Giuseppe Verdi

15
Giuseppe Verdi Giuseppe Verdi ritratto nel 1886 da Giovanni Boldini Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 Milano, 27 gennaio 1901) è stato un compositore italiano autore di melodrammi che fanno parte del repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo. È considerato il più celebre compositore italiano di tutti i tempi. Firma di Verdi 1 Biografia Giuseppe Verdi nacque a Le Roncole (divenuta in segui- to Roncole Verdi), frazione di Busseto, il 10 ottobre 1813 da Carlo Verdi, oste e rivenditore di generi alimentari, e Luigia Uttini, filatrice. Carlo proveniva da una famiglia di La casa natale a Roncole Verdi agricoltori piacentini (stesse origini della moglie) e, do- po aver messo da parte un po' di denaro, aveva aperto una modesta osteria nella casa delle Roncole, la cui conduzio- ne alternava al lavoro dei campi. Il registro dei battesimi, all'11 ottobre di quell'anno, lo indica come “nato ieri”. Il giorno successivo Giuseppe venne battezzato nella chie- sa locale di San Michele e gli vennero apposti i nomi di Giuseppe Francesco Fortunino. Il terzo giorno della sua nascita il padre di Verdi raggiunse Busseto per notificare la nascita alle autorità locali e venne indicato nel registro comunale coi nomi di Joseph Fortunin François. L'atto di nascita fu redatto in francese, appartenendo in quegli an- ni Busseto e il suo territorio all'Impero francese creato da Napoleone. Pur essendo un giovane di umile classe sociale, riuscì tut- tavia a seguire la propria vocazione di compositore gra- zie alla buona volontà e al desiderio di apprendere dimo- strato. L'organista della chiesa delle Roncole, Pietro Bai- strocchi, lo prese a benvolere e gratuitamente lo indiriz- zò verso lo studio della musica e alla pratica dell'organo e del pianoforte. Più tardi, Antonio Barezzi, un negoziante amante della musica e direttore della locale società filar- monica, convinto che la fiducia nel giovane non fosse mal riposta, divenne suo mecenate e protettore aiutandolo a proseguire gli studi intrapresi. La prima formazione del futuro compositore avvenne tut- tavia sia frequentando la ricca biblioteca della Scuola dei Gesuiti a Busseto, ancora esistente, sia prendendo lezio- ni da Ferdinando Provesi, maestro dei locali filarmonici, che gli insegnò i principi della composizione musicale e della pratica strumentale. Verdi aveva solo quindici anni quando, nel 1828, una sua sinfonia d'apertura venne ese- guita, in luogo di quella di Rossini, nel corso di una rap- 1

description

Giuseppe Verdi vita da wikipedia

Transcript of Giuseppe Verdi

Page 1: Giuseppe Verdi

Giuseppe Verdi

Giuseppe Verdi ritratto nel 1886 da Giovanni Boldini

Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (Le Roncole, 10ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901) è stato uncompositore italiano autore di melodrammi che fannoparte del repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo.È considerato il più celebre compositore italiano di tuttii tempi.

Firma di Verdi

1 Biografia

Giuseppe Verdi nacque a Le Roncole (divenuta in segui-to Roncole Verdi), frazione di Busseto, il 10 ottobre 1813da Carlo Verdi, oste e rivenditore di generi alimentari, eLuigia Uttini, filatrice. Carlo proveniva da una famiglia di

La casa natale a Roncole Verdi

agricoltori piacentini (stesse origini della moglie) e, do-po aver messo da parte un po' di denaro, aveva aperto unamodesta osteria nella casa delle Roncole, la cui conduzio-ne alternava al lavoro dei campi. Il registro dei battesimi,all'11 ottobre di quell'anno, lo indica come “nato ieri”. Ilgiorno successivo Giuseppe venne battezzato nella chie-sa locale di San Michele e gli vennero apposti i nomi diGiuseppe Francesco Fortunino. Il terzo giorno della suanascita il padre di Verdi raggiunse Busseto per notificarela nascita alle autorità locali e venne indicato nel registrocomunale coi nomi di Joseph Fortunin François. L'atto dinascita fu redatto in francese, appartenendo in quegli an-ni Busseto e il suo territorio all'Impero francese creato daNapoleone.Pur essendo un giovane di umile classe sociale, riuscì tut-tavia a seguire la propria vocazione di compositore gra-zie alla buona volontà e al desiderio di apprendere dimo-strato. L'organista della chiesa delle Roncole, Pietro Bai-strocchi, lo prese a benvolere e gratuitamente lo indiriz-zò verso lo studio della musica e alla pratica dell'organo edel pianoforte. Più tardi, Antonio Barezzi, un negozianteamante della musica e direttore della locale società filar-monica, convinto che la fiducia nel giovane non fosse malriposta, divenne suo mecenate e protettore aiutandolo aproseguire gli studi intrapresi.La prima formazione del futuro compositore avvenne tut-tavia sia frequentando la ricca biblioteca della Scuola deiGesuiti a Busseto, ancora esistente, sia prendendo lezio-ni da Ferdinando Provesi, maestro dei locali filarmonici,che gli insegnò i principi della composizione musicale edella pratica strumentale. Verdi aveva solo quindici anniquando, nel 1828, una sua sinfonia d'apertura venne ese-guita, in luogo di quella di Rossini, nel corso di una rap-

1

Page 2: Giuseppe Verdi

2 1 BIOGRAFIA

presentazione di Il barbiere di Siviglia al teatro di Busseto.Nel 1832 si stabilì a Milano, grazie all'aiuto economico diAntonio Barezzi e a una “pensione” elargitagli dal Montedi Pietà di Busseto. A Milano tentò inutilmente di essereammesso presso il locale prestigioso Conservatorio (cheoggi porta il suo nome) e fu per diversi anni allievo diVincenzo Lavigna, maestro concertatore alla Scala. Il 4maggio 1836 sposò Margherita Barezzi, ventiduenne fi-glia del suo benefattore, con la quale due anni più tardiandò a vivere a Milano in una modesta abitazione a PortaTicinese. Questi furono gli anni più duri della sua vita,infatti morirono sia la moglie (18 giugno 1840) che i suoifigli. Dopodiché nel 1839 riuscì finalmente, dopo quattroanni di lavoro, a far rappresentare la sua prima opera al-la Scala: era l'Oberto, Conte di San Bonifacio, su librettooriginale di Antonio Piazza, largamente rivisto e riadatta-to da Temistocle Solera. L'Oberto era un lavoro di stam-po donizettiano, ma alcune sue peculiarità drammatichepiacquero al pubblico tanto che l'opera ebbe un discretosuccesso e quattordici repliche.

1.1 Nabucco

Giuseppe Verdi

Visto l'esito dell'Oberto, l'impresario della ScalaBartolomeo Merelli gli commissionò la commedia Ungiorno di regno, andata in scena con esito disastroso.L'insuccesso dell'opera fu dovuto, con ogni probabilità,alle condizioni in cui fu composta. Un tremendo doloreattanagliava Verdi a causa della tragedia familiare che

aveva vissuto: la morte della moglie e dei figli avuti dalei. La prima ad andarsene era stata la piccola VirginiaMaria, nata nel marzo 1837 e morta nell'agosto 1838;Icilio Romano, nato nel luglio 1838, era morto invecenell'ottobre 1839. Infine la loro madre Margherita eraspirata nel giugno 1840. Verdi era solo, privo ormaidella sua famiglia. Ciò aveva gettato il musicista nel piùprofondo sconforto, e per ironia della sorte l'opera chegli era stata richiesta doveva essere comica.Fu ancora Merelli a convincerlo a non abbandonare la li-rica, consegnandogli personalmente un libretto di sogget-to biblico, il Nabucco, scritto da Temistocle Solera. Ver-di, però, ancora scosso dalla tragedia familiare, ripose illibretto senza neanche leggerlo; sennonché, una sera, perspostarlo, gli cadde per terra e si aprì, caso volle, propriosulle pagine del Va, pensiero. Quando Verdi lesse il te-sto del famoso brano rimase scosso... Dopodiché andò adormire, ma non riuscì a prendere sonno: si alzò, e rilesseil testo più volte, e alla fine lo musicò, e una volta musi-cato il Va, pensiero decise di leggere e musicare tutto illibretto. L'opera andò in scena il 9 marzo 1842 al Teatroalla Scala e il successo fu questa volta trionfale. Fu repli-cata ben sessantaquattro volte solo nel suo primo anno diesecuzione.Con Nabucco iniziò la parabola ascendente di Verdi. Sot-to il profilo musicale l'opera presenta ancora un impian-to belcantistico, in linea con i gusti del pubblico italia-no del tempo, ma teatralmente è un'opera riuscita, no-nostante la debolezza e alcune ingenuità del libretto. Losviluppo dell'azione è rapido, incisivo, e tale caratteristicaavrebbe contraddistinto anche la successiva, e più matu-ra, produzione del compositore. Alcuni personaggi, comeNabucodonosor e Abigaille, sono fortemente caratteriz-zati sotto il profilo drammaturgico, così come il popoloebraico, rappresentato nella condizione della cattivita' ba-bilonese che si esprime in forma corale, unitaria, e cheforse rappresenta il protagonista vero di questa prima, si-gnificativa, creazione verdiana. Uno dei cori dell'opera,il celebre Va, pensiero, con l'immedesimazione del po-polo italiano nella figura del popolo ebraico prigioniero,finì col divenire una sorta di canto doloroso o inno con-tro l'occupante austriaco, diffondendosi rapidamente inLombardia e nel resto d'Italia.

1.2 Gli “anni di galera”

Nabucco segnò l'inizio di una folgorante carriera. Perquasi dieci anni Verdi scrisse mediamente un'operaall'anno, Da I Lombardi alla prima crociata a La battagliadi Legnano, passando per I due Foscari,Giovanna d'Arco,Alzira, Attila, Il corsaro, I masnadieri, Ernani e Macbeth.Tali opere giovanili, ad eccezione delle ultime due, purpresentando talvolta al loro interno pagine di acceso li-rismo e una lucida visione dei meccanismi e delle dina-miche teatrali, non danno testimonianza di un'evoluzionedel maestro verso forme musicali e drammaturgiche piùpersonali e si adagiano su schemi già sperimentati in pas-

Page 3: Giuseppe Verdi

1.3 La “trilogia popolare” 3

Busseto: statua di Giuseppe Verdi

sato e legati alla tradizione melodica italiana precedente.Furono creazioni generalmente di successo rappresenta-te in molti teatri italiani ed europei, ma composte spes-so su commissione, con ritmi di lavoro talvolta massa-cranti e non sempre sorrette da una genuina ispirazione.Per tale ragione, Verdi definì questo periodo della pro-pria vita “gli anni di galera”. Fra la produzione verdianadell'epoca spiccano senz'altro, per forza drammaturgicae fascino melodico due opere, Ernani e Macbeth.

Il monumento a Giuseppe Verdi a Trieste

Tratta dall'omonimo dramma di Victor Hugo, Ernanifu concepito da Verdi fin dall'estate del 1843. Musica-to nell'inverno successivo su libretto di Francesco MariaPiave, venne presentato al pubblico veneziano in mar-zo. La vicenda, ricca di colpi di scena e incentrata su

un triplice amore, diede la possibilità a Verdi di appro-fondire la caratterizzazione di alcuni personaggi dal pun-to di vista drammaturgico e di iniziare ad affrancarsidall'ingombrante influsso dei grandi compositori italia-ni dei primi decenni dell'Ottocento: Gioachino Rossini,Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti.Macbeth, presentata al Teatro La Pergola di Firenze nel1847, è con ogni probabilità il capolavoro giovanile diVerdi. Musicata su libretto di Francesco Maria Piave,si ispira alla tragedia omonima di William Shakespea-re. Negli ultimi decenni è stata sottoposta a un intensoprocesso di rivalorizzazione, anche se generalmente vie-ne rappresentata nella sua veste definitiva del 1865, rive-duta e ampliata dal compositore bussetano. L'opera, dal-le potenti connotazioni drammatiche, si differenzia dalleprecedenti per un maggiore approfondimento psicologicodei protagonisti della tragedia (Macbeth e Lady Macbe-th), preannunciando, col suo debordante lirismo, la trilo-gia popolare di un Verdi entrato nella sua piena maturitàespressiva.Nel 1849, venne presentata al pubblico napoletano LuisaMiller, opera meno affascinante di Macbeth, ma impor-tante per l'evoluzione dello stile musicale e della dram-maturgia verdiana. L'orchestrazione si fa più raffinata chein passato, il recitativo più incisivo e il compositore sca-va nella psiche della protagonista come mai aveva for-se fatto prima di allora. Anche nella creazione succes-siva, Stiffelio, rappresentata per la prima volta a Triestenel 1850, Verdi portò avanti quel lavoro di caratterizza-zione psicologica del personaggio centrale, iniziato conMacbeth e proseguito in Luisa Miller. L'opera presentavaperò alcune debolezze strutturali, dovute in parte ai dra-stici tagli operati dalla censura austriaca, che non le per-misero di imporsi al grande pubblico italiano ed europeo.Ancor oggi Stiffelio è rappresentato raramente.

1.3 La “trilogia popolare”

Un anno più tardi, con Rigoletto (Venezia, 1851), Verdisi sarebbe imposto come il massimo operista italiano delsuo tempo. Rigoletto fu seguito da altri due capolavori as-soluti, Il trovatore e La traviata, che formano con essola cosiddetta "trilogia popolare", o (più impropriamente)“romantica”, del compositore bussetano. Tratto da unapièce di Victor Hugo, Le roi s’amuse, Rigoletto è un'operaprofondamente innovativa, sotto il profilo drammaturgi-co e musicale. Per la prima volta al centro della vicen-da di un'opera drammatica troviamo un buffone di cor-te, cioè un personaggio che, utilizzando una terminologiamoderna, potremmo definire un “emarginato sociale”. Ladimensione emotiva dei protagonisti è colta da Verdi ma-gistralmente attraverso una partitura messa al servizio deldramma e di straordinaria bellezza melodica. Azione emusica sembrano rincorrersi e sostenersi mutuamente inuna vicenda che ha un ritmo di sviluppo rapido, senzacedimenti né parti superflue.

Page 4: Giuseppe Verdi

4 1 BIOGRAFIA

Milano: statua di Giuseppe Verdi in piazza MichelangeloBuonarroti, opera di Enrico Butti

Il miracolo si ripeté con Il trovatore (Roma, 1853), ope-ra dall'impianto più tradizionale, ma altrettanto affasci-nante. Dramma di grande originalità oltretutto, perchési struttura su una vicenda povera di avvenimenti e do-ve i protagonisti o sono proiettati verso un futuro gravidodi incognite, o immersi nei ricordi di un passato lontanoche ne condiziona l'azione e che li sospinge verso un de-stino di morte ineluttabile. Con quest'opera Verdi scrissealcune fra le sue pagine più alte, ricche di patetismo esuggestioni tardo-romantiche che sarebbero nuovamenteemerse pochi mesi più tardi, nella terza opera, in ordinecronologico, della trilogia: La traviata.La traviata (Venezia, 1853) ruota attorno alla storia diuna cortigiana travolta dall'amore per un giovane di buonafamiglia. Più che su alcuni accadimenti esteriori, la vicen-da viene vissuta all'interno della coscienza della protago-nista la cui natura umana è scandagliata da Verdi in tuttele sue minime sfumature. Le scelte stilistiche del gran-de compositore risultano sempre adeguate alla comples-sa drammaturgia dell'opera e si traducono in un raffina-mento orchestrale e in una complessità armonica la cuimodernità non venne all'epoca pienamente recepita. Og-gigiorno alcuni critici considerano La Traviata una ve-ra e propria pietra miliare nella creazione del drammaborghese degli ultimi decenni dell'Ottocento e ne evi-denziano l'influenza su Puccini e gli autori veristi suoicontemporanei[1].

1.4 L'esperienza parigina e Sant'Agata

Con la “trilogia popolare”, Verdi si era imposto comeil più celebre musicista del suo tempo. Eugène Scribe,all'epoca librettista dell'Opéra di Parigi, propose al com-positore un testo in francese per un'opera da rappresenta-re nella Ville Lumière. Non senza esitazioni, Verdi accet-tò. Ne uscì un'opera, Les vêpres siciliennes (1855), di no-tevole impatto musicale ma poco convincente sotto il pro-filo drammaturgico. L'opera, inquadrabile nel genere delGrand opéra, con spettacolari messe in scena, coreografiee movimenti di massa, poco si addiceva al genio verdia-no, approdato con la Traviata a un tipo di drammaturgiapiù intimista, psicologica. Maggior successo avrebbe avu-to, pochi mesi più tardi, la versione italiana dell'opera,I vespri siciliani (Parma, 1855), con la quale si sono ci-mentati, nel secondo dopoguerra alcuni fra i maggioridirettori d'orchestra e interpreti della grande lirica in-ternazionale (celebre la rappresentazione scaligera di DeSabata-Callas del 1951).

La villa di Verdi a Sant'Agata

In quegli anni riaffiorò prepotente in lui, ormai compo-sitore affermato, ricco e noto al pubblico internazionale,il fascino della campagna[2]. Pertanto, nel maggio 1848Verdi acquistò dai signoriMerli la villa di Sant'Agata, unafrazione di Villanova sull'Arda (provincia di Piacenza),dove diventò anche consigliere comunale.[3] Qui si sta-bilì tre anni più tardi, insieme alla sua nuova compagna,il soprano Giuseppina Strepponi, che sposò nel 1859. Lafattoria finì con l'assorbire gran parte del tempo del Mae-stro, almeno tutto quello che la musica gli lasciava liberoe così, via via, col passare degli anni, l'amore per la cam-pagna diventò, per lui, quasi una mania[4]. Le lettere[5]indirizzate al fattore sono una riprova di quanto il “ci-gno di Busseto” fosse esperto in fatto di pioppicultura, diallevamento di cavalli, di irrigazione dei campi, di eno-logia. Quanto poi fosse competente e si tenesse al cor-rente delle ultime novità si può dedurre da una lettera,datata marzo 1888 ed indirizzata ai fratelli Ingegnoli chegli avevano mandato in omaggio sei cachi di cui aveva-no appena iniziato, in Italia, la coltivazione; Verdi se nemostrò subito entusiasta, auspicandone la diffusione su

Page 5: Giuseppe Verdi

1.5 Gli anni della maturità 5

tutto il territorio nazionale. Il 31 agosto 1857 Verdi ot-tenne dalla Repubblica di San Marino il titolo di patriziosanmarinese[6].

1.5 Gli anni della maturità

Caricatura dell'amico Delfico (1860)

La seconda metà degli anni cinquanta dell'Ottocento, fu-rono, per il compositore, anni di travaglio: Verdi pote-va finalmente comporre senza fretta, ma l'intero mondomusicale stava lentamente cambiando. Sui palcosceniciitaliani, il Simon Boccanegra, presentato al pubblico ve-neziano nel 1857, non piacque. Il dramma, prettamen-te politico, non aveva quei risvolti sentimentali che tantoappassionavano il pubblico del tempo e dovette attenderequasi cinque lustri e una rielaborazione radicale (cui col-laborò anche Arrigo Boito) per imporsi definitivamentenel repertorio lirico italiano ed internazionale (1881).Due anni più tardi vedeva la luce, dopo varie vicissitu-dini prima con la censura napoletana (che in pratica reseimpossibile la sua rappresentazione), poi con quella ro-mana, Un ballo in maschera (Roma, 1859), opera di suc-cesso nella quale Verdi mescolò, con sapiente dosaggio,elementi procedenti dal teatro tragico e da quello leggero.Creazione musicalmente e drammaturgicamente raffina-ta, dallo stile elegante e delicato, in Un ballo in mascheraaffiora un'umanità vagamente inquieta, non esente da am-

biguità, che trova nella relazione fra i due protagonisti isuoi momenti liricamente più elevati.Un interessante connubio di elementi comici e tragici(con decisa prevalenza di questi ultimi), si realizza nellaForza del destino (San Pietroburgo, 1862). L'opera pos-siede un indubbio vigore musicale anche se appare in al-cuni punti meno compatta, meno unitaria della preceden-te sotto il profilo teatrale. Ne La forza del destino Verdiriesce tuttavia ad elaborare un linguaggio ancor più rea-listico che in passato, anticipando l'opera successiva, ilDon Carlos, presentato al pubblico parigino nel 1867.

Foto di Giuseppe Verdi, con firma autografa, donata a FrancescoPaolo Frontini

Don Carlos è oggi considerato uno dei grandi capola-vori verdiani. In quest'opera il compositore, pur facen-do proprie alcune impostazioni del Grand opéra (fra cuil'articolazione in cinque atti, l'inserimento di un ballettofra il terzo e quarto atto e la creazione di alcune sceneparticolarmente spettacolari), riesce a scavare in profon-dità nella psicologia dei protagonisti, offrendoci una po-derosa raffigurazione del dramma umano e politico chesconvolse la Spagna nella seconda metà del XVI secolo eche ruota attorno alla logica spietata della ragion di stato.Tale periodo di massima maturazione umana ed artisti-ca culminò con Aida, andata in scena al Cairo la vigi-lia di Natale del 1871. L'opera fu il risultato finale deicontatti tra Verdi e il kedivè d'Egitto, che nel 1869 ave-va invano tentato di ottenere dal maestro un inno perl'inaugurazione del Canale di Suez.[7] Aida costituisceun ulteriore, grande passo in avanti verso la modernità.

Page 6: Giuseppe Verdi

6 1 BIOGRAFIA

Il quasi completo abbandono dei pezzi a forma chiusa,l'uso ancor più accentuato che in passato di temi e motivimusicali ricorrenti potrebbero fare accostare tale operaal dramma wagneriano. In realtà Verdi aveva seguito unpercorso del tutto autonomo in Aida, opera fondamental-mente intimista e poggiata su una vocalità dalle caratteri-stiche prettamente italiane. Ricordiamo a questo proposi-to che la prima opera wagneriana ad essere rappresentatain Italia fu il Lohengrin a Bologna, e ciò avvenne dopola prima esecuzione dell'Aida. Verdi era tuttavia già alcorrente di alcune innovazioni musicali del grande com-positore tedesco, verso il quale inizialmente non nutrivamolta stima[8].Dopo Aida, Verdi decise di ritirarsi a vita privata. Iniziòcosì il periodo del grande silenzio – sia pure interrottodalla Messa di Requiem scritta in occasione della mortedi Alessandro Manzoni – durante il quale il rude conta-dino delle Roncole meditò sui grandi mutamenti artisticiin corso nel mondo. A far uscire Verdi dall'isolamentofu Arrigo Boito, il compositore scapigliato che lo ave-va pubblicamente offeso nel 1863 ritenendolo causa delprovincialismo e dell'arretratezza della musica italiana deltempo.

1.6 Le ultime opere

Milano, la Casa di Riposo per Musicisti in Piazza Buonarroti,fondata da Giuseppe Verdi nel 1899.

Con gli anni Boito aveva compreso che solo Verdi avreb-be potuto portare l'Italia musicale al passo con l'Europae, col fondamentale aiuto dell'editore Giulio Ricordi, siriconciliò con lui. Primo frutto della collaborazione frail grande musicista e l'ex scapigliato fu il rifacimento delSimon Boccanegra rappresentato con grande successo alTeatro alla Scala di Milano nel 1881. Seguirono a distan-za di alcuni anni due opere memorabili: Otello e Falstaff,entrambi frutto delle fatiche letterarie di Boito, che si oc-cupò della stesura dei rispettivi libretti, e di Verdi chene compose la musica. Si tratta di due capolavori assolu-ti del grande bussetano, ormai prossimo alla concezionewagneriana del dramma ma senza pagare un solo tribu-to allo stile del suo coetaneo d'oltralpe. In Boito Verdipoté trovare un collaboratore prezioso, che seppe essere

Vittorio Emanuele III e la regina Elena visitano la tomba di Verdi,nella Casa di riposo per musicisti, a Milano.(stampa dei primi del Novecento)

all'altezza delle proprie concezioni drammaturgiche, unintellettuale di notevole spessore culturale, duttile nellaversificazione e a sua volta musicista, ovvero capace dipensare la poesia in funzione della musica. Le due opere,entrambe rappresentate alla Scala, ebbero esiti diversi. SeOtello incontrò immediatamente i gusti del pubblico, af-fermandosi stabilmente in repertorio, Falstaff lasciò, inun primo momento, perplesso il grande pubblico verdia-no e, più in generale, i melomani italiani. Per la prima vol-ta dopo lo sfortunato Un giorno di regno infatti, l'anzianoVerdi si cimentava nel teatro comico, ma con la sua estre-ma commedia aveva accantonato in un sol colpo tutte leconvenzioni formali dell'opera italiana, dando prova diuna vitalità artistica, di uno spirito aperto alla modernitàe di un'energia creativa sorprendenti. Falstaff fu sempreamato dai compositori ed esercitò un influsso decisivo suigiovani operisti, da Puccini agli autori della Generazionedell'Ottanta.Verdi trascorse gli ultimi anni tra Sant'Agata e Milano.Aveva oramai perso gli ultimi amici di gioventù: AndreaMaffei e sua moglie Clara, Tito I Ricordi ed EmanueleMuzio. Nel 1897 la moglie Giuseppina morì, lasciandolosolo nella sua lunga vecchiaia. Nel 1899 istituì l'Opera Pia- Casa di Riposo per i Musicisti: redigendo il testamento,stabilì molti legati destinati ad essa e a vari altri entisociali, mentre istituì erede universale delle sue ingen-ti ricchezze una cugina (da parte di padre) di Busseto,Filomena Verdi, la cui storia è quella di una fortunataCenerentola. Di famiglia poverissima, aveva abitato con

Page 7: Giuseppe Verdi

7

Carlo Verdi, che aveva voluto strapparla alla miseria dicasa sua. Quando il padre di Verdi morì (14 gennaio1867), il musicista e Giuseppina presero a loro volta incasa la bambina di sette anni, che ribattezzarono Mariaed educarono con ogni cura, considerandola una figlia atutti gli effetti. In seguito la ragazza si sposò con il figliodel notaio Carrara, loro buon amico, ed ebbe quattro figlimaschi. Fu lei a prendersi cura del Maestro rimasto ve-dovo, e fu lei presente al suo letto di morte, insieme allacantante Teresa Stolz.

1.7 La morte

Verdi morì a Milano in un appartamento dove era soli-to alloggiare dal 1872 al Grand Hotel et de Milan[9] alle2:50 del 27 gennaio 1901, a 87 anni. Era venuto nellacittà lombarda per trascorrervi l'inverno, come faceva datempo. Colto da malore, spirò dopo sei giorni di agonia.Il Maestro lasciò istruzioni per i suoi funerali: si sarebbe-ro dovuti svolgere all'alba, o al tramonto, senza sfarzo némusica. Volle esequie semplici, come semplice era sem-pre stata la sua vita. Le ultime volontà del compositorevennero rispettate, ma non meno di centomila personeseguirono in silenzio il feretro. Nei giorni che precedet-tero la morte di Verdi, via Manzoni e le strade circostantivennero cosparse di paglia affinché lo scalpitio dei cavallie il rumore delle carrozze non ne disturbassero il riposo.Venne sepolto a Milano presso la Casa di Riposo per iMusicisti che lui stesso istituì.Tra le cerimonie svoltesi in tutta Italia per commemora-re la morte di Verdi, particolarmente suggestiva fu quel-la che si svolse, alla presenza del Duca di Genova, nelteatro greco di Siracusa. Fu stampata anche una cartolinacommemorativa in occasione del luttuoso evento, mentresia Pascoli che D'Annunzio scrissero composizioni poe-tiche in sua memoria. Al Museo Verdiano Casa Barezzidi Busseto è conservata la prima stesura del manoscrittooriginale dell'ode “In morte di Giuseppe Verdi” (1901)di Gabriele D'Annunzio.

2 Il Verdi non operistico

Verdi si cimentò anche al di fuori dal campo operistico.Dopo aver ricevuto la formazione di maestro di cappella -secondo la prassi italiana dell'epoca - scrissemoltamusicasacra e strumentale, destinata per lo più alla locale Societàfilarmonica. Ricordiamo di questo periodo (1836-1839)un Tantum ergo, che il compositore giudicò molto seve-ramente negli anni della propria maturità.[10] Dall'Oberto(1839) abbandonò, per oltre vent'anni, i generi non ope-ristici, con l'eccezione della musica da camera (fra cuialcune romanze da salotto).Nel 1862 compose, per l'Esposizione Universale diLondra, l'Inno delle Nazioni su testo di Boito. Molti annipiù tardi, Verdi scrisse una Messa di requiem per la mor-

Giuseppe Verdi fotografato nel 1876 da Étienne Carjat

te di Alessandro Manzoni (rappresentata nella Chiesa diSan Marco a Milano il 22 maggio 1874). In realtà già do-po la morte di Rossini (1868), Verdi aveva proposto aben undici compositori italiani del tempo, come omag-gio collettivo al compositore pesarese, un Requiem mairealizzato. Per sé aveva riservato l'ultimo brano, quel Li-bera me, Domine che avrebbe recuperato successivamen-te, inserendolo, con alcuni cambiamenti, nel Requiem perManzoni.Sempre nel campo della musica sacra, Verdi compose unPater noster, su testo in volgare di Dante, pubblicato nel1880 e i Quattro pezzi sacri, composti nella tarda maturitàe pubblicati nel 1898:AveMaria, StabatMater, Laudi allaVergine e Te Deum.Di Verdi, nel genere cameristico, ricordiamo alcune operegiovanili come le Sei romanze (ed. 1838) e Album di seiromanze (ed. 1845) per voce e pianoforte e il Quartettoper archi in mi minore (1873).Degno di nota è anche il Valzer in fa maggiore (1859)composto per pianoforte, che sarà poi orchestrato daNinoRota per la colonna sonora de Il Gattopardo.

3 Verdi e la politica

Verdi partecipò attivamente alla vita pubblica del suotempo. Anche se nell'ultima parte della sua vita traspare,dall'epistolario e dalle testimonianze dei suoi contempo-ranei, una disillusione, un disincanto, nei confronti dellanuova Italia unita, che forse non si era rivelata all'altezza

Page 8: Giuseppe Verdi

8 5 OPERE LIRICHE

delle proprie aspettative. Fu sostenitore dei moti risor-gimentali (durante l'occupazione austriaca la scritta “Vi-va V.E.R.D.I.” era scritta sui muri e letta come “VivaVittorio Emanuele Re d'Italia"). Cavour lo volle candi-dato alla Camera del primo parlamento del Regno d'Italia(1861-1865), eletto come Deputato nel Collegio di BorgoSan Donnino, l'attuale Fidenza, al ballottaggio del 3 feb-braio 1861. Il Re lo nominerà poi, per motivi culturalie perché fra i maggiori contribuenti del Regno, senatorenel 1874.Ha scritto il critico Carlo Calcaterra:

4 Personalità

Per lungo tempo Verdi è stato considerato un tranquillouomo di campagna toccato dal genio, un uomo rusticoe schietto, integerrimo, e di rara onestà intellettuale. Ta-le immagine si univa a quella del patriota ardente, che agiusto titolo sedette come deputato nel primo parlamentodell'Italia unita (1861). Aspetti questi, facenti sicuramen-te parte della sua personalità ma che da soli non posso-no spiegare la grandezza dell'artista e delle sue immortalicreazioni. In realtà Verdi fu un operista attento alle gran-di correnti di pensiero che percorrevano l'Italia e l'Europadel tempo, pronto a mettersi in discussione e nel contem-po profondamente conscio del proprio valore. Sempre ag-giornatissimo, alla ricerca di nuovi soggetti cui ispirare leproprie opere, fu un grande frequentatore della capitaleartistica dell'Europa del tempo, Parigi. Il suo primo viag-gio nella Ville Lumière risale al 1847, l'ultimo, al 1894, inoccasione dell'allestimento dell'Otello che egli stesso vol-le seguire personalmente. Compositore meticoloso, dota-to di un'eccezionale sensibilità drammaturgica che avevaulteriormente affinato con gli anni, Verdi fu per tutta lasua vita uno sperimentatore, proteso verso traguardi sem-pre più alti e dotato di un senso critico fuori del comune,che gli permise di andare incontro ai gusti di un pubbli-co sempre più esigente pur senza mai rinunciare ai propriconvincimenti di uomo ed artista. L'enorme epistolarioche ci ha lasciato, oltre a rappresentare un affascinanteaffresco di quasi settant'anni di storia italiana (dalla metàdegli anni trenta dell'Ottocento sino alla fine del secolo),è uno strumento per conoscere un Verdi “inedito”, orgo-glioso della propria estrazione contadina, ma allo stessotempo uomo fondamentalmente colto e osservatore finedella realtà e dell'ambiente che lo circondavano, perso-naggio inquieto e protagonista carismatico di un'epocamemorabile. Stimato e amato da un ampio pubblico in-ternazionale è, con Giacomo Puccini, l'operista italianopiù rappresentato al mondo, occupando un posto privile-giato nell'olimpo dei più grandi creatori musicali di tuttii tempi.

Monumento a Giuseppe Verdi in Piazzale della Pace a Parma,opera di Ettore Ximenes

Una delle ultime immagini fotografiche di Giuseppe Verdi,custodita al Castello d'Albertis di Genova

5 Opere liriche

• Oberto, Conte di San Bonifacio (Teatro alla Scala diMilano, 17 novembre 1839) - Dramma in due atti diTemistocle Solera

• Un giorno di regno (Teatro alla Scala di Milano, 5settembre 1840) - Melodramma giocoso in due attidi Felice Romani

• Nabucco (Teatro alla Scala di Milano 9 marzo 1842)- Dramma lirico in quattro parti di Temistocle Solera

Page 9: Giuseppe Verdi

9

• I Lombardi alla prima crociata (Teatro alla Scaladi Milano, 11 febbraio 1843) - Dramma lirico inquattro atti di Temistocle Solera

• Ernani (Teatro La Fenice di Venezia, 9 marzo 1844)- Dramma lirico in quattro parti di Francesco MariaPiave

• I due Foscari (Teatro Argentina di Roma, 3 novem-bre 1844) - Tragedia lirica in tre atti di FrancescoMaria Piave

• Giovanna d'Arco (Teatro alla Scala di Milano, 15febbraio 1845) - Dramma lirico in un prologo e treatti di Temistocle Solera

• Alzira (Teatro San Carlo di Napoli, 12 agosto 1845)- Tragedia lirica in un prologo e due atti di SalvadoreCammarano

• Attila (Teatro La Fenice di Venezia, 17 marzo 1846)- Dramma lirico in un prologo e tre atti di TemistocleSolera

• Macbeth (Teatro della Pergola di Firenze, 14 marzo1847) - Melodramma in quattro parti di FrancescoMaria Piave

• I masnadieri (Her Majesty’s Theatre di Londra, 22luglio 1847) - Melodramma tragico in quattro partidi Andrea Maffei

• Jérusalem (Teatro de l'Opéra di Parigi, 26 novembre1847) - Opera in quattro atti di Alphonses Royer eGustave Vaëz, rifacimento de I Lombardi alla primacrociata

• Il corsaro (Teatro Grande di Trieste, 25 ottobre1848) - Melodramma in tre atti di Francesco MariaPiave

• La battaglia di Legnano (Teatro Argentina di Roma,27 gennaio 1849) - Tragedia lirica in quattro atti diSalvadore Cammarano

• Luisa Miller (Teatro San Carlo di Napoli, 8 di-cembre 1849) - Melodramma tragico in tre atti diSalvadore Cammarano

• Stiffelio (Teatro Grande di Trieste, 16 novembre1850) - Melodramma in tre atti di Francesco MariaPiave

• Rigoletto (Teatro La Fenice di Venezia, 11 marzo1851) - Melodramma in tre atti di Francesco MariaPiave

• Il trovatore (Teatro Apollo di Roma, 19 genna-io 1853) - Dramma in quattro parti di Salvado-re Cammarano, con aggiunte di Leone EmanueleBardare

• La traviata (Teatro La Fenice, 6 marzo 1853) -Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave

• Les vêpres siciliennes (Teatro dell'Opéra di Parigi,13 giugno 1855) - Dramma in cinque atti di EugèneScribe e Charles Duveyrier)

• Simon Boccanegra (Teatro La Fenice, 12 marzo1857) -Melodramma in un prologo e tre atti di Fran-cesco Maria Piave; seconda versione, su libretto ri-visto e ampliato da Arrigo Boito (Teatro alla Scaladi Milano, 24 marzo 1881)

• Aroldo (Teatro Nuovo di Rimini, 16 agosto 1857)- Melodramma in quattro atti di Francesco MariaPiave, rifacimento di Stiffelio

• Un ballo in maschera (Teatro Apollo di Roma, 17febbraio 1859) - Melodramma in tre atti di AntonioSomma

• La forza del destino (Teatro Imperiale di San Pietro-burgo, 10 novembre 1862) - Opera in quattro atti diFrancesco Maria Piave

• Don Carlos (Teatro de l'Opéra di Parigi, 11 mar-zo 1867) - Opera in cinque atti di Joseph Méry eCamille du Locle

• Aida (Teatro khediviale dell'Opera del Cairo, 24 di-cembre 1871) - Opera in quattro atti di AntonioGhislanzoni

• Otello (Teatro alla Scala di Milano, 5 febbraio 1887)- Dramma lirico in quattro atti di Arrigo Boito

• Falstaff (Teatro alla Scala di Milano, 9 febbraio1893) - Commedia lirica in tre atti di Arrigo Boito

6 Epistolari• Autobiografia. Dalle lettere, Collezione Le Scie,Mondadori, I° ed. 1941.

• Autobiografia dalle lettere, a cura di Mario Oberdor-fer, Collana Biblioteca Universale Rizzoli n.231-4,Rizzoli, Milano, 1951.

• Verdi come era. Piccola antologia dalle lettere, a curadi Giampiero Tintori, Mondadori, 1966.

• Quartetto milanese. Lettere di Giuseppe Verdi, Giu-seppina Strpponi, Clara Maffei e di altri personaggidel mondo politico e artistico dell'epoca, Vallecchi,Firenze, 1972.

• Giuseppe Verdi: Autobiografia dalle lettere, a curadi Mario Oberdorfer. Nuova edizione riveduta daMarcello Conati, Collana Biografie, BUR, Milano,1981.

• Libretti. Lettere, a cura di Michele Porzio, Colla-na Oscar Classici n.516, Mondadori, 2001; Colla-na Nuovi Oscar Classici, Mondadori, 2013, ISBN978-88-04-62944-3.

Page 10: Giuseppe Verdi

10 10 NOTE

• Lettere, a cura di Eduardo Rescigno, Collana imillenni, Einaudi, Torino, 2012, ISBN 978-88-06-21353-4.

• E' così bella cosa il ridere. Lettere di un genio com-preso, Collana I pacchetti, L'Orma Editore, Roma,2013, ISBN 978-88-98-03812-1.

• Verdi. L'uomo nelle sue lettere. A cura di Franz Wer-fel e Paul Stefan, Collana Le Navi, Castelvecchi,Roma, 2013, ISBN 978-88-76-15895-7.

• id., Le lettere genovesi, con DVD, a cura di R. Iovinoe R. Ponte, Collana Quaderni n.7, Istituto Nazionaledi Studi Verdiani, 2014, ISBN 978-88-85-06555-0.

7 Verdi e il cinema

Film biografici, più o meno liberamente tratti dalla vitadi Giuseppe Verdi:[12]

• Giuseppe Verdi nella vita e nella gloria (1913) - filmdiretto da Giuseppe De Liguoro

• Giuseppe Verdi (1938) - film diretto da CarmineGallone

• Giuseppe Verdi (1953) - film diretto da RaffaelloMatarazzo

• Giuseppe Verdi (1963) - sceneggiato televisivodiretto da Mario Ferrero

• Verdi (1982) - sceneggiato televisivo diretto daRenato Castellani

• Giuseppe Verdi (2000) - documentario di FrancescoBarilli

8 Onorificenze

8.1 Onorificenze italiane

8.2 Onorificenze straniere

• Cittadinanza onoraria di Parma con medaglia d'oro(5 aprile 1872), per mano del sindaco AlfonsoCavagnari

9 Curiosità

• Giuseppe Verdi venne raffigurato sulla banconotada 1.000 lire italiane, dal 1962 al 1969 (1º tipo dibanconota) e dal 1969 al 1981 (come 2º tipo dibanconota).

• Nel 2010 la trasmissione televisiva Il più grande(italiano di tutti i tempi) l'ha eletto seconda perso-na italiana più grande di tutti i tempi alle spalle diLeonardo Da Vinci.

• Nel 2012 il maestro Vittorio Rainieri ha raffigura-to, in occasione del bicentenario dalla nascita, la ri-visitazione pittorica di tutte le 27 opere del grandemaestro G.Verdi.[18]

• Nel 2013 la zecca italiana ha dedicato una monetacommemorativa da 2 euro al 200 anniversario dellanascita di Giuseppe Verdi.

• In occasione del bicentenario della nascita di Giu-seppe Verdi il numero 3028 di Topolino gli ha de-dicato una storia dal titolo: Topolino e il codicearmonico.[19]

10 Note[1] Fra questi, René Leibowitz, secondo il quale «è pre-

sente quel lirismo realistico che già fa presagire il ve-rismo di certi successori di Verdi fin da La traviata»(René Leibowitz, Storia dell'Opera, Milano, Garzanti Ed.,1966, pag. 226 traduzione di Maria Galli De' Furla-ni dall'originale francese dello stesso autore Histoire del'Opéra, Ed. Bouchet/Chastel, Parigi 1957).

[2] Unitamente, secondo Maria Zaniboni (cfr. Maria Zani-boni, Il genio e l'agricoltura vanno d'accordo, in Historian.272, ottobre 1980) al desiderio di incalzante di «far sol-di» per comprarsi una casa ed un podere. Egli «desidera-va il denaro», scrive la Zaniboni, «per una caratteristicaragione contadinesca che tutti i contadini portano sempredentro di sé: il sogno di avere un campo, una casa, unmuloed, eventualmente, anche una moglie.

[3] 350 «biolche» circa, con tutte le sementi, invernaglie, paliper le viti, quattro grandi botte di circa di circa 50 «brente»,tine e la «gran macchina» del fiume Ongina per irrigare leortaglie.

[4] «il se lève presque avec le jour - scriveva ad un'amica Giu-seppina Strepponi - pour aller examiner le blè, le mais, lavigne».

[5] In vita sua, Verdi scrisse una gran quantità di lettere, granparte delle quali conservate in copia nei cosiddetti “co-pialettere” che tuttora costituiscono una fonte ecceziona-le per la ricostruzione del suo carteggio, periodicamen-te pubblicato in edizioni moderne dall'Istituto NazionaleStudi Verdiani.

[6] Annuario della Nobiltà Italiana, parte VI, anno 2000 esegg.

[7] Aida, dal Sito ufficiale di Giuseppe Verdi

[8] Possiamo constatarlo dai carteggi. Il 31 dicembre 1865,in una lettera diretta ad un amico da Parigi, Verdi così

Page 11: Giuseppe Verdi

11

scriveva: «Ho sentito anche la sinfonia del Tannhäuser.È matto!!!» (Verdi, lettere 1835-1900 a cura di Giusep-pe Porzio, p. 403, Milano, Mondadori, 2000) e qualcheanno più tardi (19 novembre 1871) nell'esprimere un giu-dizio sul Lohengrin: «Impressione mediocre [...] l'azionelenta come la parola. Quindi noia... (Verdi, lettere 1835-1900 a cura di Giuseppe Porzio, p. 420, Milano, Arnol-do Mondadori Editore SpA, 2000). Con gli anni avrebbemutato il proprio giudizio e alla morte di Wagner avreb-be pronunciato parole di sincero rammarico e profondastima nei suoi confronti. Si dice che, benché avesse ascol-tato pochissime opere di Wagner, Verdi nel suo armadioconservasse sempre le pubblicazioni di tutti gli spartiti delmaestro tedesco.

[9] Il sito dell'Hotel contiene alcune immagini e una brevestoria della presenza del Maestro presso quella dimora: Ilsito

[10] Giuseppe Verdi, ritrovata una composizione sacra a FinaleLigure, mentelocale.it, 11 giugno 2013. URL consultatol'11 giugno 2013.

[11] Poesia e canto, Zanichelli, Bologna, 1952, p. 344 e sgg.

[12] filmografia

[13] Scheda senatore VERDI Giuseppe

[14] vedi qui

[15] Giuseppe Verdi | Vita e Opere | Aida

[16] vedi qui

[17] vedi qui. L'Onorificenza gli venne consegnata nella sua vil-la di Sant'Agata per mano dell'editore francese delle sueopere, incaricato dall'allora presidente della RepubblicaFrancese, Luigi Napoleone Bonaparte.

[18] [www.spiritoverdiano200.it Lo spirito Verdiano], spirito-verdiano200.it. URL consultato il 28 dicembre 2014.

[19] Topolino numero 3028 pagina 9

11 Bibliografia essenziale• Vittorio Rainieri “Spirito Verdiano” 1813-2013 Ri-visitazione pittorica di tutte le 27 Opere del grandemaestro Giuseppe Verdi

• AbramoBasevi, Studio sulle opere di Giuseppe Verdi,Firenze, Tipografia Tofani, 1859 (reprint Forni).

• Carlo Gatti, Verdi, Milano, Alpes, 1931 (nuovaedizione Milano, Mondadori, 1951).

• Franco Abbiati, Giuseppe Verdi, Milano, Ricordi,1959 (4 voll.).

• Frank Walker, The man Verdi, New York, Knopf1962 (trad. it. L'uomo Verdi, Milano,Mursia, 1964).

• Gabriele Baldini, Abitare la battaglia (a cura diFedele D'Amico), Milano, Garzanti, 1970.

• Luciano Zeppegno, Il manuale di Verdi, Lato side,Roma, 1980.

• Julian Budden, The Operas of Verdi, Londra, Cas-sell, 1973-1981 (trad. it. Le opere di Verdi, 3 vol.Torino, EDT, 1985-1988).

• Giampiero Tintori, Invito all'ascolto di GiuseppeVerdi , Milano, Mursia, 1983.

• Massimo Mila, Verdi (a cura di Pietro Gelli),Milano, Rizzoli, 2000.

• (DE) Christian Springer, Verdi und die Interpre-ten seiner Zeit, Holzhausen, Vienna 2000. ISBN3-85493-029-1

• (DE) Christian Springer, Verdi-Studien (Verdi inWien / Hanslick versus Verdi / Verdi und Wagner/ Zur Interpretation der Werke Verdis / Re Lear -Shakespeare bei Verdi), Vienna, Edition Praesens,2005. ISBN 3-7069-0292-3

• Giovanni Cenzato, Itinerari Verdiani, Milano, Ce-schina, 1955.

• Knud Arne Jürgensen, The Verdi ballets, Parma,Istituto nazionale studi verdiani, 1995 - PremioRotary Club “Giuseppe Verdi” - 4

• Carteggio Verdi-Somma, a cura di Simonetta Ric-ciardi, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani,2003

• Claudia Polo, Immaginari verdiani. Opera, media eindustria culturale nell'Italia del XX secolo, Milano,BMG/Ricordi, 2004.

• Dino Rizzo, “Verdi filarmonico e Maestro dei filar-monici bussetani”, Parma, Istituto nazionale di Stu-di verdiani, 2006, Premio Rotary Club “GiuseppeVerdi” - 6.

• Dino Rizzo (a cura di), “Atti del Convegno Verdi, laMusica e il Sacro", Fidenza, Mattioli 1885, 2014.

• Carteggio Verdi-Luccardi, a cura di Laura Genesio,Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2008

• Marcello Conati, Officina Verdi, nuove ricognizioni,Reggio nell'Emilia, Diabasis, 2010.

• Teresa Camellini (a cura di), «Sarà un progresso»...tornando a Verdi, Reggio nell'Emilia, Diabasis,2010.

• Riccardo Viagrande, Verdi e Boito. “All'artedell'avvenire”. Storia di un'amicizia e di una col-laborazione artistica, Monza, Casa Musicale Eco,2013.

Page 12: Giuseppe Verdi

12 15 COLLEGAMENTI ESTERNI

• Giuseppe Leone - Roberto Zambonini, SempreVer-di - Viaggio poetico-musicale fra “pascoli” romagnolie giardini dannunziani , Ed. Il Melabò - Centro Stu-di Musica e Parola, Malgrate, Palazzo Agudio, 30agosto 2013.

• Luciana d'Ambrosio Marri, Donne all'opera conVerdi. e-book, 2013.

• Luigi Inzaghi, Giuseppe Verdi e Milano, Meravigliedizioni MilanoExpo, Milano, 2013.

• Carteggio Verdi-Morosini (1842-1901) a cura di Pie-troMontorfani, apparato critico e note a cura di Giu-seppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istitutonazionale di studi verdiani, 2013

• Roberta Montemorra Marvin (ed. by), The Cam-bridge Verdi Encyclopedia, Cambridge-New York,Cambridge University Press, 2013

• Simone Fappanni, L'arte al tempo di Giuseppe Verdi,Edizioni Fantigrafica, Cremona, 2013.

• Marcello Conati, Piegare la nota. Contrappunto edramma in Verdi, Firenze, Leo S. Olschki, 2014,ISBN 978-88-222-6309-4.

12 Edizioni critiche

• Giuseppe Verdi, Messa da requiem, edizione criticaa cura di Marco Uvietta, Bärenreiter Verlag, Kassel,2014

13 Voci correlate

• Roncole Verdi

• Busseto

• Casa Barezzi

• Lista delle composizioni di Giuseppe Verdi

14 Altri progetti

• Wikisource contiene una pagina dedicata aGiuseppe Verdi

• Wikiquote contiene citazioni di o suGiuseppeVerdi

• Commons contiene immagini o altri file suGiuseppe Verdi

15 Collegamenti esterni• Museo Multimediale “Casa Natale Verdi” - Sito uf-ficiale del museo allestito nella casa dove nacqueGiuseppe Verdi

• Giuseppe Verdi in Open Directory Project, Netsca-pe Communications. (Segnala su DMoz un collegamen-to pertinente all'argomento “Giuseppe Verdi”)

• Associazione Culturale Artistica Amici di Verdi

• (EN) Spartiti liberi di Giuseppe Verdi inInternational Music Score Library Project, ProjectPetrucci LLC.

• Archivio Storico Ricordi - Collezione GiuseppeVerdi su Internet Culturale

• Giuseppe Verdi, un sito dedicato al Maestro dal pro-getto Passioneperlacultura, a cura della casa editriceUTET

• Giuseppe Verdi: brani musicali da Magazzini-Sonori arie e opere in versione integrale

• Sito del centenario

• L'"Album Verdi” della biblioteca nazionale diNapoli in formato digitale

• Enciclopedia Treccani

• Il soggiorno genovese a villa Sauli presso AngeloMariani

• Senatori dell'Italia Liberale Giuseppe Verdi

• Il sito della regione Emilia-Romagna per il bicente-nario della nascita

• Il sito della Presidenza del Consiglio per ilbicentenario della nascita

• Festival per il bicentenario della nascita a Edmonton,Alberta, Canada

• Il sito della prima app per iPhone e iPad su Giusep-pe Verdi e Milano, realizzata con il Patrocinio delComune e della Provincia di Milano

• (DE) Sito su Giuseppe Verdi

• L'organo “Francesco Bossi” (1797) della chiesa par-rocchiale di S. Michele Arcangelo in Roncole Verdi(PR)

Page 13: Giuseppe Verdi

13

16 Fonti per testo e immagini; autori; licenze

16.1 Testo• Giuseppe Verdi Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe%20Verdi?oldid=70707808 Contributori: Twice25, Rinina25, Snowdog, Mi-

kyT, Stan Shebs, ArnoLagrange, Suisui, Romanm, Leonard Vertighel, Webkid, Alberto da Calvairate, Ary29, Patty, Madaki, Viames, M7,Fil, Retaggio, Alfiobot, Marcel Bergeret, TierrayLibertad, Cestlogique, Sicilgolem, Cruccone, Godzillante, F. Cosoleto, Luisa, Helios,Guam, Luki-Bot, Pil56, Biopresto, OrsOrazio, LuckyLisp, Alec, YurikBot, Marco Bonavoglia, Tobia Gorrio, Nick1915, Patrus, Grou-cho85, Semolo75, Filippof, Stemby, Vipera, Tomfox, Accurimbono, LeonardoRob0t, Marko86, Moongateclimber, Tikki, Chobot, FlaBot,SunBot, Paobac, Al Pereira, Jotar, Senpai, Jalo, Eskimbot, Pn, Al-Kasim, Red devil 666, KS, Basilero, .snoopy., Mauro742, Elwood,IfAny, Alexander VIII, Chlewbot, Rago, Alb, Qbert88, Bronzino, Leoman3000, Rojelio, Codas, TheCadExpert, Eumolpo, Un1c0s bot,Medan, Squittinatore, Sannita, Moloch981, Sailko, Dsarra, Leporello, Pirizz, Klaudio, SashatoBot, Interfc, Zanzalo, Nickanc, Visor, Mur-ray, Larry Yuma, Dedee, Mercury, Davide21, Ignisdelavega, AttoRenato, Caulfield, Xangar, Dapa19, Pipep, Johnlong, Elfostanco, Mas-simo Macconi, Rosnie, Thijs!bot, Osk, Furriadroxiu, Ciosnel, Riccardobot, Giovannigobbin, .anaconda, Mr buick, Sirabder87, AndreaC,.anacondabot, Olando, Nicoli, .snoopybot., Brownout, JAnDbot, Vituzzu, Remulazz, TekBot, Bramfab, Elcairo, Raiart, Frazzone, Oli-va18, Z3ratul, Manuel M, M.B., Rael, Gian-, Marcol, Razzairpina, CommonsDelinker, LucaLuca, Barbaking, MelancholieBot, RevertBot,Mizardellorsa, GiovaneScuola2006, Snow Blizzard, Matafione, Tirinto, Supernino, Bot-Schafter, ElborBot, Justinianus da Perugia, LucaZ.za, Cotton, Alfredo48, Henrykus, TXiKiBoT, Biobot, RanZag, VolkovBot, LukeWiller, Ripepette, BetaBot, Abbot, Gliu, Idioma-bot,.sEdivad, Leopold, Fontema, AlnoktaBOT, Aracuano, Gaetanolamparelli1957, Bonand, Basilicofresco, SanniBot, Wiwi1, BotMultichill,SieBot, Mahmud, Kronin, Nikbot, Bois guilbert, Tiesse, Lorenzo Fratti, Melos, Ing.dox, Milio1, Geminiano, Crypto, Phantomas, OKBot,Sean connery, Azrael555, RennyDJ, SuperBot, Tia solzago, DarkAp, Nottambulo, ...Angelita..., Klasis, Ask21, .avgas, Buggia, Ichiki, Si-mo1987, Gab.pr, BotSimo82, DragonBot, Restu20, Dr Zimbu, PixelBot, Vito Calise, ElMeBot, Enrico Greco, Sandrobt, AnjaQantina,No2, Nicolago, Austro, GatoSelvadego, Alexbot, Ticket 2010081310004741, BOTarate, Kibira, Turgon, Superzen, Maxperot, FixBot,Albertomos, Eustace Bagge, Discanto, RaminusBot, Louperibot, Homerhomer, IncolaBot, LaaknorBot, Mau986, Demart81, Guidomac,Marco 27, Luckas-bot, Paolobon140, Amirobot, Duijvenbode, Nallimbot, Antonio Garganese, FrescoBot, MapiVanPelt, Itemirus, Gu-drun Meyer, Nicbe, AttoBot, Midnight bird, ArthurBot, Sofocle77, Pierluigiledda, Marco Bernardini, Delasale, Xqbot, Musicaclassica,Euphydryas, ALESSANDROMARCOA, Whatnwas, Tri87, Melkor II, Daniel 56, Anassagora, Pickwick2000, Dumi, L736E, Bo ke ne so,K'n-yan, Abbott, Dry Martini, DottLeo, NChopi, Frigotoni, TobeBot, RedBot, Dega180, AlFaris, Dinamik-bot, Wikipedio4444, Kami-kazeBot, Pèter, Horcrux92, Wurk, Maria.martelli, Normangreek, Michi81, Portocane, GrouchoBot, Amici di Verdi, Nubifer, EmausBot,Nessa-96, ZéroBot, Francescorussig, SandorKrasna, Flavio Filoni, JackieBot, Kill off, Taueres, Giacomo Seics, Barracudabat, Jebulon, Shi-vanarayana, Nulla Servitus, Rotpunkt, WikitanvirBot, TauerBot, BohemianRhapsody, FCom T 65, Domilito07, Valentozza, MassimilianoPanu, MerlIwBot, NewLibertine, Solidea111, Spaceodissey, Hiroshima1945, Varie11, Sabit Sejdoski, Snaevar-bot, Radd94, Daniele Gavi,Adriano.93, Ricordisamoa, Andreafava67, Aplasia, Bruno bytyci95, Pirrica, Madamec, Αππο, Franciaio, Giobru, Kokky92, Martin8, Bi-nomio77, Botcrux, Dimitri1cantemir, Matteo Mattei 71, Adalingio, Ale Sasso, JarektBot, SamoaBot, CorneliusNepos, Ripeus, Aleksei8,Vegetable, Giorgiosen, Euparkeria, Domold, Paperoga17, Dimitrij Kasev, Fedeloo, StreamOpera, Rotbot, Gennaro6409, Gaetano 14, AmirEl Maruc, Amir El Arabuc, Amir El Salvador e Anonimo: 539

16.2 Immagini• File:Broom_icon.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/2c/Broom_icon.svg Licenza: GPL Contributori: http://

www.kde-look.org/content/show.php?content=29699 Artista originale: gg3po (Tony Tony), SVG version by User:Booyabazooka• File:Casa_di_riposo_Giuseppe_Verdi.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/45/Casa_di_riposo_Giuseppe_

Verdi.jpg Licenza: CC BY-SA 3.0 Contributori: Opera propria Artista originale: Paolobon140• File:Cavaliere_di_Gran_Croce_OCI_Kingdom_BAR.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/10/Cavaliere_

di_Gran_Croce_OCI_Kingdom_BAR.svg Licenza: Public domain Contributori: institutional Italian Army home site (www.esercito.difesa.it) page Artista originale: F l a n k e r

• File:Cavaliere_di_gran_Croce_Regno_SSML_BAR.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/dc/Cavaliere_di_gran_Croce_Regno_SSML_BAR.svg Licenza: CC BY 3.0 Contributori: Opera propria Artista originale: F l a n k e r

• File:Commons-logo.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4a/Commons-logo.svg Licenza: Public domain Con-tributori: This version created by Pumbaa, using a proper partial circle and SVG geometry features. (Former versions used to be slightlywarped.) Artista originale: SVG version was created by User:Grunt and cleaned up by 3247, based on the earlier PNG version, created byReidab.

• File:Crystal_Clear_app_Login_Manager.png Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/ca/Crystal_Clear_app_Login_Manager.png Licenza: LGPL Contributori: All Crystal icons were posted by the author as LGPL on kde-look Artista originale:Everaldo Coelho and YellowIcon

• File:DSCF8207.JPG Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/26/DSCF8207.JPG Licenza: CC BY 2.5 Contributori:Twice25 e Rinina25 Artista originale: Twice25 e Rinina25

• File:Exquisite-kfind.png Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f1/Exquisite-kfind.png Licenza: GPL Contributori:www.kde-look.org Artista originale: Guppetto

• File:G._Verdi_2.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/0/03/G._Verdi_2.jpg Licenza: Pubblico dominio Contributori: ?Artista originale: ?

• File:GiuseppeVerdi.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/c4/GiuseppeVerdi.jpg Licenza: Public domainContributori: Bonhams Artista originale: Ferdinand Mulnier

• File:Giuseppe_Verdi.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/9b/Giuseppe_Verdi.jpg Licenza: Public domainContributori: http://www.regione.piemonte.it/cultura/risorgimento/sala14.htm, Museo nazionale del Risorgimento, TorinoArtista originale:en:Giovanni Boldini

• File:Giuseppe_Verdi_casa_natale.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/98/Giuseppe_Verdi_casa_natale.jpgLicenza: CC BY 3.0 Contributori: Opera propria Artista originale:Maxperot

Page 14: Giuseppe Verdi

14 16 FONTI PER TESTO E IMMAGINI; AUTORI; LICENZE

• File:Giuseppe_Verdi_signature.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/0f/Giuseppe_Verdi_signature.svgLicenza: CC BY-SA 3.0 Contributori: Questo file deriva da: Giuseppe_Verdi_signature.jpg <a href='//commons.wikimedia.org/wiki/File:Giuseppe_Verdi_signature.jpg' class='image'><img alt='Giuseppe Verdi signature.jpg' src='//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/da/Giuseppe_Verdi_signature.jpg/50px-Giuseppe_Verdi_signature.jpg' width='50' height='16'srcset='//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/da/Giuseppe_Verdi_signature.jpg/75px-Giuseppe_Verdi_signature.jpg1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/da/Giuseppe_Verdi_signature.jpg/100px-Giuseppe_Verdi_signature.jpg 2x'data-file-width='1126' data-file-height='368' /></a>Artista originale: Giuseppe_Verdi_signature.jpg: Dumi

• File:Harp2_ganson.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5c/Harp2_ganson.svg Licenza: CC0 Contributori:openclipart Artista originale: Gerald_G

• File:Legion_Honneur_Chevalier_ribbon.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/e6/Legion_Honneur_Chevalier_ribbon.svg Licenza: CC-BY-SA-3.0 Contributori: Opera propria, based on a picture form pl-wiki. Artista originale: Questaimmagine vettoriale è stata creata con Inkscape da Orem, e poi il codice modificato manualmente.

• File:Legion_Honneur_GC_ribbon.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/ba/Legion_Honneur_GC_ribbon.svgLicenza: CC-BY-SA-3.0 Contributori: Own work, based on picture form pl-wiki. Artista originale: Orem (wiki-pl: Orem, commons: Orem)

• File:Lesser_coat_of_arms_of_the_Kingdom_of_Italy_(1890).svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/be/Lesser_coat_of_arms_of_the_Kingdom_of_Italy_%281890%29.svg Licenza: Public domain Contributori:

• Regio decreto nº 7282, serie 3ª, del 27 novembre 1890

Artista originale: F l a n k e r• File:Milano_Statua_di_Verdi.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f4/Milano_Statua_di_Verdi.jpg Licenza:

CC-BY-SA-3.0 Contributori: ? Artista originale: User:Gilbertus• File:Nota_disambigua.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/bc/Nota_disambigua.svg Licenza: Public domainContributori: Originally from it.wikipedia; description page is/was here. Artista originale: Original uploader was Krdan Ielalir at it.wikipedia

• File:Ord.Franz.Joseph-COM.png Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/9d/Ord.Franz.Joseph-COM.png Licenza:CC BY-SA 3.0 Contributori: Opera propria Artista originale: LuigiXIV

• File:Order_of_the_Medjidie_lenta.png Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/3c/Order_of_the_Medjidie_lenta.png Licenza: CC0 Contributori: beaver Artista originale: beaver

• File:Ordine_Civile_di_Savoia_BAR.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a0/Ordine_Civile_di_Savoia_BAR.svg Licenza: Public domain Contributori: http://it.geocities.com/mp_gigi/img_fpage/civilesavoia.jpg Artista originale: F l a n k e r

• File:Otto_Scholderer_Der_Geiger_am_Fenster.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/08/Otto_Scholderer_Der_Geiger_am_Fenster.jpg Licenza: Public domain Contributori: user:Rlbberlin Artista originale: Otto Scholderer

• File:P_icon_Colosseum.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/48/P_icon_Colosseum.svg Licenza: CCBY-SA 3.0 Contributori: P blank.svg <a href='//commons.wikimedia.org/wiki/File:P_blank.svg' class='image'><img alt='Pblank.svg' src='//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a9/P_blank.svg/65px-P_blank.svg.png' width='65' height='59'srcset='//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a9/P_blank.svg/98px-P_blank.svg.png 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a9/P_blank.svg/130px-P_blank.svg.png 2x' data-file-width='400' data-file-height='360' /></a> Artistaoriginale:

• derivative work: Hazmat2• File:Parma_-_monumento_a_Giuseppe_Verdi.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8c/Parma_-_

monumento_a_Giuseppe_Verdi.jpg Licenza: CC BY-SA 2.0 Contributori: originally posted to Flickr as parma Artista originale: ho vistonina volare

• File:Pour_le_Mérite.png Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/5/55/Pour_le_M%C3%A9rite.png Licenza: Public domainContributori: ? Artista originale: ?

• File:RUS_Order_św._Stanisława_(baretka).svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/02/RUS_Order_%C5%9Bw._Stanis%C5%82awa_%28baretka%29.svg Licenza: Public domain Contributori: own work, based on png version by kkic Artistaoriginale: odder

• File:Sant'Agata_01.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/76/Sant%27Agata_01.jpg Licenza: Public domainContributori: Opera propria Artista originale: Tiesse

• File:Tomba_Giuseppe_Verdi.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/1/1b/Tomba_Giuseppe_Verdi.jpg Licenza: Pubblicodominio Contributori: scannerizzata stampa del 1902, inserita nel settimanale “Epoca” Artista originale: S. Amato

• File:Trieste_Monumento_Verdi_003.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/e0/Trieste_Monumento_Verdi_003.jpg Licenza: Public domain Contributori: Opera propria Artista originale: Tiesse

• File:Turner,_J._M._W._-_The_Fighting_Téméraire_tugged_to_her_last_Berth_to_be_broken.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/94/Turner%2C_J._M._W._-_The_Fighting_T%C3%A9m%C3%A9raire_tugged_to_her_last_Berth_to_be_broken.jpg Licenza: Public domain Contributori: http://www.nationalgallery.org.uk/paintings/joseph-mallord-william-turner-the-fighting-temeraire Artista originale:William Turner

• File:Verdi-Delfico-1860.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/1e/Verdi-Delfico-1860.jpg Licenza: Public do-main Contributori: http://www.defilippis-delfico.it/MDFD_Album_di_Caricature_Tavola_2.htmArtista originale:Melchiorre De Filippis Delfico

• File:Verdi-photo-Brogi.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/7c/Verdi-photo-Brogi.jpg Licenza: Public do-main Contributori: Scan by G.dallorto 2009 01 16 : 17:42 Artista originale: Giacomo Brogi

• File:Verdi.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/51/Verdi.jpg Licenza: Public domain Contributori: http://www.operany.com/LudginFund/competition.htm (file) Artista originale: Giovanni Boldini

Page 15: Giuseppe Verdi

16.3 Licenza dell'opera 15

• File:Verdi_Giuseppe.jpg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/1a/Verdi_Giuseppe.jpg Licenza: Public domainContributori: http://www.paulfrecker.comArtista originale: G.dallorto

• File:Verdi_busseto.JPG Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f4/Verdi_busseto.JPG Licenza: CC BY-SA 3.0Contributori: Opera propria Artista originale: Julia Ess

• File:Wikiquote-logo.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/fa/Wikiquote-logo.svg Licenza: Public domainContributori: ? Artista originale: ?

• File:Wikisource-logo.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4c/Wikisource-logo.svg Licenza: CC BY-SA 3.0Contributori: Rei-artur Artista originale: Nicholas Moreau

16.3 Licenza dell'opera• Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0