GIURAMENTO ALL ITALIA COMBATTENTE - FondazioneRSI · Massimo Flick, Oceano Fiaschi ... Una tra le...

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Reg. Trib. Arezzo 5/87 - 21 Aprile 1987 Direttore responsabile Arturo Conti ANNO XXV - N. 1 (74) GENNAIO - MARZO 2011 Sped. A.P. Legge 46/2004 art. 1, comma 1 e 2 - Filiale Bologna DELLA FOND DELLA FOND DELLA FOND DELLA FOND DELLA FONDAZIONE DELLA R.S AZIONE DELLA R.S AZIONE DELLA R.S AZIONE DELLA R.S AZIONE DELLA R.S.I. - ISTITUTO STORICO .I. - ISTITUTO STORICO .I. - ISTITUTO STORICO .I. - ISTITUTO STORICO .I. - ISTITUTO STORICO 9 FEBBRAIO 1944 GIURAMENTO ALL ITALIA COMBATTENTE che permane nell’onore Tre inchini, con bacio, alla Bandiera di Combattimento della RSI di: A) un Milite del 115. Battaglione GNR Montebello (in primo piano da si- nistra Aurelio Languasco, Coman- dante; don Leandro Sangiorgi, Cap- pellano-Caduto a Sordevolo il 30 aprile 1945; l’Alfiere e Alessandro Manfredi, Vice Comandante - Ca- duto a Milano il 30 aprile 1945): a Biella. B) un Ufficiale del Sottosegretariato Esercito: ad Asolo. C) un Paracadutista dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana: a Tradate. GIURO DI SERVIRE E DIFENDERE LA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA NELLE SUE ISTITUZIONI E NELLE SUE LEGGI, NEL SUO ONORE E NEL SUO TERRITORIO, IN PACE E IN GUERRA, SINO AL SACRIFICIO SUPREMO. LO GIURO DINNANZI A DIO E AI CADUTI PER L’UNITA’, L’INDIPENDENZA E L’AVVENIRE DELLA PATRIA. A B C

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Reg. Trib. Arezzo 5/87 - 21 Aprile 1987 Direttore responsabile Arturo Conti

ANNO XXV - N. 1 (74) GENNAIO - MARZO 2011

Sped. A.P. Legge 46/2004 art. 1, comma 1 e 2 - Filiale Bologna

DELLA FONDDELLA FONDDELLA FONDDELLA FONDDELLA FONDAZIONE DELLA R.SAZIONE DELLA R.SAZIONE DELLA R.SAZIONE DELLA R.SAZIONE DELLA R.S.I. - ISTITUTO STORICO.I. - ISTITUTO STORICO.I. - ISTITUTO STORICO.I. - ISTITUTO STORICO.I. - ISTITUTO STORICO

9 FEBBRAIO 1944GIURAMENTO ALL ITALIA COMBATTENTE

che permane nell’onore

Tre inchini, con bacio, alla Bandieradi Combattimento della RSI di:

A) un Milite del 115. Battaglione GNRMontebello (in primo piano da si-nistra Aurelio Languasco, Coman-dante; don Leandro Sangiorgi, Cap-pellano-Caduto a Sordevolo il 30aprile 1945; l’Alfiere e AlessandroManfredi, Vice Comandante - Ca-duto a Milano il 30 aprile 1945): aBiella.

B) un Ufficiale del SottosegretariatoEsercito: ad Asolo.

C) un Paracadutista dell’AeronauticaNazionale Repubblicana: a Tradate.

GIURO DI SERVIRE E DIFENDERE LA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANANELLE SUE ISTITUZIONI E NELLE SUE LEGGI, NEL SUO ONORE E NEL SUO TERRITORIO,

IN PACE E IN GUERRA, SINO AL SACRIFICIO SUPREMO. LO GIURO DINNANZI A DIOE AI CADUTI PER L’UNITA’, L’INDIPENDENZA E L’AVVENIRE DELLA PATRIA.

A

B C

GENNAIO - MARZO 2011 — 2 —

NETTUNIA, SS ITALIANE:

Riproduciamo, con alcune semplificazioni, la parte (doc. A) non contenuta in ACTA n. 73 pagina 11 della Relazio-ne sui due mesi di prima linea del II Battaillon /Jäger Regiment 1/1. Sturmbrigade der Italienischen Freiwilligen

Legionen. Il Battaglione è agli ordini di Carlo Federigo degli Oddi (doc. B). Il documento è opera di Eugen CorrodiElfenau, Addetto agli arruolamenti della 1. Sturmbrigade e nel 1945 Capo di S.M. del Befehlshaber der Waffen SS inItalien Lothar Debes (sottoposto a Karl Wolff, Höchster SS u. Polizei Führer).

A impiego del II Btg.1. Rgt delle Unità Armate Italiane delle SS (marzo-maggio 1944) a Nettunia-zona Sud.

ACTAACTA

DUE MESI IN PRIMA LINEA— 3 —

Cinque delle prime Croci di Ferro di 2. Classe conferite dal Comandante della 715. ID (mot.) Hans George Hildebrandtil 19 aprile 1944 a Volontari italiani, sono consegnate sul campo (doc. C). Con sotto la traduzione dal tedesco,

riproduciamo la comunicazione al Duce dell’avvenuto conferimeto, autografa di Karl Diebitsch (doc. D), che co-manda il Kampfgruppe composto quasi per intero da SS Italiane del Battaglione Vendetta. I feriti Pio Filippani e AldoBiglino, in ospedale prima del ripiegamento, ricevono la decorazione al Nord.

Il Comandante del II Battaglione Vendetta con alla sua sinistral’Aiutante Maggiore Tenente Bruno Minucci nella caserma Adriaticadella Bicocca, a Milano in Viale Suzzani. Nella stessa caserma il5 marzo 1944 si svolge la cerimonia della consegna del Gagliardettodi combattimento al Battaglione da parte della vedova Brunadell’assassinato Aldo Resega, Segretario PFR di Milano.

B Milano, caserma SS italiane

Massimo Flick, Oceano Fiaschi, Giovannni Grandi (Caduto il 7agosto 1944 a Gaggiano nella periferia di Milano), Pietro Orlandonie, a destra, Ermenegildo Mascitti dal 25 maggio 1944 prigionieroUS e poi in Texas con il Sottotenente Giuseppe Giorgi (Albona,20.9.1920). La Eiserne Kreuze 2. Kl. viene appuntata al taschinoda Karl Diebitsch in una cava di tufo a Sud dei Colli Albani.

C i decorati sul campo (aprile 1944)

D il rapporto al Duce sui 7 decorati

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IL REPARTO GNR A NORD DI CASSINO— 4 —

Arichiesta di Gustav-Adolf Zangen (1882-1964), Comandante (1943-1944) del LXXXVII Corpo d’Armata Territo- riale tirrenico, un Plotone GNR agli ordini del Tenente Antonio Pandozzi opera, dal 29 aprile al 25 maggio 1944, sul

Fronte Sud a ridosso della linea Hitler. Sono le seconde difese allestite anche dai Genieri italiani (ACTA n. 23, n. 34, n. 50 en. 61), a sbarramento della Valle del Liri e di rinforzo a quelle di Cassino, fulcro della linea Gustav sottoposta da mesiall’attacco degli angloamericani.Il Reparto in armi (500 Lire mensili, il soldo tedesco ai Militi), è inquadrato nella Feldgendarmerie del LI Corpo d’Armata damontagna (Valentin Feurstein) nel settore assegnato alla 5. Divisione da montagna (Max-Güenther Schrank). Dal Deposito diVilcavi con tre pattuglie, comandate dai Sottufficiali Boccaccini, Di Giorgio e Ranelletti, deve mantenere in sicurezza ilterritorio tra Sora, Isola Liri, Avito, S. Donato Val di Comino e Gallinaro (doc. A). Le modalità di impiego del Plotone, checoinvolgono il 655. CP-LT e, con sede a Fiuggi, il 656.CP-FR, erano state disposte dal Comando Generale GNR (doc. B).

Nella quarta battaglia di Cassino dal 18 al 23 maggio 1944 (doc.C), quando il XIV Corpo d’Armata corazzato (Frido Senger), in-calzato dalla 5. Divisione corazzata canadese e messo in crisi su-gli Ausoni dal Corp Expèditionnaire Français - CEF non si attestaa difesa sulla linea Hitler ad Aquino, il nemico raggiunge Roccaseccacostringendo la X Armata tedesca alla ritirata che comporta la per-dita di Roma e almeno dell’Abruzzo e dell’Umbria.In conseguenza i resti del Plotone (sei assenti oltre il Tenente Pandozzi,convocato a Brescia) da Vilcavi con una lenta colonna militarepervengono a S. Donato Val di Comino. Poi con camionette dellaFeldgendarmerie e con turni di guardia continui svolgono serviziodi sicurezza fino al 3 giugno ad Opi e nel Parco Nazionale d’Abruzzo.Infine un autocarro il 4 giugno li scarica a Gioia del Marsi.Il 6 giugno il ripiegamento si conclude a L’Aquila, dove nella ca-serma GNR 657.CP-AQ il 10 giugno 1944 termina la straordina-ria Missione di Polizia Militare.

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B

C

cartina odierna della Zona Operazioni GNR

il Co.Ge. GNR alle Legioni 119. e 121.

da LA BATTAGLIA D’ITALIA di W. Jackson

ACTAACTA— 5 —

E UN RICORDO DI GIUSEPPE SPINA

Giuseppe Spina, nato ad Ariano Irpino il 22 gennaio 1928, muore a Treville il 3 maggio 2003. Si trasferisce con la Famiglianel 1930 a Racconigi. Nel 1974 è a Torino, dove consegue la Laurea in Lingue e Letterature straniere nel 1962. Si dedica

all’insegnamento e conclude la carriera, iniziata nel 1974 a Grado, quale Direttore Didattico ad Ozzano Monferrato (doc.D). IlComune di ultima residenza dal 1977, Treville, ha dedicato a Suo nome la Biblioteca e una Piazza del Capoluogo. Rimasto fedeleagli ideali dell’Onore, fa visite di devozione a Predappio, con un omaggio nel 1970 a Rachele Guidi a Villa Carpena (doc. E). Tieneconferenze all’Istituto Storico, del quale la sorella Edvige è prezioso Socio. E’ scrittore e pubblicista fecondo.Tra l’altro è autore di DIARIO DI GUERRA DI UN SEDICENNE (1944-1945), dove la seconda dedica (la prima è “A mia madre, Alsuo martirio”) contiene questa frase “Sempre fu gradito spasso generale quello di vincere i vinti, calpestare i caduti, sputacchiare gliinfelici”. Un libro di successo che nella prima parte racconta l’abbandono del campo ONB di Varese, la fuga da Torino per il fronteSud, l’arrivo a Roma (doc. F) dove con due coetanei sceglie l’immediato invio nel retroterra di Cassino e da lì dopo 10 settimane ilrientro al Nord a seguito della ritirata tedesca.Il libro narra poi l’arruolamento nella 2. B.N. Attilio Prato di Alessandria (2 settembre) e ricorda il Commilitone Salvatore Siracusanella Pattuglia di S. Donato Val Cimino e nella 2.B.N., nato a Caltanissetta il 18 aprile 1927 seviziato a morte il 6 maggio 1945 nelrientro alle case popolari di Corso Racconigi a Torino. Conclude con “lettera a mia madre”, Elisa Imperati, trucidata nella casatorinese di Via Passalacqua il 5 maggio 1945.

D

E

F DIARIO DI GUERRA DI UN SEDICENNE: pagine 61 - 62 e pagine 65 - 67in Piemonte

in Romagna

GENNAIO - MARZO 2011

SALTA UNO SHERMANN

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Salta uno Sherman è il titolo di un episodio sul Senio (doc. A) che ACTA trae da SENTINELLA del 9 marzo 1955 peronorare Caduti e Combattenti del Battaglione Lupo della X MAS e in particolare il Capitano di Corvetta Giacomo Strada,

nato a Gambettola il 12 luglio 1906 e Caduto straziato da una mina il 14 gennaio 1945. Strada aveva sostituito dall’Epifania 1945il Tenente di Vascello Mario Sannucci al comando di quella 3. Compagnia che era stata protagonista il 31 dicembre 1944, insiemead una pattuglia tedesca, dell’azione oltre il fiume e lo stradello Rosetta, congiungente Fusignano con Alfonsine Sud. Azioneguidata dal Guardia Marina Emilio Arisio contro case diroccate in Via Bellaria occupate da britannici in esplorazione, subito infuga precipitosa. Intervenuti due dirompenti carri armati americani M 4 (in dotazione a British Army e ribattezzati Shermann),uno viene immobilizzato da un ben centrato colpo di panzerfaust del Marò Alberto Bellagamba (doc.B).

A dal quindicinale dei Combattenti SENTINELLA che precede LA LEGIONE

B Bellagamba davanti al carro che ha distrutto

ACTA

E 2° piano (Quarta, Melisari, Pittavino, Gerra, Baroli, Puccini, X MAS e Brambilla)

ACTA

LE AUSILIARIE A SCANDICCI— 7 —

Le Ausiliarie SAF formarono un Corpo Volontario delle Forze Armate Repubblicane per servizi ospedalieri, posti di ristoro e difesa controarea.Dopo aver frequentato Corsi di Addestramento, ognuno con Bandiera (doc.A) e svolto attività presso Reparti operativi e Comandi territoriali,a seguito della Resa di Caserta del 29 aprile 1945 ebbero il trattamento per prigionieri di guerra. L’ONB, le B.N. e la X MAS reclutaronoproprie Ausiliarie, dal vincitore parificate nei campi di concentramento alle Ausiliarie SAF. Per le catturate nel Nord Italia, anche se inizial-mente con il Reparto d’impiego, la destinazione fu il 334 US PWE Camp, a Scandicci, nella caserma Gonzaga del 78. Reggimento Lupi diToscana (doc. B), in camere al primo piano (doc. C) e in cameroni al secondo piano (doc. D e doc. E). Dal 14 settembre furono trasferitenell’edificio della Nettezza Urbana di Firenze, a Casellina di Scandicci, per essere sottoposte al giudizio di Commissioni regie. La messa inlibertà avviene entro il 30 novembre 1945, ad eccezione delle trasferite nel carcere fiorentino di S. Verdiana. Quasi tutte le prigioniere nonitaliane (slave, polacche, russe, olandesi, francesi, finlandesi e in prevalenza tedesche), poco più di quaranta su 324, già in maggio avevanoavuto altre destinazioni. Una tra le non catturate e Ausiliaria a Genova, Maria Luisa Daniele (doc. F), emigra in Brasile.

- Quar ta MariaMucciante EdnaCiappei InaCoretti WandaMattiozzi GiovannaMattiozzi CesaraFailla GiovannaDe Murmann AnnaComello WilmanRinaldi RosjRuella PieraBecciolini MariaRegazzo ElettraRegazzo NiniCrovella LauraLorillo MariaLorillo Teresa

- Melisari DoloresBersini CarlaBisso JosèCanali GiuliaCheccucci JolandaCiani JolandaCasar telli MariaDel Prato IdaFavaro IgeaCimati AldinaParenti SavinaRiva CaterinaTosetti GiulianaTruzzi Maria

1 - Molinari LidiaZana MilaMasseria IsaVittino MariaPiccarelli OlgaBellentani Laura

2 - Ostrogovic PieraVatTancoli ClaraRubele EmilianaMalugani MariaNuccioli MariagraziaMontorfano Italia

3 - Ricci GenoveffaBor tolussi ElisaDe Filippo idaRe ReginaPoppi MariaAntoniazzi Ida

4 - Clerici AngelaChiampo MargheritaFabbian LiciaFabbian LilianaFabbian EnediPelizzetti OdeteUnia NatalinaGirondi Lina

5 - Curioni DomenicaMar tina GabriellaMeschiari Mar taMerler MariaManca Isa

7 - Marangoni CleoniceCosta MariaQuaglia AnnaQuaglia MariaCarini MariaLuccati GentiliaGallo Rina

8 - Girotti RacheleCapitani RosannaSerra AnnamariaBriga Diana

9 - De Rosso AdeleGuidotti AnitaIsabella AngelaSaimandi LucianaVismara Rodolfa

10 - Scaiola RossellaOrio mariaVilla AliceCarinelli MariaBettinelli Irene

Stobbia ElisaSorini LilianaAlessandri Angelica

13 - Soldan AngelaPedrone TeresaMasoero mariaVaula GiovannaPetruzzi Fernanada

14 - Fontana NucciBainotti EziaVerna MariaRolle PieraZuchini Pia

15 - Falchi MafaldaVavassori ElviraMarchesini MariaJocco MariaJovannelli VegliaJovannelli MariaMennella Marisa

16 - Antolini EbeGianpietro AnnamariaGiampietro MarialiusaD’Alessandro Alfonsa (*)(*) dattilografaChiapa Chiara

Paoletti Alda17 - Ricci Alfreda

Ambrosoli NeneRisso GiannaMasserini GiulianaPisani AngelaVannetti MarissaBassetti Luciano

18 - Pedrazzi GigliolaZerbato PucciFalchi JolandaBossi MaryNelli LilianaCeccarelli Mirca

19 - Cuin MariaNicala CarlaCristina MariaGarri ErcolinaLocoli AnnamariaConti Gina

20 - Domenici DomenicaBusso MaddalenaAgrume MariaZucca MargheritaDutto AngelaBesan Maria

C 1° piano (1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,13,14,15,16,17,18,19 e 20)A

B

D 2° piano (comando, infermeria, Unterchircher, internazionale)

- Ciuffini JolandaComuzzi TeresaQuagliaroli FernandaGarone LiborioMainetti LetiziaTeodoro ValentinaFranchi AdrianaMarchetti Lina

- Costa Rosa (*)(*) infermieraBarbieri Ada (*)(*) infermieraConterio Valeria (*)(*) infermieraFoglia RinaDuca Elisa

Donato AgataTicozzi CelestinaTornielli GiuseppinaLorenzon Emma

- Unterchircher ElisabetFusina RossanaBallarini EvelinaVenturelli Maria

Trombi FranziskaTrombi MariaPesce GiuseppinaBiondi Naldina

- Fridem MariaPranter MAr taGuber t FriedaLeiter Liesel

F SAF di Genova

Brenna LiberaMaffei FloridaParodi Ester

- Pittavino NataliaArienti AlbaBarbiera AnnaBoella VittoriaCabiaglia ElisaChiolerio LindaCarbonera Alber taGallo GiannaGallo AnnaGatti AdrianaImoli IdaLongo NataliaLuraschi LilianaMarengo MariaNoccioli TatianaPacchetti IdaPoppon MariaRaballo AdrianaRossi OrettaScampini BiceScimè RosaVaccheri Maria

- Gerra GiuliaGiani AttiliaGissaghi PierinaGrondona GinaJacini LucianaColombari Edda

Colombara GiacominaMarastoni ZeneMarione GraziellaMigliarini OlgaMirri VeliaMoro MargheritaMusso CarlaPiola CarlaRattazzi ElviraSecchi MariaZini RosannaDucci FrancaDuci GinaPoppazzi MargheritaPalazzi CelesteFranchino AnnaFranchino Maria

- Baroli AngelaAiroldi AngelaAiroldi EnricaAnchisi GiacominaAnchisi LuciaBallario IveliseBallandi EsterBionda AnnaBisogna GiuseppinaBruini MariaCapra GiuseppinaCarolio TeresaConti CarlaD’Alessio Giovanna

De Negri LucianaDi Bella GiuseppinaDi Mane CarlaDi Marco AdaGuado CaterinaGuado AngelaBonesio IsmaSaccaggi MariaDozzo Paola

- Puccini MarisaTaverna ValentinaMontanari DimmaSerpelloni InesFontanella MariaArangino AnnaZernieri ZariaMacario SusannaLaurenti Pierina

- Ber ti FiorenzaCapuzzoni SivaTurri AnnettaLesca MaraDi Lauro AnnaFontanella FrancaLadetto MariaAntolini FernandaComas AnnaBer toni WandaComolli NuniCasali SecondinaUrdich Gina

Agazzi GiudittaBer telli MariaPeruccheddi EdiGiussani LucianaCur taz MimmaCorbella CarlaFalconi BenitaSerina EviAmorese AdeleMillefiorini SilvanaPirali CarlaPirali EugeniaLeban GiuseppinaMinozzi AnitaLeonardi FlaviaBadella ErmelindaGrana DinaNavone GiuseppinaMeneghini Luisa

- Brambilla MariaDiodati LiciaGiuntini AmeliaNuti FloraDel Grosso GermanaAmerighi AdrianaAmerighi AngelinaGiorgetti WandaGiorgetti VicenzinaGiorgietti MarialuisaPacato BrunaBalestra Teresina

consegna del Gagliardetto

l’edificio-prigione

GENNAIO - MARZO 2011

C

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7 NOVEMBRE 1944 - BOLOGNA, PORTA LAME

AVANZI VITTORIO, Squadrista nato Ferrara, il 18 novembre 1918 23. Brigata Nerafu IvoBUSI WERTHER, Squadrista nato Pieve di Cento, il 19 settembre 1908 23. Brigata nerafu AnselmoGIBELLATO ILARIO, Milite nato Chiariano, il 3 giugno 1926 629. C.P. GNRdi EmilioGISONTI FRANCESCO, Squadrista nato Benevento, il 30 Ottobre 1926, 23. Brigata Neradi NicolaMAZZETTI GIANCARLO, Squadrista nato Casalecchio di Reno, il 7 dicembre 1923 23. Brigata Neradi EmilioPRATI DUILIO, Milite nato Predappio, il 30 gennaio 1924 629. C.P. GNRdi QuintoROSSI GIUSEPPE, Squadrista nato isola Samo-Grecia, il 5 maggio 1905 23. Brigata Neradi AntonioSOLIERI ADRIANO, Squadrista nato Zola Predosa, il 29 agosto 1905 23. Brigata Nerafu AlbertoTOSI SILVIO di Egidio, Squadrista nato Sambuca Pistoiese, il 9 luglio 1923 23. Brigata neradi EgidioVILLANI FERNANDO, Squadrista nato Budrio, il 5 agosto 1905 23. Brigata Nerafu RobertoZANASI ELISEO, Brigadiere nato Crespellano, il 14 giugno 1889 Pol. Rep. Que. BOfu Enrico

ACTA n. 54 in occasione del 60.anniversario di quella chel’antifascismo glorifica comebattaglia del 7 novembre 1944(non avendo azioni eversive dasbandierare in una perfida garacon altre zone del Nord), ha elen-cato tutte le perdite di quel giornonell’area bolognese quali Cadutidell’Onore a Porta Lame. Il ten-tativo insurrezionale in Bolognaera stato avviato alla Cà Rossadi Via Pietramellara e all’adia-cente Macello Comunale nel-l’odierno Quartiere Lame-Por-to. Tutto era stato scatenato dalleSAP medicinesi, con i GAP bo-lognesi rintanati tra le maceriedell’Ospedale Maggiore di ViaRiva di Reno fino al tardo po-meriggio di quel 7 novembre,nella certezza di calvalcare ilsuccesso finale dell’offensivaamericana d’autunno su Bolo-gna, invece esauritasi a Pianoro.

Episodio che ancor oggi ha comeluoghi simbolici, allora ruderi,il canale Navile (doc. A) e ilbombardato Ospedale Maggiore(doc. B) e che ebbe la resa deiconti il 15 novembre allaBolognina.

Episodio che come rilevante con-seguenza ebbe il tombale silen-zio ribellistico in Bologna (ACTAn.44), rotto soltanto il 21 aprile1945 per glorificare i vincitoripolacchi e americani nel centrocittà.

Un nuovo Elenco Caduti (doc.C), consentito da ricerche di DarioCastagnoli, corregge l’errore.

A

B

ACTAACTA— 9 —

CISTERNA D’ASTI E SANTO STEFANO ROERO

Con affettuoso solidale rispetto, più che in altri dolorosi eventi, rendiamo onori ai Caduti di quella amara“battaglia dei tre giorni nella zona di confine tra Asti e Cuneo” (*) del 6, 7 e 8 marzo 1945 a Cisterna d’Asti e S.

Stefano Roero (doc. A): solenni funerali officiati dal Cardinale Maurilio Fossati per i 26 Militari sul momento ricuperatisi tennero a Torino il 12 marzo 1945.Mentre rinnoviamo grande solidarietà all’autrice, dal 19 maggio 2010 imputata del reato di vilipendio e diffamazione dopouna denuncia dell’ANPI di Verzuolo, merita riflessione se migliore poteva essere il comportamento dei responsabili delrastrellamento (doc.B) così come descritto nelle prime 62 pagine di RAGAZZI: PRESENTE - parte terza. 2002 di LilianaPeirano, ricercatrice di verità anche del dopoguerra in Provincia di Cuneo.

L’attacco al primo autocarro dei 300 Militari RSI è inValmellana al bivio per la frazione San Matteo (202

m), con appostamenti sul crinale (352m) di Cisterna-Lemonteramificato al Nord (Valzeglio, Ronchesio e Gorzano), localitàdove in fretta si disperdono i ribelli con il prorpio Comando ela Missione britannica. L’agguato pur con forti perdite, rien-tra nel rischio di un’operazione in autocolonna e senza staf-fette con anziani e ragazzi non addestrati alla guerriglia e nonassistiti da ricognizione dei luoghi.

Molti sono i Caduti dell’Onore negli scon-tri, caratterizzati da agguati a Truppeautotrasportate e da precipitose scaltrefughe di 900 ribelli a servizio dei bri-tannici di Adrian Hope, costretti a rin-viare lanci aerei a S. Martino Alfieriprevisti per il 10 Marzo. Compresi i tru-cidati in prigionia e i civili, sommano a158 nel DIARIO MAURI oppure a 140in STORIA PARTIGIANA DELLA 6.DIVISIONE - MAGG. HOPE, che a pa-gina 47 conclude in modo altezzoso econ alcune verità (doc. C).

Già la sera del 7 marzo si può considerare totalmente fallito il piano fasci-sta per l’annientamento delle forze partigiane. Infatti decidono per l’indomani disgombrare la zona anche per dare sepoltura ai numerosi morti che hanno oraraccolto sulla piazza di Cisterna ed offrire maggiore assistenza ai loro feriti, con-fidando troppo leggermente di aver ricacciato il nemico chissà dove o di averloreso inoffensivo. Sarà un errore di valutazione che costerà ben caro alla colonnafascista del Maggiore Gino Cera Diretta a Torino, sorpresa sulla strada del ritornoin quel di S. Stefano Roero, con attacco la cui importanza può mettersi alla paricon quello di Cisterna di due giorni prima questo assai più distruttivo perché “pre-parato”, quello di Cisterna più “ardimentoso” perché venuto spontaneo alla finedi una giornata dall’esito ancora incerto.

La seconda imboscata del pomeriggio dell’8 marzo a S. StefanoRoero favorita da assenza di cautele, è un evento con errori mi-litari. Invece di consolidare posizioni conquistate, attestandorinforzi perché accerchiati a largo raggio, l’abbandono di Cister-na con la giustificazione del rituale rifiuto dei ribelli al contattoa fuoco è un errore. Inoltre, nel rientro a Torino, non viene predi-sposto alcun assetto di combattimento con la Truppa appiedata aturni e pattuglie in avanscoperta o di scorta agli automezzi e aiblindati.

(*) Così propagandata dall’ANPI e ormai passata alla storiografia

A

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GENNAIO - MARZO 2011 — 10 —

FINANZE IN RSI E LA

Della politica finanziaria del Governo della RSI, esposta da Ettore Picone nelle pagine 2 e 3 di ACTA n. 42, è artefice ilMinistro Domenico Pellegrini-Giampietro (doc. A ed ACTA n. 45), che un mese dopo al nomina con un Decreto Ministeriale

del 31 ottobre (G.U. n. 285 del 7 novembre 1943) obbliga le S.p.A. ad investire il 20% del capitale sottoscritto nel 1942-1943 inBuoni quinquennali del Tesoro al 3%. Inoltre obbliga le S.p.A., costituite nello stesso periodo e che abbiano deliberato aumenti dicapitale, ad investire il 50% delle nuove azioni distribuite o dell’aumentato valore di quelle in circolazione in detti Buoni (doc.B). Seguiranno la G.U. n. 114 del 15 maggio 1944 con “Risparmio obbligatorio per il personale delle Forze Armate, delle Ammi-nistrazioni Statali, degli Enti di diritto ed interesse pubblico trasferitosi al Nord “e, per le S.p.A., la G.U. n. 39 del 16 febbraio1945 con “Art. 6 - Investimento obbligatorio di una parte dell’aumento di capitale in deposito fruttifero vincolato” (ACTA n.42).Il Ministro (doc. C) e il Capo di Gabinetto Gino Patrignani operano a Brescia, in Via Prati, nelle stanze d’angolo di Villa Lanti(doc. D): al primo piano con terrazzo, Patrignani, e al piano terra con veranda, Pellegrini.

A

B C

D

Domenico Pellegrini nasce a Brienza (PZ) il 30 agosto 1899. Eredita l‘aggiuntivoGiampietro dallo zio Luigi, Senatore, che dal 1925 collabora con il PrefettoCesare Mori nella lotta alla mafia. Fonda a Caserta la Legione Nazionalista“sempre pronti”. Volontario nella 1. G.M, è smobilitato con il grado di Tenente.Partecipa alla “marcia su Roma”. Con il giurista Alfredo Rocco, il giornalistaBruno Spampanato e l’economista Alberto Beneduce, emerge nel Fascismonapoletano e ne è Segretario dal 1939 al 1942.Si laurea nel 1926 in Giurisprudenza a Napoli ed esercita da avvocato. Nellastessa Università dal 1934 insegna Diritto pubblico comparato e Storia e Dot-trina del Fascismo. E’ Membro della Corporazione Previdenza e Credito e, nel1939, Consigliere Nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Dal26 dicembre 1941 al 17 aprile 1943 è nel Direttorio del PNF e il 5 febbraio1943 diviene Sottosegretario al Ministero delle Finanze. Volontario in Spagna,con il grado di Maggiore combatte in Grecia, dove viene ferito e decorato. E’un Ministro delle Finanze che, contro il prepotere tedesco, difende la monetapur con alta inflazione ed evita lo scioglimento della Guardia di Finanza.Il 15 settembre 1943, iniziando da Verona e Vicenza, sono introdotti in ItaliaReichs Kredit Kassenscheine – R.K.K. (assegni circolari di occupazione) per ilsoldo delle Truppe tedesche. Il cambio del Reichsmarch a 7,6 Lire, ma dopodieci giorni sale a 10 Lire. La validità dei R.K.K. cessa l’1 novembre e nelleBanche il cambio in Lire è obbligatorio entro il 13 novembre 1943. In compen-so i tedeschi ricevono, in Lire, per indennizzo spese di guerra: 7 miliardi men-sili da novembre 1943, 10 miliardi da gennaio 1944 e 12 miliardi da gennaio1945, per un totale di 189 miliardi. Dopo la cacciata di Mussolini, i tedeschiavevano già preteso il 15 agosto 1943 a Bologna-Villa Federzoni 5 miliardi inoro (anticipati dalla Svizzera) a seguito della richiesta di Mario Roatta, Capo diS.M. dell’Esercito, all’omologo Alfred Jodl, di due nuove Divisioni nel SudItalia. Oro che la RSI restituirà alla Svizzera.

E’ un Ministro con esercizi finanziari in attivo. Il Bilancio consuntivo 1944della RSI ha un avanzo di 20,9 miliardi, pur con i 120 miliardi versati allaWehrmacht con ripetute variazioni delle spese, registrate in GAZZETTA UF-FICIALE. Viene citato da Ezra Pound nei CANTI PISANI perché, da secoli, èl’unico ad utilizzare a favore dello Stato liquidità monetarie gestite per tesore-ria dalla Banca d’Italia. Nei primi mesi del 1945 fa stampare 110.881 milionidi carta moneta rispetto ai 137.840 autorizzati. Tra i promotori del Manifesto diVerona, è uno dei due controfirmatari del Decreto n. 375/44 sulla socializzazionedelle imprese. Dopo Brescia, il Ministero ha sede a Milano, dove viene arresta-to il 28 aprile.Il Capo di Gabinetto è Gino Patrignani.Condannato a 30 anni di reclusione il 28 agosto 1945 dalla CsA di Milano epresentato ricorso per Cassazione, fugge dopo tre mesi dalle celle del Palazzodi Giustizia di Milano. Con la complicità di alcuni Religiosi, che ospitano lafamiglia, attende da latitante l’esito del ricorso. La Suprema Corte il 21 ottobre1946 lo assolve e revoca il mandato di cattura. Le eterne speculazioni sull’ “orodi Dongo”, dal 9 marzo 1949 gli riservano 66 giorni di arbitraria prigione aMilano-S.Vittore.Con Nave Giulio Cesare insieme a Orio Ruperti e Carlo Strazza, piloti ANR, il25 luglio 1949 espatria da Genova in Brasile, per un lavoro offerto dall’emi-grato Eduardo Matarazzo ma che dura poco. Nel 1950 lo raggiungono il figlioGaetano, già Sottotenente GNR, e il resto della famiglia.La figlia minore Ada, nata a Napoli nel 1933 e docente universitaria di Proce-dura Penale, appena in pensione da Procuratore di Stato della Magistratura diSan Paolo, in A MENINA E A GUERRA (1988) riassume in lingua portoghesele vicende politiche e la persecuzione antifascista del padre, autore di ASPET-TI SPIRITUALI DEL FASCISMO (1941) e di L’ORO DI SALO’ (1958).Muore per infarto in Uruguay, a Montevideo, il 18 giugno 1970.

da www.fondazionersi.org

il primo Decreto Pellegrini con il capo di Gabinetto

la sede bresciana del Ministero per le Finanze

ACTAACTA— 11 —

SOCIALIZZAZIONE

F

G

P ellegrini è un deciso sostenitore della Legge sullaSocializzazione delle Imprese. Il suo Ministero finanzia

le Mense popolari e le Cooperative aziendali e asseconda leCommissioni per la gestione aziendale dei lavoratori e dei tec-nici. Contro queste e altre Istituzioni della RSI, il tracotanteCLN piemontese pur vivo di potestà (ACTA n. 72) stampa anome del CLNAI e in atti clandestini di governo, per motivi divisibilità e volendo sopraffare i partiti, un Decreto di abroga-zione (doc. F).Il propagandistico comunicato del 25 aprile 1945 era stato pre-ceduto da un commento del 31 marzo (doc. G) inviato a Romaa Palmiro Togliatti da Luigi Longo, nella cornice delle teoriecomuniste sull’Italia occupata.Detto “rapporto”, presentato due giorni prima durante l’incon-tro con l’inviato del Governo Luogotenenziale Aldrovando MediciTornaquinci, liberale, conteneva queste frasi “non siamo con-tro in principio alle varie istituzioni...siamo contro solo oggiperché fasciste e fuori del controllo libero e democratico delleorganizzazioni di massa......Noi siamo contro oggi alle com-missioni interne fasciste e ne boicottiamo con tutti i mezzi leelezioni, ma è evidente che domani, a liberazione avvenuta, pro-cederemo immediatamente alla nomina delle commissioni in-terne operaie”.

quattro articoli della velleitaria abrogazione

relazione - commento inviata al PCI

GENNAIO - MARZO 2011 — 12 —

CADUTI RSI ANCHE NEL CAMPO S. ROSSORE

Lettera da Novara (doc. A) di Sergio Moro, già a San Rossoree Marò della Divisione San Marco-III Btg, 5 Rgt., con uno schizzodel recinto del US PW 339 Camp dove era ristretto (doc. B) edove vide le salme (posizione 1) dei gemelli Costagli (*), col-piti a morte da sentinelle il 6 luglio 1945 nella tentata evasio-ne. E’ evidente che dal detentore furono fatti trovare di propositotra le baracche in uniforme della GNR per una facile e simbolicaidentificazione, quale alto monito a fini dissuasivi per fughe dalcampo.Risposta da Lucca (doc.C) di Ulrico Guerrieri, Ufficiale della DivisioneSan Marco-Comando Fortezza di Savona, che nel tentativo con-cordato con i fratelli Costagli invece riuscì ad evadere.Guerrieri, proveniente da Scuola GNR come i Costagli (da quelladi Rivoli) correda la risposta al marò Moro di un disegno (doc. D)che posiziona in modo più che chiaro gabinetti, recinzioni, torret-te con sentinella e bosco rispetto al percorso della propria riuscitaevasione, che significò una definitiva libertà.

A

(*) Luciano e Mario Costagli, nati il 27 settembre 1923 a Livorno eprovenienti dalla Scuola GNR di Fontanellato, erano Ufficiali, il pri-mo, della Divisione Italia e, il secondo del 4.CMP-AL.

C

D

B

del 14 agosto 2003 (la precedente, del 26 luglio)

dove furono fatti trovare i due Caduti

dell’1 agosto 2003

evasione senza ostacoli dopo il filo spinato

ACTAACTA— 13 —

AVVIO ALL’ ECONOMIA SOCIALIZZATA

Il dibattito sulla Storia d’Italia e in particolare sulla RSI e sulla questione sociale (tutela della popolazione, bilanciin pareggio, socializzazione), promosso dalla Fondazione della RSI- Istituto Storico e riservato ai giovani, iniziato

con ACTA n. 71 a pagina 13: titolo Come nasce una Repubblica ovvero come crolla una Monarchia, e con ACTAn. 72 a pagina 7: titolo La graduale ascesa all’impresa socializzata, prosegue con una sintesi delle norme checonsentirono in Italia dal 1920 al 1945 un avvio all’impresa socializzata. Questo evento rivoluzionario si concretizzòin una situazione di emergenza e di conflitti sul territorio, gravata da una circolazione monetaria aumentata, dal colpodi Stato del 25 luglio 1943, di almeno tre volte, pur assai migliore di quella cinicamente imposta dagli angloamericaninelle terre man mano invase con le Amlire.

Note:

1 ACTA n. 722 Supplemento di OSARE, 1968 quanto Pubblicato su ACTA n. 563 La Car ta del Carnaro nei testi di Alceste De Ambris e di Gabriele D’nnunzio, R. DE FELICE,

Il Mulino, Bologna 19734 La Car ta del Lavoro illustrata da Giuseppe Bottai, G. BOTTAI, Edizioni del “Dirito del Lavoro”,

Roma, 19285 ALMANACCO ITALIANO, vol XLI - 1936, quanto Pubblicato su ACTA n. 726 Relazione del Ministro Guardiasigilli al disegno di legge “Valore Giuridico della Car ta del lavoro da

G.U. del Regno, 5 febbraio 1941, n.31 (Ediz. straord.).7 Socializzazione e sindacalismo nella R.S.I., F. GALANTI, Magi-Spinetti, Roma, 19498 La Repubblica Sociale Italiana e la Socializzazione delle Imprese R. Bonini, Giappichelli editore,

Torino, 1993

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Nicolò Girolimetto

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GENNAIO - MARZO 2011

L E T T E R E

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In queste pagine 14 e 15:

A - da Torino

B - da Genova

C - da Rivalta Trebbia di Gazzola

A

B

Michele Menechini, nato a Caprarola il 24 novembre 1897 e Mutilato della 1 G.M., è assassinato (Fig.1) il 23 giugno1944 mentre si reca, con la figlia sulla canna della bicicletta, da Chiavari a Borzonesca dove comanda la GNR dellaMontagna e delle Foreste, organo tecnico ed amministrativo del competente Ministero (G.U. n. 7 del 10 gennaio 1945XXIII). L’ANPI del Tigullio con l’appoggio della Regione e del Comune ha tentato invano di far revocare la dedica dellanuova sede di Lavagna al Caduto dell’Onore e di far togliere la Lapide inaugurata il 23 febbraio 2010 (Fig. 2) con lapartecipazione della figlia Maria. La dedica era stata concordata dal Comandante di Lavagna Paola Tomassone con ilComandante Nazionale, Cesare Patrone, dell’odierno Corpo Forestale dello Stato.

Il 27 aprile 1945 otto Ausiliarie del SAF di Piacenza, in abiti civili, e seiMilitari della 10. Compagnia Sanità, in uniforme, che le avevano ospitatea Fombio nell’autocarro in ripiegamento da Piacenza, alle 10 vengonobloccati a Casalpusterlengo. Alle 12 dalle celle della Torre Pusterla (Fig.1)sono tradotti in Piazza dei Cappuccini davanti all’Ospedale per essereuccisi spalle al muro di cinta, a destra del cancello del giardino (Fig.2).Tre Ausiliarie non colpite a morte, dopo patimenti, tornano in Famiglia.

I Caduti sono:Burzoni Adele a.42Burzoni Maria a.40Crovella Mutti Luigia a.39Nassani Desolina a.37Ottaviana Rosetta a.18

Bertagna Umberto a.29Del Corso Giuseppe a.45Sardelli Luigi a46Sirchia Salvatore a.33Zolesi Silvio a.25Ignoto

da Orazio Beltramo

dalla Delegazione ligure della Fondazione della RSI - Istituto Storico

C da Giorgio Corino, sull’eccidio a Casalpusterlengo

L’augurio natalizio del 4 Reg-gimento Alpini della DivisioneLITTORIO si eleva a ricordo diRoberto Cravero, morto il 28agosto 2010 a Torino (vi era natoil 24 ottobre 1924).Alpino del I BattaglioneVareseACTA n. 21 fino al 29 apri-le 1945 aveva presidiato in Fran-cia il Forte Redoute Ruinée alCol de la Traversette (2151 m).Nel dopoguerra è stato un va-lente amministratore della SpABUZZI CEMENTI di CasaleMonferrato.

Torre prigione, a due corpi Piazza Cappuccini:le uccisioni vicino alla Chiesa, a destra

D - da Brescia

E - da Spoleto (due documenti)

F - da Massa

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ACTAACTA— 15 —

A D A C T A

Si raccomanda la lettura del libro di Piero Buscaroli DALLA PARTEDEI VINTI (Mondadori, 2009), anzitutto perché richiama il momentostorico nel quale maturarono e si affermarono le ragioni della scelta dichi entrò a far parte delle Forze Armate della RSI e di chi pur nonavendo ancora l’età per vestire la divisa o non avendola più (come ilpadre dell’Autore) idealmente si cucì alla giacca i Gladi, dopo di allo-ra mai dismessi. Buscaroli vede nella RSI l’unico possibile punto diarrivo per chi pur nella delusione non aveva abiurato e si era schieratoin armi perché così si riteneva di dover fare e di partenza per chi ad unacerta idea di “Italia” è rimasto fedele.Ma l’opera di Buscaroli merita di essere letta anche per le figure che vicompaiono e sono tratteggiate con grande finezza: ad esempio il padrelatinista, anziano ed invalido che solo per la sua scelta di fede subì lacarcerazione e la distruzione fisica e Alberto, il “grande amico piani-sta” di poco più grande, ucciso con una raffica sparata in ora notturnada oltre una siepe. O per il racconto che fa di avvenimenti appresi diprima mano, poco o nulla conosciuti, come l’adesione di Mussoliniall’iniziativa di pace con la Russia assunta dai tedeschi nel 1943.Per concludere: è un libro da leggere, perché...è un bel libro, scritto dauno che sa il suo mestiere, senza fronzoli e senza retorica, ma nella cuipagine si sente pulsare un cuore, un grande cuore.

Ricordiamo con grande stima Mario Francesco Domenico Gramsci,nato a Sorgono il 9 febbraio 1893 e morto all’Ospedale di Varese il 25novembre 1945. E’ sepolto nel Sacrario del seicentesco Castello di Belforte,dominante l’Olona (Fig. 1). Aderisce al Movimento fascista al ritornodalla 1. G.M., che conclude con il grado di Sottotenente e resta fascistanonostante le bastonature comuniste e le contrarie scelte del fratello Antonio,maggiore di due anni e fondatore del PCI (21 gennaio 1921 a Livorno).E’ il primo Segretario Federale del PNF di Varese, combatte in AOI e nel1941 in A.S. Da settembre 1943 è un Soldato dell’Onore. A fine guerraviene seviziato da ribelli del Varesotto, prima di una obbligata consegnaai vincitori angloamericani che lo deportano in Australia nel campo perufficiali “non cooperatori” di Tatura, Victoria. Poiché locali stenti e ma-lattie aggravano il suo fisico debilitato, il detentore consente il ritorno aVarese e a 52 anni entra nel novero degli indimenticati Caduti della RSI.

Ad un anno dalla 1.Edi-zione, forte plauso aicontenuti e al succes-so di vendite di MEMO-RIE E VERITA’ DELMIO NOVECENTO diPiero Buscaroli, soste-nitore prezioso dellaFondazione della RSI-Istituto Storico e schie-rato a vita con i Com-battenti dell’Onore.Siamo lieti di pubblicarela recensione del SocioMarcello Susini (Fig. 1)anche se, cultori in SPEdi una nostra Patria, nonci riconosciamo desti-natari della parte più inrisalto del titolo del li-bro. (Fig. 2).

D da Paolo Minucci Teoni, in onore di un valoroso italiano (dimenticato per faziosità e per vergogna)

E da Alberto Mazzoneschi (Buon Natale da San Marino repubblicana e Atto di discriminazione di un Ufficiale RSI)

F da Marcello Susini, entusiasta Socio Aderente da neppur un anno

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— 16 — ACTA

Bimestrale culturale scientifico informativo

Prossima attività 2011 della Fondazione della RSI

FONDAZIONE DELLA RSI - ISTITUTO STORICO52028 - Cicogna, 27/E, Terranuova Bracciolini (AR)Tel. 055 9703988 - Fax 051 240341www.fondazionersi.org - [email protected]. 91229450373 - c.c.p. 92249317coordinate bancarie: IT 45K • 01030 • 02431• 000010014268

Filiale 00819 - 40126 Bologna P.ta Mascarella 7

10 Aprile – ASSEMBLEA SOCI ADERENTI FONDAZIONE RSI - ISTITUTO STORICO

30 Aprile - 1 Maggio – CAMPO DI FORMAZIONE

19 Giugno – CAMICIE NERE IN BALCANIA (S. Fabei)

10-11 Settembre – SEMINARIO DI STUDI STORICI

GENNAIO - MARZO 2011

XXIV ANNIVERSARIO ISTITUTO STORICO

Redazione: Sergio Franci, Nicolò Girolimetto,Paolo Minucci Teoni, Enrico Persiani

Anno XXV - N. 1 (74) Gennaio - Marzo 2011

Stampa: Officine Grafiche TDM

DOCUMENTAZIONI IN VETRINA

B. SPAMPANATO – Democrazia fascista (1933)

M. GRASSO – Da Barletta allo Stalag 367 (1998)

AA.VV. – Camicie Nere (2000)

P. FIORINI – Anni di Guerra (2009)

FRA GINEPRO – Ottobre 43 - Aprile 45, ristampa (1998)

E. DEL BEL BELLUZ – Soldati perduti (1999)

P.CAPPELLARI – Battaglia per Roma 22 gennaio - 4 giugno (2010)

E.LODOLINI – Dal governo Badoglio alla Repubblica Italiana (2010)

In apertura delle commemorazioni novembrine dell’Atto Costitutivodell’Istituto Storico della RSI, Arturo ContiArturo ContiArturo ContiArturo ContiArturo Conti, Presidente della Fonda-zione che ne prosegue l’Attività dal 3 marzo 2005, insieme ad unbenvenuto ai presenti valido come l’augurio per le ricorrenze di fine2010 ed inizio 2011, riferisce sull’assenza di Bruno Fortunelli (inOspedale a Siena a seguito di una caduta) e di Sergio Franci (con-valescente dopo un atto chirurgico al cuore a Milano) e con la col-laborazione di Maria Grazia PMaria Grazia PMaria Grazia PMaria Grazia PMaria Grazia Paglianiaglianiaglianiaglianiagliani ricorda due Soci e due Colla-boratori che ci hanno lasciato:Giovanni PierguidiGiovanni PierguidiGiovanni PierguidiGiovanni PierguidiGiovanni Pierguidi (Dovadola 30.1.1923 - Bologna 29.8.2010)Giovanna MattioliGiovanna MattioliGiovanna MattioliGiovanna MattioliGiovanna Mattioli (Casola Valsenio 22.6.1921 - Bologna 28.10.2010)Dario Mingarini Dario Mingarini Dario Mingarini Dario Mingarini Dario Mingarini (Forlì 24.10.1923 - Forlì’ 15.11.2010)Alfonso BernardiAlfonso BernardiAlfonso BernardiAlfonso BernardiAlfonso Bernardi (Bologna 29.9.1914 - Budrio 15.11.2010).Dopo un addio da parte di Alfredo MazzoneschiAlfredo MazzoneschiAlfredo MazzoneschiAlfredo MazzoneschiAlfredo Mazzoneschi al Combattente diNettunia Ermanno Zito, Benizzi FBenizzi FBenizzi FBenizzi FBenizzi Ferlini erlini erlini erlini erlini ripercorre il fedele operato aPredappio del padre Alfredo, settimo in una famiglia con tredici fi-gli, fondatore di FERLANDIA e uno dei pochi che il 30 e 31 agosto1957 potè presenziare all’arrivo e alla tumulazione a S. Cassiano inPennino della salma del Duce e conclude con una preghiera in onoredei Caduti della RSI e dei Camerati scomparsi nel dopoguerra.Conti comunica che il Sindaco di Terranuova Bracciolini non ha datorisposta ad un invito scritto per questo 21 novembre e che è in salaAndrea MorisiAndrea MorisiAndrea MorisiAndrea MorisiAndrea Morisi, un aretino favorevole al Ventennio e che a fine mat-tina potrà leggere proprie critiche alla RSI.

Preceduta da una incisiva comunicazione di Barbara SpadiniBarbara SpadiniBarbara SpadiniBarbara SpadiniBarbara Spadini suicampi di concentramento di Coltano - San Rossore (US ARMY 336,337, 338 PWE Prisoner of War Enclosure), che induce Conti a ricor-dare la rara pubblicazione RICORDO DELLE SOFFERENZE NEL-L’INFERNO DI “COLTANO” di Attilio Sambruni, riscuote rinnovatosuccesso la seconda conferenza con dibattito sull’Aeronautica Na-zionale Repubblicana. PPPPPaolo Ciuffoni Stanghiniaolo Ciuffoni Stanghiniaolo Ciuffoni Stanghiniaolo Ciuffoni Stanghiniaolo Ciuffoni Stanghini è, come al solito,bravo a coinvolgere l’intero uditorio nelle vicende dei piloti repub-blicani impegnati a difendere la popolazione e le attività del NordItalia contro lo strapotere aereo degli angloamericani, pervicaci nelbombardare con finalità terroristiche città e industrie, vie di comuni-cazione e impianti logistici e di produzione, ma anche criminali nelmitragliare non di rado chi, colpito in combattimento aereo, è co-stretto a lanciarsi con il paracadute. Ribaditi i difficili rapporti con la2.Luftflotte, elenca la produzione aeronautica in RSI, ben confrontabilecon quella tedesca fino a quando il nemico dopo dilaganti distru-zioni riesce a limitarla ed infine ad impedirla. Molto interessanti leinformazioni sulla tattica di combattimento aereo dei quasi sempreacrobatici piloti intercettatori italiani, mutata in RSI rispetto a quellaante 8 settembre 1943, per assimilarla al modo di combattere tede-sco e del nemico angloamericano.Nel dibattito due qualificati interventi: di Giancarlo Dal PiazGiancarlo Dal PiazGiancarlo Dal PiazGiancarlo Dal PiazGiancarlo Dal Piaz, istrut-tore di volo e generale dell’Aeronautica del dopoguerra, e del SocioAderente alla Fondazione Enrico PEnrico PEnrico PEnrico PEnrico Panzonianzonianzonianzonianzoni, combattente della Divi-sione San Marco e medico universitario.