Corso Patentino Martini

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  • 8/12/2019 Corso Patentino Martini

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    Corso formativo peri proprietari di cani:

    IL PATENTINO

    Corso formativo peri proprietari di cani:

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    PrefazioneQuesto percorso formativo destinato ai proprietari di cani ha

    lobiettivo di fornire informazioni chiare e facilmente fruibili da unvasto pubblico, dando risposte esaustive alle domande e ai problemi

    che pi frequentemente provengono dai proprietari di questi anima-li daffezione.

    Nello stesso tempo rappresenta un utile strumento per tutte leIstituzioni che sono chiamate, ai sensi dellordinanza 3 marzo 2009concernente la tutela dellincolumit pubblica dallaggressione dicani, ad organizzare percorsi formativi per i proprietari di cani e percoloro che intendono diventarlo.

    Lordinanza ha attribuito un ruolo fondamentale alla responsabi-lit dei proprietari di cani e alla loro formazione, infatti solo attraver-so lacquisizione di cognizioni sulle caratteristiche fisiche ed etologi-che dellanimale e sulle norme in vigore pu essere instaurato uncorretto rapporto uomo-animale.

    La formazione dei proprietari di cani, fulcro dellordinanza, deveessere impostata su principi scientifici ed implementata con criteriunivoci a livello nazionale: questo corso, disponibile anche su sup-porto informatico, fornisce le basi per raggiungere questo obiettivo.

    La realizzazione di questo percorso stata possibile grazie allac-curato impegno di un gruppo di lavoro, istituito e coordinato dallaFNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) compostoda medici veterinari che hanno messo a disposizione le loro cono-scenze scientifiche e le loro esperienze professionali, collaborandotra loro e con il Ministero per fornire uno strumento di supporto alleattivit di competenza della professione veterinaria.

    Levoluzione del contesto sociale coinvolge luomo in una nuovarelazione con il mondo animale: in questo senso la FNOVI ha volutorivedere nel 2006 il suo Codice Deontologico, che nellarticolo 1richiama esplicitamente lattenzione del Medico Veterinario al rap-porto uomo-animale.

    La volont di pubblicare questo percorso formativo unulterioredimostrazione dellattenzione e della professionalit profuse quoti-dianamente dai medici veterinari verso gli animali ed i loro proprie-tari nonch del rinnovato impegno nei confronti del benessere ani-male da parte del Ministero del Lavoro, della Salute e delle PoliticheSociali.

    Editore

    Veterinari Editori S.r.l.

    Via del Tritone,125

    00187 Roma

    tel. 06.485923

    Riproduzione riservata

    Settembre,2009

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    Molti si chiederanno quali sono le ragioni che hannospinto le istituzioni a promuovere un corso per iproprietari di cani. Questa relazione ha, infatti, origi-ni antichissime ed tanto diffusa e soddisfacente che icani si sono meritati lappellativo di migliori amicidelluomo.

    I cani sono nostri compagni di vita da decine dimigliaia di anni ma negli ultimi decenni lo stile di

    vita delle persone si modificato in maniera radica-le. I nuclei familiari poco numerosi costituiscono oggila maggioranza e i ritmi della vita quotidiana sono sem-pre pi pressanti.Le abitazioni sono di dimensioni contenute, le donnelavorano, i parenti sono lontani e i cani restano spessosoli e questa non una condizione naturale per unaspecie sociale.Inoltre, lurbanizzazione si diffusa e viviamo in spazipubblici sempre pi affollati e trafficati che impongo-no un maggiore controllo sui nostri cani, come suinostri bambini!

    Proprio in una societ pi difficile il cane unlegame importante con la natura e con la nostra sto-ria di esseri umani e salvaguardare la serena convi-

    venza tra uomo e cane diventa quindi un valore ancorapi importante.

    Avere un cane la cosa pi normale e naturale delmondo e le informazioni che seguiranno possono ser-

    vire a evitare errori comuni, a non cadere in false cre-denze e a migliorare la convivenza tra i cani e le perso-ne, con reciproca soddisfazione.

    Perch un corso perproprietari di cani?

    Lo stile di vita delle persone negli ultimi decenni si modificato in maniera radicale. Unacorretta informazione pu servire a evitare errori comuni e a migliorare la convivenza tracani e persone. Persone esperte sono in grado di aiutarci in caso di difficolt.

    Oggigiorno disponiamo di maggiori conoscenze sul comportamento del cane e le tecniche per la sua edu-cazione, che possono facilitare la gestione, dare informazioni importanti per la prevenzione di rischi dimorso e allo stesso tempo favorire il benessere animale. Un proprietario informato e un cane educato realiz-zano, in genere, una convivenza pi serena e soddisfacente. Non dimentichiamo, inoltre, che la normativa

    vigente investe il proprietario di responsabilit civili e penali ma anche che in caso di difficolt o situazio-ni problematiche oggi esistono esperti in grado di guidarci. Daltra parte reperire esperti e informazioniqualificate, complete e corrette non sempre facile e in tal senso questo corso rappresentaunimportanteopportunit per tutti i proprietari e per tutti quelli che amano il mondo dei cani.

    UNIMPORTANTE OPPORTUNIT

    Parte 1

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    Il cane domestico il frutto del lunghissimo proces-so di addomesticamento del lupo, durato probabil-mente 40.000 anni della nostra storia, durante i qualiil cane selvatico si profondamente modificato dal

    punto di vista evolutivo e quindi genetico. Grazie aquesta evoluzione il cane si allontanato dalle regolepi rigide che guidano il mondo degli animali selvatici,per avvicinarsi al sistema assai pi plastico che guida ilmondo delluomo.

    Durante il primo periodo delladdomesticamento, ilprofilo comportamentale del cane-in-divenire hasubito importanti modifiche: sono aumentate docili-

    t, tolleranza e giocosit, e diminuite aggressivit,combattivit e reattivit.

    Questa evoluzione stata provocata dalla selezione for-zata messa in atto dagli uomini stessi.

    Per vivere a stretto contatto con le famiglie umane erainfatti indispensabile essere mansueti e i cani che sidimostravano minacciosi o addirittura pericolosi veni-

    vano senza indugio cacciati via o uccisi.

    Con il passare del tempo i primi cani hanno subito unaltro cambiamento fondamentale: hanno imparato a

    condividere con luomo emozioni, a decodificare alcu-ni segnali della comunicazione verbale e non verbale, arendersi utili nelle varie attivit umane. Sono diventa-

    ti collaborativi e socievoli verso le persone, perden-do quella diffidenza tipica dellanimale selvatico.Tutti i cuccioli nascono perci adattati ad inserirsi inmodo naturale nel gruppo familiare umano e con abili-t complesse orientate verso i nostri sistemi comuni-cativi: i cani guardano, ascoltano, seguono i loro pro-prietari e creano con loro legami affettivi profondi eduraturi.

    Nonostante questo patrimonio evolutivo privilegiato,

    il modo di relazionarsi ed integrarsi caratteristico diciascun cane non dipende solo dal suo bagaglio biolo-gico.

    Il carattere del cane dipende infatti da caratteristi-che presenti gi nellanimale giovanissimo (es.estroversione o introversione, sicurezza di s o timi-dezza), ma evolve a seguito di tutte le esperienze,memorie, strategie comportamentali e rinforzi che siaccumulano durante lo sviluppo e la vita adulta chefiniranno per costituire la personalit delladulto.

    Le origini del rapporto tra luomoe il cane: unamicizia antica

    Il cane domestico frutto di un processo evolutivo durato decine di migliaia di anni.Laddomesticamento ha modificato il comportamento del cane rendendolo naturalmenteadattato a convivere con luomo.

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    Come tutti gli animali, i cani manifestanoun reperto-rio comportamentale caratteristico di specie. Questosignifica che il cane esprime dei comportamenti chesono il naturale bagaglio della sua specie, come peresempio lorganizzazione sociale, il comportamentopredatorio e la difesa del territorio. Lintensit con cuiil repertorio viene espresso dipende anche dalle espe-rienze del singolo animale e su queste luomo, masoprattutto il proprietario, gioca un ruolo chiave.Talvolta, lespressione di alcuni comportamenti puessere inappropriata alla situazione o cos intensa dacreare problemi di gestione dellanimale o, nei casi piestremi, di convivenza con luomo.Per questo importante che il proprietario abbia leinformazioni necessarie per prevenire queste situa-zioni.

    La strategia generale quella di premiare i buonicomportamenti e ignorare quelli sgraditi, evitan-do urla e punizioni.

    fondamentale che i proprietari trasmettanocoerentemente il messaggio che sono le personea gestire le risorse principali (cibo, giochi, atten-zioni e spazi).

    La prevenzione inizia dal primo giorno dellado-zione e se attuata quando il cane cucciolo svolgeun ruolo cruciale.

    Abituare il cane fin da cucciolo a diversi tipi dipersone, cani, altri animali domestici, a restare incasa da solo e a una gran variet di situazioni aiuta

    a prevenire la maggior parte dei comportamentiindesiderabili.

    IL CANE, ANIMALE SOCIALE

    I cani sono animali sociali e come tali sono natural-mente predisposti a seguire regole che favoriscanounarmoniosa vita di gruppo. Chi adotta un canedovrebbe quindi essere cosciente che questo nostrocompagno, cos prezioso e antico, ha bisogno di rego-

    le da seguire proprio per la sua natura sociale.

    In generale, tutti i cani sviluppano naturalmentelegami affettivi con i loro proprietari e diventanoparte della famiglia sentendosene membri effetti-

    vi. Il loro ruolo quello di gregari, cio di soggetti cheseguono spontaneamente le indicazioni dei loro com-pagni umani. Ci sono regole che i cani seguono moltofacilmente e che vengono dettate dalle persone spes-so inconsapevolmente, altre che devono essere intro-dotte e fatte rispettare in maniera meno naturale: peresempio imparano facilmente che non si salta suitavoli mentre aspettare per avere il cibo o per giocare un po meno semplice.

    Il cucciolo viene educato dagli adulti e, nel momentoin cui viene adottato, il ruolo di educatori passa aiproprietari che dovranno indicare quali sono i com-portamenti corretti da seguire. Quando il cucciolo arri-

    va in famiglia non una tabula rasa. Ha gi un suopatrimonio di comportamenti dettati in parte dalle suecaratteristiche genetiche e in parte dalle esperienzeprecoci fatte nei primi mesi di vita. A seconda che siamolto vivace o molto tranquillo pu essere pi o menodifficile insegnargli a controllarsi quando desideraqualcosa, soprattutto quando desidera lattenzionedelle persone. Dare delle regole non significa affattoavere un atteggiamento rigido e impositivo, semplice-mente trasmettere con coerenza il messaggio di ci che consentito e ci che non lo .Per esempio se non consentito abbaiare per ottenereun giocattolo, questa regola dovrebbe essere applicata

    sempre.

    Allo stesso modo se non consentito mordicchiare esaltare addosso per avere lattenzione bisogner evita-re di interagire con il cucciolo quando si comporta inquesto modo. Un semplice accorgimento consiste nelchiedere al cane di sedersi tranquillo per avere ci chedesidera e di cui ha bisogno: giocare, fare esercizio,ricevere cibo e attenzioni. La strategia generale quella di premiare i buoni comportamenti e ignora-re quelli sgraditi, evitando urla e punizioni perchspesso finiscono per spaventare il cucciolo e renderlo

    pi eccitabile e imprevedibile.

    Il comportamento dei caniTutti i cani sviluppano naturalmente legami affettivi con i loro proprietari e diventano

    parte della famiglia sentendosene membri effettivi. Chi adotta un cane dovrebbe essere

    cosciente che questo nostro compagno diventa un gregario e ha bisogno di regole daseguire.

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    Per esempio, si pu chiamarlo quando tranquillo eignorarlo quando eccitato.Se invece, come spesso purtroppo accade, le personerispondono alleccitazione con altrettanta eccitazione -giocano o, al contrario, sgridano il cane - c il rischiodi insegnare al cane, senza rendersene conto, che peravere lattenzione bisogna agitarsi.

    POSSESSIVIT

    Alcuni cani ringhiano in presenza del cibo, se hanno ungiocattolo o se qualcuno si avvicina al luogo dove riposa-no. Generalmente queste dimostrazioni comincia-no quando il cucciolo raggiunge la maturit sessualema il tentativo di impedire con un ringhio che il pro-prietario sottragga un gioco o la ciotola pu manifestar-si anche prima delladolescenza o addirittura nellin-fanzia. Per questi soggetti fondamentale che i pro-prietari trasmettano coerentemente il messaggio chesono le persone a gestire le risorse principali.In pratica, per cani con lattitudine a ringhiare per man-tenere il possesso di giocattoli, luoghi di riposo o cibo importante insegnare ad aspettare e chiedere per piace-re con un seduto! per cibo, giochi e carezze. Inoltre, bene evitare di provocare reazioni aggressive disturban-do lanimale quando mangia o quando dorme.Se in famiglia ci sono bambini piccoli o il comporta-mento del cane persiste nonostante i tentativi di edu-carlo ad aspettare e a sedersi sar necessario chiedereaiuto rivolgendosi al veterinario di fiducia.

    TERRITORIALIT

    Il cane adulto pu mostrare dei comportamenti chesono normali per la sua specie, come la difesa del

    territorio per esempio, ma che possono creare deiproblemi di gestione in certe situazioni o contesti.In questi casi non si pu ignorare il comportamentosgradito, soprattutto se si manifesta con aggressivitnei confronti di chiunque si avvicini alla porta di casao magari al pianerottolo o allentrata dellascensore.

    Alcuni cani sono pi predisposti a sviluppare questicomportamenti e in questo caso molto importanteintrodurre la regola di deputare al proprietario,quando presente, il ruolo di controllo dei confi-ni, siano essi la casa, il pianerottolo, landrone delpalazzo o il giardino. Se il cane di temperamentoterritoriale o guardiano, non lasciare mai le portesocchiuse per uscire sul pianerottolo o in giardino eabituarsi a tenere sempre il cane sotto controlloquando arrivano ospiti. Anche in queste situazioni,premiare un comportamento calmo in presenza diospiti fin dai primi mesi di vita molto importante

    per prevenire futuri problemi.

    COMPORTAMENTOPREDATORIO

    I cani sono predatori e il loro ruolo come ausiliari del-luomo nella caccia stato fondamentale nella nostrastoria. La selezione di soggetti con un certo tipo dicomportamento predatorio stata messa in atto ancheper creare alcune razze di cani guardiani di greggi e

    mandrie. Listinto predatorio quindi normale e alcu-ni aspetti sono stati ricercati e selezionati dalluomo. Ilcomportamento predatorio del cane viene sollecita-

    to soprattutto da stimoli in movimento che ricorda-no prede quali biciclette, motorini, gatti o bambiniche corrono. Di solito, se il cane abituato a vedereogni giorno motorini, biciclette, gatti e bambini il pro-blema non si pone, ma in alcuni cani listinto predato-rio particolarmente sviluppato. Il rischio che creinoincidenti, spaventino o mordano i polpacci dei ciclisti,mordano bambini che giocano e cos via. Inoltre c lapossibilit che facciano del male ai gatti o agli animalida cortile. La prevenzione, attuata quando il cane ancora cucciolo esponendolo in maniera appropriataagli stimoli che innescano la predazione, senzaltroun aspetto cruciale, ma purtroppo ci sono cani in cuiquesto non avvenuto o che hanno una tendenza allapredazione particolarmente spiccata. Per questi,soprattutto se molto reattivi ed eccitabili, indispen-sabile mettere in atto una contenzione adatta. Ilguinzaglio e la museruola nei luoghi affollati sono stru-menti indispensabili in casi particolarmente difficili erischiosi, quali i cani che cercano di pizzicare bambi-

    ni o ciclisti.

    PREVENZIONEDELLAGGRESSIVIT

    Il primo e pi importante strumento far socializ-zare il cane fin da cucciolo con diversi tipi di perso-ne, con gli altri cani e con gli altri animali domesticiin modo che sia abituato a quante pi cose, animali epersone possibili.Occorre poi ricordare che il cane deve vivere nella

    famiglia, con le persone, condividendo il nostro siste-ma sociale; al contrario moltissimi cani vivono relegatiin un cortile o in un giardino con poche opportunit disperimentare il mondo esterno. importante non sottovalutare limportanza delleser-cizio fisico e della stimolazione: un cane che va a pas-seggiare regolarmente ed abituato a imparare cosenuove e fare esercizi divertenti meno probabile chemanifesti stress o reazioni imprevedibili.

    Un altro strumento importante seguire la regoladella gestione delle risorse: il cane deve sempre

    aspettare il permesso per avere cibo, giocattoli,

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    carezze e attenzione. Questa regola diminuir leven-tualit di aggressioni se qualcuno si avvicina alla cioto-la o al luogo dove riposa.Infine, educare premiando i buoni comportamenti eignorando i comportamenti sgraditi e indesiderati inmaniera costante ed evitare le punizioni rende i canifiduciosi nei riguardi dei proprietari e delle persone ingenerale.

    PREVENIRE I PROBLEMI DASEPARAZIONE

    Per evitare che il vostro cane soffra o crei problemiquando viene lasciato solo importante che sia abitua-to ad aspettare tranquillo sia quando uscite di casa chequando siete in casa ma avete altro da fare. Il modo pi

    semplice per educare un cane a restare solo tran-quillo non rispondere a tutte le sue richieste diattenzione, neppure se un cucciolo. Ricordate diinteragire con il cane solo quando tranquillo, soprat-tutto al rientro a casa e di non dargli mai attenzione seabbaia o mugola.Dopo i primi giorni dalladozione, necessari per creareil nuovo legame con i proprietari, occorre abituarlo astare solo in maniera graduale, tenendo conto che uncucciolo non pu essere lasciato solo a lungo. Se duran-te la vostra assenza il cane ha sporcato o distrutto qual-cosa evitate di sgridarlo o punirlo: non sar in grado

    di comprendere il motivo della punizione.

    Le manifestazioni del disagio da separazione, non solocompromettono il benessere del cane, ma possonocreare serie difficolt al proprietario durante assenzeobbligate per motivi di lavoro o salute. Se, nonostantei vostri sforzi, le manifestazioni persistono chiedeteconsiglio al vostro veterinario di fiducia.

    PREVENIRE LE PAURE

    Tutto ci che non si conosce fa paura: la migliore pre-venzione far conoscere ai cuccioli una grande varietdi persone, cose e situazioni. Se un cucciolo ha paura diqualcosa o di qualcuno, non deve essere forzato ma abi-tuato molto gradualmente. La paura delle persone edegli altri cani, in un cucciolo o in un cane adulto,rappresenta un campanello di allarme: chiedeteaiuto al vostro veterinario.

    PREVENIRE LE LITI TRA CANI

    I cani dovrebbero essere abituati a incontrare altricani diversi da loro, quindi fondamentale portarlispesso a passeggiare in luoghi frequentati da cani. Taliinterazioni tra cani devono essere particolarmentefavorite nei cuccioli facendoli socializzare con altricuccioli e con cani adulti tranquilli. Il cucciolo impa-rer cos a relazionarsi con i suoi simili in manieraserena.Laggressivit tra maschi adulti piuttosto comune e sequesto il caso del vostro cane ricordate che gli incon-tri frontali e improvvisi vanno sempre prevenuti:soprattutto nelle zone affollate e negli spazi ristrettievitate di far avvicinare frontalmente due cani al guin-zaglio.Nelle situazioni nelle quali i cani si trovano a intera-gire da liberi, importante non interpretare sempreil pelo dritto, le orecchie dritte e la postura rigidacome intenzioni aggressive. La maggior parte delle

    volte, se i due individui sono socievoli e abituati astare con altri cani, l'incontro si risolver senza liti.Ricordate per di non intervenire se il "colloquio" fra

    loro iniziato, ma allontanatevi insieme all'altro pro-prietario lasciando agli animali la possibilit di cono-scersi tranquillamente. In questi casi intromettersitra i due cani o prendere per il collare uno dei duepotrebbe rendere innaturale la comunicazione e per-sino scatenare reazioni aggressive. In generale lascia-re che due cani liberi si affrontino senza intervenire la scelta pi opportuna ma occorre sempre considera-re le caratteristiche degli animali e il contesto doveavvengono gli incontri.L'aggressivit verso tutti i tipi di cani un problema dicomportamento che deve essere affrontato chiedendo

    immediatamente aiuto al vostro veterinario.

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    Il comportamento di ciascun individuo, e anche diciascun cane, determinato dallinterazione tra ilpotenziale genetico dellanimale e lambiente in cui

    vive. Le circostanze ambientali, spesso dipendentidalluomo, possono quindi esercitare un effetto bene-fico o nocivo sul carattere del cane e lentit di taleeffetto dipende anche dallet dellanimale.

    IL CUCCIOLONel cucciolo esistono dei periodi critici per il correttosviluppo di varie funzioni psicologiche e sociali. Linizioe la fine di questi periodi sono biologicamente determi-nati: in questi brevi e precisi periodi di et la possibili-t di compiere esperienze cruciali per lo sviluppo com-portamentale (da cui il termine critico) particolar-mente importante e lapprendimento conseguente aqueste esperienze particolarmente rapido e duraturo.

    Il periodo neonatale comprende le prime due setti-

    mane di vita e durante questa fase sono importantis-

    sime le stimolazioni tattili. Il cucciolo deve quindiavere la possibilit di mantenere il contatto fisico con lamamma e gli altri cuccioli ma anche abituarsi a manipo-lazioni delicate da parte delluomo.

    Nella terza e quarta settimana di vita il cucciolo comin-cia a vedere, sentire ed esplorare e comincia a scoprireil mondo circostante. In questa fase importante lapresenza della madre in un ambiente tranquillo edolcemente stimolante perch la mamma cagna labase sicura da cui allontanarsi temporaneamente peresplorare il mondo.

    Mentre esplora il mondo, il cucciolo comincia unpercorso importantissimo: la socializzazione.Durante questo percorso il cucciolo imparer le regolebasilari della vita sociale grazie alla presenza dellamadre e di altri cuccioli. La presenza di altri cuccioli e dicani adulti indispensabile poich da loro il cuccioloriceve le risposte pi adeguate ai suoi comportamenti.Per esempio, mentre gioca con gli altri cuccioli e lamadre, il cucciolo imparer a modulare la forza del suomorso in base alle loro reazioni. Per questa ragionedovrebbe fare numerose esperienze positive in pre-

    senza di soggetti (cani e persone) che siano in grado didare risposte adeguate ai suoi comportamenti. La pre-senza della madre fondamentale almeno fino alle ottosettimane, ma il processo di modulazione delle rispo-ste si perfeziona nei primi mesi di vita.Per aumentare le sue abilit sociali altres importanteche durante questa fase il cucciolo abbia contatti condiversi tipi di cani e di persone (uomini, donne, bam-bini, persone diversamente abili).

    Il momento corretto per ladozione di un cucciolo acirca sessanta giorni di et. Il percorso di sviluppo

    comportamentale deve, infatti, comprendere situazioni

    Lo sviluppo comportamentalee le fasi della vita del cane:

    da cucciolo a cane anzianoNel cucciolo esistono dei periodi critici. Durante ladolescenza il cane pu presentaredifficolt di equilibrio e autocontrollo. Let adulta caratterizzata dalla stabilitcomportamentale. Durante la vecchiaia importante favorire il benessere fisico e

    stimolare le capacit di adattamento del cane.

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    Il benessere fisico e quello psicologico non possonoessere separati: oltre che di nutrimento e di cure sanita-rie adeguate, i cani hanno bisogno di stimolazione fisica

    e mentale.Per questo, i cuccioli devono fare esperienze in diversesituazioni, con altri cani e con diversi tipi di persone e daadulti devono avere la possibilit di muoversi, esploraree socializzare. Le esigenze di esercizio e stimolazionepossono essere diverse nei singoli individui e, talvolta,possono essere in parte prevedibili: un cane selezionatoper essere molto attivo e reattivo ha generalmente pibisogno di stimoli ed esercizio fisico.

    Una stimolazione adeguata non solo soddisfa il fonda-mentale bisogno di esercizio fisico e mentale dei cani ma

    costituisce anche la migliore forma di prevenzione per i

    problemi di comportamento e il miglior strumento perimparare ad adattarsi facilmente nelle diverse situazioni.

    QUANTO SPAZIO SERVE A UNCANE?

    Le necessit di spazio dipendono soprattutto dallo stiledi vita dei proprietari e dalle attivit quotidiane: un caneche viene portato spesso a passeggiare e a giocare pu

    vivere anche in un appartamento relativamente piccolo.Qualunque sia la dimensione dellabitazione,un cane habisogno di un luogo tranquillo dove riposare.

    Le esigenze di spazio e la possibilit di trovare un luogotranquillo, oltre che dalle dimensioni dellabitazione,dipendono dal numero di persone e cani con cui ciascunindividuo deve dividere lo spazio disponibile. La pre-senza di altri cani o di molte persone nella famiglia

    influisce quindi sulle esigenze di spazio del cane, peresempio lintroduzione di un cucciolo dove gi viveva unaltro cane o larrivo di un bambino potrebbero far nasce-re la necessit di avere pi spazio; un cane che non ha unluogo tranquillo dove andare a riposare pu diventarenervoso e irritabile. Daltra parte, esercizio quotidiano eun luogo di riposo riparato e lontano dal passaggio (cor-ridoi, porte) possono ridurre lesigenza di spazio.

    I cani hanno soprattutto bisogno di condividere atti-vit con i proprietari e la solitudine, anche se lo spaziodisponibile abbondante, causa sofferenza pi di

    ogni altra privazione.

    Il benessere del cane:bisogni fondamentali e principali

    cause di sofferenzaIl benessere fisico e quello psicologico del cane non possono essere separati. Le esigenze diesercizio, spazio, interazione e stimolazione possono variare nei singoli cani ma lattentavalutazione di alcuni fattori le rendono in parte prevedibili. Educare favorisce latendenza del cane a seguire delle regole di convivenza sociale. I metodi di addestramentoe di educazione dovrebbero essere sempre basati sul principio di premiare i buonicomportamenti e ignorare quelli sgraditi. Gli strumenti dolorosi o che creano disagio alcane devono assolutamente essere evitati.

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    QUANTO ESERCIZIO SERVE AUN CANE?

    Non esistono regole precise per quanto riguarda leser-cizio quotidiano, ma in generale, per cani di piccola epiccolissima taglia bastano tre passeggiate di almeno

    venti minuti al giorno e unuscita pi lunga, per giocareed esplorare. Per cani attivi e di taglia maggiore pu

    essere necessario un minimo di due ore di esercizioal giorno.I cani che vivono o hanno libero accesso a un giardinodevono essere comunque portati a passeggiare regolar-mente, almeno una volta al giorno.

    QUANTO PU ESSERE LASCIATOSOLO UN CANE?

    Il cane un animale sociale e per lui la solitudine non naturale, soprattutto se si tratta di un cucciolo: perquesto i cuccioli non possono essere lasciati soli per pidi quattro ore di seguito durante il giorno. I cani adultisono molto pi adattabili, ma un periodo di solitudinecontinuativo di pi di sei-sette ore comunque causa disofferenza.

    Nonostante il cane sia un animale che si adatta con faci-lit, labitudine a rimanere soli deve avvenire in manie-ra graduale. Questo vale anche e soprattutto per i cuc-cioli che fin dal primo giorno di adozione devono esse-re abituati a restare soli, anche per pochi minuti. Ancheper questo motivo utile cominciare da subito a nonrispondere a tutte le richieste di attenzione. Una buonastrategia impedire al cucciolo di seguire i proprietaridovunque:una porta chiusa deve essere una condizio-ne normale e accettabile nella quale il cane semplice-mente aspetta che il proprietario torni.

    IL BENESSERE DEI CANINELLEDUCAZIONEE ADDESTRAMENTO

    I cani, come i bambini, devono essere educati in modoche possano convivere nella famiglia e nella societ eleducazione deve cominciare fin dal primo giorno incui vengono accolti in casa.

    Gli strumenti principali consistono nel premiare ibuoni comportamenti e ignorare, per quanto possi-bile, quelli sgraditi o che nel futuro potrebberodiventare problematici. Nel caso in cui sia necessariointerrompere un comportamento sgradito importanteattuare una sequenza corretta: interrompere il compor-tamento indesiderato e subito dopo, con una voce bassa

    e dolce, invitare il cane a mettere in atto un comporta-

    mento che sar premiato. In questo modo viene raffor-zata lautorevolezza del proprietario rendendolo unpunto di riferimento per il cane. Bisognerebbe sem-pre ricordare che quello che viene accettato, o magarianche rinforzato in un cucciolo di pochi mesi (e di pochichili) potrebbe poi essere difficile da sopportare in uncane adulto. Per esempio i salti o leccitazione di un cuc-ciolo irruento potrebbero diventare comportamenti

    difficili da gestire nel futuro.

    Educare e addestrare sono due concetti diversi:leducazione favorisce la naturale tendenza del cane aseguire le regole dettate dagli adulti mentre ladde-stramento lo rende capace di fare cose nuove, partico-lari e dirette a un fine specifico. Per questo parliamodi educazione pensando allinsegnamento delle regoledi convivenza quali aspettare per avere lattenzione, lecarezze, il cibo, i giocattoli, andare al posto quando ilproprietario lo chiede, seguire al guinzaglio, tornare alrichiamo.I metodi di addestramento, cos come quelli di educa-zione, dovrebbero essere sempre basati sul principio dipremiare i buoni comportamenti e non premiare quel-li sgraditi. Tutti i sistemi di addestramento cheimplicano dolore fisico o frustrazione devono essereevitati: i cani dovrebbero vedere le sessioni di adde-stramento come un bel gioco. Per questo motivo importante scegliere un professionista - educatorecinofilo, istruttore o addestratore - che impieghimetodi e strumenti compatibili con il benessere delcane.

    GLI STRUMENTI IMPIEGATIPER CONTENERE EADDESTRARE I CANI

    Ogni strumento che viene usato (collari, pettorine,guinzagli o museruole) deve essere adatto al tipo di caneper taglia, conformazione e temperamento. Gli stru-menti dolorosi o che creano disagio devono assoluta-mente essere evitati. Per questo sconsigliato usarecollari che provochino dolore. Soprattutto nei cuccioli,

    i collari a strangolo sono assolutamente da evitare.Anche la museruola pu creare disagio, ma in alcunesituazioni indispensabile per prevenire i rischi diaggressione. Il cane deve essere abituato in manieragraduale e piacevole a indossarla, in modo da ridurreal minimo questo fattore di stress.Anche questo stru-mento deve essere scelto in base alla taglia e alla confor-mazione del cane, preferendo museruole, come quelle abasket, che permettano di aprire la bocca. I cani disper-dono il calore prevalentemente attraverso la respirazio-ne e una museruola a fascia stretta sul muso per moltiminuti in un ambiente caldo o in situazioni di stress o

    eccitazione pu creare gravi problemi di salute.

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    LA COMUNICAZIONE

    OLFATTIVALa comunicazione olfattiva caratterizzata da segna-li che durano a lungo nel tempo e vengono rilevati adistanze intermedie. Questi segnali offrono inoltre il

    vantaggio di permanere anche in assenza del soggettoche li emette. I principali segnali olfattivi emessi daicani sono la marcatura (tramite urine, feci, secrezionianali), i segnali identificativi individuali (emessi dauna grande variet di secrezioni ghiandolari) (Fig. 1) e iferomoni, segnali chimici che vengono percepiti tra-mite un organo apposito chiamato organo vomero-

    nasale.

    Esistono anche dei segnali misti (olfattivi e visivi)quali urinare con la zampa sollevata (Fig. 2), marcarecon le feci, raspare il terreno con rilascio delle secre-

    La comunicazione tra luomoe il cane: capirsi per evitare

    gli errori pi comuniLa comunicazione sociale un processo attraverso cui il comportamento di un individuoinfluenza quello di un altro individuo della stessa specie o di specie differenti. Percomunicare i cani utilizzano tre canali principali: lolfatto, ludito e la vista. Ciascuno diquesti canali ha caratteristiche peculiari che gli animali sfruttano con diverse finalit.

    La comunicazione del cane avviene principal-mente attraverso segnali odorosi, sonori e visi-vi.

    I segnali olfattivi sono molto importanti nellacomunicazione tra cani.Abbaio, mugolio, ringhio, ululato sono suoniemessi dai cani con finalit differenti.

    I segnali visivivengono trasmessi principalmen-te attraverso le posture del corpo e le espressioni.

    Conoscere i segnali utilizzati dai cani ci permettedi evitare errori di comprensione.

    Per non cadere in errore importante non attri-

    buire emozioni umane al cane. Per comunicare con il cane in maniera efficace

    dobbiamo emettere segnali coerenti. I premi, se correttamente utilizzati, possono rin-

    forzare un comportamento desiderato. La punizione pi efficace consiste nellignorare il

    cane quando manifesta un comportamento sgra-dito.

    Figura 1 - Nel cane sono molto importanti i segnali olfattiviemessi da diverse ghiandole localizzate in varie parti del corpo.

    Figura 2 - Urinare con la zampa sollevata costituisce sia unsegnale visivo che olfattivo.

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    zioni delle ghiandole interdigitali (feromoni podali),rotolare sul terreno. I segnali olfattivi sono moltoimportanti nella comunicazione tra cani e contribuiscea ridurre leventualit di scontri fisici tra due possibilicani rivali.

    LA COMUNICAZIONE

    ACUSTICA

    La comunicazione acustica permette di raggiungeresoggetti che si trovano a notevole distanza. Nel canequesto tipo di comunicazione stata esaltata durante ladomesticazione. I lupi non abbaiano cos frequente-mente. Esistono cinque gruppi di suoni base: infan-tili (guaiti e mugolii), di avvertimento (abbaio, rin-ghio), di riunione (ululato), di separazione (lamenti) edi appagamento (gemiti, brontolii). Le vocalizzazionipi usate dai cani sono labbaio, il mugolio, il ringhio elululato.

    Labbaio esprime uno stato di eccitazione e vieneutilizzato con scopi differenti: difesa del territorio,segnalazione ed identificazione di un individuo, mani-festazioni di aggressivit o situazioni di allerta, richie-sta di attenzione in situazioni di gioco o in stati distress. I guaiti ed i mugolii sono tra i primi suoniemessi da un cucciolo. Hanno lobiettivo di sollecitarelapproccio con i conspecifici. Il cane adulto pumugolare in segno di sottomissione, festeggiamento,quando ricerca sollievo dal dolore o in situazioni di

    leggera frustrazione. Il ringhio un avvertimento, unsegnale di minaccia (che serve a far mantenere ladistanza ed evitare il conflitto). Pu esserci un ringhioche accompagna anche il gioco. Lululato, il cui signi-ficato non stato ancora bene chiarito, si rileva conmaggiore frequenza in alcune razze tra cui Husky eSegugi. Il cane, utilizza lululato quando si trova isolatoe per sollecitare i contatti sociali sia con altri cani checon luomo.

    LA COMUNICAZIONE VISIVA

    La comunicazione visiva di fondamentale importanzaper il cane. caratterizzata da segnali di breve duratama immediati e necessita di rapidi tempi di risposta daparte del ricevente. Il principale segnale visivo emes-so dai cani la loro postura determinata dallinsie-me della posizione delle diverse parti del corpo(coda, orecchie, testa, arti, apertura della bocca, solle-

    vamento del pelo, ecc.).

    Anche nel caso della comunicazione visiva, i canihanno sviluppato posture che tendono ad evitare gli

    scontri veri e propri e a fare in modo che questa sia

    lultima possibilit.Alcune tra le posture che miranoad evitare lo scontro sono: sembrare pi piccoli, abbas-sare il collo e le orecchie, toccare con la zampa, leccarele labbra, distogliere lo sguardo (Fig. 3), esporre laregione inguinale (Fig. 4), scappare, acquattarsi,sedersi, mettersi in decubito laterale con un artoposteriore sollevato.

    Figura 3 - Distogliere lo sguardo un segnale che serveal cane per evitare di arrivare allo scontro fisico.

    Figura 4 - Esporre la regione inguinale fa partedelle posture di sottomissione.

    Figura 5 - Leccarsi le labbra pu essere un segnaledi stress e di paura.

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    Esistono poi alcune posture ed espressioni che vengo-no manifestate anche in condizioni di paura e distress: immobilizzarsi (freezing), leccarsi le labbra(Fig. 5), urinare o defecare e mostrare i denti.Molte di queste posture ed espressioni sono tipiche delrepertorio comportamentale del cucciolo e hanno unafunzione di pacificazione, cio sono volte a ridurre lapotenziale aggressivit di un altro soggetto.

    Le posture ed espressioni agonistiche tendonoinvece a far sembrare il cane pi grande e pi perico-loso di quello che in realt : piloerezione (solleva-mento del pelo in precise regioni del corpo) (Fig. 6),portare le orecchie dritte e in avanti, inarcare ildorso, sollevare la parte posteriore, retrarre le labbrae mostrare i denti, prendere in bocca il muso di unaltro cane, posizionarsi sopra laltro cane, allontana-re la testa e girare intorno allavversario con arti irri-giditi, collo e coda inarcati e sollevati.

    Altri comportamenti che possono rientrare in questogruppo sono: mantenere un contatto visivo prolungato,atteggiamento di monta, postura a T (il cane si poneperpendicolarmente allavversario con la testa o il colloche poggiano sulle spalle dellaltro) e attacco direttoallavversario.Tutte queste posture sono transitorie e specificherispetto al contesto. Un cane pu mostrare una postu-ra agonistica e poi, in base alla risposta ricevuta dal-linterlocutore, passare ad una postura di sottomissio-ne e viceversa. Per questo motivo, se due cani sono

    liberi, normalmente meglio non intervenire traloro anche se notiamo atteggiamenti agonistici. Seinvece i cani sono al guinzaglio e non possono esserelasciati liberi, la normale comunicazione pu essereostacolata e quindi in presenza di posture agonistiche meglio evitare di farli fronteggiare direttamente (vede-re il paragrafo Prevenire le liti tra cani).

    La posizione della coda ha un ruolo chiave nella comu-nicazione dei cane: tenuta sotto la linea del dorso indi-ca sottomissione (Fig. 7) o comportamenti passivi, por-tata tra gli arti posteriori estrema sottomissione opaura (Fig. 8), sopra la linea del dorso pu indicareminaccia (Fig. 9), mentre se inarcata sul dorso o tenutain posizione verticale la minaccia diventa pi seria.

    Anche il modo in cui la coda viene mossa generasegnali differenti: scodinzolare in modo rilassato conla coda sotto la linea del dorso indica intenzioni ami-chevoli, mentre scodinzolare rapidamente con la codaalta e rigida no.

    Non si conosce ancora perfettamente il significato diquesto segnale: un comportamento complesso cheriguarda sia la comunicazione olfattiva (agitando lacoda, si diffondono nellambiente le secrezioni odoro-se emesse dalle ghiandole presenti a livello di regioneanale e perianale) che visiva (il movimento della coda).

    Figura 6 - Piloerezione nel cane (sollevamento del peloin alcune parti della schiena).

    Figura 7 - Coda tenuta sotto la linea del dorsoindica sottomissione.

    Figura 8 - Coda fra gli arti posteriori indica paura.

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    importante ricordare che ci sono posizioni e tipi diportamento della coda che sono particolari di determi-nate razze e devono essere interpretate conoscendo

    bene laspetto normale della coda: per esempio i canitipo spitz portano naturalmente la coda alta arrotolatasul dorso.

    Una delle posture pi caratteristiche dei cani lin-chino. Quando il cane vuole invitare un altro individuoa giocare, si abbassa sulle zampe anteriori e solleva laparte posteriore facendo appunto un inchino.

    GLI ERRORI NELLACOMUNICAZIONETRA UOMO E CANE

    Una comunicazione efficace fondamentale per stabili-re e mantenere una relazione stabile anche tra cane euomo. Per evitare di interpretare i segnali comunicatividei cani usando solo parametri che sono propri dellacomunicazione umana molto importante che luomoimpari a riconoscere ed interpretare il significato deisistemi comunicativi canini. I sistemi sociali del cane edelluomo si assomigliano molto e di conseguenza hannoanche un elevato numero di segnali similari. Anche se

    questo facilita la comunicazione tra uomo e cane, talvol-ta crea delle incomprensioni perch non sempre unsegnale simile ha lo stesso significato nelle due specie.Per citare un esempio, i cani eseguono il grinning unasmorfia molto particolare che caratterizzata dal solle-

    vamento delle labbra e dallesposizione dei denti (comeuna sorta di sorriso): quando emettono questo segnalenoi siamo portati a credere che stiano sorridendo, espri-mendo uno stato di felicit, in realt si tratta di unarichiesta di interazione con i proprietari che potrebbeanche esprimere disagio e stress.

    Per ridurre la fonte di incomprensioni, spesso

    allorigine di diversi problemi comportamentali, molto importante non attribuire emozioni e pensie-ri umani al cane. Linterpretazione scorretta da partedel proprietario del segnale inviato dal cane crea unerrore di comunicazione. La conseguenza di ci saruna risposta inappropriata inviata al cane. Per esempiomolti comportamenti del cane vengono interpretaticome noia, prese in giro o mancanza di rispetto -

    ad esempio sbadigliare se ricevono un comando, avvi-cinarsi molto lentamente se chiamati, urinare - quan-do invece sono tentativi di pacificazione o segnali distress. Perci necessario capire la differenza fracomportamento osservato e il suo vero significatoevitando di associare intenzioni ed emozioni acomportamenti del cane che hanno delle loro speci-fiche finalit. I proprietari sarebbero sorpresi disapere quante delle posture che loro ritengono didominanza derivano invece da manifestazioni di sotto-missione! Leggere e interpretare correttamente il lin-guaggio posturale permette di evitare errori nellacomunicazione e prevenire linsorgenza di eventualicomportamenti indesiderati.

    Per unadeguata ed efficace comunicazione tra canee uomo indispensabile una certa coerenza ecostanza da parte del proprietario sia nei comporta-menti che nelluso delle parole. Anche le parole del-luomo sono segnali per il cane. Ovviamente lanimalenon ne comprende il significato, ma percepisce il tonoe il contesto in cui il segnale viene emesso. quindiimportante evitare segnali discordanti e utilizzare

    sempre le stesse parole quando si chiede al cane di farequalcosa. Se per far stare fermo il cane usiamo ognivolt a parole diverse (resta!, stai!, fermo!,stop!) creiamo confusione e il cane non riesce adassociare il suono di quella parola al comportamentorichiesto. Per questo motivo tutti i membri della fami-glia devono utilizzare gli stessi segnali comunicativi erispondere in maniera coerente ai comportamenti del-lanimale. Non dimentichiamo che i cani sono abilissi-mi nellusare e osservare il linguaggio del corpo nellacomunicazione. Noi invece prestiamo poca attenzioneal linguaggio del nostro corpo e, inconsapevolmente,

    possiamo trasmettere segnali incoerenti rendendoinefficace o difficile la comunicazione.Mantenere la coerenza nelle risposte che inviamo alnostro cane non ci risulta sempre naturale.Ad esem-pio usuale concedere al cane di saltarci addosso perfarci le feste ma quando indossiamo vestiti elegantinon lo concediamo pi. Peggio ancora se il cane saltasul vestito di un ospite che magari non gradisce!Dobbiamo sapere in partenza che se concediamo que-sto atteggiamento il cane non discriminer su quali

    vestiti (e ospiti) gli concesso saltare. meglio quindinon concedere dei comportamenti a cui non possiamo

    dare risposte coerenti.

    Figura 9 - Coda sopra la linea del dorsopu indicare minaccia.

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    Dal punto di vista del cane, ci sono sostanzialmentedue conseguenze che possono seguire un suo com-portamento: un rinforzo o una punizione. Il rinforzorappresenta per lanimale una conseguenza positiva aun suo comportamento e per questo il cane tender a

    ripeterlo con maggior frequenza. Ad esempio se al caneviene dato un biscotto dopo che ha eseguito il comandoseduto! tender a sedersi sempre pi spesso nellasperanza di ottenere il biscotto. I premi che si possonoutilizzare per rinforzare un comportamento dipendonodalle preferenze dellanimale e comprendono cibo,carezze, attenzioni, parole dapprovazione (bravo!) eil gioco. In ogni caso buona norma non eccedere coni premi in cibo, usarli solo durante le prime fasi dieducazione e successivamente alternarli con gli altritipi di rinforzi (le carezze, le gratificazioni vocali, ecc.).

    Anche nel caso dei premi vale la regola della coerenza

    e bisogna quindi premiare sempre tutti i comporta-menti corretti manifestati dal cane!La punizione costituisce per lanimale una conseguen-ze negativa ad un suo comportamento e il cane tendera non ripetere il comportamento per il quale statopunito. Perch la punizione sia efficace, dovrebbeessere presente ogni volta in cui si manifesta il com-portamento che si vuole punire.

    Le punizioni che si possono utilizzare sono punizionivocali con tono di voce deciso (un NO! secco) o igno-rare completamente il cane. Le punizioni fisiche (comeminacce con la scopa, con il giornale o con le mani)devono invece essere evitate perch in certe situazionipossono peggiorare il comportamento del cane. Adesempio, un cane spaventato a seguito di una punizio-ne fisica potrebbe reagire in maniera aggressiva.

    Inoltre, le punizioni e i rinforzi, per essere efficaci,devono essere contemporanei o immediatamente suc-cessivi (massimo 2-3 secondi) al comportamentomanifestato dal cane. Nella maggior parte dei casi nonsiamo per in grado di somministrare in maniera cor-retta le punizioni e per questo motivo molto meglioignorare il cane quando manifesta un comportamentoinappropriato. Ignorare il cane significa non guardar-lo, non toccarlo e non parlargli. Quando non possibi-le ignorare il cane (ad esempio in caso di abbai ecces-sivi in appartamento), si pu distrarlo con un rumoreche attiri la sua attenzione. molto importante dopoaver ignorato o distratto il cane dargli sempre uncomportamento alternativo corretto da mettere inatto: ad esempio chiedergli di mettersi seduto e pre-miarlo.

    Dopo aver esaminato le regole generali per favorirecomportamenti corretti nei nostri cani utile citare glierrori pi comuni nellutilizzo di premi e punizioni.Uno degli errori pi frequenti consiste nel punire ilcane al rientro a casa quando si trovano danni, feci eurine. Il cane in questo caso non in grado di associa-

    re la punizione data dal proprietario al comportamentoerrato che ha messo in atto molto tempo prima.Una delle punizioni pi usate, e data nel momentosbagliato (cio quando lanimale non sta mettendoin atto il comportamento inappropriato), quella dimettere il muso del cane nella sua pip allo scopo difargli capire che in quel luogo non deve sporcare. Inquesti casi invece opportuno premiarlo quando spor-ca nel luogo appropriato.Quando un cane abbaia insistentemente o infastidisceil proprietario, si utilizza del cibo o un gioco sperandoche il cane smetta. In realt stiamo premiando e quin-

    di rinforzando questo comportamento.Dopo aver chiamato ripetutamente ed inutilmenteil cane, molto comune punirlo nel momento stes-so in cui torna verso il proprietario e fa quindi lacosa giusta. In questo caso la punizione viene asso-ciata al comportamento corretto (tornare dal pro-prietario), anzich a quello scorretto (non rispon-dere al richiamo).

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    NON VERO CHE NONESISTONO CATTIVI CANI MASOLO CATTIVI PROPRIETARI

    Il luogo comune non esistono cattivi cani ma solo cat-tivi proprietari pu indurre molti proprietari a sentir-si incapaci e inadeguati nel gestire e educare il lorocane. Il rischio che le persone provino imbarazzo oaddirittura vergogna nel chiedere aiuto se il loro caneha comportamenti problematici, o applichino consigli

    come cercare di essere un leader a situazioni cheinvece richiederebbero un intervento diverso.

    Ci possono essere diversi esempi di come comporta-menti problematici dei cani non dipendano dal modoin cui vengono gestiti dal proprietario. Per esempio seil cane ha passato il primo periodo della sua vita in unambiente inadatto, senza i necessari stimoli e senza averpotuto socializzare con diversi tipi di persone. Non sololinsufficiente stimolazione ma anche gli eccessi di sti-molazioni precoci possono essere dannosi. Per esempiocuccioli che hanno passato i primi mesi di vita in un

    ambiente stressante, con troppo rumore, sottoposti a

    manipolazioni traumatiche, possono diventare adultiinstabili che si spaventano facilmente o reagiscono inmaniera eccessiva in tante situazioni.Eventi traumatici precoci come malattie, incidenti oil distacco precoce dalla madre e dalla cucciolatapossono influire sul normale sviluppo del caratteredel cane.Cuccioli nati da madri con un comportamento proble-matico, troppo timide o aggressive, possono sviluppareprecocemente reazioni di paura nei confronti degli

    estranei. Di questo non responsabile chi adotta il

    Credenze errate, inesatteo pericolose:

    sfatiamo i miti sui caniIl cane un animale talmente diffuso e popolare che non mancano aneddoti, credenze emiti sul suo comportamento. Alcune di queste credenze sono perlomeno inesatte e talvoltacreano situazioni pericolose. Diffidate dei miti!

    Il comportamento del cane frutto di una com-binazione di fattori e alcuni di questi fattori pos-sono non dipendere da come il cane viene educa-to e gestito dal proprietario.

    Non sempre un cane aggressivo perch il suoproprietario non un leader.

    La castrazione pu aiutare nella gestione di caniche hanno atteggiamenti problematici legati alcomportamento sessuale ma non la terapia dielezione nei casi di aggressivit.

    Nessun cane, nemmeno il pi docile e mansueto,pu diventare una tata a quattro zampe.

    Parte 3

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    cucciolo, ma piuttosto chi fa riprodurre animali insta-bili, paurosi o eccessivamente reattivi.

    Il dolore fisico e, in generale lo stato di salute, sonoaltri fattori che influenzano le reazioni del cane. Nonsempre semplice capire se un animale ha dolore e nonbisogna sottovalutare mai la possibilit che il nostrocane sia in una situazione di disagio che lo rende pi

    nervoso, reattivo e difensivo. In questi casi non lagestione da parte del proprietario il problema, ma lecondizioni di sofferenza del cane. Dermatiti e otiti, peresempio, sono malattie comuni che possono influiresullumore in maniera anche determinante. Le malattiedellapparato muscolo scheletrico che causano dolorecome artriti e artrosi, possono aumentare la tendenzadel cane a reagire aggressivamente se viene toccato.

    Alcuni tipi di malattie, tra cui quelle ormonali e neuro-logiche, possono influire sul comportamento anche inassenza di manifestazioni evidenti di dolore. Prima diogni altra cosa, bene quindi accertarsi che non cisiano problemi fisici rivolgendovi al vostro veterina-rio di fiducia.

    Non tutti i cani sono uguali, e informarsi sulle caratte-ristiche fisiche e comportamentali del tipo di cane chesi vuole adottare importante per capire se possiamofar fronte ai suoi bisogni. Alcuni cani sono maggior-mente impegnativi di altri in termini di necessit distimolazione, esercizio, cura e gestione in generale. Ildovere di un proprietario responsabile di infor-marsi non solo sulle esigenze fisiche ma anche sulle

    caratteristiche comportamentali del cane che vuoleadottare.Abbiamo elencato alcuni fattori importanti che influi-scono sul comportamento e non dipendono da come ilcane viene educato: la socializzazione precoce, le espe-rienze precoci, linfluenza del comportamento dellamadre, il benessere fisico. Vi un altro fattore che nondipende da come il cane viene educato: le sue caratte-ristiche genetiche. Alcune caratteristiche comporta-mentali vengono selezionate di proposito e nonostantesia vietata qualsiasi operazione di selezione o incrocio dicani allo scopo di svilupparne laggressivit (Ordinanza

    contingibile ed urgente concernente la tutela dellin-columit pubblica dallaggressione dei cani), questofattore pu esistere e deve essere preso in considera-zione quando si sceglie un cane. In particolare nellefamiglie con bambini, dove la gestione del cane deveessere pi attenta, sar opportuno scegliere cani alle-

    vati per essere docili e amichevoli piuttosto che difen-sivi e guardiani. In generale ricordate che cucciolinati da genitori tranquilli e socievoli e cresciuti in

    un ambiente stimolante e vario diventeranno pifacilmente adulti equilibrati.

    Il comportamento del cane frutto di una combinazio-

    ne di fattori e alcuni di questi fattori possono nondipendere da come il cane viene educato e gestito. Perquesto non dovete esitare a chiedere aiuto e, soprattut-to, non dovete sentirvi colpevoli se il vostro cane non sicomporta bene: affrontate il problema rivolgendoviimmediatamente al vostro veterinario di fiducia.

    AGGRESSIVIT E DOMINANZANON SONO LA STESSA COSA

    Molto spesso si sente dire, o si legge, che se un cane aggressivo, per esempio ringhia o morde persone dellafamiglia, perch il suo proprietario non un leader.Laggressivit una condizione complessa e applicareil principio del leader, o capobranco, a tutte le situa-zioni nelle quali il cane aggressivo rischia di sottova-lutare limportanza di altri fattori che nulla centranocon la dominanza. La paura, lo stress e il disagio fisi-co sono importanti per spiegare moltissime reazionidei nostri cani e quando laggressivit un modo didifendersi o un sintomo di ansia trattare il cane inmaniera rigida, sgridarlo o punirlo pu peggiorare lasituazione. Un cane pauroso ha bisogno di essere pro-tetto mentre un cane sofferente ha bisogno di esserecurato. Se il vostro cane aggressivo non applicateindiscriminatamente il principio del leader: rivolge-tevi al vostro veterinario di fiducia.

    NON SEMPRE VERO CHE LA

    CASTRAZIONE NEL CANEMASCHIO DIMINUISCELAGGRESSIVIT

    I cani maschi possono avere maggiore tendenza a ingag-giare liti con altri maschi e sembra che abbiano unamaggiore tendenza a dimostrare aggressivit per man-tenere il possesso di oggetti e cibo. Queste osservazioninon valgono per per tutti i cani perch nei soggettidocili e tranquilli la differenza tra maschi e femmine minima. La castrazione pu aiutare la gestione di caniche hanno atteggiamenti problematici legati in partico-

    lare al comportamento sessuale come tendenza insi-stente a montare, a marcare con urina e a ingaggiare liticon altri maschi ma non costituisce necessariamenteuna soluzione se il cane aggressivo. La castrazione delmaschio, cos come la sterilizzazione nella femmina, un atto medico che pu essere finalizzato a preveni-re accoppiamenti indesiderati o a curare problemi disalute del cane legati allapparato riproduttivo. Se lacastrazione finalizzata a curare problemi di comporta-mento del cane, la decisione spetta ad un veterinariocompetente in Medicina Comportamentale che valuteril comportamento del cane e vantaggi e svantaggi del-

    lintervento in ogni singolo caso.

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    Il rapporto con un animale costituisce un grande valo-re per lessere umano e i cani sono tra gli animali concui il rapporto di convivenza esiste da pi lungo tempo.Fenomeni di lesioni gravi o addirittura di morte cau-sati da cani sono rarissimi e proprio per questo costi-

    tuiscono quasi sempre una notizia da prima pagina.

    importante inoltre sottolineare che la maggioranza diquesti rari eventi non affatto immotivata o impreve-dibile. Gli eventi imprevedibili che accadono per-ch il cane improvvisamente impazzito sonorarissimi!

    Come abbiamo gi visto nelle sezioni precedenti, ilmodo migliore di prevenire ed evitare problemi nellaconvivenza con i nostri cani si basa su principi sempli-ci e di buon senso. Scegliendo la tipologia di cane piadatta allambiente in cui viviamo, preoccupandosi di

    dare al cane uneducazione adeguata e di soddisfare isuoi bisogni fondamentali di socializzare e fare eserci-zio quotidiano, non si dovrebbero correre particolaririschi. Inoltre, un proprietario attento conosce ilcarattere del proprio cane e pu quindi prevedere (equindi prevenire) le situazioni in cui listinto predato-rio, territoriale o la paura potrebbero prevalere e darluogo a comportamenti pericolosi per le persone o peraltri cani.

    Questi concetti generali sono utili per la prevenzionema ci sono segnali, campanelli di allarme, che bene

    non sottovalutare.

    Campanelli di allarme:quando preoccuparsi e cosa fareQuasi sempre i fenomeni di aggressivit pericolosa sono preceduti da campanellidallarme che per qualche ragione non sono stati colti o interpretati nella giustamaniera.

    Incidenti causati da cani con lesioni gravi o addi-rittura morte di persone sono rarissimi.

    I casi di aggressivit pericolosa sono comune-mente preceduti da campanelli dallarme che perqualche ragione non sono stati colti o interpretatinella giusta maniera.

    Un ringhio deve essere preso in considerazionein maniera seria a meno che non si manifesti incontesti inequivocabili di gioco.

    Un comportamento minacciosoverso le personee gli altri animali deve costituire un campanello di

    allarme. Tutti i casi in cui il cane manifesta paura eccessi-

    va, sofferenza o sovreccitazione devono esserevalutati con attenzione.

    NON VERO CHE CI SONOCANI PARTICOLARMENTEADATTI AI BAMBINI

    Molti studi hanno dimostrato che la presenza di uncane in famiglia influisce positivamente sullo svi-luppo dei bambini, ma la credenza che ci siano caniche possono essere tranquillamente lasciati con i bam-

    bini come se fossero tate a quattro zampe falsa epericolosa. I bambini possono essere imprevedibili enon riescono a interpretare i segnali di avvertimentodel cane, trattenendolo quando vuole allontanarsi o,peggio, facendogli del male. Ci sono poi situazioninelle quali qualsiasi cane pu essere pi irritabile, per

    esempio se non sta bene o spaventato o particolar-mente eccitato.Cani e bambini non devono mai essere lasciati soli equesto vale per tutti i bambini e per tutti i cani, anchequelli pi docili e mansueti.I bambini piccoli vanno supervisionati in manie-ra attivaper evitare che un gesto repentino e impre-

    vedi bile del bambino possa spaventare o far male al

    cane innescando possibili reazioni aggressive didifesa. I cani in famiglia sono un elemento impor-tante per la crescita dei nostri figli, ma la mediazio-ne e la supervisione delladulto non devono mai

    venire meno. I bambini, a loro volta, devono esse-re educati al rapporto con gli animali.

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    Quasi sempre, infatti i fenomeni di aggressivit peri-colosa sono preceduti da campanelli dallarme cheper qualche ragione non sono stati colti o interpretatinella giusta maniera.

    INTERPRETARE UN RINGHIO

    Il ringhio pu essere una minaccia, far parte di unasequenza aggressiva e preludere al morso e per questoogni ringhio deve essere preso in considerazione inmaniera molto seria.In casa, sia con famigliari che con estranei non cidovrebbero essere dei ringhi se non in condizioni digioco. Durante il gioco i cani possono ringhiare, mainsieme a questo, tutti gli altri segnali che il loro corpoemette e il contesto (di gioco) ci dicono che non c dapreoccuparsi, come illustrato nella parte riguardante lacomunicazione. Usate le informazioni che avete otte-nuto in questo corso per capire se davvero un gioco.Nel dubbio chiedete sempre al vostro veterinario.

    COMPORTAMENTO DURANTELE PASSEGGIATE

    Quando si sta passeggiando, dobbiamo essere attenti aquei casi in cui il nostro cane abbaia minacciosamente,ringhia o addirittura si lancia verso altri cani o personecon atteggiamento minaccioso.

    A volte i cani si slanciano verso altri cani per eccitazio-

    ne e allo stesso modo possono essere eccessivamenteirruenti con i passanti, ma un comportamento minac-cioso verso le persone deve costituire un campanellodi allarme: chiedete aiuto al vostro veterinario.

    LA PAURA CATTIVACONSIGLIERA

    Tutti i casi di paura eccessiva, specialmente se appa-rentemente immotivata, e soprattutto quando inrelazione a bambini, devono richiedere attenzione. In

    una condizione di paura ci possono essere reazionidifensive eccessive e talvolta pericolose. Se il vostrocane tende a spaventarsi facilmente, anche in situa-zioni normali e quotidiane, non sottovalutate questocampanello di allarme e chiedete aiuto al vostro

    veterinario.

    TROPPA VIVACIT

    Agitazione continua ed eccitazione possono portare areazioni eccessive e talvolta pericolose. Saltare addosso

    insistentemente, tentare di divincolarsi o afferrare

    continuamente con la bocca possono essere motivo dipreoccupazione. Ricordate che una opposizione ener-gica del cane ai necessari tentativi di controllo da partedel proprietario un comportamento che non deveessere sottovalutato: un cane pu essere allegro e

    vivace senza destare nessuna preoccupazione nopporsi attivamente se il proprietario lo trattiene. Se

    avete la percezione di non avere controllo delle reazio-ni del vostro cane, soprattutto se di grossa taglia, sap-piate che questo un campanello di allarme e doveteintervenire.

    I PROBLEMI DI SALUTERENDONO IRRITABILI

    Gli stati di malattia, la vecchiaia e le condizioni fisicheche procurano dolore possono alterare lumore e ilcomportamento del vostro cane. Un animale con pro-

    blemi di salute pu diventare irritabile oppure sempli-cemente avere timore di provare dolore se toccato e diconseguenza difendersi. Se un cane anziano o che sof-fre di qualche problema fisico dovesse ringhiarequando viene avvicinato o toccato chiedete subitoaiuto al vostro veterinario.Il dolore fisico e la fragilit dovuta allet o a qualchetipo di deficit (sordit, cecit, difficolt a muoversi)possono aumentare il rischio di risposte aggressive diauto-difesa. Per questa ragione, ogni reazione aggres-siva da parte di un cane anziano o malato, anche sololimitata al ringhio, deve essere seriamente presa in

    considerazione.

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    Il rapporto del bambino col cane differente aseconda delle et. Da uno a tre anni il bimbo prova unforte interesse per tutto ci che si muove, ma total-mente incapace di gestire linterazione con il cane. Nonriconosce alcun segnale emesso dallanimale, neppure ipi evidenti, e non si rende conto di stringere troppo,graffiare, strappare il pelo di un essere che pu spaven-tarsi e sentire dolore. Lincapacit di capire se il caneha paura o aggressivo persiste fino a circa 6 anni diete il bimbo potrebbe trattenere il cane contro la sua

    volont o avvicinarsi nonostante lanimale emettasegnali di minaccia. Durante tutto questo periodo

    quindi indispensabile che persone adulte supervisioni-no in ogni momento e in maniera attiva linterazione trabambino e cane.Tra il settimo e lottavo anno di vita il bambino vedenel cane un amico e un compagno alla pari mentre suc-cessivamente in grado di capire che lanimale diver-so da lui.Durante questo periodo importante leducazione alcorretto rapporto con il cane e la presenza degli adulti ancora indispensabile: il bambino pu comunqueinterpretare male alcuni segnali del cane o esagerarenel gioco e nella lotta, essere troppo irruento o non

    accorgersi di un disagio dellanimale.

    LE REGOLE PER UNA SERENACONVIVENZA TRA BAMBINI ECANI

    Ci sono alcune regole generali da seguire per favorireuna corretta relazione tra bambini e cani. La prima e lapi importante di queste regole di non lasciare mai ilcane da solo con un bambino, anche dopo aver inse-gnato e ribadito al bambino come comportarsi. Ibambini non sono in grado di concentrare lattenzionesu pi cose contemporaneamente e possono involonta-riamente provocare disturbo al cane. Per esempio, se ilbimbo sta giocando pu non accorgersi che il cane presente e calpestarlo, fargli cadere un oggetto addos-so o altri comportamenti per cui il cane potrebbe averereazioni di intolleranza.Qualsiasi segnale negativo verso il bambino preoccu-pante (fughe del cane allarrivo del bimbo, tentativi disottrarsi, ringhi, possessivit su oggetti o sul cibo) ericordate che un ringhio rappresenta una aggressioneanche se la fase di morso assente.In generale non siate troppo apprensivi: la risonanzamediatica tende a sopravvalutare il pericolo, a fronte diun limitato numero di episodi veramente incresciosi.Unaltra regola importante di fare in modo di pro-

    teggere il cane da eventi imprevedibili e stressanti

    legati alla presenza del bambino. State particolar-mente attenti che il bambino non arrivi allimprovvisoaddosso allanimale mentre questi non se lo aspettaperch per il cane molto stressante.I cani, se eccessivamente infastiditi da bambiniinvadenti, possono allontanarsi o far allontanare ilbambino; per loro equivale a insegnare al cucciolocome comportarsi. Se il cane tende ad allontanarsi irischi sono minori ma bisogna assicurarsi che neabbia la possibilit, garantendogli un posto sicuro etranquillo per il riposo. Se un cane tende a ringhiareper mandare via il bambino pi preoccupante.

    necessario interrompere il contatto tra il cane e il

    La convivenza cani e bambini:consigli per le famiglie

    La convivenza tra cani e bambini, se gestita correttamente, una preziosa opportunit.I cani, oltre a diventare compagni di giochi, obbligano il bambino ad imparare lecaratteristiche di diversit degli animali e lo abituano a un rapporto e ad unacomunicazione soprattutto corporei (carezza, contatto, olfatto, calore, movimento).

    La convivenza tra cani e bambini una preziosaopportunit che va per gestita correttamente.

    Il bambino ha un rapporto differente con il cane aseconda delle et. Non lasciate mai il cane da solo con un bambino. Leducazione del bambino al corretto rapporto

    con il cane e la supervisione degli adulti indi-spensabile.

    Larrivo di un neonato rappresenta una modifi-cazione per il cane e possiamo aiutarlo ad adattar-si serenamente con semplici strategie.

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    bambino, e successivamente prestare maggior atten-zione e educare entrambi a stare insieme, premiandogli atteggiamenti tranquilli.

    IN ATTESA DEL LIETO EVENTO:COSA FARE IN GRAVIDANZA

    La nascita di un figlio in una famiglia dove presenteun cane un evento che va preparato con alcuni accor-gimenti che eviteranno disagi futuri. Innanzitutto doveroso accertarsi che il comportamento del canesia normale e affrontare preventivamente gli even-

    tuali problemi comportamentali. In particolare necessario assicurasi che il cane non manifesti intolle-ranza al contatto fisico e possessivit eccessiva nei con-fronti degli oggetti. Fate controllare dal veterinario lostato di salute dellanimale e ricordate che se un ani-male sano non ci sono motivi igienici per evitare unostretto contatto con un bambino. Infine, educare ilcane alla condotta al guinzaglio pu essere molto utileper passeggiare con il cane e la carrozzina senza rischi.

    LARRIVO IN CASA DELNEONATO

    Larrivo in casa di un neonato rappresenta unamodificazione del gruppo sociale anche per il cane edobbiamo quindi aiutarlo ad adattarsi serenamente.Se prevediamo di modificare lorganizzazione della

    casa (per esempio chiudere una stanza che normal-mente era aperta) bene cominciare a farlo prima del-larrivo del bambino per abituare il cane ed evitare cheassoci cambiamenti sgradevoli allarrivo del neonato.Entrando in casa salutate il cane come dabitudine

    tenendo in braccio il neonato e permettete al cane difiutare il bambino rimanendo tranquillo. Se il cane molto agitato chiedetegli di assumere una posizione diautocontrollo (seduto!) prima di salutarlo e permet-tergli di esplorare il bambino. In generale seguite que-sta regola: durante laccudimento del bambino per-mettete al cane di rimanere e aumentate le intera-zioni positive con il cane quando il bambino pre-

    sente nella stanza. Questo porta a rafforzare la relazio-ne e il cane vedr il bambino in modo positivo.

    Vigilate che il cane non sia eccitato quando sentepiangere il bambino: questo pu essere un segnale dipericolo. Se il cane incuriosito dai vagiti, tenendo ilbambino in braccio date attenzione al cane impegnan-dolo in qualche attivit (gioco, passeggiata), in modoche si abitui al suono del pianto come ad un normalerumore della casa.

    IL BIMBO INIZIA AGATTONARE

    Controllate che il cane non si allontani allavvicinarsidel bambino: il cane dovrebbe rimanere rilassatoanche se il bambino lo tocca. Rimanete con il cane epremiatelo con la voce e con un bocconcino ogni voltache rimane rilassato mentre il bambino si muove. Inquesto modo il movimento del bambino diventa unsegnale positivo per il cane.

    Vigilate che il cane non sia attratto in modo eccitato

    dal movimento del bambino; saltargli addosso, mor-dicchiarlo sulla testa o sulla schiena, inseguirlo, fargliagguati sono segnali preoccupanti.

    IL BIMBO INTERAGISCE CONLANIMALE

    In generale seguite questa regola: non allontanate maiil cane quando il bambino gioca con lui, anche in modoun po pesante o con oggetti rumorosi e premiate lat-teggiamento tranquillo del cane mentre il bambino lo

    tocca o gli gioca intorno. In questo modo per il canequesti movimenti (anche un po fastidiosi) diventeran-no segnali positivi.Gradualmente insegnate al bambino a rispettare ilcane mentre dorme o riposa, in particolare se il cane nella cuccia, mentre mangia e mentre interagiscecon altri animali.

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    Un buon proprietario ricorda sempre che non tuttiamano i cani e rispetta le esigenze e i punti di vistadegli altri. Per questo procura che il suo cane nondisturbi abbaiando o in qualsiasi altro modo, raccoglie ledeiezioni e, se necessario, fa in modo di allontanarloquando incrocia altre persone, magari scendendo tem-poraneamente dal marciapiede o facendosi da parte.Oltre agli obblighi di legge che verranno elencati nelparagrafo seguente, alcuni doveri riguardano la tuteladel benessere dellanimale (vedi la sezione benessere delcane) e la promozione e salvaguardia di una serena

    convivenza tra cane e uomo. In realt, questi doveri

    sono gi stati discussi nei diversi paragrafi di questovolume ma ci pare opportuno elencarli in un riquadroapposito.

    OBBLIGHI DI LEGGE DELBUON PROPRIETARIO

    Alcuni dei doveri basilari dei proprietari sono sancitida leggi, decreti, regolamenti e ordinanze che regola-mentano il corretto comportamento in ambito inter-

    nazionale, nazionale, regionale o comunale.

    Gli obblighi di legge del buonproprietario: cani e proprietari

    buoni cittadiniChiunque adotti un cane decide di assumersi la responsabilit del benessere di unanimale e quindi acquisisce una serie di doveri di natura sia legale che morale neiconfronti del cane, ma anche nei confronti degli altri cittadini.

    Un buon proprietario ricorda sempre che non

    tutti amano i cani e rispetta le esigenze altrui Adottare un cane implica occuparsi del suo

    benessere e salvaguardare la serena convivenzatra cane e uomo.

    Alcuni doveri dei proprietari sono sanciti daleggi internazionali, nazionali, regionali ecomunali.

    scorretto attribuire sempre e solo ad una catti-va gestione la causa dei problemi comportamen-tali.

    importante saper distinguere il comporta-mento indesiderato da quello patologico.

    Il Medico Veterinario nella posizione otti-male per fare la diagnosi e ha la responsabili-

    t della cura del paziente malato.

    La collaborazione tra i diversi professionisti edil riconoscimento dei limiti di ciascuna profes-sione rappresentano la combinazione vincenteper il proprietario e il cane.

    Parte 4

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    IN ITALIA

    Il proprietario, o il detentore anche temporaneo, tenuto a far identificare e iscrivere il proprio caneallanagrafe canina regionale, in conformit alle dispo-sizioni adottate dalle Regioni e dalle Province

    Autonome di Trento e Bolzano. Il proprietario inoltretenuto a comunicare il decesso del cane ed eventualitrasferimenti, cambi di indirizzo e recapiti.Il proprietario di un cane sempre responsabile delbenessere, del controllo e della conduzione del suoanimale e risponde civilmente e penalmente dei dannio lesioni a persone, animali e cose provocate dal pro-prio animale.Nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, adesclusione delle aree per i cani individuate daicomuni, i cani devono essere condotti con un guin-zaglio di lunghezza non superiore a un metro e

    mezzo e i detentori devono avere al seguito lamuseruola da applicare al cane in caso di rischioper lincolumit di persone o animali o su richiestadelle autorit competenti. Nei locali pubblici o suimezzi di trasporto pubblico devono avere sia guinza-glio che museruola.Su tutto il territorio nazionale, la legge vieta di sotto-porre il cane a interventi chirurgici destinati amodificarne la morfologia(taglio delle orecchie, dellacoda e recisione delle corde vocali) se non per scopicurativi, certificati da un medico veterinario. Il tagliodella coda , per il momento, permesso solo per i cani

    appartenenti alle razze riconosciute dalla F.C.I. in

    cui la caudotomia prevista dallo standard.Coloro che conducono cani sul suolo pubblico o ad usopubblico devono adottare ogni cautela per evitare chesporchino il suolo e devono dotarsi di apposita attrez-zatura, sacchetti o palette, per limmediata rimozionedelle feci.Infine, ma non meno importante, fatto divieto dimaltrattare gli animali e di impiegarli in combatti-menti clandestini o competizioni non autorizzate,nonch laddestramento dei cani ai fini di esaltarnelaggressivit.

    IN CITT

    In materia di prevenzione del randagismo e tutela ani-mali daffezione sono in vigore leggi Regionali, regola-menti comunali, regolamenti di Polizia Urbana e rego-

    lamenti condominiali che hanno valenza locale.

    IN VIAGGIO E ALLESTERO

    Prima di organizzare e affrontare un viaggio o una vacan-za con il proprio animale in Italia o allestero impor-

    tante informarsi sulle normative nazionali e interna-zionali in materia di trasporto ed espatrio (passapor-

    to). Al fine di evitare spiacevoli disguidi, necessarioinformarsi anche sui regolamenti per il trasporto deicani delle compagnie di trasporto (aeree, navali e ferro-

    viarie) e sulla recettivit per gli animali in case, alberghi,

    Iscrivere il cane allanagrafe canina. Rispettare le cinque libert fondamentali degli animali. Ogni animale allevato dalluomo ha infatti dirit-

    to a queste libert: libert dalla sete, dalla fame e dalla malnutrizione, libert dal disagio termico e fisico,libert dal dolore, dalle ferite e dalle malattie, libert dalla paura e dallo stress, libert di mettere in atto la

    maggior parte dei comportamenti normali per la specie. Educare il cane fin dal primo giorno del suo arrivo a casabasandosi soprattutto sul principio di premia-

    re i buoni comportamenti: un cane educato un cane felice. Fare in modo che il cane faccia lesercizio necessario tutti i giorni. Il cane ha bisogno di giocare col proprietario e con altri cani: fare in modo che questo bisogno venga sod-

    disfatto senza che ci disturbi o spaventi altri cani o persone. Avere il controllo del cane in ogni momento e circostanza. Non lasciare mai per nessuna ragione un cane incustodito con bambini. Ricordare che qualsiasi danno il cane procuri il proprietario responsabile da tutti i punti di vista: consi-

    derare lopportunit di fare una assicurazione. Fare in modo che il cane venga regolarmente visitato dal veterinario e faccia una adeguata profilassi vac-

    cinale e antiparassitaria. Prendere i provvedimenti necessari ad evitare cucciolate indesiderate.

    I DOVERI DEL BUON PROPRIETARIO

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    campeggi e spiagge.Ricordarsi che anche il trasporto in auto dei cani rego-lamentato dal Codice della Strada: se si ha pi di un ani-

    male necessario avere apposita gabbia o contenitoreidoneo, o sistemarli nel vano posteriore al posto di guidaseparato con un divisorio idoneo e autorizzato.

    Codice Civile - Art. 2052: Danno cagionato da animaliCodice Penale - Art.672: Omessa custodia e malgoverno di animali

    Codice Penale - Art. 544 bis: Uccisione di animaliCodice Penale - Art. 544 ter:Maltrattamento di animali

    Regolamento di polizia veterinarian. 320 1954Legge 281/1991 -Legge quadro in materia di animali da affezione e prevenzione del randagismo

    Legge 189/2004 - Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali,nonch di impiego degli stessi i combattimenti clandestini e competizioni non autorizzate

    Regolamento CE n.998/2003Passaporto Europeo

    Codice della Strada- Art. 169Ordinanzacontingibile e urgente concernente misure

    per lidentificazione e la registrazione della popolazione canina - 06/08/2008Ordinanzacontingibile e urgente concernente

    la tutela dellincolumit pubblica dallaggressione dei cani - 03/03/2009

    RIFERIMENTI DI LEGGE

    COS LA MEDICINACOMPORTAMENTALEVETERINARIA?

    La Medicina Comportamentale una disciplina spe-cialistica della Medicina Veterinaria che prende inconsiderazione le caratteristiche comportamentali del

    paziente, il rapporto tra animale e proprietario, le pro-

    cedure di diagnosi e trattamento dei disturbi compor-tamentali.La Medicina Comportamentale Veterinaria una disci-plina relativamente recente, spesso paragonata allad-destramento o allobbedienza, ma importante sotto-lineare che, sebbene la gestione dellanimale possagiocare un ruolo sia nellinsorgenza che nella risolu-

    zione dei problemi comportamentali, scorretto

    Informazione sulle figuredi riferimento: a chi rivolgersiper avere informazioni correttee aiuto in caso di problemi

    Sfortunatamente, quando si parla di comportamento del cane, le figure coinvolte sonosempre troppe e con poche o nessuna regola che ne disciplini lattivit e la competenzaprofessionale. Questo ovviamente va a scapito sia dei proprietari sia degli animali.

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    attribuire solamente ad una cattiva gestione la causaprincipale dei problemi comportamentali. Infatti, uncomportamento inadeguato/indesiderabile diverso daun comportamento patologico, non normale. La mag-gior parte degli animali con disturbi comportamentalinon sempre gestita in modo inadeguato, ma sono anor-mali perch affetti da un disturbo comportamentale. Laconseguenza di ci che non solo non ci si pu aspetta-

    re risposte normali da soggetti che non lo sono, maanche che estremamente pericoloso impostare un qual-siasi trattamento ignorando tale presupposto.

    LIMPORTANZA DELLADISTINZIONE TRA NORMALEE PATOLOGICO

    Laspetto pi importante quindi la distinzione tracomportamento normale e comportamento patolo-gico. In un soggetto normale, infatti, il problema puramente gestionale. In questultimo caso la situazio-ne pu essere affrontata da un educatore adeguata-mente preparato attraverso una corretta educazione siadel cane sia del proprietario. infatti importante cheleducatore sia in grado di leggere ed interpretare quel-li che sono i segnali di comunicazione tra cane e pro-prietario, cercando cos di stabilire, nel binomio cane eproprietario, una comunicazione efficace e priva difraintendimenti.In un soggetto patologico, come detto precedentemen-te, non ci si pu aspettare delle risposte normali ed

    pertanto necessario innanzitutto effettuare una dia-gnosi del disturbo presentato dal paziente. In questocaso, oltre alleventuale educazione del proprietario, va

    anche impostata una terapia che includa un protocollodi modificazione comportamentale in relazione alladiagnosi del problema, affiancato, quando necessario,da un supporto farmacologico. Il Medico Veterinariocompetente in Medicina Comportamentale Veterinaria la figura di riferimento in questo caso.

    ALTRE FIGURE PROFESSIONALICOINVOLTE

    La collaborazione tra diverse figure professionali ed ilriconoscimento dei propri limiti rappresentano lacombinazione vincente in un settore cos complessocome quello del comportamento. Dallinizio oppor-tuno che si stabilisca una stretta intesa tra il medico

    veterinario curante di riferimento e il medico veteri-nario competente in Medicina Comportamentale.Questo rappresenter un vantaggio per il cliente (e ilcane) che potr quindi contare su due figure che simuoveranno allunisono per la riuscita della terapia.Inoltre, molte patologie comportamentali sono multi-fattoriali e pertanto la collaborazione con colleghiesperti in altri settori della medicina veterinaria(per es. neurologi, dermatologi, ecc.) necessaria esempre molto proficua e costruttiva. Lintervento del-leducatore per aiutare il proprietario ad applicare ilprotocollo di modificazione comportamentale auspi-cabile nella maggior parte dei casi. Poich la collabora-zione tra medici veterinari ed educatori una modalitoperativa pi recente, ancora pi importante assi-

    curarsi che ci sia collaborazione stretta per unap-plicazione puntuale e corretta del protocollo com-portamentale.

    La ragione fondamentale che il Medico Veterinario appunto un medico e ha la responsabilit della cura delpaziente malato. Il Medico Veterinario competente in

    Medicina Comportamentale Veterinaria si trova inoltrenella posizione ottimale per diagnosticare le deviazioni delcomportamento normale, potendo valutare se il comporta-mento realmente anormale e se sussistano cause fisichealla base del disturbo.Il Medico Veterinario ha le competenze per valutare le dia-gnosi differenziali e per impostare un trattamento adegua-to al tipo di patologia. Non dimentichiamo infine che tal-

    volta le terapie prevedono luso anche di farmaci la cuiprescrizione di esclusiva competenza del medico vete-rinario.

    PERCH IL MEDICO VETERINARIO COMPETENTE IN MEDICINA COMPORTAMENTALE?

    FOTOD

    IGAIAVICHI,DA

    FLICKR

    VETERINARIFOTOGRAFI

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    Contributi eringraziamenti

    La Fnovi ringrazia il Ministerodel Lavoro della Salute e delle

    Politiche Sociali e la sua

    Direzione Generale di Sanit

    Animale e del Farmaco

    Veterinario

    Un particolare ringraziamento

    va ai Medici Veterinari ed alle

    organizzazioni che hanno

    fattivamente contribuito alla

    realizzazione di questa

    edizione con la loro

    competenza e il loro impegno:

    dott.Lorella Notari e

    dott.Barbara Gallicchio

    di ASETRA,

    dott.Raimondo Colangeli

    di SISCA,

    dott.Clara Palestrini e

    dott.Manuela Michelazzidi AISEAB,

    dott.Lieta Marinelli

    per lUniversit,

    dott.Pasqualino Santori

    Comitato Bioetico per la

    Veterinaria e

    dott.Elisabetta Finocchi

    del Ministero del Lavoro,

    della Salute e delle Politiche

    Sociali.

    Indice

    2 Prefazione

    Parte 1 - Il comportamento del cane

    3 Perch un corso per proprietari di cani?

    4 Le origini del rapporto tra luomo e il cane:unamicizia antica

    5 Il comportamento dei cani

    Parte 2 - Sviluppo,benessere e comunicazione

    8 Lo sviluppo comportamentale e le fasi della vita del cane:dacucciolo a cane anziano

    10 Il benessere del cane:bisogni fondamentali e principali cause disofferenza

    12 La comunicazione tra luomo e il cane:capirsi per evitare glierrori pi comuni

    Parte 3 - Informazione e prevenzione

    17 Credenze errate, inesatte o pericolose:sfatiamo i miti sui cani

    19 Campanelli di allarme:quando preoccuparsi e cosa fare

    21 La convivenza cani e bambini:consigli per le famiglie

    Parte 4 - Legislazione e figure di riferimento

    23 Gli obblighi di legge del buon proprietario:cani e proprietaribuoni cittadini

    25 Informazione sulle figure di riferimento:a chi rivolgersi peravere informazioni corrette e aiuto in caso di problemi

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