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Il Gufo - Notiziario Gev

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NOTIZIARIO DEL CORPO GUARDIEECOLOGICHE VOLONTARIEDI BOLOGNA

N . 1 f e b b r a i o 2 0 0 4

IL GUFOS

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OCavalieri e Samurai pag 1

Dai gruppi: montagnapag 2

Dai gruppi: Imola pag 2

Dal direttivopag 3

Escursioni ed emozioni pag 3

Protezione civilee vigilanza ambientale

pag 4Esercitazioni di Protezione civiledel 12/11 e 14/12/2003

pag 5Libri

pag 5Le reti ecologiche

pag 6Picnic ad Hanging Rock

pag 7Costa Rica:piccolo paese dal grande cuore verde

pag 7Il calendario fenologico

pag 8Il Gufo sotto i Portici

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CAVALIERI & SAMURAIdi Valerio Minarelli

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nomico” basato sull’individualismo, sulla com-petizione sociale, sulla privatizzazione dei servi-zi e sull’emarginazione del soggetto pubblico.Questo fenomeno appare particolarmentegrave in Italia dove la funzione di “garanzia”dello Stato è sempre stata debole, dove mancanella “classe politica” e nella “dirigenza pubbli-ca” un’etica del ruolo “essere strumento delpopolo per il popolo”. Per queste ragioni c’è bisogno di noi, del volon-tariato ambientale. Bisogna riprendere a prote-stare e ad esigere una politica più favorevolealla conservazione dell’ambiente, una politicapiù attenta alla salute dei cittadini e alla quali-tà del vivere sociale. Potrebbe anche essere ilmomento giusto per esigere dai Sindaci - chesi apprestano alla competizione elettorale - deiprogrammi chiari ma pieni di contenuto: spaziverdi per respirare, trasporto pubblico pulito eveloce per muoversi in città, basta al consumodi territorio, basta alle speculazioni urbanisti-che, basta a correre dietro a ogni piccola ogrande lobby in cerca di voti. I prossimi eletti avranno molto lavoro da svol-gere per costruire un “mondo migliore”: mancaancora una vera legge urbanistica; manca unacultura che consenta di mantenere i ParchiNaturali, di limitare gli effetti disastrosi delleattività umane sulla qualità dell’ambiente, diconservare la biodiversità nei boschi e neifiumi; manca la sensibilità di agire contro ilmaltrattamento degli animali e per la difesadella fauna minore.

Congratulazioni Gev. Il 2003 è stato un annodi forte incremento: siamo il “principale” grup-po Gev italiano per numero, per ore di servizio,per tipologia delle attività, per dotazione di sedi,mezzi e attrezzature. Basta navigare nel sitowww.gev.bologna.it per rendersi conto dellaquantità e della qualità delle cose fatte. Questoè merito di tutti noi, Gev e allievi. Il motore“volontario” che ci spinge è la nostra curiosità,il nostro senso di giustizia e il nostro desideriodi contribuire alla costruzione di un mondomigliore. Il degrado continua, la speculazione sembracorrompere ogni cosa dalle costruzioni abusi-ve allo smaltimento dei rifiuti, dallo scarico diacque inquinate alla saturazione dell’aria con leonde magnetiche e le polveri fini, sembra unprocesso inarrestabile. Sicuramente c’è scarsasensibilità ambientale da parte di chi ci gover-na. A livello nazionale si continua a sfornareingiusti e deleteri “condoni” edilizi e urbanistici,si abbassano le soglie dei valori inquinanti perpoter dire di essere in regola e consentire a chiinquina di continuarlo a fare. Si semplificano le procedure per dare inizio aigrandi lavori accantonando la valutazione diimpatto ambientale. Il denaro, l’egoismo, lasfrenata corsa ad “avere” e a “consumare”sembrano in questa fase di gran lunga vincen-ti. Non è facile combattere questi fenomeni inquanto non si tratta di “comportamenti male-ducati”; siamo davanti a un “modello” di vitache qualcuno chiama anche di “sviluppo eco-

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Noi abbiamo fatto moltofino ad oggi ma sappiamo che possiamofare di più! Come guardie ecologichevolontarie abbiamo “volontariamente”scelto di essere una componente attivadella società: siamo Pubblici ufficiali eagiamo per difendere l’ambiente dellanostra vita “in nome del popolo italiano”. In questi ultimi anni, oltre alla vigilanza sul-l’abbandono di rifiuti e sulla caccia, ai ser-vizi di vigilanza nei Parchi regionali e per ilrispetto dei regolamenti comunali delverde, abbiamo portato a termine moltiimportanti progetti tra cui il monitoraggiodei maceri per il comune di Medicina equello ben più corposo delle reti ecologi-che nel comune di Argelato. Esperienzenuove e positive che si sono affiancateagli interventi di Protezione civile e agliincontri di Educazione ambientale. Per il 2004 prevediamo una serie di corsidi formazione per elevare la nostra pro-fessionalità e competenza. In un convegno di qualche anno fa’ qual-cuno ci ha paragonato a “sentinelle del-l’ambiente”. Bene lo accettiamo volentierima vorremmo anche essere qualcosa dipiù: dobbiamo dotarci della capacità divedere quello che alcuni “poteri forti” nonci vogliono fare vedere, dobbiamo attrez-zarci per scoprire i percorsi illeciti di chiinquina, di chi specula e di chi froda. Dalla nostra parte abbiamo una caratteri-stica preziosa ed esclusiva: nessuno ciobbliga e nessuno ci paga per fare quelloche facciamo. Siamo cavalieri e samurai.

DAI GRUPPI: MONTAGNAL’iniziativa “Puliamo il Parco” promossa dalParco dei Laghi di Suviana e Brasimone.ci vede ogni anno, dal 1997, prontamentepartecipi. Si tratta di una giornata dedicata al recu-pero di oggetti di vario genere abbando-nati all’interno dell’area protetta: in prima-vera, prima che la vegetazione sia tropporigogliosa, e a settembre in concomitanzacon l’evento nazionale “Puliamo il Mondo”. Mentre i primi tempi l’iniziativa coinvolge-va localmente con l’intervento delle Gev dimontagna, dal 2001 si sono unite le forzedelle altre zone, facendo divenire così l’e-vento un importante appuntamento nelcalendario unificato dei servizi. Supportatida valide attrezzature come i mezzi 4x4

dotati di verricello, che si è dimostrato inpiù di una occasione indispensabile,abbiamo: risanato alcune discariche abu-sive ripristinando l’utilizzo di aree non piùfruibili; recuperato ingombranti abbando-nati in dirupi ed in luoghi quasi inaccessi-bili; raccolto rifiuti in prossimità delle stra-de, rii, torrenti, boschi e lungo le spondedei laghi segnate spesso da un turismoinconsapevole. La nostra partecipazionerisulta fondamentale per il buon esito del-l’iniziativa, con una presenza dell’ 80-85%sul totale dei circa 25-30 volontari coin-volti in ogni giornata di pulizia. Dotate di grande sensibilità per le proble-matiche ambientali e umiltà nel protegge-re la natura, le Gev risultano prontamenteoperative nonostante i luoghi e le condi-zioni climatiche spesso sfavorevoli. Occasioni come questa sono anche unmodo piacevole, se pur faticoso, per stareinsieme e che dimostrano unità e collabo-razione tra le varie zone del nostro rag-gruppamento provinciale.

DAI GRUPPI: IMOLAIl 2003, per il raggruppamento di Imola, èstato un anno di svolta perché ha portatoalcuni cambiamenti che possono aprirenuove prospettive per alcune nostre attivi-tà. Il consuntivo di quest’anno assomigliamolto a quello del 2002: le convenzioniche erano in atto l’anno scorso con iComuni e la Comunità Montana sonostate rinnovate; ci sono stati richiesti ser-vizi da prestare nelle grandi manifestazio-ni imolesi; e via dicendo. Se questa è la

situazione, quali sono le novità? La primanovità è tutta interna alle Gev: si tratta del-l’avvio e del consolidamento di nuoveforme di organizzazione interna nei rag-gruppamenti al fine di consentire unamigliore organizzazione e svolgimento deiservizi. La seconda “svolta” si è avuta con losviluppo della convenzione con il Comune diCastel S. Pietro al momento del suo rinnovo.Il terzo e ultimo momento di “svolta” si èavuto con il rinnovo della convenzione conAMI diventata nel frattempo HERA; si èiniziato con un incontro Gev/HERA tenu-tosi alla fine di marzo in occasione del rin-novo della convenzione scaduta. Poiché itempi erano coincidenti con l’imminenzadell’avvio, da parte di Hera, di una riformadel sistema di tariffazione del servizio pre-stato con il passaggio da tassa a tariffa.Nella prospettiva di questi cambiamenti ilrinnovo della convenzione ha costituito unmomento di ridiscussione dei contenutidella convenzione fra le parti al fine didare nuovo impulso alla collaborazioneadattandola alle nuove esigenze ed elimi-nando i punti deboli che si erano eviden-ziati nel passato e che avevano fatto sìche, pur in presenza di buoni risultati nellasensibilizzazione dei cittadini, non tutti gliobiettivi prefissati fossero stati raggiunti.Dalle analisi congiunte e dalle discussionidi quell’incontro e degli altri che si sonosucceduti è emersa la necessità di inter-venti delle Gev maggiormente mirati sualcuni obbiettivi specifici e di una collabo-razione più stretta e continua al fine diconsentire una verifica più puntuale, daentrambe le parti, del raggiungimentodegli obiettivi e sull’efficacia degli stru-

menti adottati. Dopo un periodo di“rodaggio” abbastanza faticosoriteniamo che la collaborazione siada ritenersi avviata in modo soddi-sfacente: incontri periodici si ten-gono regolarmente e si sono rive-lati molto utili ad individuare le pro-blematiche; a cura delle Gev èstato effettuato un primo monito-raggio sui comportamenti dei citta-dini per la raccolta differenziatadella carta i cui risultati sono giàstati consegnati a HERA; sullasensibilizzazione degli utenti alto èstato l’impegno. Ciò nonostanteancora moltissimo resta da fareper realizzare una collaborazioneefficace con tutti gli Enti.

IL GUFO

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ESCURSIONI EDEMOZIONI

Con un gruppo di amici abbiamo cer-cato di scoprire un po’ della Valnontey,della Val di Cogne, sconfinando poinell’adiacente Parco del Monte Avic. Lamorfologia di quei territori è aspra,richiede energia e fatica! Dormire emangiare in gruppo forse non è nostraabitudine. Gli occhi di Nadia, Tania, Patrizia,Marinella, Silvana, Mauro, Rita, Ilaria,Leo, Giovanna e ancora Andrea, Sam,Stefy, Filo e Tony hanno brillato spesso:lo stupore era di casa. Si è camminato anche insilenzio… per la fatica? No, per ascoltare. Frequenti sono stati gliincontri: camoscio, stam-

DAL DIRETTIVOdi Anna Tandura

Dall’ultimo direttivo di cui abbiamo datoconto (estate 2003) si sono svolti treincontri (29/09/03, 10/11/03 e15/12/03) durante i quali si è, tra l’altro,discusso dei seguenti argomenti:Bilancio consuntivo 2002 e preventivo2003. Il Tesoriere ha presentato la pro-posta da sottoporre all’assemblea ordina-ria per l’approvazione. Chi era presenteall’assemblea ha già avuto modo di veni-re a conoscenza del sostanziale equilibriodel bilancio 2002, che rispetto al 2001ha visto un incremento dei ricavi da con-venzioni, un aumento delle spese di orga-nizzazione e per acquisto attrezzature e lacreazione di un fondo rischi e tutela lega-le in favore delle Gev per fatti occorsi inservizio. Circa il preventivo 2003 si puòregistrare un leggero incremento deiricavi sempre in seguito alla sottoscrizio-ne di nuove convenzioni. Acquisto attrez-zature. Avendo rilevato una disponibilità dirisorse, si é proceduto all’esame dellerichieste di acquisto attrezzature presen-tate dai responsabili di zona e di settore diattività, arrivando alla decisione di acqui-stare un nuovo automezzo (Panda) daassegnare alla zona Montagna, 1 o 2cannocchiali (quantità subordinata al pre-ventivo di spesa) da utilizzare per i censi-menti faunistici, 1 stampante a colori diqualità per la sede di Villa Tamba, e acqui-sti vari per attrezzare le nuove sedi di S.Lazzaro e della Montagna. Corso di formazione: l’argomento hasuscitato pareri diversi soprattutto in rela-zione ai tempi di realizzazione. La bozza diprogetto inserita nel piano di lavoro 2004concordato con la Provincia prevede l’ini-zio del corso nei primi mesi di quest’anno,e in funzione a ciò si é stabilito di attivarsiin vari modi per sollecitare l’iscrizione dinuovi aspiranti. La data di inizio e le sedidel corso verranno stabilite in funzione alnumero e al domicilio degli iscritti, privile-giando le zone della provincia più scoper-te in quanto a numero di guardie residen-ti. Finanziamenti. Si é deciso di attivarsi sulfronte della ricerca di finanziamenti daparte di Fondazioni, di Enti privati e pub-blici, del Centro servizi per il volontariato,che spesso mettono a disposizione risor-se anche per progetti in campo ambien-

tale. Convenzioni. Più volte l’argomento éstato affrontato, soprattutto per osservarei ritardi con i quali gli Enti liquidano i rim-borsi. Si é rilevata la necessità di attivareun miglior meccanismo di controllo siariguardo ai tempi di consegna della rela-zione e contestuale richiesta di rimborso,sia riguardo ai tempi di liquidazione daparte degli enti convenzionati. Si é inoltre stabilito di contattare altriComuni con i quali stabilire convenzioni,preferibilmente nei territori già coperti davigilanza, proponendo il nostro raggrup-pamento anche per le attività di protezio-ne civile. Interessante infine la proposta diallargare la nostra attività di vigilanzaanche alla tutela dei beni archeologici. Sista vagliando la possibilità di ottenere,con la collaborazione della Provincia, unaconvenzione con la Soprindendenza aibeni archeologici per sorvegliare la zonadella Claterna a Ozzano Emilia.

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becco, volpe, marmot-ta, ermellino, l’aquila gigantesca. L’aria chepela, il cielo stellato, un lago pieno diranuncolo d’acqua fiorito e la “grolla” (nonpiaceva a nessuno ma finiva in fretta; e lasera dopo replica). Davvero indimenticabile. Forse molti “scontenti” potrebbero tentarecon modestia di uscire dal caos e incam-minarsi lentamente sui sentieri del GranParadiso o in quelli dietro casa, magariunendosi ai volontari Cai che li curano. Certo, come dice Samivel, “le meraviglienon costano una lira, tutto quello che vimanca nelle città qui è preservato per lavostra gioia… qui comincia il paese dellalibertà”.

Sergio Gardini

IL GUFO

Sarà perché la montagna fa provare emo-zioni molto forti che ho “battezzato” diandare in Valle D’Aosta in cerca d’espe-rienze nuove. Accompagnata dall’amico “montanaro” dicittà, Sergio, mi sono abbandonata al pen-siero e ho incominciato a preparare il miozaino, con tutta la cura possibile: copertatermica, bussola, borraccia, binocolo, mac-china fotografica compatta, guanti, berret-to, occhiali da sole, abbigliamento damontagna e scarponi, ramponi e piccozza.Ma quanto pesa questo zaino! Punto di partenza la Valsavarenche, unatappa d’acclimatamento al rifugio Chabotper una notte, cena leggera, accompa-gnata da qualche grappino, ma anchedalla visione paradisiaca di un bel branco

siti corsi regionali, sono state abilitate da iVVF e il C.F.S. e sono state dichiarate fisi-camente idonee; 12. più della metà delle Gev disponibilialle emergenze idrauliche hanno parteci-pato a un corso dove sono state impartitenozioni di idraulica; 13. un gruppo più ristretto ha partecipatoa corsi per la gestione di campi di primaaccoglienza; 14. le Gev sono sempre attive e motivateper il fatto di operare giornalmente per lavigilanza ambientale; 15. il Corpo provinciale è suddiviso in 6zone territoriali: San Giovanni, Casalecchio,Montagna, San Lazzaro, Imola e Bologna.Tutte queste valutazioni portano alleseguenti considerazioni: siamo in grado dioperare in accordo con i diversi Enti terri-toriali; possiamo intervenire a fianco digruppi e associazioni locali; siamo ingrado di gestire gli automezzi e le attrez-zature che gli Enti ci affidano; siamo inte-ressati a utilizzare gli eventuali automezzimessici a disposizione anche per le azionidi vigilanza ambientale.

Volontariato di Protezione Civile e quindidisponibile a operare, su richiesta dellaRegione, nelle emergenze per tutto il ter-ritorio nazionale; 4. le Gev non sono legate a un particola-re comune ma operano su scalaProvinciale; 5. vengono impiegate attrezzature e auto-mezzi dati in gestione diretta o indiretta alRaggruppamento; 6. vi è sempre una squadra (di minimo 6unità) in grado di uscire dalle sede opera-tiva di Villa Tamba in meno di 2 ore; 7. per emergenze di tipo idraulico riuscia-mo a sostenere la squadra per alcuni gior-ni in modo continuativo; 8. siamo in grado di mettere in campo inpoche ore più squadre; 9. siamo parte integrante della colonnamobile della Regione Emilia-Romagna; 10. le Gev sono giornalmente in vigilanzaambientale su tutto il territorio provincialesegnalando emergenze idrauliche e dis-sesto idrogeologico; 11. le nostre unità che si occupano diincendi boschivi hanno frequentato appo-

di stambecchi. Sveglia alle tre e via, inco-mincia l’avventura. I ghiacciai si apronosotto i miei passi, è Agosto, ma il caldo diquest’anno ha colpito al cuore la monta-gna. L’alba: uno spettacolo unico; il monteBianco alle mie spalle, con la prima lucesolare risplende di un color rosa mozzafia-to; il silenzio, l’unico rumore, il battito delproprio cuore e del respiro un po’ (molto)affannoso. Quante piccole pause ho fatto prima diarrivare ai piedi della cima, tanto che homollato lo zaino alla sella e ho proseguitola salita in vetta, solo armata di piccozza edi quella grinta che viene alla fine di unasofferenza, gratificata dalla visione dell’im-menso.

Dalyla Sottani

Recentemente abbiamo incontrato diver-se Amministrazioni comunali per rinnova-re o proporre per la prima volta una con-venzione nell’ambito della tutela ambien-tale e della protezione civile. Quasi ovun-que ci è stata evidenziata la difficoltà acostituire gruppi o associazioni comunali“esclusivamente” di Protezione civile; daqui il forte rischio che questi gruppi “loca-li” figurino sulla carta ma che, al momentodell’impegno, risultino non reperibili.Prendendo spunto da queste valutazioni econsiderando il forte interesse che ci èstato mostrato, abbiamo riconsiderato lanostra Associazione analizzandone lepeculiarità che qui ricordiamo: 1. la legge istitutiva delle Gev dichiara chele guardie “collaborano con le competentiautorità nelle opere di soccorso in caso dipubbliche calamità e di emergenza dicarattere ecologico”; 2. nella provincia di Bologna, vi sono 384Gev, con presenza diversa comune percomune; 3. il Raggruppamento Gev è membroeffettivo della Consulta Provinciale del

PROTEZIONE CIVILE E VIGILANZA AMBIENTALEdi Roberto Merli e Valerio Minarelli

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ESERCITAZIONI DI PROTEZIONE CIVILE DEL 12/11 E 14/12 2003di Guglielmo Ognibene, ElisabettaRossigni, Raul Biagi

Ci eravamo proposti di fare un resocontodell’esercitazione del gruppo di ProtezioneCivile di Idice del 12/11/2003 e come alsolito la difficoltà sta nell’iniziare, visto chele cose da spiegare e raccontare sareb-bero veramente tante. L’idea di una picco-la esercitazione di zona nasce sotto laspinta della richiesta, avanzata dalComune di Pianoro, di rimuovere deirifiuti abbandonati presso una scarpata eprontamente segnalati dalle Gev cheoperano in loco. L’operazione si è artico-lata in tre fasi: recupero del materialeabbandonato, pausa caffè e utilizzo delleattrezzature in dotazione alle Gev. Delle tre fasi la pausa caffè è quella chemeglio aiuta a socializzare. Ottime torte, buon vino e salame genuinochiariscono meglio l’intento di tutta l’ini-ziativa: conoscerci e imparare diverten-doci … soprattutto imparare a organiz-zarci “in azione”. L’operazione di recuperoera stata spiegata in precedenza affin-ché fossero chiari gli intenti e cioè rimuo-vere il materiale in modo coordinato,seguendo modalità ben precise. Il tutto siè svolto nel breve tempo di un’ora. La terza parte ha avuto lo scopo di farconoscere le nostre attrezzature e didare una base comune sull’utilizzo di funi,imbraghi, discensori, dei principali nodi, dialcuni dispositivi di protezione individualee soprattutto di invogliare ad approfondi-re la materia continuando ad esercitarci!Domenica 14 Dicembre. Abbiamo ripreso l’argomento a Badolo,con una breve esercitazione mirata aimetodi di assicurazione sui terreni acci-dentati e in forte pendenza. La fortuna ci ha assistiti regalandoci unamagnifica giornata di sole che ha resoestremamente piacevoli le numerosesalite e discese sulle pareti di roccia e ciha spinti a indugiare nei piaceri della goladella pausa pranzo, grazie anche aglieccellenti exploit gastronomici dei parte-cipanti. Un luogo magico come Badolomeritava, per delle Gev, anche di soffer-marsi sugli aspetti naturalistici, così gra-

zie alla disponibilità di Nino Lontani ilpomeriggio è stato dedicato all’osserva-zione delle principali caratteristiche bota-niche e geologiche del posto. Il bilancio di queste due giornate è statonettamente positivo sia sotto l’aspettotecnico sia riguardo alla socializzazione. Spesso si è posta attenzione alla neces-sità di “addestrarsi” con continuità e sicu-ramente piccole esercitazioni monote-matiche, da svolgersi in giornata, posso-no essere un buon allenamento in pre-parazione ad eventi di maggiore portata.L’ottima risposta dei partecipanti a questiprimi esperimenti di certo ci spinge avan-ti impegnandoci a continuare, anche perdivertirci insieme!

e le specificità delle comunità dell’Appenninoforlivese che fanno parte del Parco naziona-le delle Foreste Casentinesi. La foresta è sempre presente, una fore-sta di alberi, animali e uomini; una super-ficie di boschi tra i più importanti a livelloeuropeo salvatasi nei secoli grazie a poli-tiche mirate: da quelle dei monaci camal-dolesi, alla Repubblica fiorentina, daiMedici, ai Lorena allo Stato italiano e alleRegioni. Politiche di intervento statuale, acquisi-zioni, controllo severo dei tagli e delpascolamento, il tutto arricchito dalrispetto delle popolazioni locali che quasisempre hanno saputo cogliere il “limite”dello sfruttamento del bosco dando cosìla possibilità di conservare questo gran-de polmone verde a cavallo tra Romagnae Toscana. Nell’affrontare il tema storicodelle trasformazioni sociali e ambientaliche hanno interessato l’area, l’autore faemergere un fondamentale interrogativo:“Cosa significa oggi parlare di culturaambientale?”. Si avverte forte, ai nostrigiorni più che mai, la necessità di ridise-gnare la mappa dei rapporti con ciò checi circonda, di recuperare (al di là di faci-li romanticismi) valori originari, di svilup-pare un nuovo senso di comunità, solida-rietà e comprensione. Si impone il bisogno primario di assu-mersi la responsabilità delle proprie azio-ni, di riconoscersi - con umiltà - parte diun tutto, di imparare a vivere con consa-pevolezza il presente, per custodire epreservare, senza retorica ma con tantoimpegno, questa Terra. Per farlo non esi-stono ricette o formule codificate, l'unicomezzo è analizzare criticamente il pre-sente e conoscere e studiare il passato,per progettare efficacemente un futuroche non ci apparterrà, ma del qualesiamo chiamati ad essere protagonisti. Iltesto fornisce, in sostanza, un interessan-te contributo la cui lettura può costituireun patrimonio culturale importante perchi, come noi, opera a difesa dell’ambien-te. Segnalo, infine, che il libro verrà presentatoGiovedì 4 marzo, alle ore 20,30 nella Sala diCittà del Comune di San Lazzaro, nell’ambitodelle attività “… un Parco da conoscere” pro-mosse dal Parco regionale deiGessi Bolognesi e Calanchidell’Abbadessa. Saranno presentiMauro Maggiorani e AndreaBenati.

LIBRIdi Barbara Matteuzzi

Vorrei segnalare un libro, recentementeuscito, dal titolo Storia di uomini e foreste. Economia e società nell’Appennino forli-vese dal fascismo all’istituzione delParco nazionale (Clueb, 2003), opera diMauro Maggiorani che oltre ad essere unaGev insegna Storia all’Università diBologna ed è direttore dell’Archivio di SanLazzaro. Il libro coglie le continuità e le cesure nellepolitiche sulla montagna, evidenziando gliaspetti comuni che hanno caratterizzatol’evoluzione storica dell’Appennino italiano

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IL GUFO

LE RETI ECOLOGICHEdi Roberto Merli

Nel giugno 2003 venne sottoscritta unaconvenzione con il comune di Argelatoper il censimento di elementi ambientalinell’ambito del progetto “reti ecologiche”indetto dall’Assessorato all’Ambiente dellaProvincia. L’esecuzione del progetto venne affidatoalle zone Gev di Bologna (capofila), SanLazzaro e Casalecchio. Il compito svolto èconsistito nel censire e catalogare tutti glielementi naturali e seminaturali utili allaprogettazione della rete ecologica. Ci siamo dunque recati sul territorio averificare gli elementi precedentementeindividuati da cartografia o foto aerea:boschi, parchi di ville, specchi o corsi d’ac-qua, filari, siepi, ecc. Per ogni oggetto censito è stata compila-ta una scheda contenente tutte le infor-mazioni relative alle dimensioni, le condi-

zioni, le specie di alberi e animali presen-ti. Sono state inoltre rilevate le coordinate,in modo da permettere l’inserimento del-l’elemento in un database georeferenzia-to. Il lavoro così effettuato – ora concluso– verrà utilizzato a livello provinciale ecomunale per scopi pianificatori, con l’o-biettivo di salvaguardare il patrimonionaturalistico del territorio, con particolareriguardo ai problemi causati dalla fortissi-ma frammentazione degli naturali ancorapresenti, che determina una perdita diqualità naturalistica del territorio e quindidi biodiversità. Piante e animali occupano infatti i loromuovendosi lungo elementi di connessio-ne come siepi, filari, corsi d’acqua. La mancanza di continuità fra i vari , cau-sata dalla presenza di infrastrutture, areeagricole e centri abitati, riduce però lacapacità delle popolazioni animali e vege-tali di migrare e colonizzare nuovi siti. Perdiminuire le probabilità di estinzione eaumentare la variabilità genetica, è neces-

sario favorire la mobilità di queste popola-zioni, evitando di confinarle in ambitiristretti. Per fare ciò si procederà ad inter-venti per la costituzione della rete ecologi-ca, una struttura costituita da spazi natu-rali più o meno estesi, connessi tra loro dacomponenti paesaggistico-naturalisticilineari. Elementi quali maceri e parchi dovrannoquindi, nell’ottica di una rete ecologica,essere collegati fra loro da oggetti lineariquali siepi, filari o canali, in modo da assi-curare la migrazione, la distribuzione geo-grafica e lo scambio genetico tra le diver-se popolazioni animali e vegetali. La progettazione della rete è stata affida-ta a tecnici della Provincia che, consultan-do la cartografia prodotta, decideranno gliinterventi da effettuare sul territorio. La fase di progetto della rete termineràentro marzo 2004. Per saperne di più: www.provincia.bologna.it/ambiente/retiecologiche.

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tativo attraverso un procedimento di ele-zione popolare, in cui ogni 4 anni i citta-dini sono chiamati a votare in modo diret-to e democratico il Presidente dellaRepubblica e uno dei 30 deputati cheformano l’Assemblea legislativa. A partire dal 1959 in Costa Rica é statoabolito l’esercito. Esiste un sistema sani-tario diffuso su tutto il territorio e a tutti icittadini viene riconosciuto il diritto allasalute. Allo stesso modo, l’educazione elemen-tare é obbligatoria e gratuita e, per evita-re distinzioni di classe sociale fra i bam-bini, si fa obbligo dell’uso di un uniformeuguale per tutti all’interno della scuola. Il

paese é classificato a livello mondialecome “in via di sviluppo”. L’economia éprevalentemente agricola, ma c’é unimpulso importante verso il turismo, e lepolitiche di conservazione della natura eper lo sviluppo sostenibile sono moltoforti. Ecco allora che questa nazione,oltre ad essere divisa politicamente in 7province é stata divisa anche in 11 “areedi conservazione”, che sono un po’ comeprovince ma viste sotto l’ottica dell’ammi-nistrazione ambientale. All’interno di queste aree di conservazio-ne si trovano i parchi nazionali, le riservebiologiche (pubbliche e private), i rifuginazionali di vita selvatica e via dicendo.Le aree protette assommano in questomodo al 27% circa del territorio naziona-le. Nell’epoca della globalizzazione, unpaese che riesca ad entrare fra i paesisviluppati (che é poi lo scopo che perse-gue un paese in via di sviluppo) con que-ste politiche di avanguardia (pace, demo-crazia, salute, educazione, sostenibilitáambientale), é un esempiomolto importante per il mondointero. Per questo esistono ini-ziative a livello locale per soste-nere l’avanzata della Costa Rica

PICNIC AD HANGING ROCKdi Umberto Fusini

Non è il vero e proprio Hanging Rock diquel bellissimo film australiano, cheriesce a trasportare tutto il nostro esserecome tenendoci per mano per l'interadurata della proiezione. Ma posso garantire che, per chi nonconosce il posto, la sorpresa sarà grandee non facilmente immaginabile. Dico subito che non è facile da trovareper chi si accinge per la prima voltaall'impresa, ma con un po' di impegno, unpo' di buona volontà e una buona cartadella zona che poi altro non è che il foglion. 23.7081 Monte Adone, scala 1:5000del servizio cartografico della Regione, sipuò trovare. Raggiunto il paese di Livergnano si pren-de la strada che porta alla chiesa e inve-ce di fermarsi si prosegue in avanti, sisuperano le antiche testimonianze delcastello e si continua sulla strada chia-mata Lamazzoli, per circa 1 km. A un certo punto, poco prima di Ca' diLuca, c'é una sbarra di divieto di transito,poco importa perché proprio lì si abban-dona la strada e si prende il sentiero (nonmolto visibile) sulla destra che scendedapprima leggermente, fino all'arrivo deiprimi castagni, poi la pendenza aumenta(fare attenzione ai scivoloni facili sul beltappeto di foglie e resti di vegetazione)questo tratto e' brevissimo, qualche cen-tinaia di metri, poi sulla destra appaionole arenarie turrite di Hanging Rock e lospettacolo promesso. Oltre l'apparenza iniziale, magica, il luogorichiede una visita accurata, alla basedelle torri la vegetazione si è adattata aquesto particolare biotopo, perciò è tuttaun po' speciale, ma oltre alle grotte, chesi possono facilmente trovare ci sonoanche tane di diversi animali selvaticicome la volpe, il tasso e l'istrice, che aLivergnano è ormai di casa (spero conpiacere dei locali). Si possono vedere anche le attrezzatureche venivano usate dai cacciatori; non sose erano, questi, veri cacciatori, poiché letecniche usate fanno pensare più a deimilitari in zona di guerra: si trovano muc-chi di sacchetti di sabbia, che servivano

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per tamponare le varie imboccature delletane, qualche residuo dei candelotti usatiper gasare l'interno dei rifugi costringen-do così gli animali a uscire. Oggi non si fa più, o almeno lo spero. Se però i "militari" di allora o quelli rima-sti togliessero da Hanging Rock quegliorribili strumenti di così triste ricordo,oltre che a fare pulizia eliminerebberotestimonianze che è meglio dimenticare. Qui, ognuno di noi, con gli occhi socchiu-si può immaginare quello che vuole, poiad occhi chiusi si sogna, se si è letto unlibro da poco tempo, di Conrad o diMarquez o meglio ancora Sepulveda,sentiamo le voci degli animali più rumo-rosi che sono gli uccelli, qualche fogliache cade, ma anche delle gemme chesbocciano delle piante che cresconodegli insetti che muoiono. Bisogna però sapere sognare, non tuttiforse ci riescono; non c'è un limite d’età:si deve solo provare con perseveranza ecrederci e il gioco e' fatto. Le torri vanno visitate singolarmente, ipiù dotati possono provare anche la per-formance in verticale, ci sono delle pic-cole sellette, minuscoli terrazzi e affiora-menti interessanti. Può essere l'ideale per un felice picnicnel bosco, e niente timori, non abbiatepaura non ci si può perdere, non è il veroHanging Rock.

COSTA RICA: PICCOLO PAESE DALGRANDE CUORE VERDEdi Katia Sacchi

La Costa Rica é una delle terre di piúrecente emersione; eppure, un paesecosí piccolo (51.000 Km2 ossia circa unamillesima parte del totale delle terreemerse del pianeta), riunisce talmentetante forme di vita da essere in testa allaclassifica mondiale della biodiversitá conoltre il 4% di tutte le specie animali evegetali conosciute. Possiede inoltreun’estensione marina dieci volte superio-re a quella terrestre, la cui ricchezza intermini di diversitá biologica non é anco-ra stata oggetto di studi sistematiciapprofonditi. E’ poi una Repubblicademocratica il cui Governo é rappresen-

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verso i paesi svilup-pati, senza dover rinunciare alle sue ric-chezze naturali. Dal 1999 é presente aBologna l’Associazione Emilia Romagna-Costa Rica. Nata per favorire il reincontro e lo scam-bio fra i tanti italiani che vivono in CostaRica e i meno numerosi costarricensi chevivono in Italia, ha poi sviluppato le sueattivitá a sostegno delle popolazioni indi-gene, che desiderano accedere ai gradisuperiori di istruzione, ma vivono in zonesvantaggiate dal punto di vista delle comu-nicazioni. I soci che lo desiderano, possonopartire come volontari per andare a svolge-re periodi di lavoro nelle aree protette onelle comunitá indigene. Altri soci hanno espresso il desiderio dipoter conoscere questo paese e la suagente per brevi periodi di vacanza, percui si stanno organizzando viaggi di pia-

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IL GUFO

IL GUFO Nuova SerieAnno settimo, n. 1/2004

notiziario del CPGEV di Bologna

Responsabile: Roberto OlivieriCoordinatore redazionale:

Mauro MaggioraniSede Operativa: Villa Tamba

Via della Selva di Pescarola 26 BolognaTel. e Fax 051-6347464

Progetto grafico: MediamorphosisImpaginazione: Annalisa Degiovannini,

Gabriella NapoliStampa: Casma srl Bologna

Tiratura: 500 copie

Chiuso in fotocomposizione il 23/2/2004

cere su circuiti non turistici. L’Associazione cerca, infine, di raccoglie-re fondi per finanziare progetti indigenidi rivitalizzazione della loro cultura e perl’acquisto di terrre da dedicare alla con-servazione del bosco ed all’organizzazio-ne di piccole comunitá a sviluppo soste-nibile, sempre legate alle popolazioniindigene. Come le Gev sanno, esistono anche inostri gruppi organizzati, che rappresenta-no un volontariato piú specializzato, cheogni anno va a lavorare per periodi di 15-20 giorni nelle aree protette e impara aconoscere il paese in modo diverso da unqualsiasi turista, spendendo meno eriuscendo anche a finanziare progetti diconservazione quale quello per la salva-guardia della tartaruga marina e quello perla creazione prima e per l’ampliamento oradella riserva biologica “doña Karen”.

“IL GUFO” SOTTO I“PORTICI”É entrata a regimela collaborazione tra Gev e ProvinciaDopo numerosi confronti che ci hannooccupato per gran parte del 2003, final-mente siamo arrivati a produrre il n. 1 delperiodico associativo in collaborazione conla Provincia di Bologna. Il risultato è, per ilCorpo Gev, pienamente positivo poichémette assieme due vantaggi: da un lato,infatti, consente la realizzazione di unanewsletter meno artigianale (lo si vede giànell’impianto grafico di questo primo nume-ro); dall’altro, rappresenta un notevolerisparmio economico in quanto i costi diproduzione del foglio informativo sono inte-ramente a carico dell’Assessoratoall’Ambiente e dei Servizi di Comunicazionedella Provincia di Bologna. Ci sembra giu-sto visto che l’Associazione presta attivitàvolontaria nell’ambito di convenzioni con laProvincia stessa e con i Comuni del bolo-gnese. Naturalmente da parte nostrasiamo impegnati a rispettare le tempistichestabilite dalla Provincia in quanto, una voltaa regime, “il Gufo” verrà spedito a tutti sociGev unitamente alla rivista provinciale“Portici”. Siamo, pertanto, invitati a collabo-rare fornendo articoli il più possibile conte-nuti e accompagnati da materiale fotogra-fico di buona qualità o, se in formato elet-tronico, ad alta definizione.

IL CALENDARIO FENOLOGICOAnita Marietta

Le piante attraversano, nel corso del lorosviluppo annuale, determinate fasi perio-diche (la fioritura, la comparsa delle primefoglie, la maturazione dei frutti); la discipli-na che studia la periodicità con cui ricor-rono determinati stadi di sviluppo si chia-ma fenologia. Per contraddistinguere lo sviluppo dellepiante nel corso dell’anno occorre basarsiesclusivamente su caratteri ben osserva-bili e facilmente definibili: la formazionedei fiori, la comparsa delle foglie, la cadu-ta delle foglie, la maturazione dei frutti. Alberi, arbusti e altre piante perenni,anche erbacee, sono particolarmenteadatti per gli studi fenologici perché imedesimi individui possono essere segui-ti per tutto l’anno e da un anno all’altro. Nel Parco della Chiusa di Casalecchio diReno - per conto del gruppo Gev diCasalecchio (partecipano Anna Bertacci,Roberto Caputo, Monica Diamanti,Romano Guidotti, Anita Marietta, CarlaZucchini) è stato avviato un progetto perla realizzazione di un “calendario fenolo-gico”. Chiunque può costruire un proprioprogramma di osservazioni fenologicheda eseguire mese per mese in modo daottenere alla fine del lavoro un calendario

fenologico. Il lavoro risulta di particolar-mente interesse per le scuole di ogniordine e grado dato che può essere svol-to a livelli diversi di approfondimento. Meglio ancora sarebbe mettersi in contat-to con altre persone o scuole che abbia-no lo stesso interesse per lavorare in col-laborazione. Qual è il metodo seguito: dopo aver ese-guito un’ispezione preliminare, durante laquale è stato scelto il percorso da segui-re e sono state individuate le piante daosservare con un cartellino in modo daessere sicuri di ripetere l’osservazionesugli stessi soggetti, è stato compilato l’e-lenco delle piante più comuni nel Parco esono state allestite le schede per l’osser-vazione da effettuarsi con cadenza men-sile o meglio bimensile. Durante le visita verranno riportate suscheda, in base a un codice concordato inprecedenza, le caratteristiche della piantarelativamente a foglie, fiori e frutti. In seguito tutti i dati raccolti sarannoriportati su una tabella; in questo modo,alla fine dell’anno, si otterrà un calendariofenologico delle piante ed eventualmentesi potranno confrontare i risultati conquelli ottenuti da altri in località diverse.