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Google+: ecco le metriche che i Brand devono monitorare La spinta al suo utilizzo sta nel fatto che non sia ancora un paid media (al contrario di Facebook) e dagli indubbi vantaggi di visibilità nelle ricerche (il proprietario è Google). Chiaramente risponde, a livello di piano editoriale della pagina, a dinamiche differenti rispetto agli altri social quindi evitare di pubblicare gli stessi contenuti nello stesso modo sulle diverse piattaforme. KPI (indicatore chiave di prestazione): cosa realmente un brand deve monitorare: Numero di followers: ” è una metrica che ci fa capire quanto è nota la pagina; Brand Mentions: metrica molto utile ed interessante: permette di capire quanto si conversa di un’azienda. Inoltre possiamo fare Sentiment Analysis (monitorare la qualità delle conversazioni che avvengono sulla piattaforma). Per monitorarle abbiamo due alternative: a) dal site command: scrivendo nel campo di ricerca il nome del brand seguito da site:plus.google.com, ci verranno restituiti tutti i post condivisi su Google+ che menzionano il nostro brand (molto utile anche per fare Competitor Analysis); b) da Google Analytics: andando in Acquisizione > Sociale > Attività Hub Dati, avremo modo di sapere quali sono i nostri post condivisi su Google+; Traffico referente: per monitorarlo usiamo Analytics; Contenuti più condivisi e coinvolgenti : da Google Analytics andare in “Plugin sociali” e ordinando per Dimensione Secondaria, Azioni sociali, possiamo sapere quali sono le pagine del nostro sito che ricevono più +1 e condivisioni; 1

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Google+: ecco le metriche che i Brand devono monitorare

La spinta al suo utilizzo sta nel fatto che non sia ancora un paid media (al contrario di Facebook) e

dagli indubbi vantaggi di visibilità nelle ricerche (il proprietario è Google). Chiaramente risponde, a

livello di piano editoriale della pagina, a dinamiche differenti rispetto agli altri social quindi evitare

di pubblicare gli stessi contenuti nello stesso modo sulle diverse piattaforme.

KPI (indicatore chiave di prestazione): cosa realmente un brand deve monitorare:

Numero di followers: ” è una metrica che ci fa capire quanto è nota la pagina;

Brand Mentions: metrica molto utile ed interessante: permette di capire quanto si conversa di

un’azienda. Inoltre possiamo fare Sentiment Analysis (monitorare la qualità delle conversazioni

che avvengono sulla piattaforma). Per monitorarle abbiamo due alternative:

a) dal site command: scrivendo nel campo di ricerca il nome del brand seguito da

site:plus.google.com, ci verranno restituiti tutti i post condivisi su Google+ che menzionano

il nostro brand (molto utile anche per fare Competitor Analysis);

b) da Google Analytics: andando in Acquisizione > Sociale > Attività Hub Dati, avremo modo

di sapere quali sono i nostri post condivisi su Google+;

Traffico referente: per monitorarlo usiamo Analytics;

Contenuti più condivisi e coinvolgenti : da Google Analytics andare in “Plugin sociali” e

ordinando per Dimensione Secondaria, Azioni sociali, possiamo sapere quali sono le pagine

del nostro sito che ricevono più +1 e condivisioni;

Tool per monitorare il nostro pubblico:

a) “AllMyPlus”: collegandolo alla pagina o al proprio account, ci restituisce informazioni utili

per fare valutare quello che piace o meno di ciò che pubblichiamo;

b) “CircleCount”: fornisce utili informazioni in termini di analisi dell’audience e della crescita

degli utenti della pagina e classifiche di popolarità rispetto alle altre pagine.

Google+: evoluzione del canale e ottimizzazione SEO per le

business page

Le business page e il rilascio di Search Plus Your World hanno le dinamiche del posizionamento

nei motori di ricerca. In particolare se osserviamo i nuovi risultati restituiti:

Per le pagine profilo, quello pubblicato all’interno di profili privati che menzionano brand, sono

indicizzati come se fossero post provenienti da blog, o da qualsiasi altra fonte;

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Per le pagine brand, registriamo, la scalata repentina delle pagine business all’interno dei

risultati organici, superano le posizioni di social network come facebook, twitter ecc..

posizionandosi in brevissimo tempo subito dopo il link con query esatta.

Come rendere appetibile una business page Google+

Ottimizzare il title: rappresenta la denominazione del brand da promuovere. Valutare se sia

rilevante, includere all’interno del titolo stesso una o più keyword che descrivano il business;

Ottimizzare il description (sottotitolo):

a) inserire delle semplici keywords separate da virgole, che descrivono la pagina;

b) creare una frase discorsiva che contenga le parole chiave di interesse.

Il fine ultimo della personalizzazione di questo campo è quello di evidenziare la mission

dell’azienda attraverso parole identificative, altamente rilevanti per Google Search;

Ottimizzare l’about: personalizzare al massimo il campo “informazioni” consente di conoscere

tutte le informazioni. Specificate il campo indirizzo arricchendolo con la mappa generata da

Google Maps. Inoltre si può sfruttare lo spazio creando dei link verso il vostro sito che puntino

a diverse pagine;

Link consigliati: riempiti i campi dei link consigliati. Inserire dei link ai servizi o ad altri profili

social o verso il blog prestando attenzione a customizzare ogni campo con delle parole chiave

o con un nome esplicativo che indichi dove porta il link;

Un occhio all’aspetto: una pagina costruita con un design curato e di impatto, aiuta

sicuramente a comunicare un’idea positiva verso ciò che si sta promuovendo. Inserite un logo

ad una adeguata risoluzione, e personalizzare le thumbnail subito sotto il titolo.

Interazione: le persone sono motivate all’interazione quando il contenuto è di vero valore,

quando agevola la conversazione o quando diverte (su Google+ vale più la regola del

divertimento).

Google+ Eventi, e’ qui il Party Mode?

Prima dell’evento:

La feature permette una facile sponsorizzazione permettendo di creare una pagina dedicata

distintiva e personalizzabile e di invitare cerchie specifiche con un solo click o selezionare singole

persone da invitare, le quali riceveranno una notifica e una mail dettagliata sull’evento;

Durante l’evento:

La vera novità è il “Party mode”: modalità impostabile su smartphone che utilizzata in simultaneità

all’evento permette ai partecipanti di pubblicare foto in tempo reale sui profili social e per tutti

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coloro che avranno selezionato la modalità party, le foto verranno pubblicate anche sulla pagina

dell’evento sotto forma di slide show;

Dopo l’evento:

Alla fine, sempre in automatico, Google+ Eventi provvederà a raccogliere tutte le foto e ordinarle

cronologicamente, in modo da avere una sorta di storyboard dell’evento;

Altre feature:

Ogni evento, ha la propria pagina che consente una personalizzazione dell’immagine. Attraverso

la pagina si ha la possibilità di conoscere i partecipanti, i non partecipanti e quelli in forse. Altro

elemento interessante è la sincronizzazione tra il contenuto che viene pubblicato in automatico sul

profilo dell’amministratore dell’evento e la pagina dell’evento stessa. Ogni commento pubblicato

sul profilo, viene registrato anche sulla pagina dell’evento, creando un canale bidirezionale;

Google Calendar:

Il social planner è totalmente integrato con Google Calendar per cui, per tutti gli inviti che abbiamo

ricevuto e a cui abbiamo deciso di prenderne parte, verranno direttamente salvati nel Google

Calendar personale dove è possibile anche visualizzare per intero l’evento cliccandoci su;

Pianificare Videoritrovi:

Altra caratteristica è quella di premettere di programmare videoritrovi nella stessa modalità di

creazione degli eventi.

Google+ la checklist per fare business:

1 – Definizione degli obiettivi e organizzazione delle cerchie:

In fase preliminare, bisogna analizzare il proprio settore e definire i proprio obiettivi di business. E’

importante delineare la tipologia di contenuti da pubblicare, cosa si vuole che sia pubblico e cosa

si vuole che resti privato e la scelta dei contenuti da pubblicare;

2 – Creazione pagina profilo ottimizzata e creazione delle cerchie:

Il primo step, in questa fase, è quello di ottimizzare il proprio profilo professionale: riempiendo

accuratamente tutti i campi a disposizione (essere veri), e mettendo in opera ciò che è stato

definito in fase di pianificazione;

3 – Imparare a dare design ai post:

Grazie alla formattazione sul testo abbiamo la possibilità di rendere i contenuti molto più appetibili

e interessanti anche dal punto di vista visuale. Formattare i contenuti con grassetti e elementi in

corsivo migliora la tipografia del post e quindi la leggibilità, inoltre rende il contenuto più

“visibile” nello streaming delle news;

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4 – Saper scegliere i contenuti (temi caldi):

I temi caldi sono i contenuti che all’interno del social hanno riscosso molto successo su un profilo

(numero smisurato di +1 e commenti tanto da essere esposti in una vetrina visibile a tutti);

5 – Promuovere la pagina Google+:

Una volta creata la pagina, diventa importante promuoverla attraverso il vostro profilo privato che

ormai ha la giusta credibilità, invitando le proprie cerchie ad iscriversi. Un suggerimento è,

condividere alcuni post della pagina sul proprio profilo personale per aumentare la visibilità della

pagina;

7 – Correlare una community proprietaria:

Quando creiamo una community associata ad un profilo business si crea una canale di cui siamo

proprietari e che possiamo utilizzare per attivare delle discussioni sugli argomenti che vogliamo

promuovere. Questo è importante per:

la possibilità di avviare discussioni, commentare e moderare la community a nome del brand;

continuare ad accrescere l’importanza del proprio brand e trasmettere fiducia tra i membri della

tribù.

In questa fase è importante analizzare le community già esistenti e valutare se è il caso di crearne

una nuova o se è meglio definire una nicchia specializzata per quell’argomento che non esista

ancora;

8 – Interagire platealmente e fuori dalla community (hangout+ eventi):

Infine, quando tutti gli utenti delle cerchie, pagine e community vi conoscono e godete di una

reputation ormai consolidata è importante far evolvere il rapporto di relazione tra voi e la

community/cerchie sfruttando al massimo gli strumenti che Google offre. In particolare all’inizio

potrebbe essere utile organizzare degli hangout di “incontro virtuale” con i membri partecipanti per

discutere apertamente e liberamente su tematiche di interesse e quando la risposta è importante,

organizzare dei veri e propri eventi vis-à-vis sfruttando proprio lo strumento Google eventi a nostra

disposizione.

Arrivano le statistiche per le pagine Google+: tutte le funzionalità

Tramite MyBusiness si potrà:

aggiornare le informazioni di business mostrate nei risultati di ricerca, delle Mappe e di

Google+ in un unico ambiente;

aggiungere delle foto per consentire ai clienti di ottenere informazioni complete su un’attività,

commentare e lasciare recensioni a cui l’amministratore può rispondere;

monitorare l’attività sulle pagine;

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integrazione totale con AdWords Express per promuovere la propria attività attraverso i risultati

delle mappe e migliorare il target di riferimento dell’annuncio mirando ad un nuovo potenziale

pubblico interessato;

gestione del tutto tramite un’app Google MyBusiness disponibile per Android e presto per iOS.

Le statistiche:

Molto simile agli strumenti di insights che abbiamo già avuto modo di approfondire (ad es. quelli di

Facebook), le statistiche di Google+ sono subito accessibili una volta connessi con la

pagina cliccando sul nuovissimo pulsante “My Business” che apre un nuovo mondo

all’interno della pagina. Una volta avuto accesso all’area, abbiamo di fronte un vero e

proprio pannello di controllo dell’attività della pagina dal quale è possibile svolgere azioni

come condividere immediatamente i contenuti, ma si ha anche l’accesso alla vera e propria

lettura dei dati statistici. Due blocchi di dati sintetizzano le informazioni della pagina degli

ultimi 30 giorni che sono di due tipi:

statistiche interne al canale;

statistiche di Google Analytics.

Sezione “Statistiche”

La sezione è suddivisa in tab che raccolgono i dati provenienti da:

1. visualizzazioni;

2. coinvolgimento;

3. pubblico;

1. Nella tab visualizzazioni prendono finalmente forma, nonché ci danno un perché della loro

esistenza, le “visualizzazioni del profilo” che sono state introdotte qualche mese fa sia per

le pagine che per i profili. Qui infatti ritroviamo le impression complessive della pagina, ma

si può anche raffinare il dato restringendo dalla settimana al mese, fino ad arrivare al

bimestre e dall’inizio: è possibile, cliccando sulla freccina sulle visualizzazioni totali,

conoscere cosa hanno visualizzato gli utenti se il profilo, i post o le foto.

2. Nella tab coinvolgimento, vengono mostrati i dati riguardanti le performance dei post. Anche in

questa sezione c’è la possibilità di esplorare nel complesso le azioni globali, ma è anche

permesso di aumentare il livello di dettaglio che consente di conoscere il numero di +1,

commenti o condivisioni sempre in archi temporali che vanno da una settimana a 30/90

giorni anche se, si specifica che i dati possono essere approssimativi. Al di sotto, un elenco

troviamo la tab “post recenti”. Cliccando su ogni singola voce elencata si può conoscere la

velocità di propagazione nelle temporale del post, sia in termini di visualizzazioni che di

azioni sul post nelle prime 72 ore dalla pubblicazione. I risultati riportano i post recenti, ma

è possibile scorrere oltre ed oltre (probabilmente fino al primo post), il numero di impression 5

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con il totale delle azioni compiute su di esso. Altro dato interessante, tra le tipologie di post

si può conoscere quale è il più gettonato tramite un grafico a barre dove, all’hover, vengono

visualizzati con le percentuali il livello di successo della tipologia di contenuto

3. Nell’ultima tab dedicata al pubblico, molto interessante, si ha una videata dell’andamento delle

iscrizioni alla pagina sempre per variabili archi temporali, la nazionalità e infine il genere

degli utenti con fasce d’età e per ogni fascia d’eta è possibile conoscere il dettaglio della

distribuzione del sesso.

Nuovo menu

Infine abbiamo una riorganizzazione del menu in modo più semplice e pulito, ideale per un

amministratore di pagina, e che permette una più facile navigazione tra modalità

amministrazione e modalità consultazione dei contenuti e dello streaming. Un mini menu

veloce è anche presente in alto a destra dal quale, in ogni momento, si può accedere a

myBusiness, statistiche, pagina e Youtube.

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