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Gli affreschi della

Cripta del Peccato Originale

Istituto Comprensivo Giuseppe Troccoli, Lauropoli di Cassano allo Ionio, CS

Prof. Leonardo Gabriele

Dati Essenziali

Autore Pittore dei Fiori di Matera

Titolo Affreschi della Cripta del Peccato

Originale

Datazione fine VIII – inizio IX secolo d. C.

Tecnica affresco

Dimensioni oltre 40 metri quadrati

Collocazione Cripta del Peccato Originale, Matera

Istituto Comprensivo Giuseppe Troccoli, Lauropoli di Cassano allo Ionio (CS)


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A quali domande

risponderemo?

dove?

quando?

cosa?

chi?

come?

perché?



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Dove Contesto geografico

• Dove si trova l’opera?

• Qual è il contesto paesaggistico?

• Ci sono altre opere simili nei dintorni?



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Dove Contesto architettonico

• Come si chiama il luogo che

ospita gli affreschi?

• Quale funzione aveva la Cripta del Peccato Originale?

• Com’è strutturato lo spazio architettonico della cripta?



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Quando Datazione

• Quando è stato realizzato il

ciclo pittorico?



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Quando Ritrovamento e apertura al pubblico • Quando è stata scoperta la

cripta? • Da quando la cripta è aperta

al pubblico?



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Cosa L’opera e sua importanza • In che cosa consiste l’opera?

• Qual è la sua importanza?



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Cosa Iconografia • Di quante parti è costituita

l’opera • Quali immagini sono

rappresentate?



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Chi L’autore • Chi ha realizzato gli

affreschi?

• A quale scuola appartiene l’autore?



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Come Stile • Quali elementi

caratterizzano lo stile del ciclo pittorico?



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Perché Funzione comunicativa • Per quali scopi sono stati

realizzati gli affreschi?



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Dove si trova l’opera?

Nel territorio di Matera, in Basilicata.

Qual è il contesto paesaggistico? Le gravine dell’altopiano carsico delle Murge apulo-lucane. L’ingresso della grotta si affaccia a strapiombo sulla Gravina di Picciano.



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Ci sono altre opere simili nei dintorni? A Matera e nei dintorni della città esistono oltre 150 chiese rupestri. Si tratta di eremi, cenobi, cripte, laure e basiliche ipogee. Queste testimonianze di arte rupestre fanno parte oggi del Parco delle Chiese Rupestri, istituito nel 1978 per tutelarle.



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Come si chiama il luogo che ospita gli affreschi? Cripta del Peccato Originale. Nella tradizione popolare (contadina e pastorale) era detta anche Grotta dei cento santi, per le numerose figure affrescate sulle pareti. Per il suo grande valore artistico è oggi nota, tra gli studiosi d’arte, come la Cappella Sistina della pittura parietale rupestre.



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Quale funzione aveva la Cripta del Peccato Originale? Era un oratorio di un cenobio rupestre benedettino.



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Com’è strutturato lo spazio architettonico della cripta? È uno spazio vagamente parallelepipedo, con tre nicchie absidali sulla parete orientale. Trattandosi di una chiesa rupestre, lo spazio interno è stato modellato dall’uomo mediante scavi effettuati all’interno di una cavità naturale.

est ovest

nord

sud



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Quando Datazione

A quando risale il ciclo pittorico? All’Alto Medioevo, tra la fine dell’VIII sec. d. C. e l’inizio del IX, in pieno fenomeno del monachesimo. Il territorio di Matera in questa epoca appartiene al Ducato longobardo di Benevento.

Il primo monachesimo nasce, dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, come rifiuto di una società sbandata e della mondanità della chiesa istituzionale a favore di una ricerca introspettiva dell'uomo. La Lucania, a causa delle alterne vicende storiche, risente delle differenti aree spirituali latina e greco-ortodossa. Ciò avviene soprattutto a Matera e sulla Murgia materana dove la particolare conformazione del territorio vede una concentrazione di architetture monastiche sia di carattere orientale che latino. Tali culture religiose, soprattutto quelle di san Basilio e di san Benedetto, divennero il fattore trainante per un miglioramento socio-economico.



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Quando Ritrovamento e apertura al pubblico

Quando è stata scoperta la cripta? Nel 1963, dopo anni di abbandono e di uso improprio (ovile). La scoperta avvenne durante le ricerche effettuate da un gruppo di giovani sulle chiese rupestri di Matera, che miravano a recuperare l’identità storico-culturale di Matera.



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Quando Ritrovamento e apertura al pubblico

Da quando la cripta è aperta al pubblico? Dal 2005, dopo la donazione dei proprietari, gli studi, la messa in sicurezza dell’ambiente e il restauro degli affreschi, promosso dalla Fondazione Zetema sotto la guida scientifica del prof. Michele D’Elia.



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Cosa L’opera e sua importanza

In che cosa consiste l’opera? È un Ciclo pittorico a tema religioso, realizzato con la tecnica dell’affresco, sulle pareti di una grotta (pittura rupestre).



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Cosa L’opera e sua importanza

Qual è l’importanza dell’opera? È un’opera di elevato valore artistico. È una testimonianza della pittura altomedievale mediterranea, tra le più significative. È ritenuto il ciclo pittorico il più antico ed interessante della regione apulo-lucano, tanto che da esso parte la storia dell’arte della Basilicata, secondo molti studiosi.



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Cosa Iconografia

Di quante parti è costituita l’opera? L’intero ciclo pittorico si compone di due parti, collocate su due pareti distinte della cripta.

Il significato delle immagini è chiarito da epigrafi esplicative latine. Le scene sono inserite in un grande pannello con sfondo chiaro, dove campeggiano essenze vegetali fiorite.



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Cosa Iconografia

Che cosa è rappresentato sulla parete sud? Il ciclo della genesi suddiviso in sei episodi: 1. Creazione della luce 2. Creazione delle tenebre 3. Creazione dell’uomo 4. Creazione della donna 5. Tentazione di Eva 6. Adamo prende il frutto da Eva

Al di sotto la Creazione della luce è

rappresentato il rito di purificazione liturgica di un vescovo.

1. Creazione della luce. Dio, con volto giovane e con lunga tunica decorata da clavi e galloni gialli, con la mano destra benedice una figura femminile posta in posizione frontale, con le braccia sollevate, riccamente abbigliata.

2. Creazione delle tenebre. Dio è raffigurato come nella scena precedente. Le tenebre sono rappresentate da una figura maschile, in posizione frontale, con mani e piedi legati da legacci.

3. Creazione dell’uomo. Adamo è al fianco di Dio. Vista la posizione passiva delle mani, è probabilmente addormentato.

4. Creazione della donna. Qui è Adamo, nudo, dal cui costato fuoriesce una nuda Eva e, in alto, la mano di Dio benedicente.

5. Tentazione di Eva. Eva è nell’atto di mangiare il frutto, mentre con l’altra mano copre il pube per vergogna. La scena si svolge davanti all’albero, spoglio, dal quale un serpente attorcigliato al tronco, rivolge le fauci alla donna.

6. Adamo prende il frutto da Eva. Adamo prende il frutto con la destra. Con la sinistra anche lui copre il pube. Rito di purificazione liturgica di un vescovo. Un diacono, vestito con tunica e mantello, è nell’atto di versare

acqua sulle mani di un vescovo, con tunica bianca e pallio decorato con motivi geometrici, probabilmente con la tonsura.



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Cosa Iconografia

Che cosa è rappresentato sulla parete est? Qui gli affreschi si articolano principalmente nelle tre composizioni sviluppate ciascuna in una nicchia absidale: 1. Triarchia apostolica con Pietro ,

Giovanni Evangelista, Andrea (nicchia sinistra)

2. Madonna con Bambino adorata da due sante (nicchia centrale)

3. Triarchia angelica con Michele, Gabriele, Raffaele (nicchia destra)

1. Triarchia apostolica (nicchia sinistra). S. Pietro al centro, avvolto in un mantello rosso con tunica di colore azzurro-cenere, con la mano destra benedice, mentre nell’altra le chiavi incrociate a formare il suo nome; S. Giovanni Evangelista, raffigurato imberbe, con il cartiglio in mano, veste una tunica celeste coperta da un mantello chiaro. Di S. Andrea è visibile solo la testa, con capelli ricci e un po’ di barba.

2. Madonna con Bambino (nicchia centrale). Definita la “Basilissa”, dato l’abito imperiale riccamente decorato con perline e preziosi galloni, il diadema a tre punte come copricapo. La vergine è posta tra due figure femminili, due sante che le rivolgono le braccia in atto di adorazione, anch’esse con tunica e dalmatica.

3. Triarchia angelica (nicchia destra). Michele al centro, veste una tunica color cenere e mantello rosso, con la mano destra benedice mentre con la sinistra regge uno scettro; accanto Gabriele, veste un abbigliamento simile a Michele, nella mano destra reca una croce decorata alle estremità, mentre nella sinistra regge il globo in due colori, bianco e nero; in ultimo Raffaele reca in mano gli stessi simboli di Gabriele, con capelli ricci, avvolti da un nimbo giallo.

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Chi Autore

Chi ha realizzato gli affreschi? Un ignoto monaco benedettino, con degli aiutanti. Si tratta di un autore latino che conosce l’arte bizantina. L’appellativo di “Pittore dei fiori di Matera” deriva dai molti fiori che decorano la parte inferiore degli affreschi.



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Chi Autore

A quale scuola appartiene l’autore? All’arte benedettino-beneventana, sviluppata nei secoli VIII e IX d.C. Alcuni studiosi hanno sottolineato delle affinità con gli affreschi di S. Sofia a Benevento (Campania) e con alcuni della cripta di San Vincenzo al Volturno (Molise).



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Come Stile

Quali elementi caratterizzano lo stile del ciclo pittorico? La composizione è libera e

vivace.

I volti sono espressivi e pieni di vita.

Il tono è poco formale.

La pennellata è veloce.



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Perché Funzione comunicativa

Per quali scopi sono stati realizzati gli affreschi? Divulgativo ed educativo. Gli artisti elaborano immagini semplici che possano essere comprese dalla massa di fedeli analfabeti.



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Dove Contesto geografico 1. Dove si trova l’opera? Nel territorio di Matera, in Basilicata.

2. Qual è il contesto paesaggistico? Le gravine dell’altopiano carsico delle Murge apulo-lucane.

3. Ci sono altre opere simili nei dintorni? Oltre 150 chiese rupestri.

Contesto architettonico 4. Con quali altri nomi viene chiamata la cripta? Grotta dei cento Santi e Cappella Sistina della pittura parietale rupestre.

5. Quale funzione aveva la Cripta? Era un oratorio di un cenobio rupestre benedettino.

6. Com’è strutturato lo spazio architettonico della cripta? È vagamente parallelepipedo, con tre nicchie absidali sulla parete est.

Quando Datazione 7. A quando risale il ciclo pittorico? All’Alto Medioevo, in pieno fenomeno del monachesimo, durante il dominio longobardo.

Ritrovamento

e apertura al pubblico

8. Quando è stata scoperta la cripta? Nel 1963 ad opera di giovani appassionati del proprio territorio.

9. Da quando la cripta è aperta al pubblico? Dal 2005, dopo il restauro.

Cosa

Opera 10. In che cosa consiste l’opera? È un ciclo pittorico a tema religioso, realizzato con la tecnica dell’affresco.

Importanza 11. Qual è la sua importanza? Il suo elevato valore storico e artistico nel panorama della pittura altomedievale mediterranea.

Iconografia 12. Da quante parti è costituita l’opera? Due parti, corredate da epigrafi esplicative in latino.

13. Che cosa è rappresentato sulla parete sud? Il ciclo della genesi, suddiviso in sei episodi, e il rito di purificazione di un vescovo.

14. Che cosa è rappresentato sulla parete est? Tre composizioni: Triarchia apostolica, Madonna con Bambino, Triarchia angelica.

Chi Autore 15. Chi ha realizzato gli affreschi? Un ignoto monaco benedettino.

16. A quale scuola appartiene l’autore? A quella benedettino-beneventana.

Come Stile 17. Quali elementi stilistici caratterizzano l’opera? Composizione libera e vivace, volti espressivi, tono informale, pennellata veloce.

Perché Funzione comunicativa 18. Per quali scopi sono stati realizzati gli affreschi? Divulgativo ed educativo.

grazie



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