Gruppo6
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RICERCA
Le panchine sono viste come il luogo dove ci soggiornano i poveri e gli extra-comunitari (qualunque senso abbia ormai questa parola: visto che anche gli anziani sono esclusi dalla comunità dei consumatori), i barboni e i drogati; questo lo dicono le recenti sparizioni e i divieti in alcune città del nordest, delle panchine. Queste vengono eliminate per scoraggiare la sosta degli indesiderabili. A inaugurare questa rappresaglia sociale fu a Treviso il sindaco leghista Gentilini, che fece ripulire una piazza da ogni tipo di sedile in funzione anti-immigrati. Seguì Trieste, dove si registrò una protesta significativa: “La città in piazza con i clochard”, titolava un articolo di Paolo Rumiz all’inizio di dicembre 2006. La rimozione delle panchine per impedire ai barboni di sedercisi a Natale fu effettuata dai vigili urbani armati di sega, e il passaparola di cittadini indignati, anziani compresi, divenne resistenza civile. “Come può venire in mente di segare delle panchine?”, sbottò lo scrittore triestino Claudio Magris. L’attore veneto Marco Paolini esortò i triestini a mettersi sulla schiena un bel numero “13”, come i giocatori di calcio d’una volta quando dovevano restare fuori-campo come riserve, e aggiunse: “intorno a noi è pieno di gente pronta a toglierci di sotto il culo la tua panchina gratuita e a offrirci mille alternative a pagamento. E Rumiz: “Mi ci sedevo da bambino su quelle panchine di legno rosso, per veder arrivare i vapori. Mi ci sono seduto sempre, fino a ieri.
MAPPA CONCETTUALE
tranquillitàansia paura
pausaattesa ri
poso
SENSAZIONI
ATTESA
parco
strada
città
LUOGHI
MAPPA CONCETTUALE
anziano
passante
giov
ane
UTENTI
compagnia
solitudine
pensieri
USIinverno
estate
legno
freddo
cemento
TEMPERATURA
MATERIALI
CONCEPT
Evidenziare il disuso delle panchine all’interno del contesto urbano per rius-cire a valorizzare megli questo complemento d’arredo urbano.
“la panchina è un luogo di sosta, un’utopia realizzata. E’ vacanza a portata di mano. Sulle panchine si contempla lo spettacolo del mondo, si guarda senza essere visti e ci si dà il tempo di perdere il tempo, come leggere un romanzo.”
CIT. Beppe Sebaste
“due panchine di legno marrone, vuote, in prossimità della fermata del tram. Gli ho sorriso felice”. Sim-boli della soglia, sottili frontiere tra dentro e fuori, le panchine - scacciate dal mondo reale - trovano ancora rifugio altrove”
MAPPA D’INTERVENTOvia Magolfa 15
via Magolfa 32
Corso Mansuardi
via Sforza 21
via Sforza 33
Naviglio Pavese
MAPPA D’INTERVENTOvia Magolfa 15
via Magolfa 32
Corso Mansuardi
via Sforza 21
via Sforza 33
Naviglio Pavese
via pavia 6
VIA MAGOLFA ,15
RESIDENZIALE:le panchine di questa area sono di tipo residenziali, in quanto appartenenti ad uno spazio privato pertanto utilizzabili esclusivamente dai condomini.Sono in legno e ben curate, non sono lasciate in disuso dalle persone.
VIA MAGOLFA ,32
INTIMITA’ PUBBLICA:nelle immagini si possono vedere delle panchine presenti in uno spazio pubblico.C’è una quantità più che sufficiente per un’area così ristretta e quasi inutilizzata.Il numero delle panchine suggerisce l’idea che il luogo possa essere utilizzato per degli incontri, data anche la breve distanza che c’è tra di esse.
CORSO MANSUARDI, 8
CEMENTO:le panchine qui possono essere fruibili da ogni persona, essendo un luogo pubblico; il materiale utilizzato è il cemento, probabil-mente perchè devono resistere agli agenti atmosferici e agli atti vandalici, possibili in aree pubbliche.
VIA SFORZA ,21
GIARDINO PRIVATO:fotografia di un cortile privato che mostra una serie di tavolini e sedie che vengono utilizzate dai condomini per cene e pranzi collettivi. In questo modo si nota come in luogo venga provvisto di sedute dove le persone possono passare del tempo a chiacchierare e come questo possa essere un modo per stare in-sieme e non sentirsi soli.Questo cortile probabilmente è nato senza panchine ma l’esigenza dei condomini si è fatta sempre più forte tanto da procurarsele.
VIA SFORZA ,33
GIARDINO PUBBLICO:fotografia di uno spazio aperto a tutti e molto ampio, le struttura in alluminio mostra che può essere abidito a banchetti o feste.In questo parco inoltre è proibito andarci con i cani e quindi i loro padroni non vengono stimolati a passare il loro tempo libero.La panchina in questo luogo non viene avvalorata ed essendo di cemento e trasandate non vengono nemmeno utilizzate.La particolarità che è risaltata ai nostri occhi è che queste non sono presenti negli spazi verdi ma solo nella piazza cementata.
VIA PAVIA ,6
LA CORTE:fotografia di uno spazio pubblico molto ampio e dispersivo che ha l’accesso da due vie del quartiere.Ci sono pochissimi spazi verdi e nella piazza che si vede nella figura in basso a sinistra si può notare che non c’è nessuna panchina dove poter rilassarsi o aspettare di essere ricevuti nei moltissimi uffici posizionato sotto i portici dei palazzi.
NAVIGLIO PAVESE
UNO SGUARDO SUL NAVIGLIO:fotografia di due panchine posizionate sopra l’argine del Naviglio Pavese.Queste dovrebbero rappresentare un punto di contemplazione anche se l’ambiente circostante non affascina e non aiuta.Sono semi nascoste alla vista dei passanti poichè posizionate sotto uno dei ponti del fiume.