Giovanni Muscettola Professore Ordinario di Psichiatriawpage.unina.it/muscetto/Lezioni di...
Transcript of Giovanni Muscettola Professore Ordinario di Psichiatriawpage.unina.it/muscetto/Lezioni di...
Semeiotica della
funzione affettiva Centralità della funzione affettiva, tra funzioni
cognitive, vegetative e della volontà/impulsività
In passato ritenuta subiettiva e non misurabile
- Affetto: Preparazione e reazione a stimoli ambientali o interni
- Emozione: reazione acuta ad evento (fasico)
- Sentimento: Vissuto soggettivo di una emozione
- Umore: sottofondo delle emozioni (tonico)
- Tono dell’umore: vissuto soggettivo dell’umore
Risposta affettiva ad evento negativo
(negative affect, experiential distress)
Espressione di un temperamento
Sintomo psichiatrico
Disturbo dell’umore (la presenza dei criteri
di ricorrenza o ciclicità, gravità, durata e
compromissione funzionale)
I significati del temine
depressione
Il modello unitario Continuo (criterio di gravità)
Il modello binario - Endogeno-reattivo
- Primario-secondario (Saint Louis Criteria)
- Dimensione nevrotica-psicotica
- Unipolare-Bipolare (criterio di ciclicità)
I modelli della depressione
Sottosoglia: - Lutto - Demoralizzazione - Depressione minore Disturbo ansioso-depressivo misto (dist. d’ansia) La depressione mascherata (da sintomi somatici) Depressione Secondaria - associata a condizioni organiche - associata ad uso di sostanze - iatrogena da farmaci
Le diverse forme della
depressione
I quadri tipici
- Depressione maggiore (unipolare)
- Depressione Bipolare (fase disturbo bipolare)
- Disturbo schizo-affettivo
I quadri atipici (NAS)
- Depressione atipica
- Disturbo del ciclo riproduttivo nella donna
Le diverse forme della
depressione (cont.)
Ridotta capacità di sentire piacere
Ridotta attività mimica e motoria
Ritiro sociale
Coartazione della volizione (abulia)
Affaticabilità
Riduzione dell’appetito e della libido
La dimensione negativa
della depressione
Disturbo depressivo NAS (Appendice B)
- Depressione minore
Disturbo d’ansia NAS
- Disturbo misto ansioso-depressivo
I criteri DSM-IV TR per le forme sub-sindromiche della
depressione
Disturbo depressivo definito da:
almeno due sintomi che includono, (a) umore depresso o (b) diminuito interesse (ma meno di 5) dei seguenti sintomi:
(c) modificazioni del peso
(d) disturbi del sonno
(e) modificazioni della psicomotricità
(f) affaticabilità e perdita di energia
(g) sentimenti d’inutilità e colpa
(h) compromisssione cognitiva
(i) ideazione suicidaria
Associato a malessere e caduta del funzionamento. Durata 2 settimane. Non altra diagnosidi disturbo dell’umore
Disturbo depressivo
minore
Umore disforico persistente o ricorrente associato ad almeno
quattro dei seguenti sintomi:
1. difficoltà di concentrazione
2. disturbi del sonno
3. affaticabilità e caduta di energia
4.irritabilità
5. preoccupazione
6. labilità emotiva
7. ipervigilanza
8. anticipazione negativa
9. sfiducia
10. bassa autostima
Associato a malessere e caduta del funzionamento. Durata 1mese. Non altra diagnosi di disturbo dell’umore o d’ansia
Disturbo misto ansioso-depressivo
Prevalenza (LT) M:F ratio Età esordio
Depressione Magg. 5-10% 1:2 25a.
Distimia 2-15% 1:4 20a.
Disturbo bipolare 0.5% 1:1 20a.
Ciclotimia 0.5-3% 1:1 20a.
Epidemiologia dei disturbi
dell’umore
1 Umore depresso per più di due settimane
o
2 Diminuito interesse e piacere per quasi tutte le attività
3,4 Modificazioni del peso e dell’appetito
5 Rallentamento o agitazione psicomotoria
6 Perdità di energia (senso di affaticamento)
7 Sentimenti di colpa
8 Difficoltà del pensiero e della concentrazione
9 Ricorrenti idee di morte e di suicidio
Almeno cinque sintomi e marcata compromissione funzionale personale, lavorativa, sociale. Durata 2 settimane
I criteri del DSM-IV per la
depressione maggiore
Umore depresso prevalente e persistente associato ad
almeno due sintomi
1,2 Modificazioni del peso de dell’appetito
3 Affaticabilità (caduta dell’energia)
4 Perdita dell’autostima
5 Sentimenti di disperazione
6 Difficoltà a pensare e a concentrarsi
Significativo malessere o incapacità.Durata almeno due anni. Nessun altro disturbo dell’umore.
Criteri DSM-IV del
Disturbo Distimico
Riduzione degli interessi
Astenia
Sintomi somatici (insonnia, cefalea,
inappetenza)
Labilità emotiva
Difficoltà di concentrazione
Fase prodromica della
depressione maggiore
Umore: tristezza, anedonia, irritabilità, ansia
Psicomotricità: rallentamento fisico e mentale, astenia o agitazione irrequietezza
Funzione cognitiva: rallentamento ideico, ottundimento, difficoltà di memoria, povertà ideatica, idee di colpa e di rovina
Funz. Neurovegetativa: insonnia o ipersonnia, inappetenza o iperfagia, riduzione della libido, variazioni circadiane
Fase di stato della
depressione maggiore
Elevata ricorrenza degli episodi (50-70%)
Cronicizzazione (10-25%)
Complicanze organiche (cardiovascolari,
metaboliche)
Prognosi generalmente favorevole, buon
funzionamento interepisodico
Decorso e Prognosi
Applicabile al Disturbo depressivo maggiore, BP I e BP II
A: Uno dei seguenti sintomi:
1. perdita di piacere per tutte o quasi tutte le attività
2. Perdita della reattività agli stimoli piacevoli
B: Tre o più dei seguenti sintomi:
1. Una qualità particolare dell’umore depresso
2. Depressione peggiore al mattino
3. Risveglio precoce
4. Marcato rallentamento motorio o agitazione
5. Anoressia significativa o perdita di peso
6. Sentimenti di colpa eccessivi o inappropriati
Specificazione per le manifestazioni melancoliche della depressione
maggiore (DSM IV)
Trattamento dei disturbi
depressivi maggiori Acuto Triciclici o SSRI a secondo del livello di:
- gravità dei sintomi (TCA>SSRI) tollerabilità (SSRI>TCA)
- prevalenza dei sintomi d’ansia e agitazione
(TCA sedativi: AMI, CLOMI; SSRI sedativi: PAR, FLUV)
- prevalenza di sintomi d’inibizione
(TCA attivanti: NT; SSRI attivanti: FLUOX, SERTR, ESCIT)
Nuovi antidepressivi: mirtazapina, venlafaxina, reboxetina, bupropione, duloxetina, agomelatina
Trattamento dei disturbi
depressivi maggiori
Continuazione (6 mesi) a dosi uguali a
quelle della fase acuta
Mantenimento (1-2 anni, in caso di
ricorrenza frequente) a dosi ridotte
Sospensione graduale in 30-60 gg in
rapporto alla dose
Trattamento dei disturbi
depressivi maggiori
In caso di mancata risposta dopo 2 mesi di terapia
a dosi piene, sostituzione della classe (TCA,
SSRI, Nuovi AD) o associazione di due classi di
AD
Terapie associate
- benzodiazepine e ipno-induttori in caso di ansia
o insonnia se necessario in fase iniziale
- antipsicotici atipici e tipici in caso di sintomi
psicotici (deliri di colpa, comportamenti
suicidiari)
Dosi medie degli
antidepressivi
IMI, AMI, CLOMI 50-250 mg/die
NT 25-150 mg/die
FLUOX, PAROX 10-60 mg/die
CITALOPRAM 40 mg/die
ESCITALOPRAM 20mg/die
SERT 50-200 mg/die
FLUVOX 50-300 mg/die
MIRT 15-60 mg/die
VENLAF 50-300 mg/die
REBOX 2-8 mg/die
Trattamento farmacologico
della Distimia
Preferibili gli SSRI ed i nuovi AD
SSRI e nuovi AD a dosaggio standard
TCA a basso dosaggio (1/3 della dose
massima)
Utile associazione con le benzodiazepine
Trattamenti protratti 6-12 mesi
Ricorrenza del disturbo
bipolare
Il 75% dei pazienti bipolari ricade nel
primo anno ed il 72% nei 4 anni successivi
ad un episodio maniacale
Più del 50% dei pazienti bipolari continua
ad avere a lungo termine (decenni) episodi
ricorrenti, anche se trattato adeguatamente
Instabilità del Disturbo
bipolare:
I fattori primari
- Polarità (Dm, DM, Md, md)
- Ciclicità
pattern dei cicli (irregolare, alternato, circolare, doppio)
durata dei cicli (irregolare, in riduzione, stabile)
- Passaggio di fase (lento, rapido, viraggio)
Instabilità del Disturbo
bipolare (III)
Il fattore evoluzione
- accellerazione (cicli rapidi)
- rarefazione (miglioramento, remissione)
- decorso caotico
- cronicizzazione polare
Instabilità del disturbo
bipolare (IV)
Il fattore iatrogeno
- Induzione di viraggi maniacali (passaggio
in fase espansiva senza interposta eutimia)
- Induzione di ciclicità rapida
- Induzione di viraggio dell’umore (mania
o depressione) da sospensione
Il disturbo bipolare:una patologia
grave e complessa
Elevata comorbilità con uso di alcol e sostanze
Evoluzione cronica e compromessa qualità di
vita
Elevata morbilità e mortalità
Episodio ipomaniacale durata di 4gg (DSM IV-TR,’00)
Prevalenza: 0.5 - 5.1%
Esordio depressivo del disturbo bipolare
Elevato rischio suicidiario
Maggiore frequenza di rapida ciclicità
Elevata comorbidità
Comuni alla depressione bipolare I le altre caratteristiche cliniche
Depressione bipolare II
• Familiarità • Esordio precoce • Rallentamento • Sintomi d’ansia e psicotici • Viraggi maniacali indotti da
antidepressivi
Depressione bipolare:
fattori di rischio
Bipolari Unipolari Storia di mania Si No
Temperamento Ciclotimico Distimico
Rapporto tra i sessi 1:1 2:1
Età insorgenza 20a. 30a.
Modalità d’nisorgenza Spesso rapida Lenta
Episodi post-partum Frequenti Infrequenti
Episodi psicotici Frequenti Infrequenti
Attività psicomotoria Rall. > Agit. Agit > Rall.
Sonno Ipers. > Ins. Ins. > Ipers.
Familiarità bipolare Alta Bassa
Familiarità unipolare Alta Alta
Differenze tra depressione BP e UP (Akiskal,2005)
Esuberanza fisiologica
Temperamento ipertimico e irritabile
Ipomania
Mania franca
Mania psicotica
Mania mista
Il continuum maniacale
Non una diagnosi autonoma come per la depressione, ma una fase del disturbo bipolare
L’unica condizione medica associata ad un vissuto di benessere
L’unica condizione psichiatrica di cui il paziente spesso rimpiange la sintomatologia
Il sottile confine tra normale esuberanza, temperamento espansivo e patologica esaltazione del tono dell’umore
Peculiarità clinica della
mania
Insorgenza prima di 21 a.
Dormitore breve
I tratti personalità più comuni:
loquace, gioioso, iperottimista
alla ricerca continua di sensazioni “forti”
imprevedibile, impulsivo,
Temperamento ipertimico
Umore abitualmente irritabile, collerico con rari periodi di
eutimia
Tendenza a rimuginare
Ipercritico e lamentoso
Inappropriato nei comportamenti ludici
Invadente
Irrequieto in maniera disforica
Impulsivo
Temperamento irritabile
Umore espansivo, irritabile in maniera persistente ed
abnnormente elevato per almeno sette giorni (4 gg. Ipomania)
Tre o pù dei seguenti sintomi: grandiosità, ridotto bisogno di sonno, loquacità, fuga dell’idee, distraibilità, iperattività, comportamenti a rischio
Compromissione del funzionamento lavorativo e sociale. Necessità di ospedalizzazione, manifestazioni psicotiche
Sintomi non dovuti agli effetti diretti di un DUS o da condizione medica generale
Criteri DSM per la mania
UMORE
Euforico, gioioso, eccitato
Espansivo in maniera contagiosa
Irritabile, polemico, intollerante
Congruenza tra umore e pensiero
Labilità emotiva, improvvise e brevi cadute depressive
Sintomi della mania
ELOQUIO E PENSIERO
Eloquio declamatorio,concitato, particolareggiato, prolisso
Logorrea, urgenza verbale, giochi di parole, turpiloquio, “insalata di parole”, incoerenza
Accelerazione del corso (distraibilità, “fuga delle idee”) e del contenuto del pensiero (deliri di grandezza, onnipotenza)
Sintomi della mania (II)
COMPORTAMENTO
Socialmente iperattivo ed intrusivo
Infaticabile, puerile, ludico, istrione
Litigioso, polemico, provocatorio,violento
Prodigale, disinibito, sessualmente
iperattivo, promiscuo
Insonne per scelta, inversione del ritmo
Sintomi della mania (III)
Mania Psicotica
Deliri di grandezza o persecutori come secondari a quelli di grandezza (congrui)
Deliri non congrui all’umore (paranoidei, persecutori, bizzarri)
Allucinazioni uditive Disturbi del pensiero legati alla condizione di
eccitamento (logorrea, urgenza verbale, fuga delle idee)
Disturbi del pensiero non congrui all’umore (deragliamento, tangenzialità, neologismi, elementi bizzarri)
Catatonia
Mania Confusa (Mania di Bell)
La triade sintomatologica: Mania-Delirium- Catatonia
Mania stuporosa
Una delle tre forme di mania secondo Kraepelin (insieme a mania acuta e mania delirante)
Descritta nella letteratura recente solo in casistiche isolate
Mania confusa e catatonia maligna
Forma secondaria (organica o iatrogena)
Comorbidità dell’88% con ADHD nelle forme
infantili e del 29% in quelle adolescenziali Elevata percentuale di forme a cicli rapidi (74%),
miste (55%), psicotiche, resistenti Lunga durata degli episodi, elevata frequenza di
ricadute Elevata comorbidità nell’adolescenza con DUS,
ipersessualità Evoluzione verso BP e ADHD adulto (?)
Mania nell’infanzia e
nell’adolescenza
La forma clinica meno frequente tra i disturbi dell’umore: < 0.5%
Minore rischio di morbidità rispetto agli altri disturbi dell’umore
Rapporto M : F = 1 : 1.5
Più frequente nei giovani
Dubbie differenze per la classe sociale, stato coniugale, livello di urbanizzazione
Epidemiologia della mania
Durata naturale dell’episodio: 3 mesi (sei mesi in era pre-psicofarmacologica e nelle forme resistenti)
Insorgenza nella II decade di vita
Intervallo medio tra gli episodi 2.7 anni
Nel tempo gli intervalli tra gli episodi si allungano e la durata diminuisce (dibattuto)
Evoluzione della mania
Per Stato Misto si intende la
contemporanea presenza di sintomi
contropolari in una delle due fasi del
disturbo bipolare o rapida alternanza dei
sintomi depressivi e maniacali (ore)
Definizione
I citeri del DSM IV
A. Soddisfatti i criteri per episodio maniacale e depressivo maggiore (eccetto la durata), quasi ogni giorno per almeno una settimana
B. Compromissione funzionamento sociale, lavorativo, interpersonale.
Necessaria l’ospedalizzazione.
Presenza di manifestazioni psicotiche
C. Esclusione dell’uso di sostanze o di condizione medica
Quadro clinico molto frequente 20 % e fino al 45.4% nei pazienti ricoverati con un episodio acuto di mania
Epidemiologia
Forma a cicli rapidi
4 episodi/anno
(Dunner DL e Fieve RR: Arch Gen Psychiatry 1974,30:229-233)
4 episodi/anno Episodio indice incluso
2 mesi d’intervallo libero tra gli episodi senza cambiamento di polarità
esclusione di switch indotti da antidepressivi
(DSM- IV-TR)
I fattori di rischio per la ciclicità rapida
Sesso femminile (Kupka,’03; Schneck,’08)
Diagnosi di BP-II (Kupka,’03)
Gravità della fase depressiva (Schneck,’08)
Comorbidità con uso di sostanze (Vieta,’08)
Esordio precoce (Coryell,’03; Kupka,’05; Schneck,’08, ma non Goodwin,’07)
Esordio con episodio depressivo (Roy-Byrne,’85; Perugi, ‘00, ma non Kupka,’03)
Prevalenza della rapida ciciclità in Europa
(Cruz,’08) Paese Numero pazienti Ciclicità rapida
Belgio 68 17.6%
Germania 485 22.3%
Spagna 263 10.3%
Francia 703 17.5%
Gran Bretagna 182 18.7%
Grecia 561 12.7%
Italia 474 21.3%
Olanda 138 13.8%
Portogallo 72 5.6%
Decorso della ciclicità rapida bipolare
Fenomeno transitorio (Coryell,’92): perisistenza nel 19% di 45
pazienti nel primo anno e del 5% nei 2-5 anni successivi
(Coryell,’03): scomparsa della ciclicità rapida entro due anni nell’80% dei pazienti
Schneck (‘08): persisitenza ad 1 anno nel 5% di 1742 pazienti (4 episodi), nel 61% ( 1-3 episodi)
Fenomeno persistente (Koukopolos,’02): 54% di 59 pazienti tra 2 e 36
anni I pazienti con cicli persistenti mostravano un
pattern con esordio depressivo Fenomeno ingravescente (Wehr,’79;
Wolpert,’90; Frye,’00)
Litio
Antiepilettici stabilizzatori dell’umore: Valproato, Carbamazepina
Antipsicotici tipici: Aloperidolo, Clorpromazina
Antipsicotici Atipici
Trattamento farmacologico della mania
Antipsicotici atipici nella
mania
Risperidone
Olanzapina
Quetiapina
Ziprasidone
Aripiprazolo
Asenapina
Mania e
risposta terapeutica
Buona risposta al litio
Ciclicità non rapida
Mania franca (euforica)
Assenza di comorbidità con DUS
Storia familiare positiva
Pattern Mania/depressione
Mania e
risposta terapeutica
Cattiva risposta al litio
Cicli rapidi (30%)
Mania mista o disforica
Comorbidità con DUS
Familiarità negativa
Pattern Depressione/Mania
Mania e
risposta terapeutica
Buona risposta al valproato
Mania franca
Mania mista
Forme a cicli rapidi
Trattamento di
mantenimento dei disturbi
bipolari Litio (prima scelta)
Carbamazepina e acido valproico (seconda scelta)
Associazione di Litio e carbamazepina o acido valproico
Associare antidepressivi SSRI, meno giustificata l’associazione con TCA per il rischio d’induzione di viraggi o di cicli rapidi
Associazione con antipsicoptici atipici e tipici in presenza di resistenza o sintomi psicotici
Associazione con benzodiazepine in caso di sintomi d’ansia o insonnia intensa
SUICIDIO: Comportamento consapevole
attivo o passivo, che esita in modo diretto o
indiretto con la morte di chi lo mette in atto
PARASUICIDIO: comportamento
suicidario tentato e mancato (indipendente
dal grado di determinazione)
La terminologia
GESTUALITA’ SUICIDARIA (comportamento suicidario dimostrativo, definizione talvolta confondente)
IDEAZIONE SUICIDARIA
(valore psicopatologico limitato)
EQUIVALENTE SUICIDARIO
(rilevante in termini psicopatologici, ma non epidemiologici)
La terminologia (II)
In assoluto poco frequente (0,01% nella
popolazione generale)
Il suicidio nella stragrande maggioranza dei casi ha una sicura valenza psicopatologica
Generalmente non è prevedibile
Un paziente determinato sarà sempre in grado di metterlo in atto
Non esiste una singola e specifica strategia per prevenire il suicidio
Assiomi sul suicidio
Basato su studi epidemiologici e clinici (molteplici bias metodologici, rischio di contaminazioni ideologiche)
Sesso maschile, età presenile ed adolescenza, stato civile di non (o non più) coniugato, carenza di riferimenti religiosi, familiarità per il suicidio e/o per i disturbi dell’umore, diagnosi psichiatrica, malattie fisiche gravi, pregressi tentativi, mancanza di prospezione nel futuro e di benefici secondari
Il rischio suicidario
Predisponenti
Disturbi affettivi
(15% lifetime, 60% dei suicidi)
Schizofrenia
(10% lifetime, 15% dei suicidi)
Abuso/Dipendenza da Sostanze
(2% lifetime, 20% dei suicidi)
Fattori che condizionano il rischio suicidario
Fattori facilitanti
Individuali (personalità, malattie fisiche)
Intossicazione da sostanze
Disponibilità di strumenti suicidari
Ambiente familiare e sociale sfavorevole
Eventi stressanti e situazioni di crisi
Fattori che condizionano il rischio suicidario
Ideazione
(frequenza, motivazioni, deterrenti, ambivalenza)
Programmazione
(livello, grado di scelta letale, “prova generale” dell’atto
Tentativi
(numero, modalità, ingravescenza)
Valutazione del rischio
suicidario
Distinzione tra soggetti con diagnosi di disturbo
Psichiattrico (asse I) o di Personalità (asse II) al DSM
ASSE I: fattori individuali
sofferenza, dolore, desideri o fantasie di fuga
discreto, episodico, ricorrente
ASSE II: fattori individuali e ambientali
rabbia, impulsività, vendicatività, rivendicatività
diffuso, continuo, cronico
Valutazione del rischio
suicidario