GRAFFITI DI ARTE - Simona Barberio · desideri. In sostanza si parla ... Son arte tutte e due. Che...

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GRAFFITI DI ARTE

Maria Simona Barberio

GRAFFITI DI ARTE

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GRAFFITI DI ARTE (LUGLIO 2011 – GENNAIO 2012)

DI MARIA SIMONA BARBERIO

IN COPERTINA: LA NASCITA DI VENERE – DIPINTO DI SANDRO BOTTICELLI, 1482-1485 CIRCA,

GALLERIA DEGLI UFFIZI, FIRENZE.

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Alla poesia,

mistero racchiuso in me

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INTRODUZIONE

I versi raccolti nel presente lavoro hanno come fine quello di

esaltare la bellezza e il valore dell’arte che impregna e intinge il

creato e ogni cosa in cui si mettono, anima, cuore, mente, pensieri e

desideri. In sostanza si parla però in particolare dell’arte poetica. La

poesia. Questa sconosciuta. Sconosciuta per chi? Beh, in primis

proprio a me che mi son ritrovata all’improvviso tra le mani un

pennello con cui dipingere tutto ciò che mi circonda in chiave nuova

e in modo inaspettato. Sì! Perché è andata proprio così. Un lontano

ricordo di bambina alle prese con alcuni componimenti in rima

improvvisati e un desiderio del cuore: “Da grande vorrei scrivere

poesie!” per poi rispondermi con vocetta seria e sommessa: “Sì! Ma

poeti si nasce. Non ci si diventa. E se io non lo sono, non lo posso

fare.”

Rimasti in un cassetto per anni quei piccoli graffi.

E poi?

Poi all’improvviso un martello pneumatico, una catapulta, il lancio

di un razzo, una saetta, il lapillo di un vulcano.

È proprio vero, come scriveva Alda Merini, “I poeti lavorano di

notte…”

Ed io?

Io con un’arte in mano da gestire, da vivere, da assaporare.

Una voce nuova, chiara, fresca, argentina. Una voce squillante, una

voce imponente.

Una voce nascosta dentro ma che brucia forte. Così forte da non

poter essere taciuta. Così potente da non poter restare nascosta.

Così vibrante da non poter celare la nota colorata che ne segue.

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Graffiti. Graffiti di arte. Arte della mano. Arte della penna.

Musica del cuore che si libra nell’aria e giunge in ogni dove.

Brezza calda di vento che accarezza il cuore di tanti.

Armonia che si scioglie tra le dita in modo copioso, profuso e

improvviso.

Cos’è la poesia per me?

Un universo nuovo tutto da scoprire.

Un mondo misterioso di cui non conosco e non comprendo nulla.

Mi limito a seguire e suonare i tasti di un pianoforte di lettere. Di

puntini e virgolette.

Vibra una nota improvvisa. La catturo e la poggio su carta.

Dove va? Cosa porta? Cosa dice?

La mia mente non lo sa ma il mio cuore sì.

Perciò io scrivo. Scrivo e basta. Eseguo, come menestrello di un’arte

molto antica.

maggio 2012

Simona Barberio

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L’arte

Arte.

L’arte è varia!

L’arte è ovunque!

Il mondo è arte!

La natura è arte!

Ovunque ti rigiri,

la vedi da ogni parte.

Arte e artigianato.

Son arte tutte e due.

Che bella questa tela!

Che bello questo quadro!

Che bello quel castello!

Che bella quella stalla!

È quindi ciò che è bello

che l’arte poi descrive?

O tutto ciò che è tale

di bello ha da parlare?

Se suscitan emozioni,

se crean sensazioni,

di arte poi si tratta,

sia pura oppure astratta!

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Se dona le impressioni,

se crea sconvolgimenti

vi sono i presupposti

per veri e grandi artisti!

E quindi tutto è arte?

Migliaia di persone

ne provan sensazione,

in tutto ciò che vedono,

in ogni situazione

esprimono emozione!

Ma questo basta all’arte?

Ognuno ha la sua mente,

ognuno ha il suo quoziente,

ognuno è un mondo a parte

ma mica questo è arte.

L’artista, quello vero,

ci narra di un mistero,

celato, assai nascosto

ma agli occhi suoi svelato

descrive in ciò il creato

in modo nuovo e innato.

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L’originalità dell’arte

L’originalità è arte?

È questo ciò che conta?

È questo che è importante?

Non penso veramente.

Se anche originale,

se mai visto prima,

non credo sia opportuna,

poi, questa osservazione.

Ma l’arte ha da esser bella?

Neanche questo è detto.

Non bello ma non brutto,

e forse dopo è arte.

No.

Non penso neanche questo.

L’artista, quando è tale,

si esprime originale

ma l’arte che lui ha dentro

gli vibra poi lì intorno.

Colpisce, va giù al segno.

Arriva dentro al cuore,

arriva forte in fondo

e scoppia vero amore.

È questo che fa l’arte!

Dissente sol qualcuno

ma nella maggior parte

concordi sono in tanti.

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È l’arte misteriosa.

Non la si spiega a voce.

Ne dici poche cose,

ne tracci solo linee,

ne indichi i colori,

ne porti dopo i suoni,

ma quando ti avvicini

ti parla lei da sola.

La voce è ormai la sua,

non ha parole tue,

lei parla ad ogni cuore

col giusto suo linguaggio.

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Il mistero dell’arte

È l’arte misteriosa,

si posa su ogni cosa

lambisce e dopo tocca

lo fa in tanti modi.

Dipinge la parola,

lo usa poi il pennello,

si impregna l’acquarello,

lo tocchi con le dita.

La musica filava,

si stende sulla tela,

ne tocchi ormai la corda

in ogni sua misura.

Appare dopo il tutto,

è chiaro ed anche vero,

si tratta di mistero

ma arte è già il suo nome.

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Fonderia artistica

Si fondon come bronzo,

le idee in gran fermento,

ne nasce rudimento

in veste verde scuro.

Si ossida il metallo,

se non è lucidato

opaco mostra il volto

del suo sapere innato.

I gusci pieni e vuoti

riempiono la mente,

se son poi sotterrati

non danno risultati.

Occorre lavorare,

bisogna anche sudare

per, quindi, poi scoprire

le vere e belle carte,

“sudate”, ma di arte.

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L’arte dei poeti

L’arte dei poeti si dice non sia il vero,

lor parlan di mistero, di sogni e di illusioni.

Si narra di emozioni, si parla poi d’amore,

è l’arte del cantare le gioie e poi il dolore.

E questo certo è vero ma non è sempre detto

perché con tante e più parole,

può dire ciò che lui vuole…

chi usa fantasia, ne crea poi maestria.

Si ingegna, si cimenta,

si scrive con la penna,

si stende con il cuore, si usano parole…

che vibran nella mente,

che riempiono la testa,

si affaccian alla finestra e dicon molte cose.

Non solo fantasie,

si dicon verità,

celate,

forse è vero,

a menti alquanto ottuse.

Si scrive in apparenza,

non manca la sostanza,

si usa ridondanza per far cantar le note

ma se le osservi bene e vai oltre la rima

appare presto e vero quel piccolo mistero.

Se leggi il letterale il senso sembra uno,

se solo a ciò ti fermi non molto tu comprendi.

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Se invece stai un po’ attento,

vi trovi rudimento,

perché poi nel traslato vi è un gran significato.

Appare un po’ celato

ma se lo cerchi bene

pian piano ti sovviene

e al cuore tuo si svela.

E questo ti rivela l’intenso suo splendore

perché ti parla al cuore

di cose che non sai.

E, infine, per chi scrive,

è ancora più sublime,

in quanto ciò che narra è dotto alla sua mente

ma nasce dentro al cuore,

perché parla d’amore,

di vita, anche vissuta,

in veste inusitata,

ed ogni parolina ha dietro molte cose,

svelate solo in parte da questa grande arte.

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Emozioni di parole

Suoni che si aprono,

si ripetono,

si chiudono,

si ritorcono...

Suoni.

Suoni accartocciati.

Suoni sprofondati.

Suoni illuminati.

Suoni vuoti.

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L’arte della mano

Le dita si inarcano

su quella chitarra

che lancia i suoi suoni nell’aria del tempo,

si ode lontano il suono profano

di antiche fessure di note sicure.

Si muove la mano,

si alza e si flette,

si libra in quel gesto,

ne avanza il pretesto.

Si agita in aria,

lei lancia la sfida,

dell’arte che ha in mano

ne fa danza vera,

del cuore, sincera.

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Pollok ed il suo universo

Puntini fioccavano,

colavano a terra

su tele i graffiti

apparivano chiari.

Colori assai sparsi,

colori di versi,

colori scomparsi su tele a parete.

Puntini e poi fili

ma molto sottili

son sparsi e gettati

ma in fondo colati.

Si tratta di arte

di chiaro e di scuro

in un universo

che ormai è scomparso.

Gettato sul bianco

di fronte al lamento

scompaion nell’aria

le gocce e le tracce.

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La festa dei folli

Le mani si inarcano,

le corde si pizzicano,

si alzano i gesti che seguono l’aria.

Il ritmo è incalzante,

riempie la mente,

si eleva lo spirito,

si esalta anche l’animo.

Le corde e le note,

i balli e le danze,

si fondono in canti di suoni danzanti.

Decanta il poeta le gesta e le prove,

di tutti quei folli che regnan sui colli.

Lui muove le mani,

e traccia le orme,

prepara la scena

che presto si apre,

la piazza è già in festa,

si riempie la strada.

Si osserva il più brutto,

è lui nel suo regno,

in tutto quel buio,

lui regna da mostro.

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Rosso Ferrari

Il rosso è infuocato,

il nero è deciso

su quel laminato

dal tratto veloce.

Correva la corsa,

nel rosso Ferrari,

sfilava ogni curva,

svoltava a ogni giro.

Prendeva respiro,

volava nell’aria,

perché sormontava

colline e pianure.

Stendeva ogni ruga,

dal rigo solcato

e giù a perdifiato,

tagliava il traguardo.

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Versi che filano

I versi filavano come lunghi spaghetti,

che nei denti stretti stridevano rossi,

eran sottili ma poi anche grossi

e se cattivi poi eran bucati

di maltagliati intessuti e bronzati.

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Germogli di grano

Il vulcano sbuffava lapilli continui,

gettate a dirotto,

cascate di sotto.

Finite in miniera,

racchiuse nel tempo,

nascoste lontane ad occhi indiscreti.

I cuori le osservano,

le leggono pure

e son creature che si aprono dentro.

Germogli di grano,

di seme gettato

e sparso dal vento,

lontano e vicino.

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Un valzer viennese

Lettere che si intrecciano

in un valzer di pensieri

profondi, distesi e sopiti,

su semplici fogli bianchi.

Una musica che suona silenziosa

su spartiti di nude pareti,

termometri appesi che battono il tempo.

Pensieri incrociati di fitto mistero

si celano e svelano di trame ed orditi.

Un valzer viennese di prose e poesie

si stende sul bianco dall’aria silente.

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Verde satinato

Un verde brillante,

smaltato d’argento,

si posa nel vento,

la mano è veloce.

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La freccia nel vento

Un dardo che scocca,

si apre la bocca

e parte la freccia

che corre veloce,

si estende la voce,

arriva lontano

la insegue la mano

ma corre già il suono,

aleggia nel cielo,

volteggia nell’aria

veloce, nel vento,

si spande nel tempo.

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Lama di fioretto

La punta di una lama,

sottile e delicata

che dà la sua stoccata

in veste di fioretto.

Su carta contenuta,

è bene rilegata

è lì ben assestata

e taglia fortemente.

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Dardi che sfrecciano

Dardi che scoccano,

frecce che pungono,

lame che tagliano,

spilli che filtrano,

giungono al cuore,

squarciano l’anima,

crean disturbo,

fanno pensare,

fanno riflettere,

fanno anche male,

ma fan sperare

in vita nuova.

29

Lapilli di vulcano

Lapilli e scintille,

nel cielo faville,

si lanciano in aria,

dal vecchio vulcano.

Si aprono al vento,

riscoprono il cuore,

non fanno rumore,

ma portano luce.

Rischiaran la notte,

risveglian l’aurora,

si versano a fiume,

nell’acqua lì sotto.

E poi a capofitto

arrivano dritto

si gettan nel mare

per poi colorare.

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Pensieri scolpiti

Un vento impetuoso...

raggiunge ogni via...

un fiume di acque che scende a dirotto...

É pioggia celeste di corpi e di suoni...

ti crean canzoni splendenti poi agli occhi.

Discorsi lontani, profani e gustosi

ormai burrascosi si muovono appena.

Turbati concetti, mirati e sparati,

li trovi gettati per strade e tra prati.

Si tratta di fogli, bruciati su roghi,

di vittime antiche

con nobili cuori.

Son duri a morire,

pensieri sottili,

ne restano tracce velate ogni dove...

e poi si commuove quel cuore gentile

che giusto le scopre nel proprio avvenire.

Son fogli rubati...

portati dal vento,

lasciati nel campo

guidati dal tempo.

Rimangon nell'aria,

scolpiti e vissuti,

tessuti di trame

di vero splendore.

Ti restan nel cuore,

ne trovi l'odore,

la traccia è scolpita,

mai più cancellata.

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Le note dell’arte

Amo la musica,

amo le lettere,

adoro i numeri,

mi piace l’arte.

Le muse ispirate.

Son queste le illustri

che narran le cose

antiche e moderne.

Lo fanno con note,

che non son mai uguali

ma son magistrali

in ciò che riportano.

Si tratta di doni,

non sono profani.

Son alti davvero,

non sono da tutti.

Riempiono il mondo

con i loro versi

che appaion diversi

per l’arte trattata

ma, poi la gettata,

che parte dal cuore,

esprime il colore che

dentro è celato

che poi vien narrato,

svelato e chiarito

con ciò che il tuo dito

disegna nell’aria.

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Il dono della poesia

É un dono proprio bello, questo è vero.

Fa parte di un mistero.

Riempie, scalda il cuore,

perché si dona amore.

Coraggio, andiamo avanti.

I versi fan contenti.

Diventan incoraggianti

per quelli che son attenti.

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La matematica della poesia

L'emozione era pura

nella sua architettura,

ma anche matematica

ne era la misura.

Sebbene siano scienze,

di arte letterata,

vi è innata poi la nota

dal metro misurata.

Se corri dietro al numero,

lo perdi, forse, il senso,

ma se stai bene attento

lo trovi poco dopo

e quando vai a contare

lo scopri in ogni rigo.

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L’esatto e il poetico

È proprio vero

anch'io concordo

è tutto insieme

c'è già l'accordo.

Si crea subito l'armonia

perché vi è innata la poesia.

Prima la lettera e poi la nota

ma senza cifra non sali in quota!

Non c’è distinguo,

non vi è incoerenza,

non c’è confine

tra arte e scienza.

Se vuoi sapere,

se vuoi sognare,

devi iniziare

proprio a pensare.

Così dal dire

si passa al fatto

con il poetico

e con l’esatto.

35

Poesia e matematica

Io scrivo e mi emoziono,

io parlo e poi ragiono,

io scrivo sulla carta,

veloce la parola.

Va sola. È lei che avanza

e prende la distanza,

si muove assai veloce,

sorpassa la mia voce.

Mi dà forte emozione.

È sì immaginazione,

vi è arte e fantasia

nel cuore è poesia.

Che bella sensazione!

È fresca e molto giovane.

È alta ed è regale

ma in me c’è n’è una uguale,

o meglio un’altra forte

è sì, anch’essa, arte,

si tratta anche di quadri

ma poi anche di altro.

Di cosa vuoi sapere?

Lo voglio presto dire.

La scienza è molto esatta

ma sembra anche astratta,

è puro il suo linguaggio,

è alto il suo lignaggio,

la lingua è molto pratica

ed è la matematica.

36

Mi piace, mi emoziona,

mi accende forte dentro

la faccio con amore

ne sono professore,

la insegno a tutte l’ore.

37

La poesia è libera

La mia poesia

tu non la tappi.

Lei parla dal cuore,

lei parla d’amore.

Lei parla di gioia,

lei parla del vero,

di ogni dolore,

di ogni sua piaga.

Non può mai tacere,

non può non cantare

perché col suo canto

esprime l’amore.

Lei arde nel cuore,

e l’anima splende

perché nei miei versi

i pensieri son tersi.

Son canti di lode,

son versi d’amore,

son versi che parlano

dal profondo del cuore.

38

La poesia è vita dell’anima

Mi sono seccata

ma più infastidita,

perché la poesia

tu non l’hai capita.

Non sai, non comprendi,

non conosci e proponi

ma con che intenzioni?

La poesia, tu, non sai cos’è.

È vita dell’anima

che si libra nell’aria,

che vince la penna,

che muove la mano,

che parte e si esprime

e porta lontano.

Si scrive, si getta,

l’inchiostro si stende

e poi ti sorprende

perché tu non sai,

rileggi e vedrai.

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Piccoli ingranaggi

Le mie poesie si muovono

su ruote dentate come

piccoli ingranaggi meccanici,

spinti tra loro da soffi di aria.

Vanno avanti, si liberano,

per poi frenare e poi liberarsi

nuovamente.

Incastri di piccoli orologi,

attimi di tempo

che si librano nell’aria.

Voce che parla al cuore,

in modo fluido e armonioso.

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Poeta davvero

Catturo parole di suoni vibranti

che sento nell’aria vicine e lontane.

Le prendo, le ascolto,

le monto e le smonto.

Le incastro, le lego, le lancio nel cielo.

Il vento le spinge,

su carta le getta,

le incide la penna

con segni di nero.

L’inchiostro si spalma,

prosegue la penna,

si muove veloce

seguendo la voce,

che gira, che ruota,

che curva di botto,

che punta di sotto,

e arriva giù in fondo.

Ti porta nel mondo,

ti porta un po’ ovunque,

ti apre la strada,

al dolce mistero,

poeta davvero.

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Dipingere con la poesia

Dipingo con poesia.

Ciò che vedo,

ciò che sento,

ciò che ascolto.

Ma non con gli occhi,

non i paesaggi,

non i semplici colori.

Dipingo con il cuore,

dipingo i sentimenti,

dipingo insegnamenti.

Descrivo situazioni,

descrivo le illusioni,

descrivo pure inganni

e frutti del peccato.

Non l’ho mai fatto prima

ma adesso è un’esigenza,

che brucia forte dentro

che aguzza in me l’ingegno.

Mi piace. Mi piace veramente.

È un dono assai speciale,

è bello, è ricco, è vario

e scopri ciò che hai intorno.

Dipinger con poesia,

la metrica, la rima,

ti fan salire in cima

coi grandi letterati

da sempre i più studiati.

42

Che belle son le lettere

vi si accompagnan i numeri,

mettiamo le etichette

ma poi non ve ne sono.

Nell’arte e nella scienza

vi è solo intelligenza

che poi si esprime al meglio

se viene illuminata,

perché viene ispirata

dal fuoco trascendente.

43

Ritratti di museo

Dipingo col pennello,

usando l’acquerello

in tutti i suoi colori.

Ne faccio di ritratti,

son belli ed anche brutti,

ritraggono persone

sia buone e sia cattive.

Ne colgo un po’ il mistero

per ciò che sembra vero

per quello che si vede

per quanto ne traspare.

Son tanti i vari quadri,

dipinti sulla tela

che appaion ben presenti

distinti in tante stanze.

Con grande maestria

riempion galleria,

riempiono il museo,

del mondo, ricco e vario.

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La conquista dell’arte

L’arte riempie il pensiero,

l’arte impregna la mente,

l’arte conquista,

l’arte eleva lo spirito,

l’arte denuda il cuore,

l’arte tinge e dona colore a quanto le è intorno.

L’arte è un linguaggio per menti erudite,

l’arte è un mistero da scoprire,

è una strada ogni giorno nuova.

Una brezza fresca, sottile, pungente,

un venticello leggero che si accompagna al respiro.

Un tocco, una nota, un colore,

su una tela bianca,

che prende forma, sapore, gusto,

pian piano.

45

Scienza sempreverde

Attingendo la linfa al sempreverde,

raccoglieva sapienza a non finire.

Di errori rossi e blu lei poi trattava

e qualche correzione riportava.

Grammatica e natura non concordi,

per questo ne stringeva dopo i bordi.

Così profondamente acculturava,

e con la propria scienza lei nutriva.

46

La stanza di Paolina

La stanza di Paolina,

rinchiusa, solitaria,

il letto lì vicino,

distesa di riposo.

La Musa l’ispirava,

la dea della Sapienza,

l’ardita vera scienza

studiata su misura.

Facea letteratura,

i libri divorava,

sdraiata lei studiava

creavan le sue dita.

Le musiche sentite,

sopite in fondo al cuore,

portate poi alla luce

di fioco e pien lumino.

47

E(dison) Dickinson

Stringeva la cuffietta

austera del suo tempo,

di buio consumato,

dal cuore illuminato.

È l’animo sensibile,

rinchiuso e solitario,

lei parla solo al cuore

nel suo giovan diario.

Accesa è poi la lampada,

le serve a illuminare,

rischiara il buio tempo

di vita solitaria.

48

La stanza dell’editore

Profumi di libri,

moderni ed anche antichi,

riempiono la stanza

e donano eleganza.

Io guardo incuriosita,

osservo e son rapita

mi luccicano gli occhi

e quindi poi sorrido.

“Che bello che è qua dentro!

Vi sono tanti titoli,

son tutti incolonnati

in torri e grattacieli.

Si apron i sette veli,

il dolce della scienza

ed io che l’amo tanto

vorrei restarle accanto.”

“Se vuole può restare.”

mi son sentita dire

ed ecco che riappare

l’offerta assai gradita.

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Sommario

INTRODUZIONE ............................................................................................... 5

L’arte .................................................................................................................... 9

L’originalità dell’arte ........................................................................................ 11

Il mistero dell’arte ............................................................................................ 13

Fonderia artistica ............................................................................................. 14

L’arte dei poeti .................................................................................................. 15

Emozioni di parole ........................................................................................... 17

L’arte della mano .............................................................................................. 18

Pollok ed il suo universo .................................................................................. 19

La festa dei folli ................................................................................................. 20

Rosso Ferrari .................................................................................................... 21

Versi che filano ................................................................................................. 22

Germogli di grano ............................................................................................. 23

Un valzer viennese............................................................................................ 24

Verde satinato ................................................................................................... 25

La freccia nel vento .......................................................................................... 26

Lama di fioretto ................................................................................................ 27

Dardi che sfrecciano ......................................................................................... 28

Lapilli di vulcano .............................................................................................. 29

Pensieri scolpiti ................................................................................................ 30

Le note dell’arte ................................................................................................ 31

Il dono della poesia .......................................................................................... 32

La matematica della poesia ............................................................................. 33

L’esatto e il poetico ........................................................................................... 34

Poesia e matematica ......................................................................................... 35

La poesia è libera .............................................................................................. 37

52

La poesia è vita dell’anima............................................................................... 38

Piccoli ingranaggi ............................................................................................. 39

Poeta davvero .................................................................................................... 40

Dipingere con la poesia .................................................................................... 41

Ritratti di museo ............................................................................................... 43

La conquista dell’arte ....................................................................................... 44

Scienza sempreverde ........................................................................................ 45

La stanza di Paolina ......................................................................................... 46

E(dison) Dickinson........................................................................................... 47

La stanza dell’editore ....................................................................................... 48

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GRAFFITI DI ARTE (LUGLIO 2011 – GENNAIO 2012)

DI MARIA SIMONA BARBERIO

IN COPERTINA: LA NASCITA DI VENERE – DIPINTO DI SANDRO BOTTICELLI, 1482-1485 CIRCA,

GALLERIA DEGLI UFFIZI, FIRENZE.

www.simonabarberio.it

MARIA SIMONA BARBERIO ha compiuto i suoi studi presso

la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli

Studi di Verona, laureandosi in Economia e Commercio.

Attualmente è docente di ruolo di Matematica Applicata nella

Scuola Secondaria Superiore.

“… la bellezza e il valore dell’arte… in

particolare dell’arte poetica…”

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