Guida All'Ulisse

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Introduzione agli episodi e note al testoTELEMACO

Nell’Odissea di Omero, i primi quattro libri della “Telemachia” riguardano la partenza di Telemaco da Itaca e i suoi viaggi in cerca del padre Odisseo. Telemaco decide di partire dopo due visite della

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dea Atena, che gli si presenta prima assumendo le sembianze di Mente, condottiero dei Tafi (libro I) e poi quelle di Mentore (libro II). La dea viene inviata a Itaca in seguito a una deliberazione del consiglio degli dèi tenutosi sul monte Olimpo. In questo è stato deciso che è giunto il momento per Odisseo di fare ritorno a casa. Sono passati oramai diversi anni dalla guerra di Troia, per la quale Odisseo era partito, lasciando Telemaco ancora bambino. Il giovane appare infelice per la situazione della propria famiglia. Il padre è assente, mentre la madre Penelope è in balìa delle attenzioni dei Proci, i quali tentano di convincerla della scomparsa definitiva del marito. Tra questi, i più arroganti sono Antinoo ed Eurimaco. Dopo aver coraggiosamente sfidato i Proci, Telemaco lascia l’isola e intraprende il proprio viaggio. Ulisse è inaugurato dalla presentazione di alcuni protagonisti, Stephen Dedalus, Buck Mulligan, e di un personaggio tutt’altro che secondario, l’inglese Haines, intenti a compiere riti mattutini: la colazione, la rasatura, la nuotata in mare. Il rapporto contrastato tra i due irlandesi e il sassenach – “sassone” – Haines, appassionato di cultura celtica e irlandese, inaugura il tema del rapporto Irlanda-Inghilterra, poi portato avanti dalla comparsa della donna del latte, che rappresenta una delle tante facce della cara vecchia Irlanda. L’apparente linearità del narrare, scandito da dialoghi piuttosto brillanti, adombra una tessitura di temi e sistemi di allusioni cruciali per lo sviluppo successivo della narrazione. Tra questi figurano innanzitutto, come s’è detto, il rapporto con l’Irlanda e con la cultura irlandese, ma anche con quella che in senso coloniale ne è la polarità opposta, ovvero la tradizione inglese. Affiora inoltre il tema della paternità e della sua evanescenza, argomento che

si avvia sin da ora a divenire uno dei pilastri dell’impostazione ideologica di Ulisse. L’episodio rappresenta innanzitutto un esercizio pseudoteologico fondato su una sorta di ritualità inversa. Questa si concretizza inizialmente nella parodia dell’incipit della messa in latino. Poi, in vari luoghi, la sua grammatica simbolica si materializza in una commistione semi-blasfema delle dimensioni divina, umana e animale. Tutto ciò avrà un proprio sviluppo altrove nel libro, principalmente grazie alla tecnica tipicamente joyciana dell’inversione, suggerita dall’insegnamento bruniano della coincidentia oppositorum, ovvero la coincidenza degli opposti. Inversioni e opposizioni, infatti, sono alla base della tecnica del capitolo, come anche degli schemischeletro (Linati e Gorman) approntati da Joyce per venire incontro, presumibilmente, alle difficoltà che i lettori avrebbero incontrato nell’avvicinarsi all’opera. Una semiotica dell’inversione è infine il fondamento ultimo della narrazione superficiale dell’intero libro, un testo che è possibile leggere a ritroso, se vogliamo, invertendo letteralmente il senso di tanti messaggi apparentemente consegnati al lettore, per così dire, nella narrazione di superficie. In Ulisse, infatti, spesso il senso ultimo si configura come una sorta di messaggio cifrato da ricostruire tramite una lettura al contrario, come davanti allo specchio, tramite cui quel che è significato appare riflettersi nel suo opposto, e da questo venir subliminalmente rivelato. Gran parte dei numerosi messaggi dell’episodio sembrano scorrere sottotraccia, riemergendo in punti chiave dell’opera. Alla cornice pseudoreligiosa in cui senza dubbio si iscrivono, si affianca la superficie parallela di una significazione spiritualistica. In questo senso, l’apparizione del fantasma della madre di Stephen sarà solo una delle tante materializzazioni spettrali del libro, come emergerà in maniera inconfutabile in “Circe”, l’episodio più visionario del romanzo. Lì i vivi e i morti condivideranno uno spazio comune, e si influenzeranno a vicenda intrecciando le loro dimensioni parallele, in un alternarsi di eternità e dissoluzione, secondo trame solo apparentemente velate. Tale commistione è presente già nel primo capitolo, specialmente negli sprazzi di monologo interiore di Stephen, il cui incoscio fa i conti con la scomparsa della genitrice. La dimensione del passato diviene una sorta di contemporaneità eterna nelle sue diverse forme: essa riemerge nel ritratto sfocato di un’eredità irlandese preservata solo in parte, sia dal punto di vista linguistico che

artistico e culturale (la donna del latte, l’inglese Haines appassionato della lingua irlandese, Stephen il bardo). Si configura poi anche come ritorno alla classicità, nella nuova ellenizzazione propagandata da Mulligan, e nelle molteplici presenze omeriche dell’episodio. Entrambe le forme di

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ricreazione del passato, classico o celtico che sia, costituiscono al contempo sia un parametro di riferimento per i messaggi contraddittori dell’episodio, sia un contesto ideologico asfittico da cui sfuggire a costo dell’esilio e dell’abbandono. Il protagonista indiscusso, Stephen Dedalus, è il simbolo di una frammentarietà culturale e identitaria. La famiglia appare assente nell’episodio, uno spazio immaginario disgregato fatto di angoscia e di rimorso. Essa è lo specchio di una nazione occupata, l’Irlanda, centro di tensioni politiche, ideologiche e religiose, che ne minano il diritto all’autodeterminazione. A dimostrarlo è la stessa scena in cui si svolge il tutto, una Torre Martello a sud di Dublino. Queste fortificazioni cilindriche che costellano il litorale irlandese furono infatti costruite dagli inglesi all’inizio del diciannovesimo secolo come misura preventiva contro possibili invasioni francesi a sostegno dei repubblicani irlandesi. Costretto dunque tra due forze, quelle del colonizzatore (Haines) e del buffone colonizzato (Mulligan) – il quale in realtà sembra essere null’altro che un inglese d’imitazione – ma anche da quelle ancor più pervasive della Chiesa cattolica romana e dell’impero britannico di cui decide di non essere schiavo, Stephen opta, sulla scia del messaggio finale del Dedalus, per la via della redenzione artistica in quanto unica soluzione, allo scopo di «forgiare la coscienza increata della sua razza». Le corrispondenze omeriche dell’episodio sono tuttora frutto di discussione, e pongono domande non banali sulla validità e sul funzionamento del presunto “metodo mitico” adottato da Joyce. Tra queste, c’è da chiedersi se Stephen sia davvero, come Telemaco, alla ricerca di un altro padre, avendo egli, ovviamente, un padre naturale, Simon, che però si nega spesso all’assolvimento dei doveri familiari. Oppure, in che senso la donna del latte rappresenta Pallade Atena, e come e per quali percorsi è ella altresì l’immagine distorta di un’Irlanda mal recuperata e peggio immaginata? Qual è infine il messaggio che recapita a Stephen? Lo invita alla ricerca del padre, alla stregua di Atena con Telemaco, o piuttosto lo lascia disincantato, quasi abbandonato, nello sgretolamento di ogni possibile

ovvero una sorta di depistaggio narrativo. l’erede. un’architettura di contorno. Il senso/significato è “il figlio spodestato alla lotta”. nella prima parte dell’Enrico IV di Shakespeare (atto II. Mentor/Pallas. abbiamo: Amleto. a molti è sembrato ragionevole considerarlo solo la parvenza scheletrica d’una cornice. Tra i simboli. sc. Note Il pingue Buck: per questo uso dell’aggettivo plump collocato a modificare un nome proprio – uso che in italiano richiede l’aggiunta dell’articolo determinativo. Antinoo. IV) in cui il grasso cavaliere. Mulligan = Antinoo. Come indicano gli schemi. Teologia è la scienza/arte dell’episodio secondo lo schema Linati. Così. Il “plump Buck” di Joyce è a tutti gli effetti una versione moderna del “plump Jack” di Shakespeare. Nelle corrispondenze leggiamo: Stephen = Telemaco/Amleto. scelta a inaugurare la narrazione parallela di Ulisse. la donna del latte = Mentore. rivolgendosi al principe Enrico.certezza? Tali e simili domande hanno suggerito ai critici come il millantato apparentamento con l’Odissea di Omero altro non sia se non uno stratagemma fuorviante. Le persone sono Telemaco. la narrazione. La corrispondenza tra Mulligan e Falstaff indicata da questo riferimento appare . l’Irlanda e Stephen. ben visibile principalmente grazie agli schemi. La tecnica è per Gorman la narrativa giovane. si autodefinisce «il pingue Jack»: «Banish plump Jack. and banish all the world». aiuta a connotare il personaggio inserendolo in un contesto di riferimenti alle opere di Shakespeare che si andrà gradualmente a delineare sempre con più precisione nel testo. Tale contorno però non ospiterebbe che il riflesso d’una sfocata immagine del presente. infine. un’immagine artatamente dipinta in quanto traduzione contemporanea e traslazione distorta della classicità. i Proci e Penelope (madre). Tale allusione shakespeariana. come accade in questa traduzione – vedi la famosa battuta di Falstaff. sono le 8 del mattino. mentre nello schema Gorman è l’arte. mentre in Linati figurano il dialogo a 3 e 4. I colori del capitolo sono l’oro e il bianco. e il soliloquio.

si rende necessaria una spiegazione preliminare che possa illuminare da subito le strategie adottate dal presente traduttore. che stately può avere sia funzione aggettivale sia avverbiale. in cui Falstaff viene citato esplicitamente. anche i suoni e l’allusività semantica dell’originale tentando di ricreare

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lo iato tra la solennità austera del primo lemma nel testo inglese e la eco se vogliamo più beffarda del secondo (stately = statuario. ovvero l’attore comico Will Kempe. si consideri come Buck Mulligan venga presentato a più riprese nel libro come un buffone. di Mulligan si dirà che è «un buffone d’un giullare» dal cranio «ben pettinato» – in inglese wellkempt (Will Kempe?). più nello specifico. Infatti. che rappresenta il corpo di Cristo. Kinch: secondo Richard Ellmann. sono i primi simboli della ritualità distorta che vede Buck Mulligan officiare una sorta di parodia del rito cattolico della messa. come avviene di consueto dopo gli avverbi collocati in positio princeps. [In generale. il rasoio.rivelatrice e decisiva nella collocazione del personaggio tra le personae di Ulisse. Altre allusioni agli attori della compagnia di Shakespeare sono rinvenibili. Nonostante qui si sia apparentemente optato per l’aggettivo qualificativo. considerando integralmente la versione che qui si dà dell’intricatissimo incipit di Ulisse. plump = pingue). va tenuto presente che il suo ruolo fu molto probabilmente – secondo innumerevoli critici – scritto da Shakespeare per quello stesso attore che interpretò tutti i maggiori fool dei suoi primi play. Si è mirato per quanto possibile a rispettare il ritmo e. e anche se il personaggio di Falstaff non può esser definito tale. potenziandone al contempo l’efficacia predicativa. Infatti. e principalmente la loro disposizione a croce. Cristina: allusione blasfema alla femminilità dell’eucarestia. nel nono episodio. Introibo ad altare Dei: Salmo 43:4. lo specchio. infatti. si è scelto di mantenere la fondamentale pausa segnalata in inglese dalla virgola. Sono le parole pronunciate dal celebrante all’inizio della messa in latino. Riguardo al ritmo dell’attacco. in maniera più o meno velata. questo in tale posizione permette comunque di rispettare il fenomeno grammaticale di scambio (enallage) con cui pare sussumere una funzione avverbiale. Va considerato. un fool. nello stesso episodio. un clown. siamo di fronte all’imitazione del suono di un coltello nell’atto di tagliare. come in questo caso. persino nel vestire. .] In croce: la ciotola. un jester. ma soprattutto nella “storia” dei personaggi letterari.

La Dublin Hermetic Society fu fondata da Russell e dal poeta W. Algy: Algernon Charles Swinburne. Thalatta! Thalatta!: dal greco. intitolata . Pantera: probabile allusione a Cristo. Qui è molto probabile che il riferimento principale sia però alla rivista scientifica del mistico svedese Emanuel Swedenborg molto caro a Joyce. noto con lo pseudonimo A. La nostra madre potente: espressione dell’economista. un curioso Bloomsday retrospettivo. pure citata più in là nell’episodio. tre racconti di Joyce (Le sorelle. Il termine viene associato da Nietzsche all’idea di Superuomo. Epi oinopa ponton: dal greco. santo Stefano protomartire. ma forse anche riferimento blasfemo alla leggenda apocrifa secondo la quale un centurione romano di nome Pantera aveva messo incinta Maria.Sangue e piaghe: imprecazione di origine tardo medievale. Kingstown: zona del porto marittimo a sud di Dublino. di Swinburne. secondo fonti storiografiche classiche (Erodoto) e narrazioni mitologiche. poeta e teosofo irlandese George Russell. “Il mare! Il mare!”. ovvero della conversione nel corpo e sangue di Cristo del pane e del vino durante la celebrazione eucaristica. Globuli bianchi: parodia della transustanziazione. ora nota come Dun Laoghaire. Allude anche al profeta Malachia e alla sua profezia del ritorno di Elia. Yeats il 16 giugno 1885.E. citazione dall’Anabasi dello storiografo Senofonte. Nome assurdo: Stephen/Stefano è il nome del primo martire cristiano. poeta inglese (1837-1909). Eveline. occupava una regione molto a nord della Grecia. È certamente lui a far avvicinare Joyce al mondo della teosofia. Iperboreo: gli Iperborei erano un popolo che. Dedalus è una chiara allusione mitologica al padre di Icaro. evocato più volte nel libro. da lui diretto. Russell aveva pubblicato sull’«Irish Homestead». che comparirà nel nono episodio. Grande dolce madre: l’allusione è a The Triumph of Time.B. Dopo la corsa) che poi confluirono con alcune modifiche in Gente di Dublino. “sul mare scuro color del vino”.. Malachi: in ebraico “messaggero”.

si tratta di un riferimento alla prefazione al Dorian Gray di Wilde: «L’avversione che il diciannovesimo secolo ha per il realismo è la rabbia di Calibano nel vedere il proprio volto in uno specchio».«Daedalus Hyperboreus». Connolly Norman: studioso irlandese di malattie mentali (1853-1908). a Dublino. Se sono grigi: possibile allusione al lutto di Stephen per via della perdita

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della madre. nei suoi scritti mistici si era dedicato a descrizioni molto puntuali di quello che chiamava «il corpo del cielo». portato ostinatamente molto a lungo dopo l’assassinio del padre. principalmente quando applicata alla sfera divina. ma anche nell’allusione al corpo (di Cristo). e che in questo caso si è tentato di rendere tramite le connotazioni demoniache della parola “bestia”. Più in là nel libro i colori del lutto saranno quelli di Bloom. cela una serie di allusioni sataniche. Nell’originale il termine adombra significati blasfemi nella possibile inversione della parola dog > god come avverrà nel quindicesimo episodio. infatti. Paralisi progressiva: stadio finale della sifilide. Lo svedese. “inserviente” – colloca chiaramente uno dei sottotesti dell’episodio nella cornice coloniale di asservimento dell’Irlanda agli interessi economici e politici della potenza occupante. letteralmente “ultima ruota del carro”. . che esploderanno anch’esse in maniera palese in “Circe”. vergine e martire. ma anche “tuttofare”. È da Swedenborg che molto probabilmente egli trae l’idea di assegnare ad ogni episodio un organo del corpo. lutto che riflette anche quello di Amleto. Specchio incrinato di una serva: allusione al Wilde della Decadenza della menzogna. Bovino di Oxford: nel termine inglese oxy coesistono entrambi i significati. Bestia da soma: in inglese dogsbody. Dottyville: nome con cui era conosciuta la casa di ricovero per i malati di mente di Richmond. Rabbia di Caliban: oltre ad essere una chiara allusione shakesperiana. La teoria delle inversioni. Ursula: ovvero sant’Orsola. L’immagine della serva – ma si noti che in inglese servant può anche essere maschile. In “Circe” il fantasma di Shakespeare si materializzerà presentando paralisi facciale.

Su di me solo: da Amleto. dalla raccolta The Rose (1893). Loyola: sant’Ignazio da Loyola (1491-1556). Lalouette: agenzia di pompe funebri a Dublino. Royce: E. “ombelico”. ma anche probabile allusione ironica a Sinn Féin. è uno spirito malvagio. Masticacadaveri: vedi nota precedente. capace di mutare forma e assumere sembianze diverse (soprattutto quelle della iena). Sassenach: dall’irlandese. Sinn Féin è stato. bronzo: dalla poesia di W.. “sassone.B. Royce. il quale dissotterra e divora i cadaveri. è empirista. Yeats (1865-1939). in quanto uomo di scienza. come emergerà nel terzo episodio. ghoul. il portavoce principale delle aspirazioni all’indipendenza nazionale irlandese. nel folklore arabo. Demone: in inglese. Liliata. contrariamente a Stephen che.Matthew Arnold: poeta e critico letterario inglese (1822-1888). del drammaturgo irlandese Richard Brinsley Sheridan (1751-1816). ed è tuttora. Who Goes with Fergus?. E non voltarti.W. Acque amare: da Numeri 5.. tende verso l’idealismo di Berkeley. Sensazioni: Mulligan. nel dodicesimo episodio. excipiat: da una preghiera che veniva recitata al capezzale di un moribondo. Sir Peter Teazle: personaggio della Scuola della maldicenza. In Ulisse. specialmente dei bambini. La stessa immagine tornerà in corrispondenza dell’altra apparizione del fantasma della madre di Stephen. Turko il terribile: pantomima dell’irlandese Edwin Hamilton (18491919). movimento e poi partito politico nazionalista e repubblicano fondato da Arthur Griffith. verso la fine del quindicesimo episodio. inglese”. a.. Omphalos: dal greco. L’assenza qui di indicazioni di genere nell’originale rende incerto se si tratti di un riferimento a Stephen . si vocifera che sia stato proprio Leopold Bloom a dare a Griffith l’idea per il nome Sinn Féin.. attore comico inglese. Noi stessi: allusione a Sinn Féin (“noi stessi”). sc. e precisamente nel bar di Barney Kiernan. fondatore della Compagnia di Gesù. IV. vedi nota sopra. I. Il ghûl.

.. allievitati lì”). ma qui si tratta di un’allusione alle sorelle di Yeats. incoronazione? Ballata popolare inglese d’occasione. a tutti e due i personaggi. che come s’è detto può essere indiscriminatamente maschile e femminile. dove per ragioni di resa traduttiva della molteplicità semantica del termine. viene ad aggiungersi l’ambiguità di genere del lemma servant. per l’istruzione dei giovani bardi. composta per l’incoronazione di Edoardo VII. Mamma Grogan: dalla ballata irlandese anonima Ned Grogan. Di qui la scelta neutra “masticacadaveri”. si opterà per la scelta “Insacco” (vedi nota a “Sandwich. che però ai veri patrioti appare come una ragazza giovane dall’andatura regale. Seta delle vacche: l’originale silk of the kine traduce letteralmente un’espressione irlandese da una canzone tradizionale. data l’ambiguità che anima il testo joyciano..

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Ovest: area in cui è tradizionalmente più viva e parlata la lingua . non sai. e ritratto nel primo capitolo del Dedalus. nell’ottavo episodio. si tratta di un obliquo riferimento a un’espressione usata in Genesi 9:25. responsabili della casa editrice Dun Emer Press. uscita presso la Dun Emer Press gestita dalle due sorelle del poeta. o com’è più probabile. Servo d’una serva: oltre all’allusione al discorso coloniale già incontrato nel capitolo. Sorelle fatali: le streghe del Macbeth. in maniera velata e parodica.stesso – e a una sua presunta natura necrofila come alcuni hanno sostenuto –. Clongowes: riferimento al collegio gesuitico di Clongowes Wood frequentato dal Joyce bambino. Upanishad: testi indiani filosofico-religiosi composti in sanscrito. nel 1901. Grande vento: allusione al colophon della raccolta poetica di Yeats In the Seven Woods (1903). Ham. In questo caso. Mabinogion: raccolta di racconti in prosa gallesi. poi Cuala Press. Povera vecchia: la ballata irlandese Shan Van Vocht ripropone l’identificazione dell’Irlanda con una “povera vecchia”. alla madre.. in cui Noè scaglia la propria maledizione sul figlio Cam – in inglese. Oh. Da notare che Ham ritornerà.

a. a. mare: da Amleto.C. sc. padre: romanzo di Frederick Marryat (1792-1848). accidente: resa traduttiva dell’intraducibile gioco di parole che nell’originale fonde l’allusione alle lacrime amare di Pietro (Matteo 26:75 «And going forth he wept bitterly» / «E uscito all’aperto pianse amaramente») e il nome dell’agricoltore Butterly. vedi introduzione al capitolo. filosofo scolastico. I. XVII. E uscito. domenicano.. a una poesia comica carica di significati blasfemi di Oliver St John Gogarty.. Morsi dell’anima: da Ayenbite of inwit. storico primo ministro inglese. Martello: torri Martello. Creazione dal nulla: allusione al Credo di Nicea (325 d. . Mulligan. Japhet. Servitore di due padroni: dalla commedia di Carlo Goldoni (17071793). Billy Pitt: William Pitt (1759-1806). V. e ancora un ulteriore riferimento alla servitù nei rapporti coloniali.).. Che sporge.. I. teologo. IV. Nel libro Haines è suo malgrado un portavoce del protestantesimo. in quanto punto di riferimento filosofico di Stephen Dedalus.. Calvario: questa e le due stanze che seguono appartengono. Gogarty è il modello di Buck Mulligan.. Pane che sa di sale: da Paradiso.. titolo di un manuale medievale in medio inglese di vizi e virtù. che circolava in quel periodo a Dublino. vesti: allusione alla decima stazione della Via Crucis. sc.. Sono il..irlandese. Elsinore: corte danese in Amleto. Quando i francesi erano in mare: ancora dalla ballata Shan Van Vocht. spesso citato nel Dedalus. Macchia: da Macbeth. presente in As I was Going Down Sackville Street di Oliver St John Gogarty (1878-1957). Tommaso D’Aquino: san Tommaso (1225-1274). con alcune modifiche.. Dio personale: gioco di parole che fonde l’idea delle “persone” della Trinità e l’intimità tipica del protestantesimo nel rapporto individuale con Dio.

non vengono assegnati organi del corpo. «Stephen non soffre ancora il corpo».. Usurpatore: riferimento alla corrispondenza omerica con i Proci. considerate modalità differenti della stessa sostanza divina. le cui posizioni. e l’avversione alla famosa clausola Filioque del Credo di Nicea. e principalmente ad Antinoo. NESTORE .166) che predicava l’immaterialità del corpo di Cristo. Ario: eresiarca (c. perché. a questo proposito. la “Telemachia”.820-891).. che negli schemi forniti da Joyce. ecclesiam: ancora dal Credo di Nicea.256-336) che negava la consustanzialità del Padre e del Figlio. Colui. Senza incisivi: la scelta traduttiva è dettata dal fatto che in originale toothless indica sia carenza di denti sia poca incisività. Da notare. propugnatore della sostanziale unità e identità delle persone della Trinità. si spiega in italiano. Fu condannato dal Concilio di Nicea come eretico. in relazione alla prima parte del libro.Et unam. Valentino: gnostico egiziano ed eresiarca (c. Sabellio: eresiarca del terzo secolo. Signore: da Proverbi 19:17. Fozio: patriarca di Costantinopoli (c. sono alla base del succesivo Grande Scisma o Scisma d’Oriente del 1054...

dove viene prima accolto dal figlio del re. chiede agli alunni dove si sia interrotta la lezione precedente. sua protettrice. personaggio speculare rispetto a Stephen e Telemaco. L’episodio sembra animato dalla provocazione di Oscar Wilde secondo cui chiunque sia incapace di imparare. Pisistrato. avrà certamente provveduto a salvarlo dalle peripezie e a evitargli la morte. al che il

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maestro Stephen. avanza un metaforico gioco lessicale incomprensibile per i suoi giovani ascoltatori. dove. in mancanza di notizie sulla sorte di Odisseo. e poi ricevuto in udienza dal vecchio sovrano. Stephen non è. Mr Deasy. simbolo del conservatorismo degli ambienti sociali proinglesi in Irlanda. destinata a rimanere nell’immaginario collettivo della cultura occidentale. i quali ne restano turbati. La lezione riguarda la storia classica.Nel libro III dell’Odissea – siamo ancora all’interno della “Telemachia” – Telemaco si reca in nave a Pilo. un fervente lealista. ambientato nella scuola dove lavora Stephen. un altro re usurpato. e in particolare eventi riguardanti la figura di Pirro. si metta poi a insegnare. un bravo insegnante. in compagnia di Pisistrato. A tale apparentemente irrispettoso atteggiamento nei confronti della storia. anziché proporre delucidazioni e chiarimenti. Il secondo episodio di Ulisse. È distaccato sia verso di loro sia verso la materia che sarebbe tenuto a impartire. Per lui i giovani alunni sono quasi un pubblico non dotato delle capacità e dell’intelligenza sufficiente a comprendere la sua arguzia. fanno da contraltare le manipolazioni faziose e le versioni inaccurate del passato proclamate dal direttore dell’istituto. tra l’altro fornendo loro nozioni vaghe di storia greca. Nella seconda parte del capitolo figura la famosa discussione con il direttore della scuola. Lo rassicura inoltre che la dea Atena. Questi. Stephen è inizialmente impegnato ad assistere i giovani alunni. è incentrato sui concetti di pedagogia e storia. In questa Stephen regalerà una memorabile definizione della storia in quanto incubo da cui risvegliarsi. e il suo comportamento in classe non è quello di un docente attento ai bisogni dei discenti. Gli alunni non sanno nulla delle vicende. e si confondono con le parole. Non è. Nestore mette a disposizione di Telemaco cavalli che lo porteranno. incontrerà Elena di Troia. un . nel libro IV. questi. infatti. alla corte di Menelao. gli narra le doti di saggezza e coraggio del padre.

ma piuttosto all’anno di composizione. Ma la sua sicumera è tipica di un personaggio interiormente insicuro. ma occupa e pervade gran parte delle riflessioni e dei dialoghi nell’episodio. La storia non è solo l’argomento delle lezioni in classe. e l’altra per così dire di tipo blakeano. e non solo a . In tale prospettiva della storia in quanto incubo è impossibile non leggere riferimenti al presente: non a quel 1904 in cui si svolge l’episodio. le varie inesattezze riguardo alla storia irlandese. Siamo probabilmente ancora una volta di fronte alla tecnica joyciana dell’inversione. Tra queste. Alla luce di tutto ciò. che il direttore sarà costretto a rivolgersi. consapevole della propria inferiorità intellettuale rispetto a Stephen. infatti. in Svizzera. una delle fonti principali con cui si confrontano sia Stephen che Joyce. perché utilizzi i suoi contatti letterari al fine di far pubblicare una lettera su una malattia del bestiame sulle pagine di un noto quotidiano irlandese. Kitty O’Shea. come le presunte colpe della moglie di MacMurrough. A questo periodo sembrano riferirsi. c’è da chiedersi quale sia il senso vero della corrispondenza con il personaggio omerico di Nestore. quando Joyce. a un proprio sottoposto. conchiglie. del divino. con un fine ben preciso che è per Deasy la manifestazione di Dio. tra urla e schiamazzi. Entrambe le figure femminili sono i bersagli di un atteggiamento di superiorità sciovinista tipico dei rappresentanti del potere coloniale in Irlanda. Deasy è un orangista convinto. vede la storia come appartenente alle umane narrazioni.conoscitore di storia. e feticci inanimati quali le monete d’epoca. Essa è “favoleggiata”. alla verità che invece si iscrive alla sfera della visione. e si contrappone al vero. il 1917. nel pieno della devastazione della prima guerra mondiale. vera anima di Ulisse. vive a Locarno. Fanno così capolino due visioni quasi antitetiche. dove si riproducono a memoria visioni del passato senza l’autorevolezza e la credibilità dei resoconti critici. e non è un caso che la lezione si interrompa proprio quando ai bambini è concesso di uscire fuori e giocare a hockey. Blake. sta dunque dalla parte dell’occupante inglese. quella che la vuole lineare percorso teleologico. ed è il simbolo del privilegio di chi occupa immeritatamente posizioni di potere nella società. È a quest’ultimo. ma una sorta di squallido collezionista di gusci vuoti. Per Stephen la storia è anche l’incubo della contemporaneità: essa è vita. e dell’amante di Parnell. La sua non è una scuola ma un museo senz’anima. al di là delle mura di una classe. e dell’autoritarismo molto poco comprensivo di Mr Deasy.

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in Ulisse. e le parole da lui pensate mentre il direttore lo paga – «una sovrana cadde» – non sembrano riferirsi soltanto alla moneta pari al valore di una sterlina. quando questi si mostra spaesato e lacrimante di fronte all’incapacità di comprendere semplici regole d’aritmetica. In ciò consiste esattamente la cifra di un Ulisse libro del presente. aleggianti nell’ombra delle sue narrazioni. mai realizzate. e che percorrerà per intero tutto il libro. ebreo ungherese trapiantato nell’isola di smeraldo durante il diciannovesimo secolo. Stephen è il portavoce ancora troppo silenzioso di tale rivolta. a fine episodio. La storia risulta essere la scienza/arte dell’episodio secondo lo schema Linati. un testo rivolto a insegnarci la massima apertura alle probabilità inespresse degli eventi. La storia non è tuttavia solo quanto vien scritto. Stephen rifiuta queste visioni cristallizzate e calcolate del passato. e la sua . di non tornare a insegnare in quella scuola. La verità di tale dichiarazione è fragorosamente esposta al ludibrio. immutabile. le seguenti considerazioni silenziose di Stephen: «Sento la rovina di ogni spazio. L’impressione. Nella successiva conversazione di Stephen con il direttore. quest’ultimo emerge in quanto simbolo di una tradizione stabile. E qui vediamo affiorare il discorso anticoloniale che pervade Ulisse. e Stephen si interroga anche sul passato e sulle possibilità inesplorate. dalla presenza stessa in Irlanda della famiglia Bloom. il vetro infranto e le mura cadenti. Un insegnamento profondo dell’episodio è la compassione. semplicemente non facendoli entrare. di acritica fedeltà alla corona e ai valori della tradizione. è quella dell’antisemitismo. Ultima tematica che emerge dai discorsi di Deasy. Ma le sue parole sono anche imbevute di imperialismo. e il tempo una livida fiamma definitiva». È un discorso basato sul presupposto della resistenza a forze istituzionali predicanti immobilismo. con il padre di Leopold. è di un Joyce che si rivolge direttamente a noi dietro la maschera dei suoi personaggi.Blake. anch’essa ancorata a nozioni storiche fasulle e a battute dal sapore aspro. tipica di una certa visione del sapere vittoriano. Ciò è evidente dalla sua decisione. come spesso accade in Ulisse. Un esempio è l’affermazione del preside Deasy secondo la quale l’Irlanda si sarebbe tenuta al riparo dagli ebrei. come accade per la sollecitudine e l’attenzione che usa il maestro Stephen nei confronti dell’alunno Sargent. la capacità d’amare. Gli schemi ci informano che siamo tra le 9 e le 10 del mattino.

Vico Road: esiste una Vico Road a Dalkey. Note Favoleggiata..arte secondo lo schema Gorman. e dunque inferiore a quella visionaria. la favola o allegoria è opera delle figlie della Memoria... A questa si contrappone la Visione. Pisistrato = Sargent. donna. e senso pratico.. Rovina. o Immaginazione. memoria: riferimento a William Blake. che non hanno idea del loro ricchissimo potenziale. Telemaco... pontile: la traduzione si discosta lievemente dall’inglese.. secondo cui nella Vision of the Last Judgment. Pirro. Elena = Mrs O’Shea. che partecipa della narrazione divina.. Un’altra. La tecnica è per Gorman il catechismo (personale). corte: allusione ai tanti scrittori e commediografi irlandesi divenuti famosi scrivendo per il pubblico inglese. Tra le persone rinveniamo: Nestore. rimosso: allusione alla distinzione aristotelica. nella .. La realtà storica. definitiva: allusioni apocalittiche a passi del Marriage di Blake si fondono con visioni quasi yeatsiane della caduta di Troia. la narrazione e il soliloquio. finiti: un aneddoto simile su Pirro è riportato nelle Vite di Plutarco. Il colore dell’episodio è il marrone. poeta inglese (1757-1827). introducendo i due termini intermedi atti a mostrare la vacuità delle parole nell’uso degli scolari. e i simboli sono: cavallo. Ulster. Il senso/significato è per Linati “La saviezza del vecchio mondo”. ed Elena. umana.. Va notata anche l’allusione alle teorie dei ricorsi storici di Giambattista Vico (1668-1744). Pisistrato. Eccesso: secondo il Blake del Marriage of Heaven and Hell «la strada dell’eccesso porta alla saggezza». mentre in Linati figurano il dialogo a 2. come dimostra poi la brillante spiegazione del lemma “pontile” da parte di Stephen... esistente nell’eternità. è una realtà favoleggiata. Buffone. Infinite. mentre tra le corrispondenze leggiamo: Deasy = Nestore. pensatore con cui Joyce si confronta continuamente.

riddle me. con metodiche basate sull’imitazione anziché sulla riflessione critica.Metafisica. La risposta è: a letter – “una lettera”. W. Cesare. possibile: nella Fisica. Oltre nel testo. paradiso: quello

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di Stephen è la variante di un indovinello registrato da P. Colombano: santo irlandese (542-615) noto per l’eloquenza usata nella sua azione missionaria in continente. forme: dal De Anima di Aristotele. Joyce nel suo English as we speak it in Ireland. Indovina indovinello: il testo inglese completo di una variante dell’indovinello è: «Riddle me... Movimento. tra il “potenziale” e il “reale”. Dio: Matteo 22:21. perché non è possibile dedurne la risposta se non la si conosce in anticipo. .. Colui. randy ro / My father gave me seed to sow / The seed was black and the ground was white / Riddle me that and I’ll give you a pint». per cui il sapere si crede trasmesso. ma solo una diviene reale. Si tratta di un falso indovinello. Secondo il filosofo greco.. ovvero imposto. Aristotele afferma che il movimento è la realizzazione di ciò che potenzialmente esiste. La traduzione qui presentata fa uso dell’indovinello quasi equivalente: «bianca campagna. Non pianger più: Dal Lycidas di John Milton (1608-1674). Averroè: (1126-1198) commentatore aristotelico di origini araboispaniche che pose le basi per la Scolastica medievale. onde: da Matteo 14:22.. 165-167 dello stesso poema. Anima.. Vedi lo scritto italiano di Joyce intitolato Irlanda: isola dei santi e dei savi. ogni momento storico presenta diverse possibilità in cui il momento seguente possa concretizzarsi. poeta inglese e repubblicano. Il gallo. Copiarli dalla lavagna: riferimento al sistema d’istruzione tipico dell’impostazione coloniale.. Rifletté altresì sul tentativo di avvicinare taluni aspetti dell’ortodossia musulmana all’aristotelismo. la citazione sarà dai vv... nera semenza: l’uomo che la fa sempre la pensa». rimuovendo così tutte le altre..

. ovvero Guglielmo III. riferimenti alle rielaborazioni teosofiche del concetto di anima mundi da parte di Yeats. Metti. nel 1690. Prendono il nome da Guglielmo d’Orange. Cucchiaini.. si fondono ad allusioni occulte alla teologia negativa del cristianesimo mistico orientale. la patata. L’Inghilterra è accusata. Monete epoca Stuart: dopo la deposizione dal trono inglese. Giacomo II Stuart. Oscura anima. citazione da Otello.. I. nel 1689. il liberatore. nello stesso periodo. fece coniare in Irlanda monete di lega inferiore. Grande carestia: tra il 1845 e il 1847 in Irlanda morirono o emigrarono quasi due milioni di persone secondo le stime più ottimiste. che affondano le proprie radici nel neoplatonismo rinascimentale di Marsilio Ficino e nel pensiero bruniano. per cause direttamente e indirettamente legate alla carestia determinata da una sequenza di mancati raccolti di quello che era l’alimento principe della dieta irlandese. Logge orangiste: nate verso la fine del Settecento come baluardo lealista in difesa dell’impero britannico che occupava allora l’intera isola d’Irlanda. ovvero l’abbandono di ogni conoscenza intellettuale e morale ad Egli inferiore. Revoca dell’unione: riferimento all’Act of Union del 1800. avvicinandosi alla causa irlandese come possibile trampolino di lancio per la riconquista del potere in Inghilterra. che sconfisse definitivamente Giacomo II Stuart durante la battaglia del Boyne. borsa: con una leggera variante. apostoli: simili cucchiaini venivano tradizionalmente regalati ai battesimi.Mosè Maimonide: (1135-1204) medico e studioso del Talmud che ebbe un’enorme influenza anche sul pensiero cristiano medievale.. a.. III. O’Connell: Daniel O’Connell (1775-1847). sc. Noto per la capacità di radunare folle oceaniche ai suoi comizi. comprendere: qui. che scioglieva il parlamento di Dublino e sanciva l’unione politico-parlamentare . di aver “lasciato fare” per rispetto del principio di liberismo economico detto appunto laissez-faire. L’ombra principale del passo è Dionigi l’Areopagita – antica conoscenza di Joyce – che considerava Dio una “oscurità” raggiungibile solo tramite l’agnosia. contrario ad ogni intervento dello Stato nel mercato.. leader nel 1829 delle rivolte contro le leggi che limitavano i diritti civili e politici dei cattolici in Irlanda.

. viene fondata nel 1858. Alla fine. Donna. di ballate e canzoni oramai poco note e non più circolanti. Nei casi.... Galway: non risulta esistesse un piano per far saltare i progetti riguardanti il porto di Galway..di Irlanda e Inghilterra. Pianti. Dublin: ritmata ballata popolare irlandese. Fuggì con Devorgilla. i versi citati verranno sempre tradotti.. MacMurrough (1135-1171) è stato il re del Leinster.. gli irlandesi uniti l’avranno vinta riuscendo a far scappare gli assalitori a gambe levate. La vicenda vede un gruppo di irlandesi emigrati a Liverpool provenienti da varie parti dell’isola. si è scelto di lasciare il verso della canzone in inglese e non tradurre. Siamo probabilmente di fronte ad

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un’altra mistificazione storica di Deasy. poiché si tratta di una ballata estremamente popolare e facilissima da ascoltare ancora oggi in Irlanda. invece. L’ironia sulla estrema prolificità dei re irlandesi si fonde qui con l’allusione più popolare al fatto che gli orfani della città di Londra venivano anch’essi chiamati king’s sons. che sono invece spesso falliti per altri motivi legati a incapacità o mancanza di coordinazione. . Feniani: repubblicani irlandesi.] La combriccola. Croppies venivano chiamati i ribelli del 1798 per il loro taglio di capelli molto corti... MacMurrough.. sudario: dagli Auguries of Innocence di William Blake. Breffni: altra mistificazione storica di Deasy. Si tratta di un pregiudizio che pervade tanta parte delle sue elucubrazioni nell’episodio. re: un proverbio vuole che tutti gli irlandesi siano figli di re.. [In questo caso. anche nota come Irish Republican Brotherhood.. La Fenian Society. Il nome proviene dai leggendari guerrieri di Fianna guidati da Finn MacCool. virtù: Elena di Troia. organizzazione segreta votata al raggiungimento dell’indipendenza irlandese anche tramite atti di violenza. a differenza di molti altri nel volume. Ribelli irlandesi a terra: riferimento al verso croppies lie down presente in una serie di ballate orangiste anticattoliche. The Rocky. i quali fanno gruppo per difendersi da coetanei inglesi che li deridevano. Siamo tutti. Emerge nel commento la misoginia sciovinista del direttore dell’istituto.

Ulster: una delle quattro province d’Irlanda. In secondo luogo. che si occupava di questioni agrarie. e quindi di semi-indipendenza politico-amministrativa dell’Irlanda. alla maggioranza cattolica della popolazione irlandese. viene alla mente l’associazione di Joyce con il giornale di George Russell «The Irish Homestead». moglie del capitano O’Shea. Parnell: Charles Stewart Parnell (1846-1891). di cui una parte sostanziosa sin dal trattato con l’Inghilterra del 1921. PROTEO . e quindi parte del Regno Unito. leader del Partito parlamentarista. Infine. e nel 1904 risulta che vi fossero circa quattromila ebrei in tutta l’isola.moglie di O’Rourke. che vede l’uso frequente di parole composte. Morì il 6 ottobre 1861 di infarto tra le braccia di Kitty. venne resa pubblica. da cui questa ottenne il divorzio nel 1890. Bardo buonocoibovini: conflazione di diverse allusioni. Innanzitutto. principe di Breffni. lui protestante. velocemente si eclissò. Cadde in disgrazia quando la sua relazione con Kitty O’Shea. L’ombra di Parnell è efficacemente evocata nel capitolo primo del Dedalus ma anche nel racconto Il giorno dell’edera nella sede del comitato. Le gerarchie cattoliche non lo perdonarono. e la fortuna politica di Parnell. è tuttora occupata. ancorata principalmente. La presenza ebraica continuativa in varie fasi della storia d’Irlanda è un dato di fatto. Si potrebbe pensare a un errato riferimento alla cacciata degli ebrei da Inghiterra e Irlanda nel 1290. che pose fine alla guerra d’indipendenza. o legge di autogoverno. in Gente di Dublino. è presente la già citata eco del termine oxy comparso nel primo episodio. amatissimo politico irlandese noto come il “Re senza corona”. con il riferimento sia al sapere oxoniense che ai bovini. è rinvenibile anche una parodia del linguaggio omerico. Inoltre. sul quale aveva pubblicato tre racconti firmati Stephen Daedalus poi usciti con qualche variante in Gente di Dublino. Non li ha mai fatti entrare: ultima manipolazione della storia operata da Deasy. principale architetto della lotta per l’ottenimento della Home Rule. siamo di fronte a un riferimento alle vacche del sole del libro XII dell’Odissea – vedi l’introduzione al quattordicesimo episodio.

Telemaco incontra Menelao durante le nozze di Megapente. per ottenere una profezia da suo padre – essere mutevole. Le idee sull’oscurità divina che pervadono l’episodio riescono ad . e capace di trasformazioni continue – sarebbe stato necessario coglierlo nel sonno. egli è stato costretto. Verso la fine del capitolo. riconciliatosi con Elena. “Nausicaa”. Qui aveva cercato la profetica divinità marina. prossima all’Egitto. L’episodio non ha una trama vera e propria.Nel libro IV dell’Odissea. sfuggente. Da una prospettiva di tipo simbolico. una voce remota. a fermarsi nell’isola incantata di Pharos. Il racconto appare in qualche modo retrospettivamente speculare a quello futuro di Odisseo. “Proteo” è l’episodio in cui. la quale presenta Dio come un’oscurità ontologica possibile a intendersi solo attraverso il rigetto. pone Telemaco di fronte alla narrazione del proprio ritorno a casa. ci ricorda che «l’oscurità è nella nostra anima». oltre a profetizzare il ritorno a Sparta e a

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rivelare le modalità tramite cui egli potrà ottenere di nuovo il favore degli dèi. a mezzogiorno. e in questo senso le note possono certamente esser d’aiuto. Menelao vi riesce. figlia di Proteo. l’illuminazione può avvenire esclusivamente qualora si parta da posizioni di opacità. ma si compone delle riflessioni di Stephen che passeggia lentamente per la spiaggia di Sandymount – la stessa spiaggia in cui avranno luogo le azioni e riflessioni molto più prosaiche di Bloom nel tredicesimo episodio. Tale leitmotiv della “Telemachia” può esser compreso ricorrendo a un autore caro a Joyce. allora prigioniero della ninfa Calipso nell’isola di Ogigia. In “Proteo” il lettore si trova ad affrontare per la prima volta la tecnica del monologo interiore in maniera sistematica. il vecchio Proteo. forse autoriale. La narrazione offre al lettore comune un numero enorme di allusioni segrete la cui intelligibilità appare ardua anche solo da un punto di vista strettamente referenziale. di ogni attributo intellettuale o morale. dal mancato favore degli dèi. Durante il lungo viaggio verso Sparta. allo scopo di sapere come liberarsi dall’incantesimo che ne ostacolava la partenza. Il re di Sparta. e alla sua teoria della negazione. suo figlio. e Proteo. gli narra la sorte di Odisseo. e braccarlo per evitarne le metamorfosi. Secondo il consiglio di Idotea. da parte dell’uomo. il già citato Dionigi l’Areopagita. dopo la fine della guerra di Troia. come già si accennava in “Nestore”.

secondo gli schemi. Si apre così la strada alla sapienza di mistici quali Jacob Boehme e Gioacchino da Fiore. dediti alla curiosa pratica di fissare questa precisa parte del corpo con devozione. Il vero protagonista è qui la parola. sua nemica. una tra queste. L’ombelico è la parte del corpo che. un gruppo di monaci greco-ortodossi. e in maniera piuttosto obliqua: l’ombelico. È anche ponderata. di Tommaso D’Aquino. La sua profonda erudizione e attenzione ai segreti del mondo e del verbo in quanto creazione non riescono a fornirgli la saggezza necessaria ad affrontare la vita. si mescola nell’episodio ad allusioni superficiali sia alle dottrine canoniche di esponenti della religione in cui Joyce era stato educato. di fronte all’acqua del mare. mutevole. al furore letterario di Swift. si tratta di un riferimento a una pratica in voga tra gli esicasti. e generata dall’intelletto e dalla sfera dell’interiorità. con la devozione del poeta inglese nei confronti della facoltà dell’immaginazione già evocata in “Nestore”. il navel. Negli schemi. Come correttamente suggerisce Bigazzi. l’omphalos. e sfugge alla stregua del vecchio Proteo a ogni tentativo di addomesticamento. di Scoto e di Colombano – sia a quelle di eresiarchi già incontrati come Ario e Sabellio. nessun organo del corpo viene assegnato agli episodi della “Telemachia”. i monaci mistici fissano nell’estasi delle loro preghiere. il cattolicesimo – come dimostrano la presenza di Occam. Essa è fluttuante. solo con le proprie paure. uno dei simboli. sia l’esperimento empirico narrato all’inizio dell’episodio. fino al raggiungimento di stati di concentrazione quasi estatica intesi all’avvicinamento ideale della sfera divina. Il reticolo dei rimandi subliminali al mondo della mistica. cangiante. L’interiorità è quella di un giovane intellettuale allo sbaraglio. nell’episodio. le cui teorie colorano sia le riflessioni di Stephen. esso è invece solo un segno esteriore. . un rimando a qualcosa di scomparso. della metafisica e dell’idealismo.illuminare anche l’umbratile presenza dei libri profetici di Blake. pensata. ovvero al cordone ombelicale. Stephen è solo. Tuttavia. nei primi tre capitoli vi è una parte del corpo umano alla quale si fa spesso riferimento. a una sorta di organo perduto. alla cui narrazione il lettore di Ulisse comincia oramai ad abituarsi. In questo il giovane intellettuale decide di chiudere gli occhi e di camminare al buio lungo la spiaggia di Sandymount per mettere alla prova la propria percezione del mondo. e all’impianto filosofico idealista di George Berkeley. Non un organo.

il terzo episodio è dunque centrale. In una delle reminiscenze oniriche egli percepisce la possibilità di un incontro. Kevin Egan = Menelao. quella della morte in acqua già evocata dalla notizia di un annegamento in “Telemaco”. Nella sezione delle corrispondenze. infine. è possibile suddividerlo nelle diciotto svolte in cui si dipana il monologo interiore. Il colore è il verde. In questa spiaggia. infine. Stephen ha così la premonizione di un avvicinamento all’uomo che forse solo può trarlo d’impaccio. Megapente. Elena. dal rovinoso esilio parigino. evoluzione. l’immagine di un melone. forse salvifico. poiché ha abbandonato gran parte del senso delle proprie esperienze. il cui ricordo si

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intesse mitizzato alla ricostruzione di altre forme di esilo disperato. È solo.appunto. Reduce dall’incontro col direttore della scuola che ha deciso di lasciare. La scienza/arte per Linati. una “strada di puttane”. simboli dell’Irlanda ancora oppressa. sono entrambe la filologia. e Telemaco. metamorfosi. che si articola secondo divisioni triadiche. “Proteo” è un vero e proprio punto cardine del romanzo. mentre per Gorman è il monologo (maschile). incluso quello della madre. marea. quello dei ribelli irlandesi. per quanto l’indubbia complessità della narrazione lo renda uno dei maggiori ostacoli alla lettura. Proteo è la divinità della dissimulazione e del cambiamento. Le persone sono: Proteo. leggiamo: Proteo = la prima materia. In questo episodio Stephen scopre che l’erudizione non è sapienza. In un testo come Ulisse. parallele ai diciotto capitoli del libro. mentre il senso/significato appare essere “la prima materia”. Egli è reduce. Secondo gli schemi. luna. e tra i simboli figurano: parola. come pure che l’acutezza d’intelletto non è saggezza. dove lo attenderebbero la miseria e i fantasmi del passato. ha scelto anche di non tornare a vivere nella torre Martello dove la coesistenza con l’inglese Haines e con il buffone irlandese Mulligan è divenuta oramai impossibile. Per Linati la tecnica è il soliloquio. Per alcuni critici. tra qualche ora solcata dai passi di Bloom. e l’arte per Gorman. è altresì fuori discussione. Note . l’episodio ha luogo tra le 10 e le 11 del mattino. Un ritorno alla casa del padre. Megapente = il raccoglitore di cardi. Menelao.

. I.] Proprio così. Il concetto. allora la sua forma viene concepita [. Calvo. corrispondente a Spazio. Limiti. Nel Milton. Nebeneinander: “fianco a fianco”.... Si tratta di un’allusione alle teorie aristoteliche descritte nel De anima. corpi: nel De Sensu et sensibili.. Signatura rerum. sc. a.. è detta Enitharmon. Maestro.. verranno ripresi da Stephen più in là nel libro. essendo le proprie parti sviluppate in coesistenza spaziale... IV. Nacheinander: “uno dopo l’altro”. Scogliera.. e quello precedente (Nacheinander). IV. mentre la sua emanazione femminile. come un liuto essa resta immobile ed è cosa muta. Segni colorati: secondo il vescovo di Cloyne George Berkeley (16851753). Piedi. del mistico Jacob Boehme (1575-1624).. né udita né compresa. Sempre secondo Lessing. Los: nella mitologia di Blake Los è il demiurgo. sul quale la volontà dello spirito suona sempre». è il nome che i mortali danno a Tempo. la signatura della natura nella sua forma è una sostanza muta. Allusione al tipo di soggetti artistici che Lessing nel Laocoonte (1766) dichiara propri delle arti visive... ma qualora la si venga a suonare. e in particolar modo alla percezione sensoriale del mondo attraverso le qualità sensibili dei corpi. Impronte. lo scrigno dello spirito entro cui esso giace. non solo di quelli traslucidi. in principio vediamo gli oggetti in quanto segni colorati. cose: allusione a un libro caro a Joyce. uno strumento musicale pronto. visibile: la natura inevitabile di ciò che vediamo. che mostrano “staticità”. milionario: descrizioni medievali di Aristotele. poiché la signatura esiste nella sostanza. basamento: da Amleto. riguarda i soggetti propri della poesia. gambe: Stephen indossa scarpe e pantaloni prestati da Mulligan. L’azione che esprimono è “progressiva” in quanto le loro parti si manifestano in sequenza temporale.. Dopo il peccato .. Aristotele spiega come il diafano sia una proprietà dei corpi. la vista percepisce i corpi attraverso il colore delle loro superfici. In questa prospettiva. il “creatore”.Ineluttabile. e solo in un secondo momento gli conferiamo natura di oggetti. e di come il colore si trovi nel loro limite (superficie) – quando non sia esso stesso il limite. il contenitore.. Boehme spiega come la signatura sia «il ricettacolo. sanno: Inferno.

Frauenzimmer: in tedesco. ovvero alla beatitudine dell’Eden. Zero. eternità: dalle Centuries of Meditations di Thomas Traherne (1637-1674). Il «mare di tempo e spazio» è il luogo dove l’umanità può riscoprire la propria vera natura. ovvero nel mondo di Los ed Enitharmon. oppure una sillaba non accentata iniziale. dall’ebraico Cheva: “vita”. Monaci mistici: allusione agli esicasti. Aleph: prima lettera dell’alfabeto ebraico. confluisce il riferimento ironico all’appena citata “creazione dal nulla”. Di conseguenza. acatalettico. o una sillaba non accentata all’inizio.. Heva: versione cabalistica di Eva. l’anima prova a redimersi nella dimensione spaziale e temporale. è un verso in cui non manca una sillaba nel piede finale. uno: nella parodia della telefonata all’Eden (l’eternità di Blake). materializzata nel passaggio dallo zero all’uno. poiché non «nata di donna»

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(Giobbe 14:1). per giungere alla conoscenza immaginativa dell’eternità. Un verso è catalettico quando a mancare è una sillaba nel piede finale. Grano. ovvero “non catalettico”. “insegnante.. zero. Contromagnificengiudiacolpotanzialità: uso parodico della tecnica . Nella tradizione cabalistica Eva non aveva ombelico. maestro”. “donnetta”. a sud del fiume. Tetrametro catalettico: l’edizione critica Gabler corregge in “acatalettico” (Acatalectic tetrameter. Liberties: quartiere popolare nella parte occidentale di Dublino. in luogo della lezione A catalectic tetrameter presente nella prima edizione di Ulysses e in quelle pubblicate durante la vita dell’autore).originale.. Creato non generato: inversione dell’affermazione del Credo di Nicea. Dominie: in dialetto scozzese. Ario. e mostrare quale fosse la punizione che Dio riservava agli eretici. impiastrato: alcuni dettagli truci e spurii circa la morte dell’eresiarca Ario per emorragia intestinale furono utilizzati al fine di screditarne le teorie. Vedi introduzione all’episodio. o “omphalopsichoi”: persone con l’anima nell’ombelico.. poi ripreso dalle teorie teosofiche novecentesche. Adamo Kadmon: l’essere androgino primordiale del misticismo cabalistico ebraico.

Gesù scoppiò in pianto: Giovanni 11:35. selvagge bestie dall’aspetto umano. ospita una vasta collezione di opere mistiche. e che Joyce consultò il 22 e il 23 ottobre 1902.. e Napper Tandy rivoluzionario irlandese del Settecento. I. Si fondono riferimenti alla consustanzialità. e precisamente al valore magico dei numeri. Gesù piange di fronte alla tomba di Lazzaro. Corni dell’altare: Esodo 29:12.. a cui si rimanda in più punti in questo stesso paragrafo.. L’interesse di Joyce per l’abate Gioacchino fu suscitato dalla lettura dei racconti di W.omerica dei composti. nel quartiere delle Liberties. a.. IV. tra cui proprio le pseudoprofezie di Gioacchino da Fiore (1145-1202) a cui si fa riferimento subito dopo nell’episodio.B. Numero più grande: riferimento all’aria verdiana ma anche alla cabala. a. L’espressione tornerà nel capitolo undicesimo. Houyhnhnm: i cavalli razionali e saggi nella parte quarta dei Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift. contrapposti agli yahoo. dall’opera omonima dell’irlandese Laurence Sterne.. come allusione alla base numerico-matematica della musica. al Magnificat. VI. specie: allusione alla presunta misantropia e pazzia di Jonathan Swift (1667-1745). opere che vantava di conoscere a memoria. sc. non dotate di intelletto. Shapland Tandy: fusione dei nomi di Tristram Shandy. Ferrando: dal Trovatore di Giuseppe Verdi (1813-1901). . Yeats Le tavole della legge e L’adorazione dei Magi.. e alla Summa contra gentiles dell’Aquinate. Posizione di vantaggio: da Macbeth. Fondata dall’arcivescovo anglicano Narcissus Marsh nel 1707. agli ebrei. Descende. al colpo sferrato alle eresie. Nel primo racconto di Yeats compare anche l’accostamento di Gioacchino e di Swift. citata da Mulligan nel primo episodio. di cui fu decano Jonathan Swift. sc. decalveris: variazione (descende in luogo di ascende) operata da Joyce a una citazione dalle pseudoprofezie di Gioacchino. All’erta. Brezze pungenti e frizzanti: da Amleto. I. Uno che odiava. a Dublino. Marsh’s library: biblioteca adiacente alla cattedrale di St Patrick.

il corpo di Cristo non può appartenere alla sua quantità e qualità. e non una molteplicità. e finirono per combattere negli eserciti cattolici delle potenze europee. nome dato a quei rivoluzionari irlandesi che scelsero la via dell’esilio in Europa.. a. Mahamanvantara: in hindu. poiché il pane della consacrazione non subisce mutazioni qualitative o quantitative.. esplicata in Stefano eroe.1285-1349) filosofo scolastico. per spiegare un dato fenomeno. santo: riferimento a Dryden che rivolgendosi a Swift.. Ipostasi: la generazione di emanazioni diverse dalla stessa sostanza divina. dove per epifania si intende una “improvvisa manifestazione spirituale” tramite cui si palesa l’essenza profonda di un oggetto. dopo la sconfitta nella battaglia del Boyne. Vi si accenna nell’Enrico V.. Cugino Stephen. Questo accade nel caso dei ventiquattro libri dell’Odissea. si riferisce alla sua natura unica in cui si fondono due nature diverse. Oggi ospita una centrale elettrica. ovvero l’invincibile armada sconfitta dagli inglesi nel 1588. Inoltre. incluso in Gente di Dublino. Armada perduta: l’armada spagnola. Innumerevoli ciottoli: da Re Lear. frumento: da Deuteronomio 32:14. di formulare ipotesi aggiuntive oltre a quelle iniziali. nel 1690.. quelle umana e divina. IV. quando questa sarebbe stata liberata dal giogo britannico. non sarai mai un poeta».

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Riflettendo sulla transustanziazione. Il colombo è il simbolo dello Spirito Santo. Per estensione. titoli: allusione ai libri con lettere per titoli citati nei manifesti rosacrociani. Kevin Egan: Joseph Casey. prende il suo nome il principio basilare del pensiero scientifico moderno. detto il “rasoio di Occam”. Nel caso di Cristo. ergo esiste un solo corpo di Cristo. che postula l’inutilità.Grasso.. un “grande anno”. Pigeonhouse: già presente nel racconto Un incontro. se queste si rivelano sufficienti. Occam argomentò che. gli disse: «Cugino Swift. VI. Dan Occam: Guglielmo di Occam (c. ma anche per le opere di Aristotele. si tratta di un ex fortino sulla baia di Dublino. I libri. ha preso a denotare in seguito tutti gli esuli irlandesi che vivevano nella speranza di tornare in patria. ma anche al costume classico di usare lettere dell’alfabeto greco come titoli di volumi. arrestato per la presunta partecipazione alla . sc. Epifanie: cardine della teoria estetica di Stephen. Oca selvatica: originariamente.

Colombano. senza successo. A . “alla salute”. alla figlia di Maud Gonne. giustiziato dagli inglesi dopo la Rivolta di Pasqua del 1916. Inchiostro di stampa: Casey era il compositore tipografico del «New York Herald» a Parigi. sc.fuga di due leader feniani fermati dalla polizia di Manchester. Compagno di giogo: da Enrico V. Pignatte d’Egitto: da Esodo 16:3.. divenne poi fondatore di Sinn Féin. Michelet: riferimento allo storico francese Jules Michelet (1798-1874). L’operazione era risultata nella morte di un sergente della polizia britannica. Griffith: Arthur Griffith (1872-1922). Slainte: in irlandese. anticlericale e massone francese. Madre: a partire dai manoscritti. che la chiese in moglie. Maud Gonne: (1866-1953). Millevoye: Lucien Millevoye (1850-1918). Maud Gonne sposò il rivoluzionario irlandese John MacBride. Fiacre e Scoto: missionari irlandesi. Lapin: in francese. a. Vedi nota a “Noi stessi”. nel primo episodio. Fata verde: assenzio. direttore di «La libre parole». III. noto per le sue posizioni antisemite. Dalcassiani: tribù che fornivano le truppe per i re irlandesi del Munster nel Medioevo. presidente della Repubblica francese. figura di rilievo nell’ambito del Celtic Revival. Gabler corregge la versione in Nother anziché Mother. “coniglio”. Léo Taxil: pseudonimo di Gabriel Jogand-Pagès (1854-1907). Iseult. II. Hannigan: parodia di Matthew Hanigan’s Aunt. canzone di Percy French (1854-1920). Drumont: si tratta del giornalista francese Édouard Adolphe Drumont (1844-1917). Una volta rifiutato. Ed ora. dapprima pacifista radicale. direttore del giornale «La Patrie».. Félix Faure: (1841-1899). nel 1867. Di lei fu innamorato il poeta Yeats. Tipico brindisi. il poeta pensò di proporsi. ahimè anche stavolta invano.

Lochlann: norvegesi. del poeta irlandese Thomas Moore (1779-1852). Thomas Fitzgerald: (1513-1537). giornalista francese difensore dei privilegi temporali della Chiesa di Roma. Richard Burke: leader feniano irlandese-americano. Peep of day: protestanti nord-irlandesi del diciottesimo secolo. lo fecero evadere dalla prigione di Richmond a Dublino. sul divieto imposto dagli inglesi ai nativi irlandesi di indossare il colore dell’Irlanda. San Canice: missionario irlandese del sesto secolo. Vedi nota a “Grande carestia” nel secondo episodio. Balene spiaggiate: episodio realmente accaduto a Dublino nel 1331. valorosi: riferimento a una ballata tradizionale irlandese. Louis Veuillot: (1813-1883). oro: riferimento a Let Erin Remember the Days of Old. Malachi. della rivoluzionaria Irish Republican Brotherhood (vedi nota a “Feniani” nel secondo episodio). Gautier: Théophile Gautier (1811-1872) romanziere e poeta francese. Liffey ghiacciata: episodio realmente accaduto nel 1338.. II. I suoi compagni.. mano: riferimento alla ballata The wearing of the green.. I giovani. con la complicità di alcune guardie carcerarie. Fratello di Bruce: Edward.. famosi per i roghi delle case di contadini cattolici. che lo avrebbe portato alla morte per emorragia cerebrale. II.. L’ultimo feniano. in America. Il ricordo si intesse a quello della Grande Carestia. Froeken: in svedese. il verde. In irlandese. Mi prende. Peste: riferimento alla peste che colpì Dublino tra il 1334 e il 1351. a. decimo conte di Kildare. scandinavi – invasori a più riprese dell’Irlanda. appiccati di norma all’alba (peep of day). Vedi l’articolo di Joyce Fenianismo. Capo feniano: si tratta di James Stephens (1825-1901).. nel 1865. uno dei fondatori. sc. Figlio della fortuna: da Amleto. “donna non sposata”. fratello minore di Robert the Bruce (12741329).Parigi circolavano pettegolezzi circa la sua intensa attività sessuale. re di Scozia. “abitanti dei laghi”. detto .

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Per i versi riprodotti. patrono delle arti. e altri rappresentanti di mondi dell’emarginazione. Il passaggio è certamente sintomatico della plasticità e mutevolezza del linguaggio di Joyce. Viene. califfo di Bagdad. pretendente al trono inglese. 1474-1499).. Dichiarò guerra all’Inghilterra di Enrico VIII.. Omnis. bocca di lei: parodia della poesia My Grief at Sea di Douglas Hyde (1860-1949). veniet: Salmi 65:2.“Silken Thomas”. diffuso in Scozia e Irlanda tra il sedicesimo e il diciottesimo secolo. vitello: esempio di trasmutazione proteiforme nei mutamenti che vedono il cane assumere fattezze di altri animali.. principalmente nel tredicesimo episodio. con il ritorno della figura del pipistrello.. altro pretendente al trono inglese. invase l’Inghilterra. Tornerà nel decimo episodio.. insieme a me: il passo incorpora lemmi appartenenti al vernacolo detto Cant. inclusa nelle Love Songs of Connacht. ma fu sconfitto il 16 giugno 1487 da Enrico VII. Haroun al Raschid: (763-809).. Il loro cane. sesta giornata. I versi inaugurano il discorso vampiresco che verrà portato avanti in molti luoghi del libro. Con le borse. godette del sostegno dell’aristocrazia anglo-irlandese. Casa di: riferimento al poeta Guido Cavalcanti. Ma i cortigiani... Lambert Simnel: (1477-1525). mendicanti. . poiché i suoi seguaci indossavano emblemi di seta. proprio della parlata di gruppi sociali quali i gypsies. La critica ha visto nella descrizione del cane riferimenti al linguaggio araldico. Incoronato col nome di Edoardo VI dai nobili anglo-irlandesi. si tratta dell’indugiare peccaminoso della mente in pensieri cattivi. ma anche di settori del sottobosco urbano frequentato da ladri. del Decamerone di Boccaccio. Perkin Warbeck: (c. vedi The Canting Academy pubblicato a Londra nel 1673.. inventore del padre di tutti i vampiri. della novella nona. Durante il suo califfato hanno luogo molti dei racconti delle Mille e una notte. Dilettazione morosa: secondo la Summa Theologiae dell’Aquinate. Alcuni critici vedono in questo subtext riferimenti all’opera dell’altro dublinese Bram Stoker..

violento unionista e feroce oppositore della Home Rule. scritte: probabile riferimento al pezzo di carta che Bloom raccoglierà sulla stessa spiaggia nel tredicesimo episodio.. Nell’immaginario irlandese. I. Bosie in seguito. infatti. V. Tavolette: da Amleto. Non si capirebbe. detto “Bosie”.. echi vampireschi venivano di norma associati allo sfruttamento dell’Irlanda da parte della classe egemone di proprietari terrieri e latifondisti anglo-irlandesi. Et vidit. come nell’originale. ma. nel nono episodio viene restaurato uno stralcio di monologo interiore di Stephen – forse sfuggito ai dattilografi. uomo: nel quindicesimo capitolo Stephen interrogherà il fantasma della madre per conoscere questa stessa parola misteriosa. a scrivere un verso. pubblicato nel 1897. nome: riferimento alla poesia di Lord Alfred Douglas. di Dan J. . marchese di Queensberry. 76 Ssciiissuuus: Stephen fa pipì sulla spiaggia. Qual è. La poesia fu usata dagli avvocati di suo padre. partner dello scrittore irlandese Oscar Wilde. anche perché la ricostruzione postuma di Gabler può esser messa in discussione principalmente da un punto di vista narrativo. Uno degli avvocati di Queensberry fu Sir Edward Henry Carson. sc. Ombra infinita: riferimento ai concetti di umbra e di infinitudine del cosmo. Sullivan (1875-1948).... a. p. L’amore di Wilde. nel processo per diffamazione che portò alla condanna di Wilde a due anni di lavori forzati. Nell’edizione Gabler. Vedi l’introduzione al sesto episodio. alla morte di Wilde. maggio: riferimento alla canzone You’re Welcome as the Flowers in May.. sostenne nei suoi scritti posizioni antisemite e anti-irlandesi. oppure volutamente omesso da Joyce nella versione definitiva – in cui si rivela che la parola nota ad ogni uomo è love.Dracula. quando proverà egli stesso. possa esser stato da lui stesso rivelato nel nono. formulati da Giordano Bruno.. ma senza ottenere da lei risposta. bona: Genesi 1:31. forse. Chi mai.. come un dilemma proposto da Stephen nel terzo episodio e ancora non risolto in sua presenza nel quindicesimo. Nella presente edizione il passaggio in questione non verrà incluso.. poi fondatore del movimento paramilitare UVF (Ulster Voluntary Force). Benvenuto. il suono onomatopeico presenta echi blasfemi..

... piedi: da Amleto.. CALIPSO . Lucifer. a. Vedi primo episodio. Conchiglie: i gusci vuoti di Mr Deasy.. Di tutto il felice anno nuovo: dalla poesia The May Queen di Lord Alfred Tennyson (1809-1892). riferimento alle tendenze necrofile di Stephen già annunciate nel primo episodio tramite

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l’uso della parola ghoul – ghûl (vedi nota a “Demone”) – in occasione della visita del fantasma della madre... sc.Cinque braccia laggiù: da La tempesta. a.. Dio. e che culminerà con la parodia della messa nera nel quindicesimo episodio. piume: altro esempio di trasmutazione proteiforme nel contesto della parodia di concetti teologici quali quelli della transustanziazione e dell’ipostasi. Mocciolo secco: riferimento al colore artistico dell’Irlanda. IV. I. Divoro. V. II. Il mio cappello. ma anche sottile riferimento al discorso pseudosatanico inaugurato da Mulligan con l’inversione del rituale della messa. morti: secondo alcuni. sc. occasum: modulazione su un verso del rito cattolico recitato durante il Sabato Santo. Vedi nota a “Lucifero” nel quindicesimo episodio.

Una lettura. una città. come anche nella tentazione di fuggirne mentalmente o materialmente. ma anch’esso espressione di un mondo desacralizzato. Il fatto stesso che la scena si svolga alle 8 del mattino. non sequenziale e cronologica. causa prima del suo lungo errare. essere più grande. è interessante notare come il quarto sia inaugurato dal resoconto di un’altra colazione. per così dire. medesimo orario in cui si danno gli eventi di “Telemaco”. dal primo al diciottesimo episodio. sembra suggerire la possibilità di una lettura alternativa del libro. e fornisce così al suo amato ogni consiglio utile per superare indenne la traversata. come accade. Johnson. Nell’isola approda Hermes. . e gli scatena contro una tempesta nella quale rischierà di annegare. “Calipso” segue la triade degli episodi dedicati al novello Telemaco. e su queste vale la pena soffermarsi. dove lo tiene con sé la ninfa Calipso. Leggere “Calipso” subito dopo il primo episodio fa risaltare non soltanto l’innegabile distanza. innamorata di lui.Nel libro V dell’Odissea apprendiamo che Odisseo da sette anni è fermo nell’isola di Ogigia. nel rituale della colazione mattutina. inviato da Zeus. Calipso obbedisce. Queste vanno dai riferimenti condivisi a temi ricorrenti. Con “Calipso” si apre l’odissea contemporanea di Leopold Bloom. e la spensierata densità dei percorsi mentali di Bloom. il lettore si imbatte. ad esempio. non potrebbe. Odisseo salpa a bordo di una zattera. come emerge nel memorabile interludio finale del capitolo. in riflessioni sul senso di appartenenza a un luogo. ad esempio. ma del viaggio si accorge Poseidone. ma anche le tante somiglianze tra l’universo bloomiano e il mondo di Stephen. indiscusso protagonista di gran parte dei capitoli di Ulisse. tra Stephen e Bloom esistono anche numerose affinità. per certe opere di B. una patria. in una nuvola che entrambi i personaggi vedono da posizioni diverse velare il sole. Tuttavia. Stephen Dedalus. un rito molto diverso da quello a cui abbiamo assistito in precedenza. all’apparenza. Alla luce degli eventi del primo episodio. dove incontrerà Nausicaa. dai toni e dalla caratterizzazione assolutamente scatologici. A salvarlo è ancora Atena. Il divario tra la concettosità dei ragionamenti di Stephen. Nella “Telemachia” e in questo primo episodio dell’“Odissea”. allo scopo di convincere Calipso a lasciar andare Odisseo perché possa prendere il mare e tornare ad Itaca. Raggiunge poi a nuoto l’isola di Scheria. fino alle allusioni a personaggi e immagini specifiche. ma a scelta del lettore. contemporanea e “dislocante”.S.

ma una sorta di schema grafico. È dotato. Il capitolo si apre con Bloom intento a pregustare con la mente il rene. in cui ogni capitolo ha una corrispondenza con un organo del corpo. invece. quasi di appunti stilati da una funzione esterna al testo e gerarchicamente superiore al narratore – Kenner lo chiama the arranger. è una sorta di uomo nuovo. nelle gerarchie caratteristiche dell’ambiente casalingo. non sistematizzato. almeno per il proprio tempo: prepara e serve a letto la colazione alla moglie. Non a caso a “Calipso” vengono assegnati i reni. dove. D’altro canto. l’episodio connota Ulisse come libro organico. ma ancor di più lo è il processo associativo da cui sono uniti. di una sorta di femminilità che lo rende quasi un essere androgino moderno – ma questo sarà chiaro solo più in là nel libro. Stephen è un personaggio per certi versi prevedibile. Bloom. nella visionarietà allucinata del tutto. Hugh Kenner in testa. nel vagare della loro mente. è un individuo dalla fisicità marcata. Così. Tale errare mentale. “l’orchestratore” – al fine di dar forma visibile al vagabondare raziocinante del personaggio. virtualmente materializzata nelle varianti speculari di maternità e paternità. altresì. “staccato” nella rappresentazione dei pensieri di Bloom ha fatto pensare alcuni critici. ma allo stesso tempo in preda a un disperato senso di inutilità. è il benvenuto concesso al

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lettore di Ulisse nell’universo infinito di un nuovo . per così dire. e si chiude negli angusti spazi di una latrina. e via dicendo. i suoi pensieri sono indubbiamente il fulcro del capitolo. Bloom. il quale crea un reticolato di connessioni monologanti tra gli ambiti più disparati del sapere. non studiato. che quanto leggiamo non sia la trascrizione delle sue associazioni. pure indugiante in molteplici e diversificate elucubrazioni. accetta sornione gli ordini di lei. dove si dedicherà a «un pacato liberarsi degli intestini». un artista in cerca di soddisfazione e completezza. enormemente più libero di quella prigione speculativa che racchiude l’elucubrare di Stephen. e segnatamente in “Circe”. il rognone che intende friggere nel burro per colazione. spassionato. nel suo incarnare il giovane intellettuale brillante ma indignato. L’effetto. invece. dà da mangiare alla gatta. Stephen partecipa di una natura prettamente cerebrale. diverrà a tutti gli effetti una donna.nella fisicità e nella corporeità dei protagonisti. legato a catene da cui intende liberarsi ma senza sapere come. Nonostante la naturale fisicità del personaggio Bloom. nel tema della generazione.

Il personaggio si presenta ora al lettore e quattordici episodi dopo vi si congeda. l’altra protagonista silenziosa. siano essi legati all’Oriente (indimenticabile il passaggio sul Mar Morto). è quel senso di mutevolezza e performativa variabilità che contraddistingue entrambi i loro percorsi. Molly è al contempo un misto affascinante di fisicità e di pensiero associativo. Ancora a letto. ma alla stregua dei due. una verità non dogmatica né rivelata. fraintendendolo. eredità ultima del messaggio joyciano. è Molly. tuttavia. Dell’incontro Bloom è ovviamente a conoscenza. L’impressione di fuggevolezza che crea la tecnica associativa joyciana ha un parallelo figurativo nel vagabondare erratico del pensiero di Bloom. perché assonnata. questa appare per Bloom – padre di Milly. e del povero Rudy deceduto a undici giorni dalla nascita – non tanto un mistero immateriale che spiega o non spiega. un lemma il cui senso Bloom tenta invano di spiegare a Molly. continuamente distratto da richiami imbevuti di alterità. Nell’episodio. alla corporeità femminile. al 7 di Eccles Street. un fenomeno ineluttabilmente materiale come la vita. come del resto tra Stephen e Bloom. riceve un biglietto dell’amante Boylan. A unirli. ma una realtà di fatto. associa il significato a una sfera prettamente materiale. . ed è proprio questa sua carnalità vibrante e resistente a una educazione coatta – una istintività e una sete di esperienza non mediata – a donarle tinte ancor più complesse di quelle che colorano il marito. Se letture canoniche dell’opera vogliono che uno dei temi predominanti sia quello della paternità.tipo di letteratura-vita. che plasma l’esistenza di ognuno e funge da collante sociale. come per Stephen. Tra Bloom e la moglie vi è un enorme divario in termini di cultura. in questa memorabile giornata di fine primavera. Bloom tenta di istruirla in vario modo. che incontrerà alle quattro del pomeriggio in casa propria per un rendez vous amoroso. La narrazione riguardante Molly in Ulisse è circolare. ma senza successo. o al proprio sentirsi fuor di posto in una città che lo vuole esule in patria. ma ineludibile. e del quale lei. anziché eterea e spirituale. nel northside di Dublino. Tale proteiforme scivolosità dei personaggi è ben simboleggiata da una delle parole chiavi dell’episodio e del libro: metempsicosi. esattamente dallo stesso luogo. ovvero dal letto scricchiolante del vecchio Cohen.

Ulisse. Gli organi di “Calipso” sono i reni per Linati. L’ironia sta nel fatto che gli ebrei osservanti non mangiano carne di maiale. e il rene per Gorman. sia per la cultura irlandese. e Israele in schiavitù. La tecnica è per Gorman la narrativa (matura). Note Mrcrgnao: nelle consonanti iniziali di questo terzo miagolio. Le persone sono: Calipso (Penelope moglie). Mitologia è la scienza/arte secondo lo schema Linati. Odisseo ripartirebbe da Itaca e avrebbe un figlio con Callidice. famiglia. De Angelis vede brillantemente la presenza di Mercurio. inizia infine la teoria degli organi. nel 1877. la Telegonia. mentre per Gorman l’arte è l’economia. messaggero degli dèi. che per quella ebraica. Dal quarto episodio in poi. Il colore è l’arancio. Patata: alimento di grande importanza simbolica. Mn: questa sorta di “no” brontolato. seguita al fallimento di più raccolti consecutivi del medesimo . esiglio. e Callidice [quest’ultima “persona” richiede una spiegazione: il personaggio non è presente nell’Odissea ma in un poema omerico perduto. regina della Tesprozia]. Il senso/significato è “il viandante che parte”. mentre in Linati figurano il dialogo a 2 e il soliloquio.

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suggerito a Joyce da un sionista conosciuto a Trieste di nome Moses Dlugacz. durante la guerra russo-turca. ninfa. Sion = Itaca. Dopo l’uccisione dei Proci. andrebbe letto in parallelo con i tanti “sì” che costellano il suo monologo nell’ultimo episodio. Nelle corrispondenze leggiamo: Calipso = la Ninfa. che narra vicende cronologicamente posteriori al ritorno ad Itaca. quindi l’episodio è contemporaneo a “Telemaco”. durato 143 giorni. Dlugacz = Richiamo in patria. e con quel yes finale che sigilla Ulisse. Se della dieta irlandese la patata è un elemento essenziale – si vedano le catastrofiche conseguenze della Grande Carestia. Plevna: città nel nord della Bulgaria: vi ebbe luogo un famoso assedio. prima “parola” di Molly nel libro.Sono le 8 del mattino. e in seguito ad alcuni viaggi. Tra i simboli abbiamo: vagina. Dlugacz: cognome ebraico di provenienza polacca.

oltre a sottolineare l’autonomia da lui della moglie. Il giornale. Esercizi di Sandow: Eugene Sandow (1867-1925). del 1897. Inishark.. autore di Physical Strength and How to Obtain it. come si evince nel diciassettesimo episodio. nel libro. nonostante le sue posizioni conservatrici e molto legate alla Chiesa cattolica. una sorta di talismano. Sulla scia del sole: titolo del romanzo In the Track of the Sun di Frederick Diodati Thompson.. Inishboffin: tre isole sulla costa occidentale d’Irlanda. . mar: Seaside Girls è una canzone scritta da Harry B. Le fanciulle. contea dell’Irlanda centromeridionale. Il libro è presente nella libreria di Bloom – vedi a riguardo il diciassettesimo capitolo. anziché come voleva la prassi del tempo indicando il nome del marito – es. era a favore della Home Rule. Lago vulcanico: era credenza nel diciannovesimo secolo che il Mar Morto si trovasse nel luogo che un tempo era stato il cratere di un enorme vulcano. La patata sarà per Bloom. Moses Montefiore: (1784-1885) centenario filantropo inglese di origini anglo-italiane che si era speso per la difesa delle comunità ebraiche in Europa e per la colonizzazione della Palestina. Inishturk. Si tratta di un manuale di esercizi di ginnastica che prometteva una sorta di quasi miracoloso sviluppo muscolare accompagnato a una prodigiosa perdita di peso.tubero (vedi nota a “Grande carestia” nel secondo episodio) – nella cultura ebraica si tratta della pietanza che occupa una posizione centrale nel pranzo rituale consumato in seguito a un funerale. Freeman: il «Freeman’s Journal and National Press» è il quotidiano di Dublino per cui Bloom lavora come piazzista di annunci pubblicitari. come apparirà chiaro in “Circe”. Slieve Bloom: catena di montagne del Laois. Mrs Marion Bloom: riferirsi a una donna sposata in questo modo. Il libro è presente nella libreria di Bloom. Mrs Leopold Bloom – denota mancanza di rispetto nei confronti del consorte. a nord-ovest di Galway.

il riferimento è carico di allusioni oscene per via della pronuncia di Kock. anch’essa trasfigurata. Si tratta invece di un lunedì di festa che allunga il weekend. e musica di James L. . Ninfa: allusione velata alla ninfa Calipso. Voglio e non vorrei: anziché l’originale “vorrei e non vorrei”. blooming. invece. Ritorna continuamente in Ulisse per via dell’associazione con l’amante di Molly.Norris. Là ci darem: famosa aria dal Don Giovanni di Mozart. che nel suo senso di “fiorire”. Più avanti. non è un vero e proprio ponte. molto usata in Ulisse. it must have fell. ma spesso in senso verbale e aggettivale: es. sempre dal Don Giovanni di Mozart. Avrà cascato: l’errore volontario traduce quello originale. Si tratta di una tecnica. Primo fra tutti il nome di Bloom. reincarnazione. Love’s Old Sweet Song: parole di G. Si tratta di un’altra canzone che torna. Blazes Boylan. la canzone viene spesso trasfigurata e fa capolino in molte espressioni. Rudy: figlio dei coniugi Bloom. scrittore francese i cui romanzi avevano al centro membri della media borghesia nascente. uguale a quella di cock. viene utilizzato non solo come cognome. La ninfa dell’immagine in questione. Come avviene per il nome di quest’ultimo. Molly storpierà il termine. e poi in “Penelope”. bank holiday. Anche in questo caso. in diversi luoghi di Ulisse. quella di trasformare e celare i nomi. In inglese. in cui si denunciavano la violenza e il rigore della vita circense. Ruby: riferimento a un romanzo omonimo di Amye Reade. Clifton Bingham. Molloy. Il suo fantasma tornerà in “Circe”. deceduto dopo soli undici giorni di vita. Paul de Kock: (1793-1871). in altri luoghi di Ulisse. Metempsicosi: trasmigrazione delle anime. Ponte: il corrispondente inglese. in “Lestrigoni”. prenderà vita in “Circe” per incolpare pubblicamente Bloom delle sue brame concupiscenti. come si vedrà. l’aria viene citata.

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Gretta Conroy: moglie di Gabriel Conroy. Cascara sagrada: lassativo blando. di cui più in là nell’episodio viene citato un altro verso. Ehi-oh!: suono/richiamo delle campane.. Il secondo fu membro della Fenian Society in America.. a meno che il defunto non fosse un loro congiunto. subirono condanne a morte per attività sovversive e alto tradimento. Danza delle ore: balletto de La gioconda. condanne poi commutate. LOTOFAGI . entrambi protagonisti del racconto I morti incluso in Gente di Dublino. James Stephens: vedi nota a “Capo feniano” nel terzo episodio. di Amilcare Ponchielli (18341886). Funerale: era prassi a Dublino che le donne non prendessero parte ai funerali. tesoreria: altro verso dalla citata filastrocca.. Entrambi rivoltosi..F.La domestica. William Smith O’Brien. giardino: da una filastrocca per bambini. finché infine non vennero rilasciati.X O’Brien. O’Brien: può riferirsi a due personaggi legati a Stephens (vedi nota precedente). Il re. e J. Il primo lavorò al fianco di O’Connell il liberatore. Tornerà anche in altri luoghi di Ulisse.

e solo con la forza Odisseo riuscì a farli risalire a bordo e ripartire. e che avvolge di una aura narcotica lo svolgersi della narrazione. Quel popolo amichevole li aveva accolti. sia il vagare della propria mente a partire da procedimenti associativi che gradualmente diverranno una delle caratteristiche principali del testo. molti tra i componenti l’equipaggio avevano perso ogni desiderio e voglia di tornare a casa. dove era sbarcato per far rifornimento d’acqua. e quasi le compra la lozione che lei stessa gli aveva commissionato in precedenza. la dimenticanza: ma cos’ha Bloom da dimenticare? Ovviamente il comportamento di Molly e le proprie difficoltà coniugali. secondo Philip F.Una volta giunto a Scheria. in attesa del funerale. uno degli episodi apparentemente meno interessanti del libro. sia la blanda referenzialità del capitolo. Bloom non ha fiori di loto di cui cibarsi . Come nella terra dei Lotofagi. Ma a differenza delle vicende di Odisseo e compagni. offrendo loro l’unico alimento di cui essi stessi si cibavano: il fiore di loto. per poco non nomina in pubblico l’amante della moglie Boylan. nel ritrarre in dettaglio sia il percorso di Bloom per le vie di Dublino. già presente nella famosa espressione di Stephen incontrata in “Proteo”: «Lo sto quasendo» – I am almosting it. su intercessione di Nausicaa. Herring. In quello che è. incontra quest’ultimo e gli narra le avventure occorse a lui e ai compagni. prima dell’approdo all’isola di Calipso. la narrazione tende qui verso l’oblio. Nell’episodio Ellmann vede un trionfo del “quasi”: Bloom per poco non riesce a ricordare correttamente la proprietà dell’accelerazione del moto dei corpi che cadono. Tuttavia. Il torpore è certamente uno degli effetti a cui tendono sia la tecnica joyciana. Odisseo. l’impressione di non centralità di “Lotofagi” – un episodio in cui in fin dei conti accade davvero poco – sarebbe secondo molti critici dovuta proprio a quel caratteristico torpore che ne ammanta l’azione. Vi figura il soggiorno nella terra dei Lotofagi. sta quasi per buttar via il giornale. figlia del re dei Feaci Alcinoo. tra cui Euriloco e Polite. Si tratta di una tensione verso l’irrisolutezza dai toni quasi amletici. si ha per la prima volta l’impressione di una narrazione che tende verso la rappresentatività. La caratteristica di tale prodotto della natura era di dare oblio e dimenticanza a chi lo ingerisse. Essa dona al capitolo quel suo caratteristico ritmo letargico e lievemente appannato. Di conseguenza.

secondo i binari associativi più disparati. Neanche una possibile relazione extraconiugale riesce davvero ad allontanare il ricordo della propria esistenza e condizione. ma di un mondo che è anche verbo. Bloom rifiuta fermamente ogni azione narcotica del potere spirituale. nella presente traduzione. troviamo sia l’ostia che il pene. ma di certo in questo modo viene a crearsi una relazione particolare tra questo episodio e il tredicesimo. Non sappiamo con certezza se tale fantasia si concretizzi o meno. ma anche in quel pensiero/speranza che è al centro dei pensieri di Bloom. Le parole diventano mondi. Non a caso negli schemi. estraendo il pane della comunione. Fantasie sessuali sono presenti non soltanto nella lettera di Martha. da un pensiero all’altro. I suoi percorsi mentali non gli lasciano scampo: nonostante la tendenza verso un narrare di tipo narcotico. fatto di parole. il cognome ungherese del padre. prima con il cannibalismo e poi con il sesso orale [il che avviene. quando pensa a un possibile atto di autoerotismo nei bagni turchi di Leinster Street. la

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mente non si ferma mai. the other word diviene the other world – «[parlare] in quell’altro mondo». e si avventura in territori metaforici ai limiti del blasfemo. come quelle del rito cattolico a cui Bloom scettico assiste. mutato in Bloom (“fiorire”) dopo l’arrivo in Irlanda – non ha fiori da ingerire per raggiungere l’oblio. rappresentata dalla transustanziazione del verbo in carne. mondi altri. come il corpo di Cristo rappresentato dall’ostia consacrata. tra le corrispondenze con il fiore di loto. “Nausicaa” – non dimentichiamoci che il luogo in cui Odisseo racconta la sua sosta nella terra dei Lotofagi è proprio l’isola dei Feaci. e di cui rifiuta proprio l’effetto narcotico indotto dalla “grande idea” che vi scorge dietro.per blandire e attutire il ricordo. ovvero l’isola di . Egli stesso un fiore – Henry Flower.. con le evidenti allusioni sadomasochistiche.] e glielo infilava dritto in bocca»].. «[s]i fermava accanto ad ognuna. mondi diversi. del corpo in eucarestia. scrollando una goccia o due [. “Fiore”. che nella mente del materialista Bloom porge il destro ad associazioni quasi blasfeme. “Lotofagi” narra di un altro mondo. allorché il prete. e i corpi cadaveri (corpus/corpse) nel capitolo. E non è un caso che nella lettera inviatagli da quella “amante epistolare” che è Martha Clifford. muove da una reminiscenza all’altra. ma anche Virag. tra le comunicanti. di un mondo alternativo. nel testo. come si firma nella corrispondenza clandestina con Martha. per cui da parole approda a mondi.

a Dublino. Era il nome di un ricovero dell’Esercito della Salvezza. peso: approssimativamente. l’avena e l’eucarestia. è anche simboleggiata dall’erratico vagabondare della mente di Bloom. il proprio sesso diviene. infatti. Nel capitolo tredicesimo. il soliloquio e la preghiera. la castrazione. e di incontri altamente simbolici. e spettatori di cricket. Il senso/significato è “la seduzione della fede”. Per Linati il colore è bruno. per un Bloom che fantastica un bagno rilassante. il pene nel bagno. Infine. la velocità di caduta dei corpi. che aprono la strada a un vivere democratico. Tra i simboli figurano: l’ostia. ma è ancor di più indicato da quel suo muoversi in libertà per le vie di Dublino. siamo tra le 9 e le 10 del mattino. quella grande camminata che è Ulisse. in Linati leggiamo il dialogo. bagnante. mentre tra le corrispondenze troviamo: Lotofagi = cavalli a nolo. La scienza/arte è la chimica secondo lo schema Linati. invece. Trentadue. le droghe.. Le persone sono: Euriloco. Secondo gli schemi. ma Gorman oltre a questa aggiunge. dedicato proprio a Nausicaa. il fiore. Note Bethel: in ebraico “casa di Dio”. un «floscio padre di migliaia». aperti. questa caoticità dell’esistente. nella categoria arte.. un libro ambientato in una città di spazi pubblici. Polite. quindi l’episodio è contemporaneo agli eventi che si danno in “Nestore”. L’episodio inaugura. alla vista di Gerty. Ulisse e Nausicaa. una città di camminatori secondo Declan Kiberd. . Bloom. soldati. l’organo dell’episodio è la pelle per Linati. comunicanti. a suo modo. simbolo proprio di quella paternità casuale teorizzata più e più volte da Stephen nel libro. coglierà l’occasione per masturbarsi in spiaggia. Se per Gorman la tecnica è il narcisismo. mentre Gorman non ne assegna alcuno.Nausicaa. Tale casualità del vivere. Il lavoretto: si tratta del funerale di Paddy Dignam che avrà luogo nel capitolo seguente. fatto di coincidenze casuali. la botanica. e i genitali per Gorman. eunuchi. In “Lotofagi”. la schiuma.

Maud Gonne: vedi nota a “Maud Gonne” nel terzo episodio.. Massone: come Bloom.. Bruto. opera composta da quattro poemi narrativi e un racconto di raccordo. traduzione inglese del dramma . il maggiore Tweedy. sc. III. Dama. in testimonianze posteriori hanno natura benevola. tra materialità e immaterialità. Marco Antonio si riferisce alle ragioni di Bruto per uccidere Giulio Cesare come a «ragioni onorevoli».ma la definizione di Bloom è una semplificazione del principio in questione. an Oriental Romance. a.. cosce: Molly fa i tarocchi. Esprit de corps: spirito di corpo.. uomo: riferimento alla “dark lady” e al “fair youth” dei sonetti di Shakespeare... alla luce delle tante allusioni nell’episodio alla castrazione e agli eunuchi.. ricorrente nel libro. II. Flower: si tratta di un’altra traduzione inglese del cognome originario di Bloom. Vedi l’uso che se ne fa in “Scilla”. col suo involontario doppio senso. per Bloom. manganello: alcuni critici. Se in fonti antiche si tratta di esseri maligni. vedono nel giornale arrotolato una sorta di surrogato.. secondo cui il peso è una funzione del rapporto tra la massa della terra e quella del corpo che cade.. di Thomas Moore. stando

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alle dicerie locali. onorevole: in Giulio Cesare. potrebbe imbarazzare Bloom.. inclusa in Lalla Rookh. Qui siamo in presenza della citazione del titolo di una poesia. Il numero sette. del proprio pene. Paradiso.. Peri: secondo la mitologia persiana le peri discendono da angeli caduti il cui accesso al Paradiso è subordinato alla loro penitenza. pane: allusione alla filastrocca per bambini già presente in “Calipso”. è stato visto come un’allusione magico-mistica. che in ungherese significa “fiore”. Con chi lo fa: la domanda innocua di M’Coy. Freeman. Leah: si tratta di Leah the Forsaken. Virag. Regina. Tweedy: padre di Molly. ma anche allusione pseudoteologica al rapporto tra corpo e anima.. Carte.

il principe Amleto in una produzione dell’omonimo play di Shakespeare.. in “Sirene”. San Patrizio e il trifoglio: si narra che san Patrizio abbia utilizzato l’immagine del trifoglio per spiegare. al Gaiety Theatre. Kate Bateman: attrice inglese (1843-1917). al popolo irlandese. l’undicesimo episodio. Martha: oltre al personaggio in questione. donna: fa capolino il tema dell’androginia. John Conmee: (1847-1910) nome del rettore del collegio gesuitico di Clongowes Wood. La sera precedente aveva impersonato. Impersona. una delle chiavi di lettura più efficaci della personalità di Bloom. in inglese colloquiale.. Il dramma ha come argomento l’antisemitismo. citato più in là nell’episodio. Walsh: (1841-1921) arcivescovo cattolico di Dublino. Infatti. “truffare”. Ecce homo: le parole di Pilato nel mostrare Gesù alla folla (Giovanni 18:5).Deborah. il sedicesimo episodio. Ritrovo del vetturino: è qui che si svolgerà l’azione di “Eumeo”. Rachel: Bloom non ricorda il titolo originale del dramma di Mosenthal. in una popolare traduzione libera inglese. Ristori: l’attrice italiana Adelaide Ristori (1822-1906). Oppio: allusione obliqua alla religione come oppio dei popoli di Karl Marx. Linguaggio dei fiori: ovvero la floriografia. di Friedrich von Flotow (1812-1883). il Belvedere College. la natura una e . Si noti come nella composizione del cognome del prelato si nasconda una possibile parodia non troppo remota del concetto espresso da Bloom della religione come truffa. Mrs Bandmann Palmer: attrice americana (1865-1905) che recitò nel Leah (vedi nota precedente) a Dublino. sempre al Gaiety. di cui un’aria verrà cantata. e poi prefetto degli studi di un’altra scuola gesuitica. Il cattivo è un personaggio di nome Nathan. il 16 giugno 1904. Deborah. di Salomon Hermann Mosenthal (1821-1877). anch’essa frequentata da Joyce – e da Stephen nel Dedalus. è rinvenibile un’allusione a una delle due sorelle di Lazzaro. il verbo to con significa. come anche all’opera Martha. William J.

R. L’omicidio viene ricordato in vari luoghi di Ulisse. throwaway vuol dire appunto “volantino”. Cimitero degli ugonotti: nel diciassettesimo secolo.H. che nello slang irlandese vuol dire anche “imbroglione”.. Chartreuse verde: si tratta in tutti e due i casi di liquori. per rendere al meglio il fondamentale equivoco secondo cui Bloom.: Iesus Hominum Salvator. 110 Pesce sgusciante in pentola: se in generale il pesce è simbolo di Cristo. questa resa traduttiva è dettata dalla circostanza per cui. Data l’identificazione di Bloom con una figura cristologica. nell’originale abbiamo cod. I. O Dio. ripararono a Dublino tre congregazioni di ugonotti. forza: incipit della prima di due preghiere la cui recitazione alla fine della missa lecta era stata ordinata da papa Leone XIII. Benedictine. il pane non lievitato o azzimo della Pasqua ebraica. ma la presente resa traduttiva vede un lieve cambiamento dell’originale. IV. a. nell’Irlanda nord-occidentale. Burke. calvinisti francesi. Mazzoth: matzah.N.: Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum. p. Invincibili: gruppo di feniani che il 6 maggio 1882 assassinarono nei pressi di Phoenix Park. Volantino: in inglese.trina della divinità nella Trinità cristiana. Riflessi della luna: da Amleto.. come vogliono molti critici. il segretario di Stato d’Irlanda Lord Cavendish. qui. I. in fuga dalle persecuzioni dei protestanti in Francia. Knock: paesino nella contea di Mayo. Quis est homo!: dallo Stabat Mater di Gioacchino Rossini. e un sottosegretario del Dublin Castle. intenzionato a disfarsi del giornale – a “buttarlo via” / throw it away nel testo inglese – parla involontariamente di un volantino dando così adito a un equivoco che gli creerà più di qualche problema nei capitoli successivi. in cui nel 1879 si dice si sia verificata un’apparizione della Madonna. è significativo come nel quindicesimo episodio una “mano morta” .

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Thomas H. uno dei capi della cellula di Dublino degli Invincibili.S. oppure In Hoc Signo – Vinces.I. sc. a Dublino. Carey: James Carey (1845-1883). I. Chi è il prossimo mio: Luca 10:29.

. Ecco il mio corpo: Luca 22:19. tutto: dall’opera Maritana di William V. compositore irlandese.scriva sul muro Bloom is a cod. Passa sempre.. ADE . Wallace (1812-1865).

giunge ai confini della terra. di far visita all’indovino Tiresia. Tra queste l’accecamento del ciclope Polifemo. di una discesa agli inferi. arrivano persino. che addormentatosi ubriaco sul tetto della dimora di Circe. come . viene presentato come una vittima dell’alcol. destinati al cimitero di Glasnevin. a urtare i suoi sentimenti più privati. custode dell’Ade. il regno delle ombre. Ed è così che Odisseo. i personaggi che siedono accanto a lui in carrozza non gli accordano particolare simpatia. supera i quattro fiumi dell’Ade e accede agli inferi. il cane a tre teste. Anche quest’ultimo era stato in passato protagonista. È proprio quest’ultima a consigliare a Odisseo. come quella che chiude l’episodio ad opera dell’avvocato Menton. il quale gli indicherà il futuro e il modo per tornare ad Itaca. nel libro X. Sisifo e di Ercole. in quella di Agamennone. suo compagno. Questi lo avverte di come Poseidone. Il “protagonista in assenza”. e ne ostacolerà il ritorno a casa. era stato uomo incline al bere. Poi si avvicina a Tiresia. con il compito di catturare Cerbero. infatti. Elpenore. ne era caduto il mattino dopo rompendosi il collo. tra le tante fatiche. l’ebreo Bloom si sentirà di nuovo fuori posto. Si imbatte poi nelle ombre della madre. tardivo e «su nave straniera». Gli suggerisce anche di lasciar pascolare illesi gli armenti del Sole in Trinacria. il defunto Dignam. Durante il viaggio si delinea con precisione quella che sarà poi la cifra del libro. di Aiace – il quale si rifiuta di parlargli – di Achille. Orione. ovvero l’emarginazione di Bloom da ogni contesto in cui viene a trovarsi. dio del mare e dei terremoti. Nello specifico. e l’incontro con la maga Circe. ma anche per qualche lieve scortesia usata nei suoi confronti. Incontra prima di tutti Elpenore. l’undicesimo. l’approdo all’isola di Eolo. involontariamente. come la sua corrispondenza omerica. tra le avventure nella terra dei Lotofagi e il racconto del viaggio di Odisseo agli inferi.Nell’Odissea. Ma negli inferi di Ulisse. oppure un triste ritorno in patria. solitario. a nord del fiume. sia adirato con lui per l’accecamento del figlio Polifemo. per dare l’estremo saluto al povero Paddy Dignam. Una volta al cimitero. la fuga dai Lestrigoni. Alcuni dei protagonisti all’inizio della narrazione attraversano Dublino in carrozza. pena la morte sua e dei compagni. intervengono altre narrazioni rilevanti che in Ulisse sono rievocate solo in seguito. principalmente per via del rito cattolico del funerale a cui assiste. Il sesto episodio ha al centro un funerale. Egli. nel libro successivo.

egli presenzia a un funerale cattolico rivelando un animo caritatevole spesso sconosciuto agli altri partecipanti. se l’organo dell’episodio. In “Ade” la città di Dublino sembra poggiare su un gigantesco cimitero. Dal punto di vista narrativo. narrazioni ricordate. come anche la tirata indimenticabile sui telefoni nelle bare. alla cordialità di Bloom fa da contraltare il suo schietto materialismo. È questa. e ciò lo avvicina alla sorte di quel Messia che egli stesso incarnerà in “Circe”.nell’Odissea di Omero. Si tratta di una convinzione elaborata da Joyce sin dai tempi de I morti. come ai vampiri. il cuore. Bloom. e questo ne accentua la natura di outsider. in cui i vivi conducono esistenze parallele a quelle dei defunti. riemerse in disordinata schiera nelle menti dei personaggi – e principalmente di Bloom – prima. i morti non sono corpi/cadaveri o anime. Soprattutto in Irlanda. di caritatevole perdono. mai perdonato dalle gerarchie cattoliche. Le virtù quasi cristiane di carità e perdono che animano il vivere sociale di questo ebreo dublinese non sortiscono sempre effetto. dove secondo Bloom. colorato da venature alquanto ciniche. Alla fine del capitolo uno di questi. Un bel giorno si ottura ed eccoti qua». e dopo la partecipazione al rito cattolico del funerale. per quella coincidenza degli opposti tanto cara a Joyce. esso è anche per Bloom una macchina «che pompa migliaia di galloni di sangue al giorno. è persona propensa al perdono. Ebreo poco ortodosso. il quindicesimo episodio. ma anche il cuore dei suicidi. Al contempo. Si vedano i commenti sugli aspetti più corporei della morte. è la sede degli affetti. Essi ne sono reminiscenza vivente. al contrario di tanti patrioti. Non è ricambiato nei sentimenti che ne

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guidano l’esistenza. l’organo in questione è anche il cuore spezzato dell’amato leader Parnell. Alcuni critici si sono spinti a vedere in ciò il suo fallimento in quanto uomo. anch’essi non degni. Una città di morti. a coloro i quali si erano tolti la vita – ma anche ai colpevoli di infanticidio – veniva conficcato «un paletto di legno attraverso il cuore nella tomba». è in questo episodio che si evidenzia la natura di outsider di Leopold Bloom. e già nella carrozza altri personaggi non gli avevano riservato particolari gentilezze. la coesistenza dei vivi e dei morti. ma solo ombre. l’ultima short story di Gente di Dublino. una . cosicché l’impressione di un passato mai davvero scomparso permea costantemente la narrazione. in risposta a un atto di gentilezza. per i cattolici. Tuttavia. lo tratta con scortesia. durante. Per una logica simile.

riferendosi semplicemente all’arte. Erifile. deceduto a undici giorni dalla nascita. Adams. Telemaco. Agamennone. Il senso/significato è “la seduzione della fede”. Elpenore. Laerte. Dignam. moglie di Simon Dedalus. ma esattamente “Circe”. Parnell. Prometeo. e nei pensieri dei personaggi di “Ade” esse parlano silenziosamente o per interposizione simbolica: il figlio di Bloom. Le tecniche sono secondo Linati la narrazione e il . Tra le corrispondenze abbiamo: Dodder. Bisognerà però aspettare il quindicesimo episodio. Se infatti Linati ci dice che l’azione si svolge tra le 11 e le 12 – il che non presenterebbe “Ade” come capitolo contemporaneo a “Proteo” (ora: 10-11) – secondo Gorman sono le 11 l’ora assegnata sia al terzo che al sesto episodio. Parnell = Agamennone. Sisifo. l’eroe del repubblicanesimo irlandese Robert Emmet. In questa prospettiva. Linati non segnala alcuna scienza/arte. Le ombre secondo Bruno sono per l’uomo la conoscenza possibile delle cose in sé. e Antinoo. Cunningham = Sisifo. Orione. compianto leader irlandese. Sarà lì che assisteremo realmente alle ossessioni visionarie dell’oltretomba “psichico” di Bloom. Tiresia. I colori sono il bianco e il nero. emerge l’ossessione joyciana a «riportare in vita i morti». Ercole. così come in Ulisse. Proserpina. secondo Robert M. Le ombre dei morti sono numerose nell’Odissea. perché molte di queste ombre si materializzino nella visione del tutto. “Circe”. e tanti altri. e ottengano un ruolo in quella drammatizzazione allucinatoria che avrà per scenografia il quartiere dei bordelli a notte tarda. se è vero che in quel libro di riesumazioni che è Ulisse. Ade. mentre Gorman. solo quanto si trovi all’interno del contorno di una figura – contorno peraltro assai poco nitido. la madre morta di Stephen. Grand e Royal Canal. come suggerisce Sebastian Knowles. Custode = Ade. “la vera descensus Averni” del libro non è “Ade”. C.delle caratteristiche cardine del testo. e senza varietà alcuna. Cerbero. Daniel O’Connell = Ercole.S. e la visione umbratile è quantomai imperfetta perché ci presenta oscuramente. opta per la religione. Inoltre. Le persone dell’episodio sono numerose: Ulisse. Menton = Aiace. Father Coffey = Cerbero. Aiace. il padre suicida di Bloom. Liffey = i 4 fiumi. la grande influenza su Joyce del pensiero di Giordano Bruno il Nolano pone quesiti di non facile risposta circa il senso della sua traduzione moderna di quelle ombre omeriche dei morti che avevano parlato a Odisseo. il protagonista in absentia dell’episodio e del funerale. Dignam = Elpenore. Riguardo all’ora dell’episodio esiste una qualche ambiguità negli schemi. Cristo.

Vedi la nota a “Ribelli irlandesi a terra” nel secondo episodio. l’inconscio. appena dopo la rievocazione fatta da Simon del proprio “erede” Stephen. di cui s’è già discusso – il fatto che il padre di Stephen Dedalus venga chiamato per nome. mentre Gorman parla oscuramente di incubismo. crepacuore. sc. mentre invece a Mr Bloom ci si rivolga freddamente chiamandolo per cognome. vizio cardiaco. dell’episodio e del libro – ma anche della progressiva rivelazione dello status di outsider assegnato a Bloom. La raccomandazione a cui si fa riferimento nel testo si trova nell’ultima lettera scritta da Rudolph prima di morire. The Croppy Boy: ballata tradizionale sulla rivolta anti-inglese del 1798. Tra i simboli degli schemi rinveniamo: custode.. Bloom: è emblematico dei rapporti tra i personaggi. Eugene Stratton: popolare performer americano da music hall. Rudy. Fidus Achates!: Acate era il fedele compagno di Enea nell’Eneide. l’ignoto. l’organo dell’episodio è il cuore secondo entrambi gli schemi. Antient. II. reliquie... parte II. I. cimitero. quello della ideale ricerca da parte di Bloom di un figlio. La ballata verrà poi cantata

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nell’undicesimo episodio. Infine. Discorso di Dan Dawson: il discorso tornerà ad esser discusso nel dettaglio all’interno dell’episodio successivo. un figlio perduto. a. sacro cuore.dialogo. Note Simon. rooms: una sala da concerto privata a Dublino. Recitava . il passato. inaugura la trattazione di uno dei temi chiave del libro. Rudy: il ricordo del povero figlio defunto di Bloom.. facendolo per giunta entrare per ultimo. Ti stuzzico la catastrofe: da Enrico IV. Athos: il cane del padre suicida di Bloom porta il nome di uno dei tre moschettieri di Dumas.

A lui si deve la storica vittoria di Capo Trafalgar (1805) che segnò la sconfitta della flotta franco-spagnola numericamente superiore a quella inglese. vorrei.spesso parti per cui era previsto che attori bianchi si truccassero da neri. Nel 1904 la colonna di Nelson era ancora situata in Sackville Street. medico chirurgo.. cortigiana. To be on your last legs significa in inglese “esser prossimi alla morte”.. e dominava su tutta Dublino. una tribù di esuli a seguito dell’occupazione da parte degli Assiri della propria terra. Non vorrei. La sua era una delle dieci tribù perdute d’Israele. padrone del «Freeman’s Journal». Madame: Molly Bloom. Palmer: vedi la nota a “Mrs Bandmann Palmer” nel quinto episodio. Jarret (1828-1903). Vedi nota a “O’Connell” nel secondo episodio... un play dell’irlandese Dion Boucicault (1820-1890). in scena al Theatre Royal di Dublino il 16 giugno 1904. Smith O’Brien: vedi nota a “O’Brien” nel quarto episodio. poco il: dal Don Giovanni di Mozart. famoso chirurgo di Dublino.. Colonna di Nelson: dedicata all’ammiraglio Horatio Nelson (17581805). ora O’Connell Street. Louis. Lily of Killarney: è la versione musicale di The Colleen Bawn. eroe nazionale inglese.. fossa: riferimento al dramma farsesco His Last Legs di William Bayle Bernard (1807-1875). L’allusione è ironica. e una figura storica detestabile per gli irlandesi. Fun on the Bristol: brillante commedia musicale dell’attore e manager teatrale di Baltimore. politico irlandese dagli ideali nazionalisti sebbene protestante. spiega come poi la . Il fatto che Nelson fosse al contempo un eroe nazionale per gli inglesi. Liberatore: si tratta di Daniel O’Connell. tenutaria di bordello”. Sir Philip Crampton: (1777-1858). O’Callaghan. Gray: Sir John Gray (1815-1875).. Henry C. visto che sia madam che l’uso francesizzato madame hanno anche il senso di “prostituta.. Tribù di Reuben: Reuben era il figlio maggiore di Giacobbe e Lea. giro: Bloom produce doppi sensi involontari. O’Callaghan è il personaggio che apre il play.

dopo la morte del consorte Alberto nel 1861... John Barleycorn: personificazione dell’orzo. ex datore di lavoro di Bloom. Fu poi prosciolto l’anno seguente. E io sono.. il cereale utilizzato nella distillazione del whiskey e nella fermentazione della birra. Queen’s hotel: è l’albergo in cui il padre di Bloom si tolse la vita il 27 giugno 1886. caro: dalla canzone To Memory You Are Dear.stessa colonna. John Henry Menton: forse ex amante di Molly. ucciso il 2 settembre 1898. mondo: dalla canzone Three Women to Every Man. Padre Mathew: il reverendo Theobald Mathew (1790-1856). Samuel Childs fu accusato dell’omicidio del fratello Thomas. venisse distrutta da una bomba dell’IRA nel 1966. y: dalla versione americana di una canzone inglese dal titolo Kelly from the Isle of Man... Ci sono.. Chi leggerà. Childs: famoso caso di fratricidio avvenuto a Dublino. alla fine del capitolo si comporterà in maniera alquanto maleducata con Bloom... Elisir. propugnatore di diverse campagne di astinenza dall’alcol.. di George Linley (1798-1865). eretta in suo nome al centro di Dublino.. . Benché. Cuffe: commerciante in bestiame. vita : calco/traduzione della parola irlandese usquebaugh: “acqua della vita” = whiskey.. vibro: traduzione dei versi di una filastrocca per bambini. Saul: oratorio di Georg Friedrich Händel (1685-1759). Vedovanza. Parnell: vedi nota nel secondo episodio.. regina: allusione alla lunga vedovanza della regina Vittoria (1819-1901). Geisha: dall’opera The Geisha di James Sidney Jones (1861-1946).. Qualcuno..

. Quando. a... Io sono. qualche riga più in giù. grigiore: variazione della canzone Silver Threads Among the Gold. in cui la voce dell’orchestratore sembra far capolino tra le righe del testo. a riprova della poca dimestichezza di Bloom con il rituale cattolico. sc.. Vedi nota a “Martha” nel quinto episodio. Organo: in questo episodio.. sito in via dei Santi Quattro. e in generale nell’Ulisse. Casa. anche alla luce degli schemi. Tomba di lei: di Mary Goulding. II. Cuore. Che Bloom abbia

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riconosciuto l’allusione a Marta è provato dalla circostanza per cui. sc.. Roma: il cuore di O’Connell era conservato nel Collegio irlandese..È questa una delle tante intrusioni pseudoautoriali dell’Ulisse.. II. Wisdom Hely’s: altro ex datore di lavoro di Bloom. moglie di Simon Dedalus e madre di Stephen.. e interrogare i potenziali lettori. gli capiterà di rievocare proprio la figura di Lazzaro. III. La lapide è tuttora presente. Siamo. bisognerebbe fare attenzione. vita: parole rivolte da Gesù alla sorella di Lazzaro.. di Gaetano Donizetti (17971848). a. bara: il detto è una sorta di ideale risposta all’altro speculare: «La casa di un inglese è il suo castello»... . Marta (Giovanni 11:25). II. nel settore della cancelleria. Fili. come nel prossimo.. alla innegabile polisemia della parola “organo”. Orario di chiusura: al tempo i pub di Dublino chiudevano inderogabilmente alle undici di sera. Dominenamine: storpiatura di In nomine Domini. io?: dalla Lucia di Lammermoor. Lucia. sepolcri: da Amleto.. La risposta di Bloom al commento di Mr Kernan che segue è un’allusione ironica giustificata dalla sua relazione epistolare con una donna di nome Martha. Cesare: da Giulio Cesare.

. La sorte delle sue spoglie. i suoi seguaci usavano indossare un rametto d’edera all’occhiello. caro mio: da una canzone scozzese intitolata Charlie is my Darling.. nato e morto a Roma (1720-1788). Mrs Sinico: è uno dei protagonisti del racconto Un caso pietoso.Giorno dell’edera: nell’anniversario della morte di Parnell. dedicata al Bonnie Prince Charlie. rimane tuttora un mistero. Tomba del capo: di Parnell. Pensa probabilmente al pittore greco Apelle. Vedi la nota a “Parnell” nel secondo episodio. e sperato invano nell’aiuto della Francia napoleonica. Charley. Charles Stuart. il quale stava probabilmente pensando all’Elegia scritta in un cimitero di campagna di Thomas Gray (1716-1771). EOLO . pretendente alla corona britannica. il 6 ottobre 1891. Campbell: erronea reminiscenza da parte di Bloom. che dipinse un grappolo d’uva così reale da trarre in inganno gli uccelli. e il luogo in cui queste vennero tumulate. Nel discorso che precedette la sua impiccagione dichiarò che per il suo epitafio si sarebbe dovuto attendere fino a quando l’Irlanda non avesse occupato «il proprio posto tra le nazioni della terra». Alla fine del’undicesimo episodio di Ulisse incontreremo la personalissima “riscrittura” di tali parole ad opera di Bloom. incluso in Gente di Dublino. ma lo confonde con Zeusi. Apollo: Bloom si confonde ancora una volta. il libro è presente nella biblioteca di Bloom. Elogio funebre. Viaggi in Cina: nel diciassettesimo episodio. catturato e giustiziato nel 1803 dopo aver organizzato una rivolta anti-inglese. sostenuto dai giacobiti. Robert Emmet: (1778-1803) repubblicano irlandese di origine protestante. e molto amato sia in Scozia che in Irlanda.

lo aprono. è la corrispondenza con il dio dei venti. Odisseo spossato si addormenta. Qui imploreranno il signore dei venti di aiutarli di nuovo. come Odisseo con Eolo dopo l’imprevisto ritorno ad Eolia. la cui identificazione ha occupato e occupa da molti decenni gli studiosi dell’opera. nel capitolo fa di tutto per ricevere attenzione. Dal punto di vista del plot. c’è da chiedersi perché gli eventi di “Eolo” seguano. convinti che l’otre nasconda un qualche prezioso tesoro a loro negato. Riguardo alla struttura di Ulisse. Viene dileggiato dai colleghi e persino preso in giro dagli strilloni che ne imitano il passo. seguono l’incontro col ciclope Polifemo. l’isola “natante” che ospitava la reggia del signore dei venti. Siamo nel libro X. che preannunciano il momento in cui le strade quasi parallele dei due protagonisti si incroceranno. anziché precedere. e a poca distanza da Itaca. dovrebbe riportare a casa lui e il suo equipaggio. quelli della discesa agli inferi. È egli dunque un gregario del mondo della stampa. la brezza dell’ovest. e una tempesta che riporterà tutti a Eolia. e si muove continuamente ai margini della narrazione. Myles Crawford. Questo racchiude tutti i venti. Il ruolo di Bloom si configura sempre più come quello di un outsider. Eolo. la quale tenuta da Odisseo opportunamente fuori dall’otre. tra cui lo Zefiro. In “Eolo” assistiamo a uno dei possibili incontri mancati tra Stephen e Bloom. A quel punto i compagni. scatenando così la furia dei venti. non vi appartiene per linea diretta. Fino a quel punto la relazione tra di loro apparirà soltanto adombrata da una lunga serie di corrispondenze latenti. riceve da questi un rifiuto. Inoltre. altra potente figura cristologica. non appare incline ad accettare. Infatti.A differenza di Ulisse. arriva persino a tentare

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Stephen con lusinghe che questi. e precedono invece di molto la discesa agli inferi. Il dio dei venti gli affida un otre di pelle da tenere gelosamente con sé. la . nell’Odissea di Omero le vicende della visita di Odisseo ad Eolia. nel quattordicesimo episodio. ma sembra presentare altresì talune connotazioni diaboliche: è alla ricerca di proseliti. Il direttore. Bloom è finalmente al lavoro. Di nuovo in mare. ma sempre invano. Il direttore lo tratta male e nel momento in cui Bloom cerca di avvicinarlo per piazzare il proprio annuncio. ma da lui riceveranno soltanto un rifiuto. dopo l’atmosfera letargica di “Lotofagi” e quella sconfortante e mesta del funerale. Il suo mestiere è piazzare inserzioni presso un quotidiano.

distanza, narrativa e ideale, nell’Odissea, tra i due eventi, non sembra corrispondere alla relazione strettissima che vi è tra “Ade” ed “Eolo” in Ulisse, due episodi le cui funzioni appaiono inscindibili, come quelle corporee dei relativi organi, cuore e polmoni. Esistono diversi motivi per cui il sesto e il settimo episodio andrebbero letti in parallelo. Innanzitutto per via delle tecniche retoriche di persuasione che ne informano la narrazione. Se in “Ade” il discorso di riferimento è quello religioso, in “Eolo” troviamo la retorica in senso classico, che via via si volgarizza prima nel linguaggio giornalistico, e poi in quello d’un mero esercizio di convincimento ad uso politico o forense. La retorica nel capitolo si presenta infatti nelle due accezioni complementari di arte del parlar bene e di tecnica della persuasione. Innumerevoli tropi, figure retoriche e strategie argomentative sono state rinvenute e catalogate a più riprese da vari studiosi, da Stuart Gilbert in poi. Ma tale attenzione per le sottigliezze della retorica suggerisce un discorso oltremodo parodico che investe la disciplina. L’oratoria classica e la retorica forense vengono infatti messe alla berlina con feroce ironia, nonostante nel capitolo le loro virtù appaiano pressoché univocamente elogiate, come il lettore avveduto non mancherà di notare. Verso la fine, tale attacco, sia alla retorica sia alle tecniche di narrazione tradizionali, raggiunge il suo apice nella forma di una parabola, una parabola beffarda narrata da Stephen, il quale agisce sempre più sulla falsa riga del “giulivo Gesù” del primo capitolo. Siamo di nuovo alle prese col discorso religioso, altro punto di contatto tra “Eolo” e “Ade”. La parabola come genere è guidata immancabilmente da strategie persuasive; ma quella di Stephen lascia incerti e confusi, anziché persuasi. Questo per via della sua morale dubbia, oscillante; e non è un caso che sia ambientata in uno dei punti di Dublino allora maggiormente simbolici del potere coloniale britannico in Irlanda, la colonna dedicata all’eroe inglese nazionale, l’ammiraglio Horatio Nelson, glorioso condottiero della battaglia di Capo Trafalgar, ma per Stephen semplicemente un «adultero dall’unico braccio». La parodia più feroce appare tuttavia riservata, anche graficamente, al mondo del giornalismo. Il capitolo è strutturato in titoli e relativi trafiletti di riferimento. Man mano che si procede con la lettura, la concisione dei titoli si dilegua, e lascia il campo a titoloni sempre più lunghi, farraginosi, e poco coerenti con quel che li segue. Tale frazionamento della narrazione sembra

parallelo a quanto avverrà in seguito nel libro, e precisamente nel decimo capitolo, ma anche in un certo senso a quell’andamento staccato, guidato dalla teoria delle domande e delle risposte, che incontreremo nel diciassettesimo episodio, “Itaca”. La relazione tra titoli e trafiletti in “Eolo” non è sempre chiara. Il capitolo, infatti, non vede la presenza di un narratore affidabile. Secondo Ellmann, ciò propone problemi di autorialità. L’episodio infatti risponde a una logica redazionale. Il famoso “orchestratore” immaginato da Hugh Kenner agisce, come spiega Jeri John-son, quasi fosse un vero direttore di giornale. Ma si tratta di un direttore alla Crawford, poco attento alla coerenza dell’organo di cui è responsabile, e oltremodo affascinato dal mero sensazionalismo. Alla stregua dei polmoni, organo del capitolo, l’organo di stampa per cui lavora Bloom risponde a un moto automatico: vive per inerzia, e produce ambiguità inevitabili, «caldo e freddo nello stesso respiro», come ci avverte subdolamente il testo. Si tratta, secondo De Angelis, di uno degli episodi corali del libro. I protagonisti sono le varie coscienze dei personaggi, e ciò comporta una sfida alla narrazione tradizionale, teleologica, con la relativa dissoluzione del protagonista. Questa lascia naturalmente sempre più spazio alla discesa in campo di personaggi marginali, che non appaiono più solo come

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semplici gregari. La periferia diviene centro in “Eolo”, e il centro periferia, almeno a giudicare dall’evidente “marginalità” del fino ad allora centrale Leopold Bloom. Stampa, respirazione, ambiguità, dire cose opposte per mezzo di una stessa affermazione, tutto ciò viene condito da una retorica altisonante, dalla fascinazione per lo scoop giornalistico. Siamo di fronte a un mondo che si muove intorno alla mercificazione della rappresentatività. Di questa il giornalismo – da Joyce considerato null’altro se non un ripiego, per uno scrittore – è il simbolo massimo e più efficace. I venti di Eolo sono lo straparlare di Crawford e della sua torma di ammiratori. Patrick McGee considera l’episodio particolarmente maschile. In effetti, il tipo di discorso incontrato contrasta non poco con la saggezza realista, più femminile, di Bloom, ma anche con la praticità magari più spicciola, ma enormemente più umana, della sua infedele consorte, Molly. Ma di questo ci accorgeremo alla fine del libro. Secondo gli schemi, l’episodio si svolge tra le 12 e le 13. Il colore è il

rosso. La scienza/arte per Linati, e l’arte per Gorman, corrispondono alla re(t)torica. Le persone dell’episodio sono: Eolo, Figli, Telemaco, Mentore, Ulisse, mentre tra le corrispondenze figurano: Crawford = Eolo, incesto = giornalismo, isola natante = stampa. Il senso/significato è “l’irrisione della vittoria”. Se per Linati le tecniche sono Simboleutike [oratoria deliberativa], Dikanike [oratoria forense], Epidiktike [oratoria dimostrativa], Tropi [figure retoriche di sostituzione o paradigmatiche], per Gorman la tecnica è l’entimemica [discorrere per entimemi, ovvero per tesi esposte in forma di sillogismi, in cui una delle due premesse è soltanto probabile e non certa]. I simboli sono: direttore di giornale, macchine, vento, fama, cervo volante, destini mancati, stampa, mutabilità. Infine, i polmoni sono l’organo dell’episodio.

Note

Colonna di Nelson: vedi nota nel sesto episodio. Ufficio... centrale: si tratta del General Post Office, anche noto come GPO, sito a metà di Sackville Street (ora O’Connell Street), la strada principale di Dublino. Poiché Joyce iniziò a scrivere l’episodio nel 1918, doveva certamente aver presente il fatto che il GPO avesse rappresentato, durante la Rivolta di Pasqua del 1916, il quartier generale dei rivoltosi poi giustiziati dagli inglesi, e dunque il simbolo principale della lotta contro l’oppressore coloniale. La rivolta fu sedata nel sangue nelle settimane a seguire, e sarebbe poi divenuta lo snodo storico fondamentale che avrebbe portato alla guerra d’indipendenza. E.R.: Edward Rex, riferimento ad Edoardo VII, re d’Inghilterra. Tenore Mario: si tratta del tenore italiano, Giovanni Matteo Mario, nato a Cagliari nel 1810 e morto a Roma nel 1883. Martha: la reminiscenza evangelica della Marta sorella di Lazzaro, prediletta da Gesù, si fonde con la rievocazione di Martha Clifford, possibile amante “epistolare” di Bloom, che a sua volta conduce alla già citata Martha, opera di Friedrich von Flotow (1812-1883). I versi di quest’ultima

e dunque un obliquo riferimento politico all’autogoverno. Erin: calco Hiberno-English dell’irlandese Éire (“Irlanda”). Inoltre. nel primo capitolo. Tuttavia. Sua Grazia: il già citato arcivescovo di Dublino William J. tornando a casa di notte con Stephen. bensì in una libera traduzione inglese. si ricorderà di essere uscito senza chiavi. e indica che si sta elargendo la paga ai collaboratori.A.: la sigla sta per «Mainly About People». Più. Il fantasma cammina: ancora un riferimento al fantasma in Amleto.P. CASA DI KEY(E)S: allude a molte cose. Quindi si tratta in primo luogo di un riferimento alla ditta stessa. M. ma non nell’originale. dalla richiesta di Mulligan a Stephen di farsi lasciare le chiavi della torre. siamo anche di fronte ad un’allusione metatestuale alle tante chiavi (smarrite?) che servirebbero al lettore per comprendere l’Ulisse. dal fatto che Bloom. il fatto di giocare col termine key (“chiave”). House of Keys è anche il nome del parlamento dell’isola di Man. preghiere e salmi riguardanti la pasqua ebraica. una volta trapiantati in Irlanda. Bloom nell’originale scioglie la sigla in Mainly all pictures (“quasi solo figure”). Keyes è il padrone della ditta il cui annuncio Bloom vuole piazzare al «Freeman’s Journal»... Libro. Si

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tratta di una frase fatta con cui venivano descritti quei Normanni che. rimanda ad un’ossessione per le chiavi nel libro. com’è evidente. e nel diciassettesimo. si integravano a tal punto da abbracciare in toto gli usi e costumi della cultura autoctona. Walsh. hagadah: si tratta di un libro di cerimonie... un settimanale che ora definiremmo di gossip. Ovviamente.riecheggeranno a varie riprese nel libro. irlandesi: velata allusione ironica allo status di Bloom. e alla relativa emancipazione dall’Inghilterra. Sllt: suono delle macchine a stampa nei locali tipografici. . Vedi nota a “Martha” nel quinto episodio. Secondo Ell-mann l’espressione appartiene al gergo giornalistico locale. principalmente nell’undicesimo episodio in cui Simon Dedalus canterà un aria di Lionello.

Si tratta anche di un riferimento alla favola di Esopo L’uomo e il satiro.. Wells usò quest’espressione nel recensire per «Nation». Vedi la nota a “Viene. ... il 24 febbraio 1917. accomunando lo scrittore all’altro irlandese Jonathan Swift.G. Uragano: ovvia allusione all’apertura dell’otre dei venti da parte dei compagni di Odisseo. e al loro normale funzionamento che prevede due fasi complementari: l’inspirazione (fredda) e l’espirazione (calda). Rosa di Castiglia: vedi sopra. A livello più profondo siamo di fronte a un’allusione all’organo dell’episodio.Raccoglie tempesta: Osea 8:7.. i polmoni. I cavalli... nota a “Il grado. Pirro: torna l’argomento della lezione di storia di Stephen nel secondo episodio.. nel 1853. Lo splendore. bocca di lei” nel terzo episodio. che permetterebbe di dire una cosa e il suo opposto contemporaneamente. Gabriel Conroy: giornalista protagonista del racconto I morti che conclude Gente di Dublino. armate: il conte di Tirconnel il quale sventò.. I ragazzi. Ossessione cloacale: H..... Balfe (1808-1870). del compositore dublinese Michael W. Fiammante.. Roma: citazione dalla seconda stanza della poesia A Elena di Edgar Allan Poe (1809-1849). incantato: dal terzo atto dell’opera The Rose of Castile. un assassinio ai danni dell’imperatore Francesco Giuseppe a Vienna. baciare: sono i versi pensati da Stephen in “Proteo”. man: dalla ballata tradizionale The Boys of Wexford sulla famosa rivolta anti-inglese del 1798. Caldo. Ungherese: come il padre di Bloom. Il grado. il Dedalus di Joyce.. incantato”... respiro: espressione usata per indicare l’ambiguità del linguaggio giornalistico.

mai: si noti che nel secondo episodio la storia era stata. il 16 giugno 1904. Nel 1903 ottenne il potere di chiudere organi di stampa ostili al regime. . Jakes M’Carthy: giornalista del «Freeman». membro degli Invincibili. prima di togliersi la vita. nato a San Pietroburgo nel 1839. Ti Pi: resa fonetica delle iniziali del giornalista irlandese T. noi: si può dire che Joyce. Più in là. in vita dal 18 marzo al 28 maggio 1871. O’Connor. un incubo da cui risvegliarsi. Vecchia.. La parola jakes in inglese indica colloquialmente la toilette per uomini. Incubo. Era l’ottantuno: la collocazione temporale è errata. Mettici.. Veniva chiamato così James Fitzharris... il breve governo socialista-proletario della città.Comunardi: allusione alla Comune di Parigi. abbia seguito questo consiglio. e morto a Helsinki lo stesso giorno in cui si svolge l’Ulisse. Vedi la nota a “Invincibili” nell’episodio quinto. Bloom si chiederà se il gestore del “Ritrovo del vetturino” in cui si recherà con Stephen non sia proprio il famigerato Skinthe-goat. circa alle otto e mezza del mattino ora locale. per Stephen.. a dimostrare la mancanza di precisione e la scarsa professionalità da parte del direttore del giornale nel ricordare un famosissimo evento della storia irlandese recente. e precisamente nel diciassettesimo episodio. Skin-the-goat: letteralmente “Spellacapre”. L’anno seguente Eugen Schauman pose fine alle sue mire dittatoriali uccidendolo con tre colpi di pistola. Bobrikoff: Nikolaj Bobrikoff. L’assassinio avvenne nel 1882. Ave.. GALLAHER: vedi il racconto Una piccola nube incluso in Gente di Dublino.. nello scrivere Ulisse. street: nomignolo con cui veniva chiamato il «Freeman’s Journal».P. mora: due palindromi equivalenti a quelli presenti nell’originale sebbene si rinunci qui alla corrispondenza lessicale. Venne nominato governatore generale della Finlandia dallo zar di Russia..

tace: Inferno. 94. 89. v. Vaticano: O’Molloy si sbaglia: la statua è conservata nella basilica di San Pietro in Vincoli. Nell’Ottocento si schierò a favore dell’indipendenza del parlamento irlandese di Dublino. Numero Uno: leader degli Invincibili. sc. I. Mare. Blavatsky: Helena Petrovna Blavatsky.

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fondata nel 1913.. e come si evince da molti scritti – era tutt’altro che lontano intellettualmente dagli interessi degli ermetici di Dublino. che Joyce. Per l’aer perso: Inferno. come Dio. si unì all’Irish Citizen Army del socialista James Connolly per organizzare e portare avanti la Rivolta di Pasqua del 1916. v. a. siamo di nuovo di fronte a un’allusione omerica alle vicende di Odisseo ed Eolo. È indubbio. Irish volunteers: un’organizzazione protestante che risponde a questo nome risulta esser fondata alla fine del Settecento per difendere l’Irlanda da una possibile invasione dei francesi. scrivendo nel 1918. assetare: la traduzione in questo caso si discosta dall’originale per mantenere sia le rime che il riferimento alla precedente poesia di Stephen. innominabile. V. non in Vaticano... Gambette di Cork: oltre a indicare la città da cui proviene Crawford. ardenti: Paradiso. Omicidio Childs: vedi nota a “Childs” nel sesto episodio. V. V.. I.. Quella pacifica oriafiamma: Paradiso. versò: da Amleto. cork in inglese significa anche “sughero”. 127. come può il fantasma del padre di Amleto sapere della morte inflittagli dal fratello Claudio. visto che quando il veleno è stato versato nelle sue orecchie egli dormiva? Bestia a due dorsi: da Otello. v. sc. Manipolo di ermetici: la domanda ha un sapore ironico... nata ad Ekaterinoslav. 96. Mosè. a. poiché col nome di Irish Volunteers è meglio nota l’organizzazione militare che. La tua pace. in . poiché Joyce negli anni precedenti il suo abbandono dell’Irlanda – come ci racconta il fratello. I. però.. possa aver giocato qui con una certa ambiguità. 142.. XXXI.. XXXI. Come l’ha scoperto?: ovvero.Ciclone: al di là della circostanza che volle alcune zone di Dublino investite da un devastante ciclone nel febbraio del 1903. seppure nell’ottica della lealtà alla corona. vv. Di rimirar. E nei padiglioni. 92.

RITORNO DI BLOOM: doppiamente ironico dal punto di vista delle corrispondenze omeriche. funziona come una sorta di archivio akasico.. considerato il “traditore di Parnell” (vedi nota a “Parnell” nel secondo episodio). Tim Healy: (1855-1931). Fondò la Theosophical Society a New York nel 1875. V. VIII. o richiamato da associazioni e allusioni involontarie. a. sc.B. V. a. sc. Akasa è il luogo immateriale della memoria del mondo. Infatti. mentre il secondo ritorna a Eolia per colpa dei suoi compagni che hanno aperto l’otre dei venti. L’inconscio testuale di Ulisse. Archivi akasici: in teosofia. dopo esser stato a lungo il suo braccio destro. Dai MacDuff: da Macbeth. poi divenuta Dublin Theosophical Society. Tra questi figurano A. nel 1831 e morta a Londra nel 1891. Contumelia dell’uomo orgoglioso: da Amleto. e ogni cosa può riaffiorare e materializzarsi nelle coscienze in qualunque momento. gli archivi akasici torneranno in un pensiero di Stephen. E lasciamo. Colonna di nube: Esodo 13:21. il vero e proprio ritorno avverrà solo nel diciassettesimo capitolo. Può esser considerata la “madre spirituale” della teosofia moderna. in cui nulla muore mai.Ucraina. sc. V. l’anima mundi. III. Più in là nell’episodio. . nel primo episodio) e W. per poi vederlo ricomparire inaspettatamente. Il primo torna al giornale per provare a concludere l’accordo sul trafiletto pubblicitario. in questo senso. Yeats. in Matteo 25:1-13. e fu una delle influenze principali del circolo di ermetici dublinesi gravitanti intorno alla Dublin Hermetic Society. I.E. (vedi nota a “la nostra madre potente”.. nella possibilità di contenere ogni pensiero senza lasciarlo svanire mai. intento a raccontare la sua parabola. Coppe della sua ira: Apocalisse 16:1. mentre qui si tratta più che altro di un tornare indietro – che accomuna di nuovo Bloom e Odisseo. Vergini sagge: dalla parabola delle dieci vergini. a. tortuosi: da Cimbelino.

Molto probabilmente.. LESTRIGONI . Capisco. contessa del Devonshire (1563-1607).Waxies’ Dargle: vedi l’omonima ballata popolare di inizio secolo. il professore non ha capito. principalmente tra Ringsend e Sandymount. Penelope.. per divertirsi e rilassarsi.... Adultero. Rich: doppia allusione alla moglie di Odisseo e a Penelope Rich. professore: ironico. Venivano chiamati waxies per via dell’uso della cera (wax) nelle loro riparazioni. che si crede abbia ispirato i sonetti di Astrophil e Stella. infatti.. braccio: Nelson aveva perduto un braccio durante la battaglia di Santa Cruz nel 1797. Il riferimento è a rituali scampagnate di ciabattini e calzolaie che nei giorni di festa si recavano a sud di Dublino. di Sir Philip Sidney (1554-1586). e avuto un figlio fuori dal matrimonio.

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Vi approdano tutte le imbarcazioni tranne la sua. Diverrà poi. A questo punto il sovrano. i quali scaglieranno enormi massi contro le imbarcazioni in partenza. come per il capitolo precedente. indicano che ci troviamo nel libro X dell’Odissea. schivando i massi. La stessa propensione a correre in aiuto del prossimo . si spiega in questo senso l’identificazione di Antìfate con la fame. arpionandoli «come pesci». per il quale si rimanda alle note dei capitoli precedenti. questo. ispirato alla concordia sociale e alla mutua assistenza. con urla tremende. il tema permea tutti i riferimenti al repubblicanesimo feniano del capitolo. indeciso se fermarvisi a pranzare. Tale rifiuto è qui dapprima adombrato dall’opposizione che Bloom mostra nei confronti della voracità animalesca incontrata in uno dei luoghi in cui si reca. la flotta di Odisseo si avvicina a una terra la quale offre alla vista un grande e ampio porto. Tre compagni sbarcano per andare in ricognizione e si imbattono nella figlia del re Antìfate. e lasciando i poveri amici al loro triste destino. in tutte le sue forme. ma non riuscirà a fagocitarne più di uno. Scacciata da Eolia. come ad esempio il perpetuo oscillare tra fame e disgusto. come segnalato dagli schemi. o tra attrazione e repulsione. e con grandi lance faranno strage dei compagni di Odisseo. Si tratta di una conferma del rilievo assoluto destinato alla sfera della corporeità in Ulisse. chiamerà a raccolta i suoi sudditi. Dopo l’aromatico exploit di “Calipso”. Gli altri due si avvieranno di corsa verso le loro navi. Tale aspetto materiale e perfino carnale del testo si manifesta altresì nel giocoso alternarsi di sensazioni contrastanti provate dal personaggio principale in varie occasioni.I riferimenti omerici dell’episodio. uno dei messaggi anche politicamente più importanti dell’intero libro. L’atteggiamento di Bloom. è evidente nel famoso gesto di aiutare un ragazzo cieco ad attraversare la strada. Uno dei temi più o meno espliciti dell’episodio è la rinuncia alla violenza quale aspetto fondamentale del carattere di Bloom. la quale li conduce alla dimora del signore. ovvero con il bisogno di nutrire il proprio corpo. Per quanto riguarda la storia irlandese. Costui presto si svelerà intenzionato a cibarsi di loro. Solo allora quest’ultimo taglierà la fune della propria nave per fuggire via. ancorata a distanza. Alla luce del parallelo omerico. assicurata da una fune a uno scoglio. Bloom si confronta di nuovo con il mondo del cibo. i Lestrigoni.

eviterà con grazia chapliniana un incontro con l’amante della moglie. il disgusto è tale da suscitare quasi il vomito da parte di Bloom. il dialogo nel capitolo oltre a essere spesso accessorio. alla fine dell’episodio. Bloom schiva i truci avventori. appaiono parti integranti e più che mai calcolate di una strategia di autodifesa tramite cui il personaggio riuscirà a proporsi gradualmente al lettore quale vero “uomo nuovo”. presenta una voce narrante oggettiva che controlla le coordinate spazio-temporali del monologo di Bloom. come lui ben sa. sempre un po’ indolente. Boylan. il tradimento da parte della moglie. a ciò fanno da contraltare. riconosciuto di sfuggita dal cappello di paglia. principalmente per quel loro ritmato soffermarsi sui dettagli. suggerite da questo o quello stimolo sensoriale. Come nota Melvin J. Le tante digressioni quasi sterniane a cui Bloom si abbandona nel capitolo. Infatti. D’altro canto. le descrizioni relative ai pasti sono tra le più ironiche e divertenti dell’intero libro. dopo la rissa in cui questi verrà coinvolto alla fine del quindicesimo episodio. l’episodio. incluso il famoso scherzo del biglietto recapitato a Mr Breen. È questo un capitolo in cui la dinamica degli opposti. nell’atto di assistere Stephen. Tutto nell’episodio.riemergerà più avanti nel libro. Dal punto di vista strettamente narrativo. alle quattro in punto di pomeriggio in casa sua. che avrà luogo. e si allontana lasciandoli alla loro sorte. Allo stesso modo. sembra una sorta di diversivo per tenere la mente di Bloom lontana dall’evento doloroso. appare talvolta effimero – nonostante tale apparente spensieratezza sembri giustificata dal contesto. dell’ora di pranzo. della masticazione. a differenza di molti altri luoghi di Ulisse in cui il vero protagonista è la coscienza dei personaggi. vera ossatura teorica del testo. Alla stregua di Odisseo che evita lo scontro con i Lestrigoni. divoratori di carne e cartilagini varie. In un punto. anche truci. Friedman. Secondo gli schemi l’episodio si svolge tra l’una e le 2 del pomeriggio. in luoghi differenti. le precise descrizioni del piacere al palato che egli prova all’atto di ingerire determinati cibi e bevande. . e di conseguenza un esempio di concordia discors traslata prima dal piano metafisico a quello fisico. libero dalle paure e dagli eccessi della carnalità. per farla affiorare in aspetti di una realtà più

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concreta e solida. e nel suo letto. appare colorata di una materialità che sembra allontanarla dall’universo freddo delle strutture profonde. e poi sempre più verso un orizzonte di tipo psicologico.

.. Ovvia la precedente equazione Blood/ Bloom. probabilmente un prestidigitatore. come anche la corrispondente arte per Gorman. V. Amleto. vergogna. se Blazes Boylan. terra: da Amleto. Shakespeare. I. Note Fratello cristiano: appartenente alla congregazione dei Christian Brothers. Se lui. cibi. Pepper.. avesse lo scolo. Mangiare. Il senso/significato è “l’abbattimento”. agenti di polizia..: ovvero. Anna Liffey: fiume che divide in due la città di Dublino. Tra le persone figurano: Antìfate.. sc. mentre nello schema Gorman non compare.. La scienza/arte per Linati. terra: Genesi 45:18. e rifondò la città di Sion nei pressi di Chicago nel 1901.. Sangue dell’agnello: Apocalisse 7:14.. Ulisse. I simboli sono: sacrifizio cruento. .Il colore è sanguigno per Linati. L’organo dell’episodio è l’esofago. dedita principalmente all’istruzione dei giovani. Per Linati la tecnica è prosa peristaltica mentre Gorman cita soltanto Peristaltica. fantasma: secondo il compagno di Joyce Padraic Colum. riusciva negli anni Settanta dell’Ottocento a ricreare sul palco illusorie visioni ectoplasmatiche fosforescenti. è l’architettura. Dowie: predicatore evengelico che si autoproclamò «terza manifestazione di Elia». un tale John Pepper. Le corrispondenze sono: Antìfate = fame.. l’amante di Molly.. a. esca = cibo. rime: ovviamente Bloom si sbaglia. Sir Robert Ball: astronomo (1840-1913). Lestrigoni = denti. la figlia allettatrice. In Irlanda avevano in carico la gestione di molte scuole a cui accedevano bambini e adolescenti provenienti da situazioni economiche disagiate.

. È un concetto molto utilizzato nel linguaggio astronomico (parallasse lunare. Da notare. si sospetta che Bloom appartenga. Asso di picche: secondo i tarocchi. frequentata da Bloom. Uno e nove pence: uno scellino e nove penny. I venti. il riferimento a Oliver Twist. se guardato da due punti di osservazione distinti.. Una spiegazione. del 1850. Tra queste. legata al contesto irlandese. P. in cui un garzone di uno speziale utilizza questa espressione per segnalare come una vecchia stia per morire.... Thackeray (1811-1863). come si evince più tardi nel libro.M. stellare).. e tornerà spesso in Ulisse. up.. come si vedrà in seguito. Considerando che la maggioranza dei protestanti in Irlanda del Nord erano e .Parallasse: fenomeno secondo cui un oggetto appare muoversi su uno sfondo. Il tuo funerale. Mrs Breen: possibile flirt di Bloom. Milly avrebbe quindici anni e un giorno. Pasto. tavolo: nelle mense per poveri. pu: nell’originale: U. indica sfortuna e cattiveria. a cui. finora inedita. Scuola superiore: si tratta della Erasmus Smith. Si tratta di uno degli enigmi irrisolti di Ulisse. al posto dell’eiaculazione. tra le tante possibilità offerte dai critici. Loggia: uno dei tanti riferimenti alla massoneria.P. allora: alla data dello svolgimento dell’episodio. Milly.U. il suggerimento di Ellmann. che vede un’allusione all’evacuazione di urina da postura eretta. The History of Pendennis. nonostante le innumerevoli spiegazioni tentate dagli studiosi. Statua di sale: Genesi 19:26. Un altro celebre suo alunno fu William Butler Yeats. sarebbe il riferimento alla sigla che designa gli United Presbyterians. sud: il titolo presenta una somiglianza sospetta con i versi abbozzati da Stephen in “Proteo” ed “Eolo”. solare.. Pendennis: il riferimento apparente è a un romanzo di W. trallallero: conflazione nella memoria di Bloom di versi appartenenti a due differenti canzoni: Comin’ through the Rye di Robert Burns (1759-1796) e His Funeral’s Tomorrow di Felix McGlennon (18561943).

il principe consorte Alberto.. Quella del poliziotto. in College Street.. Tisica: nella realtà. Si tenga presente che in slang to get the horn è il corrispettivo volgare dell’“essere arrapato”. pazzia: da Amleto. e che a Dublino. Parlamento irlandese: allora si trovava in College Green. principalmente negli strati sociali della working class di ascendenza cattolica.. Mr Breen. Moore: statua del poeta Thomas Moore.. davanti al Trinity College.. all’inizio di Dame Street. figli: da una filastrocca per bambini. mentre in Yiddish significa “pazzo. Metodo. Dito. unionist. Incontro delle acque: riferimento ironico alla poesia di Moore The . Le iniziali potrebbero dunque variamente riferirsi a

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protestant. sc.. del 1880... II. Possibile anche un riferimento al volgare insulto comunissimo a Dublino: Up your arse! Dr Horne: nel suo reparto di maternità si svolgerà il capitolo quattordicesimo. principalmente orientate ad allusioni vagamente offensive alla sfera sessuale. a. Per il significato molto più dimesso della nuova espressione onomatopeica “pu” non c’è bisogno di spiegazione. I vari traduttori nelle diverse lingue hanno optato per le lezioni più disparate.sono presbiteriani. felice: da una canzone di William Schwenck Gilbert (1836-1911) e Arthur Sullivan (1842-1900) dell’operetta The Pirates of Penzance. esiste l’utilizzo beffardo del lemma protestant come insulto. Denis: il marito. avuti: cinque figlie e quattro figli. Vittoria. Tornerà in seguito nel libro.. Seno assorto: l’espressione curiosa era presente nel capitolo precedente. questa interpretazione potrebbe spiegare perché Mr Breen se la prenda tanto per il contenuto del biglietto. presbeterian. Meshuggah: in uso biblico ha il senso di “errore”. la malattia affliggeva il marito. II.. in quella che è ora la sede della Bank of Ireland. Vecchia. folle”. tutti aggettivi che rimandano al potere occupante.

Julia Morkan: vedi il racconto finale di Gente di Dublino. inclusa nelle sue Irish Melodies. Oca di San Michele: piatto tipico del 29 settembre. ministro delle colonie durante la seconda guerra anglo-boera (1899-1902). Potrebbe. James Stephens: capo feniano già citato in “Proteo” e “Calipso”.. L’espressione tornerà in “Circe”. Michael Balfe: compositore. Sinn Fein: vedi la nota a “Noi stessi” nel primo episodio. e poi dello Stato Libero d’Irlanda... Che la questione. castello: la diffidenza di Bloom è giustificata dalla sua consapevolezza di come innumerevoli rivolte anti-inglesi siano fallite per opera di spie e informatori interni al movimento repubblicano. sc. incantato”). già ampiamente citato in “Eolo” (vedi nota a “Il grado. struttura che avrebbe dovuto risolvere il problema delle spie e degli informatori. il 18 dicembre 1899. Il poliziotto. qui ricordato in quanto ideatore della struttura a cerchi concentrici delle cellule componenti l’organizzazione repubblicana segreta. Non sai mai. Parnell: vedi nota nel secondo episodio. illustrare: da Amleto. Nel 1919 la ballata divenne l’inno nazionale della Repubblica provvisoria d’Irlanda.. giustiziati nel 1867. Arthur Griffith: il già citato fondatore di Sinn Féin. l’Irish Republican Brotherhood. i ribelli di Wexford... Persino sull’alto patibolo: dalla famosa ballata God Save Ireland! sui martiri irlandesi di Manchester. violinista. venne insignito di una laurea ad honorem dall’allora protestante Trinity College. festa religiosa di Michaelmas. Joseph Chamberlain. I.. cantante e direttore d’orchestra dublinese.Meeting of the Waters.. quando. De Wet: il riferimento è al comandante dell’esercito boero Christiaan De Wet (1854-1922). Vinegar hill: luogo in cui furono sconfitti dagli inglesi. il 21 giugno 1798. guai: il riferimento è alle proteste a favore dei boeri inscenate da vari leader nazionalisti. . I morti.. economica: tipico argomento del dibattito all’interno del movimento del Celtic Revival.. a. V.

.. Tocca.) e del sodale in ambito teosofico occultista S. Mad Fanny: sorella di Parnell. D. Macchie. si tratta di un potere eterno. rotonde: i resti.E. Vegetariano: George Russell e molti altri teosofi erano appunto vegetariani. La luna giovane. emanazione della suprema divinità che governa l’universo. guadagnandosi il seggio della contea di South Meath.. David Sheehy: sconfisse John Howard Parnell alle elezioni del 1903. Francis Isabel. parco: in gesto di sfida nei confronti dei protestanti. che anche Molly canterà a mente nel suo monologo.. Giorno d’autunno: in realtà l’eclissi ebbe luogo il l9 settembre 1904. visibili in molti luoghi dell’isola.. benché nato a Londra. il cui governo veniva affidato a chi rinunciasse al proprio posto in parlamento. dell’antica architettura celtica. sta per Aeon... personificazione. sì: il riferimento è al codice semisegreto con cui si segnala la volontà di un incontro sessuale alla persona a cui si sta dando la mano. Che significa?: A. amore: dalla canzone The Young May Moon di Thomas Moore. Nello gnosticismo e poi in teosofia. tradizionale stufato di montone e verdure varie. ma apparentemente non sarebbe stata visibile da Dublino. È uno dei momenti in cui riaffiora in Bloom il senso di smarrimento al pensiero del tradimento . sfiorandone col dito medio il palmo rivolto in basso.. tentacoli: oscuro riferimento agli interessi occulti di George Russell (A.. Chiltern Hundreds: circoscrizioni nell’Oxfordshire.. Stufato irlandese: trattasi dell’Irish stew. eone.: Dublin Bakery Company.B. Liddell MacGregor Mathers

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(1854-1918). essendo l’arancia simbolo dell’Ordine d’Orange. John Howard Parnell: fratello di Charles Stewart Parnell. Nella cosmologia buddista e induista indica un’era o una fase del cosmo. Mrs Dickinson: sorella di Parnell.. di origini scozzesi.E. Della piovra.C..Grandi pietre. Emily. come una sorta di buonuscita onorevole dalla vita pubblica. Mangiare. street: ovvero nel 1893.

Nella presente traduzione si è scelto di risolvere la croce principale – ovvero il fatto che Ham alluda sia al “prosciutto cotto” che al nome inglese del figlio di Noè. pur basandosi sui testi pre Gabler.. III. sc. un whiskey distillato a Dublino. La variante restaurata dall’edizione Gabler dà l’impressione di essere in presenza di un verso in latino.. La presente soluzione. Mangia. mira a rispettare per quanto possibile l’ambigua polisemia del caso.. Formaggio forte: Gabler nella sua edizione critica restaura la versione dei manoscritti in cui compare mity (da mite: “acari del formaggio”) al posto di mighty (“potente”).. La causa è santa!: dall’opera Les Huguenots del 1836. è anche la natività della beata vergine Maria. oltre ad essere il compleanno di Molly.settembre l’otto: l’8 settembre... . Boyne: il riferimento è alla poesia di Samuel Ferguson (1810-1886) The Burial of King Cormac. Per la soluzione si rimanda al quarto numero del «James Joyce Quarterly» del 1975.della moglie. allievitati lì: Fritz Senn ha brillantemente risolto l’enigma posto dal gioco di parole dell’originale. presente in tutte le altre edizioni uscite quando Joyce era ancora in vita. fame: allusione ironica alla canzone di Thomas Moore The Harp that Once through Tara’s Halls... . di Giacomo Meyerbeer (1791-1864). quella: da Amleto. felice : Ecclesiaste 8:15.. Power: Power & Son.. Guarda prima.. Quell’ultimo. IV. Il commento che segue è inaccurato. a. Cam – con l’invenzione dell’allusivo nome proprio “Insacco”. Sandwich. perché san Patrizio giunse in Irlanda più di cento anni dopo la fine del regno di Cormac. del 1885. Tre Belle.. Scuola: allusione alle «three little maids from school» dell’opera comica The Mikado di Gilbert e Sullivan. L’arpa. Hotel City Arms: dove hanno vissuto per un anno i coniugi Bloom. quando Leopold lavorava per il commerciante di bestiame Joseph Cuffe... Ciccia sui polpacci: espressione già usata nella lettera della figlia di Bloom in “Calipso”.

Denaro. divenuto principe reggente di Baviera nello stesso anno. stento: il proverbio prosegue «se ne va come il vento». Allsop: marca di birra economica allora imbottigliata a Dublino.. baciava me: Molly alla fine del suo monologo.. Una traduzione letterale dell’originale sarebbe stata: “uno sciocco e il suo denaro son presto di-visi”. invitasti: dall’atto II del Don Giovanni di Mozart. nel diciottesimo episodio.. principalmente donne e . ostriche: credenza popolare vuole che il gusto delle ostriche peggiori in corrispondenza con il periodo in cui i pesci depongono le uova.. luglio. il 15 giugno 1904.. Don Giovanni.. Giugno.Gran tour: in realtà era previsto un solo concerto a Belfast. Le ostriche della red bank avevano la nomea di essere le migliori in tutta l’Irlanda. Nascosti. Arciduca.. tornerà con la mente allo stesso ricordo.. testa: nel ricordo di Bloom si fondono le due figure di Ottone I. che affondò nel porto di New York... Tracannò. Invenzione: se ne parlerà nel decimo episodio. feccia: vedi la poesia di Tennyson Ulysses. vv. morta nel 1773... Red bank: i cosiddetti “red-bank beds” si trovano sulla costa della contea di Clare. agosto. che in molti casi corrisponderebbe con i mesi senza la “r”: maggio. Nell’incidente morirono più di mille persone.. Donne. Una donna. 7.. mostrando più di un’affinità tra la sua sensibilità e quella del marito. 6. figlia del visconte di Doneraile.. giugno. colpito da pazzia nel 1872 – e Leopold von Bayern.. Olocausto: il riferimento è a un incendio avvenuto a bordo del General Slocum. Con chi lo fa?: con Boylan. re di Baviera – non appartenente al casato degli Asburgo. Doneraile: trattasi di Elizabeth Aldworth.

SCILLA E CARIDDI . Cappello di paglia: è qui che Bloom intravede Boylan. Messia: si tratta del Messia di Händel.bambini.

la performance quasi teatrale di Stephen presenti le apparizioni ectoplasmatiche a cui fa riferimento come vere e proprie proiezioni della coscienza dell’artista. Questi. qui intesa in senso spiritico come spettro. dimostrata in dettaglio da Stephen a partire dalla discussione del rapporto tra la vita e le

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opere di Shakespeare. a un livello più profondo. secondo la teoria discussa. in cui ha luogo l’episodio. L’esempio utilizzato nelle argomentazioni del giovane intellettuale è William Shakespeare.Siamo nel libro XII dell’Odissea. alla stregua di Dio. In “Scilla” assistiamo al disvelarsi di una sospetta relazione tra biografia e finzione. si rivelerà quella giusta. L’equipaggio ha di fronte due opzioni. Questa è tuttavia rinvenibile. per Stephen l’artista è. ben si vede come nel dibattito che si inscena nei locali della National Library of Ireland. La prima opzione. Il tutto si configura quale vera e propria riflessione sul ruolo dell’artista. da Stephen considerato virtuale e illusorio. si presenta un ulteriore dilemma. D’altro canto. La scelta ricade sulla seconda soluzione. e l’antistante gorgo mortale di Cariddi. come si evince da una serie di riferimenti solo . La discussione nella biblioteca nazionale. le cui opere vengono messe in relazione alla vita seguendo curiosi percorsi interpretativi biografico-teologici. figlio e spirito santo. ma nel fantasma di re Amleto. oppure attraversare il braccio di mare tra lo scoglio dove dimora Scilla. Odisseo e il suo equipaggio riusciranno a superare l’ostacolo. uno e trino. il padre del giovane. rischiando così di esserne risucchiati. entrambe terribili: superare le temibili Rocce erranti (vedi il prossimo episodio). Per suo tramite viene messo in discussione uno dei temi principali del libro. quello se costeggiare Scilla che potrebbe divorarli. suggerita da Circe. è incentrata sull’affascinante teoria di fantasmi già accennata nel primo episodio di Ulisse. ovvero lo statuto della paternità. a costo della perdita in mare di alcuni compagni. In generale. o se navigare a ridosso di Cariddi. Shakespeare non si rispecchierebbe nel personaggio del principe Amleto. Nell’isola di Circe. Partendo dal parallelo con lo status aereo e ambiguo della terza persona della Trinità. ma una volta intrapresa la traversata. essendo al contempo padre. mostro dai dodici piedi e dalle sei teste. nella stessa obliqua corrispondenza tra arte e vita che si può dire sia alla base dell’intuizione joyciana in Ulisse. la maga consiglia a Odisseo e compagni la rotta da scegliere una volta ripreso il mare.

Simbolicamente rappresentate dalla aggressiva solidità dello scoglio di Scilla e dalla minaccia vorticosa del gorgo Cariddi. Diviene così in tutti i sensi anche creatore di se stesso. nelle vicende biografiche di Shakespeare. fino a coinvolgere non più solamente padri e figli. Tra le manifestazioni testuali del coniugarsi di simili forze contrastanti. In ciò il capitolo è speculare al romanzo se è vero. L’episodio della biblioteca è secondo Vivian Mercier la terza possibilità. emergono vigorosamente e in modo ricorrente una serie di riferimenti al tema dell’androginia dell’artista. per così dire. In un’ottica simile. È in questa ottica che vanno inquadrate le provocatorie teorie sulla consustanzialità. di un incontro tra Stephen e Bloom. ma anche nonni e nipoti nella generale economia della razza. e vanno così a costituire veri e propri monologhi interiori. in “Scilla”. nel nono egli deve confrontarsi dialetticamente con l’uditorio principalmente ad alta voce – per quanto taluni pensieri restino. che Ulisse è «un libro sui fantasmi che vampirizzano l’ego come gli spettri affamati dell’oltretomba». e di Joyce. taciuti. l’ideatore di ombre. neanche troppo carsica. l’episodio risulta anche strettamente legato a “Proteo”. nel corso del libro. altro luogo in cui il giovane intellettuale frustrato si dimostra l’indiscusso protagonista. tra un platonismo dalle venature neoplatoniche e l’aristotelismo. trova in Shakespeare la materializzazione principale. ossatura teorica dell’episodio. una sorta di proprio padre immaginario. mentre nel terzo capitolo le sue elucubrazioni non escono dai confini della propria mente. Indugiando in un simile sguardo retrospettivo. il tessitore di trame su cui si cimentano attori e dissimulatori. Tale narrazione. tanto spesso invocate nella “Telemachia”. le principali stridenti opposizioni del capitolo sono quelle tra misticismo e scolasticismo. tra lo status di metropoli urbane che hanno Londra e Parigi e quello di periferiche province intrattenuto da Stratford e Dublino. dopo quelle mancate di “Ade” ed “Eolo”. come suggerisce Maud Ell-mann. è interessante considerare come il già discusso esperimento sulla percezione tentato da Stephen all’inizio di “Proteo” appaia in linea con lo sforzo. di persuadere gli astanti. nel suo apparire fantasma. nel . Un tale gioco familiare popolato di ombre e fantasmi appare in ultima analisi illuminare l’intrusione di Stephen.apparentemente casuali nel testo. è. mentre a uno sguardo d’insieme spiega e giustifica i tratti caratteriali femminili. e infine tra giovinezza e vecchiaia. Una differenza sostanziale tra i due contesti è rappresentata dal fatto che.

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non solo a giudicare dagli schemi. di Leopold Paula Bloom – questo il suo nome completo – e quelli esplicitamente maschili della moglie Molly. Questo vale sia per la riconoscibile impostazione aristotelica. molti tra i letterati protagonisti del capitolo appartengono al circolo del citato poeta mistico George Russell.E. mentre l’arte è la letteratura. Letteratura e misticismo sono dunque polarità parallele nell’episodio. sia per le innegabili influenze pseudomisticheggianti che ne colorano il discettare. In questa luce non stupisce rilevare come proprio il misticismo sia uno dei simboli indicati da Joyce nello schema Linati. episodio la cui struttura è dunque indubbiamente di tipo dialogico. appare affollato di riferimenti al mondo del misticismo e della teosofia. e tale disposizione partecipa della tendenza a deriderne il debito. Che Joyce fosse vicino alla causa dei teosofi è difficilmente dimostrabile. questo a suggerire l’essenza tutta cerebrale della scrittura. Il che dimostra in modo chiaro la doppiezza intrinseca dell’atteggiamento dell’autore di Ulisse nei confronti del pensiero e dei rapporti con l’arte. e allo spirito che le anima. Allo stesso modo. da alcuni commenti non udibili agli altri il suo argomentare sembra seguire anche i percorsi sotterranei di un sapere mistico e teosofico. L’organo assegnato a “Scilla” è il cervello. Ciò era evidente.libro. per quanto incarnata in strutture umane e assolutamente materiali. ad esempio. o . ma sempre utilizzando tecniche di demistificazione e nascondimento. l’atteggiamento dello scrittore nei confronti dei contenuti occulti della propria formazione è certamente un misto di scetticismo e attrazione. eppure è altrettanto innegabile come la sua risposta intellettualmente disillusa alle dottrine occulte. emerge in maniera chiara come da parte del giovane artista siano disincanto e ironia a giocare un ruolo preponderante nella presentazione delle proprie idee. “Scilla”. In altre parole. se quella aristotelica è la vera bandiera da lui sventolata in pubblico. nelle tante narrazioni in odor di eresia presenti sottotraccia nel terzo episodio.). Tutto ciò da un lato farebbe pensare che – almeno nell’ottica portata avanti dal giovane Joyce e dal suo spokesman Stephen Dedalus – i due piani della letteratura e del misticismo siano effettivamente sovrapponibili. primo tra questi George Russell (A. Sebbene sia possibile sostenere che le idee di Stephen non corrispondano a quelle di Joyce. non gli impedisca di incorporarle nelle trame della propria scrittura. Nella dialettica tra lo scolasticismo di Stephen e l’idealismo platonico e neoplatonico di alcuni suoi interlocutori. In fondo.

potrebbe riferirsi sia a W. a giudicare da quanto emerge anche dai saggi giovanili. Tra le persone dell’episodio figurano: Scilla e Cariddi. Né Linati né Gorman assegnano alcun colore al capitolo. ovvero l’arte per Gorman. Stratford. Telemaco. Gesù.almeno del Joyce maturo. considerato magico. Linati si limita a suggerire gorghi. I simboli sono: Amleto. Mentre per Gorman la tecnica è la dialettica.. L’episodio si colloca. quello base in francese è detto cinq pas. sc. e abbia perso molta della propria capacità di maturare. sia a William Blake. secondo gli schemi. misticismo. generalizzando molto. si è fin qui chiamato misticismo.. Gagliarda: danza che ha in genere cinque passi. viene da chiedersi se si possa esser d’accordo con William Schutte quando suggerisce che in qualche punto. afflizioni: da Amleto. mentre le corrispondenze sono: la roccia = Aristotele. In entrambi i casi non sarà difficile rinvenire nelle rispettive opere poetiche innumerevoli riferimenti al numero sette. Ulisse = Socrate.B. un periodo in cui il suo autore aveva più o meno l’età di Stephen. gioventù e maturità. Shakespeare. Socrate. Il senso/significato è per Linati “il dilemma bitagliente”.: W. Nell’originale abbiamo sinkapace. Platone e Aristotele.. Sette. L’organo dell’episodio è il cervello. al momento della composizione dell’episodio. I. e Antinoo. I dolori di Satana: di Marie Corelli (1855-1924).. La scienza/arte è per Linati la letteratura. .B. Che imbraccia. Egli. Note Wilhelm Meister: di Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832). Shakespeare. Cristo. Tuttavia. ovvero a diciotto anni prima della sua pubblicazione. Yeats. il carattere di Stephen si sia indurito. si era occupato in termini molto simili della relazione tra arte e vita. III. va tuttavia considerato che Ulisse rappresenta per molti aspetti un mondo fermo al 1904. Ulisse. il gorgo = Platone. il dogma. tra le 2 e le 3 del pomeriggio. Londra. tra la fine del Portrait e l’inizio di Ulisse. e aveva mostrato di possedere una conoscenza puntuale e precisa di tanti aspetti di quello che. Londra e Stratford. a. W. scolasticismo e misticismo.B.

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196.: si fondono nei due brevi paragrafi nozioni. ed è riferita a Shakespeare per segnalare un’ammirazione che rasenta ma non tocca l’idolatria. verdi: le quattro province d’Irlanda. 620. Kooti Hoomi (K.. Gustave Moreau: (1826-1898) pittore francese. Una quasi idolatria: l’espressione viene usata da Ben Jonson nel Timber del 1640. 1922). Yeats e Lady Gregory del 1902.B. e richiede dai suoi figli un sacrificio di sangue. Arval. una raccolta postuma di riflessioni letterarie. il consiglio direttivo della Theosophical Society. dell’irlandese J. ovvero la sfera corporea più bassa e mortale. Religion and Love del 1904. l’elementale. Synge (1871-1909). un altro dramma di Synge..N. H. Muster. 619. il direttore della rivista «The Irish Theosophist». Kathleen: personaggio mitico che simboleggia l’Irlanda sofferente sotto il giogo dell’oppressione straniera.M. v. e Cathleen ni Houlihan di W. angeli: Paradiso perduto.B. concetti e personaggi appartenenti al mondo della teosofia... 29.H. croce: Paradiso perduto. Spirituale informe. 139. cofondatore della Theosophical Society di Helena Petrovna Blavatsky (H. William Judge. Vedi i drammi The Countess Cathleen di W. Leinster. Ulster e Connacht.. libro I.B.). di John Milton (1608-1674). di cui Joyce si interessò profondamente durante i suoi ultimi anni a Dublino: l’uomo celeste di Emanuel Swedenborg. Attraverso spazi..B.P. vv. v. una parodia del vezzo di chiamare gli adepti tramite iniziali. e infine P. vv. Quattro. ombra: riferimento al Milton di Blake (L. trombetta: Inferno. Le lacrime. Yeats del 1892.. Nell’ombra della valle: riferimento al dramma In the Shadow of the Glen del 1903. . Daniel Dunlop. Essenze spirituali informi: dallo scritto di George Russell. insieme a Nicolò Vidacovich. libro I. Ed egli.. XXI.. Riders to the Sea.) maestro tibetano che parlava alla Blavatsky da una sfera sovrumana. Joyce tradusse in italiano.Satana...P. (Persona Normale). la dottrina del karma che permea gli insegnamenti teosofici..

dove indica gergalmente la prigione. secondo alcuni resoconti. il corpo del Pensatore... Myrto: prima moglie di Socrate.. Hamlet.Uovo aurico: in teosofia. a. sc. Limbo patrum: l’allusione al limbo dei padri del cristianesimo si fonde con l’uso che ha l’espressione nell’Enrico VIII di Shakespeare. Santippe: moglie di Socrate. Kaki: colore dell’uniforme dei soldati britannici. poeta francese.. Drake: l’esploratore inglese Sir Francis Drake (c. Hathaway: (1556-1623). vibrante nei piani mentali più alti. a. I. sc.. a. moglie di Shakespeare. sonante: da Amleto. e battezzato il 2 febbraio (compleanno di Joyce) 1585. sc. Venere e Adone: poemetto di Shakespeare scritto tra il 1592 e il 1593. MacLir: dall’atto III del dramma in versi di George Russell... 1567-1619) attore e impresario del Globe per cui Shakespeare scrisse gran parte dei ruoli da protagonista delle tragedie maggiori. il concetto di una realtà che contiene la meta stessa verso cui deve evolversi. Ann. Allusione alla guerra boera e alla poesia di Kipling Il mendicante distratto. Mallarmé: Stéphane Mallarmé (1842-1898). Amleto. per la tradizione. una bisbetica.. Mendicante distratto: poesia di Rudyard Kipling (1865-1936). V. del 1611. del 1902. .: da Amleto. 1540-1596). V... Ascolta. Deirdre. Pickwick: allusione al Circolo Pickwick (1836-1837) di Charles Dickens (1812-1870). I. Trabocca. Distrait: citato da Mallarmé in una nota teatrale intitolata Hamlet et Fortinbras del 1896. V. I... hai mai. padre: da Amleto. Hamnet: figlio di Shakespeare morto a undici anni di vita. Burbage: Richard Burbage (c. Re e non re: il dramma di Francis Beaumont (1584-1616) e John Fletcher (1579-1625). A King and No King. Entelechia: per Aristotele... Allora.

Cristovolpe: allusione a George Fox (1624-1691). Caterina: dalla Bisbetica domata.. scritta nel 1821 e pubblicata nel 1840. Marina: nel Pericle di Shakespeare.. commedia dell’irlandese Oliver Goldsmith (1728-1774). fondatore della Società degli Amici. Ragazzi. spento: dalla Defence of Poetry di P. figlia del personaggio che dà il titolo al play. Pellegrino appassionato: allusione al titolo di una raccolta di poesie attribuite a Shakespeare.B. Nell’istante. Lazarus: trattasi del biografo di Shakespeare. A un tacco di chopina: allusione ad Amleto. Mr Brandes: il critico letterario danese Georg Morris Cohen Brandes (1842-1927). del 1771. a. poeta scozzese. Umiliandosi per vincere: allusione a Ella si umilia per vincere. Sidney Lee . Renan: Ernest Renan (1823-1892) storico.. Drummond of Hawthornden: (1585-1649). frase tratta con minime varianti da un manuale elementare di lingua irlandese. Sidney Lee. La chopina è un tipo di scarpa veneziana del

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diciassettesimo secolo dal tacco molto alto. Io sono un prete”... Poema epico nazionale: allusione ironica a Ulisse che sarà pubblicato diciotto anni dopo l’immaginaria discussione nella National Library. ovvero la setta dei Quaccheri. Iside disvelata: opera di Madame Blavatsky pubblicata nel 1877. Shelley (17921822). sc.. Dana: rivista diretta da John Eglinton inaugurata nel 1904. filologo e saggista francese. ma anche al bacon. “la barca è approdata.da cui vengono tratte alcune delle immagini del paragrafo. donne: nel teatro di Shakespeare le parti femminili erano recitate da ragazzi. Cordelia: la figlia più giovane di Lear nel Re Lear di Shakespeare. Buon Bacon: allusione alla teoria che Bacone avesse scritto i drammi di Shakespeare.. di cui soltanto quattro o cinque sono state presumibilmente composte dal poeta. shagart: in irlandese. II. Ta.. II.

V. E nei padiglioni.. tutti: dal sonetto 137 di Shakespeare. I. La sua stessa: tra questi due paragrafi l’edizione Gabler restituisce un passaggio non presente nelle edizioni a stampa.. Da notare l’allusione alla discesa agli inferi. in cui lo scrittore irlandese ipotizza che i sonetti di Shakespeare fossero dedicati al giovane Will Hughes. ma presente in alcuni apocrifi. “amore”. ma rinvenuto nei manoscritti. sc. di Shakespeare. a. . a. oppure con una svista dei dattilografi. Miranda: figlia del mago Prospero nella Tempesta di Shakespeare. 1791-1792). drammaturgo e critico di Dublino. morti: parodia del credo degli apostoli. del 1594. uomo”. Perdita: figlia di Ermione in Racconto d’inverno di Shakespeare. risolve uno degli enigmi di Ulisse: ci viene infatti rivelato che la «parola nota a ogni uomo» è love... Il passo mancante. Qui lo pseudomalachia è ovviamente Malachi Mulligan. v. XXXVI. Lucrezia: allusione al poemetto Lo stupro di Lucrezia. Johann Most: anarchico tedesco (1846-1906).: di Oscar Wilde.. George Bernard Shaw: (1856-1950). Su san Patrizio: oltre al riferimento al santo patrono d’Irlanda. Ritratto di Mr W. che riporta una breve riflessione di Stephen.. V. mancante nei vangeli sinottici. Colui Che. I. Fozio: vedi nota al primo capitolo. Pseudomalachia: allusione alle false profezie di Malachia.. è presente anche un’allusione all’imprecazione in Amleto.(1859-1926) noto anche col nome di Solomon Lazarus Levi.H. Imogene: personaggio del Cimbelino di Shakespeare. gratificato: l’espressione compare in alcune poesie di Blake (Notebook. Vedi a proposito la nota a “Qual è.. Cavalla.. verso: da Amleto.. Grandp. tra cui il vangelo di Nicodemo.. sc. nel terzo episodio. Zanna del cinghiale: allusione alla morte di Adone nel poemetto Venere e Adone. Frank Harris: (1856-1931). critico e scrittore irlandese.. Lineamenti. 51. La sua assenza si può spiegare in due modi: con la decisione di Joyce di espungerlo dal testo che sarebbe stato pubblicato.

Il sentimentalista... fatta: allusione a una definizione presente ne La prova di Richard Feverel, di George Meredith (1828-1909), pubblicato nel 1859. Oisin: eroe mitico della tradizione irlandese, figlio di Finn McCool. Vita... accendono: dal Prometeo liberato di Shelley. Sir Walter Raleigh: poeta ed esploratore inglese (1554-1618), prima nelle grazie della regina Elisabetta, e poi fatto imprigionare da Giacomo I nel 1603. Amore coniugiale: allusione ai matrimoni celesti in un pamphlet di Emanuel Swedenborg. Bussare al portone: allusione alla scena del portiere ubriaco in Macbeth, a. II, sc. III. William Davenant: poeta e drammaturgo (1606-1668) che non mise mai a tacere l’aneddoto secondo cui suo padre fosse Shakespeare. Quinta scena: il fantasma di re Amleto parla al figlio Amleto (a. I, sc. V). Dowden: Edward Dowden, critico shakespeariano e professore di letteratura inglese al Trinity College di Dublino. Shakespeare e company: allusione extratestuale al nome della casa editrice di Sylvia Beach che nel 1922 pubblicò Ulysses, ovvero la Shakespeare and Company. Shylock: il commerciante ebreo del Mercante di Venezia di Shakespeare. Chettle Falstaff: Falstaff è il pingue cavaliere (vedi nota a “Il pingue Buck” nel primo episodio), protagonista delle due parti di Enrico IV e delle Allegre comari di Windsor. Inoltre, la presenza del suo cadavere inaugura le scene in Enrico V. Lo stampatore Henry Chettle è annoverato tra i possibili modelli del personaggio shakespeariano. Aubrey: John Aubrey (1626-1697), autore di uno dei primi resoconti biografici di Shakespeare.

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Mafeking: allusione all’assedio di Mafeking avvenuto tra il 1899 e il 1900, durante la seconda guerra boera. Patsy Caliban: l’appellativo, che accompagna il nome dello schiavo della Tempesta di Shakespeare, rimanda a uno dei nomi dell’irlandese macchietta nelle rappresentazioni teatrali. Si tratta dell’ennesima allusione all’asservimento degli irlandesi al gusto e al divertimento dei pubblici inglesi. Cesto della biancheria: allusione al Falstaff delle Allegre comari, a. III, sc. III. Dalle infinite menti: così Coleridge definì Shakespeare nella sua Biographia Literaria, del 1817. Pogue... machree: in irlandese, “baciami il culo. O battito del mio cuore”. Nuova scuola viennese: allusione alla psicanalisi freudiana. Nobodaddy: nella mitologia di Blake, è il dio invidioso e vendicativo. Will: con ambiguità intraducibile il termine Will può riferirsi a William, ma anche ai concetti di voglia, volontà, futuro e alla parola testamento. Regina infagottata: da Amleto, a. II, sc. II. Nel mezzo... vita: Inferno, I. Sbarbato... Wittenberg: ovvero il principe Amleto. Ora dopo... più: da Così vi piace, a. II, sc. VII. Calandrino: allusione alla novella del nono giorno del Decamerone di Boccaccio. Amor matris: ovvero sia “amore per la madre” che “amore della madre”. Rutlandbaconsouthamptonshakespeare: conflazione dei personaggi a cui a più riprese è stata assegnata la paternità delle opere di Shakespeare: Roger Manning, conte di Rutland (1756-1612); Francis Bacon (1561-1626); Henry Wriothesley, conte di Southampton (1573-1624). Ci vuole un dramma: da Amleto, a. II, sc. II. Principe in nero: poiché in lutto, come Stephen e Bloom. Chi siano... immaginarlo: ovvero, sempre Ann Hathaway, moglie di Shakespeare.

Cosa c’è in un nome?: da Romeo e Giulietta, a. II, sc. II. Will in nero... tagliaborse: gioco di parole basato su due personaggi del dramma anonimo Arden of Feversham del 1592, ovvero Black Will e Shakebag. Ma colui... buon nome: da Otello, a. III, sc. III. John O’ Gaunt: da Riccardo II, a. II, sc. I. Scuotiscena: Robert Greene (1558-1592) si era riferito a Shakespeare chiamandolo shakescene nel suo Groatsworth of Wit del 1592. Autontimerumenos. Bous Stephanoumenos: in greco “tormentatore di se stesso” e “anima bovina di Stephen”. La prima espressione rimanda a Heautontimorumenos, il titolo della commedia di Terenzio, Il punitore di se stesso. Colonna di nube: vedi nota nel settimo episodio. Favoloso artefice: Dedalo. Icaro: figlio di Dedalo. Due nobili congiunti: si tratta del play di John Fletcher Two Noble Kinsmen, alla cui stesura avrebbe contribuito Shakespeare. Il mio regno... bevuta: parodia della famosa battuta «Il mio regno per un cavallo», nel Riccardo III, a. V, sc. VI. Riccardo... conquistato: allusione all’aneddoto citato in precedenza nel capitolo, narrato da John Manningham (morto 1622) secondo cui nel periodo in cui Burbage recitava nel Riccardo III, una donna s’innamorò talmente di lui da dargli un appuntamento in casa propria per quella stessa notte, dicendogli di presentarsi col nome di Riccardo III. Shakespeare origliò il tutto e si recò dalla donna prima dell’attore. Quando poi fu annunciato che Riccardo III attendeva all’uscio, Shakespeare gli inviò la seguente risposta: «Guglielmo il Conquistatore viene prima di Riccardo III». Rispetto... mondo: da Cimbelino, a. IV, sc. II. Boemia sulla costa: in Racconto d’inverno. Ulisse... Aristotele: in realtà, in Troilo e Cressida, è Ettore a parlare con le parole di Aristotele. Sostituendo Ulisse ad Ettore, l’“orchestratore” crea un errore volontario che, per dirla con le parole di Stephen, apre i portali della scoperta. Infatti, da esso si spalanca un varco extratestuale che fa riferimento non alla narrazione in quanto tale, ma al suo prodotto finito, ovvero a

V. II. IV. uccelli: vedi la poesia di Yeats La canzone di Aengus l’errante.. nella prefazione alla seconda edizione del 1928.quell’epica nazionale tanto attesa che è Ulisse. L’uomo. sfiorire: da Antonio e Cleopatra.. Tutto in tutto : da Amleto. a. No. parte I...... Credo. II. cucù: riferimento al tradimento coniugale (Cuckold = “cornuto”)... Yeats nei confronti delle proprie schematizzazioni in A Vision. donna: da Amleto.. di Maurice Maeterlinck (1862-1949).B. sc.. a. ne I due gentiluomini di Verona e La tempesta. citato nella nota a “Il pingue Buck” nel primo episodio. parallela alla discussa e comprovata influenza in senso contrario. Carmen: allusione alla Carmen di Georges Bizet (1838-1875)... . II. II. Non a caso con questo “verso” si chiude anche il tredicesimo episodio di Ulisse. Cucù. Bleibtreu: Karl Bleibtreu (1859-1928) sosteneva la citata teoria secondo cui il conte

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di Rutland avesse composto i drammi di Shakespeare. incredulità: Marco 9:24. José. sc. II. a. II. Stephen: l’atteggiamento di incredulità verso la propria teoria andrà a rispecchiarsi nello scetticismo espresso da W. vedi Pene d’amor perdute. Nota della messa al bando: oltre ad esser suggerita. Giuda: vedi la decima sezione di La saggezza e il destino. sc. I. sc. Età. sc. come ci informa Stephen. Nell’ambito dei riferimenti a Shakespeare. Angelo. come a suggerire un’influenza profonda di Joyce su Yeats.. Pubblico sudore: Gabler corregge public in pubic. Maeterlinck. Errante. inclusa nella raccolta The Wind among the Reeds del 1899.. a.. a. se stesso: allusioni all’unione androgina dei matrimoni celesti di Emanuel Swedenborg. Puck Mulligan: questa nuova metamorfosi shakespeariana di Mulligan lo vede ora nel ruolo del folletto-spiritello del Sogno di una notte di mezz’estate. vedi il monito di Falstaff in Enrico IV. I.

V.T. Coleridge (1772-1834). Ti temo. II.Gregory: in effetti Joyce criticò il libro Poets and Dreamers di Lady Gregory (1852-1932) in una recensione uscita sul «Daily Express» il 26 marzo 1903. che si concretizzerà più in là nel testo. Lodiamo.. sc. marinaio: dalla Ballata del vecchio marinaio.. sc. Niente uccelli: da Macbeth. VI. II. a. I. Moltitudinoso vomito: da Macbeth. In generale. Ebreo errante: oltre al mito dell’ebreo errante ovviamente incarnato da Bloom – nel frattempo presentatosi alla National Library in cerca dell’immagine per l’annuncio della ditta Keyes che sta tentando di piazzare – si nota in maniera latente la quasi identificazione tra lui e l’errante Aengus (Stephen). V. a. benedetti: da Cimbelino. a... Pardo: animale mitico presente nei bestiari medievali: rimanda allegoricamente alla figura di Cristo. ROCCE ERRANTI . del poeta e critico shakesperiano S. dopo esser stato raccomandato al direttore Longworth proprio dalla scrittrice. annunciato dalle intenzioni di Joyce (vedi la lettera a Carlo Linati citata nell’Introduzione). si scorge il parallelismo tra Irlanda ed ebraismo. sc.

Secondo la maga Circe. ha saputo uscirne indenne. non si intersecano mai. grazie al favore degli dèi accordato a Giasone. una narrazione prevalente esiste. una città al tempo stesso coloniale e anticoloniale. In un capitolo in cui vengono altamente tematizzati lo stile e la struttura. e si tratta come spesso in Ulisse di una storia bipolare. nel momento in cui si presta a dar consigli a Odisseo e compagni. soltanto la nave Argo. per via di alcune sue caratteristiche strutturali e tematiche. È stato definito un episodio corale. “Rocce erranti” è stato giudicato dai primi critici una sorta di microimmagine riflessa del romanzo. con personaggi protagonisti e gregari. non vi è un vero e proprio episodio delle Rocce erranti. il reverendo John Conmee e il viceré. mentre il viceré è accompagnato nel suo tragitto da un corteo a cavallo. come a indicare una sorta di pace tacita con cui quelle forze riescono ad ammantare e a tener sotto scacco la città di Dublino. avendo optato per la rotta di Scilla e Cariddi. tra le tante microstorie accennate. in cui periferia e centro si scambiano di posto continuamente. come suggerisce Declan Kiberd. Essi simboleggiano la Chiesa e lo Stato. Mentre si danno i vari eventi all’apparenza insignificanti al centro degli interludi. con l’aggiunta di una “coda” finale. ovvero il suo braccio coloniale. In “Rocce erranti” ogni personaggio è a suo modo un protagonista. la città viene divisa letteralmente in due dai percorsi dei suoi personaggi principali. che schiacciano e minacciano di asfissiare la vita civica e la coscienza di una . vi è apparentemente poco spazio per una narrazione di tipo tradizionale. il secondo lo chiude. diciotto nello specifico. Cristo e Cesare. scoscesi scogli tra cui flutti e turbini di fuoco da sempre divorano ogni nave che tenti di attraversarle. Eppure. e le loro traiettorie sono parallele. eventi salienti e rispettive descrizioni dettagliate. Tra queste ovviamente il fatto di esser diviso in quelli che potremmo chiamare “episodi in miniatura”. Tra queste due forze.Odisseo. essendo queste solo evocate dalla maga. Nell’Odissea. nel libro XII. Il primo apre l’episodio. Ciò ha fatto pensare a una possibile corrispondenza con il numero degli episodi del libro. Vengono chiamate così poiché le turbolenze del mare sono tali da non permettere di identificarne la precisa posizione sulle carte. non attraversa le famigerate Rocce erranti. Il reverendo Conmee viaggia su mezzi pubblici. dunque.

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e il suo incedere assomiglia trasversalmente al corteo funebre del sesto episodio. apparentemente insignificanti. Bloom legge con attenzione un libro osceno chiedendosi se possa risultare d’interesse per sua moglie.. con la relativa mancanza di un mondo interiore che possa suscitare interesse. anche grazie ai continui errori di identificazione. di lettura. con un fine prefissato verso cui tendere. mutando il capitolo in una sorta di epica cittadina. Sarebbe interessante. Stephen considera di acquistare un libro sui modi in cui conquistare l’amore di una donna. etc. Nell’episodio è sempre immancabilmente la puntuale orchestrazione della casualità a prevalere.cittadinanza e una nazione. cosa che non avviene per il viceré – simbolo della freddezza istituzionale del potere occupante. mentre Conmee si muove tra spazi vitali della città incontrando persone e scambiando con loro opinioni o cortesie. in cui i dublinesi incarnano l’anima della città. Nel decimo episodio i vari “interludi” – così si preferisce chiamarli – sono quasi sempre interrelati per via della presenza di piccoli richiami narrativi che li collegano. Tale intrecciarsi di micronarrazioni mina idealmente quella che è una sorta di casualità sistematizzata evidente nel sovrapporsi di trame solo apparentemente secondarie. il corteo del viceré non riceve se non qualche freddo o calcolato saluto da parte della popolazione. e la vediamo da due diverse angolazioni. Si tratta di storie potenziali. Tale affronto all’intreccio tradizionale è anche una sfida alla possibilità di una narrazione teleologica. e facendone in ultima analisi il proprio palcoscenico. di interpretazione. Tra queste due narrazioni principali avvengono molte cose. . esistono tuttavia delle differenze. i quali rendono incerto il ruolo dei protagonisti. Se “Rocce erranti” può esser considerato una sorta di immagine speculare di Ulisse.. ciò accade perché nel suo complesso assistiamo a una tecnica che ricorda molto il modo in cui è strutturato l’intero romanzo. chiedersi per quale motivo Joyce collochi questa sorta di capitolospecchio grossomodo a metà del libro. appropriandosi delle sue strade. alla luce di simili riflessioni. Secondo alcuni critici è possibile indifferentemente leggere i vari interludi secondo l’ordine che si preferisce. di fili narrativi inconclusi. Al reverendo sono concessi alcuni monologhi interiori. Inoltre. Molly fa l’elemosina a un marinaio storpio. ma a loro modo cariche di potenzialità: Blazes Boylan compra in un negozio le pesche che vorrà far recapitare a Molly fingendo con la commessa di doverle inviare a una persona inferma.

o se vogliamo. Nell’episodio esistono una serie di microstorie dormienti e potenzialmente rivelatrici che sta al lettore collegare all’intricata tessitura del tutto. immagini e possibilità inespresse vengono rivelate spostando il punto d’osservazione. cittadini. errori. Inoltre. anche allo stile di un’opera cubista. sponda europea = viceré. molto più che in tanti altri luoghi di Ulisse. in cui retroscena. il lettore deve sentire su di sé tutto il carico e la responsabilità della propria autorità interpretativa. omonimi. e trasformarsi così in esperto esegeta. Wolsey: Thomas Wolsey. e sta a chi legge rintracciarne i percorsi. Tale esplosione della narrazione teleologica risponde all’esigenza di rendere un senso di casualità della vita. siamo tra le 3 e le 4 del pomeriggio. forze. I simboli sono: Cristo e Cesare. L’organo dell’episodio è il sangue. mentre Linati parla di labirinto mobile tra due sponde. Tuttavia. Note Conmee: vedi nota a “John Conmee” nel quinto episodio. sponda asiatica = Conmee. Se la scienza/arte è per Linati la meccanica. il fatto che alcuni eventi siano presentati sotto diverse angolature fa pensare. Secondo Gorman la tecnica è il labirinto. luoghi. per svelarne soggettivamente le possibilità inespresse. una logica soggiacente e sotterranea esiste nel capitolo. Linati ci informa che il senso/significato è “l’ambiente nemico”. mentre Gorman non ne assegna. Per Linati il colore è arcobaleno. rassomiglianze. Tra le persone dell’episodio abbiamo: oggetti.che forse rappresentano proprio la corrispondenza con il “non episodio” omerico. attraverso le cui maglie fitte il lettore ha il diritto e il dovere di addentrarsi. questa è per Gorman l’arte. un’impressione di caoticità. arcivescovo di York (1473-1530). Le corrispondenze sono: Bosforo = Liffey. con il concetto di parallasse caro a Bloom. Simplegadi = gruppi di cittadini. Ulisse. In “Rocce erranti”. Secondo gli schemi. sincronismi. uscì dalle grazie di Enrico VIII quando non poté ottenere dal papa l’annullamento del . Riallacciare i fili sparsi dell’episodio significa comprendere il reticolato immaginativo e narrativo del testo.

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1534: vedi nota a “Thomas Fitzgerald” nel terzo episodio. Silken. cattolica e considerata erede del trono d’Inghilterra da chi non riconosceva Elisabetta – figlia di Enrico VIII e Anna Bolena – quale legittima sovrana. e questa assenza diviene qui epifanica e rivelatrice dell’assenza. . Castelein.. Durante la vita di Joyce.matrimonio tra il sovrano e Caterina d’Aragona. figlia di Giacomo V di Scozia. Gesuita belga: padre A. La donna in bianco: romanzo di Wilkie Collins (1824-1889). Lo stesso evento verrà presentato da una visuale differente più in là nell’episodio. Si proclamò ribelle. pubblicato in Inghilterra nel 1860. Almidano Artifoni: nella realtà. Grasso braccio: di Molly Bloom. Statua di Wolfe Tone: Theobald Wolfe Tone (1763-1798) è il padre del repubblicanesimo irlandese. Vedi la nota a “Colonna di Nelson” nel sesto episodio..V. la statua non fu mai posta sul suo basamento. Per l’Inghilterra.J. nell’ideologia nazionalista che Joyce in qualche modo allo stesso tempo osteggia e caldeggia. Maria Stuarda: nella traduzione.. direttore della Berlitz school di Trieste. Si tratta ovviamene di Mary Stuart (1542-1587). Fu poi imprigionata per cospirazione e decapitata. Queen of Scots – si rende necessaria per esigenze di comprensione modellate sull’orizzonte culturale di ricezione. Il libro a cui si fa riferimento è Le rigorisme.: in latino. l’aggiunta rispetto all’originale – Mary.. le nombre des élus et la doctrine du salut pubblicato a Bruxelles nel 1899. Deo volente. in cui lavorò Joyce come insegnante di inglese. D. Braham. bellezza: dalla canzone The Death of Nelson di S. ovvero ritirò la propria lealtà a Enrico VIII. di un centro che le donerebbe completezza in una cornice più ampliamente repubblicana. secondo cui si sarebbe salvata la maggioranza delle anime. Arnold e J.

Fitzgerald Mor: Gerald Mór Fitzgerald (1456-1513).. facendo esplodere la Camera dei Lord. Bloom fior di segala: dalla canzone Bloom is on the Rye di Edward Fitzball e Henry Bishop. Geraldini: seguaci dei Fitzgerald. Scabrose.. Masoch: libro del romanziere austriaco Leopold von SacherMasoch (1836-1895). Impiccato. Piaceri del peccato: titolo non identificato.. ma non squartato. L’episodio è sintomo di quei difficili rapporti tra Stato e Chiesa che segnano non solo la storia d’Inghilterra – vedi i riferimenti al cardinale Wolsey all’inizio del capitolo – ma anche quella d’Irlanda. tra la fine del diciannovesimo secolo e l’inizio del ventesimo. risulta essere lo pseudonimo con cui uscirono. Maria Monk (1816-1850) racconta la fuga da un convento di suore in Canada in cui si commettevano ogni sorta di abusi. ottavo conte di Kildare. Belle tiranne: il titolo non è stato ancora identificato. potente nobile anglo-irlandese noto per aver dato alle fiamme la cattedrale di Cashel nel 1495... Racconti. alcuni romanzi francesi di argomento sado-masochistico. Per quanto riguarda il presunto autore.Congiura delle polveri: cospirazione nata negli ambienti cattolici inglesi per far saltare in aria il parlamento inglese e re Giacomo I. Lord Edward Fitzgerald: (1763-1798) uno dei leader degli United Irishmen. Capolavoro: un trattato pseudomedico. pseudoaristotelico e quasi pornografico del sedicesimo secolo. Tempi dei disordini: il riferimento è alla ribellione del 1798. presumibilmente l’ideatore della rivolta del 1798.. Monk: nel libro. anno in cui . Emmet fu impiccato e decapitato. squartato: vedi nota a “Robert Emmet” nel sesto episodio. James Lovebirch. forse una creazione narrativa di Joyce. Scotch house: il pub si trovava sulle rive del fiume Liffey.

i reticolati in vimini nel fiume servivano come trappole per i pesci. Se el. si infortunò al braccio destro e sembrò cedere. se non inventate. Secondo un’altra teoria. appare composto secondo la tipica tendenza del linguaggio magico alla coesistenza e fusione più che eterodossa di lemmi provenienti da lingue varie e distanti. Il risultato fu un pareggio... Comparirà anche nel capitolo successivo. non è un prete. più anziano e più leggero del suo avversario americano.. che verrà cantata nell’episodio successivo.. Il riferimento è ai graticci in vimini sistemati sulle sponde della Liffey per facilitare l’accesso in città. Aprendo. Ineguagliabile Charles: Carlo I (1600-1649). Heenan contro Sayers: sensazionale incontro di pugilato che ebbe luogo il 17 aprile 1860. Il verso che segue questo paragrafo appartiene alla stessa canzone. L’inferno aperto al cristiano. di cui qualche studioso ha tentato una traduzione possibile.. erede di Giacomo I d’Inghilterra (ovvero Giacomo VI di Scozia. Padri coscritti: i senatori romani.venne ucciso. Ottavo. Ford of Hurdles:

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traduzione inglese del gaelico Átha Cliath presente nell’antico nome di Dublino. Padre Cowley: nonostante l’appellativo. Amen: l’incantesimo d’amore. da cui sono tratte tra l’altro le visioni dell’inferno del terzo capitolo del Dedalus. Parte sbagliata: Tom Kernan è dunque proinglese. Mosè scrisse altri quattro libri segreti – oramai perduti – della Bibbia. segreti: secondo la tradizione del misticismo ebraico. Baile Átha Cliath (“città del guado con i graticci”). dopo che sulla sua testa era stata posta una taglia. figlio di Maria Stuarda). Quella ballata: si tratta di The Croppy Boy. Fu interrotto dalla folla che invase il ring quando il pugile inglese Sayers. oltre al Pentateuco. ed entrambi i pugili ricevettero la cintura di campione del mondo dei pesi massimi. . cristiani: allusione al trattato di padre Pinamonti..

. inclusa nella raccolta Songs before Sunrise del 1871. a Merrion Square. Nessuna traccia. Elia: il profeta tornerà molte volte in Ulisse. Sir William e Lady Speranza. il 1904. irlandese: sebbene nella mitologia irlandese non compaia l’inferno. Qui come in altri luoghi in precedenza il riferimento superficiale è al volantino gettato da Bloom nel fiume in “Lestrigoni”.. dieci anni più tardi Joyce pubblicherà Gente di Dublino.. qualcosa: altra allusione extratestuale. SIRENE . nascita: dalla nona quartina della poesia di Swinburne Genesi. Portobello: area in cui si trovava un’importante caserma dell’esercito britannico a Dublino. William.. il dentista: non ha rapporti di parentela con il Bloom protagonista di Ulisse. Bloom alla fine del dodicesimo episodio ascenderà al cielo. ma è possibile intravedere l’identificazione di Bloom con il profeta Elia. servizio: il corteo vicereale è un’invenzione di Joyce..Bianca.. Casa di Wilde: la residenza dei genitori di Wilde. il che evidenzia l’intenzione di accentuare il tema dell’oppressione coloniale nella sua “epica nazionale”.. esiste tuttavia un luogo sotterraneo. infatti. Bloom. Dieci. regno dei demoni e degli spiriti malvagi. Re Billy: Guglielmo III d’Orange.. Vedi nota a “Logge orangiste” nel secondo episodio. stando alla data di questo colloquio. come il suo predecessore biblico.

non cedano alla sua richiesta. Si tratta. tra cui notoriamente Simon Dedalus e Ben Dollard. Tra le righe del testo. Nell’undicesimo episodio avviene poco o nulla. d’ossa d’umani putrefatti corpi. poiché in questo punto viene presentata al lettore l’equazione forse più importante che sottende alla poetica joyciana. molti dei presenti – oltre naturalmente alle due accattivanti bariste-sirene. da parte di Odisseo e compagni. ogni stabile nozione del reale. l’episodio riguardante il canto delle sirene precede il superamento. “Sirene” è indubbiamente il più musicale di tutti gli episodi del libro. e di come i suoi compagni. e dunque anche il virtuale pericolo scampato delle Rocce erranti. assenti ma presenti in mille echi nel capitolo. Lo dimostrano i tanti esperimenti con l’onomatopea. «non lontano. la cacofonia. secondo cui «ogni arte aspira alla condizione della musica». reali e virtuali. avvisa Circe. e di pelli marcite. a detta di molti. Siamo all’Ormond bar in riva alla Liffey. un insieme da cui la narrazione è avvolta. Siamo nel libro XII. ovvero quella tra musica e letteratura. si legge una narrazione sessualmente connotata che coinvolge. un monte s’alza». si cimentano in esecuzioni canore riscuotendo un notevole successo. «Ma». ovvero Molly e Martha. un tutto ridotto al riecheggiare di suoni e impressioni. e tra i versi delle canzoni. Nel racconto si narra poi di come egli segua con precisione le istruzioni di Circe. ma percepiamo comunque un’aria di totalità. Ai compagni Odisseo dovrà riempire le orecchie di cera affinché non odano il canto delle sirene. e alcuni degli avventori. Esse divengono per Bloom ombre immaginarie delle proprie donne. che fa perdere ai partecipanti. . nonostante il loro capo li implori di liberarlo perché possa raggiungere le soavi sirene. tramite un gioco di sguardi e gestualità. La nave così si allontana dall’isola. È ancora Circe a offrire a Odisseo consigli sulla rotta da intraprendere. mentre lui si farà legare stretto a un albero della nave. Il consiglio della maga risulta ancora provvidenziale. di uno dei passaggi chiave di Ulisse. per ritrovarsi immediatamente tra i tremendi flutti di Scilla e Cariddi. per godere del soave richiamo senza subirne le conseguenze.Nell’Odissea. Si tratta dello sviluppo intransigente di un assioma formulato da Walter Pater nel suo Rinascimento. A lui racconta dell’isola dove dimorano due sirene. come a Odisseo. che dal bel prato in cui sono sedute incantano col fascino della propria voce chiunque vi si avvicini. di Scilla e Cariddi.

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nella creazione di quella magnifica sinfonia cosmico-linguistica. un luogo al di fuori della musica. verso una vera e propria “armonia semantica”. La prima. formula che ha permesso a qualcuno di descrivere Ulisse come un “romanzo della mente”. nell’undicesimo capitolo viene a materializzarsi una evidentissima corrispondenza strutturale tra le due parti dell’episodio. e un tendere. l’orecchio è tutto nel capitolo. È il parere di Jules Law. ma anche di un ritorno al suono quale essenza primordiale. non solo di un ritrarsi nella mente. quando parla di un outside of music. Si sarebbe tentati anche di risolvere il dilemma ricorrendo alla formula inside the brain. una sorta di escapistico richiamo ingannevole. la cosiddetta overture iniziale. mentre invece il senso profondo dell’episodio potrebbe trovarsi altrove. A reggere le fila della narrazione. è stato detto che la musica in “Sirene” non sarebbe se non uno specchietto per le allodole. permette alla musica e alla forma di divenire protagonista rispetto al significato. Fiumi di pagine critiche sono stati dedicati a tale esplorazione joyciana delle possibilità sonore della lingua – possibilità poi portate alle estreme conseguenze in Finnegans Wake. alle radici della comunicazione e della cultura sociale. Strutture sintattiche si sovrappongono e si interrompono in un gioco testuale che si configura al tempo stesso come una sfida alle strettoie della lingua imposta. non è più una grammatica delle parole ma una semantica dei suoni. eppur sfuggente. dove si dà il corteo del viceré per le strade di Dublino. e gli scarti ritmici che ne segnano il passo. Come in musica. ovvero l’ambiguità. simile a quello delle sirene di Omero.l’allitterazione. una fuga verso la luce del melodico. un rifugiarsi nel mondo delle sensazioni come alternativa valida all’autoritario caos dell’esteriorità. Eppure. L’outside di cui parla Law sembra essere qualcosa di più definito. nella fattispecie lo scenario politico. tramite le risorse della polisemia. un messaggio civico e politico diretto a quel che avviene al di fuori dell’Ormond Bar. dove tutto realmente avviene. in certi punti. Ciò spiega anche un altro aspetto del capitolo – e dell’intero testo in generale – ovvero il ruolo secondario che grammatica e sintassi vengono man mano a ricoprire tra le maglie della narrazione. l’assonanza. e dall’altro favorisce il raggiungimento dell’effetto empsoniano di cui Ulisse è campione. Si tratterebbe dunque di un altro tipo di fuga. Dal punto di vista della macrotecnica narrativa. preannuncia l’effettivo svolgimento dei temi di questa strana “fuga” musico- . Tale stratagemma da un lato. a cui viene lasciato ampio campo. e questo accade in “Sirene”.

come spiegherà più tardi alla presenza del cittadino. che spinse William York Tindall ad avanzare l’ipotesi di una sorta di trasposizione sul piano orizzontale della verticale tabula smaragdina ermetica. La scienza/arte secondo Linati. è la musica. Ancora una volta. . Le corrispondenze sono: Sirene = bariste. nel capitolo successivo. un discorso intorno a una delle parole più ricorrenti nel testo. In quest’ottica. isola = bar. così qui”. Orfeo. ogni eco musicale. si rivela in tutta la sua umanità. Così. al lettore non mancherà di rinvenire quella che è la narrazione soggiacente. Tale corrispondenza strutturale ben ricorda quella fittissima rete di rimandi tra un luogo e l’altro del libro intero. perché in fondo. ovvero love. Bloom. ogni parola lasciata cadere. siamo tra le 4 e le 5 del pomeriggio. proprio come tutti i temi musicali. Menelao. verrebbe a tramutarsi in un livellamento pienamente umano. Nello specifico. suoni. Linati ci informa che il senso/significato è “il dolce inganno”. in Ulisse. bariste. e gli indizi apparentemente casuali rinvenibili in un capitolo o l’altro del libro vengono poi ripresi. Il suo atteggiamento nei confronti della vita è incentrato su questo. I simboli sono: promesse. Per Linati il colore è corallo. Partenope. di non soccombere all’autoritarismo di un discorso ciecamente nazionalista improntato alla violenza e all’odio. Ogni verso di canzone. i fili. l’amore è «il contrario dell’odio». Le persone sono: Leucotea. Secondo gli schemi. e l’arte per Gorman. in “Sirene”. e sarà proprio tale inclinazione sentimentale a permettergli. femmina. la corrispondenza cosmica “come sopra. riverbera nella coscienza di Bloom concretizzandosi in un segreto messaggio d’amore. espansi. ispirato a un più prosaico “come lì. e alla derisione. ai tradimenti. una volta superato lo scoglio della carente referenzialità del dettato in favore della musicalità del tutto. accennati nella curiosa sezione iniziale. vengono poi ripresi nel dispiegarsi dell’episodio. o meglio sonori. Argonauti. e caricati di senso in altri luoghi del testo. così sotto” [macrocosmo/microcosmo]. sta al lettore cimentarsi in una simile opera di “scavo

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letterario”.letteraria. L’organo dell’episodio è l’orecchio. abbellimenti. mentre in Gorman la categoria rimane vuota. le tante tracce. Sia Gorman che Linati indicano quale tecnica la fuga per canonem [si tratta di una fuga musicale che segue un canone diviso in otto parti]. quell’umanità che gli consente di non reagire con la stessa moneta agli insulti. Ulisse. al fine di ricostruire archeologicamente un suo percorso compiuto e definito di lettura di Ulisse.

.. lasciarti: adattamento di versi dalla canzone Goodbye... l’aria che invece verrà cantata da Simon Dedalus è una sua popolare traduzione inglese estremamente libera. Leslie Stuart.. M’apparì. Hatton. L’arpa. west: si fondono allusioni alla ballata The Minstrel Boy di Thomas Moore e al Playboy of the Western World (1907) di Synge.. intitolata La fille du régiment. perché non si perdano i riferimenti culturali. Paul Rubens e Edward Boyd-Jones.. fame” nell’ottavo episodio... Figlia del reggimento: opera comica di Gaetano Donizetti. Monte in cordoglio: gioco di parole su allusione alla ballata The Mountains of Mourne di Percy French (1854-1920). Oriente: dalla commedia musicale Floradora di Owen Hall... Vedi nota a “Martha” nel quinto episodio. Si spengon.. ossetto: si vengono qui a confondere due favole di Esopo. due: vedi nota a “L’arpa. Ovvio il riferimento a Molly Bloom..: un’aria cantata da Lionello nella Martha di Flotow. Sweetheart. del 1840. Nella presente versione si è scelto.. Volpe. Goodbye di Jane Williams e John L. Idolores. rappresentata per la prima volta a Londra nel 1899. . Mentre padre Cowley accenna alla versione italiana.. My Irish Molly: nota ballata tradizionale irlandese. da te..Note Oh.. di sostituire la versione italiana a quella inglese cantata da Dedalus.. incontr... Menestrello. incantato” nel settimo episodio. Rosa di Castiglia: vedi nota a “Il grado. e La gru e il lupo. La volpe e la cicogna.

ritenendo le ultime. musamatematica: Bloom crede. Love’s.. comparirà nel monologo di Molly dell’ultimo episodio. song: vedi nota nel quarto episodio... Waiting: canzone di Ellen H.. Siopold. inclusa negli Idylls of the King. Vedi nota sopra. Flagg e H. In old Madrid: canzone di G. nota a “M’apparì.. ovvero il significato nascosto a cui alludono. Anche in questo caso. Banshee: donna fantasma della mitologia celtica (Bean sí) il cui lamento è segno premonitore di una prossima dipartita.. la cosa più importante.... Tutto è sciolto: aria dalla Sonnambula di Bellini.. Sono numeri. beltà. Più avanti rifletterà che la musica non è altro se non matematica. e pensa alla consumazione del rapporto sessuale tra la moglie e Blazes Boylan. morrò!: vedi sopra.. incontr. Fu il rango e la fama: dalla Rosa di Castiglia. potrà.. dunque. correttamente. che l’essenza della musica sia numerica. mio cor...... M’appari.. .. Parole.. Giù. Marta.. volò. n’andò.. L’ipotesi.. dietro: Bloom ragiona sul rapporto tra musica e parole. morti: canzone popolare inglese. sparisti... Clifton Bingham e Henry Trotter.. danze: allusione a un verso della canzone popolare antimilitaristica Johnny I hardly Knew Ya.”.. Consumato: Leopold Bloom si indentifica con Lionello. Per me. Sonnambula: opera di Vincenzo Bellini (1801-1835). Crepa nel liuto: dalla poesia Merlin and Vivien del 1859 di Tennyson.. Millard a cui farà riferimento anche Molly nel suo monologo... sguardo.nononostante i versi non siano sempre corrispondenti nel senso... è che la sfera dei numeri e quella delle parole siano corrispondenti – come nel misticismo ebraico della Cabala – ed è a questa relazione segreta a cui sembrerebbe far riferimento l’universo misterioso della musica.

che recita «Who fears to speak of ninety-eight»... il quale aveva deciso di rifugiarsi in chiesa. Tra questi. in un periodo imprecisato tra la Rivolta di Pasqua del 1916. Ultima rosa d’estate: canzone di Thomas Moore inclusa nelle Irish . Croppy Boy: vedi la nota nel sesto episodio. sc. Alla luce del fatto che “Sirene” fu composto tra il 1918 e il 1919. Fino alla fine dell’episodio. Questo vede la storia di un giovane ribelle che prima di recarsi a combattere si ferma in chiesa a pregare.. Qui sdegno: dal libretto italiano de Il flauto magico di Mozart. Musica da camera: altro riferimento extratestuale alla raccolta di poesie di Joyce intitolata Chamber Music. III. a. Chi ha paura. menestrello: dal titolo di un poema narrativo di Sir Walter Scott (1771-1832).. in The Mourning Bride.. i versi della poesia di Ingram furono riscritti e adattati a una melodia tradizionale che ben presto divenne un inno patriottico. del 1697. e vi si inginocchia di fronte per l’assoluzione.

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Lamento. Dopo la confessione il soldato rivela la sua identità. Bloom ritiene il plot di The Croppy Boy poco credibile. Nel confessionale vede una persona con una tonaca. arresta il giovane e lo conduce al patibolo. la narrazione sarà punteggiata di riferimenti e allusioni ai versi della canzone.La musica. I.. quattro: rimodulazione di un verso della poesia The Memory of the Dead di John Kells Ingram (1823-1907). il verso citato nell’Ulisse divenne «Who fears to speak of Easter week». Canzoni senza parole: traduzione del titolo delle quarantotto composizioni per piano di Felix Mendelssohn (1809-1847). Lieder ohne Worte. Essere o non essere: da Amleto. Shakespeare: l’espressione non è di Shakespeare ma di William Congreve (1670-1729). è interessante notare come. cantata da Ben Dollard e suonata al piano da padre Cowley. sedata nel sangue dagli inglesi. ma quest’ultimo si rivela essere un soldato inglese in fuga dai ribelli. e la guerra anglo-irlandese (1919-1921).

In questo finale d’episodio. Meyerbeer: l’autore è Mercadante.. Le ultime sette. L’errore tornerà anche in seguito.Melodies.. le ultime parole di Emmet lette da Bloom vengono parafrasate e dissacrate dal suo peto. Ultime parole. non Meyerbeer.. CICLOPE ... La mano. mondo: da What Rules the World di William Ross Wallace (1819-1881).. Emmet: vedi nota nel sesto episodio.

figlio di Poseidone. Quando poi Polifemo rimuoverà il masso per far uscire le greggi. Poseidone.L’incontro con il ciclope Polifemo viene narrato nel libro IX dell’Odissea. surreali e pseudomiticheggianti da giornale inglese di provincia. esso si colloca prima delle vicende di Eolo. Ne afferrerà quindi due. nella cronologia del viaggio di Odisseo. Secondo il racconto narrato ad Alcinoo. ormai accecato e in preda all’ira. Così. La caverna è vuota e decidono quindi di attenderlo. Polifemo dunque invocherà il padre Poseidone. quando il ciclope. Odisseo lo informa di chiamarsi Nessuno. ora legate al linguaggio burocratico relativo alle licenze commerciali. Tuttavia. Odisseo sa bene di avere bisogno della forza del ciclope per rimuovere il masso all’entrata. decide di usare l’arguzia anziché la forza. Arrivati in prossimità della costa. i ciclopi vivono senza legge nelle loro caverne in una terra che mai abbandonano. il ciclope chiuderà l’entrata della spelonca con un enorme masso per impedire agli uomini di uscire. Odisseo e compagni si legheranno al ventre degli animali. quello di rivelare sbeffeggiante al gigante il proprio nome e la sua provenienza. a questi saprà soltanto spiegare che Nessuno l’ha colpito. nei confronti di Odisseo e del suo equipaggio. Rispetto a molti altri episodi. Procede in modo relativamente lineare. Al centro delle vicende vi è sicuramente il dibattito acceso – a tratti un vero e proprio litigio. chiamerà da dentro la caverna gli altri giganti in suo soccorso. nonostante interpolazioni e digressioni ora celticiste. Sarà allora che Odisseo compirà il suo unico errore. e quindi scarta subito l’opzione di ucciderlo durante il sonno. Tali intrusioni si collocano chiaramente al di fuori della cornice eminentemente realistica del capitolo. Al rientro. Di conseguenza. tra il cittadino (tipico ultranazionalista fanatico. riuscendo così a scappare dalla caverna. e persuadendoli involontariamente ad allontanarsi. il cui vago modello sarebbe . piazzandosi al centro del varco per tastarle ad una ad una nella speranza di catturare il nemico. Odisseo e dodici prodi partono in ricognizione per incontrare il gigante Polifemo. L’episodio è della massima importanza. il dodicesimo presenta una narrazione di scarsa complessità. convincendoli così di star blaterando ubriaco. poiché susciterà la futura ira del dio dei mari. pregandolo di impedire ad ogni costo a Odisseo e al suo equipaggio il ritorno ad Itaca. Mentre Polifemo si disseta di vino. dopo aver assistito a un suo ulteriore pasto a base di altri due compagni. programma di farlo ubriacare per poi accecarlo nel sonno con una lancia infuocata. Il mattino seguente. e smembrandoli se ne ciberà prima di addormentarsi.

su quella che questi ultimi avevano di se stessi. infuso di idee socialiste. Difficilmente. ma al contempo ci pone di fronte a una sua possibile critica onirica. di cui il suo argomentare. quell’Irlanda immaginata e cara a Joyce. è il primo testimone. il che fa pensare. A differenza delle strette vedute del cittadino. Infatti. basato proprio sulla percezione che avevano gli inglesi degli irlandesi – e. la rivincita dell’ebreo è collocata principalmente a livello profetico. che permeano

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insistentemente le sue esagerazioni verbali. di una retorica giustificata da un fuorviante celticismo pervasivo. forse per via del grado di realismo della narrazione che non ha eguali nel libro. tipici del discorso anticoloniale dell’epoca. per nulla accessori. Il cittadino. poco interessato al bene comune della nazione. Tale atteggiamento. di ritorno. poiché si lega a interessi di piccola bottega e corporativi. Sarebbe un grave errore leggere il violento scontro con Bloom come una rinuncia da parte di Joyce del concetto di nazione. principalmente legati al concetto di “irlandesità”. a una connessione con l’etimologia greca del nome Polifemo. L’episodio. Bloom mostra un profondo radicamento e attaccamento all’Irlanda e al proprio status di irlandese. fondatore della Gaelic Athletic Association) e Bloom. Si tratta. e non violente. Lo scintillante climax finale rivela l’essenza vera del messaggio di pacifica convivenza incarnato da Bloom. internazionaliste. . Il tutto avviene alla presenza di altri personaggi. Senza dubbio Joyce vuole con l’episodio etichettare gli atteggiamenti del cittadino in quanto provinciali. piena di triti cliché. ha molte voci. “Ciclope” è uno dei pochi episodi che gli schemi forniti da Joyce aiutano in gran parte a spiegare. infatti. potrà sfuggire la critica palese di un certo tipo di nazionalismo aggressivo. produce di conseguenza attacchi acritici e sconsiderati. inutilmente autoreferenziali e dettati da una dialettica accesa ma stanca. ma nell’attacco del cittadino a Bloom vengono ripetutamente chiamati in causa i temi dell’antisemitismo e della xenofobia. seppure narrativamente gregari. collocandosi immancabilmente sulla difensiva. Joyce. è un prodotto dell’Inghilterra e non della nuova Irlanda. anche a una prima lettura. in altre parole. Questo verte su vari aspetti. infatti. come sostiene Jeri Johnson.Michael Cusack. divenendo così nei suoi atteggiamenti sconsiderati in tutti i sensi uno strumento dell’impero. tuttavia. non abbandonò mai i propri legami politici e culturali con una terra da cui solo all’apparenza si era allontanato. e diviene così ineluttabilmente irreale.

nel dodicesimo episodio l’idioma dublinese acquista una vitalità raramente incontrata prima. viene inserito in medias res. e saranno narrati. allontanandosene. forse perché il dialogo appare in molti luoghi preponderante. e a offrire il proprio giudizio. Dall’altro. ad esempio. In questo sta forse uno dei meriti principali dell’episodio: esso porta verso una narrazione sempre più esteriore – con qualche eccezione ovviamente. L’episodio è ovviamente degno di nota anche dal punto di vista linguistico e formale. ma solo superficialmente. negli scambi comunicativi orali. È stato. il ruolo del narratore nell’episodio merita qualche parola di commento. anch’egli sempre più ebro. e si trova a gestire i fili di una narrazione senza che sia chiaro da dove provenga la propria autorità – servono a far abituare il lettore al fatto che nel resto del libro gli eventi gradualmente avverranno. nelle opere di Shaw e Wilde. principalmente per il tipo di eloquio rappresentato. tutt’altro: essa è la vera struttura linguistica soggiacente alla grande “vendetta” di Joyce nei confronti della cultura e della letteratura inglese – per fare eco a una famosa lettura di Andrew Gibson. poiché entrambi spesso risolvono situazioni potenzialmente pericolose schivandole con astuzia.Il dibattito. principalmente al di fuori della mente di Bloom. tra cui la seconda parte del capitolo seguente – in cui la prospettiva “interna” finora prevalente può esser . Da un lato la sua presenza. lasciando così cadere ogni aura di imparzialità e onniscienza. alla fine. Tuttavia. tragicomico e tendente al patetico. i suoi continui interventi creano spaesamento e dislocazione. non ha vincitori né vinti. nonostante gli alti e bassi. infatti. modellato sulla particolarissima varietà di inglese in uso a Dublino. In ultimo. e quell’essere per certi versi una sorta di Nessuno – non dichiara la propria identità. Bloom si comporta in modo molto simile a Odisseo. In realtà. quella stessa forza che non aiuta l’ubriaco Polifemo. per quanto Bloom apparirà avere la meglio. e senza affrontarle con la forza. Al contempo. e nel dialogo. e soltanto se siamo disposti a chiamare fuga una vittoria. di lanciare contro Bloom la scatola di biscotti in precedenza bramata dall’aggressivo cane Garryowen. risiede gran parte del fascino dell’eloquio irlandese. Nell’atto finale. nel momento in cui egli giunge a prender parte agli eventi. come già evidente. si rivelano soltanto la sua insicurezza e debolezza. Non che la parlata della capitale non sia presente negli altri capitoli. ed è tuttora al centro di dibattiti critici appassionati. non assiste neanche il cittadino.

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messa in discussione dal mutato punto d’osservazione. Questa narratività, che vorremmo consapevole della “parallasse”, direbbe Bloom, appare un vero tentativo di rompere le maglie della rappresentatività, e di presentare al lettore storie sempre più ambigue, sempre meno finite, e dunque immancabilmente aperte. Gli schemi collocano l’episodio tra le 5 e le 6 della sera. Linati assegna il colore verde, mentre in Gorman non vi è indicazione a riguardo. Se per Linati la scienza/arte è la chirurgia, l’arte secondo Gorman è la politica. Tra le persone figurano: Prometeo, Nessuno, Ulisse, Galatea, mentre le corrispondenze sono: Nessuno = io, lancia = sigaro, sfida = apoteosi. Il senso/significato è “il terrore egocida”. Per Linati la tecnica è asimmetria alternata, in Gorman abbiamo gigantismo. I simboli sono: nazione, Stato, religione, ginnastica, idealismo, esagerazione, fanatismo, collettività, vergine. Gli organi dell’episodio secondo Linati sono i muscoli e le ossa, mentre Gorman cita semplicemente muscolo.

Note

Per poco... occhio: obliquo e forse qui fuorviante riferimento al parallelo omerico del Ciclope. Per prodotti... parte: parodia del linguaggio burocratico relativo all’esazione dei debiti. Cittadino: il modello del personaggio è notoriamente Michael Cusack (1847-1906). Vedi introduzione all’episodio. Mavourneen: in irlandese, “mio caro”. Nella bella... bigio opaco: parodia della narrazione gaelica ripresa da molti testi e traduzioni pubblicate nel periodo del Revival. Da notare la tipica tendenza all’elenco e alla catalogazione, che incontreremo sempre più spesso di qui a seguire, e l’ossessione per l’elogio dell’abbondanza caratteristico di una visione che vedeva nelle antiche radici della cultura irlandese un esempio

di civiltà verso cui tendere, e su cui modellare l’Irlanda moderna. D’altro canto, l’intento “revivalista” di Joyce è evidente in questa continua alternanza di presente e passato. Infatti, una tecnica narrativa tradizionale e referenti mitici vengono utilizzati per la descrizione del presente – come avviene nel caso dei tanti riferimenti alla contemporaneità, in questo passaggio. Si tratta della controparte non citata da Eliot di quel famoso “metodo mitico”, che il critico e poeta inglese immaginava fondato soltanto sul parallelo omerico, ma che invece è ben radicato anche nella mitologia celtica. Cruiskeen lawn: in irlandese, “bicchiere pieno”. Rory of the hill: contadino che si ribella al proprietario terriero di cui è fittavolo, nella poesia del rivoluzionario irlandese Charles Kickham (18281882). Vino nazionale: ovvero la Guinness, affermazione un po’ ironica di quel nazionalismo provinciale e dalle strette vedute del cittadino, contrapposto all’internazionalismo di Bloom che, invece, nell’ottavo epidosio aveva ordinato del Borgogna. A chara: in irlandese, “o amico”. La sagoma seduta... paleolitica : ulteriore parodia della narrazione epica, con interpolazioni del mondo classico, del Medioevo e della modernità, come i riferimenti ad eroi, pseudoeroi e personaggi storici che superano i confini “nazionali” della cultura irlandese, spaziando da Giulio Cesare a Carlomagno, da Michelangelo ad Alessandro Volta. Tra i personaggi dell’Irlanda moderna, spicca il nome di Jeremiah O’Donovan Rossa (1831-1915), leader storico di quell’Irish Republican Brotherhood sul cui esempio sarebbe stato modellato nel Novecento l’Esercito Repubblicano Irlandese (Irish Republican Army, I.R.A.). Il fratello prudente: Bloom, sospettato di appartenere a una confraternita massonica. È stato lui a fornire involontariamente la famosa dritta alle corse sul cavallo Volantino. Irish Independent: il quotidiano voltò le spalle a Parnell, e si collocò, a partire dal 1900, su posizioni conservatrici. Bi i dho husht: in irlandese, “stai calmo”.

Mountjoy: la prigione di Mountjoy, dove avvenivano le impiccagioni. Frammassone: i massoni erano sospettati, e Bloom in questo caso, di cospirare insieme ai protestanti per escludere i cattolici dai posti di lavoro. Nell’oscurità... soddisfazione: parodia del resoconto di una seduta spiritica, con l’impiego di una terminologia appartenente al gergo teosofico. Cristo M’Keown: imprecazione ironica modellata sull’espressione irlandese Críost, m’ochón, ovvero “Cristo, mio dolore”. H. Rumbold: il boia barbiere porta il nome di un addetto al consolato inglese di Zurigo contro cui

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Joyce intentò una causa legale nel 1918. Quelli del sessantasette: del 1867, feniani, repubblicani irlandesi. I fratelli Sheares: Henry e John, membri degli United Irishman, giustiziati dopo la ribellione del 1798. Tommy Moore: il più volte incontrato Thomas Moore delle Irish Melodies. Sara Curran: amante di Robert Emmet (vedi nota nell’episodio precedente). Sinn... amhain: vedi la nota a “Noi stessi” nel primo episodio. Amhain, in irlandese, “da soli”, rafforza l’affermazione. L’estremo saluto... Limehouse: lunga parodia del resoconto di una esecuzione capitale, nello stile di un giornale irlandese di provincia nel periodo postvittoriano. Tale retorica della pubblicistica spicciola viene trattata con notevole ironia. Si noti l’amo lanciato al lettore italiano dalla sigla F.O.T.E.I. (che nell’originale sta per Friends of the Enerald Isle: “Amici dell’isola di smeraldo”). Tutti coloro... Lowry: altra parodia del resoconto giornalistico riferita a una narrazione tipica del periodo del Revival, e nello specifico, dello stile di Padraic Pearse, poeta, maestro di scuola e leader della Rivolta di Pasqua del 1916, giustiziato dagli inglesi subito dopo l’insurrezione, il 3 maggio 1916.

... È stato. Si tenga presente anche l’altro importante riferimento a un cruento incontro di boxe nel decimo episodio (vedi nota a “Heenan contro Sayers”). vista l’importanza dello sport nei percorsi scolastici ed educativi della Gran Bretagna.: in quest’ennesimo elenco non potevano mancare i prelati... ovvero la parodia di tutti gli stili letterari. 320 Tra i prelati. noti per dare il proprio supporto e sostegno alle manifestazioni sportive revivalistiche. Rinascita degli sport gaelici: a cui si dedicava Michael Cusack con la sua associazione. Adultera e il suo amante: torna il tema dell’adulterio. robusta... sia in senso anti-inglese. stavolta riferita alla pubblicistica sportiva. La rinascita degli antichi sport irlandesi.Pearse diresse «An Claidheamh Soluis» (“La spada di luce”).. mai: da Elegia scritta in un cimitero di campagna. etc. tra cui il citato hurling e il football gaelico. p. gioia: altra parodia del linguaggio giornalistico. di . Si fa strada gradualmente quella che sarà la cifra dell’episodio quattordicesimo. Quanti fiori. Telegramma da Michelstown: tramite cui fu resa nota la notizia di tre militanti pro-Parnell uccisi durante un comizio nel 1887. del tradimento di Molly con Blazes Boylan. visto che è proprio la storia inglese. O’Nolan. già in epoca Tudor. Da notare la sensazione che tutti nel pub siano in qualche modo al corrente. consulenti: questo lapsus di Bloom – che traduce non letteralmente ma per equivalenza quello del testo originale – rivela come il suo pensiero corra ancora al numero 7 di Eccles Street. Antica Roma: il riferimento è ironico.. a rifarsi al modello romano. era vista come passaggio necessario sia verso la costruzione della percezione di una popolazione irlandese sana. e virile. alle spalle di Bloom. dal mare: parodia di un romanzo cavalleresco medievale. il giornale della Lega Gaelica.. Conviventi. dove la moglie ha da poco incontrato l’amante Blazes Boylan. La violenza dello sport viene criticata da Bloom.

divenne re d’Inghilterra nel 1714. è una delle figure storiche più odiate in Irlanda per le tantissime atrocità perpetrate nei confronti della popolazione cattolica irlandese. Oche selvatiche: già citate nel settimo capitolo. secondo l’usuale maniera catalogante.1530-1603). Si tratta di nobili irlandesi che dopo la sconfitta del Boyne nel 1690 abbandonarono l’Irlanda per andare a combattere negli eserciti cattolici europei. del 1188. . Fiera di Carmen: secondo la tradizione si teneva ogni tre anni a Wexford. Vedi la simile parodia nel nono episodio. Sifiliticatore: allusione al sospetto diffuso che Edoardo VII avesse la sifilide. Scozia e Irlanda. 334 Cromwell: Oliver Cromwell (1599-1658). principe di Hannover. pagato: parodia del credo degli apostoli. e ospitava mercanti greci e fenici. Nero ’47: riferimento alla Grande Carestia. p. lord protettore di Inghilterra. L’antico straccio. Credono. avendo comandato le forze che fecero cadere temporaneamente la monarchia inglese. Giorgio l’elettore: (1660-1727). Navi bara: navi che salpavano dai porti irlandesi verso l’America e il Canada... Giraldo Cambrense: (1146-1223) autore della Topographia Hibernica. tempo: parodia di una tradizionale descrizione dei tesori dell’antica Irlanda. Considerato in Inghilterra il paladino del repubblicanesimo. dal 1653 alla morte. Povera vecchia: vedi nota nel primo episodio... Granuaile: la “regina pirata” Grace O’Malley (c. Vedi nota a “Grande carestia” nel secondo episodio. chiamate così per l’altissima mortalità dei passeggeri. Molly Maguire: gruppi ribelli che

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conducevano attacchi nei confronti dei proprietari terrieri inglesi e anglo-irlandesi.Thomas Gray (1716-1771).

Chir. Idea. martire della libertà irlandese. nostrum: parodica descrizione dell’Irlanda isola di santi. più volte incontrata nel libro. kedvés baráton! Visszontlátásra!: in ungherese.. infusa di riferimenti alla contemporaneità. ma anche al suo ruolo di repubblicano.: parodia di un resoconto giornalistico dal taglio sensazionalistico... l’onde: parodia di un mitico resoconto cavalleresco medievale. e il citato riferimento a Sinn Féin all’inizio del presente episodio... Il latteo. uomo?: i dubbi maschilisti sollevati sulla virilità di Bloom non fanno che sottolineare la sua parte femminile. formati nell’originale soltanto da iniziali.Casement: Sir Roger Casement (1864-1916).. “addio. fu impiccato dagli inglesi. diplomatico che rivelò le atrocità del colonialismo belga in Congo di quindici anni prima. Assuero: uno dei nomi dell’ebreo errante. La catastrofe. Irl. E quello tu. questa volta riferito a una immaginaria partenza di Bloom dall’Irlanda.. Scoperto. Tra quelli meno riconoscibili dal lettore italiano si segnalano: Cav. e della sua tradizione cattolica. Visszontlátásra. Poiché il dodicesimo episodio di Ulisse è stato composto nel 1919. cercò l’aiuto della potenza tedesca a supporto della rivolta anti-inglese che ebbe luogo nella settimana di Pasqua del 1916. Ma attento. nella presente traduzione sono stati in parte sciolti. E al suono.. occhio: uno dei pochi manifesti riferimenti al parallelo omerico del Ciclope. Bloom: vedi la nota a “Noi stessi” nel primo capitolo... appare più che probabile che Joyce nel citare Casement facesse riferimento non solo alla meritoria opera informativa circa le violenze coloniali in Congo. addio”.. buon uomo.. I titoli con cui si conclude il paragrafo. controparte mitologizzante della sua “fuga” dagli eccessi d’ira antisemita del cittadino. Un ampio.. In seguito. . non dimenticato: altra parodia del linguaggio giornalistico..

Guard. (P. Per il riferimento biblico vedi 2Re 2:11. 12. ma in questo caso il protagonista è l’ebreo Bloom. Quando ammirate.O. Bagn. = Poor Law Guardian). frusta: parodia dell’ascensione di Elia al cielo. = Master of Fox Hounds). Maest. Volp. (M.. NAUSICAA . Can. Pov.L.F. Fell.C.B.G. socio”). Legg.. = Knight Commander of the Bath). = Fellow (“membro.Comm. (K.

eccitato dai movimenti giudicati provocanti della ragazza. La seconda parte dell’episodio è anch’essa uno sguardo gettato all’esterno. A metà dell’episodio avviene il climax. Sulla spiaggia di Sandymount. Qui – e oramai siamo nel libro VII – Alcinoo lo accoglierà pronto ad ascoltarlo. Con l’aiuto di Pallade Atena. si avvicina a Nausicaa. La trama di “Nausicaa” è estremamente semplice. ancora una volta siamo di fronte a un episodio che non comporta all’apparenza difficoltà formali e strutturali simili a quelle di molte delle pagine precedenti.L’episodio di Nausicaa comporta un ulteriore flashback dal punto di vista delle corrispondenze omeriche. con tutto il corollario di monologhi interiori a cui siamo già stati abituati. Durante il gioco. e implora da lei pietà e soccorso. per non suscitare pettegolezzi. Dal punto di vista narrativo. La ragazza allora gli indica la strada per la città. si trovano Gerty MacDowell. la quale si lascia andare ad ogni tipo di fantasticheria sentimentale. insieme ad alcune ancelle. ne loda la bellezza. due sue amiche. a partire dalla prospettiva di Gerty. ovvero l’atto di autoerotismo del signore in nero. andranno a fare il bagno e a giocare a palla. nei pressi del quale riposa Odisseo. la palla viene accidentalmente scagliata in acqua e le ragazze lanciano un grido acuto che sveglia Odisseo. i venti si placano. Tra lei e un signore in nero. Odisseo lascia l’isola di Calipso e la sua zattera viene travolta dai violenti flutti invocati da Poseidone. adagiato sulla stessa spiaggia ma poco distante. Nel libro VI Atena si reca da Nausicaa. coprendosi le nudità con una foglia. L’evento è subito seguìto da un’epifania rivelatrice. La prima parte dell’episodio è una descrizione dell’ambiente e delle sensazioni che esso suscita. Lì entrambe. non lontano dalla stessa Torre Martello in cui hanno avuto luogo gli eventi del primo capitolo. dove cadrà esausto in un sonno profondo. re di Scheria – al quale in seguito Odisseo narrerà tutte le peripezie vissute – e la convince nel sonno ad andare a lavare le belle vesti in riva al fiume. le racconta le proprie miserie. si instaura prima un gioco di sguardi e poi una complicità di tipo esplicitamente sessuale. due gemellini e un neonato. ma questa volta a partire dalla mente di Bloom.

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Nel libro V del poema di Omero. e Odisseo riesce a raggiungere a nuoto l’isola di Scheria. la figlia di Alcinoo. Egli. riguardante lo stato fisico di Gerty. . dove però non può recarsi insieme a lui. che si scoprirà esser Bloom. Ancora una volta. Odisseo viene aiutato da Atena che gli permetterà di arrivare a palazzo senza esser notato.

È anche qui fondamentale l’influenza del pensiero di George Berkeley sulla percezione. Tale traguardo cognitivo implica inevitabilmente un rapporto tra soggetto e oggetto della percezione. Secondo John Bishop la prima metà dell’episodio. come spiega Fritz Senn. Il rapporto tra i due protagonisti è infatti fondato su un gioco di sguardi e fantasie di odori. perché esiste un altro spirito che li percepisce. “Nausicaa” è un episodio tecnicamente complesso. L’argomentazione principale di Berkeley utilizzata è che le qualità sensuali non esistano al di fuori della mente. . una certa chiarezza e facilità del dettato hanno amplificato il senso di quell’atto che più di tutti rimane nella memoria del lettore. presenta le riflessioni retrospettive e non-mediate di Bloom riguardo agli stessi eventi». di fronte ad un ulteriore esperimento con la percezione. fa da contraltare il linguaggio palesemente idealizzato di Gerty della prima sezione. come in “Proteo”. Quelle di Gerty dimostrano di soffrire di un eccessivo sentimentalismo.Nonostante lo spostamento del punto di vista. Il lettore si trova ben presto. e sono molte le discordanze e fratture che «disturbano la basilare divisione in due parti». da Gerty MacDowell a Bloom a metà dell’episodio. Nonostante ciò. In realtà. e la conseguente differenza negli stili del raccontare. Ogni particolare scatto immaginativo è reso possibile dal loro funzionamento. mentre la seconda «un monologo diretto (e maschile). Il filosofo abolisce la divisione tra qualità primarie e secondarie. ovvero «un monologo indiretto (e femminile). mentre i pensieri di Bloom sono inevitabilmente colorati e segnati dal suo innato e quasi cinico materialismo. la loro esistenza non viene negata nell’orizzonte dell’idealismo di Berkeley. ragion per cui vi saranno sempre oggetti non percepiti. A quell’evento. offre un resoconto mediato della visione di Gerty MacDowell circa un incontro amoroso con Bloom sulla spiaggia di Sandymount». entrambi i tipi di rappresentazione partecipano in maniera diversa di una natura comune. i cui postumi vengono poi descritti in maniera piuttosto cruda seppure altamente allusiva dal materialista Bloom. Tuttavia. ovvero la masturbazione di Bloom. poiché si fidano quasi esclusivamente dell’attività degli organi percettivi occhi e naso. e tramite il famoso motto «Esse est percipi» spiega come l’esistere si esaurisca nell’esser percepito. che danno adito alle fantasticherie più svariate. gli stessi organi segnalati da Joyce negli schemi. inteso a sondare le dinamiche attraverso cui si viene a conoscenza della realtà esterna attraverso i sensi.

ma principalmente in “Nausicaa”. si imbarcano in simili esperimenti percettivi sia lo stesso tratto di spiaggia. poiché sempre soggetto a mutamenti prospettici – ed è questa forse la grande lezione relativista di Ulisse. o a mancare. come è evidente in tutti i casi menzionati. ogni forma di conoscenza attraverso i sensi si rivela fallace e fuorviante in Ulisse. Purtroppo. i propri obiettivi. e ora Bloom. una significazione altra e parallela. Se non ci si può fidare dei sensi e si cade vittima di miraggi perenni dai quali è difficile districarsi nel tentativo di scorgere anche solo obliquamente profili di realtà. in cui il lettore aveva spiato tra l’altro l’indulgere di Bloom nella possibile fantasia di una masturbazione nel bagno. nella seconda parte del capitolo. Qualcosa di simile accade con il modo in cui viene trattata la percezione olfattiva. e dietro le varie strategie di depistaggio messe in campo da Joyce. il campo delle possibilità aperte dalla percezione olfattiva era stato sondato in precedenza nel capitolo dei “Lotofagi”. il che conduce a un dilemma cruciale anche a un livello extratestuale. e per questo diretta a rendere sempre più instabile quel che i lettori hanno “visto” attraverso gli occhi di Gerty nella prima parte. o meglio sul testo. retaggio di un linguaggio segreto grazie al quale la narrazione riesce a scartare l’ostacolo della referenzialità rappresentato dal . quale sarà l’alternativa? Una lettura attenta scorgerà. Un simile intento decostruttivo mina dunque ogni ipotesi di un’adesione definitiva all’idealismo di Berkeley. L’effetto sul lettore parla di una impossibilità a discernere chiaramente il reale e a percepirlo in maniera univoca. tra le fitte maglie del testo. Secondo Bishop la funzione dell’organo “naso”. le teorie del vescovo di Cloyne. Le

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versioni di Bloom e di Gerty differiscono radicalmente. sta a dimostrare l’affinità profonda tra le loro nature. Ciò tuttavia non impedisce di sfruttare e verificare sul campo. di lettura in quanto interpretazione.In “Nausicaa” la questione della percezione attraverso i sensi si ripresenta e viene a complicarsi ulteriormente per via del gioco di sguardi tramite cui Gerty e Bloom riescono a ottenere. Lo stile stesso del capitolo rimanda alla conclusione secondo cui ciò che si vede non può esser mai qualcosa di oggettivo. D’altro canto. è «profondamente anti-idealizzante». Gran parte della narrazione nel capitolo è costituita infatti da monologhi incarnanti visioni contrastanti. Il fatto che il luogo in cui prima Stephen (nel terzo episodio). Un altro legame tra i due episodi è la cerimonia religiosa sullo sfondo dei rispettivi racconti.

stella del mare: è la chiesa cattolica di St Mary. In questi enunciati. Tra i simboli leggiamo: onanismo. Gli organi di “Nausicaa” sono occhio e naso. non lontano dalla Torre Martello in cui si è svolto il primo episodio. Il senso/significato è “il miraggio proiettato”. Princess Novelette: rivista femminile pubblicata a Londra tra il 1886 e il 1904. Se per Gorman la tecnica è tumescenza. suggerendogli percorsi interpretativi potenziali e in attesa di rivelazione. il narratore. tramite cui si parla senza filtri al fruitore dell’opera. La scienza/arte secondo lo schema Linati è la pittura. o chi per lui. Tra le corrispondenze figurano: Feacia = Stella del mare. da Gorman considerata l’arte. ancelle. solo a una prima lettura casuali e difficilmente spiegabili da un punto di vista dell’intreccio. identificarli e isolarli. Gerty = Nausicaa. a Sandymount. Alcinoo. Arete. a sud di Dublino. il che lascia un vuoto di un’ora tra l’episodio precedente e il presente. muliebre. e mettersi così in diretto contatto con il lettore. Ulisse. per poi ricostruire l’affascinante mosaico soggiacente. Note Maria. vergine. Flora MacFlimsy: dalla poesia comica di William Allen Butler (18251902) Nothing to wear. Star of the Sea. in Linati abbiamo progressione retrogressiva. al lettore. Siamo tra le 8 e le 9 della sera. Le persone sono: Nausicaa. Il colore è il grigio per Linati. E starà dunque a lui. sembra chiamare in causa direttamente il lettore. mentre in Gorman abbiamo grigio.plot. dedicato . Ci troviamo sullo stesso tratto di spiaggia in cui ha avuto luogo la passeggiata di Stephen del terzo episodio. detumescenza. blu. ipocrisia. Lady’s Pictorial: settimanale illustrato pubblicato a Londra. in ultima analisi. Frasi apparentemente occasionali inserite nel mezzo di discorsi altri sembrano ammiccare metaforicamente a contenuti latenti. sulla costa.

un’orfana poi adottata.principalmente alla moda. come mostra il famoso aneddoto secondo cui avrebbe espulso dal college il poeta satirico inglese Thomas Brown (1662-1704).C. la deposizione di Gesù nel sepolcro. Dottor Fell: John Fell. la morte di Gesù.. Sette dolori: si tratta di una devozione incentrata appunto sui sette dolori che trafissero il cuore di Maria – raffigurata iconograficamente con sette spade che le trapassano il cuore.. per la giornata del 16 giugno 1904.. decano di Christ Church a Oxford. ma ospitava anche racconti e romanzi “al femminile” a puntate. era previsto alle 20. la fuga in Egitto. si tratta di una macchina in cui . T. detto: da Luca 1:38. Gabriele. lo smarrimento di Gesù a Gerusalemme.: la sigla identifica il Trinity College Dublin.27. Mutoscopio: inventato nel 1894... Vaughan: nel primo libro di Maria Cummins (18271866) la protagonista. università in cui fino al 1873 tutto il corpo docente era protestante. Lamplighter. e che si aprì alle donne soltanto nel 1904.. il momento in cui abbraccerà il corpo morto di Gesù. lieve!: è questo il momento in cui Bloom raggiunge l’orgasmo. bazar: alla cui inaugurazione si stava recando il corteo vicereale del decimo episodio. Fuochi. passato alla notorietà per la sua irritabilità.. di nome Gerty.. diviene crescendo estremamente devota. l’incontro con Gesù che sorregge la croce. poi vescovo della stessa città. promettendo poi di riammetterlo soltanto se fosse riuscito a tradurre all’impronta un epigramma di Marziale. I sette dolori sono: la profezia di Simeone il quale le annuncia che una spada le trafiggerà l’anima. O! poi la candela.D. Otto passate: il tramonto.

verde... si sveglia in un’America oramai indipendente dall’Inghilterra. ma data l’allusività del brano. Ragvbiv Vance: già citato in “Lotofagi”. Rip van Winkle: dal famoso racconto di Washington Irving (17831859). Il personaggio si materializzerà nel quindicesimo episodio di

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Ulisse. per scoprire che la moglie è morta. incontra degli strani figuri in nero. Sleepy Hollow: un altro racconto di Washington Irving. Segna la nascita dell’industria cinematografica. il Volta. “Circe”. Nell Gwynn. il bosco in cui si addormenta Rip Van Winkle. aiutò il padre a salvare le vite di nove passeggeri di un battello a vapore che era affondato.. e non. Ma poi non hai via di scampo». Buona idea. e il successivo riferimento alla metempsicosi – credenza che Erodoto riteneva fosse giunta in Grecia . Grace Darling: vedi la poesia di Wordsworth Grace Darling del 1843 in cui si celebra la morte di questo personaggio: figlia di un custode di faro. si ubriaca con loro e si addormenta. Branscombe: famose attrici della storia del teatro inglese. L’edizione Gabler reinserisce i dettagli mancanti: «Buona idea se sei bloccato. Ricomparirà verso la fine dell’episodio. arancio. giallo.attraverso una finestrella lo spettatore poteva assistere a delle scene prodotte dal movimento di fogli disposti attorno a una ruota mossa grazie a una manovella.. scampo: la frase è una probabile svista dei dattilografi che hanno copiato i manoscritti di Joyce. ma trasfigurata da un gioco di associazioni incentrato sull’evocatività del suo cognome. Ospitato dalla figlia. Le sue profezie furono pubblicate nel 1641. riprende tranquillamente le vecchie abitudini. come Bloom male ricorda. si tratta di un riferimento al pipistrello (bat). Ba: a un livello narrativo superficiale. viola. Guadagna tempo. “Ragvbiv” è l’insieme delle iniziali dei colori dell’arcobaleno: rosso. Madre Shipton: probabilmente Ursula Southill o Soothtell (1488-1561). indaco. fuggito in montagna da una moglie che non lo ama. adulta e sposata. L’amabile e mite protagonista. Dopo un sonno durato venti anni. Si tenga presente che James Joyce nel 1909 aprì il primo cinema a Dublino. blu.

e in particolare al Ba. .. a volte rappresentato come un uccello dalla testa umana. la parte divina e spirituale dell’anima di una persona. Il Ba. tra cui “I a ma”. I.. Lily of Killarney: vedi nota nel sesto episodio. dove ma starebbe per “mamma”. A. in cui Bloom partorirà oniricamente otto bambini. espressa in maniera piuttosto esplicita più tardi nel quindicesimo episodio.dall’Egitto – è possibile prendere in considerazione un’allusione segreta alla religione dell’antico Egitto. per ritornarvi dopo la mummificazione. Tefilin: i tefilin sono astucci quadrati di cuoio usati dagli ebrei per le preghiere del mattino. poteva moltiplicarsi a seconda del potere della personalità. Bloom tuttavia sta pensando alla mezuzah. Leah: vedi nota nel quinto episodio. AM. e perfino uscire dal corpo del defunto.: il messaggio abbozzato e incompiuto di Bloom può naturalmente esser letto in molti modi. ARMENTI DEL SOLE . Si intravede così la possibilità di una sorta di sua autoprofezia riguardante la propria volontà di diventare madre.

ci riporta al libro XII del poema di Omero. Infatti.L’approdo all’isola di Trinacria. re dei Feaci. oltre a quelle segnalate dallo stesso Joyce in una famosa lettera a Frank Budgen. per così dire. e talvolta perdite. nuove “ricreazioni”. al primo vento. Tiresia prima. e otterranno da lui il permesso di esplorare l’isola. giunto in prossimità dell’isola. in cui le figlie del Sole. irlandese. e tra quelli presi in considerazione dalla critica – . ben sapendo quale sorte ora li attende. risparmiando il solo incolpevole Odisseo. egli si mostrerà incerto se permettere ai suoi di sbarcare o meno. gli avevano intimato di non toccare gli armenti cari al Sole. Lampezia correrà dal padre Iperione per ottenere da Zeus la promessa di vendicare la tremenda offesa. Tra i tanti autori citati da Joyce. egli scenderà agli inferi e «al popol morto» porterà la sua luce. Joyce considerava l’episodio il più difficile da interpretare ed “eseguire”. Iperione arriverà persino a minacciare che. Odisseo si rabbuierà alquanto. sua dimora per i successivi sette anni. ma un fulmine lo colpisce. di fronte alla minaccia di una terribile morte per fame. e ne sono state identificate innumerevoli. l’equipaggio riprende il mare. e via dicendo. Nella presente versione si è tentato di assecondare il più possibile gli scarti. custodivano le mandrie a loro padre sacre. La teoria di tali imitazioni è stata studiata a fondo dalla critica. con le sue parodie di vari stili letterari della tradizione inglese. Odisseo si addentrerà nell’entroterra per implorare l’aiuto degli dèi. Ma questi avranno la meglio. che su una zattera di fortuna raggiunge l’isola di Calipso. i suoi compagni. Una volta sbarcati. e cibarsene. e Circe poi. fino alla contemporaneità con lo slang londinese. Una volta scoperto il sacrilegio. adducendo

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ragionevolissimi motivi come ad esempio l’enorme fame e la sete per le ultime spossanti fatiche in mare. “Armenti del sole” è certamente l’episodio tecnicamente più complesso di tutto il libro. “temporali” tramite cui viene segnalato il passaggio da un periodo all’altro. e precisamente al punto in cui Odisseo ha superato indenne il braccio di mare tra Scilla e Cariddi. Pertanto. dall’allitterativo e monosillabico del primo periodo anglosassone. invece. Qui si chiude il lungo racconto retrospettivo che fa Odisseo ad Alcinoo. siano discretamente alti. Come si evince dalle Lettere. principalmente per la non corrispondenza degli stili in storie letterarie e culturali non affini. È quindi estremamente evidente che in qualunque traduzione i rischi di deviazioni. Dopo sette giorni. Lampezia e Fetusa. se Odisseo non sarà punito. decideranno di sacrificare gli armenti del Sole. quello dei neri d’America.

Tale chiave intertestuale è senza dubbio alla base di molti degli esperimenti joyciani. Defoe. Simili caratteri e manifestazioni appaiono consoni ai vari stili. In altre parole. Burke. dalle prime opere fino a Finnegans Wake. Swift. Se il capitolo è chiaramente una parodia dello sviluppo dei vari stili nell’ambito della letteratura inglese – di cui secondo Virginia Woolf. allo status di immutabilità conferito in generale alla tradizione tramite la scrittura. Bunyan. proprio come la nave di Odisseo dopo il sacrilegio compiuto sull’isola di Trinacria. presuppone ovviamente una preesistente unità e coesione. A subire tali intricatissime metamorfosi sono anche i personaggi stessi. Questo allontanamento. e seguono quella che è la vera metanarrazione metaforica indicata anche dagli schemi. ovvero lo sviluppo embrionale. Malory. della contraccezione. Lambe. Joyce in tal modo mostra la futilità – non vi è dubbio che si tratta allo stesso tempo di una sorta di ambigua dichiarazione d’indipendenza dalla cultura coloniale. . Quella coesione. Si tratta ancora una volta di una lampante corrispondenza tra il funzionamento della testualità e quello del corpo. impegnati in disquisizioni relative ad aspetti vari dell’ostetricia e al tema chiave della fertilità. il romanzo gotico. Joyce si vendica della letteratura e della lingua inglese esattamente utilizzando gli strumenti che le hanno conferito nella storia lo status di eccellenza di cui gode. come avviene al protagonista. Sterne. Pepys. Pater. e dall’altro dai vari tipi di slang – compaiono in ordine più o meno cronologico: Mandeville. puramente teorica. ma alla loro fissità. Bloom vi si era recato per trovare una donna il cui travaglio sembrava andare per le lunghe. Tuttavia. finisce così per naufragare. condannato e stigmatizzato dall’esortazione biblica “andate e moltiplicatevi”. l’attacco finale non appare meramente quello sferrato alla lingua e alla letteratura inglese in quanto tali. Non a caso. E così si imbatte in un simposio di dotti discettanti. Milton. Gli eventi dell’episodio si danno nei locali di un reparto maternità. Huxley. Steele. uno dei temi principali è quello del controllo delle nascite.all’interno della cornice delineata da un lato dalle varietà della prosodia anglosassone e dalla parodia dello stile latino “sallustiano-tacitiano”. basato su una sintassi non esattamente inglese. il cardinale Newman e tanti altri. Addison. Bloom il quale incarna i “caratteri” più disparati e viene presentato in manifestazioni di sé del tutto eterogenee. come tutte le scissioni e fratture. più o meno in preda all’alcol.

Deshil rimanda all’irlandese deiseal (“in senso orario”). Holles sta per Holles Street dove si trova l’ospedale. mentre in Gorman figura sviluppo embrionico. mentre il latino eamus è il congiuntivo “esortativo”. indicando in tal modo soltanto una teoria di apocalittici eccessi – anche alcolici – che poi porteranno naturalmente all’exploit visionario del capitolo successivo.. L’oscurissima sezione finale – in cui i vari slang si sovrappongono a tal punto da minare seriamente la possibilità di rinvenirne una trama sufficientemente chiara – avrebbe il compito di imprimere su carta. Fetusa = infermiere. arcaico collegio sacerdotale romano. Secondo gli schemi l’episodio ha luogo tra le 10 e le 11 di sera. Il colore è il bianco. mentre le corrispondenze sono: Ospedale = Trinacria. Armenti = Fertilità. I simboli sono: fecondazione. L’organo dell’episodio secondo Linati è matrice. Tuttavia. madri. prima persona plurale. Lampezia. frode. tale omaggio all’oralità finisce per autoannullarsi nel suo stesso venir registrata per iscritto. ironicamente. ripetuta tre volte. Crimine = Frode. Note Deshil. “Circe”. Se per Linati la scienza/arte è la fisica. Ulisse. Tra le persone figurano: Lampezia.

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Per Linati la tecnica è la prosa (embrione – feto – parto). principalmente nella vivacità dei dialoghi. In “Armenti del sole” l’oralità è il principale veicolo di trasmissione del sapere. partogenesi. l’arte secondo Gorman è la medicina. Eamus: è stato detto che questo primo paragrafo contiene un’invocazione alla fertilità alla maniera degli Arvali. Tuttavia. in quanto a esser registrato è lo sviluppo di una tesi discussa durante un vero e proprio simposio a partire dalle più disparate tecniche. di . in maniera altamente improbabile.Ulisse è il primo grande elogio di Joyce nei confronti dell’oralità. Elio = Horne. Fetusa. il mosaico di voci storpiate è talmente fitto da offuscarne quasi i percorsi.. Elio Iperione. Giove. Il senso/significato è “le mandrie eterne”. il che appare evidente già negli episodi precedenti. utero mentre per Gorman è il grembo. un’incerta discussione notturna in cui tra l’altro si parla della figlia di Bloom e di un suo possibile flirt in corso.

is.. itum. Bimbo bennato. Si noti la resa ironica della sintassi intricata e del lessico arcaicizzante. Non è per. l’altra: parodia dello stile allitterativo della prosa omiletica anglosassone. Ognuno si rivolge in cerca di aiuto agli amici terreni Amicizia. ingiunto?: parodia della prosa latina di Tacito e Sallustio.... Nato di donna: Giobbe 14:1.. Onnipotente: parodia dei racconti di viaggio di Sir John Mandeville del quattordicesimo secolo. In quel mentre. prole: parodia di Everyman (Ognuno). cogliendolo impreparato e non pronto a seguirla. a poco: parodia della prosa latina delle cronache medievali.... morality play medievale. in cui al protagonista Ognuno fa visita Morte.eo. Mandaci. sangue: il ciclo mestruale. Nove. E mentre.. Il significato approssimativo potrebbe essere “volgiamoci a destra verso Holles Street”. ire (“andare”). in questo caso rivolta al dottor Horne. ii/ivi. ognuno. ma un’annunciazione tre volte ripetuta dell’evento avvenuto. donnacce: parodia del romanzo cavalleresco medievale nello stile di Sir Thomas Malory.. “bimbo bennato”.... ovvero un dramma religioso allegorico. ventre: altra invocazione magica tripartita. Bellezza. Nel riferimento al “tal viaggiatore” può esser riconosciuta un’allusione al poema anglosassone The Wanderer del decimo secolo. Oopseun. Universalmente.. vorrà accompagnarlo nell’aldilà. tranne Sapienza... . responsabile del reparto maternità.. L’allitterazione nel verso anglosassone può esser definita come l’identità dei primi suoni che precedono le vocali nelle sillabe di due parole vicine su cui ricade l’accento primario: es.. oopseun!: non più un’invocazione. e Ricchezza ma nessuno. Dunque. Drago terrificante: ovvero l’ape che aveva punto Bloom.

divinità germanica.. nel primo episodio... Giuseppe legnaio: riferimento alla ballata del giulivo Gesù di Mulligan. baciare: riferimento alla poesia di Stephen.C.. fenomeni: parodia della prosa del sedicesimo e diciassettesimo secolo modellata sullo stile classico. identità di sostanza. vilificazione della sostanza. verbo: da Giovanni 1:14. Carne..) Tullio: Marco Tullio Cicerone (106-43 a... regnare: parodia dello stile delle cronache elisabettiane. la fine del quindicesimo. versione greca dell’Antico Testamento (terzo secolo a. il terzo concetto è un’invenzione originale. .La donna.). dolore: da Genesi 3:16. Di solo pane: Matteo 4:4.. figlio di Wotan (Odino)..C. Transustanzialità. Thor: dio del tuono. Vampiri.. magioni: allusione a un’espressione usata da William Blake in una lettera a William Hayley del 6 maggio 1800. del 1902. Intorno a quel. Mentre i primi due concetti fanno parte del dibattito teologico sul rapporto tra le persone della Trinità cristiana.. Viene utilizzata anche da Yeats nella sua prefazione al Cuchulain of Muirthemne di Lady Gregory.. e più tardi. Vedi terzo e settimo episodio. per l’immagine del vampiro. Septuaginta: allusione alla Bibbia dei Settanta (traduttori).1584-1616) e John Fletcher (1579-1625). Per esser. Rovine.. alla maniera di John Milton e Sir Thomas Browne. Tragedia della fanciulla: allusione a The Maid’s Tragedy di Francis Beaumont (c.. subsustanzialità: cambiamento di sostanza.

ovvero papa Adriano IV... anticamera: parodia degli essay di Joseph Addison (1672-1719) e Richard Steele (1672-1729) del «Tatler» e dello «Spectator». Secondo il critico Robert Janusko l’imitazione di Swift inizia alcune righe prima.. Tra la generale. dir perché: parodia dello stile diaristico di Samuel Pepys (1633-1703) e John Evelyn (1620-1706). e precisamente a partire da

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«Come. autore del Vicario di Wakefield e della commedia Ella si umilia per vincere.. Fattore Nicholas: trattasi di Nicholas Breakspear. Un toro irlandese.. A ciò venne. conoscenze: parodia dello stile “digressivo” e sentimentale dell’irlandese Laurence Sterne (1713-1768). Cavallina civettuola: Milly Bloom... girare la birra: parodia dello stile di Daniel Defoe (16601731).. La nostra degna. Torniamo a Bloom. Supremo: in questo brano si alternano le parodie degli stili di diversi scrittori.Ma fu la paura. imperfetto: parodia dello stile di Jonathan Swift (1667-1745) nella quarta parte della Favola della botte. Così il sedici.. unico papa inglese. saggisti. disse Mr Leopold con le mani giunte». Gran vento: allusione ai venti fortissimi che colpirono Dublino tra il 26 e 27 febbraio 1903. filosofi... Si .. Ed ecco l’ascoltatore. con particolare riferimento al suo Viaggio sentimentale.. e lessicografi del Settecento. procreare: parodia dello stile di John Bunyan (16281688) e del suo Pilgrim’s Progress. d’amore: parodia dello stile dell’irlandese Oliver Goldsmith (?1730-1774).... che tramite la bolla Laudabiliter nel 1155 assegnò l’Irlanda a Enrico II Plantageneto (Lord Harry nel testo).

Separare. Si mischiano. del Toro: parodia dello stile di Thomas De Quincey . comunicò» fino a «la più nobile». e Sir Joshua Reynolds (1723-1792). David Hume (1711-1776)... Atherton rinviene un brano ascrivibile allo stile di Samuel Johnson. si piglia: parodia dello stile delle commedie del dublinese Richard Brinsley Sheridan (1751-1816).. All’interno di questa sezione. rappresentante di un romanzo del terrore e sensazionalistico più tardo rispetto al gotico classico.. di cui Joyce conosceva bene le Avventure di Ulisse. Rudolph: parodia dello stile di Charles Lamb (17751834). il critico J. Ma il racconto. Samuel Johnson (17091784). tra il 1769 e il 1772. con lo pseudonimo Junius. Dunque confessò.S. discusse in un pamphlet che Joyce possedeva a Trieste. Qual è l’età.. La novella fu.. unito: Matteo 19:6... Memoria plasmatica: riferimento alle teorie del dottor Rudolph Steiner sulla memoria del sangue. Capolavoro: vedi nota nel decimo episodio.. e di denunciare i casi in cui il governo non rispettasse tali diritti. ma anche l’irlandese Joseph Sheridan Le Fanu (1814-1873). L’obiettivo di Junius era di informare i lettori circa i loro diritti civili e costituzionali in quanto cittadini inglesi. autore di I rivali e La scuola della maldicenza. autore del popolarissimo Declino e caduta dell’impero romano.. dell’assassino: parodia dello stile del romanzo gotico.segnalano tra questi: Edmund Burke (1729-1797).. e precisamente a partire da «Singolare. Si ritiene che l’imitazione riguardi principalmente Horace Walpole (17171797)... ha unito: parodia dello stile dello storico e filosofo Edward Gibbon (1737-1794). Ma con quale ragionevolezza. inattiva: parodia dello stile dello scrittore satirico che firmava le sue lettere al «Public Advertiser»..

. sguardo lieto: parodia dello stile di The Child in the House.. servitore: parodia dello stile di Charles Dickens (18121870) e del suo David Copperfield.. Burke’s!. costellazione: parodia delle Conversazioni immaginarie di Walter Savage Landor (1775-1864).. La parodia degli stili letterari lascia qui il posto a un vero e proprio pastiche di registri e . Vi sono peccati. In ogni modo. Francis stava. poeta e critico d’arte John Ruskin (1819-1900). sostenitore dell’evoluzionismo darwiniano.. Sarebbe meglio dichiarare. scrittore e giornalista. Tutti giù a ubriacarsi. e de Il postale inglese.. bibendum: parodia stilistica dello storico e scrittore Thomas Carlyle (1795-1881) autore di Cartismo e Passato e presente.. Si tratta quindi del bisonte americano. rimprovero: parodia dello stile del cardinale John Henry Newman (1801-1890).. della Scrittura: parodia della prosa dello scrittore. Notate anche questo..(1785-1859)... future età: parodia dello stile di Thomas Babington Macaulay (1800-1859). provalo e vedrai: nella sezione finale prosa e dialogo si mescolano alla confusione alcolica della combriccola.... autore delle Confessioni di un mangiatore d’oppio. primo rettore di quella Catholic University che poi divenne lo University College Dublin frequentato da James Joyce.. ma secondo Janusko l’imitazione dello scrittore e storico inizierebbe da «Si sollevò un dibattito»... Traspontino: al di là dell’immaginario ponte tra vecchio e nuovo mondo.. venne porta: parodia dello stile scientifico del biologo e filosofo inglese Thomas Henry Huxley (1825-1895). Lo straniero. le memorie di Walter Pater (1839-1894). Nel frattempo.

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inglese dei negri. sua moglie e sua figlia. CIRCE . Druiddrum press: allusione alla Dun Emer Press. non è facile seguire il filo degli accadimenti. irlandese. che Joyce stesso descrive. come uno «spaventoso miscuglio di inglese pidgin. poi Cuala Press di Dundrum. Tra tutti si segnalano i pettegolezzi su Bloom. Vedi nota a “Sorelle fatali” nel primo episodio. slang del Bowery e versi burleschi discontinui». Nel trambusto di questa fantasmagoria linguistica. parlata cockney.dialetti. in una lettera del 13 marzo 1920.

Riconosce in Odisseo l’uomo il cui arrivo le era stato profetizzato proprio da Ermete e in seguito lo accoglierà nel suo letto. allora chiamato “Monto”. e ne affida uno alla guida di Euriloco incaricandolo di andare in esplorazione. all’agitar di una bacchetta. più di molti episodi precedenti. questo copione di play visionario ricorda da vicino la poetica del sogno alla base della drammaturgia di August Strindberg. dei quali in seguito chiederà la liberazione dall’incantesimo. Scritto in forma drammatica. La maga li accoglie offrendo loro bevande e cibo. Euriloco torna quindi in fretta da Odisseo e gli narra l’accaduto. e non è sempre facile distinguere gli interludi naturalistico-realistici dagli eventi che occorrono soltanto nella mente dei personaggi. I personaggi dell’episodio sono moltissimi. fantasmi. Egli. nel chiederle aiuto riceverà dalla maga il consiglio di consultare Tiresia negli inferi (libro XI). finché gli uomini di Odisseo non lo convinceranno a riprendere il mare. che lo proteggerà dagli incantesimi della maga. la nave di Odisseo approda sull’isola di Circe. che scorgono circondato da bestie varie. poi seguiti da un Bloom preoccupato per l’ubriachezza che oramai possiede il giovane Dedalus. uno degli episodi chiave del libro. e quando questi avranno consumato il pasto. la quale gli parlerà di tutti gli ostacoli che dovrà affrontare e superare. ma senza sortire effetti. L’azione ha luogo dentro e fuori il bordello di Bella Cohen. Questi si precipita a palazzo per salvare i compagni. Odisseo divide l’equipaggio in due gruppi. prima di riuscire a tornare ad Itaca (libro XII). Ci troviamo nella Dublino notturna. in maiali. un quartiere “a luci rosse”. ha attratto nel tempo un’enorme attenzione da parte della critica.In fuga dai massi scagliati dai Lestrigoni. a ridosso dell’attuale zona di Connolly Station. Giunti al palazzo di Circe. “Circe”. nel northside della città. gli uomini di Euriloco vi accedono. dove si sono recati Stephen e Lynch. personificazioni di oggetti. e includono visioni. Siamo dunque tornati ancora una volta al libro X del poema di Omero. L’equipaggio intero resterà dunque ospite della maga Circe per quasi un anno. Gran parte della scena è infatti intessuta di trame oniriche. Durante il tragitto incontra Ermete. Dopo il viaggio nell’oltretomba. Il plot è relativamente lineare. Circe quindi tenterà su di lui lo stesso trucco usato coi compagni. Odisseo imporrà che la donna non usi più la propria arte magica contro i suoi compagni. li trasforma. Odisseo tornerà da Circe. il quale gli dona un’erba chiamata moli. e parti del corpo a cui pure sono .

Tuttavia. Bella Cohen. la quale tramutatasi in Bello compirà ogni sorta di violenze sull’inerme e quasi masochista Bloom. Una delle caratteristiche strutturali più importanti della narrazione in “Circe” è. a differenza del decimo episodio.assegnate delle battute del copione. per così dire. è ai sogni. e dunque la sconfitta finale del realismo in favore di una dimensione psicologica e onirica. Oltre ai personaggi. per quanto offuscate e non lineari. animata da una vita nuova e fantasmagorica». Qualcosa di simile. ma su un piano strettamente realistico. rompe un lume nel bordello e fugge via. nel quale avrà la peggio e sarà soccorso da Bloom. secondo cui tutti i personaggi del libro trovano un ruolo. come la realtà. e non alla realtà. anche i sogni. a subire cambiamenti di sesso. Così. mentre i temi sviluppati da tale incerto gesticolare fanno emergere miriadi di sintomi tutti prodotti da un solo inconscio. che può essere attribuito soltanto ai capitoli precedenti del romanzo». “Circe” è Ulisse trasposto e riorganizzato». Kenner si spinge al punto di dire che proprio «come Ulisse è l’Odissea trasposta e riorganizzata. che appartiene un livello superiore di coerenza. come anche i desideri. presentano le loro relazioni spazio-temporali. infatti. Il climax si raggiunge alla fine. Emerge ad esempio con forza il noto tema dell’androginia di Leopold Bloom. quasi a segnalare l’esistenza di una realtà parallela. quasi ogni tema del libro fa la sua comparsa. In altre parole. Infatti. avveniva in “Rocce erranti”. Non è lui l’unico personaggio. siamo

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di fronte ad una vera e propria fantasmagoria drammatica. l’episodio è un altro dei tanti microcosmi in cui si riflette il macrocosmo di Ulisse. Ciò ha portato il grande critico Hugh Kenner a suggerire come per il lettore «sia molto facile avere l’impressione che assolutamente chiunque e qualunque cosa nel libro compaia [in questo capitolo] da qualche parte. nell’allucinazione di questo palcoscenico delirante. il quale a un certo punto della storia arriverà persino a partorire. la presenza di tutti e ognuno è traslata principalmente su un piano onirico. a ben vedere. le «voci sono legate alla gestualità in una furiosa pantomima che genera le allucinazioni più deliranti. Secondo Jean-Michel Rabaté. “assalito” dal fantasma della madre. per poi ritrovarsi al centro di un diverbio con due soldati inglesi. divengono realtà. Se infatti . quando Stephen. un inconscio testuale molto peculiare. tuttavia. la sua inclusività. È in questo episodio che gli incubi. Il quindicesimo episodio presenta in un certo senso la vendetta dell’inconscio sul raziocinio. Vi è anche la padrona del bordello. In “Circe”.

sempre secondo Kenner. come “Proteo” ad esempio. ridda [ovvero reel. presentato nel libro esclusivamente all’interno della mente. in “Circe” siamo in gran parte in presenza di una rappresentazione dei sogni di Bloom. Quel che saremmo tentati di chiamare allucinazioni nell’episodio si fondono spesso in descrizioni della realtà che possono facilmente confondere. in questo caso l’inconscio. Secondo gli schemi. siamo tra le 11 e la mezzanotte. è sbagliato parlare di allucinazioni testuali. poiché a quanto viene soppresso di giorno. è il vero e proprio palcoscenico di questo interessantissimo dramma visionario. animanti anche il teatro di Yeats – vedi il dramma Cathleen ni Houlihan. Ulisse. Telemaco. magia. mentre Gorman non ne indica alcuno. Per Linati il senso/significato è “l’orca antropofoba”. in Linati compare visione animata fino allo scoppio. Secondo Len Platt. veleno. non è sempre segnalato in modo chiaro e univoco. L’arte per Gorman è la magia. I simboli dell’episodio sono: zoologia. poiché gli unici a essere allucinati sono qui i lettori. La scienza/arte secondo Linati è la danza. come s’è detto. ciò ricorda in un certo senso alcuni aspetti del teatro del cosiddetto “Revival irlandese”. le bestie. Tale intuizione verrà portata alle estreme conseguenze in quella fantasmagoria onirica ben più imponente e allucinante che sarà Finnegans Wake. e per quelle trasformazioni. desideri repressi e voglie sopite. personificazione. tra questi la predilezione per visioni apocalittiche e messianiche. i sogni sono sempre organizzati da una forza superiore che lavora nell’ombra. in cui una vecchia rugosa si trasforma in una ragazza col passo da regina. Tra le persone figurano: Circe. Per Linati il colore è violetto. Ermete. è poi permesso di riemergere di notte – il piano di azione dell’inconscio. L’intrecciarsi di ambizioni. L’alternarsi di interludi sognanti e narrazioni naturalistiche. che insieme a “Circe” forma una coppia di binari paralleli su cui corre il messaggio onirico e psicologizzante di quella tecnica joyciana che condurrà idealmente proprio alle grandi visioni di Finnegans Wake.quest’ultima appare ineluttabilmente caotica e difficilmente riconducibile a percorsi di linearità. L’unica corrispondenza è: Circe = Bella. o meglio quel peculiare «inconscio testuale» di cui parla Rabaté. invece. A parere di Ellmann. Infine. In questo senso. contraveleno. quasi da pantomima. panteismo. una danza irlandese su . Se per Gorman la tecnica è l’allucinazione. la sistematica alternanza di stralci di narrazione oggettiva e interludi sognanti è comune anche ad altri episodi del libro.

Stagirita: Aristotele. nativo di Stagira. si può scorgere la presenza occulta di Hermes Trismegisto (“tre volte grande”). merci: poesia di John Keats (1795-1821).. Bestia: da Apocalisse 13:1. si noti che qui il lemma coal è stato corretto in coral. Prima entelechia: vedi nota a “Entelechia” nel nono episodio. come questi apparirono durante la vita di Joyce. Belle. Note Città notturna: il distretto a luci rosse. Carbone: ad illustrazione di come le correzioni del testo Gabler cambino il senso di certi passaggi. oggi Foley Street. Sraid: in irlandese. nell’atmosfera magica del capitolo. Providential: compagnia assicuratrice. in cui si inserisce un riferimento all’esperanto. Mercurio: si usava come rimedio per la sifilide. “strada”. di cui Mercurio è il nome romano. presunto autore del Corpus hermeticum. per gran parte del Novecento e diffusamente ancora oggi. mentre nello schema Gorman compare solo il primo. slan leath: Bloom si cimenta in un esperimento di plurilinguismo.

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Tuttavia.. apparato locomotore e scheletro. Montgomery Street. Facti i sunt: Gabler emenda correttamente in facti sunt. prima tra tutte quella a Hermes. dal nome di allora di una delle vie principali. Inoltre. quindi il riferimento è a Mabbot Street. creando anche una serie di riferimenti intratestuali che hanno appassionato i critici. in questo caso la scelta lessicale nasconde una serie di allusioni nascoste. Linati segnala due organi. Merci. noto come “Monto”. il messaggero degli dèi. a nord della Liffey. e principalmente grazie a un riferimento che occorrerà più in là.. 16..musiche con ritmo binario].17. lingua .

come infuso dallo Spirito Santo.. Rudoph: padre di Bloom. I nomi che seguono sono quelli delle persone reali a cui si ispira il dramma. Vedi note al quarto episodio. Gioco. sesto e ottavo episodio. cuore: dal Don Giovanni di Mozart. Negri finti: come nei music hall noti come minstrel shows. Pinker: nella realtà.”.. e incoraggiare la pace e la fratellanza tra loro. già citato nel quarto. Corriere di Lione: titolo dell’adattamento di Charles Reade (18141884) di una pièce teatrale francese. pensiero: un gioco da fare in compagnia basato sulla lettura del pensiero. rivolto dunque a una persona che va via. noto per i suoi spettacoli in cui dava prova di saper leggere la mente.. J. Nebrakada! Femininum!: dall’incantesimo che Stephen ha appreso nel decimo episodio. Vedi nota a “Se el yilo.. Là ci darem. francese.artificiale creata allo scopo di mettere in comunicazione non mediata i popoli della terra. morto suicida. sul capitano di un battello che muore eroicamente sul Mississippi per salvare i passeggeri.B. agente letterario londinese di Joyce. su uno scambio di identità che si rivela fatale.. parlerà in tedesco.. Voglio e non: ancora due riferimenti al Don Giovanni di Mozart. .. Il nome viene dal mago americano Washington Irving Bishop (1856-1889).. in cui attori bianchi comparivano truccati da neri. e mostrerà conoscenze di ungherese e yiddish. Più tardi Bloom. Ti trema. Jim Bludso: ballata americana di John Hay (1838-1905). Slean leath è un saluto irlandese equivalente a goodbye. come si vedrà più in là nell’episodio.

Jack Latten: secondo P. il dublinese Bram Stoker (1847-1912).. Nel romanzo si descrive infatti una relazione di tipo masochistico. Ma il loro regno. Vanderdecken: nome del capitano della nave fantasma l’Olandese volante.Mrs Yelverton Barry: moglie del politico unionista Barry Yelverton (1736-1805). opera basata sulla favola di Jean de La Fontaine (1621-1695).. La Cigale: allusione a La cicala e la formica. Israel: la prima parte significa in irlandese “centomila volte benvenuti”. a. mentre la seconda in ebraico vuol dire “Com’è magnifico il tuo regno. Sir Thornley Stoker: fratello dell’autore di Dracula. Bloom. sempre: resa parodica con allusioni nautiche di Apocalisse 11:15. da cui proviene il termine “masochismo”. O Israele”. V. Non ho mai. Venere in pelliccia: romanzo di Leopold von Sacher Masoch. Cead.. ascolta: parodia. Lavorò anche a progetti scientifici sulla vivisezione.. sc... da Amleto. Jacobs Vobiscotti: storpiatura pseudolatineggiante dei famosi Jacob’s biscuits. William Thornley Stoker (1845-1912) fu un noto chirurgo di Dublino. Donnacittà: riferimento parodico a Gerusalemme alla maniera profetica di William Blake. I. Joyce si tratta di un personaggio mitico capace a suo dire di danzare cambiando passo ogni duecento metri per tutto il tragitto di 20 miglia fino a casa.W.. gazzella: da un verso di Lalla Rookh (1817) di Thomas Moore.. . Vedi l’incitazione a tale pratica più in là nel capitolo.

Abulafia: (1240-1291) Messia autoproclamato. a. Ladysmith: allusione alla guerra boera. Tu lo dici: Bloom fa eco alla risposta di Cristo a Pilato. volte: Proverbi 24:16. a breve: qui inizia a manifestarsi – anche se in senso ovviamente ironico. Neve. Gaudium. capall: irlandese. carneficem: parodia della formula con cui viene annunciato un nuovo pontefice.. Pesce sgusciante: vedi nota a “Pesce sgusciante in pentola” nel quinto episodio. antinazionalista. allievitati” nell’ottavo. e precisamente all’assedio della città che durò tredici mesi tra il 1899 e il 1900. Peter O’Brien: (1842-1914) presidente dell’alta corte di giustizia. ovvero la femminilità del nuovo messia Bloom..... Rene. sole : Cimbelino. Laemlein: Ascher Laemlein.Kol Nidre: preghiera rituale da cantare alla vigilia dello Yom Kippur. autoproclamatosi Messia. II. Belial: un demonio. Cam: vedi nota a “Servo d’una serva” nel primo episodio. Sgenl. Perfetto esempio.. per noi: riscrittura parodica di una litania dei

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santi. V. oscuro ebreo eretico del Cinquecento... sc.. . con qualche errore di spelling: “una storia senza senso è come un cavallo senza carrozza”. vedi Luca 23:3.. Daniele: vedi la storia di Susanna in Daniele 13.. e a “Sandwich. Il giusto.... a giudicare dalla visionarietà del contesto in cui si concretizza – il messaggio profetico che ha pervaso il libro. da Deuteronomio 13:13.

. misolidio: modalità della musica greca antica per esprimere emozioni precise: se l’iperfrigio ha un andamento frenetico.Iperfrigio. Ma: probabile parodia di parole considerate magiche da A. politico americano. secoli: per la prima parte vedi Giovanni 1:1. Tre Gambe dell’Uomo: stemma dell’Isola di Man. Una cosa bella: primo verso di Endymion di John Keats. Prognatico: dalla mascella sporgente. Ingersoll: Robert Ingersoll (1833-1899).E. Gautama: nome del Budda. Cerere: dea dei raccolti e della fertilità. tradotta dal greco in italiano da Marsilio Ficino. MacLir” nel nono episodio. Lipoti Virag: il bisnonno ungherese di Bloom. e in tal senso rimando alle origini del linguaggio.... che secondo la mitologia celtica aveva tre gambe. ma anche il riferimento di Stephen alla stessa divinità nel terzo. fautore del razionalismo scientifico. di cui sono originari i Virag (Bloom). per la seconda la preghiera Gloria Patri. La divinità greca corrispondente è Demetra. Pimandro: opera in quattordici volumi appartenente al Corpus hermeticum. In principio.. Pshent: copricapo dei faraoni egiziani.. Vedi nota a “Trabocca.. Mnemotecnica: alla luce della cornice magico-ermetica in cui si iscrive . ma anche rappresentazione della divinità marina Mananaan MacLir. Aum.. Szombathely: la più antica città dell’Ungheria. Yogin: colui che segue il cammino dello yoga.. l’impressione del misolidio è quella della misurata dolcezza. e alla relativa corrispondenza neoplatonica di suoni e significati.

Pantera: vedi nota nel primo episodio. il riferimento induce a vedere un’allusione a Giordano Bruno. Vedi. Due piedi sinistri: come Gesù nell’illustrazione raffigurante la Vergine e il Bambino nel Book of Kells. Parroco battagliero: Martin Lutero (1483-1546).. . è un’allusione alla setta eretica dei Cainiti. Filippo.. il suo Cantus Circaeus. e questioni legate all’arte della memoria si fondono con argomentazioni più propriamente etiche. tutto” nel quinto episodio. con riferimento al fatto che il presente episodio è incentrato sulla corrispondenza omerica della maga Circe.. Vigore pudendale: Gabler corregge pudendal verve in pudendal nerve. Verfluchte Goim!: in yiddish “Gentili maledetti”. lingam: in sanscrito. Saziarmi.. porci: da Luca 15:16. Metchnikoff: Il’ja Il’i≈ Me≈nikov (1845-1916) biologo russo che alla fine della carriera studiò la sifilide e inoculò il virus alle scimmie. C’è un fior che fiorisce: dalla Maritana..parte dell’episodio.. nel quale i ruoli di Gesù e di Giuda erano invertiti. Yadgana: in sanscrito. “deretano”. Mi alzerò e andrò : Luca 15:18.. Iacchia sarebbe un riferimento al Bacco. dio della fertilità nei misteri eleusini. ma è rinvenibile una eco dalla famosa poesia di Yeats The Lake Isle of Inishfree che inizia proprio con queste parole. sobrio: allusione al racconto secondo cui Filippo il Macedone diede due diversi giudizi sulla stessa questione. “vagina” e “pene”. Al verso alluderà anche Molly nel suo monologo. Vedi nota a “Passa sempre. che affermava di essere in possesso del Vangelo di Giuda. Judas Iacchia: secondo Gifford. Bruno parla di mnemotecnica magica in diversi scritti. uno da ubriaco e l’altro una volta passata la sbornia. Yoni.. In questo Circe mette all’indice il caos in cui si muove la natura. uno dei pensatori la cui opera più influenza la scrittura joyciana.

Nove cavalieri eletti: i cavalieri templari. III.. quella di Bloom. Poulaphouca: cascata lungo il corso della Liffey. ci si riferisce a un fiammifero. a. Nella seconda. rivolge lo sguardo a Stephen. . gran maestro: a differenza della corrispondenza omerica nell’Odissea. Lessing descrive così la poesia. in opposizione alla contemporaneità del momento raffigurata nella pittura e nella scultura.Essere poderoso: Bloom intuisce correttamente la natura bestiale e satanica della mutevole tenutaria del bordello. Vedi note a “Nacheinander” e a “Nebeneinander” nel terzo episodio. e prima di guardare Zoe. Crepuscolo degli dèi: opera di Richard Wagner (1813-1883). Gabler reintroduce due battute qui mancanti. Con un acuto. pubblicata a partire dal 1887. Talismano: la patata.. sc. alla luce delle conoscenze teosofiche di Stephen. Bella.. inoltre. Ombra?: prima della battuta precedente di Bloom.

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l’allusione è parte del mosaico di riferimenti satanici che si va gradualmente componendo. I. corrispondente al moli donato a Odisseo da Ermete. Denaro: nel testo Gabler. Lessing: nel Laocoonte. nella contea di Wicklow. ma a un livello più profondo. dilemma: parodia da Amleto. è Bloom/Odisseo a trasformarsi in un maiale. Lucifero: sul piano superficiale della narrazione. Avere. a sud-ovest rispetto a Dublino. vi sarebbe un riferimento alla mnemotecnica che spiega retrospettivamente questa allusione come una chiara eco del concetto bruniano di ombra (vedi introduzione al sesto episodio). dopo aver dato un’occhiata al denaro. non è improbabile anche una eco del titolo della rivista «Lucifer» curata da Madame Blavastky e Mabel Collins..

Bisuntavolo: Dedalo. L’abbandono della madre e la non concessione da parte di Stephen alle sue richieste in senso religioso si configura quindi anche come un rifiuto di idee stantie e cancrenose d’irlandesità. III. Spos. vacua: da Deserted Village di Oliver Goldsmith.. qui tradotto semplicemente “pesce”) porterebbe l’impronta del pescatore Pietro sulle branchie. sc. associato. del 1770... Impronta. Son le risate. Non serviam: affermazione d’indipendenza e di rifiuto di servire al . Il granchio è ovviamente il cancro che ha ucciso la madre di Stephen. occhi: l’episodio è raccontato nel Dedalus.. legate a un passato da cui fuggire per poterlo riscrivere.. Rossa aquila.. Granchio verde: la diffrazione metaforica del riferimento va in molte direzioni. oilprim: Shakespeare borbotta un verso tratto da Amleto. Suini gadareni: da Matteo 8:28-34. oltre al colore della sua bile nel primo episodio. II. è anche il colore dell’Irlanda. e il termine per merluzzo (cod) ha in slang anche il significato di scroto. sempre nel primo capitolo..Qualche ragazzino. spiegata: lo stemma del clan Joyce di Galway.. Logge verdi: logge antiorangiste. si tenga però presente anche la non troppo velata allusione oscena: l’haddock è una sorta di merluzzo dell’oceano Atlantico. Demone: siamo ancora una volta in presenza del termine ghoul (vedi nota nel primo episodio)... a cui si rivolge Pasifae innamorata del toro bianco inviato da Poseidone a Creta. a. pesce: allusione alla leggenda secondo cui l’haddock (eglefino o asinello. al mocciolo. e il verde. Per dar conto della scelta traduttiva.

. Per un’altra parodia più recente dello stesso concetto vedi il dramma Making History di Brian Friel. “mio caro prete”. rivoluzionario irlandese.. Soggarth Aroon: in irlandese. Irlanda: parodica riscrittura di due versi dagli Auguries of Innocence di William Blake..contempo l’Irlanda. Ochone!: in irlandese. celebrante: viene qui riprodotta una visione ironica dell’Armageddon. Verde. la religione. diaboli: immaginario incipit di una messa nera. Vedi Giosuè 2:15.. Alanna: in irlandese. Siamo di fronte a una versione moderna della storica litigiosità dei chieftain. “Irlanda per sempre”. In questa messa nera si concretizza la tecnica latente dell’Ulisse basata sull’inversione costante di . Si accendono. che funge da inversione alla parodia del rito della messa inaugurato da Buck Mulligan nel primo epidosio (vedi nota a “Introibo ad altare Dei”).. Pardo: vedi nota nel nono episodio. “ahimè”. Dolly Gray: allusione a una canzone della guerra boera. Rahab: la prostituta di Gerico. e l’impero. Neopoetico: Gabler corregge in uropoetic.. Introibo. “figlio”. Wolfe Tone: vedi nota al decimo episodio. In questa. nel passaggio da “Wolfe Tone” a “O’Donoghue”. tenendo presente l’ambiguità di genere del termine inglese servant utilizzato in quei casi. Vedi i riferimenti alla serva nel primo capitolo.. tra i fondatori del giornale «The Nation» e della «Young Ireland». Il richiamo.. rosso: da una canzone di Thomas Davis (1814-1845). 16. Erin go bragh!: in irlandese. si scontrano tra l’altro innumerevoli personaggi legati in un modo o nell’altro alla causa irlandese.

ma anche. Bambino fatato.. è interessante notare l’influenza di W. pagina: evocativa descrizione del fantasma del figlioletto di Bloom. Hamnet.significati. fosco: dalla poesia Who Goes with Fergus presente anche nel primo episodio (vedi nota a “E non voltarti. Yeats. Yeats.. Rudy. Vedi a proposito la nota a “Bestia da soma” nel primo episodio.B. Chi guiderà. nelle battute di “Circe” che seguiranno. l’inversione letterale del lemma dog che diviene god. quando si unì all’associazione Golden Dawn – di cui fu membro anche il satanista Aleister Crowley. bronzo”).. EUMEO . morto a undici giorni di vita. Qui ha undici anni.. Il motto è composto dalle iniziali dell’espressione:

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Daemon Est Deus Inversus. con particolare attenzione alla sfera divina. la stessa età in cui morì il figlio di Shakespeare. uno dei primi a recensire Ulisse nel 1923 – scelse per sé il nome DEDI (molto simile a quello di uno dei protagonisti di Ulisse.. i cui versi malamente ricordati sigillano questo episodio.. Nel contesto delle inversioni del divino. Dedalus).

ma gli offrirà comunque cibo e riparo. La controparte del fedele servo Eumeo è il custode di capre Melanzio. che pagherà con una morte orribile la propria infedeltà a Odisseo. sia dal brioso exploit di “Circe” che ha lasciato sfiniti i protagonisti. e lo conduce al “Ritrovo del vetturino”. Nel locale i due ascoltano i racconti vagamente esotici di un marinaio decisamente inquietante. con gli arroganti Proci che spadroneggiano indisturbati. la cui prosa viene definita da Joyce stesso «rilassata». Eumeo avrà in seguito un ruolo chiave nell’aiutare Odisseo a tornare a palazzo e nel pianificare la vendetta sugli usurpatori. Il lento disvelarsi delle scarne vicende che compongono il plot di “Eumeo” ancora una volta non mostra apparentemente eccessive complessità. da tempo partito alla sua ricerca. Bloom ha appena soccorso Stephen dopo la rissa. una graduale e sempre crescente ubriacatura – con il relativo culmine raggiunto da un oltremodo inebriato Stephen nell’episodio del bordello –. La principale difficoltà per il lettore è probabilmente lo stile volutamente affannato dell’episodio. e delle avventure che questi ha vissuto. Lo invita poi a far visita al porcaio Eumeo. È stato detto che se Ulisse rappresenta. già evocato in vari luoghi in Ulisse. Questa occuperà una sezione imponente dell’Odissea. con il suo . per poi incamminarsi verso la casa di Bloom in Eccles Street. ovvero fino al libro XXII. giunto a Itaca dopo aver lasciato la Feacia. dal primo al quindicesimo capitolo. Odisseo lo incontrerà nel libro XIV. e sarà qui che incontrerà di nuovo il figlio Telemaco. incontra Pallade Atena. nonostante il fatto di aprirsi in un’atmosfera di assoluta incertezza. la quale gli parla dello stato in cui versano la sua famiglia e il suo regno. che sarà la scena del capitolo successivo. presentatosi vestito da mendicante. Tale andamento stanco del narrare appare giustificato sia dall’orario degli eventi.Nel libro XIII del poema di Omero. Odisseo. Dapprima il porcaio non riconoscerà il proprio signore. Nella capanna di Eumeo Odisseo ascolterà le travagliate vicende della famiglia. Il locale è gestito da un uomo la cui identità è incerta: si sospetta abbia preso parte a un famoso assassinio più di vent’anni prima. “Eumeo” sarebbe l’equivalente del “dopo sbornia”. dove gli offre del caffè (non bevuto) e un dolcetto dall’aspetto non troppo appetitoso. un servo rimasto fedele. Gli narra anche del figlio. ed esser proiettato in medias res da un sintagma avverbiale quantomai sospetto.

di portare fino in fondo la corrispondenza tra il libro e il corpo umano. che appaiono meno sicure rispetto agli episodi precedenti. per così dire. al punto da suscitare incertezza in più punti su chi sia effettivamente di volta in volta a proferire parola. Stando. è da notare un fenomeno raramente incontrato prima. Si tratta di ripetizioni dovute a quella che si configura oramai come una mancanza di inventiva linguistica da parte dei personaggi. Questo probabilmente spiega anche il motivo per cui l’andamento del capitolo sia scandito da enunciati spesso incompiuti o apparentemente illogici. troppo ravvicinate per non essere intenzionali. sempre più flemmatica e arrancante. Qualcosa di simile può dirsi anche delle corrispondenze omeriche del capitolo. una certa difficoltà di connessione del pensiero. Qualcosa di simile accade con le frasi la cui struttura sintattica presenta un ordine apparentemente scorretto. Skin-the-goat. invece. In molti casi tale periodare prolisso rappresenta efficacemente l’andamento . Tale procedere a tratti con una certa difficoltà d’eloquio serve a simulare un controllo non più perfetto del raccontare. In altre parole. da parte dell’autore. non è facile spiegare quale aiuto il moderno Eumeo. Allo stesso modo. Bloom. va a rispecchiarsi nella comparsa frequente di periodi eccessivamente lunghi e caratterizzati da coesione e coerenza dubbia. Simili apparenti incongruenze sono speculari alla inconsistenza incoerente di una narrazione. giunti provati a questo punto della giornata. affaticato. possa offrire al moderno Ulisse. Bloom. non è chiarissima la corrispondenza di “Ulisse pseudangelo” con il marinaio. e di un narratore non meglio identificato. ovvero l’indulgere quasi maniacale nelle ripetizioni lessicali. e una narrazione meno brillante. anche il testo appare. Sotto l’aspetto stilistico. infatti.ritmo sempre

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meno accelerato. Lo stile di “Eumeo” è dunque sintomatico della stanchezza dei personaggi. come anche del loro colloquiare esausto dopo i bagordi di Circe. come s’è detto. Sarebbe ovviamente ingenuo non vedere in ciò la volontà ben precisa. come il corpo alla fine di una giornata spossante risponde con riflessi sempre più lenti e appannati. e l’incedere della narrazione subisce la pesantezza delle sue condizioni di inveramento. La stessa tendenza. a ricordarci la relativa confusione mentale che fa da cornice ai movimenti dei personaggi a quest’ora. ai suggerimenti degli schemi. La confusione investe altresì l’alternarsi delle voci di Stephen. infine.

Tra le corrispondenze abbiamo: Eumeo = Skin-the-goat. Per quanto riguarda i simboli.] Note In preparazione. mentre Gorman segnala marinai. resto: l’episodio si apre così nell’estrema indeterminatezza dell’azione e delle intenzioni dei personaggi. Il senso/significato è “l’imboscata indigena”. Ortodossia del Samaritano: ironico riferimento a Luca 10:30-37. una delle influenze . e quella di Telemaco (Stephen) con l’alba.).. in una conversazione privata col presente curatore. infatti. Marinaio = Ulisse pseudangelo. [L’episodio inaugura. parallela a quella di norma incontrata al di fuori delle narrazioni teleologiche. ha definito «the right kind of wrongness». Ibsen: (1828-1906). notevoli complessità nella resa traduttiva. quali la fusione di Bloom e Stephen (Ulis. Lo schema Linati. Ulisse pseudangelo. assieme all’obbligo di dover restituire al lettore un comparabile effetto di fatica prosastica. Telemaco. caratterizzato da una peculiare tecnica di associazione libera che fa cambiare argomento di punto in bianco – così come avverrà per certi versi in “Penelope”. mentre secondo Gorman l’arte di “Eumeo” è la navigazione. Linati manca di indicarne. e Tel. il cattivo pastore. La consapevolezza di tutto ciò presenta. Né Linati né Gorman assegnano un colore all’episodio. Siamo tra la mezzanotte e l’una di notte.vagante del pensiero. la corrispondenza di Ulisse (Bloom) con Notte alta. l’ultima sezione del libro segnalando alcuni dettagli interessanti. ovvero nella vita reale. In questo modo. drammaturgo norvegese. com’è ovvio. nel tentativo di costruire in “Eumeo” quella che Fritz Senn. Melanzio = Corley. Se per Gorman la tecnica è la narrativa (vecchia). Ulisse.. nello schema Linati. per questo e per i due capitoli seguenti. in Linati leggiamo prosa rilassata. Le persone sono: Eumeo. I nervi sono l’organo. La difficoltà maggiore sta. non indica alcuna scienza/arte. come avverrà per i restanti due episodi. l’episodio restituisce alla rappresentazione un effetto di caotica casualità.

maggiori sul giovane Joyce. [Nel quinto capitolo del Dedalus sono le opere dello stesso scalpellino presente in “Eumeo” a suggerire a Stephen un’associazione con Ibsen.] Fidus Achates: vedi nota nel sesto episodio. Al servizio della Corona: la Polizia Metropolitana di Dublino era ovviamente una forza alle dipendenze dell’impero britannico, per questo vista con scetticismo e ostilità dagli ambienti nazionalisti. Corley: vedi il racconto I due galanti in Gente di Dublino. Brazen Head: notoriamente, il pub più antico d’Irlanda, aperto nel 1198. Frate Bacone: allusione al play di Robert Green Friar Bacon and Friar Bungay, composto tra il 1589 e il 1592. Carl Rosa: compagnia operistica fondata dal violinista tedesco Carl Rosa (1842-1889). A ciascuno... azioni: l’affermazione incorpora la citazione di un famoso motto di Marx, con alcune significative varianti. Puttana... mortacci sui: in italiano nel testo. Nel passaggio Gabler restaura due righe mancanti. Joyce era affascinato dalla creativa abilità degli italiani nell’arte di imprecare e sproloquiare, e dall’inventività delle bestemmie. Nell’ultima espressione emerge il lascito del suo breve soggiorno romano. Skin-the-goat: vedi nota nel settimo episodio. Cosa c’è in un nome?: vedi nota nel nono episodio. W.B.: poiché in un manoscritto le iniziali sono D.B., siamo probabilmente di fronte a un esempio di errore dei dattilografi, che Joyce potrebbe però aver riconosciuto come rivelatore, omettendo quindi di rettificare. Vedi a proposito la nota a “Sette... W.B.” nel nono episodio.

Alice Ben Bolt: allusione alla famosa ballata del marinaio Ben Bolt che dopo venti anni torna a casa da sua moglie Alice, oramai morta. La canzone suggerisce a Bloom il seguente riferimento a Rip Van Winkle. Enoch Arden: poesia di Tennyson del 1864, sempre su un marinaio che ritorna a casa dopo molti anni, ma a differenza di Odisseo, scopre che la moglie, credendolo morto, si è risposata.

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Rip van Winkle: vedi la nota nel tredicesimo episodio. Gospodi pomilooy: in slavo antico, “Dio abbia pietà di te”. Con tono cordiale: Gabler corregge qui genially in generally, avverbio molto frequente nell’episodio. Don Cesar: nella Maritana. Vedi nota a “Passa sempre... tutto” nel quinto episodio. Moody-Manners: grande compagnia operistica fondata da Charles Manners (1857-1935). Grace O’Malley: vedi nota a “Granuaile” nel dodicesimo episodio. Primavera... giovani: dalla poesia Locksley Hall di Tennyson, del 1842. Ottantuno: errore, si tratta del 1882. Non temere... anima: da Matteo 10:28, con qualche significativa variazione. Autorità suprema: san Tommaso. Poeta nazionale: Shakespeare. Ironico, dal momento che Bloom ha esplicitamente affermato, in risposta a una domanda del cittadino nel dodicesimo episodio, che la propria nazione è l’Irlanda. Anche ammettendo una posizione proinglese di Bloom, visto che l’Irlanda nel 1904 era parte integrante del Regno Unito, certamente la sua opinione non deve essere pienamente condivisa dall’interlocutore, Stephen. Antonio: nel Mercante di Venezia. Sinbad: dalle Mille e una notte.

Animale essenziale e innocuo: il gatto, l’espressione proviene dal Mercante di Venezia, a. IV, sc. I. San Tommaso Mastino: ancora un’allusione all’Aquinate. Lady Cairns... Mona: evento avvenuto nel marzo del 1904. Tallone d’Achille: l’espressione proviene dalla prefazione di George Bernard Shaw a L’altra isola di John Bull del 1906. Danny Mann: vedi The Colleen Bawn di Boucicault, del 1829. Quando l’Inquisizione... entrare: rispettivamente, nel 1492 e durante il protettorato di Cromwell, dopo che gli ebrei erano stati espulsi dall’Inghilterra dal 1290. Sezione due... Penale: errore di Bloom, poiché il riferimento è alla legge contro la prostituzione. Decimo sommerso: la fascia della società in condizioni di povertà estrema. Il ritorno di Parnell: Parnell diviene nell’immaginario irlandese una sorta di figura cristologica con ovvie connotazioni messianiche. Vedi nota a “Parnell” nel secondo episodio, e i tantissimi riferimenti sparsi nel libro. Troia inglese: Kitty O’Shea, compagna di Parnell. Lindley Murray: (1745-1826), autore della popolare Grammar of the English Language (1795), citato a proposito, visto l’errore grammaticale di Molly, che Bloom qui ricorda. Jones: stereotipo della spia, dal nome dello studente del Trinity College che informò le autorità inglesi sui movimenti di Robert Emmet (vedi nota nel sesto episodio). Michael Davitt: (1846-1906), politico nazionalista molto attivo nella lotta per la riforma agraria, e feniano membro della Irish Republican

Von. Dowland: John Dowland (1563-1626).. Ugonotti.. Bloom si confonde.. Meyerbeer: come già in precedenza. e non alla personificazione nazionale della Gran Bretagna. mentre Mercadante ha composto Le ultime sette parole. musicista fiammingo. John Bull: in questo caso il riferimento è al musicista (c.1563-1628).. voltafaccia: allusione alla scissione del 1890 in seno al partito parlamentarista.1582-1644).Brotherhood. dichten: da una canzone del compositore tedesco Johannes Jeep (c. Meyerbeer è l’autore di Ugonotti.. Vedi nota a “Le ultime sette” nell’undicesimo episodio. ITACA . Jans Pieter Sweelinck: (1562-1621).. Byrd: William Byrd (1543-1623). Lapidazione. organista e compositore. tra delegati leali a Parnell e una maggioranza che non prese le sue difese.

Sarà proprio Penelope. a farla passare attraverso i cerchi di ferro. Nel frattempo. tra cui spiccano i riferimenti al mondo dell’ebraismo. In questo gesto tanti critici hanno visto una parodia della consacrazione del vino durante la comunione. Il libro successivo sarà dedicato alla cruenta vendetta nei confronti dei Proci. ignara della presenza del marito. a scoccare la freccia. prima di far strage dei Proci usurpatori. L’offerta di restare la notte viene declinata da Stephen. e poi a scoccare una freccia facendola passare attraverso gli occhielli delle impugnature di dodici scuri ben piantate in terra in verticale. e dunque a superare la prova. oramai in quasi simbiosi. scandita dal famoso stile fatto di domande e risposte che imita quello del catechismo. una reale trama in “Itaca”. Bloom preparerà per sé e per il suo ospite del cacao. questi sono i fatti: dopo una dettagliata relazione del percorso intrapreso dalla coppia Bloom e Stephen.Con l’aiuto di Eumeo. che aveva chiuso nel palazzo i Proci prima della gara con l’arco. tramite cui egli rivelerà la propria vera identità. e nell’uscir di casa avrà

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luogo un altro momento di “comunione” tra i due. Sarà Stephen a serrare poi la porta. Il resto del capitolo include discussioni sugli argomenti più disparati. a proporre la sfida: chi riuscirà prima a tendere l’arco che era stato di Odisseo. e ad entrare attraverso il seminterrato. l’arco viene porto al mendicante Odisseo. Nel libro XXI si narra la famosa gara con l’arco. faranno pipì all’aperto. otterrà la sua mano. i due giungono finalmente al 7 di Eccles Street. dove Bloom scopre di aver dimenticato le chiavi di casa. di Telemaco. Tale interpretazione chiuderebbe in maniera consona il cerchio delle allusioni al rito cristiano della messa. sotto le stelle. ha finalmente accesso a palazzo. Una volta all’interno. e della vecchia nutrice Euriclea – anch’ella rimasta fedele al signore di Itaca – Odisseo. incluso Eurimaco. . Telemaco ha provveduto a chiudere le porte del palazzo. e se vi sia. mentre Antinoo si rifiuterà con la scusa di non voler accettare sfide durante un giorno di festeggiamenti. ancora nei panni sporchi di un mendicante. facendo eco al gesto di Telemaco. non fa emergere con troppa chiarezza e linearità quale sia. in linea con l’onnipresente corporeità del libro. il che darà il via a una serie di affascinanti elucubrazioni a sfondo astronomico. Bloom e Stephen. Tuttavia. Lo svolgersi della narrazione. tra l’ilarità generale. È quindi costretto a scavalcare un po’ goffamente l’inferriata. Alla fine del libro XXI Odisseo riuscirà a tendere l’arco. inaugurato da Mulligan all’inizio del primo episodio. Infine. Nessuno dei Proci saprà farlo.

di tutte le informazioni disponibili soltanto pochissime avranno poi un seguito di tipo narrativo. si ha il sospetto che entrambe le voci siano pienamente a conoscenza non solo dell’esteriorità degli eventi. e soprattutto sull’unione con Molly e su una possibile riconciliazione. in virtù del distacco e distanziamento che provoca. Le spiegazioni offerte in risposta ai singoli quesiti sono estremamente esaurienti e dettagliatissime. non appare il più adatto a rovistare tra i meandri della coscienza alla ricerca della spiegazione psicologica o sentimentale dei vari stati d’animo – come avviene principalmente verso la fine del capitolo – il metodo d’indagine è tuttavia quasi una parodia di una seduta d’analisi psicoanalitica. sullo stato psicologico in cui versa la propria mente. Un tale enciclopedismo dell’anima è il massimo della conoscenza che ci è concesso ottenere circa il funzionamento della mente di Bloom. nel capitolo successivo.Una volta rimasto solo in casa. Per altri versi. Lo stile impersonale della narrazione. Infatti. ma allo stesso tempo rivela la fascinazione per la ritualità che ha unito fino a quel punto Stephen e Bloom. il che stride. con la richiesta di concisione e stringatezza segnalata dalla massiccia presenza delle tante whquestions (What? Why? Who? Which?). Infatti. e all’impossibilità di riflettere la realtà nella sua essenza vera. e prepara adeguatamente al vorticoso viaggio nel cervello di Molly. si può scorgere nella tecnica adottata anche una critica implicita alle possibilità rappresentative del realismo naturalista. sembra . e la precisione quasi matematica con cui viene raccontato il tutto. a ben vedere. sono certamente tra i maggiori motivi di attrazione dell’episodio. L’alternanza di domanda e risposta intende certamente proporsi come parodia del catechismo cattolico. Se da un lato. ma anche dell’interiorità dei personaggi. Non è assolutamente chiaro chi sia a porre le domande e chi invece dia le risposte. sulla sua condizione familiare. a differenza del resto del libro. Questa appare ora. Nonostante ciò. la sempre più probabile e naturale conclusione delle tante peripezie minimaliste che il personaggio ha affrontato durante la memorabile giornata. a occupare i pensieri di Bloom resteranno tutta una serie di riflessioni e meditazioni sul suo essere. La simulata scientificità di questa ossessionante ricerca del sapere appare ironicamente parallela alla relativa mancanza di azione nell’episodio. se vogliamo. lo stile impersonale. poi. o perfino di un esperimento di autoanalisi.

in qualche modo. i Proci = scrupoli. L’episodio si svolge tra l’una e le 2 di notte. stile pacato. In ciò viene a rispecchiarsi. del suo tendere verso una stabilità impossibile da raggiungere.suggerire Joyce. mentre l’arte secondo Gorman è la scienza. Il capitolo. Arco = Ragione. ma forse solo sognata e immaginata. più si perde la visione d’insieme. invece in Linati leggiamo succhi. Tra le persone figurano: Ulisse. della sua infinitudine. Telemaco. questa attenzione maniacale verso le minutiae mostra come nell’incertezza più totale riguardo alle leggi dell’esistenza e al caos del mondo esterno – incertezza ben ritratta nei capitoli precedenti – i protagonisti ora anelino a una sicurezza. più si

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avvicina il microscopio all’oggetto da scrutare. Note . “Itaca” è un episodio incentrato sul progresso. mentre Gorman indica: comete. “Itaca” fornisce le chiavi di questa “casa chiusa” che è Ulisse. sulla formazione “in divenire” dell’esperienza. è invece cruciale per la comprensione delle tantissime trame finora intessute. i Proci. Gorman non segnala alcun colore mentre in Linati figurano stellare. l’essenza stessa di una opera aperta. e dunque ogni cognizione del contesto. quasi clinica. mentre le corrispondenze sono: Eurimaco = Boylan. In Linati nella sezione tecnica compaiono: dialogo. Eur(y)cleia. e di cui appunto mancavano alcuni dettagli fondamentali. Come per “Eumeo”. data dal particolare. ed è tutt’altro che un prodotto finito. perlomeno si avranno a disposizione tutte le tessere per ricomporlo. lattea. L’organo è per Gorman lo scheletro. I simboli sono assenti in Linati. In definitiva. a una certezza che se anche la composizione del mosaico potrebbe non aver mai luogo. Allo stesso tempo. e starà al lettore non dimenticarle – a differenza di Bloom – per poi usarle e riaprire quel “portale della scoperta” da Stephen a più riprese serrato nel libro. per quanto schematizzata. Il senso/significato è “la Speranza Armata”. a una prima lettura forse noioso e perfino ridondante. La scienza/arte è assente in Linati. fusione. invece in Gorman la tecnica è il catechismo impersonale.

al sicuro e calmo”. Mercatore: Gerardus Mercator (1512-1594).. Nel testo Gabler questa relazione viene esplicitata... Rediviva: allusione alla rinascita della lingua irlandese. cammina. “cammina. da diverse postazioni. Giubileo di diamante: sessantesimo anniversario dell’incoronazione della regina Vittoria.. Suil. matematico e cartografo fiammingo. 1190.. Servili: lettere che non fanno parte della radice delle parole in cui si trovano.. La loro diaspora: il fenomeno coinvolge in varie fasi della storia sia il popolo irlandese che quello ebraico. Ogamica. Restaurazione di Sion: vedi nota a “Dowie” nell’ottavo episodio.Nuvola mattutina: vista da Stephen e Bloom in mattinata. il 22 giugno 1897. l’zamatejch: in ebraico. cammina. Epentetiche: lettere non etimologiche inserite nel corpo di una parola. Igrometrici: per la misurazione dell’umidità dell’atmosfera. quasi estinta nella seconda parte dell’Ottocento. Parabola delle Susine: narrata da Stephen nel settimo episodio. “le tue tempie sono un melograno tra i tuoi riccioli”. Gli aggettivi “ramiforme” e “quinquenervata” . homijah: incipit della poesia Hatikvah di Naftali Herz Imber (1856-1909) che poi divenne l’inno di Israele.. Kifeloch.. 81.396: i calcoli appaiono sbagliati.. Sinbad il marinaio: popolarissima pantomima.. quinquenervata: l’alfabeto ogamico è un tipo di scrittura delle antiche lingue celtiche. cuin: in irlandese. Queen’s hotel: dove il padre di Bloom si è suicidato. Kolod. Mrs Riordan: è la Dante del primo capitolo del Dedalus.

Mizpah: in ebraico. “torre di guardia”. che dopo aver raggiunto il margine scrittorio procede a ritroso. Ebdomadario: che avviene ogni sette giorni. vanità: da Ecclesiaste 1:2. Aliorelativo: relativo all’altro. decifrato legge M.. Mrs Emily Sinico: vedi nota nel sesto episodio. OKS. Ungueale: dell’unghia. Ipsorelativo: relativo a se stesso. excipiat: vedi nota nel primo episodio. Tetragrammaton: il nome ineffabile di Dio.L.YHWH. Sesquipodale: alta un piede e mezzo.PH./WI. Vanità. / DR. e l’Odisseo dell’episodio del ciclope Polifemo (vedi introduzione .FF. 5 minuti: Gabler emenda in 15. OX/W. Leucodermica: di pelle bianca. Da notare l’errore dell’ultima riga che non rispetta l’andamento bustrofedico (a ritroso). Ognuno o Nessuno: rispettivamente..indicano la somiglianza della grafia con immagini derivate dalla botanica.LC / D.RN. l’everyman del teatro religioso medievale. IM: il messaggio criptato di Bloom.NS / B. MH/Y. Liliata. IGS. Parallasse: vedi nota nell’ottavo episodio. N. Ordine alfabetico bustrofedico: scrittura senza una direzione fissa..RTH.RN: “Martha Clifford Dolphin’s Barn”..B anziché B. Ilotico: che pertiene alla servitù. secondo cui avremmo dovuto avere NR.UU.

PENELOPE . Rothschild: cognome di bancari internazionali ebrei.al dodicesimo capitolo). Urim e Thummin: oggetti dell’abbigliamento sacerdotale sulla cui funzione e simbologia non vi è accordo. Nel paragrafo Bloom elenca tutte le persone che potrebbero aver avuto un rapporto con la moglie. Emorragia catameniale: flusso mestruale. Simchath Torah: in ebraico. Mulvey: come si vedrà

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nell’episodio successivo. Probabilmente legati alla cleromanzia e alla divinazione. “rallegratevi della legge”. Silver king: pantomima di Henry Arthur Jones (1851-1929) in collaborazione con Henry Herman. Shira Shirim: in ebraico. si tratta di uno dei primi amanti di Molly. “cantico dei cantici”. Roc: enorme uccello mitologico.

Prima di lasciarla. Penelope. questi l’aveva avvisata che il suo ritorno sarebbe stato incerto. Nel libro XXIII.La presenza di Penelope. lo ascolterà narrare la propria storia fino alla fine. per quanto si concretizzi principalmente solo dopo che sia tornato a casa il marito. L’episodio che chiude il libro. Odisseo si accorgerà della sostituzione. Si alza dal materasso solo per fare un bisogno. padre del marito. autorizzandola così a sposarsi di nuovo. è una vera e propria soluzione psicologica all’intricata narrazione di Ulisse. sul passato. La mancanza apparente di coordinate spaziotemporali è rispecchiata anche nella penuria di informazioni incluse negli schemi. che sa bene essere al di fuori della portata di chiunque. la quale ritiene di aver perso ogni bellezza dopo la partenza del marito. Della competizione con l’arco. Molly è stesa su un vecchio letto scricchiolante. oltre a essere un trionfo di stile. Secondo una nota interpretazione di Karen Lawrence. dopo il massacro dei Proci. Tra . s’è già detto. in evidente contrasto con i capitoli precedenti. e dubita che possa effettivamente trattarsi di Odisseo. tesa ad evidenziare una serie di caratteristiche del testo. intenta a riflettere sulla giornata appena trascorsa. e a quel punto Penelope sarà costretta a credere alla sua professata identità. che tesse di giorno per poi disfarlo di notte. Una volta a letto. Nei dieci anni di lontananza. “Penelope” sarebbe una sorta di “coda a sé stante” del romanzo. è percepibile in ogni luogo dell’Odissea di Omero. Per testarne la conoscenza di un segreto da loro condiviso. ma soltanto una volta che Telemaco fosse diventato adulto. in cui ha sostituito il letto da lui in precedenza costruito. lo mette alla prova facendogli mostrare da Euriclea la camera nuziale. e solo allora li raggiungerà il sonno. Tale opinione si basa su un’analisi prettamente stilistica. è intenta principalmente a tener lontani i Proci. Un’indeterminatezza assoluta e definitiva è la forza che sembra guidare la voce narrante in “Penelope”. Il capitolo è la trascrizione del fluire dei suoi pensieri. i quali aspirano alla sua mano per ottenere le terre e le proprietà di Odisseo. rimasta ad Itaca col figlio Telemaco quando Odisseo è partito per la guerra di Troia. Lo stratagemma che per qualche tempo impiega è quello di annunciare loro che sceglierà un consorte solo quando avrà completato il telo funebre di Laerte. e su potenziali futuri in attesa di realizzazione. Penelope si mostra scettica nei confronti di quel mendicante male in arnese risultato vincitore alla prova dell’arco. “Penelope” non ha una trama vera e propria.

Tuttavia. tante volte evocata. definita a torto o a ragione “flusso di coscienza”. Molly appare invece più indipendente e meno interessata a una qualche comunione che vada oltre la sfera della carnalità. secondo la Lawrence. Secondo Sebastian Knowles. La sua corporeità . il quale in “Circe” aveva rivelato la propria onirica natura androgina. «l’assenza della narrazione in terza persona. Al contrario.queste. a differenza di Bloom. Bloom. Molly Bloom. le “frasi” senza punteggiatura e non interrotte. Boylan. appare – ma solo verso la fine del capitolo – in tutta la sua sensibilità e capacità di comprendere «che cos’è una donna». con il prossimo. La centralità di Molly è dunque fuori questione. e non sorprende che nell’immaginario di molti lettori Ulisse sia inscindibilmente legato alla tecnica dell’ultimo capitolo. in grado di ottenere molto con relativa facilità. Molly appare come figura dalla solida corporeità. delle dinamiche del libro. Bloom. e fino ad allora solo intravista. “Penelope” è una degna conclusione del romanzo anche perché incarna il simbolo della fragilità della condizione umana. prima tra tutte la presenza. già suggerito in più punti dal comportamento e dal carattere di Bloom. tuttavia. Il vagare della mente ha. l’ultimo. «Molly è la mano che governa il mondo di Ulisse». presente oramai soltanto poiché reinventato nei suoi ricordi sonnolenti. dell’altra protagonista del testo. e la rappresentazione del pensiero come si trattasse di un discorso continuo». Figura centrale. con la propria natura. per quanto spesso occultata. quasi sempre precisi referenti nella realtà circostante. È lei che ora troneggia oscurando ogni altro personaggio incontrato. oltre che chiaramente l’incarnazione di un passato a volte controverso – questo è per alcuni il significato

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del misterioso “sì” finale. Anche dal punto di vista meramente rappresentativo “Penelope” mostra chiarissime differenze con il resto del libro. Tra questi. viene criticato nelle sue riflessioni perché incapace di comprendere la vera natura delle donne. almeno «nel senso che Victor Frankenstein è il creatore del proprio mostro». è qui presentato come uno dei possibili futuri della vita di Molly. con il reale. A differenza del marito. su cui pure si scaglia l’ironia sferzante dei suoi giudizi. secondo lo studioso ella è in un certo senso la vera “autrice” del testo. collocandola saldamente in una dimensione terrestre e umana. se egli è in definitiva capace di ogni tipo di riconciliazione. Molly ci racconta delle proprie relazioni con i tanti amanti.

In ogni modo. il mondo di Molly appare più ridotto rispetto all’universo di Bloom. ma anche resistente a una qualunque forma di caratterizzazione categorica. tuttavia. poiché regola e scandisce i ritmi delle vite altrui sempre a partire da una posizione nascosta di vantaggio. è sicuramente un’esagerazione. L’inoppugnabile centralità della donna appare come il tentativo di Joyce di chiudere i conti con qualunque pseudospiritualità patriarcale. ad esempio. “Penelope” è la degna conclusione di una narrazione che forza le strutture della lingua inglese e mette alla prova la stabilità delle nostre aspettative letterarie. la propria onnipresenza è essa stessa una parodia del divino. Questo spiega. come spiega Carolyn Heilbrun. relegare il suo ruolo a quello di mera “coda”. Per certi versi. e questo accade perché. un romanzo che fa del parallelo col corpo umano una delle proprie strutture portanti. Ciò è in parte segnalato anche dal registro dell’episodio. e in quello di ogni donna una personalità maschile». in definitiva. Nonostante il regno di Molly e il suo “spazio” siano in un certo senso luoghi separati dal resto della narrazione. già oggetto nel libro di ironie di varia natura. nel capitolo finale. anche solo a partire dalla grafia incontrata. si ha la sensazione di trovarsi in presenza di un eloquio non solo relativamente diretto e non filtrato da sovrastrutture culturali. che connota Molly come un personaggio sì istintivo. nonostante i percorsi mentali di Molly. il ritratto è forse «più vicino alle fantasie femminili di un uomo» che a una vera e propria donna. secondo l’assioma junghiano per cui «nell’inconscio di ogni uomo vi è una personalità femminile. Proprio per questo. A ben vedere. al rigetto di ogni spiritualità. ma anche dettato da un esperimento tramite il quale è possibile schivare le maglie restrittive della scrittura e della sua “fissità”. quanto invece una riunione con il proprio io maschile. Il messaggio segreto del monologo sonnolento della sua coscienza risulta così non tanto una riconciliazione con il sesso opposto. l’assenza nell’originale di apostrofi – la cui riproduzione in italiano ha obbligato a . In realtà. sembrino abbastanza indipendenti dalle avventure del resto del libro. La trionfale accettazione del corpo rappresentata da “Penelope” fa da contraltare. o meglio allo scetticismo profondo nei confronti di una soluzione extraterrena. delineati dalla efficacissima tecnica del capitolo. è possibile osare alquanto dal punto di vista traduttivo. infatti.corrisponde a quella stessa esaltata dal libro. molto più colloquiale rispetto a quello dei capitoli precedenti. in un testo che fa dello sperimentalismo la sua cifra principale.

Infatti. mentre in Gorman figura la carne. Id. Ulisse. grafia inclusa. mentre in Linati compare il simbolo dell’infinito ∞. lattea.scelte talvolta estreme. in tali parole ricreate. segnalato in Gorman. per così dire. una velocità che non permette pause. theyre dell’originale. tutta una serie di errori “da incolti”. L’organo per Linati è il grasso. Talvolta si è resa necessaria. Il senso/significato di Linati è “il passato dorme”. hes. L’unico simbolo. o meglio inventate. Lo schema Gorman non assegna un orario all’episodio. Ill. in linea con i precedenti tre capitoli. Penelope. la velocità della sua espressione trabordante – che rompe gli argini della lingua fino a travolgerne anche l’ortografia – produce un effetto generale che vuol essere quello di una testualità oramai definitivamente libera dalle restrizioni e costrizioni della scrittura alle quali siamo abituati. hed. La scienza/arte è assente in Linati e anche Gorman non indica alcuna arte. La mancanza di apostrofi. sortisce talvolta l’effetto di creare interessanti ambiguità nel testo originale. poi nuova alba. Note . Per quanto riguarda il colore Linati indica: stellare. non devono nella gran parte dei casi esser considerati tali. e non risponde alle usuali regole della scrittura. è la terra. tela = movimento. che anche graficamente

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segnala sulla pagina stampata la rapidità con cui si muove la mente. Lungi dal voler ascrivere a Molly. come nei casi di he’ll che diviene hell. “Penelope” è per certi versi un testo “orale”. ma semplicemente tentativi di rincorrere la velocità non scritta del pensiero. Il tentativo di riprodurre in italiano l’assenza di apostrofi costringe talvolta alla creazione di nuove parole. Tra le persone abbiamo: Laerte. atti a scandire il ritmo serratissimo della narrazione. stile rassegnato. Se per Gorman la tecnica è il monologo (femminile). Le corrispondenze sono: Penelope = terra. principalmente tramite fusione di form/grammar words – parallele ai tantissimi Im. in Linati leggiamo monologo. in Gorman non compare alcun colore. Tale assenza non sta quasi mai a segnalare incompetenza ortografica da parte di Molly. Quelli che nell’episodio – sia inglese che italiano – sembrano veri e propri errori ortografici. o di we’d che diventa wed. l’aggiunta di inusuali accenti.

parti: dalla canzone Good-Bye di G. Paolo Tosti..Sugarloaf Mountain: l’evento viene rivisitato anche da Bloom nell’ottavo episodio.. .. Mrs Maybrick: l’episodio a cui pensa Molly è avvenuto effettivamente a Liverpool nel 1889. La luna giovane. O May amore mio: canzone popolare di fine Ottocento. vengono tradotti. Sinner Fein: Molly storpia il nome Sinn Féin. Vedi la nota all’ottavo episodio. La traduzione viene qui adattata per creare l’associazione con quanto segue. Whyte-Melville e F. U. i versi che Molly canta a mente sono segnalati in questa traduzione dalla presenza della maiuscola all’inizio della prima parola. creando involontariamente un riferimento al peccato: sinner = peccatore. amore: canzone a cui ha pensato anche Bloom in “Lestrigoni”.. Naso: una credenza popolare associa un naso importante alla grandezza dell’organo maschile. Inghilterra patria e bellezza: i versi urlati dal marinaio nel decimo episodio. P u pu: vedi nota a “P. Sono lasciati in originale invece quelli di arie più note. Somigliare a lord Byron: per l’aspetto da eroe romantico. Mendicante distratto: vedi nota nel nono capitolo. In accordo con una scelta adottata in precedenza e segnalata nelle note del primo episodio. Nel monologo.J. i versi delle canzoni non più circolanti e quindi presumibilmente non riconoscibili dal lettore. Miriorama: un’ampia immagine fotografica o dipinta in cui si combinano una serie di immagini di grandezza più piccola. O amormio. Quello di Poole era uno spettacolo itinerante. Kathleen Kearney: vedi il racconto Una madre in Gente di Dublino. e di più facile reperibilità. frequentemente associate all’opera di Joyce.” nell’ottavo capitolo.

East Lynne: romanzo di Mrs Henry Wood (1814-1887). Flanders: il riferimento è a Moll Flanders di Daniel Defoe. Molly confonde il cognome con quella che crede sia la provenienza della . Loves old sweet sonnnng: vedi nota a “Love’s Old Sweet Song” nel quarto episodio. Waiting: vedi nota nell’undicesimo episodio. Belle Tiranne: il libro è stato già menzionato nel quarto e nel decimo episodio. Concone: Giuseppe Concone (1801-1861) insegnante di canto italiano. statista boero. In Old Madrid: vedi nota nell’undicesimo episodio. Metti in qualcosa: ennesima storpiatura del termine metempsicosi (vedi nota nel quarto episodio). La pietra lunare: romanzo di Wilkie Collins (1824-1889). Eugene Aram: romanzo nero di Edward Bulwer Lytton (1803-1873). Gentlewoman: rivista settimanale femminile pubblicata a Londra. “urinale”. Cameron highlander: corpo militare appartenente all’esercito britannico. Master François: Rabelais.Griffith: vedi nota a “Noi stessi” nel primo episodio. La cena a Glencree: citata nell’ottavo episodio. Molly bawn: romanzo di Margaret Wolfe Hungerford (1855-1897). il cui 79° battaglione era di stanza a Gibilterra tra il 1879 e il 1882. I Dublin: i Dublin Fusiliers. Meadero: in spagnolo. e a “Griffith” nel terzo. Kitty Oshea: vedi nota a “Parnell” nel secondo episodio. Zio Paul: Stephanus Johannes Kruger (1825-1904). Henry Dunbar: romanzo di Mary Elizabeth Braddon (1837-1915). Ombra di Ashlydyat: ancora di Mrs Henry Wood.

Touraine: aria degli Ugonotti di Meyerbeer. Linguaggio dei francobolli: tipo di comunicazione che utilizza le diverse collocazioni di un francobollo sulla lettera. Lunita Laredo: il nome della madre di Molly rimanda ancora ad associazioni lunari (Lunita: piccola luna). storpiandoli. ovvero le Fiandre

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(Flanders in inglese). Ulysses Grant: generale americano durante la guerra civile e presidente degli Stati Uniti dal 1869 al 1877. Vedi nota a “Ugonotti. Once. ai versi di Robert Southey (1774-1843) della poesia The Cataract of Lodore del 1823. Tristi amori del 1887. volaaaar: dalla canzone Waiting. O come.. E.. basata sul Racconto di due città di Dickens.... Porterò una rosa bianca: canzone di H.. vedi nota nell’undicesimo episodio... del 1899. began. Cè un fior che fiorisce: vedi nota nel quindicesimo episodio. Farmer. ssooooooong: dalla citata canzone Love’s Old Sweet Song (vedi nota sopra).protagonista. I Venti. Omissioni: Molly voleva dire emissioni. ..B. Trilby: adattamento teatrale del romanzo Trilby di George Du Maurier (1834-1896) del 1894. Only Way : commedia di Freeman Crofts Wills e Frederick Langbridge.. Weatherly e Hope Temple. Clarke e E. sud: vedi nota nell’ottavo episodio.... Il salottino della mia signora: dalla canzone di F.. Questo spiega anche le successive allusioni ai tessuti.S. Lahore: Molly pensa. O Beau. Moglie di Scarli: versione inglese della commedia di Giuseppe Giacosa (1847-1906). Meyerbeer” nel sedicesimo episodio.. recall. ere. Amormio da ragazzo: canzone di Wilford Morgan ed “Enoch”.... Aspettare.

Valera: il romanziere e poeta spagnolo Juan Valera y Alcalá Galiano (1824-1905).. Vedi nota a “Nascosti. Hatton.L. Tra i rododendri. . voglio Sì: si confronti il ricordo dello stesso evento nella mente di Bloom nell’ottavo episodio. baciava me”.. Mi fa pietà Masetto: dal Don Giovanni di Mozart a cui si è già fatto riferimento molte volte negli episodi precedenti...Capolavoro: vedi nota nel decimo episodio. Carissima Phoebe: canzone di Claxon Bellamy e J.

II.Indice Introduzione di Enrico Terrinoni Nota biografica Bibliografia Nota all’edizione I. APPARATO CRITICO Avvertenza al lettore Introduzione agli episodi e note al testo . III.

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