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M5S Roma ISM-Italia

Gli Accordi di Oslo - 20 anni dopoConvegno di studio

Roma, 3 ottobre 2013Sala del Carroccio - Campidoglio

1. Perché questo convegno di studio

2. Il programma del convegno di studio

3. Relatori e relatrici

La Sala del Carroccio si trova in piazza del Campidoglio all'interno del Palazzo Senatorio.L'ingresso è a sinistra del Palazzo.

Iscrizione al convegnoPer iscriversi al convegno che si terrà a Roma il 3 ottobre 2013 inviare una email a:[email protected] con nome, cognome, città di domicilio.L’iscrizione riceverà una conferma. In funzione delle dimensioni della sala gli iscritti avranno laprecedenza secondo l’ordine di iscrizione.

In considerazione delle spese da sostenere per il convegno si invitano i partecipanti, e quanticomunque ritengono importante questa iniziativa, a contribuire con un versamento sul contocorrente della Banca Popolare Etica intestato a ISM Italia:IBAN IT72I0501801000000000147023.Del versamento sarà inviata ricevuta. ISM-Italia, settembre 2013 - www.ism-italia.org [email protected]

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1. Perché questo convegno di studio

Il 13 settembre 1993, nel prato sud della Casa Bianca, furono firmati gli Accordi di Oslo,con Bill Clinton nella parte di maestro di cerimonia. Gli accordi, infatti, erano statinegoziati e siglati in gran segreto a Oslo senza coinvolgere gli USA.

“Storica” venne definita la stretta di mano tra il primo ministro Yitzhak Rabin (chemanifestò tutto il suo imbarazzo) e il presidente Yasser Arafat.

Gli accordi erano composti da due parti:1. il mutuo riconoscimento tra Israele e l'Organizzazione per la Liberazione della

Palestina (OLP)2. una dichiarazione di principi che prevedeva un periodo di transizione di cinque anni

senza chiari impegni da parte israeliana sulla natura dell'accordo definitivo

L'accordo definitivo non è mai stato raggiunto, la transizione prosegue e il tutto si ètrasformato in quella che molti definiscono l'industria del processo di pace, interessata soloal “processo”, ma dimentica della “pace”.

È la storia della soluzione due popoli-due stati, che ha permesso a Israele di proseguire lacostruzione di insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme Est.

Molte le domande, problematiche le risposte.Ma una riflessione è d'obbligo a 20 anni da quegli accordi.

2. Il programma del convegno

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Convegno di studio: Gli Accordi di Oslo - 20 anni dopo

ROMA Giovedì, 3 ottobre 2013 Sala del Carroccio Campidoglio10.00 10.30 Welcome e registrazione

Sessione di apertura Relatori10.30 10.45 Presentazione del convegno Daniele Frongia M5S

Sessione 1: Gli Accordi di OsloModera Biancamaria Scarcia Università di Roma

10.45 11.30 Dalla costituzione dell'OLP agli Accordi di Oslo attraverso la prima Intifada Wasim Dahmash Università di Cagliari11.30 12.15 Gli Accordi Oslo Enrico Bartolomei Università di Macerata12.15 13.00 L'illusione di Oslo: la fine della soluzione due popoli – due stati Jamil Hilal Sociologo - Ramallah

13.00 14.00 Lunch

Sessione 2: Superare Oslo?Modera Biancamaria Scarcia Università di Roma

14.00 14.45 La situazione politica israeliana Gideon Levy Giornalista di Haaretz14.45 15.30 Due popoli – due stati: le complicità italiane Diana Carminati Università di Torino15.30 18.00 Tavola rotonda e dibattito

I diritti umani come premessa di ogni soluzione politicaModera Alfredo Tradardi ISM-ItaliaInterventi di Catrin Ormestad, dei relatori/relatrici e del pubblico

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3. Curricula dei relatori/relatrici

Enrico Bartolomei si è laureato in Relazioni Internazionali all'Università di Perugia conuna tesi sugli aspetti storici, storiografici e politici della questione dei rifugiati palestinesi.Dal 2008 ha effettuato periodi di ricerca sul campo, in Israele/Palestina e Libano. Nelmaggio 2013 si è addottorato all'Università di Macerata con una tesi sull'idea di Statodemocratico nel pensiero politico palestinese. I suoi interessi di ricerca sono orientati sulpensiero politico contemporaneo palestinese e arabo, sulle narrazioni e storiografiepalestinesi e israeliane e, in generale, sul rapporto tra produzione del sapere ed eserciziodella violenza. Nel 2010 ha curato per Seb27 Pianificare l’oppressione, che raccoglie variinterventi sui collegamenti esistenti tra le università israeliane e il complesso militare-securitario-industriale.

Diana Carminati, professore associato di Storia dell'Europa Contemporanea pressol'Università di Torino (sino al 2004), si è occupata di problemi di storia della Resistenza inPiemonte, di nazionalismo, razzismo, militarismo, guerra e sistema patriarcale, di studi distoria delle donne e di storia di genere.Dal 2003 al 2006 ha seguito il progetto EPIC (European, Palestinian, Israeli Cities), conOMS e Comune di Torino, con i Centri delle donne di Haifa e Gaza che si occupano diviolenza contro le donne; dal 2003 al 2006 ha seguito il progetto EUROGAZA (con laMunicipalità di Gaza, il Comune di Torino e l’Associazione Almaterra di Torino).Nel 2006 è stata osservatrice internazionale delle elezioni politiche palestinesi nellaStriscia di Gaza; nel gennaio 2010 è tornata a Gaza con il convoglio inglese VivaPalestina.Nel 2009 è stato pubblicato da DeriveApprodi il libro Boicottare Israele: una pratica nonviolenta, del quale è coautrice con Alfredo Tradardi, libro tradotto in tedesco.

Wasim Damash ha insegnato Dialettologia Araba all’Università La Sapienza di Roma. Orainsegna Lingua e Letteratura araba all’Università di Cagliari. Ha curato la traduzione initaliano di numerosi testi di autori arabi (vedi http://web.tiscali.it/dahmash/libri.html), trai quali Dentro la notte – Diario Palestinese di Ibrahim Nasrallah (Ilisso 2004), Versi inGalilea di Samih Al-Qasim (Edizioni Q, 2005), Palestinese! e altri racconti di Samira Azzam(Edizioni Q, 2003), Versi di Ibrahim Nasrallah, Edizioni Q 2009.

Daniele Frongia è un consigliere capitolino del Movimento 5 Stelle. Funzionarioinformatico Istat, in precedenza dipendente di Telecom e di SAS. Insegna Web & SocialMedia presso alcune università e istituti. Da tempo impegnato nel sociale: come volontariodel Comune per il sostegno agli anziani, nel Carcere di Rebibbia per "Liberi di informarci"di Emergency e più volte in Medio Oriente con ISM-Italia.

Jamil Hilal è un sociologo palestinese che vive a Ramallah, autore di numerosepubblicazioni sulla società e sulla politica palestinesi. Fra i suoi libri, in arabo, La strategiaeconomica di Israele in Medio Oriente (1995), Il sistema politico palestinese dopo Oslo:uno studio analitico e critico (1998); La società palestinese e le problematiche dellademocrazia (1999). In italiano, Bollati Boringhieri ha pubblicato Parlare con il nemico.Narrazioni palestinesi e israeliane a confronto, a cura di Maria Nadotti, un saggio che Hilalha scritto con Ilan Pappé, e che mette a confronto cinque studiosi israeliani e cinquestudiosi palestinesi "nello sforzo di riscrivere dal basso la storia della Palestina fuori daglischemi nazionalistici di entrambe le parti". Nel 2007, per Jaca Book, sempre a cura diJamil Hilal, è comparsa la raccolta di 11 saggi Palestina quale futuro? La fine dellasoluzione dei due Stati un libro che inquadra la situazione del conflitto palestinese-israeliano nella più ampia prospettiva dello scenario mediorientale e internazionale.

Gideon Levy, giornalista del quotidiano israeliano Haaretz, si considera un “patriotaisraeliano”. Critica quella che definisce come la “cecità morale" di Israele sugli effetti deisuoi atti di guerra e di occupazione. Ha giudicato la costruzione degli insediamenti sullaterra palestinese come "l'impresa più criminale della storia di Israele”. Si è opposto allaguerra del Libano del 2006 e all'opinione che le vittime civili fossero inevitabili. Nel 2007,ha detto che le sofferenze dei palestinesi nella striscia di Gaza, già allora sotto il blocco

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israeliano, lo facevano vergognare di essere un israeliano. "La mia modesta missione è dievitare una situazione nella quale molti israeliani siano capaci di dire 'Noi non sapevamo",ha detto in una intervista.Levy sostiene il ritiro unilaterale dai territori palestinesi occupati senza concessioni."Israele inon deve chiedersi che cosa 'dare' ai palestinesi; deve solo domandarsi direstituire – di restituire la loro terra rubata e il loro calpestato rispetto di sé, insieme con iloro fondamentali diritti umani".

Catrin Ormestad è una giornalista svedese che vive e lavora a Tel Aviv. È uno dei pochigiornalisti occidentale che scrivono dall'interno di Gaza.

Biancamaria Scarcia Amoretti ha insegnato Islamistica presso la Facoltà di ScienzeUmanistiche dell'Università La Sapienza di Roma. Specialista di eresie islamiche e delcosiddetto Islam politico, è autrice di molti volumi. Tra gli altri Sciiti nel mondo, Jouvence1994 e Il mondo musulmano. Quindici secoli di storia, Carocci 1998 e Un altro Medioevo.Il quotidiano nell'Islam dal VII al XIII secolo, Laterza, 2001.

Alfredo Tradardi, ha partecipato a due missioni di Action for Peace in Palestina, la primaa fine 2001 – inizio 2002, la seconda nel periodo di Pasqua 2002. Insieme ad altri attivistiriesce ad arrivare il 31 marzo 2002 a Ramallah, mentre era in corso l'operazione DefensiveShield. Torna in Palestina nel giugno-luglio 2002 e nell'ottobre-novembre 2002 e partecipaalle campagne ISM di protezione dei contadini palestinesi durante la raccolta delle olive ea Rafah nella striscia di Gaza contro la demolizione delle case.Ha collaborato a organizzare, nel gennaio 2003, la tournée in Palestina della compagniaPippo Delbono con lo spettacolo “Guerra”, nel mese di ottobre 2003 la tournée del CoroBajolese sempre in Palestina. Nel 2005 ha partecipato alla carovana da Strasburgo alponte di Allenby, respinta brutalmente dalla polizia di frontiera israeliana. All'inizio del2006 ha costituito insieme ad altri attivisti ISM-Italia, gruppo di supporto italiano dell'ISMpalestinese. Nel settembre del 2009 è andato a Gaza e ha partecipato successivamente aiconvogli VivaPalestina3 (dicembre 2009 – gennaio 2010) e Viva Palestina 5 (settembre2010 – ottobre 2010).

Il Palazzo Senatorio in piazza del Campidoglio

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