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1 Guida al Progetto di Tesi FSC Versione 07 ottobre 2016 1. Itinerario FSC Anno Accademico 2016-2017 Memoria L’unica forma di evitare che la storia si ripeta è coltivarla viva Eduardo Galeano 1.1 – Un po’ di storia Nella progressiva costruzione del nostro VADEMECUM, abbiamo celebrato due incontri significativi e decisivi: Collegio Docenti Allargato (08.10.07): tutti i Docenti studiano il VADEMECUM Settore accademico, e suggeriscono le prime proposte. Giornata del Curricolo FSC (15.11.07): gli Studenti partecipanti studiano il VADEMECUM, Convivenza e Settore accademico, e suggeriscono proposte. Tra le varie proposte, Docenti e Studenti sottolineano una necessità: migliorare il tema TESI: la costruzione delle tesi di Baccalaureato e di Licenza (dal nostro VADEMECUM, 3.4). Definizione e differenze tra una tesi di Baccalaureato ed una tesi di Licenza. Descrizione, caratteristiche di metodo e di contenuto, misura standard. Compiti e responsabilità dello studente, del Relatore e delle Autorità FSC: nel lavoro previo, durante l’elaborazione, nel lavoro conclusivo. Scelta del tema e del relatore. Progetto; elaborazione; consegna, difesa della tesi. Il tema viene trattato nei successivi Collegi Docenti Ordinari e nelle Assemblee Studenti. Due sono le costanti: (1) c’è uno stretto rapporto fra 3 realtà: la tesi, i seminari di metodologia scientifica, la qualità dell’accompagnamento dei docenti; (2) il bisogno di costruire una griglia di informazioni e criteri condivisi. La versione Dicembre 2007 è stata letta attentamente dal Gruppo di Coordinamento FSC nel pomeriggio di studio del 05.01.08. Sono stati consultati anche alcuni Docenti ed alcuni Studenti. La versione maturata è stata studiata e approvata AD EXPERIMENTUM dal Collegio Docenti Allargato del 08.02.08 ed è stata usata durante il secondo semestre dell’A.A 2007-2008. Durante lo stesso semestre vennero documentati gli errori indicati ed i miglioramenti proposti. Finalmente, nel Collegio Docenti Allargato del 03.10.08, la versione corretta è stata presentata per essere approvata e assunta definitivamente come strumento di uso regolare della nostra Facoltà. In occasione del Collegio Docenti Allargato del 28.09.12 sono stati approvati i cambiamenti avvenuti a livello di tesi di Baccalaureato. L’attuale versione è stata presentata e approvata dal Collegio Docenti Allargato del 07.10.16.

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Guida al Progetto di Tesi FSC Vers ione 07 ottobre 2016

1. I t i n e r a r i o F S C Anno Accademico 2016-2017 Memoria L’unica forma di evitare che la storia si ripeta è coltivarla viva Eduardo Galeano

1.1 – Un po’ di storia

Nella progressiva costruzione del nostro VADEMECUM, abbiamo celebrato due incontri significativi e decisivi:

Collegio Docenti Allargato (08.10.07): tutti i Docenti studiano il VADEMECUM Settore accademico, e suggeriscono le prime proposte.

Giornata del Curricolo FSC (15.11.07): gli Studenti partecipanti studiano il VADEMECUM, Convivenza e Settore accademico, e suggeriscono proposte.

Tra le varie proposte, Docenti e Studenti sottolineano una necessità: migliorare il tema TESI: la costruzione delle tesi di Baccalaureato e di Licenza (dal nostro VADEMECUM, 3.4).

Definizione e differenze tra una tesi di Baccalaureato ed una tesi di Licenza.

Descrizione, caratteristiche di metodo e di contenuto, misura standard.

Compiti e responsabilità dello studente, del Relatore e delle Autorità FSC: nel lavoro previo, durante l’elaborazione, nel lavoro conclusivo.

Scelta del tema e del relatore.

Progetto; elaborazione; consegna, difesa della tesi.

Il tema viene trattato nei successivi Collegi Docenti Ordinari e nelle Assemblee Studenti. Due sono le costanti: (1) c’è uno stretto rapporto fra 3 realtà: la tesi, i seminari di metodologia scientifica, la qualità dell’accompagnamento dei docenti; (2) il bisogno di costruire una griglia di informazioni e criteri condivisi.

La versione Dicembre 2007 è stata letta attentamente dal Gruppo di Coordinamento FSC nel pomeriggio di studio del 05.01.08. Sono stati consultati anche alcuni Docenti ed alcuni Studenti. La versione maturata è stata studiata e approvata AD EXPERIMENTUM dal Collegio Docenti Allargato del 08.02.08 ed è stata usata durante il secondo semestre dell’A.A 2007-2008. Durante lo stesso semestre vennero documentati gli errori indicati ed i miglioramenti proposti. Finalmente, nel Collegio Docenti Allargato del 03.10.08, la versione corretta è stata presentata per essere approvata e assunta definitivamente come strumento di uso regolare della nostra Facoltà. In occasione del Collegio Docenti Allargato del 28.09.12 sono stati approvati i cambiamenti avvenuti a livello di tesi di Baccalaureato. L’attuale versione è stata presentata e approvata dal Collegio Docenti Allargato del 07.10.16.

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1.2 – Alcuni criteri generali emersi progressivamente:

L’esercitazione di Baccalaureato non dovrebbe essere la prima monografia di applicazione di una lettura/scrittura scientifiche. I corsi teorici già promuovono esercizi brevi di lettura e scrittura scientifica, valutati non soltanto nel loro contenuto ma anche nel loro metodo e nelle formalità scientifiche.

I seminari di Primo e Secondo ciclo sono opportunità didattiche chiave per il salto di qualità delle tesi: noi docenti dovremmo studiarne il contenuto/metodo/valutazione. Assumere il manuale Invito alla Ricerca (J.M. Prellezo – J.M. García, Invito alla ricerca. Metodologia del lavoro scientifico, Roma, LAS, 42007) è fondamentale ma, strategicamente, non basta. Bisogna:

- assicurare la sua lettura attenta e continua: deve diventare un punto di riferimento;

- monitorare esercizi, sistematicamente valutati, ripetuti fino a diventare un linguaggio fatto proprio;

- valutare –nel dettaglio – l’applicazione nella tesi di Baccalaureato.

Pianifichiamo il socializzare regole semplici e chiare sulle specificità e differenza tra le tesi di Baccalaureato/Licenza/Dottorato, secondo la FSC; sui compiti degli allievi e dei docenti:

- Metterci d’accordo su cosa è un progetto di tesi per la FSC: titolo/sottotitolo, presentazione del tema; stato della questione; quadro teorico, obiettivi, interrogativi ed ipotesi di lavoro; metodo e fonti; piano di lavoro; schema; bibliografia base (seguendo Invito alla ricerca, ma evidenziando le nostre sottolineature, preferenze e peculiarità).

- Dichiarare le regole basilari nel processo dell’elaborazione della tesi: in cosa consiste il lavoro dell’allievo e dei docenti.

- Invitare i docenti ad elaborare una personale lista di temi sui quali ciascuno ha particolare interesse a sviluppare ricerche ed accompagnare le ricerche e le tesi degli allievi.

- Programmare momenti di STUDIO e VALUTAZIONE COLLEGIALE delle nostre produzioni didattiche, del contenuto e del metodo dei seminari, dell’accompagnamento delle tesi degli allievi, delle nostre ricerche e sperimentazioni educative ed altri temi d’interesse.

QUESTA GRIGLIA è uno strumento di lavoro. Siamo invitati a:

leggerla criticamente e – soprattutto – dalla prospettiva dei bisogni degli studenti;

suggerire cambiamenti, miglioramenti, qualsiasi proposta che ci aiuti a migliorare;

usarla – gli studenti – nel costruire il Progetto, e – i docenti – nell’accompagnare uno studente nel suo lavoro

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1.3 – Perché un impegno tanto grande per le tesi? Le ragioni sono più di una.

La scrittura rimane anche oggi una forma fondamentale di comunicazione. Non solo in tutte le situazioni in cui c’è la necessità di precisione e di sintesi (dalla stesura di un articolo, di un giudizio, di una domanda, di un resoconto…), ma anche nelle fasi iniziali di quasi tutte le altre forme di comunicazione: per esempio un film, un documentario, un lavoro teatrale nascono come proposta scritta. L’avvento di Internet ha esaltato, in maniera per molti sorprendente, questo modo diretto, personale di esprimersi (vedi i blog). Imparare a scrivere è anche imparare a ragionare e imparare a comunicare.

La scrittura è una forma di comunicazione diversa dal linguaggio parlato: suppone correttezza grammaticale e sintattica, ordine logico, un pensiero strutturato, capacità di argomentazione, anticipazione delle obiezioni del ricevente. Per scrivere bene c’è bisogno di una mente “ordinata”, ma una simile preparazione è spendibile poi in molte altre forme di comunicazione.

Nel curricolo formativo proposto dalla scuola attuale la scrittura non è sufficientemente curata. Lo si constata sia in ambiente universitario sia in ambito professionale: nei concorsi sono molti i concorrenti che non superano l’esame per la loro manifesta incapacità di scrivere (vedi l’esempio di un concorso in Magistratura: “errori gravi non solo nella gestione sintattica del loro pensiero, ma anche svarioni di grammatica e persino di ortografia”, Giudici, il concorso dei bocciati in «Corriere della Sera» 7.1.2008).

La preparazione e l’elaborazione della tesi – Baccalaureato, Licenza, Dottorato – costituiscono la fase più personale dell’intero curricolo accademico. Si tratta di un impegno che sollecita la globalità della preparazione dello studente: la sua capacità di ricerca, di lettura, di analisi critica, di anticipazione di soluzioni poi sperimentate, accolte oppure escluse dopo analisi critica. Il testo scritto è una prova del suo valore di ricercatore, di lettore, di comunicatore.

Per la Facoltà la tesi dello studente non è un prodotto secondario, ma il frutto dell’intera sua proposta formativa. Per questo il suo impegno non può limitarsi ad una maggiore attenzione per la preparazione degli schemi di tesi e della loro valutazione. E’ l’intero curricolo che deve favorire la maturazione delle capacità necessarie per una buona comunicazione scritta.

Tra la lettura e la scrittura ci sono stretti legami: sa scrivere chi sa leggere e viceversa. Lo studente ha, dunque, bisogno di un metodo efficiente di studio (come leggere un testo, come farne sintesi, come gerarchizzare e collegare tra loro le informazioni). A questo riguardo tutte le attività didattiche sono interessate, ma decisivi sono i seminari che la FSC prevede sia a livello di Baccalaureato, sia a livello di Licenza, sia a livello di Dottorato.

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2. B a c c a l a u r e a t o 2.1 – Tesina di Baccalaureato - Descrizione

A. Il baccalaureato è una prova di lettura-scrittura, dove le procedure e l’apparato

metodologico sono gli aspetti più importanti. Non è una gara automobilistica di formula uno, ma l’esame di scuola guida; non è l’esercizio libero del ginnasta, ma la presentazione degli esercizi obbligatori. Sotto la guida di un docente lo studente deve dimostrare di saper

1. condurre una ricerca bibliografica, selezionando le opere più significative ed attuali,

redigendo una corretta bibliografia sull’argomento scelto; 2. leggere il gruppo di opere scelte d’accordo con il moderatore, cogliendo il pensiero degli

autori; 3. organizzare un valido progetto (presentazione, quadro teorico/stato della questione,

obiettivi, ipotesi, metodo, schema); 4. scrivere la tesina in forma corretta e rispettosa del copyright; 5. presentare il risultato davanti ad una commissione.

B. Perché questo sia concretamente realizzabile si adotta questa normativa:

1. L’esercitazione avrà un estensione di 30 pagine. 2. La bibliografia dovrà essere significativa ed essenziale, limitata a 2 o 3 volumi e a 5 o 6

articoli o voci di dizionario; è auspicabile l’utilizzo delle due lingue di riferimento della Facoltà, l’italiano e l’inglese.

3. Il progetto e la tesi possono essere redatti in una delle seguenti lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese.

4. L’esercitazione è strettamente legata al Seminario di Baccalaureato, nel senso che il seminario è finalizzato a sostenere lo studente in questo lavoro: nel primo semestre, con l’acquisizione dell’abc della metodologia scientifica e con la scelta del tema; nel secondo semestre, con la realizzazione del proprio progetto di tesi, seguendo e applicando la Guida al Progetto di tesi FSC, con l’aiuto metodologico del docente del Seminario e l’accompagnamento del relatore.

5. Per quanto riguarda i tempi: a) curricolo COMUNICAZIONE SOCIALE: entro il primo semestre del secondo anno lo

studente sceglie il titolo dell’esercitazione di Baccalaureato da un elenco di temi fornito dalla Facoltà ed avvia la preparazione del progetto;

b) curricolo COMUNICAZIONE PASTORALE: entro il primo semestre del terzo anno lo studente sceglie il titolo dell’esercitazione di Baccalaureato e costruisce/presenta il progetto di tesi.

6. L’elenco dei temi, offerto dai docenti FSC, contiene per ogni titolo una bibliografia iniziale che dovrà prevedere sempre due voci di dizionario e/o di enciclopedia (oppure articoli equivalenti). Si offre questo elenco per garantire – tanto all’allievo quanto al relatore – un lavoro semplice nella metodologia e nel contenuto, con una sua “completezza”, realizzabile nei tempi previsti. Mantenendo fede al termine di tempo indicato, anche lo

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studente può proporre ai docenti un suo tema: se un titolo è accolto, entrerà nell’elenco ufficiale (con il diritto di “precedenza” concesso allo studente proponente).

7. Per l’approvazione del progetto si seguirà la procedura prevista dagli Ordinamenti FSC.

2.2 – Tesina di Baccalaureato - Le possibili categorie di temi

Per aiutare la preparazione dei temi, si prova a fare un elenco di tematiche possibili, distinguendole per categorie, senza dimenticare il tipo di esercitazione che è il baccalaureato. L’elenco qui proposto ha carattere esemplificativo.

1. Presentazione e studio di un autore significativo. Ad es. quelli proposti dal Dizionario

FSC: Adorno, Arnheim, Barthes; ed altri come: Bauman, Buckingham, Rivoltella. È possibile anche un regista cinematografico ed una sua opera (per esempio I. Bergman: Luci d’inverno; E. Olmi: Cento chiodi).

2. Storia di un termine o di un concetto: Audience, Deontologia della comunicazione, Opinion leader, Media education, e così via.

3. Presentazione di una scuola o di una teoria: ad es. la scuola di Chicago o la scuola di Francoforte; la teoria della spirale del silenzio o la teoria della coltivazione.

4. La “scoperta” e lo “sviluppo” di una tecnologia che ha modificato la comunicazione. Ad es.: la scrittura, la stampa, l’elettricità, la fotografia, il telegrafo, il telefono, il cinema, la radio, la tv, il registratore, il computer, internet.

5. Pratiche della comunicazione: ad es. il fotogiornalismo, la radio via web, la tv via web, “chiesa elettronica”.

6. Analisi e interpretazione, ad es., di una campagna pubblicitaria, di un programma televisivo o radiofonico.

7. Studio di un documento: ad es. NWICO (Rapporto Mc Bride), Communio et progressio, Aetatis novae.

8. Presentazione e giustificazione di un metodo: ad es. la pianificazione della comunicazione pastorale o la Comunicazione in situazione di crisi.

9. Studio di un “capitolo” di un tema più ampio: ad es. un tema come la comunicazione non verbale può essere suddiviso in diversi capitoli (come la prossemica, la cinesica o il contatto visivo,); lo stesso vale per la moda oppure per la comunicazione educativa.

10. Eventuali altri temi

2.3 – Tesina di Baccalaureato - Metodo Proposta operativa

a) Il punto di partenza è la lettura delle fonti indicate dal docente. Solo dopo questa lettura lo studente sarà in grado di avviare l’elaborazione del progetto. È questa la ragione per cui si chiede che nella bibliografia proposta dai docenti ci siano le corrispondenti voci di dizionari o enciclopedie: partendo da queste letture diventa più facile per lo studente motivare la sua scelta, evidenziare l’importanza del tema e, soprattutto, collocarlo in un corretto quadro teorico.

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Esempi: Dizionario FSC; W. DONSBACH, International encyclopedia of communication [collocazione: SL-32-D-40 (1-12)]; E. BARNOUW et al., International encyclopedia of communications [SL-32-D-20 (1-4)]; Enciclopedia del cinema [BC SL-32-D-28 (1-6)]. b) La ricerca bibliografica è una parte essenziale dell’esercitazione. Lo studente si impegna a

compiere un’attenta ricerca bibliografica sul tema scelto: libri, riviste cartacee e on line, web, selezionando i lavori più significativi con l’aiuto del docente che segue il seminario e quindi del docente relatore.

c) Studio vero e proprio: è svolto esclusivamente sui due o tre volumi e gli altri contributi (riviste, web) scelti insieme al docente relatore.

d) Consistenza: come già indicato, la tesina sarà di 30 pagine, inclusa la bibliografia concretamente utilizzata. Il risultato della ricerca bibliografica viene, invece, allegato alla tesi nella forma di appendice.

2.4 – Tesina di Baccalaureato – Diritto di autore e plagio

Massima attenzione deve essere prestata al rispetto del diritto di autore.

La Facoltà resta in attesa delle norme (con relative penalità) che stanno per essere emanate e saranno valide per tutta l’UPS.

Già da ora, però, il singolo docente ha il diritto di rifiutare la sua collaborazione, quando lo studente presenti come testi suoi ciò che invece appartiene ad altri autori.

Per evitare ogni sorta di plagio in tutti gli scritti deve essere sempre indicata la paternità del pensiero riportato, sia nel caso in cui sono utilizzate le stesse parole dell’autore, sia quando se ne fa una propria riscrittura.

Questa seconda modalità è legittima solo quando è opportunamente segnalata ed è una reale riformulazione con propri termini, del pensiero di un autore, cosa ben diversa da una presunta rielaborazione che in realtà è la riproduzione del testo originale saltando o modificando qua e là qualche parola.

3. L i c e n z a 3.1 – Tesi di Licenza - Descrizione È un’esercitazione universitaria impegnativa che implica l’uso di un metodo scientifico collaudato, applicato ad un preciso argomento, affrontato in maniera germinale; l’esercitazione deve essere contenuta e focalizzata, senza la pretesa di un trattamento assolutamente nuovo, esaustivo ed originale.

Altre particolarità: (1) sono molto significative la partecipazione attiva e l’esercitazione al Seminario di II° Ciclo. (2) “Al termine del secondo semestre [primo anno della Licenza], lo studente, previa approvazione del Docente [...], deve aver scelto e consegnato alla Segreteria Generale titolo,

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schema e bibliografia dell’esercitazione, perché vengano sottoposti all’approvazione del Consiglio di Facoltà, che nomina la Commissione esaminatrice”. (Ord. FSC Art. 290, § 1.2). (3) Il progetto è scritto in italiano o inglese; la tesi in una lingua accettata dal Consiglio di Facoltà.

3.2 – Tesi di Licenza - Metodo 1. Ricerca bibliografica esaustiva intorno al tema, sia in italiano sia in inglese (o altra lingua

congrua). 2. Lettura comprensiva e critica delle principali fonti ed autori riconosciuti in rapporto al tema

scelto ed alla disciplina interessata. 3. Una personale analisi critica e sintesi logica; strutturazione degli argomenti, delle prove e dei

documenti, in un insieme d’idee che spieghino la ragionevolezza delle ipotesi proposte, fondate in maniera esaustiva, completa e convincente.

4. Scrittura (formalmente e metodologicamente ineccepibile) dell’argomentazione (chiara, progressiva, completa e convincente) della tesi, strutturata logicamente, e costantemente fondata nell’autorevolezza di autori ed opere scientifiche; con contributi di sintesi, interpretazioni critiche e proposte teorico-pratiche personali dello studente

3.3 – Tesi di Licenza – Contenuto lo studente parte da una delle discipline tipiche della FSC (o da un settore di discipline FSC)

studia un determinato tema particolare di comunicazione sociale, ben focalizzato e delimitato;

mette a fuoco: lo stato della questione dell’argomento trattato, nelle scienze della comunicazione, oggi; le teorie che lo spiegano; le conseguenze per la scienza e la vita sociale.

Misura orientativa: 100 pagine (includendo bibliografia ed indice; escludendo le appendici).

4 . D o t t o r a t o

4.1 – Tesi di Dottorato - Descrizione E’ una monografia scientifica:

frutto della ricerca personale del candidato

effettivamente originale in contenuto e/o metodo

basata su fonti primarie

che applica rigorosamente una metodologia scientifica collaudata o presentata e giustificata ad hoc

assolutamente ben curata dal punto di vista formale (testo e apparato critico)

che offre un contributo scientifico nuovo e completo su un problema specifico

e comporta la relativa difesa orale pubblica.

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Altre particolarità: (1) sono significative ed indispensabili la partecipazione attiva al Seminario di III° Ciclo e

l’assistenza alla Docenza. (2) “Il ciclo di Dottorato esige la presenza dello studente in Facoltà per l’intero primo anno, entro

la fine del quale lo studente, d’intesa con il relatore, deve sottoporre al Consiglio della Facoltà per l’approvazione definitiva il titolo, lo schema e la bibliografia della dissertazione dottorale, esplicitando la problematica affrontata, la sua rilevanza scientifica, le ipotesi di lavoro, la metodologia che intende seguire ed i risultati attesi.” (Ord. FSC Art. 291, § 4).

(3) il progetto è scritto in italiano o inglese; la tesi, in una lingua accettata dal Consiglio di Facoltà.

4.2 – Tesi di Dottorato - Metodo Solo alcune considerazioni generali: La metodologia di una tesi di Dottorato può concretizzarsi e strutturarsi in:

(1) un metodo scientifico collaudato, che non ha bisogno di ulteriori presentazioni; (2) un approccio pluridisciplinare o interdisciplinare o transdisciplinare; (3) un metodo costruito ad hoc, perché lo esigono l’originalità e la complessità dell’argomento

trattato. Nei casi 2 e 3 è assolutamente indispensabile dedicare un capitolo della stessa dissertazione alla presentazione e giustificazione del metodo.

Per la costruzione del progetto di tesi di dottorato, nella nostra Facoltà seguiamo il sussidio, creato e presentato ad hoc dal Prof. Carlo Gagliardi nel seminario corrispondente.

4.3 – Tesi di Dottorato - Contenuto

Di norma la tesi di dottorato è un lavoro scientifico del tutto diverso da quanto affrontato nelle tesi precedenti.

Se viene ripreso un tema già esplorato, il Consiglio verificherà che esso sia approfondito in modo esaustivo, con un metodo di grande coerenza: deve risultare un lavoro del tutto nuovo.

La bibliografia deve contenere autori ed opere che includano tutte e tre le lingue dichiarate nel proprio progetto di ammissione al Dottorato.

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5 . I t i n e r a r i o e M e t o d o l o g i a d i c o s t r u z i o n e e a c c o m p a g n a m e n t o d e l l a t e s i

5.1 – Lavoro previo - Studente

Legge attentamente le prime pagine del Calendario delle Lezioni – UPS: scadenze importanti, immatricolazione ed iscrizioni, tasse e contributi, norme per la richiesta di certificati, esami e gradi accademici, riconoscimento dei titoli.

Segue attivamente il seminario che lo prepara metodologicamente.

E’ attento al calendario: di norma, deve consegnare il Progetto di Tesi di Baccalaureato o Licenza un anno prima della fine del ciclo corrispondente.

Sceglie bene e quanto prima il tema ed il docente Relatore, e chiede il suo consenso ed i primi orientamenti. Allo stesso tempo concorda con il Relatore la tempistica, incominciando dalla fine: (1) quando programma la difesa della tesi; (2) quando la tesi deve essere finita, per consegnarla firmata dal Relatore; (3) quando deve essere approvato il progetto; (4) quando deve essere consegnato il progetto per la prima volta in Segreteria generale; (5) quando lo studente deve consegnare la prima bozza del progetto al Relatore. +

Fa la prima ricerca bibliografica e la lettura di dizionari e testi specifici, per situarsi nel tema e mettere a fuoco gli elementi del progetto. Queste letture di esplorazione sono indispensabili: deve investire tempo, attenzione, studio serio.

Decide con il Relatore gli elementi basilari del progetto.

Fa la prima redazione del Progetto e la fa valutare dal Relatore. Fa lo stesso con la seconda (e la terza?) redazione del Progetto. Quando ritiene di aver scritto la versione definitiva, la presenta al Relatore al meno 7 giorni prima della scadenza della consegna in Segreteria generale. Mai lo studente può permettersi di presentare all’ultimo momento un progetto che “dovrebbe essere già firmato”.

Presenta il Progetto in Segreteria generale almeno una settimana prima della corrispondente seduta mensile del Consiglio di facoltà (il Calendario del Consiglio di facoltà è sempre esposto nella bacheca della FSC).

Una volta approvato il Progetto, dialoga con il Decano e segue con cura le osservazioni fatte al Progetto da parte del Consiglio di Facoltà, continuando il suo lavoro.

In questo momento iniziale del lavoro può essergli utile una visita al Controrelatore: una sua opinione, un consiglio, una proposta bibliografica, ecc. possono essere un complemento prezioso del lavoro del Relatore.

Programma le discipline e gli esami del A.A. in modo d’aver la sicurezza di finire tutti gli esami prima della difesa della tesi: difende la tesi solo chi è stato prima promosso in tutte le discipline del ciclo corrispondente.

5.1 – Lavoro previo – Docente

Propone un orario di ricevimento, perché gli studenti (impegnati nella tesi e non) possano consultarlo

Presenta una breve lista di possibili temi di tesi, nel proprio settore d’interesse, da offrire agli studenti.

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E’ disponibile e generoso nell’accettare il lavoro di accompagnamento; accettando, diventa effettivamente corresponsabile del processo e dei risultati.

Orienta: contenuto, metodo, bibliografia. Invita lo studente – in un vero dialogo educativo – a porsi le domande, a centrare i problemi, fare propria la logica della costruzione di un progetto scientifico.

Decide con lo studente la tempistica del programma di lavoro.

Valuta attentamente e garantisce la basilare correttezza del Progetto: la sua firma sul Progetto è un segno di questa garanzia. Non è obbligato a firmare un Progetto che ritiene non adeguato, nemmeno sotto la pressione delle “urgenze”.

Se il docente lo crede opportuno, può chiedere di partecipare al Consiglio di Facoltà nel momento della discussione del Progetto di Tesi di Licenza e/o di Dottorato che lui dirige

Le osservazioni sul Progetto fatte dal Consiglio di Facoltà, scritte e consegnate dal Decano allo Studente, sono inviate – per conoscenza – anche al Relatore.

5.2– Durante l’elaborazione della tesi - Studente

Fissa con il Relatore un calendario di incontri e scadenze: coltiva un’interazione equilibrata, rispettosa dei ruoli e dei compiti.

Presenta il lavoro in progressione: non a capitolo finito, ma secondo parti concordate con il Relatore. Ha particolare cura anche dell’ortografia e della redazione (il Relatore non è revisore dell’ortografia e della redazione).

Corregge il tutto seguendo i suggerimenti del Relatore.

Autocontrolla costantemente la quantità e la qualità del lavoro. Ma soprattutto è fedele alla propria deontologia professionale: per esempio, rispetta il diritto d’autore e lo documenta in tutte le citazioni dirette e indirette.

Continua a ricercare, leggere, elaborare, scrivere e consegnare il lavoro fatto, con una scadenza proporzionale al tempo disponibile, convenuto nel calendario prefissato.

Ricorda costantemente e segue le osservazioni fatte al progetto da parte del Consiglio di Facoltà.

Non pretende che il Relatore sia a sua esclusiva disposizione, in particolare durante le vacanze estive o anche nelle settimane che precedono la consegna della tesi.

5.2– Durante l’elaborazione della tesi - Docente

Rispetta il calendario concordato ed offre un accompagnamento significativo, sistematico, educativo.

Valuta e corregge, in tempi stretti: contenuto, metodo, formalità tecniche e scientifiche. Osserva e fa correggere anche l’ortografia e la redazione. Suggerisce i passi successivi.

Qualche volta, qualora ve ne fosse bisogno, sollecita l’allievo/a in evidente ritardo nella consegna del lavoro.

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5.3– Lavoro conclusivo della tesi - Studente

Come per tutte le altre prove, presenta in Segreteria generale lo statino per l’iscrizione alla Difesa della Tesi nella successiva sessione di esami. E’ possibile suggerire una data, anche se questa non può essere garantita. (E’ possibile discutere la tesi anche fuori sessione, ma con il consenso del Consiglio di Facoltà e il pagamento di un’ammenda: vedi il Calendario delle lezioni, p. 27.)

Consegna il “testo definitivo” al Relatore con sufficiente anticipo, per l’ultima occhiata generale prima della stampa.

Assicura la stampa, la firma del Relatore sul frontespizio della tesi, la consegna delle copie regolamentari (Baccalaureato: 3 copie; Licenza: 4 copie) in Segreteria generale entro la data indicata dal Calendario delle lezioni (è sempre verso la metà di settembre, di gennaio, di maggio: vedi il Calendario delle lezioni, p. 19).

Si informa presso il Segretario di Facoltà circa la data definitiva della difesa.

Prepara e realizza con precisione, creatività e nei tempi stabiliti dalla commissione esaminatrice la propria difesa. Si tratta di un esame: l'interlocutore unico è la commissione esaminatrice. La discussione è orale e lo studente può servirsi di un testo scritto o di una presentazione in Power Point (né l’uno né l’alto sono obbligatori). Nel preparare il contenuto della presentazione del lavoro tiene conto che la commissione ha già letto il lavoro; evita, dunque, di farne il riassunto. L'eventuale pubblico presente è solo osservatore, e il candidato deve essere attento a non lasciarsi condizionare da questa presenza, sia per quanto riguarda la forma che il contenuto della sua presentazione. +

Dopo la difesa, legge attentamente le valutazioni scritte del Relatore e del Correlatore (e del Presidente, nella Licenza), e realizza una autovalutazione finale della tesi, del percorso fatto, delle proiezioni future, della tappa curricolare finita. Se lo ritiene utile, può condividere questa sua valutazione con il Decano.

5.3– Lavoro conclusivo della tesi - Docente

Valuta e corregge: contenuto, metodo, formalità tecniche scientifiche, ortografia e redazione. E suggerisce i ritocchi finali.

Con la sua firma garantisce la correttezza basilare della tesi.

Relatore e Correlatore (e Presidente, nella Licenza):

Leggono la tesi attentamente e con sufficiente anticipo (prestando attenzione a contenuto, metodo, formalità scientifiche); nel caso rilevassero gravi inadempienze, i Relatori ne informano per tempo il Decano, in modo che sia possibile un intervento adeguato;

Valutano ed esprimono con rispetto la loro valutazione critica durante la difesa (circa 15’ ciascuno: la durata varia a seconda del grado);

Scrivono questa valutazione, argomentandola opportunamente.

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6 . E t i c a a c c a d e m i c a e d a s p e t t i d i s c i p l i n a r i

(NB: i concetti di 6.1 e 6.2 sono stati estrapolati da Pontificia Università Gregoriana, Norme di etica universitaria, e sono stati adeguati alla nostra situazione)

6.1– Etica accademica

L’educazione integrale della persona dello studente e della sua competenza professionale, scopo principale della FSC, implica – da parte dello studente – la dedizione seria allo studio, la responsabilità personale e una condotta etica conforme alle norme della vita accademica.

Le violazioni (gravi e/o molto gravi) della disciplina accademica sono da considerarsi azioni fortemente riprovevoli dal punto di vista etico.

Assumere la responsabilità delle infrazioni implica anche l’accettazione delle sanzioni che l’autorità competente ha il dovere di applicare.

Nonostante alcuni aspetti di questa regolamentazione non siano fissati giuridicamente negli Statuti e Ordinamenti, essa viene considerata norma etica condivisa nella vita universitaria.

(L’elenco che segue non è esaustivo ma esemplificativo).

6.2– Infrazioni Studenti Sono considerati gravissima violazione della disciplina universitaria: (I1) La consegna, sotto il proprio nome, di un opera scritta da un altro. (I2) La consegna di un elaborato già presentato in un’altra occasione accademica e/o in un’altra

sede. (I3) Il plagio: l’uso del testo e/o il pensiero preso da un altro autore senza la citazione esplicita

della fonte. (I4) La falsificazione della documentazione citata. Docenti È contrario all’etica accademica se un docente:

essendo primo relatore, non legge e/o non valuta e/o non corregge un progetto di tesi, e lo firma;

essendo primo relatore, non segue accuratamente (non legge e/o non corregge) una tesi, e la firma;

essendo primo o secondo o terzo relatore, non legge una tesi, e si presenta alla difesa.

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6.3– Sanzioni I casi qui ricordati non sono oggetto di specifici articoli degli Statuti e degli Ordinamenti UPS. Il riferimento più diretto è nell’art. 38 degli Statuti dal titolo PRIVAZIONE DEI DIRITTI:

Gli studenti possono essere sospesi dai loro diritti, o privati di essi, o anche esclusi dalla Facoltà per motivi proporzionalmente gravi, secondo la procedura stabilita negli Ordinamenti dell’Università.

L’art. 63 degli Ordinamenti presenta la procedura che il Decano e il Consiglio di Facoltà devono seguire. A questi interventi comunque si ricorre solo in situazioni estreme. Ci sono, infatti, altri mezzi per escludere o sanzionare determinati comportamenti:

un voto pesantemente negativo all’esame di un corso o di un tirocinio (due bocciature nella stessa materia non consentono allo studente di completare il ciclo);

se non vengono rispettati i criteri di originalità e correttezza, il docente nega la firma richiesta per la consegna della tesi in Segreteria Generale; * la Commissione può ricorrere al Decano perché la tesi non sia ammessa alla discussione, con l’obbligo per lo studente di rivedere le parti che non rispettano l’etica accademica.

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7 . E s e m p i o d i c o m e s i f a u n P r o g e t t o d i t e s i d i L i c e n z a

AVVERTENZE:

(0) In questa griglia-guida, si comincia ad usare la prima persona singolare. (1) Per fare un buon progetto di tesi NON è indispensabile rispondere assolutamente a tutti i

suggerimenti proposti; ma nemmeno ignorare quelli essenziali. Il Progetto non è una mera procedura burocratica; ma è una vera e propria ricerca.

Chi incomincia bene è a metà strada. (2) E’ evidente: la complessità e la completezza del Progetto sono maggiori nella Licenza che nel

Baccalaureato. (3) Misura standard di un progetto di Licenza: circa 15 pagine. (4) Questa griglia non pretende di essere perfetta: se trovo qualche errore e/o elemento da

migliorare, suggerisco subito come farlo; questo è uno strumento di lavoro della FSC; ogni studente/docente lo migliora a seconda della propria esperienza.

(5) Nella colonna “per esempio” di questo “Progetto”: non viene trascritto un Progetto reale ma soltanto alcuni esempi, alcuni elementi; per ragioni di spazio, ci sono poche citazioni (dirette ed indirette) in questi esempi. Nel mio Progetto reale invece, le citazioni sono non soltanto utili ma anche indispensabili

(6) Ogni elemento del progetto – per ragioni di chiarezza e distinzione – viene presentato separatamente in questa griglia; ma tutti e ciascuno sono e debbono essere profondamente collegati tra di loro. Per esempio (seguendo il caso qui presentato):

gli obiettivi esplicitano lo scopo della ricerca presentato nella copertina e contestualizzato nel tema (obiettivo: studiare il piercing giovanile come comunicazione e cultura);

gli interrogativi traducono in forma operativa questi stessi obiettivi (cosa, come e perché i giovani comunicano mediante il piercing?);

le ipotesi sono “risposte anticipate” agli interrogativi, e lo schema del progetto viene organizzato in modo da verificare o smentire queste “risposte anticipate” (ipotesi: mediante il piercing – come linguaggio del corpo dell’homo sentiens postmoderno – i giovani comunicano la propria identità, la propria appartenenza ad una tribù-comunità, ed il senso della loro vita quotidiana).

la descrizione logico discorsiva dello schema sviluppa – appunto! – discorsivamente lo schema del progetto, presenta già in forma di compendio nel titolo/sottotitolo della copertina e poi sintetizzato nello schema indicato alla fine (schema: Cap. 1 – Il piercing e le scienze della comunicazione. Cap. 2 – Il piercing giovanile come comunicazione e cultura. Cap. 3 – Educare i giovani del piercing).

Attenzione: capirò meglio questi collegamenti dopo aver letto attentamente tutta la griglia.

Modulo per chiedere approvazione del titolo e dello schema di esercitazione di grado (Diploma, Baccalaureato, Licenza, Dottorato) Si scarica da http://sas.unisal.it/?id=arcmoduli

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COSA È: (1) È un Foglio-Documento consegnato dalla Segreteria Generale (formato ufficiale), completato

dall’Allievo e firmato dall’Allievo e dal Relatore, che viene consegnato in Segreteria Generale insieme al Progetto di Tesi. L’Allievo completa questo documento (cognome e nome + tipo di tesi + titolo della Tesi + firme del Candidato e del Relatore) e lo consegna in Segreteria Generale assieme al suo Progetto.

(2) Questo dossier (con numero di protocollo, timbrato e datato) viene inviato dalla Segreteria Generale alla FSC perché il Consiglio di Facoltà valuti il Progetto.

(3) La valutazione del Consiglio è allegata al dossier ed il tutto viene restituito alla Segreteria Generale.

(4) E’ compito del Decano informare al più presto lo studente, fornendogli ogni chiarimento richiesto.

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COPERTINA DELLA TESI La copertina (foglio misura A4) di una monografia scientifica universitaria (elaborato, tesina, tesi) include: (1) Nome dell’Università e della Facoltà (2) Titolo e sottotitolo della tesi: tema, disciplina d’approccio, tesi (contiene tutto – in supersintesi

– e solo quello che si trova sviluppato nella tesi). (3) Tipo di documento: Progetto della tesi di Licenza (4) Nome/COGNOME dello Studente e del Relator (5) Luogo, Anno accademico. ESEMPIO

UNIVERSITÀ PONTIFICIA SALESIANA Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale

IL PIERCING GIOVANILE

Un linguaggio del corpo postmoderno come sfida dell’educazione

Progetto della tesi di Licenza

Studentessa: Marie KUČEROVÁ Prof.: Valentin Antonio PREŠERN

Roma, 2003-2004

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PRESENTAZIONE DEL TEMA

Di cosa si tratta, in quale contesto, perché il tema è significativo Non è: presentare il lavoro, i capitoli, il metodo. Non è: incominciare a parlare sull’argomento. Si tratta di dire Perché mi interesso a questa area tematica: quale è la problematica generale nella quale si colloca il tema scelto; presento lo spettro delle problematiche correlate al tema scelto e spiego perché, tra tutte queste, mi concentrerò solo su quella che è indicata nel titolo. Dunque, specifico quale è il tema che tratterò (secondo il titolo ed il sottotitolo); situato in quali tempo e spazio socioculturali. Definisco le parole chiave del titolo/sottotitolo (explicatio terminorum: cosa dico quando dico?). Quali temi – legati al tema scelto – non saranno trattati in questo lavoro. Perché è importante e significativo questo tema per le Scienze della Comunicazione, per la cultura e le società contemporanee, per me. ESEMPIO Presentazione del tema

Il «grido silenzioso» del linguaggio del corpo, attraverso il quale si esprimono principalmente gli adolescenti ed i giovani, e soprattutto la diffusione massiccia della pratica del piercing, mi hanno ispirato a scegliere e a svolgere il presente lavoro.

Il termine «piercing» deriva dal verbo inglese to pierce, che significa bucare, perforare, attraversare, trafiggere; più precisamente,

con piercing si intende una perforazione della pelle e dei tessuti sottostanti per creare una piccola «galleria» nella carne; generalmente viene praticato nei lobi delle orecchie, nelle narici, nel setto nasale, nelle labbra, nell’arco sopraccigliare, nei capezzoli, nei genitali, ecc. Finché il foro di un piercing non viene allargato e dilatato per mezzo di un peso o altro, esso è da considerarsi una modificazione temporanea in quanto, nel momento in cui viene a mancare l’inserzione di un oggetto, i tessuti tendono a richiudersi. Un sufficiente allargamento del piercing è ottenibile inserendo nel foro in questione degli oggetti quali anelli di metallo, tubi, bastoncini, pesi che trasformano il piercing normale in piercing permanente.1

Ancora, con questo termine vengono identificate sia la pratica del piercing, intesa come una perforazione volontaria della carne e quindi una forma di modificazione corporea più o meno permanente, sia l’ornamento/gioiello che viene inserito nel foro prodotto.

Mentre le diverse forme d’industria culturale vedono nel piercing principalmente un’opportunità di sviluppare un sempre più redditizio mercato, tantissimi genitori e educatori degli adolescenti/giovani si domandano – onestamente preoccupati – che cosa è il piercing e che cosa significa per i loro figli, allievi, adolescenti e giovani delle loro comunità; e dunque come comportarsi davanti a questo fenomeno.

Dunque mi sono interessata sul tema del piercing perché coltivo l’intuizione che – nonostante appaia superficialmente come un piccolo tema su un piccolo oggetto – ad un occhio attento, invece, si mostra come un’interessante ed eloquente finestra sul mondo degli adolescenti e dei giovani, su un loro modo preferito di comunicare, ed in fin dei conti, sulla loro cultura. E mi sembra che, conoscere un po’ di più gli adolescenti ed i giovani, la loro comunicatività e cultura, ci

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avrebbe permesso anche di migliorare la nostra stessa autocomprensione come educatori e genitori, e la nostra capacità di dialogo, condivisone di vita e proposta educativa. Ho perciò incominciato a focalizzare la mia curiosità, centrandola su questi temi: giovani e piercing; comunicazione e cultura; educazione.

Il mio interesse principale – nello scegliere questo tema per realizzare un’esercitazione metodologico-scientifica di licenza nella Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Pontificia Salesiana – è la dimensione comunicativa del piercing giovanile ma anche, e allo stesso tempo, la sua dimensione culturale ed educativa. La mia intuizione è questa: capire il piercing giovanile come comunicazione è capire i giovani; e capire i giovani è un buon primo passo per educarci ed educarli. Mi interessa la comunicazione perché mi stanno a cuore i giovani e la loro crescita.

Ho formulato così il tema centrale del lavoro: il piercing giovanile; un linguaggio del corpo postmoderno come sfida dell’educazione. Mi interrogo su: che cosa è questo oggetto e questa prassi sociale (il piercing), dei e per gli adolescenti ed i giovani (giovanile), da un punto di vista comunicativo (un linguaggio del corpo) e culturale (postmoderno), e quale riflessione ed azione tocca agli educatori e alle comunità educative (sfida dell’educazione). _________________ 1 Rufus C. CAMPHAUSEN, La tribù del tatuaggio. Piercing, tatuaggi ed altri riti di decorazione del corpo, Como, Lyra Libri, 1999, 119.

QUADRO TEORICO E STATO DELLA QUESTIONE Da quale “punto (scientifico) sicuro” parto: stato attuale dell’argomento, secondo le scienze Non è: presentare il tema della tesi, oppure cominciare a trattare l’argomento. Quadro teorico Dichiari quale è l’approccio disciplinare o interdisciplinare che userai. Nell’esempio che segue si vede che il piercing può essere studiato da vari punti di vista: ed es. sociologico o psicologico; la studentessa dichiara che il suo approccio sarà in ambito, culturale, comunicativo ed educativo. Quindi presenti i punti significativi di questo approccio disciplinare Stato della questione Sostanzialmente dimostra il tuo livello di pre-letture sul tema. Se hai fatto un buon lavoro a questo punto sei in grado di convocare alcuni tra gli autori più significativi che hanno scritto sul tema (per licenza e dottorato appartengono alle aree del quadro teorico; per il baccalaureato, essendo di carattere esplorativo, saranno principalmente voci di dizionario, articoli e alcuni autori indicati dal docente). Attraverso la citazione diretta o indiretta e il discorso logico, si fa un minimo di punto della situazione del tema scelto come soggetto. ESEMPIO Quadro teorico e stato della questione

Avvicinandomi alle scienze della comunicazione che studiano la comunicazione non verbale ed il linguaggio del corpo,2 mi accorgo che il «tema del piercing» è stato già affrontato nel passato (dai pionieri Wilhem Wund e Marcel Mauss; Alexander Lowen, Edward Hall, Paul

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Watzlawick; Michael Argyle, Erwing Goffman, Desmond Morris, ecc.), anche se non si parla esplicitamente della pratica del piercing così come viene praticata oggi. Per un primo approccio al concetto base, la comunicazione non verbale

nella comunicazione umana indica gli elementi espressivi coinvolti nella comunicazione che non prevedano l’uso articolato e modulato della voce. Tali elementi si possono ricondurre sostanzialmente alle due categorie dei codici cinesico-gestuali [...] e prossemici [...].3

Il tema del piercing è stato studiato recentemente anche in Italia da diversi autori e da vari punti di vista, tra i quali, per esempio, quello psicologico (Vittorio Luigi Castellazzi, Pierpaolo Scavuzzo, Antonia M. Teresa Giordano, Domenica Luzzi); il sociologico (Franco Ferrarotti, Massimo Canevacci, Gustavo Pietropolli Charmet, Alessandra Marcazzan); il sessuologico (Massimiliano Pin, Maria Cristina Calendi, Pierpaolo Scavuzzo, Antonia M. Teresa Giordano). Raramente, però, si trova una bibliografia incentrata esclusivamente sul piercing dal punto di vista comunicativo. In questo campo alcuni autori accennano che il piercing risulta come “strumento di comunicazione”, come “un’espressione di «diversità» dalla massa”, ecc.

Dunque, uno studio specifico che abbia trattato l’incrocio tra piercing giovanile, comunicazione e cultura, ed educazione, non esiste: è un compito e un’opportunità che mi appresto a svolgere, e ho la speranza che collabori a rispondere adeguatamente alle domande della nostra società, specialmente dei genitori e degli educatori, e dunque anche degli adolescenti e dei giovani.

Raramente si trova una bibliografia incentrata solo esclusivamente sul piercing, perché esso viene trattato, nella maggior parte dei casi, nei libri sul tatuaggio. _________________

2 Sono tanti gli autori che dichiarano la difficoltà di definire il campo della comunicazione non verbale; ne citiamo solo alcuni. Per esempio, gli scienziati del Gruppo di Palo Alto affermano: “This term [non-verbal communication], however, is deceptive, because it is often restricted to body movement only, to the behaviour known as kinesics. We hold that the term must comprise posture, gesture, facial expression, voice inflection, the sequence, rhythm, and cadence of the words themselves, and any other nonverbal manifestation of which the organism is capable, as well as the communicational clues unfailingly present in any context in which an interaction takes place”. (Paul WATZLAWICK – Janet H. BEAVIN – Don D. JACKSON, Pragmatics of human communication. A study of interactional patterns, pathologies and paradoxes, New York, W.W. Norton & Co., 1967, 62). La difficoltà cresce quando si usa indistintamente l’espressione linguaggio del corpo (Carmen CAFFAREL, Comunicazione non verbale, in Angel BENITO, Dizionario di scienze e tecniche della comunicazione, Milano, San Paolo,1996, 225.

3 Pier Cesare RIVOLTELLA, Comunicazione non verbale, in Franco LEVER – Pier Cesare RIVOLTELLA – Adriano ZANACCHI (Edd.), La comunicazione. Il dizionario di scienze e tecniche, Roma, ELLEDICI/RAI-ERI/LAS, 2002, 294.

OBIETTIVI DELLA TESI

Scopi, finalità, mete che mi propongo raggiungere con questa ricerca su questo tema. Quali fenomeni teorici e/o pratici voglio analizzare. Quali concetti, temi e teorie voglio sviluppare per interpretare quei fenomeni. Quali criteri operativi vorrei studiare/formulare per dar risposta reale ai reali problemi studiati.

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ESEMPIO

Nel mio lavoro mi sono proposto i seguenti obiettivi:

Definire il piercing come comunicazione, partendo dagli autori più conosciuti delle Scienze della Comunicazione Sociale che studiano la comunicazione non verbale ed il linguaggio del corpo.

Studiare il piercing giovanile come comunicazione e cultura

Proporre opzioni educative che suggeriscano alcune risposte alla domanda: come educare oggi i “giovani del piercing”.

INTERROGATIVI ED IPOTESI Interrogativi: Quali sono le domande che guidano la mia lettura delle fonti e la mia scrittura dell’elaborato, direttamente centrate sul mio tema (le domande sono in stretto rapporto con i temi-problemi che saranno trattati; dunque, in rapporto con lo schema-indice). Ipotesi: Quali sono le principali affermazioni (centrali del mio tema) che voglio: (1) studiare, (2) dimostrare e/o spiegare durante il mio lavoro (3) e, alla fine del lavoro, affermare come mie tesi scientificamente fondate inerenti il tema trattato. Le ipotesi sono le tesi alla base, le risposte anticipate che debbono essere dimostrate. Le tesi della conclusione sono le ipotesi verificate (o falsificate, smentite) alla fine della ricerca.

ESEMPIO

Interrogativi

come descrivono le Scienze della comunicazione il linguaggio del corpo e la comunicazione non verbale (per es., nel “corpo modificato”, nelle “decorazioni”, ecc.)?

quale è la storia del piercing e quali le sue caratteristiche nell’attualità (per es., quali tipologie, quali usi, quali funzioni, ecc.)?

cosa, come e perché i giovani comunicano mediante il linguaggio del piercing?

come educare oggi “i giovani del piercing” (come educare il linguaggio del corpo; come educare alla cultura del corpo)?

Ipotesi

mediante il piercing – come linguaggio del corpo – i giovani comunicano la propria identità (homo sentiens postmoderno), la propria appartenenza ad una tribù-comunità, ed il senso della loro vita quotidiana (vivere il presente).

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il piercing non è solo moda-mercato; è comunicazione e cultura dei giovani della postmodernità; è un linguaggio della cultura del corpo, che viene educato, per non degenerarsi in culto del corpo.

METODO E FONTI Metodo Dalle idee e dai principi (orizzonte epistemologico), secondo procedure adeguate (metodi), con gli strumenti giusti (strumenti scientifici), indico: (1) quale è la principale metodologia (logos del metodo, teoria del metodo), la scuola/tradizione scientifica, l’approccio filosofico-epistemologico che assumo come orizzonte di comprensione della mia ricerca; (2) quali sono i principali metodi (passi, vie, procedure per raggiungere un fine) che userò nel percorrere il mio tema particolare secondo la prospettiva della metodologia scelta; (3) quali sono i principali strumenti scientifici che adopererò per applicare i metodi scelti; (4) quali sono le possibilità ed i limiti di 1, 2 e 3, applicati al tema scelto. Fonti (1) Autori ed opere che sono l’oggetto centrale della mia ricerca (2) e/o principali autori ed opere che sono fondamento scientifico della mia ricerca. Presentati in modo tale da dar ragione sufficiente e ordinata dei documenti base che garantiscono la disponibilità e la pertinenza dell’informazione necessaria.

ESEMPIO

Metodo

La mia ricerca si svilupperà partendo da una compilazione bibliografica: farò analisi e sintesi critiche dei principali autori ed opere che si sono occupati del tema scelto.

Nel primo capitolo studierò gli autori che hanno usato metodi storici, analitici e critici applicati al piercing (ornamenti, decorazioni, modificazioni corporee), dentro l’orizzonte della storia della comunicazione non verbale e del linguaggio del corpo, così come sono stati tematizzati dalle Scienze della Comunicazione Sociale: mi propongo di conoscere i principi fondamentali di questo tipo di comunicazione, di descrivere le principali caratteristiche e tipologie del piercing nella storia e nell’attualità.

Nel secondo capitolo studierò la bibliografia e gli autori che hanno usato metodi di tipo fenomenologico, antropologico e culturologico, ed esplorerò il fenomeno del piercing come comunicazione e cultura, usando come chiave di lettura le dimensioni mitica, rituale e simbolica del fenomeno.

Nel terzo e ultimo momento, partendo dai principi delle scienze dell’educazione che hanno usato metodi pedagogici-pratici, tenterò di disegnare alcuni criteri pedagogici ed opzioni educative pratiche che ritengo più adeguati per l’educazione dei giovani del piercing nella cultura postmoderna.

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Fonti

Come fonti principali del nostro lavoro prendiamo in considerazione gli studi dei seguenti autori:

nel campo della comunicazione non verbale e del linguaggio del corpo: Michael Argyle, Social Interaction; Bodily communication; Non-verbal communication in human social interaction; Desmond Morris, L’uomo e i suoi gesti. La comunicazione non-verbale nella specie umana; Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson, Pragmatics of Human Communication. A Study of Interactional Patterns, Pathologies, and Paradoxes;

nel campo del processo comunicativo del piercing: Rufus C. Camphausen, Le tribù del tatuaggio. Piercing, tatuaggi e altri riti di decorazione del corpo, Vittorio Luigi Castellazzi, Tatuaggio e body-piercing in età adolescenziale e giovanile, Kim Hewitt, Mutulating the body: Identify in blood and ink; Gustavo Pietropolli Charmet e Alessandra Marcazzan, Piercing e tatuaggio. Manipolazione del corpo in adolescenza;

nel campo dell’educazione: Philip H. Coombs e Manzoor Ahmed, Attaking Rural Poverty: How Non-Formal Education can help; Enrique Gervilla Castillo, Valores del cuerpo educando. Antropologia del cuerpo y educación; Pietro Gianola, Progettare l’educazione: per l’identità, l’appartenenza, la partecipazione.

SCHEMA DEL PROGETTO Indice chiaro, completo e logicamente coerente dei titoli, sottotitoli e paragrafi (organizzati in capitoli, temi dei capitoli, sotto-temi dei temi, ecc.) che costituiscono la struttura sintetica di tutto il lavoro. In parole povere: è lo “scheletro” del lavoro; la presentazione sintetica essenziale del lavoro. Lo schema dev’essere essenziale, non troppo analitico, perché lo studio ulteriore mi obbligherà a fare delle modifiche. Meglio limitarsi ai capitoli e alle loro grandi divisioni. ESEMPIO Schema Introduzione Cap. 1 – Il piercing e le scienze della comunicazione

1.1 – Il linguaggio del corpo nelle scienze della comunicazione 1.2 – Storia e caratteristiche del piercing 1.3 – Piercing attuale

Cap. 2 – Il piercing giovanile come comunicazione e cultura 2.1 – Comunicazione e cultura 2.2 – Piercing come comunicazione nella cultura giovanile: il corpo; la tribù; vivere il presente

Cap. 3 – Educare i giovani del piercing

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3.1 – Educare 3.2 – Educare nella postmodernità 3.3 – Opzioni educative: educazione integrale; educare il linguaggio del corpo; educare gli adolescenti/giovani del piercing

Conclusione Bibliografia

DESCRIZIONE LOGICO-DISCORSIVA DELLO SCHEMA Descrizione discorsiva (come se si stesse parlando didatticamente ad un allievo) di come strutturerò e svilupperò la totalità del lavoro: quali sono i temi ed i sottotemi che tratterò, in quale capitolo; come questi temi sono collegati logicamente, nel tentativo di dimostrare le mie ipotesi. In parole povere: è la presentazione del “movimento organico” dello “scheletro” (schema); è la spiegazione logica di come si collegano le “ossa” (parti dello schema) e perché si muovono in questo modo. ESEMPIO Descrizione logico-discorsiva dello schema

Il lavoro si sviluppa in tre capitoli: (1) il piercing e le scienze della comunicazione; (2) il piercing giovanile come comunicazione e cultura; (3) educare i giovani del piercing.

Nel primo capitolo mi avvicino alle Scienze della Comunicazione Sociale ed agli autori che hanno studiato la comunicazione non verbale ed il linguaggio del corpo, per descrivere questo tipo di comunicazione e presentare le più importanti teorie che tentano di spiegarlo. Studio poi la storia e le caratteristiche del piercing come linguaggio del corpo; la tipologia del piercing attuale, anche nella sua condizione di prodotto culturale del mercato e dei mass media.

Nel secondo capitolo cerco di tematizzare il processo comunicativo mediato dal piercing giovanile, e mi domando: cosa, come e perché i giovani comunicano attraverso il piercing all’interno della cultura postmoderna. Dunque, dopo aver definito che cosa è comunicazione e che cosa è cultura, tento di scoprire le dimensioni mitiche, rituali e simboliche del piercing ed il suo uso comunicativo: la centralità del corpo, il bisogno di appartenenza alla tribù e la voglia di vivere intensamente – per i giovani – sembrano essere i sensi fondanti, contenuti ed espressi mediante l’uso comunicativo del piercing giovanile.

Nel terzo capitolo mi domando come educare i giovani del piercing. Tematizzando i ruoli dell’educando e dell’educatore nell’interazione educativa, e le caratteristiche e le sfide dell’educare alla cultura del corpo nella postmodernità del culto del corpo, arrivo al momento di disegnare alcune opzioni educative pratiche riguardo all’educazione integrale, all’educazione al linguaggio del corpo, e all’educazione dei giovani del piercing.

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BIBLIOGRAFIA, WEBGRAFIA ED ALTRI DOCUMENTI Elenco dei principali autori e delle principali opere in relazione al tema trattato, che saranno usati e/o consultati come fonti o documenti di riferimento nello studio del tema e nella scrittura della tesi. Può essere organizzata così: (1) Bibliografia; (2) Webgrafia; (3) Altri documenti. La bibliografia (ordinata in ordine alfabetico e cronologico) e tutto l’insieme della documentazione sono attentamente curati anche nei loro aspetti formali. La bibliografia è gravemente incompleta se dimentico le riviste o la letteratura inglese sull’argomento. Sulla Webgrafia: ricordo di registrare sempre la data di utilizzazione del materiale web e di conservare copia di quanto ho salvato. Non il mio progetto, ma la mia tesi avrà un’appendice nella terza di copertina: un CD o un DVD con la versione digitale della mia tesi e con tutto il materiale web salvato in archivi correttamente identificati. ESEMPIO Bibliografia

ARGYLE Michael, Il corpo e il suo linguaggio. Studio sulla comunicazione non verbale. Bologna, Zanichelli, 21992. (Titolo orig.: Bodily communication, London, Methuen & Co. Ltd, 1975).

CAFFAREL Carmen, Comunicazione non verbale, in A. BENITO, Dizionario di scienze e tecniche della comunicazione, Milano, San Paolo,1996, 225.

CAMPHAUSEN Rufus C., La tribù del tatuaggio. Piercing, tatuaggi ed altri riti di decorazione del corpo, Como, Lyra Libri, 1999, 119. (Titolo orig.: Return of the tribal, Rochester-Vermont, Park Street Press, 1997).

CASTELLAZZI Vittorio Luigi, Tatuaggio e body-piercing in età adolescenziale e giovanile, in «Orientamenti Pedagogici» 48 (2001) 6, 1009-1020.

GERVILLA CASTILLO Enrique, Valores del cuerpo educando. Antropología del cuerpo y educación. Barcelona, Herder, 2000.

MASON Paul, Body Piercing and Tattooing. Need to Know. Oxford, Roger Coote Publishing, 2004.

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Webgrafia - Principali siti da esplorare:

ARTS, BODYART: www.dmoz.org/Arts/Bodyart/Piercing BODY PIERCING: www.my-piercing.com L’EDUCAZIONE ON LINE: www.educare.it PIERCING: www.quipo.it/atosi/inout/piercing.html PIERCING GALLERY: www.tattoo.about.com PIERCING TRIBE: www.piercingtribe.it PIERCING WORLD: www.itc-belotti.org TATTOO TATUAGGI PIERCING: www.artemotore.com/tattoo.html

Altri documenti: riviste specializzate

Body Art, Body Play Magazine, Flesh Canvas, In the Flesh Magazine, Piercing World, Quarterly PRIQ – Piercing Fans Int’l Magazine, Ritual Magazine, Skin and Ink, Skin Art Magazine, Skin Two, Tattoo Art International, Tattoo Gallery, Tattoo Magazine, Tattoo Notes, Tattoo Revue.