Gli Strumenti Parlanti Della Terra

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Gli strumenti parlanti Gli strumenti parlanti della terra della terra Riflessioni sulla schiavitù nel Riflessioni sulla schiavitù nel mondo romano mondo romano

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Gli strumenti parlanti Gli strumenti parlanti della terradella terra

Riflessioni sulla schiavitù nel Riflessioni sulla schiavitù nel mondo romano mondo romano

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SOMMARIOSOMMARIO

• Lettura ed analisi di testi sui vari Lettura ed analisi di testi sui vari aspetti della schiavitù. aspetti della schiavitù.

• Riflessione sui sistemi e sulle Riflessione sui sistemi e sulle forme della schiavitù nel mondo forme della schiavitù nel mondo romano.romano.

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AristoteleAristotele PoliticaPolitica I, 4 I, 4““Il comandare e l’obbedire non sono solo relazioni necessarie, ma Il comandare e l’obbedire non sono solo relazioni necessarie, ma anche utili, e fin dalla nascita alcuni sono destinati ad obbedire, anche utili, e fin dalla nascita alcuni sono destinati ad obbedire, altri a comandare. (…) altri a comandare. (…) Secondo natura e utilitàSecondo natura e utilità il corpo deve il corpo deve essere comandato dall’anima. (…) E lo stesso rapporto vale a sua essere comandato dall’anima. (…) E lo stesso rapporto vale a sua volta tra l’uomo e gli altri animali: infatti gli animali domestici sono volta tra l’uomo e gli altri animali: infatti gli animali domestici sono migliori di quelli selvatici e per tutti è meglio sottoporsi al comando migliori di quelli selvatici e per tutti è meglio sottoporsi al comando dell’uomo per poter sopravvivere. Inoltre anche il maschio è per dell’uomo per poter sopravvivere. Inoltre anche il maschio è per natura migliore, la femmina peggiore, l’uno atto al comando, l’altra natura migliore, la femmina peggiore, l’uno atto al comando, l’altra ad obbedire. E’ dunque necessario che questo sistema di rapporti ad obbedire. E’ dunque necessario che questo sistema di rapporti regni tra tutti gli uomini. (…) Tutti gli uomini che differiscono dai regni tra tutti gli uomini. (…) Tutti gli uomini che differiscono dai loro simili tanto quanto l’anima differisce dal corpo e l’uomo dalla loro simili tanto quanto l’anima differisce dal corpo e l’uomo dalla belva (e sono in questa condizione quelli il cui compito implica l’uso belva (e sono in questa condizione quelli il cui compito implica l’uso del corpo, che è ciò che essi hanno di migliore), sono schiavi per del corpo, che è ciò che essi hanno di migliore), sono schiavi per natura e per essi il partito migliore è sottomettersi all’autorità di natura e per essi il partito migliore è sottomettersi all’autorità di qualcuno. (…) E’ schiavo per natura chi appartiene a qualcuno e qualcuno. (…) E’ schiavo per natura chi appartiene a qualcuno e partecipa della ragione soltanto per quel che spetta alla sensibilità partecipa della ragione soltanto per quel che spetta alla sensibilità immediata, senza possederla propriamente, mentre gli altri animali immediata, senza possederla propriamente, mentre gli altri animali non hanno neppure il grado di ragione che compete alla sensibilità, non hanno neppure il grado di ragione che compete alla sensibilità, ma obbediscono alle passioni. “ma obbediscono alle passioni. “

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AristoteleAristotele PoliticaPolitica I, 4 I, 4 (continua)(continua)

““E il loro modo di impiego differisce di poco perché gli E il loro modo di impiego differisce di poco perché gli uni e gli altri, gli schiavi e gli animali domestici, si uni e gli altri, gli schiavi e gli animali domestici, si utilizzano per i servizi necessari al corpo. La natura utilizzano per i servizi necessari al corpo. La natura intende foggiare anche corpi diversi per gli uomini liberi intende foggiare anche corpi diversi per gli uomini liberi e per gli schiavi, dando a questi corpi forti (…), a quelli e per gli schiavi, dando a questi corpi forti (…), a quelli corpi diritti (…), adatti alla vita civile (…). E’ dunque corpi diritti (…), adatti alla vita civile (…). E’ dunque evidente che per natura alcuni uomini sono liberi ed evidente che per natura alcuni uomini sono liberi ed altri schiavi e che per questi ultimi l’essere schiavi è altri schiavi e che per questi ultimi l’essere schiavi è giusto ed utile.”giusto ed utile.”

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AristoteleAristotele PoliticaPolitica 1532b (I, 4) 1532b (I, 4)

“… “… come ogni arte specifica (l’amministrazione come ogni arte specifica (l’amministrazione familiare) possiede necessariamente strumenti familiare) possiede necessariamente strumenti appropriati (…). Degli appropriati (…). Degli strumentistrumenti, alcuni sono animati, , alcuni sono animati, altri inanimati (altri inanimati (τα µεν αψυχα, τα δε εµψυχατα µεν αψυχα, τα δε εµψυχα) …: anche ) …: anche lo schiavo è un oggetto di proprietà (lo schiavo è un oggetto di proprietà (κτηµακτηµα) inanimato ) inanimato e ogni servitore è come uno strumento (e ogni servitore è come uno strumento (οργανονοργανον) al di ) al di sopra degli altri strumenti. (…) I cosiddetti strumenti sopra degli altri strumenti. (…) I cosiddetti strumenti sono strumenti di produzione.”sono strumenti di produzione.”

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Gli oppositori della schiavitùGli oppositori della schiavitù

AristoteleAristotele Politica 1253b (I, 3) Politica 1253b (I, 3)““gli elementi primi e più semplici della famiglia gli elementi primi e più semplici della famiglia sono padrone e servo, marito e moglie, padri e sono padrone e servo, marito e moglie, padri e figli (…). A figli (…). A talunitaluni pare che il governo del pare che il governo del padrone sia una scienza determinata e che padrone sia una scienza determinata e che l’amministrazione della casa, il governo del l’amministrazione della casa, il governo del padrone, dell’uomo di stato e del re siano la padrone, dell’uomo di stato e del re siano la stessa cosa (…) per altri l’autorità padronale è stessa cosa (…) per altri l’autorità padronale è contro natura, giacché la condizione di schiavo contro natura, giacché la condizione di schiavo e di libero esistono per legge, mentre per e di libero esistono per legge, mentre per natura non esiste differenza alcuna; perciò non natura non esiste differenza alcuna; perciò non è affatto giusta perché fondata sulla violenza.”è affatto giusta perché fondata sulla violenza.”

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Gli oppositori della schiavitù Gli oppositori della schiavitù (continua)(continua)

AntifonteAntifonte fr. 87b DK fr. 87b DK““Noi rispettiamo e veneriamo chi è di nobile Noi rispettiamo e veneriamo chi è di nobile origine, ma chi è di natali oscuri non lo origine, ma chi è di natali oscuri non lo rispettiamo né lo onoriamo. In questo ci rispettiamo né lo onoriamo. In questo ci comportiamo come barbari, poiché per natura comportiamo come barbari, poiché per natura siamo tutti assolutamente uguali, sia Greci che siamo tutti assolutamente uguali, sia Greci che barbari. Basta osservare barbari. Basta osservare le necessità naturalile necessità naturali (...): tutti respiriamo l'aria con la bocca e le (...): tutti respiriamo l'aria con la bocca e le narici.narici.

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Le fasi di sviluppo del sistema Le fasi di sviluppo del sistema schiavistico a Romaschiavistico a Roma

• Prima fase fino al 300 a.C. circa: forma Prima fase fino al 300 a.C. circa: forma quantitativamente limitata e “quantitativamente limitata e “patriarcalepatriarcale”, legata alle ”, legata alle origini agricole di Roma.origini agricole di Roma.

• Seconda fase dal 350-270 a.C. fino alla prima epoca Seconda fase dal 350-270 a.C. fino alla prima epoca imperiale. Massima diffusione e massimo sfruttamento. I imperiale. Massima diffusione e massimo sfruttamento. I più sfruttati sono i servi della più sfruttati sono i servi della familia rusticafamilia rustica, , posti agli posti agli ordini di un sovrintendente. Gli schiavi urbani (ordini di un sovrintendente. Gli schiavi urbani (familia urbanafamilia urbana) erano categorie privilegiate; si tratta ) erano categorie privilegiate; si tratta di nutrici, pedagoghidi nutrici, pedagoghi, , artisti etc.. In questa fase c’è artisti etc.. In questa fase c’è volontà di sfruttamento e volontà di sfruttamento e conseguenti ribellioniconseguenti ribellioni (tra (tra 140 e 70 a.C.).140 e 70 a.C.).

• Terza fase. Il numero degli schiavi si arresta. Ne Terza fase. Il numero degli schiavi si arresta. Ne consegue un trattamento più umano, anche per la consegue un trattamento più umano, anche per la diffusione del cristianesimo.diffusione del cristianesimo.

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CatoneCatone DeDe agri culturaagri cultura , 56 , 56

Familiae cibaria. Qui opus Familiae cibaria. Qui opus facient per hìemem tritici facient per hìemem tritici modios IIII, per aestatem modios IIII, per aestatem modios IIII S; vilico, vilicae, modios IIII S; vilico, vilicae, epìstatae, opilioni modios III, epìstatae, opilioni modios III, compedìtis per hiemem panis compedìtis per hiemem panis pondo IIII, ubi vineam pondo IIII, ubi vineam fodere coeperint, panis fodere coeperint, panis pondo V usque adeo dum pondo V usque adeo dum ficos esse coeperint, deinde ficos esse coeperint, deinde ad pondo IIII ad pondo IIII redìtoredìto..

Coloro che attenderanno al Coloro che attenderanno al lavoro agricolo in inverno lavoro agricolo in inverno (avranno) 4 moggi di grano, (avranno) 4 moggi di grano, in estate 4 e mezzo; al in estate 4 e mezzo; al fattore, alla moglie, al fattore, alla moglie, al sovrintendente, al mandriano sovrintendente, al mandriano 3 moggi, agli schiavi in 3 moggi, agli schiavi in catene in inverno 4 libbre di catene in inverno 4 libbre di pane quando iniziano a pane quando iniziano a dissodare la vigna, 5 libbre dissodare la vigna, 5 libbre fino a quando iniziano a fino a quando iniziano a cibarsi di fichi, poi si tornerà cibarsi di fichi, poi si tornerà a 4 libbrea 4 libbre.

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FAMILIAE CIBARIAFAMILIAE CIBARIA

• Ai lavoranti (Ai lavoranti (qui opus facientqui opus facient):26,200 kg. ):26,200 kg. di grano al mese; ogni moggio = circa di grano al mese; ogni moggio = circa 6,55 kg. In estate 29,475 kg. al mese.6,55 kg. In estate 29,475 kg. al mese.

• Ai sorveglianti di vario genere (Ai sorveglianti di vario genere (vilicus, vilicus, vilicae, opilio, epìstatesvilicae, opilio, epìstates): 19,65 kg. di ): 19,65 kg. di grano al mese.grano al mese.

• Agli schiavi in ceppi: 1,310 kg. di pane alAgli schiavi in ceppi: 1,310 kg. di pane algiorno (ogni libbra = gr. 327,50) durante giorno (ogni libbra = gr. 327,50) durante l’inverno; quando curano la vigna 1,635 l’inverno; quando curano la vigna 1,635 kg. al giorno.kg. al giorno.

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In sostanza: In sostanza:

• Ai lavoranti durante l’inverno: 0,873 Ai lavoranti durante l’inverno: 0,873 Kg di Kg di granograno al giorno; al giorno;

• Ai lavoranti d’estate: 0,982 Kg di Ai lavoranti d’estate: 0,982 Kg di grano grano al giorno;al giorno;

• Ai sorveglianti 0,655 Kg di Ai sorveglianti 0,655 Kg di granograno al al giorno;giorno;

• Agli schiavi in catene tra il 1,310 e il Agli schiavi in catene tra il 1,310 e il 1,638 Kg di 1,638 Kg di panepane al giorno. al giorno.

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CatoneCatone DeDe agri cultura,agri cultura, 57 57

Vinum familiae. Ubi vindemia Vinum familiae. Ubi vindemia facta erit, loram facta erit, loram bibantbibant menses menses tres; mense quarto heminas in tres; mense quarto heminas in dies … Mense quinto, sexto, dies … Mense quinto, sexto, septimo, octavo in dies septimo, octavo in dies sextarios … nono, decimo, sextarios … nono, decimo, undecimo, duodecimo in dies undecimo, duodecimo in dies heminas ternas … ; hoc amplius heminas ternas … ; hoc amplius Saturnalibus et Compitalibus in Saturnalibus et Compitalibus in singulos homines congios III S; singulos homines congios III S; summa vini in homines singulos summa vini in homines singulos inter annum Q VII. Compedìtis, inter annum Q VII. Compedìtis, uti quidquid operis facient, pro uti quidquid operis facient, pro portione addìto; eos non portione addìto; eos non nimium in annos singulos vini Q nimium in annos singulos vini Q X ebibere.X ebibere.

Il vino per la servitù. Quando sarà Il vino per la servitù. Quando sarà stata fatta la vendemmia, bevano stata fatta la vendemmia, bevano il vinello per tre mesi, al quarto il vinello per tre mesi, al quarto un’emina al giorno. Nei mesi un’emina al giorno. Nei mesi quinto, sesto, settimo, ottavo, un quinto, sesto, settimo, ottavo, un sestario al giorno; nei mesi nono, sestario al giorno; nei mesi nono, decimo, undecimo e dodicesimo, decimo, undecimo e dodicesimo, tre emine al giorno; oltre a tre emine al giorno; oltre a questo, durante i Saturnali e i questo, durante i Saturnali e i Compitali, tre congi e mezzo Compitali, tre congi e mezzo ciascuno. Il totale di vino per ogni ciascuno. Il totale di vino per ogni uomo all’anno è di sette anfore. uomo all’anno è di sette anfore. Per gli schiavi in catene se ne Per gli schiavi in catene se ne aggiunga in proporzione al lavoro aggiunga in proporzione al lavoro svolto; non è eccessivo che essi svolto; non è eccessivo che essi bevano ogni anno dieci anfore di bevano ogni anno dieci anfore di vinovino

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VINUM FAMILIAEVINUM FAMILIAE

• Nel quarto mese circa 0,273 lt. (una Nel quarto mese circa 0,273 lt. (una heminahemina) al giorno;) al giorno;• Nei mesi quinto, sesto, settimo e ottavo circa 0,546 lt.Nei mesi quinto, sesto, settimo e ottavo circa 0,546 lt.

(un (un sextariussextarius) al giorno;) al giorno;• Nei mesi restanti circa 0,879 lt. (tre Nei mesi restanti circa 0,879 lt. (tre heminaeheminae) al ) al

giorno;giorno;• Durante i Saturnali (in dicembre, feste in onore di Durante i Saturnali (in dicembre, feste in onore di

Saturno) ed i Compitali (sempre in dicembre, per i Lari Saturno) ed i Compitali (sempre in dicembre, per i Lari familiari), per ognuno circa 11,5 lt.(3,5 familiari), per ognuno circa 11,5 lt.(3,5 congicongi: 1 : 1 congius congius == 3,276 lt);3,276 lt);

• Il totale di vino per ogni schiavo in un anno è di Il totale di vino per ogni schiavo in un anno è di 183,345 lt.(cioè 7 183,345 lt.(cioè 7 amphoraeamphorae o o quadrantalesquadrantales, ognuno , ognuno pari a lt.26,208);pari a lt.26,208);

• Gli schiavi in ceppi ricevono vino in proporzione Gli schiavi in ceppi ricevono vino in proporzione all’impegno fisico, fino ad un massimo di circa 262 lt. all’impegno fisico, fino ad un massimo di circa 262 lt. all’anno.all’anno.

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CatoneCatone De agri cultura, 58Pulmentarium familiae. Pulmentarium familiae. Oleae caducae quam Oleae caducae quam plurimum condìto. Postea plurimum condìto. Postea oleas tempestivas, unde oleas tempestivas, unde minimum olei fieri pòterit, minimum olei fieri pòterit, eas condìto, pàrcito, eas condìto, pàrcito, uti uti quam diutissime quam diutissime durent.durent. Ubi oleae comesae erunt, Ubi oleae comesae erunt, hallecem et acetum dato. hallecem et acetum dato. Oleum dato in menses Oleum dato in menses unicuique sextarium. Salis unicuique sextarium. Salis unicuique in anno modium unicuique in anno modium satis est.satis est.

Il companatico per la servitù. Il companatico per la servitù. Metti in concia quanto più Metti in concia quanto più possibile olive cadute, poi possibile olive cadute, poi olive mature da cui si ricavi olive mature da cui si ricavi pochissimo olio; mettile in pochissimo olio; mettile in concia, fanne economia concia, fanne economia affinché durino il più possibile. affinché durino il più possibile. Quando le olive saranno state Quando le olive saranno state consumate, si darà salsa di consumate, si darà salsa di pesce ed aceto. Si darà a pesce ed aceto. Si darà a ciascuno ogni mese un ciascuno ogni mese un sestario (lt. 0,546) d’olio. E’ sestario (lt. 0,546) d’olio. E’ sufficiente per ciascuno in un sufficiente per ciascuno in un anno un moggio di sale.anno un moggio di sale.

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CatoneCatone DeDe agri cultura,agri cultura, 59 59

Vestimenta familiae. Vestimenta familiae. Tunicam p. III S, saga Tunicam p. III S, saga alternis annis. Quotiens alternis annis. Quotiens cuique tunicam aut sagum cuique tunicam aut sagum dabis, prius veterem dabis, prius veterem accipito, unde centones accipito, unde centones fiant. Sculponias bonas fiant. Sculponias bonas alternis annis dare alternis annis dare oportet.oportet.

Il vestiario per la servitù. Il vestiario per la servitù. Si daranno una tunica Si daranno una tunica lunga tre piedi e mezzo, i lunga tre piedi e mezzo, i sai ad anni alterni. Ogni sai ad anni alterni. Ogni volta che darai a ciascuno volta che darai a ciascuno una tunica o un saio, una tunica o un saio, prima prendi indietro la prima prendi indietro la vecchia da cui fare dei vecchia da cui fare dei sacchi. E’ necessario dare sacchi. E’ necessario dare ad anni alterni zoccoli ad anni alterni zoccoli robusti.robusti.

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VarroneVarrone De re rusticaDe re rustica I, 17,1 I, 17,1

Nunc dicam agri quibus Nunc dicam agri quibus rebus colantur. Quas res rebus colantur. Quas res alii dìvidunt in duas alii dìvidunt in duas partes, in homines et partes, in homines et adminicula hominum, sine adminicula hominum, sine quibus rebus còlere non quibus rebus còlere non possunt; alii in tres partes, possunt; alii in tres partes, instrumenti instrumenti genus vocale et semivocale et mutumgenus vocale et semivocale et mutum: vocale in quo sunt servi, : vocale in quo sunt servi, semivocale in quo sunt semivocale in quo sunt boves, mutum, in quo boves, mutum, in quo sunt plaustra.sunt plaustra.

Ora dirò dei campi, con Ora dirò dei campi, con quali mezzi si coltivano. quali mezzi si coltivano. Alcuni dividono queste Alcuni dividono queste cose in due parti, uomini e cose in due parti, uomini e strumenti degli uomini, strumenti degli uomini, senza di cui non possono senza di cui non possono coltivare; altri in tre parti, coltivare; altri in tre parti, un tipo di strumento un tipo di strumento vocale, nel quale sono gli vocale, nel quale sono gli schiavi, un tipo schiavi, un tipo semivocale, nel quale semivocale, nel quale troviamo i buoi, un tipo troviamo i buoi, un tipo muto, nel quale sono i muto, nel quale sono i carri.carri.

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Instrumenti generaInstrumenti genera

• Genus vocale = servi;Genus vocale = servi;• Genus semivocale = boves;Genus semivocale = boves;

• Genus mutum = plaustraGenus mutum = plaustra.

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VarroneVarrone De re rusticaDe re rustica I, 17,2 I, 17,2

Omnes agri coluntur Omnes agri coluntur hominibus servis aut hominibus servis aut liberis aut utrisque: liberis, liberis aut utrisque: liberis, aut cum ipsi colunt, ut aut cum ipsi colunt, ut plerique pauperculi cum plerique pauperculi cum sua progenie, aut sua progenie, aut mercennariis, cum mercennariis, cum conducticiis liberorum conducticiis liberorum operis res maiores, ut operis res maiores, ut vindemias ac faenisicia, vindemias ac faenisicia, administrant, iique quos administrant, iique quos obaeraobaerattos nostri os nostri vocitarunt et etiam nunc vocitarunt et etiam nunc sunt in Asia atque Aegypto sunt in Asia atque Aegypto et in Illyrico complures. et in Illyrico complures.

Tutti i campi sono coltivati Tutti i campi sono coltivati da servi o da liberi o da da servi o da liberi o da entrambi; dai liberi o entrambi; dai liberi o quando essi stessi quando essi stessi coltivano, come fa la coltivano, come fa la maggior parte dei meno maggior parte dei meno agiati con i loro figli, o dai agiati con i loro figli, o dai salariati, quando con il salariati, quando con il loro lavoro salariato di loro lavoro salariato di uomini liberi eseguono i uomini liberi eseguono i compiti più gravosi, come compiti più gravosi, come la vendemmia o la la vendemmia o la mietitura, e quelli che i mietitura, e quelli che i nostri avi chiamarononostri avi chiamarono obaeratiobaerati e che anche ora e che anche ora sono numerosi in Asia, sono numerosi in Asia, Egitto ed Illirico.Egitto ed Illirico.

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VarroneVarrone De re rusticaDe re rustica I, 17,2 I, 17,2 (continua)(continua)

De quibus universis hoc dico, De quibus universis hoc dico, gravia loca utilius esse gravia loca utilius esse mercennariis cmercennariis còòlere quam lere quam servis, et in salubribus quoque servis, et in salubribus quoque locis opera rustica maiora, ut locis opera rustica maiora, ut sunt in condendis fructibus sunt in condendis fructibus vindemiae aut messis. De iis, vindemiae aut messis. De iis, cuius modi esse oporteat, cuius modi esse oporteat, Cassius scribit haec: operarios Cassius scribit haec: operarios parandos esseparandos esse, qui laborem , qui laborem ferre possint, ne minores ferre possint, ne minores annorum XXII et ad agri annorum XXII et ad agri culturam dociles. culturam dociles.

Su tutti questi dico ciò; che è Su tutti questi dico ciò; che è più utile che i luoghi insalubri più utile che i luoghi insalubri li coltivino i salariati piuttosto li coltivino i salariati piuttosto che i servi, e anche nei luoghi che i servi, e anche nei luoghi salubri le opere agricole più salubri le opere agricole più imponenti, come la raccolta imponenti, come la raccolta della frutta, la vendemmia, o della frutta, la vendemmia, o la messe. Di queste cose, di la messe. Di queste cose, di come è opportuno che siano, come è opportuno che siano, Cassio scrive ciò: si devono Cassio scrive ciò: si devono procurare operai che possano procurare operai che possano sopportare la fatica, che non sopportare la fatica, che non abbiano meno di 22 anni e abbiano meno di 22 anni e che siano adatti all’agricoltura.che siano adatti all’agricoltura.

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ColumellaColumella Res rusticaRes rustica I, 8 I, 8

Igitur praemoneo ne vilicum ex eo Igitur praemoneo ne vilicum ex eo genere servorum, qui corpore genere servorum, qui corpore placuerunt, instituamus, ne ex eo placuerunt, instituamus, ne ex eo quidem ordine, qui urbanas ac quidem ordine, qui urbanas ac delicatas artes exercuerit. Socors et delicatas artes exercuerit. Socors et somniculosum genus id somniculosum genus id mancipiorum, otiis, campo, circo, mancipiorum, otiis, campo, circo, theatris, aleae, popinae, lupanaribus theatris, aleae, popinae, lupanaribus consuetum, numquam non easdem consuetum, numquam non easdem ineptias somniat, quas, cum in agri ineptias somniat, quas, cum in agri culturam transtulit, non tantum in culturam transtulit, non tantum in ipso servo, quantum in universa re ipso servo, quantum in universa re detrimenti dominus capit. Eligendus detrimenti dominus capit. Eligendus est rusticis operibus ab infante est rusticis operibus ab infante duratus et inspectus experimentis. Si duratus et inspectus experimentis. Si tamen is non erit, de iis praeficiatur, tamen is non erit, de iis praeficiatur, qui servitutem laboriosam qui servitutem laboriosam toleraverunt. Mediae sit aetatis et toleraverunt. Mediae sit aetatis et firmi roboris, peritus rerum firmi roboris, peritus rerum rusticarum aut certe maximae curae rusticarum aut certe maximae curae quo celerius addiscat. Namquo celerius addiscat. Nam

Prima di tutto non bisogna scegliere il Prima di tutto non bisogna scegliere il massaro in quella categoria di schiavi massaro in quella categoria di schiavi che ci piacquero per la loro avvenenza, che ci piacquero per la loro avvenenza, e nemmeno fra quelli che esercitano e nemmeno fra quelli che esercitano mestieri delicati e raffinati. Questa razza mestieri delicati e raffinati. Questa razza di schiavi è pigra e sonnolenta, abituata di schiavi è pigra e sonnolenta, abituata agli ozi, al Campo Marzio, al circo, al agli ozi, al Campo Marzio, al circo, al teatro, ai dadi, alla taverna, ai lupanari, teatro, ai dadi, alla taverna, ai lupanari, aspira sempre alle medesime aspira sempre alle medesime sciocchezze, che, quando passa sciocchezze, che, quando passa all’agricoltura, il padrone accoglie come all’agricoltura, il padrone accoglie come danno non solo quanto al servo, ma danno non solo quanto al servo, ma anche quanto al patrimonio. Bisogna anche quanto al patrimonio. Bisogna scegliere uno schiavo indurito fin da scegliere uno schiavo indurito fin da bimbo nei lavori dei campi e lo si sia bimbo nei lavori dei campi e lo si sia sperimentato. Se poi non ce n’è uno sperimentato. Se poi non ce n’è uno simile, si scelga come sovrintendente simile, si scelga come sovrintendente uno di quelli che sopportarono una uno di quelli che sopportarono una servitù faticosa. Il massaro sia dunque servitù faticosa. Il massaro sia dunque di mezza età e di solide forze, esperto di mezza età e di solide forze, esperto della campagna o almeno di massima della campagna o almeno di massima diligenza, si che impari in fretta. diligenza, si che impari in fretta.

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ColumellaColumella Res rustica I, 8 (continua)

non est nostri negotii non est nostri negotii alterum imperare et alterum docèrealterum imperare et alterum docère; neque enim recte opus exìgere ; neque enim recte opus exìgere valet, qui quid aut qualiter valet, qui quid aut qualiter faciendum sit ab subiecto discit. faciendum sit ab subiecto discit. Potest etiam inlitteratus, dum Potest etiam inlitteratus, dum modo tenacissimae memoriae, rem modo tenacissimae memoriae, rem satis commode administrare. Eius satis commode administrare. Eius modi vilicum Cornelius Celsus ait modi vilicum Cornelius Celsus ait saepius nummos domino quam saepius nummos domino quam librum adferre, quia, nescius librum adferre, quia, nescius litterarum vel ipse minus possit litterarum vel ipse minus possit rationes confìngere vel per alium rationes confìngere vel per alium propter conscientiam fraudis propter conscientiam fraudis timeat. Sed qualicumque vilico timeat. Sed qualicumque vilico contubernalis contubernalis mulier adsignanda mulier adsignanda est, quae contineat eum et in est, quae contineat eum et in quibusdam rebus tamen adiuvet.quibusdam rebus tamen adiuvet.

Non è nostro interesse, infatti, che Non è nostro interesse, infatti, che uno comandi e un altro insegni; né uno comandi e un altro insegni; né infatti può a ragione esigere un infatti può a ragione esigere un lavoro chi impara da un sottoposto lavoro chi impara da un sottoposto quale sia o in che modo vada fatto. quale sia o in che modo vada fatto. Anche un’analfabeta, purché di Anche un’analfabeta, purché di buona memoria, può amministrare buona memoria, può amministrare abbastanza bene l’azienda. Cornelio abbastanza bene l’azienda. Cornelio Celso dice che un massaro di questo Celso dice che un massaro di questo tipo porta più spesso denaro al tipo porta più spesso denaro al padrone che non il libro dei conti, padrone che non il libro dei conti, perché, ignaro della scrittura, non perché, ignaro della scrittura, non può falsificare le cifre e teme di farlo può falsificare le cifre e teme di farlo fare ad un altro per la fare ad un altro per la consapevolezza dell’inganno. consapevolezza dell’inganno. Comunque al massaro va data per Comunque al massaro va data per compagna una donna che lo compagna una donna che lo contenga e lo aiuti in certe occasioni.contenga e lo aiuti in certe occasioni.

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SenecaSeneca Epist. ad LuciliumEpist. ad Lucilium, 47, 10-13, 47, 10-13

10. Vis tu cogitare istum quem servum tuum vocas ex isdem 10. Vis tu cogitare istum quem servum tuum vocas ex isdem seminibus ortum eodem frui caelo, aeque spirare, aeque vivere, seminibus ortum eodem frui caelo, aeque spirare, aeque vivere, aeque mori! Tam tu illum videre ingenuum potes quam ille te servum. aeque mori! Tam tu illum videre ingenuum potes quam ille te servum. Variana clade multos splendidissime natos, senatorium per militiam Variana clade multos splendidissime natos, senatorium per militiam auspicantes gradum, fortuna depressit: alium ex illis pastorem, alium auspicantes gradum, fortuna depressit: alium ex illis pastorem, alium custodem casae fecit. Contemne nunc eius fortunae hominem in custodem casae fecit. Contemne nunc eius fortunae hominem in quam transire dum contemnis potes. quam transire dum contemnis potes. 11. Nolo in ingentem me locum immittere et de usu servorum 11. Nolo in ingentem me locum immittere et de usu servorum disputare, in quos superbissimi, crudelissimi, contumeliosissimi disputare, in quos superbissimi, crudelissimi, contumeliosissimi sumus. Haec tamen praecepti mei summa est: sic cum inferiore vivas sumus. Haec tamen praecepti mei summa est: sic cum inferiore vivas quemadmodum tecum superiorem velis vivere. Quotiens in mentem quemadmodum tecum superiorem velis vivere. Quotiens in mentem venerit quantum tibi in servum <tuum> liceat, veniat in mentem venerit quantum tibi in servum <tuum> liceat, veniat in mentem tantundem in te domino tuo licere. tantundem in te domino tuo licere. 12. 'At ego' inquis 'nullum habeo dominum. ' Bona aetas est: forsitan 12. 'At ego' inquis 'nullum habeo dominum. ' Bona aetas est: forsitan habebis. Nescis qua aetate Hecuba servire coeperit, qua Croesus, qua habebis. Nescis qua aetate Hecuba servire coeperit, qua Croesus, qua Darei mater, qua Platon, qua Diogenes? Darei mater, qua Platon, qua Diogenes? 13. Vive cum servo clementer, comiter quoque, et in sermonem illum 13. Vive cum servo clementer, comiter quoque, et in sermonem illum admitte et in consilium et in convictum. admitte et in consilium et in convictum.

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TacitoTacito, , AnnAnn. XIV, 44 - 45. XIV, 44 - 454444. Suspecta maioribus nostris fuerunt ingenia servorum, etiam cum in . Suspecta maioribus nostris fuerunt ingenia servorum, etiam cum in agris aut domibus isdem nascerentur caritatemque dominorum statim agris aut domibus isdem nascerentur caritatemque dominorum statim acciperent. Postquam vero nationes in familiis habemus, quibus diversi acciperent. Postquam vero nationes in familiis habemus, quibus diversi ritus, externa sacra aut nulla sunt, conluviem istam non nisi metu ritus, externa sacra aut nulla sunt, conluviem istam non nisi metu coercueris. at quidam insontes peribunt. nam et ex fuso exercitu cum coercueris. at quidam insontes peribunt. nam et ex fuso exercitu cum decimus quisque fusti feritur, etiam strenui sortiuntur. habet aliquid ex decimus quisque fusti feritur, etiam strenui sortiuntur. habet aliquid ex iniquo omne magnum exemplum, quod contra singulos utilitate publica iniquo omne magnum exemplum, quod contra singulos utilitate publica rependitur." rependitur." 45. Sententiae Cassii ut nemo unus contra ire ausus est, ita dissonae 45. Sententiae Cassii ut nemo unus contra ire ausus est, ita dissonae voces respondebant numerum aut aetatem aut sexum ac plurimorum voces respondebant numerum aut aetatem aut sexum ac plurimorum indubiam innocentiam miserantium: praevaluit tamen pars, quae indubiam innocentiam miserantium: praevaluit tamen pars, quae supplicium decernebat. sed obtemperari non poterat, conglobata supplicium decernebat. sed obtemperari non poterat, conglobata multitudine et saxa ac faces minitante. tum Caesar populum edicto multitudine et saxa ac faces minitante. tum Caesar populum edicto increpuit atque omne iter, quo damnati ad poenam ducebantur, increpuit atque omne iter, quo damnati ad poenam ducebantur, militaribus praesidiis saepsit. censuerat Cingonius Varro, ut liberti militaribus praesidiis saepsit. censuerat Cingonius Varro, ut liberti quoque, qui sub eodem tecto fuissent, Italia deportarentur. id a principe quoque, qui sub eodem tecto fuissent, Italia deportarentur. id a principe prohibitum est, ne mos antiquus, quem misericordia non minuerat, per prohibitum est, ne mos antiquus, quem misericordia non minuerat, per saevitiam intenderetursaevitiam intenderetur

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La vicendaLa vicendaSiamo nel 61 d.C.; uno schiavo aveva ucciso il suo Siamo nel 61 d.C.; uno schiavo aveva ucciso il suo padrone, il prefetto della città Pedanio Secondo, o padrone, il prefetto della città Pedanio Secondo, o perché gli aveva negato la libertà già pattuita, o perché perché gli aveva negato la libertà già pattuita, o perché geloso delle attenzioni che il padrone rivolgeva ed un geloso delle attenzioni che il padrone rivolgeva ed un suo compagno di schiavitù. Era consuetudine che in tali suo compagno di schiavitù. Era consuetudine che in tali occasioni tutti gli schiavi della casa dovessero essere occasioni tutti gli schiavi della casa dovessero essere uccisi. La plebe protesta: si trattava di ben quattrocento uccisi. La plebe protesta: si trattava di ben quattrocento innocenti: anche in senato alcuni erano contrari a innocenti: anche in senato alcuni erano contrari a quell’eccesso di severità, mentre i più pensavano che quell’eccesso di severità, mentre i più pensavano che non si dovesse mutare l’antico decreto. Tra questi c’era non si dovesse mutare l’antico decreto. Tra questi c’era il giureconsulto Caio Cassio, che pronuncia una il giureconsulto Caio Cassio, che pronuncia una durissima arringa a favore della condanna, mettendo in durissima arringa a favore della condanna, mettendo in luce con chiarezza la diffidenza che i romani avevano luce con chiarezza la diffidenza che i romani avevano nei confronti degli schiavi. Quella che abbiamo letto è la nei confronti degli schiavi. Quella che abbiamo letto è la conclusione del suo discorso.conclusione del suo discorso.

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Paolo Paolo Lettera a FilemoneLettera a Filemone

Paulus vinctus Christi Iesu et Timotheus frater Philemoni dilecto et Paulus vinctus Christi Iesu et Timotheus frater Philemoni dilecto et adiutori nostro et Appiae sorori carissimae et Archippo commilitoni nostro adiutori nostro et Appiae sorori carissimae et Archippo commilitoni nostro et ecclesiae quae in domo tua est.et ecclesiae quae in domo tua est.Gratias ago Deo meo semper memoriam tui faciens in orationibus meis Gratias ago Deo meo semper memoriam tui faciens in orationibus meis audiens caritatem tuam et fidem, quam habes in Domino Iesu et in audiens caritatem tuam et fidem, quam habes in Domino Iesu et in omnes sanctos, ut communicatio fidei tuae evidens fiat in agnitione omnes sanctos, ut communicatio fidei tuae evidens fiat in agnitione omnis operis boni, quod est in vobis in Christo Iesu. Gaudium enim omnis operis boni, quod est in vobis in Christo Iesu. Gaudium enim magnum habui et consolationem in caritate tua, quia viscera sanctorum magnum habui et consolationem in caritate tua, quia viscera sanctorum requieverunt per te, frater.requieverunt per te, frater.Propter quod multam fiduciam habens in Christo Iesu imperandi tibi quod Propter quod multam fiduciam habens in Christo Iesu imperandi tibi quod ad rem pertinet, propter caritatem magis obsecro, cum sisi talis ut Paulus ad rem pertinet, propter caritatem magis obsecro, cum sisi talis ut Paulus senex, nunc autem et vinctus Iesu Christi. Obsecro pro meo filio, quem senex, nunc autem et vinctus Iesu Christi. Obsecro pro meo filio, quem genui in vinculis, Onesimo, qui tibi aliquando inutilis fuit, nunc autem et genui in vinculis, Onesimo, qui tibi aliquando inutilis fuit, nunc autem et mihi et tibi utilis, quem remisi tibi. Tu autem illum ut mea viscera mihi et tibi utilis, quem remisi tibi. Tu autem illum ut mea viscera suscipe; quem ego volueram mecum retinere, ut pro te mihi ministraret suscipe; quem ego volueram mecum retinere, ut pro te mihi ministraret in vinculis evangelii; sine consilio autem tuo nihil volui facere, uti ne velut in vinculis evangelii; sine consilio autem tuo nihil volui facere, uti ne velut ex necessitate bonum tuum esset, sed voluntarium. Forsitan enim ideoex necessitate bonum tuum esset, sed voluntarium. Forsitan enim ideo

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Paolo Paolo Lettera a FilemoneLettera a Filemone (continua)(continua)

discessit ad horam a te, ut aeternum illum reciperes, iam non ut discessit ad horam a te, ut aeternum illum reciperes, iam non ut servum, sed pro servo carissimum fratrem, maxime mihi, quanto servum, sed pro servo carissimum fratrem, maxime mihi, quanto autem magis tibi et in carne et in Domino? Si ergo habes me autem magis tibi et in carne et in Domino? Si ergo habes me socium, suscipe illum sicut me. Si autem aliquid nocuit tibi aut socium, suscipe illum sicut me. Si autem aliquid nocuit tibi aut debet, hoc mihi imputa. Ego Paulus scripsi mea manu: ego debet, hoc mihi imputa. Ego Paulus scripsi mea manu: ego reddam, ut non dicam tibi, quod et teipsum mihi debes: ita, frater. reddam, ut non dicam tibi, quod et teipsum mihi debes: ita, frater. Ego te fruar in Domino. Refice viscera mea in Domino. Confidens in Ego te fruar in Domino. Refice viscera mea in Domino. Confidens in oboedentia tua scripsi tibi sciens quoniam et super id, quod dico, oboedentia tua scripsi tibi sciens quoniam et super id, quod dico, facies.facies.Simul autem et para mihi hospitium; nam spero per orationes Simul autem et para mihi hospitium; nam spero per orationes vestras donari me vobis. Salutat te Epaphras concaptivus meus in vestras donari me vobis. Salutat te Epaphras concaptivus meus in Christo Iesu, Marcus, Aristarchus, Daemas et Lucas, adiutores mei. Christo Iesu, Marcus, Aristarchus, Daemas et Lucas, adiutores mei. Gratia Domini nostri Iesu Christi cum spiritu vestro. Amen.Gratia Domini nostri Iesu Christi cum spiritu vestro. Amen.

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FVGI TENE ME | CVM REVOCV | VERIS (sic) ME D(OMINO) M(EO) | ZONINO ACCIPIS | SOLIDVM

C.I.L XV, 7194

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VRNA AENIA PEREIT DE TABERNA | VRNA AENIA PEREIT DE TABERNA | SEI QVIS RETTVLERIS DABVNTVR | SEI QVIS RETTVLERIS DABVNTVR | HS LXV SEI FVREM | DABIT VNDE HS LXV SEI FVREM | DABIT VNDE (RE)M | SERVARE PO(SSIMUS) HS XX(RE)M | SERVARE PO(SSIMUS) HS XX

C.I.L. IV, 64

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GaioGaio InstitutionesInstitutiones I, 52 I, 52In potestate itaque sunt servi In potestate itaque sunt servi dominorum. Quae quidem dominorum. Quae quidem potestas iuris gentium est (nam potestas iuris gentium est (nam apud omnes peraeque gentes apud omnes peraeque gentes animadvertere pòssumus animadvertere pòssumus dominis in servos vitae necisque dominis in servos vitae necisque potestatem esse) et potestatem esse) et quodcumque per servum quodcumque per servum adquiritur, id domino adquiritur. adquiritur, id domino adquiritur. Sed hoc tempore neque civibus Sed hoc tempore neque civibus Romanis nec ullis aliis Romanis nec ullis aliis hominibus qui sub imperio hominibus qui sub imperio populi Romani sunt, licet supra populi Romani sunt, licet supra modum et sine causa in servos modum et sine causa in servos suos saevire: nam, ex suos saevire: nam, ex constitutione imperatoris constitutione imperatoris Antonini, qui sine causa servum Antonini, qui sine causa servum suum occìderit non minus teneri suum occìderit non minus teneri iubetur quam qui alienum iubetur quam qui alienum servum occìderit. Sed et maiorservum occìderit. Sed et maior

Dunque gli schiavi sono proprietà dei Dunque gli schiavi sono proprietà dei loro padroni. E proprio questo diritto loro padroni. E proprio questo diritto è contemplato dal diritto delle genti è contemplato dal diritto delle genti (infatti presso tutti i popoli si può (infatti presso tutti i popoli si può vedere che i padroni hanno sugli vedere che i padroni hanno sugli schiavi diritto di vita e di morte) e schiavi diritto di vita e di morte) e qualsiasi bene venga acquistato qualsiasi bene venga acquistato dallo schiavo è acquisito dal dallo schiavo è acquisito dal padrone. Però in questi tempi, né ai padrone. Però in questi tempi, né ai cittadini romani né ad alcun altro cittadini romani né ad alcun altro individuo che sia sotto l’impero del individuo che sia sotto l’impero del popolo romano è lecito incrudelire popolo romano è lecito incrudelire oltre misura e senza causa sui propri oltre misura e senza causa sui propri servi; infatti, in base ad una servi; infatti, in base ad una costituzione dell’imperatore costituzione dell’imperatore Antonino, chi ucciderà un suo Antonino, chi ucciderà un suo schiavo senza motivo, si prescrive schiavo senza motivo, si prescrive che sia tenuto a sanzioni non meno che sia tenuto a sanzioni non meno di chi abbia ucciso un servo altrui. di chi abbia ucciso un servo altrui. Ma anche laMa anche la

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GaioGaio InstitutionesInstitutiones I, 52 I, 52 (continua)(continua)

quoque asperitas dominorum quoque asperitas dominorum per eiusdem principis per eiusdem principis constitutionem coercetur; nam, constitutionem coercetur; nam, consultus a quibusdam consultus a quibusdam presidibus provinciarum de his presidibus provinciarum de his servis qui ad fana deorum vel servis qui ad fana deorum vel ad statuas principum ad statuas principum confugiunt, praecèpit ut, si confugiunt, praecèpit ut, si intolerabilis videatur dominorum intolerabilis videatur dominorum saevitia, cogantur servos suos saevitia, cogantur servos suos vendere. Et utrumque recte fit; vendere. Et utrumque recte fit; male enim nostro iure uti non male enim nostro iure uti non debemus, qua ratione et debemus, qua ratione et pròdigis interdicitur bonorum pròdigis interdicitur bonorum suorum administratio.suorum administratio.

eccessiva crudeltà dei padroni eccessiva crudeltà dei padroni viene repressa dalla costituzione viene repressa dalla costituzione dello stesso imperatore: infatti, dello stesso imperatore: infatti, consultato da alcuni prefetti delle consultato da alcuni prefetti delle province in merito a quegli schiavi province in merito a quegli schiavi che si rifugiano nei sacelli o che si rifugiano nei sacelli o presso le statue degli imperatori, presso le statue degli imperatori, ha prescritto che, se la crudeltà ha prescritto che, se la crudeltà dei padroni è intollerabile, dei padroni è intollerabile, vengano costretti a vendere i loro vengano costretti a vendere i loro servi. Ed entrambe sono giuste: servi. Ed entrambe sono giuste: infatti noi non dobbiamo valerci infatti noi non dobbiamo valerci male di un nostro diritto, ragion male di un nostro diritto, ragion per cui anche ai prodighi è per cui anche ai prodighi è interdetta l’amministrazione dei interdetta l’amministrazione dei loro beni.loro beni.

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P. P. GrimalGrimal La vita quotidiana nell’antica Roma La vita quotidiana nell’antica Roma Ed. Riuniti, 1998Ed. Riuniti, 1998

La famiglia tendeva ad essere autosufficiente. L’ideale del buon padre di famiglia è La famiglia tendeva ad essere autosufficiente. L’ideale del buon padre di famiglia è quello di vendere senza mai comprare, e ciò vale per il cibo ma anche per gli quello di vendere senza mai comprare, e ciò vale per il cibo ma anche per gli strumenti agricoli. Nei giorni d’inverno i servitori, il padrone e i bambini riparano i strumenti agricoli. Nei giorni d’inverno i servitori, il padrone e i bambini riparano i gioghi e le zappe e intrecciano panieri e graticci con i salici e i vimini appositamente gioghi e le zappe e intrecciano panieri e graticci con i salici e i vimini appositamente piantati ai margini dell’appezzamento. Non si recano in città, tranne che per piantati ai margini dell’appezzamento. Non si recano in città, tranne che per partecipare ad assemblee politiche o per andare in tribunale, se non per portare al partecipare ad assemblee politiche o per andare in tribunale, se non per portare al mercato i prodotti in eccedenza. Accanto al padrone vivono alcuni schiavi che a volte mercato i prodotti in eccedenza. Accanto al padrone vivono alcuni schiavi che a volte sono prigionieri catturati in qualche guerra e troppo poveri per pagare il prezzo del sono prigionieri catturati in qualche guerra e troppo poveri per pagare il prezzo del proprio riscatto. Erano poveri anche nei loro villaggi del Sannio o in Umbria: perciò proprio riscatto. Erano poveri anche nei loro villaggi del Sannio o in Umbria: perciò hanno perduto la libertà e dipendono in tutto dal loro padrone, ma in realtà le loro hanno perduto la libertà e dipendono in tutto dal loro padrone, ma in realtà le loro condizioni non sono molto differenti da prima. Il proprietario lavora come loro e con condizioni non sono molto differenti da prima. Il proprietario lavora come loro e con loro: la sua tavola non è meno frugale ed essi sanno che finché saranno in grado di loro: la sua tavola non è meno frugale ed essi sanno che finché saranno in grado di assolvere le loro funzioni saranno trattati bene e curati. In seguito, come assolvere le loro funzioni saranno trattati bene e curati. In seguito, come raccomanda quel “buon padre di famiglia” che è Catone, bisognerà venderli perché raccomanda quel “buon padre di famiglia” che è Catone, bisognerà venderli perché son diventati bocche inutili. Ma quante volte sarà stato realmenteseguito questo son diventati bocche inutili. Ma quante volte sarà stato realmenteseguito questo cinico consiglio? Sembra piuttosto che la vita in comune finisca per creare una certa cinico consiglio? Sembra piuttosto che la vita in comune finisca per creare una certa intimità tra il padrone e lo schiavo, anche perché molti sono nati in casa. (…) Non è intimità tra il padrone e lo schiavo, anche perché molti sono nati in casa. (…) Non è insomma un caso raro che lo schiavo passi tutta la sua vita alla fattoria dove non è insomma un caso raro che lo schiavo passi tutta la sua vita alla fattoria dove non è solo la sua condizione giuridica a trattenerlo, ma il fatto che vi si trova bene.solo la sua condizione giuridica a trattenerlo, ma il fatto che vi si trova bene.

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SCHEDA LESSICALE/1SCHEDA LESSICALE/1

SERVUSSERVUS dalla radice indoeuropea *SER, dalla radice indoeuropea *SER, badare a badare a qualcosa, proteggerequalcosa, proteggere. In avestico (l’antico persiano in . In avestico (l’antico persiano in cui è scritto l’cui è scritto l’AvestaAvesta, libro sacro dello zoroastrismo) la , libro sacro dello zoroastrismo) la stessa radice indica il CANE, come stessa radice indica il CANE, come colui che sorvegliacolui che sorveglia il il gregge.gregge.

BENVENISTE BENVENISTE Il vocabolario delle istituzioni indoeuropeeIl vocabolario delle istituzioni indoeuropeeTorino 1976 Torino 1976

Nelle società antiche gli schiavi sono sempre Nelle società antiche gli schiavi sono sempre GENTI GENTI ESTERNEESTERNE, introdotte come prigionieri di guerra. Solo più , introdotte come prigionieri di guerra. Solo più tardi lo schiavo può essere acquistato.tardi lo schiavo può essere acquistato.

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SCHEDA LESSICALE/2SCHEDA LESSICALE/2• Sicché:Sicché:Lat. Lat. CAPTUSCAPTUS (CAPIO, catturare); greco AIKMÀLOTOS; (CAPIO, catturare); greco AIKMÀLOTOS; DOURÌKTETOSDOURÌKTETOS

PoiPoi

Lat. Lat. FAMULUSFAMULUS (FAMILIA); greco OIKÈTES (FAMILIA); greco OIKÈTES******

In latino si lega di solito In latino si lega di solito SERVUSSERVUS e e SERVARESERVARE alla radice alla radice indoeuropea *indoeuropea *harvaharva; *; *horanhoran = = che sorvegliache sorveglia; ma ; ma SERVUSSERVUSindica propriamente una condizione giuridica, non una indica propriamente una condizione giuridica, non una mansione.mansione.In Etruria si ha la forma In Etruria si ha la forma SERUI/ESERUI/E che distingue anche nomi che distingue anche nomi propri latini di origine etrusca (cfr. propri latini di origine etrusca (cfr. SERUUIUS TULLIUSSERUUIUS TULLIUS))

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SCHEDA LESSICALE/3SCHEDA LESSICALE/3

Il termine moderno Il termine moderno schiavoschiavo è probabilmente il nome stesso è probabilmente il nome stesso degli Slavi nella forma dello slavo del sud (ex serbo)> degli Slavi nella forma dello slavo del sud (ex serbo)> SLOVENINUSLOVENINU>greco bizantino >greco bizantino SKLAVENOISKLAVENOI//SKLAVOISKLAVOI..

Cfr.Cfr.Nel mondo anglosassone il termine Nel mondo anglosassone il termine WEALHWEALH, , lolo schiavoschiavo, è , è propriamente propriamente il Celtail Celta, il popolo sottomesso., il popolo sottomesso.

NE CONSEGUE:NE CONSEGUE:• Ogni lingua prende in prestito da un’altra la designazione Ogni lingua prende in prestito da un’altra la designazione dello schiavo o lo indica con il nome del popolo dello schiavo o lo indica con il nome del popolo sottomesso;sottomesso;• Lo schiavo è per definizione Lo schiavo è per definizione chi è fuorichi è fuori, ad esempio, in , ad esempio, in latino latino INGENUUSINGENUUS è l’uomo libero, cioè è l’uomo libero, cioè colui che è nato colui che è nato dentrodentro ( (IN + GIGNOIN + GIGNO).).

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SCHEDA LESSICALE/4 SCHEDA LESSICALE/4 La terminologia latinaLa terminologia latina

• I sostantivi con cui si indicavano gli schiavi erano diversi: I sostantivi con cui si indicavano gli schiavi erano diversi: servusservus, il più comune, , il più comune, famulusfamulus, per il servo che lavorava in , per il servo che lavorava in casa, casa, captivuscaptivus quando era stato catturato in guerra, quando era stato catturato in guerra, vernavernaquando era nato in casa, quando era nato in casa, mancipiummancipium, , puerpuer..

• L’etimologia di L’etimologia di vernaverna è oscura, certo non accettabile è è oscura, certo non accettabile è l’interpretazione antica per cui si trattava di coloro l’interpretazione antica per cui si trattava di coloro qui in qui in villis vere nati suntvillis vere nati sunt (Festo) (Festo)

• Puer Puer ragazzoragazzo, era l’appellativo con cui ci si rivolgeva ai , era l’appellativo con cui ci si rivolgeva ai servi, indipendentemente dalla loro età, perché, in servi, indipendentemente dalla loro età, perché, in sostanza, non diventavano mai adulti coloro che non sostanza, non diventavano mai adulti coloro che non godevano dei diritti politici e civili che gli uomini liberi godevano dei diritti politici e civili che gli uomini liberi acquisivano con la maggiore età. Del resto, anche negli acquisivano con la maggiore età. Del resto, anche negli Stati Uniti e nelle colonie inglesi gli schiavi, vecchi o Stati Uniti e nelle colonie inglesi gli schiavi, vecchi o giovani che fossero, venivano chiamati giovani che fossero, venivano chiamati boyboy..

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SCHEDA LESSICALE/5 SCHEDA LESSICALE/5 La terminologia latina La terminologia latina (continua)(continua)

• MancipiumMancipium è termine giuridico. è termine giuridico. Manceps, ìpisManceps, ìpis, da , da manusmanus e e capiocapio, è , è colui che prende in manocolui che prende in mano qualcosa qualcosa per acquistarla; per acquistarla; mancipiummancipium è la cosa acquistata, in è la cosa acquistata, in generale generale la proprietàla proprietà, in particolare , in particolare lo schiavolo schiavo. Di qui . Di qui il verbo il verbo mancipomancipo, che in origine significava , che in origine significava prendereprenderee poi e poi far prenderefar prendere, dunque , dunque venderevendere. .

• I composti I composti emancipatioemancipatio, , emancipareemancipare, furono usati nel , furono usati nel linguaggio giuridico per indicare la liberazione di un linguaggio giuridico per indicare la liberazione di un figlio dalla patria potestà; invece, la liberazione di figlio dalla patria potestà; invece, la liberazione di uno schiavo si chiamava uno schiavo si chiamava manumissiomanumissio, da , da manusmanus e e mittomitto, , mando via, allontano dalle manimando via, allontano dalle mani, e affrancare , e affrancare uno schiavo si diceva uno schiavo si diceva servum manumittereservum manumittere..

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SCHEDA LESSICALE/6 SCHEDA LESSICALE/6 La terminologia latina La terminologia latina (continua)(continua)

Gli schiavi erano classificati in:Gli schiavi erano classificati in:

• SERVI PUBLICI.SERVI PUBLICI.• FAMILIA RUSTICA.FAMILIA RUSTICA.• FAMILIA FAMILIA URBANAURBANA Quest’ultima comprendeva:Quest’ultima comprendeva:• DispensatoresDispensatores• PaedagogiPaedagogi• GramaticiGramatici• AmanuensesAmanuenses• LectoresLectores• NotariiNotarii

Il matrimonio tra Il matrimonio tra schiavi era detto schiavi era detto contuberniumcontubernium e la e la sposa sposa conservaconserva

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MVSICÒ TI. CAESARIS AVGVSTIMVSICÒ TI. CAESARIS AVGVSTISCVRRANÒ DISP(ENSATORI) AD FISCVM GALLICVMSCVRRANÒ DISP(ENSATORI) AD FISCVM GALLICVM

PROVINCIAE LVGVDVNENSISPROVINCIAE LVGVDVNENSISEX VICARIIS EIVSEX VICARIIS EIVS

QVI CVM EO ROMAE CVMQVI CVM EO ROMAE CVMDECESSIT FVERVNT BENE MERITODECESSIT FVERVNT BENE MERITO

VENVSTVS NEGOT(IATOR) AGATHOPVS MEDIC(VS) VENVSTVS NEGOT(IATOR) AGATHOPVS MEDIC(VS) FACILIS PEDISEQ(VVS)FACILIS PEDISEQ(VVS)

DECIMIANVS SVMPT(VARIVS) EPAPHRA AB ARGENT(O) DECIMIANVS SVMPT(VARIVS) EPAPHRA AB ARGENT(O) ANTHVS AB ARG(ENTO)ANTHVS AB ARG(ENTO)

DICAEVS A MANV PRIMIO DICAEVS A MANV PRIMIO ABAB VESTE HEDYLVS VESTE HEDYLVS CIBICV(LARIVS) MVTATVS A MANV COMMVNIS A CIBICV(LARIVS) MVTATVS A MANV COMMVNIS A

CVBIC(VLO) FIRMVS COCVSCVBIC(VLO) FIRMVS COCVSCRETICVS A MANV POTHVS PEDISEQ(VVS) SECUNDACRETICVS A MANV POTHVS PEDISEQ(VVS) SECUNDA

THIASVS COCVS THIASVS COCVSC.I.L. VI, 5197C.I.L. VI, 5197

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Le rivolte degli schiaviLe rivolte degli schiavi

Molti degli schiavi accettano passivamente, con rassegnazione il loro Molti degli schiavi accettano passivamente, con rassegnazione il loro destino; altri reagiscono individualmente con la fuga o la ribellione al destino; altri reagiscono individualmente con la fuga o la ribellione al padrone, che può sfociare nell’omicidio; ma in molti casi si verificano rivolte padrone, che può sfociare nell’omicidio; ma in molti casi si verificano rivolte collettive di schiavi, che mettono in serie difficoltà anche gli eserciti romani. collettive di schiavi, che mettono in serie difficoltà anche gli eserciti romani. Abbiamo notizia di numerose rivolte di tal genere:Abbiamo notizia di numerose rivolte di tal genere:

• in Etruria nel 196 a. C.in Etruria nel 196 a. C.• in Apulia nel 184 a. C.in Apulia nel 184 a. C.• a Pergamo, in Sicilia, a Delo, ad Atene, a Roma nel 135 a. C.a Pergamo, in Sicilia, a Delo, ad Atene, a Roma nel 135 a. C.• dal 73 al 71 a. C. la ribellione capeggiata da Spartaco.dal 73 al 71 a. C. la ribellione capeggiata da Spartaco.

In ciascuno di questi casi si assiste a massacri di centinaia o migliaia di In ciascuno di questi casi si assiste a massacri di centinaia o migliaia di persone, sia da parte dei ribelli, sia da parte dell’esercito. E’ significativo che persone, sia da parte dei ribelli, sia da parte dell’esercito. E’ significativo che non si abbiano fonti latine di un certo interesse in relazione a questi non si abbiano fonti latine di un certo interesse in relazione a questi fenomeni, sicché per la ricostruzione degli eventi dobbiamo affidarci per lo fenomeni, sicché per la ricostruzione degli eventi dobbiamo affidarci per lo più a testimonianze di storici greci.più a testimonianze di storici greci.

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La rivolta di Spartaco /1 La rivolta di Spartaco /1 (by Sara Nonni)(by Sara Nonni)

La guerra servile di Spartaco ci è narrata principalmente da Plutarco nei capp. 8-11 La guerra servile di Spartaco ci è narrata principalmente da Plutarco nei capp. 8-11 della della Vita di CrassoVita di Crasso e dallo storico greco Appiano nel libro I de e dallo storico greco Appiano nel libro I delle lle Guerre civiliGuerre civili..La rivolta dei gladiatori di Capua scoppiò probabilmente alla fine dell’estate del 74 La rivolta dei gladiatori di Capua scoppiò probabilmente alla fine dell’estate del 74 a.C.,e mentre Plutarco non a.C.,e mentre Plutarco non fornisce fornisce datazione,datazione, Appiano riporta l’anno 73 a.C. La Appiano riporta l’anno 73 a.C. La ragione che fece scatenare la rivolta fu la ragione che fece scatenare la rivolta fu la rivendicazione della rivendicazione della libertàlibertà da parte degli da parte degli schiavi, che erano schiavi, che erano “tenuti rinchiusi a forza per la lotta gladiatoria,non per aver “tenuti rinchiusi a forza per la lotta gladiatoria,non per aver commesso gravi colpe ma per l’ingiustizia del loro padrone” (Plutarco).commesso gravi colpe ma per l’ingiustizia del loro padrone” (Plutarco). Le Le fonti a fonti a nostra disposizione nostra disposizione attestano attestano che tale padrone fu un certo Lentulo Batiato,che tale padrone fu un certo Lentulo Batiato, proprietario dproprietario dellaella scuola gladiatoria capuana. I giochi gladiatori, d'origine etrusca, scuola gladiatoria capuana. I giochi gladiatori, d'origine etrusca, erano sempre stati popolari a Roma ma,erano sempre stati popolari a Roma ma, nella fase finale della repubblica,si erano nella fase finale della repubblica,si erano particolarmente sviluppati,particolarmente sviluppati, anche per ragioni popolari e politiche (nel 105 a.C. la anche per ragioni popolari e politiche (nel 105 a.C. la scherma gladiatoria era stata introdotta nell’esercito). I gladiatori ,infatti ,vennero scherma gladiatoria era stata introdotta nell’esercito). I gladiatori ,infatti ,vennero utilizzati sempre più spesso come truppe di combattimento, proprio nell’epoca delle utilizzati sempre più spesso come truppe di combattimento, proprio nell’epoca delle guerre civili. Essi erano reclutati di solito fra i prigionieri di guerra, gli schiavi o i guerre civili. Essi erano reclutati di solito fra i prigionieri di guerra, gli schiavi o i condannati, ed erano addestrati alla lotta in apposite scuole (dove vivevano) da un condannati, ed erano addestrati alla lotta in apposite scuole (dove vivevano) da un professionista, il quale poteva essere il loro padrone oppure essere ingaggiato da altri professionista, il quale poteva essere il loro padrone oppure essere ingaggiato da altri per questo.per questo.In Plutarco il progetto della fuga era stato vagliato da duecento prigionieri ma dopo In Plutarco il progetto della fuga era stato vagliato da duecento prigionieri ma dopo una delazione solo settantotto di loro riuscirono ad evadere mentre in Appiano è una delazione solo settantotto di loro riuscirono ad evadere mentre in Appiano è direttamente Spartaco, il gladiatore protagonista della rivolta, a convincere circa direttamente Spartaco, il gladiatore protagonista della rivolta, a convincere circa settanta compagni a fuggire. Già da adesso possiamo notare la tendenza di Appiano settanta compagni a fuggire. Già da adesso possiamo notare la tendenza di Appiano a a delineare con tratti negativi la figura d delineare con tratti negativi la figura dii Spartac Spartaco, o, cosa del tutto prevedibile cosa del tutto prevedibile considerata la mentalità del tempo per cui gli schiavi erano tali “per natura e considerata la mentalità del tempo per cui gli schiavi erano tali “per natura e utilità”(Aristotele) e venivano paragonati così ad esseri biologicamente inferioriutilità”(Aristotele) e venivano paragonati così ad esseri biologicamente inferiori..

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La rivolta di Spartaco /2La rivolta di Spartaco /2I fuggitivi cercano riparo su di un monte, per Appiano il Vesuvio. Procedono così alla I fuggitivi cercano riparo su di un monte, per Appiano il Vesuvio. Procedono così alla nomina dei capi (Plutarco riporta l’avvenimento precedente e questo ultimo nomina dei capi (Plutarco riporta l’avvenimento precedente e questo ultimo cronologicamente invertiti): Spartaco e i Galli Crisso ed Enomao come sottocapi. Di cronologicamente invertiti): Spartaco e i Galli Crisso ed Enomao come sottocapi. Di Spartaco viene data, da Plutarco, una sintetica ma efficace presentazione: Trace, Spartaco viene data, da Plutarco, una sintetica ma efficace presentazione: Trace, appartenente alla tribù dei Maidi, “dotato non solo di grande coraggio e forza fisica, ma appartenente alla tribù dei Maidi, “dotato non solo di grande coraggio e forza fisica, ma anche di intelligenza e di dolcezza superiori alla sua condizione e più greco di quel che anche di intelligenza e di dolcezza superiori alla sua condizione e più greco di quel che dicesse la sua origine”. In questo modo Plutarco,cerca quasi di epicizzare la figura di dicesse la sua origine”. In questo modo Plutarco,cerca quasi di epicizzare la figura di Spartaco dandone un giudizio più positivo rispetto a quello di Appiano. Spartaco dandone un giudizio più positivo rispetto a quello di Appiano. Tornando alla rivolta,Tornando alla rivolta, notiamo comparire delle dissonanze anche per quel che riguarda notiamo comparire delle dissonanze anche per quel che riguarda i primi scontri. Secondo Appiano questi avvengono rispettivamente con i pretori Publio i primi scontri. Secondo Appiano questi avvengono rispettivamente con i pretori Publio Varinio e Publio Valerio, quando per Plutarco sono stati fatti contro i pretori Clodio e Varinio e Publio Valerio, quando per Plutarco sono stati fatti contro i pretori Clodio e Publio Varinio. Sul nome dei primi due generali inviati contro Spartaco le fonti sono Publio Varinio. Sul nome dei primi due generali inviati contro Spartaco le fonti sono quindi discordi. E’ comunque generalmente accettato che il primo fosse il pretore C. quindi discordi. E’ comunque generalmente accettato che il primo fosse il pretore C. Claudio Glabro e il secondo il pretore Publio Varinio. L’esercito romano che compare nel Claudio Glabro e il secondo il pretore Publio Varinio. L’esercito romano che compare nel primo scontro è riportato da Appiano come un esercito non regolare formato cioè da “ primo scontro è riportato da Appiano come un esercito non regolare formato cioè da “ quanti armati avevano riunito in fretta e strada facendo”, invece in Plutarco da quanti armati avevano riunito in fretta e strada facendo”, invece in Plutarco da trentamila uomini,quindi da un vero e proprio esercito. Durante il primo scontro i trentamila uomini,quindi da un vero e proprio esercito. Durante il primo scontro i romani furono sconfitti, ma i due autori presentano ancora diverse versioni.romani furono sconfitti, ma i due autori presentano ancora diverse versioni. Per Per Plutarco la battaglia avvenuta presso il Vesuvio vide lo scontro dei gladiatori con Plutarco la battaglia avvenuta presso il Vesuvio vide lo scontro dei gladiatori con l’armata del pretore Clodio finita poi con la presa dell’accampamento romano grazie a l’armata del pretore Clodio finita poi con la presa dell’accampamento romano grazie a una serie di astute manovre compiute dai ribelli e narrate in modo esaustivo una serie di astute manovre compiute dai ribelli e narrate in modo esaustivo dall’autoredall’autore.. In In Appiano invece la narrazione è molto più sintetica e riporta come primo Appiano invece la narrazione è molto più sintetica e riporta come primo pretore inviato da Roma, Publio Varinio il quale, sconfitto da Spartaco, riesce a stento pretore inviato da Roma, Publio Varinio il quale, sconfitto da Spartaco, riesce a stento a fuggire. a fuggire.

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La rivolta di Spartaco /3La rivolta di Spartaco /3Entrambi Entrambi gli storici gli storici sono però d’accordo nel vedere uniti ai ribelli moltesono però d’accordo nel vedere uniti ai ribelli molte altre altre persone persone, per, per Plutarco soprattutto pastori e mandrianiPlutarco soprattutto pastori e mandriani, fino d un totale di circa 70.000 , fino d un totale di circa 70.000 uomini uomini ((AppianoAppiano). ). PlutarcoPlutarco prosegue prosegue spiegando il piano di Spartaco di voler arrivare oltre le Alpi spiegando il piano di Spartaco di voler arrivare oltre le Alpi in modin mod che che ognunoognunopotesse tornarepotesse tornare aal rispettivo paese: chi in Tracia e chi in Gallia. Ormai l rispettivo paese: chi in Tracia e chi in Gallia. Ormai era diventata un armata potente e temibile era diventata un armata potente e temibile e e i ribelli non obbedirono ai ribelli non obbedirono a Spartaco e “pieni Spartaco e “pieni di orgoglio, devastavano l’ Italia con le loro scorribande”. Lo storico Plutarco prende le di orgoglio, devastavano l’ Italia con le loro scorribande”. Lo storico Plutarco prende le difese del greco esonerandolo dalla colpa per il comportamento di alcuni ribelli, Appiano difese del greco esonerandolo dalla colpa per il comportamento di alcuni ribelli, Appiano invece non fa alcun accenno invece non fa alcun accenno al disegno di al disegno di Spartaco Spartaco di di raggiungere le Alpi e anzi gli raggiungere le Alpi e anzi gli attribuisce la colpa dei saccheggi e in seguito perfinoattribuisce la colpa dei saccheggi e in seguito perfino di di una una tentata tentata marcia su Roma al marcia su Roma al comando di centoventimila uomini. Diretto quindi verso il nord della penisola,Spartaco, comando di centoventimila uomini. Diretto quindi verso il nord della penisola,Spartaco, che secondo Appiano aveva rinunciato alla marcia su Roma per codardia, e secondo che secondo Appiano aveva rinunciato alla marcia su Roma per codardia, e secondo Plutarco non l’aveva nemmeno programmataPlutarco non l’aveva nemmeno programmata,, venne preso finalmente venne preso finalmente sul serio sul serio dal dal Senato. Questo infatti “non più turbato solamente dal carattere vergognoso e Senato. Questo infatti “non più turbato solamente dal carattere vergognoso e disonorante della rivolta, ma dal timore del pericolo, mandò ambedue i consoli ad disonorante della rivolta, ma dal timore del pericolo, mandò ambedue i consoli ad affrontare la guerra , considerandola una delle più gravi e difficili”affrontare la guerra , considerandola una delle più gravi e difficili” (Plutarco).(Plutarco). S Segue l’ egue l’ attacco vittorioso di Gellio, che assieme a Cn. Lentulo Clodiano era il console dell’anno 72, attacco vittorioso di Gellio, che assieme a Cn. Lentulo Clodiano era il console dell’anno 72, sulle truppe dei Germani guidati da Crisso (Enomao era morto in uno dei primi scontri).sulle truppe dei Germani guidati da Crisso (Enomao era morto in uno dei primi scontri). Si Si trattava dei ribelli che si erano staccati “con temeraria arroganza” dalle truppe di trattava dei ribelli che si erano staccati “con temeraria arroganza” dalle truppe di Spartaco e che vennero distrutti completamente. Appiano non cita il nome del console Spartaco e che vennero distrutti completamente. Appiano non cita il nome del console Gellio ma riporta il luogo della vittoria , avvenuta presso il Gargano, e il numero Gellio ma riporta il luogo della vittoria , avvenuta presso il Gargano, e il numero dell’esercito dei rivoltosi (trentamila uomini). Contemporaneamente, lo stesso autore, dell’esercito dei rivoltosi (trentamila uomini). Contemporaneamente, lo stesso autore, vede la sconfitta del secondo console inviato contro Spartaco (del quale non cita il nome) vede la sconfitta del secondo console inviato contro Spartaco (del quale non cita il nome) e poi dello stesso Gellio. Plutarco, invece, riporta la disfatta di Lentulo e lo scontro con e poi dello stesso Gellio. Plutarco, invece, riporta la disfatta di Lentulo e lo scontro con Cassio, proconsole della Gallia Cisalpina, avvenuto vicino Modena e da cui i ribelli escono Cassio, proconsole della Gallia Cisalpina, avvenuto vicino Modena e da cui i ribelli escono vincitori. vincitori.

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La rivolta di Spartaco /4La rivolta di Spartaco /4

D’ora in poi protagonista dell’intera D’ora in poi protagonista dell’intera guerra guerra sarà, assieme a Spartaco, il comandante dell’esercito sarà, assieme a Spartaco, il comandante dell’esercito romano Licinio Crasso. Il romano Licinio Crasso. Il SSenato,infatti, sdegnato per la sconfitta subita, decise di affidarenato,infatti, sdegnato per la sconfitta subita, decise di affidargligli il il comando della guerra. Era il novembre del 72 e Spartaco si stava dirigendo di nuovo verso comando della guerra. Era il novembre del 72 e Spartaco si stava dirigendo di nuovo verso l’Italia meridionale, dopo le vittorie sui consoli. In un primo tempo sembrò marciare su Roma l’Italia meridionale, dopo le vittorie sui consoli. In un primo tempo sembrò marciare su Roma (come riporta lo stesso Appiano), poi evitò la capitale e si diresse a sud verso Turi. Appiano (come riporta lo stesso Appiano), poi evitò la capitale e si diresse a sud verso Turi. Appiano nomina Crasso solo dopo la battaglia del Piceno, di cui è il protagonista, nomina Crasso solo dopo la battaglia del Piceno, di cui è il protagonista, ed a cui dedica ed a cui dedica poche poche righe. Plutarco al contrario ci mostra la vicenda in modo più esauriente, ripercorrendola dal righe. Plutarco al contrario ci mostra la vicenda in modo più esauriente, ripercorrendola dal principio: Crasso si fermò ai confini del Piceno o meglio dell’Agro picentino, situato nei dintorni principio: Crasso si fermò ai confini del Piceno o meglio dell’Agro picentino, situato nei dintorni di Salerno, tra Campania e Lucania, deciso ad aspettare Spartaco. “Mandò però il suo legato di Salerno, tra Campania e Lucania, deciso ad aspettare Spartaco. “Mandò però il suo legato Mummio, con due legioni, a compiere un aggiramento, con l’ordine di seguire il nemico senza Mummio, con due legioni, a compiere un aggiramento, con l’ordine di seguire il nemico senza impegnarsi in battaglie […] Ma quello, appena gli si offrì l’occasione, attaccò e fu sconfitto” impegnarsi in battaglie […] Ma quello, appena gli si offrì l’occasione, attaccò e fu sconfitto” . . La La nuova sconfitta viene comunque avvallata da tutti e due gli autori che però differiscono nel nuova sconfitta viene comunque avvallata da tutti e due gli autori che però differiscono nel riportare la punizione di Crasso verso i compagni sconfitti. Appiano narra la decimazione delle riportare la punizione di Crasso verso i compagni sconfitti. Appiano narra la decimazione delle due legioni consolari da parte del comandante che uccise così quattromila uomini, “senza avere due legioni consolari da parte del comandante che uccise così quattromila uomini, “senza avere nessuna esitazione davanti al gran numero”. Plutarco invece nessuna esitazione davanti al gran numero”. Plutarco invece parla di 50 uomini giustiziati, parla di 50 uomini giustiziati, estratti a sorte tra i cinquecento che erano fuggiti per primi.estratti a sorte tra i cinquecento che erano fuggiti per primi. La notizia pervenutaci dall’ultimo La notizia pervenutaci dall’ultimo autore, èautore, è sicuramente più sicuramente più credibile credibile; ; assolutamente inverosimili le cifre fornite da Appianoassolutamente inverosimili le cifre fornite da Appiano (4000 (4000 uomini) : non era certo il momento di sprecare tanti soldati.uomini) : non era certo il momento di sprecare tanti soldati. Spartaco intanto, racconta Plutarco, si ritirava verso il mare attraverso la Lucania e “imbattutosi Spartaco intanto, racconta Plutarco, si ritirava verso il mare attraverso la Lucania e “imbattutosi in alcune navi corsare cilicie, decise di andare in Sicilia e di sbarcarvi duemila uomini per in alcune navi corsare cilicie, decise di andare in Sicilia e di sbarcarvi duemila uomini per riaccendere nell’isola la guerra servile”. L’autore si riferisce alle rivolte di schiavi capeggiate dal riaccendere nell’isola la guerra servile”. L’autore si riferisce alle rivolte di schiavi capeggiate dal siriano Eunoo nel 134-32 e poi dal cilicio Atenione nel 101 a.C. Ma i Cilici, famosi per la loro siriano Eunoo nel 134-32 e poi dal cilicio Atenione nel 101 a.C. Ma i Cilici, famosi per la loro pirateria, dopo essersi messi d’accordo con lui, lo ingannarono e ripartirono. Spartaco si diresse pirateria, dopo essersi messi d’accordo con lui, lo ingannarono e ripartirono. Spartaco si diresse così ancora verso l’interno accampandosi nella penisola di Reggio dove poi Crasso tenterà un così ancora verso l’interno accampandosi nella penisola di Reggio dove poi Crasso tenterà un assedio. assedio.

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La rivolta di Spartaco /5La rivolta di Spartaco /5

Appiano, diversamente, segue gli spostamenti dei ribelli come una continua fuga dal Appiano, diversamente, segue gli spostamenti dei ribelli come una continua fuga dal comandante romano, e riporta uno scontro vittorioso di Crasso su di un esercito ribelle comandante romano, e riporta uno scontro vittorioso di Crasso su di un esercito ribelle distaccatodistaccato. . Comincia da ora lo scontro diretto tra i due caparbi condottieri, i cui sviluppi Comincia da ora lo scontro diretto tra i due caparbi condottieri, i cui sviluppi divergonodivergono tra le due fonti tra le due fonti. Appiano riserva un breve accenno all’assedio di Reggio in cui . Appiano riserva un breve accenno all’assedio di Reggio in cui Spartaco viene visto in difficoltà, più di quanto non ne sia stato nel racconto dell’altro storico. Spartaco viene visto in difficoltà, più di quanto non ne sia stato nel racconto dell’altro storico. Plutarco infatti riporta con accurate descrizioni i momenti dell’assedio assieme ai relativi timori Plutarco infatti riporta con accurate descrizioni i momenti dell’assedio assieme ai relativi timori dei due comandanti. Crasso, racconta, decise di sbarrare l’istmo della penisola di Reggio, dove dei due comandanti. Crasso, racconta, decise di sbarrare l’istmo della penisola di Reggio, dove si trovava l’esercito ribelle, “con il duplice scopo di togliere dall’inazione i suoi soldati e di si trovava l’esercito ribelle, “con il duplice scopo di togliere dall’inazione i suoi soldati e di tagliare i rifornimenti al nemico”tagliare i rifornimenti al nemico” . . In breve tempo scavò attraverso l’istmo, da mare a mare, In breve tempo scavò attraverso l’istmo, da mare a mare, un fossato lungo circa 55 km la cui larghezza e profondità raggiungeva i 4.5 m. Non era un fossato lungo circa 55 km la cui larghezza e profondità raggiungeva i 4.5 m. Non era quindi questa un opera di fortificazione facile da gestire, infatti Spartaco, una volta resosi quindi questa un opera di fortificazione facile da gestire, infatti Spartaco, una volta resosi conto di essere bloccato, ne colmò un breve tratto con terra, legnami e rami in modo da far conto di essere bloccato, ne colmò un breve tratto con terra, legnami e rami in modo da far passare un terzo dell’esercito.passare un terzo dell’esercito. Appiano Appiano a questo punto riporta un episodio a questo punto riporta un episodio del assentedel assente in in PlutarcoPlutarco : la crocifissione di un prigioniero romano, : la crocifissione di un prigioniero romano, che Spartaco avrebbe ordinato che Spartaco avrebbe ordinato “per “per indicare ai propri seguaci ciò che avrebbero subito se non avessero vinto”. Tale episodio è da indicare ai propri seguaci ciò che avrebbero subito se non avessero vinto”. Tale episodio è da attribuire però più ad una attribuire però più ad una presa di posizione di Appiano presa di posizione di Appiano : dopo aver narrato della crudele : dopo aver narrato della crudele punizione data da Crasso al suo esercito, l’autore non voleva punizione data da Crasso al suo esercito, l’autore non voleva privilegiare la figura di Spartaco privilegiare la figura di Spartaco (come ha fatto già precedentemente e come farà in seguito). (come ha fatto già precedentemente e come farà in seguito). Dopo la fuga di Spartaco dalla zona assediata, Crasso teme una sua marcia su Roma , ma poi Dopo la fuga di Spartaco dalla zona assediata, Crasso teme una sua marcia su Roma , ma poi si rassicurò “poiché molti ribelli, in seguito a discordie, si erano staccati da lui e si erano si rassicurò “poiché molti ribelli, in seguito a discordie, si erano staccati da lui e si erano accampati separatamente presso un lago della Lucania” (Plutarco); il comandante romano non accampati separatamente presso un lago della Lucania” (Plutarco); il comandante romano non perdette l’occasione e attaccò, non riuscendo però a farne strage completa a causa perdette l’occasione e attaccò, non riuscendo però a farne strage completa a causa dell’improvvisa apparizione di Spartaco.dell’improvvisa apparizione di Spartaco.

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La rivolta di Spartaco /6La rivolta di Spartaco /6Il Senato ormai stufo del fatto che una semplice rivolta di schiavi durIl Senato ormai stufo del fatto che una semplice rivolta di schiavi durii così a lungo, decise così a lungo, decise di inviare gli eserciti del generale Lucullo e di Pompeo. Il primo, Marco Terenzio Varrone di inviare gli eserciti del generale Lucullo e di Pompeo. Il primo, Marco Terenzio Varrone Lucullo, era allora proconsole della Macedonia e si preparava Lucullo, era allora proconsole della Macedonia e si preparava a a sbarcare a Brindisi, sbarcare a Brindisi, impedendo così alle truppeimpedendo così alle truppe dei dei rivoltos rivoltosii di intraprendere quel braccio di mare per la fuga di intraprendere quel braccio di mare per la fuga verso la Tracia. Il secondo,verso la Tracia. Il secondo, Pompeo, si era recato in Spagna nel 76 per combattere la Pompeo, si era recato in Spagna nel 76 per combattere la rivolta rivolta di di SSeertorio, seguace di Mariortorio, seguace di Mario. Il suo ritorno. Il suo ritorno non era ben visto da non era ben visto da Crasso. Ambedue Crasso. Ambedue gli autori infatti, riferiscono in merito alla volontà di Crasso di voler concludere la guerra gli autori infatti, riferiscono in merito alla volontà di Crasso di voler concludere la guerra prima del suo arrivo, “ben consapevole che il successo sarebbe stato attribuito non a lui , prima del suo arrivo, “ben consapevole che il successo sarebbe stato attribuito non a lui , ma a colui che fosse venuto in suo aiuto” (Plutarco). Decise quindi di attaccare subito i ma a colui che fosse venuto in suo aiuto” (Plutarco). Decise quindi di attaccare subito i reparti distaccati da Spartaco, e cioè quelli comandati da Gannico e Casto. Il punto debole reparti distaccati da Spartaco, e cioè quelli comandati da Gannico e Casto. Il punto debole dei seguaci di Spartaco fu proprio costituito dalle tendenze separatiste , fondate su dei seguaci di Spartaco fu proprio costituito dalle tendenze separatiste , fondate su differenze di nazionalità. La battaglia fu una delle più aspre e si concluse con la completa differenze di nazionalità. La battaglia fu una delle più aspre e si concluse con la completa strage dell’esercito ribelle. Plutarco riferisce anche dell’ inseguimento strage dell’esercito ribelle. Plutarco riferisce anche dell’ inseguimento deldelle truppe di le truppe di SpartacoSpartaco – che – che si ritirarono si ritirarono a a Petelia, in Calabria Petelia, in Calabria - - da parte dei legati di Crasso, Quinto e da parte dei legati di Crasso, Quinto e Scrofa. A questo è dovuta l’impossibilità di porre Brindisi come meta,Scrofa. A questo è dovuta l’impossibilità di porre Brindisi come meta, a a causa causa del dell’arrivo l’arrivo imminente delle legioni di Lucullo dalla Macedonia. Quando Spartaco invertì la marcia fu imminente delle legioni di Lucullo dalla Macedonia. Quando Spartaco invertì la marcia fu completa sconfitta per i Romani che riuscirono a salvarsi a fatica. La vittoria segnò però la completa sconfitta per i Romani che riuscirono a salvarsi a fatica. La vittoria segnò però la loro stessa rovinaloro stessa rovina degli schiavi degli schiavi,, dice Plutarco: i fuggitivi, riempiti di boria, non intendevano dice Plutarco: i fuggitivi, riempiti di boria, non intendevano più evitare lo scontro con le legioni di Crassopiù evitare lo scontro con le legioni di Crasso,, n néé obbedire ai capi. obbedire ai capi. Caddero così nella Caddero così nella trappola che li costringeva a marciare attraverso la Lucania, incontro ai Romani di Lucullo. trappola che li costringeva a marciare attraverso la Lucania, incontro ai Romani di Lucullo.

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Alcune brevi considerazioni (by Sara Nonni)Alcune brevi considerazioni (by Sara Nonni)

La visione di fiero condottiero data da Plutarco nei La visione di fiero condottiero data da Plutarco nei confronti di Spartaco, rovinato dalla disobbedienza dei suoiconfronti di Spartaco, rovinato dalla disobbedienza dei suoi seguaciseguaci, è completamente divergente da, è completamente divergente dalla prospettivalla prospettiva di di Appiano. Appiano. Quest’ultimoQuest’ultimo,, infatti infatti,, vede l’eroico guerriero impaurito dalle vede l’eroico guerriero impaurito dalle truppe di Pompeo, truppe di Pompeo, intento intento in continui tentativi per arrivare in continui tentativi per arrivare a trattative vantaggiose che gli risparmiassero lo scontro a trattative vantaggiose che gli risparmiassero lo scontro diretto con il temibile personaggio. diretto con il temibile personaggio. La stesLa stesssa disfatta dell’esercito dei ribelli a disfatta dell’esercito dei ribelli è è vistavista da Appiano da Appiano come come del tutto scontatdel tutto scontataa e naturale, con pochissimo riserbo e naturale, con pochissimo riserbo per la fine del grandeper la fine del grande capo degli schiavi capo degli schiavi. . Plutarco invece vede lo scontro come una battaglia dura , Plutarco invece vede lo scontro come una battaglia dura , cominciata con grande fretta e foga dacominciata con grande fretta e foga da CrassoCrasso,, che lottava che lottava anche contro il tempo per impedire la battaglia eanche contro il tempo per impedire la battaglia e la vittoria la vittoria a Pompeo, prossimo ad arrivare. a Pompeo, prossimo ad arrivare.

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La rivolta di Spartaco /7La rivolta di Spartaco /7Spartaco, circondato, fu costretto a schierare tutto il suo esercito.Spartaco, circondato, fu costretto a schierare tutto il suo esercito.Da adesso il racconto,Da adesso il racconto, in Plutarco, si fa avvincentein Plutarco, si fa avvincente,, non risparmiando aneddoti che non risparmiando aneddoti che esaltino la personalità di Spartacoesaltino la personalità di Spartaco: l’: l’uccisione uccisione di pdi propria mano del suo cavalloropria mano del suo cavallo ( (“se “se avesse vinto , avrebbe avuto dai nemici molti e bei cavalli, e, se fosse stato avesse vinto , avrebbe avuto dai nemici molti e bei cavalli, e, se fosse stato sconfitto, non ne avrebbe avuto alcun bisogno”sconfitto, non ne avrebbe avuto alcun bisogno”);); la ricerca di Crasso nella battaglia la ricerca di Crasso nella battaglia per avviare un corpo a corpo legittimo tra due comandantiper avviare un corpo a corpo legittimo tra due comandanti. Ma lo scontro. Ma lo scontro evolve in evolve in una serie di combattimentiuna serie di combattimenti e si conclude e si conclude con l’eroica con l’eroica mortmortee di Spartaco sul campo di di Spartaco sul campo di battaglia. battaglia. Gli autori tornano ad essere concordi nel riportare il successivo attacco ai superstiti Gli autori tornano ad essere concordi nel riportare il successivo attacco ai superstiti da parte di Pompeo, da parte di Pompeo, che si attribuisce che si attribuisce il merito della vittoria. Appiano narra però di il merito della vittoria. Appiano narra però di un inseguimento sulle montagne, dove mille uomini furono annientati e altri seimila un inseguimento sulle montagne, dove mille uomini furono annientati e altri seimila catturati e crocifissi lungo l’intera strada che da Capua va a Romacatturati e crocifissi lungo l’intera strada che da Capua va a Roma..Da qui il successivo rientro a Roma, dove Crasso “non tentò nemmeno di chiedere il Da qui il successivo rientro a Roma, dove Crasso “non tentò nemmeno di chiedere il trionfo solenne,e fu giudicato poco nobile e dignitoso da parte sua che celebrasse trionfo solenne,e fu giudicato poco nobile e dignitoso da parte sua che celebrasse perfino il trionfo a piedi, per una guerra contro degli schiavi.”. perfino il trionfo a piedi, per una guerra contro degli schiavi.”. A parità di argomento i due storici dell’antichità, Appiano e Plutarco, hanno A parità di argomento i due storici dell’antichità, Appiano e Plutarco, hanno sviluppato in modo del tutto differente la vicenda : l’uno criticando e stroncando le sviluppato in modo del tutto differente la vicenda : l’uno criticando e stroncando le azioni di Spartaco e l’altro narrando vivacemente le imprese dello stessoazioni di Spartaco e l’altro narrando vivacemente le imprese dello stesso,, esaltandone il carattere eroico e esaltandone il carattere eroico e ggiusto. Le stesse modalità di esporre la storia sono iusto. Le stesse modalità di esporre la storia sono differenti e hanno per il primo un carattere sintetico ,differenti e hanno per il primo un carattere sintetico , e per il secondo uno sviluppo e per il secondo uno sviluppo più discorsivo e di gran lunga più descrittivo.più discorsivo e di gran lunga più descrittivo.

Tratto da: Appiano Tratto da: Appiano Le guerre civiliLe guerre civili e da Plutarco e da Plutarco Vita di Crasso.Vita di Crasso.

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LLaa rivolt rivoltaa degli schiavi in Sicilia degli schiavi in Sicilia ((by Silvia Federiciby Silvia Federici))

CCon la fine delle guerre puniche e la distruzione di Cartagine, la Sicilia fu interessata da on la fine delle guerre puniche e la distruzione di Cartagine, la Sicilia fu interessata da un processo di grande sviluppo economico e sociale che durò finché non scoppiò la un processo di grande sviluppo economico e sociale che durò finché non scoppiò la guerra servile.I Siculi, proprio grazie a questa crescita economica, poterono permettersi di guerra servile.I Siculi, proprio grazie a questa crescita economica, poterono permettersi di comprare moltissimi schiavi, che per evitare che fuggissero, marchiavano a fuoco. I siculi comprare moltissimi schiavi, che per evitare che fuggissero, marchiavano a fuoco. I siculi trattavano gli schiavi con estrema crudeltà e non fornivano loro neppure l’indispensabile trattavano gli schiavi con estrema crudeltà e non fornivano loro neppure l’indispensabile quotidiano, tanto che per sopravvivere gli schiavi spesso erano costretti a rubare, dandosi quotidiano, tanto che per sopravvivere gli schiavi spesso erano costretti a rubare, dandosi al brigantaggio; i governatori della provincia cercarono di eliminare il fenomeno, ma al brigantaggio; i governatori della provincia cercarono di eliminare il fenomeno, ma poiché temevano la reazione dei potenti padroni, spesso non li punivano. Gli schiavi, poiché temevano la reazione dei potenti padroni, spesso non li punivano. Gli schiavi, stanchi della della situazione, decisero di ribellarsi. stanchi della della situazione, decisero di ribellarsi. Tra di loro vi era un certo Euno, che disse ai suoi padroni di conoscere le arti magiche e Tra di loro vi era un certo Euno, che disse ai suoi padroni di conoscere le arti magiche e di parlare in sogno con gli dei, che gli avrebbero predetto che un giorno sarebbe di parlare in sogno con gli dei, che gli avrebbero predetto che un giorno sarebbe diventato più ricco e potente di loro. A determinare lo scoppio della rivolta fu diventato più ricco e potente di loro. A determinare lo scoppio della rivolta fu l’atteggiamento perfido e crudele di un certo Damofilo da Enna , che si comportava in l’atteggiamento perfido e crudele di un certo Damofilo da Enna , che si comportava in modo disumano nei confronti ei suoi schiavi. A capo dei rivoltosi si pose Euno, che alla modo disumano nei confronti ei suoi schiavi. A capo dei rivoltosi si pose Euno, che alla testa di quattrocento schiavi irruppe ad Enna compiendo una strage che non risparmiò né testa di quattrocento schiavi irruppe ad Enna compiendo una strage che non risparmiò né donne, né bambini. Damofilo e la moglie incatenati furono condotti al centro della città donne, né bambini. Damofilo e la moglie incatenati furono condotti al centro della città e, dopo essere stati scherniti furono uccisi, mentre fu risparmiata la figlia, sempre e, dopo essere stati scherniti furono uccisi, mentre fu risparmiata la figlia, sempre disponibile ad aiutare gli schiavi.disponibile ad aiutare gli schiavi. Euno in seguito a tali avvenimenti fu incoronato re, Euno in seguito a tali avvenimenti fu incoronato re, nominò sua moglie regina e scelse alcuni consiglieri , tra i quali Acheo.nominò sua moglie regina e scelse alcuni consiglieri , tra i quali Acheo.Nei tre giorni che seguirono Euno ebbe a disposizione un vero esercito formato da seimila Nei tre giorni che seguirono Euno ebbe a disposizione un vero esercito formato da seimila schiavi, che si abbandonarono a saccheggi e crudeltà. Euno affrontò più volte gli eserciti schiavi, che si abbandonarono a saccheggi e crudeltà. Euno affrontò più volte gli eserciti romani, che sconfisse ripetutamente. Nel frattempo, un altro schiavo di nome Cleone romani, che sconfisse ripetutamente. Nel frattempo, un altro schiavo di nome Cleone tentò una rivolta, ma i risultati furono catastrofici ed egli stesso insieme ai suoi rivoltosi si tentò una rivolta, ma i risultati furono catastrofici ed egli stesso insieme ai suoi rivoltosi si sottomise ad Euno unendosi al suo esercito. sottomise ad Euno unendosi al suo esercito. Infine anche Euno fu definitivamente sconfitto dai romani con il tradimento;Infine anche Euno fu definitivamente sconfitto dai romani con il tradimento; fu fatto fu fatto prigioniero e morì in carcere a Morgantina divorato dai pidocchi.prigioniero e morì in carcere a Morgantina divorato dai pidocchi.Da Diodoro Siculo Da Diodoro Siculo Bibl. StorBibl. Stor, 34, 35, 34, 35

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AristoteleAristotele (by Marta Spagnoli)(by Marta Spagnoli)

Nasce a Stagira nel 384/3 a.C. e muore a Calcide nel 322/1. Per venti anni studia Nasce a Stagira nel 384/3 a.C. e muore a Calcide nel 322/1. Per venti anni studia all’Accademia di Platone, dal quale si distaccherà poi completamente. In seguito all’Accademia di Platone, dal quale si distaccherà poi completamente. In seguito Aristotele fonderà ad Atene una sua scuola, il Aristotele fonderà ad Atene una sua scuola, il Liceo Liceo (dalla presenza sul luogo di una (dalla presenza sul luogo di una statua di Apollo Licio). I suoi moltissimi scritti si suddividono in statua di Apollo Licio). I suoi moltissimi scritti si suddividono in essotericiessoterici, destinati al , destinati al pubblico, ed pubblico, ed acroamaticiacroamatici, usati nell’insegnamento e costituiti da appunti non , usati nell’insegnamento e costituiti da appunti non sistematici. Questa seconda sezione degli scritti è quella giunta fino a noi. sistematici. Questa seconda sezione degli scritti è quella giunta fino a noi. Il sistema filosofico aristotelico si basa sulla conoscenza umana della realtà, Il sistema filosofico aristotelico si basa sulla conoscenza umana della realtà, attraverso la quale il filosofo tende a chiarire le problematiche lasciate aperte dalla attraverso la quale il filosofo tende a chiarire le problematiche lasciate aperte dalla teoria platonica delle idee. In modo particolare, egli confida di poter ridurre la teoria platonica delle idee. In modo particolare, egli confida di poter ridurre la molteplicità del reale ad una visione unitaria attraverso lo strumento della logica.molteplicità del reale ad una visione unitaria attraverso lo strumento della logica.Fu considerato un padre della filosofia già dai Greci, ma è dal XIII sec. che Aristotele Fu considerato un padre della filosofia già dai Greci, ma è dal XIII sec. che Aristotele diventa uno dei più saldi punti di riferimento della cultura filosofica, occidentale ma diventa uno dei più saldi punti di riferimento della cultura filosofica, occidentale ma anche araba, grazie alla saldatura tra il suo metodo di indagine e la teologia della anche araba, grazie alla saldatura tra il suo metodo di indagine e la teologia della Scolastica. Così Aristotele fornì le basi al pensiero cristiano per evolvere in sistema Scolastica. Così Aristotele fornì le basi al pensiero cristiano per evolvere in sistema teologico.teologico.

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CatoneCatone (by Sara Ilari)(by Sara Ilari)

M. Porcio Catone nacque a Tusculum nel 234 a.C. da un famiglia di proprietari terrieri. M. Porcio Catone nacque a Tusculum nel 234 a.C. da un famiglia di proprietari terrieri. Prestò servizio militare appena diciassettenne nella seconda guerra punica. Nel 198 fu Prestò servizio militare appena diciassettenne nella seconda guerra punica. Nel 198 fu pretore in Sardegna, da dove tornò a Roma conducendo con sé il poeta Ennio. Nel pretore in Sardegna, da dove tornò a Roma conducendo con sé il poeta Ennio. Nel 195 rivestì il consolato e nel 184 assunse la censura assieme a Valerio Flacco. In 195 rivestì il consolato e nel 184 assunse la censura assieme a Valerio Flacco. In questa carica – che gli procurò il soprannome di “Censore” – accentuò la lotta contro il questa carica – che gli procurò il soprannome di “Censore” – accentuò la lotta contro il lusso e la corruzione dei costumi tradizionali. Catone si oppose all’influenza della lusso e la corruzione dei costumi tradizionali. Catone si oppose all’influenza della cultura greca e contribuì all’espulsione da Roma dei filosofi. Negli ultimi anni, condusse cultura greca e contribuì all’espulsione da Roma dei filosofi. Negli ultimi anni, condusse una campagna politica contro Cartagine, ma morì nel 149 a.C, l’anno prima che la una campagna politica contro Cartagine, ma morì nel 149 a.C, l’anno prima che la città – secondo quanto Catone andava sostenendo da tempo – venisse distrutta nella città – secondo quanto Catone andava sostenendo da tempo – venisse distrutta nella terza guerra punica. Con Catone l’oratoria diventa strumento di lotta politica; terza guerra punica. Con Catone l’oratoria diventa strumento di lotta politica; possediamo circa 80 titoli e alcuni frammenti delle sue orazioni. Ma l’unica opera possediamo circa 80 titoli e alcuni frammenti delle sue orazioni. Ma l’unica opera pervenutaci intera è il pervenutaci intera è il De agri culturaDe agri cultura, la prima scritta in prosa della letteratura latina. , la prima scritta in prosa della letteratura latina. E’ un trattato di agricoltura in 162 capitoli sulla conduzione di una azienda agricola. E’ un trattato di agricoltura in 162 capitoli sulla conduzione di una azienda agricola. Catone consiglia il podere da acquistare, i lavori da compiere, insegna la cura di piante Catone consiglia il podere da acquistare, i lavori da compiere, insegna la cura di piante ed animali, insegna come comportarsi con gli schiavi, che per lui non sono persone, ed animali, insegna come comportarsi con gli schiavi, che per lui non sono persone, ma ma resres. L’opera ha anche una funzione morale e sociale: Catone ritiene che . L’opera ha anche una funzione morale e sociale: Catone ritiene che l’agricoltura sia l’attività più onesta e sicura, la sola in grado di formare buoni cittadini l’agricoltura sia l’attività più onesta e sicura, la sola in grado di formare buoni cittadini e buoni soldati.e buoni soldati.Altra sua opera importante sono le Altra sua opera importante sono le OriginesOrigines di cui abbiamo solo frammenti. Si tratta di di cui abbiamo solo frammenti. Si tratta di un’opera storiografica in sette libri in cui erano trattati, oltre alla storia di Roma, anche un’opera storiografica in sette libri in cui erano trattati, oltre alla storia di Roma, anche gli inizi delle principali città italiche. In questo modo, Catone intendeva porre sullo gli inizi delle principali città italiche. In questo modo, Catone intendeva porre sullo stesso piano Roma e le altre città italiche. Inoltre non citava i nomi dei generali, stesso piano Roma e le altre città italiche. Inoltre non citava i nomi dei generali, volendo fare della storia di Roma il risultato di uno sforzo collettivo.volendo fare della storia di Roma il risultato di uno sforzo collettivo.

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Marco Terenzio Marco Terenzio VarroneVarrone ((byby Nunzia Scotto di Marrazzo Nunzia Scotto di Marrazzo))

Marco Terenzio Varrone nacque a Rieti nel 116 a.C.. Marco Terenzio Varrone nacque a Rieti nel 116 a.C.. Visse circa 90 anni, cioè durante il periodo più tragico della repubblica (Mario e Silla, Visse circa 90 anni, cioè durante il periodo più tragico della repubblica (Mario e Silla, Cesare e Pompeo). Dalle opere da lui scritte e pervenuteci ,da quelle composte ma Cesare e Pompeo). Dalle opere da lui scritte e pervenuteci ,da quelle composte ma andate perse e dai giudizi di Quintiliano e Cicerone, risulta un uomo erudito e andate perse e dai giudizi di Quintiliano e Cicerone, risulta un uomo erudito e multidisciplinare. Egli infattisi occupò di grammatica, eloquenza, politica, filosofia, multidisciplinare. Egli infattisi occupò di grammatica, eloquenza, politica, filosofia, storia, poesia, teatro, architettura,antichità romane sacre e profane. Tra le opere di storia, poesia, teatro, architettura,antichità romane sacre e profane. Tra le opere di tono politico vanno ricordate le tono politico vanno ricordate le Satyrae menippeaeSatyrae menippeae , 149 satire in 150 libri. Il nome , 149 satire in 150 libri. Il nome deriva da Menippo di Gadara, filosofo cinico che compose satire miste di prosa e deriva da Menippo di Gadara, filosofo cinico che compose satire miste di prosa e poesia.. Opere di erudizione per le quali soprattutto Varrone ebbe fama sono le poesia.. Opere di erudizione per le quali soprattutto Varrone ebbe fama sono le Antiquitates rerum humanarum et divinarumAntiquitates rerum humanarum et divinarum in 41 libri. E’ l’opera più importante di in 41 libri. E’ l’opera più importante di Varrone, la cui perdita per noi è gravissima. Era la storia delle istituzioni civili e Varrone, la cui perdita per noi è gravissima. Era la storia delle istituzioni civili e religiose di Roma e dei popoli Italici, scritta con il nobilissimo intento di ricondurre i religiose di Roma e dei popoli Italici, scritta con il nobilissimo intento di ricondurre i Romani alla morale e alla ragione degli antichi padri. Cicerone ebbe a dire a tale Romani alla morale e alla ragione degli antichi padri. Cicerone ebbe a dire a tale proposito: “ I tuoi libri ci hanno ricondotto in casa nostra, ricordandoci chi siamo ”. proposito: “ I tuoi libri ci hanno ricondotto in casa nostra, ricordandoci chi siamo ”. De lingua latinaDe lingua latina ( 25 libri ), il più antico scritto di grammatica arrivato, sebbene ( 25 libri ), il più antico scritto di grammatica arrivato, sebbene incompleto, sino a noi. Tratta dell’analogia e dell’anomalia nella flessione: l’autore si incompleto, sino a noi. Tratta dell’analogia e dell’anomalia nella flessione: l’autore si tiene nel giusto mezzo delle due teorie, con vedute che accennano a taluni principi tiene nel giusto mezzo delle due teorie, con vedute che accennano a taluni principi fondamentali della scienza linguistica moderna.fondamentali della scienza linguistica moderna.Il Il De re rusticaDe re rustica è un opera in tre libri, scritta dall’autore ormai ottantenne. Essa è un opera in tre libri, scritta dall’autore ormai ottantenne. Essa aveva tra l’altro lo scopo di ricondurre i corrotti Romani alla vita di campagna; perciò aveva tra l’altro lo scopo di ricondurre i corrotti Romani alla vita di campagna; perciò da un lato continua l’opera di Catone dall’altro prelude a quella di Virgilio, le da un lato continua l’opera di Catone dall’altro prelude a quella di Virgilio, le GeorgicheGeorgiche. E’ però da notare che mentre Virgilio studia la piccola proprietà, Varrone . E’ però da notare che mentre Virgilio studia la piccola proprietà, Varrone studia il latifondo. Il libro è interessante anche per talune osservazioni scientifiche, studia il latifondo. Il libro è interessante anche per talune osservazioni scientifiche, tra cui un accenno alla medesima teoria dei bacilli. Fonti per l’opera, oltre tra cui un accenno alla medesima teoria dei bacilli. Fonti per l’opera, oltre l’esperienza propria dell’autore furono Catone e il cartaginese Magone.l’esperienza propria dell’autore furono Catone e il cartaginese Magone.

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ColumellaColumella (by Antonio Santese)(by Antonio Santese)

Lucio Giunio Moderato Columella,scrittore latino nato a Cadice (Spagna) nel I°secolo d.C. Lucio Giunio Moderato Columella,scrittore latino nato a Cadice (Spagna) nel I°secolo d.C. Fu tribuno militare al comando di una legione in Siria e poi visse in Italia, dove possedeva Fu tribuno militare al comando di una legione in Siria e poi visse in Italia, dove possedeva vasti terreni e dove poté svolgere la sua attività di teorico, muovendosi su un argomento vasti terreni e dove poté svolgere la sua attività di teorico, muovendosi su un argomento già noto alla tradizione romana,l’agricoltura e lamentando a volte la decadenza della già noto alla tradizione romana,l’agricoltura e lamentando a volte la decadenza della conduzione di un fondo agricolo.conduzione di un fondo agricolo.Di lui è giunto il più completo trattato di agricoltura dell’antichità, Di lui è giunto il più completo trattato di agricoltura dell’antichità, De re rusticaDe re rustica, scritto in , scritto in prosa e composto da dodici libri, nel quale tenta di nobilitare la pratica agricola, prosa e composto da dodici libri, nel quale tenta di nobilitare la pratica agricola, fornendole una base teorica con il preciso intento di risollevare le sorti di tale attività e in fornendole una base teorica con il preciso intento di risollevare le sorti di tale attività e in cui viene trattato (nel libro X e in esametri dattilici), anche un aspetto piuttosto cui viene trattato (nel libro X e in esametri dattilici), anche un aspetto piuttosto particolare: la cura dei giardini, un tema già esaminato, anche se in maniera incompleta, particolare: la cura dei giardini, un tema già esaminato, anche se in maniera incompleta, da Virgilio nelle sue da Virgilio nelle sue GeorgicheGeorgiche..La materia trattata, derivata da autori illustri come Varrone,Catone e Virgilio, descrive con La materia trattata, derivata da autori illustri come Varrone,Catone e Virgilio, descrive con grande accuratezza anche gli aspetti più minuti della gestione del lavoro agricolo, grande accuratezza anche gli aspetti più minuti della gestione del lavoro agricolo, ponendo massima attenzione agli schiavi, considerati essenziali per il buon ponendo massima attenzione agli schiavi, considerati essenziali per il buon funzionamento di un terreno. Ed è proprio questo uno degli argomenti più ricorrenti nelle funzionamento di un terreno. Ed è proprio questo uno degli argomenti più ricorrenti nelle opere di Columella, che, nel complesso, condivide ancora la vecchia concezione di Catone opere di Columella, che, nel complesso, condivide ancora la vecchia concezione di Catone e di Varrone per i quali da una proprietà si può ricavare il massimo profitto con lo e di Varrone per i quali da una proprietà si può ricavare il massimo profitto con lo sfruttamento “scientifico” degli schiavi. Anche se lui rifiuta la brutalità inutile, li fa lavorare sfruttamento “scientifico” degli schiavi. Anche se lui rifiuta la brutalità inutile, li fa lavorare duramente, talora anche in catene secondo il metodo antico, e anch’egli negli schiavi non duramente, talora anche in catene secondo il metodo antico, e anch’egli negli schiavi non vede altro che strumenti. Tali esseri umani interessavano solo in termini di produttività e vede altro che strumenti. Tali esseri umani interessavano solo in termini di produttività e rendimento,quindi anche la minima preoccupazione di mantenerli in buona salute e in rendimento,quindi anche la minima preoccupazione di mantenerli in buona salute e in efficienza,era solo per ottenere i massimi vantaggi nel lavoro. Era logico che al efficienza,era solo per ottenere i massimi vantaggi nel lavoro. Era logico che al proprietario terriero non spettassero lavori pesanti: doveva solamente avere nozioni proprietario terriero non spettassero lavori pesanti: doveva solamente avere nozioni adeguate di tecnica delle semine, aratura e climatologia. adeguate di tecnica delle semine, aratura e climatologia.

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Lucio AnneoLucio Anneo SenecaSeneca ( (by Ilenia Folgori)by Ilenia Folgori)(Cordova 4 ca. a.C. - Roma 65 d.C.)

Fu autore di opere filosofiche e scientifiche, satire, tragedie ed epigrammi. Abile ed Fu autore di opere filosofiche e scientifiche, satire, tragedie ed epigrammi. Abile ed esperto retore, Seneca utilizzò ingegnosamente tutti gli artifici e i meccanismi della esperto retore, Seneca utilizzò ingegnosamente tutti gli artifici e i meccanismi della lingua, ricorrendo a figure retoriche, quali metafore, iperboli, paradossi, antitesi, in lingua, ricorrendo a figure retoriche, quali metafore, iperboli, paradossi, antitesi, in uno stile che punta sul ritmo e, al contrario di quello ciceroniano, sulla frase uno stile che punta sul ritmo e, al contrario di quello ciceroniano, sulla frase spezzata. Fra le opere poetiche di Seneca le più importanti sono nove spezzata. Fra le opere poetiche di Seneca le più importanti sono nove tragedietragedie, , probabilmente destinate alla lettura, che si richiamano ai miti greci e sono probabilmente destinate alla lettura, che si richiamano ai miti greci e sono caratterizzate da un gusto truce e da uno stile che, nella rappresentazione di caratterizzate da un gusto truce e da uno stile che, nella rappresentazione di psicologie e passioni estreme, esaspera i costrutti già arditi delle opere filosofiche. E’ psicologie e passioni estreme, esaspera i costrutti già arditi delle opere filosofiche. E’ stato definito lo scrittore più moderno della letteratura latina. Come filosofo è stato definito lo scrittore più moderno della letteratura latina. Come filosofo è considerato tra i maggiori rappresentanti della considerato tra i maggiori rappresentanti della Nuova StoàNuova Stoà, benché il pensiero stoico , benché il pensiero stoico sia in lui mediato da elementi epicurei, platonici e peripatetici. Centro della sua sia in lui mediato da elementi epicurei, platonici e peripatetici. Centro della sua riflessione è l'uomo e la sua possibilità di raggiungere la serenità e la libertà interiore riflessione è l'uomo e la sua possibilità di raggiungere la serenità e la libertà interiore attraverso il dominio della razionalità sulle passioni. E fondamentale fu, per tutto il attraverso il dominio della razionalità sulle passioni. E fondamentale fu, per tutto il pensiero cristiano, l'elaborazione di un nuovo linguaggio dell'interiorità da lui pensiero cristiano, l'elaborazione di un nuovo linguaggio dell'interiorità da lui compiuta. La sua opera principale, compiuta. La sua opera principale, Epistulae morales ad Lucilium Epistulae morales ad Lucilium ((Lettere a LucilioLettere a Lucilio , , 63-64 d.C.), comprende 124 lettere di argomento morale indirizzate all'amico. Tra le 63-64 d.C.), comprende 124 lettere di argomento morale indirizzate all'amico. Tra le altre opere filosofiche figurano i sette libri di altre opere filosofiche figurano i sette libri di Questioni naturaliQuestioni naturali, un’indagine sui , un’indagine sui fenomeni naturali nella quale la fisica cede spesso il passo all'etica, e i trattati etici di fenomeni naturali nella quale la fisica cede spesso il passo all'etica, e i trattati etici di ispirazione stoica, detti comunemente ispirazione stoica, detti comunemente DialoghiDialoghi, che furono scritti probabilmente in , che furono scritti probabilmente in un lungo arco di tempo e comprendono un lungo arco di tempo e comprendono Dell'iraDell'ira, , Della provvidenzaDella provvidenza, , Della vita feliceDella vita felice, , La fermezza del saggioLa fermezza del saggio, , La tranquillità dell'animoLa tranquillità dell'animo, , La brevità della vitaLa brevità della vita, , L'ozioL'ozio e le tre e le tre ConsolazioniConsolazioni. Scrisse anche una satira contro Claudio, . Scrisse anche una satira contro Claudio, Apocolocyntosis, Apocolocyntosis, conosciuto conosciuto anche comeanche come Ludus de morte Claudii Cesaris Ludus de morte Claudii Cesaris (54 ca. d.C.) e (54 ca. d.C.) e La clemenza La clemenza (55-56 (55-56 d.C.)d.C.),, un trattato politico dedicato a Nerone, di cui fu precettore e poi ministro. un trattato politico dedicato a Nerone, di cui fu precettore e poi ministro.

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TacitoTacito (by Federica Faraldi) (by Federica Faraldi)Tacito è con Livio il più grande storiografo del mondo romano; è l’interprete Tacito è con Livio il più grande storiografo del mondo romano; è l’interprete della realtà imperiale postaugustea. I dati della sua biografia sono incerti: della realtà imperiale postaugustea. I dati della sua biografia sono incerti: nacque intorno al al 54-55 probabilmente a Terni, certamente da famiglia ricca nacque intorno al al 54-55 probabilmente a Terni, certamente da famiglia ricca ed influente di rango equestre, come lasciano pensare l’ottima educazione ed il ed influente di rango equestre, come lasciano pensare l’ottima educazione ed il suo matrimonio con la figlia di Giulio Agricola, personaggio influente in campo suo matrimonio con la figlia di Giulio Agricola, personaggio influente in campo politico e militare. A Roma Tacito fu probabilmente allievo di Quintiliano; la sua politico e militare. A Roma Tacito fu probabilmente allievo di Quintiliano; la sua prima occupazione fu l’oratoria, in cui raggiunse ottimi risultati. Percorse tutta prima occupazione fu l’oratoria, in cui raggiunse ottimi risultati. Percorse tutta la carriera politica sotto i Flavi e, dopo un periodo di allontanamento volontario la carriera politica sotto i Flavi e, dopo un periodo di allontanamento volontario dalla vita politica, fu console sotto Nerva e proconsole in Asia con Traiano. dalla vita politica, fu console sotto Nerva e proconsole in Asia con Traiano. Attese alla sua opera storiografica con estrema serietà, consultando le opere Attese alla sua opera storiografica con estrema serietà, consultando le opere degli storici precedenti (Seneca padre, Aufidio Basso, Fabio Rustico, Plinio il degli storici precedenti (Seneca padre, Aufidio Basso, Fabio Rustico, Plinio il Vecchio); il metodo annalistico che egli adotta mostra il suo ossequio alla più Vecchio); il metodo annalistico che egli adotta mostra il suo ossequio alla più antica tradizione letteraria. Le sue opere costituiscono un documento della sua antica tradizione letteraria. Le sue opere costituiscono un documento della sua visione politica; il filo conduttore sotteso a tutta la narrazione è una visione che visione politica; il filo conduttore sotteso a tutta la narrazione è una visione che assume i toni di un’epopea tragica del destino dell’impero. Il suo modo di assume i toni di un’epopea tragica del destino dell’impero. Il suo modo di guardare il mondo è dunque improntato a forte pessimismo che “gli impedisce guardare il mondo è dunque improntato a forte pessimismo che “gli impedisce di scorgere i progressi possibili nella società civile” (A. Michel). Roma, secondo di scorgere i progressi possibili nella società civile” (A. Michel). Roma, secondo Tacito, mostra ormai i vizi del servilismo, del cinismo, della corruzione. È fuori Tacito, mostra ormai i vizi del servilismo, del cinismo, della corruzione. È fuori Roma, tra i barbari che si possono ancora trovare quei valori di coraggio e Roma, tra i barbari che si possono ancora trovare quei valori di coraggio e frugalità, di onestà che fecero grande Roma.frugalità, di onestà che fecero grande Roma.

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L’imperativo futuro..

- L’italiano non ha il corrispondente imperativo futuro. In latino viene L’italiano non ha il corrispondente imperativo futuro. In latino viene usato nei testi ufficiali come leggi, testamenti, massime e proverbi con usato nei testi ufficiali come leggi, testamenti, massime e proverbi con significato di ordine solenne, di perpetua validità. In italiano perciò si significato di ordine solenne, di perpetua validità. In italiano perciò si renderà rispettando tale senso con espressioni similari: imperativo renderà rispettando tale senso con espressioni similari: imperativo presente, congiuntivo esortativo, futuro indicativo.presente, congiuntivo esortativo, futuro indicativo.

- Si tratta in ogni caso di uno stilema arcaizzante.Si tratta in ogni caso di uno stilema arcaizzante.

Es.: Es.: Tu facitoTu facito, , Tu fa così sempre, (faraiTu fa così sempre, (farai)(En. 9,438) )(En. 9,438) - Forme particolari: - Forme particolari: memento, mementotememento, mementote, , ricorda, ricordate per ricorda, ricordate per sempresempre; ; scito, scitotescito, scitote, , sappi, sappiate sempre!sappi, sappiate sempre!

L' imperativo futuro passivo e deponente non sono usati che molto L' imperativo futuro passivo e deponente non sono usati che molto raramente. Es. Contemplator item, raramente. Es. Contemplator item, Osserverai ugualmenteOsserverai ugualmente (Geor.1,182 (Geor.1,182

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Il participioIl participio

NB. NB. Se il participio ha Se il participio ha valore di sostantivovalore di sostantivo o di verbo, all’ablativo esce in - o di verbo, all’ablativo esce in -ee, se , se invece ha valore di aggettivo esce in -invece ha valore di aggettivo esce in -ii.. Es.: Sunt praest Es.: Sunt praestantantii corpore Nymphae corpore Nymphae (EN.I,71) Ponuntque ferocia Poeni corda, vol(EN.I,71) Ponuntque ferocia Poeni corda, volententee deo (EN.I,302) deo (EN.I,302)

I suoi valori fondamentali sono quattro:I suoi valori fondamentali sono quattro:I. - I. - attributivoattributivo,con valore di ,con valore di aggettivoaggettivo vero e proprio vero e proprio: : es.: (Apes) es.: (Apes) liquentialiquentia mella mella stipant, stipant, (Le api) stipano (Le api) stipano il limpidoil limpido miele (En.432); miele (En.432);(Ego) ignotus, (Ego) ignotus, egensegens, Libyae deserta peragro, , Libyae deserta peragro, (Io), sconosciuto, bisognoso, percorro i (Io), sconosciuto, bisognoso, percorro i

deserti della Libia(En.1,384); deserti della Libia(En.1,384); Sunt Sunt praestanti praestanti corpore nymphae,corpore nymphae, Ci sono ninfe dal Ci sono ninfe dal fisico prosperoso (En.I,71)fisico prosperoso (En.I,71)

II. - II. - sostantivato, sostantivato, es.: es.: Malus (Pygmalion) lusitMalus (Pygmalion) lusit amantem amantem, , (Pigmalione) il malvagio ingannò (Pigmalione) il malvagio ingannò l’amantel’amante (= (=

Didone) (En.1,352)Didone) (En.1,352)III. -III. - appositivo appositivo- a) participio congiunto, - a) participio congiunto, con valore di con valore di proposizione subordinata (proposizione subordinata ( relativa, finale, relativa, finale, causale, temporale, concessivacausale, temporale, concessiva)): es.: Timeo Danaos, et dona : es.: Timeo Danaos, et dona ferentis ferentis (-es), (-es), Temo i Temo i Danai (Greci), particolarmente se ( quando ) portano doni (En.2,49)Danai (Greci), particolarmente se ( quando ) portano doni (En.2,49)- b) - b) ablativo assolutoablativo assoluto::IV. - predicativo :IV. - predicativo : specie per sottolineare azione contemporanea, concomitante a specie per sottolineare azione contemporanea, concomitante a quella tel verbo reggente.Es.: Q. Titurius Ambiorigem suos quella tel verbo reggente.Es.: Q. Titurius Ambiorigem suos cohortantemcohortantem (conspexit), (conspexit), Q.Titurio vide Ambiorige che esortava i suoiQ.Titurio vide Ambiorige che esortava i suoi (BG.5,36) (BG.5,36)

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L’ablativo assolutoL’ablativo assoluto

L’ablativo assolutoL’ablativo assolutoE’ una proposizione subordinata costituita daE’ una proposizione subordinata costituita da due soli elementi due soli elementi, soggetto , soggetto e verbo, in e verbo, in ablativoablativo..In italiano, abbiamo come eredità latina, la costruzione del In italiano, abbiamo come eredità latina, la costruzione del participio participio assoluto,assoluto, dove il participio è ab-solutus, cioè sciolto da vincoli dove il participio è ab-solutus, cioè sciolto da vincoli strettamente grammaticali e quindi strettamente grammaticali e quindi sintatticamente autonomosintatticamente autonomo. Es.: . Es.: Superata la paura, riprendemmo la stradaSuperata la paura, riprendemmo la strada. Possiamo quindi avere l’ . Possiamo quindi avere l’ ablativo assoluto:ablativo assoluto:1. con 1. con participio presenteparticipio presente: Boios,: Boios, petentibus Haeduispetentibus Haeduis, concessit. , concessit. Quanto ai Boi, poichè lo chiedevano gli Edui, concesse. (BG.I,28)Quanto ai Boi, poichè lo chiedevano gli Edui, concesse. (BG.I,28)2. con 2. con participio perfettoparticipio perfetto: : Proelio factoProelio facto,, exercitum traduxit exercitum traduxit Dopo aver Dopo aver finito lo scontro(finito lo scontro), fece passare l’esercitofinito lo scontro(finito lo scontro), fece passare l’esercito. (BG,I,13). (BG,I,13)3. 3. senza participiosenza participio ( o participio presente del verbo essere sottinteso): Is ( o participio presente del verbo essere sottinteso): Is (Orgetorix), (Orgetorix), Marco Messalla Marco Pisone consulibusMarco Messalla Marco Pisone consulibus, coniurationem , coniurationem fecit. fecit. Egli (Orgetorige), essendo consoli M. Messalla e M. Pisone, ordì una Egli (Orgetorige), essendo consoli M. Messalla e M. Pisone, ordì una congiura. (BG.I,2)congiura. (BG.I,2)NB.NB. Spesso l’individuazione dell’ablativo assoluto riesce difficile in quanto Spesso l’individuazione dell’ablativo assoluto riesce difficile in quanto si può trovare si può trovare in iperbatoin iperbato, cioè con i suoi elementi costitutivi separati., cioè con i suoi elementi costitutivi separati.Es.: Novissime indignata, dum vult validius (Es.: Novissime indignata, dum vult validius (troppotroppo) \ inflare sese, ) \ inflare sese, ruptorupto iacuit iacuit corporecorpore(Fedro. 1.24)(Fedro. 1.24)

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Perifrastica passivaPerifrastica passiva

Coniugazione perifrastica passiva.Coniugazione perifrastica passiva.Il Il gerundivogerundivo unito alle forme del verbo "esse" esprimeunito alle forme del verbo "esse" esprime necessità, dovere necessità, dovere. . Talvolta il verbo essere può essere sottinteso. Il verbo "esse" può anche precedere il Talvolta il verbo essere può essere sottinteso. Il verbo "esse" può anche precedere il gerundivo.gerundivo.Signum Signum tubatuba dandum (erat). ( dandum (erat). (Lett.:Lett.: il segnale con la tromba il segnale con la tromba da da daredare era) era) Doveva essere dato (si doveva, bisognava dare) il segnale con la tromba (BG.II,20)Doveva essere dato (si doveva, bisognava dare) il segnale con la tromba (BG.II,20)Gens dura debellandaGens dura debellanda est tibi, ( est tibi, ( Comprens.:Comprens.:Una popolazione dura è da vincere Una popolazione dura è da vincere perper te)Tu devi vincere una popolazione ferocete)Tu devi vincere una popolazione feroce (V,730) (V,730)NB. - La persona obbligata o necessitata è espressa al caso dativoNB. - La persona obbligata o necessitata è espressa al caso dativo ( (dativo dativo d’agented’agente).).

Consigli per la traduzioneConsigli per la traduzioneUna volta individuata la perifrastica passiva, conviene comprendere: 1) il verbo Una volta individuata la perifrastica passiva, conviene comprendere: 1) il verbo sumsum ed il ed il gerundivogerundivo, 2) il soggetto, 3) l’eventuale dativo di possesso:, 2) il soggetto, 3) l’eventuale dativo di possesso:Esempio: Caesari omnia …erant agenda (BG.3.23)Esempio: Caesari omnia …erant agenda (BG.3.23)1. Si individua 1. Si individua erant agendaerant agenda e si rende letteralmente il italiano " e si rende letteralmente il italiano "erano da farsierano da farsi""2. si collega 2. si collega agendaagenda al soggetto al soggetto omnia omnia e si rende letteralmente " e si rende letteralmente " tutte le cosetutte le cose""3. si nota il dativo di agente 3. si nota il dativo di agente CaesariCaesari e si rende " e si rende "da parte di Cesareda parte di Cesare".".Poiché in italiano la frase " Poiché in italiano la frase " Tutte le cose erano da farsi da parte di CesareTutte le cose erano da farsi da parte di Cesare" è " è piuttosto informe e poco corrente, si renderà con una frase italiana più corretta: " piuttosto informe e poco corrente, si renderà con una frase italiana più corretta: " Cesare doveva fare tuttoCesare doveva fare tutto" oppure " Bisognava che Cesare facesse ogni cosa" o " oppure " Bisognava che Cesare facesse ogni cosa" o altre similialtre simili

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Il gerundioIl gerundio

Il gerundio è un Il gerundio è un nome verbalenome verbale che costituisce una declinazione che costituisce una declinazione dell’infinito: indica quindi nei vari casi dell’infinito: indica quindi nei vari casi l’azione in sél’azione in sé, senza alcuna , senza alcuna definizione temporale. definizione temporale. La diatesi è La diatesi è attivaattiva (es. (es. consuetudo pugnandiconsuetudo pugnandi: : l’abitudine del combatterel’abitudine del combattere), ), per cui posseggono il gerundio per cui posseggono il gerundio tutti i verbitutti i verbi. . Declinazione:Declinazione:Gen. LaudandiGen. LaudandiDat. LaudandoDat. LaudandoAcc. (Ad) LaudandumAcc. (Ad) LaudandumAbl. Laudando Abl. Laudando Si comporta quindi come un sostantivo della seconda declinazione.Si comporta quindi come un sostantivo della seconda declinazione.Il suo impiego è alquanto economico, poiché può essere trattato alla Il suo impiego è alquanto economico, poiché può essere trattato alla stregua di un sostantivo, ma ha il valore di un verbo. Perciò lo si può stregua di un sostantivo, ma ha il valore di un verbo. Perciò lo si può trovare impiegato come un complemento, ma realizza – nella resa in trovare impiegato come un complemento, ma realizza – nella resa in italiano – una autentica proposizione.italiano – una autentica proposizione.Es. Es. Metellus … exercitum in provincia hiemandi causa conlocat: Metello Metellus … exercitum in provincia hiemandi causa conlocat: Metello sistema l’esercito nella provincia per svernare.sistema l’esercito nella provincia per svernare.Quello che propriamente è un Quello che propriamente è un complemento di finecomplemento di fine, diviene nella resa , diviene nella resa una una proposizione finaleproposizione finale

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Il gerundivoIl gerundivo

Il gerundivo è un Il gerundivo è un aggettivo verbaleaggettivo verbale con con valore passivovalore passivo, proprio dei , proprio dei verbi transitivi e di alcuni deponenti intransitivi. A seconda della funzione e verbi transitivi e di alcuni deponenti intransitivi. A seconda della funzione e dei costrutti può indicare:dei costrutti può indicare:• L’idea del L’idea del non compiutonon compiuto, di ciò che è da farsi, in opposizione al , di ciò che è da farsi, in opposizione al participio perfetto, che indica il compiuto, ciò che è fatto. Es. participio perfetto, che indica il compiuto, ciò che è fatto. Es. res gerendaeres gerendae = = le imprese da compierele imprese da compiere; ; res gestaeres gestae = = le imprese compiutele imprese compiute..• L’idea della L’idea della necessitànecessità, della doverosità. E’ il significato che assume , della doverosità. E’ il significato che assume sempre nella sempre nella perifrastica passivaperifrastica passiva..

Trattandosi di un aggettivo verbale, è concordato in numero, genere e Trattandosi di un aggettivo verbale, è concordato in numero, genere e caso con il sostantivo cui si riferisce (nel neutro, specialmente al plurale lo caso con il sostantivo cui si riferisce (nel neutro, specialmente al plurale lo si trova anche da solo) e, come il si trova anche da solo) e, come il gerundiogerundio, può realizzare , pur trattato , può realizzare , pur trattato come un aggettivo, autentiche proposizioni subordinate, essendo un come un aggettivo, autentiche proposizioni subordinate, essendo un elemento nominale con valore verbale. Es. elemento nominale con valore verbale. Es. Caesar navium parandarum Caesar navium parandarum causa moraturcausa moratur: : Cesare indugia per allestire le naviCesare indugia per allestire le navi (lett. (lett. per le navi da per le navi da allestireallestire))

In italiano permangono usi gerundivi in sostantivi quali In italiano permangono usi gerundivi in sostantivi quali esaminandoesaminando, , laureandolaureando, ma anche … , ma anche … merendamerenda, , agendaagenda e … e … mutanda.mutanda.

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La proposizione finaleLa proposizione finale

• La proposizione finaleLa proposizione finale• E’ una proposizione subordinata che esprime il fine dell’azione E’ una proposizione subordinata che esprime il fine dell’azione

introdotta dalla reggente.introdotta dalla reggente.• Può essere espressa in forma esplicita o Può essere espressa in forma esplicita o implicitaimplicita..• La finale esplicita può essere espressa in vari modi:La finale esplicita può essere espressa in vari modi:• 1. a) se 1. a) se positiva,positiva, dalla congiunzione subordinante dalla congiunzione subordinante ut ut ((utiuti))

( oppure ( oppure quoquo se c’è un comparativo) se c’è un comparativo)::• Es.: (Caesar) Allobrogibus imperavit,Es.: (Caesar) Allobrogibus imperavit, ut ut iis frumenti copiam iis frumenti copiam

facerentfacerent. . (Cesare) ordinò agli Allobrogi di fornir loro la quantità di (Cesare) ordinò agli Allobrogi di fornir loro la quantità di frumento (necessaria) (BG.,I,28)frumento (necessaria) (BG.,I,28)

• - (Caesar) manipulos laxare iussit,- (Caesar) manipulos laxare iussit, quo quo facilius gladiis uti facilius gladiis uti possent,possent, Cesare ordinò di allargare i manipoli, perchè potessero più Cesare ordinò di allargare i manipoli, perchè potessero più facilmente usare le spade facilmente usare le spade (BG.II,25)(BG.II,25)

• b) se b) se negativa,negativa, da da ne (neu ne (neu oo neve neve esprimono coordinazione esprimono coordinazione negativa)negativa)::

• Es.:Caesar litteras nuntiosque misit,Es.:Caesar litteras nuntiosque misit, ne ne eos frumento eos frumento neve neve alia re alia re iuvarentiuvarent. . Cesare inviò ambasciatori con lettera ai Lingoni perchè Cesare inviò ambasciatori con lettera ai Lingoni perchè non li aiutassero con frumento, nè con altro aiuto (BG.I,26)non li aiutassero con frumento, nè con altro aiuto (BG.I,26)

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La proposizione La proposizione finalefinale implicita implicita

Può essere espressa:Può essere espressa:• Con Con causacausa o o gratiagratia e il genitivo del gerundio o e il genitivo del gerundio o

del gerundivo;del gerundivo;• Con Con adad e l’accusativo del gerundio o del e l’accusativo del gerundio o del

gerundivo;gerundivo;• Con il supino in –Con il supino in –umum (retto da verbi di (retto da verbi di

movimento).movimento).

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Il congiuntivo esortativoIl congiuntivo esortativo..

Il congiuntivo esortativo si trova in proposizione Il congiuntivo esortativo si trova in proposizione indipendente o principale.indipendente o principale.Viene così chiamato perché di solito esprime Viene così chiamato perché di solito esprime una esortazione, ma può indicare pure un una esortazione, ma può indicare pure un comando o una proibizione o divieto.comando o una proibizione o divieto.Per la forma negativa, il congiuntivo è Per la forma negativa, il congiuntivo è preceduto dalla negazione preceduto dalla negazione nene..

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Proposizioni infinitiveProposizioni infinitiveSono, di solito, così chiamate perchè sono proposizioni subordinate in cui il soggetto è Sono, di solito, così chiamate perchè sono proposizioni subordinate in cui il soggetto è all’accusativo ed il verbo all’infinito.all’accusativo ed il verbo all’infinito.Si dicono: a) soggettive quando quando hanno funzione di soggetto rispetto alla reggente;Si dicono: a) soggettive quando quando hanno funzione di soggetto rispetto alla reggente;Es.: Es.: Caesarem esse bellum gesturum constabatCaesarem esse bellum gesturum constabat. . Era chiaro che Cesare avrebbe mosso guerraEra chiaro che Cesare avrebbe mosso guerra (BG.3,9)(BG.3,9) b) oggettive invece quando svolgono funzione di soggetto:b) oggettive invece quando svolgono funzione di soggetto:es.: es.: Quibus in locis Germanos esse audiebatQuibus in locis Germanos esse audiebat. . Ma in questi luoghi sentiva dire che c’erano i Ma in questi luoghi sentiva dire che c’erano i GermaniGermani ( BG.4,7). ( BG.4,7).1. Soggetto in accusativo: è sempre espressso ( rare sono le accezioni!)1. Soggetto in accusativo: è sempre espressso ( rare sono le accezioni!)2. L’infinito precisa il rapporto temporale con la reggente:2. L’infinito precisa il rapporto temporale con la reggente:a) il presente infinito precisa la contemporaneità del rapporto:a) il presente infinito precisa la contemporaneità del rapporto:- - Considius dicit montem teneri,Considio dice che il monte è occupatoConsidius dicit montem teneri,Considio dice che il monte è occupato (BG.I,22). (BG.I,22).- - Caesar cognovit montem teneri. Cesare seppe che il monte era occupatoCaesar cognovit montem teneri. Cesare seppe che il monte era occupato (BG.I,22). (BG.I,22).b) il perfetto infinito precisa l’anteriorità dell’azione rispetto alla reggente:b) il perfetto infinito precisa l’anteriorità dell’azione rispetto alla reggente:- - Caesar cognoscit Helvetios castra movisse. Cesare sa che gli Elvezi avevan tolto il campoCaesar cognoscit Helvetios castra movisse. Cesare sa che gli Elvezi avevan tolto il campo..- - Caesar cognovit Helvetios castra movisse. Cesare seppe che gli Elvezi avevan tolto il campoCaesar cognovit Helvetios castra movisse. Cesare seppe che gli Elvezi avevan tolto il campo (BG.I,22). (BG.I,22). - Divico respondit Helvetios a maioribus suis institutos esse, Divicone rispose che Gli Elvezi- Divico respondit Helvetios a maioribus suis institutos esse, Divicone rispose che Gli Elvezi erano stati istruiti dai loro antenatierano stati istruiti dai loro antenati (BG.I,15) (BG.I,15) c) il futuro infinito precisa la posteriorità: c) il futuro infinito precisa la posteriorità: - - Constat Caesarem bellum gesturum esse.E’ chiaro che Cesare attaccheràConstat Caesarem bellum gesturum esse.E’ chiaro che Cesare attaccherà..- - Constabat Caesarem bellum gesturum esse. Era chiaro che Cesare avrebbe attaccatoConstabat Caesarem bellum gesturum esse. Era chiaro che Cesare avrebbe attaccato (BG.3,9) (BG.3,9)NB. Se nella proposizione oggettiva c’è il pronome latino se, il soggetto della reggente e della NB. Se nella proposizione oggettiva c’è il pronome latino se, il soggetto della reggente e della infinitiva coincidono.infinitiva coincidono.Es.: Es.: Legati se al suos relaturos (esse) dixerunt. Gli ambasciatori dissero che avrebbero riferito aiLegati se al suos relaturos (esse) dixerunt. Gli ambasciatori dissero che avrebbero riferito ai loroloro (BG.4,9). (BG.4,9).NB. Molto spesso l’infinito NB. Molto spesso l’infinito esseesse è sottinteso. è sottinteso.