Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico...

20
ei arrivato così, in punta di piedi, a demolire le nostre certezze per costruirne di nuove. Ci hai fatto sapere di te mentre, in vacanza, percorrevamo l'Italia da nord a sud, aggrappandoti alla vita con tenacia, ma raggomitolato come un gat- tino che occupa il suo pic- colo spazio con discrezio- ne. Tu che ad ogni ecogra- fia mi davi un piccolo segno di turbamento, mi facevi stare col fiato sospe- so per poi tranquillizzarmi: non preoccuparti mamma, quella cisti non c'è più... il flusso ora va bene... Tu che durante la gravidan- za, nelle mie letture via web, puntualmente mi facevi soffermare su espe- rienze di famiglie con figli speciali e confermavi nel mio cuore quella scelta, la scelta di non fare diagnosi prenatali invasive, perché È un post di una nostra par- rocchiana messo su Face- book per descrivere la nascita del proprio figlio “speciale”: diventa un tam tam mediatico con 1.400 “condivisioni”, commuo- vendo tante persone e rice- vendo migliaia di attestati di stima e solidarietà. TESTIMONI DI MISERICORDIA Festa del Sacro Cuore Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www.parrocchia-sacrocuore-ladispoli.it - e-mail: [email protected] IL CUORE DI GESÙ CHIAMA IL NOSTRO CUORE AD APRIRSI Don Giorgio Woodall IL TEMA “CUORE” NELLA BIBBIA a pagina 2 L’ESERCIZIO DELLA MISERICORDIA NELLE RELAZIONI UMANE a pagina 3 MISERICORDIA E CURA DEL CORPO a pagina 4 GIUSTIZIA E MISERICORDIA IN FAMIGLIA a pagina 4 LA SPIRITUALITÀ DEL SACRO CUORE: UNA DEVOZIONE PER I NOSTRI TEMPI a pagina 5 “LADISPOLI HA SCRITTO UN PEZZO DI STORIA” a pagina 5 LA BONTÀ DI CUORE È INNATA O È FRUTTO DI CONVERSIONE? a pagina 6 PRIME COMUNIONI 2016 a pagina 8 LA VOCE SUL MONDO a pagina 9 SERVIRE ALL’ALTARE a pagina 10 MARCIA 2016: TESTIMONI DI MISERICORDIA PER LA VITA a pagina 10 UNIONI CIVILI E DINTORNI a pagina 11 PROGRAMMA XXIV FESTA SACRO CUORE a pagina 12 volte quando pensia- mo al Sacro Cuore di Gesù, sorgono al di dentro di noi dei sentimenti che potrebbero apparirci come quelli di un bambino, sentimenti di vicinanza a Gesù: di conforto, di soste- gno, d’accompagnamento, di perdono, di misericordia, e tanti altri ancora. Certa- mente, i sentimenti sono importanti nella nostra fe- de. Siamo chiamati da Ge- sù ad amare Dio al di sopra di tutto e il prossimo come noi stessi. Sarebbe uno strano amore se non avesse traccia di sentimenti, per- ché nell’amore vero ci so- no dei momenti particolari in cui ci sentiamo davvero amati e in cui sentiamo di amare davvero gli altri, so- prattutto in famiglia. L’a- more di una madre e di un padre per i figli, i figli per i loro genitori, del marito per sua moglie e della mo- glie per suo marito si vive anche così. In determinati momenti e circostanze, queste esperienze d’amore segue a pagina 5 Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 19,00 Domenica: ore 9,00; 11,00 e 19,00 sono in Chiesa (Via dei Garofani) FERIALI (dal lunedì al sabato) Ore 8,30 e 19,00 sono in cappella (Via dei Fiordalisi, 14) NASCE FRANCESCO, UN INNO ALLA VITA! Emanuela Bartolini DEL S ACRO C UORE DI G ESÙ A segue a pagina 2 IL SACRO CUORE DI GESÙ È L’ESPRESSIONE PIÙ IMMEDIATA DELLA MISERICORDIA DEL PADRE Don Giuseppe Colaci onoscere il Cuore di Cristo, significa co- noscere l’identità profonda del Figlio di Dio fatto uomo. Per questo motivo i cristia- ni desiderano scoprire il volto di colui nel quale cre- dono. Un desiderio che è spontaneo perché nasce dalla parola stessa del Si- gnore che disse: “imparate da me che sono mite ed umile di cuore” (Mt 11,29). E l’apostolo Paolo aggiun- ge: “Abbiate in voi i mede- simi sentimenti che furono in Cristo Gesù” (Fil 2,5). Ma questa spontaneità è continuamente “risvegliata e stimolata dallo Spirito Santo, perché tutti i nostri rapporti d’intimità con Cri- sto, nella fede, nella speran- za e nell’amore, s’intreccia- no e si approfondiscono sotto il segreto influsso del- C S segue a pagina 7 Giugno 2016 - Anno XVIII - n° 93

Transcript of Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico...

Page 1: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

ei arrivato così, inpunta di piedi, ademolire le nostre

certezze per costruirne dinuove. Ci hai fatto saperedi te mentre, in vacanza,percorrevamo l'Italia danord a sud, aggrappandotialla vita con tenacia, maraggomitolato come un gat-tino che occupa il suo pic-colo spazio con discrezio-ne. Tu che ad ogni ecogra-fia mi davi un piccolosegno di turbamento, mifacevi stare col fiato sospe-so per poi tranquillizzarmi:non preoccuparti mamma,quella cisti non c'è più... ilflusso ora va bene...Tu che durante la gravidan-za, nelle mie letture viaweb, puntualmente mifacevi soffermare su espe-rienze di famiglie con figlispeciali e confermavi nelmio cuore quella scelta, lascelta di non fare diagnosiprenatali invasive, perché

È un post di una nostra par-rocchiana messo su Face-book per descrivere lanascita del proprio figlio“speciale”: diventa un tamtam mediatico con 1.400“condivisioni”, commuo-vendo tante persone e rice-vendo migliaia di attestatidi stima e solidarietà.

T E S T I M O N I D I M I S E R I C O R D I A

Festa del Sacro Cuore

Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www.parrocchia-sacrocuore-ladispoli.it - e-mail: [email protected]

IL CUORE DI GESÙ CHIAMA IL NOSTROCUORE AD APRIRSIDon Giorgio Woodall

IL TEMA “CUORE” NELLA BIBBIA a pagina 2 ▼L’ESERCIZIO DELLA MISERICORDIANELLE RELAZIONI UMANE a pagina 3 ▼MISERICORDIA E CURADEL CORPO a pagina 4 ▼GIUSTIZIA E MISERICORDIAIN FAMIGLIA a pagina 4 ▼LA SPIRITUALITÀ DEL SACROCUORE: UNA DEVOZIONE PERI NOSTRI TEMPI a pagina 5 ▼

“LADISPOLI HA SCRITTOUN PEZZO DI STORIA” a pagina 5 ▼

LA BONTÀ DI CUORE È INNATAO È FRUTTO DI CONVERSIONE? a pagina 6 ▼PRIME COMUNIONI 2016 a pagina 8 ▼LA VOCE SUL MONDO a pagina 9 ▼SERVIRE ALL’ALTARE a pagina 10 ▼MARCIA 2016: TESTIMONI DIMISERICORDIA PER LA VITA a pagina 10 ▼UNIONI CIVILI E DINTORNI a pagina 11 ▼

PROGRAMMA XXIV FESTA SACROCUORE a pagina 12 ▼

volte quando pensia-mo al Sacro Cuore diGesù, sorgono al di

dentro di noi dei sentimentiche potrebbero apparircicome quelli di un bambino,sentimenti di vicinanza aGesù: di conforto, di soste-gno, d’accompagnamento,di perdono, di misericordia,e tanti altri ancora. Certa-mente, i sentimenti sonoimportanti nella nostra fe-de. Siamo chiamati da Ge-sù ad amare Dio al di sopradi tutto e il prossimo comenoi stessi. Sarebbe unostrano amore se non avessetraccia di sentimenti, per-ché nell’amore vero ci so-no dei momenti particolariin cui ci sentiamo davveroamati e in cui sentiamo diamare davvero gli altri, so-prattutto in famiglia. L’a-more di una madre e di unpadre per i figli, i figli peri loro genitori, del maritoper sua moglie e della mo-glie per suo marito si viveanche così. In determinatimomenti e circostanze,queste esperienze d’amore

segue a pagina 5 ▼

Le Sante MesseFESTIVE:

Sabato: ore 19,00 Domenica:

ore 9,00; 11,00 e 19,00 sono in Chiesa

(Via dei Garofani)

FERIALI (dal lunedì al sabato)

Ore 8,30 e 19,00sono in cappella

(Via dei Fiordalisi, 14)

NASCE FRANCESCO, UN INNO ALLA VITA!Emanuela Bartolini

D E L S A C R O C U O R E D I G E S Ù

A

segue a pagina 2 ▼

IL SACRO CUORE DI GESÙ È L’ESPRESSIONE PIÙ IMMEDIATA

DELLA MISERICORDIA DEL PADREDon Giuseppe Colaci

onoscere il Cuore diCristo, significa co-noscere l’identità

profonda del Figlio di Diofatto uomo.Per questo motivo i cristia-ni desiderano scoprire ilvolto di colui nel quale cre-dono. Un desiderio che èspontaneo perché nascedalla parola stessa del Si-gnore che disse: “imparateda me che sono mite edumile di cuore” (Mt 11,29).

E l’apostolo Paolo aggiun-ge: “Abbiate in voi i mede-simi sentimenti che furonoin Cristo Gesù” (Fil 2,5).Ma questa spontaneità ècontinuamente “risvegliatae stimolata dallo SpiritoSanto, perché tutti i nostrirapporti d’intimità con Cri-sto, nella fede, nella speran-za e nell’amore, s’intreccia-no e si approfondisconosotto il segreto influsso del-

C

S

segue a pagina 7 ▼

Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93

Page 2: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

Il Sacro Cuore di Gesù, misericordia del Padre

2

La VoceSupplemento di:

notiziariodi Porto-Santa Rufina

Direttore responsabile:✠ Antonio Buoncristiani

Direttore editoriale:Don Giuseppe Colacitel. 06 9946738

In redazione:Marisa Alessandrini,Mauro Coni,Giandomenico Daddabbo,Enrico Frau,Silvana Petti,Maurizio Pirrò, Marco Polidori,Viviana Puglisi,Anna Maria Rospo.

Hanno collaborato:Emanuela Bartolini,Paola Bernardi.

Stampato su carta riciclata

ecologica da:Printamente s.n.c.Via Aurelia, 668 H - Romawww.printamente.it

Il giornale è stato chiuso il 22 maggio 2016.

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 179/2001

Distribuzione gratuita

scepolo amato, affidò ladonna più importante dellasua vita: “Ecco la tua ma-dre” (Gv 19,27).Un cuore pronto all’abne-gazione totale nelle imma-gini del buon pastore e delmaestro buono, ma anchenelle figure dell’amico edel salvatore, disposto aspendersi completamenteper amore dell’umanità in-tera, fin sulla croce: “Aven-do amato i suoi li amò sinoalla fine” (Gv 13,1).È questo cuore che mani-festa meglio di ogni altraazione o parola del Signo-re, il volto misericordiosodel Padre. Si potrebbe direche, a manifestare Dio Pa-dre, è più l’essere del Cri-sto che il suo agire e parla-re, per quanto straordina-riamente grandi. Infatti, an-che per l’uomo Gesù è sta-to vero ciò che affermal’antico detto latino: “Age-re sequitur esse” (il fare se-gue l’essere).Questa identità del cuoredi Cristo, capace di mani-festare la misericordia diDio, già presente nel Nuo-vo Testamento e colta dagliantichi Padri della Chiesa,è l’elemento essenzialeesplicitato nella spiritualitàdelle grandi mistiche tede-sche del 1300, Matilde diMagdeburgo e S. Gertrudedi Helfta. Ma per arrivarealla devozione al SacroCuore, in senso moderno,bisogna aspettare  SanFrancesco di Sales (1567-1622), e, soprattutto SantaMargherita Maria Alaco-que (1647-1690), che èdetta la “messaggera delSacro Cuore”. Questa suo-ra francese dell’ordine del-la Visitazione riceve, sindal 1673, una serie di ap-parizioni del Cuore di Ge-sù: “Il Divino Cuore mi fupresentato come in un tro-no di fiamme, più sfolgo-rante di un sole e traspa-rente come un cristallo,con la piaga adorabile; es-so era circondato da unacorona di spine e sormon-tato da una Croce”. Daicontenuti di queste appari-zioni nascono le due prin-

lo Spirito” (J. Galot).Quello di Gesù è il cuoreche effettivamente dà, atutti i suoi discepoli, lecoordinate per una vitabuona, dunque cristiana. Ilsuo è un cuore sempre ri-volto al Padre, compene-trato in lui e sottomesso al-la sua volontà. Di neces-sità, allora, deve essere uncuore umile, perché chinon è umile, non riesce adobbedire, e Gesù, lo sap-piamo, è venuto a fare lavolontà del Padre: “Ecco,io vengo, -o Padre- per farela tua volontà” (Eb 10,9).È anche un cuore umano,vivo, sempre innamoratodella Madre, capace di in-timità filiale e di premuro-sa attenzione a lei, fin sottola croce. A Giovanni, il di-

cipali manifestazioni delladevozione al Sacro Cuore:la Comunione del 1° ve-nerdì del mese e l’ora santadi riparazione ai torti subitidal Cuore di Cristo. Nelladodicesima delle promesseraccolte da MargheritaAlacoque dalla voce di Ge-sù è assicurata la grazia aifedeli che si accostano ilprimo venerdì del mese,per nove mesi consecutivie con cuore sincero, allaComunione eucaristica:“Io prometto nell’eccesso

della misericordia del mioCuore che il mio amoreonnipotente concederà atutti quelli che si comuni-cheranno il primo venerdìdel mese per nove mesiconsecutivi la grazia dellapenitenza finale. Essi nonmoriranno in mia disgra-zia, né senza ricevere i Sa-cramenti, e il mio Cuoresarà loro rifugio sicuro inquell’ora estrema.”La volontà di Dio è cheogni essere umano possaconoscerlo e, conoscendo-lo, amarlo e desiderare diandare da lui per la vitaeterna, dunque salvarsi. Al-lora tale “grande promes-sa” di Gesù è il segno realedella misericordia del Pa-dre che non vuole la mortedel peccatore, ma che siconverta e viva (cfr Ez33,9-11). Per l’uomo chetende ad andare su vie tuttesue, spesso all’opposto diDio, la conversione è daintendersi come un voltarsiverso il Signore e decidersidi camminare in una l’im-mersione sempre piùprofonda nel suo amoreimmenso, per essere capa-ce di amare in maniera di-vina. Ciò è possibile solocon la concomitante graziadi Dio: “Cuore divino diGesù, rendi il nostro cuoresimile al tuo!”.

continua da pagina 1 IL SACRO CUORE DI GESÙ È L’ESPRESSIONE PIÙ IMMEDIATA DELLA MISERICORDIA DEL PADRE

l cuore è l’organocentrale dell’appara-to circolatorio, che

permette la circolazione delsangue nel corpo umano e,quindi, è fondamentale perla vita di un individuo.Però, fin dai tempi più re-moti, la parola “cuore” haavuto un significato piùampio di quello di un orga-no fisiologico, seppure ne-cessario per la sopravvi-venza. A questo proposito,già in molte civiltà delmondo antico, il cuore eraconsiderato non solo comel’origine della forza vitale,ma anche come sede del-

l’anima e del pensiero. Nellinguaggio moderno, inve-ce, quando si parla di cuoresi allude soprattutto ad unluogo da cui scaturiscono isentimenti, gli affetti e leemozioni di ogni indivi-duo. Per fare un esempiopratico, oggi spesso si sen-te dire che talune personehanno un cuore che ama,che è generoso ed acco-gliente, viceversa altre han-no un cuore duro, chiusoed inaridito dal proprioegoismo. Nella Sacra Scrit-tura, al di là di certe simi-litudini, il termine “cuore”assume un significato con

IL TEMA “CUORE” NELLA BIBBIAEnrico Frau

I

Page 3: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

Il Sacro Cuore di Gesù, misericordia del Padre

3

a rivelazione dellamisericordia di Diocome bontà benevo-

la e costante, come amorefedele e forte, a dispettodelle debolezze dell’uomo,manifesta a questi il verovolto del Padre, capace dipazientare e pronto a per-donare...La Misericordia è un sen-timento generato dallacompassione per la miseriaaltrui (morale o spirituale).Deriva dal latino miseri-cors (genitivo misericor-dis) e da misereor (hopietà) e cor-cordis (cuore).È una virtù morale tenutain grande considerazionedall’etica cristiana e si con-creta in opere di pietà o,appunto, di misericordia.Sulla relazione d’aiutomolti si sono espressi mavoglio citare Rogers chenel 1951 ha definito la re-lazione d’aiuto come “unarelazione in cui almenouno dei due protagonisti halo scopo di promuoverenell’altro la crescita, lo svi-luppo, la maturità ed il rag-giungimento di un modo diagire più adeguato e inte-grato. L’altro può essere un

individuo o un gruppo. Inaltre parole, una relazionedi aiuto potrebbe essere de-finita come una situazionein cui uno dei partecipanticerca di favorire in una oambedue le parti, una va-lorizzazione maggiore del-le risorse personali del sog-getto ed una maggior pos-sibilità di espressione”. Laspecificità che la distinguedalle altre relazioni umaneè l’aspetto metacognitivo:per competenza d’aiuto siintende infatti la capacitàdi dare vita ad una relazio-ne umana in modo consa-pevole, controllato ed in-tenzionale, padroneggian-do razionalmente le abilità“che sono un tutt’uno conciò che si è”.Le relazioni umane, soprat-tutto quelle più profonde,sono sempre più soggette aconflitti laceranti, che risul-tano talora insanabili.Un’assenza di tensione so-ciale chiude l’uomo nell’u-niverso dei rapporti inter-personali, con il rischio diproiettare su di essi aspetta-tive esagerate, che suscitanodelusione e frustrazione.L’accettazione dell’altro è

un compito difficile cheesige, per essere adeguata-mente affrontato, una gran-de maturità umana e spiri-tuale. La condizione fon-damentale è costituita dallacapacità di stare dentro iconflitti, che sono un datoineludibile della condizio-ne umana, per elaborarlipositivamente trasforman-doli in occasione di cresci-ta. La diversità non va in-tesa come un attentato al-l’identità, ma come un pre-zioso elemento per il suoarricchimento. Ma perchéciò si verifichi, è necessa-ria l’acquisizione di alcunivalori, che creano i presup-posti per lo sviluppo di undialogo costruttivo tra lepersone. Tolleranza, pietà,compassione, misericordia,perdono e spirito di po-vertà sono attitudini checonfigurano un modo diessere contrassegnato dalla

ricerca di una autentica co-munione. Esse hanno per ilcredente il loro momentodi sintesi nella virtù dellacarità, la quale non consi-ste semplicemente nel darequalcosa - fosse pure tuttociò che si ha - ma nel darese stessi, nel fare propria lalogica della gratuità e deldono incondizionato.L’impedimento principaleche possiamo trovare nellarelazione d’aiuto è dare ilgiusto significato e dignitàal movimento compassio-nevole; si sentono espres-sioni come: “io non voglioessere compatito da nessu-no”, “mi fa pena e non cela faccio a vederlo così ri-dotto”; dove troppo spessola compassione viene vistacome elemento di fragilitàe non come risorsa. Chie-dere aiuto si può, offrireaiuto è un’opportunità dacogliere.

risonanze molto più vastee più complete, perché in-dica il centro della persona,considerata in tutta la suainterezza e in tutta la suaprofondità. Nella concezio-ne biblica, infatti, la totalitàdei pensieri, delle azioni,delle scelte e dei progettidell’essere umano nasconodal cuore, dove si trovanola sua coscienza, la sua in-telligenza e la sua memo-ria. Ma, oltre a questo, perla Bibbia, il cuore è il luo-go della vita interiore e spi-rituale dell’uomo, dove ilSignore si fa presente eprende confidenza con lui.Egli conosce l’intimo dellapersona umana, perché so-lo lui può scrutare il suo

cuore e leggere nei suoipensieri (cfr Ger 17,10; 1Cor 4,5; Rm 8,28). Sa be-nissimo che da lì ha originela capacità dell’individuodi discernere tra il bene e ilmale. Perciò, è proprio nelsuo cuore che agisce ecompie la sua opera educa-trice, tramite Gesù Cristo,suo Figlio Unigenito, chevenendo nel mondo lo harivelato (cfr Gv 1,18). Du-rante la sua missione terre-na, Gesù parla e insegna atutti gli uomini, ma si rat-trista e si indigna molto difronte ad un atteggiamentoparticolarmente negativodell’uomo, che la Bibbiachiama “durezza di cuore”.Quando infatti il cuore, già

da Lui definito come fontedi ogni intenzione e ogniazione cattiva (cfr Mc7,21-23), si indurisce, puòportare l’uomo ad irrigidir-si nel rispetto di regole (cfrMc 10,5) o, a rifiutarsi diaprirsi all’amore di Dio (cfrEf 4,18) e degli altri (cfr Dt15,7-8). Per questo Gesùchiede a tutti gli uominiuna profonda conversionedel cuore. Chiede, più pre-cisamente, una loro rigene-razione spirituale, per cuili invita ad imitarlo nellamitezza e nell’umiltà dicuore (cfr Mt 11,29). Per lostesso motivo esalta chi vi-ve nella “purezza di cuore”che, secondo l’evangelistaMatteo, inserisce nelle

Beatitudini, dicendo: “Bea-ti i puri di cuore, perché ve-dranno Dio” (Mt 5,8). Datutto ciò, leggendo i Van-geli, si comprende moltobene l’esigenza di Gesù diriprendere i precetti dell’a-more dell’Antico Testa-mento (cfr Dt 6,4-5; Lev19,18), per rivolgere alcuore degli uomini il piùimportante dei comanda-menti, quello duplice diamare Dio e amare il pros-simo (cfr Mt 22,37-40; Mc12,29-31; Lc 10,25-38).Un grande insegnamento,fulcro della fede cristiana,con il quale Gesù indica lalinea essenziale di condottaa tutti coloro che si metto-no alla sua sequela.

L

L’ESERCIZIO DELLA MISERICORDIANELLE RELAZIONI UMANEAnnamaria Rospo

Page 4: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

Il Sacro Cuore di Gesù, misericordia del Padre

4

GIUSTIZIA E MISERICORDIA IN FAMIGLIASilvana Petti

li ultimi 40- 50 annihanno visto lascienza fare passi

da gigante affrancando loscienziato da innumerevolilimitazioni ed impossibi-lità. Infatti, oggigiorno, ilmedico ha nel suo bagaglionozioni, strumenti, risorsee terapie che non più di unsecolo fa non erano mini-mamente immaginabili.L’impossibile sta divenen-do possibile. Ma tutto que-sto non sempre risulta es-sere etico. Basti pensare al-la manipolazione geneticao alle gravidanze a “tutti icosti” con uteri in affitto.Per la morale cristianal’importanza e la dignitàdel corpo sono fondamen-tali perché quest’ultimo èl’immagine visibile di Diodove si manifestano piena-mente la sua bontà, la suapietà e la sua misericordia.Perché chi vive secondo ta-le intenzione divina glori-fica Dio pienamente. Laconcezione, espressa in al-cune religioni, secondo laquale non si mostri rispettoper il corpo è radicalmenteopposta al credo cristiano.Ma nel contempo non sa-rebbe impreciso affermareche l’uomo possiede uncorpo perché egli è unospirito incarnato cioè uncorpo vivo. In esso, il cor-po, albergano spirito e psi-che costituendo così treaspetti di un’unica realtà.Uno dei più grossolani er-rori sarebbe considerare,nell’ambito scientifico, lascissione di queste compo-nenti dando, così, un’ideaframmentaria dell’uomo e,conseguentemente, trascu-rando il concetto di globa-lità dello stesso. Dunque lanatura specifica dell’uomorimane essere nel corpo etramite esso aperto al mon-do esterno e, pertanto, do-tato di quei sentimenti co-me amore, giustizia, caritàe misericordia. Fulgido

esempio è la storia di PadrePio. Vicenda che ha parec-chio dello straordinario.Colpito dalla malattia esofferente, dedicò le sueforze per aiutare a curarela malattia del corpo di al-tri malati e per offrire loroun sollievo alla sofferenzaumana. Egli visse l’espe-rienza del dolore come unavicinanza mistica a Gesùsofferente e, nello stessotempo, come una chiamataa lenire e curare il dolorealtrui. Padre Pio non si li-mitò ad occuparsi esclusi-vamente delle sofferenzedel corpo. Egli passava piùdella metà della sue gior-nate curando le ferite del-l’anima causate dal pecca-to. Questa straordinaria te-

MISERICORDIA E CURA DEL CORPOMaurizio Pirrò

Gstimonianza della cura ditutta la persona è un grandeesempio per l’Anno dellaMisericordia. È pensierocomune dei nostri giorniche la cura del corpo sia di-stinta da quello dello spiri-to, come se fossero duerealtà totalmente separateed autonome. La totalitàdell’essere umano è forma-to da anima e corpo, chevivono un legame simbio-tico, a volte armonico altrevolte contraddittorio, in cuile opere sono sempre l’ef-fetto mentre il cuore è la

fonte ispiratrice di ogniazione. Padre Pio ci ricor-da che la fede è autenticaquando è accompagnatadalle opere di carità. Laspiritualità è reale quandosi arriva al portafoglio delproprio tempo personale, elo si spende per stare ac-canto ai malati e agli esclu-si. Con la sua vita il Santodi Pietrelcina ci ricorda cheattraversare la Porta Santadella Misericordia significaaprire il proprio cuore aDio, avendo l’umiltà di ri-conoscere e confessare ipropri peccati per iniziareuna nuova vita nella qualel’ammalato, il migrante, ilpovero e il disoccupatonon sono persone da evita-re ma uomini e donne daaccogliere, ascoltare e aiu-tare, avendo la certezza chesaranno essi stessi ad abi-litarci per rendere possibileil nostro accesso alla Casadel Padre.

e beatitudini evan-geliche indicano lavia della vita e della

gioia. Inoltre ci spingono aseguire Gesù sulla stradadell’amore. Beati gli ope-ratori di pace (Mt 5,9). Essisono coloro che per amoreprogettano e costruisconoprogetti, impegnandosi alrispetto della dignità altruie partecipando alla missio-ne di Gesù che invita gliuomini alla pienezza dellavita cioè la vera pace. L’a-more appassionato per Cri-sto e il fascino del suo Van-gelo danno a noi uomini ilcoraggio di affrontare leprove quotidiane od occa-sionali che siano ma con lapiena consapevolezza diseguirlo da vicino affidan-dosi al suo amore. Gesùcon la parola e con i gestie con tutta la sua personarivela la misericordia diDio. La misericordia noncancella la colpa e non ren-de priva di significato lagiustizia ma quest’ultima è

mezzo di redenzione perl’uomo anche se talvoltapassa attraverso la soffe-renza. La misericordia è unatto supremo di Dio che ri-sana i cuori affranti e fasciale ferite ma è anche la leg-ge fondamentale che abitanel cuore di ognuno di noie che ci induce a guardarecon occhi sinceri il fratelloche si incontra durante ilpercorso terreno. Nell’An-tico Testamento giustizia èanche santità e per questostesso motivo Gesù ci chie-de misericordia e non sa-crifici. Infatti Egli avverte:“se la vostra giustizia nonsupera quella degli scribi efarisei non entrerete nelRegno dei Cieli”. Dunqueviene da domandarsi comesia possibile che la fami-glia cristiana, piccola chie-sa domestica, sia cosìesposta a pericoli di ogniordine e grado. Nella men-te di Dio la famiglia è sacrapertanto ha scelto una don-na di nome Maria, santa ed

immacolata, affinché dive-nisse madre del Redentoredell’uomo. È un esempiodi amore unico ed altruisti-co che non trova, talvolta,riscontro nelle nostre fami-glie. Accade che i rapportiinterpersonali sono com-promessi per le asperità delproprio orgoglio tali da an-teporre la giustizia alla mi-sericordia dimenticandoche il perdono e l’amoreprima di essere ricevuti de-vono essere donati. In con-clusione lasciamoci coin-volgere dal clima di amoree di fratellanza che il no-stro amato Papa Francescosta trasmettendo a tutti ipopoli del mondo. Egli nonsi stanca mai di ripetere lestesse parole che Gesù Cri-sto ci ha lasciato: Beati imisericordiosi perché tro-veranno misericordia. Diodopo il peccato non ha la-sciato l’uomo solo e in ba-lia del male ma gli assicurala sua presenza di Dio cheama e perdona.

L

Page 5: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

5

Il Sacro Cuore di Gesù, misericordia del Padre

no dei soldati glicolpì il fianco conla lancia e subito ne

uscirono sangue e acqua.Chi ha visto ne dà testimo-nianza e la sua testimo-nianza è vera, perché sache dice il vero, perché an-che voi crediate” (Gv19,34-35). La testimonian-za del discepolo amato at-testa che la devozione alSacro Cuore è stata dasempre viva nella coscien-za del popolo cristiano. IPadri, come Sant’Agostinod’Ippona, e i grandi dottorie mistici medievali, fraquesti ultimi ricordiamoSanta Caterina da Sienacon il suo “Dialogo dellaDivina Provvidenza”, in-tuirono molto bene la pre-senza del germe di questadevozione in tutta la SacraScrittura e ne riscoprironola centralità. Agli inizi del‘600, periodo in cui l’ere-sia protestante stava fuor-viando tantissime anime eminacciava l’Europa, SanGiovanni d’Eudes fu auto-re del primo ufficio liturgi-co della solennità del SacroCuore ma solo alcuni de-cenni più tardi, le rivela-zioni private di Gesù allasuora dell’Ordine della Vi-sitazione Santa Maria Mar-gherita Alacoque presso ilMonastero di Paray-la-Mo-nial (1673-1675) diederoconfigurazione al culto e laspinta decisiva verso piùlarga diffusione. Presentan-dosi con il cuore infiam-mato d’amore con una cro-ce sopra di esso e incoro-nato di spine, Gesù chiesea Santa Margherita di farconoscere il suo cuore perla salvezza delle anime,impegnandosi per l’istitu-zione di una solennità a es-so dedicata nel venerdì do-po l’ottava del Corpus Do-mini e a promuovere lepratiche dell’ora santa, oradi preghiera in ricordo del-l’agonia nel Getsemani, edei nove primi venerdì del

mese. A Re Luigi XIV, det-to “Re Sole”, Gesù affidòla missione di consacrarela Francia al Sacro Cuore,ma non fu mai realizzata,tale inadempienza aprì lastrada alla rovina di quellanazione. Dapprima si svi-luppò il pensiero anticristi-co detto “illuminista”, cuiscopo era affermare la cen-tralità dell’uomo razionalein sostituzione a Dio e l’e-sercizio di poteri occulticontrapposti alla giustiziae alla carità evangeliche,ovvero i poteri massonici,così l’Illuminismo spinsela Francia verso la Rivolu-zione (1789-1799), diffu-sasi in seguito anche in Eu-ropa su spinta di Napoleo-ne Bonaparte (1769-1821).Nonostante il rafforzamen-to e le politiche anticleri-cali e anticristiane dellamassoneria, dalla Rivolu-zione del 1789 al Risorgi-mento italiano (documen-tate nel libro della storicacattolica Angela Pellicciari“L’altro Risorgimento: unaguerra di religione dimen-ticata”), la diffusione delladevozione al Cuore di Cri-sto non si arrestò. Nel 1856Papa Pio IX stabilì che lechiese di tutto il mondo ce-lebrassero la solennità delSacro Cuore, così il cultosi radicò saldamente nellapietà popolare fino a oggi:il monastero di Paray-la-Monial divenne meta dicontinui pellegrinaggi esorsero diversi santuari inonore al Cuore di Cristo,primo fra tutti il Santuariodi Montmatre a Parigi epoi la Basilica del SacroCuore a Roma (dietro Sta-

zione Termini). (...) Il progetto d’amore diDio ci porta ai messaggi diGesù Misericordioso allasuora polacca Santa Fau-stina Kowałska. Lungo leapparizioni in cui Gesù sipresentò alla religiosa conle vesti bianche e il segnodel petto squarciato dalquale sgorgavano i raggidel sangue e dell’acqua,egli esortò il mondo ad af-fidarsi alla sua Misericor-dia per ritrovare la pace.Primo fra tutti i mezzi, ilSignore richiamò alla “sor-gente della Misericordia”nel Sacramento del Perdo-no e poi offrì strumenti de-vozionali straordinari: lavenerazione all’immaginedi Gesù Misericordioso, lacoroncina della Divina Mi-sericordia, potentissimaper ottenere grazie e placa-re lo sdegno del Padre e inambito liturgico la festadella Divina Misericordia,istituita da San GiovanniPaolo II nella Domenica inAlbis. La devozione a GesùMisericordioso ha datonuovo impulso al culto alSacro Cuore, in forza dellacorrelazione fra i due mes-saggi. A livello iconografi-co essa si esprime nelledue configurazioni dellafonte della Misericordiaaperta, occasione di ritornoa Dio per tutta l’umanità edi riflesso nella sfera litur-gica, sia la domenica dellaDivina Misericordia sia lasolennità del Sacro Cuoreoffrono la possibilità di ri-cevere l’indulgenza plena-ria. Davanti al totalitarismodell’immoralità, segno del-l’apoteosi dell’Illuminismoe frutto di un’industria cul-turale che spaccia i capric-ci di pochi per diritti, sul-l’esempio di Maria la qualesi lasciò riempire da Cristoper darlo al mondo, anchenoi, ottenendo i tesori dalladottrina della Misericordia,come Papa Francesco lachiama, per mezzo del Sa-cro Cuore di Gesù voglia-mo riempirci di lui, per es-sere Vangelo vivo, testimo-ni di Verità, strumenti diDio.

LA SPIRITUALITÀ DEL SACRO CUORE: UNA DEVOZIONE PER I NOSTRI TEMPIGian Domenico Daddabbo

“UA distanza di un mese an-cora non si placa a Ladi-spoli il clamore per l’esitostraordinario dell’arrivodella Madonna di Fatima.Un evento che ha riscalda-to i cuori non solo dei fe-deli, ma anche di tantissi-me persone giunte da tuttoil Lazio per rendere omag-gio alla Madonna Pellegri-na esposta per una settima-na nella chiesa del SacroCuore di Gesù al quartiereCampo sportivo.“Un grazie di cuore – diceMario Buonocore, Delega-to alle comunità religiose -a tutti coloro che hannocollaborato per la riuscitadi questo passaggio dellaMadonna Pellegrina, dalleforze dell’ordine ai vigiliurbani, dalla protezione ci-vile all’amministrazionecomunale. In particolarmodo ringrazio i cittadiniche hanno condiviso que-sta settimana molto impor-tante per la nostra città, unsimbolo di preghiera per lacomunità intera compostada diverse culture e credireligiosi. Abbiamo attesoun po’ di tempo per com-mentare l’evento perchévolevamo capire quantofosse profondo il segno la-sciato da questo eventonella popolazione. Il ri-scontro è stato eccezionale,Ladispoli ha risposto posi-tivamente. In tanti hannopartecipato al programmadella settimana della mise-ricordia. (...)Anche Ladispoli ha scrittoun pezzo di storia religiosanel cammino di conversio-ne ed ha provato ad acco-gliere l’appello di NostraSignora “per tornare aDio”. Ladispoli 13.05.16

L’Ufficio stampa

Dal comunicato Stampadel Comune di LadispoliCittà Metropolitana diRoma Capitale

“LADISPOLI HASCRITTO UN PEZZO

DI STORIA”

Page 6: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

6

Il Sacro Cuore di Gesù, misericordia del Padre

re spalancato, mirato anient’altro che il nostro ve-ro bene, qui sulla terra eanche nell’al di là. Il suocuore è sacro; lo sguardo diGesù dal suo cuore, rivoltoa tutti e a ciascuno di noipersonalmente, vede i no-stri pregi, le nostre incapa-cità, i nostri difetti e i nostripeccati, ma questo suosguardo sacro ci raggiungein ogni momento della no-stra esistenza, sia che dor-miamo, sia che preghiamo,sia che siamo in piena atti-vità quotidiana. Bussa allaporta del nostro cuore incontinuazione, affinchéglielo apriamo. Gesù ci

ama dal profondo del suocuore sempre ed ovunque,rivolgendo al nostro cuoreun invito pressante di con-cedergli l’accesso, allo sco-po di far risplendere su dinoi la luce della sua veritàper toglierci dall’errore, lamedicina della sua miseri-cordia per sottrarci all’e-goismo e perdonarci i pec-cati, e la forza onnipotentedel suo amore e della suavita per sconfiggere in noiil potere della morte e percondurci in lui alla pienez-za della vita eterna. Gesù, dal suo Sacro Cuore,parla così al nostro cuore.Oltre i soli sentimenti, coi

si manifestano nei senti-menti che proviamo, digrandissima gioia, d’affettoprofondo, di tristezza,d’appartenenza nelle provee nelle gioie. Quindi, i sen-timenti svolgono un ruolochiave nell’amore. D’altra parte, l’amore nonsi riduce al sentimento; senon va oltre il sorriso, l’ab-braccio, le lacrime, sarebbeun amore superficiale, senon falso. Un amore verolo si dimostra anche trami-te delle parole, nei gesticoncreti d’aiuto e di soste-gno. Gesù ci guarda dalcielo con uno sguardo d’a-more perfetto, col suo cuo-

continua da pagina 1

osservare che può esistereanche chi ogni domenicava a Messa, non manca al-le processioni, va nei san-tuari, collabora in parroc-chia e poi, di fronte al ma-le, “passa oltre” o, addirit-tura, lo compie in primapersona, talvolta forse sen-za accorgersene, altre voltein totale consapevolezza,ma ritenendosi ugualmentepersona molto caritatevolee cristiana.Così come esiste anche chiè assolutamente lontanodalla pratica cristiana, ma,nonostante ciò, si prendecura del prossimo conamore e grande attenzione.Ma , allora, la bontà d’ani-mo è da considerarsi “in-nata” o è frutto di conver-sione?!!La “parabola del Semina-tore” afferma che i semicaduti in terra buona rap-presentano coloro cheascoltano la Parola concuore nobile e buono, lacomprendono e la fannofruttificare con perseveran-za, con pazienza…La bontà, quindi, potrebbeessere considerata princi-palmente un dono; un donoche va anche chiesto, invo-cato soventemente; un donoelargito dal Padre ai Suoi fi-gli, anche attraverso la Pa-rola, oltre che allo SpiritoSanto, persino quando essistessi non hanno consape-volezza di averlo ricevuto,

a Bontà: Non per-mettere mai chequalcuno venga a te

e vada via senza essere mi-gliore e più contento. Siil’espressione della bontàdi Dio. Bontà sul tuo voltoe nei tuoi occhi, bontà neltuo sorrisoe nel tuo saluto. Ai bambi-ni, ai poveri ed a tutti co-loro che soffrono nella car-ne e nello spirito offri sem-pre un sorriso gioioso. Dàloro non solo le tue cure,ma anche il tuo cuore.(Madre Teresa di Calcutta)

Ricordo di aver sempreguardato con sconfinataammirazione al cuore gene-roso di Madre Teresa, sinda bambina, desiderando disaper prendere, almeno inpiccola parte, crescendo,esempio da una figura tal-mente dedita al bene da nonsembrare nemmeno unacreatura terrena, ma già ap-partenente al Cielo, pur seancora in terra…Splendido modello cui cer-care d’ispirarsi!!!La sua, una bontà profondaed assoluta che raramentericonosciamo nelle persone,traboccante da occhi lumi-nosi di grazia, di pace, dicomprensione e di cura sin-cera verso il prossimo… Sì, perché quando abbiamola fortuna di incontrare que-ste persone specialissime,capaci di amare anche attra-verso lo sguardo o il sorrisoradioso, oltre che i gesti ge-nerosi e colmi di premura,ne siamo inevitabilmenteattratti, amiamo la lorocompagnia, sentiamo che laloro vicinanza ci fa bene eche, in qualche modo, essa“contagia positivamente”.Non necessariamente dob-biamo cercare tali esempitra i Santi! Spesso li indivi-duiamo tra noi: … chi nonricorda con affetto e nostal-gia la nostra dolce Anna DeSantis?!...Osservando l’operato ed i

modi di tali persone o leopere dei Santi, mi sonosempre posta l’interrogati-vo se la bontà fosse unaprerogativa innata di talu-ni, un dono ricevuto allanascita, capace di renderlipiù sensibili ed attenti alleesigenze altrui (più che alleproprie) o, piuttosto, il frut-to di un lungo e difficileesercizio quotidiano permigliorare se stessi e fareproprio quel comandamen-to d’amore, peculiare delnostro Credo… In tenera età, in realtà, si èportati a credere che chiun-que di noi sia animato dasentimenti di generosità,amore e compassione versoil prossimo; se siamo fortu-nati, ne troviamo abitual-mente conferma in casa, neigesti amorevoli di una ma-dre verso i propri figli o glialtri; nella premura di un pa-dre che si dimostri attento esensibile nei confronti dellerichieste d’aiuto di cono-scenti o semplici viandantiin difficoltà; nei primi esem-pi di generosità forniti e vis-suti in famiglia, insomma.Ma, crescendo, si scorgonointorno situazioni diverseche possono contraddirequanto creduto sino ad al-lora: può capitare, infatti, di

LA BONTÀ DI CUORE È INNATA O È FRUTTO DI CONVERSIONE?Viviana Puglisi

L

ma che può crescere e svi-lupparsi solo in presenza diquel “terreno fertile”, sopramenzionato, che potrebbericonoscersi in un’indoleidentificabile con un cuorenobile e generoso.I “buoni”, in quest’ottica,sono tali perché salvati,perché sono entrati nellasfera della “Bontà di Dio”ed hanno ricevuto la capa-cità di fare il bene. E lo di-verranno ancor di più sevorranno alimentare il do-no ricevuto con la frequen-te preghiera…In questi casi, la bontà sileggerà in volti sereni, in li-neamenti dolci e distesi, insguardi luminosi e sorri-denti che traboccano d’a-more verso chiunque incro-ci il loro cammino e s’irra-dia ovunque, intorno, a te-stimoniare l’Amore di Diopresente nei loro cuori, cheè fonte di bontà! È l’Amo-re che ci rende buoni, quin-di, è l’Amore che ci mettein piena sintonia con la for-za trasformatrice dell’agiredi Dio che salva…Il mio padre spirituale, inogni caso, m’invita a cir-condarmi di esempi posi-tivi ed a coltivare frequen-tazioni che possano indi-carmi la via del bene edinvogliarmi a seguirne leorme: nessun insegnamen-to è cosi efficace, per mi-gliorarsi, quanto il buonesempio!!!

Page 7: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

Il Sacro Cuore di Gesù, misericordia del Padre

7

se non potevano servire auna eventuale cura in utero,ma solo a decidere per lamorte, beh, non faceva perme. Per noi.Intanto io consolidavo lamia idea di accoglierticomunque fossi, perché inogni caso saresti stato ilmio bimbo. Una scelta inti-ma, di testa e di cuore, digetto, senza impegno,senza cognizione di causa,senza consapevolezza.Sentivo che saresti arrivatoin anticipo: la tua mammafa una vita un po' movi-mentata... così, con tre set-timane di vantaggio sullatabella di marcia, mi haifatta correre in ospedale. Ilmomento era il menoopportuno: io febbricitante,a casa tutti con la tosse, iltuo fratellino più piccolocon la febbre alta e arischio convulsioni...Nonni e zii precettati,lasciati tra nipoti e flaconidi medicine, fermenti, inte-gratori, fisiologiche, com-piti e responsabilità. Unottimo team, tutti. Grazie...in questi giorni, quando tiabbandoni un po' agli even-ti e non sei mai in tutti iluoghi dove vorresti, unamamma impara che perquanto sia importante,neanche lei è indispensabi-le...La sera del giovedì santo,alle 21, è cominciato il tra-vaglio. Il travaglio per una

donna è dolore e sangue,ma ad ogni contrazioneimmaginavo il mio corpomodificarsi per darti almondo. Così il doloreacquistava senso e diven-tava quasi piacevole...Nella notte tra il giovedì eil venerdì santo, la miaveglia nell'orto degli uliviè stata questa. Ad ogni con-trazione recitavo un PadreNostro e un'Ave Maria.Con quelle preghiere attra-versavo il mio dolore, strin-gendo forte la mano aMarco. Poi c'era la pace,addirittura il sonno ristora-tore.L'ostetrica mi guardavaammirata, diceva che sem-bravo non soffrire, mi con-sigliava di alzarmi, sceglie-re come stare, di vocaliz-zare per sentirmi meglio...ma come fai, mi ha chie-sto? Sto pregando.Ogni tanto un'altra ostetricasi affacciava socchiudendola porta scorrevole. Sem-brava venire a respirare unastrana pace in quella stan-za, mi guardava chieden-dosi come mai una parto-riente, nel pieno delledoglie, sembrasse non sof-frire. Invece soffrivo ecco-me.Le ore passavano, stavaalbeggiando. Alle 7 lei miha salutata: c'è il cambioturno, devo passare le con-segne. Stai tranquilla, sehai bisogno chiama, siamonella stanza affianco.Mi sono sentita impaurita,anche se Marco era lì. Sen-tivo arrivare la contrazione,gli ho chiesto di chiamare,perché saresti nato in quelmomento. Francesca, l'o-stetrica del nuovo turno, hafatto appena in tempo adaffacciarsi sulla soglia eprendere la tua testolina tra

le mani, perché con trespinte tu sei venuto allaluce, avvolto come in fascenel tuo sacco integro. Natocon la camicia, bimbo for-tunato.Venerdì santo, 25 marzo, ilgiorno dell'Annunciazionedi Nostro Signore.Ti hanno appoggiato sulmio petto, un po' piangevi,poi no... mi sono preoccu-pata che ti coprissero, cheti pulissero. Ti hanno por-tato via e in un attimointorno a te si sono affollatequattro persone, parlandodel tuo cordone.Dopo poco la pediatra si èavvicinata. Ho avuto l'im-pressione che volesse darciuna notizia difficile, così,quando ha cominciato afare l'elenco delle cosepositive che aveva riscon-trato, non ero attenta e sin-ceramente non ne ricordoneanche una, talmente eroconcentrata a capire dovesi concludesse il suodiscorso, ma in realtà giàsapevo cosa stava per dire.Lo avevo avvertito.Marco era sgomento. Tu losapevi? Perché non mel'hai detto?Lì si sono scontrati i nostridue mondi. Il mio, femmi-nile, di chi accoglie la vita,prende le cose di pancia edi cuore, senza pensaretroppo alle conseguenze. Ilsuo, maschile, più raziona-le, pronto ad analizzare lasituazione e magari veder-ne i lati più impegnativi epesanti.Francesco non ha foto diquel momento. Io presa dalconoscerlo, cercando diattaccarlo al seno, tra iltubicino della flebo e laposizione scomoda dellabarella, Marco con le ditafreneticamente impegnate

a scrivere alle mammequella notizia, a trovare leparole.Francesco è nato, un bimbospeciale.Perché tu sei venuto a noicon quel cromosoma inpiù, che in tante famiglie tiavrebbe reso un indeside-rabile. Ma sei nato nellafamiglia perfetta per te...(...) Io mi sento scelta, pri-vilegiata, particolarmenteamata, come mamma. Date, Francesco, che deviavermi puntata dall'alto eforse, nella tua innocenzami hai un po' sopravvalu-tata, ma soprattutto daGesù, che invece mi cono-sce bene e non può essersisbagliato. Se mi ha datofiducia lui, posso ogni cosache mi chiederà. Tra l'altronon da sola. Con un maritoche si scoprirà certo piùforte di quanto crede, duefamiglie alle nostre spalleche sono rocce per noi e iprimi miracoli intorno,come le parole una tua zia:magari Francesco è arriva-to "perché cambiassimoidea"... e l'idea del mondolo sappiamo qual è, che ciòche non rientra nei canoniva eliminato, alla radice.Invece tu ci sei e sei cosabuona, perché il Signorenon fa mai nulla di sbaglia-to, né niente per renderciinfelici.In una famiglia normal-mente felice, mancavi tu afarci straordinariamentefelici.Così eccoti qui, in punta dipiedi, mentre con tenacia edolcezza stringi le mie ditae dici: io ci sono. Un innoalla vita e un segno per chiancora non comprende.Grazie Francesco, amoremio, cercheremo di meri-tare la tua fiducia.

NASCE FRANCESCO, UN INNO ALLA VITA!continua da pagina 1

fatti veri e meravigliosi delsuo amore senza limiti nel-la sua morte e nella sua ri-surrezione, ci interpella.Chiede da noi una rispostache superi le parole vuotee il puro sentimentalismo,una risposta dal profondodel nostro cuore, vissutanella coerenza della vita.La risposta più perfettaall’amore divino del SacroCuore di Gesù fu quella diMaria, dal suo cuore im-macolato, coerente in asso-luto. Nella festa di que-st’anno, chiediamo a Gesùla grazia di accoglierlo cosìe di vivere felici nel suoamore. Amen.

IL CUORE DI GESÙ CHIAMA...

Page 8: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

Attività

8

PRIME COMUNIONI 2016Gruppi del 1° Maggio(Catechiste: Silvana eMaria Grazia - Ada edEnrico)Alagna Matilde Barile Matilde Barile Melissa Belfiore SimoneBelfiore Ludovica Bitti AlessioBoccacci Gabriele Caporale Fabiana Caradonna Alberto Caradonna GaiaCaradonna Giorgia Carai Lorenzo Cardia AlessandroCarones Marta Chiappini Gabriele Comegna MarcoDe Santis FrancescoDiodati LorenzoFerrante Giulia Giraldi AuroraGraziosi Martina Grilli Cristina Lanzillo DamianoMancini AlessandroMiccio Croce Jose David Nardocci Serena Nardocci Simone Navarra CristianoOrlandi Giordano Peluso Giulia Scacchetti MartaScarpino Michele Stefanini SamueleTufano Cristian Venditti GabrieleViola Giordano

Gruppi del 15 Maggio(Catechiste: Adriana,Beatrice e Lucia)Agostini Ilaria Aloe GiuliaAmoroso NoemiBarone SaraBarone SofiaBenedetti MartinaBoni DanielBordi ValerioBorzi Simone Brumat AuroraCatufa AlessandraCunsolo Andrea QuintinoCunsolo Sandro RosarioFabrizi SerenaFerraioli RaffaeleFicano StellaFileni RiccardoFioravanti Luigi Franco Sara

Fusilli IlariaImperato ChristianIncredibile LauraLandi ValeryLuttazi GiulioMocavini LucaNesticò ArielPastuszek HelenaPernice AntonioPintus Gabriele Ricci MatteoRocchi ValerioRuma EdoardoSambucci MarcoSpinillo AngelicaStracci GinevraVenturini AuroraZanecchia Giorgia

Gruppi del 22 Maggio(Catechiste: Annagrazia,Mariantonietta e Maddalena)Agnelli EneaAntonazzo MattiaBattilocchi GiordanoBenzon LeandroBoldrini AzzurraBolli BeatriceBolli EmanueleBolli VittoriaBova AngelicaCacciotti ChiaraCappioli CarlottaChakra GiuliaConte FilippoDe Angelis EmanueleFaraoni LorenzoFaraoni MartinaFratta LorenzoFratta MattiaGarbini CassandraGervasi FedericaGiallanza AsiaLibero AnitaLubrano Di Giunno GaiaManganiello Martina

Martini SofiaMascarucci ClarisseMoglioni MatteoOrtu RebeccaPanella SaraPaolone GiuliaPolidori MatteoQuaresima SofiaRossi ChiaraScuderi GianlucaSikora AzzurraTafi SusannaTortora GiovanniValente Noemi

Gruppi del 29 Maggio(Catechiste: Sr Teresa e Sr Norma)Campaci AlessiaCaratelli GiuliaCaruso EmanueleCiani Gabriele ArcangeloCosta EmanueleCosta Francesco

Davoli GemmaDe Carolis DanieleEugeni LucaFeola LucaFiccadenti AlessandroFlore SiriaLarocca IvanoMarinangeli Francesco Mattei ValerioMorasca MattiaMotzo Giovanni PaoloPiergentili Marco Piernovelli AlessioProietti GiorgiaRini SaraRomanelli ElisaSale GiuliaSale LucaSchembri ElenaScognamiglio CristianSpalvieri AuroraTeloni AndreaTrisi SimoneTroiani Alisia

Page 9: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

9

La Voce sul mondo

La strage degli innocentiMondo e Missione - aprile2016Morire camminando perstrada, al mercato o sull’au-tobus sotto il fuoco di un’e-splosione improvvisa, disar-mati. È agghiacciante il re-port pubblicato appena tregiorni fa dall’associazioneAction on Armed Violence(AOAV) che fotografa connumeri e percentuali unacrescita del numero di civilimorti a causa di armi esplo-sive.L’escalation della violenzarincara la dose per il quartoanno consecutivo e nel 2015(anno al quale si riferisce lostudio) registra un numerospaventoso, 33mila 307 fe-riti e vittime da conteggiaretra la popolazione civile, benil 54 per cento in più rispettoal 2011.L’anno scorso nel mondosono stati 2.170 gli incidenticausati da ordigni che nelcomplesso hanno mietutopiù di 43 mila vittime di cuiil 76 per cento erano perso-ne civili. Questo dato sale al92 per cento nel caso di at-tacchi portati a termine inaree densamente popolate.Nonostante i morti o i feriticausati da armi esplosivesiano “solo” il 2 per cento inpiù rispetto al 2014, però, ri-spetto a due anni fa è au-mentato nettamente il nume-ro di persone colpite in at-tacchi suicidi, che hannoraggiunto il numero di9.205, esattamente il 67 percento in più rispetto ad inci-denti simili nei dodici mesiprecedenti.

––––––––Oms: oltre 3 miliardi di personea rischio malariaAvvenire - aprile 2016Nonostante i progressi degliultimi anni, con la mortalitàdiminuita del 60% dal 2000a oggi e lo status di “malariafree” ottenuto dall’Europapochi giorni fa, 3,2 miliardidi persone sono ancora a ri-schio di contrarre la malat-tia, che fa più di 400milamorti ogni anno. Lo ricordal’Organizzazione Mondialedella Sanità (Oms). Secondo

il rapporto pubblicato l’o-biettivo di eliminare la ma-laria da almeno 35 Paesi en-tro il 2030 proclamato l’an-no scorso è raggiungibile.Sono otto i Paesi fuoridall’Europa che nel 2014hanno riportato zero casi,mentre altri otto ne hannoavuti meno di cento e 12 tracento e mille. Lo scorso an-no sono però stati riportati214 milioni di nuovi casi in95 Paesi.

––––––––Quasi 20 mila battezzati a Pasqua nella comunitàcattolica cinese Agenzia Fides - aprile 2016 Quasi 20 mila battesimi sonostati celebrati a Pasqua (esat-tamente 19.615) nelle diver-se comunità cattoliche dellaCina continentale. Secondola statistica realizzata e pub-blicata da Faith dell’He Beiper il nono anno consecuti-vo, di cui è pervenuta notiziaa Fides, si rileva che il nu-mero è aumentato legger-mente rispetto all’anno scor-so e che la maggior parte deibattezzati sono adulti. Co-munque la Pasqua non è l’u-nico momento in cui si cele-brano i battesimi, inoltre èstato impossibile raccoglierele statistiche di tante comu-nità, per cui le cifre indicatenon sono complete.La provincia dell’He Bei,considerata la roccaforte delcattolicesimo in Cina, è dinuovo in cima alla lista peril maggior numero di battez-zati, 4.063, mentre la pro-vincia nord-orientale di JiLin ha avuto l’aumentomaggiore, con 775 battesi-mi, 5 volte più dell’annoscorso.

––––––––Trent’anni di formazione al dia-logo nel Movimento “Silsilah”Agenzia Fides - aprile 2016 Formazione ed esperienza didialogo: questa la propostadel Movimento interreligio-so “Silsilah”, fondato nelSud delle Filippine dal mis-sionario p. SebastianoD’Ambra, del PontificioIstituto Missioni Estere (PI-ME). Come riferisce una no-

ta inviata a Fides, al “Villag-gio dell’Armonia”, fondatodal movimento a Zamboan-ga, ogni anno si organizzanocorsi di dialogo islamo-cri-stiano. Si tratta di una delleattività di base, svolta da ol-tre 20 anni nel villaggio, an-che se i corsi erano iniziatigià nel 1987 e condotti, neiprimi 10 anni, in altri luoghi.“Siamo felici di celebrare il30° anniversario di questoprogramma di formazioneed esperienza sul dialogoislamo-cristiano. Siamo gra-ti a quanti ci hanno aiutatoa mantenere questa iniziati-va che ha formato migliaiadi leader musulmani e cri-stiani di Mindanao e anchedi altre regioni nelle Filippi-ne e in altri paesi” nota p.D’Ambra.

––––––––SIRIA, De Mistura: Siria,400mila morti in 4 anniAvvenire - aprile 2016     “In cinque anni di conflittoin Siria i morti sarebbero400mila, stime molto più al-te di quelle fornite dalle Na-zioni Unite che hanno par-lato di una forbice compresatra le 250mila e le 300milavittime”. Lo ha affermatol’inviato Onu Staffan de Mi-stura in un’intervista alla tvsvizzera. “Questa tragedia”,iniziata nel 2011, “deve fi-nire”, ha aggiunto, precisan-do di non avere prove certeper le sue stime.L’inviato speciale Onu perla Siria ha affermato: “Nonabbiamo risolto tutti i pro-blemi in Siria, nonostante iprogressi raggiunti contro ilDaesh (Isis).

––––––––ITALIA: L’acqua riconsegnata aiprivati Nigrizia - aprile 2016 (diAlex Zanotelli)Quello che è avvenuto il 21aprile alla camera dei depu-tati è un insulto alla demo-crazia. I rappresentanti delpopolo italiano hanno rinne-gato quello che 26 milionidi italiani avevano decisocon il referendum del 12-13giugno 2011 e cioè che l’ac-qua deve uscire dal mercato

e che non si può fare profittosu questo bene.I deputati invece hanno de-ciso che il servizio idrico de-ve rientrare nel mercato, da-to che è un bene di “interes-se economico”, da cui rica-varne profitto. Per arrivarea questa decisione (beffadelle beffe!), i rappresentantidel popolo hanno dovutosnaturare la legge d’iniziati-va popolare (2007) che i Co-mitati dell’acqua erano fi-nalmente riusciti a far discu-tere in parlamento. Il testoapprovato alla camera obbli-ga i comuni a consegnarel’acqua ai privati. Questo è di una gravitàestrema, non solo perché sifa beffe della democrazia,ma soprattutto perché è unattentato alla vita. È infattipapa Francesco che parladell’acqua come «diritto allaVita» (un termine usato incampo cattolico per l’abortoe l’eutanasia). L’acqua è Vi-ta, è la madre di tutta la vitasul pianeta. Privatizzarlaequivale a vendere la pro-pria madre! Ed è una be-stemmia!

––––––––Colera, la malattia della miseria Buongiorno Africa - aprile2016In corso a Lusaka, capitaledello Zambia, la più grandecampagna di vaccinazioneper il colera mai intrapresa.Si prevede di vaccinare piùdi mezzo milione di personeper via orale, nel tentativo dicontenere l’epidemia che haavuto inizio nel mese di feb-braio ed ha colpito soprattut-to le baraccopoli ai marginidella città. All’inizio di aprilesi contavano un totale di 664casi e 12 morti nella sola Lu-saka. E l’epidemia era (ed èancora) in espansione.Il colera colpisce periodica-mente tutte le grandi mega-lopoli africane come Luan-da, Kinshasa, Lagos. Lacausa vera è la miseria, l’in-curia di chi dovrebbe rende-re vivibili le baraccopoli coninvestimenti e urbanizzazio-ni, la mancata prevenzionecon investimenti sui tessutiurbani.

Page 10: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

10

La Voce con un po’ di sentimento

sto sarà possibile: dobbia-mo solo preparare la stra-da», ha auspicato VirginiaCoda Nunziante, presidentedel mondo pro-life italiano.Il primo momento dellagiornata è stato dedicato al-le testimonianze. Sul palcoallestito sul luogo dell’ap-puntamento, alcune donnehanno raccontato le lorotravagliate storie di mater-nità e l’accoglienza chehanno ricevuto nella Chiesanonostante il loro errore diaver visto nell’aborto unasoluzione ai loro problemi.La Misericordia si esprimeanche nel sacrifico di madriche scelgono di far nascerei figli piuttosto che curarsimettendo a rischio la vita diquesti ultimi. Finito il mo-mento delle testimonianze,abbiamo iniziato a marciareverso piazza San Pietro,

luogo di riferimento del no-stro legame filiale alla SedeApostolica. Il fiume di gen-te composto da associazio-ni, movimenti, seminaristi,presbiteri giovani e meno,ecc..., un intero popolo uni-versale come universale èla Chiesa (i manifestantiprovenivano da ben 29 pae-si), ha protestato pacifica-mente contro un pensierodominante che presenta l’a-borto come un diritto, masoprattutto ha espresso una-nimemente la gioia della vi-ta attraverso canti, suoni ditamburi e chitarre, la pre-ghiera del santo rosario in-tervallata da canti mariani,inneggi a Gesù e al Papa ecori da stadio come “Chinon salta non è di Maria”.Oltre che la presenza diesponenti del Family Daycome Massimo Gandolfini,

Mario Adinolfi e la giorna-lista e scrittrice CostanzaMiriano, ci sono state altrefigure di spicco, fra cui i“quattro leoni” della ChiesaCattolica il cardinal Ray-mond Leo Burke e i vesco-vi Mons. Luigi Negri, Atha-nasius Schneider e MarcoAgostini, pastori esemplarila cui presenza ci ha rincuo-rato a continuare con corag-gio nella strada intrapresa,come lo stesso Papa Fran-cesco ci ha invitato a faresubito dopo la preghiera delRegina Cæli. Forti dell’in-coraggiamento del SantoPadre, in questo Giubileosegnato dall’approvazionedel ddl Cirinnà, vogliamocontinuare la nostra batta-glia attingendo da MariaSantissima e dalla DivinaMisericordia il dono dellaperseveranza per riafferma-re l’integrità della fede, ga-ranzia della difesa dei valorida sempre inscritti nella no-stra coscienza e così esserecostruttori di un futuro dipace. Forse i nostri gover-nanti continueranno a farel’orecchio da mercante, mail Padre che vede la nostrafedeltà, ci ricompenserà almomento opportuno. Nonè più tempo di barricarsinelle chiese. Usciamo congli amici con i quali condi-vidiamo esperienze di fedein Gesù, con loro percorria-mo le vie delle nostre città,testimoniamo Cristo. Que-sto è tempo di coraggio…Andiamo, annunciamo, te-stimoniamo!

MARCIA 2016: TESTIMONI DI MISERICORDIA PER LA VITAGian Domenico Daddabbo

SERVIRE ALL’ALTAREPaola Bernardi

ll’indomani del Fa-mily Day al CircoMassimo, ancora

una volta si è svolta a Romala Marcia per la vita. Pro-prio nella solennità dell’A-scensione in cui contem-pliamo la vita umana innal-zata accanto a Dio con l’a-nima e con il corpo nellapersona di Gesù, il popolodella vita si è riversato apiazza Bocca della Veritàper manifestare contro leinique leggi sull’aborto cheprotraggono ancora oggi ungenocidio silenzioso. «Stia-mo cercando di puntare sul-la presenza dei giovani: èda loro che deve partire laformazione della culturadella vita. Mi piacerebbesentirli dire convinti chesarà questa la generazioneche abolirà l’aborto in Ita-lia. Sono convinta che que-

ome la conchiglia,anche noi per servireil Signore dobbiamo

prima di tutto ascoltare, fareattenzione, isolarci da queirumori che interferisconocon il nostro servizio.È racchiuso tutto nel gestosimbolico del lancio delleconchiglie in mare, il primomomento di preghiera peri ministranti incentrato sultema “Sei fatto per amare”che si è svolto a Marina diCerveteri il 23 aprile scorsonell’ambito della giornatadiocesana per i giovani mi-nistranti, quest’anno orga-nizzata dalla parrocchiaSan Francesco d’Assisi.All’incontro hanno parteci-pato, tra gli altri, alcunichierichetti della nostraparrocchia che, guidati dalministro straordinario En-zo, hanno condiviso congioia ma anche vivo inte-resse tutte le belle iniziativepromosse dagli educatori diCerenova.La prima occasione di di-

vertimento, ma anche disimpatica sfida, ha consen-tito ai ragazzi di ricordareogni singolo momento del-la celebrazione eucaristica(dai riti di introduzione, al-la liturgia della parola e poialla liturgia eucaristica e si-no ai riti di comunione e diconclusione): si sono for-mati quattro gruppi chehanno ideato (e poi cantatotutti insieme) l’elenco deiloro nomi accompagnatidalla melodia di un cantoreligioso.Ma, per ascoltare gli inse-gnamenti del Signore, dob-biamo prima di tutto fer-marci e fare silenzio… edecco allora i ragazzi che,durante il percorso sino allariva del mare, completa-mente bendati ed in totalesilenzio, cercano di indivi-duare la provenienza dellepreghiere che gli educatori,a turno, recitano dai quattroangoli di una piazza.Mettersi al servizio di Dio,ma anche degli altri, richie-de, oltre la capacità diascolto, quella di saperguardare tutte “le necessità

dell’altro, non solo quelleche ci vuole mostrare, maanche quelle che lui na-sconde perché ha paura”,come ripetuto nella pre-ghiera iniziale.Allo stesso modo, per ‘al-lenare’ all’osservazione diciò che ci circonda, i ragaz-zi, mentre raggiungono apiedi il litorale, hanno do-vuto individuare quanto ap-pariva estraneo ai loro oc-chi: una volta era uno sban-dieratore al semaforo, un’al-tra volta, invece, un uomoin bicicletta con una ma-schera a forma di farfalla…L’entusiasmo ha coinvoltotutti, grandi e piccoli, inquesta catechesi dove mo-menti di allegria e di giocosi sono alternati a riflessio-ni e a preghiere; ed il mes-saggio della giornata haavuto un significato nuovo:servire Gesù non vuol diresoltanto svolgere un servi-zio sull’altare, “quanto am-pliare gli spazi dell’acco-glienza della forza creatricedi Dio affinché possa agirein noi suscitando e orien-tando le nostre azioni”.

Il ruolo dei ministranti, al-lora, non si conclude neitanti compiti da svolgeresull’altare (come recita ilcanto conclusivo che haanimato la Santa Messa al-la presenza del Parroco,Don Domenico, e don Fe-derico, responsabile per levocazioni della Diocesi),ma è anche annuncio delservizio e così “un testimo-ne per la gente tu sarai”.

A

C

Page 11: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

GRATI AL SIGNORE

♥ PEDERIVA FABRIZIO e PESCE ROMINA, matrimonio il 2 aprile 2016

♥ PELUSO GENNARO e LABBADIA ANITA, 50° di matrimonio il 3 aprile 2016

♥ ALFERONI CLAUDIO e CUCCHIARALE RITA, 50° di matrimonio il 16 aprile 2016

♥ CIUFOLETTI ROBERTO e ALESSANDRINI MARISA, 50° di matrimonio il 21 aprile 2016

♥ RAVEGGI ANDREA e REDI ALESSANDRA, 25° di matrimonio il 7 maggio 2016

♥ MURANELLI GIOVANNI e AMATO ANGELA, matrimonio il 7 maggio 2016

♥ RAGGIO ROBERTO e BIZZACCARO MARIA TERESA,25° di matrimonio il 13 maggio 2016

♥ NESTICÒ ANDREA e RELLA TATIANA ANNA RITA, matrimonio il 15 maggio 2016

RINATI IN CRISTO

★ PACIOTTI LAURA, battezzata il 26 marzo 2016

★ TRISI MATTIA, battezzato il 26 marzo 2016

★GIAMPIETRI VITTORIA, battezzata il 3 aprile 2016

★CAPRODOSSI ANDREA, battezzato il 3 aprile 2016

★ FERRETTI EMMA, battezzata il 3 aprile 2016

★ FABRINI AURORA, battezzata il 3 aprile 2016

★CADEDDU LIVIA, battezzata il 23 aprile 2016

★DI BONIFACIO PIETRO, battezzato il 23 aprile 2016

★ RAMUNNO MARIA EMMA, battezzata il 24 aprile 2016

★ AGRESTINI DILETTA, battezzata il 7 maggio 2016

★ POLESE LORENZO, battezzato il 21 maggio 2016

★D’AGOSTINO GIOVANNI, battezzato il 21 maggio 2016

★ POLIDORI FRANCESCO, battezzato il 22 maggio 2016

★ LUCANTONI ASIA, battezzata il 22 maggio 2016

La Voce con un po’ di sentimento

11

RIPOSANO IN PACE

✠ LA TORRE DOMENICO, di anni 70, funerale il 17 marzo 2016

✠ TOZZO TERESA, di anni 96,funerale il 17 marzo 2016

✠ RITECCHI ANGELO, di anni 74, funerale il 21 marzo 2016

✠ RIONDINO COSIMO, di anni 72, funerale il 22 marzo 2016

✠ PARIS ALDO, di anni 76, funerale il 24 marzo 2016

✠ PAVONE MASSIMO, di anni 52,funerale il 7 aprile 2016

✠ PORCU ALBERTO, di anni 68,funerale il 12 aprile 2016

✠ PORCINI ERNESTA, di anni 95, funerale il 22 aprile 2016

✠ RIZZI LUCIANA, di anni 83,funerale il 26 aprile 2016

✠ UNALI MARIA, di anni 69,funerale il 17 maggio 2016

✠ QUARESIMA PIETRO, di anni 66,deceduto il 20 maggio 2016

✠ CANAFOGLIA LILIANA, di anni 85, deceduta il 21 maggio 2016

ia libera definitivadella Camera allalegge sulle unioni ci-

vili. Il testo è stato approva-to a Montecitorio con 372voti a favore, 51 contrari e99 astenuti (108 assenti avario titolo).Forte applauso dai banchidei fautori della legge egrande festa negli ambientidegli attivisti promotori del-la stessa.Ma anche fiumi di parole,fra le quali: diritto, ricono-scimento, legge, costituzio-ne, fiducia, coraggio, rinvio. Termini di riferimento benprecisi, che però stranamen-te suonano spuri. Mi spiego.Quando intorno a una que-stione che, ricordiamo, at-tiene ben oltre all’ambitosociale, non si coagula unaadesione pressoché totale,c’è il rischio di veder vani-

ficati gli sforzi per conferirepoi patinatura dorata al ri-sultato ottenuto. E mi chiedo: È solo unaquestione di numeri ciò chedeterminerà la svolta di unPaese evidentemente ancoratradizionalista, nonostante“l’europeizzazione” e le in-clinazioni moderniste delsuo governo?Però intanto si è votato (conla blindatura della fiducia,ricordarlo è d’obbligo) edora abbiamo un risultato chenon soddisfa neanche i vin-citori.Ma a noi, oggi, a bocce fer-me, al di là del risultato, checomunque c’è stato, sta acuore evidenziare lo stilepolitico di oggi che perse-gue una metodologia fretto-losa al limite dell’arroganza,che ha come unico risultatoquello di abbattere le certez-

ze umane in nome di una in-vocata “redistribuzione” deidiritti.Esigenza sociale, da sem-pre appannaggio delle si-nistre, che ha d’altra partepermeato ormai buona par-te dell’opinione pubblica.Non solo. È divenuta ilperno sul quale ruota l’in-tero andamento sociale:dalla scuola, alla sanità, al-la cultura e via dicendo.Quintessenza della demo-crazia e che, in sé, comeprincipio assoluto, non sa-rebbe un male.Esempio. Se uno non crede“che oltre duemila anni faun Bambino nasceva in unagrotta”, deve essere tolleratala sua diversità di pensiero.Ma il fatto è che si va più inlà, fino a ribaltare i terminidella tolleranza stessa: il“tollerato” a sua volta, nonpuò essere messo in condi-zione di tollerare che qual-cun altro creda “che unBambino nasceva in unagrotta”, in nome di una ri-

dicola politically correct. Insomma si pretende chedebba esserci un pensierounico confezionato su mi-sura per l’oggetto della no-stra tolleranza, con buonapace proprio dello spirito didemocrazia di cui sopra.Se così è, e io credo che losia, non lamentiamoci poidella deriva sociale nellaquale ci dibattiamo. Dei Va-lori perduti strada facendo,dei rigurgiti di violenza so-ciale di ogni tipo, equant’altro. Affrontiamo atesta alta e coraggiosamenteil nostro futuro che è tuttoin salita, anche perché spes-so è l’umanità che sceglie distare a valle. Attenzione, questo non per-ché oggi si riconosca a dueconviventi di poter essere re-gistrati ufficialmente comecoppia. Non è il significatodell’azione in sé, che potreb-be trovare tutte le giustifica-zioni di questo mondo.È il modus operandi colquale si sono stravolte e si

Unioni civili e dintorni

VSottoVOCE RUBRICA

di Marisa Alessandrini

Page 12: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

In occasione del CorpusDomini (Festa dell’Eucari-stia), Domenica 29 maggio2016, al termine della SantaMessa delle ore 19,00,uscirà la processione con ilSantissimo Sacramento.Il percorso previsto è il se-guente: chiesa parrocchiale, viadei Fiordalisi, viale Me-diterraneo, via dei Narci-si, via dei Campi fioriti,vie delle Margherite, viadelle Orchidee, via dei

Fiordalisi, chiesa parroc-chiale.Un caldo invito a parteci-pare e a collaborare (inparticolare si invitanoquanti abitano lungo lestrade del percorso indi-cato ad abbellire balconie finestre con luci, drap-pi, nastri e fiori...)GRAZIE, con la Benedi-zione del Signore!

Il ParrocoDon Giuseppe Colaci

Programma Eventi

12

PARROCCHIA SACRO CUORE DI GESÙ – LADISPOLIXXIV FESTA DEL SACRO CUORE“TESTIMONI DI MISERICORDIA”

Da venerdì 27 Maggio a venerdì 3Giugno: OMAGGIO AL SACROCUORE da parte delle realtà e deigruppi parrocchiali (nella Santa Messadelle ore 19,00)

VENERDI 3 GIUGNO 2016Mattina: montaggio stands e palcoSerata:- ore 19,00: CELEBRAZIONEEUCARISTICA NELLA SOLENNITÀDEL PATRONO e atto di RIPARAZIO-NE  al Sacratissimo Cuore di Gesù.- ore 20,30: Cena comunitaria- ore 21,30: “Stasera ci divertiamoin famiglia” esibizione dei gruppi erealtà parrocchiali.

SABATO 4 GIUGNO 2016Mattina: allestimento stands- ore 11,00 – 13,00: Giochi di piazza(a cura della Pastorale Giovanile)Pomeriggio:- ore 15,00 – 17,00: tornei di biliardi-no, ping pong, tiro alla fune, corsa etanti altri giochi (a cura della Pasto-rale Giovanile);- ore 17,00: intrattenimento con Ro-sanna e Mario

Serata:- ore 19,00: SANTA MESSA- ore 21,30-23,30: spettacolo musica-le del gruppo “DISCORING”.

DOMENICA 5 GIUGNO 2016

Mattina: apertura stands- ore 9,00 e 11,00: SANTE MESSEPomeriggio:- ore 15,00 – 17,00: tornei di biliardi-no, ping pong, tiro alla fune, corsa etanti altri giochi (a cura della Pasto-rale Giovanile);- ore 17,00 Associazione catapulta tea-tro circo: danza su trampoli e labora-torio di arti circensi, intrattenimentoper bambini.- ore 19,00: SANTA MESSA

Serata:- ore 20,00: intrattenimento con Ro-sanna e Mario e premiazione dei tor-nei.- ore 21,00: esibizione di ballo dellapalestra Puravida.- ore 21,15: 2^ “ecosfilata”: dal rici-clo alla creatività (costumi medieva-li). Durante la serata avverrà la pre-miazione della Ecosfilata. Con la partecipazione del cabarettista:OSCAR BIGLIA e altro.- ore 23,00: estrazione della lotteria - ore 23,30 fuochi d’artificio.

Nel corso della manifestazione sarannopresenti stands con pittori e artigiani.

Durante la Festa funzioneranno: stands gastronomici; stands giochi e gonfiabili

per bambini; altri stands parrocchiali e bancarelle di commercianti

continua da pagina 11

Buona Festa patronale 2016 a tutti!!

continuano a stravolgere lestesse regole del gioco so-ciale, che non produceneanche più, purtroppo, névincitori né vinti.Questo banco di prova delleunioni civili ha acceso un ri-flettore proprio sul modocome sono impostate e ge-stite le contrapposizioniideologiche. Sulla violenzacon la quale sono condottele varie dispute, e questo cifa riflettere sul fatto che, ol-tre le cinquecento vere guer-re in giro per il mondo, cene sono sicuramente altret-tante mantenute formalmen-te nell’alveo della pseudoconvivenza civile. Basta accendere la televisio-ne e assistere a un talk show.Oppure leggere certi articolidi stampa. O peggio cedereal chiacchiericcio dei social.Certo, le parole non uccido-no, ma i coltelli di carta, co-me vengono chiamati, rie-scono ad affondare le lorolame talmente in profonditàche spesso fanno soccom-bere al pari delle armi dafuoco.È stata anche coniata unaprecisa locuzione, una spe-cie di figura allegorica, lacosiddetta macchina delfango, che sta ad indicareazioni poste in essere perdelegittimare il prossimoche viene preso di mira.Abbiamo riflettuto su tuttoquesto perché l’approvazio-ne di questa legge sulleunioni civili arriva a coro-namento di un percorso diguerra sul quale ancora nonsventola la bandiera biancadella resa né di una fazionené dell’altra. A mio avvisoè ancora guerra aperta. No-nostante la votazione (noncerto plenaria, come avreb-be dovuto essere, vista laportata della materia), no-nostante l’attenzione deimedia, nonostante il tripu-dio pervenuto da più parti.Una legge che s’ha da fare,diceva qualcuno. Costi quelche costi. Giusto. Peccatoche per il conto alla fine do-vremo fare alla romana, eciascuno pagherà la sua par-te anche se non si è neancheseduto a tavola.

FESTA DELL’EUCARISTIA: PROCESSIONE 29 MAGGIO

Page 13: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

Una settimana, quella dell’accoglienza a Ladispoli della Madonnapellegrina di Fatima, pensata e attesa già dal settembre 2015,poi la concomitanza “forzata” della sagra del carciofo sembrava

far passare in sordina l’evento. Al confronto dei cinquecentomila cheogni anno affollano la fiera nazionale della nostra città, ogni altro avve-nimento sembra svanire.E invece… il tam tam del popolo di Maria, aiutato da una tempestiva

e buona pubblicità ha fatto sì che domenica10 aprile all’arrivo della Celeste Pellegrina, cifossero più di duemila persone, presso leSuore Missionarie Figlie del Calvario alMiami, luogo scelto per l’arrivo. Incorag-giante il saluto del vicesindaco avv. GiorgioLauria che ha sottolineato come la settimanacon la Madonna di Fatima “può portare gli

uomini e le donne di oggi a fare delle soste, ariprendere a pensare, a comprendere… che

di Dio non si può solo parlare; cioè si puòsentire il desiderio di dare del ‘tu’ a Dioattraverso l’incontro misterioso dellapreghiera in cui facciamo esperienza diparlare non tanto ‘di Dio’ ma parlare ‘aDio’”. Perfettamente a suo agio la pre-senza paciosa di mons. Lino Fuma-galli, vescovo di Viterbo, che haincoronato la statua e le ha posto trale mani la corona del rosario donatalea suo tempo da Papa San GiovanniPaolo II. Durante l’omelia della Messadon Lino, prendendo spunto dalla vi-sita della Madonna, ha parlato dellasolitudine di tanti, auspicando che:“anche al cento anziani di Ladispoligli iscritti si organizzino a gruppi ditre e vadano a trovare qualche an-ziano immobilizzato per tenerglicompagnia”.Dopo l’apoteosi dell’arrivo, pensavo

che nel susseguirsi dei giorni “feriali” la presenza dei fedeli diminuisse,e invece, ho capito già da lunedì, che quella delle duemila persone sa-rebbe stata la cifra minimale quotidiana di tutto l’ottavario. Dopo lasorpresa iniziale per il flusso continuo di gente, l’organizzazione in-terna della parrocchia ha tarato al meglio il proprio intervento, svol-

I

Brevemente un excursus: il lunedì sera mons. Paolo Gilardi, inqualità di Assistente nazionale del movimento mariano mes­saggio di Fatima, ha saputo delineare un quadro chiaro e com­pleto dei contenuti dalle rivelazioni della Madonna ai trepastorelli nelle sei apparizioni del 1917. Mons. Luigi Marrucci ,Vescovo di Civitavecchia, nell’intervento di martedì 12 sera hatratteggiato alcuni elementi propri di “Maria, donna della spe­ranza”. Sottolineando la necessità di sperare per mezzo di lei, inquesta epoca spesso disperata. Ha commosso tutti il vescovoDiego Bona, pastore emerito di Saluzzo in Piemonte, già nostrovescovo, che dall’alto dei suoi 90 anni d’età e d’esperienza, par­tendo dal tema di “Maria, Madre della Misericordia”, ha esortatopiù volte con la frase paolina: “Lasciatevi riconciliare con Dio!”.Giovedì sera la permanenza graditissima di mons. Antonio Buon­cristiani, arcivescovo di Siena­Colle Val d’Elsa­Montalcino, egli,con la sua riflessione su “Maria e il tempo di Pasqua”, ha per­messo di riflettere sul messaggio “di morte e risurrezione” in­carnato dalla Madonna, madre testimone del Figlio Gesù, eriproposto per la nostra società contemporanea attraverso la te­stimonianza di ogni cristiano, magari devoto di Maria SS.ma.Infine venerdì 16 sera ha presieduto la santa messa, concele­brata da alcuni sacerdoti della Vicaria e della Diocesi, mons. Al­berto Mazzola, parroco a Ladispoli e vicario generale, che hasottolineato come di ogni grande uomo si dice che abbia avutouna grande donna affianco, “ciò è avvenuto in maniera unica inGesù nel suo rapporto con Maria”. A seguire dopo l’Eucaristiaun concerto mariano con la partecipazione di quattro cori: adultie ragazzi del Sacro Cuore, più quelli della parrocchia Santa Mariadel Rosario e di San Giovanni Battista. Una serata notevole di ri­flessione mariana e di preghiera in musica e canto.

Don Giuseppe Colaci

10-17 APRILE 2016 UNA SETTIMANA DI GRANDE SPESSORE SPIRITUALE

Page 14: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

II

Ladispoli accoglie laMadonna diF atima

gendo in maniera encomiabile il servizio di assistenza ai pellegrini.Le mattinate si sono svolte secondo programma con la presenza di variecategorie. Molto suggestiva quella di martedì 12 con la chiesa gremitadi persone in uniforme, ad ascoltare e pregare il santo rosario meditato.Da sottolineare la bella partecipazione dei bambini e ragazzi, oltre chenelle due mattine previste per loro, il giovedì 14, con gli iscritti al cate-chismo e il venerdì 15 con i ragazzi delle scuole comunali e della scuolacalcio, in realtà la loro presenza è stata evidente anche nelle altre matti-nate. Commovente la partecipazione di anziani e malati mercoledì 13. I pomeriggi sono stati illuminati dall’adorazione eucaristica con la chiesasempre gremita di persone accorse per adorare la bianca Eucaristia evenerare la bianca Signora.Il culmine di ogni intensa giornata di preghiera è stato toccato dalle duepartecipatissime celebrazioni eucaristiche, del mattino alle ore 8,30 edel pomeriggio alle ore 18,30. Diversi i sacerdoti che si sono avvicendatinella messa mattutina e lo stesso per quella del pomeriggio presiedutaogni giorno da presuli e personalità ecclesiastiche.Molto apprezzate le meditazioni mariane sui temi prestabiliti, propostedai medesimi celebranti al termine dell’Eucaristia serale.Dopo una settimana di grandi numeri, era prevedibile che la chiesaparrocchiale non sarebbe bastata a contenere tanti fedeli. Per questomotivo le messe del sabato sera e della domenica mattina sono statecelebrate all’aperto. Notevole l’organizzazione dei tanti volontari dellacomunità del Sacro Cuore che hanno attrezzato il tratto anonimo divia dei Fiordalisi, trasformandolo in una grande e accogliente basilicaa cielo aperto.A presiedere la santa messa di sabato 16 era stato chiamato don AntonioColuccia, un “prete di strada” vocazionista, che ha trasfuso nella grandeassemblea presente tutto l’entusiasmo della sua giovane età, incorag-giando a una scelta chiara e convinta di Gesù Cristo attraverso i poverie gli esclusi della società. Infine la celebrazione conclusiva di domenica17 alle 11 è stata concelebrata dal parroco e da don Giorgio Woodall,che dismette ogni fine settimana la casacca dell’accademico e aiuta inparrocchia.Molto suggestiva la fiaccolata di sabato notte, dove moltissimi devotihanno accompagnato la venerata statua della Madonna di Fatima perle vie del quartiere Cerreto. Al termine di una settimana così intensa, in cui ogni giorno si è pregatocomunitariamente per almeno sei ore, con tante intenzioni richieste almomento o già conosciute, mi sento di esprimere due auspici:Anzitutto che un’esperienza così ricca non si riduca soltanto a belleemozioni, ma diventi capacità di far fruttificare tanta grazia di Dio con

una vita cristiana autentica attraverso l’impegno a nutrirsi di più dellaParola di Dio e dei Sacramenti. Poi, per i molti che si sono affacciati inchiesa spinti da bisogno o curiosità, sappiano far tesoro di questa op-portunità del passaggio di Dio nella loro vita, per l’intercessione diMaria, e rimangano in un cammino cristiano sereno e convinto.Infine una considerazione: se lo scopo dichiarato nell’organizzare tale ot-tavario di grazia era di dare spessore spirituale al tempo di Pasqua, chespesso passa in sordina, dopo il grande impegno quaresimale e della set-timana santa, posso dire che l’obiettivo è stato centrato perfettamente. Infatti, abbiamo vissuto un’altra settimana santa.

La bianca Signora di Fatima è venuta da lontano. Un viaggiolungo, con più mezzi di trasporto. E quando Lei si preparavaa cominciare il suo viaggio, noi eravamo già entrati in

fibrillazione. Noi, lo zoccolo duro di questa Parrocchia Sacro Cuoredi Gesù, quello su cui ricadono gli oneri di ogni attività parrocchiale.Ma alla fine anche gli onori.Una settimana fortemente spirituale, vissuta però nell’alveo decisa-mente concreto delle incombenze ordinarie e straordinarie con le qualiun evento come questo ci ha obbligato a misurarci.E anche se ce l’abbiamo messa tutta, oggi, siamo qui a chiederci: Cela siamo cavata? Forse, la risposta migliore ci viene dalla gente … un fiume in pienache si riversava in chiesa in modo continuo, fino a lambire lo spazioantistante l’alloggiamento della Madonna…A tratti mi sorprendevo a osservare tutti quei volti… uomini e donne,bambini, anziani, invalidi, malati nel corpo, ma anche nell’anima… etutti, allo stesso modo, vogliosi di aprirsi, certi di aver trovato final-

mente quella spalla su cui posare la propria testa, o un cuore cui poteraffidare un dolore troppo grande da portare da soli… È una giovane donna quella che mi si avvicina. Forse il suo dolore ètroppo grande da portare. Non le basta aver parlato con la statua dellaMadonna. Invece è stata proprio lei che, in qualche modo, le ha fattotrovare il coraggio di parlarne. Così mi trovo a raccogliere le sue paroleche grondano dolore… - ho perso un figlio due mesi fa… ed io, stu-pidamente, non posso far altro che allungarle una immaginetta e con-dividere la sua angoscia. Ma il fatto di aver parlato con qualcuno delsuo dramma ha fatto il miracolo. Il piccolo, grande miracolo di chi ri-trova speranza sorreggendosi a qualcun altro. Quante povertà umane, quanto dolore, quante speranze sono statecaricate su quella delicatissima sembianza mariana!Grazie, Nossa Segnora, per quello che rappresenti e per quello che cidai. Grazie, Signore per quello che hai dato a questa comunità, per il suotramite!

UNA SETTIMANA DI GRAZIA Marisa Alessandrini

Page 15: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

III

Ladispoli accoglie laMadonna diF atima

La Madonna è apparsa a Fatima richiamandoci alla conversione,alla preghiera e alla penitenza, con l’intento di liberarci dai pericoliche minacciano il mondo, a causa dei nostri peccati. Ella infatti,

come Madre, anche a Fatima ci ha indicato la via che porta a suo FiglioGesù, unica nostra certezza di salvezza. Per questo, l’avere ospitato aLadispoli la sua venerata statua pellegrina, proveniente da quel luogo, hasuscitato in tutti noi una grande emozione. Già al suo arrivo, presso ilcortile delle Suore Missionarie Figlie del Calvario, è stata accolta e salutata,con uno sventolio di fazzoletti bianchi, da una moltitudine di persone. Daqui e stata trasportata in processione fino alla chiesa parrocchiale del

Sacro Cuore di Gesù, dove è rimasta dal 10 al 17 aprile. Sicuramente sonostati giorni di grazia quelli che abbiamo vissuto durante la sua permanenzanella nostra Parrocchia. Una settimana, cioè, di preghiera, di devozione edi riflessione, nella quale tutti abbiamo potuto scoprire la tenerezza ed ilcalore della presenza materna della Vergine Maria. Dinanzi alla sua effigie,ognuno di noi ha potuto pregare e confidare, come ad una madre, leproprie incertezze, i propri dolori, le proprie ansie e le proprie speranze.Sono stati migliaia i fedeli che sono venuti nella nostra chiesa per visitarequesta statua itinerante della Madonna, in un susseguirsi di emozioni e dimomenti indimenticabili. Nei loro volti, illuminati dalla bellezza dellaMadre di Gesù, si sono notate espressioni gioiose nel venerarla. Fra loroc’erano anche persone sofferenti, che si mostravano felici di essere vicinia Lei. Particolarmente suggestiva e toccante la fiaccolata invocante laMadonna, al termine della processione finale. Nell’ultimo giorno, primadella partenza della statua, è stata data lettura dell’atto di Consacrazione aMaria. Concludendo questa mia riflessione, credo che sia doverosoringraziare don Giuseppe per averci consentito di vivere questa meravigliosaesperienza nella nostra Parrocchia, per una settimana terra di Maria.

TANTI FAZZOLETTI BIANCHI PER LA MADONNA DI FATIMA A LADISPOLI Enrico Frau

L’evento della statua della Madonna di Fatima che dal Portogalloviene ospitata in una chiesa della nostra città costituisce inprimo luogo una occasione che, seppure legata ad una iniziativa

di una chiesa locale – alla quale va espresso un sentimento di gratitudine– mostra una esperienza umano-spirituale che può raggiungere l’interesseed il cuore non solo dei cristiani o di chi ritiene di esserlo o di praticareuna confessione religiosa ma anche da parte di chi, lontano da unapratica religiosa, può avvertire la necessità di accostarsi al mistero di una“madre” che appare e che può essere mediatrice attraverso l’incontrodella preghiera con il Dio in cui credere: non tanto che Dio esiste, macredere che il Dio raccontato dal Gesù-uomo sia il Dio-amore. Impresadifficile in un mondo in cui (credenti e non credenti) fanno fatica amettere fiducia o a credere in loro stessi, a creare relazioni fiduciarie trapersone che si vedono e si possono incontrare e “toccare”. Stagione del“tecnologico” che registra, però, la diffidenza perfino a toccarsi edincontrarsi, stagione in cui si ama la carità per gli altri “a distanza”secondo la pratiche dell’sms, del bollettino postale o dell’operazionebancaria, tempo in cui attraverso i “social” non solo si fa fatica a“socializzare” ma crescono le conflittualità…Ma la mancanza di “senso” o di “fiducia” può portare gli uomini e ledonne di oggi a fare delle soste, a riprendere a pensare, a comprendere(soprattutto per i cristiani che sono convinti di essere già convertiti…)che di Dio non si può solo parlare; cioè si può sentire il desiderio di daredel “tu” a Dio attraverso l’incontro misterioso della preghiera in cui fac-ciamo esperienza di parlare non tanto “di Dio” ma parlare “a Dio”.E in questa esperienza del parlare “a Dio”, anche attraverso la me-diazione della Madonna che “appare”, gli uomini credenti sannoche la loro preghiera resterà sempre una lotta per giungere adamare di più e meglio chi vive accanto a loro, giorno per giorno; do-vrebbero sapere che il loro parlare “a Dio” è sosta per pregare non soloper loro stessi ma per le loro comunità, per le loro città, per gli uominiche pur non credendo a Dio (che Dio non esiste o potrebbe non esistere)possono essere interessati al senso del vivere: imparare ad amare meglioe di più le persone che incontrano nel sentiero della vita. La settimanadella Madonna di Fatima nella nostra città si celebra all’interno dell’annogiubilare della Misericordia voluto dal Papa che con un atto coraggioso e

profetico vuole rimettere al centro della vita del cristiano l’essenziale pervivere da uomini: il comandamento dell’amore, meglio la libertà di amareil Dio invisibile narrato dall’uomo Gesù per il quale si fa meno fatica acredere che è esistito e la libertà di amare gli altri uomini; una narrazioneche certifica che la morte non ha l’ultima parola, che la vita spesa per gliuomini e le donne per amore ed in libertà può costituire senso del viveree abbondanza di speranza nel tempo difficile del “non senso”, della man-canza “di direzione”, delle barbarie delle guerre regionali e del terrorismoche il non senso provoca, delle crescenti produzioni delle armi, delle ri-costruzioni dopo le guerre fatte da chi produce le armi, dell’incapacità diaccogliere gli altri uomini, della crescente incapacità di redistribuire ric-chezza, dell’onnipotenza sulla terra e sull’ambiente, della continua fiorituradi nuovi diritti senza pensare a quelli degli altri… Allora, il pregare puòdiventare esercizio per migliorare noi stessi, per pregare per gli altri, perchèchi ha responsabilità si rimetta a pensare ed elimini l’afonia o la irrespon-sabilità, per gridare anche al Dio dell’amore che sembra nascondersi ilsuo intervento nella storia: Dio dove sei?…e per proporre anche a noistessi la domanda: dov’è l’uomo? Dov’è la sua umanità? Domanda cheinterpella tutti, nessuno escluso, perchè della nostra vita ne possiamo fareun capolavoro solo se , giorno per giorno, impariamo di più e meglio adamare chi vive accanto a noi. La preghiera, anche quella davanti ad unaMadonna simbolo dell’apparizione narrata da giovani semplici di un pic-colo villaggio del Portogallo può essere luogo per dire che non siamo mi-gliori degli altri e che abbiamo bisogno di Qualcuno e di altri uomini checi insegnano ad amare meglio e di più. D’altro canto, anche chi dice dinon essere credente o chi crede in altri ideali o in altre confessioni religiose,può insegnare ai cristiani etiche raffinate e ad amare meglio. I cristianistessi, in semplicità, possono raccontare che il loro Dio, quello chel’uomo-Gesù lo ha reso visibile, ama il non amabile, è fedele nono-stante le infedeltà, indica il senso oltre la morte che è risposta al male conil bene. Che il loro Dio non è onnipotente ma – secondo la bella espres-sione di P. Ricoeur – onniamante!

ALL’ARRIVO, IL SALUTO Giorgio Lauria, vicesindaco di Ladispoli

Page 16: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

IV

Ladispoli accoglie laMadonna diF atima

Tra le sorprese che Papa Francesco ci ha fatto in questi tre annidi pontificato, dopo essere venuto fin quasi dagli ultimi confinidella terra a Roma per essere il Vescovo della città e il Pastore di

tutta la Chiesa, (l’ultima ce la fatta sabato passato con quello splendidodocumento sulla famiglia), c’è stata quella del Giubileo della Misericordia,un anno particolare di grazia e di benedizione che dà a tutti noi lapossibilità di perdono e di purificazione, rendendoci rifatti amici di Diocome nel giorno del Battesimo.Ho provato un tuffo al cuore quando ho sentito il Papa che lo ha an-nunciato un anno fa e lo ha aperto solennemente I’8 dicembre 2015,perché, essendo molto avanti negli anni e sentendo che è sempre più vi-cino il momento in cui dovrò presentarmi a Dio, ho trovato che era unagrazia particolare per tutta la mia vita.La sorpresa è cresciuta ancora quando ho letto che tutto questo il Papalo proponeva a tutta la Chiesa, perché desiderava che passando per que-sta onda di purificazione e di grazia diventasse davanti al mondo di oggipiù credibile, più semplice, libera non preoccupata di se stessa, un voltoamico della Chiesa.Perché della misericordia e del perdono ne abbiamo bisogno tutti e sefacciamo questa esperienza di immergerci nella misericordia di Dio checi dona il perdono di tutte le colpe attraverso la confessione delle nostredebolezze saremo tutti più attenti ai nostri fratelli che sono in difficoltà,ad aiutare chi è nella necessità, ad incontrare quanti provano la fatica divivere.D’altra parte è il Papa stesso che ce ne dà l’esempio: ricordate come findall’inizio è andato a Lampedusa dove arrivavano i naufraghi delle attra-versate del mare e adesso andrà a Lesbo nel mare della Grecia che è di-ventata una rotta di navigazione molto pericolosa. Ma va nelle carceri,negli ospedali per i disabili, accoglie nella sua casa che non è il palazzoVaticano ma una residenza comune i senza tetto e abbraccia anche co-loro che hanno sbagliato e cercano un approdo per continuare a vivere.Tutto questo diventa possibile e bello se ci lasciamo accompagnaredalla dolcezza, tenerezza e bontà della Vergine Maria Madre della Mi-sericordia.Ho un bellissimo ricordo di quando il nostro Vescovo un sabato del di-cembre passato ha aperto la Porta Santa della Cattedrale: una lunga filache dalla via Trionfale arrivava a La Storta, la Porta che si apre, la genteche entra come un fiume nella Chiesa che è già zeppa e molta gente restafuori perché non c’è più posto e poi la bella celebrazione, l’inizio del-l’Anno della Misericordia, l’invito ad entrare in questo dono di perdonoe di grazia e il coro che continuava a ripetere, come fosse una campanaa martello, il ritornello dell’inno del Giubileo: “Misericordes sicut Pater”,Misericordiosi come il Padre. Mi è risuonato dentro per tutta la notte.

Qual è il volto di Dio? Quale è il suo nome?Nella Bibbia ritorna sovente l’insistente invocazione: “Il tuo volto Si-gnore io cerco, non nascondermi il tuo volto, quando verrò e vedrò iltuo volto?”Sul monte Sinai Mosè sente che Dio gli rivela il fondo del suo essere eproclama la tenerezza divina che trionfa del peccato: Jahwé è un Dio ditenerezza e di grazia, tardo all’ira e ricco di misericordia e fedeltà, checonserva la sua misericordia fino alla millesima generazione, sopportapazientemente mancanza trasgressione e peccato ma non passa la spugnasul peccato: lascia che le conseguenze si facciano sentire sul peccatorefino alla terza e la quarta generazione e ciò dimostra la serietà del peccato.Ma la sua misericordia conserva intatta fino alla millesima generazione,lo fa presentare all’infinito.(Es 33,19).Ma nessuno ha mai visto Dio e nella sua tenerezza Dio manda il suo Fi-glio perché, diventato come noi uomo nel seno di Maria Vergine, facciavedere con le parole e con i gesti fin dove arriva la misericordia di Dio,e troviamo nel Vangelo il perdono dell’adultera quando Gesù fa caderele pietre da quelli che la accusavano; entra nella casa di Zaccheo, pubbli-cano e ricco, e non gli dice una parola sulla sua situazione ma Zaccheosente sciogliersi il cuore e gli dice che metà delle suericchezze le dà ai poveri e se ha frodato gli restituisce quattro volte tanto.E racconta le parabole della misericordia: quella della pecora smarrita,una su cento, ma il pastore la va a cercare perché scommette sul cente-simo, o della moneta perduta che la donna cerca ovunque e fa festaquando la ritrova e del padre del figliol prodigo che gli corre incontroquando lo vede tornare e non lo lascia neppure parlare ma lo stringe alsuo cuore e comincia la festa, e convince il figlio maggiore a partecipareanche lui perché “bisognava far festa per questo tuo fratello che eramorto ed è tornato in vita” (cfr Lc 15).

E la Madonna?Scelta per essere la Madre del Figlio di Dio Maria è stata da sempre pre-parata dall’amore del Padre ad essere l’arca dell’alleanza tra Dio e il suopopolo.Ha custodito nel suo cuore la Divina Misericordia e il suo canto di lodesulla soglia della casa di Elisabetta fu dedicato alla misericordia che siestende di generazione in generazione. Anche noi eravamo presenti inquelle parole profetiche. Questo ci sarà di conforto e sostegno mentreattraverseremo la Porta Santa per sperimentare i frutti della misericordia.Pensiamo a Maria sotto la croce: lo accompagna per l’erta del Calvario,rimane immota durante l’agonia del suo Figlio per tre ore, ascolta il per-dono supremo offerto a chi lo ha crocifisso e sente chiaramente l’invitodel Signore: Donna ecco tuo figlio, con quella parola Gesù ci consegnavaa Lei, ci affidava a Lei perché diventasse per noi la Madre della tenerezza,della misericordia e del perdono.E la Chiesa l’ha sempre vista così: fin dall’inizio ha invocato il suo aiutonei momenti difficili della sua vita e i Padri della Chiesa ci hanno lasciatodegli splendidi nomi per indicare la sua missione: rifugio dei peccatori,consolatrice degli afflitti, salute degli infermi, madre della misericordia.Per tutti vorrei ricordare la Salve Regina nata dalla preghiera dei monaciche la recitavano alla sera, perché fosse custode e maestra delle loroazioni, il titolo d’onore che da sempre è risuonato nell’assemblea dei cri-stiani: Madre della Misericordia.Ricordo quando alla vigilia del Giubileo del 2000 si diffuse la notiziadella lacrimazione di una statua della Madonna a Civitavecchia e il Ve-scovo Mons. Grillo mi confidava: cosa vorrà dire, alla vigilia del Giubileo,a due passi da Roma, la Madonna che piange?...C’era già stata la Madonna delle lacrime a Siracusa nel dopo guerra, cheha lasciato una forte impressione nel popolo cristiano e proprio da noia poca distanza da questa chiesa, il culto alla Madre della Misericordia di

MADRE DELLA MISERICORDIA Mons. Diego Natale Bona

Page 17: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

Ladispoli accoglie laMadonna diF atima

Ceri, da 600 anni presente nella nostra Diocesi e come il parroco donGiacomo, indimenticabile, mi venne a parlare della sua chiesa parroc-chiale chiusa da 7 anni per restauro e che finalmente gli avevano ricon-segnato e in quello stesso anno abbiamo pensato di dedicare a Lei lachiesa di Ceri come santuario mariano della diocesi.È a Lei, Madre di Misericordia, che chiediamo di accompagnarci in que-sta esperienza di perdono e di grazia che ci viene offerta dalla bontà im-mensa del Padre misericordioso che abbiamo in Cielo e di Gesù che hadato la sua vita per noi.Raccomandava San Paolo ai suoi cristiani: “Lasciatevi riconciliare conCristo”!.Dobbiamo raccogliere questo invito che è una promessa di benedizione,perché nessuno vada perduto. Per questo la Madonna è venuta a trovarci:questa dolce immagine che viene da Fatima ha qualche cosa da inse-gnarci, di particolare da dirci.Quando si vece vedere a Fatima, per sei volte consecutive, dal 13 maggioal 13 di ottobre 1917, disse ai tre fanciulli che la videro splendente diluce di non avere timore perché veniva dal Cielo, ma, subito, fece unadomanda: “Volete offrirvi a Dio e sopportare tutte le sofferenze chevorrà mandarvi in riparazione dei peccati con cui Egli è offeso, e comesupplica per la conversione dei peccatori?”, e i tre fanciulli risposero: “Sìlo vogliamo”. Fin dall’inizio delle apparizioni la Madonna chiese costantemente questoaiuto ai tre pastorelli ed essi non si tirarono indietro. Quando nell’anno2000 Papa Giovanni Paolo Il dichiarò beati i due più piccoli che eranogià andati in Cielo (Giacinta e Francesco), alcuni dissero che bisognoc’era di beatificare due bambini! Ma essi avevano preso sul serio la ri-chiesta della Madonna e tutto il loro impegno era proprio quello di ob-bedirLe.Non andavano ancora a scuola, perché in Portogallo non era ancora ob-bligatoria, ma impegnarono tutta la loro semplicità e bontà ad aiutare ildesiderio della Madonna che ritornava ogni 13 del mese.Nella terza apparizione, dopo aver raccomandato di continuare a pregaree di offrire i loro sacrifici, insegnò loro la preghiera: “Gesù mio è per

tuo amore e per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccaticommessi contro il Cuore Immacolato di Maria”.Pensate che nella terza apparizione non ebbe timore di far vedere perun attimo il mare di fuoco dell’inferno e dire avete visto l’inferno dovecadono le anime dei poveri peccatori, per salvarle c’è bisogno della vostrapreghiera. E Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio CuoreImmacolato..., e nell’ultima apparizione, quella del miracolo del sole il13 ottobre quando alla presenza di 70 mila persone, come aveva pro-messo, compì il miracolo della danza del sole e terminarono le appari-zioni. Fece una raccomandazione: che non offendano più il Signore cheè già tanto offeso, questa è la Madonna di Fatima che è venuta qui eripete le raccomandazioni che ha fatto a quei tre fanciulli e sono diventaticonosciuti in tutto il mondo.La Madonna ha bisogno di noi per questo Giubileo della Misericordia.Chiede la nostra collaborazione e vogliamo dargliela con tutto l’amorepossibile.

“Celebrate il Signore perché è buono, perché eterna è la suamisericordia” (Sal 117,1). È proprio questo che si ècelebrato a Ladispoli dal 10 al 17 aprile: la settimana della

misericordia sotto lo sguardo materno della Vergine Maria, settimana digrazia, di benedizione, di riconciliazione col Padre e tra i fratelli.La Madonna pellegrina venuta da Fatima, accolta con grande venera-zione da migliaia di fedeli di Ladispoli e dintorni ha parlato a tanti cuori,portando guarigioni interiori e speranza ai figli del nostro tempo sbandatie delusi dalle illusioni del mondo. Quanti occhi bagnati di lacrime, quantisguardi pieni di speranza e di fiducia nell’intercessione della Mamma,che ama tutti i suoi figli e tutti vuole portare al Figlio Gesù.E allora il nostro grazie al Padre della Misericordia che ha suscitato nelparroco Don Giuseppe il desiderio di questo incontro, ai suoi collabo-

ratori che, accoglienti, puntuali, precisi hanno ognuno svolto il loro com-pito con tanto amore e dedizione, ai sacerdoti che si sono prodigati per-ché tutti potessero accostarsi al trono della misericordia nel sacramentodella riconciliazione, a quanti hanno reso possibile che per otto ore algiorno ci potesse essere preghiera comunitaria, oltre quella personale,sempre guidata con sapienza. La parola dei nostri pastori durante le Ce-lebrazioni Eucaristiche ha toccato tanti cuori e, ancora una volta ha resol’immagine della cattolicità della nostra Chiesa: un solo Corpo, un soloSpirito, perché uno è il Signore.Grazie don Giuseppe, servo instancabile del Signore.Dietro tanta efficienza e capacità, c’è stata, senza dubbio, tanta preghieranella preparazione e tanta comunione nella tua parrocchia.Dio vi benedica tutti!

QUANTA PREGHIERA Roberto e Gisella Ceccacci

V

Page 18: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

VI

Ladispoli accoglie laMadonna diF atima

La prima sestina dell’Atto di Affidamento a Maria recita: “BeataMaria Vergine di Fatima, con rinnovata gratitudine per la tuapresenza materna uniamo la nostra voce a quella di tutte le ge-

nerazioni che ti dicono Beata”. Appena appreso che nella nostraparrocchia del Sacro Cuore di Gesù, sarebbe stata portata l’immaginedella Beata Vergine di Fatima, in me c’è stato un sussulto di gioia, com-mozione e felicità e a pochi giorni dal suo arrivo con il nostro parrocodon Giuseppe Colaci, abbiamo studiato e coordinato il servizioriguardante l’accoglienza. Appreso che noi membri del gruppoGentiluomini dell’Eucarestia avremmo dovuto portare la statua dellaMadonna, la gioia è stata ancora più grande (di questo ringrazierò persempre don Giuseppe, per avermi fatto vivere questa esperienza).Durante tutta la settimana, oltre alla mia commozione personale hoconstatato come tantissime persone accorse con devozione, hanno

pregato tutti i giorni, e a tanti di loro, dagli occhi sono scese lacrimelasciando una scia sul viso, sicuramente ognuno pregava rivolgendosialla Madonna per essere aiutati nel loro vivere quotidiano e per iproblemi di salute che vivono in famiglia mi sono emozionato nelvedere tanti con la corona del Rosario in mano ed al ritornello che mi èrimasto come un chiodo nella mente “Ave, Ave, Ave Maria…”, loalzavano al cielo in segno di rispetto. In conclusione posso dire di avervissuto una bellissima settimana dedicata alla Madonna, con l’augurioche ciò non rimanga una cosa isolata e che a casa e nei luoghi di cultoognuno possa dedicare un po’ del suo tempo alla Beata Vergine Maria.Così ricorda l’ultima sestina dell’Atto di affidamento: “Voglio viveresempre da vero tuo figlio, e cooperare perché tutti riconoscano e tiamino come Madre di Gesù, vero Dio e unico Nostro Salvatore”.Viva Maria, Viva Gesù.

VIVA MARIA, VIVA GESÙ Dionisio Rossi

Finalmente l’attesa è finita... LaMamma Celeste è arrivata, ementre aspetto di vederla,

l’emozione si fa sempre più forte. Miguardo intorno e vedo tanti fedeliche con devozione recitano il SantoRosario, all’improvviso l’emozione mitravolge, e le lacrime prendono il so-pravvento... A Lei che è una benedi-zione, come una bambina le chiedodi portare un po’ di pace sulla terra.Ho vissuto una settimana intensa, hovisto sorrisi, ho visto pianti, ho vistovisi di bambini incantati a guardare la

statua della Madonna, ed ogni giorno era un’ emozione straordinaria.L’ho salutata con tristezza, ma custodirò nella memoria un’esperienzaed emozioni che mi hanno travolto il cuore, l’anima e la testa. Vicinoa Lei si respirava la pace...Grazie Madre mia e grazie caro Don Giuseppe per avermi fattovivere questa meravigliosa esperienza.

(Annalori Nuzzo)

L’evento della Madonna di Fatima è stata un’emozione  inaspettata,sia per noi che eravamo già preparati al suo arrivo, e sia per la grandeaffluenza di fedeli che hanno riempito con gioia la nostra parrocchia.L’arrivo della Vergine, mi ha emozionata oltre ogni dire, e anche secapisco che si tratti solo di una piccola statua, ciò che rappresenta èvivo nella nostra fede, sicuramente sarà stato solo un gioco di luci mail suo sguardo  mi ha portato a fare delle riflessioni profonde su deglieventi personali, il suo viso dolce e al tempo stesso quasi rammaricatomi ha molto commosso. Spero che la grande affluenza di fedeli nonsi limiti soltanto a quella settimana ma  possa esserci ogni giorno nellanostra chiesa.

(Maddalena Iacone)

Reverendissimo don Giuseppe, ringrazio moltissimo per la bella op-portunità che mi ha dato di poter partecipare ad un evento straordinarioquale la presenza della Madonna di Fatima pellegrina a Ladispolinella Sua Parrocchia. Ero presente all’apertura della settimana edanche il venerdì successivo per la celebrazione vespertina ed ilbellissimo concerto dei cori di Ladispoli.

Sono state occasioni per me di profondo raccoglimento e preghiera.Inoltre, una foto da me scattata alla magnifica statuetta è stata da mecondivisa con le mie sorelle a Pavia, ed in particolare Edy-insegnantedel liceo turistico- per un “provvidenziale inceppamento” del PC dellascuola nel corso di un’esercitazione in classe ha proiettato per vari mi-nuti quell’immagine, sorprendendo tutti…Grazie anche ai suoi collaboratori infaticabili e sempre gentili con tutti.Con un vivo pensiero, prima di prendere servizio come volontaria delGiubileo dei ragazzi e delle ragazze presso la basilica giubilare di S.Sal-vatore in Lauro…

(Sua Elisa Fiocca)

Quante emozioni!!! La presenza della Madonna Pellegrina di Fatima in parrocchia ha ri-chiamato molti fedeli, devoti alla Madonna.Per accoglierli al meglio ci siamo riuniti, per coordinarci e dividerci inturni, per cercare di dare il supporto necessario a chiunque venisse inpreghiera davanti alla sua statua. Con gioia ed entusiasmo mi sono offerta di coprire il turno notturno,dalle 24 di sabato alle 2 di domenica, pensando che un piccolo sacrificio(visto che la sera non riesco a tener gli occhi aperti fino alle 22) lo potevofare, riconoscendo quale grazia mi era capitata: avere la Madonna di Fa-tima in parrocchia, sì, la mia parrocchia che è diventata santuario!!L’atmosfera che si è venuta a creare, luci soffuse, canti mariani in sot-tofondo, hanno dato modo a chiunque entrasse in chiesa di predi-

RISONANZE SULLA SETTIMANA:

Page 19: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

VII

sporsi alla preghiera davanti alla piccola statua posta lì in alto, come avolerci guardare tutti con occhi pieni di misericordia come solo unamamma sa fare.Emozionante è stato vedere quante persone, famiglie con bambinima soprattutto tanti ragazzi hanno voluto farle visita. Chi magari soloper aver sentito parlare della sua presenza in città, chi ha voluto pre-gare e chi solo per semplice curiosità.Esperienza indimenticabile.Evviva Maria!!

(Daniela Di Russo)

Ciao! È stato una messa bellissima ieri (il17/4 ore 11,00, ndr), mi è sembratoregnasse una grande serenità ed èstato ancora più bello il fatto chefosse all’aperto.

(Nicoletta)

In questa settimana giubilare abbiamopotuto dare gloria a Dio e onorarela Madonna. In qualità di terziariafrancescana e di volontaria civilenell’associazione Carabinieri d’Italia,con tanto di divisa, ho potuto in-contrare tanta gente e tanta soffe-renza. Per cui la preghiera sgorgavanaturale dal cuore. Ho ringraziato la

Trinità in questa settimana forte e compatta. Ho visto anche lapreghiera di molti fedeli che non sono di Ladispoli… una bellaesperienza di fratellanza dei figli di Dio, sintetizzata nella messafinale celebrata da don Giuseppe e don Giorgio.

(Francesca Greco)

Grazie Signore, grazie Madonna egrazie don Giuseppe, per avercidonato questa splendida settimana.

(Pietro Ferraioli)

In questo momento particolarmenteintenso della mia vita, la Madonninaè venuta da così lontano per essermiancora più vicina di quanto non lo

sia sempre stata lungo il mio cammino: pregare ai Suoi piedi è stataun’esperienza davvero toccante e vedere la tanta gente che, come inun grande abbraccio d’amore materno, è accorsa a Lei, è stata unagioia immensa che porterò sempre nel cuore. Evviva Maria!

(Ada Lisena)

Complimenti per come avete organizzato. Siete stati bravi! (Enzo Sorrentino)

È stato molto bello anche per me. Grazie. (Don Paolo Gilardi)

L’arrivo della Madonna di Fatima è stato molto sentito da tutta la co-munità e tutti i ladispolani e oltre. Tanti le hanno fatto visita e hannopregato. Uno dei momenti più significativi per me è stato il 14 aprile:io e Nino abbiamo festeggiato 20 anni di matrimonio. Prima di uscirecon i nostri figli per una serata di festa. Ho deciso che dovevamo rin-graziare al Madonna di Fatima! Anche Raffaele è venuto… e mentrepregava in silenzio mi ha stretto la mano e ci siamo commossi!!! Que-sto è il momento che ricorderò di più!

(Stefania Lucantonio)

Felice di aver condiviso con tutti voi la gioia di esser stato al serviziodella Vergine Madonna di Fatima; felice per l’occasione che in moltihanno colto per avvicinarsi alla chiesa; felice per la grande prova di co-

Ladispoli accoglie laMadonna diF atima

Qui accanto il Vescovo di Civitavecchia,mons. Luigi Marrucci, a destra alcuni membri del gruppoGentiluomini dell'Eucaristia con don Antonio Coluccia.

Don Paolo Gilardi

Page 20: Giugno 2016 - Anno XVIII - n°93 Festa del Sacro Cuore · 2017. 4. 14. · Mauro Coni, Giandomenico Daddabbo, Enrico Frau, Silvana Petti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori, Viviana

VIII

munione che la parrocchia del Sacro Cuore ha saputo dimostrare. Graziedi questa straordinaria ed indimenticabile esperienza.

(Pasquale Rauccio)

Grazie per la settimana mariana che ha permesso di vivere intensi mo-menti di spiritualità a tutta la Vicaria.

(P. Lorenzo Gallizioli)

Grazie di cuore per la bella e indimenticabile celebrazione di ieri sera. (Don Alberto Mazzola)

È bastata un’ora per rigenerare il mio cuore, spero per sempre. GrazieMadonnina.

(Carmela Di Berardino)

Desidero ringraziare Don Giuseppe e tutti i suoi collaboratori peraverci fatto vivere questa settimana con Maria. Una settimana che ciha consentito di vivere insieme emozioni, fede e di sentirci ancora piùvicini alla nostra Mamma celeste. Abbiamo sempre più bisogno diquesti momenti che ci fanno riflettere su come viviamo la Parola diDio. Grazie ancora a Don Giuseppe per l’ottima organizzazione e re-stiamo tutti uniti nella preghiera. 

(Serenella Di Filippo)

Con scetticismo personale è iniziata una settimana che sicuramenteha segnato la mia crescita spirituale e di cristiano. Perché pregare Mariaquando in chiesa abbiamo il padrone di casa sempre pronto ad acco-glierci? La risposta mi è stata data da tutte quelle persone che in questigiorni si sono rivolte all’intercessione della nostra mamma celeste.Solo una mamma capisce i bisogni di un figlio, solo una mamma safare intenerire il cuore di un figlio che vaga ancora alla ricerca di unastrada certa. La fede di tanti ha commosso il mio cuore,  ogni qual-volta ho provato a pregare per le mie intenzioni,  ma mi sovvenivanoi tanti che mi son passati innanzi in questa settimana, persone che si-curamente avevano motivazioni più impellenti delle mie per versarelacrime innanzi ad una piccola statua. Poter vivere questa esperienza

è stato un dono, un dono che sono certo porterà frutti in molti, so-prattutto alla nostra amata comunità, che tanto ha dato in fatiche fi-siche ma molto di più ha ricevuto in grazie e misericordia. Non possoche esser triste per coloro che non hanno voluto aderire a questa ul-teriore possibilità che il Signore ci ha dato, come commentavo in set-timana, siamo sempre pronti a nuove esperienze e viaggi, anchechilometrici per cercare la novità, ma chi potrà offrirci una settimanadi indulgenza giubilare sotto casa?   Grazie Don Giuseppe per questaesperienza, grazie Don Giorgio per la tua presenza costante nel con-fessionale, ma soprattutto grazie Gesù per essere stato in questa set-timana ancora più amico, fratello e padre.

(Renato Barbato)

Sono da poco rientrata e descrivere con poche righe una settimanaintesa colma di emozioni è impossibile...quando sono venuta ad ac-coglierti domenica scorsa non credevo che avrei provato emozionicosì forti...Mi hai colpito diritta al cuore… ogni giorno a lavoro… a casa... inpalestra... o mentre facevo la spesa... eri un pensiero fisso non ve-devo l’ora di venire da te perché sapevo che tu mi stavi aspettando.Viverti ogni giorno, starti vicino… assisterti é stato bellissimo ecommovente… come vedere quotidianamente  tutti i pellegrini chevenivano a pregarti a chiederti aiuto ed io osservavo in silenzio epregavo perché potessi ascoltare (come so che fai) ed aiutare tuttiaffinché tutte le loro richieste vengano esaudite... Tra qualche oradovrò salutarti sarà molto difficile per me... pensare che da lunedìnon ci sarà il nostro appuntamento quotidiano... ma so che sei esarai sempre nel mio cuore. Grazie Madonnina per tutto! Mi hai ar-ricchita tanto, buon viaggio! Porta sempre pace speranza amore atutti. E Grazie a te dongiu che mi hai permesso di vivere tutto que-sto. Ho capito in questa settimana (me ne hai data conferma tu nel-l’omelia)... quando dico che la Madonnina Pellegrina Sempre sarànel mio cuore... l’appuntamento quotidiano continuerà perché hoscoperto l’importanza del Santo Rosario e la ritroverò ogni giornoquando (mi sono promessa) di recitarlo...

(Teresa Fusi)

Ladispoli accoglie laMadonna diF atima

Sopra Don Alberto Mazzolaa sinistra, l'Arcivescovo di Siena, mons. Antonio Buoncristiani