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Storia di un reduce di Grazzanise Il nipote Giuseppe Di Girolamo racconta l’esperienza di guerra di suo nonno. ****** Tommaso Vincenzo Petrella Giovane studente al regio istituto magistrale Salvatore Pizzidi Capua Caporal Maggiore del 10° reggimento genio XI compagnia artieri divisione TaroN. 23/12/1920 M. 12/01/1975

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Storia di un reduce di Grazzanise

Il nipote Giuseppe Di Girolamo racconta l’esperienza di guerra di suo nonno.

******

Tommaso Vincenzo Petrella

Giovane studente al regio istituto magistrale “Salvatore Pizzi” di Capua

Caporal Maggiore del 10° reggimento genio XI compagnia artieri divisione “Taro”

N. 23/12/1920 M. 12/01/1975

La storia

Le notizie riportate di seguito sono state tratte dal manoscritto redatto da mio nonno al rientro dalla guerra.

Chiamato alle armi il 18 maggio 1940, all’età di venti anni, fu incorporato nel 10° reggimento genio con sede in Santa Maria Capua Vetere, XI compagnia artieri. Nello stesso mese fu inviato a Civitavecchia dove il 2 novembre, dopo lo sbarco a Durazzo, fu dislocato in Albania con la quarantottesima divisione “Taro” e promosso Caporale. Ricostituita per la seconda guerra mondiale, dopo lo scioglimento avvenuto nel 1917, la divisione “Taro” insieme alla “Arezzo” e “Venezia”, fu una delle più

attive su tutti in fronti che interessarono l’esercito italiano, come quello montenegrino e francese. L'attacco militare italiano all’Albania e la successiva occupazione, nacque come conseguenza del rifiuto che il già Presidente Ahmed Bey Zogu, autoproclamatosi monarca con il nome di Zog, fece seguire alla proposta di Mussolini di intensificare e migliorare i rapporti tra i due Paesi tramite un trattato costituito da otto articoli tra i quali l’ultimo, che recitava: “ I cittadini albanesi domiciliati in Italia ed i cittadini italiani domiciliati in Albania godranno gli stessi diritti politici e civili dei quali godono i cittadini dei due stati nel proprio territorio”, fortemente ostacolato dal monarca Zog e simbolo del vero scopo del trattato: estendere il dominio coloniale del

regno d’Italia. Alla fine del 1941 mio nonno fu dislocato in Montenegro dopo il comunicato del generale d’armata Pirzio Biroli del 23 aprile dello stesso anno con il quale si annunciava la fine della campagna d’Albania. Il Montenegro fu invaso con lo scopo di sopprimere l’insurrezione della popolazione guidata da esponenti del partito

comunista jugoslavo seguita alla proclamazione, da parte del regno d’Italia, a Cettigne, del Regno di Montenegro a guida esclusiva del governatorato italiano riposta nella figura del generale Biroli. Mio nonno rimase in Montenegro per circa un anno, accerchiato insieme alla divisione a Niksic per due mesi, riuscì ad essere liberato ed a ritornare al comando generale con sede a Cettigne, dove fu promosso Caporal Maggiore. Alla fine del 1942, sbarcando a

Brindisi, fu rimpatriato con tutta la divisione nella città di Alessandria di Piemonte dove restò per circa un mese. Giunse successivamente in Francia meridionale con la quarta armata con a capo il generale Mario Vercellino, in particolare presso la città di Tolone, per poi essere trasferito in alte città, tra le quali Hyères, La Lande e Parigi. La presenza italiana in Francia fu giustificata dall’alleanza dell’Italia con la Germania, quest’ultima infatti aveva lo scopo di radunare la flotta francese nel porto di Tolone per poi utilizzare le navi e gli armamenti per i propri scopi di guerra e nello stesso tempo di occupare la Francia al nord ed al sud. Con la resa incondizionata dell’Italia avvenuta l’otto settembre 1943 i soldati italiani, tra i quali mio nonno, si ritrovarono da fedeli alleati della Germania ad acerrimi nemici e traditori, scatenando l’ira più feroce

delle truppe tedesche che si riversarono su tutto territorio francese

per commettere rappresaglie, fucilazioni e devastazioni. Nello stesso giorno, infatti, si trovò con tutta la divisione, a contrastare un violentissimo attacco dei tedeschi, a causa della disubbidienza a deporre le armi, che terminò solo due giorni dopo per mancanza di

munizioni da parte degli italiani. Nella giornata del 10 settembre 1943 mio nonno fu fatto prigioniero e condotto in Belgio, per poi essere trasferito nei Paesi Bassi, in particolare nelle città di Bloemendaal e Groet, dove fu costretto a svolgere, sempre sotto l’occhio vigile delle sentinelle, i lavori più divesi che andavano dall’estrazione del carbone alla costruzione di fortificazioni per ostacolare l’avanzata degli Alleati. La dieta di mio nonno in questo periodo fu costituita solamente da patate bollite o crude, o addirittura solo dalle bucce. Riuscito ad evadere dalla prigionia, ma catturato dopo poco, fu trasferito di nuovo in Belgio il tre settembre 1944, dove il cinque fu liberato dagli Inglesi presso la città di Namur e condotto in Francia, a Marsiglia. Pochi giorni dopo, con una nave da sbarco, mio

nonno, con altri compagni di divisione, fu condotto in Inghilterra sempre con l’appellativo di “prigioniero di guerra” e, sbarcando a Liverpool, raggiunse la città di Chatam, contea del Kent, dove fu accolto presso il campo di prigionia N°117, successivamente N°40, rimanendovi fino all’inizio del 1946 per poi essere trasferito al “transit camp” numero 184 nel mese di aprile, dal quale partì il diciannove maggio dello stesso anno per imbarcarsi a Liverpool e rimpatriare a Napoli il 26 maggio 1946.

P.S. La permanenza di mio nonno in Inghilterra, fu caratterizzata dalla totale collaborazione con gli Alleati infatti, appena sbarcò a Liverpool, si dichiarò cooperante, iniziando a svolgere i lavori più diversi come quello di facchino presso alcune stazioni di Londra come quella di Cannon Street e Charing Cross, nelle quali conobbe anche alcune ragazze tra le quali la signorina Ersilia Catano, abitante di Londra, che lo aiutò inviandogli saltuariamente presso il campo dove risiedeva, pacchi contenenti derrate alimentari e vestiario.

Al retro : Con affetto offro al mio caro nonno, Tommaso. Francia, La Lande, lì 21/4/43 XXI

Al retro : Costume montenegrino. Con infiniti baci offro ai miei genitori e sorella. Cettigne, 20/5/942 XX

Al retro: Coriza, Albania. (Mio nonno il primo accovacciato da destra)

Al retro: Con affetto ai cari genitori e sorella. Lin , Albania.

Al retro: Castelnuovo 5/10/41. Offro alla mia indimenticabile sorella, Tommaso. (Mio nonno seduto al centro).

“fototessera della prigionia in

olanda”. Al retro: Per ricordo. Vostro figlio Tommaso. Lì 15 maggio 1944. (è presente anche la data stampata in olandese di quando fu scattata: 4 MEI 1944).

I documenti

L’esperienza di guerra di mio nonno è resa ancora più interessante grazie ai documenti che descrivono e rendono ancora

vive, dopo quasi settant’ anni, le tappe più importanti del suo girovagare nei luoghi che all’ epoca furono caratterizzati dai

teatri di guerra più attivi del secondo conflitto mondiale.

Il primo documento è la trascrizione che mio nonno fece dell’ ordine del giorno del 23 aprile del 1941 con il quale il generale

Pirzio Biroli comunicava, alle truppe impegnate in Albania, la fine della campagna di guerra.

Comando 9° armata

Ufficiali, Sottufficiali, graduati, soldati e legionari della 9° armata

La campagna d’ Albania è fini ta!

Per lunghi mesi, combattenti dell’armata dal silenzio operoso, avete sofferto e lottato mantenendo intatta la fede

nella vittoria. Avete sofferto nel fango dello Skunbini, del Devoli, del Tammariga e sugli innevati greppi del Guri Tapit

e del Tamari. Avete lottato contro un nemico aggressivo, tenace, valoroso e per un lungo periodo s trapotente di

forze. Avete avuto fede anche quando chiunque altro avrebbe disperato. Pur essendo impegnata l’ armata su due

fronti voi spiccaste da entrambe il primo balzo della definitiva riscossa portando ovunque il tricolore in terra nemica.

Avete ben meri tato dalla Patria!

Ed oggi , mentre l ’ armistizio segna con la vittoria la fine di un periodo di storia, io, vostro comandante, mi inchino

reverente ai nostri morti, e abbraccio voi tutti con commosso affetto di padre, affermando che ciascuno di voi è in

diritto di rammentare fieramente questi giorni e di re domani orgogliosamente ai propri figli : “io fui della 9° armata

d’ Albania”

Il Generale d’Armata Comandante

Karsa, 23 aprile 1941 XIX (Alessandro Pirzio Bi roli)

Del periodo montenegrino se ne trova traccia nell’ ordine del giorno N°5 del 25 dicembre 1941 emanato dal governatorato

con il quale il generale Biroli rivolge i suoi auguri di Natale alle truppe, di seguito riportato.

GOVERNATORATO DEL MONTENEGRO

ORDINE DEL GIORNO N° 5

Ufficiali, Sottufficiali, caporali e soldati combattenti nel Montenegro!

Il secondo Natale di guerra Vi incontra impegnati in una lotta che non conosce frontiere, combattuta su un

terreno difficile e che rende al nemico più agevole l’insidia.

Dall’aspra zona della Krivoscje alle nevi dei monti di Plievi ja e di Berane, dalla piana di Podgorica al tormentato

terreno della Cermnizza, i soldati d’ Italia combattono in silenzio una guerra di cui la storia dirà gli eroismi, i

sacrifici , la gloria. In questo giorno, sacro a tutti i cuori , il mio animo è con Voi , insieme a quello delle vostre

famiglie che da lontano vi seguono.

Sia oggi in tutti ancor più grande la fierezza del dovere quotidianamente compiuto per quella Vi ttoria che darà

all’ Italia sicura esistenza e prosperità nei secoli.

Vi giunga il mio augurio fi rvido e affettuoso. La Patria è protesa verso tutti i suoi combattenti e vi guarda con

fierezza ed orgoglio così come segue tutti coloro che in terra , in mare e in cielo, dalle steppe nevose della Russia

alle riarse dune della Marmarica , fanno rifulgere il Tricolore di sempre nuova luce eroica.

Cettigne, - Natale, 1941-XIX IL GOVERNATORE DEL MONTENEGRO

A. PIRZIO BIROLI

Il rientro in patria, dopo la campagna di Albania, con sbarco a Brindisi, è sancito dal foglio di accompagnamento del soldato

sottoposto a sorveglianza sanitaria per 12 giorni.

MINISTERO DELL’INTERNO

FOGLIO SANITARIO

Ufficio sanitario del Porto di Brindisi

Il Sig. … Caporal e Petrella Tommaso … sbarcato dalla nave … Donizetti … che ha dichiarato

trasferirsi nel Comune di … Grazzanise … prov …. Caserta …Via Oreste Salomone N°10 … è

sottoposto alla sorveglianza sanitaria di giorni 12 a partire da oggi per O rdine del Ministero dell’

Interno.

Brindisi, 5-3-1942-XX Eseguita bonifica

Il tenente medico comandante la stazione

(Tommaso Venturo)

L’ingresso in Francia meridionale di mio nonno, dopo lo stazionamento per circa un mese in Piemonte presso la città di

Alessandria, è accompagnato dal libretto di istruzioni e di prescrizioni che ogni soldato, una volta incorporato nella quarta

armata, ricevette dal comando affinchè potesse essere pronto ad ogni evenienza, in particolare ad un eventuale sbarco

inglese.

La copertina riporta la cartina della Francia meridional e

Alla prima pagina:

COMANDO 4° ARMATA

4° ARMATA

- Francia -

Alla seconda pagina:

Tommaso Petrella 11° compagnia artieri divisione “Taro” P.M. 48 A.M.

Alla terza pagina:

Miei soldati,

ho fatto raccogliere per voi, in poche pagine, quanto dovete conoscere sul nemico e sul vostro

compito. So che qualunque via il nemico tentasse- dal mare, dalla terra, dal cielo – per portare l’

offesa contro l’ Italia, tale via sarebbe sbarrata. Vi sono per questo opere, cannoni, mitragliatrici,

reticolati. Ma io faccio specialmente conto su qualcosa che vale più di tutte l e armi: il vostro cuore di

italiani.

P.M. 1,10 febbraio 1943-XXI IL VOSTRO COMANDANTE

(Mario Vercellino)

Il periodo della prigionia in Inghilterra è testimoniato da due missive che mio nonno inviò ai genitori ed alla sorella,

importanti per le informazioni sul mittente e sul luogo di provenienza, e dal documento di requisizione degli effetti personali

che mio nonno ricevette, come prigioniero di guerra, presso il campo di prigionia 117.

La prima lettera con annullo di arrivo di Grazzanise del 6/12/1945:

Mittente: Cap. Maggiore Petrella Tommaso Prisoner of war N° B377685 Camp 117 Great Britain

Luogo di partenza: ORDERLY ROOM 21 NOV.1945 - N° 117 G.P.W.W. CAMP

La seconda lettera con annullo di arrivo di Grazzanise del 24/5/1946:

Mittente: Cap. Maggiore Petrella Tommaso 377685 - Camp 184 Ll anmartin NR. NEWPORT Great

Britain

Luogo di partenza: 184 P.W. (TRANSIT) CAMP, LLANMARTIN, NR NEWPORT. MON, GT. BRITAIN

P.O.W.(prisoner of War) PERSONAL EFFECTS.

Certified that, to the best of knowledge and belief, the under mentioned articles have been

legitimately acquired by: N° 377685 Name Petrella T

1 ring 1 attache case 1 mirror 2 wallets 1 pouch Tob. 6 Handkerchiefs 1 fountain pen 1

torch 1 Pr. Shissors 1 cig. Lighter 1 strap leather 1 pullover woolen 1 vests cotton 1 shorts

cotton 1 scarf 2 Ties

Walderslade Camp,, Nr. Chatam, Kent, Tel: Blue Bell Hill 324/5, Date: 2.5.1946

Lieut, Colonel, R. A., Commandant, 117 G.P.W. (W.) Camp.

Traduzione dall’ inglese: P.O.W. (prigioniero di guerra), EFFETTI PERSONALI.

Si certifica che, al meglio delle conoscenze e dell’ordinarietà, gli articoli sotto menzionati sono stati legittimamente acquisiti da: N° 377685

Nome Petrella T.

1 anello 1 valigetta 1 specchio 2 portafogli 1 borsa 6 fazzoletti 1 torcia 1 forbice 1 accendino 1 cinturino in pelle 1 pullover di lana

1 gilet di cotone 1 pantaloncino di cotone 1 sciarpa 2 lacci

Il tenente colonnello comandante, campo 117.

La cultura e la fede

Mio nonno cercò sempre di saperne di più riguardo ogni questione, infatti fin da giovane leggeva libri sia per gli studi sia per

cultura personale. Questo lo testimonia il libro che di seguito riporto acquistato da mio nonno in Montenegro e portato con se

al rientro, infatti è riportato il luogo del comando generale con relativa data.

la copertina:

STORIA DEL MONTENERO

DEL

Cavaliere Demetrio Milakovic

Traduzione di G. Augusto Kaznaeie.

*****

Ragusa Carlo Pretner Tip. Editore 1877

Alla prima pagina si legge:

Cap. Magg. Petrella Tommaso

11° Compagnia Artieri Divisione Taro P.M.48

Cettigne lì 27-7-942 XX

Montenegro

La vita di mio nonno fu anche basata sulla fede cristiana, in essa vi leggeva la chiave per affrontare l’esistenza e gli ostacoli

che la caratterizzano. Anche in una situazione estrema, come quella della prigionia, dove i diritti dell’ individuo vengono

calpestati e la persona umana annullata nella sua identità per essere trasformata in mezzo utile per i fini di guerra, mio nonno

trovò uno spiraglio nell’ eucarestia, vedendola come mezzo risolutivo di tutte le sofferenze quotidiane e simbolo di civile

convivenza, come testimonia l’immaginetta tedesca del sacro cuore di Gesù.

In tedesco: In italiano:

Blut Christi sangue di Cristo

Erlӧse mich ?

Reinige mich purificami

Heilige mich consacrami

Al retro è riportato: Per ricordo della S. Comunione fatta da un sacerdote tedesco alle ore 14

dopo aver mangiato due (2) piatti di patate. Groet (Olanda) l ì 13 aprile 1944

Le onorificenze

L’esperienza di guerra di mio nonno è anche accompagnata dal simbolo del soldato cioè le medaglie di cui lui stesso fece

richiesta ed ottenne dallo Stato, ed altre di cui io, post mortem, ho fatto domanda per far si che i suoi sacrifici potessero

essere in qualche modo ricompensati.

La medaglia che mio nonno ottenne fu quella “al merito di guerra” , fino alla terza

concessione. Ne fece domanda per la prima volta nel 1952, quando la stessa fu rigettata a

causa della presentazione oltre la data di termine. La seconda volta invece, nel 1960, la

ottenne, della quale concessione sono testimoni i diplomi che di seguito riporto.

ESERCITO ITALIANO

*****

Il Comandante Militare Territoriale della Regione Meridionale

Visto il R. Decreto 14 dicembre 1942, n.1729

DETERMINA:

è concessa al…Cap.le Maggiore Genio

Petrella Tommaso nato a Grazzanise (Caserta) il 23-12-1920- D.M. di Caserta

La Croce al Merito di Guerra

1° concessione IL GENERALE COMANDANTE

Napoli, addì 14 DIC. 1960 Umberto De Martino

ESERCITO ITALI ANO

*****

Il Comandante Militare Territoriale della Regione Meridionale

Visto il R. Decreto 14 dicembre 1942, n.1729

DETERMINA:

è concessa al…Cap.le Maggiore Genio

Petrella Tommaso nato a Grazzanise (Caserta) il 23-12-1920- D.M. di Caserta

La Croce al Merito di Guerra

2° concessione IL GENERALE COMANDANTE

Napoli, addì 14 DIC. 1960 Umberto De Martino

ESERCITO ITALIANO

*****

Il Comandante Militare Territoriale della Regione Meridionale

Visto il R. Decreto 14 dicembre 1942, n.1729 e la legge 4 maggio 1951, n. 571

DETERMINA:

è concessa al…Cap.le Maggiore Genio

Petrella Tommaso nato a Grazzanise (Caserta) il 23-12-1920- D.M. di Caserta

La Croce al Merito di Guerra

Per internamento in Germania Il Generale Comandante

3 ° concessione Umberto De Martino

Napoli, addì 14 DIC 1960

Ai diplomi si allega la lettera di congratulazioni che il generale comandante Umberto De Martino inviò ai reduci insigniti della

medaglia al merito.

REGIONE MIL ITARE MERIDIONALE

X COMANDO MILITARE TERRITORIALE

Al signor Petrella Tommaso (Cap.le Magg. Genio in congedo)-Via O. Salomone, 10 Grazzanise (Caserta)

Nel rimetterle l’insegna ed i brevetti relativi alle Croci al merito di guerra che Le sono state conferite in

riconoscimento dei sacrifici da Lei sostenuti nell’adempimento del dovere in guerra, Le esprimo i sentimenti

di gratitudine dell’Esercito.

Napoli, l ì 14 DIC 1960 IL GENERALE COMANDANTE

f.to Umberto De Martino

Nel 2008 il Presidente della Repubblica con decreto del 18 aprile, a norma della legge 27 dicembre 2006, n.296, art 1, commi

1271-1276, ha conferito la medaglia d’onore a tutti i cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti od utilizzati per

lavoro coatto ai fini di guerra. Anch’io, in memoria di mio nonno, ne ho fatto domanda al Ministero tramite il mensile socio-

culturale “Rassegna”, ottenendo la medaglia, conferita a mia mamma il 27 gennaio 2009, “giornata della Memoria”, presso la

Prefettura di Caserta. Ne sono testimonianza il numero 7-8 luglio-agosto 2007 del mensile e l’invito della Prefettura alla

cerimonia per il conferimento della medaglia di seguito riportati.

mensile socio-culturale n.7-8 luglio-agosto 2007

rassegna

della a.n.r.p. (Associazione Nazionale Reduci Prigionia)

ai soci reduci dai lager nazisti e loro familiari

oggetto: medaglia d’onore ai deportati ed internati nei lager nazisti (1943-1945)

Carissimi, la Repubblica italiana, come è noto, con legge n.296/2006, ha concesso una medaglia d’onore ai

cittadini italiani (militari e civili) che nell’ultimo conflitto mondiale furono deportati nei lager nazisti e, nel caso

che il diretto beneficiario sia deceduto, al familiare più diretto. Presso la Presidenza del Consiglio è stato istituito

un apposito COMITATO, di cui L’anrp fa parte, per l’individuazione degli aventi diritto. Al fine di facilitare l’iter per

detta concessione, sono stati predisposti: un modello di domanda e un foglio notizie che , dopo essere stati

debitamente compilati e sottoscritti, dovranno essere spediti al Comitato.

Roma, 2 agosto 2007 Ezio Orlanducci Segretario Generale

Il Prefetto di Caserta 16 gennaio 2009

Gent.ma Sig.ra PETRELLA,

Mi è gradito comunicarLe che il Signor Presidente della Repubblica, con decreto del 18 aprile 2008, ha

conferito alla memoria del Sig. Tommaso Vincenzo PETRELLA, a norma della legge 27 dicembre 2006, n.

296, articolo 1, commi 1271-1276, la medaglia d’onore riconosciuta ai cittadini italiani, militari e civili ,

deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. La informo che

la citata medaglia Le sarà consegnata nel corso della cerimonia che avrà luogo il prossimo 27 gennaio

2009, ”Giornata della Memoria”, alle ore 10:00, al secondo piano di questa Prefettura, sita in Caserta -

piazza della Prefettura n.5.

F.to Ezio Monaco

Si riporta di seguito l’elenco dei reduci insigniti della citata medaglia d’onore il 27 gennaio 2009, tra i quali si notano altri due

compaesani, oltre mio nonno, ed il Sig. Pace Vincenzo nato a Mignano Monte Lungo ma anch’egli cittadino di Grazzanise.

N. NOMINATIVO INSIGNITO COMUNE

1 Abbate Giovan Battista Grazzanise

2 Amato Gennaro Galluccio

3 Buco Antonio Roccamonfina

4 Cortellessa Nello Mignano Monte Lungo

5 De Luca Michele Galluccio

6 Pace Vincenzo Mignano Monte Lungo

7 Simone Amore Mignano Monte Lungo

8 Sorgente Mario Sessa Aurunca

9 Amato Mario Francesco Galluccio alla memoria

10 Borriello Francesco Casal Di Principe alla memoria

11 Corvino Paolo Casal Di Principe alla memoria

12 Di Salvo Romolo Conca Della Campania alla memoria

13 Galluccio Elio Galluccio alla memoria

14 Guerriero Giuseppe Marcianise alla memoria

15 Izzo Luigi Grazzanise alla memoria

16 Lautieri Flavio Tora e Piccilli alla memoria

17 Miele Gennaro Rocca D’ Evandro alla memoria

18 Munno Nicola S. M. Capua Vetere alla memoria

19 Petrella Tommaso Vincenzo Grazzanise alla memoria

20 Salzillo Onofrio Marzano Appio alla memoria

21 Varone Francesco Sessa Aurunca alla memoria

22 Viggiano Salvatore S. M. Capua Vetere alla memoria

A questo si aggiunge la descrizione della medaglia conferita.

Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato

Caratteristiche: bronzo Ø 35 mm, 19 g

Descrizione:

Dritto: “MEDAGLIA D’ONORE AI CITTADINI ITALIANI DEPORTATI ED INTERNATI NEI LAGER NAZISTI 1943 -1945” racchiusa in

una cornice.

Rovescio: raffigurante un fi lo spinato spezzato nella parte superiore, all’interno del quale è inciso il nominativo dell’insignito

TOMMASO VINCENZO PETRELLA.

Ricerca di Giuseppe Di Girolamo.