Girovolando per la nostra bella Italia

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Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003/conv. in L. 27/02/2004 n.46 - art.1 comma 2 DCB MI - Anno LXII- numero 4- settembre 2010 Periodico d’informazione e cultura dell’Avis Nazionale Girovolando per la nostra bella Italia

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Periodico d’informazione e cultura dell’Avis Nazionale

Girovolandoper la nostra bella Italia

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Quanti siamo, dove siamo. Donatori e donazioni Avis in Italia

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DONA IL TUO 5 PER MILLE AD AVIS NAZIONALE: 80099690150I modelli per la dichiarazione dei redditi CUD, 730 e UNICO hanno uno spazio dedicato al 5 per mille, in cui puoi firmare

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GIROVOLIAMO 2010

DALLE NOSTRE REGIONI

SERVIZIO CIVILE IN AVIS

AVISIADI 2010

GIOVANI IN FIODS

CAMPAGNE PROMOZIONALI

L’EDITORIALE

TARIFFE POSTALI

EUROBAROMETRO

L’AQUILA E L’AVIS: IL PUNTO

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settembre 20104

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“Casa” e sport per 120 studenti. E non solo...

10 Quindicimila donatori contro il cancro

Vele in volo sulle bellezze d’Italia

Giovani donatori del mondo... uniti a Malta

6 Il “polso” dei donatori europei

7 Sangue sicuro: convinti giovani e laureati

5 Firme dimenticate e testate azzerate. Perché?

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RICERCA SCIENTIFICA E PREVENZIONE

14 “Tuttidovremmofarlo” anche in autostrada

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Terza edizione, un po’ “internazionale”16

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Arrivederci dai 200 ragazzi del Servizio civile

E inizia un nuovo anno... per la gioia di donare

Sistemi trasfusionali regionali a confronto

I Sonohra con un concerto invitano i giovani a donare

Ravenna: migliaia in piazza con Avis per la musica

La Web-TV dedicata al dono del sangue e notizie flash

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Periodico trimestrale di informazione e cultura dell’Avis NazionaleReg. Trib. Milanon° 305 del 26.09.1969

Viale E. Forlanini, 2320134 Milano Tel. 0270006786

0270006795Fax [email protected]@[email protected]://www.avis.itn° verde 800261580

Avis - Associazione Volontari Italiani Sangue

Anno LXII, n. 4settembre 2010

DIRETTORE EDITORIALE/RESPONSABILE

Vincenzo SaturniPresidente Avis Nazionale

COORDINATORE EDITORIALE

Sergio ValtolinaResponsabile Comunicazione

COORDINATORE GRAFICO E STAMPA

Nereo Marchi

REDAZIONE-REALIZZAZIONE GRAFICA

Beppe Castellano(caporedattore) Michela RossatoFilippo CavazzaBoris ZucconRiccardo Mauri

Hanno collaborato:Bernardino SpalivieroCecilia SartoriSilvia ApollonioClaudia FirenzeAlberto PerliniGiorgia ChiaroOttaviano CereserDanny Stocco

SEGRETERIA DI REDAZIONE

Ufficio StampaAvis Nazionale viale E. Forlanini, 23 20134 MilanoTel. 0270006786

FOTOGRAFIE

Archivio Avis NazionaleArchivio “Dono & Vita”

STAMPA

Ed. Stimmgraf s.r.l.S. Giovanni Lupatoto (VR)

Questa pubblicazione è associata all’USPI

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Cremona: recuperato storico bassorilievo dedicato all’Avis

Dopo l’estate in Veneto le opere di Avista in mostra a Milano

Estate intensa, autunno molto “caldo”

L’estate che sta per concludersi non è stata certamente unastagione di riposo per la nostra associazione. Numerose sonostate infatti le iniziative che Avis ha realizzato nei vari territoriper mantenere alta l’attenzione delle persone al tema delladonazione anche in un periodo in cui siamo “distratti” dadifferenti sollecitazioni.Tra quelle di respiro nazionale cito l’originale “Girovoliamo”,realizzata grazie alla preziosa collaborazione di Avis RegionaleVeneto e al significativo coinvolgimento di diverse sedi nellevarie località interessate dal giro. Come meglio descritto nellepagine interne, con questa manifestazione siamo riuscitia coinvolgere sia indirettamente, tramite i mezzi dicomunicazione, ma soprattutto direttamente nelle localitàsorvolate numerosissime persone con un messaggio semplice,fresco, immediato. Questo in un periodo dell’anno talora poverodi momenti di sensibilizzazione alla donazione.L’altra iniziativa è inserita nell’articolazione della campagna dicomunicazione “Tuttidovremmofarlo” che ha trovato ulteriorediffusione negli autogrill e ha visto la realizzazione di spotradiofonici diffusi da numerose emittenti.Accanto a questo, durante l’estate hanno “tenuto banco”iniziative coinvolgenti i giovani, dal Forum internazionale diagosto a Malta, che ha visto una significativa presenza avisina,alle Avisiadi di Sulmona di inizio settembre.Nel corso di quest’ultimo appuntamento è stato organizzatoanche un momento importante di formazione, che ha consentitoun approfondimento sui temi della leadership.Queste iniziative hanno obiettivi diversificati, ma tesi a creare unforte coinvolgimento dei giovani all’interno dell’associazione, inquanto, per costruire politiche che promuovano sia la donazionedi sangue sia l’attività di volontariato tra le nuove generazioni,è fondamentale partire proprio dai giovani.Questo è un tema importante, che riguarda la società in generalee certamente non solo Avis. Peraltro la nostra è un’associazioneche da tempo realizza numerose e qualificate iniziative in questosenso: consulte, forum, servizio civile nazionale e serviziovolontario europeo, senza dimenticare le attività nel mondodella scuola.È usuale dire che i giovani sono il futuro dell’associazione, masono anche un presente carico di idee, entusiasmo, novità e,perché no, di “sana” inesperienza, ma sempre destinate al benecomune e alla solidarietà. Se si vuole superare il divario noi/loroè giunto il tempo di farli partecipare direttamente alla gestione diAvis: responsabilizzare e coinvolgere sono le parole chiave.L’Associazione deve pertanto puntare sui giovani per innovarsivalorizzandoli anche con incarichi di responsabilità, senza peròdimenticare chi da più anni presta la propria attività e checostituisce un punto di riferimento per formarlie accompagnarli.Ma l’arrivo dell’autunno vede anche l’avvio dell’attività dei gruppidi lavoro di AVIS Nazionale che daranno operatività a quantoprevisto dal programma quadriennale per dare una rispostaconcreta alle esigenze della nostra associazione.In particolare si è già dato avvio, durante i lavori dell’ultimoconsiglio nazionale, al rilancio sia delle azioni in ambitointernazionale, sia in quello sanitario che vedranno impegnatii rispettivi componenti in due riunioni dedicate previste

per il 25 settembre e il 2 ottobre.Nel primo caso verranno puntualizzate le azioni di rinforzo dellenostre politiche in sede comunitaria sia sul versante sanitario siasu quello del volontariato, anche con la collaborazione di unaagenzia specializzata e il sostegno alle attività di cooperazionepiù propriamente detta, con riferimento precipuo al progettoAmerica Latina in collaborazione con il Ministero degli AffariEsteri e IILA, senza dimenticare gli altri attivi a livello regionale.Per quanto attiene la componente sanitaria, anche con la nominadi Bernardino Spaliviero quale coordinatore del comitato mediconazionale, si avvieranno in particolare percorsi di formazionespecifica, di accompagnamento per le sedi che effettuano laraccolta per l’applicazione dei requisiti minimi, per il rinforzodella nostra azione politica in raccordo con la ConferenzaStato Regioni.Un ultimo appunto che riguarda proprio questo giornale. La gravesituazione che coinvolge tutta la stampa del non profit (e nonsolo quella) perdura, per noi, da ben tre numeri e ci sta mettendoin grande difficoltà. Il budget previsto per il 2010 è statoampiamente sforato. Per questo stiamo pensando di“condensare” in un unico numero i due ancora previsti perquest’anno. In accordo con il comitato di redazione aumenteremoprobabilmente le pagine a 32 cercando di “condensare” anche lespese di spedizione, ormai più onerose della stessa stampae realizzazione. Nel frattempo continueremo a far sentire forte lanostra voce sia al governo, sia alle Poste perché si riescaa spuntare una tariffa accettabile per tutti, che non “facciamorire” la nostra stampa associativa. Di sicuro il lavoro non manca! Con un abbraccio avisino.

Vincenzo Saturni, presidente nazionale Avis

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EDITORIALE

Estate intensa, autunno molto “caldo”

Da una lettera al settimanale “Vita”:“Caro Bonacina, qualche settimana fa viavevo scritto criticando un eccesso di tonitrionfalistici sui risultati della purgiustissima petizione e campagna stampacontro l'aumento delle tariffe postali cheda un giorno all'altro (dal 31 marzoal 1° aprile) hanno previsto un aumentodel 500% per le spedizioni di letteree stampa del settore non profit. Il tettoall'aumento del 50% rispetto alle tariffein vigore sino al 30 marzo era un risultato,ma un risultato che comunque prevedevail raddoppio delle vecchie tariffe.Ora, proprio sullo scorso numero di Vita,vedo che la disposizione del 19 maggioscorso è rimasta ancora lettera mortaperché sarebbe richiesto un regolamentoattuativo per attivarla. Non è che ciprendono in giro? Grazie”.

Da un comunicato stampa (6 settembre) del Forum del Terzo Settore:Le tariffe postali agevolate, unico sostegno all’editoria del terzosettore, sono state cancellate con un contestatissimo provvedimentoil 31 marzo. È stata poi trovata una seppur temporanea soluzione conuna copertura di 30 milioni di euro prevista dal decreto incentivi(L. 73/2010) e affidata a un ulteriore decreto interministeriale(Sviluppo Economico ed Economia). Che non è mai stato adottato.Infatti manca una firma: quella del Ministro Tremonti.“Perché – chiede il portavoce del Forum del Terzo Settore AndreaOlivero – il Ministro Tremonti non firma il decreto da tre mesi fermosulla sua scrivania? Sappiamo che alcune associazioni stannogiungendo ad accordi diretti con Poste Italiane – prosegue Olivero –ma questo non sblocca certo la situazione di quelle migliaia di realtàdella società civile organizzata che hanno dovuto interrompereil loro dialogo con i cittadini. Chiediamo al Ministro Tremonti –conclude il portavoce – di firmare il Decreto in tempi brevissimi e alGoverno di identificare per le tariffe postali agevolate norme certee non una tantum che permettano alle organizzazioni di terzosettore di programmare con giusto anticipo le attività dicomunicazione, la stampa delle testate e la loro spedizione”.

La lettera è stata pubblicata da “Vita” (il settimanale delvolontartiato italiano) il 26 giugno scorso, Il comunicato stampa èstato emesso dal Forum del terzo settore mentre eravamo pronti adandare in stampa con questo terzo numero di quest’anno a “tariffapiena”. Ambedue gli interventi fotografano la situazione, ormaidrammatica, in cui si dibatte la stampa del volontariato dal 1° aprile.Un bel “pesce” rifilato dal governo a migliaia di associazioni divolontariato, aumentando del 500% le tariffe di spedizione della“nostra” stampa. Immediate erano state le reazioni, le proteste, lepetizioni e financo le interrogazioni parlamentari di decine deputatie senatori bipartizan. Una “vittoria” (finora rivelatasi di Pirro)arrivava a maggio con un decreto approvato in Camera e Senato(20 maggio) che riduceva del 50% la tariffa di spedizione postale(da 28 cent a 14 circa) che, fino al 31 marzo, era stata di poco più di6 cent a copia. Per entrare in vigore, però, la norma aveva bisognodi una prima firma: quella del Ministro per lo Sviluppo Economico.Il quale titolare, Claudio Scajola, s’era dimesso due giorni prima(il 4 maggio) che iniziasse l’iter del decreto alla Camera. Il 24 giugnola notizia che il Ministro “a interim” (Silvio Berlusconi) aveva

finalmente firmato. Riportiamo l’articolo di“Vita” che annunciava il parziale successo:“Per le nuove agevolazioni postali alle nonprofit ora manca solo la firma di Tremonti.Silvio Berlusconi, nelle vesti di ministro adinterim dello Sviluppo economico, ha firmatoil decreto attuativo che dà finalmenteconcretezza alla norma approvata il 20maggio scorso e che introduce nuoveagevolazioni nella tariffazione postale.Ora il testo è approdato all'Economia, doveGiulio Tremonti dovrebbe firmarlo in tempirapidi. Cosa prevede il testo? Introducetariffe che per il non profit dovrebberooscillare fra 0,09 centesimi di euro e 0,12.“Nessuno però l'ha letto”, precisa RossanoBartoli della Lega del Filo d'Oro che, conNiccolò Contucci di Airc e altre otto sigle diimportanti associazioni hanno ricevuto la“delega” delle trattative da parte degli altrienti. Dunque è necessaria una certa cautela,

visti anche i precedenti e, potremmo dire, gli annessi. Che non sonoancora chiari. Ad esempio pare che il testo non preveda alcunaretroattività relativa alle spedizioni fatte – a prezzo pieno –dal 1° aprile. E questo nonostante le ripetute rassicurazioni (ancheda parte dell'amministratore delegato di Poste italiane) e la fiduciache molte associazioni hanno riposto nelle promesse di unasoluzione che compensasse gli esborsi post-bliz. Fra gli annessi– e non è un dettaglio di secondaria importanza – c'è poi daricordare la somma stanziata per sostenere queste nuoveagevolazioni. Appena trenta milioni: non si sa fino a quandobasteranno. Infine, rimane tutta l'incognita per il 2011. La legge del20 maggio e questo decreto riguardano infatti l'anno in corso...

La situazione, nel momento in cui scriviamo, non è cambiata di unavirgola. Il ministro Tremonti, finora, il decreto non l’ha firmato.Le parziali e pur sempre onerose “agevolazioni” non le ha vistenessuno. Molte testate - fra cui tantissime dell’Avis - in questi mesinon sono uscite. Molte rischiano seriamente, in questa situazione,la morte per soffocamento. Il danno per le associazioni divolontariato (Avis compresa) è incalcolabile. Moltissime, proprio framarzo e l’estate, arrivavano con i propri giornali nelle case di socie sostenitori per informare in merito alla firma del 5xmille.Uno “stimolo” che è venuto quasi del tutto a mancare da aprilea settembre causando quasi certamente la “mancata firma” dicentinaia di migliaia (se non milioni) di cittadini su qualsiasi 5xmille(ma anche dell’8xmille) a favore di questa o quella organizzazione.Forse non tutti sanno, infatti, che se il contribuente non esprime,firmando le apposite caselle, la propria volontà nel destinare il5xmille delle sue tasse già pagate tali fondi restano a completadisposizione del Ministero dell’Economia. Nel 2007, ultimi dati certi disponibili, il totale dei fondi destinati daicittadini tramite il 5xmille (non solo a volontariato, ma anchea associazioni sportive, enti culturali, fondazioni di ricerca,università, Comuni, ecc.) ammonta a circa 355 milioni. Quello perl’8xmille a poco meno di mille. Fra un paio d’anni sapremo davverose e che flessione avranno avuto nel 2010 questi importi, grazie allamancata informazione. Sono somme che, grazie alla fiduciacrescente dei cittadini nel non profit (rapporto Eurispes 2010),registravano un incremento costante negli anni. Anche negli ultimidue, nonostante la grave crisi economica e la conseguente riduzionedel gettito fiscale. La redazione

TARIFFE POSTALI

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Firme dimenticate e testate azzerate.Perché?

Interessante indagine quella di Eurobarometerfinalizzata a sondare l’atteggiamento dei cittadinicomunitari relativamente ai temi della donazionee della trasfusione.Tale sondaggio si inserisce tra gli strumenti posti inessere dall’Unione Europea nel perseguimento di unodei numerosi obiettivi stabiliti in sede comunitaria suquesti argomenti.Infatti, accanto ad autosufficienza, qualità, sicurezza,armonizzazione di norme e sistemi, l’Unione Europeaconsidera fondamentale aumentare tra i cittadini lafiducia sia nei confronti della donazione, favorendopertanto l’avvicinamento di un sempre maggiornumero di donatori, sia della trasfusione, garantendosulla sicurezza di questa terapia. Lo studio è statopubblicato nel giugno scorso. L’indagine è statacondotta su un campione di circa 1.000 persone perNazione (per un totale di 26.788 cittadini).Le domande poste, attraverso un questionario,sono state due:1) Avete mai donato sangue nella vostra vita?2) Rispetto a 10 anni fa, le trasfusioni di sanguevi sembrano più sicure, meno sicure o ugualmentesicure?I risultati sono certamente interessanti e meritanouna valutazione, particolarmente quelli legati alledonazioni. In generale si evidenzia una discretapredisposizione degli europei nei confronti delladonazione, considerato che circa il 37% ha donatoalmeno una volta, con il 21% di età inferiore ai 24anni. Peraltro risulta che l’Italia si è classificatapenultima al 26° posto. Questo dato necessita di unariflessione, seppur superficiale perchè basataesclusivamente sugli esiti pubblicati.In effetti l’indagine non ha approfondito altrecaratteristiche connesse alla donazione, inparticolare l’occasionalità o la periodicità dellastessa, l’indice di donazione, se sussistono donazioni“sostitutive”, cioè dedicate; variabili queste chepossono infatti modificare la valutazione sul risultatoriportato.In ogni caso rappresenta un importante stimolo didiscussione, che sarà la base anche delle azioni cheAvis Nazionale intende proporre in sede europea.Infine, la lettura di questo sondaggio mette inevidenza una volta di più l’importanza per noi digiungere a una adeguata ed efficace raccolta diinformazioni semplici, ma strategiche, la cuisuccessiva analisi e le conseguenti azioni di ricerca sarannofondamentali per conoscerci, gestendo al meglio le dinamicheassociative, con alcune informazioni in “tempo reale”, e percomprendere quelle sociali rilevanti. Con questa impostazionepotremo infatti monitorare l’esistente, ma soprattuttoe fondamentalmente potremo conoscere il maggior numerodi variabili che influenzano il sistema Avis, considerando

le differenti realtà del territorio, dal punto di vista dei modelliorganizzativi, della situazione demografica e sociale, con lafinalità soprattutto di capire le linee di tendenza, intercettarlee, possibilmente, di comprendere le migliori strategie diintervento ai fini di realizzare una più efficace promozione delladonazione e di una sempre più efficiente fidelizzazione dei giàdonatori. Vincenzo Saturni

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Il “polso” dei donatori europei

LEGENDA. EU27 = Unione Europea a 27 stati. Le abbreviazioni degli stati corrispondonoalle loro sigle ufficiali: BE (Belgio), CZ (Repubblica Ceca), DK (Danimarca), DE (Germania),EE (Estonia), EL (Grecia), ES (Spagna), IE (Irlanda), IT (Italia), CY (Cipro), LT (Lituania), LV (Lettonia), LU (Lussemburgo), HU (Ungheria), MT (Malta), NL (Olanda), AT (Austria),PL (Polonia), PT (Portogallo), RO (Romania), SL (Slovenia), SK (Slovacchia), FI (Finlandia), SE (Svezia), UK (Gran Bretagna). NS/NR = Non sa/Non risponde.

EUROBAROMETRO

Il 23% degli italiani, uno su cinque, ha donato sangue almeno unavolta nella vita. Un dato che se da una parte ci pone “penultimi”in Europa, dall’altra non tiene conto di un fatto oggettivo. Intema di sicurezza per donatore e ricevente il nostro Paese è fraquelli che ha le norme più restrittive e che, in pratica, stafacendo scomparire quasi del tutto la figura del donatoreoccasionale o “dedicato”. Il datore a pagamento, invece, è unafigura del lontano passato, visto che in Italia è addirittura unreato (sottoposto a sanzione amministrativa) dal 1990 donaresangue dietro compenso. E a proposito di percezione di sicurezzatrasfusionale, il 57% degli europei giudica le pratichetrasfusionali più sicure di 10 anni fa, il 23% ugualmente sicure,l’8% meno sicure e il 12% non sa rispondere. Tra i cittadini diBulgaria, Romania e Lettonia vi è un’ampia percentuale (soprail 20%) che ritiene le trasfusioni meno sicure del passato o che

non è in grado di rispondere (circa il 25%). I più “fiduciosi” inassoluto sono invece i maltesi (il 76% ritiene le trasfusioni piùsicure di dieci anni fa), seguiti dagli svedesi (70%, ma addirittura88% fra le risposte “più sicure” e “ugualmente sicure”), cipriotie francesi. Gli italiani per l’81% ritengono “più” (57% come lamedia europea) o “ugualmente sicuro” il sangue rispetto al 2000mentre solo l’8% non sa e l’11% risponde “meno sicuro”. Tornando ai dati generali (le percentuali paese per paese sonosintetizzate nella tabella a pagina 8) tra le categorieoccupazionali sono soprattutto studenti (66%) e manager (65%)a considerare le trasfusioni più sicure che in passato. Un dato che la dice lunga su quanto sia necessario fornire a tutti,non solo a chi ha i mezzi e le possibilità di accedervi, unainformazione corretta sull’argomento. Il picco maggiore (66%appunto) di chi conosce il dato reale, la maggior sicurezza, è fra

chi è ancora impegnato in studi universitario ha conseguito una laurea. Interessanteosservare che sono i giovani fra i 15 e i 24anni - i più intensi utilizzatori di fontid’informazione moderne come Internet -ad avere più fiducia. Fra le professioni ocategorie occupazionali i meno fiduciosinella maggior sicurezza del sangue sonoi pensionati (il 50% soltanto risponde “piùsicuro”, sovrapponibile al 50% degli “over55”). le casalinghe (53%) e i disoccupati(54%). E più è precaria la situazioneeconomica, più risulta calare la fiducia.Fra coloro che non hanno difficoltà nelpagare le bollette, infatti, il 59% ritiene piùsicuro il sangue per scendere al 49% fracoloro che difficoltà ne hanno molto spesso. L’istruzione, la professione, il livello e lacoesione sociale sono indice anche di unapiù elevata propensione a donare il propriosangue. In testa a chi ha donato almeno unavolta in passato c’è la categoria dei dirigenti(uno su due, il 49%) seguiti dai lavoratori

segue a pagina 8

Sangue sicuro: convinti giovani e laureati

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Eurobarometro è un servizio della Commissione Europea, istituito nel1973, che misura e analizza le tendenze dell’opinione pubblica in

tutti gli Stati membri e nei Paesi candidati. Aiuta a conoscere gliorientamenti dell’opinione pubblica e fornisce dati all’Unione Europeautili nella stesura delle sue proposte legislative, nel prendere decisionie valutare il proprio operato. Le inchieste e gli studi riguardanoargomenti di primaria importanza per la cittadinanza europea, comel’allargamento dell’Unione Europea, la situazione sociale, il consumo,la salute, la cultura, l’information technology, l’ambiente, l’euro e ladifesa. Eurobarometro si avvale sia di sondaggi d’opinione che digruppi di discussione (focus group). Dalle sue rilevazioni vengonotratti circa 100 rapporti all’anno.

Ma che cos’è l’Eurobarometro?

EUROBAROMETRO

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autonomi (44%) e dagli operai (41%). Fanalini dicoda, com’è ovvio, visto che parte del campioneintervistato aveva meno di 18 anni, sono glistudenti (il 19%). Più sale il livello di istruzione, piùè evidente la propensione a donare. Se fra coloroche hanno concluso gli studi entro i 15 anni soloil 32% ha donato almeno una volta, la percentualesale via via fino al 46% dei laureati. La fascia dietà a più alto “tasso donazionale” è quella fra i 40e i 54 anni. Il target, tra l’altro, più ambito anchedalle campagne pubblicitarie commerciali, vistoche è la fascia di età attualmente a più alto potered’acquisto. Nella distinzione fra sessi, ovviamente,i “donatori” sono più numerosi delle “donatrici”(44% i maschi che hanno donato almeno unavolta, contro il 31% delle donne). Ma è unapercentuale, quella della donazione femminile, chesta crescendo non solo in Italia, ma in tuttal’Unione. In conclusione, la “trasfusione” di nuoviPaesi in Europa, dal 2004 in poi, ha elevato dal 31%del 2002 al 37% del 2009 la percentuale di coloroche “hanno donato almeno una volta”.La percezione di “sicurezza” trasfusionale nei“vecchi” 15 Paesi ante-2004 è cresciuta, mentre laproporzione di intervistati che la ritiene piùo ugualmente sicura rispetto a 10 anni primaè rimasta stabile fra il 2002 e il 2009. Il rapportoEurobarometer conclude affermando come:“Le campagne focalizzate sui bisogni trasfusionali,e più in particolare sui donatori di sangue,possono avere successo nell’incoraggiare piùelevati livelli di donazione nell’Unione Europea”.Compito delle associazioni di volontariato, cipermettiamo di aggiungere noi, è convincereUnione e singoli Governi che non basta “donareuna volta”, ma puntare alla periodicità e allagratuità del dono. Beppe Castellano

BergamoScienza è un Festival di divulgazione scientifica che dal2003, grazie all'intuito e alla volontà di un gruppo di amici,

Soci dell'Associazione Sinapsi, coinvolge la città (e non solo)proponendo un programma fitto dieventi gratuiti. Si svolgerà dal 1° al 17ottobre. Lo scopo è portare la scienza"in piazza" e renderla fruibile a tutti,soprattutto ai giovani e alle scuole.Importante, quindi, che quest’anno siparli anche di sangue e del suo dono.Un importante incontro è previstoinfatti per il 15 ottobre. Com'è organizzato il sistematrasfusionale italiano e come siè raggiunta l'autosufficienza disangue e derivati nel nostro Paese? A che punto siamo nella ricerca nelpercorso di "costruzione" delcosiddetto sangue artificiale? Sarà

possibile in futuro avere a disposizione sangue non più dadonatori? Sono questi i principali interrogativi a cui si cercherà dirisponderà durante l'incontro "Il sangue: risorsa inesauribile?", in

programma venerdì 15 ottobre, alle ore21, presso il Teatro filodrammatici diTreviglio (Bg). L'organizzazionedell'incontro è curata da Avis Lombardiae Avis Bergamo in collaborazione conl'Associazione BergamoScienza.I relatori saranno: Giuseppe Aprilipresidente Società Italiana MediciTrasfusionisti; Giuliano GrazziniDirettore Centro nazionale sangue;Andrea Mozzarelli Dipartimento diBiochimica e Biologia Molecolare,Università degli Studi di Parma;Vincenzo Saturni presidente AvisNazionale. Introdurrà DomenicoGiupponi presidente Avis Lombardia.

Anche al Festival dellaScienza di Bergamo si parlerà di sangue

EUROBAROMETRO

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uspe e muratori lavorano alacremente perconcludere i lavori davanti alla San Carlo Borromeo,la nuova “Casa dello studente” de L’Aquila. Ai primidi settembre, le fondamenta della tensostrutturapolivalente sono gettate e i dislivelli spianati. A breve partirà la posa della superficie per gli sporte del tendone che coprirà i campi. “Rispetto al mesedi giugno e al progetto originario, sia per gli scontidella ditta sia per alcune nuove donazioni arrivate,abbiamo pensato di coprire il campo - racconta ladirettrice, Roberta Carvelli - Ciò, in una cittàdall’inverno rigido, è fondamentale perché glistudenti possano giocare anche nei mesi più freddi.Gli universitari non vedono l’ora che la strutturavenga inaugurata. In tutto questo, il contributo diAvis è stato decisivo”. L’ inaugurazione del campodovrebbe avvenire entro la fine di ottobre. Attorno alle ruspe èun via vai di studenti. Sono in molti a chiedere informazioni sucosti e caratteristiche della residenza. “Anche nel prossimo annoaccademico avremo 120 ospiti – prosegue Roberta - 60 sarannoscelti direttamente da noi e 60 attraverso un bando dell’Adsu.Dei ragazzi e delle ragazze dell’anno scorso, ne confermeremo il50 per cento, secondo criteri di merito, reddito e distanza daL’Aquila. Chi non ha avuto una buona media agli esami e chi nonha voluto o saputo cogliere gli aspetti di una vita comunitaria, èstato invitato a trovare altre soluzioni”. Anche per il 2010/11 lastruttura residenziale universitaria San Carlo avrà una retta

molto economica: 140 euro al mese. Oltre ai lavori per il campo, fervono anche i preparativi per un nuovo moduloabitativo che ospiterà una copisteria e un salone per consumare ipasti per i non residenti. La San Carlo, infatti, è diventata punto diriferimento per moltissimi altri ragazzi, oltre a quelli già residentinelle camere. “Ogni giorno - continua Roberta - accogliamo nellesale studio più di 200 giovani. Gli spazi non erano più sufficienti”.All’orizzonte, accanto alla tensostruttura sportiva sostenuta dalleAvis, potrebbe sorgere un caffè letterario a rendere la San Carlosempre più motore di dialogo e ricostruzione di rapporti umani.

Servizi a cura di Filippo Cavazza

“Casa” e sport per 120 studenti. E non solo...

L’Aquila, 3 settembre 2010: la terra trema ancora e i volti dellepersone ritornano impauriti, spaventati, come la notte del 6

aprile 2009. Non c’è aria di festa davanti al centro commerciale“L’Aquilone”, dove l’Avis comunale ha organizzato la raccolta disangue grazie all’autoemoteca della sede di Pescara. Eppure,nonostante il clima poco sereno, l’Avis aquilana c’è e ha il voltodella presidentessa Roberta e della volontaria Rita. “I problemiin città sono ancora tanti - racconta Rita - Mancano molti serviziperché si possa parlare di normalità. Anche chi dona, affrontamille difficoltà. L’altro giorno, per raggiungere il Sit, ho

impiegato più di 40 minuti per parcheggiare. Tutto questoscoraggia la donazione”. Oggi, con la terra che trema,all’Aquilone la raccolta registra meno adesioni rispetto allechiamate precedenti. Molti donatori non hanno avvisatodell’impossibilità di donare. Le donne dell’Avis dell’Aquila vannoavanti lo stesso. Confidano molto nella prossima inaugurazionedella sede, una bellissima casetta (in stile baita alpina) donatadal Senato e collocata nel piazzale del Centro commerciale. E confidano molto nel coinvolgimento dei giovani universitari, a partire da quelli della residenza San Carlo Borromeo”.

La terra trema ancora, ma la giovane Avis continua a volare

L’AQUILA E L’AVIS: IL PUNTO

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na ricerca scientifica sui biomarcatori tumorali, che aprirà nuovefrontiere nella lotta al cancro alla prostata e all’ovaio. È questoil grande obiettivo di “Avis Dona Salute”, iniziativa unica nel suogenere, grazie a cui sarà possibile leggere con maggiore anticipoe precisione i segnali della malattia. I biomarcatori, infatti, sonosostanze che vengono prodotte dai tessuti anche in condizioninormali, il cui numero tende ad aumentare sensibilmente inpresenza di un tumore. Cercando e misurando tali elementi,si possono così ottenere informazioni preziose perl’identificazione, la classificazione e il trattamento del cancrostesso. Il progetto, che ha ottenuto il patrocinio della Presidenzadel Consiglio dei Ministri, delMinistero della Salute e dellaRegione Veneto, è promossodalla Fondazione Abo(Applicazione dellebiotecnologie in oncologia),con la collaborazione di Avis,Lilt (Lega italiana per laLotta contro i tumori), Siuro– Società italiana di urologiaoncologica, Sigo - Societàitaliana di ginecologia eostetricia e Ageo –Associazione ginecologiextra ospedalieri.All’indagine collaboranoanche l’Ulss 12 Veneziana e ilCribt – Centro indicatori biochimici di tumore. Presentato il 24giugno a Roma, il progetto ha ottenuto ampia visibilità su stampae tv e ha visto la partecipazione a “Uno Mattina Estate”, sulle retiRai il 20 luglio, di Massimo Gion, direttore scientifico dellaFondazione Abo e di Pasquale Spagnuolo, responsabile dellepolitiche sanitarie dell’Avis. Oltre a cercare le sentinelle deitumori, obiettivo di “Avis Dona Salute” sarà la nascita di unabiobanca, con sede a Venezia, che raccoglieràcirca 1.200.000 campioni a disposizione della ricerca. Il progetto, tutto italiano,vedrà il coinvolgimento dicirca 15.000 donatori tra i 40e i 60 anni (di cui 10.000uomini e 5.000 donne) chesaranno sottopostiperiodicamente a prelievi,consulti e visite urologiche e ginecologiche. All’indagineha aderito anche la Guardiadi Finanza: 700 finanzieri dietà tra i 40 e i 60 anni, nonabituali donatori,costituiranno, infatti, unpanel di controllo. La ricercadurerà 5 anni, quattro per laraccolta e analisi dei

campioni e uno per l’elaborazione dei dati, e avrà un costo dicirca 25 milioni di euro, di cui la maggior parte sarà raccolta trasoggetti privati.“La prima fase operativa di Avis – ci spiega Pasquale Spagnuolo -sarà quella di definire il modello di adesione allo studio, nelrispetto dell’autonomia di ciascuna sede territoriale e in accordocon queste. A tale scopo è stato istituito un comitato ristrettoche avrà il compito di verificare e di controllare il progetto sottoil profilo bioetico. Questo per una maggiore garanzia di tutela deidonatori che vorranno partecipare a questa iniziativa. Non è laprima volta che Avis aderisce a progetti di ricerca che vedevano

coinvolta la strutturaassociativa e/o il singolodonatore. Quest’ultimo studioha il merito di portareall’attenzione delle donatricie dei donatori la prevenzionee il monitoraggio suneoplasie urologiche eginecologiche. È un’indaginelongitudinale che ha unagrande valenza positiva”. I campioni saranno raccolti in almeno 3 sedi Avis perciascuna macroregione(nordest, nordovest, centro,sud e isole). Queste struttureinformeranno i propri

donatori, di età compresa tra i 40 e i 60 anni, della possibilitàdi aderire allo studio, mettendo a disposizione i propri campionidi sangue. Ogni 6 mesi e per 4 anni i volontari saranno, quindi,sottoposti a un prelievo di 20 cc di sangue in più, oltre allanormale donazione. Le unità così raccolte verranno analizzatee conservate a -80°, con procedure standardizzate, nella bancacon sede a Venezia. L’adesione dei volontari avverrà attraverso

la firma di uno specifico consensoinformato che prevede la massimatutela della privacy.Contestualmente, al donatore verràprospettata la possibilità dieffettuare, in maniera del tuttovolontaria, una prima visitaginecologica o urologica gratuita e una seconda visita alla fine dei4 anni del progetto. Si stima chenel corso dei 4 anni dimonitoraggio verranno svolti circa20.500 accertamenti urologici,10.200 ginecologici e 15.400 visitedi check up. Qualora da questicontrolli dovessero emergerepossibili problemi di salute,al donatore verranno messia disposizione, sempregratuitamente, i successivi controlliche risulteranno necessari.

Quindicimila donatori contro il cancroRICERCA SCIENTIFICA E PREVENZIONE

RM della prostata: è misurato il carcinoma

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ull’ampia indagine scientifica di cui Avis è il perno, riportiamol’intervista con il dottor Massimo Gion, direttore scientifico dellafondazione Abo, (Applicazione delle biotecnologie in oncologia).Dottore, in che modo questa indagine aprirà nuove frontiereper la lotta al cancro?Oggi valutiamo i biomarcatori in modo statico, confrontando ilvalore rilevato con una scala di riferimento. Questo progetto sipropone, invece, di misurare i marcatori in modo dinamico, nonconfrontando più ciascun singolo valore con una scala diriferimento, ma analizzando le variazioni nel tempo fra tutti i valori disponibili per ciascuna persona. Le conoscenze dellemodalità di crescita dei tumori sostengono l’ipotesi che ilmarcatore mostri una diversa “accelerazione” nel cancro che in condizioni non tumorali. Lo studio della variazione nel tempodovrebbe, quindi, mettere in evidenza tali differenze. Il nostroobiettivo è quello di registrare le variazioni di queste sostanze su lungo periodo e di capire in che modo l’accelerazione dellaloro produzione sia legata a un tumore o a un normale processo fisiologico.In che senso?In condizioni normali i nostri tessuti produconobiomarcatori in piccole quantità. In caso di alterazionidel tessuto, la produzione di queste sostanze puòvariare (in genere aumenta) e noi vogliamo capirequando questi cambiamenti possono diventare unsegnale di preallerta per il cancro. Perché non sempreuna variazione è sintomo di una malattia.E come si comportano?Una banale ipertrofia della prostata, ma anche l’usodella bicicletta o l’attività sessuale possono causare unaumento della produzione del biomarcatore Psa.Questo non significa che la persona in questione abbiasviluppato o svilupperà un tumore alla prostata. Infatti,è la malattia benigna (l’ipertrofia) o la condizionefisiologica (attività sessuale, bicicletta) ad aver fattoaumentare il livelli di Psa nel sangue. Una variazionedel Psa si può avere anche con l’aumentare dell’età del

soggetto. La stessa cosa vale per le donne con i biomarcatoriCA125 e HE4 per l’ovaio; anche in questo caso, malattie benignedella sfera genitale o condizioni fisiologiche (mestruazione,gravidanza) possono incrementare i valori dei marcatori. Il nostroobiettivo è proprio quello di distinguere le variazioni fisiologiche(che nei test diagnostici possiamo definire come ‘rumore difondo’), da quelle variazioni che possono indicarci la presenza diun tumore o anche il rischio di sviluppare in futuro una neoplasia.Qual è l’obiettivo finale di questo studio? Attraverso queste indagini saremo in grado di mettere a puntotest diagnostici che ci permetteranno di individuare il cancro inuna fase precoce, molto prima cioè che sia clinicamente evidente(come nell’immagine di pag. 10, ndr) . Studiando le variazioni deibiomarcatori nel tempo, potremo avere a disposizione unmodello che, in base all’accelerazione della produzione di questesostanze, ci dovrebbe indicare il rischio di sviluppare una formatumorale. L’esperienza ci ha insegnato che più precoce è ladiagnosi, più le possibilità di sconfiggere il tumore aumentano.

Servizi a cura di Boris Zuccon

Una ricerca utile alla prevenzione, per tutti RICERCA SCIENTIFICA E PREVENZIONE

Ovaie - È il sesto cancro per frequenza nelle donne e l’ottavacausa di morte. Ogni anno in tutto il mondo 230 mila donnericevono una diagnosi di tumore ovarico e 140 mila muoiono a causa di questo male. Ogni anno in Italia vengono colpite 5 mila donne e ne muoiono2.700. Quando la diagnosi arriva in fase avanzata di sviluppo, la paziente muore 7 volte su 10. Grazie al miglioramento delleterapie, si è riusciti a portare la sopravvivenza a 5 anni nel 30-40% dei casi, mentre 20 anni fa non si superava il 20%. La chemioterapia di prima linea, insieme all’interventochirurgico, riesce a ridurre la malattia a volte fino allascomparsa nel 50-80% dei casi. Nel 60% delle pazienti, però, il cancro ritorna una seconda volta. ll picco di incidenza si

registra tra i 55 e i 65 anni. Tra il 7 e il 10% di tutti i casi iltumore ha origine genetica.Prostata - In Italia ogni anno si registrano circa 43 mila casi dicancro alla prostata. L’incidenza di questa patologia è pari al12%. Nel nostro Paese sono oltre 9 milioni e 300 mila gli uominidi età superiore ai 50 anni potenzialmente a rischio. Solo il 22%di questi soggetti conosce il significato del test Psa (esame delsangue che individua i livelli di antigene prostatico specifico,una glicoproteina prodotta dalla prostata). Le probabilità di sviluppare il cancro aumentano con l‘avanzaredell’età. A 40 anni la probabilità è 1 caso su 10mila. Tra i 60 e gli80 anni la probabilità è 1 caso su 8. La sopravvivenza superamediamente il 70% dei casi a 5 anni dalla diagnosi.

Tumori a prostata e ovaie: insidiosi, perché ancora poco conosciuti

Sabato 31 luglio, sul litorale di Jesolo (Ve) tutti con il naso all’insùper vedere la partenza del Giro d’Italia in paramotore. Conl’iniziativa “Girovoliamo” quest’anno la solidarietà ha presoletteralmente “il volo”. Dal 31 luglio al 15 agosto, un gruppo di 18 piloti, friulani, veneti e toscani, oltre a cinque di provenienzabelga, inglese e polacca, hanno sorvolato 3.850 km di costeitaliane portando il messaggio del dono del sangue. Colorate e superleggere, quattro vele con la scritta Avis e lo slogan“Tuttidovremmofarlo” sono partite da Jesolo a fine luglio perraggiungere, come prima tappa, le affollate spiagge di LignanoSabbiadoro (Ud). Ripartite il 1° agosto, hanno sorvolato il Lago diGarda e da lì, sempre accompagnate da uno staff a terra, hannoraggiunto giorno dopo giorno le spiagge della Versilia e del MarTirreno per poi risalire dalla zona Ionica verso le coste del MareAdriatico rientrando, a Ferragosto, nella località di Chioggia (Ve).Un’avventura straordinaria, per chi l’ha vissuta in volo e per chi,davvero in tantissimi, l’ha seguita dalla spiaggia. Si stima che adammirare le vele Avis siano stati, infatti, almeno dieci milioni dituristi, che hanno avuto anche la possibilità di informarsi sulladonazione del sangue presso i gazebo allestiti a terra da Aviscomunali, provinciali e regionali nei punti in cui i pilotiatterravano. Da nord a sud, infatti, è stato grande l’impegno delleAvis, supportate dalla Nazionale. Particolarmente impegnata laregionale del Veneto che, oltre a organizzare partenza ed arrivosul suo territorio, ha coordinato le sedi Avis “di tappa” coninformazioni di tipo logistico e organizzativo ed ha fatto il primolancio dell’iniziativa a mezzo stampa. Stampa che, tappa dopotappa, praticamente ovunque (e in particolare nelle regioniLombardia, Toscana, Calabria, Basilicata e Veneto, e nellaprovincia di Latina) si è dimostrata particolarmente sensibileall’iniziativa “Girovoliamo”, dedicandole anche servizi televisivi.L’iniziativa, insomma, ha registrato un grande successo, anche secon una grande delusione per le mancate tappe in Sicilia e lungola riviera romagnola a causa del forte vento e del maltempo che

ha costretto i piloti, per motivi di sicurezza, a rinunciare. “Dopo la grande accoglienza dell’Avis in ogni dove, è stato unpeccato rinunciarvi – commentano i piloti – faremo in modo diesserci il prossimo anno. Agli amici siciliani, in particolare,vogliamo dire che il nostro è solo un rinvio e che ci vedremosicuramente nel 2011, magari per restarci più giorni come meritauna tra le regioni più belle d’Italia. Desideriamo ringraziarli peraver capito la difficoltà del momento, per la festa che avevanopreparato e che è comunque solo rimandata”. Sono state oltreuna decina le regioni coinvolte in questo che è stato, a tutti glieffetti, un volo di solidarietà desiderato, promosso e organizzatograzie alla sinergia di Avis, Federazione Maestri del Lavoro d’Italiae Helvision srl oltre alla collaborazione dell’Associazione Fly inPeace – paramotor team che ha curato la parte tecnica esportiva. “Girovoliamo è un mezzo giovane e originale che haconsentito di raggiungere un grande numero di personesoprattutto nel periodo estivo che è il più critico in fatto didonazioni di sangue – commenta soddisfatto Vincenzo Saturni,presidente dell’Avis nazionale - Le vele hanno portato ilmessaggio del dono in un modo nuovo e diverso, permettendoall’Avis, dal cielo e a terra, di essere vicina e di diffondere lacultura della solidarietà tra la popolazione”.

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GIROVOLIAMO 2010

Vele in volo sullebellezze d’Italia

Il paramotore è costituito dalla stessa ala usata per il parapendio,a cui s’aggiunge un propulsore a elica indossato dal pilota come

uno zaino. L’equipaggiamento, compreso il carburante (circa 15 litri)pesa 30 kg, che per il trasporto viene posto in uncapiente zaino. Se il motore dovesse fare i capricci, sipotrebbe atterrare come con un comune deltaplano. I piloti di Girovoliamo 2010 (qui a sinistra eccone alcunicon i dirigenti Avis di Chioggia il 15 agosto, alla finedell’impresa) sono: Diego Cecchetto (Istruttore ecostruttore motori top 80), Ruggero Lago, MarinoMercante, Andrea Altieri, Antonio Busato, RiccardoMeloni, Fulvio Zaccolo, Massimo Zaramella, CarloFerrato, Piero Pulejo, Gino Menegazzo, NathalieDemoors (Belgio) campionessa nella specialità,Christian Sauter (Belgio), Andrzej Malkusz (Polonia) e Kamil Mankowski (Polonia), altro campione di volo.

I mezzi e i piloti protagonisti

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GIROVOLIAMO 2010

ltimo atterraggio (ai “Bagni da Palo”) e ultimo pranzo Avis inspiaggia: “Ringraziamo l’Avis e il suo presidente nazionale, dott.Saturni, tutti i dirigenti e le Avis di ogni livello, l’ufficio stampa, i giornalisti, tutti i donatori e i volontari che hanno partecipato e che hanno condiviso la gioia del volo della solidarietà. Grazie dicuore a tutti per averci messo l’anima e il cuore in questa nostraavventura insieme. Non ci aspettavamo davvero una accoglienza,dovunque, così entusiastica e calorosa”. Grande, a Sottomarina-Chioggia, era l’entusiasmo dei piloti e dell’intero staff che li haseguiti via terra, a conclusione di “Girovoliamo 2010”. Nei quindicigiorni di volo, mai per un attimo è mancato il supporto dell’Avis ai piloti e al loro seguito, per non parlare dell’accoglienza, che è stata ovunque straordinaria. “Fin troppa - dicono sorridendo -soprattutto a pranzo, che poi i motori faticavano a risollevarci in volo...”. L’entusiasmo è esploso anche a terra, tra chi, nasoall’insù, ha seguito tappa dopo tappa l’impresa. “È statobellissimo – dichiara la presidente dell’Avis di Matera, Isa Venezia– siamo stati onorati di far parte di questo giro bellissimo che èpiaciuto così tanto che anche i giornalisti del Tg3 Regione e quellidi Trm hanno voluto realizzare dei servizi. La nostra accoglienzanon poteva essere che festosa, perché vedere dei volontari cheportano in alto il nostro messaggio significa unire le forze per ladonazione di sangue che raggiunge migliaia di persone. In fondo,è proprio la passione che ci unisce ed è bello che tutto questo siaaccaduto in tante regioni”. Durante il sorvolo del Lazio, grandefermento in tutte le Avis della provincia di Latina. I litorali diAnzio, Nettuno, Latina, Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina,Sperlonga, Gaeta, Formia, Fondi, Minturno e Mondragone sonostati protagonisti di una sensibilizzazione sul dono del sanguemoderna ed efficace, con tanti punti di informazione allestiti davolontari Avis e personale del servizio civile. “È stata unagiornata indimenticabile, all’insegna del colore e dell’allegria nondimenticando la solidarietà, com’è nello stile di Avis - commenta

Vincenzo Piccaro, presidente dell’Avis provinciale di Latina -grazie a questa iniziativa abbiamo potuto raggiungere parecchituristi facendo capire loro che donare il sangue in estate èestremamente importante”. Festa grande anche a Chioggia (Ve)dove i volontari dell’Avis hanno accolto tra gli applausi l’arrivofinale di Girovoliamo, che da poco lontano (Jesolo) era partito.“Siamo felici che Girovoliamo abbia scelto di volare quest’annoper l’Avis – sottolinea il presidente dell’Avis Veneto, AlbertoArgentoni – ma anche orgogliosi che questa prima edizioneavisina sia partita e si sia conclusa in Veneto, che ha creduto da subito nella straordinarietà di una simile iniziativa”. In festa laCalabria, lungo la costa vibonese da Parghelia a Nicotera, dove ad accogliere Girovoliamo sono accorsi il presidente e ilConsiglio tutto dell’Avis provinciale, i presidenti delle dieci Aviscomunali, il delegato regionale Avis giovani e il direttore sanitarioprovinciale dell’Avis. A Tropea, raccolta di sangue straordinaria e rappresentazione teatrale. Le “vele” di Girovoliamo sono stateaffiancate anche da una targata “Avis regionale Calabria”. Nord, sud e centro. Le vele hanno percorso anche tutto il litoraletoscano, un’accoglienza entusiastica dovunque. Addirittura hannopotuto decollare dalla splendida Piazza dei Miracoli di Pisa. Grazieai buoni auspici del presidente della Comunale, Paolo Ghezzi,perfino la Sovrintendenza ha permesso l’uso della piazza. Da qui la nostra copertina. “La promozione del dono del sangue -ha spiegato Ghezzi - e in un periodo di carenza come quello diagosto, ha bisogno di nuovi e originali mezzi di espressione che consentano di raggiungere un gran numero di persone”. E Girovoliamo lo è stato certamente. Lo staff di Girovoliamo stapreparando un Dvd che racconterà visivamente tutta l’avventura(centinaia le ore di video girate, da selezionare e montare). Moltefoto, anche dall’alto, e notizie sono visibili su: www.girovoliamo.it.

Servizi di Michela Rossato, Maria Luisa Carretta,Ottaviano Cereser e Beppe Castellano

Commenti di chi ha volatoe di chi ha... collaborato

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La campagna “Tuttidovremmofarlo” di Avisnazionale non si è fermata neppure in estate e ha seguito gli italiani nel loro viaggio verso le località di villeggiatura! Dal 2 agosto al5 settembre scorsi, infatti, lo spot è andato inonda sul canale televisivo Infomoving, il circuitodi Outdoor Tv offerto da Autostrade per l’Italia,presente nelle 85 aree di servizio piùfrequentate della penisola. Lo spot è statotrasmesso quotidianamente per ben 100 volte,raggiungendo quindi un totale di 3.500 passaggiper singolo monitor! Un’operazione di marketinge comunicazione dai grandi numeri, che hapermesso alla nostra Associazione diraggiungere i milioni di turisti in viaggio duranteil periodo estivo. Per ricordare che tuttidovremmo donare il sangue periodicamente e costantemente, è stata inoltre coinvoltaun’équipe di ausiliari alla viabilità di Autostradeper l’Italia, che hanno posato per noi duranteuna normale giornata di lavoro nel trattoPiacenza-Milano dell’A1. I tre testimoniald’eccezione sono stati ritratti con la manicaarrotolata della loro divisa, ripetendo così ilgesto già compiuto da Igor Cassina, FilippaLagerback e Federica Fontana. Unadimostrazione di grande generosità e sensibilitàche giunge da una categoria professionale cheoffre un fondamentale servizio per la sicurezzadegli automobilisti, intervenendo in situazioni digrande emergenza. Tornando al tema dellevacanze, la campagna Tuttidovremmofarlo hafatto da colonna sonora all’estate 2010 anchegrazie ai due spot radiofonici, che nel mese diagosto sono stati trasmessi dal network RadioCuore, presente in Italia con oltre 100 frequenze! Ricordiamo,come sempre, che è possibile richiedere ad Avis nazionale il videoe i file audio della campagna, che potranno essere utilizzati dalle

sedi locali per le loro attività di promozione e sensibilizzazione!Per maggiori informazioni, contattate l’Ufficio Stampaall’indirizzo [email protected].

CAMPAGNE PROMOZIONALI

“Tuttidovremmofarlo” anche in autostrada

Per il secondo anno consecutivo, Avis è tra i partner dellaraccolta punti “Club Total”, indetta da Total Italia spa. Dal primo

aprile 2010 i clienti Total possono infatti destinare i propri punti ad Avis (250 punti corrisponderanno a 3 euro). I fondi così raccoltiserviranno a finanziare iniziative della propria Avis regionale, seaderente alla raccolta. Nelle restanti regioni, partecipandoall’iniziativa si contribuirà ai progetti di cooperazioneinternazionale in America Latina di Avis nazionale. In EmiliaRomagna il progetto che sarà finanziato con i fondi raccolti con“Club Total” si chiama “Cinemavis”. Si tratta di un Cineforum chesarà organizzato all’interno della nuova sede dell’Avis provincialedi Bologna e Avis regionale, grazie alla collaborazione dei volontari

del Servizio civile, dalla consapevolezza che Avis intende aprirsi a nuovi contenuti culturali all’interno della propria struttura. In Toscana, invece, attraverso l’iniziativa “Club Total” si intendedotare le 150 sedi Avis di nuovi supporti informatici, capaci dicollegare tra loro le associate mediante una nuova rete intranet.

Avis e Total assieme per i progetti di cooperazione in America Latina

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GIOVANI IN FIODS

i è svolto a Malta il 9° Forum Internazionale dei Giovani donatoridi sangue della Fiods (Federazione internazionale delleOrganizzazioni di donatori di sangue), giunto quest’anno alla suadecima edizione. L’evento, organizzato dall’Associazione deidonatori di sangue maltese (Mbda) e dalla Commissioneinternazionale giovani della Fiods, ha avuto luogo nell’Universitàdella capitale La Valletta, dal 26 al 29 agosto. La prima giornataha visto la presentazione ufficiale delle delegazioni presenti e l’esposizione di gadget, manifesti e opuscoli delle loro

campagne di sensibilizzazione alla donazione di sangue. I lavoridi gruppo sono invece iniziati venerdì 27, con la prima sessioneriguardante il reclutamento e la fidelizzazione dei donatori. La sessione, moderata dalla Francia, è stata seguitadall’intervento del presidente Fiods, Niels Mikkelsen, che hapresentato gli aspetti legali sui diritti e aspettative del donatore.Sabato 28 il forum è iniziato con una sessione dedicata alreclutamento dei donatori via internet, a partire dal positivoesempio italiano. A parlare sono stati, infatti, Lucia Delsole (capodelegazione Avis) e CesidioDi Nicola, sul tema: “How toexclusively promote blood donationon the Internet: the italian case”.I giovani italiani si sono soffermatianche sul “Seo” (Searching engineoptimization), un progetto realizzatoin collaborazione con l’Università deL’Aquila sulle tecniche perl'indicizzazione e il posizionamentodi un sito web nei motori di ricerca.La successiva sessione di lavoro,denominata “Role Play”, ha visto lasuddivisione dei partecipanti in tregruppi di lavoro, rispettivamentefocalizzati sul perché donaresangue, sul perché donarlo senza

ricevere alcuna ricompensa e su quali domande pongono lepersone che non hanno mai donato. A tale scopo ogni gruppo è stato bipartito in the dark side e the black side, con i primi cheavevano il compito di porre domande “scomode” ai secondi,i quali dovevano rispondere in modo convincente.Nel pomeriggio, il dott. Alex Aquilina, direttore del Nbts (Nationalblood transfusion centre), ha illustrato il sistema trasfusionalemaltese. Ogni delegazione ha infine presentato la propriaassociazione di donatori, la struttura interna, la composizione

e le caratteristiche dei gruppi giovani,gli eventi organizzati. La giornata didomenica 29 è iniziata con la sestae ultima sessione, “The World BloodDonor Day – June 14th”, relazionatada Marion Duclos, presidente uscentedella Commissione InternazionaleGiovani (Iyc): la Duclos ha presentatola storia della Giornata mondiale deldonatore di sangue, che vedrà la suaedizione 2011 in Argentina. Al terminedella mattinata sono stati comunicatii nominativi dei tre componenti delnuovo esecutivo della Iyc, votati dalledelegazioni presenti. Si tratta deiriconfermati Marijana Federoff (Malta)e Michalis Droungos (Grecia) e dellanew entry Horia Brugner (Romania). I tre stabiliranno in un secondomomento chi rivestirà la carica dipresidente, segretario e tesoriere.

I 10 giovani (di cui 6 ragazzi e 4 ragazze) della delegazione Avishanno confermato quanto il Forum sia stato ancora una volta“un importante momento formativo, nonché un’occasione diincontro tra giovani provenienti da tutto il mondo e accomunatida obiettivi e valori comuni. Tale condivisione e scambio diesperienze tra ragazzi di diverse culture si pone anche come unaugurio per il futuro, affinché possa crescere in tutto il mondouna cultura della solidarietà che abbia la donazione di sanguecome sua componente essenziale”. Alberto Perlini

Giovani donatori del mondo uniti a Malta

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Non sono mancate le sorprese alle Avisiadi 2010, svoltesi a Sulmona dal 3 al 5 settembre e conclusesi con la vittoria dellaLombardia, seguita da Piemonte e, terzi pari merito, Abruzzo e Puglia. Da sabato mattina un centinaio di sportivi, più o menopreparati, si sono sfidati in diverse discipline: staffetta in piscina,pallavolo, tiro con l’arco, 100 metri piani, salto in lungo, staffetta4x100, orienteering e giochi senza frontiere. L’apertura ufficialedella manifestazione è avvenuta in tarda serata, con la sfilatae la presentazione delle delegazioni di Abruzzo, Basilicata,Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte,Puglia, Sicilia e Toscana (grande assente il Veneto, impegnato nelquasi contemporaneo Trofeo di kart). Ospiti a sorpresa, dipassaggio in Italia dopo il forum Fiods di Malta, i due giovanidelegati dell’Uruguay, Jose Pedro Abellà Russomando e IgnacioRubira, quest’ultimo prontamente arruolato dalla squadra laziale.Dopo il benvenuto degli organizzatori e il saluto del presidentenazionale Saturni, la torcia “avisina” è passata di mano in manoa tutti i partecipanti e ha acceso, non senza qualche inghippotecnico, la fiaccola dei giochi. La serata è proseguita con musica,balli e bagno notturno in piscina, ma solo per alcuni temerari e qualche “vittima” lanciata in acqua. Per tutti, comunque, la sveglia è suonata presto sabato… come da ordine del“generale” Luigi Foschi, per il trasferimento agli impianti sportivialle ore 8.30 e inizio dei giochi alle ore 9. Mentre in piscina lesquadre si sfidavano nella staffetta mista 4x25 e nel gioco“Atlantide, parole perdute” (obiettivo: comporre nel minor tempopossibile una parola di senso compiuto con il maggior numero di lettere dell’alfabeto recuperate dal fondo della piscina), in palestra si svolgevano i gironi di qualificazione del torneo di pallavolo. Regina della piscina la formazione piemontese, cheha trionfato sia nella staffetta, sia nelle “parole perdute”. Nel volley, invece, sono passati alle semifinali Abruzzo, Calabria,Emilia Romagna e Puglia, impegnate nella sfida per il podio nelpomeriggio. Netta la differenza di preparazione tecnica dellequattro squadre, con una Puglia che ha sbaragliato senza batterciglio gli avversari, vincendo in finale contro i padroni di casa.Spassosa la semifinale per il terzo e quarto posto, vintadall’Emilia Romagna contro la squadra calabrese, campioneassoluta per autoironia, spirito di squadra e sportività. I montidella Majella hanno, invece, fatto da cornice alle gare di atleticaleggera, a partire dalla disciplina regina, i 100 metri piani.Sul podio per gli uomini Puglia, Basilicata e Piemonte con tempisotto i 12 secondi, mentre per le donne si sono piazzati Piemonte,Puglia ed Emilia Romagna (sotto il muro dei 16 secondi). Nel saltoin lungo maschile, conquistano il podio Lazio, Piemontee Basilicata con salti oltre i 5 metri, mentre in cima alla classificadonne troviamo Basilicata, Lombardia e Piemonte. Nel corso dellastaffetta mista 4x100, vinta dall’Emilia Romagna davantia Piemonte e Toscana, si è verificato l’unico “incidente” dellamanifestazione. Ignacio, quarto staffettista per il Lazio, è statoprotagonista di una caduta acrobatica, da cui si è rialzato conuna capriola per arrivare primo al traguardo. Un’impresa dastanding ovation che purtroppo gli è costata più di qualche lividoe il ritiro dalle competizioni. A chiudere la giornata di sport, lagara di orienteering nell’area circostante l’hotel: armati di mappa,gli atleti dovevano effettuare nel minor tempo possibile un

percorso predefinito caratterizzato da punti di controllo segnalatida “lanterne” numerate. Toscana, Emilia Romagna e Puglia lesquadre più dotate di senso dell’orientamento e velocità. In serata la stanchezza s’è fatta sentire, ma dopo la torta e loscambio di prodotti tipici delle varie regioni c’è chi ha recuperato

le energie per cimentarsi in una tarantella... La domenica mattinafase finale della competizione, con il tiro con l’arco e i Giochisenza frontiere: tiro alla fune, corsa coi sacchi, corsa in tandem e zippitto, tradizionale gioco abruzzese. I rappresentanti diLombardia, Toscana e Puglia si sono rivelati degni discendentidi Robin Hood, mentre nello zippitto quasi scontata la vittoriadell’Abruzzo davanti a Basilicata e Calabria. Prova di forza diLazio, Basilicata e Lombardia nel tiro alla fune, mentre nei sacchidi iuta Abruzzo, Piemonte ed Emilia Romagna hanno dimostratodi avere i più abili saltellatori. A primeggiare in velocità

Terza edizione, un po’ “internazionale”AVISIADI 2010

Anche un momento di formazione alle Avisiadi 2010. A condurrel’incontro di venerdì, dopo i saluti del vicepresidente della

provincia de L’Aquila e del vicesindaco di Sulmona, è stata la prof.ssaIsabella Corradini, docente di psicologia sociale all’Università delcapoluogo abruzzese. Il tema non poteva essere più adatto per leolimpiadi dei giovani Avis: “Dinamiche di gruppo e sport”. La Corradini è partita con una definizione chiara e netta di gruppo:“È un insieme di persone che interagiscono fra loro con una certafrequenza, perseguono scopi comuni, si definiscono come membri di uno stesso gruppo, sono definite dagli altri come membri di unostesso gruppo, condividono una serie di norme su argomenti diinteresse comune, trovano nell’interazione e nell’appartenenza al gruppo la possibilità di gratificare e realizzare alcuni bisogni,desideri e progetti”. Da questi concetti la docente è passataall’enunciazione del significato di squadra, da intendersi come unospecifico tipo di gruppo dinamico, costituito da individui che sipercepiscono più o meno interdipendenti. Con evidenti accenni allarealtà dell’Avis, la Corradini ha parlato dei gruppi come di importantitasselli per definire la nostra identità e ha sottolineato che i gruppiche si formano per comuni ragioni sociali sono più coesi degli altrigruppi. Ma quali sono i fattori di coesione del gruppo? Tra i principalivanno elencati la somiglianza tra i membri, lo svilupparsi di un climainterno sereno, la divisione di ruoli e responsabilità, il grado dipartecipazione alle decisioni e il raggiungimento degli obiettivi. La Corradini non si è esentata dal mettere in luce alcuni possibiliaspetti critici del gruppo. Ne è un esempio il groupthinking, ossia il mantenimento a tutti i costi della coesione sociale rispetto a un’analisi realistica e veritiera dei fatti. Altro esempio è il socialloafing, o inerzia sociale, ossia lo svolgere il proprio compito

all’interno del gruppo in modo superficiale, non ritenendoloimportante. Un gruppo, per essere tale, ha bisogno anche di unaleadership efficace. Esistono vari modelli di leadership, come daglistudi presentati di White, Lewin e Lippin: autoritaria, lassista,democratica. Se quella autoritaria genera risultati quantitativamenteelevati in un clima aggressivo e demotivante per chi lavora, quellademocratica raggiunge risultati eccellenti anche dal punto di vistaqualitativo e rafforza la coesione sociale del gruppo. La lezione hasuscitato più di una domanda nei ragazzi. Si è così discusso sul fattoche un gruppo di giovani donatori nasca per rispondere a un bisognoesterno o a un soddisfacimento personale. E si è a lungo parlato dileadership, nella convinzione che la miglior conduzione di un gruppoè quella in grado di valorizzare il contributo positivo di ogni singoloappartenente e di condividere la maggior parte delle decisioni. Dopo il convegno, la Consulta nazionale Giovani ha fatto il resocontodelle sue attività e annunciato le prossime. Filippo Cavazza

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e coordinazione invece sono stati gli atleti di Puglia, Piemonte e Basilicata, che nella corsa in tandem (corsa di una coppia diatleti legati a una caviglia) hanno adottato le tecniche piùdifferenti per tagliare il traguardo nel minor tempo possibile.Concluse le performance sportive degli atleti, è toccato ai giudicicimentarsi in quella che si è rivelata l’impresa più ardua delweekend: il conteggio dei punti conquistati dalle squadre nellediverse discipline. La cerimonia di premiazione ha visto sulgradino più alto del podio il Piemonte, seguito da Abruzzoe Puglia, secondi pari merito, e Lombardia, terza. Esultanza,

consegna dei trofei, foto di rito e poi… doccia gelata, qualcuno hafatto notare che nella classifica generale i conti non tornavano.Dopo i dovuti controlli e le scuse dei giudici, la Lombardia è schizzata in prima posizione, superando Piemonte, Abruzzo e Puglia (terzi pari merito). Con il bis delle premiazioni e nuovefoto ai vincitori si sono quindi concluse ufficialmente le Avisiadi2010, con grande soddisfazione dell’Esecutivo nazionale giovani e con la splendida foto di gruppo di Dino Dessì della sportivissimasquadra della Calabria (ultima in classifica, prima in allegria).“Sono state un grande evento per i giovani Avis all’insegna di sport, sana competizione, divertimento e scambio reciproco –commenta Claudia Firenze - Anche il momento formativo èimportante sia nel consolidamento della Consulta che dei gruppigiovani. Abbiamo già affrontato il tema dello sport come esempiodi corretto stile di vita e a Sulmona abbiamo toccato gli aspettipiù psicologici delle dinamiche di gruppo nello sport e nelvolontariato. Questo è propedeutico al futuro lavoro di formazione che ci vedrà impegnati in un vero e proprio corsoper conduttori di gruppo dedicato ai giovani avisini. Le Avisiadipermettono di consolidare lo spirito di gruppo, sia all’internodelle compagini regionali sia come gruppo nazionale. Ci piacerebbe che non restasse un evento isolato, vorremmotrovare un modo per contaminare positivamente tutta l’Avis con la passione, l’entusiasmo e la coesione che si sono avuti qui.Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile un’iniziativacosì complessa dal punto di vista organizzativo, chi ci hasupportato e pure sopportato, l’affetto e il calore abruzzesie i senior Avis che si sono lasciati coinvolgere”. Giorgia Chiaro

Non solo sport e divertimento, ma anche formazione

AVISIADI 2010

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Termina, a fine settembre, il servizio dei circa 200 volontari diServizio civile che hanno collaborato alla realizzazione delprogetto “Insieme all’Avis per donare la vita 3” promosso dall’Avisnazionale. Abbiamo chiesto ad alcuni di loro di raccontarci, moltobrevemente, la propria esperienza per condividerla con i lettoridel nostro periodico.

Miriam, 20 anni, di Imola, in servizio presso l’Avis provincialedi Ravenna: “Ho scelto il Servizio civile per mettere alla prova le mie capacitàumane e l’Avis perché ero, da sempre, molto curiosa di conoscerel’attività dell’associazione. Oggi, che sto per terminare il progetto,

posso dire che di questaesperienza sicuramente miresterà l’emozione unica diessere stata, anche solo perun anno, la protagonista diuna realtà che, altrimenti,non avrei avuto modo discoprire. In questi mesi ladifficoltà più grande che hodovuto sostenere è stata,senza dubbio, integrarmi insede. Sono timida e non è stato così semplice

relazionarmi con gli altri per imparare da loro, ma oggi è per meuna soddisfazione grandissima sentirmi dire “come farò quandonon ci sarai più?”. Sicuramente consiglierei il Servizio civileperché rappresenta un’ottima occasione di crescita professionalee umana”.

Elena, 20 anni, di Rovigo e Irene, 23 anni, di Villanova delGhebbo, ambedue presso l’Avis comunale di Rovigo.Elena: “Io ho scelto il Servizio civile per fare un’esperienza chefosse formativa e che fosse utile per il mio futuro. L’Avis, invece,l’ho scelta perché ero già una donatrice e volevo collaborare conquesta associazione. Al termine di questa esperienza posso diredi aver acquisito nuove competenze professionali che ritengo

possano essere utili peril mio futuro lavorativoe maturato tanterelazioni con i socie i donatori. La piùgrande soddisfazioneche ho avuto è vedereil Consiglio direttivoaccettare volentieridelle mie proposte perrealizzare nuovomateriale promozionale.Anche io consiglierei ilServizio civile perché è un’esperienza diformazione sia inambito lavorativo che di crescita a livelloumano”.

Irene: “Io, scegliendo il Servizio civile, volevo fare un’esperienzaformativa legata ai miei studi. Non conoscevo prima l’Avis e forseper questo ero ancora più incuriosita quando ho cominciato ilservizio. Sono contenta dell’esperienza che ho fatto perché misono sentita utile alla mia comunità, ho conosciuto personenuove tra cui una splendida collega e amica. Consiglio a tuttiquesta esperienza perché si cresce interiormente come personae non solo come cittadina”.

Serena Concetta, 19 anni, di Modica, in servizio presso l’Aviscomunale di Modica (Ragusa):“Ho scelto il Servizio civile semplicemente per fare un’esperienzanuova. L’Avis l’ho scelta perché è una realtà associativa che mipiace e in cui sapevo di potercollaborare attivamente. Diquesta esperienza mi resterà,per prima cosa, l’amicizia dellepersone (volontari e donatori)che mi sono state vicine pertutto l’anno e le competenzeche mi hanno saputotrasmettere lavorando insieme.Per me la difficoltà più grandeè stata conciliare l’impegno delservizio con quello dei mieistudi universitari, ma adessoche sono alla fine posso dire finalmente di avercela fatta! La miasoddisfazione più grande è l’essere riconosciuta anche fuoridall’Avis dai donatori e essere da loro ringraziata per quello chefaccio. Consiglio il Servizio civile in Avis perchè si crescetantissimo e si impara a relazionarsi con gli altri!”.

Giovanna Immacolata, 26 anni, di Crotone, in servizio pressol’Avis provinciale di Crotone: “Io ho scelto il Servizio civile per mettermi a disposizionedell’associazione. Credo fermamente nel valore del dono delsangue e, dal 2003, sono una donatrice Avis. Di questa esperienzaporterò con me l’affetto dei donatori e i contatti con tutte le sedidel territorio provinciale con le quali ho collaborato attivamente

per tutti questi mesi.Personalmente nonho avuto particolaridifficoltà durante i mesi di servizio,perché ho avuto almio fianco personeche mi hannoguidato e mi hannosempre sostenuto.Ho avuto, invece,grandi soddisfazionileggendo la

gratitudine negli occhi di chi ha bisogno di sangue per unfamiliare. E poi ci sono i donatori che appena li chiami sono felicidi poter fare una donazione, e la loro disponibilità è unasensazione stupenda da percepire. Consiglierei di cuore ilServizio civile perché basta poco per poter ricevere tanto”.

Arrivederci dai 200 ragazzi del Servizio CivileSERVIZIO CIVILE AVIS

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BE inizia un nuovo anno... per la gioia di donareuone notizie dal mondo del Servizio civile. In anticipo rispetto a tutte previsioni, è statopubblicato, il 3 settembre 2010, sul sitowww.serviziocivile.it, il Bando nazionale di Serviziocivile. Sono 172 i volontari che, aderendo ai progettipresentati dall’Avis nazionale e finanziatidall’Ufficio nazionale per il Servizio civile, potrannocollaborare (per un anno intero) con la nostraassociazione, prendendo servizio nelle varie sediche partecipano ai progetti e supportandoattivamente la promozione del dono del sanguenelle loro città e tra i loro coetanei. L’elenco deiprogetti finanziati, delle sedi che ospiteranno i giovani e tutte le informazioni utili per presentare la propriacandidatura, sono state pubblicate sul sito www.avis.it e sarannodisponibili per tutti gli interessati fino alla data di scadenza delbando, fissata per il 4 ottobre 2010. Nel sito di Avis nazionale è, inoltre, presente una pagina interamente dedicata al Serviziocivile nazionale dove sono illustrati, nel dettaglio, tutti gli aspettilegati a questa esperienza e i benefit previsti dalla legge per i volontari di Servizio civile, e dove gli interessati potrannoreperire anche alcune interessanti testimonianze di volontari che,attualmente, stanno svolgendo il servizio proprio in Avis.Invitiamo, quindi, tutti i giovani tra i 18 e i 28 anni aspirantivolontari ad attivarsi per prendere contatti con una delle sediAvis che partecipano ai progetti, conoscere i referenti e capiremeglio il tipo di attività che è proposta nell’ambito del Serviziocivile nazionale. È molto importante che gli interessati sianoconvinti della scelta che intendono fare perché, per legge, è possibile candidarsi, su ciascun bando di concorso, per un unicoente, un unico progetto e un’unica sede di attuazione dei progettidi Servizio civile, pena l’esclusione. L’associazione è a completadisposizione di tutti i giovani interessati a presentare domanda,mentre presso la sede nazionale è operativo un ufficioespressamente dedicato a cui riferirsi per tutte le questionirelative al Servizio civile e disponibile all’indirizzo e-mail:[email protected] e al numero di telefono 02-70006786 (int. 3).Proprio in vista dell’uscita del nuovo bando, Avis nazionale avevapromosso, all’inizio dell’estate, un concorso aperto a tutti

i giovani volontari Avis di Servizio civile e a tutti i ragazzi che partecipano ai gruppi Avis Giovani, perrealizzare la nuova Campagna nazionale di ServizioCivile 2010. Tra tutte le proposte pervenute, in bustarigorosamente anonima, entro i termini di scadenzaprevisti dal bando (30 luglio) la commissione hapremiato la proposta di Jacopo Castellano che haideato lo slogan “Un anno per la gioia di donare”. Al giovane vincitore l’Avis nazionale ha consegnato il 10 settembre (coincidenza giorno del suo 23°compleanno) l’iMac Apple messo in palio. La premiazione ha visto coinvolti il presidentenazionale Saturni (foto sotto) e i componenti

dell’esecutivo che hanno seguito da vicino le fasi del concorso a premi credendo in questo progetto. Per Pasquale Pecora,responsabile di Servizio civile nazionale e membro dellacommissione di valutazione, il concorso nazionale è stato “unmodo ulteriore per coinvolgere i giovani in tutte le fasi e in tutti i momenti legati al Servizio civile promosso dall’Associazionee per valorizzare, in maniera concreta, il loro impegno e la lorocollaborazione. Per l’Associazione, invece, si è trattato di unapiccola sfida, visto che, negli anni precedenti, Avis aveva semprepreferito affidare la realizzazione della campagna aprofessionisti esperti e mai, invece, ai diretti interessati. Siamocomunque sicuri che, avendo scelto la proposta di Jacopo, ungiovane donatore del gruppo Avis Giovani di Castelfranco Veneto(Tv), questa sfida l’abbiamo vinta e la campagna che andremoa realizzare grazie alla sua creatività ci permetterà diraggiungere un elevato numero di giovani in vista del prossimoBando nazionale. Anche quest’anno, come nel 2009, puntiamoa raggiungere la massima percentuale di copertura di tutti i postimessi a bando. in modo da garantire ancora piena attuazione aiprogetti finanziati. La proposta scelta spiccava tra le altre per lasua freschezza, l’elemento che ha colpito maggiormente lacommissione e che ci ha fatto decidere in maniera unanime.Approfitto per i miei personali ringraziamenti a Jacopo e a tuttigli altri ragazzi che hanno partecipato per aver accettato lanostra sfida e offerto un così valido contributo alla promozionedel Servizio civile in Avis”. Per Avis nazionale il mese di

settembre e tutta la ripresa delle attività dopola pausa estiva, si annunciano, quindi, carichi diimpegni. Da una parte, la promozione dei progettidi Servizio civile e della nuova campagna nazionale,l’organizzazione delle giornate di selezione in tuttaItalia dei candidati e la gestione di tutte le attivitàconnesse all’uscita del prossimo bando. Dall’altra,l’impegno sulla nuova progettazione di Serviziocivile per il Bando nazionale del 2011 . Quest’anno,dovrà essere conclusa entro la metà dell’autunno,nonostante la coincidenza con l’uscita del Bando2010. Meno male che, anche quest’anno, l’UfficioServizio civile di Avis nazionale può contare sulsupporto locale di tanti referenti e tanti volontariAvis che, a livello regionale, stanno collaborandoalle varie attività. A loro vanno, anche in questaoccasione, i nostri più sinceri ringraziamenti!

Servizi a cura di Cecilia Sartori

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Ispirandosi ai valori umani e solidaristici della donazionevolontaria del sangue e dei suoi componenti, in occasione del

convegno nazionale tenutosi a Bologna il 16 luglio è statosottoscritto un gemellaggio tra l’Avis regionale dell’EmiliaRomagna e la regionale della Calabria. Con questo atto le dueAvis si pongono l’obiettivo di migliorare la propria attività e diraggiungere sempre nuovi successi. Le finalità del gemellaggiosono: sviluppare il senso di appartenenza all’associazione e lacrescita associativa; creare momenti di condivisione degliobiettivi associativi nell’interesse della collettività e di tuttal’Associazione; contribuire alla diffusione dei messaggi disolidarietà e alla diffusione del dono del sangue; creareoccasione di scambio culturale, sociale, tecnico

e organizzativo; consolidare i rapporti collaborativi tra le dueRegioni. A siglare il gemellaggio il presidente dell’Avisregionale Emilia Romagna, Andrea Tieghi, e della Calabria,Paolo Marcianò.

Attendendo la piena entrata in vigore della normativa relativa airequisiti minimi strutturali per i servizi trasfusionali previstadalla Legge n° 219 del 21 ottobre 2005, Avis nazionale ha ritenutoopportuno offrire a tutti i dirigenti associativi un momento diapprofondimento e confronto sulle buone prassi già consolidatea livello regionale, per rispondere alle moderne esigenze di unservizio trasfusionale al passo con i tempi. Tale normativa, cheriguarda i requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologicidelle attività trasfusionali, si trova attualmente a dibattito sottoforma di proposta della Consulta tecnica permanente per ilsistema trasfusionale e dovrà essere poi inoltrata, nei prossimimesi, alla Conferenza permanente per i rapporti tra Stato,Regioni e Province autonome. Al convegno, svoltosi nella sededell’Avis Regionale Emilia-Romagna, hanno partecipato più di 140dirigenti avisini, provenienti da numerose realtà del nostroterritorio nazionale. Il fitto programma della due giorni ha reso,infatti, l’evento particolarmente interessante agli occhi delladirigenza associativa, riunita a Bologna per un intenso finesettimana di lavori, in un periodo dell’anno decisamente piùadatto ad altri impegni e altre mete turistiche. La normativa inesame nasce in un contesto legislativo e culturale che promuovela ricerca della massima qualità in ambito medico: Avis, sebbenenon svolga un ruolo di intervento diretto in ambito normativo elegislativo, è in prima linea nell’affermare con vigore la necessitàdi questo cammino di miglioramento anche nel mondotrasfusionale, al fine di garantire a tutti i soggetti chepartecipano al sistema i livelli massimi di qualità, quantitàe sicurezza possibili. L’intervento del dott. Giuliano Grazzini,direttore del Centro nazionale sangue, ha illustrato i puntistabiliti dall’Unione Europea quali requisiti minimi dei sistemitrasfusionali: nel suo intervento è stata chiarita la posizione

dell’Italia, ancora lontana dal raggiungimento dei requisitiminimi, ma in costante progresso verso un sistema davveroefficiente e moderno. Tra i molti punti messi in luce, il dott.Grazzini ha evidenziato in particolare il ritardo dell’Italianell’ambito della formazione e qualificazione del personalemedico, insieme alle difficoltà che ancora esistono nelconsolidamento e standardizzazione delle attività produttivelegate alla raccolta di sangue ed emocomponenti. Le molte vocidi dirigenti che si sono alternate nel corso delle due giornatehanno portato in luce i vari tentativi delle nostre realtàassociative di rispondere al cambiamento in atto nella nostrasocietà e nella medicina trasfusionale: varie realtà locali hannomesso in atto strategie e strumenti ad hoc per andare incontroad una vera riorganizzazione e razionalizzazione del sistema, incostante divenire. Anche le numerose realtà che praticano laraccolta sul territorio tramite automezzi mobili hanno portato illoro contributo alla discussione, segnalando anche le numerosedifferenze che esistono tra le varie zone, in cui sono presentinumerose e significative difformità.Resta il fatto che, a conclusione di questo excursus tra le diverserealtà regionali, si è convenuto sul fatto che, sebbene dipendentidalle amministrazioni regionali e quindi soggette ad autonomia,esse siano comunque parte del Servizio sanitario nazionale, e per questo strettamente vincolate dalla necessità di garantireun medesimo trattamento per tutti gli utenti del serviziotrasfusionale, in tutte le parti del territorio nazionale. Anche la natura della nostra realtà associativa d’altronde non fache avvalorare questa necessità, ribadendo nell’unico pattoassociativo l’unitarietà dell’attività associativa, pur nelladifferenza delle realtà regionali e locali.

Silvia Apollonio

Sistemi trasfusionali regionali a confronto

Il gemellaggio Nord-Sud che attraversa l’Italia:Emilia Romagna - Calabria

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’Avis di Soresina (Cr) si sta rendendo protagonistadi un’iniziativa di alto valore culturale. Si trattadell’opera di recupero di un bassorilievo delfamoso scultore Leone Lodi. Dell’opera, che sitrovava all’ospedale Robbiani proprio sopral’ingresso della sede Avis ed era stata murata,se ne erano perse le tracce. Nel 2007 è statariscoperta grazie ad alcune ricerche storiche perla pubblicazione di un libro che ripercorressei 50 anni della fondazione dell’Avis locale.Di qui il desiderio di recuperare il bassorilievoe di trasportarlo nella nuova sede dell’Avis vicinoal Municipio. Si teme, infatti, che l’opera possaandare persa o distrutta. Dopo si penserà aricollocare il bassorilievo nell'attuale sede chesi trova in Piazza Marconi, nei locali del Comune.L’intenzione dell’associazione è di presentarlaai cittadini nel corso della cerimonia diinaugurazione della sede. L’opera, cherappresenta l’atto della donazione, ha un notevole valoreartistico e storico. Leone Lodi (nato a Soresina nel 1900e scomparso, sempre a Soresina, nel ‘74) è infatti considerato ilmassimo esponente non solo cremonese, ma anche lombardo

della scultura del secolo scorso. Le sue statue e i suoi altorilievi,infatti, abbelliscono tra l’altro Palazzo Mezzanotte (sede storicadella Borsa di Milano, nella foto), la sede dell’Università Bocconie la facciata del Teatro Manzoni, sempre nel capoluogo lombardo.

a mostra Avista è stata ospitata a luglio-agosto dall’Aviscomunale di Castelfranco Veneto (TV) e dall’Avis provincialedi Treviso, in collaborazione con Avis nazionale. All’inaugurazione,il 4 luglio a Castelfranco Veneto (Tv), non è voluto mancareil vicepresidente della Provincia di Treviso, Floriano Zambon(a sinistra nella foto, con il presidenteprovinciale Avis Gino Foffano). “All’Avis e al dono del sangue sonolegato in modo specialissimo perchéè grazie a loro che ho superato unamalattia che mi ha colpito nel 2004– ha esordito Zambon - In sei mesi diospedale, ho ricevuto 9 litri di sangue.Dietro ogni sacca ricevuta, e ne horicevute tante, sapevo esserci undonatore. È stata l’esperienza piùprofonda della mia vita, di quelle chelasciano il segno. Ogni volta chericevevo il sangue, ricevevo la vita dauna persona che non mi conosceva,che io non conoscerò mai, che hascelto di aiutare il prossimo senzadistinzione di colore. È un donodavvero universale e i donatori vannoringraziati per questo”. Riferendosiquindi alla mostra, Zambon haparticolarmente apprezzato ilconnubio “arte e sangue”: “Si sposano

benissimo – ha precisato - e anche dalla fantasia dei giovaniartisti può venire il messaggio della solidarietà e ricordare chedi sangue c’è sempre bisogno”. A Castelfranco la mostra “Avista”è approdata dopo un altro grande successo in Veneto: dal 17 al 28giugno è stata, infatti, protagonista anche a Meolo, nel veneziano,

ospite della Comunale. Il prossimo appuntamento è con l’Avisprovinciale di Milano che s’apprestaa celebrare il suo 75° compleanno.La mostra sarà ospitata dal 1° al 18ottobre presso la sede dellaPermanente in Via Turati.Nel frattempo, a luglio, anche perl'edizione 2010 del prestigioso"Festival di Villa Arconati", chesi svolge da ormai 20 anni nellasplendida cornice di Castellazzodi Bollate, Avis Provinciale Milanoè stata sponsor sociale e presenzafissa per la sensibilizzazione al donodel sangue. In particolare nella seratadel 22 luglio 2010, in occasione delconcerto dell'artista Neffa, sono statiallestiti punti informativi perincontrare il pubblico giovane delconcerto e per dare tutte leinformazioni sulla donazionedi sangue.

Cremona: recuperato storico bassorilievo dedicato all’Avis

Dopo l’estate inVeneto le opere diAvista in mostra a Milano

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Strepitoso successo, al Teatro Romano di Verona, del duo Sonohra.Nella serata organizzata assieme alle associazioni del dono Avis,Fidas, Aido e Admor veronesi, nell’ambito della campagna“Donare fa volare” i due fratelli Diego e Luca Fainello hanno“stregato” il giovane pubblico con il proprio repertorio, ma anchele cover di grandi come Lenny Kravitz, Dire Straits, Eric Clapton,Do Diddley e B.B. King. Vincitori di Sanremo Giovani nel 2008, conla canzone “L’amore”, i Sonohra nello stesso anno hanno vinto ildisco di platino e d’oro con l’album “Liberi da sempre”. Da allora è stato un continuo successo, con nomination agli MTV EuropeMusic Awards, concerti in tutta Italia e in America Latina, dovesono molto amati. Lo scorso dicembre sono sbarcati in Giappone.Sempre nel 2009 hanno registrato a Londra il terzo album “Metà”che ora stanno portando in giro per l’Italia, mentre a febbraiohanno partecipato a Sanremo 2010. Il 4 giugno scorso hannovinto il premio “Roiggep Band d’Italia”. Ad ascoltarli,il 2 settembre a Verona, fan da tutta Italia. “Suonare nella nostracittà è sempre motivo di grande gioia – hanno detto i Sonohra –la serata al Teatro Romano non è stata solo un momento di festa,ma l’occasione per invitare tutti i nostri coetanei a rifletteresull’importanza della donazione, fondamentale per salvare viteumane e aiutare persone malate”. Durante il concerto, infatti,le canzoni dei Sonohra si sono alternate ai messaggi disensibilizzazione promossi dai volontari del progetto “Donarefa Volare”, che vede riunite le quattro principali associazioni didonazione per sensibilizzare i giovani alla donazione di sangue,

organi, tessuti e midollo, anche attraverso una serie di incontri e una campagna di comunicazione su radio, tv, giornali e web. Glistessi Sonohra, intervistati dal periodico Avis del Veneto “Dono &Vita”, si sono resi disponibili ad una collaborazione con l’Avis.

nche l’Avis alla serata musicale da dieci e lodeorganizzata a Ravenna nell’ultimo week end diagosto. Sul palco del Radio Bruno Estate, in piazzadel Popolo, si sono esibiti Francesco Renga, gliZero Assoluto, Alexia, Loredana Errore (da “Amici”),Simone Cristicchi, i Sonohra, Paola e Chiara e i Rio.Nel pre show condotto da Enzo Ferrari con DjRybba, si sono invece esibiti i finalisti del contest“Fammi sentire la voce”, Nearco, EleonoraMazzotti, i Vicolo Davì, vincitori del concorso iX18 e gli M.m.k. vincitori del concorso Avis “Gocce diMusica”. L’intero spettacolo è stato trasmesso instreaming video sul portale di Radio Bruno. Hannopartecipato alla realizzazione dell’evento ilComune di Ravenna, Betpro.it, Sigma, CastelguelfoOutlet, e l’Avis Ravenna.

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I Sonohra con un concerto invitano i giovani a donare

Ravenna: migliaia in piazza, con Avis, per musicisti noti ed emergenti

Giovani donatori e Rock and Roll. È il titolo di un progettodell'Avis comunale di Roma per avvicinare l'universo

giovanile della capitale. L’appuntamento è per il 13 dicembre prossimo, con un grandeconcerto presso il Circolo degli artisti di via Casilina Vecchia.La festa sarà aperta a tutti i donatori laziali e in particolare aragazzi e ragazze, e prevede l’esibizione di una band di giovani

con cover di Rino Gaetano e un gruppo romano rock piùaffermato, i Lithium, vincitori del terzo premio assoluto e delpremio della critica all'ultimo festival delle band emergenti diRoma. L'Avis di Roma ha come finalità anche di far diventarequesto appuntamento una tradizione annuale, al fine diavvicinare quanti più giovani possibile alla donazione di sanguee alla solidarietà attraverso la musica.

In preparazione a Roma una mega festa rock per il 13 dicembre

DALLE NOSTRE REGIONI

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L’Avis di Villa d’Ogna (Bg) è “on air”: è nata Avistv, la prima web-tvAvis. Un ulteriore ed efficace mezzo per poter parlare alla gentecon un sorriso della donazione di sangue. Grazie al sostegnodelle televisioni locali, infatti, il “Crazy Team” (gruppo deicreatori di Avistv) ha potuto raccogliere vari video che parlanodella donazione di sangue, tra cui molti spot internazionali.“Volevamo nel nostro piccolo informare i giovani su come unsemplice gesto salva una vita – spiega il gruppo - Abbiamovoluto dirlo in vari modi: per strada, al pub, al centro durante lecollettive di sangue, ma anche attraverso le televisioni locali e leradio, il nostro sito internet e il canale Youtube.La web-tv nasce proprio da questa voglia di comunicare con tuttie grazie alle televisioni locali (che con buon cuore da sempre cisostengono) abbiamo potuto raccogliere vari video che parlanoproprio della donazione di sangue. Ma non solo: grazie alla webtv, abbiamo potuto inserire degli spot internazionali sulladonazione di sangue. E poco importa se noi la chiamiamodonazione di sangue e all’estero blood donation: quello checonta è il cuore comune”.L’invito è a mandare materiale video: basta avere una webcamcollegata ad un pc (o naturalmente ad un Mac) o avere un pcportatile (già fornito con webcam integrata) o meglio ancora

avere una video camera e registrare le iniziative Avis.Chi vuole può anche mandare in onda in diretta le varieiniziative. Uno strumento che tutte le Avis (ma anche le altreassociazioni di donazione di sangue) possono utilizzare.Informazioni su www.avisvilladogna.it.

BASILICATA - Nell’edizione 2010 di Unicredit Run tune up diBologna, si è rinnovato l’appuntamento con il Trofeo nazionaleAvis di mezza maratona. Il classico appuntamento di corsa sustrada nel centro storico di Bologna, ha visto tra i protagonistil’Avis regionale di Basilicata con primo classificato il donatoreDivito Leonardo dell’Avis di Brienza. Goffredo Fortunato dell’Avisdi Matera si è classificato al 5° posto e Mario Paladino dell’AvisBrienza al 7° posto. Il prossimo appuntamento per gli atleti lucaniè per il Trofeo regionale Avis Basilicata del 3 ottobre.

UMBRIA - L’Avis regionale dell’Umbria all’evento nazionale “Sane Idee” dedicato alla formazione, all’informazione e allecontemporanee metodologie del benessere, rivolto al settoremedico, wellness, sportivo, dell’alimentazione e dell’ambiente. A Todi, dal 16 al 19 settembre, è protagonista la “Mostrainternazionale del manifesto sul dono del sangue” a cura dell’Avis comunale di Narni.

MARCHE - “Bella dentro e bella fuori”. Con questo slogan l’Aviscomunale di Fano ha stretto un rapporto di collaborazione conl’organizzazione di Miss Fano 2010, istituendo il “premio speciale

Avis Fano”. Le ragazze presenti alla selezione hanno espresso laloro opinione sulla bellezza, sulla solidarietà e sull’altruismo, condelle risposte scritte che sono state vagliate dalla commissionedi Avis. Alla fine il premio è stato attribuito a Federica Cocco cheassieme a Simona Zonghetti, Miss Fano 2010, hanno poi espressola volontà di diventare donatrici di sangue. Al presidente di AvisFano, Massimo Seri, il compito di consegnare il premio.

TOSCANA - Riparte l’attività dell’Avis regionale Toscana.Per questo autunno sono previsti incontri di aggiornamento peri dirigenti avisini su vari argomenti associativi. Il 23 e 24 ottobre,poi, in collaborazione con l’Avis nazionale si svolgerà in Toscanaun convegno dedicato al ruolo di Avis nel Terzo Settore. Ulteriorinotizie e particolari sul sito www.avis.it e sul sito Avis Toscana.

Ecco la web-tv dedicata al dono del sangue

Notizie flash, da regione a regione, attraversando l’Italia