Giovanni Mattazzi - estratto Da- Il tempo della speranza - J.F. Kennedy - Vita e Opere

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Avremmo potuto titolare il libro: Vite paral­lele di Angelo G. Roncalli e John F. Kennedy. Ma la cosa sarebbe stata fuorviante. Il con­fronto, infatti, è pertinente solo per gli ulti­mi anni dei due protagonisti: gli anni del potere. Troppo differenti gli orizzonti am­bientali, geografici e umani (anche se avvin­centi) dei loro percorsi. Per un capriccio del destino queste vite – così lontane e così di­verse – furono chiamate a intersecarsi e a giocare una partita decisiva nelle vicende dei popoli.Le biografie cronologiche, racchiuse nel te­sto, mettono a fuoco ideali, carattere e per­sonalità di questi “facitori di pace”, in un crescendo impressionante di responsabilità, complice il dilatarsi sbalorditivo dei ruoli. Introducono e analizzano il “tempo della speranza”.Roncalli e Kennedy non s’incontrarono mai di persona. Con il Concilio Ecumenico Va­ticano II e la “Nuova Frontiera”, agendo in parallelo, rinnovarono la Chiesa cattolica e la Società civile degli Stati Uniti d’America. Non soltanto. Nell’ottobre del 1962, vani.­cando la minaccia di una catastrofica guerra atomica tra Usa e URSS, posero le premesse per la .ne della corsa agli armamenti e per il superamento delle ideologie. Oggi non viviamo più nella disperante an­goscia di uno scontro nucleare generalizza­to. Di ciò siamo debitori al ponte.ce berga­masco e al presidente americano, che seppe­ro trovare, in un momento di svolta epocale, il coraggio e la saggezza necessari.Seppur con modalità differenti, i due uomi­ni contribuirono a tenere viva nel mondo la speranza di un futuro di pace nella libertà.

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  • Giovanni Mattazzi

    Il tempodella speranza

    Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

    Avremmo potuto titolare il libro: Vite paral-lele di Angelo G. Roncalli e John F. Kennedy. Ma la cosa sarebbe stata fuorviante. Il con-fronto, infatti, pertinente solo per gli ulti-mi anni dei due protagonisti: gli anni del potere. Troppo differenti gli orizzonti am-bientali, geografici e umani (anche se avvin-centi) dei loro percorsi. Per un capriccio del destino queste vite cos lontane e cos di-verse furono chiamate a intersecarsi e a giocare una partita decisiva nelle vicende dei popoli. Le biografie cronologiche, racchiuse nel te-sto, mettono a fuoco ideali, carattere e per-sonalit di questi facitori di pace, in un crescendo impressionante di responsabilit, complice il dilatarsi sbalorditivo dei ruoli. Introducono e analizzano il tempo della speranza.Roncalli e Kennedy non sincontrarono mai di persona. Con il Concilio ecumenico Va-ticano II e la Nuova Frontiera, agendo in parallelo, rinnovarono la Chiesa cattolica e la Societ civile degli Stati Uniti dAmerica. Non soltanto. Nellottobre del 1962, vanifi-cando la minaccia di una catastrofica guerra atomica tra Usa e Urss, posero le premesse per la fine della corsa agli armamenti e per il superamento delle ideologie. Oggi non viviamo pi nella disperante an-goscia di uno scontro nucleare generalizza-to. Di ci siamo debitori al pontefice berga-masco e al presidente americano, che seppe-ro trovare, in un momento di svolta epocale, il coraggio e la saggezza necessari. Seppur con modalit differenti, i due uomi-ni contribuirono a tenere viva nel mondo la speranza di un futuro di pace nella libert.

    Giovanni Mattazzi (Romano di Lombar-dia, 1941) proviene dal mondo delle azien-de. Direttore amministrativo e finanziario, ha operato a lungo in societ industriali e commerciali, italiane e straniere. Studioso di storia contemporanea, ha pubblicato sag-gi e volumi monografici. Tra questi: Musso-lini Breviario (Rusconi 1997), Gandhi. La grande anima (Mondadori Electa 2002, tra-dotto in spagnolo e in tedesco), Che Gueva-ra Breviario (Rusconi 1997, ristampato nel 2003 da Bompiani), Larte Copta in Egitto e Larte Copta in Abissinia (in AA.VV., La Storia dellArte, Mondadori Electa 2006). Collabora alle pagine culturali di quotidiani a diffusione nazionale e alle rubriche storiche di periodici locali. Vive e lavora a Milano.

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    Giovanni Mattazzi

    Il tempoGli anni di Giovanni XXIII

    e John F. Kennedydella speranza

    Foto di Gabriella Brusa Zappellini

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  • Giovanni Mattazzi

    IL TEMPODELLA SPERANZA

    Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

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  • Credits e didascalie delle immagini in copertina e nel testo

    In copertina dallalto in senso orario:John F. Kennedy: 1960 campagna elettorale per le primarie. Foto di Jacques Lowe (det-taglio)Bombardiere strategico sovietico Tupolev Tu-95 BearAngelo G. Roncalli, patriarca di Venezia: 1957 tra i bimbi dellOspedale al Mare delLido di Venezia (dettaglio)Esperimento atomico americano nellatmosfera, United States Department of Energy(www.nv.doc.gov)

    Nel testo:Angelo G. Roncalli, p. 30John F. Kennedy, p. 146, John F. Kennedy Presidential Library and Museum, BostonI due seminatori, p. 227, Tavola di Walter Molino (copertina della Domenica del Cor-riere del 29/12/1963)

    Leditore a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli stato possibile co-municare, nonch per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazionedelle fonti e/o delle foto

    2009 Giovanni Mattazzi 2009 Arcipelago Edizioni

    ISBN 978- 88-7695-414-6

    Prima edizione: dicembre 2009

    via Carlo DAdda 2120143 [email protected]

    Elaborazione grafica: Marisa Chiani

    Tutti i diritti riservati

    Ristampe:7 6 5 4 3 2 1 02015 2014 2013 2012 2011 2010 2009

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  • INDICE

    Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

    ICronologia della vita e delle opere di

    Angelo Giuseppe Roncalli:

    1 Infanzia contadina a Sotto il Monte (1881-1900) . . . . . . 312 Studente a Roma, soldato di leva e segretario vescovile a Bergamo (1901-1914) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 363 Cappellano nella Grande Guerra e presidente di Propaganda Fide in Italia (1915-1924) . . . . . . . . . . . . . 474 Visitatore e delegato apostolico in Bulgaria (1925-1934) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 515 Delegato apostolico in Turchia e Grecia (1935-1944) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 586 Nunzio apostolico in Francia (1945-1952) . . . . . . . . . . . . 737 Patriarca a Venezia (1953-1958) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 858 A Roma sulla cattedra di S. Pietro (1958-1963) . . . . . . . 103 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142

    iICronologia della vita e delle opere di

    John Fitzgerald Kennedy:

    1 Gli anni dellinfanzia e delladolescenza (1917-1934) . . 1472 I viaggi di apprendimento e gli studi universitari (1935-1940) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1503 Animoso comandante nel Pacifico e reporter attento dopo il congedo (1941-1945) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1534 Rappresentante del Massachusetts alla Camera (1946-1951) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1565 Dallingresso al Senato alla campagna per la presidenza (1952-1960) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1606 Alla Casa Bianca (1961-1963) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 179 Sigle e abbreviazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 223 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 225

  • Introduzione

    Gli anni di Angelo Giuseppe Roncalli e di John FitzgeraldKennedy vanno dal 1958 al 1963 e segnano unepoca affa-scinante, densa di aspettative.

    Chi scrive, nel 60 era poco meno che ventenne e ricordamolto bene con quanto entusiasmo si era salutato in Italia e non soltanto in Italia lapparire sulla scena mondiale didue figure nuove: papa Giovanni XXIII a Roma sulla cat-tedra di san Pietro e il presidente Kennedy a Washingtonalla Casa Bianca. Figure nuove perch entrambi gli uomini,pur cos diversi, racchiudevano nella loro personalit ele-menti di rottura con il passato e giungevano al vertice sullascorta di una volont di rinnovamento che, se molto ecla-tante nel leader degli Stati Uniti dAmerica, era meno appa-riscente, ma altrettanto robusta e tenace nel ponteficeitaliano. Il mondo di allora fu scosso dallazione del giovaneuomo politico del Massachusetts, tesa al progresso civile eal superamento della Guerra Fredda, e dallinfaticabile im-pegno per la pace e per il rinnovamento della Chiesa del sa-cerdote di Sotto il Monte.

    Aglinizi degli anni Sessanta, la Seconda guerra mondialeera terminata da un quindicennio. Si era conclusa la Guerracivile europea (definizione di Ernst Nolte, storico tedesco),iniziata nel 14 con la prima conflagrazione e cessata nel 45con la seconda. Ma la pace raggiunta non aveva portato lasicurezza. Nel settembre del 39, il conflitto era stato propi-ziato dagli errori commessi a Versailles, allindomani dellaGrande Guerra, quando la Germania si era vista costrettaallarmistizio dal crollo degli Asburgo pur con lesercito im-battuto e ancora in suolo straniero. Ora, con le decisioni diYalta e di Potsdam, si stavano commettendo nuovi errori.

  • Nel 45 la carta geografica dEuropa era mutata. Sulle ce-neri del Terzo Reich erano sorti due Stati: la Repubblica fe-derale tedesca (Brd), creatura degli Alleati, e la Repubblicademocratica tedesca (Ddr), controllata dai sovietici. Dopola resa, vasti territori erano stati ceduti dalla Germania allaPolonia e allUrss. La fine dei combattimenti aveva esauritoquellunit dazione tra forze anglo-americane e armata rossache aveva reso possibile la sconfitta del Tripartito (Germa-nia-Giappone-Italia). Lintesa, comera prevedibile, era du-rata lespace dun matin. Linnaturale alleanza trabolscevismo e democrazie occidentali, una vera e propriacontraddizione in termini, non era andata oltre i sorrisi deisoldati, che si erano incontrati il 25 aprile del 45 a TorgausullElba, e le strette di mano filmate a uso e consumo dellapropaganda.

    Conclusi i festeggiamenti per la vittoria, una pesantecortina di ferro sono parole di Churchill era calata frail mondo libero (come si diceva allora) e lEst europeo ege-monizzato dallUrss. Lo scontro ideologico al quale perovvie ragioni era stata messa la sordina negli anni terribilidel conflitto veniva ora ad assumere toni sempre pi aspri.Gi nella fase ultima, con la previsione dellimminentecrollo del nazismo, si era iniziato a pensare al dopo. Il ter-rificante bombardamento di Dresda, citt darte per eccel-lenza realizzato daglinglesi con la tecnica della tempestadi fuoco, quasi unHiroshima europea appare oggi un pre-ciso avvertimento ai sovietici. Lattacco non aveva giustifi-cazioni. La citt non era un obiettivo militare ed erastracolma di profughi: Attenti! voleva dire quellapoca-lisse Oggi tocca ai tedeschi, domani potrebbe toccare avoi. La potenza aerea degli Alleati in grado di distruggerelUrss, cos come ora sta annientando la Germania.

    Anche le due bombe nucleari lanciate sul Giappone,nellagosto del 45, rientravano in quella logica dimostrativa.I nipponici erano allo stremo delle forze. Avrebbero cessatole ostilit, se un armistizio avesse loro consentito di usciredalla guerra con onore. Ma la resa senza condizioni, imposta

    6 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • dal nemico, non dava scampo. Bisognava combattere finoallultimo e ci aveva fornito agli americani lalibi per speri-mentare a spese dei musi gialli cos la cinematografiahollywoodiana chiamava sistematicamente i giapponesi la nuova arma letale, il cui possesso avrebbe definitivamenteconvinto Mosca a starsene tranquilla.

    Qualche anno dopo, un fatto inatteso era venuto a mo-dificare i rapporti di forza nel mondo. Il primo test atomicosiberiano nel 48 unautentica sconvolgente sorpresa perlOccidente rivelava a tutti che anche Stalin possedevalarma nucleare. E la novit cambiava radicalmente i terminidel problema. Le avvisaglie del confronto si erano gi avutenel giugno dello stesso anno con il blocco di Berlino. Lacitt, che si era venuta a trovare nel territorio occupato dairussi, era stata divisa in quattro zone. I comunisti, dopo averassorbito di fatto nella Germania Est il settore orientale, ave-vano chiuso lautostrada che consentiva, con il trasporto deirifornimenti, la sopravvivenza di quello occidentale.

    Allatto di forza, gli Alleati avevano risposto con un me-morabile ponte aereo. Per undici lunghi mesi, centinaia diDakota (i bimotori dallargentea livrea), unitamente ad aereidi tutti i tipi, americani e no, avevano rifornito, giorno dopogiorno, Berlino Ovest. Il settore contava allora circa due mi-lioni di abitanti e i voli, portando tutto il necessario, com-preso il carbone per il riscaldamento delle case, avevanocostretto i sovietici a rinunciare allassedio economico. IlPatto atlantico una potente alleanza difensiva siglatonellaprile del 49 da dodici Paesi del mondo libero tra cuilItalia, aveva convinto Stalin a rinviare nel tempo le sue mireegemoniche su Berlino. Allorganismo politico si era affian-cata la Nato, il braccio militare, al quale pi tardi gli avver-sari contrapporranno nel 54 il Patto di Varsavia.

    Fallito il tentativo di acquisire posizioni di vantaggio inEuropa, la pressione comunista si era esercitata in altri scac-chieri del mondo. Nel giugno del 50, nella Corea tagliatain due dal 38 parallelo, un improvviso attacco da Nord tra-volge i reparti sudcoreani che rischiano di essere gettati in

    Introduzione 7

  • mare. Solo a seguito di un massiccio intervento aeronavale,al quale partecipano anche piccoli contingenti Onu, gliamericani riescono, dopo diciassette mesi di durissima lotta,a fermare i soldati di Pyongyang che nel frattempo hannoricevuto il consistente appoggio dei volontari cinesi di MaoZedong. Respinti gli aggressori al di l del precario confine,la situazione si stabilizza. Passeranno lunghi anni, caratte-rizzati da continue provocazioni e reciproci dispetti, primadi vedere firmato larmistizio di Panmunjom che lascer lasituazione preesistente immutata fino a oggi. la politicaamericana del containment che consiste nel rispondere pun-tualmente a ogni tentativo comunista di modificare gli equi-libri politico-militari nel mondo.

    Negli Stati Uniti, Truman, nel novembre del 52, avevaconcluso il suo mandato e gli era succeduto nella carica dipresidente il generale Eisenhower, famoso per aver prepa-rato e diretto loperazione Overlord, la pi grande impresaanfibia della storia. Lattacco, nel giugno del 44, alla For-tezza Europa di hitleriana memoria, aveva aperto il secondofronte, lungamente sollecitato da Stalin, indispensabile peruna conclusione vittoriosa della guerra. Ottimo stratega mi-litare e grande organizzatore, Eisenhower si era per rivelatomediocre uomo politico. Incapace di galvanizzare gli ame-ricani, non riusciva a tenerne viva la tensione ideale in unmomento in cui lUrss, divenuta potenza nucleare e assuntoil ruolo di nazione guida di tutti i movimenti comunisti delmondo, si poneva in diretta competizione con gli Usa. Nonbastavano a ridare popolarit al presidente le gustose tortedi ribes che la moglie Mamie, una vera specialista in ma-teria, gli confezionava con le sue mani. Ci voleva ben altro.

    Con la morte di Stalin, ai primi di marzo del 53, la si-tuazione politica internazionale si rimette in movimento.Al dittatore georgiano, responsabile dellimmenso sterminiodi classe iniziato ai tempi di Lenin, succede dopo la breveparentesi dellinconsistente Georgij Malenkov un ucrainoestroverso e imprevedibile di nome Kruscev. Questi rompecon limmagine stereotipa della nomenklatura sovietica co-

    8 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • struita in Occidente: funerei uomini di pietra, grevi e ine-spressivi, incapaci di suscitare simpatia e calore umano, agliantipodi degli americani che sembrano sprizzare ottimismoda tutti i pori e ai quali il ruolo impone di mostrare il sorrisoeternamente stampato sulle labbra.

    Kruscev, protagonista della denuncia dei crimini stali-niani (rapporto al XX Congresso del Pcus), se da un latopone fine al terrore bolscevico, dallaltro delude le aspetta-tive di chi sperava in unevoluzione in senso liberale del re-gime, perch soffoca brutalmente la rivolta ungherese del56 collegata ai disordini polacchi e preceduta nel 53 dallerivolte operaie di Berlino Est. Il nuovo leader un conti-nuatore della politica del confronto con lAmerica, maadesso lazione dovr avvenire in un clima nuovo. Non piin quello angoscioso di una possibile resa dei conti atomica,ma in unatmosfera di coesistenza, ove la vittoria sul capi-talismo dovr essere perseguita e raggiunta mediante lapacifica competizione delleconomie e delle tecnologie.Sinizia una gara serrata che, nelle speranze di Kruscev, do-vrebbe condurre al trionfo dei paesi socialisti. E la cosa sem-bra possibile perch lindustria spaziale sovietica, che lavorada tempo in gran segreto, ha distanziato gli americani e con-quista, in quegli anni, innegabili successi.

    Il 4 ottobre del 57 lo Sputnik, il primo satellite artificialedella Terra, in orbita. una svolta. Esattamente un mesedopo, un secondo esperimento fa trepidare il mondo per lavicenda della cagnetta che apre la strada ai voli spaziali conesseri viventi. Deliberatamente sacrificata, non essendonestato programmato il rientro (cosa che sar conosciuta de-cenni dopo con lavvento di Michail Gorbaciov), lindimen-ticabile Laika morir a pochi minuti dal lancio. Ma, allora,tutto era stato tenuto rigorosamente segreto.

    Gli exploit sovietici continuano e gli americani masticanoamaro non riuscendo a colmare, in tempi brevi, il gap che lidivide dagli avversari. Nella gara spaziale lUrss si aggiudicapunti pesanti e gli Usa si sforzano di reagire. Il 6 dicembredel 57 a Cape Canaveral lattesa spasmodica. Sta per es-

    Introduzione 9

  • sere lanciato un missile che deve porre in orbita il primo sa-tellite americano. un momento importante. Tutte le tele-visioni del mondo sono in presa diretta. Azzerato il contoalla rovescia, i motori del razzo si accendono con un boatopotente. Il Vanguard prende a inalzarsi lento e maestoso, madopo neppure due metri la spinta si affievolisce e il gigante,come smarrito, barcolla per ricadere pesantemente sullapiattaforma esplodendo in un mare di fuoco. Subito le im-magini fanno il giro del mondo tra costernazione e sarca-smo. Ci vorranno altri due mesi prima che gli americani,sostituito il razzo, riescano a collocare in orbita lExplorer,spinto da un vettore della serie Jupiter pi affidabile e po-tente, e a restituire il sorriso ai loro tifosi.

    Il mondo libero assiste attonito. Liniziativa della corsaallo spazio sembra saldamente nelle mani dei sovietici e daci deriva una ricaduta politica e propagandistica devastanteper gli occidentali. Nel 59 la vittoria della rivoluzione aCuba aggrava ulteriormente i problemi. Sciolte le ambiguitiniziali, Castro porta lisola a schierarsi nettamente con ipaesi socialisti, dando vita a una situazione di particolare di-sagio per gli Stati Uniti. AllOnu, con le sue intemperanze,Kruscev fa il bello e il cattivo tempo. Dal seggio dellauladelle assemblee generali si agita, urla, prende a pugni ilbanco quasi fosse un tamburo e, per meglio esplicitare dis-senso e collera, si toglie una scarpa, la brandisce minaccioso,per poi vibrarla con forza sui legni.

    in questo clima di sfiducia dellOccidente nei confrontidella leadership americana che lazione politica comunistafa proseliti nel mondo. Ha ottenuto un innegabile successoin Indocina ove i francesi, battuti a Dien Bien Phu nel mag-gio del 54, hanno sgomberato il loro vecchio possedimento.Nei territori coloniali, ancora in mano alle potenze europee,le formazioni ribelli sono alloffensiva. La Francia, aglinizidel 60, deve fronteggiare la rivolta dei coloni e dei militaridellOas (Organisation de lArme Secrte) in Algeria e ri-schia, dopo alterne vicende, la guerra civile. Glinglesi nelKenia devono vedersela con i Mau Mau che reclamano lin-

    10 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • dipendenza e la otterranno nel 63. Il Congo, abbandonatodai belgi, scosso da spinte secessioniste che scatenano faidetribali.

    Mentre tutto ci accade, nella Chiesa di Roma maturanonovit clamorose. Al soglio pontificio salito, nellottobredel 58, Roncalli, patriarca di Venezia: un uomo anziano,ma ancora vigoroso. E al suo esordio ha compiuto un sor-prendente gesto di rottura. Ha deciso di chiamarsi Gio-vanni. Un nome che nessun papa aveva portato nella Chiesada almeno cinque secoli. Un nome legato alle vicende infe-lici di un antipapa e dello Scisma dOccidente. Ma Roncallinon superstizioso e non crede nei poteri della scaramanzia.Del resto, andare controcorrente nella natura di questobergamasco, solido e testardo. Lesperienza maturata neilunghi anni delle impegnative missioni diplomatiche al-lestero, specie in Francia, laveva dotato di quella larghezzadi vedute per nulla in sintonia con la situazione politicaitaliana del momento che a Venezia stava mettendo a duraprova la sua oboedientia. Questa, unitamente alla pax, era ilmotto dello stemma vescovile da lui prescelto: Oboedientiaet pax.

    In Italia la formula politica del centrismo, il cui alfiereera stato a lungo il leader della Democrazia cristiana De Ga-speri, aveva fatto il suo tempo. Si avvertiva lesigenza di unampliamento della base sociale su cui fondare il governo delPaese. Si discuteva apertamente di un mutamento dellacompagine governativa, che avrebbe dovuto inglobareanche i socialisti. Sincominciava a parlare, insomma, di cen-tro-sinistra. Riguardo a ci Roncalli, pur non discostandosidalla posizione ufficiale della Chiesa, non aveva ostilit pre-concette. Laugurio che i miei figli di Venezia accoglientie amabili come loro costume contribuiscano a rendereproficuo il convenire di tanti fratelli dalle varie regionidItalia per una comune elevazione verso gli ideali di verit,di bene, di giustizia e di pace interpretato, con qualche for-zatura, come augurio di lavoro fruttuoso a Nenni conte-nuto in una lettera diocesana dell 1 febbraio del 57, in

    Introduzione 11

  • occasione del Congresso socialista nella citt di SanMarco aveva scatenato un putiferio.

    Roncalli passava per uomo di sinistra. Erano tempi incui la Guerra Fredda aveva coinvolto pesantemente anchela Chiesa quando, in occasione delle elezioni politiche ge-nerali, i predicatori invitavano dal pulpito a non votare peri partiti propugnatori del materialismo ateo, ricordando chela scomunica era sempre operante per chi non si fosse ade-guato. E le ragioni cerano ed erano valide. LItalia era uncaso anomalo per la presenza del pi forte partito comunistadOccidente: un partito stalinista, strettamente legato aMosca e guidato da Togliatti, ex dirigente di spicco delKomintern (Kommunistische Internationale).

    Ma ecco nel 58 il gi menzionato fatto nuovo. MuorePio XII (Pacelli) e la sera del 28 ottobre dopo un conclavecontrastato, ove si scontrano tradizionalisti, riformisti, e fau-tori di nuove aperture sociali gli succede Roncalli: unuomo molto diverso e non solo nellaspetto fisico e nel por-tamento. Tanto ieratico, altero e un po teatrale era Pacelli,quanto bonario, semplice, accattivante Roncalli, conquella sua aria paterna e indulgente. Il nuovo papa non amalostentazione. Detesta la sedia gestatoria che mi fa sem-brare un satrapo orientale avr modo di dire e che sarpoi relegata in soffitta dal Concilio. un papa di transi-zione scrivono i giornali considerando anche la sua nonpi verde et. Ma Giovanni diverso anche nelle idee ed apportatore di un desiderio di rinnovamento che trova nellamaturit dei tempi la sua legittimazione. Questo, per, nontraspare subito. Verr alla ribalta pi tardi e sar il sigillo delsuo breve, ma dirompente pontificato.

    Lazione di Roncalli energica. Subito, in dicembre, no-mina un consistente numero di cardinali, cosa che il defuntopapa non aveva fatto da tempo, e visita a Roma il carcere diRegina Coeli: una novit assoluta. Nel gennaio del 59, aSan Paolo fuori le Mura, rende esplicito per la prima voltalintento di voler indire un Concilio per la Chiesa univer-sale. La notizia esplosiva. I Concili sono manifestazioni di

    12 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • altissimo rilievo e vengono organizzati per discutere que-stioni fondamentali della dottrina della Chiesa. Lannuncio accolto dalla curia romana con sorpresa e sbigottimento.Ci vuole un grande coraggio per prendere decisioni di taleportata e Giovanni lo possiede. Nelle diocesi lontane, in altricontinenti ove il cristianesimo ha solo il valore di una testi-monianza, la buona nuova accolta con entusiasmo. Ilpontefice nomina altri cardinali nel marzo del 60 e, a di-mostrazione dellimpegno universalistico che vuole impri-mere alla Chiesa fra essi vi sono, per la prima volta, ungiapponese, un filippino e un africano.

    In Italia la situazione politica si fa critica. Alla fine di feb-braio, il governo retto da Segni cade e gli subentra quello diTambroni: un monocolore democristiano con il sostegnoesterno del Movimento sociale italiano. Il voto determinantealla Camera di un partito neofascista scatena la piazza. Scon-tri a Genova e a Roma tra dimostranti e polizia e in luglio, aReggio Emilia, il fatto pi grave: nel corso di uno scioperoincontrollato, degenerato in violenza, cinque manifestantimuoiono raggiunti dai colpi esplosi dalle forze dellordine.La tensione altissima. Ma se nel 48, dopo il fallito atten-tato a Togliatti, la vittoria di Gino Bartali al Tour de Franceaveva rasserenato gli animi, ora sono le vittorie di LivioBerruti, di Nino Benvenuti e degli altri atleti italiani dellaXVII Olimpiade aperta a Roma il 25 agosto che foca-lizzano lattenzione di tutti e la distolgono dagli avveni-menti luttuosi. Fanfani, subentrato alle forzate dimissionidi Tambroni, pu riprendere il controllo della situazionee normalizzare il Paese. Tutto questo prelude al non lon-tano ingresso dei socialisti nella stanza dei bottoni. Nelgiugno del 61, il premier in visita alla Casa Bianca riceveil nulla osta americano al primo governo di centro-sinistrain Italia.

    in questo clima mondiale di forti contrapposizioni edi aspettative non pi eludibili che in America, alla fine del60, succedendo a uno stanco Eisenhower, giunge alla pre-sidenza Kennedy (primo fra i cattolici), con la sua prorom-

    Introduzione 13

  • pente energia, con la sua carica di ottimismo, con il suo in-discutibile carisma.

    I dibattiti televisivi avevano contrapposto, faccia a faccia,durante la campagna elettorale i due antagonisti: Kennedyper i democratici e Nixon per i repubblicani. La sicurezza ela spigliatezza del primo nei confronti dellimpacciato av-versario, che subiva con evidente imbarazzo la superioritdel rivale pi pronto e pi convincente nelle risposte, eranovalse il 9 novembre allex senatore del Massachusetts la vit-toria elettorale, anche se di strettissima misura.

    La cerimonia del giuramento, il 20 gennaio del 61 conil presidente in splendida forma, esuberante nella sua giovi-nezza, sorridente e per nulla emozionato, che pronuncia acapo scoperto la formula con voce alta, quasi spavalda, asimboleggiare la ferma volont dellAmerica di risalire lachina e di riprendere con determinazione ed energia nuoveil confronto con lUrss un evento memorabile.

    Il mito della Nuova Frontiera, che attualizza lepopeadei colonizzatori del West per chiamare a raccolta tutti gliamericani verso nuovi obiettivi da perseguire con lo stessocoraggio e la stessa abnegazione, sar il messaggio vincentee decreter la straordinaria popolarit raggiunta da questouomo politico. Cos come il pressante invito agli americania una maggiore responsabilit e a non chiedere che cosa ilPaese pu fare per loro, ma a domandarsi che cosa loro pos-sono fare per il Paese.

    Non per niente in quegli anni la trasformazione dellagiovent americana si riveler un fenomeno entusiasmante.In un periodo caratterizzato da una presenza massiccia digiovani (la pi elevata di tutta la storia americana), lazionedel presidente avr un impatto spettacolare. La sua perso-nalit, la sua spiccata individualit allinterno di una societmassificata, la sua vasta e diversificata cultura (anomalia stri-dente in una societ ultra specializzata), la sua disinvolta li-bert in una societ meccanizzata, instilleranno fiducia neigiovani, combattendone frustrazione e senso dimpotenza,

    14 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • sino a farli convinti della possibilit di una svolta e di uncambiamento effettivi.

    I problemi ereditati dalla gestione Eisenhower pesavano,ed erano numerosi e complessi. Andavano, allinterno, dallarecessione economica al forte disavanzo nella bilancia deipagamenti, dalla segregazione razziale alla disoccupazione.Mentre, allesterno, i pi gravi erano Cuba e Berlino. Soprat-tutto, Kennedy aveva ereditato il piano di sbarco a Cuba diprofughi anticastristi. Deciso da Eisenhower fin dal marzodel 60, gli viene rivelato in forma esplicita dalla Cia e dalPentagono solo due giorni dopo il discorso dinsediamento.II disegno, ormai in fase di avanzata elaborazione, non puessere arrestato se non a costo di una grave perdita dimma-gine e Kennedy, dopo alcune perplessit, lo approva.

    Con la crisi della Baia dei Porci, Camelot (cos era so-vente chiamato dalla stampa rosa) ha il suo battesimo delfuoco. Lo sbarco fallisce, per una serie di ragioni, raffor-zando il potere di Castro. E questo per il giovane presidenteamericano indubbiamente uno smacco di cui fare preziosaesperienza. Respingere in via preliminare il progetto, gliavrebbe sicuramente inimicato importanti settori del -lestablishment americano. La bocciatura avrebbe potuto es-sere interpretata come un gesto di presunzione o, peggioancora, di mancanza di coraggio da parte dellinespertouomo politico. Lesito disastroso dellimpresa, se allesteroappare come un grosso abbaglio americano sul consenso cheil regime di Castro gode nellisola, paradossalmente pone lebasi per un rafforzamento dellazione del presidente, perchKennedy, con lalibi del fallimento di uniniziativa pensatae organizzata da altri, potr da questo momento far valeresenza impacci la sua indipendenza di giudizio.

    Cuba gioca un ruolo destinale anche per Roncalli perch,nellottobre del 62, non appena indetto il Concilio ecume-nico, il papa contribuir da protagonista a risolvere la crisidei missili vanificandone la terrificante minaccia di distru-zione totale.

    Introduzione 15

  • La Nuova Frontiera ricordava il New Deal del presi-dente Franklin Delano Roosevelt. Liniziativa kennedyanaera pi vasta, per. Imponeva la mobilitazione di tutte leforze politiche, economiche e sociali del Paese al fine di ri-solvere in maniera globale i vecchi e i nuovi problemi.Kennedy, con lobiettivo di fermare lavanzata del comuni-smo, intendeva lanciare un programma di aiuti ai paesi invia di sviluppo. Non pi sussidi frammentari alle oligarchielocali o invio di tecnici a questo o a quel governo amico indifficolt, ma una pianificazione seria della crescita dei paesipoveri, sostenuta da un impegno finanziario americano, co-stante nel tempo e di lunga durata. Questa era la speranzanuova che il presidente portava nel mondo. Viene varato ilprogramma Food for Peace con linvio delleccedenze agri-cole nei paesi pi bisognosi. Si crea il Peace Corps per for-nire esperti, tecnici e insegnanti ai paesi sottosviluppati. Sicostituisce, nel marzo del 61, lAlianza para el Progreso cheprevede in dieci anni un contribuito di 500 milioni di dol-lari (3.489 milioni di euro oggi) al Sudamerica.

    La comparsa nel 57 dei missili balistici intercontinentaliaveva imposto la necessit di una revisione della strategiaamericana nei confronti degli alleati europei. Su questo ter-reno, Kennedy incontra difficolt e resistenze. Con la Fran-cia di De Gaulle il presidente non trover lintesa elorgoglioso generale si allontaner sempre pi dalle posi-zioni Usa, uscendo dalla Nato e realizzando un programmanucleare autonomo.

    La linea di Kennedy in politica estera consisteva nel di-mostrare fermezza cui far seguire, se del caso, fatti concreti.Senza mai rinunciare al negoziato, e lasciando aperto, sem-pre, uno spiraglio allavversario per consentirgli di uscireanche dalle situazioni pi difficili con immutato prestigio.Atteggiamento analogo aveva Roncalli che preferiva pun-tare sul dialogo anzich su anatemi e scomuniche. Alieni dafacili illusioni, possedevano ben chiaro il concetto che iltempo della raccolta richiede, in prima istanza, il tempodella semina. Roncalli, da esperto diplomatico, conosceva

    16 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • bene larte di non urtare lavversario. Adotteranno en-trambi la medesima politica dellagire per piccoli passi, inattesa della maturazione di tempi pi consoni a misure ecla-tanti. Kennedy esiter a lungo nel presentare al Congressouna vasta riforma legislativa sui diritti civili: convinto cheuna mossa prematura avrebbe portato il Paese al disastro ereso impossibile la sua rielezione nel 64. Roncalli attenderuna vita intera per esplicitare senza riserve il suo pensiero inmateria di riforma della Chiesa.

    Aglinizi di aprile del 61, Kruscev accetta il programmadi neutralizzazione del Laos. Per Kennedy un buon risul-tato, perch allontana lo spettro di un confronto militarecon lUrss. I tecnici dellEst, peraltro, continuano a mieteresuccessi in campo spaziale. Il 12 aprile Gagarin il primouomo a orbitare attorno alla Terra. unimpresa straordi-naria. Si apre unera nuova che suscita in tutto il mondo, aldi l delle divergenti opinioni politiche, entusiasmo e ap-prezzamento. Due anni dopo, Valentina Tereshkova sar laprima donna a conquistare lo spazio. Spronato dagli esal-tanti risultati dei sovietici, il presidente lancia la parola dor-dine del programma spaziale americano: un uomo sullaLuna entro il 70 e decide una serie di massicci investimentinella ricerca. Limpresa, guidata dallo scienziato tedesco vonBraun (il realizzatore nella Germania di Hitler del razzo V - 2che nel 44 aveva dischiuso lera spaziale), avr successo. Il21 luglio del 69 lamericano Armstrong sar il primo uomoa posare il piede sulla Luna. Ma Kennedy, scomparso datempo, non potr gioirne.

    Il primo cosmonauta americano si chiama Shepard eviene lanciato nel maggio del 61 per un breve tuffo di prova. soltanto un assaggio; questo per dimostra che gli Usanon sono poi cos in ritardo nei confronti degli avversari eli tallonano da vicino. I due grandi antagonisti stanno dandovita a una gara entusiasmante che fa intravedere allopinionepubblica mondiale la possibilit concreta grazie allo spi-rito di coesistenza e a un possibile accordo sul disarmo dimantenere il confronto tra le superpotenze allinterno di

    Introduzione 17

  • unattivit di pace. Ma i missili a testata nucleare sono unarealt e diventano sempre pi sofisticati e potenti. Le vi-cende politiche li porteranno presto alla ribalta.

    A Roma il papa infaticabile. Il 15 luglio rende pubblicalenciclica Mater et Magistra sul ruolo spirituale e socialedella Chiesa nella societ moderna. la seconda delle suequattro encicliche e si ricollega alla Rerum Novarum diLeone XIII. Lultima sar Pacem in Terris, divulgata alla vi-gilia della Pasqua del 63. Pensata nei giorni della crisi diCuba del 62, immagina un mondo unico e senza confini epone il problema della pace universale. Apparsa tre mesiprima della sua morte, la summa del pensiero politico gio-vanneo. un chiaro invito al dialogo al di l degli steccatiideologici: Non bisogna confondere lerrore con lerrante,aveva detto Roncalli, mutuando il pensiero da SantAgo-stino.

    Il vertice di Vienna del 3 giugno del 61 tra Kennedy eKruscev include una conversazione che viene definita dallastampa: Franca, cortese e di ampio raggio. Nel gergo delladiplomazia sta a significare che non ha prodotto nulla. utile per la reciproca conoscenza deglinterlocutori e perrenderli edotti che nessuno dei due disposto a una facileresa. Ci che a Kruscev sta pi a cuore la situazione di Ber-lino e soprattutto quella della Ddr che non ha ancora untrattato di pace dalla fine della guerra. Da questo incontroKennedy trae limpressione che il leader sovietico vogliametterlo alla prova. Tornato in America, chiede al Con-gresso stanziamenti ulteriori per la difesa e il richiamo di250 mila riservisti. Inoltre, invia rinforzi militari nella citttedesca.

    Nellagosto del 61 a Berlino bruscamente la situazionepolitica si aggrava. Per reagire al continuo stillicidio difughe, Walter Ulbricht, capo del governo della Ddr, decideil blocco degli accessi ai settori occidentali e, con mossa uni-laterale, annette al Paese il settore orientale della citt. Atempo di primato viene inalzato lungo tutto il confine, perseparare fisicamente le due entit, un alto muro in mattoni

    18 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • e cemento, dotato di reticolati percorsi dalla corrente elet-trica. Per pi di trentanni, il muro di Berlino sar il sim-bolo tangibile della contrapposizione ideologica tracapitalismo e socialismo reale. Il 61, anno importante,denso di avvenimenti entusiasmanti e tragici, si chiude conuna nuova speranza.

    A Natale, con apposita lettera apostolica, Giovanni in-dice ufficialmente, per lanno seguente, il Concilio ecume-nico Vaticano II. Kennedy dal canto suo dichiara:Dobbiamo essere preparati alla critica, alle idee nuove, allepolemiche e alla scelta, alla riflessione e ai ripensamenti. Malunica maniera di andare avanti andare avanti. L11 gen-naio del 62 nel messaggio al Congresso sullo stato del-lUnione aveva detto a proposito della recente storia delPaese: gli oneri della vita non sempre si scelgono. E men-tre non v nazione che mai si sia trovata di fronte a una si-mile sfida, nessuna nazione mai fu cos pronta ad assumersiil peso e la gloria della libert.

    Nel febbraio, con dieci mesi di ritardo nei confronti deisovietici, anche un astronauta americano in orbita. Il co-lonnello Glenn compie tre giri attorno alla Terra e ridi-scende nel mar dei Caraibi. Gli scienziati di Cape Canaveralottengono nellanno altri successi spaziali. Kennedy deve re-gistrare, per, grosse amarezze. I padroni delle ferriere nonintendono collaborare con il presidente che vuole bloccarei prezzi dellacciaio nel tentativo di arrestare linflazione. Sol-tanto in seguito alla reazione durissima della Casa Biancaaccettano il provvedimento, ma a denti stretti e se la leghe-ranno al dito. una grande vittoria di Kennedy che quando necessario sa essere di una fermezza assoluta. Anche itexani del petrolio sperimentano la sua determinazione e sischierano contro di lui dopo leliminazione dei benefici fi-scali di cui tradizionalmente godono.

    La segregazione razziale negli Usa, specie negli Stati delSud, ancora una realt. Meredith un veterano di coloreche ha servito per nove anni nellUsaaf (United States ofAmerica Air Force). Entusiasmato dalle novit contenute

    Introduzione 19

  • nel discorso inaugurale del presidente, aveva chiesto discri-versi alluniversit di Oxford nel Mississippi. Quando, nelsettembre del 61, ottenuto dopo combattute vicende giu-diziarie lappoggio federale, si presenta per limmatricola-zione, non riesce a entrare nel campus. A sbarrargli la stradatrova gli studenti e lintero corpo accademico. Scoppianogravi incidenti e Kennedy inflessibile sulle questioni diprincipio manda lesercito. I disordini provocano duemorti e centinaia di feriti. Per alcune settimane le truppe ri-marranno a presidio delluniversit e per mesi le guardie fe-derali scorteranno Meredith fin dentro le aule, consentendoglidi frequentare le lezioni e di ottenere nellagosto del 63 undottorato in Storia. Per rimanere coerente con se stessoKennedy si fatto molti nemici.

    Berlino per Kruscev una preoccupazione costante. Vor-rebbe mettere alle corde lostinato antagonista in qualcheparte del mondo per poi proporgli, a mo di baratto, il cam-biamento dello status dellex-capitale tedesca. Questo il suoobiettivo inconfessato. Kennedy, e con lui tutti i presidentiamericani, non cederanno per mai sulla citt contesa. Esar Berlino e il problema pi generale della Germania a farprevalere gli Usa nel confronto pacifico con lUrss.

    Cuba rimane una spina nel fianco per la Casa Bianca e irapporti con lisola caraibica si stanno deteriorando semprepi. Allembargo economico decretato dal presidente degliStates, Castro risponde con la nazionalizzazione senza risar-cimento di tutti i beni americani e con rapporti sempre pistretti con i paesi socialisti. Kruscev intravede in ci unagrande opportunit per realizzare i suoi disegni. Invia arminellisola con la scusa di volerla difendere da uneventualeaggressione. Ma le armi e glimpianti non sono soltanto di-fensivi. Dai tecnici sovietici vengono installati silos per illancio di missili che possono colpire gran parte del territorioamericano. Cuba si trova allinterno del sistema di sicurezzadegli Usa e, con larrivo di ordigni a media gittata, New Yorkpotrebbe essere colpita a cinque minuti dal lancio. Lavia-

    20 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • zione americana ha prove certe della presenza dinstallazionioffensive.

    Kennedy denuncia al mondo la minaccia e ordina il 22ottobre del 62 la quarantena. Le navi sovietiche in rottaverso Cuba verranno sottoposte a ispezione e arrestate conla forza se cercheranno di forzare il blocco. Kruscev diffi-dato dal tentare una rivalsa a Berlino, rendendolo edottoche una mossa del genere troverebbe adeguata risposta. Maiil mondo era andato cos vicino a uno scontro nucleare.

    Si vivono ore di emozione e di angoscia. Giovanni inter-viene con un accorato messaggio. Letto la mattina del 25, un pressante invito alle parti ad avviare trattative per evitarela catastrofe. Pochi giorni prima, l11, aveva solennementeaperto i lavori del Concilio. Kruscev ha chiaramente sotto-valutato Kennedy e adesso deve fare marcia indietro. Il 25le navi che recano i missili ricevono lordine dinvertire larotta e rientrano. Saranno fatti proseguire soltanto i cargocon petrolio e altri rifornimenti. Il mondo tira un sospirodi sollievo. Kennedy ha vinto. Il suo prestigio e con luiquello dellAmerica risalgono di colpo. Come sempre, il pre-sidente non vuole stravincere. Lascia che le navi innocueproseguano per Cuba senza sottoporle allavvilente proce-dura del controllo. Non vuole umiliare Kruscev e si fidadella sua parola. Non cede per sulla richiesta di totalesmantellamento deglimpianti sovietici presenti nellisola.Malgrado fortissime pressioni per aumentare il potenzialebellico americano e per rispondere con reazioni esagerate aipericoli comunisti, Kennedy fece in modo che la deci-sione di intraprendere una guerra nucleare rimanesse nellesue mani () Il suo successo nel gestire una crisi internazio-nale dopo laltra, riuscendo a evitare ci che definiva il di-sastro finale, fu in assoluto il pi grande risultato della suapresidenza, cos ha scritto nel 2003 Dallek, biografo delpresidente.

    Al di l dellAtlantico, nellUrbe, il Concilio entra nelvivo dei problemi. Al momento dellinaugurazione pi di2.500 vescovi hanno percorso, con i loro variopinti abiti da

    Introduzione 21

  • cerimonia, la grande piazza racchiusa dallabbraccio dei co-lonnati. Sono convenuti da ogni dove e il loro ingresso stato salutato dal suono festoso di tutte le campane diRoma. Per Giovanni, quelle grandi assise non dovevano es-sere un fine, bens un mezzo. E il fine mirava a realizzareladeguamento della Chiesa ai tempi nuovi. Traguardo daraggiungere attraverso un rinnovamento profondo del pen-siero, della pratica, delle coscienze per adattarle in manierapi rispondente allo spirito autentico del Vangelo.

    Non riuscir a vedere la conclusione del Concilio, papaRoncalli, ma solo a chiuderne la prima sessione. L8 dicem-bre, gi provato dalla malattia, aveva trovato la forza di scen-dere in San Pietro e di aggiornare i lavori al settembredellanno successivo. Aveva compiuto ottantuno anni il 25novembre e, nella notte, aveva avuto il primo attacco dellamalattia. Sottoposto a cure intensive si era ripreso. Il 2 di-cembre nel consueto appuntamento domenicale del mezzo-giorno con i fedeli, dalla finestra dello studio del palazzoapostolico, aveva pronunciato poche parole. Ripreso dallatelevisione, aveva detto, col sorriso del suo inguaribile otti-mismo e con quella mai perduta inflessione lombarda che glifaceva utilizzare la esse al posto della zeta: La salute, chesembrava perduta, sta per tornare: ansi ritorna. Invece, pur-troppo, non fu cos.

    Nel marzo del 63, impermeabile alle critiche dei male-voli, aveva dato unaltra prova della sua indipendenza. Avevaricevuto in Vaticano in visita privata Adjubei, marxista ateo,direttore del giornale di Mosca Izvestija e la moglieRada, figlia di Kruscev. E il fatto aveva suscitato enormescalpore. L1 marzo, gli era stato conferito dalla giuria dellaFondazione Balzan il premio per la pace. Al momento delladecisione, certo a seguito delle sue aperture, i quattro dele-gati sovietici avevano votato compatti per lui. il sintomodi una tendenza in atto.

    Si nota, da parte della Chiesa, una minor intransigenzanei confronti dei paesi socialisti. In Italia, questo atteggia-mento prelude al primo governo organico di centro-sinistra,

    22 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • che sar costituito nel dicembre del 63, a guida dellonore-vole Moro. La nuova formula quadripartita (Dc-Psi-Pri-Psdi) non incontrer lopposizione della Chiesa.

    Il 22 maggio, dopo unassenza che si protrae da dicembre,Roncalli appare alla finestra del palazzo apostolico e indi-rizza ai convenuti che lo invocano un breve saluto. Il giornodopo, festa dellAscensione, si ripresenta alla folla. lultimavolta e appare molto sofferente. Non dice nulla: si limita arecitare le preghiere e a benedire. La sera del 3 giugno i fedelisono numerosi in piazza San Pietro. Alcuni sostano in silen-zio, altri pregano. Il sole tramontato ed calata la penom-bra della sera. Pochi minuti prima delle otto, la finestra dellastanza dangolo del terzo piano del palazzo apostolico sil-lumina e si apre. Chi era in attesa di un segnale, comprende:il papa ha reso lanima a Dio.

    Lultimo viaggio in Europa del presidente Kennedy haluogo verso la fine di giugno. Il 26 a Berlino ove riceveunaccoglienza trionfale. Ich bin ein Berliner! (Io sono unberlinese!) grida alla folla davanti al muro suscitando unen-tusiastica ovazione. Fa tappa anche a Roma. Troppo tardiper conoscere Roncalli, appena scomparso. La sorte ha vo-luto che questi due uomini, cos determinanti, non doves-sero incontrarsi. Il nuovo capo della Chiesa Paolo VI(Montini).

    Nel mese di luglio, con la firma a Mosca di un trattatosulla limitazione degli esperimenti nucleari, il clima miglio-rer e si registrer unattenuazione della Guerra Fredda.Nella politica interna, Kennedy non riuscir, data la brevitdella sua presidenza, a ottenere lapprovazione del Con-gresso alle iniziative di carattere sociale, alle richieste di curemediche a favore degli anziani, e di aiuti del governo nazio-nale alle scuole, pur ottenendo successi riguardo ai minimisalariali e in materia di commercio internazionale. Avevaproposto al Congresso anche una riduzione delle tasse per11 miliardi di dollari (oggi circa 73 miliardi di euro).

    Il progetto di legge sulle libert civili (approntato dal pre-sidente nei primi mesi del 63 con laiuto del fratello Robert,

    Introduzione 23

  • ministro della Giustizia), sar varato soltanto dopo la suamorte. La legge sui diritti civili verr approvata dal Con-gresso nel gennaio del 64. Johnson dichiarer in seguito chea persuadere i congressman allapprovazione era stato il ri-cordo di Kennedy e non tanto la sua abilit nel manipolarli:Fu il monumento pi significativo alla sua memoria, hascritto. Il provvedimento era stato propiziato nellagostodellanno prima da una grande manifestazione pacifica aWashington dei colored e dei progressisti provenienti daogni parte degli States.

    Il raduno era stato organizzato da King, esponente dellalotta per leguaglianza razziale. Nellottobre del 64, rice-vendo il premio Nobel per la pace, il reverendo di coloreavrebbe detto: Io debbo tutto a Kennedy. Come il presi-dente, anche il leader nero morir assassinato. Gli spare-ranno a Memphis (Tennessee) nellaprile di quattro annidopo.

    Da parte sua Robert Kennedy, 1attorney general, stacombattendo una lotta senza esclusione di colpi contro lamafia trascinando in giudizio decine di boss grandi e piccoli.Una determinazione che gli coster la vita. Sar ucciso acolpi di revolver in California, a Los Angeles, due mesi dopola fine di King.

    Avrebbe dovuto essere Edward, il pi giovane deiKennedy, a raccogliere la fiaccola. Ma la corsa alla CasaBianca gli sar resa impossibile dalla macchia di Chappa-quiddick (lincidente in cui mor la sua giovane segretariaMary Jo Kopechne, finita in acqua nellauto da lui guidatae lasciata colpevolmente senza soccorso). Stroncato nellago-sto del 2009 da un tumore cerebrale proprio nei giorni incui questo libro viene licenziato e appena preceduto dallasorella Eunice (una vita trascorsa in favore dei disabili), ilsenatore aveva detto, aglinizi degli anni Ottanta, pren-dendo congedo al termine della convention di New York:Per me, poche ore fa, questa campagna si conclusa. Maper coloro che sono stati la nostra preoccupazione, il lavorocontinua, la causa permane, la speranza vive e il sogno non

    24 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • morir mai. Attivo sino allultimo, ha voluto chiudere lasua vita con un gesto denso di significato schierandosi, nellacampagna per le ultime presidenziali, in favore di BarackObama. Suo fratello John era stato il primo presidente cat-tolico, Barack il primo presidente nero.

    Anche il problema del Vietnam era stato ereditato dal-lamministrazione Eisenhower. A quel tempo era un impe-gno a rischio limitato e tale sarebbe dovuto rimanere. FuKennedy a trasformarlo in un impegno generale. Sul finiredel 63 i consiglieri militari, i Berretti verdi, erano 16 mila.

    La storia non si fa con i se. Non possiamo supporre cosaavrebbe deciso Kennedy, a proposito del Vietnam, se fosserimasto in vita. Si sarebbe anchegli votato allescalation,come fecero i leader che seguirono? Come fece il texanoJohnson, da lui scelto in qualit di vicepresidente? O comefece Nixon quando, nonostante il massiccio dispiegamentomilitare, non riuscir a evitare alla grande democrazia ame-ricana la sua prima sconfitta? Kennedy, vero, aveva creatoi presupposti logici per un intervento pi vasto di quello ini-zialmente previsto. Ma era anche un uomo prudente e prag-matico. Si sarebbe disimpegnato per tempo dal Vietnam?Non dato sapere.

    Alla fine del 63, le elezioni presidenziali si avvicinano enel Texas il Partito democratico si indebolito. Kennedyd inizio a un giro anticipato di propaganda elettorale e il22 novembre a Dallas assassinato senza che ancora oggi siconoscano le ragioni e i mandanti del delitto. Sullaereo cheriporta a Washington la salma martoriata del presidente,Johnson presta giuramento e gli succede alla Casa Bianca.Jacqueline, al suo fianco, allucinata e smarrita, assiste alladrammatica cerimonia senza ancora rendersi conto diquanto accaduto. Chi porta tanto coraggio nel mondo, ilmondo per spezzarlo deve ucciderlo e naturalmente lo uc-cide sono parole di Hemingway il celebre romanziereamericano Il mondo spezza tutti e nel punto della rotturamolti sono pi forti. Quelli che non si spezzano li uccide.Uccide imparzialmente i migliori, i pi nobili, i pi fieri.

    Introduzione 25

  • Le esequie si svolgono il 25 novembre: singolare coinci-denza, perch quello anche il giorno della nascita di Ron-calli.

    La ragionevolezza sar la qualit di Kennedy che rim-piangeremo pi a lungo, commenta il New Yorker.Moltissime persone hanno notato che la morte del Presi-dente le ha colpite pi profondamente della morte dei lorostessi genitori. La ragione, io credo, sta nel fatto che la se-conda situazione rappresenta in genere una perdita del pas-sato, mentre lassassinio del presidente Kennedy harappresentato unincalcolabile perdita di futuro, scriver neldicembre del 63 Sorensen, segretario e consulente, membrodello staff della Casa Bianca.

    Negli anni successivi prender forza lidea infondata che,nonostante la grandiosit dei propositi, la Nuova Fron-tiera era stata incapace di tradurre in leggi le sue proposte.Pur non avendo ottenuto tutto quanto era nelle speranze,Kennedy sapeva che, se voleva mietere nel 64, avrebbe do-vuto seminare prima. E le cose che egli ottenne nel corsodella sua breve presidenza rappresentano un primato legi-slativo senza precedenti dai tempi di Roosevelt.

    Ebbe molto successo, in quegli anni, una tavola dellaDomenica del Corriere di Walter Molino. Vi erano raf-figurati papa Roncalli e il presidente Kennedy, intenti a co-spargere di sementi con lantico e ampio gesto del braccio un campo dissodato. Il disegno a colori, un po naf, testi-moniava dellautentica anima popolare del tempo. Ci sonovoluti trentanni perch quei semi potessero germogliare. Ifrutti li hanno raccolti, uscendo vittoriosi dallinterminabileconfronto con lUrss, il presidente americano Reagan e ilpapa polacco Giovanni Paolo II (Wojtyla). Reagan, pie-gando i sovietici sul terreno economico, tecnologico e mi-litare con il progetto di Guerre Stellari. Wojtyla, liberandodai ceppi la Chiesa del silenzio con la forza dello spirito econ la sua offensiva di pace.

    Da quei giorni molta acqua passata sotto i ponti. Il mitodi Kennedy nonostante critiche feroci e rivelazioni scan-

    26 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • dalistiche ricorrenti (intemperanze sessuali, malattie patite,farmaci assunti, un matrimonio nascosto, frequentazioni diambienti poco raccomandabili e, ultima novit, un figlio se-greto avuto nel 46 da una donna austriaca) non si sco-lorito col trascorrere degli anni. Quello di Roncalli,proclamato da Wojtyla beato, resiste bene allinsidia deltempo.

    * I valori monetari espressi nellintroduzione e nel testo a seguire sono riva-lutati al 2006 in base ai parametri contenuti nelle tabelle di riconversioneIstat.

    Introduzione 27

  • IICRONOLOGIA DELLA VITA E DELLE OPERE

    DI John Fitzgerald Kennedy

    1 Gli anni dell infanzia e dell adolescenza(1917-1934)

    1917-1929 La nascita del clanJohn Fitzgerald Kennedy nasce il 29 maggio 1917 a Boston(Massachusetts), figlio di Joseph Patrick e di RoseFitzgerald, cattolici di origine irlandese. Da alcune settima-ne gli Stati Uniti dAmerica accantonato lisolazionismodella dottrina Monroe sono in guerra con glimperi cen-trali dEuropa.

    Lavventura americana dei Kennedy incomincia quando,a causa della carestia delle patate, Patrick, giovane agricoltoredella contea irlandese di Kilkenny, decide a met Ottocentodi attraversare lAtlantico alla ricerca di fortuna per sottrarsialla fame e ai soprusi britannici. Prende a lavorare come bot-taio e poi, racimolato un gruzzolo, d inizio allarrampicatasociale. Suo figlio Patrick jr. dapprima modesto gestore diun bar entra in politica sostenuto dai suoi vecchi clienti ir-landesi e in breve diventa senatore del Massachusetts.

    Ma il nipote Joseph Joe Patrick a creare la potenza eco-nomica della famiglia. Nel 12 appena laureato a Harvard promosso ispettore di banca. Lanno dopo ottiene il controllodella Columbia Trust Company, un piccolo, disorganizzatoistituto di credito e, grazie alle sue indubbie capacit, lo ri-mette in sesto. A venticinque anni il pi giovane presidentedi banca degli Stati Uniti. Sposa Rose, la bella figlia delloriun-

  • do irlandese John F. Fitzgerald, il leggendario Honey Fitz,primo sindaco di Boston.

    La coppia si stabilisce nel prestigioso quartiere residen-ziale di Brookline. Nasce nel 15 Joseph Joe jr., il primo fi-glio. Poi nel 17 arriva John, in famiglia Jack, e lanno dopoRosemary che, minorata a causa della meningite, trascorreril resto della sua vita in un istituto per subnormali. Nel 20nasce Kathleen Kick, la compagna di giochi preferita daJohn, forte, svelta e a volte persino rude. Dal padre i ragazziereditano la voglia di fare e lo spirito combattivo; ma dallamadre, pi calma e meno intransigente, le doti di cordialit,di timidezza e di profondit interiore che li caratterizzano.

    John trascorre una parte notevole dellinfanzia a letto perdifterite, scarlattina, attacchi di appendicite, disturbi croniciallo stomaco. Legge intensamente. lunico della famigliache possiede predisposizione alla lettura. Le sorelle Eunicee Patricia Pat vengono al mondo rispettivamente nel 21e nel 24.

    Nel frattempo il padre, lasciata la banca, si trasferitoalla Bethlehem Steel (cantieri navali) in qualit di vicediret-tore, per passare poi alla direzione della banca di investi-menti Hayden Stone & Co. Si appassiona alla borsa e in bre-ve, divenutone un conoscitore esperto, si arricchisce con for-tunate e abili speculazioni. Nel 25 e nel 28, ad accrescere ilclan, si aggiungono Robert Bob e Jean, la penultima nata.Durante la crisi del 29, mentre tutti vanno in rovina, il sor-prendente Joe riesce, vendendo titoli allo scoperto, a gua-dagnare 15 milioni di dollari (oggi 220 milioni di euro).

    1930-1934 Studente come tanti di una famiglia riccaJohn frequenta nel 30, e per un solo anno, la CanterburySchool di New Milford nel Connecticut, scuola cattolicadiretta da laici. lunica esperienza di questo tipo. Poi vieneiscritto a Choate, il prestigioso istituto privato frequentatodalle famiglie protestanti ricche.

    14 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • Tutti i Kennedy simpegnano allo spasimo perch, secon-do il volere del padre, non devono essere secondi a nessuno.Ma John, che a scuola non particolarmente brillante, svi-luppa un suo metro personale di giudizio e si propone finidel tutto autonomi. Cita spesso Alan Seeger, poeta ameri-cano: Per me non importante che io sia con chi vince ocon chi perde, ma che io sia con quelli cui vanno le mie sim-patie.

    Il padre un vulcano diniziative. Aglinizi degli anniTrenta si dedica al mondo dello spettacolo e nellambientedi Hollywood, in qualit di produttore cinematografico,realizza ulteriori guadagni. Nei trentadue mesi della nuovaattivit spesso lontano da casa e, in sua assenza, lenergicoJoe jr. sempre in antagonismo con Jack a fare le vecidi capofamiglia. Corrono voci di una relazione del produt-tore con la nota attrice Gloria Swanson e Rose se ne lamentacon Honey Fitz. Il suocero che ha Joe in antipatia inter-viene, convincendolo a troncare gli affari di Hollywood. Ilmanager liquida bruscamente lattivit e ancora una voltanon si smentisce, realizzando con loccasione 6 milioni didollari (pi di 68 milioni di euro al valore odierno).

    Edward, detto Ted, ultimo dei fratelli del futuro presi-dente degli Usa (United States of America), nasce nel 32.Lanno dopo Franklin Roosevelt vince lelezioni presiden-ziali e Joe, politicamente in sintonia, ne diviene un colla-boratore attivo. un ammiratore del New Deal (Nuovaintesa), il programma socio-economico, intrapreso per bat-tere la grande depressione che ha investito lAmerica. Venutoa conoscenza dellintenzione del presidente di cancellare ilproibizionismo, non si fa trovare impreparato. Stipulalesclusiva dimportazione di superalcolici britannici e nel33 con labrogazione del divieto accumula una fortuna.

    I ragazzi trascorrono le vacanze estive a Hyannis Port, aCape Cod, e le invernali a Palm Beach, in Florida. Nei gio-chi privilegiano quelli agonistici, le corse in bicicletta, le garein barca a vela. Estremamente competitivi, litigano spessofra loro con zuffe furibonde. Il padre, democratico per tra-

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  • dizione (ma inguaribile conservatore), ne influenza la per-sonalit a modo suo: di certo non un liberal, termine conil quale duso, negli States, indicare chi professa idee socialimolto avanzate.

    2 I viaggi di apprendimento e gli studiuniversitari (193-194)

    1935-1937 Un incidente sportivo gli segna la vitaNellestate del 35, terminati senza infamia e senza lode glistudi medi a Choate, John soggiorna a Londra, iscritto aicorsi della London School of economics. Si ammala ditte-rizia e il 17 ottobre costretto a tornare a casa. In autunnosiscrive alluniversit di Princeton, ma una ricaduta gli faperdere lanno.

    A Natale cambia universit cedendo alle insistenze delpadre. Aglinizi del 36 simmatricola alluniversit diHarvard ove gi studia il fratello maggiore Joe che ha co-me compagno di corso Arthur Schlesinger jr. Divide la stan-za del college con Torbert Macdonald, noto campione difootball americano (palla ovale). Nel rivaleggiare con Joedurante un torneo, un placcaggio del fratello gli produceuna lesione alla schiena che lo tormenter per tutta la vita.Non brilla agli esami e se la cava appena.

    Iscritto nel 37 al secondo anno di universit, trascorrelestate in Europa con lamico Lemoyne Billings, compagnodi studi a Choate e a Princeton. Simbarca l1 luglio sul pi-roscafo Washington e approda a Le Havre. Visita la Franciaper trasferirsi poi nella penisola iberica. In Spagna auspicala vittoria deglinsorti del generale Francisco Franco, anchese il programma economico del governo repubblicano asuo dire simile a quello del New Deal. L1 agosto in Italia.Visita Milano, Roma, Napoli, Firenze e Venezia. Il giorno

    1 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • 5 in Vaticano e incontra il cardinale Eugenio Pacelli (il fu-turo pontefice Pio XII). Dalla capitale italiana scrive al pa-dre, elogiando il sistema corporativo fascista: che tutti inItalia avevano laria di gradire. Passa in Germania: da quiin Olanda e poi in Inghilterra.

    In settembre rientra a Harvard. Nel frattempo, alluni-versit, il suo rendimento migliora. Sul finire dellanno ilpadre nominato ambasciatore in Gran Bretagna e Johninizia a frequentare quel Paese.

    1938-1939 Testimone a Londra dello scoppio della guerraTrascorre le vacanze estive del 38 con la famiglia nel suddella Francia, a Eden Roc. A fine agosto si trova a Londrapresso lambasciata Usa. In settembre a New York. Giungeil tempo della Conferenza di Monaco (29-30 settembre) eJohn scopre di essere interessato alla politica. iscritto alterzo anno dei corsi universitari.

    Il padre, vivamente preoccupato per il continuo peggio-ramento della situazione internazionale, su posizioni iso-lazioniste. Le divergenze di apprezzamento in tema di po-litica estera sono causa del deterioramento dei suoi rapporticon Roosevelt. Lambasciatore convinto che Gran Breta-gna e Francia, in caso di guerra con la Germania, non po-tranno evitare la sconfitta. Il presidente a conoscenza ditalune sue esternazioni giornalistiche, prova evidente dimalcelate ambizioni alla Casa Bianca. Joseph ha poi inop-portunamente criticato la First Lady Eleanor definendolauna scocciatrice, e il marito non ha gradito.

    Luniversit di Harvard consente a John di passare al-lestero il secondo semestre dellanno accademico 1938-39.Il 24 febbraio del 39 lo studente ventiduenne a bordo delpiroscafo Queen Mary diretto, con il padre, in Inghilterra.A Londra, lavora allambasciata come assistente. Il 12 marzo a Roma per lincoronazione di Pio XII, il nuovo papa. Tramarzo e aprile lo troviamo in Svizzera a sciare. Poi in Fran-cia. In maggio inizia un viaggio attraverso lEuropa orien-

    iI. Cronologia della vita e delle opere di J.F. Kennedy 11

  • tale, dalla Polonia alla Russia: Un paese rozzo, arretrato,disperatamente burocratico, scrive a proposito dellUnioneSovietica.Visita la Turchia e la Palestina: giunge a Berlino attraver-

    so i Balcani, per poi toccare Parigi sulla via del ritorno versolInghilterra. Il 3 settembre, a seguito dellattacco tedescoalla Polonia, Gran Bretagna e Francia dichiarano guerra allaGermania. John a Londra e lambasciatore lo incarica direcarsi a Glasgow per dare assistenza ai passeggeri americanidello steamer inglese Athenia, silurato dallU-30, battellogermanico. Il 21 arriva a New York e riprende a frequentareHarvard.

    1940 Why England slept, un successo editorialeA giugno termina gli studi e si laurea ventitreenne in Scienzepolitiche con una tesi sullappeasement. Da questa originauna pubblicazione: Why England slept (Perch lInghilterradorm). Il titolo ripreso dalla raccolta dei discorsi diWinston Churchill: While England slept (Finch lInghil-terra dorm). Il libro analizza i motivi dellimpreparazionedella Gran Bretagna alla guerra ricercandone le cause: po-chezza degli uomini politici inglesi o debolezza della demo-crazia? La conclusione dimostra che il difetto sta nel siste-ma.John non prende posizione sulle diatribe tra isolazionisti

    e interventisti. La democrazia per sua natura amante dellapace e perci ostile al riarmo, scrive. Il capitalismo e la de-mocrazia sono fatti per un mondo in pace: il totalitarismo,invece, per un mondo in guerra. Lautore ritiene che nellacompetizione fra i due modelli di organizzazione sociale, ilsecondo pu ottenere successi a breve scadenza, ma sul lun-go periodo la democrazia si dimostra superiore.Il libro diventa un best-seller. Redatto in quei giorni

    di fuoco, pubblicato dapprima nel Regno Unito, daHutchinsons, con una prefazione di Henry Luce, datata 7luglio. Ne sono vendute 40 mila copie e Kennedy dona il ri-

    152 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • cavato alla citt di Plymouth, semidistrutta dalle bombe. Lasuccessiva pubblicazione negli States registra analogo suc-cesso e con i compensi ricavati dai diritti dautore John ac-quista la sua prima automobile: una Buick.

    Frequenta i corsi di economia e commercio delluniver-sit di Stanford, ma senza un interesse autentico. Compieun viaggio in Sud America. Tenta di farsi arruolare nelleser-cito, ma viene scartato. In settembre accolto in marina eaffidato a lavori sedentari.

    3 Animoso comandante nel Pacifico e reporterattento dopo il congedo (1941-1945)

    1941-1944 Contro i giapponesi eroe suo malgrado Nel febbraio del 41 trascorre alle isole Bahamas alcune set-timane di riposo per riprendersi da una malattia. Il 7 maggio a bordo di un piroscafo diretto a Rio de Janeiro. Dal Bra-sile passa in Argentina. In giugno in Uruguay, poi in Cile.Ritorna in patria attraverso Per, Ecuador, Colombia e il ca-nale di Panama.

    Dopo Pearl Harbor (7 dicembre) ottiene, grazie allinte-ressamento del padre, di essere mandato in zona di operazio-ni. Lammiraglio James Forrestal, esaudendo i suoi desideri,lo fa trasferire nel 42 al centro di addestramento per moto-siluranti di Newport (Rhode Island). Qui, dopo la necessariapratica, nominato sottotenente. L11 febbraio del 43 aJacksonville per servizio, in occasione dellarmamento di unasquadra di patrol-boat a difesa del canale di Panama.

    Il 6 marzo il giovane ufficiale inviato in zona di guerra.Il 14 aprile sbarca alle Salomone. Nel piccolo arcipelago, chea Nord-Est dellAustralia protegge il mar dei Coralli, de-stinato a Sesapi, sullisolotto di Tulagi, sede del quartier ge-nerale dei pattugliatori del Pacifico sud occidentale. In quel

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  • settore del fronte gli americani cominciano a opporsi, consuccesso, allespansione giapponese.A John stato affidato il comando della piccola silurante

    PT-109, un mezzo veloce con tredici uomini di equipaggio.Quando, la notte sul 2 agosto, il cacciatorpediniere giappo-nese Amagiri sperona il natante e lo taglia in due, parte del-lequipaggio scaraventata nelle acque del Ferguson Passage.Due marinai muoiono nellimpatto. Il comandante soccorreun ferito rimorchiandolo a nuoto per alcune ore. Poi, rag-giunta terra a fatica, con polso fermo si prodiga per il recu-pero dei superstiti riuscendo, grazie aglindigeni, a farne co-noscere ai connazionali la posizione. Dopo una settimana,tutti sono tratti in salvo da vedette americane.Per questi meriti e per le ferite riportate, John decorato

    con la Navy andMarine Corps Medal e con la Purple Heart.Sfinito dalla disavventura dello speronamento, Kennedysoffre dei postumi della lesione alla schiena ed colpito dallamalaria. Il 21 dicembre congedato dal servizio operativodella 2a squadriglia e ritorna negli Stati Uniti. comandatoalla base per motosiluranti di Miami in qualit distruttore.Il 44 un anno dinattivit e di delusioni. Il giovane ufficialespera di tornare a combattere, preferibilmente nel Mediter-raneo. Durante una crociera di esercitazione, in seguito auna caduta, ricoverato nellospedale militare di Chelsea,presso Boston, e operato di ernia al disco.Il 2 agosto gli viene comunicata la notizia della morte in

    Europa del fratello Joe, scomparso a bordo di un bombar-diere Liberator, esploso in volo durante una rischiosa mis-sione. Ai primi di settembre muore in guerra, sul frontefrancese, il marchese William Billy Hartington, ufficialeinglese, da soli quattro mesi marito della sorella Kathleen.

    1945 Giornalista in unEuropa distruttaNel febbraio John scrive un breve saggio, rimasto inedito,Lets Try an Experiment in Peace (Tentiamo un esperimentonella pace) in cui sostiene la necessit di un accordo sul di-

    154 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • disarmo tra i grandi per evitare la mortificazione dellini-ziativa privata. L1 marzo il luogotenente Kennedy con-gedato dalla marina perch fisicamente inabile. Il giorno 12,Harry Truman assume la presidenza a causa dellimprovvisamorte di Roosevelt. Il 13 aprile il nuovo presidente infor-mato della realizzazione della bomba atomica. Nel giugno,nuovamente in panni borghesi, John a San Francisco perassistere, come inviato speciale della catena di giornaliHearst, alla fondazione delle Nazioni Unite. deluso e depresso notando come gli egoismi delle na-

    zioni ancora una volta hanno il sopravvento. In una letteraa un commilitone scrive: La guerra ci sar sino a quel lon-tano giorno in cui gli obiettori di coscienza non godrannodella stessa reputazione e dello stesso prestigio di cui godonooggi i soldati. Trascrive nel suo diario una frase di Jean Jac-ques Rousseau: Appena un uomo dice degli affari di Stato:Che cosa me ne importa?, lo Stato pu dirsi perduto.Avrebbe voluto darsi al giornalismo. Ma lesperienza alle Na-zioni Unite gli fa capire che meglio stare seduti al tavolodelle trattative piuttosto che aspettare notizie fuori dellaporta.A fine primavera in Europa come reporter delle testate

    Hearst. Ha il compito di descrivere la situazione locale dopola resa della Germania. A Londra, come inviato speciale, se-gue lelezioni britanniche del 21 giugno che vedono la scon-fitta di Churchill: vincono i laburisti di Clement Attlee. Dal17 luglio al 2 agosto, le grandi potenze, uscite vittoriose dalconflitto, danno vita alla Conferenza di Potsdam, inizio del-la crisi post-bellica (lultraquarantennale Guerra Fredda).Il 23 luglio John lascia lInghilterra per lIrlanda. Il 24Truman emana lordine top-secret di tenersi pronti a impie-gare latomica. Dal 28 John in Francia. Qui si rende contodellimpopolarit del generale Charles De Gaulle. Anche gliamericani non godono di molte simpatie, perch hanno ilmonopolio dei mezzi di trasporto e lo sfruttano al solo van-taggio dei soldati.

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  • Il 29 a Berlino: I volti della gente sono pallidissimi scrive nel diario labbra esangui su visi giallastri. Tutti siportano appresso dei fagotti. Dove stiano andando, nessunosembra saperlo. Mi chiedo se loro stessi lo sappiano () Al-linizio i russi si sono comportati con tale violenza, sman-tellando le fabbriche e violentando le donne, da alienarsi lesimpatie dei membri tedeschi del Partito comunista () irussi dovranno fare ancora molta strada per arrivare a can-cellare la prima orribile impressione suscitata nei berlinesi.Il diario, che contiene le sue considerazioni sullEuropasconvolta dalla guerra, sar pubblicato postumo.

    Nel frattempo, incontrando per la prima volta Churchille Stalin (Josif Vissarionovi Dugavili), Truman, alloscurodelle concessioni fatte da Roosevelt ai sovietici nelle Con-ferenze di Teheran e di Yalta, a disagio a Potsdam. Rivelaa Stalin di essere in possesso della bomba, ed nella pic-cola Casa Bianca di Babelsberg che prende la decisione disganciarla sul Giappone.

    Il 2 agosto John ritorna a Washington in compagnia delsegretario della marina Michael Forrestal. Cura la pubbli-cazione privata di un libro (360 copie), corredato di foto-grafie, scritto in ricordo del fratello maggiore caduto inguerra: As We Remember Joe (Cos ricordiamo Joe).

    4 Rappresentante del Massachusetts allaCamera (194-191)

    1946-1948 Lingresso in politica: unoccasione colta al voloJack si rende conto di non possedere una genuina voca-zione per il giornalismo, ed il padre allora che decide perlui, spronandolo allattivit politica. Loccasione si presentanel 46 quando James Curley, eletto sindaco di Boston, ri-nuncia al seggio della Camera. Kennedy si candida per il

    1 Il tempo della speranza. Gli anni di Giovanni XXIII e John F. Kennedy

  • Massachusetts nellXI distretto della capitale, una roccafor-te del Partito democratico.La zona, costituita in prevalenza da catapecchie dimmi-

    grati, era un tempo bacino di utenza dei nonni. In quel set-tore il Partito, privo di organizzazione, di fatto assente eil giovane democratico netto favorito si muove congrande anticipo, puntando sulla forza della famiglia. Svolgeuna capillare azione dinformazione aiutato in questo dallesorelle, dal fratello Bob e persino dalla madre. In giugnovince le primarie e nellelezioni di novembre ottiene il dop-pio dei voti del suo avversario Lester Bowen.Ha soltanto ventinove anni nel gennaio del 47 quando,

    allapertura dell80 Congresso degli Stati Uniti, occupa ilseggio che si faticosamente conquistato. Entra a far partedella Commissione educazione e lavoro alla Camera dei rap-presentanti e si stabilisce a Georgetown (Washington) conla sorella Eunice, impiegata al ministero della Giustizia. Nonha una precisa convinzione ideologica, ma sempre attentoalle indicazioni che provengono dai suoi elettori per lo pidi estrazione proletaria. Si uniforma alle indicazioni delFair Deal (Leale intesa): cos chiamato il programmaeconomico del presidente Truman. In politica estera favo-revole al finanziamento di 227 milioni di dollari (poco me-no di 2.254 milioni di euro oggi) a favore dellItalia per di-fenderla dal furioso assalto della minoranza comunista,considerando questo Paese come il primo campo di batta-glia del tentativo comunista di conquistare lEuropa occi-dentale.Esordisce, contemporaneamente a lui, il repubblicano

    Richard Nixon eletto in California. Ex ufficiale di marina,al pari di Kennedy, reduce dalla campagna delle Salomone.I due si conoscono il 3 gennaio e anche Nixon destinatoalla Commissione lavoro. Luomo politico del Massachu-setts si distingue a quel tempo per il suo assenteismo. Unin-discrezione vuole che nel marzo avesse sposato nel NewJersey, dopo una romantica fuga, lereditiera Durie Malcolm,due volte divorziata. Un simile matrimonio se risaputo

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  • gli avrebbe precluso ogni possibilit di carriera. Sarebbe sta-to il padre a intervenire, a suon di dollari, costringendolo adivorziare e mettendo tutto a tacere.

    In un incidente aereo sulla Costa Azzurra muore nel 48Kathleen, molto amata da John. Laereo privato di PeterFitzwilliam, ricco aristocratico inglese e probabile futuromarito della sorella, si schianta sul fianco di una montagnanella valle del Rodano. Con Kick, vedova sin dal 44, Johnaveva un rapporto intenso e particolarmente affettuoso. An-che lei aveva una natura ribelle, anticonformista e la suamorte, unita a quella del fratello maggiore, rafforza nel gio-vane il senso di aleatoriet della vita e il presentimento diessere destinato a una fine immatura. Da qui la convinzioneche ogni momento prezioso, che il tempo a lui concessosta per scadere, e la conseguente voglia di vivere appieno ciche gli rimane. Questa la spiegazione, piuttosto verosimile,della spasmodica ricerca di compagnia femminile. Bisognoche non abbandoner Kennedy neppure dopo il matrimo-nio con Jacqueline Jackie Lee Bouvier, e lo accompagneranche nel momento di maggior successo, dopo la nomina apresidente degli Stati Uniti.

    Scade il mandato elettorale (biennale) e John, a novem-bre, viene riconfermato nelle primarie democratiche e nelleelezioni per la Camera. Da congressman appoggia Truman,votando sia il piano Marshall che gli aiuti economici allaGrecia e alla Turchia. Affronta con coraggio il problema deifinanziamenti statali alle scuole confessionali, in particolarea quelle cattoliche.

    1949-1951 Alla Camera appoggia McCarthyIl 25 gennaio del 49 attacca la politica estera della CasaBianca e il dipartimento di Stato. Considera la sconfitta diChiang Kai-shek frutto dellambiguit americana che havincolato gli aiuti per la Cina Nazionalista al progetto di ungoverno di coalizione con Mao Zedong: Abbiamo semi -nato vento e ora raccogliamo tempesta. Questa Camera

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  • adesso deve assumersi lonere di arginare londata tempe-stosa del comunismo nellAsia intera afferma. La campa-gna anticomunista di Joseph McCarthy non ha ancora avu-to inizio. Di quei discorsi Kennedy si pentir amaramentee avrebbe voluto non averli mai pronunciati.

    Si riaccende la polemica sui finanziamenti federali allescuole confessionali. La vedova di Roosevelt si oppone, chie-dendo una totale separazione tra Stato e Chiesa, e suscitan-do le vivaci rimostranze del cardinale Francis Spellman.Kennedy a favore dei finanziamenti. I sovietici effettuanoil loro primo test nucleare e il neo-eletto si concentra sulproblema della protezione civile: desolante apprendere,in particolare dopo la recente rivelazione del presidente sul-la bomba atomica russa dichiara il 7 ottobre in un comu-nicato stampa che a tuttoggi non stato fatto alcun pro-gresso nella creazione di un adeguato e organizzato sistemadi difesa civile.

    Approva nel 50 lInternal Security Act (Decreto per la si-curezza interna), meglio conosciuto come Legge McCarran:il controverso provvedimento che impone il censimento ditutti i membri di organizzazioni comuniste o comunquesimpatizzanti per il comunismo, la loro esclusione dalle im-prese legate alla difesa nazionale e il loro arresto in caso diguerra. Per documentarsi sui problemi della difesa dellEu-ropa occidentale, aglinizi del 51 compie un viaggio di seisettimane in vari Paesi. Visita la Gran Bretagna e la Francia. ricevuto in Italia da Pio XII. Attraversa Spagna e Germa-nia Occidentale. Incontra Tito (Josif Broz) in Jugoslavia.

    A fine anno, per chiarirsi le idee sul problema asiatico,percorre con Pat e Bob una serie di Paesi. Mentre simuove in Estremo Oriente colpito da una febbre che loriduce in fin di vita. Ricoverato in Giappone, sottopostoa terapia in un ospedale di Okinawa. Se la cava, ma la schie-na non smette di tormentarlo. Si reca in India e JawaharlalNehru lo tratta con indifferenza. Dopo dieci minuti di col-loquio, questi batte leggermente le dita e guarda il soffittoe lospite comprende che ludienza terminata. Per gli at-

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  • teggiamenti da padreterno che soleva sfoggiare nei rapportiinternazionali, Nehru fin con lessere accreditato come ilJohn Foster Dulles del neutralismo. Il giovanecongressman visita anche il Medio Oriente, il Pakistan, laMalesia, lIndocina e la Corea. Delle sue impressioni in In-docina scrive: ci siamo alleati con un regime che tentadisperatamente di aggrapparsi ai resti del suo impero () invece opportuno alimentare allinterno del Paese una vastacorrente dopinione non comunista e fare di essa e non dellelegioni francesi, la pietra angolare della difesa.

    Le numerose assenze alla Camera sono dovute alle tra-sferte elettorali nel Massachusetts. Qui tiene conferenzee discorsi. Il seggio gli va stretto e il giovane ambisce allecariche pi elevate di governatore o di senatore. Sta prepa-rando il terreno per il grande balzo. Il 3 dicembre giudicairrazionali le denunce sporte in passato su possibili con-taminazioni del Foreign Service (Servizio estero). Dichiara,inoltre, che il tema delle infiltrazioni comuniste nellesecu-tivo ormai irrilevante. In Europa il francese Jean Monnet il primo presidente della Ceca (Communaut europennedu charbon et de lacier).

    Dallingresso al Senato alla campagna perla presidenza (192-19)

    1952-1955 Nella corsa al Senato sconfigge Cabot LodgeNellaprile del 52 Paul Dever, governatore democratico delMassachusetts, rinuncia a battersi per il Senato, giudicandoinsuperabile lesponente repubblicano Henry Cabot Lodgejr. Prontamente Kennedy ne approfitta e si candida con de-cisione a senatore del piccolo Stato. appoggiato da JohnFox, giornalista schierato con McCarthy e, contro ogni pre-visione, sconfigge il quotato avversario. facilitato in questo

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  • dai repubblicani, che non perdonano a Cabot Lodge il man-cato sostegno al senatore Robert Taft, in gara con DwightIke Eisenhower per la nomination alle elezioni presiden-ziali.

    Nella vittoria, ha pesato molto il voto delle donne: Jean,Eunice, Patricia e la madre Rose hanno mobilitato in suofavore lelettorato femminile. Sono stati distribuiti per it di propaganda oltre 50 mila inviti, e il clan si impe-gnato intensamente anche nelle interviste porta a porta.Durante laccesa competizione John ha sofferto molto peruna recrudescenza del mal di schiena e spesso ha dovuto fareuso delle grucce.

    Kennedy non aderisce allAda (Americans forDemocratic Action), per la sostiene in privato. in corsoanche la battaglia per il nuovo presidente e Adlai Stevensoncontende il passo al repubblicano Eisenhower. Il suo staffannovera Schlesinger, docente di storia, che poi collaborercon Kennedy. Il Partito democratico si scinde in due cor-renti: lala presidenziale e lala congressuale. Eisenhowervince le elezioni, ma gli avversari ottengono la maggioranzasia alla Camera che al Senato. Subito dopo le votazioni PaulButler crea il Dac (Democratic Advisory Council). Il grup-po raccoglie leredit di un piccolo brain trust varato daStevenson e dalleconomista John Galbraith e fa capo allacorrente presidenziale. Kennedy vi aderir pi tardi. IlDac attacca con fermezza la politica dei repubblicani e con-tribuisce a elaborare la nuova linea del Partito democrati-co.

    Il 3 gennaio del 53 il senatore Kennedy presta giuramen-to. Entra a far parte della Commissione lavoro e previdenza.Occupa un posto anche nella Commissione operazioni digoverno presieduta da McCarthy (il senatore del Wisconsinche sta indagando sulle attivit antiamericane). Come lamaggior parte dei colleghi, vota a favore di uno stanziamen-to di fondi per la discussa iniziativa. Conferma TimothyTed Reardon assistente amministrativo. Sceglie in qualitdi collaboratore per le ricerche e la corrispondenza (su con-

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  • siglio del senatore dellIllinois Paul Douglas), TheodoreTed Sorensen del Nebraska. Uno studio di questo bril-lante giovane ha dimostrato che, nonostante sia ancora te-nace in America il tabu di un presidente papista, limmis-sione di un cattolico nelle liste avrebbe rafforzato i demo-cratici.

    John sposa il 12 settembre Jackie, dopo un breve fidan-zamento e una corte spasmodica. A una domanda della fi-danzata su come amasse definirsi, risponde: un idealistasenza illusioni. Lattivismo del senatore frenetico e sem-pre vincolato alle condizioni di salute lo spinge a viverecon pienezza e a provare ogni esperienza, perch il sospettodi avere poco tempo a disposizione un tarlo che lo rodenellintimo. Il libro da lui preferito Pilgrims Way (La viadel pellegrino) di John Buchan, in cui si legge unafferma-zione che gli si pu benissimo adattare: Egli non amavasfoggiare i propri sentimenti, non perch sentisse poco maperch sentiva a fondo. Di Buchan condivide anche la tesisecondo cui la democrazia soprattutto un atteggiamentointellettuale, un testamento spirituale e la politica an-cora la pi grande e la pi onorevole delle avventure.

    Aglinizi del 54 vota un ulteriore finanziamento a favoredellorganismo creato da McCarthy. Nel contrasto su no-mine a cariche di prestigio, sorto tra questi e Truman, sischiera con il presidente, tanto che il vecchio amico del pa-dre gli toglie il saluto. Il 17 marzo, festa di san Patrizio,Sorensen riceve lincarico di occuparsi di tutti i discorsi diJack e non soltanto di quelli relativi a questioni specifiche.Nei primi mesi Schlesinger protagonista di una vivace po-lemica a mezzo stampa con Bob, che sembra condividereil giudizio repubblicano sulla non equit della Conferenzadi Yalta. Il fratello del senatore si dimette dalla sottocom-missione che fa capo a McCarthy per i ripetuti litigi con uncollega.

    In attesa di elezioni politiche generali, da tenersi nel 56,gli accordi di Ginevra (aprile-luglio) sanciscono la divisionedel Vietnam in due Stati indipendenti, separati tra loro dalla

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  • linea del 17 parallelo. Gli americani non sono tra i firmataridegli accordi. Eisenhower offre al primo ministro del Viet-nam del Sud, Ngo Dinh Diem, lappoggio degli Stati Unitiper resistere ai tentativi di sovversione, in vista dellattuazio-ne delle indispensabili riforme. Il 6 aprile Kennedy pronun-cia un discorso a riguardo: unazione unilaterale da partedel nostro Paese () sarebbe virtualmente impossibile nellasituazione militare che prevale in Indocina (nei confrontidi) un nemico che dovunque e, nello stesso tempo, in nes-sun luogo: un nemico del popolo che ha la simpatia e lap-poggio clandestino del popolo.

    Ha grande successo la teoria del domino di Joseph eStewart Alsop. Ike ne parla in una conferenza stampa: Sesi dispone in fila una serie di tessere del domino e si buttagi la prima, certo che ben presto cadr anche lultima.John attraversa un momento difficile a causa dei disturbialla schiena che si sono aggravati tanto da costringerlo acamminare nuovamente con le grucce. Nellagosto, prendela decisione di appoggiare in Senato la mozione di censuranei confronti di McCarthy ma, ironia della sorte, il 2 dicem-bre, al momento della votazione, si trover ricoverato in cli-nica per un delicato intervento chirurgico.

    Il 21 ottobre, i medici del Manhattans Hospital gli ap-plicano una placca dacciaio tra le vertebre dei lombi dopouna lunga e rischiosa operazione di doppia fusione dei di-schi spinali. Non guarisce e uninfezione lo riduce di nuovoin fin di vita. Per due volte gli viene impartita lestrema un-zione. A fine dicembre, si trasferisce in aereo in Florida, con-fidando nel clima mite del luogo. Durante la forzata inazio-ne scrive Profiles in Courage (Ritratti del coraggio). la bio-grafia di alcuni senatori degli Stati Uniti che in situazionidi estrema difficolt hanno dato prova dindipendenza digiudizio e di coraggio politico. Il libro diverr un best-sellercome lo fu il primo sulla Gran Bretagna.

    Fallisce in Europa, per lostilit francese, il progetto dellaCed (Communaut europenne de dfense). La Corte Su-prema dichiara illegale, negli States, la segregazione razziale

    iI. Cronologia della vita e delle opere di J.F. Kennedy 163

  • nelle scuole pubbliche. Le condizioni di salute di John aPalm Beach non migliorano e a meta febbraio del 55, conun secondo intervento chirurgico, gli viene estratta la plac-ca. Si riprende molto lentamente. Il 25 ritorna in Floridaper una lunga convalescenza. Nella primavera la dottoressaJanet Travell inizia a trattare i suoi muscoli lombari con lanovocaina e questo gli procura un immediato sollievo. Lagamba sinistra risulta pi corta e il difetto viene sistematoallungando il tacco della scarpa. La sedia a dondolo delladottoressa lenisce il dolore alla schiena ed egli ne acquistauna simile. In breve sta meglio e recupera forze e