GUERCINO NEL CUORE DELLA CITTÀ, UN PERCORSO … · Le cronache narrano con dovizia di particolari...

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G L’ opera è stata realizzata da un giovane Stefano Galletti, nato a Cento il 15 giugno 1832 e deceduto a Roma il 6 luglio 1905; proprio in occasione del centenario della morte dell’artista l’Amministrazione Comunale di Cento ha deciso di riportare la scultura nel luogo per cui fu progettata, dando giusto rilie- vo all’importante monumento che, forse perché legato allo spazio esterno, per le dimensioni e per il suo peso, non sempre ha goduto presso il pubblico di tutti i pri- vilegi concessi alle altri arti. Il periodo storico in cui cresce Galletti è particolarmen- te significativo: i moti rivoluzionari del 1848 con le aspre lotte, l’Unità d’Italia, le forti contrapposizioni politiche tra i liberali, anticlericali e clericali legati allo Stato Pontificio accompagnano le fasi di crescita dello scultore; sulla sua tomba è inciso il motto del liberalismo verità, libertà e lavoro. Anche a Cento questi eventi hanno avuto grande eco, diversi cittadini hanno par- tecipato attivamente a questi cambiamenti storici e i loro nomi sono scolpiti nelle lapidi poste sotto il porticato antistante l’accesso al Palazzo Municipale. Dalla consultazione dei Registri parrocchiali Galletti risulta essere nato a Cento il 14 giugno 1832, figlio di Giuseppe, di professione cappellaio e di Maria Soffritti. Studia a Bologna presso il canoviano Cincinnato Baruzzi poi intorno agli anni ’50 risulta essere scultore a Roma, ove ha la possibilità di perfezionarsi pres- so la prestigiosa accademia di S. Luca e quella di Francia che gli for- nisce l’opportunità di conoscere Degas. A Roma Galletti riceve un’e- ducazione neoclassica, frequentando anche la scuola di Pietro Tenerani, fervido sostenitore del manifesto “Purista”. Già in quegli anni ottiene diverse commissioni ed importanti ricono- scimenti; a Roma la statua in bronzo dedicata a San Lorenzo, posta davanti all’omonima, a Ferrara il monumento dedicato a Girolamo Savonarola, quello dedicato a Garibaldi a San Marino, quello a Camillo Cavour a Roma, vinto per concorso e molti altri. Nel 1904, un anno 1862 GUERCINO NEL CUORE DELLA CITTÀ, UN PERCORSO INIZIATO NEL 1862 prima della morte espone anche a Londra. Importanti anche i suoi busti, statuet- te, i ritratti di genere che si inseriscono nella corrente del realismo borghese. Per la realizzazione della scultura dedicata a Guercino, commissionatagli nel 1857, Galletti non chiese alcun contributo al Comune di Cento, solo il rimbor- so delle spese vive, mettendo gratuitamente a disposizione la propria opera, quale segno di gratitudine all’Ente che lo sostenne economicamente nel periodo degli studi. Per raccogliere fondi per la realizzazione del monumento venne fatta una pubbli- ca sottoscrizione alla quale aderirono numerosi centesi, coscienti dell’importanza di tale operazione. Guercino appare vestito in abiti seicenteschi, con un ampio mantello sulle spalle, mentre regge nella mano destra un pastello e nella sinistra una tavoletta, ai piedi sono invece accatastati rotoli di disegni. Con il bozzetto dell’opera Galletti partecipò all’esposizione di Firenze del 1861, ottenendo un premio. Le cronache narrano con dovizia di particolari la pomposa inaugurazione del 1862: il 29 maggio si inaugura nella piazza maggiore il monumento a Guercino, un momento particolarmente significativo per la comu- nità centese in quanto, con questa opera si scioglie un voto, ed un debito alla memoria dell’immortale artista. Alle sei del pomeriggio ha avuto inizio la cerimonia, in pre- senza di numerose autorità, fra le quali, oltre a quelle comunali, anche il concittadino deputato al parla- mento avv. Francesco Borgatti, i membri della Società promotrice per il monumento, quelli dell’Accademia scientifico-letteraria dei Rinvigoriti, tutti presenti nella piazza di prospetto al monumento, fiancheggiata dal batta- glione della Guardia nazionale e dai Pompieri, e, gremita di popolo fatto vieppiù lieto dai suoni della banda comunale. All’ing. Giordani, il compito di leggere un brevissimo discorso, con cui esprime- re le ragioni per cui si è voluto realizzare questo monumento; il popolo, visto il superbo lavoro, prorompe in grido d’entusiasmo, e chiede ed invoca il comparire del giovane scultore, che, pallido per la commozione e per la foga d’affetto, si presenta avanti lo steccato, e riceve la migliore corona, cui debba aspirare il genio; il plauso e la riconoscenza di un popolo civile. D’un attimo i colonnati che circondano la piazza, sono coperti di vari componimenti poetici a stampa. Al termine dei discorsi inaugurali, i presenti si recano ad ammirare l’ope- ra del Galletti, il cui gentil aspetto ed il volto giovanissimo, fanno singolare contrasto coll’opera colossale, ed ardita del suo scalpello… la piazza si pre- senta tutta illuminata a varietà di colori, con forme di archi, di padiglio- ni, di architetture, in guisa singolarmente vaga, sicché la piazza stessa appare bellissima d’aspetto e la statua, che vi sorge nel mezzo, mostrasi di novella, e pur sempre stupenda appariscenza. I fuochi di bengala, accesi nelle diverse alture degli edifici della piaz- za ed in vari posti della città, formano la meraviglia del popolo che ovunque accorre sempre festoso, sempre plaudente. La solennità, e la gioia del giorno memorabile terminano con una serata di gala al teatro comunale nella quale si rappresenta l’ope- ra “I Masnadieri” del m. Giuseppe Verdi. In occasione del terzo centenario della nascita del pittore Galletti sollecitò al Comune la pulitura del monumento e si lamentò dell’errata collocazione della statua, che avrebbe desi- derato fosse girata con le spalle alla facciata principale del Palazzo del Governatore, ma questo non fu possibile. Passano gli anni e Guercino rimane immobile con lo sguardo prospiciente il Municipio, silenzioso testimone degli eventi storici che si susseguono. Osservando le vecchie immagini fotografiche che riprendono da diverse angola- zioni la piazza, la figura imperiosa di Guercino occupa sempre gran parte della scena; i facchini centesi, durante la bella stagione, si riposavano ai piedi del basa- mento e diverse generazioni di bambini hanno giocato intorno alla statua. Solo nel 1934, come già segnalato, per motivazioni legate a lavori di restauro viene trasferito; il 16 ottobre la scultura, liberata dal piedistallo, fu trasportata a mezzo di un camion offerto dal pastificio Fratelli Barbieri e i lavori di rimozione e di collocamento della statua nella piazza della Rocca furono eseguiti dal capo mastro Veronesi Luigi, centese. La recente decisione di ricollocarlo nel luogo originario ci porta a considerare tale scultura non solo come un oggetto da osservare in distanza, ma come spazio da vive- re, e giustamente da porre nella Piazza, cuore pulsante della città. Bibliografia: A. ORSINI, Diario centese (1796 – 1887) con appendice di notevoli notizie dal 1888 al 1901 di Gioacchino Vicini, Bologna, Zanichelli, 1966 M. CECCHELLI – M. CENSI – F. GOZZI, Ingegno e sentimento. La scultura di Stefano Galletti, Bergamo, Bolis 1995 A. PINELLI, Tra Purismo e Verismo. Stefano Galletti, scultore centese a Roma prima e dopo la “Breccia”, in Illustri personaggi centesi e miscellanea di studi, Cento, Centro Studi “G. Baruffaldi”, 1996 L. PIRANI, Diario di Cento 1902 – 1939, a cura di Alessandro Albertazzi e Giuseppe Sitta, Cento, Graphic System, 1998 S. DI GIACINTO, Stefano Galletti (1832 – 1905) scultore e disegnatore: i taccuini di Cento, Tesi di Laurea in Museologia presso l’Università degli Studi di Bologna – Facoltà di Lettere e Filosofia – Corso di Laurea in Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo, anno accademico 2004 – 2005 29 MAGGIO I NAUGURAZIONE DEL MONUMENTO A GUERCINO 1890 P. POPPI PIAZZA GUERCINO 1923 21 APRILE SFILATA LUNGO CORSO GUERCINO 1934 COLLOCAZIONE DEL MONUMENTO NEL PIAZZALE ANTISTANTE LA ROCCA 1933 23 MAGGIO LA MADONNA DI S. LUCA PORTATA IN PROCESSIONE 1934 16 OTTOBRE TRASFERIMENTO DELLA SCULTURA DALLA PIAZZA ALLA ROCCA 2005 29 GIUGNO TRASFERIMENTO DALLA ROCCA ALLA PIAZZA

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GL’opera è stata realizzata da un giovane Stefano Galletti, nato a Cento il 15giugno 1832 e deceduto a Roma il 6 luglio 1905; proprio in occasione delcentenario della morte dell’artista l’Amministrazione Comunale di Cento

ha deciso di riportare la scultura nel luogo per cui fu progettata, dando giusto rilie-vo all’importante monumento che, forse perché legato allo spazio esterno, per ledimensioni e per il suo peso, non sempre ha goduto presso il pubblico di tutti i pri-vilegi concessi alle altri arti. Il periodo storico in cui cresce Galletti è particolarmen-te significativo: i moti rivoluzionari del 1848 con le aspre lotte, l’Unità d’Italia, leforti contrapposizioni politiche tra i liberali, anticlericali e clericali legati allo StatoPontificio accompagnano le fasi di crescita dello scultore; sulla sua tomba è inciso ilmotto del liberalismo verità, libertà e lavoro.Anche a Cento questi eventi hanno avuto grande eco, diversi cittadini hanno par-tecipato attivamente a questi cambiamenti storici e i loro nomi sono scolpiti nellelapidi poste sotto il porticato antistante l’accesso al Palazzo Municipale.Dalla consultazione dei Registri parrocchiali Galletti risulta essere nato a Cento il 14giugno 1832, figlio di Giuseppe, di professione cappellaio e di Maria Soffritti.Studia a Bologna presso il canoviano Cincinnato Baruzzi poi intorno agli anni ’50

risulta essere scultore a Roma, ove ha la possibilità di perfezionarsi pres-so la prestigiosa accademia di S. Luca e quella di Francia che gli for-nisce l’opportunità di conoscere Degas. A Roma Galletti riceve un’e-ducazione neoclassica, frequentando anche la scuola di PietroTenerani, fervido sostenitore del manifesto “Purista”.Già in quegli anni ottiene diverse commissioni ed importanti ricono-scimenti; a Roma la statua in bronzo dedicata a San Lorenzo, postadavanti all’omonima, a Ferrara il monumento dedicato a GirolamoSavonarola, quello dedicato a Garibaldi a San Marino, quello a CamilloCavour a Roma, vinto per concorso e molti altri. Nel 1904, un anno

1862

GUERCINO NEL CUORE DELLA CITTÀ, UN PERCORSO INIZIATO NEL 1862prima della morte espone anche a Londra. Importanti anche i suoi busti, statuet-te, i ritratti di genere che si inseriscono nella corrente del realismo borghese.Per la realizzazione della scultura dedicata a Guercino, commissionatagli nel1857, Galletti non chiese alcun contributo al Comune di Cento, solo il rimbor-so delle spese vive, mettendo gratuitamente a disposizione la propria opera, qualesegno di gratitudine all’Ente che lo sostenne economicamente nel periodo deglistudi.Per raccogliere fondi per la realizzazione del monumento venne fatta una pubbli-ca sottoscrizione alla quale aderirono numerosi centesi, coscienti dell’importanzadi tale operazione.Guercino appare vestito in abiti seicenteschi, con un ampio mantello sulle spalle,mentre regge nella mano destra un pastello e nella sinistra una tavoletta, ai piedisono invece accatastati rotoli di disegni. Con il bozzetto dell’opera Galletti partecipò all’esposizione di Firenze del 1861,ottenendo un premio.Le cronache narrano con dovizia di particolari la pomposa inaugurazionedel 1862: il 29 maggio si inaugura nella piazza maggiore il monumentoa Guercino, un momento particolarmente significativo per la comu-nità centese in quanto, con questa opera si scioglie un voto, ed undebito alla memoria dell’immortale artista.Alle sei del pomeriggio ha avuto inizio la cerimonia, in pre-senza di numerose autorità, fra le quali, oltre a quellecomunali, anche il concittadino deputato al parla-mento avv. Francesco Borgatti, i membri della Societàpromotrice per il monumento, quelli dell’Accademiascientifico-letteraria dei Rinvigoriti, tutti presenti nellapiazza di prospetto al monumento, fiancheggiata dal batta-

glione della Guardia nazionale e dai Pompieri, e, gremita di popolo fatto vieppiù lietodai suoni della banda comunale.All’ing. Giordani, il compito di leggere un brevissimo discorso, con cui esprime-

re le ragioni per cui si è voluto realizzare questo monumento; il popolo, visto ilsuperbo lavoro, prorompe in grido d’entusiasmo, e chiede ed invoca il comparire

del giovane scultore, che, pallido per la commozione e per la foga d’affetto, sipresenta avanti lo steccato, e riceve la migliore corona, cui debba aspirare il

genio; il plauso e la riconoscenza di un popolo civile. D’un attimo i colonnatiche circondano la piazza, sono coperti di vari componimenti poetici a stampa.Al termine dei discorsi inaugurali, i presenti si recano ad ammirare l’ope-ra del Galletti, il cui gentil aspetto ed il volto giovanissimo, fanno singolarecontrasto coll’opera colossale, ed ardita del suo scalpello… la piazza si pre-senta tutta illuminata a varietà di colori, con forme di archi, di padiglio-ni, di architetture, in guisa singolarmente vaga, sicché la piazza stessaappare bellissima d’aspetto e la statua, che vi sorge nel mezzo, mostrasidi novella, e pur sempre stupenda appariscenza.I fuochi di bengala, accesi nelle diverse alture degli edifici della piaz-za ed in vari posti della città, formano la meraviglia del popolo cheovunque accorre sempre festoso, sempre plaudente.La solennità, e la gioia del giorno memorabile terminano con unaserata di gala al teatro comunale nella quale si rappresenta l’ope-ra “I Masnadieri” del m. Giuseppe Verdi.In occasione del terzo centenario della nascita del pittoreGalletti sollecitò al Comune la pulitura del monumento e silamentò dell’errata collocazione della statua, che avrebbe desi-derato fosse girata con le spalle alla facciata principale delPalazzo del Governatore, ma questo non fu possibile.

Passano gli anni e Guercino rimane immobile con lo sguardo prospiciente ilMunicipio, silenzioso testimone degli eventi storici che si susseguono.Osservando le vecchie immagini fotografiche che riprendono da diverse angola-zioni la piazza, la figura imperiosa di Guercino occupa sempre gran parte dellascena; i facchini centesi, durante la bella stagione, si riposavano ai piedi del basa-mento e diverse generazioni di bambini hanno giocato intorno alla statua.

Solo nel 1934, come già segnalato, per motivazioni legate a lavori di restauro vienetrasferito; il 16 ottobre la scultura, liberata dal piedistallo, fu trasportata a mezzo diun camion offerto dal pastificio Fratelli Barbieri e i lavori di rimozione e di collocamentodella statua nella piazza della Rocca furono eseguiti dal capo mastro Veronesi Luigi, centese.

La recente decisione di ricollocarlo nel luogo originario ci porta a considerare talescultura non solo come un oggetto da osservare in distanza, ma come spazio da vive-re, e giustamente da porre nella Piazza, cuore pulsante della città.

Bibliografia:

A. ORSINI, Diario centese (1796 – 1887) con appendice di notevoli notizie dal 1888 al 1901 di Gioacchino Vicini, Bologna,Zanichelli, 1966

M. CECCHELLI – M. CENSI – F. GOZZI, Ingegno e sentimento. La scultura di Stefano Galletti, Bergamo, Bolis 1995

A. PINELLI, Tra Purismo e Verismo. Stefano Galletti, scultore centese a Roma prima e dopo la “Breccia”, in Illustri personaggicentesi e miscellanea di studi, Cento, Centro Studi “G. Baruffaldi”, 1996

L. PIRANI, Diario di Cento 1902 – 1939, a cura di Alessandro Albertazzi e Giuseppe Sitta, Cento, Graphic System, 1998

S. DI GIACINTO, Stefano Galletti (1832 – 1905) scultore e disegnatore: i taccuini di Cento, Tesi di Laurea in Museologiapresso l’Università degli Studi di Bologna – Facoltà di Lettere e Filosofia – Corso di Laurea in Discipline dell’Arte, dellaMusica e dello Spettacolo, anno accademico 2004 – 2005

29 MAGGIO

INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO

A GUERCINO

1890P. POPPI

PIAZZA GUERCINO

192321 APRILE

SFILATA LUNGO CORSO GUERCINO

1934COLLOCAZIONE DEL MONUMENTO

NEL PIAZZALE ANTISTANTE LA ROCCA

193323 MAGGIO

LA MADONNA DI S. LUCA

PORTATA IN PROCESSIONE

193416 OTTOBRE

TRASFERIMENTO DELLA SCULTURA

DALLA PIAZZA ALLA ROCCA

200529 GIUGNO

TRASFERIMENTO DALLA ROCCA

ALLA PIAZZA