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Gli strumenti e la metodologia per un efficace riciclaggiodei rifiuti biodegradabili:

l’esperienza toscana

Andrea Borselli – Toscana Ricicla

1.955.7292.097.594

2.229.8662.390.810

2.493.445 2.523.644

1.738.531 1.758.470 1.740.615 1.742.087

196.421

471.396561.293 613.269 694.154

777.186 781.557

1.831.249

2.283.6012.353.884

1.634.8281.696.487 1.696.6561.722.308 1.716.259

259.242

359.063

0

500.000

1.000.000

1.500.000

2.000.000

2.500.000

3.000.000

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

Anni

Tonnellate

Rifiuti totali Indifferenziato RD

Evoluzione della produzione di RSU in Toscana

Legno / tessile7%

Vetro9%

Imb. plastici12%

Imb. metallici5%

Altro11% Organico

27%

Carta e cartone23%

Sfalci e potature6%

Composizione merceologica media dei rifiuti in Toscana

Evoluzione delle RD in Toscana per frazione

0

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2011

Anni

Quan

tità

(to

n/a

nno)

Altro

Imballaggi metallici

Legno/tessile

Vetro

Imballaggi plastici

Carta e cartone

Organico totale

OBIETTIVO AL 2011: R.D.

R.D. 2005: 781.557 ton. (33,28%)

Andamento della raccolta delle frazioni biodegradabili

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

450.000

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 1010 2011

Anni

Quan

tità

(to

n/a

nno)

OrganicoSfalci e potatureCarta e cartoneLegno/tessile

Dati certificati Previsione

OBIETTIVO riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare in discarica

Entro il 27/03/2008 i RUB devono essere inferiori a 173 Kg/anno per abitante

Entro il 27/03/2011 i RUB devono essere inferiori a 115 Kg/anno per abitante

Entro il 27/03/2018 i RUB devono essere inferiori a 81 Kg/anno per abitante

I RUB COLLOCATI IN DISCARICA IN TOSCANA NEL 2002 SONO STATI PARI

A 150 Kg/anno PER ABITANTE

D.Lgs. N. 36 del 13/01/2003

(attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti)

Dati raccolta rifiuti organici in Toscana (anno 2005)

Il rifiuto organico raccolto in Toscana nel 2005 è stato pari a:

131.229 tonnellate di scarto organico umido

105.993 tonnellate di sfalci e potature

Per un totale di 237.223 tonnellate di rifiuto organico raccolto separatamente.

Di questo materiale circa L’80% è stato trattato in impianti pubblici (associati a Toscana Ricicla), per una produzione di compost di qualità pari a circa 60.000 tonnellate.

E’ intuitivo pensare che a regime, a raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata che sono del 55%, la produzione di compost di qualità sarà molto superiore e potrà arrivare intorno a 120.000 ton/anno.

Compost e compostaggio

Il compostaggio è un sistema di degradazione aerobica della sostanza organica a cura di colonie di microrganismi che ne consentono la trasformazione in humus.

La sostanza organica è sottoposta ad un processo che si distingue in fasi e che porta alla degradazione della parte fermentescibile del materiale, alla sua

stabilizzazione ed infine alla formazione di sostanze umiche.

Quando le matrici di partenza del processo provengono dalla raccolta differenziata della frazione organica

del rifiuto, si produce compost di qualità

Riferimenti normativi

Normativa rifiuti

Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia

ambientale)

Normativa fertilizzanti

Decreto Legislativo 29 aprile 2006, n. 217

(Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti)

Definizioni del D.Lgs 217/2006

Ammendante compostato verde: prodotto ottenuto mediante un processo di trasformazione e stabilizzazione controllato di rifiuti organici costituiti da scarti della manutenzione del verde ornamentale, residui delle colture, altri rifiuti di origine vegetale, con esclusione di alghe e di altre piante marine.

Ammendante compostato misto: prodotto ottenuto mediante un processo di trasformazione e stabilizzazione controllato di rifiuti organici che possono essere costituiti dalla frazione organica degli RSU proveniente da raccolta differenziata, da rifiuti di origine animale compresi liquami zootecnici, da rifiuti di attivitàagroindustriali e da lavorazione del legno e del tessile naturale non trattati, da reflui e fanghi, nonché dalle matrici previste per l’ammendante compostatoverde.

Ammendante torboso composto: prodotto ottenuto per miscela di torba con ammendante compostato verde e/o misto.

D.L

gs2

17

/20

06

≤ 35% della miscela inizialeFanghi da att. non agroindustriali

Assenti in 50 g sul t.q.Assenti in 50 g sul t.q.Cestodi

Assenti in 50 g sul t.q.Assenti in 50 g sul t.q.Trematodi

Assenti in 50 g sul t.q.Assenti in 50 g sul t.q.Nematodi

Max 103 (MPNxg)Max 103 (MPNxg)Streptococchi fecali

Max 102 Unità formanti colonie per gMax 102 Unità formanti colonie per gEnterobacteriacee tot.

Assenti in 25 g di campione tal quale, dopo rivivificazione

Assenti in 25 g di campione tal quale, dopo rivivificazioneSalmonella

assentiassentiPlastica e inerti diametro>10mm

≤ 0,1% sulla s.s.≤ 0,1% sulla s.s.Inerti diametro tra 3,33 e 10mm

≤ 0,9 % sulla s.s.≤ 0,9 % sulla s.s.Inerti diametro < 3,3

≤ 0,05% sulla s.s.≤ 0,05% sulla s.s.Plastica diametro tra 3,33 e 10mm

≤ 0,45% sulla s.s.≤ 0,45% sulla s.s.Plastica diametro<3,33mm

≤ 0,5 mg/Kg≤ 0,5 mg/KgCr esavalente

≤ 1,5 p.p.m≤ 1,5 p.p.mHg totale

≤ 100 mg/Kg≤ 100 mg/KgNi totale

≤ 1,5 mg/Kg≤ 1,5 mg/KgCd totale

≤ 140 p.p.m≤ 140 mg/KgPb totale

Max 500 mg/KgMax 500 mg/KgZn tot. sul secco

Max 150 mg/KgMax 150 mg/KgCU tot. sul secco

almeno 80% dell’azoto totalealmeno 80% dell’azoto totaleAzoto org. sul secco

min 25%min 30%Carbonio org. sul secco

min 7%min 2,5%C umico e fulvico sul secco

max 25max 50C/N

compreso tra 6 e 8,5compreso tra 6 e 8,5pH

max 50%max 50%Umidita’

Ammendante compostato mistoAmmendante compostato verde

Fasi del processo di compostaggio

E v e n t u a le v a g l ia t u r a in t e r m e d ia

O R G A N I C O D A U T E N Z E

D O M E S T I C H E

O R G A N I C O D A G R A N D I U T E N Z E

F O R S U :F r a z io n e O r g a n ic a R if iu t i S o l id i U r b a n i p r o v e n ie n t e d a R D

S C A R T I L E G N O S I F A N G H I E /O S C A R T I A G R O IN D U S T R I A

R o t t u r a s a c c h i e V a g l ia t u r a

S c a r t i

T r it u r a z io n e

M is c e la z io n e

B io s s id a z io n e a c c e le r a t aA r ia

M a t u r a z io n e

R a f f in a z io n e

C O M PO S T D I Q U A L I T A ’

A c q u a

M a t e r ia le o r g a n ic o d a

r e in t r o d u r r e n e l c ic lo

S t o c c a g g io C o m m e r c ia l iz z a z io n e

S c a r t i

E v e n t u a le v a g l ia t u r a in t e r m e d ia

O R G A N I C O D A U T E N Z E

D O M E S T I C H E

O R G A N I C O D A G R A N D I U T E N Z E

F O R S U :F r a z io n e O r g a n ic a R if iu t i S o l id i U r b a n i p r o v e n ie n t e d a R D

S C A R T I L E G N O S I F A N G H I E /O S C A R T I A G R O IN D U S T R I A

R o t t u r a s a c c h i e V a g l ia t u r a

S c a r t i

T r it u r a z io n e

M is c e la z io n e

B io s s id a z io n e a c c e le r a t aA r ia

M a t u r a z io n e

R a f f in a z io n e

C O M PO S T D I Q U A L I T A ’

A c q u a

M a t e r ia le o r g a n ic o d a

r e in t r o d u r r e n e l c ic lo

S t o c c a g g io C o m m e r c ia l iz z a z io n e

S c a r t i

Pretrattamenti

Si tratta di una serie di operazioni che servono a preparare una miscela ottimale di

scarti verdi lignocellulosici e di umido da avviare a compostaggio; tali operazioni

“pretrattamenti” sono di solito i seguenti:

Triturazione

Vagliatura

Deferrizzazione

Miscelazione con sfalci e potature

Tutte queste operazioni consentono di conferire alla sostanza organica le giuste

caratteristiche di porosità, umidità e composizione, per l’ ottenimento di un compost

di buona qualità.

Triturazione

Consente di ridurre il volume della sostanza da trattare e permette di aumentare l’estensione dell’area superficiale del materiale sulla quale avvengono le reazioni di degradazione. Le dimensioni e la consistenza delle particelle devono essere tali da conferire la giusta porosità alla massa, evitarne il compattamento esagerato e consentire il passaggio dell’aria anche in cumuli alti due metri. I microrganismi si concentrano sulla superficie della massa contornata da un sottile strato d’acqua, per utilizzare l’ossigeno dell’interfaccia tra la fase liquida e la fase gassosa.

Vagliatura

Permette non solo di eliminare le sostanze non compostabili, ma anche di raggiungere una pezzatura omogenea che favorisca la stessa reazione al processo da parte di tutta la biomassa; se la pezzatura non risulta uniforme infatti si possono creare delle disomogeneità nell’attacco da parte dei microrganismi e nei tempi impiegati dalla degradazione.

In aggiunta al vaglio si può avere anche un controllo visivo e un magnete per la demetallizzazione.

Miscelazione

La MISCELAZIONE con residui ligneo-cellulosici o con fanghi provenienti dalla depurazione, permette di equilibrare il rapporto carbonio/azoto e ottenere le condizioni ottimali per il processo di degradazione, garantendo una buona penetrazione di aria e acqua impedendo compattazioni che potrebbero favorire la creazione di zone anaerobiche. La miscelazione ci consente anche di raggiungere livelli ottimali di umidità.

Il C/N iniziale deve essere compreso tra 15 e 40. Troppo azoto causa un rilascio di ammoniaca; se l’azoto è troppo poco i microrganismi muoiono. La porosità serve a permettere la penetrazione dell’aria e dell’acqua nella miscela; senza porosità c’è compattazione e si possono creare zone di anaerobiosi.L’umidità iniziale deve essere al di sopra del 45% perchépoi diminuisce e durante il processo si deve assestare intorno a valori compresi tra il 40% e il 65%. Sotto il 40% diminuisce l’attività microbica; sopra il 65% l’acqua occupa il posto dell’ossigeno.Il pH iniziale deve essere compreso tra 5,5 e 8.

Biossidazione

I vari tipi di impianti di compostaggio si differenziano tra di loro per il modo in cui viene gestita la fase di BIOSSIDAZIONE: il cuore del processo di compostaggio.

Durante la biossidazione avviene la degradazione della frazione organica piùfacilmente assimilabile associata ad un’intensa attività microbica con conseguente consumo di ossigeno e liberazione di anidride carbonica. E’ possibile classificare gli svariati sistemi tecnologici adottati in funzione di :

Grado di confinamento della biomassa, distinguendo tra sistemi chiusi e aperti.

Modalità di gestione del processo, distinguendo tra sistemi con rivoltamentoe statici.

Modalità di aerazione della biomassa, distinguendo tra aerazione forzata e naturale.

Maturazione

Durante questa fase vengono decomposte le molecole più complesse. E’ una fase più

lenta che avviene a temperature più basse; durante questa fase si formano le

sostanze umiche che rendono il compost molto simile, anche nell’aspetto ad un

terriccio.

Con il processo di compostaggio si ha una diminuzione del volume iniziale pari a ¼ -

½ e una diminuzione del 40% - 80% del peso originario.

Al termine delle quali deve essere garantita la totale stabilità del materiale e la

formazione delle sostanze umiche utili ai terreni.

Raffinazione

Dopo la maturazione seguono fasi di raffinazione che comprendono tutte quelle

operazioni che consentono di migliorare la qualità del materiale stabilizzato anche ai

fini di una sua commercializzazione. Il materiale in arrivo alla fase finale potrebbe

contenere inerti o altri materiali che devono essere eliminati dalla massa in quanto

impediscono il commercio del compost in agricoltura: di solito la raffinazione consiste

in una vagliatura finale che consente di eliminare i residui di inerti che eccedono i

quantitativi permessi dalla legge.

Per questa fase si richiede un’idonea pavimentazione per la pulizia ed il recupero di

eventuali reflui e l’adozione di sistemi atti ad evitare la dispersione eolica del

materiale.

Durata del processo di compostaggio

Il processo di compostaggio può avere durata variabile sulla base della tecnologia impiantistica utilizzata (cumuli aerati, biocelle statiche, biocelle dinamiche etc).

Si prende normalmente a riferimento un tempo di processo di circa 90 giorni, anche se la durata del processo è normalmente indicata nelle autorizzazioni all’esercizio dei singoli impianti.

Impianti di compostaggio pubblici

AISA (AR)

ASIU (LI)

QUADRIFOGLIO (FI)

GEOFOR (PI)

CERMEC (MS)

SAFI (FI)

SIENAMBIENTE (SI)

PUBLIAMBIENTE (FI)

AISA (AR)

ASIU (LI)

QUADRIFOGLIO (FI)

GEOFOR (PI)

CERMEC (MS)

SAFI (FI)

SIENAMBIENTE (SI)

PUBLIAMBIENTE (FI)