Gruppo partec ipazione FOCUS GROUP DI VALUTAZIONE … · Suggerimenti su come potrebbero rispettare...

7
PIDIDA Lombardia: progetto CoE- monitoraggio partecipazione 2017 – FOCUS GROUP DI VALUTAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE DEI MINORENNI SECONDO IL MODELLO DI VALUTAZIONE DEL CONSIGLIO D’EUROPA Informazioni sul Focus Group Denominazione del gruppo Agevolando Trentino Descrizione tipologia dei bambini/e e ragazzi/e partecipanti Accoglienza eterofamiliare Numero dei partecipanti 13 partecipanti (7 ragazze e 6 ragazzi) dai 16 ai 22 anni Data/e di realizzazione degli incontri 12 settembre 2017 (Proposto ai ragazzi dai referenti del gruppo in incontri precedenti in cui sono stati raccolti interesse e adesioni) Nome e contatti facilitatore adulto Nome Francesca Letizia Tel o cell Email Nome e contatti facilitatore ragazzo/a Nome Adina Jujic Tel o cell Email Altri eventuali referenti per il gruppo Nome Diletta Mauri Tel o cell Email Descrizione e localizzazione del contesto di riferimento circa il quale il gruppo si esprime Locale Cittadino Regionale Nazionale X X X Ragazzi e ragazze con esperienza di accoglienza fuori famiglia (comunità, casa famiglia, affido, MNA) accolti e neomaggiorenni usciti dalla tutela. L’ambito di riferimento della valutazione sono i procedimenti giudiziari per cui sono stati in contatto con il Tribunale per i Minorenni e per l’ambito amministrativo i servizi sociali territoriali (di tutela e per gli adulti) e la loro esperienza fuori famiglia; geograficamente si tratta di servizi della città di Trento e di alcuni comuni e comunità montane limitrofe. Altre indicazioni sul gruppo Modalità del processo di consultazione Ambiente: spazi della sede in cui è solito incontrarsi il gruppo Scansione delle attività: focus group di circa 3 ore con una pausa intermedia; al termine cena con i ragazzi che si sono potuti trattenere Tempo dedicato 3 ore Gruppo partecipazione

Transcript of Gruppo partec ipazione FOCUS GROUP DI VALUTAZIONE … · Suggerimenti su come potrebbero rispettare...

PIDIDA Lombardia: progetto CoE- monitoraggio partecipazione 2017 –

FOCUS GROUP DI VALUTAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE DEI MINORENNI SECONDO IL MODELLO DI VALUTAZIONE DEL CONSIGLIO D’EUROPA

Informazioni sul Focus Group

Denominazione del gruppo Agevolando Trentino

Descrizione tipologia dei bambini/e e ragazzi/e partecipanti

Accoglienza eterofamiliare

Numero dei partecipanti 13 partecipanti (7 ragazze e 6 ragazzi) dai 16 ai 22 anni

Data/e di realizzazione degli incontri

12 settembre 2017 (Proposto ai ragazzi dai referenti del gruppo in incontri precedenti in cui sono stati raccolti interesse e adesioni)

Nome e contatti facilitatore adulto

Nome Francesca Letizia

Tel o cell

Email

Nome e contatti facilitatore ragazzo/a

Nome Adina Jujic

Tel o cell

Email

Altri eventuali referenti per il gruppo

Nome Diletta Mauri

Tel o cell

Email

Descrizione e localizzazione del contesto di riferimento circa il quale il gruppo si esprime

Locale Cittadino Regionale Nazionale

X X X

Ragazzi e ragazze con esperienza di accoglienza fuori famiglia (comunità, casa famiglia, affido, MNA) accolti e neomaggiorenni usciti dalla tutela. L’ambito di riferimento della valutazione sono i procedimenti giudiziari per cui sono stati in contatto con il Tribunale per i Minorenni e per l’ambito amministrativo i servizi sociali territoriali (di tutela e per gli adulti) e la loro esperienza fuori famiglia; geograficamente si tratta di servizi della città di Trento e di alcuni comuni e comunità montane limitrofe.

Altre indicazioni sul gruppo

Modalità del processo di consultazione

Ambiente: spazi della sede in cui è solito incontrarsi il gruppo

Scansione delle attività: focus group di circa 3 ore con una pausa intermedia; al termine cena con i ragazzi che si sono potuti trattenere

Tempo dedicato 3 ore

Gruppo partecipazione

“Guaranteeing children’s rights to participate in all fields of life and measuring

progress in promoting child participation”

Presentation of Child Participation Assessment Tool by Council of Europe March 23rd Rome, Italian Committee for UNICEF

Auditorium UNICEF

Rome - Via Palestro 68

Public section

23rd March

10.30 Registration of participants

11.00 Opening and welcome

Paolo Rozera , Executive director of Italian Committee for UNICEF

Fabrizio Petri, Minister plenipotentiary President of Interministerial Committee for Human Rights

A lessandra Bernardon , Office of the National Authority for Childhood and Adolescence

Representative of Children’s Rights Division – CoE

11.30 Children’s right to participate: Introduction to the Child Participation Assessment Process

Presentation on the meaning of art. 12 of UNCRC and General Comment n.12 on the children’s right to

participate - G erison Lansdow n, international children's rights consultant and advocate

Presentation of Council of Europe work on children’s participation, including three policy reviews,

development of the Recommendation (2012)2 on child and youth participation – A nne Crow ley, Council of

Europe consultant

12.10 Presentation of state of play of children participation in Italy

Speaker: Cristiana Carletti, Professor of International Law-Roma Tre University/Legal expert

12.30 The impact of children participating in decision-making: two evidence-based case studies

Speakers: Anne Crow ley - G erison Lansdow n

- a European case Study

- a global study

13.00 Council of Europe Child Participation Assessment Tool

Speaker: A nne Crowley

Introduction to the Child Participation Assessment Tool (CPAT)

13.20 Closing remarks

PIDIDA Lombardia: progetto CoE- monitoraggio partecipazione 2017 –

Indicatori CPAT scelti

Num. Indicatore Versione breve dell’indicatore (child friendly)

Versione completa indicatore da Consiglio d’Europa

Acc

ogl

ien

za f

uo

ri

fam

iglia

7 I minorenni sono stati informati riguardo al loro diritto di partecipare alle decisioni?

I minorenni devono essere informati del loro diritto di partecipazione

4 Se devi rivolgerti al Servizio Sociale o al tribunale per i minorenni, ti senti aiutato a partecipare in modo sicuro?

Esistono meccanismi per consentire ai minorenni di esercitare il loro diritto di essere ascoltati in modo sicuro nei procedimenti giudiziari e amministrativi

PIDIDA Lombardia: progetto CoE- monitoraggio partecipazione 2017 –

Valutazioni da parte dei Focus

Indicatore n. 4 Esistono dei regolamenti specifici per fare in modo che i ragazzi possano sentirsi ascoltati se hanno a che fare con un giudice o con i servizi sociali della propria città?

1) E’ rispettato/applicato

SI

Nel Comune dove vivi esiste un ufficio per i ragazzi dove potete andare in caso di necessità?

Non esiste un ufficio per i ragazzi. Quando abbiamo avuto bisogno ci siamo rivolti ai servizi sociali o direttamente al Tribunale per i Minorenni, oppure al Consultorio di cui avevano sentito parlare a scuola o che ci avevano fatto conoscere attraverso delle visite. A livello provinciale la Garante. Sappiamo che esiste il Cinformi, un ufficio di riferimento per diversi servizi, a cui si rivolgono soprattutto le famiglie migranti. Pensiamo che in caso di bisogno potremmo rivolgerci alle forze dell’ordine.

Per che tipo di problemi puoi rivolgerti a questi uffici?

Gravi problematiche familiari, bisogno di protezione, supporto psico-sociale, salute, lavoro

Quando ti è capitato di avere contatti con il Servizio o altri uffici del Comune, hai avuto le risposte che desideravi?

A volte si, ma ci sembra dipendere dalla disponibilità delle persone, non c’è una regola.

Ti sei sentito/a ascoltato/a? Non sempre: esclusione dal processo decisionale e quando “sentiti” mancanza di restituzione. Uno di noi non ha mai incontrato il giudice in 8 anni di accoglienza.

NO

Qual è stata la tua esperienza? Spesso non sono state date informazioni sulla presa in carico della richiesta né sugli esiti (es. Tribunale) Spesso non ci vengono date informazioni sulla nostra presa in carico dal servizio sociale: quali sono le motivazioni dell’allontanamento.

Suggerimenti su come potrebbero rispettare il vostro diritto di essere ascoltati …

Formare giudici, personale del tribunale per i minorenni e personale dei servizi di tutela sulla condivisione delle informazioni, a prescindere dall’età.

PIDIDA Lombardia: progetto CoE- monitoraggio partecipazione 2017 –

2) Possiamo avere accesso, su questo argomento, a informazioni, dati, esempi, etc.

SI

Prima di andare, hai avuto abbastanza informazioni per capire che cosa si fa in questi uffici, e per che cosa potevano/possono esserti utili?

Pensiamo che i nostri coetanei che non hanno esperienza di accoglienza non conoscano il TM o i Servizi Sociali e non sappiano dove si trovano in città, cose che a noi sono state dette dai servizi o dagli educatori. Sappiamo che esiste il consultorio e dov’è, in tutte le scuole vengono a parlarne fin dalle medie e alcuni di noi ci sono stati portati in “gita” dalla scuola “per imparare come funziona”.

NO

Mi piacerebbe sapere … “Se sai che c’è un posto lo trovi, il problema è sapere che c’è”. I servizi sociali non sapevamo che esistessero se non quando loro sono entrati in contatto con noi, e pensiamo sia utile che vengano diffuse informazioni su come funziona un servizio e un Tribunale (ad esempio per sapere che cos’è esattamente un decreto).

3) Rispetto a questo argomento pensiamo ci siano delle difficoltà

Indica quali … … e come si potrebbero superare

C’era una persona che ti aiutava a comprendere le risposte che ti venivano date?

Chi di noi si è rivolto direttamente al Tribunale per i Minorenni ha trovato qualcuno incaricato di ascoltare a cui ha potuto parlare (un assistente sociale che lavora al TM), ma non ha più avuto accesso a informazioni sul processo che era stato avviato. Spesso i giudici e gli assistenti ci parlano un linguaggio burocratico che non comprendiamo. Chi ci parla di più sono i nostri educatori.

Altro…….

4) Pensiamo che rispetto a questo argomento si dovrebbero fare anche altre domande e affrontare altri aspetti

Altre domande … e le risposte nel nostro caso …

Cosa pensi sia utile per migliorare la possibilità di rivolgerti a questi servizi?

Per i giudici ci sembrano necessari incontri di aggiornamento ogni due anni al massimo, e per il servizio sociale raccomandiamo maggiore frequenza e regolarità degli incontri. Vorremmo ci parlassero in

PIDIDA Lombardia: progetto CoE- monitoraggio partecipazione 2017 –

… modo più semplice e sincero: nasconderci le cose non ci aiuta nel nostro percorso. Pensiamo che le informazioni possano raggiungerci in maniera efficace attraverso: - Pubblicità progresso al cinema - A SCUOLA:

- attraverso le testimonianze di ragazzi come noi che raccontano la loro esperienza e che tipo di aiuto e supporto è stato loro utile (come il progetto Datti una mano a cui hanno contribuito alcuni di noi, in cui parliamo del diritto di chiedere aiuto e di come farlo)

- attraverso laboratori/attività in cui parlare di possibili soluzioni problematiche e di come possiamo affrontarle

PIDIDA Lombardia: progetto CoE- monitoraggio partecipazione 2017 –

Indicatore n. 7 Avete mai ricevuto informazioni riguardo il vostro diritto di partecipare alle decisioni?

5) E’ rispettato/applicato

SI

Sai che nelle decisioni che ti riguardano hai il diritto di dire quello che pensi?

Al momento ne siamo tutti consapevoli.

Se sì, come hai saputo che il tuo punto di vista è importante e va preso in considerazione?

Alcuni di noi ne hanno sentito parlare in termini di diritto per la prima volta con l’esperienza associativa di Agevolando. Alcuni di noi ne hanno sentito parlare per la prima volta in casa famiglia dall’educatore di riferimento e altri in comunità al momento della scrittura del PEI (Progetto Educativo Individualizzato).

In che modo li adulti tengono conto di quello che pensi quando bisogna prendere decisioni che ti riguardano?

Ci sentiamo ascoltati se ci chiedono cosa pensiamo prima di prendere una decisione, non se ci dicono dopo quello che hanno deciso su di noi. Ti senti ascoltato/a e pensi le tue opinioni sono

tenute in considerazione?

NO

Puoi fare degli esempi rispetto alla tua esperienza?

“Quando fanno gli incontri di rete, mi fanno aspettare fuori e mi chiamano dopo che hanno parlato di me e mi dicono cosa hanno deciso”

Che suggerimenti puoi dare perché venga applicato?

Formazioni rivolte agli adulti sul diritto dei bambini e dei ragazzi ad essere ascoltati: “Prima di tutto dovrebbero saperlo gli adulti in tutte le professioni”

6) Possiamo avere accesso, su questo argomento, a informazioni, dati, esempi, etc.

SI Hai preso parta ad attività in cui ti è stato spiegato cos’è il diritto di partecipazione e come esercitarlo? Hai potuto sperimentarlo?

In alcune scuole ci sono attività per conoscere la Convenzione; altri ne hanno sentito parlare nel luogo di accoglienza (vedi sopra).

In che contesto?

NO

7) Rispetto a questo SI Indica quali … … e come si potrebbero superare

PIDIDA Lombardia: progetto CoE- monitoraggio partecipazione 2017 –

argomento pensiamo ci siano delle difficoltà

Molti adulti fanno fatica a mettere in pratica la partecipazione

Più occasioni di formazione (vedi sopra) per tutti gli adulti che hanno a che fare con bambini e ragazzi, soprattutto educatori, assistenti sociali. E’ importante coinvolgere i tutori nelle formazioni, perché spesso sono persone distanti da noi che non ci ascoltano molto.

Molti ragazzi non sono consapevoli di avere il diritto di partecipare e non sanno come esercitarlo

Modalità di informazione più efficace e coinvolgente per i ragazzi.

8) Pensiamo che rispetto a questo argomento si dovrebbero fare anche altre domande e affrontare altri aspetti …

Altre domande … e le risposte nel nostro caso …

Che cosa puoi suggerire per migliorare le vostre possibilità di partecipare?

- Organizzare incontri peer to peer a scuola dove ragazzi come noi possano raccontarci cos’è la convenzione dei diritti e “come si usa”, cos’è la partecipazione e “come si fa”. La comunicazione da ragazzo a ragazzo, col nostro linguaggio, secondo noi è la cosa più efficace.

- Organizzare anche a scuola delle attività o il racconto di testimonianze di ragazzi per spiegarci l’importanza della partecipazione attraverso un’esperienza.

- Organizzare degli incontri di discussione tra operatori e ragazzi per superare il pregiudizio degli adulti sulla partecipazione (che sia un “voler decidere) e trovare insieme dei modi di realizzarla.