Graphic Design

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Guida alla progettazione grafica - Gianni Latino

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Ringrazio per la preziosa collaborazione Alice Verderame, Lavinia Gazzè, Fabio Ingala, Massimo Morreale, Alessandro Di Fede, Ludovica Privitera e gli studenti di graphic design dell’Accademia di Belle Arti di Catania.

con il patrocinio di

Questa pubblicazione è stata realizzata su carta ecologica certificata FSC delle cartiere Fedrigoni, Italia

Libro Formato 120x180 mm 4 sedicesimi stampa in nero su carta Fedrigroni Arcoprint da 120 g/m2

rilegatura in brossura a filo refe

Copertina formato 427x180 mm con bandelle stampa in CMYK su carta Fedrigoni Symbol Freelife Satin da 300 g/m2

plastificazione a caldo con pellicola opaca

Carattere Helvetica, realizzato da Max Miedinger nel 1957 su incarico di Eduard Hoffmann direttore della Fonderia Haas.

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“Il nuovo che questa graficaha in sé è innanzitutto la sua chiarezza quasi quantificabile. E nonostante i particolari avvincenti, essa non seduce ricorrendo al fascino dell’ornamento: impiega i mezzi che garantiscono l’equilibrio e la tensione formale e cromatica”.

Josef Müller-Brockmann Neue Grafik n.1, 1958

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ISBN 978-88-6242-031-0

Prima edizione Italiana, Marzo 2011 Seconda edizione Italiana, Febbraio 2012

© 2013, LetteraVentidue Edizioni© 2013, Gianni Latino

tutti i diritti riservati

È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura.

L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare.

Book design: Gianni LatinoCover design: Francesco Trovato

LetteraVentidue Edizioni S.r.l.www.letteraventidue.comVia Luigi Spagna, 50 L96100 Siracusa, Italia

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Ode al libroCinzia Ferrara

Prefazione

Parte ICenni storici sul graphic design del XX secolo Movimenti storico-progettuali e protagonisti

Parte IIIl formatoFormati UNI/ISO, la sezione aurea, le segnature

Parte IIIIl layout graficoGriglie e gabbie di impaginazione

Parte IIILettering/caratteriUnità di misura, anatomia, glifi, composizione,caratteri storici, classificazione

Glossario

Bibliografia essenziale

INDICE

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PREFAZIONE“Il grafico di fronte al pubblico ha una grande responsabilità.

Il progettista grafico deve essere sempre più orientato scientificamente.

Non è un venditore di fumo, la sua è una vera specializzazione”.

Albe Steiner, 1966

Da questa riflessione di Albe Steiner (1913-1974), pubblicate come incipit nel libro il mestiere di grafico (Einaudi, 1978) nasce l’idea di proporre un’analisi del graphic design e della figura del graphic designer o del grafico, seguendo un breve percorso sto-rico-progettuale relativo agli strumenti fondamentali della pro-gettazione grafica: dai formati, gabbie e lettering, alla composi-zione progettuale di tutti gli artefatti della comunicazione visiva.

«Grafica: ramo specifico del design, individuabile in quel parti-colare settore della produzione artistica che si occupa della pro-gettazione e della realizzazione di comunicazioni visive e che vie-ne talvolta indicato anche con altri termini, quali “progettazione grafica”, “visual design” o “graphic design”. Lo specialista che si occupa di grafica è chiamato grafico (o progettista grafico, visual designer, graphic designer) e svolge una professione, relativa-mente nuova, non confondibile con altre (cartellonista, tipografo, designer); il suo obiettivo è comunicare attraverso i segni o gli scritti, utilizzando vari procedimenti tecnici». Così nel Diziona-rio del Grafico (Zanichelli, 1993), Giorgio Fioravanti (1937-2005) definiva il termine ‘grafica’ offrendo l’interpretazione di un gran-de professionista che ha dedicato l’intera vita alla disciplina, la-sciandoci testi, manuali e dizionari che oramai devono figurare nella libreria di chiunque voglia svolgere questo mestiere.

Albe Steiner, Pace, manifesto vincente del concorso di idee indetto dal Comitato Internazionale per la Pace, 1956. Archivo Albe e Lica Steiner, DPA, Politecnico di Milano - www.archiviosteiner.dpa.polimi.it

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FORMATI ISO

SERIE A841 × 1189594 × 841420 × 594297 × 420210 × 297148 × 210105 × 14874 × 10552 × 7437 × 5226 X 37

SERIE B1000 × 1414707 × 1000500 × 707353 × 500250 × 353176 × 250125 × 17688 × 12562 × 8844 × 6231 × 44

SERIE C917 × 1297648 × 917458 × 648324 × 458229 × 324162 × 229114 × 16281 × 11457 × 8140 × 5728 x40

Tabella delle Serie ISO, dimensione in millimetri (mm)

A0A1A2A3A4A5A6A7A8A9A10

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Nel 1977 l’A4 era il formato lettera standard in 88 nazioni su 148: ad oggi è stato adottato in tutto il mondo, eccetto gli Stati Uniti ed il Canada. In Messico, Colombia, Venezuela, Argentina, Cile e nelle Filippine il formato lettera americano è ancora comune, nonostante l’adozione ufficiale dello standard ISO.

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Rappresentazioni di griglie composte dalla sovrapposizione di colonne verticali e orizzontali (pagina precedente), esse compongono diverse gabbie di impaginazione di diversi moduli 2x2, 3x3, 5x5, 3x3. Lo spazio fra colonne e righe è detto gutter o su Adobe® InDesign® ‘Spazio tra’. Esso è costante e corrisponde generalmente a 0,5 mm, distanza minima per un formato A4 in modo da avere la leggibilità del testo all’interno delle colonne.

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The Herald, 1971Massimo Vignelli progetta il layout grafico del quotidiano scozzese, utilizzando una griglia modulare composta da 102 rettangoli.

Il Politecnico, 1945. Albe Steiner, progetta il layout grafico mediante l’utilizzo di gabbie modulari, il primo numero del Politecnico.

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La griglia svizzera

La International Typographic Style - ITS (conosciuta come Scuola svizzera) nata intorno agli anni ‘50, portò avanti le idee della Bauhaus. Il loro pensiero, diffuso attraverso la rivista Neue Grafik nel 1958, consisteva in una nuova visione della tipografia semplice ed ortogonale con l’utilizzo di una griglia di modulo quadrata per l’impaginazione, font Helvetica, testi allineati a sinistra in corpo minuscolo con colori primari, il rosso, il bianco e il nero ma soprattutto l’eliminazione del disegno con l’utilizzo della fotografia.

Brochure Lufthanza, griglia 4x4 di 16 moduli, 1980

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Esempi di impaginazione da un griglia 4x8 composta da 32 moduli realizzata da Josef Müller Brockmann, 1981.

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LETTERINGCARATTERIUNITÀ DI MISURA, ANATOMIA, GLIFI,COMPOSIZIONE,CARATTERI STORICI, CLASSIFICAZIONE

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Per lettering intendiamo la fase di elaborazione di un artefatto grafico che adopera la font. Il termine inglese font (precedente-mente fount) deriva dal francese medievale fonte, che significa «fuso», Oggi si definisce l’insieme dei caratteri, dei glifi e i segni di interpunzione che compogno la font digitale. Quando si parla di caratteri o tipi, intesi come mobili, bisogna risalire al periodo di Gutenberg: si tratta di parallelepipedi metallici detti ‘blocchi’ o ‘tipi’ che presentano su di un lato il singolo glifo, inteso come alfabeto tipografico, minuscolo, maiuscolo, punti di interpunzio-ne in diversi corpi.

Il primo carattere mobile il Textura, fu inventato dallo stesso Gutenberg utilizzato per comporre la Bibbia a 42 linee (B42) disposte su due colonne - contando quindi 42 righe di testo per colonna - l’opera fu realizzata in tre anni, dal 1452 al 1455. Con l’evoluzione della stampa è progredita in parallelo anche l’evoluzione e la progettazione dei caratteri fino a tutto il XX se-colo, quando, con l’avvento del Desktop Publishing, è cambiato il sistema di progettazione dall’analogico al digitale, oggi le font vengono progettati al computer con software di type design e distribuiti in formati digitale. Esistono innumerevoli caratteri pre-senti nel mercato ( un tempo fonderie) che permetto una scelta in base alla classificazione, ai pesi alla leggibilità.

Il type design è la disciplina che si occupa delle font; il type designer è colui che progetta le font, che ha sostituito la figura di disegnatore di caratteri tipografici.

Luca Pacioli, particolare delle lettere della De Divina proportione, 1497

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In un panorama movimentato fatto da molteplici caratteri nasce la necessità di catalogarli. Il primo studioso che si occupò di questa catalogazione fu Francis Thibaudeau, nel 1924, catalogò i caratteri raggruppandoli stilisticamente riferen-dosi alle terminazioni delle aste, cioè alle grazie. A partire dagli anni cinquanta, molteplici altre classificazioni vennero proposte, quella che viene di norma adot-tata in Italia è la classificazione estetica formulata da Aldo Novarese, studioso e creatore di nuovi disegni di caratteri. Essa suddivide i caratteri nei dieci gruppi seguenti: lapidari, medievali, veneziani, transizionali, bodoniani, scritti, ornati, egiziani, lineari, fantasie.

Lapidari

Medievali

Veneziani

Scritti

Ornati

Egiziani

Transizionali

Bodoniani

Lineari

Fantasie

CLASSIFICAZIONE NOVARESE (1956)

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La classificazione dei caratteri può diventare utile quando si tratta di accostare stili diversi. Per ogni tipo di comunicazione si addice un carattere differente. A volte l’accostamento di due o più stili diversi, può rendere più chiaro ed effi-cace il messaggio. Aldo Novarese oltre a catalogare accuratamente gli stili, creò uno schema che aiuta a orientare le scelte in caso di accostamento di caratteri differenti.

Fantasie

Lapidari

Medievali

Veneziani

Ornati

Egiziani

Lineari

Transizionali

Bodoniani

Scritti

Fant

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Lap

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Med

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Scr

itti

Consigliabille

Sconsigliabille

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