanze prodotte dalle piante per nutrirsi, hanno corpo micro o macroscopico e sono sprovvisti di clorofilla.Per il realizzarsi di un’infezione fungina è necessaria la coincidenza di più fattori ri-

guardanti la pianta ospite e le condizioni ambientali. Il ciclo biologico di buona parte di funghi fitoparassiti è costituito da due fasi, una sessuata ed una agami-ca: la prima assicura la sopravvivenza del fungo nei periodi sfavorevoli (autunno-inverno), la seconda assicura la moltiplicazione e diffusione del fungo nella stagione più favorevole.I mezzi di lotta contro le fitopatie provocate da funghi sono diversi, i più uti-lizzati sono di natura chimica.

Batteriosi su cipolla (foto s. Grosso)

Colonie di batteri (Xanthomonas campestris) (foto S. Grosso)

Spore fungine al microscopio (foto S. Grosso)

Manifestazioni fungine (bolla del pesco) (foto A. Cotroneo)

Manifestazioni fungine (mal bianco della vite) (foto S. Cravero)

Colture fungine (foto S. Grosso)

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PIANTE SUPERIORI

Se si escludono le piante parassite pro-priamente dette (es. cuscuta, orobanche, vischio) le piante infestanti interferiscono con la specie coltivata sottraendo ad essa le sostanze nutritive e luce senza svolgere una azione parassitaria vera e propria; possono inoltre avere effetti negativi indiretti agendo sul microclima o favorendo lo sviluppo e la conservazione di agenti patogeni. Il concet-to di infestante non è assoluto, infatti una coltura principale può diventare infestante per quella che segue. Sulle infestanti si può intervenire con mezzi meccanici o chimici.

INSETTI

Sono la classe più ampiamente diffusa sulla terra. Quelli dannosi alle piante provo-cano danni diversi a seconda del tipo di apparato boccale, del loro stadio biologico e dell’organo vegetale attaccato. Alcuni di essi trasmettono virus e fitoplasmi. Pos-sono essere controllati con mezzi biologici, meccanici o chimici.

NEMATODI

Sono estremamente diffusi in tutti gli ambienti e conosciuti anche come Anguillule per la loro forma ed il caratteristico movimento. Sono visibili solo al microscopio. La maggioranza di essi vive nel terreno ed attacca l’apparato radicale delle piante, ma esistono specie che attaccano gli orga-ni aerei. Generalmente non inducono sintomi specifici, che sovente ven-gono attribuiti ad altre cause, e la loro diagnosi è a volte difficile se non per i nematodi galligeni che formano vistose galle sulle radici. I nematodi fitoparassiti sono dotati di uno stiletto estroflessibile che perfora i tessuti vegetali. Alcuni di essi sono vettori di pericolosi virus, le microferite pro-vocate dallo stiletto aprono poi la via ad altri patogeni. La lotta si basa principalmente sui mezzi agronomici, sono anche possibili interventi con mezzi fisici e chimici.

Pianta parassita (vischio) (foto A. Saglia)

Pianta infestante (Cyperus su mais) (foto A. Saglia)

Danni da nematodi su piante di grano (foto A. Cotroneo)

Esemplare di nematode (Rotylenchus) (foto A. Cotroneo)

Esemplari di giovani cavallette ( Nadigella formosanta bessae) (foto C. Chersi)

Esemplari di cimicetta rosso-nera(Pyrrhocoris apterus)(foto C. Chersi)

Esemplare di Dorifora (foto A. Saglia)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

ACARI

Sono piccoli animali ap-partenenti alla classe degli Aracnidi che, suggendo, sottraggono la linfa alle piante. Esistono anche acari predatori di acari fitoparassiti e assumono per questo motivo grande utilità nella difesa delle coltivazioni.La lotta si basa su mezzi biologici e chimici.

MOLLUSCHI

Vi appartengono lumache (conchiglia esterna) e limacce (conchiglia non visibile). I danni consistono generalmente in ero-sioni a carico di vari organi della pianta.La lotta può essere effettuata con mezzi meccanici e chimici.

VERTEBRATI

Gli animali superiori che possono danneg-giare le colture sono numerosi (uccelli, topi, arvicole, talpe, lepri, cinghiali, ecc.). I danni sono spesso molto ingenti.La lotta si basa soprattutto sull’uso di repel-lenti e protezioni meccaniche.

Infestazione eriofide su acero (foto G. Brussino)

Caliroa limacina (Foto archivio CreSO)

Arvicola del Savi (foto archivio dell’Istituto di Entomologia agraria, Università di Pisa)

Danni da arvicole (foto archivio dell’Istituto di Entomologia agraria, Università di Pisa)

Caliroa limacina (Foto archivio CreSO)

Esemplare di T. urticae (Foto C. Gerbaudo)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

E’ possibile salvaguardare le colture da attacchi parassitari adottando vari metodi che possono così riassumersi:

AGRONOMICI - Rotazioni e avvicendamenti - Lavorazioni - PacciamaturaGENETICI - Varietà resistentiMECCANICI - Potature - Protezioni - Sfalci - Trappole cromotropicheFISICI - SolarizzazioneCalore - Vapore - Acqua caldaBIOLOGICI - Antagonisti naturali - Trappole sessuali BIOTECNICI - formulazioni a base microbiolo-

gica (es. Bacillus thuringiensis)CHIMICI - Anticrittogamici - Insetticidi - Acaricidi - NematocidiProdotti - Limacidi fitosanitari - Rodenticidi - Diserbanti - Repellenti - Fumiganti - Fitoregolatori - Fisiofarmaci

Tutti questi mezzi possono essere impiegati:• preventivamente: quando evitano l’instaurarsi dell’av-

versità e nel contempo creano attorno alla pianta un am-biente non idoneo al parassita e favorevole invece ad un migliore sviluppo del vegetale.

• curativamente: quando si interviene direttamente sul patogeno dopo che questo si è instaurato sulla pianta ospite, cercando di contenere i danni arrecati alle colture.

Capitolo VI

METODI DI LOTTA

Reti antigrandine (foto A. Cotroneo)

Pacciamatura (foto A. Cotroneo)

Varietà di melo resistente alla ticchiolatura Florina

Potatura (foto CRESO)

Prodotti fitosanitari(foto S. Grosso)

Trappola a feromoni (foto CRESO)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

La protezione delle piante e delle produzioni dalle avversità si è andata sempre più ponendo all’attenzione dell’opinione pubblica a causa dei rischi per la salute umana e per l’am-biente connessi ad un uso irrazionale degli agrofarmaci; ciò spinge continuamente la ricerca ad individuare nuove stra-tegie di difesa che diminuiscano l’uso di prodotti chimici. Si è quindi affermata la possibilità di integrare tra loro metodi di lotta diversi, per natura e modo di azione, nell’intento di raggiungere contemporaneamente una produzione ele-vata, di ottima qualità merceologica, nonché la salvaguardia dell’ambiente. Tutto ciò in alternativa alla cosiddetta “lotta a calendario” in cui i trattamenti vengono eseguiti a cadenze prefissate, senza tenere conto della reale presenza del pa-rassita o delle condizioni epidemiologiche favorevoli al suo sviluppo.La lotta guidata ed integrata rappresentano una fase avan-zata nell’evoluzione dei metodi di difesa delle colture e delle prestazioni agricole.L’interesse verso questi sistemi di difesa è cresciuto pro-gressivamente con la consapevolezza dei rischi connessi ad un uso indiscriminato di prodotti chimici.Per questo, in base al D.Lgs 194/95, i prodotti fitosanitari devono essere utilizzati sia tenendo conto della buona pratica agricola sia, dove possibile, dei principi di lotta integrata.

La lotta guidata, integrata o biologica presuppongono una approfondita conoscenza dell’agro-ecosistema e di tutte le sue componenti.Da molti anni ormai la Regione Piemonte è impegnata a rendere operative tutte le conoscenze acquisite in questo ambito in continua evoluzione nonché a recepire nuove me-todologie che hanno come obiettivo l’equilibrio biologico.All’apprezzabile riduzione del numero dei trattamenti, che con la lotta guidata si può conseguire rispetto a quella a calendario, si contrappone un maggior impegno per l’ese-cuzione delle osservazioni e dei rilievi indispensabili per va-lutare come e quando intervenire.

Capitolo VII

LOTTA GUIDATA, INTEGRATA, BIOLOGICA

Capannina meteo (foto a. Cotroneo)

Trappola cromotropica (foto d. Lombardo)

Predatore Allothrombium (foto L. Tavella)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Ragno che preda tortricide verde della quercia (foto C. Chersi)

insetti pronubi (foto A. Del Vecchio)

Parametri utilizzati nelle applicazioni di modelli matematici per la previsione di infezioni fungine (modello Ascab)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

LOTTA GUIDATA L’obiettivo della lotta guidata consiste prevalentemente nel-la drastica riduzione dei trattamenti e nella introduzione di prodotti meno tossici e meno inquinanti. I concetti da cui partire per l’applicazione si potrebbero così riassumere:

presenza di organismi dannosi in numero tale da •arrecare un danno economico (soglia economica o di tolleranza) o verificarsi delle condizioni am-bientali idonee all’instaurarsi delle infezioni critto-gamiche (indici epidemiologici)verifica del raggiungimento di tale soglia attraver-•so rilievi a livello aziendale o del realizzarsi degli indici epidemiologiciconoscenza del ciclo biologico dell’organismo pa-•togeno da combattereconoscenza del momento in cui l’organismo è più •facilmente aggredibile

La lotta guidata può essere adottata sia per la lotta agli in-setti e acari, sia nei confronti di crittogame. Le metodologie sono differenti, poiché, mentre nel primo caso si seguono le soglie di presenza del parassita, nel secondo caso è più esatto parlare di “indici epidemiologici”.Per la realizzazione di questo tipo di lotta sono necessarie attrezzature, in particolare quelle per la rilevazione di pa-rametri meteorologici, che consentono oltretutto di gestire modelli matematici applicabili ad alcune avversità e per-mettono di individuare il momento migliore per intervenire; ad esempio la cosiddetta regola dei “tre dieci” che prevede la valutazione di temperatura, pioggia caduta, lunghezza del germoglio ed indica il momento per effettuare il primo trattamento contro la peronospora della vite. Solitamente per l’applicazione di questo tipo di lotta si fa riferimento a centri di assistenza tecnica specializzata che hanno la dispo-nibilità di attrezzature nonchè le competenze necessarie sul territorio.

LOTTA INTEGRATA Consiste nell’ impiego congiunto (integrato) di alcune tecniche agronomiche, fisiche, genetiche, biologiche atte a mantenere i parassiti al di sotto della soglia di tolleranza.In questo contesto riappaiono in tutta la loro importanza le conoscenze di molti fattori che consentono di prevenire o di limitare le infezioni o le infestazioni. Ad esempio :

la scelta di specie o varietà meno sensibili a deter-•minate avversità;la semina effettuata nei periodi più opportuni •in modo da sfasare il ciclo della pianta rispetto a quello del patogeno;

l’uso di mezzi meccanici per il diserbo;•le concimazioni equilibrate e le pratiche atte a •migliorare la robustezza delle piante rendendo-le meno vulnerabili;le rotazioni e gli avvicendamenti più idonei;•la scelta più oculata di prodotti fitosanitari aven-•do ben presente la loro azione collaterale verso al-tri organismi non bersaglio in modo da impiegare quelli più selettivi nei confronti degli organismi utili.

Sono raccomandate concimazioni equilibrate (foto A. Cotroneo)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

AGRICOLTURA BIOLOGICA

E’ un sistema di produzione compatibile con l’ambiente che prevede l’abolizione dell’utilizzo dei prodotti di sinte-si; la difesa può essere esclusivamente attuata utilizzando prodotti di origine naturale (ad esempio zolfo, rame, piretro naturale ecc.), intervenendo con mezzi di tipo agronomico o mettendo in pratica i principi della lotta biologica (lancio di organismi utili, prodotti a base di Bacillus thuringiensis ecc.). E’ esplicitamente vietato l’uso di OGM nella produzione biologica.Essa si basa su una precisa normativa europea (Reg. CEE 2092/91 modificato dal reg. CEE 473/2002) che stabilisce i

prodotti e le tecniche ammesse per tale tipo di produzione.In Piemonte esiste una Legge Regionale (L.R. 25.06.1999, n.13 “Norme per lo sviluppo dell’agricoltura biologica”) che, tra l’altro, prevede l’istituzione di un Elenco regionale degli operatori di agricoltura biologica ed indica le caratteri-stiche degli Organismi di controllo.

A decorrere dal 1° gennaio 2009 è applicabile il regolamen-to (CE) N. 834/2007 del consiglio del 28 giugno 2007 rela-tivo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91.

LOTTA BIOLOGICA

Essa si basa su approfondite conoscenze dei fattori naturali di limitazione dinamica delle popolazioni e può essere sin-tetizzata in tre punti:

conservazione ed incremento delle specie utili•insediamento di nuove specie utili•lanci di organismi e microrganismi utili•

Generalmente è più facile incrementare le specie utili già presenti nei luoghi di intervento. Tra le pratiche atte a sorti-re questo effetto si possono ricordare:

l’uso di antiparassitari selettivi, che abbiano un •impatto molto contenuto sull’ambiente: a questo proposito si puntualizza che l’effetto tossico sugli au-siliari non è legato alla classe tossicologica del prodot-to fitosanitario, ma al suo meccanismo di azione ed al modo con cui questo interagisce sui differenti stadi dell’insetto utile.il rispetto di specie vegetali spontanee che pos-•sono fungere da rifugio agli organismi ausiliari;l’utilizzo di pratiche atte a migliorare la sopravvi-•venza degli ausiliari.

L’uso principale di questa tecnica è nelle serre e negli am-bienti confinati in genere.Sono sorte vere e proprie biofabbriche dove vengono alle-vati i predatori ed i parassitoidi degli insetti dannosi.La lotta biologica contro i funghi delle piante non ha anco-ra segnato traguardi paragonabili a quelli raggiunti per gli insetti.

Nidi artificiali di ricovero per uccelli insettivori

Predatore Chrisoperla carnea (foto L. Tavella)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Macchine utilizzate per eseguire il trattamento

La corretta distribuzione degli agrofarmaci è presupposto essenziale per garantire un’efficacia ottimale dei trattamenti nell’ottica di un agricoltura ecocompatibile e nel rispetto della salute dell’operatore e del consumatore.Le attrezzature utilizzate per queste operazioni possono essere suddivise in categorie diverse a seconda del parametro preso in considerazione.

CLASSIFICAZIONE DELLE APPARECCHIATURE PER IL TRATTAMENTO

Stato fisico del prodotto distribuitoimpolveratrici •irroratrici•fumigatrici•

Modo di trasportoportate dall’operatore•portate•trainate•semoventi•

Tipo di distribuzioneda terra•con mezzi aerei •

L’evoluzione tecnica di queste apparecchiature ha permes-so di migliorare la distribuzione attraverso la produzione di goccioline del giusto diametro (150 - 200 µm1), omogenee, uniformi e ben indirizzate.Per ottenere questi obiettivi è necessario che le apparec-chiature di distribuzione siano sempre in perfetta effi-cienza e vengano sottoposte a controlli funzionali e rego-lazione periodici da parte di Centri riconosciuti a livello regionale e da personale tecnico appositamente abilita-to. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito web http://www.regione.piemonte.it/agri/ita/agriservice/irroratrici.

Il corretto funzionamento delle attrezzature permette anche di ottenere i migliori risultati nella difesa delle coltivazioni, un minor spreco di sostanza attiva ed una riduzione dei tempi di intervento con indubbi vantaggi di tipo economico, sanitario ed ambientale.Macchine opportunamente regolate permettono anche di diminuire il rischio individuale, che è sicuramente maggiore quando vengono impiegati gli alti volumi e nel caso delle apparecchiature portate direttamente dall’operatore.

1 µm = micron = un millesimo di millimetro

Capitolo VIII

MACCHINE ED ATTREZZATURE PER I TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI

Esecuzione trattamento con atomizzatore (foto CRESO)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Tipi di macchine per trattamento

Impolveratrici: più utilizzate in passato, sono caratterizza-te da una estrema semplicità costruttiva; sono costituite dal contenitore del prodotto, da un ventilatore e da un sistema di dosaggio e distribuzione. Molto leggere e maneggevoli possono essere trainate o portate dalla trattrice. General-mente sono in grado di fornire una buona copertura della vegetazione e di far penetrare in maniera sufficiente il pro-dotto nella massa vegetante. Vengono impiegate soprattut-to per la distribuzione dello zolfo in polvere in vigneto.

Irroratrici: sono quelle che hanno avuto la maggior evo-luzione tecnica in seguito alla diffusione crescente dei trat-tamenti liquidi; sono costituite da un serbatoio principale, una pompa, organi di agitazione, regolazione e distribuzio-ne e nei modelli più evoluti da serbatoi accessori (serbatoio lavaimpianto e serbatoio per l’operatore). Ultimamente su alcune irroratrici vengono montate specifiche attrezzature per la premiscelazione del prodotto chimico e per il risciac-quo delle confezioni esaurite di antiparassitari.Le irroratrici possono essere suddivise nelle seguenti ca-tegorie principali: le irroratrici a polverizzazione per pres-sione, quelle ad aeroconvezione, e quelle a polverizzazione pneumatica.

Le irroratrici a polverizzazione per pressione hanno il sistema di suddivisione della miscela (la cosiddetta polve-rizzazione) ed il trasporto della stessa di tipo meccanico, sfruttando la pressione prodotta da una pompa. Le goccio-line hanno un diametro notevole (300 - 600 µm), variabile in funzione della pressione di esercizio (maggiore è la pres-sione e minore è il diametro delle gocce) e del tipo di ugel-lo impiegato. Per questi motivi hanno scarsa penetrabilità e basso potere coprente; generalmente risulta ben irrorata solo la pagina superiore delle foglie più esterne. I volumi distribuiti sono piuttosto elevati (700 - 1800 l/ha), anche se attualmente si è riusciti a ridurli con l’impiego di ugelli di

minori dimensioni. Si prestano bene a trattamenti con barre diserbanti e su colture erbacee in genere, meno per operare in frutteti e vigneti.

Le irroratrici ad aeroconvezione e a polverizzazione pneumatica si differenziano dalle precedenti poiché sono fornite di un generatore di corrente d’aria (ventilatore) che viene sfruttata o per il solo trasporto delle goccioline (mac-chine ad aeroconvezione, comunemente chiamate atomiz-zatori) oppure per la polverizzazione ed il successivo tra-sporto delle soluzioni (macchine pneumatiche). In tutti e due i casi si ottiene una nebulizzazione più spinta, con goc-cioline di diametro nettamente inferiore al precedente (200 - 300 µm nel primo caso, 80 - 150 µm nel secondo). La pre-senza inoltre di una corrente d’aria provoca un movimento nella vegetazione, permettendo una migliore omogeneità di trattamento, che è ulteriormente esaltata, nella polverizza-zione pneumatica, dalla estrema finezza delle goccioline.Queste caratteristiche hanno permesso la riduzione del volume di acqua distribuito per ettaro, giungendo fino ad un decimo del normale (basso volume: 150-300 l/ha) pur distribuendo una quantità di principio attivo circa uguale a quella dei modelli ad alto volume. Ciò ha permesso di ridurre i tempi di intervento, l’ingombro del serbatoio, au-mentando la maneggevolezza della macchina e la prontezza di intervento, il tutto, unito ad un minor rischio di tipo tossicologico, si traduce in una diminuzione dei costi di intervento fitoiatrico. Si adattano bene ai trattamenti sulle colture arboree in generale.

Tra le macchine irroratrici si ricordano anche quelle a pol-verizzazione centrifuga, che permettono interventi ad ul-tra basso volume (25 - 50 l/ha) e i “fogger” che utilizzano l’energia termica per trasformare in “nebbia” liquidi ad alto punto di ebollizione ed a bassa tensione di vapore (consi-gliati per l’impiego in magazzini e serre).A queste si aggiungono infine le barre umettanti, uti-lizzate solo per il diserbo, che possono essere ad assorbi-

Esecuzione trattamento con barre irroratrici (foto A. Lusetti)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

mento capillare o a riciclaggio di liquido; entrambe permet-tono l’utilizzo di ridottissime quantità di soluzione irrorata ed evitano i pericoli della deriva. Si ricorda che durante la distribuzione delle miscele fitoia-triche occorre sempre adottare tutte le precauzioni atte a limitare il più possibile il rischio della deriva quali ad esem-pio l’impiego di ugelli antideriva, l’impiego di ugelli di fine barra, l’adozione di corrette soluzioni operative con par-ticolare riferimento alla scelta della pressione di esercizio, della portata dell’aria prodotta dal ventilatore e dell’altezza della barra da terra.

Trattamenti con mezzi aerei

I trattamenti con mezzi aerei sono regolati da precise norme legislative. Il D.Lgs 194/95 (art. 5 - comma 22, punto b) prevede che siano le Regioni a regolamentare questo tipo di trattamento, destinandone l’utilizzo solo a situazioni par-ticolari e per dimostrata necessità utilizzando i prodotti fi-tosanitari autorizzati per lo scopo specifico.E’ da sottolineare che attualmente si stanno predisponendo nuove regole per una strategia tematica per l’uso sostenibile degli agrofarmaci già rese note attraverso una comunica-zione della Commissione Europea (COM 2006-372) dove viene discusso anche l’uso del mezzo aereo. Pertanto bisog-nerà attendere queste nuove decisioni.

Mezzi di protezione dell’operatore

E’ fondamentale che, per la propria sicurezza personale, l’operatore utilizzi sempre adeguati mezzi di protezione sia

durante la preparazione delle miscele sia, a maggior ragione, durante l’esecuzione del trattamento.

MEZZI DI PROTEZIONE

Dispositivi di protezione personale (D.P.I.)

• del corpo - tute - guanti - stivali - berretti - occhiali • delle vie respiratorie - maschere

- caschi

cabine protettive

Per informazioni più dettagliate sui Dispositivi di protezio-ne personali (D.P.I.) è possibile rivolgersi alle A.S.L., men-tre è consigliabile che l’acquisto venga fatto presso esercizi specializzati in attrezzature di protezione dove, nella vasta gamma di prodotti disponibili sul mercato, sarà possibile trovare il modello più confacente.I DPI impiegati nella manipolazione dei prodotti fitosani-tari devono rispondere ai requisiti del D.Lgs 04.12.1992, n. 475 ed essere sottoposti a specifico controllo; non devono essere scambiati con i compagni di lavoro.

Tute e caschi devono essere utilizzati durante il trattamento

Travaso del prodotto nell’atomizzatore (foto Dei afa)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Dispositivi protettivi del corpo

TUTE• : generalmente vengono utilizzate le normali tute da lavoro in cotone spesso, che hanno il vantaggio di permettere una buona traspirazione della pelle, ma non risultano impermeabili all’acqua ed alle soluzioni trat-tanti; sono meglio indicate per trattamenti polverulenti. Attualmente sono disponibili sul mercato tute in mate-riale speciale, impermeabili a polveri, liquidi e gas, ma che nel contempo permettono una buona traspirazione all’operatore, indicate per trattamenti liquidi e fumiga-zioni, e tute monouso in tessuto di carta, estremamente maneggevoli. Sono consigliate le tute con casacca e pan-taloni rispetto a quelle intere. La tuta deve consentire un’ampia possibilità di movimento ed essere facilmente lavabile; inoltre è auspicabile che i punti di giuntura da cui possa accidentalmente penetrare il prodotto sia-no ridotti al minimo e sempre controllati nella tenuta. E’ necessario procedere al lavaggio della tuta dopo ogni trattamento ed alla sostituzione della stessa quando il tessuto incomincia ad apparire deteriorato o a segui-to di contaminazione con un prodotto concentrato. In quest’ultimo caso è necessario avviare la stessa alla di-struzione.GUANTI• : in gomma nitrilica, devono permettere all’operatore un’adeguata sensibilità tattile ed assicura-re una sufficiente traspirazione. Vanno sempre adegua-tamente lavati ancora indossati con acqua e sapone e sostituiti in caso di rottura, abrasione o logoramento.STIVALI• : devono essere in gomma o materiale pla-stico impermeabile di un certo spessore e modellati in modo da essere indossati sotto la tuta. Anche gli stivali vanno adeguatamente lavati ancora indossati e sostituiti in caso di rottura o logoramento.BERRETTO• : pur non essendo classificabile come DPI molte volte viene indossato durante i trattamenti in sostituzione del cappuccio o del casco. Fermo restan-do che la protezione è estremamente più bassa di quella ottenuta con mezzi più idonei, è comunque necessario assicurarsi che il berretto utilizzato sia di materiale re-sistente ed impermeabile e che copra completamente la testa.OCCHIALI• : vanno indossati nei casi in cui non si disponga di casco, maschera con facciale completo o cappuccio con visiera; devono essere a perfetta tenuta anche laterale. Al termine dei trattamento è necessario lavarli con acqua e sapone.

Mezzi protettivi delle vie respiratorie

MASCHERE• : possono esser costituite da un sempli-ce facciale di gomma che ripara solo naso e bocca o possedere uno schermo che ricopre l’intero viso, of-frendo una migliore protezione; sono da preferire i modelli a doppia valvola di espirazione e quelle dotate di elettroventilatore. I facciali devono essere a perfetta tenuta per impedire l’ingresso dell’aria lateralmente. Il controllo della tenuta può essere effettuato inspirando dopo aver bloccato l’orifizio dei filtri : se si crea depres-sione la tenuta è ottimale. Per mantenere in efficienza le maschere è necessario, dopo ogni uso, svitare il fil-tro a lavare la parte portante, sostituendo i filtri in base alle indicazioni riportate più sotto, alla voce “Filtri”. Per il costo generalmente contenuto le masche-re rappresentano la protezione delle vie respirato-rie più diffusa, hanno però lo svantaggio di non essere sufficientemente sicure in ambienti chiusi. Si ribadisce che le normali mascherine di tessuto fil-trante forniscono una protezione quasi inesistente.CASCHI• : rappresentano un passo avanti rispetto alla maschera, permettendo un riparo completo della testa dell’operatore. Sono costituiti da una calotta portante in materiale plastico, con schermo visivo panoramico in plexiglas; i migliori sono dotati di un “collare” che ripara anche le spalle dell’operatore. E’ importante con-trollare la tenuta a livello della cerniera della visiera per evitare infiltrazioni dalla calotta all’interno del casco. Funzionano a circolazione forzata di aria essendo for-niti, oltre al gruppo filtrante, anche di un generatore d’aria a portata sufficientemente alta; l’impiego del ca-sco è particolarmente indicato in caso di trattamenti in serre non provviste di impianto di irrorazione automa-tico. Le batterie possono essere incorporate nel casco, portate dall’operatore o può essere utilizzata la batteria del trattore. Caratteristiche importanti sono la vestibilità e la leggerezza, la visibilità anche laterale, l’isolamento termo-acustico, in modo tale da garantire all’operatore la maggior maneggevolezza, comodità e sicurezza.FILTRI• : sia nelle maschere che nei caschi la puri-ficazione dell’aria è garantita da un gruppo filtran-te; a seconda del tipo di filtro montato possono es-sere antipolvere od antigas. Generalmente i caschi sono dotati di filtri combinati per polveri e per gas. I filtri sono distinguibili dal colore che li contraddistin-gue.

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Colori distintivi dei filtrimarrone: • filtro antigas efficace contro i vapori organici bianco: • filtro antipolveremarrone - bianco• : filtri combinati per aerosol e polveri [il filtro bianco (antipolvere) deve essere posto verso l’esterno in modo da incontrare per primo il flusso dell’aria in ingresso]

Per una perfetta efficacia è necessario sostituire i filtri in base alle indicazioni fornite dal fabbricante (data di scadenza, ore di utilizzo ecc.) e comunque sempre quando si avverta cattivo odore o resistenza alla respirazione. In caso di uso saltuario è consigliabile sostituirli una volta all’anno, non superando mai la data di scadenza. Dopo ogni uso i filtri devono esser svitati e posti in un contenitore che li protegga dall’umidità; il supporto portante deve essere accuratamente lavato. I filtri antigas efficaci contro vapori organici sono sempre soggetti a data di scadenza. Anche i filtri antipolvere possono essere influenzati dall’invecchiamento per cui è necessario controllare la data di fabbricazione e l’eventuale data di scadenza indicata sulla confezione.

Cabina pressurizzata

Nonostante rappresentino il mezzo di protezione più sicuro e comodo per l’operatore la loro diffusione è frenata dal costo elevato. E’ importante che l’abitacolo sia a tenuta stagna.I gruppi filtranti sono costituiti da filtri a tre strati, un prefiltro antipolvere, un filtro meccanico ed un filtro a carbone attivo, che devono essere correttamente montati nell’ordine citato. Quando la trattrice viene usata per altri scopi i filtri devono essere smontati e riposti in un contenitore impermeabile.

Con l’entrata in vigore del D.Lgs 626/94 (attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro), sono cambiati i rapporti e le responsabilità in termini di sicurezza tra il datore di lavoro ed i suoi dipendenti. In caso di lavoratori dipendenti o di coadiutori anche a titolo gratuito la responsabilità dei DPI e della loro efficienza, in altre parole della sicurezza di chi opera, è del datore di lavoro il quale deve fornire le idonee attrezzature e le corrette informazioni in merito.Il datore di lavoro dovrà quindi:

rendere minimi i rischi per la salute e la sicurezza dei •lavoratori;mettere in atto un progetto di prevenzione che tenga •conto della organizzazione aziendale;scegliere le attrezzature ed i metodi di lavoro e di pro-•duzione più idonei al fine di rendere meno pericolosi gli interventi;prediligere misure di sicurezza collettive a quelle indi-•viduali;limitare il numero dei lavoratori esposti a rischi, con-•tenendo i periodi di esposizione e riducendo l’uso di agenti chimici, fisici e biologici;sottoporre i lavoratori a controllo sanitario mirato, an-•che per stabilire l’idoneità alla mansione;programmare misure da attuare in caso di pronto soc-•corso, incendio, evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave ed immediato;curare la regolare manutenzione di ambienti ed attrez-•zature, con particolare riferimento ai DPI;informare i lavoratori in merito alla sicurezza, fornendo loro •adeguate istruzioni ed apponendo cartelli informativi.

I dipendenti hanno l’obbligo di utilizzare correttamente i DPI, di aver cura della loro manutenzione, segnalando qualsiasi difetto od inconveniente rilevato durante l’uso, e di mettere in atto quanto previsto dal datore di lavoro.In caso di utilizzo diretto di prodotti fitosanitari da parte dello stesso conduttore dell’azienda la responsabilità di incidenti, a seguito di cattivo uso dei DPI sarà del medesimo, ancorché in possesso di regolare patentino.

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Un tossico è una sostanza che, agendo sull’organismo diret-tamente o tramite i suoi prodotti di degradazione (metabo-liti), provoca gravi conseguenze sulla salute o addirittura la morte dell’individuo colpito.Le vie attraverso cui può avvenire l’intossicazione sono:

per ingestione • : cioè attraverso la bocca e l’appara-to digerente. E’ la via più pericolosa anche se la meno frequente tra gli operatori agricoli; è importante fare attenzione a non portare alla bocca le mani o oggetti imbrattati di prodotto. per contatto • : cioè attraverso la cute. E’ la via di in-tossicazione più frequente, soprattutto quando non si indossano gli idonei DPI (guanti, stivali, tute ecc.) e si usano irroratrici a spalla. Il contatto dermale può pro-vocare in alcuni casi allergie od arrossamenti cutanei in modo esclusivamente superficiale; si sottolinea che il sudore, provocando una dilatazione dei pori e faci-litando lo scioglimento di prodotti anche polverulenti, aumenta la penetrazione dei tossici attraverso la pelle, provocando vere e proprie intossicazioni che coinvol-gono l’intero organismo.per inalazione• : cioè attraverso l’apparato respiratorio. E’ molto facile non rendersi immediatamente conto dell’avvenuta intossicazione, soprattutto quando le so-stanze sono inodori. Per evitare questo tipo di intossi-cazione, più frequente nei luoghi chiusi ed in presenza di alte concentrazioni del tossico (sostanze molto vo-latili, nube di irrorazione), è necessario utilizzare sem-pre gli appropriati DPI, verificando l’efficienza dei filtri utilizzati.

L’intossicazione può essere di due tipi : acuta o cronica. • Tossicità acuta : si manifesta entro 24 ore dall’assun-zione del tossico. E’ quella che dà i sintomi più palesi e può provocare anche la morte del soggetto. Vi sono esposti soprattutto i lavoratori addetti alla produzione degli agrofarmaci, anche se l’agricoltore non deve sot-tovalutare questo pericolo, soprattutto durante la ma-nipolazione del prodotto non diluito. La miscelazione di più prodotti fitosanitari può favorire l’instaurarsi di fenomeni di potenziamento dell’azione tossica delle singole sostanze attive. La tossicità acuta viene misu-rata attraverso la DL50. I dati sperimentali, ottenuti su

animali, vengono trasferiti all’uomo mediante appositi fattori di moltiplicazione. Tra i sintomi più caratteristici delle intossicazioni acute si ricordano : vomito, diarrea, dolori addominali, convulsioni, cefalea, vertigini, insuf-ficienza respiratoria. Sull’etichetta sono riportate le pa-tologie principali causate dal formulato e gli eventuali antidoti. Per questo è fondamentale mostrare l’etichetta al medico in caso di incidente.Tossicità cronica• : si manifesta in seguito ad intossica-zioni continue e prolungate nel tempo di dosi di pro-dotto di per sé non tossiche, ma che provocano un ac-cumulo di sostanza nelle cellule, causando spesso danni irreversibili. E’ la tossicità più difficile da individuare e da studiare, poiché su di essa possono interferire molte-plici fattori ed i suoi effetti possono manifestarsi dopo un periodo di tempo imprevedibile ed anche, nel caso in cui la sua azione interferisca con la sfera riproduttiva, sui discendenti dell’individuo soggetto ad esposizione, per cui gli studi si devono protrarre per lungo tempo. La

Capitolo IX

TOSSICOLOGIA UMANA

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

tossicità può anche essere conseguente ad interferenze tra sostanze di per sé non tossiche o non dovuta alla sostanza tal quale, ma a suoi prodotti di degradazione. Esiste una soglia di tossicità cronica che esprime la quan-tità massima di prodotto che, somministrata per un pe-riodo di tempo che può durare anche tutta la vita, non determina effetti negativi. Viene espressa in parti per mi-lione (ppm) e viene chiamata “no effect level” (NOEL) o dose a nessun effetto. Al di sopra di questa quantità iniziano a verificarsi una serie di piccoli danni continui cui l’organismo non è più in grado di porre riparo o un accumulo di sostanza fino a giungere alla dose tossica. Gli effetti da tossicità cronica dei prodotti fitosanita-ri possono essere di tipo cancerogeno, teratogeno, ri-produttivo o degenerativo di alcuni tessuti; gli organi più colpiti sono polmone, stomaco, sistema ematico. Soggetti alla tossicità cronica sono sia gli addet-ti agricoli sia i consumatori di prodotti trattati con prodotti fitosanitari, siano essi persone od animali.

Residui di prodotti fitosanitari

Un trattamento può interessare diverse parti della pianta, come frutti, radici e foglie; queste diverse parti possono es-sere consumate direttamente dall’uomo, essere trasformate dall’industria conserviera o essere utilizzate come alimenti per animali, i quali a loro volta possono fornire alimento all’uomo (carne, latte, uova, miele). I residui di antiparassita-ri sono quindi rinvenuti prevalentemente negli alimenti.La quantità massima che può essere tollerata negli alimenti, suddivisa per ogni singolo prodotto fitosanitario e per ogni specifico vegetale, è stabilita tramite un’Ordinanza del Mi-nistero della Salute tenendo conto degli effetti della tossicità cronica all’interno della multiforme popolazione dei consu-matori e delle diverse fonti da cui un medesimo tossico può essere assunto.E’ possibile mantenere il livello dei residui degli alimenti en-tro i limiti stabiliti dalla legge osservando scrupolosamente le norme riportate in etichetta ed i dettami di buona pratica agricola (come stabilito tra l’altro dal punto 5 dell’art. 3 del D.Lgs 194/95). E’ quindi importante :

effettuare il trattamento solo se realmente necessario;1.utilizzare prodotti a minor impatto ambientale;2.rispettare sempre le indicazioni3. relative ai campi d’im-piego (colture ed avversità specificatamente ammesse);utilizzare in serra solo i prodotti per i quali tale uso è 4.riportato in etichetta;rispettare e non superare le dosi consigliate in etichetta;5.rispettare i periodi di intervento e, quando presente, il 6.

numero di interventi consigliati in etichetta;rispettare il tempo di carenza sia per la raccolta sia, nel 7.caso di prodotti immagazzinati, per la messa in com-mercio;non far pascolare animali in campi trattati prima che sia 8.trascorso un congruo periodo di tempo, che normal-mente coincide con il tempo di carenza;utilizzare apparecchiature di distribuzione controllate, 9.tarate e perfettamente efficienti;regolare il getto dell’irroratrice in modo che non provo-10.chi deriva su colture adiacenti;trattare solo in condizioni meteorologiche adatte, evi-11.tando i periodi più caldi della giornata e giornate ven-tose o piovose;

Tutela della salute degli addetti alla manipolazione dei prodotti fitosanitari ed ai trattamenti

Effettuare visite preventive per esaminare lo stato sa-•nitario di base e verificare l’eventuale presenza di pato-logie congenite che potrebbero interferire con l’uso dei prodotti fitosanitari, in particolare quelli molto tossici, tossici e nocivi.Informare il medico di eventuali farmaci assunti in modo •sia abituale sia estemporaneo per evitare le eventuali in-terferenze con i prodotti fitosanitari utilizzati. Effettuare visite periodiche di controllo per evidenzia-•re tempestivamente la presenza di eventuali alterazioni ancor prima della comparsa dei sintomi. Tali visite, in base al D.Lgs 626/94, sono obbligatorie per il per-sonale dipendente, anche avventizio.Usare sempre i DPI durante la preparazione delle misce-•le e l’esecuzione del trattamento e verificare regolarmen-te il loro stato di efficienza.Non mangiare, bere e fumare durante il trattamento.•Al termine dei trattamenti lavare i D.P.I. e gli indumenti •indossati e lavare se stessi con abbondante acqua e sa-pone.Le donne in gravidanza o durante il periodo di allatta-•mento (fino ad almeno sette mesi dopo il parto) non devono essere esposte a prodotti fitosanitari, in quanto alcuni tossici sono veicolati dal sangue e dal latte mater-no e quindi possono influire rispettivamente sull’alimen-tazione del feto e sull’allattamento.Non è necessario adottare una alimentazione particolare •da parte degli addetti ai trattamenti.

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Le visite preventive e di controllo, obbligatorie per i dipendenti, sono consigliabili in tutti i casi. Lo scopo è quello di verificare in prima battuta la capacità dell’individuo di lavorare in condizioni non sempre favorevoli, di identificare la presenza di allergie a determinate sostanze o di patologie

congenite che possono diminuire la resistenza allo sforzo, in altre parole l’idoneità allo svolgimento delle operazioni. Le visite di controllo servono ad individuare tempestivamente le eventuali alterazioni causate dall’azione tossica dei prodotti fitosanitari, prevenendone le conseguenze peggiori.

Norme di Pronto Soccorso Norme generali

Chiamare immediatamente un medico od un’ambulanza •o recarsi al più vicino centro antiveleniAllontanare la persona intossicata dalla fonte di •contaminazioneImpedire alla persona intossicata di fumare e di assumere •alimenti o bevandeFornire al medico tutte le notizie riguardanti la sostanza •tossica mostrandogli l’etichetta

Intossicazione per inalazioneDopo aver allontanato il più velocemente possibile la •persona intossicata, aerare il locale, se si tratta di luogo chiusoAprire gli abiti per migliorare la respirazione•Se anche gli abiti sono contaminati levarli immediatamente •e non utilizzarli piùSe si è pratici praticare la respirazione bocca a bocca •

Intossicazione per contatto dermaleTogliere gli abiti all’intossicato e procedere ad un •abbondante lavaggio con acqua e sapone neutroNel caso in cui non sia possibile lavare l’intossicato con •acqua corrente è consigliabile detergere la parte con panni e cartaE’ consigliabile l’uso di creme emollienti nel caso in cui •sopravvengano ustioni ed irritazioni localiIn caso di contatto del tossico con gli occhi intervenire •rapidamente con abbondanti lavaggi con acqua per almeno 10 o 15 minuti e far seguire una visita oculistica

Intossicazione per ingestioneE’ sempre necessario l’intervento di un medico•Cercare di provocare il vomito •Se il vomito è spontaneo e l’intossicato è privo di sensi •è bene coricarlo su di un fianco per evitare il pericolo di soffocamentoNon somministrare rimedi empirici ed evitare in ogni •caso latte e vino che possono veicolare od interagire con alcune sostanze tossiche.

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Gli studi in campo ecologico hanno evidenziato l’esistenza in natura di delicati equilibri che coinvolgono fattori sia biotici (vegetali ed animali inferiori e superiori) che abiotici (aria, acqua, suolo).L’interferenza su queste nicchie (microambienti) tende a spostare il loro assetto di equilibrio verso nuove situazioni, non sempre immediatamente riscontrabili, che alla lunga potrebbero originare effetti negativi difficilmente sanabili.Le principali interferenze che gli agrofarmaci possono pro-vocare sull’ambiente sono dirette verso:

gli organismi utili;•il complesso aria - acqua - suolo e le loro correlazioni •con l’uomo, gli animali, le piante anche attraverso la ca-tena alimentare;gli organismi dannosi, favorendo l’insorgenza di ceppi •resistenti.

Interferenze sugli organismi utili

In natura sono presenti fenomeni di antagonismo. Alcuni organismi antagonisti sono stati definiti dall’uomo “orga-nismi utili” o “ausiliari” in quanto capaci di contrastare lo sviluppo di specifici parassiti delle piante. Tra gli ausiliari è possibile annoverare organismi sia superiori, quali gli uccel-li, che inferiori, come taluni insetti, funghi, batteri e virus.Gli interventi antiparassitari hanno spesso un’azione colla-terale negativa nei confronti degli ausiliari. I trattamenti in-fatti possono agire direttamente sugli organismi utili, deci-mandoli, o distruggendo le popolazioni dannose di cui essi hanno necessità per poter completare il loro ciclo di svilup-po. In entrambi i casi la presenza degli ausiliari diminuirà.Più ampio è lo spettro di azione dei prodotti distribuiti, maggiore sarà la loro efficacia dal punto di vista fitosanita-rio ma minore sarà la selettività nei confronti degli organi-smi utili.L’interferenza dei prodotti fitosanitari con gli ausiliari, come già sottolineato in precedenza, è indipendente dalla classe tossicologica, per cui un prodotto non classificato potrebbe provocare, da questo punto di vista, conseguenze peggiori di uno tossico.Una particolare classe di ausiliare è costituita dalle api e da altri insetti pronubi. Per evitare il verificarsi di morie di pro-nubi l’esecuzione di trattamenti durante la fioritura, in par-

ticolare con insetticidi, è in genere vietata; a tal proposito la Regione Piemonte ha emanato norme (L.R. 03.08.1998, n. 20, art. 17, già citata) che vietano l’esecuzione di inter-venti antiparassitari in questa delicata fase fenologica. Sono previste deroghe per l’uso di fungidi specifici, da utilizzarsi contro micosi di colture erbacee nonché contro la ticchio-latura delle pomacee e la moniliosi delle drupacee, concesse solo in caso di reale necessità, accertata dal Settore Fitosa-nitario, intervenendo con prodotti selettivi.Va aggiunto che alcuni prodotti fitosanitari, pur essendo stati distribuiti prima della fioritura, risultano ugualmente tossici alle api in quanto, essendo sistemici, entrano nella pianta e si concentrano nel nettare. E’ poi necessario tenere in debito conto la fioritura di specie spontanee limitrofe o presenti sotto le piante da frutto; nel caso in cui sia richie-sto un trattamento al frutteto in questo periodo è necessario procedere al loro sfalcio. Le api possono visitare anche fiori poco appariscenti, come quelli della vite, per cui è necessa-rio porre in atto sempre le attenzioni sopra richiamate.

Interferenze sul complesso aria - acqua - suolo

I trattamenti antiparassitari, le concimazioni e tutte quelle operazioni che immettono sostanze estranee nell’ambien-te provocano interferenze sul complesso aria, acqua, suolo, organismi biotici.Infatti i prodotti immessi nell’atmosfera possono:

Capitolo X

TOSSICOLOGIA AMBIENTALE

Tutelare gli insetti pronubi (foto C. Chersi

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

essere soggetti a deriva che li trasporta in senso oriz-•zontale verso colture e/o ambienti limitrofi;cadere al suolo dove possono essere trattenuti dal ter-•reno e successivamente assorbiti dalla vegetazione o es-sere degradati, attraverso l’azione di microrganismi, in sostanze non più tossiche;percolare raggiungendo falde acquifere o corsi d’ac-•qua.

Nelle acque e nel terreno si possono poi verificare fenome-ni di trasporto o di accumulo.I prodotti distribuiti, se accumulati in organismi vegetali od animali destinati al consumo, vengono poi immessi nella ca-tena alimentare, sia umana che animale. I maggiori effetti negativi si evidenziano in caso di mono-coltura, nella quale si ha un impiego ripetuto e massiccio degli stessi prodotti fitosanitari; le conseguenze primarie sono l’accumulo dei tossici nel terreno e la selezione di erbe resistenti; l’uso di antigerminanti residuali, accumulati nel terreno, può poi interferire sulla coltura che segue.

Effetti fitotossici da diserbante su tiglio (foto A. Saglia)

Nello schema sottostante si riporta un esempio delle interferenze possibili.

Possibile ciclo degli agrofarmaci nella biosfera (Wilson, 1966, Residue Rewiew)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Interferenze sugli organismi dannosi

La pressione esercitata sulle popolazioni di organismi dannosi, siano essi animali o vegetali (erbe infestanti), provoca una selezione nelle popolazioni stesse con tendenza ad adattarsi alla situazione avversa.In questo modo si creano dei fenomeni di resistenza che sono più rapidi ed estesi quanto maggiore è la capacità ri-produttiva dell’organismo e più elevato è il numero dei trat-tamenti effettuati con la sostanza tossica.Da qui la necessità di alternare nel corso dell’annata il tipo di principio attivo utilizzato per combattere un determinato organismo. Molti prodotti riportano in etichetta l’indicazio-ne del numero massimo di interventi da effettuare all’anno per evitare l’insorgenza di ceppi resistenti.E’ altresì importante utilizzare le dosi di prodotto fitosa-nitario consigliate in etichetta poiché dosi più elevate non migliorano la prestazione del prodotto e dosi inferiori ri-schiano di favorire l’insorgenza proprio di questi fenomeni di resistenza.

Le strategie di lotta guidata, integrata e biologica sono state messe a punto al fine di ridurre le interferenze negative dei prodotti fitosanitari sull’ambiente.

(foto D. Venanzio)

Esemplare di Papillio machaon (foto C. Chersi)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Un prodotto fitosanitario, per poter essere posto in com-mercio, deve essere autorizzato (registrato), cioè deve aver subito una serie di prove ed essere considerato idoneo da una commissione di esperti che ne valuta gli aspetti tossico-logici, agronomici ed ambientali.L’autorizzazione è rilasciata dal Ministero della Salute su ri-chiesta della Ditta produttrice ed ha una durata massima di 10 anni. Alla scadenza, detta autorizzazione potrà essere rinnovata a seguito di una rivalutazione degli aspetti tos-sicologici, ambientali ed agronomici. Sono anche previste autorizzazioni provvisorie, fino ad un massimo di 3 anni, ed eccezionali, fino ad un massimo di 120 giorni.Nel caso in cui insorgano elementi sanitari od ambientali che possano far presupporre la possibilità di rischi per l’uo-mo o per l’ambiente il Ministero può revocare o sospendere l’autorizzazione e l’impiego del prodotto.La normativa che regola la registrazione e la messa in com-mercio dei prodotti fitosanitari è il D.Lgs 194/95, recepi-mento della Direttiva CEE 91/414, nonché il DPR 290/01, che prevedono una registrazione a livello comunitario per le sostanze attive ed a livello di ogni Paese membro per i preparati commerciali.In questo modo i criteri di registrazione sono omogenei su tutto il territorio della U.E. ed i tempi di registrazione sono abbreviati in quanto la sostanza attiva è registrata una sola volta e questa autorizzazione comunitaria viene riconosciu-ta dai singoli Paesi membri.L’aspetto innovativo della nuova legislazione, che ha so-stituito il D.P.R. 1255/68 in merito alla registrazione e alla messa in commercio dei prodotti fitosanitari, è rappresen-tato dal fatto che gli organismi nocivi contro cui può esse-re impiegato il singolo formulato sono fissati al momento della registrazione, per cui diventa obbligatorio utilizzare i formulati esclusivamente contro le avversità e secondo le metodologie riportate in etichetta.La nuova normativa lascia la possibilità agli organismi uffi-ciali o scientifici di ricerca nonchè alle organizzazioni pro-fessionali agricole ed agli utilizzatori di prodotti fitosanitari, di chiedere l’estensione del campo di impiego di un prodot-to fitosanitario già registrato per l’utilizzo su colture desi-gnate come “minori”.Un altro aspetto della normativa riguarda l’esecuzione di

sperimentazioni destinate alla registrazione dei prodotti fi-tosanitari: queste possono essere attuate esclusivamente da strutture riconosciute idonee ed iscritte in un apposito albo. E’ necessario che venga inviata la domanda di autorizzazio-ne per l’esecuzione di prove o di esperimenti al Ministero della Salute e contestualmente al Ministero delle Politiche Agricole – Servizio Fitosanitario centrale e all’Agenzia Nazionale per la protezione dell’ambiente. A seguito dell’ approvazione degli stessi, gli sperimentatori dovranno co-municare alla ASL, all’ARPA ed al Servizio Fitosanitario regionale competenti tutti i dati necessari per l’identificazio-ne delle aree e dei periodi di esecuzione delle prove (art. 36 DPR 290/01).

Il processo di revisione messo in atto dall’Unione Europea sancisce che ogni sostanza attiva deve essere “tutelata” da una o più aziende del settore che provvedono alla presenta-zione di una serie di documentazioni tecniche, legali e tossi-cologiche atte a dimostrare l’efficacia e l’impatto ambientale di ogni sostanza.La revisione dei prodotti fitosanitari prevista dalla Direttiva europea 91/414 si è posta tre obbiettivi principali:

censimento di tutte le sostanze attive1.armonizzazione e vigilanza a livello comunitario 2. istituzione dell’ allegato 3. 1 (uno) in cui sono inserite tutte le sostanze attive che hanno superato il processo di revisione. L’inclusione di una sostanza attiva in tale allegato permette di ottenere l’autorizzazione all’immissione in commercio dei formulati commerciali nei singoli Stati membri. In caso contrario il prodotto è revocato.

Le condizioni per l’inclusione in allegato 1 è la valutazione del rischio accettabile per:

l’uomo sia come esposizione per il consumatore •(Residui) sia come esposizione per l’operatore (Tratta-mento);l’ambiente valutando l’impatto su suolo, acqua, aria;•gli organismi non bersaglio Vertebrati (uccelli, •mammiferi, pesci) e Invertebrati (crostacei, insetti, vermi).

I prodotti possono essere quindi utilizzati per la difesa delle piante solo se le sostanze attive sono incluse nell’Allegato 1.

Capitolo XI

REGISTRAZIONE DI UN PRODOTTO FITOSANITARIO

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Acaricida: prodotto fitosanitario in grado di combattere e/o contenere gli acari.Agricoltura biologica/Produzione biologica: colture prodotte in base a specifici regolamenti, utilizzando esclu-sivamente i mezzi da questi ammessi.Anticrittogamico: prodotto fitosanita-rio utilizzato per il controllo di funghi.Antiparassitario = prodotto fitosa-nitario = agrofarmaco: prodotto uti-lizzato per il controllo delle avversità biotiche delle piante.Area extra agricola: area non sogget-ta a coltivazione, ma in cui si può veri-ficare la presenza di organismi nocivi, in particolare erbe infestanti (ferrovie, bordi stradali, fossi e scoline non per-tinenti ad aree agricole ecc.).Attività di un prodotto fitosanitario: si intende la sua efficacia nociva nei con-fronti dei patogeni verso cui è diretto.Autorizzazione all’acquisto: vedi voce “Patentino”Autorizzazione alla vendita: attesta-to di idoneità alla vendita di prodotti fitosanitari; anche i locali di vendita e di immagazzinamento devono essere ritenuti idonei allo scopo.Campo di impiego: indica su quali colture e contro quali avversità è am-messo l’uso di un prodotto fitosanita-rio. E’ riportato in etichetta. Citotropismo: capacità che ha un prodotto fitosanitario di penetrare attraverso la superficie vegetale e dif-fondersi limitatamente nei tessuti cir-costanti.Classe tossicologica: classi di peri-colosità in cui sono suddivisi i prodot-ti fitosanitari. Le classi tossicologiche attualmente in vigore in tutta Europa sono: Molto Tossico (T+), Tossico (T), Nocivo (Xn), Irritante (Xi) alle quali si aggiungono i prodotti non classificati con la dizione “Manipolare con pru-denza”.

C.L. 50: concentrazione letale 50, esprime la concentrazione del tossico che causa la morte del 50% degli ani-mali da laboratorio sottoposti ad intos-sicazione da parte di un prodotto gas-soso, per un tempo determinato. Viene espressa in parti per milione (ppm = mg/kg) nel caso di solidi o liquidi ed in milligrammi per metro cubo (mg/mc) nel caso di vapori o aerosol.Coadiuvante (o coformulante): so-stanza che migliora l’azione del prin-cipio attivo, favorendone la regolare distribuzione e persistenza.Compatibilità: è la capacità che han-no due o più prodotti di essere misce-lati insieme senza provocare fenomeni indesiderabili. Esistono tabelle di com-patibilità dei vari principi attivi.Deriva: possibilità che un principio at-tivo, a causa del vento eccessivo o di una esecuzione errata, si sposti su col-ture o abitazioni limitrofe al luogo del trattamento.Diserbante: prodotto fitosanitario uti-lizzato per il controllo delle infestanti.D.L. 50 o dose letale 50: quantità di principio attivo sufficiente ad uccidere il 50% degli animali da laboratorio sot-toposti ad intossicazione. Deve essere indicata la modalità di intossicazione (ad es. orale, cutanea ecc.) e l’anima-le da laboratorio impiegato. La DL50 viene espressa in milligrammi di prin-cipio attivo per ogni chilogrammo di peso corporeo (mg/kg).Dose di impiego: quantitativo di prodotto fitosanitario, previsto in eti-chetta, che deve essere utilizzato per la preparazione delle miscele.D.P.I. (Dispositivi di Protezione Individuale): mezzi per la protezione individuale dell’operatore che manipo-la e distribuisce prodotti fitosanitari (tute, guanti, stivali, occhiali, maschere, caschi).Erbicida: vedi diserbante.

Etichetta: identifica il prodotto fi-tosanitario; in essa sono contenute le principali norme di impiego, la classe tossicologica, e nozioni di tipo tecni-co-agronomico-sanitario nonché il numero di registrazione da parte del Ministero della Salute.Fisiofarmaco: prodotto idoneo al controllo delle fisiopatie.Fitofarmaco: vedi prodotto fitosani-tarioFitoregolatore: prodotto utilizzato per influenzare alcune funzioni fisiolo-giche della pianta.Fitotossicità: azione dannosa che il prodotto fitosanitario può esplicare nei confronti della pianta.Formulato commerciale: prodotto immesso in commercio composto dal principio attivo + coadiuvanti + veico-lanti. Può avere diverse formulazioni.Formulazione: il prodotto fitosanita-rio come acquistato dal distributore.Frasi di rischio: indicano i rischi per l’operatore durante l’uso del prodot-to e per l’ambiente a seguito della sua distribuzione. Sono riportate sull’eti-chetta.Fungicida: prodotto efficace nella lotta contro i funghi.Fumigante: prodotto che a contat-to con l’aria si trasforma in gas o va-pore tossico contro gli organismi da combattere. In molti casi deve essere utilizzato da personale idoneo ed au-torizzato.Impolveratrice: macchina adibita ai trattamenti polverulenti.Impurezza: sostanza estranea, forma-tesi nel formulato durante il processo produttivo. E’ generalmente in quanti-tà irrilevante.Insetticida: prodotto fitosanitario in grado di svolgere una attività tossica nei confronti degli insetti.Intervallo di sicurezza o tempo di carenza: numero dei giorni che deve

GLOSSARIO

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

intercorrere tra l’ultimo trattamento e la raccolta o tra il trattamento post raccolta e l’ immissione in commercio. E’ stabilito per legge e viene riportato in etichetta.Intossicazione: assunzione eccessiva di prodotto tossico. Può avvenire per via orale, dermale, inalatoria. Può esse-re di tipo acuto o di tipo cronico.Irroratrice: apparecchio destinato ai trattamenti con soluzioni.Limacida: prodotto fitosanitario in grado di controllare lumache e limacce.Limite di tollerabilità: vedi residuo massimo tollerato.Lotta a calendario: tipo di lotta che prevede interventi cadenzati e ripetu-ti nel tempo, senza verificare la pre-senza effettiva dell’organismo nocivo da combattere e/o il verificarsi delle condizioni che ne favoriscono lo svi-luppo.Lotta biologica: uso di organismi uti-li per combattere avversità animali (in-setti ed acari).Lotta guidata ed integrata: tipi di lotta che ottimizzano l’uso del mezzo chimico e lo integrano con altri mezzi di lotta (agronomici, meccanici, biolo-gici ecc.).Metabolita: prodotto di degradazione del prodotto fitosanitario. Può essere ritrovato come residuo negli alimenti e nell’ambiente.Mezzi di protezione: si intende l’in-sieme degli indumenti e degli accor-gimenti tecnici destinati a proteggere l’operatore dalle intossicazioni (tute, maschere, caschi, cabine protettive).Miscibilità: possibilità di mescolare due o più sostanze senza che queste interagiscano tra loro. Spesso la misci-bilità è indicata in etichetta.Modulo per l’acquisto dei prodotti fitosanitari: deve sempre essere com-pilato e firmato dall’acquirente in caso di acquisto di formulati molto tossici, tossici e nocivi.Nematocida: prodotto fitosanitario diretto contro i nematodi fitoparassiti.

Numero di registrazione: è il nu-mero che viene attribuito al prodotto commerciale al momento della sua accettazione da parte del Ministero della Salute. Deve essere riportato in etichetta.Officina di produzione: stabilimento in cui è autorizzata da parte del Mini-stero della Salute la produzione di uno specifico prodotto fitosanitario.Organismo utile: organismi superiori od inferiori che svolgono un’azione fa-vorevole alla coltura od antagonista nei confronti degli organismi nocivi delle piante.Patentino: attestato di idoneità all’uso dei prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi.Presidio sanitario: vedi prodotto fi-tosanitario.Principio attivo: vedi sostanza attiva.Prodotto a reazione acida: sostanza in grado di reagire con i prodotti alca-lini. Sono caratterizzati da un pH infe-riore a 7.Prodotto a reazione basica (o alca-lina): sostanza in grado di reagire con gli acidi; il pH è superiore a 7.Prodotto a reazione neutra: sostan-za che non reagisce né con gli acidi né con le basi. Corrisponde a pH 7.Prodotto di degradazione: vedi me-tabolita.Prodotto di copertura: prodotti che agiscono esclusivamente sulla superfi-cie dell’organo vegetale trattato.Prodotto fitosanitario: composto destinato a proteggere le colture ed i loro prodotti dalle avversità biotiche ed abiotiche.Pronubo: insetto che, visitando i fiori, è in grado di favorire l’impollinazione.Registrazione di un prodotto fito-sanitario: approvazione da parte del Ministero della Salute dell’immissione in commercio di un prodotto fitosani-tario.Registro dei trattamenti: registro dove vengono annotate tutte le infor-mazioni relative ai trattamenti effettua-

ti durante l’anno su ogni appezzamen-to o coltura.Repellente: prodotto fitosanitario in grado di respingere i parassiti delle piante.Residuo (dal punto di vista sanita-rio): la quantità di sostanza attiva, del-le sue impurezze e/o dei suoi prodotti di metabolizzazione, degradazione o reazione presenti in qualsiasi substrato (suolo, acqua, vegetali, alimenti).Residuo massimo tollerato: quanti-tà massima di principio attivo che può essere ritrovata sui prodotti destinati all’alimentazione, posti in commercio. E’ stabilito dalla legge ed è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.Resistenza acquisita: comparsa e diffusione naturale di ceppi di organi-smi dannosi insensibili all’azione di un determinato fitofarmaco; è una modi-ficazione di tipo genetico.Rivenditore autorizzato: venditore di prodotti fitosanitari che ha ottenuto lo specifico certificato di abilitazione alla vendita.Rodenticida: prodotto fitosanitario in grado di controllare i roditori.Selettività: capacità di un prodot-to fitosanitario di agire nei confronti dell’avversità rispettando il più possi-bile gli organismi utili e la coltura.Sistemicità: capacità che ha un pro-dotto fitosanitario di immettersi nel sistema vascolare, della linfa grezza o della linfa elaborata, ritrovandosi in-tegro ed efficace lontano dal punto di applicazione ed in parti della pianta sviluppatesi in un periodo successivo al trattamento.Soglia di intervento: limite di infezio-ne o di infestazione oltre il quale è ne-cessario intervenire per evitare danni economici.Soglia di tolleranza: livello di infezio-ne o di infestazione al di sotto del qua-le non si verificano danni tali da giu-stificare l’intervento chimico: soltanto quando il livello viene superato si deve far ricorso al trattamento.

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Sostanza attiva: componente del prodotto fitosanitario che esplica re-almente l’attività tossica verso la causa parassitaria.Spettro d’azione: l’insieme delle av-versità controllate da un prodotto fi-tosanitario.Stanchezza del terreno: fenomeno di diminuzione progressiva e costan-te della produzione, accompagnata da aumento delle malattie parassitarie, do-vuta al continuo ripetersi della stessa coltura sullo stesso terreno.Taratura mezzi meccanici: messa a punto ottimale dei mezzi di distribu-zione dei prodotti fitosanitari, esegui-ta preferibilmente presso gli appositi banchi di controllo.Tempo di carenza: vedi intervallo di

sicurezza.Tempo di rientro: indica l’intervallo di tempo che deve trascorrere prima di accedere nell’area trattata. Tossicità acuta: intossicazione che si manifesta dopo breve tempo dall’espo-sizione alla sostanza tossica. E’ quella che da i sintomi più palesi.Tossicità cronica: si manifesta in se-guito a somministrazioni continue e prolungate nel tempo, di dosi di pro-dotti di per sé non tossiche.Tossicità di interazione: tossicità che un principio attivo esplica nel momen-to in cui entra in contatto con altre sostanze di origine chimica o di tipo alimentare.Traslaminarietà: capacità che ha un prodotto di diffondere da una pagina

fogliare all’altra.Trattamenti con mezzi aerei: trat-tamenti eseguiti prevalentemente con elicotteri. Sono vincolati a specifiche autorizzazioni.Trattamento post raccolta: inter-vento, in genere fungicida, effettuato sul prodotto dopo la raccolta, general-mente in magazzino.Vie di intossicazione: vie attraverso cui il tossico può penetrare nell’orga-nismo.Volume di miscela distribuito: quantitativo di soluzione utilizzato ad ettaro per irrorare la coltura. Si può classificare in: normale (700 - 1800 l/ha), medio (300 - 700 l/ha), basso (150 - 300 l/ha), bassissimo ed ultra basso (<150 l/ha).

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Domande d’esameper il conseguimento del “patentino”

(la risposta in grassetto è quella corretta)

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

1 Che cosa sono i prodotti fitosanitari?a - prodotti impiegati per la concimazioneb - prodotti impiegati prevalentemente per difendere

le colture agricole e le derrate alimentari c - prodotti antiparassitari per uso zootecnico

2 A cosa serve un prodotto fitosanitario insetticida?a - a combattere gli insetti degli animalib - a combattere malattie crittogamec - a combattere gli insetti dannosi alle piante agrarie

3 A cosa serve un prodotto fitosanitario erbicida?a - a controllare o eliminare le erbe infestantib - a curare le erbe infestantic - alla derattizzazione dei dossi, canali e parchi

4 Cosa sono i fungicidi?a - sono la stessa cosa degli anticrittogamicib - prodotti che distruggono i funghi velenosic - prodotti che controllano l’umidità delle fungaie

5 A cosa servono i prodotti fitosanitari a base di fungicidi?a - a combattere le malattie fungine delle piante

agrarieb - a favorire la potatura dei fruttiferic - a distruggere le foglie attaccate dal marciume

6 Prodotti fitosanitari a base di fungicidi possono essere utilizzati per il trattamento dei suoli?a - no, maib - si, alcunic - solo se vi sono anche le erbe infestanti

7 I prodotti fitosanitari per la protezione delle piante e delle derrate alimentari immagazzinate sono di libera vendita o soggetti ad autorizzazione?a - sono di libera venditab - sono autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricolec - sono soggetti ad autorizzazione del Ministero

della Sanità, a controllo e registrazione come prodotti fitosanitari

8 Antiparassitari, fitofarmaci, presidi sanitari, presidi delle derrate alimentari immagazzinate, pesticidi, sono prodotti fitosanitari?a - sib - noc - solo i primi due

9 Alcuni prodotti fitosanitari possono essere impiegati per trattamenti di zone non agricole?a - si, sempreb - noc - solo quando è specificamente indicato in

etichetta

10 Cosa sono i prodotti fitosanitari pronti all’impiego?a - sono prodotti preparati e confezionati pronti per

l’usob - sono prodotti che si possono acquistare in qualsiasi

negozioc - sono prodotti che non richiedono nessuna

precauzione

11 Cosa si intende per sostanza attiva?a - residuo massimo consentito sugli alimentib - la sostanza contenuta in un prodotto

fitosanitario che agisce contro le avversità da combattere

c - un prodotto che può essere acquistato solamente da chi possiede il patentino

12 Nel campo dei prodotti fitosanitari e nel linguaggio corrente, cosa si intende per “formulazione”?a - una miscela di due sostanze attiveb - il procedimento di solubilizzazione in acqua di un

prodotto fitosanitarioc - il prodotto fitosanitario come acquistato dal

distributore

13 Che cosa sono i coformulanti?a - sostanze che riducono l’efficaciab - sostanze che completano il prodotto fitosanitarioc - sostanze che prolungano il tempo di sicurezza

14 Perché è importante conoscere l’attività della sostanza attiva?a - perché precisa se un prodotto è nocivo agli insetti ed

acari utilib - perché indirizza l’agricoltore nella scelta in

relazione alle malattie e parassiti da combatterec - perché è la quantità minima utile per combattere i

parassiti

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

15 Cosa significa il parametro della dose letale 50 (DL50) ?a - il 50% del prodotto che può essere letaleb - la dose che uccide il 50% degli animali sottoposti

a prova di intossicazione orale o dermiale.c - la dose da diluire al 50% per avere un’azione letale

16 Quale prodotto fitosanitario in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo può essere leta-le o provocare lesioni acute o croniche?a - corrosivob - nocivoc - irritante

17 Che tipo di intossicazione acuta si può avere usando impropriamente prodotti fitosanitari “non classificati”?a - letaleb - nessunac - trascurabile

18 Quale prodotto fitosanitario in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, è letale o provoca lesioni acute o croniche?a – molto tossicob – nocivoc – non classificato

19 Nella manipolazione dei prodotti fitosanitari “molto tossici”, “tossici” e “nocivi” l’operatore si può far aiutare...a - da chiunqueb - da una persona munita di patentinoc - solo da un familiare

20 Attraverso quali vie può avvenire un’intossicazione acuta?a - solamente per ingestioneb - attraverso la pelle, per ingestione e attraverso

l’apparato respiratorioc - solamente attraverso la pelle

21 Al termine dei trattamenti cosa occorre fare prima di mangiare, bere, fumare o compiere atti fisiologici?a - nel caso in cui siano stati distribuiti prodotti “irritanti”

e “non classificati” non occorre adottare alcuna precauzione

b - togliersi sempre gli indumenti protettivi e lavarsi accuratamente

c - riposare alcune ore per non affaticare l’organismo

22 Qual é il simbolo che identifica un prodotto “molto tossico” e “tossico”?a - è contrassegnato in caratteri ben visibili: “attenzione

manipolare con prudenza”b - un teschio nero su ossa incrociate inserito in un

riquadro di colore giallo-arancioc - una croce di S. Andrea

23 Dove possono essere acquistati i prodotti fitosanitari?a - non esistono vincoli o autorizzazioni particolari per la

loro venditab - esclusivamente da rivenditori a ciò autorizzatic - da chiunque purché gli antiparassitari siano in

confezioni sigillate

24 Un prodotto aficida può essere impiegato su qualsiasi coltura per la lotta contro gli afidi?a - no, solo per le colture indicate in etichettab - può essere impiegato solamente in base

all’esperienzac - si, in quanto è un prodotto specifico

25 In quali condizioni è consigliabile utilizzare i fungicidi a base di zolfo?a - nelle ore più calde della giornatab - nelle ore più fresche della giornatac - di notte in presenza di vento

26 E’ corretto impiegare prodotti fitosanitari a dosi più alte di quelle massime indicate in etichetta?a - nob - sìc - solamente se miscelati

27 Usando prodotti fitosanitari, se capita di bagnarsi con la nube irrorante, quali precauzioni bisogna seguire? a - è sufficiente cambiarsi gli indumenti protettivib - sospendere il lavoro, lavarsi accuratamente e cambiarsi gli indumentic - spogliarsi ed asciugarsi con un panno asciutto

28 Possono essere acquistati prodotti fitosanitari in confezioni non sigillate o non originali?a - sì, purché si tratti di prodotti “irritanti” e “non

classificati”b - no, in nessun casoc - sì, purché il rivenditore ne garantisca la provenienza

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

29 Quando l’operatore agricolo miscela due o più prodotti fitosanitari con intervalli di sicurezza diversi, dopo quanti giorni può effettuare la raccolta?a - dopo il numero di giorni indicati sul prodotto con

l’intervallo di sicurezza più lungob - dopo il numero di giorni indicati per il prodotto più

tossicoc - non prima di 30 giorni

30 Come si deve comportare l’operatore al termine di ogni trattamento? a - lavarsi le mani e mangiareb - spogliarsi e lavarsi accuratamentec - nessuna precauzione perché al termine dei

trattamenti non si corre alcun pericolo

31 Quale manutenzione richiede la maschera che viene usata durante i trattamenti? a - deve essere semplicemente lavata dopo l’usob - svitare il filtro, lavarla dopo l’uso e sostituire

frequentemente il filtro seguendo le indicazioni del produttore

c - deve essere revisionata almeno una volta all’anno

32 Quali precauzioni occorre adottare effettuando i trattamenti in prossimità di strade, abitazioni, corsi d’acqua e colture confinanti? a - nessuna precauzione se il prodotto fitosanitario è

“irritante” o “non classificato”b - nessuna precauzione in assenza di ventoc - prendere tutte le precauzioni affinché la nube

irrorante non fuoriesca dall’appezzamento irrorato

33 L’utilizzatore di una maschera con filtro “antigas” efficace contro i vapori organici...a - deve controllare sul filtro la data di scadenzab - non deve accertarsi della data di scadenza se non è

mai stato usatoc - può ritenere irrilevante l’indicazione della data di

scadenza sul filtro

34 L’utilizzatore di una maschera con filtro antipol-vere ... a - è inutile che si accerti della data di scadenzab - deve controllare la data di fabbricazione o di sca-

denza quando la sicurezza di funzionamento del filtro è soggetta ad essere influenzata dall’invec-chiamento

c - deve solo accertarsi che il filtro sia integro

35 L’utilizzatore di maschere con filtri accoppiati (antigas/antipolvere) deve accertarsi che il flusso d’aria all’ingresso ...a - incontri prima il filtro antigasb - incontri prima il filtro antipolverec - incontri indifferentemente prima un tipo e poi l’altro

filtro

36 Se un operatore deve proteggere le vie respiratorie dall’inalazione di vapori di un prodotto fitosanitario “molto tossico”, deve fare uso di un filtro “antigas” (efficace contro i vapori organici) ... a - contrassegnato dal colore marrone (A)b - contrassegnato dal colore grigio (B)c - contrassegnato dal colore giallo (E)

37 Con quale colore è contrassegnato un filtro per vapori organici? a - marroneb - grigioc - verde

38 Con quale colore è contrassegnato un filtro per polveri? a - giallob - biancoc - marrone

39 Con quali colori è contrassegnato un filtro combinato per aerosoli e polveri? a - grigio-biancob - marrone-biancoc - marrone-grigio

40 A parità di efficacia dei filtri impiegati, con quale tipo di maschera si ottiene una migliore protezione delle vie respiratorie? a - semimascherab - facciale filtrantec - facciale intera o casco

41 In caso di trattamenti in serra non provvista di impianto di irrorazione automatizzato, quali mezzi di protezione individuale delle vie respiratorie è opportuno utilizzare? a - cascob - facciale filtrantec - facciale intera

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

42 Come è consigliabile che sia la tuta protettiva degli addetti ai trattamenti? a - di fattura comune, preferibilmente in tessutob - di qualsiasi tipo, purché pulitac - impermeabile, preferibilmente in due pezzi

43 Se si contamina con un prodotto concentrato una tuta protettiva in tessuto, cosa bisogna fare? a - riporla in un armadio, fino alla prossima utilizzazioneb - lavarla con acqua calda e saponec - avviarla alla distruzione perché le sostanze sono

di difficile rimozione

44 Per proteggere le mani durante l’impiego dei prodotti fitosanitari è opportuno utilizzare guanti in: a - pelleb - tessutoc - gomma nitrilica

45 Dopo aver impiegato i guanti per le lavorazioni con prodotti fitosanitari e prima di toglierseli è opportuno: a - lavarli a lungo con acqua e saponeb - strofinarli sull’erbac - farli seccare all’aria 46 Nel togliersi i guanti dopo lavorazioni con prodotti fitosanitari è molto utile: a - sfilarseli uno alla volta aiutandosi con la mano

restata liberab - sfilarseli rapidamente uno alla volta rovesciandolic - sfilarseli contemporaneamente a poco a poco

aiutandosi ogni volta con la mano più protetta

47 Quali sono alcuni requisiti tassativi per l’acquisto ed il commercio dei prodotti fitosanitari?a - la confezione deve essere esclusivamente in vetrob - confezione originale, numero e data di

registrazione del Ministero della Sanità, classe di tossicità e intervallo di sicurezza

c - devono essere venduti sfusi a peso

48 Cosa si intende per fitotossicità? a - il danno provocato alle colture agrarieb - il danno provocato ad animali e pescic - il danno mortale per l’uomo

49 L’intervallo di sicurezza di un prodotto fitosanitario varia se viene diminuita la concentrazione d’impiego? a - non variab - diminuisce proporzionalmente alle concentrazionic - diminuisce riducendo la quantità di acqua impiegata

50 Il lavaggio o la conservazione dei prodotti ortofrutticoli successivi al trattamento modificano l’intervallo di sicurezza di un prodotto fitosanitario applicato in campo? a - si annulla l’intervallo di sicurezzab - rimane inalterato l’intervallo di sicurezzac - l’intervallo di sicurezza viene ridotto

51 Nel caso di vegetali destinati alla trasformazione industriale, surgelati o conservati, si deve o no tenere conto dell’intervallo di sicurezza? a - no, se i prodotti vengono lavati con acqua bollenteb - si deve tener contoc - non si deve tener conto

52 Chi è responsabile di eventuali intossicazioni durante il trattamento per il cattivo uso della maschera, impiegando prodotti “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”?a - il possessore del patentino che effettua il

trattamentob - chi ha commissionato il trattamentoc - chi ha venduto il prodotto

53 Che cosa si intende per fumigazione del terreno?a – la tecnica che sfrutta l’incremento termico, indotto

dall’energia solare, grazie alla copertura del terreno con film plasticob – la pratica che comporta l’introduzione nel terreno

di piccole quantità di prodotti chimici allo scopo di ridurre le popolazioni di patogeni

c – l’utilizzo di prodotti fitosanitari con pompa a spalla

54 In cosa consiste la manutenzione ordinaria delle macchine usate per i trattamenti? a – solo nel lavaggio manualeb – nel controllo di ugelli, raccordi e tubi, rubinetti e

manometric – nella revisione annuale presso il rivenditore

autorizzato

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

55 Nel caso di lavoratori dipendenti o di coadiuvanti anche a titolo gratuito, di chi è la responsabilità dell’efficienza dei Dispositivi di protezione individuale (tute, guanti, maschere, caschi) ?a – del datore di lavorob – di chi effettua il trattamentoc – di chi vende l’attrezzatura

56 Gli insetti e gli acari presenti sulle colture, sono tutti dannosi? a - nob - sìc - no, se sono adulti

57 In quale gruppo si deve scegliere il prodotto da utilizzare per combattere gli afidi dannosi alle colture? a - insetticidib - fungicidic - acaricidi

58 I prodotti “irritanti” e “non classificati” sono meno dannosi sugli insetti ed acari utili rispetto ai prodotti “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”? a - sono sempre tutti dannosib - no, l’effetto sugli insetti ed acari utili non è

legato alla classe tossicologicac - non sono mai dannosi

59 Un prodotto fitosanitario concentrato può essere impiegato come tale? a - sì, sempreb - no, maic - solamente in alcuni casi e con attrezzature

speciali

60 Che cosa bisogna fare delle sementi trattate con prodotti fitosanitari e avanzate dalla semina? a - destinarle all’alimentazione animaleb - generalmente considerarle rifiuti “speciali”

e smaltirle secondo quanto stabilito dalle normative nazionali e locali

c - interrarle

61 Le formulazioni in granuli possono essere maneggiate a mani nude? a - sìb - noc - solamente se c’è acqua per lavarsi

62 In caso di trattamenti in presenza dei corsi d’acqua, per evitare di contaminarli, salvo diverse indicazioni in etichetta, è opportuno: a - arrestare il trattamento a 10 metri di distanza dal

corso d’acquab - trattare fino al bordo dell’acquac - non effettuare trattamenti

63 L’impiego dei prodotti fitosanitari può causare danni all’ambiente?a - no se il prodotto non è molto tossicob - sì possono contaminare il suolo, l’aria, le acque

superficialic - no mai

64 Che cosa si intende per coformulanti o coadiuvanti di un prodotto fitosanitario?a - sostanza di degradazioneb - sostanza estranea formatasi nel processo produttivo

o durante la conservazionec - sostanza che migliora l’azione del principio at-

tivo, favorendone la regolare distribuzione e la persistenza

65 Cos’è il limite legale di tollerabilità o limite massimo di residuo? a - la quantità massima di formulato che può essere

versata nel terrenob - la quantità di formulato che può essere tollerata dalla

colturac - la quantità massima di sostanza attiva, delle sue

impurezze, e/o dei suoi prodotti di metabolizzazione, degradazione o reazione che può essere tollerata sui prodotti destinati all’alimentazione in qualsiasi momento successivo alla raccolta

66 Cosa si intende per intervallo di sicurezza? a - l’intervallo di tempo, espresso in giorni, che deve

intercorrere tra il primo trattamento e la raccoltab - l’intervallo minimo di tempo, espresso in giorni,

che deve intercorrere tra l’ultimo trattamento con un determinato prodotto fitosanitario e la raccolta e, per le sostanze alimentari immagazzinate, tra l’ultimo trattamento e l’immissione nel circuito di distribuzione per il consumo

c - l’intervallo di tempo, espresso in giorni, dopo il quale diventa accessibile il terreno

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

67 Con i prodotti fitosanitari a base di insetticidi possono essere trattati gli animali domestici? a - solamente se non danno latteb - no, maic - solo una volta l’anno

68 Quali sono i prodotti fitosanitari particolarmente pericolosi per le api ? a - gli aficidib - gli erbicidic - gli insetticidi

69 Sono consentiti i trattamenti insetticidi durante il periodo della fioritura?a - sì, su tutte le coltureb - sì, ad esclusione dei fruttetic - no, in nessun caso per non danneggiare gli

insetti impollinatori

70 Cosa si intende per tempo di rientro? a - l’intervallo di tempo che, ove necessario, è previsto

sia fatto trascorrere tra il trattamento con prodotti fitosanitari e l’accesso di uomini o animali nella zona trattata

b - l’intervento di tempo che è opportuno non superare prima di lavarsi dopo aver effettuato il trattamento

c - l’intervallo di tempo che non deve essere superato tra la raccolta del prodotto trattato e il suo trasporto

71 Qual è il tempo di rientro ottimale? a - come minimo 48 ore, se non indicato diversamente

o non vi sono particolari motivib - il tempo dato dall’intervallo di sicurezza c - nessuno, si può accedere immediatamente

72 Effettuato il trattamento di un frutteto, ad esempio con un insetticida, quanto tempo è opportuno attendere prima di poter procedere al diradamento del frutteto stesso? a - 48 ore b - il maggior numero di giorni e, se possibile, un

intervallo di tempo pari all’intervallo di sicurezzac - nessuno, si può accedere immediatamente

73 Se si rende necessario eseguire un trattamento in prossimità della raccolta, quale tipo di prodotto occorre impiegare? a - un prodotto fitosanitario “irritante” e ”non classificato”b - un prodotto fitosanitario che possiede un intervallo

di sicurezza molto breve, rispettando tale intervallo

c - qualsiasi prodotto fitosanitario purché il prodotto raccolto venga lavato accuratamente prima della vendita

74 Qual è il simbolo che identifica un prodotto “nocivo”? a - un teschio nero su ossa incrociate inserito in un

riquadro rettangolare di colore giallo-arancio e la scritta veleno

b - l’etichetta oltre alla scritta XN non riporta scritte e disegni particolari

c - una croce di S. Andrea nera in un riquadro di colore giallo-arancio

75 Chi è responsabile di eventuali danni che potrebbero verificarsi in seguito all’uso dei prodotti fitosanitari in modo non conforme alle indicazioni?a - colui che ha eseguito il trattamentob - colui che ha prodotto l’antiparassitarioc - colui che ha venduto il prodotto

76 E’ possibile impiegare prodotti fitosanitari per scopi diversi da quelli indicati in etichetta? a - no, i prodotti fitosanitari vanno usati solamente

per le colture sulle quali sono autorizzati. Ogni altro uso è illegale e chi commette tale reato è passibile di sanzione

b - possono essere impiegati per altri scopi solamente se consigliati dal venditore

c - sì, solo se è realmente necessario

77 Come devono essere conservati i prodotti fitosanitari “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”?a - è sufficiente che siano tenuti separati da sostanze

alimentari o mangimib - in un luogo appartato dell’abitazionec - in appositi locali o in appositi armadi ambedue

da tenere chiusi a chiave

78 Come è opportuno siano conservati i prodotti fitosanitari di qualsiasi classe di appartenenza?

a - basta che siano separati da sostanze alimentari e mangimi

b - basta che non siano alla portata dei bambinic - in modo da evitare qualsiasi ipotizzabile

possibilità di danno in luoghi appositi.

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

79 E’ possibile miscelare prodotti fitosanitari diversi?

a - si, previa consultazione delle indicazioni di compatibilità in etichetta

b - si, semprec - no, mai

80 Cosa si intende dal punto di vista sanitario per residuo di una sostanza attiva?a - la percentuale di sostanza attiva presente nel

prodotto commercialeb - la quantità di sostanza attiva, delle sue impu-

rezze e/o dei suoi prodotti di metabolizzazione, degradazione o reazione, presenti in qualsiasi substrato (suolo, acqua, vegetali, alimenti)

c - la quantità di antiparassitario che residua nel serbatoio della macchina di distribuzione dopo aver effettuato il trattamento

81 Un prodotto fitosanitario può essere impiegato su qualsiasi coltura?a - sib - no, solo per le colture indicate in etichettac - può essere impiegato solamente in base

all’esperienza

82 Non rispettando le norme precauzionali per l’uso dei prodotti fitosanitari a quali rischi si sottopone l’operatore?a - lesioni acuteb – rischi letali, lesioni acute o cronichec - solo lievi disturbi

83 Possono essere prestati o regalati ad altre perso-ne i prodotti fitosanitari “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”?a - no, in nessun casob - solamente se si è certi che il loro impiego avvenga in

modo correttoc - si, se queste persone sono in possesso del patentino

84 Cosa è il registro dei trattamenti con prodotti fitosanitari?a - un quaderno dove si annotano le ore di lavoro

dedicate ai trattamentib - un registro richiesto dalla Guardia di Finanza per

controllare i rivenditori di sostanze chimiche per trattamenti in agricoltura

c - un registro dove vengono annotate tutte le informazioni relative ai trattamenti effettuati durante l’anno su ogni appezzamento o coltura

85 Coloro che effettuano trattamenti, o comunque lavorano in ambiente contaminato da prodotti fitosanitari, possono assumere farmaci?a - si, in quanto non hanno nulla a che vedere con i

prodotti fitosanitari che si danno alle pianteb - si, se si deve fare un ciclo di cure al quale si è abituatic - si, ma a seconda dei casi, e comunque

informandone prima il medico

86 E’ permesso prelevare acqua dai fossi o dai canali direttamente con mezzi irroranti?a – no,maib - si, purché si lavi prima dell’uso il tubo aspirantec - si, ma solo con mezzi aspiranti separati ed

autonomi dall’attrezzatura irrorante

87 E’ opportuno che una donna in gestazione o in allattamento collabori ai trattamenti?a - sib - si, se provvista di mezzi personali di difesac - no, in nessun caso

88 I prodotti fitosanitari sono suscettibili di incendiarsi e, comunque, possono bruciare?a - no, è un rischio non riportato in etichettab - si, ma solo i liquidi preparati con solventi come lo

xiloloc - si, alcuni possono autoincendiarsi, e comunque

moltissimi possono bruciare se innescati

89 Cosa si intende per lotta integrata?a - l’uso congiunto e razionale di mezzi agronomici,

fisici, biologici e chimicib - l’insieme di prodotti fitosanitari e macchinec - l’insieme di più anticrittogamici ed insetticidi

90 Cosa sono i trattamenti a calendario?a - quelli consigliati sui lunarib - quelli effettuati a date fisse uguali ogni annoc - quelli effettuati a scopo cautelativo in momenti

prestabiliti senza tenere conto della presenza del parassita

91 Cosa si intende per lotta biologica?a - l’uso esclusivo dei nemici naturali degli agenti

nocivi per le coltureb - l’uso di prodotti fitosanitari chimici secondo calendari

predispostic - l’uso di prodotti fitosanitari chimici in tempi e modi

stabiliti in base al grado di infestazione e alle condizioni meteorologiche

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

92 Quali prodotti fitosanitari possono essere usati per la produzione biologica?a - nessunob - solo quelli definiti “biologici”c - solo quelli stabiliti da una precisa normativa

sull’agricoltura biologica.

93 Quando viene prescritto l’impiego di mezzi di protezione individuale, questi devono essere indossati ...a - solamente se si esegue il trattamento contro ventob - solamente se non procura disagi personali

nell’effettuazione del trattamentoc - sempre, sia durante la manipolazione e la

distribuzione sia durante la pulizia delle macchine

94 I mezzi individuali di protezione possono essere scambiati con i compagni di lavoro?a - sib – no, sono strettamente personalic - si, se lavati

95 Per informazioni sui mezzi personali di protezione idonei e sicuri è opportuno ...a - rivolgersi alla A.S.L. competente per il territoriob - rivolgersi ad esercizi commerciali di attrezzature di

protezione o a rivenditori di prodotti fitosanitaric - chiederli in prestito al vicino che spesso effettua

trattamenti

96 I prodotti fitosanitari non più utilizzabili devono:a - essere conservati per almeno due anni per la

progressiva inattivazioneb - essere conferiti a soggetti autorizzati per lo

smaltimento di rifiuti specialic - essere eliminati con i rifiuti urbani o sotterrati in un

terreno trattato con lo stesso prodotto fitosanitario

97 I contenitori usati dei prodotti fitosanitari possono essere eliminati con i rifiuti urbani?a – si, basta che siano lavatib – no, maic - solo nei Comuni con inceneritori

98 Come devono essere smaltiti i contenitori vuoti di prodotti fitosanitari?a - devono essere consegnati agli appositi Centri di

raccolta autorizzati o conservati per il prelievo diretto in azienda da parte dei soggetti autorizzati

b - se il contenitore conteneva prodotti non “classificati” può essere smaltito tramite la normale raccolta ri-fiuti, in caso contrario va sotterrato lontano da corsi d’acqua o falde

c – presso gli appositi cassonetti di raccolta differenziata

99 Che cosa si intende per selettività di un insetticida?a - la capacità di agire sugli insetti nocivi pur essendo di

bassa tossicità per l’uomob - la capacità di eliminare tutti gli insetti presenti nella

colturac - la capacità di eliminare gli insetti nocivi, ma

rispettando il più possibile gli insetti utili

100 Le macchine irroratrici a polverizzazione pneumatica in genere operano a ...a - volume alto (700-1000 l/ha)b - volume medio (300-700 l/ha)c - volume basso (150-300 l/ha)

101 Nelle macchine irroratrici ad alto volume la quantità di prodotto da irrorare per ettaro, rispetto a quelle a basso volume, è ...a - maggioreb - minorec - uguale

102 La regolazione periodica (da parte di Centri rico-nosciuti a livello regionale) e la manutenzione delle macchine irroratrici, oltre a consentire migliori risul-tati nella difesa delle colture, sono necessarie per:a - fare meno trattamentib - ridurre i tempi necessari per i trattamentic - ridurre le perdite di prodotti fitosanitari

nell’ambiente

103 Ai fini della sicurezza individuale è più pericoloso utilizzare una irroratrice ...a - trainatab - portata direttamente dall’operatore ad alto

volumec - portata direttamente dall’operatore a basso volume

104 La tracimazione della miscela dall’attrezzatura è da evitare?a - no, purché il prodotto così perduto non inquini i corsi

d’acqua circostantib - si, sempre

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

c - no, se si tratta di prodotti poco tossici

105 L’autorizzazione all’acquisto dei prodotti fitosanitari “molto tossici”, “tossici” e “nocivi” viene rilasciata:a - dalle organizzazioni di categoria degli agricoltori a

seguito di un corso di formazioneb - dagli Uffici Provinciali dell’Agricolturac - dalla A.S.L. dopo aver effettuato una visita medica e

i relativi accertamenti

106 L’autorizzazione all’acquisto di prodotti fitosanitari ...a - è necessaria per tutti i prodotti chimici impiegati in

agricolturab - è necessaria per i preparati pericolosi classificati

“molto tossici”, “tossici” e “nocivi”c - è necessaria solo per i prodotti fitosanitari liquidi

107 L’agricoltore che acquista prodotti fitosanitari “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”:a - seguirà le avvertenze riportate sul modulo di

acquisto dei prodotti fitosanitarib - dichiara di impiegare lui stesso i prodotti fitosanitari

acquistatic - dichiara di coltivare una superficie adeguata alla

quantità di prodotti fitosanitari acquistati

108 Il modulo per l’acquisto di prodotti fitosanitari contiene:a - la registrazione dei prodotti fitosanitari “molto

tossici”, “tossici” e “nocivi” acquistati, firmata dall’acquirente

b - l’autorizzazione al trasporto di preparati pericolosic - l’indicazione delle malattie delle colture da trattare,

firmata dall’acquirente

109 Cosa si intende per preparato alcalino?a - un preparato contenente metallib - un preparato composto da una parte solida ed una

liquidac - un preparato che reagisce con gli acidi

110 Cosa si intende per preparato acido?a - un preparato che contiene calceb - un preparato che reagisce con le basic - un preparato che deve essere miscelato solo con acqua

111 Cosa significa la sigla “N” eventualmente presente sull’etichetta?a - nocivob – prodotto di origine naturalec – pericoloso per l’ambiente

112 Per evitare danni alle api è sufficiente allontanare gli alveari da un frutteto prima di trattarlo con insetticidi?a - si, è sufficienteb - no, bisogna anche evitare di trattare in periodi di

fioritura e sfalciare le erbe sottostanti se sono in fioritura

c - si, ma di almeno 500 metri dall’area interessata dal trattamento

113 Cosa può succedere se vengono contaminati con prodotti fitosanitari canali di irrigazione, corsi d’acqua, pozzi?a - possono aversi effetti nocivi per i pesci, gli

animali e l’uomo;b - nullac - nulla se i prodotti usati sono “non classificati”

114 Qualora si verifichino incidenti che possono pro-vocare lo sversamento nell’ambiente di ingenti quan-tità di prodotti fitosanitari, quali misure è opportuno prendere?a - avvertire immediatamente il Servizio di igiene

pubblica dell’Azienda Sanitaria Locale o i Vigili del Fuoco, cercando nel frattempo di limitare il più possibile la dispersione del prodotto

b - evitare che qualsiasi persona entri in contatto con la sostanza fuoriuscita e disperdere il più possibile il prodotto lontano dai luoghi abitati

c - allontanarsi immediatamente dal luogo dell’incidente ed avvertire quanto prima la Guardia Forestale

115 Dove si possono rinvenire prevalentemente i residui dei prodotti fitosanitari?a - nell’ariab - nei sedimenti marinic - negli alimenti

116 Cosa si intende per lotta guidata?a - l’uso dei nemici naturali dei fitofagib - l’uso dei prodotti fitosanitari secondo calendari

predispostic - l’uso di prodotti fitosanitari in tempi e modi

stabiliti in base al grado di infestazione e alle condizioni meteorologiche

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

117 Quali obiettivi ci si propone, quando si utilizzano tecniche di “lotta guidata”?a - l’eliminazione dell’entomofauna presente sulla coltu-

rab - una generale riduzione del numero di trattamenti,

e l’utilizzo di prodotti fitosanitari meno tossici e meno inquinanti

c - l’effettuazione di trattamenti secondo scadenze pre-fissate

118 Quali tipi di erbicidi possono influire sulla coltura che segue quella trattata?a - disseccantib - antigerminanti residualic - ad assorbimento fogliare

119 L’uso ripetuto degli stessi erbicidi può dar luogo:a - alla presenza di piante rinate della coltura

precedenteb - a malerbe resistenti agli erbicidi impiegati, che si

diffondono con il tempoc - a malerbe che soffocano la coltura

120 Quale di queste tecniche può essere idonea a prevenire un’infezione da fitoplasmi (es: Flavescenza Dorata della vite)?a – un trattamento fungicidab – l’utilizzo di materiale di propagazione sanoc - la fumigazione del terreno

121 Può una coltura diventare un’infestante per la coltura che segue?a - si, sempreb - no, maic - si, è possibile

122 Quando un erbicida è selettivo?a - quando solo le piante infestanti sono danneggiate

mentre la coltura non risente del trattamentob - quando solo la coltura è danneggiata mentre le erbe

infestanti sono risparmiatec - quando sia la coltura che le erbe infestanti vengono

distrutte dal trattamento

123 Qual è un possibile mezzo di previsione delle infezioni fungine e quindi delle necessità di trattamenti?a - il controllo dei parametri meteorologici b - non esistono mezzi adattic - lo studio del comportamento della fauna

124 E’ opportuno irrorare una coltura in presenza di vento?a - si, comunqueb - si, osservando l’anemometro o tracciati di fumoc - no, non bisogna mai trattare in presenza di vento

125 Quali informazioni sono contenute nella scheda di sicurezza?a – quelle relative alla sicurezza degli animali domesticib – quelle relative al trasporto e alla conservazione dei

prodotti fitosanitaric – quelle relative alle misure necessarie per

la protezione della salute, della sicurezza e dell’ambiente sul luogo di lavoro

126 A cosa è dovuta la “stanchezza” dei terreni?a - alle troppe lavorazioni meccanicheb - all’uso continuo di geodisinfestantic - al continuo ripetersi della stessa coltura sullo

stesso terreno

127 Come si manifesta la “stanchezza” del terreno?a - con la diminuzione progressiva e costante della

produzione e l’aumento delle malattie parassitarie in genere

b - con l’aumento di tutte le erbe infestantic - con l’accresciuta richiesta di acqua da parte della

coltura

128 Prima di miscelare due prodotti fitosanitari per un trattamento occorre:a - leggere attentamente la voce “compatibilità”

sulle due etichetteb - preparare due soluzioni distinte e poi unirle per

vedere che cosa succedec - preparare una dose doppia di acqua perché i prodotti

sono due

129 Per “prodotto fitosanitario non miscibile con prodotti alcalini” si intende ...a - un prodotto fitosanitario miscibile con prodotti

acidi o neutrib - un prodotto fitosanitario che deve essere

maneggiato con grande attenzionec - un prodotto fitosanitario che è miscibile solo con gli

insetticidi

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

130 Cosa può provocare la pratica della monocoltura con impiego di prodotti fitosanitari?a - l’accumulo nel terreno di prodotti fitosanitari ed il

selezionarsi di erbe resistentib - l’aumento di produzionec - il miglioramento della struttura del terreno

131 Quando è il momento adatto per effettuare il primo trattamento contro la peronospora della vite?a - quando la vite “piange”b - quando sulla pagina superiore delle foglie sono visibili

le “macchie d’olio”c - con germogli di 10 cm di lunghezza, dopo una

pioggia di almeno 10 mm e con una temperatura minima di almeno 10°C

132 Come devono essere “conservati” i contenitori dei prodotti fitosanitari vuoti e opportunamente risciacquati, in attesa dello smaltimento secondo la normativa vigente?

a – vanno stoccati in appositi spazi al riparo dalle intemperie

b – all’aperto, ma vicino all’aziendac – in campo

133 Quando si deve preparare una soluzione per il trattamento con un prodotto fitosanitario in polvere, è preferibile ...a - riempire la cisterna con l’acqua necessaria e poi

immettervi la polvereb - riempire la cisterna con la metà dell’acqua

necessaria, sciogliere a parte con poca acqua la polvere, immettere il tutto nella cisterna e dopo portare a volume agitando

c - immettere nella cisterna la polvere e poi, agitando, tutta l’acqua necessaria

134 Dove è opportuno manipolare i prodotti fitosani-tari immediatamente prima dell’impiego?a - in un locale con porta munita di serratura, separato

dall’abitazioneb - su un tavolo sotto una tettoia nelle vicinanze

dell’abitazionec - all’aperto, in assenza di vento, nel luogo più vicino

possibile al campo da trattare

135 Un prodotto fitosanitario registrato per difendere le colture floreali da uno specifico fungo, si può impiegare anche sulla vite contro lo stesso fungo?a - si, solo se il campo è vicino

b - no, se non è ammesso in etichettac - no, perché bisognerebbe impiegarne troppo

136 Dovendo fare un trattamento su colture ortive a raccolta scalare ...a - bisogna sempre rispettare l’intervallo di

sicurezzab - non bisogna rispettare i tempi di carenza in quanto la

raccolta è frazionata nel tempoc - bisogna rispettare i tempi di carenza soltanto per

l’ultima raccolta

137 Se si effettuano trattamenti della frutta in post-raccolta prima di immetterla sul mercato è necessa-rio ...a - rispettare assolutamente l’intervallo di sicurezzab - pulirla meccanicamentec - lavarla

138 Quando si effettuano trattamenti con formulati in soluzione è opportuno ...a - scaricare la soluzione avanzata nel più vicino

fossatob - preparare il quantitativo di soluzione

effettivamente necessario per il trattamentoc - conservare la soluzione rimasta per buttarla appena

possibile

139 Quali fenomeni si possono incontrare impiegando un erbicida a dose più alta di quella consigliata? a - fitotossicità per la colturab - aumento della produzione, perché si eliminano tutte

le infestantic - nessuno, se dato in pre-emergenza

140 Se si devono pesare prodotti fitosanitari in polvere è meglio... a - pesarli in un locale chiuso, così non si inquina

l’ambienteb - pesarli all’aperto, cercando di non alzare polvere

e di non disperderlic - pesarli in un locale chiuso, ma lontano dall’abitazione

141 Se l’etichetta di un prodotto fitosanitario consi-glia un definito calendario di trattamenti in rapporto al ciclo biologico dell’infestante o della coltura, bi-sogna ... a - farne di più, così risulta più efficaceb - attenersi alle indicazioni riportate in etichettac - farne di meno e vedere come va

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

142 La mancata o incompleta compilazione del registro dei trattamenti comporta?a – nessuna sanzioneb – il ritiro del patentinoc – una sanzione amministrativa

143 Chiunque può vendere i prodotti fitosanitari?a - sìb - no, solo chi ha compiuto 18 annic - no, solo chi ha compiuto 18 anni ed è in

possesso dell’autorizzazione alla vendita

144 Dove devono essere detenuti e venduti i prodotti fitosanitari? a - in un locale qualsiasib - in un locale refrigeratoc - in depositi e locali autorizzati e non adibiti al

deposito o alla vendita di generi alimentari e mangimi

145 In un’etichetta di un prodotto fitosanitario “irritante” è prevista: a - una croce di S. Andrea nera in un riquadro di

colore aranciob - la dicitura: “attenzione: manipolare con prudenza”c - la dicitura: “rischio trascurabile per gli operatori”

146 Soffiare dentro gli ugelli di distribuzione otturati, è corretto? a - no, in nessun caso, per il grave rischio di

intossicazioneb - sì, ma solo se non si usano prodotti “molto tossici”,

“tossici” e “nocivi” c - sì, in quanto è l’unico metodo veloce per eliminare

l’otturazione

147 La croce di S. Andrea si trova solo su prodotti “nocivi”? a - nob - sìc - la croce di S. Andrea indica prodotti “tossici”

148 I prodotti fitosanitari “irritanti” e “non classificati” hanno sempre un intervallo di sicurezza più breve rispetto ai prodotti fitosanitari “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”? a - sì, perché non sono velenosib - dipende dall’andamento stagionalec - no, l’intervallo di sicurezza non dipende solo

dalla classe tossicologica

149 Quali responsabilità assume chi acquista prodotti fitosanitari “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”?a - nessuna responsabilità se il prodotto viene

impiegato da parentib - è considerato responsabile solo se il prodotto viene

impiegato da persone minorennic - la responsabilità diretta di un’idonea

conservazione e di impiego corretto del prodotto

150 Come è opportuno segnalare un campo trattato con prodotti fitosanitari?a - recintando adeguatamente tutti i campi trattatib - appendendo agli alberi i contenitori utilizzatic - applicando cartelli in numero sufficiente, con

avvertimenti idonei ai margini delle colture trattate

151 Nel caso dell’insorgere di un malessere che si ritiene in qualche modo collegato con l’impiego di prodotti fitosanitari come è opportuno comportarsi?a - provocare il vomito e mettersi a riposob - bere del latte e distendersi per qualche orac - rivolgersi al pronto soccorso mostrando le

etichette dei prodotti utilizzati

152 Il patentino può essere lasciato in deposito presso il rivenditore?a - si, se gli acquisti vengono eseguiti sempre nella

medesima rivenditab - no, in quanto il patentino è un documento

personale necessario al trasporto, alla detenzione oltreché all’acquisto dei prodotti fitosanitari

c - si, fino a quando il patentino non è scaduto

153 Che cosa significa il parametro della concentrazione letale 50 (CL50)?a – è uguale alla dose letale 50 (DL50)b – esprime la quantità del prodotto fitosanitario da

diluire nella miscelac – esprime la concentrazione del tossico che causa

la morte del 50% degli animali da laboratorio sottoposti ad inalazione della sostanza stessa

154 Nel caso di intossicazione acuta di prodotti fitosanitari quali provvedimenti immediati occorre adottare?a - rimuovere il soggetto dalla fonte di contamina-

zione, spogliarlo e lavarlo con acqua o detergere

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

la cute con dei panni o della carta, non sommi-nistrare latte o alcolici e portare l’intossicato in ospedale

b - lavare l’intossicato con acqua e somministrare lattec - portare il soggetto in ospedale

155 Cosa si deve fare in caso di contaminazione ocu-lare?a - sciacquare gli occhi con acqua per 10-15 minuti e

recarsi al pronto soccorsob - mettere il collirioc - tenere gli occhi chiusi

156 Quali rischi può comportare l’ingestione di alco-lici durante i trattamenti con prodotti fitosanitari?a - nessun rischiob - interazione tossicac - disturbi gastroenterici

157 Quali provvedimenti adottare se durante i trat-tamenti con prodotti fitosanitari compaiono chiazze cutanee (arrossamenti della pelle e bolle)?a - il soggetto si deve allontanare dalla fonte di con-

taminazione e lavare accuratamente le superfici cutanee interessate con acqua e sapone neutro

b - il soggetto deve cospargere immediatamente le su-perfici cutanee interessate con una pomata medicata

c - il soggetto deve lavare le parti cutanee interessate con alcol

158 Entro quanto tempo i trattamenti fitosanitari ef-fettuati vanno registrati nell’appositi registro?a – entro 24 oreb – entro 30 giorni c – entro la fine della campagna agraria

159 Tutti i prodotti fitosanitari possono essere distri-buiti nelle colture protette?a - sib - noc - solo quelli nei quali non appare il divieto in eti-

chetta

160 E’ necessaria la manutenzione ordinaria alle macchine utilizzate per i trattamenti?a - nob - solo un lavaggio annualec - si, controllando ugelli, raccordi e tubi, rubinetti,

manometri

161 Esiste un divieto legale di impiego di prodotti fi-tosanitari in aree di rispetto intorno a pozzi o sorgen-ti di acque destinate al consumo umano?a - si, all’interno delle zone di rispetto e, se non in-

dividuate, entro un raggio di 200 m dal punto di captazione

b - noc - si, entro un raggio di 50 m, salvo deroghe specifiche

162 L’indicazione riportata in una etichetta di un pro-dotto fitosanitario di una dose di 1,5 litri per ettaro equivale a :a - 1,5 litri per 100 litri di acquab - 1,5 litri per 1.000 metri quadrati di terrenoc - 0,75 litri per 5.000 metri quadrati di terreno

163 Nel caso che si debba trattare 9.000 metri qua-drati di terreno e la dose prescritta in etichetta sia di un litro per ettaro si dovrà:a - usare comunque un litrob - usare 0,9 litri e conservare il residuoc - gettare 0,1 litri e preparare la soluzione

164 Passando da un’attrezzatura a volume normale ad una a basso volume la dose per ettaro indicata in etichetta deve cambiare?a - nob - sic - dipende dal prodotto

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Guide all’uso corretto dei prodotti fitosanitari

Capitolo ICHE COSA SONO I PRODOTTI FITOSANITARI(Riferimento domande n. 1,2,3,4,5,6,8,9,10,11,12, 13,14,53,57,64,67,79,109,110,111,128,129)

Capitolo IICLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA DEI PRO-DOTTI FITOSANITARI(Riferimento domande n. 15,16,17,18,22,74,88,125, 145,147,153,158)

Capitolo IIIMODALITA’ DI AZIONE DEI PRODOTTI FITOSANI-TARI(Riferimento domande n. 6,14,25,48,99,122,139)

Capitolo IVNORME CORRETTE DI VENDITA, ACQUISTO USO E CONSERVAZIONE DEI FITOFARMACI(Riferimento domande n. 6,7,19,21,23,24,25,26,28,29,30,32,46,47,48,49,50,51,52,59,60,61,62,65,66,67,70,71,72,73,74,75,76,77,78, 79,80,81,83,84,85,86,96,97,98,105,106,107,108,114,115,124,128,132, 133,134,135,136,137,138,140,141, 142,143,144,148,149,150,152,156,157,159,161,162,163,164)

Capitolo VAVVERSITA’ DELLE PIANTE(Riferimento domande n. 120,121)--------------------------------------------------Capitolo VIMETODI DI LOTTA

Capitolo VIILOTTA GUIDATA, INTEGRATA, BIOLOGICA(Riferimento domande n. 89,90,91,92,99,116,117,122,123,131)

Capitolo VIIIMACCHINE ED ATTREZZATURE PER I TRATTA-MENTI ANTIPARASSITARI(Riferimento domande n. 31,33,34,35,36,37,38,39,40,41,42,43,44,45,46,54,55,93,94,95,100,101,102,103,104,160)

Capitolo IXTOSSICOLOGIA UMANA(Riferimento domande n. 16,17,18,19,20,27,82,85,87,146,151,154,155,156,157)

Capitolo XTOSSICOLOGIA AMBIENTALE(Riferimento domande n. 56,58,63,68,69,99,104,112,113,118,119,130)

Cap XIREGISTRAZIONE DI UN PRODOTTO FITOSANI-TARIO

GLOSSARIO

A ciascun capitolo fanno riferimento le seguenti domande

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Finito di stampare Settembre 2008

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Finito di stampare Luglio 2010

Guida all’uso corretto dei prodotti fitosanitaria cura della Direzione regionale Agricoltura

Coordinamento editorialeTeodora Trevisan

Realizzazione testiAlba Cotroneo – Settore Fitosanitario Regionale

Hanno collaboratoSergio DeCaro, Federico Spanna, Paolo Balsari, Gianluca Oggero, Caterina Strumia

Le domande d’esame per il conseguimento del patentino sono state elaborate dai Settori/Servizi Provinciali dell’Agricoltura

Si ringrazia il Dott. Ivano Scapin per la revisione del testo

In copertina: Reti antigrandine su impianto frutticolo. Sullo sfondo il Monviso (foto A. Cotroneo))In retro di copertina: Spore fungine al microscopio (foto S. Grosso)

E’ vietata la riproduzione dei testi e dei materiali iconografici senza autorizzazione e citazione della fonte

Tiratura 10.000 copie - settembre 2008Pubblicazione in distribuzione gratuita

Stampa: Print Editor – Grugliasco (To)

Supplemento al n. 60 dei “Quaderni della Regione Piemonte – Agricoltura”Direttore responsabile: Teodora TrevisanRedazione presso Regione Piemonte – Assessorato Agricoltura – Corso Stati Uniti 21, 10128 Torino tel. 011/432.4722 - 011/432.4320 – Fax 011/537726 e-mail: [email protected]

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Tiratura 1a Ristampa 5.000 copie - luglio 2010

Stampa: Visual Data s.n.c. – Torino

Supplemento al n. 69