Giuseppe Flavio - Delle Antichita Giudaiche Vol.2

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DELLE ANTICHITÀ GIUDAICHE . D I GIUSEPPE FJ_JAVIO TRADOTTE DAL GRECO E [[;LUSTRATE CON NO'l'Jt D ALL' ABATE FRANCESCO ANGIOLINI PUCENTINO TOMO Sl!:CONDQ MILANO DALLA TIPOGRAFIA DE' Fl\ATELU SONZOGNO I 8 2 2

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Versione storica ripulita, formattata e con OCR delle Antichità Giudaiche vol 2

Transcript of Giuseppe Flavio - Delle Antichita Giudaiche Vol.2

DELLE

ANTICHIT GIUDAICHE. DI

GIUSEPPE FJ_JAVIOTRADOTTE DAL GRECO E [[;LUSTRATE CON NO'l'Jt

D ALL' ABATE

FRANCESCO ANGIOLINIPUCENTINO

TOMO Sl!:CONDQ

MILANODALLA TIPOGRAFIA DE' Fl\ATELU SONZOGNOI

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presente "tradttzione ~ protetta dall6 vigenti leggi, esaendoai adempito a quanto ""e prescrivono.

DELLE

ANTICHIT GIUDAICHELIBRO QUINTO M

CAPITOLO PlllliiO

Giosu capitano del popolo ebreo , attaccati e J~inti i Cananei , questi uccide , e la terra divisa per sorte distribuisce alle trib..A.SS.A.TO nella ~sa anzi detta Mos di vita , e cOmpiuti tutti i doveri verso di lui , e cessatone il pianto , Giosu fe' bandire al popolo di star pronto Jer la parteftza. Intanto spedisce a Gerico esploratori , che ne scandaglin le forze , e ne scoprano le in tenzitmi. In qnesto eSJi trae fuori l' esercito , per con esso valicare il Giordano a tempo opportuno. Indi ehilunati a &e i priooipi della trib .Rubenitide con

I.

si

P

DELLE ANT ICH:tT A' ~111DAICHE

esso i capi della Gadite e l\lanassitide ( dappoich ancora a questa uih per met fu concesso di stare nell' Amorrea , settima porzione della terra de' Cananei), ricord loro , quanto promisero a Mos.; e li pregava , che in grazi4 ~ CJU~Jla provvidenza , onde egli non si stanc di pensare al lor bene nel punto e~ilql4ip qi. yto)ir-4l t _e ~el cq~e ~iA fofl!ero pronti a tenere loro patto ; al ehe - di bnOft grado prcstatisi , egli ne arm cinquanta mila, e da Ahila marcia sessanta stadj verso il Giordano , ove appena ebbe messo campo , ed ecco gli esploratori comparil'e , .senza che. foss~ sfuggito ai loro occhi veruna cosa attenentesi . a' Cananei. Perciocch tenutisi alla prima nascosti tutta esaminarono comodamente quella citt , e qual parte di mura era forte abbastanza , e quale per simil modo non q~fendevane i cittadini , e quali porte per la loro debolezza potevano pi facil~ente 1icevere g~i iggre&soxi. G~i ahif.\Rti scon'b:llll doli .nen facean ca&o di_ qQ.e' :rigu.a,rq@ti.,. c~;ed,em\o, che il loro esatto cerca.re d' ~ ~~C>Wa CQ~ de.lla citt fosse effetto d' una cwiosit sempre propria dei forestieri, non di un animo mal disposto e ninps;o. IL. Ma menbe iu,l far~ dell~ se:rt JfiWalW. ~ uq (:rto alh,e~o. vifil'Q ~e 11\~11-. ,. qv~ Wl\~i {\lfO.AO ~dlliz~ati p~r ~,ggiru;v~ , e :Y,Q:P I;IYiJI\e, lo:t ~il pe~ ~-~~ a.~ a}.~ c4f1 a,lla p~J:l~ , si, :;e~ aV"4o IJ1. re~ p~ ~eRflVIJ.. , \J:ox~r4i ctlmli, dqJ. . ~pQ ~:req , cM_

wn,no ~p~I\WW ~llp. ' r.it1,' e ~tj~i ~te\ ~.,rg~ pt''!'so_ ~l\~ av'lr grap. pljCI\}.~a di t:w el~1i~ Il r~ W-: p~~ft.~tj XMDDMWOJ p,er .;Mi. of'liiJ.,. c},.e gli, f~~

t.fJt,

V, CAP. J,

'i

sero tratti inlanzi prigioni per m:ettergli alla tortura t ritrarne , a che fare l si trovassero, Ma Raab ccortltsi di tal ~enuta (e in buon pUlito seccava all' aria alquante bracciate di lino' ) il v ravvolge a.asconde per entro gli esploratori ; poscia ai mesSI del re disse, che certi incogniti forestieri poco in:. nanzi del tramontare del sole cenato appo lei se ne andaron con Dio; de' quali s'egli parea, che temer si do'lesse per la citt , e che la venuta fosse al r di peri'coto , noti avrehhbno da penare gr~n fatto a inseguirli e raggiugnerli. Es'si aggirti cosi daU donna non SO Si .ettaron di fl.ode ' e partirono senza cercare l' albergo , e dopo corse quelle strad , cui parea lor pi probabile che avesser tenute, e quelle altres , elle menavano al fiume , poich non trovaronne orma, ristettero dal pi affannarsi. l~1tanto Raah , quetato lo strepito , trasse gli ospiti d'al na~condlgllo , e fattili certi del rischio cors da lei per salvarli ( poich scoperta d'averli celati, non che sfuggirne il reale gastigo, con tutta la sua' fmiglia sarebbene sgraziatamente andata in ruina) indi prC:. gatili a teherne memoria , quando divenuti signori della terra di Canaan potevano rimeritarnda, ordin clie tornassero alla loro gent obbligatisi prima con giwamento , che quando presa l citt rie . mettano a morte gl abitatori second a'decreto gi fattone presso loro, li, e le cose sue salveranno; ch' eUa sapeva bene ogni .cosa per certi segni tutto divini. s'si adhn:que' e iritotrio al prsente protestarono di' l~ergliene gi''do assai'; ' fer J7Eivr~1tre' purai"nO,

DELLE ANTICIHTA.' &lt1DAICJIE

che gliene darebber col fatto a debito guiderdone. Quando per s'avvedesse essere la citt sul pigliarsi, le suggerirono che radunato ogni ~uo avere e tutti i congiunti in quell'albergo ivi entro li racchiudesse, e distendesse fuor della porta un abito cremisino , onde avvisatane a capitano. la casa la ~ssa difendeJe da ogni insulto ; conciossich le promisero di avvertimelo merc la prontezza , " onde pensasti a " metterei in salvo ; che se alcuno de' tuoi venga a , morir nella zuffa , tu non ne dare carico a noi ; , e noi preghiam Dio , per cui giurammo , non , abbia a sdegno verun di noi , quasi fosse violatore , di giuramenti " E .sotto condizioni siffatte n'andarono collatisi di per se gi dalle mura ; e giunti salvi al campo narrarono , quanto fecero nella loro lontananza. . III. Giosu manifesta al gran sacer~ote Eleazaro ed al senato i giuramenti fatti a Raab .dagli esploratori ; cui e$S ratificarono. Ma a c~ptano stando assai in pen.siero intorno al passaggio del fiume , (che vasta erane la corrent.e , n possibile a valicarsi per ponti non istativi mai per lo innwzi ; e dove si ':olesse gittarne alcuno , ben comprendeva , che noi paprebbono . gl' inimici ) n barche essendovi da trasporto , .Dio. gli promette , che re~der loro a fiume accessibile coll scemarne la piena. Di fa&ti Giosu dopo du giorni , che ancor sostenne., traghett per tal modo l'esercito e t~tta la moltit~duie (1-). Pre cedevano i sacerdti con l'arca, seguivano i Le:viti r~canti il Tabernacolo , e il vasellamento pe' sacri

:r.IB. v. eu. 9 fzj. Dietro a Leviti veD\'a distinto in trib tutto il popolo , . dhe si chiudeva in mezzo i .fanciulli e le t(onne pel' timore, che non reggessero alla corrente. Ma c&me all'entrarvi de' sacerdoti, che furono i primi,. :parve loro d' agevo_le guado il fiume assai acemato d' altezza , siccome ne facean fede le pietruue giacentiai al fondo , le quali tenendosi alla forsa dell' acque mostravano, che la coiTente non era n molta n impetuo$a , tutti omai francamente pasarono il fiume , veggendo verificarsi ci , che Dio -stesso promise di voler fare ; e i sacerdoti fino a fJplto che il popolo fu passato e messo in sicuro, . stette.o in mezzo al fiume. Quando tutti poi fW'ono all'altra riva, nche i sacerdoti ne uscirono, lasciando ornai libero al fiume l'usato suo corso. Di fatto non ebbel'Q cos tQsto gli Ebrei preso teiTa di l , che il fiume fu gro!!SO , e si tora all'- antico suo stato. Essi intanto innoltratisi stadj cinquanta , pongono campo a dieci stadj da Gerico. E Giosu alzato un altare di qaelle pietre , che giusta l'ordine del pro feta Mos ciascun principe delle trib avea tolte dal fondo del fiume , in mell'lOria del fiume tenuto in coHo ~ffri saerifizio son:' esso a Dio ; e quivi medeaim~ festeggiaron la Pasi{Ua in. una pena abbondanza 'eli tutto quello , onde prima patirono tanta scarsez. za; perciocch il grano de' Cananei gi 10atur6 per la ricolta il tagliaron per se, e cos. pure del:: resto fecero bottino; che allora appunto falli la manna 4opo l' uso continuo di quarant' anni. . lV. ~a }>Qieh ~. taat~ ~At ~~ fc:~~ p.Iaraeliti,

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DELLE &tnllCBI'lTA.7 GRJDA.ICHB

i Cananei non ai 111.08era , auzi tenevansi dentrG aile mura , determin di assediarli. P"er tanto- il primo di della festa i aaeerdoti levatili. in sulle spaDe l' Al-oa la pttallo. intol'no alla citt., eon UlJ9. man- di solclati a l or guardia , e le ' aggirano iatorno in ceJ.'oo ehio sonando le setfil lor tremlie 1 e fa!YiiO oo11aggio all' esereiro , e dalmo una volta d1 attorMJ alle mura eo1 seguito del senato. Cos i sacerdoti tratti- col d~ fa:aJe dd. S\lQ. vW.~, c: ia tfc,cl~ ~ ~stp : acldu.sMlro.

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ea. .

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Alll7lCBiT1' Gll1D!ICIIE

la figura, in che comparivan~li innanzi ; poicb quelle vesti, che , quando si misero alla via 1 eran Bu~ve , trovarsele ora dalla lunghezza del cammino logore indosst1 ; e appostatamente per ottenere da lu.i credenza avevan bascelti a vestirsene cenj e ci arpe. Adunque in tal portamento recatisi in mezzo al campo dicevano, .come eran mandati da i Gabaoniti e dalle citt confinanti sterminatamente lontane da quelle terre, per far con esso alleanza a que~ patti J che s confarebbono colle loro leggi : poich avendo udito 1 che per gt'llzia e beneficenza di Dio venivan fatti padroni della terra de' Cmanei, e dicevano di goderne assaissimo , e li pregavano della loro citta- dinauza. Cos dicendo, e' mostrando le prove del loro viaggio strignevan gli Ebrei a riceverli per allea-' ti ed amici. Giosu , dato fede a quanto dicevano , e persuaso, che non fossero di razza Cananea, fa. con loro amicizia , ed Eleazaro gran sa,cerdote insiem cl senato giura , che li terran por amici e consorti, n moveran passo violento contro di. loro. Que&t' alleanza dal popolo fu approvata ; onde essi ingimnevolmente vennto a capo di ci che volevano , se ne tornarono alle loro terre. Intanto Giosu , mosso il campo verso le moBtagne della Cananea , come seppe , che i Gabaoniti abitavano presso di Gerosolima , ed eran d'origine Cananei , s mand~ pe' loro magistrati, e gett loro , in faccia la frode. usata: Del che essi scusandosi col pretesto , che non trovarono altra via di ' salnte-, che questa , e per a questa s' er~o forzatamente appigliati, chiama a

LIB.

v.

CAP. I.

.11

e il ~an Sa~erdote /Elea~aro ed i semon, i quali. per non violare la fe' giurata furono. di parere, che ?ccupar si dovessero nel servigio pubblico ; e cos\ decretossi 1 che si facesse. Tal fu lo scampo , e la siou1ezza 7 che nell' imminente disavventura si procacCiaron costoro. VIII. Ma il Re gerosolimitano sentendo assai male la ribellione de' Gahaoniti 1endutisi a Giosu mand esortando i re delle. genti vicine, ch'erano quattro, a volere soccorrer! o nella guena, che contro a quelli m.oveva , e venirvi con lui in pe1sona. Saputlo i Gahaoniti, e veggendo nel tempo medesimo il campo nimico presso. a nna fonte non l ungi dlla citt pre pararsi all'. assedio, si ,olse~o al loro alleato G-iosu. ~perocch a tale era condotta la cosa, che da. questi non s'aspettavano che sterminamento , e da quelli, che guet'reggiavano per disertare la razza de' Cananei, mcrc la contratta amist p.romettevansi salvamento. Di fatto Giosu corso in fretta con tutte le forze per sovvenirli, e camminato d e notte sul far del giorno i affronta cogl' inimici 1 che gli si fecero incontro ; e voltigJi in fuga inseguilli dando loro dietro per ischiene di monti intorno ~ paese chiamato Betoron; dove Iddio gli di un saggio della sua assistenza significata con tuoni e fulmini , e con un: rovescio W. vandine fuor di modo .terribile. Avvenne oltre questo , che il gi.orno f\l stranamente pi lungo , 9nde il sopravvenir deUa notte non ritardasse l' impeto degli Ebrei ; talch il capitano sorprende i re ~ppi~ttatisi in una grotta vicin!l a (q) Maceda, e pnF'J.AYIO

torno ]],

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BELLE AltTICltiT!' Glt'IDAIC'HB

nisceli tutti. Che poi il giorno ~rescesse allora ad assai , e varcasse gli usati confini, si fa palese dalle memorie riposte nel Tempio. Distrutti in tal modo quei re , che vennero per fare guerra ai Gahaoniti; Giosu si ritira di nuovo verso il montagnoso della Cananea ; e qui fatto grande mace11o degli abitanti , t lenta gran preda , fu al campo in Galgala. IX. Spargendosi' intanto ne'popoli convicini la fama del ~alor degli Ebrei, stordivana tutti all'udire la quantit degli uccisi. Quindi i re de' contorni del monte Libano , Cananei di sangue, vengono ad oste conbo di lo1o. I Cananei pwe ahi tanti al piano presi con seco i Palestini mettono campo vicino a Berot citt dell' alta Galilea non lungi da Cedesa , terra anche 'J:Uesta de'Gallei. Questo esercito era composto in tutto di treceutomila fanti , diecimila cavalli , e ventimila catTi. La moltitu~ne de' nimici mise spavento nell'animo e dello stesso Giosu e degl'Israeliti ; e l'eccessive timore pi ritenuti facevagli a sperar bene dell' avvenire. Ma conciossiach loro Iddio rimprovel' tal paura e la poca fidanza , che avev~el suo soccrso, e promise, che avrehbono vinto il nimico, e ingiu.nse, cbe i cavalli rendessergli inutili ; e i cocchi li dessero al fuoco , Giosu fatto cuore per le impromesse divine and incontro a' nimici , e dopo il viaggio di cinque giorni avvenutosi in loro gli attaca. Atroce la mischia , e tale la' f strage , che a chi l'ascolta parr incredibile. Dando loro dietro trascorse assai lungi, e le truppe nimiche, sai yo alcuni pochi , fur morte tutte. Vi caddero auUU:JCIIIT.l' CJ.IUDAICIB

adunque la zuffa , e nel tlalore della mischia eeco, una scossa impetuosa di pioggia e di grandine , coD pgliarda bufera, ehe in viso a' Cananei cacci tutta r acqua ' e accecolli per modo ' che inutili riuscirono gli archi e le fionde : anche gli uomini ben in armi usare non potevano delle spade per lo gran. freddo. Laddove gl' lsraeliti e ricevevano meno danoo dalla tempesta , che loro veniva alle spalle , e dalla viva persuasione , ehe Dio gli ajutava , traevano vieppi eoraggio , talch avventatisi in mezzo ai nemici ne uccisono molti. Cadderne ancora in gran copia messi In disordine parte dagli lsraeliti , e parte dalla loro propria cavalleria, onde avveime a molti di perire schiacciati dai carri. Sisara poi ( com' ebbe -.isto l' esercito voltare le spalle ) , sceso precipitosamente di coCf"hio diessi ancora egli a fuggire , e giunse alla casa di tlerta donna oinea per nome Giaele; la quale pregata d' un nascondiglio , dove appiattarsi , lo accolse ' e richiesta gli desse bere gli offerse del latte gi forte ; ond' egli bevutone fuori di misura s' ad dorment. Giaele allora piantawgli 11 colpo di JD.8l'o tello un ferreo chiodo in mezzo alle tempie il cacciq fino al pavimento, e alla gente di Barac poco stante giunta col mosttollo inchiodato alla terra. E cos tal vittoria si riconobbe , secondo il presagio di Deb. :bora , da una donna. Barac postlia venuto colla sua gente sotto Asor uccide Jabi.a , che gli usc incontro; e caduto il capitano dell'esercito, da' fondamenti spian la citt , e dw quarant' anni capo degli. lsraeliti.

LJB.

v.

CU. TU.

C.LPITOLO

VII.

Come gli .A.mtdeciti portar,; armi contro gf lsratliti, li vinsero e desolarono per sett' anni il ptuMe~

r

Morti Barac e Debbora pressoch al tempO medesimo , indi a poco i Madianiti chiamando in ajuto gli Amaleciti e gli Arabi vengono ad oste contro gli Ebrei , e azzuffatisi insieme ile partono vincitori ; e dato il guasto alle biade ne fanno bottino. In questo loro procedere , che dur da sett' anni , la moltitudine israelitica si ristrinse alle montagne , e vot la pianura. Col scavate spelonche e nascondigli sotterra vi riposero a custodirlo, quanto potea sottrarsi a'ni~ci. Perciocch i Madianiti uscendo in campo verso la state , consentivano agl' lsraeliti di lavorare l'inverno, onde tratTe da' loro travagli materia di danneggiarli. Quindi pativano gran fame e scarsezza di viveri, finch si mossere a supplicar Dio pregandolo di salvarli.CAPITOLO

VIII. in libert.

Gedeone

ri~Mttegli

I. Gedeone figliuolo di Gioas , un dei pochi (16) della trib Manassitide, recando furtivamente nel torcolo i covoni , col li batteva ; perocch il farlo sull' aja temea , che venisse a notizia d,egl' iniinici.lr.,.rzo 0 tomo Il.

6

5o

DELLB UTICBIT; GJVOAICBB

In questo presentoglisi una visione in forma di giovinetto , che il salut col chiamarlo felice e caro a Dio. A cui egli rispondendo soggiunse , essere veramente gran prova di sua felicit l' usare del torchio in luogo dell' aja. E animato a far cuore e a tentar di rimettersi in libert, disse parergli ci impossibile; pcrcioceh la trib. 1 ond' egli era, 'mancava di gente, ed e al . era giovine ed 1nesperto in condurre aJfari di tal rili vo. Quegli atr incontto promise 1 elle Diosupplirebbe le sue mancanze , e che otto ]a .sua condotta darebbe vittoria agJ1 lsraeliti. Cotale fatto adunque, battando un di Gedeone con albi suoi pari 1 lo di.s e lom in credenza ; e di p1esente ebbe pronto al cimento un esercito di. Jiec.ioJila sold;tti. {a cGmpa.l'sogli Iddio tra 'l sonno il fece avvc1'tito 1 essere l'uomo amico naturalmente d se 1 e nniL.ixe mal animo verso chi si distingue iu virt ; onde avviene, che la vitto1ia non si cwano di 1'"conoscerla da Dio 11 attribuiscano a e , quasi f ssem gtande ese1cito , e capace di stare a fronte dell' inimico. Pe1ch adunque onoscano quanto possa l'opera sua, gli sugge1isce , che sull ore piu calde del mezzo giorno conduca 11 esercito al fiume .; e quanti chinerannosi ve1so terra, e cosi stando beranno, gli abbia per di gran cuore. Quanti poi con soverchia avidit. e l!1:pazie:nza correranno pe1: d.issl!tarsi , tenga p~r fermo e.s sere questi da vilt d.1 animo a ci fiule con-dotti 1 e t:mppo ptlr sbJgottiti de' loro nimici, };,se.. guito adunque 'd a Gedeone l cons.igHo di Dio 1 5'0lo.

trecento se

JH~

tro:varono , dhe per i tare in gu,a,r(]ia

J.r..

V. C1P. 'VUI.

5s

di se frettoiosamente recaronsi colle maai l' aeJU& alla bocca e con questi soli Dio disse , che andasse a provarsi cogli i~ci ; i quali stavano (17) a campo vcino al Giordano con animo di passarlo a d appresso. Ma Gedeone era in timore ,- poich Dio gli aveva gi ordiaato di assalirli di notte. Ora volendo Iddio sgombrargli dall'animo cotal paura 1 gl'impone, che tolto seco un de' suoi si accosti alle tende dei Madianiti; che indi appunto trarr coraggio ed ardire. Persuaso adunque sen va col solo suo servo per guardia,. e appeuatosi ad una tenda trova persone, che ci vegliavano , e l' un d' essi narrante UD aogno al compagno in maniel'a da:. poterlo udire Gedeone ; e tale era ll sogno. Parevagli , che uaa pagnotta d' orzo per le cattive sue qualit non curata dagli uomini , dopo essersi girata pel campo battesse iq. terra a padiglione del Re , indi quegli di tutti gli altri. Il compagno era d' avviso , che ci presagisse rovina all'esercito ' sosgiupendo a motivo '. onde avveni vagli d'inferirlo. Fra tutte le biade quello, che chiamasi orzo 1 per confenione d' ognuoo il pi vile. Cos di tutte le nazioni asiatiche ciascun vede, che l' israelitica presentemente la meao pregiata ; e simile appunto alla spezie dell' ono ai ora la schiatta israelitiea 1 che ripiglia vigore; vo' dire Ge.. deone con esso la sua aoldat.aca. Poich adunque tu d\ d'aver visto la pagnotta settare al su.olo le nostre tende 1 io temo forie noa abbia Dio a Gedeoae cou.. cessa vittoria sopra di noi. . . n. Gedeone frattanto ,. che udiu il aoplo , con-

DELL'l! A!fTJCBITA' Gltn.JAICHE

cepette speranza ed ardire, e narrato a' suoi il vedut~ perfino dagl'inimici, fece comandamento che stessero presti sull'armi. Fur essi pronti al comando per lo gran cuore che fecero a quel racconto. Dunque sulla quarta ( 18) vigilia trae fuori Gedeone l' esercito gi divfso da lui in tre parti , cento cio per ciascuna. Portavano tutti una fiasca vota con entrovi un lume acceso, perch non fosse dall'inimico scoperta la loro mossa. Colla destra poi tenevano un corno di mon-:tone, di. cui si valevano in luogo di tromba. Grande tratto di paese copriva il campo nimico, poich si trassero l'e&so di se l'Arca , non. pensavano quindi ad altro, chil alla ma aiera e alla strada di liberarsen:e. Per strettisi a eonaigliame i primarj Satrapi delle cinque citt, vale a dire , Get , Accaron , Ascalona , e Gaza , ed Azoto , udavano meditando che si convenisse di fare; e pri.mieramente fur di parere , che si 1-imandasn~ a' suoi l' Atcta , giacch Dio li puniva per quella , e per in aaa compagnia ne venivano i mali , e accompagna vanla nelle loro citt. Ma qtii v'ebbe alcuni , che disaero non doveri ci fare , n prendere errore , l' Arca incolpando di questi mali : perciocch non esser questa una sana via da usare il potere e la forza-; che se Dio ne pigliasse pensiero , non saria DO eduta in bala di uotllini. Esortavanli pe:rei(, a quit!:. tarsi , e portare in pace il mal gi passato , riflettendo non esset'Velle altra cagione , che la natura , la qual~ e ne' corpi, e nella terra, e ne~li alberi, e in quant'altro esiste per lei, col volger degli anni suole produrre di cosiffatte mutazioni. II. Ma prevalse alle dette opinion( l' avviso di personaggi per intendimento e per senno. ne' tempi inDzi fmos , e creduti allora parlare m~glio degli altri acconcilliWlnte al bisogno, i quali dicevano non. doverai n riawulr l' Arca D riteD.ere; lll& cousecrar einque stattle d' Ol'O, , sicome cinque erflO le citt , m ~ndiniento di grazie a Dio , che pt"ovorid.e alla foto saltellza , e serbogli iu "Yita cott tutto i gran1

DELLE .A.NTICIII'l'.&.' GllJD..liCHE

mali da lui mandati a persegui tarli , contro cui non valeva riparo. Indi un egual numero di sorci pur d' oro simili a quelli , che avevano divorate e guaste le loro campagne. Poi messo tutto in una borsa , e postolo dentro all' Arca allstil'le un carro nuovo ; al quale si aggioghino vacche spregnate di fresco ; e se ne rinchiudano altrove i vitelli ' tenendoli ' che non distolgano dal loro cammino le madri col seguitarle ; e queste pel desiderio di rivederli faran pi presto il viaggio. Messe indi in istrada, quando abbiano l'Arca condotta ad un tiivio , si abbandonino, consentendo loro di scegliere quel sentiero , che pi lor piace. Or se. le bestie tirano verso quello che porta agli .Ebrei , ed entrano nelle loro terre , attribuiscano pure all'Arca i loro mali. Che se piegano altrove , allor, dissero, ne la richiameremo, sicuri che questa .per nessun modo pu tanto. Credettero adunque che fosse giusto cotale avviso , e col fatto rettificat;ono la sentenza ; e recato ad effetto il proposto sin qui accompagnano fino al trivio il carro , e quivi lasciatolo s1 ritirarono.

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o L o II.

Pttoria degli Ebrei sotro la condotta di Samll8le.I. Or tenendo le vacche la giust strada., come se avesserd , chi le guidasse , i Satrapi palestini le seguitavano per curiosit di vedere, ove mai si ristes-o .sero, e in qual luogo ne andassero. Evvi un borgb

.LI..

VI. CAP. U.

85

della trib di Giuda nomato Betsame. Col arrinn le vacche ; e poich dopo il fatto viaggio le accolse una grande e amena pianura , nou s' innoltraron di pi 7 e qui"Yi stesso fe1marono il carro. Fu questo uno spettacolo per que' borghigiani , che ne fecero grande festa. Perciocch essendo di state , e tutti trovando&i alla campagna in atto di raccogliere le biade , non venne appena loro veduta l' Arca , che rapiti fuor di se dalla gioja , e !asciatisi cader di mano il lavoro, corsero tosto al carro; donde tirata gi1 l' Arca , ~ il vasello :, che le statue conteneva ed i sorci , tutto ripongono sopra un gran sasso, che ave vaci in mezzo a quel piano , indi fatto tmo splendido sacrifizio e un banchetto assai lauto , offersero in olocausto il carro e le vacche. Vedute tai cose i Satrapi palestini tornarono indietro. Ma l' ira e lo sdegno di Dio fece grande vendetta; poich de' Bet samiti tutto che indegni di toccar l' Arca per non esser sacerdoti , pure accostatisi troppo a lei , ferinne settanta (2) ed ucciseli. Grande fu il lutto de' borghigiani per chi fu soggetto a tale disavventura ; e ne piansero grandemente , come ragion voleva , che ai facesse per un gastigo mandato da Dio ; oltre che ognuno ci aveva il suo da compiangere. Per con chiudendo i Betsamiti s essere indegni che l' Arca ppo loro soggiornasse , mandarono al comune degli lsraeJiti , chi gli avvisasse , che avevano i Palestini renduta l' Arca ; ed essi , tosto che lo riseppero , ne fecero trasporto in Cariatiarim (3) citt vicina a Betsame. Qui vi condussero l' Arca in casa d'' un crte.

86 DELL'! .lKTICHl't.l' &lllD.liCHE uomo di stirpe Levita per ;pome Abinadab , clte vinva con fama di santita e religione , csedeudo luogo dicevole a Dia quello , o.e abitava UD. uomo giu&to. Scnivano all'Arca i suoi figli , eh.o s' impiegarono in tal mistero fino a compiti vent' anni ; che tanti appunto ne stette io Cariatiarim dopo la stanza di quattro mesi presso de' Palestini. II. Or poicb tutto il popolo io quel tempo , che l' Arca dimor. in Cariatiarim. , &~ era alle preghiere rivolto ed a' sacri6zj , e dava gran aegni di religione e d' amore per Dio , il profeta Samnele vedutane la prontez~ ' che apri vagli a varco di ' ngionall'e a persone cos ben disposte di libert ~ de' vantaggi di lei s' insinua loro con quelle ragioni , che stima pi acconce a piegarne gli animi ed a condurli al 100 intento. Disse adunque eos. " ISJ'aeliti, in ques.ta ., occasioiJe , io e i Paleatiui beosl si mantengono , quei dolorosi nimici , ch' eran dianzi, ma Dio co," mincia mirarvi con oeei~ benev-olo e amieo 1 " egli conviene non solo desiderar libert, ma usare " eziandio di que' mezzi, ond' ella De venga a roi. " Non vogliate voi dunque segm qul tenore di ft.. , vere , ond' egli conservansi tali ; .a siate giusti. Cacciate da' vostri cuori l' iniquit , e purgati che , sieno con la possibile diligen.za 't'olgetegli a Dio. , Cos f~endo ne avrete ogni bene , con esso la , liberazione dal servii ~iogo , e la vittOI'ia degl' D n lnici , ad otteaere le quali cose non 't'agliano n , armi , n 'robustezza di co:t:po, n moltilludme d'al, leati ; co:aciosaiacb. Dio no,ll prometta cp1e' beni a

LIB. YJ. CAP. U.

" tai condizioni, ma a patto , che s'ami la rettitu " dine e la giustizia. E delle sue impromesse mc ., ne fo io mallevadore ". A tali detti sclam in segno d' approvazione la moltitudine tutta lieta per cosiffatti consigli; e si offerse prontissima a fare i vo 1eri di Dio. Samuele adunque raduna il popolo in una citt detta Masfa (5) , che in lingua .ebrea vale quanto vedetta. Quivi attinta dell' acqua ne fanno a Dro libamento , e digiunando tutto quel d attendoM solo a pregare. Non ignotano i Pa1estini, clte s'erano gli Ebrei assembrati col , anzi risaputo appena siffatto concorso ci vengono forti d' una grand'oste spe;. rando d coglierli all' impensata e sprovvisti. In fatti questa venuta sgmentali , e mette negli animi loro seompiglio e' paura. Per coNi tutti da Samuele gli confessarono d' ave1 perduto il cuore dalla paura e memoiia della passata sconfitta ; e per intende.;. 'YBDO di star cheti , per non irritare a loro danno le forze nimiche. " E ti rammenta, soggiunsero, che " allora appunto che tu ci avevi adunati ad orare , H a sacrificare , a giurare , i nimici ne colsero ignudi , ed inermi. Non ci rimane atlunque altra via da , sperarne salute, che qulla di poter col tuo mezz~ , e col mezzo di Dio supplicato da te campar dalle " mani de' Palestini ,, A questo dire , esso e gli nima a far cuore , e promette loro soccorso da Dio. Indi p;eso un agnello di latte ne fa sacrifzio pel popolo ; e prega Dio , che Toglia reggere la loro de-o stra nelJa battaglia contro de' Palestini , e non softra di vederll per la seconda yoJta mal eapitati. Di~

DELLE N:l'ICKIT' GIUDAIC.E

porge l' orecchio alle suppliche , e accolta con arllm.o lieto e presto al soccorso la vittima , concede loro fortezza e vittoria. Era ancor sull' altare la vittima offerta a Dio , n per anche la sacra fiamma l' aTen tutta consunta , quando l'oste nimica ~osse dal campo , e schierossi per la battaglia , sperando vittoria , cui appoggiavano sull' aver colti i Giudei senza provvisioni , senz' armi , e per tutt' altro col radunatisi, che per far guerra. Ma incontrano accidenti s strani , ehe s' albi gli avesse loro predetti, a gran pena si .sarebbero condotti a crederli. Perciocch Dio primieramente scompigliali eol tremuoto ; e dato un crollo alla terra la rende sotto i loro piedi tremante e incerta, sicch e al suo ondeggiare le piante loro non eran ferme , e all' aprirsi qua e l in voragini dentro vi p1ecipitavano. Indi romoreggiando con tuoni , e con infocate folgori lampeggiando , strapp loro di mano le armi , e inermi cacciolli in fuga. Esce allor Samuele con tutta la moltitudine per incalzarli , e mortine assai , segu gli altri fino a Betcar (5) luogo cos nominato. Quivi piantato un sasso quasi termine alla vittoria di lui e alla fuga degl' inimici , e rendutolo forte lo chiama il segno della fo.-... tezza ~ data loro da Dio contro a' nemici, i quali dopo tal rotta non si levarono pi a danni degl' 1sraeliti ; ma impauriti ahbastan:~;a ., e ricordevoli dell' avvenuto si acquetarono , e quell' ardire , onde un tempo i Palesini usavano eogli Ebrei , dopo la vittoria pa~s a questi. Laonde Samuele movendo loro contro ne uccide molti , ed abbassa del tutto la lo:rq

LIJl. VI. CAP 11.

8g'

tracotanza. Gli spoglia inoltre di quel paese , che avevan tolto a' Giudei soggiogati innanzi da loro ~oli' armi ; ed era quello , che da' confini di Get si stendeva fino alla citt d' Accaron. In quel tempo medesimo passava buona armonia dagl' lsraeliti alle nazioni cananee rimaste infra loro.CAPITOLO

III.

ced

r

Samuele indebolito per la vecchiaja amministrazione de' pubblici affari a' suoi figli.

Ora il profeta Samnele , rimesso in buon ordine lo stato del popolo , assegn loro Citt , ove volle , che si adunassero per comporre le differenze , che insorgevano dagli uni agli altri. Egli poi due volte l'anno facendo il giro delle citt rendea loro ra gione ; ed ebbe di mira nel lungo tempo , che vi dur , l' accurata esecuzion~ delle le~gi. Ma oppresso alla fine dalla vecchiaja, e pi non potendo le usate cose operare , cede a' figliuoli il comando ~ la reg genza del popolo. D nome del primogenito fu Gioele, quel del secondo Abia. Ordin adwl(p1e , che l' uno avesse il suo tribunale nella citt di B-etel , l' altro in Bersahee , partendo a ciascuno quel popolo , che 'gli doveva star soggetto., Ma costoro servirono d' un manifesto argomento ed esempio , che alcuni non si rassomigliano ne' costumi a' loro genitori; ma siccome alle volte da' padri rei vengono figli di belle doti e dabbene , cos questi allora , tutto che nati dt ~adr~

DELLE Al'fTIOBITA' GIWDAICRE

buono , mostrar~~si tristi ed iniqui. Perciocch tJ'a.4 viando dalle istituzioni paterne , e tenendo una stra da tutto contraria soggettavano la giustizia a' vitupe rosi presenti e guadagni ; e proferendo sentenza a misura non gi del vero ma dell' interesse, e abbandonandosi ad una vita molle c diapendioaa operavano primieramente contro al volere di Dio ; poi contro a quello del profeta loro padre, il qnale avea dirizzata ogni mira e pensiero a .far sl , che nel popolo fosse giuatizia.

cA

p I T

o L o IV.

Come per in~iusto governo di quelli la T~Wltitudine volle un re.I. Quindi il popolo per lo stravolgimento , che i figliuo)i del profeta introdussero nella primiera CO stituzione del governo , forte nojato del loro procedere n' and a lui , il qual dimorava nella citt di Ramata. Quivi gli sposero e l' iniquit dei figliuoli : e r impQtenza in cui egli stesso, trovavaai per la troppo moltrata et sua e pr la debolezza quindi prove gnentegli, di amministrare come soleva 1 i 'pubblici affari. D pregavan pertanto e lo supplicavano , che VQlesse crear loro un re , che governi la nazione , d punisca i Palestini delle passate soperchierie , di cui debbono ancora pagarli. Questo parlare dolse assais,simo a Samuele , cos per l' innata sua rettitudine , ,;:ome per l' odio , che ai re portua. Conciosaiach

r

91 forte piaoevagli 1' Aristoeruia , cQDle quella che fa beati e felici coloro , ehe &Ottomettonsi al govei'DO di lei. Per i continui pensieri e le coosidera&ioni pr0oo fonde intorno ~le cose gi dette dimenticare facevan-o ~li e cibo , e sonno ; n in altro spendeva tutta la notte , che in. seco stesso ravvol$ore e meditare gli affari correnti. la queste stato gli oompa.risec Iddio , e il conforta a non affimaarsi della domanda , che ba fatta iJ popolo; che U non ClU'&to da 'loro non era gi esJ.i, ma Dio , eui non volevano solo a re. Questo disegno fin da quel giorno , che li cav da}.. l' Egitto , essersi sempre aggirato lor per lo capo. Ma aon andr gnari tempo , che Re sentiraa pentimento ass~ doloroso ; per cui pero , D il fatto torner indietro , e condanneranno se stessi di avere inconsi,.. deratamente seguito consigli poco riconoscenti dei miei bene6zj e delle tue prediziolli. " Vot}io per " tanto , che crei loro quel re , cb' io ti additer , " purch innanzi palesi loro , a quati Jnali ndanG , incontro sottoponendosi a ua re , e ti dichiari con, trario a ~el cambiamento , a cui fare s' aflrettan , tanto ,. . Udito ci. , Samuelo ul 6r del p orno assembrati i Gi11-dei COI\86Dt di crear loro un re : ~a disse dover egli prima esporre , quanto avver rebbe loro dai re, e a qaanti mali sarebbero pe:rci soggetti. " Avvertite adunque , egli disse , che pri aieramente vi rapiraiiDO i figliuoli: de'quali parte Torran. che aieno cocehieri, parte soldati a cavallo " e guardie del corpo , e parte con-ieri e eeliarchi. Indi ae metterumo qucati al laYo.ro dell'anni, deiJ.IB. YL CU. l\'.

9~

DELLE ..LNTICHIT.\1 GI1JD..LICIIE

carri , .e d' altri stromenti , qtiegli a coltivare la terra , ad aver cura de' ]oro campi , e a zappare le vigne. Ne vi sar cosa , che a un .suo comando non facciano, oome schiavi comprati a contanti. Le vostre figlie eziandio saran deputate a lavorar nei profumi , nella c1:1cina ; ed al forno , e in ogn' altro mestiere , che sogliono fa~: le fantesche sforzate dal timor del bastone , e dalla tortura. Vi spoglieranno de' voshi averi , e li doneranno agli eunuchi , e alle guardie : e le vostre greggi saran divise a' l6lro cortigiani. In somma 1 a dir breve 1 voi tutto il vostro impiegherete a servigio del re divenuti altrettanti suoi s.ervi. V ero , che il pro vare tai cose vi torner alla memoria quant' or vi dico ; e riconosciutivi supplicherete Dio 1 che si mova a piet di voi , e vi liberi tostamente dai re. Ed egli non accorr vostre suppliche 1 ma rimandativi in pace permetter 1 che paghiate la pena del vostro reo consiglio " Il. Ora la moltitudine e alle predizioni dell' avvenire fu sorda, e mostrossi restia a ritrattar quel partito , che aveva contro ragione gi preso. Perciocch n cangiossi d' un punto , n fece caso veruno di quanto seppe dir -Samuele ; .anzi importunamente pressavalo e il richiedeva , che si sbrigasse a crear questo re , n si prendesse gran fatto pensiero dell' avvenire ; che per umiliare i nimici facea me stieri di chi seco loro combattesse : n ci vedevano sttavaganza nel reggersi , che farebbono a quell~ forma medesima di govern~ , che le nazioni d'in ., ., ., ., ., , , " , " , , " " " , ,. " .,

. ' . LIL VI. CAP.

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93

torno , tutte soggette a re. Samuele adunque veggendoli non solo niente mossi dalle cose dette di sopra , ma fermi egualmente ne' loro voleri , per ora , disse , andate ciascuno alle case vostre ; che quando avr inteso da Dio , chi egli vi assegni per re , sap1 opportunamente chiamru:vi. C .l Pl T OL O

V.

Creazione di Saule a .Re per comando di Dio.I. Eraci un uomo della trib Beniamitide di buon lignaggio e di savie maniere , chiamato Cis. Questi aveva un figliuolo ; ed era giovine di beli~ aspetto , e di grande statura. In prudenza poi ed in senno avanzava le sue fattezze. Avea nome Saule. Cis .adunque essen'dogli andate raminghe dalla pastura alcune belle giumente , di che dile.ttavasi piucch d' ogn' altro bestiame , mandonne in traccia il figliuolo accompagnato da un servo. Or egli, poich' ebbe scorsa la patria trib tutta quanta in cerca delle giumente, pass in quello dell' altre. Ma neppur qui riuvenutele , pens di tornarsene indietro, perch non avesse indi il padre a stare in apprensione. de' fatti suoi. Ora il servo, che lo seguiva, come si furono alla citt di Ramata 1 disse che l dimorava un profeta v~ri tiero , e il consiglia a portarsi da lui: ehe ne risapr certamente , qual fine abbian fatta le bestie ; a cui rispose che dal viaggio non era avanzato loro nulla, di che meriwe il profeta del suo oracolo : al che

S4eo~ungendo

DELLE .llfTICRI'l'.t' GI'ID.&.ICIIB

il servo, che aveva un qnarto di siclo ,

e glielo darebbe , ( cos 1agionavano , ingannati dal non saper che il profeta non riceveva mercede ) ne vanno a lui ; e scontratisi presso alle p011.e in verk gini che andavan per acqua , le addomau.dano doT stia il profeta. Quelle glielo additano , e gli spin gono a sollecitare , anzich vada a cena ; perciocch ha molti alla sua tavola , ed egli il primo de' con vitati a sedervi. ll motivo poi dell'aver Samuele rac colta gran gente a cena , ft~ questo. Coniossiach avendo egli pregato Iddio tutto il giorno a mostrargli , chi volesse far re , promise Iddio d' additarglielo il d vepente ; che in quell' ora appunto , che lo pregava ' gJi manderebbe egli stesso per ci un garzone della trib Beniamitide. Egli pertanto fermo nell' alto della sua casa stava aspettandone il tempo ; Tenuto il quale scese gi per andarsene a cena. ht questo s'avviene in Saule , e Dio gli palesa gli ldclio .fatti

LB. VI. CiP. 'Y.

liberi , e renduti Signori de' loro numea , hanno- di menticati catai benefizj , e l' escludono presentemente dal regno senza riflettere, ehe non havvi utile pari a quello d' essere governati dal pi saggio di tutti ; e tal certo si Dio. Amano poi meglio d' avere in suo luogo a re un uomo) che si val de' suoi suddi. ti , quasi fossero bestie , come gli detta il capriccio, il talento , e la voglia dell' altre passioni , ingojand~si senza riguardo le loro sostanze; che certo non sar mai , ch' ei rimiri il genere umano , come fattura e lavoro suo proprio , e come tal lo conservi amoro amente. Laddove Iddio per appunto avviene, che lo protegge. " Ma dappoich cos pare a voi , e amate , meglio far torto a Dio ; or bene schieratevi tutti , per ordine di trib e fa!niglie , e gittate le sorti. , Fatto ci dagli Ebrei , uscinne la trib Beniamitide. Messa questa di nuovo alla sorte , ne venne fuori la famiglia di Metri, che per individui rimssa nel l' urna , la sorte ne destin al regno il figliuolo di Cis Saule. Ci sapendo il garzone gi s' era antici patamente sottratto dall' adunanza , non volendo j penso io ) parere d' accettar volontieri il comudo ; e mostr tanta moderazione , e saviezza , che dove i pi neppur nelle picciole loro prosp('rit. non san contenerne la gioja , ma dappertutto si aggirano a fare mostra di se , egli non che darne segno per l'ottenuto comando , e per la signora , in cui fu posto di tante e tali nazioni, s' invol eziandio dallo sguardo de' futuri suoi sudditi, e adoper in modo 1 da doYerlo cercare e fatictll'visi intorno per rinvcnirlo.l"IJ.Yle, IDmo 11.

l

9l

D.LLJt AJITICIIIT_, GIUD.UC::IIB

Stando il popolo in sospeusione e pensiero , perch8 Saule non si trovava , Samuele supplica a Dio. d' io.aegna.rli ove sia ~ e di :recare a luce il garzone. Ri~aputo pertanto da Dio il lqogo , on stava appiat-, tato Saule , liWlda chi ne lo tragga. Venuto che fu, lo colloca in mezzo alla moltitudine ; . e .soprastava. :io tutti , e l' altezza della statura degnissimo lo faceva del regno. Dice .adunque il profeta , " questi colui, , che Dio davvi. a Re. Mirate . quanto e aevra tutti -. s'innalza, ed meritevole del comandO" Com' ebbe aclamato il popolo, viva il Re 7 Samuele,. r.he aveYa p scritte le cose avvenire , le lesse al Re 7 che stava ad udirlo. lodi ripo~e il libro nel Tabernacolo di DiG, testimonio alla posterit delle sue predizioni. Compiute coteste cose ; Samuele licenzia .)a moltitudine ; ed egli si rende in Ramata , eh' era sua patria. Saule poi, mentre torna in Gabata ond' era nativo 1 'riene da molte buone persone accompagnato per fare al Jluovo Re l01o i dovuti onori. Ma i pi., ch' eran tristi 7 . facendone poca stima e si ridevan ~gli altri 1 e non . ofl'erivapo verun presente , n si .cnranno punto di farsi accetti a Saule n ia parole n ll .fatti. IV. Ma indi a un mese la guerra mossa con~ cJi Naas Signore degli Ammoniti fu per Saule il prin-t ipio di quegli onori , che ottenne da tutti. Percioc.. ch questo Naas venuto con grande. esel'Ci.to e poderoso. a danno de' Giudei abitanti di la dal Giordano li reea a. molta desolazione ; e ne sottomette le .letTe , .valendosi per al presente .della Yiolenza B 4ell' anni ad avergli in aua mano., e dell' accor.te:aa

99elfella sagaciti pel futnro a in6evolirli da non po ter ribe}lando sottrarsi al sume fatto da lui suo scudiere , rimossolo da quel posto lo crea tribuna , e gli d una carica veramente migliore , ma come pensava , assai pi sicura per se. Perciocch di mandarlo intendeva. contro a' nimici , e d' involgerlo nelle battaglie , sperando , che qualche volta morisse poi nel cimento. Ma Davidde avendo seco per tutto , dovunque andasse il suo Dio , recava prosperamente ad effetto ogni impresa , e ognuno il vedeva , sicch pel grandissimo suo va-_ lore e tutto il popolo l' avea caro , e una figlia an cor vergine di Saule invaghillD.e , e tanto si accese di lui , che venne a notizia del padre il suo amore , e a lui fu palese. Egli pertanto , siccome colse questa occasione per tendere un laccio a Davidde , cosi ne fu lieto oltremodo ; e senz' altro promise a chi discoprigli l' inclinazione della figlia , di maritarla con lui tostamente , sperando , che a lui l'avere tal moglie dovesse costare la vita , o certo molti peicoli ; " e , impe.gno , disse , la fede mia, eh' egli sposer la " figliuola , quando mi rechi innanzi secento teste " nimiche. Ed egii certo tra per l' onorevole prenrio " propostogli, e per la brama di farsi nome in cosi " pericolosa e appena credibile impresa , voler to.. , stamente a eseguirla ; ma rester morto da' Pale., stini ; e pr me la faccenda andr a maraviglia ;l

LJll. Yl. C.A.P. Xl.

ng

, coneiossiach~ leverommelo io dinanzi con una mor, ~ datagli per altrui mano, non mai per nu'a. ~. Qrdfna ntanto a' suoi cortigiani , che esplorino l' in. ten:don di Davidde ; t come senta lo sposalizio della fanciulla. Essi perci cominciarono a fargliene motto dicend , che tanto il Re quanto il popolo ama.ano lui teneamente, clie per il primo intendeva di maritare con lui una figlia : ma egli , " e' vi , par , disse , poco divenir genero del Re ? a me " certo non sembra cos , molto ' pi , perch son " poverettO , n vanto nobilt od onori che mi di., stinguano " Saule udite da' cortigiani suoi le risposte di Davidde, " rispondetegli, disse , ch'io , non ho bisogno n di danari , n di regali ; pey.. , cio'~h'' saria questo anzi vendere la figliuola ' che ~ non collocarla. Ma , ~ dappoicb il genero . -v alo" roso , e d\ ogni pregio fornito , siccome io veg:.. " gio cogli occhi miei , io . voglio da .lui in ricom., pensa del dargli ; che fo la figlia , non ar , n ... argento, n .ch'egli mi rechi dalla sua casa paterna ., tai beni, ma solo il gastigo de' Palestini e secento ., loro teste : perciocch non v' ha dono che sia per riuscire di questo a me pi gradito , e a lui pi , glorioso ; e la mia figlia ama assai pi di oongiu.. " gnersi con uomo s grande , e per la rotta de1Pa" lestini cotanto famoso , che non d' avere gli usati " regali " Davidde al riferirglisi di tai novelle fu. lieto , credendo che daddovero Saule ~siderasse di strignerlosi col legame del sangue, n sosl>ettando di tradimenti ; senza rifiettere se agevole (oBSe () no

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Fl..APIO, &01110

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9

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DBLLB .liiTJCBIT.A' CJVD.llCIIE

Ja propostagli impresa' corn di preaente colla aua compagnia addosso ai nimici , e mise mano all' operca ~untagli , ae volea quelle nozze. E , poichtt Dio gli :JOendeva ogw cosa le1giere e po&&ibile , venne a Dvidde compiuta l' impresa. Perciocch dopo averne as~ morti , fece ritorno al Re con $ecento teste recise , -e presentatele a lui dinanzi , sliene chiedeva .in mercede le ~zze.

CQme &uk amnt.irato il yaJor di Dtwidlle sli di la figliuola.

Saule ~dunq_ue non ritrotando apediente che lo disitapegnas1e dalla gi data fede , ( perciocch riputava vii cosa il sembrare , o d' easer mentitore , G d' avere insidiosamente promesse a Davidde queste nozze1 perch addossandosi egli imprese quaai impossibili vi lasciasse la vita) gli di.la figliuola nomata Micol. Non doveva per Saule durar guari tempo nelle jnesenti disposizioni. Conciosaiacla veggendo egli Davidde favorito da Dio e da' popoli , concepinne timore , e non sapendo celarlo , perch ai trattav~ di troppo , del regno oio , e clel1a vita , e il rimaner privo dell' uno o dell' altra era grande seia~a , fel"Ul seco stesso ii uceider Davidde ; e De commette l' eaecuzione a Giooata auo figliuolo e a' pi fidi suoi famigliari. Ora quegli slll.pito del canciauHnto del padre ioto.rno a Davidde , col quale

t....

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dopo U si grAil bene che gi gli Yolle ' DOn ave&. lnezzo , ma trucon-eva perfino a volerlo morto ,. tra per l' amore che al giovinetto portava, e per la Te:b.:razioiie in. che aveva le aue virt , gli sceiperte i segreti ordini e le intenzioni del padre. Stia 'pe... -tanto in guardia di se , e dileguiai pel d vegncnte-,; ~h' egli andr a salutare suo padre ; e al preaentar. ~isi dell' occasione l' inndarr .a parlare de' fatti auoi , e gliene chieder la ragione ; e gliela u:enter dicendo , che non tale da mettere a morte ~ persona , che ha fatto ~ gran be~ a tutti 1 e che ha beneficato l~ tanto , fluo a doversliai perdona~ cpmlunque bench grandiuimo :Wlo. Indi saprotllen dire la decisione del padre. Davidde pers~o a col\ ~oroao cenaiSlio si mttrae alla Yiata del R..,_.

Gionat4

,_.1. h?) 1NI

favtJr .li DtWlJe ottiene lo 8C1111tf10.

D d ap.preaao nnuto.Gionata iu.uaazi a SauLr, poich lo trov d' animo lieto e giulivo , prese incontanente a parlargli di Davidde in tal JQniera. " Qual ., t=olpa mai grande o picciola t'ha co~otto , o pa., cke, a volere la morte d'un uomo, che molto , valse alla tua salvezza, pi al castigo de' Palestini , ed ha l' ebreo popolo liberato dalla vergogna e " dallo smacco, Wte per quaranta giorni sostenne , .eaao.clo csli aolo acc~ttar dia6da dell' inimico/

la

DELl.E AN!l'ICRI'f.A.' GIUD-'ICHE

Un uomo oltre a questo, che ti rec.qaante teste ., nimiche tu gl' imponesti; che n'_ ebbe -in premio ., la mia sorella per moglie : onde molto pi , dolo., 1'068 n sar la sua morte ' non tantO per le virt ' .., che !'adornano~ quantn pel parentado, che a noi , .lo strigne ; perciocch la . sua morte colpisce al ., tempo medesimo la tua figliuola costretta pro" vare la vedovaaza , prilllll ancor di godere i frutti ,., del maritaggio.: Con tali considerazioni alla mente , deh piegati a' pi". . soavi consigli , n far mle ad .., uD uomo , che primieramente ha fatto a noi Ull " grandissimo benefizio salvandoci la tua per.c;na, , allorch e dal tuo fianco allontan il reo apmto , ~, e il mal. detponio .che ti crucciava, e rendette al., l'animo .tuo la pace, indi ne :ha vendicati de' no.. ,, stri nemici : cose tutte , che il dimenticare saria ., vergogna ". A queste ragioni si placa Saule , e giura al figliuolo , che non far nessun male a Davidde: perciocch la ragione prev~se allo, sdegno e al timore. Gionata adunque raand per Davidde , e scoprgli le buone salutevoli nuove , che aveva dal padre. Indi glielo conduce . diaanzi. ; e Davidde rest presso il Jte ; .come prima. ,t.

l.IJ, VI. CiP. XIV.

c ..

p l T

o L o . XIV.

Come soventi ,volts troMtosi Davlils in pericolo . d e.sser morto da Sauk, scamponne, e 'com6 avuto .. due volte. in sua mano Sault: , sicch6 poteva txJrlo dal mondo ' non offese.

r

I. Intorno a questo tempo, essendo di nuovo usciti in campo' i 'Palestini contra li Ebrei, Saule spedisce a combatterli colle . se .' truppe Davidde ; il quale affrontatosi co' nemici ne 'nccide molti , e ne . torna al suo Re vincitore. D riceve Saule u.on come si prometteva Davidde dopo cos felice condotta , ma in atto d' uomo a cui dolesse delle sue pro1pere av.. ventme , come se tanto crescessero per. lui i peri.. coli , quau.to pi belle imprese faceva Davidde. Ma poch a. demonio innsatolo novellamente si ns&' a straziarlo , e a fare di lui rio governo , chiam ~~ella camera , ove giaceva , Davidde, e. tenendo iDt. man l'asta gli ordin, ch'inni e aalmi cantasse. Or mentre Dayidde .eseguisce i suoi ordini , ecco Saulo .scagliargli incontro con empito l' asta ; ma Davidde a tempo av,yedutosene la schiv. Indi si fugge in lu& casa , ove. stette quel giorno intero. Venuta l~ n()tte manda il .Re gente con ordine di guardarlo fino all' aurora , onde furtivawente non si sottragga del 'tutto al -tuo braccio , perch poi voleva, sedutosi a tribunale e messolo in man dei : Giudici , dargli ~orte. Ma Mieol spoJa di Davidde e figlia del Ile 1

.J

54

DI:LLZ OTieiiPU; CI'IID.UCWB

~msato l' intendimento dei padre , corre al mfrlte tutta in disperazione per lui e in affanno per ae , perciocch non sosterrebbe di vinre pur un mo-mento aenza di lW. a Per prda bene , che cpi , DOn ti colga il sole ; altrimenti non ti vedr pi. ., Fuggi adunque lontaao , J111Udo la notte che dura , ancora te lo consente ; e noa temere , che Dio , , ae bisogni, per te l' allut1gher; e sappi . che 1e il padre ti coglie qu, tll se' morto " Co detto .il ooll dal balcoae lo pose in salro. Indi appa recchiato il letto , come auol farsi per un infermo 1 e sottoposto alle coltri un fegato di capra 1 quando sul ir del giorno suo padre m.and per Dniclde 1 ditae , che tuta notte era stato in ambascia , e reeandone UV{ede asli astanti a letto coperto : e a palpitar ~he faceva a fegato sotto le coltri rendeva credibile, che di l aotto Davidde infermo ansasse. Ora , tornati enendo i messi colla aovella che DaWclcle quella notte s'era i:afermato , il Re non per tanto ordin , che glielo JDe~~BNero- tal, CfUl era ; poich lo voleva uccidere. Veati adunque tc:Oprono jl letto ' e acoortiai dell' artifizio donnesco Ile clauno. IIYVi8o al re. Or ripigliandola il padre d' avere ad ..- tempo saluto ua nimicG 1 e iDpnnate lui,_ essa iaveDta una scusa asaai v.erieimile. Dis~a adunque , cbe per ella dontte ajatar~ a saJ.rarai, percla miuaccioUa se noi ~ d' uceiderla ; 011d' era ben nsionnole che le perdOilflsae , quando aoa il volere aao proprio , ma la necessit vel' aveva condotta ; pueht\ poi 6uhcaeD.te ~ .,p111l' ella ) tu noa cerean

J35 mnto cred.' io d'uccidere un'inimico, quanto di aal var me. In questa maniera la giovine ottien da Saule il perdono. II. Davidde intanto salv da quel pericolo venne ill Ramata presso il profeta Samule , a cui raccont l' inaidiarlo, che anva fatto il Re, e come poco man.. c, che dall' asta di lui non restasse ferito e morto ; eontuttoch n colpevole fosse tato verso di lui , D vigliacco in combattere gl' ~ci anzi la buona merc 4li Dio che fa sempre meco ( aggiunse ) ogui eosa abbia sortito un esito fortunato. Ma questa appuDto fu la ragione dell'inimicizia 'sua con Davidde. Udite il Profeta le atranezze del Re parte subitamente da Ramata , e seco menando Davidde venne a un. certo luogo chiamato Najot , o-.e con lui i ferm. 1\isaputo Saule , che Davidde si trovava presso a Profeta , sped un cQ-rpo di soldatesca. con Gidine di pigliarlo e condW"glielo iD.JUlJUli. Ne andarono adunque da Samuele , e avvenutisi in un drappello di profeti 1 ti sentono essi ancora ripeni dello spirito di Dio , comincino a profetare. Uditolo Swle ve ne spedisce degli altri. Ma provando ancor questi l' effe~ de' primi , manda di nuevo i terzi. E profetando. andtc i terzi , adiratosi 6aalmente ci n egli steuo in persoaa , e come fa giuato vicino a quel luogo , Samuele prima d'esser veduto il fe'profetare. Venuto poi finalmente Saule dinanzi a lui , fu compreso da tanto ardore , che usci di mente a se ateso ; e gito tatasi di dosso la veste si giacque disteso al suolo tutto quel dl. , e la notte ancora _, ngenti saautle. e Davidde.J.D, VJ.

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136

DLLE .il'I'TISBJTA.' GI1JMICH:&

'UI. Gionata intanto, a cui si rivolse partito di qui Davidde , .e .lagnavasi. delle trame orditegli contro dal padre dicendo , eh e con tutto il non trovarsi egli reo d'alcun fallo e delitto era da lui non per tanto cercato a .morte, confonaYalo a non 'day fede n a sospetti , che di ci gli "enivano , n alle persone che glieli mettevano in capo , se pw v' era gente he ci facese : ma badasse a' suoi . detti , e .stesse di buona vogli~ ; poich auicuravalo, he suo padre allora non. macc~ina'V~ niente contro di lui, che certo glielo avria palesato , e . gliene .avrebbe chiesto pa~ 1ere; stante che nell'altre cose eziandio si valeva del suo consiglio. Davidde all' incontro giurava , ch'era a tal tet"Pline veramente cou.dotta la cosa; quindi egli ,piuttoalo col .crederlo provvede~&e al auo stato , ~he col : currue la verit d' un racconto dover .ricfHJ.Osce~lo allora per ~ero , quando vedrebbene ' o Qe. udreW>e la. morte. Vero ' il padre J?-Gn gliene ba fatta parola ; ma unicamente pmch ben gli tJ.oto il suo amore e le aue buone dispo.sizioni .per. Davidde. Dolente Gionata di vederlo cosi persuaso 4elle intenzioni cW. padre lo interroga , in he ablti,pgni ~Il' opera . sua ; f1 cui egli , ". giacch ., ben so ,. di~e. , che tu mi compiaci in tutto , e di , buon gr~do mi ce~~cedi .ogni coaa, dimani cOiTono , le cj~nde ( 1 8) , ed io in tal giorno soglio ceuare , alla mensa del Re, Ora se a te cos pare; io me n' usir all' ~perto fuor di citt, e quivi terrommi " nasco.~. Tu intanto, al chiedere, ch'egli far di "' )De , dei rispowlere , ch'io son ito a BetleiAQle mia

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:LB. VI.

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JIJY,.

, pahia, per una: festa; eire ivi fa la mia Trib: ., aggiugnendo che tu me l'hai couceduto tu stesso ; ., ohe se, come porta il dovere e il costume che degli , amici viaggianti si parli, aoggiunga; Dio lo feliciti ., nel suo viagsio , sappi , u.on a temere da lui "' neuun tratto nimiche-vole .o inaidioao. Se poi ri ., sponde altrimenti , qesto sar una prova .dei lacci ot ch'egli m'ha tesi. Tu poscia mi farai chiaro di ,. ci che pensa tuo padre, e dona questo alla piet, ., che ti sb'nse di m.e , e a quell' amicizia , , di .cui ., ti degnasti volerne giurata .fede da me e dat'lami , n tu Signore al tuo servo. Che se tu rav~ai in me , qualche sorta di colpa , deh m' uccidi Lu di ~a , mano, e pre.vieoi tuo padre " Amareggiato Gionata a queate estJ:eme parole , promettegli di far quanto brama , e se il padre rispondegli crudamente e in modo che senta. dell' irritato , di dargliene parte; e per rendeilo. vieppi sicuro, menatolo all'aria aperta e se!&na , . giur" di ai:>n traacurar nulla pel" la aalvezza di Davidde ; !' e '{)biamo, disse, in teati., monio CfUe&to :pio-, che tu vedi , s .grande e dif., fu.so per tu.tto , il quale prima ancora eh' io spie, ghi parlando i miei pensmpenti , gi gli ha veduti,. n lo chiamo , dico , in testimonio della f che ti ho , data , che io non ristar d' esplorare pi e pi , volte l'animo di mio padre , fintanto che non dio .scopra se in qualche secreta parte del cuore .na., sconda alcun male ; e chiaritone noi celer , ma , darottene avviao , sia egli bene o mal disposto , vctao di t~ ; t be~a lo aa quettG Dio , quanta ie

t38, BELL ..lftiCIIITA' GIVDllCJQt 11 il preghi di star sempre teco. AI presente eerto ei , vi sta , n per l' anClllire porratti in obblio ; anzi , ti metter al di sopra de' tuoi nemici,. e. di mio' , padre ezimdio e di me , ae lo Coasimo. Tu fl"at., taDU> ricordati qnes(o 10lo ; se mai avveogami di ., morire, aalva i miei figli; e il guiderdone, che , ai presenti miei benefizj dovrebbesi , loro il ren " di " : e obbligatisi con giuramento 1cambievole , Gionata licenzia Davidde e gli dice , che si ritiri in un certo luogo della campagna, OYe esli era solito esercitarsi coll' arco. Perciocc risapute le disposi zioni del padre " Terr , disse , col servo 1 e se " dopQ scagliati contro il bersaglio tre dardi , ordino , al servo che me gli rechi , poich sono dinanzi a , lui , argomenta da ci , che non bai onde temer " da mio padre; che se tu senti, ch'io dico al servo .. il contrario , dal B.e eziandio ti aspetta il contrario. Ma non dubitare ; per opera mia tu fia salYo , n t' incorr niun siniwo. Guarda per che nei " tempi felici llOD t' escan di mente tai c01e, e ren-o " diti vantaggioso a' miei figli " Davidde adunque avuta da Gionata cotal 1icureua ritirasi nel lu.ogo accordato. IV. Venuto il giorno delle CaleRde, il Re lcondo ~ costume purificatosi and a cena; e sedutigU a fianco. dall'una pane Gionata. suo ~:h, e Abnero ue senerale dall'altra , com' ebbe veduta la aedia di Davidde .vota ' ai tacque ' credeRdo starne egli ror.. lontano , perch aon serbatoai 111011do. Ma poich aon COIDp&rve neppe jJ. 4 ap.ptuso ,_ dOIDaDda al

J.Q, VJ. Ci. WJV.

1~9

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Gioaata , oncl' mai , che il figliolo di ~es~ non e' nduto n jeri n oggi aDa cma , e al banchetto. Riapoee Gionata, che secondo una parola gl datane era ito alla patria per una lesta , ehe la trib celebrava, e. glielo avea consmtit~ egli stesso , u anzi ha invitato me pure a intqovenire al aacrifizio che 'Vi si fa ; onde 'Se tu mel permetti , io vado ; giacch6 ben ti nota la nostra amicizia. , ADora finalmente onobbe Gionata il reo animo dd padre vers~ Davidde , e chiaro n acors le inten:.ioni tu.tte quante. Perciocch Saule non teane la eollera , ma bestemmiando gli di del nimico e del traditore , e il chiam partigiuo e favoreggiatore di Duidde , che nel nudrire di tali affetti riguardo non avea n a se stesso , n alla madre , e non vole J'ersuadersi di questo , che , sino a tantoch Davidde ci viveva ' le cose del regno tronvansi per loro m pericolo. Disse adunque d'averlo fatto chiamare perci4 eolamente , che ae pagasse la pena. Qui a-vendo sog ciunto Gionata , ma per qual suo misfatto lo vuoi punire , tlOD :t>i Saule. sfog la ~oliera con parole e :bestemmie , ma dato- eli piglio all' asta s' avventla contl'o lui per ucciderlo. Veramente non l' esegu , perch sii amici glielo impec:lin.no ; conobbe per evidenza il figliuolo , ch' egli odian Da,idde , e li IDOrin di voglia di torio del mondo fino a renderli per lui presaoch uceiaore d' un figlio. Allora pertaato il figliuolo del Re levatoai dalla cen~ (- giacch pel dolore non po~ prendere punto di cibo ) passc) ~cUa DOtte piapmcle er a. ~ , pm:bc\ fa j'

tipo

l

4o

DELLE ' AJrTIC.IIJ' .1' .GIIJD!ICHE

pericolo d' essermorta, ora Daidde,. per.ch era gi oondannato: a morire. SUI far del giomo esce al luogo usato fuor di citt , .in. appareDIU. per di.Yertirsi , ma in realt per fQr note alll. amico le disp06izioni del padre , cem' era! il patto. Compiuto Gionata il gi concertato fra loro , rimaD.da il servo in . citt , ed egli in luogo appartato si .raccoglie con Davidde per vederlo .e. parlar gli. Ora Davidde appena gli. fu. dinanzi., e si gitt a1 piedi ili Gionata ,. e adorandolo lo chiamava il c:!onservatore della sua vita; ma Gionata lo fa rizzar, e abbracciatisi ioaieme stettero buona pezza baciandosi e lagrimando soli' et loro ancor f1esca, sull'invidiata lOl"o amicizia e s.ul vicino distaccamento , tta 'l quale e la morte . non pareva loro, che correMe 'divario alcuno. Non cosi tosto si furono riavuti dai lunghi pianti , e coafortati l' un. l' altro a ra1111UieJltare i loro -giUl'tliDenti , che si ~ wisero. V. Davidde fuggendo it Re e i contmsti, ch'indi venir gli potevano, ricovera in Nobe (19) pressa;. al pontefice Achimelecco '(~o), il quale stup al vederlo venir' cosi solo seDza un amico o un famigliare, che lo seguisse , e T()lle sapere il pert:h de1 ilon &l'el' egli seco nesauno. Davidde rispose essere incaricata d'una. secreta commissione del Re, clella quale noa era mestieri, ch'a lui, bench vogliosissimo, si.facesse parte ; -aver egli perci . dato ordine a' suoi servi , c!1e. lo venissero ad incontrilre ol : ,pertanto pregavalo di provvision pel camniino ; e .aoopJZerehb~ a lluoa ami~o , sliCJ~e deate e l.o aonenisae iD

.. '

, J;J11, VJ, Gl'P. "'llV

.qaell'-GcCOI!'~a. A~otele, iebitse a. . ~alci e. iu"me -da ta:apo, o spda eBa foe, . o lancia. -Si trovava --presente- a .1Jllel ~tto un servo di Saule nativo di Siria (~.u), per no.- Doeg, paatqr: delle mole del -.B.e. li graa SllOCNote ad~ ,lispose ' che &Yea .di tali v' era per la spada del palestino Go -lia i ch' egli steas9 ., uoeiso il nimioo ; . appese .-.1 ~eJ!Dpio. .&cceftolla Davidde , . e cen. qf.1esta in :mBlSO nrcati i coofni israelitici .si port a. Get -citt pale atina , oy Achis :regnav. Riconoseiuto da' oortigiarii del R.e, e' nnuto a .netizia di questo pef. la ilontez~a; ebe gliene .died.eD coloro dicendo lui easere f.Juel Da vidde , che -aieva taute migliaja llCCIBe di Pale &tini-; sifl'atta paura entr in Davidde di restarne' mort(), ' di correre Fesso , di' lui quel peri~olo , che avea achiTato pressG . a Saole , che s,' iatif!Se maniaco e furioso , sino a .giuar dalla bocca la .,chiuma , e a .fue alla presenza ~el .Re tutti i segni da aicurll.DleAtll inferirne , eh' egli se.ti& del. f~tico .; , cmde il. Re sdegJUitOBi oo'suoi 'famigliari., .ehe ayess tratt. annti un mentecatto , . Ol'dinc; , che ,fJiielo levassero quanto prima dinanzi. Uscito in tal pi.a David.d.e ealvo di Get rifugge nella trib . di .Giuda ; e fe.rma-tosi nella spelonca vicina. alla citt d' Odollama , mmda gente che arnsi i fratelli lui essere qoivi ; ond' essi con tutto il paren~do ne vennero a lui, e con loro, quant'altri: o. .l'utile proprio, o il .tiinor di Saule vi spinse ; i. quali si protestarono. pl'Onti a Ca.J.,e quanto .a lui fosse in grado':: ed erano in numero quasi di quattra.cento. ,

armi ,

non

nu.s Alr7CIIJT:t.' 411'1JD:u:n VI. Ep ..Jnncpae fattosi. animo, dal ftdem sii -.palleggiato eia buoaa mano di gente , che gli darebbe soccorso , partibli di l 'le llJ 'lil!ne dal re . de' Moabiti , e lo prep di dar ael auo repo ricettd a' IUO (leDt()ri ' finanto che nOft IacODO' 'a qualcbe fine :Le cose IoM. CoJU~ta l Re la grazia,. e per1

4

quanto tempo col i tratllealaero , aommate OBOrati da lui i genitori di Davidd6 , egli iatanto per Ol'diae d' un profeta ,cl muove a laSciar.' la solitu.. dine , e venir nelle terre della trib di Giuda per ivi abita~ , quindi egli tornato indietro fe~"~Qosai nella Clitt d' Aret (33). Ora Saule udito, che Daridde a'er ..-iato con gvan om.papia , non picciolo t lo acompiglio e il timore , che ne sent. Percioee l' iadofe eonos~ndo e il coraggio delr uomo sospettava doeme liiCire qualche gra!tde attentato , che mettesse in fondo , o ae noa altro , a ripe~~taglio. ogni cosL Per chiamati a se nell' alto del poggio , OYC a"eva il palazzo, gli amiot 7 i generali 1 e la Trib , di cui . era DalTO' e alzato a trono ne} campo (che tale era il nome del luoso ) con dintorno a .te , l' onoreole sua cor~ disposta in ordUte 1 e le guardie , cos loro parla. " O della medesima Trib mia va~ }ol'()ae persone , mi giova cvedere , che non siate ,, dimmtichi de'miti benefizj, e che vi ricordi, com'io , altri di voi ho fatti padroni di molti campi , ed " altri innalzati ad oaori 11 cariche pressd il popolo. " Vorrei rdUDCJW' sapere , se dal figliuolo di Je&M ' voi ae aspettiate di pi. e: ~ori ; poicb so Imi .,, io , che tutti correte dietra a lui , colpa di Gie

." ., ..,

il quale ed e~ stesso di tal sentimento , e ne ha persuasi pur voi ; che non ignoro no io i ~uramenti e i trattati corsi da lui a Duiclde ; e il consigliare , e il dar mano , che Gio~ta ba ~atto alle macchine fabbricate contro ~ di me. Voi iatanto non che pigliarvene punto briga, ,. state colle mani in mano a ndere , che n' per ., seguire ... Finito il Re di parlare , non ehbevi tra Bli astanti , . ehi gli facesae risposta , salvo che Doeg Siro , il pastor delle mule reali , il qual diase , che .visto aven Davidde in Nohe presso il pontefice Achta.aelec:co , dal quale, oltrech ne riseppe il suo de~ .stino av.venire , avea ricevuto provvisioni pel Tia~gio e la spada ancor di_ Golia , perch eema tema n'an. dasse , ove pi gli piaceva. Chiamato aduiHJ1le pr ordine di Saule il gran Sacerdote , e tutto il suo p rentado .. che torto o villania , disse il ke , t' ho io , fatta, che desti riccwero al figlio di Jesae, e lo ., provvedesti di viveri e d' armi , quando ogaun ., aa, eh' egli pone insidie al mio troilO l E poi , che n gli hai tu pre~iato dell'avvenire? PoM:h non , ti deve riuscir ftuovo, cb' .egli fuggiva da me, ed , aveva in odio la cao mia ... Il gran Sacerdote aon si rivolse al partito di negare quanto a\'ea fatto, ma confess francamente aver e,li somministrate tai COle, non per in grazia di Davidde, ma di lui stesso; che uon lo eredeva mai ano 1mico , anzi l' ehbe mai sempr.e per uno de' suoi pi fidi , ~ tribuno , e, e'be pi , suo genero omai e parente.; e certo cotali co.. tanto non aon uti sii uomiDi di c:oncede1le a'lor- .nata mio &gliuolo ;

144

DI:LLB ,.lli'TIC'BIT.l' GID.liCU

nimici, che sol 'le riserTimo per le pi eare persone e pi pregiate che s'abbino.. Avergli, a, prenunziate le cose avvenit-e, ma non fu quella la prima volta ; averlo fatto pi volte e in pi incOntri. " Sic" come egli diase , che tu lo mandvi a un' iin,. presa di graa rilievo , . 'io pensai , che il . negargli n quanto hiedevami 1 saria atatO un op~ormi a' tuoi , voler'i piuttosto che .a' suoi. Laonde D'OD pensare , sinistramente di me , ll voler credere, .che ..la :co1"1o , resia usatagli allor da me. abbia mimto ~ favoreg-" giar Davi.lde , in quaot9 or odi tentarsi da lni ; n peroiooch io ho sovvennt un . tno afuico , un tao " gnero , un tuo tribono, non uu nimieo ,. . Queato -dir del Ponte6_, nn fil' capace Baule; che il sover. chio timore non laseia dar. fede a discolpe , per. quantunque aieno vere, ond' egl impone a' soldati, che circondatol.o uecidauo lui , e tutta. la stirpe sua. Ma quelli non s' atteatando di .porre le mani addosso al Pontefice , -poich temevano pi il .gastigo di Dio, che la disubbidienza al Re,, Sllu.le :d commissione d'ucci1' dergli a Doeg Siro; il quale pigliati _in ajuto' alcpni ribaldi suoi pari mette a mortle Adaimelecco colla sua stirpe ; cd. erano .in tutto ben ia trecento. (23) ottantacinque. .Indi mand Saule etiche in Nobe, ove fece una strage uDTersale, non la perdonaado n a donne, n a pargoli, n a verun'Bltra e~, e. finalmente bruci qu.ella tel'll8. .Un Dgliaol solo d' Achimelecco fu salvo , e nom~vasi 'Ahiatarre. Segu questo fatto appunto , come predi~sel Iddio ad Eli gran Sacerdote , per la mi~Kgit de" due .figli di lui , quadD iisse , che la sua discendenza aaria distrutta.

por,

LIB. VI. C.\.P. XIV.

VII. Ma il re Saule con un fatto cos crudele , -e tol macello , che fece di tutta la stirpe sacerdotale , senza sentire n piet pe1 bambini., n riverenza pei vecchi, e colla di~truzione a che reC' quella terra , cui Dio avea scelta a patria e nudrice de' sacerdoti e profeti , e sola destinata a produr1e di cosiffatti uorrum , fece a tutti conoscere chia1amente , di che tempera sia l'umana natura, la quale, quand'altri si bova .iu essere di privata e bassa fOI'tuna, sic-o come non puote spiegare sue forze , n te'ntar '.(Uanto vuole , cos tra i limiti si contiene d' una ben regolata modestia , ed ha per guida la sola giustizia , e a lei sola consac1a il suo amore e i pensieri suoi tutti quanti. Allora altres crede l' uomo , checch si faccia quaggi , averlo Iddio innanzi a' suoi . occhi , n sol veder le opere , quando si compiono , ma chiaramente ancor discopride fin ne' pensieri , onde 1traggono l' esser loro. Che se avvengagli di salire a grande stato e potere , sveste allora tutti que' sentimenti , c cangiato , come si . fa delle maschere nella scena , costumi e maniere, veste alterigia, arroganza, e disprezzo di tutte le cose umane e divine; e quando per essere amai oggetto d'invidia ad alhui, e bersaglio allo sguardo di tutti ' che stanno intentissimi a conside1are cecch si pensi , o si faccia , gli farebbe mestiere di pi religione e giustizia , egli appunto allora , che quasi Dio noi mirasse , o ne temesse il potere , impehersa vieppi contro i sudo diti ; e quanto egli o per altrui relazione paventa 1 o per proprio capriccio .Qa, in odio , od ama perIO

))ELLE .A.l'ITICHJTA' GI11D.A.IC11E

cieco trasporto , crede che tutto debba clagli uomm averai per .legge inviolabile e veritiera , e g1adirsi da Dio: Dell'avvenire poi e' non pigliasi punto pensiero; ma quelle persqne medesime , eh~ in premio de' soatenuti travagli onor , onorate le invidia ; e con tutto le abbia egli stesso condotte a quel posto sublime , che godono , pure non che solo spogliarle di questo , per questo ancora sotto pretesti iniquissimi, e con abuso enorme del suo potere le toglie clal mondo , non per reati a cui si debba gastigo , ma per calunnie ed a~use , che non si vogliono disaminare ; n quanti solo son degni di cotal pena, ma quanti egli puote uccidere impunemente. VIII. Tanto appunto ci fe' capire Saule figliuolo di Cis , il primo cio , che dopo l' aristoctazia e il governo ebreo sotto i giudici abbia regn:tto , avendo per un mero sospetto contro la pesona di Achimelec trucidati trecento tta sacerdoti , e profeti. Molto pi ae si aggiunga lo spiantar A1cnE

pedanto a me pare che sia veramente opmo giusto, ~avio, e animoso, e s'altri ve n'ebbe mai, o ve ne avr somigliante, io penso ch'egli da tutti otterr la dovuta commendazione d' uom virtuoso. Perciocch quelli , ch' entrano in campo con isperanza o di. vincere o di uscirne salvi , per quantunque essi fac. ciano chiare imprese , egli nou parmi che adoprino $aviamente a chiamarli valorosi coloro, che n'ha1mo parlato o in istorie, o in altrettali scritture , poiclt , ~ebbene essi ancora sieno degni di lode ' pure quei soli a ragione si possono chiamar valorm,i ed arditi, e disprezzatori de' pericoli , che le pedate seguil'Ono di Saule. lmperciocch chi non invilisce allor quando non sa che gli debba succede1e nella guerra, ondeggia per colla mente quando si trova in mezzo al peri., colo incerto dell'avvenire , non per questo si dee chiamar uomo franco , sebbene. gli avvenga di fa1 gran prodezze ; laddove non isperare dall' una pa1te verun buon successo , anzi antivedere , che furz' ch' egli muoja , e ci in campo , e non abbattersi dall'altra, n: sbigotti1e a una vista s cruda , anzi affronwe l' autiveduto pericolo , questo s ch' io lo stimo un indizio verace d' uomo prode. E questo ~ppunt{> fu ci , che fece Saule , co~ suq sempio Jl)ostr~do , che quanti . b1amano dopo. morte buon nom,e , egli ~estieri ,, che adop1'no quelle cose 1 per cui ai giugne a ottenerlo ; e molto pi ci con~ viene ai re , ai quali merc l' alte7.za del loro grado non solo non lecito l' ingiustizia co' loro sudditi 1 ~a neppwe una medioCJ.e virt. Pi altre cose potrei

LJII. VJ. CAP. XV.

qui dir di Saule 1 c del suo valore per }\argomento. c:h'egli d'abbondante materia 1 ma perch non paja eh' io voglia eccedere soverchiamente nelle sue lodi, io ritorno col , donde sono partito. V. Stando adunque , come ho gi detto 1 a campo i Palestini 1 e rassegnate le loro genti per nazioni , per regni e per satrapie , finalmente comparve il re Achis col proprio esercito. Seguillo Davidde co' suoi secento soldati. Vedutolo i capitani de' Palestini, richiesero il Re, donde 'venissero quegli Ebrei, e chi gli avesse chiamati; rispose che quegli era Davidde, che fj.aggitosi da Saule suo re 1 e presentatosi a lui egli avevalo accolto , ed esso ora per rendergli contraccambio del favor ricevuto 1 e per vendicarsi di _Saule prestava loro soccorso. Contuttoci fu rip1eso da' capitani , perch ammettesse alla sua alleanza un nimico : pe1 consigliavanlo di licenziarlo 1 onde mai non seguisse , che egli aenza volerlo , mediante Davidde , fosse agli amici' cagione di qualche, gran danno ; perciocch col fiaccrue le nostre forze aprirebbesi il varco per riconciarsi col suo Signore ; al che avendo inna!!Zi tratto risguardo volevano , ehe rimandasse lui e i secento soldati a quel luogo ' ove concesao gli avea d' abitare ; percioech esser egli quel Dnidde , di cui van cantando le vergini , che disfece molte migliaja di Palestini. Udite siffatte eose il re Get, e parutogli savio l'avviso loro ; chia4 m.. D~Widde , e gli disse cos. ~< Io per me sono , te!Jtim011io io stllfaso tle) :trMlho tino ilnpegno . ed' ... o~~ per oent-. mio, e cri& s1&81e Dl' ha .iu.dotto:

DELLE Al!fTICIDT.t.' GlliDAICIIE 168 ,, a volerti in mio ajuto : ma questo non piace ai " miei capitani-. Per infra un giorno fa d' essere ., al luogo , ch' io gi t'assegnai , n temere di niun " sinistro per te : di col. difendimi e mie terre , , che alcun nimico non v' entri; e questo ancora , un dovere attenentesi ad alleato " Davidde al comando del re di Get sen venne a Siceleg. Ora in qutl tempo appunto, ch'egli partinne a socconere. i Palestini , la gente Amalecita investilla e la pl'ese di forza ; indi bruciatala , e fatto grande bottino cos in Siceleg, come nel rimanente paese de' Palestini si ritirarono alle l01o terre. Davidde adunque tro-vando Siceleg messa a guasto , e rubata ogoi cosa fino ad esserne state tiatte con esso i figli in catene )e donne sue , ch' eran due, e quelle der suoi fOml'agni , si lacera impetuosamente di dosso le . vesti ; e piagnendo e lagnandosene morti. sul campo nimici assai. Quivi Saule re.

cles{' meliti ,. e } .fisliwili. di lui adopr.aado d& forti

LIB. VI. CAl'. :RV.

e facendo imprese di gran- coraggio ~ poicli nel solo

enerosamente morire , e nel far che tal morte costasse c&a a' nimiei, s' (:ra ristretta tutta la loro gloria , n altro pregiavano pi di questo, contro di se rivolgono tutte l' armi nimicbe ; da cui attor niati , dopo fatta non picciola sbage di Palestini, restano finalmente uccisi sul campo. Ci intervenne ai fgliuqli di Saule Gionata , Abinadabbo , c Mel.. chisua. Al cadere di questi tutto l' ebreo esercito volta le spalle; e all'incalzar de' nimici si scampi gliano J 11i confondono, e sono tagliati a pezzi. Saul& allora con un drappello di gente assai prode a aua difesa si mette in fuga ; e per lo spedire , che i Palestini .feciongJi dietro saettieri e arcadori , perdette tutta la compagnia, salvo alcuni pochi. Egli poi do po fatte grandi proJezze , e riportate molte ferite sino a non re~ge1e pi, n dmare alle troppe che eli' erano , siccome non avea forza da uccidersi di sua mano , cos ordin al suo scudiero , che tratta fuoJi la spada gliela piantasse nel cuore , onde non. cad~r vivo in man de' :rumici. Ma u.on osando lo scudiere di tor la vita al suo Re , egli stesso sguainata la sua , e appuntatalasi al petto vi si lasci ader sopra ; mil non potendo spignersi olbe , n per quanta forza facesse , passarsi da banda a banda si volge indietro , e vedutosi appres110 un giovine A.J:Ilalecita il richiede chi egli sia , e inteso , . che Amalecita , U prega , che immersagli affatto la spada , i che far non poteva colle sue mani , gli di, quella m~ ch' ei c,er~ L' Amaleita il compiac~e , a

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,

DELL~

.A.NTJCBIT.A.' GIUDAICBB

trattigli gli ori del braccio , e del capo il diadema' reale si dilegu. Or lo scudiero veduto Saule tolto. di vita , si di la morte ; onde non camp delle guardie reali persona , ma tutti caddero sulle montagne chiamate Gelboe. VIII. Giunta la fama di l dal Giordano 7: che Saule , e i suoi figli non eran pi , e che tutta la moltitudine era perita , quegli Ebrei , che vi abitavano le vallate , e ci avevano citt al piano , abbandonate le loro pab-ie si rifuggirono nelle meglio gnernite. ltitanto i Palestini trovatele vote abitaronle. D d appresso , mentre i Plrlestini spogliavano i morti nimici , scontransi in Saule e ne' figli , a' quali tratto di dosso ogni cosa mozzano il capo ; indi per tutto il paese mandarono banditori dicendo, ch' eran distrutti i nimici. Le loro armadure le appesero al tempio d' Astarte (34) ; e i c'orpi li crocifissero presso alle mW'a di Betsan , citt ora detta Scitopoli (35). Ma come gli abitanti di Jabes-Galaad riseppero il reo trattamento fatto a' cadaveri .di Saule e de' figli , cos parendo lor cosa indegna dimenticargli in~ quel disonore , i pi valorosi e i pi arditi ( poich la citt feconda d' uomini nerboruti e valenti) uscirono della lor patria ' e viaggiata tutta la notte pervennero in Betsan. Q~ivi fattisi dappresso alle mura nimiche , e involatine i corpi di Saule e de' tigli , li recano in Jabes , senza potere od osare gli nimici opporvisi per_ li gagliardi uomini ch'eran qt.telli. I Jabesiti adunque dopo fattone pubblicamente corrotto ne seppelli$cono i corpi nel pi bel sito del lor

LIB. VI. C!P. XV.

paese , chiamato il Campo. Indi per sette giorni con esso le dorme e i fanciulli ~ontinuarono il pianto con sommo rammarico e gran lamenti sulla pers~na del Re e de' figli, senza punto gustare bevanda n cibo. Cos termin la sua vita Saule , secondo la predizione fattagliene da Sa,muele per la sua disubbidienza a' comandi di D.io c~mtro gl.i Amaleciti; e per la distruzione , a che rec la progenie d' Achimelecco gran Sacerdote , e lui stesso e la citt de' pontefici. Regn , vivendo Samuele , diciott' anni ; e morto lui -ventidue. Cos adunque Saule (36) lasci di vivere.

DELLE

ANTICHIT GIUDAICHELIBRO SETTIMO\)

CA.PITOLO PJtiMO

Come Davidde fu re ti una sola tribr ~ e del resto il figliuolo di Saule.

l. OR'l' la ventura , che il fatto d' arme seguisse il d appunto , che Davidde vincitore degli Amaleciti ritorn in Siceleg. Scorsi due giorni dalla sua dimora in Siceleg , ecco al terzo apparire campato dalla battaglia contro. de' Palestinl l' uccisor di Saule con le vesti lacere ndosso , e le terre ebree ; e intima loro una leva generale , contro del padre ; e raunate tutte le forze sii tu ~o il reggitor della guena , n non ne affidar la con, dotta ad altrui. Fatto ci sta\ sicuro di dover viu , cerio di leggieri , quando tu il colga in aperti! " campagna difeso da poca gente, avendone tu molte migliaja desiderose di darti un saggio della loro , divozione e prontezza. Che se tuo padre ami me ., glio d' essere chiuso d'assedio , con edifizj e con " fosse sotterranee ne schiallterem la citt " Questo ,. parlar di Cusai piacque pi che non quello d' Achitofel ; perciocch Assalonne all' avviso di questo antepose quello dell' altro. Ma era Dio , che alla mente di lui facea comparire miglior il parere di Cusai; Corso questi pertanto in fretta ai sommi Pontefici Sadoc ed Abiatarte , dopo aver loro esposto il consilliQ d' Achitofel , e il suo, ed agsiunto , che

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!IELLE Al!ITJCHITA' GlVDAJCH'B

suggerito da lui parve pi a proposito per r esecuzione , ordin , che tantosto pet messo si dichiarasse a Davidde e si facesse palese la riuscita di que' consigli ; e oltre a questo si stimolasse a passare suhitamente il Gi01dano , onde mai non seguisse , che il figlio pentitone enbasse in pensiero di dargli dietro , e innanzi che fosse egli in sicuro, gli metLsse le mani addosso. Ora i sommi Pontefici appostatamente tetievano i loro figli nasosi fuor di citt, aftnch riferissero , quanto andava seguendo , a Da'Vidde. Per mezzo adunque d' una fantesca di lealt ben provata , che lor doveva notificare il partito preso per Assalonne , coupnettono loro , che faccian note sollecitamente a Davidde tai cose. Essi adunque non intramisero alcun indugio ; ma intesi gli ordini dei lor genitori se ne fan portatori fedeli ad un tempo e pii , e avvisando , , che il meglio del loro servtgJO nella celerit consisteva e nell' esattezza , si davano grande fretta per abboccarsi con Davidde. Appena eran lungi dalla citt due .stadj , ed ecco petsone a cavallo correre velocement , e fatne avvertito Assalonne; il qual in istante sped loro dietro per arrestarli; del che avendo i figliuoli de' sommi Pontefici sospettato , toltisi gi dalla strada piegarono a un certo villaggio de' Gerosolimitani non lungi dalla via battuta , e si chiamava Baurim. Quivi pregarono una donna , che li volesse nascondere in luogo, ove fosser sicuri. Ella pertanto coli ati i garzoni nel pono , e copertane con involti di lana la bocca , quando fur sopraggilllti quelli, che gl'inseguivano, e le do-

LIB. 'VII. CAP. IX.

DJ.andarono , se gli aveva veduti , rispose che no 7 percioch dopo breve dimora ave.- ripigliato il lor viaggio; che s'eglino. senzaperdet tempo n'andranno in traccia , sicuramente li piglieranno. Quelli perci dopo un lungo ma inutil cammino non rinvenutili dier volta indietro. La donna intanto poich fu certa del loro ritorno, e del niun pericolo , in che gi si t:lovavan que' giovani d' esser pesi , trattili da quel luogo li confort a proseguir l'intrapreso canunino. Essi adunque usando della possibile celerit giunsero fnalmente a Davidde ; a cui minutamente scoprirono , quauto avea divisato Assalonnc di fare : onde egli intim a' suoi , di passare in quello stante , che era gi notte , il Giordano , n perci frapponessero indugio. II. Frattanto Achitofel , veggendo i suoi consigli disapprovati , mont sul giumento , e 'andossene in Gilo sua patria. Quivi adunati quanti ci erano suoi congiunti , venne loto sponcndo i consigli i "he ad Assalonne avea dati ; e poich non udito, in breve n' andr a certa motte ; giacch diceva , dover Davidde restar vincitore e tornar nel suo regno. Meglio esser dunque levarsi , come a libero e forte uom si conviene , da questa vita, che non riservarsi agli strazj , che ne farebbe Davidde per l' opera da lui sempre in ogni incontro prestata al suo figlio Assalonne. Dopo tai detti passato nel pi riposto della sua casa s'appicc per la gola. Cos Achitofello di per se co~dannatosi a tal supplizio fini di vivere., e i suoi parenti levatogli il laccio di gola ;li diedero 1epol t!-ua.

~3o

DELLI: .lKTl(:lTA.' CNI)i'UCIIZ

III. Ora Davidde, passato il Giordano , eome abhiam detto , perviene ad Allo~giamento (~6) citt molto bella e forte ; quindi con grandi mostre di gentilezza concorrono a dargli ricetto tutti i principali uomini del paese tra pel rossore , che loro dava il vederlo cos fuggitivo , e per la gratitudine , che gli professavano de' ricevuti favol'i. Enno questi BerzelJai Galaadite , e Sohi Signore dell'Ammonitide , e Machir il pi ragguardevole della Galaadite. Questi adunque offelirono a lui e a' compagni in gran copia il l>isognevole , sicch non mancavangli , n letti soffici , n pan , n vino ; anzi gli somministrarono .una dovizia di carni , e gli posero soprahhondantemente ci che a ristoro tornava ed a nodrime:q.to di gente stanca. Es!i adunque trovavansi in questo stato. Intanto Ass~lonne , fatta una grossa leva d'Ebrei contro al padr , c passato il Gio1dano , si pose a campo nella provincia de' Galaaditi non .lungi dall' Alloggiamento, fatto capitan generale di tutta l' oste Amasa, in luogo di Gioahbo , a lui stretto di parentela ; conciossiach Jetra gli era padre, e madre Ahigaille; questa poi e Saruja mawe di Gioahbo eran sorelle di Davidde. IV. Or poich al no vero , che de' suoi fe' Davidde, gli ebbe trovati montare forse a quattromila , non si credette di dover aspettare che uscisse Assalonne a combatterlo ; e aggiunti ai capitani che aveva , parecchi tribuni , e diviso in tre parti l'esercito , ne diede una al generale Gioahbo , l' altra ad Ahisai di lui fratello , e la terza affidolla ad Etai suo confi.

LJB, VII. CAP. lX.

dente ed amico , bench nativo di Gel Volendo poi egli coh esso loro trovarsi in persona a quella giornata i non gliel consentitono gli amici , valutisi a distornarlo d' una savissima riflessione ; conciossiach . se restavano vinti con lui , perderebbono ogni buona. speranza ; dove se vinta una parte delle loro truppe , col resto si ricogliessero presso di lui , questo saria il caso a rimettere in piede una truppa miglior della prima. . Inoltre il nimico probabilmente sospetterebbe , che fosse rimasto con lui altro esercito. Appro-vato il consiglio deliber di fermarsi in citt. :Nello spedire per che faceva gli amici e i capitani a combattere , raccomandava loto il coraggio , e la lealt ; e se avevano mai ricevuto da lui qualche bene , pregavagli allora di rico1darsene. Ma soprattutto con gran calore avvertilli, che in caso di vittoria guardassero bene di risparmiargli il figliuolo Assalonne , se non volea colla morte di lui , chi sarebhene il reo , tiratsi addosso qualche disavventura. Cos detto, e augurata lor la vittoria , .manda fuori l' esercito. Quivi mentre Gioabbo schierava la sua soldatesca in una vasta pianura rimpetto ai nemici , e difesa alle spalle da una foresta , Assalonne albesi di rinoontro distende la sua ; e attaccatasi la battaglia, si diedero grandi prove dall'una parte e dall' altra di gagliardia e bravura. Or mentre gli uni affl'ontavano tutti i pericoli , e adoperavan con ogni prodezza pe.r ritornare Davidde nel regno , e gli altri non si I'manevano n di fare n di soffrire, parte per non vederne spoglialo Assalonne , e per sottoposto al

DELLE ANTJCHJT&' GIVDAICHE

gas ti go , che. per la fellonia aspettar si doveva dal padre, ma i pi1 per non essere vinti dai pocL condotti da Gioabbo e da' generali compagni suoi ( pe~ ciocch saria questa per loro grande vergogna ) , e que' di DavitMe sforzavansi a tutto potere per riuscir vincitmi di tante migliaja, nacque gan zuffa: vincono que' di Davidde siccome pi forti , e nelle cose di g,netTa pit esperti. Gittatisi pertanto a fu~"Sire que' d' Assalonne per entro i boschi e gi per le valli ebbero que' di Davidde alle spalle , che in parte li facevan prigioni , e i pi uccidevano , talch ne perirono in maggior copia fuggendo che combattendo ; conciossiach in queJla giornata ne fosser morti da ventimila. Tutti per gli amici di Davidde si rivolsero . ad Assalonne , che ]or si .facea conoscere d' infa tutti per la sua avvenenza e statura. Egli adunque temendo , che i suoi nimici non lo pigliassero , salito sulla reale sua mula si diede a fuggire. Or mentre COI'I'eva a briglia sciolta' e l'agitazione e il movimento il rendevan leggiero in seJla , gli si avvilupp la zazzera intorno a un albero scheggioso, cl1e gli spaziosi suoi 1ami stendev~ assai largo , e vi rest stranamente impiccato. Intanto la bestia dall' empito , che la portava , come se avesse addosso il padrone , and oltre ; ed egli appeso ai rami col era fr.zato . di stare esposto alla merc dei nemici. V ednto questo accidente un soldato di Davidde ne di tosto parte a Gioahbo ; il quale. promessegli cinquanta sicli, se con un colpo di lancia uccideva Assalonne , neppure , se d,ar men volessi .duemila ,

LIB. VII. CAP. IX.

rispose , io non tratterei di tal guisa il figliuolo del mio Signore , molto pi avendo egli iu nostra presenza te supplicato di non toccarlo. Gioabho allora , ohbligatolo ad accennargli , ove gli etra avvenuto di vedere sospeso Assalonne , passatogli il cuore l' uccise. Indi quei , che 1ecavano l' arnii a Gioahho , attorniato r albero ' ne distaccano il morto; e gittatolo in una buca profpnda ed oscura lo cuopron: di sassi fino a restarne piena , e riceverne forma e mole C'Onveniente a sepolcro. Fatto questo Gioabho son a raccolta , e rattenne la gente sua dal pi oltre incalzare i nimici', volendo risparmiare i suoi na zionali. V. A v eva Assalonne nella valle reale imialzata una colonna di marmo l ungi due stadj da Gerusalmme , che appell Mano di Assalonne , dicendo che , eziandio se gli venisse meno la discendenza , rimarrebbe per il suo nome nella colonna. Percioc ch gli erano nati tre maschi , e una femmina di nome Tamar , come ahhiam detto pi sopra. Maritata poi questa al nipote di Davidde Roboamo , ne usc il successore del regno Ahia. Ma di tai cose ragioneremo pi abbasso in luogo meglio adattato alla storia.

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DELLE UITICUIT.l' GIVD.liCB&

CAPITOLO

x.

Davidde ritonw al suo regno e ci vive felicemente.L Morto Assalonne , il popolo si dissip, e n' andarono tutti alle case loro. Achimaas figliuolo del sommo Pontefice Sadoc venuto innanzi a Gioahbo il preg , che volesse concedergli di recar egli stesso in persena a Davidde la nuova della vittoria, e di sporgli i prosperi eventi, a cui era giunto merc l'ajuto e la provvidenza di Dio. Ma Gioahbo noi consent adducendogli per ragione , che un uomo come lui stato sempre annunziatore di liete coso, or aVJ-ebbe dovuto manifestare a Davidde la morte del figlio; per saria meglio , che si restasse. Quindi chiamato a se Cusi, a lui ue commise l'impresa: e desse pur conto al Re suo Signore di quan.to sapeva. Ma Iinnovatagli .Achimaas la preghiera di enbare ancor egli nell' ambasciata ( che recherebbene sol la vittoria, e della morte d'Assalonne non farebbe pur motto) gliene permise l'andata; laonde appigliatosi alla via pi corta nota a lui solo, previene Cusi. Or mentre Davidde sedea ba le porte della citt, e aspettava, chi gli recasse dal campo qualche novella attenentesi ai suoi affari , una guardia , scorto Achimaas che correva , ma non potutolo ravvisare, disse rivolto a Da'vidde ' ch' egli vedeva un non so chi innpltrarsi alla volta di lui ; e avendo soggiunto Davidde , che sicuramente veniva con buone nuove , indi a poco

LIB. Vlt. "ciP. X.

accertollo, che il primo era seguito ~ 'Q'!l altro non conosciuto , e questi ancora J ripigli Davidde , ci annunzia felici avventure : e qui appunto la guardia, riconosciuto Achimaas, che gi s'appr-essava, avvisollo , che il primo era il figlio di Sadoc gran Sacerdote .. Davidde allora tulto festante per l' allegrezza , dis