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Stagioned’Opera

2012/2013

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Stagione d’Opera 2012 / 2013

NabuccoGiuseppe Verdi

Nabucco

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Stagione2012 - 2013

con il sostegno di

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La Scala per l’Anno Santo

NabuccoDramma lirico in quattro parti

Libretto diTemistocle Solera

Musica diGiuseppe Verdi

Nuova produzione Teatro alla ScalaIn coproduzione Royal Opera House, Covent Garden, Londra

Lyric Opera of ChicagoGran Teatre del Liceu, Barcellona

EDIZIONI DEL TEATROALLA SCALA

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Nabucodonosor[Nabucco]

Dramma lirico in quattro parti diTemistocle Solera

Musica diGiuseppe Verdi

PERSONAGGI

Nabucco, re di Babilonia baritonoIsmaele, nipote di Sedecia re di Gerusalemme tenoreZaccaria, gran pontefice degli Ebrei bassoAbigaille, schiava, creduta figlia primogenita di Nabucco sopranoFenena, figlia di Nabucco mezzosopranoIl Gran Sacerdote di Belo bassoAbdallo, vecchio ufficiale del re di Babilonia tenoreAnna, sorella di Zaccaria soprano

Soldati babilonesi, soldati ebrei, leviti, vergini ebree,donne babilonesi, magi, grandi del regno di Babilonia, popolo ecc.

Nella prima parte la scena fingesi in Gerusalemme,nelle altre in Babilonia.

Prima rappresentazione assoluta:Milano, Teatro alla Scala, 9 marzo 1842

Edizione critica a cura di R. Parker;The University of Chicago Press e Universal Music Publishing Ricordi srl, Milano

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[Sinfonia]

PARTE PRIMA

Gerusalemme

Così ha detto il Signore: ecco, io dòquesta città in mano del re diBabilonia, egli l’arderà col fuoco.

Geremia XXXIV

Interno del Tempio di Salomone

[1. Introduzione]

Scena IEbrei, Leviti e Vergini ebree.

TuttiGli arredi festivi giù cadano infranti,il popol di Giuda di lutto s’ammanti!Ministro dell’ira del Nume sdegnato,il rege d’Assiria su noi già piombò.Di barbare schiere l’atroce ululatonel santo delubro del Nume tuonò!

LevitiI candidi veli, fanciulle, squarciate,le supplici braccia gridando levate;d’un labbro innocente la viva preghieraè dolce profumo gradito al Signor.Pregate, fanciulle! in voi della fierafalange nemica s’acqueti il furor!(Tutti si prostrano a terra.)

VerginiGran Nume, che voli sull’ale de’ venti,che il folgor sprigioni di nembi frementi,disperdi, distruggi d’Assiria le schiere,di David la figlia ritorna al gioir!Peccammo! Ma in cielo le nostre preghiereottengan pietade, perdono al fallir!...

TuttiDeh! l’empio non gridi, con baldo blasfema:

Ebrei e Leviti«Il Dio d’Israello si cela per tema?»

TuttiNon far che i tuoi figli divengano predad’un folle che sprezza l’eterno poter.Non far che sul trono davidico siedafra gl’idoli stolti l’assiro stranier!(Si alzano.)

[2. Recitativo e Cavatina]

Scena IIZaccaria, Fenena, Anna, e detti.

Zaccaria(tenendo per mano Fenena)Sperate, o figli! Iddiodel suo poter diè segno;Ei trasse in poter mioun prezioso pegno;(additando Fenena)del re nemico prolepace apportar ci può.

TuttiDi lieto giorno un soleforse per noi spuntò!

ZaccariaFreno al timor! v’affidid’Iddio l’eterna aita.

D’Egitto là sui lidiEgli a Mosè diè vita;di Gedeone i centoinvitti Ei rese un dì...Chi nell’estremo eventofidando in Lui perì?

TuttiDi lieto giorno ecc.

ZaccariaFreno al timor! ecc.Chi nell’estremo ecc.

TuttiOh quai gridi!

Scena IIIIsmaele (con alcuni Guerrieri ebrei), e detti.

IsmaeleFuribondodell’Assiria il re s’avanza;par ch’ei sfidi intero il mondonella fiera sua baldanza!

Ebrei e LevitiPria la vita...

ZaccariaForse finevorrà il Cielo all’empio ardire;di Sïon sulle ruinelo stranier non poserà.(consegnando Fenena ad Ismaele)Quella prima fra le Assirea te fido!

TuttiOh Dio, pietà!

ZaccariaCome notte a sol fulgente,come polve in preda al vento,

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sparirai nel gran cimento,dio di Belo menzogner.Tu d’Abramo Iddio possentea pugnar con noi discendi,ne’ tuoi servi un soffio accendiche sia morte allo stranier.

TuttiCome notte ecc.

ZaccariaCome notte ecc.

[(Escono tutti, meno Fenena ed Ismaele.)]

[3. Recitativo e Terzettino]

Scena IVIsmaele e Fenena.

IsmaeleFenena! Oh mia diletta!

FenenaNel dì della vendettachi mai d’amor parlò?

IsmaeleMisera! oh comepiù bella or fulgi agli occhi miei d’allorache in Babilonia ambasciator di Giudaio venni! Me traevidalla prigion con tuo grave periglio,né ti commosse l’invido e crudelevigilar di tua suora,che me d’amor furenteperseguitò!

FenenaDeh che rimembri!... Schiavaor qui son io!...

IsmaeleMa schiuderti il camminoio voglio a libertà!

FenenaMisero!... Infrangiora un sacro dover!

IsmaeleVieni!... Tu purel’infrangevi per me...Vieni! il mio pettoa te la strada schiuderà fra mille...

Scena VAbigaille (con alcuni Guerrieri), e detti.

(Mentre Ismaele fa per aprire una porta se-greta, entra colla spada in mano Abigaille,seguìta da alcuni Guerrieri babilonesi celatiin ebraiche vesti.)

AbigailleGuerrieri, è preso il tempio!...

Fenena e Ismaele(atterriti)Abigaille!

(Abigaille s’arresta improvvisamente nell’ac-corgersi dei due amanti, indi con amaro sog-ghigno dice ad Ismaele:)

AbigailleProde guerrier!... d’amoreconosci tu sol l’armi?(a Fenena)D’assira donna in coreempia tal fiamma or parmi!(con ira)Qual Dio vi salva... talamola tomba a voi sarà...Di mia vendetta il fulminesu voi sospeso è già!

(Dopo breve pausa prende per manoIsmaele e gli dice [sottovoce]:)Io t’amava!... Il regno e il corepel tuo core io dato avrei!Una furia è quest’amore,vita o morte ei ti può dar.Ah se m’ami, ancor potreiil tuo popolo salvar!

IsmaeleAh no! la vita io t’abbandono,ma il mio core non poss’io;di mia sorte io lieto or sono,io per me non so tremar.Ma ti possa il pianto miopel mio popolo parlar!

FenenaAh già t’invoco, già ti sento,Dio verace d’Israello;non per me nel fier cimentoti commova il mio pregar!Oh proteggi il mio fratello,e me danna a lagrimar!

AbigailleIo t’amava ecc.

IsmaeleMa ti possa ecc.

[4. Finale I]

Scena VIDonne, Uomini ebrei, Leviti, Guerrieri che aparte a parte entrano nel tempio non abba-dando ai suddetti, indi Zaccaria ed Anna.

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ZaccariaChe tenti?...(opponendosi a Nabucco)Oh trema, insano!Questa è di Dio la stanza!

NabuccoDi Dio che parli?

Zaccaria(corre ad impadronirsi di Fenena ed alzandoverso di lei un pugnale grida a Nabucco:)Priache tu profani il tempio,della tua figlia scempioquesto pugnal farà!

(Nabucco scende da cavallo.)

Nabucco(da sé)(Si finga, e l’ira miapiù forte scoppierà.

Tremin gl’insani del mio furore...vittime tutti cadranno omai!In mar di sangue fra pianti e lai,l’empia Sïonne scorrer dovrà!)

FenenaPadre, pietade ti parli al core,vicina a morte per te qui sono!...Sugl’infelici scenda il perdono,e la tua figlia salva sarà!

Abigaille(L’impeto acqueta del mio furorenuova speranza che a me risplende,colei che il solo mio ben contendesacra a vendetta forse cadrà!)

Ismaele, Zaccaria ed Ebrei(Tu che a tuo senno de’ regi il corevolgi, o gran Nume, soccorri a noi!China lo sguardo su’ figli tuoi,che a rie catene s’apprestan già!)

NabuccoL’empia Sïonne ecc.In mar di sangue ecc.

O vinti, il capo a terra!Il vincitor son io.Ben l’ho chiamato in guerra,ma venne il vostro Dio?Tema ha di me... Resistermi,stolti, chi mai potrà?

Zaccaria[(alzando il pugnale su Fenena)]Iniquo, mira!...Vittimacostei primiera io sveno...Sete hai di sangue? versilodella tua figlia il seno!

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Donne ebree(entrando precipitosamente)Lo vedeste? Fulminandoegli irrompe nella folta!

Vecchi ebreiSanguinoso ergendo il brandoegli giunge a questa volta!

Leviti(che sorvengono)De’ guerrieri invano il pettos’offre scudo al tempio santo!

DonneDall’Eterno è maledettoil pregare, il nostro pianto!

Donne, Leviti e VecchiOh felice chi morìpria che fosse questo dì!

Guerrieri ebrei(entrando, disarmati)Ecco il rege! sul destrieroverso il tempio s’incammina,come turbine che nerotragge ovunque la ruina.

Zaccaria(entrando precipitoso)Oh baldanza!... né discendedal feroce corridor!

TuttiAhi sventura! Chi difendeora il tempio del Signor!

Abigaille(s’avanza co’ suoi Guerrieri travestiti e grida:)Viva Nabucco!

(Grida nell’interno)

VociViva!

Zaccaria(ad Ismaele)Chi il passo agli empi apriva?

Ismaele(additando i Babilonesi travestiti)Mentita veste!...

AbigailleÈ vanol’orgoglio... il re s’avanza!

Scena VIIIrrompono nel tempio e si spargono per tuttala scena i Guerrieri babilonesi. Nabucco pre-sentasi sul limitare del tempio a cavallo.

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NabuccoFerma...

Zaccaria[(per ferire)]No, pèra!

Ismaele(ferma improvvisamente il pugnale e Fenenacorre nelle braccia del padre)Misera,l’amor ti salverà!

Nabucco(con gioia feroce)Mio furor, non più costrettofa dei vinti atroce scempio;(ai Babilonesi)saccheggiate, ardete il tempio,fia delitto la pietà!Delle madri invano il pettoscudo ai pargoli sarà.

AbigailleQuesto popol maledettosarà tolto dalla terra...ma l’amor che mi fa guerraforse allor s’estinguerà?...Se del cor nol può l’affettopago l’odio almen sarà.

Anna, Fenena ed IsmaeleSciagurato ardente affettosul suo/mio ciglio un velo stese!Ah l’amor che sì lo/mi acceselui/me d’obbrobrio coprirà.Deh non venga maledettol’infelice per pietà!

Zaccaria ed EbreiDalle genti sei rejetto,di fratelli traditore!il tuo nome dèsti orrore,fia l’obbrobrio d’ogni età!Oh fuggite il maledetto,terra e cielo griderà!

NabuccoSaccheggiate ecc.

PARTE SECONDA

L’empio

Ecco...! il turbo del Signore è usci-to fuori, cadrà sul capo dell’empio.

Geremia XXX

Quadro IAppartamenti nella reggia

[5. Scena edAria]

Scena I

Abigaille(esce con impeto, avendo una carta fra lemani)Ben io t’invenni, o fatal scritto!... in senomal ti celava il rege, onde a me fossedi scorno!... Prole Abigail di schiavi!!!...Ebben!... Sia tale! Di Nabucco figlia,qual l’assiro mi crede,che sono io qui?... peggior che schiava!

[Il tronoaffida il rege alla minor Fenena,mentre ei fra l’armi a sterminar Giudeal’animo intende!... Me gli amori altruiinvia dal campo a qui mirar!... Oh iniquitutti, e più folli ancor!... d’Abigaillemal conoscete il core...Su tutti il mio furorepiombar vedrete!...Ah sì! cada Fenena...il finto padre!... il regno!...Su me stessa rovina, o fatal sdegno!

Anch’io dischiuso un giornoebbi alla gioia il core;tutto parlarmi intornoudia di santo amore;piangeva all’altrui pianto,soffria degli altri al duol.Chi del perduto incantomi torna un giorno sol?

Scena IIIl Gran Sacerdote di Belo, Magi, Grandi delRegno, e detta.

AbigailleChi s’avanza?...

Gran Sacerdote(agitato)Orrenda scenas’è mostrata agl’occhi miei!

AbigailleOh che narri?

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Gran SacerdoteEmpia è Fenena,manda liberi gli Ebrei; ...

AbigailleOh!

Gran Sacerdote... questa turba maledettachi frenare amai potrà?Il potere a te s’aspetta...

Abigaille(vivamente)Come?

Gran SacerdoteIl tutto è pronto già.

Gran Sacerdote, Magi e Grandi del RegnoNoi già sparso abbiamo famacome il re cadesse in guerra...Te regina il popol chiamaa salvar l’assiria terra.Solo un passo... è tua la sorte!Abbi cor!...

Abigaille(al Gran Sacerdote)Son tuo! Va’!...Oh fedel! di te men fortequesta donna non sarà...

Salgo già del trono auratolo sgabello insanguinato,ben saprà la mia vendettada quel seggio fulminar.Che lo scettro a me s’aspettatutti i popoli vedranno,regie figlie qui verrannol’umil schiava a supplicar.

Gran Sacerdote, Magi e Grandi del RegnoE di Belo la vendettacon la tua saprà tuonar.

AbigailleSalgo già ecc.

Gran Sacerdote, Magi e Grandi del RegnoE di Belo ecc.

Quadro IISala nella reggia che risponde nel fondo adaltre sale; a destra una porta che conduce aduna galleria, a sinistra un’altra porta che co-munica cogli appartamenti della Reggente. Èla sera. La sala è illuminata da una lampada.

[6. Recitativo e Preghiera]

Scena III

Zaccaria(esce con un Levita che porta la tavola dellaLegge)Vieni, o Levita! Il santocodice reca! Di novel portentome vuol ministro Iddio! Me servo manda,per gloria d’Israele,le tenebre a squarciar d’un’infedele.

Tu sul labbro de’ veggentifulminasti, o sommo Iddio!All’Assiria in forti accentiparla or tu col labbro mio!E di canti a te sacratiogni tempio suonerà;sovra gl’idoli spezzatila tua legge sorgerà.(Entra col Levita negli appartamenti di Fe-nena.)

[7. Coro di Leviti]

Scena IVLeviti, che vengono cautamente dalla porta adestra, indi Ismaele che si presenta dal fondo.

LevitiChe si vuol? Chi mai ci chiamaor di notte in dubbio loco?

IsmaeleIl Pontefice vi brama...

LevitiIsmael!!!

IsmaeleFratelli!

LevitiOrrori!!!Fuggi!... va’!

IsmaelePietade invoco!

LevitiMaledetto dal Signor!

Il maledetto non ha fratelli...non v’ha mortale che a lui favelli!Ovunque sorge duro lamentoall’empie orecchie lo porta il vento!Sulla sua fronte come balenofulge il divino marchio fatal!Invano al labbro presta il veleno,invan al core vibra il pugnal!

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Ismaele(con disperazione)Per amor del Dio viventedall’anàtema cessate!Il terror mi fa demente,oh la morte per pietà!

LevitiIl maledetto ecc.

IsmaeleCessate! Ah!Oh la morte ecc.

Scena VFenena, Anna, Zaccaria, ed il Levita che por-ta la tavola della Legge.

AnnaOh fratelli, perdonate!Un’Ebrea salvata egli ha!

LevitiOh! che narri?

ZaccariaInni levateall’Eterno!... È verità!

[8. Finale II]

FenenaMa qual sorge tumulto!

Ismaele, Zaccaria e LevitiOh Ciel! che fia!

Scena VIIl vecchio Abdallo, e detti.

Abdallo(tutto affannoso)Donna regal! Deh fuggi!... infausto gridoannunzia del mio re la morte!

FenenaOh padre!

AbdalloFuggi! Il popolo or chiamaAbigaille,e costoro condanna!

FenenaOh che più tardo!Io qui star non mi deggio... in mezzo agli

[empiribelli correrò...

Ismaele,Abdallo, Zaccaria e LevitiFerma! oh sventura!

Sccna VIIIl Gran Sacerdote di Belo, Abigaille, Grandi,Magi, Popolo, Donne babilonesi.

Gran SacerdoteGloria adAbigaille!Morte agli Ebrei!

Abigaille(a Fenena)Quella corona or rendi!

FenenaPria morirò...

Scena VIIINabucco il quale si è aperta la via in mezzoallo scompiglio si getta fra Abigaille e Fene-na; prende la corona e postasela in frontegrida ad Abigaille:

NabuccoDal capo mio la prendi!

(Terrore generale)

TuttiS’appressan gl’istantid’un’ira fatale;sui muti sembiantigià piomba il terror!Le folgori intornogià schiudono l’ale!apprestano un giornodi lutto e squallor!

NabuccoS’oda or me!... Babilonesi,getto a terra il vostro Dio!Traditori Egli v’ha resi,volle tôrvi al poter mio;cadde il vostro, o stolti Ebrei,combattendo contro me.Ascoltate i detti miei...V’è un sol Nume... il vostro re!

Fenena(atterrita)Cielo!

Gran SacerdoteChe intesi?

Zaccaria e LevitiAhi stolto!...

GuerrieriNabucco viva!

NabuccoIl voltoa terra omai chinate,me Nume, me adorate!

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ZaccariaInsano! a terra, a terracada il tuo pazzo orgoglio...Iddio pel crin t’afferra,già ti rapisce il soglio!

NabuccoE tanto ardisci?(ai Guerrieri)O fidi,a piè del simulacroquel vecchio omai si guidi,ei pèra col suo popolo...

FenenaEbrea con lor morrò.

Nabucco(furibondo)Tu menti!... Oh iniqua, pròstratial simulacro mio.

FenenaIo sono Ebrea!

Nabucco(prendendola pel braccio)Giù!... pròstrati...non son più re, son Dio!!

(Il fulmine scoppia vicino al re. Nabucco pa-re sospinto da una forza sopranaturale, stra-volge gli occhi, e la follia appare in tutti i

suoi lineamenti. A tanto scompiglio succedeun profondo silenzio.)

Tutti (eccetto Nabucco)Oh come il cielo vindicel’audace fulminò!

NabuccoChi mi toglie il regio scettro?...Qual m’incalza orrendo spettro!...Chi pel crine, ohimè! m’afferra?...chi mi stringe?... chi m’atterra?chi? chi?...Oh! mia figlia!... e tu pur anconon soccorri al debil fianco?...Ah fantasmi ho sol presenti...hanno acciar di fiamme ardenti!È di sangue il Ciel vermiglio,sul mio capo si versò!

Ah... perché, perché dal cigliouna lagrima spuntò?Chi mi regge... io manco...

ZaccariaIl Cieloha punito il vantator!

Abigaille(raccogliendo la corona caduta dal capo diNabucco)Ma del popolo di Belonon fia spento lo splendor!

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PARTE TERZA

La profezia

Le fiere dei deserti avranno in Ba-bilonia la loro stanza insieme coigufi, e l’ulule vi dimoreranno.

Geremia L

Quadro IOrti pensili

[9. Introduzione]

Scena IAbigaille è sul trono. I Magi, i Grandi sonoassisi a’ di lei piedi; vicino all’ara ove sorgela statua d’oro di Belo sta coi seguaci ilGran Sacerdote. Donne babilonesi, Popolo,Soldati.

Donne babilonesi, Popolo e SoldatiÈ l’Assiria una regina,pari a Bel potente in terra;porta ovunque la ruinase stranier la chiama in guerra:or di pace fra i contenti,degno premio del valor,scorrerà suoi dì ridentinella gioia e nell’amor.

[10. Scena e Duetto]

Gran SacerdoteEccelsa donna, che d’ Assiria il fatoreggi, le preci ascoltade’ fidi tuoi! Di Giuda gli empi figliperano tutti, e pria colei che suoraa te nomar non oso...Essa Belo tradì...(Presenta la sentenza ad Abigaille.)

Abigaille(con finzione)Che mi chiedete?...Ma chi s’avanza...

Scena IINabucco con ispida barba e lacere vesti pre-sentasi sulla scena. Le Guardie, alla cui testaè il vecchio Abdallo, cedono rispettosamenteil passo.

AbigailleQual audace infrangel’alto divieto mio?... Nelle sue stanzesi tragga il veglio!...

Nabucco(sempre fuori di sé)Chi parlare ardisceov’è Nabucco?

Abdallo(con divozione)Deh! Signore, mi segui...

NabuccoOve condur mi vuoi? Lasciami...Questa è del consiglio l’aula... Sta’...Non vedi? M’attendon essi... Il fiancoperché mi reggi? Debile sono, è vero,ma guai se alcuno il sa! Vo’ che mi credasempre forte ciascun... Lascia... Ben iotroverò mio seggio...(S’avvicina al trono e fa per salirvi.)Chi è costei?Oh qual baldanza!

Abigaille(scendendo dal trono)Uscite, o fidi miei!

(Si ritirano tutti[, meno Nabucco ed Abigaille].)

Sccna IIINabucco ed Abigaille.

NabuccoDonna, chi sei?

AbigailleCustodedel seggio tuo qui venni!...

NabuccoTu del mio seggio? Oh frode!Da me ne avesti cenni?Oh frode!

AbigailleEgro giacevi... Il popologrida all’Ebreo rubello;porre il regal suggelloal voto suo dêi tu!(Gli mostra la sentenza.)Morte qui sta pei tristi...

NabuccoChe parli tu?...

AbigailleSoscrivi?

NabuccoUn rio pensier...

AbigailleResisti?Sorgete, Ebrei giulivi!Levate inni di gloriaal vostro Iddio!...

NabuccoChe sento?

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AbigaillePreso da vil sgomento,Nabucco non è più...

NabuccoMenzogna!! A morte, a mortetutto Israel sia tratto!Porgi!...(Pone il suggello, e torna la carta ad Abi-gaille.)

Abigaille(con gioia)Oh mia lieta sorte!L’ultimo grado è fatto!

NabuccoOh!... ma Fenena!...

AbigaillePerfidasi diede al falso Dio!...(per partire)Oh pèra!(Dà la carta a due Guardie che tosto par-tono.)

Nabucco(fermandola)È sangue mio!

AbigailleNiun può salvarla!...

Nabucco(coprendosi il viso)Orror!

AbigailleD’un’altra figlia...

NabuccoPròstrati,oh schiava, al tuo signor!...

AbigailleStolto! qui volli attenderti!...Io schiava? Io schiava?

Nabucco(cerca nel seno il foglio che attesta la servilenascita di Abigaille)Apprendi il ver!...

Abigaille(traendo dal seno il foglio e facendolo in pezzi)Tale ti rendo, o misero,il foglio menzogner!...

Nabucco(Oh di qual onta aggravasiquesto mio crin canuto!Invan la destra gelida

corre all’acciar temuto!Ahi miserando veglio!...l’ombra tu sei del re.)

Abigaille(Oh dell’ambita gloriagiorno tu sei venuto!)

Nabucco(Ahi misero!)

Abigaille(Assai più vale il soglioche un genitor perduto;alfine cadranno i popolidi vile schiava al piè.)

Nabucco(Ahi miserando ecc.)

Abigaille(... cadranno al piè ecc.)

(Odesi dentro suono di trombe)

NabuccoOh qual suono!...

AbigailleDi morte è suonoper gli Ebrei che tu dannasti!

NabuccoGuardie, olà!... tradito io sono!...Guardie!

(Si presentano alcune Guardie.)

AbigailleO stolto!... e ancor contrasti?...Queste guardie io le serbavaper te solo, o prigionier!

NabuccoPrigionier!

AbigailleSì!. .. d’una schiavache disprezza il tuo poter!

NabuccoDeh perdona, deh perdonaad un padre che delira!Deh la figlia mi ridona,non orbarne il genitor!Te regina, te signorachiami pur la gente assira,questo veglio non implorache la vita del suo cor.

AbigailleEsci!... invan mi chiedi pace,me non move il tardo pianto;tal non eri, o veglio audace,nel serbarmi al disonor!

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NabuccoAh perdona!

Deh perdona ecc.

AbigailleInvano,me non move ecc.Esci!... invano.

Oh vedran se a questa schiavamal s’addice il regio manto!Oh vedran s’io deturpavadell’Assiria lo splendor!

NabuccoDeh perdona ecc.

Quadro IILe sponde dell’Eufrate.

[11. Coro e Profezia]

Scena IVEbrei incatenati e costretti al lavoro.

EbreiVa’, pensiero, sull’ale dorate,va’, ti posa sui clivi, sui colliove olezzano tepide e mollil’aure dolci del suolo natal!Del Giordano le rive saluta,di Sïonne le torri atterrate...Oh mia patria sì bella e perduta!Oh membranza sì cara e fatal!Arpa d’ôr dei fatidici vati,perché muta dal salice pendi?Le memorie nel petto raccendi,ci favella del tempo che fu!

O simìle di Sòlima ai fatitraggi un suono di crudo lamento,o t’ispiri il Signore un concentoche ne infonda al patire virtù!

Scena VZaccaria, e detti.

ZaccariaOh chi piange?... di femmine imbellichi solleva lamenti all’Eterno?...Oh sorgete, angosciati fratelli,sul mio labbro favella il Signor!

Del futuro nel buio discerno...ecco rotta l’indegna catena!...Piomba già sulla perfida arenadel Leone di Giuda il furor!

EbreiOh futuro!

ZaccariaA posare sui crani, sull’ossaqui verranno le jene, i serpenti!Fra la polve dall’aure commossaun silenzio fatal regnerà!Solo il gufo suoi tristi lamentispiegherà quando viene la sera...Niuna pietra ove sorse l’altieraBabilonia allo stranio dirà!

EbreiOh qual foco nel veglio balena!

Sul suo labbro favella il Signor!Sì, fia rotta l’indegna catena,già si scuote di Giuda il valor!

ZaccariaNiuna pietra ecc.

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PARTE QUARTA

L’idolo infranto

Bel è confuso; i suoi idoli sonorotti in pezzi.

Geremia L

Quadro IAppartamenti nella reggia, come nella Parteseconda

[12. Scena edAria]Scena INabucco è seduto sovra un sedile e trovasiimmerso in profondo sopore.

Nabucco(svegliandosi tutto ansante)Son pur queste mie membra?Ah! fra le

[selvenon scorrea anelantequasi fiera inseguita?...Ah! sogno ei fu... terribil sogno!(Applausi al di fuori)Or eccoil grido di guerra!... Oh la mia spada!Il mio destrier, che alle battaglie anelaquasi fanciulla a danze!Oh prodi miei... Sïonne,la superba cittade, ecco torreggia...sia nostra, cada in cenere!

Voci[(di dentro)]Fenena!

NabuccoOh sulle labbra de’ miei fidi il nomedella figlia risuona! Ecco! Ella scorrefra le file guerriere!...(S’affaccia alla finestra.)Ohimè! traveggo?Perché le mani di catene ha cinte?Piange!

Voci[(c.s.)]Fenena a morte.

(Tuoni e lampi; il volto di Nabucco prendeun’altra espressione, corre alla porta e, trova-tala chiusa, grida:)

NabuccoAh prigioniero io sono!(Ritorna alla loggia, tiene lo sguardo fisso

verso la pubblica via, indi si tocca la fronteed esclama:)Dio degli Ebrei, perdono!

(S’inginocchia.)Dio di Giuda! l’ara e il tempioa Te sacri sorgeranno...Deh mi togli a tanto affannoe i miei riti struggerò.Tu m’ascolti... Già dell’empiorischiarata è l’egra mente!Dio verace, onnipossente,adorarti ognor saprò.

(Si alza e per aprire con violenza la porta.)Porta fatal! oh t’aprirai!

Scena IIAbdallo, Guerrieri babilonesi, e detto.

AbdalloSignore,ove corri?

NabuccoMi lascia...

AbdalloUscir tu bramiperché insulti ognun alla tua mente offesa?

GuerrieriOh noi tutti qui siamo in tua difesa!

Nabucco(ad Abdallo)Che parli tu! la menteor più non è smarrita!...Abdallo, il brando,il brando tuo...

Abdallo(sorpreso e con gioia)Per conquistare il soglioeccolo, o re!...

NabuccoSalvar Fenena io voglio.

Abdallo e GuerrieriCadran, cadranno i perfidicome locuste al suolo!Per te vedrem rifulgeresovra l’Assiria il sol!

NabuccoO prodi miei, seguitemi,s’apre alla mente il giorno;ardo di fiamma insolita,re dell’Assiria io torno!

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Di questo brando al fulminecadranno gli empi al suolo;tutto vedrem rifulgeredi mia corona al sol.

Abdallo e Guerrieri... vedrem rifulgere ecc.

Quadro IIOrti pensili, come nella Parte terza

[13. Finale ultimo]

Scena IIIZaccaria, Anna, Fenena, il Sacerdote di Belo,Magi, Ebrei, Guardie, Popolo.

(Il Sacerdote di Belo è sotto il peristilio deltempio presso di un’ara espiatoria ai lati del-la quale stanno in piedi due sacrificatori ar-mati di asce. Una musica cupa e lugubre an-nuncia l’arrivo di Fenena, la quale s’innoltracircondata dalle Guardie e dai Magi. GiuntaFenena nel mezzo della scena, si ferma e s’in-ginocchia davanti a Zaccaria.)

ZaccariaVa’! la palma del martirio,va’! conquista, o giovinetta;troppo lungo fu l’esiglio,è tua patria il Ciel... t’affretta!

FenenaOh dischiuso è il firmamento!Al Signor lo spirto anela...Ei m’arride, e cento e centogaudi eterni a me disvela!O splendor degl’astri, addio!...Me di luce irradia Iddio!Già dal fral, che qui ne impiomba,fugge l’alma e vola al ciel!

Voci(di dentro)Viva Nabucco!

TuttiQual grido è questo!

Voci(c.s.)Viva Nabucco!

Sacerdote di BeloSi compia il rito!

Scena IVNabucco accorrendo con spada sguainataseguìto da Guerrieri e da Abdallo.

NabuccoStolti, fermate! L’idol funesto,guerrier, frangete qual polve al suol!

(L’idolo cade infranto da sé.)

TuttiDivin prodigio!

NabuccoAh torna, Israello,torna alle gioie del patrio suol!Sorga al tuo Nome tempio novello...Ei solo è grande, è forte Ei sol!L’empio tiranno Ei fe’ demente,del re pentito diè pace al sen...d’Abigaille turbò la mente,sì che l’iniqua bebbe il veleno!Ei solo è grande, è forte Ei sol!Figlia, adoriamlo prostrati al suol.

Tutti(inginocchiati)Immenso Jehovah,chi non ti sente?Chi non è polvereinnanzi a te?Tu spandi un’iride?...tutto è ridente.Tu vibri il fulmine?...l’uom più non è.(Si alzano.)

NabuccoOh chi vegg’io?

Scena ultimaEntra Abigaille sorretta da due Guerrieri.

TuttiLa miseraa che si tragge or qui?

Abigaille(a Fenena)Su me... morente... esanime...discenda... il tuo perdono!...Fenena!... io fui colpevole...punita or ben ne sono!(ad Ismaele)Vieni...(a Nabucco)Costor s’amavano...fidan lor speme in te...

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Or... chi mi toglie... al ferreopondo del mio delitto!(agli Ebrei)Ah! tu dicesti... o popolo...«Solleva Iddio ... »

Abigaille ed Ebrei«... solleva Iddio l’afflitto!...»

AbigailleTe chiamo... te Dio... te venero!non maledire a me...

Ebrei«Solleva Iddio...»

Abigaille... non maledire a me...[(Cade e muore.)]

TuttiCadde...

Zaccaria(a Nabucco)Servendo a Jehovahsarai de’ regi il re!...

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Parte prima

Interno del Tempio di Gerusalemme.Nabucodonosor, possente re di Babilonia, èalle porte della città: i Leviti e il popolo, in gi-nocchio, piangono sulla sorte degli Ebreisconfitti. Ma il Gran Pontefice Zaccaria, con-ducendo Fenena, figlia di Nabucco, prigionie-ra, infonde coraggio ai fedeli: il dio d’Israeleli proteggerà, Fenena sarà un ostaggio prezio-so nelle loro mani. Così l’affida in custodia algiovane Ismaele, nipote del re di Gerusalem-me, prima di uscire alla testa del popolo pertentare l’estrema difesa della città. Ismaele,che Fenena, innamorata, salvò un giorno dal-la prigione quando si trovava ambasciatore diGiuda in Babilonia, promette alla fanciulla diricambiare l’atto generoso di un tempo maquesta l’esorta a compiere il proprio dovere,a non rischiare l’esecrazione del suo popoloper renderle la libertà. Mentre Ismaele fa pertrascinarla via attraverso una porta segreta,irrompe nel tempio Abigaille (da tutti ritenu-ta figlia primogenita di Nabucco) a capo diun gruppo di guerrieri babilonesi travestiti daebrei. Abigaille, innamorata anch’essa diIsmaele dai giorni in cui lo conobbe in Babi-lonia, odia ferocemente Fenena e già meditadi accusarla di tradimento presso il padre peraverla sorpresa in fuga con un condottieroebreo. Potrebbe accordare il suo perdono –confida a Ismaele che rifiuta sdegnato – sol-tanto se il giovane rinunciasse a Fenena perlei. Accorrono frattanto a rifugiarsi nel tem-

pio Leviti, popolo e guerrieri ebrei che an-nunciano, terrorizzati, l’arrivo travolgente diNabucco alla testa delle schiere assirobabilo-nesi. Salutato da Abigaille, il re si presentapoco dopo, terribile, sulla soglia del tempio, acavallo: Zaccaria l’affronta, minacciando l’iradivina per la sua empietà, e quando Nabuccogli chiede con irrisione di quale forza dispon-ga il suo dio, il sacerdote s’impadronisce diFenena e alza su di lei il pugnale. Rapido s’in-tromette Ismaele e ferma il braccio di Zacca-ria, restituendo Fenena al padre. Ora Nabuc-co è di nuovo padrone della situazione, la suafuria divampa tremenda: mentre esorta le suetruppe al saccheggio e al massacro, Zaccariae il popolo maledicono Ismaele.

Parte seconda

Quadro primoAppartamenti nella reggia di Babilonia.Abigaille ha appreso da un documento cheNabucco teneva celato di non essere la figliaprimogenita del re ma una schiava allevata acorte che gli assiri credono erede al trono.Inoltre Nabucco, lontano dalla capitale perproseguire la sua guerra contro gli Ebrei, hanominato reggente Fenena, sua figlia legitti-ma, verso la quale Abigaille nutre l’odio dellagelosia. Suo alleato, in questa contesa, è ilGran Sacerdote di Belo che, accompagnatodai Magi e dai Grandi del regno, viene ainformarla, indignato, che Fenena, innamora-ta di Ismaele, manda liberi tutti gli Ebrei pri-

Il soggetto

Emilio Sala*

* Emilio Sala (1959) è professore associato di Drammaturgia e Storiografia musicali presso l’Universitàdegli Studi di Milano. Membro della Fondazione Pergolesi Spontini e di quello dell’Edizione nazionaleGiacomo Puccini, è direttore dei progetti di ricerca della Fondazione Rossini di Pesaro. Si occupa dei rap-porti tra la musica e le varie forme di spettacolo, con una particolare attenzione all’Ottocento romantico-popolare. È autore di numerose pubblicazioni. Esce ora in inglese il suo ultimo libro, Il valzer delle came-lie. Echi di Parigi nella ‘Traviata’. Dal 2012 è direttore scientifico dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani.

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gionieri. È il momento, le suggerisce, di impa-dronirsi del regno: è già stata diffusa la falsavoce che Nabucco è caduto in guerra; il po-polo babilonese, che crede in lei, la invocheràregina. Abigaille esulta e, in un delirante so-gno di potenza, pensa alla vendetta su Fene-na e su Nabucco stesso e a interi popoli vintie umiliati sotto lo scettro di una schiava.

Quadro secondoSala nella reggia, che comunica da una partecon una galleria e dall’altra con gli apparta-menti della reggente.Zaccaria, seguìto da un Levita, si appresta aportare le tavole della Legge a Fenena, pros-sima a convertirsi alla religione ebraica. Il«miracolo» viene annunciato da Ismaele aglialtri Leviti che stanno radunandosi nella sala,i quali rifiutano di ascoltare colui che credo-no un traditore e lo respingono con sdegno.Ma Zaccaria ritorna, accompagnato dalla so-rella Anna e da Fenena, e dichiara pubblica-mente che l’amore di Ismaele per la figlia diNabucco ha realmente convertito un’infedelealla religione di Abramo: gli Ebrei sarannodunque protetti dalla reggente, Ismaele meri-ta il perdono. Sopraggiunge intanto Abdallo,vecchio ufficiale di Nabucco fedele alla reg-gente, che, annunciando la morte del re e ilproposito di Abigaille di impadronirsi del po-tere, esorta Fenena a fuggire. Costei decideinvece di accorrere fra i ribelli per difendereil legittimo trono, ma è arrestata sulla sogliada Abigaille, circondata dai Magi, dal GranSacerdote e da una folla di Babilonesi. Men-tre Abigaille le ingiunge di consegnare a lei lacorona, compare Nabucco fra i suoi guerrieri,circonfuso di terribile maestà: afferra la coro-na, se la pone sul capo e, maledicendo Belo,che ha reso traditori i Babilonesi, e irridendoall’inerme dio degli Ebrei, impone a tutti diprostrarsi e di adorare in lui l’unica divina

autorità. Sdegnato Zaccaria per l’atto sacrile-go, minaccia il castigo celeste a Nabucco che,furente per tanto ardire, ordina che il sacer-dote sia arrestato e mandato a morte con ilsuo popolo. Quando Fenena dichiara con fie-rezza di essere essa stessa ebrea e di volermorire coi suoi fratelli, il padre l’afferra e lacostringe a inginocchiarsi, proclamando so-lennemente, con temeraria tracotanza: «Nonson più re, son dio». In quell’istante scoppiaun fulmine sul capo di Nabucco che, atterrito,sente strapparsi la corona dal capo da unaforza soprannaturale: quindi, angosciato esmarrito, immaginando intorno fantasmi ven-dicatori con le spade di fuoco, chiede soccor-so a Fenena mentre le forze gli vengono me-no. Abigaille, sprezzante, raccoglie la coronadi Nabucco, decisa a continuare, in sua vece,la lotta contro gli Ebrei.

Parte terza

Quadro primoOrti pensili nella reggia di Babilonia.I Magi, i ministri, il popolo sono raccolti in-torno a una grande statua d’oro di Belo. Abi-gaille è sul trono. Il Gran Sacerdote le pre-senta la sentenza di morte per i prigionieriebrei e per Fenena. Entra Nabucco, l’aspettomalato, le vesti dimesse, e le guardie cedonorispettosamente il passo. Abigaille ordina chesia ricondotto nelle sue stanze ma Nabucco,con un residuo d’orgoglio, tenta di salire ver-so il trono.Allora Abigaille fa uscire i presen-ti per avere col re un confronto decisivo: ellaregna in suo nome – gli dice – chiamata dalpopolo mentre lui giaceva infermo e quellostesso popolo, ora, grida morte agli Ebrei. Na-bucco acconsente ad apporre il suggello realesulla pergamena consegnata dal Gran Sacer-dote ad Abigaille, ma subito si ricrede, pen-

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sando alla sorte di Fenena. Abigaille è irre-movibile, fa partire le guardie con la sentenzagià sottoscritta dal re e dice, altèra, a Nabuccoche, se muore Fenena, gli resta pur sempreun’altra figlia. Nabucco, incollerito, le rispon-de che ella non è che una schiava maAbigail-le, traendo dal seno il documento sottrattoche attesta la sua nascita servile, lo stracciadavanti al re. Il quale, debole e malfermo, nonsa più reagire: chiama le guardie ma queste –gli dice trionfante Abigaille – non sono più aisuoi ordini, hanno soltanto l’incarico di scor-tarlo, prigioniero, nelle sue stanze. MentreNabucco, senza più orgoglio, implora la sal-vezza di Fenena, disposto per questa a rinun-ciare definitivamente al trono,Abigaille rifiu-ta sprezzante ogni pietà, rinfacciando al vec-chio la determinazione, con quel documentocelato che lei ha sottratto e distrutto, di voler-la umiliare pubblicamente come schiava: inu-tile ormai ogni tardivo pentimento.

Quadro secondoLe sponde dell’Eufrate.Gli Ebrei, prigionieri, piangono sulla loro sor-te infelice e invocano la sognata patria lonta-na: Zaccaria ne rimprovera la rassegnazionee li esorta ad aver fede nella riscossa, quando,spezzate le catene del servaggio, il leone diGiuda piomberà come folgore sugli empi Ba-bilonesi.

Parte quarta

Quadro primoAppartamento nella reggia.Nabucco si desta da un profondo sopore, im-maginando di guidare come un tempo i suoieserciti alla distruzione di Gerusalemme.Sentendo risuonare ripetutamente dall’ester-no il nome di Fenena, si affaccia alla loggia e

vede la figlia incatenata tra le file dei guerrie-ri condotta a morte. Disperato per l’impoten-za ad agire, implora il perdono dal dio degliEbrei, giurando di rinnegare i riti sacrileghi edi ricostruire il Tempio di Gerusalemme purdi ritrovare l’antico vigore, ora che la suamente è stata illuminata dalla verità. Mentrefa per aprire con violenza la porta, è fermatoda Abdallo e dalle guardie fedeli che lo scon-giurano di non uscire e di non volersi esporreall’umiliazione in mezzo alla folla che lo ritie-ne pazzo. Ergendosi con fierezza, Nabuccoordina ad Abdallo, che obbedisce con gioia,di seguirlo: quale re dell’Assiria, sgominerà itraditori, salverà Fenena e libererà il popoloebraico dalla prigionia.

Quadro secondoOrti pensili.Il Gran Sacerdote di Belo è sotto il peristiliodel tempio, presso un’ara espiatoria ai latidella quale stanno due sacrificatori armati diasce. Una musica cupa e lugubre annuncial’arrivo di Fenena e degli Ebrei condannati alpatibolo. Mentre Zaccaria benedice la fan-ciulla che sta per conquistare la palma delmartirio e salirà al cielo, irrompe Nabuccocon la spada sguainata: l’idolo di Belo cadeinfranto e, di fronte al prodigio, tutti i presen-ti cadono in ginocchio inneggiando al dio d’I-sraele. In quel momento viene accompagnatamorente davanti al re, da due guerrieri che lasorreggono, Abigaille, che s’è avvelenata: pri-ma di spirare ella chiede perdono a Fenenaper il male che le ha fatto e prega Nabucco diunire in matrimonio la fanciulla con Ismaele.A conclusione del dramma, Zaccaria, conso-latorio (e contro ogni verità storica), predicea Nabucco, premio per la fedeltà a Jehovahche lo proteggerà, il dominio su tutti i regnidel mondo.

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Act I

In the Temple of Jerusalem.Nebuchadnezzar, the mighty king of Babylon,is at the gates of the city. The Levites and thepeople are on their knees, bewailing the de-feat of the Jews. But the High Priest Zaccaria,to instill courage into the faithful, leads in aprisoner, Fenena, daughter of Nabucco. Thegod of Israel will protect them and Fenenawill be a precious hostage in their hands. Sosaying, he leaves her in the custody of theyoung Ismael, nephew of the king ofJerusalem, before going out at the head ofthe people to attempt a last defence of thecity. Fenena loves Ismael, whom she rescuedone day from prison when he was Jewish en-voy to Babylonia. Ismael promises the girlthat he will repay her generous deed. But sheexhorts him to do his duty and not to risk theexecration of his people for the sake of herfreedom. Ismael is about to drag her awaythrough a secret door, when Abigaille (be-lieved by all to be the elder daughter ofNabucco) bursts into the temple, leading aband of Babylonian warriors disguised asJews. Abigaille, who has also been in lovewith Ismael since she met him in Babylonia,hates Fenena. She is already planning to re-port her to her father for treachery, aftercatching her in the act of escaping with aJewish soldier of fortune. She might be dis-posed to pardon the girl, she confides to Is-mael – who disdainfully refuses – if he willrenounce Fenena in her favour. In the mean-time Levites, the people and Jewish warriorsrush for shelter in the temple, terrified by therelentless advance of Nabucco at the head ofthe Assyrian and Babylonian armies. Hailedby Abigaille, the king rides up to the temple.Zaccaria confronts him and threatens divinewrath on his impiety. When Nabucco asks

him contemptuously what forces his god cancommand, the priest seizes Fenena and raiseshis dagger. But Ismael rapidly intervenes andgives Fenena back to her father. Nabucco isonce again master of the situation. His rageflares up. As he incites his troops to plunderand slaughter, Zaccaria and the people curseIsmael.

Act II

Scene oneApartment in the palace of Babylon.Abigaille has learnt from a document, whichNabucco had kept hidden, that she is not theking’s elder daughter but a slave brought upat court, whom the Assyrians believe isheiress to the throne. Furthermore Nabucco,who is away from the capital to continue hiswar against the Jews, has appointed his legiti-mate daughter Fenena, towards whom Abi-gaille feels the bitter hatred of jealousy, to actas his regent.Abigaille’s ally in this dispute isthe High Priest of Bel. Accompanied by theMagi and chiefs of the realm, he comes to in-form her indignantly that Fenena, who is inlove with Ismael, has set all the Jewish pris-oners free. The time has come, he suggests, tostage a coup. A false rumour has alreadybeen put about that Nabucco has been killedin battle, and that the Babylonian people,who believe in her, will want her to be theirqueen. Abigaille is exultant. In a wild dreamof power, she savours thoughts of revengeupon Fenena and upon Nabucco himself, andof entire populations crushed and humiliatedbeneath the sceptre of a slave girl.

Scene twoA hall in the palace, communicated on oneside with a gallery and on the other with theregent’s apartments.

Synopsis

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Zaccaria, followed by a Levite, prepares tobring the tables of the Law to Fenena, who issoon to be converted to the Jewish religion.The «miracle» is announced by Ismael to theother Levites as they gather in the hall. Butthey refuse to listen to the man whom theybelieve to be a traitor. Zaccaria returns, how-ever, accompanied by his sister Anna and byFenena. He publicly declares that Ismael’slove for Nabucco’s daughter has truly con-verted an infidel to the religion of Abraham.So the Jews will be protected by the regent,and Ismael deserves forgiveness. MeanwhileAbdallo, an old officer in Nabucco’s serviceand loyal to the regent, enters, announcingthe king’s death and Abigaille’s intention toseize power. He urges Fenena to escape. Thegirl decides instead to join the rebels to de-fend the legitimate throne. But she is arrest-ed by Abigaille, surrounded by the Magi, theHigh Priest and a crowd of Babylonians. AsAbigaille orders Fenena to relinquish thecrown, Nabucco appears among his warriors,with an air of formidable majesty. He seizesthe crown and places it on his head. CursingBel, who has made traitors of the Babyloni-ans, and mocking the defenceless god of theJews, he orders everyone to prostrate them-selves and to worship him as the sole divineauthority. Indignant at this sacrilege, Zaccariathreatens Nabucco with the punishment ofheaven. Enraged by such insolence, the kingorders the priest to be arrested and put todeath with his people. When Fenena proudlydeclares that she herself is a Jewess and wish-es to die with her kin, her father forces her tokneel before him and with solemn arroganceproclaims “I am no longer king, I am god”.Whereupon a flash of lightning strikesNabucco on the head. In terror he feels thecrown snatched away by a supernatural force.In anguish and bewilderment, imagining re-vengeful ghosts around him brandishing

swords of fire, he begs help from Fenena ashis strength fails him. Abigaille scornfullypicks up Nabucco’s crown, determined tocontinue, in his stead, the struggle against theJews.

Act III

Scene oneHanging gardens at the palace of Babylon.The Magi, Ministers and people are gatheredaround a large gold statue of Bel.Abigaille isseated on the throne. The High Priest pre-sents her with the death sentence for the Jew-ish prisoners and Fenena. Nabucco enters,looking ill and dishevelled. His guards steprespectfully aside. Abigaille give orders forhim to be led back to his rooms but Nabucco,with a glimmer of his former pride, attemptsto walk up to the throne. Abigaille then dis-misses the company so that she can have adecisive confrontation with the king. Shereigns in his name, she tells him, summonedby the people while he lay helpless; and thosepeople now cry death to the Jews. Nabuccoconsents to affix his royal seal to the parch-ment consigned by the High Priest to Abi-gaille. But he at once regrets his action, imag-ining Fenena’s fate. Abigaille is irremovableand dispatches the guards with the sentencesealed by the king, saying haughtily toNabucco, that if Fenena dies, he still has an-other daughter. Nabucco replies angrily thatshe is only a slave girl. But Abigaille, drawingfrom her bosom the document certifying toher servile birth, tears it up before the king’seyes. Feeble and shaky, he is not sure how toreact. He calls his guards but, as Abigaille tri-umphantly tells him, they are no longer at hiscommand: they have orders only to escorthim as a prisoner to his rooms. MeanwhileNabucco, his pride broken, implores Fenena’s

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life and is disposed permanently to renouncehis throne to save her. Abigaille refuses allpity with contempt and taunts the old manfor having intended to use that hidden docu-ment which she has now destroyed, to humili-ate her publicly as a slave. All his belated re-grets will be of no avail.

Scene twoThe banks of the Euphrates.The Jews in captivity lament their unhappyfate and invoke the distant homeland of theirdreams. Zaccaria reproaches them for theirresignation and exhorts them to trust in achange of fortune when the lion of Judah willbreak their chains of servitude and comedown like lightning upon the Babylonian em-pire.

Act IV

Scene oneApartment in the palace.Nabucco wakes from a deep torpor, imagin-ing that he is once again leading his armies tothe destruction of Jerusalem. Hearing thename Fenena repeatedly cried from outside,he looks out from the loggia and sees hisdaughter chained among rows of warriors,being led to execution. In despair at his pow-erlessness to act, he implores forgivenessfrom the god of the Jews, swearing to re-nounce his sacrilegious rites and to rebuildthe Temple of Jerusalem if only he can regainhis former strength, now that his mind hasbeen enlightened by the truth. Just as he is

about to push the door open violently, he isstopped by Abdallo and his faithful guards,who advise him not to go out and face humil-iation from the crowd who believe he hasgone mad. Proudly drawing himself up,Nabucco orders Abdallo, who joyfully obeys,to follow him: as king of Assyria he will routthe traitors, save Fenena and free the Jewishpeople from captivity.

Scene twoHanging gardens.The High Priest of Bel is standing in the peri-style of the temple, next to an expiatory altaron either side of which are two sacrificersarmed with axes. The sound of sombre andlugubrious music announces the arrival ofFenena and the Jews condemned to theblock. As Zaccaria blesses the girl who isabout to win the palm of martyrdom and torise up to heaven, Nabucco bursts in, hissword drawn. The idol of Bel crashes to theground. All those present fall to their kneesin wonder and praise the god of Israel. Atthat moment Abigaille, who has poisonedherself, is brought into the king’s presence bytwo warriors. Before dying, she asks Fenenato forgive the evil she has done her and begsNabucco to marry the girl to Ismael. In con-clusion, a consolatory Zaccaria – against allhistorical truth – predicts for Nabucco, as thereward for his faith in Jehovah who will pro-tect him, dominion over all the kingdoms ofthe world.

(Traduzione di Rodney Stringer)

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L’opera inbreve

Emilio Sala

«Con questa opera si può dire veramenteche ebbe principio la mia carriera artisti-ca.» Così Verdi scrisse a Giulio Ricordinel 1879 in una ben nota lettera-autobio-grafia che contribuì non poco al “mito”del Nabucco (1842) come “prima” operadel prossimo venturo “vate del Risorgi-mento”. La scena-chiave è scolpita nel-l’immaginario popolare e riguarda la ge-nesi dell’opera a partire dal pezzo che nediverrà il principale simbolo. La sappiamoa memoria (anche per ragioni cinemato-grafico-televisive): l’impresario Bartolo-meo Merelli consegna a un Verdi frustra-to e disperato il libretto di Temistocle So-lera pregandolo e quasi obbligandolo aprenderlo in considerazione. «Mi rincasaie con un gesto quasi violento, gettai il ma-noscritto sul tavolo, fermandomisi ritto inpiedi davanti. Il fascicolo cadendo sul ta-volo stesso si era aperto: senza sapere co-me, i miei occhi fissano la pagina che sta-va a me innanzi, e mi si affaccia questoverso: “Va, pensiero, sull’ali dorate”.» Ilresto va da sé. Quel coro sarebbe diventa-to una sorta di idolum, di monumento na-zionale e non è un caso che venne intona-to dalla folla commossa al funerale delMaestro nel 1901. Eppure, se leggiamo illibro di Roger Parker («L’arpa d’or deifatidici vati». The Verdian patriotic chorusin the 1840s, Parma, Istituto nazionale distudi verdiani, 1997), ci accorgiamo che lostraordinario investimento simbolico diquel brano (e di tutta l’opera) è una “co-struzione” storicamente assai significati-va, sì, ma abbastanza tardiva – una “mitiz-

zazione” sulla quale converrebbe tornare(oggi) abdicando agli schemi di letturatràditi e per molti versi perenti. D’altron-de non si dovrebbe mai dimenticare il ca-veat di Pierluigi Petrobelli che già nel1971 sottolineava come «il modo in cuiVerdi stesso volle che si considerassero lasua persona e la sua opera» ha fin troppo«determinato l’indirizzo ed il tipo di ricer-ca sulla sua produzione e sulla sua figuraumana». Andare oltre l’«immagine ste-reotipata» (cito sempre Petrobelli) che ilcompositore «volle che i posteri avesserodi lui» è quello che sta cercando di fare lamusicologia internazionale degli ultimidecenni e che non sempre (mi sia permes-so di dire) corrisponde a ciò che avviene,in sede esecutiva e rappresentativa, neinostri teatri.In primis, va messo in evidenza un fattoche ha molte conseguenze sul piano inter-pretativo e ricettivo: il coro “Va pensiero”non è un “numero” a sé, ma fa parte di unpezzo che comprende anche la successivaprofezia di Zaccaria e che Verdi intitolò(appunto) nella partitura autografa “Coroe Profezia”, unendo esplicitamente i duemomenti. Parker ha mostrato molto benecome queste due sezioni siano stretta-mente interrelate sia a livello letterariosia a livello musicale. Si potrebbe aggiun-gere un confronto con la famosa Preghie-ra del Mosè di Rossini, opera con la qualeil Nabucco intrattiene un rapporto piutto-sto evidente. Non solo le sestine iniziali dinote ribattute e la presenza dell’arpa, an-che a livello situazionale ci troviamo di

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fronte a una collettività sbandata e passi-va che un’individualità energica e profeti-ca riporta sulla “retta via”. La consuetudi-ne a pensare il coro “Va pensiero” comeun brano autonomo (da bissare ritual-mente) è diventata un tutt’uno con l’idea(perlomeno problematica) che esso espri-ma il sentimento degli italiani dell’epoca– il loro “grido di dolore” per la “perdita”della patria, allora sotto il giogo della do-minazione straniera. In realtà, il “Va pen-siero”, più che al sentimento “rivoluzio-nario” degli italiani del ’48, sembra me-glio adattarsi alla delusione piena di no-stalgia che si diffuse alla fine del secolonell’Italia post-unitaria… Oggi, nell’epocadelle “edizioni critiche”, riproporre il Na-bucco significa anche (re)integrare il “Vapensiero” nel contesto formale ed espres-sivo dell’opera di cui fa parte, significa as-segnargli una funzione drammaturgicapiù che simbolica o politica. E tale funzio-

ne drammaturgica è, come abbiamo vistopiù sopra, assai ambivalente, essendo i la-menti nostalgici del coro duramente stig-matizzati dal profeta Zaccaria («Oh chipiange?... di femmine imbelli / chi sollevalamenti all’Eterno?»). In questa prospet-tiva si capisce meglio anche il modo in cuila melodia del “Va pensiero” è anticipatastrumentalmente nella Sinfonia. Essa, deltutto priva di respiro corale e innodico, èeseguita con un atteggiamento quasi esi-tante dagli strumenti a fiato e risulta inca-stonata nell’Allegro aggressivo e violentoil cui tema scopriremo essere quello delcoro di riprovazione («Il maledetto nonha fratelli»). Se abbandonassimo la retori-ca dell’“italianità” di Verdi e ci concen-trassimo sulla drammaturgia musicaledelle sue opere, ci accorgeremmo che ilcompositore di cui crediamo di saperetutto è ancora – invece – tutto da (ri)sco-prire.

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... lamusica

Michele Porzio*

Sinfonia. Fin da subito un maestoso temadi corale ci immette nella severa atmosferabiblica che permea tutto il dramma: sonopochi tocchi prima dello scattare dell’Alle-gro, intessuto su alcuni nuclei tematici chetorneranno nel corso dell’opera. Dapprimail marziale, ritmico “tema del maledetto”,che incarna l’ira degli Ebrei contro il tradi-tore Ismaele; indi quello celeberrimo del“Va’, pensiero, sull’ale dorate”, la cui sospi-rosa cantilena è qui affidata al timbro pe-netrante dell’oboe. Questi due temi princi-palmente s’alternano nell’ouverture, me-diante una variazione su “Va’, pensiero” eil ritorno trionfale del “tema del maledet-to”. Il brano si chiude su un precipitoso‘crescendo’ che in apparenza si riallaccia almodello rossiniano, ma in effetti ne differi-sce quanto a concezione, procedendo nonmediante continuità di tessitura, bensì peruna sequenza di gesti improvvisi e ritmatida brusche pause.Parte prima. Dopo il coro d’introduzionedegli Ebrei che alterna, con la Preghieradelle Vergini delicatamente orchestrata perarpa e legni, i sentimenti dell’orrore e di untempestoso dolore a quelli d’invocazionedella pietà divina, insieme alla Cavatina diZaccaria fa il suo esordio quella vena dicanzone popolare sulla quale “Va’, pensie-ro” fondò la sua lunga fortuna. Qui pure,

con elemento di sorpresa, il coro intervienea ribadire quanto l’opera punti sulla con-trapposizione di masse di popolo, quasi in-globando le passioni che agitano i singolipersonaggi. Grande rilievo ha quindi, nelTerzettino di Fenena, Ismaele e Abigaille,la presentazione assieme caratteriale e vo-cale di quest’ultima. La parte di costei èper intero guarnita di fioriture, cadenze egrandi intervalli secondo la consolidata tra-dizione aristocratica dell’opera seria; a lei ilcompositore riserva un ruolo tradizionale efin antiquario, che possiamo giustapporreall’originale trattamento del coro. L’arrivoin scena di Nabucco e il suo scontro conZaccaria conducono al momento di stasi ti-pico d’ogni finale d’atto: Verdi tratta an-ch’esso non senza originalità, coinvolgendoa grado a grado tutti i personaggi in un an-damento generatore di una serie di ideecorrelate allo stato d’animo dei singoli per-sonaggi: Nabucco minaccioso, Abigaillevendicativa, Zaccaria saldo, Fenena eIsmaele imploranti.Parte seconda. L’ampio recitativo, il canta-bile e cabaletta di Abigaille danno luogoad alcuni dei momenti più ispirati dell’ope-ra. E assai pregnante si presenta il contra-sto con il resto dell’atto, di tutt’altra intona-zione espressiva: il cantabile di Zaccaria,con la sua fine orchestrazione a violoncelli

* Michele Porzio (1960), musicologo, insegna Storia della Musica presso il Conservatorio “G. Rossini” diPesaro. Si occupa in particolare di storia ed estetica della musica del Novecento. Tra le sue pubblicazioniSavinio musicista (1986) e Metafisica del silenzio (1996). Ha curato con Piero Gelli il Dizionario dell’opera(1996), nonché il volume Lettere e libretti di Giuseppe Verdi (2001). È in uscita il suo saggio La musica do-po Cage.

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divisi esemplata sull’ouverture del Gugliel-mo Tell, e il finale d’atto, che presenta alcu-ne soluzioni poco usuali. Il concertato èben lungi dal prevedere la solita chiusafondata sulla ‘stretta’. In sua vece troviamoun’aria di Nabucco in cui si alternano l’Al-legro, l’Andante e una stupenda frase pate-tica Adagio (“Ah perché, perché sul ci-glio”); e subito prima della conclusione, ec-co Abigaille riaffermare la gloria degli As-siri e del loro dio: la rigidezza delle struttu-re formali è piegata con flessibilità alle su-periori esigenze del dramma.Parte terza. In apertura ancora il Coro,questa volta a inneggiare pomposamentealla potenza assira; solo un pallido prelu-dio al vasto duetto di Abigaille e Nabucco,secondo tradizione tripartito. Ma nel duet-to i tremendi contrasti di personalità cheoppongono la schiava ribelle al re intrido-no con irruenza la musica, producendo esi-ti inconsueti per forza espressiva, in specienel secondo episodio (“Oh di qual ontaaggravasi”, Nabucco): il sovrano canta pa-teticamente in Fa minore, la creduta figliagli risponde in un Re bemolle maggioreproducendo l’effetto, tragico, di un doppiosoliloquio. Sulle sponde dell’Eufrate, gliebrei incatenati e costretti al lavoro into-nano il coro divenuto emblematico dell’ar-te verdiana come poche sue altre pagine.Paragonabile solo alle elegiache cantilenedi Bellini, “Va’, pensiero” se ne discosta eassurge a un maggior livello di universalitàproprio per la minore raffinatezza di as-sunto: non la malinconia introspettiva diun eroe o di un’eroina, bensì l’epos comu-

ne a un popolo tutto. La fosca profezia diZaccaria sulla distruzione di Babiloniachiude bruscamente l’atto su accenti ditrionfo: il riscatto dalla schiavitù pare or-mai certezza.Parte quarta. Il preludio all’atto ultimo, checi conduce nell’appartamento reale di Na-bucco immerso in un tormentoso sopore,viene trattato da Verdi come un montag-gio delle reminiscenze tematiche connesseal re assiro negli atti precedenti: a poco apoco, una volta ridestatosi il sovrano, lamusica continua nel procedimento seguen-do il suo liberarsi della follia così da ri-comporre i lacerti della perduta consape-volezza morale. La bandistica marcia fune-bre che accompagna il supplizio di Fenenamuove il re a compassione: un dialogo divioloncello e flauto sembra suggerire in-sieme la supplica e la grazia divina (aria“Dio di Giuda! l’ara e il tempio”); nell’ac-correre in salvezza di Fenena, Nabucco in-tona la guerresca cabaletta “O prodi miei,seguitemi”, anch’essa inframmezzata dagliinterventi del coro. Fenena, sul punto d’es-sere giustiziata, ha una pagina di toccantesemplicità, il cantabile “Ah dischiuso è ilfirmamento”. La sezione ultima del finalepone un duplice sigillo alla vicenda: loscultoreo coro senza accompagnamento“Immenso Jehovah” e la patetica supplicadi perdono e d’espiazione diAbigaille: sor-ta di romantica ‘regina della notte’, travol-ta dalle più grandi trame dell’affresco sto-rico di cui si trova a essere attrice quasi in-consapevole, non senza che una nota dicompassione cada anche su di lei.