L’ombra del nuovo ordine mondiale (NWO) dietro la strage di Oslo
Guerra Tra La Chiesa e Nwo
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EteroGenesi dello Spirito e Mysterium Inequitate
Creazione, Rivelazione e Fine dei Tempi
Gv-16:13 quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la Verità,
perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire.
Ma attenti! PERCHE‟ IL NEMICO SA‟ QUALE E‟ IL PUNTO PIU‟
FORTE MA ANCHE PIU‟ DEBOLE: E‟ LA MASSIMA POTENZA
TERRENA SU CUI E‟ RIPOSTO LO SPIRITO DOPO ADAMO: IL
PAPATO. E SE QUESTI CAMBIASSE FEDE E CON QUESTA
FONDASSE UNA NUOVA CHIESA ED UNA NUOVA RELIGIONE
TOTALMENTE PRIVATA DI QUELL‟UNICO SPIRITO SANTO? Mt-24:15 "Quando dunque vedrete l'abominazione della desolazione, della quale ha parlato il
profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!), …”
Mc-13:14 “Quando poi vedrete l'abominazione della desolazione posta là dove non deve stare
(chi legge faccia attenzione!), allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti”.
(“CHI LEGGE FACCIA ATTENZIONE”. QUESTA AVVERTENZA STA SCRITTA NEL
VANGELO E SPIEGA AI “CUORI ARDENTI” COME SIA IMPORTANTE CONOSCERE
SECONDO LA GRANDEZZA DELLA FEDE LEGGENDO E NON PER SENTITO DIRE)
Ecco che il piano si sta realizzando mediante istruzioni date dagli Illuminati al Concilio Vaticano II!
Ecco le ragioni del sottotitolo: Eterogenesi dello Spirito e New Age- Dalla IG Farben all'Unione
Europea tra rimozione del Katechon e imposizione di un AntiPapa di Baviera e degli Illuminati
"Il mondo è pronto per raggiungere un governo mondiale. La sovranità sovranazionale di una
elite intellettuale e di banchieri mondiali è sicuramente preferibile all‟autodeterminazione
nazionale praticata nei secoli passati ." - David Rockefeller, 1991 - "lasciati prendere per
mano dal bambino di Betlemme, non temere, fidati di lui, la forza vivificante della sua luce ti
incoraggia ad impegnarti nell‟edificazione di un Nuovo Ordine Mondiale..." - Benedetto XVI -
Dunque, uomo avvisato mezzo salvato. Eccovi le istruzioni per l’uso, forniteci dal Salvatore!
“LA VERA GUERRA CHE SI COMBATTE NELLA STORIA E' QUELLA PRO E CONTRO LA
CHIESA” (San Giovanni Bosco). E‘ importante sin dall‘inizio comprendere lo Spirito della Storia!
Esistono fatti inderogabili che non spetta alla storia giudicare visto che appartengono alla sfera della
Fede. Questi fatti appartengono all‟inizio di tutto e sono prerogativa solo di Dio, nel senso che solo
Lui può determinarne l‟essenza e la gravità: la Rivolta degli Angeli è stata contro il Suo progetto di
Amore Misericordioso! Noi dobbiamo Onorarlo ricusando Satanael e le tentazioni che ci vorrebbero
liberi da Dio. Quindi partiamo da questo presupposto inequivocabile di Fedeltà: la Rivolta degli
Angeli c‟è stata, Lucifero e Satana esistono, e quindi conseguentemente esiste l‟Inferno ed il Male.
Cosa comporta questo evento epocale sulla storia di tutti i giorni, da Adamo in poi? Ciò influenza
inevitabilmente ogni nostro pensiero, ogni nostra azione, ogni nostra opera, ogni nostro sentire. Per
una ragione assai semplice: E‟ IN CORSO UNA GUERRA ALLUCINANTE tra coloro (Demoni e
non solo) che dai tempi remoti vogliono sovvertire l‟Ordine Naturale di Dio con l‟introduzione di
un Nuovo Ordine Mondiale, e coloro che al seguito di Gesù, e nella Giusta corrente dello Spirito
Santo e della Vera Chiesa, lo vogliono Instaurare in Cristo, dopo il PECCATO ORIGINALE,
RiEvangelizzando la Cultura e contrassegnandosi come umili “servi” nella Vigna del Signore. E, a
affinchè ciò possa essere compiuto tutto secondo Verità e Retta Ragione, Dio ha mandato fra di noi,
sulla Terra, nel Giorno del Suo Riposo, preannunciandolo dai Profeti e secondo una linea di Eletti,
il Figlio Prediletto Gesù, il Cristo, il Salvatore, il Redentore, sottraendolo dal Giorno della Sua
Gloria per fargli vivere, in questa emergenza, Passione e Resurrezione perché potessimo CREDERE
e affidarci a Lui anche per riscoprire la Bellezza del Creato e quindi puntare alla Salvezza Eterna.
Come viatico di identità cristiana sono stati forniti pochi e utilissimi strumenti di discernimento: la
Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica Romana, custode della Verità e Dogma di Fede, e senza la
quale “nulla è salvo”; il Suo Pontefice Vicario di Gesù in Terra con i Sacerdoti “Una Cum”, ed i
Vescovi successori degli Apostoli; i Comandamenti; le Virtù Teologali e la Dottrina secondo il
Catechismo di San Pio X; i Sacramenti; l‟Eucarestia, la Liturgia e la Santa Messa; Nostra Signora
Madre di Dio Soccorritrice, Mediatrice di Grazie; il Rosario; tutta la comunità di Santi. Ma fra tutte
queste cose, l‟unico modo certo che abbiamo di identificare, certificare, collaudare, autenticare e
quindi Testimoniare la nostra Fede è il nostro cambiare vita assumendo su di noi e per tutto il nostro
Tempo di Conversione la Carità Apostolica, la Fede in Atto e le Opere di Misericordia Spirituale e
Corporale, con cui possiamo compiere quella vera missione che un cristiano autentico dal Cuore
Caldo, Ardente e persino Fervente deve mettere in conto per essere davvero sintonizzato in Virtù
con lo Spirito Santo: SOTTRARRE QUANTE PIU‟ ANIME POSSIBILI A SATANA. Dio questo
ci chiede: diventare Santi pescatori di uomini, strumento di CONVERSIONE per tutti i Popoli.
Ed è con il Battesimo prima e con la Cresima poi che noi decidiamo di tornare a nuova vita e di
essere Soldati di Dio, Militi dello Spirito Santo, Degni Testimoni e Pronti Operatori di Redenzione.
E‟ giunto il tempo di approfondire, insieme, un teorema che ho declinato come Eterogenesi dello
Spirito. Si potrebbe partire anche da un teorema analogo che affronta la formazione del Pensiero
Sincretico Moderno (Modernismo) e dello Spirito Americano (Puritanesimo Anglo Sionista), quello
che oggi conosciamo, per definizione come Dottrina NEOCON, orientata alla costituzione di un
Nuovo Ordine Mondiale, costruita su “I Protocolli dei Savi Anziani di Sion”, contrapposta al Piano
Naturale di Dio, all‟Economia equa/solidale dell‟Assoluto e allo Spirito Santo, unico Spirito Libero.
Dunque attraverso un procedimento insolito tenteremo di smascherare, o porre le basi di un metodo
di Discernimento, per aiutare la gente ad intuire il Piano Diabolico in Atto, necessariamente segreto,
di costruzione del Nuovo Ordine Mondiale al servizio dell‟AntiCristo, cercando di contrapporgli il
Giusto Spirito, che è dato dall‟Instaurazione di un Ordine Sociale in cui regna Cristo. Vediamo qui
di recuperare il Senso di questo Spirito nella Parusìa, cercando prima di ConoscerLo meglio.
La premessa è questa: l‟uomo è la Creatura al vertice della Creazione; è capace di fare cose grandi e
belle, utili a sè e agli altri, ma anche azioni cattive, spinto dall‟egoismo e dalle passioni generate da
quello spirito “ingrato” che già prima dei tempi si è Ribellato a Dio. Gesù dona Lo Spirito perchè
Dio sà che abbiamo bisogno di questa forza per vincere il Male e compiere il più possibile il Bene.
Andiamo per passi graduali a scoprire come avviene il dominio del mondo da parte dell‟Avversario.
PERCHE' IL POTERE NON VUOLE L'"ENERGIA LIBERA"?
IL MONDO DELLA FREE ENERGY
Alla fine del 1880, le riviste commerciali delle scienze elettriche stavano predicendo
l‟elettricità gratis e l‟energia libera nel futuro prossimo. Incredibili scoperte riguardo la
natura dell‟elettricità stavano diventando ormai cosa comune. Nikola Tesla stava
dimostrando “l‟illuminazione senza fili” ed altre meraviglie associate alle correnti ad alta
frequenza. C‟era un entusiasmo per il futuro come mai prima. Ma JP Morgan fermò tutto.
Di Peter Lindemann
The World Of Free Energy
Entro 20 anni, ci sarebbero state automobili, aeroplani, film, musica registrata, telefoni, radio e
macchine fotografiche pratiche. L‟Età Vittoriana stava cedendo il passo a qualcosa di totalmente
nuovo. Per la prima volta nella storia, le persone comuni furono incoraggiate a prevedere un futuro
utopico pieno di abbondanti trasporti e comunicazioni moderne, cosi come lavoro, casa e cibo per
tutti. Le malattie, cosi come la povertà, sarebbero state sconfitte. La vita stava migliorando, e questa
volta, ognuno si accingeva ad ottenere un pezzo della torta. Allora, che cosa successe? Nel mezzo di
questa esplosione tecnologica, che fine fece la conquista energetica? Tutto questo entusiasmo per
l‟energia libera, poco prima dell‟inizio del secolo scorso, fu solamente un pio desiderio che la
“scienza reale” confutò?
L‟attuale stato della tecnologia
JFK: Energy Revolution!
http://www.youtube.com/watch?v=KjotfwzvR5k&feature=player_embedded#!
In realtà, la risposta a questa domanda è no. Anzi, è vero il contrario. Spettacolari tecnologie
energetiche furono sviluppate insieme alle altre conquiste. Da allora, sono stati sviluppati diversi
metodi per la produzione di grandi quantità di energia a costi estremamente bassi anche se nessuna
di queste tecnologie è giunta sul mercato come un articolo in vendita. Il perché questo è vero sarà
discusso a breve.
Quattro forze invisibili
Ci sono quattro gigantesche forze che hanno lavorato insieme per creare questa situazione. Dire che
c‟è stata una cospirazione per sopprimere queste tecnologie ci porta solo ad avere una comprensione
superficiale del mondo, e pone la colpa per questo completamente al di fuori di noi stessi. La nostra
volontà di rimanere ignoranti e di non agire di fronte a questa situazione è sempre stata interpretata
da due di queste forze come consenso implicito. Quindi, oltre ad un pubblico non-esigente, quali
sono le altre forze che stanno impedendo la disponibilità della tecnologia free energy?
Negli Stati Uniti, e in molti altri paesi del mondo, c‟è un monopolio monetario in atto. Ad esempio.
io sono libero di guadagnare quanto più denaro voglio, ma verrò sempre pagato in banconote della
Federal Reserve. Non c‟è niente che posso fare per essere pagato con Certificati Aurei o con
qualche altra forma di denaro. Questo monopolio monetario è nelle mani di un ristretto numero di
banche di riserva private e queste banche sono di proprietà delle più ricche famiglie del mondo. Il
loro piano è quello di controllare il 100% di tutte le risorse di capitale del mondo, e quindi
controllare la vita di ognuno attraverso la disponibilità (o la non disponibilità) di tutti i beni e
servizi.
Una fonte indipendente di ricchezza (dispositivo di free energy) nelle mani di ogni persona,
manderebbe alla rovina i piani delle famiglie più ricche per il dominio del mondo. Il perché questo è
vero è facile da vedere. Attualmente, l‟economia di una nazione può essere rallentata o accelerata
con l‟innalzamento o l‟abbassamento dei tassi di interesse. Ma se una fosse presente nell‟ economia
di questa nazione una fonte indipendente di capitale (energia), e qualsiasi impresa o persona potesse
aumentare il proprio capitale senza prenderlo in prestito da una banca, l‟ azione centralizzata di
strozzinaggio sui tassi di interesse, semplicemente, non avrebbe lo stesso effetto.
La tecnologia free energy cambia il valore del denaro. Le famiglie più ricche e gli emettitori di
credito non vogliono alcuna concorrenza. E‟ talmente semplice. Vogliono mantenere il loro attuale
controllo monopolistico della massa monetaria. Per loro, la tecnologia free energy non è solo
qualcosa da sopprimere, deve essere permanentemente proibita!
Così, le famiglie più ricche e le loro istituzioni bancarie centrali sono la prima forza che opera per
posticipare la disponibilità pubblica della tecnologia free energy. Le loro motivazioni sono
l‟immaginato diritto divino a governare, l‟avidità e il loro insaziabile bisogno di controllare quasi
tutto, tranne se stessi. Le armi che hanno usato per far rispettare questo rinvio includono
l‟intimidazione, l‟uso di “esperti” debunker, l‟acquisto e l‟archiviazione della tecnologia, l‟omicidio
e il tentato omicidio degli inventori, la diffamazione, incendi dolosi, e una vasta gamma di incentivi
e disincentivi finanziari per manipolare possibili sostenitori. Essi hanno anche promosso la comune
accettazione di una teoria scientifica che afferma che la free energy è impossibile (leggi della
termodinamica).
La seconda forza che opera per posticipare la disponibilità pubblica della tecnologia free energy
sono i governi nazionali. Il problema qui non è tanto relativo alla concorrenza nella stampa della
moneta, ma nel mantenimento della sicurezza nazionale. Il fatto è che il mondo là fuori è una
giungla, e gli esseri umani possono essere molto crudeli, disonesti e subdoli. E‟ compito del
governo provvedere alla difesa comune. Per questo, le forze di polizia sono state delegate dal ramo
esecutivo del governo a far rispettare “lo stato di diritto”. La maggior parte di noi che acconsente
alla regole del diritto lo fa perché crede che sia la cosa giusta da fare, per il nostro bene. Ci sono
sempre, tuttavia, alcuni individui che credono che per il loro proprio beneficio sia meglio tenere un
comportamento non conforme all‟ accordo generale sull‟ordine sociale. Queste persone scelgono di
operare al di fuori del diritto e perciò vengono considerate fuorilegge, criminali, sovversivi,
traditori, rivoluzionari o terroristi.
La maggior parte dei governi nazionali ha scoperto, per tentativi ed errori, che l‟unica politica estera
che funziona davvero, nel tempo, è la politica del “pan per focaccia.” Questo significa che i Governi
trattano l‟un l‟altro nel modo in cui vengono trattati. Vi sono imbrogli continui per ottenere
posizione e influenza negli affari mondiali, e chi è più forte vince! In economia esiste la Regola
d‟Oro che afferma: “Quello con l‟oro detta le regole.”
Succede cosi anche con la politica, ma con un aspetto più darwiniano. E „semplicemente la
sopravvivenza del più forte. In politica, però, il più forte è di solito anche quello che è disposto a
combattere con i metodi più sporchi. Tutti i mezzi a disposizione vengono utilizzati per mantenere
un vantaggio rispetto all‟avversario, ed ognuno è l‟avversario, indipendentemente dal fatto se sia
considerato amico o nemico. Questo include scandalosi atteggiamenti psicologici, menzogne,
inganni, spionaggio, furto, assassinio di leader mondiali, guerre per procura, alleanze e cambiamenti
di alleanze, trattati, aiuti stranieri e la presenza di forze militari ovunque sia possibile.
Che ci piaccia o no, questo è l‟arena psicologica e reale in cui operano i governi nazionali. Nessun
governo nazionale farà mai qualcosa che dia gratuitamente un vantaggio all‟avversario. E‟ un
suicidio nazionale. L‟attività di qualsiasi persona che fornisca, all‟interno o all‟esterno del paese, un
vantaggio all‟ avversario sarà considerata una minaccia per la “sicurezza nazionale”.
La tecnologia free energy è l‟incubo peggiore di un governo nazionale! Apertamente riconosciuta,
la tecnologia free energy scatenerebbe una corsa agli armamenti senza limiti da parte di tutti i
governi, come ultimo tentativo per tentare di ottenere un vantaggio assoluto e la dominazione.
Pensateci. Pensate che il Giappone non si sentirà intimidito se la Cina diventi free energy? Pensate
che Israele starà tranquillo se l‟Iraq avesse la free energy? Pensate che l‟India permetterebbe al
Pakistan di sviluppare la free energy? Pensate che gli USA non avrebbero cercato di fermare Osama
bin Laden dall‟ottenere la free energy?
L‟energia illimitata a disposizione,allo stato attuale delle cose, su questo pianeta porta ad un
inevitabile rimescolamento degli equilibri di potere. Questa potrebbe diventare una vera e propria
guerra per evitare che “l‟altro” abbia il vantaggio della ricchezza e del potere illimitato. Chiunque la
vorrà e, al tempo stesso, vorrà evitare che la posseggano tutti gli altri.
Quindi, i governi nazionali sono la seconda forza che opera per posticipare la disponibilità pubblica
della tecnologia free energy. Le loro motivazioni sono l‟ “auto-conservazione.” Questa
autoconservazione opera su tre livelli. In primo luogo, non dando indebito vantaggio ad un nemico
esterno. Poi prevenendo un‟azione individualizzata capace di sfidare efficacemente i poteri di
polizia ufficiali (anarchia) all‟interno del paese. Terza ed ultima, conservando i flussi di reddito
derivanti dalla tassazione delle fonti di energia attualmente in uso. Le loro armi includono il
prevenire dell‟emissione di brevetti in base a ragioni di sicurezza nazionale, le molestie legali e
illegali degli inventori con accuse criminali, verifiche fiscali, minacce, intercettazioni telefoniche,
arresti, incendi dolosi, furti durante le spedizioni, e una miriade di altre intimidazioni che rendono
l‟attività di costruzione e commercializzazione di una macchina free energy praticamente
impossibile.
La terza forza che opera nel posticipare la disponibilità pubblica della tecnologia free energy
consiste nel gruppo di inventori ingannati, nei ciarlatani e nei truffatori. Alla periferia delle
straordinarie conquiste scientifiche che costituiscono le vere tecnologie free energy, giace un
mondo di ombre e di anomalie inspiegate, invenzioni marginali e promotori senza scrupoli. Le
prime due forze hanno costantemente utilizzato i media per promuovere i peggiori esempi di questo
gruppo, per distrarre l‟attenzione del pubblico e per screditare le reali innovazioni associandole con
frodi evidenti.
Nel corso degli ultimi cento anni, sono emerse decine di storie su invenzioni insolite. Alcune di
queste idee hanno così affascinato l‟immaginazione pubblica che ancora oggi continua ad esistere
una certa mitologia su questi sistemi. Vengono subito in mente i nomi di Keely, Hubbard, Coler e
Henderschott . Ci possono essere vere tecnologie dietro questi nomi, ma, semplicemente, non ci
sono abbastanza dati tecnici di pubblico dominio per poterlo affermare con certezza. Questi nomi
rimangono associati ad una mitologia di energia libera e utilizzati dai debunker come esempi di
frode.
L‟idea della free energy incide profondamente nel subconscio umano. Qualche inventore di
tecnologie marginali che ha dimostrato utili anomalie ha erroneamente esagerato l‟importanza delle
sue invenzioni. Alcuni di questi inventori hanno anche erroneamente esagerato l‟importanza di se
stessi per aver fatto queste invenzioni. Appare una combinazione di “febbre dell‟oro” e / o un
complesso del messia, che distorce ogni futuro contributo che essi possono dare.
Questi illusi inventori iniziano a scambiare l‟ entusiasmo per i fatti e il valore del lavoro scientifico
ne risente enormemente. C‟è una potente ma sottile seduzione che può deformare una personalità
dal momento in cui si comincia a credere che il mondo poggi sulle sue spalle o che sia il salvatore
del mondo. Accadono anche cose strane alle persone quando pensano di essere in procinto di
diventare molto ricche. Ci vuole una tremenda disciplina spirituale per rimanere obiettivi e umili in
presenza di una macchina free energy.
La psiche di molti inventori è diventata instabile solo credendo di avere una macchina free energy.
Cosi, mentre la qualità della scienza si deteriora, alcuni inventori sviluppano anche un complesso di
persecuzione che li mette sulla difensiva e li rende inavvicinabili. Questo processo li preclude da
qualsiasi reale sviluppo di una macchina free energy, alimentando tremendamente la mitologia delle
frodi.
Poi ci sono i truffatori. Negli ultimi 15 anni c‟è stata una persona negli Stati Uniti che ha fatto della
truffa sulla free energy un‟arte professionale. Ha raccolto oltre 100.000.000 di dollari, gli è stato
impedito di fare affari nello Stato di Washington, è stato incarcerato in California, ed è ancora
continua. Parla sempre di una variazione di un reale sistema di energia libera, vendendo alla gente
l‟idea che potranno ottenere presto uno di questi sistemi e lasciargli alla fine solamente
informazioni promozionali che non forniscono alcun dato reale sul sistema energetico stesso. Egli
ha spietatamente predato la comunità cristiana e la comunità patriota negli Stati Uniti e va ancora
forte.
L‟attuale truffa di quest‟uomo consiste nel far in modo che centinaia di migliaia di persone rendano
disponibili ubicazioni dove installare una macchina free energy. In cambio della sua installazione di
un generatore di energia libera nella loro casa, essi avranno elettricità gratis a vita, e la sua società
venderà l‟energia in eccesso alla compagnia elettrica locale. Dopo essersi convinti che riceveranno
elettricità gratis per sempre, senza anticipare alcuna spesa, acquisteranno volentieri un video
dimostrativo per convincere a far aderire anche i loro amici. Una volta capito il potere e le
motivazioni delle prime due forze che ho discusso, è evidente che il business di questa persona non
può funzionare. Questa persona ha probabilmente fatto più danno al movimento free energy negli
Stati Uniti di qualsiasi altra forza, distruggendo la fiducia della gente in questa tecnologia.
Quindi, la terza forza che opera per il rinvio della disponibilità pubblica della tecnologia free energy
è la delusione e la disonestà all‟interno del movimento stesso. Le motivazioni sono l‟auto-
esaltazione, l‟avidità, il desiderio di potere sugli altri, e un falso senso di auto-importanza. Le armi
utilizzate sono la menzogna, l‟inganno, le truffe “specchietti per le allodole” , l‟auto-delusione e
l‟arroganza, combinate con una scienza da due soldi.
La quarta forza che opera per posticipare la disponibilità pubblica della tecnologia free energy è
tutto il resto di noi. Può essere facile vedere come siano meschine ed egoiste le motivazioni delle
altre forze, ma in realtà, queste motivazioni sono ancora molto vive in ognuno di noi. Proprio come
le famiglie più ricche, non ci illudiamo con una falsa superiorità e col voler controllare gli altri
invece di noi stessi? Inoltre, non vi ”vendereste” se il prezzo fosse abbastanza alto, ad esempio, per
un milione di dollari in contanti? O come i governi, ognuno di noi non vuole assicurare la sua
sopravvivenza? Se foste dentro un teatro in fiamme, nel panico, non spingereste allontanando tutte
le persone più deboli in una folle corsa per la porta? O come l‟inventore ingannato, non
confezionereste una confortevole illusione al posto di un fatto spiacevole? E non ci piace pensare
più a noi stessi che agli altri che ci danno credito? O non temiamo ancora l‟ignoto, anche se
promette una grande ricompensa?
Vedete, in realtà, tutte e quattro le forze sono solo diversi aspetti dello stesso processo, operando a
diversi livelli nella società. C‟è davvero solo una forza che impedisce la disponibilità pubblica della
tecnologia free energy, ed è il comportamento non spirituale che motiva gli umani. In ultima analisi,
la tecnologia free energy è una manifestazione esteriore di abbondanza divina. E „il motore
dell‟economia di una società illuminata, dove le persone si comportano volontariamente in modo
rispettoso e civile verso l‟altro, dove ogni membro della società ha tutto ciò di cui ha bisogno e non
desidera quello che è del suo vicino, dove la guerra e la violenza fisica sono qualcosa di socialmente
inaccettabile e le differenze delle persone sono, se non godute, almeno tollerate.
La comparsa della tecnologia free energy nella sociata è l‟alba di un‟ età veramente civilizzata. Si
tratterebbe di un evento epocale nella storia umana. Nessuno può prendersi il merito per questo.
Nessuno può diventare ricco con essa. Nessuno può governare il mondo con essa. E‟ semplicemente
un dono di Dio. Costringe tutti ad assumersi la responsabilità delle nostre azioni e della nostra auto-
disciplina e autocontrollo quando necessario. Il mondo, come è ordinato attualmente, non può avere
la tecnologia free energy senza essere completamente trasformato da essa in qualcos‟altro. Questa
civiltà ha raggiunto l‟apice del suo sviluppo, perché ha partorito i semi della propria trasformazione.
Gli esseri umani non spirituali non possono fidarsi dell‟ energia libera. Faranno solamente quello
che hanno sempre fatto, sfruttarsi senza pietà o uccidersi a vicenda nel processo.
Se si torna indietro e si rilegge Atlas Shrugged di Ayn Rand o il Rapporto del Club di Roma,
diventa evidente che le famiglie più ricche lo hanno capito da decenni. Il loro piano è quello di
vivere nel mondo della free energy, ma lasciando fuori in modo permanente il resto di noi. Ma
questa non è una novità. I potenti hanno sempre considerato la popolazione comune (noi) come loro
sudditi. Quello che c‟è di nuovo, è che voi ed io possiamo adesso comunicare tra di noi tramite
Internet, che appunto ci offre la quarta forza, un‟opportunità per superare gli sforzi combinati delle
altre forze di impedire il diffondersi delle tecnologie free energy.
L‟opportunità
Quello che sta per accadere è che gli inventori stanno cominciando a pubblicare i loro lavori, invece
di brevettarli e mantenerli segreti. Sempre più persone stanno dando via le informazioni su queste
tecnologie in libri, video e siti web. Mentre su Internet c‟è ancora una grande quantità di
informazioni inutili sulla free energy, sta invece crescendo rapidamente la disponibilità di una
buona informazione. Controllate l‟elenco dei siti web e altre risorse alla fine di questo articolo.
E „imperativo che iniziate a raccogliere tutte le informazioni che potete sui veri sistemi di free
energy. La ragione di questo è semplice. Le prime due forze non permetteranno mai che un
inventore o una società possa costruire e vendervi una macchina free energy! L‟unico modo per
ottenerla è di costruirvela da soli o con un amico. Questo è esattamente quello che migliaia di
persone stanno già tranquillamente iniziando a fare. Potete sentirvi del tutto inadeguati al compito,
ma cominciate ora a raccogliere informazioni. Potreste essere solo un anello della catena degli
eventi per il bene degli altri. Concentratevi su ciò che si può fare ora, non su quanto c‟è ancora da
fare. Piccoli gruppi di ricerca privati stanno già lavorando ai dettagli mentre leggete questo articolo.
Molti si sono impegnati a pubblicare i propri risultati su Internet.
La quarta forza siamo tutti noi. Se ci alziamo e rifiutiamo di rimanere ignoranti e di non agire,
possiamo cambiare il corso della storia. E‟ l‟insieme delle nostre azioni che può fare la differenza.
Solo l‟azione di massa, che rappresenta il nostro consenso, può dar vita al mondo che vogliamo. Le
altre tre forze non ci aiuteranno a mettere un impianto senza combustibile nel nostro scantinato.
Non ci aiuteranno ad essere liberi dalle loro manipolazioni. Tuttavia, la tecnologia free energy è qui.
È reale, e cambierà tutto ciò che riguarda il nostro modo di vivere, lavorare e relazionarsi gli uni
agli altri. In ultima analisi, la tecnologia free energy rende obsoleta l‟avidità e la paura per la
sopravvivenza. Ma come tutti gli esercizi spirituali della fede, dobbiamo prima manifestare la
generosità e la fiducia nella nostra vita.
La fonte di energia libera è dentro di noi. E‟ l‟eccitamento di esprimersi liberamente. E „la nostra
intuizione spiritualmente guidata che si esprime senza distrazione, intimidazione o manipolazione.
E’ l’apertura del nostro cuore. Idealmente le tecnologie free energy sostengono una società
giusta dove ognuno ha abbastanza cibo, vestiario, alloggio, autostima e il tempo libero per
contemplare i significati più spirituali della vita. Non lo dobbiamo forse l’uno all’altro di
affrontare le nostre paure e attivarci per creare questo futuro per i figli dei nostri figli? „
La tecnologia free energy è qui. E‟ qui da decenni. La tecnologia delle comunicazioni e Internet
hanno lacerato il velo di segretezza su questo fatto straordinario. La gente di tutto il mondo sta
cominciando a costruire tale dispositivi per uso proprio. I banchieri e i governi naturalmente non
vogliono che questo accada, ma non possono fermarlo. Non verrà riportato praticamente nulla dai
principali mezzi di comunicazione di ciò che sta accadendo. Enormi instabilità economiche e guerre
saranno utilizzate nel prossimo futuro per distrarre le persone dall‟ unirsi per la libera circolazione
dell‟energia.
La società occidentale si sta avviando verso l‟autodistruzione a causa degli effetti accumulati a
lungo termine dell‟avidità e della corruzione. La disponibilità generale di tecnologia free energy
non può fermare questa tendenza. La può solo rafforzare. Se, invece, aveste un dispositivo free
energy, potreste essere in una posizione migliore per sostenere la transizione politica / sociale /
economica che è in corso. La domanda è: chi sarà in ultima analisi, ad avere il controllo
dell‟emergente governo mondiale? La prima forza prima o la quarta?
L‟ultima grande guerra è ormai alle porte. I semi sono stati piantati. Dopo questa verrà l‟inizio di
una vera civiltà. Alcuni di noi che si rifiutano di combattere sopravviveranno per vedere l‟alba del
mondo della free energy. Vi sfido ad essere tra quelli che ci proveranno.
Tradotto e pubblicato da Coriintempesta
http://www.vocidallastrada.com/2012/01/perche-il-potere-non-vuole-lenergia.html
Il livello dello scontro, oggi, dunque, è essenzialmente culturale ed emotivo, perché rappresenta il
modo più congeniale per introdurre il Nuovo Spirito dei Tempi, (artefatto e altamente seduttivo)
anteponendolo o sovrapponendolo a Quello Eterno. E‟ la nuova Frontiera dello Spirito, che ci porta
ad affrontare la battaglia anche sul piano delle idee (modelli di società) contro quelle “imposte” da
altre elìte sataniche che dispongono di mezzi finanziari, comunicativi, militari illimitati, collaudati
da due millenni di complotti sotterranei che hanno inoculato nella cristianità idee perverse, modelli
disumani, che si sono trasformati in veri genocidi di massa, che beneficia di vastissime complicità
fondate su ignoranza, condizionamento mentale, paura, ambizione, interesse organizzati, avidità e
abitudini consolidate. Osservando superficialmente, per la sproporzione delle forze in campo, l‟esito
dello SCONTRO sembrerebbe, scontato. Ma sappiamo che “le forze del male non prevarranno”.
L‟approfondimento merita una attenzione particolare sebbene su questi argomenti ci sia sempre
stato una sorta di Tabù, che getta ombre strane non solo su cosa sia lo Spirito Santo, il ruolo che
hanno gli Angeli, la Parusìa, ma anche su San Paolo, su San Massimiliano Kolbe, su Giambattista
Vico e sul Beato Gioacchino da Fiore. Stiamo per affrontare il delicato argomento dello Spirito di
Dio, del Pensiero Santo, Lo sconosciuto che ci rivela i Tempi. Faremo in modo di capirLo meglio
passando dall‟Immacolata Concezione e se può tornare utile, anche dalle stanze del Suo Avversario.
Si sostiene, infatti, che il potere reale negli Stati Uniti (l‟enclave frutto della Rivolta Protestante e
Monetaria creata per controllare il mondo), condiziona fortemente ambienti di governo e influenza
vertici militari, strati più alti dell‟”intelligence”, così come i vertici finanziari e ecclesiastici, i mezzi
di informazione, è di fatto detenuto da un insieme di lobby. Si tratterebbe di gruppi influenti, di
sette più o meno segrete, esclusive, a carattere di think thank, che trovano incroci nella massoneria
internazionale, nel sincretismo ideologico, nel relativismo etico. E che a loro volta sono costituite in
gran parte da gruppi oligarchici che in politica e nella finanza internazionale fanno capo alla lobby
israeliana, talmudica o cristiano sionista che dir di voglia, che ha ben poco a che fare con gli ebrei
della Torah, in quanto tali, ma hanno una natura radicata in eventi molto più lontani, nella disputa
eterna tra le forze del Bene e quelle del Male e nell‟adorazione di Satanael, loro unico Principe.
Innanzitutto chiariamoci: forse è anche per questo che i peccati contro lo Spirito Santo sono “da
sempre” considerati, soprattutto, dal Catechismo Cattolico, tra i più gravi: perché nella storia,
IMPUGNARE LA VERITA‟ RIVELATA è sempre significato POTERE contro Dio. E‟ Gesù il
primo ad accusare i Rabbini di tenere per sé le Verità, così da abusare dei poveri e degli incolti.
Esercizio del Potere (in ogni sua forma) e quindi, volontà recondita di diventare come Dio. Il Potere
tanto agognato da Satanael di “Dominare” sulla Terra come Principe, passa da questo “espediente”:
negare lo Spirito. Negare cioè che Dio abbia mai avuto un Progetto (ecco l‟idea forte e suggestiva
propinata sin dall‟infanzia sul caos e sull‟evoluzionismo) e che abbia mai trasmesso e consegnato in
modo definitivo (con Gesù) all‟uomo, anche il Suo Giusto Spirito di collaborazione, cooperazione e
compartecipazione nella Creazione. Contro questa negazione o avversione sottile, la Chiesa vi ha
sempre contrapposto i cardini irrinunciabili di difesa della Fede: le Virtù Morali. Lo Spirito Santo è
e resta il nostro collegamento diretto con Dio, come fosse una sorta di Radar o Sonar per orientarci
(VIA, VERITA‟ E VITA), affiancati dal DNA e dal Codice Genetico 23. Insomma, Dio ci infonde
il Suo Spirito, in forma gratuita, per essere sempre, noi, al top in ogni situazione. Ci offre il Dono di
una dignità Celeste: la Santità. L‟esistenza Cristiana è pertanto segnata dallo Spirito che ci porta alla
piena configurazione o conformazione a Gesù attribuendoci ruoli attivi nella “Vigna” del Signore.
Alla Chiesa Dio ha affidato, tramite il Figlio, il Suo Dono, come il soffio alla creatura plasmata,
affinché tutte le membra, partecipandone siano vivificate; in Lei è stata deposta la Comunione con
Cristo, cioè lo Spirito Santo, pegno di incorruttibilità, conferma della nostra Fede e scala della
nostra ascesa a Dio. Infatti “nella Chiesa Dio pose apostoli, profeti e dottori” (1 Corinzi 12,28) e
tutta la restante Opera dello Spirito. Di Lui non sono partecipi tutti quelli che non corrono alla
Chiesa ma si privano della vita a causa delle loro false dottrine ed azioni perverse. Perché dove è la
Chiesa, lì è anche lo Spirito di Dio; e dove è lo Spirito di Dio, lì è la Chiesa ed ogni Grazia. Ora lo
Spirito è Verità. Perciò quelli che non partecipano di Lui, non si nutrono al seno della madre per la
vita e nello Spirito della Consolazione e non agiscono con lo Spirito Giusto. Ciò ci distingue dalla
Predestinazione Luterana, che non concepisce né la volontà né le grazie come fonte di salvezza.
Dio ha mandato il Figlio, anticipandoLo tramite i Profeti, perché perfezionasse e confermasse per
Sua intercessione quello Spirito Santo che già era connaturato all‟Uomo mediante le leggi naturali e
la morale che da Questi ne derivano (confermando la necessità di una sana cultura bio-ecologica e
di antropologia culturale) ma che l‟uomo ancora non aveva saputo cogliere nella Pienezza in Doni,
Virtù e Grazie, senza derogare alla superstizione o ai taumaturghi. E‟ Gesù, dunque, incarnandoSi,
che ci ha dato il Vero Spirito di Dio come Dono di Vita Nuova prima agli Apostoli, poi alla Chiesa,
quindi al Mondo che aveva bisogno di Redenzione dopo la caduta nell‟Eden. Il Giusto Spirito, così
come Rivelatosi tramite il Figlio, era già stato percepito dalle Grandi Civiltà che sono diventate tali
proprio perché avevano saputo cogliere, anche se ancora solo parzialmente, lo Spirito di Dio,
attraverso il perfezionamento delle Leggi di Natura, il flusso degli Astri e l‟attenza osservazione dei
moti celesti e della forza sovrannaturale della Morale. Per questo ne invocavano da sempre la
conferma e la venuta o Parusìa di un Messia benedetto da Dio Stesso. Intuivano che dietro a Tutto
c‟era un Vero Taumaturgo. Ne erano consapevoli tutti. Questi Popoli sono stati, non a caso,
annoverati nella Bibbia per le intuizioni, previsioni, opere, gesta e la fervida attesa. Ciò vale, anche
per i Popoli molto lontani dalla “culla” del Mediterraneo Terra Fertile, come gli Indios
dell‟America PreColombiana, i Selvatici delle Isole Oceaniche e gli Autoctoni dell‟Estremo Oriente
e dell‟Oceania, dei quali, dopo il Diluvio Universale, si era persa ogni traccia qui da noi.
Il Dono dello Spirito, dunque, viene effuso anche sui Pagani, su cui San Paolo farà breccia, e
procura la Vita Nuova in Gesù. Giovanni Paolo II disse: “… nelle diverse tradizioni religiose c‟è
del vero e del buono, delle semenze del Verbo. Vero sì, ma non fino al punto di negargli Gesù e la
Chiesa Santa con una sana “conversione”. Esso (Il Verbo, Lo Spirito, ndr) ha esortato i discepoli di
Cristo a scoprire „quali ricchezze, Dio, nella Sua magnificenza, ha dato ai popoli‟ (Ad gentes, 11).
Questi sono i fondamenti di un dialogo fruttuoso, come diceva l‟apostolo Paolo ai primi cristiani:
„tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto
questo sia oggetto dei vostri pensieri‟ (Fil 4,8). Da ciò il nostro atteggiamento di rispetto; rispetto
per i Veri Valori, dovunque essi siano, rispetto soprattutto per l‟Uomo che cerca di vivere di questi
valori, valori che lo aiutano ad allontanare dalla paura. E‟ legittimo essere riconoscenti verso i più
anziani che vi hanno trasmesso il senso del sacro, la fede in un Dio Unico e Buono, il gusto della
celebrazione, la considerazione per la vita morale e l‟armonia nella società. Se andiamo più indietro
nella Storia, constatiamo che gli antenati dei missionari giunti dall‟Europa avevano essi stessi
ricevuto il Vangelo quando avevano già una religione ed un culto. Accogliendo il messaggio di Dio
essi non hanno perduto niente. Al contrario hanno avuto la possibilità di conoscere Gesù, di ricevere
lo Spirito Santo, e di divenire in Lui, per mezzo del Battesimo, figli e figlie del Dio d‟Amore e di
Misericordia. Tutto nella libertà”. Ovviamente la salvezza avviene solo nella conversione in Cristo.
Ma questo fondamentale Spirito di condivisione della Salvezza in Gesù è stato abilmente nascosto
dai media, perché i loro “Padroni” lo hanno voluto occultare. Cosa che non sfuggì a San Pio X che
il 7 giusgno 1912, in piena epoca di colonialismo e sfruttamento, scrisse con grande tromento a
favore degli Indiani del Sud America l‟enciclica “Lacrimabili Statu”. Ma era solo l‟inizio, perché,
come vedremo in seguito è attraverso la sottrazione di Tempo che le anime finiscono nell‟abisso.
Andremmo, ora a verificare attraverso un percorso di sistema, come lo Spirito di Dio si è proposto
all‟Uomo anche attraverso le istituzioni ed il genere di gruppi famigliari o clan, e come ha, da
sempre, movimentato la Storia. Scopriremo inoltre che, nonostante Lo si sia tentato di ingabbiare,
imbrattare, gestire, mistificare, insabbiare, occultare sotto il piano simbolico e spiritual-razionale,
Questi, è invece, rimasto cristallino, libero nella mente e nei cuori dei Credenti, che nella forma più
Evoluta si sono rivolti alla SS. Trinità. I TESTIMONI di tutta la terra, hanno capito il messaggio del
Padre, poi quello del Figlio e quindi dello Spirito di Amore che intercorre tra le Persone di Dio
distinte e separate e si sono Convertiti: la Storia si consegna nello splendore della Luce degli Eletti.
Dice il Maestro: “Dai frutti li riconoscerete”. “Ecco, farò nuove tutte le cose!”. E così apprendiamo
anche, dai Sacri Testi, che “E‟ disceso agli Inferi ed il Terzo Giorno è Risuscitato, secondo le
scritture”. Ecco è andato ad incontrare i Giusti, che senza averLo conosciuto, erano già ricolmi
Dello Spirito e percepivano la Sua Luce. Gesù, da sempre, ha amato tutti coloro che aderiscono allo
Spirito Santo sacrificando tutto fino alla propria morte ed il proprio annullamento in Dio.
Se lo Spirito abita in noi, noi siamo il Suo Tempio. E poichè Egli è Santo quindi Potenza Assoluta,
se ascoltiamo la sua voce, anche noi saremo Santi. Possiamo, allora, tutti, essere capaci di una vita
Santa nello Spirito. Santo non è solo, infatti, chi fa cose eccezionali e eroiche, ma chi, proprio per il
legame che lo unisce a Dio, Manifesta qualcosa di grande e di diverso anche nella quotidianità:
nell‟aspetto sereno del volto, nel comportamento semplice e libero, nella capacità di compiere gesti
d‟amore, di pace, di perdono, di gratitudine. Lo Spirito Santo è il santificatore dell‟uomo, dato da
Cristo all‟uomo per trasformarlo, vivificarlo e renderlo creatura nuova. Lo SPIRITO SANTO E‟
TRASFORMANTE. Il Santo è l‟uomo vero, un uomo non schiavo del peccato ma penitente, non
vittima del relativismo etico, ma combattente, liberato e condotto dallo Spirito Trionfante di Dio.
Fin dall‟inizio, lo Spirito di Dio era all‟Opera nella Creazione. Sono tutte giuste, belle e splendenti
le Opere e le Creature di Dio. Del Suo Spirito è piena la Terra. Se toglie il Suo soffio, muore ogni
cosa. Il Suo Spirito permeade e tutto vive, si ricrea e tutto rinnova. Nello Spirito alberga l‟Immagine
e Somiglianza del Dio Unico Onnipotente e Onniscente ed il Segno della Croce. Ma lo Spirito entra
in azione, in particolare, con la creazione dell‟Uomo e si manifesta con Gesù sul Giordano. Prima
c‟erano gli Angeli, creati fin dalla loro origine in funzione del Regno. Creature di Dio, Spirituali,
incorporee ma personali (dotate di intelligenza e volontà propria). Tra gli esseri visibili, sono quelli
con il più alto grado di perfezione. Gli Angeli furono creati di Puro Spirito, per assistere e servire
Dio, come “anelli di congiunzione”. Quindi Perfetti ma anche fragili, ignari della Misericordia di
Dio, che non gli appartiene, in quanto riferita solo ad esseri più deboli ed imperfetti. Ed in un
mondo caotico, a cui il Creatore non aveva ancora Rivelato per intero il Suo Spirito, ma dove vi
aveva già gettato Satanael con il suo seguito, il Sesto Giorno, mette in atto il Suo Disegno Supremo
di Amore, quello con cui aveva Concepito la Madre “CORREDENTRICE”. Ecco dunque avviare
un nuovo corso (il Tempo) per la auto-determinazione (nella libertà) di un modello Santo di Spirito
Partecipativo, che si identificava nell‟Uomo (il primo prototipo fu creato e non generato) da cui
sarebbe derivata Lei la Santissima e quindi il Figlio, la Seconda Persona della Deicità. Pur essendo
di Spirito, cosa potevano saperne gli Angeli di quello che Dio stava preFigurando. Con questo atto,
aveva procurato, indirettamente, la liberazione di forme diverse di energia che sono all‟origine della
ribellione di alcuni Angeli, che essendo, è vero, di Spirito, hanno però risentito dell‟”Analogia” e
della “Discrasia” di uno Spirito Puro accostato ad un Corpo (inesistente prima della Creazione) e ad
una Immagine che Dio voleva dare a Sé, composto non più solo di energia, ma anche di materia. Un
Essere fatto di Anima, Corpo e Spirito. L‟aggiunta di questi elementi, che non appartenevano alla
visione che avevano loro della Luce, ma che sarebbero stati originati con il Big Bang, fece, sentire
parte di loro inutili e detronizzati e ridotti a rango inferiore. Persino Lucifero, l‟attuatore dei Piani di
Dio, si sentì escluso dalla totalità del Progetto di Dio. Gesù, che nella sintesi Atemporale Spirituale
di Dio era già alla Destra del Padre, e vide precipitare in disgrazia e scaraventato sulla Terra per
opera di San Michele Arcangelo il più Bello e Potente fra gli Angeli, con una personalità e compiti
particolari. E con Lucifero “che era l‟unico che poteva stare di fronte a Dio” Michele lo rimproverò
per la sua ribellione proprio perché era l‟unico che aveva quella prerogativa e per questo sarà
chiamato così ab aeterno, anche Satanael Cherubino, anzi un Cherubino Protettore e Angelo della
Terra lo seguì nel vano progetto di attuare ciò che credevano di possedere di Dio. Infatti, avendo
entrambe un grande posto di responsabilità nel Pensiero di Dio, potevano fare molto, ma non tutto
(“le pentole ma non i coperti”, si dice nel gergo popolare). Non potevano infatti creare l‟Uomo, la
Vita e neppure la Bellezza: Loro dovevano proteggere il Trono di Dio, gli Esseri Celesti, ed
eseguire i Piani della Creazione attraverso il controllo diretto dei Titani; forse Satanael era stato
anche incaricato di proteggere la Primitiva Terra prima della creazione dell'Uomo. Infatti era prima
dell'Eden, Giardino di Dio e lo ritroviamo, poi, nel Paradiso Terrestre dove tentò Eva facendole
mangiare il frutto proibito. Satanael era preposto sin dall‟inizio a partecipare dell‟Era o Eone come
999 ossia Angelo “gestatore” e “aiutante” della Creazione al servizio dell‟Uomo, che poi si è
capovolto in 666, ossia l‟AntiCristo, l‟agente “terrestre” di Lucifero e di Satana, l‟ingannatore, il
menzognero, il figlio della Perdizione. Dopo la Cacciata, avremmo dovuto (si intende, tramite
Adamo, nostro capostipite) muoverci in quella Era, che sarebbe stata dello Spirito Santo che è 777,
mentre Gesù, con la Parusìa, ci avrebbe poi portato nell‟Ottavo che è l‟888, quello della Salvezza
Battesimale, della Resurrezione, della Trasfigurazione, della Perfezione Celeste dove ci sono anche
gli Angeli Fedeli per il Giudizio Finale. Satanael non seppe farsene niente del primo posto, e lui che
era Protettore si è trasformato in capo della schiera avversa. Ma qui andremmo a finire su un piano
diverso che è quello dei Troni, delle Potestà, delle Virtù, dei Principati e delle Dominazioni, che, in
qualità di Spirito Controllore, avrebbero dovuto determinare le sfere Temporali ed invece ne sono
stati regolamentati dal nostro Essere configurati “prediletti”, “liberi” nell‟arbitrio. Dunque sebbene i
primi uomini “decaduti” siano vissuti tra l‟Era della Creazione e quella di Cristo (che ha dovuto
anticipare la Sua Venuta, anche mediante la pre-richiesta dei Profeti a causa anche dell‟Alleanza
stabilita con l‟Uomo con Noè e Mosè, come ce lo ricordano le Nozze di Cana –“Donna, cosa vuoi
tu, non è la mia ora”), gli Uomini dell‟epoca Cristiana hanno vissuto sotto la protezione della
Chiesa e dello Spirito Santo ma non senza il reale rischio della “profanazione della Fede” insidiata
da nuove ideologie neopagane ed eresie di false fedi. E‟ così che l‟uomo moderno, oggi, vive la sua
Redenzione tra Grandi Tribolazioni immerso tra l‟Era dell‟AntiCristo e quella della Attesa, ossia
Parusìa di Nostro Signore sotto la Protezione della Madre di Dio che gli Arcieri amano definire la
Tenda (Tabernacolo) Nostra Arca di Bellezza. In questo interRegno c‟è la Vigna che è composta di
un Tempo X, indeterminato da Dio e oscuro agli uomini, in cui aleggiano Gesù come Salvatore,
Maria con le Apparizioni, lo Spirito Santo come prospettiva di Doni Grazie e Satanael con il suo
“Manifesto Ingannatore” che ci consegna il suo Duca, l‟AntiCristo. Già, perché egli sa che finchè
l‟Uomo non conclude questa avventura terrena, Dio, non si può realizzare nella Triplice Persona del
Padre del Figlio e dello Spirito Santo e nemmeno incorporare Maria Corredentrice, quindi non può
Trionfare nella Gioia e fare Festa e riportare noi tutti a Lui e formare la Persona Unica di Dio. Nel
senso che l‟Uomo, pur legato a Dio tramite lo Spirito, può (consapevolmente o no) allungare o
accorciare il Tempo di espiazione sulla Terra a seconda del suo livello di Fede e di maturazione
della conoscenza dello Spirito e accelerare o rallentare il ritorno di Gesù nella Parusìa Finale e nel
Giudizio Universale). Solo la Consacrazione da parte di un Papa della Russia, con tutti i Vescovi
riuniti, al Cuore Immacolato di Maria Vergine, infatti, può far Trionfare il Bene, e rendere Sua
Madre, rappresentante del nuovo genere umano, Corredentrice. E‟ Lei che schiaccia la testa di
Satana, è lei creatura generata e non creata a far trionfare Dio sugli Angeli Ribelli. Il Piano di Dio
con l‟Uomo che trionfa sui Figli della Perdizione e quindi sugli Angeli che si “vollero” ribellare a
Dio. E‟ stata proprio questa “discrezionalità” attribuita da Dio all‟Uomo e quindi alla Donna, che dà
Forma a Gesù Sua Immagine e Somiglianza, nonché Vero Dio, e che ha scatenato l‟invidia degli
Angeli, troppo perfetti per comprendere l‟introduzione di una variabile così “sublime” per noi e
“assurda” per loro. Così, Satanael si diletta, nel frattempo a mietere anime, rubarci il tempo,
ingannarci ed insidiarci con Mammona e così addolorare Dio. Ma Dio è andato oltre e ci ha
consegnato nella Storia, attraverso il Suo Nome che è Misericordia, di variare la “Sinfonia della
Creazione” con diverse forme di Parusìa: quella dell‟AnnuncioAvvento a Maria nella Santa Casa e
poi a Betlemme che è Nascita e Manifestazione di Gesù a tutti i Popoli, nelle figure dei Re Magi;
quella del Battesimo sul Giardano che dà corpo e sostanza ai nostri Sacramenti; quella dei Miracoli;
quella della Trasfigurazione sul Monte Tabor; quella della Pentecoste e della Santa Messa; quella
della Liturgia che è Parusia Anticipata, cioè è l'irrompere del «già» nel nostro «non ancora»; quella
Intermedia che é da inquadrare, in questo contesto, all‟interno della "settimana universale", ma che
potrebbe anche essere già stata risolta, abbreviata o eliminata per l‟incedere dell‟apostasìa presso i
suoi clerici; e quella Finale o Ottuonaria del Giudizio. La Manifestazione Gloriosa di Cristo, dopo
la sconfitta dell‟Anticristo che ricapitolerà in sé il tempo dell‟iniquità (= 6, o sesto millennio), darà
inizio ad un nuovo ciclo (= 7, o settimo millennio). Ignorando questo contesto, la maggior parte dei
teologi affermano la Venuta repentina di Cristo Risorto, basandosi forse sul ‟Grande Equivoco‟ di
Sant‟Agostino. In questo caso occorre inquadrare lo Spirito nell‟ottica della Misericordia pro-tesa
alla Salvezza delle anime che stanno finendo in maniera inesorabile fra le mani di Lucifero.
Comunque, ciò premesso, Dio, ad un certo punto, crea Adamo, e vi alita il Suo Spirito. Satanael è lì
pronto. Non si fa prendere alla sprovvista. Fino allora era riuscito ad addomesticare tutte le creature,
tranne quelle che Dio aveva preservato per Adamo nel Giardino Fertile, in Mesopotamia, la Terra di
mezza luna, bagnata dalle acque dei quattro fiumi (Tigri, Eufrate, Fison, Ghicon), quelli che
rendevano quell‟area paradisiaca. Lì Satanael non avrebbe potuto intervenire se non attraverso
Adamo se glielo avesse concesso, in quella che sarà la prima “alienazione” del genere umano,
seguito poi dai tradimenti di Giuda prima e da quello del Concilio Vaticano II, poi. Satanael sa
quello che Adamo ignora: che dal suo genere dipenderà la Vittoria ed il Trionfo di Dio sui suoi
Angeli Ribelli. Dall‟Uomo, cioè da Adamo, sarebbe discesa dapprima la Madre e quindi il Figlio di
Dio. Ciò però nella Maturità dei Tempi. Tutto stava non farci arrivare i discendenti di Adamo ed
Eva, ma solo quei figli snaturati avuti dalla ancestre madre (la neandethal per dirla in soldoni) che
Dio aveva utilizzato esclusivamente come “incubatrice” del Suo Ovulo Perfettissimo, inseminato
dalla “costola” di Adamo. Così Satanael spiegò ad Adamo (colloquio poi attribuito ad Eva, che
ancora infante non poteva comprendere nulla) che da quella “ancestre” ossia FRUTTO PROIBITO
albero della vita ma anche della conoscenza del bene e del male, avrebbe potuto ottenere quanto gli
serviva per staccarsi da Dio: l‟autonomia e l‟indipendenza. In poche parole, da un semplice atto
sessuale, avrebbe potuto riprodurre non un solo Caino, ma tanti Caini, così da dominare il mondo e
aquisire un potere sopra a Dio con l‟omologazione delle sue creature. Questo doveva essere un
attacco diretto al numero dei cromosomi che Dio aveva dato all‟uomo: il 23. Dio ha creato l‟Uomo
per vivere in Comunione con Lui ed il segreto era in gran parte nel DNA e nel numero dei
cromosomi. Gli Illuminati, infatti, ancora oggi usano questo numero per “firmare” la rivoluzione
contro Dio per conto di Satana, che venerano e adorano; infatti, l‟altro Spirito, quello degli Angeli,
pur se creato prima, per ragione di Purezza dell‟Idea stessa di Dio, è stato creato per essere
subordinato al Suo Progetto concernente l‟Uomo-Figlio e quindi la pluralità di Dio e quindi gli
stessi Angeli Ribelli, per farsi gioco di Dio, devono ricorrere all‟Uomo. Allora Adamo viene
ingannato a disobbedire Dio per prestare il suo seme alla Bestia. Caino, che non era dotato dell‟uso
della parola proprio perché nato fuori dalla Legge Naturale di Dio, è descritto nella Bibbia più
simile ad un animale che ad una creatura umana. Non parla, è piccolino, pieno di peli, con le braccia
ch toccano quasi terra, piedi grossi. Abele, invece, nato molto dopo e finalmente da Eva, maturata,
diventata donna, era il degno figlio che Dio voleva da Adamo. Ma Caino lo uccide, nella maniera
più brutale, dopo averlo seviziato e violentato sessualmente. La disobbedienza di Adamo fu causa
del decadimento di tutto il genere umano, perché anche i discendenti di Jafet cominciarono ad
incrociarsi con la stirpe di Caino, stabilendo come unico criterio la selezione delle donne più fertili
e anche più belle. Lo Spirito di Dio, indomabile mai domo è, nel Suo Giusto Ordine, un elemento
costitutivo del Suo essere, e aleggia sulla terra in attesa della attuazione della nostra LIBERTA‟ IN
COSCIENZA E NEL TEMPO ed è composto di Parti di Spirito Complementari che confluiscono
nell‟Unico Spirito di Dio. Quindi Dio sa, in anticipo, che riconoscerà ad Adamo una nuova chance,
nel caso mancasse il bersaglio, a costa chieda il Suo PERDONO. Ma ancora una volta non manca di
metterlo alla prova. Ecco che mentre alle Creature Angeliche Dio offre direttamente e subito la Sua
Luce, all‟Uomo, a differenza dello Spirito Puro, gli dà la Sua Parola, il Suo soffio, la Sua Presenza
amichevole e paterna. E nonostante il rischio di possibili deviazioni, per il dono insito nella
LIBERTA‟ continuerà a dargli una Vita ed un Percorso da compiere per raggiungere la Pienezza
dello Spirito, passando dalla Libertà Individuale e dal Pentimento, il Dono “supplementare” che non
ha concesso neppure agli Spiriti Puri, salvo condanna per direttissima e senza appello. E ancora.
Perché l‟Uomo Viva e completi il Creato mettendoci di suo, lo anima di sensi, coscienza e
conoscenze. Gli chiede di dare lui il nome a tutte le altre creature. Gli offre talenti, grazie, doni e
virtù, E‟ la Struttura Metafisica più geniale che Dio immagina per santificare al massimo l‟Uomo
attraverso il Figlio. Anche al Creato e all‟Uomo, come fece per gli Angeli, consegna la Bellezza, il
Bene, la Bontà come Suo Dono che illumina del Suo Splendore e dello Spirito Santo. Gli affianca,
prelevando da lui il germe di nuova vita, una Donna, Eva, prendendo come modello la Madre. Tutto
questo già era compreso nel Progetto. Lo sapevano pure gli Angeli. Ma prima volle sperimentare
l‟Uomo, lasciandolo Solo. Dio volle godersi la Sua Creatura, per quel tempo, che non era Tempo,
che gli era possibile, perché imparassimo tutti, un giorno, che lo Spirito per rappresentarsi ha
bisogno di essere alimentato, individuato e se serve, cercato nella Verità che salva. Poi alla Parola,
Dio, ad Adamo, gli sostituisce una compagna; d‟ora in poi è con lei che si confronterà, dialogherà,
farà progetti; gli affida, come custode, la purezza dell‟Angelo Custode, perché lo Spirito che lo
anima sia più Completo, Fecondo, Giudizioso, Ardimentoso, Santo. Perché tra uomini e donne, con
l‟aiuto perenne dell‟Angelo Custode, insieme possano condividere l‟Unico Spirito di Dio e creare
grandi cose in Suo Nome. Lo Spirito entra nel mondo dando un Senso a Tutto il Creato e a tutte le
cose create. Ma con lo Spirito entra nella Storia anche la parte debole della catena che è lo Spirito
degli Angeli Ribelli, quello Spirito Indemoniato e Separatore che vuole Dominare il Mondo e le
Creature superare in SUPERBIA il Dio Stesso, il PanCreator, combattendo sul piano materiale,
temporale e spirituale, evidenziando così al mondo le controversie degli Angeli Ribelli nei confronti
del Dio. Per questo Satanael ha bisogno di portare l‟Uomo e la Donna dalla sua, ed in questo modo
tentare di annientare definitivamente Dio sul nascere, prima che completi il Suo Progetto. Satanael,
con le Idee Illuminanti di Lucifero, per deviare e allontanare l‟Uomo dallo Spirito che determina il
rapporto unico, imprescindibile, irreversibile ed inequivocabile tra Dio e le Sue Creature, introduce
l‟Inganno che appare accattivante ma visibilmente sottoforma di disobbedienza al Vero Spirito e
allontanamento da quello stesso Spirito che Tutto vivicizza, alimenta e gode. Comincia con formare
l‟Uomo nella indifferenza verso Dio; gli fa scoprire la sua nudità e lo indirizza verso un talamo; gli
impone il dubbio su cosa sia giusto e meglio; lo allontana dal senso della bellezza, dal piacere bene
applicato e dal senso equilibrato di buon governo delle cose create e degli esseri a lui sottomessi.
Gli fa coprire i guadagni della schiavitù e della soppressione. PECCATO!! Il Signore Iddio aveva
posto l'uomo nelle migliori condizioni di esistenza. Il Paradiso Terrestre non è una favola, è stato
una realtà: e possiamo dire tranquillamente che la vita dell'Uomo che l'abitava deve essere stata
bella, spensierata, felice, sublime. Il luogo dove Dio aveva posto l‟Uomo possiamo lontanamente
immaginarlo pensando alla purezza dell'aria, alla dolcezza del clima, all'abbondanza di ogni cosa,
alla mansuetudine degli animali, alla natura amica. Egli, insieme a tutta la natura gioiva, e tutto il
creato si rallegrava della sua presenza. Doveva attendere e presto Eva gli avrebbe dato tutti i figli
che desideravano, senza dolori e …senza “mal di testa”. Il suo Corpo, la sua Anima e il suo Spirito
erano in armonia e in perfetto equilibrio. Non esistevano le malattie, la vecchiaia e nemmeno la
morte. Non esisteva il Tempo, perché c‟era solo l‟Eternità. Potremmo dire che Dio aveva
programmato Felicità e Sesso per l‟Eternità. Dio lo aveva rallegrato con la dolce presenza di Eva: il
sorriso e le movenze di questa, il fascino della sua bellezza e purezza rendevano la sua esistenza più
che soddisfatta. Nessuno gliela ordinò a Dio. Fu una Sua libera scelta per Amore. Una cosa sola era
limitata ad Adamo e cioè: non toccare il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male.
Perché questa limitazione? Essa voleva dire al nostro primitivo progenitore che, nonostante fosse
stato creato all'Immagine di Dio e pur essendo libero, doveva ricordare che sopra di lui c'era un Dio
che l'aveva creato. La proibizione voleva ricordargli che c'era un limite alle sue azioni oltre il quale
ne avrebbe subito le conseguenze. Ma Satanael era più che interessato all'Uomo, perché su di lui si
sarebbe ingaggiata la sfida a Dio e sul quel punto doveva vertere l‟attacco, che doveva passare
dall‟anello debole che era, non tanto Eva, quanto quello che era già accaduto con l‟Ancestre, e che
Dio,almeno una volta, gli aveva concesso, e che ora gli PROIBIVA di compiere di nuovo, creando
il dubbio nel cuore di Adamo, prima ancora che della Donna. “Ma poi - disse Satanael - ha
veramente Dio detto di non toccare il frutto?” Il punto interrogativo fu il seme della disubbidienza.
Certamente il Signore Iddio parlò ad Adamo sul soggetto-oggetto e sui motivi della proibizione, ma
non ad Eva, che non potè nemmeno consigliarlo. Così, Eva, forse ancora bambina, invita Adamo a
farne buon uso di quel “frutto proibito”. Il suo pene palpitava, il ricordo di quella esperienza lo
aizzava. Eva era troppo piccola ed insipida per lui. Di pedofilia nemmeno a parlarne, grazie al
Cielo. Quell'avvertimento di Dio ad Adamo voleva essere anche un avviso, una promessa, che solo
la castità e l‟obbedienza avrebbero potuto assolvere pienamente, affinché si guardasse dal tentatore
che, certamente, gli si sarebbe presentato, come un “menestrello moderno”, magari con un
preservativo in mano per l‟amore libero ed il rispetto sessuale. Allo stesso tempo era un modo per
comprendere come gli uomini si sarebbero potuti organizzare per combattere e difendersi dagli
attacchi di Satanael, sapendo che il sesso assieme al potere di dominio sono i due punti deboli della
LIBERTA‟. Ma purtroppo Adamo fallì e diede ascolto più alla voce intima e quindi al consenso di
Eva e infine a quella nemica, che si presentava come “falso profeta” portatore di inganni e
menzogne. In fondo una finta voce amica era sempre meglio dell'avvertimento di Dio Padre che lo
metteva in guardia dalla terribile conseguenza, allorché avesse disubbidito: cioè la MORTE.
Dobbiamo riflettere bene su questo punto. Dio da subito introduce i NOVISSIMI, le “cose ultime”.
Il dialogo tra Dio ed Adamo è impostato sulle conseguenze della disobbedienza: PARADISO o
INFERNO, e quindi, nel secondo caso, anche MORTE e GIUDIZIO. Cosa fosse il PARADISO,
Adamo lo sapeva bene. Noi è proprio il Paradiso che ignoriamo. E Adamo per la sua disubbidienza
morì di morte spirituale e fisica. Morì spiritualmente, sì. I sensi delle sue facoltà spirituali divennero
insensibili alle cose divine alterando così l'equilibrio della sua perfetta personalità. Inoltre morì
fisicamente perché con la disubbidienza lo rese soggetto alla morte. Visse quasi 800 anni, poi lasciò
il testimone agli eredi, perché cominciassero ad affrontare la pensate salita, dopo il suo PECCATO
di ORIGINE. Fu espulso dall'Eden con grandi pianti e pentimento. Si ravvide ma tutto era in parte
compromesso. Con l'espulsione portò la morte, il cordoglio, il dolore nel mondo, guerre e fratricidi.
Con la caduta dell'uomo, l'Impero del Male, con tutte le potestà dell'aria, cadute, invade e influenza
tutta la razza umana, tutta la progenie di Adamo. Le pretese di Satanael si trasformano in piani
strategici per diventare “il principe di questo mondo” (Giovanni 16:11), ossia di questa Età. Le
pretese di Satanael per raggiungere i suoi scopi nel mondo, possono raggrupparsi nelle tre seguenti
priorità: egli cerca una totale ubbidienza e ci riuscì in parte con gli angeli quando la terza parte di
essi lo seguì nella ribellione contro Dio, e, dopo, con l'Uomo, infatti la maggioranza dell'umanità lo
segue e ubbidisce alle sue influenze, così accadrà anche per l'anticristo; egli cerca di distruggere
ogni cosa che è di Dio, la verità, la giustizia, l'amore, la bellezza, la luce, i bambini concepiti, la
famiglia; egli cerca l'adorazione, perché si è fatto simile a Dio e come tale, in maniera anticristica,
direttamente o indirettamente, vuole essere adorato.
È evidente, ormai, che due Regni esistono nell'universo: quello di Dio e quello di Satanael, che si
manifestano nella Chiesa Santa, Unica Vigna del Signore e nella Sacrilega Mammona Finanziaria
Ecumenista e Panteista. L'uomo, spiritualmente parlando, appartiene ad uno solo dei due. Non può
il vero Cristiano servire a due padroni. Deve fare una scelta coraggiosa. Se appartiene al Regno di
Satanael (e per nascita tutta l'umanità in qualche modo vi appartiene per aver ereditato il peccato di
Adamo, almeno fino al Battesimo) questi continuamente influenzerà nei modi che gli sono propri
del mondo (Mammona) per tenerlo sotto il suo dominio; se appartiene, invece, al Regno di Dio (che
guadagniamo per il Sacrificio di Nostro Signore e quindi, mediante la morte dell‟io e nuova nascita
spirituale a partire dal Battesimo) cerca di influenzarlo ugualmente, anzi con più forza e maggiori
seduzioni, per strapparlo dall'opera redentrice di Cristo.
Ma in quale luogo Satanael conduce la sua battaglia? Nella mente dell'uomo, attraverso ogni forma
di seduzione (politica, cultura, economica, intellettuale, agnostica, sessuale). La mente è il campo di
battaglia, l'arena della grande contesa. Chi controlla la mente controlla la persona. Le decisioni
grandi e piccole della nostra esistenza vengono prese nella mente. È qui la grande potenza di scelta
che determina i destini eterni dell'uomo. È nella mente che Satanael insinua e perverte la capacità di
decisione per costituire un particolare atteggiamento e paradigma comportamentale. La mente è
proprietà e territorio dell'uomo. Satanael cerca di invaderla e conquistarla con strategie militari, tipo
gli Articoli Manipolatori o Armi di Distrazione di Massa, PNL (ProgrammazioneNeuroLinguistica),
Psyops, Plagio Emozionale, CIA-Cerchi Sovrastrutturali, Truman Show, MK-Ultra, Progetto
Monarch, Shock Ecology e Economy, Strategia della Tensione, Tecnica Delphi, ma anche con
invenzioni della Jason Society, Immigrazioni di Massa (Frontex), Guerre Asimmetriche, Piano
Africom, Peace Keeping (lotta al terrorismo) che alimentano Scontri di Civiltà. Insomma attraverso
la PAURA ed il terrore. Gesù ci ammonisce: “non abbiate paura”. Nella Bibbia appare 63 volte
questo monito. Quando Satanael vuole invadere la nostra mente, prima vi costruisce una testa di
ponte suggerendoci qualche suo malefico pensiero basato su delle utopie o delle verità trasformate
in menzogna, o anche delle false idee di libertà, credere che quello che viene dopo è sempre
migliore (la base di ogni rivoluzione colorata o non) e dopo averla fortificata invade tutte le parti
sensibili della personalità umana. Lo sanno bene coloro che manovrano i tasti della
disinformazione, che attraverso i mainstream, i network, i blogs, gli oroscopi introducono i loro
formidabili colmoschin e consubin della rete o sostengono e lanciano l‟uno contro gli altri i liberi
pernsatori, ossia gatekeeper, debunkers, trollers, bullshitters, guastatori, neutralizzatori di pensiero
forte, mandando a sciolinate, al contrattacco, i loro “falsi profeti”. Se l'uomo, e specialmente il
credente, non riesce a riconoscere questa strategia di Satanael, è perduto; e se, avendo come base
della sua Fede e della sua formazione cristiana la riconosce e non la respinge con tutte le sue forze,
diventa facile conquista dell'avversario, che dietro lusinghe lo vorrebbe in prima linea fra i suoi
assalitori, sabotatori e genieri. Infatti, quale miglior alleato di Satanael di un pedofilo prete, di un
eretico papa, di un modernista vescovo, di un politico cardinale, di un filantropo parroco? Nella
conquista della mente umana, Satanael impiega tutte le forze del suo malvagio, perverso e
seducente impero, per cui l'uomo è attratto e quindi succube di forze soprannaturali “potentissime”
(Dio ha solo tolto e disattivato parte del potere che è dato agli Angeli di agire sulla terra, e che nel
Diavolo come per le altre forze spirituali restano almeno fino al potere di coercizione della mente,
della psiche, più che nel controllo delle forze fisiche umane) che lo costringono ad essere esecutore,
spesso inconsapevole, degli atti deliberativi del suo Regno; e se credente, si trova ancora di più
ingaggiato in una lotta, che se non supportata dalle Virtù dello Spirito, è e resterà impari rispetto
alle sue forze umane. L'apostolo Paolo, nella Lettera agli Efesini 6:12, ce lo conferma: “...il nostro
combattimento infatti non è contro sangue e carne ma contro i principati, contro le potenze, contro i
dominatori di questo mondo di tenebre, contro le Forze Spirituali della Malvagità, che sono nei
luoghi celesti”. I Principati, infatti, angeli decaduti e di grande intelligenza, sembrano proprio siano
stati preposti ad influenzare le Nazioni della Terra, anche allo scopo di metterle una contro l‟altra. Il
potere esoterico e simbolico nascosto inneggia da millenni con i rituali satanici e rosacrociani, le
“pasque di sangue” a questo scopo e si perpetua da generazione a generazione. Non c'è quindi da
stupirsi se l'atteggiamento malvagio, dispotico e tirannico delle nazioni della terra sia stato, in ogni
dove rappresentato da forze occulte molto ben organizzate, in ogni tempo, siano il risultato
dell'opera invisibile di questi principi di Satanael da cui traggono le magie e le ispirazioni come
“sciamani” o apprendisti stregoni. Le fortezze di Satanael nel mondo sono numerose. Basta
considerare l'ateismo, il materialismo, il modernismo, la dottrina della morte di Dio, l'immoralità
dilagante, la schiavitù in ogni forma antica e moderna, la menzogna perpetrata attraverso docili
strumenti, spudoratamente quasi sempre senza reticenza e vergogna. Anzi, quasi a vantarsene.
Queste fortezze di Satanael vengono costruite sempre con il processo della mente. Basti rivedere
alcuni passi della politica nostrana degli ultimi tempi per renderci conto come siano stati abili a
richiamare il consenso nonostante acclarate affermazioni a favore di mafiosi e lager (vedi Prodi,
quando era Presidente UE a difesa dei Laogai cinesi), leggi anticostituzionali e contro il bene
comune, regime di polizia, appartenenze alla massoneria o logge non meglio identificate, conflitti
eclatanti di interesse e commistione pubblico privato, orge e harem, ecc.. E non sto parlando solo di
P2 e Gladio, ma anche di Bilderberg, Trilateral Commission, Rotari, Pilgrim Society, Around
Table, CFR, Aspen Institute, Skull & Bones, SS-OSS-CIA, Servizi Segreti di ogni ordine e grado,
Grande Oriente, MAFIA (la società di Servizi che fa il lavoro sporco per tutti). La potenza di
Satanael, sa ben rifornire le sue truppe e le sue organizzazioni d‟assalto occultandole prima,
salvaguardandole dopo (nei processi, se catturati e inquisiti, restano quasi sempre immacolati);
sempre Satanael mette un pensiero nel subconscio di tutti, facendo apparire come buono ciò che
buono non è, che se non viene rigettato, la mente comincia a considerarlo persino utile e necessario,
come è successo di recente che tre uomini Goldman Sachs in un solo colpo hanno occupato le
poltrone di FMI e Banca Centrale Europea (BCE), il premierato Greco e il Consiglio Italiano. Tutta
questa è una pratica acquisita nel tempo, fondato sulla ignoranza in gran parte, ma soprattutto sul
concetto di utilità sociale della Democrazia. Ecco quanto diceva il 12 aprile 1893 John Swinton
(1830-1901) redattore capo del giornale newyorkese di proprietà della dinastia della famiglia
ebraica Sulzberger: "Una stampa indipendente in America non esiste. Voi lo sapete. Non c'è
nessuno di voi che osa scrivere le proprie opinioni e già sapete che se lo fate non verrebbero mai
pubblicate. Io sono pagato settimanalmente per tenere il mio parere onesto fuori dal giornale. Altri
di voi sono pagati con stipendi simili per cose simili, e qualsiasi di voi sà che chiunque sarebbe così
pazzo da scrivere opinioni oneste sarebbe fuori per la strade in cerca di un altro lavoro. Se io avessi
pubblicato le mie vere opinioni mi ritroverei senza lavoro prima di 24 ore. Il business dei giornalisti
è distruggere la verità, mentire apertamente, diffamare, scodinzolare ai piedi della ricchezza e
vendere il suo Paese e la sua razza per il suo pane quotidiano. Cosa è questa follia di brindare per
una stampa indipendente? Noi siamo gli arnesi e vassalli di uomini ricchi dietro le quinte, loro
tirano i fili e noi balliamo. I nostri talenti, le nostre possibilità e le nostre vite sono tutte proprietà di
altri uomini. Siamo prostitute intellettuali".
Dopo di aver ponderato e esaminato in tutte le maniere quel che accade, la nostra mente, elabora
ahimè l‟informazione, l‟opportunità di compromesso sociale per un “imperio” qualificato (in questo
caso Mammona, che vuol dire soldi, consumismo, tasse, debito, deficit, successo, in tutte le sue
accezioni negative, comunque secondo le istruzioni date dagli “scienziati zerbino” su come devono
essere considerate), finché nasce una nuova filosofia, una teoria o una dottrina relativa che prende
prepotentemente posto nella “mentalità” nuova. Infine come per le piccole cose, si contempla e poi
si sperimenta, ossia si pratica; la pratica ripetuta crea vizio, dipendenza, consenso, fratellanza che,
automaticamente, diventa fortezza di Satanael e nuovo “mantra”. Queste sono tecniche utilizzate dai
suoi accoliti per guadagnare il Nuovo Ordine Mondiale per poi rimetterlo in mano all‟AntiCristo.
Tra il mondo spirituale e quello fisico c'è solo un passo. Ciò che ci separa da esso è il nostro corpo
umano con i suoi cinque sensi. Conquistato questo, la mente abbassa quasi tutte le sue difese. Se
fossimo dotati di altri sensi potremmo allora vedere, constatare un mondo a noi sconosciuto, esseri
che ci seguono, ci guardano, ci influenzano con tanti pensieri volatili che insinuano la nostra mente.
Tanti “folletti” il cui compito è quello di disturbarci e di farci seguire i loro cattivi suggerimenti.
La Genesi esprime le conseguenze del peccato anche così: “Allora il Signore disse: il mio Spirito
non resterà sempre nell‟uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni”. L‟assenza
di Spirito Santo, a causa della “Discrasia” originale, diventa “noia”, “arroganza”, “disobbedienza”,
“superbia”, “dubbio”, “prepotenza”, “gelosia”, “invidia”, “rancore”, “vuoto interiore”, “solitudine”,
“disorientamento”. Tra i discendenti dell‟Uomo vi sono coloro che assoggettandosi allo Spirito del
Dio Trascendente si tras-formano in Popolo di Dio, unendo talenti (sym-balus) e condividendo beni
comuni, bellezza e ogni forma acquisita e riconosciuta da tutti, di buon governo; e quelli che nella
costruzione di nuovi modelli alternativi, fatti di rapina, invidia e soppruso, perseguono lo Spirito di
Iniquità, tutto portando e convogliando su di sé, dividendo (dia-balus) disgregando, abbrutendo,
inquinando, sfruttando, profanando, depredando, consumando. E così, dopo il Peccato Originale,
molte anime cominciano a perdersi, perdendo la loro bellezza iniziale, non essendo più nello Spirito
Giusto ma in quello Ribelle, e cominciando ad operare altre scelte, quelle suggerite da tutt‟altro
Spirito, quello che è concepito da Satanael che è senza Bene, senza Vita, senza Verità (perché non
gli appartengono nemmeno volendo), e che pertanto, non essendo in sintonia e in ordine allo
Spirito del Dio Creatore, produce solo Male, anche per Cattiveria. Ma Dio consente che questo
Spirito Avverso entri nella Storia come discriminante tra chi sa amare e compiere il discernimento e
chi invece vuole restare cieco e sordo al Signore che bussa alla porta e chiama alla Verità.
L'angeologia è praticamente assente nella teologia del nostro secolo. Non c‟è da stupirsene! Ecco
perché si sa molto poco di Angeli e del rapporto con lo Spirito Santo, che invece è mutuabile ed
indispensabile per noi e loro. Stiamo infatti parlando dei Messaggeri di Dio e con loro condividiamo
l‟esperienza nello Spirito. Perché insieme siamo nella viva corrente dello Spirito. Alcuni di loro lo
sono ancora di più nello specifico, se si pensi ai compiti e alle funzioni che Dio ha attribuito ai Santi
Michele Arcangelo, Gabriele e Raffaele. Infatti, nel giusto ordine, rispetto al Progetto di Dio,
compito degli Angeli è quello di manifestare, preservare e assecondare l'ordine e il Progetto Divino
che pervadono l'Universo: essi sono anzitutto portatori della Legge Suprema e come tali ci seguono,
ci custodiscono, ci aiutano. L'Angelo è Puro Spirito, luce radiosa, vibrante energia. Nella Storia, gli
Angeli possono entrare in contatto con noi sotto le più svariate forme e in diversi modi: come
persone comuni, come figure di luce, sotto forma di virus e malattie, o anche come voci, sussurri,
pensieri, riflessioni, illuminazioni, sogni, visioni, colori e suoni. Questo aiuta l‟uomo a discernere.
Dunque, dopo il peccato, lo Spirito, non poteva più rimanere sull‘uomo, nell‘uomo. Così si è
manifestato sotto forma di Doni. Noi catturiamo e teniamo legato a noi lo Spirito attraverso i Doni
e le GRAZIE che Dio ci partecipa. Ma Dio, a prescidnere o meno dallo spessore della nostra
richiesta, ha riempito l‘Universo di Suoi Angeli, Spiriti Puri. Ora l‘Uomo può invocare la
manifestazione dello Spirito (rappresentato come vento, fuoco, colombe, acqua, olio, prove di
sofferenza, consiglio, coincidenze particolari), passando per Gesù, per la Madre e anche attraverso
l‘ausilio degli Angeli e degli Arcangeli. Giobbe offre la sua testimonianza attraverso la pazienza di
fronte alle avversità; Giovanni il Battezzatore, invece, dà questa testimonianza: “Ho visto lo Spirito
scendere come una colomba dal cielo e rimanere su di Lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha
inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L‟uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo
Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il
Figlio di Dio”(Giovanni 1,32-34). Lo Spirito Santo scende su Gesù, e lo guida in tutta la sua vita
terrena. Ma non per rimanere solo su di Lui. Gesù è Colui che battezza in Spirito Santo. Con la
fede e il battesimo, anche noi riceviamo lo stesso Spirito di Gesù, e partecipiamo al suo essere
Figlio di Dio. Ma ciò avviene per mezzo dell‘Uomo che ha creduto nella Rivelazione dello Spirito.
Dirà il Battista: “Io vi battezzo in acqua, ma verrà qualcuno dopo di me che vi battezzerà in Spirito
Santo e a cui non sarò degno nemmeno di allacciare i sandali”. Dio è entrato nella storia con Gesù.
La pretesa di essere adorato, nella concezione di Satanael, è totale e non parziale e nemmeno
limitata ad alcune circostanze specifiche e particolari della storia umana. Il fatto è che per
pretendere l'adorazione totale dell'umanità non basta essere il “principe delle potenze dell'aria” e il
“principe di questo mondo”. Non è sufficiente avere un Governo Spirituale sia pure così
efficientemente organizzato come il suo. Per essere adorato da tutta l'umanità egli ha bisogno di un
governo mondiale politicamente ed economicamente altrettanto organizzato. Solo allora la sua
ambizione potrà essere appagata, solo allora il suo desiderio sarà soddisfatto e la sua pretesa
realizzata. Dopo la caduta dell'Uomo, Satanael ha tentato sempre di instaurare un ordine politico
che gli permettesse di raggiungere il suo obiettivo nel minor tempo possibile. La sua è una vera e
propria lotta contro il Tempo che è scattato con l‟allontanamento di Adamo dall‟Eden. Satanael ha
visto scattare quella clessidra e ha cominciato a organizzare i suoi eserciti. Non c'è ancora riuscito a
portare a compimento il suo progetto perché una forza lo ha sempre trattenuto, costringendolo a non
manifestarsi completamente. Quando questa forza sarà rimossa, il katechon, quando cioè l'ostacolo
sarà tolto di mezzo, allora “sarà manifestato l'empio” (2 Tessalonicesi 2:8); ma sin dal principio
Satanael è stato sempre in opera (2 Tessalonicesi 2:7) e tutta la storia umana è stata influenzata in
tale senso. Grandi argini sono stati elevati per affrontarlo e frenarlo, a partire dai Patriarchi e dai
Profeti, passando persino dai Rabbini della Torah e dai Maestri, dai gruppi religiosi di Farisei,
Sadducei salvo poi non riconoscere o fingere di non capire chi fosse realmente Gesù. Oggigiorno,
nonostante le fortesse spirituali e materiali create dalla Chiesa e dai Santi per arginare l‟avanzata del
nemico il mondo è caratterizzato sempre più dall'affermazione di filosofie e dottrine politiche
alternative o apertamente contrarie ai principi cristiani, che hanno eroso persino la Dottrina con
pensieri “modernisti” ossia che sintetizzano tutte le eresie già condannate dai Papi. Inoltre si sono
fatte sempre più consistenti al massimo grado le forme di lassismo morale, dal dominio sempre più
vasto della tecnologia e della scienza umana e materialista che senza alcun freno etico si è anteposta
alla morale cristiana. Per i credenti che fondano la propria fede sulla Parola di Dio questi sono segni
precisi e inconfutabili di ciò che la Bibbia ha già previsto fin dal principio. Forze oscure e malvagie,
ispirate dal nemico di Dio in Terra, Satanael, stanno condizionando uomini importanti e intere
nazioni per preparare la strada all'avvento dell'AntiCristo, il quale regnerà sulla terra per un breve,
ma terribile periodo prima di essere spazzato via dalla “manifestazione” di Cristo nella Sua Parusìa.
Ma tant‟è, così come si sta muovendo il principe delle tenebre, è già sufficiente e mietere vittime
innocenti, illustri, eletti assoldando nuove reclute. La finanza mondiale ha raggiunto l'obiettivo di
creare un sistema economico globale microchippato (il Marchio della Bestia?); la politica si muove
verso l'istituzione di un governo unico mondiale, con l‟avvallo di Benedetto XVI il 23 ottobre 2011,
dove l'Unione Europea giocherà, ricattata dalle varie società ad hoc di Rating, un ruolo primario
anche nelle guerre future in MedioOriente; la tecnologia sofisticatissima, che tanto facilita la nostra
vita, viene utilizzata per controllarci, schedarci e ucciderci 24 ore su 24. Questi sistemi e altri
ancora saranno molto utili all'AntiCristo per assumere in tempi brevissimi il controllo assoluto del
mondo e quindi della anime da portare a Satana come “sacrificio” così come pre-annunciato.
Ecco perché la Storia siamo noi: perché siamo noi che decidiamo che cosa è storico, cioè Degno di
essere ricordato, Degno di esser vissuto e amato, Degno di essere assimilato e approfondito, Degno
dire, fare, insegnare, trasmettere. Nella Bibbia si è proceduto così sin dall‟inizio, assommando
esperienze di Popoli diversi uniti nell‟Unico Vero e Autentico Spirito di Dio. Ecco lo Spirito stesso
della Storia: con l‟indagine, la ricerca, possiamo comprendere meglio la Verità, e capire cosa è
successo nel passato, fino a scoprire che la Storia tutta ci rivela il suo mistero con Gesù sulla Croce
e la Sua Resurrezione il Terzo Giorno. “Chi cerca la Verità, lo sappia o no cerca Dio” (Edith Stein,
ebrea convertita al cristianesimo e morta nei campi di sterminio ad Auschwitz. La storia è ciò che ci
è tramesso nella Sacra Bibbia e che si concretizza e viene maturandosi sotto l‟Impero Romano, in
quella terra di nessuno che è Betlemme, nel Natale che era del “Dio Sole” 25 Dicembre dell‟anno 0.
Ciò che è accaduto con quei giorni di Avvento, con la Resurrezione poi e con l‟attesa della Parusìa
ora, ci ha aiutato a lungo a capire meglio come vivere lo Spirito Presente e ci proietta con questa
consapevolezza nel Futuro. Dio cerca l‟uomo nella Storia, lo vuole nella Storia, lo coinvolge nella
Storia. Dice Ezechiele 36,25-28: “vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò
da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno
Spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio Spirito
dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie
leggi… Voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”.
La missione dei Pagani, di sintonizzarsi con le stelle, per scoprire l‟arcano è giunta a compimento
oltre 2000 anni fa. Da allora è entrato Gesù nella Storia. Non ci sono altre soluzioni per la Salvezza.
Siete pronti per questo ultimo periodo della storia del mondo? Fai entrare Gesù nella tua vita, è
semplice! Recupera lo Spirito di Dio che ci ha messi al mondo rendendo Lode e Gloria. Onoralo!
La Missione della Chiesa, grazie allo Spirito Rivelato, strappa tutti gli uomini dalla confusione e li
porta alla Comunione, convergendoli e convertendoli, senza frontiere di razze, culture, spazio e
tempo. C‟è un elemento UNIVERSALE nel Popolo di Dio, frutto del nuovo patto della Pentecoste.
L‟orgoglio e l‟egoismo dell‟uomo, nonostante l‟Avvento e l‟Insegnamento di Gesù, creano sempre
nuove divisioni, innalzano muri d‟indifferenza, di odio e di violenza. Lo Spirito Santo, al contrario,
rende i cuori capaci di comprendere lingue, gesta e culture, perché ristabilisce il ponte dell‟autentica
comunicazione fra la Terra ed il Cielo. Non ci saranno più Babeli? Speravamo di no, ma l‟Europa
insiste portando nel suo cuore eresie di ogni dove, poi lo scisma d‟Occidente, quindi la riforma
luterana, l‟usura capitalistica dei banchieri inglesi, il comunismo, il nazionalsocialismo tedesco! Per
affrontare la sua missione nel mondo, la Chiesa, ha dovuto ricevere lo Spirito Pentecostale, ma con
l‟impegno di essere e rimanere fedele alla Tradizione secondo il Credo Apostolico. E per questo vi
sono due condizioni: RESTARE INSIEME UNITI, NEL SANTO VANGELO, ALL‟UNICO DIO
RIVELATO CHE E‟ GESU‟, ALLA SANTA EUCARESTIA, ALLA MADRE SEMPRE
VERGINE E PREGARE, condividendo tutti lo stesso Spirito, la stessa Prospettiva di Vita, Dottrina
Sociale ed Ecclesiale, la stessa Fede. Di contro rischiamo di farci aggredire in ogni angolo del
nostro vivere privato e perire disperati e soli. Ecco allora arrivare da subito le prime conversioni.
Agli uomini dei tempi degli apostoli era dato di comprendere che alle loro orecchia e ai loro occhi
era giunta la Buona Novella tanto attesa. Convergono sulla figura di Gesù i Pagani di ogni latitudine
e longitudine. Sono i Gentili, coloro che hanno manifestato culture diverse da quella ebraica. Molti
nemmeno sapevano che Dio sarebbe entrato nella Storia. I Profeti avevano parlato al mondo, ma
non tutti gli avevano prestato ascolto. Per San Paolo proprio i Pagani sono una immensa e
meravigliosa terra di conquista: non hanno coltivato né pregiudizi, né chiusure mentali, né
preclusioni di ogni tipo. Sembra non aspettassero altro dai tempi dei tempi. Certo, il Signore chiede
la nostra collaborazione, ma prima di qualsiasi nostra risposta è necessario riconoscere la Sua
Iniziativa: è il Suo Spirito, che è il Vero Protagonista della Chiesa, non le nostre azioni, per più
grandi, sempre misere. I Pagani di ogni luogo e tempo aderiscono se intravedono nella Chiesa il
Giusto Spirito, lo SPIRITO GIUSTIFICATORE DI TUTTE LE COSE e non degli interessi di quei
pochi che se ne fanno vanto. E tra le realtà suscitate dallo Spirito nella Chiesa vi sono gli Ordini, i
Movimenti, le Comunità ecclesiali, tanti carismi. Tutta la Chiesa è un unico grande movimento
animato dallo Spirito Santo, un fiume che attraversa la Storia per irrigarla con la Grazia di Dio e
renderla feconda di Vita, di Bontà, di Bellezza, di Giustizia, di Pace in Cristo. Prima di Paolo lo
aveva compreso San Matteo, l‟apostolo ed evangelista, che descrivendo l‟arrivo dei Magi, non
manca di mostrare sorpresa e meraviglia di quanto potente fosse lo Spirito della Creazione che
aveva attraversato in ogni luogo e tempo il cuori degli uomini. E‟ l‟unico fra gli Evangelisti a notare
la portata di questo evento. I Re che vengono da lontano e da terre Pagane ad adorare il Re dei Re.
Oggi il particolare sfugge ai più, ma non a Matteo, che ci racconterà del Vangelo del Regno.
I Patriarchi sono stati scelti nel passato da Dio ed Eletti sopra a tutti dallo Stesso Spirito che li ha
portati ad essere guida del Popolo verso la Giustizia. Perchè ottemperando nello Spirito trasferissero
da generazione a generazione il Progetto Creazionale del Settimo Giorno, quello che ci vede
impegnati direttamente attraverso la Redenzione, elaborando nel contempo una Tradizione che poi
si è fusa nella Santa Madre Chiesa, Una, Cattolica, Apostolica e Romana. Noè con questo Spirito
costruisce l‟Arca, con cui Dio ha deciso di separare gli uomini in Spirito dai negletti, stirpe di Caino
degenerata e ingrata. Abramo con questo Spirito fu pronto a Sacrificare nella Fede per il Dio Unico,
il proprio unico figlio prediletto. Mosè, in questo Spirito, raccolse la chiamata di riunire il Popolo di
Dio e sottrarlo dallo Spirito perverso del suo Faraone, per temperarlo e forgiarlo, con la traversata
del deserto, nella Verità e nella Tradizione. E sul Sinai con questo Spirito riceve le tavole della
Legge. Re Davide con questo Spirito dà forma ad un Popolo che finalmente si era riunito in una
unica Tribù. Salomone con uno Spirito “diverso” erige il Tempio a caposaldo dell‟Arca dell‟Antica
Alleanza, che contiene anche i Comandamenti consegnati da Dio durante l‟Esodo. Ma nonostante la
sua saggezza perde la forza di mantenere unite le 12 Tribù. Ed il Tempio verrà sostituito da Dio in
una “Tenda di Carne” (San Paolo) che è Maria e quindi abbattuto. I Profeti, con lo Spirito Santo,
riprendono, consigliano, elaborano, proiettano l‟Umanità al di là del Tempo e dello Spazio, perché
lo Spirito sottenda le azioni stesse di ognuno, in previsione di quel che sarà. Nessuno tenti Dio con
idee e progetti contrari al Suo Spirito. Elìa si ritirerà sul Monte Carmelo perché nel suo eremo lo
Spirito diventasse Luce per il mondo, e lì si formò la Comunità Essena dell‟Attesa per annunciare la
prominente Venuta del Messia. E‟ grazie anche a questa opera santa che Maria, in visita alla cugina
Elisabetta ad Ain Karem disse: “L'anima mia magnifica il Signore e il mio Spirito esulta in Dio, mio
salvatore,perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno
Beata‖. Il cugino di Gesù, Giovanni, figlio di Elisabetta, di sei mesi più grande, incarnò questo
Spirito fino in fondo. Fu Degno di Battezzare Gesù, come era “previsto” nelle Scritture. I Re Magi,
Pagani, con questo Spirito, ed in attesa dell‟Unto del Signore, cercavano dai Cieli il segnale Giusto
ed appresero quello che era già scritto nel Firmamento. Lo sapevano anche gli scribi di Re Erode,
ma disattesero lo Spirito. Così mentre gli altri Re, in sintonia con lo Spirito Santo sapevano dove
cercarLo (a Betlemme dove era un palazzo di Re Davide-la stella) i giudei, invece, non Lo
avrebbero riconosciuto. Il Deicidio era già stato programmato sin dalla Strage degli Innocenti. I
migliori Re, quelli che vivevano dello Spirito di Dio attendevano il Sole Vivente, Regnante e
Creatore, Luce e Sorgente di ogni cosa e desideravano conoscerLo per adorarLo. Maria fu concepita
con questo Spirito direttamente dal Creatore, prima della sua nascita storica; e questo Grazie al Suo
SI‟, che Dio aveva già visto al di là dei tempi. Per questo, come modello del genere umano, Lei
stessa, nelle sembianze di una nuova Eva, sarà generata come futura Madre di Dio. Con un Dogma
gli verrà riconosciuto l‟essere la Madre di Dio e prototipo di tutti i Santi, che pur discendendo dal
primo Uomo e dalla prima Donna, essi furono “creati” sulla Sua impronta bellissima, che risale a
prima di Tutti i Tempi. Da quella stessa Impronta senza macchia, “immacoltata”, - messa al riparo
anche dallo Spirito Maligno, perché Concepita prima dei tempi e quindi della Ribellione degli
Angeli e prima del Peccato- , Dio genererà Se Stesso, il Nuovo Adamo, come Figlio Incarnato. Con
ciò Rivelando per sempre al Mondo e al Genere Umano la Sua Unica e Vera Immagine e
Somiglianza. “ECCE HOMO!!”. E‟ anche Lui, sì, figlio di quell‟Uomo e di quello Spirito, ma
soprattutto della Concezione, che era prima di ogni Male.
La Luce, con tutto il Suo Mistero, si Manifesterà con lo Spirito e la Parola di Dio sul Giordano,
nelle Nozze a Cana, nella Trasfigurazione sul Monte Tabor, nell‟annuncio “ripetuto” del Regno e
nella istituzione della Eucarestia. In aggiunta si Manifesterò in tutto il Suo Splendore nella Parusìa.
Nel Vangelo di Giovanni, Maria, è chiamata sempre “la Madre di Gesù”. Ella è amministratrice
della Misericordia e dispensatrice dello Spirito di Dio, simbolo dell'Israele fedele, che aspetta da
Gesù il dono del vino dell'alleanza nuova (Nozze di Cana). Maria è colei che ha fatto compiere al
Figlio il primo miracolo della sua vita pubblica, ed è perciò presentata come la mediatrice di tutte le
grazie presso Gesù Cristo. Negli Atti degli Apostoli è presentata in preghiera insieme con gli
apostoli e i discepoli in attesa della venuta dello Spirito Santo. Luca, in seguito, compreso lo Spirito
di queste cose, a Efeso si fece raccontare di persona quello che la Madre serbava nel Suo Cuore e
quindi ne ricevette in pieno lo Spirito di Dio, vedendo che era nella Creazione tutto dispiegato.
Secondo la visione Cattolica questi fatti dimostrerebbero che Lei fu il centro attorno a cui il nuovo
Popolo di Dio si riunì per la discesa dello Spirito, che è la nascita della Chiesa.
Con le Nozze di Cana, Gesù, rivela tutto l‟arcano, il mistero ancestrale che ruota attorno allo
Spirito, e che lo aveva reso non sempre comprensibile a tutti e mai totalmente. E‟ nel miracolo del
“vino” e nel tono con cui si rivolge alla Madre che mostra il superamento del divario generato tra
l‟impreparata Eva e l‟Uomo, tra l‟Uomo e lo Spirito di Dio. La Madre riconosce l‟errore passivo di
Eva e quindi del genere umano quando pensa di essere caritatevole e magnanimo con le cose di Dio,
e chiamandolo Signore, chiede a chiunque di mettersi al Suo servizio. Ma ecco che Gesù ci mostra
in una simbologia inconsueta, come stanno realmente le cose. Fa portare dell‟acqua dentro sei giare.
Queste comprendono i giorni della Creazione, l‟Opera Prima ed irripetibile del Padre. Ed ecco che
Dio, compiaciuto dello Spirito che è nella festa e quindi che è sceso tra gli uomini in Forma Giusta
ed inequivocabile, trasforma l‟acqua in vino. E Gesù, a questo punto mette il dito su quello che fino
allora era sfuggito ai più: “cosa ho io a che fare con te donna?”. Insomma, cosa avrebbe Gesù a che
fare con noi esseri umani ed ingrati del Settimo Giorno?. E già. Dio il Sesto Giorno, che era di
Venerdì secondo il calendario ebraico, crea l‟Uomo. Il Settimo Giorno, quindi, il Sabato, Dio riposa
e lascia le incombenze all‟Uomo. Dirà Gesù: non è l‟Uomo fatto per il Sabato, ma il Sabato per
l‟Uomo. Cosa era sfuggito agli uomini del nostro Tempo, che lo rimproveravano per aver salvato
delle pecore nel giorno di riposo di Dio? Con che Spirito essi lavoravano nella Vigna del Signore?
Ma quale doveva essere dunque il Giorno di Gesù, se lui di Sabato compie un miracolo? La
Domenica era per gli ebrei il primo giorno della settimana, ma Gesù ci mostra che d‟ora innanzi
quello sarebbe stato il Giorno Suo, del Signore. Lo Spirito della Domenica, giorno di santificazione
è entrato nella Storia, modificando per sempre quel Calendario e quella tradizione che aveva creato
uomini ottusi come la pietra. Loro non erano Dio, ma quel giorno riposavano con Dio. Ora accade
che essendo Gesù Figlio dell‟Uomo, ma anche Dio, avrebbe dovuto essere anche per Lui il Settimo
giorno, il Suo Giorno. Ma non è proprio così. Gesù appartiene per Sua stessa Natura al Giorno
Nuovo, quello successivo al Settimo che è proprio dell‟Uomo. Dunque il Giorno di Gesù è l‟Ottavo,
che nel nostro Tempo non esiste ancora, anzi non esisterà mai. E‟ quello riservato sin dall‟Inizio a
Lui, prima che il Padre lo mandasse a soccorrerci nel nostro. Dunque Dio il Settimo Giorno è
costretto a lavorare e deve anche sentirsi dire che Sabato non si compiono miracoli. Ecco ancora un
elemento che ci aiuta a comprendere lo Spirito del Battesimo: Gesù ci aiuta a proiettarci nel Nuovo
Giorno, nella Nuova Vita, quella in cui potremmo vivere con Lui. Dunque il lavoro nella Vigna, con
questo Giusto Spirito, è propedeutico al passaggio, al “TRAPASSO”, nel Regno di Dio, così in
Cielo come in Terra, che è parallelo al nostro, ma tuttora invisibile ai nostri occhi, alla nostra mente,
alla nostra anima. Vi accediamo solo accompagnati dallo Spirito Santo: è il regno delle Beatitudini.
Con il Battesimo e il consenso esplicito dei genitori e dei padrini (Testimoni) continuerà, attraverso
il giuramento e la promessa dell‟impegno, a in-fondere e dif-fondere lo Spirito, a riparo del Male e
delle tentazioni di Satanael e del suo Spirito Ribelle ed Ingrato, come riparazione del Peccato
Originale, che ci aveva discostato da Lui. Con la Cresima, il Matrimonio, l‟Ordine si con-ferma e
perpetua lo Spirito nell‟opera genitrice, formatrice e neo-confessionale. Con l‟Estrema Unzione
riconsegniamo a Dio lo Spirito di Comunione che ha condotto la nostra vita e le nostre scelte nella
Speranza del Regno. Le Parabole di Gesù hanno il senso di trasmettere quello Spirito. Con questo
Spirito “i Malati si salvano, i Ciechi vedono, i Sordi sentono, gli Indemoniati si liberano del
possesso”. La Maddalena ed il Figliol Prodigo recuperano lo Spirito e Gesù ce li porta ad esempio.
Con questo Spirito gli amici e la gente seguirono Gesù sulla Montagna per ascoltare il Discorso
delle Beatitudini e la preghiera al Padre Nostro: diverso fu per il Giovane Ricco che preferì seguire
lo Spirito di Mammona più che quello dei Vignaioli. Con questo Spirito gli amici di Betania si
intrattenevano con il Maestro. Gli Apostoli, nell‟Ultima Cena, ricevono da Gesù lo Spirito di
Comunione e la Confirmazione del Regno, ed il Suo Ritorno per Giudicare i Vivi ed i Morti, e
l‟importanza fino allora di lavorare tutti insieme nella Vigna. Gesù ci lascia il Suo Corpo ed il Suo
Sangue nelle specie eucaristiche e con Queste lo Spirito di Sacrificio. Nella Pentecoste, lo Spirito li
consacra nel Credo e gli Apostoli convertono moltitudini plurilingue. Lo Spirito rende lode a Dio
con la Resurrezione del Figlio. San Paolo si fa servo dello Spirito e sfida l‟ignoranza di quei seguaci
di Gesù che intendono secondo la Legge Mosaica attribuire allo Spirito una Forma “monogenetica”,
“radicale”, “immodificabile”, anziché “eterogenetica”, ancorandola alla tradizione Ebraica della
Circoncisione. Di fatto impedendo che lo Stesso Spirito, ora Impersonificato in Gesù possa essere
diffuso a tutto il genere umano. San Paolo per la prima volta lacera il Tabù, e attribuisce allo Spirito
una Essenza, riconoscendo Esso parte della Trinità. Così, consigliando Pietro, lo Spirito comincia a
espandersi ovunque tramite l‟apostolato e quindi l‟evangelizzazione, dando corpo alle Missioni. Lo
Spirito Santo che prima non si vedeva e non si sentiva, ma si manifestava in mille forme, ora con
Gesù Incarnato assumeva anche un Volto. Invisibile e inafferrabile, avendoLo conosciuto mediante
la Dimensione di Gesù, è più che mai “Essenziale” perchè qualcosa viva, si muova, cresca e dia
frutto. Siamo dinnanzi al mistero del „Dio nascosto‟ che ognuno di noi deve imparare a Identificare
nella presenza fisica ed Eucaristica di Gesù. Lo Spirito diventa nell‟Europa Cristiana uno Spirito di
Identità. San Paolo Lo considera una presenza divina in noi, viva e palpitante; una Presenza
Trasformante che purifica e santifica ed una presenza operante che dà forza e guida le azioni degli
uomini e delle Nazioni. Ma è soprattutto una sorgente. Lo Spirito Santo scorre in noi come una
sorgente che non si dissecca mai, come una fonte alla quale ci abbeveriamo della forza donataci da
Dio. Chi attinge a questa Sorgente non si sentirà mai sfinito, anzi sarà capace di affrontare la vita
senza paure, vedrà le cose con chiarezza, troverà il piacere di vivere e adempierà ai propri compiti. Ma è in Genesi 3,15 che noi troviamo la sintesi di ciò che accadrà in questo Spirito: “Io porrò
inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno”. Questo passo nella teologia cristiana è il cosiddetto ProtoVangelo,
prefigurazione cioè dell'evento salvifico, realizzato per mezzo anche di una donna, la Vergine,
riletta come “nuova Eva” della Redenzione. La lettura della tradizione della Chiesa vede così nella
stirpe della donna Cristo: è lui che schiaccia la testa del serpente, che simboleggia il diavolo, e
redime l'umanità dal peccato, perché lo Spirito di Dio trovi compimento. Tuttavia, la presenza della
donna (Eva a livello letterale) prefigura Maria, colei che ponendosi al servizio di Dio permette
l'entrata del Salvatore nel mondo (Luca 1,38). Lei, Ventre, Porta e Tenda. Maria quindi, nella lettura
tradizionale della Chiesa, partecipa, anche se in forma subordinata, alla vittoria di Cristo sul
peccato. I Padri presentano Maria come una radicale oppositrice al demonio e al peccato. È proprio
questa situazione personale della Vergine che ha spinto gradualmente il popolo cristiano a
comprendere come Ella non potesse aver nulla da spartire con il peccato, neppure con la colpa
originale. Quando l'Angelo ha volto alla Vergine questo saluto, “Ave Maria, Piena di Grazie” allora
lo Spirito Santo l'ha fecondata e riempita di grazia; con il Suo SI‟ Ella accoglie il Signore, affinché
in Lei fosse Colui che l‟aveva “concepita”. A questo dono assolutamente gratuito Maria ha risposto
con la sua disponibilità e collaborazione: “Ecco la serva del Signore; si faccia di me secondo la tua
Parola”. Da questo contesto dominato dalla Misericordia e dall'Amore di Dio e dalla incondizionata
adesione di Maria scaturisce quell‟applicazione di vita cristiana suggerita dalla pagina della lettera
di S. Paolo agli Efesini: “Ci ha benedetto con ogni Benedizione Spirituale nei cieli in Cristo» (Ef
1,3). Siamo nella Santa Casa, ora a Loreto a seguito di una miracoloso translazione che è avvenuta
non senza ripensamenti da parte di Dio, che dopo Fiume l‟ha fatta depositare il altri 4 luoghi nella
Marchigiana. Come la Vergine Immacolata a Nazareth, nella piccola comunità di 300 anime
prevalentemente analfabete, siamo stati noi pure predestinati, attraverso lo Spirito, che alberga nei
nostri cuori, ad essere “lode della Sua Gloria” (Ef 1,12), con la nostra vita e testimonianza cristiana.
Ella è “piena di grazia” perché è stata oggetto di un favore e di una elezione unici, è stata anche lei
“graziata”, cioè salvata gratuitamente dalla grazia di Cristo. (Ella è stata preservata dal peccato
originale, “in previsione dei meriti di Cristo”!). Ma è “piena di grazia” anche nel senso che la scelta
di Dio l‟ha resa splendente, senza macchia, “tutta Bella. L‟Immacolata Concezione è la festa della
gratuità, della degnità, della bellezza, e ha qualcosa di importantissimo da dire a noi oggi. Lo Spirito
della Bellezza, che nasce con Lei, e che la fa diventare Arca, ci tocca tutti, ed è una delle molle più
profonde dell‟agire umano. L‟amore per essa ci accomuna tutti; siamo tutti attratti dalla bellezza. “Il
mondo sarà salvato dalla bellezza”, ha detto Dostoevskji. Sì, ma dalla bellezza di Maria Immacolata
che si colloca sul terzo piano, quello della santità e della grazia e ne costituisce anzi, dopo Cristo, il
vertice. È bellezza interiore, fatta di luce, di armonia, di corrispondenza perfetta tra la realtà e
l‟immagine che aveva Dio dinnanzi a sé, nel creare la donna. È Eva in tutto il suo splendore e
perfezione, la “nuova Eva”, Colei che frena Adamo dal compiere l‟errore, quel tragico errore di
appagare i propri istinti e la propria superbia con una ancestre. Il Cantico dei Cantici celebra questa
bellezza nella sposa e nello sposo, con entusiasmo insuperato e senza complessi. Anch‟essa è
Creazione di Dio, anzi il fiore stesso della creazione materiale e spirituale. Diciamo però che essa
deve essere sempre una bellezza “umana”, e perciò riflesso di un‟Anima e di uno Spirito.
Le donne che amano ed hanno amato Gesù, lo hanno Amato con Spirito Bello, con Spirito e
Desiderio di Redenzione, con Spirito di Servizio. Con questo Spirito Gesù ha amato indistintamente
uomini e donne, immolando Se Stesso sulla Croce. Le donne Vere allevano nel loro ventre, senza
titubare, i figli dell‟uomo, che consacreranno a Dio. Ecco perché la Chiesa è Madre. Per quello che
è meglio per i figli e per salvaguardare tutti da quello che è peggio, la Chiesa, con la “dolce
fermezza” che gli è tipica, mette a disposizione strumenti formidabili per riconciliarci con lo Spirito
e rimanere nello Spirito che è Dio, formando sempre più nuove reclute. La Chiesa di fatto nasce e si
sviluppa con questo Spirito, che è Universale e quindi Cattolico sin dall‟inizio, perché diretto a
Tutti e contenente il Tutto. Gli Evangelisti registrano questo Spirito per trasmetterlo ai posteri così
che resti incontaminato fino alla fine, contenente tutto ciò che è successo e è stato detto. San Marco,
sin da piccolo percepisce lo Spirito e segue Gesù ovunque: anche nell‟Ultima Cena e nell‟Orto dei
Getsemani il giorno del tradimento e della cattura. Il Discepolo, seguace di Pietro, poi riceve da San
Paolo il meritato compito di raccontare quello che ha vissuto come testimone, anche replicando le
omelie dell‟Apostolo eletto Capo della Chiesa, da Gesù. Così anche Luca riceve indirettamente da
l‟Imperatore Tiberio, tramite Ponzio Pilato prima e Teofilo poi (a cui è dedicato il suo Vangelo) la
richiesta formale di raccontare, configurare e documentare storicamente il Messia per trasformare il
Cristianesimo in religione ufficiale di Roma. Non erano sicuramente dello stesso Spirito la Curia ed
il Senato Romano. Ciononostante la Chiesa diventerà Romana. I Tempi erano già maturi.
Nella Trasfigurazione, su Gesù scende lo Spirito Santo, sotto il segno della nube, e lì si sente di
nuovo la voce del Padre, come al Battesimo. E Gesù, salito sul monte Tabor insieme a Pietro,
Giacomo e Giovanni, viene confermato dal Padre con lo Spirito Santo, e così trova la forza di
andare a Gerusalemme a offrire in dono la Sua Vita, nell‟Ultima Cena e sulla Croce.
Checche ne pensino i nostri avversari che la denigrano, la Chiesa è costituita e fondata con questo
stesso eterno Spirito Altruistico e sempre nuovo custodisce la Nuova ed Eterna Alleanza che è Gesù
in Persona. Il Papa esercita il mandato con, per e dallo Spirito Santo che sebbene non sempre
alberga nei Cardinali Elettori riuniti in conclave (in teoria senza influenze esterne perché devono
raggiungere unità di intenti pensando alla Chiesa e alla Sua Missione nel mondo), poi, per merito
della Fede del Pontefice, Egli, lo Spirito, irrora tutto il suo mandato. Lo Spirito entra in pieno nella
nostra vita in effusione sacramentale e si materializza nel Matrimonio o nella scelta mistica della
chiamata a diventare Sacerdote, Consacrato, Chierico, Monaco, Frate, Suora. Ecco perché la Chiesa
ci parla di indissolubilità del Matrimonio: perché se contratto con questo Spirito (solo se contratto
in questo Spirito, senza il quale vale anche il “Privilegio Paolino”), al di là delle controversie
materiali, i coniugi restano testimoni di questo Spirito presso i Figli. Aggredire la famiglia dalla sua
base vocazionale e sacramentale è la maniera per disperdere il senso dello Spirito e disorientare le
anime circa la loro missione e responsabilità verso i figli ed il Creato. Le leggi sulla famiglia hanno
relativizzato in molti Paesi la sua natura di cellula primordiale della società, su cui si innesta lo
Spirito di Dio, che dà un senso a tutto il nostro operato e a tutte le nostre missioni “intra ed extra
moenia”. Gli Arcieri, proprio perché comprendono queste difficoltà, si sono dati una regola aurea
che è fondata sulla Arca della Bellezza, come Popolo di Dio: le Tre Arche=Bauli di missione,
comunità e famiglia. Spesso con le leggi si cerca di adattare le famiglie ed i loro componenti presi
singolarmente e non come unità con al vertice un Pater Familia, ai costumi e alle rivendicazioni di
particolari individui, gruppi o necessità commerciali, che non di promuovere il bene comune della
famiglia nel seno della società in cui vive ed opera. La famiglia, invece, è lo zoccolo insostituibile e
quindi solido sul quale poggia l‟intera società. Sulla quale poggia lo stesso sacerdozio e l‟idea di
sviluppo e identità. I Sacerdoti accettano la Chiamata o Vocazione con lo stesso Spirito e per servire
in eterno lo Spirito di Dio portando all‟attenzione del mondo intero (fino alla morte se serve) e a
conoscenza di tutti, Gesù, come massimo Testimone di questo Spirito. I Sacerdoti non possono e né
devono inquinare e annacquare la loro missione, non devono dare scandalo. I Santi hanno nel cuore
e nella mente lo Spirito Giusto e Vero, e se non fosse per le loro opere e preghiere, nei vari campi
della consacrazione reale, magisteriale, monastica, missionaria, genitoriale, nel campo delle lettere,
della filosofia, della scienza, della politica e del sociale, il mondo sarebbe meno bello, meno equo,
meno prospero, meno tollerante, meno giusto e forse molto più disuguale, povero e bellicoso. Ne
bastano pochi di Santi, modello esemplare di Testimoni di Gesù per ripristinare nel mondo il corso
del Giusto Spirito Santo. Oggi si sente proprio la mancanza di Santi. Nel Confessionale dovremmo
entrarvi con l‟unico vero e autentico proposito di recuperare lo Spirito che abbiamo smarrito, che
vorremmo riguadagnare, che vorremmo ricevere in forza e determinazione, non riuscendo più a
cogliere il bersaglio che è nella linea centrale e diritta, scevra dai contorni periferici che inquinano
con certo buonismo più prossimo alle eresie che non alla Verità. Senza Spirito Santo e desiderio di
Santità sarà difficile renderci utili al Prossimo nella Vigna del Signore. E non per Dio dobbiamo
fare le cose, ma sia il nostro bene compiuto nel nome della Trinità e senza che la mano destra sappia
delle opere e delle azioni della sinistra. Dire lo faccio per Dio e non “per te”, scandalizza Gesù ed il
Popolo intero di Maria. Dio ammira chi compie l‟opera “gratuitamente”, senza pretendere neppure
dal Cielo una ricompensa che reputa dovuta. La necessità di amare e di fare; la vergogna di non
amare abbastanza; l‟idea di non essere sintonizzati perfettamente con lo Spirito Santo mostra chiari
sintomi nel desiderio di ricercare un sano pentimento, la strada, la speranza, l‟utilità della nostra
stessa vita e dell‟utilizzo giusto del nostro Tempo; è dato anche dal sintomo di superare l‟apatia e
l‟inerzia, nonché l‟accidia, di allontanarci dalla tristezza cupa e dalla noia che da tempo albergano
in noi; dall‟idea stessa di inutilità e vacuità del nostro agire e non senso che stiamo dando alla nostra
vita, che per questo ci conduce inevitabilmente al Peccato. Essere assolti dal Peccato dovrebbe poter
e voler dire, nel caso non ci fosse spiegato con dovuta attenzione e calore che abbiamo in grande
parte anche riconquistato consapevolezza della strada da percorrere con il Giusto Spirito, che è il
proposito che ci diamo ogni volta che abbiamo riallacciato il rapporto con Dio e Gesù, riagganciato
la Via Centrale che ci conduce alla Salvezza. Il Catechismo dovrebbe ancora di più, se possibile,
aiutarci ad avvicinarci a questo Spirito e attivare tutte le chiavi delle Grazie che il Signore ogni
giorno ci Vuole consegnare “ecco sono alla porta e busso” e nelle occasioni dei Sacramenti. Ma
sebbene le mode siano entrate anche in Chiesa, sostituendosi spesso ai beni necessari, i soccorsi
dello Spirito Santo restano ancora molteplici. Mancano coloro che ce li mostrano, che ci insegnino a
comprendere il Catechismo, non a memoria, senza senso e senza prestare la minima attenzione allo
essenziale, ma vivendolo attraverso il nostro Tempo di Conversione e Amore. Il Catechismo, come
quasi tutte le cose legate allo Spirito Santo, se non è vissuto con Carità e Dedizione di Tempo, non
solo non aiuta alla completa CONVERSIONE, ma può alla fine sembrare anche noioso e utopistico.
Dio, dunque, non abbandona l‟uomo, ma fa sì che lo Spirito dia inizio a quella Storia che lo vedrà
protagonista anche nella salvezza dell‟umanità. Egli fa emergere dal buio di popolazioni idolatriche
personaggi come Abramo, Giacobbe, Mosè che ispirati da una voce interiore sollecitata dallo
Spirito di sempre, cercano il Dio Unico e Trino e lo seguono ovunque Egli li indirizza. Egli da
sempre ha ispirato giudici, condottieri, re e santi, spesse volte tantissima gente comune. Quando poi
gli israeliti si allontaneranno dal loro Dio, lo Spirito parlerà tramite i Profeti (Isaia, Geremia,
Ezechiele, Daniele, Gioele, ...) che non smetteranno di ricordare le promesse e quindi l‟assistenza di
Dio o tradimento del Suo Popolo. Nostra Signora, Avvocatessa del Genere Umano, e custode del
Mistero della Fede, appare nei Tempi sempre, migliaia di volte per correggere il nostro rapporto con
lo Spirito quando è debole, deviato, inefficiente, sotto attacco, quando occorre anche sperimentarlo,
verificarlo, collaudarlo, pruificarlo. A Lourdes dove si presenta a Bernadette come “la Concezione”,
ci insegnò a Pregare il Rosario e a Fatima a distinguere il genere di difficoltà che avrebbe incontrato
lo Spirito nei Tempi a venire, mettendo alla prova la Chiesa, il Santo Padre e l‟Umanità intera.
Proprio perché la prima e la più perfetta dei redenti Maria è la “creatura nuova”, opera del Padre in
Cristo e nello Spirito Santo. Nel Nuovo Testamento, lo Spirito Santo è la somma di tutti gli effetti
positivi della Redenzione, perché è in Lui che noi realizziamo la comunione con il Padre e la nuova
vita in Cristo. Attraverso l‟”occhio spirituale” di San Massimiliano Kolbe possiamo ulteriormente
approfondire questo aspetto affermando che “lo Spirito Santo dimora in Lei, vive in Lei e ciò fin dal
primo istante della sua esistenza, sempre e per l'eternità”. La ragione teologica che invariabilmente
spinge ad affermare l'Immacolata Concezione di Maria è soprattutto la Sua Maternità Divina. Era
sommamente conveniente che la Donna Eletta fin dall'Eternità a divenire la Madre del Figlio di
Dio, socia di Lui nell'Opera di Vittoria contro il peccato ed il disorientamento (che inevitabilmente
si sarebbe determinato dopo la discrasia con il Portatore Puro di Luce “Lucifero” ed il suo accolite
sulla Terra Satanael”) non venisse mai ad essere schiava del peccato, neppure per un istante. Con
l‟intuizione del santo e la finezza del teologo, Massimiliano Kolbe meditò con acume straordinario
il mistero della Concezione Immacolata di Maria alla luce della Sacra Scrittura, del Magistero e
della Liturgia della Chiesa, ricavandone mirabili lezioni di vita. Egli è apparso nel nostro tempo
profeta e apostolo di una nuova “Era Mariana” fondata sullo “Spirito Santo”, destinata a far brillare
di vivida luce nel mondo intero Gesù Cristo e il suo Vangelo. Questa missione che egli portò avanti
con ardore e dedizione, lo classifica tra i grandi santi e gli Spiriti Veggenti che hanno capito,
venerato e cantato il mistero di Maria e di Dio. Il maggiore rammarico di San Massimiliano fu
quello che l‟Immacolata non fosse sufficientemente conosciuta e amata a imitazione di Gesù Cristo
e come ci insegna la Tradizione della Chiesa e l‟esempio dei Santi. Amando Maria, infatti, noi
onoriamo Dio che l‟ha elevata alla dignità di Madre del proprio Figlio fatto Uomo e ci uniamo a
Gesù Cristo che l‟ha amata quale Madre; non l‟ameremo mai come Egli l‟amò: “Gesù è stato il
primo ad onorarla quale sua Madre e noi dobbiamo imitarLo anche in questo. Chi ha Maria come
madre, ha Gesù come fratello, dice un adagio. Non riusciremo mai ad eguagliare l‟amore con cui
Gesù L‟amò” (Ivi., v. II, p. 351). L‟amore a Maria, afferma padre Massimiliano, è la via più
semplice e più facile per santificarci, realizzando la nostra vocazione cristiana. L‟amore di cui egli
parla non è certo superficiale sentimentalismo, ma è impegno generoso, e donazione di tutta la
persona, come egli stesso ci ha dimostrato con la sua vita di fedeltà evangelica fino alla sua morte
eroica in un campo di sterminio polacco. L‟attenzione di San Massimiliano Kolbe si concentrò
incessantemente sulla Concezione Immacolata di Maria per poter cogliere la ricchezza meravigliosa
racchiusa nel Nome che Ella stessa manifestò e che costituisce l‟illustrazione di quanto ci insegna il
Vangelo con le parole dell‟Arcangelo Gabriele: “Ti saluto, o piena di Grazia, il Signore è con te”
(Lc 1, 28). E concepì Ella Stessa come Dio con Spirito Santo. Un Amore Infinito, Eterno, fatto di
reciprocità. Richiamandosi alle apparizioni di Lourdes - che per lui furono stimolo e incentivo per
comprendere meglio le fonti della Rivelazione - osserva: “A santa Bernardetta, che più volte
l‟aveva interrogata, la Vergine rispose: "Io sono l‟Immacolata Concezione". Con queste parole Ella
manifestò chiaramente di essere non soltanto concepita senza peccato, ma di essere anzi la stessa
"Concezione Immacolata". Concezione Immacolata è il Nome che rivela con precisione chi è
Maria: non afferma soltanto una qualità, ma delinea esattamente la Persona di Lei: Maria è Santa
radicalmente nella totalità della sua esistenza, fin dal principio. L‟eccelsa grandezza soprannaturale
fu concessa a Maria in ordine a Gesù Cristo; è in lui e mediante lui che Dio Le partecipò la pienezza
di santità. Per questo motivo, Maria non è semplicemente come Eva prima del peccato, ma fu
arricchita di una pienezza di grazia incomparabile perché Madre di Cristo. E la Concezione
Immacolata fu l‟inizio di una prodigiosa espansione senza soste della Sua vita soprannaturale. Il
mistero della santità di Maria deve essere contemplato nella globalità dell‟”ordine divino della
salvezza” per essere colto in modo armonico, perché non appaia quale privilegio che la separa dalla
Chiesa che è il Corpo di Cristo. Il Padre Massimiliano ha somma cura nel riannodare la Concezione
Immacolata di Maria e la sua funzione nel piano della salvezza al mistero della Trinità, e in modo
del tutto speciale con la persona dello Spirito Santo. Con geniale profondità sviluppa i molteplici
aspetti contenuti nella nozione di “Sposa dello Spirito Santo”, ben nota nella tradizione patristica e
teologica e suggerita dal Nuovo Testamento: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la
sua ombra la potenza dell‟Altissimo. Colui che nascerà sarà Santo e chiamato Figlio di Dio” (Lc 1,
35). È una analogia, sottolinea san Massimiliano Kolbe, che fa intravedere l‟unione ineffabile,
intima e feconda tra lo Spirito Santo e Maria. “Lo Spirito Santo stabilì la propria dimora in Maria
fino dal primo istante dell‟esistenza di Lei, ne prese possesso assoluto e la compenetrò talmente che
il nome di Sposa dello Spirito Santo non esprime che un‟ombra lontana, pallida, imperfetta di tale
unione”. Scrutando con ammirazione estatica il piano divino della salvezza, che ha la sua sorgente
nel Padre il quale volle comunicare liberamente alle creature la vita divina di Gesù Cristo, e che si
manifesta in Maria Immacolata in modo meraviglioso, il padre Kolbe affascinato e rapito esclama:
“Dappertutto c‟è l‟amore” (Ivi., p. 690); l‟amore gratuito di Dio è la risposta a tutti gli interrogativi;
“Dio è amore” afferma san Giovanni (1 Gv 4, 8). Tutto ciò che esiste è riflesso dell‟amore libero di
Dio, e perciò ogni Creatura ne traduce, in qualche modo, lo Splendore infinito. In maniera
particolare l‟amore è il centro ed il vertice della persona umana, fatta ad immagine e somiglianza di
Dio. Maria Immacolata, la più alta e perfetta delle persone umane, riproduce in modo eminente
l‟immagine di Dio ed è quindi resa capace di amarLo con intensità incomparabile come
Immacolata, senza deviazioni o rallentamenti. È l‟unica ancella del Signore (cf. Lc 1, 38) che con il
suo “fiat” libero e personale risponde all‟amore di Dio compiendo sempre quanto egli le domanda.
Come quella di ogni altra creatura, la sua non è una risposta autonoma, ma è grazia e dono di Dio;
in tale risposta vi è coinvolta tutta la sua libertà, la libertà di Immacolata. “Nell‟unione dello Spirito
Santo con Maria l‟amore non congiunge soltanto queste due Persone, ma il primo amore è tutto
l‟amore della santissima Trinità, mentre il secondo, quello di Maria, è tutto l‟amore della creazione
e così in tale unione il cielo si unisce alla terra, tutto l‟Amore increato con tutto l‟amore creato ... È
il vertice dell‟amore” (Gli scritti di Massimiliano Maria Kolbe). È, questo, un principio che sta alla
base della sua antropologia cristiana, della visione della storia e della vita spirituale di ogni uomo.
Maria Immacolata è archetipo e pienezza di ogni amore creaturale; il suo amore limpido e
intensissimo verso Dio racchiude nella sua perfezione quello fragile e inquinato delle altre creature.
La risposta di Maria è quella dell‟intera umanità. Il giorno della canonizzazione, Carol Wojtyla
nell'omelia lo definì “santo martire, patrono speciale per i nostri difficili tempi, patrono del nostro
difficile secolo” e “martire della carità”.
“Cosa vuoi tu Donna da me!” dice Gesù riferendosi alla Madre nelle Nozze di Cana. “Non sai tu
che ancora non è la mia ora?”. Ella, Sposa dello Spirito Santo chiedeva a Gesù di manifestare il
Volto di Dio di cui lo Spirito Santo, Suo Sposo, è parte. Le Nozze di Cana indicano il matrimonio
di Maria con lo Spirito Santo, e Gesù ne è il Testimone Vero, assieme al Padre, che trasforma
l‟acqua, le nostre semplici opere, in Vino Sublime dell‟Ultima Ora, per gli Ultimi Tempi. Dopo
aver compiuto la Sua missione sulla Terra, dopo aver patito la Passione e Morte e dopo la Sua
Resurrezione, Gesù riappare agli Apostoli. Si intrattiene con loro per ore, ma poi esclama: “lasciate
che io vada, affinchè possa discendere (lo Spirito Santo), il Paraclito”. No, non ci stiamo inventando
nulla, ve lo assicuro: "La Chiesa professa la sua fede nello Spirito Santo come in colui «che è
Signore e dà la vita». Così essa professa nel Simbolo di Fede, detto niceno-costantinopolitano dal
nome dei due Concili -di Nicea (a. 325) e di Costantinopoli (a. 381) -, nei quali fu formulato o
promulgato, il Credo Cattolico. Ivi si aggiunge anche che lo Spirito Santo «ha parlato per mezzo
dei profeti». Sono parole che la Chiesa riceve dalla fonte stessa della sua Fede, Gesù Cristo.
Difatti, secondo il Vangelo di Giovanni, lo Spirito Santo è donato a noi con la nuova vita, come
annuncia e promette Gesù il grande giorno della festa dei Tabernacoli: «Chi ha sete venga a me, e
beva chi crede in me. E, come dice la Scrittura, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo
seno»"(Domininum et vivificantem,1)
Per questo, anche a ricordo di San Massimiliano Kolbe, nelle nostre avversità, è giusto che ci venga
chiesta la Presenza di Spirito, lo Spirito di Squadra, lo Spirito di Corpo, Spirito di Intraprendenza,
Spirito di Consolazione, Spirito di Carità: “UT UNUM SINT”. Siamo InFormati attraverso la
Madre che è necessario difendersi dagli attacchi continui del Demonio sotto forma di inganno. Ma
anche e soprattutto sulla centralità assoluta di Gesù nell‟ordine della salvezza. Nessuna apparizione
di Maria può essere riconosciuta come autentica se non è evidenziata la centralità del Figlio che è
Dio e quindi se non appartiene ad una chiamata dello Spirito Santo nel concorrere a lottare per la
Fede. I Segni dello Spirito Santo sono leggibili, da chi Li vuole osservare alla luce del Vangelo.
Negli Ultimi Tempi, quando Dio richiederà una Maturità nella Fede al Piccolo Resto, ai 144.000 del
Profeta Daniele, a quelli che avranno conservato lo Spirito, che saranno pervasi solo da questo
Spirito Atavico, “Senza Contraddizione” alcuna, in loro entrerà in azione la Potenza dello Stesso,
perché formati e temprati per questi Tempi; nessun altro pensiero li impegnerà oltre quello di
amare, lodare ed adorare Dio, di liberarsi da Mammona per liberare, di farsi Carità e comunità
d‟amore nel segno del Vangelo, di Testimoniare il Regno con Verità evangelica che è lo Spirito del
Signore, quello di Sempre, che è prossimo a manifestarsi così in Cielo come in Terra per il Giudizio
Universale, sul bordline tra il Settimo e l‟Ottavo Giorno. A quelli che vivono di questo Spirito, per
questo Spirito, con questo Spirito, sono concessi Doni, Grazie, Virtù a volontà non solo per mezzo
dello Spirito Stesso che Si concede in tutte le Sue Forme, Modalità e Sostanza, ma temprandoci in Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timore di Dio, ma anche Degnità, Gratuità,
Magnanimità, Pentimento. Ed insieme a queste “doti” arrivano le cure della Provvidenza Paterna,
della Compassione dell‟Amore di Gesù, la Misericordia Celeste, le Beatitudini perché siamo Luce e
Sale nel mondo. Chi vive nello Spirito e di Spirito e con lo Spirito si riconosce per le Opere, per il
modo di stare tra gli altri e di vivere per gli altri. Ma anche per il loro Cuore Caldo, Ardente,
Fervente. Dai Frutti li riconoscere. La Fede “Opera” attraverso lo Spirito che è in loro.
Chi compie Opere di Misericordia Spirituale e Corporale; ma anche chi offre ospitalità conviviale e
amicale; chi costruisce bei borghi, bei villaggi, belle città, belle case, belle chiese, belle piazze e bei
luoghi per l‟incontro, belle cattedrali come begli opifici, belle strade come belle infrastrutture utili e
efficaci; chi ha cura del paesaggio rurale, naturale e antropomorfo e coltiva i campi senza sfruttare,
ma con la partecipazione di tutti ed in maniera sostenibile vivendo a contatto con la natura senza
sprechi e tutto riciclando; chi produce in proprio, chi non sovraccarica i prezzi e paga il dovuto; chi
si sforza di redistribuire, curare e conservare con perizia, equità e giustizia i beni comuni, e con
questi promuovendo amore e misericordia nel nome del Signore, Creatore di tutte le cose visibili ed
invisibili; chi esercita con passione, ardimento e coscienza la pratica del buon governo e promuove
l‟identità, le professioni, le specificità, le produzioni locali; chi fà e dà agli altri qualsiasi cosa come
lo facesse per sé; chi si dedica all‟arte e mira alla ricerca continua di espressioni di comunicazione
sana e di gioia nella Verità; chi educa e forma alla bellezza; chi difende i giusti e tutela dagli abusi i
deboli; chi si fa maestro di giustizia, applica le leggi secondo giudizio ebbene costui è Giusto in
Spirito. E se lo fa amando e testimoniando Dio, se lo fa con Spirito di Carità, se lo fa gratuitamente,
se lo fa aiutando gli altri a convertirsi anche per mezzo della sua testimonianza in Gesù Redentore e
Salvatore, costui è Santo, nello Spirito. Chi è nello Spirito ha il sacrosanto dovere di dire la Verità e
Ri-Evangelizzare la Cultura, di Ri-Modellarla secondo le piccole e grandi Verità. Lo Spirito Santo è
calore e fuoco che divampa da Cristo: dà Luce e Vigore al nostro Agire, Discernimento alla nostra
Anima. Oggi è ancora più semplice comprendere chi è nello Spirito e con Gesù, perché il divario tra
chi è nel Giusto e chi è nel Male è così netto che anche lo Stupore può essere letto in Spirito Santo.
Ma vediamo ora come Gesù ci insegna a incardinarci, allinearci, armonizzarci con lo Spirito Santo.
Ricordiamo che Egli Stesso, dopo il Discorso sulla Montagna, il giorno stesso in cui chiamò a Sé,
per nome gli Apostoli, affrontò di petto il Giovane Ricco: “vendi tutto ciò che hai e donalo ai
poveri”! La proposta era tutt‟altro che provocatoria: “non si possono servire
CONTEMPORANEAMENTE due padroni, Dio e Mammona”. Gesù Chiama Mammona tutto ciò
che dipende da altri che non sia Lui Stesso. Mamma, mammella, … ciò che dà nutrimento. E‟ la
nostra natura di animale e di mammifero. Ma Gesù ci vuole volontariamente più avanti, più consci,
più altruisti, più adorni e preparati a ricevere lo Spirito Santo, per combattere con Lui la battaglia
contro il demone, contro gli Angeli Ribelli. In questo è lapidare, non lascia spazio né ad equivoci e
né ad indugi: “Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde”. Questo
in essenza il significato della LOTTA A FIANCO DI GESU‟ e CON SPIRITO SANTO. “Quando
lo spirito immondo esce dall‟uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone,
dice: ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va,
prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale
di quell‟uomo diventa peggiore della prima”. Questi dodici che scelse sulla Montagna, Gesú li inviò
dopo averli così istruiti: “… Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna,
la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. Se
qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da
quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi”. (Mt 10, 5, 12-14)
Ma anche, e ancora più incisivo, Gesù ci insegna: “Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo
ai lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In
qualunque casa entriate, prima dite: pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace
scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. …Ma quando entrerete in una città e non vi
accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai
nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi, …(Lc 10, 3-6, 10-11)
Dunque Gesù ci pone di fronte ad una realtà cruda. Lo Spirito Santo non è uno spirito accomodante.
E‟ uno Spirito combattente. Dio è in guerra con gli Angeli Ribelli che gli stanno insidiando le anime
dai Tempi di Adamo ed Eva. Ecco come ammonisce il Salvatore. “Non crediate che io sia venuto a
portare la pace sulla terra; non sono venuto a portare la pace, ma una spada. Sono venuto infatti a
separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera. I nemici dell‟uomo saranno
quelli della sua casa. Chi ama il padre o la madre piú di me, non è degno di me; chi ama il figlio o la
figlia piú di me, non è degno di me”. (Mt 10, 34-37). Dunque, sbarazzatevi di Mammona
cominciando dalle vostre case, dalla mentalità accomodante e rinunciataria, dall‟atteggiamento di
mammoni impenitenti, non degno di indossare un “abito nuovo” e di operare con lo Spirito Santo.
Un Gesù così, forse non lo avevate mai sentito. Luca non fa sconti a nessuno: “Pensate che sia
venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D‟ora innanzi in una casa di
cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre: padre contro figlio e figlio contro
padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera”. (Lc
12, 51-53). Poi, Gesù disse: “Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse
mancata qualcosa?” Risposero: “Nulla”. Ed egli soggiunse: “Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e
cosí una bisaccia, chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché vi dico: deve
compiersi in Me questa parola della Scrittura: e fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello
che Mi riguarda volse al suo termine”. Ed essi dissero: “Signore, ecco qui due spade”. Ma egli
rispose: “Bastano”. (Lc 22, 36-38). Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per
accadere, dissero: “Signore, dobbiamo colpire con la spada?”. E uno di loro colpì il servo del
sommo sacerdote e gli staccò l‟orecchio destro. Ma Gesú intervenne dicendo: “Lasciate, basta cosí”.
E toccandogli l‟orecchio lo guarí. (Lc 22, 49-51)
Ma lo Spirito che Gesù ci lascia non è quello di usare la spada per uccidere, ma per dividere li
Spirito Santo da quello Immondo. “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo,
Io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore”. (Gv 14, 27). Giustificati quindi
per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesú Cristo. (Rm, 5, 1).
Ma quello che qui sopra è detto, sembra di una chiarezza cristallina. A rovinare tutto è Mammona,
sono le nostre comodità, i nostri progetti personali, la prassi sociale, i sogni dei nostri genitori per
noi, quello che riceviamo e crediamo sia da gestire con meticolosità e gelosa parsimonia. Racconta
Luca (9:59-62) “E ad un altro disse: Seguimi! Ed egli rispose: permettimi prima d'andare a seppellir
mio padre. Ma Gesù gli disse: lascia i morti seppellire i loro morti; ma tu và ad annunciare il Regno
di Dio. E un altro ancora gli disse: ti seguiterò, Signore, ma permettimi prima d'accomiatarmi da
quelli di casa mia. E Gesù gli disse: nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi riguardi
indietro, è adatto al Regno di Dio”. Nessuno che abbia ricevuto lo Spirito Santo, stia lì a rimuginare.
Paolo rincara la dose: “Perciò ricordatevi che un tempo voi, pagani per nascita… eravate senza
Cristo… senza speranze e senza Dio in questo mondo. Ora invece, in Cristo Gesú, voi che un tempo
eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli è infatti la nostra pace, colui
che ha fatto dei due popoli un popolo solo… facendo la pace,… per mezzo della croce. Egli è
venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per
mezzo di Lui possiamo presentarci, gli uni gli altri, al Padre in un solo Spirito. (Ef 2, 11-18)
Quale è oggi la situazione nel Mondo? Quale è lo Spirito che aleggia nell‟aria? Possiamo dire che i
cristiani cosiddetti maturi stiano mettendo in pratica ciò che Gesù ci ha insegnato? Credete davvero
che la Cresima ancora sia il Sacramento che ci rende Soldati d Cristo in Spirito Santo? La
situazione in Italia come negli altri Paesi, nonostante le rivoluzioni, i Governi massonici da sempre
avversi al cristianesimo e allo Spirito degli Apostoli, sta degenerando, ma ancora nessuno parla di
come questo Spirito debba essere armato, perchè siamo nella Chiesa di Laodicea, ancora troppo
"ricchi": dobbiamo ancora finire di succhiare i risparmi delle generazioni passate, vogliamo ancora
vivere secondo i precetti di Mammona. Poi sapremo improvvisamente cosa fare?
Affronteremo qui anche la Teoria Generale dei Sistemi per capire meglio come lo Spirito si generi,
in quante e quali forme e come non si modifichi nella Sostanza nonostante il rapporto dell‟uomo
con la cultura, la religione, l‟ambiente in cui vive, la storia, la natura, la scienza, i suoi simili,
l‟economia sia complesso, articolato e in continuo sviluppo e talvolta in contrasto con il Disegno di
Dio. Lo Spirito di continuo Forma comunità cristiane dedite alla Vigna per renderla Bella e Degna.
Gli eletti hanno la mente aperta dallo Spirito Santo verso i misteri nel mondo di Dio, per una
conoscenza del Piano di Dio per l‟Umanità. Questo piano è sottolineato nelle Feste di Dio, e
soltanto attraverso l‟obbedienza alle Leggi di Dio e l‟osservanza delle Sue Feste (Lv. 23) si può
comprendere il piano. Aderire alle cosiddette feste mondane, a ma anche a quelle cristiane senza
conoscerne il significato è idolatria, poichè non si comprende lo Spirito. Questa è disobbedienza a
Dio ed alla Sua Legge e porta nel peccato dell‟idolatria, che rappresenta lo stato della “morte”.
Dio, nel corso dei secoli, chiama i suoi eletti in progressione, e come risultato sceglie i “vivi” dai
“morti”. Stiamo parlando di “vita” e “morte” spirituale. I Farisei dei giorni di Cristo erano “morti”,
poiché avevano messo da parte i Comandamenti di Dio e stavano osservando solo le tradizioni
dell‟uomo (ed insegnando queste tradizioni e dottrine), inquinando la legge data a Mosè sul Monte
Sinai, compreso il misticismo ed altri concetti mondani.
Gesù, con le ammonizioni in Luca, si stava riferendo alla “morte” spirituale del mondo. La
chiamata dell‟eletto apre le loro menti alla Verità spirituale attraverso lo Spirito Santo e quella
Verità deve motivare una risposta ed una responsabilità nella persona, nel seguire ed agire in base a
quella Verità. Questo non significa affermare che coloro che sono chiamati saranno amati da tutti
coloro che li circondano. Anzi. Daniele fu dato in cibo ai leoni, poiché egli scelse di obbedire a Dio.
I suoi tre amici furono gettati nella fornace ardente. Dio, tuttavia, scelse di accettare questi uomini
per l‟obbedienza e la paura che avevano verso di Lui, al di la di quello che l‟uomo gli potesse fare;
così furono salvati. Davide, quando era un giovane pastore, lottò contro animali selvaggi per
proteggere le pecore di suo padre. Egli era pronto a morire per esse. Gesù fu ucciso per difendere
quelle che il Padre gli aveva dato. Gli eletti di Dio sono stati uccisi sin dal tempo del giusto Abele e
questo continuò attraverso la Storia e continuerà a essere il destino di molti chiamati, fino al ritorno
di Gesù Cristo nella Parusìa. Accettando la chiamata per essere vivificati, gli eletti partecipano alla
Prima Resurrezione e al Ritorno di Gesù nel Giudizio Finale. Dio è il Dio dei vivi e non dei morti.
Il mondo è considerato morto. Noi, secondo quello Spirito dei Vivi dobbiamo accettare la chiamata
che Gesù ci offre, mettere le mani nel terreno coltivato, non guardate indietro, lasciare che i morti
seppelliscano i loro morti, per essere parte del gruppo dei “vivi”, che mangiano e bevono con Cristo
al suo Ritorno. Ora seguite Gesù, al Suo Ritorno. SeguiteLo ora, e te, assicurati la tua chiamata.
Prendiamo ora l‟espressione eterogenesi dei fini, coniata dal filosofo e psicologo empirico Wilhelm
Wundt. Con essa si fa riferimento a un campo di fenomeni i cui contorni e caratteri trovano più
chiara descrizione nell'espressione «conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali». Dunque
resta ben inteso che nessuno qui metterà mai in dubbio il “libero arbitrio” e nemmeno costringerà ad
un atto di sottomissione e di obbedienza a poteri precostituiti (nemmeno nei confronti della Chiesa,
che fra l‟altro ha ricevuto da Gesù stesso l‟istituto della Confessione e del Pentimento per chi
“sbaglia” o non coglie o si allontana gravemente dal “bersaglio”). Dunque riflettiamo sulla libertà di
agire, principalmente, nel tentativo di ricercare la migliore forma di Espressione del Vivere,
integrandolo con il nostro riferimento chiave che è: secondo lo Spirito Santo. O meglio, amando
Dio. Comunque Dio, indirettamente ci indica continuamente la Via, perchè il Suo Spirito è nelle
cose che Lui ha creato, che sono fra di noi e nella Storia, così come nel Tempo. Difficile che nel
limite estremo delle nostre scelte e del nostro libero arbitrio, si possa uscire così tanto dal seminato.
Anzi lo Spirito è legato a filo doppio con la Storia ed il Tempo. La Storia è pervasa del Suo Spirito,
salvo occultarLo, distruggerLo nella Sua Bellezza, naturale e antropomorfa, come si è fatto
soprattutto con le ultime guerre. Salvo poi fissare l‟attenzione su altro. Inoltre non esisterebbe
Tempo se non ci fosse uno Spirito Eterno che tutto risolve, tutto converge, tutto alimenta, tutto ama,
tutto armonizza, tutto consola, tutto ri-produce, tutto de-termina, tutto de-finisce, tutto con-vince,
tutto sintetizza in Un solo Spirito e Divinità. L‟uomo quindi subordinato a Leggi Sovrannaturali e
Temporali (vedi la morte ed i Novissimi come estremi paradigmi) non ha vie di scampo. Solo il
Demone può accecarlo e tenerlo lontano dal bersaglio, facendo cadere la notte tra l‟offeso e lo
Spirito Santo. L‟uomo di per sé è assoggettato e piegato al Trascendente. Basta una caduta, un
dolore, la perdita di una persona cara che eccolo di nuovo alla ricerca di Dio, il ricollegamento a
Gesù, l‟incardinamento allo Spirito Santo. Mancano buoni pastori, questo sì, che si facciano da
tramite, che ci insegnino la Giusta Battaglia in Spirito: SALVARE LE ANIME, QUANTE PIU‟
POSSIBILE, dall‟Abominio della Desolazione, che oggi è anche in Luogo Santo. E quando ne
prende consapevolezza di questo irrinunciabile Spirito, di questa insostituibile e irrinunciabile
Battaglia, ognuno percepisce cosa deve fare, sà che può ogni cosa nella Sua infinta Misericordia.
Perché Dio, tramite Gesù, ci ha dimostrato nei fatti quanto ama le Sue creature.
Tale ultima espressione mette in evidenza che essa non si riferisce a semplici accadimenti naturali
ma riguarda più specificamente il campo dell'azione umana orientata alla Carità, tanto individuale
quanto, più spesso, collettiva (si pensi a quanto potrebbe incidere la preparazione della Parusìa in un
progetto umano, famigliare, collettivo, ecclesiastico e religioso).
E‟ proprio su questa base concettuale che tenterò di azionare una mentalità nuova, che invece delle
solite categorie umane (lavoro, cibo, successo, soldi, salute, potere, benessere) mette al centro dello
studio lo Spirito di Dio che, poiché ci coinvolge direttamente, è anche Santo. Solo lo Spirito Santo e
Giusto ci illumina dell‟intelligenza di Dio che è Creatore di tutte le cose visibili ed invisibili, e che
ora ha come massimo obiettivo salvare tutte le anime.
Scoperta Russa sul DNA: parole e frequenze influenzano e riprogrammano il DNA Autore Laura Callegaro 1 gennaio 2012
Il DNA umano è un Internet biologico, superiore, sotto molti aspetti, a quello artificiale. La più
recente ricerca scientifica russa spiega, direttamente o indirettamente, fenomeni quali la
chiaroveggenza, l‟intuizione, gli atti spontanei ed a distanza di cura, l‟auto-guarigione, le tecniche
di affermazione, la luce o aure insolite intorno alle persone (concretamente, dei maestri spirituali),
l‟influenza della mente sui modelli climatici e molto ancora. Inoltre, ci sono segni di un tipo di
medicina completamente nuova nella quale il DNA può essere influenzato e riprogrammato dalle
parole e dalle frequenza SENZA sezionare e rimpiazzare geni individuali.
Solo il 10% del nostro DNA viene utilizzato per costruire le proteine. Questo subcomplesso di
DNA è quello che interessa i ricercatori occidentali che lo stanno esaminando e catalogando. L‟altro
90% è considerato “DNA rottame”. Tuttavia, i ricercatori russi, convinti che la natura non è stupida,
hanno riunito linguisti e genetisti per intraprendere un‟esplorazione di quel 90% di “DNA rottame”.
I loro risultati, scoperte e conclusioni sono semplicemente rivoluzionarie! Secondo loro, il nostro
DNA non solo è il responsabile della costruzione del nostro corpo, ma serve anche da magazzino di
informazioni e per la comunicazione.
I linguisti russi hanno scoperto che il codice genetico, specialmente nell‟apparentemente inutile
90%, segue le stesse regole di tutte le nostre lingue umane. Per questo motivo, hanno confrontato le
regole della sintassi (il modo in cui si mettono insieme le parole per formare frasi e proposizioni), la
semantica (lo studio del significato delle parole) e le regole grammaticali di base.
Hanno scoperto che gli alcalini del nostro DNA seguono una grammatica regolare e hanno regole
fisse come avviene nelle nostre lingue. Così le lingue umane non sono apparse per coincidenza, ma
sono un riflesso del nostro DNA inerente.
Anche il biofisico e biologo molecolare russo Pjotr Garjajev e i suoi colleghi hanno esplorato il
comportamento vibratorio del DNA. (Per essere breve, qui farò solo un riassunto. Per maggiori
informazioni, per favore, andate all‟appendice finale di questo articolo).
La linea finale è stata: “I cromosomi vivi funzionano come computer “solitonici/olografici” usando
la radiazione laser del DNA endogeno”. Questo significa che hanno fatto in modo di modulare certi
modelli di frequenza con un raggio laser e con questo hanno influenzato la frequenza del DNA e, in
questo modo, l‟informazione genetica stessa. Siccome la struttura base delle coppie alcaline del
DNA e del linguaggio (come si è già spiegato) sono la stessa struttura, non si rende necessaria
nessuna decodificazione del DNA. Uno semplicemente può usare parole e orazioni del linguaggio
umano! Questo è stato anche provato sperimentalmente.
La sostanza del DNA vivente (in tessuto vivo, non in vitro), reagirà sempre ai raggi laser del
linguaggio modulato e anche alle onde radio, se si utilizzano le frequenze appropriate. Infine questo
spiega scientificamente perchè le affermazioni, l‟educazione autogena, l‟ipnosi e cose simili
possono avere forti effetti sugli umani e i loro corpi. E‟ del tutto normale e naturale che il nostro
DNA reagisca al linguaggio. Mentre i ricercatori occidentali ritagliano geni individuali dei filamenti
del DNA e li inseriscono in un altro posto, i russi hanno lavorato con entusiasmo con dispositivi che
possono influenzare il metabolismo cellulare con le frequenze modulate di radio e di luce per
riparare difetti genetici.
Per esempio il gruppo di ricercatori di Garjajeva ha avuto successo nel provare che con questo
metodo si possono riparare i cromosomi danneggiati dai raggi X. Sono anche riusciti a catturare
modelli di informazione di un DNA specifico e lo hanno trasmesso ad un altro, riprogrammando
così le cellule su un altro genoma. In quel modo, hanno trasformato con successo, per esempio,
embrioni di rana in embrioni di salamandra, semplicemente trasmettendo i modelli di informazione
del DNA!
In quel modo, l‟informazione completa è stata trasmessa senza nessuna delle disarmonie o effetti
collaterali che si manifestano quando si fa l‟ablazione e si reintroducono geni individuali del DNA!
Questo rappresenta una rivoluzione e sensazione incredibili, che trasformerà il mondo! Tutto ciò
applicando semplicemente la vibrazione e il linguaggio al posto dell‟arcaico processo d‟ablazione!
Questo esperimento punta all‟immenso potere della genetica delle onde, che ovviamente ha più
influenza, sulla formazione degli organismi, che i processi biochimici delle sequenze alcaline.
I maestri esoterici e spirituali sanno da millenni che il nostro corpo si può programmare con il
linguaggio, le parole e il pensiero. Ora questo è stato provato e spiegato scientificamente.
Certamente la frequenza deve essere quella corretta e a questo si deve il fatto che non tutti hanno lo
stesso risultato o possano farlo sempre con la stessa forza. La persona deve lavorare con i processi
interni e la maturità per poter stabilire una comunicazione cosciente con il DNA. I ricercatori russi
lavorano con un metodo che non dipende da questi fattori, però funziona SEMPRE, sempre e
quando venga usata la giusta frequenza.
Però, quanto più è sviluppata la coscienza individuale, meno c‟è la necessità di qualsiasi tipo di
dispositivo! Si possono ottenere quei risultati da se stessi e la scienza finalmente smetterà di ridere
di tali idee e potrà spiegarne e confermarne i risultati. E non finisce qui. Gli scienziati russi hanno
anche scoperto che il nostro DNA può causare modelli di perturbazione nel vuoto, producendo così
“cunicoli” magnetizzati!
I “piccoli buchi” sono gli equivalenti microscopici di quelli chiamati ponti Einstein-Rosen nella
vicinanza dei buchi neri (lasciati da stelle consumate).
Questi sono dei tunnel di connessione, fra aree completamente differenti dell‟universo, attraverso i
quali si può trasmettere l‟informazione fuori dallo spazio e dal tempo. Il DNA attira quei frammenti
di informazione e li passa alla nostra coscienza. Questo processo di ipercomunicazione è più
efficace in stato di rilassamento. Lo stress, le preoccupazioni e l‟intelletto iperattivo impediscono il
successo dell‟ipercomunicazione o ne distorcono completamente l‟informazione rendendola inutile.
In Natura, l‟ipercomunicazione è stata applicata con successo da milioni di anni. Il flusso di vita
strutturato in “organizzazioni stato” di insetti lo prova drammaticamente. L‟uomo moderno lo
conosce solo ad un livello molto più sottile come “intuizione”. Però anche noi possiamo
recuperarne a pieno l‟uso.
Un esempio in Natura. Quando un formica regina è lontana dalla sua colonia, la costruzione
continua con fervore e in accordo con la pianificazione. Tuttavia, se si uccide la regina, nella
colonia tutto il lavoro si ferma. Nessuna formica sa cosa fare. Apparentemente, la regina invia i
“piani di costruzione” anche da molto lontano per mezzo della coscienza gruppale dei suoi sudditi.
Può stare lontana quanto vuole, fintanto che sia viva. Nell‟uomo l‟ipercomunicazione si attiva
quando uno improvvisamente riesce ad avere accesso ad un‟informazione che è fuori dalla propria
base di conoscenze.
A quel punto questa ipercomunicazione viene sperimentata e catalogata come un‟ispirazione o
intuizione. Il compositore italiano Giuseppe Tartini, per esempio, una notte sognò che il diavolo si
sedeva vicino al suo letto suonando il violino. La mattina seguente, Tartini potè trascrivere il brano
a memoria con esattezza e lo chiamò la Sonata del Trillo del Diavolo.
Per anni, un infermiere di 42 anni sognò una situazione nella quale era connesso ad una specie di
CD-ROM di conoscenza. Gli veniva trasmessa conoscenza verificabile da tutti i campi
immaginabili e alla mattina poteva ricordare. Era tale la valanga di informazioni che sembrava che
di notte gli trasmettessero tutta una enciclopedia. La maggior parte delle informazioni era fuori
dalla sua base di conoscenze personali e arrivava a dettagli tecnici di cui lui non sapeva
assolutamente niente.
Quando avviene l‟ipercomunicazione, si possono osservare fenomeni speciali nel DNA, così come
nell‟essere umano. Gli scienziati russi hanno irradiato campioni di DNA con luce laser. Nello
schermo si è formato un modello di onde tipico. Quando hanno ritirato il campione di DNA, i
modelli di onda non sono scomparsi, sono rimasti. Molti esperimenti di controllo hanno dimostrato
che il modello proveniva ancora dal campione rimosso, il cui campo energetico apparentemente è
rimasto di per se stesso. Questo effetto ora si denomina effetto del DNA fantasma.
Si presume che l‟energia dello spazio esteriore e del tempo, dopo aver ritirato il DNA, fluisca
ancora attraverso i “cunicoli”. La maggior parte delle volte gli effetti secondari che si incontrano
nell‟ipercomunicazione, anche degli esseri umani, sono campi elettromagnetici inspiegabili nelle
vicinanze della persona implicata. In presenza dei quali i dispositivi elettronici, come attrezzature
per CD e altri simili, possono essere alterati e smettere di funzionare per ore. Quando il campo
elettromagnetico si dissolve lentamente, le attrezzature funzionano ancora normalmente. Molti
curatori e psichici conoscono questo effetto dovuto al loro lavoro. Più si migliorano l‟atmosfera e
l‟energia dell‟ambiente più frustante è che in quel preciso istante l‟attrezzatura di registrazione
smette di funzionare e di registrare. Il riaccendere e spegnere dopo la sessione non ne ristabilisce
ancora la funzionalità totale che però il giorno dopo ritorna alla normalità. Chissà forse leggere ciò
risulta tranquillizzante per molti, in quanto non ha niente a che vedere con l‟essere tecnicamente
incapaci, ma significa semplicemente che sono abili per l‟ipercomunicazione.
Gli scienziati russi hanno irradiato diversi campioni di DNA con dei raggi laser e su uno schermo si
è formata una tipica trama di onde che, una volta rimosso il campione, rimaneva sullo schermo.
Allo stesso modo si suppone che l‟energia, al di fuori dello spazio e del tempo, continua a passare
attraverso tunnel spaziali attivati anche dopo rimozione del DNA. Gli effetti collaterali più frequenti
nell‟ipercomunicazione sono campi magnetici vicini a persone coinvolte. Gli apparecchi elettronici
possono subire interferenze e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si
dissolve, l‟apparecchio ricomincia a funzionare normalmente. Molti operatori spirituali conoscono
bene questo effetto.
Grazyna Gosar and Franz Bludorf nel loro libro Vernetzte Intelligenz spiegano queste connessioni
in modo chiaro e preciso. Gli autori riportano anche alcune fonti secondo le quali gli uomini
sarebbero stati come gli animali, collegati alla coscienza di gruppo, e quindi avrebbero agito come
gruppo. Per sviluppare e vivere la propria individualità, tuttavia, avrebbero abbandonato e
dimenticato quasi completamente l‟ipercomunicazione.
Ora che la nostra coscienza individuale è abbastanza stabile, possiamo creare una nuova forma di
coscienza di gruppo. Così come usiamo Internet, il nostro DNA è in grado di immettere dati nella
rete, scaricare informazioni e stabilire un contatto con altre persone connesse. In questo modo si
possono spiegare i fenomeni quali telepatia o guarigioni a distanza.
Senza un‟individualità distinta la coscienza collettiva non può essere usata per un periodo
prolungato, altrimenti si ritornerebbe a uno stato primitivo di istinti primordiali.
L‟ipercomunicazione nel nuovo millennio significa una cosa ben diversa.
I ricercatori pensano che, se gli uomini con piena individualità formassero una coscienza collettiva,
avrebbero la capacità di creare, cambiare e plasmare le cose sulla terra, come fossero Dio! E
l‟umanità si sta avvicinando a questo nuovo tipo di coscienza collettiva.
Il tempo atmosferico è piuttosto difficile da influenzare da un solo individuo, ma l‟impresa potrebbe
riuscire dalla coscienza di gruppo (niente di nuovo per alcune tribù indigene). Il tempo viene
fortemente influenzato dalla frequenza risonante della terra (frequenza di Schumann). Ma queste
stesse frequenze vengono prodotte anche nel nostro cervello, e quando molte persone si
sincronizzano su di esse, o quando alcuni individui (p. e. maestri spirituali) concentrano i loro
pensieri come un laser, non sorprende affatto che possano influenzare il tempo. Una civiltà moderna
che sviluppa questo tipo di coscienza non avrebbe più problemi né d‟inquinamento ambientale, né
di risorse energetiche; usando il potere della coscienza collettiva potrebbe controllare
automaticamente e in modo naturale l‟energia del pianeta.
Se un numero abbastanza elevato di individui si unisse con uno scopo più elevato, come la
meditazione per la pace, si dissolverebbe anche la violenza.
Il DNA sembra essere anche un superconduttore organico in grado di lavorare a una temperatura
corporea normale. I conduttori artificiali invece richiedono per il loro funzionamento delle
temperature estremamente basse (tra -200 e -140°C). Inoltre, tutti i superconduttori possono
immagazzinare luce, quindi informazioni. Anche questo dimostra che il DNA sia è grado di farlo.
Vi è un altro fenomeno legato al DNA e ai tunnel spaziali. Normalmente questi minuscoli tunnel
sono altamente instabili e durano soltanto una frazione di secondo. In certe condizioni però si
possono creare dei tunnel stabili in grado di formare delle sfere luminose. In alcune regioni della
Russia queste sfere appaiono molto spesso. In queste regioni le sfere a volte s‟innalzano dalla terra
verso il cielo, e i ricercatori hanno scoperto che possono essere guidati dal pensiero. Le sfere
emettono onde a bassa frequenza che vengono anche prodotte dal nostro cervello, quindi sono in
grado di reagire ai nostri pensieri. Queste sfere di luce hanno una carica energetica molto elevata e
sono in grado di causare delle mutazioni genetiche. Anche molti operatori spirituali producono
queste sfere o colonne di luce, quando si trovano in uno stato di profonda meditazione o durante un
lavoro energetico. In alcuni progetti per la guarigione della terra queste sfere vengono catturate
anche nelle foto. In passato di fronte a questi fenomeni luminosi si credeva che apparissero degli
angeli. In ogni caso, pur mancando le prove scientifiche, ora sappiamo che persone con queste
esperienze non soffrivano affatto di allucinazioni. Abbiamo fatto un grande passo in avanti nella
comprensione della nostra realtà. Anche la scienza “ufficiale” conosce le anomalie della terra che
contribuiscono alla formazione dei fenomeni luminosi. Queste anomalie sono state trovate di
recente anche a Rocca di Papa, a sud di Roma.
L‟articolo intero (in inglese) si può trovare sulla pagina www.fosar-bludorf.com (Kontext – Forum
for Border Science). Su questa pagina è anche possibile contattare gli autori.
Nel suo libro “Vernetzte Intelligenz” (Networked Intelligence: Intelligenza trasmessa dalla rete),
Grazyna Gosar e Franz Bludorf spiegano queste connessioni chiaramente e precisamente. Gli autori
citano anche fonti supponendo che in tempi primitivi l‟Umanità, come gli animali, è stata
fortemente connessa alla coscienza gruppale e agiva come gruppo. Tuttavia, per sviluppare e
sperimentare l‟individualità, noi umani abbiamo dovuto dimenticare l‟ipercomunicazione quasi
completamente. Ora che siamo abbastanza stabili nella nostra coscienza individuale,possiamo
creare una nuova forma di coscienza gruppale, concretamente una, quella in cui abbiamo accesso a
tutte le informazioni per mezzo del nostro DNA senza essere forzati o controllati a distanza rispetto
a quello che dobbiamo fare con quell‟informazione.
Tutti i dati sono tratti dal libro “L‟intelligenza in Rete nascosta nel DNA” di Von Grazyna Fosar e
Franz Bludorf, (edito in Italia da Macroedizioni) riassunti e commentati da Baerbel.
Per mettervi in contatto con gli autori: www.fosar-bludorf.com
Trasmesso da Vitae Bergman: www.ryze.com/view.php?who=vitaeb
Traduzioni a cura di Susanna Angela per www.stazioneceleste.it e Tanja Pasini per
www.nexusitalia.com
http://www.stampalibera.com/?p=38321
Dunque, le strategie lucifer-mondialiste di stampo talmudico-sionista rientrano in un Piano ben
definito: coincidono con la Distruzione della Terra e di tutti i suoi abitanti. Attaccare Dio e quindi il
Creato non solo limita l‟azione del genere umano e dell‟Umanità, ma propende verso la costruzione
della Grande Israele sui luoghi che già furono dell‟Eden. Per arrivare a questo, sono state ha portato
dure guerre nel mondo, con la distruzione delle Nazioni, delle Monarchie, della Sovranità degli
Stati, compreso quella Monetaria, passando per la distruzione della bellezza e dei valori tradizionali
di Dio, Patria e Famiglia.
La concezione dell' "eterogenesi dei fini" fu formulata per la prima volta da Giambattista Vico,
secondo cui la storia umana contiene in sé potenzialmente la realizzazione di certe finalità. Noi
queste finalità dovremmo derivarle dal Disegno Creazionale del Settimo Giorno, il nostro Eone.
(Quello in cui Dio Riposò, e che era il Sabato, tanto contesoci da Satanael, mentre l‟Ottavo Giorno,
cioè la Domenica, era riservato al Signore). In questo senso dunque ben si comprende che il
percorso costruttivo dell'uomo, nel suo cuore, nella sua mente e nelle sue aspirazioni escatologica è
mirato al raggiungimento, tappa per tappa, di un qualche fine, che fino all‟Avvento, ci era quasi del
tutto sconosciuto: la costituzione di una Chiesa estesa a tutti gli uomini della terra per raggiungere
insieme gli obiettivi prefissati dallo Spirito. Lo aveva compreso bene San Paolo, che dopo anni ed
anni di studio aveva sintetizzato l‟intero messaggio evangelico nell‟Inno alla Carità, partendo
dall‟Estremo Sacrifico di Gesù, attraverso il quale ci ha rivelato una volta di più il suo Vero Spirito:
la dedizione verso chi resta indietro. Ecco quindi i mezzi con cui lavorare: Fede, Speranza e Carità.
Solo lo Spirito Santo offre queste opportunità. Fuori c‟è disperazione, diffidenza, odio e disprezzo.
Ovviamente lo Spirito ci insegna che dobbiamo lavorare tutti, prendendo per mano chi è rimasto
indietro, per qualcosa di noto: l‟Instaurazione del Regno di Gesù. E per insegnarci questo, Gesù è
entrato nella Storia, nel Settimo Giorno, anche per aiutarci a combattere e a neutralizzare Satanael
ed il suo piano diabolico della cospirazione della Contro Chiesa, che è di tutt‟altro Spirito.
Tale percorso di salvezza nello Spirito non è però da intendersi come lineare. Può accadere che
mentre ci si propone di raggiungere alti e nobili obiettivi, i nostri risultati, i nostri talenti, le nostre
forme scarne di comunicazione, le nostre stesse scelte sul piano sociale (magari si parla di Fede in
Dio ma si vive per Mammona, l‟altro Padrone), la storia stessa del genere umano, le ideologie che
avanzano fino a minare le nostre azioni e le nostre ragioni, arrivino a conclusioni opposte e noi
stessi potremmo essere tentati dal dubbio che noi, con le nostre azioni, le nostre gesta e le nostre tesi
abbiamo intrapreso un percorso sbagliato. Niente di più paradossale. Chi fa sbaglia, chi non fa non
sbaglia. L‟azione determina sempre il valore della nostra Fede e quindi delle nostre idee in merito,
sviluppate all‟interno di quello Spirito, prima ancora che queste implodessero. Chi fa del Bene non
deve mai demoralizzarsi. Noi avanziamo come Testimoni e siamo il bersaglio preferito del nemico.
C‟è una guerra in corso e la nostra carne è debole. Il nemico studia 24 ore su 24 tutti i modi per
attaccarci, sfiancarci, eliminarci. Ma lo Spirito avanza, si diffonde, si espande, si rafforza. Perché le
idee si devono misurare sugli uomini, non solo sulla ragione. Chi rinuncia alla propria Fede o alle
proprie idee, o è perché non valgono le sue idee e la sua fede, o perché non vale lui, nulla, come
uomo. Ecco quindi il ritorno alla Carità. Facciamoci tutti Carità, spogliamoci di tutto noi stessi.
Cominciamo a cambiare noi stessi nella misura di ciò che vorremmo accadesse con gli altri. Non
esiste Spirito Santo senza Carità. Se dietro a quello che facciamo per gli altri c‟è un‟opera di Carità,
fatta pensando all‟anima, prima che al bisogno dell‟Uomo, l‟idea e l‟azione non sarà mai sbagliata,
e lì albergherà lo Spirito Santo. Cosa che invece, al contrario, si è più volte ripetuta nella storia con i
Cavalieri dell‟Apocalisse che altri non erano che imperi sanguinari, corrotti, consumistici e tirannici
per imporre anche le migliori delle idee, senza Carità, senza amore e considerazione per il
Prossimo. Lì non c‟è alcun Progetto di Dio. L‟Idea Pura è l‟aspetto più devastante di ogni Politica.
La Chiesa non è un istituto di beneficienza o di filantropia. Non è nemmeno una organizzazione di
assistenza sociale o di opere caritatevoli. La Chiesa semmai, attraverso le diaconie può distribuire
ciò che appartiene al Creato: beni e servizi. E con ciò si fa riferimento esplicito al cibo, ad un luogo
coperto, agli indumenti, alle cure mediche, all‟assistenza spirituale, ad un lavoro. Ma la Chiesa non
elargisce denaro, non dovrebbe sopperire alle carenze sociali di uno Stato che invece di avere cura
dei suoi cittadini, gli priva di ogni diritto di sovranità alimentare, energetica, curativa e monetaria.
Ora, secondo il Fine (LA SALVEZZA DELLE ANIME), cerchiamo di capire meglio come si è
evoluta la società umana, e a cosa noi esseri umani siamo chiamati ad esercitare come diritti e
doveri civili, senza escludere la MORALE NATURALE E CRISTIANA ed il nostro essere nella
corrente viva dello Spirito Santo che è Dio, che è contenuto nella Parola, che è Santa Dottrina della
Chiesa. Per intenderci, come si sono adeguate nel passato le strutture umane, comunitarie, naturali e
sovrannaturali a questo Disegno per il quale tutto il genere umano è in stato di In-Forma-Azione;
come sono vissute oggi ambo le cose: il diritto civile ed etico e la morale cristiana.
Talvolta, infatti, l'umanità, e oggi più che mai, a causa di dottrine sociali, pensieri, azioni, filosofie e
scienze (religiose, politiche, economiche, tecnologiche, sociali, ecc.) distorte, ha corso il rischio del
"ricorso", ossia di tornare indietro nel prestabilito percorso di auto-miglioramento e Redenzione. La
causa dunque può essere immediatamente rintracciata in errori e ancora di più di “interferenze” di
natura esoterica, empirica, occulta, nella costruzione di sistemi sociali e/o politici e/o finanziari e/o
religiosi (inaridimento del sapere, perdita di memoria storica, plagio emozionale, shock/terrore,
devastazione degli ecosistemi, catastrofi controllate e potenzialmente generate ad hoc, guerre e
rivoluzioni a impatto militare ridotto, impoverimento delle popolazioni, nozioni decostruttive errate,
propaganda e disinformazione, killeraggio economico e distrazione di massa, abuso di potere e
corruzione). Ma il "ricorso" è soltanto temporeaneo, perché destinato alla autodistruzione, non
fondandosi su basi lineari, omogenee e sicure. Ecco, perché “il male non prevarrà”. Con forza,
coraggio, fatica e sofferenza ogni volta l'umanità ha saputo e saprà sempre riprendere il suo
cammino progressivo riaffermando il principio sacrosanto che occorre rimboccarsi le maniche e
TUTTI INSIEME,CON SPIRITO COMUNE E CONDIVISO RIPRENDERE IL PERSORSO DA
DOVE SI ERA INTERROTTO. E, grazie alla Chiesa, sempre lì, a disposizione, vigile, pronta a
formare attraverso i Sacramenti e la Dottrina nuovi pilastri, nuovi testimoni, nuovi evangelizzatori,
nuovi apostoli, nuovi missionari dello Spirito Santo, anche, nonostante i Papi, i Vescovi, i
Sacerdoti, i fedeli fedifraghi eccoci che si riprende ogni volta il cammino. Si contano i morti, le
anime perse e si ricomincia, nella speranza questa volta di servire sempre meglio Dio e con Degnità.
Dove trovi tre di questi uomini, lì c‟è la Chiesa, lo Spirito, Gesù. Talvolta la Storia riprende il
giusto corso anche e per merito di pochissimi uomini chiamati da Dio per la salvezza dell‟Umanità:
i Santi, che sono coloro che partecipano allo Spirito di Dio in corretta e completa Forma e Azione.
Anche il punto di partenza della filosofia di Vico è la questione della Verità, che per Cartesio era
stata ritenuta accessibile alla conoscenza umana, nell'ambito di quelle idee chiare e distinte che
risultano evidenti alla ragione. Ma Vico si oppone fermamente a questa concezione razionalistica,
che a suo avviso inaridisce la creatività che è la facoltà più propria dell'uomo e dello Spirito con cui
si attiva nella società umana. Anzi aggiungiamo pure che la creatività è la singolarità dei molti (e
parlo anche dei non nati, povere stelle e poveri noi, chissà quali ausili e quali Santi il cielo ci stava
preparando) per “approssimarsi” sempre meglio e quindi “sintonizzarsi” con il Giusto Spirito, che ci
proviene dall‟Inizio del Tutto (che è già ma non ancora) e che ci proietta (anche con la Comunione)
verso la Parusìa, la Porta dove incontriamo Gesù, il Salvatore. E‟ Gesù stesso a ricordarcelo: “Io
sono l‟alfa e l‟omega” (l‟inizio e la fine di tutte le cose, lo Spirito innato del Padre, ma dicerso dallo
Spirito Santo). Da Lui passerà il Tutto. Quindi, non la Verità, ma solo il verosimile, ritiene Vico, è
accessibile alla conoscenza umana. Secondo una sua celebre affermazione, "Verum et factum
reciprocantur seu convertuntur", cioè il vero e il fatto si convertono l'uno nell'altro e coincidono.
Dunque Dio ha ciò che per noi ancora non è. È questo il principio della filosofia vichiana che
stabilisce il nesso fra Verità e Produzione, che per noi è anche il nesso che persiste tra Verità e
Opera nella Vigna del Signore, secondo il quale l'unica Verità che può essere conosciuta consiste
nei RISULTATI DELL‟AZIONE CREATRICE (vedi messaggio delle Nozze di Cana), della
raccolta di acqua (O PRODUZIONE) che verrà trasformata in vino, nei sei e nei sette giorni, se
vogliamo considerare quello in cui stiamo vivendo e operando noi esseri umani. Per questo solo Dio
conosce il mondo in quanto, attraverso i suoi operai, i suoi fedeli, lo creiamo continuamente.
L‟uomo è l‟essere che più di altri partecipa con Dio alla Creazione, corroborato dalle cose per lui
già Create. “Siamo esseri partecipanti alla Creazione”, diceva San Tommaso D‟Aquino. All‟uomo
dunque, Dio, ha riservato il posto di Demiurgo della Storia e artefice del proprio destino, e la storia
e la sua vita sono gli unici oggetti della sua conoscenza in quanto da lui prodotti, ma attraverso lo
Spirito, diciamo noi, trasmessa sin dai Tempi più andati.
In tutta la tradizione metafisica Dio è "causa sui", onnipotente ed onnisciente in quanto Creatore
dell'essere. Vico passa da una metafisica di Dio a una metafisica dell'Uomo e della Storia ed estende
questo principio del conoscere-produrre all'uomo, creando una metafisica della storia in cui l'uomo
parte dalla storia per arrivare a sé stesso che la pone in essere. Dunque la bellezza prodotta
attraverso la storia sarà la premessa perché l‟uomo si salvi, o vi è una Bellezza che le preesiste? La
Chiesa, proprio attraverso la Sua Sposa, che è Maria, Madre di Dio, dovrebbe essere lei stessa
Demiurga e Mecenate della Bellezza (che è buona, utile, giusta, consolatrice, magnifica, economica,
armoniosa, partecipata, educativa, in-formativa, permanente, replicante) a partire dalla Liturgia alle
Arti, dai Sistemi di Comunicazione alle Strutture Urbane, che rappresentano lo Spirito con cui
diamo Forma al Creato. Ecco dunque la necessità della indagine storica per scoprire i veri fini di
tutti i Potentati laici, cattolici, religiosi ed il modo di “sbugiardarli”, lì dove si sono discostati dallo
Spirito Santo della Rivelazione, custodito nella Santa Madre Chiesa, Sua rappresentante in Terra. Il
Concilio di Trento, diede frutti assai convincenti, dopo lo smarrimento non tanto medioevale,
quanto quattrocentesco dell‟età umanistica. Fu questa l‟epoca in cui furono iniziate opere che
ancora oggi sono meta di turismo e di ingenti proventi economici per le casse dello Stato.
Da tutto ciò consegue che, per Vico, suprema e unica scienza da perseguire è la Storia, nella quale
l'uomo conosce ciò che egli stesso ha fatto, ovvero la Verità nel suo farsi, nel suo sviluppo ideale
dell‟Opera bella e giusta, che è anche Carità, distribuzione equa e solidale di tutte le risorse e di tutti
i beni, che sono comuni. Nella Storia se raccontata nella Verità, si scorge tutta l‟opera dello Spirito
Santo e come Dio sia intervenuto più volte con Grazie, Doni e Virtù dati ai Santi, nonché Talenti.
Lo studio della Storia è una scienza nuova, per Vico, la quale, mediante l'unione di filosofia e
filologia, deve occuparsi di individuare e documentare gli eventi, le intenzioni, i fatti, ma soprattutto
deve interpretarli ricercandone quelle ragioni ideali ed eterne, che sono destinate a presentarsi
costantemente, in modo ripetitivo anche se in gradi diversi, all'interno di tutti i momenti della storia.
La scienza di Vico si baserà perciò su un metodo storicistico, basando la sua analisi su alcune
premesse ovvero principi ritenuti intuitivamente certi, che Vico denomina "Degnità" (assioma),
cose degne di essere comprese alla luce della Verità. Che in fondo non è la storia che ci insegnano a
scuola, fatta di nozionismi e priva di collegamenti “informativi” e di forme di dibattito interno, ma
quella che è servita per redimerci dal Peccato Originale, e farci sentire simili, uniti e amati.
Secondo Vico la Storia è dunque opera dell'uomo, cioè modificazione della mente dell'uomo, che lo
porta a passare dal senso, alla fantasia, fino alla realizzazione della ragione; uno Spirito Giusto.
Questo è il paradigma con cui dovremmo giudicare la Storia ed il nostro operato. Certo, non sempre
l‟uomo ha avuto la lucidità, la capacità e la preparazione o informazione adeguata per capire il Vero
Spirito con cui operare e raccontare poi la Storia. E Vico individua storicamente tre fasi. La prima,
l'età in cui gli uomini "sentono senza avvertire", corrisponde all'età ferina, in cui gli uomini non
sono che bestie confuse e stupite (epoca Primordiale); dall'abitudine di seppellire i morti, cioè di in-
humare, nasce secondo Vico l‟humanitas, cioè la caratteristica umanità dell'uomo, che nell'età della
fantasia è in grado di "avvertire con animo perturbato e commosso" e di concepire le prime "favole"
intorno agli dei (epoca Arcaica o Rudimentale) e il culto del Dio Sole (vedere storia delle divinità
egizie, siriane, greche nate tutte il 25 dicembre, il passaggio dalle diverse costellazioni, la madre
Vergine della Città del Pane – Betlemme, la M, la morte del sole sulla Croce del Sud, la
Resurrezione dopo 3 giorni). Ma è solo con il progresso della storia e col sorgere dei vari
ordinamenti civili, che si sviluppa la ragione e quindi l'età della mente (Alleanza Vetero-Neo
Testamentaria, Età Adamitica), fino alla Rivelazione che ci fornisce il Giusto Spirito, quello Santo.
La storia tuttavia alterna fasi di progresso a fasi di decadenza: Vico parla di "corsi e ricorsi storici".
Ciò non significa, come comunemente si interpreta, che la storia si ripeta. Significa, piuttosto, che
l'uomo è sempre uguale a se stesso, pur nel cambiamento delle situazioni e dei comportamenti
storici. Ciò che si presenta di nuovo nella storia è solo paragonabile per analogia a ciò che si è già
manifestato. Così, ad esempio, ad epoche di civiltà possono seguire epoche di "ritornata barbarie";
ad epoche nelle quali più forte è il senso di una determinata categoria, altre nelle quali si sviluppa
maggiormente un altro aspetto della vita. La storia, dunque, è sempre uguale e sempre nuova. In tal
modo è possibile comprendere il passato, che altrimenti ci rimarrebbe oscuro, perché: "Historia se
repetit". E lo Spirito è sempre lì, anche sui ruderi sopra i quali possiamo costruire ancora e
trasformare anche ciò che non esiste più nelle sue funzioni originali in un apparato di abbellimento
e di attrazione. “Quando non parleranno più gli uomini, parleranno le pietre”. Ecco il ruolo
irrinunciabile del Bene Culturale e delle Bellezze Naturali che dovrebbero integrarsi con qualunque
piano di sviluppo e di insediamento urbano, trasferendovi lo Spirito di chi è già passato ad altra vita.
Ora mi propongo di rendere pensabile quello che a molti è apparso un paradosso, un assurdo.
Durante gli anni sessanta del Novecento, quando secondo le tesi del Beato Gioacchino da Fiore
(peraltro tesi mai contestate dai Papi), stavamo entrando nell‟epoca dello Spirito Santo o nell‟Età
Mariana, una corrente di pensiero principalmente composta da cittadini d‟origine non americana,
che nel corso dei vent‟anni precedenti aveva partecipato al dibattito politico da posizioni vicine alla
tradizione del socialismo rivoluzionario (originato dalla Riforma Luterana e perseguita nel Secolo
dei Lumi e dalla Rivoluzione Francese), ha conquistato l‟egemonia culturale negli Stati Uniti
d‟America. Dalla prima metà degli anni ottanta ad oggi i neoconservatori sono stati perfino capaci
di far eleggere tre Presidenti, i repubblicani Ronald Reagan, George W. Bush e George Bush Junior.
Si tratta di un problema che interessa soprattutto noi europei, così attenti ai significati pratici che
dicotomie come Destra/Sinistra o conservatorismo/progressismo suggeriscono. Il cittadino medio
europeo formula un proprio giudizio di valore generalmente critico tenendo a mente il disprezzo che
ogni neoconservatore mostra nei riguardi del multilateralismo e del diritto internazionale. Vi è chi,
sulla scia di un‟ottica economicista e fortemente polemica, ha interpretato questo movimento niente
più che come un gruppo di uomini che hanno saputo meglio di altri elogiare l‟imperialismo
americano e che per questo sono stati ripagati dalle multinazionali con un posto al sole vicino alla
Stanza dei Bottoni. Altri, invece, sostengono che il neoconservatorismo sia un progetto politico
derivante da una ben identificabile attitudine comportamentale, quella dell‟etica della convinzione,
l‟applicazione insomma di uno schema concettuale da inquadrarsi nel filone del radicalismo
politico. Un movimento sì conservatore, ma anche genuinamente americano, e quindi impossibile
da comprendere se analizzato “alla maniera europea”, al di fuori della peculiarità americana.
Ciascuna griglia interpretativa ha il suo merito, ma nessuna ha saputo offrire una spiegazione
davvero esaustiva del problema. Dal mio punto di vista, il neoconservatorismo può essere definito
propriamente come l‟ideologia politica che è alla base del movimento neoconservatore statunitense.
Il Verbo neocon nasce nella seconda metà degli anni sessanta in ambienti non conservatori ed è il
frutto del profondo ripensamento operato da alcuni intellettuali (è importante determinarne il loro
Spirito che non è quello di Dio, al quale anzi gli si oppone) dei temi cari alla sinistra non comunista
verificatosi negli Stati Uniti una decina di anni addietro. Proponendosi, per bocca stessa dei suoi
fondatori ed epigoni, come il pensiero politico che rispecchia nel modo più nobile l‟essenza della
civiltà occidentale, il neoconservatorismo si prefigge come massimi obiettivi: 1) la difesa della
democrazia liberale e capitalista da attacchi interni ed esterni nei Paesi ove essa sia già stata
instaurata; 2) la sua estensione alle aree del mondo in cui essa non sia operativa. In quanto progetto
politico con aspirazioni globali, il neoconservatorismo deve essere iscritto fra le teorie politiche
radicali o utopistiche; 3) la costruzione di una Grande Israele avulsa da qualunque contesto
internazionale e quindi assoggettato solo al Talmud e alle leggi Noachite.
Occorre, in seconda analisi, separare il movimento neocon, da riferirsi geograficamente agli Stati
Uniti d‟America o al limite anche alla Gran Bretagna, da una ancora non ben definita attitudine, un
certo modo di pensare il mondo ed il proprio ruolo nel mondo che il neoconservatorismo condivide
almeno in parte con altre forme di pensiero politico radicale per come si sono manifestate in
ambienti sia cronologicamente antecedenti alla formazione del movimento (il puritanesimo nel
Seicento inglese e nei primi decenni del Settecento americano), come anche non anglosassoni (si
pensi ai bolscevichi russi). Riguardo la causa primaria del successo del neoconservatorismo negli
Stati Uniti, io credo si sia trattato di un caso andato a buon fine di innesto, proprio del tipo di quelli
che si inducono in agricoltura. Infatti le idee e le argomentazioni di fondo sostenute dai primi
neocons, seppur provenienti in larghissima misura da un ambiente religioso e politico differenti da
quelli dominanti negli Stati Uniti (cristianesimo protestante e liberalismo), si sono armonicamente
inserite con i filoni principali di politica estera ed interna americana.
Trovandosi a Roma per gli studi, Massimiliano Kolbe, casualmente assiste a una processione di
anticlericali-massoni che proclamano la vittoria del demonio sulla Chiesa, affermando che "Satana
deve regnare in Vaticano e il Papa dovrà fargli da servo". Tale ardire lo porta a scoprire la sua
missione e si convince che i cristiani devono diventare "cavalieri dell'Immacolata", per aiutare
Maria schiacciare la testa al serpente, così come previsto dalla Scrittura. Nel 1917 fonda la Milizia
dell'Immacolata. Naturalmente, che si propone di „cercare la conversione dei peccatori, degli eretici,
degli scismatici, dei giudei e soprattutto dei massoni‟. La sua lotta non fu quella di abbattere le
anime del nemico, ma quella di richiamarle e convertirle, per la loro eterna salvezza, e per questo,
Padre Kolbe si rivolgeva anche ai suoi nemici. In un articolo del 1926 citando i „Protocolli dei Savi
Anziani di Sion‟, che chiamava „Il libro davvero fondamentale della Massoneria‟, scriveva: “Essi
dicono di se stessi: 'Chi o che cosa è in grado di far crollare una forza invisibile? La nostra forza è
appunto di questa natura'. La 'Massoneria esterna' serve solo per nascondere i suoi scopi, ma il
piano d'azione di questa forza resterà sconosciuto alla gente”. Quello di San Massimiliano è un
intento di larghissima portata perché nel suo programma non viene descritta solo un‟„opzione
religiosa‟ ma una scelta globale. Il desiderio è infatti che i suoi cavalieri siano presenti dappertutto,
nel campo dell'educazione, del lavoro editoriale e divulgativo, delle arti, delle scienze... In sostanza,
si vuole che la Milizia “impregni tutto e in uno Spirito Sano guarisca, rafforzi e sviluppi ogni cosa
alla maggior gloria di Dio, per mezzo dell'Immacolata e per il bene della comunità”.
Abbiamo quindi portato a termine la ricerca delle condizioni che hanno reso possibile la buona
riuscita di questo innesto nefasto, in contro tendenza rispetto allo Spirito Santo, che oggi dà vita al
Nuovo Ordine Mondiale. La Chiesa, perito il vertice, decapitata, secondo la visione sedevacantista e
apocalittica che ci dà Nostra Signora a Fatima, quella vera, per intenderci, è stata desautorata dalle
autorità mondiali. Là dove invece è stata riconosciuta ufficialmente quella Nuova uscita dal
Concilio Vaticano II. Il Falso Papa, che tale è per chi ancora si sente impregnato nella missione di
perseguire lo Spirito Santo “originale”, di fatto è il capo di una altra chiesa e di una falsa religione
ecumenista, che riconosce più chiese e più credi. Ora, per intendere non solo i caratteri
dell‟eccezionalità americana ed israeliana ma anche il nostro presente, basti avere chiari due
concetti chiave del Nuovo Ordine Mondiale: sinarchia e sincretismo, le due forme di pensiero
mondialista con cui la Plutocrazia da oltre due secoli governano il mondo. Solo attraverso la
conoscenza di questi perversi meccanismi che hanno introdotto nel mondo il socialismo in tutte le
sue forme e le false religioni riunite ad Assisi, potremmo ancor meglio comprendere come un
manipolo di Santi hanno potuto, agendo secondo le logiche dello Spirito divino e non umano,
ripristinare ogni volta il corso della Storia, facendo l‟impresa attraverso opere di Carità e in attesa
della Parusìa di Nostro Signore e quindi alfa e omega, Colui che ci farà chiudere definitivamente
ogni capitolo con la Storia e con il Tempo, passando da un epilogo che è il Giudizio Universale.
Insomma si è Santi e si agisce con il Giusto Spirito in quanto si agisce in sintonia con la volontà e
l'intelligenza divina, nel superare i limiti e le debolezze umane e si pone come modello da imitare
per avvicinarsi a Dio. E questo significa tenersi lontani e fuori da tutto ciò che non appartiene a Dio
e che fa parte di altri sistemi che lavorano per desautorarLo e cancellarLo dalla Storia.
E‟ curioso comunque che Barack Obama, il candidato alla Presidenza degli Stati Uniti e quindi
dell‟Impero Mondiale, dica di essere un cultore del Beato Gioacchino da Fiore. Sarà che sia lui
l‟AntiCristo e che sa di avere il tempo contato per vincere contro lo Spirito Santo che sta per
manifestarsi in tutta la Sua Potenza e che stà preparando tramite Maria la Parusìa di Nostro Signore,
dopo questi anni di Grande Tribolazione suscitati dal Nuovo Ordine Mondiale contro Dio?
“Dove vuoi Maestro che festeggiamo la Pasqua?”, chiedono gli Apostoli e Gesù risponde. La Fine
dei Tempi è prossima all‟arrivo dell‟Era o l‟Eone della costellazione dell‟Acquario è subentrata ai
Pesci nella processione degli equinozi (che avviene ogni 2150 anni. Si tenga conto che quando Gesù
è nato, già si stava nell‟Era dei Pesci). Lui sarà con noi fino alla Fine dei Tempi, dell‟Aeon e poi
saremmo consegnati totalmente al Solo Spirito e chi c‟è, c‟è. Ecco perché Barack Obama è convinto
che lui sarà l‟Imperatore o Faraone che vedrà sorgere questo nuovo Sole.
Goethe avverte: “Tutti gli avversari di un‟opera geniale è come se battessero su dei carboni ardenti:
fanno sprizzare scintille da tutte le parti e così portano il fuoco dove altrimenti non sarebbe
arrivato”. Lo si guardi da dove si vuole, ma lo Spirito è fatto così: non fa altro che disseminare il
mondo di Testimoni che arrivano fino al Martirio, ma spargono il loro Ardore oltre ogni limite.
Cospirazione è ambizione a governare. Questo è il problema contro cui oggi dobbiamo fare i conti.
Il primo Essere che cospirò fu dunque Lucifero quando si ribellò a Dio per farsi adorare. Egli tramò
il primo colpo di Stato dell'Universo, si dichiarò avversario di Dio e convinse nel Complotto
Satanael. Cacciati dal Cielo con i loro Angeli e posto l‟Arcangelo Satanael sul Trono del Pianeta
Terra, hanno influenzato, in ogni tempo, gli uomini per costruire un governo mondiale attraverso il
quale dominare le anime e farsi adorare. Questo malvagio disegno è il mistero della sua empietà che
non ha potuto, fino ad oggi, essere manifestato per la presenza d'una forza opposta che lo trattiene:
il Katechon Papale, per mezzo della Sua Fede nello Spirito Santo e nella Santa Eucarestia. Ma
quando questa forza sarà tolta di mezzo, allora, l'empio - il figlio della perdizione, l'uomo del
peccato, l'anticristo, il 666 - sarà manifestato (2 Tessalonicesi 2:7-9), il governo mondiale instaurato
e l‟AntiCristo, il duca di Satanael e Lucifero, adorato. La forza opposta che impedisce ancora al
Maligno di raggiungere il suo scopo nel totale disprezzo della Verità è lo Spirito Santo che aleggia
nella Chiesa Vera di Cristo operante nel mondo con un mucchio di uomini che denunciano e
avvisano. Presto le forze dell'empietà si scateneranno, spazzeranno via i pochi rimasugli siti internet
di controinformazione, sostituiranno nella politica mondiale loro uomini, ossia asserviti alle banche,
e imporranno la loro economia, la loro finanza e la loro tecnologia attraverso biochip o microchip
sottocutanei, Marchio della Bestia e delle dominazioni del Nuovo Ordine Mondiale.
Viviamo in un'epoca di alterazione dell'equilibrio delle potenze mondiali, che produce una illusoria
speranza di pace, un assopimento nella mente di molti credenti, una velata visione biblica dei fatti
del mondo legata alla Grande Israele, che impedisce di vedere la realtà profetica del tempo in cui
viviamo, grazie anche al proliferare di “falsi profeti”. Gesù è diretto anche su questi temi e non
lascia ombra di dubbio: "Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma
dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,15-16). E, nello stesso Vangelo
secondo san Matteo si legge ancora: "Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti
e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti" (Mt 24,24). Per falsi profeti
s‟intendono di solito coloro che seminano errori o, come spiega la Bibbia di Gerusalemme, dottori
di menzogna che seducono il popolo con false sembianze di pietà, ma perseguendo fini interessati.
I falsi profeti si presentano in vesti di pecore, come se appartenessero all‘ovile di Cristo, fingono lo
zelo per la gloria di Dio, ma cercano la propria gloria e tramano per la rovina delle pecore. San
Tommaso d‘Aquino spiega, con san Giovanni Crisostomo, che i falsi profeti vengono chiamati "lupi
rapaci", perché intendono nuocere agli altri (STh II-II, 172, 4 ad 3). Egli afferma che un profeta
viene detto falso quando agisce come strumento del demonio (STh II-II, 172, 5c).
Il testo di Mt 7,15 viene citato nel Catechismo della Chiesa Cattolica a proposito dello scandalo:
"Lo scandalo è grave quando a provocarlo sono coloro che, per natura o per funzione, sono tenuti
a insegnare e a educare gli altri. Gesù lo rimprovera agli scribi e ai farisei: li paragona a lupi
rapaci in veste di pecore" (CCC 2285). Ma quale è la ragione profonda per la quale essi vengono
chiamati falsi profeti e quale è concretamente il loro modo di agire?
1) Profeta non è principalmente colui che predice il futuro, ma colui che parla a nome di Dio,
ispirato e incaricato da Lui. Siccome nel Vecchio Testamento i profeti preparavano la venuta di
Cristo, essi ovviamente lo predicevano, anche nei suoi particolari. Evidentemente anche nel Nuovo
Testamento, Cristo e i suoi, proclamando il regno del Padre (cfr. LG 35), lo indicavano come già
presente e insieme futuro (cfr. LG 5).
Ora, proclamare il Regno di Dio, ossia la sua grazia consistente nel perdono e nella salvezza
futura, comporta l‘invito e l‘esortazione alla conversione: "dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si
recò nella Galilea predicendo il vangelo di Dio e diceva: ‗Il tempo è compiuto e il regno di Dio è
vicino, convertitevi e credete al vangelo" (Mt 1,15).
Anche i profeti richiamavano alla fede in Dio, alla purezza dei costumi, denunciando i peccati e
minacciando castighi divini. Basti ricordare le figure di Elia pieno di zelo per la purezza della fede
nell‘unico vero Dio (1Re 18,20-40), quella di Isaia che parla contro la corruzione morale (Is 1-5),
quella di Natan che denuncia i peccati di Davide (2Sam 12,1-14), quella di Giona che annuncia i
castighi divini alla città di Ninive (Gio 3); non sono che alcuni esempi scelti tra i tanti possibili. Il
monoteismo, la moralità e l‘attesa della salvezza sono oggetti della predicazione dei profeti, che
esortano alla conversione.
Ma appunto per questo i profeti trovavano resistenze e reazioni, fino a dover temere per la propria
vita; esempio tipico è quello di Geremia, "oggetto di litigio e di contrasto per tutto il paese" (Ger
15,10), che viene arrestato e giudicato (Ger 26).
2) Specialmente in Geremia emerge la differenza tra i veri e i falsi profeti: questi ultimi non sono
stati mandati da Dio e parlano di testa propria; ne nasce un‘aspra lotta (vedi Ger 23,9 ss.; 26,7 ss.;
27,9 s.; 28; Ez 13; Mi 3,5 ss.; Zc 13,2 ss.). Tipico dei falsi profeti è il tentativo di lusingare,
illudere, tranquillizzare e narcotizzare le coscienze, per piacere agli uomini. Se ne lamenta Dio:
"Così dice il Signore degli eserciti: ‗Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi;
essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla
bocca del Signore. Essi dicono a coloro che disprezzano la parola del Signore: voi avrete la pace!
e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore dicono: non vi coglierà sventura" (Ger 23,16-17).
"La mia mano sarà sopra i profeti delle false visioni e dai vaticini bugiardi; ... poiché ingannano il
mio popolo dicendo: pace! e la pace non c‘è... " (Ez 13,9). Così pure, mentre i falsi profeti
predicevano il successo al re, il profeta Michea predisse la disfatta (1Re 22,5 ss.).
Già nel libro del Deuteronomio Dio metteva sull‘avviso: "Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o
un sognatore che ti proponga un segno o un prodigio... ed egli ti dica: seguiamo dèi stranieri, che
tu non hai mai conosciuti, e rendiamo loro un culto, tu non dovrai ascoltare le parole di quel
profeta o di quel sognatore; perché il Signore vostro Dio vi mette alla prova per sapere se amate il
Signore vostro Dio con tutto il cuore e con tutta l‘anima" (Dt 13,2-4). I segni che una profezia sia
vera o falsa è la sua corrispondenza con la vera fede (Dt 13,2-6) e il suo adempimento (Dt 18,21-
22), se cioè questi vi siano o se manchino.
Gesù dice che riconosciamo i falsi profeti dai loro frutti. Dei frutti dello Spirito Santo a differenza
delle opere della carne parla San Paolo. Il profeta vero conduce alla fede, al pentimento, alla
riconciliazione con Dio, alla bontà, alla fedeltà, al dominio di sé ecc., mentre il profeta falso
semina impurità, idolatrie, dissensi, divisioni, fazioni, hairéseis-eresie, ecc. (Gal 5,19-23).
"Ma il frutto più caratteristico del falso profeta è l‘impegno volto ad allontanare il Popolo di Dio
dal Magistero della Chiesa, attraverso cui risuona nel mondo la Dottrina di Cristo. Il Signore
predice altresì la fine di questi truffatori: la perdizione eterna" (La Bibbia di Navarra, l.c.).
3) Insegnamento per noi.
a) La nostra esposizione è stata ridotta al minimo, abbiamo proceduto per cenni. San Giovanni
apostolo ci avverte: "Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le
ispirazioni, per saggiare se vengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel
mondo. Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è
venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito
dell‘anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo" (1Gv 4,1-3). Oltre all‘attualità
del tema (cfr. Giovanni Paolo II nell‘omelia del 31 dicembre 1993) ne risulta che la profezia
autentica deve essere in armonia con gli articoli fondamentali della fede cristiana.
Nell‘Apocalisse di San Giovanni viene descritta la fine dei falsi profeti al servizio della bestia,
ossia delle forze che, arrogandosi poteri divini, si erigono contro Cristo e la Chiesa (Ap 13,11-17).
b) San Paolo dichiara: "Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!" (Gal
1,10).
Gesù ha proclamato: "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno
ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande e la vostra
ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi" (Mt 5,11-12).
Vi è un modo di "compiacere" che è secondo Cristo: "Ciascuno di noi cerchi di compiacere il
prossimo nel bene, per edificarlo" (Rm 15,2). "Io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare
l‘utile mio ma quello di molti perché giungano alla salvezza" (1Cor 10,33).
Sempre tenendo presente, però: "Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso
modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti" (Lc 6,26).
c) Siamo popolo profetico di Dio (LG 12), sotto la guida del Magistero della Chiesa (LG 25) i laici
partecipano all‘ufficio profetico di Cristo (LG 35) per l‘evangelizzazione del mondo (ibidem),
mediante l‘apostolato (ibidem e AA), specie se confermati-cresimati (AA 3). Evangelizzare vuol dire
annunciare Cristo per la conversione (cfr. At 2,36).
Una componente della funzione profetica del cristiano è il dovere della correzione fraterna o
dell‘ammonimento fraterno, di cui parla a più riprese il Nuovo Testamento: "Se il tuo fratello
commette una colpa, va‘ e ammoniscilo... " (Mt 18,15). "Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma
se si pente, perdonagli" (Lc 17,3) Un presupposto della salvezza che consiste nel perdono dei
peccati è la conoscenza dei peccati e il pentimento. La misericordia divina non significa che Dio
chiude gli occhi davanti ai peccati, ma che ce li perdona, se ce ne pentiamo finché siamo in tempo:
"Il Signore non ritarda nell‘adempiere la sua promessa, come certuni dicono; ma usa pazienza
verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo dio pentirsi (2Pt 3,9). Ma
Gesù ammonisce pure: "Se non vi convertite, perirete tutti" (Lc 13,3.5). La correzione fraterna è
una delle opere di misericordia spirituale, ben diversa dal giudicare il prossimo (Mt 7,1 ss.). Invece
di giudicare le persone e tollerare il peccato, come spesso facciamo, dobbiamo condannare il
peccato, senza condannare le persone (Lc 6,37), perché Dio vuole salvare tutti (1Tm 2,4).
Perciò San Paolo esorta i cristiani: "Cercate ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle
opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente, poiché di quanto viene
fatto da costoro in segreto è vergognoso persino parlare" (Ef 5,10-12). Egli confida che i cristiani
siano "capaci di correggere l‘un l‘altro" (Rm 15,14), ci esorta a correggere gli altri con dolcezza e
umiltà (Gal 6,1), di accettare gli ammonimenti di coloro che ci sono preposti nel Signore, come
pure di correggere gli indisciplinati (1Ts 5,12.14), di ammonire fraternamente (2Cor 2,7; 2Ts
3,15).
d) Quel che induce al peccato ed è peccato già in sé è il falso rispetto umano, di cui peccò già
Adamo (Gn 3,6.12). Non solo non dobbiamo subirlo, ma dobbiamo essere profeti veri che si
regolano secondo la parola di san Paolo: "Non conformatevi alla mentalità di questo secolo
(mondo), ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò
che è buono, a Lui gradito e perfetto" (Rm 12,2). Non seguendo i falsi profeti, accomodanti, che
tentano di praticare sconti sulla dottrina e la morale di Cristo, per piacere agli uomini, dispiacendo
a Dio, dal quale verranno giudicati, al quale dovranno rispondere (cfr. 2Cor 5,10; Rm 14,10-13;
Gal 6,4-5), perché "responsabilità" vuol dire questo.
In conclusione: Dio manda i Profeti, i quali parlano a nome Suo, denunciando i peccati, perché gli
uomini possano rendersene conto e pentirsene e trovare la salvezza in Cristo. Ma alcuni
autoinvitati si spacciano per profeti, mentre non lo sono, "pretendendo di essere dottori della legge
mentre non capiscono né quello che dicono né alcuna di quelle cose che danno per sicure" (1Tm
1,7).
I falsi profeti addormentano le coscienze, i profeti veri le svegliano. E non si deve neppure tacere;
specialmente le sentinelle costituite da Dio devono "suonare la tromba e dare l‘allarme" (Es 33,2-
3) avvertire della morte spirituale, conseguenza delle iniquità (Ez 33,10-16). Chi blandisce o tace
colpevolmente compromette la salvezza eterna altrui.
Il mite San Francesco di Sales ha una parola molto forte: "Faccio eccezione per i nemici dichiarati
di Dio e della Chiesa; quelli vanno screditati il più possibile: per esempio, le sette eretiche e
scismatiche con i loro capi. È carità gridare al lupo quando si nasconde tra le pecore, non importa
dove" (Filotea III 29).
Oggi si abusa della parola "speranza": è un termine inflazionato e spesso svuotato del suo
contenuto proprio, soprannaturale, di virtù teologale, riferentesi a Dio (vedi per esempio Rm 5,5;
8,24); è divenuta una parola "riempitivo", immanentizzata, orizzontalizzata, storicizzata, non più
trascendente, espressione della fede soprannaturale (vedi invece Ebr 11,1), ma una parola
pseudoottimistica, ingannevole, anestetizzante, direi quasi "propagandistica". Se si studia bene
l‘Apocalisse, vi si constata un regresso nella storia e un progressivo aumento, crescita del male nel
mondo (vedi Eduard Schick, L‘Apocalisse, Roma, 1973, pp. 93, 99, 113, 114, 120, 126-129, 148-
149, 185-186), donde la necessità dell‘esortazione alla penitenza (vedi ivi, p. 127; cfr. Lc 13,1-5).
La voce dei falsi profeti spesso sovrasta quella dei veri, come quella di Anania in contrasto con
Geremia (Ger 28). Ciò non porta alla conversione (penitenza) e alla salvezza. La gente pretende:
"Non fateci profezie sincere, diteci cose piacevoli, profetateci illusioni!" (Is 30,10). Ma Dio
avverte: "Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date
retta ai sogni che essi sognano. Poiché con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non
li ho inviati. Oracolo del Signore" (Ger 29,8-9). "I tuoi profeti hanno avuto per te visioni di cose
vane e insulse, non hanno svelato le tue iniquità per cambiare la tua sorte; ma ti han vaticinato
lusinghe, vanità e illusioni" (Lam 2,14). Così avviene anche oggi in certe conferenze, prediche,
liturgie che non evangelizzano, cioè non inducono alla conversione-penitenza, ma sono falsamente
consolatorie. San Paolo ha scritto: "Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana
dottrina, ma, per prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le
proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole". (2Tm 4,3-4). E
accenna anche a dei "falsi fratelli" (Gal 2,4).
San Gregorio Magno, commentando i passi biblici sui "cani muti" (Is 56,10), guardiani infedeli
(ivi), non difensori (Ez 13,5), scrive dei falsi profeti: "La parola di Dio li rimprovera di vedere cose
false, perché, per timore di riprendere le colpe, lusingano i colpevoli con promesse di sicurezza, e
non svelano l‘iniquità dei peccatori ai quali mai rivolgono una parola di riprensione. Il rimprovero
è una chiave. Apre infatti la coscienza a vedere la colpa che spesso è ignorata anche da quello che
l‘ha commessa. ..." (Reg. past. 2,4).
I falsi profeti sono addormentatori di coscienze mediante l‘aperturismo e lo pseudoottimismo
("aggiornamento" e "speranza"). Conducono all‘indurimento nel peccato e all‘impenitenza finale,
peccati "irremissibili", perché contro lo Spirito Santo, contro la grazia di Dio (Mt 12,32);
conducono non alla salvezza, ma alla perdizione (Fil 3,19; Mt 7,13).
Il peccato, in quanto contro Dio, non è evidente alla coscienza umana, ma ha bisogno di essere
svelato nella sua vera dimensione e gravità: questa è la vera funzione profetica (vedi Is 58,1), come
quella di Natan nei riguardi di Davide (2Sam 12,1-14). La nuova (o rinnovata) evangelizzazione
non consiste nella sola istruzione (catechetica, questa viene dopo), né in un solo dialogo (vedi
Dialogo e annuncio, 19 maggio 1991), ma nel kerygma o annuncio del regno di Dio congiunto
all‘invito alla penitenza: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al
vangelo" (Mc 1,15, cfr. Mt 4,17). È l‘annuncio di Cristo e della salvezza in Lui solo: "Pentitevi e
ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati"
(At 2,38). "In nessun altro c‘è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel
quale è stabilito che possiamo essere salvati" (At 4,12).
di don Ivo Cisar
Non sarebbe ora di svegliarsi? Gesù ha già ammonito: “perché il Figlio dell'Uomo verrà nell'ora che
non pensate” (Luca 12:40). Per tutti coloro che con diligente attesa amano la gloriosa apparizione di
Cristo, il Messia, che ritornerà per deporre il governo mondiale della Grande Cospirazione e
prendere possesso del “regno del mondo... ed egli regnerà nei secoli dei secoli” (Apocalisse 11:15).
Ma noi non disperiamo.
L‟ottonario ci viene tramandato fin dall‟origine come frutto di una combinazione ottimale, che è
appunto quella del 4+4, per cui la sua simbologia si basa prevalentemente su quanto si é dice a
proposito dei cosiddetti numeri doppi. Poiché il due presenta già in se la pluralità, lo stesso duale si
trova spesso usato per indicare a volte il plurale. Tutti i numeri doppi, multipli del due, intendono
perciò ricordarlo quale frutto di una coppia che si trova all‟origine dell‟Umanità. Infatti, secondo il
calcolo delle generazioni presenti nella Bibbia, confermato anche da una rivelazione privata (cfr. C.
Emmerich), l‟origine dell‟Umanità, come la conosciamo oggi, risale al 4004 a.C., fonte delle date
inserite più tardi ai margini della Bibbia, secondo le quali la creazione dell‟uomo (Adamo ed Eva) é
iniziata nell‟anno 4004 a.C. L‟otto indica l‟eternità, la vita nuova, il Battesimo, poiché nell‟Ottavo
giorno avviene la Risurrezione di Gesù. All‟interno del modulo della "settimana universale" ottavo
giorno rappresenta l‟entrata nell‟eternità: beata da risorti per i giusti, maledetta per gli empi.
La radice primordiale della nascita di Adamo, è 4004 a.C., da 8 (4+0+0+4). Dunque, sotto il segno
dell‟ottonario abbiamo sia la nascita dell‟umanità nel tempo, sia la sua rinascita nell‟eternità, con la
risurrezione generale dei morti. La Parusia ottonaria si colloca in questo contesto. Divina è ritenuta
la metafisica del 7+1, in quanto, in queste combinazioni, l‟Uno si fonde col settenario. E ciò è
quanto si é potuto conoscere tangibilmente quaggiù nel Figlio di Dio.
Non è così per il Padre; nessuno ha potuto vedere Lui, ne lo vedrà in questo mondo, se ciò non
avviene per il tramite dell‟Ottonario divino (Gesù =888). II numero otto indica anche l‟azione del
divino nell‟umano, perché l‟umano si divinizzi. Costituisce inoltre i due opposti nella loro
manifestazione: cielo e terra, divino e umano, ascesa e discesa, superiore ed inferiore, Dio è l‟uomo
nella figura di Cristo, la cui vita terrena passa attraverso tre momenti essenziali: quello dell‟ottavo
giorno di vita in cui venne circonciso, quello del discorso della montagna sulle otto beatitudini, e
quello dell‟ottavo giorno in cui risuscitò. Ecco perché l‟ottavo giorno annuncia l‟era futura eterna, il
compimento delle Scritture, non solo, quindi, la Risurrezione di Cristo, ma anche quella dell‟uomo.
L‟ottavo giorno viene cosi a configurarsi come la data dell‟intervento divino nel mondo e la
ricapitolazione di tutte le cose in Dio, compreso il Tempo. Tutto questo é spiegato splendidamente
in questo messaggio: “II cielo e la terra sono pieni della sua santa grazia. Essendo terminato il
riposo di Dio, il tempo rientra nel centro della vita in Dio, che é il principio e la fine di tutte le cose,
sulla terra come in cielo. L‟ottavo giorno é l‟istante in cui voi passerete da questa vita nella mia
vita, nella vita per la quale il Signore vi ha concepiti nel suo amore di Padre e nella Gloria del
Figlio. La vostra vita interiore é di Dio. Egli ve ne chiederà conto in questo ottavo giorno, con gioia,
per benedirla e ridarvi ciò che avete perduto durante il vostro pellegrinaggio terreno. È detto che
tutto deve ritornare a Dio. Poiché siamo nel Tempo in cui il dominio infernale fa tante rovine, anche
fra gli eletti, Dio ha fissato la sua data, il suo orologio, la sua clessidra si é fermata a quell‟istante,
scelto dalla sua santa grazia, in cui rientrerete tutti in quel momento in cui Dio si mostrerà Maestro
supremo sgominando il male”.
La Parusia del Signore menzionata in Ap 19, 11-16 la denominiamo Parusia intermedia, in quanto
presiede all‟inizio del settimo millennio, il Sabato del Signore, proprio come l‟attendevano gli Ebrei
sulla scorta di Dn 7, 22-27 e Is 11 e 65. Ma essendo limitata al settimo millennio, cioè ancora al
Tempo e alla prova, la Parusia intermedia differisce da quella finale.
Occorre che siano realizzate le promesse fatte da Dio ad Abramo per accedere alla fine del Tempo,
quando infine si scatenerà il cataclisma satanico in vista del Giudizio finale ad opera del Gesù
parusiaco di Ap 20, 7- 15. Diamo a questa seconda Parusia il nome di Parusia ottonaria, in relazione
con la Risurrezione di Gesù, che avvenne il giorno dopo il Sabato e, quindi, a conclusione del
settimo giorno (secondo il calendario ebraico).
L‟Ottavo Giorno rappresenta così il Nuovo Giorno del Signore, il giorno eterno senza notte della
risurrezione dei giusti per il Paradiso, é il giorno eterno senza dì della risurrezione dei malvagi per
l‟inferno. La Parusia Ottonaria é la porta d‟accesso all‟eternità beata, al contrario dell‟ottonario
primordiale di Adamo che rappresentò funestamente, a causa del peccato originale, la porta
d‟entrata ai tempi dell‟iniquità. È bene ritenere che il modello della "settimana universale" non
entra in contraddizione col dato biblico dell' Apocalisse. Anzi, la stessa Apocalisse ne suggerisce
l‟impiego in virtù dell‟uso del settenario nei sigilli (sono sette i sigilli), la collocazione cronologica
delle due Parusie, l‟intermedia all‟inizio del settimo millennio e la ottonaria all‟inizio dell‟eternità.
II calcolo escatologico si colloca, pertanto, all‟interno del contesto dell‟Avanticristo - Parusia
intermedia, proprio perché precisa esattamente l‟anno della comparsa dell‟Anticristo (1998) e la
modalità dello scontro nella realtà soprannaturale (Triade infernale contro Triade divina) e mondana
(Drago rosso, Anticristo e Pseudoprofeta contro la Chiesa Cattolica).
Lo Spirito dell‟Anticristo ha agito nella storia ancor prima che Cristo nascesse e, dunque, si può
parlare di prefigurazioni dell‟Anticristo, come le profezie di Daniele (Dn 7) e di Geremia (Gr 4.8)
hanno ampiamente illustrato. Daniele é il primo profeta dell‟Anticristo.
Particolarmente illuminante risulta la riflessione che Benedetto 16 ha proposto nel suo ruolo di
antipapa a partire dalla discussa traduzione di un versetto della Lettera agli Ebrei (11, 1): "La fede è
fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono". La fede non deve essere
una mera disposizione d'animo, un atteggiamento interiore volto verso il futuro, ma una realtà che
è dentro di noi, che porta il futuro al presente, che trasforma e sostiene la nostra vita, che fa
cominciare nel nostro presente la vita eterna. Una fede che non è sostanza vitale è una fede
falsificata. Senza dubbio, uno dei dogmi più falsificati della nostra epoca - falsificato persino dai
propri cristiani - è il dogma della seconda venuta di Cristo, o Parusìa, che è la base salda della
speranza cristiana e anche la sua vetta o culmine. È un dogma che recitiamo fra i quattordici
articoli di fede contenuti nel Credo della Chiesa, così centrale come quello della Sua Prima Venuta
o Incarnazione: "Di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti". Un dogma che
conosciamo attraverso la stessa predicazione di Gesù contenuta nei sinottici (Luca, 17, 20; Matteo,
24, 23; Marco, 13, 21) e che troviamo ripetuto nelle lettere di Pietro e Paolo, come pure in quella
grande profezia escatologica che è l'Apocalisse. Sappiamo che questa Seconda Venuta di Cristo
sarà preceduta da una grande apostasia e da una grande sofferenza; sappiamo che il mondo non
continuerà a evolversi indefinitivamente, fino all'esaurimento delle risorse, né finirà per caso o per
una catastrofe naturale, ma che lo farà per un intervento diretto del suo Creatore. L'universo - ci
ricorda il grande scrittore argentino Leonardo Castellani - non è un processo naturale, ma "un
poema drammatico del quale Dio si è riservato l'inizio, l'intreccio e la conclusione, che si
chiamano teologicamente Creazione, Redenzione e Parusìa". Quella trilogia che ho sempre
chiamato: Creazione Rivelazione e Fine dei Tempi.
Continua Ratzinger nella Spes Salvi: ―La malattia della nostra fede consiste nel pensare che Dio
non tornerà più; o anche nel non pensare che tornerà. Ha sempre richiamato la mia attenzione
l'insufficiente presenza del dogma della Parusìa nella predicazione dei nostri ministri; e, ancor più,
la scarsissima, quasi nulla, consapevolezza che il cristiano comune ha di questa seconda venuta,
forse perché ci è stato detto che giungerà preceduta da eventi luttuosi (si sa che è caratteristico
della nostra epoca eludere qualsiasi questione molesta o dolorosa). Tuttavia, nell'eludere la
questione, noi cristiani non facciamo altro che falsificare la nostra fede; non facciamo altro che
affliggerci come uomini senza speranza‖.
Nell'occultare il processo divino della Storia, ci uniamo alla disperazione della nostra epoca, che
promette all'uomo il paradiso sulla terra grazie alle sue forze, ossia mediante l'intervento della
scienza e della politica. O, nel migliore dei casi, aderiamo a una certa visione spiritualistica e
deliquescente delle cose ultime, sullo stile di quella formulata da Renan, secondo la quale tutti gli
uomini che sono stati nel mondo si fonderanno in Dio, facendo parte del suo stesso essere. Tuttavia,
di fronte a questa sogno di graduale dissoluzione in Dio - che non è altro che una falsificazione
della fede - la speranza della parusìa, quando è sostanza della stessa vita, ci insegna che, alla fine
del mondo, noi uomini saremo giudicati, e che non tutti sfoceremo nella Vita, ma anzi in molti
cadremo in una "morte seconda" e definitiva. Questa visione del Giudizio intimorisce molti
cristiani, che vedono in essa un'espressione lugubre che contraddice la benefica natura divina;
mentre in realtà è la sua espressione più luminosa.
Giustizia e grazia sono già state unite mediante l'Incarnazione; e raggiungeranno la loro
pienezza nella Parusìa. Per questo procediamo pieni di fiducia verso l'incontro con il Giudice,
che è anche il nostro avvocato. E questo procedere fiducioso, sostanza della nostra vita, è il
miglior antidoto alla disperazione della nostra epoca. Bisogna predicare nuovamente la Parusìa
come pietra d'angolo della speranza cristiana; solo così noi cristiani vivremo la fede senza
falsificazioni e saremo il sale che sala il mondo.
Alcuni, con l‟aiuto dello Spirito Santo vedranno la Parusìa anticipata (o intermedia); vengono così
iniziati pian piano all'intera profondità del mistero di Gesù.
L‟unica ricchezza che abbiamo è il realismo cristiano, quel residuo di realismo che raramente
troviamo tra i sacerdoti e i Cattolici praticanti e osservanti. Oggi infatti questo “status” si è in gran
parte atrofizzato nella nostra gente, che non è più capace di intraprendere, di lavorare, di
santificarsi, di essere solidale. La crisi è culturale e non economica. Il recupero dello Spirito di Dio,
oggi, significa riconquistare anche una maggiore consapevolezza del nostro stato di apostoli e
quindi di trasmettitori del messaggio evangelico, e indirettamente di costruttori di una prassi
cristiana mai vista sinora. Il problema, dunque, è anche educativo e formativo. Oggi, ancora non si è
in grado di trasmettere alle nuove generazioni una capacità di lavoro, di imprenditorialità, di affetti
duraturi, di impegno sociale, perché non essendo inquadrati nella logica tipica dell‟Età dello Spirito
Santo, non si coglie contestualmente il senso della Vigna e del nostro impegno collettivo. Questo
punto di partenza, che è per ora assente nonostante alcuni accenni tiepidi di Benedetto 16 di
riconsiderare l‟importanza della Parusìa forse più alla luce dell‟Illuminismo e della Casta imperante
di Illuminati che vorrebbero farci credere come evento parusico l‟imposizione dell‟AntiCristo, è ora
necessario che si riporti al centro il realismo cristiano contro l‟efficientismo ed ogni forma di
governo pseudomillenaristico. Il cristianesimo è e resta il fattore più forte del rinnovamento della
vita sociale, economia e personale. Perché se è vero che la società civile ha conquistato, nella Storia
alti livelli di efficienza, dall‟altro ha sottratto, a vantaggio della genialità e della spiritualità di
alcuni, il nostro singolo volto, che è, in tutta la Storia e l‟Eternità, Unico ed Irripetibile di
SALVARE TUTTE LE ANIME. Il rischio è che non esista più un cristianesimo ispirato al Vangelo.
Dio ha lasciato intatto il potere dei Demoni di controllare le forze della Terra. Ma questo potere è
esercitato solo nella misura in cui sono funzionali alla “Conversione” e soprattutto per imprimere
una accelerazione alla fine dei Tempi. Per questo Satanael ha illuminato politici, scienziati e finanze
mondiali perché possano creare armi talmente potenti da sembrare quasi formidabili strumenti della
natura. Oggi sappiamo che con sofisticate apparecchiature, le HAARP, si possono creare terremoti e
fenomeni elettrici incredibili. Così come sappiamo che i cieli sono cosparsi di reti di plasma e scie
chimiche attraverso le quali si può controllare il clima e la corruzione della terra coltivabile. Senza
parlare delle potenze nucleari, civili e militari. Il caso di Fukushima è una combinazione di effetti
ben riuscita a riprova di come possa essere possibile piegare una Nazione per quanto progredita e
indipendente economicamente. Dunque la fine del mondo così come lo conosciamo è già segnata.
I Terremoti da sempre, nella Storia, hanno minato le nostre certezze, false e reso instabile le nostre
velleità di autonomia. Quando crolla una casa perdiamo con lei tutto quello che abbiamo costruito,
collezionato, investito nella nostra vita. E così sarà alla Fine dei Tempi, quando non resterà pietra su
pietra a causa della nostra perdita di orientamento, per esserci dissociati dallo Spirito di Dio. Allora
e solo allora scopriremo che aver lavorato per Mammona è valso solo per crearci falsi illusioni, e
che nulla è eterno. Rimpiangeremo di aver lavorato troppo poco e pressochè nulla per il Padrone
Vero che ci Ama e ci Salva. Infatti il Tempo che abbiamo dedicato sinora all‟ingrato lavoro, al
risparmio, alle compere, a consolidare il nostro effimero potere (soprattutto di acquisto) e le nostre
certezze ideali, ebbene verrà sostituito prima da amarezza, profondo cordoglio e quindi da lacrime
di pentimento e rimorso. Lo stesso accade quando scoppia una guerra. I soldi ed i conti in banca non
valgono più nulla, perdono ogni valore di acquisto e dovremmo fuggire di casa lasciando tutto in
preda al sciacallaggio. Quello che prima era nostro ora è di nessuno. Dal Vangelo secondo Marco
(cap.13:8) “Si leverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti sulla
terra e vi saranno carestie. Questo sarà il principio dei dolori”. Vangelo secondo Luca (cap.13:2-5)
“Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi
dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la
torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No,
vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”. Dal Vangelo secondo Luca
(cap.21) “[25]Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in
ansia per il fragore del mare e dei flutti, [26]mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa
di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte”. Dal profeta
Amos (cap.4) “[7] ... facevo piovere sopra una città e non sopra l'altra; un campo riceveva pioggia,
mentre l'altro, su cui non pioveva, seccava”. Vangelo secondo Matteo (cap.24) “[6]Sentirete poi
parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo
avvenga, ma non è ancora la fine. [7]Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi
saranno carestie e terremoti in vari luoghi; [8]ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori”. Apocalisse
(6) [4]Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la
pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada”. Vangelo
secondo Matteo (cap.10) “[28]E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno
potere di uccidere l'anima; temete piuttosto Colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo
nella Geenna”. Apocalisse (cap.8) “[5]Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco preso
dall'altare e lo gettò sulla terra: ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di
terremoto. [6]I sette angeli che avevano le sette trombe si accinsero a suonarle. [7]Appena il primo
suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra
fu arso, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò”. Apocalisse (cap. 8) “[10]Il
terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, e colpì un
terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. [11]La stella si chiama Assenzio (=Chernobyl in russo); un
terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque, perché erano
divenute amare. [12]Il quarto angelo suonò la tromba e un terzo del sole, un terzo della luna e un
terzo degli astri fu colpito e si oscurò: il giorno perse un terzo della sua luce e la notte ugualmente.
[13]Vidi poi e udii un'aquila che volava nell'alto del cielo e gridava a gran voce: <<Guai, guai, guai
agli abitanti della terra al suono degli ultimi squilli di tromba che i tre angeli stanno per
suonare!>>”. Dal Vangelo secondo Matteo (cap.10) “21]Il fratello darà a morte il fratello e il padre
il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire”.
Ecco cosa ne pensa e dice Dio, il nostro Creatore, sull'educazione dei figli, nelle Sacre Scritture del
Vecchio e Nuovo Testamento:
Proverbi (Cap.1) “[8]Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo padre e non disprezzare l'insegnamento
di tua madre, [9]perché saranno una corona graziosa sul tuo capo e monili per il tuo collo”. (Cap.3)
“[11]Figlio mio, non disprezzare l'istruzione del Signore e non aver a noia la sua esortazione,
[12]perché il Signore corregge chi ama, come un padre il figlio prediletto. (
Cap.4) “[1]Ascoltate, o figli, l'istruzione di un padre e fate attenzione per conoscere la verità,
[2]poiché io vi do una buona dottrina; non abbandonate il mio insegnamento. [3]Anch'io sono stato
un figlio per mio padre, tenero e caro agli occhi di mia madre. [4]Egli mi istruiva dicendomi: <<Il
tuo cuore ritenga le mie parole; custodisci i miei precetti e vivrai. [5]Acquista la sapienza, acquista
l'intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca e non allontanartene mai. [6]Non
abbandonarla ed essa ti custodirà, amala e veglierà su di te”. (Cap.6) ”[20]Figlio mio, osserva il
comando di tuo padre, non disprezzare l'insegnamento di tua madre. [21]Fissali sempre nel tuo
cuore, appendili al collo. [22]Quando cammini ti guideranno, quando riposi veglieranno su di te,
quando ti desti ti parleranno; [23]poiché il comando è una lampada e l'insegnamento una luce e un
sentiero di vita le correzioni della disciplina”. (Cap.13) “[1]Il figlio saggio ama la disciplina, lo
spavaldo non ascolta il rimprovero. [24]Chi risparmia il bastone odia suo figlio, chi lo ama è pronto
a correggerlo”. (Cap.19) “[18]Correggi tuo figlio finché c'è speranza, ma non ti trasporti l'ira fino a
ucciderlo”. (Cap. 22) “[15]La stoltezza è legata al cuore del fanciullo, ma il bastone della correzione
l'allontanerà da lui”. (Cap.29) “[17]Correggi il figlio e ti farà contento e ti procurerà consolazioni”.
Siracide (Cap.6) “[18]Figlio, sin dalla giovinezza medita la disciplina, conseguirai la sapienza fino
alla canizie”. (Cap.30) “[1]Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta, per gioire di lui alla fine.
[2]Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio e se ne potrà vantare con i suoi conoscenti.
[3]Chi ammaestra il proprio figlio renderà geloso il nemico, mentre davanti agli amici potrà gioire.
[4]Muore il padre? E` come se non morisse, perché lascia un suo simile dopo di sé. [7]Chi
accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite, a ogni grido il suo cuore sarà sconvolto. [8]Un cavallo
non domato diventa restio, un figlio lasciato a se stesso diventa sventato. [9]Coccola il figlio ed egli
ti incuterà spavento, scherza con lui, ti procurerà dispiaceri. [10]Non ridere con lui per non doverti
con lui rattristare, che non debba digrignare i denti alla fine. [11]Non concedergli libertà in
gioventù, non prendere alla leggera i suoi difetti. [12]Piegagli il collo in gioventù e battigli le
costole finché è fanciullo, perché poi intestardito non ti disobbedisca e tu ne abbia un profondo
dolore. [13]Educa tuo figlio e prenditi cura di lui, così non dovrai affrontare la sua insolenza”.
Dal Nuovo Testamento:
Efesini (6) “1-4 Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto. „Onora tuo padre e tua madre‟; è questo il
primo comandamento associato a una promessa: „perchè tu sia felice e goda di una vita lunga sopra
la terra‟. E voi padri, non inasprite i vostri figli, ma allevateli nell'educazione e nella disciplina del
Signore”. Apocalisse (3:19) "Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo".
Apocalisse (cap.6) “[7]Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente
che diceva: <<Vieni>>. [8]Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si
chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per
sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra”. Apocalisse (cap.18)
“[8]per questo, in un solo giorno, verranno su di lei questi flagelli: morte, lutto e fame; sarà bruciata
dal fuoco, poiché potente Signore è Dio che l'ha condannata>>. [9]I re della terra che si sono
prostituiti e han vissuto nel fasto con essa piangeranno e si lamenteranno a causa di lei, quando
vedranno il fumo del suo incendio”.
Risate diaboliche. Gli esorcisti italiani sono in rivolta: i vescovi italiani hanno approvato la
traduzione del nuovo testo del "Rito degli esorcismi", che riforma quello antico, risalente addirittura
al 1614. Ma gli esorcisti - rivela padre Gabriele Amorth, decano degli acchiappademoni italiani e
presidente onorario dell'associazione mondiale di categoria - hanno già nostalgia del vecchio rito:
«Il nuovo rito è da cestinare, chi l'ha scritto è un totale incompetente. Proibisce di fare esorcismi in
caso di maleficio: ma questi sono oltre il 90 per cento di tutti i casi di infestazione diabolica.
La domanda di esorcismi cresce continuamente e i vescovi sembrano fare di tutto per ostacolare la
nostra attività, salvo poi mandarci gli indemoniati con tanto di raccomandazioni>>
Vangelo secondo Matteo – (Cap.16) “[18]E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la
mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. Vangelo secondo Matteo (Cap.24)
“[24]Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre
in errore, se possibile, anche gli eletti”.
APOCALISSE: “Si fece un gran terremoto: il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna
diventò tutta come sangue ... e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo”
(Apocalisse, cap. 6, versetti 12 e 14). “Ci furono tuoni, voci, lampi e un terremoto” (cap. 8, versetto
5). “Ci fu un grande terremoto e la decima parte della città crollò e settemila persone furono uccise
nel terremoto e i superstiti furono spaventati e diedero gloria al Dio del Cielo” (cap.11, versetto 13).
“Ci furono lampi, voci, tuoni e un terremoto così forte che da quando gli uomini sono sulla terra
non se n‟è avuto uno altrettanto disastroso.... Ogni isola scomparve e i monti non furono più
trovati”.
VANGELO: Discorso sul monte degli Ulivi. (Mt 24:1-14; Lu 21:5-19; Mt 10:16-23; Mar 13,1)
“Mentre egli usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che
edifici!» 2 Gesù gli disse: «Vedi questi grandi edifici? Non sarà lasciata pietra su pietra che non sia
diroccata». 3 Poi, mentre era seduto sul monte degli Ulivi di fronte al tempio, Pietro, Giacomo,
Giovanni e Andrea gli domandarono in disparte: 4 «Dicci, quando avverranno queste cose e quale
sarà il segno del tempo in cui tutte queste cose staranno per compiersi?» 5 Gesù cominciò a dir loro:
«Guardate che nessuno v‟inganni! 6 Molti verranno nel mio nome, dicendo: "Sono io"; e ne
inganneranno molti. 7 Quando udrete guerre e rumori di guerre, non vi turbate; è necessario che ciò
avvenga, ma non sarà ancora la fine. 8 Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro
regno; vi saranno terremoti in vari luoghi; vi saranno carestie. Queste cose saranno un principio di
dolori. 9 Badate a voi stessi! Vi consegneranno ai tribunali, sarete battuti nelle sinagoghe, sarete
fatti comparire davanti a governatori e re, per causa mia, affinché ciò serva loro di testimonianza.
10 E prima bisogna che il vangelo sia predicato fra tutte le genti. 11 Quando vi condurranno per
mettervi nelle loro mani, non preoccupatevi in anticipo di ciò che direte, ma dite quello che vi sarà
dato in quell‟ora; perché non siete voi che parlate, ma lo Spirito Santo. 12 Il fratello darà il fratello
alla morte, il padre darà il figlio; i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire.
13 Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine, sarà salvato”.
I tre Vangeli sinottici, Matteo capitoli 24, 25, Marco 13 e Luca (Medico) 21. Gesù Cristo, in questi
capitoli descrisse un segno composito che prefiguravano avvenimenti apocalittici e quindi dominato
dall' Iddio di questo sistema di cose. 2 Corinti 4:4 “Da quando prese il potere in Cielo, Gesù scacciò
satana e i suoi demoni nella vicinanza della Terra”. Infatti in Rivelazione (Apocalisse) Gesù disse:
guai alla Terra perché è stato scagliato Satana con i suoi demoni”.
Riepilogo – San Paolo sulla Fine dei Tempi. Il Testamento della Seconda Lettera ai Tessalonicesi
Tessalonicesi 2- Capitolo 1
Indirizzo
[1]Paolo, Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre nostro e nel Signore
Gesù Cristo: [2]grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo.
Ringraziamento e incoraggiamenti. La retribuzione ultima
[3]Dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli, ed è ben giusto. La vostra fede infatti cresce
rigogliosamente e abbonda la vostra carità vicendevole; [4]così noi possiamo gloriarci di voi nelle
Chiese di Dio, per la vostra fermezza e per la vostra fede in tutte le persecuzioni e tribolazioni che
sopportate. [5]Questo è un segno del giusto giudizio di Dio, che vi proclamerà degni di quel regno
di Dio, per il quale ora soffrite. [6]E' proprio della giustizia di Dio rendere afflizione a quelli che vi
affliggono [7]e a voi, che ora siete afflitti, sollievo insieme a noi, quando si manifesterà il Signore
Gesù dal cielo con gli angeli della sua potenza [8]in fuoco ardente, a far vendetta di quanti non
conoscono Dio e non obbediscono al vangelo del Signore nostro Gesù. [9]Costoro saranno castigati
con una rovina eterna, lontano dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza, [10]quando
egli verrà per esser glorificato nei suoi santi ed esser riconosciuto mirabile in tutti quelli che
avranno creduto, perché è stata creduta la nostra testimonianza in mezzo a voi. Questo accadrà, in
quel giorno.
[11]Anche per questo preghiamo di continuo per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua
chiamata e porti a compimento, con la sua potenza, ogni vostra volontà di bene e l'opera della
vostra fede; [12]perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi e voi in lui, secondo la
grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.
Tessalonicesi 2 - Capitolo 2
La venuta del Signore e ciò che la precederà
[1]Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra
riunione con lui, [2]di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni,
né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia
imminente. [3]Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà
esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, [4]colui che si contrappone e s'innalza sopra
ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se
stesso come Dio.
[5]Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose? [6]E ora sapete ciò
che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. [7]Il mistero dell'iniquità è gia in
atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. [8]Solo allora sarà rivelato
l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire
della sua venuta, l'iniquo, [9]la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di
portenti, di segni e prodigi menzogneri, [10]e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno
in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. [11]E per questo Dio invia
loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna [12]e così siano condannati tutti
quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità.
Esortazione alla perseveranza
[13]Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio
vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede
nella verità, [14]chiamandovi a questo con il nostro Vangelo, per il possesso della gloria del
Signore nostro Gesù Cristo.
[15]Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola
come dalla nostra lettera. [16]E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha
amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, [17]conforti i
vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Tessalonicesi 2 - Capitolo 3
[1]Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore si diffonda e sia glorificata
come lo è anche tra voi [2]e veniamo liberati dagli uomini perversi e malvagi. Non di tutti infatti è
la fede. [3]Ma il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi custodirà dal maligno.
[4]E riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore, che quanto vi ordiniamo gia lo facciate e
continuiate a farlo. [5]Il Signore diriga i vostri cuori nell'amore di Dio e nella pazienza di Cristo.
Guardarsi dalla vita disordinata
[6]Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da
ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che ha ricevuto
da noi. [7]Sapete infatti come dovete imitarci: poiché noi non abbiamo vissuto oziosamente fra voi,
[8]né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica e sforzo
notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi. [9]Non che non ne avessimo diritto, ma per
darvi noi stessi come esempio da imitare. [10]E infatti quando eravamo presso di voi, vi demmo
questa regola: chi non vuol lavorare neppure mangi. [11]Sentiamo infatti che alcuni fra di voi
vivono disordinatamente, senza far nulla e in continua agitazione. [12]A questi tali ordiniamo,
esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare il proprio pane lavorando in pace. [13]Voi, fratelli,
non lasciatevi scoraggiare nel fare il bene. [14]Se qualcuno non obbedisce a quanto diciamo per
lettera, prendete nota di lui e interrompete i rapporti, perché si vergogni; [15]non trattatelo però
come un nemico, ma ammonitelo come un fratello.
Preghiera e addio
[16]Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace sempre e in ogni modo. Il Signore sia con tutti
voi. [17]Questo saluto è di mia mano, di Paolo; ciò serve come segno di autenticazione per ogni
lettera; io scrivo così. [18]La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.
Parifrasi – Lettera di un padre ad un Giovane Figlio, sulla Resilienza Cattolica
Ciao Fili, come va? Ti penso sempre, ancora più delle tue stupende sorelle. Confido molto in te, in
quello che ho cercato di insegnarti, in ciò che potrai fare per aiutare tutti nel momento del bisogno.
Non immagini quante parole vorrei spendere con te, raccontandoti tutto ciò che so, tutto ciò che ho
imparato, fino alle Verità drammatiche che si nascondono agli occhi anche degli eletti. Ma siete
proprio voi figli che mi avete insegnato a ricercare la sintesi. Così i tempi finali stanno alle porte e
l'unica cosa che mi sento di dirti è: tieni salda la Fede nel Signore Gesù, Dio Unico e Trino. Stringi
forte il Vangelo al tuo cuore, e gustane le pagine una per una. Lì vi è la risposta che cerchi dalla
Vita. Vi troverai la Via e tutta la sacrosanta Verità. Rifiuta il Marchio della Bestia, il microchip o
biochip in qualsivoglia modo lo si chiamerà in qualunque forma elettronica, senza il quale
http://www.youtube.com/watch?v=u4UUIET04wM, non si potrà nè vendere e nè comprare (come
accade già oggi con il codice a barre, la carta di credito, il conto bancario, la moneta elettronica, i
sofisticati sistemi Satellitari, i GPS anche nei cellulari, dell‟i-pad) segno distinguibilissimo e
inequivocabile dell'apostasia, ossia del tradimento della Fede (è Gesù a dirci che sarà con un gesto
pratico, materiale, attraverso la quale accettazione dimostreremo di non aver capito nulla del Nuovo
Ordine Mondiale! SALUS ECCLESIA SUPREMA LEX). Quella che è la Fede di tuo padre, di tuo
nonno, di tanti nostri amici ed amiche, e che è stata dei tuoi avi, che appartiene al Coro degli
Angeli, ai Santi del Paradiso, alle anime del Purgatorio, ed è custodita dalla Chiesa Cattolica sin dai
TEMPI degli Apostoli tutti, anzi, fino al Concilio Vaticano II. Ora ti domanderai: ma dove è la
Chiesa di cui parli, ed il Papa Cum Degnitate, e che sarebbe stata soverchiata e sostituita dopo il
pontificato del Beato Pio XII? Potrei anche qui dirti tante cose, ma mi sento di dirtene solo una fra
tutte, così che non sia nemmeno necessario leggere, o diventare dotti. E‟ la magnificenza della Fede
Cristiana che ci rende migliori “servi”, ma solo se semplici e puri di cuore, anzi, ferventi
nell‟azione, nell‟atto di Testimoniare la Vera Fede: LA CARITA‟ PARTECIPA DELLA GIOIA
DELLA VERITA‟. Dubita quindi delle Guerre come promessa di Pace o di Progresso e
rigenerazione delle economie e delle finanze. Dubita pure delle Rivoluzioni colorate, che se fossero
vere non sarebbero sostenute da Banche, Governi Mondiali, Costruttori d‟Armi, Mainstream,
Organizzazioni Massoniche e Sinarchiche. Ama vivissimamente Maria, madre soccorritrice, e se
puoi vai ad adorare la Sua Santa Casa a Loreto ed il luoghi delle sue apparizioni, soprattutto a
Fatima, scelti da Lei con grandissima cura. Se vuoi ti ci porto volentieri nelle terre che Lei,
Immacolata, ha fotografato perché ne avessimo un particolare lungimirante ricordo nei tempi delle
grandi rivoluzioni antropologiche, politiche, culturali, ecologiche, religiose, sociali, economiche,
costituzionali che sono contro l‟umanità e la Creazione. Sono i luoghi in cui sono stati fondati, da
semplici contadini analfabeti i Borghi, che chiamo di Xenobia con le Sue Arche di Bellezza (la
regola degli Arcieri: Arca= Bauli di missione, comunità e famiglia). Vorrei consigliarti di andare
anche a Nomadelfia, dove il Vangelo si è concretizzato in una comunità come ai Tempi di Gesù,
così come mi sento di suggerirti di andare a fare un Ritiro Spirituale ad Albano Laziale, presso la
Fraternità San Pio X quella di mons. Lefebvre, secondo gli Esercizi di Sant‟Ignazio. Potresti visitare
tutti i luoghi dove i Santi hanno ricevuto la Vocazione e portare devozione ai Santi Papi e ai Dottori
e Padri della Chiesa che ne hanno promosso la “Fortificazione Spirituale”. Intanto fatti portare da
mamma a visitare il Carcere Mamertino a Roma, vicino al foro romano, dove furono tenuti
prigionieri San Pietro e San Paolo considerati nemici dell‟Impero, solo per professare la Religione
Unica e Rivelata da Dio. Invoca e arricchisciti delloi Spirito Santo, dei Suoi Doni, delle Sue Virtù,
delle Sue Grazie. La Cresima, che tu accettasti, ahimè, da un Vescovo decisamente apostata,
avrebbe dovuto aiutarti in questo, e chissà che Gesù Adveniente e Maria CorRedentrice non ti
abbiano concesso lo stesso la Grazia, intercedendo perchè ciò avvenga “come confirmazione di
cuore, corpo, mente e spirito proprio per il bene che papà tuo, che ora è lontano, ti vuole e per
quello che lui stesso fa e si impegna a fare per la Chiesa degli Ultimi Tempi” anche da questo esilio.
Benedici tutti i giorni il cibo che hai di fronte, bacia tua madre, i tuoi nonni, le tue amabilissime
sorelle, coinvolgi i tuoi cugini ed i tuoi amici; procuratevi candele di cera benedetta e impara a
cucinare come papà ti ha insegnato nella economia più frugale, semplice ma sublime che nei tempi
stretti (Mammona occupa ogni nostro spazio, pensiero e tempo), ristretti (Gesù li accorcerà, vedrai,
per non farci precipitare tutti nel baratro, con i nostri gravi peccati) e costretti (tra poco saremo
vincolati da promesse “anticristiane”) di Grande Tribolazione in cui vedrai l‟ABOMINIO DELLA
DESOLAZIONE NEL LUOGO SANTO. Sarà un'arte assai apprezzata e ben voluta da tutti anche
nel compimento della Carità Conviviale (sarà difficile mangiare cibi sani e buoni). Ti bacio con
grandissimo amore. Papà, Arciere di Dio.
ps ricordati che "farsi" CARITA' (attenzione, dico “farsi” e non fare la Carità) è il più grande atto di
Amore e di Fede in Opera che puoi compiere. Spogliati gradualmente di tutto ciò che hai acquisito
sotto il sigillo di Mammona (la pensione, le rendite, i previlegi, gli oggetti elettronici e telematici, il
plagio emozionale della propaganda televisiva e mediatica. Intanto, consolati, perché coloro che
l‟hanno già ottenute o vi si sono sottomessi, e che da esse non si guardano come di un male
perverso, malefico ed invasivo del nuovo potere luciferino, ora gli verranno tolte tutte, -grazie a
Dio- così impareranno a confrontarsi con la vera miseria del mondo senza pontificare dall‟alto).
Con questo dico: non nominare il nome di Dio invano, ma parla di Gesù e Maria senza indugio e
vergogna; onora il padre e la madre anche quando sbagliano, perché desiderano sempre il tuo
massimo bene; ama il Creato e le creature di Dio e affronta la tua fedeltà senza PAURA; ricordati di
santificare le feste e segui la Vera Messa Tridentina; rispetta i Comandamenti; pentiti più che puoi
soprattutto “di ciò che non fai e non doni a Dio” solo per piacere al mondo ed essere di questo
mondo di criminali e opportunisti, e recita il rosario giornaliero; sii di aiuto a chi ti è più prossimo,
nelle forme che ti sono state date e secondo i tuoi talenti ed i tuoi mezzi. Non lesinare, non
pretendere gratitudine, non farti accecare dall‟orgoglio e dal calcolo veniale. Condividi tutto ciò che
hai e rinuncia ai beni superflui e se ne hai la forza anche a quelli come proprietà assoluta e legale
per metterli al servizio dei fedeli come te, in una equa distribuzione vera e giusta, secondo un sano
trasferimento e condivisione di ricchezza verso chi oggi non ha nulla. Attivati, riprendendoti il tuo
sacro Tempo e aiutando chi è sfruttato e depredato del suo Tempo di CONVERSIONE a prenderne
coscienza, come facevano i Mercedari (il vero stuolo di santi e beati della Chiesa, oltre 1500 in uno
stesso ordine religioso), che dopo aver liberato se stessi dall‟IO liberavano gli altri dai padroni del
loro Tempo e delle loro Anime. Avvia una catena di amici fedeli alla Santa Verità, dal CUORE
ARDENTE, mostrando l‟importanza della RESILIENZA CATTOLICA (superamento del trauma in
seguito alla “alienazione” ecumenista perpetuata dal Concilio Vaticano II e ritorno al Santo
Vangelo e alla difesa della Verità insegnataci da Gesù su salvezza eterna, inferno, giudizio e morte),
rianimando il volto della bellezza creatrice e vivificante, i precetti della sussidiarietà fraterna, la
carità performante portata da Gesù sulla Terra mediante la Sua Parusìa (nascita e manifestazione)
Passione, Morte e Resurrezione.
Conclusione della Introduzione- Testimonianza di Catalina Rivas sulla Santa Messa
[...] È questa la testimonianza che devo e voglio dare al mondo intero, per la maggior Gloria di Dio
è per la salvezza di chiunque voglia aprire il proprio cuore al Signore. Affinché molte anime,
consacrate a Dio, ravvivino il fuoco dell‟amore per Cristo, sia quelle che hanno nelle loro mani il
potere di farlo scendere sulla terra per essere nostro nutrimento, sia le altre, affinché perdano l‟uso
di riceverlo “per abitudine” e rivivano il meraviglioso stupore dell‟incontro quotidiano con l‟amore.
Affinché i miei fratelli e sorelle laici di tutto il mondo vivano il più grande dei Miracoli con il
cuore: la celebrazione della Santa Eucaristia.
Era la vigilia del giorno dell‟Annunciazione e noi tutti del nostro gruppo eravamo andati a
confessarci. Alcune signore del gruppo di preghiera non riuscirono a farlo e rimandarono la
confessione al giorno seguente, prima della Santa Messa.
Quando il giorno seguente giunsi in chiesa con un po‟ di ritardo, il signor Arcivescovo e i sacerdoti
stavano entrando già nel presbiterio. In quel momento la Vergine disse [...]: “Oggi per te è un
giorno di apprendistato e voglio che tu faccia molta attenzione perchè, di ciò che sei testimone
oggi, dovrai farne partecipe l‘umanità”.
[...] Il signor Arcivescovo cominciò la Santa Messa e giunto all‟Atto Penitenziale, la SS. Vergine
disse: “Dal profondo del tuo cuore, chiedi perdono al Signore per tutte le tue colpe, per averlo
offeso, così potrai partecipare degnamente a questo privilegio di assistere alla Santa Messa”.
Per una frazione di secondo pensai: “Sono in grazia di Dio, mi sono appena confessata ieri sera”. La
Madonna rispose:- “E tu credi che da ieri sera non hai offeso il Signore? Lascia che ti ricordi
alcune cose. Quando stavi uscendo per venire qui, la ragazza che ti aiuta ti si avvicinò per chiederti
alcune cose, e poiché eri in ritardo, sbrigativamente le rispondesti in modo non molto cortese. E‘
stata una mancanza di carità da parte tua, e dici di non avere offeso Dio...?
Nella strada che hai fatto per venire qui, un autobus ti ha attraversato la strada e ti ha quasi urtato
e tu ti sei espressa in maniera poco conveniente contro quel pover‘uomo, invece di venire in chiesa
a fare le tue orazioni, preparandoti per la Santa Messa. Hai mancato di carità e hai perso la pace,
la pazienza. E dici di non aver offeso il Signore?...
E arrivi all‘ultimo momento, quando già la processione dei celebranti sta uscendo per celebrare la
Messa... e stai per parteciparvi senza una previa preparazione...”.
[...] “Perchè arrivare all‘ultimo momento? Dovreste essere qui prima, per poter fare una preghiera
e chiedere al Signore di mandare il Suo Santo Spirito, perchè vi conceda uno spirito di pace che
scacci via lo spirito del mondo, le preoccupazioni, i problemi e le distrazioni, e poter essere così
capaci di vivere questo momento tanto sacro. Invece arrivate quasi all‘inizio della celebrazione e vi
partecipate come se andaste ad assistere ad un evento qualsiasi, senza nessuna preparazione
spirituale. Perché? E‘ il miracolo più grande, e voi avete la possibilità di vivere il momento del più
grande regalo da parte dell‘Altissimo, ma non lo sapete apprezzare”.
Era un giorno di festa e si doveva recitare il Gloria. Nostra Signora disse: “Glorifica e benedici con
tutto il tuo amore la Santissima Trinità, riconoscendoti una Sua creatura”.
Arrivò il momento della Liturgia della Parola e la Vergine mi fece ripetere: “Signore, voglio oggi
ascoltare la Tua Parola e dare frutto abbondante; che il Tuo Santo Spirito mondi il terreno del mio
cuore, perchè la Tua Parola cresca e si sviluppi, purifica il mio cuore perchè sia ben disposto”.
“Voglio che tu stia attenta alle letture e a tutta l‘omelia del sacerdote. Ricorda che la Bibbia dice
che la Parola di Dio non ritorna senza aver dato frutto. Se stai attenta, resterà qualcosa in te di
tutto quello che ascolti. Devi cercare di ricordare tutto il giorno quelle Parole, che hanno lasciato
in te un‘impronta. Potranno essere una volta due frasi, poi sarà l‘intera lettura del Vangelo,
qualche volta solo una parola, da assaporare per il resto del giorno; questo si farà carne in te
perchè è questa la maniera di trasformare la vita, e fare in modo che la parola di Dio trasformi”.
“E ora, dillo al Signore che sei qui per ascoltare ciò che tu vuoi che Egli dica oggi al tuo cuore”.
Ringrazio nuovamente Dio perché mi dà l‟opportunità di ascoltare la Sua Parola; chiedo perdono
per aver mantenuto un cuore tanto duro per così tanti anni e per aver insegnato ai miei figli ad
andare alla Messa la domenica perché così comandava la Chiesa, e non per amore e per il bisogno
di riempirsi di Dio...
Io che avevo assistito a tante Eucaristie, più che altro come un obbligo, e avevo creduto con questo
di essere salva..... Di viverla, nemmeno per sogno, di porre attenzione alle letture e alla omelia del
sacerdote ancor meno. Quale dolore ho provato per tanti anni persi inutilmente, a causa della mia
ignoranza!... Quanta superficialità nelle Messe alle quali assistiamo quando c‟è un matrimonio, o
una Messa da morto, oppure perché ci teniamo a farci vedere dagli altri! Quanta ignoranza riguardo
questa nostra Chiesa e riguardo i Sacramenti! Quanto spreco nel voler istruirci e coltivarci nelle
cose del mondo, che in un momento possono sparire senza che nulla rimanga, e che alla fine della
vita non ci servono neanche ad aggiungere un minuto alla nostra esistenza! Ma di quello che ci farà
guadagnare un poco di cielo sulla terra e poi la vita eterna, non sappiamo niente! E ci consideriamo
uomini e donne istruiti...!
Un attimo dopo si arrivò all‟Offertorio e la Vergine Santissima disse: “Recita così: «Signore, Ti
offro tutto ciò che sono, quello che ho, quello che posso, tutto pongo nelle Tue mani. Eleva Tu,
Signore, quel poco che io sono. Per i meriti del Tuo Figlio, trasformami, Dio Altissimo. Ti supplico
per la mia famiglia, per i miei benefattori, per ogni membro del nostro apostolato, per tutte le
persone che ci combattono, per quelli che si raccomandano alle mie povere preghiere... Insegnami
ad umiliare il mio cuore affinché il loro cammino sia meno duro!» E‘ così che pregavano i Santi e
così voglio che facciate voi”.
[...] All‟improvviso, cominciarono ad alzarsi in piedi delle persone che non avevo visto prima. Era
come se dal fianco di ogni persona che si trovava nella Cattedrale, uscisse un‟altra persona. La
chiesa si riempì così di varie persone giovani e belle, vestite con tuniche bianchissime. Si diressero
fino al corridoio centrale procedendo poi verso l‟altare.
Disse nostra Madre: “Osserva, sono gli Angeli Custodi di ognuna delle persone che si trovano qui.
E‘ il momento nel quale il vostro Angelo Custode porta le vostre offerte e preghiere all‘Altare del
Signore”.
[...] Alcuni di loro portavano un vassoio d‟oro con qualcosa che risplendeva di una luce bianco-
dorata. Disse la Vergine: “Sono gli angeli Custodi che stanno offrendo questa Santa Messa per
molte varie intenzioni, di quelle persone che sono coscienti di ciò che significa questa celebrazione,
di quelle che hanno qualcosa da offrire al Signore...
In questo momento..., offrite le vostre pene, i vostri dolori, le vostre speranze, le vostre gioie e
tristezze, le vostre richieste. Ricordatevi che la Messa ha un valore infinito, quindi siate generosi
nell‘offrire e nel chiedere”.
Dietro ai primi Angeli, ne venivano altri che non avevano niente nelle mani, le avevano vuote.
Disse la Vergine: “Sono gli Angeli delle persone che pur essendo qui, non offrono mai niente, che
non sono interessate a vivere ogni momento liturgico della Messa e non hanno offerte da portare
all‘altare del Signore”.
Per ultimi, vi erano degli altri Angeli che erano piuttosto tristi, con le mani giunte in preghiera, ma
con gli occhi bassi: “Sono gli Angeli Custodi delle persone che pur essendo qui, è come se non ci
fossero, vale a dire delle persone che sono venute per forza, che sono venute perchè si sentono
obbligate, ma senza nessun desiderio di partecipare alla Santa Messa, e così gli Angeli vanno
tristemente perchè non hanno niente da portare all‘Altare, salvo le proprie preghiere.
Non intristite il vostro Angelo Custode... Pregate molto, pregate per la conversione dei peccatori,
pregate per la pace nel mondo, per i vostri famigliari, per il vostro prossimo e per quelli che si
raccomandano alle vostre preghiere. Pregate, pregate molto, non solo per voi, ma anche per gli
altri.
Ricordatevi che l‘offerta più gradita al Signore la fate quando offrite voi stessi come olocausto,
affinché Gesù, nello scendere, vi trasformi con i Suoi propri meriti. Cosa avete da offrire al Padre
che sia solo vostro? Il nulla ed il peccato, ma se vi offrite in unione ai meriti di Gesù, quell‘offerta
è gradita al Padre”.
(Catalina vede ora tante persone vestite con tuniche di vari colori) Tutti questi si inginocchiavano
al canto “Santo, Santo, Santo il Signore...”. Nostra Signora disse: “Sono tutti i Santi e i Beati del
Cielo e fra di essi vi sono anche le anime dei vostri familiari che godono già della Presenza di
Dio”.
[...] La Vergine disse: “Ti colpisce il fatto di vedermi un poco più indietro di Monsignore [il
celebrante; N.d.T.], vero? Ma così deve essere... Per quanto mi ami, il Figlio Mio non Mi ha dato la
dignità che dà ad un sacerdote, di poterlo continuamente portare quotidianamente tra le Mie mani,
come lo fanno le mani sacerdotali. Ecco perchè provo un profondissimo rispetto per il sacerdote e
per quel miracolo che Dio realizza per suo mezzo, e che mi obbliga qui ad inginocchiarmi”.
Dio mio, quanta dignità, quanta grazia riversa il Signore sulle anime sacerdotali, e noi non ne siamo
coscienti, e talvolta, nemmeno tanti di loro!
Di fronte all‟altare cominciarono a presentarsi delle ombre di persone di colore grigio, che
sollevavano le mani verso l‟alto. Disse la Vergine Santissima: “Sono anime benedette del
Purgatorio che aspettano le vostre preghiere per trovare refrigerio. Non cessate di pregare per
loro. Pregano per voi, ma non possono pregare per loro stesse, siete voi che dovete pregare per
loro, per aiutarle ad uscire per incontrarsi con Dio e godere eternamente di Lui.
Come vedi, Io sono qui sempre... La gente fa pellegrinaggi, cerca i luoghi delle apparizioni, e
questo va bene per tutte le grazie che si ricevono in quei luoghi, ma in nessuna apparizione, in
nessun luogo Io sono presente per più tempo, come durante la Santa Messa. Ai piedi dell‘Altare
dove si celebra l‘Eucaristia, sempre Mi potrete trovare; Io rimango ai piedi del Tabernacolo
insieme agli Angeli, perchè Io sto sempre con Lui”.
Lo dico con dolore: la maggioranza degli uomini, ancor più delle donne, se ne stanno in piedi
[durante la consacrazione] con le braccia incrociate come se dovessero rendere un omaggio al
Signore da pari a pari, da uguale ad uguale. Disse la Vergine: “Dillo agli esseri umani, che mai un
uomo è così davvero uomo come quando piega le ginocchia davanti a Dio”.
Il celebrante pronunciò le parole della “Consacrazione”. Era una persona di statura normale, ma
all‟improvviso cominciò a crescere, a riempirsi di luce, di una luce soprannaturale, tra il bianco e il
dorato che lo avvolgeva, e diventava fortissima nella parte del volto, tanto che non si potevano più
vedere i suoi lineamenti. Quando sollevò l‟Ostia, vidi che le sue mani avevano sul dorso dei segni,
dai quali usciva molta luce. Era Gesù!... Era Lui che con il Suo Corpo avvolgeva quello del
celebrante. [...]
Istintivamente abbassai la testa e Nostra Signora disse: “Non distogliere lo sguardo, alza gli occhi,
contemplalo, incrocia il tuo sguardo con il Suo e ripeti la preghiera di Fatima: «Gesù mio, io
credo, adoro spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non
sperano e non ti amano». Perdono e Misericordia... Adesso digli quanto lo ami, rendi il tuo
omaggio al Re dei Re”.
[...] Non appena Monsignore pronunciò le parole della Consacrazione del vino, insieme alle sue
parole, incominciarono ad apparire dei bagliori come lampi, nel cielo e sullo sfondo. La chiesa non
aveva più né tetto, né pareti, tutto era buio, vi era solamente quella luce che brillava nell‟Altare.
All‟improvviso sospeso in aria vidi Gesù Crocifisso, dalla testa sino alla parte bassa del torace. Il
tronco trasversale della croce era sostenuto da grandi e forti mani. Dal centro di quello splendore, si
distaccò un piccolo lume come una colomba molto piccola e molto brillante che, fatto velocemente
il giro della chiesa, si posò sulla spalla sinistra del signor Arcivescovo [il celebrante; N.d.R.], che
continuava ad essere Gesù, perchè potevo distinguere la Sua capigliatura, le Sue piaghe luminose, il
Suo grandioso corpo, ma non vedevo il Suo volto.
In alto, Gesù Crocifisso, stava con il viso reclinato sulla spalla destra. Si vedevano sul volto e sulle
braccia i segni dei colpi e delle ferite. Sul costato destro, all‟altezza del petto, vi era una ferita da cui
usciva a fiotti verso sinistra del sangue, e verso destra qualcosa che sembrava acqua, però molto
brillante; ma erano piuttosto fasci di luce quelli che si dirigevano verso i fedeli, muovendosi a
destra e a sinistra. Mi stupiva la quantità di sangue che traboccava dal Calice e pensai che avrebbe
impregnato e macchiato tutto l‟Altare, ma non ne cadde una sola goccia!
In quel momento la Vergine disse: “Te l‘ho già ripetuto, questo è il miracolo dei miracoli, per il
Signore non esistono né tempo, né distanza e nel momento della Consacrazione, tutta l‘Assemblea
viene trasportata ai piedi del Calvario nell‘istante della Crocifissione di Gesù”.
Può qualcuno immaginarselo? I nostri occhi non lo possono vedere, ma tutti siamo là, nello stesso
momento nel quale lo stanno crocefiggendo e mentre chiede perdono al Padre, non solamente per
quelli che lo uccidono, ma per ognuno dei nostri peccati: “Padre, perdonali perché non sanno quello
che fanno!”.
A partire da quel giorno, non mi importa se mi prendono per pazza, io chiedo a tutti di
inginocchiarsi, chiedo a tutti di cercare di vivere con il cuore e con tutta la sensibilità di cui sono
capaci quel privilegio che il Signore ci concede.
Quando stavamo per cominciare a pregare il Padre Nostro, parlò il Signore, per la prima volta
durante la celebrazione, e disse: “Ecco, voglio che tu preghi con la maggiore profondità di cui sei
capace e che, in questo momento, ti ricordi della persona o delle persone che ti hanno causato più
male nella tua vita, affinché tu li abbracci e dica loro con tutto il cuore: «Nel Nome di Gesù io ti
perdono e ti auguro la pace. Nel Nome di Gesù io ti chiedo perdono e desidero la mia pace». Se
questa persona merita la pace, la riceverà e ne avrà un gran bene; se questa persona non è capace
di aprirsi alla pace, la pace tornerà al tuo cuore. Ma non voglio che tu riceva o dia la pace ad altre
persone, fino a quando non sei capace di perdonare e di provare quella pace dapprima nel tuo
cuore”.
“Fate attenzione a quello che fate” - continuò il Signore - “Voi ripetete nel Padre Nostro:
perdonaci come noi perdoniamo quelli che ci offendono. Se siete capaci di perdonare e non, come
dicono alcuni, di dimenticare, state mettendo delle condizioni a Dio. State dicendo: perdonami
soltanto come io sono capace di perdonare, non di più”.
Non so come spiegare il mio dolore, nel comprendere quanto possiamo ferire il Signore e quanto
possiamo fare male a noi stessi con tanti rancori, con i cattivi sentimenti e le cose brutte che
nascono dai complessi e dalla suscettibilità. Perdonai, perdonai di cuore e chiesi perdono a tutti
quelli che talvolta mi avevano offeso, per sentire la pace del Signore.
[...] Arrivò il momento della Comunione dei celebranti [...] la Vergine disse: “Questo è il momento
di pregare per il celebrante e per i sacerdoti che lo accompagnano, ripeti con me: Signore,
benedicili, santificali, aiutali, purificali, amali, abbine cura, sostienili con il tuo amore...
Ricordatevi di tutti i sacerdoti del mondo, pregate per tutte le anime consacrate...”.
Amati fratelli, questo è il momento in cui dobbiamo pregare perché loro sono la Chiesa, così come
lo siamo anche noi laici. Molte volte i laici esigono molto dai sacerdoti, però siamo incapaci di
pregare per loro, di capire che sono persone umane, di comprendere e apprezzare la solitudine che
molto spesso può circondare un sacerdote.
Dobbiamo capire che i sacerdoti sono persone come noi e che hanno bisogno di comprensione, di
assistenza, che hanno bisogno di affetto e di attenzioni da parte nostra, perché stanno dando la loro
vita per ognuno di noi, come Gesù, consacrandosi a Lui.
Il Signore vuole che la gente del gregge che Dio ha affidato loro, preghi e aiuti il proprio Pastore a
santificarsi. Un giorno o l‟altro, quando saremo dall‟altra parte, comprenderemo la meraviglia
compiuta dal Signore nel darci dei sacerdoti che ci aiutano a salvare la nostra anima.
[...] La gente cominciò ad uscire dai banchi per andare a comunicarsi [...] Il Signore mi disse:
“Aspetta un momento, voglio che tu osservi qualcosa...”. Per un impulso interiore alzai gli occhi
fino alla persona che andava a prendere la comunione nella lingua dalle mani del sacerdote. Devo
precisare che questa persona [...] non si era potuta confessare la sera prima e lo fece quella mattina,
prima della Santa Messa. Quando il sacerdote ebbe posto la Sacra Ostia sulla sua lingua, vi fu come
un lampo di luce; quella luce di colore bianco dorato intenso, attraversò questa persona prima dalla
spalla e poi circondando la spalla, gli omeri e la testa. Disse il Signore: “E‘ così che Io Mi
compiaccio nell‘abbracciare un‘anima che viene a ricevermi col cuore puro!”. Il tono di Gesù era
quello di una persona contenta.
[...] Quando mi diressi a ricevere la comunione, Gesù mi ripeté: “L‘Ultima Cena fu il momento di
maggiore intimità con i Miei. In quell‘ora dell‘amore, istituii quello che agli occhi degli uomini
potrebbe sembrare la più grande pazzia, farmi prigioniero d‘Amore. Istituii l‘Eucaristia. Volli
rimanere con voi fino alla fine dei secoli, perchè il Mio Amore non poteva sopportare che
rimanessero orfani quelli che amavo più della Mia Vita...”.
[...] Quando tornai al mio posto, mentre mi inginocchiavo il Signore mi disse: “Ascolta...”. [in quel
momento una signora, seduta davanti a Catalina che aveva appena preso la Comunione, senza aprire
bocca disse]: “Signore, ricordati che siamo alla fine del mese e che non ho i soldi per pagare
l‟affitto, la rata della macchina, il collegio dei bambini, devi fare qualcosa per aiutarmi... Per favore,
fa che mio marito smetta di bere tanto, non posso sopportare più le sue ubriachezze, e mio figlio
minore perderà di nuovo l‟anno se non lo aiuti, questa settimana ha gli esami... e non dimenticarti
della vicina che deve cambiare casa, che lo faccia una buona volta perchè io non la posso
sopportare...”.
[...] Gesù mi disse con un tono triste: “Ti sei resa conto? Non mi ha detto una sola volta che Mi
ama, non una sola volta ha dato segni di gratitudine per il dono che le ho fatto di far scendere la
Mia Divinità fino alla sua povera umanità, per elevarla a Me. Non una sola volta ha detto: «grazie,
Signore». E‘ stata una litania di richieste... e sono così quasi tutti quelli che vengono a ricevermi.
Io sono morto per amore e sono risuscitato. Per amore aspetto ognuno di voi e per amore rimango
con voi... ma voi non vi rendete conto del fatto che Io ho bisogno del vostro amore. Ricorda che
Sono il Mendicante d‘Amore in quest‘ora sublime per l‘anima”.
[...] Quando il celebrante stava per impartire la benedizione, la Vergine Santissima disse: “Fai
attenzione, osserva bene... Invece di fare il segno della Croce, voi fate un ghirigoro. Ricorda che
questa benedizione può essere l‘ultima che ricevi nella tua vita dalla mano di un sacerdote. Tu non
sai se uscendo da qui, morirai o no, e non sai se avrai l‘opportunità che un altro sacerdote ti dia
una benedizione. Quelle mani consacrate ti stanno dando la benedizione nel Nome della Santissima
Trinità, pertanto, fai il Segno della Croce con rispetto e come se fosse l‘ultimo della tua vita”.
[...] [subito dopo la fine della Messa, Gesù disse:] “Non andate via di corsa dopo terminata la
Messa, rimanete un momento in Mia compagnia, traetene profitto e lasciate che anche Io possa
trarre profitto dalla vostra compagnia...”.
[... Catalina chiede a Gesù:] Signore quanto rimani davvero, dopo la comunione? Suppongo che il
Signore abbia riso della mia ingenuità, perché disse: “Tutto il tempo che tu vorrai tenermi con te. Se
mi parli durante tutto il giorno, dedicandomi qualche parola durante le tue faccende, Io ti
ascolterò. Io sono sempre con voi, siete voi che vi allontanate da Me. Uscite dalla Messa, e per quel
giorno è quanto basta; avete osservato il giorno del Signore, e tutto finisce lì, e non pensate che Mi
piacerebbe condividere la vostra vita familiare con voi almeno in quel giorno.
Voi nelle vostre case avete un luogo per tutto, e una stanza per ogni attività: una camera per dormire, un’altra per cucinare, una per mangiare, ecc.. Qual’è il luogo che hanno destinato a Me? Deve essere un luogo nel quale non soltanto tenete una immagine permanentemente impolverata, ma un luogo nel quale almeno per cinque minuti al giorno la famiglia si riunisce a ringraziare per
la giornata, per il dono della vita, a pregare per le necessità quotidiane, chiedere benedizioni,
protezione, salute... Tutti hanno un posto nelle vostre case, tranne Io.
Gli uomini programmano la loro giornata, la settimana, il semestre, le vacanze ecc.. Sanno in
quale giorno riposeranno, in che giorno andranno al cinema o ad una festa, a visitare la nonna o i
nipoti, i figli, gli amici, quando andranno a divertirsi. Ma quante famiglie dicono almeno una volta
al mese: «Questo è il giorno in cui dobbiamo andare a visitare Gesù nel Tabernacolo» e tutta la
famiglia viene a fare conversazione con Me, a sedersi di fronte a Me e a parlarmi, a raccontarmi
ciò che è accaduto negli ultimi giorni, raccontarmi i problemi, le difficoltà che hanno, chiedermi
ciò di cui hanno necessità... Farmi partecipe delle loro faccende! Quante volte?
Io so tutto, leggo nel più profondo dei vostri cuori e delle vostre menti, però Mi piace che siate voi
a raccontarmi le vostre cose, che me ne facciate partecipe come uno della famiglia, come con
l‘amico più intimo. Quante grazie perde l‘uomo perchè non Mi dà un posto nella sua vita...”.
[...] “Volli salvare la Mia creatura, perchè il momento di aprirle la porta del Cielo è stato pieno di
troppo dolore...
Ricorda che nessuna madre ha nutrito il proprio figlio con la sua carne. Io sono arrivato a questo
eccesso d‘Amore per comunicarvi i Miei meriti.
La Santa Messa sono Io stesso che prolungo la Mia vita e il Mio Sacrificio sulla Croce in mezzo a
voi. Senza i meriti della Mia Vita e del Mio Sangue, che cosa avete voi per presentarvi davanti al
Padre? Il nulla, la miseria, il peccato...
Voi dovreste sorpassare in virtù gli Angeli e gli Arcangeli, perchè loro non hanno la fortuna di
ricevermi come alimento, voi sì. Essi bevono una goccia della sorgente, ma voi che avete la grazia
di ricevermi, potete bere tutto l‘oceano...”.
L‟altra cosa di cui il Signore mi parlò con dolore fu di quelle persone che si incontrano con Lui per
abitudine. Di quelle che hanno perso il meraviglioso stupore di ogni incontro con Lui. Di come
l‟abitudine faccia diventare certe persone così tiepide che non hanno mai niente di nuovo da dire a
Gesù quando Lo ricevono. Delle non poche anime consacrate che perdono l‟entusiasmo di
innamorarsi del Signore e fanno della loro vocazione un mestiere, una professione, alla quale non si
dedicano più di quanto sia necessario, ma senza sentimento...
Quindi il Signore mi parlò dei frutti che ogni comunione deve portare in noi. Accade infatti che ci
sia della gente che riceve il Signore ogni giorno, ma non cambia la propria vita.
Dedicano molte ore alla preghiera, compiono molte opere, ecc. ecc., ma la loro vita non si
trasforma, e una vita che non si trasforma non può dare frutti autentici per il Signore. I meriti che
riceviamo nell‟Eucaristia debbono portare frutti di conversione in noi e frutti di carità per i nostri
fratelli.
Noi laici abbiamo un incarico molto importante dentro la nostra Chiesa, non abbiamo nessun diritto
di tacere davanti all‟invito che ci fa il Signore, come lo fa ad ogni battezzato, di andare ad
annunciare la Buona Novella. Non abbiamo alcun diritto di ricevere tutte queste conoscenze e non
darle agli altri, e così permettere che i nostri fratelli muoiano di fame, mentre noi abbiamo tanto
pane nelle nostre mani.
Non possiamo stare a guardare mentre la nostra Chiesa cade in rovina, perché siamo comodi nelle
nostre Parrocchie, nelle nostre case, ricevendo e continuando a ricevere tanto dal Signore: la Sua
Parola, le omelie del sacerdote, i pellegrinaggi, la Misericordia di Dio nel Sacramento della
confessione, l‟unione meravigliosa attraverso il cibo Eucaristico, i discorsi del tale o del tal‟altro
predicatore.
In altre parole, stiamo ricevendo tanto e non abbiamo il coraggio di uscire dalle nostre comodità, di
andare in un carcere, in una casa di correzione, di parlare con chi è più bisognoso, di dirgli che non
si dia per vinto, che è nato cattolico e che la sua Chiesa ha bisogno di lui, anche lì dove è,
sofferente, perché questo suo dolore servirà per redimere altri, perché questo sacrificio gli farà
guadagnare la vita eterna.
Non siamo capaci di andare negli ospedali dove ci sono i malati terminali e, recitando la coroncina
alla Divina Misericordia, aiutarli con la nostra preghiera in quei momenti di lotta tra il bene e il
male, per liberarli dalle insidie e dalle tentazioni del demonio. Ogni moribondo ha paura, e anche
soltanto tenendo loro la mano, parlando loro dell‟amore di Dio e della meraviglia che li aspetta nel
Cielo con Gesù e Maria e insieme ai propri cari che sono già partiti, reca loro conforto.
L‟ora che stiamo vivendo, non ammette che accettiamo l‟indifferenza.
Dobbiamo essere per i nostri sacerdoti la mano d‟aiuto che va dove loro non possono arrivare. Ma
per fare questo, per averne il coraggio, dobbiamo ricevere Gesù, vivere con Gesù, alimentarci di
Gesù. Abbiamo paura di impegnarci un po‟ di più e quando il Signore dice: “Cerca prima il Regno
di Dio e il resto ti sarà dato in aggiunta”, è ricevere tutto. È cercare il Regno di Dio con tutti i
mezzi e... aprire le mani per ricevere TUTTO in aggiunta; perché Egli è il Padrone che paga meglio,
l‟unico che è attento anche alle tue più piccole necessità!
Fratello, sorella, grazie per avermi permesso di portare a termine la missione che mi è stata affidata,
di farti giungere queste pagine. La prossima volta che assisterai alla Santa Messa, vivila. So che il
Signore compirà anche in te la promessa che “la tua Messa non sarà mai più quella di prima” e
quando lo ricevi: Amalo...!
Sperimenta la dolcezza di riposare tra le piaghe del Suo costato aperto per te, per lasciarti la Sua
Chiesa e Sua Madre, per aprirti le porte della Casa del Padre Suo, e perché tu sia capace di
verificare il Suo Amore Misericordioso attraverso questa testimonianza e di cercare di
corrispondervi con il tuo piccolo amore.
Che Dio ti benedica in questa Pasqua di Resurrezione.
IL ROSARIO: CHE BELLEZZA, QUALE MASSIMO BALSAMO SPIRITUALE PER L‟ANIMA
Santo Rosario meditato
di Padre Giulio Maria Scozzaro
La preghiera preferita dai Santi
Se consideriamo la vita di tutti i Santi, oltre ad un amore infiammato verso la Madonna, troviamo -
come sua ovvia conseguenza- un grande amore per il Santo Rosario. ―Sulla devozione a Maria, i
Santi ci insegnano che i suoi veri devoti sono da Lei amati e protetti con amore di tenerissima
Madre e per mezzo di Lei sono certi di trovare Gesù e di ottenere il Paradiso. La devozione che la
Chiesa ci raccomanda in modo speciale verso Maria Santissima è la recita del Santo Rosario‖, ha
scritto San Pio X nel catechismo della Dottrina Cristiana.
Chi ama la Madonna, La prega con fiducia, La onora come una Regina, La invoca come la perfetta
Madre di Dio. Il grande amore che si può avere per il Santo Rosario è una normale conseguenza
dell‟amore portato a Maria. È Lei a dare amore verso il Rosario; è la sua presenza a dare impulso
alla recita perseverante del Rosario.
È da quasi mille anni la preghiera preferita dai Santi:
S. Caterina da Siena recitava quotidianamente parecchi Rosari interi e col suo Rosario convertiva
tante anime da tenere occupati tutto il giorno vari confessori.
S. Tommaso Moro conservava per sé un Rosario a grossi chicchi di legno e a sua moglie ne donò
uno d‟oro, ma voleva che lo tenesse al collo quale ornamento femminile.
S. Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano, dedicò la più bella cappella del Duomo di Milano alla
Madonna del Rosario.
S. Filippo Neri reputava non gradito a Dio il giorno in cui non avesse recitato il Rosario intero.
S. Francesco di Sales, Vescovo e Dottore della Chiesa, recitava il Rosario intero ogni giorno e ci
impiegava un‟ora.
S. Francesco Saverio, il grande missionario delle Indie, portava il Rosario al collo quale difesa della
sua persona dai pericoli materiali.
S. Pietro Claver distribuiva ogni anno circa 9.000 Rosari agli schiavi.
S. Luigi Gonzaga, dopo avere recitato il Rosario intero, fece voto di verginità.
S. Gabriele dell‟Addolorata, dopo aver recitato il Rosario intero nella Santa Casa di Loreto, fece la
sua confessione generale, poi andò a farsi passionista nel vicino convento di Morrovalle (Macerata).
S. Giovanni Battista de la Salle nella sua regola permette, come ricchezza nelle camere dei suoi
religiosi, un grosso Rosario insieme ad un Crocifisso.
S. Alfonso dè Liguori fece voto ―sub gravi‖ di recitare ogni giorno il Rosario intero. Al suo
infermiere un giorno disse: ―Dall‘aver recitato un Rosario può dipendere la mia eterna salvezza‖.
S. Giuseppe Cottolengo, fondatore della ―Piccola Casa della Divina Provvidenza‖, volle essere
sepolto nella Cappella della Madonna del Rosario.
Il Beato Massias, laico domenicano, devotissimo del S. Rosario, in punto di morte confessò che con
i suoi Rosari aveva salvato dall‟inferno 1.400.000 anime.
S. Giovanni Berchmans, vicino a morire, volle essere composto sul letto di morte con tre cose: il
Crocifisso, il Rosario, e la Regola, e disse: ―Queste sono le tre cose che ho amato di più: con
queste, muoio volentieri‖.
S. Paolo della Croce non lasciò mai il Rosario. Sul letto di morte lo recitava ancora. ―Non vede che
non ne può più? Non si affatichi‖, gli diceva l‟infermiere. Ed il Santo: ―Lo voglio dire finché son
vivo; se non lo posso dire con la bocca, lo dirò col cuore‖.
Nei secoli passati molti Re e Regine mostravano con piacere la Corona del Rosario, che recitavano
ogni giorno. Oggi questo avviene molto raramente. Ricordiamo questi episodi:
Leopoldo il Grande recitava ogni giorno il S. Rosario senza rispetto umano.
Enrico V volle eretta nella sua cappella privata la confraternita del Rosario.
Giovanni Sobieski, combattendo contro i Turchi, aveva la Corona del Rosario intrecciata all‟elsa
della spada.
Emanuele Filiberto, dopo la vittoria di S. Quintino, entrava trionfatore in Torino con la Corona del
Rosario in mano.
Maria Stuarda trovava nel Rosario il suo conforto.
Maria Clotilde e Cristina di Savoia recitavano il Rosario intero ogni giorno.
Anche molti grandi uomini hanno trovato nel Rosario la forza per procedere nelle loro vicende della
vita:
Daniele O‟ Connell, l‟eroe dell‟Irlanda, chiamato d‟urgenza alla Camera, dove si discuteva la legge
per la libertà dell‟Irlanda, rispose: ―Lasciatemi prima finire il Rosario, che per la libertà della mia
Patria vale più di ogni eloquente discorso‖.
Andrea Hofer, il difensore del Tirolo contro Napoleone, dopo la vittoria sul monte Isel, disse ai suoi
soldati: ―Non tanto le palle del fucile quanto le palline del Rosario furono quelle che ci fecero
vincere la battaglia‖.
Federico Ozanam si convertì vedendo il celebre scienziato Ampère che recitava il Rosario.
Silvio Pellico recitava il Rosario sovente e la sua Corona si conserva ancora nella sua casa di
Cavazza (Saluzzo).
Alessandro Manzoni interrompeva le visite e ogni discussione quando l‟orologio batteva l‟ora del
Rosario.
W. Amedeo Mozart, dopo l‟esecuzione della ―Sinfonia in re maggiore‖, recitava il Rosario in
ringraziamento.
Giuseppe Haydn affermava che le più belle sinfonie le aveva scritte dopo aver recitato il Rosario.
Michelangelo Buonarroti era devotissimo del Rosario e lo immortalò nel suo ―Giudizio
universale‖, dipingendo gli Angeli che traggono le Anime dal Purgatorio con una Corona.
La nostra vita è tutto un cumulo di bisogni e di necessità: il Rosario è la chiave che ci apre l‟accesso
ai tesori divini. La nostra vita è tutta un pianto: il Rosario è la mano divina che asciuga le nostre
lacrime. La nostra vita è una battaglia: il Rosario è l‟Arma della vittoria. Dunque il Rosario sia la
nostra quotidiana preghiera.
È preghiera che dà gloria alla Santissima Trinità, preghiera della famiglia, degli innamorati di
Maria, preghiera che al diavolo causa tantissima sofferenza, preghiera che gli fa perdere forze
spirituali, fino ad abbandonare ogni tentativo di disturbo nel consacrato a Maria.
Il Santo Rosario trasforma interiormente il devoto di Maria, lo rende testimone dell‟Amore di Gesù
nel mondo e imitatore delle virtù di Maria. Si riconosce il devoto di Maria da come parla, ama,
agisce, come è onesto, leale, sincero e amante del prossimo. Quando gli altri incontrano un devoto
della Vergine Immacolata, che recita ogni giorno ripetutamente con amore l‟Ave Maria, si
accorgono della presenza materna della Madonna e che in quel cuore il Regno di Gesù è presente ed
operante.
SII, ARCIERE NEL CUORE: SCOPRI COME LO SPIRITO SANTO CI SI RIVELA E BUSSA
La cosa più impressionante che ho scoperto nel mio percorso di Fede, è quando ho cominciato a
rivivere su di me, sulla mia pelle, tutta la storia del genere umano. E mi rendo conto che certi passi
di maturazione e di crescita spirituale sono possibili solo assumendo la costanza e l‟assiduità di
certe scelte, condividendole con personalità sante del passato, facendole diventare tue caratteristiche
e, quindi, vivendole con tutto il cuore, tutta l'anima e tutto lo spirito. Occorre che lo Spirito della
Storia entri a vivere in te. La nostra vita quindi si trasforma in un progetto di continuità storica.
1) Scopriamo di vivere in un mondo misterioso, ricco di improvvise coincidenze e incontri
sincronistici che sembrano predestinati. E‟ un richiamo lucido, una chiamata, una vocazione
a sintonizzarci con lo Spirito Santo che tutto regola e tutto indirizza.
2) Quando prenderemo coscienza di questo mistero, che riempie la nostra vita di Doni, Virtù
e Grazie nello Spirito Santo trinitario creeremo nei nostri Cuori una visione del mondo
nuova e ridefiniremo l'universo sacro e pieno di energia per cieli nuovi e terre nuove.
3) Ci renderemo conto che ogni cosa è generata da un'energia divina che tutti cominciano a
percepire e a comprendere nel nome di Gesù, che è passato per la Passione, Morte e
Resurrezione affinchè fosse possibile la nostra redenzione.
4) In questa prospettiva vedremo che gli esseri umani si sono sempre sentiti disconnessi da
questa fonte sacra sin dal peccato originale e hanno soddisfatto il loro bisogno di energia
divina prevaricando gli altri. Questa competizione è la causa di ogni conflitto.
5) La risoluzione è stabilire un contatto con il divino, passando per la Santa Madre Chiesa,
senza la quale non ci si salva; una trasformazione mistica che ci colma di energia e di amore
infiniti, che affina la percezione della bellezza, dei beni comuni, della identità cristiana e del
buon governo e ci eleva a una consapevolezza spirituale superiore.
6) Forti di questa consapevolezza, possiamo superare il dramma del controllo, il trauma
della precarietà e debolezza umana e scoprire la Verità tutta intera: tutti gli uomini devono
contribuire a far evolvere l'umanità verso questa nuova dimensione.
7) Se perseguiremo questo scopo, la Verità, coadiuvata dall'intuito della Carità e della
Speranza ci indicherà la via da percorrere e farà in modo che un flusso di coincidenze ci
rivelino qual è la nostra missione. In questo può essere utile adottare da subito la Regola dei
Tre Bauli: missione nella Carità, vita di comunità e festa in famiglia.
8) Quando un numero sufficiente di persone sarà nel flusso della Creazione, partecipando al
recupero dei Valori autentici che si fondono nel Progetto Salvifico, trasmettendo sempre
energia agli altri, creeremo una nuova cultura, rievangelizzeremo il mondo in cui i nostri
corpi vibreranno a livelli sempre più elevati di energia e perfezione.
9) E' così che partecipiamo alla Creazione del big bang al fine ultimo dell'esistenza, cedendo
il nostro Tempo per la Causa di “conversione”. Infatti, facendo vibrare i corpi a un livello
sempre maggiore di energia, varcheremo le soglie di un paradiso che potremo finalmente
vedere, quando Giudicati secondo le nostre Opere di Fede, vedremo Gesù nella Parusìa, il
Coro degli Angeli e la Comunità dei Santi tutti avvolti nell‟aurea Spirituale.
10) Siamo giunti al Giudizio Finale
In questo lavoro, in cui si è tentato di spiegare quale è lo Spirito che avrebbe dovuto aleggiare negli
uomini di Chiesa, non sono mancato anche di istruirmi sulle tattiche eversive e sulle tappe che si
sono di volta in volta succedute nella conquista del Primato Pietrino, e che consentito, “rimuovendo
l‟ostacolo” di portare il Nuovo Ordine Mondiale a sostituirsi a quello Naturale di Dio e che la
Chiesa Una e Santa avrebbe dovuto custodire fino alla morte con perituri atti di Fede e
Testimonianza cristiana. Qui di seguito psi potranno scorgere a chiare lettere gli ultimi 200 anni di
questo attacco formidabile, che ha trovato nel Concilio Vaticano II il vero Colpo da Maestro di
Satanael, superiore forse, se fosse stato mai possibile pensarlo, persino all‟inganno di Adamo.
―Laudetur Iesus Christus‖ – ―Et Maria Immaculata‖
IL POPOLO DELL‟ARCA VIVENTE, SACRA TENDA, MADRE DI BELLEZZA CHE
SALVA E‟ PRONTO A SERVIRE MARIA CORREDENTRICE MEDIATRICE DI GRAZIE
Cerchiamo di considerare in questa breve nota cosa caratterizza il segno dei 4 Cavalieri
dell‟Apocalisse (Carestia, Perstilenza, Guerra e Morte).
San Giovanni Bosco (1815-1888) ce lo ricordò, nel caso ce ne fosse ancora ragione, che l‟unica
vera battaglia che si combatte nella storia dell‟Umanità, ed in particolare dall‟Anno 0 (zero), è
quella pro o contro la Chiesa, fondata da Gesù e quindi contro lo Spirito Santo che guida la Fede.
In realtà, siccome molte cose già stavano scritte nella Bibbia, tra cui l‟Avvento di Gesù, possiamo
dire a ragione che la guerra sia iniziata ben prima, con il rifiuto che molti uomini e molte donne
hanno avuto per Dio, e di sintonizzarsi con lo Spirito Santo per mettere in proprio un programma di
totale negazione dell‟Avvento e della Creazione (vedi evoluzionismo).
In seguito a questi attacchi perenni e alla Sua stessa crocifissione, Gesù ci lasciò la Sua Chiesa con
il Suo Spirito, che è quello di Dio Trinitario. E ciò colse alla sprovvista i Suoi avversari, perché
dello Spirito Santo, Terza Persona Trinitaria, ne ignoravano l‟esistenza e pensavano che un solo
uomo mai avrebbe potuto reggere cotanto peso. Pensavano infatti che uccidendo i Testimoni
(Martiri) poi, si potesse piano piano debellare il cristianesimo dalla società e imporre l‟ordine
malefico di Satanael. Ma morto un Papa, se ne faceva un altro e quello Spirito continuava perituro.
Furono pertanto distrutte, con ogni espediente e crudeltà, intere comunità cristiane, persino intere
nazioni che avevano a capo un monarca Cattolico per arrivare ad indebolire sempre di più il Papato.
Ed invece con grande sorpresa si scoprì che sangue di Martire fecondava nuove Fedi e aiutava a
diffondere la Parola di Dio e l'Evangelo. Così il nemico passò presto ad altre tecniche di assalto: la
distruzione della cultura, l'infiltrazione di nuove ideologie e stabilendo il concetto vacuo di
fratellanza, uguaglianza e libertà, e quindi di “diritti umani” e poi di democrazia; e, appresso,
la negazione di ogni verità rivelata, la creazione di nuovi modelli sociali, città dormitori simili
a prigioni, la diffusione della menzogna ad ogni livello con il sostegno della stampa, vera e
propria colonna armata del regime, l'elaborazione di sempre più sofisticati inganni, il
controllo delle menti e della salute, la imposizione di matrici e strutture di peccato e non per
ultimo, la creazione della moneta e quindi del Signoraggio privato della Sovranità degli Stati,
sotto il quale segno, e solo "sotto questo marchio, si può poteva vendere e comprare".
E fino qui non diremo nulla di nuovo se dicessimo che le fonti energetiche, la cronicizzazione delle
malattie, l‟alimentazione con le sue modifiche genetiche, il controllo delle nascite, gli eserciti ed i
servizi segreti, la scolarizzazione obbligatoria ed i libri di testo e di menzogne, i valori di mercato,
le borse, la finanza, le società di rating che controllano mercati e politiche economiche dei governi
hanno come unici e materiali esecutori i Signori del Mondo, le elite degli Illuminati.
Eppure, ciò nonostante, Gesù non scelse il controllo sul libero arbitrio, ma come semplice custode
della Fede e della Morale, stabilì vi fosse un Suo Apostolo che se abbandonato allo Spirito Santo
avrebbe potuto nell‟ordine della discendenza e successione apostolica portare avanti intatto, nella
Tradizione, quel patrimonio e così portando nel recinto sacro quante più anime possibili. Affidarsi
alla Tradizione che a sua volta si affidava allo Spirito Santo, come sempre fu. Questa l‟unica legge
per la difesa della Chiesa e la custodia del Dogma della Fede. Bastava non cambiare nulla e tutto
sarebbe durato in Eterno. San Paolo, che si trovò costretto in questo antipatico ruolo di convincere
Pietro di questo fondamentale ed imprenscindibile impagno, comprese anche, e pure subito, che
prima o poi, il nemico, sarebbe arrivato a rimuovere quel katechon, ossia colui, il Vescovo di Roma,
ossia il Papa, che Dio aveva posto ad ostacolo per la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale, se
non si fosse proceduto con tutte le cautele del caso. La sostituzione di Pietro con un Falso Profeta,
con un Falso Cristo, con il Figlio della Perdizione, con l‟Iniquo, con l‟Uomo della Menzogna, con
l‟Empio avrebbe potuto compiere una devastazione proprio dall‟interno della Chiesa, e ciò sarebbe
avvenuto nel momento in cui fossero state introdotte nella Dottrina tutta una serie di “eresie” che
San Pio X individua nella parola chiave Modernismo. Siamo arrivati agli inizi del 1900 e la
Massoneria sta per completare il suo percorso conquistando posti chiave pure fra le Gerarchie
Ecclesiastiche. Un gruppo di Cardinali con il nome di Maurice Pinay scrive un libro che uscirà poco
prima dell‟apertura del Concilio Vaticano II: Il COMPLOTTO CONTRO LA CHIESA. Ma a nulla
serviranno questi tentativi di portare al riparo il Cattolicesimo. Anche San Padre Pio tentò con ogni
sforzo di avvertire, ma fu messo in sordina proprio da Giovanni 23. Lo Spirito era stato sostituito
proprio al suo vertice, nella struttura che maggiormente avrebbe dovuto tutelarlo.
Abbiamo tutta una serie di Profezie e di Lettere che ci insegnano a riconoscere il Segno dei Tempi.
Ma soprattutto abbiamo Nostra Signora che ci viene in soccorso ogni qualvolta il mondo è al bivio,
ogni qualvolta un Papa ha bisogno di un Consiglio Celeste. Ed ogni volta questi Consigli sono stati
ascoltati, tranne, sì, tranne che nel 1958, quando Giovanni XXIII decise che servisse un Concilio
che aprisse al mondo, facendolo passare per u Concilio Mariano per il Dogma di Maria
Corredentrice. La superbia dell‟uomo entrò quindi in Vaticano. La strategia millenaria del nemico
aveva sortito il “colpo da maestro”. Il fumo di Satana era entrato in Vaticano, presso la Santa Sede.
L‟ordine dato da Satanael alla milizia di “diavoli” (dia-balus= dividere) nemici giurati di Dio di
dividere, di continuare a dividere tutto e tutti, aveva funzionato. Dividere, infatti si traduce in greco
“dia-balus”, che è il contrario di “sintesis”. Il Papa, infatti, nell‟Ordine Naturale costituiva la sintesi,
l‟Unicità, ed era a tal proposito considerato il Pontefice, l‟unico in grado di legare e sciogliere.
L‟ecumenismo è, per questo, il maggior risultato per le forze umane, ma anche la base per Satanael,
il Principe della Terra, di imporre il suo Duca, l‟Anticristo, al di sopra di ogni coscienza, di ogni
religione, di ogni nazione e di ogni nozione e conoscenza.
E‟ importante, quindi, conoscere la Storia, ma imparando a leggerla dal verso giusto, che è quello di
Dio e della corrente viva dello Spirito Santo da cui tutto discende e verso sui tutto è diretto. E così
si può comprendere meglio chi ha distrutto cosa, e perché, il bello, il bene, il buono, il giusto, il
diritto, la verità non appartengono più alla specie umana e alla convivenza pacifica e religiosa fra le
persone che abitano questa terra, questa immensa valle di lacrime. Siamo stati privati di ogni verità,
di ogni riferimento, di ogni giustificazione, di ogni orientamento, di ogni discernimento, di ogni
guida, e quindi di tutto ciò che ci conduce a Dio. Questo, però, se vivessimo solo di razionalità e di
logica razionale. Ma esiste anche un‟altra logica, insita nella natura, che è immateriale, spirituale e
si fonda sulla FEDE. La natura può essere pure lei ingannata (vedi uccelli migratori, balene,
animali, che si lasciano trarre in inganno dai sonar, dalle frequenze, dalle onde magnetiche) ma la
Fede non può essere ingannata nemmeno dal ragionamento più sublime se ancorata allo Spirito Dio
che è Santo, universalmente il più potente di tutti. Nulla è più potente infatti di una profezia che sta
per realizzarsi. E così lo Spirito Santo, che tutto guida, tutto annuncia, tutto instaura, è lì sempre
viva a disposizione anche di un numero ristrettissimo di fedeli, che hanno avvertito il pericolo e si
sono messi al servizio, pronti, con le lanterne accese per accogliere lo Sposo e riverirlo.
Passiamo quindi a trattare l‟intrattabile, ciò che è reso segreto per la sua natura perversa, ma che
alla fine seduce molti, inganna e costruisce una nuova mentalità nel mondo con nuovi seguiti.
Ecco ora elencato tutto ciò che non leggerete mai su nessun libro di storia. Tempo fa, infatti, mi
venne il dubbio che sebbene si cercasse di smentire tanto materiale didattico, poco in fondo c‟era
ben poco da dimostrare sulla mala fede di certe case editrici. E‟ allora che, nel mio piccolo, cercai
di investigare e mi fu di grande utilità internet. Poi mi feci prendere da un altro dubbio: se internet è
un loro strumento, perché lasciano che tanta informazione sia alla portata di tutti. Pensai anche che
la rete nasconde, in effetti e che non tutto è così in chiaro. Bisogno saper domandare, bisogna sapere
cosa si sta cercando. E lì mi sono consolato un po‟ con l‟”aglietto”. E‟ vero anche che andando
avanti nella ricerca, non mi poteva sfuggire un particolare, che di tutto si può parlare male, quando
il male si è impossessato già delle cose. E se fra tutte queste cose ci fosse il male dei mali, il più
indicibile, oltre il quale non si torna più indietro? E‟ lì che presi la consapevolezza che di tutto si
può parlare e tutto puoi trovare nella rete fuorchè stava scritto che in Vaticano non ci sarebbe più
stato un Vero Papa. E‟ il fatto che il presunto falso papa sia creduto dai più che lascia procedere
indisturbato il nemico. Così, riallacciando i fili del discorso ecco nascere questa opera, forse unica
nel suo genere, se si considera che completa le altre mie 10 (se consideriamo anche la raccolta di
John Kleeves-Stefano Anelli, “Ingannati” di Alberto Medici, “Il Più Grande Crimine” di Paolo
Barnard, tutti elaborati grazie anche alla rete) della edizione LA PASSIONE DELLA CHIESA.
ROSA ROSSA o CROCE D'ORO: OSSIA ROTHSCHILD & ROCKEFELLER LA COMPAGNIA
DELLE INDIE E NON SOLO. DALLA NASCITA DEL SIGNORAGGIO, ALLE STRATEGIE
PER LA RIMOZIONE DEL KATECHON. ECCO COME PRENDONO IL SOPRAVVENTO I 4
CAVALIERI DELL'APOCALISSE (GUERRE CARESTIE PESTILENZE MORTE) MONDIALE
La Riforma di Lutero era passata e lo scisma aveva nuovamente spezzato e piegato la Chiesa di Dio
e di conseguenza spaccato l‟Europa. La Rivoluzione Francese era alle porte e da lì si sarebbe
diffuso il senso di libertà e di ribellione a tutto ciò che rappresentava l‟Ancien Règime. Nasce la
Borghesia ed il Proletariato. Le Monarchie ancora dovevano essere divelte, ma una lettera a
Giuseppe Mazzini rivela il piano di Albert Pike: occorrono tre guerre mondiali per cambiare tutto.
Roma non era ancora stata conquistata ed in tutto il mondo dovevano essere preparate le rivolte
cosiddette di Indipendenza che hanno devastato quasi tutti gli Stati da nord a sud da est a ovest in
quel periodo che va dal 1850 al 1890 e che vede le Rivendite Carbonare protagoniste. Il punto:
Nel 1773 Mayer Rothschild convocò dodici uomini ricchi di Francoforte e chiese loro di mettere in
comune le loro risorse; poi presentò un piano in 25 punti che avrebbe consentito loro di ottenere il
controllo delle ricchezza, delle risorse naturali e della manodopera di tutto il mondo.
Questi 25 punti sono:
1. Usare la violenza e il terrorismo, piuttosto che le discussioni accademiche.
2. Predicare il “Liberalismo” per usurpare il potere politico.
3. Avviare la lotta di classe.
4. I politici devono essere astuti e ingannevoli – qualsiasi codice morale lascia un politico
vulnerabile.
5. Smantellare “le esistenti forze dell’ordine e i regolamenti. Ricostruzione di tutte le istituzioni
esistenti.”
6. Rimanere invisibili fino al momento in cui si è acquisita una forza tale che nessun’altra forza
o astuzia può più minarla.
7. Usare la Psicologia di massa per controllare le folle. “Senza il dispotismo assoluto non si può
governare in modo efficiente.”
8. Sostenere l’uso di liquori, droga, corruzione morale e ogni forma di vizio, utilizzati
sistematicamente da “agenti” per corrompere la gioventù.
9. Impadronirsi delle proprietà con ogni mezzo per assicurarsi sottomissione e sovranità.
10. Fomentare le guerre e controllare le conferenze di pace in modo che nessuno dei combattenti
guadagni territorio, mettendo loro in uno stato di debito ulteriore e quindi in nostro potere.
11. Scegliere i candidati alle cariche pubbliche tra chi sarà “servile e obbediente ai nostri
comandi, in modo da poter essere facilmente utilizzabile come pedina nel nostro gioco”.
12. Utilizzare la stampa per la propaganda al fine di controllare tutti i punti di uscita di
informazioni al pubblico, pur rimanendo nell’ombra, liberi da colpa.
13. Far si che le masse credano di essere state preda di criminali. Quindi ripristinare l’ordine e
apparire come salvatori.
14. Creare panico finanziario. La fame viene usata per controllare e soggiogare le masse.
15. Infiltrare la massoneria per sfruttare le logge del Grande Oriente come mantello alla vera
natura del loro lavoro nella filantropia. Diffondere la loro ideologia ateo-materialista tra i
“goyim” (gentili).
16. Quando batte l’ora dell’incoronamento per il nostro signore sovrano del Mondo intero, la
loro influenza bandirà tutto ciò che potrebbe ostacolare la sua strada.
17. Uso sistematico di inganno, frasi altisonanti e slogan popolari. “Il contrario di quanto è stato
promesso si può fare sempre dopo…Questo è senza conseguenze”.
18. Un Regno del Terrore è il modo più economico per portare rapidamente sottomissione.
19. Mascherarsi da politici, consulenti finanziari ed economici per svolgere il nostro mandato
con la diplomazia e senza timore di esporre “il potere segreto dietro gli affari nazionali e
internazionali.”
20. L’obiettivo è il supremo governo mondiale. Sarà necessario stabilire grandi monopoli, quindi,
anche la più grande fortuna dei Goyim dipenderà da noi a tal punto che essi andranno a fondo
insieme al credito dei dei loro governi il giorno dopo la grande bancarotta politica.
21. Usa la guerra economica. Deruba i “Goyim” delle loro proprietà terriere e delle industrie con
una combinazione di alte tasse e concorrenza sleale.
22. Fai si che il “Goyim” distrugga ognuno degli altri; così nel mondo sarà lasciato solo il
proletariato, con pochi milionari devoti alla nostra causa e polizia e soldati sufficienti per
proteggere i loro interessi.
23. Chiamatelo il Nuovo Ordine. Nominate un Dittatore.
24. Istupidire, confondere e corrompere e membri più giovani della società, insegnando loro
teorie e principi che sappiamo essere falsi.
25. Piegare le leggi nazionali e internazionali all’interno di una contraddizione che innanzi tutto
maschera la legge e dopo la nasconde del tutto. Sostituire l’arbitrato alla legge.
Adam Weishaupt Weishaupt, finanziato da Rothschild, aveva cominciato ad infiltrarsi nel
consolidato Ordine Continentale dei Liberi Muratori con questa dottrina satanica. Weishaupt
assunse 2000 agenti, “gli uomini più intelligenti nel campo delle arti e delle lettere, dell‟istruzione,
della scienza, della finanza e dell‟industria.” Weishaupt istruì questi individui ben pagati sui
migliori metodi di corruzione, manipolazione e controllo delle persone e della stampa.
Weishaupt riorganizzò gli Illuminati dal 1 Maggio 1776. La parola Illuminati, derivata da Lucifero,
significa “portatore di luce”. Il piano utilizza ingannevolmente la frase “pace sulla terra” e richiede
la distruzione di tutti i governi e la religioni esistenti attraverso un processo di “divisione delle
masse in schieramenti politici, sociali, economici e altri campi opposti in continuo aumento di
numero.” La gente dovrebbe “combattere e indebolire se stessa e gradualmente distruggere i
governi nazionali e le istituzioni religiose.”
Mayer e Gutele ebbero 5 figlie e 5 figli. I figli furono bene istruiti negli „affari di famiglia‟ e
“furono imbevuti dello stesso spirito di astuzia e di conquista.” In definitiva i figli di Mayer si
stabilirono o furono posizionati nelle banche delle principali località Europee: Mayer Amschel
(1773-1855) a Francoforte, Mayer Salomon (1774-1855) a Vienna, Giacomo Mayer (1792-1868) a
Parigi, Kalmann Mayer (1788-1855) a Napoli e Nathan Mayer (1777-1836), il più dotato, a Londra,
dove fondò la dinastia dei banchieri Rothschild. Nathan creò un sistema a livello mondiale di debiti
e crediti e una nuova tecnica per “prestiti internazionali mobili”. Kalmann (Karl) divenne il capo del
gruppo occulto l‟Alta Vendita.
Nathan Mayer Rothschild I figli erano “maghi” della finanza e “diabolici calcolatori” che furono
motivati da una “pulsione demoniaca” per avere successo nelle loro imprese segrete. Mayer recitava
regolarmente il Talmud, mentre tutta la famiglia sedeva rapita con attenzione. Essi non
corteggiarono amicizie ma usavano le persone come temporanei gradini nella promozione delle
alleanze politiche che erano motivate dal profitto. I matrimoni, non lontani dall‟incestuoso, erano
organizzati con l‟intento di preservare la fortuna dei Rothschild. Più tardi, mentre i Rothschild
acquisirono rispettabilità, sebbene da alcuni erano visti come rozzi, fecero matrimoni misti
all‟interno di altre famiglie di banchieri. Nel 1785 Mayer trasferì la sua famiglia in una casa di
cinque piani al 148 di Judengasse a Francoforte. La famiglia Schiff, anch‟essa di banchieri,
condivise questa casa. Jacob Schiff sposò la figlia di Soloman.
Mayer si era ingraziato le „persone giuste‟ e nel 1769 divenne „un agente di corte del Principe
Guglielmo IX d‟Assia-Kassel, che era il nipote di Giorgio II d‟Inghilterra, cugino di Giorgio III,
nipote del re di Danimarca, e cognato del re di Svezia. In breve tempo la famiglia dei Rothschild
divenne il tramite tra i grandi banchieri di Francoforte, come i fratelli Bethmann e Rueppell &
Harnier. Il principe Guglielmo, un commerciante di carne umana di estremo successo, e il suo
agente Rothschild, affittavano le truppe per le famiglie reali Europee. Un cliente preferito, il
governo Britannico, necessitava di 16.000 soldati assiani per i quali pagò l‟equivalente di 3 milioni
di dollari. Ma prima che i soldati potessero essere pagati per i loro servizi, Guglielmo fu costretto a
fuggire “in Danimarca”, lasciando i soldi nelle mani di Mayer per la “custodia”. Mayer vide questo
denaro come una fortuita “opportunità di business” e infine diede il denaro insanguinato a Nathan,
che dal 1809 aveva allestito un esercizio come banchiere londinese. Egli investì almeno 800.000
sterline in “oro dalla Compagnia delle Indie Orientali”.
Il Principe Guglielmo, un imprenditore che affittava i soldati, in un precoce stile Blackwater, aveva
accumulato una enorme fortuna nel momento in cui morì. Ovviamente, i cittadini rifiutarono i bassi
salari da schiavo dei soldati e resistettero all‟assunzione. Noleggiare le armi costava di più ma non
era imputabile al governo; l‟incremento della conta delle vittime nemiche (per i governi che contano
effettivamente) e l‟arricchimento dell‟amicizia dei compari aziendali del governo era un vantaggio
in tempo di elezioni. Rumsfeld e Franks, nella fase iniziale, ricordarono agli americani che “noi non
facciamo la conta delle vittime.”
Quei soldati assiani sarebbero stati usati contro i patrioti americani che erano stanchi delle tasse
eccessive estratte dagli inglesi per pagare le loro guerre senza fine, e decisero di espellere gli inglesi
e rivendicare la loro indipendenza che li condusse alla Guerra Rivoluzionaria. Alexander Hamilton,
un agente dei Rothschild, convinse George Washington ad far sì che i Rothschild finanziassero la
guerra. Nel 1791, con un grande debito di guerra da pagare, Hamilton istituì una banca centrale, di
proprietà dei Rothschild e altri stranieri, chiamata First Bank of the United States, con una licenza
di vent‟anni. Andrew Jackson in seguito si riferì a loro come ad un covo di vipere.
Il Congresso respinse il rinnovo della licenza e la banca chiuse il 4 marzo del 1811 e ciò fece
infiammare d‟ira Rothschild che aveva il controllo azionario. Egli dichiarò:”O viene approvata la
richiesta di rinnovo della licenza, o gli Stati Uniti si troveranno in una guerra maggiormente
disastrosa.” Ordinò poi alle truppe britanniche di “dare una lezione a questi impudenti americani.
Riportarle allo stato coloniale.” Questo portò alla guerra del 1812, la nostra seconda guerra con
l‟Inghilterra, che facilitò la nuova licenza della Bank of the United States. La guerra fece innalzare
il nostro debito nazionale da 45 a 127 milioni di dollari.
Quando Nathan Rothschild chiese al Parlamento britannico di dichiarare guerra, il Primo Ministro si
oppose. Fu assassinato da un “pistolero solitario” l‟11 maggio 1812. Il Parlamento dichiarò guerra il
18 giugno 1812. Le truppe britanniche bruciarono la Casa Bianca e altri edifici governativi, tra cui
quello che ospitava i documenti di ratifica della Costituzione degli Stati Uniti. Il Presidente
Madison, un politico percettivo, propose l‟istituzione di una seconda banca centrale il 5 dicembre
del 1815 e questa fu creata dal Congresso il 7 gennaio 1817. Nicholas Biddle, un protetto di Nathan
Rothschild, divenne il presidente della banca nel 1822. Mayer morì il 19 settembre 1812. Nelle sue
volontà lasciò 1 miliardo di franchi ai suoi cinque figli e istruzioni di “business” concernenti al
matrimonio, al controllo totale della famiglia e al segreto assoluto. Le politiche di Rothschild
includevano la “crudeltà totale in tutti i rapporti di business”. Tutto è avvolto nella segretezza; una
caratteristica che essi imposero sottilmente alla loro moltitudine di servitori; essi, attraverso
l‟osservazione attenta, scoprirono che la discrezione era molto più favorevole al loro benessere
generale. Ogni opportunità di fare soldi è solo business – guerra, terrorismo, genocidio, saccheggio
pubblico di massa – tutti mascherati con la “retorica del diritto” per l‟accettabilità di massa. La
famiglia Rothschild simboleggia la frase di “banchiere internazionale”. Sono realmente dei
malfattori. Essi sono quelli che sono stati giustamente bersagliati pubblicamente!
Nel gennaio 1814 Nathan ricevette un lucroso contratto con il governo britannico per la fornitura di
moneta al fine di pagare le truppe britanniche che stavano combattevano la partita di spareggio per
l‟equilibro di potere, la Guerra Napoleonica – entrambe le parti furono finanziate dalla famiglia dei
Rothschild. Dalla vasta rete di corrieri di famiglia che trasportavano contanti, Nathan ricevette la
“conoscenza preventiva” circa l‟esito della battaglia di Waterloo. Egli manipolò i “consoli” nella
London Stock Exchange per creare panico e vendita frenetica. Egli incrementò la sua fortuna di
6500 volte. Prese il controllo della Banca d‟Inghilterra e dell‟economia inglese. Tre anni più tardi
egli orchestrò un colpo di stato in denaro in Francia. Ci sarebbero stati molti palcoscenici di colpi di
stato di denaro, a livello mondiale, nel corso degli anni. I Rothschild si ritirarono dalle luci della
ribalta e alterarono i loro procedimenti al fine di spennare gli individui e i paesi. Essi ora “operano
attraverso e dietro una grande varietà di facciate”.
Aderire alla costituzione significherebbe assenza di coinvolgimenti stranieri – ci dovrebbe essere
“amicizia con tutti e alleanze con nessuno”. Non ci dovrebbe essere alcuna imposta sul reddito,
nessuna inflazione o debito nazionale. Se correttamente messe in pratica, come detta la costituzione,
le nostre libertà personali dateci da Dio dovrebbero consentire a tutti di conservare i frutti del loro
lavoro, determinando indipendenza e prosperità. Le grandi banche europee videro la costituzione
americana che non autorizzava “nessun debito” in denaro come “una grave minaccia per i loro
piani”. La possibilità della prosperità individuale e dell‟indipendenza avrebbe attirato l‟intelligenza
e la ricchezza “di tutti i paesi”. Pertanto, secondo l‟ordine del giorno degli Illuminati, l‟America
doveva essere distrutta.
Con tale libertà di prosperare, i banchieri decisero che la “business connection” era “Il tallone
d‟Achille dell‟America”. La Casata dei Rothschild, attraverso la connessione Warburg-Schiff,
finanziò l‟Impero Standard Oil di Rockefeller, Edward Harriman (ferrovie) e Andrew
Carnegie (acciaio). Questi magnati americani del business avrebbero comprato e controllato i
politici. Per facilitare il progresso delle “loro operazioni americane” e la ri-istituzione di una banca
centrale, i Rothschild inviarono uno dei loro agenti migliori, Paul Moritz Warburg, a New York nel
1902 a farsi carico del loro assalto. Insieme a Jacob Schiff, il capo della Kuhn, Loeb & Company di
proprietà dei Rothschild, Warburg riuscì a creare la crisi finanziaria che condusse al grande colpo di
stato di denaro – la proprietà privata del Sistema della Federal Reserve, il definitivo padrone di
schiavi americano.
Si possono ingannare tutti per un poco.........
Si possono ingannare alcuni per sempre......
..ma non si possono ingannare tutti per sempre!
Abraham Lincoln
IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE (FMI), IL BILDERBERG, LO SKULL &
BONES. LA FAMIGLIA BUSH, GLI AMMINISTRATORI DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
1833
A Yale viene fondata la Skull & Bones Society
1837
Bancarotta della Union Pacific Railroad (UPR)
1861
Viene ucciso Abramo Lincoln che aveva scoperto i piani della Banca d‟Inghilterra di finanziare una
guerra fratricida fra americani sponsorizzando l‟acquisto di armi e la forniture di moneta.
Seguiamo prima la pista dei soldi, e mostriamo come è connessa direttamente con JKF, e cosa JFK
fece per cercare di aiutare il popolo americano riguardo al debito nazionale e bancario. Per
spiegare la pista dei soldi, il modo più facile è quello di far riferimento alla storia di Abraham
Lincoln. Lincoln fu presidente durante la Guerra Civile Americana. La guerra tra il Nord ed il Sud
sulla questione dello schiavismo. Gli Yanks contro i Confederates.
Il Presidente Lincoln aveva bisogno di raccogliere denaro per finanziare l‘esercito nordista. Ci
sono tre modi con cui il governo può trovare il denaro. Il governo può tassare i cittadini, prendere
in prestito denaro o può stampare contante e spenderlo. Lincoln decise di stampare le banconote
degli Stati Uniti per finanziare la guerra.Questo modo evitava la tassazione e l‘indebitamento.
Lincoln stampò contante e lo usò per la guerra. Non c‘era bisogno di tasse e debiti. I banchieri
volevano trarre profitto dalla guerra. I banchieri volevano che Lincoln stampasse il contante e lo
consegnasse alle banche al prezzo del costo di stampa del denaro. Poi i banchieri avrebbero
restituito il denaro al governo sotto forma di prestito bancario per poi chiedere ai contribuenti di
pagare una tassa per ripagare gli interessi ai banchieri. L‘onesto Abraham Lincoln disse di NO ai
banchieri e fu assassinato. Dopo il suo assassinio i banchieri raggiunsero il loro scopo.
Gli succede Andrew Johnson.
Non posso in questa introduzione ai passi che si sono succeduti per l‟intronizzazione del Nuono
Ordine Mondiale ignorare una coincidenza che ha dell‟incredibile se non fosse che siamo assai
consapevoli di avere a che fare con una organizzazione che pianifica ogni sua mossa facendo del
loro modus operandi un manuale di perfezione quasi maniacale, anche sul piano simbolico, proprio
con l‟intento di mostrare che loro sono i Padroni, i Signori del Mondo e che non „è figlia che si
muova che loro non vogliano. Sto parlando degli Illuminati. Ed in questa occorrenza mi viene di
riportare questo stranissimo ed inquetante racconto che circola in internet da tempo usato contro le
demistificazioni narrative e mediatiche di questo tempo che cerca ovunque distruggere la centralità
affabulatoria del complotto. In sé, il nucleo del complotto è, da ogni punto di vista letterario e non,
assai perturbante. Si consideri per esempio l'incredibile serie di coincidenze che accomunano le
persone e le caratteristiche delle morti di Abraham Lincoln e John Fitzgerald Kennedy. La lista che
segue è composta da affermazioni storicamente accertate.
Abraham Lincoln viene per il Congresso nel 1846.
Abraham Lincoln viene eletto presidente nel 1860.
John F. Kennedy si elegge per il Congresso nel 1946.
John F. Kennedy viene eletto presidente nel 1960.
I cognomi Lincoln e Kennedy sono composti da 7 lettere.
Le spose dei due presidenti hanno avuto i figli mentre abitavano nella Casa Bianca.
I due presidenti furono uccisi entrambi con uno sparo in testa.
I due presidenti hanno perso la vita di mercoledì.
La segretaria di Lincoln si chiamava Kennedy.
La segretaria di Kennedy si chiamava Lincoln.
Sono stati assassinati da “gente del Sud”.
I due presidenti hanno avuto come successori un “sudista”.
I nomi dei successori erano composti da 7 lettere, e i due si chiamavano entrambi Johnson.
Andrew Johnson, che successe Lincoln, nacque nel 1808.
Lyndon Johnson, che successe Kennedy, nacque nel 1908.
John Wilkes Booth, che uccise Lincoln, nacque nel 1839.
Lee Harvey Oswald, che uccise Kennedy, nacque nel 1939.
I due assassini erano conosciuti con il doppio nome per esteso.
Il totale delle lettere dei nomi di ogni assassino era 15.
Lincoln morì dentro un cinema chiamato ”Kennedy”.
Kennedy morì in una macchina chiamata “Lincoln”.
John Wilkes Booth scappò dal cinema ed è stato arrestato all'interno di un edificio.
Lee Harvey Oswald scappò dall’alto di un edificio ed è stato arrestato dentro un cinema.
Booth e Oswald furono entrambi assassinati prima del processo.
Una settimana prima di essere ucciso, Lincoln era in ferie a Monroe, Maryland.
Una settimana prima di essere ucciso, Kennedy era in “ferie” con Marilyn Monroe.
Capirete da voi che preso Lincoln come riferimento di un Presidente che non si è voluto adeguare ai
progetti degli Illuminati, ogni cosa sia accaduta al Presidente Kennedy è stata da loro diretta e resa
così bizzarra che per essere solo una coincidenza è pressochè assurdo. Qualcuno quindi decide la
sorte della società per conto nostro. E se ci ribelliamo, se abbiamo potere per essere ascoltati, allora
ci eliminano fisicamente senza pensarci due volte. Per questi servizi, sanno bene di chi servirsi.
Possiamo quindi iniziare questa amara storia tutta volta a sovvertire lo Spirito di Dio e della Storia.
1890
Può sembrare un episodio marginale rispetto alla storia che sto per elencare. Ma in realtà, se
inquadrata rispetto alle Primavere Arabe degli ultimi tempi e all‟eccidio compiuto ad Alessandria
presso la chiesa copta di rito cristiano che riconosce il Papa di Roma, c‟è poco da stupirsi. Stiamo
infatti parlando del genocidio Armeno. Quel popolo che situato ai piedi del mnonte Ararat aveva
anche una venerazione per la Sacra Reliquia dell‟Arca di Noè, dalla quale per secoli hanno
prelevato pece per ardere le candele. Nel 1890 nell'Impero ottomano si contavano circa 2 milioni di
armeni, in maggioranza cristiani-ortodossi monofisiti (non avevano partecipato al Concilio di
Calcedonia e non avevano aderito alla professione di fede che riconosce anche la piena umanità di
Gesù insieme alla sua piena divintà, e dunque considerano Gesù come entità unicamente divina).
Gli armeni erano sostenuti dalla Russia nella loro lotta per l'indipendenza, poiché la Russia
aspirava ad indebolire l'Impero ottomano per annetterne dei territori ed eventualmente
appropriarsi di Costantinopoli. Per reprimere il movimento autonomista armeno, il Governo
ottomano incoraggiò fra i curdi, con i quali condivideva il territorio nell'Armenia storica,
sentimenti di odio anti-armeno.
L'oppressione che dovettero subire dai curdi e l'aumento delle tasse imposto dal governo turco
esasperò gli armeni fino alla rivolta, alla quale l'esercito ottomano, affiancato da milizie irregolari
curde, rispose assassinando migliaia di armeni e bruciandone i villaggi (1894).
Due anni dopo, probabilmente per ottenere visibilità internazionale, alcuni rivoluzionari armeni
occuparono la banca ottomana a Istanbul. La reazione fu un pogrom anti-armeno da parte di
turchi ottomani in cui persero la vita 50.000 armeni. Nel periodo precedente la Prima Guerra
Mondiale all'impero ottomano era succeduto il governo dei «Giovani Turchi». Costoro temevano
che gli armeni potessero allearsi coi russi, di cui erano nemici. Il 1909 registrò un eccidio di
almeno 30.000 persone nella regione della Cilicia.
Nel 1915 alcuni battaglioni armeni dell'esercito russo cominciarono a reclutare fra le loro fila
armeni che in precedenza avevano militato nell'esercito ottomano. Intanto l'esercito francese
finanziava e armava a sua volta gli armeni, incitandoli alla rivolta contro il nascente potere
repubblicano. Nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915 vennero eseguiti i primi arresti tra l'élite
armena di Costantinopoli. L'operazione proseguì l'indomani e nei giorni seguenti. In un solo mese,
più di mille intellettuali armeni, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e perfino delegati al Parlamento
furono deportati verso l'interno dell'Anatolia e massacrati lungo la strada.
Arresti e deportazioni furono compiute in massima parte dai «Giovani Turchi». Nelle marce della
morte, che coinvolsero 1.200.000 persone, centinaia di migliaia morirono per fame, malattia o
sfinimento. Queste marce della morte furono organizzate con la supervisione di ufficiali
dell'esercito tedesco in collegamento con l'esercito turco, secondo le alleanze ancora valide tra
Germania e Impero Ottomano (e oggi con la Turchia) e si possono considerare come "prova
generale" ante litteram delle piu' note marce ai danni dei deportati ebrei durante la Seconda
Guerra Mondiale. Altre centinaia di migliaia furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito
turco. Malgrado le controversie storico-politiche (saranno trattate nella sezione che segue), un
ampio ventaglio di analisti concorda nel qualificare questo accadimento come il primo genocidio
moderno. http://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_armeno
1898
Siamo negli anni del 25° Presidente William McKinley. Morrà durante il mandato nel 1901. Gli
subentrerà Theodore Roosevelt fino al 1908.
La UPR viene venduta a Edward Henry Harriman & partner e al giudice Robert Scott Lovett.
L‟affare viene condotto da Kuhn Loeb, del quale è partner Felix Warburg
1899
In Italia viene fondata la FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino) che non solo sarà di grande
utilità a formare un pensiero industriale nel centro dell‟Europa, ma sarà valido supporto strategico
nelle commesse militari e nella formazione dei Governi (con l‟appoggio e le direttive di Henry
Kissinger). A tal proposito la FIAT sarà degna rappresentante di Bilderberg e Trilateral non solo in
Italia e al suo interno creerà ed incentiverà una nuova Classe Dirigente e Progetti europeisti. La
storia della FIAT resta tutt‟ora segreta per come si è andata a costituire per quella che la
conosciamo noi oggi. La FIAT, infatti, iniziò la costruzione del famoso stabilimento produttivo
denominato Lingotto nel 1916 e lo fece entrare in funzione solo nel 1923. Incuriosisce il nome che
fa pensare al FIAT della Creazione, ma anche alla produzione della Moneta dal nulla.
1902
Paul e Felix Warburg emigrano negli Usa
1903
Sale sul soglio Pontificio un Papa straordinariamente Santo per l‟epoca in cui è vissuto, per le
pressioni che gli arrivavano sin dentro le stanze Vaticane. Il suo nome era Giuseppe Melchiorre
Sarto di Riese, ma alla storia passerà come San Pio X. Fu il 257° Papa della Chiesa Cattolica di
Roma, colui che promulgò il Giuramento AntiModernista contro chi, usando ragione, fede e scienza
avesse tentato sovvertire l‟Ordine Naturale di Dio e delle cose e la Morale Cattolica. Riconosceva
pienamente il suo ruolo di Katechon, ma anche di Pastore. Già quando era giovane seminarista,
aveva udito parlare di queste strane idee sull‟evoluzionismo darwiniano, ma ancor di più che alcuni
volevano mettere su un progetto di controllo delle razze e di manipolazione eugenetica. Era mai
possibile che potesse esservi una idea tanto perversa nell‟uomo da voler modificare le cellule che
Dio ci aveva date per creare una creatura dissimile da quella voluta da Dio? San Pio X si era posto
la domanda lì dove io individuo il 23 elicoidale delle coppie di cromosomi. 23, il numero tanto caro
agli Illuminati e con cui firmano ogni loro atto epico e mondialista. Il suo motto era Instaurare
omnia in Christo (Paolo di Tarso). Fu Papa fino al 1914 ed ebbe come collaboratore Merry Del Val.
Fu proclamato Santo dal Beato Pio XII, nel 1954, poco prima dell‟elezione di Giovanni XXIII.
foto del 1909
1904
Il tedesco Alfred Ploetz fonda l‟Archivio per la Biologia Razziale e Sociale, che diventa la
pubblicazione leader del movimento eugenetico, o dell‟igiene della razza, reso popolare da Ernst
Haeckel, in Germania.
John David Rockefeller diffonde la “Lettera Occasionale n°1”, e i piani dettagliati per inquadrare la
popolazione, ridurre l‟intelligenza nazionale al minimo comun denominatore, distruggere le
influenze parentali, le tradizioni e i costumi, ed eliminare le scienze e l‟apprendimento reale “al fine
di perfezionare la natura umana”. Charles B. Davenport costruisce a Cold Springs Harbor, Long
Island, il primo laboratorio di studi ed esperimenti eugenetici. Cold Springs è anche il luogo delle
proprietà dei fratelli Dulles. I laboratory di Cold Springs ricevono fondi sovradimensionati, nella
misura di 11 milioni di USd dell‟epoca dagli Harriman e dai Rockefeller.
1907
Samuel Bush (bisnonno di “Dabliu”) è eletto presidente della Buckeye Steel Castings Co. in
Columbus, Ohio. Per tutta la durata della sua carriera, Samuel Bush fornirà materiale rotabile alle
ferrovie decise a Wall Street. Intanto comincia lo sterminio degli indiani d‟America e dei bisonti.
Più tardi diventerà un consigliere vicino al presidente Hoover, e primo presidente dell‟Associazione
Manifatturiera Americana (Nam). NAM si distinguerà per l‟appoggio dato al fascismo, fino al 1950.
I membri della NAM, guidata da Robert Welch, formeranno la John Birch Society.
Lo stato dell‟Indiana passa la prima legge eugenetica.
1909
Nasce la Fondazione Rockefeller. La famiglia sostiene il movimento eugenetico, compreso l‟Istituto
Kaiser Guglielmo, in Germania.
1911
John Foster Dulles si associa a Sullivan e Cromwell
1912
Affonda il Titanic, il cui armatore era J.P. Morgan. Vi muoiono John Jacob Astor IV, Benjamin
Guggenheim, e Isa Strauss che non avevano accettato, nell'isola di Jekill il piano di Rockefeller,
Rothshilds, J.P. Morgan di fondare una Banca Unica in grado di stampare denaro a debito
1913
Nasce la Federal Reserve
Al Presidente William Howard Taft (1909-1913) seguirà Thomas Woodrow Wilson fino al 1921.
1914
Con l‟avvicinarsi della guerra, Percy Rockefeller prende il controllo della Remington Arms e
nomina Samuel F. Pryor come CEO.
1915
Robert Lansing, zio di Dulles, viene nominato Segretario di Stato. Lansing arruola il nipote e lo
spedisce in Panama, Costa Rica e Nicaragua con il pretesto del business, in realtà per sondare i
latinoamericani sull‟aiuto allo sforzo bellico imminente. Il Costa Rica è nelle mani dell‟orrendo
dittatore Federico Tinoco.
Dulles consiglia Washington di sostenerlo in quanto anti-tedesco. Dulles incoraggia anche il
dittatore del Nicaragua, Emiliano Camorro, a sospendere le relazioni diplomatiche con la Germania.
Dulles offre a Panama di non pagare la tassa sugli introiti del Canale se Panama dichiara guerra alla
Germania.
1917
Prescott Bush entra negli Skulls & Bones. Anche suo figlio George I ed il nipote George W.
diverranno Skulls.
IN QUESTO ANNO NOSTRA SIGNORA APPARE A FATIMA IL GIORNO 13 MAGGIO
Brown & Harriman hanno un numero eccezionale di Skulls durante gli anni ‟30.
Gli Illuminati si sono da sempre infiltrati nei partiti “popolari” sotto ogni forma di “fabianesimo” o
anche socialismo reale (Fascismo) e centrosinistra (Capitalismo).
Vediamo com'è andata. Andrea Di Lenardo dalla sua prospettiva marxista ce la racconta così:
E. Roland Harriman era Direttore della Guaranty Trust, che finanziò Lenin e Trotsky. Suo
fratello era W. Averell Harriman, membro della paramassonica e coperta Società del Teschio e
delle Ossa (Society of Skull and Bones), già Fratellanza della Morte, una ―succursale‖ statunitense
dell'Ordine dei Perfettibili fondato il 1° maggio 1776 dal prof. Adam Weischaupt (membro della
Massoneria) in Baviera. W. Averell era sposato a Pamela, amante di Giovanni (Gianni) Agnelli
junior (membro del Gruppo Bilderberg), padre di Margherita Agnelli, moglie dell'ebreo (sia per
parte di padre che di madre) Alain Elkann. La Agnelli e Elkann generarono John Philip Jakob
Elkann, membro del comitato direttivo dell'Aspen Istitute Italia, insieme a Mario Monti. L'Aspen
Istitute è controllato da Israele e finanziato dalla Rockefeller Fondation e dalla Fondazione Ford
di Henry Ford (membro della Massoneria). Inoltre Pamela, moglie di W. Harriman, fu anche
amante di Élie de Rothschild. W. Harriman ricavò ingenti ricchezze dalle imprese russe e fu
nominato ambasciatore statunitense in Unione Sovietica. Ambasciatore come la moglie dunque, che
nel 1997 fu nominata ambasciatrice a stelle e strisce a Parigi da William (Bill) Jefferson Blythe III
(poi Clinton), Presidente U.S.A. dal 1993. Il 93 è una data simbolica per gli Illuminati,
simbolicamente annunciata, come il 2012 i l'11 settembre. Clinton è figlio di natura di Winthrop
Rockefeller, fratello di Nelson, Laurence, David (l'uomo più potente del mondo, membro del
Gruppo Bilderberg e co-fondatore della T.C.) e John Davison Rockefeller III, figli di John Davison
Rockefeller II, figlio di John Davison Rockefeller I. La Harriman ebbe un peso notevole per i
democratici U.S.A., come del resto suo marito lo fu al tempo di Franklin Delano Roosevelt,
discendente dalla famiglia di narcotrafficanti dei Delano, imparentati con George Walker Bush
(membro della Società del Teschio e delle Ossa), parente di John Forbes Kerry (membro della
Società del Teschio e delle Ossa).
Altro finanziatore della Rivoluzione Russa fu l'ebreo George Herbert Scherff (che poi cambiò il
suo nome in Prescott Scheldon Bush), membro della Società del Teschio e delle Ossa, nonché alto
protagonista dei crimini nazisti del Terzo Rech e amico di Mengele, l'―Angelo della Morte‖.
Poi, dopo avere trasformato il Comunismo in una dittatura totalitaria in tutti i Paesi dell'Est
europeo e in Cina (con il massone Mao Tse Tung), gli Illuminati poterono abbattere l'Unione
Sovietica, avendo ormai screditato a livello globale il Marxismo, l'ideologia che avrebbe potuto
fermarli. L'uomo incaricato di americanizzare la Russia fu Mikhail Gorbaciov, membro del club del
Bosco Boemo.
Da lì partì quel processo manipolatorio mirato a trasformare in centrosinistra la sinistra. Così il
P.C.I. (fondendosi peraltro con la D.C.) divenne l'attuale ultraliberista P.D., sostenitore di Mario
Monti. Oggi il P.D. non è che un clone dei democratici statunitensi e dei laburisti britannici, un
club per Capitalisti insomma. Per capire come il centrosinistra di oggi sia in mano agli Illuminati
basti pensare all'attuale appoggio del P.D. al banchiere Mario Monti o alle figure del banchiere
Romano Prodi (membro del Gruppo Bilderberg, della Massoneria, dell'Aspen Istitute e degli
Illuminati italiani) o di Walter Veltroni (membro degli Illuminati italiani e dell'Aspen Istitute, e
vicino ai Cavalieri di Malta).
Ma anche i partiti che si spacciano per meno moderati non sono liberi dagli Illuminati. La famiglia
di Emma Bonino (membro del Gruppo Bilderberg) è serva dei banchieri da generazioni. Carlo De
Benedetti (membro della loggia massonica coperta e illegale Giustizia e Liberta della Gran Loggia
Nazione d'Italia, che confluì nella loggia massonica coperta e illegale Propaganda 2 (P2)) si
definisce la tessera n. 1 del P.D., nemico di Silvio Berlusconi (membro della P2 e vicino a C.L. e a
Cosa Nostra), domina sul suo impero mediatico censoreo (io stesso sono stato censurato e i miei
scritti manipolati dal «Messaggero Veneto» di De Benedetti) finanzia la sinistra. Suo figlio Carlo
De Benedetti è sposato con la giornalista (si fa per dire) Paola Ferrari, la quale si è candidata con
La Destra di Storace e della Santanchè!
E Antonio Di Pietro? Dal 1990 al 1992 (altra cifra simbolica il 92) imparò tecniche politiche
(sofistiche) da Michael Leeden. Eccolo quindi poi pronto a eliminare Berlusconi, che non piace
all'U.E., quindi va eliminato. Non piace neanche a me, ma devono decidere gli Italiani, non gli
Illuminati. E chi è Leeden? Un neocon legato ai vertici della C.I.A. E indagato per l'11 settembre
2001. E cosa ne pensa Di Pietro di Monti (degli Illuminati)? Beh ora si sta leggermente svegliando
dal suo sonno letargico cerebrale, però il suo partito ad personam gli ha dato la fiducia.
Scrive Lino Bottaro: «Bertinotti sottostava agli ordini dei D’Urso ed in particolare a Mario
D’urso (uno dei migliori amici di Jacob de Rothschild), ora al vertice dell‘estrema sinistra [si fa
per dire] c‘è il suo pupillo Vendola [a cui recentemente Bertinotti ha riconfermato la sua stima].
[...]. Henry Kissinger [membro della P2] (amico e stretto collaboratore di Andreotti [Gran
Maestro occulto della P2]) è un assiduo frequentatore delle ville dei Rothschild, è stato
condannato per genocidio da un Tribunale Europeo e non può entrare in Europa altrimenti
verrebbe arrestato, è stato il mandante dell’assassinio di Aldo Moro secondo la moglie di Moro
stesso (Moro non era un santo ma fece stampare le 500 lire di carta esenti da signoraggio, non
sottostava ad ordini precisi inviati dagli USA e stava per creare un potente Movimento di
Centrosinistra non controllabile) e lo fece infiltrando agenti CIA nelle brigate rosse [ho inoltre
prove documentali di stretti rapporti fra il brigatista Franceschini e un alto funzionario del
Parlamento Europeo (dei Liberali, Gruppo Misto, il partito a cui si rifà Travaglio), amico di un
Ministro degli Steri francese, dell'europeista Martino e del padre dello pseudo-gionalista Vinci di
Matrix], Kissinger ebbe come assistente Lapo Elkann mentre il fratello John è l’erede di Gianni
Agnelli (Nobiltà Nera che ha tra le fila anche Montezemolo ed è controllata dai Rothschild) ed
inoltre Vice Presidente dell’Italian Aspen Institute, Bilderberg e frequenta i Rothschild, sposato
con la sorella di Beatrice Borromeo, Lavinia, la quale Beatrice collabora da tempo con Travaglio
[anti-berlusconiano] e si reputa una del Popolo Viola [ideato da Leeden e controllato da George
Soros]. La Famiglia Borromeo è una famiglia nobile ed importante: Beatrice (anche ex collaboratrice di
Santoro [sostenitore di Monti] ad Anno Zero) è fidanzata con l‘erede del principato di Monaco e
figlio di Carolina di Monaco (l‘attuale erede al trono Pierre Casiraghi), Lavinia è sposata con
John Elkann e l‘altra sorella, Isabella, è la moglie del Proprietario del Gruppo API (API, IP,
etc..) Ugo Maria Brachetti Peretti.
Nel 2002 Rutelli s‘incontrò con Blair, Clinton ed altri sul tema «Building new coalitions»,
costruire nuove coalizioni. Un ritiro blindato, tre giorni di seminario alla Hartwell House.
Anfitrione della cena il barone e banchiere Evelyn de Rothschild. La moglie di Rutelli è Barbara
Palombelli, la giornalista onnipresente in tv. Saviano, co-conduttore del programma Vieni Via
Con Me (prodotto dalla Endemol di Berlusconi) [lottano contro la mafia solo per eliminare
Berlusconi, per eliminare la concorrenza mafiosa, così come la C.I.A. che combatteva i concorrenti
narcotrafficanti], si dichiara apertamente a favore del Movimento Sionista Israeliano genocida!
L‘Israele che conosciamo ora è una creazione (in tutti i sensi) dei Rothschild.
Su Confindustria [di Emma Marcegaglia, membro del comitato direttivo dell'Aspen Istitute Italia]
non penso che ci sia bisogno di scrivere qualcosa».
E siamo infine giunti qui, alla dittatura di Monti, in cui il Comunismo è riservato a qualche
micro-partito extraparlamentare. E gli Illuminati hanno vinto. Solita strategia: infiltrarsi e
corrompere. Ed eliminare qualcunque oppositore, di destra o di sinistra. Non importa l'influenza
che questi abbia. Hanno eliminato persino Berlusconi, ricattandolo (le Lega e il Nazionalismo
non possono andare a braccetto con la B.C.E., quindi Berlusconi andava cancellato), come egli
stesso aveva annunciato nel 2009. Il Nuovo Ordine Mondiale è cominciato.
http://conoscenzaliberta.myblog.it/archive/2011/12/22/come-gli-illuminati-si-sono-infiltrati-nella-
sinistra.html
Ma apprendiamo anche che, non solo la Germania imperiale consentì a Lenin di raggiungere la
Russia dalla Svizzera, passando dal suolo tedesco, ma il Kaiser finanziò i bolscevichi con milioni di
marchi, allo scopo di rovesciare lo zar e liberarsi così da uno dei suoi nemici nella prima guerra
mondiale. Lo dimostrano documenti finora segreti, di cui Der Spiegel è venuto in possesso. Che in
un titolo definisce Lenin «Il rivoluzionario di Sua Maestà» (La Repubblica 10 dicembre 2007 —
pagina 27)
1918
Robert Scott Lovett viene eletto presidente della Union Pacific. Samuel Bush nominato alla
divisione logistica del Ministero dell‟Industria Americana di Guerra, comandato da Bernard Baruch
e dal suo assistente, Clarence Dillon.
1919
George Herbert Walker fonda la Harriman & co. Della quale è CEO e Presidente.
Averell Harriman, figlio di Edward, è il direttore. Averell sarà più tardi ambasciatore americano in
URSS dal ‟43 al ‟46, e Segretario del Commercio Estero dal ‟46 al ‟48.
I fratelli Dulles sono coinvolti, ed attivi, nei negoziati dei trattati di pace.
1920
Averell Harriman e George Walker acquisiscono il controllo della tedesca Linea Amburgo-
America. L‟affare è concluso attraverso il direttore esecutivo della linea, William Cuno e Max
Warburg, per conto dei Banchieri Warburg. Il nome della compagnia viene cambiato in:
American Ship & Commerce Corp. Samuel Prior della Remington Armi è stato coinvolto nell‟affare
e ora è nel consiglio di amministrazione della compagnia. Cuno diventerà un grosso contribuente
della raccolta fondi del Partito NazionalSocialista tedesco.
1922
Averell Harriman apre a Berlino una filiale della compagnia W. A. Harriman. Un memorandum
dell‟Us government, del 5/10/1942 al Comitato Esecutivo dell‟ufficio del Custode delle Proprietà
Straniere indica che Harriman, prima del ‟24 era in Europa ed incontrava il banchiere Thyssen. Si
accordarono per costituire una banca a New York per Thyssen. Un memorandum aggiuntivo indica
che l‟agente di Thyssen: H. J. Kouwenhoven, viaggia in America per stabilire questi contatti.
La Legge per la Sterilizzazione Eugenetica Modello è pubblicata da Harry Laughlin. La legge porterà alla sterilizzazione di 20.000
americani, e servirà da base per le Leggi di Norimberga adottate dai Nazisti.
Ora, però, possiamo stare zitti ed ignorare un fatto ancora più tragico che avvenne in Russia e che
segnerà tragicamente un periodo della storia umana? Certo che no! E‘ il periodo di Stalin, il
successore di quell‘altro criminale che è Lenin, lo storico leader bolscevico finanziato da
americani amici perché portasse la rivoluzione in Russia e decapitasse la monarchia dei
Romanov. Ma quale tipo di Rivoluzione? Prendo in considerazione questo titolo, che spiega
perfettamente cosa sta per succedere in questa epoca: Stalin, da “sacerdote” a spietato
persecutore dei cristiani
Scrive Carlo Di Pietro (M.S.M.A.). Non voglio riesumare vecchi fantasmi del passato, ma intendo
solo porre un accento su quanto accadde in ex URSS, durante la dittatura comunista, un tempo
grigio e criminale, in cui non c‘era spazio per idee cattoliche e per l‘amore. I Cattolici, nei secoli,
sono stati vittime di persecuzioni e stermini, tuttavia ricordare ciò che accadde durante la
dittatura di Stalin, in un passato non troppo lontano, lascia davvero un ―amaro in bocca‖ ed un
senso di tristezza pervade l'umanità intera. Noi, Cattolici, non siamo abituati però a mistificare e
rinvangare sempre le solite persecuzioni per ottenere consensi e benefici materiali, dato che la
nostra unica Verità è nel Regno dei Cieli; non viviamo nella continua propaganda dei torti subiti e
delle innocenti milioni di vite umane che folli atei, agnostici e tiranni blasfemi hanno provocato. Il
Cattolico soffre in silenzio, nonostante potrebbe fare la ―voce grossa‖, tutto ciò che accade
nell‘oscurità delle tenebre verrà alla luce alla fine dei nostri giorni terreni.
Niente vittimismo, dunque, e proprio partendo da questo presupposto e menzionando il seguente
passo del Vangelo, che ho intenzione di ricordarvi brevemente chi furono Stalin ed i Comunisti e
cosa ci fecero … Buona lettura...!!!
―Ma prima di tutte queste cose, vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno
consegnandovi alle sinagoghe, e mettendovi in prigione, trascinandovi davanti a re e a
governatori, a causa del mio nome. Ma ciò vi darà occasione di rendere testimonianza. Mettetevi
dunque in cuore di non premeditare come rispondere a vostra difesa, perché io vi darò una parola
e una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non potranno opporsi né contraddire. Voi sarete
traditi perfino da genitori, fratelli, parenti e amici; faranno morire parecchi di voi; e sarete odiati
da tutti a causa del mio nome; ma neppure un capello del vostro capo perirà. Con la vostra
costanza salverete le vostre vite‖. (Luca 21, 12-19).
E‘ proprio partendo da questa e da altre analoghe frasi di Gesù che noi Cattolici, uniti nella
fraterna comunità in Cristo, fummo, siamo e saremo sempre pronti al martirio. Mortificare il
corpo, difatti, tempra lo spirito e se ciò accade nel nome di Dio ed in difesa del nostro Credo,
universale ed assoluto, ecco che la sofferenza, il dolore ed addirittura la morte non sono altro che
strumento di martirio e, perché no, di santificazione.
Sua madre lo voleva sacerdote. Studiò in un seminario ortodosso, ma Stalin divenne uno spietato
persecutore dei cristiani. Voleva cancellare una volta per tutte il "cattolicesimo romano papista".
E‘ nel marzo del 2003, cinquant‘anni dopo la morte di Giuseppe Stalin che in Italia assistemmo ad
un evento a dir poco ―esilarante‖ e nel contempo di una immane infelicità. Gruppi circoscritti di
nostalgici vollero ricordare la ricorrenza con intenti celebrativi. Non presente in questi riti fu la
vergogna, che categoricamente non può essere ripudiata quando si tratta del nefasto personaggio
in argomento. All‘epoca dei fatti disse Massimo Caprara (n° 25 de ―Il Timone‖ anno 2003):
―Vogliamo scriverne anche noi con convinzioni del tutto opposte, di circostanziata condanna della
ideologia chiamata comunismo, ricordando quelli che furono tra i peggiori delitti di quell'epoca
"dalle idee assassine"; le persecuzioni della Chiesa cattolica in URSS, glorificando assieme il
martirio di quanti lo patirono per aver mantenuto ferma la loro fede. Saremmo, però, incompleti
se non precisassimo con cura le date di quel continuato eccidio‖.
Fu nella primavera del 1922, quando la Russia sovietica si trovava stretta nella morsa della
carestia e del massacro dei piccoli proprietari contadini, i kulak, che Lenin scrisse in un
Memorandum per il Politbjuro: "È precisamente ora e solo ora che nelle regioni in cui c'è la fame
la gente mangia carne umana e centinaia se non migliaia di cadaveri ingombrano le strade, che
possiamo e perciò dobbiamo confiscare i beni della Chiesa con la più selvaggia e spietata energia
(...) per assicurarci un tondo di molte centinaia di milioni di rubli d'oro". Dieci mesi dopo, egli
morì. Nello stesso 1922, Stalin, nominato Segretario Generale del Partito comunista bolscevico, di
fatto isola Lenin convalescente e interpreta, allargandola, la sua politica spietata. Essa compie
con lui un salto di qualità e di quantità.
Stalin ha ricevuto dal seminario teologico cristiano ortodosso di Tiflis, dov'è stato dal 1895 al 29
maggio 1899, una istruzione umanistica, anche di lingua francese, di consistente misura. Figlio
di un ciabattino buono a nulla di nome Vissarion Dzugasvili che beveva e lo picchiava, mentre sua
madre lo difendeva e voleva che diventasse un sacerdote, non perdette mai, ma rifiutò e nascose,
il suo accento della Georgia, anzi dell'Ossezia orientale che, nel mondo, può essere solo messo in
relazione con la lingua basca di Spagna, lontana dal Caucaso migliaia di chilometri. Egli fu,
infatti, un grande russificatore slavofilo. Come perdette la fede, semmai l'avesse davvero avuta, è
cosa poco nota, ma il suo interesse perverso per la religione è accertato: per ferirla e sradicarla.
Egli ebbe uno scopo dichiarato e organizzato: cancellare soprattutto il "cattolicesimo romano
papista" e a questo scopo introdusse un sistema poliziesco polivalente, considerando i fedeli e il
clero portatori d'una fede attentatrice dello Stato e del Partito.
La struttura della Chiesa cattolica, dopo aver ricevuto assicurazioni nei giorni del colpo di stato
bolscevico, venne colpita e sbaragliata fin dal 1926 e l'esistenza delle comunità cattoliche fu
ridotta alla pura sopravvivenza, in condizioni dì clandestinità e isolamento, sempre controllata a
vista. Alla fine degli anni '30, la Chiesa ortodossa fu ammessa, invece, ad usufruire di un
sostanziale compromesso con il regime, rappresentato dalla "Dichiarazione di lealtà" firmata dal
Metropolita Sergj (Stragorodskij) il 29 luglio 1927. Ciononostante, in un solo anno, nel 1931-'32,
vennero passati per le armi 19.812 fedeli ortodossi. Non restava nemmeno uno dei quasi mille
monasteri esistenti prima della Rivoluzione e si trovavano in libertà solo quattro vescovi ordinari.
Dal 1937 al '41 vennero fucilati 110.700 membri del clero ortodosso, tra cui il locum tenens
patriarcale Petr (Poljanskij), recluso da dodici anni in prigione. Nel 1939, sul territorio
dell'unione Sovietica rimanevano aperte non più di cento chiese parrocchiali delle 55.000
funzionanti nel 1917, in cui celebravano circa 500 sacerdoti, contro i li 5.000 del 1917.
Nello stesso tempo, la lotta contro la Santa Sede divenne uno degli elementi fondamentali di un
vero e proprio piano elaborato da Stalin per creare un "Centro religioso mondiale" a Mosca,
celebrata come la "Terza Roma". Nella relativa Risoluzione ufficiale, sì calcava l'accento "sul
carattere reazionario, antipopolare dei Vescovi romani", condannati come "anticristiani,
antidemocratici e antinazionali". In particolare, si auspicava "la riunione delle Chiese dell'Europa
orientale sotto la guida del Patriarcato di Mosca", in chiara alternativa al magistero di Roma. Nel
dicembre 1943, Stalin personalmente chiese all'NKVD, la polizia segreta, un rapporto dettagliato
sulla "situazione delle Chiese cattolico-romane" nel territorio sovietico, stabilendo che di esse
avrebbero dovuto soprattutto occuparsi gli Agenti dei Servizi di sicurezza e il Soviet per gli Affari
dei culti religiosi, appositamente costituito nella successiva estate del 1944.
L'intero complesso di misure repressive era stato originato da un atto solenne: il 10 maggio del
1937 era stata disposta per legge "la messa al bando della stessa idea di Dio". La Chiesa del
Cristo Salvatore venne demolita a Mosca per essere sostituita dal Palazzo dei Soviet, il cui
progetto di 500 metri di altezza non riuscì mai ad essere realizzato. La Cattedrale della Madonna
dì Kazan a Leningrado fu trasformata in "Museo della religione e dell'ateismo". Fedeli e clero
andarono quindi a costituire, senza essere più neanche distinti, la spina dorsale e numericamente
qualificata dell'esercito dei detenuti nei gulag. Si trattò di 2.500.000 persone, suddivise in 500
colonie di lavoro, una sessantina di grandi campi e una quindicina di campi a regime speciale;
inoltre, sì contarono 2.750.000 "coloni speciali" come gli altri obbligati al lavoro coatto e non
retribuito, ma in condizioni ancora più feroci.
La Chiesa cattolica contrappose sempre una resistenza ostinata con il dissenso e con la pratica
catacombale, come soprattutto la Chiesa greco-cattolica, della Polonia e dell'Ucraina. Nella sua
Presentazione al bel libro di Michail Skarovskij dal titolo "La Croce e il Potere", Giovanna
Parravicini conclude: "Quando tutto sembra essersi consumato, profanato, quando è stata tirata
una linea e Satana si prepara a mietere il suo raccolto, proprio allora succede quello che nessun
computer al mondo sarebbe in grado di preventivare, e chissà perché tutto ricomincia da capo".
Nella parte settentrionale e occidentale dell'URSS e nelle principali città, i cattolici erano
costituiti da polacchi, bielorussi, lituani, lettoni e tedeschi. Nella parte meridionale e centrale
della Russia europea, le comunità cattoliche erano formate per l'80% da tedeschi (coloni nella
regione del Volga), da armeni (di rito armeno), da polacchi (di rito latino), da ucraini (di rito
slavo) e da georgiani (di rito bizantino-georgiano). Nella Russia asiatica, i cattolici si trovavano
lungo le linee ferroviarie ed erano di provenienza polacca, tedesca e lituana.
Stalin ed il regime dei “compagni” comunisti fu colpevole di gravi crimini contro l’umanità e,
principalmente, contro le comunità Cristiane. Sintetizzando sommariamente e brevemente,
possiamo elencare quanto segue:
1) 26 febbraio 1922. Decreto di confisca dei beni preziosi della Chiesa;
2) Marzo 1923. Primi processi dei cattolici. Fucilazione di monsignor Costantin Budkevic,
parroco di Santa Caterina a Petrograd, primo martire cattolico;
3) 20 febbraio 1935. Arresto di monsignor Bartolomeo, vescovo ortodosso divenuto cattolico.
Condannato a morte il 17 giugno;
4) 1937. Più di cento preti cattolici sono fucilati a Solovki e nell'intera URSS. Vescovi e preti
ortodossi vengono fucilati a migliaia. Mons. Alessandro Frizon, amministratore apostolico di
Odessa, viene fucilato (2 agosto);
5) 29 aprile 1945. Arresto, a Odessa, di padre Leoni, gesuita, e di padre Nicolas, condannati il 13
settembre a dieci e otto anni di lavori correzionali;
6) Lettonia 1940-41. Circa 34.000 lettoni, tra cattolici e luterani, ivi compresi 6.000 intellettuali
cattolici, trovano la morte durante l'occupazione sovietica che ha termine, temporaneamente, con
l'avanzata dei tedeschi, per riprendere con il ritorno dei sovietici (ottobre 1944). Dei 187
sacerdoti lettoni che si contavano nel 1939, circa 50 (quasi il 30%) sono rimasti vittime del terrore
comunista;
7) Lituania 1939. Si contano circa 900 tra chiese e cappelle, 800 delle quali parrocchie, oltre
1500 sacerdoti e circa 3.000.000 di cattolici, l'80% della popolazione. Dopo le due occupazioni
sovietiche, inframmezzate da quella tedesca, rimanevano (nel 1948) circa 700 sacerdoti, il che
significa che le perdite, a quell'epoca dovute all'imprigionamento, alle deportazioni e alle
esecuzioni del clero erano di circa il 53%. Nel 1954, un anno dopo la morte di Stalin, i sacerdoti
erano scesi a soli 400;
8) Ucraina 1945. Nel mese di aprile vengono arrestati i vescovi e la Chiesa greco cattolica è
messa fuorilegge. Secondo la testimonianza del cardinale Josyf Slipyj, la persecuzione costò la
vita a dieci vescovi, a più di 1.400 sacerdoti e 800 suore, oltre a un numero notevole di semplici
fedeli.
Dice il Signore: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno
ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la
vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi”. (Matteo 5,
11-12).
http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/9896-stalin-da-qsacerdoteq-a-spietato-
persecutore-di-cristiani
1923
Muore improvvisamente il 29° Presidente Americano Warren G. Harding. Era in carica dal 1921.
Aveva preso il posto di Wilson dopo 8 anni che avevano sconvolto l‟Europa. Gli subentra Calvin
Coolidge il Vicepresidente che poi verrà eletto Presidente fino al 1929.
Fritz Thyssen comincia a contribuire alla formazione del Partito NazionalSocialista.
1924
W.A.Harriman & Co investe 400.000 dollari nel costituire la Union Bank Corp., per agire insieme
alla Voor Handel en Scheepvart, banca olandese di Thyssen. Prescott Bush è inserito per dirigere la
Union Bank. Lo zio di Prescott era Gorge Walzer, suo padre Samuel Bush. La Union Bank è a
questo punto in grado di trasferire avanti e indietro tra Usa e Germania, fondi della Thyssen United
Steeel.
In coincidenza con il Piano Dawes, Dulles organizzò un grosso prestito per la Krupp (industria
pesante tedesca). Per il prestito Dulles chiamò Leland Harrison, assistente Segretario di Stato, per
rendere la notizia meno evidente. Da notare che Harrison letteralmente si infuriò per questo
comportamento spinse il Dipartimento a emettere una circolare chiedendo di analizzare i prestiti
all‟estero prima che il denaro fosse trasferito. Dulles sapeva che Harrison non aveva potere
sufficiente per fermare il prestito, ma voleva evitare che il Dipartimento di Stato controllasse se le
fabbriche tedesche stessero producendo materiale militare.
Sullivan e Cromwell accettarono le assicurazioni di Krupp che tutto il materiale militare era stato
distrutto.
La Ethyl Corporation viene fondata dall‟associazione di Standard Oil e della General Motors.
1925
Nel 1925 la I.G. Farben aveva potenti alleati nell‟amministrazione dei Repubblicani.
L‟allora Segretario del Commercio, Herbert Hoover creò il Chemical Advisory Committee. Nel
comitato, fra i 9 membri c‟erano: Walter Teagle (Standard Oil), Lammot du Pont (Dupont), Frank
Blair (Sterling) e Henry Howard (Grasselli).
Nonostante diffusi legami con la I.G. Farben, erano seduti nel Comitato che aveva il ruolo di aiutare
l‟industria chimica americana a combattere il cartello della I.G. Farben. Conflitto di interessi?
1926
Prescott Bush (bisnonno del 43° Presidente USA) è promosso alla vicepresidenza della W.A.
Harriman & Co.. Clarence Dillon, della Dillon Read, costituisce il Trust dell‟Acciaio Tedesco con
Thyssen & partner, con Frederick Flick. Secondo gli accordi la Dillon avrebbe retto il flusso
bancario del Trust; due rappresentanti della Dillon sarebbero entrati nel consiglio del Trust
dell‟acciaio. Albert Voegler era il capo esecutivo del Trust. Voegler è un altro degli industriali che
saranno fondamentali nell‟ascesa di Hitler. Egli aveva anche direzioni nella banca olandese e nella
Thyssen, nella Hamburg America line.
La Union Bank non aveva legami con l‟impero di Flick, e della Silesian Holding Co.
Walzer, Bush e Harriman comprarono un terzo della holding delle compagnia di Flick e la
chiamarono Consolidated Silesian Steel Corp..
Nel consiglio della I.G.America, la holding che controllava le attività americane della I.G. Farben,
sedevano: Edsel Ford, Charles Mitchell (Rockefeller Bank), Walt Teagle (Pres. Standard Oil), Paul
Warnurg (capo della Federal Riserve e fratello di Max Warburg, finanziatore dello sforzo bellico
tedesco e direttore della I.G.America), ed Herman Metz, direttore della Bank of Manhattan,
controllata da Warburg. Altri tre membri del consiglio di amministrazione verranno poi condannati
come criminali di guerra, tedeschi.
Allen Dulles entra alla Sullivan & Cromwell.
1927
John Foster Dulles diventa direttore della GAF Company (sempre I.G.America), lo sarà fino la ‟34.
1929
Sotto il 30° Presidente Herbert Hoover, la Standard Oil comincia le trattative per un cartello con la
I.G. Farben.
La Bank Harriman compra le industrie Dresser, fornitrice di oleodotti per Standard ed altre
compagnie, Prescott Bush diventa direttore e zar finanziario della Dresser, e mette il suo compagno
di scuola, Neil Mallon come direttore.
1930
Dulles riesce, per conto della facoltosa famiglia cecoslovacca dei Petscheks a vendere le loro quote
nella Silesian Coal (carbone) a Gorge Menane, prestanome degli stessi Petscheks. Dulles vende poi
le azioni al suo amico Scacht, Ministro dell‟Economia Nazista. Dopo la vendita, Dulles diventa
direttore della Consolidated Silesian Steel Company. Aveva solo una piccola partecipazione nella
società, il resto apparteneva a Frederick Flick.
1931
W. A. Harriman si fonde con la Brow Brothers, inglese, Thatcher Brow, Prescott Bush ed i due
fratelli Harriman sono i soci anziani e Robert Lovett, amico di Prescott Bush, diventa socio della
nuova azienda. Lovett sarà poi: Segretario dell‟Aria durante la guerra, e poi Sottosegretario, fino a
Segretario della Difesa nel ‟51.
Bush reggeva l‟ufficio di New York; Brown quello di Londra.
Montagu Collet Norman, Governatore della Banca d‟Inghilterra e noto simpatizzante Nazista, era
ospite fisso dei Bush.
Prescott Bush e George Walzer ospitano il Terzo Congresso Internazionale di Eugenetica. Lo
scopo dell‟evento è promuovere un piano che porterebbe alla sterilizzazione di 14.000.000 di
americani su 200.000.000.
Viene fondata la Banca degli Insediamenti Internazionali.
1932
Sono gli anni di Franklin Delano Roosevelt, Presidente dal 1933 al 1945. Morrà durante il mandato.
Succede al Repubblicano Hoover.
Il 4 gennaio 1933 Hitler viene invitato alla Banca Schroeder da un gruppo di industriali. Gli
industriali danno a Hitler il denaro per superare una crisi e schiacciare i sindacati. Due americani
sono presenti a questa riunione: John Foster Dulles e Allen Dulles. Max Warburg viene nominato a
capo della American Ship & Commerce da Prescott Bush. Warburg fu a lungo consigliere del
nazista Hjalma Scacht, ministro dell‟economia nazista, e amico intimo di Montagu Collet Norman.
Un accordo per coordinare il commercio tra Germania ed Usa viene preso a Berlino tra Schacht e
Dulles a Berlino.
Come conseguenza Oliver Harriman, cugino di Averell forma un sindacato di 150 imprese al fine di
condurre tutti gli affari tra i due paesi.
La North Germany Lloyd Co. viene fusa con la Hamburg Amerika Line. Christian Beck, della
Harriman, è nominato capo di “imbarchi e spedizioni” in Nord America, Emil Helfferich è
nominato a capo della nuova compagnia, denominata Hapag-Lloyd. Guardie di sicurezza naziste
sono ora su tutta la flotta.
William S. Farish è nominato da John D. Rockfeller a capo della Standard Oil. Farrel è buon amico
di Hermann Schmitz, capo della I.G. Farben. Farish arruola Ivy Lee per una propaganda filo Nazista
sulla stampa Usa. Equipaggi nazisti guideranno le petroliere della Standard Oil.
Scambio di managers tra le compagnie, che porta Farish e Prescott Bush nel gotha dei sostenitori
di Hitler, Sia Emil Helfferich che Karl Lindemann vengono autorizzati a emettere assegni a favore
di Heinrich Himmler, capo delle SS naziste, traendo fondi da uno speciale conto della Standard Oil.
Secondo il Secret Service americano, ed un ampio Archivio di documenti ivi conservati, Helfferich
continuerà i suoi pagamenti alle SS fino al 1944. Tutto ciò fu scoperto mentre si indagava sugli
omicidi di massa (olocausto) alla Standard-I.G.Farben.
Parliamo di Auschwitz e degli altri campi di sterminio. Helfferich specificherà agli inquisitori
Alleati che si trattava di fondi della Standard Oil, non suoi personali.
1934
Il Senato americano ascolta, tramite il comitato NYE, Samuel Pryor, allora a capo della Remington
Arms e fondatore di UBC e della American Ship & Commerce Corp, in cartello con la I.G.Farben.
Il comitato scopre che i nazisti sono armati principalmente con armi americane.
E.W.Webb, presidente della Ethyl Co. viene informato che Washington è al corrente dell‟intenzione
di formare un altro cartello con la I.G. Il Dipartimento per la Guerra vieta il trasferimento e la
rivelazione ai tedeschi della scoperta del tetraetile.
Con Hitler saldamente al timone della Germania i profitti della unione tra Thysse e Flick crescono
a oltre cento milioni di dollari. Sia la Union Bank, che la voor Hande en Schepvaart scoppiano di
denaro. Prescott Bush diventa direttore generale della Union e si occupa delle operazioni
quotidiane del German Plan.
J.F.Dulles sostiene anche pubblicamente la filosofia nazista. Scrive un lungo articolo di sostegno
per l‟Atlantic Monthly intitolato “la via della pace”. Giustifica il segreto riarmo tedesco definendolo
“un‟azione per riavere la propria libertà”. Sapendo cosa stava facendo con le sue industrie, Dulles
mente sul desiderio di pace di Germania, Giappone e Italia. Più avanti, negli anni ‟30 organizzerà
l‟America First Group, al quale un mese prima di Pearl Harbour donerà 500$. Più tardi negherà i
rapporti con il gruppo. Dulles continuerà a sostenere i nazisti fino all‟invasione della Polonia.
Le scuse di Dulles per l‟invasione polacca furono quasi un rimprovero alla vittima per il crimine
subito.
1935
La Ethyl Co. Sigla un accordo per la produzione congiunta con la I.G. Farben per costituire la Ethyl
G.m.b.h. e con la Montecatini (poi Montedison), dell‟Italia fascista, per la produzione di piombo
tetraetile. I direttori della Ethyl Gasoline Corporation al tempo del trasferimento sono: E.W. Webb,
presidente e direttore; C.F. Kettering; R.P. Russell; W.C. Teagle, Standard Oil of New Jersey e
trustee del FDR's Georgia Warm Springs Foundation; F. A. Howard; E. M. Clark, Standard Oil del
New Jersey; A. P. Sloan, Jr.; D. Brown; J. T. Smith; e W.S. Parish della Standard Oil del New
Jersey. J.F. Dulles rischia di venire coinvolto nel caso della Union Electric Company del Missouri.
La SEC (Comitato Esecutivo di Sicurezza) aveva scoperto fondi neri per corrompere i politici.
L‟azienda aveva corrotto tutti i deputati del Missouri (!!!).
Secondo Travis Lane, Consigliere della SEC, il fallimento del grand jury fu dovuto all‟enorme
fascino di Dulles (dei suoi soldi).
Vengono promulgate le Leggi di Norimberga, spianeranno la via all‟Olocausto.
1936
Guerra di Spagna.
La Banca Schroeder si fonde e forma la Schroeder, Rockfeller & co. Inc.
Carlton P. Fuller è nominato Presidente; Avery Rockefeller Vicepresidente.
1937
Alla fine di gennaio, Dulles fonde tutte le sue attività in un unico conto nella stessa banca, il nome
del conto: Brown Brothers Harriman-Schroeder Rock.
Rockefeller e la Standard stanno per essere indagati per gli affari con i nazisti. Su richiesta di
Prescott Bush, Dulles occulta gli affari della Bush-Harriman con i nazisti.
1939
Invasione della Polonia, scoppia la guerra in Europa.
La figlia di Faris, Marta, sposa il nipote di Averell Harriman Edward Harriman Gerry direttore della
Consolidated Silesian Steel Co..
Questa era situata nei pressi della città polacca di Oswiecim.
Quando il piano per l‟utilizzo di prigionieri sovietici si rivelò irrealizzabile, i nazisti cominciarono a
spedirvo ebrei, zingari, comunisti ed altre minoranze al campo preparato dalle SS.
Questo fu l‟inizio della storia di Auschwitz.
La ragione per la localizzazione del campo va ricercata nell‟abbondante presenza di carbone nella
zona, che poteva essere processato per ottenere carburante per l‟aviazione.
I.G.Farben costruì velocemente uno stabilimento nei pressi, per sfruttare, oltre al carbone, il lavoro
degli schiavi di Auschwitz.
Secondo i servizi segreti olandesi, Prescott Bush diresse una parte della forza lavoro schiavizzata.
1934
Allen Dulles è nel Consiglio della Banca Schroeder; J.F. Dulles consigliere legale. La banca è il
braccio finanziario del nazismo.
1941
Bombardata Pearl Harbor, gli Usa entrano in guerra. Due note su cosa accadeva in Italia
da La Stampa, 29/10/99, p. 7) Al Convegno romano su “Universalità e cultura nel pensiero di Luigi Sturzo” (30 ottobre) il prof. Lawrence Gray, della John Cabor University ha parlato dei contatti tra don Sturzo, fondatore del Partito Popolare, e l’antenata della CIA, l’OSS (Organizzazione dei Servizi Strategici). Sturzo fu contattato da una spia inglese, Barbara Barclay Carter, nel 1941, quando l’Italia era in guerra con l’Inghilterra! Quando Sturzo partì per gli USA, la Carter lo segnalò a William J. Donovan “il coordinatore delle informazioni, stretto collaboratore del presidente F. D. Roosevelt e futuro capo dell’Oss”. “Il primo agente a far visita a Sturzo, nella casa di Jacksonville, fu Gaudens Megaro alla fine del 1941. Iniziò a quel punto un rapporto fra Sturzo ed i servizi di informazione americani…”. “Fu in seguito a questi contatti che Sturzo effettuò ‘dozzine di trasmissioni radio verso l’Italia’ attraverso l’Ufficio Informazioni di Guerra americano”. Nacque una “sincera amicizia” con “Earl Brennan, capo della sezione italiana del Dipartimento Ricerche ed Analisi dell’Oss. Gli inglesi rimasero in contatto con Sturzo, e spesso ufficiali di Sua Maestà partecipavano agli incontri con Brennan (che rimarrà in stretto contatto con mons. Montini, ndr)”. Nel dopoguerra, “un agente dell’Oss fu inviato a Roma per prendere contatto con De Gasperi, Rodinò e Scelba. Fra questi tre leader, l’Oss e Sturzo si creò un sistema triangolare. Uno dei frutti di questa collaborazione fu il finanziamento da parte degli americani della ‘Pro Deo’, un centro affidato a Padre Morlion. (…) una volta stabilito il centro ‘Pro Deo’ Morlion scrisse e raccontò che ad assisterlo con la pubblicità era un giovane mandatogli da De Gasperi, chiamato Giulio Andreotti”.
È Montini che per la Santa Sede attraverso il “progetto Vascello” cura i rapporti con Donovan e i
servizi strategici americani (tramite Earl Brennan) Angleton, insieme al “Suo Braccio Destro” dell‟epoca, Earl Brennan, scelse un piccolo ma strano
gruppo di persone per creare la “Squadra Italiana dell‟OSS”. Essa, infatti, era formata da: Frank B.
Gigliotti, (Massone reverendo di una chiesa metodista di Lemon Grace in California), Vincent
Scamporino, (avvocato di famiglie mafiose italo-americane), Victor Anfuso , (anche lui avvocato) e
infine da un ragazzo di circa vent‟anni appassionato di romanzi gialli, originario di Melilli, (in
provincia di Siracusa), chiamato Max Corvo. Questi cinque individui, in buona sostanza, sarebbero
dovuti essere tutti, ogn‟uno a modo suo, “Esperti di Affari Italiani”. Lo stesso Brennan, infatti, era
stato, prima della guerra, “Vice Console” a Firenze per conto del governo americano. Il bizzarro
gruppo del comandante Angleton, infatti, come si può comprendere dalla “Privilegiata
Testimonianza” di un altro importante agente americano, di quel periodo, di nome Peter Tompkins,
era composto da persone, completamente a digiuno, di “Cultura Italiana”. Esse, però, grazie anche a
“Alcuni Amici”, contattati tramite Lucky Luciano, riuscirono ad‟ambientarsi presto. Lucky
Luciano, infatti, soprattutto nel “Sud‟Italia”, (Sicilia e Campania), aveva molte “Vecchie Amicizie”.
Quest‟ultime, in cambio di alcuni “Posti di Potere” nella “Nuova Amministrazione”, fornirono
molto volentieri aiuto e “Supporto Logistico”, sia all‟“Esercito Anglo-Americano”, sia a quelli
dell‟OSS. Quelli dell‟“OSS Italiano”, infatti, non appena sbarcarono in Sicilia, corsero a Favignana.
In quell‟isola, infatti, c‟erano rinchiusi, all‟epoca, i “Principali Capi-Mafia Siciliani” arrestati
durante il fascismo. I “Reparti Speciali dell‟OSS”, però, non liberarono soltanto quelli detenuti a
Favignana, ma ci furono, scarcerazioni di tal genere, in tutta la Sicilia. Alcune, di queste persone
liberate, erano: Calogero Vizzini, altrimenti detto “Don Calò”, (nominato dall‟esercito americano
sindaco di Villalba), Giuseppe Genco Russo, anche conosciuto come “Zu Peppi Jencu”, (nominato,
sopraintende all‟assistenza pubblica di Mussomeli), Vincenzo Di-Carlo, (responsabile degli
ammassi di grano presso l‟amministrazione di Mussomeli), Salvatore Malta, (nominato sindaco di
Valle-Lunga), nella città di Palermo, infine, tanto per fare un altro esempio, fu nominato sindaco un
altro cosiddetto “Uomo d‟Onore” di nome Lucio Tasca. La “Nuova Amministrazione Anglo-
Americana”, infatti, non conoscendo quasi nulla del suo primo “Territorio Liberato”, si era
completamente fidata delle parole di Lucky Luciano.
http://totodott.blogspot.com/2010_01_01_archive.html
1942
Leo Crowley, il Custode delle Proprietà Straniere, ordina il sequestro di tutte le attività della Hapag-
Lloyd. Siamo nel mese di agosto.
Nel mese di ottobre Crowley sequestra le azione della Union Banking Co., i cui azionisti erano:
Chm./Dir. E. Rowland Harriman; Pres./Dir. Cornelis Lievense (funzionario di banca per i Nazi);
Tesoriere/Dir. Harold D. Pennington (della Brown Brothers Harriman); Dir. Ray Morris (della
Brown Brothers Harriman); Dir. Prescott S. Bush; Dir. H.J. Kouwenhoven (Dir./capo del German
Steel Trust); Dir. Johann G. Groeninger (Industriale, fucilato poi in Germania). Nello stesso mese
sequestra altre 2 compagnie facenti capo alla Union.
Nel mese di novembre tutte le attività americane della Silesian vengono sequestrate, consentendo
però ai soci americani di continuare il business. Diversamente si sarebbe danneggiato lo sforzo
bellico americano.
Il 25 marzo, William Stamps Farish rifiuta le accuse di cospirazione criminale con i nazisti. Farish
era il manager principale del cartello I.G.Farben-Standard Oils, costruttore di Auschwitz.
La sussidiaria tedesca della Standard (DAPAG), ha per direttore Karl Lindemann, membro del
circolo degli amici più stretti di Himmler.
Procediamo con calma e vediamo di ricostruire meglio come andarono le cose. Il 20 ottobre 1942,
dieci mesi dopo la dichiarazione di guerra al Giappone e alla Germania da parte degli Stati Uniti,
il presidente Roosevelt ordinò la confisca delle azioni della Union Banking Corporation (UBC) in
quanto accusata di finanziare Hitler e di avere ceduto quote azionarie a importanti gerarchi
nazisti. Prescott Bush era allora azionista e direttore dell'UBC. Una questione del massimo
interesse, considerato che, dopo essere salito al potere nel 1933, Hitler aveva decretato l'abolizione
del debito estero tedesco, contratto in larga parte in seguito al Trattato di Versailles.
Ogni credito internazionale alla Germania nazista era pertanto interrotto. La famiglia Harriman e
il suo socio Prescott Bush si incaricarono di effettuare presso la borsa di Wall Street le operazioni
necessarie affinché tramite Franz Thyssen e Friedrich Flich - grande amico di Himmler e
patrocinatore delle "camicie brune", le SS e le truppe di assalto (SA) - Hitler potesse avere parziale
accesso a crediti internazionali, senza i quali non sarebbe mai riuscito a finanziare le importazioni
richieste dalla sua industria bellica.
Il 28 ottobre 1942, Roosevelt ordinò la confisca delle azioni di due compagnie statunitensi che
contribuivano ad armare Hitler, la Holland American Trading Corporation e la Seamless
Equipment Corporation, entrambe amministrate dalla banca di proprietà della famiglia Harriman,
di cui era allora direttore Bush. L‘8 novembre 1942, mentre in Africa, vicino ad Algeri, si
registravano sanguinosi scontri in cui migliaia di soldati americani perdevano la vita, il presidente
Roosevelt ordinò la confisca delle azioni della Silesian-American Corporation, gestita ormai da
diversi anni da Prescott Bush e da suo suocero George Walker. Le quattro confische ebbero luogo
nel quadro del "Trading with the Enemy Act‖, legge volta a punire chiunque portasse avanti affari
con il nemico.
La stretta collaborazione che legò Hitler al nonno e al bisnonno dell'attuale presidente George W
Bush - e dunque a due diversi rami della sua famiglia - si può far risalire a ben prima dell'ascesa
del nazismo al potere. Oltre che con Hitler la famiglia Harriman, Prescott Bush e George Walker
avevano stabilito anche legami con Mussolini. Tramite l'accordo con la German Steel essi
fornivano a Hitler, tra le altre cose, il 50,8 per cento dell'acciaio da cui si ricavavano gli
armamenti del Terzo Reich, il 45,5 per cento dei condotti e delle tubature della Germania nazista e
il 35 per cento del materiale esplosivo con cui Hitler avrebbe sterminato molti dei suoi nemici.
Ogni membro dei Partito Nazionalsocialista (NSDAP) che ricoprisse una carica dì rilievo aveva
diritto a un viaggio gratuito concesso da un'altra delle compagnie dei Bush e dei Walker, la
Hamburg-Amerika Line : questa, che deteneva il monopolio degli affari tra gli Stati Uniti e la
Germania di Hitler, gli aveva reso un prezioso servizio nel 1932, anno in cui la Repubblica di
Weimar, ormai al tramonto, aveva compiuto un ultimo, disperato e vano tentativo di impedirne
l'ascesa. Il governo di Weimar era sul punto di ordinare lo smantellamento delle milizie private di
Hitler, ma la Hamburg-Amerika Line si era incaricata di rendere pubblica questa notizia,
sostenendo in tal modo una vera e propria propaganda politica a favore di Hitler e contro la
Repubblica di Weimar.
Le sorprese non finiscono però qui: oltre al sostegno offerto ai nazisti, si profilano altre questioni
interessanti. Tanto per fare un esempio, per Hitler e Stalin sarebbe stato molto più complicato
sostenere una guerra aperta se la banda Harriman-Bush-Walker non avesse allo stesso tempo
armato Hitler fino ai denti e rifornito di carburante le truppe russe. Era dagli anni Venti che la
famiglia Walker estraeva petrolio da Baku (Azerbaigian) per poi rivenderlo all'Armata Rossa.
Il lettore non dovrebbe stupirsi troppo di fronte a queste notizie. Prima che scoppiasse la Seconda
Guerra Mondiale, e ancora durante il conflitto, una joint venture legava la Standard 0il, di
proprietà della famiglia Rockefeller, alla I.G. Farben, un'imponente industria chimica tedesca.
Molti degli stabilimenti comuni alla Standard Oil e alla I.G. Farben situati nelle immediate
vicinanze dei campi di concentramento nazisti - tra cui Auschwitz, per esempio - sfruttavano il
lavoro dei prigionieri per produrre un‘ampia gamma di prodotti chimici, tra cui il Cyclon-B, gas
letale molto diffuso nei lager per sterminare le stesse persone che erano costrette a produrlo. E
nonostante il bombardamento sistematico con cui rasero al suolo moltissime città tedesche durante
la guerra, le truppe statunitensi agirono sempre con estrema cautela quando si trattava di colpire
zone in prossimità di questi stabilimenti chimici. Nel 1945 la Germania era sotto un cumulo di
macerie, ma gli stabilimenti erano tutti intatti.
Al lettore risulterà ora forse un po' più chiaro perché la gente faccia così fatica a rievocare il
passato e soprattutto perché la "storia ufficiale" sia così lontana dalla verità. E un po' più chiaro
risulterà anche cosa ha portato i Bush a essere quello che sono oggi. Nulla di tutto ciò viene
minimamente menzionato nella biografia riportata sul sito ufficiale del Congresso americano,
luogo in cui alla fine degli anni Sessanta Prescott (―Gampy‖) Bush occupò il suo scanno come
senatore in rappresentanza dello stato del Connecticut. E non ne parla neppure la sua biografia
"ufficiale" firmata da Mickey Herskowitz, ―Duty, Honor Country. The Life and Legacy of Prescott
Bush‖, uscita più o meno nello stesso periodo in cui aveva luogo l'invasione americana in Iraq:
anche qui i fatti vengono rivisitati e "riciclati" sotto altra forma. Quello che invece si può vedere
sono le commoventi immagini di bambini che vendono aranciata per tre centesimi al bicchiere con
in mano un cartello riportante la scritta "HELP SEND 'GAMPY' TO WASHINGTON" a sostegno
della sua campagna elettorale.
Se tutte le informazioni che abbiamo fornito sul nonno e sul bisnonno di Bush meritano certamente
un'attenta riflessione, non va però dimenticato che l'intero paesaggio culturale e sociale degli Stati
Uniti prima della seconda guerra mondiale era molto diverso da quello che la stampa vorrebbe
farci credere oggi. Basterà citare alcuni esempi:
a) Quando fu eletto vicepresidente nel 1980, George Bush senior incaricò un personaggio
misterioso, tale William Farish III, di amministrare e gestire tutti i suoi beni. Il sodalizio tra i Bush
e i Farish si colloca molto indietro nel tempo, addirittura prima dello scoppio della seconda guerra
mondiale: William Farish dirigeva negli Stati Uniti il cartello formato dalla Standard Oil of New
Jersey (l'attuale Exxon) e la I.G. Farben di Hítler. Fu precisamente questo consorzio a
determinare l'apertura del campo di concentramento di Auschwitz nel 1940 allo scopo di produrre
gomma sintetica e nafta dal carbone. All'epoca, quando questa notizia cominciò a diffondersi agli
organi di stampa, il Congresso statunitense apri un‘inchiesta. Se si fosse davvero spinta fino alle
ultime conseguenze, avrebbe irrimediabilmente compromesso il clan Rockefeller. Ma non avvenne
nulla di tutto ciò: ci si limitò a silurare il direttore esecutivo della Standard Oil, William Farish I.
b) Anche la Shell Oil - la cui quota di maggioranza è in mano alla Corona britannica - contribuì
all'ascesa al potere di Hitler grazie agli accordi siglati dal suo potentissimo amministratore
delegato, Deterding, con il governatore della Banca d'Inghilterra, Montagu Norman.
c) Fra il 21 e il 23 agosto 1932, presso il Museo Americano di Storia Naturale di New York si tenne
il Terzo Congresso Mondiale di Eugenetica ("eugenetica" è un termine utilizzato per designare in
modo più blando il concetto di "igiene razziale"). Nonostante le forti proteste della comunità
afroamericana, esso riuscì a svolgersi senza particolari intoppi. A finanziare l'evento furono alcuni
membri della famiglia Harriman, i quali dal 1910 effettuavano cospicue donazioni destinate a
creare un comitato scientifico per lo studio delle razze e ad aprire una succursale americana del
Dipartimento di Informazione Eugenetica, che aveva sede a Londra. George Herbert Walker Bush,
detto "Bert", bisnonno di George W. Bush, accompagnava spesso gli Harriman alle corse dei
cavalli, durante le quali, insieme ad altri membri delle famiglie Bush e Farish, si discuteva degli
incroci genetici a cui sottoporre sia i cavalli che gli esseri umani.
d) In occasione di quel congresso, W. Averell Harriman si occupò personalmente di far arrivare a
New York i maggiori ideologi del nazismo, prendendo accordi con la Hamburg-Amerika Line , di
proprietà dei Walker e dei Bush. Tra quegli "scienziati" vi era anche il principale fautore delle
teorie razziste durante il regime di Hitler, lo psichiatra Ernst Rüdin, che conduceva a Berlino studi
sulle razze finanziati dalla famiglia Rockefeller. Per riuscire a farci un'idea dei trascorsi di
quest'uomo, basterà ricordare il titolo del suo intervento durante un convegno tenutosi a Monaco
nel 1928: Aberrazioni mentali e igiene razziale. Rüdin aveva inoltre guidato la delegazione tedesca
al congresso di igiene mentale tenutosi a Washington DC nel 1930.
e) Questo movimento di chiara tendenza razzista, diffuso sia in Germania sia in seno all'élite
anglostatunitense, si fondava su tre punti fondamentali: la sterilizzazione di persone affette da
disagi psichici (mediante la formazione di centri di igiene mentale), la soppressione di disabili
mentali, criminali e malati terminali (centri per l'eutanasia) e la purificazione della razza
attraverso il controllo e la prevenzione di nuove nascite tra le razze inferiori (centri per il controllo
delle nascite). Come si può vedere, Hitler non era solo nella sua lotta per difendere la razza pura.
Oltre a lui c'erano anche alcuni fra i clan più potenti del mondo.
f) A Heinrich Himmler, capo supremo delle SS, venivano versati ingenti fondi su un conto segreto
della Standard Oil gestito dal banchiere angloamericano Kurt von Schroeder. I finanziamenti in
questione non sarebbero cessati fino al 1944 inoltrato, coincidendo dunque con il periodo in cui le
SS erano incaricate di sovrintendere agli stermini di massa ad Auschwitz (luogo in cui si trovava lo
stabilimento industriale della joint venture Standard Oil - I.G. Farben) e in altri campi di
concentramento. A guerra finita, gli alleati responsabili delle inchieste vennero a sapere che quei
finanziamenti provenivano da fondi corporativi della Standard 0il. Lo scandalo che ne segui
determinò la caduta di Farish I, ma John D. Rockefeller ne usci immacolato. L‘amicizia e il
sodalizio tra i due clan sarebbero poi continuati nel corso delle generazioni successive, come
dimostra la fiducia riposta da Bush senior in William Farish III.
g) Dopo la fine della seconda guerra mondiale, il movimento eugenetico riprese vita negli Stati
Uniti, più precisamente nel North Carolina: sfruttando importanti contatti con la Corona
britannica, la famiglia Gray, principale azionista della RJ. Reynolds Tobacco, fondò una scuola di
medicina a Winston-Salem. Sarebbe stato lì che il dottor Clarence Gamble, erede dei Procter &
Gamble, avrebbe condotto un esperimento tra il 1946 e il 1947. Un‘esperimento consisteva nel
sottoporre i bambini che frequentavano le scuole di Winston-Salem a un test per misurarne il
quoziente intellettivo: quelli che non raggiunsero il livello minimo decretato dai parametri del test
furono sottoposti a un intervento chirurgico di sterilizzazione.
h) Nel 1950 e nel 1951, John Foster Dulles (fratello del già citato Allen Dulles), all'epoca
direttore della Fondazione Rockefeller, accompagnò John D. Rockefeller in alcuni viaggi attorno al
mondo con il preciso scopo di arrestare l'espansione delle popolazioni non bianche. Nel novembre
del 1952 Dulles e Rockefeller fondarono il Population Council, sovvenzionato dalla famiglia
Rockefeller per decine di milioni dì dollari. Fu allora che l'American Eugenic Society, in seguito
al polverone sollevato dal "caso Hitler‖, decise di abbandonare in sordina la propria sede
all'Università di Yale per trasferirsi in quella del Population Councìl. Nello stesso periodo vedeva
la luce a Londra, presso gli uffici della British Eugenic Society, la Federazione Internazionale per
la Pianificazione delle Nascite.
http://www.disinformazione.it/prescott_bush.htm
1944
Fatto incredibile: Roncalli Nunzio Apostolico a Parigi. Roncalli inviato a Parigi. Ecco un altro
rebus della sua carriera, ma soprattutto della storia.
Come mai un nunzio di seconda scelta dimenticato in Turchia fu scelto personalmente da Pio XII
per una mansione assai difficile in una delle prime sedi della diplomazia vaticana?
Non certo per il lavoro svolto, che già dal tempo di Pio XI aveva suscitato molti dubbi
Sull‘ ortodossia di quel tipo dall‘ apparenza tanto pacioccona quanto furbesca.
Un giorno forse si saprà.
Il fatto è che l‘ invio di Roncalli fu la risposta di Pio XII al generale De Gaulle che, prima ancora
dell‘ entrata degli alleati a Parigi (25 agosto 1944), il 30 giugno 1944, aveva chiesto un‘ udienza a
Pio XII.
Si trattava di ottenere dal Papa la rimozione di nunzio, prelati e sacerdoti che in Francia avevano
accettato il governo collaborazionista di Vichy del maresciallo Pétain, l‘eroe di Verdun, al quale i
libri di storia dedicano poche righe, se va bene.
Papa Pacelli non cedette alla pretesa del generale, né riconobbe subito il nuovo governo.
Ma la questione andava affrontata con quella prudenza vaticana consistente nel temporeggiare il
più possibile.
Ecco il ruolo adatto, nel bene e nel male, per Roncalli, che come personaggio di basso profilo
avrebbe pure ridimensionato le pretese del generale.
Ma ricordiamoci che accanto a Pio XII c’era il suo amico Montini, che deve aver suggerito il suo
nome.
La versione più plausibile di questa scelta, che non esclude né il ridimensionamento delle pretese
del generale, né il suggerimento di Montini, o del caso, la si ipotizza nelle righe che seguono.
All‘epoca, tutti erano a conoscenza che monsignor Roncalli era privo d‘ogni importanza
carrieristica, tra quelli che veramente contavano; di lui nessuna considerazione per puro caso lo
avevano designato delegato apostolico ai quarantamila cattolici della piccola Bulgaria.
Presso la sezione per gli affari con gli Stati della segreteria di Stato, il suo operato era ritenuto
pressappoco una frana e lui veniva tenuto a bada.
Spesso faceva trovare Roma davanti a fatti compiuti, che rasentavano il pressappochismo nelle
severe procedure dei rapporti diplomatici con l‘autorità dello Stato bulgaro prima e in seguito di
quello turco.
Più volte gli rammentavano che come delegato apostolico, in Bulgaria prima e poi in Turchia, non
era un accreditato presso il governo a pieno titolo, ma solo un rappresentante pontificio presso i
vescovi e le chiese cattoliche locali; invece, spesso di sua iniziativa, monsignor Roncalli
coinvolgeva la Santa Sede in situazioni che la segreteria di Stato riteneva nient‘affatto
condivisibili. In quel tempo, ad esempio, era impensabile che il rappresentante del Papa prendesse
dimestichezza con i capi delle chiese ortodosse al di fuori dello stretto protocollo, per evitare facili
strumentalizzazioni e fraintendimenti.
In segreteria di Stato stavano aspettando l‘occasione propizia per ritirarlo dall‘incarico
diplomatico, anticipandogli il non meritato riposo pensionistico, possibilmente spedendolo in quel
di Sotto il Monte.Sennonché, a Parigi, Charles De Gaulle in quegli anni era ai ferri corti con il
nunzio apostolico monsignor Valerio Valeri sul fatto dei trenta vescovi francesi che – affermava il
generale – avrebbero collaborato col governo Pétain e che per questo lui voleva far dimettere.
Come ovvio il Vaticano si guardò bene di aderire a tale insano proposito, e istruiva il nunzio a
opporglisi decisamente.
I rapporti con la Santa Sede erano ai limiti di rottura.
Al punto che De Gaulle aveva chiesto e ottenuto l‘allontanamento di monsignor Valeri al quale,
richiamato a Roma, il Papa anticipò la porpora cardinalizia.
II Vaticano non aveva gradito il comportamento di De Gaulle, e per ripicca tardava la difficile
designazione del nuovo nunzio.
La schizzinosità del presidente francese faceva di tale designazione un vero rompicapo.
In Segreteria si chiedevano: quale rappresentante pontificio gli sarebbe potuto andare a genio?
In che modo venirne a capo?
Sulla piazza all‘epoca non se ne trovava uno adatto.
Per De Gaulle il lungo ritardo nella provvisione era un‘amara ritorsione diplomatica che non
riusciva a trangugiare.
Un giorno il presidente francese riceve le credenziali dell‘ ambasciatore di Turchia e, dopo il
protocollo ufficiale in colloquio privato, il discorso scivola sulle difficoltà diplomatiche che un
capo di Stato incontra, quando sullo stesso territorio con gli stessi cittadini subentrano interessi di
poteri spettanti a due diverse potenze, come ad esempio la Santa Sede.
Manco a dirlo, era pane per i loro denti.
Il governo turco, proprio per combattere codesta norma diplomatica contraria al Corano, si fa
nemico di mezzo mondo, compresa la potenza del Vaticano.
A De Gaulle gli si rizzano le orecchie e chiede: «Allora come vi regolate?».
E il diplomatico turco: «Il mio governo si regola volta per volta secondo i personaggi che
rappresentano la Santa Sede che, sia pure come delegazione e non nunziatura, riveste tuttavia
l‘importanza di una delle più influenti potenze internazionali. Ad esempio, questo Delegato
Apostolico che ora abbiamo tra i migliori finora avuti, monsignor Giuseppe Roncalli, buono,
umano, disponibile, furbacchione come tutti i preti».
De Gaulle se lo appunta.
Si fa raccontare qualche altro aneddoto, come quello dei trecento bambini da Roncalli dichiarati
battezzati per porli in salvo, e pone termine all‘udienza.
Due ore dopo, parte un cifrato da Parigi in Vaticano con l‘indicazione di gradimento del governo
francese per il Delegato Apostolico di Turchia nel caso che il Vaticano lo nominasse nunzio a
Parigi.
L‘imbecco del gradimento per ottenerne la designazione.Monsignor Domenico Tardini, della
Sezione dei rapporti con gli Stati esteri, che di quel delegato, pasticcione e ciarliero, aveva la
personale impressione del tutto negativa, rimane strabiliato di fronte alla proposta di Parigi.
Visti i rapporti tesi con la Francia, monsignor Roncalli non sarebbe potuto essere all‘altezza della
delicata e complessa situazione del momento, dove i diplomatici più abili avevano fatto cilecca.
Ancora un‘altra stranezza da aggiungere alla lista proveniente dall‘Eliseo.
Si decide di tirare le cose per le lunghe, ritardando la risposta.
Si era ai primi di dicembre del 1952, non mancava molto a Natale; De Gaulle doveva ricevere gli
auguri del Corpo diplomatico, porti secondo l‘accordo di Vienna prima dal nunzio apostolico
(decano, non ancora designato!).
In mancanza, sarebbe subentrato il vicedecano che – guarda caso – era l‘ambasciatore russo,
comunista di zecca, a De Gaulle, di una presunta destra.
All‘epoca le forme erano essenziali.
Lo smacco era noto a quel Corpo diplomatico.
De Gaulle segnala la cosa al Vaticano, perché si regolassero.
Non c‘era tempo da perdere.
Tardini, pressato, fa un cifrato a monsignor Roncalli a Istanbul, pregandolo d‘affrettarsi a venire a
Roma per poi raggiungere la nunziatura apostolica di Parigi, quale nunzio in Francia.
Roncalli, al quale giungevano insistenti voci di un suo richiamo dalla diplomazia, pensa subito a
uno scherzo di cattivo gusto da parte di qualche burlone; monsignor Tardini questa volta dovette
essere più esplicito, affrettandosi a dirgli che la cosa era più che seria e che urgeva trasferirsi
ancor prima di Natale.
Doveva affrettarsi!
E si trasferì subito.
Papa Pacelli gli raccomandò di stare attento a quello che avrebbe dovuto dire nel discorso
augurale a principio dell‘anno; anzi gli suggeriva di farlo rivedere in segreteria di Stato, prima di
leggerlo.
Monsignor Roncalli promise di fare del suo meglio, ma non ebbe tempo di coordinare le idee per
buttar giù una bozza.
Una volta a Parigi, tra i primi impegni di Roncalli vi fu quello di rendere visita al vicedecano,
l‘ambasciatore russo (!), che lo tenne a cena.
Tra una portata e l‘altra, tra un bicchiere e l‘altro, tra il brusco e il losco, i rapporti divennero
subito amichevoli e fraterni.
Monsignor Roncalli prende la palla al balzo e a bruciapelo chiede all‘amico russo: «Lei, signor
ambasciatore, cosa avrebbe detto per gli auguri, se io non fossi venuto in tempo?».
Gioco fatto!
L‘ambasciatore vicedecano passò il ciclostilato nelle mani del neodecano Roncalli; questi lo
spuntò, lo reintegrò, e con l‘enfasi del neofita lo declamò al cospetto di De Gaulle e di tutti gli
ambasciatori del Corpo diplomatico francese, che rimasero meravigliati per i punti più salienti da
lui toccati con fine sensibilità di provetto diplomatico. Solo quello russo rideva sotto i baffi.
Le congratulazioni andavano anche al presidente De Gaulle, che così si salvava dagli avversari
d‘oltretevere. Soddisfatto di tanto, i trenta vescovi non furono defenestrati. I rapporti divennero
concilianti con la Francia gollista. Il nunzio Roncalli faceva da raccordo in ogni circostanza
delicata tra Santa Sede, Francia e tutti gli altri Paesi d‘oltrecortina, i cui problemi politici si
dipanavano con l‘intervento del bonaccione nunzio sempre sorridente, stimato oltrecortina.
Roncalli in questa nuova veste trovò in Parigi il centro per sviluppare il suo giro di nuove cospicue
amicizie, che possono ben riflettere le sue scelte. Il nuovo nunzio, da rinomato ghiottone, sapeva
come allietarle con la buona tavola. Sembra uno scherzo ma la brillante soluzione del nunzio
Roncalli per quei gravi problemi consistette nel contattare il miglior cuoco di Parigi. In questo
modo Roncalli si fece allora tanti amici noti, come Leon Blum, l‘ ebreo socialista che, operando l‘
unione a sinistra del Fronte Popolare, era giunto al potere nel 1936. Ma vediamo quelli speciali.
Edouard Herriot, presidente del Partito Radical-Socialista, divenuto presidente del Consiglio nel
1924 e 1932. Famoso anticlericale, del suo governo scrive Leon de Poncins (Christianisme et
F.M.): l‘immissione della Massoneria nelle cose del Parlamento ed il suo dominio sulla
maggioranza… si era affermata più forte che mai durante il ministero Herriot del 1924. Il suo
governo [salutato pubblicamente dai massoni], decretò una serie di leggi socializzanti,
prefigurazione delle leggi del Fronte popolare di Leon Blum, leggi elaborate in precedenza nelle
logge massoniche («Forces Secretes», pagine 63-64). L‘ altro, Vincent Auriol, ateo e socialista,
ministro delle Finanze nel governo del Fronte popolare e primo Presidente della 4a. Repubblica
(1947-54).
Costui più tardi volle servirsi di un vecchio privilegio del governo francese per imporre la Berretta
cardinalizia al Nunzio in Francia, Roncalli, allora eletto cardinale e perciò papabile. Un altro
amico fu il diplomatico svizzero Carl Burckhardt, massone, professore di storia, specializzato in
Voltaire e Goethe, commissario della Società delle Nazioni e presidente del Comitato
internazionale della Croce Rossa. Quando Roncalli fu eletto Papa nel 1958 lui scrisse all‘ amico
Max Richer una lettera che descriveva la vita che l‘amico Roncalli conduceva a Parigi: «Girava
come un giovane funzionario d‘ambasciata, lo si incontrava dappertutto… Cambierà molte cose;
dopo di lui la Chiesa non sarà più la stessa». Ma l‘amico più intimo, fu il Barone Yves Marsaudon,
nipote di monsignor Le Cam, collaboratore di Rampolla, nominato nel 1946 Ministro dell‘ Ordine
di Malta a Parigi, poi dal 1926, fratello massone della Gran Loggia di Francia, e infine dal 1932
Maestro Venerabile 33° grado della Loggia della Republique. Quando egli, avendo problemi di
coscienza per queste appartenenze segrete, si consigliò con Roncalli, si sentì dire di restare pure in
Massoneria!
1945
Comincia il 33° mandato presidenziale di Henry Truman, massone di Rito Scozzese. Resterà in
carica fino al 1953 e sarà colui che darà l‟ordine di sganciare le bombe su Nagasaky e Hiroshima.
Il Dipartimento del Tesoro rivela che la United Steel ha prodotto le seguenti percentuali di materiale
bellico a uso dei nazisti: acciaio 50.8%, tubi e raccordi 45.5%, stagno 41.4%, lamiera galvanizzata
38%, esplosivi 35%, cavi 22.1%.
Questa è l‟azienda per la quale Prescott Bush lavorava. In effetti Prescott era il banchiere
americano di Hitler.
Allen Dulles viene a conoscenza del fatto che un giovane ufficiale di marina è venuto in possesso di
documenti nazisti che se rivelati, avrebbero indicato Dulles come traditore. In accordo per eliminare
i documenti, Dulles acconsente a finanziare la prima corsa politica del giovane.
Questo è l‟inizio della carriera politica di Richard Nixon.
Il Progetto Paperclip comincia ad importare nazisti negli Stati Uniti. (Vedere a termine del
presente capitolo: “La fine delle SS naziste e la nascita della CIA”)
1946
Nixon sconfigge Jerry Voorish nella corsa al Congresso, aiutato dal denaro delle banche
newyorchesi con i proventi dei crimini nazisti.
1947
Elisabetta II, nome completo Elizabeth Alexandra Mary (Londra, 21 aprile 1926), è dal 1952
regina del Regno Unito. Figlia di re Giorgio VI e primogenita dei duchi di York è anche regina di
Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Barbados, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova
Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Isole Salomone,
Santa Lucia e Tuvalu. Elisabetta II Windsor è anche capo del Commonwealth e governatore
supremo della Chiesa Anglicana, comandante in capo delle forze armate e signore dell'Isola di Man.
È salita al trono del Regno Unito il 6 febbraio 1952 dopo la morte del padre Giorgio VI. La sua
famiglia Hannover-Windsor, nel 1714 usurpano attraverso un matrimonio legale ma non troppo il
titolo reale alla dinastia Stuart, monarchi Cattolici, con una serie di inganni e colpi istituzionali.
Circa 125 milioni di persone nel mondo sono suoi sudditi. Il suo regno ha visto 12 primi ministri
britannici e decisamente ben più numerosi primi ministri e governatori dei rispettivi Stati aderenti al
Commonwealth. È sposata con Filippo Mountbatten dal 20 novembre 1947 e ha quattro figli.
Il 22 dicembre l‟Assemblea Costituente approva la Costituzione Italiana. Con le nuove costituzioni
che si stanno dando di questi tempi i Paesi Arabi e MedioOrientali distreo sollecizione USraeliana,
sembra davvero di tornare indietro di oltre 60 anni. Il 3-6 gennaio, del 1947 infatti, il Presidente del
Consiglio Alcide De Gasperi era andato in America per ricevere un prestito di 100milioni di Dollari
“per il consolidamento del sistema democratico”. De Gasperi riceve dalle mani del ministro del
Tesoro americano Snyiders un assegno di 50milioni, secondo versamento per le am-lire usate dalle
truppe americane in Italia. Il 14 gennaio l‟”Export-Import Bank” dichiara di essere disponibile ad
imprestare 100milioni di Dollari per aiutare determinati settori dell‟industria italiana ed allargare i
propri mercati di esportazione. Altri 25milioni con prestiti a breve scadenza per l‟acquisto di cotone
negli USA. Ciò avrebbe comportato l‟automatica sospensione della produzione della “canapa”
settore in cui l‟Italia era leader per i quasi 2000 modi che aveva di utilizzare un prodotto autoctono,
semplice da trasformare, economico e versatile. Nel 1957 con una legge internazionalela canapa
verrà addirittura messa fuori legge a favore del NyLon (accordo tessile industriale stabilito dall‟asse
New York-London). Ora l‟obiettivo comune è estromettere i comunisti. De Gasperi il 13 maggio
con l‟assegno in mano presenta le dimissioni e apre formalmente la crisi per estromettere le sinistre
dal governo. Il 5 giugno il Segretario di Stato americano George Marshall annuncia un piano per la
ricostruzione economica dell‟Europa (Europera Recovery Program). 15 giugno, il reduce della
guerra Fausto Coppi vince il Giro d‟Italia davanti a Gino Bartali. Ungheria, Bulgaria, Jugoslavia,
Cecoslovacchia, Albania, Polonia, Romania, la Repubblica Democratica Tedesca dietro forti spinte
dell‟URSS respingono il Piano Marshall. Zdanov dichiara la sua teoria del mondo definitivamente
spaccato in due. Il Governo italiano svaluta apparentemente la lira del 55%. A fine anno,.il cambio
ufficiale con il Dollaro tocca le 565 Lire.n 15 agosto l‟India proclama l‟indipendenza e nasce la
Repubblica del Pakistan.
I partiti di sinistra e di destra estromessi, organizzano con i partigiani da una parte ed ex della
Decima Mas o repubblichini “eserciti paralleli” di eversione. Anche la DC (Democrazia Cristiana)
come di recente ammesso dall‟ex Presidente della Repubblica Cossiga, ha le sue bombe nascoste e
“forze armate occulte”, tra cui Gladio, P2, Stay Beyind, Cerchi Sovrastrutturali, che oltre a una
martellante propaganda che mette in guardia dal votare i comunisti, prepara la formazione di nuova
classe dirigente ed elimina gli avversari non solo politici ma anche della controinformazione.
1947. Nemici della Patria - Presento questo lungo testo inedito di Vincenzo Vinciguerra dedicato al
ruolo delle Forze Armate Italiane dall'8 settembre 1943 a oggi. Ma il punto cruciale come si vedrà
saranno proprio le garanzie che il Governo italiano fornirà agli alleati tramite De Gasperi, ma anche
la Santa Sede tramite mons Montini, che in gran parte ha agito di iniziativa propria, all‟insaputa di
Papa Pio XII. Comprendere ciò significa comprendere cosa accadde dall‟Unità d‟Italia ad oggi e poi
cosa sta accadendo nel mondo nei Paesi che stanno subendo la stessa nostra sorte.
PREMESSA DI “NEMICI DELLA PATRIA”. COSI’ IN ITALIA COME ALL’ESTERO
Nella storia della guerra politica italiana, nelle ricostruzioni storiche che ne sono state fatte, è
assente un protagonista di prima grandezza: le Forze armate.
Per quanto possa apparire paradossale, nonostante la presenza di elementi concreti ed oggettivi,
nessuno ha mai osato chiamare in causa lo Stato maggiore della Difesa che è l'organismo preposto
alla conduzione delle guerre. Eppure, l'interesse degli Stati uniti per l'Italia è di carattere
esclusivamente militare.
Nel documento del National Security Council n. 1/1 del 15 settembre 1947, che sarà approvato il
14 novembre 1947, si afferma che ''l'obiettivo basilare degli Stati uniti in Italia è quello di sta-
bilire e conservare condizioni favorevoli alla nostra sicurezza nazionale", in quanto "la posizione
dell'Italia nel Mediterraneo domina le linee di comunicazione verso il Vicino Oriente e protegge
il fianco dei paesi balcanici. Dalle basi, situate in Italia è possibile, per la potenza che le controlla,
dominare il traffico mediterraneo fra Gibilterra e Suez e rivolgere consistenti forze aeree contro
ogni punto dei Balcani o dell'area circostante".
Il 1° aprile 1949, il consigliere dell‘ambasciata americana a Mosca, Foy Kohler, dichiara a Manlio
Brosio ambasciatore italiano: "Non credo che il Patto atlantico possa consentire all'Italia alcuna
ipotesi di neutralità in caso di guerra. Questa ipotesi è esclusa perché noi pensiamo che centro
della guerra sarebbe, più ancora che l'Europa, il Medio Oriente: e per condurre la guerra in
Medio Oriente noi abbiamo bisogno del completo dominio del Mediterraneo, Italia compresa".
Se la nascita dello Stato di Israele, il 14 maggio 1948, ha fatto del Medio Oriente la prima linea del
mondo occidentale contro i Paesi arabi appoggiati dall'Unione sovietica, l'Italia è la retrovia
avanzata dalle cui basi aeronavali si può stendere l'ombrello protettivo necessario per garantire la
sopravvivenza dello Stato ebraico.
Se 1'importanza della penisola italiana deriva dalla sua posizione strategica nel Mediterraneo,
ritenere che il contrasto del comunismo, necessario per impedire lo scivolamento dell'Italia su posi-
zioni neutralistiche, sia stato esclusivamente affidato alle forze politiche e di polizia è fuori luogo.
La guerra anche nelle sue forme più raffinate e sofisticate rimane un compito degli Stati maggiori e
delle Forze armate, chiamate a difendere non solo lo spazio geografico ma anche quello politico
della Nazione.
Negli Stati uniti, non a caso, il 1° aprile 1951 saranno i capi di Stato maggiore riuniti ad inviare
alla Casa Bianca una raccomandazione segretissima che sollecita l'avvio di una crociata
propagandistica, basata su un "programma di vasta scala di guerra psicologica comprendente
operazioni speciali comparabile, nelle proporzioni dello sforzo, al progetto 'Manhattan' della
seconda guerra mondiale".
Qualche giorno più tardi, il 4 aprile, il presidente Harry Truman istituisce, con una direttiva
segreta, il Psychological Strategy Board (Psb) organismo delegato a "pianificare, coordinare e
dirigere nell'ambito della politica nazionale le operazioni psicologiche" .
Nato su richiesta degli Stati maggiori riuniti, il Psb, al pari del gruppo speciale "Panel 10/2"
passerà sotto il controllo del National security council, del sottosegretario di Stato, del segretario
alla Difesa e del direttore della Cia.
La "guerra psicologica" è un affare militare affidato ai militari.
Il 28 aprile 1952, il consigliere presidenziale, Charles Douglas Jackson afferma che serve un
"progetto politico e un piano di guerra psicologica" con lo scopo di "vincere la terza guerra
mondiale".
Lo stesso presidente americano, Dwight Eisenhower, interviene sull'argomento invitando a non
inquietarsi "per questo termine; è solo una parola di cinque sillabe. 'Guerra psicologica' è la
battaglia per conquistare le menti e la volontà degli uomini".
Il 1° gennaio 1957, presso la caserma Passalacqua di Verona, è istituito il Reparto di guerra
psicologica, posto alle dirette dipendenze del Comando forze terrestri alleate del Sud Europa
(Ftsae).
Le Forze armate che hanno gli strumenti per difendere lo "spazio geografico", si dotano anche di
quelli necessari per tutelare lo "spazio politico".
Nessuno potrà mai dire che la battaglia contro il comunismo interno ed internazionale sia stata
condotta per difendere lo spazio geografico dell'Italia, ma non si può sostenere che le Forze armate
abbiano approntato i mezzi bellici per proteggere lo "spazio politico" e, poi, non ne abbiano fatto
uso.
Sarà bene ricordare, prima di iniziare l‘analisi dell'azione militare in Italia, che i servizi segreti
militari sono un reparto delle Forze armate, non un'entità a sé stante oscura e soggetta a
deviazioni.
E che in una"guerra psicologica" fatta di "operazioni clandestine", i reparti idonei a condurla sono
i servizi segreti e non le divisioni corazzate.
Come ogni guerra, anche quella "psicologica" ha prodotto morti, feriti e prigionieri, di cui è
giunto il momento di chiamare a rispondere, dinanzi alla Storia, accanto ai vertici politici quelli
militari che l'hanno condotta con totale disprezzo nei confronti dell'inerme popolazione civile, così
che non esitiamo a definirli, insieme ai primi, nemici della Patria.
L’APPARATO POLITICO-MILITARE
Alla fine della Seconda guerra mondiale, l‘8 maggio 1945, tutti i partiti politici, dalle Alpi alla
Sicilia, mantengono in armi le proprie strutture che, man mano, dovrebbero essere disarmate ma
che, in realtà, consegnano solo quel che basta per dare agli alleati la sensazione di aver
provveduto alla smobilitazione delle formazioni partigiane di partito, comuniste, azioniste,
democristiane, liberali.
Le Forze armate, dal canto loro, sono impegnate in prima linea in due punti della penisola: la
Sicilia, dove si trovano a dover fronteggiare il movimento separatista, in forma ufficiale; e il
confine orientale con la Jugoslavia, dove non hanno alcuna possibilità d'intervento perché tutto il
Friuli Venezia Giulia permane sotto rigida occupazione militare alleata.
Non ci sarà guerra fra le potenze anglo-sassoni e la Jugoslavia perché quest'ultima non è
assolutamente in grado di sostenerla. Ne sono consapevoli i diplomatici americani e britannici.
Il 17 giugno 1946, l'ambasciatore britannico a Mosca invia al Foreign office il resoconto di un
colloquio avuto con il suo collega, americano, Walter Bedell Smith:
"È convinto - scrive - che Tito, a Mosca, abbia proposto ai russi di attaccare Trieste, e che questi
abbiano respinto il piano. Secondo il generale, i russi si rendono conto meglio di chiunque altro,
dei limiti delle armate partigiane; di conseguenza sono al corrente della precarietà dell'attuale
situazione jugoslava, soprattutto da un punto di vista militare. A suo dire, in nessuna circostanza
Mosca incoraggerà Tito a rischiare uno scontro armato con le truppe alleate nella Venezia Giulia.
Sa benissimo che ciò porterebbe a un conflitto fra le truppe sovietiche e l'esercito angloamericano
che è ottimamente equipaggiato. I russi non desiderano in alcun modo affrontare una simile
situazione: non sarebbero così forti da scatenare una guerra totale, anche se disponessero di
un'iniziale superiorità numerica".
Il giorno successivo, 18 giugno, il suo collega a Belgrado, invia a Londra una relazione nella quale
non esita a scrivere:
"L‘Urss spera di riguadagnare la fiducia dell'Italia sostenendo le richieste jugoslave in una certa
fase delle trattative, e quelle di Roma in un momento successivo. Mosca non si cura degli effetti di
questo doppio gioco sulla Jugoslavia, che è già un paese a influenza sovietica. Al contrario, l'Italia
è fuori dal blocco russo e assume quindi, sul lungo periodo, un'importanza maggiore nelle mire
moscovite‖.
Non ci sarà guerra al confine orientale, ma il contenzioso con la Jugoslavia che ha pesantissimi
riflessi sul piano interno perché il Partito comunista italiano, diretto da Palmiro Togliatti, in base
alle direttive ricevute da Josip Stalin, sostiene le pretese del maresciallo Josip Broz, detto "Tito", su
Trieste e Gorizia, consente al governo italiano, presieduto da Alcide De Gasperi, ed allo Stato
maggiore dell'esercito di iniziare la costituzione di gruppi paramilitari clandestini in Friuli Venezia
Giulia.
La difesa dell'italianità delle terre irredente permette al governo ed all'esercito di anticipare
quanto sarà, poi, fatto negli anni successivi su tutto il territorio nazionale: inquadrare nei gruppi
clandestini, a fianco dei partigiani "bianchi", i reduci della Repubblica sociale italiana, che fanno
fronte comune contro gli iugoslavi ed i comunisti italiani, loro alleati, cementando una alleanza
che si era già formata, riservatamente, nel corso del conflitto quando i soli ad opporsi all'avanzata
del IX Corpus, in modo necessariamente diverso per la militanza in campi avversi, erano stati i
partigiani della divisione "Osoppo-Friuli" al comando di Candido Grassi, "Verdi", e i battaglioni
della Repubblica sociale italiana, in particolare quelli della divisione di fanteria di marina
"Decima" agli ordini di Junio Valerio Borghese.
La lotta contro il nemico esterno (gli jugoslavi) si coniuga con quella contro il nemico interno (i
comunisti italiani) e il fronte interno anticomunista si salda e si unisce dimenticando la passata
contrapposizione politica ed ideologica.
Nel tempo che intercorre fra la caduta del governo presieduto da Ferruccio Parri (24 novembre
1945) e la costituzione del primo governo presieduto dal democristiano Alcide De Gasperi (10
dicembre 1945) , a Gorizia, il locale Comitato di liberazione nazionale costituisce la formazione
paramilitare clandestina, denominata"Divisione Gorizia‖, forte di 1.200 uomini, collegata con il 5°
Comiliter di Udine.
L'11 dicembre 1945, il giorno successivo all'insediamento di Alcide De Gasperi al governo, sempre
a Gorizia, a cura di Primo Cresta, del capitano Barba, di Bruno Cocianni e con la collaborazione
di Candido Grassi, comandante della, divisione partigiana "Osoppo-Friuli", è costituita
1'Associazione partigiani italiani (Api).
Ufficialmente, l'Api è un'associazione politica composta da reduci partigiani ma rientra a pieno
titolo nel novero delle formazioni paramilitari perché è dotata di una struttura armata clandestina
anch'essa in contatto con gli ufficiali dell'esercito.
Nel mese di gennaio, a Udine, i comandanti della divisione "Osoppo" riarmano i reparti dandone
notizia al capo di Stato maggiore dell'esercito, generale Raffaele Cadorna.
Il 28 aprile 1946, il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, generale Brunetto Brunetti,
informa personalmente il presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, che in Friuli è stato co-
stituito il gruppo paramilitare "Fratelli d'Italia".
A Gorizia, l'11 giugno 1946, è creato, il "Gruppo Brigate Venezia Giulia", composto da partigiani
anticomunisti.
Prima ancora della costituzione del 3° Corpo volontari della libertà, che può essere considerata
un'unità ausiliaria dell'esercito ufficialmente riconosciuta e pubblicamente nota, tutti gli altri
gruppi clandestini sono dipendenti e coordinati dallo Stato maggiore dell'esercito che mette a
disposizione ufficiali, armi e sostegno logistico ben consapevole che il loro impiego contro la Jugo-
slavia rientra nel novero delle possibilità, mentre è certo quello contro i comunisti italiani.
Se la presenza delle Forze armate nei gruppi paramilitari costituiti fin dal novembre 1945 a ridosso
della frontiera orientale è da tutti accettata ed ampiamente documentata, sfuma fino ad apparire
pressoché inesistente nei gruppi che sono stati creati, sul territorio nazionale, nel corso del 1946 e,
via via, fino alla primavera del 1948.
L'anticomunismo che si arma non può prescindere dall'autorizzazione delle autorità politiche che,
a loro volta, demandano a quelle militari l'incarico di coordinare le attività dei vari gruppi tramite
l'Arma dei carabinieri ed i servizi segreti.
Il 3 marzo 1946, a Milano, con l'approvazione dello statuto e del regolamento provvisorio, la
Chiesa ambrosiana ricostituisce la propria formazione paramilitare, il Movimento
dell'avanguardia cattolica (Maci), che ha come requisito primo la segretezza anche nei confronti
delle forze di polizia.
Lo dimostrano le istruzioni impartite ai militanti, il 27 marzo 1947, che impongono, nel caso di
domande da parte di agenti e funzionari della Pubblica Sicurezza, di "dire che trattasi di orga-
nizzazione cattolica con scopi culturali e divulgazione dei principi cristiani; che non esiste alcun
registro e che non siamo in grado di fornire altri elementi".
Ma non esistono dubbi sul fatto che il Maci sia stato un gruppo paramilitare predisposto, sotto la
guida di vescovi e monsignori, a partecipare ad una guerra civile.
Nel mese di febbraio del 1948, ad esempio, il gruppo "Ariberto" comunica ai propri dirigenti di
avere 70 uomini, con una squadra di pronto impiego di 15 uomini, 2 mitra, 8 pistole e 5 bombe a
mano ma, specifica, che in caso di bisogno può contare su vari gruppi armati dell'Opc a Origgio.
Il gruppo "Garcia Moreno" informa di essere privo di munizioni di riserva, e delinea la situazione
dei trasporti, l‘ubicazione delle fabbriche, indicando gli obiettivi da difendere fra i quali la chiesa,
l'oratorio, il cinema, la sede delle Acli ed altri ancora.
Un terzo gruppo, infine, lamenta di aver poche pistole ma segnala di intrattenere ottimi rapporti
con i carabinieri.
Il 1° aprile 1948, a Milano, il maggiore dei carabinieri Antonio Di Dato consegna ai propri
subalterni, fra i quali il capitano Aldo Altomare, comandante della compagnia di Milano
suburbana, un promemoria a titolo di "orientamento" relativo all‘inquadramento, armamento ed
impiego di volontari civili cattolici da parte dell'Arma.
Al promemoria è allegato un elenco di persone "affidabili" del Maci, fra le quali spicca Adamo
Degli Occhi che, nei primi anni Settanta, sarà a Milano uno dei protagonisti dell'anticomunismo
politico e sarà, infine, grottescamente accusato di "golpismo".
Non c'è, in campo cattolico, solo il Maci.
Il 27 febbraio 1948, a Torino. Renato Foietta, responsabile dell'organizzazione paramilitare
cattolica "Vedette" in Piemonte, scrive a tale Pozzati per informarlo che "il Cs (controspionaggio -
Ndr) è disposto a permettere che qualcuno di voi indossi la divisa di carabiniere...Il Cs è disposto a
mettere in contatto personale uno di voi; e pensavo a te (vedi tu) con il comando dei carabinieri
locale e agire sempre assieme. Mi pare che questa - conclude Foietta - sia una buona cosa".
L'8 febbraio 1948, su ordine personale di Pio XII, è stato costituito il "Comitato civico" diretto da
Luigi Gedda, che sarà l'organizzazione politica con la quale il Vaticano contrasterà i social-
comunisti del "Fronte popolare", ed accanto ad essa, dissimulata e segreta, ci sarà
1'organizzazione paramilitare pronta ad intervenire con le armi contro i "senza Dio", anch'essa
debitamente collegata alle Forze armate ed al suo Stato maggiore.
Nel mese di aprile del 1946, a cura del colonnello Ugo Corrado Musco, è fondata 1'Armata
italiana della libertà (Ail) che si propone di difendere le "quattro libertà" proclamate dalla Carta
atlantica.
Il colonnello Ugo Corrado Musco è fratello del colonnello Ettore Musco, comandante dei servizi
segreti militari, così che nonostante la speculazione fatta sul conto di questa organizzazione che,
alla pari di tutte le altre annoverava fra i suoi gregari numerosi reduci fascisti, l'Ail può essere
considerata una formazione politico-militare governativa.
Ne fa testo l'elenco dei componenti del suo comitato centrale, depositato presso l'ambasciata
americana dal colonnello Ugo Corrado Musco, il 23 ottobre 1947.
Il vertice dell'Armata di liberazione è composto da 35 persone, delle quali 10 sono generali, 4
ammiragli e 3 colonnelli, tutti componenti di quelle gerarchie militari che, l‘8 settembre 1943, si
erano schierate con gli alleati.
Vi sono, difatti, l'ammiraglio Alberto Da Zara che aveva condotto le navi italiane, con i segni della
resa, da Taranto a Malta; il generale Renato Sandalli, ministro dell'Aeronautica nel primo governo
Badoglio; Gustavo Reisoli Mathieu; il generale dei carabinieri, Luigi Sabatini, solo per citarne
alcuni.
Ad ulteriore smentita di quanti continuano a presentare l'AIL come un’organizzazione
"neofascista", e a confermare la matrice militare delle sue origini vi è la nota inviata al
Dipartimento di stato dall'ambasciatore americano a Roma, James Clement Dunn, il 5 settembre
1947. In questa Dunn segnala che ―esiste una forza anticomunista organizzata su scala nazionale
nota come Armata italiana di liberazione (Ail) che venne creata nella primavera del 1946. Le
domande di arruolamento sono state 200.000 anche se il dato viene considerato ottimistico. Il
comitato centrale dell‘Ail ha sede a Roma, opera attraverso alti comandi regionali, provinciali,
comunali. Formata dall‘esercito, dalla Marina e dai carabinieri, è un'organizzazione - scrive Dunn
- ancora non bene armata ma potrebbe essere equipaggiata se da parte dei comunisti ci fossero
minacce di violenza attiva‖.
Come prassi e logica vogliono, l'ambasciata americana ufficialmente non partecipa all'attività
dell'AIL, ma una lettera inviata dal massone Frank Gigliotti all'assistente Segretario di Stato,
Norman Armour, il 26 settembre 1947, conferma l'intervento americano. Gigliotti scrive:
"Sono di origine italiana e...conosco come lavorano i comunisti da quando sono stato commissario
all'Assistenza pubblica del mio paese e ho potuto vedere le loro cellule segrete in azione. Non
possiamo acconsentire che ciò avvenga in Italia, ma è proprio questo che avverrà se non faremo
qualcosa per i gruppi che sono all‘‘immediata sinistra del centro‘. Tutti i gruppi liberali e
sinceramente democratici, anticomunisti quanto il nostro stesso governo, si sentono terribilmente
scoraggiati e delusi. Sentono che li abbiamo dimenticati dono averli messi in piedi, specie quando
li abbiamo aiutati a costruire 1'Armata italiana della libertà. E non possiamo lasciare che succeda
questo, perché se dovesse capitare un'altra guerra, e Dio non voglia che capiti, allora finiremmo
per guadagnarci in Italia la stessa reputazione che adesso abbiamo in Jugoslavia per aver
permesso che Mihajlovic venisse impiccato da Tito".
L'appartenenza alla massoneria, di Frank Gigliotti come degli ufficiali che fanno parte del
comitato centrale dell'Ail, la sua dipendenza dai vertici militari, la sua funzione di forza d'urto
contro i comunisti, fanno di questa organizzazione l'esempio al quale si sono ispirati quanti
hanno fatto della loggia Propaganda 2 del Grande Oriente d'Italia, negli anni Sessanta, e
Settanta, una struttura atlantica operante all'interno della massoneria.
La sola differenza fra 1'Armata italiana di liberazione e 1a loggia P2 risiede nel fatto che la
prima si proponeva di organizzare un esercito nell'esercito, ovvero una forza paramilitare in
grado di affiancare le Forze armate contro i comunisti, mentre 1a seconda, mutati i tempi e le
condizioni, ha proceduto ad un arruolamento selettivo dei propri elementi chiamati a svolgere
compiti politici ad alto livello, sul piano interno ed internazionale, con lo obiettivo dichiarato di
impedire al Pci l'ingresso in una maggioranza governativa.
Massoneria e Forze Armate si stagliano apertamente anche alle spalle del "Fronte italiano
anticomunista", la cui imminente costituzione è segnalata in un rapporto del 20 maggio 1946 che
attribuisce l'iniziativa all'ammiraglio Raffaele De Courten, al generale Roberto Bencivenga e al
senatore Alberto Bergamini.
Un secondo rapporto americano del 17 giugno 1946 afferma che "un gruppo di personalità
politiche e militari legati agli ambienti della destra, incoraggiate e perfino finanziate da centri di
osservazione stranieri, hanno iniziato consultazioni con l'obiettivo di creare un movimento politico
di stampo massonico conosciuto come il Fronte italiano anticomunista...il suo programma politico
non è ancora pienamente noto. È sintomatico, comunque, che il movimento sia aperto a tutti i
nemici del comunismo, specialmente ai circoli militari e agli ex fascisti".
Due note informative dell'anno successivo confermano che il Fronte italiano anticomunista è stato
effettivamente, costituito e ne chiariscono le finalità.
La prima dell'8 luglio 1947, rileva che i capi dell'organizzazione si riunirebbero nella sede della
Lux Film, a Roma, e che ad essa aderirebbero molti ufficiali dei carabinieri.
La seconda, risalente al 15 luglio 1947, specifica che il "Fronte italiano anticomunista", fondato
dall'ammiraglio Raffaele De Courten nella primavera del 1946, avrebbe assunto la denominazio-
ne di "Truppe nazionali anticomuniste" e sarebbe in grado di intervenire in caso di disordini di
piazza. L'attivismo militare in campo politico produce anche la creazione di un altro gruppo
paramilitare, il "Fronte antibolscevico", i cui promotori sono il colonnello dell'Esercito, Oete
Blatto, in servizio presso lo Stato maggiore; il colonnello dell'Aeronautica, ex responsabile del Sia,
Ugo Fischietti, il colonnello del Sia, Angelo Crocetta.
Il Fronte antibolscevico è occultato sotto la copertura dell'Associazione per il turismo aereo
internazionale (Atai), e giunge ad annoverare fino a 2.500 uomini per essere, ufficialmente, di-
sciolto nell'estate del 1948.
Il luogo comune sull'apoliticità delle Forze armate italiane, sul loro distacco dalle contese politico-
ideologiche trova nella storia delle formazioni paramilitari del secondo dopoguerra la migliore e la
più netta delle smentite.
Non c'è gruppo di estrazione anticomunista che, quando non sia stato promosso da ufficiali delle
Forze armate, rappresentanti di tutte e tre le Armi (Esercito, Marina ed Aeronautica), non sia in
stabile contatto almeno con i carabinieri, onnipresenti ed onniscienti .
In due anni, dal 1946 al 1948, l'anticomunismo italiano si arma sotto il controllo del governo e dei
suoi organismi militari e di polizia per fare fronte ad una minaccia che appare solo ipotetica.
All'elenco delle formazioni già citate si possono aggiungere, a titolo di esempio, il "Movimento
anticomunista repubblicano italiano" (Macri), forte, secondo una nota informativa del 31 dicembre
1946, di undicimila uomini e in contatto con il mafioso Salvatore Giuliano; mentre, nel mese di
giugno del 1947, a Roma, è creata 1'"Unione patriottica anticomunista" (Upa) che fa capo
direttamente all'Arma dei carabinieri.
L'apparato clandestino del Partito Comunista italiano si trova a dover fronteggiare una miriade
di gruppi ed organizzazioni paramilitari non ufficiali, magari slegate fra esse, prive cioè di
collegamenti orizzontali, ma verticalmente dipendenti, sotto il profilo del coordinamento, dallo
Stato Maggiore della Difesa, in forma occulta.
Una conferma indiretta viene dall'autorevole testimonianza del generale Ambrogio Viviani,
secondo il quale, nel 1947, nell'ambito dell'Ufficio Operazioni dello Stato Maggiore dell'Esercito
risultava operante una "sezione informazioni" che non s’identificava con l'Ufficio Informazioni
e, nell’ambito del 1° Reparto dello Stato maggiore dell'Aeronautica risultava in funzione una
sezione informazioni distinta dal Servizio informazioni aeronautica (Sia).
Il 10 maggio 1947, con Ddl n. 306, viene emanato l'ordinamento del ministero della Difesa e,
nell'ambito del Gabinetto del ministro, viene istituito un "Ufficio affari riservati” con compiti
che non vengono specificati.
Una risposta all'esistenza di questo misterioso ufficio si può forse trovare in un memorandum
redatto dall'ambasciatore britannico in Italia, Victor Mallet, relativo ad un colloquio fra il pre-
sidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il ministro degli Esteri Carlo Sforza ed il suo omologo
britannico Anthony Eden, del 30 dicembre 1947.
De Gasperi, difatti, informa Eden di aver "incaricato il signor Pacciardi, uno dei nuovi
vicepresidenti del Consiglio e leader del Partito repubblicano, di agire in qualità di presidente di
una sorta di comitato per la difesa civile".
Non ci sono solo le formazioni paramilitari create dallo Stato maggiore dell'esercito in forma più o
meno occulta o, comunque, per iniziativa di alti ufficiali delle tre Armi e dei Carabinieri.
La lotta politica italiana, infatti, si militarizza ma in forma clandestina perché è ufficialmente
tornata la pace ed i partiti ideologicamente nemici convivono nello stesso governo, mentre i
sostenitori della Repubblica si preparano ad abbattere la monarchia ed i monarchici a difendere
Casa Savoia.
Fino al 2 giugno 1946, la necessità di restare con le armi in pugno risponde ad una logica
ambivalente: da un lato quella della possibilità dello scontro fra anticomunisti e comunisti, dal-
l'altro, quella di una guerra civile fra monarchici e repubblicani .
Così, il 13 febbraio 1946, l'agente JK23 dell'OSS, nel rapporto intitolato "Attività politiche
clandestine", scrive che al "comando di Pacciardi, i repubblicani hanno probabilmente nascosto
grandi quantità di armi e organizzato forze militari clandestine".
Lo stesso giorno, un altro rapporto dello stesso Oss, relativo ad "Organizzazione monarchica
Raam-Reparti antitotalitari antimarxisti monarchici", segnala:
"La Raam è una organizzazione anticomunista pro monarchica operante all'interno delle forze
armate italiane e al comando del maresciallo Messe. È formata da piccoli gruppi di sei o sette per-
sone guidati da ufficiali dell'esercito, della marina e dei carabinieri. Si contano anche molti
civili...Si dice che prepari in segreto un'insurrezione armata con l'aiuto di partiti politici e lei
legati. I suoi principali centri si trovano a Roma, a Milano, Napoli, Cesano, Aurelia e Alto Adige".
Ancora il 30 maggio 1946, Corrado Bonfantini e Carlo Andreoni distribuiscono armi ai militanti
socialisti in previsione di un colpo di Stato monarchico.
Anche i servizi segreti americani paventano la possibilità di un colpo di mano, in questo caso
comunista, in caso di vittoria monarchica al referendum del 2 giugno 1946.
La valutazione che ne fanno, il 17 aprile 1946, in risposta ad una richiesta avanzata dal presidente
del Consiglio, Alcide De Gasperi, appare realistica:
"Eccetto che per le province dell'Emilia Romagna, si ritiene improbabile il ricorso alla forza se non
con tentativi sporadici e limitati localmente. Nessuna prova di preparativi di colpi di Stato. I
comunisti risultano meglio armati ed organizzati degli altri partiti, ma anche questi perlomeno a
certi livelli risultano armati. Se la monarchia dovesse vincere il referendum con una maggioranza
minima, allora questo potrebbe costituire lo spunto per un possibile colpo di Stato di sinistra..."
Il 2 giugno 1946 vince la Repubblica.
Viene così evitato un possibile scontro fra repubblicani e monarchici che avrebbe affiancati fra i
primi, spalla a spalla, gran parte dei reduci della Repubblica sociale e partigiani delle brigate
"Garibaldi" con conseguenze imprevedibili per la successiva storia italiana.
Viceversa, nessuno si muove. L'Esercito accetta il risultato, l'Arma dei reali carabinieri fa
altrettanto, la regia Marina militare si limita ad accompagnare la regina Maria José e la sua
famiglia, il 5 giugno 1946, ad Oporto (Portogallo), a bordo dell'incrociatore "Duca degli Abruzzi".
La partenza per Oporto di Umberto II, il 13 giugno 1946, dall'aeroporto di Ciampino scongiura
definitivamente il pericolo di uno scontro fra le due opposte fazioni, ma le armi non vengono
riposte.
L'esito delle votazioni per l'elezione dell'Assemblea Costituente ha, difatti, posto in evidenza la
forza elettorale dei partiti dell'estrema sinistra italiana.
La Democrazia cristiana, si è affermata come il primo partito italiano con 8.101.404 voti, alle sue
spalle però il Partito socialista conta 4.758.129 voti e quello comunista 4.356.686, per un totale
per i due partiti di 9.114.818 voti, un numero tale che sgomenta l'anticomunismo italiano ed
internazionale.
Scongiurato il pericolo dello scontro fra monarchici e repubblicani, dinanzi all'evidenza dei
risultati elettorali sia gli anticomunisti che i comunisti non escludono la possibilità di fare ricorso
alla forza per giungere al potere in Italia.
Stati uniti e Gran Bretagna sanno perfettamente che non sarà Josip Stalin ad autorizzare il Pci,
diretto da un uomo di sua fiducia come Palmiro Togliatti, a tentare la conquista del potere in Italia
per via insurrezionale perché lo vietano gli accordi di Jalta, la cui violazione nella sfera
d‘influenza occidentale potrebbe autorizzare gli anglo-sassoni ad intervenire all'interno dei paesi
dell'Europa dell'est, in cui i partiti comunisti non hanno ancora consolidato il loro potere.
Ma, se il Partito comunista italiano insieme a quello socialista fosse in grado nel giro di pochi anni
di ottenere la maggioranza relativa dei voti, acquisendo il diritto di formare il governo, come
potrebbero le democrazia anglo-sassoni contestare un potere raggiunto per via elettorale,
democratica, basata sul consenso di gran parte dell'elettorato italiano?
Si materializza, in questo modo, la grande paura dell'anticomunismo, quella dell'aggiramento dei
patti di Jalta per via elettorale da parte del Pci e dei suoi alleati, che condizionerà in modo tragico
tutta la vita italiana fino ai primi anni Ottanta.
Quali contromisure adottare per scongiurare questo pericolo?
La costituzione, in forma permanente, di un apparato militare segreto rientra certamente nel
novero delle misure prese dai governi democristiani in accordo con lo Stato maggiore della difesa,
per fronteggiare tre eventualità:
1° - la possibilità che il Partito comunista tenti un colpo di mano per impadronirsi del potere.
2° - La possibile reazione armata dei comunisti dinanzi alla sconfitta elettorale del 18 aprile 1948,
considerata certa, e alla loro successiva estromissione dal governo;
3° - una possibile vittoria elettorale del Pci al quale bisognerà impedire di formare il nuovo
governo e, comunque, di governare.
L'apparato politico-militare avrà, quindi, compiti difensivi ed offensivi ma, nel corso degli anni,
naufragate le ipotesi di una insurrezione comunista per impadronirsi del potere o per reagire ad
una sconfitta elettorale, all‘estromissione del partito dal governo o alle provocazioni dei governi
democristiani, resteranno validi solo questi ultimi che, via via, saranno i soli ad essere considerati
ed attuati fino al 1979, quando per la prima volta nella storia del dopoguerra il Partito comunista
inizierà a perdere consensi elettorali e cesserà di rappresentare una minaccia per l'anticomunismo
interno ed internazionale.
L‘esistenza di un apparato politico-militare occulto diretto dallo Stato maggiore della difesa, sotto
il controllo dei governi democristiani non è una mera ipotesi.
Nel mese di ottobre del 1947, il segretario nazionale della Democrazia Cristiana, Attilio Piccioni,
affida a Paolo Emilio Taviani l’incarico di coordinare le attività delle formazioni paramilitari
clandestine che fanno capo al partito, e che sono composte nella quasi totalità da ex partigiani.
Il 7 novembre 1947, l'argomento relativo alla struttura paramilitare viene affrontato nel corso di
una riunione della direzione nazionale.
Giuseppe Dossetti osserva che i comunisti "sono in grado di massacrare tutti i nostri quadri
periferici con pochi uomini", e chiede di "inserire il nostro piano nel piano generale del governo".
Mario Scelba, ministro degli Interni, afferma che occorre "mettere il partito in assetto di difesa‖
perché "il governo non può fronteggiare tutto e dappertutto" e che, inoltre, "bisogna mettersi
d'accordo con i partiti che intendono difendere decisamente le libertà democratiche".
Fra questi ultimi si colloca il Movimento Sociale Italiano.
Non doveva il "neofascismo", secondo la strategia delineata da Pino Romualdi nel luglio del 1946,
riguadagnare i favori della borghesia italiana "dalla congenita vigliaccheria‖, ponendosi alla
avanguardia della battaglia contro il comunismo?
L'eventualità di uno scontro armato con i comunisti esalta Giorgio Almirante che in vita sua non ha
mai combattuto, ma sa di poter contare su diverse migliaia di reduci della Repubblica sociale
addestrati militarmente e disponibili alla battaglia.
Già il 1° febbraio 1947, Giorgio Almirante aveva scritto a Franco De Agazio, direttore de "Il
Meridiano d'Italia”, a Milano, per richiedere il suo intervento presso il cardinale di Torino,
Fossati: "Caro De Agazio, a nome del Movimento ti prego di una missione urgente ed
importantissima. Abbiamo avuta notizia sicura che il cardinale Fossati di Torino ha convocate
parecchie persone e personalità allo scopo di addivenire alla fondazione in Piemonte di squadre
di resistenza anticomunista. Tu capirai cosa significa e cosa può significare ciò. Affidiamo
quindi a te la missione di andare a Torino, possibilmente con altra persona di fiducia, di farti ad
ogni costo ricevere dal Fossati e di prospettargli la possibilità che il Msi collabori con lui...".
Il 16 aprile 1947, l'agente americano Barret, in un suo rapporto, segnala che a Napoli, "come
contromisura contro la violenza comunista...Il Movimento sociale italiano (Msi) ha iniziato a di-
stribuire armi automatiche ai suoi militanti e ha nominato un generale (la cui identità è ignota)
al comando delle fazioni".
A prescindere dalle iniziative assunte sul piano locale in vari centri della penisola, la struttura
clandestina paramilitare del Movimento sociale italiano s'identifica con i Fasci di azione
rivoluzionaria, fondati nell'estate del 1946, da Pino Romualdi che è, contestualmente, uno dei
fondatori dello stesso Msi.
Come il partito che rappresenta la struttura legale, politica ed ufficiale, anche i Far sono
un‘emanazione diretta dei servizi segreti americani ed italiani.
Il 29 ottobre 1946, il capo della polizia, Luigi Ferrari, segnala ai questori di Roma e Frosinone
tale Antonio Di Legge, alias Quinto Romani, il quale afferma di essere al servizio degli anglo-
americani per i quali organizza, anche con la collaborazione di Pino Romualdi, "gruppi armati
anticomunisti".
Due giorni più tardi, il 31 ottobre, gli ebrei dell’Irgun di Menachem Begin fanno saltare in aria
la sede dell’ambasciata britannica a Roma, con l'esplosivo fornito dallo stesso Pino Romualdi
che collabora con l'organizzazione terroristica ebraica, su invito dei servizi segreti italiani ed
americani, gli stessi che hanno già stabilito il contatto fra gli uomini di Junio Valerio Borghese e
gli esponenti del sionismo armato.
La conferma, se mai serve, giunge da una nota informativa dei servizi segreti militari dell'11
febbraio 1949, che segnala come l'agente americano Joseph Luongo abbia richiesto a persona non
identificata se il governo italiano si avvale dell'opera dei Fasci di azione rivoluzionaria per i quali
gli americani hanno speso forti somme per potenziarli e metterli in grado di agire in caso di
sollevazioni di sinistra.
L'11 febbraio 1948, una nota informativa del ministero degli Interni segnala che è stato concluso
"un importante accordo... tra il Msi e alcuni industriali dell'Alta Italia, già sovvenzionatori del
fascismo...per l‘apporto di fondi per un maggiore incremento dell'organizzazione del movimento",
nonché la creazione "a Roma di una brigata composta da ex combattenti ed elementi fascisti per la
difesa esterna della capitale contro gli attacchi comunisti", affidata al comando di un ex console
della Milizia.
Due giorni dopo, il 13 febbraio, il questore di Roma segnala, in un appunto, che la segreteria
nazionale del Msi, "in previsione di possibili aggressioni alle sue sedi", ha chiesto alle sezioni
periferiche "nominativi di iscritti disposti a costituire speciali squadre di difesa".
L‘attivismo in campo paramilitare del Movimento sociale italiano non è fine a sé stesso, perché il
partito di Giorgio Almirante procede di comune accordo con la Democrazia cristiana sul piano
attivistico, con squadre formate da militanti di entrambi i partiti, e si appresta a svolgere
propaganda elettorale per il partito di Alcide De Gasperi rinunciando perfino a una parte di voti
che potrebbero confluire sul suo simbolo, per avere la possibilità di entrare a far parte, a pieno
titolo, di quei partiti politici che intendono difendere decisamente le libertà democratiche", come
affermato dal ministro degli Interni, Mario Scelba.
Il Movimento sociale italiano sarà, infatti, inserito sia nel piano di difesa dello Stato che in quello
predisposto per l'autodifesa dei partiti politici, dei loro uomini e delle loro sedi che entrerà in
funzione nell'imminenza delle elezioni politiche del 18 aprile 1948.
Se il 26 dicembre 1946, il Movimento sociale nasce come movimento politico legittimato ad
operare nella nuova Italia post-bellica, democratica ed antifascista, il 18 aprile 1948 riceve la sua
consacrazione come colonna portante del sistema parlamentare sulla cui affidabilità nella lotta
contro il comunismo e nella fedeltà gli Stati uniti d'America non ci potranno essere dubbi di sorta.
Anzi, negli anni a venire, sarà proprio il Msi a fornire allo Stato ed alle sue strutture segrete e
segretissime gli uomini per condurre la guerra civile che, mediante la destabilizzazione dell'ordine
pubblico, riuscirà a stabilizzare quell'ordine politico di cui è parte integrante.
Non ci sono solo la Democrazia cristiana ed il Movimento sociale impegnati a prepararsi ad un
eventuale scontro militare, perché il 19 febbraio 1948, a palazzo Drago, a Roma, si svolge una
riunione alla quale prendono parte ventuno persone per studiare i piani da attuare in caso di
vittoria elettorale del Fronte popolare.
Vi prendono parte, con altri, il generale Gustavo Reisoli Mathieu, il maresciallo Giovanni Messe,
l'ammiraglio Thaon de Revel, il principe Colonna, Sartorio per la Confidustria, ed Emilio Patrissi.
L'obiettivo è coordinare l'attività di quei gruppi paramilitari che dovranno affiancare le Forze
armate e di polizia in caso di scontri con i comunisti e, difatti, è chiamato a presiederla il generale
Giuseppe Piechè, primo comandante generale dell‘Arma dei carabinieri sotto il governo diretto dal
maresciallo Pietro Badoglio nell'autunno del 1943.
Un mese prima, il 12 gennaio 1948, il console americano a Milano, Charles Bay, aveva segnalato
in un suo rapporto la tendenza ad unire le forze delle formazioni paramilitari operanti in città e
nella regione come il Movimento di resistenza popolare (Mrp) di Carlo Andreoni, di matrice
socialdemocratica, 1'Armata italiana della libertà, l'Uomo qualunque ed il gruppo capeggiato da
Emilio Patrissi.
La richiesta avanzata riservatamente dal governo di centro-sinistra, presieduto da Massimo
D'Alema, a quello americano di non divulgare i documenti della Cia inerenti l'intervento
americano in Italia nel 1948, non consente di procedere ad una ricostruzione esaustiva dei piani
predisposti dal governo di Alcide De Gasperi, dallo Stato maggiore della difesa e dagli Stati uniti
per impedire al Fronte popolare di giungere al potere, in un modo o nell'altro, ma quanto è emerso
nel corso degli anni ci consente di farla egualmente e di affermare che l'apparato politico-militare
costituito in quel periodo è stato mantenuto negli anni a venire come i piani di difesa, debitamente
aggiornati via via, perché la "minaccia" comunista è rimasta inalterata, anzi si è accresciuta nel
corso degli anni fine a raggiungere il suo culmine negli anni Settanta.
Negli anni Settanta, l'ex ministro degli Interni, Mario Scelba, racconterà al giornalista Antonio
Gambino, in sintesi, quali erano le misure predisposte dal governo, nell'aprile del 1948, per
fronteggiare il "pericolo rosso":
"...Già nei primi mesi del 1948 - ricorda Scelba - era stata messa a punto un'infrastruttura capace
di far fronte a un tentativo insurrezionale comunista. L'intero paese era stato diviso in una serie di
grosse circoscrizioni, ognuna delle quali comprendeva varie provincie, e alla loro testa era stato
designato in maniera riservata, per un eventuale momento di emergenza, una specie di prefetto più
anziano o quello della città più importante, perché in alcuni casi era invece il questore o un altro
uomo di sicura energia e di mia assoluta fiducia.
L'entrata in vigore di queste prefetture allargate sarebbe stata automatica, nel momento in cui le
comunicazioni con Roma fossero state, a causa di una sollevazione, interrotte; allora i super-
prefetti da me designati avrebbero assunto i pieni poteri dello Stato sapendo esattamente, in base a
un piano preordinato, che cosa fare.
D'altra parte ci eravamo preoccupati anche di impedire che si potesse arrivare a un'interruzione
delle comunicazioni. Pensando che la prima mossa dei promotori di un eventuale colpo di Stato
sarebbe stata di impadronirsi delle centrali telefoniche e delle stazioni radio, o quanto meno di
renderle inutilizzabili, avevamo organizzato un sistema di comunicazioni alternative, servendoci
come punti di appoggio, di un certo numero di navi italiane e alleate presenti nel Mediterraneo".
Una doppia struttura di comando, una rete alternativa di comunicazioni che poggia sulla
collaborazione nelle navi della VI flotta, la suddivisione del Paese in circoscrizioni che non
corrispondono a quelle delle province: di più Mario Scelba non dice, ma è sufficiente, specie se
ricordiamo la circolare della direzione generale di Ps del 18 marzo 1948 che indicava le misure da
prendere in vista delle elezioni politiche.
Accanto ai "servizi fissi di vigilanza ai seggi", a quelli di "pattugliamento e riserva", compaiono
infatti i "servizi straordinari", non dipendenti dai prefetti, costituiti da reparti mobili di Ps,
carabinieri ed Esercito come "riserva da impiegare soltanto in casi di gravi necessità".
Reparti inter-forze chiamati ad intervenire per reprimere eventuali tentativi di rivolta ma non tali,
per numero, da garantire il successo delle operazioni.
Accanto a questi reparti inter-forze è necessario affiancare milizie civili i cui componenti abbiano
due requisiti minimi: una fede anticomunista e una preparazione militare.
A guidare i reparti civili sono le Forze armate.
La prima testimonianza è quella di Piero Cattaneo:
"In occasione delle elezioni del 1948 vennero formati dei gruppi di partigiani cattolici col preciso
compito di opporsi ad un'eventuale presa del potere da parte dei comunisti. La formazione di questi
gruppi armati era non solo conosciuta ma autorizzata e favorita dalle autorità costituite. Io
personalmente sono stato nominato comandante generale per la provincia di Milano".
Piero Cattaneo era collegato, per sua ammissione, al comando dell'Arma dei carabinieri, da un
lato, e al questore Vincenzo Agnesina, dall'altro, nominato quest'ultimo dal ministro degli Interni,
Mario Scelba, responsabile dell'apparato clandestino costituendo 1'alter ego segreto del prefetto di
Milano, in quella che era la doppia struttura di comando creata per l'occasione.
La conferma viene da una dichiarazione resa dal colonnello di fanteria in congedo, Giuseppe
Falcone, trasmessa per conoscenza al ministro della Difesa, Luigi Gui, il 3 settembre 1969.
"Nell'anno 1948 in previsione delle elezioni politiche che si presentavano abbastanza difficoltose
ebbi l'incarico in qualità di comandante del presidio di Sacile, dal comando del V Comiliter di
Udine, di armare alcuni civili fidati nella zona di Sacile, Vittorio Veneto, Valcellina e
limitrofi...Detti armi anche al1'Arcivescovado di Udine - mons. Zaffonato - allora vescovo di
Vittorio Veneto. Tutta questa zona era sotto il controllo diretto. Ad elezioni ultimate ritirai le armi e
le versai alla sezione staccata di Artiglieria di Conegliano...".
La terza testimonianza viene da Massimo Rosti, componente a Pavia della formazione
paramilitare cattolica "Avanguardia di Cristo Re", fondata nel 1947 da don Carlo Barcella, ex
cappellano militare degli alpini in Albania e poi della divisione repubblicana "Monterosa", che
rivela come il 15 aprile 1948 venne avvicinato da un ufficiale in congedo che gli fornì la parola
d'ordine che, in caso di vittoria comunista alle elezioni, avrebbe dato inizio alla reazione armata.
Nelle formazioni paramilitari che, nel tempo, si sono costituite dal 1945, i reduci della Repubblica
sociale e i fascisti in genere hanno rivestito il ruolo che la loro condizione di sconfitti consentiva:
un. ruolo subalterno e gregario che, per essi, ha il vantaggio di facilitarne il reinserimento nella
vita civile e politica del Paese operando nel solo campo il cui il loro contributo è ritenuto utile,
spesso sollecitato, quella della battaglia contro il comunismo.
La nascita del Msi consente ora il loro impiego come forza autonoma e compatta.
La necessità del governo democristiano e dello Stato maggiore delle difesa di disporre di uomini in
grado di combattere rappresenta la grande occasione dei reduci fascisti che assaporano il piacere
- che ha il gusto della rivincita -, dopo tante persecuzioni, di essere chiamati a schierarsi insieme ai
partigiani 'bianchi' a difesa dello Stato repubblicano, democratico ed antifascista.
Il 18 aprile 1948 rappresenta per i reduci della Rsi, che si riconoscono nel Movimento sociale, il
giorno della loro definitiva riabilitazione: dopo quella data non ci saranno che due Italie con-
trapposte, quella anticomunista e quella comunista.
L'Italia fascista rinuncia ai sogni di rivincita e si schiera sotto la bandiera dell'anticomunismo di
Stato e di regime attorno al quale si raccolgono, uniti e compatti, militari della Repubblica sociale
e del Regno del sud, marò della divisione Decima e partigiani autonomi, militi della "Tagliamento"
e "fazzoletti verdi" della "Osoppo", ognuno convinto di non rinnegare il proprio passato ma di
considerarlo superato dal presente e ancor più dal futuro da ricostruire uniti nella battaglia,
ridivenuta comune contro il nemico di sempre: il comunismo.
Il 18 aprile 1948, a Milano, all'interno della caserma La Marmora sono ben 400 i reduci della Rsi
che attendono, inquadrati dai carabinieri, di intervenire contro i "rossi".
Sempre a Milano, un ex ufficiale della Decima mas viene "avvicinato da un capitano di polizia che
con le credenziali del ministero dell'interno a firma del ministro Scelba, gli chiede quanti uomini
può mobilitare in caso di vittoria dei comunisti", ed è quindi informato dal capitano di Ps che sono
a loro disposizione "bracciali della polizia ausiliaria, armi, tessere di riconoscimento e altra
dotazione... presso la caserma S. Ambrogio di Milano".
A Roma, nella sede del Msi è piazzata una mitragliatrice pesante Breda 37, fornita dall'esercito.
E una seconda è installata nella sede nazionale nella Dc, a piazza del Gesù, servita da tre ex fanti
di marina della Rsi che, su richiesta di Giorgio Tupini, sono stati mandati da Giorgio Almirante.
A Cremona, l'ex sottotenente dell’Aeronautica repubblicana, Tommaso Donato, testimonierà in
epoca successiva che il 18 aprile 1947, i carabinieri avevano fornito ai reduci della Rsi divise
dell'Arma e uno "speciale tesserino contrassegnato da una lettera dell'alfabeto e da un numero
in codice".
E migliaia di altri sono mobilitati per lo stesso fine, a disposizione nella loro grande maggioranza
dell'Arma dei carabinieri che, per la dislocazione capillare nel territorio, può assolvere il compito
di selezionare gli uomini, armarli, inquadrarli, smobilitarli e, infine, mantenere con loro un
rapporto destinato a rare per sempre.
Contro quello comunista, il regime democristiano riesce a schierare un esercito non
ideologicamente omogeneo ma politicamente compatto che resterà, occultamente, a sua
disposizione per tutto il tempo che la Democrazia cristiana riterrà opportuno.
Un tempo che giunge fino ai primi anni Ottanta, fino a quando cioè la"minaccia" rappresentata dal
Partito comunista svanisce per le mutate condizioni internazionali e per la pochezza dei dirigenti
comunisti italiani incapaci ormai di distinguersi dai loro colleghi degli altri partiti, sul piano
morale ed ideale.
Ex comunista debitamente riprogrammato come atlantista
UNA NUOVA BANDIERA
Le Forze armate italiane come simbolo dell‘unità della Nazione hanno cessato di esistere nel
momento in cui, 1‘8 settembre 1943, poste di fronte all‘alternativa di scegliere fra lo Stato e la
Nazione, si sono schierate, nella loro quasi totalità, dalla parte del primo contro gli interessi della
seconda.
Non si tratta di fare un discorso ideologico per contrapporre il fascismo all'antifascismo, perché il
rovesciamento di fronte venne deciso per salvare la monarchia e garantire a Casa Savoia di
sopravvivere a quella che si profilava come una sconfitta militare ormai certa.
Non era antifascista Vittorio Emanuele III, non lo erano i suoi generali, né gli industriali ed i
banchieri che collaboravano con gli alleati dal giorno in cui gli Stati uniti erano entrati in guerra
ipotecando le sorti di un conflitto che il loro potenziale industriale e bellico rendeva, agli occhi dei
più esperti, già perduto per le potenze dell'Asse.
Gli interessi di Casa Savoia non coincidevano con quelli dell'Italia che, difatti, con la scelta di
passare dalla parte degli alleati anglo-americani si trovò a dover sostenere il peso di tre guerre al
posto di una sola: la guerra contro gli alleati; quella contro i tedeschi, insieme agli alleati; quella
civile fra fascisti ed antifascisti.
A farne una sola, quella iniziata il 10 giugno 1940, ci sarebbero stati meno morti e, soprattutto, la
Nazione sconfitta avrebbe potuto restare unita.
Così non è stato.
I vertici della Forze armate trovarono conveniente ed opportuno schierarsi a difesa della
monarchia, che, dopo il 25 luglio 1943, doveva essere tutelata sia dalla possibile reazione fascista
che dal ritorno di quella "sovversione rossa‖ che il regime mussoliniano aveva fatto scomparire.
Le misure adottate per mantenere 1‘ordine pubblico illustrano a sufficienza la mentalità di una
casta di ufficiali che si era tenuta distaccata dal popolo italiano con il quale, dal 1861, non si era
mai identificata.
La circolare emanata il 26 luglio 1943 dal capo di Stato maggiore dell'esercito, generale Mario
Roatta, per la tutela dell'ordine pubblico ne è la conferma:
"Qualunque pietà a riguardo della repressione è un delitto, poco sangue versato inizialmente
risparmierà fiumi di sangue in seguito. Perciò ogni movimento deve essere inesorabilmente
stroncato in origine. Siano abbandonati i sistemi antidiluviani, quali i cordoni, gli squilli, le
intimazioni, la persuasione...I reparti abbiano i fucili a 'pronti' e non a 'bracciarm'. Muovendo
contro i gruppi di individui che turbino l'ordine pubblico...si proceda in formazione di
combattimento e si apra il fuoco a distanza anche con mortai e artiglierie senza preavviso come se
si procedesse contro truppe nemiche. Non è ammesso il tiro in aria. Si tira sempre a colpire come
in combattimento‖.
Una direttiva che costerà la vita a 93 cittadini, dei quali 83 nel periodo 26-30 luglio 1943, ai quali
vanno aggiunti 563 feriti, mentre i Tribunali militari condannavano, fino all'8 settembre 1943,
3.500 persone a pene varianti da 18 anni a 6 mesi di reclusione e le forze di polizia traevano in
arresto 35 mila cittadini, tutti rei di essersi illusi di aver ritrovato le libertà politiche.
Il prezzo della fedeltà alla monarchia sabauda, i generali italiani sono disposti a pagarlo con le
vite degli altri, non con le proprie.
Per loro, l'onore è un concetto astratto. Ne fa testo il comportamento del maresciallo d'Italia,
Pietro Badoglio, che, il 3 settembre 1943, mentre il generale Giuseppe Castellano, a Cassibile,
firma a nome suo e del governo l'armistizio con gli alleati, non esita a dichiarare al nuovo
ambasciatore tedesco in Italia, Rudolf Rahn, che l'Italia resterà fedele all'alleanza con le
Germania, concludendo con parole che vale la pena di riportare:
"Io sono il maresciallo Pietro Badoglio, uno dei tre più vecchi marescialli d'Europa. Sì,
Mackensen, Pétain ed io siamo i più vecchi marescialli d‘Europa. La diffidenza del governo del
Reich nei riguardi della mia persona mi riesce incomprensibile. Ho dato la mia parola e la
manterrò. Vi prego di avere fiducia‖.
Disonore fine a stesso, inutile, perché i tedeschi già conoscevano la verità.
Il 30 agosto 1943, il tenente colonnello Herbert Kappler scrive a Berlino:
"La mia impressione è che il governo Badoglio concluderà una pace separata nei prossimi dieci
giorni".
Il 4 settembre 1943, a Roma, il direttore della centrale telefonica del Quartiere generale
dell'Aeronautica informa il confidente dei tedeschi, Del Re, che il governo italiano ha firmato
l'armistizio. Il Comando supremo germanico, a Berlino, ne viene subito informato.
Morti inutili: come quelle dei marinai del sommergibile "Velia", fatto uscire insieme ad altri sette,
dal porto di Napoli in missione di guerra dallo Stato maggiore della Marina, come da accordi
stabiliti con gli alleati il 19 agosto 1943 per ingannare i tedeschi.
Il sommergibile "Velia", al comando del tenente di vascello Patané, sarà affondato alle ore 22.00
dell'8 settembre 1943 nel golfo di Salerno, immolato per un inganno che ha mancato il suo obietti-
vo .
La sera dell‘8 settembre, difatti, l'Alto comando tedesco in Italia dirama ai reparti dipendenti il
messaggio radio "Fall achse...Ernte einbrigen" ("Mettete al coperto il raccolto‖) che rende
esecutivo il piano da tempo predisposto di disarmo delle Forze armate italiane.
Quello stesso giorno, sulla base delle informazioni fornite dal generale Giuseppe Castellano,
l'aviazione alleata, bombarda Frascati dove ha sede il comando supremo tedesco in Italia,
provocando 500 morti fra gli italiani ma fallendo il suo obiettivo.
Sempre quell'8 settembre 1943, il capo di Stato maggiore dell'esercito, generale Mario Roatta,
telefona al feldmaresciallo Albert Kesselring per metterlo al corrente della sua "sorpresa"
nell'apprendere via radio della firma dell'armistizio, garantendogli di essere sempre stato
all'oscuro di tutto.
Un modo astuto per garantirsi la pelle nel caso che fallisca la fuga programmata per il giorno
successivo.
Il giudizio più impietoso e realistico sui vertici militari italiani viene dal loro interno, dal generale
Giacomo Zanussi che, alla speranza, espressa dal generale Mario Roatta, che i comandanti delle
unità dislocate fuori Roma possano reagire con le armi ad atti di ostilità da parte dei tedeschi,
risponde:
"Ma lei li conosce meglio di me i nostri comandanti. È già dubbio che dinanzi ad un ordine
perentorio uno su due obbedisca, soprattutto quando l'obbedire impegna non soltanto la propria
responsabilità, ma rischia la propria testa. E dopo di ciò, lei si illude che, lasciati liberi di optare
tra un atto di forza che li compromette e un atto di rinuncia che li risparmia, essi scelgano l'atto di
forza! Segnatamente poi quando si saprà la scelta che abbiamo fatto noi!".
Tranne pochissime eccezioni, difatti, i generali italiani si arrendono senza opporre resistenza alle
truppe tedesche.
La retorica neofascista ha enfatizzato il numero degli ufficiali di grado elevato che hanno aderito
alla Repubblica sociale italiana, a cominciare dal maresciallo d'Italia Rodolfo Graziani, ma la
realtà è molto diversa.
Moltissimi ufficiali, per i primi i generali, hanno aderito alla Repubblica di Salò perché l'8
settembre 1943 si sono trovati dietro le linee tedesche e non hanno voluto rischiare la vita o finire
in un campo di concentramento in Germania.
Altri perché il governo fascista repubblicano pagava ottimi stipendi ed avevano famiglie da
mantenere, altri ancora con la riserva di "aderire per sabotare", gli ultimi perché Benito Mussolini
aveva concesso al maresciallo Rodolfo Graziani di costituire un esercito "apolitico" nel quale,
quindi, si poteva militare senza compromettersi con il fascismo, giustificando la scelta con la difesa
dell'onore d'Italia.
È di origine militare l'immagine della "Salò tricolore" alla quale si riferirà il neofascismo
postbellico, compreso Giorgio Almirante, la sua figura più rappresentativa, che nel suo libro
autobiografico scriverà di aver aderito alla Rsi dopo aver ascoltato il discorso tenuto dal
maresciallo Rodolfo Graziani al teatro Adriano, a Roma, il 1° ottobre 1943.
La frattura che si determina l'8 settembre 1943, all'interno del le Forze armate italiane, viene
quindi ricondotta e circoscritta ad una diversa interpretazione dell'onore militare che per gli uni,
aderenti al Regno del sud, si riconosce nel rispetto del giuramento di fedeltà al re, negli altri,
inseriti nei ranghi della Repubblica sociale italiana, in quello della parola data agli alleati
tedeschi.
Entrambi gli schieramenti proclamano la loro apoliticità ed il comune intento di conservare
l'integrità del territorio nazionale e l'unità della Nazione.
La frattura, anche se più formale che sostanziale, però esiste, e va pertanto ricomposta perché il
nuovo Stato non può prescindere dalle Forze armate e non può ricostituirle epurando da esse mi-
gliaia di quadri che dovranno necessariamente essere riassorbiti nel ruolo e nel grado, in modo da
farne in un tempo ragionevole un organismo unitario, rappresentativo della ritrovata unità di una
Nazione impegnata a rimarginare le ferite della guerra e, in modo particolare, di quella civile.
Ed è questo uno dei compiti dei primi governi postbellici, non assolvibile nell'immediatezza della
fine del conflitto dal governo presieduto da un esponente del movimento partigiano come Ferruccio
Parri, ma al quale si accinge con alacrità quello successivo, guidato dal democristiano Alcide De
Gasperi.
La fine della guerra non segna quella delle apprensioni per il proprio destino e le proprie vite di
tanti ufficiali, soprattutto di grado elevato, che potrebbero essere estradati nei Paesi occupati
dall'esercito italiano durante il conflitto per esservi giudicati come criminali di guerra.
Anche se, nel corso degli anni, è stato fatto opportunamente dimenticare, il problema rappresentato
dall'estradizione di decine di ufficiali – in paesi come l'Albania, la Jugoslavia, l'Unione sovietica,
l'Etiopia, la Grecia, la Francia – non era di poco conto e coinvolgeva persone che avevano fatto,
dopo 1‘8 settembre 1943, scelte opposte.
La fucilazione, a Bari, del generale Nicola Bellomo, 1‘11 settembre 1945, da parte di un plotone di
esecuzione britannico, provava che per gli alleati la distinzione fra aderenti al Regno del sud o alla
Repubblica sociale non aveva alcun valore dinanzi alla commissione di quelli che a loro
insindacabile giudizio erano "crimini di guerra‖.
Il generale Nicola Bellomo aveva aderito al Regno del sud ed era stato addirittura ferito nei
combattimenti contro le retroguardie germaniche a Bari, il 9 settembre 1943, ma aveva la "colpa"
di aver fatto sparare su due ufficiali britannici che avevano tentato la fuga da un campo di
concentramento sotto la sua giurisdizione nel 1941, uno dei quali era rimasto ucciso.
Sui prigionieri che evadono l'ordine di aprire il fuoco esiste in tutti i Paesi del mondo, ma per gli
inglesi quello commesso dal generale Bellomo era un "crimine di guerra" che andava punito con la
morte.
E se questa era stata la sorte di un ufficiale italiano che aveva aderito al Regno del sud, che si era
schierato con gli alleati, che aveva provocato la morte di un solo ufficiale britannico, non era
difficile ipotizzare quale sarebbe stata quella degli ufficiali italiani che nei Balcani, in Africa, in
Unione sovietica, avevano incendiato paesi, ucciso per rappresaglia migliaia di uomini, donne e
bambini, imprigionato e torturato.
Pochi, forse nessuno, sarebbero tornati vivi dalla Jugoslavia, dall'Unione sovietica, dall‘Albania,
dalla Grecia, dall'Etiopia, che reclamava sia il maresciallo Pietro Badoglio che il suo antagonista
Rodolfo Graziani.
Evitare il cappio al collo era una necessità che contribuiva a rendere unita la casta militare che
riponeva le suo speranze nella Democrazia cristiana e nella Chiesa cattolica, le forze certamente
più idonee, per il credito che godevano presso gli alleati anglo-americani, per evitare il peggio.
Il presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, non abbandona le gerarchie militari sulla cui
disciplina deve contare nel momento in cui si avvicina il momento di scegliere fra monarchia e
repubblica.
Il 9 aprile 1946, Alcide De Gasperi si rivolge all‘ammiraglio Ellery Stone, capo della Commissione
alleata, per puntualizzare le ragioni che sconsigliano di accogliere la richiesta avanzata dalla
Jugoslavia per ottenere l‘estradizione di ufficiali italiani accusati di crimini di guerra:
"Non posso nasconderle – scrive De Gasperi – che un'eventuale consegna alla Jugoslavia di
cittadini italiani, mentre ogni giorno pervengono notizie molto gravi su veri e propri atti di crimi-
nalità compiuti dalle autorità jugoslave a danno di italiani e dei quali sono testimoni i reduci dalla
prigionia e le foibe del Carso e dell'Istria susciterebbe nel paese una viva reazione e una
giustificata indignazione. L'emozione così suscitata non mancherebbe di riflettersi anche su taluni
aspetti della situazione interna, di cui non appare conveniente turbare il processo di
normalizzazione soprattutto nel periodo che precede le elezioni della Costituente".
Alcide De Gasperi preannuncia, quindi, la costituzione di una commissione d'inchiesta italiana per
l‘accertamento delle responsabilità individuali nella commissione di crimini di guerra.
Il 2 maggio 1946, l'ammiraglio Ellery Stone risponde alla nota del 9 aprile del presidente del
Consiglio italiano rassicurandolo sul fatto che ―i governi americano e britannico sono ben
consapevoli delle implicazioni di tale questione", ed attendono di conoscere i risultati dell'inchiesta
condotta dal ministero della Guerra.
Il 6 maggio 1946, viene ufficialmente costituita la commissione d'inchiesta che è presieduta da
Alessandro Casati e composta da sei giuristi, tre ufficiali in rappresentanza delle tre Armi e un
ufficiale con funzioni di segretario.
In un Paese in cui la capacità di insabbiare tutto ciò che può nuocere alle classi dirigenti è
superlativa e ben collaudata, per la prima volta ci si trova dinanzi alla realtà delle atrocità
commesse da militari italiani in guerra che non possono essere cancellate del tutto ma solo
circoscritte ad un numero il più possibile minimo di ufficiali e funzionari civili.
Così, il presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, l‘11 settembre 1946, invia una lettera
all'ammiraglio Ellery Stone con la quale annuncia l'individuazione di 40 persone, tra funzionari
civili e ufficiali dell'Esercito, che potranno essere deferite alla giustizia militare "per essere venuti
meno, con gli ordini o nella esecuzione degli stessi, ai principi del diritto internazionale di guerra".
Il governo italiano, di cui sono parte integrante i rappresentanti del Partito comunista, ostenta di
voler procedere con severità all'istruzione di una "Norimberga" italiana che veda alla sbarra
quanti si sono macchiati di "crimini di guerra".
Il 23 ottobre 1946, viene emesso un primo comunicato nel quale sono elencati i nomi di alcuni dei
40 ufficiali e funzionari civili sotto accusa. Fra i nomi resi pubblici spiccano quelli dei generali
Mario Roatta, Mario Robotti, Gherardo Magaldi, del tenente colonnello Vincenzo Serrentino e
dell'ambasciatore Francesco Bastianini.
Fra questi, il generale Mario Roatta è latitante in Spagna; 1' ambasciatore Bastianini è rifugiato in
Spagna; il tenente colonnello Vincenzo Serrentino è prigioniero in Jugoslavia.
L'inserimento di Serrentino nell'elenco dei "criminali di guerra" legittima la condanna a morte che
gli sarà inflitta dal tribunale jugoslavo, ma la sorte dell'ultimo prefetto italiano di Fiume, aderente
alla Repubblica di Salò, non interessa al governo italiano ed alle gerarchie militari.
Vincenzo Serrentino sarà fucilato, a Sebenico, il 5 maggio 1947.
Sarà uno dei pochi ad essere immolato sull'altare della giustizia dei vincitori, perché i generali in
Italia sono sotto il manto protettivo della Democrazia cristiana che prosegue nella sua tattica volta
a guadagnare tempo, in attesa che l'acuirsi dello scontro fra Mosca e Washington renda possibile
la definizione del problema con un nulla di fatto.
Intanto, il 23 dicembre 1946, è pubblicato un secondo elenco di nomi fra i quali risaltano quelli dei
generali Emilio Graziosi, Alessandro Pirzio Biroli, Francesco Giunta e Gastone Gambara.
In un elenco successivo, comparirà anche il nome di Achille Marazza, esponente di primo piano
della Democrazia cristiana, ai vertici del Comitato di liberazione nazionale alta Italia, che non si
era distinto nel corso del conflitto nei Balcani, al comando di un reggimento, per spiccata carità
cristiana.
Il 25 aprile 1947, a distanza di poco più di un mese dal discorso del presidente americano Harry
Truman del 12 marzo 1947 che segna l'inizio ufficiale della "guerra fredda", il governo italiano
presenta, tramite l'ambasciatore a Washington, Alberto Tarchiani, un memorandum al governo
americano nel quale illustra le ragioni per le quali richiede la non applicazione dell'art. 45 del
Trattato di pace che prevede la consegna ai Paesi che ne faranno richiesta dei "criminali di
guerra" italiani.
L'incondizionata adesione italiana alla politica degli Stati uniti, la firma del Trattato di pace il 10
febbraio 1947, la necessità americana di mantenere l'Italia nella propria sfera d'influenza per la
sua posizione strategica nel Mediterraneo iniziano a dare i primi corposi frutti alla casta militare
divenuta, senza alcun rimpianto e senso di colpa, repubblicana e democratico-cristiana.
L'articolo 45 del Trattato di pace non sarà applicato di fatto perché i Paesi aderenti all'alleanza
occidentale (Stati uniti, Francia, Grecia, Gran Bretagna) e, infine, la stessa Etiopia notificheranno
al governo italiano, in tempi successivi, la loro rinuncia a richiedere l'estradizione degli ufficiali
italiani accusati di aver commesso crimini di guerra nei loro territori.
La possibilità di estradare nei Paesi del blocco comunista ufficiali italiani per farli giudicare e
condannare a morte certa, non viene presa in considerazione nemmeno a livello di ipotesi.
Nessun ufficiale italiano sarà chiamato a rispondere sul piano penale del suo operato in guerra, a
prescindere dalle scelte fatte l'8 settembre 1943, per affermare che il comportamento delle regie
Forze armate prima dell'armistizio e quello dell'esercito "apolitico" di Salò non meritano censure
da parte della classe dirigente politica repubblicana che su di esse e sulla loro fedeltà conta per
mantenersi al potere.
Non c'è solo la pretesca abilità dei democristiani per spiegare come l'Italia sia il solo Paese
dell'Asse che non ha preso provvedimenti contro la casta militare, i cui esponenti di spicco in
Germania e in Giappone sono finiti sulla forca, ma la complicità di tutte le forze politiche
italiane ed il tacito consenso degli americani e dei britannici.
Gli alleati sono, difatti, consapevoli che la paura, prima, e la gratitudine per essere stati
risparmiati, dopo, avrebbero provocato nelle gerarchie militari italiane uno stato di totale
sudditanza, non solo psicologica, nei loro confronti.
I fatti hanno dato loro ragione.
Del resto, gli anglo-americani le loro vendette in Italia se le sono prese per proprio conto.
Dopo aver fucilato il generale Nicola Bellomo, a Bari, l'11 settembre 1945, difatti, il 27 gennaio
1947 passano per le armi un altro ufficiale italiano, Italo Simonetti, a Marina di Pisa, anch'esso
colpevole di aver ucciso un militare americano in Garfagnana nel corso del conflitto.
Nessuno protesta.
Una casta militare che si pone come obiettivo prioritario quello anzitutto di salvare la pelle, poi
quello di salvaguardare la carriera e la pensione, non può che far comodo a chi è venuto per
conquistare ed ora dovrà governare in maniera accorta e pubblicamente inavvertita.
Il servilismo militare nei confronti degli alleati si evidenzia nei giorni che precedono la firma del
Trattato di pace, avvenuta a Parigi il 10 febbraio 1947.
Contro di essa si erge don Luigi Sturzo che, il 6 febbraio 1947, si spinge a criticare la restrizioni
imposte alla flotta militare italiana; insorge il ministro degli Interni, Mario Scelba, che il 9
febbraio per protesta rassegna le dimissioni rientrate dopo un colloquio personale con il
presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi; lo sdegno si esprime nel tragico gesto di Maria
Pasquinelli che, il 10 febbraio 1947, uccide il governatore militare di Pola, il generale britannico
Robert W. De Winton; mentre lo stesso giorno, al suono delle sirene, si ferma l'intera Nazione
che esprime in questo modo l'amarezza per l'iniquità delle condizioni imposte al Paese sconfitto
dai vincitori.
La sola voce discordante è quella dell'ammiraglio Raffaele De Courten, ex capo di Stato
maggiore della Marina, che il 6 febbraio 1947 su "Il Mattino dell'Italia centrale" non esita a
scrivere che il Trattato di pace lascia una "porta aperta verso l'avvenire".
È il segnale di un comportamento che verrà mantenuto inalterato fino ad oggi: la casta militare
non ha mai espresso un dissenso, sia pure timido e riservato, verso le limitazioni alla sovranità
nazionale, all'indipendenza del Paese, alla subalternità assoluta nei confronti dei vincitori della
Seconda guerra mondiale.
La classe dirigente, nel fare dell'Italia un Paese a disposizione degli Stati uniti, non ha trovato
critiche ed oppositori nel campo militare.
Una della ragioni che spiegano questo comportamento è da ricercare proprio nella benevolenza
con la quale le gerarchie militari sono state trattate dagli alleati e dai politici che avrebbero do-
vuto giudicarle ed epurarle.
Difatti, saranno pochissimi gli ufficiali di grado elevato che subiranno conseguenze di una certa
gravità per i comportamenti mantenuti l'8 settembre 1943 e per la loro adesione alla Repubblica
sociale italiana.
Il 7 febbraio 1946, la Corte di cassazione proscioglie da ogni addebito, in blocco, gli ufficiali
superiori della Guardia nazionale repubblicana stabilendo che "sono formazioni di camicie nere
con funzioni politico-militari le squadre d'azione di camicie nere (brigate nere) che, giusta decreto
istitutivo, rappresentavano la 'struttura politico-militare del partito', e non già le formazioni della
Guardia nazionale repubblicana, modellata sull'ordinamento dell‘Arma dei Regi Carabinieri".
Il 10 febbraio 1946, a Roma, il Tribunale militare assolve il generale Lorenzo Dalmazzo, accusato
di resa e aiuto militare ai tedeschi alla data dell'armistizio, "perché i fatti a lui ascritti non
costituiscono reato".
Il 12 ottobre 1946, a Roma, il Tribunale militare condanna a 2 anni e 20 giorni di reclusione,
interamente condonati, il generale Umberto Giglio, comandante militare dell'Emilia durante la Rsi.
Il 7 gennaio 1947, a Bologna, la Corte di assise proscioglie per amnistia il generale della Guardia
nazionale repubblicana Ivan Doro, presidente del Tribunale militare repubblicano, "per difetto
della volontà omicida" che non può ritenersi sussistente, ad avviso dei giudici, "soltanto perché vi
furono delle sentenze di condanna a morte".
Il 13 gennaio 1948, la Corte di cassazione applica l'amnistia al colonnello Corrado, comandante
militare della provincia di Brescia durante la Rsi, in quanto, scrive:
"La convocazione di tribunali straordinari da parte di un comandante militare della Provincia è
effetto dell'esecuzione di ordini superiori emanati dal prefetto o dal comandante regionale, senza
possibilità di iniziativa di rilievo e di decisioni sottratte al controllo di detta autorità".
Lo stesso giorno, il Tribunale supremo militare, presieduto dal generale Angelo Cerica, assolve il
generale Casimiro Delfini, comandante della Brigata carabinieri di Roma che aveva cooperato
nella deportazione in Germania di 1.500 carabinieri in servizio nella Capitale, nel mese di ottobre
del 1943, e che poi aveva aderito alla Rsi rivestendo l'incarico di capo del Reparto
Amministrazione-Intendenza presso il Comando generale della Guardia nazionale repubblicana.
Il Tribunale lo giudica innocente delle accuse di collaborazionismo perché riconosce "la legittimità
nell'ambito del diritto internazionale di accordi fra l'autorità italiana e quelle tedesche per il
disarmo ed il trasferimento" dei carabinieri.
Le Forze armate proteggono se stesse, a prescindere dai comportamenti individuali mantenuti l'8
settembre 1943 e successivamente, e la classe politica tutela le Forze armate con l'assenso degli
anglo-americani che riconoscono l'imperiosa necessità di restituire allo strumento militare italiano
la sua efficienza.
In silenzio, senza clamori, il governo presieduto da Alcide De Gasperi, già nel mese di febbraio del
1946, ha richiamato alle armi i giovani che hanno fatto parte dell'esercito repubblicano, purché
non accusati di reati specifici.
Non sono nemici dello Stato democratico quei ragazzi che hanno risposto alla chiamata alla leva
della Repubblica sociale italiana, sono viceversa soldati già addestrati, disciplinati e necessari ad
un esercito che deve fronteggiare gravi emergenze, compreso il rifiuto di tanti giovani meridionali,
siciliani in particolare, di difendere in armi uno Stato che non riconoscono come proprio.
La retorica resistenziale post-bellica ha inteso vedere nella mancata epurazione delle Forze
armate, nel trattamento clemente riservato agli ufficiali in alto grado che avevano aderito alla Rsi,
nel reintegro di molti di essi nell'esercito nato dalla Resistenza, la prova di un fascismo che
rimaneva latente ma ancora in grado di condizionare la vita politica della Repubblica democratica
ed antifascista.
Non è così.
Gli ufficiali del regio Esercito che, dopo aver giurato fedeltà alla monarchia, avevano giurato
fedeltà alla Repubblica sociale italiana e, successivamente, hanno espresso un terzo giuramento di
fedeltà, questa volta alla Repubblica antifascista, non hanno mai ritenuto di venire meno alla
coerenza e all'onore militare perché apolitico era 1'Esercito regio, apolitico quello repubblicano,
apolitico doveva essere quello democratico: in tutti e tre i casi, difatti, il dovere del soldato è
obbedire, difendere l‘integrità territoriale della Nazione, combattere la sovversione che mina la
unità del Paese.
L'obbedienza del soldato, distaccato dalla politica, al di fuori delle fazioni, alieno da ogni
ideologia, fedele allo Stato, a "qualunque Stato" (come sosteneva Julius Evola), diviene lo scudo e
l'alibi di quanti passano, apparentemente senza traumi e sensi di colpa, dal servizio della
Monarchia a quello dello Stato fascista repubblican0 a quello, infine, dello Stato democratico e
repubblicano .
L'Italia dell'immediato dopoguerra affronta i problemi dell'integrità territoriale sul confine
orientale dove appare grave il contenzioso con la Jugoslavia, in Sicilia dove il separatismo avvia la
propria guerriglia a partire dal mese di ottobre del 1945, del mantenimento dell'ordine pubblico e
della necessità di contrastare la "sovversione" socialcomunista.
Garantire e tutelare le Forze armate significa per i governi democristiani assicurarsi la certezza di
poter fare affidamento sul loro intervento in qualunque circostanza e contro qualsiasi nemico
interno.
Riabilitare le Forze armate, riassorbire il trauma dell'8 settembre 1943, ricomporre la frattura
creatasi con i 600 giorni della Repubblica di Salò, salvaguardarne l'immagine evitando che venga
infangata dai processi, all'interno ed all'estero, per "crimini di guerra", sono tutte azioni promosse
non da un fascismo occulto ma dalla nuova classe politica, di cui fanno parte anche i comunisti che
sperano, inizialmente, di immettere nei ruoli dell'Esercito i quadri delle formazioni partigiane.
Le ombre che gravano sulle gerarchie militari sono tante e non possono essere dissipate se non con
un atto di coraggio che la classe politica italiana non ha mai avuto né mai ha ipotizzato di avere.
L'accusa di tradimento nei confronti di alti ufficiali che dall'entrata in guerra dell'Italia, il 10
giugno 1940, fino alla data dell'armistizio, l'8 settembre 1943, avevano collaborato con gli alleati
non era solo una voce di popolo per giustificare le nostre sconfitte ma una realtà triste ed amara,
confermata dalla imposizione nel Trattato di pace dell'art. 16 che fa divieto all'Italia di processare
quanti hanno collaborato con gli alleati dal 1939 al 1945.
La resa dell'isola di Pantelleria nel mese di giugno del 1943, l'abbandono da parte della
guarnigione della base di Augusta, la sola dotata di cannoni da 381 mm, nella notte fra il 9 ed il 10
luglio 1943, che apre la strada all'invasione anglo-americana della Sicilia, provano che alla base
del tradimento di ufficiali di grado elevato non vi erano motivazioni ideologiche ammesso che
queste ultime possano giustificare quanti, dalle posizioni di comando che occupano, mandano a
morte certa i propri compatrioti ed i propri subalterni per favorire l'azione del nemico.
Quanti italiani sono scomparsi nel Mediterraneo perché qualche ammiraglio segnalava agli inglesi
le rotte dei convogli diretti in Africa rendendoli facili bersagli dei sommergibili e degli aerei di Sua
Maestà britannica?
Neanche la fine della guerra a fianco degli alleati e la scomparsa del fascismo avrebbero dovuto
consentire all'ammiraglio Franco Maugeri, apertamente e pubblicamente accusato di intelligenza
con il nemico, di divenire capo di Stato maggiore della marina, eppure è proprio quanto è stato
fatto da quelle gerarchie militari per le quali la sola difesa è rappresentata dalla negazione in toto
di ogni accusa e dalla cancellazione di tutte le verità, unico modo per ricostituire l'unità della
Forte armate e restituire ad esse il prestigio definitivamente perduto.
Dovevano, quindi, cadere le accuse di tradimento, quelle relative ai‖crimini di guerra" ed, infine,
quella di aver partecipato su fronti contrapposti alla guerra civile dopo l'8 settembre 1943.
Il 22 febbraio 1947, il Tribunale militare di Taranto aveva prosciolto per amnistia il sottotenente
Calogero Lo Sardo, tre sottufficiali e 17 soldati imputati per la strage di Palermo del 19 ottobre
1944, quando avevano sparato senza alcuna motivazione plausibile su un corteo di cittadini che
chiedevano il miglioramento delle condizioni di vita, uccidendone 23 e ferendone oltre 100.
La Procura generale militare aveva impugnato la sentenza di proscioglimento ma, il 31maggio
1947, dopo l'esclusione dei comunisti dal governo rinunciò al ricorso e la sentenza di
proscioglimento divenne esecutiva il 4 giugno 1947.
Il 17 febbraio 1949, a Roma, dov'era stato trasferito da Milano per ragioni di opportunità, si
conclude il processo per "collaborazionismo" a carico del capitano di fregata Junio Valerio
Borghese, decorato di medaglia d'oro al valor militare, comandante della Decima flottiglia mas
fino all'8 settembre 1943 e, poi, della divisione di fanteria di marina Decima nella Repubblica
sociale italiana.
Junio Valerio Borghese viene condannato a 12 anni di reclusione dei quali 9 condonati, e rimesso
subito in libertà fra l'esultanza della Marina militare di cui era l'ufficiale di maggiore prestigio.
Due giorni più tardi, il 19 febbraio, il giudice del Tribunale militare, generale Enrico Santacroce,
proscioglie i venerali Mario Roatta e Giacomo Carboni, che erano stati denunciati dalla
commissione d'inchiesta, presieduta dal comunista Mario Palermo, sulla mancata difesa di Roma
dell'8-10 settembre 1943 e, contestualmente, i generali Ambrosio, Castellano, De Stefanis, Utili e
Calvi di Bergolo che erano stati, a loro volta, denunciati dal generale Giacomo Carboni.
Sul conto di quest'ultimo, ex direttore del Sim, il giudice militare scrive che la sua condotta era
stata, "improntata alle prescrizioni che il dovere e l'onore imponevano in quelle specialissime
circostanze‖.
Il 14 ottobre 1949, a Perugia, la Corte di assise assolve tutti gli imputati, militari e diplomatici,
accusati di aver organizzato l‘omicidio dei fratelli Rosselli, compreso il colonnello dei carabinieri
Sante Emanuele che aveva addirittura confessato la sua partecipazione al delitto, non esitando a
giustificare la sentenza assolutoria con una motivazione nella quale i giudici scrivono:
"La logica conclusione di quanto si è esposto e ragionato sarebbe la dichiarazione della
responsabilità dell‘Emanuele e del Navale nell'uccisione, di Carlo Rosselli. Notisi poi nei confronti
del primo che anche il semplice fatto da lui inizialmente confessato, avere cioè trasmesso al
secondo l'ordine di uccisione costituirebbe, come tanti elementi inducono a credere, partecipazione
al delitto. Però la Corte non può dissimularsi un dubbio, tenue è vero, ma sempre un dubbio; che
nel torbido mondo del fuoriuscitismo internazionale in Francia potessero fermentare oscure
tragedie e che vittima di una di queste possa essere stato Carlo Rosselli".
Bisognerà attendere altri trent'anni circa per vedere una seconda Corte d‘assise, questa volta
romana, assolvere perfino i rei confessi in un processo che, anche in questo caso, coinvolge alti
ufficiali delle Forze armate, quello sul presunto golpe Borghese del 7-8 dicembre 1970.
Il 2 maggio 1950, a Roma, si conclude il processo a carico del maresciallo d'Italia Rodolfo
Graziani, ministro della Difesa e comandante in capo delle Forze armate della Rsi.
Rodolfo Graziani è condannato a 19 anni di reclusione che si riducono a 5 anni e 4 mesi per effetto
delle amnistie e dei condoni la cui decorrenza deve essere calcolata dal giorno in cui è stato
arrestato dagli alleati e non da quello in cui è stato passato in consegna alle autorità italiane, così
che la pena, in effetti, è quasi interamente scontata.
Graziani, difatti, sarà rimesso in libertà il 28 agosto 1950.
Con note, rispettivamente, del 27 maggio 1947 e del 7 luglio 1947, la Gran Bretagna e la
Francia, precedute da quella dello stesso tenore degli Stati uniti, rinunciano a richiedere
l'estradizione degli ufficiali accusati di "crimini di guerra", a norma dell’art. 45 del Trattato di
pace, ma chiedono che i processi a loro carico si svolgano comunque in Italia.
In tempi successivi, la stessa posizione assume la Grecia e, di fatto, anche l'Etiopia, fiduciose nel
fatto che i Tribunali militari italiani avrebbero, in ogni caso ed in qualche modo, reso loro
giustizia.
Il 25 giugno 1951, però, a Roma, si svolge una riunione fra i ministri della Difesa, Randolfo
Pacciardi, degli Esteri, Carlo Sforza, di Grazia e giustizia, Attilio Piccioni, ed un rappresentante
della Procura generale militare per esaminare il problema relativo ai processi da fare a carico dei
"criminali di guerra".
Le decisioni assunte nel corso della riunione non si conoscono, ma i suoi effetti sì, perché tutti i
procedimenti pendenti relativi ad almeno 40 fra alti ufficiali e funzionari civili saranno debitamente
archiviati e i fascicoli processuali chiusi in armadi che nessuno ha mai avuto il coraggio e la
dignità di riaprire.
Per chiudere definitivamente la questione militare, per sanare le ferite delle Forze armate e
presentarle alla Nazione come un organismo unitario immune da tradimenti e viltà, proteso solo
alla difesa della Patria in guerra e in pace rimane da fare un solo, ultimo e definitivo, passo:
riabilitare anche sotto il profilo giuridico, non solo quindi sotto quelli politico e morale, gli
appartenenti in divisa alla "Salò tricolore" che, a loro merito, potevano ascrivere di non aver mai
schierato, nel corso dei 600 giorni della Repubblica di Salò, i loro reparti su quelle linee del fronte
dove si trovavano, a fianco di inglesi ed americani, i militari del Regno del sud.
Una scelta, concordata con lo Stato maggiore del regio Esercito, per affermare che le Forze
armate regolari della Repubblica sociale non partecipavano ad una guerra civile ma continuavano
a combattere solo per l'Italia ed il suo onore, non per il fascismo.
Una scelta che aveva già fruttato, sia pure circoscritto alla sola divisione Decima, il
riconoscimento del contrammiraglio B. Inglis, capo del servizio segreto della Marina militare
americana, che nel mese di gennaio del 1946, nel bollettino riservato agli ufficiali della U.S. Navy
security of the O.n.i. Review, sul conto di Junio Valerio Borghese e dei suoi uomini aveva scritto:
"...Quello che è certo è che essi non furono favorevoli agli alleati; ma sarebbe scorretto affermare
che essi furono delle formazioni più favorevoli ai tedeschi e più filofasciste delle forze armate
italiane. La maggior parte di essi sentì che l'armistizio era stato un vergognoso tradimento al suo
alleato da parte del re e di Badoglio e decisero di 'redimere l'onore d'Italia'".
Ora, il riconoscimento, esteso a tutti gli appartenenti alle Forze armate regolari della Repubblica
sociale italiana agli ordini del maresciallo Rodolfo Graziani, diveniva pubblico ed ufficiale.
Il 23 febbraio 1952, con legge n. 93, è riconosciuto valido ai fini della carriera il servizio prestato
nelle Forze armate della Rsi , con il conseguente reintegro nel ruolo e nel grado di tutti gli ufficiali,
non condannati per fatti specifici, che potranno riprendere servizio nelle Forze armate della
Repubblica democratica ed antifascista.
È, in questo modo, riaffermato il concesso di "apoliticità" che costituisce l'alibi delle Forze armate
che al servizio di un governo di diritto (il Regno del sud) o di fatto (la Repubblica sociale) hanno
preteso di servire solo lo Stato e la Nazione, non regimi politici.
Mutate però le condizioni politiche, interne ed internazionali, il capo di Stato maggiore della
Difesa, generale Andrea Viglione, nel 1975 bloccherà le carriere degli ufficiali provenienti dall'
esercito repubblicano che non potranno superare il grado di generale di brigata.
In Italia, le Forze armate erano uscite dalla Seconda guerra mondiale distrutte, non solo
materialmente, così che l‘opera di ricostruzione aveva richiesto tempo e, soprattutto, una nuova
bandiera attorno alla quale riunirsi che non fosse quella di un'Italia unita, che i fatti avevano
dimostrato non esistere nel cuore e nelle coscienze di milioni di italiani.
Una bandiera che non era più quella dei tre colori, ma a stelle e a strisce.
Italia-Israele: esercitazioni militari congiunte tra Sardegna e Negev
POTERI FORTI
Nel dopoguerra italiano, parallela ad un mondo politico dominato dalla Democrazia cristiana,
pavido, incerto, incline alla trattativa ed al compromesso con il Partito comunista, esiste una forza
militare compatta e determinata nel suo anticomunismo che, nel tempo, si accrediterà come la sola,
autentica garanzia per gli Stati uniti e, successivamente, per 1'Alleanza atlantica che l‘Italia
resterà fedele ai patti e, questa volta, manterrà la parola data.
Fino a quando i governi democristiani adotteranno la linea della fermezza nei confronti del Partito
comunista e del suo alleato socialista, la garanzia militare resterà riservata, se non proprio
invisibile, per poi apparire in tutta la sua drammatica evidenza negli anni Sessanta e fino alla metà
degli anni Settanta come fattore di pesante condizionamento della politica governativa nei con-
fronti del comunismo interno.
Del resto, sono la Democrazia cristiana ed i suoi alleati anticomunisti ad affrontare il problema
rappresentato dalla presenza, in Italia, del più forte Partito comunista occidentale con misure di
carattere militare e poliziesco più che politico, delegando la propria difesa a quegli Stati maggiori
che nella guerra contro il nemico interno hanno visto, prima, la salvezza dei propri ufficiali e del
proprio prestigio e, dopo, quella del riscatto e della rivincita.
Dal momento in cui inizia la concreta riorganizzazione delle Forze Armate, con la creazione del
ministero della Difesa il 4 febbraio 1947, l'istituzione si distingue per la stabilità dei vertici di
comando che si contrappone, in modo vistoso, all'instabilità politica che vede l'avvicendamento
costante di uomini e di governi .
Dal 20 maggio 1948, data in cui si forma un governo presieduto da Alcide De Gasperi, il primo
dopo la vittoria elettorale del 18 aprile che ha stabilizzato definitivamente la situazione politica
italiana, fino al 6 agosto 1970, data in cui assume la presidenza del Consiglio il democristiano
Emilio Colombo, in un Paese ancora scosso dal massacro di piazza Fontana, si avvicendano alla
direzione politica della Nazione 21 governi e 11 presidenti del Consiglio: Alcide De Gasperi,
Giuseppe Pella, Mario Scelba, Antonio Segni, Adone Zoli, Amintore Fanfani, Ferdinando
Tambroni, Giovanni Leone, Aldo Moro, Mariano Rumor ed Emilio Colombo.
La catena di comando militare, viceversa, vede la nomina il 1° febbraio 1947 a capo di Stato
maggiore dell'esercito del generale Efisio Marras, già addetto militare a Berlino durante la guer-
ra, che il 10 novembre 1950 verrà promosso a capo di Stato maggiore della Difesa permanendo
nella carica fino al 15 aprile 1954.
Gli subentra, nella carica di capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Giuseppe Mancinelli,
che si dimetterà il 29 marzo 1959 per dissensi con il ministro della Difesa, Giulio Andreotti.
Il 1° aprile 1959 è nominato capo di Stato maggiore della Difesa il generale Aldo Rossi che
manterrà l'incarico fino al 22 dicembre 1965, quando sarà sostituito dal generale Giuseppe Aloja
che, peraltro, ha ricoperto l'incarico di capo di Stato maggiore dell'esercito dal 10 aprile 1962, e
che resterà al vertice delle Forze armate fino al 16 febbraio 1968.
Nel corso di 21 anni, le Forze armate italiane sono state guidate da soli quattro uomini, Marras,
Mancinelli, Rossi e Aloja, due dei quali hanno ricoperto anche la carica di capi di Stato maggiore
dell'esercito, Marras ed Aloja, restando rispettivamente al comando dell'istituzione militare per
poco più di sette anni il primo, per poco meno di sei anni il secondo.
Ancora più stabile appare la guida della polizia italiana con annesso servizio segreto civile, che in
oltre 19 anni è stata diretta da due soli uomini: Giovanni Carcaterra, nominato il 22 marzo 1954,
che lascerà l'incarico al suo successore, Angelo Vicari, che lo manterrà fino al 28 gennaio 1973.
Quattro uomini alla guida delle Forze armate dal 1947 al 1968, due soli a quella delle forze di
polizia dal 1954 al 1973, un dato che dovrebbe far riflettere quanti ancora oggi ritengono che
questo Paese sia stato retto da una democrazia parlamentare e non sia stato, viceversa, uno Stato
autoritario e di polizia, in stile sudamericano.
Se gli Stati uniti e l'Alleanza atlantica hanno potuto contare su alleati silenziosi e fedeli, guidati con
mano ferma da pochi uomini, questi sono stati i militari ed i poliziotti italiani, non certo i politici.
Le Forze armate italiane non sono state ricostruite, nel dopoguerra, per un possibile impiego
contro un nemico esterno che per anni è rimasto solo ipotetico non avendo l'Unione sovietica la
capacità e la volontà di affrontare un conflitto mondiale, e dopo, a partire dagli anni Sessanta, è
divenuto potenziale ma affrontabile solo dagli Stati uniti, gli unici in grado di schierare un
armamento nucleare con funzioni di deterrenza e una forza armata convenzionale capace di
fronteggiare qualsiasi minaccia.
Per comprendere meglio l'inesistenza della "minaccia" militare sovietica è giusto ricordare
l'elenco parziale dei danni subiti dal suo Paese, fatto dal ministro degli Esteri sovietico,
Mikhailovic Molotov, il 19 marzo 1947:"I danni subiti dall'Urss ammontano a 128 miliardi di
dollari; 1.700 città e 70.000 villaggi distrutti; 25 milioni di persone rimaste senza tetto; distrutte
31.000 fabbriche che davano lavoro a 4 milioni di operai; distrutti 65.000 chilometri di binari
ferroviari e 4.000 stazioni; 98.000 fattorie collettive e 1.800 fattorie statali distrutte e
saccheggiate; 7 milioni di cavalli, 17 milioni di bovini, 20 milioni di suini, 27 milioni di ovini
perduti; distrutti 40.000 ospedali e dispensari medici; 84.000 scuole, 42.000 biblioteche".
A questi danni, va aggiunta la perdita, di circa 27 milioni di abitanti nel corso di un guerra
che, da una parte e dall'altra, aveva cancellata la pietà.
Nessun Paese del blocco comunista era nelle condizioni di sostenere un conflitto armato.
Il 16 aprile 1946, il generale Duff invia da Trieste al Quartier generale alleato a Caserta un
documento segretissimo nel quale ipotizza l'inizio del conflitto con la Jugoslavia per la data del 1°
giugno 1946, ma quest'ultima nulla può fare senza il supporto del1‘Unione sovietica che, a sua
volta, non è assolutamente in grado di fornirglielo.
Difatti, il 4 giugno 1946, a Caserta, il generale William Morgan, in un dispaccio, scrive che nella
Venezia Giulia "tutto indica che, al momento, sia in corso soltanto una guerra di nervi.
Di conseguenza, reputo improbabile un colpo di mano jugoslavo".
I sovietici abbandoneranno le loro pretese sui territori al confine con la Turchia, ritireranno le
proprie truppe dall'Iran, manderanno allo sbaraglio i comunisti greci che, illusi di avere alle loro
spalle paesi ormai dominati dai loro compagni albanesi, bulgari e jugoslavi, daranno inizio il 26
ottobre 1946 ad una guerriglia dalla quale usciranno sconfitti.
Le ragioni della passività sovietica, sono di carattere militare, come confermano gli esiti della
riunione svoltasi a Mosca il 10 febbraio 1948, fra sovietici, bulgari ed jugoslavi sulla questione
greca.
Dopo aver avuto conferma da Edvard Kardelj che la Jugoslavia non era disposta ad intervenire
militarmente in Grecia per sostenere i comunisti greci, Josip Stalin si dichiara d'accordo nel far
cessare l'insurrezione nel Paese ellenico.
"I comunisti greci - disse il dittatore sovietico, secondo il resoconto di Milovan Gilas - non hanno
alcuna possibilità di vincere. Non potete immaginare che la Gran Bretagna e gli Stati uniti, la più
grande potenza del mondo, permetteranno la rottura delle loro arterie di comunicazione nel
Mediterraneo. Fesserie! E noi non abbiamo la flotta. L‘insurrezione greca deve cessare il più
presto possibile".
Neanche la guerra di Corea dimostra la volontà guerrafondaia dell'Unione sovietica.
Il conflitto coreano nasce da un errore commesso dal segretario di Stato americano, Dean
Acheson, che il 12 gennaio 1950, nel corso di un discorso a Washington, esclude la Corea del sud
dal "perimetro" difensivo degli Stati uniti, così che Stalin autorizza la Corea del nord a sferrare
un‘offensiva lungo il 38° parallelo, il 25 giugno 1950, con la ragionevole certezza che la conquista
della Corea del sud non comporterà una risposta militare americana.
Ma si sbaglia, perché come conferma una nota dell'ambasciatore italiano a Washington, Alberto
Tarchiani, al ministro degli Esteri Carlo Sforza, la Corea non ha rilevanza strategica per gli Stati
uniti ma ha un grande valore simbolico perché "l'eventuale conquista di questa da parte delle forze
comuniste comporterebbe una perdita di prestigio tale da scuotere non solo in Estremo Oriente, ma
anche in Europa, la fiducia dei popoli liberi sull'appoggio degli Stati uniti".
Quando la Corea del nord chiede assistenza per resistere alla controffensiva americana, il 29
settembre 1950, Josip Stalin può solo rivolgersi a Mao Tse Tung che l'8 ottobre 1950, quando le
truppe americane ed alleate varcano la frontiera del 38° parallelo dando inizio
all'occupazione della Corea del nord, ordina ai "volontari" cinesi di intervenire e di travolgere,
come difatti avviene, le truppe americane obbligate ad una sanguinosa ritirata.
L'Unione sovietica non può intervenire direttamente in soccorso dei compagni coreani perché
darebbe il pretesto agli Stati uniti di attaccarla usando l'arma nucleare, come dal 1946 vanno
pianificando .
Già nel mese di giugno del 1946, gli americani avevano predisposto il "Piano Pincher" (Morsa),
che prevede un attacco nucleare all'Unione sovietica con l'impiego di 50 bombe atomiche, e che
resterà valido fino al 10 marzo 1948 quando sarà sostituito da un altro, denominato "Broiler", che
prevede lo sganciamento di 34 bombe atomiche su altrettante città sovietiche.
Solo se l'attacco americano fosse stato realizzato, 1'Armata rossa sarebbe scattata in avanti per
occupare i centri industriali dell'Europa occidentale certa che su questi gli Stati uniti non avreb-
bero potuto utilizzare i loro ordigni nucleari.
Il "pericolo rosso", sotto il profilo militare negli anni dell'immediato dopoguerra era inesistente,
come prova il fatto che l‘esercito sovietico era passato dagli 11 milioni di uomini del 1945 ai poco
più di 2 milioni del 1948, perché per un Paese distrutto da una guerra spaventosa prioritaria era la
ricostruzione non l'espansione territoriale con la forza delle armi.
La necessità di un riarmo delle Forze armate italiane non dovrebbe, pertanto, essere al primo posto
delle esigenze della Nazione e dello Stato.
Viceversa, nel clima bellico in cui vive il Paese, dopo la cessazione delle ostilità, l'esigenza dei
governi è il rafforzamento delle forze di polizia e delle Forze armate.
Il 26 febbraio 1946, l'ambasciatore americano a Roma, Alexander Kirk, trasmette al Dipartimento
di stato la richiesta del presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, già avanzata dal suo predeces-
sore, Ferruccio Parri, di elevare il numero dei carabinieri in servizio da 65 mila a 75 mila.
Le condizioni in cui versa l‘Italia sono denunciate dalla sezione R&A dell‘Oss in un rapporto del 2
febbraio 1946:
"1.700 calorie a testa invece delle 2.100 che rappresentano il minimo per una sana sopravvivenza,
condizioni generali peggiori che in qualsiasi altro paese d'Europa se si eccettua la Germania,
industrie ferme per mancanza di materie prime e carburante, una disoccupazione in aumento che
alla fine dell'inverno toccherà il 40% delle forze lavorative come unica prospettiva (sia il governo
che il sindacato hanno dovuto accettarla), un'emigrazione massiccia in Francia che indirizzerà fin
d'ora 40.000 lavoratori in Belgio e mezzo milione in Francia".
Il 10 ottobre 1948, il quotidiano comunista "L'Unità" potrà scrivere, senza essere smentito, che il
bilancio del ministero degli Interni prevede "40 miliardi per la polizia, 2 per la maternità ed
infanzia".
L'ultimo combattimento che 1'Esercito italiano sosterrà, sul territorio nazionale, sarà quello contro
i separatisti, a San Mauro, nei pressi di Catania, il 29 dicembre 1945, per il resto concorre al
mantenimento dell'ordire pubblico turbato, specie in Meridione, dalle disperate condizioni di vita
dei cittadini più che dall‘attività ''sovversiva" dei partiti socialista e comunista.
Il riarmo delle Forze armate risponde, perciò, ad una logica politica interna ed internazionale che
callidamente prospetta la possibilità, presentata come probabilità concreta, di un attacco militare
al Paese da parte di una potenza straniera (L'Unione sovietica) in concorso con una "quinta
colonna" rappresentata dal Partito comunista.
Anche quando i fatti hanno provatamente dimostrato l'inesistenza di una volontà insurrezionale da
parte dei comunisti italiani, i governi italiano ed americano continueranno ad insistere, accen-
tuando i toni, sulla improrogabile necessità di riarmare le Forze armate italiane.
Ne è un esempio significativo la relazione della Cia del 24 febbraio 1949, nella quale si scrive:
"La volontà del popolo italiano di resistere all'aggressione sovietica è compromessa dal suo timore
di coinvolgimento in un'altra guerra, specialmente in assenza di efficaci mezzi di autodifesa...
Le Forze armate italiane sono in grado di sconfiggere un'insurrezione comunista, ma solo dopo che
siano avvenuti gravi danni. Nella misura in cui l'aiuto militare degli Stati uniti accresca la loro
capacità da questo punto di vista i risultati sarebbero vantaggiosi. . .‖.
Abbiamo visto diplomatici di estrazione liberale come Manlio Brosio, politici socialdemocratici
come Giuseppe Saragat e democristiani come Giovanni Gronchi, opporsi all'ingresso dell'Italia in
una alleanza militare, ritenendo giustamente più pertinente per il Paese una politica di stretta
neutralità fra i due blocchi, ma non c'è traccia di opposizione da parte degli ambienti militari pur
consapevoli che l'ingresso nella Nato avrebbe significato la rinuncia definitiva all'indipendenza del
Paese, alla sua sovranità nazionale e, di conseguenza, alla sua dignità nazionale.
Le gerarchie militari hanno tutto da guadagnare dalla psicosi bellica, dalla paura collettiva del
"pericolo rosso" perché sono loro a rappresentare la difesa del nascente regine democristiano con
tutti i vantaggi materiali che questa condizione comporta in termini di carriera, ampliamento dei
reparti, riarmo che si traduce nella possibilità di ricostruire l‘industria bellica italiana, chiamata a
lavorare sulle commesse militari americane, prima fra tutte la Fiat, saldando in maniera
indissolubile gli interessi del mondo militare con quello industriale.
Il 3 gennaio 1950, il presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi comunica al governo la
costituzione di nuove unità: la brigata alpina Julia, la brigata corazzata Ariete, la divisione
Granatieri di Sardegna, la divisione di fanteria Avellino, e il progetto di ammodernamento
dell'Aeronautica.
Gli Stati uniti sostengono il riarmo delle Forze Armate Italiane, che ormai sono integrate nella
Nato.
Il 29 dicembre 1950, difatti, il segretario esecutivo del National Security Council, a Washington, in
un rapporto relativo alla "minaccia comunista" in Italia introduce il principio che quest'ultima,
benché nazione sconfitta, "nell'interesse della sicurezza degli Stati uniti e dei paesi della Nato,
possa derogare alle limitazioni al proprio riarmo".
Il 7 marzo 1951, è approvata la legge che consente il riarmo delle Forze armate, superando
parzialmente le limitazioni imposte dal Trattato di pace, e che prolunga la ferma a 15 mesi effettivi.
Il 21 dicembre 1951, Stati uniti, Gran Bretagna e Francia abrogano 29 clausole del Trattato di
pace imposto all'Italia, in gran parte riferite alle restrizioni sul piano militare.
Il 21 gennaio 1952, il Consiglio dei ministri approva uno stanziamento aggiuntivo di 250 miliardi
per il riarmo, suddivisi in due anni.
Il giorno successivo, il presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, afferma che lo stanziamento
straordinario per il riarmo "non corrisponde pienamente ai desideri dei nostri alleati americani" e
chiarisce che "a questa politica non vi è alternativa: o l'alleanza militare con l'America, o una
politica di abbandono‖.
La casta militare non ha recriminazioni da fare nei confronti della classe dirigente politica la cui
politica pro-americana e filo-Nato è disposta a sostenere ad oltranza anche venendo meno a quella
che è la solidarietà all'interno delle stesse Forze armate nei confronti di ufficiali subalterni.
Il 10 ottobre 1956, il ministro degli Esteri Gaetano Martino invia una lettera "riservata" al
ministro della Difesa, Paolo Emilio Taviani, per esprimere il suo parere contrario alla richiesta di
estradizione in Italia di ufficiali germanici accusati di strage.
Per i coloro i quali hanno espresso indignazione per 1'archiviazione di procedimenti penali contro
militari germanici ed hanno chiesto a gran voce di conoscere i nomi dei responsabili, è giusto
riportare parte di quanto scritto da Martino a Taviani:
"Sono convinto che coloro i quali presero parte a così barbare azioni non meritino personalmente
alcuna clemenza. Non posso tuttavia nascondermi, come responsabile della nostra politica estera,
la sfavorevole impressione che produrrebbe sull'opinione pubblica tedesca e internazionale una
richiesta di estradizione da noi avanzata al governo di Bonn a distanza di ben 13 anni da quando i
dolorosi incidenti surriferiti ebbero luogo tanto più che una buona parte dei militari incriminati
risulterebbero già stati giudicati e condannati dalle corti alleate al momento opportuno e cioè
nell'immediato dopoguerra.
Ma, a parte le considerazioni negative che potrebbero farsi su questo nuovo tardivo risveglio non
ho bisogno di sottolineare a te, che segui da vicino i problemi della collaborazione atlantica ed
europea da parte del governo di Bonn, una nostra iniziativa che venisse ad alimentare la polemica
sul comportamento del soldato tedesco.
Proprio in questo momento infatti tale governo si vede costretto a compiere presso la propria
opinione pubblica il massimo sforzo, allo scopo di vincere la resistenza che incontra oggi in
Germania la ricostruzione di quelle Forze armate, di cui la Nato reclama con impazienza
l'allestimento".
Il 20 ottobre 1956, il ministro della Difesa, Paolo Emilio Taviani, annota nel suo diario:
"Gaetano Martino mi scrive che non è opportuno chiedere alla Germania l'estradizione di Speidel
ritenuto (ma ci sono dei dubbi) uno dei responsabili della strage di Cefalonia. I russi stanno per
invadere 1'Ungheria.Il riarmo tedesco è più che mai indispensabile. Moro mi aveva detto che la
competenza non è sua, ma è mia e degli Esteri. Mi ero imposto contro il parere di Mancinelli, per
iniziare la pratica di estradizione. Ma ora, non ci penso neppure a insistere per questo Speidel.
Martino ha ragione".
Motivazioni politiche di carattere militare ed internazionale: non si potranno schierare le armate
germaniche a fianco di quelle anglo-sassoni ed alleate contro l‘Unione sovietica continuando a
perseguire i loro ufficiali.
La logica che sta alla base della decisione italiana di archiviare i procedimenti penali a carico
degli ufficiali tedeschi è ineccepibile, ed è condivisa sia dai vertici politici che da quelli militari .
La ragion di Stato, americana ed atlantica, non viene però recepita e avallata da un gruppo di
ufficiali della divisione di fanteria "Acqui", di stanza a Cefalonia nel mese di settembre del 1943.
Loro l'estradizione ed il processo a carico di uno degli ufficiali tedeschi che partecipò alla
repressione dei militari italiani nell'isola greca li vogliono, anzi li esigono.
Ricondurli alla ragione non è, però, difficile per un vertice militare che non nutre sentimentalismi
di sorta. Così, il 23 novembre 1956, il giudice istruttore militare Carlo Del Prato spicca un
mandato di comparizione a carico di Renzo Apollonio ed altri ex ufficiali della divisione "Acqui",
ipotizzando a loro carico i reati di rivolta continuata, cospirazione ed insubordinazione con mi-
naccia verso un superiore ufficiale, per aver disobbedito agli ordini "di desistere da ogni atto ostile
e di predisporre la cessione ai tedeschi delle armi pesanti", inducendo "la truppa alla rivolta per
commettere atti di ostilità contro i tedeschi al fine di creare il ―fatto compiuto" e contrastare
militarmente le truppe germaniche.
Posti di fronte alla possibilità di essere processati come coloro che, infrangendo le regole del
dovere militare, avevano provocato il massacro dei loro commilitoni a Cefalonia, Apollonio ed i
suoi colleghi rinunciano ai loro propositi di vendetta e riscoprono che l'obbedienza è il mezzo
migliore per fare carriera.
L'ondata di retorica sugli "eroici caduti" italiani di Cefalonia è rinviata di 50 anni, quando cioè
l'opportunità e la convenienza politiche faranno, negli anni Novanta, dello Stato di Israele il faro
della politica governativa italiana di centro-destra e di centro-sinistra, che fa "scoprire" gli
"armadi della vergogna" e spende miliardi per istruire processi a carico di novantenni ufficiali,
sottufficiali e semplici soldati tedeschi da condannare all'ergastolo perché, perbacco, la giustizia
deve fare il suo corso e punire i criminali di guerra tedeschi.
Del resto, dall'8 settembre 1943 le parole onore e dignità sono cancellate dal vocabolario politico e
militare italiano.
Il rapporto fra le gerarchie militari ed i vertici politici democristiani s‘incrina per la prima volta
nel 1959, quando, rispettivamente, il 28 marzo ed il 29 marzo, rassegnano le dimissioni il capo di
Stato maggiore dell'esercito, Giorgio Liuzzi, e il capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe
Mancinelli, per contrasti mai resi pubblici con il ministro della Difesa, Giulio Andreotti.
Dopo la Seconda guerra mondiale, il mondo non ha conosciuto la pace.
Il processo di decolonizzazione ha infiammato l'Asia con la guerra d'Indocina sostenuta dalla
Francia, la guerriglia in Malesia, Filippine, Indonesia, la guerra di Corea ha obbligato gli Stati
uniti ad intervenire militarmente e a scoprire la propria incapacità di vincere una guerra
convenzionale per l'impossibilità di usare il suo arsenale nucleare.
Dalla metà degli anni Cinquanta, il processo di liberazione dal dominio coloniale bianco investe
1'Africa e l'area del Mediterraneo ridiviene terra di frontiera e di conflitto.
La guerra civile in Grecia è finita il 16 ottobre 1949, con la netta sconfitta dalla guerriglia
comunista, ma dall'autunno del 1954 è in corso la guerra d'Algeria che vede la Francia incapace di
reprimere militarmente la rivolta che si vuole alimentata proprio dall'Unione sovietica.
Ma, se i paesi arabi sono in fermento, l'avvenimento che determina la svolta è rappresentato dalla
fornitura di armi che la Cecoslovacchia, nel mese di luglio del 1955, concede all'Egitto, su
richiesta del governo sovietico che vede, ormai, in Israele uno strumento dell'imperialismo anglo-
sassone.
La polveriera mediterranea s'infiamma con l'attacco franco-britannico-israeliano all'Egitto del 29
ottobre 1956, che determina per la prima volta, la minaccia sovietica di intervenire direttamente
con proprie truppe a difesa dei Paesi arabi sotto attacco.
Asia, Africa e Medio Oriente non sono inclusi nei patti di Jalta, quindi in quelle aree lo scontro fra
Stati uniti ed Unione sovietica può avvenire senza esclusione di colpi, con l'avvertenza di condurlo
per interposta persona.
Le due potenze mondiali sostengono le lotte di liberazione nazionali avversando entrambi il
colonialismo europeo, ma gli Stati uniti si trovano a dover fare i conti con il fatto che le potenze
coloniali sono componenti essenziali dell'Alleanza atlantica dal Portogallo all'Olanda, dalla
Francia alla Gran Bretagna.
Il blocco occidentale concorda solo sulla difesa ad oltranza di Israele, divenuta sentinella avanzata
del "mondo libero" in un Medio Oriente in cui la presenza sovietica ed il diffondersi del marxismo-
leninismo divengono, via via, sempre più forti.
L'Italia non è direttamente coinvolta nei conflitti, ma diviene anch'essa prima linea quando
1'Unione sovietica rafforza in modo massiccio la propria Marina militare per presidiare il
Mediterraneo insidiando minacciosamente la supremazia della VI flotta americana.
Il 5 gennaio 1957, a Washington, il presidente Dwight Eisenhower proclama la sua dottrina per il
Medio Oriente ufficialmente diretta a contrastare 1'"aggressione comunista".
"La perdita del Medio Oriente - afferma Eisenhower - determinerebbe una situazione di
strangolamento per il mondo libero".
La dottrina sancisce 1'"autorizzazione ad impiegare le Forze armate per assicurare e proteggere
l'integrità territoriale e l'indipendenza politica di qualsiasi nazione o gruppo di nazioni nel Medio
Oriente che domandi l'assistenza americana contro un'aggressione armata proveniente da
qualunque Paese che sia controllato dal comunismo internazionale".
L'anno successivo, il 18 luglio 1958, le truppe americane e britanniche sbarcano in Libano ed in
Giordania dando applicazione pratica alla dottrina Eisenhower e ribadendo la sfida all'Unione
sovietica che l'accetta potenziando la sua flotta ed imponendo la sua presenza nel Mediterraneo.
Dal momento in cui la minaccia militare sovietica, per la prima volta dal 1945, diviene concreta le
Forze armate iniziano a rivendicare un ruolo maggiore all'interno degli Stati occidentali, in nome
della battaglia contro il “comunismo internazionale"..
Non si profila solo la possibilità di una guerra convenzionale, perché la guerra politica si combatte
anche con altre e diverse armi.
Così che nel blocco occidentale tutta la comunità dei servizi segreti è messa in allarme dalla
ricostituzione a Mosca del direttorato "D", il 23 giugno 1959, nell'ambito del primo dipartimento
generale (spionaggio) del Kgb al comando di Ivan Agato, "incaricato della pianificazione o della
diversione su scala strategica".
La mossa sovietica viene interpretata come il segnale di un campagna di disinformazione su
scala planetaria da parte di Mosca, tanto che i dirigenti dei servizi segreti occidentali non
crederanno, inizialmente, alla veridicità dello scontro fra Unione sovietica e Cina popolare.
Dal 1° al 3 dicembre 1959, a Parigi, presso la sede della Nato, si svolge una conferenza
internazionale sulla "guerra politica dei Soviet", nel corso della quale è prospettata la necessità di
organizzare la lotta politica anticomunista costituendo uno Stato maggiore misto, composto da
civili e militari.
Le Forze armate propongono sé stesse come nuova forza politica, il partito nuovo che i mezzi di cui
dispone e la disciplina dei suoi adepti può garantire la vittoria contro il comunismo e salvare la
civiltà occidentale.
Il precedente delle Forze armate francesi che, da Algeri, il 13 maggio 1958, hanno imposto il
generale Charles De Gaulle come nuovo presidente della Repubblica transalpina, senza violare la
legalità costituzionale, ha fatto scuola perché ha dimostrato che i militari hanno un ruolo da
svolgere in campo politico e non sono disposti a subire passivamente le decisioni dei governi
quando non conformi alle necessità della battaglia contro il comunismo internazionale .
In Italia, il tentativo di staccare il Partito socialista da quello comunista condotto da Aldo Moro,
ridesta i timori americani di un risorgere nella penisola di tendenze neutraliste, come segnalato da
un documento redatto, il 10 gennaio 1958, dall'Office of intelligence research and analysis (Oir)
del Dipartimento di stato.
Gli americani hanno inizialmente guardato con sospetto e diffidenza alla politica di centro-sinistra
ritenuta essenziale da parte di una parte della dirigenza democristiana per assicurare gover-
nabilità al Paese.
L'8 agosto 1956, avevano perfino ipotizzato che l'azione di Pietro Nenni fosse ispirata direttamente
dal governo sovietico, ma successivamente la Central intelligence agency (Cia) aveva aderito,
senza riserve, alla tesi che il passaggio del Partito socialista al campo democratico ed il suo
ingresso nell'area governativa avrebbero costituito un duro colpo al Partito comunista che ne
avrebbe risentito anche in termini di consensi elettorali.
Le speranze americane sono chiaramente espresse in una lettera che Robert Komer, membro del
Consiglio di sicurezza nazionale, scrive ad Arthur Schlesinger, il 9 giugno 1961:
"Un'ultima rottura tra Psi e Pci, risultante da un eventuale governo di centrosinistra, potrebbe
distruggere definitivamente le speranze dei comunisti di conquistare una maggioranza parlamenta-
re e creare un'alternativa dinamica non comunista".
Lo stesso Arthur Schlesinger, il giorno successivo, 10 giugno, invia al presidente John F. Kennedy
un memorandum in vista della visita del presidente del Consiglio italiano, Amintore Fanfani, nel
quale, fra l'altro, suggerisce di "ripetere la posizione americana che continuiamo a favorire misure
severe ed efficaci contro lo spionaggio e la sovversione comunista e che l'apertura a sinistra
renderebbe quelle misure ancora più importanti".
Il centro-sinistra non è quindi considerato un momento della crescita democratica dell'Italia, ma è
solo un espediente, fra i tanti, per contrastare il Partito comunista e, nel contempo, per garantire
alla Democrazia cristiana la possibilità di governare senza doversi appoggiare ad alleati che, sul
piano elettorale, hanno poco da offrire.
In caso di fallimento della politica di centro-sinistra, ci sono le Forze armate a garantire la
governabilità del Paese con il consenso dei dirigenti democristiani o in dissenso da essi.
Gli anni Sessanta rappresentano il decennio più "caldo" della "guerra fredda": la Francia sotto
attacco da parte della Nato con l'organizzazione clandestina, formata da militari, dell'Oas; il colpo
di Stato in Grecia; la guerra dei sei giorni in Medio Oriente che divamperà fino all'armistizio
dell'agosto 1970 con l'afflusso in Egitto di migliaia di consiglieri militari sovietici; la flotta russa
che schiera fino a cinquanta navi nel Mediterraneo; la destabilizzazione dell'Italia.
In questo panorama, anche in quei Paesi laddove è possibile occultare la guerra dietro il paravento
di una pace inesistente, le Forze armate divengono un elemento fondamentale e decisivo della lotta
politica.
La destra politica italiana inizia a guardare alle Forze armate come lo scudo contro il comunismo,
in grado di usare con efficacia la spada per la controffensiva definitiva.
Lo Stato maggiore della Difesa, da parte sua, non rimane indifferente né in attesa di ordini politici
per predisporre gli strumenti necessari per prendere parte, con un ruolo predominante, alla
battaglia contro il "nemico interno".
Crea, come vedremo, strutture clandestine, addestra uomini, elabora dottrine, affina concetti,
allarga l'attività informativa dei reparti addetti alla sicurezza.
È vero che la circolare del reparto "D" del Sifar che dispone la schedatura di "tutte le personalità
che possono assurgere ad alte cariche o comunque inserirsi o essere interessate alle principali
attività della, vita nazionale, in qualsiasi campo", risale al 26 febbraio 1959, dieci giorni dopo
l'insediamento al ministero della Difesa di Giulio Andreotti, ma è altrettanto vero che il Sifar è alle
dipendenze dello Stato maggiore della difesa che non può, pertanto, essere considerato estraneo o
addirittura ignaro di questa attività di illecita e generalizzata schedatura.
La situazione politica è attentamente monitorata dagli Stati maggiori, come dimostra la nota
informativa che l'ufficio "I" del Comiliter di Firenze trasmette, il 29 gennaio 1964, al generale di
brigata Edoardo Formisano, responsabile del Sios Esercito, nella quale è possibile leggere che nei
confronti del centrosinistra, negli ambienti industriali e commerciali, l‘orientamento prevalente
sembra "sfumare dalla primitiva posizione di assoluto contrasto...ad una cauta attesa e di generico
consenso".
Non risulta che il Sios esercito, e quelli delle altre Armi, abbiano l'autorità di svolgere indagini di
carattere politico ed è certo, viceversa, che sono stati utilizzati per fini esclusivamente politici.
La politica di guerra globale al comunismo decisa da John F. Kennedy investe in pieno l'Italia.
Se Aldo Moro vede nel centro-sinistra una mossa astuta per garantire la governabilità, la Cia ci
vede uno strumento di lotta contro il Partito comunista, ma gli americani prendono in esame anche
altre opzioni.
Il 19 gennaio 1961, il National security council emana la direttiva 6014/1 nella quale si stabilisce
che "se i gruppi comunisti o del fronte comunista dovessero significativamente aumentare la loro
influenza sul governo italiano, e specialmente se la determinazione anticomunista dovesse scemare,
gli Stati uniti dovranno prendere in considerazione ogni possibile azione non militare (omissis) sia
da soli sia in cooperazione con altre nazioni alleate, per appoggiare qualsiasi resistenza italiana
contro queste tendenze".
In Italia, è lo Stato maggiore della difesa a predisporre le necessarie contromisure per garantirsi la
possibilità d'intervenire nel caso di cedimento da parte della Democrazia cristiana nei confronti del
Pci.
Il 27 febbraio 1961, in un appunto per il direttore del Sifar, generale Giovanni De Lorenzo, sono
presi in esame i problemi inerenti al coordinamento tra un'organizzazione paramilitare (la cui
costituzione è stata suggerita dal comando designato 3ˆ Armata), una organizzazione militare
palese con scopi occulti (già allo studio dello Stato maggiore esercito) e una organizzazione clan-
destina già a disposizione del Sifar.
Nell‘appunto si afferma, fra l'altro, che "nella indicazione dei compiti si è omesso - tra i compiti
che il Sifar ha assegnato alle sue organizzazioni - quello dell'intervento in caso di sovvertimento
interno. Tale particolare compito configura in maniera ancora più evidente il carattere globale
dell'operazione di emergenza predisposta dal Sifar, avente cioè scopi e riflessi non soltanto nel
settore militare, bensì sull'intero piano nazionale".
Per comprendere appieno che la storia del contrasto del comunismo in Italia è storia militare, non
solo politica, bisogna fare il punto sui servizi segreti militari che un'accorta campagna di
disinformazione portata avanti dai mestieranti senza scrupoli del giornalismo italiano e da giudici
interessati alla carriera (e, a volte, anche quella politica), ha presentato come un istituzione
dipendente esclusivamente dalla politica, autonomo e incline a deviazioni.
I servizi segreti militari sono, viceversa, un reparto delle Forze armate che rispondono del proprio
operato allo Stato maggiore della difesa.
Il 30 marzo 1949, con dispaccio n. 365/S, il ministro della Difesa Randolfo Pacciardi dispone che
l'Ufficio I dell'Esercito, il Sis della Marina e il Sia dell'Aeronautica confluiscano, con decorrenza 5
aprile 1949, nel Sifa unificato, alle dirette dipendenze del capo di Stato maggiore della difesa.
Nello stesso dispaccio, inoltre, si riconosce il presidente del Consiglio come "autorità per la
sicurezza nazionale", titolare del segreto di Stato.
Il 1° settembre 1949, diviene operativo il Servizio informazioni della Forze armate che assume la
denominazione di Sifar, e viene posto al comando del generale Giancarlo Re, che già dirigeva
l'Ufficio informazioni dell'esercito dal 31 ottobre 1947, e cesserà dall'incarico il 21 marzo 1951.
Nessun dubbio, pertanto, sulla diretta dipendenza del servizio segreto militare dallo Stato maggiore
della Difesa, la cui autorità sul reparto viene riconfermata il 28 luglio 1950, quando viene istituito
il Consiglio di difesa presso il quale il capo di Stato maggiore della difesa svolge funzioni tecniche.
La legge n. 624 che istituisce il Consiglio di difesa stabilisce, difatti, che "il Capo di SMD
sovraintende al Servizio unificato informazioni militari e attua per prevenire azione dannosa al
potenziale difensivo del Paese".
Il 18 novembre 1965, con dpr n. 1478 si ridefiniscono i compiti del Sifar che continua a dipendere
dallo Stato maggiore della difesa al quale sono assegnati i ruoli di "sovraintendenza‖ ed
"ispettivo", riconfermati con la circolare del 25 giugno 1966, emanata dal ministro della Difesa,
Roberto Tremelloni, che modifica la denominazione del servizio segreto da Sifar a Sid (Servizio
informazioni difesa), con decorrenza dal 1° luglio 1966.
La cortina fumogena callidamente creata intorno alla dipendenza dei servizi segreti militari dallo
Stato maggiore difesa si è rivelata funzionale alla copertura delle responsabilità di questo ultimo.
Ma, accanto ai servizi segreti militari ci sono i Sios delle tre Armi che dipendono dai rispettivi Stati
maggiori e fanno capo alloStato maggiore della Difesa.
Il 24 luglio 1991, a Johannesburg (Sud Africa), il generale Gianadelio Maletti, ex responsabile
dell'ufficio "D" del Sid, dichiara ai magistrati che lo interrogano:
"Non ho mai prestato servizio all'interno del V Corpo d'Armata di Vittorio Veneto. So però che da
sempre tra i suoi compiti rientrava quello di organizzare una resistenza nel caso di invasione a
opera delle Forze armate dell'Est europeo.
Si trattava di un'attività di resistenza che doveva essere posta in essere da personale non militare.
Ritengo che dipendesse dal SIOS dell'Esercito".
A parte la reticenza del generale Maletti che gli suggerisce di escludere la partecipazione di reparti
militari d'élite alla eventuale guerra di guerriglia contro gli improbabili invasori sovietici, è
significativo che stabilisca un rapporto di dipendenza della struttura "Gladio" dal Sios esercito
che, a sua volta, risponde al capo di Stato maggiore dell'esercito.
La conferma, fra altre, giunge da una riunione svoltasi il 3 marzo 1964 fra il comandante del Sios
esercito, il capo dell'ufficio "R" del Sifar e il responsabile della sezione Sad ("Gladio")
sull'impegno degli ufficiali "I". Si decide che l'attività addestrativa inizi in autunno e si stabilisce di
trovare una denominazione di copertura per meglio garantire la sicurezza dell'operazione.
Il Sios esercito, alle dirette dipendenze dello Stato maggiore dell'esercito, interviene quindi nella
battaglia politica contro il comunismo ed il lassismo democristiano nei confronti di quest'ultimo.
A definitiva conferma che "Gladio" non s'identifica con il solo servizio segreto militare, c'è il fatto
che, il 20 gennaio 1970, è il responsabile del Sios-esercito, generale Vito Miceli, ad inviare una
nota sulle "Stay-behind" al nuovo capo di Stato maggiore della difesa, generale Enzo Marchesi.
Cosa abbia rappresentato "Gladio" nella battaglia contro il comunismo è fatto storicamente
provato ma qui interessa far rilevare che la sua attività politica non derivò dal fatto di essere una
struttura ufficialmente inserita nel servizio segreto militare, bensì dagli ordini che provenivano dai
vertici della Forze armate, incredibilmente rimasti estranei sul piano giudiziario e su quello
storico.
Ufficiali del Sios esercito li troviamo implicati nelle vicende oscure e tragiche degli anni cosiddetti
di "piombo", da Amos Spiazzi, plurinquisito, al colonnello Cosimo Pace ed al capitano Pietro
Cangioli inseriti nell'organigramma dei "congiurati" del ―golpe Borghese", e nella direzione del
servizio di spionaggio illegale organizzato dalla Fiat troviamo ufficiali del Sios Aeronautica.
In quest'ultimo caso si potrebbe eccepire che l'azienda torinese fabbrica anche armi, aerei, blindati
ecc. e che, quindi, è normale che il suo servizio di sicurezza interna fosse diretto da uomini dei
servizi segreti.
Però, le schedature della Fiat non riguardavano i possibili violatori dei segreti militari né
tendevano ad individuare eventuali sabotatori, perché erano finalizzate al controllo politico delle
maestranze e dei loro familiari, e non solo.
Il 18 settembre 1950, l'illegale struttura informativa della Fiat redige una scheda sul conto di
Sergio Garavini, definito" apo ufficio informazioni della Federazione" del Pci, il quale "ha
riunito sabato sera gli agenti di informazione ai quali ha impartito disposizione per intensificare la
propaganda in seno all'esercito. Ha raccomandato di estendere la maggiore attività fra gli ufficiali
in s.p.e. e di tenersi in continuo collegamento con le cellule ufficiali di complemento. Particolare
raccomandazione ha rivolto all'attivista F. E. capocellula presso il Distretto militare con il quale si
è compiaciuto per il lavoro fin qui svolto".
Sergio Garavini, dirigente del Partito comunista, non ha alcun rapporto diretto od indiretto con la
Fiat.
Il 24 gennaio 1955, il servizio segreto della Fiat stila un rapporto informativo sul conto di M.D. ex
"staffetta partigiana" e militante del Partito d'azione, di cui ora si sospetta che svolga, in realtà,
attività politica a favore del Pci.
M.D. non ha alcun rapporto, diretto od indiretto, con la Fiat.
La prova che lo Stato maggiore della Difesa, tramite lo Stato maggiore dell'Aeronautica che ha
utilizzato il proprio Sios, ha costituito nel dopoguerra un servizio di spionaggio illegale in campo
industriale, non per proteggere segreti ma per controllare le maestranze e quanti altri cittadini
avevano la ventura di attirarne l'attenzione, viene da un telegramma inviato dall'amministratore
delegato della Fiat, il 6 settembre 1954, all'ambasciatrice americana Clara Booth Luce:
"1) Da gennaio ad agosto abbiamo sospeso o licenziato 687 indesiderabili, oltre ai 700 precedenti
e ve ne abbiamo comunicato i nomi. 2) D'accordo col 'country team' abbiamo intensificato gli sforzi
per la fusione degli indipendenti con la Cisl e la Uil a danno della Cgil. 3) Ci siamo anche
accordati sulla istituzione di una entità di sicurezza composta da esponenti dell'aeronautica
italiana, dell'ambasciata americana e della Fiat. 4) Stiamo contattando altre società, la Om, la
Magneti Marelli, la Borletti, perché seguano il nostro esempio".
Non ci sono, pertanto, dubbi: la Fiat ha utilizzato per tutto il dopoguerra un servizio segreto
proprio, diretto da personale del Sios Aeronautica e coordinato con esponenti dei servizi segreti
americani.
Anche in questo caso, la presenza della Forze armate nello svolgimento di un'attività spionistica
illegale ai danni di cittadini italiani, organizzata dal capitalismo privato indigeno, è fuori
discussione.
L'amministratore delegato della Fiat, Vittorio Valletta, il 22 agosto 1950, ad Egidio Ortona aveva
confessato:
"Non possiamo fare che una sola politica: quella dell'America per l'America".
Alla stessa conclusione sono giunti, fin dall'8 settembre 1943, i vertici militari italiani.
Come abbiamo visto, nell'appunto del Sifar del 27 febbraio 196I si fa riferimento ad una
organizzazione paramilitare "la cui costituzione è stata suggerita dal comando designato 3ˆ
Armata".
Il 30 dicembre 1997, il generale Vittorio Emanuele Borsi di Parma dichiara al giudice istruttore di
Venezia, Carlo Mastelloni:
"Sapevamo dal Sifar dell'esistenza di un'organizzazione paramilitare di estrema destra chiamata
Ordine Nuovo sorretta dai servizi di sicurezza della Nato che aveva compiti di guerriglia, e di
informazione in caso di invasione.
Si trattava di civili e militari che, all'emergenza, dovevano comunicare alla nostra Armata (la III
con sede a Padova - Ndr) i movimenti del nemico. Si trattava di un'organizzazione tipicamente
americana munita di armamento e di attrezzature radio".
Se consideriamo i rapporti privilegiati intercorsi fra Pino Rauti, giornalista del quotidiano "Il
Tempo" di Roma, e capo di "Ordine nuovo" spacciata per organizzazione "neonazista", ed il capo
di Stato maggiore dell'esercito Giuseppe Aloja; se leggiamo la scheda di adesione ad "Ordine
nuovo"; se ripercorriamo la carriera dello stesso Rauti, non dobbiamo fare molta fatica a collegare
l'organizzazione paramilitare di cui si parla nell'appunto del 27 febbraio 1961 a quella descritta
dal generale Borsi di Parma (che ne fa esplicitamente il nome) che ha il suo gruppo più forte nel
Triveneto.
I vertici militari agiscono, quindi, operando su più piani, occulti e palesi, dando inizio, in prima
persona, ad una campagna propagandistica che deve denunciare la "guerra rivoluzionaria"
comunista e, nel contempo, la necessità di riconoscere alle Forze armate, cioè a sé stessi, la
responsabilità di combatterla.
Dal 18 al 21 novembre 1961, a Roma, si svolge il secondo convegno sulla "guerra rivoluzionaria
dei Soviet", al quale, insieme ai politici, prendono parte decine di alti ufficiali.
Il convegno del 3-5 maggio 1965, a Roma, organizzato ufficialmente dall‘istituto di studi militari
"A. Pollio", sul tema solito, "La guerra rivoluzionaria", è stato voluto dal capo di Stato maggiore
dell‘esercito, Giuseppe Aloja, e finanziato con i fondi del servizio segreto militare.
Il 20 giugno 1969, a Roma, si svolge un convegno organizzato dall'istituto di studi militari "N.
Marselli" sul tema "La difesa civile in Italia", al quale prende parte il ministro della Difesa, Luigi
Gui.
Il 14 marzo 1971, a Roma, si svolge una manifestazione organizzata dall‘associazione "Amici delle
Forze armate".
Due mesi più tardi, sempre a Roma, dal 24 al 26 giugno 1971, si svolge il convegno sul tema
"Guerra non ortodossa e difesa", organizzato, anche in questa occasione, dall'istituto di studi
militari "N. Marselli", al termine del quale si auspica che "le Forze armate abbiano più peso nella
vita della Nazione e siano presenti là dove si fanno grandi scelte nazionali, per esempio nella
programmazione" .
Le Forze armate non si offrono più come servitori dello Stato, ma vogliono essere esse stesse lo
Stato.
Nell'estate del 1964, le gerarchie militari avevano sostenuto la Democrazia cristiana impegnata a
riportare all'ordire il Partito socialista, spaventandolo con il "tintinnio delle sciabole".
La gazzarra scatenata dalla sinistra italiana contro il generale Giovanni De Lorenzo,
fantasiosamente accusato di voler fare un"colpo di Stato" utilizzando la sola Arma dei carabinieri
di cui è comandante, ha messo opportunamente in ombra che dal presidente della Repubblica,
Antonio Segni, si è recato, su convocazione, anche il capo di Stato maggiore della difesa, generale
Aldo Rossi.
Mentre naufraga nel ridicolo la pretesa che l'Arma dei carabinieri possa, con le sue sole forze,
compiere un "colpo di Stato" in Italia prescidendo dalla volontà e dal concorso delle altre Armi,
dei loro Stati maggiori e dello Stato maggiore della Difesa.
Non esiste nella storia dei colpi di Stato del XX secolo un solo esempio di azione portata innanzi da
una parte delle Forze armate, in assenza o addirittura in contrasto con le altre.
Il tentativo fatto dai generali francesi, il 22 aprile 1961, di abbattere il presidente della Repubblica,
Charles De Gaulle, è un esempio di come una parte delle Forze armate non possa prevalere sulle
altre.
In linea teorica, un colpo di Stato militare può essere fatto dal solo esercito, senza il concorso
della. Marina e dell'Aeronautica, non certo da una parte di esso.
E l'Arma dei carabinieri era parte integrante dell'Esercito, non la più numerosa né la meglio
armata.
Tanto non vuole dire che le Forze armate siano sempre rimaste compatte nella loro azione politica
e di contrasto del comunismo nazionale.
La "guerra dei generali" che ha visto la contrapposizione fra il capo di Stato maggiore
dell'esercito, Giovanni De Lorenzo, e quello della Difesa, Giuseppe Aloja, ne è una eloquente
riprova.
L'ex segretario amministrativo del Sifar e dell'Arma dei carabinieri, colonnello Luigi Tagliamonte,
ebbe a dire un giorno che il generale De Lorenzo è stato defenestrato perché non aveva voluto
accettare la "strategia della tensione".
Un fatto è certo. Il 20 aprile 1966, il capo di Stato maggiore della difesa, Giuseppe Aloja, emana
una direttiva in cui raccomanda "l'educazione morale e civica" per "immunizzare il combattente
dalla propaganda sovversiva tendente alla disgregazione della compagine militare", e
contestualmente preannuncia "una specifica normativa sull'arma psicologica".
Il giorno successivo, con una tempestività fulminea, il capo di Stato maggiore dell'esercito,
Giovanni De Lorenzo, emana a sua volta una direttiva nella quale ribadisce l'apoliticità delle
Forze armate ed impone di eliminare "nella trattazione degli argomenti qualsiasi riferimento che
possa - anche vagamente - far pensare ad una visione di parte".
Non c'è uno scontro solo personale fra i due massimi esponenti delle Forze armate, ma una diversa
ed opposta concezione della lotta al comunismo.
Fa riflettere che la destituzione del generale Giovanni De Lorenzo, il 15 aprile 1967, sia avvenuta
per imposizione di Giuseppe Saragat, ora presidente della Repubblica, nell'imminenza dell'avvio
sul piano operativo dell'operazione "Chaos", varata dalla Cia e che ha avuto, per l'Italia,
conseguenze tragiche.
Anche la morte, avvenuta in un incidente stradale dalla dinamica sospetta, del generale Carlo
Ciglieri, ex comandante generale dell'Arma dei carabinieri ed in quel momento a capo del
comando designato della 3ˆ armata, a Bassano del Grappa il 27 aprile 1969, induce a pensare che
ci siano state delle resistenze forti, all'interno delle più alte gerarchie militari, alle operazioni clan-
destine condotte dagli americani sul nostro territorio.
Eliminati, in un modo o nell'altro, i dissensi interni, le Forze armate si pongono ora come l'ago
della precaria bilancia politica italiana.
Adulate dalla destra, da parte dei democristiani, ritenute dai socialdemocratici e dagli uomini di
Pietro Nenni le sole in grado di risolvere la situazione interna e di liquidare il Partito comunista, le
gerarchie militari si calano nei panni dei pretoriani che scelgono i loro imperatori.
A partire dall'estate del 1967 e fino all'autunno del 1974, le Forze armate assolveranno il compito
di condizionare la politica democristiana, ritenuta troppo arrendevole nei confronti del Pci,
sostenendo i socialdemocratici considerati i "duri" dello schieramento politico anticomunista e
facendo balenare, ora in modo palese ora in modo criptico, la loro disponibilità ad intervenire per
porre fine al disordine pubblico e sventare la minaccia rappresentata dall'avvicinamento del Pci
all'area governativa.
Non hanno mai ipotizzato le pavide gerarchie militari italiane un colpo di Stato alla cilena o alla
greca, perché nessun esponente militare ha mai avuto sufficiente carisma per proporsi - ed essere
accettato - come il capo indiscusso di una eventuale Giunta militare.
Inoltre, ancora più dei politici, i militari mantenevano uno stretto rapporto di sudditanza con i loro
colleghi dell‘Alleanza atlantica e degli Stati uniti.
E gli americani non hanno mai preso in considerazione la possibilità di agire come in Cile ed in
Grecia, di imporre cioè agli italiani un governo militare.
Hanno, invece, cercato il "pretesto" per dare ad un governo civile, sostenuto dalle Forze armate, la
possibilità di proclamare lo "stato di emergenza", di sospendere temporaneamente le garanzie
costituzionali o, in subordine, per applicare quegli articoli del codice penale che avrebbero
consentito di trasformare i dirigenti del Partito comunista in imputati in stato di detenzione.
In entrambi i casi, il ruolo dei militari sarebbe stato fondamentale perché erano i soli in grado di
garantire l'ordine pubblico sull'intero territorio nazionale anche facendo uso delle armi.
Quando questo Paese sarà liberato dal liquame giornalistico e storico della sinistra, si potrà
riconoscere in Junio Valerio Borghese un esponente dell'establishment militare interno ed
internazionale e, con esso, che si potrà riconoscere che tutta la sua azione politica è stata ispirata e
concordata con i vertici militari, italiani e stranieri.
Sarà, quindi, possibile riconoscere nell'operazione che ha portato agli attentati del 12 dicembre
1969 il "pretesto" che avrebbe giustificato la proclamazione dello "stato di emergenza" e avrebbe
consentito a Giuseppe Saragat ed ai socialdemocratici di assumere una posizione di preminenza
anche nei confronti dei democristiani perché a loro, e non ai secondi, guardavano le gerarchie
militari per giungere alla costituzione di quello Stato forte che auspicavano.
In nota informativa della divisione Affari riservati del ministero degli Interni del 23 febbraio 1971,
riferito al Fronte nazionale di Junio Valerio Borghese, è scritto:
"Fn è inserito in un gioco di industriali, Cia, Psu, militari, al fine di favorire non tanto un colpo di
Stato, ma un colpo d'ordine" .
La Medaglia d'oro al V.M. Junio Valerio Borghese rappresentava gli interessi e le aspirazioni dei
"poteri forti", primo fra tutti quello militare.
Il presunto, per il liquame giornalistico e storico di sinistra, "principe nero" aveva in realtà in
mente di fare un governo "bianco" riconosciuto da Israele, Stati uniti, Germania federale ecc.
sostenuto dalle baionette delle Forze armate, per fare piazza pulita dei "rossi" usando le leggi
ordinarie.
Lo stesso, identico fine si proponeva il liberale, partigiano, Edgardo Sogno che, come Junio
Valerio Borghese, faceva leva sui militari e fra questi ultimi contava il sostegno necessario per
pervenire, anch'esso, alla formazione di un governo civile che avesse la forza. derivante dal
sostegno militare per mettere fuori legge il Pci e le organizzazioni dell'estrema sinistra.
Il partigiano Edgardo Sogno gode dell'appoggio degli ufficiali provenienti dalle file del movimento
partigiano, tanto che il 23 marzo 1971, a Milano, nello studio di un notaio, deposita il giuramento
sottoscritto da una ventina di ufficiali superiori con il quale costoro s'impegnano a "compiere
personalmente l'esecuzione capitale degli esponenti politici dei partiti democratici responsabili di
collaborazionismo con i nemici della democrazia e di tradimento verso le libere istituzioni".
La scomparsa del giuramento con le loro firme autografe dalle carte processuali del giudice
istruttore Luciano Violante, ripagato per tanta sfortuna con una fortunata carriera politica, non ha
consentito di registrare, sul piano storico, i nomi degli ufficiali superiori delle Forze armate che lo
avevano sottoscritto, ma questa omissione nulla toglie alla verità storica che vede le gerarchie
militari impegnate in quegli anni in una sordida lotta politica per supplire all'incapacità dei
democristiani e mantenere, ad ogni costo, l'Italia all'interno del blocco occidentale, a disposizione
degli Stati uniti d'America.
Dopo il fallimento dell'operazione del 12-14 dicembre 1969, la Democrazia cristiana impegna con
le gerarchie militari una battaglia occulta finalizzata, da un lato, a rassicurarle sulla sua "tenuta"
contro il Partito comunista, dall'altro, a neutralizzare gli "estremisti" in divisa.
L'inchiesta sulla strage di piazza Fontana, abilmente pilotata verso gli ambienti di destra da
personaggi democristiani, e quella sul "golpe Borghese" fatta iniziare nel mese di marzo del 1971,
e più ancora quelle sulla "Rosa dei venti" e il "golpe bianco" di Edgardo Sogno, partite dopo le
rivelazioni del segretario nazionale del Msi Giorgio Almirante, ad Arnaldo Forlani e, da quest'ul-
timo, poste alla base del suo discorso a La Spezia il 5 novembre 1972, danno l‘idea della
percezione del pericolo corso dai dirigenti democristiani resisi conto di essere stati scavalcati dai
socialdemocratici, postisi alla guida di un mondo politico eterogeneo, in nome dell'anticomunismo
e degli interessi della Nato e degli Stati uniti.
Utilizzando la magistratura come il pongo, i democristiani hanno fatto dell'uso politico delle
inchieste giudiziarie un'arma temibile perché ha consentito loro di minacciare ambienti ed interessi
contrastanti con i loro, con la certezza pacifica che i malleabili magistrati italiani avrebbero
compreso quando e su quali soglie fermarsi a tempo per non provocare danni irreparabili all'intero
sistema.
Lo scontro dura fino all'autunno del 1974, quando la mutata politica degli Stati uniti e, di
conseguenza, della Nato che porta alla caduta dei regimi autoritari greco e portoghese comporta
un diverso approccio alla questione comunista che non contempla più atti di forza diretti contro il
Pci.
Per gli oltranzisti atlantici che ancora non hanno compreso la diversa realtà internazionale in cui
vivono, il momento di rientrare nei ranghi scatta nel mese di marzo del 1981 con l‘indagine sulla
loggia massonica Propaganda due, ufficialmente diretta da Licio Gelli.
Se gli anni Sessanta sono stati quelli della "destabilizzazione‖, gli anni Settanta, superato il
momento di maggior pericolo, con l'ultima guerra arabo-israeliana dell'ottobre del 1973, sono
quelli della stabilizzazione dell‘area Mediterranea.
La minaccia militare sovietica in Europa è ormai un fantasma, al quale credono solo gli agit-prop
di destra, quindi le Forze armate iniziano a spostare i reparti al sud d'Italia; la solidità dei regimi
comunisti europei comincia ad incrinarsi, soprattutto in Polonia; gli americani riescono a
trascinare l'Unione sovietica nella guerra in Afghanistan e si avvicina il momento del dialogo fra le
due superpotenze che prelude al crollo finale dell'impero comunista.
In Italia, la Democrazia cristiana ed i suoi alleati accettano il dialogo con il Partito comunista,
troppo forte elettoralmente per essere ancora emarginato, troppo legato a Mosca perché cada
ilveto americano sul suo ingresso nel governo.
Viene meno la necessità dello scontro frontale con i comunisti, ai quali l'imbecillità di ben
individuati militanti di destra ha regalato, con le stragi, centinaia di migliaia di voti e accresciuto
la loro influenza politica, mentre alla loro sinistra prende forza il loro nemico più insidioso e
temibile: le Brigate Rosse.
Ma non rientra nell'economia di questo lavoro parlare delle origini e delle finalità delle Brigate
Rosse e di altre organizzazioni come "Autonomia operaia" che entrano a pieno titolo nella storia
dell'anticomunismo e nei manuali delle metodologie occulte con le quali i reparti specializzati delle
Forze Armate ed i Servizi Segreti Civili liquidano i loro nemici.
Il coinvolgimento delle Forze Armate nella guerra politica è una certezza data dal numero, dai
nomi, dal grado degli ufficiali coinvolti e dalla quantità e qualità delle organizzazioni
fiancheggiatrici che sono state costituite per sostenerne l'impegno politico dalla fine degli anni
Cinquanta fino alla metà degli anni Settanta.
La guerra al comunismo è stata la loro guerra, prima ancora che quella dei politici, perché alle
Forze armate spetta indiscutibilmente il compito di combattere i nemici esterni e quelli interni,
anche se essa non è convenzionale e non richiede lo spiegamento di mezzi corazzati e reggimenti di
fanteria nelle strade.
È stata un guerra che ha avuto più volti e più nomi, da quello di "guerra psicologica" a quello di
"guerra non ortodossa" per approdare infine a quello di "guerra a bassa intensità".
Vediamo, ora, come l'hanno combattuta e vinta facendone pagare i costi ed il prezzo al popolo che,
viceversa, dovevano proteggere e tutelare.
1947. Dovremmo parlare anche di altri temi che riguardano l‟Italia, così per comprendere anche
meglio ciò che accadde e accadrà ad ogni Paese ostaggio USA: a) il falso papa che modificò gli
araldi della Chiesa per potersi poi chiamare 23 (il numero degli Illuminati di Baviera) e spodestare
l‟antipapa Papa Giovanni XXIII (Baldassare Cozza), la cui carica, se pur messa in discussione, non
fu mai veramente negata sino al 1947, quando nell'Annuario Pontificio scomparve dalla notte al dì
(mentre il suo ritratto resta fra i Papi effigiati nella Basilica di San Paolo Fuori le mura); b) I°
maggio, Portella della Ginestra, la prima “strage” di Stato compiuta in Italia per mano delle OSS
(CIA) e con la complicità di Servizi Segreti italiani, americani e inglesi (Truman, Donovan,
Angleton, Stern, Montini, Morlion, ecc. http://www.youtube.com/watch?v=XIcv599AMBk) strage
attribuita al bandito patriota Salvatore Giuliano ed in cui morirono molti innocenti Subito appresso
Luciano fu ucciso dalle forze speciali, sebbene la colpa venne attribuito a una vendetta. L‟epediente
servì per accusare i bolscevichi ed impedire l‟ascesa dei comunisti in Italia. In quella occasione
venne anche siglato un patto con Montini e per la sua ascesa al soglio Cardinalizio (Arcivescovo di
Milano e quindi al Soglio Pontificio, in barba al Beato Pio XII che ne scongiurava. E‟ in Sicilia, con
la MAFIA di Stato che si gioca la storia d‟Italia. Sempre in quel periodo venne riattivata la Banca
del Vaticano, lo IOR, attraverso cui far passare parte dei fondi neri paralleli al Piano Marshall, e lo
stesso Montini si fece anche garante per le SS in fuga (Piano Odessa o ratline IL CANALE DEI
RATTI) verso l‟Argentina, nascondendoli nei conventi dove Pio XII aveva disposto di portarvi gli
ebrei perseguitati. Montini s‟era guadagnato la fiducia, quando, sempre di nascosto da Papa Pio XII,
inviò agli americani le coordinate per colpire con la bomba atomica la diocesi più ricca di Cattolici
in Giappone –magari i destini di Nagasaky gli sfuggivano; c) conferenza di Seelisberg, che incantò
Giovanni (23) all‟epoca ancora Patriarca di Venezia e che getto le basi per la diffusione della
grande menzogna sincretista nel Concilio Vaticano II, di cui parlerò più ampiamente avanti; d) lo
IOR, il punto dolente su cui si concentra parte dell‟apostasìa ecclesiastica, di cui Montini fu il
grande “fochista” (sento il fume di Satana entrare in Vaticano). L'Istituto, ovviamente non nasce col
mons. Montini. Attraversò tre periodi di grande cambiamento: nel 1870 con la dissoluzione dello
Stato Pontificio; nel 1929 con i Patti Lateranensi che stabilirono l'indipendenza della Città del
Vaticano; ed in seguito agli accadimenti della Seconda Guerra Mondiale. Fu il Beato Pio XII che
nel 1942 la riammodernò e ridenominò IOR (Istituto per le Opere di Religione), una vera banca con
scopo di lucro, dotata di personalità giuridica propria. Con questa trasformazione lo IOR divenne un
vero e proprio istituto di credito avente come oggetto d'impresa quello di far fruttare i capitali a
disposizione. Il 31 dicembre „42 il ministro delle Finanze del governo italiano Paolo Thaon di Revel
emise una circolare che prevedeva l'esenzione dello IOR dal pagamento delle imposte sui dividendi.
Nel corso degli anni l'istituto fu criticato per la spregiudicatezza del suo modus operandi, basato
principalmente sulla speculazione sul mercato azionario mondiale e su quello immobiliare, anche
grazie ai sostanziosi privilegi ed esenzioni sopracitati. Secondo dichiarazioni del pentito di mafia
Vincenzo Calcara, lo IOR era coinvolto nel riciclaggio di denaro di Cosa Nostra, mentre un altro
pentito, Francesco Marino Mannoia (secondo Giovanni Falcone «il più prezioso collaboratore di
giustizia») rivelò nel 1998, durante il processo per mafia a Marcello Dell'Utri, che «Licio Gelli
investiva i danari dei corleonesi di Totò Riina nella banca del Vaticano. (...) Lo IOR garantiva ai
corleonesi investimenti e discrezione». Ma non solo offriva garanzia alle “società di servizio
mafiose”, ma anche ai loro mandanti e fiduciari filoamericani e filosionisti, verso i quali sono in
corso inchieste: Tangentopoli, Don Bancomat, P2, Crac Banco Ambrosiano Veneto, trasferimenti
illeciti alla JP Morgan, ecc.. Sotto la gestione Nogara furono rafforzati i legami con diverse banche.
Già dai primi del Novecento i Rothschild di Londra e di Parigi trattavano con il Vaticano, ma con la
gestione Nogara affari e partners bancari aumentarono vertiginosamente: Credit Suisse, Hambros
Bank, Morgan Guarantee Trust, The Bankers Trust of New York (di cui Nogara si serviva quando
voleva comprare/vendere titoli a Wall Street), Chase Manhattan, Continental Illinois National Bank.
E Nogara (dal 1929 al 1958) assicurò al Vaticano partecipazioni in società che operavano nei settori
più diversi: alimentare, assicurativo, meccanico, militare, tessile, cartario, acciaio, energia, cemento,
beni immobili. Un susseguirsi di successi finanziari senza precedenti per la Chiesa cattolica tanto
che il cardinale Francis Spellmann di New York pronunciò per lui un memorabile epitaffio: «Dopo
Gesù Cristo la cosa più grande che è capitata alla Chiesa cattolica è Bernardino Nogara» figura
perlantro molto stimata proprio da Montini che mai intervenne per dissipare perplessità sull‟attività
a dir poco indecorosa della Banca Vaticana. «Prodotti come bombe, carri armati, pistole e
contraccettivi potevano essere condannati dal pulpito, ma le azioni che Nogara comprava aiutarono
a riempire le casseforti di San Pietro» commenta Yallop. Di certo in “Corrispondenza clandestina
in Vaticano tra Montini e Nogara 1943-1945” si possono risolvere parte dei dubbi sugli accordi
che il prelate stava cominciando a tessere con la nomeclatura sionista e cripto-giudea dei noachidi.
Grazie alla sua abilità, Nogara trasformò l'Amministrazione in un impero industriale, finanziario ed
edilizio. Le condizioni che il banchiere pose a Pio XI per accettare l'incarico di gestire il patrimonio
del Vaticano furono due: gli investimenti dovevano essere liberi da qualsiasi considerazione
religiosa o dottrinale e realizzabili in ogni parte del mondo. Il Papa accettò e si aprì così la strada
alle speculazioni monetarie e ad altre operazioni di mercato nella Borsa valori, compreso l'acquisto
di azioni di società che svolgevano attività in netto contrasto con l'insegnamento cattolico (armi,
contraccettivi ecc.). Inoltre il Vaticano, essendosi dichiarato neutrale durante la II guerra mondiale,
poté, come la Svizzera, trattare tranquillamente affari con la Germania di Hitler. Finita la guerra il
Vaticano non risarcì mai le vittime dell'olocausto, restituendo loro i preziosi che i nazisti avevano
trasformato in lingotti. Anzi la Banca Vaticana contribuì a nascondere l'oro nazista non solo nella
stessa Santa Sede, ma anche presso il santuario di Fatima in Portogallo, controllato da elementi
massonici, i quali solo apparentemente risultano anticlericali (è noto infatti che la loggia segreta P2
aveva ampi contatti con gli ambienti vaticani). Lo IOR ha contribuito anche a scomparsa di buona
parte dell'oro della Croazia indipendente, che durante l'ultima guerra mondiale collaborava coi
nazisti. Gli ustascia (cattolici nazisti) massacrarono impunemente ben mezzo milione di serbi
ortodossi, nonché decine di migliaia di ebrei e di gitani. La leadership ustascia, finita la guerra, si
era rifugiata proprio in Vaticano e in alcune proprietà francescane italiane. Uno dei mediatori che
permise agli ustascia e anche ad altri criminali nazisti di ottenere l'impunità, fu il segretario di
stato Montini, in seguito papa Paolo VI. In particolare gli ustascia ebbero bisogno della Banca
Vaticana proprio per gestire finanziariamente il loro governo esiliato in Argentina e per spedire i
propri criminali in fuga verso il Sudamerica, l'Australia e altri luoghi con la protezione della Cia.
Ovviamente il Segretariato Vaticano è a tutt'oggi assolutamente contrario a rendere pubblici gli
archivi relativi alla II Guerra Mondiale. Intanto Nogara continuava a lavorare per accrescere le
risorse del Vaticano. Negli anni '50 e '60 lo IOR prese ad arricchirsi coi fondi che molte famiglie
agiate volevano trasferire all'estero per pagare meno tasse. Il vescovo Paul Marcinkus, il più famoso
dirigente dello IOR, faceva chiaramente capire che la Banca Vaticana godeva di privilegi assoluti
nell'esportazione all'estero dei capitali. Egli era in grado di servirsi di noti finanzieri e bancarottieri,
quali Michele Sindona, colluso coi poteri mafiosi italo-americani, avvelenato in carcere, e Roberto
Calvi, presidente del Banco Ambrosiano, trovato impiccato a Londra; nonché del capo della P2,
Licio Gelli, arrestato per attività sovversiva, e del vescovo Hnilica, che per tutti gli anni '80 trasferì
in Vaticano i fondi anticomunisti provenienti dall'Europa dell'est e i fondi cospicui provenienti dai
pellegrinaggi di Medjugorje in Bosnia. Utilizzando numerose società fantasma con sede a Panama o
nel Lussemburgo, lo IOR divenne uno dei maggiori esponenti dei mercati finanziari mondiali alla
fine degli anni '70. Era infatti in grado di utilizzare le filiere mafiose di Sindona per istradare grosse
somme fuori dal Paese, sotto il naso di tutti gli organismi di controllo. Poi, quando Sindona era
diventato meno frequentabile, a seguito dei suoi debiti con la giustizia, lo IOR cominciò a servirsi di
Roberto Calvi e della sua banca. In quel periodo nel Vaticano si fronteggiavano due fazioni
politiche contrapposte: una, massonica-moderata, denominata "Mafia di Faenza", faceva capo a
Casaroli, Samorè, Silvestrini e Pio Laghi, l'altra, integralista, legata all'Opus Dei, faceva capo a
Marcinkus, Mons. Virgilio Levi, vice direttore dell'"Osservatorio Romano", e Mons. Luigi Cheli,
Nunzio pontificio presso l'ONU. Secondo un rapporto del giugno 2002 del Dipartimento del Tesoro
americano, basato su stime della Fed, solo in titoli Usa il Vaticano ha 298 milioni di dollari: 195 in
azioni, 102 in obbligazioni a lungo termine (49 milioni in bond societari, 36 milioni in emissioni
delle agenzie governative e 17 milioni in titoli governativi) più un milione di euro in obbligazioni a
breve del Tesoro. E l‟advisor inglese The Guthrie Group nei suoi tabulati segnala una joint venture
da 273,6 milioni di euro tra IOR e partner Usa. I segreti finanziari del Vaticano vengono conservati
nelle Isole Cayman, il paradiso fiscale caraibico, spiritualmente guidato dal cardinale Adam Joseph
Maida che, tra l‟altro, siede nel collegio di vigilanza dello IOR. Le Cayman sono state sottratte al
controllo della diocesi giamaicana di Kingston per essere proclamate Missio sui iuris, alle
dipendenze dirette del Vaticano. Per il 25esimo anniversario di pontificato, Giovanni Paolo II il 25
ottobre 2003 ha ricevuto un assegno da 2,5 milioni di dollari, la rendita di un fondo d‟investimento
americano da 20 milioni di dollari dedicato a lui, il Vicarius Christi Fund. Il denaro è gestito
dall‟ordine cavalleresco cattolico più grande del mondo, nato 122 anni fa nel Connecticut: The
Knights of Columbus (I Cavalieri di Colombo), che conta 1,6 milioni di membri tra Stati Uniti,
Canada, Messico, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Filippine, Bahamas, Guatemala, Guam,
Saipan e Isole Vergini. Il suo cavaliere supremo, Virgil Dechant, è uno dei 9 consiglieri dello Stato
Città del Vaticano e anche vicepresidente dello IOR. Con i 2,5 milioni di dollari regalati a Karol
Wojtyla il 9 ottobre 2003, il totale delle donazioni dell‟ordine cavalleresco al vicario di Cristo ha
superato i 35 milioni di dollari. Nulla, in confronto ai 47 miliardi di dollari del fondo assicurativo
sulla vita gestito dai Cavalieri di Colombo, al quale Standard & Poor‟s assegna da anni il rating più
elevato. L‟ordine investe nei corporate bond emessi da più di 740 società statunitensi e canadesi e
solo nel 2002, piazzando polizze vita e servizi assistenza domiciliare ai suoi iscritti attraverso 1.400
agenti, ha incassato 4,5 miliardi di dollari (il 3,4% in più rispetto al 2001). Una parte delle entrate,
128,5 milioni di dollari, è girata a diocesi, ordini religiosi, seminari, scuole cattoliche e al Vaticano
che nel 2002, tra la rendita del fondo del Papa, gli assegni alle nunziature apostoliche di Usa e
Jugoslavia, il contributo alla S. Sede nella sua missione di osservatore permanente all‟Onu e quello
per il restauro della basilica di S. Pietro ha ricevuto dai Cavalieri di Colombo 1,98 milioni di dollari.
1947. Dopo la guerra, le autorità, alla ricerca del tesoro della Corona Olandese, scoprono documenti
della Silesian American Co. nei libri della Bank voor Handel en Scheepvaart. Il manager della
Banca, H.J. Kounhoven, interrogato duramente rimane scioccato dalla scoperta. Subito vola a New
York per informare Prescott Bush. 2 settimane dopo muore di infarto.
1947: viene pubblicato il primo articolo sugli effetti mentali dell‟LSD pubblicato da Werner Stoll su
Swiss Archives of Neurology.
31 agosto. L‟ONU propone la divisione della Palestina in Due Stati, uno Arabo e uno Ebraico sotto
il controllo internazionale.
1950
Prescott Bush perde l‟elezione a causa della sua associazione con il Movimento Eugenetico
Americano.
1951
La Union Bank è liquidata. La famiglia Bush riceve 1.5 milioni di dollari.
1952
Prescott Bush viene eletto al Senato.
Bush è fondamentale nella scelta di Nixon come candidato alla Vicepresidenza degli Usa.
1953
Dwight D. Eisenhower, Comandante Generale della NATO, diventa il 34° Presidente degli Stati
Uniti e resterà in carica fino al 1961.
John Foster Dulles, intanto, viene nominato Segretario di Stato.
Allen Dulles, invece, viene nominato Direttore della CIA.
Con i soldi della Brown & Harriman, George Bush I fonda la Zapata, uno schermo per le attività
della CIA.
1954
La CIA, sotto la direzione di Dulles, si impegna a organizzare un golpe contro Jacobo Arbenza, per
aiutare la United Fruit.
La Banca Schroeder è partner della United Fruits nel business della banane. Allen Dulles è
consigliere della Schroeder.
I due Dulles hanno pesanti investimenti nella United Fruits. In più, l‟ambasciatore americano alle
Nazioni Unite è un grande azionista della United, e la segretaria personale di Eisenhower è la
moglie del direttore delle pubbliche relazioni della United.
I fratelli Dulles convincono Eisenhower che Arbenza rappresenta un pericolo per la sicurezza
nazionale americana, e ottengono la sua approvazione ad un piano per sbarazzarsi del Presidente del
Guatemala.
1958
Questo fu l‟anno dell‟elezione sul Soglio Pontificio di Giovanni XXIII amico dei massoni francesi,
una operazione certamente in gramn parte orchestrata dalla CIA, dall‟FBI con la complicità diretta
di mons GiovanBattista Montini, che allora non sedeva nemmeno nel Conclave, ma era in grado di
corrompere, influenzare, ricattare visto le sue ramificazione nei contesti mafiosi, finanziari e quindi
all‟interno dell‟amministrazione americana. Ma la cosa sorprendente fu che per ben tre volte lo
scrutinio andò a favore di un altro eletto, e che qualcuno suppone abbia retto, secondo lo Spirito, la
Chiesa, almeno fino al giorno della sua morte, sopraggiunta il 2 maggio 1989. E, come andarono
esattamente le cose? Il cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova, nel conclave del 26 Ottobre
1958 venne eletto papa con il nome di Gregorio XVII ma due giorni dopo, su pressione dei
cardinali francesi, fu costretto a dare le dimissioni in quanto, secondo i servizi di sicurezza del
Vaticano, la sua elezione avrebbe determinato l‘assassinio di diversi vescovi dietro la Cortina di
Ferro comunista. La notizia, ampiamente documentata, fa parte del dossier segreto ―Cardinal Siri‖
compilato dal Federal Bureau of Investigation (Fbi) in data 10 aprile 1961 per il Dipartimento di
Stato americano. Il dossier è rimasto secretato fino al 28 Febbraio 1994 quando, scaduti i termini
della classificazione grazie alla legge Freedom of Information Act, è stato possibile accedere al
documento. Il primo a leggere quel dossier segreto fu Paul L. Williams, consulente dell‘Fbi e
giornalista investigativo, che nel 2003 diede alle stampe il libro ―The Vatican Exposed: Money,
Murder, and the Mafia‖, pubblicato negli Stati Uniti dalla Prometheus Books. Secondo il resoconto
di Wililams, tutto cominciò nel 1954 quando il conte Della Torre, editore dell‘ ―Osservatore
Romano‖, informò l‘allora pontefice Pio XII delle simpatie che il cardinale Angelo Roncalli (che
più tardi diventerà Papa Giovanni XXIII) nutriva per i comunisti. A quanto pare anche altri
esponenti della cosiddetta «Nobiltà Nera‘, cioè l‘aristocrazia vaticana, espressero Io stesso tipo di
timori al Papa. La notizia giunse ben presto nell‘ambasciata americana di via Veneto dove agenti
della Cia e dell‘Fbi vennero immediatamente attivati per scoprire le eventuali simpatie del
cardinale Roncalli. Le indagini, inoltre, vennero estese anche a Monsignor Giovanni Battista
Montini, che più tardi salirà al trono di Pietro col nome di Papa Paolo VI. Williams a questo punto
racconta che Papa Pio XII, proprio per evitare che la Chiesa potesse uscire dai suoi canoni
tradizionali, indicò il cardinale Giuseppe Siri come suo successore. Siri, come ben sanno i
genovesi, era fortemente anticomunista e un intransigente tradizionalista in materia di dottrina
della Chiesa. Inoltre era conosciuto anche come un ottimo organizzatore. Dopo la morte di Pio XII
venne dunque il giorno del conclave. Era il 26 Ottobre del 1958 e i cardinali si riunirono in assise
nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo Papa. Ciò che avvenne in quelle ore è rimasto nella
più assoluta riservatezza e lo stesso Siri preferirà tacere per tutta la vita sul suo segreto piuttosto di
rivelare quanto accadde. Secondo gli agenti dell‘Fbi, che quindi in qualche modo raccolsero le
informazioni riservate di alcuni cardinali presenti nel conclave, al terzo ballottaggio Siri raggiunse
i voti necessari e venne eletto Papa col nome di Gregorio XVII. La notizia venne subito
ufficializzata con la tradizionale fumata bianca che annunciò al mondo l‘ ―Habemus Papam‖. Non
solo. Quello stesso giorno alle 18 la notizia venne annunciata con gioia dalla Radio Vaticana.
L‘annunciatore disse: ―Il fumo è bianco...non c‘è alcun dubbio. Un Papa è stato eletto‖. Ma il
nuovo Papa non fece alcuna uscita in pubblico. La gente in piazza San Pietro aspettava trepidante,
ma la finestra non si apriva. Ad un certo punto a qualcuno vennero dei dubbi. Vuoi vedere che quel
fumo non era poi così bianco? Forse era un po‘ grigio... A quel punto, per dissipare qualsiasi
dubbio, Monsignor Santaro, segretario del conclave dei cardinali, annunciò che il fumo in effetti
era bianco e che un nuovo Papa era stato eletto. Ma l‘attesa continuava senza alcun esito. Quella
sera la Radio Vaticana annunciò che il risultato era incerto. L‘indomani, il 27 Ottobre 1958, un
quotidiano del Texas, ―The Houston Post‖ pubblicò un articolo il cui titolo diceva ―I cardinali
hanno fallito a eleggere il Papa in 4 ballottaggi: confusione nei segnali di fumo ha causato un falso
responso‖.
Ma, a quanto pare, quel responso era stato invece valido. Anche al quarto ballottaggio, secondo le
fonti dell‘Fbi, Siri ottenne i voti necessari per essere eletto pontefice. Ma i cardinali francesi,
mostrando i rapporti confidenziali dei servizi di sicurezza del Vaticano, chiesero a Siri di
rinunciare al papato in quanto la sua elezione ―avrebbe causato disordini e l‘assassinio di diversi
vescovi dietro la Cortina di Ferro‖. I cardinali proposero quindi di eleggere un ―Papa di
transizione‖ nella persona del cardinale Federico Tedeschini, ma l‘interessato era in condizioni di
salute troppo precarie per poter accettare. Infine il terzo giorno, l‘assemblea si mise d‘accordo per
eleggere il cardinale Roncalli, Giovanni XXIII. Fin qui il racconto di Paul L. Wililams. Secondo un
altro giornalista e scrittore francese, Louis Hubert Remy, nel conclave del 21 giugno 1963 un‘altra
volta Giuseppe Siri stava per essere ―rieletto‖ Papa. Ma ancora una volta qualcuno fece osservare
che la Chiesa sarebbe stata perseguitata se un personaggio come il cardinale genovese fosse mai
stato eletto Pontefice. E ancora una volta Siri calò il capo lasciando il posto a Paolo VI.
Il 18 maggio 1985 Louis Hubert Remy, l‘amico Francois Dallas e il Marchese de la Franquerie,
personaggio molto conosciuto nella Curia romana, vennero ricevuti dal cardinale Siri nel suo
studio di via San Lorenzo, a Genova. Ad un certo punto Remy domandò a Siri se era vero quanto si
diceva circa la sua elezione a Papa. ―Egli stette per lunghi attimi in silenzio, quindì alzò gli occhi
al cielo con un senso di sofferenza e dolore, unì le mani e, pesando le parole con gravità, disse:
‗Sono legato dal segreto‘ - racconta Remy - Quindi, dopo un lungo silenzio, pesante per tutti noi,
disse ancora: ‗Sono legato dal segreto. Questo segreto è orribile. Potrei scrivere libri sui diversi
conclavi. Cose molto serie sono accadute in quelle occasioni. Ma non posso dire nulla‘. Ed il suo
segreto, sempre che siano vere le fonti che rivelarono quelle indiscrezioni, se lo portò nella tomba.
http://ilcielosoprakabul.ilcannocchiale.it/?yy=2007&mm=4&p=3
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ZQp00j4H3Kg
Curioso che in tutto questo "clamore" anticristiano dei recidivi conclavisti, poi Giuseppe Siri sia
stato non solo eletto due volte, ma anche insistentemente. Come se lo Spirito Santo volesse dirci che
fino al 1989, anno della sua morte, la Chiesa aveva un Pontefice reale. Vorrei qui usare un nuovo
termine che ho scoperto di recente a proposito del Signoraggio: il denaro si "invera" nel momento in
cui gli diamo un valore economico di scambio. Quindi: quanto si è parlato di Siri eletto Papa in
questi anni che vanno dal 1958 al 1989? Quanti lo avrebbero voluto realmente riconoscere come
Papa? Perchè se è stato ritenuto Papa da molti, o dagli "eletti", anche se solo per "desiderio" o per
approssimazione o intuizione nello Spirito, allora effettivamente fino al 2 maggio 1989 la Chiesa
non era Vacante. Infatti mi sembra che lo stesso Muro di Berlino sia crollato nel 1989 (9
novembre), pochi mesi dopo la sua morte, aprendo definitivamente le porte al Nuovo Ordine
Mondiale. E' Gorbaciov l'uomo incaricato di americanizzare, membro del club del Bosco Boemo,
che nel 1989 fa un discorso di consegna a questo nuovo spirito dei tempi, lui "fratello" della
Boheme. Quindi fino allora esisteva ancora un Katechon che teneva, che fungeva da ostacolo.
Anche qui Giovanni Paolo II si attribuisce di aver smantellato il comunismo. Classico
atteggiamento da apprendista stregone. E, altra coincidenza non da poco conto è che nel 2012 si
celebrerebbero i 23 anni di Sede Vacante. 23 anni di Grandi Tribolazioni che divisi fra loro (2/3) fa
esattamente 666 periodico, gli anni degli anticristi. In quest'ottica cabalistica e numerica potrei
aggiungere altro anche sul rapimento di Emanuela Orlandi, ma anche di Milena Gregori avvenuti lo
stesso anno nel 1983. Sacrificio esoterico e satanico delle vergini immolate all'Anticristo
Il 12 ottobre 1959 Siri venne nominato presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Il 15
dicembre 1960 fu inviato in Belgio per celebrare il matrimonio del re Baldovino I. Con l'indizione
del Concilio Vaticano II, Siri fu dal 1960 membro della commissione preparatoria centrale, facendo
anche parte della sotto-commissione degli emendamenti. Si schierò con l'ala conservatrice del
Coetus Internationalis Patrum. Il 22 settembre 1962 venne confermato presidente della Conferenza
Episcopale Italiana.
1961
C. Dillon diventa Segretario del Tesoro.
Arriviamo al fiasco della “Baia dei Porci”.
Due delle navi si chiama “Barbara” (moglie di G. Bush) e Houston (capitale della famiglia). Il nome
in codice dell‟operazione è “Zapata” (l‟azienda di G. Bush), legando indissolubilmente il nome dei
Bush alla figuraccia.
Nel 1981, l‟anno precedente all‟elezione di Bush alla Casa Bianca, i registri della Zapata dal 1960
al 1966 spariscono misteriosamente.
John F. Kennedy licenzia Allen Dulles, dopo la Baia dei Porci
La libertà di stampa – John Fitzgerald Kennedy 27 aprile 1961. Dal celebre intevento, riportiamo:
“La parola ‗segretezza‘ è in sé ripugnante in una società libera e aperta e noi come popolo ci
opponiamo storicamente alle società segrete, ai giuramenti segreti, alle procedure segrete.
Abbiamo deciso molto tempo fa che i pericoli rappresentati da eccessi di segretezza e
dall‘occultamento dei fatti superano di gran lunga i rischi di quello che invece saremmo disposti a
giustificare. Non c'è ragione di opporsi al pericolo di una società chiusa imitandone le stesse
restrizioni. E non c‘è ragione di assicurare la sopravvivenza della nostra nazione se le nostre
tradizioni non sopravvivono con essa. Stiamo correndo un gravissimo pericolo, che si preannuncia
con le pressioni per aumentare a dismisura la sicurezza, posta nelle mani di chi è ansioso di
espanderla sino al limite della censura ufficiale e dell‘occultamento. Non lo consentirò, fin dove mi
sarà possibile. E nessun membro della mia Amministrazione, a prescindere dal suo alto o basso
livello, civile o militare, dovrebbe interpretare queste mie parole come una scusa per imbavagliare
le notizie, soffocare il dissenso, occultare i nostri errori o negare alla stampa e al pubblico i fatti
che meritano di conoscere”.
1963
E‟ l‟anno dell‟elezione a Sommo Pontefice di Giovan Battista Montini che prenderà il nome di
Paolo VI. Sarebbe stato il 262º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica e il 4º sovrano dello
Stato della Città del Vaticano a partire dal 21 giugno 1963 fino alla morte, se su di lui non fossero
ricaduti moltissimi sospetti di aver manovrato i destini della Chiesa negli ultimi 18 anni, sin da
quando era segretario di Eugenio Pacelli nelle segrete stanze Vaticane nei periodi della II Guerra
Mondiale e poi della ricostruzione dell‟Italia. Perché sarebbe? Perché è lui che aprì il Concilio
Vaticano II innaugurando con questo un nuovo corso della Chiesa, anzi, un‟altra chiesa ed un‟altra
religione. Al posto suo, anche questa volta sarebbe stato confermato il card. Giuseppe Siri, che una
altra volta fu costretto a rinunciare dietro pressioni di ogni genere, fino anche al ricatto sui familiari.
Strano destino la storia che spesso inanela una sorpresa appresso all‟altra. Vediamo bene le date.
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=fz5VYKMsRv8
Queste sono le immagini dell'incontro tra Paolo VI eletto al soglio pontificio proprio il giorno
precedente e il Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy.
2 luglio. Paolo VI non ha escluso la possibilità di recarsi negli Stati Uniti: rispondendo stamane
alla calorosa esortazione che il presidente Kennedy gli rivolgeva a nome di tutti i cattolici del Nord
America, il Papa infatti si è limitato ad alzare le braccia, divaricate, le palme delle mani aperte
verso l'alto, come a indicare che l'attuazione del disegno è solamente devoluta alle buone
disposizioni della Provvidenza. Se la Provvidenza vorrà, un Papa per la prima volta nella storia
traverserà l'Atlantico a portare la sua parola e la sua benedizione al Nuovo Mondo. Perché ciò
avvenga, tuttavia, è necessario che la Provvidenza sia opportunamente coadiuvata dalla buo¬ na
volontà degli uomini, ed a questo riguardo sono già abbastanza chiare le condizioni alle quali,
secondo la Segreteria di Stato vaticana, è possibile che Paolo VI accolga t'invito di Kennedy. La
prima, ed essenziale, è che gli Stati Uniti finalmente arrivino a riconoscere la posizione della Santa
Sede anche sul piano diplomatico, seguendo l'esempio di quasi tutti, ormai, i Paesi del mondo,
anche ie abitati da popolazioni in maggioranza non cattoliche. In secondo luogo — come si deduce
da un passaggio del discorso ufficiale pronunciato dal Papa stamattina in Vaticano — si ritiene
necessario che negli Stati Uniti si raggiunga preventivamente una soluzione ai conflitti che
contrappongono in questo momento i cittadini di vario colore, non tutti ancora pienamente
equiparati nel godimento dei diritti civili. Il colloquio tra Paolo VI è il presidente Kennedy ha avuto
stamattina una durata eccezionalmente lunga, circa quaranta minuti, senza alcun altro
interlocutore nella biblioteca privata, neppure in funzione di interprete, dato che il Papa parla e
intende correntemente l'inglese. Kennedy è arrivato in Vaticano in leggero ritardo sull'orario
previsto — alle 10,11 anziché alle 10 — ,e subito è stato introdotto, da solo, alla presenza del
Papa. Le regole del cerimoniale, per il breve corteo dal cortile di San Damaso fino alla seconda
loggia e di qui per la sala Clementina e quella dei Sediari, dei Gendarmi, della Guardia Palatina e
degli Arazzi, per la cappella Barberini fl.no alla sala del Trono e a quella del Tronetto, erano le
norme per le visite private, quindi con poco spiegamento di corpi armati e dignitari. Tuttavia,
l'accoglienza era del tutto eccezionale, al di là delle forme protocollari, e straordinario l'interesse.
Se ne coglieva il segno, facilmente, dalla stessa vivacità del primo dialogo avvenuto fra il
segretario di Stato, cardinale Cicognani, e il presidente Kennedy nella sala del Tronetto. Sul
cardinale, fragile d'aspetto e di ninute proporzioni, il Presidente inclinava dall'alto della sua
statura il rosso capo ricciuto piegato benevolmente, e il cardinale parlava rapido, accompagnando
con lé"mani appena disgiunte, a piccoli scatti, le parole fluenti; e Kennedy, dall'alto, pareva
annuire. Poi, quando Kennedy disparve oltre la soglia della biblioteca privata del Pontefice, nella
sala del Tronetto il cardinale Cicognani restò a lungo seduto in conversazione col suo collega
segretario di Stato Dean Rusk, che teneva le mani incrociate sulle ginocchia, guardava in alto,
guardava avanti, generalmente annuiva; senza forse, impegnarsi su ogni punto concretamente, ma
dimostrando in ogni modo un'attentissima partecipazioìie. Tutto intorno, frattanto, nelle anticamere
pontificie, avanti e indietro passeggiando tra bussolanti, guardie svizzere, sediari, camerieri segreti
di spada e cappa in vesti spagnolesche, e mo?isignori dai mantelli paonazzi, si aggiravano le
marsine indorate dei dignitari della corte pontificia, l'uniforme bianca dell'aiutante navale di
Kennedy, capitano Tazwell T. Shepard, l'uniforme grigiazzurra del brigadiere generale Godfrey T.
McHugh, aiutante aeronautico, le sobrie giacchette di colore scuro del capo del protocollo, Angier
Biddle Duìce, dell'assistente particolare Me George Bundu, del consigliere particolare Theodore C.
Sorensen, del capo dell'ufficio stampa Pierre E. G. Salinger, e finalmente i pizzi, i veli svolazzanti e
le trine trapunte dell'elegante acconciatura della sorella di Kennedy, Eunice Shriver, la sola donna
nel corteggio presidenziale. L'attesa dei distinti personaggi americani nelle anticamere pontificie è
durata una quarantina di minuti, essendo in corso il colloquio tra il Papa e il Presidente. Circa alle
undici si sono aperte le porte della biblioteca privata, sono state fatte le presentazioni e il Papa ha
letto un indirizzo, in inglese, di benvenuto all'ospite e di elogio alla sua politica. Ha cominciato a
ricordare che Kennedy, ancor giovane, venuto a Roma per l'incoronazione di Pio XII era entrato in
Vaticano per la prima volta nel 1939, incontrandovi a quei tempi il minutante della Segreteria dì
Stato, monsignor G. B. Montini. Ha ricordato ancora i propri viaggi negli Stati Uniti traendone
spunto ed occasione per elogiare, oltre che l'operosità, lo schietto e profondo spirito religioso del
popolo americano, la sua generosità, il suo spirito di pacifica intraprendenza, anche rivolto
all'esplorazione degli spazi, in imprese che possono giovare «al vero e pacifico progresso che
unisca gli uomini in una stretta relazione di fraternità universale ». A questo punto, sono
cominciate le dichiarazioni di valore, niù'propriamente politico. Un primo accenno è stato dedicato
alla concorrenza che il Papa ha riscontrato frequentemente fra i discorsi di Kennedy e l'enciclica
di Giovanni XXIII «Pacem in terrisi. Ha detto Paolo VI: « Con questa chiarezza, nei vostri discorsi
sono richiamati gli alti principi morali di verità, di giustizia, di libertà! Noi vi troviamo una
spontanea armonia con quello che il nostro venerabile predecessore, Papa Giovanni XXIII, disse
nella sua ultima enciclica "Pacem in terris" quando egli presentò al mondo il costante
insegnamento della Chiesa sulla dignità della persona umana, dignità che Iddio conferì all'uomo
nel crearlo a propria immagine e somiglianza ». Dal discorso generale sulla pace, a quello sulla
dignità della persona umana in quanto tale, l'avvìo era facile alla considerazione del problema
della convivenza ed uguaglianza tra le razze negli Usa: «Noi ricordiamo sempre nelle nostre
preghiere — ha detto infatti il Papa a Kennedy — gli sforzi che ella compie per assicurare a tutti i
suoi concitta- dini gli uguali benefici della cittadinanza, che hanno per fondamento l'uguaglianza di
tutti gli uomini a motivo della loro dignità come persone umane e come figli di Dio ». Kennedy ha
ascoltato il discorso ufficiale con severa e tesa attenzione, le braccia conserte, il capo volto
nettamente verso destra, dove il Papa sedeva, leggendo l'indirizzo di saluto. Il Papa, al termine, si è
alzato, si è tolto gli occhiali, ha porto la mano a Kennedy che per due volte, con un franco vigore
cordiale, l'ha stretta fra le sue, cogliendo anzi l'occasione del momento per esortare il Papa a
compiere un viaggio negli Stati Uniti. Paolo VI ha risposto levando le braccia nell'invocazione del
consenso della Provvidenza al compimento del disegno, che rimane subordinato, come si è detto in
principio, a due fondamentali condizioni. Il discorso è poi proseguito sul tema generale della pace,
e su questo argomento è avvenuto il congedo sulla soglia della sala del Tronetto. Speditamente,
Kennedy ha ripercorso la teoria delle sale, è disceso nel cortile di San Damaso, vi è stato accolto
dalla squillante banda della guardia palatina che in suo onore ha intonato l'inno pontificio di
Gounot. Gli squilli erano alti, tanto alti ohe dal cortile in basso salivano ad invadere la sala
Clementina, dove frattanto il Papa stava porgendo il suo saluto e la sua benedizione agli alunni del
collegio ecclesiastico nord americano. Diceva loro: «Ho ricevuto il vostro Presidente e voi
conoscete quale sia stato l'argomento del colloquio: soprattutto la pace nel mondo, sotto la
protezione di Cristo ». Ma, per farsi sentire dagli alunni americani, Paolo VI ha dovuto ripetere
due volte il suo breve messaggio, dopo che gli scoppi • gli squilli della fanfara che suonava nella
corte in onore di Kennedy finalmente si furono placati. Allora solo ha potuto ripetere ciò che aveva
già detto al Presidente ed al suo seguito: «E' altamente da elogiarsi l'instancabile sua attività per
conseguire la pace nel mondo. Noi siamo fiduciosi che queste sue fatiche troveranno pronta
risposta da parte di tutti gli uomini di buona volontà. La pace universale, nella carità e nella
giustizia, può essere raggiunta, • noi pensiamo che gli sforzi degli Stati Uniti saranno fruttuosi e
contribuiranno ad assicurare a tutti ì popoli di questo mondo travagliato, quella pace che li
metterà in grado di prosperare • di godere le benedizioni ad essi riservate da Dio. A tale fine,
seguendo l'esempio dei nostri predecessori, noi pure consacriamo le nostre preghiere, le no3tre
energie e la nostra vita».
Pubblicato da Lanfranco Palazzolo. http://kennedyshock.blogspot.com/2011/03/kennedy-shock-
lincontro-con-paolo-vi-in.html
Nulla da fare. Kennedy, in carica dal 1961 viene assassinato quello stesso anno, tre mesi dopo il
colloquio con Paolo VI il 2 luglio c.a… E‟ la Provvidenza che aveva segnato diversamente i destini
dell‟Umanità? Qualche mese prima di morire (il 4 giugno 1963) con l'ordine esecutivo 11110
delegava al Segretario del Tesoro USA e quindi al Dipartimento del Tesoro il potere esplicito “di
emettere certificati d‟argento a fronte di ogni lingotto d‟argento, ossia, dollari d‟argento della
Tesoreria.” Questo significava che per ogni oncia di argento nella cassaforte della Tesoreria degli
Stati Uniti, il Governo poteva introdurre soldi in circolazione basandosi, appunto sui lingotti
d‟argento fisicamente presenti. Con un colpo di penna, il presidente Kennedy dichiarò che la
Federal Reserve Bank, di proprietà di privati, sarebbe presto fallita. La Christian Law Fellowship ha
ricercato questo evento nel Registro Federale e nella biblioteca del Congresso. Possiamo
tranquillamente concludere che quest‟Ordine Esecutivo non è mai stato abrogato, corretto o
superato da nessun Ordine Esecutivo successivo. In parole semplici, è ancora valido. Le “Banconote
degli Stati Uniti” furono emesse come valuta senza interessi e senza debiti avvallate dalle riserve
d‟argento nella Tesoreria degli Stati Uniti. Abbiamo confrontato una “Banconota della Federal
Reserve” emessa dalla banca centrale privata degli Stati Uniti (la Federal Reserve Bank o Federal
Reserve System), con una “Banconota degli Stati Uniti” della tesoreria americana, emessa grazie
all‟ordine esecutivo del Presidente Kennedy. Sono quasi identiche ad eccezione del fatto che una
riporta la dicitura “Banconota della Federal Reserve” e l‟altra “Banconota degli Stati Uniti”.
Il Presidente Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 e le banconote degli Stati Uniti che
lui aveva emesso furono immediatamente tolte dalla circolazione. Le banconote della Federal
Reserve continuarono a fungere da valuta legale della nazione. I Servizi Segreti americani
confermano che il 99% delle banconote in circolazione erano nel 1999 banconote della Federal
Reserve.
Kennedy sapeva che le “Banconote degli Stati Uniti” prodotte in base alle riserve argentee si
sarebbero ampiamente diffuse e avrebbero eliminato la richiesta delle “Banconote della Federal
Reserve”. E‟ una questione economica molto semplice. Le BSU (Banconote degli Stati Uniti) erano
emesse sulla base del valore delle riserve argentee e le BFR (Banconote della Federal Reserve) non
avevano alcun corrispettivo di valore intrinseco. L‟Ordine Esecutivo 11110 avrebbe evitato al
debito nazionale di raggiungere il livello attuale (virtualmente quasi tutti i 9000 miliardi del debito
federale si sono prodotti dal 1963 in poi) se LBJ o ogni Presidente successivo lo avessero applicato.
Il Governo degli Stati Uniti avrebbe avuto il potere di cancellare il debito senza passare per la
mediazione delle Federal Reserve Banks e senza l‟aggravio di interessi per creare nuovi soldi.
L‟ordine esecutivo 11110 dette agli Stati Uniti la possibilità di creare i suoi soldi basandosi sul vero
valore delll‟argento. Inoltre, secondo le nostre ricerche, solo cinque mesi dopo l‟assassinio di
Kennedy, la serie dei “Certificati Argentei” del 1958 non fu più emessa, e successivamente furono
rimossi dalla circolazione. Forse, l‟omicidio di JFK era un messaggio per tutti i futuri presidenti di
non interferire nel controllo della Federal Reserve sulla creazione del denaro. Risulta evidente che il
Presidente Kennedy sfidasse i poteri esistenti dietro gli Stati Uniti e la finanza mondiale. Con vero
coraggio patriottico, JFK affrontò con coraggio i due modi più fruttuosi mai usati per appianare il
debito: 1) guerra (Vietnam); e 2) creazione della moneta attraverso una banca centrale gestita da
privati.
Kennedy, unico Presidente Cattolico eletto negli USA, secondo lo Spirito Cristiano e di Camelot
(Re Artù e la Tavola Rotonda, da cui traeva le origini irlandesi), l‟autore del libro “Il Profilo del
Coraggio” in un attimo stava distruggendo tutto il capolavoro dei Rockefeller, dei Dulles, dei Bush,
e dei Presidenti massoni che si sono succeduti nella Casa Bianca.
1964
George Bush fa campagna contro il Civil Rights Act nella corsa all‟elezione. Viene trombato
1966
George Bush viene eletto al Congresso
1968
Nixon viene eletto 37° Presedente Usa e resterà in carica fino al 1974.
18 marzo. Robert Kennedy pronuncia presso l'università del Kansas il discorso nel quale evidenzia
-tra l'altro. l'inadeguatezza del PIL come indicatore di benessere di nazioni economicamente
sviluppate. Tre mesi dopo viene ucciso durante la sua campagna elettorale che lo avrebbe
probabilmente portato a divenire Presidente degli Stati Uniti d'America. “Non troveremo mai un
fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere
economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale
sulla base dell'indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il
PIL comprende anche l‘inquinamento dell'aria, la pubblicità delle sigarette, ambulanze per
sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto
serrature speciali per le nostre porte di casa, le prigioni per coloro che cercano di forzarle.
Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri
bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la
ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli
equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro
ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre
famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non
comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro
dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri
tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro
coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione
al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere
vissuta. Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”.
1969
Zapata cerca di acquisire la United Fruit, entrambe zeppe di uomini della CIA e coinvolte nei golpe
ai danni dei paesi centroamericani riformisti.
1971
Bush nominato ambasciatore alle Nazioni Unite.
14 ago - Ferragosto 1971: il presidente americano Richard Nixon decide di mettere fine al sistema
di cambio che ha governato il mercato mondiale dalla fine della seconda guerra mondiale e sceglie
di abbandonare definitivamente la parità tra dollaro e oro sancita nel 1944 dagli accordi di Bretton
Woods.
Da quel ferragosto la faccia dell‟economia mondiale è cambiata radicalmente: la decisione di Nixon
fu una vera rivoluzione che ha rafforzato il ruolo degli Stati Uniti nell‟economia globale, ponendo
le condizioni, o le premesse, per la loro supremazia economica a livello internazionale. Finché il
dollaro rimase ancorato all‟oro e alle altre valute, gli Usa dovevano infatti operare per rispettare
quella parità e non potevano distribuire arbitrariamente la propria moneta per il mondo, generando
al contempo inflazione. Dal 1971 in poi, ora, liberi da ogni vincolo monetario, gli USA sono stati in
grado di finanziarie operazioni all‟estero, semplicemente stampando moneta. Ampliando così la
loro influenza economica e politica sugli altri continenti. Da quel ferragosto la faccia dell‟economia
mondiale è cambiata radicalmente: la decisione di Nixon fu una vera rivoluzione che ha rafforzato il
ruolo degli USA e dei soliti noti nell‟economia globale, ponendo le condizioni, o le premesse, per la
loro supremazia economica a livello internazionale. Finché il dollaro rimase ancorato all‟oro e alle
altre valute, gli Usa dovevano infatti operare per rispettare quella parità e non potevano distribuire
arbitrariamente la propria moneta per il mondo, generando al contempo inflazione. Dal 1971 in poi,
invece, liberi da ogni vincolo monetario, gli Stati Uniti sono stati in grado di finanziarie operazioni
all‟estero, semplicemente stampando moneta. E ampliando così la loro influenza economica e
politica sugli altri continenti. Nel libro “Il Governo del Dollaro”, l‟autore Duccio Basosi sottolinea
l‟irritazione degli europei di fronte all‟abbandono di Bretton Woods: per rispondere a quello che
percepiscono come un "sopruso", l‟Europa cercherà di organizzarsi già da allora per costruire una
comune valuta, ma soprattutto un forte blocco monetario; mentre gli Usa, dall‟altra parte,
mineranno sistematicamente i tentativi europei di arrivare a una sufficiente stabilità. (ANSA).
Il dado si direbbe che è tratto.
Simbolismo esoterico del Dollaro
1972
Scoppia lo scandalo Watergate durante la rielezione di Nixon. Ora Nixon poteva essere “scaricato”.
I Repubblicani spiavano i Democratici e cercavano di diffamarli attraverso dossier falsi della CIA.
George Bush diventa capo del Partito Repubblicano. Il successo ottenuto in quel Ferragosto non va
disperso e nemmeno si può correre il rischio che altri compiano azioni come quelle di Kennedy.
Bush crea rappresentanti dei gruppi etnici all‟interno del partito, in pratica si tratta di un insieme di
Nazisti emigrati dall‟Europa dell‟Est.
Membri del gruppo sono Lazlo Paszor, membro della Freccia Crociata ungherese, Radi Slavoff,
fascista bulgaro, Nicolas Nazarenko ufficiale SS nella Divisione Cosacca, Florian Gaddu, membro
della Guardia di Ferro rumena, Method Balco fascista slovacco, oltre a Nixon e Dulles, che
credevano questi personaggi utili per ottenere i voti degli immigrati.
1975
Colby rivela informazioni a proposito dei programmi domestici della CIA: Mokingbird, Mk-Ultra.
Cheney chiede il licenziamento di Colby. Colby morirà pochi anni dopo. Poco prima aveva cercato
di avvertire il Senatore DeCamp della pericolosità delle sue indagini sulla Franklin Union, e sul suo
boss, Larry King. King, in collaborazione con i servizi utilizzava soggetti trattatati nel programma
MK-Ultra (controllo mentale, creazione dell‟agente-perfetto tramite spersonalizzazione di bambini
trattati fin dai 6 anni), ed altri minorenni per rifornire alte sfere dell‟Amministrazione di schiavi
sessuali (anche George W. Bush II), ed era a capo di un network che usava l‟esca sessuale per
ricattare gli avversari.
1976
I Bush prendono il comando della macchina mondiale, che sono gli USA con l‟appoggio di Israele e
delle Banche che battono moneta. George Bush diventa direttore della Cia, nominato da Gerald
Ford, ex-membro del gruppo filonazista American First finanziato da Dulles.
Bush consente l‟esecuzione del dissidente cileno Orlando Letelier da parte del regime di Pinochet.
Bush è a perfetta conoscenza dell‟Operazione Condor, progettato da Kissinger per il Cile, il piano
di diverse dittature fasciste sudamericane per l‟eliminazione dei loro oppositori sparsi nel mondo.
1978
29 settembre, viene trovato morto nella sua stanza Papa Giovanni Paolo I. Aveva contrastato a suo
tempo, quando era Patriarca di Venezia, la vendita del Banco Ambrosiano Veneto. Potremmo qui
introdurre tutto il discorso che fa del fronte IOR (Istituto Opere di Religione – Banca del Vaticano)
una storia a sé, essendo il punto di snodo di manovre finanziarie internazionali di ogni genere che
fanno capo a CIA, Partiti di ispirazione cristiana e anticomunisti, MAFIA, Multinazionali, ecc… e
che ha trovato fra i suoi massimi rappresentanti massoni del calibro di Calvi, Sindona, Marcinkus,
Geli, Villot, Carboni, Pazienza, Bisignani.
Sale sul soglio Pontificio Giovanni Paolo II il primo che dopo 250 anni si prenderà la briga di
cancellare dal Codice di Diritto Canonico la condanna alla Massoneria.
1984
George W. Bush (2°) fonda la Arbusto Energy Inc. che viene venduta dopo essersi rivelata un
fiasco.
1988
La Silverado Banking Savings & Loans viene chiusa dalle autorità. Neil Bush, figlio di George I
Vicepresidente di Reagan in corsa per la Presidenza Usa, e fratello di George II, ne è il direttore.
Il sequestro e le investigazioni vengono rimandate fino a dopo le elezioni.
Fred Malek, un noto collaboratore nazista colabora alla campagna elettorale. Malek servirà Bush
anche nella campagna del 1992.
Diversi collaboratori alla campagna di Bush sono costretti alle dimissioni dopo la scoperta che
erano ex-criminali nazisti; tra loro: Laszlo Pastor e Yaroslav Stetsko.
William Draper, il cui nonno fondo‟ il Pioneer Fund per promuovere l‟eugenetica, è a capo della
raccolta fondi per le presidenziali.
1989
George Bush prende possesso dell‟ufficio presidenziale. Mette le sue proprietà in un Fondo Cieco
gestito da William Farish, nipote del William Farish che forniva il gas ad Hitler.
E‟ l‟anno del crollo del Muro di Berlino. L‟URSS non serve più e viene smantellata da Gorbaciov.
1990
Dopo la Guerra del Golfo, il Bahrein riconosce licenze di estrazione alla Harken Oil, un‟azienda
legata a George W. Bush, figlio del Presidente. La stessa compagnia sarà capofila degli appalti
concessi in Iraq.
1992
George Bush perdona tutti i principali protagonisti dello scandalo Iran-Contra, ora tutti in posizione
di responsabilità.
1996
George Bush I prega Sun Myung Moon a Buenos Aires.
L‟organizzazione del Reverendo Moon è piena di ex-nazisti ed affiliata alla Lega Anticomunista
Mondiale, che è pure piena di ex-nazisti. Ma anche le organizzazioni del Dalai Lama non sono da
meno. La CIA da sempre sponsorizza speudo religioni per allontanare i giovani dalle Chiese.
2000
George W. Bush (l‟ultimo) viene nominato presidente dalla Corte Suprema con 5 voti su 9, dopo
che è stato necessario ricontare più volte i voti degli americani.
2001
Dopo l‟attacco del 9/11, Bush ottiene il mandato a dichiarare guerra e restringere le libertà.
Passa il Patriotic Act, che restringe le le libertà costituzionali secondo i desideri di George W. Bush.
...a voi lettori completare questo riassunto con i propri ricordi, con i fatti più recenti, o con i racconti
dei nonni ed echi di vecchi telegiornali ed articoli o con le coincidenze con altri avvenimenti
storici…
Credits Glen Yeadon della cui opera questa è una traduzione elaborata solo in minima parte.
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In Iraq, Afghanistan, Iran, Sudan, Nigeria, Tunisia, Egitto, Libia, Siria, Libano, ovunque nel mondo,
lo scontro non è tra religioni come ci vogliono far credere, ma politico ed economico, per un Nuovo
Ordine Mondiale. Queste rivolte che sembrano nascere spontaneamente attraverso in tam tam di
internet, vengono invece innescati dai Servizi Segreti con piccole scaramucce, perchè almeno così
appaiano ai popoli. E' strategia psyops per alimentare il senso dell'odio e della rivalsa militare.
Pino Arlacchi su l'Unità del 31 dicembre 2010 ci porta alcune considerazioni importanti
"La persecuzione anticristiana in corso in Iraq è inspiegabile se non si tiene conto del trauma della
guerra del 2003. Molti osservatori rilevano con sorpresa come lo scontro religioso fosse del tutto
sconosciuto in Iraq prima dell‟invasione anglo-americana". Cioè prima dell'intervento anglo-
sionista successivo al crollo delle Torri Gemelle. Andiamo avanti.
"Cristiani e musulmani professavano liberamente la propria religione, nel solco di una millenaria
tradizione mediorientale, all‟interno di uno stato autoritario ma laico, dove un cristiano militante
come Tarek Aziz poteva raggiungere i vertici del potere pubblico senza che si prestasse alcuna
attenzione alla sua fede".
"È stato il terribile shock dell‟occupazione militare che ha letteralmente scassato la società irachena,
scatenando una specie di lotta di tutti contro tutti: odi e tensioni irriducibili non solo tra cristiani e
musulmani, ma tra sciiti e sunniti, e tra questi ed altre minoranze. La religione in se stessa non
c‟entra nulla con le animosità attuali. Se non si tiene conto dell‟immenso risentimento provocato dai
bombardamenti e dalle distruzioni belliche condotte in Iraq da potenze occidentali e cristiane che
hanno fatto a pezzi il paese e lasciato sul terreno 660 mila vittime civili, non si capisce nulla di ciò
che accade adesso. Si vedono solo gli effetti perversi di cause sconosciute. Oppure si invocano
impulsi primordiali, o inclinazioni violente dell‟Islam che datano comunque da secoli, e che non si
sa perché siano riaffiorate solo adesso".
"Lo scontro di civiltà (e di religioni) è una invenzione nefasta, che continua a venire proposta per
interpretare crisi che hanno matrici completamente differenti. La Chiesa cattolica si tiene alla larga
da questo concetto, perché ne conosce la pericolosità, e perché è impegnata da decenni in un
dialogo interreligioso".
"La Chiesa, perciò, invoca libertà religiosa per tutti, e non solo per i propri fedeli. In Italia, la
promozione dell‟idea dello scontro di civiltà è opera soprattutto del “Corriere della sera” e dei
suoi editorialisti e collaboratori, che non si stancano di attaccare questa etichetta fuorviante a
una congerie di argomenti: dall‟Iraq alla Nigeria, dal Sudan all‟Egitto, dal terrorismo alle
migrazioni".
"Pochi giorni fa, il Corriere ha pubblicato un articolo di Benny Morris nel quale la guerra civile in
atto in Sudan veniva definita come uno scontro di civiltà, e di religioni, tra il Nord arabo e
musulmano e il sud nero e cristiano. Quando chiunque conosca anche un po‟ la questione sa bene
che il vero tema del conflitto è il controllo di una risorsa fondamentale come il petrolio, e che la
religione non gioca alcun ruolo autonomo nella contesa. Il Presidente attuale del Sudan è accusato
dalla Corte penale internazionale di violazioni che egli avrebbe commesso comunque, dati gli
interessi in ballo e la natura del suo potere. Se il Sud del paese fosse stato turco o buddista non
avrebbe fatto molta differenza".
"Uno scenario analogo è quello della Nigeria, dove da un paio di decenni sono in corso conflitti
sanguinosi, che costano ogni anno la vita di centinaia di persone, e che vengono descritti – non solo
dal “Corriere”, in verità, ma da gran parte dei media occidentali - come scontri tra cristiani ed
islamici. Ma il fattore religioso conta in realtà poco e niente. Il problema è che anche quando
l‟autore del reportage, come nel Corriere del 29 dicembre 2010, scrive correttamente che nelle
carneficine in atto «in ballo non c‟è soltanto la religione, ma soprattutto potere e soldi», e quando
sottolinea che i «leader religiosi cristiani e musulmani hanno accusato i politici locali di usare la
fede per esasperare le tensioni tra le due comunità in vista delle elezioni di aprile», ci si ritrova con
il solito titolo degli 80 morti negli scontri religiosi".
Tutto questo non significa negare l‟influenza della religione nei comportamenti della gente. Intendo
solo dire che essa non è mai la base esclusiva dell‟identità degli individui. E soprattutto non
conduce fatalmente all‟intolleranza e all‟aggressione, come i seguaci di Samuel Huntington e di
altri fondamentalisti vogliono farci credere. Decine di esempi storici dimostrano come, lasciati
liberi di riunirsi, di pregare ed onorare il loro Dio, né i musulmani né i cristiani né gli altri tendono
naturalmente a disprezzarsi e ad attaccarsi. La norma è piuttosto la coesistenza pacifica e il rispetto
reciproco. La rissa scoppia quando entrano in campo i grandi giochi e traumi della storia,
oppure gli interessi costituiti e le macchine politiche con il loro corredo di manipolazioni e
disinformazioni. La religione ridiventa allora l‟antico pretesto per la sopraffazione, e lo scontro
religioso è l‟ultimo anello di una catena che spesso non si vede, ma che va portata alla luce se non si
vuole restare intrappolati nell‟inganno.
Storicamente, dunque, la plebe (e per plebe intendo noi tutti, esseri umani asserviti al potere) serve
solo a 4 cose (almeno che non ci si inserisce personalmente nella corrente Viva della Chiesa che è
lo Spirito Santo:
1 - sgobbare, bruciare il proprio tempo, i talenti e le proprie energie per altri e poi …pagare le tasse;
2 - consumare, instupidirsi, drogarsi, malarsi, muoversi e acquistare i prodotti su cui poi paga l'IVA;
3 - fornire carne da cannone all'esercito, massacrandoli gli un altri e così ricominciare un altro ciclo;
4 - per tutto il resto, fornire manovalanza sottopagata, schiavitù, tratta delle bianche, carne per sesso
Sembra proprio che ormai gli USA producano quasi esclusivamente ARMI e servizi legati
all'estrazione petrolifera. Per tutto il resto si affidano alla Cina e al resto del mondo
sottomesso, pagando, quando non con le armi, con pezzi di carta stampati in verde. Furbi, è?
Diceva Lincoln: “Potete ingannare tutti per qualche tempo e alcuni per tutto il tempo, ma non
potete ingannare tutti per tutto il tempo”.
Per questo il mondo lo tengono sotto controllo! La fine delle SS naziste e la nascita della CIA
Runa Bianca 23 Ottobre 2011 | n.4
Il 28 aprile del 2001 il Corriere della Sera stampa un‟interessante articolo sulla rivelazione di oltre
10.000 pagine della CIA inerenti a molte notizie sul regime nazista, sui rapporti tra i suoi membri
interni e sulle sue relazioni con americani e russi 1.
Il clamore che si ebbe nei giorni successivi si è stranamente spento, e quasi non se ne parla più,
come se il silenzio possa eliminare le pericolose implicazioni che ancora oggi persistono.
In questo articolo si vuole quindi ripercorrere alcune tappe salienti e cercare di aprire una tenda che
ci faccia intravedere cosa successe in quegli anni, e come è possibile che eventi successi oltre 60
anni fa abbiano fortemente condizionato lo sviluppo di tutto il mondo civile come noi oggi lo
conosciamo.
Tralasciamo la ricca documentazione di vari rapporti psichiatrici nazisti che avevano prima
sospettato e poi confermato che Adolf Hitler fosse affetto da una malattia schizofrenica che
rapidamente lo aveva portato alla pazzia trasformandolo nel “peggior criminale del mondo”. Ma
non fu fatto nulla per impedirgli di commettere le atrocità che sappiamo. Anche perché lui ebbe
l‟accortezza di circondarsi di “collaboratori” che ne condividevano le idee folli e senza alcun tipo di
pietà o remore ad usare tutti i mezzi per raggiungere i loro fini.
La sorpresa che è giunta dall‟apertura di questi archivi CIA è che alla morte del Fuhrer non
corrispose un altrettanto degna fine dei suoi collaboratori.
Si è scoperto infatti che Kurt Waldheim, che fu uno dei nomi più noti del regime a capo delle SS
divenne, alla fine della seconda guerra mondiale, Segretario dell‟ONU e successivamente il
Presidente dell‟Austria, pur mantenendo ottimi rapporti con i servizi segreti Russi come loro ben
pagato informatore. Solo negli anni „90 gli americani vietarono a Waldheim l‟ingresso nel loro
territorio, poiché solo allora la CIA si “accorse” che era uno dei principali artefici delle atrocità
naziste.
La pubblicazione di queste 10.000 pagine 1) http://archiviostorico.corriere.it/2001/aprile/28/Cia_cosi_usammo_criminali_nazisti_co_0_010428
1790.shtml
ci fornisce una lista di nomi eccellenti da far rabbrividire per le conseguenze che possiamo
facilmente immaginare.
Qualche nome: Josef Mengele, che guidò gli orrendi esperimenti medici di Auschwitz, il capo della
Gestapo Heinrich Mueller, Adolf Eichmann, l‟architetto dello sterminio degli ebrei, Klaus Barbie, il
boia di Lione, e quindici altri, sollevano angosciosi interrogativi sulla condotta delle potenze
vincitrici dopo il conflitto. Hitler si suicidò prima della sconfitta, Mengele, Eichmann e Barbie
furono scoperti dopo molti anni in America latina - gli ultimi due furono sottoposti a clamorosi
processi in Israele e in Francia - ma di Mueller e gli altri si persero ufficialmente le tracce. Il
motivo, ha spiegato Eli Rosenbaum, il direttore del ministero della Giustizia americano, un esperto
della caccia ai criminali nazisti, è che l‟URSS e l‟Occidente se ne servirono per combattere la
Guerra fredda. «Questi criminali - ha detto - furono i veri vincitori del conflitto, perché non
pagarono mai i loro delitti. Furono impiegati dai servizi segreti invece di essere processati e
giustiziati». Secondo Rosenbaum, cinque finirono al servizio dello spionaggio tedesco occidentale,
guidato dal generale Gehlen, spionaggio di cui la CIA assunse il controllo nel 1949, e altrettanti
finirono al servizio dell‟Urss. Anche gli inglesi e i francesi ne avrebbero avuto uno ciascuno.
A una conferenza stampa, ieri agli Archivi nazionali, Rosenbaum ha precisato che l‟esame dei tre
milioni di documenti segreti della Seconda guerra mondiale non è finito, ma che sarà approfondito
nei prossimi mesi.
Il direttore del ministero della Giustizia americano ha messo sotto accusa sia la CIA sia il suo
antesignano, i Servizi Speciali, che operarono fino al 1947, quindi per tutta la durata del conflitto.
Le accuse non sono nuove, ma è la prima volta che vengono documentate in maniera irrefutabile.
Rosenbaum ha rivolto critiche pesanti anche ad Allen Dulles, l‟agente dei Servizi Segreti Usa a
Zurigo, che negoziò nascostamente la resa tedesca nell‟Italia nel Nord. A suo parere Allen Dulles, il
fratello del futuro segretario di Stato Foster Dulles, protesse alcuni criminali di guerra nazisti con
cui era stato in contatto, tra cui qualcuno che aveva operato anche in Italia. In particolare sono stati
svelati i diari di Guido Zimmer, ufficiale delle SS (da Schutz-staffel, “reparti di difesa”) che prese
parte ai rastrellamenti di ebrei a Genova e a Milano.
Ma ritorniamo un attimo ad un‟informazione che abbiamo appena fornito. Cinque alti funzionari
nazisti dopo la fine del conflitto finirono al servizio segreto tedesco occidentale, guidato dal
generale Gehlen, di cui la CIA assunse il controllo sin dal 1949.
Per la prima volta si ha la certezza di uno stretto rapporto tra la CIA ed alti esponenti degli SS
nazista. Rapporti di “lavoro” connessi al reperimento di informazioni (tipico dei servizi segreti) ma
anche di azioni preposte per “contrastare” quello che in gergo prese il nome di “guerra fredda”.
Vennero adottate una serie di strategie che fecero sì che le conoscenze ed i “metodi” degli alti
ufficiali nazisti servissero al grande scopo di contrastare lo strapotere dei regimi comunisti del
colosso sovietico.
A tutti questi “collaboratori” nazisti la CIA garantì anonimato e protezione anche quando, raggiunti
i limiti di età, decisero di andare in pensione.
Ad esempio, nel 2006 è stato scoperto che la CIA coprì attivamente il nascondiglio di Eichmann,
colui che organizzò le deportazioni nei campi di concentramento nazista 2
.Eichmann era un uomo della CIA utilizzato nei “rinati” servizi segreti tedeschi della Germania
Ovest contro le iniziative Comuniste. Il suo nascondiglio fu trovato solo nel 1960 da agenti
israeliani. Fu processato e riconosciuto colpevole dello sterminio di milioni di persone e giustiziato
nel 1962.
È con questo tipo di “personaggi” che la CIA del dopoguerra aveva a che fare, anzi che utilizzava
attivamente per i suoi fini.
Ma quali erano le principali occupazioni della CIA-SS di quegli anni? Ricerche perpetrate in tutte le
direzioni che studiavano il modo di strappare informazioni utili al “nemico”. In tali documenti
segreti si parla di oltre 120 modi diversi per raggiungere questo 2) http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/esteri/eichmann-nascosto/eichmann-
nascosto/eichmann-nascosto.html
fine... spesso metodi di una crudeltà esasperata, che solo degli ex-nazisti potevano compiere senza
alcun tipo di rimorso.
Il vero salto di qualità fu l‟uso di una droga allora ancora poco conosciuta chiamata LSD.
È opportuno ripercorrere i primi passi della creazione e della scoperta di tale droga.
• 16 Novembre 1938: Albert Hofmann, un chimico che lavora per l‟azienda farmaceutica
Sandoz di Basilea, in Svizzera, è il primo a sintetizzare l‟LSD-25, un derivato semi-sintetico di
alcaloidi della segale cornuta, durante la ricerca uno stimolante sanguigno.
• 16 Aprile 1943: Albert Hofmann assume accidentalmente, per la prima volta, una piccola
quantità di LSD. È la prima esperienza umana con puro LSD-25.
Riferisce di aver visto “un ininterrotto flusso di immagini fantastiche, forme straordinarie con
intensi, caleidoscopici giochi di colori.” L‟esperienza dura poco più di due ore.
• 19 Aprile 1943: Bicycle Day - Albert Hofmann ha intenzionalmente assunto, per la prima
volta, 250 μg LSD. È il primo uso intenzionale di tale droga3
• 1947: primo articolo sugli effetti mentali dell‟LSD pubblicato da Werner Stoll su Swiss
Archives of Neurology.
• 1949: il dr. Max Rinkel porta l‟LSD negli Stati Uniti dall‟azienda svizzera Sandoz, e avvia
gli studi con l‟LSD a Boston; Nick Bercel comincia gli studi con l‟LSD a Los Angeles. (3)
• Maggio 1950: il primo articolo sull‟LSD appare su American Psychiatric Journal. (3)
• 1951: la CIA inizia la sperimentazione dell‟LSD.
Come pensate che un ente statale e governativo come la CIA/Servizi segreti tedeschi abbia potuto
fare le prime sperimentazioni su questa droga? Banalmente, producendo del.. pane all‟LSD!!!
Immaginate questo scenario: un intero paese in preda al terrore per via di allucinazioni.
Sembra uscito dalla trama di un film di Hollywood, ma è successo realmente nel 1951 a Pont-Saint-
Esprit, Francia, quando improvvisamente gli abitanti vennero colpiti da allucinazioni di massa.
Il mistero è durato quasi 50 anni, e solo ora si scopre cosa è successo realmente. La CIA decise di
verificare che tipo di effetti potesse avere sulla popolazione di un intero paese e produsse del pane
con, mescolato alla farina, dell‟LSD di “ottima qualità“.
Non fu un episodio accidentale, ma una deliberata somministrazione di allucinogeni alla
popolazione. 3) Potete trovare la descrizione dell’esperienza da parte dello stesso Hofmann all’indirizzo
http://www.autistici.org/mirrors/www.psicoattivo.it/chimica/lsd/esp/lsd02.htm
Un abitante del villaggio tentò di affogarsi perché sentiva “la sua pancia mangiata da serpenti”. Un
altro saltò dal secondo piano gridando “sono un aeroplano!”. Un ragazzino tentò di strangolare sua
nonna. Il bilancio dei morti ammontò a 17 vittime, colpite dalla “maledizione del pane” (Le Pain
Maudit), mentre molti altri vennero ricoverati in ospedali psichiatrici per evitare che si uccidessero
o si ferissero per l‟improvvisa follia che li aveva colpiti.
Uno dei sopravvissuti, intervistato nel video “Le mystère du pain maudit”, racconta della sua
avventura terrificante, e della sensazione di essere divorato da serpenti. Afferma che avrebbe
preferito morire che avere quell‟esperienza. Ma non fu trovato veleno nel pane, nessuna sostanza
tossica venne rilevata dalle analisi chimiche... solo per il fatto che i tecnici che effettuarono le
analisi erano dei laboratori “governativi”. Trovate il video all‟indirizzo web:
http://www.youtube.com/watch?v=vtKpXbWxrZc&feature=player_embedded
Ma a chi dobbiamo dare il “merito” degli esperimenti della CIA col pane all‟LSD? Ad un certo
Frank Olson.
A noi italiani è un nome che dice molto poco, ma è stato una delle menti di MK-ULTRA,
un‟organizzazione al soldo della CIA che riuniva i maggiori scienziati nel famoso periodo della
guerra fredda. Alcune informazioni si trovano in un libro a lui dedicato di H.P Albarelli Jr: “Un
terribile errore: l‟omicidio di Frank Olson e gli esperimenti segreti della CIA durante la guerra
fredda”4
. Insieme a Kurt Blome, uno scienziato nazista sottratto alla forca dopo la seconda guerra mondiale
dagli americani e portato negli Stati Uniti, Frank Olson partecipa ad un progetto di sperimentazione
dell‟uso dell‟LSD nel corso degli interrogatori. È qui che la vita dello scienziato si incrocia con
quella degli abitanti di Point Saint Esprit. Albarelli ha parlato con i colleghi di Olson, è entrato nei
laboratori della Sandoz, che all‟epoca forniva alla CIA e all‟esercito LSD per gli esperimenti, ed ha
trovato “le carte” che parlavano del segreto di Point Saint Esprit. Dall‟indagine è emerso 4) http://www.gialli.it/un-libro-sulla-morte-di-frank-olson
anche che quello di Olson non è stato un suicidio ma un omicidio. Era uno scienziato, è vero.
Ma sapeva troppo, e forse non se la sentiva più di andare avanti. La CIA deve aver deciso che era il
momento di chiudere quel capitolo. In modo “pulito”, senza conseguenze. Frank Olson è diventato
vittima dei suoi stessi esperimenti. Gli agenti della CIA gli hanno somministrato a sua insaputa
LSD, hanno reso i suoi ultimi giorni di vita un inferno che potesse giustificare quel tuffo dal 13°
piano del Hotel Statler. Ha infranto i vetri della finestra chiusa e si è buttato giù. Questa la versione
ufficiale.
Suicidio indotto dallo stato di alterazione causato dall‟LSD. Per questo la CIA ha pagato alla
famiglia Olson danni per 750.000 dollari. Ma l‟autopsia condotta quarant‟anni dopo su richiesta dei
familiari ha svelato che non c‟erano tracce di impatto contro i vetri mentre aveva una lesione al
cranio non provocata dall‟impatto. Oggi, dopo sessant‟anni, il libro di Albarelli non lascia più
dubbi. Frank Olson è stato ucciso.
Si sta delineando lentamente un quadro abbastanza chiaro; vediamo di riassumere quanto appena
detto.
Casualmente, all‟inizio della seconda guerra mondiale, si scopre questa sostanza (LSD) che, grazie
allo stesso scopritore, nel 1943 dimostra ampie ed estese proprietà psicotrope di alterazione della
mente umana.
Alla fine della seconda guerra mondiale, l‟LSD viene prodotto dalla società farmaceutica svizzera
Sandoz ed esportata negli Stati Uniti (1948), dove è acquistata dalla CIA.
Iniziano i primi esperimenti sui singoli individui sino al 1951, quando la droga ritorna in Europa e
viene data in mano alle SS tedesche, che non si fanno alcun scrupolo ad intraprendere un
esperimento di massa producendo e vendendo del pane all‟LSD ed avvelenando l‟intero paese di
Pont-Saint-Esprit.
Ma, dopo aver defenestrato dal 13° piano una delle menti di quegli esperimenti... cosa fece la CIA
americana con LSD?
Gli esperimenti continuarono? E su quali fronti?
Nel 2006 è uscito un libro a dir poco sconvolgente. Un libro-denuncia che sta riaprendo le
polemiche sulle torture dei detenuti iracheni nelle carceri segrete della Cia, che descrive a tinte
fosche uno dei capitoli più bui della storia americana moderna. Si intitola «Il mondo come
laboratorio: esperimenti con topi, cunicoli e uomini», lo ha scritto Rebecca Lemov, antropologa
dell‟Università dello Stato di Washington5
. Il libro illustra i disumani tentativi della CIA e di alcuni tra i più grandi psichiatri di «distruggere e
ricostruire» la mente dei pazienti negli Anni „50. Questi furono inizialmente i reduci della guerra di
Corea catturati e poi liberati dal regime comunista, che la CIA temeva 5) http://torniamoinclasse.noblogs.org/post/2011/07/19/psico-esperimenti-usa-su-cavie-umane/
fossero stati indottrinati, ma più tardi anche dei civili, bambini inclusi, con vere o presunte turbe
psichiche. Secondo l‟autrice – che si basa su un dossier rivelato di recente- la CIA abbracciò la
tecnica delle «torture morbide» dopo avere assistito alla confessione del cardinale Jozsef
Mindszenty al processo di Budapest nel 1949. Privato del sonno per 39 giorni, drogato, interrogato
incessantemente, il cardinale dichiarò di avere attentato allo Stato comunista. La CIA si propose di
seguire la stessa strada per piegare «i nemici dell‟America». I primi test vennero condotti nel „50, su
4 spie a Tokio e 25 prigionieri di guerra nordcoreani. Al ritorno dei reduci liberati dalla Nordcorea
nel 1953, l‟America assistette a uno spettacolo tragico. Sbarcati a San Francisco, i soldati
sembrarono automi, non riconobbero i propri cari. La CIA mobilitò Harold George Wolff,
psichiatra dell‟Università di Cornell. Questi affermò che non soffrivano di una semplice «sindrome
del reduce» ma di una sorta di sdoppiamento della personalità, una difesa naturale contro le torture
subite.
L‟atroce rimedio: chiusura in celle senza luce e suoni, somministrazione di «sostanze biologiche e
chimiche capaci di modificare la condotta», controinterrogatori.
La Lemov racconta che la tecnica fu raffinata dallo psichiatra canadese Ewen Cameron. Per ripulire
«l‟ego instabile» dei pazienti, Cameron sottopose 53 psicolabili ad elettroshock, bombardamenti di
messaggi agghiaccianti («hai ucciso tua madre») per 20 ore al giorno per 2 settimane, 250.000 volte
in tutto. Nella fase successiva, vennero «ristrutturati», cioè resi più docili. La CIA cessò gli
esperimenti negli anni „60. Sulla questione coreana era già trapelato qualcosa: nel 1962 Hollywood
girò un film, «The manchurian candidate» con Frank Sinatra, che narrava di un reduce
«programmato» dalla Corea del Nord per assassinare il presidente.
Dettagliate analisi di altri esperimenti della CIA di quegli anni sui bambini si possono trovare al
seguente indirizzo:http://www.pietrobarone.net/2011/07/la-tragedia-nascosta-degli-esperimenti.html
Gli esperimenti sulla capacità di assorbimento del fisico umano, in base all‟età o al peso, furono
effettuati in America direttamente dalla CIA. Come cavie furono utilizzati inconsapevoli americani.
Il metodo fu molto semplice ma efficace: La CIA attrezzò delle case con la classica grande vetrata e
con dietro le cineprese al fine di riprendere dal vivo come gli effetti della droga si manifestassero
nei malcapitati.
Assunse delle avvenenti signorine che adescavano le cavie reclutandole nei bar, scegliendoli tra
coloro che avevano pochi o nulla rapporti con parenti che potessero accorgersi della loro
scomparsa.
Dopo la somministrazioni di dosi di LSD di varia entità, alcuni di loro impazzivano o erano soggetti
a manie compulsive che richiesero un pronto intervento degli uomini della CIA per sbarazzarsi di
prove compromettenti.
Alla fine, dopo centinaia di casi ben studiati e documentati, si ebbe un quadro molto chiaro dei suoi
effetti sulla psiche e sulle quantità da assumere senza incorrere in spiacevoli effetti secondari.
Gli esperimenti medici degli Stati Uniti su cavie umane non si limitarono all‟LSD... di seguito il
link ad un “breve” elenco:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=2689
Ma, ritornando alla “nostra” LSD... arriviamo all‟operazione CHAOS.
CHAOS era il nome in codice di un piano della CIA elaborato alla fine degli anni ‟60 dal generale
americano William Westmoreland sotto l‟amministrazione Johnson. È stata una tipica operazione
False Flag (Le operazioni False flag, o operazioni sotto falsa bandiera, sono operazioni segrete
condotte da governi, grosse compagnie multinazionali, e sono progettate per apparire come condotte
da altri enti e organizzazioni. Il nome deriva da „false‟ e „flag‟, ossia bandiera falsa. L‟idea è quella
di „firmare‟ una certa operazione per così dire “issando” la bandiera di un altro stato o la sigla di
un‟altra organizzazione). Obiettivo di quest‟operazione era, come dice il nome, creare il caos, in
modo che l‟opinione pubblica ne chiedesse al governo la repressione. L‟operazione raggiunse il suo
momento culminante nel 1968 e nel 1969; secondo alcune tesi operò perfino nel concerto di
Woodstock, diffondendo stupefacenti per il progetto MK ULTRA.
Ritroviamo infatti attivamente coinvolto MK-ULTRA (quello del pane all‟LSD) nella distribuzione
di allucinogeni al pubblico giovanile dei primi concerti Rock (quali quello di Woodstock).
Ma a che scopo? Non certo quello del controllo della mente dei giovani per scopi “politico-militari”
tipici della guerra fredda.
No, il motivo è molto più subdolo.
La CIA si accorse che l‟LSD poteva, se controllato nelle dosi (e ne ormai aveva un‟approfondita
conoscenza), dare degli effetti che sarebbero stati apprezzati dalle classi giovanili in cerca di
“evasione”.
Quindi la CIA fece da importatore della droga dalla Sandoz svizzera, da sperimentatore con cavie e
da diffusore della stessa presso le classi giovani, che in quel periodo usavano ritrovarsi a milioni nei
concerti musicali.
Non è segreto il modo in cui l‟LSD si diffuse a macchia d‟olio negli anni sessanta tra la quasi
totalità degli artisti, cantanti e loro fans.
La mortalità fu altrettanto elevata… basta ricordare nomi quali Jim Morrison, Adam Goldstein, Sid
Vicious, Jimi Hendrix o Elvis Presley.
Ma se la CIA pensò alla sperimentazione ed alla diffusione dell‟LSD in grandi quantità... chi ne
curò la distribuzione, a livello capillare, da parte del singolo spacciatore?
Vi era negli stati uniti un‟organizzazione già ben introdotta e distribuita nel territorio che allora si
dedicava al controllo della “semplice prostituzione”, del pizzo e di qualche altra “amenità”...la
MAFIA americana.
La CIA trovò quindi nella Mafia un partner ideale in grado di convertire immense somme di denaro
in fondi segreti destinati a finanziare qualsiasi operazione la CIA avesse voluto intraprendere, senza
più passare dalle forche caudine dei bilanci approvati dal congresso.
Fondi neri che crearono una specie di secondo stato nello stato, che avevano ampie entrate dai
personaggi politici (ai massimi livelli) da un lato e dall‟altro, insieme ai massimi esponenti della
Mafia e della malavita organizzata.
Uno stato nello stato, un‟organizzazione (CIA-Mafia) in grado di poter anche organizzare
l‟assassinio di un presidente degli stati uniti.
Si tratta di valide teorie o di assurde ipotesi complottiste?
Nel sito web segnalato di seguito si può leggere l‟intervista al giornalista Gianni Bisiach, che nel
suo libro “ il Presidente” sostiene con dati alla mano questa tesi: che John Kennedy fu ucciso dalla
Mafia americana, in collaborazione con alcuni settori della CIA. Potete trovare maggiori
informazioni al riguardo nel seguente indirizzo web:
http://www.spazio-forum.net/forum/topic/26757-mafia-e-cia-coinvolte-nellomicidio-jfk/
Quanti di questi eventi possono considerarsi facenti parte della storia e quanti invece possono
rivestire un interesse contingente anche ai nostri giorni?
La descrizione di come si sia evoluta un‟organizzazione priva di scrupoli come le SS naziste in
n‟associazione “governativa” come la CIA, e di come la stessa sia stata in grado di creare un gruppo
con capitali illimitati e con appoggi sia politici sia mafiosi in grado di ideare e realizzare qualsiasi
cosa potesse essere utile ad uno scopo...ci fa intuire che essa non sia mai stata smantellata del tutto e
che sia ancora attiva ed intensamente operante sia in territorio americano che all‟estero.
La mente corre immediatamente all‟attentato delle Torri Gemelle che, se anche non fosse stato
messo in opera direttamente dalla CIA, sicuramente ha avuto ampi appoggi logistici sul territorio
americano, e ad alti ed altissimi livelli.
Ma la CIA non è l‟unica organizzazione che agisce nell‟ombra di poteri apparentemente più forti: vi
son le lobbies finanziarie, militari… dove il dio soldo fa da padrone.
A noi, gente comune, non resta che assistere impotenti ad intrighi che avvengono sopra le nostre
teste; tuttavia la nostra reazione deve essere almeno quella di non credere a tutto quello che ci viene
propinato dai media.
Ma di ricercare, sin quanto è possibile e con tutti i mezzi a nostra disposizione, un‟informazione
corretta ed aderente ai fatti.
Risultato di tutto ciò? Proviamo a stilare delle stime per approssimazione. Poco potrebbe importare
se stiamo sul difetto di qualche milione. Comunque sono numeri da capogiro. Milioni son milioni
fossero anche solo 1 milione. Fotografiamo la situazione al 2011:
Circa 600.000.000 di NON OCCUPATI in TUTTO il mondo..!! (esclusi pensionati)
" 100.000.000 di bambini che vengono STUPRATI ogni anno nel mondo..!
" 60.000.000 di bambini che MUOIONO SOLO di [MALNUTRIZIONE]
(CHE NON VUOL DIRE SOLO FAME)..!!
" 50.000.000 di bambine e giovani donne che vengono avviate alla schiavitù e alla prostituzione..!!
" 30.000.000 di bambini che SPARISCONO dal mondo..!!
" 17.000.000 di bambini in tutto il mondo sono sotto psicofarmaci per varie problematiche!!
" 25.000.000 di civili INNOCENTI che muoiono nelle varie guerre..!!
" 50.000.000 di morti per INCIDENTI, OMICIDI, VIOLENZE, ecc. (non ubriachi)..!!
" 120.000.000 di INFANTICIDI (aborti)..!!
" 500.000.000 di persone ADULTE che muoiono in condizioni di vita disumane..!!
71.000.000 morti per tabacco nell‟ultimo secolo…!!
10.000.000 morti in incidenti automobilistici…!!
28.000.000 morti per AIDS dal 1981 al 2002… !!
Per non parlare delle Catastrofi Naturali o considerate tali. Basti una per tutte:
230.000 vittime a Sumatra nel 2004 a causa dello Tsunami… !!
Negli ultimi 10 anni sono morte otre 710.000 creature per disastri riconducibili a origini naturali.
Le Guerre del „900 rappresentano il 95% dei morti nelle guerre degli ultimi 3 secoli. E la
percentuale dei civili è cresciuta fino a raggiungere il 50% con la Seconda Guerra Mondiale ed il
90-95% con i conflitti dell‟ultimo decennio…
...E sono arrivate nel gennaio 2011 le Primavere Arabe con la detronizzazione di Ben Alì (23 anni)
Mubarak (33 anni) e uccisione di Gheddafi (42 anni). Scopriamo solo ora alcune verità sul leader
libico, ma anche sulla fine di Craxi, che con i leader del nord Africa aveva una certa affiliazione.
Tra poco toccherà alla Siria, al Libano, alla Giordania, e quindi all‟Iran, e chissà che non si arrivi ad
una guerra mondiale con il coinvolgimento anche di Russia, Cina ed Israele. Riporto:
giovedì 27 ottobre 2011- La Libia si prepara alla Democrazia - Le 16 cose che perderanno
E' finita la Guerra in Libia, il Male ha perso il Bene ha vinto, I liberatori, partiginai, i combattenti
della rivoluzione sono stati i cavalieri dei Bene i paladini della giustizia.....
Ma in tutto questo c'è qualcosa che non quadra....
Sicuramene Gheddafi non era un Santo è probabilmente ne ha fatte di tutti i colori ma come mai
nessuno in questi mesi ci ha fatto conoscere la Libia?
In questo altro post Gheddafi ex speranza per l‘Africa ho già affrontato il problema postando un
articolo che si soffermava sul sistema economico della Libia e della volontà di Gheddafi di creare
una moneta Africana non in gestione ai banchieri privati come in Europa e in America ma agli
Stati, quindi usata per il bene del popolo.
Qui sotto tratto dal Blog di Neovitruvian un articolo su 16 cosè che i Libici non potranno più avere.
Leggendo, ci si chiede come mai è stata fatta una rivoluzione, non vi era motivo, o forse non li
conosciamo.
Ormai Gheddafi è morto è la Libia si sta preparando ad un nuovo corso, e toccherà al popolo
Libico bilanciare il positivo e il negativo di quello che hanno perso, di quello che volevano ottenere
e di quello che realmente avranno ottenuto.
1 – Non vi è alcun bolletta elettrica in Libia; l’elettricità è gratuita per tutti i cittadini.
2 – Non vi è alcun interesse sui prestiti, le banche in Libia sono di proprietà dello Stato e i prestiti
concessi a tutti i suoi cittadini hanno, a norma di legge, lo zero percento di interesse.
3 – Avere una casa è considerato un diritto umano in Libia.
4 – Tutti i novelli sposi in Libia ricevono 60 mila dinari (US $ 50.000) da parte del governo per
acquistare i loro primo appartamento contribuendo così all’avvio della famiglia.
5 – Istruzione e cure mediche sono gratuite in Libia. Prima di Gheddafi solo il 25 per cento dei
libici erano alfabetizzati. Oggi, la cifra è dell’83 per cento.
6 – Se un libico volesse intraprendere una carriera agricola, riceverebbe terreni agricoli, una
casa in campagna, attrezzature, sementi e bestiame per avviare la propria attività, il tutto
gratuitamente.
7 – Se i libici non fossero riusciti a trovare il sistema medico o scolastico di cui avessero avuto
bisogno (in Libia), ci sarebbero stati dei fondi governativi per andare all’estero e non solo,
avrebbero ottenuto mensilmente US $ 2.300 / al mese per indennità di alloggio e auto.
8 – Se un libico compra una macchina, il governo sovvenziona il 50 per cento del prezzo.
9 – Il prezzo del petrolio in Libia è di $ 0,14 per litro.
10 – La Libia non ha un debito estero e le sue riserve monetari sono pari a $ 150 miliardi (ora
congelate).
11 – Se un libico non è in grado di trovare lavoro dopo la laurea lo stato paga l’equivalente dello
stipendio medio per la professione. (ciò vale anche per le professioni per cui non serve una
laurea)
12 – Una parte degli introiti derivanti dalla vendita del petrolio libico viene accreditato
direttamente sui conti bancari di tutti i cittadini libici.
13 – Una madre che dà alla luce un bambino riceve 5.000 dollari USA.
14 – 40 pagnotte di pane in Libia costano $ 0,15.
15 – Il 25 per cento dei libici è laureato.
16 – Gheddafi rese possibile il più grande progetto mai sperimentato al mondo di irrigazione,
conosciuto come il Great Manmade River project, al fine di rendere disponibile più facilmente
l’acqua nella regione desertica.
Per completare l'articolo ho postato anche un esperienza diretta di un Italiano che abitava e
lavorava in Libia prima di essere mandato a casa con l'ultimo aereo dell'Alitalia.
E' un esperienza diretta che aiuta a capire ancora meglio la situazione del Paese prima della
Rivoluzione.
E' un commento di Guido Ingegnere del Gruppo Eni in Libia. tratto da StampaLibera
Sono stato in Libia, da lavoratore, fino al 21 febbraio scorso quando, costretto dagli eventi, ho
dovuto abbandonarla con l‘ultimo volo di linea Alitalia.
Ho avuto modo di conoscere gran parte del Paese, da Tripoli a Bengasi, a Ras Lanuf a Marsa El
Brega a Gadames, non frequentando gli ambienti dorati, ovattati e distaccati dei grandi alberghi,
ma vivendo da lavoratore tra lavoratori e a quotidiano contatto con ambienti popolari, sempre
riscontrando cordialità e sentimenti di amicizia per certi versi inaspettati e sorprendenti.
Non era raro per strada sentirsi chiedere di poter fare assieme una fotografia da chi si accorgeva
di stare incrociando degli italiani, peraltro numerosissimi anche per le tantissime imprese che vi
operavano, dalle più grandi (ENI, Finmeccanica, Impregilo ecc.) alle più piccole (infissi, sanitari,
rubinetterie, arredamenti ecc.), in un ambiente favorevolissimo, direi familiare…
Da quello che ho potuto constatare il tenore di vita libico era abbastanza soddisfacente: il pane
veniva praticamente regalato, 10 uova costavano l‘equivalente di 1 euro, 1 kg di pesce spada circa
5 euro, un litro di benzina circa 10 centesimi di euro; la corrente elettrica era di fatto gratuita;
decine e decine di migliaia di alloggi già costruiti e ancora in costruzione per garantire una casa a
tutti (150-200 m2 ad alloggio….); l‘acqua potabile portata dal deserto già in quasi tutte le città con
un‘opera ciclopica, in via di completamento, chiamata ―grande fiume‖; era stata avviata la
costruzione della ferrovia ad alta velocità e appaltato il primo lotto tra Bengasi e il confine
egiziano della modernissima autostrada inserita nell‘accordo con l‘Italia; tutti erano dotati di
cellulari, il costo delle chiamate era irrisorio, la televisione satellitare era presente sostanzialmente
in ogni famiglia e nessun programma era soggetto a oscuramento, così come internet alla portata
di tutti, con ogni sito accessibile, compreso i social network (Facebook e Twitter), Skype e la
comunicazione a mezzo e-mail.
Dalla fine dell‘embargo la situazione, anche ―democratica‖, era migliorata tantissimo e il trend
era decisamente positivo: i libici erano liberi di andare all‘estero e rientrare a proprio piacimento
e un reddito era sostanzialmente garantito a tutti.
Quando sono scoppiati i primi disordini, la sensazione che tutti lì abbiamo avuto è stata quella che
qualcuno stava fomentando rivalità mai sopite tra la regione di Bengasi e la Tripolitania, così
come le notizie che rilanciavano le varie emittenti satellitari apparivano palesemente gonfiate
quando non addirittura destituite da ogni fondamento: fosse comuni, bombardamenti di aerei sui
dimostranti ecc.
Certamente dal punto di vista democratico i margini di miglioramento non saranno stati
trascurabili, del resto come in tanti altri paesi come l‘Arabia Saudita, la Cina, il Pakistan, la Siria,
gli Emirati Arabi, il Sudan, lo Yemen, la Nigeria ecc. ecc… e forse anche un po‘ da noi! Pertanto
prima o poi qualcuno dovrà spiegare perché in questi Paesi non si interviene…
Sono triste e amareggiato al pensiero di come sarò considerato dagli amici libici che ho lasciato
laggiù dopo questa scellerata decisione di stupidissimo interventismo!
Guido Nardo
Ingegnere Gruppo ENI
http://www.pennyguide.org/2011/10/finita-la-guerra-in-libia-il-male-ha.html
E che dire di Craxi, sempre rimanendo in tema di Sovranità Nazionale, per quanto limitata.
Bettino Craxi, l’euro e la svendita dell’Italia
Era il 1997, da due anni Bettino Craxi era considerato, per lo stato italiano, un latitante. Da
Hammamet, Ghino di Tacco – pseudonimo con il quale Craxi firmava i suoi articoli su l‘Avanti –
lanciava le sue invettive contro la politica italiana e inviava le sue analisi relative alla situazione
internazionale. Oltre alla fitta attività giornalistica, Craxi, dal suo esilio tunisino, rilasciò anche
diverse interviste; vogliamo segnalarne una in particolare. Come dicevamo era il 1997 e di lì a
cinque anni sarebbe entrato in vigore l‘euro, un‘operazione i cui ―vantaggi‖, oggi, sono sotto gli
occhi di tutti. Le previsioni di Bettino Craxi, proprio in merito all‘euro e alle conseguenze
devastanti che avrebbe portato, si sono dimostrate di una veridicità straordinaria.
―Si presenta l‘Europa come una sorta di paradiso terrestre - dichiara Craxi - ma per noi l‘Europa
nella migliore delle ipotesi sarà un limbo e nella peggiore ipotesi sarà un inferno. Quindi bisogna
riflettere su ciò che si sta facendo. Perché la cosa più ragionevole di tutte è quella di richiedere e di
pretendere, essendo noi un grande paese, la rinegoziazione dei parametri di Maastricht. Perché se
l‘Italia ha bisogno dell‘Europa, l‘Europa ha bisogno dell‘Italia, non dimentichiamolo‖.
Attenzione, Bettino Craxi non fu mai un oppositore dell‘idea di un‘Europa unita; in merito alla
politica europea, egli prevedeva una grande Europa, dall‘ampio respiro mediterraneo e, proprio
per questo, con un occhio attento ai paesi arabi. Un mercato comune era il fine ultimo, ma un
mercato creato ad hoc, un‘economia che corrispondesse alle reali forze degli stati membri. Ciò che
l‘ex premier socialista contestava era la totale assenza di previsioni, di analisi, su ciò che sarebbe
accaduto quando l‘euro, quello che oggi si presenta come un cancro per le economie degli stati
membri dell‘unione, avrebbe cominciato ad imporre la sua natura usuraia, in assenza di una reale
regolamentazione. Le analisi di Ghino di Tacco, circa i processi socio-economici che avrebbero
sconvolto il vecchio continente, si fanno più specifiche in un articolo del marzo ‘97 dal titolo
―Europa, Europa‖.
Scrive Craxi: ‖Ciò che si profila è ormai un‘Europa in preda alla disoccupazione e alla
conflittualità sociale, mentre le riserve, le preoccupazioni, le prese d‘atto realistiche si stanno
levando in diversi paesi che si apprestano a prendere le distanze da un progetto congeniato in
modo non più corrispondente alla concreta realtà delle economie e agli squilibri sociali che non
possono essere facilmente calpestati. Il governo italiano, visto l‘andazzo delle cose, avrebbe dovuto
(…) porre con forza nel concerto europeo il problema della rinegoziazione di un trattato che nei
suoi termini è divenuto obsoleto e financo pericoloso (…). Non lo ha fatto il governo italiano. Lo
faranno altri e lo determineranno soprattutto gli scontri sociali che si annunciano e che saranno
duri come le pietre‖.
Del resto, nel 1985, fu proprio Bettino Craxi a presiedere il Consiglio europeo da cui, due anni più
tardi, nascerà l‘Atto unico attraverso il quale si deliberava la caduta delle barriere doganali al fine
di creare un autentico mercato europeo: da Comunità – superata l‘opposizione di Margaret
Tatcher – l‘Europa diventava Unione. Ma un uomo forte che dettava legge in Europa,
evidentemente, dava fastidio a molti, soprattutto a Londra.
Non era comunque la prima volta che Craxi faceva tremare le banche londinesi e non, basti
ricordare l‘idea dell‘introduzione della ―lira forte‖. Memore di quanto fatto in Francia da De
Gaulle nel ‘59, anche Craxi prevedeva, per l‘Italia, una moneta nazionale che potesse imporsi sui
mercati mondiali. Un progetto, questo, che guarda caso fu osteggiato da tanti, compreso l‘attuale
Presidente Mario Monti che dalle pagine del Corriere ammoniva duramente l‘operazione craxiana.
Ma più di tutti, a sabotare la nuova emissione monetaria fu Carlo Azeglio Ciampi, allora
governatore della Banca d‘Italia che, nonostante l‘insistenza e il tono imperativo con il quale Craxi
chiedeva venissero eseguite le sue direttive, fece di tutto per far naufragare il progetto.
La crisi di Sigonella, la solidarietà al popolo palestinese, un cambiamento dell‘assetto geopolitico
mediterraneo, una lira forte, la volontà d‘imporre regole chiare nella gestione della Comunità
europea; tutto questo era troppo per le lobbies internazionali: Craxi doveva essere fatto fuori.
Così come sempre è avvenuto in Italia, dal Risorgimento a oggi, da Londra si decise che l‘Italia
doveva essere messa in grado di non nuocere. Il 17 febbraio del 1992 inizia l‘operazione ―mani
pulite‖, con l‘arresto di colui che Craxi definì un ―mariuolo‖ in seno al partito. Quello che segue è
storia nota, almeno per chi non ha paraocchi politici ed ideologi. In quel 1992 la classe dirigente
italiana venne sconvolta dalle inchieste della magistratura, mentre la popolazione – in un clima di
terrore psicologico – venne catapultata nell‘incubo delle stragi di mafia, la prima, quella di
maggio che uccise Falcone a Capaci. L‘opinione pubblica era disorientata quando non addirittura
plagiata. In questo stato di cose, nel giugno del ―92, riscontrata la totale assenza dello stato, i
potentati inglesi e statunitensi, sul panfilo Britannia, coadiuvati dai ―camerieri‖ italiani,
pianificarono il secondo colpo all‘Italia, quello micidiale: la privatizzazione delle aziende
strategiche di stato. Intanto Soros & C. organizzarono l‘attacco alla lira, provocando il famoso
prelievo forzoso, del 6 per mille, dai conti correnti degli italiani. E‘ questo il corso che ha portato
l‘Italia all‘interno del circuito euro.
Oggi non c‘è più la mafia a terrorizzare il paese, la violenza psicologica procede con lo spettro
della disoccupazione. A distrarre gli italiani dalle operazioni di speculazione finanziaria,
protrattasi dall‘entrata in vigore dell‘euro a oggi, non c‘è più tangentopoli, ma inchieste
giudiziarie sul malcostume dei politicanti italioti. L‘operazione ―britannia due‖ è già iniziata e
all‘orizzonte si vedono solo nuvole cupe, intrise di conflitti sociali e miseria. L‘unica nota positiva,
nell‘atmosfera da apocalisse che regna sull‘Europa, è rappresentata dal fatto che le parole
profetiche di Bettino Craxi non sono più semplici denunce di un isolato esule politico, ma sono il
grido di rabbia di tutti quegli uomini liberi che non hanno intenzione di stare in silenzio, mentre la
patria viene fagocitata dall‘usura internazionale.
Romano Guatta Caldini
http://www.youtube.com/watch?v=lW-HKXaEfl8&feature=related
Ma voglio anche spingermi oltre e riportare un altro discorso di un Leader che rischia di essere
spazzato via in men che non si dica, Ahmadjnejad, il Presente dell‟Iran moderno.
venerdì 21 ottobre 2011 - Dopo la morte di Gheddafi ora tocca ad Ahmadinejad - Il suo discorso
alle Nazioni Unite di Settembre
Morto Gheddafi nel piano dichiarato dopo l' 11 settembre ora tocca all'Iran di Ahamadinejad,
conosciamolo meglio prima che faccia la stessa fine. Questo è il suo ultimo discorso alle nazioni
unite, ovviamente neanche una piccola parte è stata tradotta dai media che hanno solo detto che
l'America e i suoi alleati compresa l' Italia sono usciti dall'aula per protesta prima che iniziasse a
parlare. Ma perchè? Non ha detto niente di cosi Demoniaco, non ha usato nessun linguaggio
Terroristico, anzi.... Che non sia così cattivo come dicono ?
Iran, settembre 2011 - "Il delegato degli Stati Uniti all'Assemblea generale dell'Onu ha lasciato
l'aula, così come quello della Francia e di numerosi altri Paesi europei, dopo che aveva appena
iniziato a parlare il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad" riferisce il Corriere della Sera
del 22 settembre scorso
Traduzione integrale del discorso del presidente iraniano Ahmadinejad all’ONU il 22.9.2011
http://www.pennyguide.org/2011/10/dopo-la-morte-di-gheddafi-ora-tocca-ad.html
Ecco quale è nella realtà il discorso definito dai media una ―diatriba contro gli occidentali‖ e che
ha provocato la collera dei diplomatici occidentali che hanno abbandonato la sala per protesta
Discorso del Presidente della Repubblica islamica dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad in
occasione della 66° sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il
22.9.2001
In nome di Dio, il Compassionevole, il Misericordioso,
―Lodato sia Allah, il Signore dell‘Universo, pace e benedizione per il nostro Maestro e Profeta,
Maometto, la sua pura figura, i suoi nobili Compagni e tutti i divini messaggeri‖.
―O Dio, affretta l‘arrivo dell‘imam Al-Mahdi e concedigli buona salute e la vittoria e rendi noi suoi
discepoli e testimoni della sua giustizia‖
Signor Presidente,
Eccellenze,
Signore e Signori,
Io sono riconoscente verso l‘onnipotente Allah che mi ha concesso, una volta di più, l‘opportunità
di comparire davanti a questa assemblea mondiale. Esprimo con piacere i miei sinceri
ringraziamenti a H.E. Joseph Deiss, presidente della 65° sessione per l‘enorme impegno speso nel
corso di essa. Vorrei anche felicitarmi con H.E. Nassir Abdulaziz Al-Nasser per la sua elezione a
presidente di questa 66° sessione dell‘assemblea generale e gli auguro il successo.
Permettetemi di approfittare di questo momento per rendere omaggio a tutti coloro che sono morti
in questo anno, soprattutto alle vittime della tragica carestia in Somalia e della devastante
epidemia in Pachistan e a quelle del terremoto e delle esplosioni che sono seguite nelle centrali
nucleari in Giappone.
Esorto tutti a intensificare l‘assistenza e l‘aiuto alle popolazioni colpite in questi paesi.
Gli anni scorsi ho parlato dei diversi problemi mondiali e del bisogno di introdurre cambiamenti
profondi nell‘attuale ordine internazionale.
Oggi, tenendo conto delle evoluzioni internazionali, tenterò di analizzare la situazione attuale da
un diverso punto di vista.
Come tutti sapete, il dominio e la superiorità degli esseri umani sulle altre creature sono nella
natura stessa e nella realtà umana. Si tratta di un dono divino e della manifestazione dello spirito
divino che comprende: la fede in Dio, che l‘eterno creatore e l‘architetto dell‘universo; mostrare
compassione verso gli altri, la generosità, la ricerca della giustizia; evidenziare l‘integrità nelle
parole e negli atti; l‘aspirazione alla dignità per raggiungere la perfezione, l‘aspirazione ad
elevare la materia e la spiritualità di ciascuno, e il desiderio di essere liberi; sfidare l‘oppressione,
la corruzione, e la discriminazione sostenendo gli oppressi; cercare la felicità, e la prosperità
durevole e la sicurezza per tutti.
Ecco qualcuna delle manifestazioni dei caratteri che sono comuni all‘umano e al divino, che
possono essere osservate con chiarezza nelle aspirazioni storiche degli esseri umani, come li si
possono rintracciare nelle nostre ricerche nell‘arte e nei lavori letterari, prosa e poesia, e nei
movimenti socio-culturali e politici degli esseri umani nel corso della storia.
Tutti i profeti divini e i riformatori sociali hanno sempre invitato gli esseri umani ad imboccare
questa strada.
Dio ha donato all‘umanità la dignità, perché essa si elevi e assuma il suo ruolo di successore sulla
terra.
Cari colleghi ed amici,
è molto chiaro che, nonostante le realizzazioni storiche, per esempio la creazione delle Nazioni
Unite, che sono state il prodotto di lotte instancabili e degli sforzi di spiriti liberi e di individui che
aspiravano alla giustizia e alla cooperazione internazionale, le società umane sono ancora molto
lontane dall‘aver soddisfatto i loro nobili desideri e aspirazioni.
La maggior parte delle nazioni del mondo non sono soddisfatte della situazione internazionale
attuale.
E nonostante il desiderio generale e l‘aspirazione a promuovere la pace, il progresso e la
fraternità, guerre, uccisioni di massa, povertà diffusa, crisi socio-economiche e politiche
continuano a mettere in pericolo i diritti e la sovranità delle nazioni, provocando irreparabili danni
al mondo.
Circa tre miliardi di persone vivono con meno di 2,5 dollari al giorno, e più di un miliardo vive
senza nemmeno un solo pasto sufficiente al giorno.
Il 40% delle popolazioni più povere del mondo si dividono solo il 5% della ricchezza globale,
mentre il 20% dei più ricchi detengono il 75% della ricchezza mondiale.
Più di 20.000 bambini poveri e innocenti muoiono ogni giorno a causa della povertà.
Negli Stati Uniti l‘80% delle risorse finanziarie sono controllate dal 10% della popolazione, mentre
il rimanente 20% appartiene al 90% della popolazione.
Quali cause e quali ragioni sono all‘origine di queste diseguaglianze? Come porre rimedio a simili
ingiustizie?
I teorici della governance globale tengono distinta la vita sociale dall‘etica e dalla spiritualità,
dichiarando che la situazione è il risultato dell‘aver seguito gli insegnamenti dei profeti divini o
della vulnerabilità delle nazioni o dei fallimenti di piccoli gruppi o di individui. Essi proclamano
che solo le loro opinioni e punti di vista possono salvare la società umana.
Cari colleghi e amici,
non pensate che la causa fondamentale dei problemi dovrebbe essere considerata, nell‘ordine
internazionale in vigore, il modo in cui il mondo è governato?
Vorrei richiamare la vostra gentile attenzione sulle seguenti questioni:
-―Chi ha sottratto con la forza milioni di persone alle loro case in Africa e in altre regioni del
mondo durante il triste periodo della schiavitù, facendo di essi le vittime della loro avidità
materiale?
- Chi ha imposto il colonialismo per 4 secoli in questo mondo? Chi ha occupato terre e
massicciamente spogliato le risorse di altre nazioni, distruggendo i talenti, le lingue tradizionali, le
culture e le identità di queste nazioni?
- Chi ha fatto scoppiare la prima e la seconda guerra mondiale, che hanno ucciso 70 milioni di
persone e di feriti o gettato sulla strada altre centinaia di milioni? Chi ha avviato le guerre di
Corea e Vietnam?
- Chi ha imposto, con l‘inganno e l‘ipocrisia, il Sionismo e quasi 60 anni di guerra. Esclusione,
terrore, e uccisioni di massa al popolo palestinese e degli altri paesi della regione.
- Chi ha imposto e sostenuto per decenni dittature militari e regimi totalitari in Asia, Africa ed
America Latina?
- Le economie di quali paesi poggiano sulla guerra e la vendita di armi?
- Chi ha provocato e incoraggiato Saddam Hussein a invadere e imporre una guerra di 8 anni
all‘Iran, e chi l‘ha assistito e rifornito quando ha utilizzato armi chimiche contro le nostre città e il
nostro popolo?
- Chi ha utilizzato il misterioso incidente dell‘11 settembre come un pretesto per attaccare
l‘Afghanistan e l‘Iraq, uccidendo, ferendo e provocando l‘esodo forzato di milioni di persone in
questi paesi, avendo come obiettivo finale la dominazione sul Medio oriente e le sue risorse
petrolifere?
- Chi ha posto fine al sistema di Bretton Woods stampando miliardi di dollari senza avere riserve o
mente equivalenti? Un cambiamento che ha scatenato in tutto il mondo l‘inflazione e che aveva
come obiettivo di predare i successi economici delle altre nazioni?
- Di quale paese la spesa militare supera annualmente i mille miliardi di dollari, superando la
somma dei budget militari di tutti gli altri paesi del mondo? Quali governi sono i più indebitati del
mondo?
- Chi domina nell‘elaborazione delle politiche economiche delle istituzioni sovranazionali?
- Chi è responsabile della recessione economica mondiale, è sta scaricandone le conseguenze
sull‘America, l‘Europa e il resto del mondo?
- Quali governi sono sempre pronti a lanciare migliaia di bombe su altri paesi, ma tentennano
quando si tratta di portare aiuto alle persone colpite dalla povertà in Somalia o in altri paesi?
- Quali sono quelli che dominano il consiglio di sicurezza dell‘ONU, che è palesemente
responsabile della salvaguardia della sicurezza nel mondo?
Vi sono molte altre domande simili. Evidentemente le risposte sono chiare.
La maggioranza delle nazioni e dei governi del mondo non hanno avuto alcun ruolo nella creazione
delle crisi globali attuali, e dunque, sono stati essi stessi vittime di tali politiche.
E‘ chiaro come la luce del giorno che sono sempre gli stessi: gli schiavisti, i poteri coloniali, quelli
che hanno un tempo scatenato le due guerre mondiali, e oggi hanno provocato la miseria
generalizzata e il disordine con conseguenze a lungo termine per coloro che verranno dopo di noi.
Cari colleghi ed amici,
Forse che questi poteri arroganti hanno realmente la competenza e la capacità di dirigere o
governare il mondo? E‘ accettabile che essi si autoproclamino unici difensori della libertà, della
democrazia e dei diritti dell‘uomo, quando attaccano militarmente e occupano altri paesi?
Il fiore della democrazia può mai sorgere sui missili della NATO e sulle sue armi?
Signore e Signori,
Se taluni paesi europei utilizzano ancora l‘Olocausto, dopo sei decenni, come scusa per pagarne il
prezzo ai sionisti, non dovrebbe costituire un obbligo anche per gli schiavisti o i poteri coloniali
per risarcire le nazioni che ne sono state colpite?
Se i danni e le perdite del periodo della schiavitù e del colonialismo fossero risarciti, che cosa
succederebbe ai manipolatori ed ai poteri politici occulti negli Stati Uniti e in Europa?
Permarrebbe lo strappo tra il Nord e il Sud?
Se solo la metà delle spese militari degli Stati Uniti e dei suoi alleati della NATO fossero utilizzati
per cercare di risolvere i problemi economici nei loro stessi paesi, sarebbero essi ancora sul punto
di essere colpiti da una crisi economica?
Che cosa succederebbe se la stessa somma fosse offerta alle nazioni povere?
Come si giustifica la presenza di centinaia di militari USA e di basi di intelligence in tutto il mondo,
comprese le 268 basi in Germania, le 124 in Giappone, le 87 in Corea del Sud, le 45 nel Regno
Unito e le 21 del Portogallo? Si tratta di qualcosa di diverso da un‘occupazione militare?
Le bombe custodite in tali basi non mettono in pericolo la sicurezza di queste nazioni?
Signore e Signori,
La questione fondamentale è la ricerca della causa prima di un simile atteggiamento. Essa deve
essere cercata nelle credenze e tendenze dell‘establishment.
Un‘assemblea di persone che si pone in contraddizione con gli istinti naturali dell‘uomo e le loro
tendenze, che inoltre non hanno alcuna fede in Dio e nei precetti dei divini profeti giustificano la
loro sete di potere e i loro scopi materialisti con dei valori divini.
Per essi , contano solo il potere e la ricchezza e tutto deve condurre a tale sinistro obiettivo.
Le nazioni oppresse non hanno alcuna speranza di restaurare o proteggere i loro legittimi diritti
contro tali poteri.
Questi poteri aspirano al loro proprio progresso, alla loro propria prosperità e dignità, imponendo
agli altri la povertà, l‘umiliazione e l‘annichilimento.
Essi ritengono di essere superiori agli altri, godendo di speciali privilegi e concessioni. Non hanno
alcun rispetto per gli altri e sono a proprio agio nel violare i diritti delle nazioni e dei governi.
Si autoproclamano quali gli indiscutibili guardiani di tutti i governi e le nazioni attraverso
l‘intimidazione, ricorrono alla minaccia e alla forza, abusano dei meccanismi internazionali.
Semplicemente violano tutte le regole internazionali riconosciute.
Insistono nell‘imporre il loro stile di vita e le loro credenze agli altri. Sostengono ufficialmente il
razzismo.
Indeboliscono i paesi grazie agli interventi militari e distruggono le loro infrastrutture, con
l‘obiettivo di saccheggiarne le risorse, di renderli ancora più dipendenti.
Seminano l‘odio e l‘ostilità tra le nazioni e i popoli in diversi modi, al fine di impedire loro di
raggiungere i propri obiettivi di sviluppo e di progresso.
Tutte le culture, le identità, le vite, i valori e la ricchezza delle nazioni, donne, giovani, famiglie,
come ricchezze delle nazioni, sono sacrificati ai loro progetti imperialisti e il loro apprezzamento
per lo schiavismo.
L‘ipocrisia e l‘inganno sono autorizzati in vista dei loro obiettivi imperialisti. Anche il traffico di
droga e l‘uccisione di esseri umani innocenti sono autorizzati per realizzare simili obiettivi
diabolici. Nonostante la presenza della NATO nell‘Afghanistan occupato, laggiù si è registrato un
incremento drammatico nella produzione di droghe illegali.
Essi non tollerano alcuna messa in discussione o critica, e invece di trovare giustificazioni per le
loro violazioni, essi vestono sempre l‘abito degli inquisitori.
Per mezzo della loro rete di media imperialisti, influenzati dal colonialismo, essi rivolgono minacce
di sanzioni e azioni militari contro chiunque si interroghi sull‘olocausto e l‘11 settembre.
L‘anno scorso, quando si è sentita la necessità di mettere in piedi un gruppo di lavoro per condurre
una inchiesta approfondita sugli aspetti nascosti dell‘11 settembre, una necessità avvertita anche
da tutti gli altri governi e nazioni indipendenti, oltre che dalla maggioranza del popolo degli Stati
Uniti, il mio paese e io stesso siamo stati oggetto di pressioni e minacce da parte del governo degli
Stati Uniti.
Invece di mettere insieme loro un gruppo di ricerca, essi hanno ucciso il principale responsabile e
gettato il suo corpo in mare.
Non sarebbe stato invece ragionevole portarlo dinanzi alla Giustizia al fine di fare luce sugli
aspetti mantenuti segreti sull‘aereo dirottato per attaccare le twins towers?
Perché non lo si è tradotto davanti alla Giustizia per cercare di individuare quelli che promuovono
i gruppi terroristi e provocano combattimenti e altri danni nella regione?
C‘era forse qualche informazione che doveva essere mantenuta segreta?
Essi considerano il sionismo come una idea sacra e un‘ideologia. Qualsiasi domanda venga posta
a proposito delle sue vere origini e sulla sua vera storia viene condannata da essi come un peccato
imperdonabile. Tuttavia essi approvano e permettono dei sacrilegi e degli insulti contro altre divine
religioni.
Cari colleghi e amici,
La vera libertà, la giustizia, la dignità, il benessere e la sicurezza sono diritti di tutte le nazioni.
Questi valori non possono essere distrutti né dalla dipendenza sull‘attuale sistema inefficace di
governance, né attraverso l‘invasione del mondo da parte di poteri arroganti e le forze della
NATO.
Questi valori potranno essere attuati solo attraverso l‘indipendenza e il riconoscimento dei diritti
degli altri nell‘armonia e nella cooperazione.
Esiste una qualunque maniera di risolvere i problemi e le sfide che assillano il mondo ricorrendo ai
meccanismi internazionali in vigore per aiutare l‘umanità a realizzare le sue insopprimibili
aspirazioni alla sicurezza ed alla eguaglianza?
Tutti coloro che hanno tentato di introdurre delle riforme, mantenendo inalterate le norme e le
tendenze vigenti hanno fallito. I preziosi sforzi fatti dal movimento dei Non-Allineati e il gruppo 77
e il gruppo 15, oltre che da celebri personalità a titolo individuale, non sono riusciti a produrre dei
cambiamenti fondamentali.
La governance e la guida del mondo richiedono riforme fondamentali. Che cosa si deve fare
adesso?
Cari colleghi e amici?
Devono farsi degli sforzi con una ferma risoluzione e con una cooperazione collettiva per creare un
nuovo piano, sulla base dei principi e la stessa fondazione dei diritti umani universali come il
monoteismo, la giustizia, la libertà, l‘amore e la ricerca della felicità.
L‘idea della creazione delle Nazioni Unite resta un grande e storico successo pewr l‘umanità. La
sua importanza deve essere apprezzata e le sue potenzialità devono essere utilizzate al meglio per i
nostri nobili obiettivi.
Noi non dovremo autorizzare questa organizzazione, che riflette la volontà collettiva e
l‘aspirazione condivisa della comunità delle nazioni, a deviare dalla sua strada e cadere nelle mani
dei poteri mondiali.
Deve essere preparato un terreno favorevole ad assicurare la partecipazione collettiva e il
coinvolgimento delle nazioni per promuovere la pace durevole e la sicurezza.
La gestione condivisa e collettiva del monde deve essere realizzata nel suo vero significato, e
basata sui principi consacrati nella legge internazionale: La giustizia deve essere il criterio e il
fondamento di tutte le decisioni e le azioni internazionali.
Ognuno di noi dovrà riconoscere che non vi sono altri mezzi, all‘infuori della gestione condivisa e
collettiva del mondo, per porre fine all‘attuale disordine, la tirannia e la discriminazione.
E‘ infatti la sola strada verso la prosperità e il benessere della società umana che è una verità
stabilite e viva.
Riconoscendo questa verità, ognuno dovrà sottolineare che il solo riconoscimento non basta.
Occorre credervi e raddoppiare gli sforzi per la sua realizzazione.
Cari colleghi e amici,
La gestione condivisa e collettiva del mondo è diritto legittimo di tutte le nazioni, e noi come loro
rappresentanti abbiamo l‘obbligo di difenderlo. Nonostante che certo poteri tentino continuamente
di bloccare tutti gli sforzi internazionali destinati a promuovere la cooperazione collettiva, noi
dobbiamo tuttavia rafforzare la nostra fede nella realizzazione di tale obiettivo, che è la gestione
collettiva e condivisa del mondo.
Le Nazioni Unite sono state create per realizzare una partecipazione effettiva di tutte le nazioni nei
processi decisioni internazionali.
Tutti noi sappiamo che tale obiettivo non è stato ancora raggiunto a causa della assenza di
giustizia nelle strutture di gestione attuale e dei meccanismi dell‘ONU.
La composizione del consiglio di sicurezza è ingiusta e iniqua. Di conseguenza modifiche anche
della struttura delle Nazioni Unite sono considerate come le richieste fondamentali delle nazioni
alle quali l‘assemblea generale deve dare risposte. Durante la sessione dello scorso anno, io ho
insistito sull‘importanza di questo obiettivo e invitato a considerare il decennio attuale come quello
della gestione globale condivisa e collettiva.
Vorrei reiterare la mia proposta. Sono convinto infatti che attraverso la cooperazione
internazionale, la vigilanza e l‘impegno dei leader mondiali e dei governi, e insistendo sulla
necessità della giustizia e l‘appoggio delle altre nazioni, noi potremo gettare le basi per un
brillante futuro comune.
Questo movimento è certamente sulla strada giusta per assicurare un futuro promettente per
l‘umanità.
Un futuro che sarà costruito quando l‘umanità comincerà ad imboccare la strada segnata dai
divini profeti e dei giusti sotto la guida dell‘imam Al-Mahdi, l‘ultimo salvatore dell‘umanità e
l‘erede di tutti i messaggeri divini e delle guide
La creazione di una società ideale e suprema, con l‘arrivo di un essere umano perfetto che è un
vero e sincero seguace di tutti i diritti dell‘uomo, è la promessa di Allah.
Egli giungerà, accompagnato da Gesù Cristo, per essere di guida ai seguaci della libertà e della
giustizia, per distruggere la tirannia e la discriminazione e promuovere il sapere, la pace, la
giustizia, la pace nel mondo. Presenterà a tutti gli individui le meraviglie del mondo e tutte le cose
buone che daranno la felicità all‘umanità.
Oggi le nazioni si sono risvegliate. Con la crescite della presa di coscienza pubblica, esse non
subiranno più a lungo le oppressioni e le discriminazioni.
Il mondo è ormai prossimo ad assistere, più che mai, ad un generale risveglio nelle terre islamiche,
in Asia, in Europa, in America. Questi movimenti apriranno loro lo spirito ogni giorno di più e
influenzeranno la lotta per la giustizia, la libertà e la creazione di un futuro migliore.
La nostra grande nazione è pronta a stringere le mani di quelli della altre nazioni per avviare
questo magnifico cammino nell‘armonia in simbiosi con le aspirazioni condivise dell‘umanità.
Lasciateci salutare l‘amore, la libertà, la giustizia, la saggezza e il meraviglioso futuro che attende
l‘umanità.
Grazie
Tratto dall'osservatorio internazionale per i diritti: http://www.ossin.org/
Ma come non soffermarci un istante a rileggere alcune parole chiave del testamento di Mussolini?
“Ve l’ho detto. Scoppierà una terza guerra mondiale”
―Ho concluso che ho sopravvalutato l‘intelligenza delle masse. Nei dialoghi che tante volte ho
avuto con le moltitudini, avevo la convinzione che le grida che seguivano le mie domande fossero
segno di coscienza, di comprensione, di evoluzione.
Invece, era isterismo collettivo…
Ma il colmo è che i nostri nemici hanno ottenuto che i proletari, i poveri, i bisognosi di tutto, si
schierassero anima e corpo dalla parte dei plutocrati, degli affamatori, del grande capitalismo.
Sarà un giovane. Io non sarò più.
Lasciate passare questi anni di bufera. Un giovane sorgerà. Un puro.
Un capo che dovrà immancabilmente agitare le idee del fascismo.
Collaborazione e non lotta di classe;
carta del Lavoro e socialismo;
a proprietà sacra fino a che non diventi un insulto alla miseria;
cura e protezione dei lavoratori,
specialmente dei vecchi e degli invalidi;
cura e protezione della madre e dell‘infanzia…..
esatta e che non ha più la fiducia dei familiari dell‘importante degente.
Molti medici si affollano per la successione. Molti di questi sono già conosciuti per inetti; altri non
hanno che improntitudine o gola di guadagno. Il nuovo dottore deve ancora apparire. E quando
sorgerà, dovrà riprendere le ricette mie. Dovrà solo saperle applicare meglio.
Non so se Churchill è, come me, tranquillo e sereno.
Ricordatevi bene: abbiamo spaventato il mondo dei grandi affaristi e dei grandi speculatori. Essi
non hanno voluto che ci fosse data la possibilità di vivere.
Se le vicende di questa guerra fossero state favorevoli all‘Asse, io avrei proposto al Fuehrer, a
vittoria ottenuta, la socializzazione mondiale.
La socializzazione mondiale, e cioè:
frontiere esclusivamente a carattere storico;
abolizione di ogni dogana;
libero commercio fra paese e paese, regolato da una convenzione mondiale;
moneta unica e, conseguentemente, l‘oro di tutto il mondo di proprietà comune e così tutte le
materie prime, suddivise secondo i bisogni dei diversi paesi;
abolizione reale e radicale di ogni armamento.
Libertà di pensiero, di parola e di stampa?
Sì, purché regolata e moderata da limiti giusti, chiaramente stabiliti. Senza di che, si avrebbe
anarchia e licenza.
E ricordatevi, sopra tutto la morale deve avere i suoi diritti.
Ogni religione liberissima di propagandarsi: siamo stati i primi, i soli, a ridare lustro e decoro e
libertà e autorità alla Chiesa cattolica. Assistiamo a questo straordinario spettacolo: la stessa
Chiesa alleata ai suoi più acerrimi nemici.
Ho riflettuto molto.
Ho deciso ubbidendo all‘amore che io ho per questa divina adorabile terra.
Ho avuta precisissima la convinzione di firmare la mia sentenza di morte.
Non avevo importanza più.
Dovevo salvare il più possibile vite ed averi, dovevo cercare ancora una volta di fare del bene al
Popolo d‘Italia E la moneta di occupazione, i marchi di guerra, che già erano stati messi in
circolazione, sono stati per mia volontà ritirati. Ho gridato.
Oggi saremmo con miliardi di carta buona per bruciare.
Invece nel Sud, i governanti legali, hanno accettato le monete di occupazione.
La nostra lira nel regno del Sud non ha praticamente più valore.
La più tremenda delle inflazioni delizia quelle regioni così dette liberate. Quando arrivammo nel
Nord, in questo Nord che la Repubblica Sociale ha governato malgrado bombardamenti,
interruzioni di strade, azioni di partigiani e di ribelli, malgrado la mancanza di generi alimentari e
di combustibili, in questo Nord dove il pane costa ancora quanto costava diciotto mesi fa e dove si
mangia alle Mense del Popolo anche a otto lire, quando arriveranno a liberare il Nord,
porteranno, con altri mali, la inflazione.
Il pane salirà a 100 lire il chilo e tutto sarà in proporzione…
Ve l‘ho detto. Scoppierà una terza guerra mondiale.
Democrazie capitalistiche contro bolscevismo capitalistico.
Solo la nostra vittoria avrebbe dato al mondo la pace con la giustizia.
Mi hanno tanto rinfacciata la forma tirannica di disciplina che imponevo agli italiani. Come la
rimpiangeranno. E dovrà tornare se gli italiani vorranno essere ancora un Popolo e non un
agglomerato di schiavi.
E gli italiani la vorranno. La esigeranno.
Cacceranno a furor di popolo i falsi pastori, i piccoli malvagi uomini asserviti agli interessi dello
straniero. Porteranno fiori alle tombe dei martiri, alle tombe dei caduti per un‘idea che sarà la
luce e la speranza del mondo.
Diranno, allora, senza piaggeria, e senza falsità:
Mussolini aveva ragione‖.
Milano, 22 aprile 1945
http://laprofezia.blogspot.com/search/label/LA%20PROFEZIA
Letto tutto? Bene, cosa hanno dunque in comune un fascista illuminato, un rivoluzionario beduino,
un socialista riformatore ed un leader islamico progressista, tanto da sembrare delle chimere per la
loro verve e che a noi, probabilmente sfugge? Hanno forse tutto ciò che manca a qualsiasi leader
occidentale che ha deciso di servire consapevolmente il Nuovo Ordine Mondiale: il coraggio di dire
la verità con dignità, e di voler davvero servire la propria Patria, senza però avere il senso e la
conoscenza della Verità ultima. Concorrono, insomma a dire e non dire e questo aiuta ben poco. Di
certo non salva. Quindi, sebbene ostacolino l‟ascesa dell‟AntiCristo, in un certo altro verso invece,
concorrono a intronizzarlo attraverso guerre e rivoluzioni, giustificate da una supremazia economica
del petrol-dollaro, dell‟elettro-dollaro, dell‟eco-dollaro, ecc.. Ecco perché anche Hugo Chavez, Evo
Morales, Vladimir Putin, Fidel Castro non possono essere considerati dei salvapopolo.
Mussolini previde questi tempi che stiamo vivendo noi? Sì, ma solo appena si accorgono che il loro
sogno è svanito e che la "trimurti" li sta per spodestare dopo averli sostenuti cominciano a svuotare
il sacco. Ma il problema è duplice: primo non si denuncia se poi non si offre la soluzione che è nel
Salvatore. Nessun ideale è durato nella storia umana come il messaggio cristiano di amore; secondo,
di recente lo stesso Antonio Socci si appella alla Chiesa per i suoi figli. Ma quando è che questa
gente comincerà a chiamare questi ultimi falsi papi per il loro vero nome?
Tutte le loro affermazioni pubbliche passate di Hitler (Germania, 20 milioni di morti), Stalin
(URSS, 20 milioni di morti), Mao Zedong (Cina, 70 milioni di morti), Chiang Kai-shek (Cina, circa
3 milioni di morti), Mussolini, Franco (Spagna, 200mila morti), Marcos, Peron e Salazar, e presenti
di Videla, Pol Pot (Cambogia, 2 milioni di morti), Josip Broz, detto Tito (Jugoslavia, 1 milione di
morti) Bokassa, Pinochet (Cile, 30mila morti), Alfonsin, Batista, Banzer, Noriega, Assad, Kim Jong
Il, dei “colonnelli” della Grecia fanno capire che loro sanno, altro che profezia. Anche Nicolae
Ceausescu (Romania, 60mila morti), Slobodan Milosevic, Saddam Hussein (Iraq, 500mila morti)
sapevano e sono stati giustiziati per tacere. Lo stesso vale per altri tiranni e dittatori africani e
orientali. Solo a Roma pare che nei palazzi apostolici le cose si possano risolvere facendo
compromessi. (Forse non lo sapeva Albino Luciani). A meno che non ci sia qualche furbizia di
troppo, come l'ipotesi piuttosto laconica che i Gesuiti stiano controllando da vicino il Nuovo Ordine
Mondiale per poi fare una pernacchia ai grandi capi anglosionisti. Ma è mai possibile siano loro a
controllare la Goldman e Sachs? Se così fosse, il gioco è grave visto che di Fede non c'è traccia. E'
solo una grande partita a Risiko e nemmeno tanto bella, perchè di mezzo ci sono morti fisiche,
morti spirituali e dannazioni eterne. Chiunque sia a manovrare le marionette e a dettare queste
regole del gioco, poi ne risponderà di fronte alla Storia e soprattutto di fronte a Dio. Cari utili idioti!
Diceva un amico: “Io resto sempre più convinto che il requisito necessario per far parte di queste
elìte malefiche è non avere alcuna empatia, rimorso, senso di colpa, anzi essere sadici e godere del
dolore altrui! Caratteristiche che contraddistinguono numerose psico-patie, che non vietano per
nulla che la persona sia apparentemente normale e persino geniali. Non posso credere una persona
normale abbia il coraggio di premere il bottone per sganciare una bomba atomica, fosse anche
contro il loro peggior nemico! Perchè appunto da un lato razionalmente hai mille ottimi motivi ma
alla fine siamo umani e siamo empatici e riusciamo a immedesimarci nelle azioni che facciamo e se
esse siano bene o male. . Lo stesso mussolini non ha mai condannato a morte nessun dissidente.
Gramsci l'ha ingabbiato, gli altri al confino o su un isola. La guerra non la voleva fare e alla fine
l'ha fatta con l'idea fosse un blitz krieg dipochi mesi quindi minimo sforzo per massimo guadagno.
Mi viene da ridere che lo additino come sanguinario dittatore, è forse stato uno dei più "buoni" a
conti fatti! Che russi e cinesi stiano ancora low-profile dinanzi all'espasione Nato forse è dato dal
semplice fatto che loro sono ancora guidate da persone con la testa sulle spalle mentre gli yankee da
psicopatici assetati di sangue. Sui Gesuiti tutto è possibile. Ma infatti di Fede non ne vedo …forse
Fede nell'AntiCristo o altre satanerie ...Come puo' un uomo di fede supportare l'idea di creare non
dico un Governo Mondiale ma anche solo unificare mezzo pianeta sotto un unico governo? Per poi
farne il solito gulag a cielo aperto come in URSS china etc. Cioe' come fa uno a svegliarsi la
mattina e sognare a occhi aperti di conquistare tutto con l'usura, con le atomiche e avere miliardi di
schiavi in mano ... C'è veramente qualcosa di malato, di esagerato e di megalomane in tutto ciò…
tutte caratteristiche del giudaismo non a caso”. Gli rispondo subito per le rime, visto che è un
ragionamento lucido, realistico e non privo di logica: “Pensa che tutto ciò che tu dici, la Chiesa lo
diceva fino al 1957. Era il Katechon, l‟ostacolo da rimuovere. …Poi è arrivato il “papa buono” filo
massone, neopelagianista e neopagano e con lui il Vaticano II. E‟ stato facile poi spalancare le porte
ai partiti cristiani che potevano solo fare peggio dei comunisti, come disse lo stesso Gramsci.
Resta il fatto che "L'unica guerra persa è quella che si ha paura di combattere"
Ancora non vi basta? Vediamo ora di chiarirci su altri due punti, oggi Dogma laico a tutti gli effetti:
il Debito Pubblico e l‟Olocausto. Cerchiamo di capire bene quello che sembrerebbe essere sfuggito
probabilmente ai presunti “difensori della Patria”, (anche se ritengo che nella loro visuale ristretta
siano invece rimasti trincerati e racchiusi dietro le cortine e protezioni della famigerata plutocrazia
criminale, e dall‟egoismo avido e disumano di una idea (idealismo utopico) di società diversa da
quella che ci è insegnata da Dio per mezzo della Chiesa e dello Spirito Santo.
IL SIGNORAGGIO BANCARIO ED IL DISONORE DELLA MAGISTRATURA CHE TACE
Indisturbate le banche centrali, fra cui la Banca d'Italia (BdI) e la Banca Centrale Europea (BCE),
incredibilmente private, praticano il signoraggio primario, mentre le banche commerciali praticano
l'ancor più grave signoraggio secondario, realizzando peraltro un'evasione fiscale maggiore sia delle
tasse pagate che delle tasse evase dal resto della società. Dopo averlo infatti segretato già dalla
nascita della Repubblica fin negli atti del Parlamento (con gli omissis), si è "scoperto" che la BdI è
al 95% di privati (85% banche, 10% assicurazioni e 5% INPS), come gran parte delle altre banche
centrali; fra cui la BCE, che è al 14,57% della BdI, e quindi dei suoi proprietari. Signoraggio
primario della BdI/BCE e delle altre banche centrali che consiste: -1) Nello stampare continuamente
le banconote al costo della carta e dell'inchiostro (dal 1929 non occorre alcun corrispettivo in oro,
né è mai realmente occorso). Banconote la cui quantità è nota solo a loro, perché i numeri di serie
non sono progressivi, e non se ne conosce il significato. -2) Usarle (al valore in euro, dollari ecc. su
esse stampato) per comprare dagli Stati - udite udite - un pari importo in titoli del debito pubblico
(BOT, CCT, BPT, CTZ). -3) Vendere i titoli alle aste, riprendendosi i soldi e lasciando allo Stato il
"debito pubblico" inventato mediante questo crimine. -4) Iscrivere fraudolentemente al passivo
l'importo delle banconote stampate a costo zero allo scopo di "pareggiare" iscrivendo all'attivo i
titoli o il ricavato della loro vendita, e di occultare queste enormi somme. Crimini attraverso i quali
i proprietari della BdI, all'aliquota del 50%, hanno fin qui evaso tasse per 800 miliardi di euro, cioè
per la metà delle banconote emesse, che devono ammontare a 1.600 miliardi di euro, visto che sono
state via via stampate proprio per "acquistare in contropartita" i 1.600 miliardi di debito pubblico.
1.600 miliardi rubatici addossando a noi il "debito pubblico", al solo pagamento dei cui interessi
dobbiamo per di più destinare il 16% del bilancio. Fermo restando che molti deducono dalla non
progressività dei numeri di serie delle banconote che la loro quantità è fuori controllo. Un fenomeno
prima di produzione incontrollata e da falsari delle banconote e poi, come vedremo, di
cinquantuplicazione del suo uso ad opera delle banche commerciali (signoraggio secondario) che è
la causa dell'iflazione. Truffe che, tra l'altro, fermo restando l'obbligo dello Stato di pagare ai
compratori alla scadenza i titoli già emessi con i promessi interessi, rendono però responsabili del
"debito pubblico" la BdI/BCE, avendone esse (non lo Stato) riscosso il corrispettivo. -5) Riciclare il
denaro così truffato mediante centrali interbancarie mondiali, fra cui innumerevoli fonti Internet
indicano la Clearstream, l'Euroclear, la Swift ed altre. Fenomeni che hanno stravolto il mondo, a
partire dal fatto che, tra l'altro, se fosse lo Stato a produrre il denaro, potrebbe produrne quanto ne
occorre senza causare alcuna inflazione. Questo perché lo Stato, per legge, dovrebbe poi erogarlo
solo a corrispettivo di valori positivi a chi ne ha diritto, ovvero a fronte di un parallelo incremento
delle ricchezza reale, per cui il potere di acquisto del denaro rimarrebbe invariato. La stampa di una
somma da parte di un falsario (un soggetto non legittimato a produrla: una banca centrale) equivale
invece ad un "assegnare a sé" quel denaro senza dare in cambio nulla. Con il doppio effetto, quando
il falsario lo spenderà, che da un lato si approprierà illecitamente di ciò che "compra", e dall'altro
incrementerà il denaro globale senza che vi sia un corrispondente incremento della ricchezza reale,
che è poi ciò definiamo inflazione. L'inflazione è infatti causata dall'introduzione di denaro ad opera
di falsari mediante lo spenderlo, perché ciò causa una diminuzione (a vantaggio del falsario) della
percentuale del denaro globale di ciascuno, alla quale corrisponderà una parallela diminuzione della
percentuale di ricchezza reale che può comprare. Considerazioni dalle quali si deduce anche che i
cittadini, in quanto frazioni dello Stato, hanno il potere di inverare i soldi (chiunque li produca) per
il sol fatto di riceverseli. Inveramento che avviene perché il cittadino, nel momento in cui li riceve,
li "copre" con la prestazione, il bene o il diritto a riceverseli corrispettivo. Per cui, all'incremento
del denaro globale causato dai soldi dati al cittadino, corrisponderà un pari incremento di ricchezza
reale, o di sviluppo, da lui realizzato in cambio per la società. Un quadro nel quale, se un falsario
"presta" dei soldi ad un ignaro cittadino, che li spende mettendoli irrimediabilmente in circolazione,
ma poi viene a sapere della loro falsità e può provarla, nulla dovrà al falsario, sia perché il falsario
nulla gli ha dato, e sia perché il corrispettivo dello spendere quei soldi il cittadino lo otterrà dalla
collettività, non dal falsario; sicché è alla collettività che dovrà restituirli. Motivi per i quali
sostengo di seguito che fidi, mutui, quinti di stipendio ecc. non vanno restituiti alle banche, e che se
si vogliono rendere veri i "debiti" dei cittadini verso di esse, e poterli poi esigere, occorre prima
confiscarle e nazionalizzarle, essendo altrimenti i loro crediti inesigibili in quanto crediti di falsari e
di truffatori. Crediti la cui riscossione renderà ricchissimo lo Stato debellando la drammatica
demonetizzazione pilotata dalle banche per indebolirci e dominarci. Accuse di violazione degli artt.
del c.p. 241, 283, 648 bis, 501, 501 bis, 416, 61 ecc. che non vanno ad alcun soggetto noto, ma ai
soli beneficiari consci, diretti ed ignoti di questi delitti. Opera di falsificazione delle Banche
Centrali, a cui si somma l'opera di continua appropriazione indebita da parte delle banche
commerciali attraverso il meccanismo del "moltiplicatore monetario". Moltiplicatore monetario in
virtù del quale le banche, secondo prassi che una prona e scellerata dottrina di regime dà per
scontate, ma sono il massimo della criminalità, realizzano prestiti per un ammontare 50 volte
maggiore del denaro che detengono. In sostanza, se Tizio versa su Banca Intesa/San Paolo
(proprietaria del 44,25% di BdI) 100.000 euro, essa banca tratterrà il 2% come riserva (per
arrotondare, in realtà è l'1,6%), è presterà il 98% che, una volta depositato in un'altra banca, di
nuovo, a cascata, sarà prestato al 98% all'infinito. Finché, non la singola banca, ma il sistema
bancario, attraverso un giro di prestiti di un importo ogni volta più basso del 2% avrà azzerato i
100.000 euro iniziali, ma avrà incassato gli interessi su prestiti per 5.000.000. Un usare 50 volte
sempre lo stesso denaro che serve a monetizzare la società, ma serve poi alle banche commerciali
per imporre illecitamente interessi su ognuno di questi prestiti di denaro altrui, per i quali hanno
diritto solo a dei compensi per il servizio (che peraltro già riscuotono) dovendo gli interessi andare
ai proprietari del denaro. Senza contare la forma di fiscalità illecita in cui si concreta la produzione
del denaro falso da parte delle banche centrali in danno dei cittadini. Meccanismi fraudolenti che,
tra signoraggio primario e secondario, processi inflattivi a loro vantaggio, tasse evase e fiscalità
illecita, sversa fiumi di denaro nelle banche, il cui operato è quindi basato su denaro accumulato nel
tempo illecitamente. Ecco perché, per gli stessi motivi per i quali non è dovuta ad un ladro la
restituzione di un prestito di somme rubate, si può ben sostenere nelle cause che non è dovuta alle
banche la restituzione dei fidi, mutui, quinti di stipendio ecc., essendo essa dovuta al vero
proprietario: la collettività. Contestazioni che però vanno fatte salvaguardandosi con ogni
indispensabile strategia giudiziaria e, specie per i mutui, continuando, se possibile, nel mentre a
pagarli. Cause che noi avvocati dobbiamo iniziare in massa adducendo, in subordine, che il tasso,
specie nei fidi, è di solito usuraio, per cui, a limite, va restituito il solo capitale; ed, ancor più
subordinatamente, ciò che la giurisprudenza già riconosce, come l'illegittimità dell'anatocismo,
dell'accredito tardivo dei versamenti, della commissione di massimo scoperto, ecc. Citazioni
impostate cioè in modo da ottenere già in primo grado l'accoglimento anche solo parziale delle
subordinate (per importi sovente elevati), per poi proseguire, per il resto, in appello ed in
cassazione, in attesa che, in breve, la giurisprudenza si evolva. Cause che vanno promosse anche
contro le tasse ed imposte, perché è vergognoso per la magistratura perseguire l' "evasione fiscale"
comune, consentendo queste evasioni e crimini faraonici. Cosche che hanno imposto al mondo le
loro regole codificandole nei famosi accordi di Basilea, di cui tutti si riempiono ridicolmente la
bocca, ignorando che sono solo dei volgari accordi illeciti tra privati. Cose che ora, per la verità
proprio in seguito alla vasta diffusione di questo documento, sono divenute così note che, per dare
un contentino, si inizia a parlare di nazionalizzare le banche centrali, a partire dalla BdI. Fermo
restando invece il signoraggio secondario, che è la maggior fonte dei loro proventi, in forma di
interessi sui mutui, fidi ecc., e sulle carte di credito: fonte di fiumi di interessi ("compensi"). Cose
illecite perché gli interessi devono andare integralmente ai proprietari del denaro, e lo Stato, quando
ha bisogno di soldi, deve stampare, da sé, le banconote, come fa già con le monete di metallo, che
sono però solo il 2% delle banconote. Interessi peraltro generalmente usurai. Usura che, consistendo
il signoraggio secondario, come abbiamo visto, nell'appropriarsi indebitamente di interessi
cinquantuplicati sui prestiti di denaro altrui, ne costituisce quindi la forma estrema. Stampa delle
banconote e creazione del denaro cartolare da parte dello Stato che richiede una modifica del
trattato di Maastricht e della Costituzione Europea, però aggirabile confiscando e nazionalizzando
le banche ed eliminando i fattori di criminalità dal loro operato. Trattato e Costituzione Europea
scritti di pugno dalle banche, e con i quali hanno tentato di rapinare gli Stati della sovranità
economica per ricettarla a queste cosche, ma senza potervi riuscire, perché resta il contrasto con
tutti i principi fondamentali della Costituzione Italiana, della Convenzione Europea dei Diritti
dell'Uomo, e con tutti gli altri principi della stessa Costituzione Europea. Stampa dei soldi da parte
dello Stato non indispensabile anche da varie altre angolazioni, essendo sufficiente che lo Stato li
paghi alla BCE/BdI al mero costo tipografico, o anche solo che le banche centrali iscrivano come è
ovvio all'attivo le banconote che creano e vi paghino le tasse: cosa che non risolve tutto il problema,
ma basta ad arricchirci e ad evidenziare la criminalità dell'attuale sistema. Truffe la cui segretazione
in tanta disgrazia torna utile nelle cause per il rimborso del signoraggio primario in ragione di
28.000 euro a cittadino + i danni non patrimoniali, poiché, non potendo certo dette truffe essere
previste per legge, non vi sono ostacoli normativi a rimuoverle (la sentenza delle Sezioni Unite
16751/06 verte in altra fattispecie perché la relativa citazione in tema di signoraggio primario non
coglie nel segno. Ferma restando la obbrobriosità del prodigarsi delle S.U. a negare di avere
giurisdizione sulle politiche economiche degli Stati, omettendo però di avere giurisdizione sui
crimini, e che inoltre le politiche si basano sulle leggi, delle quali si può sempre sostenere
l'illegittimità.) Prassi queste della BCE come della Federal Reserve, della Bank of England, Banca
del Giappone, Banca della Cina, eccetera, contro le quali non è vero che nessuno e nessun Paese
può nulla, perché non appena magistratura, politica ed informazione inizieranno a fare il loro dovere
questi mostri saranno sconfitti in un baleno; e se non lo faranno saranno travolti lo stesso insieme ai
loro mezzani; grazie ad Internet: la nuova alleanza.
Avv. Alfonso Luigi Marra
http://www.marra.it/documenti/signoraggio.php
Tutto chiaro sull‟economia? Bah! Eppure loro è così che oggi ci fanno guerra. Sì, continuanoad
usare ancora le armi, ma siccome le guerre più grandi si combattono nei Paesi in cui loro stessi
vivono, ecco che i colpi arrivano dal computer. Qualche parola in più? Il titolo dice tutto…
…LE BANCHE FINANZIANO I GOVERNI I QUALI DANNO I SOLDI ALLE BANCHE...
Cioè da una parte c‟è un carosello virtuale, e dall‟altro un “sacrificio” disumano. Gira che ti rigira
siamo noi a finanziare le Banche e tramite di esse le Oligarchie che comandano il mondo.
DI GZ
cobraf.com
L'unica cosa che conta oggi, sia per i mercati che i governi sono le Banche, il credito e le banche
centrali. Tutto quello che leggi sull'economia e la crisi è rivolto in sostanza tenere a galla le
Banche. Delle imprese grandi e piccole, dell'industria, degli artigiani, del commercio, della
bilancia dei pagamenti, della tecnologia, delle regolamentazioni, delle famiglie e dei loro debiti...
di tutto il resto insomma, non frega niente.
Ad esempio i mercati sembrano tenere negli ultimi giorni perchè oggi la BCE ha prestato tramite
asta 489 miliardi di euro al modico costo dell'1%, per la durata di tre anni, alle maggiori banche
europee. Questo è un risultato tecnologico, industriale ed economico bellissimo, di cui essere fieri e
che fa sentire stasera meglio tutti in ogni casa, da Copenaghen a Siracusa.
Come mai le banche si sono fatte prestare 489 miliardi dal governo?
Beh... su 3.900 miliardi di depositi in C/c le banche europee hanno al momento circa solo 200
miliardi di cash, soldi contanti, quelli che i rapinatori chiedono quando entrano con la pistola. Ad
esempio nel 2012 i governi dell'eurozona devono rifinanziare circa 1.700 miliardi di debiti e le
banche la metà circa. E Le banche stanno dal 2010 comprando titoli di stato, anzi li comprano
quasi solo loro, per cui i governi hanno bisogno che le banche li finanzino. E a loro volta però le
banche hanno bisogno che i governi diano loro soldi. Sembra un gatto che si morde la coda, un
meccanismo circolare ? Certo ! Perchè lo è ! Sono miliardi che vengono creati dal niente e girano
avanti e indietro nel circuito finanziario e bancario senza quasi toccare l'economia reale !
Il trucco è farlo senza che si noti che ogni sforzo e provvedimento dei governi è in pratica rivolto a
finanziare le banche (Nota Bene: contrariamente a quello che si pensa e ancora insegnano a
scuola, le banche non finanziano l'economia, è l'economia, famiglie e imprese che finanziano per lo
più le banche... Ad esempio l'austerità, le stangate e i sacrifici di Monti, Zapatero, Papadopulos,
Sarkozy... sono rivolti a far pagare i debiti verso banche estere, sostanzialmente. Per l'economia
sono dannosi, servono a pagare interessi alla rendita finanziaria).
A dire la verità anche un cieco dovrebbe un poco intuirlo visto che come primo ministro in Grecia è
stato installato un banchiere, Papademos, in ottobre e in Italia in novembre nel nuovo governo di
fatto comanda Corrado Passera di Banca Intesa e Mario Monti prende ordini direttamente dalla
BCE. Il punto è che tutto il resto dell'economia conta circa zero ora, per cui conviene cercare di
capire i meccanismi e le manovre che riguardano le fottute banche:
i) da luglio la BCE ha iniziato a comprare circa 6-9 miliardi di euro di titoli di stato italiani,
portoghesi, spagnoli, greci, irlandesi a settimana ed è arrivata ora a 220 miliardi
ii) simultaneamente sempre da maggio-giugno le banche centrali dei paesi "deboli" in europa si
sono fatte prestare dalla Banca Centrale olandese e tedesca circa 450 miliardi di euro, tramite
"TARGET 2" (usano nomi in codice come nei film di 007 e nello spionaggio perchè le masse non
capiscano).
iii) Il 4 dicembre il governo Monti ha inserito nel decreto dell'austerità una norma per cui i bonds
bancari sono garantiti dallo stato (non completamente) e lo stesso avevano fatto mesi fa Irlanda e
Portogallo
iv) sempre ai primi di dicembre Draghi e la BCE hanno annunciato la creazione di una cosa
chiamata "long term refinancing operation" (o "LTRO"), un asta di liquidità con cui la BCE mette
a disposizione delle banche europee che ne fanno richiesta tutta la liquidità di cui hanno bisogno
ad un certo tasso. Attualmente le operazioni di LTRO della BCE sono trimestrali, ma i prestiti sono
fino a tre anni e possono arrivare a 600 miliardi. La BCE chiede alle banche che partecipano
all‘asta un "collaterale", qualcosa in pegno diciamo, per garantire il credito ottenuto. Il tasso
applicato dalla BCE è ―qualcosa di più‖ dell‘Euribor a 3m cioè ora circa l%. QUESTA NON E'
LO STAMPARE MONETA CLASSICO, MA UN ABILE TRUCCO CHE SEMBRA DRAGHI ABBIA
INVENTATO ASSIEME AI FRANCESI PER INCASTRARE I TEDESCHI
v) Ieri Intesa e Unicredit hanno chiesto ufficialmente che i loro bonds possano essere usati come
"collaterale", cioè qualcosa che viene dato in pegno, all'interno di questo nuovo programma LTRO
di cui al paragrafo precedente. (Questo perchè i tedeschi rompevano i maroni che bisognava
prestare solo se c'è una qualche garanzia..)
vi) in aggiunta qualche giorno fa il governo Monti ha passato una norma per cui lo stato vende alle
banche beni pubblici tipo immobili, caserme e terreni e queste a loro volta creano obbligazioni
cartolarizzate basate su questi beni e poi li danno in leasing allo stato (!). In questo modo si riesce
a creare abilmente del "Collaterale", qualcosa che le banche possono dare a garanzia dei soldi che
devono prendere a prestito per stare a galla
vii) tra ieri e oggi i mercati sono saliti perchè hanno intuito che il lancio di questo "LTRO",
previsto per oggi, avrebbe mosso centinaia di miliardi. Alle 10:45 è uscito il risultato dell'asta e
voilà, 489 miliardi sono stati "allocati" alle banche europee dalla BCE, soldi prestati per 3 anni
all'1%, di cui quasi 200 miliardi è denaro fresco e il resto rifinanzia debiti esistenti (Nota: il
mercato ha ceduto sul momento oggi perchè i trader che sono ignoranti e superficiali non si erano
accorti che di 489 miliardi solo 200 miliardi era denaro fresco, la cifra totale era maggiore delle
previsioni, ma la parte "fresca" non tanto)
I ministri delle Finanze, le banche centrali, il Fondo Monetario e i banchieri (che sono poi la stessa
cosa)... sperano che con questa prima botta da 200 miliardi le banche ora comprino BTP,
Tesobonos spagnoli, bonds portoghesi, irlandesi tenendo a galla gli stati. E così alle prossime aste
trimestrali.
E in questo modo gli astuti italiani e francesi pensando di incastrare i tedeschi e olandesi della
BCE per centinaia di miliardi...
Qualcuno ha seguito la storia fino in fondo ? Ho cercato di colorirla un poco perchè la fanno
complicata per mettertela meglio in quel posto, ma questa E' L'UNICA VICENDA AL MOMENTO
A CUI PRESTARE ATTENZIONE, i mercati e i governi dipendono interamente da questa simpatica
storia....
Link: http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?topic_id=4626&reply_id=327697
21.12.2011
Penserete: come hanno potuto arrivare a tanto! Chi glielo ha permesso? Facciamo un salto indietro,
ma non senza dare prima questa risposta lapidare: glielo hanno permesso i Papi permissivi, che
invece di rimanere ancorati alla Bolla “Cum ex apostolatus officio” (1559) di Paolo IV, come hanno
fatto in particolar modo San Pio V e San Pio X si sono fatti trascinare dalle tendenze delle teologie
e filosofie eretico-mondialiste, costruite appositamente per appoggiare la costruzione di un Governo
Mondiale dell‟Anticristo, sotto il segno del quale, non fosse più possibile né comprare e né vendere.
TESORO DELLA IG FARBEN - DA HITLER AL IV REICH (NUOVO ORDINE MONDIALE)
Cartello petrolchimico IG Farben. Dal sostegno al Nazismo alle geopolitiche Neocon
http://forum.escogitur.com/index.php/topic,51871.msg69909.html#msg69909
Cartello petrolchimico-parte 1: la IG Farben
Ho deciso di scrivere alcuni articoli sul cartello petrolchimico, su come si insinui pesantemente
dentro la vita sociale e personale di ognuno di noi, su come operi condizionando la notra vita e la
nostra salute. La tesi che sostengo è che questo cartello operi ancora sotto l'egida nazista, e per
dimostrarlo inizierò parlando dei nazisti e della IG Farben.
La IG Farben fu l'unico grande finanziatore della campagna per l'elezione di Adolf Hitler. Un anno
prima che Hitler prendesse il potere nel 1933, la IG Farben donò 400.000 marchi a lui e al suo
partito nazista. Di conseguenza, quando il partito nazista andò al potere, la IG Farben fu l'unica a
trarre profitti dalla Seconda Guerra Mondiale (SGM) e dal saccheggio dell'Europa da parte dei
nazisti. Il cento per cento di tutti gli esplosivi e della benzina sintetica proveniva dalle fabbriche
della IG Farben.
Il Tribunale di Norimberga divise la IG Farben in Bayer, Hoechst e BASF. Oggi, ognuna delle tre
società figlie della IG Farben è 20 volte più grande di quanto la IG Farben madre fosse al massimo
del suo sviluppo nel 1944, ultimo anno della seconda guerra mondiale. Cosa più importante, per
quasi trent'anni dopo la seconda guerra mondiale i presidenti del consiglio di amministrazione, la
carica più alta, di BASF, Bayer e Hoechst, furono ex membri del partito nazista. [1]
Ma chi finanziò la IG Farben?
Scrive Antony C. Sutton nel suo "Wall Street and the Rise of Hitler" che "senza i capitali offerti da
Wall Street non ci sarebbe stata nessuna IG Farben in primo luogo, e quasi sicuramente nessun
Hitler nè Seconda Guerra Mondiale".
La IG Farben iniziò la sua attività nel 1924 quando il banchiere Americano Charles Dawes accordò
una serie di prestiti esteri per un totale di 800 milioni di dollari (di allora) per consolidare i
produttori della chimica e dell'acciaio in cartelli, uno dei quali fu la IG Farben, nata dalla fusione di
diverse aziende. Tutto ciò è secondo Carroll Quigley, professore di Realazioni Internazionali alla
Georgetown University, "ampiamente una produzione J.P. Morgan".
La IG Farben fu finanziata dalle seguenti società di Wall Street:
Dillon, Read & Co., Harris, Forbes & Co., e National City.[2]
Più recentemente si è pronunciato in favore di questa tesi anche il regista Oliver Stone: "Adolf
Hitler era uno psicopatico ed un mostro ma andò al potere grazie ad amministratori di grosse
compagnie e ad altri sostenitori che apprezzavano il suo voto di distruggere il comunismo e
controllare i lavoratori"[3]
Il pubblico ministero americano del Tribunale per i crimini di guerra di Norimberga prefigurò
questo scenario contro la IG Farben dicendo:
"Questi esponenti della IG Farben e non i pazzi fanatici nazisti sono i principali criminali di guerra.
Se i loro crimini non verranno portati alla luce e puniti, rappresenteranno una minaccia per la futura
pace del mondo ancora più grande che se Hiltler fosse ancora vivo".[1]
Purtoppo per tutti noi le cose andarono diversamente. Non solo tutti gli impianti della IG Farben
uscirono illesi dai bombardamenti della SGM, ma la società continuò indisturbata ad operare
nonostante fosse stata ufficiamente liquidata nel 1952, al punto che nel 1967 operò una joint-
venture con un altro colosso chimico: la Monsanto (quella dell'Agent Orange, dell'aspartame di
Rumsfield su cui tornerò in un altro articolo). Da questa fusione nascerà la Chemagrow corporation,
con personale qualificato misto tedesco e americano e specializzata in chemical warfare agents.
Con buona pace del Tribunale di Norimberga, tutti i 24 consiglieri della IG Farben, sebbene ritenuti
colpevoli di genocidio, di schiavitù ed altri crimini, furono quasi subito liberati grazie alla
mediazione dell'ex-ministro delle Finanze Schacht, e rientrarono a pieno titolo nei vertici
dell'economia tedesca.
Viene da chiedersi come mai ci fu un accanimento tale contro i civili ammassati a Dresda (dai
resoconti dei piloti Inglesi sembra che fosse stato detto loro che lì c'era un grosso bersaglio militare
ed industriale, cosa assolutamente falsa) e non ci fu nessuna azione contro gli stabilimenti che
avevano in qualche modo "inventato" il nazismo e la SGM per profitti societari. Trovo inverosimile
che i Servizi Segreti della nazioni coinvolte nella SGM non fossero al corrente di dove veniva
prodotta la benzina sintetica e tutta la chimica necessaria per far progredire l'occupazione nazista in
Europa.
Una menzione particolare merita Auschwitz che non era, come molti credono, un campo di
concentramento ma un campo di lavoro interamente finanziato dalla IG Farben. La struttura era il
più grosso complesso industriale del mondo per la produzione di benzina sintetica e gomma.
Impegnarono oltre 900 milioni di marchi per costruirlo, e non volevano rischi. Occorrevano quindi
delle solide garanzie da parte dei nazisti.
Carl Krauch era il membro del consiglio di amministrazione della IG Farben (piccolo inciso: fondò
con la Standard Oil la Joint American Study Company -Jasco- nel 1930…c'è da scrivere un altro
lungo articolo sui rapporti tra petrolieri USA e nazisti) incaricato di tessere le relazioni necessarie al
buon esito dell'operazione con le gerarchie naziste.[4] Incassò prima l'appoggio di Goering, e nel
Febbraio del 1941 l'assicurazione di Himmler (il capo delle SS) a fornire "il più ampio numero
possibile di lavoratori edili" per l'impianto in costruzione.
La IG Farben avrebbe pagato 3 marchi al giorno per ogni lavoratore inesperto e 4 marchi per ogni
lavoratore esperto. In seguito le SS offrirono bambini per 1,5 marchi. Ovviamente i reclusi non
ricevevano mai nulla, se non qualche bonus tipo sigarette. Tanto le SS che la IG Farben calcolarono
che in quella situazione la produzione avrebbe avuto un'efficienza pari al 75% paragonata a quella
di lavoratori Tedeschi ben nutriti.[5]
Qui stiamo parlando del cartello che ha imposto le regole dello sviluppo in tutto il mondo, un
cartello di intoccabili superprotetti che nonostante le belle parole del Tribunale di Norimberga alla
fine della SGM si è ritrovata con stabilimenti e vertici perfettamente inseriti nel sistema produttivo.
Invece di radere al suolo le fabbriche e fucilare gli inventori di Auschwitz (il più proficuo
laboratorio chimico mai messo in piedi), alla fine della SGM le fabbriche IG Farben ne uscivano
illese per continuare a produrre più di prima ed i vertici venivano reimmessi nei loro posti
dirigenziali poco dopo.
Questi signori rappresentano il nazismo con la sua anima capitalista ed imperialista, il suo imporre
modelli di crescita e sviluppo che non tiene in nessun conto la salute e la dignità delle persone.
Arbeit Macht Frei.
[1]http://www4it.dr-rath-foundation.org/notizie/discorsi/chemnitz.html?page=8
[2]http://reformed-theology.org/html/books/wall_street/index.html
[3]http://www.theflucase.com/index.php?option=com_content&view=article&id=2644:oliver-
stone-says-banksters-enabled-hitler-and-the-nazis&catid=1:latest-news&Itemid=64⟨=en
[4]http://www.wollheim-memorial.de/en/carl_krauch_18871968
[5]http://webletter.net/cybrary/Facts.aft.perp.igpact.html
Cartello petrolchimico IG Farben. Dal sostegno al Nazismo alle geopolitiche Neocon
http://forum.escogitur.com/index.php/topic,51871.msg70499.html#msg70499
Cartello petrolchimico-parte 2: aiuti USA ai nazisti
Qualsiasi macchina bellica necessita di benzina. Molta benzina. La Germania nazista non ne aveva.
Nel'34 ad esempio importò l'85% di prodotti raffinati. Questa dipendenza estera che non evrebbe
permesso nessun avvio di attività belliche, fu drasticamente ridimensionata allorchè la Standard Oil
americana e la IG Farben finanziarono e svilupparono il processo di idrogenazione che trasformava
il carbone presente in notevoli quantità nel territorio tedesco in benzina per autotrazione. Nel
precedente articolo si citava Carl Krauch e la creazione della Jasco. Un ulteriore passo fu la
creazione della joint-venture Ethyl GmbH, nata dalla cooperazione tra IG Farben e Ethyl Gasoline
Corporation (di proprietà della Standard Oil e General Motors) per costruire e rendere operativi
degli impianti di distillazione di piombo tetraetile, un additivo necessario per la benzina.
Purtroppo la produzione non sarebbe iniziata prima del 1939, e la Luftwaffe ne aveva bisogno per
invadere la Cecoslovacchia. Fu quindi chiesto a Carl Krauch di avviare le trattative per l'acquisto di
500 tonnellate di piombo tetraetile presso la Standard Oil, operazione il cui successo garantì la
vittoriosa invasione di quella nazione le cui risorse ed industrie pesanti furono importantissime per
le politiche imperialiste naziste.[1] In seguito furono importate altre tonnellate di benzina raffinata
per un valore di 20 milioni di dollari. Quando la SGM ebbe inizio in Europa e la Gran Bretagna
chiese spiegazioni per queste continue vendite di materiali strategici, la Standard Oil registrò l'intera
flotta a Panama per vitare ritorsioni. Le loro petroliere trasportavano prodotti petroliferi a Tenerife e
Canarie, dove avveniva il trasbordo su petroliere tedesche dirette ad Amburgo.[2]
La Standard Oil of New Jersey (che nel '41 era la più grossa compagnia petrolifera al mondo, e
controllava l'84% del mercato petrolifero USA) era controllata dai Rockefeller, che possedevano
anche la Chase. Il secondo maggior azionista dopo i Rockefeller era la IG Farben. Nel 1932, John
D. Rockefeller nomina William Stamps Farish a capo della Standard Oil. Farish è amico di
Hermann Schmitz, capo della I.G. Farben, e arruola Ivy Lee per una propaganda filo nazista sulla
stampa Usa. [3]
Nel 1945 lA Chase National Bank viene rinviata a giudizio per avere violato la Trading With the
Enemy Act, avendo convertito marchi in dollari per tutta la durata della guerra (a causa
dell'embargo contro la Germania nessuno poteva accettare pagamenti in marchi, ma con questo
strattagemma Hitler riuscì ad acquistare materie prime con cui prolungare la SGM). Anche Prescott
Bush, nonno di GW, aveva fatto affari d'oro con i nazisti, al punto di consolidare definitivamente la
propria fortuna e assicurare un futuro roseo alla omonima dinastia politica.
Bert Walker, suocero di Prescott Bush, era uno dei più grossi finanziatori di Hitler negli USA, e
presidente della Unio Bankin nata dagli interessi congiunti di Thyssen (Fritz Thyssen, magnate
dell'acciaio, si iscrisse al partito Nazionalsocialista nel 1931 e nella sua autobiografia ammette di
avere aiutato Hitler. Nel '28 acquistò palazzo Barlow a Monaco, che diventò il quartier generale dei
nazionalsocialisti[4]) e W.A.Harriman (quest'ultimo riuscì a piazzare 50 milioni di dollari di bond
tedeschi presso investitori Americani). Anche la Unio Bankin funzionava come riciclaggio del
denaro nazista, e Walker decise di mettere Prescott Bush a capo di questa banca. Purtroppo per
Bush, Walker e Harriman arrivano delle investigazioni da parte del Congresso.
Bush, invece di disinvestire il denaro nazista, assolda un avvocato incaricato di nascondere quei
patrimoni.[5] L'avvocato in questione si chiamava Allen Dulles, ed era già avvocato della banca dei
Thyssen nonchè rappresentante legale di alcune ditte tedesche, incluse la IG Farben. Dal 1937 Allen
Dulles e suo fratello John Foster opereranno per conto di Bush e Harriman per coprire gli affari fatti
con i nazisti, ed effettueranno simili operazioni per altri, come i Rockefeller.[6] Le indagini sul
conto di Bush si concludono con una denuncia (ott '42) di avere organizzato gruppi nazisti e tutte le
azioni della UBC sono confiscate dall'U.S. Alien Property Custodian. Ciò non impedisce a Walker
di finanziare la Bush-Overbey Oil Development Co. in Texas, che permetterà al 26enne George
H.W. Bush di iniziare una opulenta carriera di petroliere.
Particolare degno di nota: Allen Dulles è lo stesso a capo della CIA dal '53 al '61.
Nel 1933, il 4 gennaio, Hitler venne invitato alla Banca Schroeder da un gruppo di industriali, che
diedero a Hitler il denaro per superare la crisi e schiacciare i sindacati. Due americani furono
presenti a questa riunione, John Foster Dulles e Allen Dulles. Nel 1934 Allen Dulles è nel consiglio
d'amministrazione della banca Schroeder, suo fratello John Foster Dulles è consigliere legale, la
banca è il braccio finanziario del nazismo. Nel 1936 la Banca Schroeder si fonde e forma la
Schroeder, Rockfeller & Co. Inc. Carlton P. Fuller presidente, Avery Rockfeller vicepresidente. Nel
1937 alla fine di gennaio, Dulles fonde tutte le sue attività in un unico conto nella stessa banca
intestato alla Brown Brothers Harriman-Schroeder e Rock (Rock diminutivo di Rockefeller). John
Foster and Allen Dulles sono i due avvocati della Standard Oil Company di John D. Rockefeller,
che stanno per essere indagati per gli affari con i nazisti e per la loro propensione all'eugenetica
(dottrina di igiene raziale).[7]
Merita di essere menzionato H.Ford, anche lui attivamente impegnato nel rilancio politico-
industriale della Germania nazista al punto di ricevere un'alta onorificenza e di avere il suo ritratto
appeso in bella mostra nel quartiere generale di Hitler. Fu fondata la Ford- Werke che, sotto
copertura, forniva materiale bellico alla Wehrmacht e procurava materie prime, essendo una
compagnia nominalmente americana. [8]
Era fin troppo chiaro come i capitalisti americani stessero costruendo la macchina bellica nazista
anche a William Dodd, ambasciatore USA in Germania, che scrisse a Roosevelt: "oltre un centinaio
di corporation americane hanno qui in Germania delle agenzie oppure delle cooperazioni. La
DuPont stanno facendo lucrosi affari nel settore armamento (la DuPont produsse il 40% di tutti gli
esplosivi usati nella Prima Guerra Mondiale ndr) Standard Oil ha fatto arrivare 2 milioni di dollari
in Dicembre del'33 e guadagna 500.000 dollari all'anno con la produzione di ersatz (sostitutivo della
benzina ndr) ovvero idrogenazione del carbone. General Motors e Ford fanno affari enormi qui
tramite le loro agenzie. Scrivo tutto questo in quanto complicano le cose e si aggiungono rischi di
causare una guerra" [9]
La macchina bellica nazista faceva capo, come abbiamo visto, al cartello petrolchimico della IG
Farben. Non era di importanza vitale solo la benzina per il Fuhrer. Anche la gomma aveva la sua
enorme importanza per le politiche di espansione naziste. I protocolli di intesa predevedano che la
Stardard Oil desse alla IG Farben tutti i brevetti e le conoscenze per la realizzazione di una nuova
plastica chiamata Butile, la cui produzione venne predisposta a Buna (vicino ad Auschwitz). Primo
Levi lavorò nella fabbrica di Buna.
Tratto dal libro: "Se questo è un uomo" : "La Buna e' grande come una città; vi lavorano oltre ai
dirigenti e ai tecnici tedeschi, 40.000 stranieri, e vi si parlano 15 o 20 lingue. Tutti gli stranieri
abitano in vari Lager che alla Buna fanno corona: il Lager dei prigionieri di guerra inglesi, il Lager
delle donne ucraine, il Lager dei francesi volontari, e altri che non conosciamo. Il nostro Lager
fornisce da solo 10.000 lavoratori che vengono da tutte le Nazioni d'Europa".
Gli accordi de L'Aja sottoscritti tra IG Farben e Standard Oil non prevedevano l'uso dei brevetti (ne
furono depositati circa 2000) da parte della compagnia americana se non previo cospicui pagamenti.
Nel '42 fu quindi annunciato da parte del Justice Department l'intenzione di denunciare la Standard
Oil. La commissione del senato appositamente istituita concluse che la carenza di gomma sintetica
durante il periodo bellico era da imputarsi agli accordi tra le due multinazionali, e che la Standard
Oil con il suo comportamento aveva danneggiato lo sviluppo della gomma sintetica negli USA. [10]
Concludendo: una parte importante delle più grosse industrie americane aveva volontariamente
spostato ingenti capitali, tecnologie e know-how in Germania. Si trattò di un piano di
industrializzazione forzato che aveva come principale attore la IG Farben, l'industria petrolchimica
che fece decollare il nazismo e che in un secondo tempo usò i prigionieri dei lager come
manodopera per continuare a sviluppare quelle risorse che resero possibile la SGM.
[1]http://www.bibliotecapleyades.net/sociopolitica/ sociopol_igfarben02d.htm
[2]http://www.mit.edu/~thistle/v13/3/oil.html
[3]http://it.wikipedia.org/wiki/Standard_Oil
[4]http://www.guardian.co.uk/world/2004/sep/25/usa.secondworldwar
[5]Nazis in the attic By Randy Davis http://emperors-clothes.com/articles/randy/swas5.htm
[6]http://www.enter.net/~torve/trogholm/secret/rightroots/dulles.html
[7]http://it.wikipedia.org/wiki/Allen_Welsh_Dulles
[8]http://www.reformed-theology.org/html/books/wall_street/ chapter_06.htm
[9]http://www.reformed-theology.org/html/books/wall_street/ introduction.htm
[10]http://ipbiz.blogspot.com/2005/11/standard-oil-and-ig-farben- patents-and.html
PS: causa errori sui programmi che gestiscono CDC sono stato costretto a troncare il nome della
banca (Unio Bankin)
Cartello petrolchimico IG Farben. Dal sostegno al Nazismo alle geopolitiche Neocon
http://forum.escogitur.com/index.php/topic,51871.msg71429.html#msg71429
Cartello petrolchimico-parte 3: Rumsfeld
Vi ricordate Donald Rumsfeld? Si, il fondatore del Project for a New American Century (PNAC), il
falco dell'invasione dell'Iraq nel nome della democrazia. Il perenne effettivo della Casa Bianca, con
Nixon, Ford, Reagan, Bush padre e figlio. Fu proprio quest'ultimo che lo nominò Defense
Secretary, cosa che fece benissimo essendo lui Segretario anche del gruppo Carlysle (società di
forniture militari nel cui consiglio di amministrazione sedevano i due Bush oltre che a Shafig Bin
Laden, fratello di Osama Bin Laden).
Ebbene Rumsfeld fu amministratore delegato della Searle dal 77 all'85. Il Wall Street Transcript e
Financial World lo premiarono come Outstanding Chief Executive Officer per avere, nella sua
gestione, tagliato il numero dei dipendenti del 60%, facendo così schizzare alle stelle gli utili della
società. Fu proprio durante l'illuminata gestione Rumsfeld che la Searle (poi da lui traghettata nella
Monsanto) ottenne da Reagan un regalo importante: la rimozione del vecchio direttore della FDA
(Food and Drug Administration- incaricata a vigilare sulla qualità degli alimenti e dei farmaci) che
aveva per anni rifiutato di far approvare l'aspartame a causa dei risultati molto negativi dei test su
animali.
L'aspartame contiene il 10% di metanolo. All'interno del corpo umano (ovvero sopra i 30°C) il
metanolo si trasforma in acido formico ed in formaldeide. La formaldeide è una neurotossina
mortale. Una valutazione dell'EPA (Enviromental Protection Agency – Agenzia per la protezione
ambientale – USA) sul metanolo dichiara che quest'ultimo "viene considerato un veleno ad
accumulo, grazie al bassissimo tasso di escrezione una volta assorbito. Nel corpo, il metanolo viene
ossidato in formaldeide ed in acido formico; entrambi questi metaboliti sono tossici." I ricercatori
dell'EPA raccomandano un limite massimo di consumo di 7,8 mg al giorno. Un litro di bevanda
dolcificata con aspartame contiene circa 56 mg di metanolo. I consumatori abituali di prodotti
contenenti aspartame consumano fino a 250 mg di metanolo al giorno, 32 volte il limite massimo
suggerito dall'EPA.[1]
Un po' di storia legale dell'aspartame: nel '73 la Searl fa domanda alla FDA di potere
commercializzare quel prodotto, ricevendo un parere positivo. Nel '74 però un avvocato (Jim Turner
che aveva fatto togliere dal mercato il Cyclamate) ed un neurologo (John Olney, grazie ai suoi studi
fu proibito il glutammato monosodico nel cibo per bambini) denunciano i danni dell'aspartame,
mostrando come il prodotto causi dei buchi nel cervello delle cavie neonate.
La FDA effettua delle ricerche che nel '76 concludono che la Searl ha deliberatamente manipolato i
propri test.
Nel '77 la FDA chiede al Procuratore Generale di valutare se ci siano gli estremi per incriminare la
Searl. E' la prima volta che una tale richiesta viene formalizzata dalla FDA.
Durante lo stesso anno succedono alcuni avvenimenti importanti: - la Sidley & Austin,
rappresentante legale della Searl, contatta Samuel Skinner (pubblico ministero nella causa in corso)
per offrirgli di lavorare con loro
- Donald Rumsfeld diventa amministratore delegato della Searl
- il rapporto Bressler steso dalla FDA inchioda la Searl: 98 dei 196 animali testati morirono ma non
fu mai effettuata nessuna autopsia sui loro corpi. Furono trovate neoplasie che però nel rapporto
Searl non comparivano.
-Skinner si dimette per entrare nella Sidley & Austin e questo causa lo stallo del processo, che alla
fine verrà abortito.
Nel '79 e '80 viene istituito un nuovo procedimento da parte della FDA che alla fine conclude come
l'aspartame non sia sufficientemente sicuro come additivo.
Ma nel '81 Reagan diventa il nuovo presidente degli Stati Uniti, e rimuove immediatamente il
vecchio capo della FDA, Jere E. Goyan che come i suoi predecessori si era rifiutato di validare
l'aspartame, mettendo una persona di sua fiducia, Arthur Hull Hayes Jr.
precedentemente ricercatore presso il Ministero della Difesa (toh, guarda, rispunta Carlyle).
Nell'81 viene iniziata una nuova valutazione dell'aspartame, ma in commissione 3 membri su 6 si
oppongono alla sua commercializzazione.
Interviene allora Hayes in prima persona e, scavalcando il parere della commissione, decide di dare
il via libera alla vendita.
Nell'82 la FDA decide di permettere la vendita di bevande dolcificate con aspartame Nell'83 la
National Soft Drink Association (NSDA) fa pressioni affinchè la FDA riveda quest'ultima
concessione, essendo noto come l'aspartame a temperature superiori ai 30°C si scinda in
formaldeide e acido formico, entrambi tossici.
Lo stesso anno Jim Turner della Community Nutrition Institute e il Woodrow Monte, direttore dei
Laboratori della Nutrizione dell'Arizona State University, denunciano il comportamento della FDA.
Hayes è costretto a dimettersi dalla FDA, ma viene prontamente assunto dalla Burson-Marsteller,
ditta che cura le pubbliche relazioni della Searl.[2]
Nell'85 Rumsfeld fa acquistare la Searl alla Monsanto, e se ne va con un bonus di 12 milioni di
dollari. Nel '96, senza un pubblico avviso, l'FDA ha rimosso tutte le limitazioni riguardanti
l'impiego dell'aspartame permettendo così il suo utilizzo in tutto, compresi gli alimenti che vengono
riscaldati o cotti.
Nonostante tutte le pericolose patologie che innesca, ancora oggi l'aspartame viene usato in
abbondanza come dolcificante ed è venduto anche in farmacia.
L'episodio risale a qualche anno fa; vedendo questo dolcificante in bella vista sul bancone della
farmacia chiedo al farmacista se ne conosca le controindicazioni. "Certamente!" mi viene risposto
"Ho fatto la tesi di laurea sulle malattie degenerative causate dall'aspartame". Curioso, no?
La collaborazione di Rumsfeld con Big Pharma non si ferma all'aspartame. C'è addirittura di
peggio.Nel '97 diventa chairman della Gilead e detiene un portafoglio di azioni stimato attorno i 25
milioni di dollari. La Gilead possiede i diritti del Tamiflu, l'antivirale che contrasta l'influenza
aviaria, e vende quei diritti alla Roche assicurandosi una percentuale del 10% sulle vendite.
Nel settembre 2005 la Roche organizza a Malta un congresso con la OMS (Organizzazione
Mondiale della Sanità, WHO in inglese). La Roche è in crisi economica, e deve inventarsi qualcosa.
Riesce a "convincere gli esperti" della pericolosità dell'influenza aviaria. Al congresso di Malta
sono presenti rappresentanti dei governi e giornalisti. I primi si affrettano a prenotare i vaccini, i
secondi a lanciare la notizia bomba: "il virus del millennio potrebbe fare milioni di vittime".
L'ONU stima 150 milioni di morti possibili a seguito della pandemia[5]
«Per promuovere i loro farmaci brevettati e i vaccini contro l'influenza, le case farmaceutiche hanno
influenzato scienziati ed organismi ufficiali, competenti in materia sanitaria, e così allarmato i
governi di tutto il mondo: li hanno spinti a sperperare ed hanno esposto inutilmente milioni di
persone al rischio di effetti collaterali sconosciuti per vaccini non sufficientemente testati».
Parola di Wolfang Wodarg, medico epidemiologo e presidente della Commissione Sanità del
Consiglio d'Europa[6]
La vendita dei vaccini riguarda qualcosa come 10 miliardi di dollari [3] e le azioni di Roche e
Gilead schizzano alle stelle. L‟Herald Tribune scriveva: “Le azioni della Roche hanno fatto un
balzo in avanti del 60% nell'ultimo anno sulla scia dei benefici derivanti dal Tamiflu” [4].
Rumsfeld ci guadagna 5 milioni di dollari da tutta questa brillante operazione [5].
Com'è facile intuire se l'aspartame è tossico, il Tamiflu non è da meno. La Roche in una
comunicazione riservata alla FDA statunitense, scrive:
"L‟assunzione di TAMIFLU è associata a casi di sintomi neurologici e del comportamento che
possono comprendere eventi quali, allucinazioni, delirio e comportamento anormale, con
conseguente esito mortale."[7]
Uno degli aspetti più controversi della questione Tamiflu riguarda proprio il doppio ruolo di
Rumsfeld. Come azionista della Gilead aveva tutto l'interesse a vendere vaccini, come capo del
Pentagono riuscì ad acquistarne per svariate decine di milioni di dollari e farle inoculare
obbligatoriamente ai soldati USA. Con una clausola però: nessuno si sarebbe potuto rivalere contro
l'amministrazione o contro Big Pharma in caso di problemi. Sì, perchè le vaccinazioni contro
l'antrace volute da Clinton procurarono ai militari 20.000 ricoveri ospedalieri e causarono parecchi
danni economici a causa delle cause intentate.
Morale: la vecchia e consolidata prassi della IG Farben, ovvero fare guadagni sulla pelle delle
persone comuni, e' prassi comune anche nei democraticissimi Stati Uniti. Se la Storia ha
definitivamente buttato nella spazzatura il nazismo, l'Economia non e' riuscita a fare altrettanto dei
metodi nazisti. Ne' la scienza farmaceutica. Così anche senza Mengele gli esperimenti sono
continuati. E vanno ancora avanti.
Cartello petrolchimico IG Farben. Dal sostegno al Nazismo alle geopolitiche Neocon
http://forum.escogitur.com/index.php/topic,51871.msg72897.html#msg72897
Cartello petrolchimico-parte 4: Monsanto
La Monsanto nasce nel 1901 a St. Louis, Missouri, come produttrice di saccarina diventando ben
presto un grosso produttore di acido solforico. Negli anni „30 mentre milioni di americani senza
lavoro non riescono a mangiare, si accorpa la ditta che ha messo a punto un nuovo composto: i
policlorobifenili, detti PCB. Sono inerti, resistenti al calore, utili alle industrie come lubrificanti,
liquidi idraulici, da taglio e refrigeranti, sigillanti e sono potenti agenti cancerogeni che causano
anomalie al sistema riproduttivo ed immunitario.
Il maggiore impianto di produzione di PCB è alla periferia di East St.Louis, Illinois, che presenta il
non invidiabile record di morti prenatali e nascite premature di quello Stato. Nel 1982 la vicina
Times Beach, Missouri, fu così pesantemente inquinata da diossina (un sottoprodotto del PCB), che
fu fatta evacuare.
Nonostante gli studi dimostrino tali nocività la Monsanto va avanti pressoché indisturbata. [1][2] I
danni della diossina li conoscono bene gli abitanti di Seveso. Da esperta di diossine comincia a
fabbricare l‟erbicida noto come 245T, il cui nome deriva dal numero di atomi di cloro del
famigerato composto. L‟Agent Orange (una miscela di 245T e 24D della Dow Chemical, prodotto
ad altissima concentrazione di diossine) viene usato dall‟esercito americano come defoliante in
Vietnam. Ne spargerà milioni di litri, 3181 villaggi furono irrorati e tra i 2,1 e i 4,8 milioni di
persone “sarebbero state presenti durante le irrorazioni[6]
Nel 1992 George H.W. Bush tenne una riunione confidenziale con la Monsanto alla Casa Bianca a
seguito della quale firmò una direttiva in cui si affermava che le piante geneticamente modificate
erano sostanzialmente equivalenti a quelle naturali. Con tale atto veniva affermata l‟infame teoria
della equivalenza sostanziale secondo la quale le varianti OGM erano equivalenti al grano, alla soia
e al mais naturale; quindi, non c‟era bisogno di particolari controlli scientifici sulla loro sicurezza,
né c‟era bisogno di sottoporli a test scientifici indipendenti. Questa contraddizione rispecchia la
terribile storia della Monsanto e della sua collusione col governo, volta a eliminare ogni
regolamentazione e forma di controllo, sulla catena alimentare umana, a riguardo degli organismi
geneticamente modificati. Di fatto, non esistono controlli. Ci sono stati fino al 1992, ma dopo
questa data non li effettua la Food and Drug Administration, né il governo, né il Dipartimento
dell‟Agricoltura.[7] Ed è di poco tempo fa la decisione di Barack Obama di affidare a Michael
Taylor, un avvocato della Monsanto, appunto, il compito di dirigere il nuovo «Food Safety Working
Group» – Gruppo di Lavoro per l‟Igiene degli Alimenti. Taylor, oltre ad essere un avvocato del
colosso biotech della famiglia Shapiro (e un mago del conflitto d‟interessi), è anche periodicamente
un consulente della Food and Drug Administration (FDA), l‟ente che negli Stati Uniti autorizza i
farmaci. Nel 1991, come vice-commissario per le politiche della FDA, Taylor fu tra quelli che più
efficacemente indussero l‟ente federale ad autorizzare l‟uso dell‟ormone della crescita
geneticamente modificato (dalla Monsanto) per le vacche da latte e i vitelli da carne. In particolare,
Taylor fu l‟estensore dei regolamenti della FDA sulle etichette alimentari: quelli che vietano in
USA di segnalare la presenza di ormone della crescita nelle etichette sulle confezioni di latte, yogurt
e formaggi freschi. Nel 1994 Taylor era al ministero americano dell‟Agricoltura (USDA) come
amministratore del servizio ministeriale di Igiene ed Ispezioni Alimentari. Nel 1998, invece, Taylor
è tornato alla Monsanto come vice-presidente delle «politiche pubbliche», ossia della potente
attività di lobby della multinazionale”.[8]
Abbiamo già detto della Searle di Rumsfeld e dell‟aspartame, no? Altro esempio di revolving door,
gente che entra ed esce a suo piacere dalle porte delle multinazionali e del potere politico. Come si
vede anche da questa scheda purtroppo esiste una distinzione nettissima tra interessi delle
multinazionali ed interessi delle popolazioni, usate nè più nè meno come ad Auschwitz per
mantenere lo strapotere dei vari Rudolph Höss. L‟intento delle multinazionali è di mettere nei posti
di potere e controllo dei loro fiduciari, cosa che ovviamente instaura un regime di monopolio che
non farà mai gli interessi dei cittadini. Si creano così i presupposti per un‟imposizione top-down di
modelli di sviluppo dove i cittadini non hanno nessuna voce in capitolo, ma diventano delle
semplici cavie da laboratorio. Paganti, per giunta. Per finire voglio qui citare H.Kissinger (ebbene
sì, premio Nobel per la Pace…la stessa di Obama, ça va sans dire): ” se controllate il petrolio, sarete
in grado di controllare intere nazioni; ma, se controllate il cibo, allora controllerete le popolazioni.”
Ecco spiegato l‟interesse del vecchio cartello petrolchimico per il comparto alimentare. Non c‟è
limite al peggio…..
[1]http://www.monsantowatch.org/index.php?page=none
[2]http://www.disinformazione.it/monsanto.
[3]http://it.wikipedia.org/wiki/Agente_Arancio
[4]http://www.bibliotecapleyades.net/sociopolitica/ sociopol_igfarben08.htm
[5]http://www.zcommunications.org/17-060-farm-suicides-in-one-year-by- p-sainath
[6]http://www.anarchaos.org/?p=1019
[8]http://www.affaritaliani.it/politica/usa-Obama-barack- presidente150509.html
[7]http://anchesetuttinoino.splinder.com/post/22979762/intervista-a- engdahl-ii-parte
[8]http://www.affaritaliani.it/politica/usa-Obama-barack-presidente150509.htm
Cartello petrolchimico IG Farben. Dal sostegno al Nazismo alle geopolitiche Neocon
http://forum.escogitur.com/index.php/topic,51871.msg74416.html#msg74416
Cartello petrolchimico-parte5: DuPont
La DuPont fu fondata nel Delaware nel 1802. Specializzata in polvere da sparo ed esplosivi, nel
1902 rappresentava il 75% del mercato degli esplosivi USA. Si ritiene che la DuPont avesse
rifornito il 40% di tutti gli esplosivi usati nella Prima Guerra Mondiale, qualcosa come 684 milioni
di kg.[1]
Successivamente la DuPont entrò nel mercato della plastica e dei coloranti.
Irenée DuPont fu una sostenitrice della prima ora di Hitler, assieme ad Henry Ford.
Rappresentanti della DuPont viaggiarono in Germania già dagli anni '20 per rinnovare la loro
alleanza con la IG Farben.
Nel Novembre del 1919, solo mesi dopo gli accordi di Versailles, rappresentanti della DuPont e
della Badische Anilin & Soda Fabrik (BASF, la principale componende del cartello petrolchimico
IG Farben consolidato nel 1925) si misero al lavoro per produrre ammoniaca e nitrocomposti
(processo Haber-Bosch).
Sebbene le parti non raggiunsero mai una totale alleanza, la DuPont, la Vereinigte-Koln Rottweiler
Pulverfabriken (VKR) e la Dynamit Aktiengesellschaft (DAG) collaborarono nella ricerca degli
esplosivi.
Ad un certo punto la DuPont aveva investito 3 milioni di dollari sulla IG Farben. Si ipotizza che la
DuPont possedesse il 30% della azioni della IG Farben durante la dittatura di Hitler.
Per la Germania nazista era essenziale avere una produzione autonoma di esplosivi e fertilizzanti
liberandosi dalla dipendenza dai nitrati Cileni. Per la DuPont era invece solo una questione di
profitti.
Nel 1926 l'accordo tra DuPont, VKR e DAG fu consolidato. Se il trattato di Versailles impediva
alle industrie tedesche di vendere esplosivi militari, grazie all'accordo la DuPont riusciva a venderli
per conto loro.
Il Nye Report così stigmatizza la situazione creatasi: "in altre parole sebbene le industrie di
munizioni tedesche non possono vendere all'estero, le compagnie Americane possono farlo per loro,
e possono venderle anche al nostro governo"[2]
Negli anni '20 i DuPont fanno massicci investimenti nella General Motors, diventantone in pratica i
proprietari. Pierre DuPont viene eletto presidente della GM che, sotto la sua guida, diventa
l'industria automobilistica più grossa del mondo.
Negli anni '30 i DuPont e i Morgan dominavano le elites industriali e finanziarie americane ed i loro
rappresentanti furono figure centrali nell'organizzare e sostenere economicamente l'organizzazione
fascista America Liberty League, think-tank di estrema destra con finalità lobbistiche.
In quegli anni la GM (di proprietà DuPont) fondò e finanziò i "Black Legion", organizzazione di
vigilantes che avevano come scopo bloccare la sindacalizzazione del MidWest. I metodi erano
quelli del KKK: lancio di bombe contro le sedi dei sindacati, incendiare le case degli attivisti,
torturare rappresentanti sindacali e uccidere chi lottava per i diritti dei lavoratori.
L'organizzazione (che vantava 200.000 militanti nel Michigan) era divisa in squadre: squadre
incendi, squadre bombe, squadre assassini e squadre anticomuniste (potevano mancare?)
Una delle loro vittime fu il Rev. Earl Little, ucciso nel 31. Suo figlio, più tardi chiamato MalcomX.
Aveva allora sei anni.
La DuPont e in modo particolare la GM portò grossi contributi agli sforzi militari nazisti di
eliminare il comunismo dall'Europa. Nel 1929 la GM acquistò la Opel, la più grossa industria
automobilistica tedesca.
Nel 1974, un sottocomitato del del Senato USA sull'antitrust ebbe un'audizione con il ricercatore
Bradford Snell il quale provò che nel 1935 la GM aprì una fabbrica Opel per la produzione di
camion militari.
In segno di apprezzamento per quell'aiuto, Adolf Hitler in persona consegnò a James Mooney
(direttore della GM per le operazioni oltreoceano) l'Ordine dell'Aquila Tedesca, un'alta onorificenza
nazista.[3]
Nel 1935 infatti la GM aveva costruito un nuovo impianto vicino a Berlino per la produzione del
camion "Blitz", che verrà successivamente usato dall'esercito nazista per i suoi attacchi alla Polonia,
Francia ed Unione Sovietica.
Quando le truppe USA invasero l'Europa nel 1944 lo fecero grazie alle jeep, ai camion e ai
carrarmati costruiti dalle maggiori industrie automobilistiche americane. Fu una spiacevole sorpresa
scoprire che anche il nemico stava guidando camion costruiti dalla Ford e Opel (100% di proprietà
GM) e volavano su aerei militari costruiti dalla Opel.
Il succitato Bradford Snell afferma che il capo degli armamenti nazisti Albert Speer gli confidò nel
1977 che Hitler non avrebbe mai considerato l'opzione di invadere la Polonia senza la tecnologia
della benzina sintetica offertagli dalla General Motors.
Ascoltiamo ora le dichiarazioni del Presidente della GM Alfred Sloan.
Nel marzo del '39 Sloan difese l'invasione della Cecoslovacchia da parte di Hitler come "solida
pratica affaristica", dato che l'invasione tedesca produsse alti guadagni.
La politica nazista "non dovrebbe essere considerata affari inerenti la GM", spiega Sloan ad un
preoccupato azionista in una lettera datata 6 aprile 1939 "Dobbiamo comportarci come un'industria
tedesca, non abbiamo alcun diritto di chiudere i nostri impianti in Germania".
Dopo le dichiarazioni di guerra del '39 tanto General Motors che Ford divennero cruciali in ambito
militare nazista. Stando a documenti tedeschi ed investigazioni dell'esercito USA, James Mooney
ebbe delle discussioni con Hitler a Berlino due settimane prima dell'invasione della Polonia.
Note scritte dallo stesso Mooney mostrano come fosse incaricato della parziale conversione della
più importante fabbrica GM a Russelsheim per la produzione di motori ed altre parti del
bombardiere Junker "Wunderbomber", pezzo chiave dell'aviazione nazista.
Le stesse note dicono che Mooney tornò il febbraio seguente per discutere l'attuazione del piano con
il comandante della Luftwaffe Herman Goering ed ispezionare personalmente la fabbrica di
Russelsheim.
Nell'autunno del 1940 Mooney dichiarò ad un giornalista che non aveva nessuna intenzione di
restituire la medaglia nazista perchè tale azione avrebbe messo in pericolo i 100 milioni di dollari
investiti in Germania. [4]
Cosa sono poi i 50 milioni di persone uccise dalla seconda guerra mondiale in confronto a 100
milioni di dollari?
Piccolo inciso: Elsa Iwanowa trascinò la Ford in tribunale. All'età di 16 anni (ottobre 1942) fu rapita
da casa sua nella cittadina di Rostov (Russia meridionale) da soldati tedeschi e costretta assieme a
centinaia di altre ragazzine a lavorare per la fabbrica Ford a Colonia.
"Le condizioni erano terribili" racconta "vivevamo stipate in baracche, faceva molto freddo e non ci
pagavano. Ci davano poco da mangiare. L'unica ragione per cui siamo sopravvissute è che eravamo
giovani e in forze". [4]
Ecco spiegato ancora una volta come la macchina bellica nazista abbia potuto nascere dallo sfacelo
del trattato di Versailles e, nel giro di relativamente pochi anni, sia riuscita a far fiorire
quell'industria bellica che porterà morte e distruzione in Europa. Il finanziamento delle elites che
videro facili guadagni nella morte di milioni di persone fu la condizione essenziale per avviare il
riarmo (la storia, molto ovviamente, è identica anche oggi). E lo schiavismo (Auschwitz ed altri
impianti) fece continuare la produzione bellica avviata dall'avidità delle elites.
Verso la fine della guerra anche la DuPont accetta l'invito del Gen. Leslie Groves di aiutare i falchi
dell'apparato scientifico-militare nella produzione dell'atomica. Non facciamoci mancare nulla, mi
raccomando.
Attualmente la Dupont è uno dei maggiori colossi petrolchimici mondiali, ed uno dei maggiori
inquinatori al mondo, avendo inventato e venduto praticamente qualsiasi agente tossico conosciuto.
Deve affrontare innumerevoli denunce per gli effetti nocivi sulla salute e sull'ambiente dei suoi
prodotti, per le poco sicure condizioni di lavoro nei suoi impianti e per le pratiche di smaltimento
dei residui delle lavorazioni.
Ecco un piccolo campione dei regali fatti dalla DuPont al nostro pianeta:
Diossido di Zolfo e vernici al piombo.
CFC: 25% nel mondo.
Erbicidi e pesticidi: danni neuronali e ormonali.
Formaldeide: cancro e malattie alle vie respiratorie.
Diossina: serve commentare? La Dupont cancellò i dati relativi agli effetti mortali della sostanza.
Cibi soggetti a sofisticazione venduti come cibi salubri.
Cibi modificati geneticamente e tecnologia Terminator che minaccia l'alimentazione di 1,4 miliardi
di persone.
Brevetti sui geni delle piante e furto delle risorse genetiche del Terzo Mondo.
Venduto per 33 anni il funghicida Benlate ha distrutto raccolti e causato malformazioni neonatali.
Dal 1920 la DuPont ha prodotto benzina al piombo che si stima responsabile all'80-90%
dell'inquinamento da piombo mondiale.
Beh, per concludere diamo un'occhiata a cosa dice della DuPont l'immarcescibile Wiki, italian
version:
DuPont in Italia si è sempre contraddistinta per le eccellenti iniziative di pari opportunità per ogni
collaboratore e per gli innovativi programmi di sicurezza aziendale e personale, assistenza sanitaria
per tutti i dipendenti, pensioni integrative (molti anni in anticipo rispetto a ogni normativa italiana)
e ogni genere di assistenza, sino a essere definita dal Corriere della Sera "l'azienda che coccola i
dipendenti".
DuPont eliminò dalla metà degli anni '90 le 'timbrature' per tutti i dipendenti, lasciando ampia
libertà di lavoro e dimostrando che il rendimento aumentò notevolmente. Fu una delle prime
aziende che incentivò i dipendenti e i loro familiari a smettere di fumare, premiando in denaro i
dipendenti che riuscivano a smettere e sostenendo i costi (cure, cerotti, corsi di psicoterapia) per
raggiungere l'obiettivo. Era anche disponibile una palestra interna, con istruttori di aerobica, yoga e
relax.
DuPont fu fornitore della maggior parte degli ospedali italiani con le eccellenti pellicole per
radiografie Cronex, Quanta e Ultra-Vision, consentendo di ridurre enormemente la dose di raggi
emessa per ottenere immagini diagnostiche ottimali.[5]
Qualcosa non vi torna?
[1]Cospiracy encyclopedia di Thom Burnett, pg 105
[2]The Nazi Hydra in America: Suppressed History of a Century di Glen Yeadon e John Hawkins,
pg 92
[3]http://coat.ncf.ca/our_magazine/links/53/dupont.html
[4]http://www.washingtonpost.com/wp-srv/national/daily/nov98/ nazicars30.htm
[5]http://it.wikipedia.org/wiki/DuPont
Cartello petrolchimico IG Farben. Dal sostegno al Nazismo alle geopolitiche Neocon
http://forum.escogitur.com/index.php/topic,51871.msg69909.html#msg69909
Cartello petrolchimico-parte6: Dow Chemical e ALCOA
Ci furono oltre 2000 accordi industriali (cartelli) tra la IG Farben e industrie straniere, incluse la
Standard Oil, DuPont, Alcoa, Dow Chemical. La vera storia della IG Farben e delle sue attività
prima e durante la Seconda Guerra Mondiale non potrà mai essere conosciuta fino in fondo, in
quanto tutti i documenti furono distrutti nel 1945, immediatamente prima della vittoria alleata sui
nazisti. [1]
La Dow Chemical si era impegnata ad estrarre magnesio già nel 1915.
Herbert H. Dow aveva sviluppato una cella elettrolitica chiamata "bathtube". L'industria costruì il
primo stabilimento nel 1916 a Midland, Michigan. Come materia prima usava il cloruro di
magnesio, prodotto dalle acque salmastre di un profondo pozzo.
Nel 1920 l'industria americana di magnesio era sotto regime protezionistico che imponeva proibitivi
dazi doganali all'importazione di quel metallo. La Dow Chemical possedeva tutti i diritti di
produzione e la IG Farben stava cercando di avere degli stabilimenti di produzione negli USA. Dow
e IG Farben si unirono alla AMC (gruppo ALCOA) e fondarono la Magnesium Development
Company (MDC) il 23 Ottobre 1931, con la IG Farben che possedeva il 50% delle azioni.
Attraverso questa indiretta partnership della IG Farben con la MDC si arrivò ad un contratto firmato
l'1 Febbraio 1934 che formalizzò l'uso di brevetti tra Dow, ALCOA e MDC.
Nel contratto la Dow Chemical si impegnava a non esportare il magnesio in Europa fino a tutto il
1938, con l'unica eccezione dell'inglese Murex. La IG Farben potè quindi iniziare ad acquistare
magnesio dalla Dow. L'accordo prevedeva che gli Usa avrebbero prodotto una quantità massima di
4000 tonnellate annue.
Qualsiasi produzione superiore necessitava dell'approvazione della IG Farben.[2]
L'accordo del 1934 prevedeva anche la vendita alla IG Farben da parte della Dow di 600 tonnellate
di magnesio, con opzione della stessa quantità per gli anni successivi. Prevedeva inoltre che il
magnesio fosse ceduto ai tedeschi a 21 centesimi alla libbra, contro i 30c pagati dalle compagnie
americane.[3]
Si arriva così nel 1938, quando la Germania produce da sola più magnesio di tutti i produttori
mondiali messi assieme, raggiungendo il picco di 34.000 tonnellate l'anno.[4]
Quando la guerra ebbe inizio la Germania nazista stava producendo 5 volte la quantità di magnesio
prodotta negli USA. Ma perchè ai nazisti serviva così tanto magnesio?
Il magnesio assolve ad una duplice funzione in ambito militare: nella produzione di bombe
incendiarie e nella produzione di aeroplani.
Questo metallo è altamente infiammabile: è estremamente facile da accendere quando è in polvere
ma estremamente difficile da spegnere una volta acceso. Questa proprietà fu usata per costruire le
bombe incendiarie che devastarono le città durante la Seconda Guerra Mondiale. In alcuni raid aerei
qualcosa come mezzo milione di bombe al magnesio del peso di un paio di kg furono lanciate sopra
alle città designate nel tempo di un'ora, causando devastanti tempeste di fuoco.
Con il magnesio si fanno anche delle leghe leggere ad alta resistenza, essenziali per l'industria
aeronautica. Gli aerei militari tedeschi, famosi per la loro velocità e manovrabilità, erano costruiti
usando tali leghe al magnesio.
ALCOA e Dow Chemicals furono essenziali nel procurare all'industria bellica nazista tutto il
magnesio e l'alluminio di cui aveva bisogno e nel trasferire la tecnologia sviluppata negli USA alla
IG Farben.
Thurman Arnold, procuratore distrettuale degli USA, il suo assistente Norman Littel e diverse
investigazioni operate dal Congresso USA hanno prodotto prove inconfutabili secondo cui alcuni
dei maggiori monopoli americani ebbero accordi con i nazisti.
Il più noto di questi fatti fu il monopolio dell'alluminio ALCOA che si rese responsabile della
carenza di alluminio che impedì agli USA di costruire aeroplani prima e dopo Pearl Harbour,
mentre la Germania nazista aveva forniture illimitate.
"Se gli USA dovessero perdere questa guerra si dovrebbe ringraziare l'Aluminum Corporation of
America (ALCOA)" H. Ickes, Segretario degli Interni, Giugno 1941.[5]
Otto Ambros, direttore della IG Farben, venne condannato dal tibunale di Norimberga per reati
come schiavitù e omicidi di massa, ma guadagnò in poco tempo la libertà, esattamente come tutti gli
alti dirigenti IG Farben. Fu lui a decidere l'uso dello Zyklon B (prodotto dalla BASF) nei campi di
concentramento, e fu lui a scegliere Auschwitz come sede della IG Farben.
Fu sempre lui, in qualità di esperto di armi chimiche della IG Farben, a presentare personalmente ad
Hitler gli effetti dei nuovi gas nervini prodotti: Sarin e Tabun. Forse fu per queste credenziali che la
Dow Chemical decise di assumere Otto Ambros nel 1951.
Ma non solo. Fu anche assoldato dall'U.S. Army Chemical Corps che fece esperimenti segreti
presso l'Edgewood Arsenal nel Maryland, usando documenti di Auschwitz come guida. Ed ebbe
importanti collaborazioni con alcune industrie (Chemie Grunental, Telefunken), diventando anche
consigliere di Adenauer. Alla sua morte la BASF lo commemorò come "espressiva figura
imprenditoriale di grande carisma". Nessun accenno alla tessera di iscrizione al partito
nazionalsocialista n°6099289 del 1937.[6][7]
Sono sempre simpatici questi nazisti che, condannati dal buon senso e dalla magistratura
internazionale, ricominciano a gestire multinazionali ed iniziano proficue collaborazioni con il
"nemico", dimostrando come tecnologia e metodologia nazista troppo spesso si confondano con il
cosiddetto Progresso.
La Dow fu la prima multinazionale a ricevere una telefonata da Pinochet nel '73, subito dopo che i
suoi militari assassinarono Allende, il Presidente Cileno democraticamente eletto. La Dow fu
calorosamente invitata a rientrare in Cile per continuare i suoi lucrosi affari. Invito che venne
prontamente accolto e che un alto funzionario Dow salutò come il "miracolo" economico di
Pinochet.[8]
Anche la Dow produsse l'Agent Orange ai bei tempi della guerra in Vietnam. Ne abbiamo già
parlato. E come la DuPont e la Monsanto ha creato nel corso della sua "fortunata" carriera ogni
schifezza pensabile. Si va dall'inquinamento per diossina fuoriuscita dagli stabilimenti del Michigan
al Dursban, il più potente e nefasto pesticida mai inventato, particolarmente dannoso per i bambini,
foriero di neuropatologie e malformazioni fetali.
Sono sicuro che non ci crederete: questo veleno fu sviluppato per la prima volta dalla IG Farben
negli anni '30 come arma chimica. Fu poi commercializzato negli USA nel 1965 ma bandito
dall'EPA (Environmental Protection Agency) nel 2000. La vendita però è permessa fino allo
smaltimento totale delle scorte. [9] Un po' come l'amianto da noi.
Portò poi una ventata di novità inventando il Napalm, altra splendida chicca dei bei tempi del
Vietnam. Herbert D. Doan, all'epoca presidente della Dow , dichiarò che il Napalm era una buona
arma per salvare delle vite. Sicuramente non si riferiva ai Vietnamiti.
E per salvare ulteriori vite umane sperimentò gli effetti della diossina su un centinaio di reclusi tra il
'64 ed il '67. [10]
Inutile sperare che non facesse sperimentazioni sugli animali. Dow e Bayer (toh, chi si rivede…)
sono i maggiori produttori di bisphenol-A, potente "distruttore endocrino" che può causare problemi
riproduttivi, di sviluppo e cancro al seno ed è usato dappertutto, dai CD agli occhiali, dalle
bottigliette ai giocattoli.
E come dimenticare Bhopal? Beh, ma era Unio Carbide la responsabile, direte voi. Sì, una volta.
Adesso è Dow. Le morti dei lavoratori di quella cittadina Indiana furono causate da esalazioni di
acido cianidrico, l'ingrediente principale del Zyklon B. Coincidenza? E nonostante gli anni passino
nessuna decontaminazione è stata fatta dai nuovi proprietari.
La lista delle inumane invenzioni della Dow per favorire il Progresso è enorme. Datele un'occhiata
http://old.studentsforbhopal.org/DirtyDow.htm#BisphenolA Nel nome della loro antica amicizia la
BASF e la Dow hanno attualmente in gestione comune l'enorme impianto chimico di Freeport,
Texas, chiamato Dow-Badische Company. Che abbiano voglia di produrre qualche variante del
vecchio Zyklon B?
Sia mai che la smettano di generare mostri, i cari vecchi nazisti della IG Farben.
[1]Wall Street and the Rise of Hitler di Antony C. Sutton
[2]Magnesium technology: metallurgy, design data, applications di Horst E. Friedrich,Barry L.
Mordike, pg 8
[3]The Nazi Hydra in America: Suppressed History of a Century di Glen Yeadon,John Hawkins, pg
96
[4]http://www.magnesium.com/w3/data-bank/article.php? mgw=196&magnesium=278
[5]http://www.emperors-clothes.com/articles/randy/swas1.htm [6] Secret Agenda di Linda Hunt
[7]http://www.wollheim-memorial.de/en/otto_ambros_19011990
[8]http://www.commondreams.org/views05/0418-31.htm
[9]http://dursban.net/
[10]http://www.inerba.org/Dossier/La-vera-storia-degli-esperimenti-medici-sull-uomo.html
Cartello petrolchimico IG Farben. Dal sostegno al Nazismo alle geopolitiche Neocon
http://forum.escogitur.com/index.php/topic,51871.msg77243.html#msg77243
Cartello petrolchimico-parte7: il dopoguerra
Il 1945, come ben sappiamo, decreta la fine della guerra. E la fine della dittatura nazista.
Ne siamo proprio sicuri?
In realtà con la fine della SGM si aprono scenari abbastanza inquietanti. Il primo scenario riguarda
la tecnologia nazista, oggetto di intense ricerche da parte degli Alleati che avevano tutte le
intenzioni di accaparrarsele. Operation Paperclip fu il nome in codice del reclutamento di scienziati
nazisti, bypassando qualsiasi tribunale internazionale.
W. von Braun era membro del partito nazista ed ufficiale SS nonchè progettista a Peenemünde dei
temibili V2 che causarono parecchie migliaia di morti e decine di migliaia di feriti. I V2 venivano
assemblati nel vicino campo di concentramento di Mittelbau-Dora in condizioni disumane, tanto
che per quel solo progetto si calcola morirono 20.000 lavoratori/schiavi. Pensate sia stato processato
a Norimberga per crimini contro l'umanità? Fu invece trasferito presso P.O. Box 1142, una prigione
segretissima presso Fort Hunt, Virginia, per diventare poi il direttore della NASA.
Destini analoghi ebbero i suoi collaboratori di Peenemünde i quali decisero che era molto più
conveniente arrendersi agli americani, ed evitare così i modi più bruschi dei russi. Anche il Gen.
W.Dornberger, direttore del centro di Peenemünde alla fine e nonostante le sue evidenti colpe
diventò un pezzo grosso dell'aviazione USA.
Kurt Blome, che ammise di avere effettuato "vaccini" su prigionieri ed avere praticato l'eutanasia
(ovvero uccisione di prigionieri ammalati), nonchè avere sperimentato gli effetti del gas nervino
Sarin su internati di Auschwitz. Nel 1951 fu arruolato presso l'U.S. Army Chemical Corps per
continuare i suoi interessanti esperimenti sulla guerra chimica e batteriologica. Ovviamente la lista
degli scienziati nazisti assoldati dall'establishment industrial-militare USA è molto lunga.
Questo breve inciso ci porta al secondo preoccupante scenario: la rivalità USA-URSS. Di fronte a
tale braccio di ferro (che nel giro di pochissimo sfocerà nella Guerra Fredda) la questione
"processare i nazisti" divenne secondaria, almeno dal punto di vista USA.
Anzi: i nazisti cominciarono ad essere giudicati pedine importanti in ottica anticomunista. Il feroce
anticomunismo dei nazisti andava preservato, e la giustizia nei confronti dei milioni di vittime
causate dai loro deliri imperialisti andava semplicemente dimenticata nel nome della nuova volontà
egemonica USA.
In questo senso il processo di Norimberga diventa una farsa populista utile a coprire la reale volontà
USA di servirsi dei nazisti, condannandone qualcuno per tenersi buona l'opinione pubblica.
Nella realizzazione di questo progetto gli USA trovano un formidabile alleato: il Vaticano, da
sempre impegnato a combattere il comunismo, reo di ateismo.
Grazie quindi alla complicità del Vaticano e alla "manica larga" della Croce Rossa, furono istituite
della Ratline (vie di fuga) per tutti i nazisti, anche per coloro che si erano macchiati dei più efferati
crimini contro civili.
Scrive Vincent la Vista, agente del Counter Intelligence Corp (CIC): "non è certo impossibile per
chiunque ne sia interessato, ricevere un documento di identità della Croce Rossa Internazionale
grazie ai buoni uffici di esponenti della Chiesa cattolica. Si tratta di documenti che vengono
rilasciati senza alcuna verifica dell'identità del richiedente e su cui di frequente compaiono dati
anagrafici fittizi"[1]
Lo stesso La Vista scrive, nel rapporto Top-Secret Shocked O.O128/5-1547 sull'emigrazione
illegale dall' Italia nel dopoguerra: "Per quel che riguarda i paesi latino americani, dove la Chiesa è
una istituzione dominante, il Vaticano ha fatto pressione sui consolati presenti nella Santa Sede e le
missioni presenti a Roma… che hanno poi favorito l'entrata di ex nazisti o ex fascisti… in quanto
anti-comunisti".[2]
Vi furono vescovi come Alois Hudal (già autore di un libro, "I fondamenti del nazionalsocialismo"
in difesa dei "valori" nazisti) che ospitarono prima e fecero di seguito fuggire pezzi grossi del
nazismo austriaco e tedesco, e preti come padre Draganovic che si presero a cuore le sorti degli
ustascia colpevoli dello sterminio di un milione tra serbi, ebrei, zingari e partigiani, riuscendo a far
emigrare in Argentina il dittatore Ante Pavelic ed il suo ministro della Polizia Andrija Artukovic; e
tutta una serie di prelati impegnati a salvare nazisti di ogni nazionalità, operando in buona armonia
con il CIC che guardava con interesse tutti quei criminali di guerra che invece di essere fucilati per
le loro evidenti colpe venivano messi in salvo.
Nel corso delle indagini sul clamoroso caso Klaus Barbie (il boia di Lione scappato in Sudamerica)
vennero resi pubblici decine di documenti che confermavano in modo assoluto che Draganovic
lavorava per i servizi segreti americani. In uno di questi si dichiarava: "Di fronte ai tentativi
Francesi e Tedeschi di arrestarlo, il 66° distaccamento del CIC l'ha trasferito in Sudamerica. Gli è
stato dato un documento a nome Klaus Altmann ed è stato insediato in Bolivia passando per l'Italia"
[3]
In un altro memorandum segreto della CIA del 5 Aprle 1967 si legge: "Le accuse di crimini di
guerra contro Altmann (Barbie) necessitano di seria considerazione. E' evidente che se si scoprisse
il contributo del CIC alla sua fuga dalla Germania ci potrebbero essere conseguenze molto gravi per
il governo americano. Sarebbe tuttavia ancora più grave se vi fosse il sospetto (o si riuscisse a
dimostrare) che Altmann in questo momento sta lavorando per noi." [4]
Nel libro "Ratlines" di Aaron e Loftus che si basa su materiali della CIA, viene calcolato che nella
sola America Latina arrivarono più di 30.000 criminali nazisti e fascisti in fuga.
A questo numero vanno ovviamente aggiunti tutti i nazisti di Operazione Paperclip ed i nazisti che
restarono in Europa, specialmente in Germania.
Si tratta di un esercito di criminali che venne consapevolmente lasciato libero di agire nel nome
dell'anticomunismo.
"Gli Alleati sospesero le indagini per catturare i criminali di guerra e permisero consapevolmente
che ex funzionari nazisti ed ufficiali delle SS, giudici ed altri come loro legati al nazismo
assumessero posti di rilievo nel governo e nell'industria della Repubblica Federale Tedesca."
James Milano, capo del CIC (Counter Intelligence Corp). [5]
Fu lo stesso Cancelliere Konrad Adenauer a garantire, di fatto, il recupero di quanti ebbero ruoli di
responsabilità, a qualsiasi livello, durante il regime.
Non si può affermare che Adenauer fosse filonazista. Ma anche lui volle utilizzare, nella
contrapposizione tra Est e Ovest, gli uomini che, alla corte di Hitler, erano diventati dei veri esperti
della lotta contro il comunismo. Il 22 ottobre 1952 fu costretto ad ammettere, replicando al deputato
Erler che era stato incaricato di riferire al Parlamento sull‟infiltrazione nazista nel ministero degli
Esteri: “Erler ha dichiarato che più si sale in alto nelle cariche dello Stato e più nazisti si trovano.
Questo è vero.
E‟ vero che il 66% dei funzionari sono stati membri del partito nazista. A mio avviso dovremmo
smetterla di dare la caccia ai nazisti”. E si comportò conseguentemente.
Il vecchio banchiere di Colonia, Robert Pferdmenges, che era stato uno dei finanziatori del regime,
entrò a far parte della ristretta cerchia dei collaboratori del Cancelliere. Poi elevò alla carica di
Segretario di Stato Hans Maria Globke, criminale di guerra per le sue responsabilità
nell‟elaborazione della legislazione antiebraica.
Nominò ministro dei profughi e suo consigliere personale per i problemi orientali Theodor
Oberlander, pur sapendo che era stato istruttore politico del battaglione SS Nachtgall, responsabile
dell‟eccidio di migliaia di ebrei polacchi. Su 19 ministri che componevano il governo della
Repubblica federale nel 1960, 12 risultavano compromessi con il nazismo.
Lo stesso criterio di scelta viene applicato anche per l‟esercito. Quando Joseph Strauss ricevette
l‟incarico di ricostruire l'esercito, andò a colpo sicuro. Suo braccio destro divenne Adolf Heusinger
il quale, come capo dell‟Ufficio operazioni del quartier generale di Hitler, aveva diretto
l‟elaborazione del piano Otaria per l‟invasione dell‟Inghilterra, del piano Attila contro la Francia,
del piano Abete per l‟occupazione della Svizzera, del piano Maritza contro la Jugoslavia e del piano
Barbarossa per l‟invasione dell‟URSS occupandosi poi della lotta contro i partigiani in tutta Europa.
Da un‟inchiesta compiuta nel 1959 dal sindacato del servizio pubblico, risultò che la quasi totalità
dei servizi di polizia criminale di Dortmund, Colonia, Essen, Bonn, Düsseldorf, Gel senkirken,
Krefeld, Muhlheim, erano nelle mani di ex dirigenti delle SS che avevano quasi tutti prestato
servizio nella Sicherheitpolizei di Himmler.
In un‟interpellanza alla Camera dei Comuni, il deputato inglese Zilliacus domandò al premier
Harold McMillan se aveva intenzione di chiedere ad Adenauer misure contro i 1.155 magistrati
“responsabili di crimini contro l‟umanità” che ancora amministravano la giustizia nella Repubblica
Federale, in piena violazione degli accordi di Potsdam.
Questi giudici e procuratori avevano lavorato nel Volksgerichtshof (Tribunale del popolo) di
Berlino, oppure nei tribunali speciali che pronunciarono, tra il 1933 e il 1945, 45.000 condanne a
morte contro cittadini tedeschi e di paesi occupati, rei di aver infranto le leggi naziste ed erano
rientrati nei ranghi della magistratura giusto in tempo per salvare i pochi criminali nazisti finiti alla
sbarra. Alcuni di loro hanno esercitato fino a qualche anno fa.
Nel 1992 il giudice del lavoro Peter Markert sottoscrisse un documento in cui era scritto: “(…) Non
vogliamo che i nostri nipoti e pronipoti vaghino per la nostra patria come mezzi asiatici, perché il
sangue dei tedeschi è di una linfa speciale e si distingue profondamente dal muco puzzolente”.
La stessa restaurazione avvenne anche nell‟industria e nell‟economia.
I Wehrwirtschaftsfuhrer (leader militari-economici) tornarono ben presto alla testa dei colossi
industriali che, secondo gli accordi di Potsdam, dovevano essere smantellati e che, al contrario,
videro aumentare, nel dopoguerra, il loro potere. Si tratta dei Krupp, dei Thyssen, Flick, Quandt,
Mannesmann, Haniel, Kloecker.
Da notare che la deconcentrazione del potere economico non era stata solo imposta dagli alleati, ma
era stata considerata indispensabile dalla stessa Cdu, il partito di Adenauer.
Krupp e Flick, condannati a Norimberga come criminali di guerra, tornarono al timone dei loro
imperi, rafforzandosi ulteriormente con i finanziamenti del Piano Marshall. Abs e Pferdmenges, i
banchieri che avevano finanziato i piani di Hitler, ridiventarono i simboli della concentrazione dei
poteri economici.
Alla testa del complesso I.G. Farben tornarono i Ter Meer, così come i Menn, gli Haberland-
Winnecker, gli Ambros, i Faust che erano stati processati per complicità nel programma di
deportazione e di sterminio degli internati nei campi di concentramento.
Perfino il dottor Petersen, l‟uomo che aveva rifornito i campi di sterminio del gas tossico Zyklon B,
ritrovò il proprio posto di direttore alla Degussa di Francoforte.[6]
La domanda che nasce da queste constatazioni storiche è la seguente: se i vertici industriali e
politici sono in gran parte gli stessi del passato regime nazista, possono essere cambiate le finalità?
E' indubbio che la Germania del dopoguerra abbia tratti decisamente più democratici del precedente
regime nazista, ma siamo sicuri che il complesso meccanismo politico-economico abbia fatto un
repentino cambio di direzione?
Dalle analisi fin qui esposte pare proprio che la tattica gattopardiana tutta siciliana del cambiare
tutto per non cambiare nulla, possa essere applicata anche per riciclare il nazismo: "Noi fummo i
Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene".
Sempre di animali predatori si tratta. Per noi che li subiamo noto differenze cospicue, in effetti.
Non ci mettono nei vagoni piombati, ce ne andiamo "spontaneamente" a lavorare dovunque ci sia
lavoro. Sorte analoga li ebbero gli afroamericani dopo che vennero "liberati" dai loro futuri padroni,
gli industriali del nord.
Non siamo obbligati a lavorare fino alla morte. Non ancora, almeno. Ma grazie ai nostri legislatori
ed economisti l'età pensionabile slitta sempre più vicino all'aspettativa di vita media.
Non siamo obbligati a respirare Zyklon-B. In effetti le nanopolveri, specialmente quelle degli
inceneritori, sono un bel progresso per noi che viviamo in città, ovvero dove c'è lavoro.
E, cosa importantissima, la IG Farben non ha più potere. Non può organizzare messinscena
mondiali per vendere i propri letali prodotti, dai diserbanti e insetticidi ai vaccini passando per le
plastiche. Non si può più permettere di vendere prodotti nocivi per l'ambiente e per l'uomo.
Il pubblico ministero americano del Tribunale per i crimini di guerra di Norimberga prefigurò
questo scenario contro la IG Farben dicendo: "Questi esponenti della IG Farben e non i pazzi
fanatici nazisti sono i principali criminali di guerra. Se i loro crimini non verranno portati alla luce e
puniti, rappresenteranno una minaccia per la futura pace del mondo ancora più grande che se Hiltler
fosse ancora vivo".[7]
[1]La via segreta dei nazisti di G. Steinacher, pg 83
[2]http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/ 1992/02/27/cosi-un-gruppo-di-preti-
favori.html
[3]La via segreta dei nazisti di G. Steinacher, pg 244
[4]La via segreta dei nazisti di G. Steinacher, pg 246
[5]Soldiers, Spies and the Rat Line. America's Undeclared War Against the Soviets, di James V.
Milano, Patrick Brogan pg. 203 [6]http://sites.google.com/site/sentileranechecantano/schede/
antifascismo-e-lotta-di-liberazione/il-salvataggio-di-nazisti-e- fascisti-attraverso-la-via-dei-conventi
[7]http://www4it.dr-rath-foundation.org/notizie/discorsi/chemnitz.html? page=8
Cartello petrolchimico IG Farben. Dal sostegno al Nazismo alle geopolitiche Neocon
http://forum.escogitur.com/index.php/topic,51871.msg78296.html#msg78296
Cartello petrolchimico-parte8: Neuordnung
Martin Bormann faceva parte della direzione del NSDAP (partito nazista); era il segretario
personale di Hitler, il suo consigliere nonchè l'amministratore dei beni del partito e di quelli
personali di Hitler.
Istruito dal Fuhrer, Martin Bormann aveva elaborato un piano segreto per la sopravvivenza
postbellica nazista e la sua rinascita economica.
A tal fine organizzò un incontro segreto il 10 agosto 1944 presso la Rotes Haus di Strasburgo a cui
parteciparono tutti i vertici militari, industriali e finanziari della Germania nazista. [1]
Durante quell'incontro "si presero non solo provvedimenti per trasferire delle grosse somme di
denaro fuori della Germania, ma anche per nascondere all'estero enormi capitali al fine di favorire
la resurrezione di un impero finanziario-industriale di qualche tipo dopo l'eventuale crollo del
Reich. Questo impegno sarebbe stato gestito dalle SS".[2]
Un immenso tesoro fatto di denaro, gemme e pietre preziose, opere d'arte, oro e metalli preziosi
venne quindi fatto uscire dall'Europa, riciclato e reso pulito tramite triangolazioni bancarie (ad
esempio sui conti svizzeri di Evita Peron) o per mezzo di società di comodo.
Era il colonnello delle SS Otto Skorzeny, genero di Hjialmar Schacht (presidente della Reichsbank)
ed autore della rocambolesca liberazione di Mussolini del 1943, che controllava quella inestimabile
fortuna.
"Per dare un'idea al lettore delle somme raccolte da Skorzeny, Eva Peron da sola possedeva un
conto bancario stimato in circa 800 milioni di dollari americani del 1945, 4600 carati di diamanti ed
altre pietre preziose, 90 kg di platino e 2500kg di oro"[3]
Con tali ricchezze i nazisti comprarono tra l'altro vasti latifondi in Sudamerica dove fondarono
società e comunità. La più famosa colonia è la Colonia Dignidad in Cile in cui viveva Mengele che
lì continuò i suoi orrendi "esperimenti". Nota per le sparizioni di giornalisti investigativi, per il
coinvolgimento nel rovesciamento, ad opera della CIA, del governo di Allende, la colonia fu una
base operativa della DINA, la polizia segreta di Pinochet.
Secondo un banchiere quella amministrata da Skorzeny fu "la più grossa concentrazione di denaro
controllato da un individuo che la storia ricordi".
L'organizzazione di Bormann/ Skorzeny era il deposito di tutti i beni razziati in Europa e stimati
dall'intelligence britannica in oltre 180 miliardi di dollari del 1943 (senza tenere conto dei valori
razziati in Grecia, nell'ex URSS e dopo il 1943). Secondo Paul Manning questa organizzazione
costituiva un "Reich nascosto" postbellico, la cui gerarchia era composta dagli eredi degli
appartenenti alle gerarchie naziste ed il cui scopo era di controllare la finanza tedesca e, attraverso
investimenti, una buona parte dell'economia mondiale.[4]
"Da questo momento l'industria Tedesca deve fare tutti i passi necessari per assicurarsi la
supremazia commerciale nel dopoguerra.
Ogni industria dovrà fare alleanze con imprese estere senza attrarre alcun sospetto. Il partito nazista
ed il Terzo Reich sosterranno ogni impresa con sostegno legislativo e finanziario" commentò alla
riunione di Starsburgo il dott. Scheid (che rappresentava Bormann). La terribile legge del 1933
conosciuta come Tradimento contro lo Stato che puniva con la morte chiunque violasse le regole
degli scambi in valuta con l'estero, era stata abrogata per diretto ordine del Rechsleiter Bormann.[5]
Il Dr. Bosse chiuse l'incontro osservando che "il partito nazista è consapevole che a seguito della
imminente sconfitta alcuni dei migliori gerarchi saranno condannati come criminali. Ma, in
cooperazione con gli industriali, è già al lavoro per mettere membri importanti come esperti tecnici
e negli uffici ricerca e progettazione delle nostre industrie".
Da quel giorno le imprese tedesche cominciarono ad esportare i propri fondi e, quando possibile,
manodopera specializzata all'estero, specialmente nei paesi neutrali.[6]
Sotto la direzione di Bormann e usando le tecniche perfezionate da Hermann Schmitz della IG
Farben, negli ultimi mesi della guerra furono quindi create 750 corporation. Una persona della
nazionalità della corporation era nominalmente a capo; il consiglio di amministrazione era in mano
ad amministratori e banchieri di fede nazista ed il personale di rango elevato era composto da
scienziati e tecnici tedeschi. La nascita di queste corporation dall'elevato contenuto tecnologico fu
particolarmente benvenuta in Spagna ed Argentina per i posti di lavoro che si sarebbero creati e per
il potenziamento dell'aspetto commerciale nazionale.
Gli investigatori dell'Ufficio Federale del Tesoro USA elaborarono i numeri delle corporation
tedesche nel mondo: Portogallo, 58; Spagna, 112; Svezia, 233; Svizzera, 214; Turchia, 35;
Argentina, 98. [7]
L'operazione che vide la finanza e le industrie naziste emigrare e contemporaneamente porre le basi
delle nascitura Repubblica Federale Tedesca viene catalogata sotto il nome di Aktion Adlerflug.
La stretta collaborazione esistente tra le varie elites internazionali faceva presagire a Schmitz precisi
scenari: "Gli eserciti di occupazione si stabiliranno in Europa Occidentale, sicuramente non in
Europa Orientale. Ho dato istruzioni ad amministratori e tecnici della Farben di spostarsi ad
occidente dove saranno indispensabili per riprendere le nostre attività una volta che la confusione
del 1945 sarà finita".
Schmitz annotava come in generale gli impianti della IG Farben fossero stati danneggiati al 25% ed
alcuni fossero usciti indenni dal conflitto.
Il Feldmaresciallo Model che era a capo della difesa della Ruhr voleva trasformare gli stabilimenti
farmaceutici della Bayer-Leberkusen in una base per l'artiglieria, ma poi concordò nel lasciarla
senza difesa alcuna, seguendo così i consigli di Schmitz. "Se tutto va bene alla fine della guerra la
riavremo indietro intatta" commentò Schmitz.
Alla domanda di Bormann su quale fosse il destino della IG Farben e dei suoi vertici, Schmitz
rispose che c'erano dei piani per sistemare tutto. "Non credo che i nostri vertici saranno detenuti a
lungo.
Nemmeno io lo sarò. Dobbiamo solo sottostare ad una procedura di investigazione prima del
rilascio. Così mi hanno assicurato quelli della NW7 (ufficio di intelligence della IG Farben ndr) che
hanno eccellenti contatti a Washington"[8]
Come abbiamo visto la parte principale dell'oro nazista andò a 750 società, compresa in larga
misura la Merck, allo scopo di assicurarsi un virtuale monopolio sulle industrie chimiche e
farmaceutiche del mondo.
Questo non solo per favorire la ripresa economica della Germania, ma per assicurare soprattutto la
nascita del Quarto Reich.
Tutto ciò fu delineato in un documento detto "Neuordnung" cioè Nuovo Ordine" (!) in cui Hitler
dichiarava che un nuovo ordine dell'industria chimica mondiale avrebbe dovuto sostenere il Reich.
Secondo il documento la IG Farben era l'industria maggiormente idonea allo scopo. Si preconizzava
come tutte le industrie chimiche europee avrebbero lavorato per i piani del Reich e che la
competizione degli USA sarebbe stata eliminata dal mercato mondiale.[9]
Hitler infine raccomandava: "Nascondi bene il tuo tesoro perchè ne avrai bisogno per dare inizio ad
un Quarto Reich"[10] Bormann fece di meglio: investì immense somme per controllare l'industria
chimica mondiale. Le cose quindi andarono come sappiamo: la IG Farben "sparì" quando il
controllo del cartello chimico mondiale era passato sotto controllo nazista. I soldi razziati nella
Seconda Guerra Mondiale, quei soldi sporchi del sangue dei 50 milioni di vittime del delirio
nazista, furono investiti per continuare le politiche di dominio del Reich sul mondo.
Il suo "Neuordnung" si trasforma così, una volta stabilizzato il dominio della casta petrolchimica
nazista, nel tristemente famoso New World Order.
Il sogno di Hitler si è avverato.
[1]Joseph P. Farrell:"Hitler, i dischi volanti" pg104
[2]Henry Stevens "The Last Battallion and German Arctic, Antarctic and Andean Bases" pg.58
[3]idem
[4]http://spitfirelist.com/books/martin-bormann-nazi-in-exile/
[5]Paul Manning "Martin Bormann-nazi in exile" pg.25
[6]idem pg.27
[7]idem pg.135-136
[8]idem pg.157-158
[9]idem pg.56
[10]Leonard Horowitz, D.M.D., M.A., M.P.H., Emerging Viruses: AIDS and Ebola: Nature,
Accident, or Intentional?, pg.335.
Cartello petrolchimico IG Farben. Dal sostegno al Nazismo alle geopolitiche Neocon
http://forum.escogitur.com/index.php/topic,51871.msg79995.html#msg79995
Cartello petrolchimico-parte9: conclusioni
Tentiamo di ripercorrere brevemente il percorso sin qui fatto. A seguito del progressivo
impoverimento della Germania del dopo- Versailles, nasce e si sviluppa il partito nazionalsocialista
(NSDAP).
L'ascesa del NSDAP diventa irresistibile grazie ai cospicui finanziamenti garantiti da imprenditori
nazionali ed USA. La presa del potere da parte dei nazisti non è scindibile dai rapporti strettissimi
che essi avevano con il cartello petrolchimico IG Farben e dalla fitta rete di interessi e comunanze
ideologiche (leggi anticomunismo) che legarono quest'ultima alle elites industriali e finanziarie
d'oltreoceano.
La Storia, così come viene comunemente letta, ci insegna che il nazismo è stato sconfitto (seppure a
costi altissimi) dall'alleanza militare di potenze internazionali. Che il nazismo abbia causato la più
imponente carneficina per cause militari che la storia ricordi è un fatto innegabile. Ma è altrettanto
innegabile che il nazismo non fu sconfitto. Un sistema sociale è da ritenersi sconfitto quando i
presupposti su cui si basa vengono ripudiati dalla collettività. Se invece le stesse basi sono utilizzate
per fondare altri tipi di sistemi sociali, allora non si può veramente parlare di sconfitta, ma di
trasmigrazione o trasformazione.
Se i 2/3 del Parlamento tedesco postbellico era ancora composto da ex- nazisti, ad esempio, ci si
poteva aspettare 1/3 di novità. Tale novità era rappresentata dalla volontà a non ricorrere più
(almeno a breve) all'uso delle armi. Per il resto tutta la produzione prebellica rimase invariata. La
IG Farben, ossatura del nazismo, continuò indisturbata a produrre la chimica di sempre, agevolata
da bombardamenti accurati che permisero di salvare quasi in toto i suoi impianti industriali.
I vertici IG Farben furono, dopo una condanna farsa, riassunti come amministratori nelle varie
sottocomponenti (BASF, Hoechst, Agfa, Merck, etc..), diventarono consiglieri strategici nazionali
ed esteri oppure vennero assunti oltreoceano per evidenti "meriti" acquisiti sul campo. I quadri
intermedi (SS e militari) furono dirottati in Sudamerica grazie all'intervento del Vaticano, per
stabilire sanguinarie dittature. Infine il personale qualificato (scienziati e tecnici) grazie
al'operazione Paperclip vennero reclutati tra le fila degli apparati governativi USA.
Solo pochi gerarchi nazisti vennero condannati a Normiberga, per tenere buona l'opinione pubblica.
Un sacrificio minimo a fronte di un dispiegamento enorme di risorse e mezzi per salvare e riciclare
il nazismo come forza propositiva e moderna.
L'ondata di feroce repressione contro certe istanze popolari, ovvero contro i diritti dei lavoratori,
trovò nella Germania nazista un laboratorio dove potere sperimentare tutte le possibili varianti. Il
vero problema è che i 55 milioni di morti che causò direttamente non sono mai stati un motivo
sufficiente per chiuderlo definitivamente, quel laboratorio. Anzi, una volta appurato che certe
varianti non andavano più bene, ne sono state introdotte delle altre o più semplicemente sono state
miscelate differentemente le preesistenti.
Per farla breve: siamo stati governati (finchè la Natura -e non l'Uomo- non ha strappato loro l'ultimo
respiro) da nazisti che hanno imposto il loro particolare modello di sviluppo. Ma prima che fosse
terminato il loro mandato in terra, quei simpaticoni hanno ben pensato a formare i dirigenti che
avrebbero continuato il loro progetto.
Se la plastica (con tutto ciò che ne consegue, solo per fare un esempio) la fa da padrone in ogni
aspetto della vita quotidiana del nuovo millennio, lo dobbiamo proprio alla IG Farben e ai suoi
vertici che hanno continuamente spinto in quella direzione, trovando solo solide alleanze
imprenditoriali e politiche. Non più le splendide verniciature a tampone (gommalacca) o finiture a
cera od olio dantan, ma plastiche poliuretaniche spruzzate industrialmente sui mobili, ed è solo
un'esempio.
Nel pensiero di Hitler, come abbiamo visto, questo tipo di Progresso serve a gettare le basi per
la rinascita del Quarto Reich.
Dando come scontato che la Chimica aiuti a migliorare la vita, si creano le basi per un
rafforzamento degli investimenti a favore del Quarto Reich, così come preconizzato nel
Neuordnung hitleriano. Giusto per dare un'idea: solo la BASF nel 2007 ha fatturato per un
valore di 58 miliardi di euro [1], superiore al PIL della Croazia. [2]
Non deve quindi stupire il fatto che la Germania sia considerata la "locomotiva d'Europa",
data la concentrazione di industrie petrolchimiche legate alla ex IG Farben. Il modello tedesco
è universalmente riconosciuto come efficiente ed affidabile. I criteri di efficienza ed affidabilità
che l'hanno resa famosa nel mondo un poco mi spaventano, dopo le ricerche che ho effettuato e che
ho cercato di sintetizzare in questi articoli.
In una pubblicità la BASF si spinge ad affermare che "la Chimica in definitiva crea buone relazioni
tra le persone e tutto ciò di cui hanno bisogno".[3]
Lo stabilimento BASF di Roma (quartiere Case Rosse) causa un 30% di mortalità per tumori in più
rispetto alla media nazionale (fonte ASL): forse l'ex partner IG Farben pensa sia questo "tutto ciò di
cui le persone hanno bisogno".[4]
Gli esempi in tal senso si sprecano. L'idea di usare l'uomo come cavia per esperimenti industriali è
una "innovazione" che il nazismo ha portato alla sua massima espressione. Sottoporre le
popolazioni ad incessanti bombardamenti chimici (vedi la tragedia delle nanoparticelle [5]) è ormai
diventato una necessità che si appella a concetti come Sviluppo, Modernità, Progresso.
Non esiste alternativa a tutto ciò, se si esclude la Decrescita. La vita di ognuno di noi è regolata al
ritmo delle pirotecniche conquiste tecnologiche di cui la macchina propagandistica
immancabilmente magnifica le straordinarie caratteristiche innovative.
Stiamo sempre meglio, siamo sempre tutti più liberi: questo è il messaggio rassicurante che
incessantemente viene veicolato dai media.
Se nel cancello di ingresso di Auschwitz l'insegna recitava "Arbeit Macht Frei" (il lavoro rende
liberi, grottesco aforisma che sanciva la necessità di lavorare forzatamente per soddisfare la libertà
di ricerca della IG Farben), nel cartello di ingresso di ogni città moderna, sotto al nome
dell'agglomerato urbano, ci dovrebbe essere un bel "Fortschritt Macht Frei" (il Progresso rende
liberi), magari affiancato al gemellaggio con Auschwitz, ridente cittadina polacca.
[1]http://www.edilio.it/basf-br-the-chemical-company/prodotto_2195.html
[2]http://www.indexmundi.com/it/croazia
/prodotto_interno_lordo_%28pil%29.html
[3]http://www.youtube.com/watch?v=3ID21iNB_UM&feature=player_embedded
[4]http://www.youtube.com/watch?v=xuHatKQYZXU
[5]http://www.ecoblog.it/post/1263/nanoparticelle-e-nanopatologie
Fino qui mi sono preso la briga di illustrare fatti inenarrabili della Storia. Si pensi bene: a parte le
storie epiche dei romani, dei greci, dei cartaginesi, dei babilonesi, e poi l‟illuminismo, Napoleone e
l‟età romantica, quando si entra nel periodo torbido degli Stati Sovrani che vengono uno ad uno
eliminati fino alla Seconda Guerra Mondiale. Si entra nell‟era d‟oro della democrazia, dei Partiti
Politici di ispirazione cristiana e socialista e tutto sembra apparire normale. Come normale è parlare
male della Santa Inquisizione, dell‟”atroce” crimine contro la libertà di pensiero rappresentata da
Giordano Bruno, dell‟”incestuoso” Papa Borgia, del conservatorismo del Concilio di Trento, del
Sacco di Roma e Carlo V D‟Asburgo e via discorrendo. …E del Medioevo si ricordano le Crociate.
LA VERITA' SULLE CROCIATE. TIPICA TEMATICA USATA DAI MISCREDENTI
PER DENIGRARE LA CHIESA
Sappiate smentire i bugiardi che, svogliati e mangiapreti, usano qualsiasi espediente per screditare
la Chiesa. Mi domando costantemente perché il mondo sottolinea ed enfatizza solo i lati “oscuri” o
presunti tali della Chiesa di Roma. Dov‟è lo Spirito di Verità e la corretta analisi critica dei
documenti storici? Perché si rimarcano esclusivamente le iniziative “poco chiare” di alcuni uomini,
attribuendone le colpe alla Chiesa, e, con estrema mediocrità, si “sputano sentenze” senza
cognizione di logica e senza le dovute conoscenze storiche? Dov‟è finito il senso di giustizia? E
perché, quando si nomina la Chiesa, si pensa solo alle Crociate, a papa Borgia, all‟Inquisizione e al
film “l‟Esorcista”? Questo vergognoso modus operandi è, senza dubbio, frutto di secoli di
compromessi tra illuministi, massoni, comunisti, lobby varie ed altre migliaia di correnti di
pensiero a cui Gesù Cristo dà fastidio. Sento, pertanto, il dovere di scrivere anzitutto di apologetica
e di difendere, citando fonti e documenti ufficiali ben lontani dalla favola e dalla menzogna, la
Chiesa di Roma e quanto di stupendo “fece, ha fatto, fa e continuerà a fare in eterno”.
Ma parliamo di Crociate: sapete che se non ci fossero stati i Crociati (come erroneamente vengono
chiamati) l‟Islam avrebbe invaso l‟occidente e le care "pettegole", divorziste, abortiste, emancipate
ed anticattoliche "donnine" che ostentano preziosi, minigonne ed acconciature da 100 euro,
sarebbero tutte coperte da un bel burqa e dovrebbero camminare con scarpe in gomma per non
disturbare il proprio uomo? (Apro parentesi dicendo che a me farebbe piacere ... sarebbe per loro
una bella lezione di umiltà ... porrebbe sullo stesso piano donne belle e donne brutte ... ci sarebbe
maggiore giustizia ed equità sociale ... le capacità individuali primeggerebbero sulle fortunose doti
estetiche).
“La crociata nasce senza neanche chiamarsi così. Non c'è la crociata, alla fine dell'XI secolo: ma ci
sono i "crociati", vale a dire i cruce signati, i pellegrini diretti a Gerusalemme che in segno di tale
pellegrinaggio recano cucita o ricamata sulla spalla o sul petto oppure sulla bisaccia una piccola
croce (come quelli che vanno a Santiago de Compostela portano la conchiglia e quelli a Roma le
chiavi di Pietro). Alla fine dell'XI secolo, al concilio di Clermont del 1095, papa Urbano II indica
all'inquieto ceto cavalleresco francese - esausto per le continue guerre al suo interno - un nuovo
scopo: “partano i cavalieri desiderosi di onore verso Oriente, sulla via del pellegrinaggio, perché
l'imperatore di Bisanzio ha bisogno di valorosi guerrieri onde fronteggiare l'avanzata dei turchi in
Anatolia”. Dilaga il desiderio del pellegrinaggio redentore, l'ultimo della storia, quello che porterà
il genere umano nella valle di Giosafat e coinciderà con il Regno dei Cieli. Inermi o seminermi
pellegrini seguono i cavalieri: l'iter dei milites e la peregrinatio dei pauperes ora coincidono. È nata
la crociata, quasi ex abrupto.
L'esecrazione per le crociate è quasi unanime: sono state il primo esempio di guerra coloniale della
storia, hanno tenuto a battesimo la follia dei pogrom, hanno costituito un triste modello di guerra di
religione. Il mondo musulmano sostiene che esse furono la prima aggressione dell'Occidente
all'Oriente: e non serve replicare che se di aggressione si deve parlare fu l'Islam a scatenarla, con la
Jihad tra VII e X secolo. Ancora, per alcuni la crociata è la forma cristiano - medioevale dell'eterno
conflitto geopolitico che "da sempre" (cioè almeno dalle guerre greco - persiane) oppone
l'Occidente e l'Oriente. Voltaire ha maledetto la crociata, guerra d'ignoranza e di fanatismo. Al
contrario, guerriglieri vandeani in lotta contro la tirannide giacobina, cristeros messicani impegnati
nella difesa della loro tradizione cristiana, cattolici spagnoli insorti contro la repubblica atea e
persecutrice hanno risvegliato a più riprese il nome e il fascino della croce sui vessilli”. [citazione
di Franco Cardini].
Ho deciso di pubblicare il testo della conversazione che Gianpaolo Barra, direttore de "il Timone"
tenne a Radio Maria giovedì 4 marzo 1999, durante la "Serata Sacerdotale" condotta da don Tino
Rolfi, conservando lo stile colloquiale e la divisione in paragrafi numerata utilizzata per i suoi
appunti dall' autore.
1. Nel corso di questa conversazione affrontiamo il tema delle crociate. Come è facile intuire, si
tratta di un argomento estremamente delicato, essendo uno dei cavalli di battaglia della cultura
dominante, utilizzato per denigrare la storia della Chiesa.
2. A partire da Voltaire, sulle Crociate è stata costruita una autentica "leggenda nera", infarcita di
menzogne e fantasticherie, a causa della quale i cattolici sono stati costretti a posizioni di "difesa".
3. La leggenda nera narra che le Crociate furono guerre di religione, dichiarate dai cristiani ai
musulmani. Tali guerre sarebbero state volute dalla Chiesa al solo fine di imporre la propria
religione quella cristiana ad altri popoli, nella fattispecie ai popoli "civili e pacifici" del Vicino
Oriente, musulmani, fedeli di Maometto e seguaci dell'Islam.
4. Sarebbero state pertanto manifestazioni di fanatismo religioso, di fondamentalismo cristiano
cattolico e c'è chi sostiene che la Religione fu soltanto un alibi che nascondeva il vero intento delle
Crociate: conquistare nuove terre, promuovere la politica espansionistica e imperialistica della
Cristianità medievale.
5. Naturalmente, stando ai sostenitori della leggenda nera, la Chiesa tutta intera dovrebbe
vergognarsi per questa brutta pagina della sua storia. Infatti, che cosa ci sarebbe di più scandaloso,
di più lontano dal Vangelo di una Chiesa che promuove la "guerra santa", che incita
all'annientamento di un'altra religione e dei suoi seguaci?
6. Questo in rapida e fin troppo superficiale sintesi il contenuto di quello che ci viene abitualmente
propinato dalla propaganda e dalla cultura oggi di moda.
7. Chi vi parla, ormai gli amici ascoltatori lo sanno molto bene, non si vergogna affatto della storia
della Chiesa e men che meno si vergogna del fatto che ci siano state le Crociate. Prima infatti di
batterci contriti il petto, è necessario capire che cosa sono state le Crociate ed è il compito che
vogliamo svolgere nel corso di questa breve conversazione.
8. Per parlare delle crociate con competenza, mi farò guidare da due studiosi, uno storico e un
filosofo. Lo storico è Franco Cardini, docente universitario, uno dei più prestigiosi e conosciuti
studiosi del Medioevo cristiano e del mondo islamico. Il filosofo è un sacerdote, professore
all'Università Cattolica di Milano, don Luigi Negri, il quale ha scritto un bel libro, intitolato
significativamente: "False accuse alla Chiesa", edito da Piemme, dove troviamo un capitolo molto
importante dedicato alle crociate.
9. Cominciamo allora a rispondere alla domanda: che cosa sono state le crociate? Preavverto che,
per rispondere, dobbiamo fare uno sforzo: capire bene il significato delle crociate non è facile,
perchè sono passati molti secoli, è cambiato il mondo, è cambiata la mentalità dell'uomo moderno
e non dobbiamo cadere nell'errore di giudicare i fatti storici adoperando esclusivamente i criteri di
giudizio che la moda culturale oggi ci impone.
10. Rispondiamo alla domanda cominciando con il dire che le crociate sono state molto di più di
semplici spedizioni militari: sono state innanzitutto dei pellegrinaggi, dei pellegrinaggi armati.
11. Non si può negare che la spedizione armata fosse necessaria per liberare i Luoghi Santi dalla
occupazione dei Turchi. Questa occupazione aveva reso impossibile lo svolgersi di un fatto che per
tutto il Medioevo cristiano costituiva una esperienza normale, faticosa ma abituale: il
pellegrinaggio in Terra Santa, per visitare i luoghi dove Gesù era vissuto.
12. Ma è altrettanto vero che la crociata era di più di una spedizione militare. Ho parlato di
pellegrinaggi, e qualcuno certamente si sarà stupito. Ma lo stupore si dissolve se ricordiamo che la
motivazione principale che spingeva alla crociata uomini e donne, giovani e adulti, perfino
bambini, uomini di potere e semplici contadini, che lasciavano tutto e partivano per liberare la
Terra Santa era una motivazione di carattere religioso.
13. Scrive il professor don Luigi Negri. "Le crociate sono state un grande movimento di carattere
missionario la cui motivazione è fondamentalmente la fede". Dunque fede e missionarietà alla base
dello Spirito della Crociata.
14. Il caso di san Francesco di Assisi ne è la prova più convincente.
15. Si sa che di questo straordinario santo della Chiesa cattolica ci viene trasmessa una immagine
tutta "acqua e zucchero". Quanto è difficile, addirittura sorprendente, credere che san Francesco di
Assisi fu un difensore della Crociata.
16. In effetti, egli accompagnò la V crociata, iniziando in prima persona la missione francescana
presso i musulmani. Non risponde a verità la convinzione che san Francesco accompagnò i
Crociati senza condividere la necessità di armarsi e di combattere per liberare i Luoghi Santi.
17. C'è un episodio di Francesco alla Crociata molto significativo che ci viene abitualmente
taciuto: dopo essere scampato per miracolo alla morte e avere subito dai musulmani percosse
sanguinose, Francesco riesce a raggiungere il sultano Malil-Al-Kamil. Con lui c'era un altro frate,
di nome Illuminato, che ci riporta il dialogo intercorso tra il poverello di Assisi e il Sultano.
18. Sentiamo la testimonianza di Frate Illuminato: "II Sultano sottopose a Francesco un'altra
questione: "II vostro Signore insegna nei Vangeli che voi non dovete rendere male per male, e non
dovete rifiutare neppure il mantello a chi vuol togliervi la tonaca" Quanto più voi cristiani non
dovreste invadere le nostre terre!". Rispose il beato Francesco: "Mi sembra che voi non abbiate
letto tutto il Vangelo. Altrove, infatti, è detto: "Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e
gettalo lontano da tè. E, con questo, Gesù ha voluto insegnarci che, se anche un uomo ci fosse
amico o parente, o perfino fosse a noi caro come la pupilla dell'occhio, dovremmo essere disposti
ad allontanarlo, a sradicarlo da noi, se tentasse di allontanarci dalla fede e dall'amore del nostro
Dio. Proprio per questo, i cristiani agiscono secondo giustizia quando invadono le vostre terre e vi
combattono, perchè voi bestemmiate il nome di Cristo e vi adoperate ad allontanare dalla religione
quanti uomini potete. Se invece voi voleste conoscere, confessare e adorare il Creatore e Redentore
del mondo, vi amerebbero come se stessi!".
19. Come vedete, qui ci troviamo di fronte ad un san Francesco sconosciuto da molti di noi
cattolici. Un difensore dei diritti dei Crociati, sostenitore della necessità di combattere in quel
frangente per la fede, pronto a offrire il contributo di cui è capace - lui non era un uomo d'armi -
per il buon esito della crociata.
20. Ma possiamo capire questa posizione di san Francesco che è comune all'uomo medievale, al
cristiano medievale se ritorniamo alla motivazione fondamentale della Crociata: la motivazione
della fede.
21. Si deve ricordare, infatti, che l'occupazione di Gerusalemme da parte dei Turchi aveva messo
in pericolo la memoria storica dei luoghi che avevano visto Gesù vivo. E la fede, la nostra fede
cattolica, si fonda su dati storici e se si mettono in pericolo questi dati storici, questi fatti che
riguardano la vita di Gesù, si mette in pericolo la Fede.
22. Così ragionavano i Cristiani del medioevo.
23. Perchè è difficile comprendere questo modo di ragionare, oggi? Perchè anche noi credenti
abbiamo perso di vista il fatto che la fede è un bene tra i più grandi che possediamo. Noi ci
preoccupiamo della casa, del lavoro, della salute fisica e per questi beni … importanti, certamente,
ma non i più importanti nella prospettiva cristiana siamo disposti a lavorare e a lottare.
24. Le nazioni di oggi dichiarano guerra e fanno la guerra per altre ragioni: il petrolio, l'aiuto ai
profughi, ragioni economiche, etc. Nel medioevo cristiano sopra ogni ragione c'è una motivazione
religiosa: la fede.
25. Per quanto possa sembrare scandaloso, le cose stanno proprio così. Ma torniamo alle Crociate.
26. C'era un'altra ragione che motivava la Crociata: non solo il pericolo di perdere la memoria
storica di Gesù Cristo, ma anche il pericolo concreto e tremendo che correvano le comunità
cristiane che vivevano in Terra Santa e lungo i confini orientali dell'Europa, minacciati
dall'avanzata dei Turchi.
27. Nel tempo delle Crociate, tutta l'Europa cristiana avverte che quella Chiesa, che quella parte
del Corpo Mistico di Cristo che viveva nell' Oriente corre il serio pericolo di essere
definitivamente soppressa, di venir cancellata dall'Islam.
28. Bisognava difendere i cristiani minacciati. Era necessario mostrarsi concretamente solidali con
loro. La difesa della Chiesa: questo era un elemento fondamentale dello Spirito Crociato. Questo
volevano i crociati alla fin fine: liberare i luoghi santi, recuperare la libertà di accesso ai luoghi
santi e difendere i propri fratelli cristiani nella fede.
29. Era una motivazione autenticamente gratuita, che veniva prima - scrive don Luigi Negri - "di
qualsiasi valutazione e di qualsiasi strategia di carattere politico", era una motivazione che
sfuggiva a qualsiasi calcolo, a qualsiasi convenienza, a qualsiasi previsione di risultati.
30. Si badi bene: questo non vuol dire che durante le crociate non siano emerse motivazioni e
calcoli di ordine politico, economico o anche di profilo più umano: ma non furono questi i motivi
che spinsero l'Europa intera, l'Europa cristiana dei secoli XI-XIII alle crociate.
31. La Crociata dunque è una missione. Una missione di aiuto, una missione armata: e allora le
cose non potevano andare diversamente. Uscire dall'Europa per liberare i territori sacri, per
difendere la comunità cristiana, significava opporsi a coloro che, prima di questa uscita, avevano
occupato militarmente la Terra Santa e tenevano soggette le popolazioni cristiane dell'Oriente.
32. Facciamo un passo avanti. L'idea che la Crociata fosse una operazione militare destinata non
solo a liberare i luoghi santi ma anche ad occupare Gerusalemme ed annetterla all'Occidente
cristiano non ha mai sfiorato i capi della Chiesa, i papi. Sul piano della teoria giuridica accettata in
Occidente, la Città Santa apparteneva di diritto all'Imperatore di Oriente, all'Imperatore di
Costantinopoli.
33. Una prova che la conquista di Gerusalemme non era stata programmata né dal Papa nè dai
principi cristiani che avevano partecipato alla prima Crociata (10951099) l'unica Crociata che
giunse a buon fine risiede nel fatto che nessuno sapeva bene come organizzare le nuove conquiste.
34. Molti cavalieri e pellegrini, sciolto il loro voto, rientravano in Europa, tornavano a casa.
Nasceva lì il problema di difendere le conquiste fatte, obiettivo che nessuno si era posto e nessuno
aveva preparato. Segno che lo Spirito della Crociata era quello di liberare la Terra Santa, non di
occuparla militarmente.
35. E soltanto la prima delle 7/8 crociate riuscì nel suo intento di liberare Gerusalemme. Tutte le
altre fallirono.
36. Fallì la seconda crociata, durata due anni (1144-1146), provocata da una richiesta di aiuto da
parte del regno di Gerusalemme all'Europa.
37. Fallì la terza crociata, durata sei anni (1187-1193), che vide il capo dei musulmani, il famoso
Saladino, riconquistare Gerusalemme. E qui dobbiamo soffermarci per osservare un episodio
rivelatore dello Spirito Crociato.
38. La terza crociata era comandata da Riccardo Cuor di Leone, re d'Inghilterra, e da Filippo II
Augusto, re di Francia. Occorre ricordare che a questa crociata partecipa anche l'imperatore
Federico Barbarossa, tuttavia non come comandante supremo, perchè è scomunicato dal Papa.
39. Dunque, un imperatore, l'uomo più potente di tutta l'Europa, colui che sfidava il papato e che
era stato scomunicato per questo dal Pontefice, aveva come unico motivo di onore partecipare alla
Crociata come un soldato semplice. E morirà in crociata, annegando in un fiume.
40. Per la fede, per ottenere l'indulgenza plenaria, un imperatore è disposto perfino a lottare come
soldato semplice.
41. Torniamo alle crociate. Fallì anche la quarta crociata, durata due anni (1202-1204), certamente
la più incresciosa. Qui le motivazioni di carattere politico ebbero il sopravvento sulle ragioni della
fede. Partiti per Gerusalemme, a causa dei ricatti di Venezia i crociati si ritrovarono a conquistare
la cristianissima Costantinopoli, dando vita ad un effimero impero latino, che durò pochi decenni.
42. Le altre crociate fallirono tutte, non raggiunsero mai Gerusalemme.
43. Dunque, per avere un quadro generale, anche se generico, le crociate furono 7/8, sparse in due
secoli di storia e videro i cristiani combattere soltanto per pochi anni.
44. Nel 1300, papa Bonifacio VIII indisse il primo Giubileo e spostò l'indulgenza plenaria dalla
crociata al pellegrinaggio a Roma, rinunciando ad ogni tentativo di liberare Gerusalemme. Era la
fine delle crociate in Terra Santa.
45. Veniamo ad un altro argomento: quando si parla di crociate, a qualcuno viene in mente
l'inusitata violenza cui si abbandonarono i crociati, massacrando popolazioni, trucidando ebrei e
arabi.
46. I fatti sono noti e purtroppo tragici. Quando, nella prima crociata, nell'agosto del 1099
Gerusalemme venne liberata, Ì crociati si abbandonarono ad un terribile massacro. Ma, mentre non
dobbiamo nascondere questo aspetto crudele, tragico e tremendo, che ha caratterizzato le
spedizioni crociate, dobbiamo ricordare con forza che non fu il Papa, non fu la Chiesa ad ordinare i
massacri e le violenze. Questi furono compiuti da soldati che agirono al di fuori e contro le
intenzioni della Crociata.
47. Dobbiamo ricordare che alla crociata partecipavano cavalieri armati e laici anche disarmati.
Queste turbe di pellegrini, senza aspettare i principi cristiani che dovevano capitanare la
spedizione, guidati e sospinti da indisciplinati e da predicatori improvvisati, capaci però di
infiammare e di trascinare le folle, queste turbe di pellegrini dicevo si abbandonarono per esempio
nel corso della prima crociata a violenze inaudite mentre attraversavano l'Europa per giungere in
Terra Santa.
48. Nella primavera del 1096, sulle città del Reno e del Danubio compiono razzie e massacri di cui
furono vittime soprattutto le comunità ebraiche. Saranno, si rifletta su questo fatto, i vescovi e le
autorità fedeli all'Imperatore Enrico IV ad opporsi ai massacri e gli eccessi di queste turbe
indisciplinate non tardarono ad essere puniti.
49. Furono attaccate e decimate a loro volta, prima dalle milizie dei signori ecclesiastici e poi da
quelle del Re di Ungheria e dai bizantini, per essere infine massacrate dai Turchi, appena i
superstiti oltrepassarono lo Stretto dei Dardanelli.
50. Dunque, non il Papa, non la Chiesa aveva dato ordine di compiere questi massacri.
51. Possiamo trarre un bilancio conclusivo di questa nostra conversazione. Naturalmente, ci vuole
ben altro che una mezz'eretta per illustrare quanto vi sarebbe da dire sulle Crociate. Ma a noi basta
avere sottolineato qualche dato utile per respingere quella propaganda interessata che considera la
Chiesa colpevole per aver chiamato i popoli dell'Europa cristiana a liberare il Santo Sepolcro.
52. Per fare questo bilancio conclusivo, che meriterebbe comunque di essere approfondito, ci
facciamo aiutare dallo storico Franco Cardini. E in sintesi, possiamo dire questo.
53. Primo: la crociata non fu mai semplicemente una guerra, e tanto meno una "guerra santa". Fu
vissuta come pellegrinaggio armato, per cui chi vi partecipava aveva diritto a determinate
indulgenze.
54. Secondo: non è vero che le crociate provocarono lontananza e inimicizia reciproca tra
Occidente cristiano e Oriente musulmano. Il periodo delle crociate, quello fra XI e XIII secolo, fu
anche quello del massimo avvicinamento fra Cristianità e Islam. Pensate che proprio in questa
epoca giungono in Occidente, dal mondo arabo, la scienza e la filosofia classica che vi erano state
dimenticate.
55. Terzo: non è vero che l'Islam non ci ha più potuto perdonare le crociate. L'Islam non se n'era
nemmeno accorto. Bisogna aspettare il secolo scorso, quando i musulmani colti, studiando in
Europa, entrano in contatto con la leggenda nera sulle crociate inventata dall'Illuminismo. Prima di
allora e questo dato è assai significativo i Paesi islamici mancavano persino di una traduzione in
lingua araba del termine "crociata".
56. Quarto: a dispetto di quanto si crede, nei due secoli di crociate, gli anni di guerra effettiva, di
guerra guerreggiata, furono assai pochi. E furono assai limitati gli episodi di ferocia, comunque
non voluti dalla Chiesa.
57. E infine un'ultima considerazione, che potrà sembrare scandalosa oggi, visto che viviamo in un
mondo dove i criteri di giudizio sono quelli "laicisti", purtroppo fatti propri anche da molti nostri
buoni, ma ingenui, cattolici.
58. Se si guarda al fenomeno delle crociate e alle motivazioni che spinsero migliaia e migliaia di
uomini, donne e perfino bambini a mettersi in marcia per liberare la Terra Santa, a rischiare la vita,
a sottoporsi a prove, fatiche e durezze, dobbiamo dire quanto scrive con coraggio don Luigi Negri:
"Questa gente se ne è andata in giro per il mondo perchè credeva che Gesù Cristo fosse il
significato ultimo della vita, ciò per cui valeva la pena di vivere e di morire.
59. Non si poteva accettare che non si potesse più andare ad inginocchiarsi dove Gesù era nato e
dove era morto. [...] Non si poteva essere cristiani in Occidente dimenticando i fratelli a cui
sarebbe stato impedito di esprimere la propria fede se fossero caduti sotto il dominio dei Turchi".
60. Con questo richiamo alla motivazione più profonda che ha spinto alla Crociata, possiamo
concludere la nostra conversazione
61. Tutti ringrazio. A risentirci, a Dio piacendo, la prossima volta.
Bibliografia - Franco Cardini, Le Crociate tra il mito e la storia, Istituto di Cultura Nova Civitas,
Roma 1971. Franco Cardini, Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia, Piemme Casale
Mon.to (AL) 1994. Luigi Negri, Controstoria. Una rilettura di mille anni di vita della Chiesa, San
Paolo, Cinisello B.mo (MI) 2000. Luigi Negri, False accuse alla Chiesa, Piemme, Casale Mon.to
(AL) 1997.
Amici e lettori, mi auguro che questo piccolo articolo sulle Crociate, cui ne seguiranno altri, abbia
suscitato in voi almeno il dubbio che fino ad oggi vi sono state insegnate delle menzogne.
Concludo dicendo esplicitamente e senza dubbio che condannare e demonizzare le Crociate
equivale a distruggere il palazzo dell‟ONU e, con esso, tutte le sue iniziative e missioni di pace
finalizzate alla civilizzazione …in futuro vi parlerò anche dell‟ONU e di come dovrebbe
cattolicamente operare.
Carlo Di Pietro (M.S.M.A.)
http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/9855-la-verita-sulle-crociate-tipica-tematica-usata-dai-miscredenti-per-denigrare-la-chiesa
1947 - PRIMA FASE „MONDIALISTA‟ DELLA SVOLTA GIUDEO-CRISTIANIZZANTE
PIANO SEELISBERG: INCANTO' GIOVANNI XXIII (23) E ADULTERO' IL VATICANO II
Vediamo quanto è stato descritto dall‟Ingegner Alberto Fontan
Il Piano Seelisberg che incantò Giovanni XXIII
Scrive De Poncins: “Il Prof. Jules Isaac nel 1959 diede una conferenza alla Sorbona [Parigi] sulla
necessità di rivedere l‟insegnamento cristiano sui giudei chiudendolo con un appello al senso di
giustizia ed amore della verità di Papa Giovanni [XXIII]. Poco tempo dopo incontrò vari prelati
della Curia Romana, in particolare i Cardinali Tisserant, Jullie, Ottaviani, ed il Cardinal Bea; ed il
13 giugno 1960 gli fu concessa un‟udienza dal Papa (Giovanni XXIII), a cui chiese di condannare
“l‟insegnamento del disprezzo” ( ), suggerendogli di predisporre una sottocommissione per studiare
specificamente il problema. Dopo qualche tempo Jules Isaac “apprese con gioia che i suoi
suggerimenti erano stati presi in considerazione dal Papa e passati al Cardinal Bea ( ) per essere
esaminati”. Quest‟ultimo costituì uno speciale gruppo di lavoro per studiare le relazioni tra la
Chiesa ed Israele, che finalmente produssero il voto del Concilio del 20 novembre 1964.”( )
“Egli [Isaac] chiedeva, o piuttosto insisteva, che il Concilio:
- Condannasse e sopprimesse tutte le discriminazioni razziali, religiose o nazionali riguardo ai
giudei;
- Modificasse o sopprimesse le preghiere liturgiche concernenti i giudei, specialmente quelle del
Venerdì Santo;
- Dichiarasse che i giudei non sono in alcun modo responsabili per la morte di Cristo, per la
quale si deve biasimare l’intera umanità;
- Sopprimesse passaggi degli Evangelisti, principalmente quelli di Matteo, che Jules Isaac
descrive lividamente come un mentitore e pervertitore della verità, nei quali essi riportano la
storia cruciale della Passione;
- Dichiarasse che la Chiesa è sempre stata degna di biasimo per questo stato di guerra latente che
è persistito per duemila anni tra i giudei, i cristiani e il resto del mondo;
- Promettesse che la Chiesa avrebbe definitivamente cambiato la sua attitudine in uno spirito di
umiltà, contrizione e ricerca di perdono riguardo ai giudei, e che avrebbe fatto ogni sforzo per
riparare i torti che essa ha fatto loro, rettificando e purificando il suo tradizionale insegnamento
secondo i dettami indicati da Jules Isaac.
Nonostante l‟insolenza del suo ultimatum e delle virulente accuse agli Evangelisti e
all‟insegnamento dei Padri della Chiesa, fondato sulle parole stesse di Cristo, Jules Isaac ricevette
forte supporto dal clero, anche a Roma, e da molti membri dell‟Amitié Judéo-chrétienne.”( )
Prima di inoltrarci nella vicenda Seelisberg, conviene rilevare che il Giudaismo attuale, ancor più
di quello del tempo della Madonna e di Gesù, non ha nulla a che vedere con le Sacre Scritture e la
Legge dell‘Antico Testamento (ovvero la Torah), che erano tuttavia allora, sia pur da pochi,
ancora conosciute, e talvolta spiritualmente applicate come regola morale. Esse sono oggi
totalmente ignorate dagli odierni giudei. Il Giudaismo infatti non inizia con Abramo, come molti
credono. La religione del Giudaismo sorge a Babilonia, oltre duemila anni dopo, durante la
Cattività di Babilonia (721-538 a.C.). E‟ là che, in assenza del Tempio_ distrutto nel 586 _ si
sviluppa la Sinagoga. Il “libro” per cui il Giudaismo si fa chiamare religione del libro non è affatto
la Bibbia, non è per nulla la Torah, ma bensì “l‟arcipelago” orale del Talmud che sarà infine messo
per iscritto solo intorno al VI secolo d. C. Come ha scritto giustamente Rabbi Ben Zion Boxer, “il
Giudaismo non è la religione della Bibbia.”( )
“Questa non è un‟impressione insolita e la si trova a volte tra i giudei, come anche tra i cristiani
_che il Giudaismo cioè sia la religione della Bibbia ebraica. Si tratta naturalmente di una
impressione fallace. [...] Chiunque cercasse di paragonare la tradizione ebraica classica col mondo
biblico della fede e della vita troverebbe dei sorprendenti contrasti. [...] Molto di ciò che esiste nel
Giudaismo è assente nella Bibbia, e molto di ciò che si trova nella Bibbia non può esser trovato nel
Giudaismo.‖( ) Dopo anni ed anni di cattività, Israele aveva dimenticato tutto circa la Torah, finchè
non fu scoperta una pergamena nel Tempio ( ) all‟epoca di Manasse (687-642). Israele e Giuda
avevano praticamente abbandonato la Torah parecchio tempo prima della Cattività, e quest‟ultima
ne era infatti la conseguenza, poiché così facendo erano ritornati al peggiore paganesimo praticando
una sorta di religione sincretistica, una mescola di superstizioni, cabala, religiosità magico-
misteriche varie, ecc. Purtroppo è proprio verso questo genere di aberrazioni che la nuova religione
mondialista, vedi caso, cerca di spingere l‟umanità. Dal tempo di Gesù Cristo a oggi, il Giudaismo
ha ulteriormente sviluppato il suo Talmud, che ha dapprima eclissato le Scritture e poi le ha del
tutto soppiantate coi suoi ipertrofici commenti cresciuti a dismisura come un tumore maligno. La
Bibbia nel Giudaismo talmudico (che è quello odierno) viene considerata una collezione di storie di
fantasia adatte solo per dementi, donne sciocche, e bambini.( ) Anche per questi motivi Nostro
Signore accennò da un lato a coloro nei quali era presente la frode intellettuale e spirituale,
che “dicon d‟essere giudei e non lo sono, ma anzi sono sinagoga di Satana”( ) e dall‟altro
invece allo “autentico israelita in cui non c‟è frode”.( )
La nota questione dei Khazari, di origini turco-caucasiche e niente affatto semitiche, che si
convertirono in massa non all‘Ebraismo biblico antico, ma piuttosto al Talmudismo, i quali oggi
costituirebbero la stragrande maggioranza dei cosiddetti ―ebrei‖, complica ulteriormente le cose.
Si veda ad es. il racconto della “13a Tribù” nel libro di Arthur Koestler( ). Koestler, giudeo
ashkenazita, era orgoglioso della sua origine khazara, ma la pubblicazione del suo libro, nel 1976,
fece parecchio scalpore, il libro fu fatto rapidamente sparire dalla circolazione e divenne
praticamente introvabile. Nel 1983, i corpi senza vita di Arthur Koestler e sua moglie furono
trovati nella loro casa di Londra. Nonostante significative incongruenze, la polizia britannica finì
per chiudere il caso archiviandolo come un duplice suicidio. Alcuni anni fa la storia dei Khazari
descritta dal povero Koestler riemerse però dall‟oblìo ed è oggi accessibile sia come ristampa del
suo libro, sia su vari siti internet.( )
Tornando ora alle richieste del Prof. Isaac degli anni ‗60, osserviamo che parte della loro
sostanza, in forma più attenuata, si ritrova nel documento in dieci punti compilato a Seelisberg,
cittadina svizzera del cantone di Uri, ed emesso dai membri cristiani dell‘International Council of
Christians and Jews il 5 agosto 1947.( )
Il documento si compone di quattro “memento” e sei “vitandum est”. Ora, mentre gli ultimi cinque
punti di Seelisberg costituiscono materia usuale del pensiero cattolico, i primi cinque, cioè i quattro
“si ricordi” e il primo dei “si eviti” comportano invece una buona dose di ambiguità. Perciò hanno
potuto essere impiegati in seguito, sfruttando la “fallace impressione” che il Giudaismo sia la
religione della Bibbia, per condurre l‟opinione pubblica cristiana in genere e quella dei prelati
cattolici in particolare verso quel radicale mutamento del quale oggi constatiamo i frutti, che forse
sono ancora solo una parte di quelli che ci attendono… Inutile dire che al Concilio i prelati più
“predisposti”, dal Papa “Buono” in giù, li abbracciarono totalmente, mentre la maggioranza
degli altri, vuoi per eccessiva ingenuità, vuoi perché immersi nell‘euforia conciliare delle mirabili e
progressive sorti sognate per la Chiesa e l‘umanità vi si allineò senza obiezioni.
Il primo punto recita: “Si ricordi che Un Solo Dio parla a tutti noi attraverso l‟Antico ed il
Nuovo Testamento.” Peccato che il Giudaismo moderno, che non è biblico ma talmudico, abbia
abbandonato il primo e rifiuti categoricamente il secondo.
Il secondo punto afferma: “Si ricordi che Gesù nacque da una madre ebrea della stirpe di Davide e
del popolo di Israele, e che il Suo perenne amore e perdono abbracciano il Suo proprio popolo ed il
mondo intero.” Verissimo, a patto però che gli uomini si convertano.
Il terzo dice: “Si ricordi che I primi discepoli, gli apostoli e i primi martiri furono ebrei.” Ebrei sì,
ma non certo adepti del Giudaismo.
Il quarto: “Si ricordi che il comandamento fondamentale del Cristianesimo, di amare Dio ed il
prossimo, già proclamato nell‟Antico Testamento [che il Giudaismo ha abbandonato] e confermato
da Gesù [che il Giudaismo rifiuta], è vincolante sia per i cristiani che per i giudei in ogni relazione
umana, senza alcuna eccezione.” Anzi, esso è obbligatorio per tutti gli uomini, se non che il
Giudaismo non si ritiene affatto vincolato a tale precetto e dunque non si sogna affatto di praticarlo.
Qui siamo in pieno nella già detta “fallace impressione”.
Il quinto: “Si eviti di distorcere o rappresentare falsamente il Giudaismo biblico o post-biblico con
lo scopo di esaltare il Cristianesimo.” Ma il Cristianesimo dal Suo Fondatore in poi non ha mai
avuto bisogno di falsificare alcunchè, specie per esaltare se stesso. Non è mai stato necessario, basta
studiare un po‟ la storia.
Il sesto: “Si eviti di usare il termine giudei nel senso esclusivo dei nemici di Gesù e le parole I
Nemici di Gesù per designare l‟intero popolo giudaico.”
Il settimo: “Si eviti di presentare la Passione in modo tale da trasferire l‟odio per l‟uccisione di
Gesù su tutti i giudei o sui soli giudei. Fu solo una parte dei giudei di Gerusalemme che chiese la
morte di Gesù, ed il messaggio cristiano è sempre stato quello che erano i peccati del genere umano
simboleggiati da quei giudei ed i peccati ai quali hanno parte tutti gli uomini che hanno portato
Cristo sulla Croce.”
L‟ottavo: “Si eviti di far riferimento alle maledizioni scritturali, o al grido di una turba rabbiosa: Il
Suo Sangue ricada su di noi e sui nostri figli, senza ricordare che questo grido non dovrebbe contare
di fronte alle parole di peso infinitamente maggiore di Nostro Signore: Padre perdona loro, perché
non sanno quello che fanno.
Il nono: “Si eviti di promuovere la superstiziosa nozione che il popolo giudaico sia riprovato,
maledetto, riservato ad un destino di sofferenza.”
Il decimo: “Si eviti di parlare dei giudei come se i primi membri della Chiesa non siano stati dei
giudei.”
Secondo il SIDIC (Service International de Documentation Judéo-Chrétienne), che ha festeggiato
nel 1997 il cinquantenario della Conferenza di Seelisberg del 1947, “Il suo scopo fu: I) di studiare
l‟estensione presente del male dell‟antisemitismo ed i fattori che contribuiscono alla sua persistenza
e crescita nell‟Europe del dopoguerra; II) di formulare piani di attività immediata e a lunga
scadenza attraverso le istituzioni educative, politiche, religiose e sociali di carattere sia nazionale
che internazionale, per rimuovere le cause, e rimediare agli effetti dell‟ antisemitismo.” ( ) Ma a
loro volta i dieci punti di Seelisberg furono il frutto dell‟influenza esercitata sia da Isaac sia da altri
personaggi per inculcare nel mondo cristiano la teoria colpevolizzante dell‟insegnamento del
disprezzo: “Già fin dagli anni „30 e „40, studiosi come James Parkes in Inghilterra, Jules Isaac in
Francia, e A. Roy Eckardt negli Stati Uniti avevano preparato la via per questa ammissione di
complicità tramite il loro lavoro sulla lunga storia dell‟antisemitismo nella cultura cristiana. Jules
Isaac, il cui libro L'enseignement du mépris (1962) diede corso a quella frase, fu influente nella
formulazione dei famosi "Dieci Punti di Seelisberg" emessi dai membri cristiani del recentemente
formato International Council of Christians and Jews in Svizzera nel 1947.”( )
“Nel mondo del Cattolicesimo Romano, una delle più concrete prime azioni fu quella di Papa
Giovanni XXIII nel 1958 col rimuovere la frase "i perfidi giudei" dalla liturgia del Venerdì Santo.
Fu anche questo beneamato papa che adunò il Concilio Vaticano Secondo, che nella sessione finale
del 1965 approvò la famosa dichiarazione Nostra Aetate.”( )
Dal tempo di Jules Isaac, l‟accusa volutamente ambigua di “antisemitismo” è stata forgiata ed usata
come arma psicologica mediatico-politica similmente all‟accusa di “fascismo” dell‟epoca
sessantottina, che raggiunse la sua apoteosi quando, deterioratisi i rapporti tra URSS e Cina, i
rispettivi capi comunisti si accusavano l‟un l‟altro di “fascismo”. Ad una semplice riflessione essa
infatti appare per quel che è: una etichetta fasulla architettata per essere appiccicata a chi non
aderisce alla politica dei “padroni del vapore”. Infatti, non sono forse semiti anche gli arabi?
Sarebbero invece “semiti” gli appartenenti all‟etnia georgiano-caucasica (e per nulla ebraica) dei
khazari, solo perché membri maggioritari del giudaismo attuale? Non ci sarebbe allora da stupirsi
che una tale etichettatura se la ritrovassero presto o tardi appiccicata anche degli ebrei, qualora
risultassero colpevoli di dire il vero e ce ne sono molti su argomenti non “politicamente corretti”.
Quanto alle variazioni liturgiche roncalliane, la perfidia ( ), secondo la Chiesa Cattolica, non sta e
non è mai stata nell‟appartenenza ad una determinata razza umana, ma sta nel rifiuto della Verità.
Difatti le preghiere del Venerdì Santo avevano lo scopo di supplicare Dio per la conversione dei
giudei. Viceversa, proprio l‟aver accolto la menzogna al posto della verità ha prodotto quella
talmudizzazione del Cristianesimo che si vede perfettamente compiuta per es. nel giornalista
Vittorio Messori, allorchè nella prefazione al libro sulla conversione di Eugenio Zolli ( ) della
franco-americana Judith Cabaud ( ) stabilisce perentoriamente che i giudei non si devono
convertire. Giammai! Non so se Messori digrignasse anche i denti ruggendo sicut leo mentre lo
scriveva, ma leggere la sua prefazione da‟ proprio questa impressione. Costui del resto, già insignito
del privilegio dell‟intervista al potentissimo e illuminato cardinal di Baviera della neochiesa
conciliare, non fa che seguirne le orme giudaizzanti. Secondo costoro tutti i giudei sarebbero già a
posto così, senza nemmeno sognarsi di riconoscere Gesù Cristo vero Dio e vero uomo e la Chiesa
da Lui superfluamente fondata. Allora “perfida” non è affatto la Cabaud, a prescindere dalle sue
opinioni discutibili, ma perfidi appaiono piuttosto quei numerosi e ben foraggiati personaggi dalla
immeritata fama di “cattolici conservatori”, sui quali troneggia il medesimo Joseph Ratzinger, che
sulla scia roncalliana in ottemperanza alle pretese dei vari Jules Isaac non vogliono che abbia mai
luogo la conversione per la quale invece Israel Zolli e tutta la sua famiglia ringraziarono Dio (ed
anche il Papa “non-buono” Pio XII).
Corollario dei “mea culpa” e delle “richieste di perdono” della Chiesa ai giudei, da Roncalli a
Ratzinger, è la diffusione della grande menzogna sincretista della cosiddetta “tradizione o cultura
giudeo-cristiana” da ritenersi quale fondamento della civiltà occidentale, secondo la quale il
Cristianesimo sarebbe un mero sottoprodotto derivato dal Giudaismo. E quanto oggi si vede in
Occidente sarebbe allora non già l‟effetto dell‟apostasia anticristica in atto, ma il risultato delle
deficienze del Cristianesimo, che occorrerebbe correggere riportandolo, mediante abbondanti
iniezioni di Giudaismo, alla sanità della religione mondiale da quest‟ultimo patrocinata e diretta.
Ma il Giudaismo non crede neppure al Peccato Originale con la relativa caduta dell‟uomo ed
esclude quindi la necessità di una redenzione e di un Redentore. Quest‟idea, che arriva dal
talmudismo di Babilonia e dal serpente dell‟Eden, è la medesima propagandata dal duo Rousseau-
Voltaire. Peccato che Cristianesimo e Giudaismo talmudico siano tra loro assolutamente
incompatibili ed antitetici ed abbiano in comune soltanto ciò che di comune può esservi tra Cristo e
Belial, vale a dire nulla.
La questione capitale è la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. Come dice correttamente il
rabbino Jacob Neusner: “Gesù è il Cristo? Se è così, allora il giudaismo cade. Se non è così, allora il
cristianesimo sbaglia”( ). Peccato che ancor meno vi sia continuità tra l‟uno e l‟altro, tanto da poter
costituire una qualsivoglia tradizione. Come osserva giustamente il rabbino Neusner “il concetto di
una tradizione ebraico-cristiana […] è solo un mito nel senso peggiore: una menzogna.”( )
Viceversa, il dogma mediatico moderno della “tradizione giudeo-cristiana”, fondato sul nulla, è
assai necessario per la propagazione della religione mondialista, mentre si sospinge l‟umanità
intera nel baratro della Grande Apostasia predetta da San Paolo nella II Epistola ai
Tessalonicesi. AF
Ma quello che non poteva essere corretto è il principio della necessità di conversione dei Giudei a
Cristo ( ). È noto il caso del rabbino capo della sinagoga di Roma (l'equivalente dell'epoca di un
recente Elio Toaff o di un odierno Di Segni), Israel Zolli che, illustre e onesto studioso delle
Scritture convertitosi al cattolicesimo, col Battesimo, volle assumere per riconoscenza il nome del
Papa Pio XII, Eugenio ( ). La fratellanza religiosa implica il Padre comune che inviò suo Figlio per
salvare gli uomini affratellati nella Parola divina. Potrebbe la Chiesa mutare questo senso rivelato
per evitare l‟accusa di antisemitismo? Ecco l‟inescusabile inversione nella Fede.
Dopo Giovanni 23 ecco l'Unione Europea: la Nuova Torre di Babele Vaticana
In un articolo molto lungo dal titolo Mass Immigration And The New Tower Of Babel di
RevolutionHarry si cita un manifesto, in seguito ritirato, dell'Unione Europea:
"Il programma può essere visto chiaramente in un manifesto dell'Unione Europea che fu ritirato
dopo che arrivarono delle lamentele. L'Unione Europea è parte integrante del Nuovo Ordine
Mondiale, essendo uno dei blocchi continentali che, come viene suggerito, è stato destinato ad
essere combinato in un futuro governo mondiale. Come tale essa è stata una forza trainante dietro
l'immigrazione di massa e il multiculturalismo, proprio perché queste questioni sono una parte
fondamentale della generale impresa globalista. Lo stesso manifesto simboleggiava l'Unione
Europea nella forma della 'Torre di Babele' come rappresentata nel dipinto del 1563 del pittore
fiammingo Pieter Bruegel (vedi sopra). Nel mezzo della torre c'era una gru moderna la quale
simboleggia che la Torre è ancora in fase di costruzione. Forse, ancor più importante è il fatto che
questo manifesto sembrava stesse dicendo che quelli dietro la UE stessa erano venuti per finire il
lavoro che era stato cominciato nell'antica Babilonia più di quattromila anni fa."
La Torre di Babele di Bruegel
Fermiamoci un attimo e inseriamo una notizia del Corriere della Sera. In questa notizia si afferma
che Mario Monti, il cattolico che saluta il Papa, istruito dai Gesuiti all'Istituto Leone XIII, a capo di
un governo pieno zeppo di cattolici con il pieno appoggio della Chiesa (ecumenista, ndr), nel 2005
divenne il capo dell'istituto Bruegel, istituto intestato allo stesso pittore fiammingo sopra citato:
Si occuperà di competitività, di integrazione dei mercati europei, di immigrazione e sviluppo. Si
chiama «Bruegel», in omaggio al pittore fiammingo, e significa «Bruxelles european and global
economic laboratory). Il nuovo Centro studi, presentato ieri nella capitale belga, sarà presieduto
dall' ex Commissario Mario Monti e diretto dall' economista Jean-Pisani Ferry. Il capitale di base è
pari a 2 milioni di euro ed è sottoscritto da dodici governi (tra cui Francia e Germania che
lanciarono l' iniziativa due anni fa) e da 18 società private. Il governo italiano ha sottoscritto una
quota, come pure la Telecom.
Pagina 9
(19 gennaio 2005) - Corriere della Sera
Dal sito del Bruegel leggiamo che:
"L'idea ci creare un nuovo think tank europeo indipendente dedicato all'economia internazionale
deriva da discussioni private che hanno coinvolto politici, imprenditori e altre persone di diversi
paesi europei alla fine del 2002. L'idea è stata approvata e ufficialmente divulgata da Francia e
Germania nella loro dichiarazione congiunta a Parigi il 22 Gennaio 2003. Mario Monti è stato il
primo presidente Bruegel dal 2005 al 2008. Dopo il suo mandato è stato nominato presidente
onorario in riconoscimento del suo grande contributo e sostegno al Bruegel."(il grassetto è nostro,
ndr).
Riguardo all'indipendenza del Brugel sulle scelte economiche ci sarebbe molto da ridire (o da
ridere!) dato che dal 2005, anno della fondazione del Bruegel, Monti è stato anche Consulente
Internazionale per la famigerata Goldman Sachs dei Gesuiti e precisamente membro del Research
Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute. Che strane coincidenze!
"Si sa che Camillo Ruini ha molto a cuore il futuro politico di Marcello Pera e di Mario Monti, il
primo portabandiera dei neocon, il secondo di grande rilievo oggettivo con in più il bonus di
aver frequentato le scuole dei Gesuiti".
"Il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale emerito di Sua Santità per la diocesi di Roma e
Arciprete emerito della Papale Arcibasilica Lateranense, Presidente emerito della "Peregrinatio
ad Petri Sedem", è nato a Sassuolo, in provincia di Modena e diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, il
19 febbraio 1931."
fonte: vatican.va
Quindi chi sta dietro l'Unione Europea di cui Monti è stato uno dei Commissari? I massoni? I
sionisti? Siamo di nuovo al complotto giudaico-massonico? Continuiamo a leggere l'articolo di
RevolutionHarry:
"Noi otteniamo un suggerimento su chi, in ultima analisi, sia dietro all'Unione Europea, quando
guardiamo alla storia che circonda la creazione della sua bandiera.
"L'8 dicembre 1955, alla cattolica 'Festa dell'Immacolata Concezione di Maria, nostra Co-
redentrice' i Ministri Europei delegati adottano ufficialmente la bandiera Europea, dodici stelle su
uno sfondo blu. Essa fu disegnata da Arsene Heitz che oggi è un artista ottantenne a Strasburgo.
Recentemente Heitz ha rivelato ad una rivista francese il motivo della sua ispirazione. Secondo
l'artista egli ha pensato alle 12 stelle su uno sfondo blu esattamente come è rappresentata
nell'iconografia tradizionale di questa immagine dell'Immacolata Concezione. Un devoto
della Vergine Maria, Heitz non dimentica mai la preghiera quotidiana del Rosario. Heitz notò
le parole dell'Apocalisse:"Nel cielo apparve un segno grandioso: una Donna vestita di sole con
la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle", Apocalisse 12:1. Come
Cattolico devoto egli applicò questo a Maria, che è venerata dai Cattolici.
Statua della Vergine Maria nel transetto della cattedrale di Strasburgo, in Francia
La bandiera dell'Unione Europea è composta da 12 stelle, ed è ispirata dall'aureola di 12 stelle
che appaiono intorno alla Madonna nelle immagini Cattoliche di lei. E, quello che era un
simbolo profondamente religioso divenne la bandiera ufficiale dell'Unione Europea." (il grassetto e la sottolineatura sono nostri, ndr).
Fermiamoci di nuovo e introduciamo un altro articolo del Corriere della Sera dal titolo Dall‟aureola
dell‟immcacolata le dodici stelle dell‟Europa del 14 luglio 2003 a firma di Vittorio Messori, a
quanto pare anche lui "complottista":
"La bandiera dell'Unione ispirata alla corona della Vergine. Che sia una di quelle ironiche «astuzie
della Storia» di cui parlava Hegel? Di certo, il caso è curioso. In effetti, giovedì 10 luglio, a
Bruxelles, con solenne cerimonia è stata presentata la bozza definitiva della Costituzione d'Europa.
E' quella nel cui preambolo non si è fatto il nome del Cristianesimo, provocando le ben note
polemiche e la protesta della Santa Sede. Ma questa stessa Costituzione, nel definire i propri
simboli, ribadisce solennemente che la bandiera europea è azzurra con dodici stelle disposte a
cerchio. Ebbene: sia i colori, che i simboli, che la loro disposizione in tondo, vengono
direttamente dalla devozione mariana, sono un segno esplicito di omaggio alla Vergine. Le
stelle, in effetti, sono quelle dell'Apocalisse al dodicesimo capitolo: «Nel cielo apparve poi un
segno grandioso: una Donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una
corona di dodici stelle». Quella Donna misteriosa, per la tradizione cristiana, è la madre di Gesù.
Anche i colori derivano da quel culto: l'azzurro del cielo e il bianco della purezza verginale. Nel disegno originario, infatti, le stelle erano d'argento e solo in seguito hanno preso il colore
dell'oro.
Insomma: anche se ben pochi lo sanno, la bandiera che sventola su tutti gli edifici pubblici
dell'Unione (e il cerchio di stelle che sovrasta l'iniziale dello Stato sulle targhe di ogni
automobile europea) sono l'invenzione di un pittore che si ispirò alla sua fervente devozione
mariana.
E' una storia di cui circolano versioni diverse, ma che abbiamo ricostruito con esattezza già nel
1995, in un'inchiesta per il mensile di Famiglia cristiana , Jesus . La vicenda, dunque, inizia nel
1949 quando, a Strasburgo, fu istituito un primo «Consiglio d'Europa», un organismo poco più che
simbolico e privo di poteri politici effettivi, incaricato di «porre le basi per un'auspicata federazione
del Continente». L'anno dopo, anche per giustificare con qualche iniziativa la sua esistenza, quel
Consiglio bandì un concorso d'idee, aperto a tutti gli artisti europei, per una bandiera comune. Alla
gara partecipò pure Arsène Heitz, un allora giovane e poco noto designer che al tempo della nostra
inchiesta era ancora vivo e lucido, pur se ultra novantenne. Heitz, come moltissimi cattolici,
portava al collo la cosiddetta «Medaglia Miracolosa», coniata in seguito alle visioni, nel 1830,
a Parigi, di santa Catherine Labouré.
Questa religiosa rivelò di avere avuto incarico dalla Madonna stessa di far coniare e di diffondere
una medaglia dove campeggiassero le dodici stelle dell'Apocalisse e l'invocazione: «Maria,
concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te». La devozione si diffuse a tal punto
nell'intero mondo cattolico da fare di quella «Medaglia Miracolosa» uno degli oggetti più diffusi,
con molte centinaia di milioni di esemplari. Ne aveva al collo una di latta e legata con uno spago
anche santa Bernadette Soubirous quando, l'11 febbraio del 1858, ebbe la prima apparizione della
Signora, che apparve vestita proprio di bianco e di azzurro.
Ebbene, Arsène Heitz non era soltanto uno degli innumerevoli cattolici ad avere su di sé
quella Medaglia nata da un'apparizione, ma nutriva una speciale venerazione per
l'Immacolata. Dunque, pensò di costruire il suo disegno con le stelle disposte in circolo, come
nella Medaglia, su uno sfondo di azzurro mariano. Il bozzetto, con sua sorpresa, vinse il
concorso, la cui commissione giudicatrice era presieduta da un belga di religione ebraica,
responsabile dell'ufficio stampa del Consiglio, Paul M. G. Lévy, che non conosceva le origini
del simbolo, ma fu probabilmente colpito positivamente dai colori. In effetti, l'azzurro e il
bianco (le stelle, lo dicevamo, non erano gialle ma bianche nel bozzetto originale) erano i
colori della bandiera del neonato Stato d'Israele. Quel vessillo sventolò la prima volta nel
1891, a Boston, sulla sede della «Società Educativa Israelitica» e si ispirava allo scialle a
strisce usato dagli ebrei per la preghiera. Nel 1897, alla Conferenza di Basilea, fu adottato
come simbolo dell'Organizzazione Sionista Mondiale, divenendo poi nel 1948 la bandiera
della repubblica di Israele. In una prospettiva di fede è felicemente simbolica questa unione di
richiami cristiani ed ebraici: la donna di Nazareth, in effetti, è la «Figlia di Sion» per
eccellenza, è il legame tra Antico e Nuovo Testamento, è colei nel cui corpo si realizza l'attesa
messianica. Anche il numero delle stelle sembra collegare strettamente le due fedi: dodici sono
i figli di Giacobbe e le tribù di Israele e dodici gli apostoli di Gesù. Dunque, il giudeo-
cristianesimo che ha costruito il Continente unito in uno stendardo.
Sta di fatto che alcuni anni dopo la conclusione del concorso d'idee, nel 1955, il bozzetto di
Heitz fu adottato ufficialmente come bandiera della nuova Europa. Tra l'altro, a conferma
dell'ispirazione biblica e al contempo devozionale del simbolo, il pittore riuscì a far passare
una sua tesi, che fu fatta propria dal Consiglio d'Europa. Ci furono critiche, infatti, visto che gli
Stati membri erano all'epoca soltanto sei: perché, allora, dodici stelle? La nuova bandiera non
doveva rifarsi al sistema della Old Glory, lo stendardo degli Usa, dove ad ogni Stato federato
corrisponde una stella?
Arsène Heitz riuscì a convincere i responsabili del Consiglio: pur non rivelando la fonte religiosa
della sua ispirazione per non creare contrasti, sostenne che il dodici era, per la sapienza antica, «un
simbolo di pienezza» e non doveva essere mutato neanche se i membri avessero superato quel
numero. Come difatti avvenne e come ora è stato stabilito definitivamente dalla nuova Costituzione.
Quel numero di astri che, profetizza l'Apocalisse, fanno corona sul capo della «Donna vestita
di sole» non sarà mai mutato.
Per finire con un particolare che può essere motivo di riflessione per qualche credente: la seduta
solenne durante la quale la bandiera fu adottata si tenne, lo dicevamo, nel 1955, in un giorno
non scelto appositamente ma determinato solo dagli impegni politici dei capi di Stato. Quel
giorno, però, era un 8 dicembre, quando cioè la Chiesa celebra la festa della Immacolata
Concezione, la realtà di fede prefigurata da quella Medaglia cui la bandiera era ispirata. Un
caso, certo, per molti. Ma forse, per altri, il segno discreto ma preciso di una realtà «altra», in
cui ha un significato che per almeno mille anni, sino alla lacerazione della Riforma, proprio
Maria sia stata venerata da tutto il Continente come «Regina d'Europa». (il grassetto e la
sottolineatura sono nostri, ndr). Di Vittorio Messori"
Vittorio Messori insieme al Cardinale Ratzinger, 1984
Una bandiera di ispirazione Cattolica, ci dice il “complottista” Messori sul "complottista" Corriere
della Sera, con dati alla mano; una bandiera che unisce "giudeo-cristianamente" i cattolici ai sionisti
di corte assassini di Israele, paese che abbiamo visto essere nient'altro che un feudo Vaticano; Una
bandiera adottata in una seduta solenne l'8 dicembre 1955, la festa dell'Immacolata Concezione, un
caso, certo, per molti...ma non per tutti.
Andiamo avanti con l'articolo di RevolutionHarry:
"Un'ulteriore confera del coinvolgimento del vaticano nella creazione della UE può essere trovato in
un articolo dell'agenzia di stampa Cattolica Zenit, dal titolo 'Le Origini Cattoliche dell'Unione
Europea'. In esso si legge:
"I leader politici che hanno fondato la CECA si sono rivelati nettamente Cattolici: Robert
Schuman era intensamente devoto alla fede e affermò pubblicamente che le encicliche papali
'definiscono la dottrina cattolica e si legano nella coscienza'. Konrad Adenauer e Alice de
Gasperi [entrambi cattolici devoti] furono particolarmente importanti. Il piano del carbone e
dell'acciaio fu redatto da un funzionario, Jean Monnet, che divenne il primo uomo a ricoprire
la carica che adesso è chiamata Presidente della Commissione. Non era un cattolico
impegnato, ma l'architettura essenziale delle istituzioni era già stata sostenuta da Shuman
prima che Monnet andasse nella sua direzione con il suo progetto."(il grassetto è nostro, ndr).
Come ad esprimere l'importanza di tale coinvolgimento troviamo che Shuman, Adenauer e De
Gasperi sono tutti all'interno del processo di beatificazione. "
Adesso fermiamoci di nuovo ed estraiamo qualche passo dell'articolo "complottista" tratto dal sito
del Centro Pastorale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore dal titolo Alle fondamenta
dell‟Europa: Alcide De Gasperi:
"Per la prima volta nella sua storia, l´Ue ha una propria personalità giuridica, con la facoltà
quindi di firmare i Trattati internazionali. Incorporata nel Trattato tramite un articolo,
diventerà giuridicamente vincolante per tutti i paesi dell´Unione Europea, ma non per Regno
Unito, Polonia e Repubblica Ceca che hanno chiesto e ottenuto un´esenzione.
Se da un lato tali importanti novità ci incoraggiano, ci pongono, dall´altro, di fronte al problema del
futuro dell‟Unione Europea e della sua necessità di rilancio. Il dibattito, però, non può esaurirsi
semplicemente nella ricerca della ripartizione ottimale delle competenze fra la Commissione, il
Parlamento e il Consiglio. E‟ doveroso da parte di tutti noi sfruttare questo momento per una
riflessione sull´identità profonda dell´Europa, sul suo ethos e il suo telos, le sue radici cristiane, la
sua capacità di autocomprensione.
Il dibattito è ampio e complesso. Ritengo tuttavia possa costituire spunto importante per tale
riflessione un breve ricordo della figura del grande statista italiano Alcide De Gasperi, un
ricordo che non ambisce ad essere esaustivo ma che si accontenta di rimandare i Lettori a
personali approfondimenti.
De Gasperi fu uno dei padri fondatori dell´Europa, insieme a Robert Schuman e Konrad
Adenauer (tutti e tre ferventi cattolici, tanto che dei primi due si è aperta la causa di
beatificazione) . Lo statista trentino fu protagonista della ricostruzione politica ed economica
dell´Italia dopo la seconda guerra mondiale e leader dei governi di centro formatisi a partire
dal 1947. Mostrò subito di avere le idee chiare sulla collocazione dell´Italia nell´Occidente
anticomunista e, in qualità di Presidente del Consiglio, carica che manterrà fino al luglio del
1953, contribuì all´uscita dell´Italia dall´isolamento internazionale, favorendo l´adesione al
Patto Atlantico e partecipando alle prime consultazioni che avrebbero condotto
all´unificazione economica dell´Europa.
Alcide De Gasperi
Decisivo in tal senso fu il suo contributo per la formazione del Piano Schuman che avrebbe
condotto nel 1951 alla formazione della CECA . L‟europeismo che animò la vita politica dello
statista trentino nasceva in primis da un forte desiderio di pace dopo gli orrori della guerra che
aveva devastato il nostro Continente. De Gasperi era consapevole che solo un‟Europa unita avrebbe
potuto assicurare al Continente un duraturo periodo di pace e che proprio questa sarebbe stata la via
che avrebbe condotto l´Italia a superare la sua crisi (nota di nwo-truthresearch: questi sono i soliti
pretesti buonisti cattolici per accentrare il potere; ricordiamo che il problema era il nazionalismo
nazista, che abbiamo visto essere appoggiato dal vaticano-gesuiti; su questo argomento vedi in
internet). Da ricordare, infine, i suoi sforzi volti alla creazione della Comunità Europea di Difesa
(CED), che avrebbe dovuto aiutare l´Europa ad acquisire maggiore peso politico nei confronti degli
Stati Uniti, tentativo fallito dopo la bocciatura dell´Assemblèe Nationale nel 1954.
Nelle sue idee c‟era la cultura del cattolicesimo democratico e liberale. Era una visione della
politica profondamente ispirata ai valori cristiani, ma in cui si esprimeva il principio della
laicità dello stato come valore irrinunciabile. (nota di nwo-truthresearch: tutti i leader cattolici
al potere si mascherano dietro la laicità dello Stato per portare avanti gli obiettivi del Vaticano-
Gesuiti).
Fervente praticante (irrinunciabile per lui la S.Messa quotidiana), nel 1993 si è aperta la
causa per la sua beatificazione.
Scriveva Papa Benedetto XVI nel discorso ai membri del consiglio della Fondazione Alcide De
Gasperi il 20 giugno 2009: “spiritualità e politica si integrarono così bene in lui che, se si vuole
comprendere sino in fondo questo stimato uomo di governo, occorre non limitarsi a registrare
i risultati politici da lui conseguiti, ma bisogna tener conto anche della sua fine sensibilità
religiosa e della fede salda che costantemente ne animò il pensiero e l‟azione” .
L´auspicio è che nella riscoperta di questa figura di uomo e di cristiano si possa ancora
trovare ispirazione per le scelte che l´Europa adotterà nei prossimi anni ."
(il grassetto è nostro, ndr).
Di Robert Schuman leggiamo nel sito Santi Beati e Testimoni:
Robert Schuman
"Robert Schuman, famoso politico franco-tedesco, è ritenuto uno dei padri fondatori
dell‟Unione Europea, insieme al cancelliere tedesco Konrad Adenauer ed all‟italiano Servo di
Dio Alcide De Gasperi.
...
Schuman fu il principale negoziatore di tutti i maggiori trattati quali il Consiglio d‟Europa, il
Patto Atlantico e la CECA. Il 9 maggio 1950 Schuman presentò una proposta, volta a creare
un‟organizzazione europea indispensabile per il mantenimento di pacifiche relazioni, nota
come “Dichiarazione di Schuman”, che formò la base della costituenda CECA, base
primordiale dell‟odierna Unione Europea. Dal 1958 al 1960 fu il primo Presidente del
Parlamento Europeo, che al termine del suo mandato lo nominò “padre dell'Europa ”.
Fu presidente del Movimento Europeo (19.55), e poi dell'Assemblea di Strasburgo (1958). A giusto
titolo è considerato, con Adenauer e De Gasperi, uno dei padri dell'Europa. Tutta la sua
azione fu sempre sorretta e diretta da profonde convinzioni cristiane. Nei posti di grandi
responsabilità da lui occupati, mai si lasciò guidare da altre considerazioni se non da quella del bene
comune. La sua vita privata, in mezzo agli onori, era di una semplicità e frugalità francescane.
Uomo che univa un'intensa vita interiore con una grande riservatezza, un acuto senso politico con
una inflessibile integrità morale, può essere, per tutti coloro che si dedicano alla politica, un
esempio di coerenza umana e cristiana. Dietro richiesta deH'«Institut Saint-Benoìt patron de
l'Europe», associazione costituitasi per manifestare «la santità della politica» attraverso
l'esempio di Robert Schuman, il vescovo di Metz, dopo il nulla osta della Santa Sede (15 nov.
1989), ha iniziato la causa di beatificazione il 9 giu. 1990."
Di Konrad Adenauer leggiamo sempre nel sito Santi Beati e Testimoni:
Konrad Adenauer
"Cattolico praticante, fu politico e statista tedesco, nonché uno dei padri fondatori dell'Unione
Europea, insieme al francese Robert Schuman e all'italiano Alcide De Gasperi, entrambi
Servi di Dio. Cancelliere della Germania dal 1949 al 1963 e leader dell'Unione Cristiano-
Democratica (CDU) dal 1950 al 1966, la sua carriera politica si è dipanata per circa 60 anni.
Anche per Adenauer si levano da più parti richieste di apertura di una sua causa di
beatificazione.
...
Nel 1948 cominciò, con altri esponenti della corrente politica democristiana europea (l'italiano
Alcide De Gasperi e il francese Robert Schuman in primis) l'inizio del processo di
realizzazione di progetti di cooperazione europea da cui nasceranno prima il Mercato
Comune Europeo (Mec), poi la Comunità Economica Europea (Cee) ed, infine, l'Unione
Europea (Uè) con la sua moneta unica Euro (1998). "
Secondo Rino Fisichella, Rettore della Pontificia Università Lateranense:
"L'Europa è nata cristiana e solo nella misura in cui rimarrà tale potrà pensare di conservare
a pieno le proprie idealità e il proprio apporto originale alla costruzione di una civiltà post-
moderna. La Chiesa, da parte sua, è stata davvero la comune e antica madre che ha dato vita
all'unione di tanti popoli, che alcuni oggi sembrano voler dimenticare senza comprendere
dove affondano le proprie origini".
Ritorniamo a RevolutionHarry e al manifesto dell'Unione che abbiamo illustrato all'inizio:
Un'ultima osservazione è che il trattato per la creazione della 'Comunità Economica Europea (CEE)'
è anche conosciuto come il 'Trattato di Roma'. Esso venne fimato a Roma nel 1957 (l‟anno in cui
Giovanni XXIII pensò di indire il Concilio Vaticano II, ndr). Si può facilmente vedere il perché ci
siano quelli che dicono che l'UE è semplicemente la creazione di un nuovo Sacro Romano Impero.
(Nel manifesto dell'Unione Europea con al suo interno la rivisitazione della Torre di Babele di
Bruegel, ndr) a circondare l'immagine della torre possiamo vedere le tradizionali stelle gialle a
cinque punte della bandiera europea. La cosa che colpì in questo caso era che le stelle erano nella
forma di pentagrammi invertiti rispetto alla loro rappresentazione standard.
Particolare dell'immagine del manifesto che mostra i pentagrammi invertiti
Questo doveva essere senza dubbio intenzionale. Nel mondo dell'occulto il pentagramma capovolto
fu a lungo il simbolo del male e del Bafometto, che a sua volta è solo un altro nome di Satana. Lo
slogan del manifesto era 'Europa: Molte Lingue, Una Voce'. Il sottile messaggio qui trasmesso era il
desidero dell'UE e, per estensione, del più ampio Nuovo Ordine Mondiale, di rimuovere
completamente tutte le individualità, con tutto il potere concentrato in una sola persona. In fin dei
conti sembra che la persona che Essi hanno in mente sia il Papa.
L'edificio del Parlamento Europeo a Strasburgo
Infatti, l'edificio stesso del Parlamento Europeo, a Strasburgo, in Francia, ha la forma di una torre
che risulta finanche incompiuta. Non è un caso, è stato progettato per essere una rappresentazione
della Torre di Babele incompiuta. L'Unione Europea non è certo timida nella sua associazione alla
Torre di Babele. Nel 2004 ci fu un progetto intitolato la 'Torre di Babele Europea'.
Sul lor sito essi dichiararono che:
"La realizzazione degli obiettivi del progetto è stata sostenuta con l'attuazione del Portfolio Europeo
delle Lingue al fine di migliorare il processo di sviluppo di un modello di cittadino europeo."
Altri simboli occulti associati con l'UE comprendono una statua di donna a cavallo di un toro, fuori
dal suo ufficio a Bruxelles. Questo è il simbolo che è stato ripetuto nel corso degli anni su diverse
monete e francobolli. La donna si dice che sia la dea pagana Europa e, secondo la tradizione, il toro
è il dio Zeus sotto mentite spoglie. Nella storia Europa si arrampica sul dorso del toro, che poi si
tuffa in mare e la stupra. Zeus porta poi Europa a Creta, dove le rivela la sua vera identità. Zeus è in
realtà solo un altro nome di Satana.
Europa in sella al toro Zeus (Satana)
Nella Bibbia leggiamo che è Pergamo dove 'Satana ha il suo trono'. Questo sarebbe stato il Grande
Altare di Pergamo, il quale venne dedicato al dio Zeus. La comprensione della vera natura
dell'Unione Europea sembra così abbastanza adatta per poter essere simbolizzata come l'Europa
stessa che viene violentata e sedotta da Satana.
Alcuni collegano la statua alla 'donna in sella alla bestia' riferendosi al Libro della Rivelazione della
Bibbia. E' molto probabile che ci sia qualcosa di vero in questo, ma l'esplorazione di questo tema
potrebbe allungare ancora di più un articolo già molto lungo.
La storia biblica della Torre di Babele può essere brevemente riassunta come segue.
La torre fu costruita nell'antica Babilonia che fu fondata dal re tiranno e dittatore Nimrod.
Nimrod
Babilonia è considerata la principale fonte di tutti i 'misteri' occulti e Satanici. Nimrod si ribellò a
Dio creatore e cercò di eliminare la fede in Lui. Uno dei suoi metodi fu quello di aumentare il
livello della tirannia (controllo centrale da parte dello Stato) cosicché la gente avrebbe dovuto sia
imparare che dipendere da lui e dal suo potere. Anche allora la classe dirigente, nelle sembianze di
Nimrod e di sua moglie Semiramide, sapeva che se una persona era schiava spiritualmente allora lui
o lei potevano essere totalmente controllati. Questo divenne anche il proposito della 'deificazione'
della Sovranità e il controllo da parte della linea di sangue di tutta la ricchezza e la proprietà.
La stessa Torre 'con la cima nei cieli' era il luogo dove Nimrod era destinato a lavorare seduto sul
suo trono e a governare come un dio dal cielo come un mandatario del suo padrone Lucifero
(quando i seguaci della New Age o gli occultisti parlano del genere umano come se fosse un Dio o
degli dei vale la pena ricordare che questo è un concetto molto gerarchico, con alcuni 'dei' che sono
più uguali degli altri).
Nimrod era conosciuto in qualità di molte cose, ma soprattutto era il dio del sole (simbolo di
Lucifero). Egli fu il primo a cercare di riunire l'umanità con una sola lingua e un solo sistema
politico e religioso. Il sistema religioso diviene l'apice dei misteri che rappresentavano il culto del
dio sole Luciferiano. Nimrod è stimato dalla massoneria ed è persino considerato da alcuni come il
primo muratore, con la torre stessa come impresa massonica. Questa non è una sorpresa perché,
come vedremo tra poco, i livelli superiori della massoneria adorano Lucifero. I paralleli tra la
costruzione della Torre e la dottrina di Lucifero possono essere visti nel versetto biblico di Isaia
14:14, dove Lucifero dice:
"Salirò al di sopra delle altezze delle nubi; sarò simile all'Altissimo".
Il significato del simbolismo del palazzo del parlamento UE e quello che il manifesto trasmette è
che coloro che sono in ultima analisi i responsabili della creazione dell'UE stanno continuando la
filosofia di Nimrod e cercano di finire quello che lui aveva iniziato. Un Nuovo Ordine Mondiale
con una falsa unine dell'umanità, in ultima analisi al servizio di Lucifero. Secondo i racconti biblici
Dio ostacolò questo piano satanico dando ai lavoratori diverse lingue e disperdendoli in tutto il
mondo. Questo singolo atto minò l'agenda di Satana/Lucifero per diverse migliaia di anni.
Potremmo essere tentati di percepire questo attuale tentativo di unire l'umanità come una cosa
buona, ma è indispensabile capire che la forza trainante è la stessa vecchia agenda
Satanico/Luciferina perseguita dagli occultisti generazionali al servizio del grande maligno.
Nimrod fu considerato il 'Sommo Sacerdote dei Misteri Babilonesi'. Questo titolo, qualche volta
chiamato „Pontifex Maximus‟, alla fine arrivò ad essere conferito a Giulio Cesare. Questo incarico
fu mantenuto dagli imperatori romani fino al 376 quando il Graziano lo rifiutò. Successivamente
passò al vescovo di Roma, Damaso, nel 376. Fino ad oggi uno dei molti titoli del Papa è quello di
Pontifex Maximus (Pontefice Massimo), il quale suggerisce che costui è anche il 'Sommo
Sacerdote dei Misteri Babilonesi'.
Un'introduzione alla natura pagana della Chiesa Cattolica può essere trovata in alcuni video nella
rete (estratto da: http://revolutionharry.blogspot.com/2011/06/mass-immigration-and-new-tower-of-
babel.html)
Viste tutte queste schiaccianti evidenze, a noi di nwo-truthresearch risulta francamente ridicolo
affermare che l'Unione Europea sia un costrutto meramente massonico, quando i fatti indicano il
coinvolgimento, in tutti gli aspetti, di ferventi cattolici devoti al Vaticano. Ci risulta altresì ridicolo
l'affermare che il Vaticano sia un attore secondario nella creazione del Nuovo Ordine Mondiale di
cui l'Unione Europea è un tassello fondamentale. Come avete letto sopra il Vaticano è il
protagonista principale nell'edificazione di tale impero in ogni sua fase, impero che sta mandando in
rovina milioni di persone in tutti i paesi suoi aderenti. La ridicolaggine sulla secondarietà del
Vaticano-Gesuiti nel portare avanti il Nuovo Ordine Mondiale è anche evidente se si
approfondiscono le ricchezze di tale potenza millenaria (vedi a tal proposito Chi è l‟uomo più ricco
della terra? e Le Finanze Vaticane), e il suo ruolo storico di aspirazione alla conquista e alla
sopraffazione dei popoli, come avvenuto con le crociate. L'Europa che vediamo sotto i nostri occhi
è un continente debole creato apposta per essere vittima della speculazione finanziaria di Goldman
Sachs e dei suoi dipendenti cattolici Mario Draghi, Mario Monti e Romano Prodi, tutti ferventi
europeisti continuatori dell'opera degli avi padri fondatori cattolici. Questa crisi europea derivante
dalla speculazione, avrà come risultato il consolidamento del potere finanziario Catttolico Romano
e richiamerà ulteriori forti politiche di accentramento di potere politico nelle mani del Vaticano-
Gesuiti, perchè, come afferma lo stesso Bruegel-Mario Monti:
"Non dobbiamo sorprenderci che l'Europa abbia bisogno di crisi e di gravi crisi per fare passi
avanti. I passi avanti dell'Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali ad
un livello comunitario."
Il fatto che nessuno prima d'ora vi abbia mai parlato di tali schiaccianti prove contro il Vaticano-
Gesuiti per noi significa solo che in Italia vige il serrato controllo della controinformazione, ove la
colpa è sapientemente dirottata verso i cosiddetti banchieri Illuminati o i sionisti. Ma sia gli
illuminati che gli ebrei sionisti sono solo una facciata del Vaticano-Gesuiti, come abbiamo più volte
analizzato nel nostro blog.
Fermiamoci un attimo per comprendere esattamente come funziona il “debito pubblico” rispetto alla
sovranità monetaria, che è stata aggredita assieme ad altre sovranità (energetica, alimentale, tessile,
produttiva, agricola, informativa, scolastica) dopo aver demolito in seguito alle due grandi guerre,
secondo un piano organico (vedi scambio epistolare tra Pike e Mazzini) le sovranità monarchiche,
le stesse che ricadevano sotto l‟influenza del Papa Romano.
Il debito pubblico non esiste, è solo un errore linguistico
Considerazioni sulla crisi del debito nel sistema monetario contemporaneo:
1- Il problema del debito pubblico è una delle più grandi ipnosi di massa della storia. Perché in
realtà il problema del debito pubblico, per uno stato a moneta sovrana, non esiste. Siccome il denaro
è creato dallo stato attraverso la banca centrale, la banca centrale è in grado di addebitare al tesoro
tutto il denaro necessario alle spese dello stato, alle infrastrutture e agli investimenti... (in maniera
adeguata e proporzionale alla crescita economica e alla massa monetaria in circolazione - per non
creare eccessiva inflazione).
Solo che non vuole farlo. Purtroppo ciò che avviene oggi è che la banca centrale crea nuovo denaro
mettendolo in circolazione quasi esclusivamente a beneficio del sistema bancario. Queste iniezioni
di liquidità (489 miliardi recentemente) vanno sì a beneficiare i mercati finanziari, ma entrano solo
limitatamente nell'economia reale.
2- L'unica causa della crisi economica e della sfiducia dei mercati in molte nazioni dell'area euro
come l'Italia, è l'adozione dell'euro come moneta.
Il malgoverno e gli sprechi, e tutto quello che ci vogliono far credere, non c'entrano un bel niente,
nisba, zero. L'entità del debito pubblico nemmeno. (Per esempio il Giappone ha un debito pubblico
molto più grande di quello dell'Italia, eppure i rendimenti dei suoi titoli di stato sono vicini allo
zero. Questo perché il Giappone ha una banca centrale che stampa yen, e quindi nessuno dubita
della sua capacità di ripagare i debiti).
Il problema dell'euro invece, è che l'euro è una moneta tecnicamente straniera, e quindi gli stati
come l'Italia che l'hanno adottata, non possono garantire la restituzione dei debiti nella loro moneta,
perché non hanno più la facoltà di crearla..., possono solo prenderla in prestito. Questo diritto di
creare moneta nell'area euro è oggi esclusivo della BCE, che però sembra avere dei piani non molto
in sintonia con quello che è l'interesse delle nazioni dell'area euro...
(Ora la stangata di Mario Monti è di 40 miliardi. PER EVITARE LA STANGATA BASTAVA
CHE LA BCE INVECE DICESSE AD UN FUNZIONARIO DI DIGITARE "40.000.000.000 euro"
NEL CONTO DEL TESORO ITALIANO sotto le "passività" e la stessa cifra nel suo conto nelle
"attività”.
Impiegava un minuto. Dopodichè lo stato italiano poteva accreditare stipendi, pensioni, pagare
forniture, bollette perchè il suo conto corrente era aumentato di 40 miliardi.... - dal forum di
cobraf.com)
3- Lo stato potrebbe creare moneta senza emettere titoli di stato, direttamente accreditando il tesoro,
a tasso zero.
Ad ogni modo, per rimanere ad oggi, anche il debito accumulato tramite titoli di stato e i
conseguenti interessi, sono un problema irrilevante per uno stato a moneta sovrana. Solitamente lo
stato emette semplicemente nuovi titoli di stato per rimborsare i titoli di stato giunti a maturazione.
Inoltre i rendimenti sui titoli di stato arricchiscono i cittadini che acquistano i titoli di stato, a rischio
zero perché il debito di uno stato a moneta sovrana è sempre solvibile.
Alla base rimane sempre la facoltà dello stato di creare moneta dal nulla, e la conseguente certezza
della sua abilità di ripagare i debiti e gli interessi.
4- Il problema del debito pubblico è unicamente un problema LINGUISTICO.
Il debito pubblico non può essere chiamato debito pubblico, perché in uno stato a moneta sovrana, il
denaro da restituire è creato dal colui che è indebitato. Supponiamo che io sia l'unica persona al
mondo ad avere il diritto di creare "ciccrigoti" (- non so so cosa siano...), ma ho facoltà di produrne
in maniera illimitata e istantaneamente, dal nulla: a questo punto, il fatto che io abbia un debito di
un milione di trilioni di "ciccrigoti" con te non significa nulla, perché tu non dubiterai della mia
ability to pay, ovvero della mia abilità di restituire i "ciccrigoti", perché li posso creare
istantaneamente.
Lo stesso discorso vale per una moneta sovrana come il dollaro, lo yen, o il franco svizzero...
Quindi in questo senso è improprio usare il termine "debito", perché qui si tratta di qualcosa che è
sempre restituibile per definizione.
5- Il problema del debito pubblico è unicamente un problema LINGUISTICO. Questo perché la
moneta è creata dal nulla dallo stato, senza alcuna parità o convertibilità con l'oro o con altri beni
fisici reali. Se fossimo sotto il gold standard, allora sì, il debito pubblico sarebbe un problema reale,
perché quanto dovuto corrisponderebbe a un equivalente in oro. Ma oggi, all'interno del nostro
sistema monetario, il debito pubblico per uno stato a moneta sovrana non è un debito reale, perché
non corrisponde ad alcun bene materiale che deve essere restituito.
6- Il problema del debito pubblico è unicamente un problema LINGUISTICO.
Il debito pubblico si accumula essenzialmente attraverso il deficit di bilancio dello stato. Ma il
deficit dello stato, nel sistema monetario contemporaneo, è positivo, perché significa semplicemente
che lo stato immette PIU' moneta nel sistema economico privato, di quanto ne riceve indietro con le
tasse. Siccome i soldi non piovono dal cielo (e non sono convertibili in oro), ma li crea dal nulla
uno stato a moneta sovrana, quando lo stato è in deficit arricchisce i cittadini, perché questo
significa che distribuisce più soldi nella società di quanti ne richiede indietro. Invece quando lo
stato è in surplus, significa che i soldi che entrano nelle casse dello stato grazie alle tasse, sono di
più di quelli che lo stato spende per la società, e quindi i cittadini si impoveriscono.
Attenzione: il governo Monti ha inserito nella costituzione italiana la parità di bilancio. Quindi per
legge costituzionale, l'Italia non può più arricchirsi.
7- Solo un forte aumento delle esportazioni - di solito grazie alla svalutazione - può compensare la
perdità di ricchezza dei cittadini dovuto a un surplus di bilancio dello stato, perché con un aumento
delle esportazioni entrerebbe nuovo denaro fresco proveniente dall'estero entrerebbe nel sistema.
L'equazione base del sistema economico contemporaneo basato sulla moneta creata dalla stato (dal
nulla), è:
Domestic Private Balance + Domestic Government Balance + Foreign Balance = 0 [bilancio
domestico privato + bilancio domestico dello stato + bilancio estero = 0]
Quindi matematicamente, perché il bilancio privato (quello dei cittadini) sia in positivo (in surplus),
è necessario che il bilancio dello stato sia negativo (in deficit), (a meno che, come già detto, non ci
sia una grossa influenza positiva del bilancio estero).
In pratica, più lo stato a moneta sovrana spende a deficit, più arricchisce i cittadini.
Quindi riassumendo, la crisi economica mondiale è di natura ipnotica, ed è causata essenzialmente
dall'ossessione di ridurre il debito pubblico, quando per DEFINIZIONE, in questo sistema
economico, il debito pubblico, non è debito, perché equivale alla ricchezza, cioè al denaro messo in
circolazione a beneficio dei cittadini.
Quindi o qualcuno si inventa una nuova parola da inserire nel dizionario, o non ne usciamo più. Io
consiglierei per esempio "beneficio pubblico" invece di debito pubblico.
8- Concludendo, la crisi economica del debito, nasce come ipnosi di massa e si concretizza nella
realtà solo perché è utile:
A. alle elite finanziarie (che si arricchiscono prima con la speculazione, e poi acquisendo attività
economiche fallite e nazioni a prezzi stracciati, e potendo disporre di nuova forza lavoro con salari
molto più bassi).
B. alle elite politico-massoniche-globaliste (che grazie alla paura, all'insicurezza e alla sofferenza
della popolazione durante periodi di crisi, possono portare avanti con facilità i loro progetti politici
in maniera autoritaria e antidemocratica).
Generalmente questi due gruppi elitari A e B, sono in realtà la stessa cosa.
di Daniel Mayoraz,
Fonte: http://www.nuvolenelcielo.net/36/post/2011/12/il-debito-pubblico-non-esiste-solo-un-errore-
linguistico.html
Torniamo a noi, con le idee un po‟ più chiare su nozioni base di economia monetaria, per trattare
della crisi che ci sta introducendo al Nuovo Ordine Mondiale e in escatologia ai Tempi Finali per
consegnarci all‟AntiCristo. Saranno i tempi anche della legge cappio che a livello mondiale imporrà
il microchip. Come fare per prepararsi all‟Armagiddon? Il centro della crisi presiede in Italia perché
si vuol farla finita proprio con la Chiesa di Roma, l‟ultimo vero ostacolo all‟assalto di Satana.
Ida Magli – L‟impero sulle nostre spalle
La verità sulla storia degli Italiani non è ancora mai stata raccontata perché sono i vincitori a
scriverla e i vincitori sono sempre i governanti, i Capi, non il popolo. Una cosa però è sicura: è stata
sempre uguale a quella che stiamo vivendo in questo periodo. Gli Italiani, debbono sacrificarsi,
pagare, soffrire, combattere, morire affinché i politici di turno possiedano il proprio Impero. E‟
questo che hanno perseguito, sotto le vesti dell‟unificazione europea, dalla fine della seconda guerra
mondiale ad oggi: possedere un Impero, alla pari di ogni governante, Dittatore, Re, Papa o
Imperatore del passato. Contrariamente al passato, però, questa volta l‟impero non era possibile
conquistarselo con gli eserciti combattenti: la seconda guerra mondiale, con le sue catastrofiche
conseguenze, con l‟atomica e le due potenze mondiali in lotta fra loro, costringeva a seguire un
percorso nuovo. E‟ nata così una grande idea: farsi l‟Impero tutti d‟accordo, con la pace, con il
denaro, con le banche.
Quando mai, però, un governante può dire ai sudditi che vuole farsi un impero eliminando la Patria,
togliendo di mezzo la Nazione, consegnandone l‟indipendenza e la libertà agli stranieri? Di solito
almeno questa consolazione ai sudditi la si lascia: che combatta, si sacrifichi e muoia per la
grandezza della patria, per amore verso la propria terra e i propri figli. Quindi questa volta ai poveri
cittadini d‟Europa sono state raccontate menzogne su menzogne: diventeremo ricchi, non dovremo
adoperare il passaporto, avremo il mercato più potente del mondo, saremo d‟esempio a tutti per la
nostra giustizia, per la nostra ineguagliabile democrazia. Democrazia, democrazia, democrazia! Se
si facesse un concorso per stabilire quale parola è stata usata più di frequente dal 1950 ad oggi nella
povera Italia condannata a costruire l‟impero europeo, sicuramente “democrazia” lo vincerebbe. Lo
vincerebbe perché i governanti l‟hanno pronunciata (e la pronunciano) ogni volta che ne hanno
eliminato un pezzo fino a giungere, come oggi, ad eliminarla tutta. Per costruirsi l‟impero
bisognava distruggere gli Stati, possibilmente senza che i sudditi se ne accorgessero. Ma è stato
facilissimo, addirittura più facile di quanto i governanti non pensassero, perché i poveri cittadini
d‟Europa, e quelli italiani soprattutto, erano talmente lontani dal supporlo che perfino adesso, di
fronte all‟evidenza, non riescono a crederlo. Via i confini fra gli Stati! Quale immensa,
meravigliosa democrazia. Ma uno Stato come fa ad essere “Stato” se non è padrone di un territorio?
Non chiedetelo a nessuno perché queste sono domande che in democrazia non si fanno. Via la
moneta nazionale! Quanto è democratico dipendere dalla Banca centrale europea. Ma uno Stato
come fa ad essere “Stato” se non possiede la propria moneta? Non domandatelo a nessuno perché le
domande sulle banche non è democratico farle. Anzi: le banche sono diventate a poco a poco il più
democratico corpo di polizia che esista al mondo; un corpo separato, mille volte più efficiente dei
poveri carabinieri, al servizio esclusivo della dittatura dei banchieri, con la propria torretta di
guardia ogni cinquanta metri. Ha un solo compito, il compito determinante: informare di ogni
nostro respiro, tramite lo straordinario braccialetto elettronico che si chiama “conto corrente”, i
grandi Capi stranieri, mai eletti e sconosciuti ai cittadini, che hanno messo fine all‟ultima parvenza
degli Stati nazionali unificando democraticamente fiscalità e bilanci dell‟Impero. E le celebrazioni
per i 150 anni dell‟Unità d‟Italia? Che le abbiamo fatte a fare? Ah! Questa è stata una carta superba
che la buona sorte ha messo a disposizione dei governanti più traditori che gli Italiani, pur con una
tragica storia di tradimenti alle spalle, abbiano mai avuto. Quale maggior fortuna che quella di
godersi gli onori dell‟esaltazione dello Stato mentre lo si pugnala?
Quasi tutte le dittature sono nate con il consenso delle autorità legittime. Nessuna, però, ha avuto,
una maschera grottesca, addirittura inverosimile, come l‟attuale: il voto dei parlamentari in carica
per uccidere lo Stato sul quale governa. La battaglia per l‟euro, infatti, è la battaglia finale che è
stata scatenata appositamente per sbaragliare gli Stati nazionali. Il problema non è il debito, come
ormai tutti sanno, ma il non possedere la banca nazionale che emetta la moneta. Nessuno si illuda
che la battaglia sterminatrice non sarà portata fino in fondo, malgrado sia evidente che l‟Unione
europea finirà come al solito, con il conflitto fra gli Stati più forti, perché era questo lo scopo fin dal
principio: distruggere con il gioco del denaro quello che non si poteva distruggere con i cannoni.
Non credo che i parlamentari italiani siano tutti privi di una sia pur minima briciola di senso
dell‟onore e del dovere verso quei poveracci che hanno avuto fiducia in loro. Prima di consegnarsi
alla storia come traditori e assassini dell‟Italia, si rendano conto che, rifiutando il proprio consenso
e pretendendo il ritorno alla sovranità monetaria, sarebbero ancora in grado di salvare gli Italiani in
modo legittimo dal prossimo futuro di insurrezione e di guerra in Europa. E‟ un appello che scrivo
nella speranza di un ultimo ravvedimento; ma anche perché i testimoni della orribile tragedia che
stiamo vivendo, hanno il dovere di lasciare agli storici di domani una documentazione certa sui
responsabili della fine della civiltà europea.
Ida Magli
Fonte: www.italianiliberi.it
Roma, 17 Dicembre 2011
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=42353
Non tacere più, Madre Chiesa, ma grida forte e difendi i tuoi figli.
C‟è qualcosa di sorprendente – per me, cattolico – nel silenzio della Chiesa di fronte a quello che
sta accadendo in Italia e in Europa (come di fronte alla sanguinosa guerra alla Libia o ai tamburi di
guerra che arrivano dal Medio Oriente attorno alle armi nucleari iraniane).
I vescovi e la Santa Sede ci hanno abituato a un grande interventismo (per molti perfino esagerato).
E‟ dunque strano che da settimane non si sia sentita una parola su una crisi che rischia di travolgere
l‟Europa e il mondo intero e che ha come epicentro l‟Italia.
Eppure è la più grave crisi dalla seconda guerra mondiale (nemmeno l‟invito – che mi ero
permesso di fare – a un‟iniziativa di preghiera per l‟Italia è stata raccolta).
LA MAZZATA
Lo scenario è cupissimo. Personalmente ho visto di buon occhio la nascita di questo governo,
sperando in una grande pacificazione nazionale e nel risanamento economico (sono stato fra i pochi,
su questo giornale, a sostenerlo).
Mi auguro ancora che riesca. Ma devo riconoscere che ormai la delusione è grande non solo per le
cadute di stile, l‟arroganza o i tempi sbagliati. Soprattutto perché si annunciano provvedimenti
disastrosi per gli italiani e per l‟economia in generale.
Le famiglie del nostro Paese stanno per essere colpite da una mazzata di dimensioni inaudite da
parte dello Stato e i vescovi italiani – che continuamente e giustamente alzavano la loro voce
fino a un mese fa chiedendo il “quoziente familiare” e “la crescita” – non proferiscono parola.
Sembrano intimiditi dai professori. Ma spennare così i contribuenti con irpef e ici non sembra una
performance da “luminari”: sarebbe stato capace qualsiasi politicante.
Da “scienziati” tanto celebrati ci si aspettava che finalmente tagliassero gli sprechi, non la sanità
(che è già al lumicino). Dovevano andare a tassare i conti correnti in Svizzera (come hanno fatto
Germania e Francia) e non dissanguare ancor più i contribuenti onesti che già sono messi in
ginocchio dal fisco.
Avrebbero dovuto finalmente mettere a reddito (magari a garanzia del debito) l‟enorme
patrimonio pubblico, non affamare le famiglie e colpire i malati, deprimendo ancora di più
l‟economia.
D‟altra parte se questi “professori” fossero economisti così bravi non sarebbero stati a suo tempo
così entusiasti dell‟euro magnificandolo come la via del paradiso. Quando invece è stata la via
dell‟inferno.
Adesso sono stati chiamati a sistemare le cose. Ma il timore è che costoro non siano i medici,
bensì la malattia. Anche perché è il rigore monetarista che ha creato il problema, non può essere
dunque la soluzione.
FINE DELLA LIBERTA‟?
La nascita del governo dei tecnici è già stato un colpo alla democrazia (a proposito: dove sono
coloro che hanno strillato finora contro il “porcellum” e il parlamento dei nominati? Com‟è che si
fanno piacere un governo di non eletti da nessuno?).
Ma ora vi si aggiunge un colpo pure alla libertà civile ed economica, perché l‟ulteriore vessazione
fiscale (oltretutto con misure poliziesche) porta a una drastica riduzione della libertà.
Lo Stato è sempre più padrone delle nostre vite, dei nostri beni, del nostro lavoro e questo è
drammatico.
Dov‟è la Marcegaglia che strillava contro la pressione fiscale e che ogni giorno protestava per la
“crescita”? E‟ in corso un formidabile passaggio di ricchezza dalle famiglie (dai loro risparmi)
verso altre destinazioni. E gli italiani sono indifesi.
Tutte le polemiche sulla casta (concentrate solo sulla politica) hanno portato a questo: nessuna
riduzione dei privilegi e in più una nuova casta tecnobancaria che domina con una democrazia
sospesa. Pure il Pdl tace e acconsente.
In questa generale mancanza di dibattito, di posizioni critiche, il silenzio dei vescovi italiani si nota
poco. Ma c‟è e pesa.
Io non condivido naturalmente il malizioso sospetto di chi insinua che la Cei starebbe coperta
per evitare che il governo apra il dossier “ici degli enti ecclesiastici” e “otto per mille”.
Ma proprio perché non credo a queste insinuazioni mi aspetto che i vescovi facciano sentire
fragorosamente la loro voce.
Non è “Avvenire” che ha celebrato il presunto “ritorno” dei cattolici alla politica grazie al convegno
di Todi? Non è a Todi che è stato abbattuto il precedente governo?
LA BEFFA DI TODI
Ebbene, ieri, proprio il protagonista di Todi, cioè il leader della Cisl Bonanni – che fu
arbitrariamente considerato per l‟occasione la voce ufficiale del mondo cattolico – è apparso deluso
dal governo tecnico che se ne infischia di lui e della Cisl.
Quelli di Todi sono stati cattolici “usa e getta”. Oggi non servono più.
Il “Corriere della sera”, che con “Repubblica” considerò la dichiarazione di Bonanni come il colpo
di grazia della Chiesa sul governo Berlusconi, ieri ricordava “crudelmente” che col governo di
centrodestra Bonanni aveva il filo diretto: praticamente la Cisl pesava enormemente.
Oggi meno del due di briscola. E questa è la “vittoria” di Todi.
Fra le pochissime voci critiche c‟è quella di Giuseppe de Rita, con il Rapporto Censis.
Ha denunciato che la crisi viene dal “non governo della finanza globalizzata”, che siamo ormai
“etero diretti, vista la propensione degli uffici europei a dettarci l‟agenda” e che la politica è
“prigioniera del primato dei poteri finanziari”.
In sostanza i cittadini non contano più nulla: “in basso il primato del mercato, in alto il primato
degli organismi apicali del potere finanziario”. Così muore la democrazia e anche l‟economia
perché “la finanza certo non fa sviluppo”.
Sembra una denuncia pesantissima, ma è stata pressoché ignorata. Pure in casa cattolica benché De
Rita sia da sempre il sociologo di riferimento della Chiesa italiana (anno scorso c‟è stato perfino
qualche movimento ecclesiale che ha fatto, del precedente Rapporto Censis – che nel 2010 era
grigio e astruso – un argomento di riflessione pubblica: oggi nulla di nulla).
Impressiona pure che l‟insieme dei vescovi europei e la Santa Sede che così fortemente hanno
chiesto il richiamo alle “radici cristiane” nella Costituzione europea assistano oggi in totale
silenzio al possibile disfacimento dell‟Europa stessa.
Eppure sono stati i cattolici (De Gasperi, Schuman, Adenauer) a costruire l‟unità europea, mentre
sono i tecnocrati che hanno rifiutato le “radici cristiane” ad averla portata sull‟orlo del
baratro.
E il “caso Merkel-Germania”?
I TEDESCHI NON RICORDANO
Perfino due grandi statisti tedeschi come Kohl e Schmidt hanno criticato l‟assurda rigidità della
Merkel (una protestante cresciuta sotto il comunismo della Ddr).
Chi più e meglio del Papa tedesco potrebbe parlare a quel popolo per dirgli che magnanimità e
solidarietà converrebbero pure a lui?
Ci sarebbe bisogno di ricordare ai tedeschi che, dopo la Prima guerra mondiale, proprio la feroce
imposizione da parte dei vincitori dei “risarcimenti di guerra” scaraventò la Germania (e l‟Europa)
nella crisi.
Mentre nel secondo dopoguerra – quando i tedeschi avrebbero meritato ben più pesanti ritorsioni –
ebbero invece il piano Marshall americano. E convenne a tutti. E‟ la prova che proprio la
magnanimità costruisce benessere e pace.
Bisognerebbe ricordare agli amici tedeschi che la loro riunificazione (con la parità del marco) in
parte l‟abbiamo pagata tutti.
E pure che loro pretendono di imporre sanzioni agli altri, ma non le accettano per sé (com‟è noto
furono proprio loro, con la Francia, a sgarrare sul patto di stabilità nel 2003. E non ebbero
penalizzazioni).
I tedeschi non hanno memoria storica. E anche la fissazione della moneta forte, contro lo
spauracchio dell‟inflazione, non ha fondamenti storici: infatti ad aprire le porte a Hitler non fu
l‟inflazione del primo dopoguerra, ma la depressione (e la disoccupazione) per la crisi del
1929.
Chi, più e meglio della Chiesa, potrebbe oggi ricordare ai tedeschi il dovere della solidarietà che
hanno verso questa Europa che la Germania ha devastato con il suo orrore? Ci
guadagnerebbero anche loro.
Speriamo che una voce si alzi…
Antonio Socci
Da “Libero”, 4 dicembre 2011
http://www.antoniosocci.com/2011/12/non-tacere-piu-madre-chiesa-ma-grida-forte-e-difendi-i-tuoi-
figli/
Per questo ed altro ancora riporto un piccolo saggio di Paolo Barnard, che non è un sedicente
Cattolico -come la Ida Magli o Antonio Socci, che dovrebbero per prima cosa prendersela con colui
che ancora chiamano „papa‟- ma persona che ama e cerca la verità, che è in cammino. Merita essere
citato più di chiunque altro, anche se poi alla fine, non si accorge che anche l‟aborto, il divorzio e
altre rivoluzioni culturali sono servite per addomesticarci e annientare la morale cristiana. Alla
prossima e tenete un occhio sul MARCHIO DELLA BESTIA, microchip o che sia. E‟ l‟ultimo atto!
Non sto ironizzando né provocando. Prendo in mano l‟Italia di oggi, Stato membro dell‟Eurozona
che usa una moneta straniera che si chiama Euro, che le viene fornita interamente da prestatori
privati, senza alcun appoggio della Banca d‟Italia. E in effetti questa Italia, così messa, deve, per
sopravvivere, pareggiare i bilanci come minimo. Ma non solo. Deve arrivare al surplus di bilancio,
cioè lo Stato dovrà tassarci molto di più di quello che ci dà come ricchezza finanziaria. Questo
significa che dovremo tutti diventare più poveri, e soffrirne le orrende conseguenze sociali. Non si
scappa. Monti e Draghi in questo hanno ragione, la loro ricetta non fa una grinza, è, tecnicamente
parlando, un obbligo ineludibile. Anzi, è troppo tenera. E, di nuovo, non sto ironizzando.
Esiste una regola aurea in economia che stabilisce questo, e ve lo spiego in sequenza:
- un Paese con moneta NON sovrana come siamo noi, per poter onorare gli interessi sui suoi titoli di
Stato emessi (i BOT, BTP…) deve pagare un tasso d‟interesse sui quei titoli non di molto superiore
al tasso della sua crescita economica. Esempio: se quel Paese cresce al 2%, non può pagare tassi al
5, al 6, al 7,5 % ecc. Se no prima o poi fallisce. Noi stiamo crescendo quasi zero, e paghiamo tassi
d‟interesse dal 6 al 7%. Semplificando, è come se uno guadagnasse 1 soldo ma dovesse pagare un
affitto di 6 soldi. Come fa?
- L‟Italia dell‟Euro non sovrano deve dunque trovare la differenza (soldi) in qualche modo, se no
fallisce. E dove li può trovare? Monti, che non è un impreparato, lo sa bene: deve incassare tasse al
netto, tagliare la spesa pubblica, e/o generare un forte aumento dell‟export. Vediamoli:
- le tasse al netto sono prelievi da parte dello Stato sui nostri conti correnti, prelievi che devono
essere superiori a ciò che lo Stato versa nei nostri conti correnti. I tagli alla spesa pubblica sono la
logica conseguenza di quanto appena detto, poiché la spesa pubblica è proprio ciò che lo Stato che
versa nei nostri conti correnti. L‟aumento dell‟export è la terza mossa, che però non elimina le altre
due ovviamente. Vediamola:
- per esportare di più di quando importiamo, quindi per incassare Euro al netto, l‟Italia deve
produrre cose a prezzi competitivi. Per essere competitiva ha tre strade: una non esiste più, perché
necessitava di moneta sovrana, che non abbiamo più; la seconda è calare il costo del lavoro in
fabbrica, così che i nostri prodotti costino un po‟ meno di quelli dei rivali stranieri. La terza è di,
ovviamente, far sì che gli italiani desiderino meno prodotti esteri (Iphone, Audi, Chanel, Sony,
benzina…), perché se noi ne vogliamo invece tanti l‟Italia non riuscirà mai a esportare più di quanto
importa e quindi a incassare i soldi al netto che servono per il debito. E come si fa a convincere noi
italiani a voler meno cose estere? Siamo troppo viziati, l‟unica è impoverirci, punto. Monti lo sa, è
un esperto, e questo fa.
Riassumendo: l‟Italia dell‟Euro in effetti, e non ironizzo, deve trovare denaro per pagare i tassi sul
suo debito, e ne deve trovare tanto, poiché la differenza fra la sua crescita economica e i tassi che
paga è enorme (crescita quasi 0%, tassi quasi 7/8%). Quel denaro lo possiamo solo trovare
tassandoci, tagliando la spesa pubblica, cioè impoverendo gli italiani, e impoverendo ancor di più
gli stessi italiani così da ridurre le importazioni e pagare di meno gli operai, per esportare di più di
quanto importiamo, e incassare la differenza. Non se ne esce. Anzi, come ho scritto nel titolo, la
pura matematica ci dice che Monti è stato troppo leggero, e lui sa benissimo che dovrà essere molto
più pesante nei sacrifici che ci imporrà in futuro (leggete sotto).
Non voglio dipingere, qui, lo psicopatico criminale Mario Monti come un bravo e intelligente servo
dello Stato. E‟ un golpista, l‟ho già detto e ridetto in altri scritti. Ma tu, Susanna Camusso, devi
capire che dato l‟Euro, ripeto, CHE DATO L‟EURO, dato il fatto che l‟Italia oggi non può più
onorare qualsiasi deficit semplicemente “facendosi staccare un assegno dalla propria Banca
Centrale” (Wynne Godley, 1997) denominato nella sua moneta sovrana che era la Lira, dato questo
orrendo arrangiamento monetario chiamato da tutti voi “la modernità” quando il tuo centrosinistra
ce lo portò a Roma, non ci sono altre soluzioni cara Susanna. Monti fa l‟unica cosa tecnicamente
possibile, e anzi, dovrà imporre ancor più sacrifici, lacrime e sangue.
La tua, Camusso, è retorica vuota e ignorante. La cosa più vuota che il tuo vuoto scatolone affarista
e mafioso chiamato CGIL abbia mai pronunciato nella sua storia. Prendi per i fondelli milioni di
lavoratori facendo la scenetta dell‟indignata che inorridisce di fronte all‟iniqua manovra, e il tuo
scatolone nazionale non dice una sola parola sull‟unica reale causa di questa catastrofe
d‟impoverimento, che risponde al nome di Euro. Che leader che sei. Ma ditemi voi, con sindacati
così chi ha bisogno dei capitalisti? Fanno tutto da soli.
Ora e di nuovo. Mi si critica perché grido “dovete studiare!, studiare!”. Guardate la Camusso. Fa
pena, non sa quello che dice, né perché sta accadendo ciò che sta accadendo al lavoro italiano ed
europeo. Ed è per questo motivo, replicato da tutti i suoi predecessori, che il sindacalismo di sinistra
è un carrozzone perdente, fatto di perdenti umiliati ormai anche dai padroncini di provincia. Monti
invece sa quello che fa con una perizia spaventosa. Terso, chirurgico, preparatissimo, avanti di
cento passi da qualsiasi mossa gli altri possano fare. Perché studia. E rincresce dirlo, ma, dato
l‟Euro, sta facendo la cosa giusta.
Ora le brutte notizie per chi ha fegato. Ma prima una nota: immaginate quanti sindacalisti avranno
letto queste righe. Immaginate quanti di loro busseranno alla porta del loro superiore per dire “la
deve leggere la Camusso questa cosa qua”. Risposta: zero, nessuno.
Il fatto è che le cose però si complicheranno anche per Monti, e lui lo sa benissimo già oggi. E per
due motivi: detto e premesso tutto quanto spiegato sopra, e in particolare la necessità di portare gli
interessi sui titoli di Stato italiani in parità (o quasi parità) con il tasso di crescita economica, il
problema che si affaccerà per Mario sarà questo: 1) l‟impoverimento generale di tutta l‟Italia
(risparmi, investimenti, produzione) dovuto all‟austerità, porterà ad una prima entrata di liquidità in
cassa, ok, ma poi necessariamente a un calo della crescita economica, per forza. E allora Mario si
troverà con quel maledetto coefficiente tassi d‟interesse/crescita che si sballa di nuovo per via del
calo del numerino relativo appunto alla crescita. 2) Lo stesso impoverimento generale causerà crollo
dei redditi familiari e d‟azienda, che significano però anche calo del gettito fiscale (tasse). Meno
tasse significa meno soldi nelle casse di Roma per pagare il deficit. Risultato: Mario Monti si
troverà con un cane che si morde la coda, e mentre da una parte darà un colpo per raddrizzare il
cerchio, dall‟altra il cerchio picchierà sul muro storcendosi di nuovo. E che farà a quel punto
Mario? Ve lo metto per iscritto: farà quello che hanno sempre fatto tutti i robotizzati umanoidi della
scuola economica Neoclassica e Neoliberista, cioè prescriverà ancor più dosi del veleno che ci starà
ammazzando. Come fa Obama in USA, come fa il FMI in Estonia e in Irlanda, in Grecia, in Africa
ecc.
Fino a che saremo morti. E pure lui, ma prima di quello si sarà fatto un passaggio da Nomura o alla
JP Morgan per incassare una pensione multimilionaria con 3 o 4 anni di contributi (non 300 come
chiede a te), tanto quanto sarà stato necessario per annientare l‟Italia.
(So bene che non siete capaci di reagire, non lo fareste neppure ad appiccarvi fuoco, inutili
vigliacchi. Non mi scrivete.)
Paolo Barnard
E ancora (sempre Paolo Barnard). Depongo la mitraglia tecnica per raccontare a te una storia.
Chi sei tu? Ah, questo non lo so, io spererei che tu fossi quello 0,2% fra coloro che mi leggono che
capisce la compassione. Degli altri, grazie di tutto, ma non me ne frega nulla, cioè non mi
interessano ste frotte di italiani che adorano essere informati, della serie “grazie Barnard, sei
grande, non mollare mai!!”. Ok, sono informati, e poi? Ti faccio notare una cosa: in quasi tutti i
miei lavori, soprattutto nelle due versioni del Più Grande Crimine, io ho speso parole forti sul punto
per me più importante in assoluto, che è la pena che ho sentito per chi fu schiacciato, sfregiato e
umiliato da questo sistema economico e sociale.
La stessa pena che sento ora per tutti coloro che oggi patiscono lo stesso destino. Sono tanti, ma
tanti. Ora pensa: fra le centinaia di migliaia di letture, commenti e diatribe che il mio lavoro ha
innescato, nessuno mai, nes-su-no, ha evidenziato i miei accenti posti su quella sofferenza. Fatti un
viaggio fra i commenti di siti noti come Comedonchisciotte o nei gruppi che parlano del mio lavoro
su Facebook o in tanti altri blog dove io spunto. Vi trovi una varietà di individui che contribuiscono
annotazioni che vanno dall‟abiezione, al cinismo, allo sterile, o che, al meglio, sono inutili
appassionati. Ma nessuno si ferma sulla pena, sulla compassione per i milioni di esseri umani che
vivono sulla loro pelle il sadismo del Vero Potere, cioè per il popolo delle strade di asfalto, non
quello delle strade informatiche. Nessuno neppure la considera quella immensa pena.
Lo so: io meno fendenti pesantissimi talvolta, ma perché? Perché io so che la macchina del Vero
Potere è due secoli avanti a qualsiasi reazione popolana immaginabile, e solo eguagliandone la
maniacale preparazione potremo combatterli. Loro sono precisi come robot chirurgici, noi
dobbiamo essere identici. Loro sono diffusi capillarmente, noi dobbiamo essere identici. Loro
lavorano 24 ore su 24, 365 su 365, noi dobbiamo essere identici. Rimanere indietro anche di un solo
giro significa aver perso. Perso cosa? Persa la possibilità di licenziarti dal datore di lavoro che ti
tocca la figa da cinque anni, e tu sei alla disperazione, ma hai la bimba a casa e non puoi difenderti;
là fuori non c‟è un altro lavoro per darti da vivere. Perso il futuro di tuo figlio Andrea, che volevi
mandare ad architettura a Firenze, ma no, farà il barista con te, fine dei sogni di un padre, fine del
futuro di un figlio. Perso tua madre per un cancro, perché l‟hanno operata un anno e due mesi più
tardi del dovuto, visto che per la clinica privata non ce n‟era. Persa la voglia di vivere, perché con
crediti per 700 mila euro, che nessuno ti pagherà più, hai dovuto chiudere la litografia a mandare a
casa Luca, Piero, Sandrino, Pierluigi, Carlotta, Emilia, Enza e Giovanna. Era la tua famiglia dal
1993. Pierluigi aveva appena acceso un mutuo e fatto due gemelli. Tu ieri sei stato dal neurologo
che ti ha detto: le rimane il litio, signor Mauro, lei non può continuare così. Perso la testa giovedì
scorso, quando nel corridoio dell‟ufficio di quartiere hai urlato “lei è una merda!” al medico legale
che ti aveva detto “Signora V., lei non può chiedere quello che non c‘è, non ha l‘unico Alzheimer di
Bologna in casa. Non avete parenti che possano aiutare?”. E queste sono tutte storie e nomi veri,
sofferenza vera. Perso la possibilità di essere rispettati come persone, di avere un futuro, di non
soffrire come bestie, e di non dover morire così, dopo aver ingoiato tutto da perdenti e per il profitto
di pochissimi altri.
Io meno fendenti, perché chi si autoproclama paladino della lotta contro gli aguzzini della
mostruosa macchina del Vero Potere - cioè paladino di tutte le persone vere sopra descritte e di
milioni come loro, paladino della loro sofferenza vera, vera! - deve essere un mostro di competenza
che darà tutto se stesso per essere micidiale tanto quanto il nemico. Se non lo è, se prende
scorciatoie, se non si pensa a sua volta macchina perfetta e chirurgica e se non lo è davvero, ma lo
stesso pretende di vestire il manto del vendicatore, allora è un buffone in cerca di visibilità, di
vendite di libri, di carriere, dell‟adorazione di patetici fans, è un approssimativo ignorante, una
„bella anima‟, che però straparla per cavalcare la news di moda, come quelli che io giustamente
prendo a calci. Buffoni impietosi falsari che spacciano sciroppi da circo per la cura della sclerosi
multipla.
Che cosa è la Modern Money Theory, cioè l‟MMT? Te la metto così. Una sera di febbraio di quasi
due anni fa ero su Skype con l‟economista Randall Wray, il timido americano con la voce quieta
che ha raccolto il lavoro di giganti dell‟economia come Keynes, Robinson, Lerner, Knapp, Godley,
Goodhart, Minsky, e l‟ha adattato all‟economia moderna. Non avevo la più pallida idea che mi
stesse parlando di MMT. Gli stavo proponendo i miei studi sul Vero Potere per capirne la parte
finanziaria, lui continuava a ripetermi questa cosa della moneta moderna, lo Stato la possiede, la
può spendere per noi, a debito. Non so come sia accaduto, ricordo un ronzio della mia testa che di
colpo si è formato in parole, e mi è uscito quasi un urlo: “Randy! Randy! Stop… What you are
saying, God!, what you are really saying is that we owned the goose that lay the golden eggs! For
God‘s sake! Yes! We did!”. “Randy, quello che mi stai veramente dicendo è che noi avevamo per le
mani la gallina dalle uova d‘oro, Cristo!, sì!, certo, l‘avevamo!”. Dall‟altra parte della linea mi
arriva lui, come lui è, mi arriva il suo “Yep!”, cioè: esatto, in slang. Fine commenti, non una sillaba
di più. Randy è così. Ma io stavo già catalizzando le forme del più grande crimine commesso contro
le società occidentali dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi, proprio il cuore del male, ed
ero saltato sulla sedia perché lo vedevo. Letteralmente, davanti agli occhi, come in fotogrammi netti
che si srotolano nel passato italiano, mi erano ricomparsi gli ospedali fatiscenti degli anni sessanta e
gli ammalati a morire nei corridoi, gli emigranti italiani ammassati come bestie nelle cantine
tedesche o belghe, i morti durante gli scioperi, gli analfabeti del sud finiti nelle mafie pur di
mangiare, la vita nei palazzoni-caserme degli sfollati dalle campagne della fame in Molise,
Abruzzo, Lazio, persino in Veneto, i turnisti delle fabbriche micidiali della padania, le scuole coi
banchi degli anni ‟30 e i computer solo un miraggio, i nostri vecchi a morire negli ospizi della
tortura istituzionalizzata come fine vita. E tanto altro, tutto compresso in un istante. Era tutto stato
voluto a tavolino, non fu mai necessario che accadesse, non fu mai un accidente dell‟economia, fu
solo per profitto, di pochi.
Randall Wray stava là, aveva capito che io avevo capito, e solo al termine del mio pathos aveva
aggiunto, e sempre con la sua cantilena da Mid-West: “It‘s so frustrating. You see all these
progressives that scream about the bad stuff in the peripheral, like the big banks, the
multinationals, capitalism. Ok, you can criticize that, but they don‘t understand the core issue, what
modern money could have done for people and for democracy. What it could do now”. “E‘ così
frustrante. Vedi tutti questi di sinistra che si agitano sui mali laterali, come le mega banche, le
multinazionali, il capitalismo. Ok, si possono criticare, ma non capiscono il punto centrale, cioè
cosa il denaro moderno avrebbe potuto fare per la gente e per la democrazia. Cosa potrebbe fare
ancora oggi”.
Tutto iniziò quella sera. Io ho semplicemente messo assieme ciò che sapevo dei meccanismi di
potere sovranazionale con l‟essenziale verità di macroeconomia dello Stato di Randall Wray e della
sua Modern Money Theory: uno Stato con propria moneta sovrana può comprare tutta
l‟occupazione che vuole, tutta l‟assistenza sociale che vuole, tutta l‟istruzione che vuole, tutte
le case per gli sfrattati o per i giovani che vuole, e creare una cittadinanza protetta, forte, non
impaurita, non ricattata, non ignorante. Può creare la VERA DEMOCRAZIA. Uno Stato con
propria moneta sovrana e legittimato dai suoi cittadini nel nome del bene comune, può
decretare la morte della mefitica macchina del Vero Potere, e per sempre. Lo può fare, lo
poteva fare. Era la nostra gallina dalle uova d‟oro. Perché non è mai accaduto? Da qui iniziò la mia
ricerca su quel perché, che ha partorito Il Più Grande Crimine.
La scena di povertà più orribile che ho mai visto nella mia vita fu nel 1999 in Africa. Filmavo la
puntata di Report “Un debito senza fondo”, su come il Vero Potere aveva distrutto milioni di vite
africane nel momento in cui quel continente aveva immaginato una sua riscossa, che doveva passare
attraverso il New International Economic Order di 40 anni fa. Quella scena di miseria mi passò
davanti a telecamera spenta. Ero in Tanzania con un gruppo di politici, mi stavano portando a
visitare un impianto di produzione di farina di mais per la polenta bianca, il cibo di sopravvivenza
di tutta l‟Africa sub sahariana. Dovevo filmarlo perché il Fondo Monetario Internazionale aveva
appena imposto l‟austerità a quel Paese, cioè stop agli aiuti di Stato per la produzione di alimenti,
fra le tante misure. Una cosa nazista. Il complesso, fatiscente ammasso di silos e capannoni
sovietici, si ergeva su una spianata di argilla desertica, quasi savana, ed era servito da una strada
sterrata che eruttava nuvole di polvere spaventose al passare di ogni camion carico di mais. Si
doveva stare sopravento a quelle tempeste, per non esserne impastati come chi fosse caduto in una
vasca di gesso ingiallito. L‟approccio degli ultimi metri prima delle cancellate era
obbligatoriamente a piedi, e io camminavo in fila indiana coi locali accompagnatori. La sfilza dei
camion era continua, serrata, rombo e polvere e vento da stordire un rinoceronte. A poco
dall‟entrata vi fu un vuoto di passaggi degli automezzi e tutto si placò. Al calare del polverone, una
figura si materializzò alla mia sinistra, come in un incantesimo da teatro dell‟ottocento. Vidi una
cosa piccola, gobba, tutt‟uno con l‟argilla, il volto una maschera gialla dove la terra si era incrostata
fra le pieghe della pelle di una donna vecchissima, secca da far pensare che potesse prendere fuoco
sotto quel sole, la carne umana l‟aveva abbandonata da tempo. Non so dirvi gli stracci che la
ricoprivano, se erano stracci, sacchi di plastica, o cosa. Ho visto muoversi solo il suo braccio destro,
sembrava un ramo di legno nero, la mano che separava la sabbia con movimenti circolari lenti,
quella donna aveva il petto a meno di un metro dal suolo, non so come stesse in piedi. Mi dovetti
fermare, gli accompagnatori se ne accorsero e tacquero. Poi la donna mi mostrò la povertà: cercava
e raccoglieva singoli chicchi di mais caduti dai camion, e li metteva nel pugno dell‟altra mano. Per
mangiare.
Capire, chiedere, decidere. Fu tutt‟uno. Capire, che ero un‟insulsa bella anima che credeva alla
personale assoluzione dai mali del mondo perché armato di mezzi patetici, nozioni approssimative,
e un titolo di giornalista d‟assalto immaginavo di poter combattere la colossale catena di
smontaggio delle decenza umana rappresentata dal Vero Potere globale. Chiedere, a quella donna di
maledirmi nell‟ora della sua vicinissima morte se non avessi speso il resto della mia vita a studiare
tutti gli ingranaggi di quella catena con una perizia maniacale al fine di veramente fermarla, perché
solo e solo così noi uomini e donne dotati di compassione avremmo potuto ripulire per sempre
quella scena dal registro dell‟infamia. Decidere, che non avrei avuto altro da dire, a voi che mi
leggete, se non questo, da quel giorno in poi. Ed è solo questo che io sto dicendo da anni e anni, che
lo dica per la tragedia palestinese, per l‟imperialismo militare dell‟Occidente, per l‟economia del
Più Grande Crimine.
La sofferenza di chi è preso nelle maglie del Vero Potere - dal disoccupato italiano alle altre
carcasse di legno secco che cercano cicchi di mais fra la polvere, dall‟Africa ad Haiti o al Brasile -
la dovete ignorare e neppure osare avvicinarvi se credete che si possa combattere anche solo un
metro al di sotto della genialità efficientista e della maniacale organizzazione del Vero Potere, o
essendo anche solo di una pagina più ignoranti della sua agghiacciante perizia. Fare altrimenti è un
insulto a quella donna. E la quasi totalità delle belle anime che guidano la lotta al mostro
Neoliberista la stanno insultando.
Ora tu, e solo tu fra le migliaia di persone che leggeranno per nulla queste righe, tu che le hai capite,
tu sai cosa ha fatto per me la Modern Money Theory di Randall Wray. Mi ha messo nelle mani
l‟arma che mi mancava, e che, caricata col fuoco di una conoscenza completa del funzionamento
del Vero Potere, potrà esplodergli il colpo che lo abbatte, niente meno. Perché l‟MMT funziona in
Italia e in Tanzania allo stesso preciso modo, ed è per l‟economia, la democrazia e la decenza
umana quello che la penicillina fu per l‟umanità intera. MMT è uno Stato, legittimato dai cittadini,
con la sua moneta sovrana spesa a deficit per loro prima di tutto, fino alla loro completa sicurezza e
benessere. E‟ il compimento ultimo della democrazia.
E sogno che fra non troppo tempo potrà esistere una favola da raccontare ai nostri bambini che
inizierà recitando C‘era una volta un pugno di chicchi di mais intrisi di sabbia…”, e che finirà così
―Ma oggi, bimbi, per fortuna non c‘è proprio più‖
Paolo Barnard
E‟ Draghi, non Monti. Io, il 15 novembre scorso, ho urlato (ho dovuto urlare) a Matrix di Canale 5
che Mario Draghi, governatore della Banca Centrale Europea (BCE), è un golpista. Mi sbagliavo: è
un mostro. In diversi interventi scritti a seguire ho fornito le prove del coordinamento fra Draghi e il
servo di scena Monti, e fra Draghi e la Merkel nel consolidare il golpe finanziario.
La Merkel = gli interessi del Neomercantilismo, dei Neomercantili.
Neomercantili = le mega industrie europee multinazionali che vivono di export, e per export intendo
l‟export del futuro: cioè, non la vecchia versione dove per esempio la Germania esportava in Italia o
in Grecia, ma la nuova versione, dove i Neomercantili esporteranno verso mercati 4 volte più
grandi, quelli di Cina, Brasile, India e Sud Est asiatico. Di vendere a noi non gli frega più nulla,
siamo quattro gatti, e anche viziati.
Incappo in un articolo a firma dell‟economista Andrea Terzi di Lugano
http://www.mecpoc.org/2011/12/not-only-in-germany-the-ecb-now-wants-export-driven-growth-
for-whole-europe/), che ha raccolto poche battute di Mario Draghi a una oscura conferenza stampa
della BCE datata 8 dicembre. Terzi, che è un vero economista di ricerca, sviluppa un‟ottima critica
alle parole di Draghi, ma stranamente gli sfugge l‟essenza del crimine mostruoso. Il governatore
dice a un certo punto che “in effetti nel breve termine l‘austerità e l‘aumento delle tasse (pacchetto
Monti) causeranno impoverimento economico”. Ma aggiunge subito che si tratta di un effetto
collaterale sulla via di una splendida guarigione per un motivo: perché mentre verrà applicata
l‟austerità, confermata come essenziale (sì, dobbiamo sanguinare), i popoli europei sottoposti a
questa cura diventeranno “competitivi, potranno contare sull‘export”. Cinque parole che rivelano
un'apocalisse in arrivo.
Diventare competitivi nell‟export, si fa in 2 modi: si svaluta la propria moneta sovrana, quindi i
propri prodotti risultano per gli acquirenti stranieri più a basso prezzo di quelli della concorrenza;
oppure, se uno Stato non ha una moneta sovrana, svaluta gli stipendi di quelli che li fanno quei
prodotti, così risulteranno egualmente più a basso prezzo di quelli della concorrenza e si otterrà il
medesimo risultato. Noi abbiamo l‟Euro, che non è sovrano in Italia, non possiamo svalutarlo, e
quindi svaluteremo gli stipendi, semplice. Ma svaluteremo stipendi già svalutati dall'austerità,
un lago di lacrime e sangue. Questa è la ricetta Draghi. I Neomercantili, ci arriverebbe un bambino,
sono in tripudio, pagheranno salari da galera. Per i lavoratori e le relative famiglie è una sciagura,
per generazioni.
Ma attenzione ora al riassunto 1) Le nazioni come Italia, Spagna, Portogallo, Belgio ecc. non
devono avere moneta sovrana, se no la svalutano, diventano competitive e fregano l‟export tedesco,
quindi devono rimanere nell‟Euro. Ecco il preciso motivo dell‟insistenza fanatica della Merkel per
difendere l‟Eurozona a qualsiasi costo. Riassunto 2) L‟austerità, cioè la chemioeconomia, deve
permanere ad ogni costo, per impoverirci e sospingerci così alla corsa a trovar denaro nell‟export,
che però causerà le doppie conseguenze salariali di cui sopra. Ecco il preciso motivo del rifiuto di
Draghi di usare i poteri della BCE per alleviare la stretta economica che ci impone proprio di
applicare questa chemioeconomia dei redditi.
Avete capito cosa ha nella testa Mario Draghi governatore della BCE? E' un doppio gioco perverso
come pochi nella storia dell'economia: l'austerità ci impoverisce, è ovvio, allora per rimediare
dobbiamo diventare competitivi correndo all'export, che per accadere richiede però altro
impoverimento, che ovviamente richiederà altra austerità, che richiederà altra competitività e altro
export che chiede altro impoverimento... Non c'è bisogno di continuare.
Un momento, direte: non c'è una contraddizione? Perché da una parte ci vogliono impedire di
competere nell'export, ma poi ci affamano per costringerci a competere nell'export? No, è tutto
chiaro: la corsa all‟export è già truccata, noi la perderemo di sicuro, e come risultato ci sarà un
ulteriore succulento regalo per la Germania. Lo Stato tedesco sono anni che, violando tutte le
regole di Libero Mercato il cui rispetto invece pretende da chiunque altro, sta rimodernando a
spese proprie le sue mega industrie private. Cioè: ci hanno presi per il collo e sbattuti su una pista
dove dovremo gareggiare per sopravvivere, solo che noi abbiamo la bicicletta che ci è rimasta dopo
che hanno costretto papà (lo Stato) a toglierci la paghetta, la Germania ha una Maserati pagata
proprio da papà, di nascosto.
Risultato 1) Draghi e Merkel ottengono così la fortuna dei Neomercantili tedeschi prima di altri, e
affossano noi Paesi del sud Europa costringendoci a una gara truccata in partenza. Risultato 2)
Quando le nostre aziende saranno doppiate sul circuito, senza fiato, e licenzieranno migliaia di
lavoratori (in aggiunta a quelli già oggi a spasso), la Germania scenderà qui ad aprire filiali con
manodopera a prezzi kosovari in un Paese del tutto moderno. Il succulento regalo a Berlino da parte
di Messieur Draghi.
I giochi che contano li sta facendo il Mostro che conta, il Mario BCE, non quell‟altro della Bocconi.
Svegliatevi. Per pietà, non replicate anche questa volta la desolante miopia dei travagliati e santorati
tinti di viola che per 11 anni hanno inseguito l‟uomo sbagliato.
(quest‟ultimo appello è scritto così, giusto per dire)
Paolo Barnard
Fonte: http://paolobarnard.info
Link: http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=284
15.12.2011
2011 - SECONDA FASE MONDIALISTA DELLA SVOLTA GIUDEO-CRISTIANIZZANTE
Avanproposito
● Prima del Vaticano II la distinzione e contrapposizione tra Cristianesimo e Giudaismo talmudico
o post-biblico era pacifica.
Purtroppo la distinzione non solo pian piano si è affievolita (con Giovanni XXIII) ma è stata
ribaltata con Nostra aetate e dall‘insegnamento di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Cosi che
dalla distinzione si è passati alla confusione e alla omologazione dottrinale e teologica degli
opposti (Cristo e anti-cristi).
● Tuttavia restava un passo ulteriore da compiere. L‘illustrazione di questo secondo livello è il
cuore del presente articolo. Le dichiarazioni del rabbinato e dell‘alto clero sono di una gravità
inaudita, ma sono reali e bisogna prenderne atto. Dopo la livellazione dottrinale oramai compiuta,
bisognava giungere a quella pratica: specialmente politica (1948, Stato d‘Israele / 1993, suo
riconoscimento da parte del Vaticano) ed economico-finanziaria (crisi del Dollaro e dell‘Euro). A
partire dal 2001 sino al 2011 abbiamo assistito al costante e progressivo innalzamento (quasi
mascherato e non esplicitamente sbandierato) della ―Torre di Babele‖ del ‗Nuovo Ordine
Mondiale‘ con una ‗Repubblica Universale‘ (Usa/Israele) e un ‗Tempio Universale‘ (Assisi I-III,
1986-2001). Proprio in questi ultimi mesi si parla apertamente ed esplicitamente di una seconda
fase dell‘azione congiunta ebraico-cristiana (non più dei soli colloqui), che deve preludere ad un
Nuovo Ordine Mondiale economico/politico, il tutto alla luce della shoah e di Nostra aetate, che
sono correlative come padre e figlio. Porgo al lettore le seguenti considerazioni con la speranza
che i cristiani aprano gli occhi e non cadano vittime della globalizzazione religiosa e
economico/politica, la quale è la peggior tirannia, mascherata da ―democrazia‖, che si possa
immaginare.
● L‘articolo che segue è un commento di questa seconda fase, partendo da Orwel e giungendo a
Benson per mostrare come dalla shoah e Nostra aetate si sia arrivati oramai alla ultima fase di
realizzazione economico-finanziaria del Nuovo Ordine Mondiale voluto dai rabbini e dagli
ecclesiastici neomodernisti.
*
IL COMPIMENTO DELLA GLOBALIZZAZIONE:
2011 SECONDA FASE „MONDIALISTA‟DELLA SVOLTA GIUDEO-CRISTIANIZZANTE
Globalizzazione finanziaria liberista o la „Repubblica universale‟
● Giovanni Paolo II nel Discorso al Corpo diplomatico del 24 febbraio 1980 aveva iniziato a gettare
esplicitamente le basi della costruzione del Nuovo Ordine Mondiale dicendo: “Giustizia e sviluppo
vanno per mano con la pace. Sono parti essenziali di un Nuovo Ordine Mondiale ancora da
edificare. Sono una strada che conduce verso un futuro di felicità e di dignità umana”.
● Benedetto XVI nella sua enciclica Caritas in veritate n. 67 (200*) ha iniziato a mettere in pratica
il disegno pubblico del suo predecessore. Infatti ha scritto: “Per il governo dell‟economia mondiale,
per risanare le economie colpite dalla crisi, […] urge la presenza di una vera Autorità Politica
Mondiale”.
● Il 24 ottobre del 2011 il Documento del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace a nome di
Benedetto XVI ha auspicato la creazione di una Banca Centrale Mondiale scrivendo: “Esistono le
condizioni per il definitivo superamento di un ordine internazionale nel quale gli Stati sentono la
necessità della cooperazione. […]. Certo, questa trasformazione si farà al prezzo di un trasferimento
graduale ed equilibrato di una parte delle attribuzioni nazionali ad un‟Autorità Mondiale”.
● Il 13 dicembre 2011 l‟Agenzia Sir ha riportato che il rabbino capo delle „Congregazioni Ebraiche
Unite‟ del Commonwealth Jonathan Saks la sera precedente (12 dicembre) era stato ricevuto in
privato da Benedetto XVI e poi in pubblico presso l‟Università Gregoriana ha esposto il piano
concreto di una nuova forma di partenariato tra cristiani ed ebrei per “un‟etica economica fondata
sulle radici ebraico-cristiane”. In breve egli ha preso atto che la prima svolta ebraico-cristiana ha
avuto luogo durante il Concilio Vaticano II e il primo post-concilio, ma essa era solo una svolta
teologica; ora si tratta di operare una nuova e definitiva svolta pratica, politico-finanziaria simile a
quella che hanno messo in atto i “leader politici d‟Europa per cercare di salvare l‟euro”. Il rabbino
ha detto che dopo il Vaticano II è giunta l‟ora di “iniziare un nuovo capitolo nelle relazioni ebraico-
cristiane”. Dalle relazioni teologiche “faccia a faccia” occorre passare alle relazioni pratiche
politico-finanziare “fianco a fianco”. Egli ha auspicato, rifacendosi a Benedetto XVI, che ebrei e
cristiani possano essere “assieme” una “minoranza creativa” di un Nuovo Ordine Mondiale contro
le forze radicalmente e aggressivamente secolarizzanti.
● Come si vede (“contro il fatto non vale l‟argomento”) siamo in piena seconda fase o all‟inizio
della realizzazione del mondialismo. Dove ci porterà questa seconda tappa? Solo Dio lo sa con
certezza. Tuttavia si può ricorrere a qualche autore, che aveva studiato e previsto il problema. Uno
(Orwell) l‟ho citato all‟inizio, un altro (Benson) lo cito adesso.
Dalla shoah al mondialismo realizzato
G. H. Benson, Il padrone del mondo: «siamo quasi perduti e ci stiamo dirigendo verso una
catastrofe alla quale dobbiamo essere preparati […] finché non tornerà il Signore» (Milano, Jaca
Book, 2008, p. 12).
*
Premessa
● Scrivo il presente articolo, riprendendo – in parte – argomenti già trattati in questo stesso sito, per
evidenziare la gravità, oramai “terminale”, della situazione in cui ci troviamo a vivere da circa un
anno (rivolte arabe, crisi del dollaro e dell‟euro assommate, affrontamento di Usa/Israele e
Russia/Cina/Iran nella regione della Siria, Palestina e Libano).
● La situazione può essere definita apocalittica a partire da quanto recentemente è stato detto –
come citerò in basso – sia da autorità rabbiniche che da autorità ecclesiali.
*
1946 UNA „PREDIZIONE‟ DELLA GLOBALIZZAZIONE: ORWELL “1984”
Prologo
● George Orwell, nel 1946 inizia la stesura del suo ultimo romanzo “1984” che avrebbe voluto
intitolare “L‟ultimo uomo in Europa”; lo finisce poco prima di morire a Londra il 21 gennaio del
1950. Egli ha intuito che la società si stava avviando verso una omologazione e omogeneizzazione
mondialista e globalizzante. I tratti che per Orwell caratterizzano la società mondialista del futuro
“1984” sono il totalitarismo, la perdita della memoria storica, la falsificazione di ogni traccia
storica, la perdita del contatto col reale, la corruzione del linguaggio tramite barbarismi e
neologismi di pessimo gusto, l‟annullamento della identità dell‟individuo, che si perde nella società
universale. Tuttavia resta un ultimo uomo libero, che però verrà annientato dal potere anonimo del
“Nuovo Ordine Mondiale” e dalla massificazione totalitarista.
La prima edizione italiana del suo romanzo risale al 1950 a cura della Mondadori di Milano e
l‟ultima è del 2009 sempre a cura della Mondatori ed è questa che cito nel presente articolo.
La globalizzazione collettivista
La prima figura del romanzo è quella del “Grande Fratello”, che si trova affissa in forma di
gigantografia in ogni parte del mondo e scruta coi suoi occhi che si muovono tutti i movimenti dei
cittadini. La figura è accompagnata dalla scritta “Il Grande Fratello vi guarda” (p. 5). Inoltre in ogni
casa vi è una specie di teleschermo che spia ogni movimento, ogni respiro dei suoi abitanti. Nulla
sfugge al potere centrale del “Grande Fratello”, il quale si serve di una “psicopolizia” per perseguire
soprattutto i reati di opinione anche non espressi esplicitamente, ma intuiti tramite lo schermo
onnipresente e dalle “spie” che occupano quasi ogni spazio del “nuovo mondo”(p. 6). La filosofia
della società globalizzata è un inno alla guerra continua, alla schiavitù e alla ignoranza, contro la
pace, la libertà e la fortezza d‟animo (p. 9).
Tuttavia il personaggio principale del romanzo, Winston Smith, o “l‟unico uomo libero in Europa”,
inizia a scrivere un diario, che lo porterà a prendere coscienza della sua realtà individuale,
intelligente e libera. Tutto ciò lo condurrà alla persecuzione e alla distruzione da parte del Partito,
che vuol schiacciare ogni uomo intelligente, libero e responsabile dei suoi atti, che voglia mantenere
un granello di personalità umana per renderlo un automa agli ordini del Partito (p. 10). Il mondo è
diviso, ancora per poco, in tre immensi super-Stati: l‟Oceania (Stati Uniti e Impero Britannico),
l‟Eurasia (Europa e Russia) e l‟Estasia (Cina e India). L‟Oceania, con capitale Londra, è governata
dal “Grande Fratello” secondo i principi del socialismo inglese (“Socing”, nella neo-lingua), per il
quale tutto è apparentemente permesso, nulla è esplicitamente proibito, tranne pensare col proprio
cervello. Il “Grande Fratello” è presentato come una sorta di nuovo “Salvatore” (p. 19), ma
malvagio, che fa pensare vagamente all‟Anticristo di Benson, del quale, però, non ha nessuno dei
tratti umanitaristici. La caratteristica dei personaggi del “nuovo mondo” globalizzato è la «stupidità
sconfortante, l‟entusiasmo imbecille, la cieca obbedienza al Partito» (p. 25). Solo così essi possono
vivere indisturbati in un mondo tanto piatto e contraddittorio, che non ha di mira la salvezza eterna
nell‟aldilà, ma unicamente l‟instaurazione di un regno messianico terreno e materiale nell‟aldiquà.
Cercare di pensare e di voler essere liberi e responsabili delle proprie azioni umane è considerato
uno “psicoreato”, punibile prima con la tortura psicologica atta ad annientare la coscienza personale
e poi con la morte fisica (p. 37). Winston Smith avendo iniziato a scrivere un diario personale è già
un uomo morto psicologicamente e, fisicamente, prossima preda della “psicopolizia”. La
propaganda del Partito è volta a sconfiggere la memoria individuale per controllare la realtà e
indurre l‟uomo ad una sorta di “bipensiero”: credere fermamente di dire la verità, mentre pronuncia
le menzogne più artefatte, ritenere valide due affermazioni che si contraddicono e si annullano a
vicenda, fare uso sofistico della logica contro la logica, negare la morale proprio nell‟atto stesso di
affermarla (p. 38). Il passato, la storia non solo sono stati modificati, ma distrutti completamente. La
“menzogna di Ulisse” è costante e continua, senza termine. L‟unico spazio in cui ci si può rifugiare
è la propria memoria, la quale però è messa a dura prova dagli schermi onnipresenti attraverso i
quali il “Grande Fratello” osserva ogni minimo gesto che possa riflettere un pensiero autonomo: il
minimo guizzo negli occhi è un “voltoreato” e come tale può essere fatale (p. 39). L‟importante è
non pensare, essere “persone al di sotto di ogni sospetto” poiché al di sotto della natura umana,
intelligente e libera. Questo è l‟unico modo di poter continuare a vivere nella “Repubblica
universale”. Per distruggere le capacità intellettive dell‟uomo il Partito ha inventato una
“neolingua” ridotta all‟osso, che aiuta a non avere opinioni proprie le quali erano veicolate, invece,
dall‟ “archeolingua” troppo ricca di sfumature e quindi psicologicamente e socialmente pericolosa.
L‟ortodossia del Partito significa non pensare, non aver bisogno di pensare, ossia totale
inconsapevolezza ed ebetudo mentis (p. 57): “Chi capisce troppe cose, parla con troppa chiarezza,
non piace al Partito e un giorno sparirà” (p. 57). L‟ortodossia di Partito impone mancanza assoluta
di autocoscienza; quindi è meglio non leggere e tacere. In mezzo a un mondo di lobotomizzati,
Winston è attanagliato da qualche dubbio sporadico: “possibile che solo io abbia la memoria? Non è
questo l‟inizio della pazzia?”. In effetti in un mondo anormale, in un mondo al contrario o
sottosopra, il normale è un pazzo, un pericolo da eliminare. Tuttavia Winston riesce ad uscire da
questo atroce dubbio in quanto “non lo disturba il pensiero di essere pazzo o eccentrico in tale
mondo appiattito, sarebbe più orribile non esserlo, non poter avere opinioni personali: poter ancora
pensare che 2 + 2 = 4 anche se il Partito dice che fa 5 oppure 3” (p. 85). Il senso comune, il buon
senso costituiscono la grande eresia, non bisogna credere ai propri occhi, alle proprie orecchie, né
all‟evidenza, ma solo alla voce del “Partito” o del “Grande Fratello”: “Bisogna difendere tutto ciò
che è ovvio, sciocco” (p. 86). Persino la predilezione per una certa solitudine, fare due passi da soli,
è pericoloso, è segno di “vitimprop” (vita in proprio, in “archeolingua”), ossia di individualismo,
eccentricità, senso della realtà (p. 87). Infatti la “neolingua”, che veicola il “bipensiero”, deve
aiutare a negare “ogni realtà oggettiva”; l‟incapacità di comprendere aiuta a vivere in tranquillità col
Partito e la mancanza della più pallida idea di cosa sia l‟ortodossia aiuta a mantenersi perfettamente
ortodossi ossia acefali; la perdita del senso della realtà è propedeutica all‟accettazione pacifica della
enormità di quanto viene chiesto dal “Grande Fratello”, per non entrare in conflitto con la propria
coscienza è necessaria l‟incapacità di comprendonio: guai a porsi domande, a chiedere spiegazioni!
(p. 163). Alla fine Winston è scoperto dalla “psicopolizia”: egli è “l‟ultimo uomo” (p. 277) che ha
cercato di ragionare e volere liberamente e razionalmente, quindi va liquidato. “Tu sei fuori dalla
storia, non esisti” gli dice il capo della “psicopolizia”, che, dopo averlo “psicotorturato”, lo annienta
“vaporizzandolo” affinché di lui non resti nessuna traccia, nessun ricordo, nessuna memoria. La
“psicopolizia” non vuole far martiri, vuole annichilare l‟uomo libero.
„INIZIO‟ DELLA GLOBALIZZAZIONE: LA PRIMA SVOLTA „TEOLOGICA‟
“GIUDAICO-CRISTIANA” DEL 1965
La globalizzazione religiosa o il „Tempio universale‟
● Prima del Vaticano II la distinzione e contrapposizione tra Cristianesimo (che crede nella divinità
di Gesù e nella SS. Trinità) e Giudaismo talmudico o post-biblico (che nega la divinità di Cristo e la
Trinità) era pacifica. Tanto per rifarci ai Documenti pontifici più recenti, nell‟Atto di Consacrazione
al S. Cuore di Gesù scritto da Leone XIII (1900) e reso, per ordine di Pio XI, obbligatorio nella
Festa di Cristo Re (1925), da parte dei sacerdoti si legge: “Siate Re di tutti quelli che sono ancora
avvolti nelle tenebre dell‟idolatria o dell‟islamismo […]. Riguardate con occhio di misericordia i
figli di quel popolo che un giorno fu il prediletto: scenda anche sopra di loro […] il Sangue già
sopra di essi invocato”. Questa preghiera era letta nella Chiesa universale sino al 1962. D‟altro
canto Pio XI nell‟enciclica Mit brennender Sorge del 1937 ha scritto: “Il Verbo avrebbe preso carne
da un popolo che poi Lo avrebbe confitto in croce”. Questa era la dottrina comune della Chiesa,
contenuta nelle fonti della Rivelazione (Tradizione e Scrittura) ed insegnata costantemente dal
Magistero pontificio (v. Le Bolle dei Papi sul giudaismo in questo stesso sito). Purtroppo la
distinzione non solo pian piano si è affievolita (con Giovanni XXIII, 1958-1963), ma è stata
ribaltata con Nostra aetate di Paolo VI (1965) e dall‟insegnamento di Giovanni Paolo II e Benedetto
XVI. Così che dalla distinzione si è passati alla confusione e alla omologazione dottrinale e
teologica degli opposti (Cristo e anti-cristi).
● Tuttavia restava un passo ulteriore da compiere e lo vedremo per esteso nella seconda parte
dell‟articolo. Dopo la livellazione dottrinale oramai compiuta, bisognava giungere a quella pratica
(“vale più la pratica che la grammatica”): specialmente politica (Stato d‟Israele, 1948-1993),
economico-finanziaria (crisi del Dollaro e dell‟Euro). A partire dal 2001 sino al 2011 abbiamo
assistito al costante e progressivo innalzamento (quasi mascherato e non esplicitamente sbandierato)
della “Torre di Babele” del „Nuovo Ordine Mondiale‟ con una „Repubblica Universale‟
(Usa/Israele) e un „Tempio Universale‟ (Assisi I-III, 1986-2001). Proprio in questi ultimi mesi si
parla apertamente ed esplicitamente di una seconda fase dell‟azione (non più dei colloqui) ebraico-
cristiana, che deve preludere ad un Nuovo Ordine Mondiale economico/politico, il tutto alla luce
della shoah e di Nostra aetate, che sono correlative come padre e figlio.
● Il 26 gennaio 2011 su Avvenire (il quotidiano della “Conferenza Episcopale Italiana”), è apparso
un articolo della professoressa israelita Anna Foa intitolato “Nel dopoguerra la vera svolta nella
teologia” in cui si legge: «Non vi è dubbio che il mutamento dei rapporti tra Chiesa ed ebraismo
verificatosi con il Concilio Vaticano II e con la dichiarazione Nostra aetate abbia avuto le sue radici
nel trauma della shoah. […]. Nostra aetate fu una svolta radicale, […] che aprì la strada ad una vera
e propria rivisitazione teologica del rapporto con l‟ebraismo, destinata ad approfondirsi […],
introducendo l‟idea, per dirla con Giovanni Paolo II nella sua visita in sinagoga del 1986, che la
religione ebraica non fosse “estrinseca” ma in un certo qual modo “intrinseca” alla religione
cristiana. La presa di coscienza determinata dallo sterminio di sei milioni di ebrei aveva così
modificato in profondità non solo i rapporti tra ebrei e cristiani, ma le basi teologiche stesse su cui
tali rapporti si fondavano» (p. 26).
● Sempre sul medesimo quotidiano, lo stesso giorno e nella stessa pagina, un articolo del Priore di
Bose Enzo Bianchi “Intorno al Concilio la convergenza tra le Fedi” ci spiega che «la svolta storica
cui abbiamo assistito in questi ultimi cinquanta anni, svolta cui non è stata certo estranea la tragedia
del “male assoluto”» è talmente epocale che «nessun cristiano potrà più invocare l‟ignoranza a
propria scusante: ciascuno è e sarà responsabile in prima persona di una conferma o di una
contraddizione a questa svolta».
● Il povero mons. Richard Williamson (paragonabile al personaggio principale del romanzo di
Orwell, Winston Smith, definito “l‟unico uomo libero in Europa”) ne aveva già fatto l‟esperienza
(“torturato” dalla “clero-polizia”) per aver osato opinare, nell‟ottobre del 2008, che la “tragedia del
male assoluto” non gode di tutte quelle prove storico-scientifiche di cui avrebbe bisogno per
imporsi come super-dogma, il quale non ammette ignoranza e che non è lecito né contraddire né
ignorare.
● Inoltre Bianchi continua: «Giovanni Paolo II […], il 17 novembre 1980 a Magonza pronuncia una
formula inedita, anzi contraddittoria a diciannove secoli di esegesi e teologia cristiana, in cui gli
ebrei sono definiti “il popolo di Dio dell‟Antica Alleanza che non è stata mai revocata”. […]. Si può
notare la novità e l‟audacia rispetto a tutto il magistero ecclesiastico precedente. […]. La teologia
della sostituzione è così abbandonata per sempre». L‟ermeneutica della rottura trova così spazio
sulle pagine del quotidiano dell‟Episcopato Italiano, il cui Primate è il Papa, che, però, sostiene, ma
non dimostra[1], l‟ermeneutica della continuità.
*
UNA VECCHIA PREVEGGENTE DESCRIZIONE DI CIÒ CHE POTREBBE AVVENIRE
Il Regno dell‟Anticristo
● Robert Hugh Benson ha scritto nel 1907 “Il padrone del mondo”, che è stato tradotto e pubblicato
in italiano per la prima volta nel 1921 a Firenze. Nel 1987 grazie all‟interessamento del card.
Giacomo Biffi è stato riedito dalla Jaca Book di Milano con tre edizioni (1997, 2008) e sedici
ristampe. Benson, con uno stile davvero ammirevole, riprende il tema svolto da san Pio X nella sua
prima enciclica E supremi apostolatus cathedra del 1904, nella quale papa Sarto osservava che i
mali i quali circondano il mondo e la Chiesa sono talmente gravi da far pensare che l‟Anticristo sia
già presente.
Gli orrori del mondialismo
● Benson prevede che attorno agli anni Venti-Trenta la massoneria acquisterà un potere sempre più
vasto in Europa come nelle Americhe e nell‟Oriente così da poter unificare tutto il mondo attorno al
1989 (anno in cui è “crollato” effettivamente il muro di Berlino) e appianare la venuta all‟Anticristo
finale. I mali che portano a tale sciagura sono elencati da Benson con precisione e lucidità: critica
storica e unicamente filologica della Bibbia non più considerata un Testo sacro, divinamente
ispirato e fornito dunque di inerranza; sentimentalismo religioso e liberalismo, che sotto apparenza
di “pensiero indipendente” rendono invece gli uomini realmente schiavi della mentalità comune e
delle passioni; la nascita del modernismo (p. 7). Nel mondo degli anni Trenta sarebbero rimasti solo
tre tipi di religione: il cattolicesimo, l‟umanitarismo filantropico liberal-massonico e le religioni
esoteriche estremo orientali. Le ultime due forme sono accomunate dalla tendenza al panteismo
antropocentrico e si trovano in totale opposizione col cattolicesimo, che è teocentrico e crede in un
Dio personale e trascendente il mondo (p. 10). Il cattolicesimo decade sempre più, il mondo non lo
vuol più ascoltare, capire ed accettare e lo abbandona, inebriato dal delirio di onnipotenza datogli
dal panteismo antropolatrico e dal “culto dell‟Uomo” (p. 11). La religiosità vincente dal Venti sino
al 1989 è una sorta di umanitarismo filantropico: privo del vero soprannaturale, «subisce l‟influenza
della massoneria: l‟uomo è Dio» (p. 11). La psicologia ha preso il posto del puro e semplice
materialismo marxista e cerca di rimpiazzare la spiritualità del cattolicesimo con un surrogato
psicanalitico immanentistico (p. 12). L‟Autore esclama: «siamo quasi perduti e ci stiamo dirigendo
verso una catastrofe alla quale dobbiamo essere preparati […] finché non tornerà il Signore» (p.
12). Ma purtroppo oggi i profeti dell‟ottimismo irrealistico ed esagerato, che hanno condannato “i
profeti di sventura”, non vogliono sentire la voce di Benson che, quale nuovo Laocoonte, metteva in
guardia i cattolici dal modernismo quale “cavallo di Troia” introdotto dall‟inimicus homo nella
Città di Dio. Egli ammette realisticamente che nel mondo cattolico vi è del male, ma anche del
bene, vi sono conventi dissoluti, ma anche osservanti e vicini al Signore (p. 12). Non è uno di quei
farisei manichei che vedono tutto e solo bene da una parte e tutto e solo male dall‟altra. Benché il
Cristianesimo sia la vera religione divinamente rivelata, non tutti i cristiani le sono fedeli, anzi. Ma
anche l‟umanitarismo, che promette ipocritamente pace e cessazione di “guerre di religione”, ha i
suoi eccessi, i quali superano anche quelli dei peggiori cristiani. A pagina 13 Benson prevede già
nel 1907 il “Parlamento europeo”, il quale segna la fine del sano patriottismo e tramite la
democrazia-sociale fonda l‟anti-chiesa-cattolica. Egli ci mette in guardia anche contro l‟apparente
perfezione dello sviluppo tecnico, che, se disordinato e distolto dal Fine ultimo, nasconde molte
trappole che insidieranno la fede dei cristiani (p. 16).
● L‟Anticristo finale di Benson si presenta sotto le apparenze di solidarismo, di pacifismo
agguerrito contro la religione cristiana, che sarebbe “portatrice di spada e non di pace”, di
umanitarismo naturalista, che abolisce la pena di morte e istituisce il “Ministero dell‟eutanasia”,
essendo la morte non più l‟inizio della vita eterna, ma il ritorno dell‟individuo nel “Tutto” (p. 36),
che rimpiazza la spiritualità con la psicologia. Il tutto nel quadro del mondialismo più radicale:
«l‟unità impersonale, l‟annullamento dell‟individuo, della famiglia, della nazione nel mondo» (p.
25). L‟uomo è tutto, è “Dio”; non esiste un Dio trascendente, ma egli è immanente al mondo e solo
la cooperazione solidale di tutti gli uomini può evolvere continuamente in meglio (p. 26).
La persecuzione fisica
● Questa contro-chiesa naturalista e pacifista scatena ben presto una cruenta persecuzione contro il
cristianesimo, che ha già perso molti consensi a favore dell‟umanitarismo. Benson ci descrive allora
il “Corpo mistico nell‟agonia”, proprio come Gesù Cristo, e l‟Uomo che grida alla Chiesa: “ha
salvato gli altri, non può salvare se stessa?” (p. 48). Neppure dal Cielo scende, in quei momenti
tragici, una parola a rincuorare i fedeli perseguitati e martirizzati. La massoneria e il
democraticismo, più che il comunismo oramai sorpassato dal liberismo, sono la forza occulta che
manovra la religione dell‟Uomo e la persecuzione della Chiesa di Dio (p. 51). Lo stato dell‟umanità
nel “Nuovo Ordine Mondiale” viene descritto da Benson come una “copia molto simile ai gironi
superiori dell‟Inferno” (p. 123). Frattanto Roma (p. 211) è distrutta da un bombardamento
comandato dall‟Anticristo, il Papa e quasi tutti i cardinali muoiono e il nuovo Papa si rifugia a
Nazareth, ove continua con soli 12 cardinali la sua missione di governare la Chiesa con Vescovi,
sacerdoti e fedeli sparsi in tutto il mondo e pronti al martirio, che possono pregare e celebrare i
sacramenti solo in privato, sotto pena di morte. A pagina 170 Benson ci descrive il “nuovo culto”
imposto dalla massoneria e dall‟Anticristo alla nuova Umanità, che ama i piaceri, le ricchezze e gli
onori, al contrario del cristianesimo che insegna ad amare la croce, la povertà e l‟umiltà. Tale
“nuovo culto” è una parodia o un surrogato della Messa cattolica, è il culto dell‟Uomo, che ha
bisogno di un certo cerimoniale per professare la „Religione dell‟Avvenire‟, lo „spirito del mondo‟,
spogliato da ogni idea del soprannaturale e della grazia santificante. Come non pensare al Novus
Ordo Missae, il nuovo culto della religione antropocentrica del Vaticano II? È impressionante
vedere come 100 anni prima di ciò che stiamo vivendo sia a livello politico che religioso, Benson
avesse già intuito quasi tutto e quasi nei minimi dettagli. Uno dei personaggi del romanzo di Benson
(la signora Mabel) si accorge che la nuova fede pacifista e umanitarista non è migliore
dell‟intransigenza cristiana, anzi forse è carica di maggior odio e crudeltà di quelli manifestati da
alcuni o molti cristiani nel corso dei secoli (p. 220). Come credere che «quella belva selvaggia, col
sangue [dei cristiani martirizzati] che usciva dalle sue unghie assetate di violenza, fosse l‟Umanità
novella? Cioè quello che lei chiamava il suo “Dio”?» (p. 231). Benson distingue bene il
Cristianesimo dai cristiani, che non tutti e non sempre hanno vissuto secondo lo spirito di Cristo ed
hanno offerto all‟Umanitarismo la scusa per sostituire il Cristianesimo identificato con i cattivi e
falsi cristiani (clero e laicato).
*
CONCLUSIONE
L‟Americanismo anticristiano
● Monsignor Henri Delassus ha scritto un intero libro sull‟americanismo (L‟Américanisme et la
Conjuration antichrétienne, Lilla-Parigi, Desclée De Brouwer, 1899), nel quale il prelato francese
spiega che, tra tutti i soggetti inquietanti del mondo attuale, l‟America del nord non è dei minori.
Infatti, ciò che la caratterizza è “l‟audacia nelle imprese industriali e commerciali ed anche nei
rapporti internazionali, calpestando essa tutte le leggi della civiltà cattolico-romana” (p. 1).
Purtroppo, tramite l‟americanismo, gli Stati Uniti spingono la loro audacia anche nelle questioni
religiose. Il termine „cattolicesimo americano‟ o americanismo (condannato da Leone XIII nella
Lettera Testem benevolentiae del 1895) non è l‟etichetta di uno scisma o di un‟eresia, esso è
“un‟insieme di tendenze dottrinali e pratiche, che hanno sede in America e che di lì si spargono nel
mondo cristiano e specialmente in Europa” (p. 3). L‟aspetto più preoccupante dell‟americanismo è
quello dei “suoi rapporti con le speranze e i progetti del giudaismo, specialmente con le tendenze
anticristiane delle leggi del mondo moderno e della società americana, che aspira a possedere il
monopolio del pensiero rivoluzionario” (p. 7). Infatti, “esiste una congiura anticristiana che lavora,
tramite rivoluzioni e guerre, ad indebolire e, se fosse possibile, ad annichilire, le nazioni cattoliche,
per dare l‟egemonia a quelle protestanti, come l‟America, la Germania e la Gran Bretagna” (nota
n°1, p. 7). Uno degli “elementi distintivi della „Missione americana‟ è il ritorno all‟unità di tutte le
religioni, tramite la distruzione delle barriere e delle differenze, giungendo ad un Congresso della
tolleranza internazionale delle religioni, per lottare unite contro l‟ateismo” (p. 124).
L‟indifferentismo o tolleranza per principio, cui tende l‟americanismo, consiste nell‟equiparare
“tutte le religioni, come egualmente buone” (p. 85); “La cospirazione anticattolica penetra
dappertutto, per distruggere – se fosse possibile – la Chiesa ed innalzare al suo posto l‟israelitismo
liberale e umanitario” (p. 89); “Tale cospirazione è diventata universale” (p. 90); “Tra spirito
ebraico e americanista c‟è un punto di contatto nei principi del 1789” (p. 91); “La presunzione o
confidenza eccessiva in se stessi è la caratteristica specifica dell‟americanismo e gli ebrei sperano di
farne uscire l‟israelitismo liberale e filantropico” (pp. 92-93), cioè la neo-religiosità dell‟èra nuova.
Monsignor Henri Delassus (p. 94) spiega che il Magistero della Chiesa ha condannato tutti i falsi
principii sui quali si fonda lo spirito americanista: i diritti dell‟uomo (condannati da Pio VI); la
libertà assoluta della persona umana, la libertà di pensiero, di stampa, di coscienza e di religione (da
Gregorio XVI e Pio IX), il separatismo tra Stato e Chiesa (da Leone XIII). Invece per gli
americanisti occorre basarsi sul “liberalismo largo o latitudinarista e sulla tolleranza dommatica ad
oltranza, evitando di parlare di tutto ciò che potrebbe dispiacere ai protestanti e alle altre religioni”
(p. 97); per la Chiesa di Roma “il cattolicesimo è la vera religione, mentre per gli americanisti è
solo una religione tra tante” (p. 100). Purtroppo l‟ideale americanista (circa cinquanta/settanta anni
dopo la condanna di Leone XIII) si è realizzato, inizialmente e in maniera latente, nel Concilio
Vaticano II e poi, apertamente, ad Assisi nel 1986/2011. Infatti - scriveva già mons. Delassus - “gli
americanisti dicono che le idee americane sono quelle che Dio vuole per tutti i popoli del nostro
tempo. Ebraismo e americanismo credono di aver ricevuto una „Missione divina‟. Purtroppo
l‟influenza dell‟America con il suo spirito di libertà assoluta, si estende sempre di più tra le nazioni,
di modo che l‟America dominerà le altre nazioni” (pp. 187-188); l‟America sembra essere la
“Nazione dell‟Avvenire” (p. 190). Tuttavia – commenta il prelato – “se tale avvenire sarà quello
dello sviluppo industriale e commerciale, sociale e politico, secondo i principi del 1789, ossia il
progresso materiale e l'indipendenza assoluta dell'uomo da ogni autorità, anche divina; l‟èra che
vedremo sarà la più disastrosa mai conosciuta. In essa l‟America distruggerà le tradizioni nazionali
europee, per fonderle nell‟unità o pax americana” (pp. 191-192). La base, o il minimo denominatore
comune, di tale mistura di religioni, popoli, culture, è un moralismo sentimentale o “una vaga
morale” (p. 192) soggettiva ed autonoma come voleva Kant, “indipendente dal dogma, ove ognuno
è libero d‟interpretarla a modo suo” (p. 130). Essa si è realizzata oggi, tramite l‟unione tra „teo-(o
neo)-conservatori‟ americanisti e cristianisti, con il sionismo ed elementi conservatori-liberali del
cattolicesimo, che si uniscono per difendere la vita, l‟embrione, contro il materialismo ateo (cosa
buona in sé), ma a discapito della specificità della purezza del dogma (il che è inaccettabile), della
tradizione culturale di ogni nazione e delle differemze etniche (le quali, se non vanno esagerate con
la teoria della difesa della „razza pura‟, che non esiste; non debbono neppure essere distrutte con
l‟offesa della razza in senso lato o del popolo, che ha una sua peculiarità di lingua, cultura,
mentalità e religione). “Il movimento neo-cristiano o americanista, tende a liberarsi dal dogma per
fondarsi sulla bellezza dell‟etica” (p. 60), “a rimpiazzare la fede con una cultura o sensibilità morale
indipendente, in una vaga religiosità superiore a tutte le altre religioni positive” (p. 76). Secondo la
dottrina cattolica, invece, “la fede senza le opere è morta” (s. Giacomo), e “senza la fede non si può
piacere a Dio” (s. Paolo). Quindi non bisogna disprezzare la morale, ma neppure ridurre la religione
alla sola moralità, senza tener più conto dell‟integrità dogmatica.
● Monsignor Delassuss si spiega ancor meglio scrivendo che “Vi è un‟intesa tra Ebraismo e
Americanismo, per sostituire la religione cattolica con questa „Chiesa ecumenista o mondialista‟,
questa „religione democratica‟, di cui l‟Alleanza Israelita Universale prepara l‟avvento” (p. 193).
L‟americanismo è lo strumento del giudaismo liberale e filantropico-umanitario, il quale ha
rimpiazzato la „fede‟ del giudaismo ortodosso (in un Messia personale e militante, che avrebbe
ridato ad Israele il dominio sul mondo) con la „credenza umana‟ dell‟ebraismo liberale (in un
„messia idea‟, ossia il mondo moderno, nato dall‟Umanesimo, Protestantesimo e Illuminismo
rivoluzionario, inglese, americano e francese, che farà cadere il mondo nel relativismo e
nell‟irenismo, i quali eroderanno il Credo cattolico e quel che resta ancora della Cristianità
europea), “per condurre l‟umanità, dolcemente, verso la Nuova Gerusalemme” (p. 195). Lo spirito
del „Mondo Nuovo‟ o dell‟americanismo, è caratterizzato (secodo il Delassus) dai princìpi dell‟89,
che sono “l‟indipendenza dell‟uomo da ogni potere umano e anche divino” (p. 196), vale a dire i
diritti (o il culto) dell‟uomo e lo spodestamento di Dio e della sua Chiesa.
L‟americanismo ha un duplice aspetto: politico e religioso.
a) Politicamente: È caratterizzato da un certo cosmopolitismo, che porta al mondialismo ed
alla globalizzazione, le quali infiltrandosi in ogni nazione la corrompono per dominarla.
Tale „Repubblica universale‟ è il sogno dell‟Alleanza Israelita Universale, “centro, focolaio
e vincolo della congiura anticristiana, alla quale l‟americanismo porta un appoggio
considerevole” (p.15). Il giudaismo talmudico si basa sulla lettura materiale (più che
letterale) delle profezie del Vecchio Testamento. Delassus scrive: “Leggete queste profezie
nel significato materiale-terreno e vi troverete la risposta all‟enigma, la spiegazione
dell‟attività febbrile giudaica, il sogno dell‟ebraismo. Esso si crede, ancor oggi, il popolo
destinato da Dio a dominare, materialmente e temporalmente, su tutte le nazioni tramite la
finanza, le banche, la stampa e i mezzi di comunicazione [o di distruzione] di massa” (pp.
20-21). Il punto d‟incontro tra giudaismo e americanismo va ricercato nei principii
rivoluzionari del 1789, e particolarmente in due tesi: “1°) che tutte le nazioni rinuncino
all‟amor di Patria e si confondano in una „Repubblica universale‟; 2°) che gli uomini
rinuncino, egualmente, ad ogni particolarità religiosa, per confondersi in una stessa vaga
religiosità o „Tempio univerale‟ ” (p. 25). Questi ideali sono portati avanti dall‟Alleanza
Israelitica Universale, fondata nel 1860 dall‟ebreo Adolfo Crémieux, gran-maestro del
Grande Oriente di Francia. L‟A.I.U. “non era soltanto un‟internazionale ebraica, essa mirava
più in alto: essere un‟associazione aperta a tutti gli uomini, senza distinzione di nazionalità,
né di religione, sotto l‟alta direzione d‟Israele. Essa vuol penetrare in tutte le religioni, come
è già penetrata in tutti i paesi e far cadere le barriere, che separano ciò che un giorno dovrà
essere unito in una comune indifferenza” (pp. 26-27). Il prelato s‟interroga: “Cosa significa
penetrare in una religione? Soprattutto introdurvi le proprie idee. Il giudaismo cerca
d‟infiltrare le sue idee nella Chiesa cattolica? Sì, i suoi rappresentanti lo asseriscono” (p.
28). Le forze politiche di cui si serve il giudaismo liberale e filantropico (o massonico) sono:
a) la democrazia, b) la libertà come valore assoluto, c) il cambiamento radicale (cfr., p. 153).
Questo cambiamento radicale riguarda anche la vita spirituale, prefiggendosi il primato
dell‟azione sulla contemplazione; l‟esaltazione dell‟iniziativa individuale (propria del
liberismo puritano americano), con un‟eccessiva fiducia in se stessi (cfr., pp. 154-155); il
Benessere fisico e corporale (diverso dal benessere comune temporale), come
“trasfigurazione del corpo” (p. 159); il “sensismo empirista, come radicale antimetafisica ed
anticristianesimo” (p. 161). Il prelato costata che oramai i nuovi cristiani americanisti,
assieme agli ebrei liberali e umanitari, “aspirano ad un Messia che non è Gesù Cristo,
neppure il messia militante e personale dell‟ebraismo ortodosso, ma un‟idea di benessere
materiale e corporale che renderà l‟uomo felice e ricco su questa terra” (pp. 164-165). Tale
Benessere (con la maiuscola), consiste non nel possedere il necessario o il conveniente, ma
nel “superfluo” (p. 166). I fedeli di questa nuova religiosità non vanno contrariati, bisogna
dar loro sempre ragione, seguire la corrente, dir loro ciò che piace ed appaga i sensi (cfr., p.
167).
b) Dal punto di vista religioso: L‟americanismo si serve dell‟esoterismo, del massonismo e
dell‟ecumenismo, per infiltrare la religione cattolica e – se fosse possibile – distruggerla.
“La massoneria ha le stesse pretese e le esprime con le stesse parole” (p. 29). Il giudaismo
liberale è ancora più chiaro, quando dice che bisogna tendere verso “una nuova
Gerusalemme, la quale deve sostituire Roma. La stirpe ebraica vuole stabilire il suo regno
sul mondo intero, nell‟ordine temporale e in quello spirituale” (p. 30). Anche
l‟americanismo si serve delle società segrete per ottenere i suoi scopi (cfr., p. 31), per
rovinare le Patrie e la Religione. La nuova “Repubblica universale sarà governata dal popolo
ebraico, unica vera genìa cosmopolita, apolide ed universale” (p. 33) ed infine,
“dall‟Anticristo, supremo dittatore divenuto l‟unica deità di questo nuovo mondo” (p. 42).
Gli Stati Uniti hanno il triste “privilegio di distruggere le tradizioni e le specificità nazionali
e religiose europee, per fonderle nell‟unità americana” (p. 44). L‟americanismo vuol
sostituire la „polemica‟ (polemikòs = attinente alla lotta e alla disputa dottrinale) con la
„irenica‟, (eirenikòs = che riguarda la pace o meglio il pacifismo, la tolleranza e la
conciliazione ad oltranza). L‟americanismo è “assolutamente convinto, che gli Stati Uniti
sono predestinati a produrre uno stato sociale, superiore a quello che si è vissuto sino ad
ora” (p. 130). Un altro caposaldo dell‟americanismo è l‟evoluzionismo religioso (cfr., pp.
101-108), secondo cui il dogma evolve o cambia radicalmente, sostanzialmente, in maniera
eterogenea e non omogenea; ossia si passa da una verità ad un‟altra, anche diversa, secondo
il bisogno e le esigenze dei tempi (cfr., p. 109), dacché la verità non è più la „conformità del
pensiero alla realtà‟, ma „l‟adeguarsi del pensiero ai bisogni dei tempi e delle necessità
dell‟uomo moderno‟ (Herbert Spencer). L‟altro pilastro su cui si basa l‟americanismo è
l‟ecumenismo. Monsignor Delassus (p. 133) ci informa che a Chicago, tra l‟11 e il 28
settembre del 1893 (circa ottanta/cento anni avanti il Concilio Vaticano II e l‟incontro
ecumenico di Assisi nel 1986), si svolse un Congresso o Concilio ecumenista di tutte le
religioni (tranne la cattolica). In tale conciliabolo si stabilì che “la Chiesa cattolica dovesse
fare le concessioni più generose verso le altre religioni” (p. 134); naturalmente Roma
condannò. Tuttavia, non si può non notare come nel 1962-1965, tali idee americaniste siano
penetrate anche in ambiente cattolico durante il Concilio Vaticano II. Si sarebbe voluto, già
nel 1893, “riunire i preti e i ministri dei culti più diversi, per associarli in una preghiera
comune” (p. 147), naturalmente senza cadere (non si sa come) nell‟indifferentismo (proprio
come ad Assisi nel 1986/2011). Tale congresso di Chicago è definito dal Delassus “vero
concilio ecumenico dei tempi nuovi” (p. 148). Le analogie con il Vaticano II sono,
purtroppo, oggettive ed impressionanti.
● Il Delassus, concludendo il suo studio, definisce l‟americanismo con poche ma efficaci
espressioni: “Compromesso con l‟incredulità, concessioni all‟errore, mutilazione del dogma,
attenuazione del soprannaturale e faciloneria di ogni specie” (p. 226).
● Egli propone quindi il rimedio a tanto male: “Evitare lo scoraggiamento, come attitudine di coloro
che sanno e conoscono la realtà, ma non hanno il coraggio di reagire [è il male che paralizza molti
cattolici oggi]. (…) Dunque mai incrociare le mani, rinunciando alla lotta; anzi occorre impiegarle
per la preghiera, la penitenza e l‟azione culturale e dottrinale con conseguenze pratiche (…).
Occorre essere circospetti per non prestare, neppure involontariamente, aiuto al giudeo-
americanismo. Quindi, non predicare il Benessere come fine ultimo, il successo in questo mondo, la
trasfigurazione del corpo umano, la preoccupazione disordinata degli interessi umani, l‟abolizione
delle barriere tra religioni e culture, la cessazione della polemica per sostituirle l‟irenica,
l‟annacquamento del dogma a favore di una moralità soggettiva, la conciliazione tra lo spirito di
Cristo e quello del mondo” (pp. 262-265).
d. CURZIO NITOGLIA 20 dicembre 2011
[1] B. Gherardini, Concilio ecumenico Vaticano II. Un discorso da fare, Frigento, 2009.
http://www.doncurzionitoglia.com/fase_2_giudeo_cristianesimo.htm
COGNIZIONE FINALE
La prima confusione in questioni di Fede, anche se voi non ve ne potete accorgere di primo acchito
consiste proprio nel considerarle soggette ad un rapporto delegato: agli eletti papi, ai collegi
cardinalizi, a chierici competenti. Come se non fosse stato proprio con questi titoloni che hanno
varato il nefasto Vaticano II. No, la Fede è una virtù teologale che, infusa da Dio nelle anime, per
Grazia dello Spirito Santo, richiede da esse una risposta a Dio, prima che ai preti, pur bravi. Verso
tutti, anche di alta gerarchia, la Fede richiede Testimonianza e Difesa quando la si vede offesa e
sostituita da un altro Vangelo (Gl 1, 8; II Gv 1, 10). Ciò compete a ogni cattolico senza fare
accezione di persone. Per la mancanza di questa testimonianza cadiamo nel rompicapo, che sarebbe
già avviato a soluzione col ricorso alla Legge della Chiesa, se avessimo Fede sicura e non
vacillante. Se manca l‟autorità apostolica per la conferma della continuità del Vangelo, spetta ai
legittimi elettori cattolici indicare un confessore lucido della stessa fede di Pietro cui Dio trasmetta
direttamente la sua Autorità per rappresentarLo in terra. Non è questo, forse, il nostro caso? In
verità, col Vaticano II c‟è stato un mutamento di fede sia negli eletti che negli elettori ufficiali, da
cui consegue una vacanza della Sede apostolica. «Si tratta del Mysterium iniquitatis e per non
restarne bruciati» si deve sì perseverare nella Fede e nelle Opere di sempre, ma pregando il Signore
di manifestarsi per la soluzione di questa terribile prova. «Non è facile, ma è questa la virtù della
Speranza» da non slegare mai da quelle della Fede e della Carità, anch‟esse non delegabili, ma
affermate nella giusta testimonianza.
Continua l‟amico: “Non ci sono più i regni cristiani come nell'800 …l'Austria in primis. La Chiesa
può dire quel che vuole ma a livello militare quale sarebbe mai la sua influenza globale? Direi pari a
zero ormai ...l'occidente è oramai irrimediabilmente ateo, l'intera società è fondata su dis-valori atei
e a questo punto sono riusciti a creare "l'uomo nuovo ateo" a loro misura e somiglianza, lo schiavo
perfetto insomma! Che oltre a essere schiavo li difende pure a spada tratta e va in giro per il mondo
a "esportare" l'ateismo a suon di bombe. Stiamo pur tranquilli, la gente non tornerà più indietro, non
abolirà aborto e divorzio, non tornerà in chiesa a pregare, anzi vedranno pure di far abolire l'ora di
religione a scuola, far togliere i crocefissi ovunque, e chissà cos'altro ...la Chiesa ha perso su tutta la
linea. Il fronte lo tengono gli ortodossi in est Europa ma vedremo per quanto! Vivere da Cattolici è
semplicemente incompatibile con la società attuale e con le democrazie …resterà una sparuta
minoranza di cristiani ma chissà ...è il regno degli atei ormai! Pure qui si dicono buddhisti a parole,
ma poi nei fatti”. “Stai dicendo le nostre stesse cose ... la colpa è di certi preti da strapazzo che
hanno pensato di poter guerreggiare faccia a faccia con la nomenclatura neomondialista! Che poi
altri non è che l'altra faccia di Satana! Abbiamo perso lo Spirito della lotta, lo Spirito della Storia”.
MASSONERIA AMERICANA, MONDIALISMO E TEOCONSERVATORISMO
d. CURZIO NITOGLIA
7 novembre 2011
http://www.doncurzionitoglia.com/masson_americ_mondial_teocon.htm
●I teoconservatori italiani (Ferrara, Pera, ‘Alleanza Cattolica’, ‘Lepanto Foundation’ ed affini) amano ripetere che la massoneria anglosassone e specialmente quella americana non hanno (quasi) nulla che le distanzino dal cattolicesimo e che la civiltà degli Usa rappresenta una sorta di nuovo ‘Sacro Romano Impero’, il quale fa da antemurale alla Chiesa contro il pericolo del comunismo e dell’islamismo[1], dimenticando volutamente il giudaismo talmudico o addirittura cercando di conciliarlo col Cristianesimo, come facevano i “giudaizzanti” condannati dal I Concilio
di Gerusalemme (50 d.C.) sotto San Pietro papa (cfr. la giornata di conferenze sul giudeo-cristianesimo tenuta da Roberto De Mattei, da Giorgio Israel[2] e Emanuele Ottolenghi, presso l’Università Regina Apostolorum dei ‘Legionari di Cristo’ nel 2008 in Roma).
●Ora la Costituzione nord-americana stabilisce per principio la separazione assoluta tra Chiesa e Stato[3]. Principio che il Magistero ecclesiastico cattolico romano ha costantemente riprovato da papa Gelasio (496) sino a Pio XII (1958). Inoltre papa Leone XIII ha dedicato un’intera enciclica (Longinqua oceani, 6 gennaio 1895) alla critica esplicita dell’ordinamento del diritto pubblico americano sui rapporti tra Stato e Chiesa data la separazione assoluta tra i due poteri.
●Anche se la massoneria americana non è atea ed anticlericale come quella latina, essa è pur sempre relativistica e soggettivistica. Gli Usa non hanno fatto null’altro che mettere in pratica i princìpi della massoneria americana ed hanno così eretto uno Stato fondato sulla libertà assoluta di pensiero e religione, separato totalmente dalla Chiesa romana. Questo non è certamente il modello o l’ideale dello Stato come lo concepiscono la Rivelazione, la Tradizione apostolica e il Magistero costante della Chiesa. Quindi non si riesce a capire dove i teoconservatori fondino la loro teoria del primato americanista - nel mondo odierno - quanto ai rapporti col cattolicesimo romano.
●Il programma del conservatorismo americanista coincide con quello della massoneria statunitense: vaga credenza in una Divinità non meglio specificata, la libertà di religione, la religiosità civile o laica, la lotta contro i grandi nemici degli Usa: comunismo e islamismo. Difesa ad oltranza delle tre componenti della civiltà statunitense: massoneria, fondamentalismo calvinista iper-liberista e giudaismo. L’America crede alla sua missione divina, che sarebbe quella di esportare la Rivoluzione americana nel mondo intero globalizzato e retto da una ‘Repubblica’ e da un ‘Tempio’ universali.
●Questi principi sono antitetici al cattolicesimo romano e fanno pensare più che al neo ‘Sacro Romano Impero’ al Regno dell’Anticristo (v. Orwell, Il Padrone del mondo e Benson, 1984). Purtroppo col concilio Vaticano II il principio della libertà religiosa (Dignitatis humanae, 1965) è entrato sin nelle menti degli uomini di Chiesa e nel postconcilio, specialmente col pontificato di Benedetto XVI, che su questo punto è peggiore di quello di Giovanni Paolo II, il mondialismo è stato recentemente canonizzato dal ‘Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace’. Infatti il 24
ottobre 2011 il card. Peter Turkson prefetto del suddetto ‘Pontificio Consiglio’ ha emanato un Documento intitolato Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale in cui si esorta il mondo intero a “non rinchiudersi nei vecchi egoismi nazionali” ma ad aprirsi alla “globalizzazione”. Oramai anche gli uomini di Chiesa insegnano pubblicamente che le Nazioni e le Patrie hanno cessato di esistere e che un “Nuovo Ordine Mondiale” (di tipica forma massonica) le ha rimpiazzate o deve finire di rimpiazzarle totalmente là ove risultino rigurgiti anti-mondialistici o anti-globalistici. Questo Documento del 24 ottobre si rifà esplicitamente all’enciclica di Benedetto XVI Caritas in Veritate (2009). Alessandro Speciale su L’Osservatore Romano del 24 ottobre 2011 ha scritto: «Benedetto XVI, sulle tematiche economiche, è molto più “a sinistra” non solo rispetto a Barak Obama, ma anche di quasi tutti i politici d’Oltreoceano, e probabilmente anche del resto del mondo». È triste, ma purtroppo è vero. La verità non è ciò che piace, ma ciò che è reale.
●Come si faccia ad illudersi ancora oggi sulla dottrina e le aspirazioni oggettive di Benedetto XVI in ambiente antimodernista è un mistero avvolto nell’enigma. L’unica certezza è che tutto è incerto e l’unica chiarezza è che tutto è oscuro e confuso. Nel luglio 2007 si poteva sperare (senza illudersi) in un ravvedimento di Ratzinger; oggi non si può sperare che colui il quale assieme al card. Frings fece il colpo di Stato al Concilio Vaticano II, eliminando fisicamente gli schemi preparatori proposti dal S. Uffizio, che aveva interpellato l’episcopato universale sparso nel mondo[4], sia disposto a rivedere e correggere la sua creatura. I suoi ultimi atti dal 2009 sino ad oggi parlano chiaro e se noi tacessimo “lo grideranno le pietre”. Contra factum non valet argumentum!
d. CURZIO NITOGLIA
7 novembre 2011
http://www.doncurzionitoglia.com/masson_americ_mondial_teocon.htm [1] Cfr. M. Respinti, Laicità dello Stato made in Usa, in “Il foglio”, 17 dicembre 2004, p. 3; M. Introvigne, L’ultimo viaggio di Tocqueville in www.cesnur.org
[2] Si noti che Giorgio Israel oltre ad essere stato comunista (a), collabora anche notoriamente con la massoneria del ‘Grande Oriente d’Italia’ e non ne fa mistero (b). Gli unici che fanno finta di non saperlo sono certi, per fortuna non tutti, “tradizionalisti” che scalpitano per avere “un posto al sole” ed uscire dal “ghetto”. Inoltre Roberto De Mattei, nonostante il “ritorno” alla Tradizione cattolica con il suo libro sul Concilio Vaticano II, non ha rotto pubblicamente i legami con gli ambienti ebraici e teoconservatori. Ora “quale accordo può esservi tra Cristo e Belial?” Tra Cristianesimo e giudaismo postbiblico? Tra la dottrina sociale della Chiesa e il teoconservatorismo liberale e iperliberista?
(a)-che Giorgio Israel abbia regolarmente militato nelle file dei quadri comunisti è di dominio pubblico e viene dichiarato da egli stesso nelle pagine del suo blog (...Se si possa ancora andar fieri della «gloriosa storia» del PCI: Figurarsi se potrei considerare un reietto chiunque sia stato comunista. Presi la mia prima tessera della Federazione Giovanile Comunista quando ero sedicenne, durante un comizio di Togliatti. Riportava sul disegno di un’impalcatura una frase di Maiakovskij: «milioni di spalle unite che innalzano al cielo la costruzione del comunismo». In verità ero assai intimidito e la prima esperienza fu traumatica: la sezione cui appartenevo fu sciolta per trotskismo… http://gisrael.blogspot.com/2011/02/se-si-possa-ancora-andar-fieri-della.html - Non è
invece chiaro se e quando egli abbia abiurato dal partito comunista, cosa la quale non fa comunque venir meno parte della natura e delle sue origini culturali.
(b)-la stretta collaborazione di Giorgio Israle con la massoneria è pubblicamente dimostratadal fatto che il suo nome venga riportato nella lista dei collaboratori della rivista massonica Hiram, organo ufficiale del Grande Oriente d'Italia diretto da Gustavo Raffi compare anche il suo nominativo in chiaro.
[3] Cfr. J. Nicholson, Usa e Santa Sede. La lunga strada, supplemento a “30 Giorni” febbraio 2004.
[4] La fase ante-preparatoria del Concilio iniziò il 25 gennaio del 1959, giorno in cui Giovanni XXIII, nella Basilica di S. Paolo fuori le mura, annunciò l’idea di convocare un Concilio Ecumenico a Roma e terminò il 1° aprile 1960. Durante questa fase, esattamente il 17 maggio 1959, fu istituita la “Commissione ante-preparatoria”, che tenne la sua prima seduta il 30 giugno 1959 per iniziare a rispondere ai “vota” dei vescovi. Infatti il 18 giugno 1959 fu preparato in Vaticano un questionario inviato a tutti i vescovi per avere i loro pareri o “vota” sui temi da trattare e in quale ottica. Sin dall’inizio dell’estate del 1959 tornarono in Vaticano circa 200 “vota” espressi da circa 1. 900 su 2. 500 vescovi su vari temi. Lo spoglio delle risposte date dai vescovi iniziò in Vaticano nei primi giorni del settembre del 1959 e terminò verso la fine del gennaio 1960. La sintesi dei “vota” fatta in Vaticano raggiungeva circa 1. 500 pagine, le quali furono esaminate da Giovanni XXIII dal 13 febbraio al 1° aprile del 1960. La fase preparatoria iniziò il 5 giugno del 1960 e durò sino al 20 giugno del 1962. Frattanto il 2 febbraio del 1962 Giovanni XXIII annunziò che il Concilio sarebbe cominciato l’11 ottobre del medesimo anno, in essa si partorirono circa 70 progetti da discutere al Concilio, redatti in massima parte dai cardinali, vescovi e teologi ortodossi della scuola romana e antimodernista, che rispondevano ai “vota” dei vescovi, i quali erano in massima parte di orientamento teologicamente conservatore. Il Concilio iniziò l’11 ottobre 1962 e terminò l’8 dicembre 1965, sin dal 20 novembre 1962 si assisté al tentativo del colpo di mano del rifiuto della fase preparatoria riuscito ufficialmente l’8 novembre del 1963 dietro l’intervento di Frings/Ratzinger.
●Infatti Giovanni XXIII, il 20 novembre del 1962 dopo la discussione e votazione sulle “Fonti della Rivelazione”, dietro richiesta di Frings concesse la deroga al regolamento del Concilio, che prevedeva i 2/3 dei voti per bocciare uno Schema della ‘Commissione preparatoria’ e abbassò la quota al 50% più 1. Infatti Roncalli «superando la lettera del Regolamento *…+, sbloccò una crisi estremamente complessa, decidendo che la votazione riguardante lo schema “De fontibus Revelationis”, che era stato elaborato in prospettiva interamente “romana”, equivaleva ad una respingimento del testo (20 novembre 1962). Qualche giorno dopo il Papa affidò la rielaborazione dello schema in questione a una commissione mista. *…+. Con questa decisione papa Giovanni liberò il Concilio appena iniziato dalla duplice ipoteca che gli oratori della scuola romana avevano cercato di imporre alla corrente maggioritaria: abolì il divieto di respingere gli schemi preparatori *…+, e inoltre tolse l’ipoteca del monopolio dottrinale che il card. Ottaviani non aveva mai cessato di reclamare per la propria commissione preparatoria» (G. Alberigo, Jean XXIII et Vatican II, in “Jean XXIII devant l’histoire”, Parigi, 1989, p. 193-195).
●Inoltre storico è lo scontro (8 novembre 1963) che ebbe il card. Frings con Ottaviani sulla collegialità, che indurrà «Paolo VI a chiedere a Jedin, Ratzinger e ad Onclin alcuni pareri sulla riforma della Curia» (H. Jedin, Storia della mia vita, Brescia, 1987, pp. 314-315; J. Ratzinger, Das Konzil auf dem Weg. Rückblick auf die zweite Sitzungperiode, Köln, 1963-66, tr. it., 1965-67, 4 voll., pp. 9-12.).
Andiamo al dunque. Nostra Signora interviene nella Storia solo per ricordare. Ella non inventa e
non può inventare nulla che il Cielo non abbia già Rivelato pubblicamente con Gesù. A Fatima in
fondo ci viene ricordato quanto segue, ossia le Parole di Gesù, che interrogato sulla Fine dei Tempi
risponde:
Mt-24:15 “Quando dunque vedrete l‟abominazione della desolazione, della quale ha parlato il
profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!), …”
San Marco è ancora più esplicito di San Matteo e ci libera da ogni equivoco. Vediamo come.
Innanzitutto, oltre a ripetere nella parentesi (sì dico nella parentesi, che non è una aggiunta del
redattore successivo del Vangelo ma degli Evangelisti stessi) ciò che già San Matteo vi aveva
incluso ad ammonimento “categorico”, a coloro che “leggono, per Fede nel Vangelo e secondo il
loro Cuore Fervente” che ciò non è rivolto a coloroche: “suppongono, secondo i propri desideri e la
propria immaginazione; pensano, secondo un giudizio incompleto, vacuo ed errato delle Parole
Vangelo; credono, secondo le consuetudini del mondo o le indicazione dei falsi cristi, falsi profeti e
falsi papi”. Perciò, quasi come un pianto spirituale che sembra smorzargli la voce, vi aggiunge:
…POSTA LA‟ DOVE NON DEVE STARE. Quale è infatti il posto più protetto della Fede se non
la Santa Chiesa Cattolica ed il Papato, suo Katechon, l‟ultimo ostacolo? Può lì esservi profanazione,
tradimento? Certo che no, a meno che come ammonisce Paolo IV!!! non ci arrivi un FALSO PAPA.
Ecco dunque San Marco cosa ci riporta delle parole di Gesù:
Mc-13:14 “Quando poi vedrete l‟abominazione della desolazione posta là dove non deve stare
(chi legge faccia attenzione!), allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti”.
Leggete il Vangelo, c‟è scritto tutto. Non sono poche righe quelle dedicate all‟apostasìa. Gesù si
guarda bene di fare il nome del Papa (figura tra l‟altro introdotta nel Mondo, ma che nei Cieli si
giustifica solo come Vescovo vestito di bianco, il più candido fra tutti i discendenti degli Apostoli.
Capirete bene tutti che se i Vangeli avessero esordito dicendo che il Capo degli Apostoli ed i suoi
discendenti potessero essere recidivi fino alla Fine dei Tempi, ogni Papa sarebbe stato preso
d‟assalto, come hanno sempre fatto i Protestanti ed i nemici della Chiesa. Dunque Gesù rimanda
tutto agli “eletti” a coloro che hanno “comprendonio”, una Fede in atto, capace di districarsi fra le
nebbie della confusione, del dubbio, delle perplessità che nell‟ambito della ragione hanno
giustificazione ma della Fede no, giammai. Del resto Gesù anche agli Apostoli si rivolge dicendo
che avrebbe avuto molte cose ancora da raccontare loro, ma che non avrebbero capito e quindi
rimandava ai posteri, per una epoca in cui tutto sarebbe stato così evidente da non lasciare più alcun
dubbio.
Per cui ricordandoci Matteo 24:24 in cui anche gli “eletti”, se possibile, saranno ingannati,
facciamoci forza e coraggio, che la Verità è già tutta qua! Non serve che altro ci venga rivelato. E se
Nostra Signora ci avvisa, è perchè nella Chiesa, chi è preposto a ciò, a ricordarci di stare PRONTI,
di essere DEGNI, in parte ha non solo perso la fiamma della Fede, ma si è già compromesso con il
mondo al punto di tradirne la missione.
Quindi chi ha Fede per intendere, riceva lo Spirito Santo e si operi per diffondere la Verità di Fede e
non le sue dubbie opinioni contro chi, come Araì Daniele e Antonio Coroniti si operano per tenere
acceso il lume della Fede, in questa epoca così buia di guide cieche. Forse non viviamo in una
epoca di Santi e di Carità Vera, ma di sicuro il Cielo ci ha assicurato a Fatima tutti gli strumenti per
recuperare il percorso di Redenzione e sconfiggere la MENZOGNA e l‟INGANNO. Prendo atto
che la mia vita è cambiata anche grazie a loro. Consiglio ai critici di leggere il Vangelo e lasciar
perdere lo scontro ideologico e veramente razionale. E‟ solo questione di Fede. Ce lo chiedono
Gesù Adveniente e Maria CorRedentrice.
Ah, una nota: qualcuno avrà avuto per le mani la Nuova Bibbia della CEI edito per i seguaci del
Concilio Vaticano II. Lì è stata apportata una correzione, perché mai si pensi di sospettare male:
Marco 13:14 ―Quando poi avrete veduta l‘abominazione della desolazione posta là dove non si
conviene (chi legge pongavi mente),…‖.
Basti la copertina per comprendere quanta mala fede ci sia e come sia cambiato lo Spirito.
Sedevacantismo Apocalittico e Chiesa muta. Siamo forse già nella Terza Era, quella dello Spirito
Santo, prospettata dal Beato Gioacchino da Fiore? O siamo in attesa di un Papa Cum degnitate che
consacri la Russia al Cuore Immacolato di Nostra Signora di Fatima? Don Curzio Nitoglia ha una
sua opinione, che si distanzia fortemente per la sua tesi delle due Dottrine in una Unica Chiesa:
Il mistero della “Passione della Chiesa”
―Mi sembra che la situazione odierna sia analoga alla Passione di Cristo, in cui «La divinità si
nasconde e lascia soffrire la santissima umanità di Gesù» (Sant‘Ignazio, Esercizi Spirituali, n°196).
Già San Tommaso d‘Aquino (Adoro Te devote) aveva scritto «In cruce latebat (…) deitas», sulla
Croce la divinità di Cristo era nascosta, eclissata, non si vedeva. Anzi Egli lasciava soffrire
crudelissimamente la sua umanità, tanto da essere ―più simile a un verme che ad un uomo‖ (Isaia).
Padre Luis de la Palma, scrive: «Supera ogni nostra comprensione il fatto che il Figlio sia stato
abbandonato» (La Passione del Signore, Milano, Ares, 1996, p. 192)
Nella Somma Teologica l‘Aquinate spiega che ―la Divinità miracolosamente permise all‘umanità
di Cristo di provare angoscia per l‘abbandono (apparente) da parte di Dio, pur essendo essa unita
ipostaticamente alla Persona divina del Verbo e godendo la visione beatifica. Ciò fu permesso
perché attraverso molte tribolazioni occorre entrare nel Regno dei Cieli‖ (III, q. 45, a. 2, in
corpore). Sempre nella Somma leggiamo: ―Fu per miracolo che la divinità non ridondava sulla
umanità di Cristo‖ (III, q. 14, a. 1 ad 2um), ―affinché potesse compiere il mistero della nostra
redenzione soffrendo‖ (III, q. 54, a. 2, ad 3um). Gesù Cristo stesso ha richiamato la nostra
attenzione su tale mistero quando ha gridato sulla croce: ―Dio mio perché mi hai abbandonato?‖.
La risposta al ―perché‖ non è stata immediata, ci si è dovuti accontentare, durante la Passione, del
―fatto‖.
Così oggi nella Passione della Chiesa si nasconde il suo elemento divino ed appare solo quello
umano nella maniera più brutta o ―vermiforme‖. Questo è un mistero che deriva da quello
dell‘Unione Ipostatica e dal duplice elemento (divino e umano) della Chiesa (che è Cristo
continuato nella storia). Gesù aveva predetto agli Apostoli questa sua (e loro) eclissi: ―Voi tutti vi
scandalizzerete per causa mia in questa notte. Poiché sta scritto: Percuoterò il Pastore e il gregge
si disperderà‖ (Giovedì Santo). Invece N. S. ci esorta assieme agli Apostoli: ―Non sia turbato il
vostro cuore . Abbiate fede in Dio e in Me‖. Egli esplicita che: ―Vi ho detto queste cose perché non
abbiate a scandalizzarvi (…). Quando giungerà la loro ora ricordatevi che ve ne ho parlato‖.
L‘ora della ―Sinagoga di satana‖ (Apoc., II, 9) e del potere infernale è qualcosa di preternaturale,
che quasi si tocca con mano oggi, come durante la Passione di Gesù. ―Verrà la loro ora, anzi è già
venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo‖. Il Sabato Santo solo
Maria SS. aveva conservato pienamente la fede nella divinità e resurrezione di Cristo.
«Sola, la Madonna attendeva (…). Sola nella sua fede (…) credeva senza il minimo dubbio che
Gesù sarebbe risorto (…). Sia gli Apostoli che i discepoli non credevano [pienamente, precisano i
teologi, nda] alla Risurrezione (…). Maria ricordò che, l‘indomani sarebbe risorto. Ma essi non
riuscivano a crederci [perfettamente] (…). Maria era l‘unica luce accesa sulla terra (…). Il rifugio
dei peccatori che non riuscivano a credere [perfettamente]» (L. De La Palma, La Passione…, pp.
243-246). …..
Per cui, dove sta la Chiesa reale e non quella ―virtuale‖ , se tutti gli atti di Roma sono nulli, se le
ordinazioni sacerdotali e le consacrazioni episcopali sono invalide, se i sacramenti, compresa
l‘eucarestia e il Sacrificio della Messa, sono cessati? La crisi ha annichilato totalmente sia il
potere d‘ordine, che la giurisdizione e il magistero. Il ―Fine-Bene‖ della Chiesa non esiste più da
cinquanta-quaranta anni, quindi anche la Chiesa? Infatti una religione che non ha più sacerdozio,
né sacrificio non è più neppure materialmente o in potenza ma è morta totalmente, (come quella
dell‘Antica Alleanza dopo il 70, la quale era relativa al Nuovo Testamento. Però la Nuova Alleanza
è Eterna. Quindi non può cessare totalmente). Essa sarebbe non più a Roma, ma ove si trovano i
vescovi e i sacerdoti della linea Thuc? La Chiesa non sarebbe più romana e petrina (il materialiter
dopo quaranta anni essendo diventato un nulla, farsa e comparsa), ma thucista (ubi Thuc ibi
Ecclesia); essendo diventata Roma (almeno sin dal 2004, con l‘elezione di Benedetto XVI) non più
una Religione, ma una scena teatrale di pastori-attori muti, sembrerebbe essere nella terza èra di
Gioacchino da Fiore, ma essa è condannata dalla fede cattolica. Inoltre il ―thucismo‖, per chi
come me lo ha visto da vicino non è un motivo di credibilità (per usare un eufemismo). Come
pretendere di essere i portatori dell‘unica verità sul mistero della crisi che è penetrata nella Chiesa
di Cristo, quando vi sono tante oscurità, misteri, questioni dibattute e non definite? Il fatto o il
―quia‖ (crisi) è certo, ma il come e il perché o il ―propter quid‖ restano un mistero
―State contente umane genti al quìa,
ché se potuto aveste veder tutto,
non era mestier parturìr Marìa‖.
(Purgatorio, III, 37-39).
Il mistero di iniquità, il mistero del cuore umano, ―Pravum est cor hominis et imperscrutabile, quis
cognoscet eum?‖ (Geremia). Solo Dio che sonda il cuore e le reni. Allora, ―cercate di rendere
certa la vostra elezione, mediante le vostre opere buone‖ (s. Pietro), non si può penetrare un
mistero, sarebbe come ―voler mettere tutta l‘acqua dell‘oceano in un bicchiere‖ (s. Agostino). Si
può cercare di studiarlo, di avvicinarlo nel chiaro-oscuro della fede, con molta umiltà e
trepidazione, senza pretendere di averlo capito e svelato, nell‘adorazione di ciò che sorpassa le
capacità umane pur senza essere contro la ragione, ma solo oltre essa. Non è normale proporre
come assolutamente certo ciò che è molto oscuro, disputato e misterioso e imporlo moralmente e
giuridicamente sotto pena di peccato. Come per la Predestinazione, bisognerebbe ammettere il
fatto misterioso (Dio onnipotente e uomo libero/crisi ecclesiastica: infallibilità ed errori) e lasciare
libertà di interpretarlo come si reputa più conforme alla realtà e alla Rivelazione, sino a decisione
della Chiesa gerarchica, senza lanciare anatemi contro chi non segue esattamente il nostro modo
di incedere.
Riassumendo e tirando le somme.
Si può asserire tranquillamente che oggi (2004-2008) la Tesi di Cassicìacum come l‘ha concepita
p. Guérard des Lauriers non è più assolutamente certa, poiché fondandosi sulla distinzione reale
tra materia e forma nel Papa, e per ammissione del p. Guérard stesso, dopo Giovanni Paolo II, non
essendoci (quasi) più vescovi consacrati secondo il vecchio Pontificale Romano, il futuro ―papa
materiale‖ (nel caso odierno Benedetto XVI) sarebbe solo una pura ―comparsa‖ (Il problema
dell‘Autorità e dell‘episcopato nella Chiesa, Verrua Savoia, CLS, 2005, pp. 33-35 e 37) che non
parla neppure, ma recita mutamente la parte del Papa, come farebbe un attore o un manichino in
una rappresentazione senza dialoghi. Ciò equivale a dire che Benedetto XVI, essendo stato
consacrato vescovo con il nuovo Pontificale e non essendo neppure validamente vescovo (secondo
p. Guérard), non può essere il Vescovo di Roma (ossia Papa) neppure in potenza o ―materialiter‖,
sarebbe solo il manichino della vetrina Gammarelli in attesa della elezione di un vero Papa. Ci si
trova, perciò, di fronte al sedevacantismo totale, (al ―conclavismo‖ o al ―delirio di onnipotenza‖ =
«pensare di essere il Legato diretto e immediato di Cristo», una sorta di ―sindrome napoleonico-
messianica‖) ritenuto non accettabile da p. Guérard. Quindi, da buon realista egli avrebbe rivisto e
aggiornato la sua posizione iniziale, essendo arrivato ad una conclusione (secondo lui stesso)
erronea. Ma non così, sino ad ora, i ―tesisti‖. Perciò chiedo loro una risposta a questo riguardo:
Benedetto XVI è ―papa‖ materialiter o per nulla? Tertium non datur. Pio XII era Papa
formalmente o solo materialmente? Spero solo che la risposta non duri quanto i tempi biblici o
―apocalittici‖, anche perché per alcuni ―tesisti‖ l‘ ―Apocalisse secondo Corsini‖ è già avvenuta,
quindi mi si potrebbe dire che mi è già stata data la risposta e io non me ne sono accorto…, anche
perché – povero me - conosco solo l‘ ―Apocalisse secondo Giovanni‖ e interpretata dai Padri della
Chiesa”.….
Lo scopo della guerra non è quindi di carattere economico, ma serve a fare in modo di consumare nelle
spese militari gran parte delle risorse che altrimenti servirebbero a rendere più ricca e intelligente la vita
dei cittadini. La distruzione della bellezza, inoltre, allontana dai pensieri spirituali e ci rende più vuoti dentro
predisponendoci ad una mentalità consumistica e materialista. Infine è determinante l’alterazione ed il
controllo della storia ottenuto tramite la distruzione dei documenti che testimoniano una realtà passata
migliore di quella attuale. Così i dati sulle epoche precedenti o vengono modificati a piacimento oppure
cancellati completamente dalla memoria storica. L’obiettivo è quello di non dare agli uomini termini di
confronto e far credere loro di trovarsi nel miglior stato possibile, nel miglior mondo possibile.
Altro mezzo utilizzato dal Grande Fratello per perseguire i propri scopi è quello della perenne guerra contro
le due potenze mondiali. La guerra descritta è in realtà solo un pretesto, uno strumento per controllare la
popolazione più povera. "In conformità ai principi del bipensiero, non ha importanza che la guerra ci sia
davvero o che, essendoci la vittoria, sia impossibile. Lo scopo della guerra non è la vittoria ma la
continuità. Lo scopo della guerra è la distruzione da quanto prodotto dal lavoro umano.
Una società gerarchica è possibile solo sulla base della povertà e dell'ignoranza. Come principio lo sforzo
bellico è sempre programmato per tenere la società alla soglia della fame. La guerra è scatenata dal
gruppo dominante contro i suoi stessi soggetti. E lo scopo non è la vittoria contro l'Eurasia o l'Estasia, ma
di far rimanere intatta la struttura della società." ~ George Orwell
La visione delle due Bestie in Apocalisse (Libro della Rivelazione) ci fa incontrare proprio le realtà
storiche di segno negativo che si oppongono al bene:
Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna (le maggiori banche mondiali che
appoggiano il Presidente Americano di cui è Presidente TreMonti ) e sette teste (i Paesi sionisti e
maggiormente industrializzati), sulle corna dieci diademi (sono le banche che comandano nel
mondo, visto che è stata tolta la possibilità di battere moneta a tutti i Paesi Sovrani) e su ciascuna
testa un titolo blasfemo. La bestia (USraele con a capo un unico Comandante di tutti gli eserciti)
che io vidi era simile a una pantera (colore della pelle, assai unico il fatto che nel Paese dei KKK
diventi Presidente un negro), con le zampe come quelle di un orso (crisi economica mondiale,
contro il simbolo del Toro) e la bocca come quella di un leone (mi visto tante guerre
contemporaneamente per il mondo con il sigillo americano, inglese e israeliano). Il drago (ce ne è
solo uno in vista, che è il Draghi Presidente della BCE) le diede la sua forza, il suo trono e la sua
potestà grande. Una delle sue teste sembrò colpita a morte (l‘Italia? Bel Paese dei [vari] Mari e
Monti), ma la sua piaga mortale fu guarita.
Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago
perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e
chi può combattere con essa?».
Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire
per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per proferire bestemmie
contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo.
Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe,
popolo, lingua e nazione. L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin
dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato.
Chi ha orecchi, ascolti:
Colui che deve andare in prigionia,
andrà in prigionia;
colui che deve essere ucciso di spada
di spada sia ucciso.
In questo sta la costanza e la fede dei santi.
Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia (la framassoneria ecclesiastica), che aveva due corna
(potere temporale e potere spirituale), simili a quelle di un agnello, che però parlava come un
drago. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi
abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. Operava grandi prodigi, fino
a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. Per mezzo di questi prodigi, che le
era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di
erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. Le fu anche
concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far
mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. Faceva sì che tutti, piccoli e
grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e
che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il
numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa
rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei (13, 1-18).
E' evidente che il numero cifrato 666 viene usato per coprire un nome reale che sarebbe stato troppo
pericoloso per l'autore dell'Apocalisse indicare esplicitamente.
Azzardiamo un nome? barack husein unham=666 The Dragon
Lc-21:14 Mettetevi dunque in cuore di non premeditare come rispondere a vostra difesa,
Lc-21:15 perché io vi darò una parola e una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non
potranno opporsi né contraddire.
Lc-21:16 Voi sarete traditi perfino da genitori, fratelli, parenti e amici; faranno morire parecchi
di voi;
Lc-21:17 e sarete odiati da tutti a causa del mio nome;
Lc-21:18 ma neppure un capello del vostro capo perirà.
Lc-21:19 Con la vostra costanza salverete le vostre vite.
Lc-21:20 “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua
devastazione è vicina.
Lc-21:21 Allora quelli che sono in Giudea, fuggano sui monti; e quelli che sono in città, se ne
allontanino; e quelli che sono nella campagna non entrino nella città.
Lc-21:22 Perché quelli sono giorni di vendetta, affinché si adempia tutto quello che è stato
scritto.
Lc-21:23 Guai alle donne che saranno incinte, e a quelle che allatteranno in quei giorni! Perché
vi sarà grande calamità nel paese e ira su questo popolo.
Lc-21:24 Cadranno sotto il taglio della spada, e saranno condotti prigionieri fra tutti i popoli; e
Gerusalemme sarà calpestata dai popoli, finché i tempi delle nazioni siano compiuti.
Lc-21:25 Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle; sulla terra, angoscia delle nazioni,
spaventate dal rimbombo del mare e delle onde;
Lc-21:26 gli uomini verranno meno per la paurosa attesa di quello che starà per accadere al
mondo; poiché le potenze dei cieli saranno scrollate.
Lc-21:27 Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole con potenza e gloria grande.
Lc-21:28 Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la
vostra liberazione si avvicina”.
Fatima, 23 dicembre 2011
L‟Arciere Servo dei Servi
+ Marco Turi Daniele +
Primo Preposito Generale
dell‟”Arca della Bellezza”
E Rettore Borghi Xenobia