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FI O REN T I N O
numeraii ; p iù 1 0 non venali
ig . C onte L . F. Valtìmîg7fî l
BIBLIOTECH1NA GRASSOCCIA
Capricci e Curiosità Letterarie inedite o rare
raccoltÎe da
FILIPPO O R LAN D O E GXUSE PPE B A C C IN I
L‘
aggiunta. di gras soccia che abbiamo vo
luto dare alla nostra B iblioteohz‘
na, non s i
gnifica aver noi in animo di raccogliere lecose più oscene e più contrarie al buon co
s tume; ma deve far ch iaramente manifestoch e
,mettendoci noi a pubblicare s critti ine
diti o rari,intendiamo di pubb licarli nella
loro integrità, s enz a soppres sioni,nè modi
ficaz ioni, qualunque s ia il testo .
E un fatto,che giace dimenticato o sco
nosciuto un gran numero di codici o di librirarissimi perch è sono fors e un po
' rilasciatinel loro linguaggio e nei loro soggetti ; ed èun fatto, che è s tato per tale cagione trascurato finora uno degli aspetti della nostra letteratura . Manca al futuro s torico una parteimportante di documenti,una delle tante manifestaz ioni dello spirito umano che ha dicerto il suo valore s ia rispetto alla letteratura. medesima, s ia rispetto alla storia, allalingua, ai costumi, ecc . e che dev ’
es sere ne
ces sariamente s tudiata. da coloro ch e inten‘
dono i metodi severi della. scienz a moderna .
Non abbiamo bisogno di altre parole perdimos trare l’originalità della. nos tra R accoltae quali notevoli s ervigi potrà rendere aglis tudiosi
,agli eruditi tutti . Ma. fin d
’
ora di
(Segue nella 33 pag ina del la copertina)
B IBLIO T E C H IN A GRA SSO C C IA
RA C C O LT A m cumos rrà'
LET T ER A RI E I N ED I T E o R A RE
LIBRO DI CAN T O E LIUT O
C O S I M O B O T T E G A R I
FI O REN T I N O
pub b h cato cura d el C onte
LUIGI-FRA N C E SC O VA LDR IGH I
FI R E N ZE
I L G I O R N A LE D I E R C D I Z I O N E ED I T O RE
E d iz ione d i 250 es emp lari per ord ine numerati,e
d i 1 0,non venalz
'
, p er e'
! s ig . C onte L . F.
E s emp lare N 108
PR O PR I E T ! LE T T E R A R I A
891-517 Fi senze, T ip C O ppìnì e B occoni .
A L LE T T O R E
SE il nome? di Cos imo B ottegam'
,
liutis ta e cantante Fiorentino del se
colo X VI -X VII , sarà d’
ora in avanti,
maggiormente noto a’
dilettanti di cose
musicali,e , in special guisa, colord
che s i diedero alla storia del liv io (l )
(l) Il sesto e 1 econ om ia. del la B ib liolech z'na nonpermisero d i dare l a mus i ca dell ’accompagnamento d il iuto , che presenta il ms . E des iderab il cosa questa sa rebbe stata d i pubbl i care tes to e mus ica
,come
4 A L LETTOR E
lo s i dovrà alla pubblicazione del tes to
integrale delle sue Canz on i e Canz o
mette.
Ma 10 s i dovrà ancora,alcun poco
,
ai documenti inediti,e alle notizi e
sul la sua vita,che potei
,da qualche
anno,raccogl iere negli arch ivi di Stato
di Firenze e M odena,documenti e
notiz ie che saranno,spero
,apprezza
bile corollario alla stampa delle di lui
poesie che con qccompagnamento d i
liuto si trovano in un notevole cimelio
della bibl ioteca E stense,facendo con
s iderare il mus icis ta sott’
altri aspetti .
s tanno n e l z ibaldone del B ottegari, co s icché me av rebbeavv antaggiato l a b ib liografia delle musiche per l iu t o .
C fr. B R A N ZÒLI G . R icerch e su l lo s tud io del l iu to .
R oma , Loesch er, 1889,spec i e da pp. 19 e s egg .
A L LETTORE 0
E,difatti
,Cos imo B ottegam
'
, traendo
partito del v iver suo randagio di liu
tis ta e di cantore ad lyram ; volle an
che util izzarlo come irrequieto inter
mediario di svariati progetti negjoz î ,coll
’
occupars i d’
invenz ion i e d ’
altri
d iversi intraprendimenti (l ) .
Il cod . ms . del B ottegar i (mm . 400
per 270) che fa parte della…Sez ione
musical e dell a B iblioteca E s tense di
Modena è accatalogat-o alla parola d’
or
d ine A utor i d ivers i (sec . X VI ) , col t i
tolo Canz on i, canz onette, ecc . e le
composiz ion i che contiene sono a voce
(1) Si osserv i fra. i D ocument i i l I X , il quale è
d i particolare interesse per l a storia. geolog i ca-mineralogica. del la prov incia d i R egg io—Emilia .
6 A L LETTOR E
zola,od a più voci , con accompagna
mento di l iuto
Lo stato delle carte che 10 compon
gono attes ta l’
antico ffequente uso
che d’
esso si fece : ma fu tes té ristau
rato rilegato,conservandone la co
pertura primitiva in pergamena d’
un
(1) I l cod i ce em gm. ne ll a B ib l i oteca D ucal e s e
gnato , V. H . 36, prima. che fos se questa. ne l 1761 cons egnata. a
’
Gesuiti . D ev e però notars i ch ’ essa nons i riscontra n e i tre grandi v o lumi contenenti 1’ inv entario de i ms s . E s tens i allo ra. con segn at i , perch èla. pa r te mu s ical e d i ess i
,inserta n el terz o v o lume ,
v edes i tronca ta. co l codice D C C C C X I I , ch ’era n ell as canz ia, V . H . 31
, d i 5 numer i , c ioè , av anti a ‘
quelloch ‘e i portava. anti camente. Lo elencò più tard i G . B .
D all'
O lio s otto la s eg natura R '
H
l; i l catal ogo somma
r io d i Federico R octter (anteriore al 1851) 10 portaal la. segnatura N . 1 , e il C a te lan i 10 pose n el suo
erud1tis s imo sch edar io fra gl i A u tor i D ivers ilume I nfine l a. presente catalogaz ione cond o t ta.dal cav . A . G . Sp ine l l i, l o segna C . 311 .
A L LETTORE
color verde sb iadito , nella quale ve
dons i tuttora i residu i dei nastri che
lo fermavano. Il cod . verrà,fra breve ,
esposto in vetrina per guardarlo da
ulteriori deperimenti . Ques to impor
tante cimelio porta in capo del fron
tispiz io la data 4 novembre del 1574
poi , a penna , lo s temma del Duca di
B av iera,e,di sotto,
quello,o quell i
assunti dal nostro Cos imo, 001 motto
T U N O B I S E LI C E vergato nello svo
lazzo d’
uno d’
essi . Il maestro A ngelo
C atelani e i l cav . A nton io C app elli (l )
(1) A l fu cav . A nlonz'
o C appe ll i dev es i l a p r esentaz ione d i questo cod ic e de l B ottegar i a l mondo mus icale, po ichè nel la. S ce lla d i curios i tà Zellerarz'e, etc .
stamp 1 te da l R omagn o l i in B o logna nel l ’a . 1868 (94.a
d is pen sa) me pubb licò nove po es ie,un endov i un fac
s im i le della. can z on e AI ! parlo,ah i sorle r ia !
A L LETT O RE
10 st imavano tutto di suo pugno,ed
anz i il primo opinava che quel z ihal
done fos se lo stes s is s imo che serviva
al B ottegarz'
per legger la parte . T utto
ciò pare anche a me veri s imile,giac
ch é i fogl i di guardia contengono me
morie e note personal i e sentenze che
ben pos sono riferirsi al nos tro musi
c ista.
11 cimel io raccoglie Musiche di
B ottegari C osimo .
Caccini G iulio , detto R omano .
Conversi G irolamo .
Dentice Fabriz io .
Ferretti G iovanni .
I ncerto .
O rlando Lasso .
A L LETTORE 9
M edici I sabell a (l ) .
N ola (da) G io. D omenico .
Palestrina G iannetto .
B ore Òipriano.
Strigio A le s sandro .
T romboncino I ppolito .
Vinci Pietro .
Wert Jacquet .
Roes ie di
A la'
manni .
A lciato.
B oj ardo .
M ons . de lla. C asa .
C ater ina. de’ Vigri B eata.) ed
altri incerti .
Sorell a d i Francesco 11 Granduca d i Toscana,cognata d i B ianca. Cappel l o , e mogli e d i G l ordan o
10 A L LETTORE
D ed iche 0 conunemom z z‘
om'
a
1 . B ianca. C appello Granduchessa di
Toscana…
2. Leonora. O rsini Granduch essa.
di Segni B racciano .
3 Costanz a Spinola.
4 . C h iara. M oro sini .
5.
,C h iara Spina.
6 . Marina da. C amerino .
Laura. M oro .
8. Laura. T ron .
9 . B etta. Malipiero .
10. I sotta. B remb ata.
11 . E milia. A gosti .
Dal l ibro 4° dell’
E tà di Firenze ri
sulta che il cav . C os inw, di M aitìo d i
N iccolò B ottegam’
nacque nel 27 set
A L LETTORE 1 1
tembre 1554 . E gl i s’
incontra nel ruolo
dei provvi sionat i di Ferdinando I del
l’
anno 1588 fra i musici,ma s enza
s tipend io , dandoglisi soltanto i l cavallo ,
la paglia e la. s triglia (l ) . N e1 1590 fu
descritto a gravez za in Fifenz e per
graz ia del Principe,fondando una com
menda di S . Stefano,
i cu i beni po i
furono nel 1614 v enduti .
! positivo che il nos tro Cosimo s tes se
alla C orte del seren issimo Duca A lberto
di B aviera gla un anno prima della
data del ms . dell’
E stense,dal quale
,
in memorie scritte,non troppo 1eggi
b ili per cancellature,traspare averlo
quel Sovrano per spec ial suo gradi
L ’
uomo d i gov erno de lla caval catura .
A L LE T T O R E
mento nob ilitato,fatto gentiluomo di
camera , cavaliere , gratificato di dom ,
di collane e ves timenti préz ios i, am
mettendolo anche ad accompagnarlo
nel cocchio Ducal e
C he contemporaneamente alla mu
s ica i l B ottegari fos se dedito a’ negoz i
,
appari sce da. molte altre indicaz ioni,
tanto , (come a que’
suoi temp i era co
stume) da i pro—memom‘
a s critti nei
margini e nel verso della copertura
del suo l ibro per canto e liuto , quanto
(1) D a un a ded ica, l egg ib il e n el 2° libro d e ’mad r igul i a 5 voci dei florid i v iwtuòs i del Ser.mo D uca(’i B auiera, con uno a. 10 (Venetia 1575) risulta ques to grande favore Ducale v e rso B oltegari , ch e in es sa.c onch iude inch inandoglis i, ins ieme con lu tt i ques t ih onorati v irtuosi et cans era i .
A L LETTOR E 13
in qual che sua lettera esistente me
gl i A rch iv i d i Stato di Modena e Fi
renz e .
Per esempi o in quel suo libro s i
trova nota to eh’
egli a’
di 18 Febbraio,
1600 fece in Firenze i l Con tratto della
Comp agnia p el negotio del porto d i
Genova ,mandandone la procura al
Sig. Franco’
B ottaro più sotto sta
scritto : fiorini 15 m ila fanno scud i
1 0 m ila d’
oro.
N ell’
A rch iv io Med iceo poi , as sion
ravami Ce sare Guasti , trovars i 16 let
tere fra il B ottegar i il s egretario
Lorenz o Us imbamlz'
(dal Gennaio al
Marzo del 1593) n elle qual i trattas i
d’
uno spaccio di parati , e drapperi e
in T ransilvania,
— e riferentes i ad es se
A L LETTORE
v’
b aun’
informaz ione fatta al Granduca
dagl i uomin i dell ’arte della lana
Da ’
suoi recapit i nel citato A rch ivio
A testino , e precisamente dal sommario
del suo tes tamento rogato per Franco
Sa lt i (1612, 23 ottob re) ri sulterebbe
che qualche interes se egl i aveva col
Duca d i Parma. , concernente provv i
ste d i sale ; e difatti da Villa Minozzo
dal M ol ino della,
Sal sa d’
essa bor
gata in quel di R eggio , particolarizza
informazioni a l Duca di Modena sul
modo d i giovarsi della merav igliosa
(1) Qui v ogl io rendere pubbl ich e graz ie al la. cortes ia de l C av . M ilanes i D irettoie de l R . Arch iv i od i Stato d i Fi renz e i l quale , i n termed i ar i o i l C av . I p
pol ito Malaguz z i, Direttore d i quell o d i M odena, me
me d ie de a cono scer e i sunti interessanti estratti dallafi lz a 1244 dell
'
A rch iv io Med iceo .
16 A L LETTOR E
1’
E s tense,la s cheda
,ch e 10 riguarda
,
nota ch e in brutta ant ica stamp a do
vrebbes i, B ologna,conservarsene
uno.
Finalmente, per quante indagini io
m’ abb ia fatte a rintracciare altri la
vori mus ical i del B ottega…“ dovetti aocontentarmi di poterne segnare due
soli .
11 primo,incerto assai (perchè non
n’
ebb i v is ione, ma soltanto da persona
amica un accenno) sarebbe una. C em
z one p er una voce con accompagna
mento di ch itarra Spagnuolo: ded icata
alla Principes sa B IAN CA di T oscana.
O ra,mentre con molta probab i lità.
s i può supporre es sere questa una ri
dumone ad accompagnamento di clu
A L LETTORE 17
tarrilla d’
una. di quelle l iuto ch e
nel cod . nos tro trovansi al nome di
B IAN C A C APPE LLO,0 10 senz a collaz ione
e c onfronto non s i può .accertare .
Pel secondo s i ha una magra infor
maz ione dal D iz ionar io del Fètzfs ch e
di Cosimo B ottegam'
altro.
non dice ch e
pubblicò . in due libri una raccolta -di
madrigali composti da’
più celebri ar
tis ti della cappella del Duca A lberto
di B av iera,e da lui medes imo. Ques ta
raccolta fu impres sa. nel 1575 in Ve
nez ia. dell’
erede di Girolamo Scotto,
1114 0
(l ) Là raccolta. indi cata dal Fétis dovreb b’
es s ere
pos seduta. dalla B iblioteca del Liceo M us icale di B ologna.
18 A L LETTORE
E ccone i l titolo °
I Z pm‘
mo ed il secondo l ibro de’ma
drigali a 5 voci , con uno a 1 0 dei
fl0m‘
d z'
virtuoso del sereniss inw D uca
d i B aviera,cioè O rlando di Lesso
,
Giuseppe Guami , Ivo de Vento, Fran
ces co da Lucca , Anton io Mow ri , Gio
vanni ed A ndrea Gabrielli , A ntonio
Goswìno, Frances co Lacidis,Fileno
Gornaz zani , FrancescoMosto , Josquino
Sale, C osimo B ottegari, Veneiz'
a, etc .
L. F. VA LD R I GH I .
Carta recto (sopra Ecc o la stagio
ne (2) C . B . (1)
A nime accese ardore
di s eruir quel Creatore
che col sangue pretîos o
c’acquìstò tanto riposo
in C iel fra. gl’altri suoi
che sol per quest A mor c’ hanea.
(1) Ques te due iniz iali s ignificano C osimo B ottegarzc iò v alga per tutto il ms .
22 CAN ZONI E CANZONETTE
non restate nott’ e giorno
con umiltad’et con ogni fem ore
di pregare quel Signore che poi
non ci discacci dagli eletti suo i .
non restate ecc . (b is )
Carta. verso A l la. s ignora Principes saB ianca. Cappello Granduches sa di T os cana.
Gentil S.“ et s ingular, di cui
fra. quanto bagna. il mar’6 ued’ l sole
non s ’adore. più rara. e degna. prole ,
Giono Vener’ etMart’ e ancor Minerua.
nel tuo nascer s ’unir nell ’alto chi ostro
acciò fus s i l’h onor del secol nostro .
24 CANZONI E CANZONETTE
Carta 1 3 verso (seguito).
Se s cior’ si uedrà. ’1 laccio che mi strinse
quel giorn’ ahime che tanto vi mi mi .
s’altra. catena
Se soemar uegg’ il foco eh ’
el cor m’ arse
quel giorno ch’ io mi mi il nostro aspetto,
s’altra. fiamma. gian ni mi scald ’ il petto,
Te me dis gratio.
Se sanar neggio ahime l’ aspra ferita
che mi facesti del mi o mal presaga,
s’altra. saetta. o stral mi fa. pm piaga,
Te me ringratio.
CANZONI E CANZONETTE 25
Ma. s e s i uede ogn’h or crescer il foco
stringer il laccio eh far larga. ferita.,
Se mai a. voi S .
ra io ch ieggio aita,
Te ne dìsgratio.
Se piu non m’erdj o stringi o’ npiaghi el
[core.
Carta 2.
a recto (il medes imo una voce
p iù bassa) .
O cchi miei che uedeste
il b ell ’I dolo nostro ’ in pred’ altrui
com ’all’h or amb idui non v i chiudesti
[(s ic)
et tu anima. mia. com ’al gra.
’ duole
non te me gisti uolo
26 CANZONI E CANZONETTE
ah i che pos so ben di re
ch’el s ouerchìo dolor non fa morire.
ah i che , etc . (b is )
Carta. 2.
a verso e recto (1) (al 7 ° tasto delcanto) C . B .
Mi parto , ahi sorte ria. !
e ’l cor ui lascio e
’ l’afl itt’alma. mia
nè morrò no,ch ’A mor non uuole ; adi o
dolcis simo ben mio !
(1) Già. pubbl icata dal Cappell i, nella c itata Sceltad i curios i tà letterarie, dis pensa 94
,con fac—s im ile
in fine.
CANZON I E CANZONETTE 27
Mi parto e sol mi guida.
dell’alm
’e del mio cor la. spem
’infida ;
nè morrò no , ch’ il dolc
’aff
'
anno annina
do lcis sima. mi a. dina !
Mi parto e 11 0 lontano
sempre chi amand’ il ud stro nome innamo ;
nè morrò,no
,ch ’ il duol mi dona. aita
dolcissima.mia. uìta.
M i parto,0 m ia signora
,
che già. del mio partir è gionto l’h ora.
Nè morrò nò ch ’A mcr non vuole , a. dio
Delois simo b en m i o .
28 CANZONI E CANZONETTE
Carta. verso e 3 a reato (seguito) C . B . (piglias i
la noce al 1° tas to del canto) .
Io no piangend’ i miei passati tempi
i quai pos ’ in A mar cosa mortale
senza. lev arm’uolo b evendo 1’A 1e
per dar forse di me non b as s ’ es empi.
T u che uedi i mie”mal i indegni et empi
R e del Ciel inuìsìb ìl’ e immortale
Soccorr’all
’A lma. desuiat
’6 fi ale
e’l suo difetto di tua gratia adempi .
Si che s ’ io nis si in guerra. eh in tempeste.
muor’ in pace ’ et in porto,e s e la. stanz a
fu v an’
,almen s ia la. partita honesta ,
CANZON I E CANZONETTE 29
E t quel poco di niner che m’ananz a.
et morir degn’es s er tua. man presta.
tu s ai ben ch’ in al trui non ho speranz a .
Carta verso D i Mons ignor del la. Casa
C hi di ce ch’ io mi (10 pochi pensieri
pigh'
s i tutt’ì miei pens ier per s e
et quando uuol pensar pens i per me
ch ’ io per me gli eli las cio uolentieri .
(1) Ques to s onetto bernes co attribuito a M ons . G .
D ella. Casa (come di ce il Cappel l i ch e lo pubbl i cò perla. pr ima v ol ta nel la s ov
'
racitata Scelta d i cur ios itàletterarie) non è musi cato, ed è scritto nel Codice delBottegari , come al’ suoi tempi us av as i, z ibaldoned i memoria.
80 CANZONI E CANZONETTE
S’ìl pensier fa. gl
’afi
'
anni pm leggieri
chi uuol ch’ io pensi mi dica. perchè
ch’allh ora. io pens erò se così e
molto pm che pensar non fa mestieri .
Ma. s e ’l p ensar’aggiunge male a male
crescendo al cor doppia malinconia
non è dunq’ il pensar cosa b eètiale.
A me per ben che la. pm dritta. s ia.
operar bene et s e ’l b’ennien poi male
alz a. la. testa. et di : qualcosa fia 9
Perchè la fantasia
Che dagl’afi
’
anni e da pensieri e astretta
gm. mai non può pensar cosa perfetta .
32 CANZONI E CANZONETTE
E t finalmente prono
s empre martir’ et Spasso,
et temo,et spero, eh nel dolor
[m’ ingrasso .
Carta. 3 .a verso e recto (Orlando Les so) .
Sus ann’un giour, d
’A mour sollicite s
p ar dus Viglìar convoitas s e. beante ,
fut en s o cour brit”e diconfortee.
e voie. l’eff'
ort feit asse. castetee,
elle leur dit si par di sloiaute
de secors mi ens uous aves ioij
san se c’est feit de moi .
s e ie fes res istens e
vous me feres mourir en deshoneur
meie i’ame miens perir en innos ens e
che d ’offens er par pes se le signeur .
A ria in ottava rima. C . B Pigliasi la voce al tasto del
C anto (non vi sono parole sotto le due battute d ’
accento).
CANZONI E CANZONETTE 88
Carta. verso .
10 sper’ e tem’et ard
’disfaccio
e quest’ ardore
e’ho dentr’ al core
non mi vuo] vivo et non mi trahe
[d’impaccio.
I o volo sopra ’1 Cielo e in terra. ghi accio
e in tal pens iero
io mi dispero
che nulla. stringo e tutt’ il mond ’
[abbraccio .
(1) giaccio .
34 CAN ZONI E CANZONETTE
H o in odio et amo et seguo chì m’ancide
et pur non neggio
com’ ìo uaneggio
ch’A mor alfin di me si burla. e ride .
Io piango e rido de granosi obumi ;
e in tale stato
son condennato
per donna che par’ bella. ag1
’ o cchi
Carta. verso (seguito) .
Non uo pregare chi non m ’as colta
Che la.mia. dina.
D’amor e priva.
La. ride,la. ghigna, Ia burla, 19.
‘
sprezza
C hi fa l’A more .
A h ìme’1 mio core !
CANZONI E CANZON ETTE
Grido pietade 1a nott’ el giorno
Ma. la. nemica
Non ode mica .
L’ è sord ’ e muta., 1
' è cieca. 1’ è priva
Di v er’A more.
A h ìme’1 mio core !
T u ch e la. tenti lascia. la strada,
C h è non ti giona
Far ogni proua.
L e bell a , 1’ è saggia
,l’ è ricca, l
’è sana
M a s enz’A more.…
A h ìme’1 mio core !
La. segu’ogu
’ hora,ma. pm mi fugge
Perchè l’ infi da
Pm non si fida.
L e cruda,1’efiere. , l
’è ingrata
,l’è s atìa.
Di far
A hime ’1 mio core !
86 CANZONI E CANZONETTE
Sai ch’ io ti dico , tu uai
E’l tempo perdi
Con gl’anni verdi .
Si prend’ s oil az z o, a’ piacer conforto
L’altrui dolore .
Ahime’l mio core !
Carta 5 a red o .
sòben mi e’ h a. b on tempo, fa la la la la la
[la la la la la .
A I s o, ma. basta. mò fa la la etc .
So ben eh’ è favorito , fa la la
Ahime nol posso dir, fa la la
0 s’io pote ssi dire , fa la la
Chi na,chi uien
,chi s ta, fa la [a
CANZONI E CANZONETTE 37
La ti darà.m artello fa la la
Per farti disperare fa la la
Saluti et b aciamanì fa la la
Son tutti indarno fé fa la la
Non giona. far il Z ànni (1) fa la la
A ndando su e giu fa la la la
A 1 puo b en impiccarti fa la la
C h’al non fara ment fa la la la
Passeggia. pur chi vuole fa la la
O h’el tempo perderà. fa ìa la la
0 parli o ridi o piangi fa la la
N on trouerai pietà fa la la la .
(1) M as ch era buffa. italiana. da Sarem o,m 1mo buffo
della commed ia dei R oman i . N ell’ anti co v ernacoloM odenes e era corrotto in kaym
'
, e V’
eran pur le z a
gne, cos tume delle donnette al legre me'
fes tini e b a l l ipubb l i ci d i M odena nel 1500 e 600. Far da bufi
‘
one
d icevas i ancora nel la…prima. metà. del s ecolo nostronel vernacolo d i Modena. fer d a z ayn i , e da ba raten
88 CA NZONI E CANZONETTE
Carta recto (seguito) . A I Seren1s s imo D ucaM aximi l iano d i B auiera.
Io uorrei pur cantar la. nostra. gloria
s h auesm ard1r con quest1 bass1 accent1
finch è qualch’un con pm suau’ hi storia
seguir faces se alle future genti
il nostro gran nalor 1’alta. memoria.
le singular virtu rare eccellenti
che risuonano homai quind i et lontano
di noi G ran Dima Maxinîìlîano (1)
(1) Var iante ad usanz a d i quel la. per B ianca. C appel l o . D i uoi princ ipe nostro T rans iluauo.
40 CANZONI E CANZONETTE
Carta recto.
E diventato questo cor me s chino
una campana posta. in bas so 10 0 0
ch e sona. nott’ e giorn’ foco foco .
Martello la. percuote , Amor la. tira
et con il suon dei dolorosi accenti
acqueta le tempeste pioggie e uenti.
C on le catene di dua. bionde trecce
s i sta. legata sotto l ’umil tetto
del ce.mpanìl dell’affiitto mio petto.
Corri dunque crude1 questo suono
e smorz a le mi e fiamme per pietade
con l’acque. della. tua. rara beltade.
CANZONI E CANZONETTE 41
Carta 6 a recto (seguito) .
Ditemi,uita mia., non sete quella,
quella che con gran fede servi r soglio ?
sì, vita mia., ch’ io son et esser uoglio !
Ditem i, o caro ben, non sete quella
ch ’ al primo sguardo mi ferist’ il core ?
s ì, vita. mia , che co sì uncle Amore
Ditemi , core mio, que s to bel viso
non l’ b enete me solo dato in dono ?
sì,vita mia, che tutta. nostra. sono
Ditemi, uita mia, ui piacerìa
che ui tenessi stretta per la mano ?
sì, vi ta. mia., purch è stringessi piano
42 CANZONI E CANZONETTE
Carta. recto (segmto) .
Ditemi , uita. mia , se ui tocch as s i
il bianco petto e poi v e lo bacias si ?
sì,ui tami a.,pur ch’ancom ’
ab braccias s i
Ditemi , uita mia, s’ardir potrei
d’appres s ar il mio cor col vostro core ?
sì,uita.mia
,che sete 10 mi o Amore
Dunque s e voi mie. s ete,io nostro sono
prendiam de’ nostri Amor dolcezza tanto
quant ’ho Sparso per noi lacrime e pianto .
Sì, uìta. mia, cor mi o, dolce tes oro,
eccomi qui con voi ch’ io mi disfaccio .…
tenetemi Am0 r mio semp re mai in
braccio
(1) Certamente dev es i leggere mai sempre.
CANZONI E CANZONETTE
Carta. verso.
Che farò et che dirò ,
che che s cusa. troverò ?
C h emia. madre stamattina
mandò mec’una. fantina,
per andar ’ al lo G iardino
per coglier’ 10 petrosino
nel mio A mor ch’io mi scontrai
et con seco mi fermai
et l’ab bracciai, et le baciai…
Che farò et che d irò
et che scusa. troverò 9
( l ) Petrosellino, prez z emo lo.
44 CANZONI E CANZONETTE
Mentre seco era e. scherzare
quella ( 1) non me nidi andare
tant’ intent’ era ’1 mi core
di parlar col nn o Amore
che ’n su l’erba. io mi colcai
et con lui m ’ addormentai
et l’ab b racciai. et 10 baciai …
Che farò etc .
E t suegliata poi ch’io fui
la. chiamai ’na nolte. o
dove sei fantìna m ia ?
ch’ eri la mia. compagnia ?
ella non rispose
all’ b or mio A mor risueg1iai
et l’abbracciai et 10
Che farò etc .
(1) La fantino .
CANZONI E CANZONETTE
O hìmè , D io ! ch’ io no morire
perch’ iò non saprò che dire
dimm i tu che debbo fare ?
ch e scusa potrò tronare
ch e mi a. madre creda mai
perchè m ia. gui da lasciai
eh 1’abbracciai et 10 b aciaj …
Che farò etc .
R ispondela. mia speranza
di ’ che uìen’di quella danz e..
c ’han fatto le tue compagne
quinci per queste campagne
et che mentre che ba1]ai
la tua. scorta. perdut’ hai : …
et l’abbracciai et 10 baciai…
Che farò etc .
46 CANZONI E CANZONETTE
Con mia madre questa. s ia.
per oggi la scusa. mia
et s e pur ella. nol crede
col giurar me farò fede .
Ma. s e la.mi torna. bene
Spesso ritornerò tene
h er dunque a’ D io
caro ben m io
Così dirò così farò
questa scusa. troverò .
Carta. recto.
Triste. sorte e la.mia.
per cagion d’amare. morte
poi che morto è mio marito
non ho mai quasi dormito .
48 CANZONI E CANZO NETTE
Quando prim’ letto andaua
tutta. la notte lieta. s ta.ua
et s e freddo m i veniva
mio marito mi copriva .
Amor che deggio far, soccorso aspetto
senza. marito s tar non posso e. letto.
H er che giovanetta. sono
qu1 r1mas a. in abbandono
devo sempre in b runa. ves ta.
viver trauagliata. e mesta.
Amor farò cercar,in fede mia
chi mi tenga. nel letto compagnia.
Carta… verso.
Vorria poter andar s enz’es s er visto
in ogni part’ e 10 0 0 come vanno
1’ombre et li spirti ch
’ inuìs ib il nann e.
CANZONI E CAN ZONETTE 49
E t allo lietto delle donne belle
me ne v orria. andar di nott’ oscura.
per risv egliarl’et per farli paura. .
E al miglior s on o lì panni da. dos so
norrie. leuarli et, quand’ a ll’ incamìsa.
poi le uedesm,farmi una. gran risa.
O h che bel Spas so che saria uedere
spogliat’
,in letto, ch
’ io rimiro il giorno
eh io ridend’andarli attorn ’ attorno .
Continua C . B . Sott ’ altra misura. ripete la. C anzone alla. D uch es s a d i Segni del verso del la Carta 5.
50 CANZONI E CANZONETTE
C arta recto.
Donna. vagh’ e leggiadra.
voi s et’ una. gran ladra.
et sapete rubar con tal destrezza
che ben mostrat’ogu
’b or es s erui
[auuez z a .
Voi sola. sete bella.
ma. contro A mor rubell a.
perche m b asti a’ tutte la beltade
e in un medesimo tempo crudeltade.
Vi pars e bell ’ honore
quando rubasti Amore
rubar ad un fanciul l’A rco et li stral i
per far con la. belta. colpi mortali ?
CANZONI E CAN ZONETTE 51
Hormai s ete smperta.
per una. ladra. e sperta
ma. s e ’l rapito cor non mi rendete
alla. ladra gridar mi s entirete .
C arta verso Sonetti . C . B .
A rdo permio destin’e un temp’agghi accio,
amo chi m’o dia. e h ch ìmf s degna h onoro
et chi mi fagg’ ogu’h er seguo et adoro
la. nite. sprezz’ et la. tua.mort’ abbraccio .
Hora. son sciolto et hor m i trono in laccio,
h er godo amando —et or godendo moro ,
b orm ’ è grato , h erm’ uccide il granmartoro
etb orm’ein odi o
,b or bramo il fi er’impaccìo.
52 CANZONI E CANZONETTE
B or piango h er rido et h er lasso mi dono
ai tormenti ou’10 son ta1’ b or beato
,
h er spero”
et hor s on posto in abbandono .
B or mi fa. lieto h er mesto il duro
misero me ch’a tal condotto sono
che non uorreì nel mond ’ es ser mai nato
Fin che tu amasti amai,arsi s ’ ardesti
,
fui freddo s e tu fosti fredda mai,
finch è fede os s eruasti io 1’ os s eruai
te sola. volsi finch è me uolesti.
Piansi s e mai del mio pianto piangesti,
s e t’ affliggesti et io leugnend’andai
s e tu m i desiasti io ti bramai,
fui cerco di dolor, s e ti dolesti .
CANZONI E CANZONETTE
Ma poi che nuou’A mor t
’ acces ’ il petto
eh a me nuova. fiamma. abbrucia. il core
dolc’ è l’ incendi o tuo dolc’ è ’1mi o ardore .
O h dolci s degni ! ogni 11 0 1: s ia. benedetto
il lasciarmi,il lasciarli : oh gran dolore
es ser di donna. instabile soggetto !
Carta. 9 .
a recto. C . B .
Chi mi s ente cantar per certo dice
non“
è di quest’A mat
’il pm feli ce
ma. lo s a. 10 mio core
s ’ io canto per piacer o per dolore .
E t s e rider’ tal ’ h or alch’un mi uede
ch’io uìua. contentis s imo s i crede
ma. lo s e…l ’ alma. mi a.
s ’ io canto per piacere o gelosia .
54 CANZONI E CANZONETTE
E t chi gioir mi uede in ogni loco
crede ch ’ io h ab bi il cor in fiamm ’ e ’n foco .
ma lo s e. 10 mio petto
s’io canta. per piacer o per di spetto.
T alch è s’alcuna. nolte. io rido o canto
lo faccio per s foga.r l’ acerbo pianto ,
et per cela.r 1’A rdore
tal uolta. canto che piang’ el core .
C arta verso e 10.
arecto. (al 7
° tas to) .
Filli gentil piangea.
mìrand ’ il suo bel Tirsi, et le dicea,
poi che n’ ho dato 0 mio bel Tirsi il core
las ceretemì noi per nuovo A more ?
CANZONI E CANZONETTE
Carta. 10.
a recto (ripetiz ione del la. Cartarecto) con mus i ca. d iversa.
E diuentato questo cor meschino
verso (ripetiz ione del la. Carta 2
O cchi miei etc .
co l l ’ aggiunta.
Signor mio che uolesti
per me ingrato salir su 1’alta. C roqe
patir morte , ahimè sì crud’ e atroce ,
e tu cor mio com e non t’ apri e struggi
e da’ peccati non ti parti e fuggi ?
che s e non nuoi pentirti
che de ’ far pm Gesù per teco unirsi?
CANZONI E C …L’
Z O N E T'
B E
Carta 11 .
aL recto Co s imo Bottegari .
Poi ch ’ el mio largo pianto,
Amor, ti piace tanto ,
asciutti mai quest’ occhi non uedraì
fin che non uengh i fuore
ahim è per gl’occh
’ il core .
Caro dolce ben mio chi mi vi toglie ?
come potrà. giammai questo mio core
viner senza di noi ?
ahime che l’ aspre doglie
’1 mio acerbo dolore
mi fa. miser’ e poi
versar degl’ occhi lassi
legum e oh ’ pietà muovon i sassi .
58 CANZONI E CANZONETTE
Carta recto e verso CosimoBottegari .
C um v ocatus fueris ad nuptias , re
cumbe in novi s sim o loco ut dìca.t tibi qui
te inv itav it A mi ce, ascende superius et
erit tibi gloria. comm simul dis cumbentì
bus A lle luia. all eluia..
Mandatum nouum do vobi s ut dilìgatis
inv icem , s icut dìlexi nos . Maj orem chari
ta.tem nemo habet nt animam suam po
na.t quis pro ami cis suis .
CANZONI E CANZONETTE
Carta. 12.
a recto Lauda del la B eata Cater ina d i B òlogna alla sacratiss ima Verg ine Madre d iD io, composta da lei in forma d i sonetto.
Salue R egina.,Vergin glon os a,
Dalla. cui fronte il sol la. luce prende
Madre di quello a. cui l ’h onor si rende
e del pio Padre dolce figlia. e sposa..
N el ciel trionfa. lampa. ualoros a.
C h’al M ondo enell’ab is s o ancor risplende,
alto nalor che il 56 001 non comprende ,
celeste ori ental gemma. pretios a.
Vergine in me dhe uolgi i tuoi
[b egl’occh i,
s e mai a. te fu grato quel prim’A ue
Che dal ciel venn e in questi bas si lochi .
CANZONI E CANZONETTE
Deh non guardar al m io fallir eh e
[grave
la. via. mi mostri done vanno i pochi
che del cor mio hormai ti do le chiavi.
Carta. 12.
a verso Lauda del la beata. Catar inada B o logna , stata. composta da. lei in ottav a rima .
R ifiuta. ogni dilett’e ogni piacere
s e con Jesù tu uuoi sempre godere
di lui sue. Sposa. certo non sarai
s e p er stretto sentier non anderai
di etc. (b is )
lui t’ ìnuita. 0 01 fie1 e con l’aceto,
e tu beni in delitie e ne stai cheto
t’ inganni di volar al Ciel s enz ’ale
ch’il far ben dopo morte più non vale .
Segue un ’aria bel l i s s ima per ottav a rima et anco
per M iserere mei D eus .
C A N Z O N Ì E CANZONETTE 61
Carta. 13.
a 'reclo Cos imo B ottegari
Monicella. mi farei
s’io pensassi essere accetta.
et il nome ch’ io vorrei
saria. suor’
b ell’
angz'
oletta
Vorria aver le T onicelle
di saiette. Milanese
e le bende bianch ’e belle
co’ i s oggòli alla. franzese .
(1) Questa canzone fu g la. da. me pubb l i cata s inodal 1886 nel Giw nale A . N . 8
, p . 126 .
62 CANZONI E CANZONETTE
I l b auaglio largo e fine
la. cintura. larga. e stretta.
co' le belle forb icine
e’ l cortello e la forchetta .
Vorria. ancor hauer la. cella.
assai larga. e spatìosa
e buon letto fos se in quella…
con cas son pien d ’ogni cosa .
E con dolci paroline,
col tener la. bocca. stretta,
direi mille oos elline
da. fermer chi ave s se fretta .
Sopratutto norrie. h auere
’na…dinote uaga e bella
che mi desse ogni piacere
et anob ’io ne dessi ad-
ella .
4 CANZONI E CANZONETTE
Mi pias ere Malfas ie
et b ib are 0 0 1 fias con
trinche corans etc .
Mi springh ere salter und denz en
mi cautere bell e canz on
trinche corans etc .
‘
d i s cìlofferre tutte le notte
perché mi s tar sempre fol
brimob coraus etc .
\[ i s campere bell e Matonne
ne volere far 1’A m or,
perch’el franz os per m i non b on,
ma. trinch er’el man
'
gere suppen
b on plataìs stìnch di crant z
b ohren mues stocch fin, auch !
CANZON I E CANZONETTE
Carta recla'
(in tedes co) .
Venus D u und De in ! ind
seid all e beide b lind
und pflegt uns z u verblenden (l ),
wen sich z u euch tha t wenden .
Vie ich wohl h ab ’ erfah aren (2)
in me inen j ungen Jahren
A mor, D a ! indl ein blos s,
Wen Dein v ergìfletes Geschos s
Das H erz einmal b eriihret,
D er w ird alsbald v erfiìhret.
Wie ich wohl etc .
Fiìr nur einePrende all e in (3)
gieb st D u viel tausend Pein ,
( l) varp lemlen i l ms .
(2) erfarren i l ms .
(3) E quiv ale !i eine einz ige Freud e .
66 CANZONI E CANZONETTE
fiir nur ein freundli ch Scherzen
gieb st D u vil tausend Schmerzen .
Wie ich etc .
D arum rathe ich Jedermann,
Von liebe s chnell ab zustehen
denn nichts ist zu erj agen (2)
in Liebe , dannweh und ! lagen
Das habe ich alles erfahren
I n meinen j ungen I ahren.
Carta. 14 .
a verso G iul io R omano
Fillide mia. mia Fill ide bella
m e s i rubella.
s ì sp1etata. e ria
ch e mi uede morire
nè uuol morend’il mio cordoglio udire .
(1 ) I à . schne’l dams Liebe z u lassen .
(2) I à . denn bei d er Liebe istnich ts . als 1Veh
und ! lagen z u erj agen
CA N ZONI E CANZONETTE 67
D ìtegìi noi s e di me li cale
ch’ il miO gran male
m en dagli occhi suoi
d itelì che rimi ri ,
mentre ch’ io moro,almeno i
[martiri.
Carta 14.
aL verso (seguito) al la S ig .
a C ostan
tia. Spinola .
Viddi una rosa
nel bel giardîn d’A more
,
onde bramosa
stesi la. man per corr ’ sì fiago fiore
e ritrouauj (1) as cosa.
’na. spinola pungente
che mi pa s sò la. man, l
’alm’ e la. m ente .
(1) ritrovaivi .
68 CANZONI E CANZONETTE
H er perch’io sento
tanto foco nel core
temo e pauento
quel ch ’es ser puote
(b or mel’ha. detto A more)
tal ch ’ io nino contento
ch e quelle fiamm ’ardenti
s on di C ostantia , i begl’occh i lucenti .
Carta 15.
a recto C . B .
N on uegg’al M ondo cosa
che non mi sia noiosa ;
s ol la. tua. uagh’et desmta.
nell’ahna mia. r iluce.
Ma. che mi giona , ahi lasso,
se la nite. ch’io passo
s empr e in tormenti, et l’es s erti fedele
t’ han fatta pm crudele ?
CANZONI E CANZON ETTE 69
Mostrart’ogn
’h or per proua.
dell’amor mi o che giona ?
non nedi ahime che per dolor s ’allarga
la. mia. doglìos a. piaga. ?
Nè per tanti lam enti
h an fine i mi ei torm ent1
onde conv ien che sospirando dica
ahi del mio cor nemica. !
O Virginia. gentil,leggiadra. e bell a
s ia. benedetto l ’h ora che les sasti
la. tua. paterna. casa. e’ in quest’ entrasti,
D a. poi che tanto gaudio, e tanta. gioia.
c’apportasti 0 01 tuo b enigno aspetto
,
che chi ti mira. ogn’un ti nien soggetto.
40 CANZONI E C A N Z O N E'
I‘T E
Ma. de ’ tuoi genitor non so che dirm i
come lasciar t’us cis s ero (1) da. loro
se stimano le gioie e 10 th esoro.
Perchè gioia. tu sei legata. in oro
e uaglion pm ques t’ooch i e mano bella.
ch e non B ologna. con le sue castella.
e uaglìon pm quest’occh i e belle trezze
ch e non B ologna. con le sue ricchezze .
Errato uscir ti lasc iassero ! .
72 CANZONI E CA N ZON ETTE
Carta 16 a verso Cos imo Bottegari . M anda
tum nouum de vob is etc . a. s ola v oce con accompa
gnamento d i l iuto anch e in altro mod o .
Carta 16.
a verso Lauda per i fanc iull i p i
glias i la nota al tas to del canto . C B
G iovan etti con fervore
deh fuggit’ìl uan desire
se ui uolete uestire
del dìuìno et Santo A more .
Se Giesù s eruir uolete
col quor lieto humi1 et puro
pace sempre voi h arete
deh lasciate il mondo scuro .
GANZ O N I E CANZONETTE
E h se par’al senso duro
qui consiste la. virtute
ch’ei dà. nel ciel salute
con l’eterno creatore.
Quanto pm ui scosterete
dal fallace mondo rio
tanto più v’appres s erete.
con Giesù b enigno et pio.
E h però con buon desio
trasformate l’alma. nostra
nel signor ch ’ il Ciel ui mostra
et vi chiama. a tutte l ’hore.
44 CANZONI E CANZONETTE
Contemplate o giovinetti
che chi è de Dio ’nfiamm ato
giusta. 1’A rra. (1) degli eletti
et alfin fatto è beato .
D ateui alla. deuotione
habitate in luoghi santi
d0ve dì Giesù si canti
h ìnni et laude tutte l’ h ore .
Carta 17 .
a recto d i O rlando Las s o (al terzotas to del canto) T imor et tremor etc . parte a s olav oce con accompagnamento d i l iuto.
Carta verso (finis ce nel la. recto) .
I d . S econda parte E xaudi D eus etc .
(1) A cconto, caparra .
CANZONI E CANZONETTE
Carta. recto D i Jach es Wert s . 0 sa
crum conv iv ium etc .
Carta. 18.
a verso (finis ce n ella rectoCos imo B ottegari a 4 (al c anto e v oto) Pater no
sier etc .
Carta recto Cos imo B ottegari (piglias ila. v oce al tas to della. sottana) C um uocalus fue
rt'
s etc .
Carta. 19.
a verso e 20 9 recto Cos imo
B ottegari (piglias i la. v oce tasto del canto)A ve M aria. etc .
Ca;ta reclo finis ce nel la. versoD i Pietro V inci
,3. 5 (piglias i la. v oce al primo
I
tasto del can to) M andatum nanum etc .
Cama 20 a verso C . B . Sonetto.
C antaj un tempo et s e fu dolce il canto
questo mi tacerò oh’altri il sentina
b or è ben giunt’ ogni mia. fest’ rina.
et ogni mi o piacer riuolt’ in pianto .
76 CANZONI E CANZONETTE
O fortunato chi raffrena. intanto
il suo desio che riposato uiua,
di ripos ’ et di pace il mio mi priua,
così na. oh’ in altrui pon fede tanto .
Misero ch e speraua esser ìn nia.
per dar Amando assai felice esempio
a mill e che uenis s er dopo uoi
H or non lo spero, et quanto e grane eh
[empio
il mio dolor saprallo il mondo et noi
di pietad’et d
’A mor nemica, etmia.
C A N Z ONI E GANZONETTE
Carta 21 .a recto Sonetto.
Tutto ’l di piang’ efpoi la. notte , quando
prendou riposo i miseri mortali
trouom ’ ìn piant’ et radd0ppians i i mali,
così Spend’ il m io tempo lacrimando .
In trist’ humor no gl’ occhi consumando
e ’l cor in d0glìa. et son fra. gli Animali
l’nltimo sì, che gli amorosi strali
mi tengonî îa
'
d ogn’h or di pace in bando .
Les so che pur dall’
uno all’altro Sole
,
dall’un
’omb ra. l
’altra. ho già.
’1 pm
[Corso
di questa. morte che si ch iama. vita. .
78 CANZONI E CANZONETTE
Più l’altrui fallo ch e ’l m io mal mi duole
ch e pieta niuna e ’1 mio fido soccorso
uedrem ’Arder nel foco et non m ’aita.
Carta 21.
a recto (s e0 ulto) C . B . A ria da
s tanza.—piglias i la noce al tas to del canto. (6
battute s enza. parole).Car ta 21 .
a verso Aria d a s tanz à d i C . B .
(pìglias i la noce al tasto del canto) .
N on è pene. maggior cortesi Am anti
noi ch e donasti duo b egl’occh
’ il core
(senza ripres a seguita da capo) .
che quando 1’ huomo alla sua donna
[innanti
far palese non pos s ’ il suo dolore
et quantunq’ella il cor uegg
’ai
[sembianti
non s i muou’ pietà di chi s i more
gran miseria ’1 suo Amor tener celato
'
e, amand’altrui non es ser punto amato
80 CANZONI E CANZONETTE
Poi quando l’aria. è calda.
T om as s i un chiaro fonte (b is )
eh nuoi ch’ io te lo dica.
Donna. crudel perchè
801 perchè tu da. poi
bagnassi all ’ onde mie le mani (1)
A lla. v endemmia. poi
tornassi quel ch’ io sono (b is )
et nuoi ch’ io te lo dica
Donna crudel perchè ?
Sol per poterti dire
quel ch’aues sì pas sato et poi morire .
( 1) errato : certamente li membv i .
CANZONI E CANZONETTE 81
Carta 22.
a recto J1 ltra. aria nuov a da stanz ad i C . B .
Deh ferma Arnor costui ch e così s ciolto
dinanz i al lento mio correr s ’ afiretta
o tornann'
nel grado onde m ’b ai tolto
quando né—a te nè ad. altri era soggetta .
Deh com ’e il mio sperar fallace e stolto
ch’ in te co
’
preghi mai pietà s i metta
che ti diletti,anz i ti pas ci et uiui
dì trar da gl’ occhi lacrimosi riui .
M a di ch i debbo lam entarmi (ahi lassa)
fuor che del m io desir’ irrationale
ch’alto m i lena e
'
si nell’A ria passa
ch’arriua in parte oue s
’ab b rucia l ’ale .
6
82 CANZONI E CANZON ETTE
Poi non potendo sostener, mi las sa
dal ciel cader ; nè qui finis o’el male
che le rimette , et di nuou’arde
,ond
’io
non ho mai fine al precipitio m io.
Deh dou’ è l ’ alma mia dou’ è ’1 mio sole
dou’ è la nisba che neder desio
done son quell’angelich e parole
sostegno sol del fragil niner m io ?
done s on le bellez z e al mondo sole ?
m ’ ohimè che deuria dir done s on’ io
che . lungi dal mio ben, dal mi o tesoro,
m ille uolte al di nasce , etmi lle moro .
CANZONI E CANZONETTE 83
A hime , cor mio, ahim e chi mi t’h a tolto
chi mi t’ ascende ahim e chi mi ti nieta
chi mi contende l’aria del bel uolto
che tenea l’alma mia tranquilla et lieta ?
ah i partenz a crudel com ’b ai tu uolto
ilmi so in pianto onde convi emoh’iomi eta
s 0 5pir, lacrim e , affanni angos c’et duolo
mentr’ il Ciel mi terrà mi ser et solo
Deh fos s ’ almen si noto il mio tormento
a noi,cor mio, s i come n
’è ’1mio foco
che com ’ardo per noi liet’ et contento
cosi per uoi mi saria ’l pianger gioco
ma tra’1 mio duel
,un altro maggior
[sento
eh’ io no gridando ogn
’h or dì loco in
caro mio ben, ahime chi mi t’asconde ?
et l’
eco sol’ al pianger mio risponde .
84 CANZONI E CANZONETTE
Carta 22 aterso (seguito) .
S ’ el nostro uolto è un A n a gentile
et gl’occhi nostri sono fiamm ’
ardenti
in noi dunque ci son dua elementi .
E t se ques t’ occh i m i ei son fonti eh fiumi
eh cener’ el mio cor , dunque di remo
che uoi et io quattr’elementi s iemo.
’
\I a s e uoi aria sete, et dolce foco
eh io A cqua amara, polue et terra,
come tra noi ci nasce tanta guerra 9
Che se uoles s e’ i11‘
ato et la mia sorte
che tutti quattro fus s imo una cosa
o che uita felice et gratiosa l !
CANZONI E CANZONETTE 85
Carta 23 .
a recto.
H ippolito T romb onz ino (l ) .
Vostra beltà. s i bella
che l’occhi o ab b agl’
e tutto ainee ’ el
a qualunque 10 miri
eh la dolce fauella
(1) M’
era no to un B ar lolomîo T romb onz ino, non
pero um’I pp o l ito , del quale non av ev o s inora incon
trata menz ione nè in Wanderstraeten, nè in Fètis ,
nè in Pong in, pè in altrettal i mus icografi . A ccertatoche l
’
1ppolito fos se sconosciuto al m ondo mus ical e,
ces s erebbe -dî es serlo pel ms . del Bottegari , i l qual ec i da al cune sue frollole con intav olatura d i l iuto
,
la cui data (1574) s us s egue d i circa mez’ zo s ecolo
quelle ch e s i h anno d i B wrt‘
olomio T romb onz ino, nato
in Verona circa nel la metà. del secolo X V°, e le cui
frottole, strambotti et simi lia fur ono , in spec iale coll ez ione d i l ibri
,impres s e a Venez ia da Ottav iano Pe
trucci dal 1503 al 1508, e, credo, ripubb l icate a curae s pes e d i Lucantonio G iunta
,Fiorentino, nel 1520,
86 CANZONI E CANZONETTE
ch’apen
’udi ta fa sentir d ’A more
i pm caldi desiri,
ben m ’ impiagar gl’ e ner
, ma somm’
[accorto
che sol gratia m ’h a morto .
pure in Venez ia,opera et arte d
'
A ndrea Antico (antiquus o ab antiquis ) d i Montone. d
’ Istria. Del la prima
ed iz ione citata v’
è intera la col lez ione in 9 l ibri nel laB iblioteca d i M onaco d i Bav iera ; della seconda v id iin M odena due l ibri soltanto (il s econdo ed i l terz o)nella l ibreria Pagliarol i , al presente dei S igg . con t iForni . I n questi ul timi , oltre molte frattale d i B ar
tolomîo T romb onz ino ve n’
h a d ’ un Carpentras , d iD on M ich ael Vicentino, d i March etto Carra
,Alexan
dro M antuano,d i un F. D . Z . e del lo s tes so Andrea
ab antiquis . La data del 1520 confermerebbe, s econdoFètìs , quanto accennò i l Zarlino nel le sue I stituz ioniarmonich e ch e Andrea antiquus autore, compos itoredi mus ica e stampatore, venisse a Venez ia a incideree s tarnpar mu s ich e appena al Petrucc i s cadde i l ter
mine del privi leg io ottenuto dal la Serenissima pel
suo nuov o merav iglioso trovato. I l ch .
moprof. Alb ino
Zenatti più v olte accennò a B orlolomio nel le me
88 CANZONI E CANZONETTE
Carta 23 .
3L verso madrìg : 3 0pra la S .
ra N N .
Sp ina C . B .
Nel b el giardin d’A mor uiddi una rosa
nagha com’ella in sua stagion suol farsi ,
ond’io, che di desir di uoler arsi
,
stesi 1a man eh ritrouaui (1) ascosa
una sp ina pungente
ond’ io gridando dis si ahim e una sp ina
come s i cautam ente
la man mi pas si’ el cor l’alm ’et la
[mente !
N B . Come gl i antich i romani,s pec ie de’
municz'
p î ,
ch e,morto 0 detroniz z ato un imperatore, ne cons er
v av ano i l busto e me cangiav an soltanto la testa, i lBottegari sostituiva , a seconda della dama o del cuorsuo o d i quello del padrone di casa, i l nome della elo
g iata . Ques to madrigale con alcune v arianti s erv itanto per una Virg in ia, quanto per una Sp inola ed
una Sp ina .
(1) r itrova ivi .
CANZONI E CANZONETTE
Carta 23.
a verso (seguito) L. O . Sf. D . D .
S A . S . P. D . T .
Dunque credete ch’ io
o possa,o,uoglia mai poru
’ in oblio 9
pos s’io morir s ’ io uoglio
non nina mai s’io posso.
d icalo A mor s ’ io non son quel che soglio
dical per D io s ’ io m i son punto mos so
s’ io credes s i uolere
s’io credessi potere
s o b en che non potrei
et quand’ ancor potes s’ io non uorrei .
Carta 24. recto Al la S ig .
a Bianca Cappel loGranduch essa d i Toscana C . B .
Non si uedde giammai luce s i chiara
che s ’agguaglias s’al nos tro B I A N CO
me, come noi, pares s’un paradiso , [uis o,
90 CANZONI E CANZONETTE
Nè mai s’intes e dir ch
'
un B IAN CO petto
di puro latte per tanta bianchez z a
superas si del Ciel ogni chiarez z a.
Per quest’ il Sol s i grand’odio ui porta
perchè c ol suo Splendor non può gia a
far chiar ’ la notte come fate uoi.
E t la luna et le stelle spaurite
non ardiscono mai di comparire
se non la notte naud’ ite a dorm ire .(1
Che sperar ponno dunque quegli A manti,
che u’adorano in terra a tutte l’h ore
,
se fate'
guerr’al Ciel
,le stelle e al S ole ?
C A N ZONI E CANZONETTE
Carta recto.
INCERTO
G iunto m ’h’A mor fra bell’ et crude
[braccia
che m ’
ancidon’a torto
,e s
’ io mi doglio
doppi’ é ’l martir, ond’ io pur 00me soglio
il megl’è ch’ io mi m ora amando
,e
[taccia .
B OIAR D O
Dimmi , ti prego A mor, s’ i o ne son degno
che cosa èl questa tua ? che pensi fare 9
eh’al prim0
‘
b0gli il 0eruello et l’ ingegno
et pazze fai le genti diuentare ?
forse chi t’ins°
egnò di trarre al segno
con quel tuo Arco a non uoler’ errare
ti mostrò che la nera maestria
era dar nel cem ello tuttauia ?
92 CANZONI E CANZONETTE
Carta 25.
a verso D i A utore incertoS .
a Isabel la M ed ic…
Lieta nino et contenta
da poi ch’ el mio bel sole
ini mostra chiari raggi come suole .
Ma così mi torm enta
s ’ io 10 ueggo sparire .
che piuttosto uorrei sempre morire .
Carta 26.
a recto G io. Domenico da N ola
(il canto al ta sto) .
Uino sol di speranz a, rimembrando
che poc’humor
, già per continua prona
consumar nidi marmi’ e pietre salde .
GANZONI E CANZONE TT E
Non è si duro cor che lacrimando
pregand’amando tal
’ hor non si muona ,
nè si freddo uoler che non si s calde .
Carta 26 . verso T rombonz ino (pigliasi (1)
la v oce al canto a noto)
I o moro amando et seguo chi
m ’occide
et perch’ io moro ogn’h er d’ amar non
non è miracol que sto
ch’A mor mi fa inor1re
e pur il no seguire ?
(1) ! da s uppors i ch e s ia sempre I ppolito.
(2) Già pubbl i cato dal Cappel li .
94 CANZONI E CANZONETTE
Carta 27 .
a recto
C om ’h aur‘
a uit’,A mor
,la uìta mia
S e chi mi può dar uita
la mia morte desia ?
C om’h aurà. fin la pena mia infinita,
Se ch i m i_ può, leuar di tanta pena
a pm doglia mi m ena ?
M a faccia pur chi può, ch’ el mio desire
alinen non può morire .
(1) G ià. pubbl icato dal Cappel l i .
96 CANZONI E CANZONETTE
Carta 28 .
arecto D el Sig. Fabriz io Denti ce .
E mpio, cui cruda uoglia et fi era mano
c’h auesti dunque ardire
001 ferro di ferire
il più bel braccio che mai fé natura ,
ah i s ort’ iniqua e dura
com ’a tanta b eltà. men non venisti
a perch’ el petto m io pria non apristi ?
Carta verso (del lo stesso) .
Amor che deggio far ? che m i consigli
s ’ i o s on prino di luce et di conforto ?
Deh per pietat’almeno
o rendimi’l cor che per lui muore a
(Segue una brev e romanesca senz a parole) .
CANZONI E CANZON E TTE
Carta 29.
a recto D’
O rlando Lasso a 4.
A ppariran per me le s tell’ in Cielo
et non saran pm per le uall i nebbie,
nerdì et fioriti tornerann’i campi
quando giunto sarò dal mio bel sole
che s caccerann’i uenti e la gran
[pioggia
qual s ouente m’h a fatt
’in mar fortuna .
Carta verso e recto H ippolito
T rombonz ino.
I o son ferito , ahi lasso et chi mi diede
acousar pur uorrei ma non ho prona,
nè s enz’inditio al mal non si da fede
nè getta sangue la mi a piaga nuova,
98 CANZONI E CANZON ETTE
Io spasmo et moro e sangue non si uede
la mia nemic’ armata non si troua
che fia ? tornar a crudel partito
che sol m ’h ab b ia a sanar chi m ’
h a
[ferito .
(Segue B a l lo a l la tedesca per l iuto) .
Carta verso e 31 .
3L recto del medes imoT romb onz ino.
Perchè s on tutto foco
E h la mia donna è un gh iaccio
lei non auendo et io m e ne disfaccio .
Pur s ’ io ne moro io restoui, non lei,
ma non s on foco . ch’ io la scalderei,
nè ghiaccio e quella che m ’estingueria,
ah i vita,ah i morte ria
nell’un ardo et agghiaccio
l’altra m
’ancide eh non mi trae
[d’inpaccio .
(Qui s egue una fantas ia a l iuto)
100 CANZONI E CANZONETTE
Carta 32 recto (seguito). Sopra la s ignoraCh iara Moros ini bo(nae) mem(oriae) .
Poi che sopra il sepolcro indarno, ah i
(las so !
pians ’ A mor la sua donna a morte gionta
prese uno stral et con l’acuta ponta
segnò di cotai note il bianco sasso .
Mai non si uidde (in questo niner basso)
A lma pm bella . a più be l corpo
[aggionta
C h iara fu il nome et dal suo fato
[gionta
fé rimaner di luce il M ondo cass’
0;
Ma s e ch i m irar brama il suo bel uolto
m iri nel Sol che di splendor et fiamma’
spes so fu l’un per l ’ altro in cambio
[tolto .
CANZONI E C A N Z O N E T T É 101
Poi come i cor struggessi (1) a dramm’a
[dramma
nedal da 0 10 , ch’amor chiuso eh sepolto
gl’
animi fuor dal freddo marmo
[infiamma
Carta 32.
a verso H ippolito T rombonz ìno (pi
glias i la uoce al canto al qu into tasto) .
Se noi dolci et'
pietosi
i b ei v ostr’ occhi donna mi uolgete
morte mi date et uita dar cr edete .
L’alma non può soffrire
maggior del moto suo grat ia e mercede
quand’ al nostro des ire
sul nostro uolto egual des ir s i 11 0610 .
(1) Struggesse .
102 CANZ O NI E CANZONETTE
Ma s e,chi b auer ui crede
p ietos’al suo dolor
,cosi ancidete ,
che sperar può chi 11 i non uolete ?
Carta 33 . recto Napoletana .
E morto 10 mio core sv enturato
E t è stato portat’ah i sorte dura
dalli sospiri m iei a sepoltura.
T ema,sospetto, ira, sdegno et morte
gl’h an fatto compagnia tutti dolenti
fin’ alla tomba, con dogli osi accenti .
A quest’ esequie funeral ’ intorno
son state m olte lact im ’ e al fin poi
l’acces e torce de hegl ’ occhi tuoi .
104 CANZONI E CANZONETTE
Carta 33 .
averso.
Vorrei saper da uoi cari signori
qual sian maggior torm enti,pene 0 gnai
Star namorato o’ hauer debito assai ?
C hi uiue in foco h a sempre mai speranz a
d ’ as tutarlo (1) col tempo, et per Amore
se ben 81 langue alfine non si muore .
La legge non condanna un’ namorato,
ma un s tatim iud z'
catur,
au erantur bona, o cap ì'
atur.
(1) A ttutirlo.
CANZON I E CANZONETTE 105
N ?) relas setur dice la s crittura
se non paga, 0 data caut'
z‘
one
deb itum, certe, dà. gran pas swne.
Dunque melì'
us es t al parer mio
m orirp ro amore in igneetin uerberz'
bus,
Quam uiuerep ro d ebito in carcerz'
bus .
Carta 34.
arecto.
In T oledo una donz ella (1)
maga et b ella com ’ il Sol
tutta leggiadretta e snella
nessun s è. quel ch’ ella uuol .
( 1) Certamente ! in T oled o ecc .
106 CANZONI E CANZONETTE
N ott’ e giorn’afflitt
’e m esta
si lam ent’ a tutte l ’hor
non s ò s ’ egl e mal di testa
o s ’ è fors ’ il mal d ’A mor.
La sua Madre ogn’or le di ce
figlia m ia che cos’h ai tu ?
chime mi sera e’nfelice
,
Madre mi a non pos so pm .
Dimmi dunque figlia mia
che mal è quel che tu h ai ?
Madre mia non s o qual s ia
penso ben che tu lo s ai
108 CA NZONI E CANZONETTE
Carta 34.
a verso. C ipriano R ore a 4 a 3 ta
s ti del la mez z ana : bisogna accordare i l canto del lav iola
,cioè i l tenore ( l) .
Ancor che 0 0 1 partire
io mi s enta morire ,
partir vorrei ogn’h or ogni momento
tant’ e ’l piacer ch’ io sento
della uita 0h’a0quisto nel ritorno
et cosi mi lle mi lle uolt’ il giorno
Partir da uoi uorrei
tanto son dolci li ritorni miei .
(3) G ia pubbl icata dal- Cappel li .
CAN ZONI E CANZONETTE 109
C arta 35.a verso (all
’
ottava alta si pigl ia lanoce, perch è osservata la ch iane ch
’
andav a segnata
per b nel s cprano) .
Dura legge d ’A mor ma benche obliqua
s eruar conuiens i però ch e l’aggiunge
di C iel in terr’ universal antiqua.
Hor so come da s e ’l cor s i disgiunge
et come s a far pace guert ’ et tregua
et coprir’
suo dolor quand’ altr’ il punge .
E t s o com ’ in un punto si di legua
et poi s i sparge per le guance il sangue,
s e paura o uergogna auui en 0h’el segua .
1 10 CANZONI E CANZONETTE
8 0 come s ta tra fiori a s coso l’angue,
come sempre fra dua si ueglia eh dorme
come senz a languir si muor et langue .
Carta 36.
a recto. (seguita) .
8 0 della mia nemica cercar l’ orme
et temer di trouarla et s o qual gui sa
1’A mante nell’A mato si trasforma.
S o fra lunghi sospiri et brevi risa
stato , voglia, color cambiare spesso
niner stando dal cor l’ alma diuis a .
S o mill e uolt’ il dì ingannar nie stes so
s o s egnend’ il mio foco ouunque fugge
arder da lungi eh aggh iacciar da presso .
1 12 CANZONI E CANZONETTE
Carta 36.a verso.
Le sciocche donne credon che l’amore (1)
Sia lacci,strali
,fiamm ’
et foco ardente
Che faccino morir l’aflìitta gente .
Arder ho ben ueduto i luterani (2)
con mill e guai et dolorose pene ,
et legar matti in ceppi et in C atene .
(1) Variante 0 quante gente credon ch e l’
A
more Cantando all’
estero, i l Bottegari av rà
compreso ch e l’
epiteto sciocch e non s arebb e statog rad ito atle dame ascoltatric i .
(2) Variante in luogo d i luteran i , me ’ paesi cattol loi i l Bottegari cantav a huomini p ervers i C iò
ch iaramente desumes i dal manoscritto.
flCANZONI E CANZONETTE 1 15
Ma (se’l dices se tutto quanto il M ondo)
per A mor non si uidde mai legato
alcuno , nè ferito , nè bruciato .
E t se 81 finge alato,nudo et cieco
garz on con l ’arco in mano et le facelle,
son de’ poeti chiacchi ere eh nov efl e.
A mor altro non è ch’ un certo humore
o per dir m eglio una strana paz z ia
causata dal mal’A n che Dio le dia.
(Segue la mqs ica per l iuto d i un B a l lo forestiere) .
Carta 37 .
arecto.
O ra ch’ogn
’anixnal ripo s ’ et dorme
io d’ogn
’altr
’animal fatto di forme
a mez z a not.
te s compagnat’e solo
v o s fogand’ il mio duolo .
1 14 CANZONI E CANZONETTE
Stelle,uoi che la notte illuminate
,
uoi che per l’ aria mormorand’andate,
o venti , ris v egliat’
, in cortesia,
la bella donna mia.
A hime che dorme in dolce sonno inuolta
e’l m io canto , anz i il pianto , non ascolta;
pur mi giona s fogar con queste mura
l’a5pra mia pena dura .
E h s e b en l’empio et indurato core
fu s empreun duro scoglio al mio dolore,
spero 0h’un gi orno il mio gran mal
[v edras s i
s plender fra questi sassi .
116 CANZONI E CANZONETTE
Ubi Plato ? ub i Porphirius
Ubi Tullius aut Virgilius
Ubi Thales ub i E mpedocles
aut egregius A ristotiles
Ubi A lexander ub i rex maximus
Ub i H ector T roj ae fortis s imus
Ubi David rex doctis s imus
Ubi Salomon prudentis s imus
Ub i A bsalon pulch errimus
(ritorna) .
C um Helena Paris pulch errirna.
(21 volta) .
Carta recto (segue) .
T rans ierunt leges mortalìurn
per unius momenti spatium ,
ceciderunt in profundum
ut lapides
Quis soit an detur eis requies‘
?
CANZONI E CANZONETTE 1 17
Sed tu Deus H ector fidelium
fac te nobis semper pr0pitium,
cum de malis fiet,Judicium .
Carta 38.
averso Seguite. la fantas ia di C .
B . sopra la canz ona deg li uccelli, mus ica per l iutosenz a parole .
Carta recto B . T re battute a v ocesola delle S tab at M ater con accompagnamento di
l iuto .
Carta 33 .
a verso e 40.
arecto Alessandro
S trig io a 6.
N asce la pena mi a
Non potendo mirar mio 11i sole,
E t la mia uita è ria
Qual’h or la miro perch
’il guardo e tale
Che lasciarmi peggior che morte suole .
A hi vita triste. e fi ale !
Che fia dunque fi i -me ch e far mi deggio
S ’ io mir’ 110 male et s ’ io non mi1 "ho
[peggio ?
118 CANZONI E CANZONETTE
Carta verso A lessandro Strigio a 5.
Madonna il vostro petto
! tutto ghiaccio e tutto foco ’l mio ;
Per questo sol desio
R is caldar col mio foco il vostro ghiaccio .
Stando petto con petto et b ra0 0’a braccio .
O felice quel giorno o felic’ hora
Che,stand’ in b ra0 0 ’ a uoi Madonna, io
[mora
Carta recto G iannetto da Palestrina
(pìglias i la noce a canto noto) .
Vestiva i colli et le 0amPagn’ intorno
La primavera di novelli honori
E t Spirano soavi A rabi odori
Cinta d ’h erb e et di frond’ il crine
[adorno
120 CANZONI E CANZONETTE
Carta 42. recto H ieronimo C onners i
Io no gridando come Spiritato
la nott’ e ’l giorno in questa part’ e ’n
[quellao bella, mil la mi lle uolte bell a.
(D ev’
es sere produz ione ignota, al Fétis certamente) .
Carta verso
Pm non amo eh pm non ardo
nè d’amor il crudo dardo
pm non m fen s0 i l core
con tormento et con dolore
fa la li, Ze ri,fran don
d on ran tan, tan ri, ten ran
ta rin
bella b ell a et di co a te
pm non tardo no a la fé .
( l ) Costui è d i C orfeggio.
CA NZ O NI E CANZONETTE
Non mi curo di m irare
ch i mi possa tormentare
sempre mai la nott’ el giorno
con donarmi afi'
ann’et s com o
fa la li
Se li giorni gl’anni 0 j mesj
in s eguirti ho indarno spes i
me me dolgo.et me ne pento
eh di me 501 mi lam ento
Fa’mi pm" quel che tu nuoi
ridi et burla con ch i uuoj
che gia mai non m i daraj
pen’ afi’
anni’
,angos c
’o guaj
fa'
la lt”
121
122 CANZONI E CANZONETTE
Carta 43 .
arecto G io. Ferretti .
O feli0 ’ o beato o glori oso
quel eh’ e 1igar
’in s eruitù d’amore
pur ch’altamente abbia locat’ il core .
Carta 44.
a verso C . B .
Zefiro torna e ’1 bel tempo rimena
e i fior’ et l’ herbe sua dolce famiglia,
et garrir Progne et pianger Filomena
et primauera candid’ et uerrniglia .
R idon i prati e ’l Ciel si ras s erena
Gioue s’all egra di m irar sua figlia
l’aria l’aogna et la terra e d ’A mor piena
ogn’animal d ’amar s i riconsiglia .
124 CANZONI E CANZONETTE
M a s e ti piace donna il mio martire
et non uuoi dar soccorso al mio langui re
uoglio morire,
perchè non h ai pietade
di me ch’adoro la tua gran beltade .
Carta 44.
a r ecto (segue) . A ll'
1 .
ma S ignoraLeonora Orsina .
D a poi 0h’ un’ O rsa mansueta et bella
m ’b a fatto dentr’ al cor piaga mortale ,
benedetto s ia A mor l’ arco e 10 strale !
Andrò per questo bosco pien di rose ,
s empre cantand ’ in ogni part’ et 10 0 0
b enedetto s ia Amor la fa0 ’ e ’1 foco
y
CANZONI E CANZONETTE 120
E t quando s contrerò questa mia fera
dirò senz a prouar acerba pena
benedetto s ia Amor la sua catena !
E t se que’dolci sguardi et quegl
’artigli
m ’uccideranno
, griderò s i forte
benedetta s ia Am or si dolce morte !
Carta 21 .
a verso C . B A 11’
111.ma et ecc .
mal
Leonora Ors ina, principessa d i Bracciano.
Qual fattura pm degna h ebbe mai flora
tra l’opr
’alt’ e famose
dell a gran madre dell ’humane cose
di uoi alma,celeste , Leonora ?
126 CANZONI E CANZONETTE
Però giois c’ il cielo
et ridon gl’elementi
e i s ant’A mori a tal b ellez z’intenti
ninon liet’et contenti
mentr’
, o di rara pianta altera prole,
con nostre luci date luci al sole .
Carta 45.
a recto C . B .
Mira che gente 0rud ’ e dispietate
che non ponno patir 0 ’ huomini eletti
con chiari effetti dell e uirtù loro
babbin h auuto dieci s cudi d ’ oro .
N è d ’ altro fra 0 0 star ti parl’ o dice
per piaz z ’ e strade et per ogni contorno
che della rabbia stiz z a et gran martoro
0’ hanno per questi dieci scudi d ’oro .
128 CANZONI E CANZONETTE
C arta 45 areclo (segue) Incerto.
Quanto s ia nana ogni Speranz a nostra
et quanto s ia fallace ogni disegno,
quanto s ia il mondo d ’ ignoranz a pregno
la Morte alfin pur chi aro lo dimostra .
Carta 45.
averso C . B .
Mentre,donna real nob il et bella
,
present’a uoi mi trono
torment’alcun non prono
ma quand’h aime da uoi fo dipartita
sneller mi sent’ il mancar la uita .
Cosi pensando di nolet partire ,
poi che 11 01 la mi a sorte,
corr’a tronar la morte,
perche, senz a l’us ata nostra nisba ,
ogni cosa quaggm m ’annoia e attrista .
CANZONI E CANZONETTE 129
E h dico,sospirando , o empio A more
b or come 10 puoi fare
eh’ io m ’ b abbi a lontanare
dal 0ar’oggetto mi o, dal mio desio ,
s’io uiuo nel suo petto e lui nel mio ?
Partir io non uorrei et pur m e forz a
ch’ io faccia dipartita
però dolce mia uita
s 10 rm pa1 to da u0 1 ragi on e bene
ch’ io sento nel partir torm ent ’ e pene .
Dunque partendo l ’ alma mia s i re sta
con noi fin0h’ io ritorno .
o benedetto giorno
ch’ io uengo a rimirar il nostro niso,
ch’ io tornerò d’ inferno al Paradiso .
130 CANZONI.
E CANZONETTE
Seguit’A mor
,Donne leggiadr
’e belle
s’al mondo nolet’esser’ immortale .
che Donna bella s enz’A rnor non v ale .
che ui giona auer le trecce bionde
et gl’occhi uagh i e bian0h
’ e 0 0 11n ’il
[petto
s enz’un A mante che ui s ia soggetto ?
Che ual’ es sere belle et non h auere
chi per amarui piang’ et s i distrugga
et chi pm mora quanto pm si fugga ?
Donna oh’ è bella et non h a chi l’adori
fra l’altre donne belle par che s ia
Santo che non è scritto in letania.
132 CANZONI E CANZONETTE
N e manco maritate uogl’amare
che s oglion condurre spesso gli amanti
a disperarsi et nutrirsi di pianti .
Queste z itte1]e son troppo fraschette
bisogna contentar sempre lor uoglie,
farli 1a dota o pigliarle per moglie .
Le balie et le fantes che cercinate
son tropp’ardite et sanno d ’ un odore
da far perder 10 gusto de l’A more .
A l tro rim edio non ci s o tronare
poichè le cortigiane son scacciate
di s eguìtarle, o ner di farmi frate .
CANZONI E CANZONETTE 133
Vorria, 0rudel, tornare
pianellett’ e poi stare
s ott’as s i piedi
,
'
ma s e 10 sapes si
per strat'
iarrni corrend’andares s i.
Quer uorria tornare
C itrangol’ e poi s tare
as sa. loggetta, ma s e 10 sapessi
per darmi morte s eccar mi fares s i.
E t ahim e non s o che fare
uorria specchio tornare
per te uedere, ma s e 10 sapessi
a qualche uecchìa brutta mi dares s i.
M eglio seria tornare
ghiaccio per non bruciare
a così forte , ma s e lo sapes si
oon s’0 0 0hi ardenti tu me desfares s i.
CA NZONI E CANZONETTE
Carta 46 a verso
Un giorno andai per pigliar l’ a0qu’al mare
et lo trouai oh ’ era fiamm ’et foco
fortuna m e contraria in ogni 10 0 0 .
A ndai per foco a’ na fornace ardente
tutto lo foco ghiaccio ritrouai
quello che cerco non ritrouo mai.
In Turchia men’andai per farm i schiano
et da turchi et dai m ori fui s cacciato
Uedete sotto qual stella son nato .
Per disperato all’ Inferno n’andai
et trouai chiuso, chim e, tutte le porte
dica chi nuol oh ’al mondo ci nuol sorte .
(1) Pubb l i cata dal Cappel l i corrente ortografia .
136 CANZONI E CANZONETTE
Carta 47 .
averso.
Stanotte m ’ins ognaua
oh’era tornato m osca et te nolana
d’ intorn
’alla tua ve s ta
mo ’qua,mo ’ la
,con gran piacer eh festa .
Poi mi parea uolare
sopra to ’ bianco petto e la stare
no poco poco , et poi
uolava sopra quesse trezze
E t con fest’ et con gioco
s cendeu’a s
’ occhi,che son fiamm ’
etfoco
la done m ’ab ruciaua
l’ali tutte, et in terra poi cas caua .
CANZONI E CANZONETTE 137
E t tu,che mi uedeui
in terra,con lo piede m ’
ucciderà…
et bi’
s enti a gridare
a cosi more chi cerca uolare.
Carta verso.
(V i s i ripetono con altra misura mus icale i v ers itedesch i) .
Venus D a und dein ! ind etc .
e quind i s egue Luigi A lamann i .
C om ’ io v eggo qualch’un che parla molto
et piacer prende di s oh ermir’ altrui
oltra oh’ io ’l tengo senz a s enno et stolto
penso eh’ogu
’altro fallo b abbia con lui
s ia da s celerità. ben b en involto
et da ignoranz a et da seguaci sui
cioè superbia inuidia ira et m enz ogna
s enz a punto d ’ honor o di uergogna .
138 CANZONI E CANZONETTE
Carta t erso —.Segue 1’A k ialo.
Crebbe la zucca a tant’ altez z a oh’ ella
a un altis simo p in passò la cima
e mentr’abbraccia in questa parte e in
[quella
i ram i suoi superba oltre ogni stim&
il p in s en ride et cosi le fauella
brene è la gloria mia perchè non prima
uerrà. il uerno di neuj et ghi accio cinto
oh’ ogni nigor in te resterà estinto .
Carta 48.
a recto.
0 d010’et nago et dilettoso A prile
A ura ge'
ntile,honor di primauera,
che m eni a schiera i fior b ianch ’ et
[vermigli
le ros e e i gigli,al tuo vago apparire
fai mare , terra e ciel lieti gioire .
140 CANZONI E CANZONETTE
Vener’ e Gioue e i pm benigni Iddei
i s emi dei i satiri e i s iluani
per colli eh piani pien di marauiglia
alz an le ciglia et stanno a rem irara
le tue uagh ez z e nuoue, et belta rare .
A lfin di Febo ledotte sorell e
altier’ et belle uengon d’H elicona,
con la corona di b ei fior contesta
con gioia et festa s’ornan il b el crine
cantand’a 1
’A ura lodi alte et
Carta 48.
averso.
Signora mia per certo
io ui s on s eruitore,
ma non uorrei per merto
del mio fidel Amore
ch’un altro Amant’ h aues s i tal dispensa .
io b anes s ’ il danno e lui la ricompensa .
CANZON I E CANZONET TE 141
Perche noi, donne , sete
di cosi poca fé
oh’ogu
’un tener uolete
di sott’ a nostri p1e
0’h auete i Ci eli e Dej tutt’ in di spregg io
poscia ch e.s empre u’attaccat
’al peggio .
A mai una donz ella
cinqu’o se1 otto o dìe0
’
molto leggiadr’e bella
,
come ciascun lo sa,
per la qual non potea trouar 10 0 0
per lei ardend ’ in amoroso foco .
Questa gentil signora
duoi anni s i pian piano
mi menò d’ hor in hora
di d iman in dimano
dicendo s oflri pur’ il tuo martire
che premio harai s e ben tard ’a uenire
142 CANZONI E CANZONETTE
Forz a mi fu soffrire 10 m io grane dolore
s enz amai consentir e perchè tanea timore
0’ haria giurato su la fede mia
che fuss ’ un’altra s ant
’A nastas ia .
Ma poi fui chiaro e certo del mio stolto
[fallire
011’un
’altro h av es s e il m erto del mio
[fedel servire
talch’ io spesi indarno il tempo tutto
piantai la vigna eh altri cols’ il frutto .
10 non no’ dir per questo che tutte sian
ma si b en mi protesto di non s eruirle
per0h’ il prouerb io da m olti è prouato
ch i non s i fid a non resta ingannato.
144 CANZONI E CANZONETTE
Carta 49 .
arecto (segue) . Sopra quattro gen
tildonne Venetiane cioè s ignora M arina da ca’
M a
rmo,Laura Moro
,madama Trono, Bettie. M al ipiero.
Vedi fortuna se son sgra°
tîato
s ’ io v o per la M arina vien’ un vento
che porg’alla mia barca gran spavento .
S’io vo per la 0 itt-ade un A ura scontro
che mi feris ce ’l volto in modo tale
che non è duol’ al mio dolor eguale .
S’ io vado alla campagna vien dal Cielo
un T rono pien di fiam ’et dolce foco
che mi ard. ’ et mi consuma in ogni loco .
S’io cammina per bos0h’ et s elue oscure
s’apre una M alap z
‘
etra et n’ esce fuora
una fera gentil che m ’ innamora .
CANZONI E CANZONETTE 145
B or come viver posso pm sicuro
5’ in ogni parte ahimè m ’ è fatto guerra
dal Mar, dall’A ria il foco e dalla terra
Carta verso. Sopra la signora I sotta Brembata
,gentil donna bergamasca
I sottant’ars o A more che pm non
[trono 10 00
e’1 mio agghiacciato core tutt e
[00nuers’ ìn foco
e quanto pm ti fuggo di doppi’ ardor,
[mi struggo ,
I sottanto 1igafo da lacci e da catene
Am or merce al tuo stato che dona
[guai e pene
et s’ io cerco sligarmi più sent’
[incatenarm i
( 1) Si sch erz a sul nome d’I sotla.
CA NZONI E CANZONETTE
I sottanto ferito da stral s aett’e dardi
ah i che 0rudel partito che donna co ’ i
[sguardi
sanar mi a vita puoi mem edicar la vuoi .
I s ottanto vicino all’ e stremo mi o giorno
eh’ il uolto suo divino di beltà rara
[adorno
baciar prima uorrei et poi li etomorrej .
Donne leggiadr’et v oi vaghe donz elle
che git’ ad empier d’acqua le lancelle
che non andat’a riu’
0 font’ o fiumi
m’a questi tristi duc i corret
’ i lum i !
Voi di bellez z a pareggiate il sole
e dir pos s ’ io che sete al mondo sole :
voi mai non troverete un rio più chi aro
che quel che stilla dal mio pianto amaro .
C A N Z O N I E CANZONETTE
Ma fosti noi si vaghi a rimirare
quella bellez z a che mi tien soggetto
che l’ imagine sua mi cors ’ al petto .
E h io li di edi del mi o cor le
guarda oh’ardire che mi diede amore !
dunque pianget’ il vostro et mio errore .
Se si vedess i fuore — 1’ imagine del core
uoi uederest’ in e s so
l’imagin vostra e’l nostro viso espresso .
Se si uedes s i fuore il pensier 0’ ho nel
tu nederesti bene [core
che nott’ e giorno penso s empr’a tene .
Se si uedes s i fuore quel che nas cond ’ il
110 1’l v ederesti pieno [core
di morsi , fere piaghe et di nemeno .
CANZONI E CANZONETTE 149
Se si uedes s i fuore la fiamma 0’ ho nel
noi non poteste mai [cuore
darmi tanti tormenti , affanni e guai .
Carta 50 3 terso C . B .
Fatemi pur il peggio che sapete
che uerrà poi quel tempo
che tant’ orgoglio e tanta crudeltade
si conv ertirèr ’n doglia e ’n humiltade.
Se mi uedet’, abbassate pur gl’ occhi
,
ch é se ben son s i uagh i
Spero oh’un giorno quando gl
’alz erete
a tutti quanti bassi li uedrete
E h ognun dirà poi quest e colei
che stana tant’ altiera
per la bellez z a sua rara infinita
0’ hora è ue0 0h 1a, brutta, rimbambita.
150 CANZONI E CANZONETTE
Non sarebbe pur meglio sentir dire
a chiunque ui mirassi
quell’ e colej che di gratia et beltade
fu sempre adorna e piena di pietade .
S’ancor col tempo uecchio si faces se
metteria senno et come le personeI
si reggeria per legg’o per ragione .
Ma non inuecch ia A mor, sempre fanciull o,
et gioca’ et ride appunto come fanno
tant’ altri putti che per strada uanno.
E t lo crudel non porta come questi
un pomo 0 palla ’n mano per giuocare
ma fiamme che l’ab is so pon’ bruciare .
152 CANZONI E CANZONETTE
O che bel spas so che saria uedere
spogliat’ in letto
,ch’ io rimiro ’1 giorno
,
et io ridendo andarl’attorn
’attorno.
C arta 51 .
arecto (segue) . Sopra la S .
à E mi lia
Agosti b ergamasca . C . B .
M ille amorosi lacci et m ille'
strali
mill ’ardenti fiamm ’a tutte l’ h ore
consumano 10 mio mis ero core
mi ll’altri tormenti e mill’ afi°anni
10 stratiano ad ogu’b or
,ah i dura sorte ,
Che si ritroua omai ui0in’ a morte .
A himè che quando quei uos tr’occh i
[ardenti
Girat’atorno a
’torno mi conuiene
ogni hora radd0ppiar tormenti e pene .
CANZONI E CANZONETTE 153
Senz a speranz a alcuna di pietade
T rouar già. mai poi 0h ’ in tant’annì e
[mesi
In seguir uoi sempre piangendo ho
Carta 51 3verso.
Am 0r con ogni impero et sua possanz a
s ’ è mos so con furor per as saltarmi
a suon di trombe et di tamburi et arm i
G ià s corr’ il ca mpo con grand
’ordinanz a
Contra di,me gridand
’all
’arm i all’ armi
a suon di trombe
Sopra un destriero e porta s cudo et lanz a
Con la qual e ha giurato d ’atterrarmi
a suon di trombe
154 CANZONI E CANZONETTE
Mi rend’ a te Signor ? ripon gm l’arm i
eccot’il cor ferito
,a che legarmi ?
nedi ch’ io moro , 011 mai che puoi tu
[farm1
A more l’altro giorno s e ne andaua
Solo soletto senz a stral et l’arco ,
Tutto lascino e di pensieri s carco
Per una ualle di bei fior dipinta .
C h inos s i in terra per corr’ una rosa
Un’ape
’l punse ch’ era dentro ascosa.
Subitamente corse u.ia piangendo
La madre,che 10 uidde addolorato ,
Disse,Cupido , 0
’h ai
, che t’ è ’
ncontrato ?
156 CANZON_I E CA NZONETTE
Per la madre gelosa mi neggio a
[mal partito
’sta uecch ia fastidiosa non m i 11 01 dar
ma spero un di gioîr
ma Spero undi gioir
Voglio dolce mio A more qua fr’est—e
[fres clî’erb ette
Veder di che colore sian queste tue
[calz ette
Vanne pur’al Molin cantando fa li
[la la etc .
Vanne pur al Mulin Mulinar pel tuo
[camrmn .
[marito
cantando fa li
[la la lerà lerà la
001mi o A mor
[col mio desir .
CANZONI E CAN ZON ETTE 157
Fammi dunque un fauore
Portar questo maz z etto dalla banda
[del core
dentr’al tuo bianco petto : Questo s i ben
[terrò
cantando fa li la la
Questo s i ben torrò e al mio Am or lo
[donerò.
A mor s enz a tormento non può stare
et fuoco et fiamma h a sempre nel suo
[stato
meschino a me/ che l’h0 patuto et pato .
A mor contento alcuno non può fare
che s ’al principio è dolce , alfin e rio.
tristo chì prona, et l’ho prou
'
ato anob ’io
158 CANZONI E CANZONETTE
A rnor altro che pene non può dare
perchè il crudele h a sempre in
[compagnia
Sospiri,pianti
,affanni e gelosia.
Per chi nol crede uadalo cercando
che, com
’ io nado, anderà. 805pirando
libertà.,libertà., s empre gridando .
Carta 52.
a verso (sembra una traduz ione) .
Tre legg1adre Ninfe più b ell’as sai eh ’ il
[sol 0 che la luna
B all auano per un prato di fiori,
Vestite di bianco con ghirlande di ros ’ et
[di 111010 ;
0 giorno d ’A mor liet’ e felice .
160 CANZONI E CANZONETTE
O felice giorno che fra ’ste Ninfe amore
[se nedra
Con lacci etfs trali et con fiamme et con
Ch’andaua uolando per gli occhi e per
[le trez z e e per 10 11150
Di quella che m ’h a lo core an0 iso .
Carta — verso — segue. (Al la S .
a Leonora Orsina
principessa d i Bracciano ) .
Quest’occh i latri, et questa faccia bella
stann o con le s aett’ e con la Spada
ad aspettar chi passa per la strada.
E t con inganno feriscono a morte
chi cerca far difesa, et li convi ene
stare constretto a forz a di catene .
CA NZ O NI E CANZONETTE
E qualunque ci pas sa , ahi dura sorte ,
tutt’in un tempo si troua ligate ,
ne accorz er mai si può chi s ia stato .
Se non ch’A mor alfin li fa sapere
che son prigioni d’una gran Signora
C h e per nom e si Leonora .
Carta recto.
A mar _ .donna ch’è bella
per forz a ohirnè di stella
per quel ch’ io prono et sento
e troppo gran torm ento
0 miser et meschino
chi ama per destino !
162 CANZONI E CANZONETTE
E t i lo peggio poi
che l’ altra donna nuoi
amar,per non languire
pm ti s enti morire
o core suenturato
com’ n 01 sei ’n0appato .
Se ben’ a tutte l’ h ore
ti pung ’ et ard’ il core
quanto pm ti dà. guaj
pm appresso oguor li naj
O mi ser et dolente
chi s ta ’n s a fiamm ’ardente.
Um sol rim&iio tiene
che con mill e catene
il suo destino et fato
forte 1’ hanno ligato
Pregai che nenga morte
a finir la sua sorte .
164 CA NZONI E C ANZONETTE
Vi’
neggio scritto in oro
Il tuo bel nom ’ond
’ io . m’ e adoro .
Co si dolce mio bene
A maro me I
Fra tanti guai et pene
A maro me
Nanti gli occhi ui porto
011’io non son morto .
D O CUMENTI
brindisi,il quale con tant’ humanità. et
clem enz a accettò volentieri detta offertasenz a sdegnarsi punto del pover’ huomo,
anz i con ogni gratios a maniera bevettein compagnia anco di tutti i circostantiche quivi erano da lui : la qual cosa nanendo io s i fattamente ammirata et reputata di s i mirab il benignità
,n
’ ho molatoporr’
,subito che sono smontato, questo ri
cordo per eterna m emoria et gloria di sìfatto Principe , il qual di humiltà , generosita et humanità. non h a pari .
(D al me. d ell’
E stense)
D OCUMENTO II .
Onorificenze. e munificenze del Duca di B a
viera sudetto al B ottegari .
Acli 21 d i Sett. 1573.
La mattina di S . M atth eo fui dal m io
clem entiss im o Patrone fatto gentiluomodella camera e da es so mes somi al collouna catena,
col presentarmi di molti drappi
D O C UN EE N T I
bellis simi da farm i pm sorte di ricchi v es timenti.
(D al ms . del l ’ E stense)
DOCUMENTO III .
C osimo B ottegari scrive al Duca di Ferrara.
amantissimo della musica, avere compostoun capricciomusicale, ispiratogli dalle insegne di casa d
’
E ste.
S er.
m0 S ig.
?etPron
’ mio G ratios z'
s s .
Questa bella stagion di I ’rimav era,m ’b
fatto andar s corgendo nelle glorios e insegne di V. A . S . certo vago concetto
,
qual’h ò pensato (a
’ guisa di piacevoleenigma) humilmente present-arli ; tenendocerto
,che com e dil ettosa (pm di qual
’al
tro Prin 0 .e d
’E uropa) degli A rmonici con
centi,no b abbia a
’ haver discaro tal pass atempevol capriccio , tanto più reden
dando nella particular persona di V. A . S .
all’acquisto della b enig .
a graz ia della qualeh ò haunto sempre e strem o des id .
° con che
1 70 D OCUMENTI
(humi lrn .te inch inandomele) resto pregando
A . S . Dio , che conservi sempre la sua
gratios a pers ?Lcon que
’ maggiori conti et
felicità. che la desidera.
D i F i orenz a al li 20 M agg io 1595.
Di V. A . S .
H umilis s z'
mo, et Sv iceratis s .
° Ser.
e
Cosm o B OTTEGARI .
A l Ser.
mo Sig .t et Pron mio Gratios is s .
°
i l S ig .r Duca d i Ferrara, etc .
(A rch . di Stato di M odena)
DOCUMENTO IV .
R ingraziamento per composiz ionemusicale.
42 S i‘
C os imo B ottegarz'
C av . d i Santo
Stefano a FIRENZE .
di 8 A g .
° 1595.
La musica mandatami da V. S . m estata particolarmente grata com e s egno
172 nocmmxrr
di quanto mi h a scritto et h avrò s emprecar.m0 di poterli far piacere nelle sue 0 0 0 .
ze
Il S .? Dio la conservi.
(senza. firma).
(A rch di Stato di M odena).
D occmzxro VI .
S ! e p ron. mio C lementis s .
mo
L’infinita benigni tà. di V. A . S . muove
l ’animo di cias c .
°a cons ecrars ele per s er
viz io hum ili s s .
° si com e a me interviene,
che di sua gratia vengo tanto bramoso ;e con l’occas ione d’esser qui pervenutoper incaminar alcune m ie I nv entioni per
b enefi z io d’ogn
’uno 0 01 testimonio (meco
portato) di B reve privilegiato di N S . PapaPaolo quinto , per l
’univ ers al stato ecc .
°
quale h o qui presentato, a M ons . Ill .mo Le
gato,et alli I I I .
…del R eggim ento,dal
quale e da quali , è stato gratam .te ab b rac
ciato , il qual proposito spero anco mi devaes s er
’appo a V. A . S . felicis s .
a tramontana
DOCUME NTI 173
per interceder quale viva scintilla di taldesiata gratia
,col far’ancor Lei possedi
trice di sim ili I nv entioni, quali non soloapporteranno cont .° etutile quotidi ano ad
ogni suo suddi to ma quando fos sero ancoefl
'
etuate 0 01 suo braccio regio,li farei
toccar con mano un’entrata annuale più
eh ’ importante,senz a aggravio gia mai
,o
s cropolo a10 .
° oltre a cert’altre
,quasi mi
raeolos e dimostrationi , che gl’apportereb
bero contenti più che grandi ; s e dunquetali mie humìli offerte potessero da V. A . S .
venir aggradi te, con la dìmos tratione ditt .e
mie spese : petria dar’ ordine qui
in B ologna
, a qualche suo confi dente, che con
più aperta chi arez z a, le des se avv i s o diquanto per questa prima volta non le risolvo , e vero in altrornodo, s econdo sua
volontà.,ch e ad ogni cenno sarò s empre
mai mos s o ad obb edi rla,e servirla
,et in
caso si compiacessi farm i s ignifi car’alcu
na cosa,io s to qui in casa del Sig .
or O t
tavio Laz z arin,sotto il voltone di C ac
cianimici da D om .
" con che humihrienteinch inandornele, resto pregando N . 8 . Dio
0h’alla persona gratios is s .
a di V. A . S .
174 DOCUMENTI
conceda s empre felicem ente ogni desiata,
e salutar contentez z a .
D ì Bologna all i 16 M arz o 1609
D . V. A . S .
H umilis s .
° e d evotis s .
° Servit.re
Cosmo B OTTEGAR I Gav.re di SA O Stefano .
(foras )A l Ser.
mo Sig .t e Pron ’ mio C lementis s .
mo
i l S r Duca d i Modena 3.
M O D E N A .
(A rch d i Stato di
D OCUMENTO VI I .
Domanda di privilegio per certe invenz ioni.
S er.
mo S .
” e Pron’ m io C lementis s .
°
Sono più m esi, che già. qui di B ologna ,
detti ragguagli o a V. A . S . per m ez o dimia hum il lett.a d ’alcune inv ent.
ni per contodelle quali
,ero comparso per intercederne
Privileg.
° si come già. h av ev o ottenutoB reve da N . S . papa Paolo quinto .
per l’univ ers al Stato E 00 .
° et altri Privilegi da varij principi, s i com e anco da
Mons .r I ll .…O e E .
M legato,e ss .
ri del R eg
176 D OCUMENTI
D OCUMENTO VIII .
Fede di battesimo di Chiara B ottegari .
A di 29 d i Marz o 1612.
Fede per me Pr. Tomaso B ernardi C ap
pellano et Sag .uo nella Pieve di SantaMaria
Impruneta come la verità., e , che Chiarafiglula del Sig.
? 6 Cavaliere Cosim o B ottegari fu B attez z ata nella pieve del Imp .
ta
sotto di 8 d ’A gosto 1589 com e appare al
libro del battesimo di detta Pieve s eg .te F.
a 180 et in fede di pp? mano detto di et
anno nel Imp .”
Pr. TOMASO B ER NAR D I ut supra.
(A rch . di Stato di M odena)
DOCUMENTI 177
D OCUMENTO I X .
Relazione d’
un suoviaggio all’
acqua salata diMinoz zo in quel di R eggio (di Modena)
S er!” S .
” e Pron C lem .
mo
La r elatione, oh’ io debbo dar a V. A . S .
del viaggio fatto al_
Molino della Sal sa ,
nella Podes t.
r1a di Minoz z o,in compagni a
(1) Questa relaz ione del B ottegari sul la copios is
s ima sorgente sal sa ch e sgorga pie‘ del la monta
gna d i Poj ane, a s inistra del fiume Secch ia,quas i
d i fronte al v i l laggio del la Gatta, in provincia di
R eggio-Em il ia, antecede d i più d ’
un secolo l ’accennoad essa ch e Domenico Vandelli (1691-1754) faceva inun S aggio, ined i to, di stor ia naturale de l M od enesee d el R eggiano, citato dal ch .
mo P . Doderlein, già.
professore nel la nostra Univ ers ità., ora in quell a d iPalermo, negl i A ppwnli stor ica-d escrù tivi sulla s or
gente minerale sal ina d i Poj ano, letti all’
A ccademia
nostra adi 10 Decembre 1861 e pubb l icati nel n.
0 836
12
178 D OCUMENTI
di m , E nea Paz z an ; m’occorre primiera
m ente che la strada che m ’era stata siguifi cata per si aspra, e cattiva, ho trovatab oni s s ima
,e senz a qualsivoglia minimo
cattivo passo ; dove subito gionto, andaia visitar quell a maravigliosa fonte
, et origine
,di dove scaturisce, quell
’acqua ah
b ondantis s ima salata,che con si gran v eh e
m enz a fà. macinar quel Molino ; quale piùvolte gustai, e trovai tanto salata, che miparve un miracolo ; oltre che restai anco,più capace
,che mediante tal così grande
e continua abbondanza ,faria z correr
’un
fiume, e mirando anco , pen cias eun luogodove era stata bagnata la terra da tal’a0
della Gaz z etta d i M odena del 1862. I l Doderlein,ch e
già l’
av eva v i s itata nel 1842, la d ice notata nell’
an
t ica carta geografica del Modenesmdel Vandelli eu
nominato e soggiunge non averne trov ato menz ionenè nella C orogra/z
‘
a d i L . R icc i,nè nel la S toria d i
Scand iano del Venturi , nè in altri posteriori scrittoriLe esortaz ioni ad avv antagg iars i d i! questa perennefonte sal ina, facendo di Foj ano un ameno ritrmm—d ibagn i, dov e facile ed economico sarebbe l
’ imp iantod ’uno stab i limento salutare, non ebbero al cun seguitofinora.
D O CUMENTI
ch è la comodità. delle tante selve,che cir
condano d .
° luogo,sariano atte a mante
ner infinite fornaci per anni innumerabili,
tanto più che l ’altre legna della faggeta
di V. A . S . supliriano a più di C aldare,
dove non sarebbe altra briga, che solo
il farle tagliare,e poi gettarle nel fium e
,
dove a seconda d’acqua capiteriano nel
luogo istes so, dove è il d .
° Molino, nonaltrim .
ti che si us i alle saline di lnsrn*ucch
,
taleh è per la grand’ab b ondanz a di dd .
e
legne,de lle quali al presente V. A . S . non
ne cava un quattrino,ne 0averia the sori
m ediante s imil’occas ione, e trapasserebbe
di gran lunga, tutte l’altre saline , che si
trovino,poichè dato caso
,che d’una B renta
d ’acqua, che pesa intorno a pesi otto , s ene cavas se a fatica mezzo peso di sale ,la abbondanz a dell ’acqua, che non si 0 0m
pra ne s i spende a farla cavare,si com e
spende continuamente il Duca di Far
ma,l’ab b ondanz a anco delle 50pradd .
e le
gne, delle quali, com e s’è detto , non s e ne
cava cosa alc .
a farebbe apparire uno de
magg.? i neg . i che si esercitassero ; et in
torno al far fabricare stanz e atte a con
nocnm rr 181
dur detto sale in perfetione, insiem e coni fornelli
,per m ettervi le C aldare
,iv i si
trova sasso ottimo per far 0 alcina, et in
ogni abbondanz a , et stante il sicuro fondamento della sudd .
aab
‘
b ondantis s .
aLac
qua, e le legne atte, a’
, durar l e centineradelli anni, non pare s ia da tralas ciar di
non incarninare tal ’ impresa, non altrin mnti
che incamm inas si già. il d .
° Duca di Parma,
che incominciò 0 0 11 tre o quattro caldare,
et di mano in mano , di tutti li utili che
s’andavano cavando di d .
° sale,s’andav ano
fabricando gl’accres cim enti di magazin i .
c ondotti d ’acque, fornaci per le padelle es imili ; e finalmente
,s ’è condotto tal neg .
°
alla vendita annualm ente dì S .di netti
d’ogui spesa con tutto li convenga far
c ontinue spese in far cavar la sua acquadalli poz z i
,che 5011 0 profondi più di cento
br.
a e li conviene ancor,comprar le legna
et a me pare che V. A . S . pos s a far tentar quanto prima tal neg .
° con non m inor
ordine , di quello faces si già d .
° Duca diParm a
,si p er le ragioni suddle come per
h av ermì narrato il sud .
° Paz z ano,che
n ell’
h av erne g1a fatto una prova con la
DOCUMENTI
quantità. di lib . 700 di tal’a0qua , che fannopesi 28 ne 0 av ò fra li nove
,e dieci pesi
di sale,che tanto non rendono a gran
lunga , la maggior part e de poz z i di d .
o
Duca di Parma,anco intorno alli operarij
che dov es sino es ser impiegati per taglierlegne
,e condurle alla volta del fium e
,ò
fatiche sim ili,non li manch eriano spesse
occasioni d ’ 11q condennati non altrim enti 0h’usi la S .
ta di N . S . al luogo delliA llunn
'
, p er s ervitio di quella grand’ impresa
, et“
Ser .mo Granduca, h ab b i usato
anco es so a Livorno,per quella m irab il
fortez z a, e si bel porto non può dunquene deve V. A . S . mancar già. mai
,di farne
fare ogni prova , poi non Vi andera. spes adi m om ento, oltre , che già. li prom etti ,che ci sarà. modo di cavar anco qualcheutil e della cenere , et ho avuto anco ottima informatione che di quelle moselle dellifaggi
, v e ne siano in così grande , e mirabil quantità, che non le cav eriano ditali b oschi , quanti B ovi forse s i trovanoin Lombardia, al che m ’
off'
eris oo, per tal
proposito,farne io ogni real prova
,a, tutte
m ie spese : Questa è la relatione di quanto
D O CUMENTI
Per suffragio del anima sua lascia sentiquattro al R . Don M ichele Stuv aninì C a
pellano della C ath edrale che celebri l emes se di San Gregorio.
Lascia a quell’oppera pia che parera. a
S . A . la terz a parte della quantità de’ denari che dice pretendere dal Ser .
mo Ducadi Parma per occasione del sale , la quale8 . A . destribuirà. com e le parera.
L’altra terz a parte lascia a M . Franc .
o
Fantoni fiorentino.
A 1 quale lascia ancora la sua collana
d’oro .
E t l’altra terz a parte di detta preten
tione las cia all’ infras critte sue figliuole.
Lascia senti sei‘
a G iovanni Sgorb iol i
B arbere .
A l tri senti cinque a Frane.
° B arbante .
Desidera et prega s ia suo fidei com .…
et es ecutore del suo testamento il d .
° Se
renis s .mO Duca Nostro , al quale dà. piena
et ampla potestà d ’es s eguire 0 fare es se
guire d .
ab sua dispos itione in quel modo e
forma che le parera.
A l quale Ser .mo in s egno d’amore et di
riv erenz a lascia tutti li suoi secreti et li
DOCUME NTI 185
bri sopra lì quali sono notati, al’ quale
ancora vuole s iano consegnate le chiavedel suo for0i ero ove si ritrova.
Lascia finalrn.te suoi heredi universale
l’A nna-Maria
,et Chi ara. ambe sue fig .
le
egualme.te et con egual portione.
(Segue)
Decuman o X I .
Rolge restate nella redità del Sig. CavaliereC osimo B ottegari dell quale non se ne fattomenzonenemeno nell aventario e fatto dalnotare.
Prima un anello doro legato in
pietra bianca a gui sa di diamante
s i giudica a pr e z o ugni cosa . Scudi 6
e più tre feraioli uno di panno
nuovo di bruna nero di prez o giud icato
un altro di panno ma usato .
A rip ortars i Scudi 30
DOCUMENTI
R ip orto Scudi 30
un altro di tabi di —seta et in tuttia tre con le sue crocie et guarni tecon un fil etino doroe più 0alz . e giub one et cas ach a
suo vestito che portava ordina
riamente che non aveva altro di
prez z o si giudica di scudi .
E le dette robe Scudi 45
I n p ortano s cud i quarantacinque che
tiene il barb iere che governava detto ama
lato le sue robe.
R obe restate nel l ered ita de Cav al ier Cos imo B otegai
non mes s e nell’
inv enta .
°
tiene in casa le sudette robe il barbiereche h a governato :nella sua malatia il suo
detto Cavaliere .
(A rch . d l Stato di M odena)
DOCUMENTI
tiam D .
ne Fiammecte quo .n D .
ni Jul ianide Salv ectis
, qui m edio eorum et C uiusli
bet eorum respective iuramento s criptu
ris s acros anctis corporaliter manutactis
sponte prestito dixerunt et testifi 0ati fuerunt, et quilib et eorum dixit ac deposuitin hnno qui sequitur m odum v ideh cet.
Quod dieta D .
na Fiammecta fuit et estfi lia legitima et naturalis quo.
m D .
ni Ju.
1iani de Salv ectis nobilis fi orentini et uxor
quo.…I ll .
îS I ) .
ni Cosim i de B octegarii s rni
litis sacre et I ll.me R el .nis S .ti Stephani
hodie defuncti,et quod ex huj usmodi le
gitime matrimonio nate et procreate fuerunt et sunt D .
na Clara, et D JDa A nna Ma
ria eorum comunes fi li e legitime et naturales ad pres ens viventes nullis alij s fi lij svel fi liabus reli0tis que pos s int a qualib et
h ereditate paterna illas excludere, et quae
omnes supradicte mul ieres de B octegarij s respective ah omnibus eas cognos cen
tibne habite tente et reputate fuerunt et
sunt, et q.d dieta D . Fiammecta nullurn
alium virum nisi dictum quon 111. D . C o
smum accepit s icuti de his omnibus inUrbeflorentie est pubblica v ox et fama publi
DOCUMEN TI 189
cum et notorium . Interrogati in causa
s eientiae dixerunt quia ipsi teste familia
riter conv ers arunt et praticam h abuerunt
cum d .
° I ll.° D .no Cosmo,et cum dieta
D .
ma Fiammecta eiur uxor et similiter 0 0
gnov erunt et cognos eunt prenominatas fi
lias . Interrogati de 10 0 0 dixerunt in Urb eflorentie tam in dom o di oti D .
m'
Cosm i,
quam di cti D .
ni A l exandri testis Int .i detempore dixerunt
°
a pluribus annie citra
De contestibus dixenmt de s e ips is te stibus ed de D .
n0 A ntonio Vincentij de Ciarfalli s
,et de D .
110 Ludovico quo .n D J“ì paulide Cas sis civ ibus florentini s et de alijequorum nom ina longum es se referre super
ultimo de fama d .S D PS Leonardus dixit
e s s e etatis annorum triginta, et d’D .
ns
A l exander dixit es se etatis annorum s exa
gintanov enr,”et hoc anno sunt confessi
et Comunicati in eorum Paroeh ia . De et
super quibus omnibus rogav it dieta D .
na
Fiammecta me notarium ut 110 0 pres ene
pub licurn confi cerem instrum entum .
A ctnm florentie in E pis copali C uria fesulana praes entibus E .
do D .
no Simone Jcannez io curato E cc .
e Sancte Marie in Campo
DOCUMENTI
de florentia Fes .ne dioc .
, et provide viro .
R omul o Juh ani de R igaccis nuncio iuratod .e Curie tes tibus
,etc .
E go Cosmus q. D . A nton y de Curs isnot .
us publicus fl o.S et E p .ali Curie Pee.
ne
sub cancell .S de pred .S omnibus rogatus
in fi dem manu propria sub s crips i, ao s i!
gumm m eum apposui consuetum .
Nos A l exander Martins M edi0es Dei et
S . Sedie A postolicae gratia arch ies is copus
Florentinus univers is fidem facirnus et in
verb o v eritatis attestamur supras eriptum
Gosmum de C urs is fuis se et esse notariumpubli cum Florentinum ao ej us s cripturis
et instrumentis pub licis in judicio et extra.
se per ab lrib itum fuis se,et adhib eri ple
nam ac indub iam fi dem ah omnibus indifferenter. In 0uj us rei testimonium h as literas
,nostro sigillo munitas
,fi eri man
damus Datas Florentie in Palatio nostrosolite res identie Die , trigesima prima et
nltima mens is M artis,milles imo s excen
tesimo decimo nono .
(A rch di S tato d i M odena)
chiariamo che es sa è unicamente diretta agliuni e agli altri ; e ch e non s i rivolge affattoalla curios ità. malaticcia degli adolescenti emolto meno delle donne. A d allontanare dainos tri volumi questa specie di lettori, ne limitiamo la tiratura a dugen€ocinquanta co
pie e fi s siamo tal prez z o che mentre nonisgomenterà gli eruditi, amanti delle coserare e veramente pregevoli, dis suaderadall acquisto ch i non (1 altro è vago che diamene e facili letture .
Circa al testo ci s tudieremo di migliorarlo,dove sarà opportuno, s enz a. alterare l autichità. della forma es teriore, quanto s ia propria del secolo cui scriveva l’aubore ;usando ogni diligenz a nella ricerca delle buonee s chi ette lez ioni . N on abboccheremo quindiper buoni gli errori di copisti e formestrane
,la cui riproduz ione sarebbe appena
s cusabile quando s i potes s e es sere nel casodi dare un fac s imile dei codici .Di note e illustrazioni saremo parchi, poi
ch é non vogliamo dimenticare a quale ma
niera. di lettori è dedicato il nos tro lavoro ;ogni componimento sarà però preceduto dabrevi notiz ie sull
‘
autore, sul codice, ecc .
Le nostre intenz ioni sono ones te e la no
s tra impresa ci s embra.debbameritare l aj utonon solo degli studiosi italiani, ma. ancodegli s tranieri ; da
’ quali tutti speriamo cons igli ed occorrendo amorevoli correz ioni inquelli errori in cui la nostra insuffi cienz a
potrà. farm cadere .
F—u.rrro O RLA ND O
e e cor zgzane d e ec con a
cune vi sp os te de’
loro amanti C urios itc
e notiz ie sulle cortigiane, aneddoti, etc . etc
lmminente pubblicaz
Firenze Fratell i B O C C A , E ditori
I N E D I T I 0 R ARI A N T IC H I E MO D E RN
R A C C O LT I B D A N N O T A T I
D A
F I L I P P O O R L A N D O
Il primo volume conterrà lette re dei s eguenti : A leard z
'
, D’
A zeglio, B ind i, B roffem'
o
B ufa lini, C amerini, C arlotta C efi ellz'
ni, C or
dov a,D oniz zettz
'
, Gioberti, Giordani, Guer
raz z i ,LaFarina, Lanza, M amiani, .Manzom‘
O ttavia B orghes eM as ino, M ontaz io, N iccolina
Pa llav icino, Madd alena Pelzet, Prati, R anier
Vannucci, Vieus seuac, etc. etc.
'
O gni volume , in-8° piccolo , stampato su b ell
‘ carta,avrà nonm eno di 10 foglietti (160 pag .)
starà. e si vendere separatamente de.i princpali Librai del R egno , al prez z o di 2 Lire.
SE I VO LUM I comporranno una serie . O gserie avrà. un volum e d
’ indice alfabetico , e
pios is s imo. E aperta. l’as s ociazione alla. prma serie .
Coloro che manderanno un vaglidi L. 10 ai Fratelli B OCCA, E di tori, FI R E N Zriceveranno fran
'
chi di porto i 6 VO LUMI dellprima. serie , nonchè il relativo velume d’ i:dice che
,dato in dono e
’ soci . sarà poi mes sm eommere1o al prez z o di 2 Lire.