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Giuliana Aru Davide Rosas MANUALE DEL RUP PRONTUARIO OPERATIVO DEL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO 2 a edizione

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Giuliana Aru Davide Rosas

MANUALE DEL RUP PRONTUARIO OPERATIVO DEL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO

2a edizione

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© Copyright Legislazione Tecnica 2016 La riproduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo, nonché la memorizzazione elettronica, sono riservati per tutti i paesi. Finito di stampare nel mese di febbraio 2016 da Stabilimento Tipolitografico Ugo Quintily S.p.A. Viale Enrico Ortolani 149/151 – Zona industriale di Acilia – 00125 Roma Legislazione Tecnica S.r.L. 00144 Roma, Via dell’Architettura 16 Servizio Clienti Tel. 06/5921743 - Fax 06/5921068 [email protected] Portale informativo: www.legislazionetecnica.it Shop: ltshop.legislazionetecnica.it Il contenuto del testo è frutto dell’esperienza dell’Autore, di un’accurata analisi della normativa e della pertinente giurisprudenza. Le opinioni contenute nel testo sono quelle dell’Autore, in nessun caso responsabile per il loro utilizzo. Il Lettore utilizza il contenuto del testo a proprio rischio, ritenendo indenne l’Autore da qualsiasi pretesa risarcitoria.

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Giuliana Aru è ingegnere specializzato nella gestione degli appalti pubblici, autrice di studi, ricerche e pubblicazioni in materia, opera come consulente per pubbliche amministrazioni, imprese, tribunali. È funzionario presso il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche Lazio, Abruzzo e Sardegna del Ministero delle infrastrutture e trasporti, dove assume incarichi di RUP, progettista, direttore dei lavori, coordinatore per la sicurezza e collaudatore, e per il quale ha realizzato, come responsabile tecnico e della qualità la certificazione ISO 9001, per la verifica e validazione dei progetti. Davide Rosas è consulente tecnico specializzato nel settore dell’ingegneria forense, con consolidata esperienza nel campo del contenzioso negli appalti di lavori pubblici e privati e di costruzioni in generale. Opera come ingegnere libero professionista nel campo della progettazione, direzione dei lavori, prevenzione incendi, coordinamento della sicurezza e collaudo di opere pubbliche e private. Collabora continuativamente presso tribunali, pubbliche amministrazioni del settore civile e della difesa, imprese di costruzioni e studi legali. È autore di diverse pubblicazioni in materia.

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PRESENTAZIONE Lo splendido lavoro svolto da Giuliana Aru e Davide Rosas sulla figura del Responsabile unico del procedimento, con la pubblicazione del testo dell’anno 2011, trova oggi un efficace e opportuno aggiornamento, alla luce delle evoluzioni che hanno avuto il Codice dei contratti, D. Leg.vo 163/2006, e il Regolamento, D.P.R. 207/2010. In verità, almeno per quanto attiene alla figura del RUP, alle sue funzioni, ai suoi compiti e alle sue responsabilità, dalle integrazioni che, in questo periodo, il Legislatore sta apportando all’intera normativa dei lavori pubblici, non emergono stravolgimenti. Si dirà: e meno male! In un tourbillon di modifiche che la materia dei lavori pubblici ha avuto dal 1994 a oggi, almeno qualcosa si è consolidato, tanto da poter essere considerato definitivo. La figura del project manager - il RUP cioè - nella realizzazione di un’opera pubblica, è una figura principe, fondamentale e rilevante affinché un’opera possa essere perfettamente realizzata, nel rispetto dei tempi e dei costi previsti. Il RUP è il Principe, ma il Re chi è? La risposta è semplice: il progetto! Una progettazione completa, sviluppata con chiarezza in ogni sua componente, preceduta da un’approfondita conoscenza dei luoghi, dotata di tutte le autorizzazioni e i pareri necessari, acquisiti con rapidità attraverso procedimenti semplici, rende meno complicato e ancora più efficace il ruolo del RUP, in ogni fase della realizzazione dell’opera pubblica: da quando nasce l’idea e la necessità dell’opera a quando la stessa si completa e può essere utilizzata dalla collettività. Giuliana e Davide, nell’ampliare i contenuti del volume, sono riusciti a far emergere in modo ancora più marcato la connessione tra il RUP e la progettazione, rilevando passo dopo passo le soluzioni e i provvedimenti che competono al RUP nei numerosi casi di anomalie

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dell’appalto, evidenziandone le cause e la loro frequente riconducibilità ad una carente progettazione. In fondo la centralità del progetto e il Responsabile unico del procedimento sono state le due vere grandi novità introdotte dalla Legge 109 del 1994, la cosiddetta “Legge Merloni”, che dopo cento anni e a seguito di “Mani Pulite”, pose fine alla legge fondamentale 2248/1865, cosiddetto “Allegato F”, e al Regolamento 350/1895. Piace pensare a un’immagine, quasi un quadro, dove una persona fisica, il RUP, colui che programma, coordina e controlla la realizzazione di un’opera pubblica, scorra, su un tavolo da disegno o al computer, una progettazione completa, sviluppata lungo un percorso ad ostacoli eliminati: il tutto in maniera rapida, semplice e quindi trasparente. Il testo aggiornato di Giuliana e Davide, chiaro, semplice e preciso aiuta, ancora una volta e in maniera sicura, a raggiungere tale obiettivo.

Donato Carlea

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PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE

Nel periodo di utilizzo di questo Manuale, nella sua prima edizione, abbiamo potuto testarne l’efficacia, sentire le opinioni di numerosi lettori, rilevare i punti di forza dell’Opera e l’opportunità di apportare alcuni miglioramenti. Visto il consenso che ha suscitato il taglio pratico e sintetico della prima edizione, abbiamo conservato l’impostazione originaria, aggiornando e integrando il testo con le numerose variazioni normative nel frattempo intervenute e arricchendone i contenuti con approfondimenti e ampliamenti. Ringraziamo tutti i lettori per gli apprezzamenti ricevuti e auspichiamo che questo nuovo volume soddisfi le aspettative di coloro che ne hanno incoraggiato la riedizione, ritenendolo un utile e pratico strumento di lavoro, e di tutti gli interessati che ne vorranno fare uso. Coloro che vorranno presentare commenti personali e suggerimenti, o segnalare errori e imprecisioni, possono farlo inviando un messaggio di posta elettronica all’indirizzo [email protected]

Giuliana Aru

Davide Rosas

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INTRODUZIONE Le attribuzioni del RUP sono trattate dai testi normativi in modo alquanto articolato e complesso, per la presenza di un doppio flusso di informazioni:

- da una parte si registrano declaratorie (non esaustive) di compiti tutti assegnati al RUP, ma che riguardano diverse fasi del procedimento;

- dall’altra si osservano trattazioni di fasi particolari del procedimento, nelle quali si trovano annidati compiti e funzioni del RUP.

Può capitare, così, per esempio, che si debbano combinare gli articoli 10 (comma 1, lettera v), 161 (comma 7 e comma 8) del Regolamento e l’art. 132 (comma 1) del Codice, per stabilire le misure preliminari che deve mettere in atto il RUP per avviare un eventuale variante al progetto approvato (consultare il direttore dei lavori e il progettista, avviare una approfondita istruttoria e redigere una relazione per accertare cause, condizioni e presupposti tecnici e giuridici della variante). Un simile criterio di esposizione, caratteristico dei testi normativi, si scontra tuttavia con l’esigenza del RUP di attuare e verificare la correttezza delle procedure in tempi brevi, o quanto meno ragionevoli, con conseguente aumento dei rischi di errori e di dimenticanze. Da qui il tentativo di accorpare e razionalizzare i contenuti delle norme per consentirne un uso più rapido e soprattutto più funzionale, dapprima attraverso il censimento e il riordino di tutti i disposti normativi facenti riferimento al RUP (schede normo-cronologiche), successivamente con la ricostruzione dell’iter dei diversi sub-procedimenti, attraverso tabelle sinottiche, diagrammi di flusso e continui riferimenti alla fonte normativa di provenienza. Gli Autori si augurano che il testo, curato con precisione e pazienza, possa risultare un utile strumento di lavoro e di semplificazione dell’ampia e onerosa attività del Responsabile del procedimento.

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GUIDA ALL’USO Lo schema espositivo è volutamente semplice e lineare e consente l’immediata verifica della fonte normativa di provenienza, riportata per esteso nell’appendice normativa di ogni capitolo, per favorire l’accertamento della correttezza, validità e attualità delle prescrizioni, in caso di presenza nel testo di errori, omissioni o intervenute modifiche/aggiornamenti. Il Manuale è strutturato in 9 capitoli ciascuno recante:

- trattazione dell’argomento; - scheda normo-cronologica; - appendice normativa; - eventuale appendice di giurisprudenza; - eventuali approfondimenti.

Si conclude il testo con le Utility, costituite da: - tabella di raffronto tra gli articoli del D.P.R. 554/1999 e quelli del

D.P.R. 207/2010; - quadro economico: voci ammesse secondo le disposizioni

integrate del Codice e del Regolamento.

GUIDA ALL’USO DELLE SCHEDE NORMO-CRONOLOGICHE

Per ogni fase dell’appalto (progettazione, affidamento, esecuzione, ecc.) è presente una Scheda normo-cronologica, recante: - nella I colonna (N°): il numero progressivo, utilizzato in caso di richiami al relativo

contenuto; - nella II colonna (Attività): gli adempimenti elencati secondo l’ordine cronologico di

svolgimento, espressi sulla base dei testi normativi vigenti, quali principalmente il Codice dei contratti, il Regolamento di attuazione, il Capitolato generale d’appalto. Il testo è preceduto dalle parole chiave che ne sintetizzarono il contenuto.

- nella III colonna (Norma di riferimento): il riferimento all’articolo normativo o regolamentare vigente.

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ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI

C.C. Codice Civile

C.F. Conto finale

C.G.A. Capitolato generale d’appalto - D.M. 145/2000

C.S.E. Coordinatore della sicurezza per l’esecuzione

C.S.P. Coordinatore della sicurezza per la progettazione

C.SS. Conferenza di servizi

Codice D. Leg.vo 163/2006

D.L. Direttore dei lavori

EE.LL. Enti locali

LL.PP. Lavori pubblici

P.A. Pubblica amministrazione

R.C. Registro di contabilità

R.L. Responsabile dei lavori

Reg. Regolamento

D.P.R. 207/2010

S.A. Stazione appaltante

S.A.L. Stato avanzamento lavori

Vecchio Regolamento D.P.R. 554/1999

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INDICE CAPITOLO 1 - Aspetti di validità generale .................................. 17

1.1 L’istituto del RUP .................................................................. 17 1.2 Attribuzioni del RUP ............................................................. 20 1.3 La designazione del RUP: principio di unicità, deroghe,

nomina, requisiti, incompatibilità ........................................... 27 1.3.1 Unicità del RUP ............................................................ 27 1.3.2 Requisiti e competenze del RUP ................................. 28 1.3.3 Conflitti di interesse ...................................................... 29

1.4 Gli strumenti di supporto al RUP .......................................... 29 1.5 Attribuzione e ripartizione dell’incentivo ................................ 30 1.6 Il regime delle responsabilità a carico del RUP ..................... 31 1.7 Sostituibilità del RUP ............................................................. 32 1.8 Cumulabilità di incarichi in capo al RUP ............................... 33 1.9 Il RUP come oggetto di materia concorrente ........................ 33 - Scheda normo-cronologica n. 1 ............................................... 39 - Appendice normativa ................................................................ 44 - Appendice di giurisprudenza .................................................... 66

CAPITOLO 2 - Fase pre-esecutiva - Programmazione ............... 69 2.1 Programmazione .................................................................. 69 2.2 Compiti del RUP nella programmazione ............................... 80 - Scheda normo-cronologica n. 2 ............................................... 81 - Appendice normativa ................................................................ 82

CAPITOLO 3 - Fase pre-esecutiva - Progettazione ..................... 91 3.1 Il ruolo del RUP nella progettazione ..................................... 91

3.1.1 I livelli di progettazione ................................................. 92 3.1.2 Il documento preliminare alla progettazione e il potere

di deroga del RUP ........................................................ 94 3.1.3 Lo studio di fattibilità .................................................... 96 3.1.4 Stima sommaria dei costi e perizia di spesa ................. 98 3.1.5 I tre livelli di progettazione ............................................ 98

3.2 La verifica e la validazione del progetto ................................. 104 3.3 Il RUP e la conferenza di servizi ........................................... 109 - Scheda normo-cronologica n. 3 ............................................... 111 - Appendice normativa ................................................................ 118

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CAPITOLO 4 - Fase pre-esecutiva - Affidamento ....................... 155 4.1 Il ruolo del RUP nelle procedure di affidamento ................... 155 4.2 La nozione di appalto: principi generali, qualificazione

dell’appalto ........................................................................... 157 4.2.1 Oggetto del contratto ................................................... 157 4.2.2 Limiti di importo ............................................................ 159 4.2.3 Modalità di determinazione del corrispettivo ................. 161 4.2.4 Procedura di selezione del contraente .......................... 162 4.2.5 Modalità di determinazione del corrispettivo ................. 166

4.3 Le alternative all’appalto ....................................................... 166 4.3.1 Le acquisizioni in economia .......................................... 166 4.3.2 La concessione ............................................................. 168

4.4 Obbligo di aggregazione degli appalti ................................... 170 - Scheda normo-cronologica n. 4 ............................................... 174 - Appendice normativa ................................................................ 177

CAPITOLO 5 - Fase esecutiva ...................................................... 223 5.1 Compiti del RUP nella condotta dei lavori ............................ 223

5.1.1 Avvio dell’esecuzione - L’istituto della consegna dei lavori ....................................................................... 223

5.1.2 Gli imprevisti nelle consegne ........................................ 227 5.2 Tenuta degli atti contabili ed amministrativi .......................... 229 5.3 La contabilità finale ............................................................... 239 5.4 L’imposta di bollo negli atti dell’appalto ................................ 242 5.5 Compiti del RUP nei termini esecutivi ................................... 243 5.6 Sospensione e ripresa dei lavori .......................................... 247

5.6.1 L’istituto della sospensione dei lavori ............................ 247 5.6.2 Sospensione illegittima ................................................. 252

5.7 La concessione di proroghe .................................................. 252 5.8 Il cartello di cantiere .............................................................. 253 - Scheda normo-cronologica n. 5 ............................................... 255 - Appendice normativa ................................................................ 264

CAPITOLO 6 - Compiti del RUP nelle varianti in corso d’opera 301 6.1 Ammissibilità delle varianti ................................................... 304 6.2 Gli adempimenti del RUP e il procedimento amministrativo di

adozione della variante ......................................................... 309 6.3 I soggetti competenti all’approvazione delle perizie di variante ... 311 6.4 L’attività di controllo dell’ANAC sulle varianti in corso d’opera ..... 312

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6.5 Organo competente per la trasmissione delle varianti e sanzioni 314 6.6 Deroghe ed estensione del controllo ............................................. 315 - Appendice normativa ................................................................ 317

CAPITOLO 7 - Il ruolo del RUP nella gestione delle controversie . 323 7.1 Gli strumenti previsti dalle norme ......................................... 323 7.2 La transazione ...................................................................... 324 7.3 L’accordo bonario ................................................................. 327

7.3.1 La contestazione di aspetti tecnici ................................ 329 7.3.2 Esame delle riserve e procedimento relativo all’accordo

bonario ......................................................................... 330 7.3.3 Note conclusive sull’accordo bonario ............................. 335

- Scheda normo-cronologica n. 7 ............................................... 336 - Appendice normativa ................................................................ 338

CAPITOLO 8 - La fase conclusiva e la chiusura dell’appalto .... 349 8.1 Verifica e certificazione di conformità dei lavori .................... 349 8.2 L’organo di collaudo ............................................................. 351 8.3 Attività dell’organo di collaudo .............................................. 353 8.4 L’iter amministrativo del collaudo e gli adempimenti del RUP ...... 354 8.5 La presa in consegna e la presa in consegna anticipata ...... 360 8.6 Adempimenti del RUP nella fase conclusiva dei lavori ......... 361 - Scheda normo-cronologica n. 8 ............................................... 366 - Appendice normativa ................................................................ 368

CAPITOLO 9 - Funzioni e compiti del RUP in materia di sicurezza 379 9.1 Le figure coinvolte nella sicurezza ........................................ 379 9.2 Le sanzioni a carico del RUP/R.L. ........................................ 386 9.3 Compiti specifici del RUP/R.L. in materia di sicurezza ......... 387 9.4 La notifica preliminare .......................................................... 393 - Scheda normo-cronologica n. 9 ............................................... 396 - Appendice normativa ................................................................ 401

UTILITY ........................................................................................... 421 - Corrispondenze articoli (D.P.R. 554/1999 e D.P.R. 207/2010) 421 - Quadro economico (voci ammesse secondo le disposizioni integrate del Codice e del Regolamento) ................................. 429

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Capitolo 3 - Fase pre-esecutiva - Progettazione

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SCHEDA NORMO-CRONOLOGICA* N. 3

ATTIVITÀ PRELIMINARI ALLA PROGETTAZIONE

N. Attività Norma di

riferimento

1

FATTIBILITÀ TECNICA - Promuovere e sovrintendere agli accertamenti ed alle indagini preliminari idonei a consentire la verifica della fattibilità tecnica, economica ed amministrativa degli interventi.

Art. 10, comma 1, lettera a),

Regolamento

2 Verificare in via generale la conformità ambientale, paesistica, territoriale ed urbanistica degli interventi e promuovere l’avvio delle procedure di variante urbanistica.

Art. 10, comma 1, lettera b),

Regolamento

3

Redigere il documento preliminare alla progettazione e curare che sia richiesto il CUP di cui all’art. 11 della L. 3/2003 e che lo stesso sia riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili concernenti il progetto.

Art. 10, comma 1, lettera c),

Regolamento

4

BENI CULTURALI - Valutare, alla luce delle complessità e difficoltà progettuali e realizzative dell’intervento, l’entità dei rischi connessi alla progettazione e all’esecuzione e, tenuto conto anche dei dati storici relativi ad interventi analoghi, determinare in quota parte l’ammontare della copertura assicurativa dei progettisti e degli esecutori previsto dalla normativa vigente in materia di garanzie per le attività di esecuzione e progettazione di lavori, forniture e servizi.

Art. 202, comma 7, Codice

5 APPALTO INTEGRATO - Disporre, dopo la stipulazione del contratto, che l’appaltatore dia inizio alla redazione del progetto esecutivo.

Art. 168, comma 2, Regolamento

6

APPALTO INTEGRATO - Essere informato dal progettista dell’esecutivo circa la necessità di effettuare studi o indagini di maggior dettaglio o verifica rispetto a quelli utilizzati per la redazione del progetto preliminare a base di gara, perché possa eventualmente disporre la presenza del direttore dei lavori.

Art. 168, comma 3, Regolamento

* Si veda la “Guida all’uso delle schede normo-cronologiche”.

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Capitolo 3 - Fase pre-esecutiva - Progettazione

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112

CONFERENZA DI SERVIZI

N. Attività Norma di

riferimento

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IMPULSO - Proporre l’indizione, o, ove competente, indire la conferenza di servizi, ai sensi della L. 241/1990, quando sia necessario o utile per l’acquisizione di intese, pareri, concessioni, autorizzazioni, permessi, licenze, nulla osta, assensi, comunque denominati.

Art. 10, comma 3, lettera h), Codice

8

GESTIONE - Svolgere le attività necessarie all’espletamento della conferenza di servizi, curando gli adempimenti di pubblicità delle relative deliberazioni ed assicurando l’allegazione del verbale della conferenza tenutasi sul progetto preliminare posto a base delle procedure di appalto di progettazione ed esecuzione sulla base del progetto preliminare e di affidamento delle concessioni di lavori pubblici.

Art. 10, comma 1, lettera q),

Regolamento

PROGETTAZIONE INTERNA/ESTERNA (E COORDINAMENTO SICUREZZA)

N. Attività Norma di

riferimento

9

PROGETTAZIONE INTERNA - LIMITI - Il responsabile del procedimento può svolgere per uno o più interventi, nei limiti delle proprie competenze professionali, anche le funzioni di progettista o di direttore dei lavori. Tali funzioni non possono coincidere nel caso di interventi di cui art. 3, comma 1, lettere l), ed m), e di interventi di importo superiore a 500.000 euro.

Art. 9, comma 4, secondo periodo,

Regolamento

10 In merito alla soglia dei 500.000,00 euro stabilita come limite per la progettazione interna, essa deve intendersi riferita alla spesa globale per realizzare l’opera.

Interpretazione Autorità di vigilanza Det. 10/2001 - Risp. dell’Osservatorio al quesito 2008-006-

2481B

11

PROGETTAZIONE ESTERNA - CERTIFICAZIONI RUP CARENZA ORGANICO - Le amministrazioni aggiudicatrici possono affidare la redazione del progetto preliminare, definitivo ed esecutivo, nonché lo svolgimento di attività tecnico-amministrative connesse alla progettazione, ai

Art. 90, comma 6, Codice

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Capitolo 3 - Fase pre-esecutiva - Progettazione

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113

soggetti di cui al comma 1, lettere d), e), f), f-bis), g) e h), in caso di carenza in organico di personale tecnico, ovvero di difficoltà di rispettare i tempi della programmazione dei lavori o di svolgere le funzioni di istituto, ovvero in caso di lavori di speciale complessità o di rilevanza architettonica o ambientale o in caso di necessità di predisporre progetti integrali, così come definiti dal Regolamento, che richiedono l’apporto di una pluralità di competenze, casi che devono essere accertati e certificati dal responsabile del procedimento.

12

Accertare e certificare la ricorrenza delle condizioni e motivare la scelta del metodo di affidamento degli incarichi di natura tecnica, compresa la valutazione di cui all’art. 91, comma 5 del Codice.

Art. 10, comma 1, lettera d),

Regolamento

13

PROGETTAZIONE ESTERNA - CERTIFICAZIONI RUP PER CONFERIRE INCARICO REDAZIONE PROGETTO DEFINITIVO ED ESECUTIVO A DIVERSI SOGGETTI - Le progettazioni definitiva ed esecutiva sono di norma affidate al medesimo soggetto, pubblico o privato, salvo che in senso contrario sussistano particolari ragioni, accertate dal responsabile del procedimento. In tal caso occorre l’accettazione, da parte del nuovo progettista, dell’attività progettuale precedentemente svolta. L’affidamento può ricomprendere entrambi i livelli di progettazione, fermo restando che l’avvio di quello esecutivo resta sospensivamente condizionato alla determinazione delle stazioni appaltanti sulla progettazione definitiva.

Art. 91, comma 4, Codice

14

Il RUP indica nei bandi di gara i servizi di cui all’art. 252 del Regolamento, con la specificazione delle prestazioni specialistiche necessarie, compresa quella del coordinatore per la progettazione di cui all’art. 91 del D. Leg.vo 81/2008.

Art. 264, comma 1, lettera b),

Regolamento

15

PROGETTAZIONE ESTERNA - INCARICO - Gli incarichi di progettazione, di coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, di direzione dei lavori, di coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione e di collaudo nel rispetto di quanto disposto all’art. 120, comma 2-bis, di importo inferiore alla soglia di cui al comma 1 possono essere affidati dalle stazioni appaltanti, a cura del responsabile del procedimento, ai soggetti di cui al comma 1, lettere d), e), f), f-bis), g) e h) dell’art. 90, nel rispetto dei principi di non discriminazione, parità di trattamento, proporzionalità e trasparenza, e secondo la procedura prevista dall’art. 57, comma 6; l’invito è rivolto ad almeno cinque soggetti, se sussistono in tale numero aspiranti idonei.

Art. 91, comma 2, Codice

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5 FASE ESECUTIVA 5.1 COMPITI DEL RUP NELLA CONDOTTA DEI LAVORI

Ai sensi dell’art. 119 del Codice, al RUP è attribuito il compito fondamentale di dirigere l’esecuzione dei contratti, che integra e comprende i compiti generali di sorveglianza, verifica e impulso e i compiti particolari ad esso assegnati nei vari momenti dell’appalto. Nella tabella che segue è riportato il riepilogo delle fasi in cui si esplicano le principali funzioni del RUP in fase esecutiva, sviluppate ed esposte nel presente capitolo:

1) avvio dell’esecuzione - consegna dei lavori 2) tenuta degli atti contabili e amministrativi 3) contabilità finale 4) termini esecutivi

- ritardi nell’emissione di pagamenti - sospensione e ripresa dei lavori - proroghe - penali - premi - danni - sinistri - subappalto - recesso del contratto - risoluzione del contratto

5) varianti 6) riserve / controversie

5.1.1 Avvio dell’esecuzione - L’istituto della consegna dei lavori

La fase esecutiva dell’opera ha inizio formalmente con l’autorizzazione del RUP al direttore dei lavori a procedere alla consegna dei lavori. La consegna dei lavori costituisce un passaggio estremamente importante e problematico dell’appalto, in quanto produce rilevanti effetti sull’andamento successivo del procedimento e rappresenta uno dei momenti in cui più frequentemente insorgono criticità e controversie, spesso infatti è seguita dall’immediata sospensione dei lavori, da ritardi nel perfezionamento del contratto o dall’iscrizione di riserve da parte dell’impresa.

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Capitolo 5 - Fase esecutiva

__________ 224

Prima, durante e immediatamente dopo la consegna dei lavori il RUP si deve assicurare che siano state correttamente svolte le seguenti attività, tra cui alcune di sua diretta competenza.

ADEMPIMENTI DEL RUP NELLA CONSEGNA DEI LAVORI

1. Prima della consegna

Accertare la situazione di fatto: - redigere il verbale del permanere delle condizioni; - verificare la totale ed effettiva disponibilità delle aree e dei

locali oggetto di intervento.

Art. 106, comma 3, Regolamento

Art. 106, comma 1, Regolamento

Accertare il rispetto dei termini di stipula contratto: - 60 giorni dall’aggiudicazione definitiva.

Art. 11, comma 9, Codice

Valutare i requisiti per la consegna: - in via ordinaria: dopo che il contratto è divenuto efficace; - in via d’urgenza: subito dopo che l’aggiudicazione

definitiva è divenuta efficace. In tal caso il RUP deve accertare i presupposti dell’urgenza, che sono sostanzialmente riconducibili a “un’urgenza qualificata e non generica tale da potersi fondamentalmente ritenere che il rinvio dell’intervento per il tempo necessario all’approvazione del contratto comprometterebbe, con grave pregiudizio dell’interesse pubblico, la tempestività o l’efficacia dell’intervento stesso” (Corte Conti, Sez. contr., 23/01/1986, n. 1625).

Art. 153, comma1, primo periodo, Regolamento

Art. 11, comma 9, Codice

Art. 153, comma1, secondo periodo,

Regolamento

Stabilire la natura della consegna: - parziale: ammessa in presenza di:

- particolare natura o importanza dell’opera - temporanea indisponibilità delle aree o immobili (la data

di consegna è a tutti gli effetti di legge quella dell’ultimo verbale di consegna parziale).

- totale.

Artt. 154, 155, Regolamento

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Capitolo 5 - Fase esecutiva

__________ 225

2. All'atto della consegna

Notificare al direttore dei lavori l’autorizzazione a procedere alla consegna dei lavori.

Accertarsi che siano rispettati i termini di legge per la consegna, ovvero: entro 45 giorni: - per le amministrazioni statali, dalla data di registrazione

alla Corte dei Conti del decreto di approvazione del contratto ovvero dalla data di approvazione del contratto se la registrazione alla Corte dei Conti non è prevista per legge;

- per tutte le altre amministrazioni, dalla data di stipulazione del contratto;

- nei contratti fiduciari, dall’accettazione dell’offerta.

Art. 153, comma 2, Regolamento

Subito dopo o contestualmente alla consegna, il RUP, con apposito ordine di servizio, impartisce al direttore dei lavori le eventuali istruzioni occorrenti per: - garantire la regolarità dei lavori; - fissare l’ordine di esecuzioni delle lavorazioni, in assenza

di contratto d’appalto; - fissare la periodicità con la quale presentare un rapporto

sulle principali attività di cantiere e l’andamento delle lavorazioni.

Art. 152, comma 2, Regolamento

3. Dopo la consegna

Accertarsi dell’avvenuta consegna dei lavori ed acquisire il processo verbale di consegna (provvisoria, parziale, definitiva, mancata consegna) In caso di consegna in via d’urgenza accertarsi che il processo verbale di consegna contenga le lavorazioni autorizzate dall’amministrazione (assolutamente necessaria ai fini del rimborso in caso di mancata stipula o mancata approvazione del contratto).

Artt. 153, 154, Regolamento

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Capitolo 7 - Il ruolo del RUP nella gestione delle controversie

__________ 326

DIAGRAMMA DI FLUSSO PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO DELLA TRANSAZIONE

Importo lite

pari o superiore a 100.000 euro

Importo lite < 100.000 euro

PARERE dell’Avvocatoche difende il soggetto (Avvocatura dello Stato se amministrazione statale) o, in mancanza, del funzionario più elevato in grado, competente per il contenzioso (art. 239, comma 2, Codice)

Parere (o audizione)

del RUP

DIRIGENTE COMPETENTE

Acquisisce ed esamina eventuale proposta di transazione

formulata dall’appaltatore (art. 239, comma 3, Codice)

Decide in merito e sottopone

all’appaltatore la proposta di transazione

STIPULA DELLA TRANSAZIONE (atto di transazione, sottoscritto dalle parti e registrato)

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Capitolo 7 - Il ruolo del RUP nella gestione delle controversie

__________ 327

7.3 L’ACCORDO BONARIO

L’accordo bonario è caratterizzato dai seguenti aspetti. - (SCOPO) è esclusivamente finalizzato al riconoscimento di un

apprezzamento economico a favore dell’appaltatore, senza modificare gli accordi sostanziali del contratto, evitando l’interruzione o sospensione dei lavori (per questo attivabile anche in corso d’opera). Consente all’Amministrazione di tenere sotto controllo gli incrementi di spesa.

- (PRESUPPOSTI) ha per oggetto l’esame delle riserve annotate sul registro di contabilità.

- (SOGLIA MINIMA DI ATTIVAZIONE) la procedura di accordo bonario, per lavori di importo inferiore a 10 milioni di euro, deve essere attivata quando l’ammontare delle riserve supera il 10% dell’importo contrattuale (art. 240, comma 1, Codice).

- (REITERABILITÀ) la procedura di accordo bonario può essere reiterata una sola volta, quando le riserve iscritte dall’appaltatore, ulteriori e diverse da quelle già esaminate raggiungono nuovamente l’importo del 10% (art. 240, comma 2, Codice).

- (OBBLIGATORIETÀ) il tentativo di accordo bonario è obbligatorio per contratti di lavori, servizi e forniture nei settori ordinari e nei settori speciali, qualora l’importo economico della controversia superi il 10% dell’importo originario, non applicabile ai contratti d’appalto di lavori affidati dai concessionari che non sono amministrazioni aggiudicatrici (art. 240, comma 1, comma 22, Codice).

Le iniziative inerenti l’accordo bonario devono essere attivate dal RUP anche in assenza di esplicita richiesta dell’appaltatore, pertanto nel caso in cui si manifesti inerzia da parte dell’amministrazione, o rifiuto dietro sollecito, al RUP sono attribuibili responsabilità disciplinari e di natura erariale ex art. 240, comma 15-bis del Codice, nonché le disposizioni di cui all’art. 2 della L. 205/2000 per comportamento illegittimo dell’amministrazione (Cass. Civ. sez. I, n. 5794 del 22/05/1993; Coll. Arb. 14/10/2002). Nel caso di fallimento per mancata accettazione della proposta di accordo bonario è ammesso il ricorso al giudice ordinario o all’arbitrato per la definizione della controversia (art. 240 comma 16, Codice).

- (NATURA CONTRATTUALE) l’accordo bonario ha natura di transazione ai sensi dell’art. 240, comma 18 del Codice, ovvero natura contrattuale in quanto incontro della volontà tra due parti ai sensi dell’art. 1326 del Codice Civile.

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Capitolo 8 - La fase conclusiva e la chiusura dell’appalto

__________ 354

comma 2, Regolamento); - lavorazioni non autorizzate, per le quali esprime parere di

ammissibilità o meno, seguito da delibera di approvazione o meno da parte della S.A. A tal fine il RUP trasmette la relazione entro 30 giorni dal suo ricevimento (art. 228, comma 1, Regolamento).

4. RELAZIONE RISERVATA SULLE RISERVE DELL’APPALTATORE

Art. 225, comma 3, Regolamento

5. CERTIFICAZIONE DI COLLAUDO È l’atto conclusivo emesso dall’organo di collaudo al termine delle operazioni di collaudo quando queste hanno esito favorevole. Il certificato di collaudo deve contenere: - relazione riepilogativa del procedimento, partendo dalla

progettazione, indicando tutti i dati dell’appalto (titolo, località, date, estremi contratto, quadro economico, esecutore, direttore lavori, ufficio di direzione lavori, tempi di esecuzione, proroghe, date successivi verbali consegna, sospensione, ripresa, ultimazione dei lavori, data e importi conto finale, danni di forza maggiore e infortuni, posizione assicurativa esecutore e subappaltatori, estremi provvedimento nomina organo di collaudo);

- richiamo e copia in allegato dei verbali di visita (in corso d’opera e definitiva);

- sintesi delle valutazioni sulla collaudabilità dell’opera; - certificazione di collaudo (contenente la sintesi del costo

del lavoro con riferimento a modificazioni, aggiunte e deduzioni al conto finale, la determinazione delle somme a carico dell’esecutore per eventuali danni, spese di varia natura, la dichiarazione dell’importo a saldo da liquidare dell’esecutore, fatte salve rettifiche dall’ufficio preposto alla revisione, l’attestazione circa la collaudabilità dell’opera o del lavoro con le eventuali prescrizioni).

Art. 229, Regolamento

8.4 L’ITER AMMINISTRATIVO DEL COLLAUDO

E GLI ADEMPIMENTI DEL RUP

Per completezza espositiva, vista anche l’importanza della fase conclusiva dell’appalto, nel seguito è dettagliatamente descritto l’iter amministrativo del collaudo con esplicazione dei vari adempimenti a carico della stazione appaltante, dell’organo di collaudo, dell’esecutore e, specialmente, quelli del RUP.

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Capitolo 8 - La fase conclusiva e la chiusura dell’appalto

__________ 355

DIAGRAMMA DI FLUSSO ITER AMMINISTRATIVO DEL COLLAUDO ORDINARIO E IN CORSO D’OPERA

1. Nomina organo di collaudo

La nomina deve essere effettuata entro 30 giorni: - dall'ultimazione dei lavori; - dalla consegna dei lavori se collaudo in corso d’opera.

Art. 216, comma 1, Regolamento

L’affidamento dell’incarico di collaudo a soggetti esterni (che ne abbiano i requisiti): - segue procedure di cui alla parte III, titoli II e III del

Regolamento; - ha luogo previa attestazione carenza organico da parte del

RUP.

Art. 216, comma 9, Regolamento

Art. 10, comma 1,

lettera m), Regolamento

2. Trasmissione atti iniziali

Il RUP trasmette il conto finale e la relazione riservata all’organo di collaudo, unitamente alla documentazione dell’appalto, costituita da: - copia conforme contratto appalto e provvedimento

approvazione progetto e di eventuali perizie di variante e suppletive, con relativi atti di sottomissione o atti aggiuntivi;

- copia programma esecuzione lavori dell’esecutore ed eventuali aggiornamenti;

- verbale consegna lavori; - disposizioni del RUP, ordini di servizio e rapporti del D.L.; - certificato ultimazione lavori; - documento contabili in originale; - verbali di prove e certificazione qualità materiali; - conto finale e relazione sul conto finale del D.L., con

allegati e con esito avviso ai creditori; - relazioni riservate del RUP e del D.L. su eventuali riserve

non definite in corso d’opera; - certificati inerenti i controlli nei casi previsti (interventi

complessi, categorie, ecc.); oltre a qualunque altra documentazione che l’organo di collaudo ritenesse necessaria (e che può richiedere al RUP o al D.L.).

Art. 217, comma 1, Regolamento

Art. 217, comma 2,

Regolamento

Custodia atti. L’organo di collaudo è responsabile della tenuta della documentazione ricevuta in originale; Il RUP è tenuto comunque a duplicare e custodire COPIA CONFORME della medesima documentazione.

Art. 217, comma 4, Regolamento

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Capitolo 8 - La fase conclusiva e la chiusura dell’appalto

__________ 356

L’organo di collaudo: - prima del sopralluogo procede all’esame della

documentazione acquisita e alla verifica della sua completezza (comma 1);

- comunica al RUP e al D.L. il giorno fissato per la visita intermedia o di collaudo definitivo. Il RUP informa tutti gli altri soggetti interessati (esecutore, altre pubbliche amministrazioni, ecc.). Il D.L. è obbligato a presenziare (comma 5).

Art. 222, Regolamento

3. Adempimenti durante il collaudo

Il RUP può intervenire alla visita di collaudo ed in tal caso sottoscrive il relativo processo verbale.

Art. 223, comma 3, Regolamento

I verbali di visita in corso d’opera sono trasmessi al RUP entro 30 giorni dalla visita.

Art. 221, comma 4, Regolamento

L’organo di collaudo, espletata la propria attività e redatti gli atti di competenza (verbali di visita in corso d’opera, verbale di visita definitiva valutazioni e sintesi delle valutazioni, relazione riservata sulle eventuali riserve), sulla base di quanto rilevato, anche sulla scorta dei pareri del RUP, determina: - se il lavoro sia o no collaudabile; - a quali restrizioni o condizioni si possa collaudare; - i provvedimenti da prendere qualora non sia collaudabile; - le modificazioni da introdursi nel conto finale; - il credito liquido dell’esecutore.

Art. 225, comma 1, Regolamento

4. Possibili esiti del collaudo - casistica

A. Lavori non collaudabili

Per discordanza tra contabilità e stato di fatto: il RUP trasmette alla S.A., la relazione e le proposte dell’organo di collaudo per la rettifica del conto finale, o di sospensione delle attività (gravi discordanze).

Art. 226, Regolamento

B. Collaudabilità condizionata

Per gravi difetti/mancanze tali da rendere l’opera inaccettabile: L’organo di collaudo rifiuta l’emissione del certificato, trasmette al RUP il processo verbale contenente le proprie determinazioni e proposte (raccolte in una apposita relazione) dei provvedimenti da assumere per porvi rimedio. Il RUP, salvo ulteriori proprie determinazioni, lo trasmette alla S.A.

Art. 227, comma 1, Regolamento

Art. 232,

Regolamento