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Gruppi di lavoro

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Gruppidi lavoro

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Indice

43 gruppo1.iDEntità,vAlori,miSSionE 1.Crisi,visione,identità 2.Identità,Principi,Valori 3.Lacomunitàchesifaimpresa,l’impresachecreacomunità

53 gruppo2.politiCACoopErAtivAEpromozionEDEllECoopErAtivE 1.Ritornoalpassato 2.Lecooperativenegliannidellacrisitrafragilitàeresilienza 3.UnpercorsodicrescitaperilPaese 4.Inuoviscenaridell’economia 5.Unmercatoconcorrenzialeebenregolato 6.L’Europacomeriferimentoecomemercato 7.Ilmercatodellavorocondizionaladomandainterna 8.Contrastareidualismiterritorialiedimensionali 9.Laprincipalecriticità:ilcreditoelafinanza 10.LapoliticadellaBCE 11.Lasegmentazionedelmercatodelcredito 12.Ilpotenzialedicrescitadellacooperazione:gliobiettiviperil2020 13.FondiEuropei2014-2020:unalevaperlacrescita

14.Lerisorseperlacrescita 15.Lagovernancedellacooperativaelareputazionedellacooperazione 16.IlWelfare Allegato:Idriverdellacrescita

71 gruppo3.rApportoASSoCiAzionEEimprESACoopErAtivA 1.Lacooperazionenelmercatochecambia:territorio,dimensionid’impresa 2.Ilrapportotracooperativeerispettiveassociazioni 3.Legalità 4.Ilruolodell’associazione

Rapportoassociazioneeimpresacooperativa

76 gruppo4.moDElloorgAnizzAtivo 1.Ilcontesto 2.Rappresentanzaeservizi,unanuovaorganizzazione? 3.Leretieilwebperandareoltre 4.Organizzazioneorizzontale,verticaleo…. 5.Lacontribuzioneassociativa,proseguireilpercorsoavviato 6.L’ACI,ilfuturovapensatooggi

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Le quattro commissioni che la Direzione Nazionale ha costituito hanno lavorato durante l’estate per elaborare i contenuti del documento congressuale. Nelle pagine seguenti vi presentiamo il risultato di questo impegno.

Nel farlo voglio ringraziare personalmente ognuno dei partecipanti, i componenti la Presidenza nazionale, i collaboratori e la struttura di Legacoop, innanzitutto per la disponibilità dimostrata e poi, ancora di più, per la qualità del contributo al dibattito che si è animato.

Questa disponibilità e questa competenza – e soprattutto la passione che anima entrambe – costituiscono il patrimonio più promettent e con cui la cooperazione italiana può guardare con impegno e fiducia al proprio futuro.

Il Presidente Mauro Lusetti

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CoordinatorePAolAMEnEtti

Referente LegacoopAlbErtoZEviStEfAnoVEzzAni(Referente)

CommunityAnnAmAriARiCCi

Composizione del gruppo di lavoro

FAbioBAStiAnElliMArtABAttioniSuSAnnABiAnCHiPiErLuigiBrunoriMArioCAtAlAnoPAoloCAttAbiAniGiAnluCACErrinASAnDroCorSiMiriAnoCorSiniDAniElAFAifErriVAlEntinAFiorERitAFinziEnzoGASpAruttiDorAIACobElliCArloMArignAniPAolAMEnEttiDAniElAMoriDAniElANovElliPAoloPEtruCCiFrAnCESCoPugliESEPlACiDoPutzoluAnnAmAriARiCCiClAuDioRiCiputiPiErluigiStEfAniniDAniloVAlEntiStEfAnoVEnDittiAlbErtoZEviCArloZini

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4439° CONGRESSO LEG ACOOP. 16-18 DICEMBRE 2014

GRUPPI DI L AVORO

1. Crisi,visione,identità

Dopoannidiquestacrisichenonfinisce,l’Italiahailvoltodiunpaeseripiegatosusestesso,segnatodadisuguaglianzeprofonde,daunaaccresciutaepesanteingiustiziasociale.L’economiaèferma.Siallargalapercezionechedairiferimenticonsolidati,adognilivello,politico,economico,culturale,nonpos-sano venire risposte adeguate, e il primo ingredientenecessarioallaripresa,lafiducianelfuturo,nonèmaistatocosìfragile.Stannocambiandonelprofondol’economiaelasocietàitaliana,esecontradditorienesonooggilemanifesta-zioni,nonscontatinesonogliesiti:comeèstatoosser-vato,lacifradelnostrotempononèquelladellecer-tezze,inprimopianoèladimensionedellaprecarietà,economica,maancheculturaleedetica.Uncambiamentocheciriguardaecicoinvolge.Daunlatoperglieffettidellacrisi,chehannoindeboli-topesantementesettori“storici”dipresenzacooperati-va,ediffusopertuttiincertezzasulfuturo.Dall’altroperchélastessacrescitadellapresenzaedelpesodellacooperazionenell’economiaharesoespliciteemanifestedifferenzeedisomogeneitàtralecoopera-tive,isettori,iterritori,rispettoalledimensionid’im-presa,allespecifichecultureorganizzative,agliassettieaglistilidigovernance,allemodalitàdirelazioneconilterritorio,conlealtrecooperative,conlestrutturedirappresentanza.Nonpocoperaltroincideilclimachesièandatocre-ando intornoanoi, conuna “narrazione”orientata (apartiredall’enfasisuspecifichevicende)allasvaloriz-zazione dell’esperienza cooperativa ed alla negazionediunasuadistintivitàpositiva.Difatto,comeperlarealtàitaliananelsuocomplesso,cosìancheunaletturaunivocadellacooperazioneèdi-venutaviaviapiùdifficile,nonsolopergliinterlocutoriesterni,maperglistessicooperatori,eallaevidenzadiunpesopiùforteeinusitatodellapresenzacooperativasièandataaccompagnandolapercezionediunaiden-

titàpiùdebole,piùincerta.Abbiamo visto esprimersi, nel nostromondo, la con-vinzione che, superate le “ideologie del Novecento”,esistaunaaccezioneunivocaenecessariadi impresaedimercato,edunqueunacooperativapossastaresulmercatoecrescerequantopiùsiaugualeadognialtraimpresa tradizionaledi capitali,maancheproporsi ilrichiamoaiprincipievaloristoricidellacooperazioneconmodalitàprevalentementedifensivediunaidentitàavvertitaforteseeinquantostatica.Posizioni diverse che, per vie e con esiti differenti,nei fattihannoparsoevocareun “ritornoalpassato”,dell’impresa,deimercati,delladistintivitàcooperativa,comeorizzontesenonprivilegiato,inevitabile,perresi-sterenelpresenteepensarealfuturo.Crediamosiano,perlacooperazionecosìcomeperl’I-talia,visionideboli,chenonfannoiconticonlarealtà,conlanaturaelecausediquestacrisi,conicambia-menticheessainduce,visionichepocopossonocoin-volgereipiùgiovanidioggi,lecooperatricieicoopera-torididomani.“Ilpassatociappartiene,manoinonapparteniamoalpassato.”disseGandhi.Cosìèpernoi.Edunquenonèquella del passato la sfida impossibile che dobbiamoaccettare,èquelladelfuturopossibiledacostruire.Lacrisicambiaecicambia,comunque.Abbiamosinoraresistitomegliodialtri,manonbasteràresistere,néanoi,néall’Italia,perchénontorneremoaprima.Noi,comel’Italia,abbiamobisognodiconnet-tereilcambiamento,chelacrisicomunquedetermina,adunprogettoconsapevole,sostenibileecondiviso.Pernoi,comeperl’Italia,subireilcambiamento,chiaman-dolostatodinecessità,significacorrereilrischiodiunorizzontedipesanteincertezza,forsedideclino.Noipensiamocheperfarriprendere l’economia,rige-nerarecoesionesociale,farerinasceresperanza,servaall’Italia un nuovo paradigma di sviluppo, che tengainsiemecrescitaeconomicaesviluppoumano.Quegliambiti la cui scissione, tenacemente perseguita dalcapitalismofinanziario inquestianni,hadatovitaal

GRUPPO 1

Identità, valori, missione

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pianoinclinatosucuiharotolatolacrisicomeunava-langa.In questo paese, così disuguale e indebolito dall’in-giustizia sociale, così diviso nelle suemille chiusure,pensiamocheperunnuovosvilupposianecessarioinprimoluogoridurredisuguaglianzetralepersoneetraiterritori,promuovereequità,costruireopportunità,dilavorosoprattutto,contrastarel’esclusionesocialedeipiù deboli, e per queste vie realizzare una società edunaeconomiapiùaperta,piùdinamicaepiùamiche-vole.Sosteniamoquell’ideadicrescita“intelligente,sosteni-bileeinclusiva”disegnatadallastrategiaeuropeaEU2020. Quella stessa di cui la cooperazione per primahabisognopermeglioesprimerelesuepotenzialitàesvilupparsi.Èquestavisioneariempiredisensoiprofilidiinnova-zionesociale,innovazioneimprenditorialeeinnovazio-nedella rappresentanza che riteniamo ineludibili perl’attivitàdellecooperativeedell’Associazioneneipros-simianni,dentrolaprospettivadicostruzionedell’ACI.Esudiessasi fonda l’obiettivocheesplicitiamo,con-trastandoognitentazione,maancheogniinvitopiùomenostrumentale,allaresidualitàeallamarginalità:quellodifarcrescerelapresenzaeilruolodelleimpre-secooperative, inognipossibilesettoree territorio,apartiredaquelliincuimaggioreèlanostradebolezza,perchécrediamocheciòsiautilearispondereaibisogniditanti,asuperarelacrisidandocorpoaunaeconomiaincuiricchezzaprodottaesviluppodellepersonepro-cedanoinsieme.Èunobiettivocherichiedeeimplicailconsolidamentodella fiducia e del consenso sociale intorno alla coo-perazione, e quindi una sua rinnovata “legittimazio-ne”. Serve chedi più si pensi alla cooperazione comeunbuonluogonelqualelavorare,avereopportunitàdicrescitapersonale,assumersiresponsabilitàecondivi-derleinsieme,avererispostaaipropribisognieessereutiliallapropriacomunità.Inunoscenariodicambiamentoprofondocomequel-lo incuioperiamo, serve ridefinireunprofilo fortediidentità.Riaffermareiprincipi,aggiornareivaloriècertamentefondamentale,inquestosenso.Nonèsufficiente,però,perchélaforzadiunaidentitàsiesprimeinprimoluogonellacoerenzaconcuiiprincipieivalorisiapplicanonelconcretodell’agire.Aquestopiano,dellacoerenzatraaffermazionieprati-che,edellecriticitàinmerito,deveandarel’attenzioneprioritaria.Nonfarlo,ofarlosenzalanecessariacon-sapevolezza,puòfarcicorrerequelrischiocheRobertMusil così descriveva: “Poiché possedere delle qualità presuppone una certa soddisfazione di constatarle reali,

è lecito prevedere come a uno a cui manchi il senso della realtà anche nei confronti di se stesso possa un bel gior-no capitare di scoprire in sè l’uomo senza qualità”.

Viceversa, nel perseguire il nostro obiettivo, la cartapiu’importantecheabbiamodagiocareèproprioren-dereconcretaemanifestalaqualitàveramentemoder-na della cooperazione, il tratto potenzialmente unifi-cantepertuttelecooperative,grandiepiccole,perognisettore e territorio, cioè la attitudine, la volontà e lacapacitàditenereinsiemeladimensioneeconomicaequellasociale, laproduzionediricchezzaelagenera-zionedicoesionesociale,lasostenibilitàdeibilancielacentralitàdellepersone.Essereimpresaeesserecooperativa,perrenderetangi-biliericonoscibiliidueassuntisostanzialidelcorpodiprincipievaloriaffermati:• metterealcentrolepersone,ritenendocheattraver-soilmutuoaiutoelacondivisionediresponsabilitànell’impresaessepossanomigliorarelapropriacon-dizioneeconomica,socialeedumana;• ritenere che gestire attività economiche, cioè l’im-presa,attraversoprocessidemocraticisiapossibileeproducaefficienza,oltrecheefficacia,echequindilapresenzanelmercatodiquesterealtàcontribuiscaarendereilmercatopiùcapacedirispondereaibisognidellepersone.

2. Identità,Principi,Valori

Siamoconvinticheperridefinireepromuovereunapiùforteidentitàcooperativanonsiatantosuipro-filididefinizioneteoricadiprincipievaloricheabbia-mobisognodiintervenire.Cisonogià,ecostituisconotral’altrolefondamentasucuièpossibileedificarelacasacomunedellecoopera-tiveitaliane.LaDichiarazionedi IdentitàCooperativadell’AlleanzaCooperativaInternazionale(Manchester1995),allacuistesuralacooperazioneitalianahadatouncontributosostanziale,èilriferimentonelqualeciriconosciamo.Fondandosisuidueassuntisoprarichiamati,essade-finisceisetteprincipifondamentaliinbaseaiqualilacooperativahal’identitàdiorganizzazioneeconomica,cioèdiimpresa,caratterizzatacontestualmenteedin-scindibilmente:• dall’adesioneliberaevolontaria,dalcontrollodemo-craticoedallapartecipazioneeconomicadeisoci;• daautonomiaedindipendenza;• da impegnoallaeducazione, formazionee informa-zione;• dallacollaborazionetracooperative;

GRUPPO 1 IDENTITÀ, VALORI, MISSIONE

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• dall’interesseversolacomunità.

Questiprincipisonoqualificaticomelelineeguidachele cooperative devono seguire per agire mettendo inpraticaiproprivalori,cosìindividuati:auto-aiuto,de-mocrazia,eguaglianza,equitàesolidarietà.Siaggiun-gecheisocidellecooperativecredononeivalorietici dell’onestà,dellatrasparenza,dellaresponsabilitàso-cialeedell’attenzioneversoglialtri.Suquestaidentitàsifondalamissionedellacoopera-tiva:rispondereaibisognidellepersonecheledannovita e continuità, essendo strutturalmente aperta aquantiesprimanoanaloghibisogni(portaaperta).Come impresa, il suo tratto peculiare e distintivo stanell’operareinsiemesull’offertaesulladomanda,senzache l’una prevarichi l’altra, sulla conoscenza condivi-saesullamessa incomunedeibisogni,daun lato,edall’altrosullacondivisionedellerisposteaglistessi,inun’otticadicorresponsabilità:ciòchesichiamascam-biomutualistico.Il suoambitoè l’economia, il suo campodi giocoè ilmercato.Perquesto,incomuneconognialtraimpresahaivin-coli dell’efficienza e dell’efficacia, e l’obiettivo quindidi produrre ricchezza. Dunque, non l’accumulazioneladistinguedalle impresedicapitali,quanto il limitesostanzialeallaappropriazioneprivatadellaricchezzaprodotta.I limiti alla appropriazionedelle risorse create (riser-ve indivisibili, limiti alla remunerazionedel capitale),quindi,nonrappresentanoilretaggiodiscelteideolo-giche del passato (capitale collettivo vs capitale indi-viduale)malacondizioneperindurreallapatrimonia-lizzazione,eliminarelebarriereall’entrataperinuoviportatoridibisogniedevitarelatrasformazionedellacooperativadaimpresacherispondeaibisognideisuoiassociati,epoidellecomunità,adimpresatradizionalechemassimizzalaremunerazionedelcapitale.Ne discendono conseguenze significative, quali inter-generazionalità,intrasferibilità,ecc..chesonorilevantisul piano economico, poiché introducononelmercatoelementiinnovatividipluralismoedemocraticità,maanchesulpianosociale,poichédeterminanolamoda-litàspecificadirapportotracooperativa,personeeco-munità.Identità,principi,valoriemissionenonsonoperòim-permeabili,chiusinellalorodefinizione.Sonosolidiecapacidisosteneregliorientamentistra-tegicidifondoepoil’azionedellecooperativeequindifondarnelaspecificità,sevivononeitempi,seabitanoneiterritori,sesonoriconoscibilidallepersone.Itempi,iterritori,lepersonecambiano,econlorocam-bianolecooperative,chenellorotempoeneicontesti

concretioperano,edallepersonesonofatte.Questiriferimentisonofortidunquenongiàseconti-nuamentecambiano,quantosesonoingradodiaccom-pagnareilcambiamentodellarealtà.Nondipendedalorochequestoaccada,dipendedanoi,chenonpossia-moviverechenellarealtà,nÈprescinderedallosforzoconnessoalconoscerla.Riteniamocheilquadrosinquidelineatodeiprincipi,laconseguentedefinizionediidentitàedimissionedellecooperative siano pienamente validi ed attuali, comepureiriferimentivalorialifondamentali.Pensiamoaltresìchel’attualeestesaarticolazionedel-lapresenzacooperativa,negliambitidellavoro,dell’u-tenzaedel “conferimento”porticonsédeclinazioniecoloritureanchespecifichedelloscambiomutualistico,equestosiaccompagnaadunpossibilearricchimentodelquadrodivalori,sulqualetorneremopiùavanti.In sintesi, e per usare unametafora, questa è la no-stracartadiidentità,equellochec’èscrittoègiusto.Ladomandacheciponiamoèseciriconosciamonellafotografiadinoicheviabbiamoattaccatasopra,eseguardandola gli altri faticano a riconoscere la corri-spondenzaconquelchec’èscritto.Occupandocidunquedellafotografia,dinoi,pervedereseilvoltoconcretoeattualedellanostracooperazionesiacoerenteconquellochelacartad’identitàdicechesiamo,nonpossonosfuggircidissonanzeevidenti,elanecessitàdiuncambiamentochiaroenonmarginale,nonsolodiposa,sucuiquestoCongressoèchiamatoapronunciarsi.• In primo luogo siamo chiamati ad interrogarci sulpunto nodale che attiene ai primi tre principi, cioèlainscindibilitàdelprofilodiimpresaedelruolodeisoci.Veniamo da anni di “pensiero unico” sul primatodell’economiasuognialtradimensione,sulmercatoesull’impresa capitalistica come massima espressionedi razionalità, e quindi dell’imprenditore capitalisticocomeverosenonunico“intellettualeorganico”deino-stritempi.D’altrocanto,leesigenzecompetitiveindottedall’evolu-zionedeimercatihannoresopiùstringentel’attenzioneaiprofilistrettamentegestionaliefinanziaridell’attivi-tàd’impresa,enfatizzandogliaspettideldinamismoedellarapiditànellescelte.In terzo luogo il clima culturale complessivo ha pro-gressivamente visto svuotarsi di senso i profili dellapartecipazione,delladimensionecollettiva,premiandopiuttostoquelli della libertàdel singolo edella affer-mazioneindividuale.Ognunodiquestiaspettihalasciatoimpronteevidentianche nella realtà cooperativa, e determinato la cre-scente divaricazione tra impresa e soci, tra cultura

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d’impresaeprofilosociale,conunaindubbiaprevalen-zadell’unasull’altro.Nesonomanifestazioneconcreta:• una estesa minor percezione e consapevolezza deisocisullororuoloeleresponsabilitàadessoconnes-se,cheinalcuniambiti,specieselegatiagliappaltipubblici,sitraduconoinqualcheopacitàdellastessalibertàevolontarietàdell’adesione;• unageneralizzatocalodellapartecipazionedeisocistessi,edunacrescentedelegaaigruppidirigenti,cheseppurnonsemprescelta,èconsideratainevitabile,percependodinonaveregli strumentiperdeciderescelte sempre più complesse, e controllarne la coe-renzaconlamissioneaffermata;• uncontestualeesimmetricoallargamentodelruoloedelladecisionalitàdeigruppidirigentiedelmanage-ment,nelrispettoformaledellecompetenzedeisocimaconunasostanzialeautoreferenzialità;• una diffusa e correlata attitudine conservativa deigruppi dirigenti. Ciò rende faticoso il ricambio ge-nerazionale,limitapericooperatoripiùgiovaninonsololeopportunitàdicrescitapersonale,maanchelaloropienaresponsabilizzazionenelcostruireilfuturodellacooperativaedellacooperazione,erendemenoimmediatamentepercepibilelostessoprincipiodellaintergenerazionalità;• Unadiffusascarsaconoscenza,infine,tantotraisociche tra i dirigenti e il management, dei connotatiidentitarieculturalidellacooperazione.Aspetti,questi,enfatizzatidallacrescitadimensionaledellecooperative,manonaquesto,crediamo,meccani-camenteascrivibili.Da questo scollamento rispetto ai principi affermatinon può che conseguire il rischio di una progressivaomologazionedellecooperativeconleimpresedicapi-tali,esizialesottodueaspettiugualmentesostanziali.Daunlatolacooperativasitroverebbeadoperaresulmercatoconglistessiriferimenti,maconunaproprietàbenpiùdebole,rispettoallealtreimprese,eperderebbeilsuospecificoepiùmoderno“vantaggiocompetitivo”,quelloditenereinsiemeoffertaedomanda.Eciòpro-priomentreglieffettidellacrisistannofacendoemer-gereunariflessioneanchecriticasulruoloesull’ade-guatezzadelmodellotradizionalediimpresa,sullasuaresponsabilità sociale, sul ruolo sociale dellafinanza,finoapreconizzareanchelafiguradiunanuova“im-presasociale”.Dall’altronericaverebbeunalegittimazionegravemen-te indebolitadallapercezionedi incoerenzatravaloriaffermatiepraticheconcrete.Allaprevalenzadiunataleculturad’impresa,edallariaffermazionedellacentralitàdell’impresa,edellasuaautonomia,ha fattoaltresìnel tempo riscontro tanto

unobiettivosvuotamentodelruoloriconosciutodalleimpreseallesedieallestrutturedellarappresentanzacollettiva,quanto il fattocheperquestestessestrut-ture l’impresaèdivenuta il riferimentoprioritario, senonunivoco,mentreilprofilosociale,iltemadeisoci,èstatoneifattidelegatoallasferaintangibiledell’auto-nomiadell’impresa.Inquestomodo, anche il principiodella collaborazio-netracooperativeèstatodifattoegeneralmentecon-nessoalsoloambitospecificamenteimprenditorialeedimercato,mentresièprofondamentesbiaditoilsuoprofilodilineaguidaperladefinizionecondivisadellescelteutiliarafforzareilpatrimoniocomunediidentitàecontrollodellecoerenze,edapromuoverequellare-putazionecheciascunacooperativapuòaveresoltantoseriguardatutte.Suquestoquadrodi“dissonanze”crediamosianecessa-riaunanettainversioneditendenza,chesiconcretizzidefinendoiriferimenticomuniegliorientamenticon-divisi sualcuni ambiti, che ci limitiamoa richiamaresenzaentrarenelmeritopoichécostituisconooggettodiapprofondimentoinaltrigruppidilavoro:• lagovernancedellecooperative,perpromuovereas-setti che sostengano e valorizzino il ruolo protago-nistadeisocinelladirezionedell’impresa,erendanotrasparenteecontrollabiledaisocistessil’azionedelmanagement,conunaattenzionespecificaalletema-ticheconnessealladimensioned’impresa;• alcuni strumenti di controllo sulle coerenze in talsenso, a partire dal fatto che sollecitazioni preciseprovenientidai soci trovinoascolto, e si rendapos-sibile una interlocuzione degli strumenti della rap-presentanzacollettivaconlaproprietàdelleimprese,cioèconisocistessi,nelrispettopienodell’autono-miadellacooperativaedelle suenondelegabili re-sponsabilità;• la stessa modalità di relazione fra cooperativa estrutture associative di rappresentanza, al fine dipromuovere una rinnovata cultura dell’adesione edell’appartenenzacomevaloreefinanchecomevan-taggio competitivo, piuttosto che come rito esternoallavitarealedell’impresa;lavorareperpromuovereilvaloreeunarinnovataculturadell’appartenenzaènongiàostacolomacondizioneperilpienocoinvol-gimentodellecooperativenelpercorsodicostruzionedell’Aci.• una condivisa cultura dell’appartenenza implicaunimpegnospecificoacondividerealcunefondamentali“regole” a presidio non solo del rispetto della leggee degli statuti,ma anche di quegli aspetti, di com-portamenti, stiliemodalità relazionalicheevocanoilprofilodiunaeticaconnessaall’esserecooperativeecooperatori,purnellasalvaguardiadell’autonomia

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edellaresponsabilitàdiciascunacooperativa.Ilrife-rimentoalleregolerichiamaladiscussionemaicon-clusasuglistrumentiesullesanzioni,chedeveap-prodareaqualcheesitoconcreto.Crediamotuttaviacheilprimostrumentodipresidiostianell’impegnoacostruireunanuovaeaggiornataculturadell’adesio-needell’appartenenza,enell’investimentosull’edu-cazioneelaformazione.

Vogliamoinfattisottolinearecomel’inversionediten-denza che auspichiamo si leghi alla coerente e realeapplicazionedelprincipio ICArelativoall’ educazionee formazione, che letteralmente dice: “Le cooperative s’impegnano ad educare ed a formare i propri soci, i rap-presentanti eletti, i managers e il personale, in modo che questi siano in grado di contribuire con efficienza allo sviluppo delle proprie società cooperative. Le cooperati-ve devono attuare campagne di informazione allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, particolarmente i giovani e gli opinionisti di maggiore fama, sulla natura e i benefici della cooperazione.”

Sepensiamocheilsistemacooperativopossasvolgereunruolodeterminantenellacostruzionedelfuturodelpaese,sarànecessariomoltiplicareiluoghieleformeattraversoiqualifarconoscereilnostro“puntodivi-sta”,soprattuttonelconfrontoconlenuovegenerazioni.Costruireediffonderelaculturacooperativaneiluoghiistituzionalidell’istruzioneedellaformazioneinmododa presentare la cooperazione come uno dei modellipossibilipercostruireunmondodiverso,unmodelloingradodiconfrontarsiecoesistereconaltrimodelliediinfluenzarli.Il cambiamentopassaattraversounnostromaggioreprotagonismonellacostruzionedeicontenutiformati-vi,dallascuoladell’obbligoall’università.E allora è necessario spingere, come prevede la roadmapeuropeaperlecooperativepresentatadaCoopera-tivesEurope,affinchél’UnioneEuropeapromuovaneipaesimembrilaconoscenzadelmondocooperativointuttiilivellideipercorsiformativiordinari.AlleUniversità,inparticolare,bisognachiederedaunlato che la conoscenza delmodello cooperativo d’im-presa e dei valori che ad esso sono correlati diventiparteintegrantedell’offertaformativa,dall’altrovannostrettiirapporticonicentridellaricerca.Maaccantoaquestoèineludibileuninvestimentosulversante educativo e formativo all’interno del nostromondo.Ciòrichiede,inprimoluogo,chesiportinoasintesitut-te le iniziative e i percorsi a carattere formativo ediricercacheinmodoframmentatoenondiradoauto-referentevengonooggi realizzatidadiversepartidel

nostromondo.Servequindidareluoghiemodalitàadunprogetto“disistema”, che connetta elaborazione, diffusione dellebuonepraticheecomunicazione,eperquestaviaso-stengalapromozionedellaculturaedeivaloricoope-rativi,edilloroprofiloinnovativoegeneratoredipossi-bilesviluppoperlecooperativeelecomunità.Un progetto sistemico non in quanto definito a livel-lonazionaleesemplicementereplicabilenellediverserealtà,maperchécapacediarticolarsi suun impian-to condiviso che con chiarezza espliciti i riferimentiunivoci e comuni.Un progetto che valorizzi il profiloformativo del confronto aperto e non episodico tra icooperatori italiani, e contribuisca così al percorsodicostruzionedell’AlleanzadelleCooperativeItaliane.Nonscissadaquantosinquidettoèlarilevanzadellacoerenzatraprincipievaloriaffermati(autosufficienza,controllodemocraticodeisoci,equità,onestà,respon-sabilitàsociale)eleconcretemodalitàconcuilecoo-perativesirelazionanoconilmercato,elaconseguentenecessitàdiarricchirelaculturadell’appartenenzaconladefinizionediadeguatistrumentidimonitoraggioeditrasparenza.Operandonelmercato,lacooperativa:• nonpuòprescinderedaisuoivincoli.Laqualitàim-prenditorialeèquindivalorebasediunosviluppopo-sitivo,capacedimigliorarecontinuamentelaqualitàdelloscambiomutualistico,lecomunitàeilmercatoincuioperanoleimprese.Ilvenirmenoocomunquelacrisidigrandicooperativeodinetworkdicoope-rativeèundannononsolopericooperatorimaperil paese. Quest’ultima considerazione ci attribuisceresponsabilitàineditedicuinonpossiamononfarcicarico.Èunaragioneulterioreperporreparticolareattenzione non solo alla governance d’impresa maanchequelladi“sistema”.• può coglierne le opportunità, ed utilizzare gli stru-menticheilmercatometteadisposizione,compresiquellifinanziari,perfarcrescereleimprese,mante-nendoconcoerenzalapropriamissioneeagendoleinnovazioni(nellademocraticitàenellagovernance)finalizzatearinsaldarelefinalitàmutualisticheeso-ciali.Dapiùpartisipaventailrischiocheutilizzarequestistrumentiallontanidaivalorioriginari,anneb-bi i tratti distintivi della cooperazione,nemetta indiscussionel’autonomia.Nondimenoesisteilrischio,nonavvalendosene,dimarginalizzareinprospettivailruolodellecooperative.Deciderediessereunodegliattoridelfilm,significa,perlecooperative,introdurreinambitichesfuggonoadognicontrollodemocraticoelementiditrasparenza,difinalizzazioneall’interes-sedeicittadini,didemocraticità.• agendocontrasparenzaedonestàneiconfrontidei

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propri interlocutori interni ed esterni, nel pieno ri-spettodellalegalità,inogniambitoapartiredalla-voro, perseguendo il contrasto attivo dell’illegalità,dellacorruzioneedell’infiltrazionemafiosa,promuo-vendo una cultura della responsabilità individualee collettiva, la cooperativa genera e implementa fi-ducia.Ilprimoefondamentaleingredienteperchésicreicomunità,sialimentinoleretielacoesioneso-ciale,sirendapossibilelacrescitaeconomica.

Nell’orizzontesinquitratteggiatosicollocalariflessio-nesull’arricchimentodelquadrodeivaloricooperativi.Inmerito, richiamiamo l’attenzione su alcuni aspettichecipaionoparticolarmenterilevanti.

1— Ilprimoattienealperseguimentodellamissio-ne,quelladirispondereaibisognideisociedellecomu-nità.Ibisognicomunichesonoilriferimentodell’azio-necooperativasonoipiùdiversi,ecambianoneitempi.Accantoalleesigenzefondamentalieconosciute,illa-voro, le condizioni più sostenibili per gli acquisti e leforniture,lacasa,chepermangonoeanchesiacuisconomentrecambiano,siesprimonobisogninuovi.Dinuove fasce, che chiedonoopportunità, ledonne, igiovani,inuoviitalianiegliimmigrati.Dipiù,lepersoneoggisonoindifficoltàperchésiper-cepiscono sempre piùmarginali.Questo genera certorifiuto e disincanto, ma anche un grande bisogno diprotagonismo,ungrandebisognodiesserciedipotercontare,poichéilpensieropiùdisperanteècrederedinonpoterfarenienteperilpropriofuturo.Lacooperazionedevefarsicasaperquestobisognodiprotagonismo,rispondereaquestibisogni,oltrecheaquelli tradizionali e più esplorati negli anni, offrendoopportunità,divitaedifuturo,diautodeterminazioneefinanchediriscatto.Perseguireda impresequestamissione,di rispondereaibisognichemutano,inunarealtàedinunorizzontedicambiamento,operandonelmercato,rendeineludi-bilelacentralitàdeiprofilidell’innovazione,pertuttiisettori,perciascuna impresa,per lastessaattivitàdirappresentanza:• come allargamento del mutualismo, attraverso lapromozionedicooperazione insettorinuovi (noncidilunghiamoinelenchichealtrigruppidilavoropo-trannomegliodettagliare),interritoridovelapresen-zaèpiùdebole,apartiredalMezzogiorno,maanchenell’articolazionedell’offertaneisettorienelleatti-vitàpiùconsolidate,amaggiorragioneseparticolar-mentetoccatedall’impattodellacrisi;• nellemodalità di offerta, sviluppando il profilo im-prenditoriale del principio della collaborazione tracooperative,alfinedirispondereaibisognicomplessi

conprogettidiadeguataarticolazione.Lacollabora-zione tracooperativeèaltresì la condizioneper farcrescerelecooperativepiùpiccoleequellenelleareeaminorpresenzacooperativa.Senzanessunaprete-sadiipostatizzaremodelli,l’esperienzarealizzatasuibeniconfiscati,el’esperienzadiCooperareconLiberaTerrasonounesempiovirtuosointalsenso.• nella articolazione delle attività di rappresentanza,perchéoltrealpresidiodell’esistenteedeiconfinidiciascunambito (territoriale e settoriale) si lavori inmodononoccasionale sulle intersezioni, le connes-sioni e le collaborazioni utili a sostenere i progetticonnessialpercorsodiriposizionamentocuilacoo-perazioneè chiamata, valorizzandone il profilopie-namentenazionale.

Inquestosenso,l’innovazionesiproponenonsolocomenecessità,macomevalore,eladiffusionedellacono-scenzadellebuonepratichecomerilevantenelleattivi-tàdicomunicazioneeformazione.

2— Ilvaloreelacentralitàdellapersonaedellasuarealizzazione,aldilàdellecaratterizzazionidigenere,dirazzaediappartenenzasociale,el’enfasisullaco-muneresponsabilitàadarerispostaaibisogninonpuòcherichiamarel’attenzionesullainterdipendenzadellecondizionidivitadellepersoneinunmondoglobalizza-to.Perlacooperazione,quindi,ilcontrastoadognifor-madidiscriminazione,el’impegnoall’inclusione,sonounvalore sempre rinnovato, inunorizzonte in cui lapaceèvaloreprimariooggipesantementeminacciato.

3— Centralitàdellapersonaedemocraticitàcomevaloreimplicanounsaltodiqualitànettoepercepibi-le in temadivalorizzazionedel ruolo edel contribu-tofemminile,comeaspettostrutturaleevalorialechecontribuisceadefinirel’identitàcooperativaedelemen-todicompetitivitàdelleimprese,ritenendochenonpuòesserciunacrescitaequilibratalàdovec’èsprecodica-pitaleumano.Ciòimplicainprimoluogolavoraresul-laculturadelmanagementesuigruppidirigentidellestrutture associative perché promuovano politiche diempowerment delle donne e di valorizzazione dellaloropresenzaailivelliapicalienellagovernance,ancheattraversoilrispettodellequotedigenerechesarannopreviste(democraziaparitaria).Implica,nondimeno,losviluppodellebuonepratichediwelfareaziendaleedeiprogettidimiglioreconciliazionetralavoroevita.

4— Ivaloridicentralitàdellapersonaedellasuadignità,diequità,divalorizzazionedelmerito,implica-nounarinnovatacentralitàdeltemadel lavoro,comeprimobisognooggiespressonellasocietàitaliana,pri-

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marisorsaper l’attivitàdelle impresecooperative, edelemento costituente dello scambio mutualistico inpartiimportantidellacooperazione.Ilrispettodelleregoledellavoro,siadioriginenorma-tivachepattizia,nonpuò,quindi,cheessereunodeglielementi base sui quali la cooperativa persegue, condeterminazioneedefficacia,lapropriacompetitivitàelasoddisfazionedelproprioscoposociale.Edèpropriopertalepresuppostoche il fenomenodellecosiddette“cooperative spurie” rappresenta da una parte la ne-gazionedellostessoesserecooperativa,favorendocosìimaggiori e più enfatizzati attacchi alla credibilità eallareputazionedelmodellocooperativo,edall’altraunpericolosofenomenodiconcorrenzasleale.Va,dunque,continuata ed intensificata l’azione di contrasto allafalsacooperazione,perlaqualeènecessariocheven-ganosviluppateulteriormentelestrumentazioniposteinessereintaldirezionedalleistituzioni.Occorre nondimeno attrezzarsi per prestare un’atten-zione nonmarginale alle opacità che possono esserepresentianchealnostrointerno,affinché,conl’ombrel-lodelleineludibiliesigenzedisostenibilitàeconomica,nonsiconsiderinoaccettabilienormaliautonomescel-techepocaonullacoerenzahannoconiprincipiaffer-mati.Ilriferimentoèasituazioniconnesseallepoliti-chedel lavoroall’internodiciascunacooperativa,maancheall’impegnodamettereincamporispettoall’im-poverimentoeall’abbrutimentodelmercatodellavoroche,specieinsettoriqualilalogistica,puòconseguiredalleesigenzediriduzionedeicostidapartedellecoo-perativesane,allargandolospaziod’azioneedillucrodellefalsecooperative.Altresì,mentreiltemadellapartecipazionedeilavora-toriaiprocessiproduttivieallagestionedell’impresaèevocatonellepiùdiversesedi,mancandotuttoraunadeguatoquadronormativo,èopportunochelacoope-razione,interpretandolepropriespecificitàecontandosulle pratiche di coinvolgimento dei lavoratori già inatto, espliciti più compiutamente il proprioapproccio,ancheconinterpretazionimodulatetenendocontodel-le varie tipologie di scambio mutualistico, favorendocontestualmentesperimentazioniediffusionedibuonepratiche.Le prossime sfide competitive, sempre più caratteriz-zatedarequisitidiqualitàecreatività,impongonoalleimpresedisapercoglieretutta laricchezzadellepro-prierisorseumane;sarebbeunparadossoselecoope-rativefosseroinritardopropriosutaleversante.

5— Il richiamo va, ancora, al valore della solida-rietà,quellache,percitarePapaFrancesco,sembradi-ventata,nelnostrotempo,una“parolaccia”.La solidarietà, per l’impresa cooperativa, nel rappor-

to tra cooperative, tra strutture di rappresentanza, èautorganizzazione,volontàecapacitàdi fare insieme.Essa si fonda sulla reciprocità, ma nondimeno sullaresponsabilità.Di ciascunacooperativa, edi ciascunastruttura associativa, rispetto all’impatto e le conse-guenzechelepropriesceltehannononsolopersémapertutti.Nonpuòresistereneltempoalcunsistemaincuiognunodecida,legittimamente,dasolomasipre-sumachedituttisialaresponsabilitàdifarfrontealleconseguenze,essendonecoinvolti.Delrestoquestostessoèilsensoeilprofilodellasoli-darietàchepromuoviamocomevaloredariconoscereesviluppareinsensogenerale:nonsolofareper,nonsoloaiutare,mafarecon,perpromuovereautodetermi-nazioneegiustizia.

Nelcomplessivoperimetrosinquidelineatosigiocailtemaeilvaloredell’autonomia.

Una idea di autonomia connotata prevalentementepersottrazioneed“impoverimento”rispettoalpassato(menolegamiconipartiti,conlapolitica,ecc..)rischiadiparlaresoprattuttoachiquelpassatohavissuto,edi avere inveceunapregnanza assai debole per i piùgiovani,checonosconoesimisuranoconuncontestodiverso.Lariaffermazionedelcaratterepluralistico,apartiticoeaconfessionaledellacooperazioneèacquisizionepernoiavvenuta,edèconnotatofondamentalemanonsuf-ficiente,néesaustivo,diautonomia.

L’autonomiapostulainprimoluogochiarezzadellapro-priaidentitàedellapropriamissione.Lachiarezzasiaffermaesiesprimenellacoerenzadeicomportamenticoncreticoniprincipieivalorichede-finisconotantol’identità,quantolamissione.Epoiché tale coerenzanonè “data” inassoluto,né siproduce “naturalmente” per il solo fatto di chiamarsicooperative,servel’impegnointenzionaleeconsapevo-leasottoporreprincipi,valoriecomportamentiall’esa-medeitempi,dandoluogoaquelleinnovazionicuiinestremasintesisièfattoriferimento.Inquestosenso,lavolontàelacapacitàdiinnovare,peraffermareidentitàeperseguiremissione,èsostanzialeconnotatodell’autonomia.

Una siffatta idea di autonomia è, aldilà delle formu-lazioni teoriche, condizionenecessariaperperseguirel’obiettivodifarcrescereilpesoeilruolodellacoope-razione,giocandoquellachequalcunohachiamato“lapartitadell’egemonia”.Seadefinirciè l’essere impresachepersegue, inscin-dibilmenteinsieme,scopieconomiciesocialiel’avere

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comemissionelarispostaaibisognideisociedelleco-munità,èaquestisoggettichelacooperazionerispon-de,èdaessichelevienelaprimaria“legittimazione”.Èdelloro“consenso”chehabisognopercrescereeconso-lidarsi.Inquestocomeinognialtroambito,ilconsensometteradicifortisenascedallafiducia,elafiduciasialimentaconlacredibilità,conciòchedetermina“re-putazione”.

Identità,missione,orientamentoall’innovazione,auto-nomia,fiducia,reputazione,sonoilatinecessaridellafiguracherendemanifestalavisionedicui lacoope-razionesifaportatrice(il“progetto”cuisièfattorife-rimento inprecedenza), ovvero, inaltri termini,dellaconnessionetraperseguimentodeipropriinteressipar-ticolariepromozionedell’interessegenerale.

Èsuquesta“filiera”chesimuoveeacquisiscesensoeprospettivadifuturodaunlatoilnecessarioprotago-nismodell’impresacooperativa,dall’altrolanonmenonecessaria evoluzione dell’idea e della pratica dellarappresentanza.

Adentrambigliaspettièindispensabileaccompagnareinnovazionidi assetto organizzativo, comegià richia-mato.Concentrare tuttavia l’attenzione prioritaria sui soliambitiorganizzativifacorrereilrischiodellaeteroge-nesideifini,dipercorsi edesiti cioèpiùespressividiprofilidel“potere”edellasuaconservazionepiuttostochedelpercorso chevuole costruire futuro, apartiredall’oggi. Comeèanoituttinoto,la“crisidellarappresentanza”èunodeitemiedeisegnideitempi,alivellogenerale,elacronacadiognigiornosiincaricadiricordarcelo.Incrisiè,inprimoluogo,ilparadigmachedaunlatoponevaincapoallapoliticaedailivelliistituzionaliedigovernoladelegaesclusivaadefinireepromuoverel’interessegenerale,attraverso ilconfrontocon isog-getti cuieradelegata la funzionedi “portareai tavo-li”gliinteressispecifici.L’altrosoggetto,icittadini,erachiamatoadesprimersiconlostrumentodelvoto.Questoparadigmasiscompone,siapre,sottolaspin-tadelcambiamentoindottodallacrisieconomicanonmenochedallenuovemodalitàdicomunicazioneedal-lenuovetecnologie“relazionali”.

Il nostro assunto è che il protagonismo dei cittadini,ancheinambitoeconomico,entriingioco,cambiilgio-co,epossaesserepromotorediinteressegenerale.Cambiarelarappresentanzapartendodaquestoèl’im-pegnosostanzialecuisiamochiamati,senzaattardarci

nel solo rimpiantodei tavoli che furono.Un impegnocheesisteseè“collettivo”eperquestaviacostruisceilsensodinamicodell’appartenenza,il“noi”chenascedallavorocomunepiuttostochesoltantodall’adesioneavisionicheciprescindano.Perquestaviaèpossibilenonsolodimostrarel’efficien-zae le capacitàdella cooperazione,ma sostenere l’o-biettivo di posizionarla comeun soggetto sostanzialeperilfuturodiquestopaese.

3. Lacomunitàchesifaimpresa, l’impresachecreacomunità

Applicare oggi con coerenza il principio ICAdell’interesse verso la comunità implica affrontare iltema della connessione tra interesse dei cooperatorieinteressegenerale.Diunacornicepiùampiacheso-stengaediasensoericonoscibilitàallastessamutuali-tàinterna.Oggiche,dopoannidiindividualismoimperante,paio-noemergeresegnidiunnuovo“bisognodicomunità”.L’esperienzadellacooperazione,nelsuocomplesso,di-mostra che è possibile con lo strumento dell’impresadarerispostaalleesigenzesociali,cheprodurrevaloreper i soci (lamutualità internastoricadellacoopera-tive) può contestualmente produrre valore sociale edeconomicoperlacollettività.DiceedimostrachepubblicononvuoldiresoloStato,eprivatononsignificasolo interesseparticolaree in-dividuale.Ciò accade prioritariamente perchè questa impresa ègeneratadallaenellacomunità,èespressioneestru-mento della capacità e della volontà delle persone edella comunità di auto organizzarsi ed autogestirsi,ancheinambitoeconomico,perdarerispostaaipropribisogni.Impresaautogestitaecomunitàsialimentanoreciprocamente.L‘impresaècapaceecompetitivaselosono le risorseumaneemateriali che lacomunitàviinveste,elacomunitàdall’impresacapaceecompetiti-vaottieneservizielavoro.Questaconnessioneproduceaffidamento,relazione,legamesociale,coesione,ciòchevienechiamatocapitalesociale.L’impresa cooperativa – in un mondo in cui i centridecisionaliappaionosemprepiù lontani–èunpuntodiriferimentovicino,capacedileggereibisognidellepersoneedelle comunitàedi forniredi conseguenzarisposte efficaci, ed operando secondo i principi dellaresponsabilitàsociale,contemperaleesigenzecompe-titiveconlacuradell’ambientecircostante,dellecomu-nitàincuièinserita,dellepersonechevilavoranoediquellecheusufruisconodeisuoiservizioacquistanoisuoiprodotti.

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Irapportieibilancisocialiealtreformedirendiconta-zionesonounaprassiindividuataperrenderecontodiquestoimpegno.Questa realtà, consente di uscire da una contrappo-sizionetrastatoemercato,trapubblicoeprivato,trastatoesocietàcivile,datataefortementeideologizzata,edaunaideanonmenodatatadisussidiarietà,chedifattoèasommazero,quandononnegativa,soprattuttoperipiùdeboli.Viceversa,lapromozionedelruoloprotagonistadeicit-tadiniconsentediorientareinsensopiùevolutivosiailruolodellostatochedelmercato,epuòinnovarepro-fondamentelastessacultura“politica”diquestoPaese.Lanostraesperienzacidicechequestoprotagonismo,elacapacitàdiautorganizzazioneancheinambitoeco-nomico,presupponeedimplicailpienoeserciziodelleresponsabilitàstatualiagaranziadeidirittideicittadi-ni,enondimenonecessitaanchedeldialogoconleisti-tuzionidelmercatoeconisoggetticheinessooperano.Agendodemocraticamente sullabasediquesti riferi-mentilecooperativeoperanosulmercatoportandodi-rettamenteinessoistanzechenelmercatoononsonorappresentate oppure lo sono solo parzialmente o informadistorta.Storicamente la cooperazione contrasta le rendite dimercato ed assicura a fasce svantaggiate di cittadinilasoddisfazionedeipropribisogniattraversoil liberoeserciziodell’attivitàimprenditorialeinformamutua-listica.Contribuiscequindiarealizzare-attraversol’auto-or-ganizzazionedeiproduttori,odegliutenti,odeiconsu-matori, o dei piccoli imprenditori - il principio dell’u-guaglianzadeipuntidipartenza,cherafforzacontem-poraneamentelacompetizioneeconomicaelacoesionesociale.Grazieaciò, lapresenzadellecooperative, insiemeinprimoluogoatuttiisoggettichedannovitaallacosid-dettaeconomiasociale,concorreamodificarelostessomercato, accompagnando al profilo tradizionale dellaconcorrenzadasalvaguardareanchequellodellacoo-perazionedapromuoveretraidiversisoggettieconlestessePubblicheAmministrazioni.Ciòrendeilmercatopiùapertoeplurale.Indefinitivapiùdemocratico.

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CoordinatoreGiovAnniMonti

Referente LegacoopMAuroGoriStEfAniASErAfini

CommunityFEDEriCoPArmEggiAni

Composizione del gruppo di lavoro

LuCABErnArEggiPAoloBoCCiMASSimoBongiovAnniLuCiAnoCAffiniRobErtoCAlAriSimonACASElliLEtiziACASuCCioMAurizioDAvolioCAmilloDEBErArDiniSKAtiADELuCAAlESSioDiDioElioDiODoArDoAlESSAnDrAGArAvAniGiorgioGEmElliVAltErGEriMAuroGoriHEiniGrAnDiGiAnluigiGrAnEroEttorEIAnìStEfAnoLupiGiovAnniLuppiStEfAniAMArConEGiovAnniMontiRobErtoNEgriniFEDEriCoPArmEggiAniMArCoPEDroniGiuSEppEPEllEgrinoAngElAPEruCAVAnniRinAlDiMAttiARoSSiStEfAniASErAfiniAlDoSolDiFilippoTASSinAriADriAnoTurriniElEonorAVAnniLorEDAnAVErgASSolAFrAnCESCAZArri

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L’economiamondiale rallenta la sua crescita, gli Sta-tiUnitistannoripartendomaaritmimenosostenutidiquelliattesi,CinaeRussiapeggioranorispettoalleprevisioni.La geo politica, in continua e preoccupante evoluzio-ne,produceunostatodimalesserechesitrasferisceaimercati,condizionandoneilivellididomandaedigradidiapertura.Nell’area dell’euro la crescita è ancora molto debo-le.Dopolacrisideidebitisovranielepreoccupazionirelativeagli istitutidicredito, l’Eurozonaèallepreseconunamonetatroppoforteneiconfrontideldollaroedelloyen,conunasituazionediquasideflazione,conlivelli di disoccupazione che impediscono la ripresa econilpeggioramentodellacoesionesociale.Unalungastagnazionesiprofilasullosfondo,conl’Italiachesten-taatenereilpasso,giàinadeguato,dell’Europa.Lepolitichedi rilanciodelPaesevannodiparipassoconlepolitichediintegrazionepoliticaediconvergenzadell’economiainEuropa.Ilsaltodacompiere,perl’Ita-liacomeperl’Europa,èpassaredal“fiscalcompact”al“growth compact”, abbandonando la logica dell’emer-genzaeconomicaedisegnandounfuturodicrescita.L’espressione “Europa 2020”messa a punto dalla UEindica sia una strategia per una crescita intelligentesostenibile ed inclusiva, basata in largamisura sullanuovaprogrammazionedeiFondicomunitari,siaunli-mitetemporalepermigliorarelaProduttivitàTotaledeiFattoriecosìriposizionareilcontinentenell’economiaglobale.Questoobiettivomacroeconomicodimediolungope-riodo sarà tuttavia conseguibile se verrà affiancato esostenuto da obiettivi di carattere micro economico,anch’essidimediolungotermine,afferentialposizio-namentocompetitivodelleimpreseedeisistemidiim-prese.La cooperazione italiana ha davanti a sé un compi-to immane di riposizionamento, che va compiuto ap-prontandounproprioprogettodicrescitaedindicando

obiettivi,condizioniestrumentiperconseguirla.Ipuntidiforzasucuipuòcontaresonodue:

• Ilpatrimoniovaloriale,ladedizionedeisoci,lecom-petenze professionali delle maestranze, le risorseeconomiche accumulate nel tempo, l’intergenera-zionalitàcherichiedeunpensierostrategicodime-dio-lungoperiodo,irapportisistemicitralecoopera-tive,iconsorzi,lestrutturefinanziarie;• Il percorso non reversibile di unità organica che ilmondodellacooperazione italianahaavviatoecherappresenta il più importante progetto di riposizio-namentostrategicodelsistemadellarappresentanzanel nostro Paese: la costituzione dell’Alleanza delleCooperativeItaliane.

Inanalogiaconquantohafattol’UnioneEuropea,con-dividendone gli obiettivi e l’orizzonte temporale, pos-siamodenominareilprogettodiriposizionamentodellacooperazioneitaliana“Cooperazione2020”.Sitrattadiunprogettoambizioso:metterelecapacitàeleenergiedellacooperazionealserviziodiunnuovocicloespansivo.Ciòrichiedeinprimoluogofareiconticonilimitiche,anchenellafasedellacrisi,lacoopera-zionehamostrato (concentrazione insettori tradizio-naliinlargamisuradipendentidalladomandainternaedalladomandapubblica,problemidiqualitàeselezio-nedeigruppidirigenti,governanceassociativa),inter-pretareledinamichefuture,promuovereedorganizza-relanuovadomandaedinnovarequellatradizionale,interloquireefficacementeconglialtriattori,pubblicie privati, per porre le condizioni che consentanounanuovafasedisviluppo.Nonèunasvoltafacile.Occorreconiugarecontinuitàediscontinuità,valoriedinteressi,progettoerealtà,ra-dicamentoterritorialeemercatoglobaleinunmondoindivenirecherichiededirivedereicriteridiletturaecomprensionechestoricamenteabbiamoadottato.Sitrattadiandare,senzavelleitarismi,oltrel’esperien-

Politiche cooperative e promozione cooperativa

GRUPPO 2

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zastoricadellacooperazione,chenascecomestrumen-toperconsentireaicetisocialimarginalidiaccederealmercatodel lavoroediassolvereunruolodicambia-mentodeimeccanismieconomiciesociali,permettereapuntountessutoimprenditorialeesocialeproiettatonelfuturo.Nonsaràunpercorsonébrevenéfacile:il39°CongressodiLegacooploproponeallecooperativeassociatecon-sapevolechetalepercorsosaràproseguitoecompletatodall’ACI,unprogettoambiziosoche legittimaprogettiall’altezzadellanostrastoriaedeinostrivalori.

1. Ritornoalpassato

Ilcrollodeilivellidelprodottoitaliano,iniziatodal2008etuttorainatto,definisceunatendenzaconpochi precedenti storici nelle esperienze delle grandieconomieoccidentali.Pochinumerisonosufficientiperdescrivereleevoluzionidegliultimianni:nel2014(pri-motrimestre)ilPilitalianoespressoaprezzicostantiètornatosuivaloridel2000;ilPilpro-capiteallivellodel1996;laproduzioneindustrialeal1986;gliinvestimential1994;ilredditodisponibiledellefamiglie,espressointerminirealipro-capite,ailivellidellametàdeglianniottanta,laproduzioneimmobiliareagliannisettanta,irisparmisisonoridottidel15%(recordeuropeo).Incin-queanniidisoccupatisono1,8milioniinpiù;diquesti750.000hannomenodi34annie700.000sonoover45.Lepersoneincondizionidipovertàsono3milioni:unafamigliasu20alNordedunafamigliasu10alSudnonèingradodiaffrontarespeseessenzialiL’impattosulleareeterritorialièstatodifattidevastante:ilPilècrol-latodi6,7puntialNord,di8,0alcentroediben13,5nelMezzogiorno.Sel’occupazioneèdiminuita,semprenell’intervallo2007-2014,del4,5%suscalanazionale,ilCentro-Nordharegistratouncalodel2,6%mentreilnelSudèprecipitadel10,7%.Etuttoquestononostantecheilcaricodelleimposteedeglionerifiscaliabbiarag-giuntoilsuomassimopassando,datiufficiali,dal41,3%del2000al45,3%nel2013,quasi5puntiinpiùrispettoallapressionefiscalemediadelrestod’Europa.Qualsiasidiscorsosull’economiaitaliananonpuòpre-scinderedaquestodrammatico“puntodipartenza”,chefotografaequantificaledebolezzedell’economiaitalia-na: tassi di crescita negativi, crollo di alcunimercati,a cominciare dall’immobiliare, caduta della domandainterna,ridottacapacitàdicreditodellebanche,debitopubblicoelevato,tempidipagamentochesiallungano,scarsapropensioneall’innovazione,bassaproduttività,caricofiscalesuimpreseefamiglieeccessivo.Enonpuònonporsi ilproblemadellepoliticheedeglistrumentiperilrilancio.

2. Lecooperativenegliannidellacrisi trafragilitàeresilienza

Lacrisisièmanifestatainvarimodinelmondocooperativo:caduta improvvisadegliordini, restringi-mento,anchebrusco,delladomanda, ritardinegli in-cassi,chiusuraoforteriduzionedell’accessoalcredito,chiusura di imprese,messa in procedura di altre, tracuidiversedidimensionirilevanti,cassaintegrazione,contrattidisolidarietà,licenziamenti.Glieffettipeggioriliabbiamosubitinelcorsodel2013.Il2014nondelineauncambiodiprospettiva,alcontra-rioilcrollodelladomandainternaediritardinell’av-viodeipercorsidiristrutturazionepesanosulleperfor-manceeconomichedellecooperative.Difattol’economiacooperativasièindebolita:hatenu-tointerminidivaloridellaproduzionee,soprattutto,dioccupazione,mentrehasubitounariduzionedeimar-gini ed un rallentamento prima ed una diminuzionepoidelprocessodipatrimonializzazione.Laqualitàdeibilanci,apartiredaquellididiversegrandicooperati-ve,èpeggiorata.Lerisorseimpegnatedallasolidarietàcooperativaperaffrontarelacrisisonoingenti.L’impattodellecrisinellediverseareeterritorialièsta-tomoltodifferente:laddovelapresenzacooperativahapotutocontaresuunasignificativapatrimonializzazio-ne determinata nel tempo dall’accantonamento degliutiliariservasièregistrato,afiancodellacrisidial-cunigrandicooperative,ancheunasostanzialetenutadell’insediamentoimprenditorialeesièsviluppataunaimportante dinamica di solidarietà, laddove invece siera inpresenzadiunapreesistente fragilitàpatrimo-niale,questaèstataulteriormenteaccentuatasfaldan-docosìl’insediamentoterritoriale.Lacooperazionehacomunquemostratocapacitàdire-silienzamaggiori di altri soggetti imprenditoriali, haattraversatoquestolungoedifficileperiodosalvaguar-dando,laddoveceneeranolecondizioni,l’occupazione,lasolidarietà,idirittiedavviandopercorsidiinnova-zioneerafforzamentodiquellapartedelpropriotessu-toimprenditorialechehadimostratodisaperreggereallacrisi.Isoci,nonostantelacrisi,hannoinvestitonellapropriacooperativa:trail2008edil2012ilcapitalesociale(areteinvariata)ècresciutodel21,6%nellecooperativeedel56,3%neiconsorzi.L’apportodicapitaledapartedeisocièstatomaggioredell’incrementodelleriserveindivisibili.Nellefasidicrescita,quindi,isocipatrimo-nializzanolacooperativasoprattuttonondistribuendo-sigliutilimaportandoliariservaindivisibile,mentrenellefasidicrisiisocirafforzanolacooperativasoprat-tuttoconunapportodirettodicapitale.

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Anchegrazieall’apportodicapitaledapartedeisocilecooperativeediconsorzihannopotutoinvestirenellalorocrescita: l’incrementodelle immobilizzazionima-teriali,nellostessoperiodo,èstatodel12,7%,diquelleimmaterialidel29,7%edellepartecipazionidel26,3%.Lacrisinonhasostanzialmente intaccato il rapportocooperativa/soci:èstatopossibileriscontrareunfortesenso di appartenenza di soci e dipendenti che li haportatiadaccettaresacrificiimportanti,dall’apportodicapitaledirischioallaperditadelpostodilavoro.Masièanchedovutoregistrare l’inadeguatezzadialcunigruppi dirigenti nell’affrontare la crisi, dovuta ad unatteggiamentoculturalerestioaicambiamenti,nonchéla resistenzadelle basi sociali ad accettare ipotesi didiversificazioneodiunificazioneconaltrecooperative.Inmolticasihaprevalsoilmantenimentodellostatusquoe l’assenzadi capacitàdi indirizzoecontrollodapartedeiconsiglidiamministrazione.Lestruttureassociative,indiversicasi,hannotardatoa comprendere la criticità della situazione che si an-davadeterminandoeda trasmetterealle cooperativeinputappropriati:inaltricasihannoinseguitolesitua-zionidicrisipercontenerneglieffetti,speciesocialiereputazionali.Ilmododilavorarenonhacambiatodisegno,quasiad indicareunascarsacompenetrazionetraiduemondi.Insintesi,lafonteprevalentedellecrisi,ancheperl’im-presacooperativa,risiedeneisistemidigovernoenellacapacitàomenodipianificazioneaziendaleefinanzia-ria.Malacrisihaancheun’altrafaccia,quelladellavolontàdiuscirne.Nella cooperazione si esprime con una diffusa capa-cità di riprogettarsi, capacità connaturata al caratte-re intergenerazionaledellaproprietà cooperativa. Ieriquesta capacità si èmisurata conscenaridi crescita,oggideveconfrontarsiancheconprospettivedisegnoopposto.Indiversicasioccorreràprogettarelariduzio-nedell’attività: i soci saranno chiamati adassicurareunfuturoall’impresaascapitodelpostodilavoroperalcunidiloro.Lacrisigettaun’ombralungasulfuturo:il suo retaggiopuò condizionare l’avvenire.È comun-quedaimutamentiprodottidallacrisi,anchedaquellinegativiedolorosi,cheoccorreripartireperinnescarenuove politiche cooperative capaci di creare svilupponelterritorio.Ilterritorioèlasedepersviluppareformedieconomiacollaborativa,permettereapuntoprogettiintegrati,persvilupparealleanzeconoperatoripubbli-cieprivatifinalizzatiaconseguirerisultatidicrescitaeconomicaesociale.Visonogiàtanterealizzazionicheattestanolavolontà/necessitàdiimpreseaderentiaLegacoopdiconcepireleattività,gliinteressiediprogetticonun’otticanuova,

utilizzandolerisorsefinanziarieeumaneinmodointe-grato,lavorandoinrete,costruendoalleanzeedintesecapaci di promuovere collaborazioni con aree semprepiùestesediterritorio,promuovendolacollaborazioneconisoggettiistituzionaliinsedelocaleecentrale,svi-luppandocollaborazionicon icentridellaconoscenzapubblicieprivatiperavvicinareilsistemaimprendito-rialecooperativoall’innovazioneedallaricerca.Lanascitadinuovecooperativerappresentaunsegnalepositivo: anche negli anni della lunga crisi l’indice dinatalità dinuove cooperativeha registrato valori co-stantemente superiori a quelli delle imprese private.Ogniannonascono,nelnostroPaese,circa7.800nuovecooperative. Si tratta di imprese che, in via generale,scontanofragilitàpatrimonialimache, inunnumerocrescentedicasi,presentanotrattisignificatividinovi-tàedioriginalitàcome,ades.,lapartecipazionedisocimanagerialmente qualificati a cooperative che sorgo-nodaprecedenticrisiaziendaliolacostituzionedellacooperativa,comedatempoauspical’UnioneEuropea,quale formadi successione d’impresa allorché il pro-prietario imprenditorecede l’attivitàeconomicamentevalidaaidipendenti.L’impresacooperativanascedaibisognicomuniapiùsoggetti. Occorre attualizzare la funzionemutualisti-caindirezionediproblemisocialinuovi.Ibisognicheesprimono le fasce sociali più esposte ai rischi dellaprecarietà e della irregolarità del lavoro: calmierareiprezzi,elevare ladisponibilitàe laqualitàdiservizi(l’erogazionedienergiaedeicarburanti,latelefonia,itrasportilocali,ilciclodeirifiuti),accedereaservizisa-nitari,assistenzialiededucatividiqualità.Ibisognide-gliimprenditori,ipiccoliinparticolare,dipotercontaresustruttureassociatediservizio,essenzialiperlacom-petitività e l’innovazione. La sensibilità crescente nelmondo delle professioni verso forme organizzative alcontempoimprenditorialiemutualistiche.Leaspetta-tivedellecollettivitàdivedererealizzaterapidamente,anchemedianteformedipartenariatopubblico-privatoper la costruzionee lagestione, le infrastrutturene-cessarieallamobilitàdeicittadiniealtrasportodellemerciedell’energia.Iprogetti,ancora,diriqualificazio-nedeipatrimoniabitatividellecittà,e ingeneraledimiglioramentodellaqualitàdelvivereedell’abitareneicentriurbani.Per ilmovimentocooperativo lapromozioneattivadinuova imprenditorialità deve essere, più di quanto èstatonelpassato,unaconsapevoleazionepersostene-reunnuovocicloespansivo,dellacooperazionestessaedelPaese.IsondaggidellaSWGindicanoun immutatogradodifiduciadellagentenellacooperazioneesegnalanochetalefiducia,eleaspettativechenesonoilcorollario,sia

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crescentetralegiovanigenerazioni.Sonosegnaliimportanti,chestannoadindicareche,inquestacrisi,èanche“crisidisperanza”,allacooperazio-nevienechiestodifaredipiù.NelpercorsocheilPaesehaintrapresodilentaegra-dualeripresa, incuinonmancanoirischidiricaduteal ribasso, si sta comunque consolidando un tessutoimprenditorialecomequellocooperativochehadimo-stratounacapacitàdi reagireagli shockesogeni edisopperireallepropriefragilità.Siamo orgogliosi di questi risultati ma siamo ancheconsapevoliche,quantoabbiamofatto,nonèsufficien-te.Conunpo’diretorica,possiamodirechel’atteggia-mentoculturaledaassumereperaffrontarelesfidecheciattendonoèchelacooperazionenonabbianientedadifendere,senoniproprivalori,matuttodariproget-tare.Comelacooperazionepossaessereunacartaperlacre-scitadelsistemaPaeseequalisceltesidebbanocom-piereperchéilnostroapportopossaconcorrere,insie-meaquellodi tuttiglialtriattori coinvolti,a fornireunastabiletraiettoriadisviluppoeconomicoesocialeèilquesitoacuiicooperatoridebbonorispondere.

3. UnpercorsodicrescitaperilPaese

Occorrerimettereilsistemaeconomicoesocia-le italiano stabilmente su un percorso di crescita. Lequestioni del lavoro, del reddito delle famiglie, dellastrutturadellaspesapubblicaedellapressionefiscaledevonoesserepostealcentrodiunanuovapoliticaperlacrescita.Lepoliticheeconomichesonochiamateadunosforzodirinnovamentointuttelearee:ilsovraccaricoburo-craticocuisottostanno le imprese; l’autoreferenzialitàdellapubblicaamministrazione;ilbassolivellodeiser-vizi forniti a cittadini ed imprese; i costi della politi-ca; ilnumeroeccessivodei centridi spesa, che rendeincontrollabili iflussidifinanzapubblica; l’integritàelatrasparenzadelsettorepubblico;laselettivitàdegliinvestimenti;laliberalizzazionedeimercati,inprimisquelli dei servizi pubblici locali; lo sviluppo di nuovaimprenditorialità; il sostegno ai nuovi soggetti dellosviluppo come l’imprenditoria femminile e giovanilel’elencopotrebbecontinuare.Inparticolareilpercorsodicrescitadiunpaesecomel’Italianonpuòprescinderedalpreziosoeinderogabi-lecontributodidonneegiovani,dellelorocompetenzee delle loro capacità; ecco perché è necessario che sidelineanomaggioriiniziativeperfavorirelapartecipa-zionedelle donne e dei giovaninegli organismi eneigruppidirigentidelle imprese,anchecooperativenon

formalizzandosemplicementepercentuali,chesonoes-senzialiperilraggiungimentocomunquedell’obiettivo,maancheimpegnandolestruttureinadeguatipercorsidi inserimento volti ad accrescere lamanageralità e,per le donne in particolare, facilitare la conciliazionetempidivitaedilavoro.MailPaesehabisognoanchedimaggioretrasparenzaedeticità,diricostruirelegami,relazionisociali,parte-cipazionedemocratica,dimetterealcentrolepersone,diaffrontareledisuguaglianzecrescenti,lamancanzadi lavorodignitoso ed il deficit di futuro che colpiscele giovani generazioni. Rigenerare la coesione socia-le, difendere le tutele sociali ed i soggetti più fragili,determinareunrapportovirtuosotrauniversalismoemutualismo,conilconcorsodellasocietàcivileedunrafforzatocollegamentocon istanzedellasocietànonorganizzateinformed’impresa,sonoazionialtrettantoimportantiperricostruireilPaese.Lasfidadellacrisinonchiedesolodicorreggereledisfunzionidell’econo-miaglobale, dellafinanza senza regole, di unmerca-toconscarsaetica;esigeanchediripensare ilnostromodellodi sviluppoalla lucedivaloriepolitichecheindirizzinoalperseguimentodelbenecomune.La contrazione del reddito, l’elevata disoccupazione,i flussimigratori, il progressivo invecchiamentodellapopolazionerendonosemprepiùrilevantelaquestionesocialeperquantoattieneallacapacitàdelledinamicheeconomichedidarerispostestrutturaliedilungoter-mineallariconfigurazionedelnostrosistemadiwelfa-reedallaricercadinuoviequilibritrawelfarepubblico,aziendale,associativo.Lagravitàdellasituazioneeconomicaesocialedelpa-esenonconsenteerrori;senzaesitazionilapoliticaeco-nomicaesocialedeveessereingradodimettereinattotutteleazioninecessarieperinnescareunanuovafasedicrescita.L’Italiahabisognodiunanuovastagionepolitica,nellaqualesiaveramenteassicuratalastabilitàelagover-nabilitàperimboccarelastradadellenonprocrastina-bili riformestrutturaliediquelle istituzionalialfinedi costruire un processo decisionale e legislativo piùrapidoedefficace,cherealizzienonparalizzi,peravereunagiustizia,nonsolocivile,giustaeperdisporrediunassettodeipoteripubblicipiùstabileefunzionalefondatosulprincipiodellasussidiarietà.L’Italiahabi-sognodisvolteprofondeecoraggiosepersbloccareunpaeseinaffannosucrescitaecompetitività,quandoin-vecesulpianointernazionalelacompetizionediventasemprepiùserrataedifficile.Siamo,pertantiversi,inuntornantedellanostrastorianazionalecheimponerisposteinediteaproblemiinedi-ti.Echeoccorreaffrontareguardandoinavanti.

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4. Inuoviscenaridell’economia

Ilsuccessodellacooperazioneitalianaèfruttoanchedellasuacapacitàdiavereunavisionedelfutu-ro,dicogliereglispaziapertidaimutamentiintervenu-tinelsistemaproduttivoedistributivoenelmodellodiprotezionesociale,dicollegarsiainuovibisognisocialiedallesceltevalorialiemersidalletrasformazionidel-lasocietàedell’economia.Imarchicheoggirappresentanoilsuccessodellacoo-perazione(sonolarisultantedisceltedifficilicompiuteieri,disforziorganizzativiimmani,diinnovazionirealichehannoincisosullavitadellepersone,migliorando-la.Lacooperazionedeveoggidimostraredinonaveresmarritoquestecapacitàedipossederelasensibilitàdiconfrontarsiconcambiamentiradicali,innescatidalladiffusionedellenuovetecnologiedigitaliedallaaper-turadeimercati.Questicambiamentinondeterminanosoloeffettiposi-tivi,produconoanchesquilibrietensionisociali,apronolastradaadiffuseinquietudiniedincertezze,spiazzanointerisettoriproduttiviedeconomieconsolidate.Pon-gonoproblemidiriposizionamento.Anche,ovviamente,allacooperazione.Unodeiprincipalidriverdicambiamentoèlatransizio-nedigitalechestaportandonumerosimercatiacon-frontarsi conuna logicadi “costimarginali perunitàdiprodottotendenteazero”(businessdellamusica,deigiornali,delcinema)epotrebbedeterminarepossibilisconvolgimentineisettorideitrasportiedellalogisticaaseguitodeldispiegodell’innovazionelegataalletec-nologie“driverless”odellemacchinechesiguidanodasole.Losviluppodella“Robotica”impatteràsignificati-vamentesuimercatidelWelfaresanitarioedell’assi-stenza,comesunumerosealtreattivitàadaltainten-sità dimanodopera. La stessa assistenza domiciliaresperimenterà modelli di efficienza e risparmio legatiall’usodelladomoticasensoristicaintegratainreteperlacuradellapersone.Nel futuro l’innovazionetecno-logicasiincontreràconnuoviservizi,ades.lagestio-nedeiservizienergeticiedisicurezzadelleabitazioniprivate, esattamentecomeèstatoper lagestionedelglobalservicedeigrandipatrimoniabitativipubblici.L’affermarsideibigdata,cioèdienormiaggregatista-tisticididati,afinidibusiness,stagiàmodificandoletraiettorie di business della grande distribuzione or-ganizzatacomedelmondofinanziarioedassicurativo.Latransizioneenergetica,conilpassaggiodall’energiafossiledistribuitacentralmentealleenergierinnovabiliprodotteedistribuite localmente,stacontribuendoalriposizionamento dimoltissime imprese in logiche dimaggioreefficienzaecompetitività.

La transizione tecnologica sta impattando non sola-mentesulperimetrodelbusinessmaanchesullaca-pacitàdi interpretare i fenomenidi cambiamentodeicostumiedelleabitudinidellasocietà interaequindideiconsumatori.Unodeisegnaliinquestadirezioneèlarinascitadiunospirito“collaborativo”checonsenteaicittadini,tramitel’utilizzodelletecnologiedigitaliedeisocialnetwork,diprodurreunaveraepropria“economiacollaborativa”.La transizioneguidatadalle tecnologiedigitali (inter-net,socialweb,internetdellecoseIot,BigData,etc),ol-treainfluenzareinmanieradeterminanteledinamichepoliticheesociali,sta,secondoalcunianalisti,portandoallanascitadiunveroeproprionuovoparadigmaeco-nomicobasatosulloscambiotrapariesullavalorizza-zionedellacondivisione.Questospaziodieconomiadello scambio trapari starapidamentecontagiandoiconsumatoriche,spintian-chedalla crisi economica, spostanopartedei lorobi-sognidall’acquistoalla condivisione edallaproprietàall’utilizzo: dalla condivisione delmezzo di trasportotraprivatiaformediveroeproprionoleggiotraprivati(vediilcasodiLyft,Uber,BlaBlacar,etc),all’accoglien-za incasatraprivati.Tuttibusinesscollaborativichestannocreandoproblemialleimpreseprofitdelsettorecome,ades.,lecatenealberghiereoitassisti.Lostessoègiàavvenutoperl’industriadellamusicaedell’intrat-tenimentocinematografico,sfidatidallescambio(peertopeer)difilemusicaliecinematografici.L’economiacollaborativaèquindicontemporaneamen-teunagrandesfidaper ilmovimentocooperativomaancheunagrandeopportunità.

5. Unmercatoconcorrenzialeebenregolato

PerchéilPaesepossarecuperarecompetitivitàeriprendereacrescere,occorreconcoraggiorimuoveregliostacolichefrenanolaproduttivitàel’efficienzadelsistemaeconomico,rafforzare igradidiaperturaedilibertàsulmercato,ridurreleposizionidirendita,eli-minarelestrettoieburocraticheelecorporazioni.Unasocietà che cresce deve essere anche una società piùapertaepiùequa.Lacostruzionediunmercatoconcorrenzialeeplurale,chepremiimeriti,italenti,isaperi,l’innovazionede-terminaunaumentodiefficienzadelsettoreproduttivo.Unaparteconsistentedellegestionipubbliche,delter-ziario e delle professioni opera ancora in condizionilontanedallaconcorrenzae,quindi,dall’efficienza.Ciòpesainmodosignificativosuglialtricompartiprodut-tivie,direttamente,suicittadini,erendedifficilelosvi-luppodiiniziativeimprenditorialiinnovative.

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Sononecessarimisuredi liberalizzazione inogniset-toreincuiquestepossanodeterminareunamaggioreefficienza-e,conseguentemente,riduzionideiprezziemiglioramentodellaqualitàdeibenieserviziprodotti-emeccanismi di regolazione per promuovere la lealeconcorrenzatraglioperatoriedimpedireilformarsidirenditeoposizionidimonopolio.Nontuttiiprocessidiprivatizzazionerealizzatiinque-stiannihannoprodotto irisultatiattesi interminidiefficienza ed apertura deimercati. In particolare nelcomparto dei servizi pubblici locali, si è registrato ilcontrario: lapresenzapubblicaharegistratounacre-scitaabnormeedincontrollataedhadeterminato,an-che attraverso lo strumento delle società controllate,inaccettabilidistorsionidellaconcorrenza.Ifrontisucuimisurarsisonodiversi:lasemplificazio-neelacancellazionedinormeedostacolichesuppor-tanounapproccioburocraticochefrenal’economia;ladrasticariduzionedeicentridicosto,cheimpedisconoqualsiasiefficacecontrollodellaspesapubblica;larot-turadimonopolidisocietàpubblicheche,speciealivel-lolocale,generanosprechi,inefficienzeedimpedisconol’affermarsi dimercati concorrenziali; il superamentodeicorporativismidegliordiniprofessionali,arroccatiadifenderel’esistente.IGovernichesisonosusseguitihannofinoraadottatounapoliticadei“piccolipassi”.Ilrisultatoècheil“dividendo”chesburocratizzazioni,privatizzazionieliberalizzazionipossonodistribuireadimpreseecittadinideveessereancoraincassato.LegacoopchiedealGovernodiperseguirequestastra-daconmaggioredecisione,dinonlimitarsiafarepro-grammiedelenchi,comeèavvenutonelpassato,madirealizzareobiettiviambiziosi.Maicomeinquestocasocontenimento della spesa ed efficienza vanno di paripasso.L’impresacooperativanascedaibisognicomuniapiùsoggetti. Tali bisogni sono i più diversi: da quelli piùdirettamenteeconomicicomel’accessoabenieserviziacosticonvenienti,ilpagamentodiquantoconferitoaprezzivantaggiosiperilconferenteolasicurezzadiunlavorogiustamenteremunerato,aquellicheesprimonoesigenzedi partecipazione, di protagonismoattivo, diinnovazione,ecc.Agendodemocraticamente sullabasediquesti riferi-menti(missione),lacooperativaoperasulmercatopor-tandoistanzechenelmercatoononsonorappresenta-teoppurelosonosoloparzialmenteoinformadistor-ta. Storicamente quindi la cooperazione contrasta lerenditedimercatoedassicuraafascesvantaggiatedicittadinilasoddisfazionedeipropribisogniattraversoilliberoeserciziodell’attivitàimprenditorialeinformamutualistica.

Hacosìcontribuitoarealizzare-attraversol’auto-orga-nizzazionedeiproduttori,odegliutenti,odeiconsuma-tori,odeipiccoli imprenditori - ilprincipiodell’ugua-glianzadeipuntidipartenza,ungrandevaloreliberalecherafforzacontemporaneamentelacompetizioneeco-nomicaelacoesionesociale.Ilimitiallaappropriazionedellerisorsecreate(riserveindivisibili,limitiallaremunerazionedelcapitale)nonvannointesicomesceltaideologica(capitalecollettivovscapitaleindividuale)macomecondizioniperindurreunapoliticavirtuosadiaccantonamentodegliutiliari-servaepereliminarelebarriereall’entrataperinuoviportatori di bisogni ed evitare così la trasformazionedella cooperativa da impresa che risponde ai bisognidei suoi associati ad impresa tradizionale chemassi-mizzalaremunerazionedelcapitale.Sonodunqueanticheeprofondeleopzioniafavorediunmercatolibero,concorrenzialeebenregolamentato.Altrettanto radicata è la convinzione che lapresenzadellacooperazioneservaarendereilmercatopiùeffi-ciente,piùequoepiùinclusivoeche,inuntalemerca-to,siapiùfacileperlacooperazionecrescereeconso-lidarsi.Lacooperazione, inquantoattoredelmercato,èsog-gettaai suoivincoli:nonèsufficientechesiaefficace(capacecioèdirispondereaibisognideiproprisoci)maoccorre che sia anche efficiente (se esce dalmercatononèingradodisoddisfarealcunbisogno).Inunmercatopiùcompetitivodovesiperseguanofor-medicrescitasostenibileesiassumanocomecentraliivaloridelladignitàdellavoro,dellatuteladeiconsu-matori,delrispettodelleregolediconcorrenzalacoo-perazionehamoltepiùopportunitàdiaggregarepor-tatoridibisogni edi tradurre la soddisfazionedi talibisogniinformadiimpresa.Siamoconsapevolicheunasemplicemolteplicitàdeglioperatoriedunaappropriata regolazionenonsonodipersésufficientiagarantirenellungoperiodol’efficien-zael’equitàsocialedelmercato.Ancheneimercatipiùapertièsemprepossibilelacostituzionediposizionidirendita,laformazionedicartelli.Laregolazione“vienedopo”ledinamichedimercatononprima,tutt’alpiùleaccompagnamanonledetermina-esarebbeunmalesepretendesserodifarlo-.Le asimmetrie e le disfunzioni insite in un mercatoapertopossonoesserecontrastate,allorchèassumonocaratteripatologici,conpiùefficaciasesonoattivamen-tepresentisoggettiaventifunzioniobiettivodiversifi-cate:l’impresalucrativachetendeallamassimizzazio-nedelprofitto,lamicroimpresachevalorizzal’autoim-prenditorialità degli operatori economici, l’impresa acontrollopubblicochedisponedi“capitalipazienti”perrealizzareinvestimentiaredditivitàdifferita,l’impresa

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cooperativachesoddisfa ibisognidei socie rispondeancheafinalitàdiinteressegenerale,l’areadelnonpro-fitedelterzosettorechecopronoistanzelargamentediffusemadifficilidasoddisfaredapartedelmercato.La presenza di più soggetti, portatori di istanze e fi-nalitàdifferenziate,costituiscelagaranziadimaggio-reconcorrenzialità,efficienzaedequitàneimercatiedaiutiun’azionediregolazionepiùefficace.Unmercatoèveramentedemocraticoseèsempreapertoanuovisog-gettiedanuovibisogni,eseisoggettichelo“abitano”sonocapacidivenireincontroalcrescereedalvariaredelleistanzeedelleaspettativeditutti.Inunmercatochesiarticolainquestomodolacoope-razionehapiùpossibilitàdicrescereedi svilupparsi,dipromuoverenuoveedoriginaliiniziativeimprendito-rialicogliendoinuovibisogni,dioperareladdoveprimavi era ilmonopolio pubblico o la corporazione priva-ta,consolidarsineisettoritradizionaliincuifavalerecomefattoricompetitivivincentilepropriepeculiaritàeconomicheesociali.Quanto sta avvenendo nelmondo delle professioni èappunto indicativo di questo. La recente opportunitàconcessa dal legislatore di costituire società tra pro-fessionistihariscontratounsignificativointeressedapartedeiprofessionististessiallaformulacooperativache,essendounaformulacherichiedeunrapportotrapari,bensiprestaavalorizzarel’apportodicompeten-zediciascunsocio.Tuttavial’applicazionedellanormanonhadeterminatoglieffettisperati.Hannopesatoin-sufficienzelegislativechehannogeneratoincertezzeedubbimaancheleresistenze,indubbiamenteeccessive,di alcuni ordini professionali, non tutti in verità, chehannodifattoboicottatol’applicazionedellanorma.Allacooperazionespettaquindiilcompitodiampliareglisforziperconvincereiprofessionistiitalianichelaformacooperativarappresenta,ancheperloro,un’im-portanteopportunitàdi lavoroedivalorizzazionedeiproprimeriti.Ilrischiocheilmovimentocooperativocorresenonco-glielesfidedelcambiamentoèlaperditadidistintività.Ivaloritradizionali,chesonostatifondamentaliperlacreazioneeilmantenimentodelleretidifiduciadicuisièalimentatonelcorsodellasuastoria,vengonoquo-tidianamentesfidatidaunaloroversionepiùdirettaepopulista(ilpeertopeerrispettoaunatestaeunvoto,ilgratuitorispettoalmutualismo,l’amiciziarispettoallasolidarietà, etc)messi in campo dai gruppi social cheoperanonell’economiacollaborativa.Inquestomodoilmovimentocooperativoelesueassociazionedirappre-sentanzarischianodiesserepercepitecomepiùburo-cratiche,indefinitivapiùverticistico-manageriali.

6. L’Europacomeriferimentoecomemercato

L’economia sociale di mercato rappresenta ilparadigmavalorialepiùappropriatoperilpienodispie-gamentodellepotenzialitàdell’impresacooperativa.La cooperazione si considerauna componente fonda-mentaledelmodello storicoaffermatosi inEuropa inquantoconiugasviluppoeconomico,coesionesocialeedemocraziapoliticaedauspicaunpiùforteprocessodiintegrazionicheportiadunaveraEuropapolitica,nonsoloeconomicaesociale.Solounadimensionestatualesovranazionalepuò,delresto,contrastareledinamichenegativecheattraversanoimercati.Èsullabasediquestivalorichediamoungiudiziodiinadeguatezzadellepoliticheadottatedall’UnioneEu-ropeanell’affrontare lacrisi: seènecessariocheogniPaese,pernonperderelafiduciadeimercati,adottilenecessarieriformeperriacquistarecompetitivitàesvi-luppipolitichedibilancio restrittiveper riassorbire ildebitopubblico,tuttavialeazioniincentratesulrigorefiscalenonsisonodimostratesufficientiperscongiura-reilrischiodistagnazionecheincombesull’economiaesullasocietàeuropea.Scongiurare tale rischio non è un impegno che puògravaresullespalledeisingoligoverninazionali,stan-ti i vincoli istituzionali assunti con il trattatodiMa-astricht,ma è un impegno che può essere affrontatosoloalivelloeuropeoconilcoordinamentotrapoliticamonetaria e politica fiscale, coordinamento che ogginon c’è, e conuno sforzo coordinatoper rilanciare ladomandaaggregata,ilprincipaleproblemacheattana-gliatutteleeconomiecontinentali.Ilprocessodimaggioreintegrazionedellepoliticheeu-ropee,cuilerecentielezionidelParlamentodovrebberodare corso, deve portare all’adozione non di politicheeconomichepiùaccomodantimadipoliticheefficacidistimolodirettoalladomandaaggregata,comedelrestohannofattoPaesicomegliStatiUniti, laGranBreta-gna,ilGiappone.Lepoliticheperrilanciaregliinvestimentisenzamette-reindiscussioneilPattodiStabilitàpossonoesseredi-verse:escluderedalcalcolodeldeficitlespeseperinve-stimenti;potenziaregliinvestimentieuropeifinanziatidallaBei;contrattualizzareleriformestrutturaliconlepolitichedibilancio.Talipolitichenondebbonoesseretuttaviané“timide”perquantoattienegli importiné“lente”perquantoriguardaglieffetti.Ècomunquenecessario,pervincereleresistenzecheinsedeeuropeacisonoall’adozionedipolitichemacroe-conomichepiùespansive,chegliStatiche,comel’Italia,maggiormentepotrebberobeneficiaredauntalecam-biamentodiindirizzo,nondeprimanoulteriormentela

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domanda internaaccrescendo lapressionefiscalemarafforzino lepoliticheperridarecompetitivitàall’eco-nomiaediminuiscanol’indebitamentopubblicoconta-gliallespese.Lasvoltachechiediamol’Europarealizzinellepoliticheeconomicheeneiprocessidiintegrazione,ladevecom-piereanchelacooperazione,chedeveguardareall’Eu-ropaconocchidiversidalpassato.Laconsapevolezzachel’Unioneeuropeaèmercatoin-ternoechelepoliticheeuropeesonofondamentaliperisingolipaesi,cheleverefrontierenonsonopiùquellenazionali –concetto oramai assunto a livello cultura-le-devetrasferirsinellaconsapevolezza,perleimpresecooperative, che lequotedimercatodebbonoconqui-starselenelnuovomercatodomestico,cheèl’Europa,e,perlestruttureassociative,chel’orizzontedellaloroazionesièallargato.Riteniamo pertanto che l’ACI debba considerare conun’attenzionenuovalerelazioniconCoopEuropeeconl’interomovimento cooperativoeuropeoaffinchèque-stevenganomaggiormente incentrate sullequestionieconomicheedimercatocheinteressanolecooperati-veedirapporticonleistituzionieuropeesiqualifichimaggiormenteintaledirezione.

7. Ilmercatodellavorocondizionaladomandainterna

Ilquadromacroeconomicosegnalacheancheitimidiedavoltecontradditorisegnalidiincrementodifiducianellefamiglieediunmaggioreottimismonelleimpresenondivengonoincrementideiconsumiedegliinvestimentiproduttivi.Anzi,siintersecanoconcaduteforti ed inattese degli indici produttivi, ad indicare ilpersisterediunadebolezzadelciclo.Permangonoquindiirischidicadutaingradodicon-dizionare l’entità della ripresa e quindi procrastinareneltempoancheilriassorbimentodeilivelliproduttiviedoccupazionali.L’elevatotassodidisoccupazionenonpreannuncianessunmiglioramentoabrevesuiconsu-miprivati.È il quadro congiunturaledelmercatodellavorochecontinua,purtroppo,anonessereasostegnodelladomanda.Ilmercatodellavoroitalianoèstatooggettodipiùri-formenegliultimiventianni.Lastradaseguitaèsta-taquelladellaflessibilizzazionedeirapportidi lavoro.Ilprincipiocheha ispirato le riformesiè fondatosulconcettochelaflessibilitàavrebbefavoritolosviluppooccupazionale:unmercatodellavorocaratterizzatodanormativerigide,inunquadrocompetitivosemprepiùcaratterizzato da difficile prevedibilità, sarebbe statod’impedimentoper raggiungere risultatioccupazionali

soddisfacenti.Lenorme,inquantotali,nonproduconooccupazione,infatti,ilmercatodellavorodiquestianni,èstatoca-ratterizzatodaduemacroproblemi: un elevato tassodidisoccupazione,inparticolaregiovanile,edunincre-mentodiprecarietàneirapportidilavoro.FinorainItalianonsièriuscitiaprodurreunadeguatosistemadisicurezzachesupportilaflessibilitàedancormeno si è sviluppato un sistemadi politiche attive eformativemirateallarioccupabilità.Intervenire per detassare il costo del lavoro, almenoperlaparteacaricodeilavoratori,fermorestandoibe-neficiprevidenzialigiàacquisitidailavoratori,cosìdaaumentareilnettopercepitoinbustaesostenereancheiconsumi.Eliminaredallabaseimponibiledell’IRAPilcostodellavoro,puòessereun’ulteriorestrumentoperil rilancio di nuovi investimenti per l’impresa anchecooperativa.Aumentare ladotazionedegli ammortiz-zatori sociali. Maggiore utilizzo di strumenti quali ilcredito di imposta sia per gli investimenti che per leassunzioni.Ilpianoper rilanciare il lavoro, JobsAct,deveessereuna occasioneper concretizzare questo obiettivo cosìcomeilprogrammacomunitarioGaranziaGiovanidevevedere fattivamentecoinvolte leparti socialie le im-presenellostimolareigiovaniversounaattivaparte-cipazionenelmondodellavoronellesuevarieforme.Ilruoloprincipaledellacooperazioneèquellodicoglierequestaoccasioneperpromuoverenuovaimpresacoo-perativaedauto-imprenditorialità.

8. Contrastareidualismiterritoriali edimensionali

Il 40% del territorio nazionale, dove vive unterzodellapopolazione, produce solounquartodellaricchezzanazionale.Sitrattadiunasituazioneriscon-trabile, tra i grandi paesi sviluppati, solo in Italia. IlMezzogiorno è in un clamoroso ritardo di sviluppo econdizionalacrescitadell’interosistemaPaese.Lepoliticheeconomichesviluppatedopolafinedell’in-terventostraordinario,oltreventianni fa,e le ingen-ti risorse impiegatenonhannodato i risultati attesi.Il Sud appare, agli occhi di larga parte dell’opinionepubblica, come un buco nero delle risorse pubbliche,aggrappato a pratiche assistenzialistiche. Si tratta diun’immagine stereotipata, suffragata dall’inefficienzaclientelaredelleclassidirigentiregionalichepraticanounutilizzononvirtuosodellerisorsepubblicheedallamiriadedienti,società istituzionichiaramente inutilied inefficaci.Ma ilSudè fattoanchedagiovaniedaragazze,darealtàeconomicheeproduttive,dasoggetti

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socialichesonouscitidallaculturadellarassegnazio-needall’adesionepassivaamodelliinvasivieconsoli-datiedaspiranoadessereprotagonistiattividelpro-priofuturo.Ciò impone un cambio di ottica deciso e rigoroso edunaassunzionediresponsabilità.Occorreunprogettocomunetraleistituzioni,leforzepolitiche,produttiveesocialiperconcordareunapiattaformacondivisa,apartire dall’attuazione della nuova programmazioneeuropea,edunaprogrammazioneunitariadellerisorse(nazionaliecomunitarie).Occorresuperareilparados-saleritardomanifestatosinellaspesa,inparticolareinalcuneregionidelSud,evitarecheifondiperlacrescitasovvenzionino la spesa correnteo restino inutilizzati,contrastare apertamente i gruppi dirigenti regionalicheutilizzanoinmanieradistortalerisorsepubbliche.Per svilupparsi il Sudhabisognodipiùmercatoedipiù imprese.Unmercato in cui la concorrenza sia ingradodi selezionareepromuovere le impresemiglio-ri:legalitàecontrastoall’economiamafiosaecorrettofunzionamentodellaP.A.(duefaccedellastessameda-glia)sonocondizioninoneludibili.C’èpertantolanecessitàdiunaterapiad’urtoperevi-tare,comeègiàavvenuto,ilnonraggiungimentodegliobiettivimacroeconomicidisviluppo.Duesonoipuntiqualificanti:• Sicurezza e legalità, intese come infrastrutture ne-cessariepergarantirelapresenzadelloStatoperlatuteladelterritorioedelleattivitàeconomiche(rifor-madelleP.A.,contrastoall’economiaillegaleedallamafiaelottaallavorosommerso);• Criticità della spesa: occorre superare, nella nuovaprogrammazione 2014/20, un approccio esclusiva-mente regionale, assegnare precise responsabilitàalleamministrazionicompetenti,coordinarelepoli-ticheeconcentrarelerisorsesupochimaselezionatiobiettivi strategici, partendo dalle indicazioni dellaU.E..Malaprimavera innovazioneè innanzituttonelme-todo e negli atteggiamenti, è culturale e valoriale: losviluppodelSudpartedalSud,dallesueforzeedallesuerisorse,dalprotagonismoedall’impegnodellaso-cietàmeridionaleinunconfrontosolidaleconlealtreareedelPaese.Èquesto,aparerediLegacoop,ilsensoprofondoevitaledellasussidiarietàedelfederalismo.ConquestorespirolacooperazioneintendeoperareperimplementareesostenerelosviluppodelMezzogiornoconsolidando la cooperazionemeridionale esistente epromuovendone di nuova in una sinergia di rete na-zionale(societàdipromozione,grandicooperative)chepuòesprimersiattraversounaprogettualitàdiimpre-sacapacedicrearenuoveeconsistentiopportunitàdilavoro regolare equalificatoper i giovani e ledonne,

alfineditrattenerequestagrandericchezzaumanaeprofessionale.Lacrisihainoltreripropostoiltemadelfattoredimen-sionalequalenodocriticoaifinidellacompetitivitàneinuovicontestidimercato,siaperquantoafferisceallasingolaimpresasiaperilmodellodiflessibilitàprodut-tivafondatosulsistemadellepiccoleimpresechesièaffermatonelnostroPaese.SeèverochelecooperativeaderentiaLegacoophannoin tutti i settori dimensionimedie significativamentemaggiori di quelle delle altre imprese, è altrettantoverochequestedimensioninonsonoingeneraleade-guatepercompetereallapariconigrandicompetitoristranierieperaffrontareimercatiinternazionali.Occorrequindioperareperpromuovereedincoraggia-reformediintegrazioneedicollaborazionetraleco-operative. Inquesta logica le cooperativedimaggioridimensioni possono assolvere un ruolo di traino neiconfrontidifiliere imprenditorialiediunapiùampiaplateacooperativa.Alfinedifavorirelacollaborazionetraleimpresesonostatimessiapuntodeglistrumentilegislativi.Difattolasocietàcooperativaeuropeaèun istitutononadot-tato,perlamacchinositànoncompensatadaibeneficipotenziali.Ilgruppocooperativoparitetico,puressendouna soluzioneappropriataedisegnata sulle caratteri-stichedellecooperative,nonharegistratoquelladiffu-sionecheinveceeralecitoattendersi.Ilcontrattodiretesistarivelandounasoluzioneinteressanteancheperilmondocooperativo,chelastaadottandoancheinformecomplesse,conilcoinvolgimentodinumeroseimprese,cooperativeenon,chesvolgonoattivitàdifferenziateedoperanosuterritoridiversi.Lefinalitàsonolepiùdiver-se, traquestenonmanca lapenetrazioneneimercatiesteri,aconfermadiuncrescenteinteressedellecoope-rativeaproiettarsisumercatinondomestici.ImpegnodiLegacoopèassistere le cooperativeasso-ciate nella sperimentazione di questi strumenti, chesonostatiadottati inmisuraancora insufficiente,sti-molandoilconfrontotraesperienzeeladiffusionedibest-practices.Unaparticolareattenzionevadedicataaigruppisocie-tariacontrollocooperativochecostituisconounafor-maorganizzativautilizzataanchedapartedicoopera-tivedimediedimensionipermantenerecompetitivitàafrontedisituazioniparticolari.È importante, al proposito, che l’attività delle societàcontrollatesiacollegataalperseguimentodellefinalitàmutualistichedellacooperativachenedetienelequotedicontrollo,echeivalorieiprincipidellacooperativaispirinoicomportamentieleazionidellecontrollate.Igruppicooperativinonsonoenondevonoinnessuncasodivenireholdingfinanziarie,poichéacapovièuna

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cooperativa la cui ragion d’essere è il perseguimentodello scopo mutualistico, che ricorre allo strumentodellesocietàcontrollatesestrumentaliadesso.

9. Laprincipalecriticità:ilcredito elafinanza

L’accessoalcreditosièfattopiùdifficile:lacrisihaimpostoagliintermediarifinanziari,bancheinpri-mis,diridurrelalevaedicontenerelaconcessionediprestitiperragioniprudenzialieregolamentari.QuestofenomenohainteressatogliUSAcomel’Eurozona,mail caloè statoparticolarmente fortenelnostroPaesedoveilprotrarsidellarecessionehaincisosullaqualitàdelcredito, speciequelloconcessoalle imprese,men-treletensionisuldebitosovranohannodeterminatoilpeggioramentodellecondizioniperlaraccoltadidena-roall’ingrosso.Lebanchestannoriducendoladimensionecomplessivadelbilancioperragionidimercato(diminuireinmodosignificativo l’effetto levae laconsistenzadeiprestitideteriorati)eperl’inasprimentodeirequisitipatrimo-nialiediliquiditàimpostidallanormativainternazio-nale.Contestualmente la bassa patrimonializzazione e laleva elevata hanno compromesso la redditività delleimpreseedhannoaumentatoalcontempo ilgradodidipendenzadellafinanzaaziendaledalcreditobanca-rio,chehaassuntoinveceun’intonazionerestrittivaedha adottato criteri più stringenti per l’erogazione delcredito.Lacrisihaquindiripropostoinodiirrisoltidelnostrosistemafinanziarioeproduttivo:• l’assenza dimercati azionari ed obbligazionari svi-luppatiel’incapacitàdelsistemafinanziariodioffrirealleimpresealternativealcreditobancariorendepiùcostosi,nelle fasinegativedelciclo, ifinanziamentiperleimprese,accresceirischiperlebanche,intaccalastabilitàfinanziaria;• labassapatrimonializzazione,ladipendenzadalcre-ditobancario,lastrutturaproduttivaincentratasullapiccolaepiccolissimaimpresa,allorchèincrocianolaproduttivitàcheristagnaelaredditivitàchepeggio-ra, produconounusoesasperatodella leva (11% inpiù rispetto al valoremedio delle imprese dell’eurozona),unbassogradodicoperturadegliinvestimenticonrisorseproprie,unacrescitaeccessivadell’indebi-tamento.LacrisicidicecheilproblemadelPaesenonè(solo)ildebitopubblico:l’Italiainquestianninonhamiglioratoilpropriocontestocompetitivomahainaspritolafisca-litàsuquantigiàpagano.

Lacrisicidiceanchecheilproblemadelleimpresenonè(solo)l’accessoalcredito:vièunproblemadimodelloproduttivofondatosullaflessibilitàdellamicroepicco-laimpresapocopatrimonializzatachesistarivelandoincapaceditenerelacrisiediseguirelaripresa.La crisi indica anche le strade da percorrere: limita-tamente al settore finanziario occorre costruire unefficientemercatodel capitaledidebitoedi rischioerendere più equilibrata la struttura finanziaria delleimpreseanche introducendounacornicenormativaefiscalepiùfavorevoleall’incrementodelcapitaleinve-stito.Inaltreparole:occorreridurresignificativamenteladipendenzadelleimpresedalcreditobancariocrean-dounmercatofinanziariomoderno.Lecooperativepresentano, sotto ilprofilocreditizioefinanziario,imedesimiproblemiericercanolemedesi-mesoluzionidelleimpreseordinarie.

10. LapoliticadellaBCE

LedecisioniassunteadallaBCEsipropongo-nodisostenerel’offertadicreditoall’economiarealeediscongiurare il rischiodiun’inflazionebassaperunperiodotroppoprolungato(inItaliaèlo0,2percento,nell’Eurozonalo0,5percento).Le nuove operazioni mirate di finanziamento a lun-gotermine (TLTRO)e l’acquistodi titolicartolarizzati(Abs)garantitidaprestitiallepmiconcederannoliqui-ditàacostimoltobassiagliintermediariacondizionechevengautilizzataperfinanziareattivitàproduttive.L’efficacia di questemisure per l’economia reale saràdaverificare.Bancad’ItaliahastimatounincrementocomplessivodelPIL,daquiallafinedel2016,pariallo0,5percento,chepotrebberaddoppiaresegliinterme-diari rimuoveranno le restrizioni all’offerta di creditoedilservizioaldebitorisulteràallineatoalcostodellaraccolta.LamanovraBCErisultapossibileinquantosistacom-pletando,dopol’approvazionedelmeccanismodiriso-luzionedellecrisibancarie,latransizionealsistemadivigilanza unica (Single Supervisory Mechanism, SSM)chedissiperà i timorisullasoliditàdegli intermediari(chehadeterminatoall’iniziodellacrisiilbloccodell’in-terbancario)edelimineràlesegmentazionifinanziarieenormativechepesanosulmercatodelcreditoeuro-peo. Inoltre, la valutazione estesa dei bilanci bancariattualmenteincorso(ComprehensiveAssessment,CA)amplieràl’informazionedisponibileerafforzeràlacapi-talizzazionedellebanche.Questoinsiemediazionisiproponel’obiettivodisupe-rareletensionisulfrontedellaraccoltaedirimuoverequegli elementi chehannoostacolato la trasmissione

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deglistimolidipoliticamonetariaall’economiareale.Ètuttaviaragionevoleritenerechetaliazioni,almenonelcontestonazionale,nonmodificherannolapropen-sionealrischiodegliintermediaricreditizieche,perunarcotemporalenonbreve,prevarràunatteggiamentodicauteladapartedellebancheitaliane–chegiàoggipagano laraccoltadi fattoazero-ancheafrontede-gliadeguamentipatrimonialirichiestidaBasileaIIIe,soprattutto,dellagestionedellesofferenze,specieim-mobiliari.

11. La segmentazionedelmercatodel credito

L’intonazionerestrittivadelmercatodelcreditosembradestinataaprotrarsi.IGoverniitalianisuccedutisidall’iniziodellacrisihan-noaffrontatoquestacriticità,oltrecheconlemoratoriedeicrediti,potenziandoilsistemadellegaranzieedilFondoCentralediGaranzia,emettendoiTremontiediMontibond–ilcuiutilizzoèstatoinveromoltolimita-to-perfavorirelapatrimonializzazionedellebanche,liberalizzandoilmercatodelcredito.Lebancheitalianehannorafforzatosignificativamentelaloroposizionepatrimoniale,accedendoquasiperin-teroacapitaliprivati,adifferenzadiquantoavvenutoin altri Paesi, e ricorrendo inmisura importante allegaranziesullepassivitàbancarie.Ciòhadistorto, di fatto, finalità emodalità operativedel Fondo Centrale di Garanzia, facendone uno stru-mento a sostegno/supporto del sistema bancario che“scarica”ilpropriodeterioramentodicreditoeottimiz-za,perquestavia,l’usodelpropriopatrimonio.Ciòhadeterminatounasortadiconcorrenzatrabancheecon-fidinell’accessoalFCG.Iltemadell’accessoalcreditoperlepminonpuòquidiprescinderedaunariformadel“sistemadellagaranzia”e,quindi,daunaprofondarivisitazionedelleregoledifunzionamentoedelruolocheilFondoèchiamatoadassolverenellafilieradellagaranzianelsuocomplesso,filiera che richiede semplificazione delle strutture edefficienza di funzionamento per ottimizzare l’utilizzodellerisorsepubblichedestinateafavorirel’accessoalcreditoperquelleimpresealtrimentinonbancabili,chesoffronodiproblemicongiunturalienonstrutturalidimercato.L’ACIhaformulatoalriguardopuntualipro-poste.Laliberalizzazionedelmercatodelcredito,avviatadalGoverno Monti e proseguita con determinazione daiGovernisuccessivi, sièsostanziatacon lasemplifica-zione delle norme per l’emissione di corporate bond,conl’allargamentodelperimetrodegliemittentiedeisottoscrittori. Inoltre a compagnie di assicurazione e

societàdicartolarizzazione,piùrecentemente,èstatariconosciuta la possibilità di finanziare le imprese. Siprevede che questomercato determineràunadimen-sioneaggiuntivadicreditoper20miliardidestinatoso-prattuttoadimpresedipiccoleemediedimensioniconprogrammidiinvestimento.Diversecooperative,anchedidimensionirelativamentepiccole,hannogiàemessoecollocatopressoinvestitoriminibondedaltre si sonoavvicinate con interesseaquestanuovaopportunità.Occorre pertanto sviluppare un’azione sistematica diinformazioneediaccompagnamentoperquellecoope-rative diminori dimensioni che dispongono delle po-tenzialitàperaccedereaimercatialternativialcreditobancario.

12. Ilpotenzialedicrescitadellacooperazione:gliobiettiviperil2020

Loscenariocheabbiamodavantièundisalli-neamento dei tempi tra un’auspicata e forse possibi-le ripresadelmercato traunanno edunpercorsodirisanamentoche richiede tempimedi,unduro lavorodeigruppidirigenti,giàprovatidapesantiannidicrisi,l’apportodirisorse,oggiridottedaimarginiazzeratiedallequotedipatrimoniogiàimpiegate.Nonsaràlasolabrezzadellaripresaaportarelacoope-razionefuoridallaspiraledellacrisi.Occorre uno sforzo straordinario, un’azione corale diriposizionamento, un’assunzione di responsabilitàdi tutti i soggetti, a partire da quelli che, per la loroforza imprenditorialeefinanziariaeperchèassociati,nell’immaginariocollettivo,aivaloridellacooperazio-ne, possonomettere in campo azioni coerenti con laloromissioneesonoingradodioffrireprospettivedifuturoarealtàimprenditorialiimportanti,ailorosociedailorodipendenti.LacooperazioneaderenteaLegacoopsisentepartediquelPaesechenonaccettaundestinodistagnazione,cheèingradodireagire,diricercarenuovesoluzioniediorganizzarsiperrealizzarle.

13. FondiEuropei2014-2020: unalevaperlacrescita

Si è aperto il cantiere della ProgrammazionedeiFondiEuropei2014-2020.L’unioneEuropeahapre-sentatounastrategiagenerale(Europa2020)perunacrescitaintelligente(basatasulleconoscenzeel’inno-vazione), sostenibile (efficiente nell’uso delle risorse,piùverdeepiùcompetitiva),inclusiva(puntandosullo

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sviluppodell’occupazioneperfavorirecoesionesocialeeterritoriale).L’UE propone, attraverso Europa 2020, una strategiaconcentrata sualcunepriorità, innervatadall’innova-zioneemirataacompetitività,sostenibilitàeinclusio-nesociale,spingendosullanecessitàdiintegrarel’azio-nedeiFondiancheall’internodeiprogrammiattuativiregionali.Il percorso tracciato dall’UE per giungere ai singoliprogrammi regionali assegna, rispetto al passato, unruolopiùimportanteallivellonazionaleerendequindinecessario che leRegioni siano ingradodinegoziareinmodoconsapevoleicontenutistrategicichesarannofissatinelContrattodipartenariatotraloStatoel’UE.UnabuonaprogrammazionedeiFondièquindicrucia-le per contribuire a sostenere l’uscita dalla crisi, an-che perché si tratta comunque di risorse consistenti.QuesterisorsecostituisconounodeiprincipalivolanidisviluppoperilnostroPaese.IlprogrammariguardatuttoilPaesema,ovviamente,inmodomaggioreilMezzogiorno.Il metodo innovativo proposto dall’U.E. e recepito ingran parte nell’Accordo di Partenariato è evidenzia-to dalla concentrazione della programmazione in treopzioni strategiche (Mezzogiorno, Città, Aree interne)ecostituisceuntentativodiporsiconun’otticanuovadifronteallequestionidipoliticaeconomica.Inoltreilsuperamentodeiprogrammioperativimonofondoso-stituendoli con programmi operativi plurifondo inter-secanogliundiciobiettivitematicichecaratterizzanolescelteeffettuateevalorizzanolapossibilitàdipro-gettazioneintegrata.Per quanto riguarda il pacchetto finanziario previstoc’èdasottolinearecheleopereinfrastrutturalinonsa-rannofinanziatedaifondiUE,madaifondinazionali(54Mld)inparticolaredalfondocoesioneesviluppo(exFAS)cosaquestachedovrebbesuperare leambiguitàdelpassato.Laquota comunitaria (31mld) ed il cofinanziamentonazionale(24mld),viceversa,sarannoconcentratisul-le impreseesulleareeterritoriali,conundiciselezio-natiobiettivitematicidicaratterestrutturaleerivoltisoprattuttoall’innovazione,allosviluppodelleimpreseedeibeninaturali, infrastrutturazioneimmaterialeewelfare(lavoro,capitaleumanoedinclusione).Nelcomplessolepolitichedisviluppoecoesionecon-terannosuunplafonddicirca100mlddieuroesiar-ticolerannoattornoatrelivelli(programmiagestionedirettadellaC.E.,programmioperativinazionaliepro-grammioperativiregionali).È pertanto utile attivare azioni di co-progettazionestrategicaterritorialegestite incooperazionetra il li-vellonazionaleequelloregionalemonitorandoirisul-

tatiraggiuntiinrapportoallafasediprogrammazione.L’Alleanza delle Cooperative Italiane, nel corso dellacostruzionedell’AccordodiPartenariato,haavanzatopropostevalorizzandolasuaspecificitàsistemicaedilsuoradicamentoterritorialeesociale,proponendounsuoruoloattivocon l’obiettivodi superare i limitiat-tuatividelleprecedentiprogrammazioni.Infattileopportunitàfinanziarieegliobiettivitematiciindicatipossonogiocareunruoloimportanteseoppor-tunamenteinterconnessianchealfabbisognodisvilup-poecrescitadellacooperazione.Cogliereleopportunitàinsitenelprossimosettenniodiprogrammazionedeifondistrutturalisignificaagiresuduepiani:• definireinmanieraarticolataepuntualegliobiettiviinternialmovimentocooperativoattraversounper-corsodicondivisionearticolatoattornoamomentidico-progettazione;• agireinmanierapreventivasuicentridecisionali,si-ano essi di carattere politico che tecnico, al fine diorientarelapoliticadispesaefarsìcheessaincrocicongliinteressispecificidelmovimentocooperativo.

Intalsensooccorre:

1.Individuare e sistematizzare le azioni di sviluppostrategico del movimento cooperativo articolate inordinea:settorediriferimento;tipologiadiinterven-to;territoriodiintervento2.Alimentare un percorso di sintesi conoscitiva dellaprogrammazionecomunitariaedeimeccanismichelaregolano,inparticolareperciòcheattieneaiPro-grammiOperativiNazionalieaiProgrammiOperati-viRegionali,chepermettadi:

Conoscereetrasferireinformazioniderivantidallapar-tecipazioneallefasidiprogrammazione,negoziazionee/odiratificadelledecisioniassunteriguardol’alloca-zionedellerisorse.Promuovereladdovepossibilepressolesedicompeten-tialivellonazionaleeregionaleazionidiindirizzostra-tegicoperciòcheconcernel’allocazionedellerisorse;3. Definire un percorso di animazione interna attra-versocuimobilitareeorientarealloscopoilnotevolecapitaleconoscitivoerelazionaleinpossessoaLegaco-op,allesuearticolazioniterritorialiesettoriali,aisuoistrumentitecnici. Nellalogicadisharingresponsibility,lacoope-razione potrebbe, inoltre, collaborare con le Ammini-strazioniPubblicheperattivareFondicomunitariinte-grandoliconaltristrumentifinanziariperpotenziarneglieffettiesoprattuttoattivandoretietaskforceope-rative con il supportodi strumenti tecnicidi sistema

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nazionali e territoriali. Una possibile strada per rea-lizzare quanto descritto è l’adozione più diffusadellostrumentodellasovvenzioneglobaleapplicabilenelleiniziative di formazione, innovazione, creazione d’im-presa,microcredito.La sovvenzione globale potrebbe svolgersi attraversola creazione di un organismo intermedio che veda lapartecipazione di driver cooperativi nazionali per in-dividuareprogrammi/progettichefannoriferimentoaiPONmultiregionalifinalizzatiadiversiambiti(ricercaedinnovazione,impreseecompetitività,beniculturalielegalità)suiqualilacooperazionehaavanzatopropo-stespecifichenelcorsodellacostruzionedell’AccordodiPartenariato.

14. Lerisorseperlacrescita

Per rilanciare le imprese cooperative occorrereperirerisorse.Inpassatolacrescitaèstatarealizzataprincipalmentericorrendoall’autoaccumulazioneeallerisorseappor-tate dai soci, nonché a strumenti dedicati esclusiva-mentealsostegnodellacooperazioneeinlargamisuradotatidirisorsegenerateall’internodelperimetroco-operativo(Coopfond,CFI,CCFS,finanziarielocali,con-sorzifidi).L’inasprimentodellacrisistaimpattandointerminine-gativisullanostrastrumentazionefinanziaria,costret-taamisurarsiconunaliquiditàinternainriduzioneedunaccessoarisorsedaterzisempreproblematico.Lelineediazioninonpossonocheesseredue:rafforza-reerazionalizzarelastrumentazionedicuidisponiamoedaccederearisorsediinvestitoriesterni.Ilprestitosocialeèunistitutotipicodellacooperazio-necherappresentalapartecoredelrapportofiduciariochelacooperazionehaconlacomunità.Ilrisparmioèunbenecheisocichiedonoditutelare,avoltepiùdellavorostesso.Legacoopintenderafforzarel’autoregola-mentazionedelprestitosocialeeproporràallecoope-rativeunregolamentodelprestitocondisposizionipiùstringentidiquellevigenti.La capacita degli strumenti finanziari di lavorare inretehaconsentitodiaffrontarelacrisiinmodosuffi-cientementecoordinato.Malaretedeglistrumentifinanziarivarilettaallalucedeiproblemiodierniedellecondizionidimercato,oltrechediunquadronormativochehaconosciutoimpor-tanticambiamenti,e,probabilmente,andrannoadotta-te“misurenonconvenzionali”.Legacoopdovràpertantoprocedereadunariarticola-zione della strumentazione finanziaria, secondo unalogicadi specializzazione edi integrazionedelle fun-

zionidelle struttureesistenti, inmododaoffrireallecooperativeassociaterispostemisuratesulle loroesi-genzeesullelorodimensioni.Occorrepensareadunastrumentazionecheoperasemprepiùconlogicadirete,integrandopresenzeerisorsenazionaliconquelleter-ritoriali,suddividendoedaggregandocompitiecompe-tenze.Ed ingradodidistinguerequandomancano lerisorsefinanziarie oquando, invece,mancano le ideeimprenditoriali.Le priorità, sotto il profilofinanziario, per le impresecooperative sono la patrimonializzazione, l’accesso alcredito,iritardatipagamentisiapubblicicheprivati,ifinanziamentiperlosviluppo.Si trattadiun terreno,quellofinanziarioe creditizio,dove la collaborazione tra le centrali cooperative riu-nite nell’ACI ha già trovato una dimensione impren-ditoriale, vedi la costituzionediCooperfidi Italia,unarappresentanzacomunenelFondoCentralediGaran-zia e nei tavoli di concertazione, iniziative e progettiunitari.Loimponelasceltapoliticacompiutadalletreassociazione,lacrucialitàdeiproblemielanecessitàdiconcentrarerisorseecompetenzeperaffrontarli.Tutteleiniziativechesiassumonoinquestocampodebbonopertantopossedere,sindallaloroprogettazione,unre-spirounitario.Sull’incremento del capitale investito, tema sollevatoconforzaeripetutamentedallaBancad’Italia,èneces-sarioverificarelepossibilitàdiintrodurreunacornicenormativaefiscalepiùfavorevoleall’apportodirisorsedapartedelsociocooperatoreevalutarecosaconcre-tamentepossonofareglistrumentifinanziaricollabo-randotraloro.L’accessoal credito richiededi rafforzare, dopo la co-stituzionediCooperfidiItalia,processieffettividiinte-grazionetraicooperfidicheconsentanodiutilizzareilpatrimonioaccumulatoperdareallecooperative,indi-pendentementedal loroposizionamentoterritorialeodisettore,lapossibilitàdiaccessoallerisorsefinanzia-rieaicostiedallecondizionimigliori.La costituzione di Cooperfactor ha segnato l’ingressonelmercato della fattorizzazione dei crediti pubblici.Questapresenzavarafforzataedallargata,conopera-zionidicaratteresocietario,anchealcampodeicredititraprivati.Occorrevalutareconattenzioneleprospettivestrategi-chedeifondiprevidenzialinegozialieprocedere,laddo-vevisonolecondizioni,allenecessariefusioni.Asostegnodeifinanziamentiallacrescitaèopportunoriconsiderareilprogettodiintegrazionetrafinanziariedilivellonazionaleefinanziarieterritoriali.LamissionediCoopfondèconfermatanellapromozio-ne,nel sostegnodellanuova imprenditorialità coope-rativaenell’interventomiratosufattoristrategiciper

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la crescita. Coopfond sta realizzando un progetto av-viatoconilcoinvolgimentodidecinedigiovaniproprionella faseprogettuale, avviandopercorsi innovativi esperimentali, lavorandosuuna ipotesidi lineeguida,costruendoun sito dedicato, aprendopaginededicatesui social, utilizzando una cooperativa di giovani pergestirelacomunicazione.Purnelrispettodeiprincipicheregolanol’accessoaglistrumentifinanziari,occorremaggioreconsapevolezzadelleproblematiche, inerenti lafragilitàdeipropribi-lancifinanziari,cheimpedisconol’accessoalcreditooalsistemadellegaranzie,siaall’esternochealnostrointerno,dapartedellepiccoleimpresecooperativemaancheesoprattuttodellacooperazionedelmezzogior-noesullapossibilitàdicostruire,alnostrointerno,inun’otticaintegrataedisistema,prodottifinanziariadhoc.Laprospettivadirafforzarelaretedeglistrumentifi-nanziarinonpuòdeterminarealcunasottovalutazionedei nuovi strumenti di finanziamento per le impresemessiapuntodalGoverno:iprojectbond,lecambialifinanziarieed iminibond.L’emissionediquesti titoliconsentel’accessoacapitaliesternialcircuitocoopera-tivoepermettedirapportarsiadinvestitoriistituziona-li,comeades.ifondipensionenegoziali,cheoggisonoinvecedeltuttoestraneiallanostrainterlocuzione.Alriguardopareopportunosviluppareun’azionesiste-maticafinalizzataadoffrireallecooperativedipiccoledimensioneinformazioniadeguateecondizioniappro-priate perché possano accedere a strumenti di finan-zaalternativi,eventualmentesviluppandorapportidipartnershipconunoopiùfondi.Le problematiche finanziarie connesse ai processi dicrescitadellegrandicooperativevannoaffrontatepo-nendoattenzioneallastrumentazionefinanziariacheilmercatooffre,comedelrestostannogiàfacendodi-versecooperative,allelineedifinanziamentochelapo-liticamonetariaUEpotrebbeaprire, senzarinunciareadunainterlocuzioneconilGovernoalfinedievitareingiustificate “barriere all’accesso” a strumenti finan-ziaridimatricepubblicagiàattivi.Ilricorsoarisorseesternenonvavistocomeunmerostrumentoperilrafforzamentofinanziariodelleimpre-se.Nepossononascerestimolinuovi,poichécomportail confronto con competenze professionali e culturalidiverseedaumentalapropensionearendicontareconchiarezza e continuità gli obiettivi ed i risultati dellapropriaattività.Inoltre,ilperimetrodiriferimentodellepossibilialle-anzesièallargato:l’AlleanzadelleCooperativeItalianepropone importanti interlocuzioni proprio nel settoredel credito e della finanza. Le criticità da affrontaresonocomunielepossibiliconvergenzepossonolibera-

rerisorseimportantiperlacrescitadellacooperazione.Unaltroimportantecampodicollaborazionetralecen-tralicooperativiattienealtemadell’internazionalizza-zione.DatempomolteiniziativecheattengonoallaCo-operazioneallosviluppo,ai rapporticon le istituzionieuropee ed internazionali, alle relazione con gli altrimovimenticooperativivengonosviluppateconunfortespiritodicollaborazione.Oggi diviene ancora più importante agire con spiritocollaborativosulcontesto,senzarinunciareaverifica-re la possibilità di approntare strumenti comuni, pervalorizzarealmegliolecapacitàdellecooperativepiùpronteainternazionalizzarsiedinnovare:sonomoltelecooperativechepossonomigliorareleloroperforman-cesandandoall’esteroeproponendosicosìcomeidri-verchepotrebberotrascinarel’interosistemaimpren-ditorialecooperativo.

15. Lagovernancedellacooperativa elareputazionedellacooperazione

Lacrisihaimpattato,indiversicasi,sullago-vernancedelle cooperative riducendo il gradodi par-tecipazione dei soci ed aumentando di conseguenzal’autoreferenzialitàdeigruppidirigentialfinediassi-curarelorounmaggiorcontrollodeifattoriproduttiviedunamaggioreceleritànelprocessodecisionale.Mahavistoanchel’emergereditematichepiùstrutturali:basisocialicheassumonoatteggiamentidichiusuraaicambiamentiegruppidirigentichefocalizzanolapro-priaattenzionesullagestionedell’esistente,unamag-gioredifficoltàalricambiodeigruppidirigentiinvirtùpropriodellasituazionedidifficoltàdellacooperativa,l’emergeredeltemadellaqualitàdegliamministratori.La formazione degli amministratori ed un maggiorecoinvolgimento dei soci nei processi decisionali dellacooperativasonoquestioniquindichelacrisiripropone.Le“Lineeguidasullagovernance”approvatedall’ulti-mo congresso nazionale, vanno nella direzione di in-vitarelecooperativeaporremaggioreattenzioneallacomposizionedellabasesociale,qualepresuppostoperformare gruppi dirigenti adeguati sul pianomanage-riale e su quello mutualistico, ed ad occuparsi dellaformazione degli amministratori, compresi quelli po-tenziali futuri. Qualificare l’azione amministrativa èprobabilmente l’atto più coerente che le cooperativepossonooggicompiere.Per queste ragioni occorre sviluppare, con maggiorecontinuitàrispettoaquantorealizzatofinora,leindica-zionieleattivitàindicatenelle“Lineeguida”.Lacrisihatuttaviapostoconmaggioreenfasiitemidel“rischiosistemico”edella “reputazionecollettiva”che

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investono tutte le cooperative, non solo le più grandiecomplesse,echesollecitanoadunamaggioreassun-zionediresponsabilitàversoisocieversoglistakehol-ders,ma anche verso l’intera “comunità” cooperativa.Sussistecioèunlegametralecooperative,benpercepi-todalcomunesentireeperlarghiversicorrispondentealvero,rappresentatodalla“dimensioneunitaria”dellaesperienza cooperativa.Questa è data certamentedavaloriedidentitàlegatiall’esserecooperativemaanchedalfattochelacooperazioneèpercepitadaicittadini,dall’opinionepubblicainsensolato,comeunfenomenounitario,anchesefruttodistorie,collocazioni,interes-si,modelliorganizzativi,strumentidigovernancean-chefortementedifferenziati.Neèprova l’immaginenegativache i comportamentiirregolariedopportunisticidicooperativespurie–con-trolequalicontinuiamoachiederepiùdecisiedefficaciinterventidelleautoritàcompetenti-proiettanosull’in-teromovimento.Oggi sappiamo anche che la crisi di una cooperativanuoce alle altre cooperative, spesso prescindendodalterritorioodalsettoreincuilaprimaopera,nonsolointerminireputazionalimaanche interminieconomici.O,dettoinaltritermini,cheilvaloreeconomicodellareputazionediunacooperativaècompostodaunacom-ponentepropria(lareputazionediquellacooperativa)edaunacomponentecomune(lareputazionedellealtrecooperative) e che la seconda ha un peso rilevante etale,avolte,dicomprometterelaprima.All’attenzioneallagovernanced’impresaoccorrequindiaffiancareiltemadellagovernancedi“sistema”.Inprimoluogoapparenecessarioqualificareancoradipiùquellochepotremmochiamareil“nucleovalorialeintangibile”dellacooperativa,ossiailserviziomutua-listicoalsocio,latuteladeisuoidiritti,lademocraziainterna,laproiezioneintergenerazionale,ilforteradi-camentonellecomunità,laricercadiformedicrescitasostenibile,ivaloridelladignitàdellavoro,dellatuteladeiconsumatori,ilrispettodelleregolediconcorrenza,rafforzandocosìlagovernancedemocraticaeconsape-voledellacooperativa.Mainsecondoluogoèimportanteverificaresecisonolecondizionipertutelareladimensionereputazionaledellacooperazionee,sviluppandosistemiattiadassi-curareisocielacomunitàdiriferimento,perrassicu-rareglistakeholderscirca lacapacitàdelsistemaco-operativodisvilupparealpropriointernoglianticorpiper evitare, o quantomeno limitare, gli effetti viraliindottidallecattivepratiche.Ilsistemadimonitoraggiodicuidisponiamo,basatosuindicatoridiordinequantitativo,elaboratisulbilanciodell’anno precedente, è inadeguato per questi fini. Ilpassaggioadunpiùincisivosistemadialertrichiedela

strutturazioneavalledistrumentidivariotipo,orga-nizzativiefinanziari,esoprattuttolamessaapuntodi“regole”condivisedelcomportamentodeidiversi sog-getti coinvolti: i consigli di amministrazione, i collegisindacali, lesocietàdirevisione, ilmanagementdellecooperative,lestruttureassociative.Rafforzare l’adozionedelmodelloorganizzativoprevi-sto dal decreto legislativo 231/2001, l’adozione di uncodice etico emorale di comportamento che prevedaanchemisuresanzionatoriepergliinadempienti,laco-stituzionediunacommissioneeticaformataanchedaautorevolisoggettiesterniallacooperativamaappar-tenentiallacomunitàincuilastessaopera,possonoes-sereutilistrumentiperrendicontarealpropriointernoeall’esternol’attivitàeconomicamasoprattuttosocia-lediunacooperativaproprioperchéallecooperativesichiedeundipiùdiautodisciplinapertutelaremegliounvalore,lareputazione,checoinvolgetutti.Ciò richiede la condivisione dei principi che debbonoessereallabasedelmodello,ossial’otticaprevalente-mente preventiva nel presidiare i rischi, una linea dicontrollicomplementariaquellichelacooperativaat-tua,unalimitataprescrittività,lamessaapuntodire-golecomuniediindicazioniminimaliinderogabilipertuttelecooperativeapartiredauncertolivellodimen-sionale e prescindendo dal settore di appartenenza.Taliregolefissanoobblighidicarattereinformativoedicomportamenticonnessi,sullabasediparametrieco-nomico-finanziarichedebbonorispettareledifferenzedimensionaliedimodellodibusiness.Ilsistemadialertsegnalaillivellodicriticitàrilevato,dacuidiscendonoobblighiinformativiecomportamenticorrettivi.Nonsitrattodiinventareunridondantequartolivellodiaudit(dopolarevisionecooperativa,ilcollegiosindacale,lasocietàdirevisione),madimettersinellecondizionidipoteroperareconotticapreventiva(moralsuasionedautorevolezza)pertutelarelareputazioneditutti.

16. IlWelfare

Lacrisiprofondaeprolungataneltempohain-cisoprofondamentesullaeconomiarealeconunafor-tericadutasullageografiasociale(impoverimentodelcetomedio,nuoverichiestediassistenzaeprecarietàdella situazione economicaminata anche dalla dimi-nuzionedellarispostapubblicaaibisognidibenessere)nonchéprogressivarotturadei legamisocialicon im-portantiricadutesullacoesionesociale.Sièinpresenzadiunwelfarecaratterizzatodallapre-carietàneiedeiservizisocialiesocio-sanitari,c’èunaffidarsiinmolticasiallaestemporaneacaritàdiper-sonebenevolechededicanopartedellorotempolibero

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all’assistenza, si assiste ad una disattenzione pubbli-caquasistrumentaleverso inuovievecchibisognieversolefragilitàdellepersonetutte,siaessicittadinicheimmigrati,c’èunoscollamentotrachigovernalapoliticaenedefiniscelestrategie,conlePartisocialiedeconomichechecostituisconooggiilfattoretrainantedelwelfare,conlepersonechehannobisognoditute-larelapropriasalute.Taglilinearinellaspesapubblicasocialeesanitariachenon tengono conto di priorità nelle diverse fragilità,mancanzadidefinizionedilivelliminimidiassistenzadagarantireallepersone, ritardineipagamentidellapubblicaamministrazionechearrivanoanchea24/36mesi,regoleseppurgiustedelpattodistabilitàchedifattopenalizzanoilviverequotidianodeglioperatoriedellepersoneassistite,sonotutti fattorichereleganooggiilruolodellacooperazionesocialenelsistemadiwelfaresoprattuttonelmezzogiornod’Italia,nonpiùaquelloprettamentesussidiariomasostitutivodell’agiredelgoverno,congravepenalizzazionedeibilancieco-nomici efinanziari checompromettono ladefinizionedi nuove strategie imprenditoriali volte alla differen-ziazione o diversificazione di attività improntate an-cheall’innovazionesociale,utilizzando leopportunitàderivanti dalla programmazione dei fondi strutturali2014/2020.Questi aspetti rendonopiùdifficili e complessi ancheculturalmente e proprio nelmomento dimaggior bi-sogno,interventiditipocooperativo/mutualisticonellaprospettivadiun“welfarepartecipato”nonsoloecono-micamente,nonostanteilruoloimportantechelacoo-perazionetradizionalmentesvolge(cooperazionesocia-le,mutue,housingsociale,cooperazionemedica,ecc.).Rimuovereifattoricheoggisonolacausadelleineffi-cienze e della non efficacia delle risposte ai cittadininella erogazione delle prestazioni sociali e sanitarie,rappresentanon soltanto riconoscere e tutelare il di-rittoallasalutedellesingolepersoneriequilibrandoundivarioesistentegiàtrailnordedilsuddelnostropa-ese,maanchepermettereallacooperazionesocialediportareavantiedinmolticasi,consolidare,unproces-sodiinvestimentipiùstrutturatoeintegratoneinuoviambitinuovidiattività.Sulletrasformazioniinattoalivellodibisognisocialiediorganizzazionedelwelfaresipuòfareriferimentoastudiedapprofondimentiprodottidallenostreorganiz-zazioniedallecooperativealivellonazionaleelocale.C’èbisognodiinnovazionesociale!InunPaeseincuicalaillavoroedaumental’esclusionesociale,incuiiservizisonoinsufficienti,edinalcunezoneassenti,elerisorsedestinatenonappaionocon-cretamente incrementabili inmodo linearmente ade-guato,produrre innovazionesocialesignificapensare,

progettareerealizzaredaunlatoservizisostenibiliedibuonaqualitàintuttelezonedelPaese,dall’altroindi-viduarenuoviambitineiqualisviluppareattivitàpro-duttivecapacidiprodurrenuovolavoroeinserimentolavorativo,esvilupparequelligiàesistenti.Questo è il nostro ruolo specifico, la nostra non elu-dibileresponsabilità.Darefuturoallaesperienzadellacooperazionesignificamisurarsiconquestasfida.Si può fare, perché in questi anni nel nostromondo,intantecooperative,interritoridiversi,sisonoindivi-duatenuoverisposte,nuoviprocessiproduttivi,nuovemodalitàdi collaborazioneepartnershipconsoggettidiversi,nuovemodalitàdifinanziamento.Èunosforzochedobbiamocontinuareed intensifica-re, inciascunodegliambiti incuioperiamo,dandoglistrutturazioneesistematicità.Serve,perquesto,inparticolare:rendere disponibile e diffondere la conoscenza dellebuonepratiche che si realizzanonelle cooperative, inprimoluogoattraversoglistrumentidicomunicazionecheabbiamoconsolidatonelsettore;aggiornarelanostrastrutturazioneingruppidilavo-ro anche intersettoriali, perché si connotino più pre-cisamente rispetto alle filiere produttive, e da luoghineiqualiciascunoraccontaciòchefaeiproblemicheincontra,piùnettamentedivenganosedidi confrontoorientateinsensoprogettualeall’innovazione;per questa via individuare i possibili progetti aventirilevanzainnovativaenazionale,eintornoadessiso-stenerelastrutturazionedicoerentiesostenibilistru-mentidiretetraleimpreseeiterritori.supportare questo percorso con una connessione piùstrettaconlesedidell’analisiedellaricerca.Lericerchecondottesultemadell’innovazionesocialetestimonianochecapacidiinnovaresonoleimpreseefficienti,conbilancieconomicisoddisfacenti,dinonpiccolissimadimensione,orientatealavorareinreteconaltrecooperative,aperte alla relazione ed alla collaborazione con altrisoggetti,pubblicieprivati,cooperativienon.La nostra esperienza lo conferma. E se assumiamol’innovazionesocialecomeobiettivodelnostrolavoro,questiaspettinonpossonochecostituireilriferimentoprioritarioperportareavantiquelpercorsodi riorga-nizzazioneedinnovazionedegliassettiimprenditorialichesiègiàavviatoinquestiultimianni,perunnuovowelfarepartecipato.Un welfare partecipato in cui l’inserimento lavorati-vodisoggettisvantaggiatiassumenellacooperazionesocialeunaidentitàdistintivaspecifica,rappresentan-dounesempioimportantenelsistemadiwelfarechedovrebbe lavorare conmaggiore sinergia congli altricompartiesettoriproduttividilegacoop,manonsolo,

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semprenell’otticadicrearevaloreaggiuntoerisultatiefficaci,siaperlagestioneeconomicadellecooperativecheperlepersonedestinatariedegliinterventi.Rafforzarel’esperienzadellacooperazionenellagestio-nedeibeniconfiscatiedelleaziendeconfiscate.Anzisul temadella gestionedelle aziende confiscatedeveessereimpegnatatuttalacooperazionepoichérappre-sentaunaesperienzaimportantechestaconsolidandoilsuoagiremachenonpuòrimanerechiusanell’alveodelterritoriodiriferimentomachedevecreareeffettomoltiplicatoreinaltricontesti.Eccoperchésarebbene-cessarioridisegnareunaadeguatapoliticanazionalediLegacoopchepossa,attraversounastrategianazionaleedisistema,ancheconsolidandoerafforzandolacolla-borazioneconaltrisoggettiesternicomel’AssociazioneLibera,valorizzarneillavoroelefinalità.Unwelfarenuovoconunanuovariformadelterzoset-tore;unariformachedeveaverecomeobiettivolava-lorizzazionediquelleorganizzazionisocialichecostitu-isconolalinfavitaledell’agireinquest’ambito.Associa-zionidipromozionesociale,VolontariatoeCooperazio-nesocialerappresentanoleAnimedelterzosettoreallequali,oggi,siaggiungel’impresasociale,un’esperienzaancora in essere, chepresenta caratteristiche specifi-cheechedeveentrareinrapportosinergicomadistin-tivoancheconlacooperazionesocialeperchéentram-befunzionaliarealizzareobiettivieconomiciesociali.Eccoperchéseppurnellalorodiversitàdimissioneedivalori,ipresuppostielecaratteristichechenedetermi-nanol’attivitàgestionaleel’operativitàquotidiananonpossonocheesserelestesseperentrambe.

IltemadellaSaluteedellasostenibilitàdelServizioSa-nitarioNazionaleèunodeitemidell’AgendadelPaeseperilprossimofuturo.Lasalute,oltreadessereunbenecomune,perdelaspe-cificità esclusivamente sanitaria e si trasforma inunmixdivalori/azioniacaratteresanitario,assistenzia-leesociale,perdivenireunelementocostitutivodellavitacollettivaeunbenedaproteggereepromuovereintuttelefasidellavitadiciascuno.Sostenerequestaevoluzioneculturaleesocialee,nel-lo stesso tempo, affrontare la razionalizzazione dellaspesapubblica costituisceun’opportunitàdimigliora-mentoagaranziadell’universalitàdelsistemaerichie-deunruoloproattivodelleforzeeconomicheesocialicheoperanonelsettoreincuilasanitàintegrativarap-presentaunacomponentedirecenteformazionemadisemprepiùcrescenterilievo.Nonaccettarequestasfidadicambiamentoesponealrischiodimaggiori disuguaglianze eminore coesionesociale.In questo contesto, la cooperazione, partendo dalla

qualificata ed articolata presenza nel settore sia dallatodelladomandachedaquelladelleoffertedeiser-vizi,puòesserepartecipediunmutamentosocialeine-ludibileperlasalvaguardiaelosviluppodelbenesseredellacollettivitàedellapersona.IlProgettoSalutesièpostol’obiettivodicostruire,par-tendodaun’analisidellenecessitàdel“mercatosociale”,unnetworktralerealtàcooperativeemutualistiche(inparticolarecooperazionesociale,mutue,cooperazionemedica)capacedigenerareun’offertabasatasull’otti-mizzazione dei processi che riguardano la salute e ilbuonviveredeicittadini.Sièsvoltanelcorsodiunbien-nioun’azionecheoranecessitadistrutturazioneorga-nicafinalizzataall’efficienzaeall’estensionedeiserviziallapersona,inmodosussidiarioalSSN,medianteunprocessodiintegrazionefunzionaleedicoordinamentotraisoggetticooperativiemutualisticipercontribuirealla formazione di una nuova cultura dell’assistenzasanitariae socio-sanitariachevadadall’educazioneeprevenzioneallacompensazionedellaspesasanitariaacaricodelcittadinofinoaltrattamentodellacronicitàechepuntiall’integrazionetrarisorsepubblicheerisorseprivate.Inparticolare,agirenelmercatodell’assistenzasanita-riaintegrativaimplicaunosforzostraordinarioedul-teriorevoltoasostenerel’equitànell’accessoalleassi-stenzeenell’impiegodellerisorseaggiuntive,puntandoalla sostenibilità e non all’arricchimento, più al benecollettivoemenoall’interesseprivato,piùallacomu-nità,alterritorioeaisuoibisogniemenoagliinteressiparticolaristici.L’avviodelProgetto,lasuacornicestrategica,leespe-rienzedi integrazioneincorso,delineanoun’innovati-vaprospettivadi sviluppodell’offerta cooperativanelsettore e ne caratterizzano un suo riposizionamentoimprenditoriale.

GRUPPO 2 POLITICHE COOPER ATIVE E PROMOZIONE COOPER ATIVA

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CoordinatoreSErgioImolESi

Referente LegacoopMAuroIEngoStEfAnoVEzzAni

CommunityPiEroIngroSSo

Composizione del gruppo di lavoro

OriEttAAntoniniAlbErtoArmuzziStEfAnoBASSiMAnuElABugittiGiAnpiEroCAlzolAriFErnAnDoCEllurAlEFiorEnzoDAvAnzoFAbioFErrArioAlESSAnDroFrEgAMAuroIEngoSErgioImolESiPiEroIngroSSoOrnEllALorEnzoniSAbrinAMAnCiniIDAnnAMAttEottiMASSimoMAttEuCCiAlESSAnDroMEozziMArCoMingronEADolfoMoniCHiArANASiDomEniCoOliviEriLuCAPAnzAvoltALuigiPiAnoMirkoPizzolAtoGuiDoSACCArDiElioSAnfilippoMArCoSEgoloniIvAnoZEppi

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1. Lacooperazionenelmercatochecambia:territorio,dimensionid’impresa

Ilmercatoèprofondamentecambiatonegliul-timianni:lacrisihaintensificatoedacceleratol’accesacompetizioneinvestendoilsistemacooperativo.Questoquadrorischiaanchedicomprometterelatenutadiunodeitrattidistintividelleimpresecooperative:lostrettorapportoconilterritorioincuioperano.Èunaspettoir-rinunciabile,chesiconiugaconilcaratteremutualisticoedilgovernodemocraticodellecooperative,chedovràessere declinatodiversamente, anche in ragionedellanecessità,dettatadallacrisi,diespandereledimensionid’impresa, di diversificare le attività ed intraprenderelaviadellainternazionalizzazione,laddoveilcore busi-nessloconsenta.Ovviamente,nonsitrattadiundog-ma.Lapiccoladimensioneinmolticontestieconomicieterritorialicontinuaadessereunaformulavalida,red-ditiva ed altamente rispondente ai valori cooperativi.Enonvièdubbiochetaleragionamentodebbaesseresvoltoconsiderandolapluralitàdegliscambimutuali-sticipresentinelmovimentocooperativo.Tuttavia,l’attualitàciproponeprepotentementeiltemadella adeguatezza delle dimensioni sociali, organizza-tiveefinanziariedellecooperative,chepuòavereduepossibilideclinazioni,nonnecessariamenteinalterna-tivatraloro:a)l’incrementodelledimensionidellasin-golacooperativa;b)formepiùomenofortidiaggrega-zionetralecooperative,insensoorizzontaleoverticale(consorzi,gruppicooperativiparitetici,retidiimprese).Coerentemente,occorrepromuovereunanuovastagio-nedirapportiintercooperativi,chenonsianofondatisuunprincipiovolontaristicoaparitàdicondizionidimer-cato,masiano fruttodiunastrategiaassociativacheconiughiiltemadell’efficienzaconivaloricooperativi,perevitarechelasolaviadell’efficienzaedellareddi-tivitàportiascelteincomuneconlefalsecooperative.Ildatodifondoèquellodinonrimanereinunacondi-zionedidebolezzaedisolamentonelmercato.

Tantopiù inuncontesto legislativochesta“semplifi-cando” l’assetto istituzionale: abolizionedelleProvin-ce, riduzionedellePrefetture,delleCCIAA (ilnumerodiquest’ultimedovrebbescendereda105a60),dellestazioni appaltanti. Siamoquindi in presenzadel de-potenziamentodei livelli intermedidelle istituzioni econtestualmente degli “enti” di rappresentanza dellasocietàcivileedeconomica.Tale“rivoluzione”(cheinalcuniaspettirispondeapro-blemidisemplificazionedicuidobbiamoessereingra-dodiprevedereleconseguenze)avràeffettisignificati-visullavitadelleimpreseesulrapportotraquesteeleproprieAssociazionidirappresentanza.

2. Ilrapportofracooperativeerispettiveassociazioni

Questoquadroimplicaancheunnuovorappor-totralecooperativeelerispettiveAssociazioni.Sièmoltoparlatodelprocessodide-ideologizzazionedi tale rapporto, tuttavia molte cooperative sentonoancoraillegamedivicinanzaidealeallaLegacoop(si-milmenteallaConfcooperativeoallaAGCI),soprattut-toquelle risalentiagliannideldopoguerraoancoraprima.Questo sentimentoèaccompagnato inmisurasemprepiùfortedallarichiestadiservizi,competenzeprofessionali,risorseedopportunitàdisistema,dade-clinareinmododiversoasecondachelecircostanzeincuioperanoleimpresecooperativesianofisiologicheopatologiche.L’indaginedellaSWGindicachiaramentecosachiedo-nolecooperativeaderentiaLegacoop:informazioniedaggiornamento costante (72%), creazione di relazionie rapporti con le strutture di sistema (70%), rappre-sentanzadelleistanzecooperativepressoleIstituzioni(69%),perricordareipuntipiùevidenti.Richiestechespingonoadimpiantareservizialtamenteinnovativi,creandosinergieedefficienzeperquellidistampopiùtradizionale.

GRUPPO 3

Rapporto Associazione e Impresa Cooperativa

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GRUPPO 3 R APPORTO ASSOCIA ZIONE E IMPRESA COOPER ATIVA

Nonbisognaperòequivocare:iservizi,perquantoim-portanti,nonsonoelementoidentificativodelrapportotral’Associazioneelecooperative,perchémoltedique-stesonoingradodiacquisirlinelmercatoprofessiona-le. I servizidi cuidobbiamoparlare sonoquelli stru-mentaliallefunzionifondamentalidiun’Associazionecooperativistica:• larappresentanza• lavigilanza.• lapromozione.

All’internodiquestocambiamentoassistiamoadunarinnovata e più forte esigenzadi un sistemadi valo-ricondivisoe riconosciutoa tutti i livelli, soprattuttonellaprospettivadellacostituzionedell’AlleanzadelleCooperativeItaliane.Sistemadivalorianimatodalla:1— convinzione ed obiettivo di essere una partediunsistemanazionaleedeuropeocaratterizzatodalprincipiodel “pluralismodi imprese”, cioèunsistemachelegittimimodellidiimpresadiversidaquellivotatiinviaesclusivaalprofitto.Perciòcheciriguarda,unmodellomutualisticovoltoasoddisfarebisognisocialiprimari,nelleformeedintensitàchesimanifestanoneltempo,nelpienorispettodell’articolo45dellaCostitu-zione,manellaconsapevolezzadelfattochel’impresacooperativahanegliannidimostratodisaperassolvereunaimportantefunzioneeconomica,oltrechesociale.La crisi sta producendo ripensamenti diffusi e criticiversopolitichedi stampomarcatamente liberista peraffermaremodellid’impresa(anchecapitalista)ispiratiadunavisioneeadunsistemavalorialenonlontanodaquellocooperativo(“capitalismosolidale”,TerzoSetto-re).Èdunquepossibileoplausibilechelacooperazioneabbiaunatteggiamentodicompetizione“collaborativa”nellacapacitàdiperseguire-daprotagonista-scopiedobiettivisocialiinunmercatoregolatoetrasparente.Pertanto,ledichiarazionicontenutenegliartt.41e45della Costituzione relativi, rispettivamente, alla fun-zionesocialedell’impresaprivataeal riconoscimentodellafunzionesocialedellacooperazionecostituisconopernoiilquadrodivalorideterminantiperl’eserciziodell’attivitàimprenditoriale.D’altraparte,nonèuncasocheilmodellocooperativosiaricercatoperdarerispostaallecrisiditanteimpresecapitalistiche(vediworker buy out)odigestireerilan-ciareibenieleaziendeconfiscatealleOrganizzazionicriminali.2— forte consapevolezza che ilmodello di gover-nancedellecooperativerappresentiunvaloreaggiuntoperchéaffermaconcretamenteunmodellodigestioneilpiùpossibileispiratoalvaloredellapartecipazioneedellaresponsabilitàdiffusa.È bene ricordare che nelle cooperative il controllo

dell’impresaèassegnatoaquanti(lavoratori,produtto-ri,consumatori)sonointeressatiadottenereattraversol’attivitàd’impresa,nonlamassimaremunerazionedelcapitaleconferito,malamassimautilitàattraversoleoccasionidiscambioconlacooperativa.Quindi,lafun-zionediutilitàtipicadellacooperativa,connessastret-tamente con la suamissione, è in radice diversa daquelladella società lucrativaedè taledifferenzachecontribuisceacrearedemocrazianelmercato.Dobbiamo, tuttavia, assumere definitivamente consa-pevolezzachelecrisieifallimentidialcunecooperati-vesonoancheilfruttodiunprocessodidivaricazionetralabasesocialeeilgruppodirigentedellemedesimecooperative.Isoci–spesso-nonhannopartecipatoallesceltestrategicheenonhannorichiestoeottenuto leinformazioninecessarieperesprimerelaloroopinionenellesedisocialioperfarsipromotoridiiniziative.Indubbiamente,inalcunicasiiconsiglidiamministra-zione hannomanifestato un deficit di capacità di in-dirizzoecontrollo,associatoadinadeguatezzemana-geriali, e l’esito si è risolto in strategie aziendali nonadeguate,operchétroppoconservativeotropposbilan-ciatenelrapportocostibenefici.ÈancheveroperòchespessotaliatteggiamentisonoilrisultatodiresistenzedapartedellebasisocialiedeiConsiglidiamministra-zioneadaccettareipotesididiversificazioneodiunifi-cazioneconaltrecooperative,preferendolostatusquoanchequandoquestopuòportareallacrisi.La partecipazione e il coinvolgimento informato deisocisonocondizioninecessarie,manonsempresuffi-cientiperrisolverepositivamentelecrisi. Inaltrepa-role, occorre evitare che la storiadelle cooperative siintrecci troppo conquella dei loro gruppi dirigenti (odelloroleader).Sottoquestoprofilodobbiamorinnovarele“Lineegui-dasulla governance”,approvatenel2008,ed invitarele cooperative aporremaggiore attenzionealla com-posizioneeallapreparazionedellabasesociale,anchecomepresuppostopergarantireallacooperativagruppidirigenticompetentisulpianomanagerialeesuquellodi una governance fondata su democrazia e parteci-pazioneattuatedirettamente“sulcampo”).Perquestoèvincolante occuparsidella formazionedegliammi-nistratori, soprattutto quelli futuri, per assicurare ilpassaggio,anchegenerazionale.Intaleotticasicollocaefficacementelasceltadiinserireneglistatutiilimitidimandato.Infattilacooperativaèimpresaintergenerazionaleperdefinizioneeperquestononcondivideildestinochesu-bisceilcapitalismofamiliareche,spesso,alsopravve-niredellaterzagenerazione,siinaridisceoscompare.Occorrequindiavviareunpercorsocheveda:• laLegacoop,nellesuediversearticolazioni,impegna-

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taa ridefinireediffondere le lineeguidavalidepertuttelecooperative,inrelazioneaicaratteriidentita-ricomuni;• lecooperativeresponsabilidirivisitareipropristru-mentidigovernance,inmodocoerenteconisuddet-tiorientamenti,motivandoesplicitamenteeventualisceltedifformi;• predisporre i necessari e adeguati Piani/incontriformativi che consentano la partecipazione attivaeresponsabiledeisoci /deiconsiglieriecreinoconcontinuitàleprofessionalitànecessarieperunocula-torinnovodellecariche,incoerenzaconilprincipiodell’intergenerazionalità.

3. Lalegalità

Non vi è dubbio che il tema della legalità, alqualesiaffiancaquellodella“fiduciatradita”(compor-tamentiche,purnonessendoillegali,violanoilpattodifiduciacheesistetrasocieamministratori),siapartedel tema della governance, del sistema di partecipa-zione,dellemodalitàdidelegaediautogovernodellaproprietàdiffusa.In altre parole, il tema della legalità va declinato insensostretto,maanchesecondoivaloridellamutua-litàedellademocraziaeconomica.Lacorrettagover-nancesignificaavereunabasesocialeattentaeprepa-rata,chesiaingradodivalutareilbuonoperatodegliamministratori e reagire moralmente quando questicompianoreatiocomportamenticheviolanoilpredet-topattodifiducia.Lacorrettagovernancesignificaan-chedotarsi,qualoravisianoledimensioniadeguate,distrumentiqualiquelliprevistidallalegge231del2001.Occorrefare, inoltre,unaseverariflessionesulvaloreeffettivodeiCodiciEticichetantecooperativesisonodati,inmodoperaltronondifformedallealtreimprese.Ildubbioèsetalicodiciabbianorealmentepromossounaculturadiffusaeradicatadellebasidellalegalitàneicomportamentioperativienellerelazionifacendorisaltareladistintivitàcooperativa.

4. Ilruolodell’Associazione

Itemisoprarichiamatisonodecisivipercom-prendereerilanciareilruolodellanostraAssociazione.Èsemprebeneporsiilquesitoselecooperativeabbia-noonobisognodiunaAssociazionedirappresentanza,domandaovviamenteestensibileatuttiisettoridellaeconomiaedellasocietà.Larispostapositivanonèmaiscontataedipendedaunaseriedifattori:

• dallacapacitàdellaAssociazionestessadia)rispon-derealleesigenzedeiproprirappresentati,b)espri-merelafunzionedirappresentanzaneiconfrontidel-leIstituzioni,c)disalvaguardarel’identitàeivaloricooperativi,d)difornireiservizinecessariallosvi-luppo.• dalla reciproca percezione di utilità e vicinanza.Èimportanteadesempiocheilflussodelleinforma-zionisiabiunivoco:dall’Associazioneagliaderentieviceversa.L’Associazionenondevesolocercaredidi-mostrareche“ilmiointeresseparticolaresiinseriscearmonicamenteinquellogenerale”,madevepropor-reperprimaunavisionedell’interessegeneralechecomprenda l’interesse particolare dei rappresentati.Dobbiamoquindiessereingradodidescrivereepro-porreunmodellodisocietà,direlazionieconomicheedunquedimercatosecondol’otticadelmovimentocooperativoenonatrainodelmodelloliberista/capi-talista.Consideriamoquestounimportanteriposizio-namentodell’Associazione.• dalla capacità di rendere le strutture sostenibili eadeguatamente competenti. In tal senso il progettoACIrappresentaunarispostasenzaprecedenti.

Allalucediquesteargomentazioni,Legacoophaildo-verediesercitarelepropriefunzioniistituzionaliaven-docuradi:• metterea fattor comune l’esperienza, l’innovazione,laconoscenzaalloscopodipermettereallecoopera-tivedimegliocompetere;• continuare a svolgere il proprio compito di promo-zionedinuovesocietàcooperativenonlimitandosiaiservizilegatiallacostituzione,maesercitandoanchelasuacapacitàdiorganizzareefarincontrarelado-mandael’offerta,dicrearenuoveopportunitàdiim-presa,lavoro,ricchezzaecoesionesociale.Ciòsignificaanchecrearelecondizioniaffinchélestart-upsianoaccompagnatenelloroprimopercorso,en-trinoinunalogicadisistemae,sepossibile,dituto-raggiodapartedellecooperativepiùstrutturate(vedisoprailtemadelleformediaggregazione);• sostenereconadeguatistrumentidimarketingasso-ciativoedicomunicazionelapromozioneelosvilup-podellenuoveimprese• distinguereipropriserviziinrelazionealledimensio-niealciclodivitadellecooperative;• vigilaresullabuonagovernancedellecooperativese-condoiprincipicooperativi,• promuoverelaconoscenzadelmodellocooperativoinogni occasione e livello di istruzione e formazione,percolmarnelascarsaconoscenzasoprattuttotraigiovani,conattenzioneprioritariaaipercorsiforma-tiviuniversitari

GRUPPO 3 R APPORTO ASSOCIA ZIONE E IMPRESA COOPER ATIVA

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GRUPPO 3 R APPORTO ASSOCIA ZIONE E IMPRESA COOPER ATIVA

• esercitareunafunzionedimonitoraggio(diversadal-laVigilanza)checonsentaeffettivamentediincidereper temponelle situazioni critiche così anticipandoeconsentendoalsistemadiprevenireimomentidicrisipatrimoniale,finanziariaegestionale.L’Associa-zionedeveesseremessaeffettivamentenellecondi-zionidiinteragireconiconsiglidiamministrazionediquellecooperativeper fornire–serichiesto-as-sistenza sulle materie di competenza; chiedere ve-rificheeanalisiadhocesollecitarepianiaziendalicorrettivi.NelcasosianecessarioperlatenutaanchereputazionaledelSistemacooperativo,laLegadevepotererogareformesanzionatorieselaCooperativanonaccettailconfronto.

Nonostante la capacitàdegli strumentidi rilevazionedi Legacoop di identificare le situazioni di potenzialecrisidellecooperativeaderenti(piùdiunterzodelleco-operativechenelquadriennio2009/2012rientravanoneiparametridellaRCA - il nostromodellodiRico-gnizioneCriticitàAziendali-hannopoisubìtocrisisfo-ciatespesso inproceduredi liquidazione),questanone’ sufficiente per dare risposte tempestive a crisi chesimanifestinorepentinamente,soprattuttoperl’assen-zadiprotocolliorganizzativi cheaiutino le cooperati-vea riconoscere la loro condizionedidifficoltàanchedifronteallapreoccupazionedellepotenzialireazioninegativedeifornitori,deiclienti,dellebanche.Èneces-sarioquindicrearelecondizioniaffinchélecooperativeaderenti applichinomodelli comportamentali comuni,leggibilianchedallestruttureassociativeedalleistitu-zionifinanziarie,peridentificarepuntualmentelacon-dizionedicrisiericercarelesoluzioni,anchesulpianodelleprocedureconcorsuali.Sitrattadiobblighidicarattereinformativoecompor-tamenticonnessi.Ilsistemadi“allerta”segnalaallaco-operativaedallastrutturaassociativaillivellodicriti-citàrilevato.AsecondadellivellodicriticitàsegnalatoilCdAhaobblighiinformativineiconfrontideisocie/odellestruttureassociativee/odellestrutturefinanzia-rie,correlatoall’impegnodiimplementaredeterminatistrumentigestionali(ilbudgetditesoreria,ades.).Inaltreparole,occorrerealizzareunpresidiodicompe-tenze, soprattutto di naturafinanziaria, identificabileinprimaistanzaneglistrumentidisistemadiLegaco-op,cheliberiperaltroladimensionedirappresentanzadellastessadacompitichepotrebberorivelarsiimpro-pridifronteallecrisi.

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CoordinatoreEnriCoMigliAvACCA

Referente LegacoopPAoloSCArAmuCCiA

CommunityPAoloSCArAmuCCiA

Composizione del gruppo di lavoro

AlbErtoAlbErAniAlESSAnDroBErEttADAniElECADDEoPiEroCArDilEFlorAColAmuSSiLEopolDoDELuCiAMoniCAFAntiniBArbArAFArinAMArzioFErrAriRoSArioFlorioAnDrEAFolCHittoUmbErtoFoSSàGiAnCArloGonEllAFAbioGroSSEttiFrAnCAGugliElmEttiSArAGuiDElliAngEloMigliAriniEnriCoMigliAvACCAFrAnCoMognAtoNElloOnorAtiAngEloPEtruzzEllALivioPilotPiEtroPiroDinoRiCCiRoSSAnoRimElliPAoloSCArAmuCCiARobErtoSESSoIgorSkuk

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GRUPPI DI L AVORO

Modello organizzativo

GRUPPO 4

1. Ilcontesto

La crisi economica, riduzione della contribuzione associativa e complessità organizzativa Ilcontestoincuisiinserisceladiscussionesulmodelloorganizzativoèparticolarmenteproblematicoacausadellacrisieconomica,eallostessotempooffrenumeroseopportunitàdicambiamento.Lacrisieconomicaprolungatahamessoaduraprovaleimprese, incidendo pesantemente sulla contribuzioneassociativa,afrontediunamaggiorerichiestadapartedellecooperativedirappresentanzaeservizi.Questasituazionehacosìmessoindifficoltàanchelestruttureassociative, chea frontediuna consistenteriduzione della contribuzione hanno provveduto nelcorsodeglianniadoperazionidirazionalizzazionedel-laspesa,cercandoditagliareicostidimantenimentodellestrutturesenzainficiarelaqualitàdeiserviziof-ferti.Sicuramente la situazione ha fatto emergere le con-traddizioni, le ridondanzee leproblematichedelmo-dello organizzativo, che forse non è più in grado dirisponderealmeglioalleesigenzedelleimpreseeso-prattuttononèingradodiinnovarsirimanendososte-nibileeconomicamente.La nostra organizzazione attuale denota un’eccesivacomplessità:110strutture(nazionalidisettore,regio-nalidisettore,territorialiregionali,territorialiprovin-cialiointerprovinciali)condiversigradidiautonomia,di queste 60 sono delegate all’incasso dei contributiassociativi.Probabilmentela“balcanizzazione”delnostromodelloèilfruttodiquellocheèstatalanostraassociazioneneidecennipassati,èlarispostaorganizzativaaipro-blemi affrontati e la soluzione più veloce alle richie-stedelle cooperative; quello che emerge èunquadroprobabilmente efficace,ma disomogeneo, unmodellochehapremiatolesingoleautonomie,maprivodiunprogetto organizzativo comune, quello che emerge è

l’assenzadiunfineteleologicocomunetratuttelearti-colazioniassociative.

La riforma del titolo V della Costituzione, spending review e nuovo assetto istituzionale Dalpuntodivistapoliticoeistituzionale,èinattounriassettoistituzionale,cheseportatoatermi-ne,modificherà profondamente l’assetto istituzionaledelPaese.Gli aspetti più rilevanti di questa riforma, quelli cheavranno maggiori ripercussioni sul modello organiz-zativo della nostra associazione sono sicuramente lacancellazionedelleprovinceelamodificadelTitoloVdellaCostituzione.Aseguito(oinprevisione)diquestiduecambiamentisostanzialinell’assettoistituzionale,cisaranno(inpartesonogiàincorso)alcuniprocessidirazionalizzazioneedimodificadellefunzionidialcunientichesiripercuotonosull’attivitàdirappresentanzaenell’erogazionediservizidellenostrestruttureasso-ciative,dallivellonazionaleaquelloterritoriale.La cancellazione delle province, comporta un muta-mentosostanzialenelruolodirappresentanzaalivel-lo locale, quantomenonelle regioni ove sono presen-ti strutture associative a livello provinciale (EmiliaRomagna,Sicilia,Sardegna); inuncontestodovenonesisteranno più le province e le funzioni saranno as-segnate alle cittàmetropolitane o alle Regioni, deveessere ripensato anche il modello organizzativo e dirappresentanza,inquantoverrannomenoiriferimentilocali,ipotizzandonuovimodellichesianoingradodirispondereallenuoveesigenze.La cancellazionedelle provincehagià innescatounaseriediaccorpamentie ridimensionamentiacascata.Ilpiùimportanteèsicuramentequellodellariorganiz-zazionedellePrefetture,cheoggisvolgonoruolofon-damentaleperalcuneattività(bastipensareallewhitelistdelprotocolloperlalegalità).Altri enti sono in fase di riorganizzazione, sono adesempiogiàinfasediaccorpamentoosoppressionenu-meroseCamerediCommercioprovinciali,conl’obietti-

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GRUPPO 4 CONSIDER A ZIONI E PRIMI SPUNTI SUL MODELLO ORGANIZZATIVO

vodiscendereabrevedalle105CamerediCommercioprimadellariformainatto,alle60alterminedelper-corsodiridimensionamento.AnchenumerosestruttureprovincialiLegacoophannoprocedutoadiversiaccorpamentioiniziatopercorsidifusione,ilpiùimportantetraquestièstatosicuramen-te l’unificazione di Forlì - Cesena, Ravenna e Rimininell’unicastrutturadiLegacoopRomagna.Unasceltadi unire le tre strutture provinciali, dettata non solodallanecessitàdiridurreicosti,maunasceltadica-rattereprogettuale,voltaa liberarerisorseattraversouna razionalizzazioneper svilupparenuoveattivitàemoltiplicareleopportunità,evitandoleridondanze.PerquantoriguardalariformadelTitoloVdellaCosti-tuzione,indiscussioneinquestimesiinParlamentoechenonvedràcertamenteesauritoilsuopercorsopri-madello svolgimento del Congresso Legacoop. La ri-formaprevede, oltrealla soppressionedelleprovince,ilsuperamentodellarigidaripartizionepermaterietraStatoeRegioniadunaripartizioneperfunzioni,quin-dipiùflessibileperunverso,mapotenzialmente condiverse aree di conflitto, puntando in talmodo sullefinalitàcheglientidevonoperseguire. Inquest’otticaalcune funzioni torneranno ad essere esclusivamentedelloStatopertutelarel’interesseeconomiconaziona-le,garantire lacertezzae lacoerenza giuridicadellenormeepersuperareleproblematicheinerentiaivin-colidellafinanzapubblica.TralefunzionichediverrannodicompetenzaesclusivadelloStatoci sono la tuteladella salute, la sicurezzaalimentare, l’istruzione, la cultura, la tutela dell’am-biente,laformazione,lafinanzapubblicaelapoliticatributaria,ilcommercioconl’estero,grandiinfrastrut-ture, porti e aeroporti, i trasporti e la produzione dienergia (elencononcompletoedesaustivoesoggettoamodifiche).Daquestoprimoelencoemergecomesumoltitemisa-remocostrettiaripensareluoghieattoridellarappre-sentanzaassociativa,inquantocambierannoitavoliegliinterlocutoriistituzionali.

L’Alleanza delle cooperative, verso l’unificazione. Inquestocontestodiprofondatrasformazioneistituzionalesiinserisceunulteriorefattoreditrasfor-mazioneecioèilpercorsodiunificazionedelletrecen-tralicooperativenell’AlleanzadelleCooperativeItalia-ne.Unpercorsoiniziatonel2011echehaportatoanume-rosisuccessi,unprogettochehadiversistatidiavanza-mentoasecondadeiterritoriodeisettori,unpercorsochehaaffrontatofinoadoggiinodidicaratterepoli-tico,macheperprocedereconcretamentealprocessodiunificazionedovràaffrontarelecomplessequestioni

organizzative.Quest’ultimafasedelpercorsodiunifi-cazionesaràovviamentecaratterizzatadadiversistepcheandrannodaunaprimafasedimappaturadeiser-viziedellacoperturaterritorialeadunasecondafasedirazionalizzazionechesaràallabasedelripensamen-todelfuturosistemadeiservizidell’AlleanzadelleCo-operative.Le possibili evoluzioni del modello organizzativo perl’erogazionedei servizi devonoquindi andare oltre lamerapresenza territoriale,puntandoamettere inuncircuito virtuoso lemigliori professionalità e compe-tenze,rendendoledisponibilipertutteleimpresecoo-perativedelterritorioitaliano,superandobarriereter-ritorialieoffrendoatutteleimpresenuoveopportunitàdicrescita.Lareti,ilwebelenuovetecnologiepossonoquindidi-ventareparteintegranteenecessariadiunastrutturaorganizzativa e di servizio, a supporto e integrazionedeiterritoriedeisettori,chepossonoattraversolepro-prie specifiche competenze garantire servizi di eccel-lenza.Afrontediquestaipotesisievidenziaperòlapossibi-litàdiscorporare(ancheaseguitodelriassettoistitu-zionaleincorso)larappresentanzaassociativadall’ero-gazionedeiservizi,inquantoèevidentechesecondolenuovelogicheemergenti,questidueaspetticentraliecaratterizzantidell’attivitàdelleassociazioniseguonocanalidiversi,hannointerlocutorieplateedifferenti.

2.Rappresentanzaeservizi,unanuovaorganizzazione?

Proprioladistinzionetrarappresentanzaeser-vizièunodei temicentralidelladiscussionesulmo-delloorganizzativodiLegacoopoggiediAlleanzadelleCooperativeItalianedomani.La rappresentanza infatti dovrà continuare ad avereuna base territoriale fondata sulla presenza di entiistituzionali (nazionali, regionali, metropolitani, pro-vinciali,ecc)coniqualidovràconfrontarsi(intalecon-siderazionediventafondamentaleseguirel’evoluzionedel confronto politico sulla riforma del titolo V dellaCostituzione).Alla rappresentanza territorialenondevenecessaria-mentecorrisponderel’erogazionedeiservizi,chedeveseguireunalogicadeltuttodiversadaquelladellapo-liticaassociativatipicadellarappresentanza.Lalogicaèquelladioffrireatutteleimpresedituttiisettorieintuttiiterritoriunapacchettodiservizidialtaqua-lità,senzadistinzioniodisparitàdovuteadimensioneodislocazionegeografica.Questovuoldireinoltrechelestrutturecheeroganoiserviziassociatividevonoes-

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sereautosufficienti,devonoesseresostenibilieconomi-camente,devonoessereingradodistaresulmercatoeperquestodevonoessereefficaciedefficienti,secondologichedicontrolloeverifica.Proseguendonelragionamento,dandoinastrattopersuperatalacorrispondenzatrarappresentanzaeservi-zi,ènecessariointrodurreilconcettodibacinod’uten-zaottimale,quanteimpresedeveservireunastrutturaperessereefficace,efficienteedautosufficienteecono-micamente?Questa considerazione ovviamente non trova una ri-sposta univoca su tutti i territori, vi possono essereterritori dove la densità cooperativa è molto elevataa livello provinciale tale da rendere sostenibile unastrutturaacarattereprovinciale,altri territori invecepossonoragionareinterminiinterprovincialiopersinointerregionali.

3.Leretieilwebperandareoltre

Finquiilragionamentoèstatoaffrontatoesclu-sivamentedalpuntodivistadellapresenzaterritoriale,mac’èunelementocheinserendosinell’analisidivienefondamentale:ilruolodellareteedelweb.Cosaintendiamoperrete?Lareteèilsistemadiservizichehaun’organizzazionereticolareappuntoenonpiùpiramidaleecentralizzata,dovecisonopiùnodi(cioècompetenzeeprofessionalitàdialtoprofilo)ingradodifornirerisposte,mettendoleincircoloefruibiliinqual-siasipuntodellarete.Inquestocivieneincontrolatecnologia,leinnovazio-ni degli ultimi anni consentono di poter usufruire intemporealediservizicollocatiterritorialmentelonta-nodanoie ilwebè lostrumentoconcuièpossibileoggicomunicare, trasferiredocumentie informazioniriducendotempiecosti.Attraverso ilwebsarà infattipossibile farcomunica-reivarinodidellarete,mettendoadisposizionedelleimprese la miglior professionalità disponibile a pre-scinderedadoveessasitrovifisicamente,consentendoatutti i territoridiavereadisposizioneunpacchettoserviziugualepertuttiedipotertrovarenellaretelerispostealleesigenzedellepropriecooperativeepoterpromuoverequelserviziocomeunproprioservizio inquantopartedellareteassociativa,valorizzandocosìleproprieprofessionalitàsiaalivellolocalechenazionaleerafforzandoilbrandassociativo.Questoragionamentoaprepoiunnuovofronte,aven-dounaretecondiverseprofessionalitàadisposizione,c’èsenz’altroilrischiodisovrapposizionieridondanzeneiservizi (comeadesempiocièstatoevidenziatointutteleindaginifattepressolecooperativesuiservizi

fiscali).Lareticolaritàeilwebconsentirebberodi“libe-rare”risorseeprofessionalitàrazionalizzandoiservizieccessivamente rappresentatiper formarenuovepro-fessionalitàeintrodurrenellaretenuovecompetenze,allargando così il pacchetto dei servizi associativi dapoteroffrirealleproprieimprese,puntandosuunase-riediserviziinnovativichealmomentononsonoero-gati.Legacoop ha iniziato tale percorso puntando ad unasua implementazione con l’inserimento nella propriaretedeiserviziassociatividiulteriorinodi,daicentriserviziaiprofessionisti,dallestruttureassociativeter-ritorialiedisettore.

La Rete Nazionale Servizi, un’opportunità per tutte le imprese Nel2015laReteNazionaleServizicompierà10anni, nel 2013 si è provveduto ad un aggiornamentoe all’implementazione della RNS, introducendo nuoviservizi.Perilfuturo,oltreadadeguareedampliarelematerie oggetto di informazione (credito) l’impegnomaggioredovràesserededicatoadunamaggiorefrui-zionedapartedeicooperatoriancheallargandolapla-teadiaccessoatuttelecooperativeaderentiallecen-trali costituenti l’Alleanza delle Cooperative Italiane.Andràaltresìresasistematica l’attivitàdi formazioneedaggiornamentodeiquadriedelpersonalediLega-coopedeiCentriServizidaquestapromossi.Iseminariformativi della ReteNazionale Servizi andranno svi-luppatisututtoilterritorionazionaleedessererivoltiallecooperativeaderenti.

La Rete dei Centri Servizi, un’opportunità di crescita tra servizi di prossimità e web AfiancodellestruttureterritorialidiLegacoopoperano,pressochéintuttoilPaese,deiCentriServizispesso promossi dalle stesse strutture territoriali. Sitratta complessivamente di 46 realtà imprenditorialioperantiin16regioni.Laretefraicentriservizicon-sentiràdiavviareunacollaborazione“infra-Centri”,ca-pacedierogareintuttaItaliaallecooperativeassocia-teservizieconsulenzedieccellenza.All’interscambiodellebuonepratichedovràseguireunconfrontosullaadeguatezzadiunaoffertacosi frammentataesuundimensionamentoavoltedavveroinadeguato.Laretedei Centri Servizi andrà ulteriormente allargata aiprofessionisti che, indicati dalle Legacoop territoriali,dovrannopoiessereaccreditatidalnazionale.Icentriservizied iprofessionistiaccreditati, ricompresinellarete,costituisconolecompetenzecheLegacoopportaindotazioneemetteadisposizionedituttelecooperativeitalianechesarannoricompresenell’ACI.

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4.Organizzazioneorizzontale,verticaleo….

Questo introduceunulteriori fattoredapren-dereinconsiderazionenelpensareilfuturomodelloor-ganizzativodiLegacoop,ilrapportotraterritoriesetto-ri.Legacoopèstoricamente(cosìcomelealtrecentralicooperative)organizzataorizzontalmente,sifondacioèsullarappresentanzaterritoriale,mentrelecompeten-zespecialistichedelsettorevengonoerogate inmodoverticalea livellonazionalee solo inalcunicasia li-vello territoriale,dovesi integranocon leattivitàdelterritorio.Analizzandoiduemodelliorizzontale (perterritori)everticale(persettori)sievidenzianodifferenzecheva-lorizzanounool’altro,machedimostranolimitiogget-tiviinentrambiicasi.Ilmodelloorizzontaleper territori si caratterizzaperunfortelegamecolterritorio,inparticolareconleisti-tuzioni e le comunità locali, conoscebene il contestosocio-economico di riferimento mentre il limite piùgrandeèquellodi esserepocospecializzato, la strut-turaterritorialenonèsempreingradodioffrireunarappresentanzaeunserviziospecialisticoperogniset-tore.Aitavoliistituzionalidisettorel’associazionesaràpresenteportandointeressigeneraligenericiesoloinalcunicasiavràlecompetenzespecificheperquelset-tore.Questoaspettovieneinvecerecuperatodovesonopre-sentileassociazionidisettoreanchealivelloterritoria-le.Ilimitiaquestotipodimodellosonoperòunamolti-plicazionedirisorsepergarantireadeguatacoperturaatuttiisettorieunaminoreattenzioneaquellichesonoleattivitàpropriamenteassociativecomepromozionedinuoveimpresecooperative,promozionedelmodellocooperativo,rappresentanzaistituzionalenelsuocom-plesso(neitavoliistituzionalinonsempresiaffrontauntemaspecialisticoebasta,masononecessariediversecompetenzecheilsettorenonpuògarantire).Inoltreilterritorioè ilnodocheraccoglie iprogetti intersetto-rialieinterterritoriali,dandoattuazioneaiprogettieleattivitàdelnazionale.Questoovviamentecontrastaconlanecessitàdelleim-presedi avere informazioni, rappresentanza e servizisempremaggiormentespecificieapprofonditi.Unariflessioneapartemeritanopoileassociazionidisettoredel consumoedeidettaglianti, chevedono lapropriaattivitàstrettamente legatae interconnessa -inviaquasiesclusiva–aimarchiaziendaliCoopeCo-nad, svolgendo attività di supporto ai consorzi e allecooperativeadessiaderentiemoltoprossimeafunzio-niaziendali.Qualeèdunqueilmodellodaseguireoquali lesolu-

zionipossibiliperovviareaiproblemielencatiperen-trambiimodelli?Legacoopstacercandodidareunarispostaragionandointerminidireteeweb.Mettereinretelecompetenzesuperanecessariamenteilproblemadellamancanzadispecializzazioneinognisettoreneiterritori,ragionan-doanchesepossibilepermacroareeterritoriali.Ilwebel’innovazionetecnologicapossonooffrireunarisposta, con un’organizzazione territoriale meno ri-dondanteeallostessotempopiùefficace,garantendounarappresentanzaeserviziadeguatiancheaquellecooperativechehannounadimensionesovraregionaleechespessonontrovanolerisposteadeguatealleloroesigenzeallivelloterritoriale.

5.Lacontribuzioneassociativa,proseguireilpercorsoavviato

Ilriordinodellacontribuzioneassociativa,cheèstatoavviatonel2012,haconsentitodiportareatra-sparenza il sistema contributivo con la realizzazionedell’anagrafica nazionale, ha rafforzato il principio diequitàfraleaderenticonsentendo,soprattuttoinque-stolungoperiododicrisi,dicontenereilivellicontribu-tivi.Ciòhapermessoanchedirecuperaresempremag-giorifascediaderentialversamentodeicontributi.Pertantosarebbepocoutile,epersinodannosoperl’as-sociazione,modificare e tornare amettere in discus-sione la contribuzioneassociativa,puntando inveceaproseguirenelcamminointrapresoconbuonirisultati.Unicariflessione,cheemergedall’analisidellastruttu-ra organizzativa di Legacoop. È quello relativo all’ec-cessivo numero di strutture delegate alla riscossionedellacontribuzione (60strutturedelegateallariscos-sione),unsistemaevidentementepocoefficiente.Saràquindinecessarioaffrontarel’argomentopensandoadunariduzionedellestruttureautorizzateariscuotere,nell’otticadimaggiorsobrietàeadeguatezzadelsiste-maorganizzativodiLegacoop.

6.L’ACI,ilfuturovapensatooggi

Questi ragionamenti potrebbero sembrareinopportuni inunmomentocomequestoincui letrecentrali cooperative si stannomuovendo verso la co-stituzione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. Sipotrebbepensare inopportunainquantopotrebbees-serelettacomeaffermazioneeimposizionedelpropriomodelloorganizzativoallealtreassociazioni,potrebbeapparire inopportunaproprioperchéconlealtrecen-tralibisognerà“ricominciaredacapoladiscussione”.

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In realtà queste valutazioni e considerazioni sulmo-dello organizzativo vogliono esserepropriounapresadicoscienzadellepossibiliopzioniedelledifficoltàcheincontreremo comeLegacoop e comeACInel proces-so di fusione proprio nell’aspetto più delicato, quellodell’organizzazione.Fattaquestapremessaènecessariocomprendereapie-no che l’Alleanza delle Cooperative Italiane non saràunabanalesommatoriadelletreassociazioni,masaràqualcosadicompletamentenuovo,conunpropriomo-delloorganizzativo,connuoviservizienuoveopportu-nità.Questosignificaperòcheognicentraledovràpor-tareconsénellanuovaassociazionequantodimeglioesprime lasuastruttura,perchésolo leeccellenze, lemiglioriprofessionalitàelemiglioricompetenzetrove-rannopostonell’ACI,cosìperiservizielemodalitàdierogazionepiùefficaciedefficienti.Questocidevefarrifletteresucomeavviarespontane-amenteunpercorsodicambiamentoedimiglioramen-tocheconsentiràdiportarenellanuovaassociazioneilmegliocheLegacooppuòoffrire,consapevolichelealtrecentralistanno intraprendendo lostessopercor-so e si stanno interrogando sugli stessi temi, propriopertrovare,quandosarannomaturelecondizioniperlafusione,puntiincomunecomefondamentasolidesucuicostruirel’ACI.Perquestoèutileragionareinquestafase,suqualeor-ganizzazioneimmaginiamocomelapiùfunzionale,ef-ficaceedefficiente,un’organizzazionechesiaadeguataecheabbandoniquelleattivitàoservizichenonhannoun’effettivautilitàperleimprese;puntaresuserviziin-novatividialtaqualitàemodalitàdierogazionenuovecheconsentanodisupportarealmegliotuttelecoope-rativegiàaderenti,grandiopiccole,edirendereinte-ressantelanuovafuturaassociazioneperlastragran-demaggioranzadelle cooperative italiane cheancoranonaderisconoadalcunacentralecooperativanonchérendereaffascinanteeappetibileilmodellocooperativoperlenuovegenerazioni.L’ideaèquelladiportarenell’ACIungrande“incubato-red’impresadiffuso”suscalanazionale,conservizidieccellenzacheraggiunganotuttelecooperativeinognipartedelpaese,graziealleretieaiserviziweb,offren-do risposte specialistiche ed efficaci, garantendo adognicooperativaunarappresentanzadinamicaesnellainognisedeistituzionale,diventandounmodello im-prenditorialediriferimentoeun’opportunitàconcretaperigiovani.