Grammatica Danese

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8/11/2019 Grammatica Danese http://slidepdf.com/reader/full/grammatica-danese 1/27 Il sostantivo Genere. Ci sono due generi nel danese: 1. Il genere comune (  fælleskøn); parole en, den, -en 2. Il genere neutro (intetkøn); parole et, det, -et  Non esiste un modo sicuro per distinguere se una parola sia di genere comune o di genere neutro, però esistono alcune classi di  parole che normalmente sono o solo di un genere o solo dell'altro: - Appartengono al genere comune i nomi di persona, i nomi indicanti un mestiere, i nomi di animali e di piante, i nomi dei giorni della settimana e dei mesi, e, con rare eccezioni, i sostantivi terminati in -de, -dom, -e, -en, -hed, -ning, -t, -else e -sel. - Appartengono al genere neutro i nomi di metalli, di nazioni, la maggior parte dei sostantivi monosillabici e dei nomi terminanti in -eri ed in -domme, inoltre sono neutri alcuni nomi di animali e persone come får (pecora), føl (puledro), lam (agnello), svin (maiale), æsel (asino), barn (bambino), menneske (uomo, maschio) - I sostantivi terminanti in -skab sono di genere comune se indicano passioni e virtù, sono neutri se indicano altre cose. Comunque il genere comune è predominante, e circa il 75 % delle parole sono en-parole. Plurale. Il plurale viene formato in quattro modi: 1. aggiungendo -e ad alcune parole che finiscono in consonante (dag/dag e  , giorno/giorni) 2. aggiungendo -er, o -r alla maggior parte delle parole (måned/måned er  , uge/uge  , mese/mesi, settimana, settimane) 3. la forma del plurale rimane invariata (år, anno/anni) 4. irregolarmente (barn/ børn  , mand/ mænd  , bambino/bambini, uomo, uomini )  Non esiste neanche per il plurale una regola chiara per distinguere quali sono i sostantivi che formano il plurale in un modo dagli altri. Esistono comunque alcune classi di sostantivi che hanno il plurale in un solo modo: 1. fanno il plurale in -e i sostantivi terminanti in -er non accentata, i sostantivi terminati in -dom che raddoppiano la m, e molti monosillabi terminati in consonante che raddoppia. 2. fanno il plurale in -r  i sostantivi terminanti in -e atona, mentre aggiungono -er i sostantivi terminanti in -ed, -hed, -ning, -eri, - el, -sel, -en, -ert, -ing, -ling, e -skab, i vocaboli d'origine straniera e molti monosillabi, soprattutto quelli terminanti in vocale. 3. la forma plurale rimane invariata soprattutto per i monosillabi neutri. In rari casi la formazione del plurale è accompagnata da un cambiamento di vocale nella radice del nome. Alcune parole mantengono il loro plurale della lingua d’origine (esempio: Latino: visum/visa ). Alcune parole si trovano solo nel singolare( esempio; død, håb / morte, speranza ) o solo nel plurale (esempio; briller, bukser / occhiali, pantaloni ). Genitivo. Il genitivo è formato aggiungendo -s alla fine della parola, dopo altri suffissi. Nel caso che il nome finisca già per -s, si aggiunge -es,‘s o , mentre nel caso di un gruppo di nomi si attacca -s a tutti e due o all’ultimo. En bils dør (la portiera di una macchina) Bilens dør (la portiera della macchina) Biler s døre (le portiere di macchine Bilernes døre (le portiere delle macchine) Mandens (dell’uomo) Bilens farve er rød (il colore della macchina è rosso) Manden s  hat er sort (il cappello dell’uomo è nero) Lises venner (amici di Lis) Lis’s venner (amici di Lis) Sørens og Jesper s venner (amici di Søren e Jesper)

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Il sostantivo

Genere. Ci sono due generi nel danese:

1.  Il genere comune ( fælleskøn); parole en, den, -en2.  Il genere neutro (intetkøn); parole et, det, -et

 Non esiste un modo sicuro per distinguere se una parola sia di genere comune o di genere neutro, però esistono alcune classi di

 parole che normalmente sono o solo di un genere o solo dell'altro:

- Appartengono al genere comune i nomi di persona, i nomi indicanti un mestiere, i nomi di animali e di piante, i nomi deigiorni della settimana e dei mesi, e, con rare eccezioni, i sostantivi terminati in -de, -dom, -e, -en, -hed, -ning, -t, -else e -sel.

- Appartengono al genere neutro i nomi di metalli, di nazioni, la maggior parte dei sostantivi monosillabici e dei nomi terminantiin -eri ed in -domme, inoltre sono neutri alcuni nomi di animali e persone come får (pecora), føl (puledro), lam (agnello), svin (maiale), æsel (asino), barn (bambino), menneske (uomo, maschio)

- I sostantivi terminanti in -skab sono di genere comune se indicano passioni e virtù, sono neutri se indicano altre cose.

Comunque il genere comune è predominante, e circa il 75 % delle parole sono en-parole.

Plurale. Il plurale viene formato in quattro modi:

1.  aggiungendo -e ad alcune parole che finiscono in consonante (dag/dag e , giorno/giorni)

2.  aggiungendo -er, o -r alla maggior parte delle parole (måned/måned er  , uge/uger  , mese/mesi, settimana, settimane)

3.  la forma del plurale rimane invariata (år, anno/anni)

4.  irregolarmente (barn/ børn , mand/ mænd  , bambino/bambini, uomo, uomini)

 Non esiste neanche per il plurale una regola chiara per distinguere quali sono i sostantivi che formano il plurale in un modo dagli

altri. Esistono comunque alcune classi di sostantivi che hanno il plurale in un solo modo:

1. fanno il plurale in -e i sostantivi terminanti in -er non accentata, i sostantivi terminati in -dom che raddoppiano la m, e moltimonosillabi terminati in consonante che raddoppia.

2. fanno il plurale in -r  i sostantivi terminanti in -e atona, mentre aggiungono -er i sostantivi terminanti in -ed, -hed, -ning, -eri, -

el, -sel, -en, -ert, -ing, -ling, e -skab, i vocaboli d'origine straniera e molti monosillabi, soprattutto quelli terminanti in vocale.

3. la forma plurale rimane invariata soprattutto per i monosillabi neutri.

In rari casi la formazione del plurale è accompagnata da un cambiamento di vocale nella radice del nome. Alcune parolemantengono il loro plurale della lingua d’origine (esempio: Latino: visum/visa). Alcune parole si trovano solo nel singolare(

esempio; død, håb / morte, speranza) o solo nel plurale (esempio; briller, bukser / occhiali, pantaloni).

Genitivo. Il genitivo è formato aggiungendo -s alla fine della parola, dopo altri suffissi. Nel caso che il nome finisca già per -s, siaggiunge -es,‘s o ‘, mentre nel caso di un gruppo di nomi si attacca -s a tutti e due o all’ultimo.

En bils dør (la portiera di una macchina)

Bilens dør (la portiera della macchina)Biler s døre (le portiere di macchineBilernes døre (le portiere delle macchine)Mandens  (dell’uomo)Bilens farve er rød (il colore della macchina è rosso)

Mandens hat er sort (il cappello dell’uomo è nero)Lises venner (amici di Lis)Lis’s venner (amici di Lis)Sørens og Jesper s venner (amici di Søren e Jesper)

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L'articolo

 Nella lingua danese ci sono due articoli indeterminativi e tre tipi di articoli determinativi.

Articoli indeterminativi.

Genere comune Genere neutro

Genere neutro en et

Usi:

1.  L’articolo indeterminativo non viene usato prima di un nome che denota una professione, nazionalità e religione. Esempi:han er læge (egli è un dottore), jeg er dansker (sono un danese).

2.  L’articolo indeterminativo viene usato prima di un aggettivo. Esempi: han er en god læge (egli è un buon dottore), jeg er

en høj dansker (sono un danese alto).

3.  L’articolo indeterminativo viene usato quando una proposizione relativa segue il nome. Esempi: han er en læge, som jeg

kender (egli è un dottore che conosco), hun er en dansker, der bor i Tyskland (ella è una danese che vive in Germania).

Articoli determinativi.

Gli articoli danesi vengono usati in due modi, come particella da mettere prima del nome, come in italiano, o come suffisso daaggiungere in fondo al nome.

Articoli interi Genere comune Genere neutro

Singolare Den DetPlurale De De

Articoli suffissi Genere comune Genere neutro

Singolare -en -et

Plurale -ne, -ene -ne, -ene

Usi.

L’articolo determinativo come suffisso viene aggiunto al singolare od al plurale del nome a seconda del genere del nome:

Bilen  (l’automobile)Huset  (la casa)Biler ne  (le automobili)Husene  (le case)

L’articolo determinativo intero viene usato solo prima di un aggettivo legato al nome:

den røde bil (la macchina rossa)det store hus (la grande casa)de røde biler (le macchine rosse)de store huse (le grandi case)

Tabella riassuntiva dell’uso degli articoli e dei nomi

Singolare Plurale

En-parolaindeterminativa en dreng

un ragazzo

en pigeuna ragazza

drengeragazzi

 pigerragazze

En parola drengenil ragazzo

drengenei ragazzi

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  determinativa pigenla ragazza

 pigernele ragazze

Et-parola

indeterminativa

et husuna casa

et træun albero

husecase

træeralberi

Et-paroladeterminativa

husetla casa

træetl’albero

husenele case

træernegli alberi

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Aggettivo

L’aggettivo danese si coniuga sempre in relazione al numero ed al genere del nome che accompagna. Viene coniugato sia nellafunzione attributiva sia in quella predicativa. Quando l’aggettivo è in funzione attributiva si trova sempre prima del nome.

Flessione degli aggettivi in forma attributiva

a.  Articolo indeterminativo + Aggettivo + Nome(en-parola): l’aggettivo resta nella forma base. Esempio: en stor mand (un

 grande uomo).

 b.  Articolo indeterminativo + Aggettivo + Nome(et-parola): l’aggettivo prende una -t. Esempio: et stor t  hus (una grande

casa).

c.  Articolo determinativo + Aggettivo + Nome(sia et- sia en-parola, singolare e plurale). L’aggettivo prende una –e. Esempi:det stor e hus (la grande casa), den rød e bil (l’automobile rossa), de stor e huse (le grandi case), de rød e biler (le

automobili rosse).

d.  Aggettivo + Nome(en-parola al singolare). L’aggettivo resta nella forma base. Esempio: stor mand (grande uomo).

e.  Aggettivo + Nome(et-parola al singolare). L’aggettivo prende una -t. Esempio: stor t  hus (casa grande).

f.  Aggettivo + Nome(sia en- sia et-parola al plurale). L’aggettivo prende una -e. Esempio: stor e huse (grandi case).

Flessione degli aggettivi in forma predicativa

a.  Articolo indeterminativo + Nome(en-parola) + Verbo + Aggettivo: l’aggettivo resta nella forma base. Esempio: en mand

er stor (un uomo è grande).

 b.  Articolo indeterminativo + Nome(et-parola) + Verbo + Aggettivo: l’aggettivo prende una -t. Esempio: et hus er stor t  (una

casa è grande).

c.   Nome(en-parola) + articolo determinativo suffisso + Verbo + Aggettivo: l’aggettivo resta nella forma base. Esempio:manden er stor (l’uomo è grande).

d.   Nome(et-parola) + articolo determinativo suffisso + Verbo + Aggettivo: l’aggettivo prende una -t. Esempio: huset er stor t  

(la casa è grande).

e.   Nome(plurale) + articolo determinativo suffisso + Verbo + Aggettivo: l’aggettivo prende una -e. Esempio: husene er stor e 

(le case sono grandi), bilerne er rød e (le automobili sono rosse).

Irregolari: Alcuni aggettivi sono irregolari, come lille e små, che significano entrambi piccolo, e che non aggiungono maidesinenze ma rimangono sempre uguali. Altri invece aggiungono le desinenze ma con delle irregolarità:

a.  Se l’aggettivo termina in -en o in -el, e aggiunge -e, la prima -e- cade. Esempio: gammel (vecchio) den gamle mand

(l’uomo vecchio), sulten (affamato) det sultne barn (il bambino affamato).

 b.  Gli aggettivi che terminano in -e non cambiano mai

c.  Gli aggettivi che terminano in -sk non aggiungono la -t ma rimangono nella forma base. Aggiungono invece la -e.Esempio: et rask barn (il bambino sano), de rask e børn (i bambini sani).

d.  Molti aggettivi terminanti in -s non cambiano mai

e. Gli aggettivi monosillabici terminanti in vocale accentata solitamente sono invariabili. Fanno eccezioni i monosillabiciterminanti in -å, ny e fri

f. Gli aggettivi danesi inoltre possono essere usati come nomi, come in italiano

Ecco una tabella riassuntiva sulla congruenza degli aggettivi.

Aggettivi in funzione Singolare Plurale

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attributiva

En-parolasenza articolo rød bil

macchina rossa

røde bilermacchine rosse

Et-parola

senza articolo

rødt huscasa rossa

røde husecase rosse

En-parolacon articolo indeterminativo

en rød biluna macchina rossa

Et-parolacon articolo indeterminativo

et rødt husuna casa rossa

En-parola

con articolo determinativo

den røde billa macchina rossa

de røde bilerle macchine rosse

Et-parolacon articolo determinativo

det røde husla casa rossa

de røde husele case rosse

Aggettivi in funzionepredicativa

Singolare Plurale

En-parola

con articolo indeterminativo

en bil er røduna macchina è rossa

Et-parolacon articolo indeterminativo

et hus er rødtuna casa è rossa

En-parola

con articolo determinativo

 bilen er rødla macchina è rossa

 bilerne er rødele macchine sono rosse

Et-parolacon articolo determinativo

huset er rødtla casa è rossa

husene er rødele case sono rosse

Grado dell’aggettivo.

Gli aggettivi costruiscono il comparativo ed il superlativo in due modi:

- aggiungendo le desinenze -ere e -est

- preponendo all´aggettivo mere e mest 

Grado

1 gruppo: -ere, -est 2 gruppo: mere, mest

Positivo høj

alto

 populær popolare

Comparativo højere più alto

mere populær più popolare

Superlativo højestil più alto

mest populæril più popolare

Altri aggettivi formano comparativo e superlativo irregolarmente, alcuni adottando forme completamente diverse dal grado

 positivo, altri modificando leggermente la radice dell’aggettivo. Esempi:- God (buono), bedre, bedst- Dårlig (cattivo), værre, værst- Lang (lungo), længere, længst

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La particella che precede il secondo termine e corrisponde all'italiano di o che, è end e il secondo termine va allo stesso caso del primo.

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Il pronomePronomi personali.

PersonaForma sog. Forma ogg. Significato

1° singolare Jeg mig io2° singolare Du dig tu3° singolare Han ham egli

3° singolare Hun hende ella3° singolare den/det den/det esso (cose)1° plurale Vi os noi2° plurale I jer voi3° plurale De dem essi

Inoltre esiste una forma di cortesia piuttosto rara che usa al posto della 2a persona singolare e plurale le forme della 3a persona plurale.

I pronomi in forma oggettiva possono essere pronomi diretti od indiretti, e accompagnano sempre una preposizione.Esempi:

 jeg giver dig et æble (ti ho dato una mela)han ser hende (egli vede lei)

Pronomi possessivi (validi anche come aggettivi possessivi).

PersonaPronome personale Significato

1° singolare min/mit/mine Mio2° singolare din/dit/dine Tuo3° singolare hans Suo (di lui)3° singolare hendes Suo (di lei)3° singolare dens/dets Suo (di una cosa)

1° plurale vores nostro2° plurale jeres vostro3° plurale deres loro

Tutti i pronomi o aggettivi possessivi personali si possono usare sia attributivamente che predicativamente e come pronomi possono esprimere il concetto senza bisogno del nome che accompagnerebbero. Non vogliono l’articolo dopo di loro.Esempi:

min bil er her (la mia automobile è qui)det er mit hus (questa è la mia casa)det er min (bil)! (questa è mia [la macchina])

Esiste inoltre un’altra forma di pronome/aggettivo possessivo: sin/sit/sine che viene usato con le terze persone singolari, ed ha un

significato riflessivo. Esempio: han elsker sin kone, indica che egli ama la sua propria moglie, mentre han elsker hans kone, indicache egli ama la moglie, ma di qualcun altro.

Pronomi o aggettivi dimostrativi.

Ci sono due forme di pronome o aggettivo dimostrativo: la forma scritta e la forma parlata.

Forma scritta Forma parlata significato

Singolare denne/dette den her/det her questo,aSingolare den/det den der/det der quello,aPlurale Disse de her questi,ePlurale de der de der quegli,le

La forma parlata comprende pronomi o aggettivi dimostrativi che sono composti da due parti. Queste possono essere poste primadel nome o il nome può essere posto tra le due parti, come accade in francese. Esempi:

den her bil er rød (quest’automobile è rossa)den bil her er rød (quest’automobile è rossa)

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 francese: cette voiture ci est rouge

Pronomi relativi.

Ci sono due tipi di pronome relativo, som e der.

 Som, può essere sia soggetto che oggetto. Esempi:manden som er her (l’uomo che è qui)manden som jeg så (l’uomo che ho visto)

 Der , può essere solamente soggetto. Esempi:manden der  er her (l’uomo che è qui)manden der  jeg så è una frase sbagliata

Il pronome relativo, inoltre, in alcune frasi può essere omesso, come in inglese. Esempio

Her er pigen jeg elsker (ecco la ragazza che amo)

Quando una preposizione viene usata insieme ad un pronome relativo, quest’ultima viene posta alla fine della proposizionerelativa. Esempio:

Manden som jeg gav bogen til  (l’uomo a cui ho dato il libro)

Pronomi o aggettivi indefiniti.

Ci sono vari pronomi o aggettivi indefiniti. Eccoli con alcuni esempi:

Nogle: alcuno,a,i,e, qualche con significato affermativo, usato nelle frasi affermative.Jeg har nogle venner (ho alcuni amici)

Nogen: alcuno,a,i,e, qualche con significato interrogativo, viene usato nelle frasi interrogative e nelle negative insieme ad ikke.Har du nogen venner? (hai qualche amico?)

Noget: qualcosa, qualche cosa, ha un significato affermativo.Han må gøre noget (deve fare qualcosa)

Ingen, ikke nogen: nessuno,a,i,e, nessun, ha un significato negativo, relativo a persone.Han har ingen venner (non ha nessun amico)Han har ikke nogen venner (non ha nessun amico)

Intet, ikke noget: niente, nessuna cosa, ha un significato negativo, relativo a cose.Der er intet at gøre (non c’è niente da fare)Der er ikke noget at gøre (non c’è niente da fare)

Enhver: tutti, ogni persona, ognuno.Enhver må gøre noget (Tutti devono fare qualcosa)

Alle: tutti, in relazione alle persone.

Jeg så dem alle (li ho visti tutti)

Alt: tutto, neutro, in relazione a cose inanimateDet var alt (questo era tutto)

Man: si, usato come il pronome impersonale italiano, anche in danese soprattutto al posto della voce passiva.Man må ikke ryge her (der må ikke ryges her) (non si deve fumare qui)

Pronomi interrogativi.

SignificatoPronome

Cosa? Che? Hvad?

Chi? Hvem?Dove? Hvor?

Quando? Hvornår?Perché? Hvorfor?

Come? In che modo? Hvordan?

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Di chi? Di che cosa? Hvis?Quale,i? Hvilken, hvilket, hvilke?

Per quanto tempo? Hvor længe, hvor lang tid?

Questi pronomi possono essere usati anche nelle subordinate interrogative, ma non possono essere soggetti allora. Per ovviare aquesto inconveniente si usano det o der come soggetto della frase, in questo modo:

a.  det + una forma di være, blive, hedde

 b.  der + qualsiasi altro verbo

Esempi:

 jeg ved ikke, hvem det  er (non so chi sia) jeg ved ikke, hvem der  kommer (non so chi stia arrivando)

Pronomi riflessivi.

Pronome personalePronome riflessivo

Jeg MigDu Dig

Han SigHun SigDet/den Sig

Vi OsI Jer

De Sig

L'avverbio

Gli avverbi danesi derivanti da un aggettivo si formano aggiungendo alla forma base una -t, seguendo le stesse regole dei normaliaggettivi sull’aggiunta di desinenze ed evitando di aggiungerla ad aggettivi che già hanno una -t.

Esempio:Smuk (bello), smuk t.

Alcuni avverbi possono modificare il loro grado, ma la particolarità maggiore riguarda gli avverbi che descrivono direzione: laforma lunga e la forma corta.

a. La forma corta descrive un movimento, cioè viene usata se l’avverbio introduce un complemento di moto a/da luogo.Esempio: han går ind  i haven (egli va in giardino), han kravler op i træet (egli sale sull’albero).

 b. La forma lunga descrive un movimento nello stesso luogo, o una posizione statica, cioè viene usata se l’avverbiointroduce un complemento di stato in luogo. Esempio: han går inde i haven (egli cammina dentro il giardino), han er

oppe i træet (egli è su sull’albero).

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Il verbo

I verbi danesi hanno un sistema temporale che rispecchia quello di tutte le lingue nordiche, e non cambiano se non nel modo e neltempo, mentre invece non cambiano secondo le persone ma restano uguali, per questo hanno bisogno sempredell’accompagnamento dei pronomi personali ad eccezione dell’infinito, del gerundio, e dell’imperativo.

Per dimostrare la coniugazione dei verbi ne prendiamo ad esempio due: Elske (amare) e Spise (mangiare).

Infinito: L’infinito è formato dalla radice del verbo e da una –e. Questo modo viene usato come base per formare tutti gli altritempi. La radice di un verbo viene infatti definita come l’infinito senza la  –e.

Infinitiv (infinito)

elske - spise

Indicativo.

Presente: Il presente dell’indicativo viene formato aggiungendo alla radice del verbo sempre -er per ogni persona.

 Nutid (presente)

 jeg elsker - spiser

du elsker – spiser

han elsker - spiser

vi elsker – spiser

I elsker – spiser

de elsker – spiser

Imperfetto: L’imperfetto dell’indicativo viene formato in due modi. I verbi si dividono in due gruppi: il gruppo I, il piùnumeroso, ed il gruppo II. I verbi del gruppo I formano l’imperfetto aggiungendo alla forma base -ede, mentre i verbi del gruppoII aggiungono -te.

Datid (imperfetto)

 jeg elskede - spiste

du elskede - spiste

han elskede - spiste

vi elskede – spiste

I elskede – spiste

de elskede - spiste

Passato prossimo: Il passato prossimo dell’indicativo viene formato con uno dei verbi ausiliari (være e have a seconda del verbo)al presente ed il participio passato.

Førnutid (passato prossimo)

 jeg har elsket - spist

du har elsket - spist

han har elsket - spist

vi har elsket - spist

I har elsket - spist

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de har elsket - spist

Trapassato prossimo: Il passato prossimo dell’indicativo viene formato con uno dei verbi ausiliari (være e have a seconda delverbo) all’imperfetto ed il participio passato.

Førdatid (trapassato prossimo)

 jeg havde elsket - spistdu havde elsket - spist

han havde elsket - spist

vi havde elsket - spist

I havde elsket - spist

de havde elsket - spist

Imperativo: L’imperativo viene formato usando la radice del verbo senza aggiungerci nulla. Manca della prima persona.

Bydemåde (imperativo)elsk – spis

elsk – spis

elsk – spis

elsk – spis

elsk – spis

Participio passato: Il participio passato si forma in due modi: i verbi del gruppo I aggiungono -et alla radice del verbo, mentrequelli del gruppo II aggiungono -t.

Kort Tillægsform (participio passato)

elsket – spist

Il participio passato può essere usato inoltre come aggettivo.

Participio presente o Gerundio: Il participio presente chiamato anche gerundio si construisce unendo -ende alla radice del verbo.

Lang Tillægsform eller Gerundium (participio presente o gerundio)

elskende - spisende

Il participio presente viene usato come aggettivo.

Attenzione!: Anche se denominato gerundio non viene usato come nella costruzione italiana Stare + gerundio, questa infatti vieneresa in altri modi. Può il gerundio essere utilizzato come frase come in italiano.

La costruzione Stare + gerundio viene resa in questi modi

Esempio: Egli sta mangiando

a.  han spiser , cioè la forma normale del tempo in cui avviene

 b.  han sidder, står, ligger og spiser , una costruzione coi verbi sidde, stå e lige con una congiunzione e il tempo in cuiavviene l’azione

c.  han er ved at spise, una costruzione col verbo essere, være, con un aggettivo, ved , e con at  + infinito.

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Futuro: I verbi danesi non possiedono una forma propria di futuro ma lo costruiscono in diversi modi:

a.  Usando il presente indicativo. Esempio: Jeg rejser i morgen (partirò domani)

b.  Usando il verbo skulle seguito dall’infinito. Esempio: Jeg skal rejse i morgen (partirò domani)

c.  Usando il verbo ville seguito dall’infinito. Esempio: Jeg vil rejse i morgen (partirò domani).

Condizionale: I verbi danesi non possiedono una forma propria di condizionale ma lo costruiscono usando le forme al passato deiverbi modali usati per la costruzione del futuro

a.  Usando il verbo skulle al passato seguito dall'infinito. Esempio: Jeg skulle rejse i morgen (partirei domani)

b.  Usando il verbo ville al passato seguito dall’infinito. Esempio: Jeg ville rejse i morgen (partirei domani)

Congiuntivo: In danese esiste una forma di congiuntivo, perfettamente corrispondente alla forma dell'infinito. Questo modo nonviene più usato nella lingua se non in qualche esclamazione.

Gud velsigne Danmark (Che Dio benedica la Danimarca)

Gud være med dig (Che Dio sia con me)

La forma passiva dei verbi: i verbi costruiscono la forma passiva in due modi:

a.forma in -s: aggiungono una -s come desinenza al tempo presente, imperfetto e infinito. Al presente la -s sostituisce la -r.

 b.forma con bliver: si usa bliver  come verbo ausiliario e si pospone il participio passato.

Esempio: verbo Elske (amare)

Infinitiv (infinito)

Elskes

 Nutid (presente)

 jeg elskes

Datid (imperfetto)

 jeg elskedes

Infinitiv (infinito) blive elsket

 Nutid (presente)

 jeg bliver elsket

Datid (imperfetto)

 jeg blev elsket

Førnutid (passato prossimo)

 jeg er blevet elsket

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Førdatid (trapassato prossimo)

 jeg var blevet elsket

 Nel Førnutid  e nel Førdatid  la forma può essere espressa anche omettendo blevet. Come forma si trova spesso nella lingua parlata.Attenzione a non confonderlo col presente passivo, che non può essere costruito col verbo essere!

 Jeg er elsket (Io sono stato amato)

 Jeg er elsket (Io sono amato) SBAGLIATO! = Jeg bliver elsket

I verbi intransitivi, che in Italiano non conoscono l’uso del passivo hanno in danese una forma di passivo solo nel Nutid  (presenteindicativo) e nell’ Infinitiv (infinito), usando la costruzione con la -s. Un uso di questa forma rispecchia l’impersonale italiano si,come dimostra la prima persona plurale del passivo di se (vedere), vi ses che viene usato per dirsi “ci si vede”.

Verbi ausiliari. In danese esistono tre verbi ausiliari, have, være e blive.

a.  Have viene usato da solo come verbo avere, ma funge da ausiliare nella formazione del Førnutid  e del Førdatid  (passatoe trapassato prossimo) della maggior parte dei verbi. Tutti i verbi transitivi e molti intransitivi usano have comeausiliare.

 b.  Være viene usato da solo come verbo essere, ma funge da ausiliare nella formazione del Førnutid  e del Førdatid  (passatoe trapassato prossimo) di alcuni verbi intransitivi, in particolare quelli che indicano movimento, cioè quando un movimento ha

 preso piede.

c.  Blive, viene usato da solo come verbo diventare, ma funge da ausiliare nella formazione del secondo tipo di passivo ditutti i verbi transitivi. Non viene usato per la forma di passivo impersonale dei verbi intransitivi.

Infinitiv (infinito)

Have

 Nutid (presente) jeg har

Datid (imperfetto)

 jeg havde

Førnutid (passato prossimo)

 jeg har haft

Førdatid (trapassato prossimo)

 jeg havde haft

Passivforms infinitiv (infinito della forma passiva)

Haves

Passivforms nutid (presente della forma passiva)

 jeg haves

Infinitiv (infinito)

Være

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 Nutid (presente)

 jeg er

Datid (imperfetto)

 jeg var

Førnutid (passato prossimo)

 jeg har været

Førdatid (trapassato prossimo)

 jeg havde været

Passivforms infinitiv (infinito della forma passiva)

Væres

Passivforms nutid (presente della forma passiva)

 jeg væres

Infinitiv (infinito)

Blive

 Nutid (presente)

 jeg bliver

Datid (imperfetto)

 jeg blev

Førnutid (passato prossimo)

 jeg er blevet

Førdatid (trapassato prossimo)

 jeg var blevet

Passivforms infinitiv (infinito della forma passiva)

Blives

Passivforms nutid (presente della forma passiva)

 jeg blives

Verbi modali: I verbi modali danesi hanno una coniugazione irregolare e dopo di loro l’infinito del verbo che accompagnano non prende l’at .

Significato Verbo ConiugazionePotere  Kunne Kan/kunne/kunnet

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Dovere Skulle Skal/skulle/skullet

Volere Ville Vil/ville/villet

Dovere Måtte Må/måtte/måttet

Dovere (forma debole) Burde Bør/burde/burdet

Osare Turde Tør/turde/turdet

Aver voglia di Gide Gider/gad/gidet

Particolarità sull’Infinitiv (infinito). L’infinito danese si presenta da solo sul dizionario, ma generalmente viene accompagnatoda at.

L’infinito con at  viene usato:

a.  Dopo una preposizione. Esempio: han kom for at besøge mig (viene a trovarmi).

b.  Se l’infinito è soggetto. Esempio: at rejse er dyrt (viaggiare è costoso).

c.  Se l’infinito è un predicato. Esempio: hans mål var at rejse (il suo scopo era viaggiare).

d.  Se l’infinito è oggetto. Esempio: han ønskede at rejse (desiderava viaggiare).

L’infinito senza at  viene usato:

a.  Insieme ai verbi modali. Esempio: jeg kan komme i morgen (posso venire domattina).

 b.  Se l’infinito è oggetto di un verbo di senso . Esempio: jeg så ham komme (l’ho visto venire).

Alcuni verbi inoltre hanno una forma di infinito che non finisce per -e. Per questi l’infinito corrisponde alla radice del verbo. Nel presente aggiungono solo -r alla radice, mentre negli altri tempi seguono la regola; comunque molti di questi sono irregolari ecambiano anche la radice stessa ad eccezione del presente.Qualche esempio:

Bo (vivere): bor - boede - boet

Stå (stare): står - stod - stået

Gå (andare): går - gik - gået

Gruppi dei verbi. I verbi appartengono ai due diversi gruppi senza nessuna regola grammaticale, ne fanno parte in base al tonodella radice, ovvero se più si addice a voce la radice -te/-t, o quella -ede/-et. Solo una parte dei verbi appartiene sempre al Igruppo e sono quelli terminati in -ere, per lo più stranieri e perciò seguono la coniugazione più regolare. Al I gruppo appartenieneil 75 % dei verbi danesi.

Verbi irregolari. In danese ci sono molti verbi irregolari, che segnaleremo in una sezione apparte con una lista dei più usati verbiirregolari.

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Verbi irregolari danesi

I verbi danesi hanno le loro irregolarità nel presente, nell'imperfetto e nel participio passato. Noi vi mostreremo i tempi irregolari el'ausiliari di ogni verbo. Ecco una tabella con i verbi irregolari più comuni nel danese:

InfinitoPresente

ImperfettoPassato prossimo Traduzione

 bede beder bad har bedt pregare

 betyde betyder betød har betydet significare bide bider bed har bidt mordere

 binde binder band har bundet legare blive bliver blev er blevet diventare

 bringe bringer bragte har bragt portare bryde bryder brød har brudt rompere burde bør burde har burdet dovere byde byder bød har budt offrire bære bærer bar har baret trasportaredrikke drikker drak har drukket beredrive driver drev har drevet guidare

dø dør døde er død/døet morire

falde falder faldt er faldet caderefinde finder fandt har fundet trovareflyde flyder flød har flydt fluireflyve flyver fløj er/har fløjet volare

forlade forlader forlod har forladt lasciarefortryde fortryder fortrød har fortrudt scusarsi

fryse fryser frøs har frosset congelarefølge følger fulgte har fulgt seguire

få får fik har fået prenderegide gider gad har gidet aver vogliagive giver gav har givet dareglide glider gled er gledet scivolaregnide gnider gned har gnedet strofinaregribe griber greb har grebet afferraregræde græder græd har grædt piangeregælde gælder gjaldt har gjaldt applicaregøre gør gjorde har gjort faregå går gik er/har gået andare

have har havde har haft averehedde hedder hed har heddet chiamarsihive hiver hev har hevet tirare

hjælpe hjælper hjalp har hjulpet aiutareholde holder holdt har holdt tenerehænge hænger hang har hængt appendereknibe kniber kneb har knebet pizzicare

komme kommer kom er/har kommet venirekrybe kryber krøb er krøbet strisciarekunne kan kunne har kunnet poterekvæle kvæler kvalte har kvalt strangolarelade lader lod har ladet lasciarele ler lo har leet ridere

lide lider led har lidt soffrireligge ligger lå har ligget giacerelyde lyder lød har lydt suonarelyve lyver løj har løjet mentire

lægge lægger lagde har lagt stendereløbe løber løb er/har løbet correremåtte må måtte har måttet doverenyde nyder nød har nydt goderenyse nyser nøs har nyst starnutire

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ride rider red er/har redet cavalcarerive river rev har revet graffiareryge ryger røg har røget fumare

kække rækker rakte har rakt passarese ser så har set vedere

sidde sidder sad har siddet sederesige siger sagde har sagt dire

skide skider sked har skidt defecareskride skrider skred er skredet scivolareskrige skriger skreg har skreget gridareskrive skriver skrev har skrevet scrivereskulle skal skulle har skullet dovereskyde skyder skød har skudt sparareskære skærer skar har skaret tagliareslibe sliber sleb har slebet affilareslide slider sled har slidt lavorare duro

slippe slipper slap har sluppet lasciar stareslå slår slog har slået colpire

smide smider smed har smidt gettaresmøre smører smurte har smurt sporcaresnyde snyder snød har snydt ingannaresove sover sov har sovet dormire

springe springer sprang har sprunget saltarespørge spørger spurgte har spurgt chiederestige stiger steg er steget alzare

stikke stikker stak har stukket sceglierestinke stinker stank har stinket puzzarestjæle stjæler stjal har stjålet rubarestryge stryger strøg har strøget stirare

strække strækker strakte har strakt estendersistå står stod har stået stare

synge synger sang har sunget cantare

synke synker sank er/har sunket affondaresælge sælger solgte har solgt venderesætte sætter satte har sat posizionaretage tager tog har taget prenderetie tier tav har tiet stare zitto

træde træder trådte har trådt camminaretræffe træffer traf har truffet trovare a casotrække trækker trak har trukket disegnareturde tør turde har turdet osaretvinge tvinger Tvang har tvunget costringeretælle tæller Talte har talt contarevide ved Vidste har vidst sapere

ville vil Ville har villet volerevinde vinder Vandt har vundet vincerevælge vælger Valgte har valgt sceglierevære er Var har været essereæde æder Åd har ædt nutrirsi

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I numeri Numeri cardinali da 1 a 20

Numeri Per esteso Numeri Per esteso

1 en/et 11 elleve2 to 12 tolv3 tre 13 tretten4 fire 14 fjorten5 fem 15 femten6 seks 16 seksten7 syv 17 syttn8 otte 18 atten9 ni 19 nitten

10 ti 20 tyve

Numeri cardinali da 20 a 1.000.000

 NumeriPer esteso Numeri Per esteso

21 Enogtyve 100 (et) hundrede22 Toogtyve 101 (et) hundrede og en

30 Tredive 123 (et) hundrede og treogtyve40 Fyrre 200 to hundrede50 Halvtreds 1000 (et) tusind60 Tres 1000000 (et) milion70 Halvfjerds 1,5 halvanden80 Firs 0,5 En anden90 Halvfems

Uso dei numerali nella costruzione degli anni. Esempi:

L’anno 1998 viene scritto: nitten hundrede otteoghalvfems

L’anno 2003 viene scritto: to tusind(e) og tre

Numerali ordinali da 1° a 20°

Numeri Per esteso Numeri Per esteso

1° Første 11° elvte2° Anden 12° tolvte3° Tredje 13° trettende4° Fjerde 14° fjortende5° Femte 15° femtende6° Sjette 16° sekstende7° Syvende 17° syttnde8° Ottende 18° attende

9° Niende 19° nittende10° Tiende 20° tyvende

 Numerali ordinali da 21° a 1.000.000°

 NumeriPer esteso Numeri Per esteso

21° enogtyvende 90° halvfem-sinds-tyvende22° toogtyvende 100° hundrede30° Tredvte 101° hundrede og første40° fyrre-tyvende 123° hundrede og treogtyvende50° halvtreds-sinds-tyvende 200° to hundrede

60° tre-sinds-tyvende 1000° tusinde70° halvfjerd-sinds-tyvende 1000000° milionte80° fir-sinds-tyvende

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Il soggetto formale

In danese esistono due soggetti formali, det e der che in italiano non vengono espressi, ma omessi, mentre si possono ricondurreall’it  inglese. Entrambi riferiscono sempre in una frase al soggetto reale. Ecco i casi in cui si usano:

det:

a.  Quando il soggetto reale è un’infinito o una frase con l’infinito. Esempio: det er godt at være her (è bene essere qui).

 b.  Quando il soggetto reale è una frase subordinata. Esempio: det er godt at han kan gøre det (è bene che lo sappia fare).

c.  Come soggetto impersonale. Esempio: det regner/ det sner (piove/nevica).

d.  Quando il complemento è un nome, o pronome possessivo al plurale (attenzione a non confondere con gli aggettivi cherichiedono il pronome personale de (essi). Esempio: det er mine venner (sono i miei amici).

e.  A volte può essere usato anche con un nome al singolare. Esempio: det er min ven (questo è il mio amico).

der:

a.  Quando si riferisce ad un avverbio, soprattutto nella funzione del ci nel composto ci + essere italiano. Esempio: der er 2drenge her i huset (ci sono due ragazzi in casa).

 b.  Quando si riferisce ad una quantità infinita, non calcolata. Esempio: der er mange folk her (c’è molta gente qui).

c.  Come soggetto in una frase passiva. Esempio: der sås mange folk på gaden (molta gente venne vista per la strada).

d.  In espressioni che concernono distanza. Esempio: der er langt til America (c’è molto all’America).

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Proposizioni e congiunzioni

Proposizioni

Le preposizioni accompagnano sempre una parola, un nome. Nel caso esse si trovino da sole, devono essere considerate avverbi.Ecco alcune delle preposizioni danesi più usate:

i, in, a, per . Viene usato:

1. con nomi di posti, luoghi, se cittá. Esempi:han bor i København (egli vive a Copenaghen)

han går i skole (egli va a scuola)

 jeg går i seng nu (vado a letto adesso)

2. nelle espressioni per indicare l’ora e il tempo. Esempi:den er 10 minutter i 5 (mancano 10 minuti alle 5)

 jeg har boet her i 2 år (ho vissuto qui per 2 anni)

3. in espressioni specifiche. Esempi:han lukkede døren (i) (ha chiuso la porta)

 jeg underviser i dansk (insegno danese)

hun er forelsket i ham (si é innamorata di lui)

på, su, in, a, di, per…. Ha molti usi. Eccone alcuni:

1. con nomi di posti in particolare isole e stradede bor på Sjælland (vivono a Sjælland)

han bor på Nyvej (egli vive in Via Nuova)

bogen er på bordet (il libro é sul tavolo)

2. in espressioni di tempo riguardanti i giorni e il tempo in cui si svolge l’azione jeg rejser på mandag (partirò lunedì)

han gjorde det på en time (l’ha fatto in un ora)

3. come genitivo o complemento di specificazione farven på bilen (il colore dell’automobile)

til, a, in, fino a, finché. Viene usato:

1. in espressioni di luogo, nel complemento di moto a luogo jeg rejser til Danmark (andrò in Danimarca)

2. in espressioni di tempobanken er åben til kl. 17 (la banca è aperta fino alle 17)

3. come dativo o complemento di termine jeg gav bogen til ham (gli ho dato il l ibro)

af , di, da. Viene usato:

1. come genitivo o complemento di specificazione, e complemento di materia farven af bilen (il colore dell’automobile)

ringen er lavet af guld (l’anello è fatto d’oro)

2.come complemento d’agente o di causa efficienteringen er lavet af manden (l’anello è fatto dall’uomo)

efter, dopo.

for...siden, fa. Esempio:han kom for en time siden (è venuto un’ora fa)

fra, from.

med, con.

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 om, rundt om, intorno, in, tra. Viene usato come in e tra nelle espressioni temporali. Esempi:

hun har en halskæde om halsen (ha una collana intorno al collo)

 jeg kommer om en time (verrò tra un’ora)

over, su, attraverso, tra. Ha un uso anche nelle espressioni temporali.han gik over gaden (ha attraversato la strada)

den er 10 minutter over 4 (sono le 4 e 10)

under, sotto, durante. Esempi:hunden ligger under bordet (il cane è sotto il tavolo)

temperaturen er under 0 grader (la temperatura è sotto zero)

her var her under krigen (è stato qui durante la guerra)

Congiunzioni

Congiunzioni coordinanti

og, e.eller, o.men, ma.

Congiunzioni subordinanti

at, che. Introduce una proposizione oggettiva. Esempio: Han sagde, at har var syg (ha detto che era malato)

om, se. Introduce una proposizione interrogativa. Esempio: jeg ved ikke, om han kommer (non so se verrà)

når, quando. Introduce una proposizione temporale in tutti i tempi; nel passato la introduce ma se era un’azione ripetitiva oabituale. Esempi:

han kommer, når han kan (viene quando può)

 jeg går, når der er tiden (verrò quando sarà tempo)

han spiste, når han var sulten (ha sempre mangiato quando ha avuto fame)

da, quando. Introduce una proposizione temporale ma solo passata, e che è avvenuta una sola volta. Esempi:  han spiste, da han

var sulten (mangiò quando ebbe fame)

Domande e risposte

In danese ad una domanda, se si vuol rispondere con una negazione si risponde con nej(no), mentre se si vuol rispondere con unaaffermazione si risponde o con ja o con jo. La scelta di questi due modi di rispondere si basa sulla tipologia di domanda; se sirisponde affermativamente ad una domanda normale si risponde con ja, se si risponde affermativamente ad una domanda negativasi risponde con jo. Inoltre in caso di risposta breve si deve aggiungere al nej, ja, jo, una piccola frase composta dal verbo gøre senella frase c’è un verbo normale o se nella frase il verbo reggente è un ausiliare o un modale, il verbo usato nella domanda, comesi fa nella lingua inglese. Bisogna ricordarsi nell’usare le negazioni che in danese due negazioni affermano, e non rafforzano,come in italiano, la negazione.

Domanda Risposta positiva Risposta negativa

Kender du ham?(lo conosci?)

Ja, jeg gør(si)

 Nej, jeg gør ikke(no)

Kender du ham ikke?

(non lo conosci?)

Jo, jeg gør

(si)

 Nej, jeg gør ikke

(no)Kan du kende ham?

(riesci a riconoscerlo?)Ja, jeg kan

(si) Nej, jeg kan ikke

(no)Har du kendt ham?(L’hai conosciuto?)

Ja, jeg har(si)

 Nej, jeg har ikke(no)

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Vil du kende ham?(vuoi conoscerlo?)

Ja, jeg vil(si)

 Nej, jeg vil ikke(no)

Kendte du ham?(lo conoscevi?)

Ja, jeg gjorde(si)

 Nej, jeg gjorde ikke(no)

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Sintassi e costruzione della frase

Ordine normale delle parole. Il normale ordine delle parole base della frase (Soggetto + Verbo) viene usato:

a. in una proposizione principale che comincia col soggetto. Jeg  kan se en bil på gaden (posso vedere un’auto nella strada)

 b. in una proposizione principale che comincia con una congiunzione coordinante. Men jeg kan ikke se ham (ma non riesco a vederlo)

c. sempre nelle proposizioni subordinate. Jeg viste, at han ville komme (sapevo che sarebbe venuto)

Inversione. L’inversione (Verbo principale + Soggetto) accade solo nelle proposizioni principali. La regola principale è che se ilsoggetto non è la prima parola della frase accade l’inversione. Viene usata:

a. nelle domande. Kommer du i morgen? (verrai domani?)

 b. se un avverbio precede il soggetto. Nu kommer jeg   (adesso sto arrivando)

c. se una frase-avverbio precede il soggetto. I morges stod jeg  tidligt op (stamattina mi sono alzato presto)

d. se un complemento oggetto (per enfasi) precede il soggetto Drengen kender jeg  ikke (non conosco il ragazzo)

e. se una proposizione subordinata viene prima la principale. Hvis jeg havde penge, ville jeg  købe en bil (se avessi del denaro, comprerei un’automobile)

Posizione di piccoli avverbi. I piccoli avverbi sono: ikke (non), aldrig (mai), altid (sempre), kun (solo, solamente), snart (presto), gerne (volentieri).

 Nelle proposizioni subordinate il piccolo avverbio è sempre dopo il soggetto come dice la formula SAV (Soggetto + Avverbio +Verbo principale)

Han siger, at han ikke kommer   (dice che non viene)S A V

Han siger, at han ikke vil  komme (dice che non verrà)S A V

 Nelle proposizioni principali la posizioni dei piccoli avverbi segue:

a. il normale ordine delle parole, se non c’è un oggetto, se l’oggetto è un sostantivo o se il verbo è composto. La formula è SVA(soggetto + Verbo + Avverbio) o anche SVAVd (Soggetto + Verbo principale + Avverbio + Verbo dipendente)

han kommer  ikke  (non viene)S V A jeg  kender  ikke manden (non conosco l’uomo)

S V A Jeg har  ikke kendt  ham (non l’ho conosciuto)

S V A Vd

Eccezione importante: Se l’oggetto è un pronome e il verbo è formato da solo una parola, allora l’avverbio è posto dopo il

pronome oggetto SVOA (Soggetto + Verbo + Oggetto + Avverbio)

 Jeg kender ham ikke  (non lo conosco)S V O A

 Jeg giver ham den ikke (non glielo do)

S V O1 O2 A

 b. l’inversione, normalmente in qualunque caso accada posponendo l’avverbio al soggetto che si troverà quindi in ultimo postoSVA (Verbo + Soggetto + Avverbio) o VSAVd (Verbo principale + Soggetto + Avverbio + Verbo dipendente)

I morgen kommer   jeg  ikke  (domani non verrò)

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  V S AI morgen vil jeg  ikke komme  (domani non verrò)

V S A VdI Kolding har jeg  aldrig været   (non sono mai stato a Kolding)

V S A Vd

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Storia

La lingua danese appartiene al ceppo indoeuropeo e al substrato delle lingue germaniche. In particolare condivide con lo svedese,il norvegese e l’islandese la derivazione da una comune lingua scandinava che può essere tracciata dalle iscrizioni runiche del IIIsecolo DC. Cambiamenti significativi accaddero alla lingua madre durante l’età dei Vichinghi (800-1050), incrementando ledifferenze tra i dialetti scandinavi dell’est e quelli dell’ovest. Dallo scandinavo occidentale si svilupparono l’islandese e ilnorvegese Nynorsk, e quindi il faeroese, mentre dallo scandinavo occidentale si svilupparono il danese e lo svedese. Comerisultato della lunga dominazione danese sulla Norvegia si sviluppò, come dialetto simile al danese il norvegese Bokmål, tuttoralingua ufficiale norvegese.

Lingue germaniche

|--Islandese

|--Norvegese (Nynorsk)

Inglese antico |-Occidentale---|--Faeoroese

Germanico |

Nordico----------|

|

|-Orientale-----|--Svedese

|--Danese--|

|

|- Norvegese (Bokmål)

La storia della lingua danese si può dividere in tre periodi: il danese antico (800-1100), il danese medio (1100-1500), e il danese

moderno (dopo il 1500).

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Pronuncia ed Alfabeto

La pronuncia danese differisce abbastanza da quella italiana, e tra le lingue germaniche più conosciute non si avvicina néall’inglese né al tedesco. Caratteristica di questa pronuncia per gli italiani che voglio pronunciarlo, è la tendenza a non pronunciaretutte le lettere contenute nella parola, strascicandole quasi nel discorso. Per un italiano può risultare difficile da pronunciare, manon è molto difficile da imparare.

a, a come in italiano generalmente, ma in alcuni casi viene pronunciata simile alla e aperta.

b, b come in italiano

c, s prima di e ed i

k  prima di a, o, u

h se accompagnata dalla h e forma il dittongo ch [sci]

d, d  come in italiano se all’inizio della parolaTh come nell’inglese they dopo una vocale

 Muta dopo h, l , r  e prima di t  ed s

e, e, viene pronunciata generalmente chiusa come in perché, ma

suona aperta [è] alla fine delle parole e nei dittonghi prima di g  e j suona aperta quasi come una a

f , f  come in italiano

g, g  dura come in gatto all’inizio di una parolau lunga come in soon inglese dentro o alla fine di una parolag dura nel dittongo ng

muta in alcune parole

h, h, segna un’aspirazione, è muta solo nel dittongo hv

i, i come in italiano

e chiusa, a volte in alcune parole j, i come in italiano

k, c dura come in italiano

l, l  come in italiano

m, m come in italiano

n, n come in italianoñ suona simile a questo suono [gn] prima di g  e k

o, o chiusa generalmente, ma qualche volta aperta

p, p aspirata generalmente p come in italiano dopo s

q, non comune nel danese comunque pronunciata k

r, r  come in italiano all’inizio di una parola o dopo unaconsonanter strascicata fino a suonare come una a [aa], alla fine di una

 parola

s, s sorda, sempre, la s sonora non esiste in danese

t, t aspirata generalmentet come in italiano dopo s

u, u come in italiano dentro una parolaquasi come una o aperta, prima di una n

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 v, v come in italiano

u, quasi come una u molto veloce alla fine di una parola

w, non comune nel danese, comunque pronunciata v

x, non comune nel danese, comunque pronunciata x

y, i, pronunciata con le labbra rotonde, ha un suono che si

avvicina a quello dell’ü tedesca o dell’u franceseo con una tonalità tra la o e la e simile all’ø

z, non comune nel danese, comunque pronunciata tipo s

æ, è aperta generalmentea avvicinandocisi molto, dopo r

ø, o pronunciata con le labbra rotonde, suona come l’ö tedesca ol’eau franceseo poco più aperta del normale tipo di ø

å, a lunga con un suono che si avvicina alla o

Il colpo di glotta. Il colpo di glotta è molto importante e qualcosa di speciale nella lingua danese, ed non è presente in molte altrelingue. È un fonema che può dare ad alcune parole un diverso significato. È presente nell’inglese ma non nelle lingue neolatine.Per noi stranieri il colpo di glotta può riuscire difficile da esprimere correttamente, ma neanche gli stessi Danesi riescono ad usarlocorrettamente in particolare se parlano in dialetto.

Il colpo di glotta cade sulla sillaba accentata della parola. Può cadere sia su vocali sia su consonanti ma mai su una vocale lunga. Ilsegno con cui si indica in fonetica è [´].

Ecco qualche esempio di parole che differiscono solo per il colpo di glotta:

Senza il colpo di glotta Col colpo di glotta.

løber [lø:ba] (corridore) løber [lø´ba] (corre)

hun [hun] (ella) hund [hun´] (cane)skal [sgä] (devo) skal [sgä´] (conchiglia) bæst [bæsd] (il migliore) bæst [bæ´sd] (pazzo)tal [täl] (numero) tal [tä´l] (parla!)ender [æna] (finisce) ænder [æn´a] (anatre)

 bønner [böna] (preghiere) bønder [bön´a] (farmacisti)tager [tä:a] (prende) tag [tä´] (prendi!)