GUIA TRUCHA MOLIX.

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lo spinning in tasca Biologia Biologia Stagionalità Stagionalità Approcci Approcci Attrezzature Attrezzature Tecnica Tecnica Suggerimenti Suggerimenti TROTA TROTA

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TROTATROTA

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Ogni esca è quella giusta ma bisogna conoscerla approfonditamente perchè ogni singolo oggetto di ricerca è frutto di molti studi orientati proprio ad una perfetta resa in fase di azione.

Imparare a dialogare bene con le nostre esche è indubbiamente una cosa diffi cile che comporta una sempre maggiore esperienza e solo un’ inesauribile passione ci spinge a perseverare nei tentativi...Il pesce è li nell’acqua che pinneggia cercando continuamente una preda da aggredire... Noi lo sappiamo! È l’istinto che ci conduce alla scelta e alla decisione di compiere quel lancio, in quel preciso anfratto!L’esca cade in acqua e in totale sincronismo tra canna e manovella si compie la magia!Quell’oggetto inanimato prende vita! Sembra una preda vera che si agita e cerca di fuggire, guizza e collassa come fosse in agonia!Vederlo nuotare è incredibile, pare abbia vita propria!Ma è subito dopo quel giro d’acqua, dove l’ombra di quella pianta lascia nuovamente spazio ai raggi del sole che si avvera il sogno... Improvvisamente una sagoma scura compare dal nulla e con fare minaccioso si appresta ad un aggressivo inseguimento di quell’og-getto misterioso! Il nostro cuore sembra fermarsi per un attimo e tutto intorno a noi scompare!Ci siamo solo noi, la nostra esca e quella sagoma scura che la in-segue. Sono attimi che sembrano non fi nire mai, perchè tutto può accadere...Improvvisamente l’esca scompare e la canna si piega sotto le fughe del predatore ora diventato la nostra preda!La frizione canta e il cuore batte all’impazzata!Questa è la lotta che aspettavamo!È questo che ci spinge ad affrontare tutte le avversità del clima e delle stagioni!La primordiale competizione con la madre di tutte le madri; la natura!

Stringere fra le mani una creatura selvatica, posare insie-me per la foto e restituirle la libertà sono la vera essenza di una cosa meravigliosa che noi chiamiamo SPINNING!

Cosa ci spinge a puntare la sveglia alle ore più assurde che si possano immaginare?Cosa ci spinge ad uscire di casa quando ancora il sole sta dormendo incuranti delle condizioni atmosferiche?Cosa ci spinge ad affrontare lunghi viaggi sotto la pioggia battente e sotto un sole cocente?Cosa ci spinge ad effettuare un numero indecifrabile di lanci, sottoponendoci ad un estenuante sforzo fi sico?Senza dubbio un grande sogno!Il desiderio di un combattimento indimenticabile!

Una giornata tersa, con il cielo azzurro interrotto qua e là da bianchi batuffoli di nuvole, una leggera brezza che pettina i prati e rende gli alberi degli eleganti danzatori, il rumoreggiare degli uccelli che spezza il meraviglioso silenzio della natura e una distesa d’acqua in-crespata dal vento è una composizione di elementi che diffi cilmente tratterrà un pescatore dall’immaginare l’emozione di una cattura!Studiare il luogo cercando di svelare tutti i misteri che si celano die-tro ad ogni indizio, leggere l’acqua per catturare anche il più piccolo dettaglio, muoversi con circospezione cercando di fare meno rumore possibile e scegliere l’angolazione migliore per iniziare la ricerca...Quanti pensieri corrono in quegli attimi! Quante ipotesi ruotano nella mente prima di scegliere la nostra insidia! Le nostre scatole portae-sche sono colme di oggetti ma probabilmente solo uno farà al caso nostro.... ma quale? Le forme sono tante... i colori sembrano infi niti... Bisogna saper cogliere il giusto frutto per giungere al successo!L’acqua scorre e il vento continua ad accarezzarla mentre siamo in-tenti al dilemma dei dilemmi... Uso questo o uso quello?L’adrenalina inizia a riempire le nostre viscere e i pensieri fanno quasi rumore da come si accalcano nella mente...È un’emozione che non si può spiegare o raccontare perchè solo lo spinning ha il dono di trasformarci in predatori acquatici!Agganciare l’esca all’apice del fi lo, impugnare la canna e percepirne l’anima, prendere la mira e liberare il fi lo, sono operazioni di routine per chi macina lo spinning ma sono la vera essenza di una ricerca che culmina con il perfetto e completo dialogo con l’esca che ese-gue ogni nostro desiderio, anche il più piccolo e il più audace!

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La Trota ha un’alimentazione totalmente carnivora e la sua dieta varia dalle piccole larve al pesce foraggio.Tutte le Trote presentano pinne possenti e sviluppate, una coda ampia e la caratteristica piccola pinna adiposa sul dorso in posizione arretrata rispetto alla pinna dorsale.p p

Trota Fario (Salmo Trutta o Salmo Fario)Famiglia - SalmonidiOrdine - ClupeiformiClasse - OsteittiDimesione max - 5 kg.

Trota Lacustre (Salmo Trutta Lacustris)Famiglia - SalmonidiOrdine - ClupeiformiClasse - OsteittiDimesione max - oltre i 10 kg.

Trota Iridea (Salmo Trutta Gairdneri)Famiglia - SalmonidiOrdine - ClupeiformiClasse - OsteittiDimesione max - 7 kg.

Trota Marmorata (Salmo Marmoratus)Famiglia - SalmonidiOrdine - ClupeiformiClasse - OsteittiDimesione max - oltre i 10 kg.

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La Trota, un pesce di acqua dolce appartenente alla famiglia dei Sal-monidi diffusa in tutta Europa.Vive in acque pulite e ossigenate, è molto sensibile alle condizioni ambientali e soccombe all’inquinamento.La discendenza dal salmone si evince oltre che dalla similarità mor-fologica anche dalla potenza ed energia che possiede.Presenta un corpo allungato e una muscolatura possente.La trota è infatti capace di scatti notevoli e di risalire la corrente dei torrenti impetuosi di montagna.

In Italia sono presenti 4 diverse specie di trota che in proporzioni differenti popolano i corsi d’acqua della penisola.La Trota Fario (probabilmente il ceppo originario) è riconoscibile oltre che dalla sezione leggermente ovale compressa ai lati, da una livrea verde scuro/grigio olivastra sul dorso con fi anchi giallo dorato, ventre chiaro e dalle macchie tondeggianti nere e rosse che ricoprono il corpo, vive in quasi tutta Italia e preferisce acque rapide, fresche e molto ossigenate.La Trota Lacustre è morfologicamente molto simile alla fario tranne la testa che risulta più possente ma presenta una livrea più argentea e il corpo puntinato da piccole e irregolari macchie nere. Vive unicamente nel nord Italia e predilige laghi profondi.La Trota Marmorata pur mantenendo una similarità con la tro-ta fario, presenta una testa molto robusta e delle mascelle pos-senti munite di denti conici lievemente uncinati è riconoscibile dalla livrea grigio azzurro scuro con rifl essi argentei, dal ventre chiaro/giallastro e dall’inconfondibile disegno marmorizzato.La Trota Iridea essendo originaria del continente americano è la più differente dalle altre. Presenta infatti un corpo più slanciato e una testa più piccola, la sua livrea è inconfondibile e contraddistinta da un dorso verde scuro, da fi anchi grigio argentei, ventre bianco e una fascia dal tono rosa molto vi-vace che percorre il corpo in tutta la sua lunghezza. Tutto il corpo e ricoperto da una fi tta puntinatura nera.

Bio

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Nonostante siano razze differenti, tutte le Tote mantengono delle analogie derivanti dall’origine comune.Fatto salvo per la Lacustre che tollera anche acque meno ossigenate, le Trote in generale prediligono acque fresche (max 18°) e ossigenate (circa 7-8 cm3 per litro).Una caratteristica assolutamente comune è l’attitudine a pre-ferire la scarsa luce tipica delle giornate coperte, poichè non amano la luce forte per andare a caccia; infatti nelle giornate molto luminose, tendono a rifugiarsi all’ombra e a cercare riparo dietro ogni ostacolo.

Il periodo riproduttivo delle trote coincide con la fredda stagione invernale nei mesi compresi tra ottobre e febbraio, mesi nei quali le trote vanno alla ricerca delle zone in cui deporre le uova.È il momento in cui le Trote Lacustri si avvicinano maggiormente ai bassi fondali e intraprendono le migrazioni nei corsi d’acqua.

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La stagione che vede le Trote muoversi e andare alla ricerca degli areali di frega, la bassa temperatura dell’acqua le man-tiene frenetiche e territoriali. È il periodo del fermo pesca in rispetto per la riproduzione. Generalmente ai primi di gennaio riapre alla pesca la sola Trota lacustre che risulta più sempli-ce da catturare.

La stagione in cui le Trote riprendono vigore dopo le fatiche riproduttive e si dedicano cor-posamente alla caccia, aiutate da una frequente istabilità atmosferica che oscilla bruscamente tra alta e bassa pressione. La prolungata pre-senza di giornate coperte favorisce inoltre le at-tività predatorie.

È la stagione più estrema per la ricerca della Trota, anche se ha a suo favore una più estesa durata delle giornate, elemento che con-sente una maggior possibilità di protrarre la ricerca in orari diversi in base alle situazioni climatiche e alle condizioni di luce. Le ore centra-li e calde vedranno sicuramente le trote apatiche e ferme nelle tane.

La stagione che accompagna le Trote verso la riproduzione.La temperatura più tollerabile e la luce meno violenta restituisce vigore ed aggressività ai salmonidi che cercano di immagazzinare energie per la fredda stagione che si accinge ad arrivare.

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Nei mesi più freschi e nelle giornate contraddistinte da cielo coperto, le Trote risul-tano meno restie a muoversi e si dedicano maggiormente alla caccia.

Non esiste un vero e proprio momento migliore per con-centrare la ricerca perchè la minor presenza di luce tende a mantenere frenetica l’attività predatoria.Sono sicuramente più in-dicati i momenti di leggera pioggia.

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Nei mesi più caldi e nelle giornate molto luminose, le Trote tendono a cer-care riparo e a rifugiarsi all’ombra tra la vegeta-zione sia sommersa che riparia.

Risultano piuttosto re-stie ad aggredire ogni insidia e preferiscono dedicarsi alla caccia nelle ore più fresche e buie.Alba e tramonto sono sicuramente i momenti più indicati per con-centrare la ricerca.

mesi caldi egiornate soleggiate

mesi freddi egiornate coperte

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Lanciando l’esca verso valle, possibilmente in di-rezione della sponda opposta è indicato procede-re con un recupero lento a canna bassa contrad-distinto da continui scatti intervallati a improvvisi stop che consentiranno all’esca di collassare sci-volando lungo la corrente.Questo tipo di ricerca ci permette di sondare ogni anfratto del corso d’acqua perchè può essere effettuata più lenta-mente anche se bisogna sempre considerare che la nostra esca si muoverà in maniera anomala perchè agirà risalendo la corrente.

Diverso è l’approccio nei piccoli canali di pianura a lento scor-rimento e nei laghi, perchè sono ambienti che diffi cilmente pre-senteranno ostacoli evidenti e correntoni improvvisi.Certamente questi luoghi creano una sorta di instabilità nei sal-monidi che vagano continuamente alla ricerca di un riparo.Il minor movimento dell’acqua contribuisce a mantenere basso il livello di ossigeno, rendendo le Trote piuttosto apatiche nell’at-tività predatoria, condizione che cambia rapidamente però nelle situazioni di vento o di pioggia, elementi che contribuiscono ad alzare il livello di ossigeno.

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La Trota è un pesce molto attento e sospettoso, è sempre all’erta e fugge ai primi segnali di allarme.Ha un’ottima memoria visiva, tanto che riesce a memorizzare il luogo in cui vive anche nella parte esterna all’acqua.Ogni minimo cambiamento di ciò che la circonda tende ad insospettirla, bisogna quindi prestare molta attenzione e muoversi con estrema cau-tela per evitare di generare rumori inusuali.È importantissimo cercare di evitare di posizionarsi con il sole alle spalle perchè un’ombra proiettata sulla superfi cie dell’acqua potrebbe vanifi -care ogni nostra procedura di avvicinamento.Le Trote normalmente stazionano dietro agli ostacoli con il muso rivolto a monte pinneggiando controcorrente; una postura che consente loro di monitorare quanto accade di fronte e di ghermire ogni organismo che viene trasportato dal fl usso della corrente.È opportuno lanciare l’esca a monte e guidarla a favore di corrente mantenendo la canna alta e adottando un recupe-ro piuttosto rapido per ridurre il fi lo in bando e mantenere il contatto con l’esca.

La Trota è un pesce di indole istintiva e quando viene disturbata o ne viene solleticato l’appetito, non esita a compiere dei veri e propri scatti fulminei in direzione dell’intruso.Questa sua propensione ad aggredire per istinto, però la porta a desistere immediatamente di fronte ad una “preda” che si ferma improvvisamente, perchè risulterebbe innaturale.Possiamo quindi defi nire la Trota un predatore che non studia la preda ma la aggredisce senza ragionare. Naturalmente anche il recupero controcorrente da buoni frut-ti perchè consente una ricerca più meticolosa data appunto dall’azione opposta al fl usso delle acque anche se dobbiamo sempre tener presente che i momenti in cui più probabilmen-te si verifi cheranno gli attacchi saranno quelli in cui l’esca verrà trasportata dalla corrente per effetto di un allentamen-to della tensione del fi lo.

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Un Jerkbait ad effetto suspen-ding è un’esca fondamenta le nei canali e nei laghetti, perchè lavora ad una profondità co-stante.Consente recu-peri regolari e to-talmente nervosi e offre il vantaggio di restare “sospeso” nelle pause.

Il Metal Jig, è for-midabile nelle rapi-de acque dei fi umi, perchè ci obbliga ad un recupero piuttosto veloce. Il suo guizzo e i lampi di luce che ema-na sono irresistibili.

Laghi, canali e lunghe lame di acqua lenta in presenza di trote apati-che sono il regno di una tecnica rubata diretta-mente dal bass fi shing.Piccole e morbide esche siliconiche montate a wacky o leg-germente puntate in testa risultano davvero micidiali con salmonidi svogliati e poco appetenti grazie al loro leggero e sinuoso vi-brare lungo tutta la colonna d’acqua.

Il Vis Shad è una soft swim-bait che innescata a texas rig con un pesante piombo in testa è la vera arma vincente negli impetuosi fi umi con una grande portata d’acqua per-chè consente di rimanere cor-rettamente in pesca e a stretto contatto con il fondo.

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La prima considerazione che va fatta in merito alle attrezzature è da compiere in relazione alla tipologia di ambiente nel quale dediche-remo le nostre attenzioni, perchè la scelta cambia così come cam-bia la morfologia del luogo tra un piccolo torrentello e un grosso fi ume di fondo valle.Più il corso d’acqua si presenta stretto e turbolento, tan-to più corte e ad azione di punta dovranno essere le canne.In un piccolo e veloce corso d’acqua di montagna non saran-no necessari lanci molto lunghi e sarà assolutamente d’obbligo una totale maneggevolezza per muoversi comodamente lungo le rive piene di ostacoli. Canne di lunghezza compresa tra 6’ e 7’ (1,80 m./ 2,10 m) ad azione MH sono quanto di meglio si possa desiderare pescando tra gli spumeggianti correntini dei freschi torrenti di montagna. Anche il range di azione dovrà essere con-tenuto (2 - 8 gr.) perchè sono ambienti che generalmente pre-sentano fondali molto bassi.Luoghi contraddistinti da lunghi raschi intervallati a buche e lame di acqua più profonda, generate da grossi ostacoli e dai cambi di direzione del corso d’acqua. Sono senza dubbio indicate esche piutto-sto leggere che siano in grado di muoversi anche in pochi centimetri d’acqua.Possiamo dire che più il corso d’acqua si presenterà largo e profondo, più le canne dovranno essere lun-ghe e con range di azione importante. La distanza di lancio diventerà sempre più importante così come l’azione del grezzo che dovrà variare nella direzione dei modelli pro-gressivi, per assecondare meglio le movenze dell’artifi ciale. Anche in materia di fi lo bisogna fare delle considerazioni... Una cosa fondamentale è l’assoluta trasmissione delle vi-brazioni, elemento che spinge le scelte nella direzione di fi li con poca elasticità. Fluorocarbon di bassi libbraggi per lo spinning light e medi trecciati per lo spin-ning medio/pesante sono sicuramente quanto di meglio si possa desiderare per avere un totale controllo sulle esche e quella marcia in più durante il combattimento.

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Il Floating Minnow grazie alla possibilità di rimanere costantemen-te a galla è perfettamen-te indicato per pescare controcorrente perchè è in grado di mantenere a lungo una posizione corretta nei correntoni.

Vibrazioni e bagliori sono le armi vincenti del pic-colo Cursor Mini, ap-positamente studiato per quelle situazioni di acqua profonda e trote svoglia-te. Naturalmente si presta anche a recuperi rapidi ma da il meglio di se a bassi regimi.

La Jig Head è uno stru-mento indispensabile per innescare esche siliconi-che da utilizzare a stretto contatto con il fondo o per aumentare le distanze di lancio. Se ne trovano di diverse misure per meglio adattarsi alle varie pro-fondità e sono dotate di dispositivi antincaglio.

La rapida intercambiabil-tà delle esche è una con-dizione fondamentale per uno spinner, ecco perchè l’uso abituale degli Snap è diventato un vero must! Accessori ai quali è richie-sta la massima resistenza.

Ci sono ambienti parti-colari come le piccole cave e i laghi di pesca sportiva nei quali spes-so e volentieri le trote si trovano a grande di-stanza e in profondità. Le condizioni perfette per esche direttamente “rubate” al jigging ma-rino.lo spinninglo spinning

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Leggero e ultraleggeroReattività, controllo e maneggevolezza sono le doti richieste ad un attrezzo destinato a riali e piccoli torrenti.Lunghezze comprese tra 6’ e 7’ (1,80 m / 2,10 m) con range di potenza 2 - 8 gr. L’azione del grezzo è fondamen-tale perchè deve consertirci di manovrare correttamente gli artifi cali nelle correnti rapide e di percepire ogni vibrazione, tutte peculiarità possedute da una canna ad azione paraboli-co progressiva molto reattiva e scattante.

Medio pesantePotenza, sensibilità e leggerezza sono le caratteristiche che deve possedere un attrezzo destinato alla caccia di salmonidi nei cor-posi fi umi di fondovalle e nei laghi. Lunghezze comprese tra 8’ e 9’ (2,40 m / 2,70 m) con range di potenza 15 - 40 gr. ad azione fast. La progressività del grezzo unita alla rapidità di azione con-sentono lunghi lanci, un perfetto controllo di artifi ciali pesanti e un sicuro combattimento con prede anche molto importanti.

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Imparare ad approcciarsi in pesca nella giusta maniera, è di fondamentale importanza, quasi più della attrezzatura stessa, perciò eccovi alcuni pic-coli suggerimenti che sicuramente vi potranno servire.Quando vi capita di avere l’occasione di effettuare una battuta di pesca in qualche torrente montano, eseguitela risalendo lo stesso da valle a monte. Così facendo, non spaventerete le trote presenti, in quanto è risaputo che le stesse amano sostare in caccia con il muso rivolto a favore di corrente, e perciò così facendo riuscirete con un po’ di astuzia a nascondere la vostra presenza fi no alla consequenziale cattura.

Fate sempre attenzione in pesca, a dove mettete i piedi e sopratutto le mani, dato che scivolate e ruzzoloni non sono poi una così remota eventualità, come specialmen-te in ambienti montani, l’eventuale incontro con la vipe-ra, non sia un evento da scartare a priori, e comunque un po’ d’attenzione in più non guasta mai!

La trota è un predatore che generalmente non ama le prede inerti quindi è importante tenere animata l’esca in qualunque situazio-ne, senza dubbio questa condizione è più semplice negli approc-ci controcorrente proprio per via della posizione di pesca anche se riscontra la controindicazione di subire l’effetto “compasso” che spinge inevitabilmente l’esca verso riva.

È importantissima la scelta cromatica in relazione alle esche per evitare di presentare imitazioni troppo “false”.Alle prime ore del giorno è molto indicato, special-mente insidiando trote marmorate preferire minnow di colori chiari se non addirittura bianchi, esse han-no una spiccata predilezione verso questa tonalità di colore, specialmente all’alba.

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Va assolutamente considerata la condizione dell’acqua e la situazione climatica prima di effettuare la scelta dell’esca.In caso di acque chiare o di giornate molto luminose è opportuno preferire esche di colori chiari e natura-li possibilmente non specchiati, così come artifi ciali metallici totalmente verniciati.È importante evitare bruschi bagliori perchè potrebbero spa-ventare i salmonidi.In caso di acque velate o di giornate coperte e poco lu-minose è invece opportuno preferire esche di colori ac-cesi a dorso scuro e artifi ciali metallici molto rifl ettenti.In questi casi è fondamentale essere notati e la poca luce o la torbidità dell’acqua può essere compensata solo da toni scuri in contrasto con tonalità accese quali, arancio, giallo, rosso ecc.

Una cosa molto importante è il modo in cui giuntare l’esca al fi lo. Spesso, specialmente nell’utilizzo dei minnow è scon-sigliato l’utilizzo dello snap perche in acque turbolente tende a “legare troppo” il movimento; in questi casi è consigliato adottare l’uso del nodo a gassa più comune-mente conosciuto con il nome di (Nodo Rapala), perchè è in grado di lasciar ampio movimento all’esca. Attenzione però a non lasciare un’asola troppo larga.

Non scordiamo mai di ridare la libertà alle nostre prede, avendo sempre cura di bagnarci le mani prima di toccarle, per evitare di ustionare la loro pelle a causa del nostro mag-gior calore corporeo, andando così a compromettere il loro delicato muco protettivo.

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