Guida al redditometro

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Speciale n. 9/2012 REDDITOMETRO 1

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Speciale Approfondimento d’autore,

aggiornato a dicembre 2012. Buffetti Editore

ECCO IL REDDITEST

OvvERO DIMMI quanTO SpEnDI

E TI DIRò quanTE TaSSE DEvI pagaRE

di Margherita Spinoza

E se i conti non tornano?

Semplice! Dovrai spiegare al Fisco come fai a vivere al di sopra delle tue possi-bilità dichiarate.

Con l’esordio del nuovo Redditometro, che sarà una realtà dall’inizio dell’ormai prossimo 2013, si è infatti chiuso il lungo lavoro di messa a punto del sistema destinato a stanare gli evasori, e il Grande Fratello Fiscale è ormai pienamente operativo.

Dal conto del ristorante al valore dei depositi bancari; dal costo per l’iscrizione in palestra a quello dell’acquisto dell’auto; dall’esborso per la vacanza nel resort di lusso alla quota per l’iscrizione dei figli nella scuola privata; nulla ormai più sfugge al Fisco, e diventa sempre più difficile occultare i redditi per non pagare le tasse.

A meno di non mantenere uno stile di vita in linea con i redditi dichiarati.

Se però si prova a spendere poco, un «poco» – beninteso – «significativo», di più di quello che ci si potrebbe permettere rispetto a quanto denunciato nella propria dichiarazione fiscale, l’appuntamento con il Fisco sarà ineludibile.

Questa volta per davvero.

Con i provvedimenti adottati dal 2010 ad oggi, infatti, l’Amministrazione Fi-nanziaria ha realizzato un sistema a maglie strettissime che consente di tenere di fatto sotto controllo tutte le spese effettuate con strumenti diversi dal contante, garantendosi la possibilità di tracciare, per ogni singolo contribuente, un profilo di spesa esatto fin quasi al centesimo.

Nessuna caccia alle streghe!

Chi non rientra nel modello dovrà semplicemente spiegare al Fisco dove trova i soldi per vivere al di sopra delle proprie possibilità.

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L’esordio deL redditometro

Dopo una lunga fase di rodaggio, durata un anno più del previsto, con il 2013 diventa dunque operativo il nuovo Redditometro, il sistema che consente al Fisco di determinare il reddito dei contribuenti privati sulla base di una serie di parametri predeterminati.

Lo scopo del Redditometro è quello di individuare scostamenti significativi tra il reddito dichiarato e quello effettivo, valutato sulla base delle spese effettuate dal singolo contribuente.

In tutti i casi in cui le spese superano del 20% i redditi disponibili, scatta l’invito al contribuente a fornire chiarimenti all’Agenzia.

Nessun accertamento automatico, quindi, ma un invito a fornire chiarimenti.

Solo se il contribuente rifiuta l’incontro, o se i chiarimenti non saranno suffi-cienti, scatterà l’accertamento vero e proprio con l’invito a pagare le imposte evase, l’applicazione delle sanzioni e dei relativi interessi. In questo caso il reddito attribu-ito dal Fisco al contribuente sarà quello che, in base al redditometro, viene ritenuto necessario per garantire quello specifico tenore di vita.

In ogni caso il Redditometro non verrà utilizzato come meccanismo di accer-tamento automatico di massa, ma come strumento per selezionare le posizioni da controllare e per indurre una maggiore «compliance fiscale» ossia una maggior col-laborazione alle richieste del Fisco da parte dei singoli contribuenti. Il sistema sarà utilizzato a partire dalle dichiarazioni dei redditi per l’anno 2009, quindi alle di-chiarazione presentate dal 2010 in poi.

È destinato agli accertamenti sul reddito delle persone fisiche, quindi di tutti coloro che pagano (o non pagano come dovrebbero) l’IRPEF; quindi non solo la-voratori dipendenti e pensionati, ma anche professionisti, artigiani e commercianti, imprenditori privati.

Il controllo per tutti i contribuenti, non verrà fatto sulla base dell’attività svolta, non si considerano ad esempio le fatture o gli scontrini emessi, ma solo sulla base del reddito dichiarato ai fini fiscali in rapporto al tenore di vita.

Così, ad esempio, se il carrozziere di una grande città, con moglie e figli a carico, dichiara di guadagnare 20.000 euro l’anno, ma possiede, oltre alla casa di abitazio-ne, una casa a Cortina, una barca all’Argentario e un’auto di grossa cilindrata, il rischio di accertamento è assai elevato.

Se gli stessi beni sono posseduti da un professionista, ad esempio un notaio, di una cittadina di provincia, single, che dichiara di guadagnare oltre 300.000 euro l’anno, invece, il rischio di accertamento di fatto non sussiste.

Per determinare il rapporto tra livello di reddito disponibile e tenore di vita,

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infatti l’Agenzia ha elaborato un software complesso che si basa su una serie di parametri che tengono conto della composizione del nucleo familiare, del luogo di residenza, dell’età e della professione svolta.

Le voci considerate

Il metodo di ricostruzione del reddito, quindi, non si basa su presunzioni o dati generici, ma su:

• spese risultanti da dati disponibili o da informazioni presenti in Anagrafe Tri-butaria;

• caratteristiche certe dei beni posseduti (potenza delle auto, lunghezza delle barche, ecc.) e relativa spesa ipotizzabile sia per l’acquisto che per la gestione annuale;

• spese medie di tipo corrente (alimenti, abbigliamento, calzature, ecc.), risul-tanti dall’indagine annuale ISTAT sui consumi delle famiglie.

La determinazione sintetica del reddito complessivo accertabile del contribuente risulterà quindi pari alla somma di:

• spese puntuali sostenute direttamente dal contribuente;• spese ottenute applicando una valorizzazione ai dati certi relativamente ai beni

acquistati o alla gestione di quelli posseduti; • quota parte dell’ammontare complessivo delle spese medie ISTAT del nucleo

familiare, così calcolata:

- rapporto tra il reddito complessivo dichiarato o attribuibile al contribuente e il totale dei redditi complessivi dichiarati o attribuibili ai componenti del nucleo familiare,

oppure in assenza di redditi dichiarati dal nucleo familiare:- rapporto tra le spese sostenute dal contribuente e il totale delle spese dell’in-

tero nucleo familiare, risultanti dai dati disponibili e dalle informazioni presenti in Anagrafe Tributaria;

• incrementi patrimoniali e risparmi dell’anno.

Insomma un insieme di calcoli complessi che non lasciano nulla al caso o alla discrezionalità dei funzionari che effettuano la verifica.

Sarà sufficiente, come detto, lo scostamento del 20% tra reddito dichiarato e quello che invece sarebbe necessario rispetto al tenore di vita accertato, per far scattare il campanello d’allarme e l’invito del Fisco a presentarsi al contrad-dittorio.

Fabrizio.Mecozzi
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