GIOVANNI SPANO - Cagliari · 2019. 1. 23. · Sardo-Italiano e Italiano- Sardo, e il Vocabolario...

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C i m i t e r o M o n u m e n t a l e d i B o n a r i a C A L E N D A R I O 2 0 1 9 S c u o la S e c o n d a r ia d i I G r a d o ' U . F o s c o lo ' C a g lia r i Giulia Demontis M. Laura Obino GIOVANNI SPANO

Transcript of GIOVANNI SPANO - Cagliari · 2019. 1. 23. · Sardo-Italiano e Italiano- Sardo, e il Vocabolario...

  • C i m i t e r o

    M o n u m e n t a l e d i

    B o n a r i a

    C A L E N D A R I O 2 0 1 9 S c u o la S e c o n d a r ia d i I G r a d o ' U . F o s c o lo '

    C a g lia r i

    Giulia Demontis M. Laura Obino

    GIOVANNI SPANO

  • L’8 marzo 1803 nasce a Ploaghe, una

    cittadina logudorese in provincia di

    Sassari, ftiovanni Spano (Iohannes

    Ispanus), figlio di ftiovanni Maria e di

    Lucia Figoni. La sua è una famiglia

    benestante di agricoltori e possidenti,

    che sceglie per lui un ottimo corso di

    studi: a nove anni inizia a frequentare a

    Sassari la scuola degli Scolopi e

    nel 1820 riceve il titolo di Magister artium

    liberalium, dopo aver frequentato

    il Seminario Tridentino dove consegue la

    laurea in Teologia nel 1825.

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    La casa del Canonico a Ploaghe

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  • Ricevuti nel 1827 gli ordini sacri,

    inizia a insegnare nelle scuole

    elementari di Sassari e, nel mentre,

    continua a studiare filosofia.

    Nel 1830 diventa Dottore delle Arti

    Liberali e nel ’31 si trasferisce a Roma

    per coltivare i suoi studi antichistici e

    completare la sua istruzione con lo

    studio dell’ebraico, del greco,

    dell'arabo, del caldeo e del siro-caldeo,

    oltre ad approfondire le conoscenze

    nel campo della fisica e

    dell’archeologia.

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  • Nel 1834, appena trentunenne, è nominato docente universitario di Sacra Scrittura e Lingue Orientali all’Università degli Studi di Cagliari e Direttore del museo archeologico del capoluogo sardo. È in questo periodo che si delineano le due direttrici che maggiormente ispirano le sue ricerche e i suoi studi sia sui libri sia sul territorio: la lingua e l'archeologia della Sardegna. Così nel 1835 inizia le sue esplorazioni archeologiche nell'isola, ma l'esigenza di confrontarsi in questo ambito con altri studiosi lo induce a compiere viaggi in diverse città italiane.

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  • Nel 1836 rientra in Sardegna e, mentre prosegue gli studi sulla lingua sarda, inizia le prime campagne di scavo in

    alcuni siti, affrontando anche l’annoso problema dell'antichità dei nuraghi.

    Tre anni dopo riceve l’importante nomina di Direttore della Biblioteca

    dell'Università di Cagliari, di cui rinnova gli ordinamenti.

    Successivamente, però, il Magistrato degli Studi lo accusa di trascurare

    l'insegnamento della Sacra Scrittura per dedicarsi alla lingua e alla poesia

    sarde, con conseguente riduzione dello stipendio, e nel 1842 viene persino costretto a lasciare la

    direzione della Biblioteca universitaria. Due anni più tardi re Carlo Alberto lo

    nomina Canonico prebendato di Villaspeciosa e, grazie al reddito

    derivante, può continuare a dedicarsi alle sue ricerche e ai suoi studi

    prediletti senza preoccupazioni di natura economica.

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  • Gli anni Cinquanta sono ricchi di incarichi prestigiosi: a Cagliari, nel

    1854, diventa Preside del liceo classico “Dettori” e viene chiamato a

    presiedere anche il Regio Convitto e Collegio di Santa Teresa; nello

    stesso periodo, avvalendosi della collaborazione di studiosi di fama

    internazionale, fonda il «Bullettino Archeologico Sardo», preziosa

    raccolta di monumenti antichi di ogni genere, vera e propria pietra

    miliare dell’archeologia sarda pubblicata fino al 1865.

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  • A partire dal 1857 è Rettore dell’Università di Cagliari, e

    nel ’60 fa istituire la facoltà di Lettere, che tuttavia viene

    chiusa poco dopo per mancanza di studenti. Terminato

    l’incarico come Rettore, continua con passione a

    coltivare i suoi studi e dà vita al periodico «Scoperte

    archeologiche», edito fino al ’76, altro importante

    tassello per gli amanti delle antichità sarde. Nel ’69 esce

    la su Storia e necrologio del Camposanto di Cagliari.

    Dal 15 novembre 1871 Spano viene anche nominato

    Commissario per le antichità dell’isola e Senatore del

    Regno in virtù dei suoi grandi meriti scientifici, nonché

    membro di numerose Accademie nazionali ed estere.

    Tuttavia non si reca mai in Senato e non presta

    giuramento al Re d’Italia perché, in quanto sacerdote,

    deve essere solidale con le decisioni del pontefice Pio

    IX (“Non expedit”).

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  • A Giovanni Spano si

    devono numerose opere

    anche nel campo letterario

    e archeologico, oltre al

    merito di aver intrapreso

    lo studio sistematico e

    scrupoloso delle antichità

    sarde, compiendo e

    promuovendo scavi ed

    esplorazioni, e di aver

    formato una ricchissima

    collezione archeologica

    donata poi al museo di

    Cagliari e al Gabinetto

    archeologico

    dell'Università di Sassari.

    Filologo e folklorista,

    pubblica varie opere sul

    dialetto sardo, tra cui

    Ortografia sarda

    nazionale, il Vocabolario

    Sardo-Italiano e Italiano-

    Sardo, e il Vocabolario

    sardo geografico,

    patronimico ed

    etimologico.

    È del 1861 la sua Guida

    della città e dintorni di

    Cagliari, con pianta della

    città e bellissime

    illustrazioni.

    Museo Archeologico Nazionale di Cagiari

    Busto diel Canonico Giovanni Spano

    (giuseppe Sartorio, 1888)

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    preziosi contributi

  • Foglio matricolare del Canonico Giovanni Spano

    Nel corso degli anni Giovanni Spano è in

    costante contatto con studiosi di ogni parte

    d’Europa, con una fitta corrispondenza

    testimoniata da circa 2500 lettere, ora

    custodite nella Biblioteca Universitaria di

    Cagliari. Il Canonico merita di essere

    ricordato non solo per aver svelato le

    origini e le ragioni culturali della società

    sarda, ma anche per la ferrea volontà di

    documentarsi, approfondire le discipline

    oltre i confini della sua Isola.

    Nell’illustrazione è presente la targa

    apposta a Cagliari in via Canelles n. 65,

    dove il Canonico Spano ha abitato e in cui è

    morto.

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  • NELLA PRIMAVERA DEL 1877 SI MANIFESTANO I GRAVI

    PROBLEMI DI SALUTE CHE IL 3 APRILE 1878, A CAGLIARI,

    PORTANO GIOVANNI SPANO ALLA MORTE.

    IL MUNICIPIO DI CAGLIARI, PER RICONOSCENZA E ONORE, HA

    VOLUTO ASSEGNARGLI GRATUITAMENTE L’AREA DOVE

    REALIZZARE LA PROPRIA TOMBA. IL SUO SEPOLCRO SI TROVA

    ALL’INTERNO DEL CIMITERO MONUMENTALE DI BONARIA, SUL

    LATO NORD. IL MONUMENTO FUNEBRE RIUTILIZZA UN

    RITROVAMENTO DI EPOCA ROMANA DOVUTO ALLO STESSO

    STUDIOSO; PROGETTATO DA LUI STESSO NOVE ANNI PRIMA

    DELLA SUA MORTE, COME RECITA UNA DELLE ISCRIZIONI POSTE

    SUL FRONTE («IOHANNES SPANUS VIVUS SIBI FECIT…

    MDCCCLXIX»), È COMPOSTO DI UN SARCOFAGO ROMANO

    SORRETTO DA QUATTRO COLONNE E SORMONTATO DA UN BUSTO

    MARMOREO DEL DEFUNTO ATTRIBUITO A GIUSEPPE

    SARTORIO.

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  • Pensatore corag§ioso e moderno, tra i più grandi studiosi

    sardi di archeologia, storia e storia dell'arte in Sardegna,

    glottologia ed etnologia della Sardegna, sulla sua tomba

    ha fatto imprimere il motto: Patriam dilexit,

    laboravit (Amò la sua terra, e per lei impegnò la sua

    opera).

    Nel 1923 è stato istituito a Sassari il Liceo scientifico

    statale “Giovanni Spano” a lui dedicato, e i Comuni

    di Cagliari, Sassari, Ploaghe e Torino gli hanno intitolato

    ognuno una via cittadina.

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    VERSI DI ENRICO VALDES

    DI CAGLIARI ROSATA M’INNAMORAI…

    DAVANTI AL MONTE SAN MATTEO,

    NACQUI A PLOAGHE DOVE IMPARATI

    DEL LOGUDORO LA DOLCE LINGUA.

    AMAI LO STUDIO, SOPRA OGNI COSA,

    D’EBRAICO, D’ARABO, DI GRECO E DI LATINO,

    AMAI LA STORIA DELLA MIA SARDEGNA

    DI SACRE SCRITTURE DIVENNI PROFESSORE,

    CANONICO, ARCHEOLOGO E RETTORE,

    ILLUSTRE SENATORE D’ITALIA UNITA.

    DI CAGLIARI ROSATA M’INNAMORAI,

    TRA SOLE E OMBRA E FRESCA DI MAESTRALE, NON

    STANCO MAI D’ANDAR SU ANTICHE MURA.

    E QUANDO GIUNSI AL TERMINE DEGLI ANNI,

    CERCAI PER ME UN ULTIMO RIFUGIO,

    NEL CAMPO SANTO DI CUI LA STORIA SCRISSI.

    LUNGA UNA PIETRA SPUNTAVA DALLA TERRA, CON

    NOME INCISO DALL’UOMO LUCIO GRAPTO, URNA

    ERA ROMANA, LA VOLLI MIO SEPOLCRO.

    DELLA MIA VITA QUESTO È IL RACCONTO.

    A NORD DELL’ORATORIO, NELLA SUA PACE,

    MIO BUSTO IN MARMO GUARDA LONTANO.

    I tributi continuano ancora oggi:

    L'affascinante vita del canonico Giovanni Spano, eclettico protagonista della cultura

    sarda dell'ottocento, è il titolo della conferenza, organizzata a Sassari per il 4

    maggio 2018 dalla Biblioteca universitaria di

    Sassari (in collaborazione con il Club Inner

    Wheel Sassari Centro), sulla vita e le molteplici attività del Canonico Giovanni Spano.

    Il concorso Il Cimitero Monumentale e i suoi

    personaggi illustri promosso dall'Assessorato Affari Generali, Demografico, Decentramento,

    Elettorale, Cimiteriale di Cagliari con l'obiettivo di sensibilizzare gli studenti alla

    conoscenza della storia di personaggi sardi illustri, come il Canonico Spano, sepolti nel

    Cimitero Monumentale di Bonaria.

    A lui è stata dedicata questa splendida poesia che

    esprime tutto l’amore del Canonico per il capoluogo sardo