GRUPPO 6 - L’italiano oggi, tra norma e realtà.

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L’italiano oggi tra norma e realtà

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L’italiano oggi tra norma e realtà

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Da Le città invisibili di Italo Calvino (1972)

Le città e il desiderio. 2.

La città ti appare come un tutto in cui nessun desiderio va perduto e di cui tu fai parte, e poiché essa gode tutto quello che tu non godi, a te non resta che abitare questo desiderio ed esserne contento.

Le città e il desiderio. 4.

Al centro di Fedora, metropoli di pietra grigia, sta un palazzo di metallo con una sfera di vetro in ogni stanza. Guardando dentro ogni sfera si vede una città azzurra che è il modello d'un'altra Fedora. Sono le forme che la città avrebbe potuto prendere se non fosse, per una ragione o per l'altra, diventata come oggi la vediamo. In ogni epoca qualcuno, guardando Fedora qual era, aveva immaginato il modo di farne la città ideale, ma mentre costruiva il suo modello in miniatura già Fedora non era più la stessa di prima, e quello che fino a ieri era stato un suo possibile futuro ormai era solo un giocattolo in una sfera di vetro.

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Da Le città invisibili di Italo Calvino

• Rispetto della norma grammaticale:

• Ricchezza e pertinenza lessicale

• Coerenza logico-sintattica

• Scrittura sovraregionale

La città e il desiderio. 2.

La città ti appare come un tutto in cui nessun desiderio va perduto e di cui tu fai parte, e poiché essa gode tutto quello che tu non godi, a te non resta che abitare questo desiderio ed esserne contento.

La città del desiderio. 4.

Al centro di Fedora, metropoli di pietra grigia, sta un palazzo di metallo con una sfera di vetro in ogni stanza. Guardando dentro ogni sfera si vede una città azzurra che è il modello d'un'altra Fedora. Sono le forme che la città avrebbe potuto prendere se non fosse, per una ragione o per l'altra, diventata come oggi la vediamo. In ogni epoca qualcuno, guardando Fedora qual era, aveva immaginato il modo di farne la città ideale, ma mentre costruiva il suo modello in miniatura già Fedora non era più la stessa di prima, e quello che fino a ieri era stato un suo possibile futuro ormai era solo un giocattolo in una sfera di vetro.

• Uso coerente della punteggiatura

• Tendenza all’ipotassi

• Varietà nell’uso pronomi relativi

• Rispetto della consecutio temporum

• Presenza di strutture sintattiche complesse (es. periodo ipotetico dell’irrealtà)

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L’italiano standard

• Stabilità flessibile

• Funzione unificatrice

• Funzione separatrice

• Funzione di prestigio

• Modello di riferimento

• Selezione linguistica

• Norma codificata

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Se trovassi un milione di euro e avessi soltanto 12 ore di tempo per spenderli

cosa faresti?E… mangio in un bel ristorante di Parigi… quindi se ne sono andati altri ventimila euro tra il viaggio, il pranzo, la mancia… mi bevo una bella bottiglia di champagne e torno a casa e dormo fino alle tre. Dalle tre alle otto ho cinque ore per consumare seicentomila euro: centomila euro glieli dò a mio fratello, altri centomila euro pure ai miei, centomila euro a un’associazione che fa qualcosa di buono e arrivo a duecentomila euro in meno, duecentomila euro in meno… centomila euro mi faccio fare un modellino della… come si chiama? Del Millennium Falcon in legno a grandezza naturale ee… avanzano centomila euro. Diecimila euro pianto un ettaro di ulivi… novantamila euro che cosa posso fare? Novantamila euro…mah… potrei comprarmi una decina di abiti sartoriali, una decina di cappelli e una decina di paia di scarpe, belle. Mi compro una chitarra, una… una Gibson… come si chiama quella? Una, una Gibson… un modello particolare di un chitarrista jazz degli anni trenta ee… come si chiama?? Vabbè non mi viene, mi compro una Gibson fica costa intorno ai mille e cinquecento euro…

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Se trovassi un milione di euro e avessi soltanto 12 ore di tempo per spenderli cosa faresti?

• E: funzione pragmatica a inizio frase• Quindi; vabbè: demarcativo • Mi bevo; mi faccio fare; mi compro: ridondanza

di pronomi clitici• Centomila euro glieli dò a mio fratello:

dislocazione a sinistra• Miei: termine familiare• Duecentomila euro(…)Duecentomila euro:

ripetizione• Fare: termine di significato generico• Come si chiama?; Come si chiama quella?:

segnali fatici• Diecimila euro..compro un ettaro di ulivi: tema

sospeso• Mah…: interiezione• Decina (…) decina (…) decina: catena anaforica• Fica: standardizzazione del registro basso

• Autocorrezione • Frasi interrotte• Oscillazione fra un tempo verbale e l’altro• Forme colloquiali

E… mangio in un bel ristorante di Parigi… quindi se ne sono andati altri ventimila euro tra il viaggio, il pranzo, la mancia… mi bevo una bella bottiglia di champagne e torno a casa e dormo fino alle tre. Dalle tre alle otto ho cinque ore per consumare seicentomila euro: centomila euro glieli do a mio fratello, altri centomila euro pure ai miei, centomila euro a un’associazione che fa qualcosa di buono e arrivo a duecentomila euro in meno, duecentomila euro in meno… centomila euro mi faccio fare un modellino della… come si chiama? Del Millennium Falcon in legno a grandezza naturale ee… avanzano centomila euro. Diecimila euro pianto un ettaro di ulivi… novantamila euro che cosa posso fare? Novantamila euro…mah… potrei comprarmi una decina di abiti sartoriali, una decina di cappelli e una decina di paia di scarpe, belle. Mi compro una chitarra, una… una Gibson… come si chiama quella? Una, una Gibson… un modello particolare di un chitarrista jazz degli anni trenta ee… come si chiama?? Vabbè non mi viene, mi compro una Gibson fica costa intorno ai mille e cinquecento euro…

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Se trovassi un milione di euro e avessi soltanto 12 ore di tempo per spenderli

cosa faresti?

Beh… probabilmente incomincio a comprarmi una casa decente visto che vivo in un orribile tugurio di venti metri quadrati…. in via del Pratello, di fianco al carcere minorile per altro quindi… è quasi carcere minorile. Ee… certo è un po’ difficile fare le pratiche per un rogito e per l’acquisto di una casa, in questo tempo…quindi probabilmente…. me li sputtano tutti in droga! O cose…compro un sacco di cose illegali… e poi rivendo, non so. Non ho idea, non ho idea, veramente non lo so… veramente potrei comprare una macchina e d… una macchina… dare un po’ di soldi alla mamma e dare un po’ di soldi in beneficenza ecco. Va bene?

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Se trovassi un milione di euro e avessi soltanto 12 ore di tempo per spenderli, cosa faresti?

• Beh…: interiezione• Incomincio: termine popolare per «comincio»• Visto che: termine mutuato dal linguaggio

burocratico che entra nel linguaggio comune assumendo però funzione diversa

• Tugurio; Rogito: termine colto *• Quindi; certo; ecco: demarcativi• Ee: funzione pragmatica a inizio frase • Un sacco di: rafforzativo semantico• Me li (sputtano): ridondanza pronomi clitici• Sputtano: temine disfemico, volgarismo (entrato

nel lessico comune)• Cose: termine di significato generico• O cose… compro un sacco di cose illegali: falsa

partenza• Veramente… veramente: catena anaforica• Mamma: termine familiare• Va bene?: segnale fatico

• Autocorrezione • Frasi interrotte• Oscillazione fra un tempo verbale e l’altro• Forme colloquiali

Beh… probabilmente incomincio a comprarmi una casa decente visto che vivo in un orribile tugurio di venti metri quadrati…. in via del Pratello, di fianco al carcere minorile per altro quindi… è quasi carcere minorile. Ee… certo è un po’ difficile fare le pratiche per un rogito e per l’acquisto di una casa, in questo tempo…quindi probabilmente…. me li sputtano tutti in droga! O cose…compro un sacco di cose illegali… e poi rivendo, non so. Non ho idea, non ho idea, veramente non lo so… veramente potrei comprare una macchina e d… una macchina… dare un po’ di soldi alla mamma e dare un po’ di soldi in beneficenza ecco. Va bene?

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Da La passione per gli allevamenti dei maiali di Paolo Nori

(2011)

• «*…+“Se potessi realizzare un tuo desiderio, cosa desidereresti?” ecco questa cosa qui, che nella vita se te lo chiede uno ti vien da pensare che è infantile, e che è rimasto indietro come la coda del maiale, io l’ultima volta che ho visto Stalker, quando sono arrivato lì io ci ho pensato per davvero, a qual era il mio più grande desiderio: Tarkovskij, – ho detto, – col suo film è riuscito a far di questa cosa puerile, infantile, indietro come la coda del maiale una cosa vera, e acuta, che ti scava dentro, che supera tutti gli schermi che hai nella testa e ti tocca e questa, –ho detto, – forse, è l’arte».E ho pensato a un libro che ha scritto un mio amico, libro che si intitola Sulla felicità a oltranza, e il mio amico Ugo Cornia, e il libro parla, in sostanza, anche se non è bene riassumere i libri, ma, per capirci, Ugo in quel libro lì parla di quando nel giro di pochi mesi gli sono morti il babbo e la mamma, e quel che racconta il libro, in sostanza, è il bene che Ugo voleva a suo babbo e a sua mamma, e quella cosa lì, nella vita, se un tuo amico ti venisse vicino e ti dicesse “Io voglio tanto bene a mio babbo e a mia mamma”, tu lo guarderesti e gli diresti “Eh”, invece, a legger questa cosa dentro il libro, che non c’è scritta, ma c’è, a te, intanto che lo leggi, ti viene in mente il bene che tu vuoi o hai voluto a tuo babbo e a tua mamma, e il libro ti scava dentro, e ti tocca, e questa cosa, in sostanza, è l’arte, ho pensato».

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Da La passione per gli allevamenti dei maiali di Paolo Nori

• Ecco: demarcativo• Questa; io; lì; in quel libro lì; quella cosa lì:

deittici• Se te lo chiede: indicativo pro congiuntivo• Cosa; uno: termini di significato generico• Io ci ho pensato per davvero a qual era il mio

più grande desiderio: dislocazione a destra• Indietro come la coda del maiale: stereotipia

lessicale

• E… e… e…: funzione pragmatica• In sostanza; per capirci: segnali di sfumatura • In quel libro li… e quel che racconta… e quella

cosa li: catena anaforica• Babbo; mamma: termini familiari• Eh: interiezione• A te ti: ridondanza pronominale• Intanto che: forma colloquiale• Mio; mia; tuo; tua: ridondanza di aggettivi

possessivi

• Cambiamenti di microprogettazione• Frasi interrotte• Trascuratezza nell’uso della punteggiatura

«*…+“Se potessi realizzare un tuo desiderio, cosa desidereresti?” ecco questa cosa qui, che nella vita se te lo chiede uno ti vien da pensare che è infantile, e che è rimasto indietro come la coda del maiale, io l’ultima volta che ho visto Stalker, quando sono arrivato lì io ci ho pensato per davvero, a qual era il mio più grande desiderio: Tarkovskij, – ho detto, – col suo film è riuscito a far di questa cosa puerile, infantile, indietro come la coda del maiale una cosa vera, e acuta, che ti scava dentro, che supera tutti gli schermi che hai nella testa e ti tocca e questa, – ho detto, – forse, è l’arte».

E ho pensato a un libro che ha scritto un mio amico, libro che si intitola Sulla felicità a oltranza, e il mio amico Ugo Cornia, e il libro parla, in sostanza, anche se non è bene riassumere i libri, ma, per capirci, Ugo in quel libro lì parla di quando nel giro di pochi mesi gli sono morti il babbo e la mamma, e quel che racconta il libro, in sostanza, è il bene che Ugo voleva a suo babbo e a sua mamma, e quella cosa lì, nella vita, se un tuo amico ti venisse vicino e ti dicesse “Io voglio tanto bene a mio babbo e a mia mamma”, tu lo guarderesti e gli diresti “Eh”, invece, a legger questa cosa dentro il libro, che non c’è scritta, ma c’è, a te, intanto che lo leggi, ti viene in mente il bene che tu vuoi o hai voluto a tuo babbo e a tua mamma, e il libro ti scava dentro, e ti tocca, e questa cosa, in sostanza, è l’arte, ho pensato.

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Fenomeni comuni nelle interviste e nel testo di Paolo Nori

• Ridondanza pronominale

• Demarcativi

• Sequenze anaforiche

• Termini generici

• «E» con funzione pragmatica a inizio frase

• Forme colloquiali

• Termini familiari

• Frasi interrotte

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L’italiano neo-standard

• In evoluzione

• Tendente alla semplificazione

• Vicino al linguaggio colloquiale

• Variazione in diatopia

• Variazione in diafasia

• Comune

• Dell’uso medio

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Standard

Neo-standard

«Dall’alto verso il basso»

«Dal basso verso l’alto»

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E facebook...dove lo collochiamo?

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La chat del Social Network

• Stile nominale

• Abbreviazioni

• Colloquialismi

• Regionalismi

• Onomatopee

• Neologismi semantici

• Ammiccamenti

• Forestierismi

• Emoticons

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L’italiano scritto trasmesso

• Usa un canale di trasmissione diverso da quelli tradizionali (orale e scritto)

• Compresenza di tratti tipici dell’oralità e della scrittura

• Non sorvegliato

• Spazio puramente virtuale

• Dimensione dialogica

• Simulazione del parlato

• Simultaneità

• Stringatezza e frammentarietà

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Conclusioni1. Rapporto tra Standard e Neo-standard

(scarto e analogie)

2. Influenza dell’oralità sulla scrittura (P. Nori)

3. Forma ibrida dell’italiano nei social network

4. Vitalità della lingua italiana

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