Guai a me se nonGuai a me se non Annunciassi il ...Custodisci sempre con paterna bontà la tua...

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4 Metti in ordine di tempo i seguenti avvenimenti storici (segna accanto all’avvenimento un numero, dando al più antico il numero 1 e così via) I bresciani invocano i loro patroni soprattutto nei periodi difficili …… Santo Stefano primo martire muore lapidato …… Mosè riceve dal Signore le tavole dell’alleanza sul monte Sinai …… Mons. Luciano Monari diventa vescovo di Brescia …… Gesù, per tutti gli uomini, muore in croce e dopo tre giorni risorge …… I santi Faustino e Giovita per amore di Dio muoiono martirizzati …… 1 Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch'io. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi Signore, tu sei la mia luce; senza di te cammino nelle tenebre, senza di te non posso neppure fare un passo, senza di te non so dove vado, sono un cieco che pretende di guidare un altro cieco. Se tu mi apri gli occhi, Signore, io vedrò la tua luce, i miei piedi cammineranno nella via della vita. Signore, se tu mi illuminerai io potrò illuminare: tu fai noi luce nel mondo. Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te, aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore … Guai a me se non Guai a me se non Annunciassi il Vangelo Annunciassi il Vangelo V dom. V dom. T.O. T.O. G: Nel nome del Padre … Amen. Venite, lodiamo il Signore, gridiamo di gioia al Dio che ci protegge! T: Andiamogli incontro con gratitudine, cantiamo a lui con canti di festa. G: È bello lodarti, Signore, e cantare il tuo onore, Dio altissimo, annunziare al mattino la tua bontà e la tua fedeltà durante la notte. T: Sono felice, Signore, per quello che hai fatto, canto di gioia davanti alle tue opere.

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Metti in ordine di tempo i seguenti avvenimenti storici

(segna accanto all’avvenimento un numero, dando al più antico il numero 1 e così via)

I bresciani invocano i loro patroni soprattutto nei periodi difficili …… Santo Stefano primo martire muore lapidato …… Mosè riceve dal Signore le tavole dell’alleanza sul monte Sinai …… Mons. Luciano Monari diventa vescovo di Brescia ……

Gesù, per tutti gli uomini, muore in croce e dopo tre

giorni risorge …… I santi Faustino e

Giovita per amore di Dio muoiono martirizzati …… 1

Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! Infatti, pur

essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a

ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch'io.

Dalla prim

a lette

ra

di san Paolo aposto

lo ai Corìnzi

Signore, tu sei la mia luce; senza di te cammino nelle tenebre, senza di te non posso neppure fare un passo,

senza di te non so dove vado, sono un cieco che pretende di guidare un altro cieco. Se tu mi apri gli occhi, Signore, io vedrò la tua luce,

i miei piedi cammineranno nella via della vita. Signore, se tu mi illuminerai io potrò illuminare:

tu fai noi luce nel mondo.

Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te, aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore …

Guai a me se nonGuai a me se non Annunciassi il VangeloAnnunciassi il Vangelo

V dom.

V dom. T.O.T.O.

G: Nel nome del Padre … Amen. Venite, lodiamo il Signore, gridiamo di gioia al Dio che ci protegge! T: Andiamogli incontro con gratitudine, cantiamo a lui con canti di

festa. G: È bello lodarti, Signore, e cantare il tuo onore, Dio altissimo, annunziare al mattino la tua bontà e la tua fedeltà durante la notte. T: Sono felice, Signore, per quello che hai fatto, canto di gioia davanti alle tue opere.

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Il 15 Febbraio festeggiamo i Santi Faustino e Giovita, patroni di Brescia,

due uomini che per amore di Dio furono martirizzati nel II secolo.

SECONDO UNA ANTICA TRADIZIONE: Sono passati centinaia di anni da quando

Faustino e Giovita diedero la vita per il Signore, siamo agli inizi del cristianesimo e a

Brescia troviamo già una comunità di cristiani fra cui spiccano diversi santi.

Le notizie riguardo ai nostri santi vengono da alcune tradizioni molto antiche e ci

dicono che Faustino e Giovita erano dei nobili bresciani, probabilmente fratelli,

sia perché nati nella stessa famiglia che perché condividevano la stessa fede; fratelli poi perché morirono entrambi per Gesù. I nostri patroni erano

ripieni di Spirito Santo, tanto da fare molti miracoli e da convertire alla fede molti pagani, non si vergognavano di annunciare a tutti il Vangelo, sapevano che era la cosa più importante e infatti furono disposti anche a

dare la vita per non rinnegarlo.I primi secoli erano tempi duri per i cristiani, anche per quelli di Brescia, che ai tempi di Faustino e Giovita su

mandato dell’imperatore Traiano furono imprigionati, le prigioni erano stracolme di cristiani e i nostri santi coraggiosamente li andavano a trovare

per confortarli, furono però scoperti e anche loro furono imprigionati perché cristiani.

PATRONI DI BRESCIA: Da questi grandi santi, vicini nello spazio perché vissuti a Brescia, ma lontani nel tempo, impariamo come sia importante seguire Gesù, più importante

persino della propria vita, Faustino e Giovita sono vissuti in tempi in cui si moriva perché cristiani, oggi in Italia, questo per fortuna non succede più, ma a volte se vogliamo davvero essere fedeli a Gesù e a quello che Lui ci ha insegnato, qualche sacrificio dobbiamo comunque farlo, i nostri patroni ci dicono che vale la pena di af-

frontare qualunque sacrificio piuttosto che allontanarci da Gesù. Ti è capitato di fare alcuni sacrifici per il Signore finora? Ne è valsa la pena?

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L’ACCUSA: Accusati di essere cristiani i nostri santi furono frustati, per vedere se avrebbero resistito nella fede o se avrebbero per paura rinunciato a credere in Gesù, si racconta anche che furono buttati in mezzo alle fiamme, ma il fuoco non li bruciò, furono esposti alle belve feroci, ma queste non li attaccarono. La tradizione racconta che molti bresciani accorsero all’anfiteatro per vedere Faustino e Giovita, i quali entrati nel luogo si inginocchiarono e pregarono Dio perché li rendesse capaci di sopportare per lui tutte quelle sofferenze, aizzati dai domatori uscirono poi dalle gabbie quattro leoni a ffamati che subito si buttano sui due santi, ma improvvisamente si fermano e si accovacciarono ai loro piedi dolcemente. Molti degli spettatori vedendo quanto successo gridarono che il Dio di Faustino e Giovita era l’unico vero Dio e divennero cristiani.

IL MARTIRIO: Faustino e Giovita furono poi rinchiusi in una gabbia

come delle bestie e furono portati in varie città per far divertire il popolo, riportati a Brescia

furono condotti al luogo dove era stato deciso che sarebbero morti. Qui si inginocchiarono, con le

mani alzate al cielo, chiedendo al Signore che accettasse le loro vite come sacrificio a Lui gradito, perché la loro morte potesse portare ai bresciani una fede più forte e salda. Come Gesù,

poi, pregarono per i loro persecutori e mentre iniziavano già a vedere Dio gli fu tagliata la testa con la spada, era il 15 Febbraio 122.

I cristiani del tempo conservarono i loro corpi e il ricordo di questi fratelli che erano stati fra i primi testimoni della fede cristiana a Brescia, il loro

sangue versato fu il seme perché nuovi uomini potessero credere in Gesù.

PATRONI DI BRESCIA: Da questi grandi santi, vicini nello spazio perché vissuti a Brescia, ma lontani nel tempo, impariamo come sia importante seguire Gesù, più importante

persino della propria vita, Faustino e Giovita sono vissuti in tempi in cui si moriva perché cristiani, oggi in Italia, questo per fortuna non succede più, ma a volte se vogliamo davvero essere fedeli a Gesù e a quello che Lui ci ha insegnato, qualche sacrificio dobbiamo comunque farlo, i nostri patroni ci dicono che vale la pena di af-

frontare qualunque sacrificio piuttosto che allontanarci da Gesù. Ti è capitato di fare alcuni sacrifici per il Signore finora? Ne è valsa la pena?