Gli eredi di - centridiricerca.unicatt.it · trasmesso di padre in ˜ glio, che racconta la storia...

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Saami Jacuti Gli eredi di Adamo ed Eva Le mutazioni del Dna femminile permettono di ricostruire con più precisione e profondità la storia e le migrazioni delle popolazioni. E anche quelle degli animali e dei vegetali al loro seguito... A bitano ai quattro angoli della Terra. A guardarli non hanno nulla in co- mune: alcuni sono di pelle bianca, altri di pelle nera, ma discendono tutti dai caccia- tori raccoglitori che circa 45 mila anni fa colonizzarono l’Europa. La prova della loro parentela è nel Dna delle loro cellule. E la di- scendenza è studiata sulla linea femminile: fino a 10-12 mila an- ni fa le loro antenate conviveva- no sulle pendici dei Pirenei. La prova è in una mutazione det- ta U5b1b del Dna mitocondria- le (mtDna) comune a tutti questi popoli, che viene trasmesso so- lo dalla madre ai suoi figli. A un certo punto, però, le loro strade si sono separate. Eredità materna Ma non è questo l’unico rom- picapo risolto dalla genetica del- le popolazioni, scienza che sta raccontando la storia dell’uomo, dei vegetali, degli animali e per- sino dei batteri. Antonio Torroni, ordinario di genetica dell’Uni- versità di Pavia, studia i mito- condri, le caldaie delle cellule: contengono 37 geni trasmessi di madre in figlia. Mentre, nel- lo stesso Dipartimento, Ornella Semino studia il cromosoma Y, trasmesso di padre in figlio, che racconta la storia dei maschi. Le due storie non sempre coincido- no. «Possono avere origini di- verse» spiega Torroni. «Se stu- diamo il mtDna delle popola- zioni dell’America Centrale sco- priamo che la maggior parte del- le femmine discende dagli In- C osa hanno in comune Yakuti e Saami, abitanti di pelle chiara del freddo nord europeo, con Berberi e Fulani, africani di pelle scura? 20 mila anni fa erano lo stesso popolo, spinto dalla glaciazione nel “rifugio franco can- tabrico”, la macchia vio- la a sin. della cartina. Così si mescolarono africani ed europei Estensione dei ghiacci Insediamenti umani Gli alberi solo fino alla linea L’avanzare dei ghiacci spinse la popolazione europea a sud, in alcune aree rifugio. Berberi Origini nel 20.000 a. C. Popolazione del Nord Africa, discende dai Mechta-Afalou, variante di Uomini di Cro-Magnon. Sedentari dal XIX secolo Circa 380 mila nomadi, di ascendenza turco-mongola che abitano la Siberia. Fulani Nomadi africani Circa 6-19 milioni di individui dediti alla pastorizia diffusi in Camerun e Mauritania. Pastori delle renne Sono circa 50 mila nomadi e vivono nella tundra di Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia. Saami Berberi Jacuti 10-12 mila anni fa Con la fine della glaciazione, il popolo del rifugio franco- cantabrico, portatore della mutazione genetica, si divise migrando in zone diverse. MIGRAZIONE DEI POPOLI CON LA MUTAZIONE U5b1b Fulani 20.000 a.C. In questo gruppo, la mutazione U5b1b 2 01/2010 Dossier

Transcript of Gli eredi di - centridiricerca.unicatt.it · trasmesso di padre in ˜ glio, che racconta la storia...

Saami

Jacuti

Gli eredi di Adamo ed Eva

Le mutazioni del Dna femminile permettono di ricostruire con più precisione e profondità la storia e le migrazioni delle popolazioni.

E anche quelle degli animali e dei vegetali al loro seguito...

Abitano ai quattro angoli della Terra. A guardarli non hanno nulla in co-mune: alcuni sono di

pelle bianca, altri di pelle nera, ma discendono tutti dai caccia-tori raccoglitori che circa 45 mila anni fa colonizzarono l’Europa. La prova della loro parentela è nel Dna delle loro cellule. E la di-scendenza è studiata sulla linea femminile: � no a 10-12 mila an-ni fa le loro antenate conviveva-no sulle pendici dei Pirenei. La prova è in una mutazione det-

ta U5b1b del Dna mitocondria-le (mtDna) comune a tutti questi popoli, che viene trasmesso so-lo dalla madre ai suoi � gli. A un certo punto, però, le loro strade si sono separate.

Eredità maternaMa non è questo l’unico rom-

picapo risolto dalla genetica del-le popolazioni, scienza che sta raccontando la storia dell’uomo, dei vegetali, degli animali e per-sino dei batteri. Antonio Torroni, ordinario di genetica dell’Uni-

versità di Pavia, studia i mito-condri, le caldaie delle cellule: contengono 37 geni trasmessi di madre in � glia. Mentre, nel-lo stesso Dipartimento, Ornella Semino studia il cromosoma Y, trasmesso di padre in � glio, che racconta la storia dei maschi. Le due storie non sempre coincido-no. «Possono avere origini di-verse» spiega Torroni. «Se stu-diamo il mtDna delle popola-zioni dell’America Centrale sco-priamo che la maggior parte del-le femmine discende dagli In-

Cosa hanno in comune Yakuti e

Saami, abitanti di pelle chiara del freddo nord

europeo, con Berberi e Fulani, africani di pelle scura? 20 mila anni fa erano lo stesso popolo,

spinto dalla glaciazione nel “rifugio franco can-tabrico”, la macchia vio-la a sin. della cartina.

Così si mescolarono africani ed europei

Estensione dei ghiacci

Insediamenti umani

Gli alberi solo fi no alla linea

L’avanzare dei ghiacci spinse la

popolazione europea a sud, in

alcune aree rifugio.

BerberiOrigini nel

20.000 a. C.Popolazione

del Nord Africa, discende dai

Mechta-Afalou, variante di

Uomini di Cro-Magnon.

Sedentari dal XIX secoloCirca 380 mila nomadi,

di ascendenza turco-mongola che abitano la Siberia.

Fulani

Nomadi africaniCirca 6-19 milioni di individui dediti alla pastorizia diffusi in Camerun e Mauritania.

Pastori delle renneSono circa 50 mila nomadi e vivono nella tundra di Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia.

Saami

Berberi

Jacuti

10-12 mila anni fa

Con la fi ne della glaciazione, il popolo del rifugio franco-

cantabrico, portatore della mutazione genetica, si divise

migrando in zone diverse.

MIGRAZIONE DEI POPOLI CON LA MUTAZIONE U5b1b

Fulani

20.000 a.C.

In questo gruppo,la mutazione U5b1b

2 01/2010

Doss

ier

Gli Etruschi sono eredi dei Lidi, un popolo delMedio Oriente. Lo prova anche una vacca

Se un tempo tutti erano a cac-cia di una corona nobiliare,

oggi la moda è ancestry, l’albero genealogico della propria ascen-denza femminile e maschile.Cognomi e geni. Per 9,95 euro l’anno si accede a un grande database fatto di 12,8 milioni di alberi genealogici contenenti 1,3 miliardi di nomi. Gli ultimi a essere caricati sono i dati dei registri dello stato civile (nascite, matrimoni e decessi) delle province di Alessandria e Asti, dal 1866 al 1938. Nato per soddisfare la fame di radici degli americani, oggi Ancestry.it con-sente di legare la ricerca delle proprie origini lontane con l’ana-lisi del proprio Dna, al costo di 99 dollari. Bastano poche cellule di mucosa della bocca. L’eredità femminile tramite studio del mtDna che tutti ereditano per linea materna, e l’esame del cromosoma Y che solo i maschi ereditano per linea paterna.

Gli avi? Li trovi on line

diani d’America, mentre il cro-mosoma Y della maggior parte dei maschi è spagnolo. La storia è recente e nota: le armate spa-gnole (cromosoma Y) hanno sot-tomesso le popolazioni autocto-ne accoppiandosi con le donne (con il mtDna locale)».

Adamo ed Eva

Tutte le popolazioni della Ter-ra discendono da 2 progenito-ri: una Eva e un Adamo africani vissuti nel Corno d’Africa, cul-la dell’umanità. Eva, da cui di-scendono tutti i geni dell’mtD-na contemporanei, è vissuta 200

mila anni fa. Adamo, da cui di-scendono tutti i cromosomi Y contemporanei, è vissuto forse 100 mila anni fa. Certo nel Cor-no d’Africa c’erano altri uomini e altre donne, ma i loro cromo-somi Y e mtDna si sono estin-ti. Sappiamo che chi ha le stes-se mutazioni è imparentato, di-scende cioè da un antenato co-mune. E possiamo datare questa discendenza perché nell’mtD-na si aggiunge una mutazione ogni 3 mila anni. Circa 70 mila anni fa un sottoinsieme di indi-vidui africani del Corno d’Afri-ca, adattato alla vita costiera (si nutrivano di molluschi e pesci) spinto da ragioni climatiche pas-sò sulle coste dell’Arabia del sud e si diffuse rapidamente lungo le coste: in 10-15 mila anni era-no in Indonesia e Oceania. Con-

tinuavano a vivere sulle coste perché l’interno era deserto. Cir-ca 50 mila anni fa il deserto co-minciò a frammentarsi e le po-polazioni della costa meridio-nale di Iraq e Iran si insediarono nelle aree interne: erano caccia-tori-raccoglitori.

GlaciazioneQui si divisero in 2 gruppi:

uno si incamminò verso l’Eu-ropa e la colonizzò. L’altro ver-so l’Egitto: il Nord Africa non era popolato e quei primi ante-nati comuni di 50 mila anni fa vi si stanziarono. Ecco perché i pri-mi europei moderni sono stretta-mente imparentati coi nord afri-cani. Circa 21 mila anni dopo troviamo però gli eredi di que-sta prima colonizzazione euro-pea solo in 4 rifugi: franco can-

tabrico, balcanico, ucraino e ita-lico. Erano stati costretti a ritirar-si verso sud per l’avanzare del-l’ultima era glaciale. Ma 11 mila anni fa il clima migliorò e queste popolazioni, tutte con la stessa origine, tornarono a espandersi. I cacciatori e raccoglitori paleoli-tici del rifugio franco cantabrico arrivarono a nord � no in Sibe-ria e a sud � no al Camerun. Nel frattempo, circa 10 mila anni fa, in una piccola area compresa fra Turchia sudorientale e Siria set-tentrionale i loro ormai lonta-ni parenti, fermatisi nella mez-zaluna fertile, avevano impara-to a domesticare bovini, pecore e capre e a coltivare farro, orzo, lenticchie e piselli: erano diven-tati pastori e agricoltori. E una nuova ondata migratoria mosse verso l’Europa. Ma non si sosti-tuì alle popolazioni del Paleoliti-co: ancora oggi infatti il 75% de-

Sopra, la Chianina, a destra, vacca su una fi bula lidia: le corna sono uguali.

Bounty genetico

I cromosomi Y dei maschi

delle Norfolk, isole al largo

dell’Australia, discendono da

17 fondatori, gli ammutinati del

Bounty; il mtDna è polinesiano.

4 01/2010

gli attuali mtDna europei è pa-leolitico. Semino ha infatti do-cumentato che nei Balcani i ma-schi agricoltori e allevatori della nuova ondata si limitarono a in-segnare le nuove tecniche a cac-ciatori e raccoglitori della prece-dente ondata paleolitica.

La Chianina raccontaIn altri casi la migrazione fu

via mare. Come nel caso degli Etruschi: il mtDna degli abitan-ti di Murlo, in Toscana, ha una mutazione insorta 15 mila anni fa in Asia Minore che non hanno gli altri popoli italiani o europei che li circondano. In base a que-sta mutazione così circoscritta al-la zona etrusca è possibile ipotiz-zare che i loro antenati siano arri-vati per mare, e abbiano portato con sé anche le loro vacche: Pao-

lo Ajmone Marsan, genetista di Piacenza, ha dimostrato che an-che le bianche chianine vengo-no dal Medio Oriente. La gene-tica conferma il racconto di Ero-doto: “Al tempo di Atys, � glio del re Mane, ci fu in tutta la Li-dia una tremenda carestia … il re, divisi in due gruppi i Lidi, ne sorteggiò uno perché rimanesse, l’altro perché emigrasse e mise se stesso a capo di chi restava, e no-minò suo � glio, Tirreno, a capo di chi partiva. Chi partiva scese a Smirne, qui costruì delle navi e, posti su di esse tutti gli oggetti utili, si mise in mare... e giunse-ro al paese degli Umbri, ove co-struirono città che abitano tutto-ra. Ma in luogo di Lidi mutarono il nome, prendendolo da quello del � glio del re che li guidava, e si chiamarono Tirreni”. ■

Icognomi sono tracce di parentela gene-

tica: Turi King e Mark Jobling, genetisti del-l’University of Leister, in Gran Bretagna, han-no dimostrato che chi ha un cognome uguale o simile è imparen-tato. In Inghilterra i cognomi risalgono alla conquista dei Norman-ni (1066, battaglia di Hastings).

Fatta eccezione dei no-mi di mestiere (Smith signi� ca fabbro), gli altri sono legati geneti-camente a un antena-to di 700 anni fa. Discendenti. Lo stu-dio ha analizzato il cro-mosoma Y (trasmesso di padre in � glio) di 1.600 inglesi maschi viventi e non imparen-tati fra loro e portatori di 40 cognomi inglesi

non particolarmente comuni, comprese le variazioni ortogra� che. Tutti avevano in co-mune le mutazioni del cromosoma Y, quindi erano discendenti diretti dello stesso antenato. Così si è anche sfatato il mito che un � glio su 10 sia illegittimo: la frequen-za reale è di 1 ogni 25, ha detto Jobling.

Chi ha lo stesso cognome è parente

Banano domestico

Indigeni della Nuova Guinea:

furono loro a domesticare la

banana. Lo racconta il Dna

del frutto.

I nostri antenati invasero l’Europa in due ondate: 50 mila e 10 mila anni fa