MOLOSIGLIONEWS giugno 2005.pdf · ... sempre più diffuso e presente nella ... elemento del...

17
Giugno 2005 - Numero 5 Trimestrale della Lega Navale Italiana Sezione di Napoli Autorizzazione Tribunale di Napoli n. del giugno 003 MOLOSIGLIONEWS LEGA NAVALE ITALIANA - Sezione di Napoli

Transcript of MOLOSIGLIONEWS giugno 2005.pdf · ... sempre più diffuso e presente nella ... elemento del...

Giugno 2005 - Numero 5Trimestrale della Lega Navale Italiana

Sezione di NapoliAutorizzazione Tribunale di Napoli n. ��

del �� giugno �003

MOLOSIGLIONEWSLEGA NAVALE ITALIANA - Sezione di Napoli

MOLOSIGLIONEWSTrimestrale della Sezione di Napoli

della Lega Navale ItalianaVia Acton - Molosiglio - 80133 Napoli - Tel. 081.5511806

Autorizzazione Tribunale di Napoli n. 68 del 24 giugno 2003

Comitato di redazione: Mario Mancini, Paolo Rastrelli, Roberto Stampacchia, Giuseppe Trapanese, Ferruccio Galletti

Direttore: Giuseppe Trapanese

Redazione: Lucia Paradisi, Marilù Rotondo,Paolo Rastrelli, Antonio Nicola Ciervo.

Hanno collaborato a questo numero:Paolo Rastrelli, Flavia Mereghini, Lucia Paradisi, Cristina Cennamo, Marcello Turchi,Cristiano Panada, Alessandra Thanel, Inforegate, Mario Mancini, Guido Barbati, Vasco Fronzoni, Maurizio Sveldezza

Grafica e Impaginazione: Antonio Nicola Ciervo, Giuseppe Trapanese, Marcello Tenore.

Edito da: Centro Studi Tradizioni NauticheVia Sedile di Porto, 33 - 80133 Napoli - Tel. 081.4206364Stampa LEGMA/Napoli

molosiglionews@lninapoli. com

Questo primo numero del �005 del nostro Molosiglio News non esce in ritardo rispetto alla consueta pubblicazione trimestrale essendo in linea con la nuova scelta editoriale adottata in tema di comunicazione della Sezione. Il duplice compito del giornale è stato sin qui quello di organo d’informazione per le attività in programmazione e quello di documentare storicamente la vita associativa. Con la recente riorganizzazione del Sito Web della Sezione si è ritenuto di scindere dette funzioni affidando l’informazione al foglio elettronico, sempre più diffuso e presente nella quotidianità ed insostituibile per l’immediatezza e per i costi di gestione, riservando alla carta stampata invece il compito di storicizzare, con due uscite per anno, gli avvenimenti più significativi e di propagandare la cultura della marineria. Anche in questa nuova ottica, come sempre, ci metteremo il massimo impegno nella speranza di garantire un servizio utile ed apprezzato da tutti i Soci. L’anno è iniziato alla grande per la nostra Sezione: la Velalonga con tutte le sue manifestazioni collaterali è stata coronata dal migliore successo; l’attività sportiva ha avuto il suo top con il raduno nazionale Optimist ed il successo in campo nazionale del nostro nuovo campione Raffaele Lettera che nella classe Laser è ormai una radiosa realtà.

In ottemperanza alle disposizioni del CONI di sospen-dere tutte le competizioni per la morte del Santo Pa-dre Giovanni Paolo II, la VELALONGA 2005 è stata

spostata di una settimana e si è pertanto svolta dome-nica 17 aprile. Il 17?... ma porta male! Per tacitare i soliti superstiziosi nostrani, diciamo subito che: ci ha pensato San Gennaro come si avrà modo di leggere di seguito.La VELALONGA, che la nostra Sezione organizza con la collaborazione della Marina Militare, con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Napoli, della Regione Campania e dell’Autorità Portuale, è ormai a tutti gli effetti una manifestazione tradizionale che può essere definita “patrimonio” dell’intera città; una grande festa nella quale lo sport della Vela incontra i napoletani e viceversa. La macchina organizzativa della VELALONGA si mette in moto per tempo con un’impegnativa preparazione che vede in testa il presidente Rosini seguita dai soliti stret-ti e fidati collaboratori. Dopo la cerimonia di presentazione della manifesta-zione alla stampa ed alle autorità, svoltasi Mercoledì 13 aprile presso l’Ammiragliato di Via S. Lucia, sabato 16 si è corsa l’ottava edizione della Regata Over 60, la prima dopo la scomparsa del leggendario Tino Straulino che l’ha onorata per cinque volte di seguito (dal 1999 al 2003). Si è sentita e non poco la mancanza del più grande ti-moniere italiano di tutti i tempi anche se a mitigare la nostalgia c’è stata la simpatica presenza del suo amico-rivale ammiraglio Mario Bini che, da inossidabile lupo di mare qual è sempre stato, si è brillantemente difeso terminando al terzo posto al timone di Albatros. Quindici equipaggi hanno preso parte alla regata che è risultata molto combattuta e particolarmente impegna-tiva a causa del vento teso, con punte di oltre 20 nodi, che ha soffiato per tutta la durata della gara. L’ambito trofeo “Ammiraglio Guglielmo Acton” 2005 è stato vinto da Vincenzo Dell’Aria al timone di Carpe-diem che corre per i colori della Sezione Velica della Marina Militare di Napoli. Il vincitore della passata edi-zione Paolo Disa su Cose ‘e pazz (Lega Navale Italiana - Sezione di Napoli) si è dovuto accontentare della piazza d’onore.

XXIe d i z i o n e

� 5

gi per portarsi sulla linea di partenza e gli equipaggi a bordo erano in perfetta tenuta da tempesta. Ma appena fuori dal porticciolo improvvisamente il tempo cambia: cessa di piovere, esce un tiepido sole e si stende una brezza ideale per la migliore andatura sotto vela. Poiché tali condizioni resteranno per tutta la regata o soltanto per la durata di questa, è proprio a questo punto che qualcuno ha pensato che San Gennaro ci ha messo una mano!Tornando alla manifestazione si può dire che si è ripetuta la tradizionale festa di partecipanti e di pubblico: circa tre-cento barche dalle più famose come Italia, medaglia d’Oro olimpica nel 1936, Grifone III, il mega yacht della Guardia di Finanza e Bellatrix della Marina Militare, alle piccole ed anonime derive e tavole a vela; campioni noti come l’olim-pionico Sandro Cuomo e la campionessa del mondo Sabina De Martino insieme con neofiti che mettono per la prima volta il piede su una barca a vela. La VELALONGA ha il sapore di una fiaba, fantastica ed irreale, che compie ogni anno il miracolo di fare diven-tare per un giorno la Vela uno sport popolare, un sogno che non si è altrimenti mai riusciti a realizzare in una città, sia pure di mare, come Napoli.La vittoria finale è andata a Dr. Faustroll dell’armatore

Mentre i “ragazzi” dell’Over 60 combattevano con il vento e con le onde del Golfo, nelle tranquille acque della Darsena Acton si affrontavano i modelli della Classe M. Anche questa Regata dei Modelli a Vela ra-diocomandati è entrata ormai a pieno titolo a far par-te delle manifestazioni collaterali della VELALONGA e c’è da augurarsi che, superata brillantemente la fase di test, questa regata, uscendo dall’ambito zonale, già a partire dall’anno prossimo possa diventare una prova nazionale che faccia confluire a Napoli i migliori specia-listi della categoria. E’ risultato vincitore il sorrentino Emanuele D’Esposito, valido timoniere ma soprattutto esperto costruttore dei modelli a vela, che ha battuto nell’ordine Carlo Indulgenza e Luca Pingue. Domenica 17, alle ore 12, le duecento imbarcazioni iscritte hanno preso il via alla XXI VELALONGA con il solito percor-so tra via Caracciolo, Capo di Posillipo e Castel dell’Ovo. Pioveva ed il tempo non prometteva nulla di buono men-tre le imbarcazioni si accingevano a mollare gli ormeg-

Franco Visco del Reale Yacht Club Canottieri Savoia. Bellatrix, timonata dall’ammiraglio Ferdinando Sanfelice di Monteforte si è aggiudicata la “1^ Coppa Agostino Strau-lino” destinata al primo equipaggio militare. Una vittoria particolarmente significativa e toccante se si considera che Sanfelice è stato allievo e membro dell’equipaggio di Straulino nel 1966 al mondiale della Classe 5.5 metri S.I.Altri vincitori sono risultati:“Coppa Nyl” Altapressione di Sodano (C.N. della Vela) imbarcazioni fino a 10 metri; “Trofeo Capomazza ”RositaGioielli” di Sergio Giusti (C.N. Torre del Greco) classe Meteor.Tutto l’incasso delle iscrizioni, come da tradizione es-sendo la Velalonga non solo una festa del mare ma an-che una gara di solidarietà, è stato devoluto al Centro Tigem Telethon di Napoli.

Nei capienti locali della Stazione Marittima, messi gen-tilmente a disposizione dall’Autorità Portuale di Napoli, si è svolta infine, nello stesso pomeriggio di Domenica, la premiazione alla quale, in un clima di gioiosa festi-vità, hanno partecipato i numerosi concorrenti e tanti amici e simpatizzanti della VELALONGA.

Velalonga Velalonga

� �

Personaggi

La redazioneVelalonga

Dopo sei anni di permanenza al vertice della Lega Navale Italiana l’ammiraglio Angelo Mariani ha lasciato l’incarico di Presidente Nazionale. Al di la dei normali rapporti tra Presidenza Nazionale e Struttura periferica, abbiamo sempre sentito l’ammiraglio Mariani molto vicino, come un amico sul quale poter contare e fare riferimento. Ci mancherà il suo puntuale e significativo “punto nave”, un appuntamento che attendevamo ogni mese con la ri-vista e lo ricorderemo come il Presidente che ha sostenu-to il Centro Studi Tradizioni Nautiche, credendo nella sua istituzione, onorandolo della sua visita ed autorizzando il trasferimento della biblioteca della Presidenza Nazionale da Roma a Napoli. Buon vento ammiraglio e continui a stare tra noi.

L’ammiraglio Ferdinando Sanfelice di Monteforte, velista di grande esperienza ed amico sincero della nostra Sezione, ha lasciato il comando delle Forze Navali Alleate del Sud Europa per assumere un altro prestigioso incarico in rappresentanza della Marina Militare italiana all’estero. Con i migliori auguri per il brillante proseguimento della sua carriera, attraverso le pagine dei Molosiglio News tutta la Sezione lo saluta con affetto nell’attesa di rivederlo spesso a gareggiare con noi e soprattutto a difendere la vittoria della prima “Coppa Tino Straulino” che non poteva andare in mani migliori. Buon vento ammiraglio, il mare di Napoli l’attenderà sempre.

Un salutoagli amici…

� �

L’atteso appuntamento annuale ha rinnovato lo spirito agonistico dei velisti napoletani e delle altre sezioni della LNI.

Come ogni anno è stato riproposto il calendario di prove con la nota miscela degli aspetti sportivi e sociali . Piccole ma significative evoluzioni sull’ammissione ai raggrup-pamenti delle classi “Libere” sono state fatte per regolamen-tare l’accesso alle imbarcazioni con provate caratteristiche croceristiche e/o di progettazione non più attuale. Anche l’attribuzione dei valori dei GPH ha subito una sostan-ziale modifica, la nuova filosofia consiste nella ricerca in una base dati a costruita con l’ausilio di un VPP (Velocità Predic-tion Program). Tali valori sono congruenti a quelli indicati dai certificati rilasciati dall’UVAI. Ciò ha rende possibile anche classifiche OVER ALL con esiti abbastanza veritieri. Le 9 prove itineranti: Ischia, Capri, Casamicciola e Ventotene; hanno alternato percorsi costieri di trasferimento e prove tecniche a bastone. In questo modo si è bilanciato il mix di aspetti tecnici e di navigazione. Questo mix è il principale elemento del successo della manifestazione.Per quanto riguarda l’attività a terra la sperimentata organizza-zione della nostra Sezione a ripetuto le belle serate capresi. Il comitato organizzatore è riuscito ad esportare anche ad Ischia e Ventotene la filosofia piacevolmente informale del-l’approccio LNI.Di seguito sono i risultati.

CamPionato soCiale PrimaVerile

La redazione

CAMPIONATO PRIMAVERILE 2005Generale Provvisoria - Cl.: 1 - DIVISIONE D

CAMPIONATO PRIMAVERILE 2005Generale Provvisoria - Classi: 0-2 - CROCIERA C

CAMPIONATO PRIMAVERILE 2005Generale Provvisoria - Cl.: 3 - CROCIERA C

CAMPIONATO PRIMAVERILE 2005Generale Provvisoria - Classi: 0-5 - DIVISIONE E

10 11

CAMPIONATO PRIMAVERILE 2005Generale Provvisoria - Cl.: 3 - DIVISIONE D

CAMPIONATO PRIMAVERILE 2005Generale Provvisoria - Cl.: � - DIVISIONE D

CAMPIONATO PRIMAVERILE 2005Generale Provvisoria - Classi: 4-5 - CROCIERA C

� 13

Cristina Cennamo

Napoli, � marzo �005 – Si è conclusa ieri a Napoli l’edi-zione �00� – �005 del Campionato Invernale di Vela d’Altura del Golfo di Napoli, iniziato a novembre scorso. Nell’ultima prova in calendario, una prova a bastone or-ganizzata dalle sezioni di Napoli e di Castellammare di Stabia della Lega Navale Italiana, in Ims 0 – � vittoria di Frà Diavolo di Vittorio Landolfi seguito da La Marachel-la di Marina Bellerino e da Dr. Faustroll di Franco Visco, mentre nel raggruppamento 3 domina Vaimò di Di Mare – Cuomo – Pilucchi seguito da Le Coq Hardì di Maurizio Pavesi e da E’ meglio di no di Alfredo Vaglieco. In �- 5 Ims poi Paolo Disa con Cose e’ pazze ha superato sia Claudio Rumiano con Banca della Campania che Carlo e Marco Varrelli con Sexy mentre in Minialtura il podio è di Garopera di Massimiliano Cappa, Nesis dell’Acca-demia Aeronautica e Les Alizes di Leonardo Pasanisi. Nella classifica generale quindi vincono Campionato invernale di vela d’altura del Golfo di Napoli Dr. Fau-stroll per la categoria 0 – � (seguono Frà Diavolo e La Marachella), Le Coq hardì per la 3 (seguita da Vaimò e E’ meglio di no), Cose e’ pazze in Ims 3 (seguita da Sexy e da Ammuina di Paolo Parente) e Les Alizes in Minial-tura (seguono Garopera e Toy di Marco Spagnulo). La premiazione del Campionato avrà luogo presso l’Acca-demia Aeronautica di Pozzuoli venerdi 11 marzo �005 alle ore �0.00. Nella stessa serata saranno premiate anche la prova del � Gennaio �005 Coppa Francesco De Pine-do (S.V.M.M. Sez. Napoli - S.V.A.A.) e quella del � marzo Trofeo Alberto Cian (L.N.I. Napoli - L.N.I. C.mare di Stabia)

Campionato inVernale

Vela: Dr. Faustroll,

Le Coq Hardì, Cose e’ pazze

e Les Alizes dominano

all’invernale di Napoli

Quest’anno ci abbiamo provato per tre volte prima di riuscirci!Volete sapere a che cosa mi riferisco? Ma alla Ladies’ Cup naturalmente, la “famosissima” ed ormai “storica” Regata con equipaggi femminili.È stata rinviata due volte per condizioni meteo sfavorevoli (troppo vento - poco vento) ma, finalmente, sabato …

… le barche hanno preso il via riuscendo a disputare una bella regata sulle boe, come sempre molto combattuta e che ha visto primeggiare l’equipaggio di “Vai Mò” seguito da

“Blue Wave” e da “Corto Maltese”.Al rientro tutte le Ladies (come dice qualcuno <’e femmene>) sono state largamente rifocillate e ritemprate con un buffet a base di bruschette, fusilli con la ricotta e vino a volontà. Dimenticavo che anche per le due prove rinviate le Ladies della cucina, coordinate e “schiavizzate” da Pasquale il Nostromo (in quanto uomo) hanno preparato delle ottime lasagne di cui, inutile dirlo, nelle teglie non è rimasto neppure il fondo (hanno grattato anche quello!)

Lucia ParadisiattiVità

1� 15

27 Aprile, ore 15,30, ci si vede tutti alla Lega Navale chi per allenarsi e i tre qualificatisi per caricare le barche sul-le auto dei rispettivi genitori per trasportarle a Bagnoli. I

papà un po’ per l’ emozione un po’ scusa il lavoro, si defilano e dopo mille raccomandazioni per eventuali botte, graffi, tampo-namenti e multe ai propri “gioielli” (leggi automobili) affidano i suddetti alle mamme affinché da sole sollevino ben 35 Kg. di Optimist sui portabagagli delle auto, li leghino ben bene (guai a perderli per strada), carichino RIG, vele, timoni e derive e via verso l’ avventura. Ah se non ci fossero gli uomini! Il gior-no 28 è tutto dedicato alle stazza, sia degli scafi che delle vele; l’ Arenile si rivela essere un luogo molto accogliente e l’ or-ganizzazione impeccabile. Un bellissimo prato verde si stende fino al limite della piccola spiaggia dove ad ogni imbarcazione è stato assegnato un posto per mezzo di un numero fissato ad un paletto, numero che sarà poi anche quello che identifiche-rà il singolo concorrente, il suo ordine d’ accesso alla stazza, l’ accompagnatore ed il gommone assistenza. Tante aiuole or-nate con palme danno all’ ambiente un’ aria esotica e un ac-cogliente bar da la possibilità a tutti di rifocillarsi oltre che con panini e bibite varie anche con piatti caldi. I 122 parteci-panti, superate le prove di stazza, dovranno nei successivi tre giorni affrontare ben 9 regate delle 18 previste per selezio-narsi per i campionati del mondo o europei. Le altre 9 si di-sputeranno il 2,3,4 e 5 Giugno a Torbole sul Lago di Garda. Al termine dell’ undicesima prova si formeranno due flotte, una oro ed una argento. I ragazzi che rientreranno nella flotta oro ( per l’esattezza i primi 60 della classifica) gareggeranno tra loro per aggiudicarsi la posizione che li porterà ai mondiali o agli eu-ropei. Quelli della flotta argento (i restanti 60) lotteranno per aggiudicarsi i primi posti e dunque una comunque meritatissima coppa. I giorni di regate a Bagnoli sono stati colmi di tensione e grande competitività, ma riscaldati da un magnifico sole e dalla vista di in superbo panorama. Il primo Maggio special modo, si è rivelato il più caldo, splendido e... senza vento: solo una pro-va dunque, e per questo, per il momento una classifica “molto provvisoria” i giochi si faranno quindi tutti in trasferta sul Garda, dove a questo punto le regate da disputare saranno ben 11 e non più 9. La data si avvicina: il week-end precedente la partenza nel Golfo di Napoli ci saranno le selezioni zonali a squadre e il Lunedì Gianvincenzo Gravina, Ilaria Fava e Laura Pascazio partiranno per Garda. Niente è definitivo come già detto, tutto ancora in gioco.Le regate del Garda, purtroppo, non sono andate secon-do le aspettative, ma sabato e domenica 11 e 12 giugno ad Agropoli dove si sono svolte le selezioni zonali per il Cam-pnionato Juniores e Coppa del Presidente, la squadra ago-nistica della Lega Navale Italiana sezione di Napoli ha quali-ficato per i campionati italiani sia Laura Pascazio che Ales-sandro Gravina, primo assoluto per la categoria cadetti.

Alessandra Thanel

optimist

Si è svolto a Napoli presso la sede della Lega Navale Italiana, il secondo raduno nazionale della classe Optimist, che ha visto la partecipazione di �� atleti invitati dalla Fiv e provenienti da tutta Italia. Per due giorni la neve sui monti ci ha regalato uno splendido vento di tramontana che ci ha permesso di svolgere un intenso lavoro. La domenica l’alta pressione nel golfo di Napoli ha rallentato la spinta del vento e ci ha costretti a rientrare in leggero anticipo sull’orario previsto. Il raduno di Febbraio è da sempre reso impegnativo, dalle basse temperature, ma è utile perché rappresenta il primo momento di confronto tra i migliori atleti in vista dei primi impegni stagionali. Infatti molti equipaggi hanno approfittato dell’occasione per testare le nuove vele senza arrotondamento in balumina, visto che dal 1 di marzo ogni vela “dumbo” non potrà più essere utilizzata. Ricordo a proposito che anche deriva e timone vecchi modelli potranno ancora essere utilizzati

purchè stazzati e registrati sul certificato di stazza della barca.Gli obiettivi di questo raduno sono stati la messa a punto della barca e la ricerca della velocità in tutte le andature con particolare attenzione alle manovre. Per rendere più impegnative le situazioni di manovra sono stati proposti vari esercizi effettuati con l’aiuto dei due gommoni che hanno delimitato i canali di navigazione. Particolare attenzione è stata dedicata alle partenze dove si sono proposti il box exercise (partenza senza uscire dagli estremi) o la partenza a zone, dove ogni gruppo doveva partire nella zona assegnata.I percorsi di gara hanno rappresentato il test finale di ogni giorno dove si sono inserite le nuove regole Isaf sull’effettuazione delle penalità alternative.Un ringraziamento ai dirigenti e al personale della Lega Navale di Napoli per averci dato ospitalità e agli istruttori della Lega e del Savoia per la fattiva collaborazione in acqua.

Marcello Turchi

Raduno Nazionale

di Febbraio Classe

Optimist.3-6 Febbraio

raduno optimist

L’Optimistdella Sezione

1� 1�

Cstn l.n.i. sez. napoli

FinanziamentiIn virtù dei riconoscimenti ricevuti e dell’attività svolta dal CSTN, la Sezione di Napoli è riuscita ad assicurarsi, anche quest’anno, un finanziamento a fondo perduto da parte della Regione Campania di 6000 (seimila) euro che sarà utilizzato nel 2005 per l’acquisto di apparecchiature ed incremento del patri-monio librario. Detto finanziamento fa seguito al precedente di 7000 euro deliberato nel 2002 e già incassato nel 2004. Inoltre, tramite l’ing Franco Fronzoni, si è ottenuto un primo contributo a fondo perduto di 2000 (duemila) euro dal Presidente della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco a cui ha fatto seguito an-che quello di 500 (cinquecento) euro della CODIME Spa.

DonazioniIl successo dell’istituzione del CSTN è riscontrabile princi-palmente nelle sempre più numerose donazioni (libri/riviste/documenti/fotografie…) che sono pervenute da ogni parte d’Italia, da parte di Pubbliche Istituzioni, da Enti, Associazio-ni e Privati. Sarebbe doveroso, quale segno di riconoscenza verso tutti quelli che hanno riposto la loro fiducia nella nostra istituzione, elencarli uno per uno ma non è davvero pensabile in questa relazione. Il CSTN ha comunque provveduto a rin-graziare, di volta in volta, ciascuno di loro.

Visite presso il CSTN e richieste di informazioni.Con il diffondersi all’esterno dell’esistenza del CSTN aumen-tano giorno per giorno le visite e le richieste di persone in-teressate, a vario titolo (studi, ricerche, giornalismo etc.), a consultare il materiale raccolto o a ricevere informazioni. Tra queste riteniamo particolarmente significative quelle dell’ Assessore Regionale alla Cultura Prof. Luigi Nicolais, dell’ ing. Gianfranco Busatti Vicepresidente della FIV, del Dott. Lui-gi Lang Segretario Generale dell’Associazione Italiana Vele D’Epoca (AIVE) e quella della Dott.ssa Patrizia di Maggio del-la Soprintendenza dei Beni Culturali di Napoli.Oggi, in materia di documentazione e storia della Vela sportiva, neanche la Federazione è in grado di competere con il CSTN.

Archivi documenti Associazioni Classi Veliche italianeContinua l’attività, offerta per il passato alle Associazioni Ve-liche, per costituire presso il CSTN l’archivio storico di Clas-se; hanno aderito:• Associazione Italiana Classe Europa• Associazione Italiana Classe Dinghy 12’

Attività in corsoNonostante che dalla Convenzione stipulata nel 2002 con l’Università Parthenope non siano giunti i frutti sperati, il CSTN ha avviato, dopo accordi presi con gli eredi Pelli, la catalogazione del patrimonio librario e dell’oggettistica (libri, riviste, reperti nautici, modelli, quadri etc) di loro proprietà. Tale operazione è finalizzata, oltre all’incremento e all’arric-chimento del nostro archivio, a costituire una base consisten-te di documentazione che ci renda protagonisti nell’eventuale istituzione di un Museo Navale a Napoli.

Imbarcazione “PIANOSA” L’ottimo rapporto istituito con la Soprintendenza ai Beni Culturali in occasione del riconoscimento quale “bene sto-rico” dell’imbarcazione 8 mt S.I. “ITALIA” ha reso possibile al CSTN di avanzare la richiesta ed ottenere un secondo ed uguale riconoscimento nella nostra regione per il gozzo sor-rentino “PIANOSA”

Notiziario della Sezione “Molosiglio News” Il Comitato di Redazione del nostro notiziario si è riunito con continuità e periodicità presso la sede del CSTN per ottene-re che questo importante organo d’informazione assolva nel modo migliore la sua funzione di comunicazione e propagan-da all’interno e all’esterno della Sezione.

Iniziative editoriali del CSTN.Il CSTN ha curato e realizzato la sua prima iniziativa editoria-le con la pubblicazione di un elegante volume dedicato alla storia dell’imbarcazione “ITALIA” redatto da Paolo Rastrelli e Franco Belloni. Il volume, è stato presentato insieme alla proiezione del video “una Barca come monumento” il 16 aprile in occasione della cerimonia per i festeggiamenti della consegna della targa Ministeriale di “Bene Storico” al pro-prietario dell’imbarcazione. Proseguendo nella sua attività editoriale il CSTN ha dato inizio alla serie dei “Quaderni” che hanno lo scopo di trattare sotto forma monografica argomenti di cultura e tradizioni marinare. Il Quaderno n° 1, pubblicato a giugno 2004, è stato dedicato ai festeggiamenti avvenuti al Molosiglio in occasione della consegna della targa di “bene storico” alla imbarcazione ITALIA. Il Quaderno n° 2, pubbli-cato a fine dicembre 2004, è stato dedicato all’Ammiraglio Agostino Straulino ed alla sua ultima visita alla Sezione di Napoli del settembre 2003. Entrambe le pubblicazioni, curate graficamente e nei contenuti, sono state accolte positiva-mente dagli appassionati e negli ambienti marinareschi. E’ stato, inoltre, prodotto un CD-Rom di presentazione a tutto campo del CSTN che darà l’opportunità agli interessati, con una visione multimediale, di conoscere il Centro, la sua or-ganizzazione e le sue attività. Con la distribuzione e l’invio all’esterno di tale mezzo di comunicazione si è certi di far co-noscere e propagandare ulteriormente il CSTN. E’ stato rea-lizzato un importante Catalogo dell’intera consistenza libraria e documentale attualmente presente in sede; si tratta di uno strumento di consultazione con varie chiavi di accesso che il CSTN, una volta sistemato nelle definitiva stesura, cercherà di rendere disponibile per farlo diventare un significativo vet-tore delle proprie potenzialità.

CitazioniLa diffusione e la conoscenza del CSTN negli ambienti che trat-tano a vario titolo attività legate al mare ha consentito la citazio-ne della nostra iniziativa in alcuni siti web molto frequentati: Sito della Classe Dinghy: www.dinghy.itSito dedicato a Straulino: www.straulino.it

Napoli 31 marzo 2005

Relazionesull’attività svolta al 30 marzo 2005

Cstn l.n.i. sez. napoli

Guido Barbati

Anche se riduttivo, esponiamo brevemente l’attività di un anno del CSTN, (novembre 2003-marzo 2005), che ha registrato importanti traguardi. Si riportano, pertanto,

schematicamente le realizzazioni più significative che sono state conseguite.

Regione CampaniaDopo il riconoscimento di Biblioteca d’interesse regionale, ottenuto dalla Regione Campania, prosegue la collaborazione con la stessa al fine di valorizzare Il materiale raccolto che per la sua specificità, esclusività qualità e quantità rende il nostro Centro un’istituzione unica nel suo genere in Italia. Di tale creazione la Sezione di Napoli della Lega Navale Ita-liana deve e può vantare onore.

Provincia di NapoliIl Dott. Santorio, direttore del Servizio Bibliotecario Provinciale, ha offerto al CSTN la possibilità di inserire nel circuito delle Biblio-teche Provinciali il nostro archivio dati consultabile direttamente da Internet (www.dba.it/napoli). Ha messo perciò, gratuitamente, a disposizione del Centro e dallo stesso gestibile direttamente, il software necessario e ha inoltre predisposto l’intervento di stagisti, direttamente retribuiti dalla Provincia, che opereranno dal 31 marzo 2005 presso la nostra sede per l’inserimento definitivo dell’intero archivio elaborato dal Centro.Consistenza patrimonio librarioA tutt’oggi la biblioteca del CSTN è costituita da:• 5200 volumi presenti presso la nostra sede.• 4700 titoli di volumi esistenti presso terzi che hanno aderi-to alla creazione di un “Catalogo collettivo”.• 4800 numeri di 63 riviste specializzate nazionali ed estere.• 5700 articoli censiti per settore dalle riviste.• 300 videocassette e CD • fotografie (d’epoca ed attuali), disegni e piani di costruzio-ne (da sistemare).• ��0 schede d’imbarcazioni a vela e motoreLa crescita 2003/2004 è essenzialmente dovuta:- alla Presidenza Nazionale della Lega Navale Italiana che

dopo aver trasferito nel 2003 al CSTN la sua biblioteca con-sistente in oltre 2400 volumi e 10 armadi-libreria; continua ad inviare tutte le pubblicazioni di cui entra in possesso.- alla moltiplicazione delle donazioni ricevute, alcune delle quali “prestigiose” per il nominativo del donatore (Dott Carlo Rolandi Presidente Onorario della FIV, Dott Franco Belloni decano del giornalismo velico, Amm. Mario Bini, Prof Gaetano Allotta della sezione LNI di Agrigento, Dott. Gianluigi Lagorio Serra di Geno-va, Dott. Luigi Lang dell’ AIVE e lo Yachting Club Italiano).

Comitato di GestioneIl CdG del CSTN si è regolarmente riunito ogni mese seguen-do ed indirizzando l’attività e la programmazione. Il risultato di tali riunioni è registrato nella raccolta dei verbali, regolar-mente inviati alla Presidenza della Sezione di Napoli e archi-viati presso la segreteria dello stesso CSTN.

Collaboratori del CSTNLe presenze presso il CSTN dei collaboratori volontari che prestano la loro opera per le varie attività, è rimasta stazio-naria. Alcuni non sono neanche soci della LNI. La media di tale presenze, tenuto conto degli iscritti alla sezione risulta, tuttavia, essere bassa.In virtù di tali prestazioni è stato possibile: - realizzare la catalogazione, l’informatizzazione e la sistema-zione di tutti i volumi presenti al CSTN;- proseguire la classificazione e l’immissione dei dati degli ar-ticoli contenuti nelle 4800 riviste che sono raccolte al CSTN. Al 30/3/2005 sono stati immessi 5800 articoli suddivisi per settore di appartenenza.- avviare il restauro fisico dei volumi danneggiati. Colgo l’oc-casione per ringraziare, a nome del Comitato di Gestione del Centro Studi, del Comitato Direttivo della Sezione e mio personale, i soci Lucio Vigorito, Raffaele Petrella, Uberto Po-tenza, Luigi Esposito, Enzo Caserta, Gennaro Lepre, Carmine D’isanto, Roberto Stampacchia, Paolo Disa, ed il non socio Giovanni Simeoli per l’aiuto e la collaborazione che da tempo dedicano alle attività del Centro.

1� 1�

i liVelloFull immersion

�0 �1

Attivitàlaser l.n.i. sez. napolilaser l.n.i. sez. napoli

Cristiano Panata

occorrono almeno 6 regate di qualificazioni. Fatte queste la flotta viene divisa in due Gold e Silver e si fanno le finali. A Follonica siamo riusciti a fare solo quattro regate in tutto e con dei parziali come questi ( 11°7°2°e 11°) in una regata normale un’atleta si sarebbe classificato nei primi cinque a Follonica; no: 13°. No comment.L’amarezza è tanta anche perché gli altri ragazzi, Scala, Petroli, Canale, Tedeschi, Dell’Omo, Serrentino e Avolio non sono riusciti a esprimersi al meglio delle loro possi-bilità. Storia analoga agli internazionali di Andora dove si sono svolte solo due prove a causa dell’inefficienza del comitato organizzatore, non pronto ad affrontare l’arrivo di quasi 400 barche, e dalla tragica scomparsa del Santo Padre, motivo per il quale sono state soppresse tutte le al-tre prove in programma. Rientrati in sede abbiamo iniziato una serie di allenamenti mirati a coprire tutti i punti in cui eravamo deficitari e un lavoro di training autogeno per ritrovare i giusti stimoli per affrontare le prossime tappe. Detto fatto, quella che segue la potremmo titolare:LA CRONACA DI UN SUCCESSO ANNUNCIATORegata di Civitanova Marche 3a tappa del circuito Italia Cup Sabato 23 aprile alle ore 13 il comitato di regata prende il mare con l’intenzione di svolgere due prove. Rispettando la normativa federale, la associazione di classe ha deciso di dividere le classi più numerose in batterie, e come al solito tocca alle classi radial e 4.7. Vengono così organizzati due campi di regata: sul campo n°1 le classi standard e radial femminili, entrambe classi olimpiche, sul campo due le classi radial maschili e le 4.7 riservata ai giovanissimi. Le condizioni meteo sono favorevoli e subito si inizia con le operazioni di partenza. Noi siamo sul campo due dove la compagine partenopea è molto alta e attiva, siamo infatti presenti con circa 35 barche provenienti da Napoli e dintorni. Immedia-tamente i nostri equipaggi si mettono in mostra: nella classe radial Raffaele Lettera per un soffio perde l’oro nella prima regata piazzandosi 2° mentre nella seconda prova è solamente settimo. A fine giornata la classifica vede in testa il campione italiano in carica, Carlo De

Paoli, seguito da Marinelli e Mascaro, mentre il nostro Lettera è solamente 7°. Domenica 24 aprile alle 13, puntuali come sempre, si prende il mare per altre due o tre prove; nuovamente Marinelli si fa avanti vincendo la prima prova e piazzandosi 6° alla seconda, mentre De Paoli incappa in una squalifica per partenza anticipata e in un 5° alla seconda prova. Lettera dal canto suo non sta a guardare e si piazza 2° alla prima prova e mentre sta per tagliare 5° alla seconda prova, un gommone della giuria gli infligge una penalità per una sospetta infrazione e quindi è costretto a compiere due giri su se stesso, perdendo ben 4 posizioni e chiude al decimo posto. La giornata si chiude con questa classifica: 1° Marinelli, 2° De Paoli 3° Mascaro e 5° Lettera. Solo 5 punti separano il portacolori della Lega di Napoli dal leader della classifica. Lunedì 25 aprile ’05 Il tempo non fa presagire nulla di buono cielo nuvoloso e poco vento da nord non ci fanno sperare niente di buono.E infatti alle 16 dopo diverse ore di attesa, il comitato decide di mandarci in acqua nella speranza di fare almeno tre prove e invece nulla nonostante una partenza con poco vento, il comitato si vede costretto ad annullare la regata per un totale calo del vento. Per oggi nulla.Martedì 26 aprile. Ultimo giorno. Il cielo è sereno e alle dieci, per paura che il comitato possa temporeggiare troppo, tutti gli allenatori invitano i concorrenti a prendere il mare in modo da sveltire le operazioni di partenza. Dopo un’attesa di un’ora circa il vento arriva puntuale da sud con un’intensità di 15 nodi.Condizioni perfette. La flotta è stata spaccata in due gold e silver. Alle 13.30 partiamo dopo la prima bolina Lettera è secondo dietro Andrea Curzi, giovane atleta emergente della Lega Navale di Porto San Giorgio, e nell’arco di poche miglia Raffaele rimonta piazzandosi primo. La cosa che più ci colpisce non è il suo piazzamento, ma il fatto che tutti gli altri abbiano sbagliato la regata. I calcoli sono rapidi e Lettera è il nuovo leader della classifica. A quel punto nessuno parla più e il mio ordine categorico è: non ditegli che è primo!!!Parte la seconda prova e dopo i primi due lati del per-corso Raffaele è 9° , ma ciò nonostante, non disperiamo poiché i suoi diretti avversari sono poche posizioni più avanti. Detto fatto la regata si conclude con Raffaele 5° e dopo pochi secondi arriva la notizia: è 1° assoluto nella classe radial.La gioia è immensa dopo le ultime regate zonali, un poco in sordina, avevamo bisogno di un risultato di questo genere e l’allenamento nonché l’intervento dello Sponsor IL MARE IN MANO, sono stati provvidenziali. Appunta-mento a tra quaranta giorni con la cronaca delle regate dalle acque del lago di Como.

La stagione LASERDa dopo i campionati italiani del 2004, è immediatamente iniziata la stagione agonistica 2005. A settembre abbia-mo iniziato subito con le regate del vecchio campionato zonale che doveva concludersi, e i nostri portacolori si sono ben difesi dagli attacchi esterni con Enrico Scala nella classe radial, che si è piazzato secondo sia nel Trofeo Cosentino sia nelle ultime prove del campionato zonale organizzato dal C.R.V. Italia. Diversa la situazione nella classe 4.7 dove il nostro Filidoro ha dominato in entrambe le manifestazioni. Terminati questi impegni del 2004 abbiamo iniziato a guardare avanti, pensando alla stagione che doveva iniziare. Dobbiamo purtroppo segnalare l’allontanamento volontario dal nostro soda-lizio, di due atleti, i fratelli Andolfo, i quali hanno scelto altri circoli napoletani per fare la loro attività velica. A Natale la stagione apriva con una regata classica del gol-fo di Napoli: le Regate di Natale organizzate dal R.Y.C.C. Savoia. In questa occasione è avvenuto il ritorno in mare del nostro Raffaele Lettera, stimolato dalla presenza in mare di un laserista d’eccezione: Paolo Cian. Ebbene si, l’enfant prodige della L.N.I. di Napoli, adesso in forza alle Fiamme Gialle, ha voluto dilettarsi con il laser per le regate di Natale, e ha scelto la classe radial. Al termine di quattro prove molto combattute, il nostro Lettera ha avuto la meglio su Cian, seguiti a ruota da Scala anche egli della nostra sezione. E’ stata una regata molto avvincente e Paolo ci ha promesso di tornare a farci compagnia non appena libero dai suoi impegni. Parallelamente, Filidoro ha nuovamente fatto terra bruciata nella 4.7 vincendo così la sua ultima regata in questa classe. Il 2005 lo avrebbe dovuto vedere impegnato nella classe radial. Il condizionale a questo punto è d’obbligo poiché al termine di queste regate, il buon Alessandro ha deciso che la Lega non era più casa sua ed è emigrato verso

altri circoli. Ci dispiace molto per questa defezione, ma la nostra scelta politica è quella di avere atleti che abbiano voglia di crescere e di andare avanti, e questo comporta una lunga serie di sacrifici che non tutti sono disposti a fare.Nel frattempo le fila degli atleti si sono rinfoltite con un’atleta proveniente dalla sezione di Castellam-mare: Marco Avolio. 22 di Castellammare, studente di inge-gneria, Marco è un atleta in cresci-ta, serio e soprattutto con un forte senso del dovere. Siamo certi che sentiremo presto parlare di lui.

La stagione iniziaA febbraio inizia un’altra grande classica del Golfo di Napoli, le coppe Fondi, De Concilis e Augusto Cesareo riservata alle classi laser e 420. Quest’anno il numero dei laser è impressionante: più di cinquanta e al termine di 9 regate Lettera è primo con 7 vittorie su 9 seguito proprio da Marco Avolio. Come si dice: chi bene inizia, è a metà dell’opera. Nella classe 4.7 si fa vedere Andrea Tedeschi che chiude con un bel 3° posto assoluto. A marzo inizia il trofeo Fritz Giannini del circolo Savoia e anche qui Lettera colpisce ancora centrando sette podi su sette. Considerato che a fine mese c’è la prima regata Nazionale di Follonica, l’esordio sembra buono. Inoltre arriva l’accordo con “Il Mare in Mano” di Fabio Curcio fornitore Laser per la Campania il quale decide di supportarci regalandoci tre vele radiali nuove.Arrivati a Follonica, scopriamo subito le prime novità dell’anno; secondo la normativa federale se la flotta supera le 80 barche si dovrà correre a batterie. Dati i numeri della classe sarà quasi sempre così almeno per i radial maschili e le 4.7. Il problema grosso è quello di far scontrare tutti gruppi tra di loro e per fare questo

�� �3

Si segnala con particolare soddisfazione che finalmente in Italia si sta sviluppando una consistente bibliografia riguardante il mondo della Vela agonistica con i suoi avvenimenti, i suoi personaggi e le sue imbarcazioni. Dopo il Dinghy 1� piedi adesso anche lo Snipe, noto anche come Beccaccino, ha un volume interamente dedicato alla sua storia dagli inizi degli anni ’30, quando l’imbarcazione arrivò nel nostro paese, ai nostri giorni. Lo Snipe, progettato nel 1�31 dall’architetto navale americano Bill Crosby ha avuto una grande diffusione in tutto il mondo,

è stato riconosciuto “Classe Internazionale” nel 1�5� e può vantare tra i vincitori del titolo mondiale campioni del calibro del danese Paul Elvström (1�5�) e del brasiliano Torben Grael (1��3). A ricostruire con competenza i settanta anni di attività dello Snipe, è stato il monfalconese Sergio Michel, vincitore tra l’altro di sei titoli italiani in equipaggio con Sergio Morin, l’indimenticato mediano della squadra di calcio del Napoli. Il volume, ricco di notizie e dati, è anche impreziosito da una vasta documentazione di fotografie d’epoca e testimonianze scritte dei più famosi campioni della Classe.

In occasione del 1�5° anniversario della sua fondazione il più antico club nautico italiano, nella cui storia è possibile trovare le origini della sport della vela in Italia, ha dato alle stampe un prezioso volume commemorativo, curato ed elegante nella grafica, ricco ed accattivante nei contenuti che sono corredati da un’ampia documentazione fotografica con immagini rare ed affascinanti. Avvenimenti, regate, barche e personaggi di un così lungo arco di tempo vengono fatti magistralmente rivivere, in una

fantastica carrellata, dall’autore Franco Belloni, lo storico per antonomasia della Vela, che ancora una volta firma un testo sacro dello yachting italiano aggiungendo un altro volume alla sua già ricca bibliografia. Nel suddetto volume, il nostro Centro Studi Tradizione Nautiche di cui Franco Bellone è fondatore e componente del Comitato di Gestione, ha avuto l’onore di essere citato tra i “ringraziamenti” per aver fornito alcune informazioni e ricerche tratte dai propri archivi.

“La vita dello Snipe in Italia”Autore Sergio MichelPromosso da Scira Italia - Alberto Perdisa Editore Bologna �00�, pagine 1��, € �5.00

“YACHT CLUB ITALIANO 1879 - 2004”Autore Franco BelloniEditore Tormenta, Genova �00�, pagine �11, s.i.p.

letti per Voi

Recensioni a cura del CSTNRisultati Radial - gold

No Numero Nome Punti 1 2 3 4 5 6

1 179689 LETTERA RAFFAELE, Maschio, L.N.I.NAPOLI 17,0 2 7 2 (10) 1 5

2 174326 CURZI ANDREA, Maschio, G.V.LNI PORTO SAN GIORGIO 21,0 13 (18) 2 1 2 3

3 182129 MASCARO ROBERTO, Maschio, LNI ANZIO 21,0 6 1 5 3 (7) 6

4 174139 BENSI FEDERICO, Maschio, SVBG 32,0 5 9 9 (11) 5 4

5 179064 ARBOREA CLAUDIO, Maschio, CIRCOLO DELLA VELA (BARI) 38,0 4 1 4 12 (33) 17

6 181540 MENONI STEFANO, Maschio, CIRCOLO VELA TOSCOLANO MADERNO 39,0 11 4 (dnf) 9 13 2

7 179284 VALLESI CLAUDIO, Maschio, CLUB VELA PORTOCIVITANOVA 40,0 7 (12) 5 9 10 9

8 179066 SIBILIA ERBERTO, Maschio, C.C.”IRNO”-SEZ.V. 42,0 2 3 10 6 (32) 21

9 179058 SCHINTU DAVIDE, Maschio 43,0 10 7 12 (29) 6 8

10 181441 BARUZZI MARCO, Maschio, CIRCOLO VELA TOSCOLANO MADERNO 44,0 5 8 3 5 23 (ocs)

11 176527 MOTTA DARIO, Maschio, CIRCOLO VELICO REGGIO 45,0 (ocs) 3 6 4 4 28

12 180387 CERNI PIETRO, Maschio, S.V.DI BARCOLA-GRIGNANO 45,0 (14) 9 3 8 14 11

13 163668 CRIVELLI VISCONTI UBERTO, Maschio, CENTRO VELICO 3V 47,0 12 8 (ocs) 6 9 12

14 160892 SARTORELLI ALESSANDRO, Maschio, NAUTICLUB CASTELFUSANO 51,0 4 14 (22) 8 11 14

15 177918 MARINELLI ALESSIO, Maschio, CVPORTOCIVITANOVA 55,0 1 6 1 4 (dns) dns

16 178465 PASSANI GREGORIO, Maschio, C.V.3V 55,0 15 20 10 2 8 (23)

17 181659 LUSSU ENRICO, Maschio, C.V.ERIX 55,0 7 5 15 7 21 (ocs)

18 179057 STRAZZERA ENRICO, Maschio, YACHT CLUB CAGLIARI 58,0 3 13 1 16 (29) 25

19 179558 SACCHI ANDREA, Maschio, VELACLUB PALERMO 58,0 8 11 4 15 20 (22)

20 176799 CALZONA LUCA, Maschio, CIRCOLO VELICO REGGIO 60,0 21 33 (ocs) 2 3 1

21 179562 FORESTIERI FRANCESCO, Maschio, C.C.”IRNO”-SEZ.V. 60,0 10 15 9 14 12 (31)

22 181442 NASSINI LUCA, Maschio, CIRCOLO VELA TOSCOLANO MADERNO 63,0 16 19 (ocs) 3 18 7

23 178966 DE PAOLI CARLO, Maschio, C.V.GARGNANO S.C.R.L. 64,0 1 2 (ocs) 5 37 19

24 176715 PIRASTU ANDREA, Maschio, YACHT CLUB CAGLIARI 65,0 6 2 12 10 35 (36)

25 170588 CONTI GIORGIO, Maschio, CNNUMANA 69,0 9 5 14 12 (30) 29

26 157672 BOSIO GIOVANBATTISTA, Maschio, C.V.VENTIMIGLIESE 70,0 17 17 (18) 7 16 13

27 179711 SCIMONELLI IVAN, Maschio, CTV MESSINA 70,0 8 16 16 (22) 15 15

28 182046 VERDE VINCENZO, Maschio, REALE Y.C.C. SAVOIA 71,0 12 (24) 11 13 17

laser l.n.i. sez. napoli

�5

l’allestimento di una flottiglia legge-ra che aveva il compito di difendere le coste dalle incursioni dei barbare-schi (ciò costituì l’atto di fondazione della marina napoletana), tanto da aver positivamente portato a termi-ne alcune clamorose azioni navali3. Tuttavia, l’illuminato Sovrano aveva anche studiato la percorribilità di una strada alternativa, quella di un onorevole compromesso con l’Impe-ro ottomano, da cui dipendevano le famigerate Reggenze di Tripoli, Tu-nisi ed Algeri. Sempre più convinto della percorribilità della strada della pacificazione, mise in moto un mec-canismo che avrebbe portato - in un lasso di tempo abbastanza rapido, due anni - alla creazione fra la Su-blime Porta di Costantinopoli ed il Regno delle Due Sicilie di quelli che oggi verrebbero chiamati “rapporti diplomatici”. Il trattato fu negoziato e sottoscritto in Costantinopoli, per conto del Re Carlo III di Borbone e del Sultano Mahmud I, dai Ministri plenipotenziari Cavaliere Colonnello Giuseppe Paulon Finocchietti ed il Wizir4 El Haggi Mehmet, il 7 Aprile 1740 e poi ratificato dalle firme dei Sovrani il 24 Settembre dello stes-so anno. Negli archivi napoletani l’accordo sarebbe stato rubricato come : “Prammatica Foedus Regium et Othomanum Percussum, XCVIII, 1740”. Questo accordo, costituiva un lodevole passo in avanti per la paci-fica navigazione nel Mediterraneo e nel Levante e riconosceva alle Due Sicilie un ruolo paritario con quel-lo delle grandi potenze marittime dell’epoca. La stipula del trattato, infatti, fu accolta a Napoli benevol-mente e la sua pubblicazione, ad opera del notaio Giuseppe Volpa, fu comunicata con tripudi e fanfare. In esecuzione del trattato, il 22 Dicem-bre di quello stesso anno fu inviato a Costantinopoli un incaricato d’affari del Regno delle Due Sicilie. Nel Giu-gno 1741, due navi napoletane che avevano portato nella capitale turca

doni del Re per il Sultano, nel viaggio di ritorno accompagnarono a Napoli El Haji Hussein Effendi, ambasciato-re straordinario della Sublime Porta presso la Corte di Re Carlo. L’amba-sciatore portava con sé doni per il Re Borbone, tra i quali vi era anche un elefante, poi finito in una sorta di zoo, realizzato nella reggia di Caserta. Il Sultano Ottomano mantenne imme-diatamente la parola sacramentata con il trattato e diramò subito l’ordine ai Bey del Maghreb di rispettare l’ac-cordo. Il 3 Giugno 1741 venne siglato da Re Carlo uno specifico trattato col Bey di Tripoli, Ahmad, estensione di quello siglato a Costantinopoli. Ciò anche perché, mentre si trattavano i dettagli dell’accordo fra Impero Ot-tomano e Due Sicilie, vi era stato un “incidente diplomatico” che avrebbe potuto seriamente compromettere il mantenimento della pace. Difatti, il 13 Agosto 1740 due galeotte napole-tane sorpresero presso Capo Sottile due galeotte tripoline che preparava-no un’incursione. Le assalirono e le affondarono. 78 uomini della ciurma furono portati prigionieri a Napoli. Il convincimento del Sultano Ottomano non fu opera troppo difficile, poiché Mahmud I fu, in un certo senso, un convinto precursore della codificazio-ne di diritto marittimo islamico. Una delle prime cose che fece, salito al trono, fu quella di modificare i colori della bandiera mercantile, abolen-do il campo rosso ed introducendo il campo verde, il colore dell’Islam. Egli ben sapeva di avere alle spalle secoli di conoscenze marittime, ere-ditate da tutti quegli Stati costieri musulmani che, a partire dal cosid-detto Djihad5 marittimo intrapreso dal Califfo Umar nel 632 in poi, con il mare si erano trovati a convivere e che nel mare, e spesso nella pirate-ria, avevano trovato la loro maggiore entrata, tanto che, nel corso dei se-coli, si era venuto a creare un vero e proprio diritto marittimo islamico, che influenzò poi i costumi marittimi non

solo ottomani ma anche europei. La sua lungimiranza, nella codificazione e sottoscrizione di questo trattato fu notevole, in quanto aprì le porte alla Dichiarazione di Parigi sul Diritto del Mare, del 18566 ed alla codificazione Ottomana del 1863, durante l’epoca delle riforme7, con la quale fu ema-nato il codice di Commercio marit-timo Ottomano, che restò in vigore fino al 1929. Nei ventuno articoli del Trattato, appaiono degni di nota diversi punti, che ebbero importanti conseguenze.- Veniva innanzitutto stabilita la pace, per mare e per terra, fra i sudditi del-l’Impero Ottomano e del Regno delle Due Sicilie, analogamente a quanto succedeva nei confronti delle altre potenze amiche, quali Francia, In-ghilterra, Olanda e Svezia.- Veniva data la possibilità di risarcire le navi dai danni sofferti a causa delle burrasche o di altri incidenti8. Veniva quindi garantito il diritto di rifugio nei reciproci porti, tanto alla marina mili-tare quanto a quella mercantile, rico-noscendo la facoltà di utilizzare locali arsenali, materiali ed artigiani in caso di necessità di riparazioni. Eventuali resti derivanti da naufragio o cose e mercanzie gettate fuori bordo nel ten-tativo di alleggerire le imbarcazioni in difficile navigazione, ad esempio, nel mezzo di una tempesta, successiva-mente recuperate, sarebbero state riconsegnate9.- Veniva concessa la facoltà di ac-quistare tutti i generi alimentari necessari per il sostentamento ed il prosieguo del viaggio10, in porti o scali delle nazioni contraenti. - Le imbarcazioni ed i sudditi del Re-gno e dell’Impero, avrebbero pagato in tutti i porti e dogane alleate il 3% dei diritti di dogana e delle tasse portuali, bilanciando così la tassazione a van-taggio di un fiorire degli scambi.- Veniva riconosciuto al Ministro del Re Borbone di stanza a Costantinopoli la facoltà di instaurare Consoli in tutti i porti e luoghi marittimi del dominio

rubriCa

di Vasco Fronzoni

Concluso dai rispettivi Ministri in Costan-tinopoli il 7 Aprile 1740 e ratificato il 24 Settembre 1740

Il 21 aprile 1738 una squadriglia di sciabecchi1 al-gerini, risalita lungo le coste del Basso Tirreno, era entrata nel golfo di Napoli. L’intenzione del convoglio

navale, che dà l’idea di quale fosse la potenza che pirati e corsari barbareschi2 avevano raggiunto in quel periodo nel Mediterraneo, era quella di catturare e portare come ostaggio, al Bey di Algeri, Carlo III di Borbone, l’allora giovanissimo Sovrano che, da pochi anni assiso sul tro-no delle Due Sicilie, ne aveva ricostituito l’indipendenza. Il piano non andò a segno, ma l’episodio servì a con-vincere il Sovrano dell’assoluta necessità di proteggere le popolazioni costiere ed i traffici mercantili del Regno meridionale contro una minaccia che si era fatta gra-vissima. Difatti, nella prima metà del XVIII secolo, pur essendo oramai già trascorso il secolo d’oro (1550-1650) della “corsa barbaresca”, la preoccupazione e l’allarme derivante dalle attività dei corsari patentati dall’Impero ottomano era ancora assai elevata, soprattutto nell’Ita-lia meridionale. Per porre rimedio alla grave minaccia, Carlo di Borbone aveva rinforzato le difese costiere ed aveva incentivato le risorse in mare aperto, avviando

Trattato di pace, commercio

e navigazione tra la sublime

Porta Ottomana ed il Regno delle

Due Sicilie

�� ��

reno dallo Stretto di Messina fino alle Bocche di Capri, la seconda lo Jonio e la terza il Mar di Sicilia, con gli arcipelaghi del suo sistema insulare periferico. Il 23 Giugno, ebbe luogo il primo scontro, al largo di Capo Palinuro. La squadra del Tirreno affrontò due navi corsare pro-venienti da Tripoli. Furono catturate e condotte nel porto di Napoli.4 Come è noto, sotto il Califfato Abba-side fu istituzionalizzato il Wizirato. La funzione coordinatrice e decisionale dell’esecutivo fu stabilmente affidata alla nuova figura del Wizir, rappresen-tante del Califfo, i cui poteri potevano giungere fino alla gestione diretta del sigillo personale del Sovrano e alla de-posizione e messa sotto inchiesta dei Governatori delle Province, i Walì.5 Talvolta tradotto erroneamente con “guerra santa”, l’esatto significato del termine Djihad è “sforzo”. Il Djihad mag-giore, va inteso come impegno per perse-guire un nobile fine ed è, dai più, ritenuto il sesto pilastro dell’Islam (fondamenti su cui si basa la dottrina islamica). In sostan-za il termine indica ogni sforzo che il vero credente deve compiere contro le pulsioni che tendono ad allontanarlo dalla fede musulmana. Il Djihad minore è lo sforzo bellico, che porta la comunità musulmana a difendersi militarmente dagli attacchi esteriori. 6 La Dichiarazione sul diritto marittimo, redatta a Parigi nel 1856 in occasione del Congresso di pace che aveva posto fine alla guerra di Crimea, fu firmata Austria, Francia, Gran Bretagna, Prus-sia, Russia, Sardegna e Turchia (cioè gli Stati che avevano partecipato al con-flitto), ma ad essa diedero l’adesione altri 48 Stati, 9 dei quali non europei. I Ministri Plenipotenziari si limitavano a constatare che il diritto marittimo, in tempo di guerra, era stato “oggetto di spiacevoli contestazioni” che, date le divergenti interpretazioni, era “utile stabilire una dottrina uniforme su un tema così importante” e necessario “introdurre nei rapporti internazionali principi fissi”. Pertanto emanavano una solenne Dichiarazione che impegnava i soli stati firmatari ad abolire la guerra di corsa, a rispettare sui mari la merce nemica e neutrale, salvo il contrabban-

do, e a regolamentare i blocchi navali.La portata innovativa della dichiarazio-ne del 1856 stava piuttosto nel fatto che tra i primi sottoscrittori si trovava la Sublime Porta e tra i quarantotto stati aderenti figurava il Giappone. Le firme di Turchia e Giappone segnavano il primo significativo superamento del-lo spirito della Santa Alleanza. In altri termini, nella dichiarazione del 1856 si regolamentavano per la prima volta in sede internazionale alcune norme di di-ritto consuetudinario nella conduzione delle guerre e a sottoscriverne il ricono-scimento comparivano altre culture giu-ridiche non occidentali e non cristiane. Come è noto, poi, il Congresso di Parigi fu un grande successo diplomatico per l’Impero Ottomano, poiché ebbe impor-tantissimi effetti, quali l’entrata a far parte del concerto delle grandi potenze europee e il riconoscimento della non ingerenza di tali nazioni negli affari in-terni dell’Impero.7 Il cosiddetto periodo delle Tanzimat.8 I rischi del mare e i pericoli della na-vigazione erano molti e spesso impre-vedibili. Vi era anzitutto il problema della vulnerabilità del mezzo navale, si trattasse di galere o di una qualsiasi delle altre imbarcazioni di piccolo ton-nellaggio che solcavano le acque del Mediterraneo. L’impossibilità di una vera pianificazione dei viaggi portava poi spesso a dover continuare la na-vigazione anche in inverno, quando le incertezze dovute alle intemperie met-tevano a repentaglio la stessa sopravvi-venza degli equipaggi, oltre che esporre il mercante alla possibile perdita del ca-rico (non foss’altro che per alleggerire l’imbarcazione in caso di tempesta). Si doveva considerare poi la minaccia di un attacco dei pirati. Proprio dall’elaborazione del concetto di rischio, e nel tentativo di salvaguardar-si nella misura del possibile, prendono vita molti strumenti economico-giuridici quali, solo per citare i più importanti, il noleggio, la commenda, l’assicurazione, il prestito a cambio marittimo. L’importanza dell’assicurazione maritti-ma per favorire lo sviluppo del commer-cio è evidente; giocò un ruolo prima-rio, equivalente a quello dei progressi

della tecnica nautica, agevolando il finanziamento delle imprese marittime e limitando l’entità dei possibili danni economici.9 E’ da notarsi l’analoga previsione esi-stente nel diritto e nella consuetudine del mondo greco e romano, che aveva-no sviluppato simili istituti, codificati nei Silay greci e nella Lex Rodhia de iactu romana.10 In gergo marinaro fare cambusa e bunkeraggio. 11 Potere normativo e contrattuale, dal carattere vincolante.12 Diritti per l’attività di inventario e per la custodia.13 Moneta costituita da una lega di rame e, in piccola quantità, d’argento.14 L’intero bacino del Mediterraneo, da prima del 1500 fino a tutto il 1800, come detto, è stato testimone delle epiche gesta dei corsari, sia da parte cristiana, che da parte musulmana, miranti so-prattutto, oltre al bottino, alla cattura di persone, tanto a bordo delle navi quan-to lungo le coste. Tuttavia, da parte cri-stiana, gli schiavi musulmani venivano impiegati soprattutto come forza lavoro, mentre da parte barbaresca, i cristiani venivano rapiti nella prospettiva prima-ria di ottenere un riscatto.

BIBLIOGRAFIA - H. Acton, Storia del Reame di Napoli;- S. Bono, Il Mediterraneo da Lepanto a Barcellona – Morlacchi;- S. Bono, Corsari nel Mediterraneo. Cri-stiani e musulmani fra guerra, schiavitù e commercio;- F. Braudel, La Mediterranee. L’espace et l’historie; - Codice Marittimo del 1781 di Michele De Jorio per il Regno di Napoli;- L. Dal Pozzo, Cronaca civile e militare delle Due Sicilie;- H.S. Khalilieh, Islamic Maritime Law. An Introduction - Leiden-Boston-Köln- C. Lo Jacono, Profilo storico del mondo musulmano - I.P.O.- C. Mutti, Khair ed-Din “Barbarossa”: Cor-saro o Mugiahid? – Edizioni Barbarossa; - R. Tlili Sellaouti, L’accueil des Bar-baresques sur les cotes italiennes et provencales au XVIII^ siecle – in Revue d’histoire maghrebine n. 109;

Trattato di PacerubriCa

Ottomano, nonché di revocarli o cam-biarli. Venivano concessi al Ministro tutti i “Firmani e i Baratti”11 e detti privilegi potevano essere estesi anche ai Consoli, nonché ai loro interpreti e dipendenti. Veniva così garantito l’esercizio del diritto di consolato, che consisteva in un dazio portuale da esi-gere nei confronti delle imbarcazioni che attraccavano presso le banchine principali dei porti. Così, Ministri o Consoli del Re delle Due Sicilie pote-vano riscuotere dai propri sudditi la tassazione, prevista in patria, anche su tutte quelle mercanzie che pagano Dogana, in terre sotto il dominio Otto-mano.- In caso di morte di un suddito o, comunque, di un protetto del Regno avvenuta in territorio sotto dominio Ottomano, i beni del morto non sa-rebbero andati alle casse dello Sta-to, ma consegnati al Ministro del Re o al Console, perché venissero resti-tuiti al legittimato, in caso di testa-mento o, in assenza, alla Casa Due Sicilie. Se nel luogo ove detti beni si trovavano, non vi era Ministro o Console, il locale Cadì avrebbe do-vuto inventariarli e custodirli gratui-tamente (senza quindi diritto al “re-smi chismet”12), per rimetterli poi al rappresentante del Regno. La stessa previsione vigeva a parti invertite.- Veniva reso lecito il commercio tra i contraenti, secondo forme contrat-tuali non effettivamente predefinite, ma che tendevano ad una sorta di regolamentazione. Inoltre, qualora fosse insorta una controversia inten-tata da sudditi Ottomani nei confron-ti dei Consoli, interpreti, dipendenti o comunque mercanti del Regno, che avesse avuto valore superiore ai “4000 aspri”13, non poteva giudicare in merito un Tribunale provinciale, ma aveva competenza esclusiva il Muftì di Istanbul. Le controversie tra sudditi, venivano giudicate secondo le leggi di appartenenza, seppure in-sorte in territorio diverso.- Veniva consentito alla Porta di inse-

diare un proprio Procuratore, che sa-rebbe risieduto a Messina, a maggior garanzia per i suoi mercanti o sudditi.- Veniva fatto salvo il diritto di ispe-zione, da parte delle navi da guerra sulle navi mercantili o armate per la guerra di corsa incrociate in mare, onde verificarne patenti, passaporti e lasciapassare. A tal fine, tra Im-pero e Regno, venivano scambiate copie delle bandiere e delle patenti, per avere idoneo riferimento origi-nale, in perfetta linea con le prassi della moderna diplomazia.- Se un qualche suddito del Regno si fos-se convertito all’Islam, avrebbe dovuto, comunque, pagare i propri debiti.- Non si sarebbero potuti imprigio-nare sudditi delle potenze contraen-ti, né sequestrare o confiscare i loro beni, senza giusto motivo.- Regno e Impero si impegnavano a ri-scattare e a far riscattare gli schiavi o a provvedere a scambi e, in attesa che a tanto si procedesse, si impegnava-no a che questi venissero trattati con umanità e carità14.- Veniva siglato l’impegno reciproco a non far attaccare i bastimenti dai pro-pri corsari. Se ciò, comunque, fosse avvenuto, veniva convenuto un risarci-mento (si veda la nota 7), e riconosciu-ta la facoltà di repressione senza che ciò potesse pregiudicare il Trattato.- Nei porti o negli scali del Regno o dell’Impero, qualora imbarcazioni da guerra di un paese straniero vi aves-sero fatto ingresso e vi si fossero trovate anche imbarcazioni dell’altra potenza contraente, nemica di tale paese, non sarebbe stata consentita alcuna azione bellica nei confronti della nazione contraente e sarebbe, comunque, stato impedito alle im-barcazioni straniere di armarsi negli arsenali. Inoltre, a queste ultime, sarebbe stato impedito di lasciare lo scalo o il porto per ventiquattr’ore dalla eventuale partenza delle im-barcazioni della potenza contraente. Ciò, al chiaro scopo di garantire un congruo vantaggio, anche in termini

di vento e marea, all’alleato con-traente.- Nessuna nave, pronta per partire, poteva essere posta sotto sequestro per lite nascente. La lite sarebbe stata composta o decisa per il trami-te del Console.

Note1 Rapide imbarcazioni, di basso pe-scaggio, assai maneggevoli e dotate di remi a sostegno delle manovre di com-battimento, originariamente utilizzate da pirati e corsari per saccheggiare le navi mercantili e fare razzie sulle coste. La loro forma sottile e slanciata ricorda quella delle galere. Avevano tre alberi con vele latine ed erano armate con cannoni leggeri e spingarde. 2 Vi è una precisa differenza tra i ter-mini corsaro e pirata. Il corsaro era un armatore, al servizio di un Sovrano, il quale gli rilasciava specifica autorizza-zione (lettera o patente “di corsa”), le-gittimandolo così a compiere scorrerie e ad assaltare le imbarcazioni nemiche, in dipendenza delle alleanze o convenien-ze del Sovrano stesso. Diversamente, il pirata era colui che effettuava a terra incursioni, o assaltava navi, senza auto-rizzazione e limitazioni alcune. Alcuni di questi corsari divennero famosi, come i fratelli “Barbarossa” ‘Karug e Kayr ed-Din da una parte e , Francis Drake (poi nominato Baronetto, con relativo tito-lo di Sir), dall’altra. Per Barbarecsche, inoltre, si intendono quelle Reggenze ottomane (in ordine di importanza Al-geri, Tunisi e Tripoli), dai cui principali porti venivano equipaggiate ed armate le navi impiegate nella guerra di corsa.3 Il 25 Febbraio 1739 fu stabilito di ar-mare sette navi (quattro galeotte e tre feluconi) che si trovavano in allestimen-to. Dopo un mese, si entrò in azione. Fu-rono formate tre squadre. La prima ebbe il compito di sorvegliare le coste del Tir-

Trattato di PacerubriCa

�� ��

L’Atlantico in due comodamente

a vela

La Redazione

interVista a mario manCini

del mare. Il contatto con casa è quasi quotidiano con il telefono satellitare che contribuisce alla serenità mia e sopratutto di mia moglie Silvia che considerava az-zardato questo mio viaggio. In realtà l’Atlantico a vela in due con la spinta dell’aliseo non è tanto impegnativo ma l’imprevisto è sempre possibile. Ed infatti nella not-te dell’11 gennaio piacevolmente tiepida e stellata, con temperatura sui ��°, dopo qualche ora di sonno torno nel quadrato dove Roberto è ancora sveglio davanti al computer, uno sguardo al radar ed ecco fìnalmente un primo incontro: si intravede ad otre 1� miglia l’imma-gine di una nave che lentamente sopraggiunge sulla sinistra, alle nostre spalle. La sua direzione appare ben presto convergente verso di noi. II suo avvicinamento è lento e progressivo e la sua rotta appare sempre più di collisione. Il radar dà l’allarme quando siamo a � miglia di distanza.Qualche minuto più tardi sulla nave si accende un po-tente riflettore diretto verso dì noi per osservarci meglio, studiare le nostre reazioni ed indicarci credo che non avevano alcuna intenzione di mutare direzione. Imme-diatamente rispondiamo all’avvertimento, accendendo il faro di coperta che illumina molto bene le nostre due uniche vele di prua, poi viriamo decisamente a SW fa-cendo poggiare il genoa sul ballooner e di traverso pas-siamo dietro il cargo a poche centinaia di metri. Altro che diritto di precedenza per una vela che precedeva, venendo da destra ed in piena notte! Un primo ed unico incontro che poteva essere fatale se non fossimo stati fortunatamente svegli e se il radar non avesse funzio-nato. - E dopo?- Torno a letto dopo l’avventura a lieto fine, ma riesco a riposare solo un po’, ed all’alba sono di nuovo sveglio. Roberto dorme tranquillo, ma ahimè questo riposo gli costerà molto caro: ha infatti lasciato collegato il com-puter al satellitare senza rendersene conto, consuman-

do tutta la scheda prepagata, per oltre �50 minuti! Oltre il danno anche la beffa di non poter più chiamare dalla barca. Per fortuna non avendomi sentito Silvia chia-ma lei da casa risolvendo il problema. Dopo 10 giorni si decide finalmente di poggiare a NW e proseguire al traverso gran lasco con solo genoa e mezzana par-zialmente ridotte e sempre senza randa perché anche così la velocità è tra i � o gli � nodi e il pilota automatico funziona benissimo GuadaIupe è sulla nostra prua e si avvicina sempre di più. - Dunque, avvistata la terra l’avventura volge al termine.- E’ l’ultima giornata della traversata e se comincio a pregustare la soddisfazione della mlissione compiuta, rimpiango la fine di questo grande divertimento sportivo in piena libertà, su un oceano che è stato con noi assai generoso. A mezzanotte si arriva all’isoletta Marie Ga-lante di Guadalupe e ci ancoriamo vicino ad altre bar-che. Sono passati esattamente 1� giorni di navigazione sempre a vela nell’oceano Atlantico, dall’arcipelago di Capoverde a quello di Guadalupe.Un ottimo tempo per le oltre ��00 miglia percorse, con media superiore agli � nodi, sempre in gran sicurezza e senza eccessivo impegno da parte mia e di Roberto. Alle � si riparte per raggiungere il porto turistico Bas du Fort alla marina di Guadalupe. La sosta è prevista per due - tre giorni, poi si andrà ad Antigua dove avrà termine la mia crociera ma non quella di Roberto che ritornerà in Italia in maggio.- Navigare necesse est! Come tutte le favole anche questa deve avere la sua morale; proviamo a tracciarne una per i soci della Sezione.- Navigare, per chi ama il mare, è indispensabile e na-vigare l’oceano con i suoi spazi e le sue dimensioni è un traguardo al quale ogni marinaio dovrebbe aspira-re. Non è impossibile e sarebbe davvero auspicabile vedere un’intera flotta della nostra Sezione compiere l’impresa.

Per chi non lo sa, il vicepresidente della nostra Sezione, Mario Mancini, è un velista di lungo corso con molte miglia nautiche percorse per tutto il Mediterraneo ed un passaggio da Gibilterra per portare il suo “Désirèe” da La Rochelle (Francia) a Napoli. Andare in barca con lui è una grande scuola di abilità marinara, un’esperienza preziosa e qualificante. Mario è un uomo che è riuscito a conciliare magistralmente la sua vita professionale di brillante docente ed impegnato ricercatore scientifico con quella di marinaio e capo di una magnifica famiglia tutta appassionata e dedita al mare. Come tutti i buoni marinai non ha mai smesso di fantasticare ed ha saputo custodire, alimentandolo per anni, un sogno: attraver-sare l’Oceano. C’è riuscito all’inizio di quest’anno e Mo-losiglio News ha raccolto le sue impressioni.- Allora, il sogno si è avverato!- Finalmente in pensione e libero dagli impegni al poli-clinico ho realizzato il sogno di tanti velisti: traversare l’Atlantico a vela. Sono partito da Capoverde il 3 gen-naio �005 poco prima di mezzanotte, alla soglia, dei miei �5 anni, con un più giovane amico Roberto Parmiggiano a bordo del suo nuovo Super Maramù �000, “Ydra �”, un kech di 1� metri del cantiere Amel. Poter navigare con un bravo skipper, con buona esperienza oceanica anche da solo, su una barca come la mia, mi è sembrata un’occasione da non perdere.- Come vi ha accolto l’Oceano?- Subito fuori dall’arcipelago l’agognato aliseo non de-lude; è da ENE sui �5 nodi con onda sui 3-� metri al giar-dinetto. Avverto il moto ondoso con lieve malessere ma un buon salame mi aiuta presto a star meglio. Si pro-cede al gran lasco sui � nodi e solo alle prime luci del sole si issa alla destra del genoa tangonato il ballooner, vela leggera e resistente come lo spinnaker, tangonata anch’essa sul lato opposto. La barca ha così solo una magnifica farfalla a prua, ideale per la nostra andatura quasi sempre in poppa e mantenuta anche di notte per-

ché riducibile rapidamente con il rollafiocco elettrico se il vento rinforza. Con questo assetto la velocità è sem-pre stata sugli �-� nodi, con punte massime in planata di oltre 1�. Con l’autopilota collegato alla stazione del vento non occorrono frequenti regolazioni di vele e con l’allarme del radar durante la notte è anche possibile appisolarsi e destarsi all’occorrenza. Così nei primi sei giorni abbiamo percorso più di 1000 miglia con poco im-pegno e gran godimento.- Che ci dici del tuo compagno di viaggio?- Roberto, molto bravo nella preparazione di piatti gu-stosi e raffinati anche in pieno oceano, ha garantito il pasto quotidiano. E’ anche un mago del computer.Ne ha 5 o � a bordo e su due di essi campeggia la trac-cia del percorso compiuto e di fronte l’arco delle Picco-le Antille con Guadalupe nostra meta prefissata.Il software consente tante altre informazioni: punto nave, velocità media, direzione e forza del vento, miglia percorse, etc. E’ un vero giornale di bordo assai preciso ed utile. - Parlaci della navigazione in pieno oceano.- La navigazione continua senza problemi con alternan-za di sole e qualche nuvolaglia che porta di tanto in tanto un po’ di pioggia. C’è tempo per la lettura e per qualche annotazione ma anche per la contemplazione dell’im-mensità del mare e del cielo e per piacevoli conversa-zioni. E’ dunque il vero riposo della mente che sarebbe utile più spesso. C’è anche buona musica a bordo ed una aggiornata cineteca che ha consentito ogni sera un buon film. Non si è mai dato motore in questa traversata e l’unico rumore dalla sala macchina è stato quello del generatore di corrente acceso qualche ora ogni giorno per la ricarica delle batterie, per il dissalatore e per al-cune utili apparecchiature di cucina come il microonde, la macchina per il pane fresco e la “Bimby” tuttofare. C’è dunque quasi sempre il piacevole silenzio del veleg-giare con il variabile mormorio del vento e lo sciabordio

30 31

Ricordo dell’IngegnereAlberto Cian

Caro Peppe,ti invio l’articolo scritto da Maurizio Sveldezza, un figlio spirituale per papà, del resto questo è evidente leggendo l’articolo. Io penso che è adattissimo a far cogliere un gioco di ruoli che papà aveva a cuore e chi lo conosceva lo sa bene: quello tra Maestro ed Allievo. Sempre però come gioco in maniera leggera ironica mai pedante, in uno scambio costante e prolifico dei ruoli. Come nei suoi racconti dove Pellizza è il Maestro, e lui l’Allievo, eternamente incantato di apprendere e di sfidare la sapienza del Maestro, un gioco meravigliosamente divertente. La sua è una mancanza enorme ma piena, non so come spiegarti ma tu mi capisci come tutti voi!Grazie da parte di noi tutti, siamo contenti che pubblichiate questo ricordo.

Baci Eleonora

“Questo film l’ho già visto...”

personaggi della sezione

Maurizio Sveldezza

Un anno è già trascorso dalla perdita dell’ing.Alberto Cian. La tristezza di quel giorno è immutata, ed oggi scrivo di lui per quanti

non ebbero la fortuna di incontrarlo, anche solo per parlare delle cose quotidiane, come me. Quan-do incontrai l’ing.Cian, capii subito che nella mia vita, da una “porta” laterale, aveva fatto ingresso una figura del tutto inusuale e tutt’altro che secon-daria. Mi accolse con grande naturalezza nel suo giardino, e l’incontro da professionale divenne una simpatica chiaccherata come tra vecchi amici, che parlano del piu’ e del meno; ma tra una quisquiglia e una pinzillacchera mi accorsi che avevo illustra-to tutto il mio percorso formativo universitario, le mie aspettative, ansie e progetti per il futuro. Me-ravigliato e compiaciuto apprezzai subito la sem-plicità di quest’uomo di grande carisma ma anche di grande simpatia. Lo scambio divenne sempre piu’ frequente, costante e alla fine necessario, -per me si intende-. Sul tavolo da lavoro si incrocia-vano tematiche professionali, e quelle quotidiane, esperienze di vita, comprese quelle marinare; con insegnamenti anche metafisici.Dunque un MAESTRO, di vita prima e di lavoro poi. Il suo modo unico di affrontare un problema era

quello di semplificarlo al massimo, riducendolo fino a dissipare ogni dubbio ed incertezza; poichè il suo motto era che una cosa semplice è gesti-bile e controllabile in tutte le sue manifestazioni quindi anche nelle piu’ complesse. E questo era il momento piu’ entusiasmante dell’incontro: io allie-vo inquieto esponevo il problema apparentemen-te senza soluzione, ero in stallo; di fianco, lui, con fare tranquillizzante, esordiva: “allora..”. A Mano a mano che parlava mi si apriva la mente e tutto co-minciava a chiarirsi. Al termine, era stato talmente semplice nella spiegazione che pensavo pure a quanto fosse “banale” il problema su cui mi ero arenato. Badate bene che a confronto, anche con altri, ho capito che il problema non era banale, ma lui l’aveva reso tale.Ancora piu’ affascinante era il momento in cui espostagli una “turbolenta” vicenda di quotidiano lavoro, lui diceva “ Questo film l’ho già visto e ti dico come va a finire”. Quanti epiloghi mi prean-nunciava, e neanche a dirlo, tutte le “proiezioni” finivano sempre come diceva lui.Le sue regole sono diventate le mie, ma come è difficile ed arduo senza le Sue anteprime!un allievo per sempre

CORSI DI VELA BAMBINI/RAGAZZICORSI OPTIMIST (anni 7 -12)AVVICINAMENTO (16 lezioni teorico/pratiche) € 152,00PERFEZIONAMENTO (16 lezioni teorico/pratiche) € 152,00

CORSI LASER (oltre i 12 anni)AVVICINAMENTO (10 lezioni) € 130,00PERFEZIONAMENTO (10 lezioni) € 130,00

CORSI DI VELA ADULTICORSI BASE METEORCiascuno di 8 lezioni teoriche + 8 lezioni pratiche di 2 oreAVVICINAMENTO € 145,00PERFEZIONAMENTO € 175,00

CORSI AVANZATI METEOR finalizzati alla regata (6 lezioni teorico/pratiche di mezza giornata)AVANZATO avvicinamento alla regata € 160,00AVANZATO perfezionamento alla regata € 160,00

CORSI AVANZATI ALTURA Sono tenuti su cabinati e sono finalizzati alla crociera o alla pratica della vela per la patente nautica (6lezioni teorico/pratiche di mezza giornata)AVANZATO I livello € 196,00AVANZATO II livello € 196,00

GRUPPI SPORTVI AGONISTICIQuote mensili per 2 uscite di allenamento a settimana con istruttoreOPTIMIST/LASER € 30,00METEOR € 60,00

CORSO PATENTE NAUTICAEsami in sede (vela/motore; entro le 6 miglia/senza limiti).Viene fornito libro di testo e materiale per le esercitazioni di carteggio € 410,00

CORSO SUBInclude lezioni teoriche, pratiche in piscina, e immersioni in acqua libera. Per il rilascio del brevetto PADI € 250,00

Iscrizione alla Lega Navale Italiana (obbligatoria per tutte le attivita, ha validita annuale, consente di partecipare alla vita associativa, usufruire di tutti i servizi e ricevere il periodico)Per i minori di 18 anni € 40,00Tra i 18 e 25 anni € 55,00Oltre i 25 anni € 110,00 Tassa di di prima iscrizione (solo per adulti, alla prima iscrizione) € 20,00

Tessera FIV (obbligatoria per tutti i corsi di vela e per i gruppi agonistici, include l’assicurazione)Ha validità annuale (fino a 12 anni) € 10,00(tra i 12 e i 18 anni) € 15,00Adulti € 20,00

I prezzi per il 2005 possono essere soggetti a variazioni.

Giugno 2005 - Numero 5Trimestrale della Lega Navale Italiana

Sezione di NapoliAutorizzazione Tribunale di Napoli n. ��

del �� giugno �003

MOLOSIGLIONEWSLEGA NAVALE ITALIANA - Sezione di Napoli