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    Giulio PizzettiGiulio PizzettiGiulio PizzettiGiulio Pizzetti e le strutture in architetturae le strutture in architetturae le strutture in architetturae le strutture in architettura

    Io appartengo alla schiera dei laureati ingegneri con una rilucente armatura di linguaggiomatematico ed analitico, facevo ogni sforzo per leggere, documentarmi, capire alcunchédi questo globo fumoso ed indefinito che si chiamava architettura. Restavo scandalizzatoed esterrefatto di fronte alle interminabili giostre verbali, all’indifferenza con la quale gliarchitetti liquidavano principi che mi sembravano fondamentali, ed alla sussiegosagravità con la quale – per contro – dissertavano in forma interminabile sui più platealiluoghi comuni: battezzando con etichette complicate ed altisonanti, movimenti etendenze in continuo divenire e rincorrersi, e dei quali non riuscivo a capire unaccidente. E questi profeti del nuovo corso erano tutti geni e si incensavano a vicendaqualsiasi cosa dicessero e qualsiasi opera – mai costruita – annunciassero: e silibravano sempre ad altezze stratosferiche rispetto a quella barbara sottospecieprogettuale che si chiamava “ingegneria civile” ed alla quale mi sentivo così orgogliosodi appartenere.Donde la violenta ripulsa: Maledetti Architetti

    Poi la vita mi ha portato,…, a confrontare il mio bagaglio di mentalità, capacità e tecnicaprogettuale con le attese di facoltà di Architettura in America del Sud, in America delnord, e con quella straordinaria istituzione,.., che si chiamava Hochscüle für Gestaltungdi Ulm. Debbo dire che furono esperienze straordinarie, forse perché mi trovai di fronte amentalità vergini ma decisamente amanti del concreto – anche quando sconfinavanonella follia: soprattutto mi trovai di fronte – con mio enorme stupore – alla fiduciosaconvinzione che certamente qualcosa di straordinario doveva scaturire dall’incontro trala loro fantasia creativa e la mia offerta di razionalità e di lettura analitica.

    Al mio ritorno in Italia – alla Facoltà di Venezia prima ed a quella di Torino poi – cercaisempre di insegnare la Scienza e la Tecnica delle Costruzioni partendo dal concetto chegli allievi architetti – se opportunamente stimolati e disciplinati – possono dimostrareuna sete ed una capacità creativa nella progettazione strutturale più ampia e geniale diquella degli ingegneri.Ed oggi, al constatare quali e quanti mezzi di guida ed aiuto alla progettazione siano adisposizione dei nostri ingegneri ed architetti, non posso esimermi da qualcheconsiderazione un poco allarmata, …, lentamente ma inesorabilmente i nostri giovanisono portati a ritenere che il progetto esista in quanto è possibile formulare un modellomatematico di trattazione che un servitore infallibile (il computer) tradurrà in proposte difatto costruttivo.

    Per fortuna ci saranno sempre i nostri amici architetti a rompere, a piantare un casinoirritante di idee, metodi ed attese, adirci che non siamo arrivati da nessuna parte, cheniente “perfetcum est”, che bisogna sempre inventare qualcosa e rimettere tutto indiscussione perché non ci si può e non ci si deve mai accontentare, non si deve maicessare di cercare, perché questa è l’unica via per progettare, perché questa è – indefinitiva – l’unica maniera di fare il nostro difficile mestiere di uomini.Donde infine il capovolgimento dell’anatema: Benedetti Architetti

    Giulio PizzettiMaledetti Architetti, Benedetti Architetti.

    Intervento al 75° compleanno di Franco Levi

    Politecnico di Torino, 1989 .

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    Gli anni della formazioneGli anni della formazioneGli anni della formazioneGli anni della formazione

    Pizzetti Giulio, di Pizzetti prof.ing. Paolo, di anni cinquantacinque, e di Saltini Luigia, sua moglie, nacque a Parma il27 agosto 1915. A testimone nella scrittura dell'atto c'era anche il prof. Saltini Giulio, (già docente alla ClinicaOculistica della Regia Università di Parma) di anni settantatre . (ASC, Comune di Parma, Stato civile 1915, Registro Nati, atto n. 976).

    Paolo Pizzetti (vedi appendici), insigne docente di Geodesia teorica prima all’Università diGenova e poi a uella di Pisa, cono!!e "aria #uigi $altini (detta Gigina %&&' % **) a +erceto,sull’appennino parmense, entram!i non pi giovanissimi.Paolo era vedovo e dopo un !reve corteggiamento, Giginadivenne la sua seconda moglie. -!!ero tre figli -rnesto (natoa Pisa il //0120% %3, Giulio e 4esarino, che mor5 a soli duemesi di vita.Paolo muore a Pisa il %30130% %& e la moglie, visto che con lamodesta pensione % del marito, non poteva vivere, dovetterecuperare il suo diploma di maestra di asilo, che aveva

    lasciato nel cassetto durante gli anni del matrimonio, perpoter far fronte al mantenimento suo e dei suoi due figli-rnesto e Giulio di 3 e ' anni.-rnesto e Giulio, dovendo seguire la madre che aveva lenomine di maestra in giro per l’6talia, hanno speso le loro viteda adolescenti in scuole diverse. 6l periodo per7 del ginnasioe del liceo 8 vissuto a #ucca, città fondamentale nel lororicordo e per la loro formazione. #iceo classico per entram!i i

    figli, poi l’università a Pisa, ed attiva partecipazione al gruppoche si forma attorno ad Arturo Paoli (vedi appendice) chedurerà tutta la vita.

    La nipote di Arturo Paoli, Marilena Trionfi, ricorda molto bene la famiglia Pizzetti e conserva una fotografia gioventù di un piccolo gruppo di amici di Arturo, scattata a Lucca davanti al Seminario nuovo nei primi annquaranta dopo l'ordinazione sacerdotale di Paoli, da sinistra: don Sodini, Giulio Pizzetti, Arturo Paoli, Sesti, LuigRavani. Don Sodini era figlio dei titolari di una osteria lucchese e Sesti apparteneva alla famiglia che possedeva unimportante pastificio. Ricorda che i due fratelli Pizzetti frequentavano il liceo classico, andando insieme a scuola, eche l'amicizia di Arturo Paoli con Giulio era molto stretta.

    1 Gazzetta Ufficiale del REGNO D'ITALIA. Anno 1919 Roma -- Mercoledi 1! ma""io N#mero 11$ %ORTE DEI %ONTI. &en ioni ci(ili o militari li)#idate dallaezione I* Ad#nanza del $ "i#"no 191+ , altini L#i"ia (ed. &izzetti L. /0

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    Ernesto e Giulio Pizzetti, erano figli di un famoso matematico. Maestro di geodesia nell’Università di Pisa,morto da molti anni. Biondi, vestiti ugualmente come gemelli, erano tuttavia sommamente dissimili l’unodall’altro. Ernesto, il maggiore, dalla faccia ossuta, rude, poliedrica, la voce grossa e rauca, la tonanterisata, credeva nel solo lume della ragione, e nella bontà naturale, assoluta di tutte le libertà; aveva manidelicate, che correvano sui fogli coprendoli di una scrittura minutissima, appunto di grande matematico.

    Giulio, che io ebbi la felice sorpresa di scoprire mio coetaneo, nato il mio stesso giorno, lui a Parma io aPalermo, era altissimo, sereno, luminoso, come un guerriero nordico, e armato di una religiosità fiera esilenziosa, da tavola rotonda. Nino Russo Perez

    -rnesto si trasferirà all’università di 9oma, dove poi diventerà Professore presso la facoltà discienze $tatistiche, dal % ' . Giulio invece concluderà gli studi al Politecnico di :orino, per ladoppia ragione di un ennesimo trasferimento della madre e dell’amicizia con la famiglia4olonnetti che ne ha favorito l’ingresso. 6l professor Gustavo 4olonnetti (vedi appendici),amico di Paolo Pizzetti per la comune docenza nelle facoltà di Genova e Pisa, va infatti

    considerato il padre spirituale di Giulio.

    Giulio fre uenta il 9egio 6stituto di 6ngegneria diPisa fino al % '3 per poi completare gli studi alPolitecnico di :orino. 6l servizio militare, dovegiunse al grado di tenente, fu fatto soprattutto aPinerolo, ma non tutto insieme, nei %& mesicanonici, !ens5 ;a rate< in varie estaticonsecutive, durante il periodo delle vacanze, pernon tur!are gli studi. Una legge di allora loconsentiva.

    $i laurea con lode in ingegneria civile(sottosezione idraulica) il / otto!re % '=, a soli// anni, con una tesi dal titolo ;$tudio sullasta!ilità dell’e uili!rio elastico< con relatore ilProf. Gustavo 4olonnetti e per la uale ricevel’anno successivo il premio ing. "oise >ita #eviper la migliore tesi.A!ilitato all’esercizio della professione nel

    fe!!raio % '& presso il Politecnico di "ilano.Appena laureato inizia la carriera universitaria alPolitecnico di :orino, come assistente nel#a!oratorio di prove dei materiali, del prof.Gustavo 4olonnetti, con Franco #evi / , che l’annodopo dovrà fuggire perseguitato dalle leggirazziali e che cos5 ricorderà uel tempo

    “ -ravamo insieme nel % '& al #a!oratorio prove materiali annesso alla cattedra di$cienza delle costruzioni, diretto dal professor Gustavo 4olonnetti entram!i con laprestigiosa ualifica di ;assistente straordinario con provvisorio incarico

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    Giulio conosce Giuseppina Peverelli detta Pim pin (/*01'0% /% @/10%%0/1%%) figlia di Giuseppe e #aura "aschi7 (vedi appendice) nellaprimavera del % 31.#a incontra perch fre uentava la famiglia Peverelli in uanto amico di-ttore :am, anche lui professore assistente al Politecnico e fidanzato di9osita, sorella pi grande di tre anni di Pim pin, iscritta ad ingegneria civilee che si laureerà con %%10%%1 il '%020% 3%.

    4asa Peverelli a :orino, si trovava nel uartiere denominato 4rocetta, incorso Buca degli A!ruzzi uasi davanti all’odierno Politecnico.

    $i racconta che Giuseppina entrando a corsa dal giardino, perse ilcappello e lui glielo raccolse C

    - l’incontro tra la diciottenne Pim pin e il venticin uenne Giulio fu un vero

    colpo di fulmine, che port7 alle nozze solo un anno dopo. 9osita e Pim pinvanno spose nello stesso giorno e nella stessa chiesa, il /% luglio del % 3%.4appella all’oratorio della Provvidenza in corso Govone a :orino.:estimoni per lo sposo Gustavo 4olonnetti e padre Arturo Paoli.

    Bal matrimonio nascono 2 figli "aria #aura (% 3/ % 1), Paola (% 33) laureata in scienze!iologiche ed insegnante, Pier Giuseppe (% 32) architetto, Gian #uigi (% 2') attore autoreteatrale ed -lisa!etta (% 2 ) laureata in economia e commercio.

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    4ontinua a lavorare con 4olonnetti, diventandone assistente al corso di $cienza di 4ostruzioni,uando uesti oramai si trova isolato nella facoltà di cui era stato direttore, per il suo

    antifascismo.

    Del % ' , entram!i (4olonnetti e Pizzetti) fanno parte del Gruppo locale di :orino del "ovimento#aureati di Azione 4attolica.

    ANNUARIO REGIO POLITECNICO DI TORINOANNO ACCADEMICO 1938-39

    Assistenti straordinari con provvisorio incarico:Pizzetti dott.ing. Giulio, Laboratorio prove di resistenza dei materiali, via Goffredo Casalis 17

    ANNO ACCADEMICO 1939-40Assistenti straordinari temporanei:

    Pizzetti dott.ing. Giulio, Laboratorio prove di resistenza dei materiali, via Goffredo Casalis 17ANNO ACCADEMICO 1940-41

    Assistenti supplenti:Pizzetti dott.ing. Giulio, Scienza delle costruzioni, via Goffredo Casalis 17

    Del % 3% supera con il voto di %110%11 il corso di perfezionamento in !alistica e costruzione diarmi ed artiglierie.

    $volge attività di ingegnere consulente per la ditta Agudio, che opera nel campo dellecostruzioni in ferro (funicolari, funivie,etc.) e pro!a!ilmente colla!ora nelle opere per lacostruzione dei grandi tralicci dell’attraversamento dello stretto di "essina, progettati daArturo Banusso ' .

    Gustavo Colonnetti presenta alla Tornata dell’Accademia Pontificia del 30 Novembre 1941 la nota : “Su di un caso caratteristico di rinforzo di una volta sottile”, in cui illustra un intervento da poco realizzato del rinforzdi una volta metallica di 42 metri di luce, per sopportare carichi asimmetrici. “ai miei due valorosi collaboratori- gliingegneri Giulio Pizzetti e Walter Lo Varco – lascio il compito di esporre in altra sede le modalità del calcolo, e didescrivere gli accorgimenti che hanno reso possibile la realizzazione pratica del mio progetto .”L’ingegnere, 1942 . G. Pizzetti, W. Lo Varco “ Su di un caso caratteristico di rinforzo di una volta sottile.”

    9ichiamato alle armi, continua a studiare e il %1 maggio % 3', consegue l’a!ilitazione alla li!eradocenza in $cienza delle 4ostruzioni.Bopo l’& settem!re, la moglie, con la figlia piccola 8 sfollata tra Alzo, nella casa dei genitori ePollone, nella casa di Gustavo 4olonnetti e della moglie #aura +adini 4onfalonieri.Un periodo !urrascoso tra il fascismo del suocero e l’antifascismo di 4olonnetti. A guerra finitalo troviamo Assistente $traordinario a titolo provvisorio alla cattedra di $cienza delle4ostruzioni al Politecnico di :orino (% 32 3=) e incaricato di svolgere un corso li!ero su Duovi?rientamenti della $cienza delle 4ostruzioni (% 3* 3=). 6ntanto partecipa al concorso per lacattedra di :ecnica delle 4ostruzioni all’Università di Firenze maturità a pieni votiE ed a uelloper la cattedra di $cienza delle 4ostruzioni all’Università di 4agliari ' posto.

    Del % 3= con Franco #evi pu!!lica ;Duovi orientamenti di $cienza delle 4ostruzioniivi "ilano, una sintesi di ricerche molto concrete sull’e uili!rio elasto plastico e sulcemento armato precompresso, che dest7 un certo interesse tanto da necessitare su!ito di unaristampa. Prefazione di Gustavo 4olonnetti.

    AAAArgentinargentinargentinargentina % 3&% 3&% 3&% 3& 2'2'2'2';Del disorientamento e nello scon uasso del primissimo periodo post !ellico io cedetti allelusinghe di possi!ilità offertemi in Argentina e per diversi anni vaga!ondai fra $ud e Dord

    America, con ualche periodo di ritorno al Politecnico di :orino.<

    0 *edi ???."io(annardierontini.it

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    Giuseppe Peverelli (vedi appendici), padre di Giuseppina, influente uomo politico sotto il regime fascista, nonch industriale nel settore del marmo (cave ad Alzo di Pezza) con affari ancheall’estero, in Argentina da cui proviene sua moglie #aura "aschi7. Alla caduta del regime edopo il processo, emigra in Argentina ed avvia importanti attività industriali nel campo dellecostruzioni, creando uindi le condizioni per la venuta dall’6talia 3 di suo genero Giulio Pizzetti,valente professore senza cattedra e s uattrinato, in una 6talia distrutta dalla guerra.

    #a famiglia si trasferisce in Argentina sul finire della guerra negli anni % 3' 33 e là Giulio lavoracome ingegnere in proprio ed in colla!orazione con il suocero Giuseppe Peverelli anch’egliingegnere, dividendo la professione con l’insegnamento. 6n cantiere a +uenos Aires avevaimparato in fretta lo spagnolo che non conosceva al suo arrivo, cos5 come a :orino avevaimparato il piemontese uando ancora gli operai di allora parlavano solo uello. 9icordo i verisacrifici che faceva papà tra la capitale e la provincia, con distanze sudamericane per noiinconcepi!ili dove il viaggio pi !reve non 8 meno di sei ore. Papà andava e veniva con gli aereiad elica per /1 persone spendendo tre giorni in provincia e uattro a +uenos Aires durante isette giorni dal luned5 alla domenica. 9icordo che mi raccont7 di un certo giorno in cuidall’aereo proveniente da 9osario già vedeva il tetto della nostra casa in prossimità di +uenos

    Aires, uando per il maltempo fu annunciato il ritorno a 9osario che costrinse poi papà ad unviaggio di ritorno di due giorni in macchina. #’impegno di professore all’università di 4u o ful’unica possi!ilità di scelta appena egli giunto in Argentina, e uando finalmente dopo uattroanni riusc5 a giungere alla capitale fu per lui un vero sollievo. 4erto il !enessere sudamericanodi allora dove un detto recitava ;"i avanzi come la carne dal !rodo< riusc5 all’inizio

    uantomeno anomalo per la famiglia che usciva dalla guerra, con due case !om!ardate nellasola :orino, fughe dalla casa del lago d’?rta ad Alzo (Dovara) dove il nonno era nascosto,oltraggiata anche uella sia dai tedeschi che dai partigiani che addirittura appiccarono il fuocosul pavimento del salone ignorando i camini. 6n uel salone erano avvenute strenui discussionitra il suocero fascista e il genero antifascista (non avre!!e potuto non esserlo essendo protegdi 4olonnetti) che conseguentemente mandavano in lacrime la mamma. 6l rapporto tra papà emio nonno materno era per7 improntato al pi sincero, filiale affetto, nonostante le ideepolitiche opposte. Gianluigi Pizzetti

    L’Argentina rimase neutrale durante la seconda guerra mondiale, rifiutando nel 1942 la richiesta degli USA,accolta da tutti gli altri paese latinoamericani, e gli USA boicottarono l’economia Argentina. L’elezione di Pero(1946) non migliorò le reazioni già difficili, la sua controversa posizione nei confronti del caudillo e l’accoglienzagerarchi nazisti in fuga, non contribuì certo a migliorare i rapporti. Il contrasto al suo potere autoritarionominalmente non favorevole all’architettura moderna, per reazione portò al formarsi di un fronte ampio per la“battaglia della modernità”.Juan Domingo Perón Sosa (Lobos, 8 ottobre 1895 – Buenos Aires, 1º luglio 1974) ha governato dal 4giugno 1946 al 21 settembre 1955 e dal 12 ottobre 1973 al 1 luglio 1974.Si ritiene che, tra il 1976 e il 1983, in Argentina , sotto il regime della Giunta militare, siano scomparsi fino a

    30.000 dissidenti o sospettati (desasparecidos).

    C sul finire degli anni cin uanta,dopo il crollo del peronismo e prima che la serie digenerali e dittatori degradasse il paese, +uenos Aires poteva davvero essereconsiderata una piccola (non tanto piccola) Parigi latinoamericana. >ivaci correntiartistiche (da nueva vision a Arte "ad5)C in pieno fermento 2 .<

    9icordiamo il "anifesto +lanco (% 3*) di #ucio Fontana, l’attività dell’AssociaciHn Arte4oncreto 6nvenciHn con :omas "aldonado, il movimento artistico "ad5 @ acronimo dei uattroconcetti artistici !ase "ovimiento, A!stracciHn, BimensiHn, 6nvenciHn @ promosso dall’artista epoeta ungherese G ula Iosice, naturalizzato argentino. #e opere dello scultore !asco Jorge?teiza, docente alla $cuola Dazionale di 4eramica di +uenos Aires, e le conferenze di +runo

    ! Anc8e Ro ita ed il marito emi"rarono in Ar"entina e rientrarono in Italia nel 19$9- 3 a Milano. $ Gillo Dorfle , *ictoria Ocam o. L5affa cinante i"nora c8e controll6 la c#lt#ra ar"entina.29 a"o to 33 4 - %orriere della era. &a".01

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    Kevi * del % 2% e % 2' ed il lavoro degli architetti italiani del gruppo costituitosi attorno allarivista "etron, sull’architettura organica, -nrico :edeschi e 4ino 4alcaprina (suo il monumentoalle Fosse Ardeatine a 9oma), arrivati da poco in Argentina. Anche il mondo dell’ingegneriadelle strutture risente di uesto clima, con Pierluigi Dervi ed il giovane Giulio Pizzetti. Don 8dato sapere se Pizzetti conoscesse personalmente Dervi prima di trasferirsi in Argentina.4omun ue, a partire dal % 21, uando Dervi tiene un ciclo di conferenze e riceve la laureahonoris causa dall’Università di +uenos Aires, il loro rapporto si intensifica e diventa di sinceraamicizia. Dervi ha già lavorato in Argentina per la fa!!rica della F6A: (% 3=) e per il concorsointernazionale dell’aeroporto -zeize di +uenos Aires. #’amicizia continuerà e proprio GiulioPizzetti, una volta trasferitosi alla $chool of Besign di 9aleigh, sarà il tramite per il primoviaggio di Dervi negli $tati Uniti, dal 2 aprile al = maggio % 2*. Ad attendere Dervi a 9aleigh c’8proprio Pizzetti, oltre ad -duardo 4atalano. Al rientro in 6talia Dervi si attiverà in molti modi percercare di inserire Pizzetti nel mondo accademico italiano, a dire il vero, con scarso successo.>iceversa non 8 fuori luogo pensare che un ualche ruolo a!!ia avuto Pizzetti, nell’avvicinareDervi al Prof. Gustavo 4olonnetti che lo coinvolse negli am!iziosi programmi della ricostruzionepost!ellica coordinati dal 4.D.9. di cui 4olonnetti assunse la presidenza al ritorno dall’esilio in$vizzera, mantenendola fino al % 2 . Bi particolare interesse il contri!uto di Dervi per il

    "anuale dell’Architetto edito dal 4D9 in uegli anni, sui temi della progettazione e dellaprefa!!ricazione strutturale. Del % 2= 4olonnetti, innovativo anche in uesto, chiese a Dervi aGuido ?!erti e ad -duardo :orroLa, di scrivere i tre saggi fondamentali che compongono ilcorpo principale del terzo volume della sua cele!re ;$cienza delle 4ostruzioni

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    $tringe una grande amicizia con :omNs "aldonado, Amancio Oilliams, ed -duardo 4atalano epromuove la conoscenza in Argentina del lavoro di Pierluigi Dervi e di 9iccardo "orandi ( sulcemento armato precompresso).

    "Nel 1948, sono stato il primo della mia generazione a viaggiare in Europa dopo la guerra, per prendere contattocon la cultura d'avanguardia europea. Il mio itinerario si svolse tra Milano, Zurigo e Parigi . Dopo cinque o sei mesi,tornai a Buenos Aires con la nave, portando con me una serie completa di caratteri per la stampa (grotescos osans serif, che erano poco conosciuti in Argentina) . E’ a partire dal mio ritorno, nel ‘48, che comincio ad occuparmiintensamente dei problemi teorici legati all'arte concreta , ma anche a tutti i derivati . Ho sostenuto che si dovevaaprire l'area relativa all'arte , ed entrare in altri settori quali il design industriale e l’architettura " ." E 'nel 48 che vennero a trovarmi un gruppo di studenti che mi invitano a pubblicare un articolo sulla rivista dellaFacoltà di Architettura sopra il design industriale . Teorizzo sopra la prospettiva di disegno industriale e la suaimportanza, e anche realizzo la grafica della rivista, che si chiamava CEA (Centro degli studenti di Architettura). Poi, con quel gruppo di studenti ho iniziato a lavorare su vari progetti e , in questo contesto, è nato (nel ‘50 o ‘51), ilgruppo di architetti OAM, al quale non ho partecipato attivamente, ma con cui ho avuto un rapporto di amicizia.Con loro, ho preso una grande casa in calle Cerrito al n.1300, dove misi il mio studio e dove poi ho anche iniziato avivere ... Lentamente, dopo una serie di viaggi in Brasile, nel 1954 , ho deciso di trasferiri definitivamente inEuropa, invitato da Max Bill, per far parte del corpo docente presso la scuola di design di Ulm, nella GermaniaOccidentale" .

    Tomàs Maldonado

    >iaggia avanti ed indietro con l’6talia e nel % 2%pu!!lica con Franco #evi Fluage, plasticit ,Fluage, plasticit ,Fluage, plasticit ,Fluage, plasticit ,pr contraintepr contraintepr contraintepr contrainte (vedi appendici). 6l volume,pu!!licato a Parigi presso l’editore Bunod,contiene i risultati dei loro primi anni di attivitàscientifica svolta sulla traccia dei fondamentalilavori di Gustavo 4olonnetti, la cui originalità derivain larga misura dal carattere innovativo

    dell’introduzione di una seconda categoria di azioni @ le deformazioni impresse @ trattate nella teoriadelle coazioni.

    Del % 2/ progetta e dirige i lavori di costruzionedello sta!ilimento della $ocietà 6talo Argentina;$upercementoierendel, mentre le gallerie coperte per ilcollegamento a mezzo di carrelli sospesi amonorotaie, sono composte da dei portaliincernierati al piede in plinti di fondazione acolletto. :utti gli elementi, di spessore varia!ile dai%1 ai %& cm, furono gettati a terra, con i fori dialleggerimento ottenuti con forme metalliche chevenivano tolte dopo poche ore dal getto, i vuotierano poi riempiti di sa!!ia allo scopo di lasciareun piano continuo per l’appoggio ed il gettodell’elemento successivo in cataste di *0= elementi.

    $empre nel % 2/ progetta, all’interno della società:-4M6D: di +uenos Aires, un sistema di prefa!!ricazione con piccoli elementi di laterizio

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    armato per la costruzione di superfici piane e curvecon armature incrociate, per il cui calcolo si rifà ailavori di M. #ungren (4 lindrical shell, % 21) e di?done +elluzzi (sulla sta!ilità dell’e uili!rio dellevolte Keiss B idag,% '2) e che viene provato alvero con la costruzione, usando laterizi di spessore* cm, di una volta cilindrica, su pianta %2Q/& metri, asezione semiellittica con freccia ',=2 metri,sostenuta su uattro pilastri agli angoli.

    #a volta fu costruita a terra, con l’impiego di archi dicentina posti ad interasse di ''1 cm, su cui furonopoggiati i travetti realizzati a terra, armando poi gliincavi fra gli stessi in senso ortogonale e gettando iltutto con uno spessore massimo di %1 cm all’attaccodel tensore di !ordo. A volta terminata fu alzata alla

    uota definita con l’impiego di martinetti agenti ai

    uattro angoli, dove poi furono inserite le colonne dicalcestruzzo armato prefa!!ricate in loco.

    #a progettazione dei so#a progettazione dei so#a progettazione dei so#a progettazione dei som mmm!rillas con!rillas con!rillas con!rillas conAmancio OilliamsAmancio OilliamsAmancio OilliamsAmancio Oilliams

    -’ in uesto am!iente che si sviluppa la colla!orazione traAmancio Oilliams e Giulio (Julio) Pizzetti, attorno alla definizionedell’idea dell’architetto di una nuova ed originale forma dicopertura ad om!rello (som!rilla), studiata per tre ospedali dacostruire per conto del governo nella Provincia di 4orrientes.

    $ul numero 2, anno % 23, della rivista Dv Dueva >isiHn, edita a +uenos Aires e diretta da :omas"aldonado, viene pu!!licato l’articolo Una nueva unidad estructural, a firma dell’ar uitectoAmancio Oilliams e dell’6ng. asesor Julio Pizzetti (Giulio Pizzetti)=.Oillians e Pizzetti presentano la ;!Hveda cNscara< come il risultato dell’evoluzione nell’uso delcemento armato, che apporta ;nuevas soluciones constructivas plastica a la ar uitecturamoderna.< #a struttura presentata resiste per forma e utilizza; C al maQimo el valoreestructural ue puede ad uisir una lNmina resistente con un disegno adecuato. -l pro!lema dela forma reviste as5 una importancia fundamental en este tipo de estructuras, ue se pro ectan ensa an eQperimentalmente con anterioridad al calculo te7rico, ue es sHlo de verificaciHn.<>iene poi illustrato l’esempio della copertura per l’ospedale di "!urutu à nella provincia di4orrientes (non realizzato), dove 8 stata prevista ;una !Hveda cuadrata de %' metros de lado

    3 centimetros de espesor. 4ada unidad resiste cargas eQtraordinarias puede mantenerse ene uili!rio por si misma sin necesidad de ningun punto de contacto con las otra !Hvedas ueforman la estructuras. ?frece mu poca resistencia al viento tiende a descargarse de pesopor acciHn del mismo. #a dilataciHn t rmica, tanto en unidadesaisladas como en una serie de ellas, resulta a!sor!ida por laelasticidad ue ad uiere la !Hveda en razHn de su forma.<#a !Hveda 8 sorretta da un unico alto pilastro, di sezionecircolare, vuoto all’interno per lo scarico delle ac ue, con uncapitello finestrato, che ; sirve de vàlvula de seguridad dedesag e

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    #’anno seguente, in otto!re, presso la Facultad de Ar uitectura Ur!anismo di +uenos Aires,nella mostra4inco pro ectos del Ar . Amancio Oilliams, troviamo riferimenti pi precisi ai som!rillas.:res hospidales en la provincia de 4orrientes:res hospidales en la provincia de 4orrientes:res hospidales en la provincia de 4orrientes:res hospidales en la provincia de 4orrientesC$u una vasta area, Oilliams ha concepito una copertura che collocasse l’ospedale al riparo dalvento, dalla pioggia e dal sole intenso del giorno e dal gelo della notte, permettendoli!eramente la circolazione allResterno o le riunioni con proiezioni di film educativi con fini didivulgazione scientifica. 6noltre, lRarea coperta 8 stato pensata in modo da poter ospitareelicotteri e piccoli aerei che svolgono funzioni di am!ulanza aerea.#a difficoltà maggiore era nella necessità di collegare i diversi servizi, perch , data la necessitàdi ventilare e illuminare i locali lateralmente, era solo possi!ile raggrupparli a due a due,separati dalla circolazione, il che portava ad una dimensione planimetrica eccessiva. Ba uil’idea del tetto unico sopra gli ospedali che consente lRilluminazione am!ientale e la ventilazionedegli am!ienti con la possi!ilità di raggrupparli in ualsiasi numero, risolvendo il pro!lema dellaintercomunicazione. $otto uesto tetto costituito da volte a autoportanti si muove tutta una cittàin miniatura, con uffici, camere, garage, la!oratori. 6noltre aerei o automo!ili, elicotteri o

    camions, tutti possono essere parcheggiati. Dei giardini sono condotte le visite ai pazienti, leloro passeggiate, il ritrovo del personale medico, infermieri e suore.Per determinare lRilluminazione naturale, necessario in ogni am!iente, sono stati effettuati studispecifici in colla!orazione con tecnici nazionali ed olandesi, procedendo per aprire attraverso iltetto e nei punti risultanti da tali studi, una Sfinestra sul cieloS, che 8 stata ottenuta siarimuovendo gli angoli di due volte adiacenti o in altri casi eliminando un intero elementodell’alta struttura.Per dare forma costruttiva alla struttura immaginata da Oilliams sono stati condotti studiapprofonditi che sono arrivati a concepirla come un insieme di elementi autoportanti posti unoaccanto allRaltro, costituenti nella loro totalità un tetto alto.Tuesti elementi autoportanti dovevano lavorare per forma per essere il pi leggeri possi!ile ecoprire grandi luci, con un numero ridotto di sostegni, per lasciare pi li!ero lo spazio coperto.#a forma di uesto elemento 8 stato studiata prima con modelli in scala molto ridotta, arrivandoa uella che per intuizione soddisfaceva meglio. Poi, 8 stato necessario esprimerlageometricamente, rifacendosi alle due sezioni principali del modello, tagliato al proposito.Beterminate le altezze rispetto al piano orizzontale, si 8 constatato che i punti corrispondenti

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    alla medesima circonferenza, avevano la stessa altezza per uelli vicino al centro e diversaallontanandosi da esso. Pertanto il guscio aveva una parte centrale che era di rivoluzione el’altra che non lo era. $i fece l’ipotesi che nella lunghezza di dette circonferenze sisviluppassero sinusoidi di altezza uguale alla differenza tra i punti dell’una e altra sezione. $ipot8 uindi determinare lRaltezza di un punto

    ualsiasi della volta, rispetto al un pianoorizzontale.Beterminata cos5, geometricamente, la volta, ilprofessor ingegnere J. Pizzetti (Giulio Pizzetti)studi7 le sezioni di calcestruzzo e la distri!uzionedelle armature che a suo parere era necessaria, inparte valutandola intuitivamente, perch non erauna forma calcola!ile analiticamente.Per arrivare ad una sezione corretta dicalcestruzzo e distri!uzione della armatura dirinforzo, furono fatte numerose prove pressol’6nstituto de -nsa os de "ateriales de la "unicipalidad de +uenos Aires, con modelli in scala

    % %1, avendo cura che sia i componenti granulometriche che le sezioni di armatura fosseroutilizzati nella stessa scala. Bopo la presa sono stati caricati con sacchi di sa!!ia da %, %,2, 3 e2 chili in posizione simmetrica e asimmetrica, misurando con flessimetri ed estensimetri, illavoro nei punti pi significativi. BallRanalisi di uesti studi, fu deciso di vedere come lavorava lavolta, cam!iando la distri!uzione delle armature e della forma, realizzando cin ue modellitestati come il primo, che hanno dato la certezza che la progettazione, la sezione incalcestruzzo e la distri!uzione delle armature lavoravano armoniosamente. 6l carico, applicatoin ualsiasi punto, era sopportato dalla colla!orazione dell’intera volta. 6n un settimo modello,privo di armatura, modesti carichi e uamente distri!uiti, producevano fessurazioni le cui formee direzioni permisero di determinare la deformazione elastica del campione.4on ueste volte 8 stato progettato il tetto la cui parte inferiore 8 a %1,=1 m. di altezza sopralRelevazione del terreno e la parte superiore a %/,2' m. (altezza del som!rillo %,&' m, %' m dilato e 3 cm di spessore).Bi uesta interessante esperienza progettuale, Giulio Pizzetti aveva già scritto nel maggio% 2', un saggio intitolato ; -voluzione e possi!ilità future delle strutture a guscio

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    schemi di calcolo già noti @ ossia sostanzialmente elementi risultanti dalla opportunacom!inazione di lem!i di para!oloideiper!olico @ ma dovetti convenire che l’effettoarchitettonico che ne risultava era decisamentepessimo. "i trovai pertanto in uno di uei casinei uali spesso si trova il progettista, ossia difronte ad una struttura staticamente possi!ilema difficilmente calcola!ile. Becisi pertanto diprendere la via del calcolo approssimativo e dieseguire esami su modello nella forma picompleta possi!ile.Bata la continuità degli elementi di volta potevaessere messa in discussione l’opportunità di

    considerare come elemento !ase una specie di cupola corrugata a pianta uadrata conappoggio sui uattro angoli (superficie 6 66 666 6>) oppure una specie di om!rello rovesciato aproiezione pure uadrata (metri %'Q%') e con appoggio in un sol punto in corrispondenza delproprio centro (superficie a,!,c,d. Fattori connessi con la distri!uzione architettonica degli

    edifici, che ui sare!!e troppo lungo dettagliare, e soprattutto, considerazioni relative alregime di deformazione di carattere termico fecero considerare come pi opportuna la sceltadella seconda alternativa. $i concep5 pertanto la volta come formata da tante superfici C unitetra loro lungo le linee di sutura in modo tale da rendere possi!ili spostamenti verticali dei puntidi ueste risultato non difficile da raggiungere costruttivamente ove si consideri che, lungo talilinee, il calcestruzzo 8 previsti di 3 cm e pertanto la cerniera non 8 difficile a realizzare persemplice interruzione del getto, lasciando solamente continuità ai ferri.4i7 premesso si cerc7 di sta!ilire l’e uazione della superficie scelta come unità statica. $e talesuperficie viene concepita come generata dallarotazione di un arco di para!ola incernierato a snodonel centro dell’elemento ed o!!ligato ad avere tangenteorizzontale in corrispondenza della linea di sutura. possi!ile sta!ilire una e uazione valida per uno deiuattro settori di simmetria della superficie ,C, peraltroessa conduce a grosse complicazioni analitiche, ove sivoglia rispettare la linea architettonica sceltaC cos5stando le cose il calcolo fu condotto sulla !ase diconcezioni di approssimazione, ossia sostanzialmenteconsiderando la figura come superficie di rivoluzione findove era possi!ile e studiando i lem!i d’angolo per considerazioni di analogia con lem!i dipara!olide iper!olico, salve le condizioni di !ordo.$enza addentrarmi in dettagli dir7 che il criterioadottato fu di correzione sistematica dei calcoliapprossimativi sulla scorta delle prove effettuate sopravari modelli. ?nde potersi mettere il pi possi!ile nellecondizioni reali, ossia allo scopo di tenere conto, oltreche delle variazioni geometriche della superficie, anchedella variazione della traiettoria delle armature, i modelli@ scala % %1 @ furono realizzati in cemento armatoutilizzando uno stampo in calcestruzzo. #e proveeffettuate furono numerosissime e molteplici, in diversecondizioni di carico atte a tener conto di sollecitazioni dissimmetriche le deformazioni venneromisurate con estensimetri Muggen!erg e con flessimetri in corrispondenza dei punti d’angolo.#a povertà dei mezzi sperimentali non permise di effettuare un gran numero di osservazionicontemporanee, tuttavia fu possi!ile arrivare a conclusioni che permisero un completo

    orientamento progettisticoC limitandomi alle seguenti considerazioni di carattere ualitativo%) $i prov7 il comportamento statico dell’elemento come superficie di rivoluzione per unazona praticamente uguale a uella interessata dal circolo inscritto al uadrato diproiezione orizzontale.

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    /) $i prov7 @ specialmente per carichi dissimmetrici @ un comportamento dei lem!i comeelementi inflessi con incastro lungo la linea di !ordo della superficie di rivoluzione sopraricordataEtale comportamento flessionale fu attenuato, fino ad essere reso uasitrascura!ile, grazie a variazioni di forma della superficie ( modifiche alla freccia ed allacurvatura della linea secondo la direzione diagonale) ed a modifiche nella disposizionedei ferri di armatura. $i previdero del pari opportuni rinforzi in corrispondenza dei !ordilimitandoli tuttavia a uegli elementi che per la configurazione architettonica della piantaerano destinati a posizioni di contorno.<

    "a la sua curiosità non era limitata ai som!rillas, infatti nel saggio continua raccontando anchedi un’altra sua iniziativa

    ;Accenner7 infine ad una struttura che stostudiando ora pure sulla !ase di calcoliapprossimati e di indagini su modello, conesclusivo fine di ricerca, ossia nell’intento diampliare il campo di possi!ilità di strutture

    laminari. $i tratta sostanzialmente di un arco asezione corrugata in tripla curvatura,C, luce metri%/1 articolato alle imposte. 4ome si notaosservando le varie sezioni, le curvature sonostate studiate in modo da conferire al complessola massima rigidità onde escludere pericolid’insta!ilità elastica, non solo, ma anche allo

    scopo di rendere la struttura atta a apportare carichi concentrati di ualche entità. #o spessoreprevisto per la lamina corrugata 8 di /2 cm, escluse naturalmente le zone d’impostaC6l modello per l’indagine sperimentale 8 stato eseguito in celluloide opaca, peraltro l’operazionedi stampaggio ha presentato ualche difficoltà causa la tripla curvaturadella struttura non sono pertanto in grado @ a tutt’oggi @ di esporre,come avrei sperato alcun dato si merito ad indagini sperimentali .<

    Bello stessa esperienza troviamo nota anche in ;Principi statici e formestrutturali<;Una passerella pedonale progettata in occasione di una esposizioneinteramericana promossa dalla 9epu!!lica Argentina.. 4ome il lettorepotrà osservare dalla forma delle sezioni e dalla foto del modello (su cuivennero effettuate diverse prove di carico con ottimo risultato) 6l ponte(luce 31 m) 8 assimila!ile ad un arco ri!assato a sezione variamentecorrugata, palesemente sollecitato da un regime primario di sforzi direttisecondo l’asse longitudinale nonch da un regime di sforzi @classifica!ile come secondario @ secondo la direzione trasversale. #aforma delle curvature di sponda e la loro alterazione dalla chiave alle imposte permette dimantenere gli effetti di pertur!azione flessionale entro limiti ragionevoli. Anche il costo dicostruzione, preventivato allora sulla !ase di disegni esecutivi, non era risultato esagerato,tenendo conto @ logicamente della particolare funzione che le esposizioni continentali omondiali sono generalmente chiamate ad assolvere .<

    Del % 2' viaggia tra l’Argentina e l’6talia, dove alla facoltà d’6ngegneria del Politecnico di:orino 8 incaricato di svolgere il corso di 4ostruzioni in legno, ferro, 4.A., già del Prof.Giuseppe Al!enga. Partecipa al concorso per la cattedra di 4ostruzioni in legno, ferro, 4.A.,alla facoltà d’6ngegneria del Poli:?, arriva secondo ( / e ' posto).

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    insegna il suo amico -duardo 4atalano e dove insieme organizzeranno la visita in U$A diPierluigi Dervi (2 aprile al = maggio % 2*).Del % 2* 4atalano si trasferisce al "6: ("assachusetts 6nstitute of :echnolog 4am!ridge,"assachussets) ed anche Giulio Pizzetti vi terrà dei corsi come visiting professor, moltoapprezzato."entre alla $chool of design di 9aleigh tiene un corso !reve sulle tensostrutture, al "6: di+oston insegna Principi statici e forme strutturali e la sua presenza sarà pi articolata ecostante ed integrata anche dal lavoro che svolge come consulente nello studio +elluschi4atalano (% 22 2&).

    Eduardo Fernando Catalano (1917-2010), nasce a Buenos Aires e dopo una borsa di studio presso l’Universitàdella Pensilvania e Harvard, dove studia con Walter Gropius, vi rientra per laurearsi in architettura. Nel 1950 sitrasferisce a Londra e nel 1952 viene chiamato da Henry L. Kamphoefner alla NCSU School of Design di Raleighin Carolina del Nord, dove nel 1954 costruirà la famosa casa che ha preso il suo nome (demolita nel 2001) con lacopertura a parabolide iperbolico. Nel 1956 si trasferisce al MIT dove rimarrà docente fino al 1977 e dove incontraPiero Belluschi.Pietro Belluschi nasce ad Ancona, il 18 agosto del 1899. Si laurea in Ingegneria civile a Roma. Arruolato,combatte in prima linea a Caporetto e Vittorio Veneto nella prima guerra mondiale. Nel 1923 emigra negli Stati United entra a lavorare a Portland, nello studio di architettura diA. E. Doyle and Associate, che con il tempo diverrà:Pietro Belluschi, Architect. Nel 1951 assume l’incarico di direttore del dipartimento Architecture and Planning dMassachusetts Institute of Technology (M.I.T.) e cede il suo studio a S.O.M. pur continuando a lavorare comeprogettista in collaborazione di E. Catalano ed altri. Tra i suoi lavori ricordiamo la St. Mary's Cathedral (1963-1970con Pier Luigi Nervi. Ad Ancona ha donato il progetto della Facoltà d’Ingegneria. Muore a Portland il 14 febbra1994.

    Al ritorno in 6talia nel % 2* papà riprende la docenza e viene assunto alla 9eale "utua diAssicurazioni.6l rapporto con la 9eale "utua di Assicurazioni nasce per intervento, credo, di 4olonnetti. -’ unrapporto che dur7 parecchi anni portando papà ad una carica molto importante. $i interruppe

    uasi !ruscamente uando papà, assunto docente all’università di :orino, decise di dedicaretutto il suo tempo all’insegnamento, alla ricerca ed ai li!ri, limitandosi a lavori esterni diconsulenza ingegneristica come li!ero professionista.

    Gianluigi Pizzetti

    % 22 2=>isiting Professor alBepartment of 4ivil-ngineering del "6:(4am!ridge,"assachussets)>isiting Professor al Dorth4arolina $t. 4ollege

    % 2= 2&:iene al "6: un corso postgraduate su Principi $taticie Forme $trutturali.

    % *%#ecturer nelle scuole diArchitettura di 9aleigh

    (D4), "inneapolis ("?),-ugene (?regon)

    % */ *'>isiting Professor al "6:% *3 =2#ecturer presso la $tateUniversit di 9aleigh (D4)

    % *&#ecturer presso laUniversit of 4alifornia a+erYele#ecturer allaFacoltà diArchitettura della D4$U a9aleigh

    % =3 =2#ectures presso laUniversit of Betroit,

    "ichigan

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    Nel rapporto del Presidente del MIT relativo allo svolgimento dell’anno accademico 1957-58 leggiamo un elogio deprof. Pizzetti e l’attenzione che l’Istituto intende mettere nell’analisi strutturale con modelli.

    MIT Bulletin 2 Nov.1958.Advanced students in the Department benefited greatly by the temporary lectureship of Giulio Pizzetti of Torino,whose course in structural mechanics was designed for both architects and engineers. Progress was made toward

    formulation of research objectives in a proposed Structural Testing Laboratory. It is proposed to develop refinedmethods of manipulating scale models as an aid in the analysis of stress distributions in three-dimensionalstructures, complementing or at times replacing analysis by mathematical techniques. It is now generally agreedthat architecture has been impoverished through disuse of vault structures which accurately express the channelingof the loads. In former times, tradition and intuition were a sufficient guide for the designer. Modern industrialeconomy, however, requires very precise prediction of structural behavior, so that redundant elements andquantities can be eliminated in the design stage. Elaborate mathematical procedures have been or can bedeveloped to embrace any form; but their application is often cumbersome, and freedom to conceive organicstructural solutions is thereby inhibited. High development of the science of applied mechanics has been a factor inthe increasing difficulty of mutual understanding between architect and engineer. We believe that since scalemodels are superior to mathematical formulas in their ability to represent visual qualities, they will have moremeaning for architects and may perhaps lead engineers to think more readily in three-dimensional forms.Designers in Italy and in Spain have amply demonstrated the practical value of model study as an aid to structural

    design and have developed some of the necessary techniques. It is appropriate that we should take the lead inAmerican exploitation of this field; M.I.T.'s skill in laboratory investigation should lead to important newdevelopments .

    J. Arthur Miller - Degread Master in Architecture - Design for the Raritan Yacht Club - A Perth Amboj, New Jersey1, Nov, 1957 Relatori: Prof. Julio Pizzetti, Arch. Bruno Leon, Mr. Albert PignoneNell’anno accademico 1961-62 tiene un corso sul cemento armato e cura la tesi di master di numerosi allievi giuntial MIT da varie parti del mondo.- Ronald R. Williams - A pre-cast structural façade for a low office buildingProff. Eduardo F. Catalano, Giulio Pizzetti, dott. Howard Simpson, Mr. William Dikson- Piet A. Kessels e Donald A. Matsuba - A reinforced concrete modular roof unityProff. Eduardo F. Catalano, Giulio Pizzetti, dott. Howard Simpson, Mr. William Dikson, Robert Newman- Robert P. Burns jr, Phillip A. Kupritz, John E. Rudquist -Precast floor system Orthogonal, Open-web ConcreteStructures, Proff. E. F. Catalano, Giulio Pizzetti, dott. Howard Simpson, A. J. Harris London, Horacio Caminos,- Hartono Poerbosapoetro - Reinforced concrete structural elevation its application on sun control in the tropicsProff. Eduardo F. Catalano, Giulio Pizzetti, dott. Howard Simpson, A. J. Harris London, A.L. Hesselschwerdt.- Shafik I. Rifaat - Reinforced concrete modular roof unityProff. E. F. Catalano, Giulio Pizzetti, dott. Howard Simpson, A. J. Harris London

    MIT Presidente Bulletin Report Issue, 1962Administration of the master's thesis program for architectural students was revised so as to terminate in Julyrather than in August and to direct the subjects into two specific channels, the use of concrete in architecture andthe planning of new settlements. Visiting critics were appointed to assist in this program. Those participating forconcrete were A. J. Harris of London, Howard Simpson of Cambridge, and Giulio Pizzetti of Italy.

    MIT Presidente Bulletin Report Issue, 1967The Fund has been used to fortify the Department of Architecture's concern for the structural aspect of buildingdesign, and it has reinforced our efforts to place students in contact with engineers whose creativevision bridges the gap between their field and architecture. Pier Luigi Nervi, the great Italian designer, was broughtto lecture in 1960-61. A. J. Harris, inventive structural consultant from London, has been afrequent visitor whose stay in April 1962 was made possible by a Bemis appointment. In 1961-62 the scholarlyTurinese engineer Giulio Pizzetti held a lectureship, as did a local structural engineer, Howard Simpson .

    6n uesto periodo scrive, due significativi articoli sull’educazione strutturale degli architettiamericani

    • $tructures in Architecture:he $tudent pu!lication of the $chool of Besign @ Dorth 4arolina $tate 4ollege, 9aleigh % 2&

    • $ome considerations on the past and the future of reinforced concreteJournal of the +oston $ociet of 4ivil -ngineers, Aprile % 2&

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    AAAAllallallalla Mochschule fZr Gestaltung di UlmMochschule fZr Gestaltung di UlmMochschule fZr Gestaltung di UlmMochschule fZr Gestaltung di Ulm

    :omNs "aldonado, allora mem!ro del 4onsiglio direttivo della scuola di Ulm, si trova di fronte alpro!lema della mancanza di docenti ualificati per le discipline scientifiche. Tuesto perch icorsi tenuti dai professori della Facoltà di 6ngegneria dell’università di $toccarda, erano troppo

    teorici. "aldonado pens7 che Pizzetti era l’uomo giusto per accettare uesta sfida insegnare e far capire le strutture agli allievi di una scuola di Architettura. De parlarono a lungo e Pizzettiaccett7. Biscussero a lungo su come impostare i corsi ed il metodo d’insegnamento l’ideastrutturale doveva precedere il calcolo e la verifica. Del clima fervido di attività di Ulm, GiulioPizzetti mette in opera un nuovo metodo d’insegnamento. #imita l’aspetto teorico allo strettoindispensa!ile e fa lavorare gli allievi su modelli di plastica e carta su cui segnano le isostatichee soprattutto, ed illustra loro la storia della $cienza delle 4ostruzioni e della teoriadell’elasticità. #e aride formule ac uistano, alla luce della storia un significato reale e gli allieviarchitetti si entusiasmano nella ricerca delle soluzioni.

    #a sua presenza alla scuola di Ulm 8 tra il % 2& ed il % *%, con un corso semestrale sul Progettoe calcolo delle $trutture a Guscio, ed un corso generale di +austatiY (Analisi strutturale).

    6l viaggio a +rasilia6l viaggio a +rasilia6l viaggio a +rasilia6l viaggio a +rasilia

    Del % 2 si tiene ad ?tterlo in ?landa l’ultimo congresso del 46A" ed in +rasile, per iniziativadel presidente Juscelino Iu!itscheY de ?liveira, il 4ongresso 6nternacional -QtraordinNrio de4r[ticos de Arte, che riunisce oltre ai maggiori critici d’arte, architetti e direttori di rivisteinternazionali di arte, architettura e ur!anistica che metteranno sotto osservazione critical’esperienza di +rasilia. 6l congresso durerà dal %= al /2 settem!re e sarà articolato tra le cittàdi +rasilia, $\o Paulo e 9io de Janeiro. :ra i partecipanti, -ero $aarinen, Alvar Alto, 9ichardDeutra, +runo Kevi, Giulio 4arlo Argan, Gillo Borfles, Al!erto $artoris, $igmund Giedion, ?tl

    Aicher, :omas "aldonado, Jean Prouv , 4harlotte Perriand, John -ntenza, Andr +loc,Amancio Oilliams.6l 4ongresso avrà un forte impatto internazionale e nei mesi successivi le principali rivisteinternazionali pu!!licheranno articoli sul convegno e su l’esperienza di +rasilia.

    Giulio Pizzetti 8 l’unico ingegnere presente tra i 3= partecipanti e tra i prestigiosi relatori. 6l suointervento si intitola As novas estruturas da ar uitetura .

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    As novas estruturas da arquitetura. Le nuove strutture per l'architetturaRelatore: Giulio Pizzetti(traduzione Fausto Giovannardi)

    Il rilievo dato alle strutture dall'architettura moderna, rende interessante ed attuale un serio esame del concetto di

    struttura e del posto che occupano nel campo delle scienze e delle arti. In generale, il termine "struttura" assumeun significato accidentali e applicativo. La struttura è un complesso di "canali statici" ordinato dall’uomo conl’obbiettivo di equilibrare con un circuito aperto o chiuso le forze che agiscono in certe posizioni dello spazio. Daquesta concezione ne consegue che la struttura è considerata generalmente come condizionata dalle esigenze delproblema statico, e nulla più. Oggi però l'espansione continua degli orizzonti scientifici ci autorizza a considerare lestrutture sotto una visione ben più generale e significativa. La topologia matematica e il ruolo che potrebbesvolgere in architettura se ci fosse una collaborazione intelligente. Le categorie topologiche e le categoriestrutturali. Lo stato di reciprocità tensionale tra forme topologiche e forme funicolari. Le forme funicolari nel piano enello spazio. L'economia dall’utilizzazione di queste forme per la natura e per l'uomo. Introduzione di categoriestrutturali. I confini di queste categorie in funzione del problema geometrico e secondo le possibilità dei materialinoti all’uomo. Applicazione delle idee indicate alle superfici di area minima. il privilegio dello stato tensionale diqueste superfici sotto il regime di membrana. Esempi. Lo studio di categorie strutturali e di nuove strutture comesettore importante della ricerca scientifica. L'importanza e la necessità dello studio delle forme astratte dal punto di

    vista scientifico ed artistico, come ispirazione di nuove strutture. Quali problemi si porranno all'architetto eall’ingegnere per la conquista dello spazio. Quali nuovi tipi di strutture e necessario studiare, al fine di esserepreparati per i grandi problemi del prossimo futuro.Le categorie di strutture e la realizzazione pratica.L'importanza degli studi su modelli in scala. Le difficoltà di calcolo e l'importanza dei risultati che da essi nederivano. La necessità di collaborazione. Intelligente tra l’architetto e l’ingegnere e il matematico. I problemi diesecuzione pratica. I nuovi orizzonti nel campo dei materiali.Illustrazione e critica di una struttura significativa dell'architettura contemporanea

    Ballo 6UA> al Poli:oBallo 6UA> al Poli:oBallo 6UA> al Poli:oBallo 6UA> al Poli:o

    Bal % 3' al % =/ lo 6UA>, 6stituto Universitario di Architettura di >enezia, 8 stato diretto daGiuseppe $amonà. Architetto, critico militante, docente, che utilizzando intelligentemente econ lungimiranza l’autonomia gestionale dell’6stituto, $amonà decise di chiamare ad insegnaregli architetti, gli ur!anisti e gli storici dell’architettura pi impegnati nel rinnovamentodell’architettura al passo con la cultura internazionale.Allo 6AU> arrivano 4arlo $carpa, Franco Al!ini, 6gnazio Gardella, #udovico +ar!iano di+elgioLoso, Giancarlo Be 4arlo, +runo Kevi e due ingegneri strutturisti come Franco #evi eGiulio Pizzetti, eterni ;precari< nel mondo universitario italiano.Giulio Pizzetti entra all’6UA> nel % 2 , come professore straordinario incaricato del corso di

    $cienza delle 4ostruzioni. :iene la prolusione ai corsi dell’6stituto del % 2 *1 con unintervento sul tema ;#e strutture in architettura fino al % **, facendo laspola con :orino dove continua a risiedere ( in via Buca degli A!ruzzi %=, proprio di fronte alPolitecnico) e dov’8 impegnato come dirigente della $ocietà 9eale "utua Assicurazioni di cuiGustavo 4olonnetti ne era Presidente dal % 2% al % *= nonch come socio della -urotec.

    Il rapporto con la Reale Mutua di Assicurazioni nasce per intervento, credo, di Colonnetti. E’ un rapportoche durò parecchi anni portando papà ad una carica molto importante. Si interruppe quasi bruscamentequando papà, assunto docente all’università di Torino, decise di dedicare tutto il suo tempoall’insegnamento, alla ricerca ed ai libri, limitandosi a lavori esterni di consulenza ingegneristica comelibero professionista.

    Gianluigi Pizzetti

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    ; mi occupavo del patrimonio immo!iliare di una grossa società d’assicurazioni (com’8 noto le$ocietà d’assicurazione sono le pi assidue promotrici di interventi di risanamento immo!iliare)e posso confermare che la casistica 8 enorme..enezia (6UA>). #’unico aspetto della!aronia C che riuscii tuttavia ad esercitare fu la partecipazione alle commissioni di giudizio deiconcorsi a cattedra. #a mia lunga esperienza di candidato respinto mi aveva insegnato i segretidel mestiereC Appena possi!ile, mi accinsi uindi ad approfittare della mia promozione perfare uscire dal purgatorio alcuni colleghi particolarmente tartassati. 6 primi !eneficiari furono

    4estelli Guidi, che aspettava la promozione da una ventina d’anni, e il mio compagno disventure Giulio Pizzetti.<

    ;Al mio ritorno in 6talia @ alla Facoltà di>enezia prima e a uella di :orino poi @ cercaisempre di insegnare la $cienza e la :ecnicadelle 4ostruzioni partendo dal concetto chegli allievi architetti @ se opportunamentestimolati e disciplinati @ possono dimostrareuna sete ed una capacità creativa nellaprogettazione strutturale pi ampia e genialedi uella degli ingegneri e le testimonianze el’affetto che ho riscosso da allievi e colleghisono il tesoro pi prezioso che porto con meC non siamo arrivati da nessuna parte, cheniente perfectum est, che !isogna sempreinventare ualcosa e rimettere in discussioneperch non ci si pu7 e non ci si deve maiaccontentare, non si deve mai cessare dicercare, perch uesta 8 l’unica via perprogettare, perch uesta 8 @ in definitiva @l’unica maniera di fare il nostro difficilemestiere di uomini.<

    #a colla!orazione con $amonà si estrinsecaanche al di fuori dello 6UA>, nel progetto perla sede della +anca d’6talia di Padova e nelconcorso internazionale per il Ponte di"essina.

    Dell’aprile del % *= tiene due conferenze sul;"ount +lanc :unnel< alla De ]orYAssociation of consulting -ngineers ed allaOashington $ociet of -ngineers .

    Gustavo 4olonnetti muore nel % *& e conl’anno accademico % *& * , Giulio Pizzettitorna a :orino, al Politecnico nella Facoltà

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    d’Architettura come docente di :ecnica delle 4ostruzioni.6l %2.%/.% * ottiene la nomina a professore ordinario. #’anno dopo, nel riordino del piano distudi delle Facoltà di Architettura, viene istituito il corso di :ipologia $trutturale, attivato dasu!ito dal Politecnico di :orino, che gli affida la cattedra.6l corso 8 articolato in tre parti

    %) #’evoluzione dello studio dei fenomeni di e uili!rio dei corpi/) Gli elementi strutturali') #a composizione strutturale in rapporto a uella architettonica

    $ua assistente 8 l’arch. Anna "aria Korgno :risciuoglio, che ne sarà poi incaricata fino al % &=.Balle dispense di uesti corsi uscirà poi nel % &1 il li!ro ;Principi statici e forme strutturali< cheraccoglie il suo pensiero maturato in uesto lungo percorso tra tanti paesi, tante scuole, tantiallievi e che ha racchiuso nel verso del poeta ; caminante, no ha camino, se hace camino alandarenaria 9eale, Palazzo degli

    stemmi (:orino), $antuario di >icoforte di "ondov5, partecipando a convegni e conferenze estringendo rapporti con alcune scuole europeee (6nstitut fZr :echnologie di Iarlsruhe,Universidad Polit cnica di "adrid).

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    Euroconsult SrlTorino, Roma, Washington D.C.Euroconsult is an International Consulting & Engineering Company. It is composed of an association of experienceprofessional engineers who have pooled their talents and techniques to offer worldwhile services in the followingfields:Feasibility Surveys, Industrial Development, Technical Planning, Economic Studies, Urban Design, ArchitecturaDesign, Soil Engineering, Structural Engineering, Hydraulic Engineering, Highway Engineering, Power EngineeringMechanical Engineering.Giulio Pizzetti PresidenteVittorio Maccari Vice presidente, expert in international business and is one of the leaders in political, social andmanagement fields.Mario Alberto Chiorino, Highway Engineer and Transportation SpecialistMichele Jamiolkowski, Soil EngineerGiampaolo Rosso, civil EngineerLuigi Masella, Structural EngineerLuigi Butera, Hydraulic EngineerEugenio Masella, Urban Planner and ArchitectGiorgio Ragazzi, EconomistEuroconsult collabora con alcuni importanti progettisti: Cesare Castiglia, Franco Levi, Guido ObertiEuroconsult era socio di SGI, Studio Geotecnico Italiano, fondato nel 1964 dal Prof. M.B. Jamiolkowski, con sede aMilano, e ancora attivo.

    EurotecTorinoCostituita nel 1969 chiusa nel 1990. Soci Prof. Giulio Pizzetti, prof. Mario Alberto Chiorino, ing. Luigi Masella (finall’inizio del 1973). Ingegnere principale Giovanni Losana.

    «Ho visto un ingegnere famoso togliere chiodi da vecchie travi. Con lui migliaia di giovani, per fare di unarsenale militare un arsenale di pace», chi è? Il grande ingegnere Giulio Pizzetti”, dice, orgoglioso d’averlavorato con chi diresse l’istituto di Scienza delle costruzioni al Politecnico dal 1969 al 1982.

    Ernesto Olivero, fondatore del SermigErnesto Olivero è nato nel 1940 a Mercato San Severino (Salerno), è sposato, con tre figli e sette nipoti. Halavorato in varie industrie del torinese e poi in banca fino alle dimissioni (1991). Nel 1964 ha fondato a Torino iSermig, Servizio Missionario Giovani, insieme alla moglie Maria e ad un gruppo di giovani decisi a sconfiggere lfame con opere di giustizia, a promuovere sviluppo, a vivere la solidarietà verso i più poveri.Nel 1983 viene assegnato al Sermig in comodato dal Comune di Torino l’ex Arsenale Militare di Piazza BorgoDora. Olivero, incoraggiato da Giorgio La Pira, sente che questo sarà il primo grande passo di una profezia dipace. Ne inizia la trasformazione con l’aiuto gratuito di migliaia di giovani, di volontari, di uomini e donne di buovolontà da ogni parte d’Italia. L’11 aprile 1984 è il Presidente della Repubblica Sandro Pertini ad inaugurarel’Arsenale della Pace. www.sermig.org

    Per quanto riguarda il rapporto con Olivero esso nasce una decina di anni prima della morte di papà, ai suoi 65anni circa. Giulio sapeva che Ernesto Olivero, ex bancario che è assurto a giusta fama di benefattore ormaiplanetario in varie iniziative benefiche, stava trasformando gli ex arsenali di Torino, situati vicino al Cottolengo, inArsenale della Pace dove ospitare ogni tipo di emarginati. Necessitavano ovviamente delle collaborazioni e papà sipresentò come volontario. Olivero non sapeva chi fosse, gli diede in mano un martello pregandolo di togliere ichiodi da una parete. Giulio inizia senza fiatare, e solo dopo un po’ si scopre che la sua collaborazione potevaandare ben oltre, con consulenze sulla ristrutturazione degli immensi capannoni ora esempio architettonico displendida riattivazione urbanistica di cantieri altrimenti morti da tempo. Da allora fino alla malattia di papà lacollaborazione continuò costantemente in un intimo rapporto spirituale ed amicale dialta portata. Oltre ai consigli imiei genitori erano anche volontari nell’aiuto della organizzazione interna del luogo insieme a molte altre persone.Giulio era persona magnificentissima, ma anche umile e non si dava mai particolarmente lustro della propriamansione professionale, se non specificatamente richiesto. I suoi consigli ad Olivero nella ristrutturazione delcomplesso credo che siano stati piuttosto importanti se non basilari.

    Gianluigi Pizzetti 2013.12.27

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    % &1 1 "em!ro del 4onsiglio direttivo A64AP"em!ro della 6A$$Presidente comitato tecnico Unicem

    % &3 1 "em!ro del collegio dei docenti nel dottorato di $toria dell’Architettura al Poli:o% &2 4ollocato fuori ruolo

    6l /= luglio % &= riceve la "edaglia dRoro & ai !enemeriti della scuola della cultura e dellRarte,altissima onorificenza per meriti ;nel campo dellReducazione, della scuola e nella diffusione edelevazione della cultura

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    Era una casa particolare con un patio-giardino interno e con due alberi di pino che sorgevano nel belmezzo della casa. Per non tagliare i due possenti alberi di almeno mezzo secolo, papà volle costruirciattorno la casa creando quindi un modello architettonico di effetto notevole. In quella villa eravamodunque quella estate con papà che era in convalescenza dai postumi di una broncopolmonite che sitrascinava ormai dal novembre dell’anno prima, focolaio che era scoppiato nelle fredde stanze delMinistero della Pubblica Istruzione a Roma durante gli scrutini degli esami di stato. Nell’aprile era mortanostra sorella Maria Laura a soli 48 anni per un tumore. Mio padre aveva appreso la notizia appunto indegenza al Cottolengo e da allora, nonostante una fatua ripresa, non si era rimesso più. Fino al giornoprima comunque dalla sua poltrona in giardino leggeva libri e giornali e dava ordini al giardiniere conl’autorità benevola che sempre lo ha contraddistinto. Ricordo ancora come insistette con me perché gliportassi il giornale quel pomeriggio.Voleva leggere un certo articolo di “Repubblica” che io avevo comprato.Egli stesso si diagnosticò il blocco renale ed in serata lo portammo all’ospedale di Albenga. Io guidavocon mamma e mia sorella Elisabetta, lui mi indicava la strada per una via più rapida tra tangenziali eprovinciali. Lo lasciammo la notte per suo espresso desiderio. Non voleva nessuno la notte al suocapezzale. E un ordine di papà, anche dal letto di ospedale, non si poteva discutere.

    Tornammo a casa e la mattina dopo alle sei ci telefonarono che era morto di infarto.Riprendendo la mattina dopo la guida per Albenga seguivo le sue istruzioni della sera prima per nonperdermi. Il suo cervello è rimasto comunque splendido fino all’ultimo e nel perentorio ordine di nonrestare con lui l’ultima notte penso ci fosse il desiderio e la consapevolezza della fine. Probabilmentepenso non volesse intermediari fra lui ed il Padre Eterno negli ultimi attimi di vita.Il rapporto di papà con la religione era profondo, intenso, intelligente, credo anche combattuto ecomunque filtrato attraverso lo spessore di una persona che va oltre il valore dei dogmi per ascenderead un più profondo rapporto con il trascendente. Nei tempi della fine pareva intensificato in interioricolloqui. Naturalmente evinco da deduzioni personali,egli era piuttosto pudico rispetto a certeconfessioni. La nostra educazione è stata comunque improntata ad un sano rispetto della religionecattolica senza dover mai subire rimbrotti bigotti.

    Gianluigi Pizzetti

    #’otto di agosto del % 1 muore all’ospedale di Al!enga ($>).6l giorno dopo viene trasportato a :orino per le onoranze fune!ri, con una messa nella chiesadella +eata >ergine delle Grazie (4rocetta), ed il %1 agosto viene tumulato nella tom!a della

    famiglia Peverelli nel 4imitero di $an Fili!erto a Pella (Do), sul lago di ?rta. 4ommemorazione fune!re in chiesa da parte di -rnesto ?livero.

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    Bagli insegBagli insegBagli insegBagli insegnamenti di 4olonnetti alla :ipologia $trutturalenamenti di 4olonnetti alla :ipologia $trutturalenamenti di 4olonnetti alla :ipologia $trutturalenamenti di 4olonnetti alla :ipologia $trutturale

    Bopo gli studi e le prime esperienze al politecnico di :orino, 8 in Argentina che Giulio Pizzetti siconfronta con la realtà della progettazione. Del lavoro con Amancio Oilliams sulle coperture a;som!rillas< si scontra con l’impossi!ilità di calcolo delle volte sottili ed intuisce ed applica imetodi empirici e le prove su modello, già sviluppate da Pierluigi Dervi. 4apisce che la strutturanon 8 solo calcolo e cerca conferme e spunti nello studio della natura, affascinato soprattuttodalle foglie. Afferma che !isogna uscire dalla prigione dei modelli matematici e lo scrive in #osDuevos mundos de la ar uitectura estructural.Preparazione teorica, sperimentazione su modelli, osservazione della natura.

    6n U$A, al "6: di +oston ed alla $chool of Besign di 9aileigh, si rende conto nel rapporto con gliallievi architetti, che la conoscenza dei principi statici 8 insegnata ed ac uisita in modo moltoconfuso e prevalentemente attraverso il solo uso di formule. -ppure i principi statici eranoconosciuti da prima dell’impiego delle formule ed erano frutto dell’intuito e del patrimonio diesperienze dei costruttori.6 modelli che gli alunni presentano a fine corso, tolti i casi !anali e uelli assurdi, sono per lamaggior parte non calcola!ili con gli strumenti di allora. $ono fuori dalle regole conosciute, manon per uesto irrealizza!ili. $ono frutto della creatività personale l’unica che permette diprogredire.

    Alla MfG di Ulm si definisce il lui la convinzione che l’insegnamento della $cienza delle4ostruzioni concentrato solo sul linguaggio matematico allontana gli studenti e che il nuovolinguaggio dei corsi per gli Architetti, deve comprendere anche l’insegnamento della storia el’uso dei materiali, e l’impiego di modelli su cui individuare le isostatiche degli sforzi.

    Allo 6UA>, dove arriva nel % 2 e svolge la prolusione all’anno accademico dal titolo ;Formestrutturali e sensi!ilità strutturale< rivendicando alla progettazione strutturale un ruolocreativo, perch i modi di giungere a terra, delle forze che agiscono non sono unici epredeterminati. #e forze sono contrastate dalla forma delle strutture ed i momenti dalla loromassa, da ui la divisione tra strutture resistenti per forma e per massa. Dei suoi corsi guida lostudenti dalla conoscenza degli elementi strutturali semplici alla loro composizione in formestrutturali.

    #’arrivo di Franco #evi e le contestazioni studentesche al suo corso di $cienza delle4ostruzioni, troppo matematico e tradizionale, fanno discutere i due vecchi amici e inducono#evi a farsi carico della traduzione di 9azon $er de los tipos estructurales, di -duardo :orroLaed a promuovere l’istituzione di un corso di :ipologia $trutturale in cui l’idea della strutturaanticipa il calcolo (alla maniera di come progetta l’amico di Pizzetti, Pierluigi Dervi).

    Giulio ti raccontava una !arzelletta iniziandola in italiano, sviluppandola in inglese e finendola inportoghese. Parlava correttamente cin ue lingue italiano, spagnolo, portoghese, inglesetedesco. Prof. Arch.Clara Bertolini Assistente di GP al Poli:o

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    #a scuola di Ulm#a scuola di Ulm#a scuola di Ulm#a scuola di UlmMochschule fZr GestaltungDella Germania del dopoguerra, tra i molti tentativi animati da ideali di li!ertà e democrazia,

    dopo la !ar!arie nazista, merita un posto di riguardo uello di6nge $choll (% %= &), che in memoria dei suoi due fratelli

    Mans (% %&) e $ophie $choll (% /%), mem!ri del gruppo diresistenza #a 9osa +ianca, giustiziati dai nazisti nel % 3',diede vita ad una Fondazione a loro intitolata. 6nizialmente fuunRuniversità popolare, ma con l’intenzione di farla divenire un6stituto superiore per una educazione civica e democratica.A "onaco, 6nge conosce un !rillante studente dell’accademiadi +elle Arti, che diventerà poi suo marito. ?tl Aicher (% // %)di Ulm, una cittadina del sud della Germania, nota perl’altissima torre Gotica del duomo, 8 stato un tenaceoppositore del nazismoE arrestato nel % '=, arruolato di forzae disertore, la introduce nel gruppo di giovani intellettuali chesi rifanno al mito della +ahuaus (% % ''). 6 due entrano in

    contatto con "aQ +ill (% 1& 3), architetto svizzero allievodella scuola di Oeimar, ed insieme iniziano a maturare l’ideadella creazione di una scuola superiore sul modello della+auhaus.#’idea fa !en presto proseliti ed ottiene i finanziamentinecessari, in parte privati, che si sommano al milione dimarchi messo a disposizione da parte dell’alto commissarioJohn "c4lo del 4omando americano per la Germania.6niziano le attività e le iniziative di promozione, con alcunemostre itineranti, ed i primi corsi, in edifici provvisori, doveMelene Donn $chmidt, Oalter Peterhans, Josef Al!erts eJohannes 6ttens, tengono le prime lezioni agli studenti.

    Del % 2', sulla collina del Iuh!erg che sovrasta lavecchia città di Ulm, hanno inizio i lavori di costruzionedegli edifici, progettati da "aQ +ill, con struttura in cementoarmato. Un complesso dotato di ampi spazi per aule,la!oratori, mensa, dormitori e caffetteria e dove gli interni e gliarredi sono stati progettati per un uso flessi!ile e dove anche

    le terrazze esterne, verranno spesso utilizzate per le lezioni.#’inaugurazione ufficiale si tiene il / otto!re % 22, con un discorso di Oalter Gropius, proprio asottolineare la volontà di uncollegamento ideale al

    +ahuaus.#a scuola si caratterizza dasu!ito per la suainternazionalità sia tra glistudenti che tra i docenti.Tuesti ultimi, in prevalenzaa contratto, portarono dasu!ito una grande vivacitàculturale ed anchecontraddizioni e conflittiinterni alla gestionedell’istituto, ferma per7 nelle

    sue caratteristiche distintivedell’indirizzo nettamenteantifascista, e nella forte

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    volontà di indipendenza. $ostenuta da una fondazione privata, la scuola si propone di attivarecorsi ed attività di ricerca con un atteggiamento sperimentale e, se necessario, di aperta criticasociale.

    6l suo primo rettore fu "aQ +ill e come primi docenti furono chiamati ?tl Aicher, Mans Gugelot(% /1 *2) e :omNs "aldonado (% //). $otto la sua direzione la MfG venne pensata proprio comeuna nuova +auhaus.#a filosofia di "aQ +ill a uel tempo 8 riassunta dalla frase ;contri!uire, dal cucchiaio alla città,contri!uire, dal cucchiaio alla città,contri!uire, dal cucchiaio alla città,contri!uire, dal cucchiaio alla città,allRedificazione di una nuova cultura

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    scientifico e tecnologico, un salto, dallRarte applicata al design. 6ntroducendo la prassi dellavoro di gruppo e lo stretto legame con la realtà produttiva dell’industria, ed il ruolo dicoordinamento che il progettista deve svolgere, in uanto 8 lui che integra i molti aspetti ed ivincoli di un progetto, per i uali 8 necessario trovare la soluzione ottimale.4arattere distintivo della scuola di Ulm, a differenza del +auhaus 8 la colla!orazione con leaziende. $e i progetti della +auhaus erano prototipi mai entrati in produzione (se non negli annipi tardi e grazie ad aziende straniere come 4assina), uelli della MfG di Ulm sono pensatiproprio sulla richiesta di alcune aziende. $ignificative le colla!orazioni con la +raun (radio erasoi), con la ?livetti (sistema di riconoscimento dei segni), la #ufthansa (immagine aziendale)oltre ad alcune ditte farmaceutiche, per le uali venivano progettati grafica e pacYaging.

    6n uesto am!iente di grande vitalità culturale, :omàs "aldonado ha voluto inserire anche uncorso di ;strutture< e ad insegnare ha chiamato il suo amico Julio (Giulio Pizzetti) con cui hacolla!orato assiduamente fino a pochi anni prima in Argentina.

    Giulio Pizzetti sarà docente ospite di ;$trutture<negli anni accademici % 2= 2&, % 2& 21, % 2 *1

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    Una realtà come la MfG di Ulm non poteva passare inosservata elasciare tutti soddisfatti. Già nel % *' vi fu un attacco della stampa,per alcuni ;!atti!ecchi in famiglia< e per il programma degli studi.6ntanto i costi aumentano ed i finanziamenti privati non sono pisufficienti. 6l parlamento del +aden Ouerttem!erg discute pi voltese la scuola merita sussidi, arrivando a chiedere alla MfG di aderirealla facoltà di Ulm di 6ngegneria."entre allRinterno della MfG, si cercava di ricomporre le fratture createsi per divergenze diopinioni sullRassetto da dare allR6stituto, le difficoltà finanziarie cominciarono a pesare

    fortemente sulle sue vicende. Del % *= :omas "aldonado lascia la scuola per trasferirsiall’università di Princeton. $iamo nel % *& con la contestazione giovanile e la MfG 8 costrettadalle difficoltà finanziarie a licenziare alcuni docenti ed a ridurre il numero dei corsi. Anovem!re, il Parlamento regionale vota il ritiro dei finanziamenti pu!!lici. #’ultimo numero dellarivista della scuola uscirà nell’aprile del % *& /% numeri dal primo ideato da :omàs "aldonadonell’otto!re del % 2&.#a scuola di Ulm, tra le proteste, chiuderà poco dopo, perch il suo gruppo dirigente ritenne

    improponi!ile rinunciare del tutto alla propria indipendenza diventando soltanto un istituto diistruzione superiore controllato dallo stato, come tutti gli altri.Bopo la chiusura, vi fu trasferito un 6stituto della Pianificazione Am!ientale dell’Università di$toccarda, ma senza fortuna.Gli allievi della MfG di Ulm, come prima uelli della +auhaus, si ritenevano mem!ri di unacomunità. 4irca la metà di loro ha trovato lavoro in studi di design ed in aziende, e l’altranell’università.Bopo la sua chiusura la $cuola di Ulm non 8 stata dimenticata, anzi, i suoi studenti e docentihanno portato la sua filosofia in tutto il mondo, influenzando molti campi della cultura eispirando molte altre scuole di design.

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    Nell’ingegneria civile, e soprattutto nelle Facoltà di Architettura ha lasciato un segno profondo; inparticolare con la sua strenua difesa della necessità di una “composizione strutturale” in parallelo con la“composizione architettonica”, e della libertà creativa, relativamente alla quale affermava che “nientesarebbe più anticulturale del ritenere che le forme strutturali sono catalogabili al pari di certi elementistrutturali.” Piero Pozzati

    La figura dello studioso non è inscindibile da quella dell’uomo e anzi spesso le qualità che caratterizzanola sua opera sono emanazione diretta di quelle che lo contraddistinguono come creatura umana.

    Elio Giangreco

    “mi fa enormemente piacere per due motivi: come docente al corso di tecnica delle costruzioni (nonchérelatore della mia tesi), chiaro, preciso e accattivante e, prima ancora, come persona disponibile, chenon faceva distinzioni fra l’appuntamento a una persona del suo rango o a un … semplice studente.”

    Arch. Claudio GianaTesi :Tipologie costruttive in zona sismica - Analisi di soluzioni fondazionali

    Politecnico di Torino Facoltà di Architettura A.A. 1981-82

    #avori#avori#avori#avori; essendo assegnate determinate forze, che sono chiamate ad agire @ nel caso pi generale @ in posizionispaziali date, per soddisfare a precise esigenze dell’uomo e della natura (contenimento di spazi entrovolumi di forma e dimensioni sta!ilite, superamento di luci prefissate), reperire i canali statici che taliforze possono scaricare a terra, nel rispetto di altre esigenze, comodità o convenienze dell’uomo.<

    Giulio Pizzetti ( Principi $tatici e forme strutturali)

    1939 Fabbrica Ansaldo Reggio EmiliaCopertura di hangar in acciaio luce 40 mt

    1940 Porto MargheraTorre in acciaio per funivia di cantiere

    1949 Hangars all'aeroporto Ezeiza di Buenos AiresTre hangars in telai metallici di 60 metri di luce

    1952 Gasdotto Commodoro-Rivadavia Buenos Aires.Il gasdotto collega lazona petrolifera diCommodoro-Rivadaviacon il cuoredell'industria Argentinaattraversando 1800 kmdi terreni impervi.Pizzetti è consulente per gli aspetti strutturali delprogetto. Progetta numerosi serbatoi metallici e lastazione di testa del gasdotto.

    1953 Dalmine fabbricadi tubazioni Olavarra-Buenos AiresConsulente del progettostrutturale

    1954 Fabbrica dipiastrelle OlavarraBuenos Aires

    Progetta una volta in laterizio su pianta 15x28 mt 6cm di spessore, sorretta da 4 colonne

    1954 Ansaldo fabbrica aGenovaProgetta un serbatoiosferico metallico perbutano compresso, di 9mt di diametro

    1955 Fabbrica cementoPortland San JuanArgentinaProgetta le opere incemento armato per iforni rotativi

    1955 Edificio di 22 pianiper abitazioni ed uffici aBuenos Aires Progettodelle strutture

    1956 Direzione deifabbricati militari, JujuyArgentina Deposito di carbone lungo 100 mt e 24 mtdi luce

    1956 Fabbrica di tubi in calcestruzzo, Tristan SuarezProgetto in strutture prefabbricate 5.000 mq

    1959 Torre per residenze e uffici per la RealeMutua Assicurazioni, corso Francia 2-4. BBPR:

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    Ludovico Belgiojoso, Enrico Peressutti, ErnestoNathan Rogers, con Gian Franco Fasana, Giulio

    Pizzetti, S. Tintori, AlvaroRadaelli;

    1960 su incarico della Reale

    Mutua Assicurazioni esuccessivamente nel 1962anche del Banco di Siciliacostruiscono il primo edificio delCorso Sicilia, asse principale nelprogetto di riqualificazione delnuovo centro della città di

    Catania, a seguito della demolizione del quartieredegradato di San Berillo. Nella progettazione di talecostruzione, abbastanza ardita per il portico pedonaleprivo di pilastri, con notevoli strutture a sbalzo in c.a.,su cui gravavano i piani alti dell’edificio, eranointervenuti i più qualificati progettisti architettonici e

    strutturali dell’epoca: Prof. Vittorio Ziino (Università diPalermo), Prof. Giulio Pizzetti (Politecnico di Torino),Ing. Arch. Pier Luigi Nervi (Roma), Ing. CamilloBosco (Catania).

    1961 Edificio per uffici e negozi a Piazzale EsquilinoRoma . 10.000 mq e 1.500 mq negozi

    1964 Mont Frety Gardena CourmayeurUn centro residenzialecon 52 appartamenti dilusso

    1965 Ponti Rio Nero e San Vito, SS. N.10 Italia.Tre ponti di luce max 34 mt con travate in cap postesi

    1965 Villa Magentina housing center Milano Seiedifici a 15 minuti dal centro di Milano su un'area di40.000 mq 270 appartamenti e 36 negozi. ProgettoArchitettonico: Luigi Caccia Dominioni. Habitat diMaurizio Mazzocchi con Le Generali, Toro, RealeMutua.

    1966 Piano di sviluppo Mirafiori, Torino

    Progetto delle strutture e consulenza per l'impiego distrutture prefabbricate per 30 edifici con 2.000appartamenti da affittare due centri commerciali duescuole un centro ricreativo tre aree sportive.

    1968-76 Diga di Tarbela (sul fiume Indo in Pakistanper Impregilo strutture degli scarichi di fondo1968-74 Strutturedella Banca d’Italia a Padova ,progetto di Giuseppe ed Alberto Samonà.ImpresaColla di Parma

    1970 Strutture edificio Reale Mutua Assicurazione in via Cusani a Milano (Ora Uno Hotel)

    1971 StabilimentoILTE a Moncalieri,progetto struttureampliamento

    1971 Progetto delponte sullostretto di Messina (2° premio ex equo) pontesospeso a quattro campate. Gruppo Samonà ,

    costituito da: prof. arch. Giuseppe Samonà; arch.Maria Angelini; Arch. Alessandro Orlandi; prof. arch.Alberto Samonà; arch. Livia Toccafondi; prof. ing.Giulio Pizzetti; ing. M. Alberto Chiorino; ing. LuigiMasella; arch. Rosalba Gentile; ing. Giorgio Berriolo;ing. Giorgio Spirito;

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    1973 Progetta con Diego Franciosi la torrepiezometrica della Centrale idraulica di Futaleufú. InArgentina, al momento la più grande del mondo.

    Progetto strutture ampliamento Casinò SaintVincent , progetto architettonico Studio BBPR di

    MilanoNuova Centrale elettronucleare di Caorso :progetto opera di presa e di scarico e delle condotteCiminiera a grande altezza a Rossano (> 200 mt)Grandi ciminiere (altezza maggiore 200 mt) percentrali termoelettriche di Vado ligure, Turbigo,Crotone.Collaudi statici dei viadotti della Satap (TorinoPiacenza) nel tratto di StradellaProgetto Viadotti Serra e Bruno della Satap ,Impresa Condotte d'acqua RomaGrandi serbatoi idrici, aerei ed interrati .Ponti e viadotti di grande luce sulle autostrade dei

    fiori, Torino-Piacenza, Salerno-Reggio Calabria,Superstrada Statale BasentanaRestauro strutturale palazzo Collobiano , Torino(sede Banca Nazionale di Novara)Restauro strutturale di Palazzo Giannazzo diPamparato , TorinoRestauro strutturale della chiesa di San Lorenzo (Guarino Guarini), TorinoRestauro e ristrutturazione generale del Palazzodegli stemmi , TorinoRestauro dello scalone monumentale delTalucchi nel palazzo del Museo Egizio , TorinoConsulenza ai lavori di restauro della Basilica di

    San Gaudenzio di NovaraConsulenza ai lavori di restauro delle Sedi delpolitecnico di Torino (Castello del Valentino eCorso Duca Abruzzi)Consulenza alle opere di restauro della chiesa diVillacastin (Segovia Spagna)

    Santuario di Vicoforte

    La cupola ellittica del Santuario di Vicoforte vicino aMondovì (CN) è la più grande cupola di questogenere nel mondo (assi 37,15-24,80 mt). costruita nel1731 la sua stabilità è stata compromessa oltre chedall’invecchiamento, dalle caratteristiche geotecnichedel terreno. Il progetto relativo al monitoraggio, alla

    riabilitazione e rafforzamento strutturale è statoavviato nel 1976 da Pizzetti ed è tuttora in corso conuna vasta campagna di indagini strutturali egeotecniche delle fondazioni e terreno ed opere diriabilitazione del sistema di drenaggio degli strati diargilla-limo, oltre al rinforzo strutturale della cupolaattraverso la formazione di un anello di post-tensionealla sua base.

    Sala d’ingresso di Palazzo Carignano a TorinoIl Palazzo Carignano dell’arch. Guarino Guarini, hauna grande sala d’ingresso ovale (19,00x15,00 mt)coperta da una volta sorretta da otto coppie di

    colonne che portano ciascuna un carico tra le 35 e le45 tonnellate, e che risultavano gravemente lesionatee che necessitavano di un rifacimento completo deibasamenti. Per fare questo è stata progettata unaintelaiatura metallica con martinetti che avvolgeva ipilastri e si sostituiva a loro nel sostegno della volta,consentendo le lavorazioni che hanno comportato 7mesi di tempo.

    Restauro strutturale di alcuni edifici delcomplesso di Venaria Reale“ eravamo, se non sbaglio nel 1987… abbiamo

    passato assieme una gelida e “calda” giornata al

    Castello di Venaria. Lui, preso dalla passione, era piùagile di me nel salire, e poi scendere, per andare adestra e a manca in quegli enormi spazi. Avevoapprezzato, ancora una volta, la sua attenzione anon inserire quelle strutture in nessun modellocorrente: le vedeva e rivedeva, le ricollocava nei loropesi, nei loro spazi… si fermava: per riepilogarepunto per punto le sue osservazioni senza averel’ambizione, né la premura di sottoporre le struttureantiche al calcolo moderno.” Roberto Gabetti

    Pu!!licazioniPu!!licazioniPu!!licazioniPu!!licazioni Contributo allo studio del problema dellastabilità elasticaIn Ricerche d’Ingegneria, sett-ott. 1938

    Sul problema dell'equilibrio elasto-plastico deiTubiCittà Del Vaticano : Pontificia Academia Scientiarum,1940 (Roma, Tip. Cuggiani 4

    Sullo studio dei canali delle ruote per autovettureTipografia Rattero1940

    Le ultime esperienza di Emperger sul cementoarmato.Ricerca Scientifica – Dicembre 1941

    Su la possibilità di un razionale impiego delleleghe leggere nella nuova tecnica del cementoarmatoCittà del Vaticano: pontificia Academia Scientiarium,

    1942 (Roma,Tip. Cuggiani) con Giacchero, Enzo

    Contributo allo studio dei sistemi nei quali siverificano anche deformazioni non elasticheAccademia delle Scienze di Torino 1942

    Serbatoi sferici a sospensione funicolareAccademia delle Scienze di Torino 1942

    I solidi a grande curvatura in campo elasto- plasticoAccademia delle Scienze di Torino 1942

  • 8/19/2019 giulio pizzetti

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    Su un caratteristico caso di rinforzo di una voltasottileL’ingegnere Settembre 1943

    Sull'equilibrio elasto-plastico dei dischi rotanti,in « Atti del Centro Studi sugli stati di coazioneelastica del C.N .R. Dicembre 1946.

    Sull'equilibrio elasto-plastico dei dischi rotanti dispessore non uniformein « Atti del Centro Studi sugli stati di coazioneelastica del C.N .R. 1947.

    Sulle possibilità e sui fattori di miglioramentodella resistenza dei calcestruzzi .A cura del Consiglio Nazionale delle Ricerche,dicembre 1946.

    Sull'equilibrio elasto-plastico dei dischi rotanti.

    A cura del Consiglio Nazionale delle Ricerche,dicembre 1946.

    Sulle possibilità e sui fattori di miglioramentodella resistenza dei calcestruzziin « Atti del Centro Studi sugli stati di coazioneelastica del C.N .R. Dicembre 1946.

    Contributo allo studio del problema di de Saint- venant in campo elasto-plasticoCittà Del Vaticano (Roma : Tip. A. Cuggiani, 1947)

    Studi ed esperienze sui cementi espansivi. (Incollab . con iI prof. Franco Levi) ,in « Atti del Centro Studi Coazioni Elastichen, 1947.

    Il convegno torinese del cemento armato ,in « Atti della Soc. Ingegneri ed Architetti di Torino,marzo 1947..

    Sull'equilibrio elasto-plastico dei tubi in regimedi incrudimento,in « Atti della Società degli Ingegneri ed Architetti diTorinon, marzo 1947.

    L'equazione di compatibilità, in campo elasto-plastico,

    in «Atti del Centro Studi coazioni elastiche», CNR1947.

    Su alcuni tipi di coazioni di origine termica,in «Atti del Centro Studi coazioni elastiche», CNR1947.

    Nuovi orientamenti di Scienza delleCostruzioni. (In collab. con il prof. Franco Levi).Casa editrice .« Vivi », Milano, luglio1947,Prefazione di Gustavo Colonnetti

    El Fen ό meno de la Viscosidad y sus efectos

    estáticosFAU- Universidad de Buenos AiresMarzo 1951

    I fattori del progetto e la loro valutazione nellascuola e nella professione,in « L'Ingegnere », gennaio 1953.

    Alcune realizzazioni in cemento armatoprefabbricato

    Atti e rassegna della Società degli Ingegneri edegli Architetti in Torino,Anno 7, N.2 feb. 1953

    Volte sottili in laterizio armatoAtti e rassegna della Società degli Ingegneri edegli Architetti in Torino, Anno 7, N.3 marzo 1953

    Evoluzione e possibilità future delle strutture aguscioRendiconti dell’accademia dei Lincei,Maggio