GIOVEDÌ 4 GENNAIO 2018 Parma eprovincia · Alessandro Bosi, sociologo ... di Legambiente Parma,...

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GIOVEDÌ 4 GENNAIO 2018 6 CONSUMI REGOLE NON CHIARE E CRITICHE DAI CLIENTI «Shopper a pagamento? Ennesimo balzello» Tanti i prezzi applicati nei punti vendita C'è chi accetta anche frutta sfusa «etichettata» e chi impone la bustina P arma e provincia Monica Tiezzi II Fra le poche certezze c'è che si tratta - nell'opinione comune - dell'ennesimo balzello. Da sop- portare come i tanti rincari di inizio anno. Ma sull'applicazio- ne della legge 123 del 3 agosto 2017, che dal primo gennaio pre- vede il pagamento dei sacchetti ultraleggeri per contenere gli alimenti sfusi (nei supermercati frutta e verdura), un po' di con- fusione ancora c'è. Così capita che, mentre un supermercato cittadino accetti alla cassa tre ki- wi senza sacchetto, ma regolar- mente pesati e con l'etichetta ap- piccicata su uno dei tre frutti, in un altro, a pochi chilometri di distanza, si venga informati che non sono ammessi frutta e ver- dura senza il sacchetto. Diversi anche i costi del sac- chettino, per legge biodegrada- bile almeno per il 40%: da uno a due centesimi. Chiare le indicazioni in quasi tutti i punti vendita, che speci- ficano che non possono essere usati sacchetti «al di fuori di quelli messi a disposizione dal negozio» o «imballi di proprietà del cliente». Spiegazioni che non chiariscono però il quesito fon- damentale: si può evitare di usa- re il sacchettino? «Per noi, per ora, vale la regola che, se il prodotto lo consente, il cliente può presentare alla cassa il prodotto sfuso» spiega uno dei responsabili del punto vendita Conad di via Giovenale. «Ovvia- mente non è possibile portarsi via senza imballo un cachi, un cesto di insalata, un grappolo d'uva o un pesce. Ma per il resto vale il buonsenso» aggiunge un'addetta del reparto ortofrutta dello stesso negozio. E se al momento di pa- gare l'addetta alla cassa è perples- sa davanti ai tre kiwi che abbiamo regolarmente pesato e «contras- segnato» con l'etichetta adesiva, basta una telefonata in ammini- strazione per chiarire il dubbio e dare il via libera all'acquisto. Diverse le regole, ad esempio, all'Ipercoop dell'Eurosia. «Non mi risulta che si possano portar via frutta o verdura senza sac- chetto, almeno fino a nuova co- municazione - dice un'addetta del reparto - Una regola di buon senso e di igiene: non è il mas- simo mangiare prodotti venuti in contatto con l'inchiostro e l'a- desivo delle etichette». Su un punto i negozi sono fer- mi: vietato mettere nello stesso sacchetto prodotti diversi, sia pure ciascuno pesato ed «eti- chettato», per evitare di pagare troppi shopper. In attesa che le norme vengano chiarite e magari uniformate, re- stano i mugugni dei clienti. «È una cretinata, l'ennesima batosta sulla povera gente. Le sembra poco un centesimo? Pensi a quanti prodotti compria- mo e vedrà che a fine anno è una bella cifra» sentenzia senza pie- tà Adriana, impegnata a imbu- stare arance. In effetti i numeri sono da ca- pogiro. Un supermercato di me- die dimensioni consuma media- mente circa 40 mila bustine al mese. Una grande farmacia del centro storico ne consegnava, prima che diventassero a paga- mento, in media cento al giorno: «Nei primi due giorni dell'anno siamo già scesi a settanta», fa notare il direttore della farmacia. «Io ho chiesto un'alternativa» dice ad esempio Gabriele, mo- strando scatoline di medicinali trattenute da un elastico verde. E almeno a questo, a sensibi- lizzare i consumatori sullo spre- co di risorse inquinanti, la legge sembra già funzionare. «L'idea del biodegradabile è buona, ma due centesimi sono tanti - dice Roberta, cliente del- l'Ipercoop Eurosia -. Si potrebbe fare una convenzione con il Co- mune, abbassando o azzerando i prezzi delle bustine e riutilizzan- dole per la raccolta dell'umido», suggerisce. Per la maggioranza degli inter- vistati comunque le ragioni del portafoglio prevalgono sullo spi- rito ecologista. « Assurdo e sbagliato. Pratica- mente paghiamo il sacchetto due volte: una al supermercato, che comunque già prima doveva rientrare sui costi, e una allo Sta- to» dicono Maria e Renato, ma- rito e moglie. «È una regola che non mi piace. Ma lamentarsi è inutile. Ci abitueremo» dice Da- na, ucraina. E accanto a chi contesta il bio shopper obbligatorio, c'è anche chi cade dalle nuvole: «Ma per- chè, ora li paghiamo chi bagaj lì? - dicono Adelia e Gino, indi- cando sbigottiti i rotoloni di shopper dell'ortofrutta dell'I- percoop - Roba da màt, fra un po' bisognerà pagare anche l'a- ria». u © RIPRODUZIONE RISERVATA 60 % LA QUOTA di materia prima rinnovabile obbligatoria per i sacchetti dal primo gennaio 2021. Oggi è del 40%. 2.500 euro LA MULTA MINIMA per chi viola le norme sulle shopper. Ma può arrivare fino a 25 mila euro per ingenti quantitativi. 731 tonnellate LA PLASTICA che ogni giorno finisce nel Mediterraneo, secondo il programma Onu per l'ambiente Unioncamere 2018 all'insegna dei rincari Con la stangata di luce e gas (+5%) e autostrade (+2,7%) sono in arrivo aumenti anche per formaggi, mozzarella, salumi, burro e tanti altri prodotti alimentari confezionati, tipici della tradizione italiana. «Previsto un rialzo dei prezzi alla produzione della filiera lattiero-casearia: +6% per il latte, +8% per il parmigiano reggiano, +3% per mozzarella vaccina e stracchino, negli ultimi dodici mesi», spiega Unioncamere sulla base di un’analisi dei prezzi alla produzione, secondo cui questi nel loro complesso potrebbero crescere del 3%. «Tra gli altri prodotti di largo consumo, registrano aumenti anche le quotazioni all’ingrosso dei principali tagli di carne» mentre per i diversi prodotti della filiera cerealicola le variazioni sono diverse e prossime allo zero (+0,7% il pane, -1% per pasta e farina). Ecologica e chic Chi si rivede? La borsa a rete della nonna nn Per chi non vuole spendere i 2 o 3 centesimi del costo di un sacchetto di plastica riciclabile per ortofrutta, c’è una alterna- tiva: la borsa a rete, o «net bag» come la chiamano gli americani. Su internet la si trova da 1,5 euro a 8 euro, in materiale pla- stico o corda o cotone biologico. Ma si può trovarla anche nei ne- gozi, oppure farsela all’uncinetto (costo del kit completo, 27 eu- ro). Al supermarket (dove con- sentito) si pesano frutta e ver- dura sulla bilancia, si infilano i prodotti in borsa e si attacca l’adesivo con il prezzo sulla rete. La scorsa estate la net bag ave- va spopolato fra le influencer di Instagram, come borsa da spiaggia e da vacanza. Oggi la vecchia retina delle nonne trova ancora un’altra applicazione, co- me alternativa alle bustine ri- ciclabili a pagamento. Sui social media in questi giorni sono numerose le proteste di consumatori contro le borse di plastica ecologica, definite da molti una ennesima tassa. u Net bag Colorate e riciclabili. Sfusi I kiwi acquistati senza shopper. I prezzi delle bio shopper nei vari supermercati Coop: 2 cent Sigma: 2 cent Simply: 2 cent Penny Market: 2 cent Conad: 1 cent Eurospin: 1 cent Unes: 1 cent Esselunga: 1 cent GRANDE RIAPERTURA - MONTICELLI TERME ABBIGLIAMENTO UOMO-DONNA APERTURA STRAORDINARIA DAL 3 AL 28 GENNAIO Via Montepelato Sud, 60 - Monticelli Terme (PR) - www.fermati.eu EURO 99,00 - SCONTO 50% EURO 49,50 GIACCONE CON CAPPUCCIO PELLICCIA DONNA PARKA UOMO - DONNA EURO 70,00 - SCONTO 60% EURO 28,00 4-5-6-7 ORARIO CONTINUATO 9,00-19,30

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GIOVEDÌ 4 GENNAIO 20186

CONSUMI REGOLE NON CHIARE E CRITICHE DAI CLIENTI

«Shoppera pagamento?Ennesimobalzello»Tanti i prezzi applicati nei punti venditaC'è chi accetta anche frutta sfusa«etichettata» e chi impone la bustina

Parma eprovincia

Monica Tiezzi

II Fra le poche certezze c'è che sitratta - nell'opinione comune -dell'ennesimo balzello. Da sop-portare come i tanti rincari diinizio anno. Ma sull'applicazio-ne della legge 123 del 3 agosto2017, che dal primo gennaio pre-vede il pagamento dei sacchettiultraleggeri per contenere glialimenti sfusi (nei supermercatifrutta e verdura), un po' di con-fusione ancora c'è. Così capitache, mentre un supermercatocittadino accetti alla cassa tre ki-wi senza sacchetto, ma regolar-mente pesati e con l'etichetta ap-piccicata su uno dei tre frutti, inun altro, a pochi chilometri didistanza, si venga informati chenon sono ammessi frutta e ver-dura senza il sacchetto.

Diversi anche i costi del sac-chettino, per legge biodegrada-bile almeno per il 40%: da uno adue centesimi.

Chiare le indicazioni in quasitutti i punti vendita, che speci-ficano che non possono essereusati sacchetti «al di fuori diquelli messi a disposizione dalnegozio» o «imballi di proprietàdel cliente». Spiegazioni che nonchiariscono però il quesito fon-damentale: si può evitare di usa-re il sacchettino?

«Per noi, per ora, vale la regolache, se il prodotto lo consente, ilcliente può presentare alla cassail prodotto sfuso» spiega uno deiresponsabili del punto venditaConad di via Giovenale. «Ovvia-mente non è possibile portarsi viasenza imballo un cachi, un cestodi insalata, un grappolo d'uva oun pesce. Ma per il resto vale ilbuonsenso» aggiunge un'addettadel reparto ortofrutta dello stessonegozio. E se al momento di pa-gare l'addetta alla cassa è perples-sa davanti ai tre kiwi che abbiamoregolarmente pesato e «contras-segnato» con l'etichetta adesiva,basta una telefonata in ammini-

strazione per chiarire il dubbio edare il via libera all'acquisto.

Diverse le regole, ad esempio,all'Ipercoop dell'Eurosia. «Nonmi risulta che si possano portarvia frutta o verdura senza sac-chetto, almeno fino a nuova co-municazione - dice un'addettadel reparto - Una regola di buonsenso e di igiene: non è il mas-simo mangiare prodotti venutiin contatto con l'inchiostro e l'a-desivo delle etichette».

Su un punto i negozi sono fer-mi: vietato mettere nello stesso

sacchetto prodotti diversi, siapure ciascuno pesato ed «eti-chettato», per evitare di pagaretroppi shopper.

In attesa che le norme venganochiarite e magari uniformate, re-stano i mugugni dei clienti.

«È una cretinata, l'ennesimabatosta sulla povera gente. Lesembra poco un centesimo?Pensi a quanti prodotti compria-mo e vedrà che a fine anno è unabella cifra» sentenzia senza pie-tà Adriana, impegnata a imbu-stare arance.

In effetti i numeri sono da ca-pogiro. Un supermercato di me-die dimensioni consuma media-mente circa 40 mila bustine almese. Una grande farmacia delcentro storico ne consegnava,prima che diventassero a paga-mento, in media cento al giorno:«Nei primi due giorni dell'annosiamo già scesi a settanta», fanotare il direttore della farmacia.«Io ho chiesto un'alternativa»dice ad esempio Gabriele, mo-strando scatoline di medicinalitrattenute da un elastico verde.

E almeno a questo, a sensibi-lizzare i consumatori sullo spre-co di risorse inquinanti, la leggesembra già funzionare.

«L'idea del biodegradabile èbuona, ma due centesimi sonotanti - dice Roberta, cliente del-l'Ipercoop Eurosia -. Si potrebbefare una convenzione con il Co-mune, abbassando o azzerando iprezzi delle bustine e riutilizzan-dole per la raccolta dell'umido»,suggerisce.

Per la maggioranza degli inter-vistati comunque le ragioni delportafoglio prevalgono sullo spi-rito ecologista. «

Assurdo e sbagliato. Pratica-mente paghiamo il sacchettodue volte: una al supermercato,che comunque già prima dovevarientrare sui costi, e una allo Sta-to» dicono Maria e Renato, ma-rito e moglie. «È una regola chenon mi piace. Ma lamentarsi èinutile. Ci abitueremo» dice Da-na, ucraina.

E accanto a chi contesta il bioshopper obbligatorio, c'è anchechi cade dalle nuvole: «Ma per-chè, ora li paghiamo chi bagaj lì?- dicono Adelia e Gino, indi-cando sbigottiti i rotoloni dishopper dell'ortofrutta dell'I-percoop - Roba da màt, fra un po'bisognerà pagare anche l'a-ria». u

© RIPRODUZIONE RISERVATA

60 %LA QUOTAdi materia prima rinnovabileobbligatoria per i sacchettidal primo gennaio 2021.Oggi è del 40%.

2.500 euroLA MULTA MINIMAper chi viola le norme sulleshopper. Ma può arrivarefino a 25 mila euro peringenti quantitativi.

731 tonnellateLA PLASTICAche ogni giorno finisce nelMediterraneo, secondo ilprogramma Onu perl'ambiente

Unioncamere

2018 all'insegnadei rincariCon la stangata di luce e gas(+5%) e autostrade (+2,7%)sono in arrivo aumenti ancheper formaggi, mozzarella,salumi, burro e tanti altriprodotti alimentariconfezionati, tipici dellatradizione italiana. «Previstoun rialzo dei prezzi allaproduzione della filieralattiero-casearia: +6% per illatte, +8% per il parmigianoreggiano, +3% permozzarella vaccina estracchino, negli ultimi dodicimesi», spiega Unioncameresulla base di un’analisi deiprezzi alla produzione,secondo cui questi nel lorocomplesso potrebberocrescere del 3%. «Tra gli altriprodotti di largo consumo,registrano aumenti anche lequotazioni all’ingrosso deiprincipali tagli di carne»mentre per i diversi prodottidella filiera cerealicola levariazioni sono diverse eprossime allo zero (+0,7% ilpane, -1% per pasta e farina).

Ecologica e chic

Chi si rivede? La borsa a rete della nonnann Per chi non vuole spendere i 2o 3 centesimi del costo di unsacchetto di plastica riciclabileper ortofrutta, c’è una alterna-tiva: la borsa a rete, o «net bag»come la chiamano gli americani.Su internet la si trova da 1,5euro a 8 euro, in materiale pla-stico o corda o cotone biologico.Ma si può trovarla anche nei ne-gozi, oppure farsela all’uncinetto(costo del kit completo, 27 eu-ro). Al supermarket (dove con-sentito) si pesano frutta e ver-dura sulla bilancia, si infilano i

prodotti in borsa e si attaccal’adesivo con il prezzo sulla rete.La scorsa estate la net bag ave-va spopolato fra le influencer diInstagram, come borsa daspiaggia e da vacanza. Oggi lavecchia retina delle nonne trovaancora un’altra applicazione, co-me alternativa alle bustine ri-ciclabili a pagamento.Sui social media in questi giornisono numerose le proteste diconsumatori contro le borse diplastica ecologica, definite damolti una ennesima tassa.uNet bag Colorate e riciclabili.

Sfusi I kiwi acquistati senza shopper.

I prezzi delle bio shopper nei vari supermercati

Coop: 2 cent

Sigma: 2 cent

Simply: 2 cent

Penny Market: 2 cent

Conad: 1 cent

Eurospin: 1 cent

Unes: 1 cent

Esselunga: 1 cent

GRANDE RIAPERTURA - MONTICELLI TERME

ABBIGLIAMENTO UOMO-DONNAAPERTURA STRAORDINARIA DAL 3 AL 28 GENNAIO

Via Montepelato Sud, 60 - Monticelli Terme (PR) - www.fermati.eu

EURO 99,00 - SCONTO 50%

EURO 49,50

GIACCONE CON CAPPUCCIOPELLICCIA DONNA

PARKAUOMO - DONNA

EURO 70,00 - SCONTO 60%

EURO 28,004-5-6-7 ORARIO CONTINUATO 9,00-19,30

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GIOVEDÌ 4 GENNAIO 2018 7

REAZIONI «QUESTA SCELTA SI TRASFORMERA' IN UN BOOMERANG SIA PER I CITTADINI CHE PER L’AMBIENTE»

Commercianti e consumatori contrari

Bruno Marchio, presidente di Legambiente

«Polemica fuori luogo, scelta giusta»Alessandro Bosi, sociologo

«Cittadini aggrediti e indifesi»

LegambienteBruno Marchio

Provvedimentobocciato siada Aldo Sartini (Ascom)che da Mara Colla(Confconsumatori)

Luca Molinari

II Ascom e Confconsumatoribocciano il nuovo provvedimen-to che fa pagare ai clienti i sac-chetti utilizzati per contenerefrutta e verdura.

I dettaglianti alimentari diAscom sono convinti che la nuo-va legge «si trasformerà in unboomerang sia per i consuma-tori che per l’ambiente».

Per Confconsumatori «il prov-vedimento non doveva toccare iclienti».

Aldo Sartini, presidente dellaFida provinciale (Federazioneitaliana dettaglio alimentare)aderente all’Ascom, è chiaro: «Lasoluzione adottata avrà effettiben diversi da quelli delle normesugli shopper (borse ndr) - spiega- perché in quel caso il consu-matore aveva un’alternativa checonsisteva nell’acquisto di shop-per riutilizzabili. In questo caso,invece, il riutilizzo non è possi-bile perché gli alimenti freschirischierebbero di contaminarsi acontatto con sacchetti riutilizza-ti, indipendentemente dal mate-riale con cui sono stati prodotti».«Se l’obiettivo –continua - è quel-lo di favorire un comportamentopiù sostenibile per l’ambiente, lostrumento dunque non sembraassolutamente adeguato, ancheperché il consumatore sarà postodi fronte ad un ulteriore esborso,peraltro non assorbibile, o assor-bibile in parte dal commerciante,che dovrà esporlo sullo scontrino

Antonio Bertoncini

nn Alessandro Bosi la vede dalpunto di vista del sociologo, masi sente anche consumatore ecittadino del mondo.Cosa pensa di questa polemica inatto sul fatto che i consumatorisono ora chiamati a pagare an-che i sacchetti della frutta e dellemedicine? «Sul piano etico non sipuò che essere d’accordo su tuttigli atteggiamenti tesi ad un piùrigoroso rispetto dell’ambiente ealla limitazione dell’inquinamen -to. Tuttavia non si può non con-statare che, per una strada o perun’altra, tutto ricade sul cittadi-no. Ma soprattutto quello dei sac-chetti è poco più di un dettaglio».In che senso? «Penso al packa-ging che ci invade nella cultura enella vita quotidiana, producendospreco e inquinamento. Oggi ho

spacchettato un prosciutto: erachiuso in un cartone, avvolto inuna rete di plastica, impacchet-tato sottovuoto, fasciato come unneonato. E’ una contraddizioneenorme dal punto di vista am-

bientale». Vista da sociologo, co-me vede le reazioni dei cittadiniai rincari sui servizi, scattati ilprimo gennaio? «Sono il segnoche i costi si caricano sul singolocittadino che, come tale, non hapiù alcun reale strumento di di-fesa e quindi può essere più fa-cilmente aggredito nel portafo-glio. Tutto questo perché si sonoattenuate le mediazioni sociali,come quelle del sindacato. Si de-cide in sedi in cui i cittadini nonhanno nessuna voce in capitolo.Al di là del merito, i consumatorivivono come un’ingiustizia oscurasubita, un malessere che si ma-nifesta, anche indipendentemen-te dalle ragioni obiettive, proprioperché oscuro, calato dall’alto,alimentando così i peggiori so-spetti anche laddove non ce nesarebbe oggettiva ragione».u

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nn «Ha il sapore di una polemicadi inizio anno per sviare l’atten -zione dai problemi reali»: tagliacorto Bruno Marchio, presidentedi Legambiente Parma, per chia-rire la sua posizione su quel bal-zello da uno a cinque centesimi asacchetto, che fa il pieno di opi-nioni sul web. Quindi una sceltasacrosanta. Ma non rischia ditradursi nell’ennesima vessazio-ne dei consumatori? «E’ un prov-vedimento del tutto normale, chediscende da una normativa eu-ropea. Non si fa altro che esten-dere ai sacchetti per l’ortofruttae altri generi quel che da temposi è fatto con gli shopper bio-degradabili, che sono più costosie meno resistenti rispetto allavecchia plastica, ma non creanoproblemi ambientali. Non c’ènessuna nuova tassa: viene sem-plicemente messo in chiaro con

addebito al cliente ciò che ierigià pagava fra le spese generali,quindi occulte, formalmente incarico al supermercato». Qualisono i vantaggi dell’operazione?«Che il consumatore è più con-

sapevole, e si porrà in modo me-no sporadico il problema di altriaspetti della catena, quali gli im-ballaggi destinati a diventare ri-fiuto, e spesso non riciclabile».Ma esiste una soluzione alter-nativa all’utilizzo delle vaschettein polistirolo? «Mi aspetto unanorma sugli imballaggi, per ri-durre gli scarti, e anche la pos-sibilità, almeno dal negoziante oal mercato, che possiamo met-tere le mele direttamente nelsacchetto che ci portiamo da ca-sa». Cosa ne pensa della pole-mica che adombra il provvedi-mento come fonte di guadagnodi alcune imprese? «La trovo in-fondata perché non esiste mo-nopolio sui sacchetti biodegra-dabili, ma purtroppo sono anco-ra pochi gli imprenditori che in-vestono sul riciclaggio».ua.b.

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pena una sanzione da 2500 a100.000 euro. Per una volta quin-di i commercianti e i consuma-tori sono dalla stessa parte dellabarricata dovendo subire en-trambi costi aggiuntivi». Non so-lo. «Il rischio è che nei punti ven-dita di maggiori dimensioni –sottolinea - per i negozi più pic-coli il pericolo sembra menopreoccupante per l’uso abba-stanza sistematico dei sacchettidi carta, lo sfuso venga gradual-mente sostituito col confeziona-to e in questo caso si avrà l’effettocontrario a quello ricercato dallegislatore europeo perché au-menteranno gli imballaggi più

inquinanti. Sarebbe stata utileuna proroga, che Fida nazionaleaveva da tempo richiesto».

Per Mara Colla, presidente na-zionale di Confconsumatori, «lacosa migliore sarebbe stata quel-la di caricare il costo sugli eser-centi come avveniva in preceden-za». «Nel momento in cui si devemodificare la composizione sac-chetti e non se ne può fare a meno– continua Mara Colla - bisognaprevedere una norma in cui l'e-sercente si preoccupa di cambia-re il materiale senza far ricadere icosti sui consumatori». Non solo.«Questo costo non è previsto nelprovvedimento dell’Europa a cui

ci si è dovuti adeguare –aggiunge- Nessun paese Ue ha fatto gra-vare il costo sui consumatori». Ladirettiva prevede che se l’eser -cente non fa pagare il sacchetto alcliente, il costo dell’imballaggionon può essere assorbito nelprezzo del servizio. «Ma un sac-chetto è un imballaggio? – si do-manda Mara Colla – Penso chequesta presunta impossibilità difar pagare i gestori possa esseresuperabile. L’obiettivo deve es-sere quello di far pagare il sac-chetto nel servizio senza toccare iconsumatori. Si tratta di una re-gola illogica».u

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Sociologo Alessandro Bosi.